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Un filo lungo vent’anni BILANCIO DI RESPONSABILITÀ ETICA E SOCIALE 2013

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Un filo lungo vent’anni

BILANCIO DI RESPONSABILITÀ ETICA E SOCIALE 2013

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Via Gorki, 5 - 20146 Milanotel. 02425527 - 024232477

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“Solo tu puoi farcela,ma non puoi farcela da solo”.Monsignor Bregantini

“Ci stiamo cioè accorgendo che l’aiuto funziona quando è capace di coinvolgere direttamente le persone aiutate in base al bellissimo detto: “Solo tu puoi farcela, ma non puoi farcela da solo”. Il nostro aiuto ha a che fare con la seconda parte del detto (“non puoi farcela da solo”), ma ha bisogno che ci sia anche la prima parte (“solo tu puoi farcela”), che è qualcosa in parte misterioso, che per essere risvegliato richiede prossimità, amicizia, partecipazione, conoscenza, accompagnamento, tutte parole nuove di questi ultimi anni di cooperazione allo sviluppo, una cooperazione che va oltre l’aiuto poiché si comprende che lo sviluppo è un processo dove tutti (chi aiuta, chi è aiutato, le istituzioni…) debbono fare la propria parte, e ogni parte è coessenziale”.

Luigino Bruni

1993 2013 Un filo lungo vent’anni

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BILANCIO DI RESPONSABILTÀ ETICA E SOCIALE 2013

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INDICE7 Lettera del presidente

8 Progetto 20 anni SAS: comunicaione, eventi, iniziative e performance

L’IDENTITÀ•

10 Il profi lo della cooperativa

16 La mission e la vision

22 La mappa degli stakeholder

24 Il sistema di governance

26 La struttura organizzativa

LE RISORSE•

Umane•

28 L’analisi del personale

Di rete•

36 Rapporti istituzionali con il territorio, con la rete cooperativistica del Terzo Settore, Rapporti formali ed informali con gli agenti del territorio

LA RELAZIONE SOCIALE•

AREA MINORI E FAMIGLIA•

42 Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie

46 Progetto “Valorizzazione delle risorse”

50 Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni di Milano

54 Servizi per l’affi do

58 Progetti per il Carcere

62 Centro per la cura del Trauma nell’Infanzia e nella Famiglia (CtiF)

70 Spazio Neutro

74 I passi di Arianna e L’Inventore dei Sogni

78 Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese)

AREA DISABILITÀ•

82 Servizio progetti socio-educativi e socio-assistenziali personalizzati per persone con disabilità e loro famiglie

84 Servizi e progetti Scuole (Nova Milanese)

86 Servizi e progetti Scuole (Milano)

90 Centro Diurno per persone con disabilità “Itaca”

94 Polo Autismo: Centro Diurno per persone con Disabilità Centro per l’Autismo, Centro Diurno Spazio Giovani Autismo, Spazio Piccoli, Spazio Asperger, Sportello Progetto Unico Autismo Juniores, Progetto Consulenza Scolastica

100 Centro Diurno per persone con disabilità “Casoretto”

104 Centro Diurno per persone con disabilità “Colleoni”

108 Centro Socio Educativo “Spazio Aurora”

112 Servizio Tempo Libero

116 Residenzialità per giovani e adulti con disabilità: Progetto sperimentale “ProgettaMi”, Card “Casa Edolo” e Microcomunità “Casa Bassini”

AREA COESIONE SOCIALE ED INNOVAZIONE•

120 Servizio di Custodia Sociale

126 Progetto Punto e Linea – Community Hub Giambellino

130 Spazio 98 – Laboratorio Culturale di Quartiere

134 Progetto di Housing sociale “Cenni di cambiamento”, House & Home

138 Una famiglia per le famiglie

140 Non 6 perso 6 in rete

142 Percorsi Creattivi

AREA SANITARIA•

144 Centro Medico Welfare Milano Solari 6

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1993-2013 SPAZIO APERTO SERVIZI COMPIE 20 ANNI!

20 anni di vita della nostra cooperativa, 20 anni di lavoro costante afianco delle persone in difficolta’ e delle nostre comunità di riferimento.

Grazie alla passione, alla creatività e professionalità che ognuno di noimette in campo quotidianamente, siamo arrivati fino a qui, insieme, ed èuna grande gioia festeggiare questo compleanno, con la consapevolezza cheancora tanta strada abbiamo da fare, con lo sguardo fisso sui nostri valori,ma proiettati sulle sfide che ancora ci attendono.

Viviamo un momento di grande cambiamento e sappiamo che mai come adessola nostra vocazione di impresa sociale è preziosa per contribuire al bene comune, promuovendo lo scambio di beni relazionali, la coesionesociale, la fiducia come fattore di crescita, la cura reciproca, aspetti che hanno orientato e continuano ad orientare il nostro agire.

Un grazie particolare a quei soci che per primi ci hannocreduto il 20 gennaio 1993, dando vita a questa bellissima avventura dellaquale siamo parte!

E poi grazie a ciascuno per averla portata avanti in questi anni!

Il Presidente Maria Grazia Campese

LETTERA DEL PRESIDENTE

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Progetto 20 anni SAS: comunicazione, eventi , iniziative e performance

UN FILO LUNGO 20 ANNI

IL PROGETTO

Nel 2013, la Cooperativa Spazio Aperto Servizi ha celebrato i suoi primi 20 anni di storia, di passione, di intraprendenza, che ha voluto celebrare proponendo un calendario di eventi lungo tutto l’anno al fine di favorire:

la promozione della specificità della mission, incentrata su una risposta integrata al disagio • attraverso la costruzione partecipata di percorsi di autonomia e di miglioramento della qualità di vita delle persone e delle famiglie;lo sviluppo di sinergie, di radicamento e di reti territoriali con nuovi partner;• la sensibilizzazione dei cittadini, delle istituzioni pubbliche e dei soggetti privati sulle aree di intervento • innovative e sui progetti realizzati ed in corso;la visibilità del brand SAS e potenziare azioni di welfare community ed iniziative di fund raising.•

In quest’ottica, le iniziative sono state inquadrate in una prospettiva diversa da quella della logica dell’evento-spot per essere inserite in un percorso dinamico di senso a partire da:

l’unitarietà di una comunicazione che , pur nella diversificazione dei linguaggi in funzione dei diversi • target (cittadini, soci, fruitori beneficiari diretti dei servizi, istituzioni, ecc), riuscisse a mantenere segni comuni riconoscibili;a varietà tipologica delle iniziative (concerto gospel, concerto musica pop, spettacolo teatrale, • assemblea/festa sociale, mostra di quadri, performance di street art), delle location (Centro Aggregativo Multifunzionale Olmi, Teatro, chiostro ex monastero ) e dei partner (Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, Presidenza e Commissione Cultura del Consiglio di Zona Consiglio di Zona 6, Commissione Sport e Cultura del Consiglio di zona 7, Fondazione Cariplo, CGM, SIS, Associazione Culturale Linguaggicreativi, Associazione Feder Cospel Choir, Associazione Gaetano Negri, Scuola di Economia Civile, Danone S. p. A., Associazione Salvadané, Vita no profit magazine, Gruppo musicale The Sporadics)la pluralità di strumenti di divulgazione (social networking sites, - Facebook, Twitter, • Googleplus, Linkedin - invio e-mailing, comunicato stampa, locandina, flyer..) e di materiali prodotti (gadget, testi, immagini).

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Progetto 20 anni SAS: comunicazione, eventi , iniziative e performance

Gli eventi:

Concerto di Feder Gospels Choir.• Lo spettacolo teatrale “Bestiario familiare”, sulle relazioni genitoriali e di coppia, rivolto alla • cittadinanza al fine promuovere l’emersione dei progetti rivolti a minori per la cura del trauma nell’infanzia e nella famiglia.L’inaugurazione della mostra “20 Oli”, rivolto a cittadini, utenti, operatori e istituzioni a sostegno • del Centro Itaca.L’evento “Tracce CreAttive”, rivolto alle famiglie della città e agli abitanti della zona 6: installazione di • opera street art, spettacolo teatrale, laboratori per bambini in P.za Berlinguer.Pranzo conviviale per i soci e le loro famiglie presso lo storico Chiostro del ex Convento S. Maria della • Vittoria in via De Amicis.Evento conviviale e concerto natalizio per i soci presso Il Pime in via Mosè.• Il Convegno “L’impresa sociale tra economia civile e felicità pubblica” organizzato nel 2013 e ha • visto il suo svolgimento ed esito il 22 gennaio del 2014, rivolto a istituzioni, media, stakeholders del territorio, mondo della cooperazione sociale, fondazioni bancarie, soggetti profit coinvolti attivamente nella Responsabilità Sociale d’Impresa, ecc.

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L’identità

IL PROFILO DELLA COOPERATIVADENOMINAZIONE E SEDE LEGALE

La cooperativa Spazio Aperto Servizi è una società cooperativa sociale, ONLUS, avente sede legale ed operativa in Via Gorki, 5 a Milano.

L’identità

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L’identità

SEDI OPERATIVE

1. Presidenza, direzione e amministrazione - Via Gorki 5, Milano

2. Sede coordinamenti Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie e persone con disabilità, Servizi per il Carcere, Servizi per l’affido, Tempo Libero, Servizi scuole Milano e Nova Milanese, Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese), servizio interventi educativi presso i centri diurni per persone con disabilità comunali - Via Gorki 5, Milano

3. Comunità alloggio per minori comunità leggera l’INVENTORE DEI SOGNI - Via Gorki 5, Milano

4. “I PASSI DI ARIANNA” - Appartamento per l’autonomia - Piazza Bolivar 8, Milano

5. CTiF - Centro Clinico e 2 comunità alloggio (123 STELLA E GIROTONDO) - Via Mac Mahon 92, Milano

6. CTiF - Comunità alloggio “CASA DEI PUFFI” - Piazza Madonna di Fatima 1, Milano

7. CTiF – Comunità alloggio “TUTTIPERUNO” - Via Ugo Betti 62, Milano

8. SPAZIO NEUTRO - Via Mac Mahon 92, Milano

9. Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni - Via Leopardi 19, Milano

10. Spazio 98 – Via Appennini 98, Milano

11. CDD CASORETTO - P. zza S. Materno 15, Milano

12. CDD COLLEONI - Via Colleoni 8, Milano

13 CDD “CPA Centro per l’autismo”- Via Mancinelli 3, Milano

14. CDD “Spazio giovani autismo” – P.za S. Materno 15, Milano

15. SPORTELLO “Progetto Autismo Juniores”- Via Colleoni 8 e Via Mancinelli 3, Milano

16. CDD ITACA - Via Giambellino 127, Milano

17. CSE SPAZIO AURORA - Piazzale Lugano 9, Milano

18. Appartamento per il tempo libero – Piazza Roma 1, Torre d’Arese (PV)

19. Comunità alloggio e micro comunità per la sperimentazione vita autonoma e residenzialità giovani e adulti con disabilità - Via Edolo 15 e via Bassini 41, Milano

20. Appartamenti per il progetto di Housing Sociale “House & Home” in via Gabetti 15, Milano

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L’identità

FORMA GIURIDICA

Spazio Aperto Servizi è una società cooperativa sociale costituita con atto del 20.01.1993 con certificato di iscrizione nella sezione ordinaria al REA n. 1414063 il 25.03.93 ed iscritta al registro imprese con il n. 10860990158.La cooperativa è iscritta: all’Albo Regionale delle cooperative sociali alla Sezione A, foglio 9, n. progressivo 17 l’8 novembre 1993 , al Registro Prefettizio della Provincia di Milano al n. 2867 della sezione Cooperazione Produzione e Lavoro Milano e all’Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente con il n. A132669.

PARTECIPATE

SAS è socio fondatore di Welfare Milano, impresa sociale costituita nel 2011 insieme al Consorzio Sis e ad alcune cooperative socie di SIS (Adelante Dolmen, Aurora2000, Il Giardinone, La Cordata, Spazio Aperto, Genera) e alla Fondazione Serena, per l’attivazione del poliambulatorio Welfare Italia Solari 6.

RELAZIONI CONSORTILI ED INTERCORSORTILI

Spazio Aperto Servizi è socia Consorzio Provinciale Sistema Imprese Sociali (SIS), a sua volta socio del Consorzio Nazionale Gino Mattarelli (CGM), del Consorzio Comunità Brianza e del Consorzio Oikos. La cooperativa aderisce a Confcooperative alla sezione specifica delle Cooperative Sociali Federsolidarietà.

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L’identità

ATTIVITÀ E SERVIZI DI INTERVENTO

La cooperativa opera nell’ambito dei servizi socio sanitari, educativi, socio assistenziali in favore di persone con disabilità; tali servizi si concretizzano attraverso interventi nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante il Servizio Interventi Socio Assistenziali , Educativi Personalizzati per bambini, giovani e adulti con disabilità, il servizio di tempo libero, la gestione di un centro socio-educativo e di 5 centri diurni per persone con disabilità, di cui 2 specializzati nell’ambito dell’autismo e 1 centro diurno per fragilità psichiche e con 2 unità di offerta sociale residenziale: Card e Micro comunità per la sperimentazione della vita autonoma.

La cooperativa si cura anche del disagio minorile, con particolare attenzione verso coloro che sono vittime di maltrattamenti e abusi, di abbandono, di situazioni familiari compromesse, di traumi, di difficoltà di integrazione. Gli specifici interventi si attuano mediante la progettazione e il lavoro nella scuola, il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori, la gestione di 5 comunità alloggio e di un centro clinico, il sostegno della genitorialità all’interno della casa di reclusione di Bollate, la gestione di uno Spazio Neutro, i servizi per l’Affido il supporto ed orientamento presso il Tribunale per i Minorenni ed il supporto educativo all’interno dell’istituto penale minorile “Beccaria”, la cogestione di progetti nazionali e locali a favore dell’infanzia e l’adolescenza, l’animazione di centri estivi e di centri oratoriali, l’organizzazione e gestione di vacanze e la progettazione sull’affido.

Spazio Aperto Servizi sviluppa progettualità nell’ambito della coesione sociale tramite servizi di prossimità che propongono esperienze innovative di progettazione partecipata diffusa con gli abitanti, utili a prevenire fenomeni di emarginazione e solitudine e a supportare in particolare i cittadini in condizioni di fragilità sociale. Gli interventi attivati riguardano il Servizio di Custodia Sociale, i laboratori di quartiere, gli spazi di aggregazione e di supporto allo studio per bambini e ragazzi, i centri per la famiglia, i servizi di housing sociale.

Dal 2010 inoltre Spazio Aperto Servizi è socia del Centro Medico Welfare Milano Solari 6, nato nel 2011 dalla volontà del consorzio SIS, delle cooperative Spazio Aperto Servizi, Spazio Aperto, Il Giardinone, Xenia, Aurora 2000, Adelante Dolmen, La Cordata, della Fondazione Serena, di dare una risposta al bisogno sanitario dei cittadini di Milano con una professionalità, competenza e attenzione alla persona che da sempre contraddistinguono l’operato delle socie, così da offrire “servizi di welfare accessibili come il pubblico con competenza e capacità tipici dei servizi privati”.

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L’identità

TERRITORIO DI INTERVENTO

Spazio Aperto Servizi prosegue il suo intervento connotando sempre più le progettualità e l’offerta di servizi nell’area metropolitana milanese ove sono collocate, peraltro, le principali sedi operative, come si può evincere dal grafico riportato di seguito. La presenza nell’Hinterland è legata a specificità progettuali. In particolare la presenza nel Comune di Nova Milanese è presenza “storica”, legata alla ormai pluriennale esperienza nelle scuole e al positivo rapporto di collaborazione con i referenti comunali: si è nel tempo sviluppata una rete di servizi (integrazione scolastica, assistenza domiciliare minori, iniziative pubbliche sul disagio minorile, …) grazie alla conoscenza dei bisogni del tessuto sociale e territoriale di riferimento.

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L’identità

ZONA 8 • Servizi nelle scuole • CDD Colleoni • Sportello Autismo

Juniores • CTIF – centro clinico

e 3 comunità per minori

• Spazio 98

!ZONA 7 • Servizi nelle

scuole • Laboratori

progetto legalità • Progetto Housing

Sociale “Cenni di cambiamento”

!ZONA 1 • Servizio di

orientamento e informazione

• Servizi nelle scuole • Progetto Affido • Custodi Sociali • Servizio Assistenza

Orientamento Info presso Tribunale Minorenni Milano

!ZONA 5 • CTIF – 1 comunità

minori • Servizi nelle scuole • Custodi Sociali • Comunità Casa dei

Puffi •

!NOVA MILANESE, DESIO, MUGGIO, MARIANO COMENSE, MONZA, VAREDO Assistenza domiciliare minori e disabilità, servizi scuole, centro estivo

BOLLATE PROGETTO CARCERE

!SERVIZIO DI TEMPO LIBERO E SOGGIORNI CLIMATICI E CAMPUS ESTIVI PER PERSONE

CON DISABILITÀ E MINORI

!TORRE D’ARESE

Appartamento Tempo Libero e soggiorni sollievo

! ZONA 2 • Servizi nelle scuole

!ZONA 4 • Servizi nelle scuole

!ZONA 9 • Servizi nelle scuole • CSE Spazio Aurora

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L’identità

La mission e la visione della cooperativa

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L’identità

LA MISSION

Siamo un’impresa sociale storicamente radicata nel territorio milanese;• Cooperiamo per realizzare il bene comune, promuovendo servizi innovativi, affidabili, orientati• all’inclusione e alla coesione sociale;• Lavoriamo con passione e professionalità, mettendo al centro del nostro agire la persona in una logica • di accoglienza e solidarietà;Ci poniamo come soggetto attivo nello sviluppo di reti locali e nazionali.•

LA VISION

Vogliamo essere un’impresa di comunità solidale e aperta al cambiamento.• Contribuiamo con esperienza e responsabilità a promuovere cittadinanza attiva.• Con gli altri attori della rete sociale, lavoriamo con dinamismo e innovatività affinché Milano diventi la • città di tutti, luogo di fermento sociale, economico e culturale.Cogliamo le positività ed infondiamo ottimismo tra i soci come approccio al lavoro.•

Finalità, attività, valori

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L’identità

LA STORIA

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L’identità

Il 20 gennaio del 1993 Spazio Aperto Servizi, società cooperativa sociale ONLUS viene costituita da un gruppo di 49 soci (educatori, genitori di ragazzi con disabilità, simpatizzanti), in ottemperanza di quanto disposto dalla legge 381/91 che disciplina le cooperative sociali. La nuova impresa nasce come cooperativa di tipo A dalla cooperativa Spazio Aperto che a sua volta si specializza in servizi di inserimento lavorativo come cooperativa sociale di tipo B. Spazio Aperto Servizi ispirandosi ai principi della solidarietà sociale, si propone di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi.

La Cooperativa Sociale Spazio Aperto Servizi si presenta con un sistema di servizi rivolto a soddisfare i bisogni relazionali, educativi, di cura, delle persone beneficiarie adottando interventi volti a stimolare il potenziale la persona , favorendo il raggiungimento del massimo livello di autonomia , di inserimento ed inclusione nel contesto sociale compatibile con le condizioni personali.

Dalla sollecitazione della comunità locale e dal confronto con le istituzioni pubbliche prendono corpo servizi nell’area del disagio minorile, con particolare attenzione al tema del trauma e dell’abuso minorile e degli interventi educativi in favore di minori e famiglie problematiche. Nascono così le comunità educative rivolte ai minori, il CTiF (Centro clinico per la cura del trauma nell’infanzia e nella famiglia), si consolida il rapporto di collaborazione con il Comune di Milano nell’ambito del servizio di assistenza domiciliare (rivolto anche a minori e famiglie in difficoltà) e nascono nuove progettazioni sperimentali nell’ambito dell’inclusione sociale (progetti per il sostegno alla genitorialità in carcere).

Coessenziale ai principi appena esposti emerge come caratteristica peculiare di Spazio Aperto Servizi la valorizzazione del socio lavoratore, attraverso il costante investimento rivolto alle opportunità di partecipazione, di formazione, di co-gestione, ma anche tramite una particolare attenzione al benessere di ciascuno all’interno dell’organizzazione, curando gli aspetti relazionali e privilegiando la costituzione di un clima di lavoro improntato alla condivisione. La dimensione produttiva sociale viene perseguita anche attraverso un impegno imprenditoriale, rivolto alla massimizzazione del benessere sociale, reinvestendo così tutti gli eventuali utili di gestione in nuove attività produttive. Oggi la Cooperativa è un’impresa sociale, con una base sociale di 344 soci, che continua a vivere improntata sulla continuità dei valori e dei principi di solidarietà e di mutualità che ne hanno ispirato la costituzione.

Dal 1993 porta armonia dove c’è bisogno

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BILANCIO DI RESPONSABILITÀ ETICA E SOCIALE 2013 - SPAZIO APERTO SERVIZI SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS

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L’identità

Per Spazio Aperto Servizi essere cooperativa oggi significa: mantenere fede al mandato sociale di impresa di comunità, continuare a costruire e concretizzare le proprie progettualità assieme alle persone con disabilità, con i bambini, i ragazzi e le famiglie beneficiare, con la sensibilità e la volontà di saper leggere, mediare e produrre azioni sostenibili ai bisogni emergenti nel nuovo scenario cittadino e nazionale, connotato da fattori di criticità, quali:

la riduzione di risorse economiche 1. da parte delle istituzioni pubbliche per rispondere ai bisogni delle fasce più deboli (in un contesto di crisi economica ancora non superata, di presente e futuro ridimensionamento della spesa pubblica e di riduzione del potere di acquisto dei cittadini);il contesto milanese: 2. aumento delle situazioni di disagio socio-culturale e familiare; aumento del bisogno di coesione tra cittadini; scarsità di risorse abitative accessibili per le fasce più deboli e non solo; incremento sociale della condizione di non autosufficienza determinata dal progressivo invecchiamento della popolazione; riassetto organizzativo dei servizi comunali;il mercato competitivo 3. e il quadro demografico nazionale delle istituzioni nonprofit in continua trasformazione;

Alla luce di questo contesto la Cooperativa intende ricalibrare il proprio posizionamento, per essere:

organizzazione che mira a promuovere la • coesione sociale, in grado di riprogettare i propri servizi e leggere i bisogni della comunità attivando progettualità e risposte innovative;cooperativa capace di attirare sempre più risorse private (e ridurre la “dipendenza” dalle risorse • pubbliche), incrementare la collaborazione con le fondazioni bancarie e definire partnership con il mondo profit - anche all’interno di coprogettazioni con la rete cooperativa;i• nterlocutore accreditato del Comune di Milano e soggetto riconosciuto dalla cittadinanza;realtà con una dirigenza solida e preparata in grado di gestire la complessità dell’impresa sociale e di • attivare e gestire progetti di rete;ente con risorse umane sempre più competenti nelle aree di specializzazione;• impresa solida (aumento della capitalizzazione, della patrimonializzazione e del “prestito soci”) in • grado di sostenere nuovi investimenti;realtà • attiva e propositiva all’interno della rete cooperativa di riferimento - Consorzio SIS di Milano, rete nazionale CGM/Welfare Italia; Confcooperative/Federsolidarietà.promotore e soggetto attivo nello cooperative; • sviluppo e nel sostegno imprenditoriale di realtà cooperative;soggetto forte di una • base sociale compatta, consapevole e partecipativa nei processi decisionali e promotrice della propria mission.

L’organizzazione dovrà quindi essere dinamica e efficace nonché promuovere un crescente coinvolgimento dei soci nella vita della cooperativa , attraverso una partecipazione sempre più ampia e attiva ai processi decisionali, coerentemente con la scelta di una gestione democratica e partecipata.

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L’identità

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L’identità

La mappa degli stakeholder

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L’identità

I portatori di interessi – i c.d. ‘stakeholder’ - sono persone o gruppi con interessi legittimi negli aspetti procedurali e/o sostanziali dell’attività dell’organizzazione. Essi vengono identificati in base ai loro interessi, bisogni, aspettative nei confronti dell’impresa sociale, quale che sia l’interesse funzionale corrispondente che l’impresa stessa trovi in loro. Ne consegue che gli interessi di tutti gli stakeholder hanno un valore intrinseco: ogni gruppo di stakeholder merita una specifica considerazione.

SINDACATI

COMUNITÀ LOCALE

DONATORI

FORNITORI

RETI NON PROFIT

FINANZIATORI

PUBBLICA AMMINISTRZIONE

SOCI

BENEFICIARI

CONSORZI

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L’identità

L’ASSEMBLEA DEI SOCI

L’assemblea dei soci si è riunita 2 volte per:Approvazione del bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2012• Presentazione Bilancio sociale e relazione degli amministratori• Lettura e approvazione della nota integrativa• Relazione del collegio sindacale• Presentazione e ratifica del nuovo regolamento soci, approvato dal CDA in data 24 Aprile 2013• Aggiornamento annuale tasso di interesse prestito sociale• Aggiornamento sulle attività e prossimi eventi della Cooperativa• Varie ed eventuali•

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il Consiglio elegge il Presidente ed il Vice presidente. Può individuare inoltre uno o più amministratori delegati determinando a norma di legge, i poteri a loro attribuiti e l’eventuale compenso. Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione della società, esclusi solo quelli riservati all’Assemblea dalla legge. Spetta, pertanto, all’organo amministrativo:

Redigere i bilanci consuntivi ed eventualmente quelli preventivi;• Compilare i Regolamenti interni;• Stipulare tutti gli atti e contratti di ogni genere inerenti all’attività;• Concorrere a gare di appalto, licitazioni e trattative private per operare curare l’esecuzione delle • deliberazioni dell’Assemblea;Deliberare circa l’ammissione, il recesso e l’esclusione dei soci;• Deliberare l’adesione o l’uscita da altri organismi, enti o società;• Compiere tutti gli atti e le operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione, facendosi • preventivamente autorizzare dalla assemblea dei soci nei casi previsti dalla legge o dallo statuto.

IL SISTEMA DI GOVERNANCE

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L’identità

Il CdA è composto da:

NOME COGNOME CARICA DAL AL PRIMA NOMINA

TIPOLOGIA SOCIO

Maria Grazia Campese Presidente 23-05-2011 23-05-2014 26-05-2008 Lavoratore

Marco Brognoli Vice presidente 23-05-2011 23-05-2014 23-05-2011 Lavoratore

Francesca Savi Consigliere 23-05-2011 23-05-2014 26-05-2005 Lavoratore

Ida Veltri Consigliere 23-05-2011 23-05-2014 23-05-2011 Lavoratore

Lara Luppi Consigliere 23-05-2011 23-05-2014 23-05-2011 Lavoratore

Manlio Mele Consigliere 23-05-2011 23-05-2014 23-05-2011 Lavoratore

Giovanni Bido Consigliere 23-05-2011 23-05-2014 23-05-2011 Lavoratore

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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L’identità

La strutturaorganizzativa

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L’identità

ORGANIGRAMMA DELLA COOPERATIVA

L’organigramma della cooperativa affiancato da un funzionigramma che declina, per ciascuna figura coinvolta, ruoli e responsabilità nell’organizzazione del lavoro al 31.12.2013

RISORSE UMANE

INNOVAZIONE

E PROGETTAZIONE

FINANZA E PIANIFICAZIONE

RESPONSABILE VOLONTARI

SOCIETARIO

AMMINISTRAZIONE

FINANZA

AREA DISABILITÀ

AREA MINORI

AREA COESIONE E

INNOVAZIONE

CDD COLLEONI

POLO PER L’AUTISMO: CDD CPA, CDD SGA, PAJU, SPAZIO ASPERGER , SPAZIO PICCOLI

CDD ITACA

CDD CASORETTO

CSE SPAZIO AURORA

SERVIZIO SCUOLE MILANO

SERVIZIO SCUOLE NOVA M.

TEMPO LIBERO

SPAZIO INTERVENTI ASS. EDU. PERSONALIZZATI PER PERSONE

CON DISABILITÀ

SERVIZI INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI

MINORI E FAMIGLIE

PROGETTO VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE

PROGETTI CARCERE

ADM NOVA M.

SPAZIO NEUTRO

SERVIZIO AFFIDI

INVENTORE DEI SOGNI

CTIF

CASA DEI PUFFI

123 STELLA

GIROTONDO

TUTTI PER UNO

CUSTODIA SOCIALE

PROGETTO HOUSING SOCIALE “CENNI DI CAMBIAMENTO”

SPAZIO 98 LABORATORIO CULTURALE DI QUARTIERE

CENTRO CLINICO

COMUNICAZIONE

PRIVACY E SICUREZZA

SEGRETERIA

DI DIREZIONE

COLLEGIO SINDACALE

ASSEMBLEA SOCI

CDA E PRESIDENTE

DIREZIONE

COMMUNITY HUB GIAMBELLINO

RESIDENZIALITÀ

AREA SANITARIA

CENTRO MEDICO WELFARE

MILANO SOLARI 6

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Le risorse

Le risorse umane

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Le risorse

ANALISI DEL PERSONALELe Risorse Umane rappresentano per Spazio Aperto Servizi il capitale fondamentale sul quale basare la propria solidità d’impresa, nonché un elemento cardine per il perseguimento della mission.

Spazio Aperto Servizi da sempre si pone nella relazione con i soci ponendo attenzione ai bisogni, alla qualità di vita e alla continuità del lavoro non solo in un’ottica di responsabilità ma anche come fattori che defi niscono il clima organizzativo e orientano la qualità dei servizi rivolti all’utenza.

I dati numerici che di seguito riportiamo, confermano come la cooperativa ha continuato a porsi con effi cacia come luogo di crescita umana e professionale per i soci stessi. Al 31.12.2013 i soci della Cooperativa Spazio Aperto servizi risultano complessivamente 344; rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012 il numero di soci della cooperativa è aumentato di 5 unità.

Nell’anno 2013, la composizione della base sociale (soci “persone giuridiche”, “soci fruitori”, “soci lavoratori” e “soci volontari”) è cresciuta, grazie all’aumento del numero dei “soci volontari”, passati da 64 a 76, mentre il numero dei “soci lavoratori” appare leggermente diminuito passando da 263 a 256. Il numero dei “soci fruitori” e dei “soci persone giuridiche” è rimasto sostanzialmente invariato.

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Le risorse

I LAVORATORILA CONTINUITÀ

Al 31/12/2013 i lavoratori presenti in Spazio Aperto Servizi risultano complessivamente 292. E’ possibile evidenziare come di questi circa l’80% siano presenti in cooperativa da più di due anni. Anche per il 2013 si conferma dunque la tendenza ad integrare l’ingresso di nuove risorse ed energie con una presenza lavorativa oramai consolidata. A sostegno della continuità si è mantenuta centrale l’assunzione delle nuove risorse come soci lavoratori: l’associatura alla cooperativa promuove la fi delizzazione e il senso di appartenenza. Attraverso la condivisione della vita sociale e assembleare il lavoratore può sentire di contribuire all’impresa in termini di corresponsabilità e partecipazione.

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Le risorse

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L’attenzione alla qualità dell’impiego e alla garanzia di continuità viene realizzata attraverso tipologie contrattuali (assunzione a tempo determinato/indeterminato) volti ad offrire maggior tutela al lavoratore. In particolare il 70,9% dei dipendenti è assunto con contratto a tempo indeterminato.

Inoltre è possibile evidenziare in maniera molto concreta quanto la cooperativa si sia impegnata nel realizzare delle proposte lavorative che coniughino la corposità dell’orario con la fl essibilità in riferimento all’organizzazione temporale del lavoro, in ottica che favorisca la conciliazione dei tempi lavoro famiglia.

Si evidenzia infi ne come la professionalizzazione dei lavoratori sia in continua crescita, a garanzia di un costante investimento rispetto alla qualità del lavoro.

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Le risorse

L’ETÀ MEDIA E LA DIFFERENZA DI GENERE

Importante sottolineare, come evidenzia il seguente grafi co, la forte presenza femminile all’interno della compagine lavorativa e dei livelli di coordinamento e di quadro all’interno della cooperativa.

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Il grafi co seguente evidenzia come la maggior parte dei lavoratori, precisamente il 47,5%, si collochi all’interno della fascia di età compresa tra i 26 e i 35 anni.

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Le risorse

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Le risorse

I portatori di interesse...ci credono con noi

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Le risorse

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Le risorse

UTENTI -- SOCI LAVORATORI -- SOCI VOLONTARI -- FINANZIATORI DONATORI -- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI -- MINISTERO PARI OPPORTUNITÀ --

REGIONE LOMBARDIA -- PROVINCIA DI MILANO -- AMMINISTRAZIONI LOCALI -- COMUNE DI MILANO -- PROCURA DI MILANO -- MAGISTRATI DI SORVEGLIANZA DI MILANO --

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO -- COMUNI AMBITO DI CINISELLO BALSAMO -- COMUNE DI SEGRATE -- COMUNE DI NOVA MILANESE -- ASL MI 1 --

SPAZIO BLU ASL MILANO -- A. O. S. CARLO BORROMEO -- A. O. S. PAOLO PROGETTO DAMA -- A. O. MELEGNANO --

CASA DI RECLUSIONE DI BOLLATE -- ISTITUTO PENALE CESARE BECCARIA -- ENAIP -- FONDAZIONE UN FUTURO PER L’ASPERGER -- CONSORZIO CODEBRÌ --

CONSORZIO COMUNITÀ BRIANZA -- CENTRO DI GIUSTIZIA MINORILE -- CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETÀ -- CONSORZIO GINO MATTARELLI CGM --

WELFARE ITALIA -- WELFARE MILANO -- CONSORZIO SISTEMA IMPRESE SOCIALI SIS -- CONSORZIO SIR -- CONSORZIO MESTIERI AREA CGM -- LUOGHI PER CRESCERE AREA CGM --

COMUNITÀ SOLIDALI AREA CGM -- COOPERATIVA AURORA 2000 -- COOPERATIVA OMNICOOP -- COOPERATIVA AZIONE SOLIDALE -- COOPERATIVA CASCINA BIB-

LIOTECA -- COOPERATIVA A77 -- LEDHA -- FONDAZIONE OLTRE NOI LA VITA -- COOPERATIVA COMUNITÀ PROGETTO --

COOPERATIVA COMUNITÀ DEL GIAMBELLINO -- COOPERATIVA PROGETTO INTEGRAZIONE -- COOPERATIVA SOCIALE SPAZIO APERTO -- COOPERATIVA ERANOS --

COOPERATIVA GENERA -- COOPERATIVA LA CORDATA -- COOPERATIVA LO SCRIGNO -- COOPERATIVA GHENOS -- COOPERATIVA COMUNITÀ DEL GIAMBELLINO --

COOPERATIVA COMIN -- COOPERATIVA DAR CASA -- COOPERATIVA COMUNITÀ NUOVA -- FRATERNITÀ CASCINA NIBAI -- PARROCCHIA SANTA MARIA AL CASORETTO --

PARROCCHIA DI TORRE D’ARESE --

RAPPORTI ISTITUZIONALI CON IL TERRITORIO

RAPPORTI CON LA RETE COOPERATIVISTICA E DEL TERZO SETTORE

RAPPORTI FORMALI ED INFORMALI CON AGENTI TERRITORIALI

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Le risorse

ORATORI DEL DECANATO DI QUARTOGGIARO, LORENTEGGIO/GIAMBELLINO -- PARROCCHIA MADONNA DI FATIMA PARROCCHIA SS MARTIRI ANAUNIESI --

PARROCCHIA SAN CURATO D’ARS -- PARROCCHIA SANTA MARIA DEL BUON CONSIGLIO -- ASSOCIAZIONE ANGSA -- ASSOCIAZIONE BAMBINI SENZA SBARRE --

ASSOCIAZIONE “LA COMUNE” -- ASSOCIAZIONE “CRI DU CHAT” -- ASSOCIAZIONE KOLBE -- ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI -- ASSOCIAZIONE IL MINOTAURO --

ASSOCIAZIONE ANGELI PER UN GIORNO -- ASSOCIAZIONE POLISPORTIVA GAREGNANO -- ASSOCIAZIONE SPORTIVA TUMINELLI -- ASSOCIAZIONE ALELE’S COMPANY --

ASSOCIAZIONE PANE QUOTIDIANO -- OPERA DON GUANELLA -- BANCA PROSSIMA -- BANCA INTESA SAN PAOLO -- CREDITO BERGAMASCO -- FONDAZIONE OLIVER TWIST --

FONDAZIONE HOUSING SOCIALE -- FONDAZIONE CARIPLO -- FONDAZIONE BAMBINI INSIEME -- FONDAZIONE INTESA SAN PAOLO --

ORDINE DEGLI PSICOLOGI LOMBARDIA -- COMPAGNIA TEATRALE ALMA ROSÈ -- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA --

ASSOCIAZIONE CULTURALE LINGUAGGICREATIVI -- ASSOCIAZIONE FEDER GOSPEL CHOIR -- ASSOCIAZIONE AMICO CHARLIE -- ASSOCIAZIONE PONY TROTTO --

ASSOCIAZIONE MASSA SPORT -- ASSOCIAZIONE S. VINCENZO -- ASSOCIAZIONE DYNAMOSCOPIO -- ASSOCIAZIONE LE RADICI E LE ALI --

ASSOCIAZIONE IL BALZO -- ASSOCIAZIONE CNGEI GRUPPO SCOUT -- ASSOCIAZIONE SENECA -- ASSOCIAZIONE SAMARCANDA --

ASSOCIAZIONE GIAMBELLITALY -- UNIONE INQUILINI -- ASSOCIAZIONE AUSER -- CLINICA MANGIAGALLI -- SERVIZIO VIOLENZE SESSUALI E DOMESTICHE -- FONDAZIONE

SODALITAS -- CENTRO SPORTIVO MASSERONI -- LIONS CLUB -- RETE DEL DONO -- PALLACANESTRO OLIMPIA EA7 --

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La relazione sociale

Prosegue da parte della Cooperativa il forte impulso allo sviluppo di nuove progettualità generato dall’interlocuzione e scambio sensibile con ciascuna comunità di riferimento, ne conseguono nuove aree di prodotto grazie alla sperimentazione di metodologie, azioni ed interventi innovativi.

La struttura organizzativa è realizzata con lo scopo di:gestire al meglio tutti i servizi afferenti alla medesima area in un’ottica di continua, crescente • e positiva contaminazione;far crescere le co-progettazioni trasversali ai diversi servizi.•

Segue un’ analisi e restituzione dei servizi e progetti al fine di far emergere le specificità, la dimensione e il lavoro di rete che hanno caratterizzato il 2013,nonché gli indicatori che si propongono di rappresentare, laddove possibile, i risultati dell’attività svolta in termini quali-quantitativi.

I SETTORI D’INTERVENTO

Per facilitare la comprensione, i settori d’intervento saranno elencati e suddivisi per le seguenti macro-aree:

AREA MINORI E FAMIGLIA

Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie• Progetto “Valorizzazione delle risorse”• Servizi per l’affido• Centro per la cura del Trauma nell’Infanzia e nella Famiglia (CtiF)• Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione • presso il Tribunale per i Minorenni di MilanoSpazio Neutro• I passi di Arianna e L’Inventore dei Sogni• Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese)• Progetti per il Carcere •

AREA MINORI E FAMIGLIA AREA DISABILITÀ AREA COESIONE SOCIALE ED INNOVAZIONE

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La relazione sociale

AREA DISABILITÀ

Servizio progetti socio-educativi e socio-assistenziali personalizzati per persone con disabilità • e loro famiglieServizi e progetti Scuole (Nova Milanese)• Servizi e progetti Scuole (Milano)• Centro Diurno per persone con disabilità “Itaca”• Polo Autismo: Centro Diurno per persone con Disabilità Centro per l’Autismo, Centro Diurno • Spazio Giovani Autismo, Spazio Piccoli, Spazio Asperger, Sportello Progetto Unico Autismo Juniores, Progetto Consulenza ScolasticaCentro Diurno per persone con disabilità “Casoretto”• Centro Diurno per persone con disabilità “Colleoni”• Centro Socio Educativo “Spazio Aurora”• Servizio Tempo Libero• Residenzialità per giovani e adulti con disabilità: Progetto sperimentale “ProgettaMi”, • Card “Casa Edolo” e Microcomunità “Casa Bassini”

AREA COESIONE SOCIALE ED INNOVAZIONE

Servizio di Custodia Sociale• Progetto Punto e Linea – Community Hub Giambellino• Spazio 98 – Laboratorio Culturale di Quartiere• Progetto di Housing sociale “Cenni di cambiamento”, House & Home• Una famiglia per le famiglie• Non 6 perso 6 in rete• Adolescenti e sicurezza• Percorsi creattivi•

AREA SANITARIA

Centro Medico Welfare Milano Solari 6•

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

La relazione sociale Area minori e famiglia

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

IL PROGETTO

Il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie ha la finalità di offrire un sostegno a favore di nuclei familiari con figli minori che, in seguito alla valutazione dei Servizi Sociali del Comune di Milano, e spesso interessati da un decreto della Magistratura, o a fronte di un bisogno riconosciuto dalla famiglia stessa, necessitano di aiuto e di interventi di supporto educativo. Ad oggi inoltre la situazione di difficoltà di gestione dei figli in età adolescenziale appare la problematica maggiormente presente nelle situazioni di famiglie private che richiedono un intervento educativo domiciliare.

Il servizio offerto, tramite l’intervento specifico di un educatore professionale a domicilio, tende a sostenere il benessere e l’armoniosa crescita evolutiva di bambini e ragazzi (0-18 anni) che, a causa della situazione ambientale e/o familiare, o per la loro situazione e condizione personale, necessitino d’interventi specifici e diversificati nelle modalità, nei tempi e nei luoghi, secondo un progetto personalizzato che riguardi la persona, il nucleo familiare (contribuendo ad aumentarne e riattivarne competenze e risorse) ed il contesto relazionale ed ambientale.

Complementare al servizio è l’attivazione e gestione di attività di doposcuola quali lo Spazio Pinocchio, e il progetto Una famiglia per le Famiglie e l’organizzazione di momenti conviviali con le famiglie dei minori seguiti dal Servizio e con le famiglie dei minori del territorio.

I destinatari dell’intervento sono quindi famiglie con difficoltà ad esercitare il proprio ruolo genitoriale e minori spesso interessati da un decreto della Magistratura minorile.Il Servizio, pur coprendo in larga misura la fascia dei minori che frequentano la scuola dell’obbligo, può essere erogato a favore di minori appartenenti alla fascia della prima infanzia e dell’adolescenza, fino al raggiungimento della maggiore età.

SERVIZIO INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI PER MINORI E FAMIGLIE

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

I NUMERI

2012 2013Minori seguitiMinori Milano Zona 6 e Zona 3 77+53 73+43Nuovi casi aperti (zona 6 e zona3) 25 15Casi chiusi 23 31Casi chiusi per raggiungimento degli obiettivi del progetto e per passaggio ad altri servizi

16 10

Minori privati in carico 3 5Ore lavorative impiegate: zona 6 e zona 3 10329.5 + 7360.5 10194 + 4348Educatori: zona 6 e zona 3 58 58Psicologi 1 1Ore equipe 660 800Ore di formazione 200 360Ore supervisione 190 230SpazioPinocchioEducatori DopoScuola 4 5Volontari 17 20Minori DopoScuola 70 75Minori in carico ai Servizi Sociali 4 3

IL LAVORO DI RETE

SpazioPinocchioLa collaborazione con la parrocchia del Santo Curato d’Ars ha permesso anche nel 2013 la prosecuzione delle attività dello SpazioPinocchio con un doposcuola per le elementari, medie e superiori. Lo SpazioPinocchio è utilizzato da alcuni minori in carico al Servizio Sociale di zona 6 e molti minori del territorio per lo più stranieri. All’interno dello SpazioPinocchio, collaborano insieme agli educatori alcuni volontari (ragazzi attivi in oratorio o appartenenti a gruppi, volontarie della San Vincenzo, maestri o exdocenti) con i quali sono stati organizzati incontri di approfondimento e di formazione.

Momenti conviviali di festa per minoriLa collaborazione con le realtà del territorio e le diverse progettualità attive sono state risorsa anche per la realizzazione di momenti conviviali con le famiglie dei minori: feste negli spazi di via Mancinelli, momenti di festa con le famiglie del doposcuola SpazioPinocchio e partecipazione agli eventi e occasioni di

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

socializzazione proposti dal progetto Community Hub Giambellino.

Dal 2013 sono inoltre attivi i progetti “Non 6 perso, 6 in rete. Buone pratiche contro la dispersione scolastica” e “Una famiglia per le famiglie” grazie al fondo 285/97. Tali progetti sono strettamente legati al “Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie” rispetto all’utenza, ma afferenti all’area coesione sociale per quanto riguarda l’ambito di lavoro.

Momenti di formazione comuni a tutti e progetto PIPPIAnche nel 2013 l’equipe ha usufruito di momenti comuni formativi: valorizzando competenze specifiche e qualificate di alcuni operatori dell’equipe e di SAS è stato possibile organizzare 2 percorsi formativi relativi al lavorare con le famiglie migranti e all’inquadramento giuridico del TM e del TO. Quest’anno inoltre 6 operatori dell’equipe hanno partecipato al progetto PIPPI (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Università degli Studi di Padova e da nove Comuni italiani. Il Programma propone pratiche innovative e interdisciplinari per ridurre il rischio di allontanamento dei bambini dal nucleo familiare coinvolgendo in tutte le fasi i molteplici operatori e tutti i membri della famiglia.

PER IL 2014

Il 2014 vedrà un cambiamento sostanziale degli interventi domiciliari. Da settembre 2014 partirà il nuovo accreditamento che supererà la settorializzazione per valorizzare la trasversalità degli interventi educativi e socio-assistenziali. Sarà necessario lavorare come equipe e come servizio nel comprendere come meglio agire il cambiamento e il lavoro sul territorio di Milano nell’ottica di interventi che sappiano sostenere le famiglie rispetto ai diversi bisogni che portano. Inoltre il lavoro di rete con gli altri enti accreditati, con il Comune, con le risorse territoriali e i progetti attivi dovrà diventare sempre più funzionale ad aumentare le opportunità per i minori e le famiglie, ad ampliare tutte le attività rivolte non solo ai minori in carico ma estese anche ai minori del territorio (SpazioPinocchio, Laboratori,…), a sostenere l’organizzazione di proposte, momenti di festa e attività di gruppo per famiglie e minori.

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La relazione sociale - Area minori e famiglia

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IL PROGETTO

Nell’anno 2013 si da avvio alla nuova co-progettazione Valorizzazione delle risorse realizzata in partnership con organizzazioni del privato sociale ed Ente Pubblico nell’ambito del programma di finanziamento L285/97 V piano Infanzia ed Adolescenza – Città di Milano.Novità di questa bando è il programma innovativo che assume la parola co-progettazione di servizi con l’Ente Pubblico, siamo infatti alle prime sperimentazione di un modello di gestione differente delle relazioni Pubbliche/Privato.

L’Associazione Temporanea di Impresa formalizzata tra la cooperativa Comin, la cooperativa Diapason, il consorzio Sistema Imprese Sociali e l’Istituto di Ricerca Sociale, vede ogni soggetto partecipare per competenze specifiche.

Il progetto si propone nella sua dimensione operativa tre ambiti di lavoro sulle quali sperimentare una co-gestione Comune di Milano/Enti Partner

a) Gestione unità operativa indagini sociali (500 indagini/anno ca):

Trasformare la fase di analisi/valutazione* psico-sociale del nucleo familiare in un • percorso breve di sostegno alla genitorialità, per recuperare e ripristinare legami fragili o disturbati ma soprattutto per individuare una possibile alleanza di lavoro con i soggetti minori/genitori, evidenziando e facendo emergere, oltre ai fattori di rischio, anche quelli di protezione e, nel percorso di espletamento dell’indagine sociale, orientare il lavoro con il nucleo verso il più alto livello possibile di consapevolezza e significazione degli elementi , azioni e dinamiche che hanno determinato l’avvio dell’indagine*(Per valutazione genitoriale si intende quell’insieme di osservazioni descrittive e qualitative delle competenze dei genitori o delle figure di accudimento che, a partire dai bisogni e dal disagio del minore, portano alla valutazione delle possibilità di recupero e alla individuazione degli interventi di sostegno necessari)Mettere a punto un metodo di lavoro tramite percorsi formativi e supervisione per rendere esportabili • all’intero assetto dei servizi sociali della famiglia le buone prassi , contemporaneamente alleggerendo il carico di lavoro (500 indagini/anno) dei SSdFDefinire percorsi per ricomporre le competenze sociali con quelle psico-sociali dei CFI e delle AO/NPI•

b) Gestione unità operativa residenzialità

Avviare un processo di sviluppo di metodi e strumenti di gestione dell’intervento di inserimento dei

PROGETTO: “VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE”

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minori in comunità, maggiormente orientati al lavoro finalizzato alle dimissioni ed al coinvolgimento delle figure genitoriali nelle diverse fasi del percorso comunitario.

Si prevede a tal fine la Costituzione di un gruppo di lavoro per:

Analizzare, condividere e documentare il fenomeno, attraverso lo studio:1.

dei dati statistici e dei numeri inerenti• delle esperienze operative (es. progetto tandem e affini)• delle riflessioni tecnico – metodologiche pregresse o in corso (es commissione metodologica del settore) •

Mappare, riordinare e mettere a sistema le diverse offerte e risorse esistenti sul territorio riguardanti 2. l’area di lavoro della residenzialità, del pubblico e del privato sociale nonché del volontariato, al fine di rappresentare un più ampio e articolato panorama di risposte e facilitarne l’uso da parte dei servizi. Ipotizzare , sperimentare e proporre buone prassi, in particolare comprendenti la temporalizzazione 3. degli inserimenti comunitari , anche confrontando altri modelli di intervento di città affini , anche con l’obiettivo di aggiornare, produrre e testare nuovi strumenti educativi formali (es. modulistica PEI di inserimento in comunità) Predisporre e proporre agli operatori del SSdF la messa in campo di azioni di sostegno al 4. singolo intervento di inserimento, finalizzate all’efficacia e al contenimento dei tempi di ricovero e alla valorizzazione e recupero di competenze genitoriali (es. gruppi di genitori, costruzione del progetto di inserimento, rapporti con la comunità, monitoraggio percorso complessivo, etc).

c) Costruire ed attivare percorsi di formazione e supervisione clinica e metodologica

Rinforzare l’azione di sostegno delle equipe di lavoro al singolo operatore/professionista• Affiancare percorsi di ridefinizione delle buone prassi e di riordino delle attività e procedure, con • percorsi formativi mirati (ad es. cos’è e come si fa in pratica il sostegno alla genitorialità negli interventi socio-educativi, trattamento della conflittualità genitoriale, conduzione di gruppi di genitori come sostegno alle loro competenze etc).

Spazio Aperto Servizi mette così in campo un team di specialisti fatta da Assistenti Sociali, Psicologhe, Educatori, Mediatori Culturali che si dedicano principalmente allo svolgimento delle prime due azioni, indagini sociali e residenzialità. Inoltre impegna un suo massimo esperto nel percorso di formazione clinica metodologica rivolta prevalentemente alle Assistenti Sociali della città. Portando così il suo sapere clinico e scientifico porta anche il marchio di ciò che la Spazio Aperto Servizi agisce nelle politiche dei bambini e delle loro famiglie.

Il percorso di formazione e modellizzazione realizzato in equipe mista pubblico/privata ha prodotto delle Linee Guida Sperimentali per la realizzazione di indagini sociali e psico- sociali nella città di Milano.

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I NUMERI

2013BeneficiariIndagini sociali (per l’intero progetto)Famiglie 500Residenzialità (per l’intero progetto)Minori in comunità 50Educatori 1Assistenti Sociali 4Psicologi 3Mediatori linguistici culturali 6Formatore clinico 1Coordinatore 1Ore riunione équipe Ati 50Ore riunione per Cabina di Regia 20Ore riunione per Staff di direzione 20Ore formazione incluse nel progetto per singolo operatore 80

IL LAVORO DI RETE

La co-progettazione di per sé è gia un lavoro di rete, che l’ATI ha voluto formalizzare in una struttura organizzativa chiara ma al contempo flessibile: Cabina di Regia e Staff di Direzione sono i luoghi di confronto e di indirizzo con tra partner del progetto. Allo stesso tempo gli Enti che hanno costituito l’ATI hanno sentito la necessità di fare un percorso di approfondimento di indirizzi metodologici ed organizzativi comuni.Ulteriore tavolo di lavoro integrato è il percorso di valutazione e monitoraggio accompagnato dal suo Iter da uno dei partner del progetto e che supporta i soggetti della progettazione a verificarne gli obiettivi preposti o a trovare nuove soluzioni.

La strutturazione del progetto ha proprio visto la contaminazione pubblico/privato in ogni sua azione.Le equipe multidisciplinari ( assistente sociale/psicologa/educatrice) delle indagini sociali sono miste in parte distaccate dal comune di Milano in parte distaccate dagli enti privati, questo ha permesso l’interscambio di competenze e culture simili ma al contempo diverse. L’accompagnamento in un percorso formativo comune ha reso possibile la realizzazione di linee guida.L’equipe dell’azione sulla residenzialità, anch’essa formata da personale del Comune di Milano e degli Enti, sta portando ad un lavoro comune e sinergico che riguarda la riorganizzazione del sistema dei servizi di accoglienza per minori.

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La formazione clinica e metodologica ha visto la contaminazione di professionalità diverse messe a disposizione dalle diverse organizzazione dell’ATI in rapporto ad un ruolo da svolgere per l’Ente Pubblico.

Questi confronti sui diversi piani di relazione fra pubblico/ privato stanno rendendo questo progetto modello di una relazione che si intende perseguire laddove si parli di co-progettazione.

PER IL 2014

La progettazione termina il suo mandato ufficiale nel 2014 come da intervento del V Piano Infanzia dellacittà di Milano L.285/97.L’anno 2014 segna la possibilità di trovare soluzioni ragionate e condivise per un proseguimento di questo servizio anche nella logica di patrimonializzare prassi che stanno assumendo forma e carattere di innovazione.

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SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA E DI SUPPORTO AL SERVIZIO DI ORIENTAMENTO E DI INFORMAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO

IL PROGETTO

Il Servizio denominato “Punto Informativo” è stato attivato nel 2008 presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, grazie ad un Protocollo d’intesa firmato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, dal Tribunale per i Minorenni e dalla Provincia di Milano, e dato in gestione alla cooperativa inizialmente a seguito di gara d’appalto e successivamente con contribuzione diretta.

L’esigenza di istituire un punto di informazione e di segretariato socio/giuridico era già da tempo presente e sentita sia presso il Tribunale per i Minorenni, sia presso i Servizi Territoriali.

L’accordo interistituzionale che è stato siglato prevede la collaborazione di operatori le cui caratteristiche professionali devono necessariamente comprendere competenze sociali e giuridico amministrative nel settore del diritto di famiglia e minorile e la struttura operativa prevedeva originariamente la presenza di due Assistenti sociali (di cui una dipendente della Provincia e una della cooperativa) e di un Coordinatore del Servizio (dipendente della cooperativa).

Successivamente si è esaurito completamente il contributo assegnato alla cooperativa dalla provincia di Milano per il riconoscimento delle figure professionali impiegate, ma nonostante questo la cooperativa ha deciso di continuare a mantenere la presenza di figure impiegate sul servizio, fino alla fine dell’anno, al fine di poter garantire la medesima qualità e efficacia del servizio.

BENEFICIARI

Dal 2008 al 2012 sono stati registrati più di 21000 accessi di cui più di 8500 del comune di Milano• Dal 2008, data di apertura del servizio, le richieste dell’utenza hanno avuto un picco nel 2009 per poi • stabilizzarsi negli anni successivi. Si precisa che durante questi anni il Tribunale per i Minorenni ha perso per legge parte delle sue competenze e che con l’introduzione dell’assistenza sanitaria da parte della Regione Lombardia estesa ai minori extracomunitari figli di genitori irregolari è venuta meno la richiesta un tempo assai numerosa di applicazione dell’articolo 31 della legge sull’immigrazione.

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Queste due novità legislative giustificano l’attestarsi della richiesta degli utenti su posizioni più stabili e limitate. Discorso completamente diverso si deve fare per le richieste dei servizi territoriali, sia di informazione sia di consulenza, che sono in continuo aumento ed hanno perfino superato quelle dei cittadini privati.

IL LAVORO DI RETE

Il Punto Informativo realizza i propri interventi sia nei confronti dei cittadini sia nei confronti dei Servizi.

L’attività rivolta ai cittadini

Adozione nazionale ed internazionale• : L’attività prevalente riguarda le richieste relative alla Presentazione di domanda di adozione nazionale ed internazionale: il Punto Informativo è di orientamento ed informazione sia sulle procedure (modulistica, tempi, sequenza degli interventi) sia sui contenuti del percorso per arrivare all’idoneità, all’incontro con i servizi, e, nel caso dell’ADI, all’incarico agli enti autorizzati. Un altro tema interessante e delicato sono le richieste di accesso alle informazioni relative alle proprie origini da parte di persone che sono state adottate.Procedimenti relativi alla potestà genitoriale• : Le richieste prevalenti riguardano la necessità di segnalare situazioni di possibili rischi o pregiudizi per i minori, la richiesta di parlare direttamente con un giudice, la verifica dell’andamento procedurale. Il Punto informativo fornisce consulenza e orientamento. Altra attività riguarda la verifica dell’andamento processuale attraverso il SICAM a cui il Servizio ha la possibilità di accedere, che consente agli operatori del Punto Informativo di comprendere e di comunicare ai cittadini lo stato della situazione, quali provvedimenti sono stati emessi, quali documenti sono contenuti nel fascicolo, chi è il Giudice Delegato.Procedimenti relativi all’area della conflittualità genitoriale• : le richieste riguardano in particolare le situazioni di coppie che non sono in grado di trovare un accordo comune sull’affidamento dei figli e sugli aspetti economici.Autorizzazione all’ingresso o alla permanenza in Italia del familiare straniero di un • minore, per gravi motivi sanitari riguardanti il minore stesso: questa richiesta particolare è prevista dall’art. 31 del DLG 286/98.La norma riguarda uno o entrambi i genitori di figli minori privi di permesso di soggiorno o perché entrati irregolarmente nel territorio nazionale oppure perché hanno inizialmente ottenuto un permesso di soggiorno che è successivamente scaduto e non è più rinnovabile. Qualora ricorrano gravi motivi connessi alla salute dei bambini, il Tribunale per i Minorenni, con proprio Decreto, può autorizzare la temporanea permanenza in Italia della famiglia fino a quando vengano a cessare la necessità e l’urgenza di cure sanitarie.

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L’attività rivolta ai servizi

Gli accessi dei Servizi del territorio sono decisamente aumentati, così come si sono modificate le richieste, che inizialmente vertevano per lo più sulle tematiche relative alle nuove procedure e sulle verifiche dello stato delle procedure attraverso il SICAM.Nel tempo si è assistito ad un aumento delle richieste di consulenza che riguardano le procedure e che si allargano all’orientamento in merito al trattamento delle situazioni, alle modalità di segnalazione e presa in carico, alla consulenza operativa su tutte le tematiche che fanno capo alle attività svolte dai servizi nell’ambito della protezione dei minori.La rete di relazioni con il territorio che il Punto Informativo ha costruito in questi anni di attività non coinvolge unicamente i servizi Tutela Minori ma anche tutti quegli operatori, servizi specialistici, comunità, associazioni, ospedali che a diverso titolo operano nell’ambito della tutela minorile e che compongono una trama variegata e complessa di fili e intrecci.Diverso è il rapporto che si sta avviando con il privato sociale: i rapporti con i referenti del terzo settore hanno il fine di costruire una rete di relazioni finalizzate alla condivisione delle informazioni/indicazioni fornite all’utenza, al reciproco invio mirato e, alla raccolta e scambio delle informazioni relative all’attività svolta. Non avendo più alcuna fonte di finanziamento che permetta di garantire la presenza di un’assistente sociale e di un coordinatore, la cooperativa, in accordo con il Tribunale per i Minorenni e la Procura ha deciso di supportare il servizio, ancora attivo grazie alla presenza di assistenti sociali della Provincia di Milano, attraverso l’impiego di volontari debitamente selezionati e formati e la presenza per qualche ora di un coordinatore con precedente esperienza specifica: tutto questo nell’ottica di poter continuare a fare completamente fronte all’intera attività del Punto Informativo così come era stata coprogettata e successivamente si è sviluppata.

Ovviamente si dovranno tenere aperte tutte le strade per poter verificare eventuali nuove opportunità disostenibilità economica.

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SERVIZIO PER L’AFFIDO

IL PROGETTO

Nel maggio 2013 Spazio Aperto Servizi, capofila dell’ATI con l’Associazione A Piccoli Passi e la cooperativa Tuttinsieme, si è aggiudicata il primo lotto del bando triennale INTERVENTI INTEGRATIVI DI SUPPORTO PSICO-SOCIO-EDUCATIVO ALLA GESTIONE DEGLI AFFIDI FAMILIARI DI MINORI per il Comune di Milano per la gestione di interventi di promozione , formazione, conoscenza e sostegno alle famiglie affidatarie e di sostegno educativo, confermando la sinergia pregressa con il Comune di Milano grazie al lavoro svolto con il Progetto Cariplo.

Il Servizio si propone di:attivare percorsi di sensibilizzazione e promozione dell’affido• formare e selezionare coppie e singole persone disponibili all’accoglienza di un minore• sostenere, attraverso monitoraggio e attivazione di gruppo di mutuo autoaiuto agli affidatari• attivare sostegni educativi volti a rispondere criticità o cambi di progetto che il percorso dell’affido • sollecita

Il Servizio è coordinato da una figura psicologica della nostra cooperativa che insieme a un educatore e a un’assistente sociale delle altre due realtà dell’ATI, formano un’equipe multidisciplinare che si occupa di tutti gli aspetti progettuali e di verifica del Servizio con uno sguardo orientato alla commistione e al continuo scambio mantenendo alta la propria specificità di provenienza.

In un’ottica di promozione delle diverse competenze e di possibilità di contaminazione delle esperienze, Spazio Aperto Servizi ha portato in equipe educativa, due figure educative della Cooperativa Comin esperte nel progetto di Pronta Accoglienza per poter dare una continuità al lavoro svolto con la possibilità di una crescita esperienziale e formativa per tutta l’equipe.

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I NUMERI

2013Minori seguiti 10Famiglie seguite 10Sensibilizzazione e informativi 20Percorsi formativi 14Percorsi conoscenza 3 coppieEducatori 4Psicologi 1Assistenti sociali 1Ore equipe 25Ore supervisione -Ore formazione 10

4 incontri informativi• 2 percorsi di formazione con 6 coppie, 2 single• 3 progetti educativi sostenuti a supporto di esperienze di affido già avviate• 4 progetti educativi sostenuti a supporto di post pronta accoglienza• 2 progetti educativi conclusi• 3 nuclei famigliari coinvolti in percorsi di sostegno alla genitorialità (monitoraggio)•

IL LAVORO DI RETE

Le azioni di sensibilizzazione mirata hanno generato in alcune famiglie il desiderio di approfondire le tematiche sull’affido e la volontà di partecipare ad un percorso più approfondito, che per qualcuno si è concluso con la definizione di una disponibilità a un progetto di affido. Questa modalità di lavoro va nella direzione della ridefinizione dell’affido come progetto che va costruito a misura della famiglia accogliente e del minore accolto al fine di diminuire le criticità che possono talvolta a interrompere prima del tempo i percorsi di affido.

Sostegno educativo a progetti individuali a favore di minori e famiglie durante l’affido:

L’ATI, grazie ad educatori professionali specializzati con esperienza consolidata, ha svolto attività di supporto educativo al progetto individuale declinato in incontri dell’educatore con minore e/o affidatari e/o famiglia di origine attivati sulla base del progetto costruito e condiviso con il Servizio Coordinamento Affido e il Servizio Sociale Inviante.

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PER IL 2014

Incrementare, attraverso l’utilizzo di canali comunicativi differenti e la sollecitazione della rete delle • realtà (anche profit) a noi vicine, la promozione e la sensibilizzazione al tema dell’affido così da poter realizzare un maggior numero di percorsi di conoscenza con la possibilità di incrementare le risorse famiglia.Realizzare interventi di Pronta Accoglienza attraverso percorsi formativi altamente specifici• Continuare e favorire gli interventi educativi a sostegno dell’affido nell’ottica del benessere del • minore.Partecipazione al Tavolo Cittadino dell’Affido per favorire connessioni e contaminazioni con • associazioni e reti di famiglie, promuovere partecipazione e sollecitazione delle possibili criticità e azioni migliorative in tema di affido, favorire e far crescere competenze reciproche e linguaggio comune tra realtà così diverse.Realizzare un convegno sul tema degli affidi sostenibili, genitorialità sociale e reti di accoglienza.• Realizzare una giornata formativa per le famiglie affidatarie.• Da gennaio 2014 è partita la supervisione a favore dell’equipe educativa.•

www.satelliteaffido.org

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PROGETTI PER IL CARCERE

IL PROGETTO

Proseguono le progettualità grazie ai finanziamenti ottenuti da ex legge 8, asl Mi 1 per quanto riguarda l’area adulti, casa di reclusione di Milano-Bollate, e Asl Milano per quanto riguarda l’area minori, Beccaria e Centro di Prima Accoglienza.

Il progetto “Comunque Famiglia” a Bollate, mira al sostegno alla relazione affettiva tra genitore detenuto e figlio/i e consiste nell’accompagnamento all’incontro tra genitori detenuti e i loro figli minori all’interno di uno spazio accuratamente predisposto in modo da evocare un ambiente domestico. Gli incontri con i bambini vengono preparati e rielaborati attraverso sistematici colloqui con i genitori.

Per quanto riguarda le attività all’interno del Istituto Beccaria e del centro di Prima Accoglienza, prosegue il lavoro di sostegno alle attività educative con l’obiettivo di sostenere e supportare i minori in carico a:

Analizzare e rielaborare la propria condotta deviante per una progettazione consapevole dei propri • obiettivi futuri.Mettere a fuoco le proprie potenzialità e quelle del proprio contesto ambientale, al fine di rendere, • laddove è possibile, residua la carcerazione.

Il progetto punta l’attenzione anche sulla famiglia oltre che sul minore, riconoscendo nel contesto famigliare talvolta una risorsa e in ogni caso una variabile di cui tenere conto per potere avviare percorsi individualizzati realmente dimensionati ai bisogni evolutivi del minore e al suo contesto socio – famigliare.

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I NUMERI

2012 2013Nuclei familiari in carico 33 40Minori seguiti nel cpa e nei gruppi orientamento ed avanzato dell’ipm

54 200

Criminologi 1 1Psicologi 3 4Educatori 1 4Tirocinanti* 2 4Ore di formazione 12 10Ore d’équipe 112 90

* tirocinanti della facoltà di Scienze dell’educazione e Psicologia che hanno svolto un periodo di osservazione e di affiancamento agli operatori della Cooperativa su richiesta degli operatori penitenziari.

IL LAVORO DI RETE

Per quanto riguarda le attività presso l’IPM e il CPA, nell’anno di rendicontazione si è fortemente incrementato il lavoro di rete impostato negli anni con il Centro di Giustizia Minorile, anche grazie all’occasione della partecipazione al bando regionale ex l. 8 denominato „Traiettorie Possibili“ che ha visto capofila Enaip e partner molte realtà già attive nell’Istituto Beccaria e nel CPA (Spazio Aperto Servizi, SEAD, Comunità Nuova, Fratenità Cascina Nibai), che con questa occasione si sono messe in rete per avviare un lavoro sinergico di intervento, volto a una presa in carico a 360°.Nell’anno di rendicontazione sono stati molte le occasioni di confronto/incontro con il Centro di Giustizia Minorile e le realtà operanti al suo interno (CPA, IPM - Gruppi Accoglienza, Orientamento, Avanzato, USSM, SEAD) con avvocati, psicologi, mediatori, assistenti sociali, operatori del territorio, i servizi della Giustizia, l’A.O. “S. Carlo Borromeo”, l’A.S.L. Spazio Blu, il “Minotauro”, i referenti delle Comunità e dei Centri, le agenzie di formazione, altri C.P.A., Cooperative di presidio territoriale (specialmente per i campi rom), oratori, agenzie sanitarie, la Magistratura.Per quanto riguarda l’area adulti il lavoro svolto all’interno del carcere di Bollate ha visto la nostra partecipazione, di nuovo in partnership con l’Associazione Bambini Senza Sbarre, al bando regionale ex legge 8 Asl Milano 1 con un nuovo progetto denominato: „Legami familiari: dal carcere al territorio“, che ha come azione innovativa sostegno a gruppi di genitori detenuti, collocati all’interno del 7° reparto, per maltrattamenti in famiglia e reati di tipo sessuale.

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PER IL 2014

Nel 2014, anche in previsione della partecipazione al nuovo bando regionale ex l. 8, che vedrà un’impostazione nuova (biennalità, macro progettualità e progettazione complementare su più territori), sarà necessario continuare a lavorare in rete con tutti i soggetti operanti nel carcere, sia per condividere le priorità di intervento, sia per creare aggregazioni funzionali a una presa in carico più efficiente ed efficace, sia per progettare in modo condiviso, in modo da valorizzare al massimo le singole esperienze. La partecipazione all’Osservatorio Carcere rimarrà quindi luogo privilegiato per impostare questo tipo di lavoro.

Inoltre per quanto riguarda l’ambito minorile, in considerazione della crescente incidenza nella popolazione carceraria di casi a rilevanza sanitaria (psicopatologie, doppie diagnosi, disabilità, invalidità, etc.) appare auspicabile perseverare nella costruzione del lavoro di rete con le Aziende sanitarie e ospedaliere, specie nella loro funzione di raccordo con le aziende sanitarie territoriali che avevano in carico i casi prima dell’arresto, ovvero che prenderanno in carico i minori una volta tornati in libertà.

Infine per quanto riguarda l’area del sostegno alle reti familiari diventa imprescindibile fermarsi a riprogettare in modo da innovare il progetto e plasmarlo sulle richieste emergenti: maggior raccordo tra dentro e fuori, maggiore integrazione con gli Spazi Neutri Territoriali in situazioni di Decreti del TM che prescrivano incontri monitorati e protetti.

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CENTRO PER LA CURA DEL TRAUMANELL’INFANZIA E NELLA FAMIGLIA

IL PROGETTO

Il progetto del “Centro per la cura del Trauma nell’Infanzia e nella famiglia” è nato nel 1999 dalla riflessione di specialisti che da anni si occupano di maltrattamenti e abusi all’interno della famiglia.

Il Centro nel corso di questi 15 anni ha ampliato l’area di intervento clinico, occupandosi delle plurime e varie realtà traumatiche di cui il bambino e la sua famiglia possono essere vittime, con l’obiettivo di identificare, analizzare e definire strategie di intervento per “curare” traumi dovuti ad inadeguati funzionamenti familiari ed eventi traumatici.

Il progetto del “Centro per la cura del Trauma nell’Infanzia e nella famiglia” si compone di un centro clinico specialistico per la cura del trauma in grado di offrire prestazioni di tipo ambulatoriale per minori, famiglie e operatori dei servizi pubblici e privati, convenzionato con l’ASL di Milano, e di 4 comunità residenziali educative specialistiche in grado di accogliere bambini di età compresa tra i 4 e i 15 anni, vittime di traumi, da quest’anno, accreditate con il Comune di Milano.

Nell’ambito del CTIF vengono offerti quindi i seguenti servizi:

Comunità di accoglienza per minori• Psicodiagnosi dei bambini e delle loro famiglie• Terapie focali e multimodali ai bambini e alle famiglie• Spazio neutro per l’osservazione, stimolazione e supporto degli incontri tra genitori e figli e la diagnosi • della relazione parentaleSostegno ai minori in prossimità di eventi testimoniali• Sostegno ai minori per la preparazione a visite del Medico Legale richieste dal Magistrato• Supporto e sostegno ai bambini e alle famiglie nelle fasi pre e post dimissione• Accoglienza di minori in regime di semiconvitto• Vacanze terapeutiche• Consulenza, formazione, supervisione agli operatori interessati dei Servizi pubblici o privati• Attività di formazione e sensibilizzazione rivolte alle categorie professionali che si occupano in senso • ampio della salute e del benessere dell’infanziaOrganizzazione di convegni e seminari•

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IL CENTRO CLINICO

Il centro clinico è un luogo di cura e di supporto psicologico per i minori e i loro genitori vittime di maltrat-tamenti, abusi all’interno della famiglia, traumi dovuti ad inadeguati funzionamenti famigliari, e diversi traumi indipendenti dai contesti familiari, il direttore del centro è la dott.ssa Luisa Della Rosa. Al centro clinico accedono minori e famiglie inviate dal Tribunale per i Minorenni, singoli membri e loro genitori inviati dai servizi sociali, coppie o singoli con accesso spontaneo. Il centro dunque garantisce anche una presa in carico più ampia ossia rivolta non solo al singolo membro familiare in difficoltà ma all’intero nucleo così da poter permettere un lavoro in sinergia con tutti i suoi componenti.Il centro clinico offre un intervento clinico specialistico anche a minori e famiglie non accolti in comunità:si tratta di utenza proveniente da invio spontaneo o istituzionale.Sempre più numerosi sono i casi di persone che accedono al centro con richieste cliniche terapeutiche in base alla convenzione stipulata con l’OPL (Ordine degli Psicologi della Lombardia), con tariffe agevolate in base al progetto di terapia sostenibile.Fornisce anche un intervento di accompagnamento e supporto dopo la dimissione dei minori dalla comunità per quei delicati momenti che accompagnano il reinserimento in famiglia.Il centro clinico collabora con il Tribunale per i Minorenni di Milano e di altre regioni d’Italia, con il Tribunale Ordinario, con la Magistratura e con le Autorità di Polizia e svolge audizioni protette e S.i.T. in appositi locali attrezzati.L’equipe è costituita da psicoterapeuti, psicologi, criminologo forense, ed educatori specializzati.Il centro clinico è anche luogo di formazione sulle tematiche legate al maltrattamento, abuso, agli eventi traumatici e alla loro riparazione, e a tutti quegli aspetti legati ai rapporti con le istituzioni nell’ottica della protezione del minore e collabora anche con le Università milanesi, di altre regioni e con le scuole di specializzazione.

GIROTONDO

La comunità Girotondo ha una capienza di 8 posti ed attualmente accoglie bambini di ambo i sessi nella fascia di età dal 5 ai 10 anni. La scelta di una fascia di età specifica (ciclo delle scuole elementari) permette di impostare il lavoro in modo più omogeneo con il gruppo di bimbi ospiti, pur tenendo ben in considerazione le differenti caratteristiche di ogni momento evolutivo del bambino e le caratteristiche proprie di ciascun ospite e delle loro storie: gli educatori possono fare un lavoro di cura, sostegno, accompagnamento sia con il gruppo che con ciascun bambino, tenendo conto delle specificità e dell’intervento specialistico su ciascuno.L’équipe è costituita da 5 educatori, 1 responsabile di servizio e un ASA ed è affiancata da un gruppo di volontari che svolgono svariate mansioni di sostegno, accompagnamento a scuola e alle attività sportive, supporto ai turni nella fascia serale, notturna e nei week end.La vicinanza con la comunità 123 stella permette di avere un integrazione di competenze e risorse sia per gli ospiti della comunità sia per gli educatori.

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123 STELLA

La Comunità 123 Stella ha una capienza di otto posti ed accoglie minori preadolescenti di ambo i sessi che frequentino il ciclo della scuola media . L’idea di sperimentarsi in una fascia di età più grande rispetto alle altre comunità di C.T.i.F. nasce come tentativo di rispondere al meglio ai bisogni dei minori presi in cura: l’esperienza ha dimostrato l’importanza per i minori di questa fascia di età di essere accompagnati in modo graduale verso le autonomie, consentendo uno stile di vita non troppo dissimile dai coetanei, permettendo di sperimentarsi in momenti di autonomia (uscite senza educatore, rientri da scuola, incontri con amici, etc.), di mantenere i contatti con i loro amici tramite internet o il cellulare, di socializzare. L’equipe clinico-educativa, oltre ad essere il punto di riferimento nella quotidianità, attraverso la cura di tutti gli aspetti che riguardano il minore (scuola, salute, igiene etc.) ha il compito di valutare la presenza di competenze necessarie per gestire autonomamente comportamenti ed emozioni per ciascun minore, l’opportunità delle compagnie, dei luoghi frequentati e delle attività svolte. Tutti ragazzi di 123stella hanno la possibilità di frequentare sport o attività ricreative scelte da loro e concordate con gli educatori. L’equipe è composta da 5 educatori, 1 responsabile di servizio ed un’ A.S.A., ed è affiancata da un gruppo di volontari grazie ai quali è possibile offrire ai ragazzi supporti didattici individualizzati, momenti ricreativi privilegiati, e momenti di confronto con diverse figure adulte capaci di accoglierli e sostenerli nei momenti di fatica. Grazie alla solidità dell’equipe è possibile seguire, oltre al gruppo di minori collocato in comunità, alcuni minori in regime di semiconvitto con l’obiettivo del sostegno al rientro a casa.

CASA DEI PUFFI

La comunità “La Casa dei Puffi” è una delle due comunità del C.T.i.F. nata a marzo del 2010, è ubicata all’interno di una parrocchia connotata da vivacità relazionale, con spazi di gioco e di socializzazione per i bambini, e profondamente radicata nel quartiere in cui i cittadini ne promuovono e condividono l’attività. Il suo inserimento all’interno di questa realtà è espressione di una disponibilità all’accoglienza e alla solidarietà sia della parrocchia che di alcune famiglie e persone residenti nel quartiere che sono diventate parte della vita comunitaria rendendosi partecipi negli aspetti della vita quotidiana dei minori accolti, divenendo risorsa efficace anche per l’equipe.La possibilità di accogliere un piccolo gruppo di 3 bambini, ha permesso l’ideazione di progetti specifici su bambini piccoli, profondamente traumatizzati, bisognosi di essere inseriti in contesti raccolti e poco dispersivi, per garantire loro un rapporto di cura e affettività individualizzata . Particolare arricchimento è dato dalla possibilità di partecipare alle molteplici attività ludico ricreative proposte dalla parrocchia e dal territorio.

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TUTTIPERUNO

La comunità “Tuttiperuno” è una delle due comunità del C.T.i.F. nata nel marzo del 2010 e ospita attualmente 9 minori di età compresa tra i 3 ed i 14 anni di ambo i sessi. “Tuttiperuno” è inserita in un più ampio progetto di coesione sociale nato e voluto dal parroco della Chiesa dei Santi Martiri Anauniesi, don Riccardo Festa, ed è fondato sulla condivisione dei valori propri della cooperazione sociale di alcuni soggetti attivi e riconosciuti sul territorio milanese.Questa comunità è una delle realtà di un Condominio Solidale ubicato all’interno della sopracitata parrocchia, connotata da una grande sensibilità nei confronti del disagio e caratterizzata dal desiderio di dare a questo una risposta che venga dalla collaborazione. Fanno parte del condominio solidale la comunità “Tuttiperuno”, la comunità “Casa Betti” (gestita dalla cooperativa Azione Solidale) e due famiglie di accoglienza. L’équipe di “Tuttiperuno” è composta da 6 educatori, 1 responsabile di servizio, un’ASA. La comunità “Tuttiperuno” conta sul contributo e supporto di volontari residenti e non nel quartiere, che si sono messi a disposizione per fronteggiare le necessità periodiche della comunità, sia come risorse umane che con aiuti concreti, garantendo l’opportunità di dare ai minori accolti un’offerta più ricca di progetti.

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I NUMERI

2012 2013Tot.minori presenti nelle 4 comunità 46 402-5 4 36-10 19 13Oltre 10 23 24Educatori 25 29Psicologi 7 9Tirocinanti (educatori e psicologi) 3+6 7+8Volontari e finanziatori 95 120Minori dimessi (per fasce d’età ) nell’anno 16 82-5 0 26-10 5 2Oltre 10 11 4Tot.minori accolti nell’anno 15 8Meno di 2 anni 0 02-5 4 16-10 6 2Oltre 10 5 5Minori rientrati in famiglia (da progetto) 4 2Minori collocati in affido 4 2Minori in affido preadottivo 2 2Minori inseriti in altra struttura 2 2Semiconvitti 3 3Vacanze terapeutiche 4 2Ore supervisione clinica 522 500Ore di formazione 464 400Ore di equipe 2025 1105

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IL LAVORO DI RETE

La collaborazione con la rete formale

Il CTiF nel corso degli anni ha instaurato fattive collaborazioni con i servizi territoriali non solo milanesi: ne sono un esempio i consolidati rapporti con i comuni di Lecco, di Sesto San Giovanni, di Segrate, di Magenta e con il comune di Trento.

Nel corso del 2013 il CTiF è stato scelto per partecipare ad un progetto sperimentale del comune di Milano di analisi sulla permanenza dei minori nelle strutture residenziali.

La collaborazione con la rete informale

Le collaborazioni con tutte le reti territoriali, locali, prossime alle quattro comunità e con tutti i volontari che a vario titolo si avvicinano alla realtà del C.T.i.F. continuano a rimanere una grande ricchezza sia per gli ospiti delle comunità sia per le equipe di lavoro. In quest’ottica si mantengono scambi periodici con le diverse realtà con cui si collabora e si promuovono nuove conoscenze preziose e funzionali alle mutevoli esigenze dei minori accolti.

La collaborazione con l’Associazione “Angeli per un giorno” continua ad essere risorsa per i bambini che hanno l’occasione di partecipare periodicamente a giornate ludico-ricreative, con la presenza di volontari che garantiscono a volte anche un supporto in comunità.

Nel 2013 le associazioni “Polisportiva Garegnano”, “Alele’s Company”, “Massa Sport”, “Pony trotto Milano” e “Amico Charlie” sono diventati dei punti di riferimento per le attività dei nostri minori.

Grazie ai volontari e ai loro contatti, i bambini delle comunità continuano a beneficiare di cure Specialistiche (dentisti, dermatologi, oculisti, ecc) gratuitamente.

Nel corso del 2013 il C.T.i.F. ha continuato a godere delle donazioni dell’Associazione Pane quotidiano, BTS, Associazione San Vincenzo e Banco Alimentare.

Alcuni dei nostri progetti sono stati sostenuti dagli studi legali “Roedl & Partner”, “Clifford Chance”, “Bonelli erede Pappalardo” e dalla fondazione “Paola Frassi”.

Il lavoro con la rete interna: l’equipe e i volontari

Il lavoro con le equipe è un pezzo importante delle attività della comunità: agli educatori, infatti è chiesto di aderire ad un progetto che va oltre il lavoro educativo ma che tiene insieme, in perfetta sintonia, l’approccio educativo/pedagogico e l’approccio clinico. Per questa ragione il ruolo degli educatori con maggiore esperienza nelle comunità C.T.i.F. diventa particolarmente prezioso nel momento in cui devono essere inseriti nuovi educatori e vanno affrontati momenti di difficoltà e di particolare stress. Per evitare tutto questo si prosegue nello sforzo di continuo miglioramento dell’organizzazione del lavoro

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e di condivisione dei percorsi educativi/di cura di ciascun ospite o futuro ospite.L’articolazione abituale dei progetti si continua ad ampliare con offerta di nuove proposte che rispondono a particolari richieste e specifiche esigenze: semiconvitto, vacanza comunitaria, vacanza terapeutica, accompagnamento al rientro nel proprio nucleo familiare e nel proprio territorio, raccoglimento in comunità in situazioni di emergenza, prosecuzione dell’intervento oltre il termine dell’età se funzionale al progetto. Tali proposte sono ormai consolidate, parte integrante del progetto C.T.i.F. e sono riconosciute come peculiarità da parte dei servizi con cui si collabora.

Elemento preziosissimo nell’organizzazione della vita comunitaria è la presenza dei numerosi volontari che in vario modo sostengono le attività: il loro apporto è il più vario, va dagli accompagnamenti, alla presenza in comunità per supportare nelle attività scolastiche o nella gestione di momenti di vita quotidiana, al sostegno economico attraverso acquisti diretti o attraverso raccolta fondi, all’organizzazione settimanale dei pasti e della spesa, all’offerta di momenti ludici e di festa per i bambini/ragazzi ospiti.

Il Centro clinico: un’eccellenza

Le attività del centro clinico sono riconosciute come un’eccellenza non solo a Milano ma sull’intero territorio nazionale, grazie alla grandissima competenza e professionalità del Direttore Clinico e Supervisore dott.ssa Della Rosa e ai clinici che operano in perfetta sintonia con le indicazioni e il metodo utilizzato: nel 2012 sono state richieste consulenze da altri comuni, è stata fatta richiesta di essere interlocutori stabili di aziende ospedaliere, quali l’azienda ospedaliera di Melegnano e si è diventati fornitori all’interno di un progetto finanziato dal Ministero e promosso da SVS, (Servizio Violenza Sessuale), Comune di Milano e ASL Milano. Inoltre il centro Clinico, nella persona della dott.ssa Della Rosa, rimane luogo di supervisione e formazione per gli operatori del servizio pubblico.

PER IL 2014

Nel 2014 il Centro Clinico cosi come negli anni passati ha utilizzato il modello d’intervento semi-convittuale che ha permesso di garantire un buon controllo delle situazioni dei minori e delle famiglie anche in un regime di presa in carico più lieve rispetto all’accoglimento.Per quanto riguarda le comunità si dovrà continuare nella direzione del rafforzamento delle relazioni con le realtà territoriali, nel coinvolgimento dei volontari nella vita delle comunità, nella capacità di lettura e di dare risposte a nuovi bisogni della famiglia e dei minori, strutturando nuove progettualità connesse all’esperienza comunitaria.La cultura teorica dell’intervento e della presa in carico in tutte le sue varie ramificazioni tiene sempre più conto del grande impegno di tutti gli operatori nel scoprire e attivare le risorse positive e la resilienza delle persone che si rivolgono al centro usando sempre di più strategie di coinvolgimento ed attivazione.

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SPAZIO NEUTRO

IL PROGETTO

Spazio Neutro è un servizio nato a Milano nel 1993 dalla collaborazione tra il Settore Politiche della Famiglia del Comune di Milano e il Settore delle politiche Sociali della Provincia di Milano. Attualmente opera grazie a professionisti del Comune di Milano e delle cooperative sociali Ghenos e Spazio Aperto Servizi, costituitesi in ATI per la gestione dell’appalto del Comune di Milano. La costituzione dell’ATI ha permesso il reciproco avvalersi dell’esperienza nella gestione del servizio e delle sue specifiche declinazioni: diritto di visita, abuso e/o maltrattamento, supporto alla genitorialità fragile o multiproblematica, accordi e regolamentazioni e gli operatori, selezionati tenendo conto delle pluriennali competenze multidisciplinari riferibili all’area psicologica, sociale ed educativa (educatore, pedagogista, psicologo e psicoterapeuti) sono stati organizzati in équipe coordinate da specialisti nell’area delle relazioni famigliari.

Il servizio si rivolge a cittadini, genitori e figli, in situazioni di grave conflittualità familiare, di definizione di accordi, di fragilità genitoriale, di grave difficoltà relazionale. Le équipe di lavoro operano pertanto per realizzare interventi mirati a:

garantire il diritto di visita e di relazione in situazioni di conflitto familiare• effettuare osservazione della relazione in situazioni di maltrattamento e/o sospetto abuso;• sostenere e supportare la genitorialità fragile e multiproblematica.• definire accordi e regolamentazioni tra adulti quando ciò risulta compromesso dall’elevata conflittualità • della coppia;

Le sedi operative sono a Milano in via Pusiano 22 e in Via Mac Mahon 92.

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I NUMERI

2012 2013Operatori 11 9Ore di formazione 100 108Ore di supervisione interna 280 216

NUCLEI FAMILIARI TRATTATI

2012 2013Diritto di visita 67 82Abuso e maltrattamento 49 37Multiproblematici 5 13Regolamentazioni 10 12Totale 131 144

IL LAVORO DI RETE

L’atteggiamento collaborativo costruito e mantenuto con la cooperativa Ghenos ha permesso di proseguire il lavoro mantenendo un alto livello qualitativo grazie anche al confronto continuo con i servizi di base e specialistici coinvolti e con gli organi giudiziari.L’implementazione della Scheda del Tempo ha favorito sia lo strutturarsi di strategie per l’ottimizzazione dei tempi della presa in carico in risposta ad una crescente domanda da parte da parte del territorio, sia l’apertura di spazi di condivisione con la rete dei servizi, volti al miglioramento delle procedure di presa in carico, di gestione e di responsabilità.

L’équipe, costituita da figure professionali aventi specializzazioni nelle diverse aree d’intervento, ha promosso l’analisi delle situazioni secondo angolature diverse, riducendo così il rischio di pregiudizio ed empasse procedurale.

Si è continuata a garantire sia la formazione e la supervisione interna agli operatori dell’ATI, sia gli incontri di formazione e di supervisione agli assistenti sociali del Comune di Milano.

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PER IL 2014

Nel 2014 si cercherà di mantenere un’altra qualità dell’intervento a fronte di una sempre maggiore richiesta e, grazie all’utilizzo della Scheda del tempo, di promuovere strategie volte all’ottimizzazione dei tempi della presa in carico.

Si cercherà, a tutela del minore e della sua famiglia, di raffinare il rapporto con i servizi coinvolti e gli organi giudiziari per il perseguimento di procedure operative sempre più efficaci e funzionali all’evasione delle richieste d’intervento da parte del territorio.

Grazie all’alto profilo del supervisore si continuerà a offrire formazione agli operatori e, attraverso momenti di supervisione e formazione, a garantire il supporto agli Assistenti Sociali del territorio milanese.

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I PASSI DI ARIANNA EL’INVENTORE DEI SOGNIIL PROGETTO

L’Inventore dei Sogni, frutto della trasformazione della comunità educativa per adolescenti Arianna, è un progetto finanziato con i fondi della legge 285/97, che prevede la gestione di una comunità leggera per 6 ragazze di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che possono essere accolte, a seguito di valutazione congiunta dei servizi sociali referenti e degli educatori, nei casi in cui si possa prevedere per loro un percorso volto al raggiungimento di un’autonomia lavorativa e abitativa entro un tempo di permanenza massimo di due anni. Le minori che possono essere accolte in ogni caso devono essere in carico al Comune di Milano e avere un Decreto del Tribunale dei Minorenni.“I Passi di Arianna”, è invece un progetto di così detto “prosieguo amministrativo”, rivolto a quelle ragazze neo maggiorenni che provengono da precedenti esperienze di comunità e che pur avendo compiuto la maggiore età necessitano ancora di un sostegno educativo al fine di raggiungere la completa autonomia: in questo caso la presenza educativa è residuale e funzionale al disbrigo di pratiche per funzioni legate all’autonomia abitativa e lavorativa.

I NUMERI

I PASSI DI ARIANNA

2012

L’INVENTORE DEI SOGNI

2012

I PASSI DI ARIANNA

2013

L’INVENTORE DEI SOGNI

2013Ospiti della Comunità e appartamento per l’autonomia

3 5 3 5

Educatori 1 part time 3 1 part time 2Ospiti dimesse 1 0 0 3Nuovi inserimenti 0 2 0 2Psicologi 0 1 0 1Tirocinanti 0 1 0 0Volontari (famiglie in appoggio) 0 2 0 2Ore formazione 0 30 0 30Ore supervisione 0 10 0 10Ore èquipe 0 30 0 30Ore incontri servizi sociali 160 72 130 120Ore incontri con le famiglie 35 10 25 12

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IL LAVORO DI RETE

Nell’anno di rendicontazione, ultimo anno di finanziamento del progetto sperimentale “L’inventore dei sogni”, non sono stati effettuati nuovi inserimenti, alla luce della considerazione (frutto di esperienza) che la permanenza in una struttura di questo tipo per un periodo inferiore ai 6/9 mesi non riesce a portare al raggiungimento degli obiettivi propri di questo progetto. Tre delle ospiti, al compimento della maggiore età, sono state dimesse, con inserimento in altri percorsi volti al supporto al raggiungimento dell’autonomia, sempre nel rispetto dei progetti individualizzati condivisi con i servizi sociali di riferimento e con le ragazze stesse. Per le altre due ospiti, si è trovata una soluzione, concordemente con il Comune di Milano, per prolungare il progetto sino a fine anno (temine naturale sarebbe stato agosto 2013) così da poter proseguire sino al compimento della maggiore età e programmare un percorso di dimissioni e inserimento in altra struttura o rientro in famiglia. Ogni nuovo percorso è stato approfondito sia con le ospiti, sia con i servizi di riferimento, nell’ottica di poter davvero costruire un progetto di vita che in un tempo breve possa portare le ospiti a raggiungere una autonomia lavorativa e relazionale (rispetto alle situazioni di provenienza), elementi prodromici al raggiungimento dell’obiettivo dell’autonomia di vita. A supporto di tutto questo percorso sono intervenuti alcuni soggetti, ognuno di grande importanza per differenti aspetti: Cooperative di tipo B e la Fondazione Sodalitas, fondamentali risorse per l’avvio al lavoro delle ospiti (una ospite è stata assunta da un’azienda, altre hanno fatto colloqui per stage e tirocini), le famiglie di appoggio, sostegni discreti nel percorso di raggiungimento dell’autonomia di vita, altri servizi innovativi della cooperativa, risorsa per fare sperimentare esperienze di co housing alle ospiti (Progetto “House&Home” nel contesto di “Cenni di Cambiamento”). Il progetto ha avuto la sua naturale conclusione alla fine dell’anno 2013.Per quanto riguarda il progetto “I Passi di Arianna” si è lavorato, in collaborazione con i servizi di riferimento, per concludere i progetti delle tre ospiti, ponendosi l’obiettivo di concretizzarli entro i primi mesi del 2014, attraverso le dimissioni e la realizzazione dei percorsi di autonomia condivisi con i Servizi e con ciascuna ragazza.

PER IL 2014

L’obiettivo per il 2014 sarà quello di portare avanti i progetti di autonomia delle ospiti (ancora in carico alla cooperativa) inserite in altre strutture di SAS, potendo così raggiungere gli obiettivi che sono stati condivisi, in tempi brevi e definiti, e offrire esperienze di vita autonoma particolarmente stimolanti e responsabilizzanti quali le esperienze di co housing attualmente attive nel contesto di Cenni di Cambiamento.

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SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE E SCOLASTICA A MINORIA NOVA MILANESE

IL PROGETTO

Il servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori intende offrire sostegno educativo al minore, portatore di un disagio relazionale, sociale o scolastico per favorirne il processo evolutivo valorizzandone le potenzialità, abilità e attitudini e l’affermazione di sé nel contesto familiare, sociale e relazionale. Il supporto offerto, fornito attraverso l’intervento mirato di un educatore professionale a domicilio o a scuola, ha lo scopo di prevenire o recuperare il disagio del minore, di sostenerlo nelle situazioni di crisi o di rischio psico-sociale attraverso un’alleanza tra la famiglia, la scuola e le istituzioni.I destinatari dell’intervento sono minori in carico al Servizio Sociale del Comune di Nova Milanese, sottoposti a decreto del Tribunale per i Minorenni o del Tribunale Ordinario o in condizione di svantaggio socio-culturale.

I NUMERI

2012 2013Utenti seguiti 52 62Casi chiusi 9 6Ore impiegate 3584 3163Educatori 12 18Psicologi 1 1Responsabile di servizio 1 1Ore coordinamento 480 480Ore di formazione interna 14 14Partecipanti formazione interna 7 6Ore di formazione esterna 0 0Partecipanti formazione esterna 0 0Ore di èquipe 279 294Ore di supervisione 164 154

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IL LAVORO DI RETE

Le relazioni di fiducia create con i Servizi Sociali del Comune di Nova Milanese sono determinate da una progettualità condivisa, da una presenza costante sul territorio da parte del coordinatore, dall’alta qualità del lavoro svolto dagli educatori e dalla proficua collaborazione con le agenzie territoriali coinvolte nella presa in carico dei casi.L’avvicendamento nel coordinamento, grazie alla solida strutturazione della cooperativa, alla stabilità del servizio, al consolidato rapporto di collaborazione e fiducia con il Comune nonché alla radicata professionalità dell’équipe educativa, è stato vissuto con serenità.La cresciuta collaborazione e fiducia è il frutto anche della competenza ed esperienza dell’equipe educativa che è stata in grado di affiancare e supportare il Servizio Sociale nella gestione di situazioni critiche: il lavoro educativo e il ruolo stesso dell’educatore si sono a tratti trasformati nella lente di ingrandimento attraverso la quale la rete degli operatori ha potuto vedere e interpretare l’andamento di alcune situazioni. Questo tipo di intervento è stato svolto dagli educatori e dal coordinatore, strutturando un intervento articolato e integrato oltre il mero lavoro educativo, con il desiderio, la consapevolezza e la responsabilità di dover in ogni momento mettere le proprie competenze al servizio di minori spesso sottoposti a grandi fatiche e bisognosi di risposte concrete e immediate.

Si è implementata e consolidata la partecipazione a reti specifiche per ogni minore seguito, focalizzando e lavorando su obiettivi tarati sul bisogno dell’utente e comuni alla rete, così da favorire una sempre maggiore efficacia del servizio. Tale azione dà maggior efficacia al lavoro di ogni singolo educatore e stimola un processo di responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti.

PER IL 2014

Nel 2014 si dovranno realizzare le migliorie previste nella gara d’appalto, consolidare ulteriormente i rapporti di collaborazione con il Comune e le reti territoriali, attivandosi per un maggiore coinvolgi- mento ai tavoli territoriali al fine di aumentare la collaborazione con le altre agenzie della zona che lavorano sull’area minori in ottica di fornire nuove risposte ai bisogni emergenti sul territorio. Sarà necessario proseguire il lavoro di una costante verifica del servizio di assistenza educativa scolastica, con metodologie nuove e in stretta collaborazione con il servizio sociale.Attivare progettazioni innovative mirate sui bisogni specifici del territorio incrementando le attività di gruppo per i ragazzi seguiti in assistenza domiciliare, valutando con il Comune le opportunità economiche da mettere in atto.Sul fronte interno si dovrà riprendere il lavoro di ottimizzazione delle risorse e di gestione del personale, sollecitando tutti gli interlocutori coinvolti nella realizzazione dei progetti (educatori, famiglie, scuole) attraverso un processo di responsabilizzazione individuale e sarà utile strutturare momenti di confronto e formazione per gli educatori ei quali siano coinvolti anche interlocutori territoriali.

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La relazione sociale - Area disabilità

La relazione socialeArea disabilità

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La relazione sociale - Area disabilità

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PROGETTI SOCIO-EDUCATIVI E SOCIO-ASSISTENZIALI PERSONALIZZATI PER PERSONE CON DISABILITA’ E LE LORO FAMIGLIE

IL PROGETTO

Il servizio si propone - sulla base di un progetto di sostegno individualizzato - di supportare con un intervento di tipo educativo e/o socio-assistenziale domiciliare i nuclei familiari che hanno al loro interno una persona con disabilità, minore o adulto (max 60 anni), con modesto o grave grado di non autosufficienza fisica e/o intellettiva (disabilità in percentuale superiore al 45%), con scarsa capacità organizzativa rispetto alla gestione di sé, della casa e della propria vita in generale, in situazioni di solitudine e di isolamento sociale e psicologico.

L’intervento a domicilio si propone di rispondere ai bisogni relazionali delle persone seguite, attraverso un supporto concreto funzionale alla cura di sé e del proprio ambiente di vita, a stimolare, recuperare e migliorare le capacità per mantenere il più possibile le autonomie. L’intervento, inoltre, è volto ad attivare quelle risorse presenti sul territorio in grado di supportare e facilitare l’integrazione nel tessuto sociale.

Il servizio può essere attivato su richiesta dei servizi sociali territoriali o su richiesta diretta della famiglia, si tratta infatti di un servizio in accreditamento con il comune di Milano che prevede l’inserimento della cooperativa nell’albo degli enti accreditati di zona 6 e di zona 3 e nell’albo cittadino.

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I NUMERI

2012 2013Persone seguite 41 47di cui minori 7 7Ore lavorate 6504,5 7954Educatori e operatori socio assistenziali 19 19Psicologi 1 1Ore di formazione 20 33Ore di Equipe 252 161Ore di supervisione 60 29,5

IL LAVORO DI RETE

Aumentate di un’unità le situazioni seguite in zona 3.• Aumentate in maniera significativa le situazioni private, soprattutto grazie a sinergia di filiera con altri • servizi, in primis CDD Casoretto (2 unità) e assistenza educativa scolastica (1).

PER IL 2014

Promuovere e gestire i cambiamenti organizzativi e di sistema della nuova domiciliarità• Implementare ulteriormente il lavoro in zona 3• Aumentare gli interventi privati, sollecitando nuove filiere con i nostri altri servizi •

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SERVIZI E PROGETTI SCUOLE NOVA MILANESE

IL PROGETTO

Il servizio di integrazione scolastica, attivo a Nova Milanese sin dal 1993, ha l’obiettivo di favorire l’integrazione degli alunni con disabilità residenti nel Comune, all’interno del contesto scolastico, nell’ottica di migliorarne la qualità di vita a scuola e con l’ importante obiettivo di promuovere la cultura dell’integrazione, per fare dell’esperienza scolastica una significativa esperienza di crescita sociale, formativa, educativa ed affettiva. L’efficacia e qualità del servizio è garantita dall’intervento qualificato di operatori specializzati, fortemente motivati, in collaborazione con le figure scolastiche di riferimento, la famiglia e i referenti territoriali.La continuità dei rapporti con le scuole e con il comune di Nova Milanese consente di offrire un intervento educativo di grande valore, basato su una solida relazione con gli operatori di riferimento. Dal 2012 il servizio di integrazione scolastica, ADH e Assistenti alla Comunicazione per persone con Disabilità Sensoriali del territorio dell’ambito di Desio è stato affidato al Consorzio Comunità Brianza, il quale ha poi provveduto ad assegnare SAS la gestione del servizio a Nova Milanese. Questo ha comportato una serie di cambiamenti a livello organizzativo che nel corso del 2013 si sono consolidati.

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I NUMERI

2012 2013Utenti minori 72

7 su comuni limitrofi 1 caso privato

79

Operatori 14 15Specialisti (psicologo supervisore) Consortili Consortili + 1 di SASResponsabile di servizio 1 1Ore impiegate con utenti 10395,68 10771,47Ore di formazione 173 70Partecipanti formazione 15 15Ore di équipe 229 263Ore di supervisione 107 115Direzioni didattiche coinvolte 8 9Sedi didattiche coinvolte 19 21

IL LAVORO DI RETE

La continua condivisione con i servizi sociali dei punti di forza e criticità del servizio ha permesso di consolidare buone prassi e migliorarne la qualità laddove necessario, con la ricaduta immediata di poter portare nuove progettazioni all’interno delle scuole, e la possibilità di essere riconosciuti come professionisti competenti e parte essenziale per un più efficace lavoro di rete.

Nel corso del 2013 si è proseguito nel percorso sperimentale sull’Attaccamento con la collaborazione ed il coinvolgimento di educatori e Psicologi di altre cooperative del consorzio.

PER IL 2014

Nel 2014 si continuerà nella collaborazione con il Consorzio Comunità Brianza, allargando lo sguardo sull’intero territorio delle Brianza per la realizzazione di servizi e progetti innovativi che rispondano ai tanti bisogni della zona, facendo rete con le altre realtà del privato sociale, le Istituzioni, i privati.

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SERVIZI E PROGETTI SCUOLE

IL PROGETTO

Il servizio di assistenza educativa scolastica è attivo a Milano dal 1993 e si propone di favorire l’inclusione degli alunni con disabilità, residenti nel comune di Milano, che frequentano le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, all’interno del contesto scolastico al fine di migliorarne il più possibile la qualità della vita scolastica. L’efficacia e la qualità del servizio è garantita dall’intervento qualificato di operatori specializzati, fortemente motivati, in collaborazione con le figure scolastiche di riferimento, la famiglia e i referenti territoriali.Un altro importante obiettivo del servizio è quello di promuovere la cultura dell’inclusione, per fare dell’esperienza scolastica una significativa esperienza di crescita sociale, formativa, educativa ed affettiva per tutti. La continuità dei rapporti con le autonomie scolastiche consente di offrire un intervento educativo significativo ed efficace, basato su una relazione consolidata con l’operatore di riferimento. A partire dall’anno scolastico 2012/2013 il servizio è stato accreditato dal Comune di Milano e a seguito di una modifica nella gestione del servizio da parte della Provincia di Milano, sono aumentati i casi di alunni con disabilità sensoriale presi in carico dalla cooperativa.

Negli ultimi anni il servizio ha ampliato l’offerta, e grazie a una accurata e meticolosa azione di diffusione sono stati realizzati:

Attività psicomotoria;• Progetto di educazione alla legalità De.Vi.L.S. (Detenuti Vicini alle Scuole);• Laboratori di educazione socio-affettiva Il colore delle emozioni• Progetti volti all’inclusione degli alunni con disabilità;• Progetti di alfabetizzazione rivolti agli alunni stranieri;•

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I NUMERI

2012 2013Alunni seguiti 285 364Di cui minori 259 336Ore utilizzate 41107 49570Educatori 112 110Ore formazione 120 110Ore supervisione 200 200Ore di equipe 210 210Autonomie scolastiche seguite 35 34Contratti con privati 1 3

IL LAVORO DI RETE

Il coordinatore del servizio è entrato a far parte del gruppo dei rappresentanti degli enti gestori accreditati. La storia ormai ventennale della cooperativa su questo servizio ha permesso di fare un passo in avanti anche nella gestione delle relazioni con gli interlocutori: oltre all’ormai consolidato lavoro di condivisione con gli insegnanti di riferimento, sono proseguiti infatti i numerosi incontri con i dirigenti scolastici e gli insegnanti referenti del sostegno, durante i quali sono stati trattati vari argomenti tra cui in particolare:

verifica dell’anno scolastico, i rapporti con la cooperativa e con gli educatori;• ipotesi di rinnovo dell’affidamento del servizio per il nuovo anno scolastico successivo ed eventuale • programmazione;presentazione Brochure con le nuove offerte di attività e progetti;• coprogettazione con alcune autonomie scolastiche di attività progettuali.•

Grazie alla fiducia raccolta e alla capacità di pensare e dare risposte sempre nuove, nel 2013 sono proseguite le progettazioni innovative iniziate nel precedente anno scolastico:

In collaborazione con l’Armani Junior Program è iniziato il progetto One Team volto al contrasto del • bullismo e alla promozione del tifo positivo.Prosegue, in collaborazione con la Coop. Progetto Integrazione (capofila) e il Consorzio Mestieri • (part- ner), la gestione del servizio di informazione, orientamento e mediazione culturale sui servizi dell’ambito territoriale di Cinisello Balsamo.In collaborazione con la DDS Nazario Sauro, le cooperative Comunità del Giambellino ed Eranos e • la Parrocchia del Santo Curato D’Ars, è proseguita la gestione del progetto “Il mondo che vorrei”, finanziato con un bando Cariplo, volto a promuovere il successo scolastico dei giovani con origini straniere e interventi di integrazione sociale e culturale.

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PER IL 2014

Nel 2013 si dovranno sviluppare e consolidare collaborazioni, co-progettazioni e partnership con i membri delle reti consortili di riferimento e con tutti gli altri soggetti del territorio, e accrescere i rapporti di collaborazione con altri servizi. Inoltre su fronte interno si vuole consolidare l’equipe, al di là delle ampie dimensioni assunte, valorizzando anche le competenze degli educatori e ampliando l’offerta formativa loro rivolta.

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CENTRO DIURNO PER PERSONE CON DISABILITÀCDD ITACA

IL PROGETTO

Il CDD Itaca, attivo già dal 1996 come servizio socio educativo, è stato accreditato come Centro Diurno per persone con Disabilità dal 2009, per 12 posti. E’ un servizio semiresidenziale socio sanitario - con funzioni educative ed assistenziali - a regime diurno (9.00-16.00) che accoglie persone di età compresa tra i 18 ed i 65 anni con disabilità psicofisica medio grave con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, disabilità con tratti psichiatrici, oligofrenia, patologia cromosomica, ecc.) con le finalità di:

sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero • di esprimersi e di instaurare relazioni amicali;sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una • maggiore autonomia sociale e personale;promuovere l’integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le • realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.);sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, • sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio.

Per rispondere al meglio alle esigenze personali, anche di supporto psicologico, di ciascun ospite, nel centro vengono organizzate attività individuali ad hoc all’interno della programmazione consueta (uscite sul territorio, gestione del tempo libero, utilizzo di software specifici, ecc.).Elemento fondamentale è la relazione con le famiglie degli ospiti sia per la condivisione e verificadel Progetto individualizzato, sia per un lavoro sinergico di sostegno, scambio e supporto.Inoltre si ritiene importante, nel rispetto dei Progetti di ciascun ospite, poter organizzare periodi di vacanza insieme (generalmente all’inizio del periodo estivo), per poter vivere anche questa esperienza comunitaria.

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I NUMERI

Nel 2013 è stato dimesso un utente a fine di luglio, mentre a metà settembre ne è stato inserito uno nuovo: il centro ha lavorato a piena saturazione di posti. Sono stati mantenuti gli standard garantiti grazie alla adeguata presenza del personale.

2012 2013Utenti 14 13Utenti minori 0 0Utenti privati 1 0Educatori 6 8Asa/Oss 2 2Psicologi (psicoterapeuta) 1 1Medico (Neuropsichiatra) 1 1Musicoterapeuta 2 2Psicomotricista 0 0Arteterapeuta 1 1Tecnico teatrale 0 0Volontari 0 1Tirocinanti 2 3Ore operatori riunioni equipe 93 83,5Ore di formazione 46 87Ore supervisione 27 25,5Ore operatori supervisione 137,5 157,5

IL LAVORO DI RETE

Collaborazione con la rete istituzionale e con i servizi della cooperativa

Si sono mantenuti costanti i rapporti con i referenti comunali (Ufficio CDD, Consiglio di zona 6, settori di altri assessorati), riconoscendo nel lavoro sinergico e nella continua condivisione una garanzia per il buon andamento del servizio, sia nella gestione ordinaria del servizio sia in quella straordinaria. Ad esempio, in occasione dei festeggiamenti dei 20 anni della cooperativa, con il patrocinio del Comune di Milano e del Consiglio di Zona 6 si è organizzata la Mostra “Venti oli per venti anni” presso il Seicentro A.Fois di Via Savona.

Inoltre il continuo raccordo e condivisione tra i responsabili degli altri servizi della cooperativa

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(anche attraverso riunioni sull’area specifica) ha permesso di scambiarsi strumenti di lavoro, ragionare insieme su progetti innovativi e quindi contribuire alla crescita della cooperativa.

Lo scambio di competenze

E’ proseguita la valorizzazione di competenze diversificate presenti all’interno della cooperativa. Sia all’interno che all’esterno del centro, in collaborazione con educatori specializzati in organico ad altri servizi della cooperativa sono state organizzate attività di Arteterapia, Manipolazione creativa, Kiatsu, Artigianato, Falegnameria, Terzo fuoco.Inoltre alcuni utenti ed educatori del servizio hanno partecipato ad eventi organizzati dal servizio Tempo Libero della cooperativa.

Collaborazione con la rete informale

E’ proseguita la collaborazione con le risorse all’interno della Parrocchia del Santo Curato d’Ars. Si è mantenuta anche l’attività di Danzaterapia presso l’Associazione “La Comune” presente sul territorio.

PER IL 2014

Nel 2014 si lavorerà per mantenere e rafforzare ulteriormente la rete, interna ed esterna, così da fornire in modo sempre più adeguato risposte mirate ai singoli bisogni - molto diversificati e variabili - degli utenti.

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POLO AUTISMO

IL PROGETTO

Il Polo Autismo si compone di due Centri Diurni per persone con Disabilità, il CDD CPA “Centro per l’Autismo” e il CDD SGA “Spazio Giovani Autismo”, il primo con 15 posti contrattualizzati con ASL e convenzionati con il Comune di Milano, il secondo con 10 posti contrattualizzati con ASL, non ancora convenzionati e operativo con Progetti Individualizzati con il Comune di Milano, con compartecipazione delle famiglie. Inoltre il Polo Autismo ha altre progettualità, lo Spazio Piccoli che accoglie minori con Disturbi dello Spettro Autistico, lo Spazio Alto Funzionamento / Asperger, dedicato a quelle persone con tale diagnosi, un servizio di formazione e consulenza scolastica e ha aperto una sezione autismo presso il Centro Colleoni.Il Polo Autismo nasce nel 1997 come Centro per l’Autismo, con l’obiettivo di creare un luogo adeguato ai bisogni delle persone con diagnosi di autismo o ad essa assimilabile e delle loro famiglie; nel 2005 il servizio per gli adulti si accredita come CDD, servizio semiresidenziale socio-sanitario con funzioni educative, sanitarie e assistenziali. Dal 1999 nasce un Servizio rivolto a bambini in età pre-scolare e scolare – Spazio Piccoli e Spazio Giovani – volto a fornire interventi di formazione, consulenza e supervisione nelle scuole oltre a terapie riabilitative e/o abilitative in spazi adeguati e parents training per i genitori. L’obiettivo è quello di una presa in carico completa, coordinata e continuativa nell’arco del ciclo di vita mediante l’attivazione di un lavoro di rete. Nel 2012, considerate le molteplici progettualità, diventa Polo Autismo.Il Polo Autismo opera conformemente alle Linee Guida Regionali e Nazionali della neuropsichiatria, seguendo il modello cognitivo–comportamentale e, valorizzando l’esperienza maturata in Spazio Aperto Servizi, porta avanti un proprio modello di presa in carico della persona orientato a tenere conto dell’insieme e non dei singoli pezzi che appartengono alla persona stessa, mettendo al centro del Progetto Globale la persona e la sua famiglia; è uno dei Poli del Coordinamento Regionale Sindrome Autistica e, un Servizio del Tavolo “Sindrome Autistica” dell’ASL Città di Milano e del Comune di Milano.Il servizio è rivolto a bambini, adolescenti e adulti con Disturbo dello Spettro Autistico - diagnosi di autismo, sindrome di Asperger, autismo ad Alto Funzionamento e patologie assimilabili.

Il Polo Autismo offre:

Presa in carico con Progetto Individualizzato;• Trattamenti educativi abilitativi e/o (ri)abilitativi;• Valutazione psicoeducativa;• Valutazione comportamento adattivo;• VAP-H• Software Senior Plus•

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Profilo Funzionale;• Interventi mirati per aree;• Consulenza scolastica;• Consulenza ad altre realtà;• Anamnesi familiare;• Parents training genitoriale;• Presa in carico familiare;• Formazione base;• Formazione di livello superiore;• Formazione sull’utilizzo dei test•

I NUMERI

2012 2013Utenti 54 62Utenti minori 37 44Utenti privati 22 29Educatori 11 8Asa/Oss 2 2Psicologi (psicoterapeuta) 3 3Medico (Neuropsichiatra) 1 1Musicoterapeuta 0 0Psicomotricista 1 2Arteterapeuta 1 1Tecnico teatrale 0 0Volontari 1 2Tirocinanti 4 4Ore riunione equipe 66 69Ore operatori riunioni equipe 780 551Ore di formazione 350 380Ore supervisione 66 69Ore operatori supervisione 850 627

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IL LAVORO DI RETE

Polo Autismo:

Spazio adulti, Spazio piccoli, Spazio adolescenti, Spazio alto funzionamento

Nella sua organizzazione, il Polo Autismo si articola nei seguenti quattro Progetti / Servizi e offerte:

“Spazio Piccoli” (dai 2 ai 11 anni) • CDD SGA “Spazio Adolescenti” (dai 12 ai 18 anni)• CDD CPA “Spazio Adulti” (dai 19 anni in su) • “Spazio Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento”•

Tutto il Polo autismo si rifà ai principi espressi dalle “Linee giuda per l’autismo” (SINPIA 2005, Ministero della Salute ottobre 2011 e Unità di Neuropsichiatria della regione Lombardia 2011). La presa in carico avviene attraverso la costruzione di un Progetto Individuale che si integra nella rete del Progetto di vita della persona nel suo territorio di appartenenza. La comunicazione, il confronto e la collaborazione con le Famiglie è un elemento essenziale del Progetto.

Progetto consulenza scolastica

Nel corso del 2013 è proseguito il lavoro di consulenza scolastica, in 44 scuole, mantenendo un alto livello di qualità, la richiesta è rimasta la stessa del 2012. La scelta di lavorare principalmente nelle scuole dei minori seguiti anche in terapia è stata mantenuta, anche se alcune situazioni di particolare bisogno sono state accolte solo come consulenza scolastica, di rete e familiare .La consulenza prevede la partecipazione e/o l’attivazione della rete dei servizi che operano con il minore. Attraverso questa azione si accompagna e supporta l’insegnante e/o l’operatore, e di conseguenza la persona disabile e la sua famiglia, nel delicato processo di definizione del Progetto di Vita, in relazione alle caratteristiche della persona stessa e delle sue capacità. Anche nel 2013 è stato realizzato un Progetto con lo snodo Milano Est.

Progetto unico autismo Juniores

A febbraio 2013 è iniziato il Progetto Unico Autismo Juniores, progetto finanziato da un bando regionale di sperimentazione. Il progetto ha previsto la realizzazione di terapie educative abilitative, riconosciute come interventi sanitari al pari della logopedia e della psicomotricità, in favore di 18 minori con diagnosi di Autismo. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il comune di Verano Brianza con noi come capofila.

Progetto asperger e autismo ad alto funzionamento

E’ proseguito, con 4 persone, il Progetto dedicato a persone affette da sindrome di Asperger o da Autismo ad alto funzionamento. Il Progetto prevede, come nostra modalità di lavoro, una presa in carico globale e

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un lavoro di rete, quindi consulenza scolastica, terapia “socializzante” diretta e lavoro con le famiglie.

Avvio progetto autismo Colleoni

Verso la fine del 2012 è stato avviato il Progetto Autismo Colleoni che ha previsto nel 2013 l’apertura di un servizio specifico per persone affette da Disturbi dello Spettro Autistico presso la via Colleoni. Nel 2013 è stato seguito un minore.

Collaborazioni con il Comune di Milano

Da settembre 2007 aderiamo al Tavolo Sindrome Autistica promosso dal Comune di Milano. Inoltre sono stati attivati, in situazioni di forte bisogno e difficoltà, progetti individualizzati specifici in piena collaborazione con il Comune stesso. Nel corso del 2013, attraverso un accordo tra comune e famiglie dei ragazzi inseriti nello “Spazio Giovani Autismo”, sono stati attivati 11 progetti individualizzati in compartecipazione.

Partecipazione al Coordinamento Regionale Sindrome Autistica

Il Coordinamento Regionale Sindrome Autistica è un tavolo di lavoro tecnico e politico che ha l’obiettivo di fare rete individuando delle linee guida comuni a cui aderire. Il coordinamento promuove la formazione continua e lo scambio di esperienze fra gli operatori che aderiscono. Anche nel 2013 abbiamo collaborato per la realizzazione di due percorsi formativi con la Provincia di Milano rivolti agli operatori e genitori.

Tavolo di lavoro ASL città

Nel 2013 la collaborazione e lo scambio con ASL Città di Milano si è intensificato sia per il “Progetto Unico Autismo Juniores” DGR 3239 e 499, sia per la fase di lavoro per il futuro progetto “Case Management”, DGR 392 della regione Lombardia.

Autoformazione

Considerati gli esiti dell’autoformazione degli anni scorsi, nel 2013 l’équipe del Polo Autismo che unisce le quattro équipe di lavoro adulti, adolescenti, piccoli e Asperger; ha deciso di proseguire con il percorso formativo interno.

Collaborazione con l’Associazione Sportiva Tuminelli, Associazione Negri, Associazione Shen, Associazione ANGSA

Anche nel 2013 è proseguita in modo fruttuoso la collaborazione con l’Associazione Sportiva Tuminelli che ha permesso di riattivare con il Consiglio di zona 3 il Progetto “Un canestro per tutti” rivolto sia ad un gruppo di persone minori che ad un gruppo di persone adulte affette da Disturbi dello Spettro Autistico.Con le altre realtà associative prosegue la fase di consolidamento rapporti e riconoscimento della realtà della cooperazione e da parte di Angsa Lombardia il sostegno a progettualità. Si sta attivando una nuova collaborazione con la Fondazione “Un futuro per l’Asperger”.

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PER IL 2014

Proporsi all’esterno con percorsi formativi sempre più innovativi.• Ri-proporre all’esterno la qualità specifica progettuale e la capacità di lavorare in Rete che hanno • contraddistinto la storia del Servizio e della cooperativa.Proseguire e concludere il Progetto Unico Autismo Juniores con fondi della Regione Lombardia • dedicato ai minori con riconoscimento sanitario della terapia educativa e del modello di lavoro del Polo Autismo.Portare a sistema la terapia educativa abilitativa con riconoscimento sanitario.• Ampliare il lavoro del Polo Autismo negli spazi di via Colleoni. • Consolidare le collaborazioni con Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia• Chiedere il convenzionamento per il CDD “Spazio Giovani Autismo”• Consolidare il Progetto sperimentale in collaborazione con l’Associazione Sportiva Tumminelli • “Un canestro per tutti”Attivare attraverso il Coordinamento Regionale Sindrome Autistica nuovi percorsi formativi rivolti a • operatori, dirigenti e famiglie.Attivare, tramite contrattualizzazione con Regione Lombardia e ASL città di Milano, il progetto del • Case Management.

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SERVIZIO

IL PROGETTO

Il CDD Casoretto, attivo dal 1999, è un servizio semiresidenziale socio sanitario - con funzioni educative ed assistenziali - a regime diurno (9.00- 16.00), accreditato per 30 posti che accoglie persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, con disabilità psicofisica medio grave, con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, oligofrenia, patologia cromosomica, ecc.) con le finalità di:

sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero • di esprimersi e di instaurare relazioni amicali;sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una • maggiore autonomia sociale e personale;promuovere l’integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le • realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.);sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, • sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio.

Di fondamentale importanza rimane l’attenzione ai percorsi individuali delle persone prese in carico e la conseguente programmazione che deve necessariamente adattarsi alle esigenze degli ospiti: la flessibilità dell’équipe e la capacità di assumersi e gestire le deleghe assegnate permette di modulare le attività con intensità diverse (es. lavoro al mattino, momento della giornata in cui la resa è maggiore, ampio spazio di riposo al pomeriggio).

Elemento fondamentale per una migliore presa in carico è la collaborazione con le famiglie: la condivisione del progetto individuale (co-costruzione e partecipazione ai momenti salienti) la partecipazione a momenti di festa, il sostegno, lo scambio e il supporto su varie problematiche tra cui quella relativa al futuro e al progetto di vita.

Le macro aree di monitoraggio rispetto alla qualità della vista delle persone possono essere così declinate: la relazione educativa, la presa in carico sanitaria, la gestione del tempo libero, il diritto alla vita indipendente. Su questi aspetti si costruiscono i progetti di vita delle persone e le strategie per raggiungere gli obiettivi.

CENTRO DIURNO PER PERSONE CON DISABILITÀCDD CASORETTO

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I NUMERI

2012 2013Utenti 30 30di cui minori 2 2Utenti privati 0 0Educatori 19 18Asa/Oss 4 4Psicologi (psicoterapeuta) 9 6Musicoterapeuta 1 1Volontari 11 9Tirocinanti 9 6Ore riunione équipe 69 67,50Ore operatori riunione équipe 734,50 668Ore formazione 136 77,50Ore supervisione 120 80Ore operatori supervisione 703 756

5 momenti individualizzati per il raggiungimento degli obiettivi di 5 persone• 6 famiglie hanno usufruito del sostegno offerto dall’area psicologica • 6 stage formativi svolti presso il Centro• 2 turni di vacanza per 2 differenti gruppi•

IL LAVORO DI RETE

Promozione del lavoro di rete con i servizi della cooperativa, le famiglie, le reti informali

Il CDD Casoretto investe concretamente nel lavoro di rete all’interno della Cooperativa attraverso la partecipazione alla riunione d’area e alla messa in comune di risorse sia in termini di personale che di mezzi e materiali. La condivisione di pensieri e progetti permette di essere innovativi e creare buone prassi per un miglior funzionamento dei servizi.Il confronto tra i responsabili dei centri diurni per persone con disabilità ha permesso di uniformare le procedure al fine di adempiere agli obblighi di legge previsti dalla Regione Lombardia: le ultime delibere della Giunta Regionale vincolano gli enti gestori a fornire prestazioni sempre più misurabili e pertinenti con gli obiettivi indicati nei progetti individualizzati delle persone seguite.L’équipe di lavoro collabora costantemente con le famiglie e gli altri interlocutori che hanno in carico

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le persone con disabilità che frequentano il centro (residenze) al fine di co-costruire progetti efficaci e misurabili. Sono previsti colloqui di condivisione e di monitoraggio del lavoro svolto.Altri ambiti in cui si sviluppa il lavoro di rete riguardano l’area sanitaria (proficua collaborazione con i medici del Progetto Dama dell’Ospedale San Paolo, con i medici di base degli ospiti, con gli psichiatri dei Cps, con la fondazione Sacra Famiglia per quanto riguarda il servizio odontoiatrico), le attività sul territorio (la biblioteca di via Valvassori Peroni, le piscine di Cologno M.se e Saini, il mercato della zona, la Parrocchia Santa Maria Bianca al Casoretto ecc.), le attività di formazione e tirocinio (collaborazione con le principali organizzazioni formative per la realizzazione di stage formativi al Centro).Le competenze interne alla cooperativa e la professionalità di alcuni educatori in organico, anche ad altri servizi, hanno consentito la realizzazione di un laboratorio sulla modificabilità cognitiva attraverso l’uso di un programma di arricchimento strumentale (PAS Basic) secondo il metodo Feuerstein, l’attività di giornalino, l’attività di Calcetto, implementando la costruzione delle reti con gli altri servizi della cooperativa e con altri centri del Comune di Milano.

Promuovere un lavoro di rete favorendo la collaborazione con l’Ente Pubblico e i suoi servizi territoriali

Il CDD Casoretto favorisce la costruzione di progetti di vita che consentano la vita indipendente della persona con disabilità attraverso dei percorsi di sperimentazione. Per questo motivo alcune persone hanno aderito al Progettami, progetto promosso da alcune organizzazioni del terzo e del quarto settore in collaborazione con Fondazione Cariplo e Comune d Milano, concretizzando la possibilità di trascorrere alcune settimane o mesi al di fuori del nucleo famigliare.Per coloro che hanno portato a termine in maniera positiva tali percorsi è stato possibile l’inserimento in strutture definitive, anche grazie al lavoro di rete con i servizi residenziali e territoriale del Comune di Milano.Spazio Aperto Servizi è una delle organizzazioni che coordina il tavolo di lavoro che raggruppa gli enti gestori e le associazioni/fondazioni a tutela delle zone amministrative 1/2/3 del Comune di Milano. Obiettivo del lavoro è quello di sensibilizzare le istituzioni in merito ai bisogni riscontrati e realizzare progetti inerenti alla qualità della vita delle persone con disabilità.

PER IL 2014

Nell’anno 2014 si lavorerà al fine di consolidare le procedure condivise con gli altri centri diurni della cooperativa onde rispondere al meglio alle normative e alle esigenze socio sanitarie delle persone seguite.Saranno incrementati gli incontri di rete circa i progetti di vita delle persone con disabilità: sono già stati stabiliti contatti con due organizzazioni per le attività di tempo libero, Pulce Allegra e Associazione Kolbe.Continua la collaborazione con l’ufficio residenzialità del Comune di Milano e con altri enti gestori per realizzare progetti di vita indipendente.Presentare e realizzare un luogo in cui possa avvenire la soddisfazione dei bisogni emersi dal territorio.

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IL PROGETTO

Il CDD Colleoni è un servizio semiresidenziale socio sanitario – con funzioni educative ed assistenziali - a regime diurno (9.00 – 16.00) accreditato con 30 posti che accoglie persone di età compresa tra i 18 e 65 anni, con disabilità psicofisica medio grave, con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, oligofrenia, patologia cromosomica, ecc..) con finalità di:

sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero • di esprimersi e di instaurare relazioni amicali;sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una • maggiore autonomia sociale e personale;promuovere l’integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le • realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.);sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, • sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio.

Il CDD fa una presa in carico dal punto di vista sanitario, psico-educativo, riabilitativo, assistenziale attraverso un progetto individualizzato, con obiettivi mirati per ciascun ospite.L’intervento individualizzato si pone in un’ottica di presa in carico globale, cercando di superare la frammentarietà della risposta al bisogno riscontrato.Elemento fondamentale per la migliore presa in carico è la collaborazione con le famiglie, sia in termini di condivisione del progetto individuale (co-costruzione e partecipazione ai momenti salienti) sia in ter- mini di programmazione generale delle attività del centro (coinvolgimento del Comitato di Partecipazione Sociale).Le famiglie sono considerate anch’esse fruitrici del servizio al pari dei loro congiunti, e risorse preziose per sviluppare in sinergia nuove progettazioni e nuove visioni. L’approccio di lavoro del CDD è di totale apertura e inclusione.Per creare più occasioni di incontro e confronto tra i genitori, bisogno emerso dall’indagine sul livello di soddisfazione del servizio che viene fatta annualmente, nel mese di novembre, è partito un percorso di sostegno alla genitorialità attraverso la costituzione di un gruppo di mutuo aiuto, condotto dallo psicologo del CDD, che affronta la tematica del “dopo di noi, durante noi”. Il percorso prevede incontri con cadenza mensile, e nei mesi di novembre e dicembre hanno partecipato 10/15 famiglie.

CENTRO DIURNO PER PERSONE CON DISABILITÀCDD COLLEONI

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I NUMERI

2012 2013Utenti 30 30Educatori 10 11Asa/Oss 3 3Psicologo (psicoterapeuta) 1 1Medico (neuropsichiatra) 1 1Musicoterapeuta/Psicomotricista/Tecnico teatrale 3 3Volontari 3 1Tirocinanti 2 5Ore riunione d’equipe 92 87,5Ore operatori riunione d’equipe 0 913,5Ore formazione 41 254,5Ore supervisione 67,5 58,5Ore operatori supervisione 0 653,5

IL LAVORO DI RETE

Collaborazione con la rete formale e informale

Anche quest’anno è continuata la collaborazione con il CDD Treves e Faravelli. Alcune competenze specifiche degli operatori del CDD sono state messe a disposizione anche di utenti di questi servizi. Quest’anno il CDD Treves ha messo a disposizione uno spazio molto ampio e luminoso all’interno della sua struttura per ospitare il gruppo di yoga integrato, permettendo così agli utenti del CDD Colleoni di fare un’esperienza molto positiva e di benessere. Questo spirito di lavoro in sinergia e collaborazione permette di vivere i propri servizi con confini più ampi, dove è possibile mettere in condivisione mezzi strutturali e competenze specialistiche per offrire interventi sempre più rispondenti ai bisogni degli ospiti.Il lavoro di rete ha permesso il riproporre all’interno della programmazione del CDD l’attività di bocce presso la bocciofila di Via Candiani, completamente gestita da volontari estremamente sensibili e disponibili, che hanno permesso al gruppo dei partecipanti di fare un’esperienza di grande partecipazione e soddisfazione.E’ continuata la collaborazione con l’associazione la Comune presso la quale viene svolta l’attività di “Danzaterapia” con grande competenza e coinvolgimento da parte della danzaterapeuta, sempre molto disponibile a confronti e scambi con l’equipe degli operatori.Il CDD ha partecipato attivamente al lavoro della rete dei servizi per la disabilità della zona 8, il Tavolotto, portando contributi e visioni sul proprio modello d’intervento, collaborando con le altre realtà che partecipano alla rete.

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Quest’anno è iniziata la collaborazione con La Casa delle Associazioni, servizio del Comune di Milano, che ha il compito di supportare e mettere in connessioni le associazioni che lavorano sul territorio, d’intercettare risorse ed opportunità e metterle in rete a favore delle realtà che lavorano in questa zona.

Collaborazione con i servizi della cooperativa e scambio di competenze

Da sempre la cooperativa sostiene i soci lavoratori nei loro percorsi di formazione e specializzazione, an- che personali, sposando la logica che queste specializzazioni abbiamo un’importante ricaduta sulla qualità degli interventi proposti all’interno dei propri servizi.Il CDD Colleoni ha beneficiato dell’intervento di diversi soci lavoratori specializzati che portano nel loro approccio terapeutico anche una grossa valenza educativa, che permette all’intervento stesso di essere più mirato ed efficace: l’intervento di arteterapia, musicoterapia, psicomotricità, laboratorio espressivo teatrale, lavorazione dell’argilla e decorazione su ceramica.E’ proseguito lo scambio di competenze con il CSE Spazioaurora, un gruppo del CDD ha continuato/sperimentato il laboratorio di argilla, “il terzo fuoco”, e decorazione su ceramica, e un’educatrice del CDD con formazione di tipo psicologico, ha condotto un gruppo di mutuo aiuto con gli utenti del CSE, il “circle time”.Ha preso avvio il progetto Autismo Colleoni che ha preso in carico una minore per 2 pomeriggi a settimana, con la quale ha lavorato un’educatrice con particolari competenze in quest’ambito d’intervento, distaccata dall’equipe del CDD.Per la realizzazione di questo progetto è stata fatta una ridefinizione degli spazi del CDD, all’interno della quale è stato predisposto uno spazio specifico per questi interventi, con le idonee caratteristiche.Da Gennaio a Marzo di sabato pomeriggio il Servizio Tempo libero ha portato, all’interno degli spazi del CDD, una proposta di animazione musicale che ha visto la partecipazione di 5/6 persone e 1 volontario. Da marzo a giugno ha preso avvio il progetto “dell’extra centro”, previsto dal piano di sviluppo delle proposte del CDD, il Polo Diurno Colleoni, a cui hanno aderito 2 ospiti del CDD.Il raccordo e la condivisione dei responsabili dei diversi servizi della cooperativa, anche attraverso momenti di riunioni sull’area specifica, permette di scambiarsi buone prassi, strumenti di lavoro, di ragionare sugli ambiti di sviluppo di nuove progettualità e quindi contribuire alla crescita della cooperativa.

PER IL 2014

Incrementare le proposte all’interno del progetto Polo Diurno Colleoni• Individuare nuovi ambiti di scambio e collaborazione con i CDD di zona• Coinvolgere un numero maggiore di volontari• Incrementare i rapporti con la parrocchia di S. Ildefonso•

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CENTRO SOCIO EDUCATIVO (CSE) SPAZIO AURORA

IL PROGETTO

Il CSE Spazio Aurora, nato nell’aprile del 2009 dalla trasformazione e unione degli SFA di Spazio Aperto Servizi e della cooperativa Aurora 2000, è un servizio semiresidenziale a regime diurno, con funzioni educative e sociali, rivolto a persone con disabilità di tipo psicofisico medio con diversi quadri clinici (sindrome di ritardo maturativo dello sviluppo psicomotorio, sindrome genetica, deficit cognitivi con ritardo mentale da lieve a medio, oligofrenia, patologia cromosomica ecc.), con livello di fragilità coerente ed appropriato con le prestazioni garantite dai CSE, quindi non riconducibili al sistema socio-sanitario ed età compresa tra i 18 anni e i 65 anni.Gli interventi socio-educativi e socio-animativi sono finalizzati:

all’autonomia personale • alla socializzazione • al mantenimento del livello culturale• propedeutici all’inserimento nel mercato del lavoro•

Elemento fondamentale è il coinvolgimento degli utenti e dei familiari, sia nei momenti di presentazione e verifica dei PEI, sia nei momenti di programmazione e verifica delle attività del servizio (anche tramite un questionario di rilevazione della soddisfazione). Lo scopo è il raggiungimento di una migliore condivisione su interventi educativi sempre più personalizzati e consapevoli e la possibilità di programmare attività sempre più rispondenti a interessi e bisogni di ogni singolo utente, in modo che il servizio sia sintesi del contributo di tutte le parti coinvolte.Inoltre si ritiene importante organizzare brevi periodi di vacanza insieme (generalmente all’inizio del periodo estivo), per permettere agli utenti di sperimentarsi nella gestione del quotidiano, di migliorare l’autonomia personale, di incrementare competenze e conoscenze, di incentivare la capacità di relazionarsi e di condividere spazi ed abitudini. Nello stesso tempo per la famiglia questi periodi divengono momento di sollievo nella gestione del quotidiano.

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I NUMERI

2012 2013Utenti 15 15Educatori 4 4Asa 1 1Psicologi 2 2Tirocinanti 6 4Volontari 9 6Ore riunione equipe 58 77Ore operatori riunioni equipe 191 309Ore di formazione 39 37Ore supervisione 19 19,5Ore operatori supervisione 58,5 78

IL LAVORO DI RETE

Collaborazione con i servizi della cooperativa e scambio di competenze

Il raccordo e la condivisione tra i responsabili degli altri servizi della cooperativa (anche attraverso riunioni sull’area specifica) permette di scambiarsi strumenti di lavoro, ragionare insieme su progetti innovativi e quindi contribuire alla crescita della cooperativa.La ricchezza di competenze diversificate all’interno della cooperativa continua ed essere valorizzata attraverso la realizzazione di laboratori specifici quali il “Laboratorio di Manipolazione dell’argilla/decorazione su ceramica” che, gestito da un’educatrice specializzata, è stato offerto anche ad utenti provenienti da altri Centri Diurni della cooperativa, ottenendo così oltre che un apprendimento di diverse tecniche artistiche e artigianali, uno spazio di incontro e confronto fra i diversi fruitori che appaiono positivamente coinvolti ed interessati all’incontro con l’altro.Prosegue l’attività sportiva di basket, iniziata nel 2010, aperta a utenti del CSE e del Servizio Integrato alla Famiglia, con l’obiettivo di coinvolgere il gruppo in una situazione ludica che permetta l’acquisizione di minime competenze rispetto a questo sport e stimoli la motricità: risultato è stato la nascita di una piccola squadra, che si ritrova a giocare presso una polisportiva di Milano.Inoltre altri ragazzi ospiti continuano a partecipare alle attività di calcetto offerte dal CDD Casoretto, così da formare un’unica squadra di Spazio Aperto Servizi.

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Collaborazione con la rete informale

Il gruppo attivo nell’attività di Basket ha aderito al progetto “SportivamenteInsieme” promosso dal Polo Ovest Disabilità (POD), animato da organizzazioni che si occupano di disabilità nelle zone 6, 7 e 8 del comune di Milano e volto a favorire, anche attraverso lo sport e il gioco di squadra, l’incontro tra giovani con disabilità e giovani normodotati.Questo progetto, avviato con un percorso di sensibilizzazione sul tema della disabilità e del volontariato giovanile presso due licei di Milano, proseguito con 4 allenamenti tra i nostri ragazzi e gli alunni di una classe del liceo Marconi, si è concluso con una giornata di gare sportive e premiazioni.Il Centro Sportivo Masseroni si è reso disponibile a ospitare gli allenamenti per l’attività di calcetto che ha avuto la sua naturale conclusione nella partecipazione a un torneo tra le squadre di alcuni CDD milanesi presso vari campi (Don Gnocchi, Don Calabria, Forza e Coraggio, Arci Corvetto, Centro sportivo Masseroni): tale attività permette di confrontarsi e socializzare con altri ragazzi che frequentano i servizi milanesi, rinsaldando vincoli di amicizia e favorendo la creazione di un vero spirito di squadra, che va oltre la singola appartenenza.

PER IL 2014

Il 2014 dovrà insistere, ancora, sul rafforzamento della presenza e visibilità del centro sul territorio di appartenenza, sul coinvolgimento dei familiari sia nei momenti formali che in quelli informali della vita del servizio, sulla collaborazione con gli altri servizi della cooperativa e sul maggior coinvolgimento dei volontari nella vita del CSE al fine di poter dare risposte sempre più adeguate e soddisfacenti agli ospiti del centro.

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TEMPO LIBERO

IL PROGETTO

Il servizio Tempo Libero si propone di:

garantire momenti e spazi di benessere, generalmente non scanditi da attività derivanti dai servizi • istituzionali, attraverso il miglioramento della qualità del tempo libero al fine di ottenere un generale arricchimento della vita di ogni persona, a maggior ragione se si tratta di soggetti che non sono in grado di farlo da sole;promuovere la persona disabile quale titolare di diritti: attraverso la frequenza e la partecipazione ad • eventi cittadini ed il più possibile aggregativi, attraverso i quali si intende porre l’accento sul fatto che la persona disabile è soggetto titolare degli stessi diritti garantiti ai tutti i cittadini;progettare, organizzare e gestire servizi e attività ricreative, animative ed educative di tempo libero • per bambini e ragazzi (es. centri estivi, oratori estivi, vacanze estive, …)

A chi si rivolge:

Il servizio è rivolto a persone con disabilità intellettiva di età compresa tra i 18 ed i 65 anni e loro famiglie e a minori.

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I NUMERI

2012 2013Utenti 56 64Educatori 28 31Volontari 5 4Tirocinanti 1 0Ore di formazione 0 25Ore di équipe 0 112

IL LAVORO DI RETE

Sono stati realizzati 8 weekend di sollievo presso la casa di Torre D’Arese, piccolo paesino in provincia di Pavia, a cui hanno partecipato gruppi omogenei per caratteristiche e affinità, formati da 4-6 ragazzi con 1 o 2 educatori e 1 volontario. Anche la vacanza di Pasqua, per 9 utenti e 4 operatori, è stata realizzata presso la stessa struttura in formula di autogestione.

Nel mese di dicembre è iniziato il laboratorio di musica presso gli spazi del CSE di piazzale Lugano in cui sono stati coinvolti 4 utenti: i partecipanti hanno preso confidenza con vari strumenti musicali e con ritmi sempre nuovi.

La vacanza di Capodanno si è svolta a Volterra per 16 utenti e 6 educatori che hanno alloggiato in una caratteristica villa di campagna del 1600, in formula di autogestione.

Durante il periodo estivo sono stati realizzati 4 turni di vacanza di 15 giorni ognuno, nelle località di Cervia e Aprica, in strutture alberghiere/casa per ferie, con pensione completa. Le strutture sono attrezzate con spazi esterni, spiaggia privata, piscina e hanno vicino luoghi di aggregazione dove è stato possibile passare i dopo cena. Questo tipo di vacanza permette agli utenti di vivere un periodo di vacanza godendo delle bellezze dei posti in sicurezza e con la presenza di operatori specializzati e esperti anche grazie alla continuità dell’equipe educativa impiegata.

Sono stati realizzati 3 incontri per il laboratorio di musica e movimento che si sono svolti presso gli spazi del CDD Colleoni, a cui hanno partecipato 5 utenti e 1 volontario: i partecipanti hanno preso confidenza con il proprio corpo e con musiche diverse.

Gli utenti hanno potuto beneficiare anche di 9 uscite serali: spettacolo televisivo, fiera dell’artigianato, happy-hours, pigiama party, circo, cene, musei. Le mete sono state scelte in collaborazione o su proposta degli stessi partecipanti. I gruppi mediamente erano formati da 6 utenti, un educatore e due volontari.

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COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI DELLA COOPERATIVA

Durante l’arco dell’anno il servizio di Tempo Libero ha sostenuto e collaborato con il Laboratorio Culturale di Quartiere Spazio98 per l’iniziativa “Barattiamo la Moda”. Ciò è avvenuto attraverso la raccolta degli abiti, il controllo e la cernita degli abiti da barattare e con la presenza di almeno due utenti, un educatore e un gruppo di volontari per l’intero arco della giornata.Durante i week-end di sollievo si è collaborato con le ospiti della comunità “L’inventore dei sogni” che hanno aiutato nella gestione della casa e nell’animazione con i ragazzi.Il CSE Spazio Aurora e il CDD Colleoni hanno messo a disposizione gli spazi per svolgere le attività laboratoriali.La collaborazione con la parrocchia di Torre D’Arese ha permesso, anche per il 2013 di poter usufruire dell’appartamento situato all’interno dell’oratorio.Durante l’arco dell’anno il servizio di Tempo Libero ha partecipato all’evento “ Tutti a tavola” iniziativa del Comune di Milano.

PER IL 2014

Individuare per le vacanze strutture nuove e diversificate per tipologia di ospitalità.• Potenziare la programmazione periodica di attività sul territorio di Milano.• Ricercare volontari per le attività.• Ampliare le attività presso la struttura di Torre D’Arese.• Organizzare eventi di raccolta fondi.• Ampliare la collaborazione con gli altri servizi della cooperativa .• Stabilizzare l’equipe• Mantenere la collaborazione con gli oratori per i supporto alle attività estive• Mantenere e consolidare le relazioni con le parrocchie con cui si è maggiormente collaborato•

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PROGETTO DI RESIDENZIALITÀ

IL PROGETTO

Residenzialità per giovani ed adulti con disabilità: Casa Edolo – Casa Bassini

Il progetto dal 2008 offre a giovani ed adulti con disabilità la possibilità di emanciparsi dal proprio nucleo familiare con la possibilità di una vita autonoma ed indipendente.Si parla di “Casa” nel senso più profondo del termine: le attività della vita quotidiana non sono quelle di una comunità o di un centro bensì quelle della casa, in cui poter organizzare la propria vita, il proprio tempo, secondo i propri desideri, bisogni, aspettative, sogni…

La vita in casa Edolo e Bassini si propone di:

Garantire una casa per il benessere delle persone che la abitano• Stimolare le autonomie e le potenzialità degli abitanti della casa• Offrire momenti di sollievo sia ai ragazzi sia alle famiglie• Accompagnare le famiglie in un percorso di graduale e positivo distacco•

Tutto questo è stato possibile e lo è ancora oggi, grazie alla partecipazione al grande progetto del Comune di Milano “PROGETTAMI”, che intende offrire percorsi sperimentali che permettano di costruire e verificare “durante noi”, il progetto di vita adeguato alle aspirazioni di ciascuna persona, affinché il “dopo di noi” non esponga il proprio figlio a situazioni di emergenza.

Casa Edolo è accreditata presso il Comune di Milano come CARD mentre Casa Bassini è accreditata come micro comunità.

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La relazione sociale - Area disabilità

I NUMERI

2012 2013Utenti 33 30Educatori 26 18Volontari 3 5Psicologi 1 1Ore di Equipe 300 320Ore di formazione 65 0Ore di supervisione 40 40

IL LAVORO DI RETE

Un tema così importante e delicato è certamente una sfida che non può vederci soli nell’affrontarla, e per questo i rapporti con il Comune di Milano, LeDHA, la Fondazione Idea Vita (con il prezioso lavoro dei Monitori) sono stati e sono determinanti per la riuscita del progetto e per la qualità dello stesso, soprattutto per giungere alla stabilizzazione delle sperimentazioni.

Preziosissimo è il ruolo nelle azioni di sostegno e raccolta fondi rivestito dal Lions club, Banca Intesa San Paolo, Fondazione Intesa San Paolo, l’Associazione Bambini Cri du Chat, numerosi privati cittadini.

PER IL 2014

Si continuerà con le sperimentazioni attraverso PROGETTAMI e si darà stabilità alle persone che a seguito delle sperimentazioni ormai pluriennali, hanno scelto Casa Edolo e Casa Bassini come loro casa definitiva.Si lavorerà in rete per ampliare l’offerta di residenzialità integrandosi con i nuovi modelli di Welfare comunitario, con un particolare sguardo all’Housing Sociale.

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La relazione sociale Coesione sociale e innovazione

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SERVIZIO DI CUSTODIA SOCIALE

IL PROGETTO

Il servizio di custodia sociale è un servizio di prossimità a sostegno alla domiciliarità utile a prevenire fenomeni di emarginazione e solitudine e a supportare i cittadini in condizioni di fragilità sociale.Le finalità del servizio sono:

fornire sostegno ai cittadini condizioni di disagio e fragilità sociale in modo prioritario ad anziani e • persone con disabilità residenti in alloggi ERP, e avvicinarli ai servizi territoriali e alla fruizione dei servizi offerti dalle istituzioni, migliorando il rapporto tra il cittadino e i servizi stessi (A2A, uffici di gestione e assegnazione alloggi pubblici, ecc);favorire l’informazione, l’orientamento e l’accompagnamento dei cittadini e delle loro famiglie alle • risorse e ai servizi territoriali;fornire risposte e servizi anche a cittadini non residenti in alloggi ERP, laddove emergano particolari • bisogni;contribuire al consolidamento di reti e di processi di socialità e coesione sociale con lo scopo di • prevenire e contrastare fenomeni di solitudine ed emarginazione e di favorire la conoscenza e l’utilizzo delle risorse del territorio;integrare e supportare il lavoro dei servizi territoriali per intercettare e monitorare bisogni sul territorio • e fornire risposte possibili all’immediata necessità, anche attraverso la valorizzazione e collaborazione delle portinerie sociali.

Il Servizio è presente in tutta la città di Milano. Spazio Aperto Servizi, in ATI con le cooperative Lo Scrigno, Genera, La Cordata, gestisce il servizio nelle zone 1, 5, 6.Il custode sociale opera in continua collaborazione con altri servizi territoriali, in primis con il servizio sociale che da mandato ai custodi di operare sulla base di progetti individualizzati o progetti di intervento, condivisi anche con i referenti dei custodi. In quest’ottica il custode:

partecipa ad un monitoraggio della situazione complessiva degli stabili e dei residenti più fragili, • nell’ottica della prevenzione sociale e sanitaria, potendosi anche avvalere del contributo del vigile di quartiere, del vicinato dei comitati inquilini e dei capi scala;ascolta le richieste e le problematiche e si attiva per la loro soluzione integrando le prestazioni dei • servizi esistenti, sulla base di un progetto individuale concordato;mette in atto un progetto all’interno di una programmazione settimanale concordata e condivisa;•

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mantiene relazioni con i caregivers e con le figure preposte alla cura degli utenti (familiari, medici di • base, medici specialisti, terapeuti, ecc...);invia e riceve segnalazioni di situazioni complesse e si attiva per la soluzione di situazioni di • emergenza;se programmato fornisce servizi (accompagnamenti per commissioni e visite mediche, disbrigo • pratiche, acquisto generi prima necessità e farmaci, piccoli aiuti domestici o cura della persona, ecc…);facilita l’accesso e l’utilizzo corretto dei servizi pubblici e/o privati sul territorio, con una azione di • informazione e orientamento;promuove e crea occasioni di socializzazione, fa circolare le informazioni relative alle stesse (orari e • servizi, feste, parrocchie, ecc…) e favorisce il supporto delle reti informali (vicinato, familiari) anche attraverso meccanismi e dinamiche di mutuo aiuto negli stabili

I NUMERI

2012 2013Utenti seguitiTot lotto (zona 1, 5, 6) 249+760+821 248+797+733

Nuovi utenti tot lotto (zona 1, 5, 6) 26+284+148 10+306+108

Ore impiegate 0 0

Tot lotto (zona 1, 5, 6) 7309,5+21860+34754,5 7612+17434+28080,5

Ore equipe lotto 4000 4300

Ore equipe referenti 250 336

Ore di formazione 45 960

Ore supervisione referenti e custodi 50 400

OperatoriTot lotto (zona 1, 5, 6) 6+18+30 6+16+23

Sportelli di prossimitàSportelli attivi 8 8

Ore impiegate 810 632

Spazi di socializzazione 11 12

Ore impiegate 990 1368

Operatori complessivi coinvolti 30 28

Note:Tutti i dati riportati si riferiscono all’attività complessiva dell’intera ATI (cooperative Spazio Aperto Servizi + Lo Scrigno + Genera + La Cordata)

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IL LAVORO DI RETE

Nel corso dei mesi di febbraio-marzo 2013, il Comune tramite IRS ha realizzato un percorso di condivisione del documento “Linee guida per un esercizio efficace del ruolo del custode sociale” con tutti i custodi sociali della città. Il percorso ha consentito di condividere la nuova mission del servizio e del ruolo del custode sociale, discutere e consolidare alcune funzioni proprie al ruolo del custode, fornire competenze per migliorare i processi di assunzione di ruolo, fornendo strumenti per l’analisi dei bisogni di situazioni complesse che i custodi possono trovarsi ad affrontare.Tale azione formativa, insieme alla precedente (anno 2012) di ricerca e laboratorio, è confluita nel rapporto di valutazione redatto da Irs e Amapola nell’aprile 2013 e condiviso con Comune di Milano e Enti Gestori del Servizio a livello cittadino.

A partire da novembre 2013 il Comune di Milano ha realizzato, sempre tramite Irs, un percorso di consultazione del terzo settore per sviluppare un nuovo sistema di accreditamento della domiciliarità. La prima fase del lavoro è consistita nello studio di fattibilità finalizzato alla collocazione del servizio di Custodia sociale all’interno di questo piano.

Sportelli informativi aperti a tutta la popolazione del quartiere, attività di gruppo e di socializzazione

Il Servizio prevede la possibilità di attivare “sportelli di prossimità” in collaborazione con Aler e/o realtà/agenzie del Territorio, che svolgano azione di informazione, orientamento, consulenza o che realizzino azioni di socializzazione o micro progetti rispondenti alle esigenze della popolazione della zona. Gli obiettivi sono quello di far conoscere e rendere visibile il Servizio, così che la popolazione sappia di potersi rivolgere ai custodi in caso di necessità, e quello di far nascere risposte/micro progetti di socializzazione/coesione, con l’intento di favorire la creazione di legami e di esperienze che possano nel tempo essere portate avanti in autonomia dai cittadini. Il custode diviene così promotore di coesione sociale, attivatore di risorse presenti sul territorio, connettore tra bisogni e opportunità, facilitatore nella ricerca di soluzioni collettive a necessità individuali.Il Servizio offre inoltre svariate opportunità di socializzazione che i custodi sono chiamati a declinare sul territorio e che li impegnano settimanalmente (cinema, pranzi al ristorante gratuiti) o in occasioni particolari (teatri, stadio…).All’interno del piano della socialità, nel luglio 2013 sono state realizzate due feste del vicinato nei territori di via Neera e via Solari, che hanno coinvolto l’intero quartiere.

Collaborazione con le reti formali e informali del territorio

Il Servizio di Custodia Sociale, per perseguire la sua mission, necessita anche di una collaborazione costante con il Comune di Milano -assessorato- e con gli altri gestori sul territorio milanese, in modo da poter ricentrare e ricondividere gli obiettivi e l’andamento del servizio. Nel 2013 ci sono state alcune occasioni che hanno permesso di condividere proposte e problematiche, oltre a dare il via al percorso

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di definizione del nuovo piano della domiciliarità. Inoltre, a livello più operativo, risulta fondamentale il confronto con i Servizi Sociali Comunali e con tutta la rete di servizi pubblici e privati, nonché con le associazioni di volontariato e le varie agenzie del territorio. Questo richiede l’attivazione di un dialogo e di una cooperazione effettiva, che si raggiunge attraverso il confronto operativo su singoli casi, attraverso la condivisione di prassi e metodi di lavoro e incontri che portino alla nascita di ulteriori progetti e collaborazioni.

La rete interna: l’ATI

Il confronto periodico tra le 4 cooperative dell’ATI è stato fondamentale per tenere vivo il dialogo interno, per definire strategie e orientamenti, per fare valutazioni e prendere decisioni sinergiche e condivise.

PER IL 2014

Nel 2014 dovrà proseguire il lavoro a livello qualitativo impostato e condiviso con tutta l’ATI e con i servizi sociali delle zone 1, 5 e 6, oltre che con i servizi territoriali. Si dovrà continuare a contribuire alla crescita del servizio in un’ottica di sempre miglior rispondenza al bisogno, proseguendo il confronto con il Comune di Milano e con le organizzazioni titolari della gestione del servizio sulle altre zone di Milano.Si andrà a concludere lo studio di fattibilità realizzato con IRS e il Comune di Milano, per l’inserimento del servizio di custodia nel nuovo piano della domiciliarità, che sfocerà in una proposta di accreditamento degli enti gestori nelle diverse linee di prodotto che comporranno il sistema.

Internamente, si punta a rispondere agli ultimi mandati del servizio e a riorganizzarsi per far fronte al nuovo, complesso e articolato piano dei servizi domiciliari, che richiede una forte sinergia e connessione di tutti i servizi in essere al fine di fornire alle famiglie una risposta ai loro bisogni che sia unica ma al contempo articolata e professionalmente strutturata.

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PROGETTO PUNTO E LINEA COMMUNITY HUB GIAMBELLINO

IL PROGETTO

Il “Progetto Community Hub Giambellino” è un progetto di coesione sociale attivo nel quartiere Giambellino che si inserisce all’interno del “Progetto Punto e Linea”, fi nanziato da Fondazione Cariplo, (territori di Giambellino, Baggio, Barona e Grattosoglio) e che si propone di sperimentare nelle periferie urbane della città di Milano un intervento di coesione sociale che punti alla valorizzazione delle risorse esistenti a livello locale e alla loro integrazione nella prospettiva della costruzione di una rete di luoghi attrattori, volti a favorire l’aggregazione e lo sviluppo delle relazioni sociali.

Punto e Linea è un progetto triennale e il fi nanziamento si è concluso a luglio 2013.

L’Hub è spazio d’incontro e di relazione tra gli abitanti, strumento per organizzarsi e realizzare iniziative volte a migliorare il quartiere e la vivibilità, luogo dove trovare informazioni. Attraverso eventi, laboratori, progetti e attività, l’Hub propone una partecipazione attiva alle persone in modo da contrastare l’isolamento e la frammentazione delle persone e delle realtà che agiscono in quartiere.

Il progetto ha la sua sede nella Casetta di via Odazio 7 e vede attive, oltre a Spazio Aperto Servizi, una rete di Cooperative e Associazioni che lavorano e collaborano con il supporto attivo di abitanti e volontari del quartiere. Nel 2013 le realtà hanno collaborato alla realizzazione del progetto, oltre a Spazio Aperto Servizi, la Cooperativa Comunità del Giambellino, la Cooperativa A77, la Cooperativa Azione Solidale, l’Associazione Samarcanda, l’Associazione Seneca, l’Associazione Giambellitaly, l’Associazione il Balzo, l’Associazione CNGEI gruppo scout MI 7, oltre all’Associazione Dynamoscopio, , l’Associazione Le Radici e le Ali, la Cineteca dei Ragazzi, l’Auser e l’Unione Inquilini. Quindi oltre ai partner di Progetto (Spazio Aperto Servizi e Comunità del Giambellino) sono attive e partecipano svariate realtà che a diverso titolo collaborano insieme a singoli cittadini che volontariamente si impegnano nel progetto. Tramite assemblee e tavoli di lavoro, la programmazione delle attività è stata condivisa e preparata con tutti i diversi attori. L’equipe di lavoro è rappresentativa di questo lavoro di rete, essendo formata da 5 operatori provenienti da 5 realtà differenti.

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I NUMERI

2012 2013Cooperative coinvolte 4 4Associazioni coinvolte 7 7Altre realtà/associazioni che hanno 12 12Operatori del progetto 5 5Volontari attivi del progetto 70 70Eventi 10 7Abitanti coinvolti negli eventi 850 700

IL LAVORO DI RETE

Nell’anno 2013 l’Hub ha avuto un fitto programma di azioni ed eventi:

Giornate di festa ed eventi per tutti gli abitanti (feste per bambini e famiglie, domeniche ambientali, • feste con performance artistiche,…): il Progetto propone anche eventi in quartiere per promuovere esperienze di socializzazione e occasioni per aumentare la vivibilità del Giambellino e in particolare durante la primavera e l’estate sono state organizzate diverse feste di quartiere tra le quali l’evento culturale “Giambellico del mondo 2” che ha coinvolto di tutte le realtà del quartiere e molti volontari e ha visto la partecipazione di diverse centinaia di abitanti.Attività per anziani del quartiere (pomeriggi di socializzazione, ginnastica dolce)• GiambellGarden: un’esperienza di giardinaggio comunitario nata da una proposta di un abitante • del quartiere giardiniere, pensato per tutte le fasce d’età, con cadenza settimanale, che ha visto la partecipazione di circa 20 persone tra bambini, ragazzi, adulti e anziani e che ogni volta si conclude con un pranzo autorganizzato a cui possono partecipare tutti gli abitanti del quartiere. Nel 2013 è proseguita l’attività di creazione di aiuole fiorite di abbellimento del giardino di via Odazio.Azioni nei cortili delle case popolari intorno alla casetta (rassegna di proiezioni di film, sportelli, …)• Progetto Memoria Giambellino• Laboratori e workshop (Critical Fashion, uncinetto, danza, montaggio video,…)•

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PER IL 2014

Concluso il finanziamento del Progetto Punto e Linea, nel 2014 sarà necessario capire come proseguire il progetto di coesione sociale sperimentato in questi anni tra le organizzazioni e gli abitati del quartiere Giambellino.

Sarà indispensabile ridefinire con il CDZ6 la disponibilità dello spazio della Casetta di via Odazio 7 e presentarsi come realtà attive sul territorio per ottenere finanziamenti che possano garantire la prosecuzione del lavoro di questi anni.

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SPAZIO 98 LABORATORIO CULTURALE DI QUARTIERE

IL PROGETTO

Il progetto nasce grazie all’assegnazione, tramite bando, di uno degli spazi, uno spazio di circa 50mq, sito all’interno di un’area di edilizia residenziale sociale tra via Gallarate e Via Appennini, denominata “Abitare a Milano la casa come servizio” di Regione Lombardia e ALER Milano.L’idea su cui si fonda il progetto è di considerare l’intervento come un sistema integrato di abitazione e servizi, la cui fruibilità è rivolta all’intera zona su cui esso gravita.

Da qui nasce Spazio98, Laboratorio Culturale di Quartiere, spazio pensato come punto d’incontro, fulcro e catalizzatore degli interessi, delle aspirazioni e dei sogni, uno spazio multifunzionale di socializzazione e integrazione, con l’ambizione di supportare la crescita della persona, lo sviluppo degli interessi individuali e la riappropriazione dello spazio urbano.

I NUMERI

2012 2013Cooperative coinvolte 12 12Associazioni coinvolte 7 8Altre realtà/associazioni che hanno collaborato 12 12Operatori del progetto 2 2Volontari attivi del progetto 6 7Eventi 24 26Abitanti coinvolti negli eventi 200 250

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IL LAVORO DI RETE

Grazie alla collaborazione con altri servizi della cooperativa stessa, ha ottenuto una progettazione più stabile di appuntamenti per l’intero 2013:

Tempo Libero: Fashion Swap (“Barattiamo la moda”, 1 domenica al mese)• Servizio Minori e Famiglie progetto legge 285 “Una famiglia per le famiglie”• Spazio compiti e spazio ludico/ricreativo per pre-adolescenti e appuntamenti laboratoriali creativi per • famiglieSoci e donatori: “Donate un libro, creazione di una libreria gratuita”• Associazione Imprevisti su misura: “Lezioni di improvvisazione teatrale”• Associazione TerraLuna: ” Il laboratorio dell’ affettività mamma papà bambino”• Generazione EXPO: Laboratori di arte e fotografia•

Sono state inoltre instaurate relazioni di rete con altri soggetti del no profit appartenenti alla stessa zona 8, al fine di consolidare un progetto partecipato per l’intero quartiere, collaborando per tutto il 2013 ad attività di coesione sociale, attraverso laboratori creativi e momenti di condivisione degli spazi comuni.

PER IL 2014

Possibilità di mantenere i servizi già in essere, grazie alla partecipazione di Servizi della cooperativa stessa e sviluppare collaborazioni con realtà/associazioni per la creazione e lo sviluppo di progetti ludico educativi culturali che favoriscano al territorio buone pratiche di coesione sociale.

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CENNI DI CAMBIAMENTOHOUSE & HOME

IL PROGETTO

Sostenere l’abitare sociale temporaneo di ragazze neo-maggiorenni in uscita dai percorsi di tutela e di nuclei familiari stranieri con minori nell’ambito del progetto abitativo sperimentale “Cenni di cambiamento”

La cooperativa ha avviato questo nuovo servizio di housing sociale, grazie alla partecipazione al bando a due fasi promosso da Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto abitativo sperimentale Cenni di Cambiamento, cogliendo la continuità con quanto già svolto negli anni nel contesto milanese e condividendone lo spirito, vicino ai valori fondanti della stessa. Si è giunti ad elaborare questo progetto attraverso lo studio e la valutazione dei bisogni del contesto milanese e dell’utenza alla quale sono rivolti gli altri servizi della Cooperativa vedendo in “Cenni di cambiamento” il completamento e l’integrazione di un processo di offerta integrale di servizi che si fa carico di persone in difficoltà lungo tutto il percorso di vita, attraverso tipologie di servizio differenziate ma integrate. Questa iniziativa si correla da un lato al Progetto Emergenze Sostenibili, frutto della collaborazione tra soggetti del privato sociale e il Comune di Milano, dall’altro alla pregressa esperienza della cooperativa rispetto a progetti rivolti all’autonomia di neo maggiorenni.L’intento del progetto è coinvolgere la cittadinanza locale al fine di favorire al massimo i processi d’integrazione sociale di neo-maggiorenni e nuclei familiari con minori in emergenza abitativa e favorire il raggiungimento dell’autonomia socio-abitativa anche in periodo di crisi economica e mancanza del lavoro: infatti l’acquisizione dell’autonomia abitativa e di una condizione di benessere familiare e personale migliore consente alle persone di riconquistare una posizione di cittadino attivo, integrato nel contesto milanese. Lo sviluppo di una rete cittadina a sostegno di queste fasce della popolazione è quindi sia strategia di intervento sia obiettivo dello stesso. Le azioni di costruzione di comunità territoriale partecipata previste dal progetto si sviluppano in macroaree: reti di sostegno e solidarietà (costruzione di una rete di nuclei familiari di appoggio, definizione e implementazione di modelli di “socialità utile”, animazione culturale territoriale) e interventi socio-educativi individualizzati (creazione di una rete di soggetti formali ed informali a sostegno dei percorsi di emergenza abitativa, sostegno personalizzato a i ragazzi neo-maggiorenni e ai nuclei familiari in emergenza abitativa per accoglienza abitativa temporanea, analisi e osservazione dei nuclei familiari, accompagnamento sociale ai nuclei accolti). Il nuovo servizio è quindi l’unità di offerta mancante, finora solo parzialmente sperimentata nella propria struttura complessiva di presa in carico, e diventa occasione per la sperimentazione di un nuovo servizio corrispondente ai pensieri progettuali già in essere nella Cooperativa.

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I NUMERI

2013Organizzazioni coinvolte 11Altre realtà 3Referenti progettuali 2Operatori del progetto 1Incontri di coprogettazione 5 ggEventi 1Abitanti coinvolti negli eventi 300Incontri enti gestori 3

Il progetto nel 2013 si è sviluppato nella sue fasi di coprogettazione con tutti gli altri soggetti del privato sociale e Fondazione Cariplo e di impostazione e avvio dei due servzi accolti: gli appartamenti verranno abitati a partire dal 2014

Incontri di coprogettazione: 5 giornate

Organizzazioni coinvolte: 11 organizzazioni del privato sociale (Adelante Dolmen, AIBI, Arimo, Associazione Don Gnocchi,Azione solidale, Fondazione Fratelli San Francesco, Handicap Su la Testa, Saman, Spazio Aperto, Spazio Aperto Servizi, UILDM), il gestore sociale Dar Casa, Fondazione Housing Sociel e Fondazione Cariplo

Incontri tra enti gestori post co progettazione: 3

IL LAVORO DI RETE

Il progetto è stato suddiviso in tre fasi:

presentazione di un pre-progetto a Fondazione Cariplo1. coprogettazione con tutti gli enti ammessi a questa seconda fase2. presentazione del progetto definitivo a Fondazione Cariplo e avvio delle attività proposte3.

La seconda fase ha rappresentato una esperienza di effettivo lavoro di rete: ogni organizzazione ha con- diviso la propria idea progettuale e nell’arco delle 5 giornate dedicate alla coprogettazione si è costruito un percorso volto alla definizione di un patto di coabitazione e di co costruzione di un abitare sociale innovativo sottoscritto da tutti gli enti), che ha portato alla stesura di un documento comune che è il fondamento dell’”abitare in cenni” di ogni ospite delle 11 organizzazioni.

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Questo tipo di lavoro non si è esaurito nella fase di coprogettazione ma ha avuto seguito nei mesi successivi alla presentazione del progetto definitivo poichè il confronto e la costruzione di un percorso comune è considerato elemento di valore e di arricchimento da e per ogni organizzazione coinvolta. Frutto operativo immediato di questo lavoro di rete è stata la possibilità di portare a beneficio di altre organizzazioni e de loro ospiti, esperienze e risorse, realizzando così sia da subito quell’esperienza di co housing in cui ogni abitante è risorsa e soggetto attivo della comunità.

PER IL 2014

Il 2014 sarà l’anno in cui gli appartamenti verranno abitati dalle persone che sono state individuate comei beficiari del progetto:

ragazze neo maggiorenni in uscita da comunità, che devono terminare percorsi di autonomia • (temporeneità della permanenza)famiglie in situazione di emergenza abitativa causa sfratto, cui viene data una collocazione • temporanea in attesa di una sistemazione definitiva.

Il 2014 quindi sarà l’anno in cui si sperimenterà la realizzazione di quanto pensato, condiviso e voluto insieme agli abitanti di Cenni, a Fondazione Cariplo a Fondazione Housing sociale e a tutti gli altri enti gestori: la creazione di un nuovo modo di abitare in un conesto responsabile e collaborativo, in cui la dimensione relazionale e di equa distribuzione siano la cornice per il percorso di coinvolgimento e inserimento di soggetti fragili.

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UNA FAMIGLIA PER LE FAMIGLIE

IL PROGETTO

Il Piano di Zona 2009-11 sottolinea l’importanza di “vedere la famiglia non solo come “consumatore passivo” di servizi, ma anche come “soggetto attivo”, capace di produrre essa stessa una quota rilevante di capitale sociale primario”. Partendo da questo principio il progetto UNA FAMIGLIA PER LE FAMIGLIE, finanziato con i fondi della legge 285/97, si propone l’intento di offrire un servizio aperto al territorio in cui la famiglia non compaia solo come oggetto di prestazione, ma anche come protagonista in grado di generare risorse e strutturare risposte ai bisogni sociali. Il progetto prevede l’attivazione di un vero e proprio Centro per le famiglie del territorio volto a promuovere condizioni di benessere, coesione e inclusione sociale e a sostenere i nuclei famigliari mediante la costruzione di legami di solidarietà tra famiglie e gruppi sociali.

“Action 4 young” spazio compiti e ludico-creativo per ragazzi pre-adolescenti. Uno spazio pensato per ragazzi dagli 11 ai 14 anni come supporto ai compiti, ma anche come luogo di svago attraverso la proposta di laboratori ludico-ricreativi. “Action 4 young” è gestito da educatori, volontari ex- insegnanti e da esperti di laboratori creativi e si realizza su due diversi territori della città di Milano,: Via Appennini, 98 e via Mancinelli,3.Nell’intento di valorizzare il contatto fra i minori che vivono situazioni di difficoltà e quelli che dispongono di maggiori risorse al fine di promuovere processi di inclusione e coesione sociale, le attività saranno aperte a tutti i minori della zona, ma offriranno una particolare attenzione ai minori che affrontano situazioni di criticità.

Sportello Educativo

Lo sportello educativo è uno spazio di accoglienza ed ascolto rivolto ai genitori per migliorare le competenze educative nella relazione con i figli a partire dalle risorse e potenzialità che questi manifestano andando così a lavorare sul rinforzo di queste e sul potenziamento di aree più fragili. Caratteristica fondamentale è la flessibilità del servizio che può essere modulato rispondendo alle esigenze della famiglia in modo personalizzato attraverso colloqui individuali con genitori e minori, con gli insegnanti, con i servizi territoriali o altre agenzie educative di riferimento. Il servizio vede la partecipazione di una pedagogista che si occuperà di orientare i genitori circa i bisogni e le difficoltà dell’età adolescenziale e i diversi cambiamenti dell’età evolutiva. In ipotesi la strutturazione di percorsi di piccoli gruppi con temi di pertinenza ai bisogni delle famiglie che utilizzano il servizio in modo continuativo.

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La relazione sociale - Coesione sociale e innovazione

“Spazio famiglie” luogo di incontro per i minori e le proprie famiglie.

Spazio rivolto ai minori dai 3 ai 10 anni e ai loro famigliari volto a promuovere momenti di coesione e di scambio fra le famiglie che partecipano alla vita del Centro. Le attività si svolgeranno nel fine settimana e comprenderanno momenti di gioco, di laboratorio e di festa. In questo modo i minori avranno l’opportunità di condividere con i genitori e con i pari una situazione privilegiata di gioco in un ambiente protetto e strutturato. Allo stesso modo gli adulti possono trovare uno spazio di incontro, confronto e condivisione di esperienze con altri genitori e potranno avere l’occasione di stare insieme con i propri figli e di osservarli in un ambiente appositamente pensato per loro.Lo Spazio Famiglie si configura anche come un’opportunità per favorire l’incontro fra le Famiglie Tutor e i nuclei parentali della zona attivando nuove forme di legame.Gli incontri saranno condotti da due educatori esperti dei processi di crescita, che attraverso il gioco e la creatività guideranno i bambini e i loro genitori. Favoriranno gli scambi fra adulti, fra minori e fra adulti e minori guidandoli verso un confronto dove la circolazione delle esperienze e delle competenze possa diventare un patrimonio condiviso.

I NUMERI

2012 2013Minori seguiti

4 3Una Famiglia per le FamiglieEducatori DopoScuola 4 9Volontari oratorio 9 8Minori DopoScuola 32 49Minori in carico ai Servizi Sociali 2 3

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La relazione sociale - Coesione sociale e innovazione

NON 6 PERSO, 6 IN RETE BUONE PRATICHE CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA

IL PROGETTO

Il Progetto si propone di affrontare il tema dell’integrazione e della dispersione scolastica attraverso una messa in rete delle agenzie educative formali ed informali che si occupano di servizi per i minori sul territorio. Rispetto a questo ha particolare importanza la relazione e la collaborazione tra scuola, famiglia, minore e doposcuola. Il progetto promuove il rafforzamento e l’integrazione tra le risorse disponibili di zona 6, in particolare dei servizi di doposcuola, sperimentando un modello che sia in grado di dare un’efficace risposta ai bisogni e sviluppando un sistema di intervento che riesca a destinare a ogni minore il servizio più idoneo e attinente alle sue esigenze. I minori coinvolti saranno ragazzi delle scuole secondarie, con difficoltà scolastiche e a rischio di dispersione.Le scuole secondarie di primo e secondo grado sono coinvolte insieme agli altri soggetti del pubblico che intercettano i minori con difficoltà scolastiche, per creare dei protocolli di lavoro per il singolo minore, e sono inoltre incluse attraverso percorsi di formazione per i docenti relativi alle difficoltà scolastiche, al disagio sociale e a metodologie per una didattica dell’inclusione.Il progetto infine vuole valorizzare il volontariato come risorsa territoriale per la promozione di cittadinanza attiva attraverso il sostegno e la formazione.

Il progetto si declina in 3 principali azioni:

Rafforzamento e potenziamento doposcuola: realizzazione diprogetti educativi sui singoli ragazzi; 1. reclutamento dei volontari; sperimentazione di un modello innovativo nel rapporto con la scuola;Realizzazione di una rete tra i doposcuola del territorio: creazione rete doposcuola; modellizzazione del 2. servizio di doposcuola; formazione dei volontari;Realizzazione di una Rete Territoriale contro la dispersione scolastica: creazione della rete; 3. connessione domanda – offerta; organizzazione e realizzazione formazione docenti;

Il Progetto è finanziato con i fondi della legge 285/97 e vede Spazio Aperto Servizi come capofila, in partenariato con Comunità del Giambellino e Comunità Nuova; è attivo nella Zona 6 di Milano fino al 31 dicembre 2014. Il progetto è in stretta collaborazione con altri 7 progetti attivi sulle altre zone di Milano attraverso un “Osservatorio” che sostiene e valuta i singoli progetti per realizzare una lettura complessiva del fenomeno della dispersione scolastica a Milano.

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I NUMERI

2013Doposcuola di zona 6 coinvolti 10Scuole secondarie di primo grado di zona 6 coinvolte 5Altre realtà che hanno collaborato 4Operatori del progetto 4Volontari attivi del progetto 15Ragazzi coinvolti nel progetto 15

PER IL 2014

Per l’anno 2014 il Progetto consoliderà le azioni iniziate nel 2013, in particolare tramite il rafforzamento della Rete territoriale contro la dispersione scolastica. Attraverso il dialogo tra doposcuola e scuola, si proporrà la sperimentazione di un protocollo di collaborazione scuola-doposcuola-famiglia, per i ragazzi in carico e a rischio di dispersione scolastica.Sarà inoltre fondamentale proseguire nel coinvolgimento attivo dei docenti e dei volontari del territorioper rendere sempre più efficaci i Progetti per ogni ragazzo.

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La relazione sociale - Coesione sociale e innovazione

PERCORSI CREATTIVI

IL PROGETTO

Il progetto mira alla costruzione di percorsi inclusivi che favoriscano le pari opportunità per le persone con disabilità all’interno dell’arte e della cultura, in un’ottica della massima possibilità di espressione per ciascuna delle persone coinvolte in termini di interessi, attitudini, desideri. Si intendono realizzare le migliori condizioni perché le persone con disabilità siano protagoniste del loro tempo libero e non semplici fruitori di laboratori che operatori hanno pensato per loro. I laboratori e le attività proposte sono da intendersi, infatti, quali proposte aperte a tutti i cittadini della comunità territoriale al fine di perseguire un’effettiva e concreta inclusione delle persone con disabilità all’interno del tessuto sociale nel quale vivono. Attraverso la proposta di laboratori e visite a mostre e musei cittadini si è creato un gruppo integrato che alla fine del percorso ha reso partecipi gli altri membri della comunità del proprio mondo emozionale attraverso una mostra dei lavori realizzati e la messa in scena di uno spettacolo teatrale.

Il progetto si è articolato in tre percorsi laboratori ali (musicale, artistico e teatrale) che hanno previsto anche alcune uscite sul territorio alla scoperta di musei e gallerie d’arte.Durante le visite guidate, svolte da guide turistiche professionali, è stato di di volta in volta impiegato un linguaggio adeguato che potesse esprimere con chiarezza temi e concetti complessi e specifici, rendendoli comprensibili anche ad un pubblico non specialista senza banalizzazioni ed approssimazioni. In particolare le modalità comunicative sono state calibrate concretamente sul profilo culturale e cognitivo dei gruppi a cui sono state rivolte le visite guidate.

A completamento dei laboratorio artistico sono state realizzate alcune visite guidate: alla Pinacoteca di Brera, Museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco e presso i Laboratori-atelier Ansaldo del Teatro alla Scala.

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La relazione sociale - Coesione sociale e innovazione

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La relazione sociale - Area Sanitaria

Spazio Aperto Servizi è socia del Centro Medico Welfare Milano Solari 6, nato nel 2011 dalla volontà del consorzio SIS (soggetto propulsore, attivatore, orientatore), delle sue associate Spazio Aperto Servizi, Spazio Aperto, Il Giardinone, Xenia, Aurora 2000, Adelante Dolmen, La Cordata e della Fondazione Serena con la volontà di realizzare anche a Milano un poliambulatorio Welfare Italia.

L’idea di Poliambulatori Welfare Italia, su tutto il territorio nazionale, nasce nel 2005 da una ricerca che ha rivelato che il “desiderio” degli italiani in materia di servizi è quello di avere “servizi di welfare accessibili come il pubblico con competenza e capacità tipici dei servizi privati”.

A questo si aggiunga la consapevolezza che la fascia di persone con un reddito minimo si sta allargando sempre più, una fascia che è però ancora disposta e in grado di acquistare servizi di welfare (dall’assistenza sanitaria, ai servizi che siano in grado di rispondere alle esigenze delle diverse fasi della vita di una persona, accudimento dei bimbi, supporto all’inserimento nel mondo del lavoro, problematiche inerenti l’acquisto e la gestione della casa – es. accesso a mutuo -, previdenza, servizi per la vecchiaia, ecc.) da soggetti che siano in grado di offrire professionalità, maggiore “vicinanza” ai fruitori dei servizi, capacità di orientare, ad un prezzo e con una fatica adeguati.

In quegli anni Spazio Aperto Servizi, insieme ad altre cooperative afferenti al Consorzio SIS più strutturate e avanzate nella tensione verso l’innovare, stava già lavorando sulle strategie per affrontare il “nuovo welfare”.

CENTRO MEDICO WELFARE MILANO SOLARI 6

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La relazione sociale - Area Sanitaria

Si è quindi dato seguito a un percorso teso a:

Estendere i servizi alla cosiddetta area grigia della popolazione “i troppo ricchi per beneficiare dei • servizi erogati dal sistema pubblico e i troppo poveri per accedere al mercato tout court”Scambiare buone pratiche sul versante dei processi, dell’analisi degli scenari sociali economici e • delle politiche, degli orientamenti strategici di medio-lungo periodo, delle logiche imprenditoriali e di investimento.Sentirsi ed essere sempre più imprese di/per/della comunità, piuttosto che insieme di cooperative che • gestiscono “servizi di welfare pubblico in appalto”.

Tra l’esercizio 2011 (anno d’acquisto dell’azienda Centro Medico Solari) e l’esercizio 2013 sono stati consolidati i rapporti istituzionali con Regione Lombardia e ASL (accreditamento e convenzionamento), sono stati attivati progetti di Welfare Aziendale, sono state incrementate le prestazioni sanitarie sia in convenzione che private (visite specialistiche, odontoiatria, diagnostica per immagini, fisioterapia e riabilitazione, ben essere) per rispondere in modo sempre più adeguato e professionale alle esigenze delle persone.

Spazio Aperto Servizi e le altre imprese sociali socie (Adelante Dolmen, Aurora 2000, Cascina Biblioteca, Consorzio SIS, Genera, Il Giardinone, La cordata, Spazio Aperto) garantiscano che il Centro Medico Solari 6 non esaurisca le proprie competenze e potenzialità di risposta ai bisogni in ambito sanitario, ma permettono che si possano attivare anche risposte a sollecitazioni/problematiche di tipo sociale, educativo ed assistenziale.

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Via Gorki, 5 - 20146 Milanotel. 02425527 - 024232477fax 0242297685info@spazioapertoservizi.orgwww.spazioapertoservizi.org