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FRANCESCO GALLO * BIAGIO GIOACCHINO MIRAGLIA: PRIMO CATTEDRATICO DI MALATTIE NERVOSE E MENTALI IN ITALIA BIAGIO GIOACCHINO MIRAGLIA: FIRST PROFESSOR OF NERVOUS AND MENTAL DISEASES IN ITALY RIASSUNTO Biagio Gioacchino Miraglia (1814-1885) medico-psichiatra, nato a Rovito CS, fu Direttore del Reale Morotrofio di Aversa CE dal 1860 al 1869 dove introdusse dei metodi di cura più umani utilizzando la lettura, l'ergoterapia, lo psicodramma e la musicoterapia. Fu il primo in Italia a fondare nel 1843 una rivista di psichiatria e nel 1862 ad occupare la Cattedra di Malattie Nervose e Mentali all'Università di Napoli . Credeva nelle teorie frenologiche anticipando l'antropologia criminale di Cesare Lombroso e nel 1853-54 scrisse il "Trattato di Frenologia" in due volumi. Era inoltre un patriota che fu imprigionato dal 1848 al 1855 per attività anti-Borbone in sostegno dell'indipendenza dell'Italia e per aver pubblicato nel 1848 i canti del poema " I martiri di Cosenza" in onore dei Fratelli Bandiera. SUMMARY Biagio Gioacchino Miraglia (1814-1885) born in Rovito (Calabria), was a physician and a psychiatrist who from 1860 to 1869 was the Director of the Psychiatric Hospital in Aversa (Caserta) where he introduced more educational and humane treatments such as reading sessions, ergotherapy, psychodrama and music therapy. He * Psicoterapeuta e Medico specializzato in Psichiatria presso l’Università di Padova. Professore a Contratto presso University of Maryland (USA). 17

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FRANCESCO GALLO*

BIAGIO GIOACCHINO MIRAGLIA:PRIMO CATTEDRATICO DI MALATTIE NERVOSE E

MENTALI IN ITALIA

BIAGIO GIOACCHINO MIRAGLIA: FIRST PROFESSOR OF NERVOUS AND MENTAL DISEASES IN ITALY

RIASSUNTO Biagio Gioacchino Miraglia (1814-1885) medico-psichiatra, nato a Rovito CS,

fu Direttore del Reale Morotrofio di Aversa CE dal 1860 al 1869 dove introdusse deimetodi di cura più umani utilizzando la lettura, l'ergoterapia, lo psicodramma e lamusicoterapia. Fu il primo in Italia a fondare nel 1843 una rivista di psichiatria e nel1862 ad occupare la Cattedra di Malattie Nervose e Mentali all'Università di Napoli.Credeva nelle teorie frenologiche anticipando l'antropologia criminale di CesareLombroso e nel 1853-54 scrisse il "Trattato di Frenologia" in due volumi. Era inoltreun patriota che fu imprigionato dal 1848 al 1855 per attività anti-Borbone in sostegnodell'indipendenza dell'Italia e per aver pubblicato nel 1848 i canti del poema "I martiridi Cosenza" in onore dei Fratelli Bandiera.

SUMMARY Biagio Gioacchino Miraglia (1814-1885) born in Rovito (Calabria), was a

physician and a psychiatrist who from 1860 to 1869 was the Director of the PsychiatricHospital in Aversa (Caserta) where he introduced more educational and humanetreatments such as reading sessions, ergotherapy, psychodrama and music therapy. He

*Psicoterapeuta e Medico specializzato in Psichiatria presso l’Università di Padova. Professore a Contratto presso University of Maryland (USA).

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Formazione Psichiatrica n.1 Gennaio-Giugno 2016

was the first in Italy to publish a journal on psychiatry and to become a full universityprofessor of Nervous and Mental Diseases at the University of Naples. He developedphrenological theories even before Cesare Lombroso's criminal anthropology and in1853-54 wrote the "Trattato di Frenologia" in two volumes. Being a patriot whosupported Italian independence from Bourbon rule and who wrote in 1848 the poems "Imartiri di Cosenza" in honor of the Fratelli Brothers, he was imprisoned from 1848 to1855.

Biagio Gioacchino Miraglia (1814–1885) noto come"Biagio Miraglia", medico, psichiatra, poeta e patriota,nacque a Rovito (CS) ed era figlio di Teresa Peluso e diNicola Miraglia, un Magistrato della Corte Criminale. Ingiovane età mostrò una predisposizione per materie letterarietanto che già a diciotto anni compose la tragedia "MarzioCoriolano". Successivamente, studiò all'Università di Napolilaureandosi nel 1837 in Medicina e Chirurgia ed esercitandonei primi anni la professione in un piccolo paese calabrese

sullo Ionio. Tornò a Napoli nel 1841 per perfezionare la propria formazione medica,

dedicandosi in particolare alle malattie mentali. Fin dagli inizi della sua attività,pubblicò brevi memorie su argomenti di clinica medica (epilessia, tetano, febbriperiodiche e pleuro-polmonite epidemica) e di clinica chirurgica. Nel 1842 fuassunto come medico al Reale Morotrofio di Aversa CE che per molti anni ful'unico ospedale psichiatrico delle province del Regno delle Due Sicilie.L’istituto era stato fondato nel 1813 grazie al Decreto firmato l'11 marzo 1913da Re Gioacchino Murat con il quale si assegnò ai "folli" l'antico Convento deiMinori e con un secondo Decreto del 10 giugno 1813 si assegnò alle donnealienate il soppresso Convento dei Cappuccini al Monte.1 La denominazioneoriginaria degli ex conventi era "Reali Case de’ Matti" (1813) e ledenominazioni successive furono "Reale Manicomio" o "Morotrofio dellaMaddalena"di Aversa (1865), "Reale Ospedale Psichiatrico" di Aversa (1934)e "Ospedale Psichiatrico S. Maria Maddalena” (1947).

1Il R. Manicomio di Aversa nel 1° centenario dalla fondazione , 5 maggio 1813-5 maggio 1913, Cenni

Cronistorici con Prefazione del Prof. Eugenio La Pegna, Direttore del R. Manicomio, Libero Docente nella R.Università di Napoli, Aversa CE, Tipografia Fratelli Noviello, 1913, p. 26.

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All'inizio l'Istituto fu diretto dall'abate e dottore in legge Giovanni Maria Linguiti (1773-1825) il quale usava la formula "disciplina, cura e occupazione"invece di "repressione e segregazione" iniziando a pensare che una patologia del cervello fosse la causa della pazzia.

Ogni sala di degenza aveva un nome: "Vesania" (sala dei maniaci),"Athymia" (sala dei monomaniaci), "Desipientia" (sala dei dementi),"Hebetudo" (sala per gli oligofrenici) e "Morbus comitialis" (sala degliepilettici) nomi scritti in latino per non rivelare ai malati la loro patologia cosìda non etichettarli e rattristarli.2

Il Linguiti introdusse due innovazioni: l'ergoterapia (ad esempio, lalavorazione delle manifatture delle tele: nel 1841 nel Morotrofio c'erano 33telai, una tintoria, un torcitoio e gli ospiti potevano imparare dei mestieri comequello del sarto, del ciabattino e del tipografo) e gli svaghi, come la musica e ilteatro. Il direttore fece organizzare delle rappresentazioni teatrali utilizzandocome attori gli stessi ospiti della Struttura, ritenendo che ciò sarebbe stato utileai pazienti per capire se stessi. Egli faceva rappresentare nel palcoscenico aciascun malato un personaggio il cui carattere era in opposizione alle ideepredominanti dello stesso malato. Così facendo, il monaco-alienista affermavadi aver notato che i folli, avendo l’impegno di recitare la figura psicologica loroaffidata, penetravano talmente nella parte che “quasi senza avvedersene, a pocoa poco, si spogliavano delle loro precedenti idee stravaganti”.

2Annali Universali di Statistica, luglio-agosto 1834, Tipografia Lampato, Vol. XL, n.ri 121 e 122, Milano, p.143.

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Giuseppe Simoneschi fu Direttore del Morotrofio dal 1831 al 1856:"...Durante il 1833, tra 673 folli, dei quali 447 maschi e 226 femmine, si èottenuta la totale guarigione di 60 tra i primi e 15 delle seconde, dovendo notareche il numero degli infermi stimati curabili era al principio della indicata epocadi soli 217, cioè 165 maschi e 52 femmine, il che dimostra che nel volgere di unsolo anno ne siamo guariti meglio di un terzo".3

Federico Cleopazzo (1824-1900) fu Direttore del Manicomio dal 1856 al 1860. Egli attuò dei miglioramenti strutturale degli edifici e dei rinnovamenti igienici e fece continuare le rappresentazioni teatrali.4

Nel 1842 fu assunto come medico Biagio Miraglia il quale portò avantile rappresentazioni teatrali riuscendo a rendere così famosa la compagnia dimatti che fu invitata a recitare nel Teatro del Fondaco di Napoli, oggi TeatroMercadante (foto). Ciò fu molto apprezzato anche dal famoso alienista Jean-Etienne Dominique Esquirol (1772-1840) il quale riteneva valido il teatro comestrumento. Nel 1863 anche Alessandro Dumas (1802-1870) autore dei Tremoschettieri e de l Conte di Monte Cristo, assistette ad una di queste

3Annali Universali di Statistica ... op. cit., p. 146.

4Il R. Manicomio di Aversa nel 1° centenario dalla fondazione..., op. cit., p. 68.

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rappresentazioni e scrisse l'articolo “I folli del dottor Miraglia” in cuisviluppava l’idea che sul palcoscenico fosse possibile analizzare tante realtà,compresa la follia. Il Prof. Miraglia era convinto che la malattia psichica avessemolti risvolti affettivi, e che l’individuo “disturbato”, “disadattato” o“sfiduciato” riuscisse meglio a riacquistare fiducia in se stesso osservando leesperienze degli altri e rivelando in pubblico le proprie.

Presso il Reale Morotrofio, Miraglia entrò in contatto con LuigiFerrarese (1795-1855) il principale promotore della teoria frenologica edell'antropologia criminale in Italia e con il pensiero dei maestri di questo, imedici tedeschi Franz Joseph Gall (1758-1828) e Johann Gaspar Spurzheim(1776-1832) ideatori della teoria frenologica secondo la quale le singolefunzioni psichiche dipenderebbero da particolari regioni del cervello. Tali teoriefurono riprese successivamente dal più noto Cesare Lombroso (1835-1909).

Secondo Franz Joseph Gall esisterebbero 27 zone del cranio a cui

corrisponderebbero delle regioni della mente, a loro volta responsabili dicaratteristiche facoltà della nostra personalità:·percettive (locality, memory, orientation of time, place, form and weight,individuality, eventuality) ·intellettive (causality, comparison, human nature, calculation,constructiveness) ·energet iche (firmness, self-esteem, approbativeness, destructiveness,segretiveness, cautiousness)· morali (veneration, spirituality, benevolence, ideality, conscientiousness) ·a f f e t t i v e (affection, acquisitiveness, secretiveness, destructiveness,alimentiveness, amativeness, inhabitiveness) vedi sotto, disegno di "MappaFrenologica"

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Miraglia invece ind iv iduò 38 zone del cranio alle qualecorrisponderebbero un altrettanto numero di facoltà umane, suddivise inaffettive, morali ed intellettive:

· L e facoltà affettive erano 12: alimentatività, biofilia, equilibrio,amatività, abitavità, affezionività, combattività, distruttività, secretività,acquisitività, costruttività, filogenitura

· L e facoltà morali o sentimenti erano 13: stima di se, approbatività,circospezione, benevolenza, venerazione, fermezza, coscienziosità, speranza,meravigliosità, idealità, gaiezza, imitazione, visione.

· Le facoltà intellettive erano 13 suddivise in percettive (individualità,configurazione, estensione, peso, colore, località, calcolo, ordine, eventualità,tempo, tono) e in riflessive (comparazione, causalità).

La valutazione dello stato di queste singole facoltà dipendeva

dall'osservazione di sintomi specifici:· facoltà affettiva: autostima, prodigalità, disperazione, superstizione,

maniacalità, depressione· facoltà morale: dignità, bontà, carità, incostanza, disperazione· facoltà intellettiva: alterazione del gusto, della vista o dell'udito,

rapporto causa-effetto, concetti astratti, orientamento temporo-spaziale,memoria, ragionamento.5

Come mostra la seguente tabella, nel 1860 tra i ricoverati del Morotrofioi sintomi o disturbi che accusavano più frequentemente erano quelli affettivi,seguiti dagli istintivi-percettivi ed infine da quelli morali.6

5Biagio Gioacchino Miraglia, "Trattato di frenologia" vol. II , Tipografia dell'Ancora, Napoli, 1854, pp. 76-

104. 6Ibidem, p. 123.

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Queste nozioni di "organografia cerebrale" o "mappatura frenologica"guidarono il Miraglia ad identificare i tipi di patologie nella convinzione chedalla morfologia cranio-encefalica dipendessero i comportamenti, gli istinti e isentimenti del soggetto analizzato.

Le teste di Giuditta Guastamacchia (1768-1800), di suo padre NicolaGastamacchia, del chirurgo Pietro de Sandoli e del sicario Michele Sorbo,fanno parte della collezione “I Crani della Vicaria”, donati dal Prof. Miragliail 21 settembre 1869 al Museo Anatomico dell’Università di Napoli dopo avereeffettuato su di essi degli studi frenologici.7 Questi individui era stati impiccatinel 1800 e le loro teste recise erano rimaste appese per 55 anni sulle mura delCastel Capuano di Napoli (nel dicembre 1855 furono consegnate al Prof.Miraglia che effettuò degli studi frenologici).

Giuditta Guastamacchia era una giovane vedova peccaminosa che avevainiziato una tresca amorosa con un prete, Don Stefano d’Aniello il quale pernascondere il loro illecito rapporto, viveva a casa della ragazza e si spacciavaper suo zio. Come copertura le fece sposare Leonardo Altavilla, un suo nipotedi appena 16 anni che però sentendosi tradito e deriso, voleva denunciare i dueadulteri. Temendo il peggio, Giuditta chiese al padre di aiutarla ad eliminare ilmarito e così assieme a due complici, lo strangolarono. Un loro amico chirurgoPietro de Sandoli fece il corpo a pezzi ed ognuno dei complici ne ebbe unaparte che dispersero in varie località. Uno dei complici, il barbiere, fu però

7Biagio Gioacchino Miraglia, "Parere frenologico sul cranio della celebre Giuditta Guastamacchia, di suo

padre e di altri complici, grandi delinquenti giustiziati in Napoli in aprile 1800", Tipografia Iside, Napoli,1876.

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fermato dalla guardia reale che nel controllo di routine, gli trovarono il macabrobottino in un sacco. Questi, dopo un estenuante interrogatorio, confessò ilcrimine e diede i nomi dei complici. Giuditta, il padre, il chirurgo e il sicariofurono arrestati, processati e condannati alla forca. Il prete Don Stefano invece,fu condannato all'ergastolo e rinchiuso a Favignana.

Salirono sulla forca in Piazza delle Pigne, e l’impiccagione avvenne il 19aprile del 1800. Giuditta, più di tutti, fu punita maggiormente. Dopol’impiccagione, la testa e le mani le furono amputate e messe in mostra sullemura di Castel Capuano (vedi disegno) dietro dei graticci di ferro.

"… La terribile sentenza del dì 16 aprile 1800 condannò i delinquenti adessere trascinati per le vie ed a morire su le forche, e ad essere le teste affissealle mura della Vicaria. Solo D'Aniello scampò alla morte, poiché fucondannato ad essere rinchiuso per tutta la sua vita nella fossa di Favignana.Tutti subirono la morte con intrepida rassegnazione. Giuditta aveva 32 anni.La stessa sera dell'esecuzione, coll'ordine medesimo come furono giustiziati, sividero in gabbie di ferro appese alle mura di Castel Capuano le teste diGiuditta, del padre, del chirurgo e del sicario".8

"Queste quattro teste esposte per 56 anni al sole, alla pioggia ed alla

polvere, presentarono, quando furono tolte dalle gabbie, una crosta dura diterra che accuratamente tolsi. Il colore delle ossa era oscuro. Le condizionigenerali anatomiche di Giuditta confermano essere questo appartenuto ad un

8Biagio Gioacchino Miraglia, "Parere frenologico sul cranio...", op. cit., p. 11.

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individuo fra i 20 ed i 36 anni, imperocchè la sottigliezza delle ossa, le suturenon disparse, anzi facili a disarticolarsi, lo stato d'integrità dei denti, sonocondizioni che ordinariamente non si rinvengono dopo questa età...Dalledimensioni generali del cranio di questa donna si ottiene, come di sopra hoaccennato, che le parti posteriori e laterali sono predominanti in volume su lesuperiori ed anteriori; cioè le tendenze animali sono soverchianti suisentimenti morali e le facoltà intellettive; così che da queste ultime quelle noncontrobilanciate, anzi deviate dallo scopo morale a cui la ragione mediante ilpotere di volontà avrebbe potuto dirigerle, trascinarono l'individuo asoddisfarle ad ogni costo".9

Gli studi frenologici effettuati nel 1869 dal Prof. Miraglia mostrarono che

alcune zone del cranio (posteriore e base) erano più sviluppate rispetto ad altre(vedi disegno sotto).

"Tutta la regione posteriore e della base di sì enorme cranio, sede delleparti cerebrali, per cui si manifestano gli istinti animali, ha contenuto quattroquinti della massa del cervello. La fronte stretta e sfuggente indietro non hapotuto accogliere che piccolissimi e bassi lobi anteriori dell'encefalo; così chele nobili facoltà superiori non potevano presentare che limitatissimemanifestazioni in maniera che il soverchiare delle tendenze in guisastraordinaria".10 (vedi cranio sotto).

9Ibidem, p. 17.

10Ibidem. p. 26.

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I l Miraglia fondò nel 1843 il "Giornale Medico-Storico-Statistico delReale Morotrofio del Regno delle Due Sicilie per la parte Citeriore al Faro" laprima rivista italiana di psichiatria.

Il periodico pubblicato per circa un biennio, ospitava osservazionicliniche raccolte nell'Istituto di Aversa e conteneva anche articoli di psichiatria,di anatomia, di fisiologia, di polizia sanitaria e di medicina legale.

L’impegno come medico-psichiatra non impedì al Miraglia di coltivaredegli interessi letterari dei quali diede prova della sua capacità scrivendo delletragedie come Marzio Coriolano (1834), Messalina (1844), Il Corsaro (1844) ealtre rimaste inedite, nonché un certo numero di composizioni poetiche, solo inparte date alle stampe.

Questa sua passione per la letteratura, gli causò però gravi problemiperché dopo l’insuccesso della spedizione dei Fratelli Bandiera e la lorocondanna a morte nel 1844, pubblicò i quattro canti del poema I martiri diCosenza (1848), considerato il migliore fra i suoi lavori letterari, ma che loespose politicamente in quanto si mostrò contrario al potere borbonico e afavore del liberalismo.

Nell’ottobre del 1848, dopo essere destituito dall’incarico ospedaliero, fuimprigionato nel Carcere di Aversa dal quale, nel gennaio del 1850, fu trasferitoa quello di Castel Capuano e quindi in altre prigioni napoletane dove entrò incontatto con altri patrioti. Nel processo del dicembre del 1851 fu condannato adieci anni di reclusione, pena poi condonata perché sopraggiunse unaindulgenza del Sovrano. Durante gli anni di prigionia, scrisse il "Trattato difrenologia: applicata alla medicina, alla giurisprudenza criminale, allaeducazione, alla morale, alla filosofia, alle belle arti: con atlante di figure"pubblicato a Napoli nel 1853-54 11 che resta una fra le più ragionate edequilibrate opere frenologiche italiane.

Nel I volume di questo trattato troviamo la sua classificazione dellemalattie psichiche suddivisa in ordini i quali vennero distinti in generi.12

1° ordine: facoltà affettive 1° genere (istinti o propensioni)2° genere (sentimenti o qualità morali)2° ordine: facoltà intellettive1° genere (percettive)

11Francesco Gallo, "I grandi medici calabresi da Alcmeone a Dulbecco nell'ambito della storia generale

della medicina", Pellegrini Editore, Cosenza, 2013, pp. 321-325. 12

Biagio Gioacchino Miraglia, "Trattato di frenologia" vol. I , Tipografia dell'Ancora, Napoli, 1854, p. 37.

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Gallo F. Biagio Gioacchino Miraglia: primo cattedratico...

2° genere (riflessive)3° ordine: facoltà morali o sentimenti Questa classificazione improntata alla frenologia e sostenuta

dall’esperienza di osservazioni cliniche e anatomopatologiche nel Morotrofio diAversa, non fu universalmente accettata per la la soggettività delledimostrazioni sull’associazione di anomalie cranio-encefaliche e follia.

Nella stessa opera si trovano altre descrizioni che riguardano:· i disturbi psicosomatici: "...L'ira, la collera, l'amore ecc., che sono

affezioni cioè manifestazioni di stato degli organi facoltativi encefalici, hannoinfluenza sul fegato, sui muscoli, sul cuore ecc.; e le affezioni di questi ultimiparimenti la dimostrano sul cervello, di cui alle funzioni influiscono in modo dafar sorgere le medesime modificazioni morali."13

· sede dell'intelligenza e dell'emotività sul cervello"...Voltaire aveva la parte anteriore della testa di dimensione

straordinaria, a fronte di cui il rimanente del capo sembrava piccolo. In Neronee Domiziano le parti laterali del capo predominavano su quelle della fronte edella sommità anteriore".14

· causa organica della psicosi maniacale e della depressione"Nei casi di mania di lunga durata, il tavolato osseo corrispondente alla

lesione di tutto l'encefalo o del maggior numero delle sue parti si offre quasisempre assottigliato fino ad essere alcune volte trasparente" . Per la depressione,invece, "... le ossa craniche si ritrovano più spesse e dense".15

· importanza dell'antropologia criminale"Dice il dottor Miraglia, che l'educazione e la giurisprudenza hanno

sbagliata la via, perché la prima non esamina frenologicamente le tendenze, e laseconda non misura la colpabilità delle azioni umane che dai soli motivi esterniche spingono al delitto, escludendone gl'interni."16

Nel II volume dello stesso trattato troviamo:· l a definizione della "pazzia" ovvero "La ragione, l'intendimento,

l'attenzione, l'immaginazione, la volontà, la memoria ecc. sono le qualità piùeminenti operative dello spirito su le funzioni cerebrali che le mettono in atto ed

13Ibidem, p. 31.

14Ibidem, p. 45.

15Ibidem, pp. 54 e 55.

16Ibidem, p. 91.

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esercizio; or se queste funzioni o atti cerebrali ...sono pervertite, devenaturalmente avvenire in esso e nella manifestazione delle facoltà un disordinenon riconoscibile e quindi incorreggibile dalla mente medesima."17

La moglie Maria Rosa morì nel 1854, vittima del colera. Si risposò poi

con Giuseppina Tucci, molto più giovane di lui, dalla quale ebbe sei figli.Come già indicato, Miraglia fu incarcerato nel 1848 ma venne scarcerato

nel 1855. Successivamente, nell'agosto 1860 fu nominato Direttore del RealeMorotrofio di Anversa, succedendo a Federico Cleopazzo. Ha rielaborato lagerarchia ospedaliera, improntando la sua azione al recupero dei ricoverati,raccomandando l’uso delle cartelle cliniche e una gestione secondo criteri didisciplina e trattamento umano, proibendo l’uso dei mezzi coercitivi. Fuinaugurata una farmacia ospedaliera che era mancata sino a quel momento.L’ergoterapia divenne complementare al successo delle cure e importanza fudata alla lettura, alla musica e al teatro.

Nel 1862 ottenne l'incarico dell'insegnamento di Clinica delle MalattieNervose e Mentali all'Università di Napoli, la prima cattedra in Italia diquesta specialità. Incominciò un corso di "Frenologia" pubblicando per lestampe la relativa lezione introduttiva ed ebbe dei validi allievi come GaspareVirgilio che nel 1876 divenne Direttore del Morotrofio, Gaetano Licopoli(1833-1897), Giuseppe Cotronei, Nicola d'Ambrosio e Tommaso Virnicchi.18

La sera del 2 giugno 1861 nel Manicomio di Aversa, in occasione dellafesta nazionale, il Direttore del locale Reale Morotrofio, il Miraglia, fondò laSocietà Frenopatica Italiana.

Egli, ricordando che già nel 1849 aveva espresso la necessità diorganizzare un'Accademia di Medicina Mentale, afferma che "I medicicomponenti la commissione medica pel morotrofio formeranno un'accademiascientifica [...] dove si tratterà di psicologia, di fisiologia, e specialmente difisiologia e patologia del cervello, di anatomia comparata e patologica; [...] Loscopo cui deve tendere questa nobile accademia (è) quello [...] di sollevaregl'infelici dal morbo che li flagella nell'intelletto. Questo morbo che si chiamapazzia non è affezione subbiettiva dello spirito, come ancora da molti si crede,ma bensì di quell'organo per mezzo di cui esso svolge e manifesta le suefacoltà. Per lo che la terminazione medico psicologica o psichiatrica checomprende un impossibile concetto di subbiettiva modificazione morbosa

17Biagio Gioacchino Miraglia, "Trattato di frenologia" vol. I , op. cit., p.70.

18Il R. Manicomio di Aversa nel 1° centenario dalla fondazione..., op. cit., p. 86.

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Gallo F. Biagio Gioacchino Miraglia: primo cattedratico...

dell'anima, dev'essere surrogata dal termine frenopatica che comprende espiega il vero concetto della pazzia qual morbo o affezione del cervello. LaSocietà Frenopatica Italiana inaugurata quest'oggi sorge da questo rinomatomanicomio di Aversa, scuola del sapere per le malattie della mente, e [...]raccoglierà nel suo seno cospicue celebrità scientifiche italiane e straniere."

Dopo la fondazione della Società Frenopatica creò nel 1863 una nuova

rivista psichiatrica chiamata “Annali Frenopatici Italiani: Giornale del Reale Morotrofio di Aversa e della Società Frenopatica Italiana”. Si trattava di unapubblicazione dedicata soprattutto alla vita interna e alle ricerche del Morotrofio sempre fedele al suo approccio frenologico. In esso furono pubblicati diversi lavori che riguardavano dati clinici, organizzativi e statistici.

Le idee innovative introdotte nel Morotrofio e pubblicate in"Osservazioni al rapporto della commissione tecnica nominata dallaDeputazione provinciale di Terra di Lavoro per riferire sullo stato delMorotrofio di Aversa, Aversa 1869) avevano creato delle polemiche edopposizioni locali e considerando i contrasti, il Miraglia decise nel 1869 diabbandonare la direzione dell’ospedale in quanto "...volevasi ad ogni modoridurre il Direttore all’ufficio dell’infermiere […] i clericali hanno qui grandedominio" come scrisse in una lettera al Ministro, pubblicata da B. Miraglia jr.:1955, p. 394).

Negli anni seguenti operò in una Clinica Privata per la Cura dei DisturbiMentali a Capodichino, continuando i suoi studi. Pubblicò il lavoro statistico sulMovimento dei Pazzi del Manicomio di Aversa dal 1813 a tutto il 1869 (inArchivio italiano per le malattie nervose, VIII [1871]). Spesso chiamato comeperito nei giudizi penali, negli ultimi anni il Miraglia si diresse verso lo studiodi questi temi, lavorando anche su questioni che si arricchivano allora deicontributi dell’antropologia criminale lombrosiana e della scuola dicriminologica positiva.

Nell’opuscolo "Sulla procedura nei giudizi criminali e civili perriconoscere l’alienazione mentale. Osservazioni medico-psicologiche-legali"(Napoli 1870) sintetizzò la discussione su temi di notevole interessegiurisprudenziale, le problematiche cliniche della «pazzia ragionante», lecautele nell’esame della simulazione e della dissimulazione, il ricovero coattodisposto da autorità giudiziaria, la funzione dei periti medico-legali. Inviando ilsuo scritto a Pietro Mancini (1876-1968), Ministro di Grazia e Giustizia, neebbe una lusinghiera lettera di ringraziamento, insieme con l’invito acollaborare ai lavori per il nuovo codice penale.

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Formazione Psichiatrica n.1 Gennaio-Giugno 2016

Un interessante caso di psichiatria forense studiato dal Prof. Miraglia fuquello della signora Teresa Santoro la quale affetta da "follia ragionante", surichiesta del marito Cav. Giulio De Martino, fu obbligata ad un ricovero coattoanche se secondo il Miraglia questa forma di alienazione mentale cheriguardava esclusivamente le emozioni e i sentimenti, non comprometteva lacapacità di intendere e di volere. La Santoro querelò il marito di "sequestro dipersona" obbligandola al ricovero il 26 marzo 1870 in una clinica privata aCapodichino. Nonostante lo psichiatra Domenico Testa le avesse diagnosticato"lipemania con delirio di persecuzione" , Miraglia confermò invece che lapaziente fosse affetta da un "comportamento anaffettivo “verso i propri figli ereagisse con "indifferenza verso il mondo esterno" ambedue tipichemanifestazioni nella "follia ragionante". Credendo che la facoltà affettivafunzionasse indipendentemente da quelle intellettive, la "follia ragionante" sicredeva fosse una forma di patologia insidiosa in quanto chi ne è affettosfuggendo la diagnosi, può trasgredire ogni tipo di regola sia sociale chegiuridica.19

Miraglia non aveva abbandonato l’interesse per la craniologia diderivazione frenologica e volle confrontare la maschera di morte di Napoleonecon la fisionomia di Garibaldi ("Parere frenologico su Napoleone I e GiuseppeGaribaldi", 1884), per spiegare nella forma del cranio le diverse attitudinipersonologiche, le facoltà affettive e le facoltà intellettive dei due personaggistorici.

Negli ultimi momenti della sua vita, assieme a Cesare Lombroso, sidedicò ad un ampio studio di antropologia criminale, specie quando fuconsulente della difesa nel processo del soldato calabrese pluriomicidaSalvatore Misdea (1862-1884) di Girifalco CZ che aveva ucciso ottocommilitoni. Il "Parere freniatrico-legale su Salvatore Misdea condannato dalTribunale Militare di Napoli e fucilato la mattina del 21 giugno 1884" (Napoli1884) fu l’ultimo lavoro pubblicato. Miraglia concordava con Lombroso sullafollia dell’imputato, ma molto meno sull’utilità della pena di morte. Entrambiperiti della difesa, sostennero l’impossibilità che questi fosse capace didistinguere il giusto dall’ingiusto. "Tra le perizie dei medici di parte, spiccaappunto il nome di Lombroso, che partecipava attivamente all’esame di Misdeadurante il processo. Lo dichiarava delinquente nato, imbecille morale e questostato si associava all’epilessia. L’imbecillità morale era deducibile anche daalcuni tratti somatici (tipici dei calabresi, dirà Lombroso) come la forma degli

19Emilia Musumeci, "Emozioni, crimini, giustizia: un'indagine storico-giuridica tra Otto e Novecento", FrancoAngeli, Milano, 2015, pp. 34, 61, 62.

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Gallo F. Biagio Gioacchino Miraglia: primo cattedratico...

zigomi, della fronte, lo strabismo, ecc. L’appiattimento della fronte e ilprofondo affossamento ai lati del frontale avrebbero evidenziato una forma diatavismo ritenuta collegabile alla follia morale. In generale però si riscontra lavolontà di non dare peso, in sede processuale, agli elementi che avrebberoricondotto a forme di “regionalismo”, cioè a quell’antagonismo tra regioni chenell’esercito doveva essere molto forte e che aveva condotto Misdea a sentirsioffeso per le derisioni sulle sue origini e che lo avevano esasperato a tal puntoda imbracciare il fucile e sparare".20

Miraglia e Lombroso non diedero peso al fatto che Misdea fosse ubriacoe che fosse stata vittima di molti pregiudizi, "stalking" ed umiliazioni che avevaprodotto una forte sofferenza psichica, una crisi d’angoscia, capace di attivareimpulsi distruttivi e di scatenare la passione alla vendetta.

Nel 1884 il Miraglia lasciò l’incarico di consulente del Manicomio diNocera Inferiore. Ormai estraneo alle generazioni di alienisti che animavano ladiscussione scientifica, il Miraglia morì a Napoli il 14 marzo 1885.

Conclusione Biagio Miraglia si occupò di frenologia anticipando le tesi di Cesare

Lombroso (1835-1909) sostenendo la tesi della patologia psichiatrica neicriminali abituali. Le sue teorie si basavano sul concetto del criminale pernascita, secondo cui l'origine del comportamento criminale fosse insita nellecaratteristiche anatomiche del criminale. Secondo lui, il delinquente aveva delleanomalie anatomiche e degli atavismi, che ne determinavano il comportamentosocialmente deviante. Conseguentemente l'inclinazione al crimine era unapatologia ereditaria. Miraglia non prese in considerazione i fattori ambientali,educativi e sociali come concorrenti a quelli fisici e genetici nelladeterminazione del comportamento criminale.

La sua teoria frenologia faceva parte del "razzismo scientifico" che preseorigine da un’interpretazione erronea dell'evoluzionismo di Charles Darwin(1809-1882), venne applicata a classificare gli essere umani in razze superioried inferiori ed a proporre le tesi eugenetiche di Francis Galton (1822-1911). Ilrazzismo scientifico venne rifiutato politicamente e scientificamente solo dopola fine della Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo però alcune sue sfumaturevengono riproposte da fanatici estremisti semplicemente sostituendo alla parola

20Carlotta Latina, "Soldati delinquenti, scienza giuridica e processi penali militari nell'Italia unita", Historia et

ius, Roma, 2/2012, p. 10.

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"razza" quella di "etnia", "popolo" o "civiltà". In questo modo si mantieneintatta la stessa precedente impostazione "pseudo-scientifica".

La scienza moderna ha dimostrato che sia l'ambiente sia i geniinfluiscono sull'aspetto fisico, ma che quest'ultimo non influisce sulcomportamento, determinato invece primariamente dalle esperienze cognitivedell'individuo. Pertanto, le teorie frenologiche d i Biagio Miraglia, LuigiFerrarese, Franz Gall, Gasper Spurzheim e Cesare Lombroso sono attualmenteconsiderate pseudoscientifiche.

Si riconosce a Miraglia il merito di coltivare e diffondere l’indirizzo

somatico negli studi psichiatrici e di aver tentato un primo approcciosistematico allo studio della criminalità, tanto che ad alcune sue ricerche siispirarono Sigmund Freud e Carl Gustav Jung per alcune teorie dellapsicoanalisi applicata alla società. In una visione materialista sosteneva che lefacoltà mentali fossero manifestazioni psico-organiche e quindi anche lepulsioni della follia dovevano ritenersi affezioni dell’encefalo.

"...Biagio Miraglia...moriva in Napoli il 14 marzo 1885, compianto da

quanti lo conobbero e potettero ammirarne la mente ed il cuore. Il Municipio diNapoli deliberò che la salma del Maestro avesse degno monumento nel recintodegli uomini illustri, con una epigrafe dettata da O. Bovio, che una lapide fossemurata alla casa dove egli morì e che una via della Città fosse a lui intitolata. IlManicomio di Nocera Inferiore intitolò al Miraglia l'Atrio maggiore delloStabilimento. Il Reale Manicomio di Aversa ha intitolata a Biagio Miraglia laSuccursale di S. Agostino, ed ha decorato la sala della Direzione di un busto inbronzo in onore a lui, a cui si è aggiunto un bellissimo ritratto del Miraglia,donato dall'ex amministratore Prof. Pasquale Vincenti".21

21Il R. Manicomio di Aversa nel 1° centenario dalla fondazione..., op. cit., p. 88.

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Gallo F. Biagio Gioacchino Miraglia: primo cattedratico...

BIBLIOGRAFIA

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121 e 122, Milano.Cascella, F. (1913). Il R. Manicomio di Aversa nel 1° centenario dalla fondazione, 5 maggio 1813-5 maggio 1913, Tipografia Fratelli Noviello: Aversa (CE).

Gallo, F. (2013). I grandi medici calabresi da Alcmeone a Dulbecco nell'ambito dellastoria generale della medicina, Pellegrini Editore: Cosenza.

Latina, C. (2012). Soldati delinquenti, scienza giuridica e processi penali militarinell'Italia unita, Historia et ius: Roma.

Miraglia, B.G. (1854). Trattato di frenologia vol. I e II , Tipografia dell'Ancora: Napoli.Miraglia, B.G. (1876). Parere frenologico sul cranio della celebre Giuditta

Guastamacchia, di suo padre e di altri complici, grandi delinquenti giustiziati inNapoli in aprile 1800, Tipografia Iside: Napoli.

Musumeci, E. (2015). Emozioni, crimini, giustizia: un'indagine storico-giuridica traOtto e Novecento, Franco Angeli: Milano.

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