biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globale
TRANSCRIPT
BIBLIOTECHE: accesso alla conoscenza tra dimensione
locale e globale
Anna Galluzzi
Milano, 7 ottobre 2015
«Organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili»
• È la nuova formulazione del programma bibliotecario internazionale che si occupa del "controllo bibliografico universale”?
• È la mission dichiarata di un sistema cooperativo internazionale delle biblioteche?
È la mission che Google si autoattribuisce e propone in bella
evidenza sul proprio sito
Cosa sta accadendo?• da un lato, convergenza al digitale e una rete
strutturata intorno a hub gravitazionali• dall’altro, approccio distribuito delle
biblioteche imposto fin qui dalla fisicità dei contenuti
Chiudiamo questi mausolei ridondanti e obsoleti e utilizziamo il denaro per migliorare le strutture educative della nazione oppure
ripaghiamo il nostro enorme debito. Internet ci ha dato accesso all’informazione
a un livello inimmaginabile anche solo qualche decennio fa.
È tempo che le biblioteche facciano la fine dei dinosauri.
(Lettore del Guardian, marzo 2010)
Il punto critico
Le biblioteche sono istituzioni locali in un mercato dell’informazione
e della conoscenza che è globale e viaggia prevalentemente sulla rete
Una mission composita
Molteplici livelli di governance e di azione
•la mission generale•la mission che accomuna tutte le biblioteche di una medesima tipologia•la specifica mission di ciascuna biblioteca
•Istituzione di appartenenza•Territorio/area di interesse di appartenenza•Rete globale
Ciascuna biblioteca risponde alla propria comunità di riferimento e si inserisce nelle
politiche dell’ente di appartenenza
MA
in un mondo in cui la conoscenza si smaterializza e il mercato dell’informazione è
globale, per ciascun obiettivo è necessario individuare la scala a cui va perseguito(access and discovery are web scale!)
Che fare?• Competere con i grandi hub gravitazionali (Google,
Amazon ecc.) è del tutto velleitario e inutile
• Ricongiungere biblioteca fisica e digitale, azione locale e globale
• Combinare l’approccio “outside-in” e “inside-out”
Biblioteche come “apparato circolatorio” più che “cuore” della comunità
Prima “gli utenti costruivano i propri percorsi di lavoro intorno alle
biblioteche, ora la biblioteca deve costruire servizi intorno ai percorsi degli
utenti, in particolare lì dove questi percorsi si formano attraverso i più ampi
servizi di rete” (L. Dempsey)
Quattro caratteristiche essenziali da cui ripartire per ricomporre dimensione
locale e globale della biblioteca:
• semplicità• visibilità
• partecipazione• inclusività
Biblioteche semplici• Semplicità non vuol dire assenza di
complessità ovvero banalizzazione, bensì capacità di rendere la complessità leggibile e accessibile
• A livello locale:– semplificare procedure e modalità di accesso– superare la frammentarietà– lavorare su uniformità e complementarietà
Biblioteche semplici
• A livello di rete:– i due maggiori fattori di complessità sono
le interfacce poco amichevoli e la frammentazione dell’accesso ai contenuti
– lavorare con i fornitori per semplificare e migliorare l’accesso ai contenuti digitali
–mettere i propri dati, metadati e contenuti digitali dentro le piattaforme e gli strumenti di rete utilizzati dagli utenti
Biblioteche visibili• A livello locale:• uscire dall’isolamento• fare rete tra biblioteche di diversa tipologia• fare rete con gli altri soggetti – pubblici e privati - del
territorio che operano nel settore culturale e sociale• A livello di rete:• stare dentro i grandi progetti della rete che sono in
linea con le proprie finalità• rendere dati e servizi disponibili in maniera
atomizzata lì dove coerentemente si integrano con altri contenuti e servizi di diversa provenienza
Biblioteche partecipative• A livello locale:• biblioteche come partner (competenze)• biblioteche come piattaforme (creatività)• biblioteche come “beni comuni” (co-gestione)
• A livello di rete:• mettere a disposizione della comunità della
rete le risorse digitali:• per gestire l’abbondanza informativa in modalità
partecipate (e non solo professionali)• per creare le condizioni per produrre nuova
conoscenza
Biblioteche inclusive
• A livello locale:• spazi neutrali e sicuri di confronto delle idee• convergenza di funzioni e servizi per pubblici
diversi e a livelli diversi• strumenti per accrescere l’alfabetizzazione
informativa e digitale e superare il digital divide sia in termini infrastrutturali sia in termini funzionali
Biblioteche inclusive
• A livello di rete:• i “tutti” potenziali sono tutti coloro - ovunque
collocati geograficamente purché connessi alla rete - che in un qualche momento del loro percorso possono aver bisogno delle risorse informative di cui una certa biblioteca dispone
• scegliere la massima apertura (tecnologica, giuridica, concettuale) dei propri dati, risorse e sistemi
La singola biblioteca può svolgere la fondamentale funzione di anello
di congiunzione tra i circuiti globali di accesso alla conoscenza e le esigenze e le caratteristiche
della comunità territoriale
Minacce interne• rigidità istituzionali e burocratiche• ridotta flessibilità organizzativa• limitata rapidità di risposta e di adattamento ai
cambiamenti (ridotto rischio ammissibile)• riduzione della spesa pubblica e di risorse
umane qualificate• stato effettivo delle biblioteche, al di là delle
poche realtà avanzate e/o di eccellenza
Minacce esterne• privatizzazione delle attività di gestione e accesso
alla conoscenza• editori e fornitori invadono i territori di confine e si
accaparrano funzioni prima appartenenti ad altri soggetti, ovvero impongono sui contenuti digitali condizioni proibitive (in termini economici e tecnici)
• i nuovi attori del mercato della conoscenza in rete esercitano veri e propri monopoli i cui esiti futuri non sono del tutto prevedibili
• normativa sul copyright palesemente obsoleta
Qualche raccomandazione
Viviamo in un’epoca in cui il problema non è l’accesso all’informazione, ma la sua selezione
e comprensione
proporsi come spazi fisici e virtuali per l’ “information e la digital literacy”
(imparare ad imparare)
Le biblioteche non possono più operare solo come un canale parallelo o alternativo
(“apprendimento dappertutto”)
offrirsi come spazi fisici di socialità e condivisione ed essere presenti con i propri
contenuti dove stanno le persone
Sono i membri della comunità a decidere se lasciarci o meno partecipare ai loro processi di
apprendimento e noi ad essere remoti
proporsi come piattaforme di partecipazione, sperimentazione e creazione per tutti i modi e
gli strumenti della conoscenza e uscire dall’isolamento
Quale sfida per i bibliotecari?
comprendere e far comprendere come l'investimento locale sulle biblioteche non
risponde solo a obiettivi meramente territoriali ma può ricollocare biblioteca e
istituzione in una dimensione di dialogo con l'offerta culturale globale e con gli altri attori
che operano a questo livello
Grazie dell’attenzione!