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Introduzione / Top 500 Bergamo 4

Sezione 1 | Top 500: i dati e le prospettive 7

L’analisi: 2018 in luce, incertezza sulle prospettive 8

Le Top 500 14

Note metodologiche e glossario 28

Commercio 32

Macchinari e Apparecchiature 38

Metallurgia e Metallo 42

Chimico – Farmaceutico 46

Gomma e Plastica 50

Automotive 54

Elettronica e Informatica 58

Agricoltura e Alimentare 62

Edilizia e Costruzioni 66

Utilities 70

Trasporti 74

Tessile e Abbigliamento 78

Bergamo: le sfide della vocazione all’export 82

Investire in nuove tecnologie e capitale umano per la locomotiva del sistema produttivo Italia 84

Bergamo: manifatturiero dinamico 86

La banca a supporto del Sistema Bergamo 88

Sezione 2 | Bergamo: le competenze digitali 91

Survey Digital Upskilling Bergamo: ascoltare per agire 92

Il vento della quarta rivoluzione industriale soffia a Bergamo 108

La cooperazione quale fattore di successo dello sviluppo tecnologico di sistema 110

Quattro insight sull’innovazione dei modelli di business 112

Top 500Bergamo

Eccellenza di impresa e digitalizzazione nell'industria del futuro

Bergamo, tra nuove sfide e opportunità della digitalizzazione: fare Sistema per la crescita del territorio

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Top 500 Bergamo

Introduzione / Top 500 BergamoBergamo, tra nuove sfide e opportunità della digitalizzazione:Fare Sistema per la crescita del territorio

Gian Paolo ManfrèPartner, PwC Italia

Per il primo anno PwC, società leader nei servizi professionali alle aziende, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, UBI Banca e Confindustria Bergamo presentano il rapporto Top 500. Un’analisi dei bilanci e delle performance economiche delle aziende bergamasche.

L’iniziativa Top 500 nasce nel 2009 per iniziativa di PwC e di istituzioni del territorio con uno Speciale Bilanci, per poi allargarsi nel corso degli anni fino a raggiungere le attuali 20 edizioni.

La Top 500 arriva oggi con un’edizione dedicata al territorio Bergamasco. L’obiettivo è quello di analizzare e valorizzare il tessuto economico locale dando evidenza alle eccellenze imprenditoriali. L’analisi dei dati è arricchita da una survey sulla trasformazione digitale e sulla crescente necessità di competenze digitali delle imprese del territorio.

La decisione di dedicare un’analisi approfondita al tessuto imprenditoriale di singole province italiane è frutto della consapevolezza che i maggiori contributori alla ricchezza del nostro Paese sono le numerosissime PMI che popolano il tessuto produttivo locale. Il 67,1% del valore aggiunto prodotto in Italia è infatti generato da micro, piccole e medie imprese1, che proprio per le ridotte dimensioni mantengono uno stretto legame con le località dove nascono. A differenze delle altre grandi economie industriali del continente, l’Italia conta invece un numero limitato di “campioni nazionali”. Secondo i più recenti dati della Commissione europea, in Italia sono attive “solo” 3.321 grandi imprese, che danno lavoro a poco più di tre milioni di persone.

Questa peculiare organizzazione del tessuto imprenditoriale italiano è in parte il risultato di dinamiche socio-culturali dettate dalla storia del nostro paese, ma è stata anche il frutto di una scelta strategica, elaborata come risposta ai mutamenti di paradigma a cui abbiamo assistito negli anni ’70. La presenza di una fitta rete di PMI, organizzate intorno ad aziende più grandi col ruolo di pivot, ha permesso così di costruire un sistema produttivo allo stesso tempo flessibile e capace di specializzazione, i cui risultati sono ancora oggi evidenti: l’Italia è il primo paese dell’area OCSE per valore dell’export delle piccole imprese (84,6 miliardi di dollari nel 2017)2.

Rivoluzione digitale e nuove tecnologie stanno però mettendo in crisi questo modello, che necessiterà di una forte revisione se non vorrà diventare presto obsoleto. In primo luogo, infatti, la smaterializzazione dell’economia digitale priva i distretti di quel vantaggio competitivo basato sulla vicinanza geografica; la localizzazione in determinate province raggiunte da infrastrutture di telecomunicazione di scarso livello può anzi trasformarsi addirittura in uno svantaggio difficile da sormontare. Ma, soprattutto, le nuove tecnologie (in particolare cloud computing, big data analytics, AI e IoT) permettono a pochi professionisti dotati di competenze e strumenti di nuova generazione di avere una capacità di analisi e adattamento ai mutamenti molto superiore a quella di cui può disporre invece l’“intelligenza collettiva” che emerge dalla collaborazione tra una rete di piccole imprese tradizionali (e che nel recente passato ha rappresentato invece la forza dei distretti industriali).

Non a caso, nelle parti più dinamiche del tessuto produttivo italiano si avverte con forza l’esigenza di un nuovo assetto organizzativo, che si basi non più sull’esclusiva vicinanza geografica, ma che sia invece in grado di mettere al centro l’innovazione tecnologica e, soprattutto, le competenze, nuovo vero motore della cosiddetta economia della conoscenza.

Questa transizione rappresenta però una sfida complessa, dal momento che in tutti i Paesi sviluppati stiamo assistendo a un trend per cui i giovani talenti si concentrano in poche smart city, abbandonando invece le province meno “connesse”.

Per mantenersi competitive in un contesto che cambia e ha fame di talenti, le imprese italiane dovranno imparare a formarsi “in casa” le competenze di cui hanno bisogno per restare al vertice. Il sistema scolastico infatti oggi non è sempre in grado di trasmettere pienamente skills adeguate alle richieste del mercato e in ogni caso mai potrà intervenire sul necessario lavoro di continuo aggiornamento richiesto dal digitale.

Le imprese italiane faticano però ancora ad introiettare questo cambio di paradigma: l’ultima approfondita analisi Istat su questo tema3 ha

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rilevato che solo l’8,1% degli italiani in età da lavoro è impegnato in un percorso di “apprendimento permanente”; inoltre, quasi il 40% delle imprese italiane con più di 10 addetti ancora non offre opportunità di formazione ai propri dipendenti. Come prevedibile si registrano tuttavia grosse differenze di performance a seconda della base dimensionale: la quasi totalità delle imprese con più di mille addetti realizza attività di formazione (98,2%), contro il solo 53,9% nella classe 10-19 addetti.

Gli studi OCSE mostrano però che non è sufficiente fare formazione, per ottenere i risultati attesi: è importante anche come viene impostato il percorso di formazione. Le analisi sul nostro paese4, in particolare, evidenziano che solo raramente le aziende procedono con un assessment delle effettive competenze per le quali sarebbe necessario attivare percorsi di upskilling o reskilling. Il risultato è che in troppi casi i corsi di aggiornamento vengono impostati sulla base dell’offerta proposta dai formatori stessi, quando invece sarebbe necessario partire dalla domanda di competenze di un territorio o di un’impresa. In molti casi, alla formazione non è neanche dedicato un budget specifico (previsto dal solo 11,9% delle aziende con 10-19), a riprova che essa è svolta in modo estemporaneo (magari per il timore di perdere un finanziamento), senza che però sia elaborato a monte un ragionamento strategico.

La transizione verso un modello che mette al centro le competenze potrà allora avvenire in maniera efficace solo se avrà il pieno supporto della leadership aziendale, la quale dovrà garantire le risorse (non solo economiche) e l’engagement necessari ad elaborare un percorso adeguato e calato nella realtà di riferimento.

Per massimizzare i risultati, è tuttavia necessario anche un ulteriore passaggio, verso l’esterno, ovvero verso il "sistema". Secondo l’OCSE è opportuno che la riflessione sullo skill shortage coinvolga tutti gli attori territoriali, dalle imprese alle istituzioni, passando per università, centri di formazione e associazioni di categoria. Questo ampio dialogo permette non solo di verificare se sono state correttamente individuate le competenze per le quali è più urgente sviluppare percorsi di potenziamento, ma anche e soprattutto di mettere in pratica diverse policies che possano rendere più attrattivo, dinamico e aperto all’innovazione l’intero territorio.

Proprio in quest’ottica si sviluppa l’iniziativa Top 500, che attraverso il coinvolgimento di attori di diversa natura si ripromette di stimolare un dibattito pubblico costruttivo. Bergamo rappresenta storicamente un’eccellenza dell’industria italiana e con questo lavoro ci auspichiamo di contribuire alla definizione di un percorso che sappia preservarne e valorizzarne le eccellenze, attivando dinamiche virtuose che abbiano ricadute positive per tutti i suoi abitanti.

1 - Commissione europea, SBA Fact Sheet, 2018.2 - OCSE, Exports by business size (indicatore), 2019.3 - Istat, La formazione nelle imprese in Italia, 2017; anno di riferimento: 2015.4 - OCSE, Adult Learning in Italy. What Role for Training Funds, 2019.

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Top 500 Bergamo

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1Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Le Top 500 BergamoL’analisi: 2018 in luce, incertezza sulle prospettive

Secondo un’indagine condotta da Banca d’Italia, nel 2018 il volume delle vendite complessivamente realizzate dalle imprese italiane, con almeno 20 addetti e appartenenti all’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari, ha sensibilmente rallentato rispetto all’esercizio precedente (0,6% contro il 2,3% del 2017), in particolare nell’ultimo trimestre dell’anno. La quota di imprese che ha aumentato il fatturato è stata superiore al 60%, ma si è sensibilmente ridotto il tasso di crescita mediano (da 3,7 a 2,7%). Il rallentamento ha riguardato sia il mercato domestico sia quello estero. Il numero totale di addetti è cresciuto, in media annua, a un ritmo superiore a quello dell’anno precedente (1,1 per cento nel 2018, da 0,7 nel 2017), riflettendo la ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato; a questa si è accompagnata un’espansione delle ore complessivamente lavorate. Anche l’attività di accumulazione è proseguita, nel 2018, a un ritmo sostanzialmente stabile (3,0% nel 2018; 2,7 nel 2017);

l’espansione della spesa ha riguardato prevalentemente i beni materiali (immobili, macchinari, mezzi di trasporto).

Meglio la situazione in Lombardia, in cui l’industria manifatturiera ha registrato un’espansione dell’attività nel 2018, seppur con intensità inferiore a quella dell’anno prima. La produzione industriale è cresciuta del 3% (contro il 3,7% nel 2017) (Dati Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e Regione Lombardia). L’incremento della produzione ha interessato tutte le categorie dimensionali d’azienda. Tra i settori, quello della meccanica e dei minerali non metalliferi hanno registrato incrementi superiori alla media. Nelle costruzioni si è consolidata l’espansione del fatturato, in un contesto di miglioramento del mercato immobiliare. Nel terziario è proseguita, seppure indebolendosi, la fase espansiva nei servizi diversi dal commercio al dettaglio, che invece ha mostrato una lieve diminuzione dell’attività.

Indicatori di dimensione aziendale Redditività e relativi indici Indebitamento finanziario e relativi indici

Settore Descrizione/ n. aziende

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

Dipendenti 2018

Dipendenti 2017

Totale Attività 2018

Totale Attività 2017

Patrimonio Netto 2018

Patrimonio Netto 2017

EBITDA 2018

EBITDA 2017

EBITDA/ Ricavi 2018

EBITDA/ Ricavi 2017

Settore Descrizione/ n. aziende

EBIT 2018 EBIT 2017 Utile / Perdita 2018

Utile / Perdita 2017

ROA 2018 ROA 2017 ROE 2018 ROE 2017 PFN 2018 PFN 2017 PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Commercio 95 7.429.739 6.816.828 14.656 14.723 5.222.031 4.876.956 1.683.073 1.487.417 350.493 328.130 4,72% 4,81% Commercio 95 190.614 200.519 83.179 118.680 3,65% 4,11% 4,94% 7,98% 500.980 453.347 1,43 1,38

Macchinari e apparecchiature 63

5.593.131 5.305.085 16.885 15.939 7.328.945 7.085.863 2.905.983 2.783.224 690.607 648.307 12,35% 12,22% Macchinari e apparecchiature 63

439.369 408.642 282.470 239.908 5,99% 5,77% 9,72% 8,62% 60.906 -3.508 0,09 -0,01

Metallurgia e metallo 59

4.832.466 4.315.404 14.720 14.670 5.280.122 5.237.827 2.746.458 2.829.132 491.465 433.289 10,17% 10,04% Metallurgia e metallo 59

275.318 224.807 212.468 161.334 5,21% 4,29% 7,74% 5,70% 534.566 566.565 1,09 1,31

Chimico e farmaceutico 36

3.871.889 3.496.849 8.157 7.807 3.668.713 3.459.650 1.688.508 1.621.380 476.647 435.580 12,31% 12,46% Chimico e farmaceutico 36

292.934 264.145 185.079 165.763 7,98% 7,64% 10,96% 10,22% 340.789 558.133 0,71 1,28

Gomma e plastica 45

3.852.742 3.508.848 10.934 9.908 3.471.125 3.232.323 1.549.757 1.364.703 489.186 410.584 12,70% 11,70% Gomma e plastica 45

346.579 296.294 235.153 208.267 9,98% 9,17% 15,17% 15,26% 502.365 465.108 1,03 1,13

Automotive 8 3.115.295 2.975.101 12.064 11.431 2.988.116 2.755.005 1.434.784 1.263.191 524.647 523.822 16,84% 17,61% Automotive 344.768 366.151 253.425 296.094 11,54% 13,29% 17,66% 23,44% 151.740 202.168 0,29 0,39

Elettronica e informatica 29

2.913.591 2.802.405 12.411 11.991 2.683.708 2.574.811 1.076.592 1.057.660 230.898 241.025 7,92% 8,60% Elettronica e informatica 8

142.423 152.900 105.618 89.188 5,31% 5,94% 9,81% 8,43% 44.203 64.927 0,19 0,27

Agricoltura e alimentare 26

2.841.964 2.633.294 5.080 4.566 2.223.755 2.035.908 853.085 789.612 355.353 334.211 12,50% 12,69% Agricoltura e alimentare 26

267.016 257.656 180.810 170.680 12,01% 12,66% 21,19% 21,62% 65.615 -4.657 0,18 -0,01

Edilizia e costruzioni 33

1.914.673 1.718.118 5.199 4.918 5.682.917 5.160.452 3.461.387 2.296.834 195.058 182.667 10,19% 10,63% Edilizia e costruzioni 33

34.831 44.665 1.060.560 14.421 0,61% 0,87% 30,64% 0,63% 377.134 237.934 1,93 1,30

Utilities 15 1.654.920 1.534.983 1.425 1.339 1.087.902 1.047.433 414.911 379.148 113.645 95.906 6,87% 6,25% Utilities 15 75.859 58.701 46.399 37.969 6,97% 5,60% 11,18% 10,01% 113.197 139.808 1,00 1,46

Trasporti 20 1.564.865 1.382.067 6.153 5.651 1.507.469 1.336.118 473.293 438.833 160.968 145.876 10,29% 10,55% Trasporti 20 84.847 78.273 50.286 55.305 5,63% 5,86% 10,62% 12,60% 356.392 277.788 2,21 1,90

Calzatura tessile e abbigliamento 21

1.133.652 1.089.840 4.685 4.536 1.498.230 1.400.616 730.893 712.479 126.639 127.990 11,17% 11,74% Calzatura tessile e abbigliamento 21

81.563 86.822 57.554 54.143 5,44% 6,20% 7,87% 7,60% 54.394 42.024 0,43 0,33

Sanità 5 580.288 555.643 7.759 8.076 657.348 586.182 154.463 149.375 69.712 73.827 12,01% 13,29% Sanità 5 51.422 57.900 47.424 39.100 7,82% 9,88% 30,70% 26,18% -18.499 -26.305 -0,27 -0,36

Prodotti in legno 6 337.552 311.627 1.428 1.469 415.859 392.934 175.759 181.091 55.825 42.741 16,54% 13,72% Prodotti in legno 6 43.041 30.033 35.067 18.660 10,35% 7,64% 19,95% 10,30% 57.661 50.463 1,03 1,18

Grafico e cartario 7 317.404 265.069 960 935 366.854 369.762 151.825 158.063 29.165 60.777 9,19% 22,93% Grafico e cartario 7 4.862 46.366 -4.243 33.549 1,33% 12,54% -2,79% 21,22% 58.699 50.326 2,01 0,83

Altro 32 2.222.550 1.883.290 27.262 23.647 2.089.611 1.781.886 766.935 705.207 184.235 190.836 8,29% 10,13% Altro 32 88.316 114.597 65.770 75.485 4,23% 6,43% 8,58% 10,70% 107.381 9.019 0,58 0,05

Totale 500 44.176.720 40.594.451 149.778 141.606 46.172.707 43.333.726 20.267.706 18.217.347 4.544.543 4.275.568 10,29% 10,53% Totale 500 2.763.763 2.688.472 2.897.020 1.778.545 5,99% 6,20% 14,29% 9,76% 3.307.524 3.083.141 0,73 0,72

Cristiana CattaneoProfessoressa di Economia Aziendale, Università degli Studi di Bergamo,in collaborazione con PwC

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Si è inoltre rilevata una crescita degli investimenti, superiore a quella del 2017 e a quanto programmato all’inizio dell’anno (continuando anche a usufruire delle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti in nuove tecnologie digitali). Nel 2018 sono infatti aumentate le imprese che hanno investito in tecnologie digitali avanzate per la realizzazione di forme di automazione e di interconnessione dei processi produttivi (la cosiddetta Industria 4.0). La quota delle aziende per le quali tali investimenti ha rappresentato più del 40% del totale è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente, attestandosi attorno al 13% delle imprese. La redditività si è confermata ancora elevata ed è migliorata la capacità di autofinanziamento (dati Banca d’Italia).

L’industria bergamasca ha evidenziato, invece, un andamento altalenante, soprattutto nei primi mesi del 2018: l’incremento medio annuo della produzione (+2,7%) è perciò leggermente inferiore al dato regionale (+3%) e in rallentamento rispetto al 2017 (+3,8%), ma il risultato è comunque positivo in un contesto nazionale ed europeo a crescita limitata. Il fatturato totale è cresciuto del 3,6% annuo (contro il 5% dell’anno precedente). Le imprese bergamasche che hanno realizzato investimenti, nel corso del 2018, sono il 66,4% nell’industria, il 37,6% nei servizi e il 37,4% nel commercio al dettaglio. Questi sono valori superiori rispetto ai valori sia regionali che nazionali (Servizio Studi. Camera di commercio di Bergamo in collaborazione con Unioncamere Lombardia).

In tale contesto nazionale e regionale, si colloca l’analisi Top 500 che per il primo anno interessa la provincia di Bergamo. Tale lavoro si propone di presentare e analizzare i principali indicatori dimensionali e di performance economico-finanziarie delle prime 500 imprese (per fatturato 2018) di Bergamo e provincia.

Dall’analisi complessiva dei valori di bilancio osservati si può apprezzare come l’economia bergamasca dimostri un trend sostanzialmente positivo e di crescita rispetto all’esercizio precedente. Essendo il primo anno di rilevazione, non è possibile effettuare comparazioni, ma lo scenario complessivo si presenta soddisfacente: si può infatti rilevare un trend di crescita in quasi tutti gli indicatori utilizzati, segno di una buona ripresa dell’attività economica della provincia.

Le Top 500 bergamasche hanno realizzato, nel corso del 2018, un fatturato complessivo di 44 miliardi di euro, con una media aziendale di oltre 88 milioni. La crescita dei ricavi, rispetto al 2017, è stata del 8,82%, quindi ben più elevata del trend nazionale e regionale. Sicuramente l’effetto dimensione gioca un ruolo molto importante in tal senso. Il fatturato è distribuito tra diversi settori economici, tutti di dimensioni rilevanti. Il grafico e la tabella sottostanti forniscono un’idea della distribuzione del fatturato e delle performance dei vari settori. Nelle pagine che seguono verrà fornita un’analisi puntuale dei comparti che hanno realizzato un volume di ricavi superiore a 1 miliardo di euro (per Bergamo 12 su 16).

Indicatori di dimensione aziendale Redditività e relativi indici Indebitamento finanziario e relativi indici

Settore Descrizione/ n. aziende

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

Dipendenti 2018

Dipendenti 2017

Totale Attività 2018

Totale Attività 2017

Patrimonio Netto 2018

Patrimonio Netto 2017

EBITDA 2018

EBITDA 2017

EBITDA/ Ricavi 2018

EBITDA/ Ricavi 2017

Settore Descrizione/ n. aziende

EBIT 2018 EBIT 2017 Utile / Perdita 2018

Utile / Perdita 2017

ROA 2018 ROA 2017 ROE 2018 ROE 2017 PFN 2018 PFN 2017 PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Commercio 95 7.429.739 6.816.828 14.656 14.723 5.222.031 4.876.956 1.683.073 1.487.417 350.493 328.130 4,72% 4,81% Commercio 95 190.614 200.519 83.179 118.680 3,65% 4,11% 4,94% 7,98% 500.980 453.347 1,43 1,38

Macchinari e apparecchiature 63

5.593.131 5.305.085 16.885 15.939 7.328.945 7.085.863 2.905.983 2.783.224 690.607 648.307 12,35% 12,22% Macchinari e apparecchiature 63

439.369 408.642 282.470 239.908 5,99% 5,77% 9,72% 8,62% 60.906 -3.508 0,09 -0,01

Metallurgia e metallo 59

4.832.466 4.315.404 14.720 14.670 5.280.122 5.237.827 2.746.458 2.829.132 491.465 433.289 10,17% 10,04% Metallurgia e metallo 59

275.318 224.807 212.468 161.334 5,21% 4,29% 7,74% 5,70% 534.566 566.565 1,09 1,31

Chimico e farmaceutico 36

3.871.889 3.496.849 8.157 7.807 3.668.713 3.459.650 1.688.508 1.621.380 476.647 435.580 12,31% 12,46% Chimico e farmaceutico 36

292.934 264.145 185.079 165.763 7,98% 7,64% 10,96% 10,22% 340.789 558.133 0,71 1,28

Gomma e plastica 45

3.852.742 3.508.848 10.934 9.908 3.471.125 3.232.323 1.549.757 1.364.703 489.186 410.584 12,70% 11,70% Gomma e plastica 45

346.579 296.294 235.153 208.267 9,98% 9,17% 15,17% 15,26% 502.365 465.108 1,03 1,13

Automotive 8 3.115.295 2.975.101 12.064 11.431 2.988.116 2.755.005 1.434.784 1.263.191 524.647 523.822 16,84% 17,61% Automotive 344.768 366.151 253.425 296.094 11,54% 13,29% 17,66% 23,44% 151.740 202.168 0,29 0,39

Elettronica e informatica 29

2.913.591 2.802.405 12.411 11.991 2.683.708 2.574.811 1.076.592 1.057.660 230.898 241.025 7,92% 8,60% Elettronica e informatica 8

142.423 152.900 105.618 89.188 5,31% 5,94% 9,81% 8,43% 44.203 64.927 0,19 0,27

Agricoltura e alimentare 26

2.841.964 2.633.294 5.080 4.566 2.223.755 2.035.908 853.085 789.612 355.353 334.211 12,50% 12,69% Agricoltura e alimentare 26

267.016 257.656 180.810 170.680 12,01% 12,66% 21,19% 21,62% 65.615 -4.657 0,18 -0,01

Edilizia e costruzioni 33

1.914.673 1.718.118 5.199 4.918 5.682.917 5.160.452 3.461.387 2.296.834 195.058 182.667 10,19% 10,63% Edilizia e costruzioni 33

34.831 44.665 1.060.560 14.421 0,61% 0,87% 30,64% 0,63% 377.134 237.934 1,93 1,30

Utilities 15 1.654.920 1.534.983 1.425 1.339 1.087.902 1.047.433 414.911 379.148 113.645 95.906 6,87% 6,25% Utilities 15 75.859 58.701 46.399 37.969 6,97% 5,60% 11,18% 10,01% 113.197 139.808 1,00 1,46

Trasporti 20 1.564.865 1.382.067 6.153 5.651 1.507.469 1.336.118 473.293 438.833 160.968 145.876 10,29% 10,55% Trasporti 20 84.847 78.273 50.286 55.305 5,63% 5,86% 10,62% 12,60% 356.392 277.788 2,21 1,90

Calzatura tessile e abbigliamento 21

1.133.652 1.089.840 4.685 4.536 1.498.230 1.400.616 730.893 712.479 126.639 127.990 11,17% 11,74% Calzatura tessile e abbigliamento 21

81.563 86.822 57.554 54.143 5,44% 6,20% 7,87% 7,60% 54.394 42.024 0,43 0,33

Sanità 5 580.288 555.643 7.759 8.076 657.348 586.182 154.463 149.375 69.712 73.827 12,01% 13,29% Sanità 5 51.422 57.900 47.424 39.100 7,82% 9,88% 30,70% 26,18% -18.499 -26.305 -0,27 -0,36

Prodotti in legno 6 337.552 311.627 1.428 1.469 415.859 392.934 175.759 181.091 55.825 42.741 16,54% 13,72% Prodotti in legno 6 43.041 30.033 35.067 18.660 10,35% 7,64% 19,95% 10,30% 57.661 50.463 1,03 1,18

Grafico e cartario 7 317.404 265.069 960 935 366.854 369.762 151.825 158.063 29.165 60.777 9,19% 22,93% Grafico e cartario 7 4.862 46.366 -4.243 33.549 1,33% 12,54% -2,79% 21,22% 58.699 50.326 2,01 0,83

Altro 32 2.222.550 1.883.290 27.262 23.647 2.089.611 1.781.886 766.935 705.207 184.235 190.836 8,29% 10,13% Altro 32 88.316 114.597 65.770 75.485 4,23% 6,43% 8,58% 10,70% 107.381 9.019 0,58 0,05

Totale 500 44.176.720 40.594.451 149.778 141.606 46.172.707 43.333.726 20.267.706 18.217.347 4.544.543 4.275.568 10,29% 10,53% Totale 500 2.763.763 2.688.472 2.897.020 1.778.545 5,99% 6,20% 14,29% 9,76% 3.307.524 3.083.141 0,73 0,72

Top 500: i dati e le prospettive

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10

Top 500 Bergamo

Numero aziende per settore Commercio

95

Macchinari e apparecchiature

63

Metallurgia e metallo

59

Chimico e farmaceutico

36

Gomma e plastica

45

Automotive8

Elettronica e informatica

29

Agricoltura e alimentare

26

Edilizia e costruzioni

33

Utilities15

Trasporti20

Calzatura tessile e abbigliamento

21

Sanità5

Prodotti in legno6

Grafico e cartario 7

Altro32

Ricavi delle venditeCommercio

17%

Macchinari e apparecchiature

13%

Metallurgia e metallo

11%

Chimico e farmaceutico

9%

Gomma e plastica

9%

Automotive7%

Elettronica e informatica

7%

Agricoltura e alimentare

6%

Edilizia e costruzioni

4%

Utilities4%

Trasporti4%

Calzatura tessile e abbigliamento

3%

Sanità1%

Prodotti in legno1%

Grafico e cartario 1%

Altro5%

Numero dipendentiCommercio

10%

Macchinari e apparecchiature

11%

Metallurgia e metallo

10%

Chimico e farmaceutico

5%

Gomma e plastica

7%

Automotive8%

Elettronica e informatica

8%

Agricoltura e alimentare

3%

Edilizia e costruzioni

3%

Utilities1%

Trasporti4%

Calzatura tessile e abbigliamento

3%

Sanità5%

Prodotti in legno1%

Grafico e cartario 1%

Altro18%

95

63

59

3645

829

26

33

1520

21

56

7

32

17%

13%

11%

9%9%7%

7%

6%

4%

4%4%

3%1%

1%

1%

5%

10%

11%

10%

5%

7%8%8%

3%3%

1%4%

3%

5% 1%1%

18%

Le 500 imprese più grandi della provincia di Bergamo impiegano quasi 150 mila addetti, con una ripartizione per settore molto variegata. Il numero dei dipendenti è cresciuto di oltre 8.000 unità da un anno all’altro (+5,77%). Le aziende hanno in media 300 dipendenti, con un massimo che oltrepassa i 15.000 addetti ad un minimo di sole due persone. Interessante anche notare come la numerosità dei dipendenti settoriali non si sovrappone a quella per fatturati, in considerazione della diversa intensità del fattore lavoro nelle differenti tipologie di attività. Nello specifico, nel settore “altro” sono presenti aziende di servizi, di cui una, da sola, impiega più di 15.000 dipendenti.

La crescita in termini di fatturato ha interessato circa il 75% delle aziende analizzate, mentre il 72% ha incrementato il numero dei dipendenti.

Anche il capitale investito nelle attività produttive è cresciuto del 6,55%, superando i 46 miliardi di euro. Mediamente, ogni azienda ha investito 5,68 milioni di euro in più rispetto all’esercizio precedente, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro. I nuovi investimenti sono stati in gran parte finanziati dal capitale proprio. Mediamente, ogni società ha infatti aumentato il patrimonio netto di circa 4 milioni di euro per un valore complessivo di oltre 2 miliardi (+11,25%). Questo dato supera addirittura il valore complessivo degli utili realizzati nel corso dell’anno 2017 (per un valore netto complessivo pari a 1,78 miliardi di euro). Nel 2018 gli utili “netti” aggregati sono aumentati del 63% arrivando a sfiorare i 2,9 miliardi di euro. Le aziende in perdita sono poche e si attestano attorno all’11-12% (nel 2017 erano 54, mentre nel 2018 sono 59).

Anche la redditività operativa è in crescita, seppur con tassi meno elevati rispetto a quello registrato per l’utile netto. Il margine lordo (EBITDA) è cresciuto quasi del 6,30%, mentre il reddito operativo (EBIT) del 2,80% (rispettivamente complessivamente 269 milioni e 75 milioni di euro). La crescita inferiore del reddito operativo, rispetto al EBITDA, conferma la crescita degli investimenti e di conseguenza del maggior peso assunto dagli ammortamenti.

Seppur positiva, la crescita del reddito non è stata così intensa come l’incremento del fatturato. Rapportando tali indicatori possiamo infatti notare un lieve calo della redditività delle vendite (l’intero campione passa da 10,53 a 10,29, registrando un – 0,25; la media delle performance di tutte le aziende scende invece dal 9,50 al 9%, quindi subisce un calo di 0,50 punti percentuali). Anche la redditività operativa del capitale investito (ROA) diminuisce (di 0,21 punti da 6,20 % a 5,99%) seppure a fronte di un aumento (di quasi del 3%) del reddito operativo (EBIT). Evidentemente l’aumento degli investimenti ha proporzionalmente superato l’incremento dell’utile ottenuto da tali nuove

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11

attività. Come già evidenziato, ciò è riconducibile, almeno in parte, all’impatto dell’industria 4.0 ed alle agevolazioni fiscali, che sembrano aver dato un impulso agli investimenti delle aziende. Fisiologicamente, politiche di investimento deprimono la redditività nell’immediato ma dovrebbero stimolare i risultati nel medio periodo. La redditività netta del capitale proprio (ROE) risente del significativo aumento dell’utile (+63%) in corrispondenza di un aumento del patrimonio netto positivo ma di minore entità (+11,25%). Di conseguenza, la ricchezza netta prodotta dalle imprese Top 500 aumenta di 4,53 punti percentuali. Osservando i valori medi delle aziende, la presenza di situazioni di rafforzamento e di indebolimento porta ad una media in leggero calo (da 11,94% a 11,76%). Si tratta comunque di valori complessivamente elevati.

Per quanto concerne la rischiosità finanziaria, le Top 500 vedono aumentare la loro esposizione (posizione finanziaria netta) del 7% portandosi a circa 3,3 miliardi, con il 64% delle aziende con una posizione netta a debito. La situazione viene temperata dall’aumentata capacità delle aziende di generare flussi in termini

di EBITDA, che consente di mantenere stabile la sostenibilità dell’indebitamento che mostra un rapporto PFN/EBITDA pari a 0,7, quindi inferiore all’unità, per entrambi gli esercizi analizzati.

A livello settoriale, anche per ragioni strutturali di settore e di mercato, i valori dei principali indicatori (sintetizzati nella tabella seguente) sono tra loro molto diversi. Va tenuto inoltre in conto, come per tutta l’analisi che, trattandosi di medie, incorporano spesso singole situazioni aziendali con andamenti anche tra loro contrapposti. Ad esempio per la redditività delle vendite si va da un rapporto EBITDA/Ricavi del 4,7% del Commercio al 16,8% dell’Automotive. Nella redditività del capitale investito e soprattutto nella redditività netta spicca il settore Agricoltura e Alimentare mentre il commercio conferma le contenute marginalità complessive. Infine, va segnalata da un lato la difficoltà di alcuni settori nel generare risorse a servizio dell’indebitamento come Trasporto e Commercio e, al contrario, la buona solvibilità di settori come Macchinari e Apparecchiature, Elettronica e informatica e, di nuovo, Agricoltura e alimentare.

€44,3 mld +8,8% 75% 38% 16%

Ricavi Crescitavs. 2017

Aziendein crescitavs. 2017

Ricaviin crescita

> 10%

Ricaviin crescita

> 20%

Top 500 Bergamo: Sintesi Bilanci 2018 - Ricavi

Top 500: i dati e le prospettive

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12

Top 500 Bergamo

L’analisi: le prospettive

In base all’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Bergamo, il terzo trimestre del 2019 per l’industria bergamasca riporta un fatturato in calo su base annua (-0,7%) per la prima volta dopo quasi quattro anni, sebbene la variazione media dei primi tre trimestri rimanga positiva (+0,5%).

Inoltre, l’industria bergamasca conferma in questa fase una dinamica più debole di quella regionale: in Lombardia si registra infatti una variazione su base annua positiva (+0,9%) e un incremento congiunturale più marcato (+1,1%).

In calo anche gli ordinativi per la provincia di Bergamo, con variazioni su base annua negative e in peggioramento sia per l’import (-2,4%) che per l’export (-2,2%).

L’occupazione nel territorio riporta dei dati in linea con il calo del fatturato: il saldo del numero di addetti tra inizio e fine trimestre risulta infatti leggermente negativo (-0,1%).

Nel complesso il 2019 vedrà un rallentamento dell’economia globale, la cui crescita si fermerà al +2,6% contro il +3,0% registrato nel corso del 2018. Si tratta di un valore inferiore a quanto previsto dalle stime elaborate lo scorso anno dalle principali organizzazioni internazionali, le quali non avevano potuto preventivare l’intensificarsi di tensioni a livello commerciale e geopolitico. Se da un lato infatti le dinamiche di scontro innescatesi negli scorsi anni (prima tra tutte quella tra Stati Uniti e Cina) non hanno trovato una risoluzione definitiva, dall’altro il 2019 ha visto l’accendersi di nuovi terreni di scontro (ultimo tra questi, quello tra Giappone e Corea del Sud). La frenata riguarderà principalmente le economie avanzate, l’80% delle quali cresce nel 2019 a livelli inferiori rispetto al 2018; tra queste i principali Paesi europei, il Giappone e gli Stati Uniti. Come lo scorso anno, il PIL globale sarà quindi trainato dalle economie emergenti, il cui tasso di crescita è nuovamente previsto essere più che doppio rispetto a quello dei Paesi sviluppati. In particolare, i dati dell’OCSE rilevano una crescita superiore al 6% per le economie emergenti dell’Asia.

Nelle pagine che seguono vengono presentate le analisi dei 12 settori maggiormente rilevanti per dimensione di fatturato, nella provincia di Bergamo.

Il lavoro è stato realizzato grazie al contributo di un gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze aziendali, Economiche e Metodi quantitativi dell’Università degli Studi di Bergamo composto da: Cristiana Cattaneo (prof.ssa di economia aziendale), Peter Cincinelli (ricercatore di Economia degli Intermediari finanziari), Domenico Piatti (professore di Economia degli intermediari finanziari) e Silvana Signori (prof.ssa di Economia aziendale). Ha coordinato il lavoro la prof.ssa Cristiana Cattaneo, in collaborazione con PwC.

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13

Indicatori di performance

Settore EBITDA/ Ricavi 2018

EBITDA/ Ricavi 2017

ROA 2018 ROA 2017 ROE 2018 ROE 2017 PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Commercio 4,72% 4,81% 3,65% 4,11% 4,94% 7,98% 1,43 1,38

Macchinari e apparecchiature 12,35% 12,22% 5,99% 5,77% 9,72% 8,62% 0,09 -0,01

Metallurgia e metallo 10,17% 10,04% 5,21% 4,29% 7,74% 5,70% 1,09 1,31

Chimico e farmaceutico 12,31% 12,46% 7,98% 7,64% 10,96% 10,22% 0,71 1,28

Gomma e plastica 12,70% 11,70% 9,98% 9,17% 15,17% 15,26% 1,03 1,13

Automotive 16,84% 17,61% 11,54% 13,29% 17,66% 23,44% 0,29 0,39

Elettronica e informatica 7,92% 8,60% 5,31% 5,94% 9,81% 8,43% 0,19 0,27

Agricoltura e alimentare 12,50% 12,69% 12,01% 12,66% 21,19% 21,62% 0,18 -0,01

Edilizia e costruzioni 10,19% 10,63% 0,61% 0,87% 30,64% 0,63% 1,93 1,30

Utilities 6,87% 6,25% 6,97% 5,60% 11,18% 10,01% 1,00 1,46

Trasporti 10,29% 10,55% 5,63% 5,86% 10,62% 12,60% 2,21 1,90

Calzatura tessile e abbigliamento 11,17% 11,74% 5,44% 6,20% 7,87% 7,60% 0,43 0,33

Sanità 12,01% 13,29% 7,82% 9,88% 30,70% 26,18% -0,27 -0,36

Prodotti in legno 16,54% 13,72% 10,35% 7,64% 19,95% 10,30% 1,03 1,18

Grafico e cartario 9,19% 22,93% 1,33% 12,54% -2,79% 21,22% 2,01 0,83

Altro 8,29% 10,13% 4,23% 6,43% 8,58% 10,70% 0,58 0,05

Totale 10,29% 10,53% 5,99% 6,20% 14,29% 9,76% 0,73 0,72

Top 500: i dati e le prospettive

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14

Top 500 Bergamo

Le Top 500

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15

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

1 Freni Brembo - S.p.a. O Anche Piu' Brevemente Brembo S.p.a.

Cons. 2.640.011 2.463.620 18,12 18,76 12,99 14,48 19,65 25,17 0,28 0,46

2 Sdf S.p.a. (Same Deutz-Fahr) Cons. 1.372.572 1.324.973 8,74 7,76 5,00 4,03 11,86 6,95 1,75 1,34

3 Radicifin S.a.p.a. Di Paolo Partecipazioni S.r.l. Unip. Angelo Radici Partecipazioni S.r.l. Unip. Maurizio Radici Partecipazioni S.r.l. Unip.

Cons. 1.213.415 1.146.826 15,34 13,88 13,19 11,47 20,22 19,37 0,77 1,15

4 Sanpellegrino S.p.a. (Ovvero In Forma Abbreviata Sa.pe. S.p.a. )

Cons. 1.024.544 1.002.487 21,40 22,72 24,04 26,68 56,17 57,84 -0,36 -0,35

5 Dalmine S.p.a. Eserc. 974.512 785.507 8,03 4,81 3,22 -1,17 3,30 -2,16 0,04 -0,20

6 Schneider Electric S.p.a. Eserc. 667.548 628.098 2,49 3,13 2,09 2,62 3,89 3,68 -0,03 -0,03

7 Volvo Group Italia S.p.a. Eserc. 649.972 568.344 0,97 0,43 1,53 -0,07 4,05 -3,77 -0,36 -0,18

8 Polynt S.p.a. Eserc. 649.128 565.517 12,02 12,97 10,03 10,68 13,32 14,94 -0,58 1,61

9 Società Italiana Acetilene E Derivati S.i.a.d. S.p.a. In Breve S.i.a.d. S.p.a.

Cons. 635.769 553.075 16,87 17,93 5,47 5,35 8,02 7,04 1,30 1,50

10 Kiko S.p.a. Cons. 592.497 611.082 1,60 4,10 -11,22 -4,13 -2,17 -4,51 7,32 3,43

11 Edelweiss Energy Holding S.p.a. Cons. 592.137 602.161 0,06 2,23 0,15 12,75 -6,58 22,35 -164,73 -4,10

12 Covestro S.r.l. Eserc. 525.461 513.651 5,58 5,33 14,81 13,04 13,78 14,50 0,03 -0,00

13 Dussmann Service S.r.l. Eserc. 508.260 446.438 8,52 8,17 11,62 12,28 20,90 20,58 -1,40 -1,38

14 Italcementi Fabbriche Riunite Cemento S.p.a. Bergamo

Eserc. 483.143 419.606 21,39 20,04 1,75 1,03 42,27 2,86 0,05 0,00

15 Zanetti S.p.a. Cons. 479.966 453.188 2,89 4,18 1,34 3,05 1,87 4,87 7,15 3,56

16 Evoca S.p.a. Cons. 451.754 392.944 21,15 19,87 3,83 2,52 -4,50 -8,07 -0,55 -0,73

17 Lucchini Rs S.p.a. Cons. 444.427 411.633 12,41 14,06 2,69 2,97 6,92 7,18 1,46 1,34

18 Fintyre S.p.a. Cons. 424.197 342.462 2,27 3,58 -0,10 1,26 -18,06 -3,81 -1,00 -2,05

19 Rhiag - Inter Auto Parts Italia S.r.l. O In Forma Abbreviata Rhiag S.r.l.

Eserc. 368.990 344.917 15,32 13,81 10,29 9,16 10,24 10,95 -0,26 -0,33

20 Bb Holding S.p.a. (Italtrans) Cons. 364.893 292.611 8,59 10,09 1,24 2,50 -6,91 6,62 7,55 6,03

21 Metano Nord - S.p.a. Cons. 351.169 261.160 0,61 -5,15 1,34 -13,36 28,46 -149,92 12,18 -3,12

22 Gewiss - S.p.a. Cons. 308.661 292.227 15,54 16,50 12,23 11,74 15,19 15,02 -0,73 -1,05

23 Gestioni S.p.a. (Fassi Gru) Cons. 306.920 270.291 17,75 19,39 8,28 8,88 8,67 9,12 -0,40 -0,42

24 Ivs Italia S.p.a. Eserc. 299.988 269.821 11,63 10,95 5,44 4,91 13,05 8,26 0,77 0,70

25 S.d.m. Società Distributrice Merci S.r.l.

Eserc. 298.959 296.327 9,65 10,34 8,35 9,80 10,40 12,55 -0,01 -0,00

26 Itema S.p.a. Cons. 298.370 299.576 7,68 8,10 6,02 5,80 11,56 16,13 -0,94 -2,28

27 Bonaldi Motori S.p.a. Eserc. 295.531 287.138 -1,66 1,91 -6,32 4,52 -15,60 9,56 1,31 0,50

28 Pietro Pozzoni E C. Società In Accomandita Per Azioni

Cons. 292.185 180.716 7,71 15,90 1,15 6,66 1,89 13,21 -0,25 -1,57

29 Exide Technologies S.r.l. Eserc. 261.083 272.702 -1,57 1,82 -10,88 -1,21 -95,22 -28,54 -1,58 1,51

30 Serioplast Global Services S.p.a Cons. 240.036 144.064 13,40 9,78 5,64 7,37 16,98 28,73 2,93 4,84

31 Unionchimica S.p.a. Cons. 228.370 242.321 6,06 4,18 7,82 4,77 22,81 21,07 3,24 4,58

32 Fecs Partecipazioni S.p.a. Cons. 208.206 192.719 6,50 6,25 4,21 3,77 12,98 11,86 5,69 7,23

33 Minetti S.p.a. Eserc. 197.855 135.416 8,77 10,10 11,92 13,35 16,58 18,19 -0,00 -2,94

34 Bonduelle Italia S.r.l. Eserc. 197.484 190.073 4,03 3,75 5,78 4,28 33,20 23,18 -0,10 -0,00

35 Tesmec Spa Cons. 194.611 175.559 9,43 11,49 1,28 2,69 0,10 -3,15 3,25 3,96

36 Aom Rottami S.p.a. Eserc. 192.235 173.826 2,30 2,84 10,55 11,28 14,89 17,37 -0,65 2,11

37 Fonderie Mario Mazzucconi S.p.a.

Eserc. 191.707 177.961 2,00 4,22 -1,47 1,35 -9,27 0,17 8,60 4,78

38 Ravago Italia S.p.a. Eserc. 189.022 183.027 6,70 7,63 7,57 8,48 12,46 13,52 4,06 2,85

39 Kcs Caregiver Cooperativa Sociale

Cons. 181.406 184.149 3,47 3,57 1,34 1,71 4,31 4,52 0,16 1,77

40 Sabo S.p.a. Eserc. 177.167 168.539 12,27 12,30 17,68 18,89 24,68 25,17 0,54 0,64

Le Top 5001/13

Top 500: i dati e le prospettive

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16

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

41 Istituti Ospedalieri Bergamaschi S.r.l.

Eserc. 175.704 173.839 19,13 18,86 11,20 11,10 51,02 52,77 -0,66 -1,33

42 Brevi S.p.a. Eserc. 175.602 167.082 2,40 2,13 5,82 3,70 14,91 7,83 5,35 5,75

43 Schneider Electric Industrie Italia S.p.a.

Eserc. 173.991 177.573 5,76 5,58 4,28 4,30 6,15 6,46 -0,00 -0,00

44 Ronal Italia S.r.l. Cons. 172.436 190.770 7,59 10,97 0,26 4,44 0,73 7,94 -0,10 -0,44

45 Valtellina S.p.a. Eserc. 171.094 162.992 5,70 5,34 3,85 3,32 7,18 6,57 0,31 0,95

46 Bodega G. & C. S.p.a. Cons. 160.516 96.483 9,29 8,57 8,00 6,10 22,03 13,32 3,34 3,99

47 Persico S.p.a. Cons. 158.882 174.400 9,92 12,61 7,52 12,25 17,15 32,12 0,12 -0,46

48 Fonderia Di Torbole S.p.a. Cons. 157.953 145.473 16,68 14,65 7,00 6,28 13,57 11,48 1,11 1,83

49 Rulmeca Holding S.p.a. Cons. 156.838 151.286 8,07 7,19 4,33 2,84 4,45 2,03 -0,42 -0,38

50 Telmotor S.p.a. Eserc. 155.670 136.194 8,88 8,95 10,80 10,35 19,87 19,69 1,58 2,02

51 Soprema S.r.l. Eserc. 154.700 149.731 3,88 4,64 1,27 1,92 2,47 2,23 3,13 2,31

52 Calcestruzzi S.p.a. Eserc. 154.294 148.837 -9,03 -10,58 -11,90 -12,09 -2,44 -2,45 0,03 0,00

53 Aruba S.p.a. Cons. 152.762 138.574 23,48 26,57 6,41 8,63 10,04 12,61 -1,49 -1,46

54 Cliniche Gavazzeni - S.p.a. Eserc. 149.879 125.663 12,89 18,99 11,40 20,60 49,02 29,71 -1,43 -0,78

55 Lebogest S.p.a.( Italian Cable Company)

Cons. 148.162 137.097 7,76 6,79 7,06 4,24 83,69 -35,06 2,82 4,36

56 Società per l'Aaeroporto Civile di Bergamo-Orio Al Serio S.p.a. (S.A.C.B.O. - S.p.a.)

Cons. 145.921 135.427 28,27 22,95 11,99 7,55 15,67 10,13 0,52 0,46

57 Bidachem S.p.a. Eserc. 144.107 128.159 15,20 18,37 4,88 5,78 13,37 10,70 -0,02 -0,00

58 Barcella Elettroforniture S.p.a. Eserc. 143.586 137.905 5,77 4,81 6,45 4,73 6,54 5,18 0,56 -0,62

59 M.S. Ambrogio S.p.a. Piu' Brevemente M.s.a. S.p.a.

Eserc. 141.614 130.696 13,48 12,59 10,65 8,95 20,35 23,00 1,33 1,91

60 Cpz S.p.a. Cons. 141.375 31.643 6,05 11,18 0,93 10,20 30,43 24,06 6,24 1,79

61 Greif Italy S.r.l. Eserc. 140.451 94.859 3,26 3,82 -5,67 -7,04 -36,51 -90,29 7,54 5,47

62 Montello S.p.a. Eserc. 140.118 111.689 24,81 24,19 15,72 14,26 17,32 18,89 0,49 0,76

63 Fine Foods & Pharmaceuticals N.t.m. S.p.a.

Eserc. 139.387 - 12,77 4,92 -0,66 5,82 -0,18 -3,13 407,82

64 Cotonificio Albini S.p.a. Eserc. 133.786 133.137 5,89 1,81 2,39 -1,13 1,86 -2,70 3,17 15,61

65 Neodecortech S.p.a. Cons. 130.943 85.681 13,29 11,63 6,64 3,76 10,29 10,14 2,48 4,46

66 Unicalce S.p.a. Eserc. 129.949 126.104 14,18 13,88 0,68 2,02 -1,96 2,00 2,17 2,47

67 Volvo Group Retail Italia S.r.l. Eserc. 129.418 123.104 1,04 0,79 2,60 1,98 3,94 3,24 -0,36 -0,80

68 Project Informatica S.r.l. Cons. 129.117 112.747 11,64 10,68 9,00 9,25 15,96 28,31 -0,83 -0,66

69 Com.steel S.p.a. Eserc. 127.639 110.712 3,72 6,62 5,94 9,06 11,82 19,88 2,21 1,98

70 Giovanni Bozzetto S.p.a. Cons. 125.609 50.149 12,03 10,64 8,81 2,00 16,24 3,30 2,05 6,91

71 C.m.s. Costruzioni Macchine Speciali S.p.a. In Sigla C.m.s. S.p.a

Eserc. 120.330 124.388 11,44 14,86 11,20 18,31 21,87 24,30 -1,33 -1,16

72 Comelit Group S.p.a. Cons. 119.724 100.778 16,81 16,11 13,17 13,94 17,49 15,35 -0,26 0,45

73 Omb Valves S.p.a. Cons. 118.717 120.564 10,25 6,20 3,10 - 4,32 -5,45 2,44 5,49

74 Bracchi Srl Eserc. 117.415 79.011 8,36 10,89 4,47 5,00 5,80 5,87 2,27 1,82

75 B.f.e. S.r.l. Eserc. 116.204 98.326 21,01 22,73 5,07 4,30 2,87 3,12 -0,49 -1,03

76 Reggiani Macchine S.p.a. Eserc. 114.752 117.049 15,46 15,48 16,37 17,62 20,53 17,37 -0,61 -0,42

77 Fidelitas S.p.a. Fiduciaria di Sicurezza in Forma Abbreviata Fidelitas S.p.a.

Cons. 112.707 103.819 8,59 9,32 3,78 3,67 10,31 10,06 4,52 4,81

78 Resinex Italy Srl Eserc. 112.594 110.784 1,80 1,78 61,11 38,00 99,10 99,08 -0,05 -1,20

79 Carvico - S.p.a. Eserc. 112.278 113.181 14,49 18,21 5,57 10,49 5,28 9,36 0,51 -0,91

80 Brivio & Viganò Logistics S.r.l. Eserc. 111.082 98.338 4,97 5,96 0,98 4,74 12,57 27,90 0,69 0,87

Le Top 5002/13

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17

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

81 Gildemeister Italiana S.p.a. Eserc. 109.401 92.108 6,61 2,58 6,80 0,92 11,14 -1,86 -0,03 -0,30

82 Gapi S.p.a. Cons. 108.606 101.165 15,17 17,20 6,92 8,37 6,86 8,21 0,60 0,71

83 Art Cosmetics S.r.l. Eserc. 108.547 92.686 18,30 16,57 22,26 21,33 40,54 51,65 0,27 0,73

84 Albatros S.r.l. (Italcanditi) Cons. 104.258 105.713 21,76 20,77 3,93 3,59 0,50 0,90 -0,61 -0,35

85 Magris S.p.a. Eserc. 103.910 100.561 9,29 9,41 8,59 6,91 20,88 15,66 1,15 2,71

86 Equity S.r.l. Cons. 103.856 89.405 3,26 5,74 7,16 13,86 24,29 28,62 1,85 1,01

87 Dilmoor S.p.a. In Sigla Dlm S.p.a. Cons. 103.278 98.727 8,97 9,20 8,21 11,14 12,11 22,70 1,58 1,65

88 Lualsei S.p.a. Cons. 102.368 85.758 2,76 2,02 1,66 -0,03 - - 17,56 27,08

89 Beauty & Business S.p.a. Eserc. 102.061 93.913 12,45 16,12 3,68 9,69 22,79 20,34 1,82 1,99

90 Comal Ferlatta S.p.a. Eserc. 101.378 92.943 6,59 3,10 8,70 3,43 45,54 22,97 -0,28 5,32

91 Olmo Giuseppe S.p.a. Eserc. 101.169 94.018 10,87 5,74 8,23 4,25 8,50 5,15 -0,91 -1,20

92 O.p. Oasi Società Agricola Consortile A Responsabilità Limitata

Eserc. 100.415 97.384 0,36 0,16 0,28 0,06 6,67 6,88 -0,78 -7,49

93 Scame Parre S.p.a. Cons. 98.748 96.843 8,89 10,28 3,51 4,50 6,33 5,17 5,16 4,19

94 Pm Plastic Materials S.r.l. Cons. 96.806 92.896 16,31 18,23 21,65 22,60 19,78 20,98 -2,07 -2,19

95 General Medical Merate - S.p.a. Cons. 94.957 83.604 10,17 9,67 7,66 5,72 11,33 6,42 -0,11 -0,06

96 Ultrapolymers Italia S.r.l. Eserc. 94.404 116.102 1,20 0,92 54,94 45,98 98,55 98,30 -0,07 -0,06

97 Arfin S.p.a. (Argom) Cons. 94.328 86.969 20,48 20,56 17,84 18,71 19,87 21,14 -0,25 -0,74

98 Adama Italia S.r.l. Eserc. 94.325 94.903 3,29 3,78 6,83 9,52 3,32 14,33 -0,91 -1,25

99 Pedrali S.p.a. Eserc. 93.207 83.415 32,36 30,65 21,04 17,66 27,14 15,85 -0,55 -1,24

100 Geoenergie S.p.a. Cons. 93.124 91.397 3,99 6,22 3,60 5,73 5,84 8,48 1,92 1,52

101 Synthomer S.r.l. Eserc. 92.140 95.008 10,61 14,49 14,74 20,87 12,98 18,33 -0,02 -0,04

102 Smi S.p.a. Eserc. 91.334 90.054 23,07 21,15 23,19 22,72 31,66 29,93 -1,28 -1,12

103 Koch-Glitsch Italia S.r.l. Eserc. 90.580 90.707 7,70 4,22 9,40 5,08 17,47 9,38 -0,63 0,48

104 Oldrati Guarnizioni Industriali - S.p.a.

Eserc. 90.007 85.514 2,80 3,35 1,64 2,91 10,60 15,86 7,37 4,59

105 Uniacque S.p.a. Eserc. 89.517 89.044 23,63 22,74 8,24 9,83 13,08 15,00 1,58 1,76

106 Phoenix International S.p.a. Cons. 89.414 85.806 22,85 22,34 10,73 10,00 12,78 9,62 1,56 1,45

107 Mantafil S.p.a. Eserc. 88.609 78.592 5,84 4,54 12,00 7,75 15,81 11,08 3,54 6,34

108 Holding Exor S.r.l. (Tiziana Fausti) Cons. 87.880 65.561 4,07 5,89 7,73 8,32 19,71 36,59 2,04 1,98

109 Industria Chimica Panzeri - S.r.l. Cons. 85.870 79.925 3,78 4,67 3,58 5,67 7,24 12,65 3,98 2,51

110 F.lli Santini S.r.l. Eserc. 85.625 93.985 1,27 1,82 0,83 2,39 6,30 13,55 12,15 8,40

111 Surfaces Technological Abrasives S.p.a.

Cons. 84.025 32.464 37,83 43,49 2,40 19,22 -4,90 28,82 3,64 1,78

112 Auto Industriale Bergamasca - S.p.a.

Eserc. 83.618 98.012 5,67 3,82 8,14 6,20 15,96 14,37 -0,83 -1,25

113 Aluberg S.p.a. Eserc. 83.028 79.124 11,26 10,37 8,45 8,51 10,17 11,35 -0,55 -0,54

114 Pmg - S.p.a. Cons. 82.720 74.707 14,61 15,78 12,93 12,35 11,09 10,96 -2,18 -2,60

115 Parà S.p.a. Eserc. 82.418 75.095 23,95 24,89 8,54 9,84 12,48 13,35 -4,69 -4,62

116 Hanes Italy S.r.l. Eserc. 82.106 84.512 1,72 0,14 -1,18 -3,37 5,72 -62,20 16,26 146,66

117 Brembana & Rolle S.p.a. Cons. 81.682 105.987 8,75 11,09 5,10 8,69 2,71 11,80 2,16 2,26

118 Flamma - Fabbrica Lombarda Ammino Acidi S.r.l.

Cons. 81.609 80.489 20,00 26,29 8,60 13,71 11,34 17,34 0,53 0,25

119 Alta Metal S.r.l. Eserc. 80.725 76.316 0,71 1,76 2,51 6,52 -34,86 5,49 -2,54 -1,33

120 Salzgitter Mannesmann Stainless Tubes Italia S.r.l.

Eserc. 79.849 88.807 -2,00 -2,07 -6,24 -7,28 -149,06 -41,83 0,01 0,01

Le Top 5003/13

Top 500: i dati e le prospettive

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18

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

121 Kerry Ingredients & Flavours Italia S.p.a.

Eserc. 79.463 77.681 22,96 14,16 45,30 24,91 64,70 18,28 -0,04 -0,01

122 Sapori Artigianali S.r.l. Cons. 78.937 63.868 5,51 3,79 4,60 1,21 20,74 -6,32 1,84 2,99

123 Sitip S.p.a. Cons. 78.640 86.402 17,06 17,33 4,78 5,51 10,39 11,58 2,68 2,93

124 Radici Pietro Industries & Brands S.p.a.

Cons. 77.740 49.994 7,32 10,84 2,41 3,74 7,92 4,98 5,82 4,26

125 F.a.i. Officine Di Carvico - S.p.a. Eserc. 76.804 35.441 21,98 18,04 12,23 3,48 27,31 11,44 -0,93 -3,06

126 Fluorseals S.p.a. Eserc. 76.667 62.484 9,65 12,79 7,37 10,49 15,68 14,21 3,72 2,76

127 Poliplast - S.p.a. Eserc. 76.187 79.530 14,14 10,75 15,94 11,23 17,78 19,11 0,40 1,40

128 Abenergie S.p.a. O A.b. Energie S.p.a.

Cons. 75.581 92.528 7,25 3,34 3,88 1,52 10,42 -5,25 2,70 5,45

129 Somaschini Spa Cons. 75.563 30.093 21,44 10,50 14,05 1,85 31,52 6,20 0,63 2,33

130 Lovato Electric S.p.a. O Piu' Brevemente Lovato S.p.a.

Cons. 75.558 72.820 14,66 15,35 9,00 9,80 8,57 8,87 -1,47 -1,34

131 Allbel S.r.l. Cons. 75.359 71.818 16,23 23,49 6,30 10,29 7,20 11,75 -2,93 -2,10

132 C.o.s.p.a. Di Andreoletti S.p.a. Cons. 74.485 80.991 24,32 24,41 6,17 7,31 5,54 7,69 -1,85 -1,51

133 Mesgo S.p.a. Eserc. 74.326 63.963 15,84 18,22 15,07 16,79 19,17 24,04 -0,20 0,71

134 Mei S.r.l. Cons. 74.321 77.561 38,48 43,56 22,64 32,51 19,65 26,97 -1,98 -1,20

135 Società Legnami Paganoni S.p.a. Eserc. 72.886 69.262 4,08 4,77 2,22 2,48 4,80 4,67 5,95 3,77

136 Farmol S.p.a. Eserc. 72.179 62.028 12,39 9,16 7,13 2,59 6,94 -0,87 2,30 4,26

137 Idro Trade Società Per Azioni Eserc. 71.320 65.917 -0,49 -0,61 -2,24 -1,90 0,89 0,26 -22,51 -15,63

138 L Holding S.r.l. (F.i.l.s.-Italfim) Cons. 71.070 65.885 20,43 20,13 4,57 4,30 5,23 4,68 -2,77 -1,27

139 Trafilerie Alluminio Alexia S.p.a. Eserc. 71.003 69.503 5,03 4,61 1,90 1,34 4,08 2,67 8,00 11,23

140 3v Sigma S.p.a. Eserc. 70.590 86.990 9,33 6,36 2,73 0,58 1,09 4,77 5,20 5,43

141 L'innominato S.p.a. Eserc. 70.269 54.563 12,36 11,63 13,29 10,22 25,65 20,55 1,06 2,67

142 Bianchi Industry S.p.a. Eserc. 69.769 63.403 14,82 15,54 7,69 8,72 34,33 42,60 2,63 1,61

143 Siderver S.r.l. Eserc. 69.694 61.402 3,17 3,96 2,86 3,27 11,34 17,30 14,08 11,24

144 Bravosolution S.p.a. Cons. 69.655 90.073 10,48 2,89 -1,88 -5,58 -7,86 39,12 -2,68 -5,13

145 Mcbride S.p.a. Eserc. 69.333 73.738 4,28 4,89 3,40 4,44 9,19 8,02 -0,06 -0,00

146 Arcoplex Group S.r.l. Eserc. 69.238 66.877 1,56 1,72 0,66 1,29 0,74 1,05 18,94 16,16

147 Rosa & C. S.p.a. Eserc. 68.962 65.867 4,69 7,28 2,83 5,07 7,01 12,43 11,07 6,45

148 Pneumax Spa Eserc. 68.100 62.403 11,10 11,85 5,36 6,07 7,26 7,50 0,21 0,21

149 S.ar.co Di Arrigoni S.r.l. Eserc. 67.797 68.940 4,05 5,21 17,90 24,15 24,60 37,41 -1,89 -1,22

150 Colpack S.r.l. Eserc. 67.594 68.855 7,64 5,02 8,25 4,18 19,88 10,25 2,96 5,80

151 B. Kolormakeup & Skincare S.p.a. Società Benefit In Breve B.kolormakeup & Skincare S.p.a. Sb

Eserc. 67.429 33.891 40,81 28,27 44,97 22,92 49,34 26,28 -1,07 -1,37

152 Ambrosini Holding S.r.l. Cons. 67.326 77.470 6,14 5,52 4,12 3,69 26,08 7,18 6,05 5,09

153 Misano Spa Cons. 67.298 30.461 6,24 6,17 9,15 3,57 20,16 5,17 2,13 6,68

154 Blue Meta S.p.a. Eserc. 66.977 62.942 8,65 10,47 20,20 22,43 45,83 48,90 -0,16 -0,13

155 Rtl 102,500 Hit Radio S.r.l. Cons. 66.454 65.224 9,28 18,75 2,32 7,26 2,25 6,82 -7,46 -3,38

156 Alfa Laval Olmi Spa Eserc. 66.343 52.421 2,35 11,13 0,33 5,91 0,41 13,69 -0,58 -0,07

157 Guarniflon S.p.a. Eserc. 65.737 58.802 11,31 12,10 7,43 7,54 12,50 9,84 3,72 4,20

158 Ppm Industries S.p.a. Cons. 65.316 67.487 6,87 8,94 1,45 3,86 -9,43 3,70 7,29 4,65

159 Ampacet Italia S.r.l. Eserc. 64.272 64.777 5,06 5,13 10,58 10,52 9,53 13,91 1,00 1,46

160 Martinelli Ginetto Partecipazioni S.p.a.

Cons. 64.259 66.474 19,46 20,10 6,77 8,00 7,39 5,81 -2,19 -1,97

Le Top 5004/13

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19

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

161 Italsacci S.p.a. Eserc. 63.963 70.129 -7,11 -8,65 -8,08 -7,05 -6,64 -8,64 0,04 -0,20

162 Twice Ps S.p.a. Eserc. 63.128 30.233 25,26 0,49 46,56 0,34 99,13 11,81 0,10 -10,27

163 Mobili Barcella S.p.a. Cons. 62.096 58.662 17,22 9,61 16,90 3,75 36,19 -2,99 0,68 3,55

164 Moretti - Società Per Azioni Cons. 61.575 65.939 4,13 1,46 3,05 -1,19 6,41 -18,93 7,35 21,66

165 Accuma S.p.a. Eserc. 61.042 59.194 13,58 7,57 6,15 1,76 8,34 2,12 3,02 6,50

166 Flsmidth Ventomatic S.p.a. Eserc. 60.445 52.961 11,54 17,48 4,68 6,27 15,16 16,31 0,32 0,28

167 Emmeci S.p.a. Eserc. 60.151 58.086 2,85 2,53 3,22 3,12 4,98 5,27 0,68 0,25

168 Gotha Cosmetics S.r.l. Cons. 59.917 52.001 29,05 33,23 -1,73 -1,08 -10,13 -8,73 2,78 2,95

169 Officine Meccaniche S.r.l. Di Ponte Nossa

Eserc. 59.905 63.213 7,40 7,40 9,42 12,10 18,84 25,14 0,43 -0,45

170 Fbm Hudson Italiana S.p.a. Eserc. 59.765 93.102 -1,23 2,79 -2,47 0,56 -8,63 -2,91 -28,05 5,97

171 Global Di Fardelli Ottorino E C. S.r.l.

Eserc. 59.249 57.750 8,60 8,68 5,59 6,39 5,09 5,59 -0,27 -2,13

172 Pontenossa S.p.a Eserc. 59.017 65.134 62,55 65,99 31,63 42,98 30,13 36,76 -0,52 -0,15

173 Isocell Precompressi S.p.a. Eserc. 58.655 53.503 6,95 6,00 3,08 3,62 13,47 16,63 6,26 5,55

174 Marmi Orobici Graniti S.p.a. Cons. 58.217 50.690 22,25 27,22 11,79 12,98 12,07 14,10 0,01 -0,34

175 Mazzoleni S.p.a. Eserc. 58.180 50.696 3,58 6,47 4,35 9,17 11,01 23,01 6,33 3,16

176 E.r.c.a. - Esperienze Ricerche Chimiche Applicate - S.p.a.

Eserc. 57.790 57.910 5,86 9,29 1,54 5,20 0,29 8,00 7,24 4,17

177 Impresa Milesi Geom.sergio S.r.l. Eserc. 57.574 54.785 14,64 16,08 11,60 6,97 27,29 19,97 1,85 2,60

178 Cheminova Agro Italia S.r.l. Eserc. 57.500 30.019 7,41 8,03 8,84 11,59 21,26 13,01 -0,15 -0,20

179 Corden Pharma Bergamo S.p.a. Eserc. 57.323 56.167 17,14 19,62 13,94 16,82 20,87 23,93 0,24 0,56

180 Remazel Engineering S.p.a. Eserc. 57.174 51.711 20,93 5,62 5,09 -2,22 6,45 -4,50 -1,05 -1,70

181 Società Editrice Ss.alessandro Ambrogio Bassiano S.p.a. Con Sigla Sesaab S.p.a.

Cons. 56.814 59.023 4,20 6,16 -1,39 -0,92 -3,49 -4,50 5,96 4,49

182 Ire-Omba S.p.a. Eserc. 56.709 50.807 8,72 9,87 4,66 3,80 6,98 3,40 0,65 0,32

183 Minifaber S.p.a. Eserc. 56.626 49.443 16,25 15,29 16,19 14,87 18,96 17,98 -0,51 -0,74

184 Minoronzoni S.r.l. Cons. 56.619 59.022 3,85 5,36 3,41 4,75 3,02 7,22 10,00 7,63

185 Ims Technologies S.p.a. Cons. 56.551 72.440 -3,02 8,09 -3,28 4,68 -24,88 20,15 -0,88 -1,24

186 Acerbis Italia S.p.a. Cons. 56.053 54.249 7,98 8,30 6,83 7,29 20,69 18,95 2,37 3,05

187 Oberti - S.p.a. Eserc. 56.024 55.595 0,82 1,24 0,99 1,91 0,79 4,63 12,84 8,15

188 Erregierre Spa Eserc. 56.020 57.298 16,79 14,86 8,94 7,38 12,71 13,25 1,37 1,90

189 Serim S.r.l. Cons. 55.606 53.263 13,27 11,77 8,64 5,97 20,94 6,20 0,78 0,74

190 Pedrini S.p.a. Eserc. 55.533 55.386 7,52 8,61 5,55 7,19 12,01 16,53 0,79 0,46

191 Catena Farmaceutica S.p.a. Eserc. 55.402 56.249 0,40 0,95 0,54 0,76 0,25 1,44 20,46 9,26

192 Pe.tra S.r.l. Cons. 55.245 45.240 3,25 2,99 2,29 3,35 4,84 14,01 5,88 7,30

193 R-Tubi S.p.a. Eserc. 55.132 47.878 6,35 6,67 3,34 3,52 6,10 7,56 4,49 5,38

194 Tab Italia S.p.a. Eserc. 54.944 55.296 2,25 3,83 2,53 5,38 12,76 22,68 14,80 7,46

195 Meccanica Adda Fer S.r.l. Cons. 54.915 32.674 10,89 8,45 9,00 4,70 33,03 7,33 0,35 1,16

196 Graziano Tortona S.r.l. Eserc. 54.754 51.530 7,95 9,74 6,53 7,37 8,60 10,45 -0,06 -0,18

197 Consorzio Agrario Lombardo Società Cooperativa

Eserc. 54.452 53.225 1,55 2,51 0,16 0,77 0,22 0,68 2,80 1,20

198 Zambaiti Distribuzione Tessile S.p.a.

Cons. 53.885 56.015 4,37 6,26 1,09 2,58 0,98 4,50 4,67 2,63

199 Graphicscalve S.p.a. Eserc. 53.809 40.400 6,80 10,32 5,30 7,94 20,23 26,95 3,51 2,99

200 Alto Lago S.r.l. Eserc. 53.748 53.660 4,16 2,61 1,09 1,07 1,48 1,75 2,98 6,96

Le Top 5005/13

Top 500: i dati e le prospettive

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20

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

201 Stucchi Società Per Azioni Cons. 53.500 48.984 15,38 20,31 9,15 13,10 8,47 9,41 -1,25 -2,05

202 Finma S.r.l. (Gruppo Magnetti) Cons. 53.383 42.187 3,06 8,55 0,74 2,85 3,51 22,12 11,09 5,77

203 F.i.v. Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi Società Per Azioni

Eserc. 53.173 49.905 8,34 4,42 9,74 4,84 -3,13 -6,31 3,94 6,93

204 Sandrini Holding S.r.l. Cons. 53.013 47.988 13,63 12,75 9,88 9,03 21,54 22,92 3,21 2,73

205 Vipiemme S.p.a. Eserc. 52.735 61.284 3,36 4,56 2,16 4,42 1,19 5,65 8,32 5,61

206 Pneus In S.r.l. Eserc. 52.399 47.350 1,74 2,14 1,81 2,58 9,34 12,59 10,40 10,52

207 3p Partecipazioni S.r.l. (Immobiliare Percassi)

Cons. 52.148 74.583 -0,35 5,75 -0,52 2,12 -4,70 -2,24 -463,92 13,49

208 Clay Paky S.p.a. Eserc. 51.608 54.548 5,95 8,05 2,30 5,25 -2,83 6,21 0,16 0,03

209 Koine' S.p.a. Cons. 51.453 51.082 14,99 16,25 11,60 10,92 45,35 60,57 1,20 1,04

210 Magnetti Building S.p.a. Eserc. 51.370 37.155 5,37 7,42 4,92 5,70 21,70 32,10 -2,01 -1,68

211 Effegi S.p.a. Cons. 51.302 50.319 3,44 3,42 2,18 2,65 9,50 19,92 9,60 9,56

212 Cellulose Converting Solutions S.p.a.

Eserc. 51.068 47.727 9,62 6,90 12,20 8,81 23,64 22,34 -0,60 -1,33

213 Stamperia Di Martinengo - S.r.l. Eserc. 50.704 43.631 16,15 15,67 11,86 12,61 18,11 16,66 0,33 -0,18

214 Jersey Lomellina S.p.a. Eserc. 50.374 51.209 13,14 14,72 11,01 14,87 10,32 14,43 -1,30 -1,40

215 Ar-Tex Società Per Azioni Eserc. 50.374 50.900 24,85 28,46 17,43 21,84 18,31 22,72 0,09 0,01

216 Limonta Sport S.p.a. Eserc. 49.740 43.388 20,93 27,65 17,35 19,00 15,38 18,23 -1,53 -0,86

217 Marald S.p.a. Eserc. 49.698 47.695 5,62 4,14 4,68 3,06 7,32 3,25 5,31 4,88

218 Impresa Percassi S.p.a. Eserc. 49.686 60.898 4,83 3,60 1,53 3,21 1,82 10,64 4,64 3,33

219 Sinergia - Sistema Di Servizi - Società Consortile A Responsabilità Limitata

Eserc. 49.147 49.017 3,36 4,01 1,12 0,97 0,78 0,49 -3,16 -1,57

220 Gruppo Piantoni Holding S.r.l. Cons. 49.110 43.669 18,13 24,45 2,36 7,37 8,47 20,51 2,57 2,02

221 Covestro S.p.a. Eserc. 49.000 46.732 8,11 6,53 11,31 8,04 16,31 16,16 -0,00 -0,00

222 Sorint.lab Società Per Azioni Cons. 48.901 44.035 5,71 4,06 4,24 2,40 25,02 4,97 0,55 3,91

223 Società Agricola Mioorto S.r.l. Eserc. 48.776 46.247 6,42 7,43 5,48 7,22 20,70 36,27 1,16 0,94

224 Albea Cosmetics Italy S.r.l. Eserc. 48.774 46.263 10,09 10,53 8,91 9,58 22,84 55,13 -0,01 -0,03

225 Liebherr - Emtec Italia S.p.a. Eserc. 48.731 42.576 3,70 3,92 1,06 1,66 8,88 13,52 -2,26 -0,85

226 Cbc (Europe) S.r.l. Eserc. 48.206 37.342 8,41 6,25 7,64 4,66 14,54 6,04 1,01 -0,08

227 Boffetti Marino S.r.l. Eserc. 48.183 48.474 2,81 2,78 7,07 7,54 12,47 14,69 2,35 2,55

228 Sematic S.p.a. Eserc. 48.135 53.840 9,51 8,84 -1,59 -1,89 11,04 2,29 0,97 1,71

229 Milestone S.r.l. Cons. 48.128 45.663 6,66 5,52 8,85 7,81 12,32 12,89 -2,47 -1,97

230 Az Veicoli Group S.r.l. Eserc. 47.768 46.620 0,76 0,66 0,96 0,65 1,56 0,26 -11,61 -6,29

231 Nuovo Istituto Italiano D'arti Grafiche S.p.a. In Forma Abbreviata N.i.i.a.g. S.p.a.

Eserc. 47.741 56.683 -3,49 -1,14 -6,43 -3,56 -10,25 -9,98 3,12 3,36

232 Duci S.r.l. Eserc. 47.689 45.578 11,25 21,40 4,64 11,81 7,13 16,95 1,79 1,39

233 Multicedi Mcn Soc. Cons. A R.l. Eserc. 47.602 45.870 0,04 0,04 0,16 0,12 0,77 0,28 -8,15 -7,01

234 Eutron S.p.a. Eserc. 46.241 48.777 6,66 5,53 6,46 2,75 7,35 9,51 -0,44 -0,13

235 Citizen Macchine Italia S.r.l. Eserc. 46.188 37.630 16,83 16,60 29,05 24,88 53,33 55,93 -1,04 -1,07

236 L'autogas Orobica - Società Per Azioni

Cons. 45.637 42.438 11,49 12,52 5,31 4,86 1,95 7,56 2,73 2,43

237 Linificio E Canapificio Nazionale S.r.l.

Cons. 45.423 38.238 4,36 2,67 1,51 -0,87 2,02 -1,40 -2,05 0,45

238 Foppa Pedretti S.p.a. Cons. 45.292 47.760 5,50 4,48 5,13 3,69 9,05 9,69 4,18 5,60

239 Alltub Italia S.r.l. Eserc. 45.265 46.730 11,89 12,55 15,14 18,64 28,69 39,54 0,01 0,17

240 S.e.c.i. S.r.l. Cons. 45.215 35.093 7,34 7,96 3,51 2,76 4,58 3,81 5,42 5,83

Le Top 5006/13

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21

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

241 Officine Luigi Resta - S.p.a. Eserc. 45.169 66.891 6,51 10,86 2,60 7,14 3,27 6,78 -6,04 -2,40

242 Tino Sana S.r.l. Eserc. 44.905 32.449 -2,49 3,60 -2,12 0,76 -7,80 1,37 -18,59 15,20

243 Autosogno S.r.l. Eserc. 44.858 36.232 2,35 2,40 5,27 5,12 25,91 29,09 2,66 3,64

244 Aesys S.p.a. Eserc. 44.832 40.323 10,28 10,56 6,35 5,57 17,58 16,10 4,00 4,46

245 Conad Si.ro. Srl Eserc. 44.786 35.487 2,05 1,85 6,32 8,94 11,22 19,37 4,57 1,89

246 Bottonificio B.a.p. S.p.a. Cons. 44.753 32.116 33,29 28,36 21,52 15,00 20,59 14,55 -0,39 -0,43

247 Baccanelli S.p.a. Eserc. 44.356 39.223 4,42 4,07 10,14 9,54 21,23 21,55 0,04 -0,00

248 Ruf-Carni S.p.a. Cons. 43.527 32.731 6,42 3,41 4,17 4,22 5,94 6,59 7,50 13,26

249 Scame Mastaf S.p.a. Eserc. 43.162 42.566 21,59 22,42 21,34 25,38 29,17 30,34 -0,85 -0,85

250 Rono S.p.a. Eserc. 43.098 42.883 5,77 8,05 -2,62 -0,49 -51,57 -14,43 1,47 1,19

251 Orticoltori Associati Italiani O Piu' Brevemente O. As.i.

Eserc. 43.058 41.343 0,26 0,21 0,15 0,15 7,82 3,31 1,44 -0,58

252 Despe S.p.a. Eserc. 42.930 34.674 18,27 24,85 13,09 16,13 33,26 39,16 -0,58 -0,33

253 Acciaitubi - S.p.a. Eserc. 42.885 35.767 6,76 4,90 7,06 3,82 14,00 7,51 0,64 0,85

254 Metalscatola S.p.a. Cons. 42.701 39.884 25,13 29,17 6,04 9,45 6,76 8,72 0,71 0,71

255 Casa Di Cura Habilita S.p.a. Ed In Forma Abbreviata Habilita S.p.a.

Eserc. 42.507 41.232 20,39 21,31 11,54 13,34 25,67 30,50 3,30 2,66

256 Granulati Zandobbio - S.p.a. Eserc. 42.402 37.423 15,54 14,72 13,09 12,50 13,04 12,79 -0,56 -1,27

257 Gf-Elti S.r.l. Eserc. 42.167 38.125 18,86 21,34 7,33 6,65 9,70 11,20 -2,58 -1,28

258 Oscartielle S.p.a. Eserc. 41.816 41.292 9,42 8,57 6,11 5,19 7,05 6,66 0,58 0,99

259 Color-Fer S.p.a. Eserc. 41.687 33.548 15,37 12,01 8,72 7,06 28,05 20,04 2,03 2,82

260 S.a.b. Autoservizi S.r.l. Eserc. 41.275 40.240 25,58 24,48 13,36 12,08 20,20 23,72 -0,07 -0,14

261 M.p.m. S.p.a. - Movimentazione - Pulizia - Manutenzione

Eserc. 41.229 39.300 6,19 5,94 7,42 6,16 31,91 20,33 3,98 4,26

262 Eurogravure S.p.a. Eserc. 40.969 45.531 3,56 9,87 -9,47 1,50 -36,57 3,17 -0,11 -0,03

263 S.a.b. Ortofrutta S.r.l. Eserc. 40.942 45.497 -3,22 1,09 -10,78 1,02 -78,72 0,39 -2,76 2,63

264 Alphacom Italia S.r.l. Eserc. 40.774 34.056 2,05 2,79 1,18 3,08 2,09 6,30 1,53 -2,80

265 Minelli Group S.p.a. Cons. 40.751 39.022 16,01 14,28 5,45 3,55 6,08 3,43 2,46 2,79

266 Bonaldi Tech S.p.a. Eserc. 40.678 37.506 -1,79 2,18 -7,97 4,02 -11,11 6,00 3,00 0,48

267 Inda S.r.l. Eserc. 40.286 42.002 4,58 7,43 5,76 9,53 6,21 10,57 -0,01 0,23

268 Il Tricolore Società Agricola Consortile A R.l.

Eserc. 40.223 46.864 -1,08 2,34 -6,62 0,89 -2,20 0,21 -14,32 3,06

269 Molino Nicoli S.p.a. Eserc. 39.996 35.170 20,97 17,18 12,81 8,43 17,35 12,07 0,80 1,59

270 Tecnogomma International S.p.a. Cons. 39.983 31.526 12,16 10,21 7,98 4,82 18,04 10,50 2,43 2,34

271 Nolangroup S.p.a. Eserc. 39.972 42.796 13,09 14,46 5,24 6,76 6,06 7,25 0,89 0,60

272 Schneider Electric Systems Italia S.p.a.

Eserc. 39.899 34.004 5,95 4,67 1,35 1,04 12,07 68,12 -1,99 -2,70

273 Lacoopital Società Cooperativa Eserc. 39.725 22.811 0,96 0,64 3,90 1,59 -132,35 -4,41 -0,29 -1,00

274 Sercos Servizi Costruzioni Spa Eserc. 39.500 40.512 7,94 5,42 10,62 5,02 19,79 9,06 -1,09 1,28

275 M.e.g.a. - S.p.a. Eserc. 39.460 43.782 6,04 5,52 1,40 1,57 1,22 1,75 -1,04 -2,50

276 Zaninoni International Forwarding Agent S.p.a.

Eserc. 39.380 35.324 3,97 3,00 7,79 6,30 11,85 7,47 -0,32 -1,16

277 Family Zeta Holding S.r.l. (Zambaiti)

Cons. 39.317 43.980 7,13 9,89 -11,56 -1,53 -23,47 -4,66 1,69 0,58

278 Automha S.p.a. Cons. 39.006 45.607 12,11 3,03 6,15 3,50 65,38 35,86 -1,87 -2,15

279 Fiberweb Terno D'isola S.r.l. Eserc. 38.876 33.913 8,99 7,22 1,80 1,32 1,50 -1,12 -0,90 -0,64

280 Cam Il Mondo Del Bambino S.p.a. Eserc. 38.806 43.814 14,16 12,77 11,11 9,11 17,44 21,10 0,84 -0,12

Le Top 5007/13

Top 500: i dati e le prospettive

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22

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

281 Scott Italia S.r.l. Eserc. 38.719 36.237 3,10 3,34 3,64 3,41 9,14 6,81 0,53 0,39

282 Co.mac. S.r.l. Eserc. 37.882 31.199 16,10 16,01 15,67 10,70 21,00 23,73 -0,88 -0,47

283 Fonderie Officine Pietro Pilenga S.p.a.

Eserc. 37.881 39.330 5,64 12,62 -0,89 5,72 0,79 10,36 7,69 3,25

284 Plati Elettroforniture S.p.a. Cons. 37.819 41.478 -13,72 -8,62 -28,02 -25,11 -17,18 -0,98 -3,97

285 Idrofin Group S.r.l. Cons. 37.769 34.814 8,28 8,52 6,08 4,83 10,74 9,50 4,57 4,04

286 Mondi Italia S.r.l. Eserc. 37.680 37.474 4,07 5,96 4,70 8,50 7,45 13,03 -0,01 -0,00

287 Fondmetal S.p.a. Eserc. 37.609 44.192 4,99 7,20 -0,26 2,85 -1,53 4,50 5,61 1,97

288 Cremonesi S.r.l. Cons. 37.583 32.944 8,08 7,12 3,12 1,75 7,85 4,57 7,52 10,09

289 Valsped Group S.p.a. Eserc. 37.435 40.042 1,51 1,82 1,21 1,64 1,27 1,20 15,39 14,35

290 Smv Costruzioni S.r.l. Eserc. 37.374 27.887 7,44 7,55 6,33 6,73 20,13 16,95 1,58 1,16

291 Techne S.p.a. Eserc. 37.026 27.336 7,78 4,70 12,08 6,81 56,48 41,33 0,14 -0,16

292 3v Tech Equipment & Process Systems S.p.a.

Eserc. 36.989 32.521 10,46 10,61 2,30 1,98 2,68 1,44 6,14 5,97

293 Metaltubi S.r.l. Eserc. 36.875 29.053 10,78 4,63 6,99 4,57 22,51 9,44 1,56 4,73

294 SO.DI.P.- Società di Diffusione Periodici Angelo Patuzzi S.p.a.

Cons. 36.781 34.007 3,65 2,73 0,79 0,62 0,17 1,83 7,51 3,74

295 Omcn S.p.a. Eserc. 36.779 34.960 3,97 4,40 3,47 3,83 6,79 7,98 5,61 4,45

296 Nicotra Gebhardt S.p.a. Eserc. 36.119 38.543 1,72 4,21 -0,53 0,03 -0,37 -7,31 -2,53 -0,90

297 Italgen S.p.a. Eserc. 36.023 37.784 24,81 14,09 7,28 2,44 10,42 4,82 2,93 4,19

298 Apa Group S.p.a. Eserc. 35.841 33.584 4,89 4,35 4,88 3,95 14,38 11,77 5,36 6,65

299 Sei - S.p.a. Cons. 35.829 35.864 18,30 19,64 14,48 17,66 22,87 25,22 -0,94 -1,22

300 Sbp S.p.a. Eserc. 35.702 45.213 14,76 20,05 11,61 18,99 55,13 57,58 2,92 1,83

301 Uninox Metals Italia S.r.l. Eserc. 35.576 9.145 2,16 -0,68 2,73 -0,48 2,36 1,93 -0,09 2,18

302 Pagliara Prodotti Chimici S.p.a. Eserc. 35.573 36.782 9,98 10,13 11,81 11,94 11,52 11,49 -1,86 -1,43

303 Orobica Pesca S.r.l. Eserc. 35.409 33.734 4,79 5,17 2,85 3,73 4,86 5,18 2,86 2,92

304 Arvato Services Italia S.r.l. Eserc. 35.393 19.954 6,46 8,80 13,41 11,60 63,10 60,27 -0,19 -0,26

305 Cemitaly S.p.a. Eserc. 35.205 77.825 -132,50 -14,63 -24,68 -7,96 -2,13 -44,72 0,00 0,52

306 Bm Group S.p.a. In Breve Anche Bm S.p.a.

Eserc. 35.152 19.588 4,11 4,99 2,36 1,69 7,93 4,84 0,38 1,22

307 Toora Casting Spa Eserc. 34.975 34.056 9,06 6,50 3,57 2,43 15,99 12,79 3,49 5,73

308 Plastik S.p.a. Eserc. 34.859 32.279 1,99 4,17 -1,37 0,98 -1,88 2,91 8,00 2,57

309 Impresa Edile Stradale Artifoni S.p.a.

Eserc. 34.659 18.487 9,01 13,55 9,50 10,17 21,65 23,86 1,02 0,62

310 Flamar Cavi Elettrici S.r.l. Eserc. 34.618 33.547 13,31 14,75 8,41 10,09 6,99 8,49 -2,75 -2,39

311 Società Industriale Recupero Metalli S.r.l. In Breve S.i.r.met S.r.l.

Eserc. 34.573 24.026 9,00 6,27 36,25 21,69 41,58 39,37 -0,33 -0,18

312 Air Torque S.p.a. Eserc. 34.449 30.951 17,46 17,47 13,39 11,80 14,25 13,44 -2,41 -2,33

313 Kask S.p.a. Eserc. 34.442 30.911 27,71 32,25 26,42 37,92 32,37 47,88 -0,38 -0,68

314 Ge.ne. Srl Eserc. 34.415 35.689 -3,63 1,37 -7,53 1,41 -49,91 3,39 -7,42 15,76

315 Officine Vittorio Villa S.p.a Eserc. 34.329 31.964 9,76 9,40 8,80 6,59 28,47 27,36 3,42 3,82

316 Fersovere S.r.l. Eserc. 33.973 31.031 2,50 3,11 3,20 3,46 7,30 8,01 8,78 5,62

317 Bpcom S.r.l. Eserc. 33.775 27.526 5,58 3,65 14,70 14,07 34,00 29,34 3,90 3,31

318 C.c.m. - S.r.l. Eserc. 33.725 32.156 3,33 4,26 1,68 1,87 0,70 0,67 7,65 11,04

319 Supercar S.r.l. Eserc. 33.691 28.887 2,76 2,75 5,30 5,88 31,63 38,59 3,80 4,42

320 Legami S.r.l. Eserc. 33.530 19.709 7,90 9,00 6,34 6,75 10,76 9,37 1,57 1,22

Le Top 5008/13

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23

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

321 Olvan - S.p.a.. Eserc. 33.249 29.694 7,46 9,72 3,57 4,61 4,19 7,41 -1,07 -0,94

322 La Cisa - Trasporti Industriali S.r.l. Eserc. 32.972 31.606 10,80 12,65 8,04 11,90 16,14 21,05 0,64 -0,01

323 Thermocast S.p.a. Eserc. 32.942 26.199 6,52 6,31 5,40 7,18 12,08 11,38 4,00 3,77

324 Mazzoleni Trafilerie Bergamasche S.p.a. Individuata Anche Semplicemente Come Trafilerie Bergamasche S.p.a.

Eserc. 32.931 29.347 3,46 15,40 0,21 13,78 2,75 28,78 5,09 0,80

325 Gervasoni S.p.a. Cons. 32.832 27.273 13,27 14,69 2,93 1,91 3,37 0,72 3,85 4,47

326 M.i.t.i. Manifattura Italiana Tessuti Indemagliabili S.p.a.

Eserc. 32.743 34.795 8,09 11,68 3,02 8,42 6,27 15,95 2,31 1,29

327 Arrigoni Battista S.p.a. Eserc. 32.682 30.976 6,33 4,38 2,79 -7,55 -1,63 -74,91 4,72 11,04

328 Polialcoli S.r.l. Eserc. 32.443 11.074 -5,15 -5,95 -41,94 -6,75 -71,48 -38,33 0,35 -0,20

329 F.lli Zambetti S.r.l. Eserc. 32.186 33.918 8,13 8,05 5,22 6,91 7,78 14,08 6,61 5,78

330 Mc.garlet S.r.l. Eserc. 32.151 29.158 3,85 4,63 8,64 13,87 28,99 51,35 0,80 0,76

331 Rivoltella S.p.a. Eserc. 32.094 30.387 1,78 2,80 2,28 4,96 4,03 7,84 -2,81 -1,55

332 Trek Bicycle S.r.l. Eserc. 31.986 28.145 9,98 7,04 15,91 12,54 24,98 23,31 -0,13 -0,06

333 Domus Chemicals S.p.a. Eserc. 31.818 28.175 9,07 8,18 10,72 6,31 36,63 9,19 1,93 0,46

334 Diachem S.p.a. Eserc. 31.470 30.566 11,70 10,95 5,54 5,02 9,16 8,76 2,83 3,71

335 Comi S.p.a. Eserc. 31.221 36.528 4,58 6,84 3,10 6,87 10,17 23,35 1,48 -1,00

336 Smipack S.p.a. Eserc. 31.068 29.060 32,08 30,67 34,93 34,15 35,47 35,25 -1,09 -0,86

337 O.a.s.a. Olimpio Alde' S.r.l. Eserc. 31.006 29.048 3,61 4,92 2,89 4,37 15,70 22,98 5,97 3,35

338 Locatelli Eurocontainers S.p.a. Eserc. 30.968 25.871 7,83 6,26 10,36 6,55 17,90 27,45 0,36 1,46

339 Kcs Live Cooperativa Sociale Eserc. 30.791 30.760 3,17 2,74 1,87 2,56 10,59 12,17 1,94 1,36

340 Diesse Rubber Hoses S.p.a. Eserc. 30.643 27.542 15,31 13,04 15,07 14,59 23,55 14,98 -1,54 -1,95

341 Tecnofreight S.r.l. Eserc. 30.573 25.652 0,79 0,86 2,15 1,83 14,98 8,58 15,45 17,99

342 Sebino Antincendio S.r.l. Eserc. 30.515 24.616 10,95 10,31 14,74 12,77 33,48 30,56 1,92 2,21

343 Ser Car Ristorazione Collettiva S.p.a.

Eserc. 30.381 28.672 8,10 8,14 11,86 10,45 16,55 18,29 -1,46 -2,00

344 S.italia S.p.a. Eserc. 30.261 28.903 1,57 7,85 2,00 12,86 6,02 29,73 -0,00 -0,00

345 Imprese Pesenti S.r.l. Eserc. 30.238 11.417 16,37 4,74 11,44 2,02 19,22 3,31 1,21 3,47

346 Erba S.p.a. Eserc. 30.173 29.695 5,50 5,95 6,73 7,31 26,91 34,75 1,99 1,41

347 Gruppo Emmeciauto S.p.a. Eserc. 30.029 28.198 1,26 1,08 2,06 1,53 1,42 -9,50 10,29 17,39

348 Uni Gasket S.r.l. Eserc. 30.009 28.088 12,31 8,15 4,09 3,29 4,39 5,02 2,04 7,07

349 Robur S.p.a. Eserc. 30.000 28.349 14,53 13,13 17,76 14,98 30,28 27,66 -0,70 -0,61

350 Coop. Onda Bianca Società Agricola Cooperativa

Eserc. 29.997 32.657 0,07 0,09 0,45 0,54 -2,24 2,92 7,99 13,42

351 Yousave S.p.a. Eserc. 29.965 42.048 3,71 2,09 -4,29 -1,75 -29,18 -9,26 1,00 -0,91

352 Rotolificio Bergamasco S.r.l. Eserc. 29.885 25.064 5,43 4,90 2,15 0,77 6,91 -4,80 8,20 10,28

353 Cospe S.r.l. Eserc. 29.760 25.280 9,38 11,89 14,92 21,80 41,34 77,22 0,58 0,28

354 Elco - E - Trade S.r.l. Eserc. 29.700 28.945 7,93 7,62 7,66 5,86 8,48 5,17 -0,37 -0,66

355 Tessival S.r.l. Eserc. 29.672 32.855 5,93 4,88 1,55 1,69 3,45 3,08 7,73 8,41

356 Elettrocanali S.p.a. Eserc. 29.504 28.959 17,07 15,21 7,73 7,10 7,63 7,03 -2,68 -6,87

357 Cosma - S.p.a. Eserc. 29.169 28.395 9,05 13,44 4,36 8,50 5,56 5,16 -2,58 -1,76

358 Gitis S.r.l. Eserc. 29.060 27.292 4,40 9,11 2,42 7,21 3,57 11,97 0,56 -0,32

359 G.eco S.r.l. Eserc. 29.051 29.016 6,85 7,53 4,34 5,72 8,24 11,00 -1,25 -0,73

360 Maier Cromoplastica S.p.a. Eserc. 28.958 32.308 2,02 6,90 -4,17 4,94 -6,24 6,29 -3,25 -0,57

Le Top 5009/13

Top 500: i dati e le prospettive

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24

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

361 Sti S.r.l. Eserc. 28.762 30.578 5,38 9,42 3,21 9,47 2,86 11,88 -1,80 -1,59

362 Rol Logistics S.r.l. Eserc. 28.758 24.196 3,37 2,10 4,56 2,95 5,21 9,02 5,96 11,92

363 Ligom Società Per Azioni O, In Forma Abbreviata, Ligom S.p.a.

Eserc. 28.681 27.970 18,89 18,23 15,17 15,30 14,02 15,09 -2,15 -1,34

364 Bergel + S.r.l. Eserc. 28.634 27.507 2,62 2,98 2,75 3,07 8,03 12,38 11,57 12,19

365 Mariani Ferro S.p.a. Eserc. 28.522 27.248 5,28 6,69 4,28 6,40 6,90 9,88 0,41 -1,14

366 La Combustibili S.r.l. Eserc. 28.484 24.591 1,66 2,15 4,83 6,94 7,65 9,65 0,42 -1,09

367 Open Imballaggi S.p.a. Eserc. 28.466 26.391 3,79 3,08 2,25 2,92 10,18 11,29 3,91 4,30

368 Far Polymers Srl Eserc. 28.466 26.373 -7,57 -4,16 -17,21 -10,92 -1,30 -2,26

369 Leolandia S.p.a. Eserc. 28.439 27.240 0,46 0,27 0,48 0,32 66,72 -83,19 4,09 2,73

370 Nicoli Trasporti Spedizioni S.p.a. Eserc. 28.379 28.369 8,34 9,95 3,58 5,60 10,50 20,22 6,16 5,03

371 M.a.p. S.p.a. Eserc. 28.372 26.830 7,71 8,07 5,13 4,74 11,65 10,62 5,83 6,23

372 Algra S.p.a. Eserc. 28.131 22.923 35,99 32,57 13,50 11,72 14,99 12,06 -0,61 -0,81

373 Bellini - S.p.a. Eserc. 28.023 25.876 12,57 11,81 22,43 19,99 40,26 45,29 0,62 0,92

374 Mi-Me Minuterie Metalliche Meles - S.p.a.

Eserc. 27.939 27.790 30,40 32,99 19,70 21,96 17,58 20,02 -0,47 -0,58

375 Plastik Textile Spa Eserc. 27.926 27.723 3,88 2,22 3,02 -0,22 3,71 -0,36 -1,04 -2,03

376 Rossini Trading S.p.a. Eserc. 27.850 26.412 17,20 15,01 8,22 6,73 6,54 5,43 0,33 -0,96

377 Novotema S.p.a. Eserc. 27.838 27.633 16,18 15,17 7,79 3,58 5,30 0,12 -0,89 -0,83

378 Icis S.p.a. Eserc. 27.805 28.748 7,05 7,32 1,26 2,53 3,72 4,03 1,83 1,07

379 Carimali S.p.a. Eserc. 27.711 33.772 23,62 35,77 13,85 23,70 27,24 21,15 -2,85 -0,73

380 Vetraria D'adda - S.p.a. Eserc. 27.699 25.670 7,06 6,70 8,32 8,31 6,72 7,10 0,09 0,57

381 Hexagon S.p.a. Eserc. 27.571 22.684 1,40 6,21 -5,48 -2,06 -10,57 -46,84 26,41 7,95

382 Icro Coatings S.p.a. Eserc. 27.542 27.526 1,63 2,24 -2,00 -1,48 -5,79 -4,83 16,76 13,02

383 Visconti Srl Eserc. 27.504 24.878 1,42 3,21 1,71 6,46 -2,91 23,63 14,67 4,07

384 New Marbas S.p.a. Eserc. 27.485 22.948 3,62 4,29 3,60 3,55 4,19 3,44 9,45 10,34

385 Consorzio Cooperativo Produttori Latte Torre Pallavicina E Pumene Ngo - Società Cooperativa Agricola

Eserc. 27.431 28.715 4,14 1,95 0,66 0,74 0,02 0,02 8,57 11,41

386 Cornali Autotrasporti S.r.l. Eserc. 27.430 26.639 4,30 7,08 -0,25 1,40 -9,44 0,57 6,31 4,57

387 Gatti Precorvi S.r.l. Eserc. 27.307 26.417 6,32 5,82 3,00 2,97 3,66 3,51 2,55 2,85

388 Xella Italia S.r.l. Eserc. 27.184 26.772 15,07 18,69 5,02 7,51 8,49 15,71 -0,00 -0,04

389 Edil Pietro S.r.l. Eserc. 27.045 28.573 10,33 11,32 12,47 15,84 19,16 23,95 -1,97 -2,29

390 Essenza S.p.a. Eserc. 26.620 22.888 4,80 7,25 4,60 6,57 5,20 5,11 4,66 2,95

391 Sole e Rugiada Società Agricola Consortile Per Azioni In Sigla Sole E Rugiada S.a.c.p.a.

Eserc. 26.529 23.550 0,13 0,10 0,29 0,22 1,04 0,83 23,97 34,05

392 S.a.l.f. - S.p.a. Laboratorio Farmacologico

Eserc. 26.493 24.310 15,16 10,48 9,66 5,36 14,66 7,50 0,48 0,50

393 Stoneval S.r.l. Eserc. 26.474 25.145 24,64 21,82 15,51 13,88 16,09 15,11 1,15 1,60

394 Matest S.p.a. Eserc. 26.375 21.786 19,48 15,27 23,72 11,14 44,70 12,59 -0,07 -1,97

395 Burlodge S.r.l. Eserc. 26.221 22.174 17,62 18,71 33,42 32,20 50,71 42,14 0,00 0,00

396 Euromatic S.r.l. Eserc. 26.111 14.387 8,01 6,56 7,77 2,81 13,35 5,41 -1,12 -1,27

397 La Spertina S.r.l. Eserc. 26.035 27.014 0,72 1,44 3,77 6,72 6,76 18,98 2,29 0,63

398 G.m.p. Group S.r.l. Eserc. 26.016 22.143 9,37 8,48 3,22 2,72 6,35 5,78 2,90 3,53

399 G. Valota - S.p.a. Eserc. 25.992 25.425 4,08 4,61 1,78 2,32 0,29 2,84 10,39 10,13

400 Suardi S.p.a. Eserc. 25.956 20.344 6,67 8,61 4,61 5,12 12,59 17,15 4,11 3,56

Le Top 50010/13

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25

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

401 Servizi Comunali S.p.a. Eserc. 25.918 24.488 13,79 16,99 10,25 13,30 12,50 17,80 -1,19 -0,99

402 Granulati Italia S.p.a. Eserc. 25.907 26.508 14,12 13,33 17,67 19,39 24,67 36,61 0,51 0,35

403 Diesel Car By Finazzi S.r.l. Eserc. 25.878 20.960 3,34 3,11 2,60 2,26 4,96 2,90 4,54 1,42

404 Allegrini S.p.a. Eserc. 25.855 23.437 9,32 11,13 2,58 4,51 2,96 4,83 1,66 0,72

405 Autoghinzani S.r.l. Eserc. 25.850 22.787 2,63 2,46 3,98 3,07 16,37 14,70 5,77 8,94

406 F.g.s. Fonderia Ghise E Acciai Speciali S.p.a.

Eserc. 25.849 21.568 9,90 10,26 5,70 4,87 5,04 4,46 -3,44 -5,40

407 Cartorobica S.p.a. Eserc. 25.779 23.723 13,69 14,50 11,54 11,86 12,21 12,83 -2,48 -2,00

408 Figli Di Pietro Rodeschini - S.p.a Eserc. 25.736 26.518 5,52 5,36 2,23 2,61 0,22 0,43 9,50 7,75

409 Vanoncini S.p.a. Eserc. 25.569 25.101 5,11 5,30 4,87 4,12 9,69 11,66 2,12 3,37

410 Eurosintex S.r.l. Eserc. 25.546 20.060 9,84 7,63 7,52 6,06 29,96 20,84 3,57 5,42

411 Filtrec S.p.a. Eserc. 25.536 23.333 9,83 6,77 5,23 2,81 10,81 5,70 2,02 3,05

412 Cartiere Paolo Pigna - Società per Azioni

Eserc. 25.333 22.756 2,69 60,89 -1,53 120,52 1,06 6,14 1,55 -0,18

413 B. & M. S.r.l. Eserc. 25.329 23.084 1,77 1,10 4,05 1,94 2,09 3,89 9,11 19,08

414 Iperauto Bergamo S.p.a. Eserc. 25.252 25.062 1,66 1,81 1,70 1,99 8,11 8,96 3,88 3,70

415 Bellini Michele & Figli S.r.l. Eserc. 25.232 24.874 4,79 3,64 12,96 8,91 15,73 12,90 0,08 0,11

416 Datwyler Sealing Solutions Italy S.p.a.

Eserc. 25.227 26.616 14,66 14,38 14,50 13,55 17,82 22,53 -0,67 -1,54

417 Rea Dalmine S.p.a. Eserc. 25.005 22.589 37,00 34,86 2,53 0,93 3,03 0,03 3,51 4,65

418 M.C.S. Officina Meccanica S.p.a. Eserc. 24.907 24.368 8,40 5,97 7,92 5,92 16,36 18,18 -0,02 1,37

419 Vittoria S.p.a. Eserc. 24.900 23.432 6,84 5,84 5,54 3,97 10,95 5,23 7,02 7,85

420 F.lli Paris S.r.l. Eserc. 24.883 23.209 17,45 15,93 9,08 6,84 33,54 28,90 3,19 3,49

421 Italgreen S.p.a. Eserc. 24.744 26.446 6,24 5,26 2,76 3,08 3,27 3,44 -2,24 -5,48

422 Lopigom S.r.l. Eserc. 24.418 21.801 6,79 7,43 4,42 4,98 14,21 16,04 6,16 5,56

423 Belgravia Società Agricola Consortile A Responsabilità Limitata

Eserc. 24.414 20.581 4,24 5,00 3,05 3,48 21,42 27,77 2,09 2,90

424 Domani S.r.l. Eserc. 24.337 20.450 12,67 5,63 30,41 15,80 37,79 21,14 -2,51 -3,63

425 Mollificio Bergamasco S.p.a. Eserc. 24.313 24.165 11,43 14,43 8,92 13,74 24,87 20,52 3,33 0,73

426 Viemme Porte S.r.l. Eserc. 24.274 22.168 15,54 14,49 16,24 15,51 19,56 19,94 -0,61 -0,44

427 Erhardt Piu' Leimer - S.r.l. Eserc. 24.261 21.635 6,45 6,70 7,75 8,29 25,39 21,10 1,08 1,22

428 Frana - Polifibre S.p.a. Eserc. 24.070 24.615 7,95 9,34 12,87 17,18 28,23 25,26 1,23 -0,53

429 Nts S.p.a. Eserc. 24.014 24.606 3,76 6,39 -0,02 3,83 - 4,55 3,99 2,03

430 Azotal S.p.a. Eserc. 23.988 21.438 4,58 3,74 8,06 4,78 40,19 25,66 1,10 4,41

431 Sinergia S.r.l. Eserc. 23.908 21.166 5,37 8,53 1,77 7,14 10,54 24,96 8,27 2,52

432 Forteq Italy S.p.a. Eserc. 23.895 24.382 16,53 15,90 11,45 13,09 16,87 21,35 -0,08 -0,29

433 Ellegi S.r.l. Eserc. 23.889 20.913 29,05 25,40 15,80 12,17 18,77 14,81 1,25 1,77

434 Advancing Trade S.p.a. In Sigla A.t. S.p.a.

Cons. 23.886 24.346 -0,18 3,19 -5,30 -3,68 11,35 13,01 -334,95 10,80

435 System Plast S.r.l. Eserc. 23.867 24.334 8,03 8,43 4,60 5,03 6,06 11,75 -0,01 -0,05

436 M.c.m. S.p.a. Eserc. 23.768 21.456 26,36 30,31 17,97 19,59 37,01 39,89 0,55 0,35

437 Carminati Tubi & Acciai S.r.l. Eserc. 23.638 22.024 0,63 -2,17 0,04 -3,81 -3,04 -38,65 58,29 -13,75

438 Ferretticasa S.p.a. Eserc. 23.631 16.282 12,89 9,43 5,28 2,60 11,97 4,88 6,50 9,55

439 F.lli Bronzieri Supermercati S.r.l. Eserc. 23.594 17.893 0,12 1,65 0,31 9,21 -1,13 26,51 26,50 0,83

440 I Cotoni Di Albini S.p.a. Eserc. 23.549 24.770 3,24 3,71 2,88 3,50 12,35 33,37 6,28 5,50

Le Top 50011/13

Top 500: i dati e le prospettive

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26

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

441 Caseificio Preziosa S.r.l. Eserc. 23.519 22.822 7,84 5,19 5,21 2,61 10,61 4,65 1,07 3,14

442 C.b.l. S.r.l. Eserc. 23.502 23.114 7,52 5,41 4,98 3,07 16,05 9,70 6,86 9,76

443 Termigas Service S.r.l. Eserc. 23.486 18.804 7,94 9,58 3,61 2,59 2,56 1,24 1,21 1,80

444 Arditi S.p.a. Eserc. 23.429 25.400 -1,30 3,25 -4,30 1,33 -11,41 1,43 -41,28 10,91

445 Bracca Acque Minerali S.p.a. Con Sigla Bracca S.p.a.

Eserc. 23.261 22.059 11,85 13,84 11,04 15,15 14,67 25,98 -1,56 -1,39

446 Novem Car Interior Design S.p.a. Bergamo

Eserc. 23.197 25.901 -0,61 5,95 -5,40 8,31 -9,80 12,79 0,02 -0,00

447 Pavoni Italia S.p.a. Eserc. 23.161 22.735 5,48 4,46 4,34 3,48 9,02 8,96 1,86 2,64

448 A T B Servizi S.p.a. Eserc. 23.129 23.528 12,28 16,19 5,34 9,74 8,08 17,71 -2,09 -2,19

449 Disc Società Per Azioni Eserc. 23.088 20.957 15,04 18,04 12,05 17,22 51,26 34,01 -1,90 -0,59

450 Op Isola Verde Società Agricola Consortile A R.l.

Eserc. 23.026 22.041 0,43 0,40 0,51 0,51 40,85 68,52 -6,02 -11,32

451 Scaglia Indeva S.p.a. Eserc. 23.001 20.424 20,57 16,55 15,52 13,50 22,66 20,87 -0,97 -0,86

452 Bianchi Metalli S.r.l. Eserc. 22.865 26.043 1,62 3,09 1,64 3,63 1,79 3,98 4,10 0,90

453 Percassi Management S.r.l. Eserc. 22.841 26.515 4,36 5,02 0,26 -1,42 -10,28 -60,16 0,52 0,43

454 Locatelli S.p.a. Eserc. 22.769 22.169 16,89 15,07 10,19 8,25 8,92 10,01 1,02 1,76

455 Gfm S.p.a. Eserc. 22.708 29.420 8,08 7,39 2,74 3,75 1,05 6,03 5,78 5,04

456 Castelfer S.r.l. Eserc. 22.669 15.042 0,95 1,17 8,17 11,06 19,30 21,38 - -0,65

457 Meccanotecnica S.p.a. Eserc. 22.384 17.067 14,31 3,85 7,28 0,04 8,16 1,94 -2,74 -10,51

458 Tav Vacuum Furnaces Spa Eserc. 22.370 19.205 6,15 2,79 3,20 0,25 12,48 -5,81 -0,19 1,77

459 W.m.t. S.r.l. Eserc. 22.312 17.605 13,43 17,23 18,70 22,52 34,10 48,63 0,32 -0,25

460 Elettrocablaggi Srl Eserc. 22.286 19.708 9,30 10,89 11,52 12,51 18,70 23,87 -0,77 -0,10

461 Da Vittorio S.r.l. Eserc. 22.133 17.905 24,03 16,80 25,44 15,59 38,31 17,55 0,33 -0,08

462 Eurotubi S.r.l. Eserc. 22.116 19.986 7,02 4,71 11,83 5,36 26,69 14,22 0,72 2,55

463 Eservice Srl Eserc. 22.114 9.532 6,56 7,59 8,97 15,28 60,98 79,73 -0,71 -1,07

464 S.C.A.MM. S.r.l.- Costruzioni Meccaniche Speciali

Eserc. 22.018 20.269 10,67 10,27 6,72 5,81 22,44 19,52 -2,27 -3,64

465 C.G.T. S.r.l. - Compagnia Generale Tecnopolimeri

Eserc. 22.015 19.387 5,65 4,96 8,42 7,55 15,66 16,61 2,15 1,74

466 Pagliaroli Frutta S.r.l. Eserc. 21.972 22.190 3,24 2,18 12,20 8,75 18,67 14,64 -0,39 -1,70

467 Magris Servizi S.p.a. Eserc. 21.924 19.574 8,66 11,35 7,86 11,11 17,45 21,52 1,07 -0,23

468 Bosifil S.p.a. Eserc. 21.891 27.028 4,11 6,34 1,71 4,52 2,19 9,23 14,27 8,36

469 Prosol - S.p.a. Eserc. 21.854 20.999 11,04 12,73 5,49 8,79 7,35 11,71 0,72 0,80

470 Buona Terra S.p.a. Eserc. 21.853 21.230 2,05 3,47 5,98 11,65 68,73 68,17 -2,53 -1,19

471 Icteam S.p.a. Eserc. 21.816 20.307 26,23 22,98 19,39 14,21 24,82 18,62 -0,04 0,20

472 Ambrogio Pagani S.p.a. Eserc. 21.657 24.469 4,34 4,55 3,98 4,37 3,98 4,70 -3,38 -0,35

473 Metallurgica Frigerio - S.p.a. Eserc. 21.612 22.487 6,35 6,51 3,50 3,99 6,37 6,66 3,49 3,04

474 Ecoenergy S.p.a. Eserc. 21.604 19.131 7,72 9,51 8,16 9,12 23,42 22,57 0,73 1,13

475 Record S.p.a. Eserc. 21.500 20.122 17,53 18,28 14,55 14,82 17,75 19,54 -0,46 -0,73

476 Carpenterie Metalliche Di Colzate - S.r.l.

Eserc. 21.463 20.888 5,78 4,54 6,13 5,45 10,04 9,52 -0,73 -0,73

477 General Fruit - S.r.l. Eserc. 21.388 21.300 7,04 3,97 5,28 2,31 12,30 4,13 4,61 5,75

478 Guarnizioni Industriali S.r.l. Eserc. 21.372 19.922 7,54 6,83 4,76 4,53 11,59 10,80 2,71 2,09

479 Regas S.r.l. Eserc. 21.302 18.284 17,28 7,28 13,15 3,97 49,60 25,75 -1,37 -1,21

480 Respedil - S.r.l. Eserc. 21.287 22.127 4,12 4,68 3,18 3,52 4,62 6,95 7,08 8,43

Le Top 50012/13

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27

Ragione sociale della Società Consolidato /Esercizio

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

481 Gea Process Engineering S.p.a. Eserc. 21.254 15.197 -2,59 -3,35 -8,15 -4,88 -23,17 -9,64 0,01 0,01

482 Movex S.p.a. Eserc. 21.195 18.003 11,69 8,98 1,25 0,68 0,19 0,32 2,65 3,31

483 C.r.s. Impianti S.r.l. Eserc. 21.111 19.129 6,02 5,55 4,05 4,31 13,41 9,37 6,56 5,78

484 A.r.d.n. Automobili S.r.l. Eserc. 21.067 19.499 1,64 1,62 1,79 1,61 5,37 6,51 4,32 5,69

485 Hoval S.r.l. Eserc. 21.059 18.666 1,90 0,56 1,07 -1,57 2,93 -11,78 4,04 19,86

486 Extral Technology S.r.l. Eserc. 21.052 15.470 5,20 1,57 6,95 1,12 23,62 2,97 0,49 -0,61

487 Pravisani S.p.a. Eserc. 21.039 25.550 24,07 22,36 14,05 16,31 13,79 17,05 -0,12 -0,21

488 Vp Italia S.p.a. Eserc. 21.033 19.114 3,62 4,00 5,04 6,79 17,43 23,03 9,28 5,30

489 Sta Servizi Trasporti Autoveicoli Srl Siglabile Sta Srl

Eserc. 20.885 15.618 11,28 11,87 6,76 8,35 25,54 26,80 0,98 -0,02

490 Fonderia S. Possidonio S.r.l. Eserc. 20.885 18.615 9,08 -1,53 -1,23 -9,82 -13,28 -44,35 2,24 -14,11

491 Vigano' Pavitex Spa Eserc. 20.880 19.948 3,70 4,25 3,29 3,91 7,00 8,26 3,08 2,04

492 Clamar Precision S.p.a. Eserc. 20.879 21.199 6,78 9,68 7,53 12,00 18,85 36,35 1,97 0,92

493 Sangalli S.p.a. Eserc. 20.810 17.143 14,92 15,46 13,15 13,93 21,93 11,92 0,09 0,05

494 L.g.l. Electronics Spa Eserc. 20.692 24.116 13,69 16,77 6,48 10,49 6,81 10,81 -2,52 -2,57

495 Vin Service S.r.l. Eserc. 20.544 20.338 16,79 16,89 23,01 23,71 25,69 32,53 -0,91 0,02

496 Valvorobica Industriale S.p.a. Eserc. 20.493 18.114 9,37 9,65 7,25 7,25 10,94 10,37 2,73 3,35

497 Lazzarini S.p.a. Eserc. 20.469 20.796 1,76 1,97 1,04 1,07 -0,70 0,29 33,62 27,86

498 Impresa Fratelli Rota Nodari S.p.a.

Eserc. 20.461 17.912 4,45 3,79 1,88 1,07 3,26 0,72 6,57 8,33

499 Gom-Fer Srl Eserc. 20.448 19.551 12,09 11,51 11,66 13,95 20,66 24,21 -1,41 -1,28

500 Fai Filtri S.r.l. Eserc. 20.383 19.265 3,09 4,93 0,55 2,36 -1,92 3,96 12,74 5,36

Valore complessivo 44.176.720 40.594.451 10,29 10,53 5,99 6,20 14,29 9,76 0,73 0,72

Valore medio 88.353 81.189 8,99 9,50 6,58 7,09 11,78 11,97 0,00 3,09

Le Top 50013/13

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Le Top 500 BergamoNote metodologiche e glossario

Il campione analizzato

La presente ricerca ha l’obiettivo di analizzare alcune performance economico-finanziarie delle prime 500 imprese con sede legale e/o attività operativa nella provincia di Bergamo al 31 dicembre 2018. Tale selezione è stata condotta sulla base sia del fatturato realizzato nel 2018 sia della disponibilità del bilancio regolarmente approvato.

I dati riportati ed analizzati sono quelli del bilancio consolidato di gruppo oppure del bilancio d’esercizio qualora il bilancio consolidato non venga redatto oppure nel caso non sia stato possibile reperirlo.

In caso di disponibilità nell’anno in corso (2018) del solo bilancio d’esercizio, seppur presente il bilancio consolidato dell’anno precedente (2017), per omogeneità di confronto, i dati comparativi dell’esercizio precedente fanno riferimento al “solo” bilancio d’esercizio. Nel caso opposto, ossia in caso di disponibilità del bilancio consolidato per l’esercizio in corso (2018) e del solo bilancio d’esercizio per l’anno 2017, la comparazione con i dati dell’esercizio

precedente è stata effettuata utilizzando i valori relativi al bilancio d’esercizio per l’esercizio 2017 e al consolidato per l’esercizio 2018. Queste scelte permettono di cogliere l’evoluzione del contesto economico da un esercizio all’altro, dando maggior peso alla situazione presente nell’ultimo esercizio considerato.

I dati relativi all’esercizio 2017 riportati nelle tabelle sono quelli presentati dalle società nel bilancio 2017 e non il valore comparativo del bilancio 2018.

In presenza di un esercizio amministrativo chiuso in data diversa rispetto al 31 dicembre, è stato acquisito l’ultimo bilancio approvato e disponibile. I casi sono comunque molto rari.

Dall’analisi sono state escluse le società finanziarie (banche e assicurazioni) e le holding finanziarie (ossia le società che hanno come attività esclusiva la gestione di partecipazioni in altre imprese). Questo ha comportato che alcuni gruppi, seppur con sede operativa nella provincia di Bergamo, essendo guidati da una holding finanziaria, risultino presenti solo con le

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società “separate” aventi sede legale e/o operativa nella provincia.

Inoltre, utilizzando le informazioni disponibili e per evitare duplicazioni di valori, sono state escluse dal campione tutte le imprese controllate da società già inserite in graduatoria e che redigono il bilancio consolidato. Non siamo tuttavia in grado di escludere la possibilità che qualche gruppo sia stato presentato con più di una società.

Nel caso in cui il nome di una controllante (spesso holding operativa) fosse meno noto di quello di una o più controllate, si è proceduto ad inserire fra parentesi il nome della controllata più conosciuta.

Le analisi sono state condotte utilizzando il database AIDA. È quindi possibile che alcune imprese, pur avendo i requisiti sopra indicati, non siano state inserite in graduatoria, in quanto all’8 novembre 2019 (data ultima di estrazione dei dati) il loro fatturato relativo all’esercizio 2018 e/o il loro bilancio non risultava disponibile nella suddetta banca dati.

I dati presentati in questa sede e gli indicatori utilizzati sono quindi quelli forniti dal database AIDA. Seppur siano possibili discordanze rispetto ai bilanci e alle analisi pubblicate dalle aziende, per uniformità dei dati e per rendere quindi significativo il confronto, sono stati mantenuti i valori ottenuti dal database.

Infine, si evidenza che la classificazione nei diversi settori è stata effettuata utilizzando i codici ATECO attribuiti all’impresa dalla banca dati AIDA e in base alle informazioni disponibili (solo in rari e specifici casi si è provveduto ad una riclassificazione per meglio rappresentare la realtà operativa).

Un’analisi puntuale è stata comunque condotta con riferimento al settore residuale “altro” in cui sono confluite anche tutte le società capogruppo con codice ATECO 701000 - Attività delle holding impegnate nelle attività gestionali (holding operative) o con attività gestionali e/o amministrative. In tal caso si è ricondotto il gruppo al settore di appartenenza delle società maggiormente rilevanti.

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Glossario – Legenda

L’analisi è volta ad approfondire tre rilevanti caratteristiche delle maggiori imprese della Provincia di Bergamo: la dimensione aziendale, la redditività ed il rischio finanziario. Ciascuna caratteristica è studiata attraverso l’utilizzo di indicatori di seguito illustrati.

I dati presentati come esercizio 2018, sono relativi ai bilanci chiusi fra il 30 giugno 2018 e il 30 giugno 2019 (la data di chiusura di bilancio di gran lunga più frequente è comunque il 31 dicembre 2018).

Dimensione aziendale

1. Ricavi: è il valore complessivo dei ricavi di vendita o da prestazioni di servizi dell’esercizio di riferimento.

2. Numero dei dipendenti: è il numero dei dipendenti dell’impresa (o del gruppo, in caso di bilancio consolidato). Tale valore per alcune imprese è il valore medio dei dipendenti dell’esercizio, per altre il numero di dipendenti alla data di bilancio, a seconda che la società abbia reso pubblico l’uno o l’altro valore.

3. Totale Attivo: è il totale degli investimenti aziendali in essere al termine dell’esercizio di riferimento. È pari al totale delle Attività di Stato Patrimoniale.

4. Patrimonio Netto: è per definizione la differenza tra attività e passività e rappresenta il valore delle risorse apportate dai soci nell’impresa, direttamente, attraverso il conferimento in denaro (o beni) e indirettamente, attraverso la mancata distribuzione degli utili realizzati.

Redditività

5. MOL (EBITDA): è il margine operativo lordo dato dalla differenza fra i ricavi di vendita e i costi delle materie prime, dei servizi e del lavoro dipendente. È una misura indiretta della capacità dell’impresa di generare valore attraverso la vendita di beni e/o servizi. È calcolato sottraendo ai ricavi di vendita tutti i costi operativi ad eccezione degli ammortamenti, delle svalutazioni e degli accantonamenti.

6. Incidenza dell’EBITDA sui Ricavi: è un indicatore di marginalità delle vendite ed evidenzia la quota parte dei ricavi d’esercizio che residua dopo aver sottratto i costi operativi (esclusi gli ammortamenti, deprezzamenti e accantonamenti). In altre parole, dati 100 euro di fatturato, il rapporto fornisce un’indicazione di quanti euro rimangono dopo aver sottratto i costi operativi. Per tale ragione è utilizzato per valutare l’economicità della struttura operativa aziendale, in quanto ci suggerisce quante risorse sono generate dalla gestione caratteristica prima delle politiche di ammortamento e accantonamento (EBITDA).

7. Risultato operativo (EBIT): misura il reddito complessivamente prodotto da tutti gli investimenti non finanziari dell’impresa, prima degli oneri finanziari e delle imposte. Tale risultato, quindi, non è influenzato dall’indebitamento della società.

È calcolato sottraendo ai ricavi di vendita, tutti i costi ordinari di natura operativa.

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8. Utile (Perdita): è il risultato che sintetizza l’andamento economico dell’esercizio. Se positivo, significa che l’impresa ha generato beni/servizi con un valore superiore al costo di tutti i fattori produttivi impiegati nella produzione/fornitura dei medesimi.

È pari all’utile/perdita riportato in conto economico. In caso di bilancio consolidato è stato preso in considerazione il risultato d’esercizio complessivo consolidato, ossia l’utile realizzato o la perdita subita dal gruppo, prima dell’attribuzione della quota parte ai terzi (minoranze).

9. ROA: misura la redditività del totale attivo, ossia quanto hanno reso tutti gli investimenti aziendali (a titolo di capitale proprio o di terzi) nel periodo considerato. È calcolato come il rapporto fra il risultato operativo (EBIT) ed il totale attivo a fine esercizio.

10. ROE: misura le redditività per i soci dell’azienda, ossia il rendimento del Patrimonio Netto. Nelle imprese (non cooperative) è un indice sintetico dell’efficacia gestionale. È calcolato come il rapporto fra l’utile (perdita) dell’esercizio ed il Patrimonio Netto a fine esercizio. Se il Patrimonio Netto è negativo, l’indice non è stato calcolato.

Rischio finanziario

1. Posizione finanziaria netta (PFN): rappresenta la differenza tra il totale dei debiti finanziari aziendali (a prescindere dalla loro scadenza) e le attività liquide (cassa, c/c attivi, titoli negoziabili e crediti finanziari). Esprime quindi l’ammontare dei debiti finanziari al netto delle attività che potrebbero essere liquidate ed utilizzate per il rimborso, fornendo chiaramente la misura dell’ammontare di debito per il quale non esiste un’immediata copertura. È quindi un indice di solvibilità.

2. PFN/EBITDA: rappresenta il rapporto tra la posizione finanziaria netta e il margine operativo lordo, ossia la differenza tra i ricavi d’esercizio e i costi operativi (prima del calcolo degli ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti); misura quindi la capacità di restituzione del debito di un’impresa. Un valore inferiore a uno indica la capacità dell’azienda di generare, con l’attività operativa ordinaria, risorse in grado di coprire l’esposizione finanziaria. Questo rapporto è un indicatore di sostenibilità del debito poichè rappresenta il numero degli anni necessari affinchè, in una situazione statica, l’impresa, attraverso le disponibilità generate dall’EBITDA, possa rimborsare la sua esposizione debitoria.

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Commercio

Il commercio è un macrosettore di rilevanza nell’economia italiana e comprende: il commercio al dettaglio, il commercio all’ingrosso e il commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli. L’andamento complessivo risente in larga parte dei consumi delle famiglie ma anche dei trend di alcuni altri settori economici (es. trasporti, costruzioni etc.). Nel complesso, nel 2018 i dati Istat indicano un rallentamento della crescita che si era manifestata nel 2017 (+2,3 per cento, a fronte del +4,0 per cento registrato nel 2017). In particolare, nel commercio pesa in particolar modo l’andamento del fatturato di autoveicoli e motocicli (+1,9 per cento nel 2018, contro il +5,2 per cento dell’anno precedente), mentre il fatturato del commercio all’ingrosso è passato dal +3,7 al +2,5 per cento (dati Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2019). Va inoltre segnalato che il macrosettore si caratterizza per un numero medio di addetti molto contenuto (3 addetti per impresa) e, a livello nazionale, le imprese del settore con un numero di addetti superiore a 50 sono circa il 3% del totale delle imprese (dati Istat).

Il settore “Commercio” rappresenta, sia nel 2018 che nel 2017 quasi il 17% del gruppo Top 500 della provincia di Bergamo in termini di ricavi, ed è anche il macrosettore più popolato in quanto comprende 95 aziende, ossia quasi un quinto delle più grandi imprese bergamasche. Tutte le aziende del settore che rientrano nel Top 500 hanno fatturati superiori ai 20 milioni di euro. 15 imprese superano, nel 2018, i 100 milioni di euro e di queste due superano i 500 milioni (Volvo Group e Kiko). Tra le Top 50 imprese bergamasche, 10 appartengono al settore Commercio. Va osservato che il gruppo di aziende è composito, sia per i diversi segmenti che lo compongono (dettaglio, ingrosso, autoveicoli) che per area merceologica.

L’attività delle imprese ha coinvolto 14.656 dipendenti, pari a quasi il 10% del totale delle Top 500 e con un numero medio pari a 154 dipendenti, stabile rispetto all’anno precedente.

Le imprese del settore Commercio hanno generato volumi di ricavi complessivi pari, nel 2018, a euro 7.429 milioni di euro con un aumento rispetto all’anno precedente del 9% e con un fatturato medio di circa 78 milioni di euro. Risulta interessante osservare che circa il 42% delle aziende ha aumentato il fatturato di più del 10% e solo il 18 aziende lo hanno decrementato.

Anche il livello dell’attivo è aumentato raggiungendo circa 5.222 milioni con un incremento del 7%, che è inferiore all’aumento dei ricavi, che unito alla stabilità del numero dei dipendenti, segnala nel complesso una capacità di generare ricavi più efficiente. Va segnalato che 1.683 milioni (circa il 30% e in aumento del 13%) del capitale investito provengono da patrimonio netto (capitali di soci e utili reinvestiti). Di conseguenza, il livello di indebitamento è piuttosto alto e si riflette in parte anche nella posizione finanziaria netta, ossia nell’ammontare dei debiti finanziari al netto delle attività che potrebbero essere liquidate ed utilizzate per il rimborso.

Nonostante il settore abbia complessivamente aumentato i ricavi, la redditività non ha avuto lo stesso passo di sviluppo. In particolare, il rapporto EBITDA/Ricavi si è attestato su circa il 4,7% riducendosi di 0,11 punti rispetto all’anno precedente ma il ROA è invece diminuito dal 4,11% al 3,65%. Ciò è dipeso da una diminuzione del reddito operativo (EBIT) del 5%, forse indotta anche da politiche di investimento che hanno generato ammortamenti superiori al passato. Nell’insieme più del 90% delle imprese mostra una redditività operativa positiva mentre solo 9 aziende hanno una redditività negativa, pur con situazioni piuttosto variegate. Infatti, se si calcolano le medie dei valori delle singole aziende EBITDA/Ricavi e ROA assumono valori pari a 4,78% e 6,20%, ossia sono più elevate rispetto alle performance complessive, facendo supporre che le aziende di minori dimensioni potrebbero avere performance migliori delle aziende molto grandi.

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Il risultato economico del settore passa da 118.679,54 a 83.179,50 riducendosi del 30%. Il dato merita qualche approfondimento. Nel complesso, nel 2017 86 aziende erano in utile e 9 in perdita mentre nel 2018 sono diventate 82 aziende in utile e 13 in perdita. Tuttavia, l’analisi di dettaglio fa emergere alcune situazioni di performance eccellenti con elevati incrementi di utili, situazioni di utile ma in riduzione e alcune situazioni piuttosto critiche. Di conseguenza, la redditività netta, subisce complessivamente una contrazione di 3 punti passando dal 7,98% al 4,94%.

Considerando la rischiosità finanziaria, tra le imprese considerate circa il 70% presenta una posizione finanziaria netta che evidenzia l’insufficienza delle risorse immediatamente disponibili per far fronte ai debiti finanziari. Il rapporto tra Posizione finanziaria netta ed EBITDA permette di misurare la capacità di coprire i propri debiti mediante i flussi finanziari generati dalla gestione caratteristica. Il valore è superiore all’unità e si attesta su un valore di 1,4 complessivo, dimostrando una difficoltà nel far fronte alle necessità di rimborso dell’indebitamento con l’attività operativa. La situazione è peggiorata da un anno all’altro.

Cristiana Cattaneo e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

3,7%7,4 Miliardi di euro

-0,5 pp vs. 2017

ROA

4,9%

-3,0 pp vs. 2017

-0,1 pp vs. 2017

ROE

4,7%EBITDA%

0,0 pp vs. 2017

1,4

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+9,0%

Crescita Ricavi 2017-2018

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Top 500 Bergamo

Commercio1/4

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Volvo Group Italia S.p.a. 649.972 568.344 0,97 0,43 1,53 -0,07 4,05 -3,77 -0,36 -0,18

Kiko S.p.a. 592.497 611.082 1,6 4,1 -11,22 -4,13 -2,17 -4,51 7,32 3,43

Fintyre S.p.a. 424.197 342.462 2,27 3,58 -0,1 1,26 -18,06 -3,81 -1,00 -2,05

Rhiag - Inter Auto Parts Italia S.r.l. O In Forma Abbreviata Rhiag S.r.l.

368.990 344.917 15,32 13,81 10,29 9,16 10,24 10,95 -0,26 -0,33

Ivs Italia S.p.a. 299.988 269.821 11,63 10,95 5,44 4,91 13,05 8,26 0,77 0,70

Bonaldi Motori S.p.a. 295.531 287.138 -1,66 1,91 -6,32 4,52 -15,6 9,56 1,31 0,50

Minetti S.p.a. 197.855 135.416 8,77 10,1 11,92 13,35 16,58 18,19 0,00 -2,94

Aom Rottami S.p.a. 192.235 173.826 2,3 2,84 10,55 11,28 14,89 17,37 -0,65 2,11

Brevi S.p.a. 175.602 167.082 2,4 2,13 5,82 3,7 14,91 7,83 5,35 5,75

Telmotor S.p.a. 155.670 136.194 8,88 8,95 10,8 10,35 19,87 19,69 1,58 2,02

Barcella Elettroforniture S.p.a. 143.586 137.905 5,77 4,81 6,45 4,73 6,54 5,18 0,56 -0,62

Volvo Group Retail Italia S.r.l. 129.418 123.104 1,04 0,79 2,6 1,98 3,94 3,24 -0,36 -0,80

Project Informatica S.r.l. 129.117 112.747 11,64 10,68 9 9,25 15,96 28,31 -0,83 -0,66

Resinex Italy Srl 112.594 110.784 1,8 1,78 61,11 38 99,1 99,08 -0,05 -1,20

Magris S.p.a. 103.910 100.561 9,29 9,41 8,59 6,91 20,88 15,66 1,15 2,71

Ultrapolymers Italia S.r.l. 94.404 116.102 1,2 0,92 54,94 45,98 98,55 98,3 -0,07 -0,06

Mantafil S.p.a. 88.609 78.592 5,84 4,54 12 7,75 15,81 11,08 3,54 6,34

Holding Exor S.r.l. (Tiziana Fausti) 87.880 65.561 4,07 5,89 7,73 8,32 19,71 36,59 2,04 1,98

F.lli Santini S.r.l. 85.625 93.985 1,27 1,82 0,83 2,39 6,3 13,55 12,15 8,40

Auto Industriale Bergamasca - S.p.a.

83.618 98.012 5,67 3,82 8,14 6,2 15,96 14,37 -0,83 -1,25

Alta Metal S.r.l. 80.725 76.316 0,71 1,76 2,51 6,52 -34,86 5,49 -2,54 -1,33

Sapori Artigianali S.r.l. 78.937 63.868 5,51 3,79 4,6 1,21 20,74 -6,32 1,84 2,99

Società Legnami Paganoni S.p.a. 72.886 69.262 4,08 4,77 2,22 2,48 4,8 4,67 5,95 3,77

Idro Trade Società Per Azioni 71.320 65.917 -0,49 -0,61 -2,24 -1,9 0,89 0,26 -22,51 -15,63

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Commercio2/4

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

L'innominato S.p.a. 70.269 54.563 12,36 11,63 13,29 10,22 25,65 20,55 1,06 2,67

Siderver S.r.l. 69.694 61.402 3,17 3,96 2,86 3,27 11,34 17,3 14,08 11,24

Bravosolution S.p.a. 69.655 90.073 10,48 2,89 -1,88 -5,58 -7,86 39,12 -2,68 -5,13

Arcoplex Group S.r.l. 69.238 66.877 1,56 1,72 0,66 1,29 0,74 1,05 18,94 16,16

S.ar.co Di Arrigoni S.r.l. 67.797 68.940 4,05 5,21 17,9 24,15 24,6 37,41 -1,89 -1,22

Emmeci S.p.a. 60.151 58.086 2,85 2,53 3,22 3,12 4,98 5,27 0,68 0,25

Cheminova Agro Italia S.r.l. 57.500 30.019 7,41 8,03 8,84 11,59 21,26 13,01 -0,15 -0,20

Oberti - S.p.a. 56.024 55.595 0,82 1,24 0,99 1,91 0,79 4,63 12,84 8,15

Serim S.r.l. 55.606 53.263 13,27 11,77 8,64 5,97 20,94 6,2 0,78 0,74

Catena Farmaceutica S.p.a. 55.402 56.249 0,4 0,95 0,54 0,76 0,25 1,44 20,46 9,26

Consorzio Agrario Lombardo Società Cooperativa

54.452 53.225 1,55 2,51 0,16 0,77 0,22 0,68 2,80 1,20

Zambaiti Distribuzione Tessile S.p.a.

53.885 56.015 4,37 6,26 1,09 2,58 0,98 4,5 4,67 2,63

F.i.v. Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi Società Per Azioni

53.173 49.905 8,34 4,42 9,74 4,84 -3,13 -6,31 3,94 6,93

Pneus In S.r.l. 52.399 47.350 1,74 2,14 1,81 2,58 9,34 12,59 10,40 10,52

Marald S.p.a. 49.698 47.695 5,62 4,14 4,68 3,06 7,32 3,25 5,31 4,88

Liebherr - Emtec Italia S.p.a. 48.731 42.576 3,7 3,92 1,06 1,66 8,88 13,52 -2,26 -0,85

Cbc (Europe) S.r.l. 48.206 37.342 8,41 6,25 7,64 4,66 14,54 6,04 1,01 -0,08

Boffetti Marino S.r.l. 48.183 48.474 2,81 2,78 7,07 7,54 12,47 14,69 2,35 2,55

Az Veicoli Group S.r.l. 47.768 46.620 0,76 0,66 0,96 0,65 1,56 0,26 -11,61 -6,29

Citizen Macchine Italia S.r.l. 46.188 37.630 16,83 16,6 29,05 24,88 53,33 55,93 -1,04 -1,07

Autosogno S.r.l. 44.858 36.232 2,35 2,4 5,27 5,12 25,91 29,09 2,66 3,64

Conad Si.ro. Srl 44.786 35.487 2,05 1,85 6,32 8,94 11,22 19,37 4,57 1,89

Baccanelli S.p.a. 44.356 39.223 4,42 4,07 10,14 9,54 21,23 21,55 0,04 0,00

Ruf-Carni S.p.a. 43.527 32.731 6,42 3,41 4,17 4,22 5,94 6,59 7,50 13,26

Top 500: i dati e le prospettive

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36

Top 500 Bergamo

Commercio3/4

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Orticoltori Associati Italiani O Piu' Brevemente O. As.i.

43.058 41.343 0,26 0,21 0,15 0,15 7,82 3,31 1,44 -0,58

Color-Fer S.p.a. 41.687 33.548 15,37 12,01 8,72 7,06 28,05 20,04 2,03 2,82

S.a.b. Ortofrutta S.r.l. 40.942 45.497 -3,22 1,09 -10,78 1,02 -78,72 0,39 -2,76 2,63

Alphacom Italia S.r.l. 40.774 34.056 2,05 2,79 1,18 3,08 2,09 6,3 1,53 -2,80

Bonaldi Tech S.p.a. 40.678 37.506 -1,79 2,18 -7,97 4,02 -11,11 6 3,00 0,48

Scott Italia S.r.l. 38.719 36.237 3,1 3,34 3,64 3,41 9,14 6,81 0,53 0,39

Idrofin Group S.r.l. 37.769 34.814 8,28 8,52 6,08 4,83 10,74 9,5 4,57 4,04

Metaltubi S.r.l. 36.875 29.053 10,78 4,63 6,99 4,57 22,51 9,44 1,56 4,73

Apa Group S.p.a. 35.841 33.584 4,89 4,35 4,88 3,95 14,38 11,77 5,36 6,65

Uninox Metals Italia S.r.l. 35.576 9.145 2,16 -0,68 2,73 -0,48 2,36 1,93 -0,09 2,18

Pagliara Prodotti Chimici S.p.a. 35.573 36.782 9,98 10,13 11,81 11,94 11,52 11,49 -1,86 -1,43

Orobica Pesca S.r.l. 35.409 33.734 4,79 5,17 2,85 3,73 4,86 5,18 2,86 2,92

Ge.ne. Srl 34.415 35.689 -3,63 1,37 -7,53 1,41 -49,91 3,39 -7,42 15,76

Fersovere S.r.l. 33.973 31.031 2,5 3,11 3,2 3,46 7,3 8,01 8,78 5,62

Bpcom S.r.l. 33.775 27.526 5,58 3,65 14,7 14,07 34 29,34 3,90 3,31

Supercar S.r.l. 33.691 28.887 2,76 2,75 5,3 5,88 31,63 38,59 3,80 4,42

Legami S.r.l. 33.530 19.709 7,9 9 6,34 6,75 10,76 9,37 1,57 1,22

F.lli Zambetti S.r.l. 32.186 33.918 8,13 8,05 5,22 6,91 7,78 14,08 6,61 5,78

Mc.garlet S.r.l. 32.151 29.158 3,85 4,63 8,64 13,87 28,99 51,35 0,80 0,76

Rivoltella S.p.a. 32.094 30.387 1,78 2,8 2,28 4,96 4,03 7,84 -2,81 -1,55

Trek Bicycle S.r.l. 31.986 28.145 9,98 7,04 15,91 12,54 24,98 23,31 -0,13 -0,06

S.italia S.p.a. 30.261 28.903 1,57 7,85 2 12,86 6,02 29,73 0,00 0,00

Gruppo Emmeciauto S.p.a. 30.029 28.198 1,26 1,08 2,06 1,53 1,42 -9,5 10,29 17,39

Bergel + S.r.l. 28.634 27.507 2,62 2,98 2,75 3,07 8,03 12,38 11,57 12,19

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37

Commercio4/4

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Mariani Ferro S.p.a. 28.522 27.248 5,28 6,69 4,28 6,4 6,9 9,88 0,41 -1,14

Vetraria D'adda - S.p.a. 27.699 25.670 7,06 6,7 8,32 8,31 6,72 7,1 0,09 0,57

Hexagon S.p.a. 27.571 22.684 1,4 6,21 -5,48 -2,06 -10,57 -46,84 26,41 7,95

Stoneval S.r.l. 26.474 25.145 24,64 21,82 15,51 13,88 16,09 15,11 1,15 1,60

La Spertina S.r.l. 26.035 27.014 0,72 1,44 3,77 6,72 6,76 18,98 2,29 0,63

Diesel Car By Finazzi S.r.l. 25.878 20.960 3,34 3,11 2,6 2,26 4,96 2,9 4,54 1,42

Autoghinzani S.r.l. 25.850 22.787 2,63 2,46 3,98 3,07 16,37 14,7 5,77 8,94

Figli Di Pietro Rodeschini - S.p.a 25.736 26.518 5,52 5,36 2,23 2,61 0,22 0,43 9,50 7,75

Iperauto Bergamo S.p.a. 25.252 25.062 1,66 1,81 1,7 1,99 8,11 8,96 3,88 3,70

Vittoria S.p.a. 24.900 23.432 6,84 5,84 5,54 3,97 10,95 5,23 7,02 7,85

Domani S.r.l. 24.337 20.450 12,67 5,63 30,41 15,8 37,79 21,14 -2,51 -3,63

Viemme Porte S.r.l. 24.274 22.168 15,54 14,49 16,24 15,51 19,56 19,94 -0,61 -0,44

Carminati Tubi & Acciai S.r.l. 23.638 22.024 0,63 -2,17 0,04 -3,81 -3,04 -38,65 58,29 -13,75

F.lli Bronzieri Supermercati S.r.l. 23.594 17.893 0,12 1,65 0,31 9,21 -1,13 26,51 26,50 0,83

Bianchi Metalli S.r.l. 22.865 26.043 1,62 3,09 1,64 3,63 1,79 3,98 4,10 0,90

Castelfer S.r.l. 22.669 15.042 0,95 1,17 8,17 11,06 19,3 21,38 0,00 -0,65

C.g.t. S.r.l. - Compagnia Generale Tecnopolimeri

22.015 19.387 5,65 4,96 8,42 7,55 15,66 16,61 2,15 1,74

Pagliaroli Frutta S.r.l. 21.972 22.190 3,24 2,18 12,2 8,75 18,67 14,64 -0,39 -1,70

A.r.d.n. Automobili S.r.l. 21.067 19.499 1,64 1,62 1,79 1,61 5,37 6,51 4,32 5,69

Hoval S.r.l. 21.059 18.666 1,9 0,56 1,07 -1,57 2,93 -11,78 4,04 19,86

Vp Italia S.p.a. 21.033 19.114 3,62 4 5,04 6,79 17,43 23,03 9,28 5,30

Valvorobica Industriale S.p.a. 20.493 18.114 9,37 9,65 7,25 7,25 10,94 10,37 2,73 3,35

Lazzarini S.p.a. 20.469 20.796 1,76 1,97 1,04 1,07 -0,7 0,29 33,62 27,86

Totale 7.429.739 6.816.828

Media Settore 78.208 71.756 4,78 4,66 6,20 6,28 10,26 12,60 3,86 2,80

Valori Complessivi Settore 4,72 4,81 3,65 4,11 4,94 7,98 1,43 1,38

Top 500: i dati e le prospettive

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38

Top 500 Bergamo

Macchinari e Apparecchiature

Secondo un’indagine condotta da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE (Associazione di categoria dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari) nel 2017, il 50% delle imprese costruttrici di macchine utensili ha fatturato meno di 12,5 milioni di euro, il 64,5% ha occupato meno di 100 addetti. Sono state, però, le imprese più strutturate a fornire il maggior apporto a produzione e esportazioni: quelle con più di 100 dipendenti, che hanno rappresentato soltanto il 35,5% delle unità operanti in Italia, hanno prodotto l’80,4% e esportato l’82,5% del totale. Analogamente, le imprese che hanno fatturato più di 25 milioni (pari al 30% del numero complessivo) hanno realizzato il 76,5% della produzione e coperto il 78,4% delle esportazioni italiane di macchine utensili (dati UCIMU, 2017).

Sempre in base ai dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU, nel 2018, la produzione è cresciuta a 6.900 milioni di euro, segnando un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente (www.ucimu.it).

Le imprese del settore “Macchinari e apparecchiature” comprese fra le Top 500 della provincia di Bergamo rientrano quasi tutte tra quelle realtà di grandi dimensioni che hanno maggiormente contribuito alla crescita del settore. Tutte le imprese considerate presentano, nel 2018, un fatturato superiore ai 20 milioni di euro, con una media che si aggira attorno agli 89 milioni di euro.

Delle 500 più grandi imprese bergamasche, 63 appartengono al settore della produzione di macchinari e apparecchiature con un fatturato complessivo che supera 5.593 milioni di euro e che corrisponde a quasi il 13% dei ricavi di tutte le Top 500. Interessante notare che, oltre ad una outlier (SDF Spa), che da sola realizza un fatturato pari a 1.372 milioni di euro (corrispondenti a circa il 25% del fatturato complessivo di settore), nel gruppo sono

presenti altre 10 imprese con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro e che occupano un posto tra i primi 100 della classifica Top 500.

Il settore ha registrato una crescita del fatturato, rispetto all’esercizio 2017, del 5,43%. Da notare che per 24 imprese su 63 (indicativamente il 38%) la crescita è stata superiore al 10%, mentre 17 imprese hanno registrato un decremento nelle vendite.

Il settore impiega 16.885 dipendenti, con una crescita di poco meno di 1.000 unità rispetto all’esercizio precedente. Poche le imprese che hanno ridotto l’organico (15), mentre molte sono quelle in espansione.

Anche il valore del capitale complessivamente investito è cresciuto di circa il 3,4%, superando i 7.300 miliardi di euro, di questi quasi 3 miliardi sono rappresentati dal capitale proprio investito a titolo di rischio da parte dei soci. L’indice di indebitamento del settore è quindi relativamente basso. Il valore del patrimonio netto del settore è cresciuto di circa 4,4% da un anno all’altro, questo probabilmente anche grazie agli utili realizzati nel corso del 2017 e reinvestiti nelle diverse aziende.

Quasi tutte le aziende rientranti nel campione hanno infatti ottenuto risultati d’esercizio positivi sia nel 2017 che nel 2018 (nel 2017 erano 8 le società in perdita, mentre nel 2018 sono solo 6). Gli utili complessivi del settore sono aumentati del 17,74% raggiungendo 4.483 milioni nel 2018.

Tali risultati derivano principalmente da un margine operativo sostanzialmente positivo per tutte le imprese rientranti nel campione (solamente 2 imprese su 63 presentano, nel 2018, un EBITDA negativo), con un incremento del 6,52% rispetto all’anno precedente, assestandosi attorno al 12,30%. Ciò significa che ogni 100 euro di ricavi di vendita generano un margine operativo lordo (EBITDA) di circa 12,30 euro.

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39

Trattandosi di un settore caratterizzato dalla necessità di dotarsi di un parco macchine adeguato alle esigenze produttive, non stupisce che il reddito operativo (EBIT) sia inferiore al margine operativo lordo. Anche in questo caso si nota un miglioramento delle performance di settore di circa il 7,52%. Il settore nel complesso genera un reddito operativo molto vicino ai 440 milioni di euro, con una media aziendali di poco inferiore ai 7 milioni di euro.

Il tasso di rendimento del capitale proprio (ROE) e quello del capitale investito (ROA), se calcolati come media dei risultati ottenuti dalle singole aziende, subiscono entrambi una lieve inflessione. Se si prendono invece in considerazione i valori complessivi di settore si nota in incremento per entrambi gli indicatori. Questo molto probabilmente per effetto dell’andamento positivo delle aziende di maggiore dimensione. Interessante notare però che le medie di settore sono più elevate rispetto alle performance complessive, questo potrebbe significare che, le aziende con un peso minore hanno performance che, seppur in lieve peggioramento, si attestano attorno a valori mediamente maggiori rispetto alle player di più grandi dimensioni.

Comunque vengano calcolati, i valori relativi al ROE e, soprattutto, al ROA sono soddisfacenti essendo il primo pari al 9,72% e il secondo pari a quasi il 6%.

In leggero peggioramento le performance finanziarie. Nell’anno 2017 il settore presentava infatti una posizione finanziaria netta negativa, ossia le risorse liquide a disposizione di tutte le aziende superavano i debiti di natura finanziaria. Nel corso dell’anno 2018 la situazione si inverte e i debiti di natura finanziaria superano le disponibilità. Non sembra però avvisarsi una situazione preoccupante: quasi il 60% delle aziende (38 su 63) mantiene comunque una posizione finanziaria netta negativa. Rapportando il valore della posizione finanziaria netta con l’EBITDA si può apprezzare la capacità delle imprese di coprire

i propri debiti mediante i flussi finanziari generati dalla gestione caratteristica. In media le aziende del settore ottengono un risultato molto basso dimostrando una buona solvibilità. I valori di settore non sono sostanzialmente variati da un esercizio all’altro.

Silvana Signori e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

6,0%5,6 Miliardi di euro

+0,2 pp vs. 2017

ROA

9,7%

+1,1 pp vs. 2017

+0,1 pp vs. 2017

ROE

12,3%EBITDA%

+0,1 pp vs. 2017

0,1

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+5,4%

Crescita Ricavi 2017-2018

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40

Top 500 Bergamo

Macchinari e apparecchiature 1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Sdf S.p.a. (Same Deutz-Fahr) 1.372.572 1.324.973 8,74 7,76 5 4,03 11,86 6,95 1,75 1,34

Evoca S.p.a. 451.754 392.944 21,15 19,87 3,83 2,52 -4,5 -8,07 -0,55 -0,73

Gestioni S.p.a. (Fassi Gru) 306.920 270.291 17,75 19,39 8,28 8,88 8,67 9,12 -0,40 -0,42

Itema S.p.a. 298.370 299.576 7,68 8,1 6,02 5,8 11,56 16,13 -0,94 -2,28

Tesmec Spa 194.611 175.559 9,43 11,49 1,28 2,69 0,1 -3,15 3,25 3,96

Rulmeca Holding S.p.a. 156.838 151.286 8,07 7,19 4,33 2,84 4,45 2,03 -0,42 -0,38

C.M.S. Costruzioni Macchine Speciali S.p.a. In Sigla C.m.s. S.p.a

120.330 124.388 11,44 14,86 11,2 18,31 21,87 24,3 -1,33 -1,16

Omb Valves S.p.a. 118.717 120.564 10,25 6,2 3,1 0 4,32 -5,45 2,44 5,49

B.f.e. S.r.l. 116.204 98.326 21,01 22,73 5,07 4,3 2,87 3,12 -0,49 -1,03

Reggiani Macchine S.p.a. 114.752 117.049 15,46 15,48 16,37 17,62 20,53 17,37 -0,61 -0,42

Gildemeister Italiana S.p.a. 109.401 92.108 6,61 2,58 6,8 0,92 11,14 -1,86 -0,03 -0,30

Smi S.p.a. 91.334 90.054 23,07 21,15 23,19 22,72 31,66 29,93 -1,28 -1,12

Brembana & Rolle S.p.a. 81.682 105.987 8,75 11,09 5,1 8,69 2,71 11,8 2,16 2,26

F.a.i. Officine Di Carvico - S.p.a. 76.804 35.441 21,98 18,04 12,23 3,48 27,31 11,44 -0,93 -3,06

Allbel S.r.l. 75.359 71.818 16,23 23,49 6,3 10,29 7,2 11,75 -2,93 -2,10

Mei S.r.l. 74.321 77.561 38,48 43,56 22,64 32,51 19,65 26,97 -1,98 -1,20

Bianchi Industry S.p.a. 69.769 63.403 14,82 15,54 7,69 8,72 34,33 42,6 2,63 1,61

Pneumax Spa 68.100 62.403 11,1 11,85 5,36 6,07 7,26 7,5 0,21 0,21

Guarniflon S.p.a. 65.737 58.802 11,31 12,1 7,43 7,54 12,5 9,84 3,72 4,20

Ppm Industries S.p.a. 65.316 67.487 6,87 8,94 1,45 3,86 -9,43 3,7 7,29 4,65

Flsmidth Ventomatic S.p.a. 60.445 52.961 11,54 17,48 4,68 6,27 15,16 16,31 0,32 0,28

Global Di Fardelli Ottorino E C. S.r.l.

59.249 57.750 8,6 8,68 5,59 6,39 5,09 5,59 -0,27 -2,13

Remazel Engineering S.p.a. 57.174 51.711 20,93 5,62 5,09 -2,22 6,45 -4,5 -1,05 -1,70

Ims Technologies S.p.a. 56.551 72.440 -3,02 8,09 -3,28 4,68 -24,88 20,15 -0,88 -1,24

Pedrini S.p.a. 55.533 55.386 7,52 8,61 5,55 7,19 12,01 16,53 0,79 0,46

Meccanica Adda Fer S.r.l. 54.915 32.674 10,89 8,45 9 4,7 33,03 7,33 0,35 1,16

Graziano Tortona S.r.l. 54.754 51.530 7,95 9,74 6,53 7,37 8,6 10,45 -0,06 -0,18

Stucchi Società per Azioni 53.500 48.984 15,38 20,31 9,15 13,1 8,47 9,41 -1,25 -2,05

Cellulose Converting Solutions S.p.a.

51.068 47.727 9,62 6,9 12,2 8,81 23,64 22,34 -0,60 -1,33

Sematic S.p.a. 48.135 53.840 9,51 8,84 -1,59 -1,89 11,04 2,29 0,97 1,71

Milestone S.r.l. 48.128 45.663 6,66 5,52 8,85 7,81 12,32 12,89 -2,47 -1,97

Officine Luigi Resta - S.p.a. 45.169 66.891 6,51 10,86 2,6 7,14 3,27 6,78 -6,04 -2,40

Gf-Elti S.r.l. 42.167 38.125 18,86 21,34 7,33 6,65 9,7 11,2 -2,58 -1,28

Oscartielle S.p.a. 41.816 41.292 9,42 8,57 6,11 5,19 7,05 6,66 0,58 0,99

Schneider Electric Systems Italia S.p.a.

39.899 34.004 5,95 4,67 1,35 1,04 12,07 68,12 -1,99 -2,70

Automha S.p.a. 39.006 45.607 12,11 3,03 6,15 3,5 65,38 35,86 -1,87 -2,15

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41

Macchinari e apparecchiature 2/2

Totale 5.593.131 5.305.085

Media Settore 88.780 84.208 11,87 12,05 7,96 8,20 13,18 13,82 0,37 0,13

Valori Complessivi Settore 12,35 12,22 5,99 5,77 3,85 3,39 0,09 -0,01

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Co.mac. S.r.l. 37.882 31.199 16,1 16,01 15,67 10,7 21 23,73 -0,88 -0,47

3v Tech Equipment & Process Systems S.p.a.

36.989 32.521 10,46 10,61 2,3 1,98 2,68 1,44 6,14 5,97

Omcn S.p.a. 36.779 34.960 3,97 4,4 3,47 3,83 6,79 7,98 5,61 4,45

Nicotra Gebhardt S.p.a. 36.119 38.543 1,72 4,21 -0,53 0,03 -0,37 -7,31 -2,53 -0,90

Sei - S.p.a. 35.829 35.864 18,3 19,64 14,48 17,66 22,87 25,22 -0,94 -1,22

Bm Group S.p.a. In Breve Anche Bm S.p.a.

35.152 19.588 4,11 4,99 2,36 1,69 7,93 4,84 0,38 1,22

Air Torque S.p.a. 34.449 30.951 17,46 17,47 13,39 11,8 14,25 13,44 -2,41 -2,33

Officine Vittorio Villa S.p.a 34.329 31.964 9,76 9,4 8,8 6,59 28,47 27,36 3,42 3,82

Comi S.p.a. 31.221 36.528 4,58 6,84 3,1 6,87 10,17 23,35 1,48 -1,00

Smipack S.p.a. 31.068 29.060 32,08 30,67 34,93 34,15 35,47 35,25 -1,09 -0,86

Robur S.p.a. 30.000 28.349 14,53 13,13 17,76 14,98 30,28 27,66 -0,70 -0,61

Sti S.r.l. 28.762 30.578 5,38 9,42 3,21 9,47 2,86 11,88 -1,80 -1,59

Carimali S.p.a. 27.711 33.772 23,62 35,77 13,85 23,7 27,24 21,15 -2,85 -0,73

Burlodge S.r.l. 26.221 22.174 17,62 18,71 33,42 32,2 50,71 42,14 0,00 0,00

Filtrec S.p.a. 25.536 23.333 9,83 6,77 5,23 2,81 10,81 5,7 2,02 3,05

M.c.s. Officina Meccanica S.p.a. 24.907 24.368 8,4 5,97 7,92 5,92 16,36 18,18 -0,02 1,37

Erhardt Piu' Leimer - S.r.l. 24.261 21.635 6,45 6,7 7,75 8,29 25,39 21,1 1,08 1,22

Sinergia S.r.l. 23.908 21.166 5,37 8,53 1,77 7,14 10,54 24,96 8,27 2,52

Scaglia Indeva S.p.a. 23.001 20.424 20,57 16,55 15,52 13,5 22,66 20,87 -0,97 -0,86

Gfm S.p.a. 22.708 29.420 8,08 7,39 2,74 3,75 1,05 6,03 5,78 5,04

Meccanotecnica S.p.a. 22.384 17.067 14,31 3,85 7,28 0,04 8,16 1,94 -2,74 -10,51

Tav Vacuum Furnaces Spa 22.370 19.205 6,15 2,79 3,2 0,25 12,48 -5,81 -0,19 1,77

Record S.p.a. 21.500 20.122 17,53 18,28 14,55 14,82 17,75 19,54 -0,46 -0,73

Carpenterie Metalliche Di Colzate - S.r.l.

21.463 20.888 5,78 4,54 6,13 5,45 10,04 9,52 -0,73 -0,73

Gea Process Engineering S.p.a. 21.254 15.197 -2,59 -3,35 -8,15 -4,88 -23,17 -9,64 0,01 0,01

Vin Service S.r.l. 20.544 20.338 16,79 16,89 23,01 23,71 25,69 32,53 -0,91 0,02

Fai Filtri S.r.l. 20.383 19.265 3,09 4,93 0,55 2,36 -1,92 3,96 12,74 5,36

Top 500: i dati e le prospettive

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42

Top 500 Bergamo

Metallurgia e Metallo

Il comparto della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo rappresenta, in termini di addetti, la componente più elevata (circa il 40%) del settore metalmeccanico, a sua volta di particolare rilievo nell’economia italiana (dati Federmeccanica). Il suo andamento ha pertanto importanti effetti sia in termini di occupazione che di rilevanza per l’economia nel suo complesso. Nella sua analisi sulla competitività 2019, ISTAT annovera la metallurgia tra i settori che hanno registrato un maggiore aumento del fatturato, con incrementi che riguardano più della metà delle imprese e cali che riguardano circa il 15% delle imprese. Il settore della produzione di prodotti in metallo vede circa il 20% delle imprese con cali di fatturato e meno del 50% con aumenti. Considerando il settore nel suo complesso, includendo entrambi i comparti, il fatturato dell’industria mostra una dinamica moderatamente espansiva con un incremento del 2,3% rispetto al 2017 (dati ISTAT). Tuttavia, nel 2018 si sono registrati un calo di fatturato e, soprattutto degli ordini. In generale, si segnala che, nell’ultimo mese del 2018, il fatturato è diminuito del 3,5% rispetto a novembre (Siderweb su dati ISTAT). Il calo riguarda sia il mercato interno (-2,7%) che quello estero (-4,7%). Diminuiscono anche gli ordinativi: -1,8%. Pesano su questi dati le incertezze legate al tema dei dazi e delle iniziative protezionistiche di alcuni paesi, nonché i possibili effetti delle relazioni commerciali tra USA e Cina.

Le imprese bergamasche Top 500 del macrosettore Metallurgia e Metalli hanno generato nel 2018 ricavi pari a circa 4.800 milioni di euro in crescita del 12% rispetto all’anno precedente; una situazione decisamente migliore dell’andamento generale italiano. Il settore è formato da 59 imprese, di cui il 76% presenta incrementi di fatturato, talora molto consistenti. Per le rimanenti, salvo due casi, il fatturato rimane pressochè stabile con riduzioni contenute. Il fatturato totale delle Top 500 del settore rappresenta circa l’11% dei ricavi delle grandi imprese bergamasche. Il fatturato medio è di quasi 82 milioni ma, va data evidenza al fatto che un’impresa è tra le prime 5 dei Top 500 (Dalmine spa),

6 imprese rientrano tra le Top50 e 10 nelle Top100. Anche con riferimento al numero dei dipendenti, le imprese del settore hanno un impatto significativo con 14.720 dipendenti nel 2018, in lieve aumento (+50 unità) rispetto al 2017 e pari circa il 10% del numero dei dipendenti complessivo delle Top 500 bergamasche. Il numero medio di dipendenti è pari a circa 250 unità ma vede la presenza di 3 imprese con più di 1.000 dipendenti (di cui 2 con più di 2.000).

È interessante notare che l’aumento di fatturato è stato realizzato con un totale dell’attivo sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente e pari a circa 5,3 miliardi, probabilmente grazie ad un più intenso sfruttamento della capacità produttiva, che per molte aziende negli anni precedenti era stata sottoutilizzata. Poco più della metà dell’attivo è finanziata dal Patrimonio netto che tuttavia in leggera diminuzione rispetto al 2017, anche per effetto della riduzione del patrimonio dell’azienda più grande, diminuzione legata non a perdite ma a distribuzioni agli azionisti. Se si esclude questa azienda il patrimonio netto è aumentato del 7% confermando le politiche di prudente distribuzione dei dividendi.

La redditività, nel 2018, è stata complessivamente positiva, con riferimento a tutti i principali indicatori reddituali. L’EBITDA è aumentato del 13% arrivando a quasi 492 milioni che rapportato a ricavi, anch’essi in crescita, esprime un EBITDA/Ricavi del 10,2% in lieve aumento rispetto al 2017. Il ROA, ossia l’indice che misura la redditività complessiva del capitale investito, evidenzia un miglioramento di quasi un punto rispetto all’anno precedente, che deriva dall’aumento del Reddito operativo (EBIT) del 22% a fronte di un capitale investito sostanzialmente stabile. Il ROA si attesta, infatti al 5,2%. Il dato medio del settore dà evidenza (6,03% rispetto a 6,46% dell’anno precedente) dà conto di solo 8 aziende che hanno una redditività operativa negativa, che però erano 5 nel 2017. Anche la redditività netta del capitale proprio del settore risulta positiva (7,74%) e in miglioramento di rispetto al 2017 di 2 punti. L’aumento

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43

del ROE (Reddito netto/Patrimonio netto) deriva da un aumento dell’utile complessivo del settore del 32%, trainato da alcune aziende importanti e dalla già citata riduzione del patrimonio netto.

Con riguardo alla posizione finanziaria netta, nel 2018 il settore nel suo complesso ha avuto debiti finanziari superiori alle risorse disponibili per circa 534 milioni, in miglioramento rispetto all’anno precedente. Il dato relativo alla capacità delle imprese di fare fronte ai debiti finanziari con le risorse generale dall’attività caratteristica è prossimo all’unità (1,09, in miglioramento rispetto all’anno precedente) e quindi positivo. Va tuttavia evidenziato che le situazioni sono diversificate con circa metà delle imprese con un indicatore inferiore a 1 e l’altra metà con valori superiori, talora di molto, sintomatiche di un’esposizione finanziaria non pienamente sostenibile.

Cristiana Cattaneo e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

5,2%4,8 Miliardi di euro

+0,9 pp vs. 2017

ROA

7,7%

+2,0 pp vs. 2017

+0,1 pp vs. 2017

ROE

10,2%EBITDA%

-0,2 pp vs. 2017

1,1

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+12,0%

Crescita Ricavi 2017-2018

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44

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Dalmine S.p.a. 974.512 785.507 8,03 4,81 3,22 -1,17 3,3 -2,16 0,04 -0,20

Lucchini Rs S.p.a. 444.427 411.633 12,41 14,06 2,69 2,97 6,92 7,18 1,46 1,34

Fecs Partecipazioni S.p.a. 208.206 192.719 6,5 6,25 4,21 3,77 12,98 11,86 5,69 7,23

Fonderie Mario Mazzucconi S.p.a.

191.707 177.961 2 4,22 -1,47 1,35 -9,27 0,17 8,60 4,78

Bodega G. & C. S.p.a. 160.516 96.483 9,29 8,57 8 6,1 22,03 13,32 3,34 3,99

Fonderia Di Torbole S.p.a. 157.953 145.473 16,68 14,65 7 6,28 13,57 11,48 1,11 1,83

M.s. Ambrogio S.p.a. Piu' Brevemente M.s.a. S.p.a.

141.614 130.696 13,48 12,59 10,65 8,95 20,35 23 1,33 1,91

Com.steel S.p.a. 127.639 110.712 3,72 6,62 5,94 9,06 11,82 19,88 2,21 1,98

Lualsei S.p.a. 102.368 85.758 2,76 2,02 1,66 -0,03 -15,66 17,56 27,08

Comal Ferlatta S.p.a. 101.378 92.943 6,59 3,1 8,7 3,43 45,54 22,97 -0,28 5,32

Koch-Glitsch Italia S.r.l. 90.580 90.707 7,7 4,22 9,4 5,08 17,47 9,38 -0,63 0,48

Phoenix International S.p.a. 89.414 85.806 22,85 22,34 10,73 10 12,78 9,62 1,56 1,45

Aluberg S.p.a. 83.028 79.124 11,26 10,37 8,45 8,51 10,17 11,35 -0,55 -0,54

Salzgitter Mannesmann Stainless Tubes Italia S.r.l.

79.849 88.807 -2 -2,07 -6,24 -7,28 -149,06 -41,83 0,01 0,01

- Somaschini Spa - 75.563 30.093 21,44 10,5 14,05 1,85 31,52 6,2 0,63 2,33

C.o.s.p.a. Di Andreoletti S.p.a. 74.485 80.991 24,32 24,41 6,17 7,31 5,54 7,69 -1,85 -1,51

L Holding S.r.l. (F.i.l.s.-Italfim) 71.070 65.885 20,43 20,13 4,57 4,3 5,23 4,68 -2,77 -1,27

Trafilerie Alluminio Alexia S.p.a. 71.003 69.503 5,03 4,61 1,9 1,34 4,08 2,67 8,00 11,23

Rosa & C. S.p.a. 68.962 65.867 4,69 7,28 2,83 5,07 7,01 12,43 11,07 6,45

Misano Spa 67.298 30.461 6,24 6,17 9,15 3,57 20,16 5,17 2,13 6,68

Alfa Laval Olmi Spa 66.343 52.421 2,35 11,13 0,33 5,91 0,41 13,69 -0,58 -0,07

Officine Meccaniche S.r.l. Di Ponte Nossa

59.905 63.213 7,4 7,4 9,42 12,1 18,84 25,14 0,43 -0,45

Fbm Hudson Italiana S.p.a. 59.765 93.102 -1,23 2,79 -2,47 0,56 -8,63 -2,91 -28,05 5,97

Pontenossa S.p.a 59.017 65.134 62,55 65,99 31,63 42,98 30,13 36,76 -0,52 -0,15

Ire-Omba S.p.a. 56.709 50.807 8,72 9,87 4,66 3,8 6,98 3,4 0,65 0,32

Minifaber S.p.a. 56.626 49.443 16,25 15,29 16,19 14,87 18,96 17,98 -0,51 -0,74

R-Tubi S.p.a. 55.132 47.878 6,35 6,67 3,34 3,52 6,1 7,56 4,49 5,38

Alto Lago S.r.l. 53.748 53.660 4,16 2,61 1,09 1,07 1,48 1,75 2,98 6,96

Sandrini Holding S.r.l. 53.013 47.988 13,63 12,75 9,88 9,03 21,54 22,92 3,21 2,73

Alltub Italia S.r.l. 45.265 46.730 11,89 12,55 15,14 18,64 28,69 39,54 0,01 0,17

Metallurgia e Metallo 1/2

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45

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Scame Mastaf S.p.a. 43.162 42.566 21,59 22,42 21,34 25,38 29,17 30,34 -0,85 -0,85

Rono S.p.a. 43.098 42.883 5,77 8,05 -2,62 -0,49 -51,57 -14,43 1,47 1,19

Acciaitubi - S.p.a. 42.885 35.767 6,76 4,9 7,06 3,82 14 7,51 0,64 0,85

Metalscatola S.p.a. 42.701 39.884 25,13 29,17 6,04 9,45 6,76 8,72 0,71 0,71

Inda S.r.l. 40.286 42.002 4,58 7,43 5,76 9,53 6,21 10,57 -0,01 0,23

M.e.g.a. - S.p.a. 39.460 43.782 6,04 5,52 1,4 1,57 1,22 1,75 -1,04 -2,50

Fonderie Officine Pietro Pilenga S.p.a.

37.881 39.330 5,64 12,62 -0,89 5,72 0,79 10,36 7,69 3,25

Toora Casting Spa 34.975 34.056 9,06 6,5 3,57 2,43 15,99 12,79 3,49 5,73

Thermocast S.p.a. 32.942 26.199 6,52 6,31 5,4 7,18 12,08 11,38 4,00 3,77

Mazzoleni Trafilerie Bergamasche S.p.a. Individuata Anche Semplicemente Come Trafilerie Bergamasche S.p.a.

32.931 29.347 3,46 15,4 0,21 13,78 2,75 28,78 5,09 0,80

Gervasoni S.p.a. 32.832 27.273 13,27 14,69 2,93 1,91 3,37 0,72 3,85 4,47

O.a.s.a. Olimpio Aldé S.r.l. 31.006 29.048 3,61 4,92 2,89 4,37 15,7 22,98 5,97 3,35

Locatelli Eurocontainers S.p.a. 30.968 25.871 7,83 6,26 10,36 6,55 17,9 27,45 0,36 1,46

Erba S.p.a. 30.173 29.695 5,5 5,95 6,73 7,31 26,91 34,75 1,99 1,41

Maier Cromoplastica S.p.a. 28.958 32.308 2,02 6,9 -4,17 4,94 -6,24 6,29 -3,25 -0,57

Algra S.p.a. 28.131 22.923 35,99 32,57 13,5 11,72 14,99 12,06 -0,61 -0,81

Mi-Me Minuterie Metalliche Meles - S.p.a.

27.939 27.790 30,4 32,99 19,7 21,96 17,58 20,02 -0,47 -0,58

Visconti Srl 27.504 24.878 1,42 3,21 1,71 6,46 -2,91 23,63 14,67 4,07

Gatti Precorvi S.r.l. 27.307 26.417 6,32 5,82 3 2,97 3,66 3,51 2,55 2,85

Euromatic S.r.l. 26.111 14.387 8,01 6,56 7,77 2,81 13,35 5,41 -1,12 -1,27

F.g.s. Fonderia Ghise E Acciai Speciali S.p.a.

25.849 21.568 9,9 10,26 5,7 4,87 5,04 4,46 -3,44 -5,40

Mollificio Bergamasco S.p.a. 24.313 24.165 11,43 14,43 8,92 13,74 24,87 20,52 3,33 0,73

Nts S.p.a. 24.014 24.606 3,76 6,39 -0,02 3,83 0 4,55 3,99 2,03

C.b.l. S.r.l. 23.502 23.114 7,52 5,41 4,98 3,07 16,05 9,7 6,86 9,76

S.c.a.mm. S.r.l.- Costruzioni Meccaniche Speciali

22.018 20.269 10,67 10,27 6,72 5,81 22,44 19,52 -2,27 -3,64

Metallurgica Frigerio - S.p.a. 21.612 22.487 6,35 6,51 3,5 3,99 6,37 6,66 3,49 3,04

Extral Technology S.r.l. 21.052 15.470 5,2 1,57 6,95 1,12 23,62 2,97 0,49 -0,61

Fonderia S. Possidonio S.r.l. 20.885 18.615 9,08 -1,53 -1,23 -9,82 -13,28 -44,35 2,24 -14,11

Clamar Precision S.p.a. 20.879 21.199 6,78 9,68 7,53 12 18,85 36,35 1,97 0,92

Metallurgia e Metallo 2/2

Totale 4.832.466 4.315.404

Media Settore 81.906 73.142 10,43 10,73 6,03 6,46 7,97 10,79 1,74 2,05

Valori Complessivi Settore 10,17 10,04 5,21 4,29 7,74 5,70 1,09 1,31

Top 500: i dati e le prospettive

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46

Top 500 Bergamo

Chimico - Farmaceutico

A livello nazionale, dopo un 2017 molto positivo e una prima parte del 2018 ancora soddisfacente, il secondo semestre ha visto un rallentamento dell’attività del settore chimico che ha portato a chiudere l’anno 2018 con un modesto +0,5% della produzione complessiva, che si è tradotto in un incremento di circa il 2% dei ricavi d’esercizio (Rapporto 2018-2019, Federchimica).

Meglio il settore farmaceutico. In questi anni le imprese del farmaco si sono, infatti, affermate come un motore di crescita fondamentale per il nostro paese e per l’Europa. L’Italia assume un ruolo di leadership tra i paesi UE, sia nella produzione che nell’esportazione di farmaci e vaccini. Il settore impiega complessivamente 66.500 addetti di cui circa il 10% dedicati alla ricerca e sviluppo. Il volume della produzione si attesta attorno ai 32,2 miliardi di euro, di cui circa l’80% destinato all’esportazione. È il settore che ha fatto registrare la più alta crescita dal 2008 al 2018 sia in termini di fatturato (+22% contro il 14% della media manifatturiera) che di valore delle esportazioni (+117% contro il 27% della media) (dati Farmindustria).

Le aziende bergamasche rientranti tra le Top 500 confermano il trend positivo del livello nazionale con una crescita complessiva dei ricavi del 10,73%. Sono 26 (su di un totale di 36 incluse nel campione) le aziende che hanno registrato una crescita nei ricavi di vendita dall’anno 2017 al 2018.

Il gruppo chimico-farmaceutico rappresenta quasi il 9% del fatturato complessivo del campione Top 500, mentre impiega il 5,4% di tutti i dipendenti, confermandosi un settore con un elevato valore aggiunto per addetto. Al 31 dicembre 2018 il numero di persone impiegate ha superato le 8.100 unità, con una crescita di 350 addetti rispetto al precedente esercizio. Diversamente da ciò che accade in altri settori, il chimico-farmaceutico si presenta maggiormente omogeneo; non si rileva la presenza di un’impresa “outlier”, leader di settore, ma piuttosto di un gruppo di aziende “importanti”. 9 imprese su 36 hanno, infatti, un fatturato superiore ai

100 milioni di euro. Queste nove imprese accumulano circa il 66% del fatturato complessivo di settore.

Anche il capitale complessivamente investito è aumentato di circa il 6% e questo incremento ha interessato la maggior parte delle aziende (61% del campione). Tale crescita è stata solo parzialmente finanziata da risorse interne. Infatti, il Patrimonio Netto è cresciuto complessivamente di poco più del 4% attestandosi intorno a 1.688 milioni di euro. Il settore sembra prediligere una politica di distribuzione dei dividendi e di accesso al credito (o altre forme di finanziamento esterno) per finanziare la crescita aziendale. Infatti, gli utili realizzati nell’anno 2017 erano pari a circa 167 milioni di euro, di questi circa 67 sono rimasti nelle aziende, determinando un incremento del patrimonio netto, mentre la crescita in termini di capitale complessivamente investito è stata pari a 209 milioni di euro.

La redditività complessiva del comparto è molto interessante. Le 36 aziende Top 500 hanno realizzato utili nel 2018 per 185 milioni di euro, registrando un +11,65% rispetto all’esercizio precedente. Sono solo quattro le aziende che hanno subito una perdita, tra l’altro, tutte e quattro con performance in peggioramento rispetto al precedente esercizio.

Gli indici di redditività mostrano risultati importanti, seppur sostanzialmente stabili. Il tasso di rendimento del capitale complessivamente investito (ROA) raggiunge quasi l’8% mantenendosi sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,35 punti percentuali), mentre l’indice di rendimento del capitale proprio (ROE) aumenta di 0,74 punti percentuali raggiungendo quasi l’11%. In questo caso, le medie del settore non si discostano in modo significativo rispetto ai valori complessivi, questo a conferma del fatto che non ci sono imprese che incidono in modo sostanziale sulle performance del comparto. Da notare però che sia il ROA che il ROE, calcolati come media delle performance delle singole aziende, registrano un leggero decremento (-0,64 per il ROA e -0,33 per il ROI).

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Sostanzialmente stabile anche il rapporto tra il margine operativo lordo (EBITDA) e il volume dei ricavi (12,31% nel 2018, contro il 12,46% del 2017), confermando una buona redditività e una sostanziale stabilità nelle performance del settore. Sia il risultato operativo che il margine lordo sono cresciuti, in termini percentuali, con valori molto simili alla crescita del fatturato (+10,90% il risultato operativo – EBIT e +9,43% il margine operativo lordo – EBITDA). In sostanza i risultati reddituali ottenuti sono stati molto positivi, e la crescita del fatturato ha permesso di replicare la situazione positiva già avviata nei precedenti esercizi (non sembrano rilevarsi sostanziali differenze in termini di marginalità o variazioni in termini di efficienza o efficacia).

La posizione finanziaria netta, ossia la differenza tra il totale dei debiti finanziari aziendali e le attività liquide è decisamente migliorata da un anno all’altro, passando da un valore di 558 milioni di euro a circa 341 (-40%). Questo sta a significare che la crescita del capitale investito in azienda è stata probabilmente finanziata non tanto dall’accesso al credito finanziario ma piuttosto da migliori condizioni ottenute negli scambi commerciali. Aspetto questo che è confermato anche dal miglioramento della performance del rapporto tra posizione finanziaria netta e margine operativo lordo (EBITDA). Nel 2017, ogni euro prodotto dalla gestione caratteristica generava 1,28 euro di fabbisogno finanziario (in termini di posizione finanziaria netta), mentre nel 2018, la situazione si inverte e il fabbisogno finanziario è di soli 71 centesimi. 11 aziende su 36 presentano, nel 2018, una posizione finanziaria negativa, ossia le risorse finanziarie prontamente liquidabili e disponibili per l’azienda, superano i debiti di finanziamento.

Silvana Signori e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

8,0%3,9 Miliardi di euro

+0,3 pp vs. 2017

ROA

11,0%

+0,7 pp vs. 2017

-0,1 pp vs. 2017

ROE

12,3%EBITDA%

-0,6 pp vs. 2017

0,7

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+10,7%

Crescita Ricavi 2017-2018

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48

Top 500 Bergamo

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Polynt S.p.a. 649.128 565.517 12,02 12,97 10,03 10,68 13,32 14,94 -0,58 1,61

Società Italiana Acetilene E Derivati S.i.a.d. S.p.a. In Breve S.i.a.d. S.p.a.

635.769 553.075 16,87 17,93 5,47 5,35 8,02 7,04 1,30 1,50

Covestro S.r.l. 525.461 513.651 5,58 5,33 14,81 13,04 13,78 14,5 0,03 0,00

Sabo S.p.a. 177.167 168.539 12,27 12,3 17,68 18,89 24,68 25,17 0,54 0,64

Bidachem S.p.a. 144.107 128.159 15,2 18,37 4,88 5,78 13,37 10,7 -0,02 0,00

Giovanni Bozzetto S.p.a. 125.609 50.149 12,03 10,64 8,81 2 16,24 3,3 2,05 6,91

Art Cosmetics S.r.l. 108.547 92.686 18,3 16,57 22,26 21,33 40,54 51,65 0,27 0,73

Beauty & Business S.p.a. 102.061 93.913 12,45 16,12 3,68 9,69 22,79 20,34 1,82 1,99

Olmo Giuseppe S.p.a. 101.169 94.018 10,87 5,74 8,23 4,25 8,5 5,15 -0,91 -1,20

Synthomer S.r.l. 92.140 95.008 10,61 14,49 14,74 20,87 12,98 18,33 -0,02 -0,04

Industria Chimica Panzeri - S.r.l. 85.870 79.925 3,78 4,67 3,58 5,67 7,24 12,65 3,98 2,51

Flamma - Fabbrica Lombarda Ammino Acidi S.r.l.

81.609 80.489 20 26,29 8,6 13,71 11,34 17,34 0,53 0,25

Farmol S.p.a. 72.179 62.028 12,39 9,16 7,13 2,59 6,94 -0,87 2,30 4,26

3v Sigma S.p.a. 70.590 86.990 9,33 6,36 2,73 0,58 1,09 4,77 5,20 5,43

Mcbride S.p.a. 69.333 73.738 4,28 4,89 3,4 4,44 9,19 8,02 -0,06 0,00

Colpack S.r.l. 67.594 68.855 7,64 5,02 8,25 4,18 19,88 10,25 2,96 5,80

B. Kolormakeup & Skincare S.p.a. Società Benefit In Breve B.kolormakeup & Skincare S.p.a. Sb

67.429 33.891 40,81 28,27 44,97 22,92 49,34 26,28 -1,07 -1,37

Chimico - Farmaceutico1/2

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49

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Ampacet Italia S.r.l. 64.272 64.777 5,06 5,13 10,58 10,52 9,53 13,91 1,00 1,46

Gotha Cosmetics S.r.l. 59.917 52.001 29,05 33,23 -1,73 -1,08 -10,13 -8,73 2,78 2,95

E.r.c.a. - Esperienze Ricerche Chimiche Applicate - S.p.a.

57.790 57.910 5,86 9,29 1,54 5,2 0,29 8 7,24 4,17

Corden Pharma Bergamo S.p.a. 57.323 56.167 17,14 19,62 13,94 16,82 20,87 23,93 0,24 0,56

Erregierre Spa 56.020 57.298 16,79 14,86 8,94 7,38 12,71 13,25 1,37 1,90

Albea Cosmetics Italy S.r.l. 48.774 46.263 10,09 10,53 8,91 9,58 22,84 55,13 -0,01 -0,03

Polialcoli S.r.l. 32.443 11.074 -5,15 -5,95 -41,94 -6,75 -71,48 -38,33 0,35 -0,20

Domus Chemicals S.p.a. 31.818 28.175 9,07 8,18 10,72 6,31 36,63 9,19 1,93 0,46

Diachem S.p.a. 31.470 30.566 11,7 10,95 5,54 5,02 9,16 8,76 2,83 3,71

Cosma - S.p.a. 29.169 28.395 9,05 13,44 4,36 8,5 5,56 5,16 -2,58 -1,76

Far Polymers Srl 28.466 26.373 -7,57 -4,16 -17,21 -10,92 -1,30 -2,26

Bellini - S.p.a. 28.023 25.876 12,57 11,81 22,43 19,99 40,26 45,29 0,62 0,92

Icro Coatings S.p.a. 27.542 27.526 1,63 2,24 -2 -1,48 -5,79 -4,83 16,76 13,02

S.a.l.f. - S.p.a. Laboratorio Farmacologico

26.493 24.310 15,16 10,48 9,66 5,36 14,66 7,5 0,48 0,50

Allegrini S.p.a. 25.855 23.437 9,32 11,13 2,58 4,51 2,96 4,83 1,66 0,72

Frana - Polifibre S.p.a. 24.070 24.615 7,95 9,34 12,87 17,18 28,23 25,26 1,23 -0,53

Azotal S.p.a. 23.988 21.438 4,58 3,74 8,06 4,78 40,19 25,66 1,10 4,41

Ambrogio Pagani S.p.a. 21.657 24.469 4,34 4,55 3,98 4,37 3,98 4,7 -3,38 -0,35

Pravisani S.p.a. 21.039 25.550 24,07 22,36 14,05 16,31 13,79 17,05 -0,12 -0,21

Chimico - Farmaceutico2/2

Totale 3.871.889 3.496.849 453,50 465,29 50,53 58,46

Media Settore 107.552 97.135 11,25 11,27 7,35 7,99 12,60 12,92 1,40 1,62

Valori Complessivi Settore 12,31 12,46 7,98 7,64 10,96 10,22 0,71 1,28

Top 500: i dati e le prospettive

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50

Top 500 Bergamo

Gomma e Plastica

Il settore Gomma e Plastica appartiene ai settori produttivi di beni intermedi e risente delle dinamiche dei settori di sbocco, tra i quali assume un peso significativo quello dell’automotive. Come rilevato da Prometeia (2019), i produttori posizionati a monte della filiera automotive, hanno decelerato il ritmo di crescita.

Secondo i dati della Federazione Gomma e Plastica, l’industria della gomma italiana ha chiuso il 2018 con una produzione in aumento del 2,4%, anche se va segnalato un significativo aumento dei costi delle materie prime con conseguenti impatti sulle redditività. Per quanto riguarda il settore Plastica, questo si è caratterizzato per due dinamiche contrapposte: da un lato, sale la domanda di polimeri riciclati (+3,1%, 1,12 milioni di tonnellate contro le 1,09 del 2017), dall’altro scendono i consumi di materie plastiche vergini. Il risultato di queste due dinamiche è una domanda stagnante, che si è fermata a fine anno a 5,74 milioni di tonnellate, rispetto alle 5,81 del 2017, legata anche alla stagnazione dei consumi, della produzione industriale e di alcuni settori di applicazione delle materie plastiche – tra cui l’edilizia la cui ripresa stenta a decollare.

Le imprese bergamasche Top 500 del macrosettore Gomma e Plastica hanno prodotto nel 2018 ricavi pari a quasi 4 miliardi di euro con un aumento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente e un fatturato medio di quasi 86 milioni, anche se va segnalato che la sola prima azienda (Radicifin) supera il miliardo di fatturato. Rientrano tra le Top 500, 45 grandi imprese che generano complessivamente l’8,7 % del fatturato totale delle Top 500 e hanno 10.934 dipendenti, pari al 7% del totale delle Top 500. Va anche evidenziato che il settore ha aumentato il numero dei dipendenti di più di 1.000 unità (circa del 10%). Si tratta pertanto di un settore di rilievo nell’economia bergamasca, con 9 imprese che rientrano tra le prime cento, di cui 4 tra le prime 40. Tra le aziende del settore solo quattro hanno avuto una riduzione di fatturato, peraltro molto modesta, mentre tutte le altre hanno incrementato i propri ricavi e tra esse alcune in modo molto significativo (fino al raddoppio del fatturato).

Il valore dell’attivo è aumentato del 7% portandosi ad un valore complessivo di quasi 3,5 miliardi di euro. Il patrimonio netto incide per circa il 45% ed aumentato del 14% rispetto al 2017, probabilmente grazie ad una prudente politica di reinvestimento degli utili.

La crescita del fatturato e la buona solidità finanziaria si accompagnano ad una soddisfacente redditività del settore (in controtendenza, quindi, rispetto ai dati nazionali). La redditività del Top 500 della Gomma e plastica è decisamente positiva. L’EBITDA si attesta, per il complesso del settore a circa 490 milioni, in aumento del 19% rispetto all’esercizio precedente. Anche l’incidenza sui ricavi migliora di un punto raggiungendo il 12,7%. Osservando la media dei valori ottenuti dalle singole aziende si notano importi vicini a quelli del settore nel suo insieme, a conferma di un buon andamento della larga prevalenza delle aziende considerate. Anche il reddito operativo ha un segno positivo, aumentando del 17% fino a circa 346 milioni di euro. Il ROA, che indica il reddito operativo generato dall’impresa per ogni euro di capitale in essa investito, per le Top 500 della Gomma e Plastica sfiora il 10%, aumentando di quasi un punto rispetto al dato 2017. Solo due aziende hanno una redditività operativa negativa, su valori contenuti, mentre un’azienda mostra un indice del 46% con un raddoppio del fatturato. Il settore produce utili netti per un valore complessivo di circa 235 milioni, in crescita del 13% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso, sono solo due le aziende con un risultato netto d’esercizio negativo, mentre tutte le altre sono in utile. Con riferimento alla redditività per gli azionisti (ROE) essa si mantiene su livelli molto positivi (15,2%), sostanzialmente in linea con i rendimenti del 2017.

La posizione finanziaria netta aumenta dell’8% attestandosi a circa 502 milioni, con situazione piuttosto diversificate: 13 aziende hanno una posizione finanziaria netta favorevole mentre le altre hanno debiti finanziari superiori alle disponibilità liquide. Integrando l’informazione con l’indicatore PFN/

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51

EBITDA si evince che complessivamente le imprese generano, attraverso l’attività caratteristica, risorse sufficienti per far fronte al debito. L’indicatore nel suo complesso, infatti, rimane in entrambi gli anni prossimo al valore limite dell’unità, anche se, all’interno del settore, alcune aziende presentano situazioni piuttosto critiche.

Cristiana Cattaneo e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

10,0%3,9 Miliardi di euro

+0,8 pp vs. 2017

ROA

15,2%

-0,1 pp vs. 2017

+1,0 pp vs. 2017

ROE

12,7%EBITDA%

-0,1 pp vs. 2017

1,0

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+9,8%

Crescita Ricavi 2017-2018

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52

Top 500 Bergamo

Gomma e Plastica1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Radicifin S.a.p.a. Di Paolo Partecipazioni S.r.l. Unip. Angelo Radici Partecipazioni S.r.l. Unip. Maurizio Radici Partecipazioni S.r.l. Unip.

1.213.415 1.146.826 15,34 13,88 13,19 11,47 20,22 19,37 0,77 1,15

Serioplast Global Services S.p.a 240.036 144.064 13,4 9,78 5,64 7,37 16,98 28,73 2,93 4,84

Unionchimica S.p.a. 228.370 242.321 6,06 4,18 7,82 4,77 22,81 21,07 3,24 4,58

Ravago Italia S.p.a. 189.022 183.027 6,7 7,63 7,57 8,48 12,46 13,52 4,06 2,85

Soprema S.r.l. 154.700 149.731 3,88 4,64 1,27 1,92 2,47 2,23 3,13 2,31

Greif Italy S.r.l. 140.451 94.859 3,26 3,82 -5,67 -7,04 -36,51 -90,29 7,54 5,47

Gapi S.p.a. 108.606 101.165 15,17 17,2 6,92 8,37 6,86 8,21 0,60 0,71

Pm Plastic Materials S.r.l. 96.806 92.896 16,31 18,23 21,65 22,6 19,78 20,98 -2,07 -2,19

Arfin S.p.a. (Argom) 94.328 86.969 20,48 20,56 17,84 18,71 19,87 21,14 -0,25 -0,74

Oldrati Guarnizioni Industriali - S.p.a.

90.007 85.514 2,8 3,35 1,64 2,91 10,6 15,86 7,37 4,59

Pmg - S.p.a. 82.720 74.707 14,61 15,78 12,93 12,35 11,09 10,96 -2,18 -2,60

Fluorseals S.p.a. 76.667 62.484 9,65 12,79 7,37 10,49 15,68 14,21 3,72 2,76

Poliplast - S.p.a. 76.187 79.530 14,14 10,75 15,94 11,23 17,78 19,11 0,40 1,40

Mesgo S.p.a. 74.326 63.963 15,84 18,22 15,07 16,79 19,17 24,04 -0,20 0,71

Twice Ps S.p.a. 63.128 30.233 25,26 0,49 46,56 0,34 99,13 11,81 0,10 -10,27

Accuma S.p.a. 61.042 59.194 13,58 7,57 6,15 1,76 8,34 2,12 3,02 6,50

Acerbis Italia S.p.a. 56.053 54.249 7,98 8,3 6,83 7,29 20,69 18,95 2,37 3,05

Ar-Tex Società Per Azioni 50.374 50.900 24,85 28,46 17,43 21,84 18,31 22,72 0,09 0,01

Covestro S.p.a. 49.000 46.732 8,11 6,53 11,31 8,04 16,31 16,16 -0,00 -0,00

Duci S.r.l. 47.689 45.578 11,25 21,4 4,64 11,81 7,13 16,95 1,79 1,39

Tecnogomma International S.p.a. 39.983 31.526 12,16 10,21 7,98 4,82 18,04 10,5 2,43 2,34

Plastik S.p.a. 34.859 32.279 1,99 4,17 -1,37 0,98 -1,88 2,91 8,00 2,57

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53

Gomma e Plastica2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Diesse Rubber Hoses S.p.a. 30.643 27.542 15,31 13,04 15,07 14,59 23,55 14,98 -1,54 -1,95

Uni Gasket S.r.l. 30.009 28.088 12,31 8,15 4,09 3,29 4,39 5,02 2,04 7,07

Elettrocanali S.p.a. 29.504 28.959 17,07 15,21 7,73 7,1 7,63 7,03 -2,68 -6,87

Gitis S.r.l. 29.060 27.292 4,4 9,11 2,42 7,21 3,57 11,97 0,56 -0,32

Ligom Società Per Azioni O, In Forma Abbreviata, Ligom S.p.a.

28.681 27.970 18,89 18,23 15,17 15,3 14,02 15,09 -2,15 -1,34

M.a.p. S.p.a. 28.372 26.830 7,71 8,07 5,13 4,74 11,65 10,62 5,83 6,23

Plastik Textile Spa 27.926 27.723 3,88 2,22 3,02 -0,22 3,71 -0,36 -1,04 -2,03

Novotema S.p.a. 27.838 27.633 16,18 15,17 7,79 3,58 5,3 0,12 -0,89 -0,83

G. Valota - S.p.a. 25.992 25.425 4,08 4,61 1,78 2,32 0,29 2,84 10,39 10,13

Eurosintex S.r.l. 25.546 20.060 9,84 7,63 7,52 6,06 29,96 20,84 3,57 5,42

Datwyler Sealing Solutions Italy S.p.a.

25.227 26.616 14,66 14,38 14,5 13,55 17,82 22,53 -0,67 -1,54

F.lli Paris S.r.l. 24.883 23.209 17,45 15,93 9,08 6,84 33,54 28,9 3,19 3,49

Italgreen S.p.a. 24.744 26.446 6,24 5,26 2,76 3,08 3,27 3,44 -2,24 -5,48

Lopigom S.r.l. 24.418 21.801 6,79 7,43 4,42 4,98 14,21 16,04 6,16 5,56

Ellegi S.r.l. 23.889 20.913 29,05 25,4 15,8 12,17 18,77 14,81 1,25 1,77

System Plast S.r.l. 23.867 24.334 8,03 8,43 4,6 5,03 6,06 11,75 -0,01 -0,05

M.c.m. S.p.a. 23.768 21.456 26,36 30,31 17,97 19,59 37,01 39,89 0,55 0,35

Pavoni Italia S.p.a. 23.161 22.735 5,48 4,46 4,34 3,48 9,02 8,96 1,86 2,64

W.m.t. S.r.l. 22.312 17.605 13,43 17,23 18,7 22,52 34,1 48,63 0,32 -0,25

Eurotubi S.r.l. 22.116 19.986 7,02 4,71 11,83 5,36 26,69 14,22 0,72 2,55

Guarnizioni Industriali S.r.l. 21.372 19.922 7,54 6,83 4,76 4,53 11,59 10,8 2,71 2,09

Movex S.p.a. 21.195 18.003 11,69 8,98 1,25 0,68 0,19 0,32 2,65 3,31

Gom-Fer Srl 20.448 19.551 12,09 11,51 11,66 13,95 20,66 24,21 -1,41 -1,28

Totale 3.852.742 3.508.848

Media Settore 85.616 77.974 11,96 11,34 9,34 8,16 15,16 12,53 1,69 1,34

Valori Complessivi Settore 12,697 11,701 9,98 9,17 15,17 15,26 1,03 1,13

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Automotive

A livello nazione l’indice della produzione industriale del settore automotive ha registrato un calo tendenziale del 3,3% nel 2018 rispetto al 2017, che era invece in crescita del 4,4% sul 2016. In particolare, il sotto-settore dedicato alla fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (a cui appartengono la maggior parte delle aziende bergamasche oggetto della presente analisi), ha registrato un’inflessione del 2,2%.

Hanno inciso negativamente sul trend del settore automobilistico il calo del mercato diesel europeo, che persiste nei primi 5 mesi del 2019, come ragionevolmente atteso per l'intero esercizio (-15% nei major market europei) e la debolezza della domanda europea di auto nel suo complesso (-2% a gennaio-maggio 2019) (dati ANFIA, 2019).

Questo settore si rileva essere particolarmente importante per l’economia bergamasca, grazie alla presenza di player di rilevanza internazionale. Sebbene siano solamente 8 le aziende presenti nel campione Top 500, il settore rappresenta circa il 7% del fatturato complessivo e riesce ad assorbire l’8% della manodopera complessiva. Il volume dei ricavi realizzati per l’anno 2018 risulta infatti essere pari ad oltre 3 miliardi di euro per un totale dipendenti assunti, sempre per quell’anno, pari a oltre 12.000 unità. È indubbio che un peso rilevante per il settore è rappresentato dal Gruppo Brembo che, da solo, ha realizzato un fatturato di oltre 2.640 milioni di euro e impiega oltre 10.000 persone. Importante però notare la presenza di altre due aziende con performance che permettono di classificarle tra le prime 50 aziende bergamasche.

Visto nel suo complesso, il settore (sempre con riferimento alle Top 500) è riuscito a crescere dall’anno 2017 al 2018, con un fatturato aggregato che è aumentato del 4,7%. Questo in controtendenza rispetto al trend della domanda sia nazionale che, soprattutto, mondiale di autoveicoli che risulta leggermente inferiore a quella dell’anno precedente (-0,8% sul 2017 – dati ANFIA, 2019).

I risultati ottenuti dalle singole aziende sono però tra di loro piuttosto disomogenei, passando da una crescita a due cifre per alcune aziende (fino addirittura ad un + 17,5% rispetto al 2017 per G.M.P. Group S.r.l.), ad una flessione negativa altrettanto significativa per altre (performance peggiore -14,90%).

Le aziende continuano ad investire confermando come la ricerca e sviluppo, nonché l'innovazione, sia di processo che di prodotto, siano gli elementi strategici di successo. Il valore dell’attivo, ossia del capitale investito nelle imprese, è cresciuto complessivamente del 8,46%. In questo caso, sono poche le imprese che hanno visto una flessione negativa. Importante notare come questa crescita sia stata supportata dall’apporto dei soci. Il valore del Patrimonio Netto complessivo è infatti cresciuto del 13,58% dal 2017 al 2018, probabilmente per effetto degli utili realizzati e mantenuti in azienda. Tutte le imprese appartenenti al campione hanno, infatti, realizzato un utile d’esercizio per l’anno 2017.

Leggermente diversa la situazione per l’anno 2018, in cui tutte le aziende (ad eccezione di una) hanno visto una riduzione dell’utile d’esercizio. In due casi il risultato complessivo d’esercizio è negativo. Nonostante questo, complessivamente il settore ha aumentato di 633 unità il numero delle persone assunte. Fatta eccezione per un’impresa, tutte le altre hanno infatti investito sulle risorse umane incrementando l’organico.

Tornando alla riduzione della redditività è importante notare che il margine operativo lordo (o EBITDA), ossia la differenza tra i ricavi di vendita e i costi operativi relativi alle materie prime, ai servizi e al lavoro dipendente, se preso complessivamente, non è variato in modo sensibile. Anche in questo caso, però, le differenze tra le imprese sono notevoli. Salvo una sola eccezione, tutte le imprese, presentano un margine operativo lordo positivo, anche se la metà rileva un decremento rispetto all’anno 2017. Rapportando tale valore ai ricavi di vendita, otteniamo un valore complessivo di settore pari a 16,84% (contro il 17,61%

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per il 2017). Questo significa che ogni 100 euro di vendite, il settore riesce a trattenere un margine operativo lordo 16,84 euro.

Per quanto più sopra presentato, è normale rilevare una forte variabilità anche negli indici di redditività. In particolare, l’indice di redditività del capitale proprio (ROE), seppur si attesti, per molte aziende, ancora a livelli soddisfacenti (tre aziende presentano, nel 2018, un ROE sopra il 16%), si è ridotto per quasi tutte le imprese. Se consideriamo il settore nel suo complesso, l’indice di redditività del capitale proprio passa dal 23,44% al 17,66%, perdendo quasi 7 punti percentuali da un anno all’altro. Tale risultato è però fortemente influenzato dalla presenza di aziende molto grandi. Il valore medio del ROE di tutte le aziende è pari al 6,70% per l’anno 2018 (14,63 per l’anno 2017, con una perdita, anche in questo caso, di quasi 8 punti percentuali).

Lo stesso vale per l’indice di redditività di tutto il capitale investito (ROA), che, mediamente si attesta attorno al 4,17% (7,84% per il 2017), con punte massime che sfiorano il 13% ma anche punte minime negative (-5,4%). In questo caso il valore del ROA complessivo di settore è pari all’11,54% contro il 13,29% del 2017.

Visto nel complesso, il settore presenta una posizione finanziaria netta (PFN) che si è ridotta da un anno all’altro di quasi il 25%, questo sta a significare un miglioramento nella solvibilità media di settore. Anche in questo caso la variabilità tra le aziende è molto elevata. Rapportando il valore della posizione finanziaria netta con il reddito operativo (EBITDA) si può apprezzare la capacità delle aziende di coprire i debiti finanziari grazie alle risorse generate dall’attività tipica. Il settore nel suo complesso ha migliorato le performance, passando da un valore vicino allo 0,4 per l’anno 2017, a 0,3 per l’anno 2018. I valori medi, in questo caso, non ci confermano il trend positivo, in media le imprese hanno infatti quasi

raddoppiato il rapporto tra PFN e EBITDA, indice di una minor capacità delle aziende di generare un flusso di reddito idoneo a coprire i fabbisogni finanziari. La variabilità, anche in questo caso, è quindi molto elevata.

Silvana Signori e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

11,5%3,1 Miliardi di euro

-1,8 pp vs. 2017

ROA

17,7%

-5,8 pp vs. 2017

-0,8 pp vs. 2017

ROE

16,8%EBITDA%

-0,1 pp vs. 2017

0,3

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+4,7%

Crescita Ricavi 2017-2018

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56

Top 500 Bergamo

Automotive1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Freni Brembo - S.p.a. O Anche Piu' Brevemente Brembo S.p.a.

2.640.011 2.463.620 18,12 18,76 12,99 14,48 19,65 25,17 0,28 0,46

Ronal Italia S.r.l. 172.436 190.770 7,59 10,97 0,26 4,44 0,73 7,94 -0,10 -0,44

Persico S.p.a. 158.882 174.400 9,92 12,61 7,52 12,25 17,15 32,12 0,12 -0,46

Fondmetal S.p.a. 37.609 44.192 4,99 7,2 -0,26 2,85 -1,53 4,5 5,61 1,97

Olvan - S.p.a.. 33.249 29.694 7,46 9,72 3,57 4,61 4,19 7,41 -1,07 -0,94

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57

Automotive2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

G.m.p. Group S.r.l. 26.016 22.143 9,37 8,48 3,22 2,72 6,35 5,78 2,90 3,53

Forteq Italy S.p.a. 23.895 24.382 16,53 15,9 11,45 13,09 16,87 21,35 -0,08 -0,29

Novem Car Interior Design S.p.a. Bergamo

23.197 25.901 -0,61 5,95 -5,4 8,31 -9,8 12,79 0,02 0,00

Totale 3.115.295 2.975.101 9,17 11,20

Media Settore 389.412 371.888 16,84 17,61 4,17 7,84 6,70 14,63 0,96 0,48

Valori Complessivi Settore 11,54 13,29 17,66 23,44 0,29 0,39

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Elettronica e Informatica

Il macrosettore Elettronica e informatica comprende codici ATECO diversi e con connesse dinamiche settoriali variegate. Secondo dati UNIDO, anche nel 2018 l’industria Elettronica ha rappresentato uno dei settori più dinamici nella produzione industriale a livello mondiale, pur mostrando in media annua un andamento meno vivace rispetto a quanto registrato nel 2017 ed evidenziando segnali di rallentamento in chiusura d’anno. Per quanto riguarda il sotto-settore dell’elettronica ed elettrotecnica, ha visto nel 2018 una crescita del fatturato, trainata anche dalla domanda estera. Secondo i dati di ANIE che raccoglie 1400 imprese del settore, l’industria italiana dei Componenti elettronici ha registrato un incremento del fatturato totale del 7,1% (+4,8% la corrispondente variazione nel 2017). Nonostante uno scenario internazionale meno dinamico, la domanda estera ha continuato a fornire un importante contributo alla crescita del comparto che si caratterizza per una elevata interdipendenza nelle catene di fornitura globali (+7,2% la variazione delle esportazioni nel 2018). Guardando al mercato interno, la domanda di tecnologie è stata trainata dal proseguimento del ciclo degli investimenti industriali protrattosi nel primo semestre 2018, in linea con le tendenze rilevate nel 2017, prima di mostrare in chiusura d’anno un deterioramento. Il tema ampio del 4.0 impatta su questo segmento e su quello connesso dell’Information and Techonology (IT). Anitec-Assinform, associazione italiana di information technology legata a Confindustria ha elaborato nel 2017 uno studio del settore, evidenziando che si tratta di imprese che producono i vari componenti dell’hardware (componenti elettronici, schede, computer etc.), di software e di servizi, ossia consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica e elaborazione dati, hosting e attività connesse, o di altri servizi IT (questi ultimi classificati nella nostra ricerca nel settore Altro). Il mercato ICT nel suo complesso è aumentato nel 2018 del 2,5%.

Le imprese bergamasche. Top 500 del macrosettore Elettronica e informatica hanno prodotto nel 2018 ricavi di poco inferiori ai 3 miliardi di euro con un aumento del

4% rispetto all’anno precedente e un fatturato medio di circa 100 milioni. Il fatturato delle 29 aziende Top 500 del settore rappresenta circa il 7% del fatturato complessivo delle Top 500, in linea con l’incidenza dell’anno precedente. Di queste, 5 imprese rientrano nelle prime 50 imprese e ben 10 nelle prime 100 della provincia di Bergamo, dando evidenza alla rilevanza del settore nell’economia dell’area. Delle 29 imprese del settore, 19 hanno aumentato il fatturato e 8 di esse in misura superiore al 10%. Le grandi imprese del settore danno lavoro a più di 12.000 persone, in aumento rispetto all’anno precedente, e corrispondenti all’8% degli occupati delle Top 500 complessive, con un numero medio di dipendenti per impresa di 428 unità. Il valore dell’attivo è aumentato anch’esso del 4% attestandosi su un valore complessivo di quasi 2.700 milioni. Circa il 42% del capitale investito è finanziato da patrimonio netto, aumentato del 2% rispetto al 2017.

Nonostante le grandi imprese bergamasche del settore Elettronica e informatica abbiano registrato aumenti di fatturato, la redditività non ha mantenuto lo stesso passo. In particolare, l’EBITDA del complesso delle imprese si riduce del 4% e, considerando il rapporto EBITDA/Ricavi il valore del 2018 è pari al 7,92% riducendosi di 0,68 punti rispetto all’anno precedente pur risultando un valore apprezzabile, dato il contesto generale. Inoltre, la media del settore (9,42%) è superiore al valore complessivo segnalando una buona performance delle imprese di minore dimensione all’interno del gruppo. Analoghe considerazioni valgono con riferimento alla redditività operativa (ROA) che rapporta il risultato operativo (EBIT) al capitale investito dando una misura dell’efficienza aziendale. Il valore del 2018 pari a 5,31% è di 0,63 punti inferiore al dato del 2017, legato anche al fatto che le aziende con EBIT negativo da due nel 2017, sono salite a tre nel 2018. Il valore medio del settore appare superiore (5,78) in relazione anche alla redditività negativa di una delle imprese più grandi. L’utile netto complessivo ammonta a più di 100 milioni di euro ed è in miglioramento del 18% rispetto all’anno precedente. Di conseguenza il

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ROE del settore si attesta su valori decisamente positivi e corrispondenti ad una redditività netta nel 2018 del 9,8 % in miglioramento rispetto all’anno precedente di 1,4 punti.

La posizione finanziaria netta del settore è pari a 44 milioni nel 2018, contro i quasi 65 milioni nel 2017, evidenziando una riduzione dell’esposizione finanziaria del 32%. All’interno del settore, più della metà delle imprese hanno liquidità più che sufficiente a coprire i debiti mentre le rimanenti hanno situazioni di PFN positiva. Se si approfondisce, valutando la capacità dell’impresa di generare risorse a servizio del debito, ossia il rapporto PFN/ EBITDA, si osserva un valore che, nel 2018, era pari a 0,19 in lieve miglioramento rispetto al 2017. Il valore appare positivo anche considerando la media delle imprese del settore, poiché nel 2017 è poco superiore all’unità e scende nel 2018 a 0,47. La situazione di solvibilità è quindi complessivamente soddisfacente, pur nelle differenze riscontrabili caso per caso.

Cristiana Cattaneo e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

5,3%2,9 Miliardi di euro

-0,6 pp vs. 2017

ROA

9,8%

+1,4 pp vs. 2017

-0,7 pp vs. 2017

ROE

7,9%EBITDA%

-0,1 pp vs. 2017

0,2

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+4,0%

Crescita Ricavi 2017-2018

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60

Top 500 Bergamo

Elettronica e Informatica1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Schneider Electric S.p.a. 667.548 628.098 2,49 3,13 2,09 2,62 3,89 3,68 -0,03 -0,03

Gewiss - S.p.a. 308.661 292.227 15,54 16,5 12,23 11,74 15,19 15,02 -0,73 -1,05

Exide Technologies S.r.l. 261.083 272.702 -1,57 1,82 -10,88 -1,21 -95,22 -28,54 -1,58 1,51

Schneider Electric Industrie Italia S.p.a.

173.991 177.573 5,76 5,58 4,28 4,3 6,15 6,46 0,00 0,00

Valtellina S.p.a. 171.094 162.992 5,7 5,34 3,85 3,32 7,18 6,57 0,31 0,95

Aruba S.p.a. 152.762 138.574 23,48 26,57 6,41 8,63 10,04 12,61 -1,49 -1,46

Lebogest S.p.a.( Italian Cable Company)

148.162 137.097 7,76 6,79 7,06 4,24 83,69 -35,06 2,82 4,36

Comelit Group S.p.a. 119.724 100.778 16,81 16,11 13,17 13,94 17,49 15,35 -0,26 0,45

Scame Parre S.p.a. 98.748 96.843 8,89 10,28 3,51 4,5 6,33 5,17 5,16 4,19

General Medical Merate - S.p.a. 94.957 83.604 10,17 9,67 7,66 5,72 11,33 6,42 -0,11 -0,06

Lovato Electric S.p.a. O Piu' Brevemente Lovato S.p.a.

75.558 72.820 14,66 15,35 9 9,8 8,57 8,87 -1,47 -1,34

Tab Italia S.p.a. 54.944 55.296 2,25 3,83 2,53 5,38 12,76 22,68 14,80 7,46

Vipiemme S.p.a. 52.735 61.284 3,36 4,56 2,16 4,42 1,19 5,65 8,32 5,61

Clay Paky S.p.a. 51.608 54.548 5,95 8,05 2,3 5,25 -2,83 6,21 0,16 0,03

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61

Elettronica e Informatica2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Sorint.lab Società Per Azioni 48.901 44.035 5,71 4,06 4,24 2,4 25,02 4,97 0,55 3,91

Eutron S.p.a. 46.241 48.777 6,66 5,53 6,46 2,75 7,35 9,51 -0,44 -0,13

S.e.c.i. S.r.l. 45.215 35.093 7,34 7,96 3,51 2,76 4,58 3,81 5,42 5,83

Aesys S.p.a. 44.832 40.323 10,28 10,56 6,35 5,57 17,58 16,1 4,00 4,46

Plati Elettroforniture S.p.a. 37.819 41.478 -13,72 -8,62 -28,02 -25,11 -17,18 -0,98 -3,97

Sbp S.p.a. 35.702 45.213 14,76 20,05 11,61 18,99 55,13 57,58 2,92 1,83

Flamar Cavi Elettrici S.r.l. 34.618 33.547 13,31 14,75 8,41 10,09 6,99 8,49 -2,75 -2,39

Elco - E - Trade S.r.l. 29.700 28.945 7,93 7,62 7,66 5,86 8,48 5,17 -0,37 -0,66

Matest S.p.a. 26.375 21.786 19,48 15,27 23,72 11,14 44,7 12,59 -0,07 -1,97

Arditi S.p.a. 23.429 25.400 -1,3 3,25 -4,3 1,33 -11,41 1,43 -41,28 10,91

Disc Società Per Azioni 23.088 20.957 15,04 18,04 12,05 17,22 51,26 34,01 -1,90 -0,59

Elettrocablaggi Srl 22.286 19.708 9,3 10,89 11,52 12,51 18,7 23,87 -0,77 -0,10

Icteam S.p.a. 21.816 20.307 26,23 22,98 19,39 14,21 24,82 18,62 -0,04 0,20

Regas S.r.l. 21.302 18.284 17,28 7,28 13,15 3,97 49,6 25,75 -1,37 -1,21

L.g.l. Electronics Spa 20.692 24.116 13,69 16,77 6,48 10,49 6,81 10,81 -2,52 -2,57

Totale 2.913.591 2.802.405

Media Settore 100.469 96.635 9,42 10,00 5,78 6,10 13,04 9,79 -0,47 1,18

Valori Complessivi Settore 7,92 8,60 5,31 5,94 9,81 8,43 0,19 0,27

Top 500: i dati e le prospettive

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62

Top 500 Bergamo

Agricoltura e Alimentare

Crescita del valore aggiunto, dell’occupazione e delle imprese condotte da giovani, sono gli spunti positivi che il 2018 ha riservato all’agroalimentare italiano (dati ISMEA, 2019).

Dopo un 2017 penalizzato dall’andamento meteorologico, nel 2018 l’agricoltura è tornata a dare un contributo positivo all’economia nazionale (+0,9% il valore aggiunto in termini reali). Anche l’occupazione del settore è cresciuta dello 0,6% rispetto al 2017. Ancora più dinamico il settore dell’industria alimentare con un aumento del valore aggiunto del 2,7%, seppure in rallentamento rispetto al 2017 quando aveva realizzato un +3,8%; in crescita anche gli occupati del settore (+3,1% nel 2018, dopo il +1,9% nel 2017). Da notare, vista la presenza di un player rilevante, che il Rapporto ISTAT 2019 sulla competitività dei settori produttivi, evidenzia gli ottimi risultati in termini di crescita e performance del settore delle bevande.

Sul fronte della redditività in agricoltura, ISMEA riporta invece un lieve peggioramento dovuto principalmente all’aumento dei prezzi medi degli input di produzione (+3,2%), con rincari soprattutto nei prodotti energetici, mangimistica e salari, a fronte di una stabilità dei prezzi corrisposti agli agricoltori (dati e informazioni ISMEA, 2019).

Le imprese bergamasche presenti nella classifica Top 500 confermano tali trend, seppur con performance migliori rispetto alle medie nazionali.

Sono presenti nel comparto 26 imprese che complessivamente realizzano il 6,43% del fatturato complessivo Top 500 e impiegano oltre 5.000 addetti (3,4%).

7 imprese hanno realizzato ricavi di vendita superiori ai 100 milioni di euro, posizionandosi tra le prime 100 imprese bergamasche. Da notare la presenza di un player importante, San Pellegrino S.p.A., che da solo

ha realizzato più di un terzo del fatturato complessivo di settore.

I ricavi di vendita sono cresciuti complessivamente di quasi l’8% e la crescita ha interessato il 77% delle aziende. Oltre al fatturato, anche le dimensioni aziendali sono cresciute, sia il capitale investito che il patrimonio netto sono infatti aumentati rispettivamente del 9,23 e del 8,04%. L’aumento del patrimonio netto sembra però aver coperto circa un terzo del fabbisogno indotto dalla crescita degli investimenti.

Tale incremento ha naturalmente inciso sulle performance reddituali. Sia il tasso di rendimento del capitale investito (ROA) che il tasso di rendimento del capitale proprio (ROE) hanno infatti subito una flessione nel 2018. Il primo è infatti diminuito, a livello complessivo, di 0,65 punti percentuali (passando da 12,66 a 12,01), mentre il ROE si è ridotto di 0,42 punti percentuali (da 21,62 a 21,19). Le performance rimangono comunque estremamente interessanti. Interessante notare, inoltre, come tale lettura si modifica se si considera la media delle performance delle singole aziende: si ottengono infatti valori decisamente più bassi (soprattutto se si considera il ROA) e tendenzialmente in crescita. Evidentemente le imprese del settore presentano risultati molto differenti tra di loro, inoltre il ruolo svolto dalla leader, e gli eccezionali risultati ottenuti, influiscono notevolmente sulle performance del comparto.

Gli utili realizzati complessivamente sono cresciuti di quasi il 6%. Sono solo due le aziende che hanno chiuso l’esercizio 2018 con una perdita d’esercizio, di cui una migliorando comunque la sua posizione rispetto all’esercizio precedente. Tale crescita è dovuta principalmente ad un incremento sia del margine operativo lordo (EBITDA) (+6,33%) che del reddito operativo (EBIT) (+3,63%). Una crescita meno sensibile del reddito operativo, rispetto al margine operativo lordo sembrerebbe essere

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giustificata da un maggior peso che hanno assunto gli ammortamenti. L’aumento del capitale investito sembra quindi essere giustificato da un incremento degli investimenti (per sostituzione o per ripristino, nel caso, ad esempio di danni causati dal maltempo) che, a loro volta, hanno determinato un maggior peso degli ammortamenti.

Da evidenziare anche un leggero decremento della redditività delle vendite. Il rapporto tra EBITDA e ricavi di vendita, pur mantenendosi attorno a valori interessanti, è leggermente diminuito nel corso del 2018 (-0,19 punti percentuali). Una ragione potrebbe essere legata all’incremento del numero di addetti che è cresciuto di quasi 500 unità da un anno all’altro (+11,26%). Le imprese del settore agro-alimentare sembrano quindi guardare al futuro e investire nuove risorse nelle loro attività.

Come più sopra già evidenziato, tale crescita sembra finanziata prevalentemente con il capitale di terzi. La posizione finanziaria netta da negativa per il 2017, dove le risorse finanziarie a disposizione dell’azienda superavano i debiti di finanziamento, passa ad essere positiva nel 2018, segno questo di un incremento dell’esposizione debitoria. Rapportando tale valore con il margine operativo lordo (EBITDA) otteniamo un peggioramento di quasi 0,20 punti. Questo a significare che ogni euro di margine operativo lordo prodotto generava, nel 2017, un centesimo di risorse finanziarie, mentre nel 2018 ne assorbe (ossia crea fabbisogno finanziario) per 18 centesimi.

Silvana Signori e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

12,0%2,8 Miliardi di euro

-0,6 pp vs. 2017

ROA

21,2%

-0,4 pp vs. 2017

-0,2 pp vs. 2017

ROE

12,5%EBITDA%

+0,2 pp vs. 2017

0,2

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+7,9%

Crescita Ricavi 2017-2018

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Top 500 Bergamo

Agricoltura e Alimentare1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Sanpellegrino S.p.a. (Ovvero In Forma Abbreviata Sa.pe. S.p.a. )

1.024.544 1.002.487 21,4 22,72 24,04 26,68 56,17 57,84 -0,36 -0,35

Zanetti S.p.a. 479.966 453.188 2,89 4,18 1,34 3,05 1,87 4,87 7,15 3,56

Bonduelle Italia S.r.l. 197.484 190.073 4,03 3,75 5,78 4,28 33,2 23,18 -0,10 0,00

Fine Foods & Pharmaceuticals N.t.m. S.p.a.

139.387 - 12,77 4,92 -0,66 5,82 -0,18 -3,13 407,82

Albatros S.r.l. (Italcanditi) 104.258 105.713 21,76 20,77 3,93 3,59 0,5 0,9 -0,61 -0,35

Dilmoor S.p.a. In Sigla Dlm S.p.a. 103.278 98.727 8,97 9,2 8,21 11,14 12,11 22,7 1,58 1,65

O.p. Oasi Società Agricola Consortile A Responsabilità Limitata

100.415 97.384 0,36 0,16 0,28 0,06 6,67 6,88 -0,78 -7,49

Kerry Ingredients & Flavours Italia S.p.a.

79.463 77.681 22,96 14,16 45,3 24,91 64,7 18,28 -0,04 -0,01

Ambrosini Holding S.r.l. 67.326 77.470 6,14 5,52 4,12 3,69 26,08 7,18 6,05 5,09

Moretti - Società Per Azioni 61.575 65.939 4,13 1,46 3,05 -1,19 6,41 -18,93 7,35 21,66

Mazzoleni S.p.a. 58.180 50.696 3,58 6,47 4,35 9,17 11,01 23,01 6,33 3,16

Società Agricola Mioorto S.r.l. 48.776 46.247 6,42 7,43 5,48 7,22 20,7 36,27 1,16 0,94

Il Tricolore Società Agricola Consortile A R.l.

40.223 46.864 -1,08 2,34 -6,62 0,89 -2,20 0,21 -14,32 3,06

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Agricoltura e Alimentare2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Molino Nicoli S.p.a. 39.996 35.170 20,97 17,18 12,81 8,43 17,35 12,07 0,80 1,59

Arrigoni Battista S.p.a. 32.682 30.976 6,33 4,38 2,79 -7,55 -1,63 -74,91 4,72 11,04

Consorzio Cooperativo Produttori Latte Torre Pallavicina E Pumene Ngo - Società Cooperativa Agricola

27.431 28.715 4,14 1,95 0,66 0,74 0,02 0,02 8,57 11,41

Sole E Rugiada Società Agricola Consortile Per Azioni In Sigla Sole E Rugiada S.a.c.p.a.

26.529 23.550 0,13 0,1 0,29 0,22 1,04 0,83 23,97 34,05

Granulati Italia S.p.a. 25.907 26.508 14,12 13,33 17,67 19,39 24,67 36,61 0,51 0,35

Bellini Michele & Figli S.r.l. 25.232 24.874 4,79 3,64 12,96 8,91 15,73 12,9 0,08 0,11

Belgravia Società Agricola Consortile A Responsabilità Limitata

24.414 20.581 4,24 5 3,05 3,48 21,42 27,77 2,09 2,90

Caseificio Preziosa S.r.l. 23.519 22.822 7,84 5,19 5,21 2,61 10,61 4,65 1,07 3,14

Bracca Acque Minerali S.p.a. Con Sigla Bracca S.p.a.

23.261 22.059 11,85 13,84 11,04 15,15 14,67 25,98 -1,56 -1,39

Op Isola Verde Società Agricola Consortile A R.l.

23.026 22.041 0,43 0,4 0,51 0,51 40,85 68,52 -6,02 -11,32

Prosol - S.p.a. 21.854 20.999 11,04 12,73 5,49 8,79 7,35 11,71 0,72 0,80

Buona Terra S.p.a. 21.853 21.230 2,05 3,47 5,98 11,65 68,73 68,17 -2,53 -1,19

General Fruit - S.r.l. 21.388 21.300 7,04 3,97 5,28 2,31 12,3 4,13 4,61 5,75

Totale 2.841.964 2.633.294

Media Settore 109.306 101.281 8,05 7,05 7,23 6,44 18,31 14,64 1,82 19,08

Valori Complessivi Settore 12,50 12,69 12,01 12,66 21,19 21,62 0,18 -0,01

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Edilizia e Costruzioni

Il macrosettore Edilizia e Costruzioni rappresenta, per le sue connessioni con gli altri settori, uno dei nodi nell’economia di un Paese esercitando una funziona anticiclica in periodi di difficoltà. In Italia, la crisi del 2008 ha invece fortemente colpito il settore con una significativa perdita di imprese e di posti di lavoro che l’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro quantifica in circa mezzo milione di addetti tra il 2008 e il 2017. Il 2018 è sembrato essere un anno che segna una ripresa, seppure debole, del settore. Il Rapporto annuale Istat 2019 evidenzia che gli investimenti in costruzioni hanno registrato un’accelerazione nel 2018 (+2,6 per cento rispetto al +1,3 per cento dell’anno precedente), che ha coinvolto sia la componente delle abitazioni sia quella dei fabbricati non residenziali e altre opere (nel 2018 gli investimenti in costruzioni sono quasi equamente divisi tra abitazioni e costruzioni non residenziali); la ripresa si è peraltro protratta nel primo trimestre del 2019 anche se permangono notevoli ombre sul settore che fatica a riprendersi e rimane molto distante dai livelli pre-crisi (Osservatorio Congiunturale Ance - Associazione nazionale costruttori edili).

Nei due comparti prevalgono rispettivamente la riqualificazione abitativa pari al 37% del totale degli investimenti e le costruzioni non residenziali di privati (quasi 32%), indicativi anche degli impatti da un lato degli incentivi del “bonus casa” (eco e sisma bonus) e dall’altro segni di ripresa in alcuni settori industriali. Appaiono in flessione gli investimenti in costruzioni non residenziali pubbliche.

Il settore si caratterizza per un numero medio di addetti molto contenuto con una media di 2,6 addetti.

Nella provincia di Bergamo, l’edilizia è sempre stato un settore trainante con un numero elevato di imprese, anche molto piccole. La crisi ha, negli anni passati, impattato in modo significativo anche su alcune imprese di maggiori dimensioni. La, seppure debole, ripresa a livello nazionale sembra essere stata più marcata per le grandi imprese bergamasche. Le imprese Top

500 del macrosettore Edilizia e costruzioni hanno prodotto nel 2018 ricavi pari a quasi 2 miliardi di euro in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente e corrispondente al 4,33% del fatturato complessivo delle grandi imprese bergamasche, con una dimensione media di circa 58 milioni, anch’esso in aumento. Il gruppo Top 500 del settore comprende 33 aziende sia di costruzione in senso stretto che dell’indotto, con un peso rilevante delle prime tre (Italcementi, Calcestruzzi e Unicalce) che generano circa il 40% del fatturato di settore delle Top 500 e che rientrano tra le prime 100 della classifica provinciale Top 500. Da segnalare anche la crescita molto elevata di alcune aziende che hanno registrato aumenti del fatturato dell’ordine del 150%. A livello occupazionale, il settore ha 5.199 addetti in leggero aumento rispetto all’anno precedente, ma con situazioni opposte (aumenti significativi in alcune aziende e riduzioni in altre), segno della ancora forte incertezza che caratterizza il settore. Il dato corrisponde al 3,47% degli addetti complessivi delle Top 500. Il numero medio di dipendenti per impresa è di 157 ma risente dell’elevato livello occupazionale delle prime tre aziende che assorbono complessivamente più del 40% degli addetti.

Le attività sono cresciute in modo proporzionale al fatturato (+ 11%) arrivando a oltre 5,5 miliardi, euro di cui circa il 67% finanziato da patrimonio netto, che è aumentato del 51% tra il 2017 e il 2018, mostrando una buona solidità. Il dato potrebbe risultare temporaneo, dato che pesa molto la più grande azienda del settore che ha aumentato il patrimonio netto del 68% a fronte di utili particolarmente elevati e solo parzialmente distribuiti. Solo tre aziende vedono ridursi il patrimonio netto e tra queste una in modo importante.

La redditività delle imprese del settore vede l’aumento dell’EBITDA (ossia il Margine operativo lordo) complessivo del 7%, dove sono però presenti quattro aziende con un EBITDA negativo. Il rapporto

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67

tra EBITDA e Ricavi è pari, nel 2018, al 10,2% in diminuzione di 0,4 punti rispetto all’anno precedente. La media delle singole imprese del settore è influenzata da un outlier e quindi poco significativo. L’EBIT o Reddito operativo complessivo ammonta a quasi 35 milioni ma risente in modo significativo della redditività negativa di quattro aziende e in particolare di una di esse. Il ROA complessivo è pari al 3,43% in calo di 0,10 punti rispetto all’anno precedente e piuttosto contenuto. Osservando la redditività netta, 6 aziende delle Top 500 del settore sono in perdita mentre le altre sono in utile. Il valore del ROE, ossia della redditività del capitale proprio, pari al 30,6%, va correttamente interpretato perchè è determinato dall’incremento estremamente importante del risultato economico della prima azienda del settore. Infatti, osservando la media delle singole imprese il valore del ROE è pari al 16% in linea con l’anno precedente e se si escludesse la over-performer il ROE sarebbe, seppure di poco, in calo.

Per quanto riguarda la rischiosità finanziaria, la posizione finanziaria netta (PFN) complessivamente nel 2018 ammonta a circa 377 milioni, in aumento significativo rispetto all’anno precedente. Nel gruppo Top 500 del settore sono presenti solo 10 imprese con una posizione finanziaria soddisfacente, mentre per le rimanenti i debiti finanziari superano le attività liquide. Di conseguenza, nel complesso del settore l’EBITDA non è pienamente in grado di far fronte ai fabbisogni della PFN con un valore di 1,93, in aumento di 0,6 punti rispetto all’anno precedente.

Cristiana Cattaneo e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

0,6%1,9 Miliardi di euro

-0,3 pp vs. 2017

ROA

30,6%

+30,0 pp vs. 2017

-0,4 pp vs. 2017

ROE

10,2%EBITDA%

+0,6 pp vs. 2017

1,9

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+11,4%

Crescita Ricavi 2017-2018

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68

Top 500 Bergamo

Edilizia e Costruzioni1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Italcementi Fabbriche Riunite Cemento S.p.a. Bergamo

483.143 419.606 21,39 20,04 1,75 1,03 42,27 2,86 0,05 0,00

Calcestruzzi S.p.a. 154.294 148.837 -9,03 -10,58 -11,9 -12,09 -2,44 -2,45 0,03 0,00

Unicalce S.p.a. 129.949 126.104 14,18 13,88 0,68 2,02 -1,96 2 2,17 2,47

Surfaces Technological Abrasives S.p.a.

84.025 32.464 37,83 43,49 2,4 19,22 -4,9 28,82 3,64 1,78

Italsacci S.p.a. 63.963 70.129 -7,11 -8,65 -8,08 -7,05 -6,64 -8,64 0,04 -0,20

Isocell Precompressi S.p.a. 58.655 53.503 6,95 6 3,08 3,62 13,47 16,63 6,26 5,55

Marmi Orobici Graniti S.p.a. 58.217 50.690 22,25 27,22 11,79 12,98 12,07 14,1 0,01 -0,34

Impresa Milesi Geom.sergio S.r.l. 57.574 54.785 14,64 16,08 11,6 6,97 27,29 19,97 1,85 2,60

Finma S.r.l. (Gruppo Magnetti) 53.383 42.187 3,06 8,55 0,74 2,85 3,51 22,12 11,09 5,77

3p Partecipazioni S.r.l. (Immobiliare Percassi)

52.148 74.583 -0,35 5,75 -0,52 2,12 -4,7 -2,24 -463,92 13,49

Magnetti Building S.p.a. 51.370 37.155 5,37 7,42 4,92 5,7 21,7 32,1 -2,01 -1,68

Impresa Percassi S.p.a. 49.686 60.898 4,83 3,6 1,53 3,21 1,82 10,64 4,64 3,33

Despe S.p.a. 42.930 34.674 18,27 24,85 13,09 16,13 33,26 39,16 -0,58 -0,33

Granulati Zandobbio - S.p.a. 42.402 37.423 15,54 14,72 13,09 12,5 13,04 12,79 -0,56 -1,27

Sercos Servizi Costruzioni Spa 39.500 40.512 7,94 5,42 10,62 5,02 19,79 9,06 -1,09 1,28

Smv Costruzioni S.r.l. 37.374 27.887 7,44 7,55 6,33 6,73 20,13 16,95 1,58 1,16

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69

Edilizia e Costruzioni2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Techne S.p.a. 37.026 27.336 7,78 4,7 12,08 6,81 56,48 41,33 0,14 -0,16

Cemitaly S.p.a. 35.205 77.825 -132,5 -14,63 -24,68 -7,96 -2,13 -44,72 0,00 0,52

Impresa Edile Stradale Artifoni S.p.a.

34.659 18.487 9,01 13,55 9,5 10,17 21,65 23,86 1,02 0,62

Sebino Antincendio S.r.l. 30.515 24.616 10,95 10,31 14,74 12,77 33,48 30,56 1,92 2,21

Imprese Pesenti S.r.l. 30.238 11.417 16,37 4,74 11,44 2,02 19,22 3,31 1,21 3,47

Cospe S.r.l. 29.760 25.280 9,38 11,89 14,92 21,8 41,34 77,22 0,58 0,28

Xella Italia S.r.l. 27.184 26.772 15,07 18,69 5,02 7,51 8,49 15,71 0,00 -0,04

Edil Pietro S.r.l. 27.045 28.573 10,33 11,32 12,47 15,84 19,16 23,95 -1,97 -2,29

Suardi S.p.a. 25.956 20.344 6,67 8,61 4,61 5,12 12,59 17,15 4,11 3,56

Vanoncini S.p.a. 25.569 25.101 5,11 5,3 4,87 4,12 9,69 11,66 2,12 3,37

Ferretticasa S.p.a. 23.631 16.282 12,89 9,43 5,28 2,6 11,97 4,88 6,50 9,55

Termigas Service S.r.l. 23.486 18.804 7,94 9,58 3,61 2,59 2,56 1,24 1,21 1,80

Eservice Srl 22.114 9.532 6,56 7,59 8,97 15,28 60,98 79,73 -0,71 -1,07

Respedil - S.r.l. 21.287 22.127 4,12 4,68 3,18 3,52 4,62 6,95 7,08 8,43

C.r.s. Impianti S.r.l. 21.111 19.129 6,02 5,55 4,05 4,31 13,41 9,37 6,56 5,78

Sangalli S.p.a. 20.810 17.143 14,92 15,46 13,15 13,93 21,93 11,92 0,09 0,05

Impresa Fratelli Rota Nodari S.p.a. 20.461 17.912 4,45 3,79 1,88 1,07 3,26 0,72 6,57 8,33

Totale 1.914.673 1.718.118

Media Settore 58.020 52.064 5,40 9,57 5,04 6,14 15,95 16,02 -12,13 2,36

Valori Complessivi Settore 10,19 10,63 0,61 0,87 30,64 0,63 1,93 1,30

Top 500: i dati e le prospettive

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70

Top 500 Bergamo

Utilities

L’anno 2018 è stato segnato da una congiuntura economico-finanziaria particolarmente favorevole per le utilities quotate in borsa. La media dei rialzi dell’ultimo anno segna incrementi attorno 30% con picchi oltre il 40% (dati Ilsole24ore). La spiegazione data dagli analisti è legata alla regolarità dei flussi di cassa, di cui godono le imprese del settore, e all’elevata redditività. In particolare, le imprese maggiormente premiate sono quelle che stanno lavorando sulla transazione energetica verso fonti maggiormente sostenibili.

Seppur le utilities bergamasche non siano quotate in borsa, le considerazioni sopra riportate possono essere applicate anche al contesto bergamasco.

Il settore Utilities, con un volume di affari aggregato di quasi 1.655 milioni di euro, rappresenta il 3,75% del fatturato complessivo delle prime 500 aziende bergamasche. Essendo un settore con una bassa intensità lavorativa, non sorprende notare che meno dell’1% della forza lavoro complessiva è impiegata nel comparto (circa 1.400 addetti).

Tre delle 15 aziende presenti nella classifica Top 500 (20%) hanno un fatturato superiore ai 100 milioni di euro e quattro si posizionano tra le prime 100 aziende bergamasche. Lo stesso numero di imprese (4) occupa però l’ultimo quartile della classifica, questo a testimonianza del fatto che il settore si presenta in modo molto disomogeneo. Le imprese del comparto Utilities svolgono attività piuttosto disomogenee: dalla produzione alla commercializzazione di “beni” di pubblica utilità (quali energia, carburanti, gas naturali e ecc.), dalla distribuzione “al dettaglio” al trading su mercati europei dell’energia (borse elettriche).

Importante notare che due aziende da sole realizzano oltre la metà del fatturato di tutto il gruppo.

Il settore mostra una crescita interessante con un fatturato che è aumentato dell’7,8% da un anno all’altro. Anche il volume delle attività investite è aumentato,

seppur più lievemente (3,86%). Questa crescita sembra essere stata finanziata quasi completamente dall’incremento del capitale proprio (il capitale investito è aumentato, infatti, di circa 40 milioni di euro, mentre il patrimonio netto di circa 36). Ciò è stato possibile grazie agli ingenti utili realizzati dal settore. Le 15 imprese hanno, infatti, complessivamente realizzato 46 milioni di utili nel 2018, contro i circa 38 del 2017, registrando un incremento del 22,20%. Fatta eccezione per un’azienda, tutte le altre hanno realizzato, nel 2018, un utile d’esercizio.

La redditività operativa è stata particolarmente positiva: sia il margine operativo lordo (EBITDA) che il reddito operativo (EBIT) sono infatti aumentati (del 18,50% il primo, di circa il 29% il secondo). Nessuna azienda nel 2018 ha evidenziato una perdita operativa. A conferma di ciò, le ottime performance degli indici di redditività. Sia la redditività del capitale investito (ROA) che la redditività del patrimonio netto (ROE) sono più che positive e in crescita rispetto all’esercizio precedente. Nel 2018 le aziende appartenente al settore delle utilities hanno ottenuto complessivamente un ROA del 6,97% (rispetto al 5,60% dell’anno precedente) e un ROE dell’11,18% (+1,17 rispetto al 2017). Le performance delle aziende appartenente al settore delle utilities sono, tra loro, molto diverse con un range, per l’anno 2018, che spazia da un -6,58%, fino ad un +45,83%. Per questo la media dei valori ottenuti dalle singole aziende è piuttosto lontana dalle performance del settore nel suo complesso. Il fatto che siano presenti player molto più grandi della media di settore, contribuisce ad accrescere la volatilità nei valori.

5 aziende su 15 hanno una posizione finanziaria netta negativa, questo a significare che le risorse finanziarie prontamente disponibili (cassa, banca, depositi, ecc.) sono maggiori dei debiti di finanziamento. La posizione finanziaria netta complessiva è comunque ridotta e in calo rispetto all’esercizio precedente. Rapportando la posizione finanziaria netta con il margine di contribuzione si può apprezzare quante risorse

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71

finanziarie (di terzi) sono necessarie per generare un euro di margine operativo lordo. Anche in questo caso le performance migliorano sensibilmente, con un decremento di 0,46 punti. Ciò a significare che per ogni euro di margine operativo ottenuto, sono necessari 46 centesimi in meno di finanziamento da parte di terzi.

Anche in questo caso le performance sono molto diverse (basti notare anche solo le aziende Top del settore). La variazione da un esercizio all’altro è stata determinata, per qualche impresa, dalla variazione del margine operativo lordo, per altre, da una diversa composizione dei finanziamenti (maggior indebitamento).

Silvana Signori e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

7,0%1,7 Miliardi di euro

+1,4 pp vs. 2017

ROA

11,2%

+1,2 pp vs. 2017

+0,6 pp vs. 2017

ROE

6,9%EBITDA%

-0,5 pp vs. 2017

1,0

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+7,8%

Crescita Ricavi 2017-2018

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72

Top 500 Bergamo

Utilities1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Edelweiss Energy Holding S.p.a. 592.137 602.161 0,06 2,23 0,15 12,75 -6,58 22,35 -164,73 -4,10

Metano Nord - S.p.a. 351.169 261.160 0,61 -5,15 1,34 -13,36 28,46 -149,92 12,18 -3,12

Montello S.p.a. 140.118 111.689 24,81 24,19 15,72 14,26 17,32 18,89 0,49 0,76

Geoenergie S.p.a. 93.124 91.397 3,99 6,22 3,6 5,73 5,84 8,48 1,92 1,52

Uniacque S.p.a. 89.517 89.044 23,63 22,74 8,24 9,83 13,08 15 1,58 1,76

Abenergie S.p.a. O A.b. Energie S.p.a.

75.581 92.528 7,25 3,34 3,88 1,52 10,42 -5,25 2,70 5,45

Blue Meta S.p.a. 66.977 62.942 8,65 10,47 20,2 22,43 45,83 48,9 -0,16 -0,13

L'autogas Orobica - Società Per Azioni

45.637 42.438 11,49 12,52 5,31 4,86 1,95 7,56 2,73 2,43

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73

Utilities2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Italgen S.p.a. 36.023 37.784 24,81 14,09 7,28 2,44 10,42 4,82 2,93 4,19

Società Industriale Recupero Metalli S.r.l. In Breve S.i.r.met S.r.l.

34.573 24.026 9 6,27 36,25 21,69 41,58 39,37 -0,33 -0,18

G.eco S.r.l. 29.051 29.016 6,85 7,53 4,34 5,72 8,24 11 -1,25 -0,73

La Combustibili S.r.l. 28.484 24.591 1,66 2,15 4,83 6,94 7,65 9,65 0,42 -1,09

Servizi Comunali S.p.a. 25.918 24.488 13,79 16,99 10,25 13,3 12,5 17,8 -1,19 -0,99

Rea Dalmine S.p.a. 25.005 22.589 37 34,86 2,53 0,93 3,03 0,03 3,51 4,65

Ecoenergy S.p.a. 21.604 19.131 7,72 9,51 8,16 9,12 23,42 22,57 0,73 1,13

Totale 1.654.920 1.534.983

Media Settore 110.328 102.332 12,09 11,20 8,81 7,88 14,88 4,75 -9,23 0,77

Valori Complessivi Settore 6,87 6,25 6,97 5,60 11,18 10,01 1,00 1,46

Top 500: i dati e le prospettive

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74

Top 500 Bergamo

Trasporti

A livello nazionale, nel 2018, nel settore del trasporto e magazzinaggio il fatturato è cresciuto dell’1,9 per cento in media annua, in netto calo rispetto alla performance molto positiva del 2017 (+4,5 per cento). All’interno del comparto gli incrementi variano dall’1,3 per cento del trasporto terrestre al 3,7 per cento del trasporto aereo. Negativo invece l’andamento del trasporto marittimo, il cui fatturato si è contratto del 2,4 per cento. Al contrario, i servizi postali e le attività di corriere sono cresciute a un ritmo più sostenuto (+3,5 per cento, contro il +1,2 del 2017), grazie anche all’incremento degli acquisti e delle vendite on line (dati Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2019).

A riguardo, l’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria automobilistica), in un rapporto del 2019 sottolinea come il commercio elettronico, con il moltiplicarsi delle piccole consegne punto-punto, ha una valenza particolarmente importante sull’organizzazione della logistica e dei trasporti, in particolare sulla distribuzione dell’ultimo miglio e sulle modalità di consegna. La consegna a domicilio (home delivery), che caratterizza la distribuzione dei prodotti acquistati on line, rappresenta la principale modalità di consegna ed è effettuata utilizzando principalmente la rete dei corrieri.

Le imprese bergamasche Top 500 del macrosettore trasporti hanno prodotto nel 2018 ricavi pari a più di 1,5 miliardi di euro, registrando un aumento del fatturato di più del 13% rispetto all’anno precedente, nonché un aumento del fatturato medio che raggiunge circa i 78 milioni. Il settore rappresenta circa il 3,5% del fatturato complessivo delle Top 500 e comprende 20 delle grandi imprese bergamasche di cui 5 tra le prime 100 del territorio. Il settore è composito, in quanto è formato da grandi operatori logistici, anche di recente insediamento, grazie alla posizione della provincia rispetto alle autostrade A4 e all’autostrada Brescia- Bergamo- Milano (Brebemi) ma anche dal gestore dell’aeroporto di Orio al Serio (Sacbo) e dal trasporto persone tramite autobus (S.A.B. e A.T.B.). Il settore ha

quindi performato più del corrispondente nazionale, si pensi ad esempio all’aumento dei ricavi dell’8% dell’aeroporto di Orio al Serio, oppure gli aumenti oltre il 20% di alcuni operatori di trasporto e logistica (Italtrans, Bracchi, Pet.tra e Sta).

Lo sviluppo del settore è confermato anche dal livello occupazionale che si attesta su 6.153 dipendenti, corrispondente a più del 4% del totale delle Top 500, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente (+ 502 dipendenti) e con un numero medio di dipendenti per impresa di circa 308 unità.

Le attività sono cresciute in modo proporzionale al fatturato (+ 13%) arrivando a 1.507 milioni di euro, di cui poco più del 30% finanziato da patrimonio netto, che è aumentato dell’8% tra il 2017 e il 2018. L’indebitamento medio del settore è quindi elevato ma vi sono realtà molto diverse: imprese con una capitalizzazione molto contenuta e imprese in cui il patrimonio netto finanzia più della metà del capitale investito.

La redditività delle imprese del settore vede l’aumento dell’EBITDA (ossia il Margine operativo lordo) del 10,3%. La crescita è apprezzabile anche se meno rilevante di quella del fatturato, di conseguenza, il rapporto EBITDA/Ricavi è in leggera diminuzione (da 10,55% a 10,29%). Anche considerando le medie dei singoli indicatori si ha una riduzione da 7,93 a 7,62. Si tratta di valori comunque positivi e soddisfacenti. Un andamento simile si riscontra nel ROA che indica la redditività generata dall’impresa per ogni euro di capitale investito nella stessa con un valore complessivo del 5,63 % e 4,70% come media delle singole aziende del settore, entrambi in leggera contrazione rispetto all’anno precedente. L’utile netto complessivo ammonta a circa 50 milioni, inferiore del 9% rispetto all’anno precedente. Nel settore quattro imprese registrano una perdita mentre le altre hanno risultati positivi, anche se alcune registrano cali significativi dell’utile. Ciò può essere dipeso anche da elevati indebitamenti che hanno pesato sulla redditività in termini di oneri finanziari.

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75

In particolare, la redditività degli azionisti (ROE) si mantiene su buoni livelli complessivi (10,62 %) anche se in calo di due punti percentuali. La media delle imprese del settore risulta essere, per l’anno 2018, pari a 2,21%, ma escludendo un outlier che ha avuto una performance distorsiva, il valore si attesta al 9,29 %, indicando una redditività mediamente positiva.

La posizione finanziaria netta del settore nel suo complesso è pari a circa 356 milioni di euro con un aumento del 28% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso le diverse imprese hanno posizioni difformi: 14 hanno una posizione finanziaria non favorevole, talvolta in modo importante; per le altre la PFN è nei limiti dell’equilibrio. Il rapporto tra PFN e EBITDA, attestandosi su un valore medio di settore di 2,21 (in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al precedente esercizio) indica che i flussi generati dalla gestione caratteristica non sono sufficienti per coprire l’indebitamento e richiamo un opportuno livello di attenzione. Osservando la media delle singole realtà il valore del rapporto è più elevato (3,73) ma in netto miglioramento rispetto all’anno precedente, indicando che le imprese più piccole hanno peggiorato la propria solvibilità rispetto ad alcune grandi realtà.

Cristiana Cattaneo e Peter Cincinelli Università degli Studi di Bergamo

5,6%1,6 Miliardi di euro

-0,2 pp vs. 2017

ROA

10,6%

-2,0 pp vs. 2017

-0,3 pp vs. 2017

ROE

10,3%EBITDA%

+0,3 pp vs. 2017

2,2

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+13,2%

Crescita Ricavi 2017-2018

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76

Top 500 Bergamo

Trasporti1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Bb Holding S.p.a. (Italtrans) 364.893 292.611 8,59 10,09 1,24 2,5 -6,91 6,62 7,55 6,03

S.d.m. Società Distributrice Merci S.r.l.

298.959 296.327 9,65 10,34 8,35 9,8 10,4 12,55 -0,01 0,00

Società Per L'aeroporto Civile Di Bergamo-Orio Al Serio S.p.a. (S.a.c.b.o. - S.p.a.)

145.921 135.427 28,27 22,95 11,99 7,55 15,67 10,13 0,52 0,46

Bracchi Srl 117.415 79.011 8,36 10,89 4,47 5 5,8 5,87 2,27 1,82

Brivio & Vigano' Logistics S.r.l. 111.082 98.338 4,97 5,96 0,98 4,74 12,57 27,9 0,69 0,87

Pe.tra S.r.l. 55.245 45.240 3,25 2,99 2,29 3,35 4,84 14,01 5,88 7,30

Koine' S.p.a. 51.453 51.082 14,99 16,25 11,6 10,92 45,35 60,57 1,20 1,04

Multicedi Mcn Soc. Cons. A R.l. 47.602 45.870 0,04 0,04 0,16 0,12 0,77 0,28 -8,15 -7,01

S.a.b. Autoservizi S.r.l. 41.275 40.240 25,58 24,48 13,36 12,08 20,2 23,72 -0,07 -0,14

Lacoopital Società Cooperativa 39.725 22.811 0,96 0,64 3,9 1,59 -132,35 -4,41 -0,29 -1,00

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Trasporti2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Zaninoni International Forwarding Agent S.p.a.

39.380 35.324 3,97 3 7,79 6,3 11,85 7,47 -0,32 -1,16

Valsped Group S.p.a. 37.435 40.042 1,51 1,82 1,21 1,64 1,27 1,2 15,39 14,35

Tecnofreight S.r.l. 30.573 25.652 0,79 0,86 2,15 1,83 14,98 8,58 15,45 17,99

Coop. Onda Bianca Società Agricola Cooperativa

29.997 32.657 0,07 0,09 0,45 0,54 -2,24 2,92 7,99 13,42

Rol Logistics S.r.l. 28.758 24.196 3,37 2,1 4,56 2,95 5,21 9,02 5,96 11,92

Nicoli Trasporti Spedizioni S.p.a. 28.379 28.369 8,34 9,95 3,58 5,6 10,5 20,22 6,16 5,03

Cornali Autotrasporti S.r.l. 27.430 26.639 4,3 7,08 -0,25 1,4 -9,44 0,57 6,31 4,57

B. & M. S.r.l. 25.329 23.084 1,77 1,1 4,05 1,94 2,09 3,89 9,11 19,08

A T B Servizi S.p.a. 23.129 23.528 12,28 16,19 5,34 9,74 8,08 17,71 -2,09 -2,19

Sta Servizi Trasporti Autoveicoli Srl Siglabile Sta Srl

20.885 15.618 11,28 11,87 6,76 8,35 25,54 26,8 0,98 -0,02

Totale 1.564.865 1.382.067

Media Settore 78.243 69.103 7,62 7,93 4,70 4,90 2,21 12,78 3,73 4,62

Valori Complessivi Settore 10,29 10,55 5,63 5,86 10,62 12,60 2,21 1,90

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Tessile e Abbigliamento

Sulla base delle analisi effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda, il settore Tessile, Moda e Accessorio ha chiuso positivamente l’anno 2018, pur evidenziando, a seguito del deterioramento del quadro congiunturale a livello internazionale, una decelerazione dei tassi di crescita rispetto alle ben più soddisfacenti performance raggiunte nel corso del 2017. Un cambio di passo si registra, invece, per il numero di aziende attive e di addetti, entrambi in lieve calo.

A livello nazionale, il fatturato del settore contiene l’aumento al +0,7% su base annua, raggiungendo i 95,5 miliardi di euro, mentre il numero degli addetti scende dello 0,3% attestandosi attorno alle 582.000 unità. L’export, dopo la discreta crescita del 2017 (+5,2%), chiude il 2018 facendo registrare una variazione positiva del +2,7%; le esportazioni complessive dei settori rappresentati da Confindustria Moda si portano sui 63,4 miliardi di euro (ovvero 1,64 miliardi in più rispetto ai livelli raggiunti nel 2017). Il 49,6% di tali flussi è assicurato dal “Tessile- abbigliamento”, seguito dagli altri sotto-settori (quali “Calzature”, “Concia”, “Occhialeria”, “Oreficeria-Argenteria-Gioielleria”, “Pelletteria”, “Pellicceria”) (Confindustria Moda, 2019). Le 21 imprese rientranti nella classifica bergamasca Top 500 appartengono quasi esclusivamente a tale settore.

A Bergamo la crescita è stata più significativa rispetto al livello nazionale, sia in termini di fatturato (+4%) sia in termini di addetti impiegati (+3%). Il settore, con oltre un miliardo di fatturato complessivo, rappresenta circa il 3% sia del volume d’affari delle 500 più grandi imprese bergamasche che del personale impiegato (4.685 unità).

Anche in termini di capitale investito, si può notare una crescita (quasi +7%), solo parzialmente finanziata dal capitale proprio. A fronte, infatti, di un incremento del totale attivo di bilancio di quasi

100 milioni di euro, la crescita del patrimonio netto si è contenuta in poco più di 18 milioni. Interessante notare che anche gli utili del settore sono in crescita (+6,30%), ma ancora più rilevante osservare che nessuna azienda, nel 2018, ha chiuso in perdita (nel 2017 erano 4).

La redditività operativa è però leggermente in calo. Sia il margine lordo di contribuzione (EBITDA) che il reddito operativo (EBIT) hanno registrato una contrazione nelle performance (rispettivamente -1% e -6%). Anche in questo caso, il numero di aziende con una perdita operativa è praticamente nullo. La redditività delle vendite dell’intero settore è passata dal 11,74% al 11,17%, registrando una leggera flessione (-0,57%). Il calo è più sensibile se si calcola la media delle performance delle 21 aziende, in questo caso la riduzione è dello 0,76% con un indice che scende dal 10,67 al 9,90%.

Il trend leggermente negativo viene confermato dal ROA, ossia dall’indice di redditività del capitale investito. Anche in questo caso si registra una riduzione (-0,75 punti percentuali) con prestazioni simili sia che si consideri l’intero settore che la media delle performance individuali. La redditività del capitale investito si attesta, nel 2018, attorno al +5/5,50%.

Meglio l’andamento del ROE, ossia del tasso di rendimento del capitale proprio, probabilmente per effetto di un aumento dell’utile netto sensibilmente maggiore dell’incremento del patrimonio netto. La crescita a livello di settore complessivo non è particolarmente rilevante (+0,28%, passando dal 7,60 al 7,87%), se invece si considerano i valori medi l’incremento è decisamente più sensibile (+1,45% da 5,62 a 7,08%), seppur con valori significativamente più bassi. Da notare le performance “anomale” di una società. Se togliessimo i valori specifici di questa azienda avremmo performance medie e complessive di settore abbastanza allineate, specialmente per l’anno 2017, e tendenzialmente in calo.

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Nonostante le ottime performance di alcune aziende, la posizione finanziaria netta del comparto Tessile e abbigliamento, è peggiorata. Complessivamente il settore “richiede” al sistema risorse finanziarie per oltre 54 milioni di euro, con un incremento di oltre 12 milioni di euro da un anno all’altro (+29,44%). Su questo punto, il campione si presenta particolarmente disomogeneo, con aziende che hanno una forte disponibilità di risorse e altre che ricorrono, in modo più sensibile, all’indebitamento. Per questa ragione rapportando il valore della posizione finanziaria netta con il margine operativo lordo, si ottengono valori molto diversi nel caso si consideri il comparto nel suo complesso (quindi compensando posizioni finanziarie nette positive con quelle negative) oppure la media dei valori delle singole aziende. Sembra più rappresentativo considerare il comparto nel suo complesso, dove emerge un leggero peggioramento delle performance (da 0,33 a 0,43), ossia per ogni euro di margine operativo lordo prodotto le aziende richiedono 10 centesimi in più di finanziamento rispetto all’esercizio precedente. Come già rilevato, l’operatività aziendale e i nuovi finanziamenti vengono finanziati mediante il ricorso al capitale di terzi.

Silvana Signori e Domenico Piatti Università degli Studi di Bergamo

5,4%1,1 Miliardi di euro

-0,8 pp vs. 2017

ROA

7,9%

+0,3 pp vs. 2017

-0,6 pp vs. 2017

ROE

11,2%EBITDA%

+0,1 pp vs. 2017

0,4

PFN/EBITDA

Ricavi 2018

+4,0%

Crescita Ricavi 2017-2018

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Top 500 Bergamo

Tessile e abbigliamento1/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Cotonificio Albini S.p.a. 133.786 133.137 5,89 1,81 2,39 -1,13 1,86 -2,7 3,17 15,61

Carvico - S.p.a. 112.278 113.181 14,49 18,21 5,57 10,49 5,28 9,36 0,51 -0,91

Parà S.p.a. 82.418 75.095 23,95 24,89 8,54 9,84 12,48 13,35 -4,69 -4,62

Hanes Italy S.r.l. 82.106 84.512 1,72 0,14 -1,18 -3,37 5,72 -62,2 16,26 146,66

Sitip S.p.a. 78.640 86.402 17,06 17,33 4,78 5,51 10,39 11,58 2,68 2,93

Radici Pietro Industries & Brands S.p.a.

77.740 49.994 7,32 10,84 2,41 3,74 7,92 4,98 5,82 4,26

Martinelli Ginetto Partecipazioni S.p.a.

64.259 66.474 19,46 20,1 6,77 8 7,39 5,81 -2,19 -1,97

Minoronzoni S.r.l. 56.619 59.022 3,85 5,36 3,41 4,75 3,02 7,22 10,00 7,63

Stamperia Di Martinengo - S.r.l. 50.704 43.631 16,15 15,67 11,86 12,61 18,11 16,66 0,33 -0,18

Jersey Lomellina S.p.a. 50.374 51.209 13,14 14,72 11,01 14,87 10,32 14,43 -1,30 -1,40

Limonta Sport S.p.a. 49.740 43.388 20,93 27,65 17,35 19 15,38 18,23 -1,53 -0,86

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Tessile e abbigliamento2/2

Ragione sociale della Società

Ricavi delle Vendite 2018

Ricavi delle Vendite 2017

EBITDA/Ricavi 2018(%)

EBITDA/Ricavi 2017(%)

ROA 2018(%)

ROA 2017(%)

ROE 2018(%)

ROE 2017(%)

PFN / EBITDA 2018

PFN / EBITDA 2017

Linificio E Canapificio Nazionale S.r.l.

45.423 38.238 4,36 2,67 1,51 -0,87 2,02 -1,4 -2,05 0,45

Fiberweb Terno D'isola S.r.l. 38.876 33.913 8,99 7,22 1,8 1,32 1,5 -1,12 -0,90 -0,64

M.i.t.i. Manifattura Italiana Tessuti Indemagliabili S.p.a.

32.743 34.795 8,09 11,68 3,02 8,42 6,27 15,95 2,31 1,29

Tessival S.r.l. 29.672 32.855 5,93 4,88 1,55 1,69 3,45 3,08 7,73 8,41

Rossini Trading S.p.a. 27.850 26.412 17,2 15,01 8,22 6,73 6,54 5,43 0,33 -0,96

New Marbas S.p.a. 27.485 22.948 3,62 4,29 3,6 3,55 4,19 3,44 9,45 10,34

Essenza S.p.a. 26.620 22.888 4,8 7,25 4,6 6,57 5,2 5,11 4,66 2,95

I Cotoni Di Albini S.p.a. 23.549 24.770 3,24 3,71 2,88 3,5 12,35 33,37 6,28 5,50

Bosifil S.p.a. 21.891 27.028 4,11 6,34 1,71 4,52 2,19 9,23 14,27 8,36

Vigano' Pavitex Spa 20.880 19.948 3,7 4,25 3,29 3,91 7 8,26 3,08 2,04

Totale 1.133.652 1.089.840

Media Settore 53.983 51.897 9,90 10,67 5,00 5,89 7,08 5,62 3,53 9,76

Valori Complessivi Settore 11,17 11,74 5,44 6,20 7,87 7,60 0,43 0,33

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Bergamo: le sfide della vocazione all'export

Paolo PiantoniDirettore Generale Confindustria Bergamo

La produzione industriale a Bergamo enfatizza il ciclo congiunturale valido per le variabili nazionali.

Dopo un importante risultato nel 2017 (+3,7%), il rallentamento avviatosi nella seconda parte del 2018 ha caratterizzato l’anno in modo nettamente asimmetrico: un primo semestre brillante (+4,4%), ed un secondo semestre orientato alla stagnazione (0,8%).

Nel 2019 il rallentamento non solo è proseguito, ma si è trasformato in una diminuzione dei volumi. Con il -2,4% del secondo trimestre, infatti, la variazione tendenziale è entrata in territorio negativo interrompendo una serie che aveva segno positivo da ben 14 trimestri.

Gli ultimi dati disponibili al momento in cui si scrive, quelli relativi al terzo trimestre, dicono che il segno negativo si è purtroppo consolidato. È vero che la variazione del -0,8% è più contenuta in valore, tuttavia si confronta con il terzo trimestre del 2018 che era stato particolarmente fiacco.

Il quadro congiunturale, nella sua dinamica, è coerente sia con quello regionale che con quello nazionale. La produzione industriale di Bergamo, però, sconta in questo confronto una maggiore esposizione alla velocità, o ai rallentamenti, del commercio internazionale.

Ad esempio, i dati segnalano nel 2019 una relativa debolezza - insieme con le altre province più manifatturiere, soprattutto Brescia e Monza - rispetto alla media lombarda.

Dopo il periodo di forte crescita, durante il quale la nostra provincia appariva sempre nelle prime posizioni e comunque sopra la media regionale, a partire dalla seconda metà del 2018, da quando cioè il ciclo si è invertito, accade esattamente il contrario, e Bergamo ha fatto registrare le performance più deboli.

La ragione di questa dinamica, inutile sottolinearlo, è la spiccata vocazione all’export dell’industria locale. Anche le esportazioni bergamasche, infatti, hanno fatto registrare nel secondo trimestre una variazione negativa dopo ben 23 trimestri tutti col segno più.

Il terzo trimestre registra un rimbalzo positivo (+3,1% per il comparto manifatturiero), sebbene la cautela sia d’obbligo, perché il dato tendenziale si misura con l’equivalente valore, assai modesto, del terzo trimestre del 2018. Complessivamente, il dato cumulato dei primi nove mesi (+0,7% rispetto ai primi nove mesi del 2018) lascia intendere una sostanziale “fatica” legata all’impasse dei mercati internazionali di riferimento.

Pesa sulla nostra manifattura l’esposizione verso il mercato europeo (il 68% del nostro export), e soprattutto quello tedesco, che vale da solo il 17% del totale.

Il commercio mondiale è in brusca frenata da tre trimestri consecutivi e le economie più coinvolte dal rallentamento sono a) quelle più integrate nelle catene globali del valore, e b) caratterizzate da un’ampia base manifatturiera. La decelerazione dell’attività industriale, coerente con la frenata degli investimenti, si è propagata, attraverso gli scambi commerciali, contagiando in misura maggiore le economie caratterizzate da questo doppio profilo.

A Bergamo i comparti che soffrono maggiormente di questa situazione sono i macchinari (-8,4% nel I semestre), l’elettronica (-5,2%), la gomma-plastica (-3,7%), comparti che rappresentano tradizionalmente un sottoinsieme assai rilevante del nostro tessuto economico, e che sintetizzano il legame strutturale di quest’ultimo con il comparto dell’automotive, in profonda ristrutturazione a livello globale.

Al contrario, così come accade a livello nazionale, performano bene i settori alimentare, chimica, carta-editoria.

La considerazione dei trend dei mercati globali ed europeo non lascia intravvedere a breve dei punti di svolta significativi. L’inerzia di questa fase ciclica ci accompagnerà ancora per qualche tempo e segnerà il carattere del 2020.

Di fatto, tutti gli indicatori di anticipo (ordini attesi, aspettative sulla domanda interna ed estera, sul fatturato, sulla produzione, sull’occupazione) sono

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orientati verso il basso ed ampiamente in territorio negativo, con un saldo tra risposte positive e negative che oscilla tra il -4 della produzione e il -18 della domanda interna, valori che non si registravano da qualche anno.

Fondamentale per le imprese, in questa difficile fase congiunturale, oltre a rinvigorire i fondamentali patrimoniali, affidarsi ai driver di crescita che innalzano la produttività ed il valore aggiunto per addetto, in particolare innovazione tecnologica, innovazione organizzativa, formazione. L’enfasi sulla competitività, come sempre nelle fasi discendenti del ciclo, chiede di rafforzare il posizionamento sulla filiera.

Le direzioni verso le quali investire che appaiono più promettenti sono senz’altro la digitalizzazione e la sostenibilità – economica, sociale, ambientale – dei processi e dei prodotti.

È fondamentale altresì, in attesa di scenari macroeconomici più favorevoli, alimentare il valore dell’ecosistema territoriale nel quale le imprese sono inserite. Su questo aspetto le responsabilità non sono soltanto microeconomiche, ma ineriscono le scelte

della politica industriale, anche quella di livello locale: in primis le infrastrutture per la mobilità e quelle per la conoscenza, ma anche tutta la rete di supporto garantita dalla robustezza delle filiere presenti sul territorio.

Chiamati in causa, quindi, insieme alle istituzioni di governo, anche la nutrita schiera dei “facilitatori” dell’attività di business: dal credito alla consulenza, dall’associazionismo alle strutture formative, impegnati al rafforzamento di un habitat, e a lungo andare, di una vera e propria visione (eco)sistemica. Di questa anche il nostro territorio, soprattutto il nostro territorio, caratterizzato da una vocazione manifatturiera e da una spiccata propensione all’internazionalizzazione, ha grandemente bisogno.

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Top 500 Bergamo

Investire in nuove tecnologie e capitale umano per la locomotiva del sistema produttivo Italia

Gianmaria MartiniProfessore di Economia Applicata, Università degli Studi di Bergamo

Le performance delle imprese della provincia di Bergamo, e quindi anche di quelle inserite nel ranking Top 500, sono ovviamente influenzate dall’andamento dell’economia nazionale e globale. I dati di bilancio presentati nella prima edizione della Top 500 relativa alla provincia di Bergamo sono relativi agli anni 2017 e 2018. Occorre pertanto fare riferimento alla situazione congiunturale dell’economia italiana in questo periodo.

Il sistema economico globale ha visto nel 2018 una crescita del 3,3%, il valore più basso dal 2009, anno in cui è esplosa la recente grande recessione economica mondiale. Questo rallentamento ha avuto un effetto maggiore nelle economie dei paesi con la maggiore propensione a esportare, come l’Italia e alcune altre importanti economie dell’area euro.

In Italia il PIL è cresciuto nel 2018 in termini reali del 0,9%, un valore pari a circa la metà della crescita, sempre in termini reali, registrata nel 2017. Questi dati confermano la tendenza ormai pluridecennale di bassa crescita economica nel nostro paese. La Figura 1 mostra il trend di crescita del PIL in Italia e nell’area dell’euro: il tasso italiano è sempre più basso di quello medio; il dato medio italiano del periodo 1996-2017 è di +0,6% all’anno mentre quello dell’area euro è di +1,9%.

L’economia italiana non è ancora riuscita a recuperare dalla crisi iniziata verso la fine del 2008. Al PIL dell’Italia mancano ancora circa 4 punti percentuali per ritornare ai livelli del 2007, mentre il gap è di ben 7 punti percentuali se ci si riferisce al reddito pro capite.

La bassa crescita è dovuta a diverse ragioni: tra queste le più importanti sono (1) l’elevato rapporto tra debito pubblico e PIL (nel 2018 aumentato al 132,2%, stime recenti di Banca d’Italia parlano di un ammontare totale di debito di circa 2.500 miliardi di euro alla fine del 2019) e (2) la bassa produttività.

Il debito pubblico rallenta la crescita per effetto delle risorse improduttive destinate al servizio del debito: nel 2018 la spesa per interessi sul debito

pubblico è stata di circa 65 miliardi di euro (in calo rispetto all’anno precedente grazie alla riduzione dello spread sui titoli di stato italiani). Queste ingenti risorse vengono sottratte da possibili politiche di stimolo alla crescita e di sostegno agli investimenti, anche infrastrutturali. Oltre a non agire sulla domanda aggregata, il ritardo nelle infrastrutture genera maggiori costi di produzione al sistema delle imprese.

La produttività del sistema economico italiano è sotto la media europea. Come mostra la Figura 2 nel periodo 1995-2018 la variazione della produttività del lavoro è stata in media pari a circa +0,3% all’anno, molto inferiore al dato medio dei 28 paesi membri dell’Unione Europea (+1,6%), della Germania (+1,3%), della Spagna (+0,6%), della Francia (+1,4%) e del Regno Unito (+1,5%). Nel 2018 la produttività del lavoro in Italia è diminuita dello 0,3%, per effetto di una crescita delle ore lavorate (+1,8%) maggiore di quella del valore aggiunto (+1%).

La bassa produttività dell’economia italiana è dovuta a diversi fattori, ma tra questi particolarmente importante è il ritardo nella digitalizzazione. L’Italia ha risposto con ritardo all’introduzione delle nuove tecnologie digitali, come mostra la Figura 3. Il grado di digitalizzazione della nostra economia è circa 18 punti percentuali sotto quello della media europea e ben 50 punti inferiore rispetto a quello dei paesi scandinavi e dei Paesi Bassi, più di 30 punti più basso di quello del Regno Unito e più di 20 punti inferiori a quello della Germania.

In questo contesto macroeconomico si inserisci la performance delle prime 500 imprese della provincia di Bergamo. Se consideriamo il loro PIL, ossia il fatturato realizzato nel 2017 e nel 2018, si registra una crescita del 8,8%. È tuttavia una crescita nominale. Se consideriamo il tasso di inflazione, che nel 2018 è stato pari al 1,2%, ricaviamo una crescita approssimativa nominale delle prime 500 imprese della provincia di Bergamo del 7,6%. Rimane comunque un dato sovrastimato, tenendo conto che Banca d’Italia riporta una stima di variazione nel PIL

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reale della Lombardia nel 2018 pari a +1,4%. In modo prudenziale possiamo quindi affermare che una stima realistica della crescita economica delle prime 500 imprese della provincia di Bergamo possa assestarsi attorno al 5%, tenendo conto che le imprese più importanti sono spesso anche quelle maggiormente in grado di sfruttare le opportunità economica presenti in un momento di crescita dell’economia mondiale.

Il sistema economico della provincia di Bergamo rimane pertanto uno dei motori dell’economia lombarda, che nello stesso tempo si conferma nel suo ruolo di locomotiva del sistema produttivo dell’Italia.

In merito al 2019, le stime sono di una crescita particolarmente modesta: Istat ha rilasciato a dicembre 2019 una stima di variazione del PIL reale nel nostro paese pari a +0,2%. È un dato pari a meno di un terzo della crescita registrata nel 2018. Le previsioni sono per un leggero miglioramento nel 2020, con una stima attuale di crescita dello 0,6%. Con questi trend dovranno misurarsi le principali imprese della provincia di Bergamo. In particolare occorre aumentare gli investimenti nelle nuove tecnologie e nel capitale umano per incrementare la produttività del lavoro. È un processo in parte già intrapreso ma che va rafforzato, fornendo al sistema delle imprese gli adeguati incentivi ad investire.

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1996 1999 2002 2005 2008 2011 2014 2017

Area dell’euro

Italia

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Figura 1 – Crescita del PIL reale nel periodo 1996-2017.Fonte: Banca d’Italia; Rielaborazione grafica PwC

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EU28 DE ES FR UK IT

1995-2018 2014-2018 2017 2018

Figura 2 – Produttività del lavoro nell’Unione Europea e nei principali paesi. Fonte: ISTAT; Rielaborazione grafica PwC

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DK SE FI NL LU IE UK BE EE ES AT MT LT DE SI PT CZ FR LV SK CY HR HU PL IT BG EL RO

Figura 3 – Il ritardo nella digitalizzazione dell’Italia. L’indice DESI misura le prestazioni digitali dell’Europa e viene elaborato dalla Commissione Europea. Fonte: Banca d’Italia; Rielaborazione grafica PwC

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

Bergamo: manifatturiero dinamico

Servizio StudiUBI Banca

Alcuni indicatori macroeconomici diffusi nel corso degli ultimi mesi hanno descritto uno scenario di raffreddamento dell’economia a livello globale accompagnato dal protrarsi di rischi al ribasso non trascurabili: guerra commerciale ed impatti sulle economie fortemente orientate all’export; ripercussioni legate alle modalità di uscita del Regno Unito dall’UE; vulnerabilità dei mercati emergenti, quali ad esempio il Venezuela per la crisi economico-sociale, l’Argentina per l’elevata inflazione e l’instabilità politica e Hong Kong per le rivolte che chiamano in causa direttamente la Cina.

Approfondendo l’analisi delle principali economie avanzate, è interessante sottolineare come negli USA la seconda release sul PIL del Q3 2019 abbia confermato la crescita e perciò il trend favorevole iniziato dieci anni fa. Il supporto alla dinamica congiunturale arriva per lo più dai consumi privati e nello specifico dai beni durevoli. Permangono preoccupazioni per il contributo ampiamente negativo degli investimenti fissi non residenziali. Tali segnali potrebbero presagire l’approssimarsi della fine del ciclo espansivo. Evidenze di accelerazione, dopo la pausa di ottobre, ha registrato il mercato del lavoro statunitense. L’apporto più cospicuo è giunto dal settore privato, in forte accelerazione rispetto al periodo precedente, in particolar modo dalla produzione di beni. Il tasso di disoccupazione si mantiene su livelli di minimo dal 1969. Si evidenzia, altresì un trend crescente dei salari orari medi. Detto ciò, al momento, resta un consenso, anche ampio, tra i membri del FOMC (Federal Open Market Committee) su una valutazione positiva dell’economia americana, nel prossimo biennio in via modesta anche al di sopra del potenziale. L’incertezza riguarda essenzialmente i messaggi contraddittori che si sono susseguiti sul tema dazi e guerra commerciale tra Washington e Pechino. Segnali di preoccupazione per una recessione (sebbene contenuta per durata ed entità), inoltre, sono arrivati nei mesi scorsi anche in occasione della breve inversione della pendenza della curva dei rendimenti sugli US treasury. In considerazione di quanto detto, non è al momento possibile escludere che gli interventi espansivi di politica monetaria assunti nel recente passato e potenzialmente implementabili nelle prossime riunioni della Federal Reserve possano riuscire ad allungare

il corrente ciclo economico. Dopo i tre tagli dei tassi d’interesse effettuati quest’anno, il governatore Powell ha aperto ad una possibile pausa prima di altri interventi sempre se non vi sarà un peggioramento del quadro macroeconomico e un acuirsi dei rischi al ribasso per l’economia d’Oltreoceano.

Nell’Eurozona, il comparto manifatturiero ha riportato indicazioni di debolezza nei mesi scorsi, nonostante gli ultimi dati di sentiment siano stati per lo più in ascesa e migliori delle attese. A tal riguardo la Germania, storicamente locomotiva per la crescita dell’intero Continente, resta in una condizione di fragilità. I fattori d’incertezza sono legati per lo più alla trade war tra Washington e Pechino che pesa negativamente su quei Paesi fortemente orientati all’export, alle possibili evoluzioni della Brexit nel post voto, alla presenza di disordini socio politici in particolare in Francia contro il governo Macron e in Spagna per l’indipendenza della Catalogna. Da Francoforte, in occasione della sua ultima conferenza come presidente della BCE, Mario Draghi ha ricordato la necessità che i Paesi con spazi fiscali a disposizione agiscano prontamente a supporto della crescita dell’intera Area. In rapporto alla politica monetaria, per il momento si attende di valutare quale sarà lo stile di guida che verrà adottato dal neo numero uno Christine Lagarde.

In relazione all’Italia persistono fattori strutturali di debolezza – con particolare riferimento alla dinamica della produttività e del costo del lavoro per unità di prodotto, all’elevato debito pubblico ed alla bilancia energetica fortemente negativa – ai quali si aggiungono delle criticità congiunturali. Al riguardo, analogamente a quanto registrato per la Germania, il Bel Paese risente negativamente delle difficoltà del manifatturiero ed anche il canale estero – che vede Berlino come primo partner commerciale – rappresenta un elemento di attenzione. In un’ottica prospettica, il PIL italiano dovrebbe espandersi a ritmi modesti nel corso del 2020, dopo aver mostrato una situazione di sostanziale stagnazione nel 2019.

In un quadro internazionale che va complicandosi con una domanda mondiale in rallentamento, per l’Italia, dietro al risultato complessivo, ossia della stagnazione del manifatturiero e del rallentamento dei servizi, resta

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ampia l’eterogeneità delle performance a livello sia settoriale sia territoriale. L’attività economica dei sopra citati comparti ha rallentato infatti nella maggioranza delle regioni italiane anche se, scendendo nel dettaglio, la Lombardia, con la fase di ripresa avviata nel 2014, è la regione che maggiormente ha recuperato i livelli di attività pre-crisi, mostrando una dinamica sistematicamente migliore della media italiana.

La posizione geografica privilegiata e l’intraprendenza imprenditoriale hanno permesso, infatti, alla Lombardia di proporsi sullo scenario nazionale e internazionale come una realtà tradizionalmente dinamica dal punto di vista economico, diventando una delle aree più industrializzate d’Europa. La Lombardia è la prima regione d’Italia per importanza economica, contribuendo a più di un quinto del valore aggiunto nazionale.

L’economia lombarda è caratterizzata da una grande varietà di settori in cui si è sviluppata. Il valore aggiunto regionale è principalmente originato dai servizi e dal commercio, ma fondamentale per l’economia del territorio è il comparto dell’industria. Essa assume un ruolo di primo piano, anche in relazione alla possibilità che offre di realizzare e implementare innovazioni e di svolgere attività di R&S, motore indispensabile per l’aumento della competitività. Nel terziario, invece, rilevante è il peso del commercio e della finanza. In particolare, spiccano le attività bancarie, dei trasporti, della comunicazione e dei servizi di supporto alle imprese. Il comparto manifatturiero lombardo - fiorente nei settori macchinari e meccanica, tessile abbigliamento e pelli, metallurgico, chimico e farmaceutico - è tuttora uno dei più sviluppati a livello europeo. Fra le imprese lombarde esiste una considerevole diversità sia nella tipologia di attività produttiva svolta, sia nella localizzazione provinciale.

Milano, infatti, unitamente alle altre province lombarde (in particolare Brescia, Bergamo, Varese e Monza e Brianza) presentano un comparto manifatturiero molto forte, a cui si affianca una quota elevata di servizi per l’impiego. Sono presenti inoltre diverse società multinazionali e finanziarie, istituzioni della salute e universitarie e centri di ricerca.

Anche in termini di export di beni la Lombardia riveste un ruolo primario sulle esportazioni nazionali (circa il 28% nel 2018) e sul piano della composizione settoriale ad essere maggiormente coinvolti sono i macchinari e la meccanica, seguiti ad una certa distanza da tessile, abbigliamento e pelli, chimica, metallurgia e mezzi di trasporto. Relativamente ai mercati di destinazione del manifatturiero lombardo, i Paesi europei assorbono oltre il 55% dei beni esportati, ed il principale mercato europeo di sbocco è la Germania seguita dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Spagna; per i beni manifatturieri diretti verso le aree extra UE spiccano invece l’Asia - in particolare al suo interno Cina e India - ed il Nord America.

L’economia regionale va verso un biennio di crescita. Le stime di Cerved sull’economia della Lombardia per il 2020-2021 mostrerebbero infatti un ritorno ad un tasso di sviluppo positivo dopo il lieve rallentamento atteso per il 2019. Scendendo nel dettaglio settoriale, l’industria ed i servizi dovrebbero evidenziare un’inversione di tendenza positiva con un miglioramento sia nel 2020 sia nel 2021. Le costruzioni mostrerebbero una dinamica positiva, ma più contenuta rispetto all’anno in corso. Infine sul piano provinciale, per il biennio 2020-2021 le realtà più dinamiche dovrebbero risultare Milano, unitamente a Monza e Brianza, Brescia e Bergamo.

Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

La banca a supporto del Sistema Bergamo

UBI Banca ha perseguito in questi anni politiche e strategie finalizzate a un sempre maggiore consolidamento patrimoniale (tra di esse un’importante politica di gestione degli NPL), raggiungendo oggi ratio patrimoniali ampiamente sopra i requisiti minimi imposti dalla Bce.

A fine 2019 presentiamo una struttura di bilancio equilibrata, forte liquidità e livelli di capitale di crescita. Questo ci consente di garantire disponibilità di credito al sistema Imprese (anche attraverso i fondi TLTRO) sia attraverso le forme tradizionali, sia attraverso quelle più innovative, con condizioni economiche per il costo del credito che agiscono da stimolo alla domanda.

Sul fronte creditizio il sistema, UBI Banca compresa, deve fare i conti con un generalizzato calo della domanda delle imprese, che già dal secondo trimestre del 2019 hanno assunto un atteggiamento prudenziale proprio per l’incertezza e l’instabilità che caratterizzano gli scenari globali economici e geopolitici; peraltro in un contesto di tassi di mercato accomodanti, orientamento confermato anche nell’ultimo Consiglio Direttivo delle BCE.

L’atteggiamento prudenziale che rileviamo essere negli intendimenti e nei desideri degli imprenditori, procrastina le decisioni e le volontà di sviluppo e crescita: con accortezza giustificata si pongono in stato di attesa, confidando in un miglioramento del quadro congiunturale. Una situazione questa che, complementare ad una produttività generalizzata che non registra particolari cali o ridimensionamenti, genera nelle aziende liquidità anche significativa (dormiente) che rimane fuori dal circolo virtuoso economico e che, in attesa di un reimpiego in azienda, necessita di essere correttamente gestita e valorizzata.

Tuttavia esistono realtà che, nonostante criticità ed incertezze, si affidano anche generando effetti espansivi della pressione concorrenziale al sistema bancario per supportare progettualità afferenti soprattutto all’innovazione tecnologica ed al rinnovamento dei macchinari. Settori come il manifatturiero, l’agroalimentare e quello meccanico hanno sicuramente importanti prospettive ed in questi rileviamo spazi di assoluta necessità di rinnovamento.

Sul fronte qualitativo prosegue il trend di miglioramento: continua il calo dell’incidenza delle sofferenze e si stabilizza la percentuale di quelle assistite da garanzie reali, con livelli di rischiosità di credito comunque condizionati dalla variabile settoriale. Quello dell’Industria si è ormai posizionato ai livelli pre-crisi; Terziario ed Agricoltura, anch’essi ridimensionati negli anni e, permane ancora alto, seppur diminuito, quello riconducibile alle Costruzioni.

In un sistema bancocentrico come quello italiano è fondamentale che gli istituti si attrezzino per rafforzare la loro capacità di intervento. Occorre fare un percorso virtuoso di accompagnamento delle medie e piccole imprese, trasferendo loro le esperienze e le skill delle grandi. Il ruolo di UBI Banca, protagonista dell’economia del territorio bergamasco, è quello di continuare a supportare la crescita delle imprese in questa area di eccellenza in Italia ed in Europa, rimanendo a fianco degli imprenditori anche nella sfida della sostenibilità.

Luca GottiResponsabile Macroarea Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di UBI Banca

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Top 500: i dati e le prospettive

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Top 500 Bergamo

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2Bergamo: le competenze digitali

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Top 500 Bergamo

Survey Digital Upskilling Bergamo:ascoltare per agire

Vincenzo Grassi - Partner, PwC ItaliaLuca Passoni - Manager, PwC Italia

Tutto sta cambiando molto rapidamente. Molte professioni sono destinate a scomparire mentre ogni giorno ne nascono di nuove. Il disallineamento tra le skills disponibili e le skills necessarie nel mondo digitale è uno dei temi in agenda dei manager del nostro tempo.

Un mercato che cambia così rapidamente richiede nuove skills. Una prospettiva interessante per molti che va di pari passo con il progresso. La maggior parte dei CEO e dei business leaders si dichiarano d’accordo in teoria. Ma sanno di non essere ancora pronti. La velocità, la portata e l’impatto dei cambiamenti rappresentano delle grandi sfide per il business e per la società in generale. Al World Economic Forum di Davos, dove abbiamo incontrato più di 150 business leaders, tutti i confronti si sono conclusi con la stessa domanda: come rendere pronte le nostre persone?

Anche in PwC ci siamo fatti la stessa domanda. La nostra risposta è stata iniziare a mettere in pratica le azioni che riteniamo dovrebbero essere intraprese dalle organizzazioni in tutto il mondo. Abbiamo lanciato una serie di iniziative per aiutare le nostre persone ad apprendere nuove competenze per affrontare le sfide del digitale. Abbiamo avviato un percorso di upskilling interno iniziato negli Stati Uniti e stiamo sviluppando programmi specifici destinati a tutte le nostre persone nel mondo. Sono percorsi mirati ad offrire l’opportunità di acquisire le conoscenze, gli strumenti e le abilità necessarie per utilizzare in modo efficace le nuove tecnologie in continua evoluzione nello svolgimento delle loro attività quotidiane. Non è necessario che tutti imparino ad essere dei programmatori, ma per molti è cruciale comprendere e utilizzare i meccanismi dell’intelligenza artificiale, i data analytics, le auto a guida autonoma e altre innovazioni che oggi non possiamo ancora prevedere.

In tutte le organizzazioni ci sarà sempre più bisogno di leadership skills: la capacità di ispirare e motivare tutti ad affrontare l’apprendimento continuo e di prendere le giuste decisioni riguardo l’utilizzo e l’implementazione della tecnologia.

La necessità di sviluppare in concreto nuove competenze richiede il coinvolgimento dei decision-maker come istituzioni, governi nazionali e locali e i business leader. Noi in PwC, nei prossimi quattro anni, investiremo

significativamente in programmi dedicati a progetti di Upskilling. Gli sforzi principali verteranno in programmi di formazione studiati su misura per tutte le nostre persone e in tecnologie che ci consentiranno di supportare i nostri stakeholder e, più in generale, la comunità. Stiamo lavorando per sviluppare oggi la forza lavoro di domani con l’intento di rendere il sistema più resiliente, competente e inclusivo.

Le organizzazioni si stanno attrezzando per migliorare la produttività, l’innovazione e la crescita. Identificare e anticipare le giuste competenze per affrontare il futuro, costruire le basi culturali, lanciare percorsi innovativi per costruire la nuova funzione learning & development con il corretto supporto EdTech permetterà di garantire un miglior ritorno sugli investimenti in ambito upskilling.

La mancanza di skills digitali è già un problema globale e rischia di peggiorare se non riusciamo ad aiutare gli individui che sono esclusi dalla forza lavoro e la prossima generazione, per costruire le skills corrette. Stiamo lavorando per raggiungere coloro che ne hanno maggiormente bisogno.

Le soluzioni alla sfida dell’upskilling devono essere sviluppate a livello locale, regionale e nazionale e nessuna organizzazione potrà affrontare questa sfida da sola. I governi e i politici dovranno assicurarsi che i cittadini abbiano le giuste competenze e dovranno acquisire la preparazione necessaria per guidare il dibattito sul futuro della tecnologia e la regolamentazione. Le istituzioni, così come il sistema educativo, dovranno essere capaci di trasformarsi e fornire servizi adeguati al futuro digitale.

La necessità di avviare percorsi di upskilling è una sfida complessa che richiederà ai diversi decisori - gli educatori, i governi, le amministrazioni locali, regionali e i business leaders - di collaborare.

In PwC abbiamo sempre integrato le nuove tecnologie e l’innovazione nel nostro modo di lavorare compresi i processi di learning and development. Abbiamo supportato e incoraggiato un approccio all’innovazione guidato dalle iniziative delle nostre persone, perché è molto più efficace lasciare le persone libere di scegliere quello che vogliono imparare. Abbiamo incoraggiato le nostre persone ad utilizzare con i clienti le nuove skills per migliorare il proprio lavoro.

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Alcune di queste esperienze di apprendimento avvengono in aula ma la maggior parte avvengono tramite esperienze di learning multimediale self-paced e moduli di simulazione tramite la gamification, o attraverso nuovi progetti in cui i team imparano costruendo e condividendo nuovi tool. Per raggiungere il massimo impatto possibile stiamo focalizzando i nostri sforzi su:

Supporto alle nostre persone: stiamo lanciando programmi dedicati per tutte le nostre persone. Abbiamo iniziato negli Stati Uniti e abbiamo già raggiunto il Middle Est e UK. Per molti il percorso inizia con la Digital Fitness app, che consente di verificare il livello di familiarità con le nuove tecnologie e aiuta a trovare risorse per conoscere nuove tecnologie e migliorare la conoscenza delle tecnologie già note. Più di 97.000 persone del network PwC hanno completato l’assessment e hanno scelto un piano di apprendimento personalizzato. Circa 37.000 persone hanno già completato il percorso attraverso un programma intensivo di ambito data analytics.

Lavoriamo con diverse organizzazioni sia nel settore pubblico sia settore privato che stanno avviando attività di workforce transformation per raggiungere obiettivi di business e aumentare la produttività. Non significa semplicemente sviluppare skills legate ad una specifica professione ma piuttosto anticipare le competenze che saranno necessarie in futuro, trasformare la cultura per favorire i percorsi per arricchire una funzione learning and development in grado di selezionare e far adottare le giuste tecnologie per garantire un maggior ritorno dell’investimento.

Raggiungere chi rischia di rimanere escluso: L’upskilling dovrebbe essere focus anche delle iniziative di Corporate Social Responsibility. Abbiamo chiesto a tutti i Paesi del nostro network di trovare nuove opportunità per raggiungere le persone che hanno bisogno di supporto per adattarsi al nuovo contesto digitale, replicare e scalare i programmi esistenti e di creare di nuovi.

A livello globale e locale in ciascun paese in cui operiamo stiamo facilitando il dibattito con diversi stakeholders data la portata del fenomeno inclusi i business leaders, policymakers, lavoratori, sindacati per lavorare insieme allo sviluppo di nuove soluzioni. In alcuni paesi come Singapore e il Lussemburgo, stiamo imparando dagli sforzi significativi compiuti dai governi per l’upskilling di un’intera nazione. In tutte le realtà in cui operiamo, chiediamo ai CEO di sponsorizzare una call to action, creando un forum per la discussione tra i governi e la società civile.

La sfida dell’upskilling riflette la velocità e l’imprevedibilità delle evoluzioni tecnologiche. Il nostro obiettivo è di favorire un approccio multi-stakeholders in cui tutti i soggetti coinvolti nel percorso di upskilling

possono condividere con noi le soluzioni più efficaci e scalabili in grado di generare maggiori opportunità. Sappiamo che è possibile motivare le persone a adottare nuove modalità di lavoro. La nostra esperienza e quella di altre aziende ne sono prova. È arrivato il momento di scendere in campo in modo che le comunità nel mondo si impegnino insieme per creare nuove capacità umane.

In questo contesto, in collaborazione con primarie istituzioni del territorio bergamasco, nell’ottica di mettere in pratica un primo passo nell’azione comune abbiamo ritenuto di raccogliere e sintetizzare nella seguente Survey la voce degli imprenditori ed il loro punto di vista, al fine di cogliere in maniera più adeguata le istanze di un’eccellenza tra le province italiane e poter ipotizzare un percorso comune nei prossimi anni che non sia di sola “consapevolezza” dello status quo ma, di “risposta” ed “azione”.

Bergamo: le competenze digitali

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Top 500 Bergamo

Chi ha risposto

Settore di riferimento

Classe di fatturato Ruolo

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Manufacturing

Altro

Automotive

Engineering & Construction

Chemicals

Energy

Fashion & Luxury

Forest, Paper & Packaging

Retail

Transportation & Logistics

Technology

Business Services

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3%

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2%

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Meno di 20M€ Più di 100M€

Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€

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Altro Amministratore delegato/Proprietario

Manager Staff Top manager

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La digitalizzazione: un processo di valore

La digitalizzazione rappresenta una delle più importanti cause di trasformazione dei modelli di business, così come dei tradizionali processi economici e sociali. L’incredibile utilizzo della rete, la diffusione di tecnologie digitali intelligenti, la produzione di una grande quantità di dati, i servizi in cloud sono alla base di una rapida e continua ridefinizione delle mappe produttive e distributive, resa possibile dall’abbattimento delle barriere d’ingresso sui mercati, geografiche e imprenditoriali, e dalla nascita di nuovi ecosistemi di collaborazione e innovazione.

Le aziende vedono nella digitalizzazione un’opportunità per migliorare diversi aspetti della loro operatività, dal

miglioramento dell’efficienza nel processo produttivo (70%) alla condivisione ed integrazione di informazioni (68%), dallo snellimento della burocrazia alla facilità di accesso ai dati (49%). Risulta interessante vedere come la dimensione dell’azienda influenzi la varietà di motivazioni.

Mentre le aziende più grandi vedono nella digitalizzazione un’opportunità trasversale sulle diverse dimensioni, le aziende più piccole sono maggiormente interessate all’efficienza, integrazione e gestione degli ordini mentre tendono a non considerare temi più strategici come innovazione o l’utilizzo di big data. Al contrario il settore di riferimento non sembra influenzare in modo significativo la rilevanza degli aspetti che spingono a digitalizzare le imprese.

0 10 20 30 40 50 60 70 80

18% 32% 12% 7%

20% 25% 12% 10%

8% 21% 9% 10%

11% 15% 7% 8%

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2%3%

3% 5%

8% 13% 6% 8%

7% 15% 6% 7%

7% 6%

4% 4% 1%7%

3% 4%

Maggiore efficienza nel processo produttivo

Condivisione e integrazione delle informazioni

Snellimento delle pratiche burocratiche e amministrative

Accesso ai dati ovunque e in qualunque momento

Migliore gestione degli ordini

Aggiornamento continuo degli obiettivi e performance aziendali

Innovazione di prodotto/di servizio

Vantaggi in temi di sicurezza nella conservazione e nel monitoraggio dei dati

Richiesta dei clienti

Maggior attrattività per acquisizione di talenti

Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€

1%

Produzione Assistenza al cliente

Amministrazione finanza e controllo ICT

Logistica e distribuzione Ricerca e sviluppo

Comunicazione e marketing Gestione delle risorse umane

63

58

59

31

35

15

1714

Bergamo: le competenze digitali

Funzioni impattate dalla digitalizzazione

Driver della digitializzazione

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Top 500 Bergamo

Una delle caratteristiche principali del processo di digitalizzazione risiede nella sua trasferibilità e rilevanza per le diverse aree aziendali. Questo risulta evidente anche tra le imprese sul territorio bergamasco che hanno avviato processi di digitalizzazione in tutte le aree della propria organizzazione.

Nonostante la consapevolezza di come la digitalizzazione potrebbe impattare positivamente l’operatività delle diverse funzioni aziendali, le stesse aziende affermano di non investire in modo sufficiente. Oltre il 30% delle imprese negli ultimi 3 anni ha destinato solo l’1% del proprio fatturato per promuovere iniziative di digitalizzazione.

Quali sono dunque le principali difficoltà riscontrate dalle imprese bergamasche? Mancanza di competenze, resistenza da parte dei dipendenti e la mancanza di sistemi informativi adeguati sono in cima alla lista delle motivazioni insieme ad una difficoltà di gestire un cambiamento complesso come la digitalizzazione. Ancora una volta le persone si dimostrano essere centrali ed elemento fondamentale nel processo di trasformazione delle imprese.

In questa direzione sempre più aziende guardano alle competenze come risorsa fondamentale e quindi ai processi di sviluppo delle competenze come iniziative abilitanti per lo sviluppo e la crescita del proprio business.

0

10

20

30

40

50

10%

20%

30%

40%

50%

60

0%

60%

48%49

39%40 37%

38

25%25

19%19 18%

1817%17

10%10

10%10 8%

87%7

Mancanza di competenze

interne all'impresa

Mancanza di sistemi informativi adeguati

Resistenze da parte dei dipendenti

Scarsa capacità di gestire un

cambiamento così

complesso

Difficoltà di assumere personale esperto

Complessità nella gestione

della sicurezza

(e.g. cybersecurity)

Mancanza di partner adeguati

Nessuna Complessità nella

gestione della proprietà

intellettuale

Conflitto con obiettivi e progetti

definiti in passato e in

corso di realizzazione

Mancanza di fondi

FontiAgilità strategica 22nd Annual Global CEO Survey | Focus Italia

Principali difficoltà riscontrate nei processi di digitalizzazione

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Upskilling

Introduzione

Le aziende bergamasche, come d’altronde le aziende sul mercato italiano e globale, sono davanti ad un forte e pervasivo processo di trasformazione guidato dalla digitalizzazione. Questo fenomeno richiede che le aziende stesse si dotino delle competenze necessarie per affrontare con successo il cambiamento promuovendo la propria crescita in un contesto in rapida evoluzione ed estremamente competitivo. L’importanza delle competenze è nota alle aziende di tutto il mondo. PwC nel suo ultimo report Agilità Strategica ha evidenziato come la mancanza di competenze chiave risulta essere percepita come la principale minaccia per la crescita delle aziende.

L’automazione, ed in generale la digitalizzazione dei processi, stanno mettendo a rischio molti lavori esistenti, rendendoli obsoleti.

Questo fenomeno ha un evidente impatto sociale. Sulla base di ricerche emerge come l’automazione impatterà sul 45% dei lavoratori che non possiedono competenze avanzate (contro il 16% di quelli con forti competenze) e che in alcuni settori come quello manufatturiero, in cui i macchinari di ultima generazione stanno già prendendo piede, si assisterà all’automazione del lavoro fino al 55%.

La richiesta di competenze nuove e in continua evoluzione rende il processo di assunzione di risorse umane adeguate sempre più difficile. Oltre il 60% delle aziende intervistate in occasione del report annuale PwC sull’agilità strategica ritiene che il processo di recruiting è sempre più complesso e reputa che complessità sia principalmente dovuta alla carenza di personale qualificato e al continuo cambiamento delle competenze necessarie e non da fenomeni economici – come ad esempio le aspettative salariali dei lavoratori o dalla crescita del settore.

Non è cambiato nulla

Più facile

Più difficile

Non so

Cambiamento delle competenze richieste per lavorare nel settore

Cambiamento della visione del settore da parte dei candidati

Aspettative salariali

Condizioni di lavoro

Carenza di personale qualificato

Tasso di crescita del settore

Altro

Non so

0 10 20 30 40 50 60 70

0 10 20 30 40 50 60 70

31%

31%

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42%

50%

In generale, è diventato più facile/più difficile/immutato assumere talenti nel Suo settore?

Quale delle seguenti considera la causa principale di questa maggiore difficoltà?

Italia Mondo

Bergamo: le competenze digitali

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98

Top 500 Bergamo

L’inserimento di risorse con adeguate competenze così come di processi formativi, assumono un ruolo estremamente rilevante per la crescita delle aziende. Trasformare le conoscenze in risultati produttivi e di business passa anche dalla capacità di identificare le aree di business che più necessitano di esse e dalla capacità di formare le giuste risorse in modo efficace.

Per raggiungere questi risultati è importante che la strategia di upskilling sia allineata con le caratteristiche del marcato, con i trend tecnologici e con le specificità organizzative dell’azienda.

Alcuni tra i principali obiettivi dell’upskilling sono:

• Consentire alle aziende di cogliere opportunità di investimento e di sviluppo abilitate da nuove tecnologie e dai modelli di business ad esse correlati;

• Consentire alle persone di acquisire nuove competenze, in particolare digitali, per facilitare la comprensione e l’utilizzo di nuove tecnologie a favore dell’evoluzione e della crescita aziendale;

• Favorire l’integrazione e l’impiego efficace delle risorse umane in contesti in rapido cambiamento creando e aggiornando i centri di competenza.

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Importanza delle competenze digitali per le aziende

Le aziende del territorio bergamasco non sono certo un’eccezione e hanno dimostrato – senza grandi differenze tra piccole e grandi imprese – di percepire le competenze come punto di forza estremamente rilevante per il la crescita del loro business.

Tuttavia, la percezione dell’importanza delle competenze digitali per le aziende del territorio bergamasco non si traduce in una pervasiva presenza di queste all’interno delle organizzazioni.

Dalla survey è infatti emerso che in media quasi la metà delle aziende dichiara di non avere o di avere poche e sufficienti competenze. La percentuale di aziende, invece, che reputa di avere solide competenze è prossima allo zero (5%).

A conferma di questa evidenza, un'azienda su quattro (25%) non ha effettuato assunzioni negli ultimi 12 mesi per supportare il processo di digitalizzazione e solo il 6% ha svolto attività di recruiting con l’inserimento di più di 5 risorse all’interno della propria organizzazione.

Bergamo: le competenze digitali

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Molto

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Abbastanza Poco Per niente

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Meno di 20M€ Più di 100M€Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€

Importanza delle competenze digitali per le aziende bergamasche

0

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Molto

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33%

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33%

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Abbastanza Poco Per niente

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Meno di 20M€ Più di 100M€Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€

Presenza di competenze per la digitalizzazione nelle aziende bergamasche

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Meno di 20M€ Più di 100M€Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€

Assunzioni negli ultimi 12 mesi di risorse con competenze digitali

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Top 500 Bergamo

Le competenze sono generalmente inserite in funzioni aziendali dove giocano un ruolo fondamentale per la digitalizzazione – come produzione, ricerca e sviluppo e logistica – o in funzioni a supporto delle operazioni quali ICT, comunicazione e amministrazione finanza e controllo.

Un’alternativa all’inseirmento di risorse e di competenze rilevanti è quella di attivare collaborazioni con l’ecosistema dell’innovazione (e.g. start-up, centri di ricerca, attori della value chain, etc.). Tuttavia più di metà delle aziende che hanno preso parte alla survey confermano di non aver mai collaborato con attori esterni. Solo il 15%, invece, dichiara di collaborare in modo continuativo con attori esterni.

Gli attori più coinvolti sono certamente attori della value chain dell’azienda stessa mentre – nonostante il loro ruolo fondamentale nel panorama dell’innovazione – start-up e centri di ricerca rimangono attori poco coinvolti. Nonostante l’adozione sia bassa, start-up e centri di ricerca risultano tuttavia essere i principali attori esterni della value chain che le aziende vorrebbero coinvolgere durante il processo di innovazione e collaborazione.

Per la creazione di partnership e collaborazioni strategiche, l’Open Innovation è considerata una delle metodologie più efficaci. Quest’ultima comprende iniziative tali da abilitare la collaborazione con gli attori esterni all’azienda in modo da creare un know-how da poter sfruttare al meglio per innovare. Nonostante sia evidente l’importanza di adottare iniziative di Open Innovation, quasi la totalità del campione non utilizza questo tipo di iniziative all’interno della propria azienda. Tuttavia, è importante sottolineare come, da parte di molte aziende, ci sia l’intenzione di intraprendere alcune iniziative di Open Innovation, tra cui l’Innovation Challenge, eventi di Network e Progetti congiunti. Queste tre tipologie di iniziative infatti sono ritenute quelle più intraprese dalle aziende e potenzialmente le più utilizzabili da chi ha intenzione di fare Open Innovation.

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Meno di 20M€ Più di 100M€Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€

ICT

Produzione

Comunicazione e marketing

Ricerca e sviluppo

Logistica e distribuzione

Amministrazione finanza e controllo

Assistenza al cliente

Gestione delle risorse umane

Altro (specificare)

11%

6%

7%

6%

6%

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Mai

Mai ma vorrei

Raramente

Spesso

Costantemente

43%

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15%2%

Funzioni aziendali in cui sono state inserite competenze digitali

Frequenza di collaborazione con soggetti esterni

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101

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120

Mai Spesso CostantementeMai ma vorrei Raramente

Acceleratori di impresa

Società di consulenza

Start-up

Università/centri di ricerca

Altri attori nella propria value chain

Concorrenti

Partner

Fornitori

Clienti

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57%

77%

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0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120

Network

Programmi di accelerazione

Investimenti e acquisizioni

Progetti congiunti

Hackathon

Innovation challenge

Call 4 ideas

61%

81%

80%

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9%

15% 18% 3%4%

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3% 1%

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5%

6%

3%3%

Non so in cosa consiste Già intrapresa Già intrapresa e intendo farlo nuovamenteMai Intrapresa Intendo intraprenderla

Bergamo: le competenze digitali

Soggetti coinvolti nello sviluppo di soluzioni digitali o nei processi di digitalizzazione

Iniziative intraprese con soggetti esterni a supporto dei progetti di digitalizzazione

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102

Top 500 Bergamo

Il territorio Bergamasco

Il reperimento delle competenze ed il processo di inserimento di risorse umane sono processi con caratteristiche fortemente legate al territorio e a come quest’ultimo le mette a disposizione.

Per questo PwC ha chiesto alle imprese bergamasche quali siano le principali complessità che ostacolano l’inserimento di competenze digitali all’interno delle strutture aziendali.

Le criticità più rilevanti emerse dall’indagine riferiscono alla difficoltà di valutare le competenze dei candidati (29%) e la scarsa capacità del territorio di formare risorse adeguate (16%). Ancora una volta aspetti di natura prettamente economica – anche tra le criticità più sofferte – si collocano all’ultimo posto (3%).

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2

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1% 1% 1%

2%

1%

3%

1%

Difficoltà nel valutare le

competenze delle risorse

Il territorio non forma risorse

adeguate

Nessuna Mancanza di programmi

strutturati per la ricerca di risorse con competenze

digitali

La mia impresa non è attrattiva

per le risorse con competenze

digitali /innovazione

La mia impresa riscontra difficoltà

nel fidelizzare risorse competenti su temi relativi alla

digitalizzazione /innovazione

Le risorse competenti su

questi temi costano troppo

Altro

Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€

Formazione

Dunque, l’esigenza di attrarre risorse in grado di rispondere alle sfide della digitalizzazione ha permesso alle imprese di avviare processi di formazione per i propri dipendenti. In questo caso non sono poche le aziende che nonostante l’importanza delle competenze per il proprio business non hanno ancora intrapreso attività di formazione.

Sono inoltre le aziende più piccole a dimostrare la minore propensione ad attivare programmi di formazione.

Da un approfondimento sulla tematica della formazione sono stati identificati diversi metodi che le aziende hanno utilizzato per questo tipo di iniziative.

La formazione interna rimane in media quella più adottata (49%) specialmente nelle grandi aziende (64%).

Complessità che ostacolano l'inserimento di competenze digitali

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103

La formazione – sia essa erogata internamente o attraverso partner esterni – ha l’obiettivo di sviluppare un ampio spettro di competenze sebbene data analytics, manutenzione predittiva, cloud, cybersecurity, sistemi di tracking e Intelligenza artificiale sono di interesse per il 70% delle aziende. Tecnologie più sofisticate – e forse meno mature - quali droni e blockchain al contrario sono quelle che riscontrano minore interesse.

Risulta interessante notare come tra gli argomenti di maggiore interesse sia presente la Cybersecurity. Infatti, secondo i dati di Trend Micro, l’Italia è al quarto posto nella classifica mondiale dei più colpiti dai cosiddetti “macro malware” e al nono per numero di attacchi malware in generale. Il Paese è preceduto solo da Giappone, Cina e Stati Uniti. Questa minaccia, ormai sotto gli occhi di tutti, costituisce una costante di pericolo per le aziende – e per i dati generati dalle stesse – tale da richiederne servizi di formazione ad hoc per affrontare la minaccia in anticipo.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Meno di 20M€

Tra 20M€ e 50M€

Tra 50M€ e 100M€

Più di 100M€

56%

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44% 56%

44%

Si No

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Formazioneinterna

Formazioneesterna

Formazionepresso associazionicategoria

Altro

Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€

47%

47%

47%

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Aziende che hanno intrapreso attività di formazione

Tipologia di formazione erogata

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104

Top 500 Bergamo

Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€ Totale Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€ Totale

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33%

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Data analytics Cybersecurity Cloud RFID Barcodes e sistemi di tracking

Manutenzione predittiva

Robotica Intelligenza artificiale

e Machine learning

Big data Internet delle cose (IoT)

Realtà aumentata

e realtà virtuale

3D printing e manifattura

additiva

Altro (specificare)

Nessuna Blockchain Digital twin Droni

Fontihttps://www.techfromthenet.it/201911089809/News-analisi/trend-micro-anche-l-italia-nel-mirino-dei-macro-malware.html

Competenze più rilevanti per le aziende bergamasche

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Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€ Totale Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€ Totale

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Data analytics Cybersecurity Cloud RFID Barcodes e sistemi di tracking

Manutenzione predittiva

Robotica Intelligenza artificiale

e Machine learning

Big data Internet delle cose (IoT)

Realtà aumentata

e realtà virtuale

3D printing e manifattura

additiva

Altro (specificare)

Nessuna Blockchain Digital twin Droni

Bergamo: le competenze digitali

Competenze più rilevanti per le aziende bergamasche

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Top 500 Bergamo

Finanziamenti

Uno degli ostacoli principali per cui le imprese trovano difficoltà ad intraprendere il percorso di digitalizzazione è anche di natura economica, La grande maggioranza delle imprese intervistate – indipendentemente dall’ammontare del fatturato prodotto – ha affermato di aver finanziato il processo di digitalizzazione attraverso mezzi propri. Il prestito bancario risulta comunque uno dei principali mezzi di finanziamento, specialmente per gli attori della filiera con fatturati minori.

Per ovviare alle criticità di natura economica, le imprese hanno a disposizione una serie di incentivi pubblici per concretizzare il percorso di digitalizzazione. Nonostante una minoranza di imprese che hanno partecipato alla survey afferma di non aver mai utilizzato alcun incentivo pubblico, la maggioranza invece dichiara di aver utilizzato strumenti di incentivazione quali Iper e Super ammortamento per finanziare la digitalizzazione.

A livello temporale, l’ultima agevolazione pubblica messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico è il cosiddetto Innovation Voucher Manager. Dalla survey emerge che la grande maggioranza delle imprese – circa il 70% - abbia espresso interesse per questa tipologia di finanziamento, nonostante solo il 24% delle imprese ne abbia sentito parlare. In cosa consiste, quindi, l’Innovation Voucher Manager? È il contributo a fondo perduto introdotto per l’acquisto di prestazioni consulenziali finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Il “manager dell’innovazione” è dunque un professionista che si occupa di favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale e per sviluppare competenze, sul piano tecnico e manageriale, in grado di consentire la gestione dei profili di complessità organizzativa e produttiva che impone la trasformazione digitale e tecnologica.

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Aumento di capitale /

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Iperammortamento

Nessuno Super ammortamento

Credito d'imposta su attività

di ricerca e sviluppo

Nuova Sabatini (o Bene

strumentali)

Credito d'imposta

formazione 4.0

Voucher innovazione

Bandi pubblici Patent box Fondo di garanzia

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Meno di 20M€ Tra 20M€ e 50M€ Tra 50M€ e 100M€ Più di 100M€ Totale

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Forme di finanziamento per la digitalizzazione

Incentivi utilizzati per la digitalizzazione

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Strategia di sviluppo dell’Upskilling 

Le imprese hanno riconosciuto l’importanza dell’upskilling all'interno della propria organizzazione e si stanno muovendo proattivamente per formare le proprie risorse, concentrandosi sulle competenze digitali richieste oggi dal mercato.

È proprio lo studio del mercato e delle tecnologie il punto di partenza per lo sviluppo dell’upskilling. L'individuazione dei trend tecnologici emergenti che hanno la capacità di cambiare radicalmente il modo di operare e pensare dell'impresa e delle persone devono essere prioritizzati dipendentemente dalle specifiche esigenze.

Da qui, un'analisi delle competenze necessarie e una valutazione di quelle presenti all'interno dell'azienda consente di individuare lacune da colmare.

La definizione quindi di programmi di upskilling personalizzati e la loro erogazione attraverso strumenti e metodi efficaci rispetto al contesto di erogazione (e.g.: piattaforme di e-learning, workshop, condivisione di materiale, etc.) è un'attività che deve essere studiata e strutturata in modo consapevole e accurato.

In aggiunta alla formazione, laddove il contesto economico lo consenta, le attività di selezione e assunzione di personale qualificato possono essere intraprese per internalizzare le competenze necessarie.

Un ulteriore strumento per far fronte alla dinamicità dello sviluppo tecnologico è quello di affidarsi a modelli di innovazione aperta che consentano di far leva su diverse forme di ingaggio dell'ecosistema dell'innovazione per reperire competenze e risorse non presenti in azienda. Anche in questo caso, per evitare dispersioni e per garantire risultati tangibili, un approccio strutturato deve essere ricercato eventualmente facendo leva su professionisti esterni che sappiano favorire tali pratiche.

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Top 500 Bergamo

Il vento della quarta rivoluzione industriale soffia a Bergamo

Paolo PiantoniDirettore Generale Confindustria Bergamo

La rivoluzione digitale investe le riflessioni imprenditoriali sul “nuovo” - nuovi materiali, nuove modalità di design dei prodotti, nuovi processi produttivi, nuova logistica, nuove catene del valore di fornitura, nuove competenze, nuove risorse, … - e sta cambiando il mondo dell’impresa. È il vento della quarta rivoluzione industriale, che soffia forte anche a Bergamo.

Un primo esempio: fino a ieri per testare un macchinario era necessario costruire un prototipo fisico; oggi questo si fa attraverso un «gemello virtuale» che permette di riprodurre il comportamento del prodotto reale come nel caso dell’azienda Lovato Electric di Gorle che ha trasferito tutta la progettazione di prodotto in digital twin.

Un’altra novità è la Blockchain, come la piattaforma di investimento «made in Bergamo» Criptalia. Consente di fatto prestiti di denaro tra soggetti non bancari, ma solo se destinati a progetti di sviluppo aziendale; un sistema utile, per esempio, quando un’impresa non ha ancora tutti i requisiti chiesti dagli istituti di credito.

Uno dei temi più affascinanti in fatto di innovazione è poi l’intelligenza artificiale. Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto di Orio al Serio, usa telecamere con un protocollo avanzato di «machine learning» a reti neurali sviluppato dalla divisione organizzativa Idata-Teck di Sorint.Lab di Grassobbio.

È diventato realtà anche l’Internet of things, che associa sensori agli oggetti. Nel nuovo deposito realizzato da Italtrans a Calcio, per esempio, la tecnologia Iot permette di tracciare con assoluta precisione tutta la filiera logistica velocizzando la comunicazione con i clienti finali.

Altro tema attualissimo sono i big data: società bergamasche come Esplores o Sorint.Lab hanno sviluppato tecnologie innovative per garantire la qualità e la concretezza interpretativa di quantità significative di dati nel rispetto del GDPR.

L’innovazione riguarda anche il mondo del commercio. La platform economy permette a business tradizionali di dotarsi rapidamente di soluzioni di ecommerce, di relazione con il cliente e di gestione del magazzino, in particolare ottimizzando la capacità produttiva e

l’accesso al mercato. Una piattaforma tutta bergamasca è Farmakom, che fa per le farmacie quello che Deliveroo fa per i ristoranti: mette in contatto domanda e offerta.

La realtà aumentata cambierà anche l’industria. Un tecnico può riparare un guasto ricevendo, anche da remoto, indicazioni visive sovrapposte all’inquadratura di un macchinario o di un quadro elettrico: basta avere un dispositivo dotato di telecamera. Schneider Electric di Stezzano sta sperimentando la realtà aumentata permettendo ai suoi tecnici, tramite occhiali speciali, di avere le informazioni necessarie per intervenire.

La rivoluzione digitale sta facendo cadere anche lo “status” del segreto industriale: nella open innovation il paradigma è che le imprese condividano le idee per progredire nelle competenze tecnologiche. C’è chi sta realizzando hub (Fae Technology ne ha aperto uno al Kilometro Rosso), chi partecipa a progetti europei (Diapath) o crea startup (Besenzoni, colosso della nautica di Sarnico) per aprirsi alla contaminazione. Per non parlare di Intellimech, il consorzio privato di grandi, medie e piccole aziende per la ricerca precompetitiva nel campo della meccatronica, uno dei più lampanti esempi italiani di open innovation.

Last but not least, la cybersecurity. Un tema critico per aziende, istituti bancari, aeroporti (e non solo) che hanno bisogno di sistemi di sicurezza d’avanguardia contro le minacce informatiche. Con Valtellina, per esempio, Sacbo si è dotata di un sistema in grado di cogliere i segnali di un imminente attacco informatico per agire prima ancora che questo avvenga.

Le trasformazioni digitali “spostano” il livello del nostro manifatturiero, sempre più avanzato. Spesso questi passaggi sono più efficaci, o più veloci, se il manifatturiero alimenta ed è a sua volta alimentato, in un circolo virtuoso, da un ecosistema di supporto.

All’ecosistema si possono ricondurre i servizi innovativi, anche le associazioni di categoria, le infrastrutture fisiche e virtuali, gli aeroporti, le università e i centri di formazione e ricerca di eccellenza, i poli per l’innovazione tecnologica, le fiere, la banda larga e le connessioni in senso ampio. Bergamo ha un robusto ecosistema orientato al manifatturiero: nel campo della

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digitalizzazione merita di essere ricordato il Digital Innovation Hub, promosso da Confindustria Bergamo con Kilometro Rosso, Università di Bergamo, UBI Banca.

Un ecosistema virtuoso è un fattore competitivo distintivo che può favorire la nascita di modelli di business innovativi e sostenere la performance e l’attrattività delle imprese e del territorio in cui operano.

Un fattore abilitante della trasformazione digitale è poi quello delle competenze. La digitalizzazione è interessante, infatti, anche dal punto di vista dell’attrattività delle risorse umane.

Negli anni della crisi, insieme ad un ridimensionamento dell’attività produttiva che appare ormai strutturale anche per effetto di una ricomposizione dell’occupazione verso i servizi, va segnalato come si sia evoluta la composizione dell’occupazione.

Tra il 2008 e il 2017 si è manifestato infatti, in Italia e non solo in Italia, un fenomeno di polarizzazione. È aumentato il peso relativo sia delle professioni caratterizzate da un alto livello di competenze (i.e.

dirigenti, professioni intellettuali e scientifiche, professioni tecniche) sia di quelle elementari (i.e. professioni non qualificate), mentre si è contestualmente ridotta la quota delle professioni intermedie (i.e. impiegati di ufficio, artigiani e operai specializzati, conduttori di impianti e macchinari).

La polarizzazione delle professioni permette di leggere la relazione uomo-macchina in chiave di complementarietà. Accanto a competenze core si può insistere sullo sviluppo di competenze soft quali: l’alfabetizzazione digitale, il problem solving creativo, un mindset imprenditoriale, inter-culturale, inclusivo e orientato alla diversità e l’abilità e la disponibilità a lavorare con i sistemi governati da robot e soluzioni di intelligenza artificiale.

Le imprese possono essere leva sostanziale per un innalzamento delle competenze del sistema manifatturiero e di tutto l’ecosistema territoriale ed economico. Spetta alle rappresentanze nei servizi e nelle istituzioni il ruolo promotore di iniziative sinergiche che, facilitando la digitalizzazione, contribuiscano ad aprire nuove frontiere e nuove soluzioni per la manifattura.

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La cooperazione quale fattore di successo dello sviluppo tecnologico di sistema

Luca GottiResponsabile Macroarea Territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di UBI Banca

Stiamo assistendo ad una rapida evoluzione regolamentare e tecnologica che sta modificando servizi e strategie dei protagonisti del mondo del credito. Un tempo si parlava di multicanalità, adesso chiunque può avere accesso alla sua banca in ogni momento, attraverso una pluralità di mezzi e in maniera sicura. Questo è il cuore dell’innovazione digitale che ha permesso di superare il concetto di multicanalità ed è in questo contesto che si muove UBI Banca, tra i principali gruppi commerciali in Italia.

Alla base del nostro approccio sta il riconoscere come driver concettuale la logica dell’Open Innovation, vale a dire la cooperazione tra università, industria, aziende IT, professionisti e settore finanziario col fine di individuare quindi mettere a fattor comune le innovazioni rilevanti sviluppate congiuntamente o già esistenti all’interno di questi ecosistemi.

Una metodologia e strategia la cui applicazione passa attraverso due fattori chiave: le risorse umane e l’organizzazione di queste. La nascita di un centro di innovazione digitale applicata ai servizi bancari risale al febbraio 2014 e conta attualmente 150 professionisti dedicati al soddisfacimento dei bisogni bancari con soluzioni tecnologicamente innovative. Questi servizi sono realizzati per essere utilizzati con grande semplicità, disegnati per migliorare profondamente la cosiddetta “user experience”, l’esperienza di utilizzo dell’utente dei servizi digitali della Banca. Per farlo è stata costituita una specifica divisione: un incubatore di idee in cui professionisti con profili molto differenti lavorano fianco a fianco ogni giorno, per ideare e realizzare i nuovi servizi del Gruppo. Alcuni professionisti sono tipici del settore bancario, come quelli con profilo commerciale, organizzativo o tecnologico; altri, come i digital legal, i data scientist, i social media manager, gli art director, i digital marketer, i content manager rappresentano una novità.

Attraverso l’unità IT Innovation, il Gruppo, anche direttamente coinvolto in incubatori di start-up nazionali ed internazionali, approccia i temi di frontiera dell’innovazione e garantisce lo scouting sui principali trend tecnologici ispirandosi proprio ai principi e alle metodologie tipiche dell’Open Innovation anche attraverso lo sviluppo di prototipi e progetti pilota per

testare la valenza delle nuove tecnologie. In questo ambito è stato avviato dal 2018 un approccio strutturato nella collaborazione con l’ecosistema delle fintech (start-up dell’ambito finanziario); in particolare UBI banca ha preso parte alle attività di acceleratori che operano a Londra, nella Silicon Valley a Tel Aviv entrando in contatto con progetti innovativi presentati da start-up di tutto il mondo.

Cooperazione è quindi la parola chiave dello sviluppo tecnologico, capace di assicurare indubbi benefici ad ogni partecipante e alle reciproche relazioni, anche per integrazione delle specifiche e proprie competenze. Un esempio nell’ambito della Grande Distribuzione è un progetto realizzato in collaborazione con una catena distributiva la quale, acquisendo un modulo per la gestione dei pagamenti della propria clientela retail, ha potuto strutturarlo in maniera da farne uno dei principali strumenti del sistema marketing intelligence. Un altro esempio in ambito pagamenti di diretto valore per l’azienda corporate è legato al Corporate Banking Platform del Gruppo UBI Banca, che consente un supporto evoluto della relazione tra società cliente e banca e si è recentemente arricchita delle funzioni di Instant Payment che permette pagamenti con addebiti ed accrediti “on-line”.

Sviluppi e collaborazioni che nascono dalla conoscenza dei nostri clienti anche grazie a processi di industrializzazione resi possibili dalle architetture BIG Data da tempo adottate e l’applicazione ai numerosi dati in possesso di algoritmi basati su tecniche raffinate di Intelligenza Artificiale che hanno consentito un’analisi molto precisa dei comportamenti e delle esigenze della clientela. Gestione di dati sensibili che avviene nel rispetto dei più alti livelli di protezione e sicurezza, altro argomento cruciale della frontiera digitale, sui quali il Gruppo investe continuamente significative risorse.

Altro esempio delle soluzioni importanti per le imprese è la fornitura di moduli di gestione finanziaria integrata: l’azienda acquisisce informazioni su se stessa e la propria attività dalla banca. Un sistema che valuta grandezze come, per esempio, magazzini, andamento delle scorte, liquidità e tempi di incasso utili al management per operare scelte finanziarie. Formule di open Banking che trovano applicazione anche nell’ambito dei rapporti con le imprese di dimensioni minori.

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Questo è il cuore dell’innovazione digitale, che convive con la convinzione del ruolo centrale che deve continuare ad avere la Rete fisica degli sportelli, interessata si ad un importante piano di rinnovamento fisico che passa attraverso l’introduzione di tecnologie e soluzioni digitali a beneficio dell’operatività, ma nella quale il cliente può trovare oggi professionisti in grado di offrire, a privati ed imprese, la consulenza necessaria ad assumere decisioni consapevoli in momenti importanti della propria vita finanziaria. Tra di essi la figura dell’assistente digitale che ha il compito di accogliere, ascoltare le esigenze e indirizzare il cliente verso la soluzione più veloce, oltre ad assisterlo nel primo utilizzo dei servizi digitali e nelle operazioni effettuate tramite nuovi strumenti come le casse self. Ai servizi che permettono di snellire le operazioni di routine, viene affiancato un modello di consulenza innovativo, integrando in questo modo il canale fisico con quello digitale. Grazie anche ad una disposizione degli spazi dedicata alle singole esigenze, il cliente potrà contare su personale dedicato, andando incontro ai bisogni delle famiglie e a quelli delle imprese. La clientela ha a disposizione specialisti del Gruppo per gestire operazioni come mutui, prestiti e finanziamenti per le attività imprenditoriali. In Rete la consulenza alle Aziende viene garantita dai team business, consulenti aziende specializzati concentrati su filiali specifiche del territorio, introdotti sul finire del 2017 per far fronte alla varietà e alla complessità delle richieste della nostra clientela.

La consapevolezza dei benefici che l’innovazione digitale sa apportare all’interno dell’azienda spinge quotidianamente UBI Banca a supportare le imprese in questa fase di rapida evoluzione tecnologica, con strumenti finanziari innovativi, a conferma della volontà di voler finanziare progetti virtuosi, andando quindi oltre il rifinanziamento del debito e sostenendo l’ampliamento o il miglioramento del settore produttivo, l’apertura verso i mercati esteri, la digitalizzazione e gli investimenti connessi a Industria 4.0 e alla sostenibilità. Il nostro istituto di credito è, per esempio, socio fondatore del Digital Innovation Hub di Bergamo; esempio dell’esplicita volontà del Gruppo di voler supportare le imprese del Territorio impegnate nei processi di innovazione e digitalizzazione e nelle sfide offerte dal Piano nazionale Industria 4.0. La partecipazione al DIH Bg è una risposta concreta all’accordo che il Gruppo ha sottoscritto nel settembre 2017 con Confindustria Nazionale, finalizzato a generare una sinergia operativa a beneficio delle realtà imprenditoriali italiane animate dalla volontà di investire in innovazione e sviluppo sul fronte digitale. L’accordo prevede una serie di impegni in carico alla Banca già messi in atto da quella firma e che, con l’adesione al DIH Bg, trovano ulteriore modo di affermazione, quale segnale forte della volontà della Banca di partire con un Territorio, quello bergamasco, pronto a raccogliere le sfide di un cambiamento fondamentale attraverso i suoi protagonisti, le pmi e attraverso le importanti realtà

che lo promuovono insieme a noi, ossia Confindustria Bg, Km Rosso, Unibg e DIH Lombardia, di cui il DIH Bg è l’”antenna” per eccellenza. Nel luglio 2019 è stato siglato con Confindustria Lombardia un accordo specifico che prevede un importante coinvolgimento del Digital Innovation Hub Lombardia, un ruolo chiave per offrire un sostegno concreto alle aziende attraverso l’avvio di un percorso di formazione congiunta tra la Banca e l’associazione degli industriali sulle modalità di valutazione dei progetti di investimento delle imprese, del credito e degli strumenti di agevolazione offerti da Impresa 4.0. La partnership consentirà alle imprese di accedere al Plafond Ricerca, Sviluppo e Innovazione da 1 miliardo di euro tramite un’offerta bancaria con finanziamenti a medio e lungo termine e leasing, con il supporto di professionisti qualificati in materia.

Bergamo: le competenze digitali

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Top 500 Bergamo

Quattro insight sull’innovazionedei modelli di business

Daniela Andreiniro e ore ociato c o a i ta or a io e e i er it e i t i er a o

I leitmotive del primo decennio del 2000 sono stati il tema dell’innovazione digitale e la digital disruption. Prendendo spunto da note start-up di successo che a o o ificato ra ica e te a c i ettori i tria i

le imprese di ogni settore e dimensione sono state invitate a rivedere i propri modelli di business, operation e canali di comunicazione alla luce di nuove tecnologie e dell’innovazione digitale.

Quello che è emerso in questi anni, è l’evidenza di essere di fronte alla quarta rivoluzione industriale, le tecnologie digitali sono state paragonate alla rivoluzione tecnologica-industriale dei primi anni del ‘900 quando l’energia elettrica sostituì quella generata dalle macchine a vapore (McAfee e Brynjolfsson, 2017).

Ma come avvenuto in passato, e come testimoniato dalle recenti pubblicazioni, report e articoli di giornali, il processo di digitalizzazione ed innovazione non è

ercor o i eare e e e o e ifica i e e a mera introduzione di una o più tecnologie in azienda. Il 2020 è infatti iniziato con la pubblicazione di report e articoli che fanno il punto della situazione a 10 anni

ai ri i artico i cie tifici te a e a i e model innovation (ad es. Chesbrough e Rosenbloom,

orri c i e tte a e e i and Lecocq, 2010). Quello che emerge è un minore entusiasmo da parte delle imprese sul tema della digital transformation, portando alla luce le contraddizioni relative agli investimenti tecnologici, e i conseguenti disinvestimenti dai progetti di innovazione digitale da parte di big players come Procter & Gamble, Nike e LEGO (Davenport and Westerman, 2018).

i er it a to i o er a io e ri i e iato ricercatori oce ti t e ti a o a o i i it i raccogliere dati, lavorare su framework teorici che molto spesso riescono ad anticipare e cogliere il quadro completo di un fenomeno così complesso come l’innovazione dei modelli di business aziendali.

Da una ricerca condotta negli ultimi quattro anni da parte della scrivente e dalla Prof.ssa Cristina Bettinelli2, abbiamo atto ce e i fico t e arriere a i tro io e i nuove tecnologie digitali e modelli di business innovativi in azienda (Andreini e Bettinelli, 2017)3, ne risulta quindi un fenomeno che si sviluppa su quattro livelli:

1. Livello strategico: la digitalizzazione come mezzo, non fine. L’introduzione di una nuova tecnologia e di processi tecnologici non possono essere considerati degli obiettivi, ma sono meri

e i er ra i ere e efi iti o ietti i i i e a efi i io e i c iari o ietti i o erati i

e concreti sistemi di misurazione sono fondamentali per l’introduzione di nuove tecnologie. L’analisi dei dati (es. data analytics e big data analysis), la ce tra it e c ie te i ter o e e ter o e a ert ra alla sperimentazione devono essere alla base di decisioni strategiche ed operative. Se questo non avviene, l’introduzione di innovazione in azienda

o otr ai e ere cre i i e a i occ i i c i oi i e e ter roce i e atti it e o tre a a i i rivelano che spesso i fallimenti nell’introduzione di innovazioni tecnologiche in azienda derivano proprio da una mancata comprensione delle logiche sottostanti a determinate decisioni, che devono a ere e re i o a e to cie tifico a tri e ti erc a fi ar i a a tec o o ia er l’implementazione di decisioni istintive o imitative?

2. Livello cognitivo: è tutta una questione di testa. Il coinvolgimento del personale e la leadership sono aspetti molto critici dell’innovazione digitale. In primo luogo abbiamo individuato in molte aziende la mancanza di un reale allineamento dei dipendenti sui progetti di innovazione introdotti nell’organizzazione. I progetti spesso vengono “calati dall’alto” senza un vero e proprio coinvolgimento del personale e questo genera ansia e paura rispetto al proprio futuro lavorativo. È necessario quindi riconoscere ed elaborare questi timori perché la tecnologia ha come primo ostacolo proprio l’implementazione umana. Dalle nostre analisi risulta poi che le aziende che hanno investito non solo in formazione, ma anche nella condivisione di una visione digitale ed in progetti di reale coinvolgimento dei dipendenti, hanno trovato soluzioni maggiormente performanti rispetto a chi non ha seguito tale approccio. I primi veri esperti di settore in grado di allineare l’esperienza dei c ie ti co e atti it i ter e a ie a i o o ro rio i dipendenti. L’utilizzo della conoscenza accumulata in azienda è un fattore critico di successo dell’innovazione dei modelli di business.

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3. Livello di apprendimento: innovazione è cultura. La trasformazione digitale è fortemente connessa ai processi di apprendimento e non solo all’introduzione di un’innovazione tecnologica. Creare quindi ambienti aziendali aperti alla sperimentazione, all’apprendimento continuo, allo scambio di informazioni tra implementatori e decisori è fondamentale. Inoltre, consentire ai dipendenti di seguire percorsi formativi dentro, ma soprattutto fuori dall’impresa, permette di sviluppare la cultura dell’apprendimento continuo e una cultura volta all’innovazione continua. Quello che risulta dalle nostre analisi è soprattutto cultura diffusa in azienda, in cui alla base vi sono percorsi precisi di apprendimento e di crescita professionale. L’upskilling e il reskilling sono quindi sicuramente sfide importanti per l’innovazione aziendale. Un altro aspetto importante che apporta apprendimento continuo in azienda è la ricerca, introduzione, e soprattutto il mantenimento in azienda, di talenti in grado di apportare in azienda nuove conoscenze. Ma spesso i migliori talenti o o a c e a i io i e fi a ti a o i o o i a ie ti o e oter o trare e ro rie a i it

precisi sistemi di valutazione del loro lavoro e percorsi di carriera chiari e condivisi in caso di ra i i e to i ecifici o ietti i e e to o avviene le persone abbandonano presto anche i

ro etti i i o ati i e fi a ti

4. Ecosistemi: creare valore per l’intero ecosistema significa creare valore per ogni partecipante. L’introduzione dell’innovazione implica anche la a ta io e i i er e o io i e e to i ifica a

selezione ed il coordinamento costante con diversi art er tec o o ici e atti it i coor i a e to

e i ire io e i i er i or itori tec o o ici fi o a poco tempo fa era di competenza dell’azienda, oggi nel mercato si stanno delineando ecosistemi e i i i i or itori i tec o o ia co e a

conoscenza, sperimentazione e ricerca che lavorano insieme per trovare soluzioni ad hoc per le imprese. L’apertura agli ecosistemi significa anche saper cogliere le opportunità dell’open innovation, della contaminazione tra università, scuole, centri di ricerca e associazioni di categoria. Nella nostra esperienza e a oro i ricerca a ia o erificato c e e i re e maggiormente capaci di innovare con successo sono quelle che più si prestano a lavorare in modo strategico e coordinato con i partner esterni.

Su questo ultimo punto, è importante sottolineare come i er it e i t i i er a o tia i e ta o

sempre più il perno di ecosistemi importanti per le i re e e territorio a i er it a a orato con imprese di diversi settori più di 29 progetti internazionali, ha pubblicato annualmente più di 1.200

ro otti cie tifici a e o itato re etti a creato

11 spin-off e 27 start-up. Inoltre, tutti i percorsi di studio offrono lavori congiunti con imprese e studenti, i centri di ricerca e gli hub della ricerca sperimentano con diversi attori sul territorio nuove evoluzioni tecnologiche, applicazioni e sviluppano ricerche di mercato con gli t e ti fi e a o i ter o a c o a i ta or a io e e i er it e i t i i er a o o re

percorsi formativi per aziende che vogliono collaborare co oce ti e t e ti a fi e i i are a rea e e costante innovazione di business.

BibliografiaAndreini A., & Bettinelli, C. (2017) Business Model Innovation: From Systematic Literature Review to Future Research Directions. Spinger.Chesbrough, H., & Rosenbloom, R. S. (2002). The role of the business model in capturing value ro i o atio e i e ce ro ero or oratio tec o o i o co a ie tria a

Corporate Change, 11(3), 529–555.Demil, B., & Lecocq, X. (2009). Business models evolution: Towards a dynamic consistency view of strategy. Universia Business Review, 23, 86–107

orri c i e tte e e e tre re e r i e o e o ar a ifie perspective. Journal of Business Research, 58(6), 726–735.

Daniela Andreini (PhD) è Professore Associato e Direttore del Master di Primo Livello in Digital i e e e o e t re o a c o a i ta or a io e e i er it e i t i

Bergamo. 2. Cristina Bettinelli (Ph.D) è Professore Associato in Management presso il Dipartimento di Scienze

ie a i co o ic e e eto i a titati i e i er it i er a o3. Il lavoro di ricerca da cui prende spunto questo articolo riguarda un lavoro di raccolta e analisi di t tti i a ori cie tifici co otti a a te a e a i e o e i o atio i i pubblicazioni sono state analizzate, categorizzate e confrontate con interviste, focus group, tesi di laurea e lavori di ricerca ad hoc per imprese.

Bergamo: le competenze digitali

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