bilancio ambientale del distretto ceramico · stefano fornaciari, claudio franzoni, michele...

269
Provincia di Reggio Emilia BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO Province di Modena e Reggio Emilia Provincia di Modena Relazione sullo Stato dell'Ambiente a Maranello file:///G|/relazione_html/START.HTML (1 di 2) [28/08/2001 14.58.15]

Upload: dangbao

Post on 15-Feb-2019

225 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 Provincia di Reggio

Emilia

 

BILANCIO AMBIENTALEDEL DISTRETTO CERAMICOProvince di Modena e Reggio Emilia

 

Provincia di Modena

 

 

   

   

   

   

 

Relazione sullo Stato dell'Ambiente a Maranello

file:///G|/relazione_html/START.HTML (1 di 2) [28/08/2001 14.58.15]

Page 2: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Sezione Provinciale di Reggio Emilia

Via Amendola, 2 - 42100 ReggioEmilia

Tel. 0522/336011 Fax 0522/330546

E-mail: [email protected]

Sezione Provinciale di Modena

Viale Fontanelli, 21 - 41100 Modena

Tel. 059/433611

E-mail: [email protected]

 

   

Relazione sullo Stato dell'Ambiente a Maranello

file:///G|/relazione_html/START.HTML (2 di 2) [28/08/2001 14.58.15]

Page 3: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 INDICE

INTRODUZIONE  

     

PRESENTAZIONE   ANALISI DELLEPROBLEMATICHEAMBIENTALI

     

METODOLOGIA   INQUINAMENTO DELLE ACQUE     

ANALISI DELLE PROBLEMATICHE   INQUINAMENTO DELL'ARIA     

INDIVIDUAZIONE DEGLIINDICATORI

   CONSUMI ENERGETICI

     

AMBITO TERRITORIALE E FONTEDEI DATI

   RIFIUTI

     

STRUTTURA DEL BILANCIOAMBIENTALE

  INQUINAMENTO DEL SUOLO 

     

CONTENUTI  INQUINAMENTOELETTROMAGNETICO

     

BIBLIOGRAFIA    INQUINAMENTO ACUSTICO     

ANALISI DEL CONTESTO DIRIFERIMENTO

 VALUTAZIONI E CONCLUSIONIFINALI

 

INDICE

file:///G|/relazione_html/DATA/indice.html [28/08/2001 16.20.36]

Page 4: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INTRODUZIONE

 

Il Distretto industriale di Sassuolo-Scandiano, leader ormai da decenni nella produzione italiana emondiale di piastrelle ceramiche, rappresenta sicuramente una esperienza unica nell'ambito deldifficile rapporto tra economia ed ambiente.

Negli ultimi trenta anni il tumultuoso sviluppo che aveva caratterizzato quest’area industriale si e’trasformato, rendendo questo distretto protagonista, non oggetto ma soggetto, dell'intera gammadi politiche ambientali dispiegata nel nostro Paese: dalla classica fase del semplicedisinquinamento "end of pipe", all’applicazione di nuove tecnologie a minore impatto compreso ilriciclo in produzione di gran parte dei rifiuti prodotti, per arrivare alle recenti politiche dicontenimento dei carichi inquinanti complessivi di distretto anche mediante delocalizzazioni eulteriori riduzioni dei limiti alle emissioni .

Negli ultimi tre anni, poi, la tutela e la corretta gestione ambientale sono transitati dalla sfera deiclassici "doveri" a quella del vero e proprio management aziendale, indicando una forte spinta almutamento della mentalità imprenditoriale, finalizzato ad integrare ambiente, qualità e sicurezzain un numero sempre maggiore di imprese: ricordiamo, ad esempio, il Rapporto Integrato 1998,alcune aziende certificate EMAS e ISO 14000 (prime di un folto gruppo) impegnate in processicertificativi, il benchmarking integrato a cui partecipano numerose aziende del distretto, ecc.

Enti Locali e Organi tecnici di controllo hanno saputo governare tale complessa evoluzioneutilizzando un mix di interventi normativi, accordi di programma, accurati controlli gestionali,pianificazione territorale di contenimento, sempre ricercando, con energia e lucidità, le migliorisinergie con le parti sociali interessate.

Il mantenimento della leadership quali-quantitativa del Distretto ha però spinto la produzione alivelli sempre maggiori con una forte caratterizzazione di import di materie prime e di consumienergetici; sono così oggi pesantemente aggredite le capacità di carico del territorio interessato:la rete stradale a causa degli elevatissimi flussi di traffico, la superficie vivibile ormai satura, illivello della rumorosità, la comparsa di nuovi inquinanti quali solventi organici volatili nelleemissioni, ecc.

Le Province di Modena e di Reggio Emilia e i dieci Comuni interessati hanno allora deciso di rifareil punto sui fattori di pressione ambientale e sulle loro conseguenze: come già sperimentato nel1979, nel 1984 e nel 1990 (vedi Atti relativi convegni) su loro incarico, ARPA Emilia Romagna,Sezioni di Modena e Reggio Emilia, ha realizzato questo Bilancio Ambientale del DistrettoCeramico, completamente nuovo per impostazione ed i cui risultati tracciano un esaustivo edapprofondito quadro dei fattori di rischio, quantizzati per i diversi apporti e contributi,evidenziando le attuali criticità in rapporto con l'evoluzione dei fenomeni controllati.

Questo importante documento si colloca nell'ambito di una ulteriore iniziativa che vede riunite leAmministrazioni pubbliche e le parti imprenditoriali nella sperimentazione di un Accordo diProgramma finalizzato al continuo miglioramento delle performance ambientali del Distretto,come peraltro richiesto dai Processi di Agenda 21 locale attivate nelle due Province e in sintoniacon le più recenti politiche europee volte allo sviluppo sostenibile. Margherita Bergomi Assessore AmbienteProvincia di Reggio Emilia

Ferruccio GiovanelliAssessore Tutela Ambiente

Provincia di Modena

 

 

BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO

INTRODUZIONE

file:///G|/relazione_html/DATA/INTRODUZIONE.html (1 di 2) [28/08/2001 16.19.38]

Page 5: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Province di Modena e Reggio Emilia

 

a cura di:

Coordinamento generale

Vittorio Boraldi, Fabrizia Capuano, Anna Maria Manzieri

Responsabile di progetto

Capuano Fabrizia

Gruppo di progetto

Sabina Bellodi, Graziano Busani, Luisa Guerra, Claudio Lazzaretti, Giordano Pollacci, SimonaRighi, Stefania Zanni.

Hanno collaborato

Arpa Sez. Prov.le di Modena: Carlo Ciani, Marco Magnoni.

Arpa Sez. Prov.le di Reggio Emilia: Claudio Benassi, Daniela Morgotti, Nicoletta Pecorari, RobertoSpaggiari, Bruno Vivi, Paolo Zanichelli.

Arpa Servizio Meteorologico: G. Antolini, T. Campisi, A. Pasquali, M. Van Soetendael, FrancoZinoni.

Provincia di Modena – Servizio Trasporti: Daniele Gaudio, Fabrizio Poppi.

Hanno altresì collaborato:

Arpa Sez. Prov.le di Modena: Francesco Ansaloni, Carla Barbieri, Paolo Barbolini, LeonardoBettelli, Magda Bigi, Mara Bonfatti, Maurizio Bruni, Roberta Bruscagin, Daniela Corradini, MassimoDallari, Gian Luigi Fogliani, Gino Goldoni, Silvia Grillenzoni, Andrea Franchini, Massimiliano Lena,Enrico Magliani, Patrizia Paolini, Romana Pigozzi, Marco Ranuzzi, Paola Rossi, Rossana Sabeni,Maria Grazia Scjaloia, Massimo Tedeschini, Mauro Tonelli, Fabio Vandelli, Giovanni Vandelli,Loretta Venturi, Annalisa Zanini.

Arpa Sez. Prov.le di Reggio Emilia: Giovanni Alberini, Elena Ballotti, Roberto Barbolini, SimoneBeltrami, Mauro Bertacchi, Rubens Busana, Loretta Camellini, Luigi Camellini, Anna Maria Carpi,Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini,Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto Messori, Enzo Motta, Roberta Musiari, Cinzia Toschi, YuriVeronesi.

Si ringraziano tutti gli enti/aziende che con la loro collaborazione e disponibilità informativa,hanno consentito la stesura del Bilancio Ambientale del Distretto Ceramico.

INTRODUZIONE

file:///G|/relazione_html/DATA/INTRODUZIONE.html (2 di 2) [28/08/2001 16.19.38]

Page 6: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

1. PRESENTAZIONE

Il primo bilancio ambientale segna l’inizio di una nuova fase di attenzione ai problemi relativi agliassetti territoriali del Distretto Ceramico: quella della transizione ad un approccio integrato, nonsettoriale, né matriciale come in passato.

Si può anche affermare che accanto alla politica di comando e controllo, opportunamente riveduta ecorretta in funzione dell’evoluzione in corso nella normativa ambientale e nelle nuove sensibilità aqueste tematiche, si affiancano iniziative ed interventi pubblici e privati che muovono dagli indirizzidelle più recenti conferenze internazionali e dalle linee guida dell’Unione Europea e si esprimono invarie sedi di confronto e partecipazione di tutti i portatori di interesse, rappresentatividell’articolazione della complessa società civile, nella quale viviamo.

Sembrano lontani i primi anni ’70, quando i Comuni dell’ex Comprensorio delle Ceramiche, dal 1972 al1976 la maggior parte, vennero inseriti nella zona A della vecchia legge 13/7/1966 n.615 con lesuccessive prescrizioni desunte dal DPR n.322/71.

In realtà, i risultati ottenuti con un’intelligente e partecipata politica di comando-controllo hannoconsentito di costruire le basi culturali e il sistema informativo, su cui si sono innestate varie edimportanti iniziative, portate avanti dalle istituzioni locali e dal sistema delle imprese. Non sidimentichi che già nel 1974, dato che nei maggiori comuni del Distretto "risultava che circa il 70%degli stabilimenti ceramici non disponeva di alcun impianto di abbattimento e che la maggior parte diquelli installati aveva limitata efficacia", veniva insediata dalla Regione una Commissione di studio,composta da rappresentanti tecnici degli enti pubblici di controllo, del Centro Ceramico di Bologna,dell’Università.

Il mandato era relativo all’individuazione delle tecnologie migliori per abbattere gli inquinqnti erisanare gli ambienti di lavoro, alla definizione di limiti alle emissioni con un’attenzione particolare allariduzione degli impatti ambientali e dei consumi energetici, alla progettazione della rete dimonitoraggio della qualità dell’aria, "al fine di poter iniziare quella raccolta di dati che sola potevaconsentire un esame più preciso delle complessive condizioni ambientali".

A distanza di un quarto di secolo si può con ragione affermare che sono state poste le basi per creareuna diffusa cultura di attenzione ai temi ambientali, implementando il know how istituzionale eindustriale, che fanno del distretto ceramico un vero e proprio "milieu" nel senso urbanistico deltermine.

Oggi abbiamo alle spalle un passato in cui le criticità sembravano unicamente rappresentate dalleemissioni ed immissioni industriali. Si può constatare un sempre più diffuso impegno volontario delleaziende per realizzare efficienti sistemi di ecogestione, mentre si comincia a progettare l’applicazionesperimentale del Regolamento Europeo EMAS all’intero Distretto, con una visione integrata dei variimpatti che connotano questo territorio.

Il Bilancio Ambientale, richiesto dalle Province di Reggio Emilia e Modena e dai dieci Comuni delDistretto, in seguito alla firma del "Documento di intesa delineante gli obiettivi e le azioni di tutelaambientale", conseguenti alla forte espansione del comparto negli anni ’90 (Sassuolo, 5 giugno 1996),si inserisce in un clima di profonde modificazioni.

Si è infatti inaugurata una fase di attenzione ai principi della sostenibilità dello sviluppo, in cuivengono coniugate azioni preventive ed iniziative di ascolto e concertazione, mentre cresce unadomanda orientata alla valutazione dell’efficacia degli interventi di tutela e/o mitigazione degli impatti,che si manifesta attraverso nuovi sistemi gestionali.

Un Bilancio Ambientale territoriale, nel momento in cui fanno i primi passi con esperienze isolate dicontabilità ambientale, rappresenta uno strumento fortemente innovativo, dinamico, in sintonia con imodelli di riferimento dell’OCSE e dell’Agenzia Europea per l’ambiente, che supera le statichefotografie delle tradizionali relazioni sullo stato dell’ambiente.

In questi termini il Bilancio assume i caratteri di strumento utile per supportare iniziative dipianificazione territoriale, nell’ottica della sostenibilità.

PRESENTAZIONE

file:///G|/relazione_html/DATA/PRESENTAZIONE.html (1 di 2) [28/08/2001 16.08.46]

Page 7: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Gli operatori delle Sezioni Provinciali dell’ARPA di Modena e Reggio Emilia hanno portato a terminequesto progetto con grande impegno. Non sono tuttavia mancate le difficoltà, poiché esso rappresentaper l’Agenzia una forte innovazione dal punto di vista dell’acquisizione di nuove competenze e dellacapacità di gestire in forma processuale un’attività complessa. Si è resa necessaria l’integrazione delleprofessionalità interne, che si esprimono nei Servizi Sistemi Ambientali, nei Servizi Territoriali e neiDipartimenti Tecnici, costruendo nel contempo efficaci sistemi relazionali con vari soggetti istituzionalie privati presenti sul territorio.

Il Bilancio Ambientale è frutto della continuità delle iniziative profuse in tutti questi anni: nuovisviluppi e più efficaci risposte possono essere ottenute, nel segno della continuità di azione e di unrinnovato impegno per farne uno strumento sempre aggiornato e attuale. Direttore Sezione Provinciale ARPA – RE  Direttore Sezione Provinciale ARPA –MO Dr. B. Cavalchi  Dr. P. Mazzali

PRESENTAZIONE

file:///G|/relazione_html/DATA/PRESENTAZIONE.html (2 di 2) [28/08/2001 16.08.46]

Page 8: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

2. METODOLOGIA

Il bilancio ambientale predisposto per il distretto ceramico Sassuolo – Scandiano hal’ambizione di rispondere ad alcune domande fondamentali per lo svilupposostenibile:

quali sono le condizioni ambientali del distretto?●

quali sono le questioni ambientali del distretto?●

cos’è possibile fare per affrontare le criticità ambientali più significative?●

La metodologia utilizzata fa riferimento a modelli di esperienze internazionali ormaiconsolidate, che utilizzano per l’analisi i cosiddetti "indicatori ambientali". Gliindicatori sono uno strumento per rappresentare in modo sintetico i diversiproblemi indagati, senza che vada perso, nella sintesi, il contenuto informativodell’analisi (es. PIL, tasso di alfabetizzazione, ecc.). Lo scopo è quello dirappresentare le tendenze, le relazioni causa-effetto, l’efficacia delle politiche.

In campo ambientale l’uso di indicatori è più recente, ma la serie di indicatoriambientali messe a punto in questi anni dalle maggiori agenzie internazionali(Organizzazione Mondiale della Sanità, Programma Ambientale delle Nazioni Unite,Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Agenzia Europea perl’Ambiente) sono ormai relativamente consolidate.

Il modello organizzativo delle informazioni ambientali che si è seguito è quelloproposto dalle Agenzie Nazionali ed Europee per l’ambiente:Determinanti/Pressioni/Stati/Impatti/Risposte (DPSIR) Figura1, dove:

i Determinanti (o pressioni indirette) sono le cause generatrici primarie edindirette degli stati ambientali, come il numero di abitanti residenti nell’area inesame;

le Pressioni(dirette) sono le attività che influenzano direttamente gli statiambientali, come il volume degli scarichi in un corso d’acqua superficiale;

lo Stato equivale alle condizioni ambientali, soprattutto quelle influenzate dalleattività antropiche, come la concentrazione d’inquinanti in un corso d’acqua;

gli Impatti sono le variazioni delle condizioni dello stato ambientale,soprattutto per effetto delle attività antropiche, come la variazione diconcentrazione di inquinanti presenti in un fiume prima e dopo uno scarico;

le Risposte sono le azioni messe in campo per la soluzione e/o mitigazione diproblemi ambientali, come le misure di depurazione attuate.

Lo schema DPSIR tende a descrivere la sequenza causale tra: azioni antropiche(Determinanti e Pressioni), condizioni di stato/qualità ambientale (Stato e Impatti),azioni per risolvere eventuali criticità (Risposte).

 

 

metodologia

file:///G|/relazione_html/DATA/metologia.html (1 di 2) [28/08/2001 16.21.21]

Page 9: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Figura1: Modello DPSIR

Nell’ottica del "problem solving" emergono chiaramente i punti critici e leproblematiche ancora aperte, possono così essere individuate ulteriori azioninecessarie per mitigare gli impatti. In questo modo il ciclo procede a spirale dimiglioramento (Figura 2), in quanto dalle nuove risposte, si potràprevedere/constatare un nuovo stato ambientale rispetto a modificate pressioni; lostudio diventa così uno strumento dinamico e attivo di gestione ambientale.

 

Figura 2: Modello SGA

metodologia

file:///G|/relazione_html/DATA/metologia.html (2 di 2) [28/08/2001 16.21.21]

Page 10: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

3. ANALISI DELLE PROBLEMATICHE

La scelta delle problematiche ambientali da analizzare con un approccioecosistemico, è avvenuta sulla base delle indicazioni ricavate ad esempio dal VProgramma d’Azione Ambientale "Verso la sostenibilità", che è la base per lapolitica ambientale dell’UE. Si tratta di un documento concordato dai governi diquindici Stati membri, nel quale sono individuati temi sui quali confrontarsi (Figura3). Tra i diversi campi/problemi c’è una logica sovrapposizione in quanto stessiindicatori descrivono più problemi.

 

Figura 3: I "campi" della politica ambientale

Partendo da queste indicazioni di ampio respiro, la scelta dei temi/problemi è statacalibrata sulle specificità territoriali del distretto industriale in esame, tenendoconto che la scala di lettura è sì distrettuale, ma anche a specificità comunale. Si ècomunque cercato di considerare con particolare attenzione quelle tematiche cheorientano le valutazioni ad un serio confronto con il Protocollo di Kyoto perl’individuazione successiva di obiettivi di sostenibilità. In particolare ci siamo riferitial distretto considerato come ecosistema urbano prendendo in esamel’inquinamento atmosferico, i consumi energetici, la gestione dei rifiuti,l’inquinamento delle acque e risorse idriche, l’inquinamento del suolo, facendoriferimento a tutti i contributi in termini di pressione, con alcune specificheinformazioni per il settore produttivo ceramico che caratterizza il distretto.

ANALISI DELLE PROBLEMATICHE

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DELLE PROBLEMATICHE.html [28/08/2001 15.00.11]

Page 11: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

4. INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI

Gli indicatori utilizzati sono stati formulati e selezionati, dopo approfondita ricercabibliografica, garantendo i seguenti requisiti:

misurabilità: pronta disponibilità, o a costi ragionevoli, qualità statistica escientifica, possibilità di aggiornabilità periodica;

rilevanza ai fini delle politiche ambientali: rappresentatività delleproblematiche ambientali ed eloquenza rispetto al mutamento dei fenomeniindagati.

In particolare la scelta effettuata a priori in fase di progetto ha visto, in progress,dei mutamenti di indicatori in quanto è stato necessario rispondere a criterispecifici di acquisizione dei dati:

disponibilità di serie storiche annuali;●

disponibilità di livelli di aggregazione a scala comunale;●

rilevanza specifica per il contesto "distretto ceramico";●

confrontabilità con dati/indicatori provinciali, regionali, nazionali.●

Gli indicatori infatti che descrivono la situazione distrettuale sono messi a confrontocon quelli regionali (laddove è stato possibile) e/o nazionali, al fine di valutare lepeculiarità dell’area in esame ed individuare gli obiettivi di miglioramento. Inquesto modo siamo passati da indicatori descrittivi dei fenomeni ad indicatori diprestazione, fondamentali per orientarci alla spirale virtuosa dei sistemi di gestioneambientale.

INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI

file:///G|/relazione_html/DATA/INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI.html [28/08/2001 16.23.04]

Page 12: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

5. AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI

L’ambito territoriale di riferimento è il Distretto industriale ceramico Sassuolo-Scandiano comprensivo dei Comuni di Casalgrande, Castellarano, Castelvetro,Fiorano, Formigine, Maranello, Rubiera, Sassuolo, Scandiano , Viano.

L’analisi parte dalla scala comunale per mettere a fuoco poi, attraverso l’effettosommatoria, le caratteristiche del distretto, area vasta e complessa, con le diversepressioni, produttive e abitative, che interagiscono e impattano sulle risorse naturalie sulla qualità della vita.

Al fine di valutare il "peso" esercitato da ogni Comune in termine di estensioneterritoriale e di popolazione residente, si riportano le seguenti elaborazioni effettuaterispetto alle dimensioni delle due Province.

Tali informazioni risultano indispensabili per la lettura degli indicatori di pressione lacui valenza deve essere relativizzata all’ambito territoriale di riferimento.

Ad ogni Comune è stato attribuito un colore diverso in modo da poterlo meglioidentificare nelle schede degli indicatori prodotti.

 

AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI

file:///G|/relazione_html/DATA/AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI.html (1 di 3) [28/08/2001 16.23.49]

Page 13: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Per quanto riguarda poi le fonti dei dati, trattandosi di un’area vasta, con tutta la suacomplessità ambientale, sociale ed economica, è stato necessario intessere una fittarete di rapporti e flussi informativi con tutti gli Enti, Aziende, Associazioni dicategoria che, a diverso titolo e per diverse competenze, operano nell’areadistrettuale e sono detentori di informazioni più o meno strutturate, oltre ad ARPA.

Sono stati coinvolti pertanto i seguenti Enti esterni ad ARPA:

ACI

AGAC – Reggio Emilia

Assopiastrelle – Sassuolo

Autostrade del Brennero SpA

Bonifica Parmigiana Moglia

Camera di Commercio di Modena

Camera di Commercio di Reggio Emilia

Comuni Distretto – Servizi Anagrafe

Depura SpA -Modena

ENEL

ISTAT

AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI

file:///G|/relazione_html/DATA/AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI.html (2 di 3) [28/08/2001 16.23.49]

Page 14: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

META – Modena

Provincia Modena - Assessorato Ambiente e tutela del suolo, Ufficio Statistico eUfficio Cartografico

Provincia Modena - Difesa del suolo (ex Genio Civile)

Provincia di Modena – Servizio Trasporti

Provincia Reggio Emilia – Assessorato Ambiente e tutela del suolo, Ufficio Statistico eUfficio Cartografico

Provincia Reggio Emilia – Difesa del suolo (ex Genio Civile)

Regione Emilia Romagna

SAT – Sassuolo

SNAM

Società Autostrade

Società Ceramica Italiana

 

La raccolta dei dati, che per questo distretto sono molto copiosi e con serie storicheche evidenziano l’evoluzione dei processi avvenuta in decenni successivi, è stata unadelle fasi più impegnative, proprio per la presenza di più soggetti che hanno sempreoperato settorialmente, ognuno secondo le proprie esigenze. L’operazione piùcomplessa è stata quella di mettere a sistema il contributo di tutti, di normalizzarlo edi strutturarlo in una logica di bilancio ambientale d’area, portando valore aggiuntoai singoli contributi.

E’ ovvio che in questa azione entrano in gioco, con un forte peso, le modalitàorganizzative dei vari enti, la capacità di stabilire flussi informativi efficaci, i tempi dirisposta di ognuno.

AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI

file:///G|/relazione_html/DATA/AMBITO TERRITORIALE E FONTE DEI DATI.html (3 di 3) [28/08/2001 16.23.49]

Page 15: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

6. STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE

Il Bilancio Ambientale si articola in capitoli principali, che corrispondono all’analisi dialtrettanti temi/problemi ambientali:

INQUINAMENTO DELLE ACQUE●

INQUINAMENTO DELL’ARIA●

CONSUMI ENERGETICI●

RIFIUTI●

INQUINAMENTO DEL SUOLO●

INQUINAMENTO ACUSTICO●

RADIAZIONI NON IONIZZANTI●

CONCLUSIONI●

Ogni capitolo è strutturato in modo omogeneo:Inquadramento del problema: un’introduzione sintetica al problema dal punto di vistaambientale che ne mette in luce la rilevanza e la scala di riferimento;

Indicatori: si elencano quelli utilizzati per descrivere la problematica in esame;●

Rappresentazione degli indicatori sotto forma di grafici o di tabelle e descrizione dellecaratteristiche dell’indicatore con la compilazione delle tabelle A – B più sottoriportate;

Valutazione sintetica: si riporta un giudizio conclusivo e integrato, considerando lerelazioni tra pressioni, stato e risposte, sul singolo tema, con riferimento alla criticità opositività della situazione dal punto di vista ambientale;

Tabella sinottica/di trend: si rappresenta in modo sintetico l’andamento di ogniindicatore, attribuendogli un giudizio di sostenibilità, rispetto a performance previstedalla normativa o dal confronto con livelli provinciali e regionali/nazionali. Si prevedein una parte della tabella, la colonna con la definizione dei target, ossia degli obiettividi miglioramento. Questi corrispondono ad obiettivi di sostenibilità che dovrannoessere definiti dai portatori di interesse, per dare vita alle "risposte" che ancoramancano per migliorare/mantenere la qualità ambientale del distretto. E’ rispetto adessi che, nei tempi futuri, verranno effettuate le valutazioni.

Alcuni obiettivi è già possibile fin d’ora individuarli in base a standard di qualitànormativi non ancora raggiunti o in base a specifici accordi di programma e protocollid’intesa dell’area in esame, altri saranno invece l’oggetto della discussione futura.Cartografia GIS: per alcuni temi si sono rappresentate le pressioni o gli statiattraverso carte georeferenziate.

Ogni indicatore viene rappresentato con due tabelle sintetiche A - B, al fine diomogeneizzare le informazioni e di costruire un primo "Archivio degli archivi". Questopermette di esplicitare in modo trasparente il flusso che ha generato i dati, le elaborazionieffettuate, la fonte dei singoli dati, il responsabile del procedimento, al fine di un utilizzodegli stessi indicatori per altri piani/progetti da parte di qualsiasi soggetto.

Le tabelle che descrivono i diversi indicatori sono state tratte da rapporti internazionali sullostato dell’Ambiente ormai consolidati in Europa ed adottati dall’Agenzia Europea perl’Ambiente ed adattate alla situazione distrettuale.

In particolare:

STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE

file:///G|/relazione_html/DATA/STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE.html (1 di 3) [28/08/2001 16.24.42]

Page 16: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

La Tabella A è stata tratta dal Rapporto Dobris +3: nel 1995 l’Agenzia Europea perl’Ambiente ha pubblicato il primo rapporto sullo stato ambientale europeo (Europe’sEnvironment: The Dobris Assessment), a seguito degli accordi del 1991 tra i Ministridell’Ambiente riuniti nella Prima Conferenza Europea al castello di Dobris, pressoPraga, in cui si sono definite le basi informative da utilizzarsi per la sintesi dei datiambientali e le modalità di rappresentazione.

La Tabella B è stata tratta dalle proposte dei Centri Tematici Nazionali istituitidall’ANPA.

In particolare i commenti sulla situazione descritta dagli indicatori esaminati è riportatanella A alla voce commenti/problematiche.

Di estrema importanza, anche se all’apparenza per alcune voci può sembrare ripetitiva,risulta la 2° tabella B in cui vengono messe in evidenza le difficoltà/problematicheriscontrate nell’aggregazione dati e le eventuali azioni richieste per ovviare alle criticitàinformative. Ciò risulta significativo per:

La scelta successiva di un set di indicatori, tra tutti quelli riportati, da monitorare neltempo come prioritari;

La messa a punto di risposte/azioni gestionali di miglioramento, anche nell’ambitodell’organizzazione dei diversi enti (comuni, province, la stessa ARPA, le Associazionidi categoria) per proficui flussi informativi (quali?, quali investimenti?)

La necessità, per alcuni temi ambientali, di prevedere nuove modalità di analisi deifenomeni rispetto a quanto fino ad ora affrontato ( stesse finalità dell’indicatoreutilizzato, ma maggiore efficacia informativa).

Si riportano in seguito le tabelle utilizzate e, in rosso, le specifiche dei contenuti espressidalle singole voci.

Tabella A

Indicatore n°: P S R Sistema/componente: Tema ambientale analizzato

Titolo dell’indicatore:

Descrizione: Obiettivo che si vuole raggiungere con l’utilizzo dell’indicatore

Fonte dei dati: Ente che detiene i dati

Commenti/Problematiche: Viene espresso un commento/valutazione sull’andamento del fenomeno descrittodal singolo indicatore

Copertura geografica dell’indicatore:distretto

Livello di dettaglio geografico: comune

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: grafico/tabella/cartografiaGIS,/mappa di isoconcentrazione

Serie dei dati: generalmente quadriennale ’96– ‘99

Frequenza aggiornamento dati: mensile/annuale/continuo

Generazione dei dati: Tipo di dato che ha dato origine all’indicatore (es. concentrazione mensile NOx)

STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE

file:///G|/relazione_html/DATA/STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE.html (2 di 3) [28/08/2001 16.24.42]

Page 17: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Flusso informativo - Azioni richieste: Enti messi in rete per attivare il flusso informativo generantel’indicatore

Responsabile del procedimento: Ente che ha elaborato i dati per la costruzione dell’indicatore (ARPA)

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione

Indicatori di stato

Indicatori di risposta

Scopo ed obiettivi dell’indicatore

Unità e definizioni

Metodi di misura: Indica le metodologie utilizzate per l’ottenimento dei dati (es: metodo analitico per ladeterminazione di parametri chimici nel suolo o nei rifiuti; modalità di indagine socio economica; descrizione deiparametri di input ed output necessari per il bilancio di nutrienti nel suolo; ecc.) e per laconfrontabilità/aggregazione degli stessi.

Metodo di elaborazione: Indica la metodologia utilizzata per il calcolo dell’indicatore

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: Indica i documenti più generali di riferimento da cui l’indicatoreè stato estrapolato

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: criticità riscontrate nel reperimento dati, azioni di miglioramento necessarie

Problema di aggregazione dati :esplicitazione delle difficoltà incontrate nell’aggregazione o scomposizione deidati, rispetto alle modalità di formazione l’indicatore.

Documento di riferimento: Indicazione del documento/pubblicazione/rapporto in cui è descritto e/o definitol’indicatore (es EUROSTAT, EU98, Dobris +3ecc.), con riferimento all’indicatore/i analogo.

Riferimento normativo: Estremi della norma nazionale, europea o internazionale correlata all’indicatoreproposto in cui sono specificati gli obiettivi, la chiarificazione dei termini, gli aspetti tecnici.

Probabili tipi di rappresentazione:

Tabelle grafici, mappe, carte georeferenziate

Problemi di trattamento dell’informazione: Esprime eventuali modalità alternative di espressionedell’indicatore nell’ambito delle stesse finalità

STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE

file:///G|/relazione_html/DATA/STRUTTURA DEL BILANCIO AMBIENTALE.html (3 di 3) [28/08/2001 16.24.42]

Page 18: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

7. CONTENUTI

Si riporta di seguito la tabella degli indicatori utilizzati per ogni tema ambientale scelti in base aicriteri sopra esposti.

E’ evidente che, anche in una situazione così favorevole come quella del distretto ceramico intermini di mole di dati, il passaggio dal dato all’indicatore, dal singolo problema all’approccioecosistemico, i flussi informativi hanno evidenziato delle inefficienze e la necessità di un SistemaInformativo organizzato e finalizzato a conoscenze diverse e più eloquenti, anche alla luce delleesigenze informative delle recenti normative in campo ambientale.

Tabella 2: Sequenze indicatori

PROBLEMIAMBIENTALI

TIPOLOGIA INDICATORI ED INDICI DI

  PRESSIONE STATO RISPOSTA

A) INQUINAMENTODELLE ACQUE

     

A1 Acque superficiali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A2 Acque Sotterranee

Consumi civili di acquapotabile; prelievi da acquesotterranee: totalefatturato, uso domestico,uso agricolo zootecnico,altri usi.

Prelievi da acquesuperficiali

Scarichi in acquasuperficiale

Carichi inquinanti

 

 

Presenza di pozzi

Risorse idrichesuperficiali – misure diportata

Qualitàchimico-microbilogicadelle acque superficiali

Qualità biologica delleacque superficiali

Qualità ecologica delleacque superficiali

 

 

 

 

Qualità delle acquesotterranee

 

Grado di vulnerabilitàdegli acquiferi

 

Impermeabilizzazione deisuoli

Numero di controlli

Copertura del fabbisognodepurativo

Deflusso Minimo Vitale(D.M.V.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Numero di utenze servitedalla rete acquedottistica.

 

CONTENUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/CONTENUTI.html (1 di 5) [28/08/2001 16.25.25]

Page 19: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

PROBLEMIAMBIENTALI

TIPOLOGIA INDICATORI ED INDICI DI

  PRESSIONE STATO RISPOSTA

A) INQUINAMENTODELL’ARIA

     

B1 Emissioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B2 Immissioni (mobilità)

 

 

 

 

 

 

B3 Deposizioni

 

 

 

 

B4 Climatologia

N° autorizzazionirilasciate ad aziende conemissioni in atmosfera.

Carico inquinantederivante da industrieceramiche: polveri, fluoro,piombo (t/anno)

Diffusione in atmosfera dipolveri e fluoro derivantida industria ceramica:mappe diisoconcentrazione

 

 

N° mezzi immatricolati

Flussi di traffico: n° mezzicircolanti

Carico inquinante datrasporti NOx, HC, CO,SO2 (g/km)

 

Qualità dell’aria: PTS,CO, NOx, O3 (ug/m3), n°superamenti, livelli diattenzione e di allarme perinquinante, per stazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Deposizioni acide: pH,nitrati, solfati, fluoro,piombo

N° impianti didepurazione emissioniceramiche, % emissioniceramiche depurate

Rimozione di inquinantiin atmosfera (t/a di PTS,Pb, F)

Riduzione di combustibilinella produzione ceramica(m3/m2) (crf. Consumienergetici)

N° controlli emissioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Efficienza della rete dirilevamento: n° stazionimonitoraggio, n° orefunzionamento sistemi dimonitoraggio

CONTENUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/CONTENUTI.html (2 di 5) [28/08/2001 16.25.25]

Page 20: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Temperature medie (°C)

Vento e circolazioneatmosferica

Classi di stabilitàatmosferica

Indice di benessere

 

PROBLEMIAMBIENTALI

TIPOLOGIA INDICATORI ED INDICI DI    

  PRESSIONE STATO RISPOSTA

C) CONSUMIENERGETICI

     

CONTENUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/CONTENUTI.html (3 di 5) [28/08/2001 16.25.25]

Page 21: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Consumi metano per usicivili, industriali,ind.piastrelle

 

Consumi di energiaelettrica ad uso civile edindustriale

 

CO2 emessa daemissioni civili eindustriali

Andamento Anidridecarbonica (CO2),temperatura

Impianti di cogenerazione

Consumo unitario Energiatermica nell’industria ceramica

 

% di metanizzazione

D) RIFIUTI      

 

 

 

 

 

 

 

 

Produzione rifiuti solidiurbani

Produzione rifiutispeciali

Produzione di rifiutispeciali nel compartoceramico

Impianti di trattamento esmaltimento dei rifiuti

Smaltimento rifiuticeramici

Siti contaminati

Composizionemerceologica dei RifiutiSolidi Urbani

Raccolte differenziate

Impianti di smaltimento etrattamento rifiuti

Modalità di recupero dei rifiuti diorigine ceramica

Siti bonificati

 

 

PROBLEMIAMBIENTALI

TIPOLOGIA INDICATORI ED INDICI DI    

  PRESSIONE STATO RISPOSTA

E)

INQUINAMENTODEL SUOLO

Attività estrattiva

Allevamenti zootecnici

 

Geologia e geomorfologiadell’area

 

Dissesto da frane

 

Bilancio idrico dei suolicoltivati

 

Spese per la difesa del suolo

 

Interventi atti a ridurre il carico dinutrienti presenti nel liquame e/o ilvolume dei liquami da spandere:stoccaggio e trattamento dei refluizootecnici prodotti negliallevamenti suinicoli

 

CONTENUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/CONTENUTI.html (4 di 5) [28/08/2001 16.25.25]

Page 22: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Classificazione del territorio ai finidella regolamentazione dellospandimento ei liquami zootecnicisul suolo.

 

 

 

 

 

 

 

F) RADIAZIONINON IONIZZANTI

Elettrodotti ad altatensione

Cabine primarie e stazionia 380 kVolt

Impianti diradiotelecominicazione

 

Impianti diradiotelecominicazione –rispetto dei limiti di legge

Radiazioni UV al suolo:trend dell’ozono colonnare

Impianti di distribuzionedell’energia elettrica - pareripreventivi

Impianti diradiotelecomunicazione - pareripreventivi

 

 

 

 

G) INQUINAMENTOACUSTICO

Numero di sorgenti fisse(cfr Squilibrioecosistemico)

Numero di sorgenti mobili(cfr Inquinamento aria)

 

 

Numero di lamentele

Superamenti dei limitiassoluti

Superamenti dei limitidifferenziali

Rumore da traffico

 

Ordinanze emesse

Stato della zonizzazione acustica 

 

Gli altri possibili indicatori P/S/R relativi a tale ecosistema sono già elencati nelle precedenti problematiche.●

CONTENUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/CONTENUTI.html (5 di 5) [28/08/2001 16.25.25]

Page 23: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

8. BIBLIOGRAFIAL. R. Brown, C. Fiavin, H. Kane (1996). Vital Signs 1998. Editoriale WWF, Roma.●

Comune di Bologna (1996). Progetto per Rapporto sullo stato dell'Ambiente nella Città diBologna, Bologna.

Environmental European Agency (1996). Europe Environment: The Dobris Assessment. EEA,Copenhagen.

Environmental Protection Agency (US EPA, 1996). A Conceptual Framework to SupportDevelopment and Use of Environmental Information in Decision-Making. Sito internethttp://www.epa.gov/indicator/frame/contents.html.

European Topic Centre on Catalogue of Data Sources (1996). Data Model CDS 0.5.Niedersachsisches Umweltministerium, Hannover.

S. Felluga, M. Palmera, S. Lucke (1989). Bilingual descriptor system for indexing, categorisingand codifying environmental terms, Scientific Report ITBM 198912. CNR, Roma.

ISTAT (1984, 1991, 1993, 1996). Statistiche ambientali. Roma.●

Istituto di ricerche Ambiente Italia (1995). Ambiente Italia 1995. NIS, Roma.●

Istituto Wuppertal (1996). Zukunfsfahiges Deutschiand. Bicher Verlag, Basilea.●

S. Malcevschi. Indici ambientali e studi di impatto. In P. Schmidt di Friedberg, S. Malcevschi,●

A. Moroni, (a cura di) (1982). Il bilancio di impatto ambientale; elementi costitutivi e realtàitaliana. S.it.E., Parma.

Ministero dell'Ambiente (1998). Sintesi della terza relazione sullo stato dell'Ambiente in Italia.Roma.

Organisation for Economic Co-operation and Development (OCSE) (1993). OECD Core Set ofIndicators for Environmental Performance Reviews. Paris.

Organisation for Economic Co-operation and Development (OCSE) (1994). EnvironmentalIndicators. Paris.

A. Raggi, G. Barbiroli (1992). Gli indici di qualità delle risorse ambientali. Franco Angeli, Milano.●

L. Sabatini (1995). Lo stato dell'informazione ambientale in Italia oggi, in S. Camiz, F. Gallo (acura di) Problemi ambientali ed inquinamento, CISU, Roma.

P. Tomplinson (1988). Conceptual Problems in the Use of Environmental Indicators inEnvironmental Impact Assessment" In P. Shmidt di Friedberg, (a cura di), gli indicatoriambientali. Franco Angeli, Milano.

R. Vismara, A Zavatti (cura di) (1996). Indicatori e scale di qualità. Pitagora editrice. Bologna.●

M. Wackemagel, W. Rees (1996). L'impronta ecologica - Come ridurre l'impatto dell'uomo sullaTerra. Edizioni Ambiente, Milano.

Ambiente Italia (2000) Rapporto sullo stato del paese. Edizioni Ambiente●

J. Jesinghaus (1999) Il progetto europeo degli indici di pressione ambientale. Commissione delleComunità europee, ISPRA.

ISTAT (1999) Contabilità ambientale. Annali di statistica, anno 125 serie X, vol.13●

Senato della Repubblica Disegno di legge n.3116. sito web.senato.intranet/leg/13/BGT/Testi.htm●

EUROSTAT (1999) Verso gli indici di Pressione ambientale: una prima serie di Indicatori per●

BIBLIOGRAFIA

file:///G|/relazione_html/DATA/BIBLIOGRAFIA.html (1 di 2) [28/08/2001 16.26.26]

Page 24: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

l’UE.

http://www.e-m-a-i-l.nu/tepi●

http://jrc.it/esl/envind●

BIBLIOGRAFIA

file:///G|/relazione_html/DATA/BIBLIOGRAFIA.html (2 di 2) [28/08/2001 16.26.26]

Page 25: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 9. ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Problema ambientale: Analisi dei determinanti.

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Andamento demograficoNumero di aziendeAllevamenti zootecnici (cfr.Inquinamento del suolo)

 Stato: Uso reale del suolo

Aree di tutela

 Risposta: Aziende con EMAS avviato

 

 

Inquadramento generale

Lo studio dell’ambiente e degli ecosistemi è estremamente vario e complesso, in quanto richiede un’ampia conoscenza sullamatrice ecologica. Parlare di ecosistemi significa integrare fattori abiotici come acqua, suolo, aria, energia solare ecc. confattori biotici quali la flora e la fauna.

L’impatto antropico sulla natura, fortemente presente sia con l’agricoltura intensiva che con l’urbanizzazione, riduce sempre dipiù gli ambienti naturali. La dimensione demografica caratterizza in modo preponderante la struttura antropica ed insediativadel territorio in esame, individuando le necessità legate all’ambiente, alla tutela del territorio e delle risorse naturali con losviluppo socio economico. L’incremento demografico associato ad un aumentato benessere economico è causa di numerosi erilevanti fattori di pressione esercitati sull’ambiente quali: la necessità di reperire nuove risorse per far fronte alla domanda dibeni e di servizi, l’incremento della mobilità, l’inquinamento acustico ed infine la lievitazione delle molteplicimicroconflittualità che una società sempre più complessa ed articolata, tende a far emergere.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Analisi del contesto di riferimento

Titolo dell’indicatore: Andamento demografico

Descrizione: Si riporta l’andamento demografico della popolazione residente dal 1996 al 1998. Sonorappresentati i trend dei singoli comuni e del distretto a confronto con i dati delle singole province.

Fonte dei dati: Servizio Statistico Provincia di Modena.

Commenti/Problematiche: Si rileva un lieve aumento della popolazione residente e della densità abitativa dal1996 al 1998. Il Comune di Sassuolo risulta essere il comune più popolato e quello con maggiore densitàabitativa.

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (1 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 26: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Copertura geografica dell’indicatore:distretto, provincia.

Livello di dettaglio geografico: comunale

Unità di Misura: n° residenti Tipo di rappresentazione: istogramma

Serie dei dati: 1996 – 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Servizio Statistico Provincia di Modena - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (2 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 27: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (3 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 28: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

Tabella B

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (4 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 29: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Andamento demografico Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: n° di aziende; allevamentizootecnici;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare la crescita della popolazione residente nei comuni del distrettorispetto alla crescita media provinciale.

Unità e definizioni: E’ stato utilizzato il numero delle persone residenti in ogni singolo Comune.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Aggregazione dei valori di ogni singolo Comune.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Si richiede che le serie storiche dei dati siano omogenee in modo da poter costruiredei trend omogenei e per poter fare l’aggregazione dei dati.

Problemi di aggregazione dati: Serie storiche differenti.

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Analisi del contesto di riferimento

Titolo dell’indicatore: Numero di aziende

Descrizione: Viene rappresentato delle attività produttive gravitanti sul territorio del distretto.

Fonte dei dati: Camera di Commercio

Commenti/Problematiche: Il numero delle aziende è in aumento negli ultimi quattro anni

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: n° Tipo di rappresentazione: grafica

Serie dei dati: 1995-1999 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Camera di Commercio - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (5 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 30: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (6 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 31: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: numero di aziende Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carico inquinante derivante daindustrie ceramiche: polveri, fluoro, piombo (t/anno);n° autorizzazioni rilasciate ad aziende con emissioni inatmosfera;

Indicatori di stato: qualità dell'aria: PTS, CO, NOx, O3,n° superamenti livelli di attenzione e di allarme perinquinante, per stazione; deposizioni acide: pH, nitrati,solfati, fluoro, piombo;

Indicatori di risposta: numero impianti di depurazioneemissioni ceramiche, % emissioni ceramiche depurate;rimozione di inquinanti in atmosfera (t/anno di PTS,Pb, F); riduzione di combustibili nella produzioneceramica (m3/m2); n° controlli emissioni.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: valutare la pressione sul territorio dovuta all’industria

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (7 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 32: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Analisi del contesto di riferimento

Titolo dell’indicatore: Uso reale del suolo

Descrizione: Viene rappresentato il diverso utilizzo del suolo a secondo del tipo di destinazione d’uso e dicoltivazione.

Fonte dei dati: Corine

Commenti/Problematiche: Nonostante l’area del Distretto Ceramico sia un'area fortemente industrializzata,l’uso prevalente è quello agricolo. Le aree naturali invece sono percentualmente inferiori al 20%.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: ha Tipo di rappresentazione: grafica e cartografica

Serie dei dati: 1996 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati: Corine land cover

Flusso informativo - Azioni richieste:

Responsabile del procedimento: Corine - ARPA

Estensioni territoriali

kmq

Casalgrande 37,4

Castellarano 57,5

Castelvetro 51,3

Fiorano 26,4

Formigine 47,0

Maranello 32,7

Rubiera 25,1

Sassuolo 38,7

Scandiamo 49,8

Viano 45,2

Distretto ceramico 411,2

Provincia di Modena 2.690

Provincia di Reggio Emilia 2.197

Regione Emilia Romagna 22.231

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (8 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 33: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (9 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 34: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Uso reale del suolo Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: andamento demografico; n° diaziende; allevamenti zootecnici; attività estrattive;

Indicatori di stato: impermeabilizzazione dei suoli; areedi tutela;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare il tipo di utilizzo del suolo identificando le areeimpermeabilizzate e le aree di interesse naturale.

Unità e definizioni: ettari di territorio occupati

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (10 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 35: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Informatizzazione dei P.R.G.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EEA Report Regionale

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione: Difficoltà di reperimento dati

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Analisi del contesto di riferimento

Titolo dell’indicatore: Aree di tutela

Descrizione: Viene rappresentato l’estensione delle aree di tutela rispetto gli articoli 18, 19 e 25 del P.T.C.P. diModena e 12, 13 e 21 del P.T.C.P di Reggio Emilia..

Fonte dei dati: Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia.

Commenti/Problematiche: Aree di tutela paesaggistica definite dal P.T.C.P. delle Province di Modena eReggio Emilia relativi alla tutela di: invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d’acqua, zone di particolare interessepaesaggistico ambientale e zone di tutela naturalistica.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: ha, % Tipo di rappresentazione: grafica e cartografica

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste:

Responsabile del procedimento: Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia - ARPA

 

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (11 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 36: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

  Zone di tutela naturalistica

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (12 di 16) [28/08/2001 16.27.04]

Page 37: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

  Zone di particolare interesse paessagistico-ambientale

 

  Invasi e alvei di laghi, bacini e corsi d'acqua

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Aree di tutela Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: uso reale del suolo;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare a percentuale delle aree naturali rispetto al territorio.

Unità e definizioni: % di territorio sottoposto a tutela

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EEA Report Regionale

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione: Difficoltà di aggiornamento

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Analisi del contesto di riferimento

Titolo dell’indicatore: Aziende con EMAS avviato

Descrizione: Numero di registrazioni EMAS

Fonte dei dati: Assopiastrelle

Commenti/Problematiche: L'adesione e registrazione EMAS, rappresenta una sempre maggiore sensibilitàaziendale nei confronti di uno sviluppo sostenibile in grado di compatibilizzare lo sviluppo dei processi e deiprodotti nel rispetto e nella tutela dell'ambiente.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Regione, Italia.

Livello di dettaglio geografico: Comunale

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (13 di 16) [28/08/2001 16.27.05]

Page 38: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità di Misura: n° Tipo di rappresentazione: grafica

Serie dei dati: 1997-2000 (al 10 ottobre) Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste:

Responsabile del procedimento: Assopiastrelle - ARPA

 

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (14 di 16) [28/08/2001 16.27.05]

Page 39: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Aziende con EMAS avviato Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: numero di aziende;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la sensibilità delle aziende ad uno sviluppo sostenibile.

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (15 di 16) [28/08/2001 16.27.05]

Page 40: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Analisi del contesto di riferimento

 Andamento demografico    L    Distretto

 Numero di aziende    J L    Distretto

 Uso reale del suolo    K    Distretto

 Aree di tutela  Aumento  K    Distretto

 Aziende con EMAS avviato  Aumento  K    Nazionale

Legenda:

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

ì = Evoluzione in crescita

î = Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

 

Conclusioni

Il territorio in esame presenta notevoli fattori di pressione. Si rileva infatti un aumento del numero di attività produttive nelperiodo esaminato 1994-1998, in particolare Sassuolo svetta con circa 4000 aziende. Si rileva anche un lieve aumento dellapopolazione residente: gli abitanti del distretto rappresentano il 16% della popolazione totale delle due Province a fronte di unaestensione comunale del 8,4%. Nonostante la maggior parte del territorio viene utilizzata in agricoltura, si denota unapercentuale abbastanza elevata dell'uso di suolo urbanizzato che per il Comune di Fiorano raggiunge quasi il 40%. Le aree ditutela naturalistica sono ridotte a piccole aree disseminate nel territorio e rappresentano solamente il 3,8%.

 

ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO.html (16 di 16) [28/08/2001 16.27.05]

Page 41: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

3. ANALISI DELLE PROBLEMATICHE

La scelta delle problematiche ambientali da analizzare con un approccioecosistemico, è avvenuta sulla base delle indicazioni ricavate ad esempio dal VProgramma d’Azione Ambientale "Verso la sostenibilità", che è la base per lapolitica ambientale dell’UE. Si tratta di un documento concordato dai governi diquindici Stati membri, nel quale sono individuati temi sui quali confrontarsi (Figura3). Tra i diversi campi/problemi c’è una logica sovrapposizione in quanto stessiindicatori descrivono più problemi.

 

Figura 3: I "campi" della politica ambientale

Partendo da queste indicazioni di ampio respiro, la scelta dei temi/problemi è statacalibrata sulle specificità territoriali del distretto industriale in esame, tenendoconto che la scala di lettura è sì distrettuale, ma anche a specificità comunale. Si ècomunque cercato di considerare con particolare attenzione quelle tematiche cheorientano le valutazioni ad un serio confronto con il Protocollo di Kyoto perl’individuazione successiva di obiettivi di sostenibilità. In particolare ci siamo riferitial distretto considerato come ecosistema urbano prendendo in esamel’inquinamento atmosferico, i consumi energetici, la gestione dei rifiuti,l’inquinamento delle acque e risorse idriche, l’inquinamento del suolo, facendoriferimento a tutti i contributi in termini di pressione, con alcune specificheinformazioni per il settore produttivo ceramico che caratterizza il distretto.

ANALISI DELLE PROBLEMATICHE

file:///G|/relazione_html/DATA/ANALISI DELLE PROBLEMATICHE.html [28/08/2001 15.00.11]

Page 42: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 INQUINAMENTO DELLE ACQUE

 

Problema ambientale: Inquinamento delle acque

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Consumi civili di acqua potabile; prelievi da acque sotterranee:totale fatturato, uso domestico, uso agricolo zootecnico, altri usi.Prelievi da acque superficialiScarichi in acqua superficialeCarichi inquinantiPresenza di pozzi

 Stato: Risorse idriche superficiali - misure di portataQualità chimico-microbilogica delle acque superficialiQualità biologica delle acque superficialiQualità ecologica delle acque superficialiQualità delle acque sotterraneeGrado di vulnerabilità degli acquiferiImpermeabilizzazione dei suoli

 Risposta: Numero di utenze servite dalla rete acquedottistica.Numero di controlliCopertura del fabbisogno depurativoDeflusso Minimo Vitale (D.M.V.)

 

Inquadramento generale

La tutela e la protezione delle acque presuppone l’acquisizione di approfondite conoscenze sul complesso ciclo idrologico che necaratterizza gli aspetti qualitativi e quantitativi. L’inquinamento delle acque, uno scorretto utilizzo del territorio limitante lacapacità di ricarica delle acque sotterranee, l’uso improprio di risorse pregiate per attività che potrebbero convenientementeessere effettuate mediante l’adozione di più efficaci tecniche produttive o utilizzando fonti alternative di minor pregio, sonoalcuni degli innumerevoli fattori di pressione che causano "Water Stress", problema trasversale a tutti i paesi europei.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Consumi civili di acqua potabile: prelievi da acque sotterranee totale fatturato, usodomestico, uso agricolo zootecnico, altri usi.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (1 di 47) [28/08/2001 16.28.46]

Page 43: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Vengono rappresentati i consumi di acqua potabile ad uso civile come totale erogato e suddivisoper tipo di fonte di approvvigionamento.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Si rileva un lieve aumento dei consumi totali di acqua potabile nel distrettoceramico dal 1996 al 1998, inversamente ai consumi domestici. Il Comune di Sassuolo svetta rispetto agli altriComuni del Distretto ceramico per i consumi totali, pur presentando una dotazione idrica giornaliera nellamedia degli altri Comuni distrettuali. Fiorano risulta essere il Comune all’interno del distretto con dotazioneidrica maggiore. La maggior parte degli approvvigionamenti idrici deriva da prelievi di falda.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia.

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: mc*1000/anno, l/ab/d,mc/anno, n°

Tipo di rappresentazione: grafica

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: mc/anno

Flusso informativo - Azioni richieste: Comuni, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (2 di 47) [28/08/2001 16.28.46]

Page 44: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (3 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 45: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Consumi civili di acquapotabile

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta: numero di controlli.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuazione dei consumi idrici del Distretto ceramico

Unità e definizioni: Volumi erogati o fatturati (mc*1000/anno), Quantitativi di acqua erogati (totale fatturato)per utenza mc/anno, Dotazione idrica l/ab/d

Metodi di misura: mc erogati mediante misuratore di portata.

Metodi di elaborazione: somma annuale dei consumi per singolo Comune e media del Distretto.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (4 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 46: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: Legge 5 gennaio 1994, n° 36, D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella

Problemi di trattamento dell’informazione: mancanza di dati storici uniformi per un confronto di trend

 

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Prelievi da acque superficiali

Descrizione: Derivazione delle acque superficiali a scopi irrigui.

Fonte dei dati: Consorzio Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia.

Commenti/Problematiche: I prelievi idrici sul fiume Secchia alla traversa di Castellarano vengono eseguiti siain sponda modenese che in sponda reggiana. Ogni anno vengono derivati 40 milioni di mc di cui circa 15 sonodestinati alla campagna modenese e la restante parte alla provincia di Reggio E..

Per quanto riguarda il torrente Tresinaro, mediamente la derivazione viene aperta ai primi di maggio e chiusanella prima metà di giugno a causa della scarsità della portata. I metri cubi stimati sono dell’ordine dei300.000-400.000.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: mc*1000, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: mc giorno

Flusso informativo - Azioni richieste: Consorzio Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia-ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (5 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 47: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Prelievi da acque superficiali Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta: deflusso minimo vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare i prelievi e quindi i consumi di acqua superficiale per scopiirrigui.

Unità e definizioni: mc/anno di acqua derivata dai corpi idrici superficiali.

Metodi di misura: misura della portata della derivazione mediante rilevatore ad ultrasuoni.

Metodi di elaborazione: percentualizzazione delle quantità derivate nelle province di Modena e Reggio E.rispetto al totale derivato.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (6 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 48: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Raccolta delle portate mensili delle derivazioni in modo da evidenziare i periodimaggiormente critici dei deflussi dei bacini in esame.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Scarichi in acqua superficiale

Descrizione: si rappresentano i volumi degli scarichi in acqua superficiale civili ed industriali presenti neldistretto.

Fonte dei dati: Provincia

Commenti/Problematiche: i volumi di acqua sversata in acqua superficiale dal settore industriale denota unandamento pressoché similare per i Comuni del Distretto tranne che per i Comuni di Castelvetro, Casalgrande edi Castellarano. In questi Comuni sono presenti insediamenti produttivi altamente idroesigenti (acciaieria perCasalgrande, industria alimentare per Castelvetro e frantoio per Castellarano) che sversano la quasi totalitàdelle acque reflue dell’intero Comune; l’acciaieria di Casalgrande sversa circa 1.300.000 mc/anno di acqua,l’industria alimentare di Castelvetro sversa 347.769 mc/anno, mentre il frantoio di Castellarano contribuiscecon 185.000 mc/anno. Nonostante i quantitativi sversati dal settore industriale siano elevati, complessivamenterisultano minimi rispetto ai quantitativi civili che ricoprono mediamente l’83% del totale sversato.

Copertura geografica dell’indicatore:distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: mc, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1999 Frequenza aggiornamento dati: continuo

Generazione dei dati: numero di insediamenti censiti dal catasto, e volumi (mc) di acqua reflua per singoloinsediamento produttivo.

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (7 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 49: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella B

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (8 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 50: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Scarichi in acqua superficiale Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta: deflusso minimo vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare la pressione dovuta agli scarichi sversanti direttamente in acquasuperficiale.

Unità e definizioni: mc di acqua scaricata e percentualizzazione per singolo Comune e per tipologia di scarico.

Metodi di misura: misuratore di portata dello scarico in l/sec

Metodi di elaborazione: somma dei quantitativi di acqua sversata da ogni singolo insediamento produttivo persingolo Comune e percentualizzazione dei quantitativi civili ed industriali rispetto il totale. Il dato relativo alvolume complessivo di acqua scaricata dal settore civile è stato stimato moltiplicando la popolazione residenteper un consumo pro capite di 150 l/ab/d per 365 giorni/anno.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Aggiornamento continuo del catasto degli scarichi

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: V.A.S.

Riferimento normativo: D.lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Carichi inquinanti

Descrizione: Si esprime il carico inquinante complessivo derivante da scarichi civili, industriali, agricoli ezootecnici espressi come B.O.D.5, C.O.D., Fosforo e Azoto generato. Si riporta altresì la percentuale diabbattimento dal generato allo sversato.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Dalle rappresentazioni grafiche si può notare come la percentuale più elevata diB.O.D.5 generato derivi dal settore zootecnico ed in misura minore dal settore industriale, mentre per azoto efosforo il settore maggiormente interessato è quello agricolo. Per quanto riguarda l’incidenza dei carichigenerati dal Distretto Ceramico rispetto al totale generato sull’intero bacino dei fiumi Secchia e Panaro, ilB.O.D.5 incide per il 18,0%, 15,6% per l’azoto e 13,4% per il fosforo.

Copertura geografica dell’indicatore:Provincia

Livello di dettaglio geografico: Stazioni di chiusura bacino

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (9 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 51: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità di Misura: t/anno, kg/d, % Tipo di rappresentazione: tabella

Serie dei dati: 1992-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni mensili di B.O.D.5, C.O.D., Fosforo e Azoto per singola stazione diprelievo.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

Carichi generati per settore riferiti all'intero bacino dei fiumi Secchia e Panaro

    Secchia Panaro

Settore Inquinante t/anno Contributo al caricototale (%)

t/anno Contributo al caricototale (%)

Civile

B.O.D.5 7.894 11,4 8.021 15,0

N tot. 1.622 7,8 1.648 9,0

P tot. 243 3,0 246 3,8

Industriale

B.O.D.5 9.925 14,4 11.792 22,0

N tot. 734 3,5 909 5,0

P tot. 105 1,3 131 2,0

Agricoltura

B.O.D.5 - - - -

N tot. 5.073 24,4 6.611 36,1

P tot. 2.507 30,8 2.787 42,5

Zootecnia

B.O.D.5 51.088 74,2 33.871 63,0

N tot. 13.367 64,3 9.157 49,9

P tot. 5.291 64,9 3.395 51,7

 

 

Conoidi riferite all'intero bacino dei fiumi Secchia e Panaro

Bacino Parametro Carico generato(t/anno)

Carico sversato(t/anno)

Abbattimento %

Panaro

B.O.D.5 53.684 7.291 86,4

N tot. 18.326 3.852 79,0

P tot. 6.559 516 92,1

Secchia

B.O.D.5 68.908 8.816 87,2

N tot. 20.796 3.874 81,4

P tot. 8.145 530 93,5

Tabelle riassuntive dei carichi generati dai Comuni del Distretto Ceramico

Zootecnia Agricoltura Industria Civile

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (10 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 52: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

B.O.D.5

kg/d

Azoto

kg/d

Fosforo

kg/d

Azoto

kg/d

Fosforo

kg/d

B.O.D.5

kg/d

Azoto

kg/d

Fosforo

kg/d

B.O.D.5

kg/d

Azoto

kg/d

Fosforo

kg/d

Castelvetro 5.032,3 183,1 131,2 3.193,2 1.288,0 3.280,7 281,2 38,9 806,1 165,7 24,7

Fiorano 1.019,5 62,7 49,6 930,4 246,5 2.828,8 190,0 26,1 623,0 128,0 19,1

Formigine 12.646,8 324,2 193,2 7.970,5 3.167,7 6.465,2 231,0 33,1 532,4 109,4 16,3

Maranello 2.243,8 102,5 82,4 1.295,8 525,7 421,6 48,7 6,8 954,7 196,2 29,3

Sassuolo 1.861,8 87,7 72,5 6.118,8 563,1 3.347,3 156,4 21,7 1.708,5 351,1 52,4

Casalgrande 3.009,1 178,4 87,3 1.633,4 713,8 592,3 122,3 7,8 923,6 189,8 28,3

Castellarano 1.452,4 187,6 161,0 1.049,2 466,8 222,4 28,5 4,7 606,0 124,5 18,6

Rubiera 2.717,7 168,7 74,7 1.543,1 687,5 239,6 39,0 3,5 2.437,0 500,8 74,7

Scandiano 3.063,2 145,0 109,7 2.139,7 877,3 1.007,2 103,9 19,8 1.353,8 278,2 41,5

Viano 1.701,6 129,0 132,1 1.153,6 494,6 55,9 7,8 1,0 172,9 35,5 5,3

Distretto 34.748,2 1.568,9 1.093,7 27.027,7 9.031,0 18.461,0 1.208,8 163,4 8.688,8 1.785,6 266,5

Bacino

Panaro +Secchia

232.764,2 61.710,0 23.796,4 125.730,5 52.801,2 60.769,0 4.594,4 659,9 44.640,0 9.174,0 1.372,0

B.O.D.5

kg/d

Azoto

kg/d

Fosforo

kg/d

Castelvetro 9.119,1 3.823,2 1.482,8

Fiorano 4.471,3 1.311,1 341,3

Formigine 19.644,4 8.635,1 3.410,3

Maranello 3.620,1 1.643,2 644,2

Sassuolo 6.917,6 6.714,0 709,7

Casalgrande 4.525,0 2.123,9 837,2

Castellarano 2.280,8 1.389,8 651,1

Rubiera 5.394,3 2.251,6 840,4

Scandiano 5.424,2 2.666,8 1.048,3

Viano 1.930,4 1.325,9 633,0

Distretto 61.898,0 31.591,0 10.554,6

Bacino Panaro+Secchia 332.391,2 135.602,7 50.220,6

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (11 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 53: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (12 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 54: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (13 di 47) [28/08/2001 16.28.47]

Page 55: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (14 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 56: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Carichi inquinanti Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Scarichi in acqua superficiale

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta: deflusso minimo vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Si individua la pressione esercitata sui corpi idrici superficiali più importantiderivata dalle diverse tipologie di scarico sottoforma di B.O.D.5, C.O.D., Fosforo e Azoto.

Unità e definizioni: Le unità di misura utilizzate sono le seguenti: B.O.D.5 (mg/l), C.O.D. (mg/l), Fosforo (mg/l)e Azoto (mg/l).

Metodi di misura: Vengono utilizzate le metodiche definite dalla normativa vigente.

Metodi di elaborazione: Per la determinazione dei carichi inquinanti generati dal settore civile sono stati presi inconsiderazione il numero di abitanti residenti nel bacino in esame ed è stato valutato per abitante un quantitativostandard di 60 g/d di B.O.D.5, 12,33 g/d di azoto totale e 1,84 g/d di fosforo totale.

Per i carichi del settore industriale sono state prese in considerazione le attività idroinquinanti ed idroesigenticodificate dall’ISTAT e sono stati utilizzati i coefficienti di popolazione equivalente elaborati dall’Istituto diricerca sulle Acque del C.N.R..

Per la determinazione del carico totale nel settore agricolo, si è valutata la quantità di Azoto totale e Fosforototale kg/ha/anno distribuita sui terreni per qualità di coltivazione corretta per dei coefficienti che variano aseconda dell’area di studio (1,2 per la pianura, 0,95 per la collina e 0,85 per la montagna).

La quantità di reflui e quindi di nutrienti generati dal comparto zootecnico è stata calcolata sulla base delleconsistenze degli allevamenti di bovini, suini e avicoli, utilizzando un coefficiente di popolazione equivalentespecifico per la stima del B.O.D.5, mentre per la stima di azoto e fosforo si è utilizzato un coefficiente perquintale di peso vivo animale secondo la tabella:

Specie allevata Azoto Fosforo

g/d/q g/d/q

Bovini 37 13

Suini 42 14

Avicoli 30 10

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Analisi dei fattori di correlazione tra generazione di carichiinquinanti sversanti nei sub-bacini emiliani con gli apporti inquinanti del fiume Po – Arpa - Regione EmiliaRomagna 1999.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: definizione delle percentuali di abbattimento di carichi per singolo settore digenerazione

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (15 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 57: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Presenza di pozzi

Descrizione: Numero di pozzi per tipologia di utilizzo: civile, industriale, agricolo, zootecnico.

Fonte dei dati: Servizio Provinciale Difesa del Suolo

Commenti/Problematiche: Complessivamente si rileva un maggior numero di pozzi ad uso industriale, anchese per alcuni Comuni come Formigine, Maranello e Scandiano l’utilizzo principale è quello agricolo.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto ceramico

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: n° pozzi Tipo di rappresentazione: tabelle, grafici e cartografia

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati: numero di pozzi extradomestici

Flusso informativo - Azioni richieste: Servizio Provinciale Difesa del Suolo - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

USO Agricolo Civile Industriale Zootecnico

Casalgrande 23 14 44 4

Castellarano 4 5 19 2

Castelvetro 34 28 40 13

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (16 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 58: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Fiorano 11 19 63 2

Formigine 99 21 28 29

Maranello 18 4 15 10

Rubiera 17 36 56 9

Sassuolo 22 17 37 2

Scandiano 88 28 36 17

Viano 4 0 8 0

 

 

 

 

Tabella B

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (17 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 59: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Numero di pozzi Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuazione della presenza di pozzi idrici per tipologia di utilizzo. Fattoridi potenziale impatto.

Unità e definizioni: numero dei pozzi per tipologia di utilizzo

Metodi di misura: n° di pozzi

Metodi di elaborazione: Pozzi presenti nel territorio del Distretto ceramico suddivisi per tipologia.Rappresentazione cartografica.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Mappatura dei pozzi

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Acquisizione dei dati di prelievo per singolo pozzo

Problemi di aggregazione dati: Nell’uso civile sono compresi: il civile-acquedottistico, l’igienico, potabile el’uso per attrezzature sportive; nell’industriale sono compresi l’industriale e la trasformazione dei prodottiagricoli locali.

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Risorse idriche superficiali – misure di portata.

Descrizione: Sono rappresentati i valori medi annui delle portate dei corsi d’acqua all’interno del Distrettoceramico per anno.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Per il biennio 1997-98 si nota una sensibile diminuzione dei valori di portata intutte le stazioni di interesse, correlata alla scarsità delle precipitazioni del periodo.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto ceramico

Livello di dettaglio geografico: Singole stazioni di prelievo(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: mc/s Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: valori mensili

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (18 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 60: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Portata dei corsi d’acqua Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Prelievi di acqua superficiale

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;

Indicatori di risposta: deflusso minimo vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: valutare l’andamento delle portate idriche dei corsi d’acqua nel tempo.

Unità e definizioni: misura della portata mensile mc/sec

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (19 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 61: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Metodi di misura: Viene misurato il livello del corso d’acqua ed in base alla misura della sezione viene fatto ilcalcolo della portata

Metodi di elaborazione: medie annuali al 95° percentile

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Progetto S.I.N.A. (Sistema Informativo Nazionale Ambientale)affidato ad Arpa, che prevede l’installazione di centraline fisse a valle del ponte di Rubiera e della traversa diCastellarano dotate di misuratori automatici per le rilevazioni di dati quali-quantitativi delle acque superficiali.Dal 2001 si potranno acquisire dati in continuo tali da rappresentare in maniera più precisa gli andamentiquali-quantitativi del fiume Secchia.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico

Problemi di trattamento dell’informazione: La misura della portata mensile di un corpo idrico potrebbe nonessere rappresentativa del periodo di riferimento, in quanto bisognerebbe tenere conto delle condizionimeteo-climatiche dei giorni precedenti il prelievo, a seconda delle precipitazioni più o meno intense potrebbesovrastimare o sottostimare la portata media. La rilevazione in continuo con misuratori automatici dovrebbeconsentire una corretta determinazione della portata.

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 7 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Qualità chimico- microbiologica delle acque superficiali. Elaborato cartografico.

Descrizione: Si riporta la cartografia della qualità chimico-microbiologica delle acque superficiali. Ad ognistazione è associato un diagramma a torta rappresentativo dell’evoluzione qualitativa temporale dal 1994 al1998.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Si rileva una stazionarietà qualitativa per le acque in ingresso al territoriocomunale ed uno scadimento per le acque in uscita più evidente per il torrente Fossa e Tresinaro.

Copertura geografica dell’indicatore:Provincia

Livello di dettaglio geografico: Singole stazioni di prelievo(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: tabella, cartografia

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni mensili

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (20 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 62: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5

100-OD (% sat.) ≤ 10 ≤ 20 ≤ 30 ≤ 50 > 50

B.O.D.5 (mg O2/l) < 2.5 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 15 > 15

C.O.D. (mg O2/l) < 5 ≤ 10 ≤ 15 ≤ 25 > 25

NH4 (N mg/l) < 0,03 ≤ 0,10 ≤ 0,50 ≤ 1,50 > 1,50

Nitrati (N mg/l) < 0,30 ≤ 1,5 ≤ 5,0 ≤ 10,0 > 10,0

P totale (P mg/l) < 0,07 ≤ 0,15 ≤ 0,30 ≤ 0,60 > 0,60

Escherichia coli (N/100 ml) < 100 ≤ 1.000 ≤ 5.000 ≤ 20.000 > 20.000

Punteggio da attribuire per ogniparametro analizzato (75° percentiledel periodo di rilevamento)

80 40 20 10 5

LIVELLO DI INQUINAMENTODAI MACRODESCRITTORI 480 - 560 240 - 475 120 - 235 60 - 115 < 60

Giudizio Elevato Buono Sufficiente Scadente Pessimo

 

Fiume Secchia

Stazioni   1994 1995 1996 1997 1998

S5 – CastellaranoPunti 420 350 460 460 460

Livello II II II II II

S6 – T. Fossa di SpezzanoPunti 95 90 130 100 65

Livello IV IV III IV IV

S7 – T. TresinaroPunti 235 150 140 135 105

Livello III III III III IV

S8 – Casse di EspansionePunti 375 205 410 270 230

Livello II III II II III

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (21 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 63: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Qualità chimico-microbiologica delle acque superficiali

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: Indice Biotico Esteso, indice diqualità ecologica;

Indicatori di risposta: numero di controlli, DeflussoMinimo Vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la qualità chimico-microbiologica delle acque superficiali.

Unità e definizioni: Le unità di misura utilizzate sono le seguenti: ossigeno disciolto (%di saturazione), B.O.D.5(mg/l), C.O.D. (mg/l), azoto ammoniacale (N mg/l), azoto nitrico (N mg/l), fosforo totale (P mg/l), escherichiacoli (UFC/100 ml).

Metodi di misura: Vengono utilizzate le metodiche per la determinazione dei parametri chimici e microbiologicidefinite dalla normativa vigente.

Metodi di elaborazione: Elaborazione dei dati mediante l’utilizzo di Excel in grado di calcolare il 75esimopercentile risultante dalle analisi di ciascun parametro al quale viene dato un punteggio a seconda del livello incui ricade in base ad una tabella definita nel D.lgs. 152/99.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (22 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 64: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche: Devono essere utilizzati almeno 12 dati per l’elaborazione.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati: Non sono state riscontrate disomogeneità dei dati.

Documento di riferimento: Report Regionale

Riferimento normativo: D.lgs. 11maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 8 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Qualità biologica delle acque superficiali. Elaborato cartografico.

Descrizione: Si riporta la cartografia della qualità biologica delle acque superficiali. Ad ogni stazione èassociato un diagramma a torta rappresentativo dell’evoluzione qualitativa temporale dal 1994 al 1998.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Si rileva una stazionarietà qualitativa per le acque in ingresso al territoriocomunale ed uno scadimento per le acque in uscita più evidente per il torrente Fossa.

Copertura geografica dell’indicatore:Provinciale

Livello di dettaglio geografico: Singole stazioni di prelievo(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: Cartografica

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: indice I.B.E.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

CLASSI DIQUALITA’

VALORE

DI I.B.E.

GIUDIZIO COLORE DIRIFERIMENTO

Classe I 10 - 11 - 12... Ambiente non inquinato o non alterato in modo sensibile azzurro

Classe II 8 - 9 Ambiente in cui sono evidenti alcuni effetti dell’inquinamento verde

Classe III 6 - 7 Ambiente inquinato giallo

Classe IV 4 - 5 Ambiente molto inquinato arancione

Classe V 1 - 2 - 3 Ambiente fortemente inquinato rosso

Fiume Secchia

Stazioni 1994 1995 1996 1997 1998

  C.Q. III III III II III-II

I.B.E. 8 7/8 7/8 8/7 7/8

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (23 di 47) [28/08/2001 16.28.48]

Page 65: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

CastellaranoC.Q. II III-II III-II II-III III-II

VeggiaI.B.E. 8 7 7/8 7/8 8/7

C.Q. II III III-II III-II II-III

T. Fossa di SpezzanoI.B.E. 1 3 2 3/4 4

C.Q. V V V V-IV IV

T. TresinaroI.B.E. 6 6/7 7 6/7 7

C.Q. III III III III III

Rubiera

I.B.E. 6 7/6 8 7/8 7/8

C.Q. III III II III-II III-II

C.Q. IV III III - III

 

 

 

Tabella B

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (24 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 66: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Qualità biologica delle acquesuperficiali

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: Qualità chimico-microbiologicadelle acque superficiali, indice di qualità ecologica;

Indicatori di risposta: numero di controlli, DeflussoMinimo Vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la qualità biologica delle acque superficiali.

Unità e definizioni: Indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso) è un indicatore dell’attitudine biogena di un corpoidrico, che si basa sulla rilevazione di piccoli organismi viventi quali i macroinvertebrati. La numerosità el’abbondanza delle famiglie rilevate risulta strettamente correlato alla loro capacità di opporsi e di adattarsi allacomparsa di fattori limitanti di origine naturale o antropico interagenti con l’ambiente acquatico.

Metodi di misura: Viene utilizzata la metodologia I.B.E. (Indice Biotico Esteso)

Metodi di elaborazione: Analisi della popolazione bentonica e individuazione del valore di indice I.B.E.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche: Almeno due campionamenti all’anno nei periodi di morbida e di magra

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati: Non sono state riscontrate disomogeneità dei dati.

Documento di riferimento: E.E.A., Report Regionale

Riferimento normativo: D.lgs. 11maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione:

Tabelle, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 9 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Qualità ecologica delle acque superficiali. Elaborato cartografico.

Descrizione: Si riporta la cartografia della qualità ecologica delle acque superficiali così come previsto dalD.Lgs. 152/99. Ad ogni stazione è associato un diagramma a torta rappresentativo dell’evoluzione qualitativatemporale dal 1994 al 1998.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Si rileva una stazionarietà qualitativa per le acque in ingresso al territoriocomunale ed uno scadimento per le acque in uscita più evidente per il torrente Fossa.

Copertura geografica dell’indicatore:Provinciale

Livello di dettaglio geografico: Singole stazioni di prelievo(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: Cartografica

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (25 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 67: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Generazione dei dati: Incrocio tra macrodescrittore e indice I.B.E.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

  CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5

I.B.E. ≥ 10 8 - 9 6 - 7 4 - 5 1, 2, 3

Livello di inquinamento macrodescrittori 480 - 560 240 - 475 120 - 235 60 - 115 < 60

Giudizio Elevato Buono Sufficiente Scadente Pessimo

 

Fiume Secchia

Stazioni 1994 1995 1996 1997 1998

S5 – Castellarano Classe II II-III II-III II-III III-II

S6 – T. Fossa di Spezzano Classe V V V V-IV IV

S7 – T. Tresinaro Classe III III III III IV

S8 – Casse di Espansione Classe III III II III-II III

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (26 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 68: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Qualità ecologica delle acquesuperficiali

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: Qualità chimico-microbiologicadelle acque superficiali, Indice Biotico Esteso,;

Indicatori di risposta: numero di controlli, DeflussoMinimo Vitale.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la qualità ecologica delle acque superficiali.

Unità e definizioni:

Metodi di misura: Vengono utilizzati la metodologia I.B.E. (Indice Biotico Esteso) e il macrodescrittore

Metodi di elaborazione: Incrocio fra macrodescrittore ed I.B.E.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (27 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 69: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Coincidenza tra le stazioni I.B.E. e del macrodescrittore.

Problemi di aggregazione dati: Sul fiume Secchia manca la diretta corrispondenza tra la stazione 2 e 3dell’I.B.E. e del macrodescrittore, per cui si è deciso di far coincidere le due stazioni più vicine (la stazione S2Cà di Paccia in cui si fa il prelievo chimico-microbiologico è coincidente con la stazione di Lugo in cui si fal’I.B.E., la stazione S3 La Fornace corrisponde alla stazione Cerredolo).

Sulla stazione S11 del fiume Secchia non viene eseguito il mappaggio biologico per cui non è possibile ricavarnel’indice ecologico.

Documento di riferimento: Report Regionale

Riferimento normativo: D.lgs. 11maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 10 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Qualità delle acque sotterranee

Descrizione: Concentrazione dei nitrati nelle falde acquifere.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Dall’elaborazione delle carte di qualità delle acque sotterranee relative alle isoconedei nitrati, si riscontra che il 45% delle acque nell’acquifero esaminato hanno concentrazioni di nitrati inferioriai 30 mg/l, e quindi presentano acque di buona qualità, il 37% ha concentrazioni di nitrati tra i 30 e i 50 mg/l,benché vengono considerate potenzialmente a rischio sono ancora inferiori a 50 mg/l, c.m.a (concentrazionemassima ammissibile) prevista dal D.P.R. 236 che norma i requisiti di qualità delle acque destinate al consumoumano. Il restante 18% ha concentrazioni superiori ai 50 mg/l e quindi sono da considerare non potabili.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: grafico, cartografia.

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: analisi nitrati (mg/l) dei singoli pozzi

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (28 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 70: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (29 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 71: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Colori Concentrazione

(mg/l)

>0,1 <5

>5 <10

>10 <30

>30 <50

>50 <70

>70 <90

>90 <110

>110

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Qualità delle acque sotterranee Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;

Indicatori di risposta: numero di controlli;classificazione del territorio ai fini dellaregolamentazione dello spandimento dei liquamizootecnici al suolo;

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutazione qualitativa dell’acquifero.

Unità e definizioni: percentualizzazione delle aree a differenti livelli di concentrazione dei nitrati.

Metodi di misura: azoto nitrico (mg/l)

Metodi di elaborazione: media annuale delle concentrazioni e costruzione delle curve di isoconcentrazionemediante elaborazione con Surfer che utilizzando il metodo del kriging.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Carta della concentrazione dei nitrati delle Province di Modena eReggio E..

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU98, DOBRIS +3, V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica)

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (30 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 72: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Riferimento normativo: L.R. 236/88, D.lgs. 11maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 11 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Grado di vulnerabilità degli acquiferi

Descrizione: Individua le zone a differente vulnerabilità degli acquiferi.

Fonte dei dati: C.N.R. – G.N.D.C.I., Provincia di Modena – Provincia di Reggio E..

Commenti/Problematiche: Il territorio del distretto ceramico relativo alla Provincia di Modena è caratterizzatoda un valore di vulnerabilità media, per oltre la metà del territorio esaminato. La restante parte presenta ungrado di vulnerabilità alto per il 13,8%, elevato per il 19,2% ed estremamente elevato per il 9,2%. Solo unapiccolissima parte di quest’area si rileva un grado di vulnerabilità basso 2,5%.

Per ciò che riguarda il territorio della Provincia di Reggio E., l’86,2% del territorio è caratterizzato da un gradodi vulnerabilità medio-basso, mentre solo il 13,8% presenta gradi di vulnerabilità alto, elevato ed estremamenteelevato.

Copertura geografica dell’indicatore:Provinciale

Livello di dettaglio geografico: Comunali

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: grafico, cartografia.

Serie dei dati: 1996 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: C.N.R. – G.N.D.C.I., Provincia di Modena – Provincia di Reggio E.–A.R.P.A..

Responsabile del procedimento: A.R.P.A.

 

  Classe di vulnerabilità

EE Estremamente elevato

E Elevato

A Alto

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (31 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 73: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

M Medio

B Basso

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Grado di vulnerabilità degliacquiferi

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuazione delle aree a maggiore vulnerabilità all’inquinamento degliacquiferi da sottoporre a vincoli di tutela.

Unità e definizioni:

Metodi di misura: percentualizzazione delle aree a differente grado di vulnerabilità.

Metodi di elaborazione: Elaborazione dei dati mediante G.I.S. attraverso l’utilizzo delle cartografie alla scala1:25.000 relative alla litologia di superficie alla profondità del tetto delle ghiaie e alla capacità di attenuazione delsuolo e al tipo di acquifero (libero o in pressione).

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: cartografia C.N.R.- G.N.D.C.I. "Carta della vulnerabilità degliacquiferi all’inquinamento" delle Province di Modena e di Reggio E..

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Uniformare la metodologia di elaborazione.

Problemi di aggregazione dati: Non è possibile uniformare le due cartografie in quanto sono state elaborateattraverso due metodologie: per la Provincia di Modena è stata utilizzata oltre alla litologia di superficie, laprofondità del tetto delle ghiaie e le caratteristiche dell'acquifero, la capacità di attenuazione dei suoli che non èstata utilizzata nella redazione della carta di vulnerabilità della Provincia di Reggio E..

Documento di riferimento: C.N.R.

Riferimento normativo: D.Lgs. 152/99

Probabili tipi di rappresentazione: grafica, cartografica

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (32 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 74: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore n°: 12 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Impermeabilizzazione dei suoli

Descrizione: Viene rappresentata la percentuale di suolo impermeabilizzata.

Fonte dei dati: ISTAT

Commenti/Problematiche: La percentuale di suolo impermeabilizzato di Fiorano risulta più del doppiorispetto al totale del Distretto, Sassuolo risulta il secondo comune con maggior area impermeabilizzata. Viano,Castelvetro, Castellarano, Scandiano e Rubiera presentano percentuali di impermeabilizzazionesignificativamente inferiori al dato distrettuale, mentre tutti gli altri Comuni il dato è allineato col valore mediodel Distretto. I dati sono stati confrontati con lo standard europeo. Fiorano e Sassuolo incidono per quasi il 40%sul totale di suolo impermeabilizzato dell'intero Distretto.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1991 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati: mq

Flusso informativo - Azioni richieste: Corine Land Cover – ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (33 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 75: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Impermeabilizzazione dei suoli Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutazione dell’indice di consumo del suolo

Unità e definizioni: Aree comunali e urbanizzate mq, impermeabilizzazione %.

Metodi di misura: immagini da satellite

Metodi di elaborazione: La banca dati CORINE land cover è stata creata secondo la seguente procedura:acquisizione delle immagini da satellite (cinque parti di scene Landsat TM a copertura totale del territorioregionale), georeferenziazione delle stesse secondo la proiezione ortogonale UTM, fotointerpretazione e riportosu lucido indeformabile delle unità individuate sulle immagini, digitalizzazione e creazione delle copertureArc/Info a topologia poligonale.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Corine Land Cover

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU 98, EUROSTAT

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: grafica, cartografica

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 13 P S R Sistema/componente: Acqua

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (34 di 47) [28/08/2001 16.28.49]

Page 76: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Numero di utenze servite dalla rete acquedottistica.

Descrizione: Andamento del numero di utenze per Comune del Distretto.

Fonte dei dati: A.G.A.C., M.E.T.A., S.A.T.

Commenti/Problematiche: Si riscontra un aumento del numero di utenze per singolo Comune in allineamentocon l’aumento dei residenti.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n° utenze Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° per singolo Comune

Flusso informativo - Azioni richieste: A.G.A.C., M.E.T.A., S.A.T. – Arpa

Responsabile del procedimento: Arpa

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Numero di utenze servite dallarete acquedottistica

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Consumi civili di acquapotabile;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: evidenziare la risposta alla richiesta di acqua potabile.

Unità e definizioni: n° utenze anno.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (35 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 77: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 14 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: Numero di controlli

Descrizione: Si esprime il numero di controlli eseguiti sugli scarichi e sulle acque potabili.

Fonte dei dati: Arpa

Commenti/Problematiche: si registra una diminuzione del controllo sugli scarichi per l’anno 1998 e1999, sia alivello di distretto che a livello delle due Province, in quanto è sempre più consolidata la tendenza al riciclodelle acque di processo riducendo in tal modo il numero di scarichi puntiformi sul territorio. Per quantoriguarda le acque potabili, il Comune di Scandiano risulta quello ad avere il maggior numero di controllirispetto agli altri Comuni del Distretto Ceramico.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n°, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1996-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: numero di controlli

Flusso informativo - Azioni richieste: Arpa

Responsabile del procedimento: Arpa

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (36 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 78: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (37 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 79: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Numero di controlli Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: consumi civili di acquapotabile; prelievi da acque sotterranee: totale fatturato,uso domestico, uso agricolo-zootecnico, altri usi;

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;qualità delle acque sotterranee;

Indicatori di risposta: numero di utenti.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la risposta degli Enti di controllo agli elementi di pressione.

Unità e definizioni: numero di controlli

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati: mancanza di dati disaggregati per singolo Comune per l’area reggiana.

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 15 P S R Sistema/componente: Acqua

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (38 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 80: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Copertura del fabbisogno depurativo

Descrizione: Dati di gestione dei depuratori.

Fonte dei dati: A.G.A.C., M.E.T.A., S.A.T.

Commenti/Problematiche: Dai dati di gestione riportati si registra una adeguata risposta depurativa. Neglianni si nota mediamente un aumento dei quantitativi di acqua trattata per singolo depuratore, tranne che per il1998 in cui si riscontra quasi per tutti una diminuzione. Il maggior contributo di depurazione è sicuramentefornito dai depuratori di Sassuolo-Fiorano e Rubiera con un 36,1 e 35,9% sul totale del Distretto. Si sottolineacome la risposta depurativa di alcuni Comuni del Comprensorio sia attuata in Comuni limitrofi nonappartenenti all’ambito territoriale in esame.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: mc*1000/anno Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1994-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: mc/anno di acqua depurata per singolo depuratore.

Flusso informativo - Azioni richieste: A.G.A.C., M.E.T.A., S.A.T. – Arpa

Responsabile del procedimento: Arpa

 

Denominazione impianto Comuni

Scandiano Bosco Scandiano - Reggio Emilia - Albinea

Casalgrande - Salvaterra Casalgrande - Castellarano

Roteglia Castellarano

Rubiera Rubiera - Reggio Rmilia - Scandiano

Viano Viano - Scandiano

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (39 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 81: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

San Giovanni di Qurciola (Viano) Viano

Ca Tabiano Viano

Regnano Viano

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Copertura del fabbisognodepurativo

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: carichi inquinanti;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: numero di utenti.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: verifica della risposta depurativa dei singoli depuratori.

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Valutazione dell'efficienza depurativa

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: D.Lgs. 11 maggio 1999, n° 152.

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 16 P S R Sistema/componente: Acqua

Titolo dell’indicatore: D.M.V. (Deflusso Minimo Vitale)

Descrizione: Rappresenta il deflusso minimo di un corso d’acqua necessario per mantenere le caratteristichebiologiche inalterate.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: I valori di D.M.V. individuati per singolo tratto di bacino idrografico possono,anche se non cogenti, in quanto non ancora definiti dall’attuale normativa nazionale o regionale, essereutilizzati quali strumenti di pianificazione delle risorse idriche regionali nell’ambito di una più razionalegestione delle concessioni dei prelievi d’acqua superficiali nel rispetto di un D.M.V. che garantisca e laconservazione dell’ecosistema fluviale. Il valore di D.M.V. deve essere stimato caso per caso ed è stato definitoun valore di riferimento di minimo vitale pari a 1,6 l/s/km2. Il valore è stato calcolato su più sezioni relative aicorpi idrici presenti nel territorio del distretto, numerate progressivamente, dalla sezione in ingresso allasezione in uscita dal territorio stesso.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (40 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 82: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto ceramico

Livello di dettaglio geografico: singola sezione di corpoidrico

Unità di Misura: m3/s Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1995 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Fiume Secchia

Sezioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

D.M.V. totale (m3/s) 2,26 2,27 2,28 2,72 2,72 2,5 2,5 2,5 2,74 3,08

D.M.V. unitario l/s/km2 2,60 2,48 2,42 2,82 2,81 2,55 2,52 2,51 2,56 2,43

 

 

Torrente Fossa

Sezioni 1 2 3 4 5 6

D.M.V. totale (m3/s) 0,05 0,05 0,09 0,12 0,18 0,2

D.M.V. unitario l/s/km2 2,04 1,87 2,43 2,43 2,62 2,62

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (41 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 83: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Torrente Tresinaro

Sezioni 1 2 3 4 5 6 7 8

D.M.V. totale (m3/s) 0,15 0,2 0,22 0,33 0,35 0,4 0,4 0,5

D.M.V. unitario l/s/km2 2,24 2,45 2,24 2,45 2,45 2,43 2,43 2,45

 

Torrente Guerro

Sezioni 1 2 3 4 5 6 7 8

D.M.V. totale (m3/s) 0,01 0,02 0,04 0,05 0,06 0,1 0,1 0,1

D.M.V. unitario l/s/km2 1,87 1,87 2,06 2,06 2,06 2,06 2,06 2,06

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (42 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 84: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Torrente Nizzola

Sezioni 1 2 3 4 5

D.M.V. totale (m3/s) 0,01 0,01 0,02 0,05 0,06

D.M.V. unitario l/s/km2 1,87 1,87 1,87 1,87 1,87

 

Torrente Tiepido

Sezioni 1 2 3 4 5

D.M.V. totale (m3/s) 0,12 0,11 0,12 0,13 0,15

D.M.V. unitario l/s/km2 2,43 2,43 2,43 2,43 2,43

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (43 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 85: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Torrente Grizzaga

Sezioni 1 2 3

D.M.V. totale (m3/s) 0,02 0,03 0,04

D.M.V. unitario l/s/km2 1,87 1,87 1,87

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: D.M.V. (Deflusso MinimoVitale)

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: prelievi da acque superficiali;

Indicatori di stato: qualità chimico-microbilogica delleacque superficiali; qualità biologica delle acquesuperficiali; qualità ecologica delle acque superficiali;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare il valore minimo di flusso da assicurare condizioni di"naturalità" ai deflussi fluviali durante i periodi di magra estiva.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (44 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 86: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni: Le unità di misura utilizzate per il calcolo del D.M.V. sono le seguenti: superficie bacino(km2), altezza di pioggia (mm/a), classe di altitudine, classe I.B.E., indice di tutela naturalistica, ambitogeografico.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: D = qd.m.v. G *P * A * Q * N (l/s/km2)

D = Deflusso minimo vitale

G = fattore geografico (il valore consigliato è 1 per i bacini emiliani)

P = fattore di precipitazione (1,0 per piogge medie sul bacino inferiori a 1.350 mm, 1,65 comprese tra 1.350 e1.600, 2,30 comprese tra 1.600 e 2.050 mm e 2,95 superiori a 2.050 mm).

A = fattore di altitudine (riflette la proporzione fra i mesi non gelivi rispetto il totale: i valori consigliati sono 1,0per altitudini inferiori a 1.200 m s.l.m. e 0,8 per altitudini superiori a 1.200 m. s.l.m.).

Q = fattore di qualità ambientale (si riferisce allo stato di inquinamento delle acque considerando laclassificazione I.B.E.; i valori adottati sono: 1,0 per la I classe, 1,1 per la II, 1,2 per la III, 1,3 per la IV e 1,4 perla V).

N = fattore naturalistico (esprime i pregi naturalistici e paesaggistici e le esigenze di protezione e valorizzazionedell’ambito fluviale; il valore viene assunto in funzione delle zonizzazioni previste dal Piano TerritorialePaesistico Regionale: 1,2 se è all’interno di un Parco Regionale, 1,1 se è all’interno di zone indicate dal P.T.P.R.come tutela dei caratteri ambientali di laghi e corsi d’acqua, ecc., 1,0 se il tratto non è soggetto ai vincoliterritoriali precedentemente enunciati).

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Carta della qualità biologica delle acque superficiali, Mappadelle oasi protette del P.T.P.R.., "Supporto per la predisposizione di criteri tecnici e procedurali ai fini di unametodologia omogenea alla istruttoria dei prelievi idrici" – Discretizzazione del Deflusso Minimo Vitale sulreticolo idrografico regionale – Regione Emilia Romagna – Arpa – anno 1997.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: Regione Emilia Romagna – Supporto per la predisposizione di criteri tecnici eprocedurali ai fini di una metodologia omogenea alla istruttoria dei prelievi idrici.

Riferimento normativo: L. 102/90, L. n. 183 del 18 maggio 1989, L. 36 del 5 gennaio 1994.

Probabili tipi di rappresentazione: tabella, grafico

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

 

Tabella sinottica.

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Inquinamento delle acque

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (45 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 87: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Prelievi da acque superficiali    K    Distretto

Scarichi in acqua superficiale     J   Distretto

Carichi inquinanti   Diminuzione  L    Distretto

Consumi civili di acqua potabile.     L    Distretto

Presenza di pozzi    L     Distretto

 Portata dei corsi d'acqua    K    Distretto

 Qualità chimico-microbilogica delle acquesuperficiali

   K     Distretto

 Qualità biologica delle acque superficiali    K     Distretto

 Qualità ecologica delle acque superficiali Qualità buona entro

il 31/12/2016  K     Distretto

 Qualità delle acque sotterranee    K     Distretto

 Grado di vulnerabilità degli acquiferi    L     Distretto

 Impermeabilizzazione dei suoli    L     Distretto

 Numero di utenze sevite    J     Distretto

 Numero di controlli    K    Distretto

 Copertura del fabbisogno depurativo    J     Distretto

 Deflusso Minimo Vitale (D.M.V.)    L     Distretto

Legenda:

 

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (46 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 88: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

= Evoluzione in crescita

= Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

 

 

Conclusioni

Dall’analisi dei dati raccolti emerge come esigenza primaria l’acquisizione di ulteriori informazioni relativamenteall’emungimento delle acque sotterranee. Stante le difficoltà di reperimento dei dati dei prelievi ad uso privato di tipo civile,agricolo e industriale al fine di poter attuare il bilancio idrico complessivo dell’area della conoide del Secchia. L’auspicio è chevenga completato quanto prima l’archivio regionale dei pozzi e dei prelievi per uso domestico ed extradomestico ai sensi della L.n° 136/1999, L. n° 290/1999 e D.Lgs. n° 259/2000 (data ultima denuncia del pozzo 31/12/2000).

La qualità delle acque sotterranee è discreta, in particolare nell’areale prossimo all’area di alimentazione del fiume Secchia, inquanto, stante i bassi contenuti in nitrati delle acque superficiali inferiori a 2 mg/l, la ricarica fluviale svolge una azione mitigativanei confronti degli apporti di sostanze azotate che permeano dalla superficie topografica.

La qualità delle acque superficiali può considerarsi sufficiente per il solo fiume Secchia, anche se occorre evidenziare loscadimento qualitativo progressivo dall’ingresso all’uscita dell’ambito territoriale considerato. Per i restanti corpi idrici, Fossa diSpezzano e Tresinaro le rilevazioni analitiche ne sottolineano lo scadente livello qualitativo.

La risposta depurativa risulta adeguata ai bisogni locali, ma da quanto emerge dall’analisi dei carichi inquinanti, è evidente comesia insufficiente questa sola azione per il miglioramento qualitativo delle acque superficiali e sotterranee. In ottemperanza aldettato legislativo D.Lgs. 152/99 e successive integrazioni, si ravvisa l'esigenza di acquisire dati sull'efficienza depurativa perquanto attiene alla risposta della depurazione dei reflui civili. Inoltre dovrà essere sviluppata un'analisi di che consenta attraversouna stima della percentuale di abbattimento, di quantificare dal carico generato, il carico sversato e veicolato al fine di valutarel'impatto indotto dai singoli settori di generazione.

Inoltre si ritiene opportuno porre l’attenzione alla complessa problematica relativa al Deflusso Minimo Vitale, in quanto appare didifficile soluzione compatibilizzare le esigenze del settore agricolo per quanto attiene la richiesta di acqua ad uso irriguo, lanecessità di mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema fluviale e la natura torrentizia dei corpi idrici.

INQUINAMENTO DELLE ACQUE

file:///G|/relazione_html/DATA/acque/Inquinamento dell'acqua.htm (47 di 47) [28/08/2001 16.28.50]

Page 89: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 INQUINAMENTO DELL'ARIA

 

Problema ambientale: Inquinamento dell'aria

Sequenza indicatori

 

 Pressione: n° autorizzazioni rilasciate ad aziende con emissioni in atmosferaCarico inquinante derivante da industrie ceramiche Polveri, Fluoro, Piombo (t/anno)Diffusione in atmosfera di Polveri e Fluoro derivanti da industria ceramica: mappe diisoconcentrazioneN° mezzi immatricolati/KmqFlussi di traffico: n° mezzi circolantiCarico inquinante da trasporti NOx, HC, CO (g/Km) 

 Stato: Qualità dell'aria: PTS, CO, NOx, O3, n° superamenti livelli di attenzione e di allarme per inquinante,per stazioneDeposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piomboTemperature medie (°C)Vento e circolazione atmosfericaClassi di stabilità atmosfericaIndice di benessere

 Risposta: N° impianti di depurazione emissioni ceramiche, % emissioni ceramiche depurateRimozione di inquinanti in atmosfera (t/anno di PTS, Pb, F)Riduzione di combustibili nella produzione ceramica (mc/mq) (crf. Consumi energetici)N° controlli emissioni/annoEfficienza della rete di rilevamento: N° stazioni monitoraggio,N° ore funzionamento sistemi di monitoraggio

 

 

Inquadramento generale

 

La maggior parte delle attività umane comporta la continua immissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Il destino diqueste sostanze è governato da molteplici fattori, tra cui le caratteristiche fisiche degli strati d’aria sovrastanti che nedeterminano la diffusione, i processi di rimozione che ne influenzano il tempo di permanenza in atmosfera, le trasformazionichimiche che creano, a loro volta, altre sostanze potenzialmente pericolose.

Questo insieme di fattori può, quindi, portare a fenomeni di inquinamento che interessano aree limitate, come gli episodi di

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (1 di 61) [28/08/2001 16.30.04]

Page 90: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

smog nelle grandi città industriali, o coinvolgono invece l’intero pianeta, come la distruzione dell’ozono stratosferico e icambiamenti climatici.

E’ chiaro quindi che il problema dell’inquinamento atmosferico deve essere affrontato con azioni locali inserite inprogrammi più ampi che individuino strategie comuni sia a livello regionale che a scala europea e mondiale.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: N° autorizzazioni rilasciate ad aziende con emissioni in atmosfera

Descrizione: Si riportano i trend delle autorizzazioni rilasciate alle aziende per le emissioni in atmosfera

Fonte dei dati: Catasti provinciali delle autorizzazioni rilasciate ai sensi del DPR 203/88

Commenti/Problematiche: Dalle tabelle si evidenzia l’andamento del trend autorizzativo rispetto alle aziendedi ogni tipologia produttiva con emissioni significative (ex artt. 15A/B e 6) presenti sul territorio distrettuale. Sinota che i movimenti di ristrutturazioni e/o nuovi insediamenti più significativi si registrano nel corso deglianni nei comuni di Fiorano, Sassuolo e Casalgrande. Il distretto ha un peso in termini di modificazioni agliimpianti produttivi di circa il 43% rispetto al totale delle due province.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n° autorizzazioni rilasciate Tipo di rappresentazione: Tabellare

Serie dei dati: 1997-1998-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° atti autorizzativi

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

1997 art.6 art.15A art.15B TOT

Casalgrande 4 18 0 22

Castellarano 3 14 2 19

Castelvetro 7 10 1 18

Fiorano 4 34 4 42

Formigine 5 6 11

Maranello 7 6 1 14

Rubiera 2 6 0 8

Sassuolo 7 16 0 23

Scandiano 7 5 0 12

Viano 0 3 1 4

Distretto 46 118 9 173

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (2 di 61) [28/08/2001 16.30.04]

Page 91: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Provincia Modena 127 176 21 324

Provincia RE 82 74 23 179

1998 art.6 art.15A art.15B TOT

Casalgrande 1 19 3 23

Castellarano 6 12 1 19

Castelvetro 0 14 1 15

Fiorano 9 43 2 54

Formigine 6 9 2 17

Maranello 4 8 12

Rubiera 6 5 0 11

Sassuolo 3 20 1 24

Scandiano 6 9 0 15

Viano 2 1 0 3

Distretto 43 140 10 193

Provincia Modena 87 245 15 347

Provincia RE 107 222 27 356

 

 

1999 art.6 art.15A art.15B TOT

Casalgrande 6 14 4 24

Castellarano 7 58 0 65

Castelvetro 2 4 6

Fiorano 9 11 20

Formigine 4 6 10

Maranello 4 2 6

Rubiera 3 7 0 10

Sassuolo 10 9 1 20

Scandiano 1 5 1 7

Viano 1 1 0 2

Distretto 47 117 6 170

Provincia Modena 103 110 14 227

Provincia RE 110 265 35 410

 

Tabella B

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (3 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 92: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: n° autorizzazioni rilasciate alleaziende con emissioni in atmosfera

Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: Carico inquinante da industrieceramiche Polveri, Fluoro, piombo (t/anno), diffusionein atmosfera di polveri e fluoro derivanti da industriaceramica: mappe di isoconcentrazione

Indicatori di stato: qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo

Indicatori di risposta: n° impianti di depurazioneemissioni ceramiche, % emissioni ceramiche depurate,rimozione di inquinanti in atmosfera, n° controlliemissioni/anno, efficienza rete di rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare il trend di ristrutturazioni, nuovi insediamenti registrati nel corsodegli anni, in quanto ad ogni atto autorizzativo corrisponde una modifica dell’impianto produttivo e/otrasferimenti

Unità e definizioni: n° autorizzazioni rilasciate, art.15A/B=modifiche impianti; art.6= nuovi impianti

Metodi di misura

Metodo di elaborazione: Sommatoria dagli atti autorizzativi rilasciati

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: sistema informativo province RE e MO non strutturato

Problema di aggregazione dati :difficoltà a scorporare le diverse attività produttive per codice ISTAT, nonessendo previsto nel catasto provinciale di RE.

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc per questa area territoriale definita "DistrettoIndustriale"

Riferimento normativo: D.P.R. 203/88

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, grafici.

Problemi di trattamento dell’informazione: n° aziende con emissioni in atmosfera autorizzate suddivise percomparti produttivi

 

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Carico inquinante autorizzato derivante da industrie ceramiche.

Descrizione: Si riporta la distribuzione del carico inquinante delle Polveri, del Fluoro e del Piombo derivantidalle emissioni delle ceramiche dei comuni del Distretto.

Fonte dei dati: Catasti provinciali di autorizzazioni rilasciate ai sensi del DPR 203/88.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (4 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 93: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: I valori riportati nei grafici sono aggiornati al 1999.

I carichi inquinanti calcolati dai valori del limite autorizzato rappresentano una stima del peso massimo che leaziende del comparto possono esercitare sull’inquinamento atmosferico.

Dal confronto tra i carichi inquinanti autorizzati e i dati dei controlli e degli autocontrolli effettuati alleemissioni si possono fare le seguenti considerazioni:

relativamente alle Polveri, il carico inquinante calcolato risulta consistentemente superiore alla quantitàrealmente emessa, in particolare per quanto riguarda le emissioni fredde, le concentrazioni rilevate sonoconsistentemente inferiori ai limiti stabiliti da normativa, per un valore anche pari al 50%.

relativamente al Fluoro per molti impianti i limiti di emissione stabiliti nell'atto autorizzativo, dagli anni'95-'96 è stato dimezzato (2,5 mg/m3 rispetto ai 5 mg/m3), pertanto il carico inquinante calcolato, sidiscosta poco da quanto in realtà viene emesso dai camini;

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: t/anno, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: Carico inquinante autorizzato: valore limite di concentrazione e di portata imposti aisingoli punti di emissione dalle autorizzazioni rilasciate agli impianti, in relazione alle ore lavorate /die;

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (5 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 94: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (6 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 95: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (7 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 96: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore Carico inquinante derivante daindustrie ceramiche

Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: n° autorizzazioni rilasciate,diffusione in atmosfera di polveri e fluoro derivanti daindustria ceramica: mappe di isoconcentrazione

Indicatori di stato: qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo

Indicatori di risposta: n° impianti di depurazioneemissioni ceramiche, rimozione di inquinanti inatmosfera, n° controlli emissioni/anno, efficienza retedi rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Il carico inquinante dà conto della pressione sulla matrice aria dovuta alleemissioni dell’industria ceramica.

Unità e definizioni: t/anno, % (rapporto tra carichi dei comuni e totale distretto)

Metodi di misura: controlli alle emissioni e autocontrolli ai sensi dell'ex DPR 203/88

Metodo di elaborazione: il carico inquinante viene calcolato utilizzando le concentrazioni limite di inquinante(espresse in mg/mc) che gli impianti sono autorizzati ad emettere, la portata autorizzata espressa in Nmc/h e ladurata autorizzata della emissione espressa in h/d e considerando 220 giorni lavorativi/anno.

I dati necessari a tale calcolo vengono desunti dai catasti provinciali di autorizzazione rilasciate ai sensi del DPR203/88.

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: autorizzazioni alle emissioni degli impianti ceramici delDistretto, produzione di piastrelle del distretto.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (8 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 97: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: al fine di un calcolo puntuale del carico inquinante autorizzato, è necessario unaggiornamento continuo del catasto delle emissioni qualora vengano modificati gli impianti e le autorizzazioni adessi relativi; per effettuare il calcolo del reale carico emesso, sarebbe necessario un flusso informativo direttorispetto ai valori degli autocontrolli.

Relativamente alle Polveri bisognerebbe valutare in modo concertato tra tutti i portatori di interesse l'opportunitàdi aggiornare i limiti alle emissioni fredde rispetto a quanto oggi la migliore tecnologia di abbattimento è ingrado di garantire.

Documento di riferimento: Indicatore individuato ad hoc per le caratteristiche produttive del territorio in esame.

Riferimento normativo: D.P.R.203/88

Probabili tipi di rappresentazione: grafici - tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Diffusione in atmosfera di Polveri e Fluoro derivanti da industria ceramica.

Descrizione: Si riportano le mappe di isoconcentrazione delle Polveri e del Fluoro derivanti dal contributo ditutte le ceramiche attive del Distretto.

Fonte dei dati: Catasti provinciali di autorizzazione rilasciate ai sensi del DPR 203/88, dati meteorologici dellestazioni di Spezzano (MO) e Castellarano (RE).

Commenti/Problematiche: Le concentrazioni sono calcolate a partire dai dati delle emissioni ricavati daicatasti provinciali di autorizzazione agli impianti rilasciate ai sensi del DPR 203/88, pertanto rappresentano ilcontributo massimo che le ceramiche possono produrre.

Relativamente alle Polveri i limiti alle emissioni fredde sono relativamente alti, per cui le concentrazioni diricaduta calcolate rappresentano una sovrastima di quelle realmente rilevabili. Le mappe di diffusione degliinquinanti in atmosfera derivanti dalle emissioni del comparto ceramico indicano un peso del 15% rispetto aquello rilevato dalle stazioni di monitoraggio.

Relativamente al Fluoro i limiti alle emissioni sono tali per cui le concentrazioni di ricaduta calcolate risultanoessere confrontabili con quelle delle immissioni riscontrate nelle campagne di rilevamento effettuate. Ciògarantisce sull'affidabilità del modello e sul fatto che il limite di emissione per il Fluoro è vicino al valore diconcentrazione realmente emesso dai camini, garantito dalla migliore tecnologia oggi applicata.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: µg/mc Tipo di rappresentazione: mappa

Serie dei dati: 1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (9 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 98: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Generazione dei dati:

La stima della concentrazione di ricaduta al suolo delle Polveri e del Fluoro è stata realizzata a partire da:

dati estratti dai catasti provinciali di autorizzazione agli impianti rilasciate ai sensi del DPR 203/88:valori limite di portata della singola emissione in atmosfera (Nmc/h), valori limite di concentrazionedell’inquinante (mg/Nmc), rateo di emissione dell’inquinante (g/s), velocità di emissione (m/s),temperatura dei fumi (°K); caratteristiche geometriche della sorgente (altezza in m, diametro della boccadel camino in m), caratteristiche di funzionamento (durata in h/d e giorni/anno);

dati meteorologici rilevati presso le due stazioni meteo di Spezzano (MO) e Castellarano (RE):temperatura dell’aria (°C), direzione del vento (°), velocità del vento (m/s), radiazione solare globale(w/mq);

dati relativi all’orografia del terreno: georeferenziazione delle sorgenti e dei punti recettori (coordinateUTM Est e Nord), quote sul livello del mare (m).

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Distribuzione della concentrazione media annua in µg/mc delle Polveri

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (10 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 99: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Distribuzione della concentrazione media annua in µg/mc del Fluoro

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Diffusione in atmosfera diPolveri e Fluoro derivanti da industria ceramica.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: n° autorizzazioni rilasciate,carico inquinante da industrie ceramiche Polveri,Fluoro, piombo (t/anno);

Indicatori di stato: qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo

Indicatori di risposta: n° impianti di depurazione delleemissioni ceramiche, % emissioni ceramiche depurate,rimozione di inquinanti in atmosfera, n° controlliemissioni/anno, efficienza rete di rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: La stima delle concentrazioni al suolo di un inquinante permette diesprimere considerazioni sullo stato di qualità dell’aria, nonché sul sistema di monitoraggio ambientale; inoltrepermette di valutare il contributo derivante da determinate sorgenti analizzate (emissioni ceramiche).

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (11 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 100: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni: µg/mc (misura della concentrazione al suolo dell’inquinante, calcolata come media annua,ottenuta considerando i primi, i secondi e i terzi valori orari più alti rilevati per ogni singolo punto della griglia direcettori definita).

Metodi di misura:

Metodo di elaborazione: Le mappe di isoconcentrazione sono state realizzate grazie all’integrazione edelaborazione di più dati relativi a più parametri e all’applicazione del modello gaussiano ISC3 (Industrial SourceComplex Dispersion Models version 3) sviluppato presso l’US-EPA (United States Environmental ProtectionAgency) pubblicato nel 1995, formulato allo scopo di studiare il trasporto e la dispersione in atmosfera degliinquinanti gassosi e particolati emessi da un’ampia gamma di sorgenti, attraverso successive fasi:

Georeferenziazione delle aziende ceramiche sul territorio e determinazione della quota sul livello del mare●

Definizione di una griglia di recettori in corrispondenza dei quali sono state stimate le concentrazioni diricaduta dell’inquinante

Estrazione dei dati relativi alle sorgenti di emissione dai catasti provinciali di autorizzazione rilasciate aisensi del DPR 203/88

Applicazione della media pesata a tutti i camini di ogni singola ceramica considerando come pesi i valoridi portata

Elaborazione dei dati meteorologici orari, registrati presso le stazioni meteo di Spezzano (MO) e diCastellarano (RE) negli anni 1997 e 1998

Applicazione del modello ISC3●

Realizzazione delle mappe mediante il software grafico SURFER●

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati:

Problematiche: Nel modello non è stato stimato l’effetto del dilavamento degli edifici (downwash) per lamancanza delle informazioni planimetriche e progettuali degli edifici; la dimensione vasta del territorio in esamee l’alto numero delle aziende considerate fanno sì che i risultati ottenuti senza l’opzione relativa al dilavamentopossono essere considerati soddisfacenti e significativi.

Ulteriori azioni richieste: Al fine di un calcolo puntuale delle concentrazioni al suolo dell’inquinante, ènecessario un aggiornamento continuo del catasto delle emissioni qualora vengano modificati gli impianti e leautorizzazioni ad essi rilasciati. Inoltre risulta necessaria una manutenzione continua delle centraline dimonitoraggio delle stazioni meteo.

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:.

Probabili tipi di rappresentazione: mappe

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Veicoli immatricolati nel distretto.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (12 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 101: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Sono state eseguite delle elaborazioni sia sui dati dei veicoli totali che sulle singole categorie, inparticolare:

distribuzione dei veicoli, suddivisi per categoria, immatricolati nell’intero distretto negli anni 91-97,●

contributo delle singole categorie ai veicoli immatricolati nel distretto nel 1997●

n° di veicoli kmq calcolato per gli anni 91-97●

indice di motorizzazione totale calcolato per gli anni 91-97●

I dati dei singoli comuni sono stati confrontati con il dato del distretto e delle due Province di riferimento.

Inoltre per i veicoli, le autovetture, gli autocarri e i motocarri immatricolati nel 1997 si riporta:

il confronto, tra i numero di immatricolazioni eseguite nei i singoli comuni e nel resto della Provincia diappartenenza

il confronto tra il numero di immatricolazioni eseguite nel distretto e nel il resto delle due Province●

Fonte dei dati: A.C.I.

Commenti/Problematiche: la distribuzione nel tempo del numero di veicoli mostra un andamento di leggeroaumento.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto.

Livello di dettaglio geografico: Comune.

Unità di Misura: numero automezzi. Tipo di rappresentazione: grafica.

Serie dei dati: 1991-1997 Frequenza aggiornamento dati: annuale.

Generazione dei dati: n° autoveicoli immatricolati.

Flusso informativo - Azioni richieste: A.C.I. – A.R.P.A.

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (13 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 102: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (14 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 103: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (15 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 104: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (16 di 61) [28/08/2001 16.30.05]

Page 105: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Veicoli immatricolati Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Flussi di traffico, caricoinquinante da trasporti NOx, HC, CO;

Indicatori di stato: Qualità dell’aria: anidride carbonica(CO2), trend delle concentrazioni; qualità dell’ariaPTS, CO, NOx, deposizioni acide: pH, nitrati, solfati,fluoro, piombo, andamento demografico;

Indicatori di risposta: efficienza rete di rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare l'indice di motorizzazione (potenziale carico derivante dai veicoliimmatricolati)

Unità e definizioni: Le categorie comprendono: autovetture, autobus, motocicli, motocarri e autocarri (autocarrimerci, speciali, rimorchi e semirimorchi, trattori e motrici).

Metodi di misura: numero dei mezzi immatricolati nei diversi territori comunali.

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: flussi di traffico.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: gli ultimi aggiornamenti risalgono all’anno 1997

Problemi di aggregazione dati: i veicoli immatricolati non danno indicazioni sul flusso di traffico.Occorrerebbe elaborare i dati di immatricolazione con quelli di demolizione dei mezzi, dato che non si è potutoreperire.

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Aria

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (17 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 106: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Flussi di traffico veicolare: numero mezzi circolanti

Descrizione: Simulazioni effettuate attraverso l'ausilio di un modello dei flussi di traffico opportunamentetarato con una campagna di rilievi dei flussi effettuata negli anni 1995 - 1998 con aggiornamento all'anno 2000.

Fonte dei dati: Matrice Origine /Destinazione delle autovetture costruita sulla base del Censimento ISTAT1991 della mobilità delle persone con aggiornamento al 1998 per quanto riguarda la popolazione residente.Matrice Origine/Destinazione dei mezzi pesanti costruita sulla base delle analisi dei progetti europeiDEMETRA ed HERMES, aggiornata nelle analisi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dellaProvincia di Modena.

Commenti/Problematiche: Tutti i dati sono relativi all'ora di punta del mattino 7,30-8,30. Le matrici dei mezzipesanti sono relative a tutti i mezzi originati e destinati dal comprensorio ceramico. Pertanto al di fuori diquesto ambito territoriale i volumi di mezzi pesanti sono da considerarsi parziali.

Tutto il distretto presenta condizione di forte congestione con rilevanza sia del traffico leggero che pesante. Inparticolare gli assi viari più impattati dal traffico indotto dall'attività produttiva sono Castellarano-Rubiera eCasalgrande-Sassuolo.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: rete stradale comunale,provinciale e statale del distretto

Unità di Misura: n° veicoli nell'ora di punta Tipo di rappresentazione: Cartografia

Serie dei dati: 1991, 1998 Frequenza aggiornamento dati: non continuativa

Generazione dei dati: flussi di traffico della Provincia di Modena

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena - Servizio Trasporti, A.R.P.A

Responsabile del procedimento: Provincia di Modena - Servizio Trasporti

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (18 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 107: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (19 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 108: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (20 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 109: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Flussi di traffico veicolare Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carico inquinante da trasportiNOx, HC, CO;

Indicatori di stato: Qualità dell’aria: anidride carbonica(CO2), trend delle concentrazioni; qualità dell’ariaPTS, CO, NOx, deposizioni acide: pH, nitrati, solfati,fluoro, piombo, andamento demografico;

Indicatori di risposta: efficienza rete di rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Quantificare i flussi di traffico sulla rete stradale di riferimento perindividuare le situazioni più critiche.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (21 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 110: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni:

Autovetture. Veicoli leggeri del tipo auto, veicoli commerciali leggeri, autocarri con meno di 35 q di portata,esclusi mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza.

Rigidi. Veicoli pesanti costituiti da autocarri con massa superiore a 35 q a 2 o più assi senza rimorchio.

Articolati. Veicoli pesanti costituiti da convogli del tipo autotreno, autosnodato e autoarticolato.

Metodi di misura: conteggio del flusso veicolare.

Metodi di elaborazione: simulazione con l'ausilio di un modello di calcolo probabilistico

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: mappe dei carichi inquinanti da trasporto.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati: Mancano i mezzi articolati non a scopo ceramico e tutti i flussi diattraversamento, cioè quegli spostamenti originati e destinati a zone esterne al modello di simulazione.

Documento di riferimento: PTCP della Provincia di Modena e PTVE dei Comuni di Sassuolo Fiorano eMaranello

Riferimento normativo: Codice della Strada (D.LGS. 30.4.92 n°285) e dal relativo Regolamento d’attuazione(D.P.R. 16.12.92 n°495) e s.m.

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, cartografia

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Carico inquinante da traffico.

Descrizione: Calcolo delle emissioni di agenti inquinanti NOx, CO, HC, sulla base delle simulazioni dei flussidi traffico veicolare. Simulazioni e calcoli effettuati con l'ausilio di un modello dei flussi di traffico.

Fonte dei dati: Matrice Origine /Destinazione delle autovetture costruita sulla base del Censimento ISTAT1991 della mobilità delle persone con aggiornamento al 1998 per quanto riguarda la popolazione residente.Matrice Origine/Destinazione dei mezzi pesanti costruita sulla base delle analisi dei progetti europeiDEMETRA ed HERMES, aggiornata nelle analisi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dellaProvincia di Modena.

Commenti/Problematiche: Tutti i dati sono relativi all'ora di punta del mattino 7,30-8,30. Le matrici dei mezzipesanti sono relative a tutti i mezzi originati e destinati dal comprensorio ceramico. Pertanto al di fuori diquesto ambito territoriale i volumi di mezzi pesanti sono da considerarsi parziali.

Il carico inquinante conferma la situazione descritta dai flussi di traffico.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: rete stradale comunale,provinciale e statale del distretto

Unità di Misura: g/km Tipo di rappresentazione: Dati e cartografica

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (22 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 111: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Serie dei dati: Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati: flussi di traffico della Provincia di Modena

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena - Servizio Trasporti, ARPA

Responsabile del procedimento: Provincia di Modena - Servizio Trasporti

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (23 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 112: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (24 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 113: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Carico inquinante da trasporti Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Flussi di traffico, caricoinquinante da trasporti NOx, HC, CO;

Indicatori di stato: Qualità dell’aria: anidride carbonica(CO2), trend delle concentrazioni; qualità dell’ariaPTS, CO, NOx, deposizioni acide: pH, nitrati, solfati,fluoro, piombo, andamento demografico;

Indicatori di risposta: efficienza rete di rilevamento.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la quantità di sostanze inquinanti emesse dagli autoveicolicircolanti.

Unità e definizioni: fattori di emissione espressi in g di inquinante per km

Metodi di misura:

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (25 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 114: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Metodi di elaborazione: I calcoli delle emissioni sono stati effettuati con l'ausilio del modello di simulazione deiflussi di traffico della Provincia di Modena, secondo le direttive svizzere, considerando i fattori di calcolo delleemissioni pubblicati dall'Ufficio Federale Svizzero per l'Ambiente. Gli inquinanti considerati sono NOx, CO, eHC. Per ogni sostanza inquinante viene usata una curva di regressione la cui equazione è un polinomio di quintogrado.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: aggiornamento dei fattori di emissione per le polveri derivante da traffico non ancorareperibili in bibliografia.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: direttive svizzere, considerando i fattori di calcolo delle emissioni pubblicatidall'Ufficio Federale Svizzero per l'Ambiente.

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 7a P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore qualità dell’aria – polveri totali sospese (PTS)

Descrizione: Per le polveri totali sospese (PTS) si riportano le seguenti elaborazioni:

N° dei superamenti dei livelli di attenzione e di allarme definiti dalla normativa italiana registrati nel1998: il dato delle singole stazioni di monitoraggio viene rapportato al dato provinciale.

Valore medio, massimo, e 95° percentile delle concentrazioni medie giornaliere rilevate nel 1998.●

Trend delle concentrazioni medie annue e dei 95° percentili calcolati dal 1994 al 1998●

Confronto tra i valori dei 95°percentili rilevati nelle stazioni del distretto ed i valori Regionali●

Fonte dei dati: ARPA – Reti Provinciali di monitoraggio della qualità dell’aria

Commenti/Problematiche: I superamenti registrati nel distretto sono pari a circa il 30% rispetto al totale delledue Province. Le concentrazioni medie sono al di sotto dello standard di qualità previsto dalla normativa, anchese i valori massimi e il 95°percentile, consistentemente più elevati mettono in evidenza valori di puntaregistrabili nei frequenti periodi di stabilità atmosferica. Rispetto ai trend del 95° percentile è possibileevidenziare come il comune di Sassuolo eguagli e a volte superi i dati rilevati nei diversi capoluoghi diprovincia della regione definiti "aree urbane ad alto traffico".

Copertura geografica dell’indicatore:comunale

Livello di dettaglio geografico: singole postazioni di misura(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: n° e % superamenti, µg/mc Tipo di rappresentazione: tabelle, grafici

Serie dei dati:1994,1995, 1996, 1997, 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni medie giornaliere

Flusso informativo – Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (26 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 115: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

StazioniN° Superamenti livelli

attenzione allarme

Sant'Antonino 0 0

Castellarano 0 0

Sassuolo 55 0

Solignano 31 0

Spezzano 1 33 0

Distretto 119 0

Prov.MO 276 10

Prov.RE 105 4

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (27 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 116: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella A

Indicatore n°: 7b P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: qualità dell’aria - biossido di azoto (NO2)

Descrizione: Per il biossido di azoto (NO2) si riportano le seguenti elaborazioni:

N° dei superamenti dei livelli di attenzione e di allarme definiti dalla normativa italiana registrati nel1998: il dato delle singole stazioni di monitoraggio viene rapportato al dato provinciale.

Valore medio, massimo, e 98° percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel 1998.●

Trend delle concentrazioni medie annue e dei 98° percentili calcolati dal 1994 al 1998●

Confronta tra i 98°percentili rilavati nelle stazioni del distretto ed i valori Regionali●

Fonte dei dati: ARPA – Reti Provinciali di monitoraggio della qualità dell’aria

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (28 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 117: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Relativamente al biossido di azoto, si evidenzia una percentuale di superamentodel livello di attenzione estremamente ridotta, unicamente per la stazione di Sassuolo, rispetto alle situazionipresentatesi nel resto delle due province. I trend dei valori medi rilevati negli anni sono in progressivo calo, conconcentrazioni più elevate nella stazione di Sassuolo rispetto alle altre del distretto. I valori massimi e dipercentili che in alcuni casi si avvicinano al limite mettono in evidenza fenomeni di accumulo che si registranoin particolari situazioni meteorologiche.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: singole postazioni di misura(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: n° e % superamenti, µg/mc Tipo di rappresentazione: tabelle, grafici

Serie dei dati:1994,1995, 1996, 1997, 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni medie orarie

Flusso informativo – Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

StazioniN° Superamenti livelli

attenzione allarme

Sant'Antonino 0 0

Castellarano 0 0

Rubiera 0 0

Sassuolo 2 0

Spezzano 2 0 0

Distretto 2 0

Rest. Prov.MO 64 0

Rest. Prov.RE 36 0

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (29 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 118: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (30 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 119: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (31 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 120: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella A

Indicatore n°: 7c P S R Sistema/componente: Aria – Atmosfera

Titolo dell’indicatore qualità dell’aria – monossido di carbonio (CO)

Descrizione: Per il monossido di carbonio (CO) si riportano le seguenti elaborazioni:

N° dei superamenti dei livelli di attenzione e di allarme definiti dalla normativa italiana registrati nel1998: il dato delle singole stazioni di monitoraggio viene rapportato al dato provinciale.

Valore medio, massimo e 98° percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel 1998.●

Trend delle concentrazioni medie annue e dei 98° percentili calcolati dal 1994 al 1998●

Fonte dei dati: ARPA – Rete Provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria

Commenti/Problematiche: Relativamente al monossido di carbonio non si sono registrati superamenti deilivelli di attenzione e di allarme. I trend dei valori medi rilevati negli anni sono in progressivo calo, conconcentrazioni più elevate nella stazione di Sassuolo rispetto alle altre del distretto. I valori massimi e deipercentili consistentemente più elevati mettono in evidenza fenomeni di accumulo che si registrano inparticolari situazioni meteorologiche.

Copertura geografica dell’indicatore:comunale

Livello di dettaglio geografico: singole postazioni di misura(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: n° superamenti e %, mg/mc Tipo di rappresentazione: tabella e grafici

Serie dei dati: periodi di rilevamento relativiagli anni 1994, 1995, 1996, 1997, 1998

Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni medie orarie maggiori del livello di attenzione

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

StazioniN° Superamenti livelli

attenzione allarme

Sant'Antonino 0 0

Castellarano 0 0

Rubiera 0 0

Sassuolo 0 0

Spezzano 2 0 0

Distretto 0 0

Rest. Prov.MO 49 0

Rest. Prov.RE 12 0

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (32 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 121: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

 

Tabella A

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (33 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 122: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore n°: 7d P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore qualità dell’aria – ozono stratosferico (O3)●

Descrizione: Per l’ozono (O3) si riportano le seguenti elaborazioni:

N° dei superamenti del limiti definiti dalla normativa italiana registrati nel 1998: il dato delle singolestazioni di monitoraggio viene rapportato al dato provinciale.

Valore medio, massimo e 98° percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel 1998.●

Trend delle concentrazioni medie annue e dei 98° percentili calcolati dal 1994 al 1998●

Fonte dei dati: ARPA – Rete Provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria

Commenti/Problematiche: L'ozono è un inquinante che subisce fenomeni di trasporto su lunga distanza ederiva da smog fotochimico ed è generato dall'irraggiamento solare. I superamenti dei livelli di attenzione sonofrequenti nel distretto, anche se con percentuali relativamente ridotta rispetto al totale delle due Province.

Copertura geografica dell’indicatore:comunale

Livello di dettaglio geografico: singole postazioni di misura(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: n° e % superamenti, ug/mc Tipo di rappresentazione: tabella e grafici

Serie dei dati: periodi di rilevamento relativiagli anni 1994, 1995, 1996, 1997, 1998

Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazioni medie orarie maggiori del livello di attenzione

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

N° Superamenti livelli

Stazioni attenzione allarme Protezionesalute

Protezione vegetazione

1 h 24 h

Sant'Antonino 34 0 191 15 51

Spezzano 1 105 0 869 27 110

Distretto 139 0 1060 42 161

Prov.MO 234 0 2487 63 295

Prov.RE 614 0 2518 366 315

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (34 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 123: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (35 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 124: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: qualità dell’aria – Polveri totalisospese (PTS), NOx, CO, O3

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carichi inquinanti da emissioni,carichi inquinanti da traffico, consumi di combustibilead uso civile ed industriale

Indicatori di Stato: Classi di stabilità atmosferica, ventoe circolazione atmosferica, temperatura

Indicatori di Risposta: riduzione combustibili nellaproduzione ceramica, n° stazioni di monitoraggio.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (36 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 125: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: dall’analisi dei superamenti dei livelli di attenzione e di allarme, dei valorimedi, massimi e del 98° percentile delle concentrazioni medie orarie e giornaliere rilevate nel 1998 è possibileavere un quadro generale della qualità dell’aria. Gli inquinanti sono soggetti agli andamenti temporali dellesorgenti di emissione, alle ciclicità meteorologiche ed a fenomeni di accumulo. L’evoluzione della qualitàdell’aria nel tempo è state seguita attraverso l’analisi delle medie annue e dei 98° percentili calcolati dal 1994 al1998; i dati dei 98° percentili calcolati nelle stazioni del distretto sono stati confrontati con i valori rilevati nellestazioni, più critiche per questo parametro, presenti nelle due province di riferimento e nelle altre province dellaregione.

Unità e definizioni: n° e % superamenti, percentili, µg/mc, mg/mc

Metodi di misura: per il Biossido di Azoto, per il Monossido di Carbonio e per l'Ozono la misura vieneeffettuata con analizzatori automatici a chemiluminescenza. Eseguono rilevazione dell’inquinante ogni 5 sec. emediano le concentrazioni rilevate nell’ora.

Metodi di elaborazione:

Per le Polveri si procede al conteggio delle concentrazioni medie giornaliere che hanno superato nel 1998 illivello di attenzione (150 µg/mc) e di allarme (300 µg/mc) nelle stazioni presenti nel distretto ceramico e in tuttele postazioni sul territorio provinciale di Modena e di Reggio E. Calcolo del valore medio e 98° percentile delleconcentrazioni medie orarie rilevate nel 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 e del massimo 1998.

Per il Biossido di Azoto si procede al conteggio delle concentrazioni medie orarie che hanno superato nel 1998 illivello di attenzione (200 µg/mc) e di allarme (400 µg/mc) nella stazioni presenti nel distretto ceramico e in tuttele postazioni sul territorio provinciale di Modena e di Reggio E. Calcolo del valore medio e 98° percentile delleconcentrazioni medie orarie rilevate nel 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 e del massimo 1998.

Per il Monossido di Carbonio si procede al conteggio delle concentrazioni medie orarie che, hanno superato nel1998 il livello di attenzione (15 mg/mc) e di allarme (30 mg/mc) nella stazioni presenti nel distretto ceramico e,in tutte le postazioni sul territorio provinciale di Modena e di Reggio E. Calcolo del valore, medio e 98°percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 e del massimo del 1998.

Per l'ozono si procede al conteggio delle concentrazioni medie orarie che hanno superato nel 1998 il livello diattenzione (180 µg/mc), di allarme (400 µg/mc) e di protezione della vegetazione (200 µg/mc). Conteggio dellemedie mobili di 8 ore che hanno superato il livello di protezione della salute (110 µg/mc) e delle concentrazionigiornaliere che hanno superato il livello di protezione della vegetazioni (65 µg/mc). Calcolo del valore medio e98° percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 e del massimo del1998.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Relazioni annuali Qualità dell'aria delle Province di MO e RE

Problematiche: : Caratterizzazione delle postazioni di rilevazione e misura delle particelle fini PM10.

Ulteriori azioni richieste: Campagne di rilevazione con mezzo mobile nelle zone in cui sono presenti i maggioriflussi di traffico autoveicolare ed indotto dall’attività industriale del distretto. Confronto con i dati rilevati nelleattuali postazioni. Installazione dei sistemi di rilevazione per PM10.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU 98, Dobris +3, V.A.S., OECD

Riferimento normativo: DPCM 28/3/83, DPR 203 del 1988

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (37 di 61) [28/08/2001 16.30.06]

Page 126: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore n°: 8 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Qualità dell’aria - Deposizioni acide

Descrizione: Si portano le elaborazioni delle medie annuali delle concentrazione di: pH, ammoniaca, nitrati ,solfati, fluoruri e piombo.

I dati rilevati nella postazione presente nel distretto ceramico (Spezzano 1) sono stati confrontati con i datirilevati in una postazione considerata come "bianco" (Pievepelago) ed in una caratterizzata da insediamentiproduttivi diversi dalle realtà in studio (Carpi)

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Il grafico del pH mostra come questo parametro oscilli in un intervallo di valoricompresi tra 5.3 e 5.9. Considerando che il pH naturale della pioggia è circa 5.6, si nota che eventi diprecipitazioni acide (cioè con pH <5.6) sono presenti nelle stazioni di Spezzano 1 e di Pievepelago perquest’ultima riconducibile all’influenza dell’aerosol marino.

La significatività delle rilevazioni dei nitrati e dei solfati è attribuibile all’origine antropica di questi inquinanti,solitamente presenti a concentrazioni più elevate in aree urbane o in prossimità di zone fortementeindustrializzate (Spezzano 1). Anche l’ammoniaca ha origine antropica, i valori maggiori a Spezzano sonoprobabilmente causati dalla forte incidenza, in pianura, degli allevamenti di bestiame e del maggiore impiego difertilizzanti chimici. La stazione remota posta a Pievepelago, a minor impatto antropico, evidenzia nel tempolivelli inferiori alle altre stazioni.

Il fluoro ed il piombo sono tra i principali inquinanti emessi nella fase di cottura delle argille per la produzionedi piastrelle. Per questo motivo, nella stazione si ha una concentrazione di fluoro nell’acqua piovana nettamentepiù alta rispetto a quella delle altre stazioni. Discorso analogo va fatto anche per i valori di piombo: dal graficosi evidenzia come la concentrazione sia andata calando nel tempo fino a raggiungere valori non particolarmentesignificativi, a causa del sempre maggior utilizzo di benzina verde e della politica di ricerca e miglioramentodelle materie prime a minor impatto ambientale voluta anche dalle stesse industrie ceramiche.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: singole postazioni di misura(punti con coordinate geografiche)

Unità di Misura: pH, mg/l Tipo di rappresentazione: grafici

Serie dei dati: dal 1992 al 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: concentrazione degli inquinanti in mg/l

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (38 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 127: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella B

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (39 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 128: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Qualità dell’aria: deposizioniacide

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carichi inquinanti da emissioni,carichi inquinanti da traffico, consumi di combustibilead uso civile ed industriale;

Indicatori di Stato: Classi di stabilità atmosferica, ventoe circolazione atmosferica, temperatura;

Indicatori di Risposta: riduzione combustibili nellaproduzione ceramica, n° stazioni di monitoraggio.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: verificare l'impatto delle pressioni antropiche attraverso l’analisi delledeposizione acide

Unità e definizioni: scala di pH, mg/l

Metodi di misura: I campionamenti sono effettuati con campionatori automatici di tipo wet and dry, della ReteNazionale RIDEP. La determinazione si effettua tramite metodo potenziometrico o tramite cromatografia ionica

Metodi di elaborazione: media annuale su campioni medi settimanali

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Relazioni annuali "Qualità dell'aria" delle Province di MO e RE

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: elaborazione dei dati anche nelle altre stazioni meteo presenti nel Distretto

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU 98, Dobris +3, V.A.S., OECD

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 9 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Temperature medie

Descrizione: Si riporta l’andamento mensile delle temperature medie, massime e minime a partire dalleelaborazioni dei dati degli anni 1997 e 1998.

Fonte dei dati: Dati meteorologici relativi al parametro temperatura delle stazioni di Spezzano e Castellaranoappartenenti alla Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria rispettivamente delle province di Modena eReggio Emilia.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (40 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 129: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche:

Spezzano si trova a ridosso delle colline della zona di transizione fra il settore pedemontano e quello vallivodell'area in esame. Per la presenza di vallate orientate lungo l’asse SW – NE nella zona pedemontana delterritorio, risente in parte degli effetti di valle: si registrano i tipici effetti generati dalla brezza di valle almattino e primo pomeriggio e di monte dopo il tramonto, con asse NE – SW.

In inverno si registrano gli effetti dovuti al Foehn, un vento caldo con provenienza locale da SW cui è associatoun innalzamento della temperatura e riduzione dell’umidità relativa.

Castellarano si è sviluppato lungo la Valle del Secchia e la centralina, collocata all’interno della vallata, registrai fenomeni di brezza di valle al mattino e nel primo pomeriggio, e di monte dopo il tramonto, presentandodirezioni con asse NE – SW. Nei mesi invernali si registrano fenomeni di Foehn.

Le caratteristiche climatiche del territorio risultano intermedie fra il clima di pianura e quello di montagna, convalori di escursione termica tipici della fascia montana e con temperatura media dello stesso ordine di quellarilevabile nella zona continentale.

La temperatura media annua è di 14°C per la centralina di Spezzano, di 17 °C per quella di Castellarano.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: gradi centigradi (°C) Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1997 e 1998 Frequenza aggiornamento dati: orario

Generazione dei dati: dati orari delle temperature registrate presso le due stazioni in esame

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (41 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 130: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Temperatura medie Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carico inquinante da industrieceramiche Polveri, Fluoro, piombo (t/anno), diffusionein atmosfera di polveri e fluoro derivanti da industriaceramica: mappe di isoconcentrazione;

Indicatori di stato: classi di stabilità atmosferica, ventoe circolazione atmosferica, qualità dell’aria PTS, CO,NOx, deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro,piombo;

Indicatori di risposta: efficienza rete di rilevamento, n°stazioni di monitoraggio

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: La conoscenza delle condizioni meteoclimatiche locali e delle caratteristichetermodinamiche dell’atmosfera è essenziale allo studio sulla diffusione e dispersione degli inquinantinell’atmosfera e alla stima della loro ricaduta al suolo.

Unità e definizioni: Dati orari del parametro temperatura espresso in gradi centigradi (°C)

Metodi di misura: Registrazione dati orari del parametro mediante sensore di temperatura posto a 12 m dialtezza nella stazione di Spezzano e a 1.5 m nella stazione di Castellarano.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (42 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 131: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Metodo di elaborazione: elaborazione dei dati orari delle temperature registrate nelle due stazioni meteo(Spezzano e Castellarano) negli anni 1997 e 1998 mediante la funzione "Report tabella pivot" di EXCELL. I datiorari prima di essere elaborati sono stati validati e controllati al fine di eliminare valori anomali dovuti al malfunzionamento dello strumento rilevatore.

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: mappe di diffusione degli inquinanti, Relazioni annuali "Qualitàdell'aria" delle Province di MO e RE

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: per un monitoraggio continuo del parametro temperatura, si rende necessaria unamanutenzione costante dello strumento rilevatore; al fine di una misura corretta è necessaria un processo ditaratura dello strumento.

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento:. EU 98, OECD

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: grafico

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 10 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Vento e circolazione atmosferica

Descrizione: Si riporta la rappresentazione della frequenza delle direzioni del vento rilevate negli anni 1997 e1998.

Fonte dei dati: dati meteorologici relativi al parametro vento delle stazioni di Spezzano e Castellaranoappartenenti alla Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria rispettivamente delle province di Modena e ReggioEmilia.

Commenti/Problematiche: In entrambe le stazioni, anche se più marcata in quella di Castellarano, sitaall’interno della valle del Secchia, si ha l’effetto della brezza di valle e di monte.

Nella stazione di Castellarano si registrano venti con direzione lungo l’asse della valle del Secchia, da Sud Oveste da Nord Est; in quella di Spezzano, che si trova nella fascia pedemontana di passaggio tra i rilievi appenninici ela pianura stessa si manifestano fenomeni di canalizzazione (direzioni da Sud a Nord) indotti dai rilievi e dallavalle del Secchia e correnti di pianura da Nord Ovest.

L’effetto di brezza è più accentuato nei mesi più caldi, quando è maggiore il numero delle ore di insolazione(venti da Nord Est e da Sud Ovest risultano avere maggiore frequenza).

Per Spezzano la componente da Nord Ovest, legata alla vicinanza di pianura, è più accentuata nei mesi invernali.

Copertura geografica dell’indicatore: Distretto Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: direzione in gradi, numero deicasi

Tipo di rappresentazione: tabella

Serie dei dati: dati orari relativi agli anni 1997 e1998

Frequenza aggiornamento dati: orario

Generazione dei dati: dati orari della direzione del vento registrati presso le due stazioni in esame

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (43 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 132: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Vento e circolazioneatmosferica

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carico inquinante da industrieceramiche Polveri, Fluoro, piombo (t/anno), diffusione inatmosfera di polveri e fluoro derivanti da industriaceramica: mappe di isoconcentrazione;

Indicatori di stato: temperatura, classi di stabilitàatmosferica, qualità dell’aria PTS, CO, NOx, deposizioniacide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo;

Indicatori di risposta: efficienza rete di rilevamento, n°stazioni di monitoraggio

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: La conoscenza delle condizioni meteoclomatiche locali e delle caratteristichetermodinamiche dell’atmosfera è essenziale allo studio sulla diffusione e dispersione degli inquinantinell’atmosfera e alla stima della loro ricaduta al suolo.

Unità e definizioni: dati orari del parametro direzione vento espresso in gradi , numero dei casi, % di frequenza

Metodi di misura: La direzione del vento viene misurato da un gonoanemometro nella stazione di Spezzano e daun sensore direzionale a banderuola in quella di Castellarano, la velocità del vento viene misurato da untacoanemometro nella stazione di Spezzano e da un sensore a coppe in quella di Castellarano

Metodo di elaborazione: Elaborazione dei dati orari delle direzioni del vento registrate nelle due postazioni(Spezzano e Castellarano) negli anni 1997 e 1998 mediante la funzione EXCELL.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (44 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 133: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: mappe di diffusione degli inquinanti, Relazioni annuali "Qualitàdell'aria" delle Province di MO e RE

Problematiche: I dati orari prima di essere elaborati sono stati validati e controllati al fine di eliminare valorianomali dovuti al mal funzionamento dello strumento rilevatore.

Ulteriori azioni richieste: per un monitoraggio continuo dei parametri direzione e velocità del vento, risultafondamentale la prassi di una manutenzione costante degli strumenti rilevatori e una frequente taratura degli stessi.

Problema di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU 98, OECD

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 11 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Classi di stabilità atmosferica

Descrizione: Si riportano le percentuali del numero dei casi di ogni singola classe di stabilità nei singoli annicalcolate sulla base dei dati disponibili. L’obiettivo è quello di individuare i diversi periodi di stabilitàatmosferica con difficoltà di dispersione degli inquinanti.

Fonte dei dati: dati della radiazione solare globale delle stazioni di Spezzano e Castellarano appartenenti allaRete di Rilevamento della Qualità dell’Aria rispettivamente delle province di Modena e Reggio Emilia.

Commenti/Problematiche: Gli inquinanti tendono ad accumularsi nei periodi di stabilità. Nella stazione diSpezzano si hanno condizioni di maggiore stabilità (minore diffusione degli inquinanti) (classe D) per i mesi piùfreddi, mentre l’instabilità (classe A) tende ad accentuarsi nei mesi più caldi.

Nella stazione di Castellarano risultano più accentuate le condizioni di instabilità nei mesi estivi e nei primi mesiautunnali. La differenza dalla stazione modenese è da imputarsi ad un maggiore effetto delle brezze di monte e divalle.

Copertura geografica dell’indicatore: Distretto Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: numero dei casi , % Tipo di rappresentazione: tabella, grafico

Serie dei dati: dati orari della radiazione solareglobale relativi agli anni 1997 e 1998

Frequenza aggiornamento dati: orario

Generazione dei dati: dati orari della radiazione solare globale registrate presso le due stazioni in esame.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

  Spezzano Castellarano

Anno 1997    

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (45 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 134: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

% classe stabilità A 7 27

% classe stabilità B 16 19

% classe stabilità C 8 8

% classe stabilità D 50 15

% classe stabilità E 6 14

% classe stabilità F+G 14 16

Numero totale dei casi 8760 8760

Anno 1998    

% classe stabilità A 6 14

% classe stabilità B 16 20

% classe stabilità C 9 9

% classe stabilità D 51 32

% classe stabilità E 5 15

% classe stabilità F+G 12 11

Numero totale dei casi 8760 8760

 

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (46 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 135: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto
Page 136: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: mappe di diffusione degli inquinanti, Relazioni annuali "Qualitàdell'aria" delle Province di MO e RE

Problematiche:.

Ulteriori azioni richieste: per un monitoraggio continuo dei parametri radiazione solare (globale e netta), velocitàdel vento e temperatura, necessari al calcolo delle classi di stabilità , risulta fondamentale una manutenzionecostante degli strumenti rilevatori e una frequente taratura degli stessi.

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento: EU 98, OECD.

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, grafici

Problemi di trattamento dell’informazione

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 12 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Indice di benessere

Descrizione: L'indice bioclimatico fornisce indicazioni sulle situazioni di disagio da "caldo - umido", ovvero da"afa".

Fonte dei dati: ARPA - Servizio Meteorologico Regionale.

Commenti/Problematiche: Nell'area in esame si evidenzia una situazione di disagio climatico più accentuatoper i Comuni posti nella zona più a nord del Distretto con tendenza al peggioramento dal 1998 al 1999.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: Indice di Thom Tipo di rappresentazione: cartografica

Serie dei dati: 1998 - 1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: valore massimo giornaliero di temperatura e umidità minima giornaliera.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA - Servizio Meteorologico Regionale

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

Comuni del Distretto Ceramico delle Province di Modena e Reggio Emilia

Carta del numero di giorni con valori dell'indice di Thom superiore alla soglia di 24 (anno 1998)

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (48 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 137: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Comuni del Distretto Ceramico delle Province di Modena e Reggio Emilia

Carta del numero di giorni con valori dell'indice di Thom superiore alla soglia di 24 (anno 1999)

 

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (49 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 138: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Indice di benessere Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: Consumi di metano ad usocivile ed industriale;

Indicatori di stato: Andamento CO2 e O3 in atmosfera;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Verificare il trend del disagio climatico nel tempo.

Unità e definizioni: indice di Thom, valore soglia 24 (inizio di disagio) L'indice è stato testato ponendo soggettisani in camere climatiche (stanze chiuse in cui è possibile variare le condizioni di umidità e temperatura).

Metodi di misura: Temperatura (°C), umidità (% di saturazione)

Metodo di elaborazione:

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati:

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (50 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 139: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Cartografica

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 13 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: N° impianti di depurazione delle emissioni ceramiche.

Descrizione: Si riportano i trend di installazione degli impianti di depurazione delle emissioni ceramiche al finedi evidenziare gli interventi di miglioramento apportati dal settore produttivo prevalente nell’area.

Fonte dei dati: Catasti provinciali di autorizzazioni rilasciate ai sensi del DPR 203/88 e catasto aziende ARPA

Commenti/Problematiche: Dalla tabella si evidenzia il trend di installazione del n° di impianti di depurazioneche dalla metà degli anni ’80 ha visto la copertura totale del fabbisogno depurativo rispetto alle emissionipresenti. Il trend è in leggero aumento in quanto segue le modifiche strutturali che via via si realizzano agliimpianti produttivi. Si può notare che dal 1985 al 1995 il numero degli impianti è leggermente calato in quantosono stati del tutto sostituiti i filtri obsoleti con filtri a maniche ad alta efficienza (99.9%) in grado di depurarepiù emissioni contemporaneamente. L’aumento degli ultimi anni va di pari passo con le performance produttivein crescita che hanno portato a nuove installazioni. La % delle emissioni depurate è pari al 100%.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: n° impianti di depurazioneinstallati

Tipo di rappresentazione: Tabellare

Serie dei dati: 1985-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° impianti

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

N° Impianti di depurazione alle emissioni in atmosfera

Anno N° impianti di depurazione

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (51 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 140: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

1985 1490

1995 1450

1999 1596

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: N° impianti di depurazionedelle emissioni ceramiche.

Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: Carico inquinante da industrieceramiche Polveri, Fluoro, piombo (t/anno), diffusionein atmosfera di polveri e fluoro derivanti da industriaceramica: mappe di isoconcentrazione;

Indicatori di stato: qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo

Indicatori di risposta: rimozione di inquinanti inatmosfera, n° controlli emissioni/anno.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare le azioni di miglioramento effettuate dal comparto produttivoceramico rispetto all’inquinamento atmosferico.

Unità e definizioni: n° emissioni, n° impianti di depurazione

Metodi di misura

Metodo di elaborazione:

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc per questa area.

Riferimento normativo: D.P.R. 203/88

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 14 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Rimozione di inquinanti in atmosfera

Descrizione: Si riportano i trend di riduzione degli inquinanti in atmosfera operati nel settore produttivoceramico attraverso la tecnologia produttiva e di depurazione.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (52 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 141: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Fonte dei dati: Fattori di emissione codificati per mq prodotto e percentuale di depurazione dei diversi impiantiinstallati.

Commenti/Problematiche: Dalla tabella si evidenzia il trend di rimozione degli inquinanti tipici del settoreche vede un consistente aumento a metà degli anni ’90 dovuto alla forte performance produttiva esuccessivamente un valore abbastanza assestato dovuto a mutamenti produttivi più ridotti

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: t/anno di inquinante rimosso Tipo di rappresentazione: Tabellare

Serie dei dati: 1993-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: fattori di emissione per mq di piastrelle, catasto aziende e produzione ceramica

Flusso informativo - Azioni richieste: Assopiastrelle, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

Rimozione inquinanti in atmosfera (t/anno)

 

  Polveri Piombo Fluoro

1993 1371 252 1011

1995 1700 315 1263

1996 1643 233 897

1997 1675 238 915

1999 (stima) 1708 242 933

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Rimozione di inquinanti inatmosfera

Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: Carico inquinante da industrieceramiche Polveri, Fluoro, piombo (t/anno), diffusionein atmosfera di polveri e fluoro derivanti da industriaceramica: mappe di isoconcentrazione;

Indicatori di stato: qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo;

Indicatori di risposta: n° impianti di depurazioneemissioni ceramiche, n° controlli emissioni/anno.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare le azioni di miglioramento effettuate dal comparto produttivoceramico rispetto all’inquinamento atmosferico.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (53 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 142: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni: t/anno di inquinante rimosso, fattori di emissione

Metodi di misura: stima attraverso il prodotto di fattori di emissione per mq di piastrelle prodotte e percentualedi depurazione per ogni inquinante considerato.

Metodo di elaborazione:

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati: mappe di diffusione degli inquinanti in atmosfera

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc per questa area territoriale.

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 16 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: N° controlli emissioni/anno

Descrizione: Si riportano i dati dei controlli alle emissioni effettuati nei diversi anni

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: I controlli vengono programmati in base ad un calendario annuale a valenzaprovinciale che tiene conto anche di esigenze particolari emerse nel corso dell'anno precedente, ciò puòcomportare la diminuzione dei controlli, come successo per gli anni 1998 e 1999. I controlli vengono effettuatiprevalentemente alle emissioni dei forni per verificare il rispetto dei limiti soprattutto di fluoro e polveri e degliatomizzatori in quanto sono le emissioni più significative della produzione ceramica.

Attualmente alcune ditte stanno avviando la certificazione ambientale, ciò comporterà un probabile calo deicontrolli alle emissioni ed un aumento degli autocontrolli.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: n° controlli alleemissioni/anno

Tipo di rappresentazione: Tabellare

Serie dei dati: 1997-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° controlli

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (54 di 61) [28/08/2001 16.30.07]

Page 143: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

N° controlli emissioni /anno

ANNO N° controlli

1997 184

1998 151

1999 97

Tabella B

Titolo dell’indicatore: : n° controlli alleemissioni/anno

Altri indicatori/indici strettamente correlati

Indicatori di pressione: N° autorizzazioni rilasciate adaziende con emissioni in atmosfera, carico inquinantederivante da industrie ceramiche di Polveri, Fluoro ePiombo, diffusione in atmosfera di Polveri e Fluoroderivanti da industria ceramica: mappe diisoconcentrazione;

Indicatori di stato: Qualità dell’aria PTS, CO, NOx,deposizioni acide: pH, nitrati, solfati, fluoro, piombo;

Indicatori di risposta: N° impianti di depurazioneemissioni ceramiche, rimozione di inquinanti inatmosfera.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Risorse utilizzate per il monitoraggio delle emissioni industriali.

Unità e definizioni: n° controlli

Metodi di misura:

Metodo di elaborazione:

Mappe/Documenti/progetti/Modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problema di aggregazione dati :

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc.

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 17 P S R Sistema/componente: Aria

Titolo dell’indicatore: Efficienza della rete di rilevamento

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (55 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 144: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Si riporta:

il numero ed il tipo di analizzatore presente in ogni comune sede di una stazione delle due reti provincialidi rilevamento della qualità dell’aria, il dato del distretto viene confrontato con il dato relativo alle dueProvince;

efficienza di funzionamento di ogni singolo analizzatore;●

classificazione delle stazioni.●

Fonte dei dati: Sistema di monitoraggio ARPA

Commenti/Problematiche: Dalle tabelle si evidenzia la presenza di una rete di monitoraggio con un elevatonumero di analizzatori che hanno garantito un’alta percentuale di ore di funzionamento. E’ importantesottolineare invece le caratteristiche delle stazioni: esse sono state installate negli anni ’90 al fine di rilevare lapressione industriale ceramica in termini di emissioni e di traffico indotto, ma attualmente in base allemodifiche apportate nel corso degli anni ai flussi di traffico e alle ristrutturazioni industriali, molte di questesono classificabili come stazioni che rilevano prevalentemente l’impatto dovuto alla residenza, in quanto sitrovano ora in aree definibili come urbane.

In entrambe le province viene utilizzato anche un mezzo mobile con il quale si eseguono campagne di brevedurata (di norma due settimane) su richiesta delle diverse amministrazioni locali.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto e Provincia

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n° stazioni di monitoraggio,n° ore di funzionamento dei diversianalizzatori, %

Tipo di rappresentazione: Tabellare e grafico

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: ore di funzionamento degli analizzatori.

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Comune e denominazioneStazione

Analizzatori presenti

NOX SO2 CO O3 PTS Meteo

Castelvetro - Solignano 1

Fiorano – Spezzano1 1 1 1

Fiorano – Spezzano1 1 1

Sassuolo 1 1 1 1

Rilocabile SAT* 1 1 1 1 1

Casalgrande - Sant'Antonino 1 1 1 1

Castellarano 1 1 1 1

Rubiera 1 1

Distretto 6 1 6 3 6 3

Prov.MO 13 3 12 6 9 6

Prov.RE 15 5 15 4 12 5

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (56 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 145: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

* La rilocabile SAT viene utilizzata per periodi variabili (alcuni mesi) nei comuni modenesi del distretto ceramico, nel1998 è stata collocata a Formigine, Maranello Fiorano, Sassuolo.

 

Percentuale di funzionamento degli analizzatori

Stazioni

Analizzatori

SO2 NO2 CO O3 PTS

% % % % %

Solignano 61.4

Spezzano1 90.7 74.8

Spezzano 2 97.0 98.2

Sassuolo 89.3 95.0 95.4 93.4

Sant'Antonino 65.2 80.6 68.7 57.4 76.2

Castellarano 55.4 74.4 71.0

Rubiera 93.4 97.4

 

 

 

Classificazione delle stazioni in base alla loro ubicazione

Denominazione/Ubicazione

Caratterizzazione dell’area Sorgentid’inquinamento

Class. Parametri misurati e tipologia dirilevamento

Solignano-Castelvetro

Zona artigianale Traffico veicolare ecentrali termiche

PTS Analizzatorisemi automatici

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (57 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 146: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Spezzano 1Fiorano,Loc.Borgo,ViaCanaletto

Area agricola situata all'interno delcomprensorio delle ceramiche. E'rappresentativa dell’inquinamentoatmosferico di fondo determinatodalle industrie ceramiche edell'inquinamento di tipo fotochimico.

Industria ceramica. D O 3, PTS, parametrimeteorologici (VV,V, Tem, Umr, Pio,

Press, Rad.)

Analizzatoriautomatici e

semi automatici

Spezzano 2Fiorano,ViaMolino, c/oscuolaC.Menotti

Urbana, con presenza di importantiarterie stradali. E' rappresentativa diun centro urbano del comprensorioceramico.

Traffico veicolare,centrali termiche emarginalmenteattività produttive.

B/C NOX, CO Analizzatoriautomatici

Sassuolo

Via Radici inmonte, c/oStaz.ferroviaria

Urbana, densamente popolata, ad altotraffico. L’area industriale,relativamente distante, non influenzadirettamente le misure.

Traffico veicolare ecentrali termiche.

B SO 2, NOX, PTS Analizzatoriautomatici e

semi automatici

Casalgrande

S. Antonino,Via Statale 467

 

 

Zona industriale con densità abitativa,c/o scuola elementare.

I flussi di traffico sono statimodificati, pertanto la stazionerisente di una circolazioneurbana a medio traffico

Traffico veicolare,centrali termiche emarginalmenteattività produttive.

B/C NOx, CO, O3, PTS Analizzatoriautomatici e

manuali

Castellarano

Via Reverberi

Zona residenziale presso areaindustriale. I flussi di traffico pesantesono stati modificati, pertanto lastazione risente di una circolazioneurbana a medio traffico

Traffico veicolare,centrali termiche eattività produttive.

B NOx, CO, PTS Analizzatoriautomatici e

manuali

Rubiera

Via XXVAprile

Zona urbana a 20 metri da via ad altotraffico, presso polo scolastico

Traffico veicolare,centrali termiche

B NOx, CO Analizzatoriautomatici

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Efficienza della rete dirilevamento

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Carico inquinante derivante daindustria ceramica, diffusione in atmosfera di polveriderivanti da industria ceramica, flussi di traffico, caricoinquinante da trasporti NOx, HC, CO, consumi dicombustibile ad uso civile e industriale;

Indicatori di stato: qualità dell’aria: PTS, CO, NOx;

Indicatori di risposta: Rimozione di inquinanti inatmosfera, riduzione di combustibili nella produzioneceramica.

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (58 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 147: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare l’impegno della Pubblica Amministrazione in termini di risorsemesse in campo per il monitoraggio della qualità dell’aria al fine di verificare il rispetto di standards previstidalla normativa, individuare azioni di miglioramento e dare le opportune informazioni alla società civile.

Unità e definizioni: n° analizzatori presenti, % dati validi

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Relazioni annuali "Qualità dell'aria" delle Province di MO e RE

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Installazione di analizzatori per la misura dei nuovi inquinanti previsti dalla recentenormativa: PM10 e Benzene. Valutazione della necessità o meno di modificare o ampliare le ubicazioni dialcune stazioni del distretto in quanto le informazioni dei rilevamenti sono relative ad aree prevalentementeurbane o effettuare periodici campionamenti con mezzo mobile.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU98, OECD

Riferimento normativo: DPR 203/88, Decreto Benzene

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Inquinamento dell'aria

n° autorizzazioni rilasciate ad aziendecon emissioni in atmosfera

   K    Distretto

Carico inquinante da industrie ceramichePolveri, Fluoro, Piombo (t/anno)

   K    Distretto

Diffusione in atmosfera di Polveri eFluoro derivanti da industria ceramica:

mappe di isoconcentrazione   K     Distretto

N° mezzi immatricolati/kmq    L     Distretto

 Flussi di traffico: n° di mezzi circolanti L     Distretto

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (59 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 148: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Carico inquinante da trasporti NOx, HC,CO (g/km)   L     Distretto

Qualità dell'aria: PTS, CO, NOx    L     Distretto

Deposizioni acide    L     Distretto

Indice di benessere    L     Distretto

N° impianti di depurazione emissioniceramiche, %° emissioni ceramiche

depurate   J     Distretto

 Rimozione di inquinanti in atmosfera(t/anno di PTS, NOx, Pb, F)

   J     Distretto

N° controlli emissioni/anno  mantenimento  K     Distretto

Efficienza della rete di rilevamento: N°stazioni monitoraggio

 adeguamento allenuove normative  J     Distretto

Legenda:

 

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

= Evoluzione in crescita

= Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

 

 

Conclusioni

La problematica relativa alla qualità dell'aria è estremamente complessa in quanto interagiscono molteplici determinanti epressioni ed altrettante variabili di stato quali le condizioni termodinamiche dell'atmosfera.

Dagli indicatori analizzati si possono comunque trarre una serie di informazioni significative ai fini dell'individuazione diazioni di miglioramento.

Relativamente alle pressioni è possibile notare che il carico inquinante derivante dal comparto produttivo è stato nel corso

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (60 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 149: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

degli anni consistentemente ridotto sia per la tecnologia di abbattimento installata che per modifiche tecnologiche e dimaterie prime.

Il contributo delle emissioni fisse da parte dell'uso civile di combustibili è pari al 6% rispetto a quello industriale.

Le mappe di diffusione degli inquinanti in atmosfera derivanti dalle emissioni del comparto ceramico indicano un peso del15% rispetto a quanto rilevato dalle stazioni di monitoraggio.

Consistente rimane la pressione esercitata dal traffico sia autoveicolare che pesante indotto dalle attività produttive.

La qualità dell'aria evidenzia una situazione di generale compromissione facendo riferimento ai superamenti dei livelli diattenzione misurati e ai valori di punta rilevati nei periodi di più difficile diffusione degli inquinanti e all'indice di benessereregistrato nell'area in esame progressivamente peggiorato.

Relativamente alle risposte messe in campo sino ad ora è necessario sottolineare la consistente rimozione degli inquinantiemessi dal settore produttivo sia per l'impegno del privato che per lo stimolo del pubblico con protocolli di intesa sulmantenimento dei carichi inquinanti, con il monitoraggio e delle emissioni e delle immissioni con il consistente lavoro sullariduzione dei volumi di portata e di limiti autorizzati sulle emissioni del comparto ceramico.

Quali azioni mettere in campo ora?

Le problematiche aperte evidenziate sono da collegare a :

flussi di traffico e infrastrutture,●

logistica nel processo produttivo,●

sistema informativo.●

 

Relativamente a quest'ultimo aspetto è necessario sottolineare:

le stazioni di monitoraggio attualmente presenti, vista la loro ubicazione, informano sulla qualità dell'aria in zoneurbane a medio e alto traffico e non più del diretto e indiretto impatto dell'industria ceramica;

gli analizzatori presenti non sono adeguati a quanto previsto dalla recente normativa che richiede il monitoraggio dellepolveri fini PM10 e del benzene oltre agli inquinanti tradizionali;

è necessario individuare flussi informativi e azioni che permettano di valutare i flussi di traffico reali nelcomprensorio e i miglioramenti rispetto all'ampliamento del trasporto su ferro e consentono di monitorare gli effettidelle azioni che necessariamente si dovranno attuare;

è necessario avviare studi per individuare il contributo del comparto ceramico in termini di emissione di particelle finiPM10.

 

INQUINAMENTO DELL'ARIA

file:///G|/relazione_html/DATA/aria/INQUINAMENTO DELL'ARIA.html (61 di 61) [28/08/2001 16.30.08]

Page 150: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

CONSUMI ENERGETICI 

 

Problema ambientale: Consumi energetici

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Consumi metano per usi civili, industriali, ind.piastrelleConsumi di energia elettrica ad uso civile ed industrialeCO2 emessa da emissioni civili e industriali

 Stato: Andamento Anidride carbonica (CO2), temperatura

 Risposta: Impianti di cogenerazioneEfficienza energetica nell'industria ceramica

 

 

Inquadramento e rilevanza del problema

I consumi energetici sono uno dei fattori determinanti dei cambiamenti climatici e delle problematiche relativeall’inquinamento atmosferico. Il sistema energetico locale ha quindi influenze su equilibri più ampi: le risorse dicombustibili fossili sono limitate ed hanno costi ambientali e sociali sempre più elevati; le emissioni in atmosfera dei gasclimalteranti possono provocare sconvolgimenti climatici a livello planetario.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Consumi di metano ad uso civile, industriale, ceramico

Descrizione: Si riporta l’andamento dei consumi di metano negli anni 1996, 1997 e 1998 dei comuni deldistretto ceramico ad uso civile, industriale e in particolare per l’industria ceramica, a confronto con i datiregionali e con la media nazionale.

Fonte dei dati: AGAC Reggio Emilia, SAT Sassuolo, META Modena, SNAM s.p.a. e Assopiastrelle

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (1 di 20) [28/08/2001 18.25.09]

Page 151: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Si riscontra un andamento altalenante per quanto riguarda i consumi di gas metanoad uso industriale e ceramico: costante per il dato regionale e per il Comune di Scandiano, in aumento per iComuni di Rubiera, Fiorano, Castelvetro e Castellarano, in diminuzione per tutti gli altri Comuni. Per i Comunidi Rubiera, Viano, Casalgrande e Castellarano il totale dei consumi di gas metano dell’industria sonorappresentati dal settore ceramico, per gli altri ci si attesta su percentuali superiori all’85% tranne che per ilComune di Formigine che rappresenta solo il 40%. Per il Comune di Formigine il tessuto industriale non èrappresentato dalla ceramica, ma da imprese e servizi collegati al settore ceramico.

Per ciò che concerne i consumi civili, si riscontra una diminuzione dei consumi pro capite dal 1996 al 1998 conuna diminuzione più sensibile per l’anno 1997, dovuto probabilmente a condizioni meteoclimatiche favorevoli,si osserva un valore fortemente discostato dal valore medio per il Comune di Viano, che necessita di ulterioriapprofondimenti.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: mc/ab, %. Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1996-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: mc di metano consumati in rapporto alla popolazione residente.

Flusso informativo - Azioni richieste: AGAC Reggio Emilia, SAT Sassuolo, META Modena, SNAM s.p.a. eAssopiastrelle, ufficio statistico province - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (2 di 20) [28/08/2001 18.25.09]

Page 152: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (3 di 20) [28/08/2001 18.25.09]

Page 153: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (4 di 20) [28/08/2001 18.25.09]

Page 154: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Consumi di metano ad usocivile ed industriale.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare il trend dei consumi di gas metano

Unità e definizioni: Per i consumi civili sono stati utilizzati i consumi fatturati suddivisi nelle categorie T1 usodomestico, T2 uso promiscuo, T3 uso riscaldamento individuale, T4 uso riscaldamento centralizzato, T5 usoriscaldamento non domestico, T7 Enti pubblici.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Somma totale delle quantità erogate, percentualizzazione dei consumi dell’industriaceramica sul totale industriale.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati: Si sono riscontrate delle difficoltà nell’uniformare i dati relativi ai consumicivili, in quanto ogni Ente detentore archivia i dati in modo differente.

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (5 di 20) [28/08/2001 18.25.09]

Page 155: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Grafico, tabella

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Consumi di energia elettrica ad uso civile ed industriale.

Descrizione: Si riporta l’andamento dei consumi di energia elettrica negli anni 1996, 1997 e 1998 dei comunidel distretto ceramico ad uso civile ed industriale.

Fonte dei dati: ENEL

Commenti/Problematiche: Dall’analisi dei dati si riscontra che si ha una tendenza all’aumento del totale dienergia fatturata nel Distretto ceramico per gli ultimi anni in esame; solo per alcuni casi come Scandiano eMaranello i consumi totali sono in diminuzione, attribuibili ad una riduzione dei consumi industriali. L’indicedi consumo di energia elettrica ad uso domestico per utente e per abitante risulta essere in costante aumento pertutti i Comuni in esame, mentre per l’indice di consumo di energia elettrica per uso > 30 kW per utenza, latendenza è opposta in quanto si riscontrano diminuzioni dei consumi in quasi la totalità dei Comuni.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: MWh, MWh/utente,MWh/ab.

Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1990-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: MWh fatturati per tipo di utenza.

Flusso informativo - Azioni richieste: ENEL - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (6 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 156: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (7 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 157: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (8 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 158: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (9 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 159: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Consumi di energia elettrica aduso civile ed industriale.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare i consumi di energia elettrica.

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: I consumi sono rappresentati in trend e sono stati riferiti alle utenze ed alla popolazioneresidente.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (10 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 160: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Emissione di CO2 da consumi di metano ed altri combustibili da emissioni civili edindustriali; in particolare emissioni di CO2 da comparto ceramico

Descrizione: Si riporta l’andamento della produzione di anidride carbonica negli anni 1996-1998 dalleemissioni civili ed industriali del distretto ceramico. Si confronta con gli andamenti Regionali e nazionali.

Fonte dei dati: AGAC Reggio Emilia, SAT Sassuolo, META Modena, SNAM s.p.a. e Assopiastrelle SocietàCeramica Italiana

Commenti/Problematiche: Viene rappresentata l’emissione di CO2 prodotta dai consumi di metano siaindustriali che civili. Il dato totale dell’emissione (migliaia di t), risulta in leggera crescita dal '96 al 98 per ilDistretto ceramico, così come il dato Regionale e Nazionale. Nell'anno 1997, similarmente all'andamento deiconsumi di gas metano, se ne si rileva una sensibile diminuzione. Per quanto riguarda l’indice di emissioneriferito alla popolazione residente, il Distretto Ceramico presenta valori estremamente superiori a quelliregionali e nazionali, ad indicare la rilevante concentrazione di attività industriali in quest’area. Viene poiriportato il grafico delle emissioni di CO2 generate dall’industria ceramica che evidenzia un iniziale trend didiminuzione dal ‘80 al ’90 dei consumi e un progressivo aumento negli anni seguenti conforme all’aumentataproduzione. I dati sono riferiti alla produzione nazionale di piastrelle ceramiche e calcolati con i consumi dimetano stimati dalla Società Ceramica Italiana. Si fa presente che la produzione ceramica del distretto è circapari all’80% di quella nazionale e pertanto i valori di CO2 emessa calcolati dagli indici di consumo e quellistimati dalla produzione vengono reciprocamente confermati.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: t/ab/anno, Mt/anno Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1996-1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: mc di metano consumati in rapporto alla popolazione residente, fattori di emissioneCO2, Consumi unitari di energia termica.

Flusso informativo - Azioni richieste: AGAC Reggio Emilia, SAT Sassuolo, META Modena, SNAM s.p.a. eAssopiastrelle Società Ceramica Italiana, ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Produzione totale di CO2 (in migliaia di t)

1996 1997 1998

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (11 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 161: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tot.Distretto

2.459 2.431 2.500

Regione 16.777 16.148 16.862

Italia 114.659 114.494 120.455

 

Dati calcolati dai consumi Nmc/mq.

 

Tabella B

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (12 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 162: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Emissione di CO2 da consumidi metano ed altri combustibili da emissioni civili edindustriali; in particolare emissioni di CO2 dacomparto ceramico

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare i quantitativi di CO2 prodotta da combustione di metano e dialtri oli combustibili del settore civile ed industriale.

Unità e definizioni: Potere calorifico del metano 8200 kcal/mc; fattore di emissione della CO2 riferito ad unakcal prodotta per il gas metano pari a 0,23 g/kcal; fattore di emissione della CO2 riferito ad una kcal prodotta peraltri oli combustibili pari a 0,31 g/kcal.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Per ottenere i quantitativi di CO2 prodotta da combustibili si è definita la coperturadella metanizzazione pari al 90%, si sono moltiplicati i quantitativi di metano e di altri combustibili per il poterecalorifico e per i rispettivi fattori di emissione; si sono poi sommati i quantitativi di emissione derivanti dalmetano e dagli oli combustibili.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Per avere un calcolo più preciso dei quantitativi di CO2 emessi sarebbe opportunoavere una più dettagliata conoscenza dei quantitativi e delle tipologie degli altri combustibili.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: grafico, tabella.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Andamento CO2 Monte Cimone

Descrizione: Si riporta l’andamento della concentrazione di CO2 registrata sul Monte Cimone

Fonte dei dati: CAMM – Monte Cimone – Servizio Meteorologico dell’Aeronautica

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (13 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 163: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: le concentrazioni di anidride carbonica misurate sul Monte Cimone risultano incostante aumento dal 1979, anno di inizio delle rilevazioni, a dimostrazione di un evidente effetto delle attivitàantropiche sulla composizione atmosferica locale. L'andamento della concentrazione di CO2, oltre che i dati diemissione della stessa si a livello distrettuale che regionale e nazionale, risultano oggettivamente incontrotendenza rispetto ai principi ed obiettivi di Kyoto.

Copertura geografica dell’indicatore:Provincia

Livello di dettaglio geografico: singola stazione di misuracon coordinate geografiche

Unità di Misura: ppm Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1979-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: medie mensile in ppm di Anidride Carbonica rilevata in atmosfera libera

Flusso informativo - Azioni richieste: CAMM – Monte Cimone – Servizio Meteorologico dell’Aeronautica -ARPA (richiesta formale dei dati).

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

Tabella B

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (14 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 164: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Andamento CO2 MonteCimone

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Struttura delle aziende; Impreseper attività produttiva; Andamento consumi energiaelettrica. Indice di consumo energia elettrica per uso >30kWh/utente; Indice di consumo energia elettrica peruso domestico; Consumi di gas metano; Veicolicircolanti; Indice di motorizzazione totale e privata;Numero di veicoli pesanti su kmq; Spostamentiquotidiani della popolazione residente per studio elavoro.

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare il trend negli anni delle concentrazioni di CO2 presenti inatmosfera

Unità e definizioni: l’unità di misura utilizzata sono le parti per milione (ppm)

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: calcolo della media annuale

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Impianti di cogenerazione.

Descrizione: Si riporta il numero degli impianti di cogenerazione e la relativa potenza installata, nel settoreceramico, nonché l’andamento dei consumi unitari di energia termica

Fonte dei dati: Assopiastrelle, Società Ceramica Italiana

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (15 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 165: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Il fabbisogno annuo di energia elettrica dell'industria italiana delle piastrelle diceramica è stimabile in circa 1.800 GWh. Attualmente esso viene soddisfatto per quasi il 28% (500 GWh/anno)attraverso l'autoproduzione effettuata con impianti di cogenerazione. Lo sviluppo delle applicazionicogenerative nel settore presenta forti incognite legate a problematiche poste in sede di autorizzazione alleemissioni atmosferiche, nonchè alle recenti modificazioni apportate ai regimi di scambio e/o vettoriamentodell'energia autoprodotta, alla ridefinizione dei prezzi di cessione e alla prossima modificazione del concetto diassimilabilità e del conseguente sistema di ritiro delle eccedenze.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: n° impianti, kW, Smc/mq Tipo di rappresentazione: Tabella, Grafico

Serie dei dati: 1996-1998 per impianti dicogenerazione, 1971-1997 per consumi unitarienergia termica

Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: Consumi di energia termica

Flusso informativo - Azioni richieste: Società Italiana Ceramica, Assopiastrelle - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

n° Impianti Potenza nominale kW

Castelvetro 3 8080

Fiorano 5 10822

Formigine 0 -

Maranello 1 6000

Sassuolo 5 9713

Castellarano 0 -

Casalgrande 2 3903

Rubiera 0 -

Scandiano 1 4670

Viano 0 -

Tot. Distretto 17 43188

Regione 21 -

Italia 27 -

 

 

Tabella B

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (16 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 166: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Impianti di cogenerazione Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: consumi di energia elettrica

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: valutare le azioni di miglioramento messe in atto dal settore ceramico per lariduzione di risorse non rinnovabili.

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Consumi energetici

Titolo dell’indicatore: Efficienza energetica nell'industria ceramica.

Descrizione: Si riportano i trend di riduzione dell’utilizzo di combustibile (metano) nella produzione ceramicaper m2 di piastrelle prodotte.

Fonte dei dati: Assopiastrelle, Società Ceramica Italiana

Commenti/Problematiche: Dalla tabella si evidenzia il trend di riduzione dell’utilizzo di combustibile permetro quadrato di piastrelle prodotte: si nota la consistente diminuzione avvenuta negli anni ’90 in seguito alcambio tecnologico realizzato dal settore produttivo.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: Nmc/mq Tipo di rappresentazione: Tabella

Serie dei dati: 1971-1997 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: fattori di emissione espressi in mc di metano utilizzato per mq di piastrelleprodotteConsumi di energia termica

Flusso informativo - Azioni richieste: Società Italiana Ceramica, - ARPA

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (17 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 167: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

Consumo unitario energia termica

 

Anno Nmc/mq

1971 4,79

1980 5,82

1990 2,56

1991 2,50

1992 2,46

1993 2,49

1994 2,49

1995 2,50

1996 2,50

1997 2,52

1998 2,50

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Efficienza energeticanell'industria ceramica.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Consumi di metano ad usoproduttivo, emissioni CO2

Indicatori di stato:

qualità dell’aria PTS, CO,Nox (µg/mc).

Deposizioni acide:pH,nitrati,solfati, fluoro, piombo.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Valutare le azioni di miglioramento effettuate dal comparto produttivoceramico al fine di ridurre l'utilizzo di risorse non rinnovabili.

Unità e definizioni: fattori di emissione espressi in m3 di metano utilizzato per mq di piastrelle prodotte.

Metodi di misura: stima attraverso il fattore di emissione per mq di piastrelle prodotte.

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (18 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 168: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc per questa area territoriale definita " DistrettoIndustriale"

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: tabelle

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica

 

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Consumi energetici

Consumi metano   L    Distretto

Consumi di energia elettrica    L    Distretto

Emissioni CO2    L     Distretto

Andamento CO2 Monte Cimone    L     Distretto

Impianti Cogenerazione J     Distretto

Efficienza energetica nell'industriaceramica  J     Distretto

Legenda:

 

J = Condizioni attuali sostenibili

L = Condizioni attuali insostenibili

K = Condizioni attuali incerte

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (19 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 169: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

= Andamento temporale crescente

= Andamento temporale decrescente

= Stazionarietà

 

Conclusioni

Le pressioni rilevanti rispetto al problema dei consumi energetici sono sostanzialmente legate a:

consumi elevati di energia termica al di sopra delle medie regionali e nazionali, riconducibili agli insediamentiproduttivi, in particolare ceramici;

consumi in aumento di energia elettrica per quanto riguarda l’uso civile.●

L'andamento della concentrazione di CO2, oltre che i dati di emissione della stessa si a livello distrettuale che regionale enazionale, risultano oggettivamente in controtendenza rispetto ai principi ed obiettivi di Kyoto.

Le risposte messe fino ad ora in atto sono orientate a ridurre la produzione di gas serra con alta percentuale dimetanizzazione sia per usi civili che industriali e installazione di impianti di cogenerazione.

Dovrebbe essere incentivato, in quest’area fortemente antropizzata, l’uso di energia alternativa e di tecnologie volte alrisparmio energetico.

 

 

CONSUMI ENERGETICI

file:///G|/relazione_html/DATA/energia/CONSUMI ENERGETICI .html (20 di 20) [28/08/2001 18.25.10]

Page 170: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 RIFIUTI

 

Problema ambientale: Rifiuti

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Produzione rifiuti solidi urbaniProduzione rifiuti specialiProduzione di rifiuti speciali nel comparto ceramicoImpianti di trattamento e smaltimento dei rifiutiSmaltimento rifiuti ceramiciSiti contaminati

 Stato: Composizione merceologica dei Rifiuti Solidi Urbani

 Risposta: Raccolte differenziateImpianti di smaltimento e trattamento rifiutiModalità di recupero dei rifiuti di origine ceramicaSiti bonificati

 

Inquadramento generale

I problemi relativi alla gestione dei rifiuti siano essi di origine domestica che produttiva hanno assunto dimensioni sempremaggiori negli ultimi decenni.

La rilevanza del problema è strettamente legata alle quantità sempre maggiori di rifiuti prodotti a causa del rapido sviluppoindustriale, del miglioramento del tenore di vita e dell’incremento della popolazione verificati su tempi relativamenterecenti.

La produzione dei rifiuti unitamente alle azioni intraprese per una progressiva diminuzione delle quantità prodotte, per ilrecupero e per un corretto smaltimento risulta essere un indice dello stato di benessere e di sviluppo di una società e, nelcontempo, di quanto la stessa possa incidere sull’ambiente in termini di consumo di risorse e di impatti sulle diverse matriciambientali.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 S P R Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti Solidi Urbani.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (1 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 171: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Si riportano i dati relativi alla produzione dei Rifiuti Solidi Urbani nei singoli Comuni deldistretto ceramico.

Produzione annuale RSU●

Produzione pro capite RSU●

Contributo dei Comuni al totale provinciale●

Contributo del distretto al totale provinciale●

I dati, sia in assoluto che rapportati alla popolazione residente sono confrontati con i dati provinciali, regionali enazionali quando disponibili. Sia per una maggior chiarezza di rappresentazione sia per le diverse realtàamministrative e di gestione dei rifiuti, il distretto sarà in alcuni casi suddiviso nelle due parti che fanno a capodelle rispettive Province.

Fonte dei dati:

Regione Emilia Romagna, ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti.

Commenti/Problematiche: Si evidenzia un aumento generalizzato nella produzione degli RSU dal 1996 al1998.

Nel distretto la produzioni pro capite risulta essere superiore al dato nazionale ma generalmente inferiore ai datirelativi alla regione ed alle Province.

Copertura geografica dell’indicatore:Nazionale

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: t/anno, kg/ab.anno, kg/ab.d,%

Tipo di rappresentazione: Tabelle, grafici.

Serie dei dati: 1996, 1997, 1998 Frequenza aggiornamento dati: Annuale

Generazione dei dati: produzione annuale degli RSU

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA (Osservatorio Provinciale dei Rifiuti), ANPA(Osservatorio Nazionale dei Rifiuti)

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Produzione Rifiuti Solidi Urbani

Ambito territoriale anno t/anno kg/ab.anno kg/ab.d

Comune di Casalgrande

1996 6555 488 1,34

1997 6367 474 1,30

1998 6692 492 1,35

Comune di Castellarano

1996 5649 557 1,53

1997 5577 537 1,47

1998 5885 552 1,51

Comune di Castelvetro

1996 3420 389 1,07

1997 3646 411 1,13

1998 3922 432 1,18

1996 8738 548 1,50

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (2 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 172: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Comune di Fiorano 1997 8128 509 1,39

1998 9282 581 1,59

Comune di Formigine

1996 14279 505 1,38

1997 13325 472 1,29

1998 15700 556 1,52

Comune di Maranello

1996 7952 519 1,42

1997 7289 476 1,30

1998 7941 519 1,42

Comune di Rubiera

1996 5297 536 1,47

1997 5545 549 1,50

1998 5817 569 1,56

Comune di Sassuolo

1996 22591 556 1,52

1997 21139 520 1,42

1998 24112 594 1,63

Comune di Scandiano

1996 11064 492 1,35

1997 10920 484 1,33

1998 12213 541 1,48

Comune di Viano

1996 1257 441 1,21

1997 1167 405 1,11

1998 1191 411 1,13

Totale distretto

1996 86802 517 1,42

1997 83105 493 1,35

1998 92755 548 1,50

Provincia MO

1996 315350 514 1,41

1997 317704 515 1,41

1998 327346 528 1,45

Provincia RE

1996 230495 531 1,45

1997 233718 533 1,46

1998 249426 564 1,55

Emilia Romagna

1996 2094900 532 1,46

1997 2193350 556 1,52

1998 2267380 573 1,57

Italia1996 25960000 452 1,24

1997 26605000 462 1,27

 

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (3 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 173: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (4 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 174: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (5 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 175: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti SolidiUrbani

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: impianti di smaltimento deirifiuti;

Indicatori di stato: composizione merceologica deirifiuti solidi urbani;

indicatori di risposta: raccolte differenziate; impianti ditrattamento e recupero dei rifiuti.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Negli anni presi in considerazione si evidenzia l’andamento della produzionedegli RSU. L’indicatore è quindi strumento utile per valutare le azioni intraprese o da intraprendere al fine di unaefficace gestione dei rifiuti urbani.

Unità e definizioni: Sono state utilizzate le seguenti unità di misura: t/anno per la produzione complessiva,kg/ab.anno e kg/ab.d per la produzione pro capite annuale e giornaliera , % rapporto fra produzione nel comune enegli ambiti territoriali considerati

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: aggregazione dei dati

Fonte dei dati:

-"Relazione sullo stato dell’ambiente ’99", Regione Emilia Romagna:

-"Il sistema ANPA di contabilità dei rifiuti", Giugno 1998, ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti:

-"Secondo rapporto sui Rifiuti Urbani e sugli Imballaggi e Rifiuti di Imballaggio", Febbraio 1999,

ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti

Problematiche: Come fonte dei dati sono state utilizzate le comunicazioni ed i rendiconti annuali degli entipubblici gestori direttamente alle amministrazioni provinciali. Tale fonte è stata preferita ad altre disponibilicome le comunicazioni sul Modello Unico di Dichiarazione dovute dai Comuni.

Ulteriori azioni richieste: Sistema informativo omogeneo a livello locale e nazionale.

Problemi di aggregazione dati:

Documenti di riferimento: EU 98, DOBRIS +3, V.A.S., OECD, altre pubbl. EEA, pubbl. EUROSTAT, pubbl.ANPA

Riferimento normativo:

-D. Lgs n.22/97 e successive modifiche ed integrazioni.

-L.R.27del 12/7/94 modificata ed integrata dalla L.R. 3 del 21/4/99

-L.R.25 del 6/10/99

Probabili tipi di rappresentazione: tabelle, grafici

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Rifiuti

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (6 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 176: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti Speciali

Descrizione: Si riportano i dati relativi alla produzione dei Rifiuti Speciali nei singoli Comuni del distrettoceramico suddivisi come:

Produzione annuale Rifiuti Speciali totali●

Produzione annuale Rifiuti Speciali Pericolosi●

Contributo dei Comuni alla produzione dei Rifiuti Speciali totali nelle singole Province●

Contributo dei Comuni alla produzione dei Rifiuti Speciali Pericolosi nelle singole Province●

Contributo del distretto alla produzione dei Rifiuti Speciali totali nelle Province di MO e RE●

Contributo del distretto alla produzione dei Rifiuti Speciali Pericolosi nelle Province di MO e RE.●

I dati comunali relativi ai Rifiuti Speciali Pericolosi ed al totale dei Rifiuti speciali prodotti sono confrontaticon i rispettivi dati provinciali, regionali e nazionali.

Fonte dei dati: Unioncamere, ANPA- Osservatorio Nazionale sui Rifiuti.

Commenti/Problematiche: Si osserva come i Comuni contribuiscano per il 50% circa alla produzionecomplessiva dei rifiuti speciali delle singole Province di appartenenza a conferma dell’impatto del distrettosulle due Province.

Risulta invece inferiore il contributo alla produzione di rifiuti speciali pericolosi; tale osservazione è valida inparticolare per i Comuni in territorio reggiano.

Copertura geografica dell’indicatore:Nazionale

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: t /anno , % Tipo di rappresentazione: Tabelle, grafici.

Serie dei dati:1997 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: produzione annuale dei Rifiuti Speciali

Flusso informativo - Azioni richieste: Camere di Commercio Industria ed Artigianato, Unioncamere, ARPA,ANPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

Ambito territoriale

Produzione Rifiuti Speciali (RS) nel 1997

RS totali (t)di cui Rifiuti

Pericolosi (RP)

% di RP

sul totale RS

Comune di Casalgrande 86301 225 0,3

Comune di Castellarano 84927 245 0,3

Comune di Castelvetro 68305 1003 1,5

Comune di Fiorano 224160 1951 0,9

Comune di Formigine 30197 623 2,1

Comune di Maranello 27509 5304 19,3

Comune di Rubiera 21709 2160 10,0

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (7 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 177: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Comune di Sassuolo 76522 1958 2,6

Comune di Scandiano 18057 309 1,7

Comune di Viano 3722 14 0,4

Totale distretto 641410 16720 2,6

Provincia MO 1061729 29635 2,8

Provincia RE 439459 21204 4,8

Emilia Romagna 6386000 298917 4,7

Italia 60878000 3401000 5,6

 

   

   

   

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (8 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 178: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

   

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti Speciali Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione di rifiuti speciali nelcomparto ceramico; impianti di smaltimento dei rifiuti;siti contaminati;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: impianti di smaltimento etrattamento dei rifiuti; siti bonificati.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Nell’anno preso come riferimento si evidenzia l’entità della produzione deiRifiuti Speciali e dei Rifiuti Speciali Pericolosi da parte dell’insieme dell’apparato produttivo, commerciale e deiservizi dei singoli Comuni del distretto rapportata alla produzione complessiva negli ambiti territoriali ai quali iComuni appartengono.

Unità e definizioni: t/anno (per la produzione complessiva), % (rapporto fra produzione nel Comune e negliambiti territoriali estesi )

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: estrazione dei dati comunali dall’insieme dei dati provinciali contenuti nelladichiarazione sul M.U.D. dovuta dalle Aziende relativamente alla produzione 1997.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

-Raccolta informatizzata delle dichiarazioni sul Modello Unico di Dichiarazione (M.U.D.) effettuate nel 1998 daisoggetti interessati con unità locali produttive situate nelle Province di Modena e Reggio Emilia.

-"Primo Rapporto sui Rifiuti Speciali" ANPA- Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, 1999

-Dichiarazioni 1998 sul M.U.D.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (9 di 29) [28/08/2001 16.34.02]

Page 179: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche: Gli errori evidenziati a causa della effettiva complessità nella compilazione del Modello diDichiarazione hanno reso necessarie operazioni di verifica e di bonifica dei dati.

Le verifiche sono state eseguite con criteri soggettivi e sono state basate sulla effettiva conoscenza delle realtàpresenti sul territorio.

Tali considerazioni portano ad assumere come "dato stimato" la quantificazione della produzione dei RifiutiSpeciali

Problemi di aggregazione dati:

Ulteriori azioni richieste:

Documento di riferimento: EU 98, DOBRIS +3, OECD, altre pubbl. EEA, pubbl. EUROSTAT, pubbl. ANPA

Riferimento normativo:

-Legge n.70 del 25/01/94 "Norme per la semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e disicurezza pubblica, nonché per l’attuazione del sistema di ecogestione e di audit ambientale."

-D.P.C.M. del 21/03/97 " Decreto di approvazione M.U.D. per le dichiarazioni relative al 1996"

-Circolare Ministeriale n.3434/C del 05/03/98 "Adozione del M.U.D. 1996 anche per il 1997"

-D. Lgs. n.22/97 e successive modifiche ed integrazioni.

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, Grafici

Problemi di trattamento dell’informazione:

L’evoluzione normativa ancora in atto ha portato, negli ultimi anni all’approvazione di diversi Modelli diDichiarazione, alla modifica della classificazione, della codifica dei rifiuti e ad una sostanziale variabilità deisoggetti tenuti alla dichiarazione stessa.

I dati riportati per il 1997, aventi le caratteristiche di "dato stimato" come sopra riportato, non potranno quindiessere direttamente confrontati con dati ricavabili dalle dichiarazioni degli anni precedenti e degli anni successiviancora in corso di elaborazione.

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S T Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti Speciali nel Comparto Ceramico.

Descrizione: Si riportano i dati relativi alla quantità di Rifiuti Speciali prodotti nel corso del 1997 dal compartoceramico nei singoli Comuni del distretto suddivisi come:

Produzione annuale Rifiuti Speciali totali.●

Produzione annuale Rifiuti Speciali Pericolosi.●

Fattore di produzione per unità di materiale prodotto.●

Contributo del comparto alla produzione dei Rifiuti Speciali totali nelle Province di .MO e RE.●

Contributo del comparto alla produzione dei Rifiuti Speciali Pericolosi nelle Province di .MO e RE.●

Tipologie Rifiuti Non Pericolosi Prodotti dal comparto nel Distretto.●

Tipologie Rifiuti Pericolosi Prodotti dal comparto nel Distretto.

I dati comunali sono rapportati al totale dei rifiuti prodotti nelle due Province e nei comparti ceramiciprovinciali non compresi nel distretto Sassuolo-Scandiano. Le quantità totali dei rifiuti prodotti nel distretto

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (10 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 180: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

sono state inoltre disaggregate nelle singole tipologie pericolose e non.

Fonte dei dati: Unioncamere, Assopiastrelle.

Commenti/Problematiche: Il distretto ceramico contribuisce per oltre 1/3 alla produzione di Rifiuti Specialisul totale delle due province, i rifiuti pericolosi rappresentano invece solo il 4,5% del totale.

La maggior parte dei rifiuti speciali è costituita da sospensioni e fanghi contenenti materiali ceramici oltre aduna quota di rifiuti catalogati come "non specificati altrimenti".

La quasi totalità dei rifiuti pericolosi è costituita da residui oleosi e da accumulatori al piombo, tipologiederivanti da una qualsiasi attività industriale od artigianale e non tipiche del solo comparto ceramico.

Copertura geografica dell’indicatore:Provincia

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: t/anno , %, kg/mq Tipo di rappresentazione: Tabelle, grafici.

Serie dei dati:1997, 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: produzione annuale dei Rifiuti Speciali nel comparto ceramico.

Flusso informativo - Azioni richieste: Camere di Commercio, Industria ed Artigianato, Unioncamere ARPA.Produttori Associati, Assopiastrelle

Responsabile del procedimento: ARPA, Assopiastrelle.

Produzione Rifiuti Speciali dal comparto ceramico ( 1997 )

 

Ambito territoriale

Rifiuti Speciali (RS) di cui Rifiuti Pericolosi (RP)

prodotti dal

comparto(t)

% sul totale RS

nel distretto

prodotti dal

comparto(t)

% sul totale RS

del comparto

% sul totale RP

nel distretto

Comune di Casalgrande 68594 79,5 47 0,07 20,9

Comune di Castellarano 69422 81,7 161 0,23 65,7

Comune di Castelvetro 37133 54,4 65 0,18 6,5

Comune di Fiorano 199370 88,9 195 0,10 10,0

Comune di Formigine 2458 8,1 4 0,16 0,6

Comune di Maranello 20121 73,1 771 3,83 14,5

Comune di Rubiera 15168 69,9 6 0,04 0,3

Comune di Sassuolo 57288 74,9 331 0,58 16,9

Comune di Scandiano 15245 84,4 16 0,10 5,2

Comune di Viano 3705 99,5 11 0,30 78,6

Totale Distretto 488504 76,2 1607 0.33 9,6

Provincia MO 342434 32,3 1481 0,43 5,0

Provincia RE 184857 42,1 275 0,15 1,3

 

 

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (11 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 181: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tipologia Rifiuto Fattore di produzione per unità di materiale prodotto (kg/mq) nel 1998

Rottami Ceramici 0.4

Fango secco da depurazione acque 0.10

Calce esausta da depurazione fumi 0.016

Fango secco da levigazione gres porcellanato 0.09

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (12 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 182: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Produzione di Rifiuti Specialinel Comparto Ceramico

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione di rifiuti speciali;impianti di smaltimento dei rifiuti; modalità dismaltimento dei rifiuti di origine ceramica; siticontaminati.

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: impianti di smaltimento etrattamento dei rifiuti; modalità di recupero dei rifiutidi origine ceramica; siti bonificati.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: L’indicatore mostra nell’anno di riferimento la produzione complessiva deiRifiuti Speciali da parte del comparto ceramico disaggregata nelle varie tipologie, il fattore di produzione dirifiuto per unità di prodotto.

Unità e definizioni: Sono state utilizzate le seguenti unità di misura:

-t/anno (per la produzione complessiva),

- % (confronto fra produzione nel Comune e negli ambiti territoriali estesi ),

-kg/mq (quantità di rifiuto prodotto per unità di misura di materiale in uscita dal distretto)

Nei grafici che raffigurano le tipologie prodotte con "altri RS" si intende la somma delle tipologie di rifiutoprodotte singolarmente nel distretto in misura < 20000 t ; con "altri RP" tipologie di rifiuti pericolosi prodotte inmisura < 5000 t

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Sono stati estratti dall’insieme dei dati comunali e provinciali desunti dai M.U.D., i datidichiarati dal comparto produttivo ceramico.

Come parametro di estrazione è stato utilizzato il codice ISTAT di attività (263) corrispondente a "Fabbricazionedi piastrelle e lastre in ceramica per pavimenti e rivestimenti."

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (13 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 183: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

-Raccolta informatizzata delle dichiarazioni sul Modello Unico di Dichiarazione (M.U.D.) effettuate nel 1998 daisoggetti interessati con unità locali produttive situate nelle Province di Modena e Reggio Emilia.

-Dichiarazioni 1998 sul M.U.D.

-19° Indagine Statistica Nazionale "Industria Italiana Piastrelle di Ceramica" 19°edizione, Assopiastrelle

Problematiche: La variabilità delle tipologie dichiarate dai produttori sul M.U.D. utilizzando i codici e ledefinizioni contenute nel Catalogo Europeo dei Rifiuti, non hanno permesso un’aggregazione in gruppi ditipologie identificabili con termini correntemente utilizzati dagli operatori del comparto.

Per quantificare i rifiuti prodotti per ogni metro quadrato di materiale in uscita dall’industria ceramica sono statiutilizzati i dati emersi da indagini statistiche condotte da Assopiastrelle. Le tipologie individuate in questo casosono definite con termini propri dell’industria ceramica.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: l’indicatore è stato introdotto in questo documento vista la peculiarità del compartoceramico nel territorio considerato.

Riferimento normativo:

-Legge n.70 del 25/01/94 "Norme per la semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e disicurezza pubblica, nonché pere l’attuazione del sistema di ecogestione e di audit ambientale."

-D.P.C.M.del 21/03/97 " Decreto di approvazione M.U.D. per le dichiarazioni relative al 1996"

-Circolare Ministeriale n.3434/C del 05/03/98 "Adozione del M.U.D. 1996 anche per il 1997"

-D.Lgs.22/97 e successive modifiche ed integrazioni

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle e grafici

Problemi di trattamento dell’informazione: Sono valide le stesse considerazioni effettuate per l’indicatore n 2

Tabella A

Indicatore n°:4 P S R Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Impianti di trattamento e smaltimento rifiuti.

Descrizione: Si riporta il numero degli impianti presenti sul territorio del distretto autorizzati ad operazioni direcupero e/o di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali.

Gli impianti risultano essere una risposta alla produzione dei rifiuti ma nello stesso tempo costituiscono unfattore di pressione sull’ambiente.

Fonte dei dati: Provincia, ARPA.

Commenti/Problematiche: L’elevato numero di impianti di trattamento e stoccaggio è riconducibile alle stesseindustrie ceramiche che realizzano al loro interno il riciclo dei rifiuti prodotti, attività autorizzata ai sensi dellenorme vigenti.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comune

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (14 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 184: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità di Misura: n° impianti Tipo di rappresentazione: Tabella

Serie dei dati: Elenco aggiornato al luglio1999

Frequenza aggiornamento dati: Non definita

Generazione dei dati: autorizzazioni rilasciate dalle competenti amministrazioni.

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia, ARPA.

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Impianti di smaltimento e trattamento rifiuti

 Tipologia autorizzazione

impianto

Numero diimpianti

Tipologie di rifiutiin autorizzazione

Comune di

Casalgrande

discarica 2A 3 RS

stoccaggio 6 RS

stoccaggio 7 RSP

stoccaggio 1 RTN

stoccaggio +trattamento 2 RS

trattamento 5 RS

trattamento 1 RTN+RSP

trattamento 1 RSP

trattamento 6 RS

Comune di

Castellarano

discarica 1a cat. 1 RSU+RSA

stoccaggio 3 RS

stoccaggio 3 RSP

trattamento 6 RS

trattamento 1 RSP

incenerimento 1 RS

Comune diCastelvetro

stoccaggio 3 RTN

trattamento 4 RS

trattamento 1 RTN

incenerimento 1 RS

Comune di Fiorano

stoccaggio 2 RS

stoccaggio 16 RTN

stoccaggio 2 RS+RTN

trattamento 9 RS

trattamento 2 RTN

trattamento 2 RTN+RS

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (15 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 185: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Comune diFormigine

stoccaggio 2 RS

stoccaggio 1 RTN

trattamento 1 RS

Comune diMaranello

stoccaggio 2 RS

stoccaggio 2 RTN

trattamento 3 RS

trattamento 1 RTN

trattamento 1 RTN+RS

Comune di Rubiera

stoccaggio 5 RS

stoccaggio + trattamento 1 RS

trattamento 1 RS+RSP

trattamento 3 RS

Comune diSassuolo

discarica 2A 1 RS

stoccaggio 4 RS

stoccaggio 6 RTN

stoccaggio 1 RS+RTN

stoccaggio 1 RUP+RS+RTN

stoccaggio + trattamento 1 RS

trattamento 5 RS

trattamento 1 RTN

trattamento 2 RS+RTN

depurazione acque 1 RS

compostaggio 1 RS

Comune diScandiano

stoccaggio 2 RS

stoccaggio 1 RSP

stoccaggio 1 RS+RSP+RUP

stoccaggio + trattamento 3 RS

trattamento 4 RS

Comune di Viano trattamento 3 RS

totale   150  

Tabella B

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (16 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 186: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Impianti di trattamento esmaltimento rifiuti

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione rifiuti solidi urbani;produzione rifiuti speciali; modalità di smaltimento deirifiuti di origine ceramica.

Indicatori di stato: composizione merceologica deirifiuti solidi urbani;

Indicatori di risposta: raccolte differenziate; modalità direcupero dei rifiuti di origine ceramica.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Evidenziarela presenza sul territorio di impianti adatti a rispondere alladomanda di smaltimento e/o trattamento dei rifiuti prodotti.

Unità e definizioni:

RS = Rifiuti Speciali

RSP= Rifiuti Speciali Pericolosi

RTN = Rifiuti Tossico – Nocivi

RUP = Rifiuti Urbani Pericolosi

RSU = Rifiuti Solidi Urbani

RSA = Rifiuti Speciali Assimilati agli urbani.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Estrazione dei dati relativi agli impianti presenti nei Comuni del distretto dal catastoregionale degli impianti di trattamento e smaltimento predisposto da ARPA. Conta degli impianti per tipologia diautorizzazione e di rifiuto trattato-smaltito.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: catasto regionale degli impianti di smaltimento

Problematiche: nell’elenco sono presenti impianti autorizzati prima dell’uscita del D.Lgs. n..22/97; in detteautorizzazioni sono presenti rifiuti classificati in Rifiuti Speciali e Rifiuti Tossico-Nocivi ai sensi delD.P.R.915/82

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: indicatore individuato ad hoc per l’ambito territoriale considerato.

Riferimento normativo:

-D.Lgs n.22/97 e successive modifiche ed integrazioni.

--D.M. 05/02/1998

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle e grafici

Problemi di trattamento dell’informazione: Gli elenchi sono relativi alle aziende in possesso di autorizzazioneal recupero e/o allo smaltimento valida al luglio 1999, non comprendono le aziende che hanno presentato alleProvince dichiarazione di inizio attività di recupero ai sensi degli art.31 e 33 del D.lgs.22/97.

Non sono distinguibili nell’elenco gli impianti che non hanno mai iniziato o hanno cessato l’attività purconservando o rinnovando l’autorizzazione.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (17 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 187: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Smaltimento Rifiuti Ceramici.

Descrizione: Si riportano le percentuali delle tipologie di rifiuti prodotte dal comparto ceramico recuperate e/osmaltite con modalità diverse.

L’indicatore risulta essere indice di pressione nel caso di smaltimento dei rifiuti nell’ambiente; di risposta per lariduzione di rifiuti nel caso di trattamento e recupero degli stessi.

Fonte dei dati: Assopiastrelle.

Commenti/Problematiche: I dati rilevati mostrano un ricorso generalizzato al riciclo dei rifiuti prodotti nellastessa industria ceramica.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: Tabella

Serie dei dati: 1997 Frequenza aggiornamento dati: Non definita

Generazione dei dati: operazioni di recupero e/o smaltimento dei Rifiuti Ceramici.

Flusso informativo - Azioni richieste: Assopiastrelle, ARPA.

Responsabile del procedimento: ARPA.

Modalità di smaltimento Rottami Ceramici % Fanghi Ceramici % Calce Esausta %

Riciclo in produzione 85 90 25

Conferimento in discarica 2A 10 - -

Riutilizzo diretto o previotrattamento in edilizia 5 - -

Smaltimento presso centriautorizzati - 10 70

Stoccaggio in attesa dismaltimento - - 5

 

 

Tabella B

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (18 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 188: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Smaltimento Rifiuti Ceramici Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione di rifiuti speciali nelcomparto ceramico; impianti di smaltimento dei rifiuti;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: impianti di smaltimento etrattamento dei rifiuti.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: si vuole mostrare la destinazione dei rifiuti speciali prodotti nel cicloproduttivo del comparto ceramico.

Unità e definizioni: % in peso (quantità di rifiuto prodotto per singola tipologia avviato al recupero osmaltimento)

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

18^ Indagine Statistica Nazionale Assopiastrelle.

Problematiche: Sono riportati i dati riferiti alle tipologie di rifiuto normalmente prodotte in quantità rilevanti nelciclo produttivo. Le tipologie sono definite con termini normalmente utilizzate dagli addetti ai lavori che nontrovano un diretto riscontro con la terminologia ufficiale derivante dal Catalogo Europeo Rifiuti.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: l’indicatore è stato introdotto in questo documento vista la peculiarità del compartoceramico nel territorio considerato.

Riferimento normativo:

-D.Lgs. n.22/97 e successive modifiche ed integrazioni.

-D.M. 05/02/1998

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, grafici

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Siti contaminati.

Descrizione: L’indicatore vuole mostrare la pressione esercitata dalla presenza sul territorio di siti contaminatia causa di depositi incontrollati di rifiuti speciali provenienti dal comparto produttivo ceramico Nel contempo sievidenza la risposta al problema con la messa in atto di interventi di bonifica e/o di messa in sicurezza dei sitirinvenuti e caratterizzati con l’indicazione della quantità dei materiali effettivamente asportati o trattati ostimati dai piani di bonifica.

Fonte dei dati: ARPA

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (19 di 29) [28/08/2001 16.34.03]

Page 189: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Il numero di siti bonificati rappresenta più del 60% dei siti rinvenuti sul territorio,15 siti sono stati messi in sicurezza e 10 sono attualmente in fase di bonifica. Rimane la necessità di avviare leprocedure e le operazioni di bonifica dei restanti siti contaminati. Si sottolinea come l’accresciuta sensibilitàambientale abbia nel tempo portato a comportamenti corretti nella pratica dello smaltimento.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: numero siti, tonnellate Tipo di rappresentazione: Tabella

Serie dei dati: Frequenza aggiornamento dati: Non definibile

Generazione dei dati: rinvenimento, caratterizzazione e bonifica di siti contaminati.

Flusso informativo - Azioni richieste: Comunicazioni di rinvenimenti e successive caratterizzazioni di siticontaminati, comunicazioni di avvenuta bonifica e/ o di messa in sicurezza, stima o conteggio complessivodelle quantità di materiale oggetto della bonifica.

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

  Distretto Reggio Emilia Distretto Modena totale

  n. siti tonnellate n. siti tonnellate n. siti tonnellate

Siti bonificati 40 191.000 47 145.000 87 336.000

Siti da bonificare 14 70.000* 4 75.000* 18 145.000*

Siti in corso di bonifica 6 35.000 4   10 35.000

Siti messi in sicurezza 4 33.000 11 45.000 13 78.000

totale 64 329.000* 66 265.000* 130 594.000

*=dati stimati da piani di bonifica

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Siti contaminati Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione di rifiuti speciali;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: siti bonificati.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore. Si portano a sintesi le attività effettuate per la localizzazione e la bonifica disiti contaminati e che dovranno essere effettuate in quei siti in cui la bonifica è iniziata o è ancora in fase diprogettazione.

Unità e definizioni

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (20 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 190: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: EU 98, DOBRIS +3, V.A.S., ETC/S

Riferimento normativo:

-Deliberazione della giunta regione Emilia Romagna n.1183 del 24/05/96 ai sensi art.33 L.R.n.27/94

-D.Lgs n.22/97 e successive modifiche ed integrazioni

-D.M. n.471 25/10/1999

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, grafici e cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione

 

Tabella A

Indicatore n°: 7 PSR Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Composizione Merceologica dei Rifiuti Solidi Urbani.

Descrizione: Si riporta la composizione merceologica dei Rifiuti Solidi Urbani, di origine domestica edAssimilati da industria e commercio, desunta dalle analisi effettuate in Provincia di Reggio Emilia su rifiutiraccolti nell’insieme dei Comuni della fascia collinare.

In mancanza di dati recenti riguardanti la Provincia di Modena le informazioni ricavate possono essere estese atutto il distretto, considerate simili le caratteristiche territoriali e socio-economiche delle due Province

Fonte dei dati: Azienda Gas Acqua Consorziale di Reggio Emilia.

Commenti/Problematiche: la composizione merceologica riportata è confrontabile con quella degli RSUprodotti in tutte le aree urbane.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Non definibile.

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: Grafico

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati: Non definibile

Generazione dei dati: quantità delle tipologie di materiali distinguibili nella massa di rifiuto conferito.

Flusso informativo - Azioni richieste: A.G.A.C., ARPA

Responsabile del procedimento: A.G.A.C.

 

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (21 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 191: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Composizione Merceologicadei Rifiuti Solidi Urbani

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

indicatori di pressione: produzione rifiuti solidi urbani;impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: raccolte differenziate; impianti dismaltimento e trattamento dei rifiuti

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: L’indicatore mostra la composizione dei Rifiuti Solidi Urbani raccolti daigestori pubblici.

Nel tempo, possono essere evidenziate variazioni nella cultura dei consumi, delle conseguenti tipologie di rifiutoprodotto e si possono ricavare indicazioni sulle azioni da intraprendere per una corretta gestione dei RifiutiUrbani.

Unità e definizioni: % in peso = quantifica le frazioni di materiali riconoscibili in una massa di rifiuto conferito.

Metodi di misura: Analisi merceologiche

Metodi di elaborazione: Come da informazioni fornite dall’Azienda, l’indicatore è stato calcolato sulle medieponderate dei rifiuti diversamente raccolti: i rifiuti provenienti dai cassonetti stradali, gli speciali assimilati aisensi dei regolamenti di gestione ed i rifiuti raccolti in modo differenziato.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Documento relativo prima fase degli Studi di Impatto Ambientale per la localizzazione nuovo impianto ditrattamento e recupero energetico RU ed Assimilati –ottobre 1999

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (22 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 192: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche: Le quantità relative alle singole frazioni rilevate non sono state direttamente misurate a causadell’impossibilità di effettuare prelievi di rifiuti conferiti in modo "indifferenziato".

Il conferimento differenziato di parte delle frazioni prodotte ha infatti raggiunto quote importanti sull’interoterritorio provinciale.

Ulteriori azioni richieste: Risulterebbe interessante conoscere la composizione di un rifiuto urbano residuo dalleraccolte differenziate per verificare sia l’efficacia delle stesse sia la potenzialità del rifiuto a subire ulterioriintercettazioni di materiale.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: tabelle, grafici

Problemi di trattamento dell’informazione:

L’informazione non ha un valore assoluto in quanto la quantificazione delle singole frazioni merceologiche èsoggetta a numerose variabili. L’indicatore dipende fortemente dalle modalità di campionamento e/o dai criterisoggettivi di aggregazione sia delle porzioni di territorio oggetto dei campionamenti sia delle quantità di rifiutiraccolti o conferiti in modo diverso alla base dell’algoritmo di calcolo.

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 8 P S R Sistema/componente: Rifiuti

Titolo dell’indicatore: Raccolte differenziate

Descrizione: Si riportano i dati relativi alle quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato nei singoli Comunidel distretto ceramico suddivisi come:

Quantità raccolte annuali complessive●

Percentuali raccolta differenziata rispetto al totale degli RSU●

Quantità raccolte procapite●

Percentuale sul totale Rifiuti Urbani raccolti.●

Tipologie raccolte nel distretto.●

Contributo dei Comuni al totale delle raccolte provinciali●

Contributo del distretto al totale delle raccolte nelle Province di MO e RE.●

I dati riportati in assoluto ed in rapporto alla popolazione residente nei Comuni del distretto sono confrontaticon i rispettivi dati provinciali, regionali e nazionali quando disponibili.

Le quantità delle varie tipologie raccolte nel distretto sono riportate per il solo 1998.

Fonte dei dati:

Aziende pubbliche di raccolta, Province, Regione, ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (23 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 193: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Si osserva un aumento generalizzato delle raccolte differenziate siano espresse inquantità raccolta per abitante per anno che in percentuale sul totale degli RSU raccolti.

L’obiettivo del 15% fissato per il 1999 dal D.Lgs 22/97 per la raccolta differenziata è stato raggiunto e superatogià nel 1998 nella quasi totalità dei Comuni del distretto.

Copertura geografica dell’indicatore:Nazionale

Livello di dettaglio geografico: Comune.

Unità di Misura: t/anno, kg/ab.anno, kg/ab.d,%

Tipo di rappresentazione tabelle, grafici

Serie dei dati: 1996,1997,1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: Raccolte differenziate annuali effettuate su RSU di origine domestica ed assimilati daattività produttive e commerciali.

Flusso informativo - Azioni richieste: Comunicazioni annuali alle Province da parte dei Comuni e delleAziende pubbliche deputate alla raccolta, trasmissione dati ad ARPA (Osservatorio Provinciale dei Rifiuti) edANPA-(Osservatorio Nazionale Sui Rifiuti)

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

Raccolte Differenziate

Ambito territoriale anno t/anno % su RSUtotali kg/ab.anno kg/ab.d

Comune di Casalgrande

1996 322,6 4,9 24,0 0,07

1997 454,7 7,1 33,8 0,09

1998 1592,1 23,8 117,1 0,32

Comune di Castellarano

1996 693,8 12,3 68,4 0,19

1997 876,5 15,7 84,4 0,23

1998 1385,2 23,5 129,8 0,36

Comune di Castelvetro

1996 211,8 6,2 24,1 0,07

1997 314,2 8,6 35,4 0,10

1998 438,9 11,2 48,4 0,13

Comune di Fiorano

1996 1223,8 14,0 76,8 0,21

1997 1721,7 21,2 107,8 0,30

1998 1995,2 21,5 124,9 0,34

Comune di Formigine

1996 2452,7 17,2 86,8 0,24

1997 3305,2 24,8 117,0 0,32

1998 4222,1 26,9 149,4 0,41

Comune di Maranello

1996 1212,6 15,2 79,2 0,22

1997 1554,5 21,3 101,5 0,28

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (24 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 194: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

1998 1635,8 20,6 106,9 0,29

Comune di Rubiera

1996 315,5 6,0 31,9 0,09

1997 334,9 6,0 33,2 0,09

1998 816,7 14,0 79,8 0,22

Comune di Sassuolo

1996 3090,1 13,7 76,0 0,21

1997 3938,2 18,6 96,9 0,27

1998 5432,9 22,5 133,8 0,37

Comune di Scandiano

1996 1779,2 16,1 79,1 0,22

1997 2286,8 20,9 101,3 0,28

1998 3411,5 27,9 151,1 0,41

Comune di Viano

1996 78,8 6,3 27,6 0,08

1997 96,8 8,3 33,6 0,09

1998 192,7 16,2 66,5 0,18

totale distretto

1996 11381 13,1 67,8 0,19

1997 14884 17,9 88,4 0,24

1998 21123 22,8 124,9 0,34

Provincia MO

1996 26415,3 8,4 43,0 0,12

1997 38484,9 12,1 62,4 0,17

1998 51773,5 15,8 83,6 0,23

Provincia RE

1996 32278,0 14,0 74,4 0,20

1997 41250,0 17,6 94,1 0,26

1998 62965,0 25,2 142,4 0,39

Emilia Romagna

1996 231136 11,0 58,7 0,16

1997 265098 12,1 67,2 0,18

1998 391690 17,3 98,9 0,27

Italia1996 1868380 7,2 32,5 0,09

1997 2507268 9,4 43,6 0,12

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (25 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 195: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (26 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 196: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Raccolte Differenziate Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: produzione di rifiuti solidiurbani; produzione di rifiuti speciali; i mpianti dismaltimento rifiuti;

Indicatori di stato: composizione merceologica deirifiuti solidi urbani;

indicatori di risposta: impianti di smaltimento erecupero dei rifiuti.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Mostrando l’andamento delle quantità di rifiuti raccolti in mododifferenziato, l’indicatore è uno degli strumenti utili per la valutazione delle azioni intraprese o da intraprendereper il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla normativa in materia di recupero e riciclaggio dei rifiuti.

Unità e definizioni: : Sono state utilizzate le seguenti unità di misura: t/anno (produzione complessiva),kg/ab.anno e kg/ab.d ( produzione procapite annuale e giornaliera), % (rapporto fra produzione comunale e degliambiti territoriali considerati, rapporto fra le quantità delle tipologie raccolte).

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: aggregazione dati

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

-Comunicazioni annuali alle Province da parte delle Aziende pubbliche di raccolta.

-"Relazione sullo stato dell’ambiente ’99" Regione Emilia Romagna:

-" Il sistema ANPA di contabilità dei rifiuti", Giugno 1998, ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti,

-"Secondo rapporto sui Rifiuti Urbani e sugli Imballaggi e Rifiuti di Imballaggio", Febbraio 1999,

ANPA-Osservatorio Nazionale sui Rifiuti.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (27 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 197: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Problematiche: a causa di diverse definizioni ed aggregazioni parziali delle frazioni da parte degli enti deputatialle raccolte è stata effettuata un’ulteriore aggregazione fra le diverse tipologie che potrebbe non esseredirettamente confrontabile con altre eventuali elaborazioni.

Ulteriori azioni richieste: si dovrà pervenire ad una definizione univoca delle frazioni raccolte.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento: DOBRIS +3, V.A.S., pubblicazioni. ANPA

Riferimento normativo: D.Lgs 22/97 e successive modifiche ed integrazioni. L.R.27del 12/7/94 modificata edintegrata dalla L.R. 3 del 21/4/99, L.R.25 del 6/10/99

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle ,Grafici

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica

 

Indicatore Obiettivo Condizione attuale Andamentotemporale

Contestogeografico

Rifiuti

Produzione rifiuti solidiurbani

 

 L  

ì

Distretto

Produzione rifiuti speciali  

 K n.d.  

Distretto

Produzione rifiuti speciali nelcomparto ceramico

 

 K  

n.d.

 

Distretto

Impianti smaltimento deirifiuti

  K  

n.d.

 

Distretto

Modalità smaltimento rifiutidi origine ceramica

  J  

n.d.

 

Distretto

Siti contaminati   L   Distretto

Raccolte differenziate >25% entro il 2001 J ì Distretto

Siti bonificati   J ì Distretto

 

 

Legenda:

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (28 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 198: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

 

ì = Evoluzione in crescita

î = Evoluzione in diminuzione

n.d. = Stazionarietà

Conclusioni

L’analisi degli indicatori conferma quanto un territorio fortemente antropizzato con caratteristiche spiccatamente industrialipossa incidere sull’ambiente in termini di produzione dei rifiuti.

Nel distretto, così come si rileva in ambito provinciale e regionale, ad una tendenza all’aumento della produzione dei RifiutiSolidi Urbani corrisponde un aumento delle raccolte differenziate con valori crescenti che, in tendenza, moltopresumibilmente supereranno gli obiettivi prefissati per legge.

L’evoluzione della normativa ha portato all’impossibilità di un confronto fra la produzione negli anni di rifiuti specialidiversamente definiti e classificati.

Le analisi sulla produzioni dei rifiuti speciali dovranno essere inoltre approfondite per verificare l’attendibilità delleinformazioni contenute nelle dichiarazioni sul M.U.D.

Per quanto riguarda i rifiuti prodotti dal comparto ceramico si osserva un ricorso pressochè generalizzato al recupero eriutilizzo nello stesso ciclo produttivo o in idonei impianti debitamente autorizzati che hanno fortemente contribuito alladrastica riduzione della presenza di siti contaminati.

Oltre ad una sempre maggior ricorso alla raccolta differenziata ed al coseguente riutilizzo delle frazioni raccoltel’auspicabile diminuzione della produzione dei rifiuti dovrà essere perseguita, nella filosofia del D.Lgs n.22/97, con laprevenzione a monte su materiali e prodotti potenziali fonti di rifiuti e con la responsabilizzazione di tutti i soggettiinteressati.

Occorre poi continuare le azioni sino ad ora effettuate per la bonifica dei siti contaminati. Tale attività dovrà essereintrapresa anche alla luce dei contenuti del Protocollo di intesa, in merito alla bonifica dei siti, siglato fra Regione,Assopiastrelle e Province di Modena e Reggio E. e non ancora attuato.

RIFIUTI

file:///G|/relazione_html/DATA/rifiuti/RIFIUTI.html (29 di 29) [28/08/2001 16.34.04]

Page 199: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO DEL SUOLO

 

Problema ambientale: Inquinamento del suolo

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Attività estrattivaAllevamenti zootecnici

 Stato: Geologia e geomorfologia dell'areaDissesto da franeBilancio idrico dei suoli coltivati

 Risposta: Spese per la difesa del suoloInterventi atti a ridurre il carico di nutrienti presenti nel liquamee/o il volume dei liquami da spandere: stoccaggio e trattamentodei reflui zootecnici prodotti negli allevamenti suinicoliClassificazione del territorio ai fini della regolamentazione dellospandimento ei liquami zootecnici sul suolo.

 

Inquadramento generale

Il suolo è una componente fondamentale dell’ecosistema Terra posta all’interfaccia tra la superficie terrestre ed il sottosuolo.E’ un sistema dinamico in continua trasformazione ed evoluzione comprendente una frazione organica ed una mineralecostituite da un reticolo di pori occupati da aria e da acqua. Il suolo è una risorsa finita e non rinnovabile.

L’Unione Europea ha rivolto attenzione alla tutela dei suoli a partire dagli anni ’70. Nel 1972 il Consiglio d’Europa haespresso la necessità di porre in atto una serie di provvedimenti per salvaguardare i suoli da possibili alterazioni di tipobiologico, chimico e fisico.

Le differenti caratteristiche intrinseche dei suoli riflettono una differente risposta nei confronti dei processi di degradazione.Si parla a questo proposito di vulnerabilità dei suoli intendendo la capacità del sistema suolo di preservare le sue funzioniecologiche nei confronti dei processi di alterazione.

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: attività estrattiva

Descrizione: viene riportato il numero e l’estensione dei poli estrattivi sovracomunali e degli ambiti estrattivicomunali individuati dai PIAE e i corrispondenti obiettivi di quantità previsti. Per il territorio della Provincia diModena si è fatto riferimento alle quantità massime estraibili.

Fonte dei dati: Provincia di Modena e Provincia di Reggio Emilia

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (1 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 200: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: i Comuni di Castelvetro, di Castellarano, di Scandiano e di Viano non sonointeressati da poli estrattivi sovracomunali e da ambiti estrattivi comunali (AEC). Il materiale estratto nei poli ècostituito esclusivamente da sabbie e da ghiaie, negli ambiti estratttivi comunali ubicati in Provincia di Modenavengono estratte anche argille e limi argillosi. Nell’ambito del territorio del distretto ceramico i Comunimaggiormente impattati per la presenza di attività estrattive sono Casalgrande e Sassuolo, seguono i Comuni diFormigine e di Rubiera. Il contributo percentualizzato di mc potenzialmente estraibili nel distretto apparerilevante nei confronti dei contesti provinciali.

Copertura geografica dell’indicatore:regionale

Livello di dettaglio geografico: comunale

Unità di Misura: mq, mc Tipo di rappresentazione: tabella, grafico

Serie dei dati: 1993 Provincia di Modena,1995 Provincia di Reggio Emilia

Frequenza aggiornamento dati: decennale, salvo varianti alPIAE

Generazione dei dati: superficie interessata da attività estrattive/ mc potenzialmente estraibili.

Flusso informativo - Azioni richieste: Amministrazioni provinciali - ARPA.

Responsabile del procedimento: ARPA

Comune Denominazione Materiale

SuperficieTotale di Polo Obiettivo Finale di Polo

mq mc min mc max

Casalgrande Villalunga Ghiaie 940108 3100000

Casalgrande S.Lorenzo Ghiaie 169932 1947000

Casalgrande Salvaterra Ghiaie 132023 500000

Casalgrande Salvaterra Ghiaie 264961 900000

Formigine via Pederzona Sabbie e ghiaie 766000 800000 1300000

Formigine via Ancora Sabbie e ghiaie 77000 0 0

Sassuolo via Ancora Sabbie e ghiaie 1236000 2000000 3000000

Rubiera Casse di espansione Ghiaie 195685 250000

Rubiera Campo di canottaggio Ghiaie 342665 1287500

 

 

Comune N° AECGhiaie Argille Grigie Argille Azzurre Limi Argillosi

n° mc n° mc n° mc n° mc

Fiorano 3 2 600000 1 350000

Maranello 1 1 190000

Sassuolo 4 4 600000

Rubiera 2 2 76000

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (2 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 201: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: attività estrattiva Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: geologia e geomorfologia dell’area.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare il numero, l’estensione e le quantità estratte dai poli e dagli AEC.

Unità e definizioni:

P.I.A.E. Piano Infraregionale delle Attività Estrattive

Poli estrattivi aree estrattive di valenza sovracomunale con potenzialità superiore ai 500.000 mc o conpotenzialità superiore ai 200.000 mc nel caso in cui si trovino in aree sottoposte a tutela

A.E.C. Ambito Estrattivo Comunale, aree estrattive di valenza comunale con previsioni inferiori ai 500.000 mc

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: aggregazione di dati.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Isobate del tetto delle ghiaie, Isopache delle ghiaie a –10 m. dalpiano di campagna, Litologia di superficie.

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: R.D. 1443/1927, L.R. 17/91 e successive modifiche.

Provincia di Modena Del. C.P. n°63 del 31/3/93, Del. C.P. n°272 del 22/12/93, Del.G.R. n°2082 del 6/6/95, DelC.P. n°179 del 4/10/95, Del G.R. n°756 del 23/4/96, Del. C.P. n°382 del 16/12/98.

Provincia di Reggio Emilia Del. C.P. (parziale) n°2729 del 18/07/95; Del. G:R: n°2985 del 3/12/96.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (3 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 202: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Probabili tipi di rappresentazione: cartografica.

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: Allevamenti zootecnici

Descrizione: rappresenta la pressione della zootecnia sul territorio

Fonte dei dati: Province di Modena e di Reggio Emilia

Commenti/Problematiche: Nonostante il numero di allevamenti bovini sia significativamente maggiorerispetto al numero di allevamenti suini, il numero di capi suini risulta decisamente superiore a quello dei bovini.Il Comune che presenta una maggiore presenza di capi risulta essere Formigine (4,1% bovini, 14,5% suini)seguito da Castelvetro (3,4% bovini, 5,7% suini)

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: Comunale

Unità di Misura: n° capi, n° allevamenti Tipo di rappresentazione: grafica

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena e di Reggio Emilia - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (4 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 203: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Bovini

Suini

Castelvetro 4.118 24.672

Casalgrande 3.190 1.550

Castellarano 1.156 3.751

Fiorano 775 1.995

Formigine 4.972 62.997

Maranello 2.073 6.763

Rubiera 1.991 9.114

Sassuolo 2.467 30

Scandiano 3.500 11.722

Viano 2.165 6.733

Totale distretto 26.407 129.327

Provincia di Modena 120.000 435.653

Provincia di Reggio Emilia 173.710 540.500

Regione Emilia Romagna 758.499 1.797.579

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (5 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 204: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (6 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 205: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (7 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 206: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (8 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 207: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (9 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 208: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Allevamenti zootecnici Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: classificazione del territorio alfine della regolamentazione dello spandimento deiliquami al suolo.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la pressione esistente sul distretto ceramico dovuta agliallevamenti zootecnici

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: Geologia e geomorfologia dell’area

Descrizione: base dati di tipo vettoriale contenente raggruppamenti omogenei di dati tratti dalla Carta litologica(scala 1:25.000) e dalla Carta geologica di superficie della Pianura Emiliano-Romagnola (scala 1:250.000).

Fonte dei dati: Servizio Sistemi Informativi Geografici, Servizio Sistemi Informatici e Telematici, RegioneEmilia Romagna.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (10 di 32) [28/08/2001 16.37.02]

Page 209: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: L’area in esame comprende un tratto di alta pianura a sud e media pianura a nord.Le due zone sono caratterizzate da un diverso gradiente della superficie topografica. L’alta pianura è inclinatadello 0.5-0.6%, la media pianura, invece, dello 0.1-0.2%. La transizione tra le due zone avviene tra le isoipse 30e 35. Le forme caratterizzanti l’alta pianura sono le conoidi alluvionali e le incisioni fluviali che terrazzano glistessi depositi. La media pianura, regolarmente inclinata verso nord-est, presenta come forma tipica i dossi,forme rilevate qualche metro e allungate chilometri e disposte parallelamente all’idrografia e i ventagli diesondazione.

I depositi attribuiti alle conoidi dei fiumi Secchia e Panaro sono datati dal Pleistocene Superiore all’Attuale,hanno forma triangolare allungata con apice a sud e base ampia 6 km a nord. I depositi di conoide dei due fiumisono costituiti da ghiaie immerse in una matrice sabbioso-limosa nelle aree d’apice. Verso nord divengono piùfrequenti le intercalazioni limoso-argillose che sostituiscono completamente le ghiaie.

L’Appennino reggiano-modenese è caratterizzato da una struttura a falde sovrapposte messe in posto dalMiocene inferore-medio al Plio-Pleistocene che continuano al di sotto della Pianura Padana. Lungo il marginecollinare prospiciente la Pianura affiorano i sedimenti trasgressivi plio-pleistocenici che hanno massimosviluppo nel sottosuolo della Pianura Padana e che sono interessati dalla tettonica compressivaplio-pleistocenica. Si riconosce una successione basale costituita da formazioni prevalentemente argillose(nell’area affiorano le Arenarie di Scabiazza che occupano la parte sommitale del complesso di base) a cui sisovrappongono formazioni costituite dall’alternanza di arenarie torbiditiche, di argille e di marne (Flysh diM.Cassio, Argille di Viano). Seguono depositi a componente prevalentemente pelitico argillosa o arenacea(Formazione di Monte Piano, Formazione di Antognola) a cui segue nuovamente una sedimentazioneprevalentemente torbiditica emipelagica (Formazione di Bismantova).

Copertura geografica dell’indicatore:regionale

Livello di dettaglio geografico: regionale

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: cartografica

Serie dei dati: anni di elaborazione 1991,1994, in corso per l’area collinare e montana;anni di elaborazione 1997-1998 per l’area dipianura

Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Regione Emilia Romagna - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (11 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 210: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (12 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 211: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (13 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 212: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Geologia e geomorfologiadell’area

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: dissesto da frana.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: caratterizzare gli aspetti stratigrafici, strutturali e geomorfologici dell’area distudio.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (14 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 213: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni:

Flysh. Successione ritmica di strati arenacei e argillosi prodotti da correnti di torbida. Generalmente rapresentaun deposito di fossa oceanica o di bacino profondo, legato ad un sollevamento orogenico.

Torbidite. Deposito di una corrente di torbida (corrente sottomarina ad eleveta densità di materiale trasportato),costituito da materiale di dimensione decrescente dal basso verso l’alto.

Falda. Corpo roccioso alloctono di dimensioni chilometriche, sovrascorso a scala regionale sulle roccesottostanti, con deformazioni duttili e fragili.

Metodi di misura: rilevamento geologico a scala regionale.

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: L.R. 19 aprile 1975 n°24

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: dissesto da frane.

Descrizione: Si sono classificate le superfici interessate da dissesto rilevate nell’ambito territoriale considerato.I movimenti franosi sono differenziati in relazione allo stato evolutivo. Successivamente si è fatto riferimentoall’indice di franosità territoriale (Ift) che rappresenta l’incidenza del territorio in frana rispetto al totale dellasuperficie comunale individuando così la probabilità che avvengano dissesti all’interno di un dato ambitoterritoriale. L’Ift è correlato alle caratteristiche geomeccaniche delle rocce affioranti nell’ambito territorialeconsiderato.

Fonte dei dati: Servizio Sistemi Informativi Geografici, Servizio Sistemi Informatici e Telematici, RegioneEmilia Romagna.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (15 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 214: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: i Comuni di Formigine e di Rubiera non sono interessati da fenomeni di dissestoper frana.

La tipologia di frana maggiormente rappresentativa è costituita da frane attive e frane quiescenti: nell’ambitodel distretto ceramico solo il Comune di Castellarano è interessato da scivolamenti in blocchi.

L’Ift assume valori contenuti (inferiori al 5%) nei Comuni di Castelvetro di Modena, Fiorano, Maranello eCasalgrande. Più significativi sono i valori assunti dall’indice nei Comuni di Sassuolo (5.5%), Scandiano(8.5%), Castellarano (12.7%) e Viano (22%), coerentemente al fatto che è maggiore l’incidenza della superficiecollinare- montana rispetto al totale della superficie comunale.

Il valore assunto dall’Ift nel Distretto Ceramico (7.7%) risulta inferiore rispetto ai valori calcolati per ilterritorio della Provincia di Modena (13.2%) e di Reggio Emilia (13.7%).

Copertura geografica dell’indicatore:regionale

Livello di dettaglio geografico: comunale

Unità di Misura: mq, %. Tipo di rappresentazione: tabella, grafico, cartografia

Serie dei dati: 1997, 1999 Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Regione Emilia Romagna – ARPA.

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

Ambito territoriale

Superficieambito

territoriale

Totaledissesti

Totaledissesti

kmq kmq n°

Casalgrande 37 0.49 16

Castellarano 57 7.29 173

Castelvetro di Modena 50 0.83 39

Fiorano Modenese 26 0.30 18

Maranello 33 0.70 40

Sassuolo 39 2.16 43

Scandiano 50 4.25 81

Viano 45 9.97 218

Totale Distretto 337 25.97 628

Provincia di Modena 1409 294 3932

Provincia di Reggio Emilia 1247 264 4507

Regione Emilia Romagna 22117 2554 31337

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (16 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 215: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (17 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 216: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: dissesto da frane. Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato: geologia e geomorfologia dell’area.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare le superfici interessate da dissesto ed il numero di dissestipresenti nell’ambito territoriale considerato, quantificare l’incidenza percentuale del territorio in frana rispettoalla superficie dell’ambito territoriale considerato.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (18 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 217: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni: Con il termine frana si intende un movimento di masse superficiali compatte (rocce) osciolte (terre e detriti) lungo un versante sotto l’azione della forza di gravità, con velocità variabile da alcunicentimetri all’anno ad alcuni metri al secondo.

Per frane attive si intendono i dissesti in cui sono evidenti segni di movimento in atto o recenti; i segni possonoessere molto evidenti o rilevabili solo attraverso strumenti di precisione. Le aree cartografate come frane attivesono da considerarsi inutilizzabili per tutti gli usi ad esclusione dell’uso agricole non peggiorativo dellecondizioni di stabilità delle aree interessate.

Le frane quiescenti rappresentano aree senza indizi di movimento in atto o recente, ma che in passato sono stateattive. Si tratta di aree che presentano un aspetto simile a quello delle aree limitrofe non in frana. Il fatto di nonregistrare movimenti in tempi recenti in queste aree non esclude la possibilità di riattivazione dei movimenti.L’uso del suolo in questi settori andrebbe limitato all’agricoltura. Appartengono a questa categoria gliscivolamenti in blocchi costituiti da masse che, scivolate lungo un versante, conservano al loro interno unacoerenza stratigrafica simile a quella della roccia di origine.

Metodi di misura: rilevamento geologico dei movimenti franosi alla scala 1:25.000. L’IFt, espresso inpercentuale, è calcolato dal rapporto tra la somma delle superfici in frana in un dato ambito territoriale e l’areadella superficie territoriale considerata.

Metodi di elaborazione: analisi spaziale intersecando i tematismi numerici della carta tecnica regionale in scala1:10.000 e quelli relativi all’inventario del dissesto, calcolo delle aree in frana e delle relative percentuali. Per ildato regionale e provinciale le percentuali sono calcolate sul territorio collinare-montano, a scala comunale,invece le percentuali sono calcolate considerando l’intero territorio comunale, comprese eventuali zone dipianura.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Carta litologica, territorio collinare e montano 1989-1991, Cartadella pericolosità da frana ai fini della Protezione Civile (territorio collinare e montano), 1998; Cartadell’inventario del dissesto Carta dell’inventario del dissesto, scala 1:25.000; 1996-1997 anni di edizione. Inumeri sulle frane, 1999, Regione Emilia Romagna

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: L.R. 47/1978; L.47/1978; L.R. 20/2000; Art. 26 e 27 PTCP Provincia di Modena; Art.23 e 24 PTCP Provincia di Reggio Emilia.

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: bilancio idrico dei suoli coltivati.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (19 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 218: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: lo studio delle relazioni tra acqua disponibile e acqua necessaria per l'attività agricola può essereeffettuato mediante l’uso di tecniche di simulazione basate sull’equazione del bilancio idrico. I guadagnid’acqua provengono dalle precipitazioni, dall'irrigazione e dalla risalita capillare, mentre le perdite sonocostituite dallo scorrimento superficiale e ipodermico che alimenta i canali (il "ruscellamento") e dal flussoidrico che attraversa lo strato di terreno esplorato dalle radici e percola verso la falda (il "drenaggio"). Lo studiosi riferisce alle aree di pianura

Fonte dei dati: SMR – Area Agrometeorologia e Territorio.

Commenti/Problematiche: nelle figure seguenti vengono mostrate le simulazioni relative alla bietola, epossono essere considerate rappresentative anche per le altre colture erbacee. Le simulazioni effettuate siriferiscono alla pianura, dove il ruscellamento risulta normalmente inferiore rispetto al drenaggio. Mentre nel1998, meno piovoso, il ruscellamento risulta trascurabile, nel 1999 le precipitazioni sono state abbondanti, convalori giornalieri anche maggiori di 40 mm e concentrate nel periodo autunnale. In tali situazioni i suoli conprevalente componente limosa sono soggetti a perdite per ruscellamento, che variano anche di molto, inrelazione alla tessitura (granulometria) e struttura (stato di aggregazione) del terreno e alla copertura vegetale.

Il deficit idrico è definito come la quantità di acqua che è necessario apportare al terreno per riportarlo allacapacità di campo. E’ una grandezza dinamica, che tiene conto, oltre che della tessitura del terreno, anche dellepiogge, degli apporti irrigui e delle quantità di acqua prelevate dall’apparato radicale. Poiché queste ultime duequantità variano secondo le colture, anche il deficit varia di conseguenza. Questi grafici illustrano l’andamentodel deficit idrico stimato nel territorio di pianura per le diverse colture sul suolo CAL1 (Calabrina francaargilllosa limosa) nel corso degli anni 1998 e 1999. E’ evidente la situazione di stress registrata ad iniziostagione vegetativa nel 1999 a seguito delle scarse precipitazioni dell'autunno-inverno 1998. Dal grafico si notainoltre che, nonostante le abbondanti precipitazioni dell’autunno ’99, nei terreni inerbiti si registrava ancora unsensibile deficit idrico alla fine dell’anno. La stagione irrigua si è concentrata nel periodo compreso tra l’iniziodi luglio e la metà di agosto con valori di irrigazione efficace compresi tra 0 e 300 mm in relazione alla colturae al tipo di terreno. Nel complesso, le abbondanti precipitazioni cadute nel corso del 1999 hanno determinato unminor fabbisogno irriguo delle colture rispetto al 1998 stimabile mediamente in circa 800 - 1200 mc per ettarocoltivato.

Copertura geografica dell’indicatore:regionale

Livello di dettaglio geografico: comunale

Unità di Misura: mm Tipo di rappresentazione: cartografica, grafico.

Serie dei dati: anni di elaborazione 1998,1999.

Frequenza aggiornamento dati: giornaliera

Generazione dei dati: dati meteorologici (stazioni meteorologiche ARPA – SMR), Evapotraspirazionepotenziale (formula di Hagraves), Carta digitale dei suoli (scala 1:50.000), Conduzioni colturali (tipi e datedelle lavorazioni del terreno, trattamenti fertilizzanti e fitofarmaci gestione irrigua, sistemazione idraulica degliappezzamenti).

Flusso informativo - Azioni richieste: SMR - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (20 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 219: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (21 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 220: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (22 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 221: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: bilancio idrico dei suolicoltivati.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: il modello di bilancio idrico tiene conto di diverse variabili in manieradinamica e restituisce un’indicazione sulla quantità di acqua da distribuire nei diversi periodi. Le quantitàcalcolate sono da intendersi come irrigazione efficace, ovvero acqua che entra effettivamente a far parte delladotazione idrica del suolo, valore generalmente inferiore alla quantità di acqua distribuita a causa dell’efficienzadel metodo irriguo utilizzato.

Unità e definizioni: determinare il bilancio idrico di un suolo coltivato significa calcolare la variazione delcontenuto idrico nel profilo del terreno considerando tutti gli apporti idrici e le perdite d’umidità.

L’Evapotraspirazione potenziale rappresenta il potere evaporante dell’atmosfera ed è in genere superioreall’evapotraspirazione effettiva, limitata dalla disponibilità idrica nei terreni.

Metodi di misura: i dati meteorologici utilizzati per questo studio derivano dall’interpolazione spaziale dei datidisponibili nella zona di studio e nei dintorni, rilevati in numerose stazioni gestite dalla Province, dalle Sezioniprovinciali dell’ARPA e dal Servizio Meteorologico Regionale.

Metodi di elaborazione: il programma CRITERIA, realizzato dall’ARPA Emilia-Romagna – ServizioMeteorologico Regionale, consente di associare informazioni statiche derivate dalla cartografia regionale, comela carta dei suoli dell’Emilia Romagna e la carta topografica, ad informazioni dinamiche quali i dati colturali (adaggiornamento periodico) e i dati meteorologici (aggiornati quotidianamente). Le elaborazioni vengono effettuatemediante modelli matematici basati sull’equazione del bilancio idrico ed i risultati permettono di trarreindicazioni ad una scala variabile, che va dalla singola azienda ad un territorio più o meno vasto.L’interpolazione è stata effettuata dividendo il territorio in celle quadrate con lato di 5 km e attribuendo ad ognicella un dato giornaliero ottenuto dalla combinazione dei dati misurati nelle stazioni disponibili, assegnando adogni stazione un peso decrescente con la distanza tra il centro della cella e la stazione medesima. Stazioni vicinealla cella risultano quindi molto più influenti rispetto a quelle più lontane. Dato che i modelli di bilancio idriconecessitano di serie ininterrotte di dati, è evidente il vantaggio dell’impiego di valori interpolati rispetto a quellimisurati, dato che i primi non presentano le inevitabili lacune presenti nelle serie di misure effettuate nellestazioni.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

Tabella A

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (23 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 222: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: Spese per la difesa del suolo. Opere idrauliche.

Descrizione: si riportano le opere idrauliche realizzate nei bacini idrografici dei Fiumi Secchia e Panaro amonte dell’area di studio. Gli interventi riportati sono di competenza del Servizio Provinciale Difesa del Suolo,Risorse Idriche e Forestali di Modena e di Reggio Emilia. Nelle tabelle sono indicati il numero di interventirealizzati nell’intervallo di tempo considerato e i corrispondenti costi; i dati sono aggregati a scala di bacinoidrografico.

Fonte dei dati: Servizio Difesa del Suolo, Provincia di Modena; Servizio Provinciale Difesa del Suolo, RisorseIdriche e Forestali di Reggio Emilia.

Commenti/Problematiche: gli interventi realizzati nei bacini idrografici dei Fiumi Secchia e Panaro a montedell’area di studio ammontano complessivamente a £ 22.203.050.000 (11.466.918 euro) per le opere realizzatein Provincia di Modena, e a £. 8.510.500.000 (4.395.306 euro) per le opere realizzate in Provincia di ReggioEmilia. Complessivamente gli interventi comprendono lavori di manutenzione fluviale e sistemazione idraulicamediante rafforzamento e costruzione di difese spondali; tagli selettivi di vegetazione e risagomature d’alveo;ripristino delle opere idrauliche; sistemazioni idrauliche mediante l’asportazione di materiali litoidi.

Copertura geografica dell’indicatore:nazionale

Livello di dettaglio geografico: bacino idrografico

Unità di Misura: n° di interventi, lire ed euro Tipo di rappresentazione: tabella

Serie dei dati: 1992-2001 interventi dicompetenza del Servizio Provinciale Difesa delSuolo di Modena; 1996-2000 interventi dicompetenza del Servizio Provinciale Difesa delSuolo di Reggio Emilia.

Frequenza aggiornamento dati: annuale.

Generazione dei dati: n° di interventi nel bacino idrografico/importo lavori

Flusso informativo - Azioni richieste: Servizio Difesa del Suolo Provincia di Modena, Servizio Difesa delSuolo Risorse Idriche e Forestali Provincia di Reggio Emilia - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

SPDDS di Modena anni 1992-2001

InterventiCorso d'acqua

Importo lavori

n° £ Euro

33 F. Panaro 16.616.050.000 8.581.474

12 F. Secchia 5.477.000.000 2.828.634

1 F. Panaro - F. Secchia 110.000.000 56.810

46 TOTALE 22.203.050.000 11.466.918

 

 

SPDDS di Reggio Emilia anni 1996-2000

Interventi Importo lavori

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (24 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 223: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Corso d'acquan° £ Euro

5 F. Secchia 989.300.000 510.931

12 F. Secchia - T. Tresinaro 1.391.200.000 718.495

1 T. Tresinaro 6.130.000.000 3.165.881

18 TOTALE 8.510.500.000 4.395.306

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Spese per la difesa del suolo.Opere idrauliche.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione:

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare gli interventi e le spese sostenute per la difesa del suolo.

Unità e definizioni:

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: aggregazione di dati.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: PTCP Provincia di Modena (Del. Con: Prov. N.51 del 3/3/99),Piano nazionale di emergenza Bacino del Po (D.M. 650/1995), Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico(L.183/1989, delibera 1/1999); "Rapporto sullo stato del rischio idraulico e delle azioni di difesa del suolo nellaProvincia di Moena" Provincia di Modena, Servizio Difesa del Suolo, 1999

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: L.225/1992, D.M. 650/1995, LP.S. 45 – L.35/1995, L. 183/1989, L. 265/1995, L.341/1995 (CIPE), L. 185/1992, D.L. 1010/1948

Probabili tipi di rappresentazione: cartografica, grafico

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 7 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: interventi atti a ridurre il carico di nutrienti presenti nel liquame e/o il volume deiliquami da spandere. Stoccaggio e trattamento dei reflui zootecnici prodotti negli allevamenti suinicoli.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (25 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 224: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: l’indicatore rappresenta il censimento delle tecniche di stoccaggio e trattamento dei refluizootecnici utilizzate a scala aziendale. Il dato è disponibile solo a scala comunale ed è tratto dalle praticherelative all’istruttoria della L.R.50/1991.

Fonte dei dati: Provincia di Modena e di Reggio Emilia

Commenti/Problematiche: si osserva che la modalità di stoccaggio maggiormente rappresentativa nel distrettoceramico è costituita dai pozzi neri, dai lagoni e dalle vasche sottogrigliato. Più limitata è la presenza didepuratori aziendali e di separatori, che sono generalmente presenti in allevamenti di dimensioni consistenti.

Copertura geografica dell’indicatore:distretto

Livello di dettaglio geografico: comunale.

Unità di Misura: %, n° Tipo di rappresentazione: tabella.

Serie dei dati: Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: tipologie di stoccaggio e trattamento/comune

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena e di Reggio Emilia - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

Ambitoterritoriale

Impianto didepurazione

aziendale

Separazionesolido-liquido Concimaia Lagoni Vasche Pozzo nero

Vaschesottostanti il

grigliato

Castelvetro 1 1 3 19 2 15 9

Casalgrande _ 1 3 1 6 20 1

Castellarano _ _ _ 5 _ 4 1

Fiorano 1 1 _ 1 _ 7 7

Formigine 2 10 13 45 22 83 3

Maranello _ _ 2 8 _ 30 2

Rubiera _ _ 3 12 6 70 24

Sassuolo _ _ _ _ 4 2 2

Scandiano 1 _ 3 13 8 31 8

Viano _ _ _ 4 1 8 13

Totale distretto 5 13 27 108 49 270 70

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (26 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 225: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: interventi atti a ridurre il caricodi nutrienti presenti nel liquame e/o il volume deiliquami da spandere: stoccaggio e trattamento dei refluizootecnici prodotti negli allevamenti suinicoli.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: n° allevamenti zootecnici.

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: gli allevamenti che effettuano lo spandimento dei liquami zootecnici devonoessere dotati di idonei contenitori per lo stoccaggio, realizzati e condotti in modo da non costituire pericolo per lasalute, l’incolumità pubblica e non provocare inquinamento delle acque. L’indicatore vuole rappresentare lo statodelle tecniche di gestione dei liquami zootecnici utilizzate a scala comunale.

Unità e definizioni:

Per liquame si intende il materiale non palabile derivante dalla miscela di feci, urine, residui alimentari, perditedi abbeverata provenienti da allevamenti zootecnici (L.R. n.50/1995).

Per letame si intende il materiale palabile derivato dalla miscela di feci, urine e materiale vegetale proveniente daallevamenti con lettiera.

Per concimaia si intende un contenitore per il letame. I contenitori di liquami se realizzati in terra prendono ilnome di lagoni, se realizzati in materiale artificiale (es. cemento) prendono il nome di vasche.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: aggregazione di dati

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (27 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 226: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Riferimento normativo: Direttiva 91/676/CEE "Tutela delle acque sotterranee dall’apporto di nitrati da fontiagricole", L.R. n.50 del 27 aprile 1995 "Disciplina dello spandimento sul suolo dei liquami provenienti dainsediamenti zootecnici e dello stoccaggio degli effluenti di allevamento"; Delibera della Giunta Regionale 1agosto 1995 n. 3003 "Determinazione dei requisiti tecnici e di salvaguardia ambientale dei contenitori per lostoccaggio dei liquami zootecnici"

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 8 P S R Sistema/componente: Suolo

Titolo dell’indicatore: classificazione del territorio ai fini della regolamentazione dello spandimento deiliquami zootecnici sul suolo.

Descrizione: sono riportate in cartografia le aree idonee allo spandimento dei liquami zootecnici e i quantitatividi azoto ammissibili.

Fonte dei dati: Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia

Commenti/Problematiche: la cartografia delle aree idonee allo spandimento dei liquami zootecnici consentedi individuare le aree vulnerabili, le aree non vulnerabili e le aree di divieto allo spandimento dei liquami. Lospandimento dei reflui zootecnici è consentito esclusivamente sul suolo adibito ad uso agricolo. Le aree didivieto allo spandimento comprendono: le aree non adibite ad uso agricolo (le aree urbanizzate, le areedestinate a bosco, le aree interessate da attività estrattiva, le aree di calanco), le riserve naturali, le areeesondabili, i parchi naturali, le aree di rispetto delle fonti di approvigionamento idrico (pozzi e sorgenti), iparchi provinciali e le oasi naturalistiche, le aree con elevata pendenza, le aree di frana e i terreni privi disistemazione idraulica agraria.

Copertura geografica dell’indicatore:regionale

Livello di dettaglio geografico: comunale.

Unità di Misura: Tipo di rappresentazione: cartografico

Serie dei dati: Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati:

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia – ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (28 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 227: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: classificazione del territorio aifini della regolamentazione dello spandimento deiliquami zootecnici sul suolo.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: allevamenti zootecnici.

Indicatori di stato: vulnerabilità degli acquiferiall’inquinamento, dissesto da frane.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare, a scala comunale, le superfici soggette a restrizione per lospandimento agronomico.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (29 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 228: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni:

Zone vulnerabili: lo spandimento di liquami e di altri effluenti di allevamento è ammesso in quantità nonsuperiore ad un contenuto di azoto pari a 170 kg per ettaro per anno, elevabile a 210 kg previa presentazione delPUA;

Aree di divieto: area in cui lo spandimento è vietato

Aree di attenzione: aree che possono essere oggetto di prescrizioni restrittive, comprendono le aree avulnerabilità estremamente elevata e quelle interessate dalla presenza di poli estrattivi.

Aree idonee: aree non vulnerabili in cui lo spandimento di liquami o di altri effluenti è ammesso in quantità nonsuperiore ad un contenuto di azoto pari a 340 kg per ettaro per anno.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: elaborazione GIS.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: Piano Territoriale Regionale per il Risanamento e la Tutela delleAcque – Stralcio per il comparto zootecnico; Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; PianoInfraregionale delle attività Estrattive, Piano per l’Assetto Idrogeologico, Autorità di Bacino del Po; Cartadell’inventario del dissesto, Regione Emilia Romagna.

Problematiche: non esiste uniformità nella cartografia adottata dalle due Province. La Provincia di Reggio nonha cartografato le aree urbanizzate, le aree destinate a bosco, le aree di calanco, le aree con elevata pendenza, learee di frana, i terreni privi di sistemazione idraulica e, infine, nelle aree esondabili non sono cartografate le zonedi rispetto di 10 metri dal corso d’acqua. Dette aree potranno essere individuate dal richiedente l’autorizzazioneallo spandimento dei liquami zootecnici presso il comune o a partire da apposita cartografia tecnica. La Provinciadi Modena perimetra in cartografia anche le aree di attenzione suddivise in aree di attenzione per il grado divulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento (aree a vulnerabilità estremamente elevata) e le aree di attenzioneper la presenza di poli estrattivi.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: Del. C.R. n° 570/1997, Del. C.R. n° 2409/1995, Del. G.R. n° 736/1996; Del. G.P.n°572/1998 (Provincia di Modena); Del. G.P. n.95/19013/13960 del 7/09/1995 (Provincia di Reggio Emilia);D.P.R. 236/1988; L.R. 50/1995 e successive modifiche.

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

Tabella sinottica

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Inquinamento del suolo

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (30 di 32) [28/08/2001 16.37.03]

Page 229: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Attività estrattiva    L   Provincia

Allevamenti zootecnici    L   Distretto

Geologia e geomorfologia dell'area    K     Regione

Dissesto da frane    J      Provincia

Bilancio idrico dei suoli coltivati J    Distretto

Spese per la difesa del suolo   K     Provincia

 Stoccaggio e trattamento dei reflui zootecnicipresenti negli allevamenti suinicoli

    K     Distretto

 Classificazione del territorio ai fini dellaregolamentazione dello spandimento dei liquami

zootecnici sul suolo   L     Provincia

Legenda:

 

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

= Evoluzione in crescita

= Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

 

Conclusioni

Si segnala come il distretto contribuisca rilevantemente la pressione indotta dalla concentrata presenza dell'attività estrattivacon una percentuale doppia rispetto alla sua estensione territoriale, ed inoltre si evidenzia una elevata pressione indotta dalcomparto zootecnico in un ambito territoriale ristretto (1339 capi suini per kmq).

Viene attribuito un giudizio di incertezza sullo stato delle tecniche di gestione dei liquami zootecnici utilizzate a scalacomunale.

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (31 di 32) [28/08/2001 16.37.04]

Page 230: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

L’analisi del deficit idrico dei suoli coltivati conferma la necessità di predisporre gli strumenti per la valutazione del bilancioidrico di area, al fine di suggerire le scelte colturali più adeguate alla realtà dell’area.

 

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO DEL SUOLO

file:///G|/relazione_html/DATA/suolo/INQUINAMENTO DEL SUOLO.html (32 di 32) [28/08/2001 16.37.04]

Page 231: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

 

Problema ambientale: Inquinamento elettromagnetico

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Elettrodotti ad alta tensioneCabine primarie e stazioni a 380 kVoltImpianti di radiotelecomunicazione

 Stato: Impianti di radiotelecomunicazione - rispetto dei limiti di leggeRadiazioni UV al suolo: trend dell'ozono colonnare

 Risposta: Impianti di distribuzione dell'energia elettrica - pareri preventiviImpianti di radiotelecomunicazione - pareri preventivi

 

Inquadramento generale

Il progresso tecnologico ha causato negli ultimi anni un incremento esponenziale delle applicazioni delle ondeelettromagnetiche, che oggi sono ampiamente utilizzate nelle radiotrasmissioni, in campo industriale e sanitario, nel trasporto edistribuzione dell’energia elettrica, innalzando così il fondo naturale di centinaia e migliaia di volte. Complessivamente questetecnologie hanno migliorato la qualità della vita, ma nello stesso tempo hanno portato con sé preoccupazioni sui possibili rischiper la salute connessi al loro uso.

Questi rischi sono allo studio nel mondo scientifico da circa 50 anni e hanno raggiunto ormai un consolidato livello diconoscenze sia per quanto riguarda gli effetti legati ad esposizioni caratterizzate da valori di campo elevati, sia per gli effettiassociati ad esposizioni prolungate a bassi valori di campo elettromagnetico.

In questo ultimo campo, i più recenti risultati e ancor più le analisi d’insieme della letteratura scientifica hanno fornito negliultimi anni importanti elementi di valutazione che delineano un quadro sempre più condiviso almeno a livello di comunitàscientifica.

Ciò nonostante, le preoccupazioni della popolazione per la presenza di elettrodotti, stazioni radio base, emittenti radiotelevisivee altre sorgenti di campo elettromagnetico nell’ambiente non accennano a diminuire. Il problema ha assunto una rilevanza talenell’opinione pubblica da essere considerato dall’OMS una delle 4 emergenze del prossimo futuro

Un’altra problematica che riguarda le radiazioni non ionizzanti è quella della riduzione della fascia di ozono stratosferico cheda milioni di anni protegge la terra dalle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole.

L’aumento di questa radiazione al suolo comporterà gravi conseguenze a livello ambientale con effetti che si manifesterannosugli ecosistemi e su tutti gli esseri viventi. In questo campo, gli effetti sulla salute umana sono noti da tempo e riguardanopatologie a carico degli occhi, come ad esempio cataratte e glaucomi, e a carico della pelle, con aumento degli eritemi solari,delle rughe precoci, e dei tumori.

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (1 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 232: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: elettrodotti ad alta tensione

Descrizione: si riporta, per ogni classe di tensione, il numero e la lunghezza lineare degli elettrodotti ad altatensione (AT) ed il loro rapporto con la superficie del territorio in esame. I dati calcolati per ogni Comune sonostati confrontati con il dato dell’intero distretto e con quelli provinciali. Per le linee a 132 kVolt viene inoltreriportato il contributo di ogni comune alla provincia di riferimento.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Le caratteristiche produttive dei comuni analizzati comportano un indice dioccupazione del territorio da parte degli elettrodotti ad alta tensione che si attesta, nella maggior parte dei casi,su valori superiori a quelli caratteristici delle Province a cui appartengono. Il distretto nel suo complessocontribuisce infatti con un 14% alla lunghezza totale degli elettrodotti che attraversano le due Province. Daiconfronti effettuati, emergono in particolare Rubiera, Casalgrande e Sassuolo a cui segue Formigine (4% deltotale provinciale), che però risulta interessato solo marginalmente da questi impianti.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: km/km2, n°, km, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: aggiornati al 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° e km di linee ad alta tensione, km2 di superficie territoriale

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (2 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 233: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (3 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 234: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: elettrodotti ad alta tensione Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero di aziende; Andamentoconsumi energia elettrica; Indice di consumo energiaelettrica per uso > 30kWh/utente; Indice di consumoenergia elettrica per uso domestico; Andamentodemografico.

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: Impianti di distribuzione elettrica- pareri preventivi-

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: permette di quantificare la presenza sul territorio di elettrodotti.

Unità e definizioni: n° e km lineari di elettrodotti e km lineari di elettrodotto per kmq di superficie.

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (4 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 235: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: si è valutato il n° e i km di linee a 132 e a 380 kVolt che attraversano il territorio inesame; la lunghezza di ogni estendimento è stata poi rapportata alla superficie del territorio attraversato. Ilcalcolo è stato effettuato per l’intero comprensorio, per i Comuni che ne fanno parte e per le due Province.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: mappa delle linee ad alta tensione e delle stazioni ditelecomunicazione.

Problematiche: l’indicatore è stato attualmente espresso come km di linee elettriche che attraversano lasuperficie territoriale considerata, anche se l’occupazione del territorio sarebbe meglio rappresentata dallasuperficie occupata dalla linea, calcolata utilizzando la fascia di rispetto che le compete, rapportata alla superficiedel Comune. La Legge Regionale in corso di approvazione prevede infatti specifici corridoi per la localizzazionedelle linee e degli impianti elettrici, la cui dimensione verrà definita successivamente da una circolareapplicativa. Quando queste distanze saranno note l’indicatore verrà aggiornato calcolando l’area realmenteoccupata dall’infrastruttura.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: tabella, grafico, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Cabine primarie e stazioni a 380 kVolt;

Descrizione: si riporta il numero di cabine primarie e di stazioni a 380 kVolt in rapporto al territorio in esame. Idati calcolati per ogni Comune sono stati confrontati con il dato dell’intero distretto e con quelli provinciali. Perle cabine primarie viene inoltre riportato il contributo di ogni comune alla provincia di riferimento

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: le cabine di trasformazione AT/MT e le stazioni a 380 kV presenti sul territorio deldistretto interessano prevalentemente aree industriali: alcune servono direttamente la grande industria, altreinvece hanno un’utenza mista, cioè sia industriale che civile. Normalmente queste strutture occupano unasuperficie notevole di territorio (spesso superiore a 10000 mq) e sono quindi impianti di rilevante impatto. IlComune maggiormente interessato è Fiorano con 3 cabine AT/MT a cui seguono Maranello, Sassuolo eCastellarano con 2. Solo Formigine e Viano non sono interessati da queste strutture. Il distretto contribuisce inmodo determinante al totale delle due Province (35%), a causa dell’intenso sviluppo che lo caratterizza.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n°/km2, n°, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: aggiornati al 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° cabine di trasformazione, km2 di superficie territoriale

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (5 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 236: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (6 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 237: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (7 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 238: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Cabine primarie e stazioni a380 kVolt;

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero di aziende; Andamentoconsumi energia elettrica; Indice di consumo energiaelettrica per uso > 30kWh/utente; Indice di consumoenergia elettrica per uso domestico; Andamentodemografico; elettrodotti ad alta tensione;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: Impianti di distribuzionedell'energia elettrica.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: permette di quantificare la presenza sul territorio di cabine primarie e distazioni a 380 kV.

Unità e definizioni: le unità di misura utilizzate sono: n° di cabine, n° di cabine per km2 di superficie, %

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: calcolo del rapporto tra il n° di cabine primarie e di stazioni a 380 kVolt e la superficiedel territorio di riferimento. Il calcolo è stato effettuato per l’intero comprensorio, per i comuni che ne fannoparte e per le due Province.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: mappa delle linee ad alta tensione

Problematiche:.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: Tabella, grafico, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Impianti di radiotelecomunicazione

Descrizione: Si riporta il numero totale di impianti radiotelevisivi e di Stazioni Radio Base (SRB) per telefoniacellulare operanti nei Comuni del distretto, il dato viene confrontato con quello provinciale

Fonte dei dati: ARPA

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (8 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 239: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Commenti/Problematiche: Gli impianti di radiotelecomunicazione sono stati suddivisi in impiantiradiotelevisivi e stazioni radio base per la telefonia cellulare poiché, pur utilizzando frequenze simili,presentano problematiche abbastanza diverse. I primi sono principalmente collocati nelle colline prospicienti lapianura, come dimostra il numero di impianti presenti sulle prime colline dei Comuni del distretto, tra cuiemerge Scandiano con 27 impianti; i secondi, invece, sono in prevalenza collocati nei centri abitati ed hannouna diffusione più capillare sul territorio. Gi impianti radiotelevisivi inoltre non hanno grosse prospettive diespansione ed il loro numero molto probabilmente non aumenterà, anzi il futuro piano di assegnazione dellefrequenze dovrebbe portare ad una diminuzione degli impianti e delle potenze impiegate. Gli impianti ditelefonia cellulare invece sono in rapida espansione ed il loro numero è destinato ad aumentare sia per ilcontinuo aumento degli utenti di telefonia cellulare, sia per l’attivazione futura del sistema UMTS.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n° Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: aggiornati al 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° emittenti

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (9 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 240: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (10 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 241: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (11 di 25) [28/08/2001 16.37.57]

Page 242: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

Tabella B

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (12 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 243: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Impianti diradiotelecomu-nicazione

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Popolazione residente;

Indicatori di stato: Impianti diradiotelecomunica-zione, rispetto limiti di legge;

Indicatori di risposta: Impianti diradiotelecomunica-zione - pareri preventivi

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: quantificare le fonti di pressione sul territorio relativamente allaproblematica dei campi elettromagnetici e mettere a confronto le diverse realtà.

Unità e definizioni: n° impianti

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Calcolo del numero di impianti radio-TV e delle stazioni SRB presenti nei Comuni deldistretto e confronto con i valori relativi alle due Province.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati: mappa degli impianti di radiotelecomunicazione

Problematiche:.

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: tabelle, grafici, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Impianti di radiotelecomunicazione, rispetto dei limiti di legge

Descrizione: percentuale di siti radio e/o TV e di telefonia cellulare che rispettano i limiti di legge.

Fonte dei dati: ARPA - Ispettorato territoriale Emilia Romagna – Ministero Telecomunicazioni.

Commenti/Problematiche: Con le tecnologie e le potenze attualmente impiegate le stazioni radio baserispettano ovunque i limiti previsti dalla normativa nazionale. La situazione è invece differente per quantoriguarda gli impianti radiotelevisivi, in particolare radiofonici, che in numerose situazioni non risultanoconformi alla normativa. Nel Distretto ceramico solo due comuni presentano situazioni non a norma; inparticolare Monte Vangelo, nel comune di Scandiano, e Cà del Vento nel Comune di Viano.

* Nel Comune di Scandiano l’unica zona in cui è stata evidenziata una possibile mancata conformità alla Normativa vigente(D.M. 381/98) si riferisce al cottage in prossimità della statua della Madonnina posta sulla sommità del Monte Vangelo. In talezona infatti è stata considerata, in via cautelativa e prudenziale, una permanenza di persone superiore alle 4 ore giornaliere, anchese è noto che l’edificio non viene utilizzato ad uso residenziale ed è frequentato solo saltuariamente. In conseguenza di questascelta, i punti di rilievo effettuati nel cottage non soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa in materia. In tutti gli altri casiindagati in corrispondenza di luoghi a permanenza di persone superiore alle 4 ore, ex casa Ferri, casa di crinale parzialmenteristrutturata, casa Vecchi e area prossimale alle tre croci, sono stati evidenziati valori di campo elettrico al più pari a 1,9 V/m equindi al di sotto del valore di cautela previsto dalla normativa vigente (6 V/m).

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (13 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 244: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Diverso è invece il caso di Viano in località Colombaia e Querceto in cui sono stati registrati dei superamentidel valore di 6 V/m in luoghi destinati a residenza abituale, sui quali si dovrà intervenire prioritariamente perricondurre la situazione a conformità.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia.

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: n°, % Tipo di rappresentazione: tabella

Serie dei dati: aggiornati al 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° stazioni radio TV e Radio Base.

Flusso informativo - Azioni richieste: Ispettorato Territoriale Emilia Romagna – MinisteroTelecomunicazioni - ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

Siti che rispettano i limiti di legge

n° siti Radio TV/ totale % SRB

Casalgrande 2 su 2 100

Castellarano 4 su 4 100

Castelvetro 1 su 1 -

Fiorano 2 su 2 100

Formigine - 100

Maranello 1 su 1 100

Rubiera - 100

Sassuolo 2 su 2 100

Scandiano * 2 su 3 100

Viano * 1 su 2 100

Distretto 15 su 17 100

Prov. MO 54 su 60 100

Prov.RE 38 su 40 100

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Impianti diradiotelecomuni-cazione – rispetto dei limiti di legge

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Impianti diradiotele-comunicazione;

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta: Impianti diradiotelecomunica-zione - pareri preventivi;

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: verificare la presenza di situazioni critiche relativamente ai campielettromagnetici generati da impianti di radiotelecomunicazione

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (14 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 245: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Unità e definizioni: n° e % dei siti che rispettano i valori normativi

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: l’elaborazione è stata fatta sia considerando le misure effettuate sul territorio sia, inassenza di misure, stimando il valore di campo elettrico prodotto in base ai dati tecnici contenuti nelle richieste diparere. I risultati ottenuti sono poi stati confrontati con i limiti di riferimento.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: Decreto del Ministero dell’Ambiente 10/9/98 n°381.

Probabili tipi di rappresentazione: tabella.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Radiazioni UV al suolo: trend dell’ozono colonnare

Descrizione: trend delle medie annuali dell’ozono colonnare misurate nella stazione di Monte Cimone delCAMM, Servizio Meteorologico dell’Aeronautica

Fonte dei dati: CAMM – Monte Cimone – Servizio Meteorologico dell’Aeronautica

Commenti/Problematiche: Il grafico evidenzia una diminuzione dell’ozono colonnare a partire dal 1980 cheha come conseguenza un aumento della radiazione UV al suolo. Ciò comporta effetti nocivi sulla salute umana,sugli ecosistemi e sui materiali, oltre che a modifiche dei processi chimico-fisici nella bassa troposfera le cuiconseguenze non sono ad oggi sempre prevedibili.

Il trend di questo indicatore pone quindi in evidenza la necessità di limitare le esposizioni umane, specialmentenelle situazioni a maggior rischio (ore centrali del giorno nel periodo estivo, alta montagna), modificandoabitudini ormai consolidate nella popolazione.

Copertura geografica dell’indicatore:Regionale

Livello di dettaglio geografico: singola stazione di misura

Unità di Misura: dobson Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: 1976-1999 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: valori mensili

Flusso informativo - Azioni richieste: CAMM – Monte Cimone – Servizio Meteorologico dell’Aeronautica -ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (15 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 246: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: trend dell’ozono colonnare Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Emissioni di anidride carbonica(CO2);

Indicatori di stato: Qualità dell’aria: anidride carbonica(CO2), trend delle concentrazioni.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: individuare il trend negli anni dell’ozono colonnare

Unità e definizioni: l’unità di misura utilizzata è il dobson

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: calcolo della media annuale

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: EU 98, Dobris +3, OECD

Probabili tipi di rappresentazione: tabella, grafico.

Problemi di trattamento dell’informazione:

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (16 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 247: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella A

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Impianti di distribuzione dell’energia elettrica - pareri preventivi

Descrizione: si riportano le elaborazione relative al numero di pareri preventivi annui rilasciati per lineeelettriche, sottostazioni, cabine nei singoli Comuni, nell’intero comprensorio e nelle due Province.

Le elaborazioni effettuate sono:

trend del n° di pareri preventivi espressi annualmente per i nuovi impianti di distribuzione dell’energiaelettrica;

n° complessivo di pareri preventivi per km2 di territorio.●

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Il numero di pareri espressi sui nuovi estendimenti è legato alle necessità disviluppo e razionalizzazione della rete elettrica che, in una logica di domanda/offerta, avviene seguendo leesigenze di crescita territoriale. Il numero degli anni a disposizione ed il numero di pareri espressi annualmenteè però troppo limitato per poter valutare eventuali trend in atto nella richiesta di nuovi impianti. Si osservacomunque un contributo consistente del Distretto (19%) al numero totale di pareri espressi nelle Province diModena e Reggio E..

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia.

Livello di dettaglio geografico: Comune.

Unità di Misura: n°/anno, n°/km2, % Tipo di rappresentazione: grafico

Serie dei dati: dal 1996 - 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° pareri anno, kmq di superficie territoriale

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (17 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 248: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (18 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 249: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (19 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 250: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Impianti di distribuzionedell’energia elettrica - pareri preventivi.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Elettrodotti ad alta tensione,cabine primarie e stazioni a 380 kvolt; Andamentoconsumi energia elettrica. Indice di consumo energiaelettrica per uso > 30kWh/utente; Indice di consumoenergia elettrica per uso domestico.

Indicatori di stato:

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore:

Unità e definizioni: n° pareri/anno e n° pareri/km2

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: l’indicatore è stato ricavato dal numero di pareri/anno rilasciati nei territori in esame edal rapporto tra questo valore e la superficie del territorio stesso. Il calcolo è stato effettuato per l’interocomprensorio e per i Comuni che ne fanno parte.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (20 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 251: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Riferimento normativo: Legge Regionale n°10 del 22/02/93

Probabili tipi di rappresentazione: tabella, grafico.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 7 P S R Sistema/componente: Inquinamento elettromagnetico

Titolo dell’indicatore: Impianti di radiotelecomunicazione - pareri preventivi

Descrizione: si riporta il n° complessivo di pareri preventivi relativi a impianti radio e/o TV e stazioni radiobase (SRB) per telefonia cellulare rilasciati sull’intero comprensorio e nelle due Province di riferimento

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: I pareri per gli impianti radio televisivi sono in numero limitato e sono relativi perlo più a modifiche di impianti esistenti. Quelli relativi alle stazioni radio base invece sono in numero crescente,a testimonianza del rapido sviluppo della telefonia cellulare.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto, Provincia.

Livello di dettaglio geografico: Distretto

Unità di Misura: n° pareri/anno Tipo di rappresentazione: tabella

Serie dei dati: dal 1996 - 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° pareri

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

 

Impianti radiotelevisivi

1996 1997 1998 Totale

Distretto 5 5 2 12

Provincia di Modena 6 5 5 16

Provincia di Reggio E. 2 4 2 7

Stazioni radio base SRB

Distretto 3 4 5 12

Provincia di Modena 16 28 35 79

Provincia di Reggio E. 10 12 39 61

 

Tabella B

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (21 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 252: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Impianti diradiotelecomunicazione - pareri preventivi.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Impianti diradiotelecomuni-cazione;

Indicatori di stato: Impianti di radiotelecomunica-zioneche rispettano i limiti di legge;

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare la pressione esercitata sul territorio da impianti diradiotele-comunicazione.

Unità e definizioni: n° pareri/anno

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: l'indicatore è stato ricavato dal numero di pareri/anno rilasciati nell'intero distretto enelle due Province.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo:

Probabili tipi di rappresentazione: tabella, grafico.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Inquinamento elettromagnetico

Elettrodotti ad alta tensione

   K    Distretto

 Cabine primarie e stazioni a 380 kV    K     Distretto

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (22 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 253: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 Impianti di radiotelecomunicazioneRadio-TV

Stazioni radio baseImpianti di radiotelecomunicazione

  L

K    Distretto

Rispetto dei limiti di legge:Radio-TV

Stazioni radio base 

L

 

 Distretto

Radazione UV al suoloTrend dell'ozono colonnare

  L

L

 

    Mondiale

Impianti di distribuzione dell'energiaelettrica Pareri preventivi

   K     Distretto

Impianti di radiotelecomunicazionePareri preventivi: radio-TV

Stazioni radio base

K

   Distretto

Legenda:

 

J = Condizione attuale positiva

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale nè positiva né critica

= Evoluzione in crescita

= Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

 

Conclusioni

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (23 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 254: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

L’elevata attività antropica caratteristica del distretto comporta un numero di elettrodotti e di cabine di trasformazione che, serapportati al territorio, si attesta su valori superiori a quelli caratteristici delle Province di riferimento. Questi impiantiimplicano un’occupazione di territorio superiore a quella effettivamente interessata dall’impianto, in quanto in base alla LeggeRegionale approvata in data 11/10/2000 e in corso di pubblicazione, sono previste, sia per gli impianti esistenti che per quellifuturi, delle fasce di rispetto in cui non saranno possibili future edificazioni o attività che comportino permanenza di personesuperiore alle 4 ore.

Gli impianti radiotelevisi presenti nel distretto ceramico interessano prevalentemente il territorio Reggiano, dove in alcuni casinon rispettano i limiti previsti dal DM n° 381. Gli impianti di telefonia cellulare sono invece più equamente distribuiti e innessun caso comportano il superamento dei limiti di campo previsti dalla normativa nazionale. La legge Regionale, anche inquesto caso, comporterà modifiche alla situazione esistente soprattutto per gli impianti radiotelevisivi, per cui vengonointrodotte norme restrittive sulla loro possibile localizzazione. Un ulteriore passo in avanti, almeno come numero di impianti edi potenze impiegate, verrà effettuato quando verrà approvato il piano nazionale di assegnazione delle frequenze per gliimpianti radiofonici. Il numero di stazioni radiobase è invece in continuo aumento anche se le potenze impiegate stannosostanzialmente diminuendo.

Per quanto riguarda l’aumento di radiazione UV al suolo, la tutela della fascia di ozono stratosferico è ormai una esigenzainderogabile, perseguibile solo con un generale impegno a livello internazionale finalizzato ad evitare l’emissione in atmosferadelle sostanze responsabili della distruzione dell’ozono.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (24 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 255: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

 

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

file:///G|/relazione_html/DATA/radiazioni/INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.html (25 di 25) [28/08/2001 16.37.58]

Page 256: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

INQUINAMENTO ACUSTICO

 

Problema ambientale: Inquinamento acustico

Sequenza indicatori

 

 Pressione: Numero di sorgenti fisse (cfr Contesto di riferimento)Numero di sorgenti mobili (cfr Inquinamento aria)

 Stato: Numero di lamenteleSuperamenti dei limiti assolutiSuperamenti dei limiti differenzialiRumore da traffico

 Risposta: Ordinanze emesseStato della zonizzazione acustica

 

Inquadramento generale

Il rumore ambientale è definito come il rumore emesso da tutte le sorgenti, con esclusione del rumore presente sul luogo dilavoro. Le principali sorgenti di rumore ambientale comprendono il traffico (stradale, ferroviario ed aereo), le industrie,l’edilizia, i lavori pubblici, e le attività del vicinato (locali ed attività di servizio come ristoranti, bar, discoteche, ecc.).

Secondo i dati raccolti dai Paesi che aderiscono all’OCSE l’inquinamento acustico nelle città è provocato principalmente daltraffico veicolare (63 %), dagli impianti industriali (20 %), dal traffico aereo (14 %) e dal traffico ferroviario (6 %). In particolaresi registra un aggravamento di questa situazione attribuibile soprattutto al rumore del traffico stradale, in quanto ogni guadagnonella emissione acustica dei singoli veicoli continua ad essere vanificato dal continuo incremento dei volumi di traffico stradale.

Questi risultati mostrano chiaramente che i sistemi di trasporto costituiscono oggi le sorgenti principali di rumore, sia comesituazione attuale che come tendenza nel tempo; inoltre è stata rilevata, a fronte di una lieve tendenza alla diminuzionedell’importanza delle sorgenti industriali, un trend in progressivo aumento della rumorosità derivante dalle attività di svago(prevalentemente quelle associate al periodo notturno come discoteche, pubs, locali pubblici che fanno uso di musica amplificataecc.).

In Italia le competenze, i criteri generali di valutazione, gli obiettivi di qualità e le linee di intervento sono definiti dalla LeggeQuadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 1995, la cui applicazione compiuta richiede ancora l’emanazione di provvedimentiattuativi di competenza sia statale che regionale. I diversi provvedimenti sino ad oggi adottati concorrono a definire un quadrosempre più completo di norme e standard. In particolare, col DPCM 14/11/97 sono stati determinati i valori limite, articolatisecondo sei classi di zonizzazione acustica alle quali corrispondono altrettanti limiti da rispettare nei due periodi di riferimento(diurno e notturno).

 

Tabella A

Indicatore n°: 1 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Numero di lamentele.

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (1 di 12) [28/08/2001 16.39.56]

Page 257: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Si riporta il numero degli esposti per disturbo da rumore ricevuti ogni anno dal 1997 al 1998suddivisi per tipo di attività.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Dall’esame degli esposti si nota che l’attività ceramica si colloca al secondo postoin entrambi gli anni esaminati, con una chiara tendenza all’aumento dal 1997 (26,1%) al 1998 (31,5%). Al terzoposto si collocano gli esposti per attività industriali diverse dalla ceramica, ma con tendenza alla diminuzione(dal 19,5 del 1997 al 16,8 del 1999). I trasporti danno luogo sempre alla % più bassa di esposti, anche se vanotata una leggera tendenza all’aumento dal 6,5 % del 1997 al 10,1 % nel 1998. Il primo posto è rappresentatodalla voce "altro", ossia da esposti di natura varia diversa dall’industria e dai trasporti, per altro in diminuzionedal 47,8 % del 1997 al 41,5 % del 1998.

Copertura geografica dell’indicatore:Comunale

Livello di dettaglio geografico: Singola sorgente

Unità di Misura: Numero annuale di lamentele Tipo di rappresentazione: Grafica

Serie dei dati: 1997 – 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° segnalazioni

Flusso informativo – Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Numero di lamentele. Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero di aziende, flussi ditraffico;

Indicatori di stato: Superamento dei limiti assoluti,superamento dei limiti differenziali;

Indicatori di risposta: ordinanze emesse.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuazione delle criticità rispetto alle sorgenti di rumore

Unità e definizioni: n° segnalazioni

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (2 di 12) [28/08/2001 16.39.56]

Page 258: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Elaborazione del numero annuale di lamentele per tipo di attività.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Realizzazione di un catasto di dati acustici aggiornato.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447 del 1995

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 2 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Superamenti dei limiti assoluti.

Descrizione: Si riportano le percentuali dei superamenti dei limiti assoluti di rumorosità riscontrati nel biennio1997 – 1998.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: I limiti assoluti sono quelli associati al tipo di zona e si riferiscono ai livelli dirumorosità misurati nell’ambiente esterno. Sono pertanto i limiti più strettamente associati alla zonizzazioneacustica e riferibili alle azioni di pianificazione urbanistica e gestione del territorio. Dall’analisi dei dati riferitialle diverse attività si rileva come le industrie ceramiche determinino sempre percentualmente le situazioni piùfrequenti di superamento di limite, con valori superiori al 50 % e con un massimo del 64,9 % nel 1997, anchese il trend mostra una tendenza alla diminuzione nel 1998 col 56,7 % di superamenti. La seconda fonte dirumore e con percentuali di superamenti significative, sia pure con tendenza alla diminuzione (18,9 % nel 1997e 16,7 % nel 1998), è costituita dalle industrie diverse dalla ceramica. Situazione analoga è riferita alle sorgentiindicate con "altro" che però mostrano tendenza all’aumento. I trasporti appaiono come la sorgente che ha datoluogo al minor numero di superamenti dei limiti assoluti, anche se questo è sicuramente attribuibile, più che ailivelli di immissione (notoriamente piuttosto alti), al basso numero di esposti cui queste situazioni danno luogo.

Copertura geografica dell’indicatore:Comunale

Livello di dettaglio geografico: Singola sorgente

Unità di Misura: % superamenti Tipo di rappresentazione: Grafica

Serie dei dati: 1997 – 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: misure di rumorosità

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (3 di 12) [28/08/2001 16.39.56]

Page 259: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Superamenti dei limiti assoluti. Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero di aziende, flussi ditraffico;

Indicatori di stato: Esposti, superamenti dei limitidifferenziali,

Indicatori di risposta: ordinanze emesse.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuazione delle criticità rispetto alle sorgenti di rumore

Unità e definizioni: % di superamenti riscontrati per limiti di rumorosità assoluti

Metodi di misura: misure di valori rumorosità assoluti.

Metodi di elaborazione: Percentualizzazione dei superamenti annuali dei limiti assoluti per attività.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Realizzazione di un catasto di dati acustici aggiornato.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: DPCM 14.11.97

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 3 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Superamenti dei limiti differenziali.

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (4 di 12) [28/08/2001 16.39.56]

Page 260: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Descrizione: Si riportano le percentuali dei superamenti dei limiti differenziali di rumorosità per tipo di attivitànel biennio 1997 – 1998.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: I limiti differenziali sono rappresentati dalla differenza tra il rumore ambientale(livello di rumorosità misurato con tutte le sorgenti di rumore in funzione) ed il rumore residuo (livello dirumorosità misurato spegnendo la sorgente disturbante) all’interno di una abitazione e nelle condizioni difinestre aperte e chiuse. Questa differenza non può superare i + 5 dBA nel periodo diurno e i + 3 dBA nelperiodo notturno. Questo dato è indicativo del disturbo soggettivo patito dal lamentante e il superamento diquesti limiti è spesso associato a situazioni molto circoscritte, risolvibili speso mediante interventi locali.Dall’analisi dei dati si nota come le attività ceramiche, che nel 1997 rappresentavano il 34,3 % dei casi disuperamento dei limiti differenziali, siano passate nel 1998 al 25 % mostrando una significativa diminuzione. Isuperamenti per attività industriali diverse dalla ceramica che nel 1997 costituivano il 17,1 % dei casi sono piùche raddoppiati nel 1998, passando al 36,1 % e indicando una forte tendenza all’aumento. I Trasporti noncompaiono come causa del superamento dei limiti differenziali; questo, oltre che al basso numero di espostiricevuti, è dovuto al fatto che i limiti differenziali non sono applicabili alle infrastrutture di trasporto, le qualiper altro sono soggette, per l’impatto acustico, a specifiche normative diverse dal DPCM 14.11.97.

Alle cause indicate con "altro" va comunque sempre attribuita la % più alta di superamenti, sia pure in lievediminuzione dal 1997 (48,5 %) al 1998 (38,8 %).

Copertura geografica dell’indicatore:Comunale

Livello di dettaglio geografico: singola sorgente

Unità di Misura: % superamenti limitidifferenziali

Tipo di rappresentazione: Grafica

Serie dei dati: 1997 – 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: Misure di rumorosità

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Tabella B

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (5 di 12) [28/08/2001 16.39.56]

Page 261: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Titolo dell’indicatore: Superamenti dei limitidifferenziali.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero aziende, flussi ditraffico

Indicatori di stato: esposti, superamenti dei limitiassoluti,

Indicatori di risposta: ordinanze emesse.

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuazione delle criticità rispetto alle sorgenti di rumore

Unità e definizioni: % di superamenti dei limiti differenziali.

Metodi di misura: Misure di rumorosità differenziali.

Metodi di elaborazione: Percentualizzazione dei superamenti annuali dei limiti differenziali per attività.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Realizzazione di un catasto di dati acustici aggiornato.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: DPCM 14.11.97

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 4 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Rumore da traffico.

Descrizione: Calcolo del rumore emesso sulla base delle simulazioni dei flussi di traffico veicolare.Simulazioni e calcoli effettuati con l'ausilio di un modello di simulazione dei flussi di traffico.

Fonte dei dati: Matrice Origine /Destinazione delle autovetture costruita sulla base del Censimento ISTAT1991 della mobilità delle persone con aggiornamento al 1998 per quanto riguarda la popolazione residente.Matrice Origine/Destinazione dei mezzi pesanti costruita sulla base delle analisi dei progetti europeiDEMETRA ed HERMES, aggiornata nelle analisi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dellaProvincia di Modena.

Commenti/Problematiche: Tutti i dati sono relativi all'ora di punta del mattino 7,30-8,30. Le matrici dei mezzipesanti sono relative a tutti i mezzi originati e destinati dal comprensorio ceramico. Pertanto al di fuori diquesto ambito territoriale i volumi di mezzi pesanti sono da considerarsi parziali.

I calcoli del rumore emesso si basano sulla direttiva tedesca RLS-90.

Copertura geografica dell’indicatore:Distretto

Livello di dettaglio geografico: rete stradale

Unità di Misura: dB(A) Tipo di rappresentazione: Cartografica

Serie dei dati: 1998 Frequenza aggiornamento dati:

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (6 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 262: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Generazione dei dati: n° di auto, n° popolazione residente come origine/destinazione

Flusso informativo - Azioni richieste: Provincia di Modena - Servizio Trasporti - ARPA

Responsabile del procedimento: Provincia di Modena - Servizio Trasporti

 

 

 

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Rumore da traffico. Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Flussi di traffico: n° mezzicircolanti;

Indicatori di stato: Superamento dei limiti assoluti,superamento dei limiti differenziali;

Indicatori di risposta: stato della zonizzazione acustica.

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (7 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 263: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Individuare il rumore emesso dagli autoveicoli circolanti.

Unità e definizioni: dB(A)

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: I calcoli delle emissioni sono stati effettuati con l'ausilio del modello di simulazione deiflussi di traffico della Provincia di Modena, secondo la direttiva tedesca RLS-90. La procedura si basa sul calcolodel livello medio in base all'equazione RLS-90 con fattori di correzione dovuti al tipo di superficie stradale e allavelocità massima ammessa.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: direttiva tedesca RLS-90.

Probabili tipi di rappresentazione: Tabelle, cartografia.

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

Indicatore n°: 5 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Ordinanze emesse.

Descrizione: Si riporta il numero delle ordinanze emesse per situazioni di disturbo da rumore nel biennio 1997- 1998, suddivise per tipo di attività.

Nel confronto col numero delle lamentele occorre tenere conto del fatto che, ad un singolo esposto, possonocorrispondere anche più ordinanze.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: L’analisi dei dati mostra che la % più alta di ordinanze emesse nel 1997 è stataindirizzata all’industria ceramica (44,7 %); nel 1998 queste ordinanze sono diminuite in modo significativopassando al 30,6 %. Per contro si nota una leggera tendenza all’aumento delle ordinanze emesse per le attivitàindustriali diverse dalla ceramica che passano dal 23,6 % nel 1997 al 27,7 % nel 1998. Le ordinanze riferite alrumore prodotto dai trasporti compaiono solo nel 1998 e con una percentuale molto bassa. Questo è spiegabiledal fatto che la responsabilità della gestione di queste infrastrutture risiede spesso in enti sovraccomunali(Provincia, Regione, Stato). Le ordinanze emesse per le attività indicate con "altro" mostrano una leggeratendenza all’aumento passando dal 32,6 % nel 1997 al 38,8 % nel 1998.

Copertura geografica dell’indicatore:Comunale

Livello di dettaglio geografico: Singola sorgente

Unità di Misura: % di ordinanze Tipo di rappresentazione: Grafica

Serie dei dati: 1997 – 1998 Frequenza aggiornamento dati: annuale

Generazione dei dati: n° ordinanze

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (8 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 264: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Ordinanze emesse. Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero aziende, flussi ditraffico;

Indicatori di stato: superamenti dei limiti assoluti,superamento dei limiti differenziali.

Indicatori di risposta:

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Monitoraggio delle azioni messe in campo per modificare situazioni criticherelative al disturbo da rumore.

Unità e definizioni: n° ordinanze emesse.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione: Percentualizzazione delle ordinanze emesse per tipo di attività.

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste: Realizzazione di un catasto di dati acustici aggiornato.

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: DPCM 14.11.97

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella A

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (9 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 265: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Indicatore n°: 6 P S R Sistema/componente: Inquinamento acustico

Titolo dell’indicatore: Stato della zonizzazione acustica.

Descrizione: Si riporta la situazione della zonizzazione acustica nei 10 comuni del comprensorio ceramico.

Fonte dei dati: ARPA

Commenti/Problematiche: Come si può notare dal grafico a 5 anni dall’entrata in vigore della Legge Quadrosul rumore 447/95 ed a due anni dalla emanazione del decreto sui limiti di rumorosità, soltanto una minimaparte di comuni ha provveduto alla adozione di una zonizzazione acustica del proprio territorio. Ciò nonostante,la situazione appare migliore di quella riscontrabile sull’intero territorio nazionale, dove la percentuale deicomuni zonizzati è inferiore al 5 %. Questo provvedimento, definito nella Legge 447/95, rappresenta unostrumento di primaria importanza per la gestione del problema dell’inquinamento acustico sul territorio e saràpresto reso obbligatorio come da specifico progetto di Legge recentemente approvato dalla Regione EmiliaRomagna.

Copertura geografica dell’indicatore:Comunale

Livello di dettaglio geografico: Comune

Unità di Misura: % Tipo di rappresentazione: Grafico

Serie dei dati: Situazione al 1998. Frequenza aggiornamento dati:

Generazione dei dati: n° zonizzazioni

Flusso informativo - Azioni richieste: ARPA

Responsabile del procedimento: ARPA

 

Tabella B

Titolo dell’indicatore: Stato delle zonizzazioniacustiche.

Altri indicatori/indici strettamente correlati:

Indicatori di pressione: Numero aziende, flussi ditraffico;

Indicatori di stato: superamenti dei limiti assoluti,superamento dei limiti differenziali.

Indicatori di risposta:

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (10 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 266: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Scopo ed obiettivi dell’indicatore: Monitoraggio delle azioni messe in campo per modificare situazioni criticherelative al disturbo da rumore.

Unità e definizioni: % dello stato di attuazione della zonizzazione acustica.

Metodi di misura:

Metodi di elaborazione:

Mappe/documenti/progetti/modelli collegati:

Problematiche:

Ulteriori azioni richieste:

Problemi di aggregazione dati:

Documento di riferimento:

Riferimento normativo: Legge Quadro 447/95 – DPCM 14.11.97

Probabili tipi di rappresentazione:

Problemi di trattamento dell’informazione:

 

Tabella sinottica.

 

Indicatore  Obiettivo  Condizioneattuale

 Andamentotemporale  Contesto geografico

 Inquinamento acustico

Esposti per attività ceramica    L    Distretto

Superamenti dei limiti assoluti per attivitàceramiche

   L   Distretto

Superamenti dei limiti differenziali perattività ceramiche

   K    Distretto

Rumore da traffico    L     Distretto

Ordinanze emesse per attività ceramiche K     Distretto

Stato delle Zonizzazioni acustiche  K     Distretto

Legenda:

 

J = Condizione attuale positiva

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (11 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 267: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

L = Condizione attuale critica

K = Condizione attuale né positiva né critica

= Evoluzione in crescita

= Evoluzione in diminuzione

= Stazionarietà

Conclusioni

Gli esposti riconducibili all’attività ceramica sono presenti, sia nel 1997 che nel 1998, in una % più alta con tendenzaall’aumento, rispetto alle altre attività industriali non ceramiche che risultano invece in diminuzione.

Si può infatti notare che, in base alle verifiche cui questi esposti hanno dato luogo, l’attività ceramica rimane la maggioreresponsabile del superamento di limiti assoluti e differenziali, ma con una certa tendenza alla diminuzione dal 1997 al 1998.

Analogo discorso vale per le ordinanze emesse.

A 5 anni dall’entrata in vigore della Legge Quadro sul rumore 447/95 ed a due anni dalla emanazione del decreto sui limiti dirumorosità, soltanto una minima parte di comuni ha provveduto alla adozione di una zonizzazione acustica del proprio territorio.Ciò nonostante, la situazione appare migliore di quella riscontrabile sull’intero territorio nazionale, dove la percentuale deicomuni zonizzati è inferiore al 5 %.

 

 

 

 

 

INQUINAMENTO ACUSTICO

file:///G|/relazione_html/DATA/rumore/INQUINAMENTO ACUSTICO.html (12 di 12) [28/08/2001 16.39.57]

Page 268: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

11. VALUTAZIONI E CONCLUSIONI FINALI

 

Il Distretto ceramico si configura come un’area vasta e complessa, con diversepressioni, produttive e abitative, che interagiscono e impattano in modoconsistente sulle risorse naturali e sulla qualità della vita.

L’analisi dei problemi ambientali, effettuata alle diverse scale, ha evidenziato comele criticità più significative non siano riconducibili esclusivamente ad alcuni ambititerritoriali, ma siano omogeneamente diffuse a livello di area distrettuale nel suocomplesso.

Pertanto, nell’ottica anche della nuova normativa in materia di urbanistica (L.R.20/2000), è necessario affrontare l’analisi, la pianificazione territoriale e i piani diazione su area vasta, con obiettivi strategici comuni e condivisi al fine diapprontare soluzioni più efficaci.

Dal bilancio ambientale le criticità emerse possono essere così schematizzate eriassunte:

INQUINAMENTO DELL'ACQUAAcquisire conoscenze finalizzate alla definizione del bilancio idrico delterritorio. Equilibrio acque superficiali e sotterranee;

1.

Definire la percentuale di utilizzo della risorsa idrica superficiale e sotterranea;2.

Accordo distrettuale/regionale sul Deflusso Minimo Vitale, affinché venganodefinite normative e linee guida per la tutela dell'ecosistema fluviale;

3.

Qualità delle acque sotterranee: 18%dell’area distrettuale nitrati > 50 mg/l,37% nitrati compresi tra 30 – 50 mg/l;

4.

Torrente Tresinaro: problemi di dissesti a monte, torbidità con effetti negativisul Secchia.

5.

INQUINAMENTO DELL'ARIACriticità di tipo infrastrutturale e logistico;1.

Necessità di adeguare la rete di monitoraggio in sintonia con le normative piùrecenti.

2.

CONSUMI ENERGETICIIncentivi alla cogenerazione.1.

INQUINAMENTO DEL SUOLO18 siti contaminati da bonificare (14 in comune di Casalgrande, 4 in Provinciadi MO);

1.

Eccesso di attività estrattiva.2.

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICOAntenne Radio/TV fuori norma (Scandiano, Viano);1.

VALUTAZIONI E CONCLUSIONI FINALI

file:///G|/relazione_html/DATA/VALUTAZIONI E CONCLUSIONI FINALI.html (1 di 2) [28/08/2001 16.40.46]

Page 269: BILANCIO AMBIENTALE DEL DISTRETTO CERAMICO · Stefano Fornaciari, Claudio Franzoni, Michele Frascari, Ezio Garatti, Luigi Iori, Maurizio Malvini, Giorgio Mammi, Elena Manzini, Roberto

Adeguamento alle nuove normative: individuazione corridoi e popolazioneesposta.

2.

INQUINAMENTO ACUSTICOPochi comuni (20%) hanno deliberato le classificazioni acustiche.1.

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALINecessità di omogeneizzazione, aggiornamento ed implementazione delsistema informativo creato per il bilancio;

1.

Individuazione nuovi indicatori ambientali.2.

VALUTAZIONI E CONCLUSIONI FINALI

file:///G|/relazione_html/DATA/VALUTAZIONI E CONCLUSIONI FINALI.html (2 di 2) [28/08/2001 16.40.46]