batallas novembre 2017, splende il soleperchè qui siamo ... boliviana.pdf · vogliono crescere e...

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pág. 1 Batallas novembre 2017, splende il sole...perchè qui siamo nell’altro emisfero...il sud del Mondo... e sta arrivando l’estate...siamo in piena primavera! Che bello, ogni tanto anche sull’altipiano boliviano fa un pochino di caldo...non esagero ma di giorno si sta in maglietta mezze maniche senza problemi, se non c’è il vento! Insomma, non immaginatevi la nostra primavera italiana ma sognare ogni tanto non fa male... è da luglio che non vi scrivo e gli aggiornamenti sono moltissimi, direi di più... Batallas, la scuola, la parrocchia... la Simo, tante piccole cose, mani e piedi, ma soprattutto cuori che da un lato all’altro del mondo si uniscono... sempre CH’AMAMPI(con fuerza)! Inizierò proprio dal Ch’amampi... dalla grande e semplice inaugurazione dei laboratori del Centro di Educazione alternativa...20 di ottobre 2017! da mesi, anzi direi quasi da un’anno e mezzo iniziarono i lavori... piano piano, con l’aiuto di tante persone che sono arrivate dall’Italia, grazie al loro impegno e sorriso, con la forza dei muratori boliviani e di Riccardo che ha fatto da elettricista e idraulico, e tutto fare negli utlimi ritocchi; grazie anche alla forza dei ragazzi boliviani e dei professori della scuola nel poter dire “anche io ho messo la mia parte”... con il sogno di poter dare qualcosa in più a questi ragazzi che studiano nella scuola, ma grazie soprattutto all’aiuto degli amici italiani che mi hanno inviato “soldini” per costruire e sognare in grande, il grande giorno è arrivato. Avete presente quando dite: “e’ tutto pronto? SI’.. E invece ti manca sempre qualcosa!” ecco i giorni prima dell’inaugurazione fino alle dieci di mattina dell’inaugurazione stessa c’era da correre, mancava sempre qualcosa... ma alla fine i colori boliviani brillavano sopra l’entrata della nuova costruzione; rosso, giallo, verde erano i palloncini che accoglievano le autorità, gli amici, il Padre Leo, il Padre Justino, i ragazzi e i professori della scuola, c’eravamo tutti... io, Ricardo e Angelica super agitati, ma tutto era pronto. E’ stata una giornata super, piena di grazie, di spiegazioni, di occhi che ammiravano ogni piccolo particolare.... dall’intesità della celebrazione della messa, con la benedizione della statua della Madonna che ti accoglie quando arrivi al Cea, alle parole dei vari invitati, che ti ringraziavano di tutto, e poi il buon pranzo fatto dai ragazzi stessi del corso di gastronomia, i balli delle ragazze, i regali preparati dalla sartoria, il mio brindisi con apertura di champagne e getto da brividi sopra tutte le autorità, insomma qualcosa di super bello e grande...dove la prima parola è stata CONDIVISIONE, fra professori e ragazzi, fra autorità e amici presenti, fra Bolivia e Italia, COMPARTIR si dice qui... condividere un grande sogno, che è diventato realtà. e insomma adesso non ci sono più scuse... a lavorare ch’amampi(con forza), sia nella parte della sartoria sia nella parte di gastronomia. E si salvi chi può!e che Dio ci accompagni...più che ci aiuti! Fra poco qui al Cea, le porte chiudono... tranquilli solo per le vacanze...finisce la scuola... come da noi a giugno... e che dire è stato un anno particolare, dove mi sono tuffata a mille per capire come funzione il sistema scolastico, per entrare

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Batallas novembre 2017, splende il sole...perchè qui siamo nell’altro emisfero...il sud del Mondo... e sta arrivando

l’estate...siamo in piena primavera! Che bello, ogni tanto anche sull’altipiano boliviano fa un pochino di caldo...non

esagero ma di giorno si sta in maglietta mezze maniche senza problemi, se non c’è il vento! Insomma, non

immaginatevi la nostra primavera italiana ma sognare ogni tanto non fa male...

è da luglio che non vi scrivo e gli aggiornamenti sono moltissimi, direi di più...

Batallas, la scuola, la parrocchia... la Simo, tante piccole cose, mani e piedi, ma soprattutto cuori che da un lato all’altro

del mondo si uniscono... sempre CH’AMAMPI(con fuerza)!

Inizierò proprio dal Ch’amampi... dalla grande e semplice inaugurazione dei laboratori del Centro di Educazione

alternativa...20 di ottobre 2017! da mesi, anzi direi quasi da un’anno e mezzo iniziarono i lavori... piano piano, con

l’aiuto di tante persone che sono arrivate dall’Italia, grazie al loro impegno e sorriso, con la forza dei muratori boliviani

e di Riccardo che ha fatto da elettricista e idraulico, e tutto fare negli utlimi ritocchi; grazie anche alla forza dei ragazzi

boliviani e dei professori della scuola nel poter dire “anche io ho messo la mia parte”... con il sogno di poter dare

qualcosa in più a questi ragazzi che studiano nella scuola, ma grazie soprattutto all’aiuto degli amici italiani che mi

hanno inviato “soldini” per costruire e sognare in grande, il grande giorno è arrivato. Avete presente quando dite: “e’

tutto pronto? SI’.. E invece ti manca sempre qualcosa!” ecco i giorni prima dell’inaugurazione fino alle dieci di mattina

dell’inaugurazione stessa c’era da correre, mancava sempre qualcosa... ma alla fine i colori boliviani brillavano sopra

l’entrata della nuova costruzione; rosso, giallo, verde erano i palloncini che accoglievano le autorità, gli amici, il Padre

Leo, il Padre Justino, i ragazzi e i professori della scuola, c’eravamo tutti... io, Ricardo e Angelica super agitati, ma tutto

era pronto. E’ stata una giornata super, piena di grazie, di spiegazioni, di occhi che ammiravano ogni piccolo

particolare.... dall’intesità della celebrazione della messa, con la benedizione della statua della Madonna che ti accoglie

quando arrivi al Cea, alle parole dei vari invitati, che ti ringraziavano di tutto, e poi il buon pranzo fatto dai ragazzi

stessi del corso di gastronomia, i balli delle ragazze, i regali preparati dalla sartoria, il mio brindisi con apertura di

champagne e getto da brividi sopra tutte le autorità, insomma qualcosa di super bello e grande...dove la prima parola

è stata CONDIVISIONE, fra professori e ragazzi, fra autorità e amici presenti, fra Bolivia e Italia, COMPARTIR si dice

qui... condividere un grande sogno, che è diventato realtà. e insomma adesso non ci sono più scuse... a lavorare

ch’amampi(con forza), sia nella parte della sartoria sia nella parte di gastronomia. E si salvi chi può!e che Dio ci

accompagni...più che ci aiuti!

Fra poco qui al Cea, le porte chiudono... tranquilli solo per le vacanze...finisce la scuola... come da noi a giugno... e che

dire è stato un anno particolare, dove mi sono tuffata a mille per capire come funzione il sistema scolastico, per entrare

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nelle teste e nei cuori dei professori, del direttore, dei ragazzi, corsi di formazione, giorni di gita per “fare gruppo”,

tante domande, tanti dubbi, tante cartacce da compilare e fogli della burocrazia da leggere, ma anche tanto

divertimento... balli, canti e colori che ti aiutano a stare insieme, forse i ragazzi dovrebbero studiare di più, verissimo,

ma le varie tradizioni qui sull’altipiano non si buttano giù neanche con un trattore... e allora che fare? inserirsi,

sorridere, mettersi nelle loro scarpe e danzare.... si danza, si canta, e si apprende... o forse meglio si impara... da loro

e loro da me, uno scambio bellissimo che ti aiuta ogni giorno ad andare avanti, puntando sempre in alto!

E mentre si danza, si gira, e mentre si gira, si cammina, si parte, si viaggia....l’altipiano boliviano è da ammirare con gli

occhi per le sue grandi bellezze naturali, ci sono posti bellissimi e altri che ti mettono i brividi, dove dici: “ma che hanno

costruito”. Come in qualsiasi paese del mondo... Bolivia è grande 1.099.000 km quadrati, 10milioni di persone, 40

gruppi etnici differenti, diversi climi, diversi paesaggi.... il caldo e il vino al sud, la cordigliera Real al nord fino ai

6000metri... pappagalli coloratissimi al sud, lama e alpaca nella’altipiano.... chi va a scuola, studia tutte le regioni, i

varri inni, le bandiere, le feste, gli animali e i paesaggi diversi, le varie etnie e lingue... ma chi ha qualche problema a

scuola non ci va, viene lasciato solo, perchè qui sull’altipiano chi nasce con problemi “è un problema”. Non può aiutarti

a coltivare o a portare le bestie al pascolo, è solo un peso, per questo molti disabili vengono lasciati morire. Alcune

famiglie però, credono nel dono della vita, e anche se nasce un figlio con difficoltà non lo uccidono e continuano a

credere in lui, in maniera semplice, come è questa gente. Per questo al Cea di Batallas, al martedì e venerdì vengono

alcuni disabili, per imparare a pitturare e a scrivere, alcuni analfabeti stanno imparando ora(già adulti) a scrivere il loro

nome..... un gruppeto di 10/12... varia sempre. La costanza è diffcile, i minibus (mezzi di trasporto) non li caricano

perchè sono un “peso”, oppure non possono caricarli perchè la carrozzina non entra... tante difficoltà.... ma quest’anno

il Cea Espiritu Santo ha voluto premiare i “fedeli”, quelli che vengono sempre, che ti avvisano quando non ci sono, con

una grande gita alllo zoo di Lapaz. E gita sia... martedì scorso, li abbiamo caricati sulla jeep e portati nella parte bassa

di Lapaz a 2700m, 2000 metri in meno da dove stanno sempre. I loro occhi erano pieni di gioia... “ma quanti fiori...

guarda il verde.... ohiii che case belle....” insomma i commenti a piovere ogni due secondi... mai erano andati cosi in

baso (in città). E poi gli animali, alcuni non sapevano neanche come si chiamassero.... dovevate vederli. Come i bambini

piccoli quando apri un libro con mille disegni e ti chiedono: “cos’è questo e quest’altro, e quello?”. Tutto il giorno a

camminare tra le gabbie dello zoo di Lapaz e alla fine del pomeriggio “morti”, stanchi, dall’emozione e dal non fermarsi

mai per poter vedere sempre di più....

Ma Batallas non è solo scuola Espiritu Santo, è anche parrocchia Espiritu Santo... e nel nostro piccolo andiamo avanti

con i ragazzi, coi giovani, col Padre Justino....

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Mani che creano, questo è stato il mese di ottobre per i giovani della parrocchia... creare qualcosa che parli di se, che

parli della parrocchia, che parli del cammino di quest’anno... mani diverse, mani che non si fermano, che tagliano,

colorano, incollano, nei vari laboratori; mani che prendono la palla e la fanno volare, mani che fanno girare la corda,

che accompagnano i bambini al bagno, mani che spiegano e che scrivono il quaderno per preparsi a conoscere questo

amico che si chiama Gesù. Mani di ragazzi e ragazze boliviani che provano a vivere qualcosa di diverso...

Le mani che si muovono per lavorare, per pulire gli ambienti, per aiutare, sono mani semplici di ragazzi e ragazze che

vogliono crescere e regalare il loro tempo per i più piccoli... non è facile, ma è possibile...questa frase mi accompagna

da Baranzate, ed ora risuona in me sempre più forte... non è facile, ma insieme è possibile. Ecco la forza di questi

ragazzi, il gruppo.. insieme per mesi hanno insegnato ai bambini qualcosa di grande, hanno giocato, si sono stancati,

arrabbiati, hanno sorriso e sono diventati più grandi di cuore, di piedi, di mani.... stare, condividere, tutte le settimane

del tempo coi bambini non è cosa semplice...ma loro c’erano e con la buona volontà hanno scalato montagne... hanno

giocato a giochi nuovi, hanno aperto la Bibbia e scoperto che non è solo una storiella, si sono messi in gioco per capire

perchè sono diversi... insomma... questi adolescenti stanno facendo salti di qualità...

Salti di qualità che hanno permesso ai bambini e bambine di frequentare la parrocchia e imparare a stare insieme,

giocare, pregare, divertirsi... mesi intensi dove due tappe grandi sono state raggiunte...il battesimo per chi ancora non

l’aveva ricevuto e la prima comunione che ci sarà a fine novembre.... i sorrisi dei bambini che si vedono quando vincono

un gioco, o vincono un premio sono stampati nel mio cuore e mi danno ogni giorno quella forza per andare avanti

nonostante i mille problemi che l’altipiano ti regala, che le persone ti buttano addosso, che la vita ti propone.

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I piccoli crescono, e gli anziani dell’altipiano seguono facendo sempre le stesse cose di sempre anche se la tecnologia

è arrivata a mille anche qui... loro continuano a credere nelle loro tradizioni ancestrali, nelle loro erbe mediche, nei

loro riti, tu gli puoi spiegare che c’è la medicina, il cellulare, il trattore...ma ti guardano e ti dicono che è roba che non

fa per loro.... ed è bello vedere a volte come i loro occhi si riempono di gioia se gli regali un pane, una frutta, o vai a

fargli una medicazione, o solo a parlare per mezz’oretta... bello, andare tra la gente, impari, ti stupisci e ti sorprendi

nel bene nel male... e allora anche voi guardate coi vostri occhi queste immagini e sognate...domandatevi le cose più

strane... ammirate e pensate, senza giudicare..un altro mondo, un’altra cultura, altra gente...

Ciaoooooooo

A presto, anzi a prestissimo... a dicembre arriverò in Italia per due mesetti, insieme a Riccardo... spero davvero di

vedere e incontrare tutti, ognuno di voi, ogni amico, ogni persona che mi accompagna da lontano.

Un abbbraccio grande... buon inizio di Avvento, di preparazione alla nascita di quel Cristo che è luce per tutto il

mondo...

Buon tutto

Simona

Hasta pronto!