bimestrale dell’automobile club di vicenza settembre 2016_web.pdf · roberto cristiano baggio di...

48
www.vicenza.aci.it anno 3 ǀ numero 4 ǀ agosto 2016 REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014 BIMESTRALE dELL’AuToMoBILE CLuB dI VICEnzA 09 Auto storiche discriminate 12 Il ritorno dello Schio 28 Un museo viaggiante 38 Sulle ali di Pegaso

Upload: phungtuyen

Post on 15-Feb-2019

218 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

www.vicenza.aci.it

anno 3 ǀ numero 4 ǀ agosto 2016REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014

B I M E S T R A L E d E L L’ A u To M o B I L E C Lu B d I V I C E n z A

09 Auto storiche discriminate

12 Il ritorno dello Schio

28 Un museo viaggiante

38 Sulle ali di Pegaso

Lucky - Pons al rally di Cremona

SOMMARIO0507091112141718192022272831323335373842

Editoriale

Bolli questi sconosciuti

Discriminazioni fiscali

Vittorio Caneva sul green

Sciessere al Città di Schio

Il sigillo di Bonollo

Calzolari il “finnico”

Pedro all’Alpi Orientali

Dal Ponte poker a Scorzè

Il bis di Turri a Valstagna

Pechino-Parigi passandoper San Martino

Rally Città di Bassano, atto 33

Un museo su due ruote

Gli allori dei vicentini

Bossalini a Cremona

Cisitalia, coraggio e passione

Lana, Lucky resta a terra

Serena danza sotto la pioggia

Sulle ali di Pegaso

Casentino amaro per Sossella

45 Il baule delle meraviglie

46 L’esperto risponde

5GUIDACI

Un’assenza pesante per unaterra che allo sport del volanteha dato decine di grandi cam-pioni: da Cariolato agli inizi delsecolo scorso a Ghiotto e Ri-gon protagonisti ora sulle pi-ste più famose del mondo,passando per i fratelli Marzot-to, Serblin, Bozzetto, Biasion,Cunico e Lucky.Coll’indispensabile supporto

di un gruppo di amici e la colla-borazione di tanti appassiona-ti, nel 1984 decisi a dare vita alprimo rally “Città di Bassano”per riportare le competizionisulle nostre strade. Una sfidadifficile come scalare un otto-mila, gratificata dalla validitàper la Mitropa Cup, andata pe-rò in porto.Da allora, un anno via l’altro,

il “Bassano” è cresciuto, diven-tando un punto fermo nel ca-lendario internazionale. Fra

poche settimane scatterà la33^ edizione della gara cheper numero di partecipanti eincertezza nell’esito finale nonconosce stanchezza.La Bassano Rally Racing, pur

gravata da una sentenza pe-sante contro la quale è giàstato presentato ricorso, èall’opera per da mesi per nonlasciare nulla al caso. Tre leprove speciali in programmaquest’anno, più l’anteprima se-rale di Marostica, con massic-cio dispiego di uomini e mezziper garantire sicurezza ai pro-tagonisti e al pubblico.A trenta e passa anni dal-

l’esordio, l’impegno continua eAci Vicenza è orgoglioso di es-sere al fianco degli organizza-tori che hanno nel frattempopreso in mano la manifestazio-ne.In bocca al lupo, ragazzi!

BIMESTRALE dell’Automobile Club di Vicenza

Reg. Trib. Vicenza n. 1499/14 del 21.05.2014

Editore: Aci Vicenza36100 Vicenza Via E. Fermi, 233

Direttore responsabile: Roberto Cristiano Baggio

Stampa: Laboratorio Grafico BSTVia Lanzarini, 25/b – Romano d’Ezzelino

Direzione, redazione, amministrazione:

Aci Vicenzavia E. Fermi, 233 36100 Vicenzatel. 0444 – 568689 (centralino)

tel. 0444 – 561646 (fax – segreteria)E-mail: [email protected]

EDITORIALE

Erano quasi sette anni che le competizioni mancavano nellanostra provincia. Dopo il Campagnolo in versione europea e unpaio di Città di Arzignano, il sipario era calato sul Vicentino,spegnendo il rombo dei motori.

Roberto Cristiano Baggio

di Valter Bizzotto

UNA SFIDA LUNGA TRENTATRÈ EDIZIONI

Giacomo Costenaro altraguardo del Città diBassano dello scorsoanno

7GUIDACI

BOLLI AUTOQUESTI SCONOSCIUTI

LA REGIONE HA INVIATO AI CONTRIBUENTI GLI AVVISI DI ACCERTAMENTO RIFERITI AL 2013E AL 2014. ERRORI SPESSO CAUSATI DALLE DIVERSE DATE DI SCADENZA

La Regione Veneto svolge, anno peranno, un’attività diretta all’accertamentodella regolarità e della completezza deiversamenti della tassa automobilistica.Sulla base dei dati contenuti nell’archi-vio regionale ‘Tasse automobilistiche”,vengono creati e spediti gli avvisi di ac-certamento ai contribuenti che non ri-sultano in regola con il pagamento delbollo per un determinato anno d’impo-sta.Quest’anno, la Regione Veneto ha re-

capitato ai contribuenti gli avvisi di ac-certamento riferiti a due annualità: il2013 ed il 2014.Sono numerosissimi, quindi, i cittadini

che hanno ricevuto tali avvisi e che af-follano i nostri uffici e quelli degli studi diconsulenza abilitati alla gestione delcontenzioso tasse automobilistiche.Da una prima analisi, ciò che emerge è

che non c’è sufficiente chiarezza sullenorme che disciplinano il pagamento delbollo auto: calcolo delle scadenze, perio-di di sospensione, cause di interruzionedel pagamento sono i principali motiviche inducono il cittadino all’errore.Se si pensa, poi, al fatto che la tassa

automobilistica è una tassa regionale e,come tale, diversa da Regione a Regio-ne, si intuisce benissimo come questadiversificazione di norme crei ulteriore

confusione oltre che disparità di tratta-mento (in barba al diritto di uguaglianzacostituzionalmente garantito per ogniindividuo). Difficile se non addirittura imbaraz-

zante, ad esempio, spiegare al contri-buente che la contestazione gli èarrivata perché ha pagato un bollo conla scadenza errata, in quanto ha com-prato un veicolo che era stato messo inesenzione prima in Lombardia, poi inFriuli ed infine in Veneto. Difficile riusci-re a spiegargli che la Lombardia hascadenze diverse da quelle del Veneto.Difficile dirgli che le prese in carico daparte dei concessionari di tutte questeRegioni non sono dati a cui si può at-tingere in tempo reale e che questo haprobabilmente causato un calcolo erra-to al momento in cui ha pagato il bollo!Difficile dirgli che questo errore ha cau-sato tutti gli altri per le annualità suc-cessive…!Appare evidente come, in casi come

questo, l’onesto cittadino si senta ves-sato da regole che non comprende edincastrato in rigidi ragionamenti. Forse atutela delle tanto declarate trasparenzae semplificazione, dovrebbe intervenireil legislatore e introdurre una regolamen-tazione della materia molto più sempliceed intuitiva: una volta per tutte!

Aci Vicenza sta seguendo attivamentetre iniziative: una dedicata ai genitori deibambini delle scuole materne e ai futurigenitori nelle ASL, “TrasportAci sicuri”, unaper i ragazzi delle scuole elementari, “Apasso sicuro” e infine il progetto “Due ruo-te sicure”, costruito su misura per i ragazzidelle scuole medie.Vediamoli nei dettagli: TrasportAci sicuri

è costruito e rivolto ai genitori dei bambinipiù piccoli, quelli nei primissimi anni di età. Ilpercorso serve a formare all’uso correttodei cosiddetti seggiolini di sicurezza, quelliche normalmente si fissano all’interno del-le automobili e servono a preservare il piùpossibile l’incolumità del piccolo trasporta-to. Le informazioni per i genitori sono ov-viamente sia di carattere tecnico, sia dicarattere pratico.A Passo Sicuro invece è strutturato per i

ragazzi delle scuole primarie e si sviluppain due fasi. Nella prima fase, quella didatti-ca, si utilizzano filmati e disegni animatiche riescono a coinvolgere gli studenti di-vertendoli e portandoli a riflettere sulle va-rie situazioni che alla loro età si possonoincontrare durante un percorso pedonalecittadino. Nella seconda fase si proseguecon la partecipazione diretta attraverso ilgioco. Il momento ludico è, di fatto, quelloin cui ogni ragazzo diventa parte attiva,trasformandosi in un vero e proprio ele-mento del Codice della Strada. C’è chi sitramuta nell’automobilista, chi nel vigile echi invece diviene il semaforo o il divietod’accesso. Simboli e ruoli a confronto, gio-cando, per attualizzare la spiegazioneprecedente. Altrettanto interessante è ilcorso Due Ruote Sicure rivolto ai ragazzidelle scuole medie, già alle prese con la re-altà della strada e i rischi che ne derivano.Il percorso progettuale fornisce tutte lepossibili informazioni per il corretto utilizzodella bicicletta, in strada. Tra queste: le pri-me regole del Codice della Strada quali lasegnaletica, le misure di sicurezza, la visi-bilità del mezzo, l’uso di catadiottri e avvi-satori acustici. Un modo per formare ilfuturo utente della strada in modo che di-venti un conducente attento e consape-vole.

LA SICUREZZAPRIMA DI TUTTO

IMPARARE, GIOCARE, CRESCERE COME BUONICITTADINI, CONSAPEVOLI EATTENTI ALLA SICUREZZAE ALLE NORME DEL CODICEDELLA STRADA. È DA SEMPRE, QUESTA PARTICOLARE ATTENZIONEALLA FORMAZIONE DELLENUOVE GENERAZIONI, UNO DEI PUNTI DI FORZADEI PROGRAMMI DI ACI, SIA A LIVELLO NAZIONALE, SIA A LIVELLO LOCALE

9GUIDACI

ANCORA DISCRIMINAZIONIFISCALI PER LE AUTO ULTRAVENTENNALILA CORTE COSTITUZIONALE HA DICHIARATO L’ILLEGITTIMITÀ DELLE LEGGI REGIONALI CHE HANNO PREVISTO L’ESENZIONE DAL PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMOBILISTICA PER I VEICOLI CON ETÀ TRA I 20 E I 29 ANNI

La Corte Costituzionale ha dichiaratol’illegittimità costituzionale delle leggiregionali che hanno previsto l’esenzio-ne dal pagamento della tassa automo-bilistica per i veicoli con età tra i 20 e i29 anni. Tali veicoli di particolare interesse

storico e collezionistico sono soggettial pagamento della tassa automobilisti-ca per effetto dell’art. 1, comma 666,lettera b), della legge 23 dicembre 2014,n. 190 (Disposizioni per la formazionedel bilancio annuale e pluriennale delloStato – legge di stabilità 2015), che haabrogato l’esenzione precedentemen-te prevista dall’art. 63, comma 2, dellalegge 21 novembre 2000, n. 342 (Misurein materia fiscale).Pertanto la Corte ha stabilito che la

tassa automobilistica è un tributo era-riale, oggetto della competenza esclu-siva statale attribuita dall’art. 117 Cost.,e non un tributo proprio della Regione.Alle Regioni è stato attribuito dal le-

gislatore statale il gettito della tassa,unitamente all’attività amministrativaconnessa alla sua riscossione, restan-

do invece ferma la competenza esclusi-va dello Stato per ogni altro aspettodella disciplina sostanziale della tassastessa. Pertanto le Regioni non possono mo-

dificarne il presupposto, né introdurrenuove agevolazioni, e neppure istituireun particolare regime relativo al paga-mento di sanzioni e interessi.La sentenza n. 199/2016, pur riguar-

dando il medesimo argomento, non èrelativa alla impugnazione della LeggeRegionale n. 6/2015 della Regione Ve-neto. Pertanto la Legge Regionale cita-ta è ancora in vigore Al momento la situazione è quindi la

seguente: la legge regionale è ancorain vigore perciò chi volesse avvalersidelle agevolazioni previste per gli stori-ci può farlo, dovrà però verificare nelmese di ottobre (mese in cui potrebbeesserci una pronuncia della Corte Co-stituzionale sulla legge n.6/2015 Regio-ne Veneto) se saranno dovute o menointegrazioni in funzione della sentenzache verrà emanata.In merito al pronunciamento della

Corte Costituzionale che ha annullatole facilitazioni fiscali concesse dalle Re-gioni Umbria e Basilicata ai veicoli ultra-ventennali di interesse storico, ilpresidente dell’Automobile Club d’Italia,Angelo Sticchi Damiani, dichiara: “Nonè nostra abitudine commentare le sen-tenze e in attesa degli sviluppi a livellolocale prendiamo atto del pronuncia-mento dalla Corte Costituzionale. No-tiamo comunque che permangonodiscriminazioni territoriali con orienta-menti difformi da parte delle istituzioni,che penalizzano non pochi automobili-sti rispetto ad altri. L’Automobile Clubd’Italia – attraverso anche il know howdi ACI Storico – sottolinea ancora unavolta la necessità di provvedimentiomogenei che portino ordine in tutto ilcomparto, con strumenti efficaci ed ap-propriati come la lista chiusa di veicolidi interesse storico e collezionistico, re-datta da ACI e consegnata alle Compa-gnie assicurative e agli altri stakeholderche hanno trovato finalmente uno stru-mento oggettivo di individuazione delleauto storiche meritevoli di tutela”.

11GUIDACI

VITTORIO CANEVAPRIMEGGIA NEL GOLFIL CAMPIONE ASIAGHESE HA VINTO LA PROVA RISERVATA AI SOCI ACI SVOLTASI SUL GREEN DEL GOLF CLUB COLLI BERICILa suggestiva struttura sportiva del

Golf Club Colli Berici ha ospitato domeni-ca 10 luglio la tappa vicentina del torneonazionale Aci Golf 2016. L’ottima organiz-zazione del Golf Club, diretto da CarloMolon, ha permesso ai partecipanti di sfi-darsi su un campo molto tecnico di 18 bu-che.L’asiaghese Vittorio Caneva, apprezza-

to pilota e fondatore della scuola di gui-da rallystica che porta il suo nome, fucinadi grandi campioni del volante, ha vinto

la classifica riservata ai soci Aci confer-mandosi anche sul green uno sportivo dieccezionale bravura. Come ormai da tra-dizione, i soci Aci vincitori delle categorieriservate di ogni gara di selezione saran-no ospitati alla finale, che quest’anno sidisputerà dal 25 settembre al 2 ottobre aEstepona (Spagna), sul percorso dell’Ata-laya Golf & Country Club. I campioni italia-ni delle tre categorie nette accederannoautomaticamente alla finale del 2017 inqualità di ospiti.

Ben 311 allievi formati e il maggior numero e la migliore qualità di“Driving test” effettuati nel corso del 2015 sono stati i risultati chehanno permesso a Sergio Maistrello, titolare dell’Autoscuola Aci Vi-cenza di aggiudicarsi il primo posto a livello nazionale e, di conse-guenza, di portarsi a casa un moderno Ipad come meritatissimopremio. In occasione della Convention inaugurale del Network Aci-Ready2Go, tenutasi a Roma, l’autoscuola che ha due sedi in Vicenza,una in via Btg. Val Leogra 88 e la seconda in Via Cà Balbi 26, è statainfatti insignita per essere stata in grado di fornire la migliore perfor-mance tra le 150 Autoscuole partecipanti.Sergio Maistrello e il suo Staff, da sempre si distinguono non solo

per la professionalità maturata in tanti anni di lavoro ma anche e so-prattutto per essere sempre in prima linea quando si tratta di fareeducazione stradale e di contribuire a salvare vite umane. Impegnatida anni nel fare formazione scolastica già col loro progetto “On TheRoad” - percorso di educazione stradale dedicato ai bambini dellescuole elementari che insegna le prime regole per una guida consa-pevole della bicicletta-, non hanno esitato un istante nell’entrare a farparte della famiglia AciReady2Go. Già dal 2011 appartengono, infatti,alla rete di autoscuole Aci che articola il proprio metodo didattico inlezioni teoriche e applicazioni pratiche delle migliori tecniche di guida.Capofila, nel vicentino, di altre quattro Autoscuole AciReady2go,

Sergio Maistrello, durante le lezioni teoriche approfondisce temi co-me il legame tra incidenti e prevenzione, sistemi di sicurezza, tecni-che di guida corrette. Mentre nella preparazione pratica, il metodoACI integra due moduli all’interno delle lezioni tradizionali di guida epermette di verificare le abilità in condizioni critiche: un modulo di trelezioni dedicate e a tema: guida sicura, guida difensiva e guida ecolo-gica e un modulo di mezza giornata per gruppi di allievi organizzatoin aree dedicate e protette. Come sostenuto da Angelo Sticchi Da-miani, presidente ACI, “il metodo Ready2Go vuole non solo far conse-guire la patente ai giovanissimi, ma li vuole rendere, attraverso ilcoinvolgimento diretto, informati, coscienti, consapevoli, in una paro-la, responsabili.

L’AUTOSCUOLA ACI VICENZAREADY2GO LEADER NAZIONALE DRIVING TEST 2015

SERGIO MAISTRELLO PREMIATO A ROMA PER I RISULTATI CONSEGUITI IN OCCASIONE DELLA CONVENTION DEL NETWORK ACI READY2GO

Le classificheCategoria Classifica Nominativo Colpi/Punti

1a: medal 1° Vittorio Caneva 772a: stableford 1° Marina Zappettini 253a: stableford 1° Massimo Ciprina 26

I PREMIATI GOLF CLUB COLLI BERICICategoria Classifica Nominativo Colpi/Punti

1a: medal1° netto Riccardo Tregnaghi 642° netto Gianni Celadon 693° netto David Ozbun 74

2a: stableford1° netto Wilfred Moroder 382° netto Rinaldo Rigon 363° netto Roberto Conterno 36

3a: stableford1° netto Rita Maria Buson 402° netto Adalgisa Girardi 353° netto Antonella Dal Brun 34

Lordo 1° Paolo Cristallini 74Lady 1° Antonella Fraccaro 34Senior 1° Giacchino Riva 34Nearest to the pin uomini “MGKVis” Daniele Tandrini mt 1,30Nearest to the pin donne “MGKVis” Antonella Dal Brun mt 2,29Nearest to the pin “Auricchio” Giacchino Riva mt 2,34

12 GUIDACI

Finale rocambolesco al 1° Rally Day Cit-tà di Schio, vinto in “zona Cesarini” dallusianese Eddie Sciessere, affiancatodall’esperto trevigiano Flavio Zanella suuna Renault Clio S1600. Il verdetto dellavittoria l’ha offerto l’ultima prova specia-le di Monte di Malo, complice la pioggiacaduta proprio in epilogo, guastando lafesta di molti, dopo aver conosciuto unabella cornice tipicamente estiva e con ilpubblico delle grandi occasioni.Come grande occasione è stato il ri-

torno della gara dopo quattro anni di as-senza, orchestrata dal nuovo sodalizioP.S.G. Rally, forte di una significativa im-pronta femminile guidata da GiovannaOssato, il quale ha lavorato duramentee con grande passione per rimettere incalendario uno dei rally più amati in Italia(partito con 115 equipaggi), per prosegui-re una tradizione rallistica di alto profilo.La gara scledense ha offerto notevoli

spunti tecnico-sportivi, primo fra tutti ilconfronto per l’alloro del vincitore, un

duello acceso fra le Renault Clio S1600del vincitore e quella di Andrea Dal Pon-te e Jody Dal Ferro. Le prime due “pies-se” erano state appannaggiodell’inossidabile e sempre affidabileAlessandro Battaglin, con una Mitsubi-shi Lancer Evo IX Gruppo N, lasciandosialle spalle la bagarre, poi, per il pilota diMarostica è arrivato il mesto ritiro sullaterza per rottura della turbina, lasciandocosì agio al resto della compagine.A quel punto Sciessere e Dal Ponte (li-

mitato nella mattinata da difficoltà aifreni) hanno ingaggiato un classico duel-lo all’arma bianca che li ha portati allasoglia dell’ultimo impegno cronometratodi Monte di Malo divisi da soli 2”1, conavanti il driver di Lusiana. La pioggia hapoi rimescolato le carte, con molti equi-paggi rimasti sorpresi dalla repentinapioggia in termini di scelta gomme: l’ulti-ma prova ha spinto in alto l’evergreenNereo Sbalchiero (vincitore dello “Schio”nel 1992) sulla sua Mitsubishi Lancer Evo

IL PILOTA DI LUSIANA S’È AGGIUDICATO LA PRIMA EDIZIONE DEL RALLYDAY CITTÀ DI SCHIO. SUL PODIO SALGONO ANCHE VERONESI-ZUMELLAE SBALCHIERO-FERRACIN

SOTTO LA PIOGGIA SCIESSERETROVA LO SPUNTO VINCENTE

Eddie Sciessere e Flavio Zanella i vincitori del Rally DayCittà di Schio

13GUIDACI

IX Gruppo N, Sciessere ha salvato il risul-tato con estrema perizia, Dal Ponte hainvece perso circa un minuto, finendoquindi soltanto sesto assoluto. Alle spal-le di Sciessere ha terminato il brescianoLuca Veronesi, in coppia con Zumella(Renault Clio S1600), autore di una pre-stazione in crescendo partita dalla setti-ma piazza. Ben più lontano era inveceSbalchiero, che aveva iniziato in quattor-dicesima posizione, per prodursi poi inun’esaltante progressione che lo ha por-tato al gradino più basso del podio, rega-lando anche tanto spettacolo.Quarta posizione finale per il valtelline-

se Marco Gianesini (Renault Clio S1600),al suo primo “Schio”, bravo ad interpreta-re le insidie delle strade scledensi, oltreche riuscire a contenere il trentino Mat-teo Daprà (Renault Clio S1600), pilota tra iprotagonisti del “tricolore” WRC, arrivato-gli poco dietro.Sesto ha concluso il thienese Dal Pon-

te, settimo il vicentino di Mussolente Da-vide Pellizzari (Renault Clio S1600),ottavo il veronese Valentino Gaspari (Re-nault Clio S1600) e le due ultime posizionidella top ten sono state determinate an-che esse dall’acqua, con Pietribiasi/Gam-basin (Citroen Saxo) eScalzotto/Rutigliano (Peugeot 106) chehanno conosciuto vera gloria. Questi ulti-mi, addirittura, si sono prodotti nel mi-glior tempo nell’ultima prova, quello che liha proiettati decisamente in alto con

una vettura piccola.Tra i ritiri “eccellenti”, entrambi durante

la quarta prova, anche quello del bellu-nese Christian De Gasperi (Renault ClioS1600), fermato dalla rottura dell’idrogui-da quando era buon terzo assoluto, oltrea quello dell’atteso Efrem Bianco (Re-nault Clio S1600), per un braccio sospen-sione rotto.Tra le vetture storiche vittoria sicura

della Fiat 131 Abarth di Bonollo-Brunapor-to, con un vero e proprio monologo da-vanti alla Renault 5 GT Turbo diCracco-Gainelli, con terzi Brunelli-Brunel-lo, con una Autobianchi A112 Abarth.Il 1° Rally day Città di Schio è andato

dunque in archivio con un grande suc-cesso sportivo ed organizzativo oltreche di immagine per il territorio. È statoinfatti inteso anche come forma di comu-nicazione dei luoghi che ha attraversatoe per questo è stata avviata una co-struttiva sinergia di promozione conl’Amministrazione comunale di Schio. Ilforte interesse per il bene del territorio,oltre alla cerimonia di presentazione de-gli equipaggi in centro a Schio (piazzaRossi), é stata pure la conferma della col-laborazione del Comune di Monte di Ma-lo, oltre che il patrocinio della RegioneVeneto e della Provincia di Vicenza e neè stata anche ampia conferma l’averel’ultimo riordinamento della gara primadell’arrivo, a San Vito di Leguzzano, nellapiazza principale.

Il podio del Rally Day Città di Schio

Sbalchiero-Ferracin protagonisti al Rally Day Città di Schio Felicissima Giovanna Ossato alla fine del rally scledense

1. Sciessere-Zanella (Renault Clio - S1600) in 27’32.6;

2. Veronesi-Zumella (Renault Clio - S1600) a 7.4;

3. Sbalchiero-Ferracin (Mitsubishi Lancer Evo Ix) a 20.4;

4. Gianesini-Bergonzi (Renault Clio - S1600) a 29.9;

5. Daprà -Andrian (Renault Clio - S1600) a 31.9;

6. Dal Ponte-Dal Ferro (Renault Clio - S1600) a 33.1;

7. Pellizzari-Poggiana (Renault Clio - S1600) a 51.4;

8. Gaspari-Composta (Renault Clio - S1600) a 1’01.5;

9. Pietribiasi-Gambasin (Citroen Saxo 16V) a 1’02.7;

10. Scalzotto-Rutigliano(Peugeot 106) a 1’03.7

CLASSIFICA ASSOLUTA

14 GUIDACI

Continuano ad arrivare soddi-sfazioni in casa Team Bassanoche nel Rallyday Città di Schioschierava quattro equipaggi alvia nella gara riservata alle auto-storiche. Con un passo decisosin dalla prima delle cinque spe-ciali in programma, il thieneseNereo Bonollo, navigato per laprima volta da Giovanni Bruna-porto, ha portato alla vittoria laFiat 131 Racing Gruppo 2; il rally-sta ha preso il comando con au-torità rafforzandolo con altri tresuccessi parziali consecutivi egiungendo sulla pedana d’arrivocon una cinquantina di secondidi vantaggio sul primo degli inse-guitori, il compagno di scuderiaStefano Cracco all’esordio nei ral-ly storici con la Renault 5 Gt Tur-bo Gruppo A condivisa con DenisGainelli. Gara conclusa anche perDanilo Pagani in coppia conAdriano Beschin, quarti con laFiat 131 Abarth Gruppo 4 e perGiampietro Pellizzari e Mauro Ma-gnaguagno, quinti su FordEscort RS Gruppo 2.Nella stessa giornata si è corsa

anche la cronoscalata Cesana –Sestriere valevole per il Campio-nato italiano salita nella qualeMario Massaglia ha portato laPorsche 935 Turbo alla vittoria diclasse e al secondo posto di 3°Raggruppamento realizzando lasettima prestazione assoluta,preceduto solo da piloti alla gui-da di vetture “Sport”.

OTTIME PRESTAZIONI DEI PORTACOLORI DEL TEAM BASSANO SUL PODIO ANCHE CON CRACCO E NELLA CESANA-SESTRIERE VITTORIA DI CLASSE PER MASSAGLIA CON LA PORSCHE 935 TURBO

BONOLLO METTEIL “SIGILLO”SULLA GARA PER LE STORICHE

17GUIDACI

IN FINLANDIA CALZOLARISPICCA IL VOLOIL PORTACOLORI DEL TEAM BASSANO HA VINTO IL LAHTI RALLY CON UNA SUA FORD ESCORT RS IN COPPIA CON SILVIO STEFANELLI

“Per quest’anno sono a posto così!”Queste le parole di Mauro Valerio presi-dente del Team Bassano, subito dopo laproclamazione dei vincitori dell’edizione2016 dell’Historic Lahti Rally che si è di-sputato in Finlandia il primo week end diagosto. Un finale rocambolesco ha con-segnato la vittoria all’equipaggio sanma-rinese formato da Giuliano Calzolari eSilvio Stefanelli iscritto alla gara coi colo-ri del Team Bassano. Conclusa l’ultimaprova speciale, il duo alla guida di unaFord Escort RS Gruppo 4, era in secon-da posizione assoluta dopo aver tallo-nato il velocissimo Kankaanmaki. Ilfinnico, nell’ultimo trasferimento primadel traguardo, è stato costretto al ritiroper un problema meccanico alla sua Vol-vo242.Gli increduli ma veloci ed efficaci san-

marinesi si sono trovati servito così suun piatto d’argento un successo che al-la vigilia avevano solo sfiorato col pen-siero. Una volta sul podio l’emozione disentire le note del proprio inno in casadei “flying finns” ha fatto il resto: com-mozione a mille e una lacrima a stentoricacciata indietro!Anche quest’anno la pattuglia del Te-

am Bassano ha partecipato numerosaalla gara del Nord. Le vetture sono statespedite sin lassù con un Tir mentre gliequipaggi hanno raggiunto la meta inaereo. Gara e vacanza allo stesso tem-po per i “giallorossi” che ne hanno ap-profittato per visitare paesi e cittadineresi famosi dalle gesta dei rallysti chehanno affrontato il Mille Laghi.Sugli sterrati finlandesi si sono messi

in bella evidenza anche Bruno Bentivo-gli e Andrea Cecchi che hanno primeg-giato nel 4° Raggruppamento con laFord Sierra Cosworth Gruppo N realiz-zando la sedicesima prestazione asso-luta.Positiva la gara pure per i due equi-

paggi delle altre Ford Escort RS Gruppo4 portate in ventitreesima piazza da An-drea Guggiari e Samuele Sordelli e inquindicesima da Callum Guy e GeorgeGwinn.All’arrivo anche la Fiat 125 Special

Gruppo 1 di Pietro Turchi e Carlo Lazzeri-ni, quarantottesimi e l’Opel Kadett SRGruppo 2 dell’equipaggio tedesco for-mato da Peter ed Elke Goeckel, due gra-dini più in su.Ritirata per uscita di strada la Lancia

Rally 037 di Paolo Baggio e Flavio Zanel-la. Un peccato perché i due tenevamo inmodo particolare a ben figurare nellacompetizione.

Contemporaneamente al rally finlande-se si è svolto quello storico di Piancavallo,vinto da Mimmo Guagliardo con una Por-sche 911. Pietro Tirone e Giulio Oberti han-no tenuto alto l’onore del Team Bassanocogliendo la vittoria di 3° Raggruppamen-to e la terza posizione assoluta con laPorsche 911 SC, mentre Claudio Zanon eMaurizio Crivellaro con la 911 RSR hannochiuso in quinta nell’assoluta, conqui-stando l’argento nel 2° Raggruppamento.Agli inizi di agosto si è corsa la Crono-

scalata del Nevegàl che ha visto MarcoStella su Alfa Romeo Giulia GT Gruppo 2ottimo terzo di 2° Raggruppamento, UgoTonello nono su Opel Ascona SR Gruppo 2 e Salvatore Fazio Tirrozzo decimo conla Fiat 128 Sport Gruppo 1.Nella prima edizione del Raab Historic, invece, Luca Cattilino in coppia con Fran-

cesco Sammicheli, ha portato alla vittoria di classe l’Opel Kadett Gt/e Gruppo 2 erealizzato l’ottava prestazione assoluta mentre i fratelli Nicola e Davide Benettonsi sono riscattati ampiamente del passo falso di Cremona insediandosi in decimaposizione assoluta con la conseguente vittoria di classe. Ritirate la Fiat Ritmo 130TC di Nicola Randon e Martina Sponda e la Fiat 131 Abarth di Giulio Pedretti e Ste-fano Cirillo per problemi meccanici.

E A PIANCAVALLO SALE SUL PODIOPIETRO TIRONE

TERZO ASSOLUTO NELLA GARA VINTA DAL SICILIANO MIMMO GUAGLIARDO CON LA PORSCHE 911

Calzolari primo assoluto in Finlandia

Il Rally delle Alpi Orientali in versionestorica, giunto alla 21ª edizione, è scat-tato quest’anno da Gemona del Friuli,onorando il ricordo delle vittime del ter-remoto di quaranta anni fa e il dolorecausato dal sisma nel Centro Italia del-le scorse settimane. La gara è statasubito all’insegna di “Pedro” anche se ilprimo tempo, nella speciale spettacoloè stato siglato da Lucio Da Zanche cheha chiuso con un vantaggio di settedecimi sul bresciano. Al volante della Lancia Rally 037

Gruppo B, “Pedro”, in coppia con il to-scano Emanuele Baldaccini, ha vintouna gara condotta sempre in testa dal-la seconda alla decima piesse, ed altermine del rally ha preceduto proprio ilduo della Piacenza Corse Da Zanche-De Luis con un vantaggio di 13”5 Conuna Porsche 911 Rsr Gruppo 4 Da Zan-che ha dominato la gara del secondoRaggruppamento, riuscendo però soloparzialmente ad azzerare il ritardo ac-cumulato a causa di una scelta erratadi gomme nella prima tappa.Terzi assoluti e secondi del 4. Rag-

gruppamento, si sono classificati i sam-marinesi Marco Bianchini e SilvioStefanelli, con la stessa Lancia Rally037 con la quale, ad inizio giugno, sisono imposti nel Rally delle Dolomiti.Solo quarto Lucky, penalizzato da pro-blemi alla trasmissione della sua LanciaRally 037. Lasciata in garage la Delta e

tornato a far coppia con la torinese Fa-brizia Pons, il vicentino era indicato trai favoriti della vigilia. Le sue indiscussedoti di guida e il palmares lungo quasicinquant’anni lo pongono sempre tra ipiù forti specialisti del controsterzo mase la vettura non lo assiste niente puòcontro avversari sempre più scatenati.Il 2016 è stato finora un anno avaro disoddisfazioni per Gigi Battistolli, in co-stante e crescente credito con la deabendata. Alle spalle del quartetto di te-sta, si sono piazzati lo svedese Myrsel,il finlandese Silvasti ed il norvegeseJensen tutti a bordo di Porsche 911 Rsr.Ottavi assoluti il genovese MaurizioRossi e l’astigiano Riccardo Imerito, por-tacolori della Squadra Corse Isola Vi-centina. Vincendo la gara del 3.Raggruppamento con la Porsche 911SC, hanno ipotecato il titolo di Campio-ni Italiani terzo Raggruppamento e raf-forzato la leadership nella classificaassoluta conduttori.La Top Ten vede al nono posto l’inos-

sidabile Paolo Pasutti con Jean Cam-peis alle note, su Porsche 911 RS.Decimo il bassanese Paolo Baggio (Fla-vio Zanella il navigatore) con la LanciaRally 037 a 6’07”7 da Pedro.Quinti del quarto Raggruppamento si

sono piazzati i veronesi Patuzzo e Mar-tini, undicesimi assoluti con la ToyotaCelica GT Four. Purtroppo noie all’im-pianto elettrico hanno ridotto la resa

del propulsore. Dodicesimi i sammari-nesi Cesarini e Gabrielli, primi del Grup-po 2 con la Ford Escort MK1 davanti aMekler su Alfa Romeo GTA e ai friulaniCorredig e Borghese, con la BMW 2002Ti. Il terzo Raggruppamento è statovinto da Rossi, con i liguri Pagella eBrea secondi a 7’01”5 con la Porsche911. Ottimo terzo di Raggruppamento,ma primo della classe 2000, il marchi-giano Bucci, navigato dalla toscana Ne-ri, a bordo della Alfetta GTV 2000 chehanno così rafforzato il piazzamento inposizioni di vertice della classifica delCampionato Italiano di categoria.Secondi dopo la prima tappa, i torine-

si Nello Parisi e Giuseppe D’Angelo,Porsche 911 S, hanno superato i britan-nici Sheldon, su Lotus Elan, e vinto ilPrimo Raggruppamento confermandosicampioni italiani ed europei. In campofemminile ottima la prestazione di Fio-renza Soave, per l’occasione navigatada Laura Cragnaz, 22ª assoluta al vo-lante della Fiat Ritmo 120 Abarth. Co-stretti al ritiro, invece, Luigi Capsoni eLucia Zambiasi fermati da problemi allaAlpine Renault A 110 1300 con la qualeerano terzi. Fuori nel corso della primatappa anche Guagliardo-Granata conla Porsche Scrs. Rientrati nella secon-da frazione di gara si sono “divertiti” avincere le tre prove in programma.Troppo tardi, però, per sperare di risali-re nella generale.

18 GUIDACI

IL PILOTA BRESCIANO IN COPPIA CON EMANUELE BALDACCINI HA VINTOIL RALLY DELLE ALPI ORIENTALI IN VERSIONE STORICA AL VOLANTE DI UNA LANCIA 037

01. ‘Pedro’ - Baldaccini(Lancia Rally 037) in 1h30’14”502. Da Zanche - De Luis(Porsche 911 RS) a 13”503. Bianchini - Stefanelli (Lancia Rally 037) a 51”604. ‘Lucky’ - Pons (Lancia Rally 037) a 2’41”605. Myrsell - Junttila(Porsche 911 RSR) a 3’55”6

CLASSIFICA FINALECividale del Friuli26-27-28 agosto

Lucio Da Zanche secondo assoluto con la Porsche

SOLO DA ZANCHESULLA SCIA DI PEDRO Pedro-Baldaccini hanno vinto il Rally delle Alpi Orientali

con la Lancia 037

19GUIDACI

DAL PONTECALA IL POKER

A SCORZÈCON LA FORD FIESTA RRC ILTHIENESE HA VINTO IL RALLY

VENEZIANO PRECEDENDO SULTRAGUARDO GIANPAOLO BIZ-ZOTTO SU PEUGEOT 208 R5

DEL TEAM MUNARETTO

Edizione da incorniciare per il Rally Cit-tà di Scorzè, quella del 25°: la manifesta-zione motoristica per eccellenza delVeneziano, nonostante il periodo vacan-ziero, ha attirato migliaia di spettatorilungo le prove speciali e impegnatoun’ottantina di equipaggi. Alberghi, risto-ranti e bar presi d’assalto e sold out datempo: una boccata d’ossigeno per le at-tività turistiche ed enogastronomiche delterritorio.La prima tappa è andata in onda la se-

ra di sabato 20 agosto: quattro provecronometrate da percorrere tra Noale eTrebaseleghe per un totale di 20 chilo-metri che ha visto gli equipaggi affronta-re anche la pioggia giunta a mitigare latemperatura a metà serata.Domenica, invece, altre otto insidiose

speciali sono andate in scena tra S. Am-brogio, Resana e Zero Branco, mettendoa dura prova piloti e mezzi che hanno af-frontato le prove ancora bagnate di pri-mo mattino per poi finire con l’afa,deleteria soprattutto per i motori.All’inizio lo show è stato tutto di Ema-

nuele Zecchin che sulle prime cinquespeciali ha staccato pesantemente tut-ti gli avversari imponendo un ritmo in-sostenibile lasciando ai “colleghi” solole briciole. Il pilota veneziano alla guidadella Peugeot 208 R5 targata Munaret-to, con alle note una giovane promes-sa dei rally, il bellunese AlessandroFranco, purtroppo ha commesso unpiccolo ma irreparabile errore sulla se-sta prova mettendo leggermente leruote fuori strada. È entrato così in unfossetto, senza avere più la possibilitàdi ripartire: nessun danno alla macchi-na ma addio sogni di gloria.Dal Ponte, in coppia con la Danese, ne

ha approfittato insediandosi al comandoe vincendo il primo passaggio sulla ZeroBranco. Alle sue spalle Giampaolo Bizzot-to, coadiuvato da Roberto Scopel, con laPeugeot 208 R5, staccato di una man-ciata di secondi. La lotta serrata tra i dueè proseguita fino allo start dell’ultimaprova, la Resana, dove i due si sono pre-sentati divisi dall’inezia di 4”. Dal Ponte,

deciso a giocarsi tutto, ha messo a fruttola sua grandissima esperienza staccan-do un 2’57”7 che gli garantito il quartosuccesso al Città di Scorzè. Per il fortedriver thienese l’ennesima dimostrazionedi capacità di guida e freddezza, senzamai un errore, viaggiando sempre velo-cissimo.Andrea Dal Ponte ha vinto la gara

quattro volte guidando sempre vetturediverse, Renault Clio Gr.A, Clio S1600,Peugeot 207 S2000 e Ford Fiesta RRC, adimostrazione di una grande adattabilitàalle diverse caratteristiche dei mezzi a di-sposizione.Bizzotto s’è consolato con l’argento e

la consapevolezza che un distacco di5”9, dopo la bellezza di 12 settori crono-metrati, rappresenta poco più di un batti-to di ciglia.Terzo assoluto, sorprendente per grin-

ta e determinazione, si è classificatoAlessandro Battaglin con la MitsubishiLancer EVO IX versione R4, poco maneg-gevole sullo stretto ma velocissima suirettilinei, a 35”5 dal leader. Il marosticen-se ha saputo condurre una gara perfettasenza alcuna sbavatura, ben assistitodalla navigatrice Selena Pagliarini.Quarta posizione per la Citroen DS3 R5

di Colferai – Cracco, al debutto sull’agilevettura francese. I due hanno mano amano migliorato le prestazioni sfruttan-do ogni piccolo errore degli avversari perscalare la classifica.Ottima quinta posizione per i trevigiani

Zamberlan – Silotto anche loro al debut-to sulla Renault Clio S1600, una “tuttoavanti” difficile da domare sulle viscidestradine di Scorzè.Degli ottanta equipaggi partiti sono

stati 57 quelli classificati, segno di unagara molto selettiva e combattuta chenon permette alcun errore. Al Rally ha debuttato Marco Berton (Ci-

troen DS3R1) con Luca Zorzi alle note alcui zio Walter è dedicata la gara. Da se-gnalare pure la vittoria in classe A5 perBruno Toso e Luca De Stefani con la FiatUno 70 (presente a tutte le edizioni) cheappartenne proprio a Walter Berton.

Zecchin spicca il volo al Città di Scorze

Terzi assoluti Alessandro Battaglin e Selena Pagliarinicon la Mitsubishi

TERZO ASSOLUTOIL MAROSTICENSE ALESSANDRO BATTAGLIN SU MITSUBISHILANCER EVOIN COPPIA CON SELENA PAGLIARINI

20 GUIDACI

Ancora Turri-Frascaroli. Come dodicimesi fa. Come a maggio nella Coppa Pe-davena. I due portacolori della Cams Ro-vigo, hanno conquistato il primo postoassoluto nella settima edizione dellaCoppa Città di Bassano con una Fiat 128berlina, vettura che di corsaiolo non hanulla ma che ai regolaristi consente gran-di prestazioni per via della manegevolez-za e della facilità di guida.Partenza ed arrivo a Valstagna, in

omaggio alla prova speciale ribattezzata“l’università dei rally”, lungo la quale si so-no formati, a partire dagli anni Sessanta,i più forti rallysti in virtù di una serie di tor-nanti, curve e allunghi misti che non con-cedono un attimo di tregua e, richiedono,invece, polso fermo, occhio sicuro e co-raggio.Un’ottantina gli equipaggi al via, tra

“storici” e “moderni”, in una simpatica cor-nice formata dai bambini delle scuole pri-marie della Valbrenta chiamati a fare dastarter dagli organizzatori della BassanoRally Racing. Sfidando qualche fastidiosagoccia d’acqua, i piccoli, con la bandierinain mano, si sono divertiti un sacco a salu-tare piloti e navigatori e ad ammirare leauto.Al nastro di partenza c’era di tutto: dal-

le Bmw alle Porsche 911, dalle Opel Ka-dett alle Fulvia Hf, dalle A 112 alle Ford e

alle 124 Abarth che hanno riaperto pagi-ne di ricordi sino alle più attuali Subaru eClio Rs, Delta integrali e Peugeot 106 Ral-ly che garantiscono sempre lo spettaco-lo.Partiti coi favori del pronostico, Giaco-

mo Turri e Marco Frascaroli non hannodisatteso le previsioni della vigilia rivelan-dosi sin dalle prime prove d’abilità in sim-biosi perfetta con il cronometro. Solo 56le penalità compessive totalizzate alla fi-ne della gara, 21 in meno di Andrea Gia-coppo e Daniela Grillone Tecioiu con la A112 Abarth, classificatisi alle loro spalle.Originario della Valbrenta, e atleta con unpassato importante nella canoa, speciali-tà che continua a seguire come allenato-re, Giacoppo le ha provate tutte perconquistare il successo nella gara di ca-sa ma contro Turri ha dovuto inchinarsi.Sarà per la prossima volta. In questi ulti-mi anni Giacoppo è cresciuto moltissimotanto che ormai è una presenza fissanelle posizioni che contano nelle provecui prende parte. Alternandosi ora al vo-lante della A 112, ora della Fiat 508 Sport,ora della Mercedes 190 riesce sempre alottare per l’assoluta e in questa primaparte di stagione, grazie anche all’abilitàdella coequipier Daniela con i cronometri,è già riuscito a conquistare prestigiosisuccessi.

IN COPPIA CON MARCO FRASCAROLIS’È AGGIUDICATO LASETTIMA EDIZIONEDELLA COPPA CITTÀ DI BASSANO DI REGOLARITÀ TURISTICA AL VOLANTE DI UNA FIAT 128 BERLINA

ANCORA TURRI A VALSTAGNACONCEDE IL BIS

Turri-Frascaroli vincitori della Coppa Città di Bassano conla Fiat 128

21GUIDACI

Andrea Giacoppo secondo assoluto con Daniela Grillo-ne Tecioiu su A 112 Abarth

Il campione degli anni Settanta Chicco Svizzero ammirala Lancia Stratos

Giacoppo ha avuto il merito, nella garadi casa, di controllare la Golf Gti di Gian-luca Zago e Francesco Borin della Fuori-giri Squadra Corse, arrivati ad appenacinque lunghezze dall’argento.Alberto Ferrara e Daniela Camporese,

con una Opel kadett del Gtc del 1978,hanno conquistato la quarta posizioneaccumulando 98 penalità, due in menodi Enzo Scapin e Ivan Morandi, ritornatial volante della Fulvia Coupe S del 1972,quinti assoluti, a conferma che nella topten per loro un posto c’è sempre.Dario Converso e Flaviano Polato, i

due “martelli” della Padova Autostoriche,si sono insediati al sesto posto con la A112 Abarth, precedendo sul traguardoRoberto e Camillo Rossetto (Fiat 124 spy-der),Luca Galdiolo e Chiara Parpaiola ((Fiat Ritmo 130) e Stefano Emilio Bovio ePierfrancesco Galliazzo (Alfa Romeo Giu-lia TI).Nella speciale classifica riservata alle

dame il successo è andato alla sorpren-dente Serena Bianchin, in coppia con Ali-ce Bordignon: al volante di unabellissima Fiat 124 Abarth del 1976, con390 penalità. Seconde Claudia Sora eLorena Zaffani (abituale navigatrice dellospecialista Maurizio Senna) con la loroFulvia Montecarlo.Nella J2 si sono imposti Simone Pas-

sarini e Roberto Facchini, con una Bmw320J, mentre il primo equipaggio con au-to moderne è stato quello formato daGianluca Turchet-Enrico Coan su LanciaDelta Intergrale, davanti a Filippo Viola eAlberto Michelotto (Lancia Delta Evo) e aMarco e Davide Tosi (Peugeot 205 Gti).Il percorso è stato tracciato da l’Alto-

piano di Asiago e il Monte Grappa percomplessivi 225 chilometri.

Ricordi a dosi industriali alle premiazioni, svoltesi sotto la tensostruttura di Car-panè, grazie ai numerosi ospiti invitati alla cerimonia.Ariella Mannucci e Bianca Poli hanno ripercorso la carriera e le tappe più signifi-

cative dei rispettivi compagni, Mario Mannucci e Arnaldo Cavallari, due grandimaestri del rallysmo. Navigatore il primo e pilota il secondo, hanno avuto entram-bi la fortuna di gareggiare assieme a Sandro Munari, cogliendo strepitose vitto-rie.Nella leggendaria cavalcata del Montecarlo ‘72 a leggere le note al Drago c’era

Mario, il “Maestro” mentre nella prima edizione del S. Martino di Castrozza, anno1964, era Munari a leggere il radar a Cavallari.Amiche da sempre, l’estroversa Ariella e l’artista Bianca (è pittrice, designer e

scultrice) hanno tenuto banco, monopolizzando la serata.Accanto a loro Giorgio Taufer, recordman imbattuto della prova di Valstagna

sterrata, molto amato dai tifosi che non perdono occasione per chiedergli comefacesse, con la Porsche Carrera di gruppo Tre preparata “in casa”, a mettere in fi-la alle sue spalle fior di blasonati campioni. Applausi anche per Pietro Polese, vin-citore della prima edizione del Rally Campagnolo, con una Alpine Renault emattatore del Trn nei primi anni Settanta, nonché primo pilota ad affrontare leprove speciali con una voluminosa e ingombrante Pantera de Tomaso. Debuttòaddirittura sulla neve della Coppa Mario Della Favera del 1975.Di Gianantonio Simoni, navigatore di punta della mitica scuderia Tre Gazzelle

di Novara e vincitore di una Mitropa Cup con Vanni Tacchini su Fiat 124 spyder, èrimasta epica la sua performance come “acceleratore umano” quando non esitòa d accovacciarsi sotto il cofano della Fulvia HF di Arnaldo Cavallari per azionarea mano l’acceleratore in quanto il cavo s’era spezzato lasciando il pilota senzagas. Accadde proprio a Valstagna, durante il S. Martino del 1971.Presente pure Ugo Rettore, mattatore dei rally nazionali negli anni Settanta

con la Alpine Renault. Correva con lo pseudonimo “Uccari”, nome preso a casoper non svelare l’identità.“Quando lo scelsi – ha rivelato fra il serio e il faceto il rallysta padovano – pre-

stavo servizio militare e i severi regolamenti dell’epoca non permettevano la par-tecipazione alle corse automobilistiche a chi era sotto le armi. Correndo come“Uccari” nessuno poteva sapere che ero io il pilota. Tante volte, per le prove e legare, scappavo dalla caserma in quanto non avevo permessi o licenze e così micelavo dietro al soprannome, che ho continuato a usare anche dopo il congedo”.Impossibilitato a presenziare alle premiazioni, il trevigiano Francesco “Chicco”

Svizzero ha seguito per tutta la mattinata e parte del pomeriggio lo svolgersi del-la gara, rimanendo affascinato dal clima che gli ha ricordato gli anni in cui gareg-giava come pilota ufficiale dell’Alfa Romeo con una Alfetta Gtv dall’inconfondibilecolore giallino. Nel 1972, sulla prova di Valstagna costruì la vittoria nella Coppadelle due province (Vicenza e Treviso), antesignana del Campagnolo, che vinsecon una Opel Ascona assieme all’allora fidanzata Diana Morellato, attuale mo-glie.A seguire le prime fasi della manifestazione anche la campionessa della Mitro-

pa Cup Renza Facchinello e la navigatrice trevigiana Lucia Zambiasi, vincitrice lasettimana prima, al fianco di Luigi Capsoni, del primo Raggruppamento nel Rallydella Lana di Biella, con una Alpine Renault A 110

ARIELLA E BIANCA MATTATRICIALLE PREMIAZIONI

UNA VALANGA DI RICORDI CON TANTI CAMPIONI DEL PASSATO: TAUFER, SVIZZERO, POLESE, SIMONI E “UCCARI”

_Campioni del volante e ospiti alla premiazione della Coppa Città di Bassano

22 GUIDACI

Una gara d’altri tempi, rievocazionestorica dello storico raid che nel 1917 videla Itala di Scipione Borghese ed EttoreGuizzardi, assieme all’inviato speciale delCorriere della Sera Luigi Barzini, tagliareper il prima il traguardo del raid Pechino-Parigi.La rievocazione è andata in scena per

la quinta volta in “tempi moderni” tra il 12giugno e il 17 luglio, in 36 tappe e quasi14mila chilometri. Al via 123 equipaggi, suauto d’epoca naturalmente, in rappre-sentanza di 17 nazioni. Un’avventura at-traverso 11 Paesi, con soli quattro giornidi sosta e una media di 430 chilometriquotidiani. Una maratona massacrante,faticosa e difficile che ha toccato anchel’Italia a cinque giorni dalla bandierina ascacchi.Le vetture, scattate dalla capitale cine-

se, hanno attraversato Mongolia e partedella Siberia, Bielorussia e Polonia, Slo-vacchia e Austria, toccando Slovenia, Ita-lia, Svizzera e Francia. Hanno superatodeserto e steppa, valicato montagne efiumi, lambito grandi laghi e avvicinatopicchi altissimi; lottato contro pioggia,grandine, vento, sole a martello e le lan-

cette del termometro impazzite fra mini-me massime distanti tra loro anche tren-ta e passa gradi.Mercoledì 13 luglio i coraggiosi concor-

renti hanno fatto tappa a S. Martino diCastrozza, provenienti da Lubiana, al ter-mine di una frazione di 454 chilometridisseminata da numerose prove di abilitàsparse tra Carnia, Bellunese e Trentino.A renderle più aspre anche un “diluvio”dalle parti di Moggio Udinese che ha co-stretto gli equipaggi a cercare ripari difortuna perché la visibilità era ridotta apochi centimetri.Dalle mastodontiche Bentley di cilin-

drate impossibili, passando per Ford,Chevrolet, Bristol e Alfa Romeo, un seco-lo di storia è andato in scena lungo mez-zo mondo.Col numero uno sulle portiere hanno

aperto la serie gli statunitensi Steve eKatherine Trafton a bordo di una Ameri-can le France del 1915 di 14.500 cc. Vettu-ra immensa. Interrogati sul consumo, idue americani si sono lasciati sfuggire un“duecento metri a litro” che se a primoacchito suona come una battuta, tantodistante non è dalla realtà. Duecento

INCREDIBILE RAID DI 36 GIORNI DALLACINA ALLA FRANCIA PER RIPERCORRERELE STRADE BATTUTEDAI PIONIERI DELL’AUTOMOBILE 110 ANNI FA

DA PECHINO A PARIGISFIDANDO DESERTISTEPPA E MONTAGNE Claus Coester e Tjorven Schroeder su Bentley SportSpecial del 1935 di Roberto Cristiano Baggio

23GUIDACI

metri magari no ma duemila probabilmente sì!Sette gli equipaggi italiani, cinque dei quali su Giulia Alfa Romeo: uno

squadrone sotto le insegne della storica scuderia del Portello e delQuadrifoglio che ha marciato compatto, affrontando le mille asperitàdel raid con coraggio e determinazione. Giorgio Schoen e Pierre Tonet-ti con Roberto Chiodi e Maria Degli Esposti hanno aperto la strada aMarco Cajani e Alessandro Morter, Giancarlo Piddu e Lorenzo Castelli-ni, Francesco e Alessandro Guasti.Il gruppo azzurro è stato completato da Matteo Nocera e Giacomo

Foglio a bordo di una Chevrolet Int Tourer del 1930 di 3179 cc e da An-gelo Cavalli e Gianni Gentile su Bmw 518.Gli equipaggi sono stati festeggiati a S. Martino di Castrozza all’Ho-

tel Savoia da un comitato d’onore che ha visto tra gli interpreti ancheGiorgio Taufer, campione del volante degli anni Settanta, impegnatonell’insolito ruolo di chauffeur di piloti e navigatori.Prima di concedersi una doccia ristoratrice, i temerari interpreti di

questa incredibile rievocazione si sono gettati sotto le macchine peruna ripassata generale a motori, cambi, freni, impianti elettrici e gom-me. Indossate le tute d’ordinanza e in tanti coadiuvati dai meccanici alseguito, hanno armeggiato sino al calare delle prime ombre con chiaviinglesi, pinze e cacciaviti, adoperando se necessario anche il martelloper rimettere in sesto carrozzerie ammaccate da incontri ravvicinaticon spuntoni di roccia, paracarri ed estemporanee uscite di strada.Dall’inizio alla fine della via principale del paese trentino è stato un

frenetico lavorare contro il tempo in una sorta di officina en plein air,sotto lo sguardo incuriosito dei villeggianti che hanno apprezzato l’in-consueto spettacolo.Il giorno successivo, giovedì 14 luglio, lasciato il centro dolomitico, la

carovana ha raggiunto il Crucolo. Spettacolare la prima prova caratte-rizzata dal passaggio di un guado artificiale. Sosta pranzo a Molveno,nell’albergo di Alessandro Bettega, figlio dell’indimenticato Attilio.Poi via alla volta di Saint Moritz, in Svizzera, raggiunto dopo 390 chi-

lometri su e giù per i passi alpini.Le ultime due tappe hanno visto gli equipaggi tagliare i traguardi di

giornata a Losanna e a Reims.Una “passeggiata” l’ultima frazione di 180 chilometri anche se Rober-

to Chiodi, nel suo blog dedicato al viaggio, non ha esitato a definirla“faticosissima” come tutte quelle che l’hanno preceduta.“La tappa Reims-Parigi – ha scritto il pilota della Giulia – breve sulla

carta, ci ha portato come palline di un flipper in tutti i paesini più remotidella zona, con l’ultimo patema di restare senza benzina”.Emozionate la bandierina a scacchi a Place Vendome, nella capitale

francese, tra gli applausi degli appassionati e degli amici che non sison voluti perdere gli ultimi rombi delle ormai esauste vetture.Nei prossimi mesi meccanici e carrozzieri avranno il loro bel daffare

per riportarle all’originaria bellezza.

La Pechino-Parigi andò in scena il 10 giugno del1907. Solo cinque equipaggi alla partenza. ScipioneBorghese prese parte al raid assieme al chauffeurEttore Guizzardi a bordo di una Itala 35/45 HP. Invitòanche l’inviato del Corriere della Sera Luigi Barzini. Isuoi dispacci spediti dalle più sperdute stazioni tele-grafiche riportavano fedelmente la cronaca del viag-gio, avventuroso e temerario. Gli articoli impiegavanoanche dieci ore per superare le distanze che divide-vano quelle remote località dalla redazione di Milano.Preparato meticolosamente il raid, i tre italiani, af-

frontando difficoltà incredibili, giunsero per primi aParigi il 10 agosto. L’orologio segnava le 4 e un quar-to quando fecero il loro trionfale ingresso nella capi-tale francese, accolti da uno stuolo di giornalisti,cineoperatori, curiosi e appassionati.Charles Godard, sulla sua Spiker olandese, tagliò il

traguardo secondo assoluto il 30 agosto, tre setti-mane più tardi. Le due De Dion Bouton francesi gui-date rispettivamente da Georges Cormier e VictorColignon accumularono un ritardo tale che le crona-che non registrarono il loro arrivo.Il quinto mezzo, il Contal di Auguste Pons, una sor-

ta di triciclo, capitolò durante l’attraversamento deldeserto dei Gobi. L’equipaggio fu fortunosamentesalvato da una carovana di nomadi mongoli.L’Itala, restaurata e perfettamente conservata, ha

ripercorso l’itinerario originale nel 2007, un secolo do-po la storica impresa, con la spedizione Overland.La vettura è esposta al museo dell’automobile “Bi-

scaretti di Ruffia” di Torino.Luigi Barzini raccontò le avventure vissute durante

il raid nel libro “La metà del mondo vista da un auto-mobile – Da Pechino a Parigi in 60 giorni” pubblicatodall’editore Ulrico Hoepli nel 1908.

AL TRAGUARDO CON 20 GIORNIDI VANTAGGIO

IL RAID FU ORGANIZZATO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1907

Mattia Nocera e Giacomo Foglia su Chevrolet Int. Tourer del 1930 sui tornanti del Passo Cereda

Rudy Hug e Andreas Astaller con la Chevrolet Super Deluxe Coupè del 1941

Gli inglesi Keith e Norah Ashworth a bordo della mastodontica Bentley 4 1/2

27GUIDACI

IL “BASSANO” CON TRE PROVEIL RALLY GIUNTO ALLA 33ª EDIZIONE SI DISPUTERÀ IL 23 E 24 SETTEMBRE E SARÀ VALIDO PER LA COPPA ITALIA E IL CAMPIONATO TRIVENETO. ARRIVO IN PIAZZA LIBERTÀ E PROVA SPETTACOLO SERALE A MAROSTICA

Valido per la Coppa Italia e per il Cam-pionato Triveneto, aperto anche alle Wrc,torna il Rally Città di Bassano. Giunto alla33ª edizione, non ha bisogno di presen-tazioni particolari. Da sempre la gara èuna delle più seguite ed amate da pilotied appassionati e, da sempre, promuovecampioni del controsterzo. Purtroppoquesta edizione non sarà valida per laMitropa Cup, in quanto i promotori delcampionato mitteleuropeo hanno decisodi assegnare la validità a sole due gareitaliane a rotazione (Rally del casentino eAlpi orientali). Il Città di Bassano ritroveràla prestigiosa etichetta l’anno prossimo.Tre le prove speciali in programma

quest’anno, da ripetersi due volte, conun anteprima serale sulle colline marosti-censi, giusto per dare un po’ di pepe eaumentare la suspance.La gara è in calendario venerdì 23 e sa-

bato 24 settembre.Come dodici mesi fa, le verifiche tecni-

co-sportive si terranno dalle 9 alle 14.30di venerdì nei saloni di Frattin Auto, aCassola. E anche le partenze avrannoluogo dal cortile della concessionaria apartire dalle 19.30. Una ventina di chilo-metri di trasferimento consentiranno adriver e auto di raggiungere Valle S. Flo-riano e quindi lo start della prima provaspeciale, una manciata di chilometri se-lettivi e spettacolari che daranno il primovolto alla classifica.Il giorno successivo, invece, gli equi-

paggi dovranno affrontare tre prove clas-siche del “Città di Bassano” vale a dire“Cavalletto” di 15 Km, dalle parti di Lusia-na Monte Corno, sull’Altopiano di Asiagoe successivamente la classica speciale diValstagna, immancabile nel rally giallo-rosso, di 13 chilometri e poi la Marcesina,altri 15 chilometri. Prima della ripetizionedel giro parco assistenza e riordino perdare modo ai meccanici di controllare levetture e al direttore di gara di ricompat-tare il gruppo nel caso in cui si fosserocreati dei buchi. Poco di 90 chilometri i settori cronome-

trati complessivi, quelli destinati a farclassifica.Lo scorso anno s’impose Giacomo Co-

stenaro, al volante di una Peugeot 207 S2000 e quest’anno il marosticense vor-rebbe difendere il primato dagli assaltiche gli avversari gli porteranno. Della par-tita dovrebbe essere anche Eddie Scies-sere, vincitore a luglio della primaedizione del Rally day Città di Schio. Il lu-sianese, rimasto lontano dalle competi-zioni un paio d’anni, non ha faticato aritrovare lo smalto dei giorni migliori aSchio e ai piedi del Grappa potrebbe es-sere un avversario ostico per tutti. Atte-so anche Paolino Oriella, in questa

stagione alle prese con un programmaambizioso ma spesso e volentieri pianta-to in asso dalla buona sorte e dalla vet-tura. Vincitore di due edizioni della garabassanese, Oriella punterebbe ad un cla-moroso tris.Recordman di vittorie è il marosticense

Alessandro Battaglin, primo ben dieci vol-te, che nelle ultime edizioni è andato acaccia, senza successo, dell’undicesimosigillo. Quest’anno ha corso al volante diuna Mitsubishi Lancer Evo di gruppo N,

sopperendo con le sue notevoli doti ago-nistiche all’eccessivo peso della macchi-na che concede qualche vantaggio ditroppo alle più agili avversarie sulle proveguidate.Il radar sarà a disposizione dei concor-

renti a partire da venerdì 16 settembre alRudy Bar di Rosà. Direzione gara e cen-tro classifiche all’Hotel Glamour.L’arrivo della prima vettura, in piazza Li-

bertà, è previsto per le 19 di sabato 24settembre.

Giacomo Costenaro vincitore lo scorso anno del Città di Bassano

In coda alle auto moderne scatterannole vetture d’epoca. Stesso percorso eidentico chilometraggio anche per l’undi-cesima edizione del Città di Bassano inversione storica. Una sfida nella sfida contanti piloti della prima ora ritornati a sfi-darsi sulle prove di trenta e passa anni facon Porsche, Lancia Stratos, Opel Kadette Fiat 131 Abarth.Lo spettacolo che le vetture d’antan

sanno offrire è sempre di altissimo livello.La battaglia, come nelle ultime edizioni,sarà fra Dino Tolfo, Agostino Iccolti eGianpaolo Basso con le Porsche 911 eGiorgio Costenaro con la Lancia Stratos.L’ultima edizione è stata vinta da Iccolti dopo aver preso in mano le redini del rallyquando Tolfo, sino ad allora dominatore, fu piantato in asso dalla Porsche sullaspeciale del cavalletto. Altri rallysti cercheranno di entrare nella mischia a tuttobeneficio della suspence e dell’incertezza della classifica.

AL VIA ANCHE LE STORICHE

UNDICESIMA EDIZIONE DELLA GARA RISERVATAALLE MACCHINE D’EPOCA

Agostino Iccolti al volante della sua Porsche 911 Sr

28 GUIDACI

C’è un filo speciale che unisce l’Italiadal Nord al Sud. È quello della Milano-Ta-ranto, la rievocazione storica della lunga,difficile e impegnativa corsa su stradache sino al 1956 chiamò al nastro di par-tenza i campioni delle più famose casemotociclistiche d’Europa.Da 30 anni il Moto Club Veteran S. Mar-

tino di S. Martino in Colle (Perugia), pre-sieduto da Franco Sabatini, organizza lamanifestazione che in sei giorni, dall’Idro-scalo di Milano sino alla Città dei due ma-ri, porta i centauri in sella a moto d’epocaa spasso per l’Italia. Quasi duemila chilo-metri, in una sinfonia di motori che parepartitura scritta da un grande musicista.Un viaggio alla scoperta del Bel Paese,

sorprendente e singolare, perché toccacentinaia di piccoli paesi in equilibrio suarditi spuntoni, spesso neppure segnatisulle carte geografiche, invade stradinedi terza mano che portano a valichi sco-nosciuti lambendo laghetti smeraldini,assedia borghi formati da quattro case euna chiesetta però vivi e pulsanti.Dall’appennino tosco-emiliano, coi pas-

si della Raticosa e della Futa a scandire iprimi, duri, chilometri di marcia, sino alleMurge, anche quest’anno è stato unsusseguirsi di emozioni.Scattata dall’Idroscalo di Milano alle

scoccare delle 24 di domenica 3 luglio, la

corsa si è conclusa sabato 9 luglio sullungomare Virgilio a Taranto.Ben 225 i piloti al via, metà dei quali

stranieri, in rappresentanza di 12 nazioni(Usa, Cina, Belgio, Francia, Canada, In-ghilterra, Svizzera, Germania, Austria,Olanda, Principato di Monaco e natural-mente Italia). Spettacolare il passaggiosulla pista di Magione, intitolata a MarioUmberto Borzacchini, dove i motociclistihanno potuto dare gas a piacimento edemozionante la serie di giri inanellati tuttiinsieme, con in testa il direttore di garaMarcello Tortoioli a dettare il ritmo.Il serpentone d’acciaio ha attraversato

lo Stivale, accompagnato dal rombo in-confondibile dei pistoni spinti al massi-mo. Un’originale passerella di moto ditutte le cilindrate, età e marche.Un museo viaggiante, in grado di cat-

turare l’attenzione degli appassionati edi suscitare ricordi e nostalgie.Dal “tenero” Guzzino di appena 65 cc

del 1954 di Massimo Nocent alla IndianChief 1200 del 1944 del tedesco Karl Ju-lius Werner, sulle strade s’è visto di tutto,compresa una “Squadra Rudge” compo-sta da quattro coraggiosi motociclisti chehanno viaggiato compatti solo la primanotte. Poi il gruppetto s’è dimezzato,causa rotture e un principio d’incendioche a momenti arrostiva la Special del

BEN 225 MOTOCICLISTI AL VIA DELLA MILANO-TARANTO CHE ATTRAVERSA IL BEL PAESE PASSANDO PER STRADE SECONDARIE

IL MUSEO VIAGGIANTECHE UNISCE L’ITALIA

Attilio Lucchi lanciato sulla pista di Magione con la suaParilla Olimpia

29GUIDACI

Claudio Cauzzo e Romano Cornale

Col sidecar sotto la sferza del sole in Basilicata.jpg

Un bel primo piano del bassanese Giovanni Zambon

1937 di Giacomo Nocent. Tante le GuzziFalcone e le Gilera Saturno, compresa la“Piuma” del 1954 di Fulvio Prandi. In mez-zo Morini, Norton, Velocette Venom, Bmw,Guzzi Gtv 500, Ducati Scrambler anniSessanta, Motobi Spring Lasting GS,Guzzi Airone, Lodola e Astore, Aermacchi,tre Kreidler Florett e sette Laverda quat-tro tempi 100 cc. In gruppo anche unaAjms M20 del 1953, un’Ariel Red Hunterdel 1946, due Mas (175 e 350 del 1935 deifratelli Fulvio ed Ezio Cavazzini) una DevilOcma 160 del monegasco Mostosi, unaBartali Marziano e, fra le Parilla, un’Olim-pia 98 cc. Al via anche un’intera famigliacomposta da papà Davide Dal Pra (Mon-dial 175Tv del 1956), mamma Carla Pizzato(Mondial 2 T 160cc del 1952) e i figli Giaco-mo (Mondial Ruota guidata 125cc del1952) ed Edoardo (Gilera Saturno 500 del1948).Sei giorni e duemila chilometri sono vo-

lati in un battere di ciglia. Le moto hannopatito le difficolta del percorso, comin-ciando prima a tossicchiare fastidiose, poia bolsire sempre più rauche.Bravissimi sono stati i meccanici, con le

officine en plein air sotto le stelle, chehanno prestato alle compagne di viaggioamorevoli cure quotidiane. I malanni piùfrequenti? Impianti elettrici dispettosi, val-vole puntate, candele bruciate, fasce ela-stiche rotte, grippaggi, carburazioniballerine, salti di catena e marce riottosea ingranare.Applauditissimo Gianfranco Bonera, già

vicecampione del mondo nella 350 aitempi di Giacomo Agostini, che da tre an-

ni è presenza fissa in carovana. Elegantee preciso alla guida del suo Guzzi FalconeSport del 1954, ha dato il “la” a tutta lacompagnia, come un grande primo violini-sta. Mai oltre le righe, sempre disponibilee prodigo di consigli, ha corso per puro di-vertimento dando a tutti una grande le-zione di sportività.Molto brave anche le “centaure”: Carla

Pizzato, Paola Balestra, Sabrina Apostoli,Floriana Elli, Isabelle Lodron, Katrin Mul-ders, Rosanna Cerruti, Katharina Bor-chardt, Petra Wilke, FranziskaFrangillo-Engler hanno poco da impararedagli scafati colleghi. Semmai sono i ma-schietti che dovrebbero imitarne elegan-za, sorrisi e signorilità. Le amazzoni adogni sosta ne approfittavano per rifare iltrucco, mettere il rossetto e “accarezza-re” le moto. Belle anche con le mani unted’olio e i capelli arruffati.Poca importanza hanno le classifiche,

stilate in base a prove di abilità sulla di-stanza di... cinque metri da percorrere alcentesimo di secondo. Molto apprezzati,invece, i punti ristoro, approntati da Motoclub, Pro loco, Coldiretti e associazioni divolontariato: gli “assaggiatori” (categoriaformata da centauri in sella a moto mo-derne) hanno assegnato il primo postoad Acquaviva delle Fonti per l’originale esquisito menù (dall’antipasto al dolce) tut-to a base di cipolla, attribuendogli l’altissi-ma media di 9,11 punti su dieci. Secondoposto a Gallo Matese e terzo a Castella-na.Replica l’anno prossimo, dal 2 all’8 lu-

glio.

Per la terza consecutiva una deci-na di centauri ha reso omaggio aiCaduti della Grande guerra salendosul Pasubio lungo la Via degli Eroi.Un tributo singolare e suggestivo, aottant’anni dal terzo raduno motoal-pinistico del Pasubio, nato per riunirecoloro che lassù, cento anni fa, nelcorso del terribile conflitto sostenne-ro con inumani sacrifici sanguinosis-sime battaglie.A rendere più toccante la “salita”

culminata con la deposizione di unacorona d’alloro, la partecipazione diun motociclista austriaco, Paul Mo-ser di Salisburgo, che ha voluto por-tare la bandiera italiana in segno dipace e fratellanza.I centauri, selezionati da Edo Simo-

nato, promotore ed organizzatoredell’iniziativa in sintonia con HistoricClub Schio, erano quasi tutti reducidalla Milano-Taranto.Con lo scledense, in sella ad una

Ajs Springtwin del 1953, sono salitiGiuseppe Bonaguro (Guzzi 500 Gtv500 del 1938), Massimo Carboniero(Guzzi Gts 500 del 1940), ClaudioCauzzo (Sunbeam 750 lusso del1953), Massimo Nocent (Gilera Nettu-no 250 del 1949), Giacomo Nocent(Matchless 500 del 1940), Franco Ro-deghiero (Guzzi Sport 15 del 1943),Massimo Zini (Guzzi Sport 13 del1926) e l’austriaco Paul Moser (RudgeSpecial 500 del 1939).A passo d’uomo, superando le dif-

ficoltà di un percorso aspro e tor-mentato, i motociclisti hannoimpiegato più di un’ora per raggiun-gere la vetta.Grande l’emozione per la singolari-

tà del paesaggio e i ricordi legati aduno dei momenti più dolorosi dellanostra storia.

UN AUSTRIACOCOL TRICOLORESUL PASUBIO

OMAGGIO AI CADUTILUNGO LA STRADA DEGLI EROI

L’austriaco Paul Moser sul Pasubio col tricolore

31GUIDACI

SANTALUCIA E DAL PRASUL PODIO PIÙ ALTO

NELLE CLASSI 500 E 125

IN LUCE ANCHE QUEST’ANNO I CENTAURI VICENTINI PRESENTI IN FORZE ALLA RIEVOCAZIONE

Ottime anche quest’anno le prestazio-ni offerte dai centauri vicentini che non sisono mai tirati indietro di fronte alle tantedifficoltà che hanno dovuto superare pri-ma di tagliare il traguardo nella Città deiDue Mari. Sono stati sei giorni impegnati-vi, caratterizzati dal caldo e dalle stradetraditrici costellate di buche, ma la pattu-glia berica s’è messa in luce non solo nel-le prove di abilità ma anche per lasportività dimostrata nei confronti degliamici-avversari. Le classifiche sono stila-te in base ai cronometrici registrati aicontrolli orari a media e al rispetto deitempi imposti nelle prove lunghe appenacinque metri: quattro rilevamenti al cen-tesimo di secondo. Più facile a dirlo che afarlo.Nella categoria sport, Fulvio Santalucia,

in sella ad una Honda CB 400 FSS del1977, ha sbaragliato tutti gli avversari,ipotecando il primo posto grazie ad unaserie di rilevamenti precisi. Il fatto di nonaver pagato penalità ai c.o. ha fatto il re-sto. Alle sue spalle, staccato di 9 lun-ghezze, s’è piazzato Alberto Tomasini,un veterano della Milano-Taranto.Nella classe 350, invece, da sottolinea-

re il terzo posto di Giovanni Zambon. Ilbassanese ha corso con la Guzzi V35Imola del figlio, tragicamente scomparsouna decina d’anni fa. “Quando viaggiocon questa moto – ha spiegato con unaserenità esemplare – mi pare di essereancora assieme a lui. Lo sento vicino.”Guido Borghin di Dueville, invece, su

Morini 3.5 ha fatto sua la sesta piazzaprecedendo il compagno di team Giusep-pe Fortuna (Morini pure per lui), ex presi-dente del Raggruppamento degliIndustriali di Valdagno e pilota di provataesperienza, con diverse Dakar alle spalle.Sfortunato, invece, Franco Aduso, re-

golarmente al traguardo solo in tre tappesu sei. Problemi vari lo hanno afflitto co-stringendolo a viaggiare a singhiozzo.Ottimo il secondo posto nella 125 di At-

tilio Lucchi, con una Parilla Olimpia del1960 assemblata all’epoca nello stabili-mento della Wilier Triestina di Bassano,abbonato ai piani alti della classifica. Su-bito dietro di lui Paolo Venturin con unaGilera Giubileo del 1969, alla secondaesperienza “tarantina”. Gianni Michelettos’è dovuto accontentare del sesto postopur essendo riuscito ad entrare tra i primi

dieci in una prova di abilità. Se all’Idrosca-lo di Milano fosse partito a spinta, imitan-do i campioni di un tempo, avrebberaccolto cinque punti che lo avrebberoproiettato al comando. Felice Lovato diMeledo di Sarego, un “maratoneta” chenon sta fermo un attimo, è rimasto ai pie-di del podio con la sua Vespa 125 del1959, pur avendo ottenuto lo stessopunteggio del terzo. Determinante il votodella giuria tecnica che ha valutato le ca-ratteristiche dei mezzi al momento delleverifiche pre gara.Nella categoria storica, riservata alle

moto con maggior numero d’anni, ottimala performance del giovane marosticen-se Giacomo Dal Pra. Con la sua MondialRuota guidata del 1952, ha conquistatola vetta della classe 125 relegando l’ing.Vittore Cossalter, suo docente alla facol-tà di ingegneria di Padova, al secondoposto con una Bianchina GL Extra del1952 a conferma del detto popolare chesentenzia: “l’allievo supera il maestro.”Nella classe più piccola, la 100, invece,

solo il podio più alto è sfuggito ai pilotiberici. I “nostri” hanno fatto man bassa dicoppe e trofei: Claudio Cauzzo, con la La-verda Sport del 1954 s’è classificato se-condo assoluto, viaggiando sempreregolare e attento. La moto non lo hamai impensierito, marciando come se fos-se appena uscita dagli stabilimenti diBreganze. Cauzzo ha preceduto di unsolo punto Massimo Nocent, legatissimoal Guzzino di 65 cc con la quale ha unfeeling incredibile, indicato da tutti comeil favorito della vigilia. Nocent ha patito larottura della catena ma il tempestivo in-tervento di Ivone Caldogno, a capo del-l’assistenza, gli ha consentito diriprendere senza penalità la marcia. Otti-ma anche la quarta piazza di RomanoCornale, il referente della Mi Ta per il Ve-neto, che ha messo le ruote della sua La-verda Sport davanti alle moto gemelle diDario e Diego Simonato, classificatisinell’ordine. Cornale ha patito la rottura dialcuni raggi mentre Dario è stato bersa-gliato da un fastidioso mal di schiena. Ilfratello Diego, invece, ha pagato dazionel corso della quinta tappa accumulan-do un ritardo incolmabile. Afflitto da pro-blemi meccanici pure Fabrizio Zorzo,scattato con il numero uno, costretto alpalo nelle ultime due frazioni. Non ha

preso il via, invece, Daniela Balzan, atte-sa alla riconferma dopo l’esordio positivodello scorso anno. Nella 175cc Carla Piz-zato con la Mondial 2T 160 del 1952, no-nostante problemi alla batteria e a unadivagazione sul percorso, ha ottenutol’undicesimo piazzamento precedendo disei posti il marito Davide Dal Pra, penaliz-zato da una rottura nella seconda frazio-ne, quella che da Castenaso ha portatola carovana a Perugia.Combattutissima la classe 500, la più

numerosa ed agguerrita. Giuseppe Bo-naguro di Caltrano, con la sua Guzzi GTV500 del 1938, ha meritatamente conqui-stato il bronzo, chiudendo l’impegnativagara a sole cinque lunghezze di distaccodal vincitore Matteo Giaccone. Nono, in-vece, lo scledense Edo Simonato in sellaad una bellissima AJS M 20 Spring Twindel 1953 con la quale s’è messo in lucesulla pista di Magione. Ventiseiesimo as-soluto Paul Moser con la Rudge e trente-simo Edoardo Dal Prà. Il marosticense,ormai prossimo alla laurea in economia,avrebbe potuto puntare ad un piazza-mento di prestigio se nel corso della pe-nultima frazione non fosse statoviolentemente tamponato da un avver-sario che si era incollato alla sua ruota.La caduta è stata pesante ma fortunata-mente senza grosse conseguenze per ilcentauro. La moto, dopo essere stata ca-ricata sul camion dell’assistenza, ha do-vuto essere riparata nel corso dellanotte. Edoardo ha raggiunto, sia pur do-lorante, il traguardo finale occupando latrentesima posizione. Più indietro Giaco-mo Nocent, 43°, afflitto da continui pro-blemi meccanici. La sua Rudge del 1939ha accusato seri problemi al cambio edurante una sosta per la riparazione hapure preso fuoco, prontamente spentograzie alla prontezza di riflessi di IvoneCaldogno. E a proposito di Rudge, fra lepiù belle moto iscritte alla Milano-Taranto,solo due delle quattro al via sono riuscitea completare l’intero percorso.Fuori classifica gli “assaggiatori”, cate-

goria riservata alle moto moderne, il cuicompito è giudicare i punti di ristoro e distilare la classifica di merito: GiovanniStefani, con la moglie Enrica Doardo sulsellino posteriore della Guzzi V7, e MauroPeruffo su Ducati 850 i due vicentini pre-senti.

32 GUIDACI

BOSSALINI SFRECCIA A CREMONA

LE SOSPENSIONIFRENANO LUCKY

NEL RALLY VALIDO PER IL CAMPIONATO ITALIANOAUTO STORICHE SUCCESSO

DEL PILOTA PIACENTINO

Elia Bossalini, pilota piacentino della Essei Racing Team , a bor-do della Porsche 911 Rsr s’è aggiudicato a luglio il rally Circuito diCremona, primeggiando anche nel 2. Raggruppamento. I bre-sciani Superti e Dall’Acqua sono secondi assoluti e primi del 3.Raggruppamento a bordo della Porsche 911 Sc. Terzi e primi del4. Raggruppamento “Lucky” e Pons su Lancia Delta IntegraleBossalini ha sorpreso tutti. Ha imposto ritmo e competitività

sulle strade di casa, interpretando il ruolo che più gli è congenia-le e che gli ha permesso negli anni di diventare autentico matta-tore del Circuito di Cremona in versione “moderna”. Presentatosial via della gara che si svolge sulle strade dei colli parmensi epiacentini ha vinto il rally alla sua maniera: dominando i passaggisulle speciali che più conosce di Vernasca e Pellegrino, lasciandoagli avversari la sola speranza di avvicinare le sue prestazioni.All’esordio al volante di una poderosa Porsche 911 RSR, una

gruppo 4 da trecento e un po’ di cavalli, con sole due ruote mo-trici e trazione al posteriore, scorbutica e imprevedibile nelle rea-zioni soprattutto per uno che la guida per la prima volta, ilpiacentino si è aggiudicato il miglior tempo sui sette chilometridella Vernasca, prima frazione cronometrata, per poi ripetersi suiventi della Pellegrino, dove ha fatto quasi il vuoto dietro di se.Con queste due prestazioni assolute, Bossalini ha preso il co-mando della gara, rintuzzando gli attacchi degli avversari.Lucky, con la Delta Integrale, ha tentato di tenere il passo del

leader e nella terza prova, Bore, è riuscito mettere a segno un lamiglior prestazione cronometrica, mentre alle sua spalle si se-gnalava Salvini, secondo. Bossalini, terzo, pagava nove secondial campione vicentino. Il primo trittico di prove s’è chiuso conBossalini al comando, primo del 2. Raggruppamento, e “Lucky” inottima forma pronto a ribattere dalla seconda posizione, con unpiù accettabile ritardo di 11”4, ma con il primato nel 4. Raggruppa-mento. Irrimediabilmente fuori dai giochi, invece, Lucio Da Zanche, riti-

ratosi per un problema al motore della Porsche 911 Rsr, il sicilianoMarco Savioli, e Paolo Nodari della Squadra Corse Isola Vicentinaazzoppato da una rottura meccanica della sua Opel Ascona2000, con la quale rientrava in gara.Penalizzato con un minuto per anticipo ad un Controllo orario,

invece, il toscano Alberto Salvini.Quinto ha chiuso la prima frazione Rossi, al volante di una Por-

sche 911 Sc, secondo piazzato del terzo raggruppamento.Nella seconda parte della gara, Bossalini ha incrementato il

vantaggio mentre Superti è riuscito a scavalcare Lucky, in coppiacon Fabrizia Pons, che ha penato quanto basta a causa di pro-blemi alle sospensioni posteriori.Ancora un piazzamento, quindi, per il driver vicentino che nel

campionato italiano non riesce a cogliere quel successo sfioratopiù volte. Purtroppo la Delta paga dazio alle avversarie quanto apeso e potenza. Solo con la pioggia potrebbe sfruttare le quat-tro ruote motrici ma sperare nell’acqua nei mesi estivi è pia illu-sione. Al massimo un veloce temporale, giusto il tempo di unaprova speciale: troppo poco per mettere in riga Porsche e, quan-do ci sono, Lancia Stratos e 037.

Elio bossalini primo Cremona

Tradizionale tappa di metà estate per il Trofeo A112 Abarth -Yokohama col Circuito di Cremona che dopo quattro anni ètornato a corrersi in gran parte di notte e anche nel quintoround del Trofeo non sono mancati i colpi di scena. MaurizioCochis e Milva Manganone partono con passo deciso firman-do la speciale d’apertura “Vernasca” con Massimo Gallione eLuigi Cavagnetto in scia, seguiti da Lisa Meggiarin e Silvia Gal-lotti, terze; la gara delle due ragazze, però, dura poco in quan-to incappano in un’uscita di strada nella successiva“Pellegrino” ed il ritiro è inevitabile. La terza speciale “Bore” re-gistra un altro colpo di scena col ritiro di Gallione a fine provaper problemi personali e sempre nell’inedito tratto un cappot-tamento mette fine alla gara di Antonello Pinzoni e RobertoSpagnoli; fortunatamente nessun problema per l’equipaggio.Cochis si ritrova la strada spianata ed inanella una serie ditempi notevoli che alla fine gli varranno l’undicesima presta-zione nell’ipotetica classifica assoluta del rally storico. Nono-stante la giornata non brillante, Matteo Armellini sempre incoppia con Luca Mengon, porta la sua A112 Abarth sul secon-do gradino del podio e mantiene il comando dell’assoluta an-che se con soli due punti sul rimontante Cochis. In terzaposizione un regolare Enrico Canetti in coppia con Luca Luciniagguanta il suo primo podio e nell’assoluta si avvicina sensibil-mente al quarta posizione. Quarta piazza in gara per ThierryCheney e Andrea Piano che confermano quanto di buono vi-sto al Lana; alle loro spalle un soddisfatto Cristiano De Rossi ilquale, in coppia con Maurizio Palazzo, coglie il primo arrivostagionale precedendo il cugino Giuseppe Cazziolato, sestoassieme ad Emanuela Zago. Settima posizione per Fabio Vez-zola ed Anna Ferro e classifica che si chiude con le due vettu-re di “Gruppo 1” con l’esemplare di Giorgio Pesavento e AndreaFiorin che ha la meglio su quello degli esordienti Marino e Mat-teo Labirinti.L’esito della gara lombarda presenta ora una classifica che

lascia presagire un finale “sprint” comegià avvenuto in edizioni precedenti: grazie alle due vittorie

consecutive, Cochis e Manganoneriducono lo svantaggio su Armellini e Mengon a soli due

punti e presumibilmente saranno loro agiocarsi il titolo nella duplice sfida di metà settembre al Ral-

lye Elba; il giovane trentino si è comunque già aggiudicato il ti-tolo “under 28”.La classifica dopo il Circuito di Cremona: 1. Armellini 57, 2. Co-

chis 55, 3. Gallione 40, 4. Meggiarin 38, 5. Canetti 35.

CHE DUELLI CON LE A 112 ALLAFINE LA SPUNTA COCHIS

GRANDE BATTAGLIA FRA I 13 EQUIPAGGI PRESENTATISI SULLA PEDANA DI PARTENZA

33GUIDACI

CISITALIA, UNA STORIADI CORAGGIO E PASSIONE

L’INTERVISTA.

UN NUOVO LIBRO DELLO STORICO DELL’AUTOMOBILE NINO BALESTRAFONDATORE DEL MUSEO BONFANTI-VIMAR

PRESENTAZIONE UFFICIALE NELLO STAND ACI ITALIA ALLA FIERA AUTO EMOTO D’EPOCA DI PADOVA IN CALENDARIO DAL 20 AL 23 OTTOBRE

«Tutto ebbe inizio con un lampo rosso.Era la 1000 MM del ‘47 e quel lampo fuprodotto dal velocissimo passaggio dellaCisitalia di Nuvolari, che transitò a Vicen-za in quel momento, primo assoluto. Quelflash rosso si stampò per sempre nellamia fantasia di bambino, condizionando-mi da quel momento larga parte della vi-ta.»Ricorda così Nino Balestra, lo storico

dell’automobile e fondatore del museoBonfanti-Vimar, il “primo” incontro con laCisitalia. Un amore a prima vista, duratu-ro, eterno. Complice il grande Nivola, oc-chi spiritati e talento da vendere, checoncluse quella Mille Miglia al secondoposto assoluto, alle spalle di ClementeBiondetti.Ricercatore attento e puntiglioso, pre-

ciso e appassionato, Nino Balestra a set-tant’anni da quella Mille Miglia, continuaindagare sulla casa fondata nel 1946 daPietro Dusio e Piero Taruffi, industrialepiemontese il primo, pilota il secondo.Nel 1980, 36 anni fa, Nino Balestra pre-

sentò il primo volume dedicato alla Cisita-lia, Compagnia Industriale SportivaItaliana, scritto assieme all’amico giornali-sta e scrittore Cesare De Agostini.Perchè un nuovo libro ?«”CISITALIA- UNA STORIA DI CORAG-

GIO E PASSIONE” è un ulteriore omaggio

a quelle vetture dal nome sibilante Ci-si-talia ed a chi le creò. Non ho voluto, d’ac-cordo con l’Editore, scrivere una storiaasettica di sola tecnica, cifre, date e nu-meri, ma vissuta anche dal lato umano,incollando uno ad uno tutti i tasselli distoria raccolti in molti anni dalla viva vocedei protagonisti che ebbi il privilegio diconoscere e frequentare, delle molte Ci-sitalia viste, guidate, vissute nel restaurodai tanti appassionati sparsi per il mon-do».Una bella sfida...«Essere divenuto il depositario di rac-

conti, documenti, immagini storie e leg-gende, mi carica di responsabilità e dirispetto verso chi progettò e realizzòquel fenomeno chiamato Cisitalia. Cosìho cercato di esporre la storia nel modopiù preciso possibile, comprese le sche-de tecniche, ma soprattutto di dipingereil clima di entusiasmo, i sogni, le difficoltàdi quel Dopoguerra, che guardava peròcon speranza ad un futuro migliore».Dusio e Taruffi miravano a costruire

piccole vetture da Gran premio, economi-che e dotate di ricambi facilmente reperi-bili sul mercato. Nacque così la D46,progettata da Dante Giacosa e GiovanniSavonuzzi. Motore della Fiat 1100 B, 70cavalli e velocità massima 170 orari. Suquesto telaio prese forma la 202, un’ope-

ra d’arte esposta al Museo d’arte moder-na di New York.«Il filo conduttore resta la mia 202 ca-

briolet bianca, che godo ormai da qua-rant’anni e con la quale ho vissutomomenti magici orgoglioso di aver potu-to convivere per tanto tempo con unavera leggenda, un’opera d’arte in movi-mento, ancora oggi strumento di emozio-ni e di incontri straordinari. Questacandida cabriolet, complice di tante sto-rie, fino a oggi non ha mai parlato, ma so-no sicuro che un giorno lo farà,ringraziandomi per averla riportata in vi-ta, amata e coccolata».

C’è una foto che ha fatto il giro delmondo: Nuvolari solleva il volante, stac-catosi dal piantone dello sterzo, passan-do davanti alle tribune di Torino. Lamacchina era la Cisitalia...«Non lasciatevi scappare questo libro,

che racconta l’Italia della speranza, deisogni, del coraggio intelligente e dell’in-telligenza coraggiosa e di un caso unicochiamato Cisitalia, parola dell’autore».Il libro “Cisitalia, Una storia di coraggio e

passione”, Giorgio Nada editore, saràpresentato ufficialmente alla Fiera Autoe Moto d’Epoca di Padova, nello StandAci Italia, venerdì 21 ottobre alle 17. Inter-verrà il presidente nazionale Aci, AngeloSticchi Damiani.

Nino Balestra fa da autista con la sua Cisitalia ad Alboreto e Martini al Gran Premio d’Italia. Nella foto a destraBalestra al volante di una Cisitalia

di Roberto Cristiano Baggio

35GUIDACI

UNA RUOTA SGONFIALASCIA A TERRA LUCKYRALLY DELLA LANA. TANTA SFORTUNA PER IL PORTACOLORI DELLA SQUADRA CORSE ISOLA VICENTINA NELLA GARA VALIDA PER IL CAMPIONATO ITALIANO

Vince Da Zanche, ma avrebbe potutovincere Erik Comas, se non fosse uscitodi strada e di scena nel corso della terzapiesse, danneggiando la Lancia StratosHf con la quale era già ottimo leader diuna classifica che si stava delineando so-prattutto alle sue spalle. Anche il vicenti-no “Lucky” ha dato l’impressione di poterfar sua la prima dell’anno valida per ilcampionato italiano, ma una pizzicata eduna foratura nella quarta e nella quintapiesse, gli hanno fatto dilapidare il monteminuti di vantaggio sugli inseguitori, sci-volare in sesta posizione e poi rimontarenel finale. Anche Davide Negri ha credu-to fosse possibile rimontare il tempo per-so nelle prime speciali per averleaffrontate con gomme non adatte sottola pioggia battente, ci ha provato sinoall’ultimo, duellando con convinzione epiazzarsi al secondo posto a soli settesecondi dal vincitore Da Zanche.Il lombardo ha vinto, ma non è stato

tutto facile per lui, soprattutto sotto l’ac-qua della prima tappa, che ha affrontatocon gommatura inadeguata, come Bian-chini e Negri, ma rispetto loro ha saputoreagire prima e meglio quando le stradesi sono asciugate e piazzare due scratchdi peso nelle prove di fine tappa, facendola grande differenza.Nella seconda e conclusiva giornata di

gara, a Da Zanche non è rimasto altro dafare che controllare, mantenere la calmaanche quando Negri lo rimontava provasu prova. In quattro frazioni il biellese èriuscito a quasi ad azzerare i 32”9 cheaveva di ritardo a fine piesse sei, rimontasufficiente a confermargli il secondo po-sto a soli sette secondi dal vincitore. Allespalle del duo di testa s’è piazzato il rien-trante Chentre, alla guida di una Porsche911 Rsr Gruppo 4 due anni dopo, con ladifficoltà di prendere confidenza con lenuove gomme. Il suo distacco è rilevante,1’43”3, accusato in buona parte nella fra-zione iniziale con la pioggia.Il torinese Simone Giombini riprende ad

assaporare il gusto dei piazzamenti divertice, quarto assoluto e primo del 4.Raggruppamento con la Lancia Rally 037divisa con il navigatore Stefano Cirillo, iltorinese è l’emblema del saper impararedagli errori commessi, come dopo il mez-zo testacoda nel corso della prima tappae portare a casa un gran risultato au-mentando il ritmo di gara con il miglioraredelle condizioni meteoTermina con un quinto posto assoluto

la gara di Lucky, che gli sta stretto dopole belle cose fatte vedere ad inizio gara,sul bagnato e sull’asciutto con una Deltache, dopo la pizzicata e la foratura, non

s’è più rivelata perfetta e solo con tantomestiere il buon vicentino, navigato dallagrintosa Fabrizia Pons, ha potuto portar-la al traguardo, centrando il piazzamentod’onore del 4. Raggruppamento. Il pilotadella Squadra Corse Isola Vicentina haresistito nel finale al ritorno di Bianchini,veloce come gli compete sull’asciutto conla Lancia Rally 037.È stato anche terzo assoluto Maurizio

Rossi, impegnato nel duello con Ivan Fio-ravanti al volante della Ford Escort Grup-po 4, proprio quando diluviava o era belloil meteo, ed in quelle condizioni ben sitrovava a buon partito con le gomme. Ilgenovese navigato da Riccardo Imerito,è sempre più leader di campionato dopoaver nuovamente vinto la gara del 3.Raggruppamento, ma nella seconda tap-pa non ha sfruttato al meglio le potenzia-lità della Porsche 911 Sc Balletti,perdendo posizioni dovendo più volte farricorso a soluzioni di gomme del passato.Con la Ford Escort Gruppo 4 di nuova

preparazione, il comasco Enrico Volpatotermina alle sue spalle, aggiudicandosila classe 2000, precedendo nell’assolu-ta l’alessandrino Italo Ferrara, nono e se-condo di classe del 4. Raggruppamento,correndo con la Lancia Delta Integralenei colori della Scuderia Monferrato. Ter-mina con la vittoria nel primo raggruppa-mento la gara di Luigi Capsoni,dividendo l’abitacolo della Alpine Re-nault A 110 con la trevigiana Lucia Zam-biasi. Una gara, quella dell’equipaggioAlpine, spettacolare in grado di ripagarlodelle sventure patite nelle manifestazio-ni precedenti.Dopo otto prove speciali disputate,

due sono state annullate dalla Direzionegara, Cochis e Manganone si sono aggiu-dicati la quarta tappa del trofeo A 112Abarth, precedendo Lisa Meggiarin e Sil-via Gallotti sul traguardo di Biella, davantia Matteo Armellini e Luca Mengon cherestano al comando della classifica dellaserie monomarca.

C’è un filo di amarezza nell’analisi di Lucky al termine del Rally della Lana di Biel-la. Ancora problemi per il campione vicentino chenelle gare del campionato italiano non riesce acogliere la prima vittoria a lungo accarezzata.“Ho avuto dei problemi – spiega Gigi Battistolli

– che hanno influenzato tutto il rally. Nella primaprova speciale, corsa sotto la pioggia, l’idroguidafunzionava ad intermittenza. Nella seconda, in-vece, affrontata con gomme da bagnato, cometutti gli altri ma io con almeno 250 kg di peso vet-tura in più da portare a spasso, mi sono trovatocon almeno mezza speciale asciutta. Bene nellaterza e nella quarta, quando sono passato in vantaggio con mezzo minuto divantaggio su Da Zanche. La quinta prova, tutta asciutta ma effettuata con gom-me da bagnato poiché una vettura in gara andata a fuoco ha provocato un ritar-do di 20’, ha mandato in tilt le gomme rain con conseguente toccata dietro erottura dell’ammortizzatore. Siamo riusciti a mantenere la leadership del rally e arisolvere l’inconveniente ma, malauguratamente, nella prova successiva abbiamoforato quasi subito la gomma anteriore destra. Persi, in questo modo, quasi dueminuti e la testa della gara”. Tormentata pure la seconda frazione del “Lana”.“La seconda tappa non è stata sfiorata dall’acqua ma le prove veloci non han-

no favorito la nostra Delta in una possibile rimonta. Poi con le pompe della benzi-na out per il caldo, non m’è rimasto altro da fare che tirare i remi in barca edifendere la posizione”. “Non è stata gara fortunata – conclude Lucky spalleggiato dal suo diesse, Rudy

Dalpozzo, compagno di tante gare negli anni Ottanta nella squadra della Opel -Comunque sempre combattivi e sereni. Pima o poi girerà per il verso giusto pureper noi!”.

IL PILOTA VICENTINO BERSAGLIATODALL’INIZIO ALLA FINE

UN PIZZICO D’AMAREZZA AL TRAGUARDO DI BIELLA

Dell’Acqua-Pagnoni Porsche 911 S. Nella foto sotto, Lucky su Delta

Omaggio sociale: porta abitoInfo presso Aci Vicenza e tutte le delegazioni della Provincia

GUARDA CHE SERVIZIUna tessera ACInon è solo uno strumentoda tenere in tasca.

È prima di tuttouna soluzione alle tueesigenze di mobilitàcon tutti i servizi per la persona e il veicolo.

• Per te, su qualunque veicolo ti trovi (auto o ciclomotore) anche se non è il tuo: 2 soccor-si in Italia, tutela legale, rimborso corsi per recupero parziale o totale punti patente,sconti e agevolazioni con le convenzioni Show your Card! in Italia e all’estero

• Per la tua auto, soccorso ogni volta che ne hai bisogno in Italia (anche se non sei a bor-do) e 2 volte all’estero, auto sostitutiva e rimborso delle spese (taxi, albergo, viaggio)

• Per la tua famiglia, medico pronto in viaggio

GUARDA CHE VANTAGGI• Bollo Sicuro, il servizio esclusivo per il rinnovo automatico del bollo • ACI Mobile Club, la nuova APP per avere tutti i servizi geolocalizzati e la tessera sul tuosmartphone

• Centrale Operativa disponibile 24 ore su 24 al Numero Verde 803.116 per informazioni sumobilità, meteo e turismo

Consulta il regolamento dei servizi su aci.it

Tanti vantaggi,tanto risparmio.

GUARDA CHE SERVIZIUna tessera ACInon è solo uno strumentoda tenere in tasca.

È prima di tuttouna soluzione alle tueesigenze di mobilitàcon tutti i servizi per la persona e il veicolo.

• Per te, su qualunque veicolo ti trovi (auto o ciclomotore) anche se non è il tuo: 2 soccor-si in Italia e 2 all’estero, auto sostitutiva, rimborso spese (taxi, albergo, viaggio), puliziaserbatoio per errato rifornimento carburante, medico pronto, tutela legale, rimborsocorsi per recupero parziale o totale punti patente, sconti e agevolazioni con le conven-zioni Show your Card! in Italia e all’estero

• Per la tua auto, soccorso ogni volta che ne hai bisogno in Italia anche se non sei a bordo• Per la tua famiglia, medico pronto a casa e in viaggio, assistenza pediatrica e cardiologi-ca 24 ore su 24 in Italia

• Per la tua casa, prestazioni professionali in caso di emergenza 24 ore su 24 (falegname,fabbro, idraulico, elettricista).

GUARDA CHE VANTAGGI• Bollo Sicuro, il servizio esclusivo per il rinnovo automatico del bollo • ACI Mobile Club, la nuova APP per avere tutti i servizi geolocalizzati e la tessera sul tuosmartphone

• Centrale Operativa disponibile 24 ore su 24 al Numero Verde 803.116 per informazioni sumobilità, meteo e turismo

Consulta il regolamento dei servizi su aci.it

Tanti vantaggi,tanto risparmio.

37GUIDACI

di Roberto Cristiano Baggio

Ha respirato i vapori di benzina sin dal-la nascita, complice papà Luciano, pilotadi lungo corso. Naturale che ne rimanes-se “intossicata”. Poi, tanto per restare intema, ha “bruciato” i tempi e, su suggeri-mento di Gianfranco Menon, navigatoredi stampo antico, ha frequentato ancoraminorenne il corso per navigatori. Giustoper impratichirsi con note, regolamenti,calendari e categorie. Al compimento dei18 anni, conseguita la patente, ha sot-tratto la 124 Abarth al genitore e l’ha fat-ta propria. Debutto, un anno fa, alloslalom di Asolo. Divertimento allo statopuro. Poi apripista alla Pedavena-Croced’Aune, cronoscalata che mette sottotorchio quanti si presentano al via.Serena Bianchin vivrebbe al volante

della spider torinese se gli impegni azien-dali (collabora nella ditta di famiglia Ka-yak) e scolastici (lanciata verso il titolo dioptometrista) non la trattenessero su li-bri contabili e testi scientifici.Ad instradarla nel mondo delle compe-

tizioni è sempre Gianfranco, che la seguecon pazienza, consigli e suggerimenti.La scorsa primavera l’ha convinta ad

iscriversi al Rit, Rally Italian Talent, lascuola avviata da Renzo Magnani perscoprire, sostenere e lanciare i nuovi ta-lenti. Serena ha frequentato con profitto,tanto da meritarsi l’approdo alla finale na-zionale dopo aver superato una dura se-lezione. Come premio per la promozioneha ottenuto il via libera per parteciparealla Coppa Pedavena, gara di regolaritàturistica organizzata impeccabilmentedal Rally Club 70 di Ivo Strappazzon,svoltasi a metà maggio. Per il debutto havoluto Gianfranco Menon nelle vesti dinavigatore. Il marosticense l’ha assecon-

data, spiegandole come cavarsela tra fo-tocellule, prove di abilità, cronometro, ra-dar e tabella tempi e distanze.“Prima di affrontare un rally – sostiene

convinto il “maestro” – è necessario cheprenda confidenza con le gare, le note ei controlli. Non basta andare veloci. La ra-gazza è brava: ascolta, memorizza e faesperienza”.Serena ha imparato in fretta, senza

strafare. Problemi alla ventola di raffred-damento della 124 le hanno fatto capireche nelle competizioni ci vogliono pa-zienza e un pizzico di fortuna. Non s’èscoraggiata quando il termometro rag-giungeva la tacca rossa, rimediando conrabbocchi di acqua e interventi volanti.Cofano sempre aperto tra una prova el’altra, alla fine ce l’ha fatta a tagliare iltraguardo.La lezione sul campo le è servita molto.Neanche due mesi dopo di nuovo al

nastro di partenza. Coppa Città di Bassa-no, altra regolarità turistica, con doppiopassaggio sulla piesse di Valstagna.“Avrebbe voluto che corressi con lei ma

io ho insistito affinché disputasse la garacon una ragazza della sua età.- spiegaMenon - La scelta è caduta su Alice Bor-dignon, guardacaso anche lei finalista alRit di Magnani.”L’intesa è stata subito perfetta. Alice

pesta come poche sull’acceleratore delkart ma quando si tratta di leggere notee controllare i tempi è precisa come unorologio svizzero.Al Città di Bassano, affrontato sem-

pre con la Fiat 124 Abarth che papà Lu-ciano è stato costretto a cederledefinitivamente, sono andate oltre leprevisioni, vincendo la Coppa delle da-

me davanti ad un equipaggio forte equotato come quello formato da Clau-dia Sora e Laura Zaffani. Quest’ultima,per chi non seguisse con attenzione legare di regolarità, è la straordinaria na-vigatrice di Maurizio Senna, top driverabbonato ai primi posti e leader dellaclassifica del trofeo Tre Regioni. Unacampionessa, capace di contare i cen-tesimi di secondo senza sbagliarneuno.Formato il duo, ecco la rievocazione

della Coppa Piave, altra regolarità con ledifficoltà rappresentate dalle prove dimedia concatenate. Bene anche nellagara trevigiana. Ancora la Coppa delledame. Poi il debutto nella corsa di veloci-tà in salita del Nevegal.Per la prima volta da sola nell’abitacolo,

Serena ha dovuto gestire la gara confi-dando solo su se stessa. Concentrata,attenta e precisa, ha corso come un pilo-ta di provata esperienza e quando il tem-po s’è messo al peggio, sotto l’acqua hadato il meglio di sé, pestando sull’accele-ratore senza paura, sfruttando le gom-me, anticipando con mestiere curve etornanti. Come una ballerina di danzaclassica, sempre sulle punte, in perfettoed elegante equilibrio. Un piccolo capola-voro che ha fatto intendere agli espertiquanto sia buona la “stoffa” di questa ra-gazza.Ormai è pronta per saltare dalla regola-

rità ai rally. Gianfranco Menon non vuoleperò che Serena anticipi troppo i tempi epapà Luciano è sulla stessa frequenza.A ottobre ancora una salita, quindi,

quella di Pedavena e poi, superato l’ap-prendistato, via verso nuovi, importantitraguardi.

SERENA BIANCHINA PASSO DI DANZASOTTO LA PIOGGIA

FINALISTA DI RALLY ITALIAN TALENT HA DEBUTTATONEL MONDO DEI MOTORI PARTECIPANDO A TRE GARE DI REGOLARITÀ VINCENDO SEMPRELA COPPA RISERVATA ALLE DAME

Serena Bianchin con la Fiat 124 Abarth alla Coppa Pedavena. Nella foto in alto, Serena Bianchin

38 GUIDACI

L’origine del marchio PEGASO (rap-presentato da un cavallo alato della mi-tologia greca) nasce e si evolve dallaseconda metà degli anni ‘40 in territo-rio spagnolo, dove fino a pochi anni pri-ma si era sviluppata una sanguinosaguerra civile intestina.

Precisamente nella città di Barcello-na, e all’interno dello stabilimento cheera stato utilizzato fino al 1938 per laproduzione delle vetture di lusso delmarchio Hispano-Suiza, viene fondatanel 1941, per volere dell’ente nazionalespagnolo INI (Instituto Nacional de In-dustria), la ENASA (Empresa Nacionalde Autocamiones S.A.).Specializzata sino ad allora nella pro-

duzione di camion per impiego genera-le, trattori, veicoli militari edantincendio, si promosse anche nelcampo di mezzi marinari ed automobilisportive.Una di queste fu proprio il modello Z-

102, una raffinata coupé dalle linee av-

venieristiche e ricercate, velocissimaper quel periodo, tanto da essere chia-mata “la Supercar degli anni 50”.Definita dai più “l’anti-Ferrari”, deve

tale nomea non solo per la sua velocità(che nelle versioni più cattive la spinge-va con il potente motore a velocità mairaggiunte prima da una vettura turi-smo) e per le soluzioni innovative cheadottava (quali il sistema transaxle),bensì per la mente ingegneristica chevi stava alle spalle.Questa nuova automobile era infatti

opera dell’ingegnere spagnolo WilfredoRicart, ex collega e rivale di Enzo Ferra-ri, project manager dal 1936 al 1945 inAlfa Romeo e che negli anni Venti ave-va progettato anche la Ricart Espania.La Z-102, costruita secondo procedi-

menti artigianali negli stessi stabilimen-ti di Barcellona in cui aveva visto laluce la lussuosa Hispano-Suiza, si rile-vava e puntava a rimanere una mac-china di pari opulento prestigio.

IL MODELLO Z 102 ERA UN RAFFINATO COUPÉ DALLE LINEE AVVENIRISTI-CHE E RICERCATE. VELOCISSIMO, VENNE DEFINITO “SUPERCAR DEGLIANNI 50”

SULLE ALI DI PEGASOdi Andrea Ceccon

39GUIDACI

Tutte le componenti meccaniche, adeccezione dei sistemi elettronici Bosch,erano prodotte nelle officine di Calle deSegrera, mentre la carrozzeria potevaessere scelta in base ai gusti del clien-te: la Touring di Milano per i clienti piùlegati alle linee tradizionali e la pariginaSaoutchik per i clienti che amavano di-stinguersi con linee moderne e una car-rozzeria che fosse fortementepronunciata.

Il motore era in principio un temibile,leggerissimo V8 in lega da 2,5 litri (192km/h), sostituito di lì a breve da un 2.8li-tri.L’iniziale comando a catena fu presto

sostituito da un sistema di trasmissionepiù efficiente, sebbene più costoso erumoroso, mentre alle versioni base concarburatore Weber doppio corpo furonospesso affiancate versioni più potenti,con corpo almeno quadruplo abbinatoad un cambio non sincronizzato a cin-que velocità, fortemente delicato, mon-tato sull’assale posteriore De Dion.Il meccanismo dello sterzo poi era di

per sé un significativo esempio di inge-gneristica: integrato nel cruscotto anzi-ché nel piantone del volante,comportava una serie di rinvii tali darenderlo il più complesso mai montatosu di una vettura di serie.Gli interni inoltre, a differenza che in

ogni altra automobile costruita sino adallora, disponeva di comandi posizionati

sul cruscotto come fossero stati dei ta-sti di un pianoforte, oltre alla ricca dota-zione di serie composta da maniglie,freni, sterzo che erano tutte di deriva-zione Alfa Romeo.Il motore divenne troppo ridotto per

le velleità sportive del cliente della Pe-gaso e pertanto nel 1954 si decise di ri-correre ad un nuovo propulsore: un V8da 3,2 litri, con doppio albero a cammein testa per bancata, dotato di 32 val-vole e ben 360 CV, con coppia di com-pressori Roots ed accensione amagnete, capace di una velocità massi-ma stimata di 243km/h (record registra-to nel 1953 dal pilota Celso Fernándezsu Z-102 Touring BS Barchetta).La Z-102 fu portata in gara nel 1952 al

Gran Premio di Monaco, alla 24 Ore diLe Mans e alla Carrere Panamericana:ciononostante i risultati furono piutto-sto deludenti.Tra la fine del 1957 e l’inizio del 1958 il

modello Z-102 terminò di essere prodot-to, lasciando spazio dal 1956 al modelloZ-103, più economico e dotato di motorida 3.9, 4,5 e 4,7 litri.

Di questo ultimo modello furono pro-dotti solo quattro esemplari, per un to-tale complessivo di 88 Pegaso costruitefino al 1958, anno in cui la ENASA cessòdi fabbricare automobili per concentrar-si sulle sue linee di veicoli commercialituttora sul mercato dal 1990 sotto l’egi-dia del marchio IVECO.

Ha destato profonda commozioneanche nel Vicentino la notizia della tra-gica scomparsa di Giuseppe “Pucci”Grossi, il 59enne riminese pluricampio-ne di rally, deceduto per un malore inmoto mentre percorreva le stradedell’Aretino in Toscana, dove tante vol-te aveva gareggiato con successo.Grossi avrebbe accusato un malore

e sarebbe sceso dalla moto prima dicadere in una scarpata. Immediati, mapurtroppo vani, i soccorsi e le cure delpersonale del 118. Sul posto è interve-nuto pure un elicottero.Pucci Grossi, benvoluto da tutti nel-

l’ambiente automobilistico, era prota-gonista dellescene dei rallytricolori sin daglianni Ottanta edera membrodella Giuntasportiva dell’Au-tomobile ClubItalia, sempre vi-cino al suo ama-to sport e aigiovani di Aciteam Italia. Ha collaboratore anchecon il presidente di AC Vicenza, ValterBizzotto, a livello federale e ha difesoin più occasioni i colori della Hawk Ra-cing Club, la scuderia di Bassano cheha avviato all’automobilismo Miki Bia-sion.Tra i molteplici impegni legati alla

lunga esperienza corsaiola anche ilruolo di apripista al Rally Italia Sarde-gna dello scorso giugno.In tanti gli hanno reso omaggio. Da-

vanti alla chiesa dove s’è svolto il ritofunebro schierate alcune delle sue vet-ture, tra le quali l’amata Lancia Delta.

PUCCI GROSSITRADITO DALLAPASSIONEPER I MOTORI

AVEVA DIFESO I COLORIDELLA SCUDERIA BASSANESE HAWK RACING CLUB

delegazioni aci vicenzaARZIGNANO

Corso Garibaldi 38 - tel. 0444.672142 08.30 – 12.30 & 15.00 – 19.00

tasse 08.30 – 12.30 - Sabato 08.30 – 12.00 escluse tasse

ASIAGOVia San Carlo 8 - tel. 0424.63958

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 sabato 09.00 – 12.00

BASSANO CENTROVia Del Mercato 23 - tel. 0424.523868

09.00 – 13.00 & 16.00 – 18.00 escluso sabatoTasse automobilistiche solo al mattino

BASSANO ESTVia M. Sabotino 28 - tel. 0424.513659 - fax 0424.36393

08.30 – 12.30 & 15.30 – 18.30 escluso sabatoTasse automobilistiche fino alle ore 18.00

ISOLA VICENTINAVia Arasella 23 - tel. 0444.977270

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 escluso sabato Tasse automobilistiche fino alle ore 17.30

NOVENTA VICENTINAPiazza IV Novembre 16 - tel. 0444.887251

09.00 – 12.30 & 15.00 – 18.00Sabato dalle 09.00 – 12.30 - Tasse auto solo al mattino

THIENEVia Marconi 42 b - tel. 0445.365708

09.00 – 12.00 & 15.00 – 18.00Mercoledì pomeriggio chiuso - Escluso sabato

SCHIOVia Marconi 6 - tel. 0445.635400

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. anche dalle 15.30 - 18.30Escluso sabato

VALDAGNOVia Dalla Chiesa 39 - tel. 0445.404424

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. dalle 15.30 – 18.30Escluso sabato

SANDRIGOVia della Repubblica 29 - tel. 0444.750444 - fax 0444.750433

mail [email protected] - 12.30 & 14.30 - 18.00 - Sabato chiuso

Via Battaglione Val Leogra, 8836100 VicenzaTel. 0444.571230 [email protected]

Via Cà Balbi, 2636100 VicenzaTel. 0444.911408 [email protected]

Viale Diaz, 34/a36061 Bassano del Grappa - VITel. 0424.503654 [email protected]

Via Ognibene, 3136045 Lonigo - VITel. 0444.830657 [email protected]

Via Monte Grappa, 1836063 Marostica - VITel. 0424.75874 [email protected]

BASSANO DEL GRAPPAVia Ognissanti, 17/19 – tel. 0424.522533

e-mail [email protected] POINT

THIENEVia San Gaetano, 2/B – tel.

0445.362977e-mail [email protected]

ACI POINT

SUBAGENZIE:Arsiero

Via Mezzavilla 26 – tel. 0445.714345Asiago

Via San Carlo 8 – tel. 0424.63958 Isola Vicentina

Via Arasella 23 – Tel. 0444/979204Schio

Via Btg. Valleogra, 65 – tel.0445.527666

VICENZA CENTROPiazza Matteotti 26 – tel.

0444.327753e-mail [email protected]

ACI POINT

VICENZA ESTViale Della Pace 282

tel. 0444.511570e-mail [email protected]

ACIPOINT

SUBAGENZIE:Quinto Vicentino

Via Monsignor Negrin 15tel. 0444.357292

VICENZA OVESTVia E. Fermi 229tel. 0444.569411

e-mail [email protected] ACIPOINT

SUBAGENZIE:Arzignano

Via A. Diaz 14 int. 3tel. 0444.676640Olmo di CreazzoViale Italia 208

tel. 0444.520388Campedello

Viale Riviera Berica 337tel. 0444.248300

LonigoInfo presso la sede di Vicenza Ovest

Rettorgole di CaldognoVia Gardellina 16 tel. 0444.985169

CornedoVia Monte Pasubio. 33

tel. 0445.401044

ACI POINT: presso tutti gli Aci Pointè possibile acquistare Tessere Aci Sistema, Aci Gold e Aci Vintage

40 GUIDACI

LA GARA S’È DECISA SULL’ULTIMO TRATTO CRONOMETRATO DI TALLAQUANDO APPENA DUE SECONDI DIVIDEVANO MANUEL DA ALBERTINI

A una prova dalla fine la classifica ètutta da scrivere e il risultato apertissi-mo. Manuel Sossella lancia uno sguar-do intenso al suo navigatore, GabrieleFalzone, poi fissa la strada mentre ilcronometrista scandisce gli ultimi cin-que secondi che mancano alla parten-za. La concentrazione è massima. Ilmotore sale di giri. Pronti, via. Davanti i37 chilometri della prova speciale di Tal-la, la più lunga e temuta d’Italia.Tra il vicentino, ritornato alla guida

della Ford Fiesta Wrc della Tamauto eStefano Albertini, pure lui su Fiesta,l’inezia di due secondi. Poco più indie-tro l’ex pilota della Fiat Luca Rossetti, incoppia con la scledense Eleonora Mori.Sossella, pilota di punta della scuderiaPalladio presieduta da Mauro Peruzzi,scatta benissimo. Sa di giocarsi suc-cesso e primato nella classifica dell’Ircdopo il terzo posto conquistato al Tarocon la Hyundai i20. Falzone con le noteè più preciso di un metronomo. La mac-china risponde. La ruota gira dalla par-te giusta. Almeno così sembra dai primimetri. Invece a girare dalla parte sba-gliata è la ruota anteriore sinistra. Im-

provvisamente la gomma stallona. Bi-sogna fermarsi e sostituirla. Neanche iltempo di imprecare contro la malasor-te. La sosta per il pur rapidissimo cam-bio costa carissima. Il podio sfuma.Sfuma anche la top ten. Perdere un pa-io di minuti quando i distacchi dopocento chilometri cronometrati sono rac-chiusi in pochi secondi manda a cartequarantotto tutti i progetti e i piani divittoria.Il responso del cronometro è impieto-

so. Il ritardo caccia al quattordicesimoposto il vicentino.L’amarezza è tanta perché le possibi-

lità di risalire la china nel campionatoIrc sono ora ridotte al lumicino. A Sos-sella rimane la consapevolezza di averdi dimostrato di essere ancora moltocompetitivo.“La sfortuna – ha dichiarato nell’im-

mediato dopo corsa, sbollita un po’ larabbia – questa volta ci ha giocato unbrutto scherzo: sapevo di non averpreso colpi particolarmente cruenti du-rante i primi chilometri della prova diTalla, tali da giustificare una foraturama uno stallonamento proprio non me

lo aspettavo. Pazienza, così girano legare. Mi consola comunque il fatto diessere sempre stato ai vertici del rally,correndo a ritmi elevatissimi e lottandosenza incertezze contro i decimi di se-condo. Dopo l’esordio stagionale al Ral-ly del Taro cercavo delle rispostesoprattutto sulle mie prestazioni veloci-stiche. Le ho avuto: sono ancora pron-to a lottare con i migliori. GianlucaZonca mi ha messo a disposizione unagran macchina e i ragazzi della Tamau-to sono stati bravi nel seguirmi durantela competizione. Un ringraziamentoparticolare va alle aziende e agli amiciche con il loro appoggio mi permettonodi correre: Croma Catene per lo sforzoprofuso e la famiglia Cacchiani per lastima che ha nei miei confronti. Un gra-zie anche a tutti i tifosi casentinesi chemi hanno fatto sentire il loro affetto.”Con Sossella fuori causa, Albertini ha

avuto via libera verso il successo. Allesue spalle s’’è piazzato Rossetti conuna Fabia Skoda, staccato di appena1”. Terzo posto per Re (Focus Wrc) a1’11”2, davanti a Nucita (Fiesta R5) a1’30”2 e a Chentre (Fiesta Wrc) a 1’53”.

42 GUIDACI

RALLY DEL CASENTINOAMARO PER SOSSELLATRADITO DA UNA GOMMA

Manuel Sossella e Gabriele Falzone al Rally del Casentino

caRTa d’idenTiTÀ

Nome: AUTOFFICINA SANDRI SRLNata il: 28 MARZO 1955a ROSÀ (Vicenza)

Domicilio: TEZZE SUL BRENTA (Vicenza) - Cap 36056VIA NAZIONALE, 120TEL. 0424 560124

CERTIFICAZIONI: - ISO 9001 SISTEMA DI QUALITÀ- OHSAS 18001 SISTEMA PER LA SALUTE E PER LA SICUREZZA

AUTORIZZAZIONI:- MCTC NR. 29 DEL 09/02/1998 (AUTO E MOTO)- MCTC NR. 7538 DEL 03/08/2004 (AUTOCARRI)- MCTC NR. 143 DEL 17/11/2009 (AUTO E MOTO FILIALE)- MIN.SVIL.ECON.DI P.REG.MERCATO N. I30900819 DEL23/03/2009 (CRONOTACHIGRAFI DIGITALI)

SERVIZI:MECCANICA, ELETTRAUTOCARROZZERIA, GOMMISTAREVISIONI

45GUIDACI

Barisòn, con l’accento sulla ò, vicentino pu-rosangue, fonda nel 1874 la “Società La Con-fidenza Internazionale Barisòn & C. “ cheforniva consulenze commerciali ed assisten-za nei rischi di fallimento.L’attività è nuova e interessante, ma certa-

mente più adatta ad una piazza come Mila-no, dove infatti il Cav. Rag. Francesco LuigiBarisòn si trasferisce nel 1880.La coppia ha vari figli, tra i quali Silvio, inge-

gnere meccanico, protagonista della nostrastoria, emersa recentemente dal “baule dellemeraviglie” del Museo dell’Automobile “Bon-fanti-VIMAR”.Silvio nasce a Milano il 18 marzo 1883 e stu-

dia al liceo Beccaria, quindi si trasferisce aMittweda in Germania, dove si laurea in inge-gneria meccanica nel 1906.Nel 1910 sposa Marcelina Baj, figlia di un

noto banchiere milanese e l’anno successivonasce la figlia Anna Maria (1911-2015).Allo scoppio della Grande Guerra nel 1915

viene inviato presso una fabbrica di Sienacon il grado di tenente, per sovraintenderealla produzione bellica. Quindi passa a Livor-no presso le Officine Elettromeccaniche P.Vestrini & C. e stringe amicizia con i titolaredell’azienda.Il 31 dicembre 1919 fonda a Livorno le “Offici-

ne Meccaniche ing. Silvio Barisòn & C.” La so-cietà inizia con trasporto passeggeri, ma giànel 9122 viene trasformata in “Fabbrica Auto-mobili Barison & C.”.La sede legale è a Livorno, Piazza Luigi Or-

lando, la progettazione è affidata all’ing. Bari-sòn, la direzione dello stabilimento all’ing.Vestrini.La novità della vettura stava quasi tutta

nel motore, la cui distribuzione era priva delletradizionali valvole, sostituite da un cono ro-tante nella testata del motore, che apriva echiudeva le luci di aspirazione e scarico di

ciascun cilindro. Cilindrata di circa 1.800 cc.subito portata a 2.5 litri.Altri perfezionamenti a sterzo, differenziale

e altri particolari.Venne esposta al Salone di Milano, ma ri-

tardi dovuti alle difficoltà di messa a punto disistema a cono rotante, fanno precipitare ve-locemente la situazione.L’auto aveva un funzionamento silenziosis-

simo e velocità di 100 Km/ora, ma il costo erafuori mercato. Lo chassis privo di carrozzeriacostava 28.000 Lire, ai quali aggiungere altre10.000 Lire per la costruzione della carrozze-ria di serie. La contemporanea Fiat 505 (mo-tore di 2,3 litri) costava già carrozzata 32.000Lire, 6.000 meno della Barisòn, con in piùquelle garanzie che dava il prodotto Fiat.Di Barisòn ne vennero costruite circa 25,

ma già nel dicembre del 1923 la ditta è postain liquidazione, che si conclude nel 1925. Di-sgustato, l’ing. Barisòn si ritira a Milano, dovecontinua a progettare nel settore meccanico.Viene a mancare nel 1948.Curioso è che la figlia Anna Maria, con il ge-

nero Sig. Branca, si reca a Livorno nel 1991,dove trova in Piazza Luigi Orlando n. 11 intat-ta la vecchia fabbrica. Sulla facciata, semi na-scosta dall’edera, si legge ancora la scrittaFabbrica Automobili Barison & C. da dove, ra-gazzina dodicenne, usciva in prova con il pa-dre sui primi prototipi. Si fanno aprire e in unangolo di un capannone, scoprono ancoragiacenti dei cerchi di ruote ed alcune bale-stre.Oggi in Piazza Luigi Orlano, lì c’è un risto-

rante, ma da alcune finestre e porte si puòancora intravedere la sagoma dell’antica fab-brica.Il sistema a cono rotante era diverso da

tutti gli altri sistemi “avalve” e con la metallur-gia e tecnica d’oggi potrebbe ancora essereun’ottima soluzione.

“IL BAULE DELLE MERAVIGLIE” DI NINO BALESTRA

IL CONO ROTANTEDELL’ING. BARISÒN

COSTRUÌ UN MOTORE, LA CUI DISTRIBUZIONE ERA PRIVA DELLE TRADIZIONALI VALVOLE, SOSTITUITE DA UN CURIOSOCONGEGNO CHE APRIVA E CHIUDEVA LE LUCI DI ASPIRAZIONE E SCARICO DI CIASCUN CILINDRO

46 GUIDACI

Gentile Direttore,sono un appassionato motociclista e le

chiedo se, oltre all’obbligo di indossare ilcasco, esiste anche quello di utilizzare uncerto tipo di abbigliamento. D’estate, capi-rà, è poco piacevole andare in giro “troppovestiti” ma non vorrei rischiare di esseremultato.Grazie per la risposta.

Luca B.

Caro Luca, comprendo il disagio che siprova nell’essere troppo vestiti quando facaldo ma l’abbigliamento è l’unica barrierache si frappone tra la pelle del motocicli-sta e l’asfalto o gli altri ostacoli. Poichénon si sceglie né dove né quando cadere,meglio, quindi, essere prudenti.L’obbligo normativo esiste solo per il ca-

sco ma Le consiglio vivamente di usaresempre guanti e giubbotto con le prote-zioni anche negli spostamenti di pochi chi-lometri. Anche indossare pantaloniprotettivi e stivali tecnici sarebbe, ovvia-mente, più che opportuno. Ma quello sucui mi sento di dirLe di non farne mai a me-no è il paraschiena. Esso è un dispositivostudiato per distribuire l’urto su una su-perficie ampia della colonna vertebrale eper assorbire l’energia cinetica generatadurante l’impatto. Anche se d’estate puòdare un po’ di fastidio per il caldo, conside-ri che è indispensabile per proteggere lacolonna vertebrale da fratture che posso-no causare anche invalidità gravi e perma-nenti.Ne esistono di vari modelli, anche realiz-

zati con tessuti traspiranti ma acquisti so-lo quelli certificati.Vedrà che una volta abituato a guidare

protetto, Le sembrerà tutto più naturalenon potrà più farne a meno.Buon viaggio!

Caro Direttore,ho letto che quest’anno è entrata in vi-

gore la legge che introduce il reato di omi-cidio stradale. Può sintetizzarnebrevemente i contenuti più importanti? La ringrazio e la saluto cordialmente.

Carla F.

Gentilissima Carla,il 24 marzo 2016 è stata pubblicata in

G.U. la Legge 41/16 che contiene l’introdu-zione del reato di omicidio stradale e delreato di lesioni personali stradali e disposi-zioni di coordinamento ai Decreti285/92(Nuovo Codice della Strada) e274/2000 (Competenza penale del Giudicedi pace).Il provvedimento punisce con la reclusio-

ne da otto a dodici anni l’omicidio stradalecolposo commesso da conducenti di unveicolo a motore che si trovino in stato diebbrezza alcolica grave (1.5 g/l = grammi dialcol per litro di sangue) o di grave altera-zione psico-fisica conseguente all’assun-zione di sostanze stupefacenti opsicotrope, punizione estesa ai conducen-ti che esercitano professionalmente l’atti-vità di trasporto di persone e di coseanche se il loro stato di ebbrezza o di alte-razione psicofisica sia meno grave (oltre0.8g/l). E’ poi prevista la pena della reclu-sione da cinque a dieci anni per il reatocommesso in stato di ebbrezza alcolicacontenuta tra 0.8 e 1.5 g/l, nei casi di ec-cessiva velocità o per infrazioni gravi. Lapena è aumentata fino ad un massimo di18 anni nel caso in cui il conducente provo-chi la morte di più persone e lesioni di al-tre. La legge in parola ha appesantitoanche la punizione per lesioni colpose gra-vi o gravissime portando alla reclusione datre mesi ad un anno quando le lesioni sia-no gravi e da uno a tre anni quando sianogravissime. Se le lesioni sono state causa-te da guida in stato di ebbrezza, la reclu-sione da tre passa a cinque anni perlesioni gravi e da quattro a sette per legravissime.Naturalmente la legge contiene molte

altre disposizioni ma credo che basti que-sto quadro sintetico per giustificare la ra-tio di questa previsione normativa.Appare, infatti, evidente l’intenzione dellegislatore di introdurre norme che rappre-sentino un forte deterrente alla guida irre-sponsabile e sconsiderata, visto l’ormaicrescente fenomeno della criminalità stra-dale.Cordiali saluti.

ACI L’ESPERTO RISPONDELa direttrice Lucia Pafumi chiarisce i vostri dubbi