bimestrale di attualità, tecnica e cultura - mapei.com · applicata e favorire l'integrazione...

60
71 Mapei - CNR: accordo quadro Nuovo stabilimento in California La Domus Aurea di Nerone Il Nuovo Polo Fiera Milano Il Millepiedi alla Triennale Anno 15 - N.71 - Giugno 2005 - Spedizione in a.p.- 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P. In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Bimestrale di attualità, tecnica e cultura Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

Upload: vobao

Post on 26-Aug-2018

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

71

Mapei - CNR: accordo quadro

Nuovo stabilimento in California

La Domus Aurea di Nerone

Il Nuovo Polo Fiera Milano

Il Millepiedi alla Triennale

An

no

15

- N.7

1 - G

iug

no

200

5 - S

ped

izio

ne

in a

.p.-

70%

- Fi

liale

di M

ilan

o -

Tass

a p

agat

a - T

axe

per

çue

- co

nti

ene

I.P.

In c

aso

di m

anca

ta c

on

seg

na

rest

itu

ire

all’u

ffic

io d

i Mila

no

/Ro

seri

o p

er la

rest

itu

zio

ne

al m

itte

nte

ch

e si

imp

egn

a a

pag

are

la re

lati

va t

assa

Bimestrale di attualità, tecnica e culturaBimestrale di attualità, tecnica e cultura

01 Over Cover 71 26-07-2005 8:45 Pagina 1

All'interno di Realtà Mapei trovate la scheda magnetica chepermetterà l'ingresso gratuito (e soprattutto senza code)

alla prossima edizione di Cersaie, in programma a Bologna dal 27 settembre al 1° ottobre prossimi.

La scheda è personale ed è valida per un solo ingresso al giorno.Vi invitiamo a visitare numerosi lo stand Mapei

(area esterna 45, stand 18).

Over II di cop 26-07-2005 10:10 Pagina 1

1

RIVISTA BIMESTRALEAnno 15 - numero 71 - giugno 2005

DIRETTORE RESPONSABILEAdriana Spazzoli

SEGRETERIA DI REDAZIONECarla Fini

REDAZIONEAnna Calcaterra,Tiziano Tiziani, Federica Tomasi

RICERCA FOTOGRAFICADavide Acampora

PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONEMagazine - Milano

DIREZIONE E REDAZIONEVia Cafiero, 22 - 20158 Milanotel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214www.mapei.com - E-mail: [email protected]

Abbonamenti: [email protected]

EDITORE: Mapei S.p.A.Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991

Hanno collaborato a questo numero con testi, foto e notizie:Amilcare Collina, Sergio Chimenti, DianaChiodi, Gianni Dal Magro, Paolo Giglio,Raffaele Greco,Tina Hansen, PinoMancini, Alberto Quadrio Curzio,Piercarlo Rocca, Carolyn Ryan, Aldo Sassi.

Foto grande di copertina:Una panca over-size rivestita dipiastrelle: è il “Millepiedi”, progettato daAldo Cibic e realizzato con lacollaborazione di Marazzi e Mapei nelparco della Triennale di Milano inoccasione di OpenAir Design (articolo a pag. 36).

FOTOLITO: Overscan - Milano

STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)

Tiratura di questo numero:125.000 copieDistribuzione in abbonamento postale in Italia: 115.000 copie - all’estero: 7.000 copie

Tutela della riservatezza dei dati personaliI dati personali dei destinatari di Realtà Mapei sono trattati inconformità al Decreto Legislativo n. 196/2003 (“Codice in materia diprotezione dei dati personali”).Questi dati sono utilizzati per le finalità direttamente connesse estrumentali all'erogazione del servizio (Dichiarazione ai sensi dellaLegge 675/96 sulla tutela della privacy).In qualsiasi momento è possibile richiedere la modifica,l’aggiornamento o la cancellazione di tali dati, scrivendo a:Mapei - Ufficio Marketing - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Fax 02/37673214 - E-mail: [email protected] Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzo deidati, può richiederlo all’indirizzo sopra indicato.

AT T U A L I T À

Accordo quadro Mapei-CNR:Un'alleanza sulla ricerca pag. 2Genesi e sviluppo di un accordo storico pag. 4Necessario far crescere la produttività totale dei fattori pag. 5

Alla Triennale Mapei ha “Millepiedi” pag. 36

G I O C O D I S Q U A D R A

Ricerca, sviluppo e internazionalizzazione: la ricetta Mapei pag. 6Un nuovo stabilimento a San Bernardino, California - USA:

14 volte Mapei pag. 8Autorità e clienti alla cerimonia inaugurale pag. 10Camminando lungo la linea di produzione pag. 12L'architettura dello stabilimento rispecchia l'ambiente circostante pag. 13

R E F E R E N Z E

In posa per la Ferrari pag. 18Il Nuovo Polo di Fiera Milano (Atto primo) pag. 22Stazione Porta Vittoria pag. 3010 pavimenti con i sistemi Mapefloor pag. 49La Casa d'oro di Nerone pag. 42

F I E R E

Le fiere a Las Vegas: un appuntamento di grande successo pag. 14Surfaces Expo pag. 16World of Concrete pag. 17Progetto Città pag. 28Il Salone del Restauro e della Conservazione dei BeniCulturali e Ambientali pag. 40

I L PA R E R E D E L L’ E S P E R T O

Resine a pavimento pag. 48

L’ I M P E G N O N E L LO S P O R T

Avon Running 2005 per lo sport e la ricerca pag. 54Le maratone della CoVer-Mapei III di cop.

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Tutti gli articoli pubblicati in questo numero possono essere ripresi,previa autorizzazione dell’editore, citando la fonte.

�Sul sito Mapei trovate tutte le informazioni sui prodotti, sull’organizza-zione del Gruppo in Italia e nel mondo, sulla partecipazione alle piùimportanti fiere di settore.

www.mapei.com

Over Sommario 71 26-07-2005 9:49 Pagina 1

Un accordo quadro per incentivare la ricercaapplicata e favorire l'integrazione fra risorse pub-bliche e private: questa la novità presentata nelcorso dell'incontro “Pubblico e Privato per il futu-ro dell'innovazione”, promosso da Cnr - Centronazionale Ricerca, e Federchimica, FederazioneItaliana dell'industria Chimica, che si è tenuto aMilano il 20 maggio 2005. All'incontro hanno par-tecipato prestigiosi relatori, i cui interventi hannopresentato l'impegno di Federchimica e CNR afavore della ricerca nella chimica in Italia. Sonointervenuti: Alberto Quadrio Curzio, Preside dellaFacoltà di Scienze Politiche dell'UniversitàCattolica del S. Cuore di Milano, che ha trattato iltema: “Come il Paese può riprendere a crescere,attraverso la R&S” (vedi articolo a pag. 5); FulvioUggeri, Presidente del Comitato Ricerca, Sviluppoe Innovazione di Federchimica: “Le attività diFederchimica a sostegno della R&S”; FabioPistella, Presidente CNR:“La nuova struttura orga-nizzativa del CNR e la sua strategia per l'innova-zione delle imprese”; Amilcare Collina,Coordinatore del Gruppo di Lavoro'Collaborazione Imprese - Sistema Pubblico diRicerca' di Federchimica e Responsabile Mapeiper i rapporti con la comunità scientifica che hatrattato: “Le analisi e le prospettive dell'industriachimica in Italia: le proposte di Federchimica”(vedi articolo a pag. 4); Giorgio Squinzi,Amministratore Unico di Mapei SpA:“Come l'im-presa può sviluppare sinergie con il CNR”; alla fineè intervenuto Luigi Rossi Bernardi, CapoDipartimento del Ministero dell'Istruzione,dell'Università e della Ricerca con le considerazio-ni conclusive. L'apertura e la chiusura dei lavori èstata affidata a Diana Bracco, Presidente diFederchimica (attualmente Presidente diAssolombarda), che, insieme a Fabio Pistella, ha

2

e da oltre 10 anni sta investendo in collaborazionicon il sistema pubblico di ricerca, identificando lecompetenze funzionali al proprio sviluppo efacendo accordi là dove riconosce punti d'eccel-

lenza e disponibilità al dialogo.Il patrimonio di conoscenza, di competenza edi risorse umane del CNR, se opportunamente

valorizzato, può costituire un vero asset stra-tegico per le imprese italiane.L'Accordo prevede l'identificazione di alcuni

progetti coerenti con tre linee guida strategi-che definite da Mapei :

la sostenibilità come fattore qualificante deirequisiti prestazionali dei nuovi materiali;la durabilità come fattore economico rilevantenella scelta e nella realizzazione di nuove soluzio-ni costruttive;la multifunzionalità come fattore di discontinui-tà tecnologica dei materiali per edilizia.Come ha sottolineato Squinzi, gli obiettivi di que-sta collaborazione sono: la costruzione di un por-tafoglio progetti e il consolidamento delle basiscientifiche dell'attività di Ricerca e SviluppoMapei. Questo è il modo per superare l'attualeseparazione e divario tra teoria e prassi, traapproccio scientifico e approccio empirico, tracultura accademica e cultura industriale checaratterizza la realtà italiana odierna.Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei,ha inoltre commentato:” Dobbiamo lavoraremolto, per trasformare le sinergie potenziali insinergie reali con valore economico, trovando unlinguaggio comune e svolgendo attività comple-mentari e funzionali al raggiungimento dell'o-biettivo.Da parte dell'impresa va compreso che l'approc-cio scientifico non può essere basato sull'empiri-smo che troppo spesso è l'unica base dell'innova-zione industriale,va valorizzato il contributo che ilCNR può dare nella comprensione e nell'utilizza-zione della nuova conoscenza.Da parte del CNR va riconosciuto il valore dell'ap-plicazione industriale, anello terminale della cate-na dell'innovazione che trasforma le conoscenzein valore economico.Questo riconoscimento del valore dei reciprociapporti, unito al rispetto dei diversi ruoli chemondo imprenditoriale e comunità scientificahanno nella società, è alla base di una fattiva col-laborazione”.

3

anche presentato in dettaglio l'accordo quadro CNR-Federchimica.Durante la giornata Fabio Pistella e Giorgio Squinzi hanno firmato laConvenzione specifica Mapei-CNR all'interno dell'accordo quadro, un pro-tocollo d'intesa per collaborare con specifici programmi di ricerca di medioe lungo termine.L'accordo con il CNR è un'ulteriore prova dell'apertura di Mapei verso laComunità Scientifica e una conferma delle idee essenziali della filosofiad'impresa, su cui si basa il successo del Gruppo. Questo accordo, è statoispirato da Mapei e accolto con entusiasmo da Federchimica e Mapeiè la prima azienda che lo ha sottoscritto.E' la prima volta che CNR sigla un proponimento con queste finalità insie-me a un settore industriale.L'accordo nasce con la consapevolezza che l'incidenza della Spesa in R&Ssul P.I.L. dell'Italia, paragonata ai Paesi Concorrenti, è bassa: equivale infattisolo all'1,1%, ponendola al 21° posto rispetto ai Paesi dell'OCSE.Federchimica e CNR intendono contribuire a ridurre l'attuale gap e creareuna massa critica di obiettivi, di risorse professionali e finanziarie, per inte-grare scienza, industria, finanza e management, in modo che entro il 2010il nostro Paese possa essere più competitivo, grazie alla chimica, in tutti isettori economici.Infatti, la chimica in Italia, sia parte pubblica sia privata, investe in R&Smediamente circa 800 Mln.v all'anno: pochi per trascinare l'intera econo-mia, ma in grado di realizzare nuovi benefici economici e sociali per ilPaese, se gestiti in sinergia fra privato e pubblico.L'accordo, siglato congiuntamente da Fabio Pistella e Diana Bracco, rap-presenta una piattaforma operativa per le imprese chimiche operanti inItalia, che potranno affidare i propri progetti di ricerca al CNR.L'intesa prevede che imprese e ricercatori elaborino congiuntamenteProgetti di Ricerca, con obiettivi condivisi, sviluppando attività di ricercapianificata e controllata con la responsabilità di Project Managers di ade-guata professionalità ed esperienza. Il CNR si assumerà i costi relativi all'at-tività di ricerca applicata, con piena garanzia da parte delle imprese rispet-to agli oneri di industrializzazione e dei relativi rischi imprenditoriali.Al CNR saranno corrisposte “Forme di Retribuzione” (downpayment, royal-ties, lump sum) per l'uso dei risultati conseguiti.“L'accordo quadro - ha dichiarato Diana Bracco - pone le premesse per undialogo virtuoso tra ricercatori e imprenditori, destinato a generare risulta-ti durevoli nel tempo. Del resto - ha proseguito Diana Bracco - non è un

Firmata la prima convenzione specifica tra CNR e Mapei.

caso che sia stata proprio la chimica a interpretare gli interessi del privatoin questa sinergia: la chimica è intimamente legata alla scienza e trovanella ricerca la propria linfa vitale per trasformare la materia e innovareprodotti e processi; allo stesso modo, come industria produttrice di beniintermedi, è in grado di trasferire la propria tecnologia e innovazione aisettori utilizzatori, contribuendo così a infondere sviluppo e competitivitànelle migliaia di imprese che grazie alla chimica migliorano i propri pro-dotti e prestazioni.Il Presidente del CNR, Fabio Pistella, ha dichiarato che “Il CNR può offrirealle industrie chimiche le preziose competenze dei propri ricercatori, alcentro degli accordi ‘di filiera’ che il Consiglio Nazionale delle Ricerche stapromuovendo in svariati settori industriali, determinanti nell'economiadell'Italia, come è quello della chimica”.Come ha detto, infatti,Giorgio Squinzi nel suo intervento,“L'impresa è vita-le se cresce facendo profitti sui mercati internazionali; cresce se è compe-titiva; è competitiva se investe in ricerca; per fare ricerca deve avere unamentalità aperta al mondo e alle nuove conoscenze.”Uno dei punti deboli del sistema industriale europeo, infatti,è la scarsa uti-lizzazione delle nuove conoscenze generate dall'attività di ricerca di base.L'Italia non fa eccezione. Anche l'industria chimica italiana, che in passatoè stata un modello per la proficua collaborazione Imprese - Sistema pub-blico di ricerca, ha oggi difficoltà di dialogo con la comunità scientifica.Questo è un fatto da non trascurare perché, da un lato il Paese non riescea valorizzare le valide conoscenze scientifiche che genera, dall'altro il siste-ma industriale, non alimentato da nuove conoscenze, perde slancio nel-l'innovazione e quindi nella competitività.Mapei ha sempre creduto nella ricerca come motore del proprio sviluppo

CNR - Consiglio Nazionale delle RicercheIl CNR è un Ente pubblico nazionale con il compito disvolgere, trasferire e valorizzare la R&S e la sua applica-zione nel Paese. A tale scopo le attività dell'Ente si arti-colano in macro aree interdisciplinari che riguardanola chimica, le biotecnologie, la medicina, i materiali,l'ambiente e la terra, l'I.T.C., i sistemi avanzati di produ-zione, le scienze giuridiche e socio-economiche, lescienze umanistiche e i beni culturali.Il CNR è presente in tutta Italia attraverso una rete diistituti, per diffondere le proprie competenze sul terri-torio e agevolare le collaborazioni locali.

Nella foto sopra, da sinistra: Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei SpA,Diana Bracco, Presidente di Federchimica (al momento dell’accordo) e FabioPistella, Presidente CNR, alla firma dell’accordo. Attualmente Diana Bracco èPresidente di Assolombarda, mentre alla presidenza di Federchimica è subentratoGiorgio Squinzi.

Over CNR 26-07-2005 9:08 Pagina 1

Un accordo quadro per incentivare la ricercaapplicata e favorire l'integrazione fra risorse pub-bliche e private: questa la novità presentata nelcorso dell'incontro “Pubblico e Privato per il futu-ro dell'innovazione”, promosso da Cnr - Centronazionale Ricerca, e Federchimica, FederazioneItaliana dell'industria Chimica, che si è tenuto aMilano il 20 maggio 2005. All'incontro hanno par-tecipato prestigiosi relatori, i cui interventi hannopresentato l'impegno di Federchimica e CNR afavore della ricerca nella chimica in Italia. Sonointervenuti: Alberto Quadrio Curzio, Preside dellaFacoltà di Scienze Politiche dell'UniversitàCattolica del S. Cuore di Milano, che ha trattato iltema: “Come il Paese può riprendere a crescere,attraverso la R&S” (vedi articolo a pag. 5); FulvioUggeri, Presidente del Comitato Ricerca, Sviluppoe Innovazione di Federchimica: “Le attività diFederchimica a sostegno della R&S”; FabioPistella, Presidente CNR:“La nuova struttura orga-nizzativa del CNR e la sua strategia per l'innova-zione delle imprese”; Amilcare Collina,Coordinatore del Gruppo di Lavoro'Collaborazione Imprese - Sistema Pubblico diRicerca' di Federchimica e Responsabile Mapeiper i rapporti con la comunità scientifica che hatrattato: “Le analisi e le prospettive dell'industriachimica in Italia: le proposte di Federchimica”(vedi articolo a pag. 4); Giorgio Squinzi,Amministratore Unico di Mapei SpA:“Come l'im-presa può sviluppare sinergie con il CNR”; alla fineè intervenuto Luigi Rossi Bernardi, CapoDipartimento del Ministero dell'Istruzione,dell'Università e della Ricerca con le considerazio-ni conclusive. L'apertura e la chiusura dei lavori èstata affidata a Diana Bracco, Presidente diFederchimica (attualmente Presidente diAssolombarda), che, insieme a Fabio Pistella, ha

2

e da oltre 10 anni sta investendo in collaborazionicon il sistema pubblico di ricerca, identificando lecompetenze funzionali al proprio sviluppo efacendo accordi là dove riconosce punti d'eccel-

lenza e disponibilità al dialogo.Il patrimonio di conoscenza, di competenza edi risorse umane del CNR, se opportunamente

valorizzato, può costituire un vero asset stra-tegico per le imprese italiane.L'Accordo prevede l'identificazione di alcuni

progetti coerenti con tre linee guida strategi-che definite da Mapei :

la sostenibilità come fattore qualificante deirequisiti prestazionali dei nuovi materiali;la durabilità come fattore economico rilevantenella scelta e nella realizzazione di nuove soluzio-ni costruttive;la multifunzionalità come fattore di discontinui-tà tecnologica dei materiali per edilizia.Come ha sottolineato Squinzi, gli obiettivi di que-sta collaborazione sono: la costruzione di un por-tafoglio progetti e il consolidamento delle basiscientifiche dell'attività di Ricerca e SviluppoMapei. Questo è il modo per superare l'attualeseparazione e divario tra teoria e prassi, traapproccio scientifico e approccio empirico, tracultura accademica e cultura industriale checaratterizza la realtà italiana odierna.Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei,ha inoltre commentato:” Dobbiamo lavoraremolto, per trasformare le sinergie potenziali insinergie reali con valore economico, trovando unlinguaggio comune e svolgendo attività comple-mentari e funzionali al raggiungimento dell'o-biettivo.Da parte dell'impresa va compreso che l'approc-cio scientifico non può essere basato sull'empiri-smo che troppo spesso è l'unica base dell'innova-zione industriale,va valorizzato il contributo che ilCNR può dare nella comprensione e nell'utilizza-zione della nuova conoscenza.Da parte del CNR va riconosciuto il valore dell'ap-plicazione industriale, anello terminale della cate-na dell'innovazione che trasforma le conoscenzein valore economico.Questo riconoscimento del valore dei reciprociapporti, unito al rispetto dei diversi ruoli chemondo imprenditoriale e comunità scientificahanno nella società, è alla base di una fattiva col-laborazione”.

3

anche presentato in dettaglio l'accordo quadro CNR-Federchimica.Durante la giornata Fabio Pistella e Giorgio Squinzi hanno firmato laConvenzione specifica Mapei-CNR all'interno dell'accordo quadro, un pro-tocollo d'intesa per collaborare con specifici programmi di ricerca di medioe lungo termine.L'accordo con il CNR è un'ulteriore prova dell'apertura di Mapei verso laComunità Scientifica e una conferma delle idee essenziali della filosofiad'impresa, su cui si basa il successo del Gruppo. Questo accordo, è statoispirato da Mapei e accolto con entusiasmo da Federchimica e Mapeiè la prima azienda che lo ha sottoscritto.E' la prima volta che CNR sigla un proponimento con queste finalità insie-me a un settore industriale.L'accordo nasce con la consapevolezza che l'incidenza della Spesa in R&Ssul P.I.L. dell'Italia, paragonata ai Paesi Concorrenti, è bassa: equivale infattisolo all'1,1%, ponendola al 21° posto rispetto ai Paesi dell'OCSE.Federchimica e CNR intendono contribuire a ridurre l'attuale gap e creareuna massa critica di obiettivi, di risorse professionali e finanziarie, per inte-grare scienza, industria, finanza e management, in modo che entro il 2010il nostro Paese possa essere più competitivo, grazie alla chimica, in tutti isettori economici.Infatti, la chimica in Italia, sia parte pubblica sia privata, investe in R&Smediamente circa 800 Mln.v all'anno: pochi per trascinare l'intera econo-mia, ma in grado di realizzare nuovi benefici economici e sociali per ilPaese, se gestiti in sinergia fra privato e pubblico.L'accordo, siglato congiuntamente da Fabio Pistella e Diana Bracco, rap-presenta una piattaforma operativa per le imprese chimiche operanti inItalia, che potranno affidare i propri progetti di ricerca al CNR.L'intesa prevede che imprese e ricercatori elaborino congiuntamenteProgetti di Ricerca, con obiettivi condivisi, sviluppando attività di ricercapianificata e controllata con la responsabilità di Project Managers di ade-guata professionalità ed esperienza. Il CNR si assumerà i costi relativi all'at-tività di ricerca applicata, con piena garanzia da parte delle imprese rispet-to agli oneri di industrializzazione e dei relativi rischi imprenditoriali.Al CNR saranno corrisposte “Forme di Retribuzione” (downpayment, royal-ties, lump sum) per l'uso dei risultati conseguiti.“L'accordo quadro - ha dichiarato Diana Bracco - pone le premesse per undialogo virtuoso tra ricercatori e imprenditori, destinato a generare risulta-ti durevoli nel tempo. Del resto - ha proseguito Diana Bracco - non è un

Firmata la prima convenzione specifica tra CNR e Mapei.

caso che sia stata proprio la chimica a interpretare gli interessi del privatoin questa sinergia: la chimica è intimamente legata alla scienza e trovanella ricerca la propria linfa vitale per trasformare la materia e innovareprodotti e processi; allo stesso modo, come industria produttrice di beniintermedi, è in grado di trasferire la propria tecnologia e innovazione aisettori utilizzatori, contribuendo così a infondere sviluppo e competitivitànelle migliaia di imprese che grazie alla chimica migliorano i propri pro-dotti e prestazioni.Il Presidente del CNR, Fabio Pistella, ha dichiarato che “Il CNR può offrirealle industrie chimiche le preziose competenze dei propri ricercatori, alcentro degli accordi ‘di filiera’ che il Consiglio Nazionale delle Ricerche stapromuovendo in svariati settori industriali, determinanti nell'economiadell'Italia, come è quello della chimica”.Come ha detto, infatti,Giorgio Squinzi nel suo intervento,“L'impresa è vita-le se cresce facendo profitti sui mercati internazionali; cresce se è compe-titiva; è competitiva se investe in ricerca; per fare ricerca deve avere unamentalità aperta al mondo e alle nuove conoscenze.”Uno dei punti deboli del sistema industriale europeo, infatti,è la scarsa uti-lizzazione delle nuove conoscenze generate dall'attività di ricerca di base.L'Italia non fa eccezione. Anche l'industria chimica italiana, che in passatoè stata un modello per la proficua collaborazione Imprese - Sistema pub-blico di ricerca, ha oggi difficoltà di dialogo con la comunità scientifica.Questo è un fatto da non trascurare perché, da un lato il Paese non riescea valorizzare le valide conoscenze scientifiche che genera, dall'altro il siste-ma industriale, non alimentato da nuove conoscenze, perde slancio nel-l'innovazione e quindi nella competitività.Mapei ha sempre creduto nella ricerca come motore del proprio sviluppo

CNR - Consiglio Nazionale delle RicercheIl CNR è un Ente pubblico nazionale con il compito disvolgere, trasferire e valorizzare la R&S e la sua applica-zione nel Paese. A tale scopo le attività dell'Ente si arti-colano in macro aree interdisciplinari che riguardanola chimica, le biotecnologie, la medicina, i materiali,l'ambiente e la terra, l'I.T.C., i sistemi avanzati di produ-zione, le scienze giuridiche e socio-economiche, lescienze umanistiche e i beni culturali.Il CNR è presente in tutta Italia attraverso una rete diistituti, per diffondere le proprie competenze sul terri-torio e agevolare le collaborazioni locali.

Nella foto sopra, da sinistra: Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei SpA,Diana Bracco, Presidente di Federchimica (al momento dell’accordo) e FabioPistella, Presidente CNR, alla firma dell’accordo. Attualmente Diana Bracco èPresidente di Assolombarda, mentre alla presidenza di Federchimica è subentratoGiorgio Squinzi.

Over CNR 26-07-2005 9:08 Pagina 1

Il professor Amilcare Collina èil responsabile Mapei per irapporti con la comunità

scientifica in Italia e all'estero.Il suo è stato un ruolo importan-te in tutte le fasi che hanno por-tato allo storico accordo tra CNRe Mapei stipulato il 20 maggioscorso. Gli abbiamo posto alcu-ne domande per conoscere piùda vicino i diversi passaggi chesono occorsi per giungere aquesto accordo e quali sono,

adesso, le prospettive che si dischiudono per Mapei.Prof. Collina, ci racconta come si è sviluppato neltempo il rapporto con il CNR e l'importanza diquesto accordo tra l'ente e Mapei?Il rapporto tra CNR e Mapei dura da diversi anni,datoche è insito nella natura di Mapei il contatto continuocon tutte le più importanti università italiane e contutti i centri di ricerca privati e pubblici. Questo rap-porto è orientato allo sviluppo congiunto di nuoviprodotti e soluzioni tecnico-scientifiche.Ovviamentetale collaborazione si sviluppa partendo da esigenzespecifiche e affrontando casi concreti.Uno dei compiti istituzionali del CNR, che, va ricorda-to,è un ente pubblico,è proprio quello di promuove-re, diffondere, trasferire e valorizzare conoscenze neiprincipali settori industriali per il progresso scientifi-co, tecnologico, economico e sociale del Paese. Negliultimi tempi e con il nuovo management, il CNRvuole, per meglio seguire questa propria missione,accrescere notevolmente l'interazione con il sistemaindustriale.L'importanza di questo accordo, il primo tra CNR eun'azienda privata del settore chimico, è che potràessere utilizzato come modello per accordi successi-vi con altre realtà aziendali anche di settori differenti.In questo accordo è stata coinvolta ancheFederchimica, come è avvenuto questo contatto?Originariamente il rapporto è nato solo tra Mapei eCNR.In seguito,il dott.Giorgio Squinzi,ha proposto dicoinvolgere Federchimica e di informare tutti gliassociati dell'opportunità di stipulare un accordo conCNR, accordi che ogni azienda singolarmentepotrebbe mettere in atto,con il supporto della stessaFederchimica.Quale lacuna,secondo lei,si è colmata con questoaccordo e con quelli che, speriamo, seguiranno?Il CNR non ha ancora una sufficiente conoscenza dellivello tecnologico dell'industria chimica italiana dioggi, la cui struttura è notevolmente diversa da quel-la di 15 anni fa.D'altra parte il sistema di imprese chi-miche, in maggioranza piccole e medie imprese, nonha una sufficiente conoscenza dei progressi scientifi-ci e la capacità di identificare le nuove conoscenzeimportanti per il proprio sviluppo competitivo. Un

4 5

accordo di questo tipo serve proprio per colmare questo debito di conoscenza.Non ci sono dubbi che è solo attraverso la ricerca e lo sviluppo che il nostroPaese può rilanciarsi e ritagliarsi uno spazio importante nella competizione glo-bale. E' per tutti chiaro, inoltre, che un patrimonio di conoscenze, per portarebenefici al “Sistema Paese”, deve trasformarsi in valori economici.Da qui nasce il contributo di aziende che, come Mapei, veicolano sapere e cono-scenza attraverso prodotti sempre più innovativi e tecnologicamente avanzati.L'accordo che è stato siglato è importante anche perché questo flusso di cono-scenza si svilupperà,tra Mapei e CNR, lavorando proprio su progetti concreti e diinteresse generale.Ci può dire, nello specifico, quali sono le aree che Mapei e CNR intendonoesplorare insieme?Sono tre le ipotesi di lavoro che stiamo prendendo in considerazione.La prima riguarda i prodotti ecocompatibili e privi di emissioni nocive. E' il gran-de tema della cosiddetta “sostenibilità ambientale” che vede da diversi anniMapei impegnata a ricercare e realizzare prodotti che rispettino l'ambiente el'uomo.La seconda e importante area d'azione riguarda i prodotti a “durata controllata”.Nel settore immobiliare, così come in quello delle opere pubbliche è importan-te che ciò che viene realizzato duri nel tempo e sia di facile ed economica manu-tenzione. Per esempio, un cittadino privato che oggi compra una casa, è dispo-sto a spendere qualcosa di più nel momento dell'acquisto, se ha la garanzia chenel tempo non dovrà sobbarcarsi periodiche e ingenti spese di manutenzione.Lavoreremo così per realizzare, ad esempio, prodotti che consentiranno alle fac-ciate di autopulirsi. Studieremo dei prodotti che, applicati sugli edifici con unospessore di soli pochi millimetri, consentiranno un isolamento acustico e termi-co, prodotti resistenti al fuoco di rivestimento per i tunnel.Il terzo e ultimo settore,per la verità un po' avveniristico, riguarda la multifunzio-nalità dei prodotti. Saranno studi che, combinando, ad esempio, la tecnologiaelettronica, quella fotovoltaica con quella edilizia, potranno permettere un gior-no di creare prodotti che, applicati sulle facciate degli edifici, utilizzino l'energiasolare per ridurre i consumi di energia non rinnovabile.C'è un'esperienza di collaborazione simile a questa in altri Paesi?In tutti i Paesi occidentali i rapporti tra gli enti omologhi del nostro CNR e leaziende sono sempre stati improntati a questa filosofia.Per esempio,in Canada,che sino a pochi anni fa era un grande Paese in cui la pro-duzione di legno e di energia era tra i settori trainanti dell'economia, è oggi unPaese che si distingue anche per la produzione di alta tecnologia.Un'evoluzioneche è legata alla stretta collaborazione andata maturandosi tra il loro “CNR” e leaziende.Qual è l'aspetto che l'ha maggiormente colpita in seguito a questo accordo?Due cose mi hanno impressionato.La prima è stata la velocità con cui si è arriva-ti a questo accordo.Ci siamo incontrati una prima volta a Roma e si può dire checi siamo subito intesi. La seconda è che i mezzi di comunicazione non hannoforse capito l'importanza dell'evento e gli hanno dato poco risalto.Si tratta invece di un evento che il prof. Quadrio Curzio, Preside della Facoltà diScienze Politiche dell’Università Cattolica, ha definito storico, a conferma dellacapacità e volontà delle aziende italiane di porre le condizioni per una sempremaggiore competitività.Questa volta, anche con il contributo di un ente pubblico. Un concreto esempiodi come “si fa sistema”.

Intervista al Professor Amilcare Collina.

Un tema di stretta attualità quello della mancata crescita del-l'economia italiana. La strada della crescita della competitivitànon può prescindere dall'innovazione, ma questa, indubbia-mente, non c'è se non si investe in ricerca e sviluppo. Su questotema si è concentrata la relazione del professor AlbertoQuadrio Curzio, dell'Università Cattolica di Milano (oltre chedell'Istituto Lombardo e dell'Accademia dei Lincei).L'occasione era l'incontro Federchimica-CNR (vedi articolo apag. 2), e il titolo dell'intervento era “Come il Paese può ripren-dere a crescere, attraverso la R&S”. Quadrio Curzio premettevache, in una visione dinamica e nelle economie avanzate, la cre-scita di lungo periodo deve considerare, tra le determinanti deltasso potenziale di crescita del PIL totale, la produttività totaledei fattori (PTF). Le componenti della PTF sono principalmentela Ricerca scientifica e tecnologica (R&S), l'Innovazione tecnolo-gica di impresa (ITI) e i Sistemi organizzativi della R&S. A talicomponenti si possono aggiungere la formazione RisorseUmane e la diffusione dell'ICT.

Potenzialità da sfruttareUn'analisi della situazione italiana evidenzia che tale importan-za non è stata recepita. Osservava Quadrio Curzio che il rallen-tamento nella crescita italiana è di lungo periodo e che l'ap-porto della PTF alla crescita del PIL è andato diminuendo neltempo, ed è passato addirittura a un calo di più dell'1% nelperiodo 2001-2003, pur in base a dati non definitivi. Anche perl'UEM si può parlare di decrescita, anche se in misura minore.Invece per gli USA, non solo la crescita del PIL rimane sopra il3% medio annuo (fatto salvo il rallentamento del 2001-2003)ma cresce l'apporto della produttività totale dei fattori. Ciò nonsignifica che in Italia non ci sia stato alcun apporto del lavoro odel capitale alla crescita del PIL nel periodo 2001-2003, ma poi-ché il PIL non è cresciuto più che proporzionalmente, la PTF ècalata. Inoltre, spiegava Quadrio Curzio, la crescita italiana sem-bra essersi caratterizzata per una espansione lenta ed “estensi-va”, cioè in settori a bassa produttività totale di fattori e a bassacompetitività. In particolare, preoccupano poi molto i dati delprimo trimestre del 2005 che configurano un misto di recessio-ne-stagnazione-declino.

Seguire la Strategia di Lisbona anche sull'Euro-ConoscenzaDi fronte a un quadro così poco stimolante, Quadrio Curzio harisposto che: “è essenziale innanzitutto una politica di spintadella produttività e della competitività e quindi rivolta a setto-

ri e imprese dove la PTF può aumentare rapidamente tradu-cendosi in aumento di export. Sappiamo che l'interazione traofferta e domanda è il fondamento del mercato, ma in questomomento per l'Italia è preferibile una politica selettiva sul latodella produzione-offerta per accrescere in settori innovativi lequote di mercato mondiale. In tal modo ci si colloca anche nellaStrategia di Lisbona”. L'Italia, infatti, deve riuscire a collocarsiall'interno della parte della strategia dedicata alla Euro-Conoscenza che prevede per l'UE una spesa in R&S sul Pil dal2% al 3%, con un incremento di spesa di circa 145 miliardi dieuro entro l'anno 2010 rispetto al 2000.Ciò significa passare dai 165 miliardi del 2000 a 310 nel 2010.Parallelamente, i ricercatori a tempo pieno dovrebbero passarea quasi 2 milioni, contro i 970mila attuali. Nel caso dell'Italia,aderire alla Strategia significa una spesa in R&S sul PIL da 1% a3%, un incremento di circa 30 miliardi di euro entro l'anno 2010rispetto al 2000. Così, dai 12 miliardi del 2000, dobbiamo passa-re ai 42 del 2010. Quanto ai ricercatori, l'incremento deve esse-re di 160.000, per arrivare a 226.000, contro i 66.000 attuali.Secondo Quadrio Curzio, tuttavia, l'Italia fa comunque troppopoco per la crescita della PTF:“In un contesto di scarsità di risor-se vanno fatte scelte qualitative e selettive.Le Giornate della ricerca di Confindustria hanno molto chiaritosu come promuovere la R&S ma hanno trovato lenta rispon-denza nel Governo, la cui azione si è di recente accentuata - haaffermato Quadrio Curzio - Se però il Governo nel 2003, comerichiesto da Confindustria, avesse escluso il costo del lavoro deiricercatori industriali dal calcolo della base imponibile Irap, l'ef-fetto dopo due anni, cioè oggi, sarebbe stato a nostro avvisonotevole. Il ritardo genera infatti ritardo. Il taglio dell'Irap, richie-sto anche dalla Corte di giustizia europea, sarà difficilmenteattuabile per 12 miliardi di euro nel 2005. Si faccia allora subitouna riduzione di una parte, circa 1/3, riservata alla R&S”.E per quanto concerne una strategia per il rilancio, il professo-re afferma: “Il punto chiave per le imprese chimiche in Italia èpoter contare su una o più strutture di technology-transfercompiute che le alimentino con risultati di ricerca applicata, permetterle in grado di svolgere l'attività di ricerca industriale, incui hanno dimostrato di saper operare con successo.Sarebbe necessaria un'autorità indipendente per la R&S, oancora sarebbe opportuna un'Agenzia per l'innovazione, ana-loga ad alcuni modelli, come quello svedese. Ciò sarebbecoerente con il Liberalismo Comunitario. In Italia i “poteri neutri”devono aumentare, mentre devono diminuire i Ministeri.”

L’intervento del Professor Alberto Quadrio Curzio all'incontro Federchimica-CNR.

Over Intervista Collina 26-07-2005 9:29 Pagina 1

Il professor Amilcare Collina èil responsabile Mapei per irapporti con la comunità

scientifica in Italia e all'estero.Il suo è stato un ruolo importan-te in tutte le fasi che hanno por-tato allo storico accordo tra CNRe Mapei stipulato il 20 maggioscorso. Gli abbiamo posto alcu-ne domande per conoscere piùda vicino i diversi passaggi chesono occorsi per giungere aquesto accordo e quali sono,

adesso, le prospettive che si dischiudono per Mapei.Prof. Collina, ci racconta come si è sviluppato neltempo il rapporto con il CNR e l'importanza diquesto accordo tra l'ente e Mapei?Il rapporto tra CNR e Mapei dura da diversi anni,datoche è insito nella natura di Mapei il contatto continuocon tutte le più importanti università italiane e contutti i centri di ricerca privati e pubblici. Questo rap-porto è orientato allo sviluppo congiunto di nuoviprodotti e soluzioni tecnico-scientifiche.Ovviamentetale collaborazione si sviluppa partendo da esigenzespecifiche e affrontando casi concreti.Uno dei compiti istituzionali del CNR, che, va ricorda-to,è un ente pubblico,è proprio quello di promuove-re, diffondere, trasferire e valorizzare conoscenze neiprincipali settori industriali per il progresso scientifi-co, tecnologico, economico e sociale del Paese. Negliultimi tempi e con il nuovo management, il CNRvuole, per meglio seguire questa propria missione,accrescere notevolmente l'interazione con il sistemaindustriale.L'importanza di questo accordo, il primo tra CNR eun'azienda privata del settore chimico, è che potràessere utilizzato come modello per accordi successi-vi con altre realtà aziendali anche di settori differenti.In questo accordo è stata coinvolta ancheFederchimica, come è avvenuto questo contatto?Originariamente il rapporto è nato solo tra Mapei eCNR.In seguito,il dott.Giorgio Squinzi,ha proposto dicoinvolgere Federchimica e di informare tutti gliassociati dell'opportunità di stipulare un accordo conCNR, accordi che ogni azienda singolarmentepotrebbe mettere in atto,con il supporto della stessaFederchimica.Quale lacuna,secondo lei,si è colmata con questoaccordo e con quelli che, speriamo, seguiranno?Il CNR non ha ancora una sufficiente conoscenza dellivello tecnologico dell'industria chimica italiana dioggi, la cui struttura è notevolmente diversa da quel-la di 15 anni fa.D'altra parte il sistema di imprese chi-miche, in maggioranza piccole e medie imprese, nonha una sufficiente conoscenza dei progressi scientifi-ci e la capacità di identificare le nuove conoscenzeimportanti per il proprio sviluppo competitivo. Un

4 5

accordo di questo tipo serve proprio per colmare questo debito di conoscenza.Non ci sono dubbi che è solo attraverso la ricerca e lo sviluppo che il nostroPaese può rilanciarsi e ritagliarsi uno spazio importante nella competizione glo-bale. E' per tutti chiaro, inoltre, che un patrimonio di conoscenze, per portarebenefici al “Sistema Paese”, deve trasformarsi in valori economici.Da qui nasce il contributo di aziende che, come Mapei, veicolano sapere e cono-scenza attraverso prodotti sempre più innovativi e tecnologicamente avanzati.L'accordo che è stato siglato è importante anche perché questo flusso di cono-scenza si svilupperà,tra Mapei e CNR, lavorando proprio su progetti concreti e diinteresse generale.Ci può dire, nello specifico, quali sono le aree che Mapei e CNR intendonoesplorare insieme?Sono tre le ipotesi di lavoro che stiamo prendendo in considerazione.La prima riguarda i prodotti ecocompatibili e privi di emissioni nocive. E' il gran-de tema della cosiddetta “sostenibilità ambientale” che vede da diversi anniMapei impegnata a ricercare e realizzare prodotti che rispettino l'ambiente el'uomo.La seconda e importante area d'azione riguarda i prodotti a “durata controllata”.Nel settore immobiliare, così come in quello delle opere pubbliche è importan-te che ciò che viene realizzato duri nel tempo e sia di facile ed economica manu-tenzione. Per esempio, un cittadino privato che oggi compra una casa, è dispo-sto a spendere qualcosa di più nel momento dell'acquisto, se ha la garanzia chenel tempo non dovrà sobbarcarsi periodiche e ingenti spese di manutenzione.Lavoreremo così per realizzare, ad esempio, prodotti che consentiranno alle fac-ciate di autopulirsi. Studieremo dei prodotti che, applicati sugli edifici con unospessore di soli pochi millimetri, consentiranno un isolamento acustico e termi-co, prodotti resistenti al fuoco di rivestimento per i tunnel.Il terzo e ultimo settore,per la verità un po' avveniristico, riguarda la multifunzio-nalità dei prodotti. Saranno studi che, combinando, ad esempio, la tecnologiaelettronica, quella fotovoltaica con quella edilizia, potranno permettere un gior-no di creare prodotti che, applicati sulle facciate degli edifici, utilizzino l'energiasolare per ridurre i consumi di energia non rinnovabile.C'è un'esperienza di collaborazione simile a questa in altri Paesi?In tutti i Paesi occidentali i rapporti tra gli enti omologhi del nostro CNR e leaziende sono sempre stati improntati a questa filosofia.Per esempio,in Canada,che sino a pochi anni fa era un grande Paese in cui la pro-duzione di legno e di energia era tra i settori trainanti dell'economia, è oggi unPaese che si distingue anche per la produzione di alta tecnologia.Un'evoluzioneche è legata alla stretta collaborazione andata maturandosi tra il loro “CNR” e leaziende.Qual è l'aspetto che l'ha maggiormente colpita in seguito a questo accordo?Due cose mi hanno impressionato.La prima è stata la velocità con cui si è arriva-ti a questo accordo.Ci siamo incontrati una prima volta a Roma e si può dire checi siamo subito intesi. La seconda è che i mezzi di comunicazione non hannoforse capito l'importanza dell'evento e gli hanno dato poco risalto.Si tratta invece di un evento che il prof. Quadrio Curzio, Preside della Facoltà diScienze Politiche dell’Università Cattolica, ha definito storico, a conferma dellacapacità e volontà delle aziende italiane di porre le condizioni per una sempremaggiore competitività.Questa volta, anche con il contributo di un ente pubblico. Un concreto esempiodi come “si fa sistema”.

Intervista al Professor Amilcare Collina.

Un tema di stretta attualità quello della mancata crescita del-l'economia italiana. La strada della crescita della competitivitànon può prescindere dall'innovazione, ma questa, indubbia-mente, non c'è se non si investe in ricerca e sviluppo. Su questotema si è concentrata la relazione del professor AlbertoQuadrio Curzio, dell'Università Cattolica di Milano (oltre chedell'Istituto Lombardo e dell'Accademia dei Lincei).L'occasione era l'incontro Federchimica-CNR (vedi articolo apag. 2), e il titolo dell'intervento era “Come il Paese può ripren-dere a crescere, attraverso la R&S”. Quadrio Curzio premettevache, in una visione dinamica e nelle economie avanzate, la cre-scita di lungo periodo deve considerare, tra le determinanti deltasso potenziale di crescita del PIL totale, la produttività totaledei fattori (PTF). Le componenti della PTF sono principalmentela Ricerca scientifica e tecnologica (R&S), l'Innovazione tecnolo-gica di impresa (ITI) e i Sistemi organizzativi della R&S. A talicomponenti si possono aggiungere la formazione RisorseUmane e la diffusione dell'ICT.

Potenzialità da sfruttareUn'analisi della situazione italiana evidenzia che tale importan-za non è stata recepita. Osservava Quadrio Curzio che il rallen-tamento nella crescita italiana è di lungo periodo e che l'ap-porto della PTF alla crescita del PIL è andato diminuendo neltempo, ed è passato addirittura a un calo di più dell'1% nelperiodo 2001-2003, pur in base a dati non definitivi. Anche perl'UEM si può parlare di decrescita, anche se in misura minore.Invece per gli USA, non solo la crescita del PIL rimane sopra il3% medio annuo (fatto salvo il rallentamento del 2001-2003)ma cresce l'apporto della produttività totale dei fattori. Ciò nonsignifica che in Italia non ci sia stato alcun apporto del lavoro odel capitale alla crescita del PIL nel periodo 2001-2003, ma poi-ché il PIL non è cresciuto più che proporzionalmente, la PTF ècalata. Inoltre, spiegava Quadrio Curzio, la crescita italiana sem-bra essersi caratterizzata per una espansione lenta ed “estensi-va”, cioè in settori a bassa produttività totale di fattori e a bassacompetitività. In particolare, preoccupano poi molto i dati delprimo trimestre del 2005 che configurano un misto di recessio-ne-stagnazione-declino.

Seguire la Strategia di Lisbona anche sull'Euro-ConoscenzaDi fronte a un quadro così poco stimolante, Quadrio Curzio harisposto che: “è essenziale innanzitutto una politica di spintadella produttività e della competitività e quindi rivolta a setto-

ri e imprese dove la PTF può aumentare rapidamente tradu-cendosi in aumento di export. Sappiamo che l'interazione traofferta e domanda è il fondamento del mercato, ma in questomomento per l'Italia è preferibile una politica selettiva sul latodella produzione-offerta per accrescere in settori innovativi lequote di mercato mondiale. In tal modo ci si colloca anche nellaStrategia di Lisbona”. L'Italia, infatti, deve riuscire a collocarsiall'interno della parte della strategia dedicata alla Euro-Conoscenza che prevede per l'UE una spesa in R&S sul Pil dal2% al 3%, con un incremento di spesa di circa 145 miliardi dieuro entro l'anno 2010 rispetto al 2000.Ciò significa passare dai 165 miliardi del 2000 a 310 nel 2010.Parallelamente, i ricercatori a tempo pieno dovrebbero passarea quasi 2 milioni, contro i 970mila attuali. Nel caso dell'Italia,aderire alla Strategia significa una spesa in R&S sul PIL da 1% a3%, un incremento di circa 30 miliardi di euro entro l'anno 2010rispetto al 2000. Così, dai 12 miliardi del 2000, dobbiamo passa-re ai 42 del 2010. Quanto ai ricercatori, l'incremento deve esse-re di 160.000, per arrivare a 226.000, contro i 66.000 attuali.Secondo Quadrio Curzio, tuttavia, l'Italia fa comunque troppopoco per la crescita della PTF:“In un contesto di scarsità di risor-se vanno fatte scelte qualitative e selettive.Le Giornate della ricerca di Confindustria hanno molto chiaritosu come promuovere la R&S ma hanno trovato lenta rispon-denza nel Governo, la cui azione si è di recente accentuata - haaffermato Quadrio Curzio - Se però il Governo nel 2003, comerichiesto da Confindustria, avesse escluso il costo del lavoro deiricercatori industriali dal calcolo della base imponibile Irap, l'ef-fetto dopo due anni, cioè oggi, sarebbe stato a nostro avvisonotevole. Il ritardo genera infatti ritardo. Il taglio dell'Irap, richie-sto anche dalla Corte di giustizia europea, sarà difficilmenteattuabile per 12 miliardi di euro nel 2005. Si faccia allora subitouna riduzione di una parte, circa 1/3, riservata alla R&S”.E per quanto concerne una strategia per il rilancio, il professo-re afferma: “Il punto chiave per le imprese chimiche in Italia èpoter contare su una o più strutture di technology-transfercompiute che le alimentino con risultati di ricerca applicata, permetterle in grado di svolgere l'attività di ricerca industriale, incui hanno dimostrato di saper operare con successo.Sarebbe necessaria un'autorità indipendente per la R&S, oancora sarebbe opportuna un'Agenzia per l'innovazione, ana-loga ad alcuni modelli, come quello svedese. Ciò sarebbecoerente con il Liberalismo Comunitario. In Italia i “poteri neutri”devono aumentare, mentre devono diminuire i Ministeri.”

L’intervento del Professor Alberto Quadrio Curzio all'incontro Federchimica-CNR.

Over Intervista Collina 26-07-2005 9:29 Pagina 1

76

Il 24 gennaio scorsoMapei ha aperto il suoquattordicesimo sta-

bilimento produttivo. Loha fatto negli Stati Uniti,a San Bernardino, inCalifornia.La crescita internaziona-le del gruppo è conti-nua. Si aprono nuovimercati e si consolidanoquelli esistenti.Il nostro Paese in questoperiodo sta vivendo unmomento economi-camente difficile

e si stanno cercando strade e ideenuove per uscire velocemente daquesta grave crisi. Economisti,imprenditori e politici stannocercando di capire e interpre-tare quello che sta accaden-do e suggeriscono, nelcontempo, metodologiee modelli che possanoservire d'esempio perl'intero sistema econo-mico nazionale. Moltidei principali mediaitaliani in questi giornihanno parlato diMapei e hanno cerca-to di comprendere leragioni del suo cre-scente successo inter-nazionale. Un successoche oggi viene percepitoin controtendenza, seosservato rispetto all'attua-le congiuntura economica edè per questo che viene analiz-zato e proposto come esempioda imitare.In una recente intervista apparsa sulCorriere della Sera il 25 maggio scorso,Giorgio Squinzi, numeri alla mano, hamesso in evidenza questo positivo trend:“Negliultimi 10 anni il Gruppo Mapei è cresciuto inmedia del 20% all'anno. A inizio 2004 ci siamoposti l'obiettivo di 2 miliardi di ricavi consolidatientro il 2010, cioè un più 14-15% all'anno.

Per Giorgio Squinzi è chiaro cosa va inteso per internazionalizzazione:“Non vuol dire esportare o delocalizzare, ma conquistare quote di mer-cato all'estero. Noi abbiamo 43 stabilimenti in 21 Paesi, 7 in Italia. Neiprossimi mesi ne apriremo tre in Cina”.In questo senso, seguendo una linea coerente con la filosofia delGruppo, abbiamo aperto questo numero di Realtà Mapei con il recentis-simo accordo tra Mapei e il CNR: è stata tracciata una strada che, se per-corsa da altre aziende italiane, potrebbe essere di beneficio all'interaeconomia nazionale.Nelle pagine successive, un ampio reportage è dedicato all'apertura,negli Stati Uniti, del nuovo e modernissimo stabilimento Mapei a SanBernardino.

Due importanti eventi che sottolineano quanto per Mapei “ricerca”e “internazionalizzazione” non siano concetti astratti, ma stru-

menti reali con i quali costruisce la sua attività e il suo svi-luppo.

Proprio con l'intento di capire concretamente qualisono le motivazioni e i significati dell'internazio-

nalizzazione del Gruppo, abbiamo posto al dot-tor Squinzi alcune domande relative alla

recente apertura dello stabilimento Mapeinegli Stati Uniti.

Calarci in un caso concreto può infattiessere d'aiuto per comprendere, al di làdelle più vaste riflessioni di caratteregenerale, qual è la strada che Mapeista percorrendo e quali gli obiettiviche vuole raggiungere.Dottor Squinzi, un nuovo stabili-mento Mapei negli Stati Uniti.Quali sono le ragioni di questaapertura?Il complesso di attività nel NordAmerica è un terzo dell'attività Mapei

del mondo.Questo mercato è molto importante

ed è particolarmente caro alla casamadre. In Canada - a Montreal, nel 1978 -

e negli Stati Uniti - a Phoenix, nel 1983 -sono stati infatti avviati i primi stabilimenti

produttivi fuori dall'Italia.Perché uno stabilimento a San Bernardino,

in California?Per due ragioni. Perché con lo stabilimento appena

aperto a San Bernardino si chiude un ciclo di copertu-ra geografica del Nord America. E poi perché questo sta-

bilimento, strategicamente molto importante per Mapei, ègià predisposto ad espandersi nel prossimo futuro.

Ci può dire quali risultati si aspetta da questo mercato?Il mercato nordamericano ci ha dato molte soddisfazioni in questi ultimianni ed è, per il nostro settore, in continua crescita. Nel medio-lungo

periodo, e in linea con la strategia di crescita glo-bale del Gruppo Mapei, contiamo di proseguiregli investimenti in quest'area geografica nellaquale siamo una realtà importante.Vi sono altri ambiti che Mapei intende poten-ziare in America?Oltre ad investire in stabilimenti produttivi,come questo di San Bernardino, continuiamo adinvestire anche in tutti i gli altri campi collatera-li, ma per noi importantissimi, per rendereMapei America sempre più competitiva. Mi rife-risco agli stanziamenti per la ricerca e lo svilup-po, il marketing, la formazione e per potenziarela rete di vendita.Ha provato qualcosa di particolare all'inau-gurazione di questo nuovo stabilimento diSan Bernardino?Si, questa inaugurazione ha avuto per me unsignificato simbolico del tutto speciale. Il tagliodel nastro è stato effettuato da tre esponentidella terza generazione della famiglia Squinzi:dai miei figli Veronica e Marco e da mia nipoteSimona Giorgetta.Questo, non solo a significare l'importanza cheha rivestito per noi tutti questa nuova unità pro-duttiva, ma soprattutto per testimoniare la con-tinuità della nostra famiglia nel credere in queivalori aziendali che ci furono insegnati da miopadre, il fondatore di Mapei.

Da sinistra: Marco Squinzi, Simona Giorgetta eVeronica Squinzi alla cerimonia del taglio del nastro.

Intervista a Giorgio Squinzi.

Nell’immagine sonorappresentati i 14stabilimenti operantinelle Americhe, nonchèil quartier generale diMapei USA a DearfieldBeach.

L'anno scorso abbiamo chiuso a 1.073 miliardi,con un aumento del 14,7% sul 2003 e 50 milionidi utili netti e quest'inizio del 2005 ci lascia bensperare”.In più occasioni Giorgio Squinzi ha ribaditoquali sono gli ingredienti delle buone perfor-mance conseguite dal gruppo Mapei in Italia enel mondo: specializzazione, ricerca e sviluppo einternazionalizzazione.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 1

76

Il 24 gennaio scorsoMapei ha aperto il suoquattordicesimo sta-

bilimento produttivo. Loha fatto negli Stati Uniti,a San Bernardino, inCalifornia.La crescita internaziona-le del gruppo è conti-nua. Si aprono nuovimercati e si consolidanoquelli esistenti.Il nostro Paese in questoperiodo sta vivendo unmomento economi-camente difficile

e si stanno cercando strade e ideenuove per uscire velocemente daquesta grave crisi. Economisti,imprenditori e politici stannocercando di capire e interpre-tare quello che sta accaden-do e suggeriscono, nelcontempo, metodologiee modelli che possanoservire d'esempio perl'intero sistema econo-mico nazionale. Moltidei principali mediaitaliani in questi giornihanno parlato diMapei e hanno cerca-to di comprendere leragioni del suo cre-scente successo inter-nazionale. Un successoche oggi viene percepitoin controtendenza, seosservato rispetto all'attua-le congiuntura economica edè per questo che viene analiz-zato e proposto come esempioda imitare.In una recente intervista apparsa sulCorriere della Sera il 25 maggio scorso,Giorgio Squinzi, numeri alla mano, hamesso in evidenza questo positivo trend:“Negliultimi 10 anni il Gruppo Mapei è cresciuto inmedia del 20% all'anno. A inizio 2004 ci siamoposti l'obiettivo di 2 miliardi di ricavi consolidatientro il 2010, cioè un più 14-15% all'anno.

Per Giorgio Squinzi è chiaro cosa va inteso per internazionalizzazione:“Non vuol dire esportare o delocalizzare, ma conquistare quote di mer-cato all'estero. Noi abbiamo 43 stabilimenti in 21 Paesi, 7 in Italia. Neiprossimi mesi ne apriremo tre in Cina”.In questo senso, seguendo una linea coerente con la filosofia delGruppo, abbiamo aperto questo numero di Realtà Mapei con il recentis-simo accordo tra Mapei e il CNR: è stata tracciata una strada che, se per-corsa da altre aziende italiane, potrebbe essere di beneficio all'interaeconomia nazionale.Nelle pagine successive, un ampio reportage è dedicato all'apertura,negli Stati Uniti, del nuovo e modernissimo stabilimento Mapei a SanBernardino.

Due importanti eventi che sottolineano quanto per Mapei “ricerca”e “internazionalizzazione” non siano concetti astratti, ma stru-

menti reali con i quali costruisce la sua attività e il suo svi-luppo.

Proprio con l'intento di capire concretamente qualisono le motivazioni e i significati dell'internazio-

nalizzazione del Gruppo, abbiamo posto al dot-tor Squinzi alcune domande relative alla

recente apertura dello stabilimento Mapeinegli Stati Uniti.

Calarci in un caso concreto può infattiessere d'aiuto per comprendere, al di làdelle più vaste riflessioni di caratteregenerale, qual è la strada che Mapeista percorrendo e quali gli obiettiviche vuole raggiungere.Dottor Squinzi, un nuovo stabili-mento Mapei negli Stati Uniti.Quali sono le ragioni di questaapertura?Il complesso di attività nel NordAmerica è un terzo dell'attività Mapei

del mondo.Questo mercato è molto importante

ed è particolarmente caro alla casamadre. In Canada - a Montreal, nel 1978 -

e negli Stati Uniti - a Phoenix, nel 1983 -sono stati infatti avviati i primi stabilimenti

produttivi fuori dall'Italia.Perché uno stabilimento a San Bernardino,

in California?Per due ragioni. Perché con lo stabilimento appena

aperto a San Bernardino si chiude un ciclo di copertu-ra geografica del Nord America. E poi perché questo sta-

bilimento, strategicamente molto importante per Mapei, ègià predisposto ad espandersi nel prossimo futuro.

Ci può dire quali risultati si aspetta da questo mercato?Il mercato nordamericano ci ha dato molte soddisfazioni in questi ultimianni ed è, per il nostro settore, in continua crescita. Nel medio-lungo

periodo, e in linea con la strategia di crescita glo-bale del Gruppo Mapei, contiamo di proseguiregli investimenti in quest'area geografica nellaquale siamo una realtà importante.Vi sono altri ambiti che Mapei intende poten-ziare in America?Oltre ad investire in stabilimenti produttivi,come questo di San Bernardino, continuiamo adinvestire anche in tutti i gli altri campi collatera-li, ma per noi importantissimi, per rendereMapei America sempre più competitiva. Mi rife-risco agli stanziamenti per la ricerca e lo svilup-po, il marketing, la formazione e per potenziarela rete di vendita.Ha provato qualcosa di particolare all'inau-gurazione di questo nuovo stabilimento diSan Bernardino?Si, questa inaugurazione ha avuto per me unsignificato simbolico del tutto speciale. Il tagliodel nastro è stato effettuato da tre esponentidella terza generazione della famiglia Squinzi:dai miei figli Veronica e Marco e da mia nipoteSimona Giorgetta.Questo, non solo a significare l'importanza cheha rivestito per noi tutti questa nuova unità pro-duttiva, ma soprattutto per testimoniare la con-tinuità della nostra famiglia nel credere in queivalori aziendali che ci furono insegnati da miopadre, il fondatore di Mapei.

Da sinistra: Marco Squinzi, Simona Giorgetta eVeronica Squinzi alla cerimonia del taglio del nastro.

Intervista a Giorgio Squinzi.

Nell’immagine sonorappresentati i 14stabilimenti operantinelle Americhe, nonchèil quartier generale diMapei USA a DearfieldBeach.

L'anno scorso abbiamo chiuso a 1.073 miliardi,con un aumento del 14,7% sul 2003 e 50 milionidi utili netti e quest'inizio del 2005 ci lascia bensperare”.In più occasioni Giorgio Squinzi ha ribaditoquali sono gli ingredienti delle buone perfor-mance conseguite dal gruppo Mapei in Italia enel mondo: specializzazione, ricerca e sviluppo einternazionalizzazione.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 1

98

Situato alla base dellemontagne di SanBernardino, in Cali-

fornia, è stato appenainaugurato il quattordice-simo impianto produtti-vo, che ha reso la Mapei ilpiù grande produttore diadesivi per piastrelle erivestimenti delle dueAmeriche.Il Presidente di MapeiAmerica, Nick Di Tempo-ra, ci racconta dell'impat-to che questo nuovoimpianto ha avuto suiclienti e ci illustra il suoparere su quest'espansio-ne dell'azienda in Califor-nia.Perché Mapei ha decisodi costruire uno stabili-mento in California?

Il motivo principale per cui abbiamo scelto laCalifornia come sede della nostra ultima espan-sione è stato quello di permetterci di serviremeglio il più grande singolo Stato in termini dipotenziale per le vendite degli adesivi per cera-mica. La California e la Florida rappresentano,infatti, il 40% di tutte le vendite di piastrelle inceramica degli Stati Uniti. Ci aspettiamo un 40%di aumento delle vendite nei prossimi 18 mesicome risultato del nostro nuovo stabilimento diSan Bernardino.In secondo luogo, è da tenere in considerazioneche negli ultimi 17 anni fornivamo i nostri clien-ti californiani dal nostro magazzino (dall'assorti-mento completo) di Anaheim (Los Angeles), il

quale, a sua volta, era fornito dal nostro stabilimento di Phoenix, inArizona. Per via della qualità delle materie prime, il 60% della sabbiausata nello stabilimento di Phoenix doveva essere trasportata viacamion dalla California. Poi il 60% dei prodotti fabbricati in Arizonadovevano essere a loro volta ritrasportati via camion in California.Idealmente dovremmo avere una fabbrica entro una distanza di 300-350miglia dai nostri clienti, altrimenti, come si può ben comprendere, la spe-dizione diventa un grosso costo.Perché è stata scelta San Bernardino come sede di questo nuovoimpianto produttivo?Potremmo ancora servire l'area di San Diego dal nostro impianto diPhoenix, ma possiamo servire meglio Los Angeles e le zone a nord e aest della città dalla nostra sede di San Bernardino.Ci aspettiamo sicuramente che la futura crescita della California simuova in questa direzione. Abbiamo interrotto la fornitura dal nostromagazzino di Anaheim perché da San Bernardino possiamo forniremeglio i prodotti ai nostri distributori, i quali, a loro volta, forniscono iloro clienti nell'area di Los Angeles.L'approvvigionamento delle materie prime e la convenienza del tra-sporto hanno avuto un ruolo nella vostra scelta di San Bernardino?Sì, San Bernardino rappresenta una posizione felice sotto entrambi que-sti aspetti. Le nostre fonti di materie prime sono più vicine a SanBernardino che a Phoenix; inoltre l'autostrada 15 va da San Diego alloUtah, il che ci permette di spedire i prodotti facilmente a Las Vegas eanche fino a Salt Lake City. In totale serviremo la California, il Nevada, loUtah, il Sud Idaho e parti del Colorado e del Wyoming.La città di San Bernardino è stata molto elastica nel collaborare con noie nel darci assistenza, aiutandoci a trasferirci il più presto possibile periniziare la produzione qui.Il sindaco della città, Judith Valles, ha conosciuto la Mapei per la primavolta tramite la nostra squadra ciclistica quattro o cinque anni fa.Dopo aver invitato tutti i membri della squadra nel suo ufficio, per cono-scere meglio gli uomini che indossavano le tute colorate della squadraMapei, mostrò particolare interesse quando apprese che stavamo pen-sando di costruire una fabbrica nella California del Sud.E' stata d'aiuto fin dall'inizio e i membri del suo Consiglio per lo SviluppoEconomico hanno lavorato instancabilmente con noi e con il nostroarchitetto, Raffaele Greco, per portare questo progetto sino a questa

inaugurazione ufficiale.Quali sono i vostri progetti di crescita per la sede di SanBernardino?Abbiamo acquistato in questa sede 7 ettari di terra. La prima fase, cheabbiamo appena completato, copre approssimativamente 11.150 m2.Entro due anni costruiremo altri 9.300 m2. La fase finale di ulteriori 9.300m2 dovrebbe essere completata entro 8 anni.Quali altre attività oltre alla produzione avranno luogo in questoimpianto?Nello stabilimento di San Bernardino, come in tutti gli impianti produtti-vi della Mapei, è operativo un laboratorio dove viene effettuato un seve-ro e rigoroso controllo di qualità, verificando i prodotti finiti, così purecome le materie prime, per assicurare che corrispondano ai nostri eleva-ti standard qualitativi.Nello stabilimento di San Bernardino abbiamo anche allestito, nel repar-to del Servizio Tecnico, una sala per la formazione, un luogo di riunionidove tenere dei seminari per i nostri distributori e contractor. Da sempre,la filosofia di Mapei prevede un continuo training per i professionisti delsettore dell'installazione di rivestimenti per pavimenti. Riteniamo chequesto sia l'unico modo per mantenere la nostra industria in crescita eper garantire le migliori installazioni di pavimentazioni possibili.Come stanno rispondendo i clienti ora che vengono serviti dall'im-pianto di San Bernardino?Il "feedback" è stato, per ora, molto positivo. I clienti sono entusiasti delfatto che i loro tempi di consegna si siano quasi dimezzati!

Nick Di Tempora,Presidente dellaMapei America, èorgoglioso del nuovostabilimento di San Bernardino.

"I tempi di consegna per i clienti della costaoccidentale degli Stati Uniti si sono quasidimezzati"Nick Di Tempora, Presidente di Mapei America.

Quest'anno, in occasione dei 60 anni dell'en-te Boys’ Towns of Italy, Nicholas Di Tempora,presidente di Mapei America, è stato onoratodel titolo di Uomo dell'anno di questa asso-ciazione, il più antico ente caritatevole ameri-cano operativo all’estero.Sessant'anni fa un giovante sacerdote irlan-dese accettò la sfida di salvare i bambinidagli orrori della seconda guerra mondiale inItalia. Monsignor John Patrick Carroll-Abbingcominciò allestendo un rifugio per i bimbi distrada in una cantina vicino ai binari deltreno.Nel 1945 questo semplice riparo fu rimpiaz-zato dalla prima Città dei ragazzi in Italia, aCivitavecchia, a circa 50 chilometri da Roma.Negli anni, il Monsignore costruì un totale diotto case per i ragazzi e una per le ragazze.Anche Nick ha sofferto dei disagi degli ultimianni della seconda guerra mondiale. Nel1951, i suoi genitori emigrarono con Nick esua sorella verso Montreal, nel Quebec.Attraverso un duro lavoro, Nick ha trasforma-to la sua giovane vita in una storia di succes-so, attraverso riconoscimenti prima di tuttonel campo immobiliare e, più di recente, nel-l'industria edile con la sua carriera in Mapei.Nick crede molto nella gioventù che ha tro-vato sicurezza e salvezza nelle Città deiRagazzi in Italia:“I bambini non chie-dono di venire al mondo. Quandoarrivano, bisognerebbe dar loroogni possibilità di imparare che cos'èl'amore e la cura, così che possanocrescere diventando i miglioriindividui possibile”.Nick ritiene che Boys’Towns ofItaly sia il modo di dare aibambini questa opportunità.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 3

98

Situato alla base dellemontagne di SanBernardino, in Cali-

fornia, è stato appenainaugurato il quattordice-simo impianto produtti-vo, che ha reso la Mapei ilpiù grande produttore diadesivi per piastrelle erivestimenti delle dueAmeriche.Il Presidente di MapeiAmerica, Nick Di Tempo-ra, ci racconta dell'impat-to che questo nuovoimpianto ha avuto suiclienti e ci illustra il suoparere su quest'espansio-ne dell'azienda in Califor-nia.Perché Mapei ha decisodi costruire uno stabili-mento in California?

Il motivo principale per cui abbiamo scelto laCalifornia come sede della nostra ultima espan-sione è stato quello di permetterci di serviremeglio il più grande singolo Stato in termini dipotenziale per le vendite degli adesivi per cera-mica. La California e la Florida rappresentano,infatti, il 40% di tutte le vendite di piastrelle inceramica degli Stati Uniti. Ci aspettiamo un 40%di aumento delle vendite nei prossimi 18 mesicome risultato del nostro nuovo stabilimento diSan Bernardino.In secondo luogo, è da tenere in considerazioneche negli ultimi 17 anni fornivamo i nostri clien-ti californiani dal nostro magazzino (dall'assorti-mento completo) di Anaheim (Los Angeles), il

quale, a sua volta, era fornito dal nostro stabilimento di Phoenix, inArizona. Per via della qualità delle materie prime, il 60% della sabbiausata nello stabilimento di Phoenix doveva essere trasportata viacamion dalla California. Poi il 60% dei prodotti fabbricati in Arizonadovevano essere a loro volta ritrasportati via camion in California.Idealmente dovremmo avere una fabbrica entro una distanza di 300-350miglia dai nostri clienti, altrimenti, come si può ben comprendere, la spe-dizione diventa un grosso costo.Perché è stata scelta San Bernardino come sede di questo nuovoimpianto produttivo?Potremmo ancora servire l'area di San Diego dal nostro impianto diPhoenix, ma possiamo servire meglio Los Angeles e le zone a nord e aest della città dalla nostra sede di San Bernardino.Ci aspettiamo sicuramente che la futura crescita della California simuova in questa direzione. Abbiamo interrotto la fornitura dal nostromagazzino di Anaheim perché da San Bernardino possiamo forniremeglio i prodotti ai nostri distributori, i quali, a loro volta, forniscono iloro clienti nell'area di Los Angeles.L'approvvigionamento delle materie prime e la convenienza del tra-sporto hanno avuto un ruolo nella vostra scelta di San Bernardino?Sì, San Bernardino rappresenta una posizione felice sotto entrambi que-sti aspetti. Le nostre fonti di materie prime sono più vicine a SanBernardino che a Phoenix; inoltre l'autostrada 15 va da San Diego alloUtah, il che ci permette di spedire i prodotti facilmente a Las Vegas eanche fino a Salt Lake City. In totale serviremo la California, il Nevada, loUtah, il Sud Idaho e parti del Colorado e del Wyoming.La città di San Bernardino è stata molto elastica nel collaborare con noie nel darci assistenza, aiutandoci a trasferirci il più presto possibile periniziare la produzione qui.Il sindaco della città, Judith Valles, ha conosciuto la Mapei per la primavolta tramite la nostra squadra ciclistica quattro o cinque anni fa.Dopo aver invitato tutti i membri della squadra nel suo ufficio, per cono-scere meglio gli uomini che indossavano le tute colorate della squadraMapei, mostrò particolare interesse quando apprese che stavamo pen-sando di costruire una fabbrica nella California del Sud.E' stata d'aiuto fin dall'inizio e i membri del suo Consiglio per lo SviluppoEconomico hanno lavorato instancabilmente con noi e con il nostroarchitetto, Raffaele Greco, per portare questo progetto sino a questa

inaugurazione ufficiale.Quali sono i vostri progetti di crescita per la sede di SanBernardino?Abbiamo acquistato in questa sede 7 ettari di terra. La prima fase, cheabbiamo appena completato, copre approssimativamente 11.150 m2.Entro due anni costruiremo altri 9.300 m2. La fase finale di ulteriori 9.300m2 dovrebbe essere completata entro 8 anni.Quali altre attività oltre alla produzione avranno luogo in questoimpianto?Nello stabilimento di San Bernardino, come in tutti gli impianti produtti-vi della Mapei, è operativo un laboratorio dove viene effettuato un seve-ro e rigoroso controllo di qualità, verificando i prodotti finiti, così purecome le materie prime, per assicurare che corrispondano ai nostri eleva-ti standard qualitativi.Nello stabilimento di San Bernardino abbiamo anche allestito, nel repar-to del Servizio Tecnico, una sala per la formazione, un luogo di riunionidove tenere dei seminari per i nostri distributori e contractor. Da sempre,la filosofia di Mapei prevede un continuo training per i professionisti delsettore dell'installazione di rivestimenti per pavimenti. Riteniamo chequesto sia l'unico modo per mantenere la nostra industria in crescita eper garantire le migliori installazioni di pavimentazioni possibili.Come stanno rispondendo i clienti ora che vengono serviti dall'im-pianto di San Bernardino?Il "feedback" è stato, per ora, molto positivo. I clienti sono entusiasti delfatto che i loro tempi di consegna si siano quasi dimezzati!

Nick Di Tempora,Presidente dellaMapei America, èorgoglioso del nuovostabilimento di San Bernardino.

"I tempi di consegna per i clienti della costaoccidentale degli Stati Uniti si sono quasidimezzati"Nick Di Tempora, Presidente di Mapei America.

Quest'anno, in occasione dei 60 anni dell'en-te Boys’ Towns of Italy, Nicholas Di Tempora,presidente di Mapei America, è stato onoratodel titolo di Uomo dell'anno di questa asso-ciazione, il più antico ente caritatevole ameri-cano operativo all’estero.Sessant'anni fa un giovante sacerdote irlan-dese accettò la sfida di salvare i bambinidagli orrori della seconda guerra mondiale inItalia. Monsignor John Patrick Carroll-Abbingcominciò allestendo un rifugio per i bimbi distrada in una cantina vicino ai binari deltreno.Nel 1945 questo semplice riparo fu rimpiaz-zato dalla prima Città dei ragazzi in Italia, aCivitavecchia, a circa 50 chilometri da Roma.Negli anni, il Monsignore costruì un totale diotto case per i ragazzi e una per le ragazze.Anche Nick ha sofferto dei disagi degli ultimianni della seconda guerra mondiale. Nel1951, i suoi genitori emigrarono con Nick esua sorella verso Montreal, nel Quebec.Attraverso un duro lavoro, Nick ha trasforma-to la sua giovane vita in una storia di succes-so, attraverso riconoscimenti prima di tuttonel campo immobiliare e, più di recente, nel-l'industria edile con la sua carriera in Mapei.Nick crede molto nella gioventù che ha tro-vato sicurezza e salvezza nelle Città deiRagazzi in Italia:“I bambini non chie-dono di venire al mondo. Quandoarrivano, bisognerebbe dar loroogni possibilità di imparare che cos'èl'amore e la cura, così che possanocrescere diventando i miglioriindividui possibile”.Nick ritiene che Boys’Towns ofItaly sia il modo di dare aibambini questa opportunità.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 3

1110

Il pensare globalmente e l'agire localmentesono un punto chiave della cultura aziendaledi Mapei. Come ha detto Giorgio Squinzi,

Amministratore Unico di Mapei SpA ePresidente del Gruppo Mapei : "Siamo la Mapei,ma in Italia siamo italiani, in Canada siamo cana-desi, negli Stati Uniti siamo americani e inCalifornia siamo californiani".Questa filosofia si è ampiamente riflessa all'i-naugurazione dell'ultimo stabilimento. Il sinda-co di San Bernardino, Judith Valles, si è unito alDott. Squinzi e al Presidente di Mapei America,Nick Di Tempora, nella cerimonia d'apertura del"Mondo Mapei" alla California del Sud. Ci sonostati, dopo la cerimona del taglio del nastro,numerosi discorsi e, infine, una visita completadello stabilimento.Il sindaco Valles ha ricordato: “Sono venuta aconoscenza della Mapei per la prima volta quat-

tro o cinque anni fa, quando la squadra ciclisticadella Mapei partecipò ad una gara qui a SanBernardino". Il sindaco e il suo Consiglio per loSviluppo Economico sono stati dei forti sosteni-tori degli sforzi fatti da Mapei per giungere allarealizzazione e all'entrata in funzione del nuovostabilimento il più rapidamente possibile.Il lavoro non è stato, in ogni modo, privo di sfide.A un certo punto, per esempio, si è dovutosostanzialmente cambiare il progetto, poiché sisono dovuti abbassare i silos per racchiuderli inuna struttura interna in modo da rispettare iseveri standard ambientali della California.All'inaugurazione, il Governatore Schwarzeneg-ger ha inviato il suo rappresentante, il DirettoreDistrettuale Larry Grable, per ringraziare laMapei per il suo contributo all'espansione eco-nomica dello Stato e per aver creato nuovi postidi lavoro per l'area di San Bernardino.

La prima fasedello stabilimento,

che è entrato in funzione ingennaio, ha portato all'assunzione di 32 resi-denti locali. Altri se ne aggiungeranno, con leespansioni previste nei prossimi anni.Poiché Mapei, ogni qualvolta ciò sia possibi-le, utilizza sempre risorse locali, lo stabili-mento ha contribuito così anche all'econo-mia di un numero di fornitori di materieprime della California del Sud.Rappresentanti della Apex, Cemex, Jr Simlot,Omya e della Porter Warner sono venuti allacerimonia inaugurale, hanno fatto il girodello stabilimento e si sono uniti alla Mapeiper il pranzo alla Historic Mission Inn nellavicina Riverside, California.Gli adesivi in polvere, le malte e le malte perfughe Mapei - come quelle usate all'aeropor-to di San Diego - saranno tra i primi prodottifabbricati nell'impianto di San Bernardino.I più grandi posatori della costa occidentaledegli Stati Uniti, che hanno presenziato allacerimonia inaugurale, hanno concordatoche questi prodotti, la cui formulazionerisponde alle esigenze della loro area geo-grafica, per via di consegne più rapide, velo-cizzeranno i loro progetti. Se da un lato ilfatto di contribuire all'attuale economiadella zona è molto stimolante, dall'altroMapei sente anche la responsabilità per ilfuturo della gente di San Bernardino.Dato che Mapei crede fermamente nell'im-portanza della formazione e dell'istruzione,l'azienda ha dato un contributo al repartoper bambini della biblioteca pubblica di SanBernardino.In occasione della consegna dell'assegno alcapo della biblioteca, Ophelia Roop, Nick DiTempora ha annunciato che Mapei si impe-gnerà nel continuare questo rapporto con labiblioteca anche nei prossimi anni."Oggi sentiamo di essere diventati veramen-te una parte della comunità di SanBernardino", ha detto Mr. Di Tempora, "e spe-riamo che San Bernardino sappia che loroora sono una parte importante del mondoMapei".

1 3

5

2

4

Con l'apertura dello stabilimento di San Bernardino,Mapei si afferma come un membro della comunità eun'organizzazione buona cittadina.

I tagli statali hanno dato un duro colpo alle biblioteche pubblichedella Southern California. Il Dipartimento dell'Infanzia dellabiblioteca pubblica di San Bernardino non è stato in grado diacquistare nuovi libri per ben due anni. La Direttrice della biblioteca,Ophelia Roop, ha inviato una preghiera di aiuto alla comunitàattraverso il sito web della biblioteca, e ora Mapei le dà una mano.Durante il pranzo che ha concluso la celebrazione dell'aperturaufficiale del nuovo stabilimento di Mapei a San Bernardino, Nick diTempora ha offerto alla signora Roop un assegno di 2.500 dollari perfare ripartire le cose:“Crediamo che il nostro futuro dipende daibambini e i bambini hanno bisogno di una solida educazione dibase”, ha detto Di Tempora,“Speriamo di instaurare una partnershipduratura con la biblioteca attraverso la nostra presenza nel territoriodi San Bernardino”.La signora Roop ha accettato la donazione, ringraziando di cuoreMapei per il suo contributo al presente dei bambini e al futuro diSan Bernardino.

Foto 1.Il pranzo alla HistoricMission Inn.

Foto 2.Il sindaco Judith Vallessaluta gli invitati allacerimonia diinaugurazione.

Foto 3.L' Historic Mission Inn aRiverside, California.

Foto 4.Larry Grable (al centro),inviato del Governatoredella California, sicongratula con GiorgioSquinzi (a sinistra) eNick Di Temporaall'apertura dellostabilimento di SanBernardino.

Foto 5.Da sinistra: GuidoTrussardi, LucianoTrussardi, GiorgioSquinzi, Judith Valles eRaffaele Greco durantela visita al nuovostabilimento.

La biblioteca è una realtàimportante per lacomunità di SanBernardino.

Nick di Tempora con laDirettrice della biblioteca,Ophelia Roop,in occasionedell'inaugurazioneufficiale dellostabilimento di San Bernardino.

Il Sindaco e il suo Consiglio per lo Sviluppo Economico sono stati dei forti sostenitori degli sforzi fatti da Mapei.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 5

1110

Il pensare globalmente e l'agire localmentesono un punto chiave della cultura aziendaledi Mapei. Come ha detto Giorgio Squinzi,

Amministratore Unico di Mapei SpA ePresidente del Gruppo Mapei : "Siamo la Mapei,ma in Italia siamo italiani, in Canada siamo cana-desi, negli Stati Uniti siamo americani e inCalifornia siamo californiani".Questa filosofia si è ampiamente riflessa all'i-naugurazione dell'ultimo stabilimento. Il sinda-co di San Bernardino, Judith Valles, si è unito alDott. Squinzi e al Presidente di Mapei America,Nick Di Tempora, nella cerimonia d'apertura del"Mondo Mapei" alla California del Sud. Ci sonostati, dopo la cerimona del taglio del nastro,numerosi discorsi e, infine, una visita completadello stabilimento.Il sindaco Valles ha ricordato: “Sono venuta aconoscenza della Mapei per la prima volta quat-

tro o cinque anni fa, quando la squadra ciclisticadella Mapei partecipò ad una gara qui a SanBernardino". Il sindaco e il suo Consiglio per loSviluppo Economico sono stati dei forti sosteni-tori degli sforzi fatti da Mapei per giungere allarealizzazione e all'entrata in funzione del nuovostabilimento il più rapidamente possibile.Il lavoro non è stato, in ogni modo, privo di sfide.A un certo punto, per esempio, si è dovutosostanzialmente cambiare il progetto, poiché sisono dovuti abbassare i silos per racchiuderli inuna struttura interna in modo da rispettare iseveri standard ambientali della California.All'inaugurazione, il Governatore Schwarzeneg-ger ha inviato il suo rappresentante, il DirettoreDistrettuale Larry Grable, per ringraziare laMapei per il suo contributo all'espansione eco-nomica dello Stato e per aver creato nuovi postidi lavoro per l'area di San Bernardino.

La prima fasedello stabilimento,

che è entrato in funzione ingennaio, ha portato all'assunzione di 32 resi-denti locali. Altri se ne aggiungeranno, con leespansioni previste nei prossimi anni.Poiché Mapei, ogni qualvolta ciò sia possibi-le, utilizza sempre risorse locali, lo stabili-mento ha contribuito così anche all'econo-mia di un numero di fornitori di materieprime della California del Sud.Rappresentanti della Apex, Cemex, Jr Simlot,Omya e della Porter Warner sono venuti allacerimonia inaugurale, hanno fatto il girodello stabilimento e si sono uniti alla Mapeiper il pranzo alla Historic Mission Inn nellavicina Riverside, California.Gli adesivi in polvere, le malte e le malte perfughe Mapei - come quelle usate all'aeropor-to di San Diego - saranno tra i primi prodottifabbricati nell'impianto di San Bernardino.I più grandi posatori della costa occidentaledegli Stati Uniti, che hanno presenziato allacerimonia inaugurale, hanno concordatoche questi prodotti, la cui formulazionerisponde alle esigenze della loro area geo-grafica, per via di consegne più rapide, velo-cizzeranno i loro progetti. Se da un lato ilfatto di contribuire all'attuale economiadella zona è molto stimolante, dall'altroMapei sente anche la responsabilità per ilfuturo della gente di San Bernardino.Dato che Mapei crede fermamente nell'im-portanza della formazione e dell'istruzione,l'azienda ha dato un contributo al repartoper bambini della biblioteca pubblica di SanBernardino.In occasione della consegna dell'assegno alcapo della biblioteca, Ophelia Roop, Nick DiTempora ha annunciato che Mapei si impe-gnerà nel continuare questo rapporto con labiblioteca anche nei prossimi anni."Oggi sentiamo di essere diventati veramen-te una parte della comunità di SanBernardino", ha detto Mr. Di Tempora, "e spe-riamo che San Bernardino sappia che loroora sono una parte importante del mondoMapei".

1 3

5

2

4

Con l'apertura dello stabilimento di San Bernardino,Mapei si afferma come un membro della comunità eun'organizzazione buona cittadina.

I tagli statali hanno dato un duro colpo alle biblioteche pubblichedella Southern California. Il Dipartimento dell'Infanzia dellabiblioteca pubblica di San Bernardino non è stato in grado diacquistare nuovi libri per ben due anni. La Direttrice della biblioteca,Ophelia Roop, ha inviato una preghiera di aiuto alla comunitàattraverso il sito web della biblioteca, e ora Mapei le dà una mano.Durante il pranzo che ha concluso la celebrazione dell'aperturaufficiale del nuovo stabilimento di Mapei a San Bernardino, Nick diTempora ha offerto alla signora Roop un assegno di 2.500 dollari perfare ripartire le cose:“Crediamo che il nostro futuro dipende daibambini e i bambini hanno bisogno di una solida educazione dibase”, ha detto Di Tempora,“Speriamo di instaurare una partnershipduratura con la biblioteca attraverso la nostra presenza nel territoriodi San Bernardino”.La signora Roop ha accettato la donazione, ringraziando di cuoreMapei per il suo contributo al presente dei bambini e al futuro diSan Bernardino.

Foto 1.Il pranzo alla HistoricMission Inn.

Foto 2.Il sindaco Judith Vallessaluta gli invitati allacerimonia diinaugurazione.

Foto 3.L' Historic Mission Inn aRiverside, California.

Foto 4.Larry Grable (al centro),inviato del Governatoredella California, sicongratula con GiorgioSquinzi (a sinistra) eNick Di Temporaall'apertura dellostabilimento di SanBernardino.

Foto 5.Da sinistra: GuidoTrussardi, LucianoTrussardi, GiorgioSquinzi, Judith Valles eRaffaele Greco durantela visita al nuovostabilimento.

La biblioteca è una realtàimportante per lacomunità di SanBernardino.

Nick di Tempora con laDirettrice della biblioteca,Ophelia Roop,in occasionedell'inaugurazioneufficiale dellostabilimento di San Bernardino.

Il Sindaco e il suo Consiglio per lo Sviluppo Economico sono stati dei forti sostenitori degli sforzi fatti da Mapei.

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 5

1312

Venditori, distributori, posatori enumerosi clienti Mapei hannopartecipato all'inaugurazione

dello stabilimento di San Bernardino il24 gennaio 2005.Una delle principali attrazioni, è statal'opportunità di vedere un impiantoproduttivo in funzione. Il Direttore del-l'unità operativa Jose Granillo, la cuicarriera comprende precedenti attivitànell'industria alimentare, ha guidatocon orgoglio la visita attraverso unimpianto impeccabile. Oltre alla proce-dura del riempimento dei sacchi e alreparto di pallettizzazione, i visitatorisono stati colpiti soprattutto dai 27

rigorosi standard Mapei. Dopo aversuperato l'approvazione, materieprime quali la sabbia, il cemento e ipolimeri sono trasferite nei grandi silosche alimentano l'impianto dellamescola e del riempimento.I processi produttivi Mapei sono alta-mente automatizzati e la mescola ègestita dalla Sala di ControlloProduzione completamente compute-rizzata. Man mano che i sacchi sonoriempiti, vengono poi fatti procedereverso un nastro trasportatore dovesono successivamente sigillati, pesati,marcati e quindi trasferiti verso ilreparto pallettizzazione.

silos nei quali sono contenute le diver-se materie prime usate per la fabbrica-zione dei prodotti Mapei in polvere.L'ing. Mike Moore, direttore tecnicoMapei, ha descritto il procedimentoche dalle materie prime porta al pro-dotto finito: "Ogni giorno riceviamo lematerie prime nel nostro laboratorio diControllo Qualità. Qui sono testate perassicurare che soddisfino i severi e

L'impianto di pallettizzazione accata-sta un numero predeterminato di sac-chi ad un'altezza e una forma corrette,quindi li imballa assieme, avvolgendoliin fogli di plastica trasparente. A que-sto punto un carrello sollevatore aforca trasporta i pallets in un'area pre-disposta, dovepiù campionisono prelevati

per effettuare ulteriori test di controlloqualità. Una volta approvati, i prodottisono quindi trasferiti nel repartomagazzino dove vengono stoccati perfuture spedizioni."Il magazzino di San Bernardino tieneanche in stock la linea Mapei di stru-menti ed accessori, come pure i pro-dotti fabbricati in altre aziende delGruppo e poi spediti qui per le fornitu-re locali. Gli ospiti presenti alla cerimo-nia inaugurale hanno potuto assisterea tutte queste fasi produttive. Infine,hanno visionato anche i primi due sac-chi di prodotto che sono usciti dallacatena di montaggio.

1. Gli ospiti fanno il giro della fabbrica pervedere l'impianto produttivo in funzione.2. Anche le famiglie dei dipendenti Mapei

hanno fatto il giro dello stabilimento.3. A produzione ultimata i prodotti Mapei

vengono stoccati in un'ampia area dimagazzino.

4. I primi due sacchi di prodotto creatidalla linea produttiva

dell'impianto di San Bernardino.

E'difficile, ma non impossibile,spiegare quale sia stata la gerar-chia nelle scelte fatte per un

disegno architettonico. Idiomi stilisticied estetici e linee guida possono esse-re adottati per costruire un edificio inun certo tipo d'ambiente e questo pro-getto fornisce un numero di esempi dacui attingere.Data la precisa intenzione architettoni-ca di Mapei nel voler costruire la pro-pria immagine attorno a un disegno diedilizia di qualità, siamo stati in gradodi sviluppare questo progetto indu-striale seguendo una linea di idee chesuperasse quella della consuetacostruzione con contenuti di alta tec-nologia in superfici di cemento e vetroinclinati (tilt-up).La terra e il clima vario della Californiadel sud presentavano diverse opportu-nità di disegnare l'impianto di SanBernardino in modo che riflettessel'ambiente in cui s'intrecciano il deser-to e le montagne.I colori sabbia e rosa delle pareti ester-ne conferiscono all'edificio l'effettoche sembra che esso fuoriesca daldeserto circostante. La disposizione e il

dimensionamento delle finestre sullato est richiamano inoltre le vettedelle montagne sullo sfondo. L'edificioè stato disegnato infatti come un'e-stensione della topografia: una tecnicautilizzata e insegnata da Frank LloydWright.La rotonda sembra una struttura scol-pita che sia rotolata dalla montagnaretrostante e che sia stata eretta, infine,al centro di questo progetto che sovra-sta l'autostrada americana 215.L'architettura non è soltanto costituitada un armonioso insieme di facciate,ma è anche una serie di piani chehanno in comune lo stesso solido, chesi presenta scultoreo e compatto.Il sistema strutturale interno è fattod'acciaio, con un sistema chiamato"through frame" (intelaiatura passan-te). Questo sistema tiene il centrocome un'unità, in caso di movimentosismico, trasferendo qualunque dannoal perimetro esterno della struttura.Per essere più apprezzato nell'ambitodella comunità, lo stabilimento Mapeidoveva dare di sé l'immagine di "openspace", di uno spazio aperto.Per realizzare questo scopo si è fatto

riflettere il paesaggio circostante, che èstato così duplicato artificialmente, siaall'interno, come pure sulla matrice dipannelli di vetro sull'esterno dell'edifi-cio.Le immagini paesaggistiche riflesseall'interno hanno l'intento di rendere lepersone che lo occupano più consape-voli della loro ubicazione, rapportan-dosi di continuo con il paesaggio circo-stante e lo spazio architettonico. Ildisegno e la suddivisione dei pannellidi vetro mettono in relazione la strut-tura in cemento al terreno sottostante,al cielo sovrastante e alla scala umana.I sistemi "open space" sono essenzialiper la vita degli edifici. Margini "per-meabili" dell'edificio, marciapiedi erapporti simbiotici di "open space"sono semplici soluzioni architettoni-che utili a ravvivare il sistema e anchetutta l'area interessata.Come progettista, ritengo di averecreato un luogo importante nell'evolu-zione di un "open space" complesso. E'mio intendimento, infatti, rendere gli"open space" un sistema dinamico peredifici che consenta una vita urbana disuccesso.

L'architetto Raffaele Greco (foto in alto a destra) ha progettatolo stabilimento di San Bernardino in modo cheriflettesse la sua collocazione neldeserto circondato dalle montagne.

A lato, veduta dello stabilimentodalla strada della fabbrica.

Sotto, veduta dello stabilimentodall'autostrada 215.

di Raffaele Greco1

2 3 4

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 7

1312

Venditori, distributori, posatori enumerosi clienti Mapei hannopartecipato all'inaugurazione

dello stabilimento di San Bernardino il24 gennaio 2005.Una delle principali attrazioni, è statal'opportunità di vedere un impiantoproduttivo in funzione. Il Direttore del-l'unità operativa Jose Granillo, la cuicarriera comprende precedenti attivitànell'industria alimentare, ha guidatocon orgoglio la visita attraverso unimpianto impeccabile. Oltre alla proce-dura del riempimento dei sacchi e alreparto di pallettizzazione, i visitatorisono stati colpiti soprattutto dai 27

rigorosi standard Mapei. Dopo aversuperato l'approvazione, materieprime quali la sabbia, il cemento e ipolimeri sono trasferite nei grandi silosche alimentano l'impianto dellamescola e del riempimento.I processi produttivi Mapei sono alta-mente automatizzati e la mescola ègestita dalla Sala di ControlloProduzione completamente compute-rizzata. Man mano che i sacchi sonoriempiti, vengono poi fatti procedereverso un nastro trasportatore dovesono successivamente sigillati, pesati,marcati e quindi trasferiti verso ilreparto pallettizzazione.

silos nei quali sono contenute le diver-se materie prime usate per la fabbrica-zione dei prodotti Mapei in polvere.L'ing. Mike Moore, direttore tecnicoMapei, ha descritto il procedimentoche dalle materie prime porta al pro-dotto finito: "Ogni giorno riceviamo lematerie prime nel nostro laboratorio diControllo Qualità. Qui sono testate perassicurare che soddisfino i severi e

L'impianto di pallettizzazione accata-sta un numero predeterminato di sac-chi ad un'altezza e una forma corrette,quindi li imballa assieme, avvolgendoliin fogli di plastica trasparente. A que-sto punto un carrello sollevatore aforca trasporta i pallets in un'area pre-disposta, dovepiù campionisono prelevati

per effettuare ulteriori test di controlloqualità. Una volta approvati, i prodottisono quindi trasferiti nel repartomagazzino dove vengono stoccati perfuture spedizioni."Il magazzino di San Bernardino tieneanche in stock la linea Mapei di stru-menti ed accessori, come pure i pro-dotti fabbricati in altre aziende delGruppo e poi spediti qui per le fornitu-re locali. Gli ospiti presenti alla cerimo-nia inaugurale hanno potuto assisterea tutte queste fasi produttive. Infine,hanno visionato anche i primi due sac-chi di prodotto che sono usciti dallacatena di montaggio.

1. Gli ospiti fanno il giro della fabbrica pervedere l'impianto produttivo in funzione.2. Anche le famiglie dei dipendenti Mapei

hanno fatto il giro dello stabilimento.3. A produzione ultimata i prodotti Mapei

vengono stoccati in un'ampia area dimagazzino.

4. I primi due sacchi di prodotto creatidalla linea produttiva

dell'impianto di San Bernardino.

E'difficile, ma non impossibile,spiegare quale sia stata la gerar-chia nelle scelte fatte per un

disegno architettonico. Idiomi stilisticied estetici e linee guida possono esse-re adottati per costruire un edificio inun certo tipo d'ambiente e questo pro-getto fornisce un numero di esempi dacui attingere.Data la precisa intenzione architettoni-ca di Mapei nel voler costruire la pro-pria immagine attorno a un disegno diedilizia di qualità, siamo stati in gradodi sviluppare questo progetto indu-striale seguendo una linea di idee chesuperasse quella della consuetacostruzione con contenuti di alta tec-nologia in superfici di cemento e vetroinclinati (tilt-up).La terra e il clima vario della Californiadel sud presentavano diverse opportu-nità di disegnare l'impianto di SanBernardino in modo che riflettessel'ambiente in cui s'intrecciano il deser-to e le montagne.I colori sabbia e rosa delle pareti ester-ne conferiscono all'edificio l'effettoche sembra che esso fuoriesca daldeserto circostante. La disposizione e il

dimensionamento delle finestre sullato est richiamano inoltre le vettedelle montagne sullo sfondo. L'edificioè stato disegnato infatti come un'e-stensione della topografia: una tecnicautilizzata e insegnata da Frank LloydWright.La rotonda sembra una struttura scol-pita che sia rotolata dalla montagnaretrostante e che sia stata eretta, infine,al centro di questo progetto che sovra-sta l'autostrada americana 215.L'architettura non è soltanto costituitada un armonioso insieme di facciate,ma è anche una serie di piani chehanno in comune lo stesso solido, chesi presenta scultoreo e compatto.Il sistema strutturale interno è fattod'acciaio, con un sistema chiamato"through frame" (intelaiatura passan-te). Questo sistema tiene il centrocome un'unità, in caso di movimentosismico, trasferendo qualunque dannoal perimetro esterno della struttura.Per essere più apprezzato nell'ambitodella comunità, lo stabilimento Mapeidoveva dare di sé l'immagine di "openspace", di uno spazio aperto.Per realizzare questo scopo si è fatto

riflettere il paesaggio circostante, che èstato così duplicato artificialmente, siaall'interno, come pure sulla matrice dipannelli di vetro sull'esterno dell'edifi-cio.Le immagini paesaggistiche riflesseall'interno hanno l'intento di rendere lepersone che lo occupano più consape-voli della loro ubicazione, rapportan-dosi di continuo con il paesaggio circo-stante e lo spazio architettonico. Ildisegno e la suddivisione dei pannellidi vetro mettono in relazione la strut-tura in cemento al terreno sottostante,al cielo sovrastante e alla scala umana.I sistemi "open space" sono essenzialiper la vita degli edifici. Margini "per-meabili" dell'edificio, marciapiedi erapporti simbiotici di "open space"sono semplici soluzioni architettoni-che utili a ravvivare il sistema e anchetutta l'area interessata.Come progettista, ritengo di averecreato un luogo importante nell'evolu-zione di un "open space" complesso. E'mio intendimento, infatti, rendere gli"open space" un sistema dinamico peredifici che consenta una vita urbana disuccesso.

L'architetto Raffaele Greco (foto in alto a destra) ha progettatolo stabilimento di San Bernardino in modo cheriflettesse la sua collocazione neldeserto circondato dalle montagne.

A lato, veduta dello stabilimentodalla strada della fabbrica.

Sotto, veduta dello stabilimentodall'autostrada 215.

di Raffaele Greco1

2 3 4

Over San Bernardino 26-07-2005 9:42 Pagina 7

1514

Lo scorso gennaio Mapei ha partecipato a Las Vegas, negli Stati Uniti, a

due grandi fiere per l'edilizia: Surfaces Expo 2005 a "the Sands" e World

of Concrete 2005 al Las Vegas Convention Center.

I giocatori d'azzardo si recano a Las Vegas perché vogliono vincere al

jackpot e tornare a casa ricchi. I partecipanti alle due fiere che sono

venuti a Las Vegas per visitare "Surfaces Expo" e "World of Concrete"

("Il mondo del calcestruzzo") si sono arricchiti a loro volta.

Mapei, infatti, era presente in queste due fiere per presentare le sue ulti-

me innovazioni consentendo così, ai propri clienti, di tornare a casa più

ricchi di sapere, senza aver giocato d'azzardo.

PLATINUM-LEVELSummit Club Members

Prosol Distributions, Inc.Durox Floor Accessories PS, Inc.American Marazzi TileCarpet Cushions & SuppliesPacific Rim Flooring, Ltd.NRF DistributorsEast Coast Tile ImportsContempo Ceramic Tile Corp.Trinity Tile GroupLes Importations CiotBrandon Co.Morris TileSwiff-Train CompanyBig D Floor CoveringBrolain Distributors, Ltd.Mid America Tile DistributorsTile InternationalBoone Distributors, Inc.Shamrock Flooring Accessories, Ltd.Dragona Flooring SuppliesPro Tile DistributorsSouthland FlooringSuperior ProductsHoboken FloorsRoyal Tile Co.Desoto SalesXpress Global Systems, Inc.Patriot Flooring SuppliesWheeler SupplyPatcor Flooring Access, Ltd.Golden Flooring Accessories

GOLD-LEVELSummit Club Members

Golden Flooring Accessories, Ltd.KLS Acquisition Corp.Matco International, LLCTierra Sol, Ltd.Coleman Floor Co.Pro Floor Supplies, Ltd. (Res)Savoia Canada, Inc.Northland Construction SupplyDesign MaterialsWalcro, Inc.Centura TorontoDavid C. Greenbaum/CaliforniaCity Tile, Ltd.William M. Bird/HosfordJaeckle Wholesale, Inc.U.S. AdhesivesL. Fishman & Son, Inc.CDC Distributors, Inc.Gerlinger, Inc.Arley Wholesale, Inc. – ScrantonAzulejos y CeramicaPremier CeramicsViking Distributors, Inc.Quality Flooring SupplyMonterrey TileAccess-Sol A.M., Inc.

Pro-Line Tile DistributorsMountain Trade SupplyPrimco (PWL) Limited (Calgary)Les Ceramiques Royal, LteeCeroquip, Inc.BNCMidgley & West, Ltd.

SILVER-LEVELSummit Club Members

F.I.S.C., Inc.W.J. GrosvenorBestflor DistributorsKent Building SuppliesPembroke Tile & StoneHeuler Tile CompanyAdvanced Floor Supplies, Ltd.Innovasia, Inc.Carpet ProductsSystematicBlackton SupplyDe Marco Tile, Inc.Ft. Worth Flooring SupplyGeorge’s Cutting EdgeFromkin Bros.Alcon Technologies, Inc.Norman D. Lifton Co. Tile Market ofDelawareAmes Bros. Distributors, Ltd.Southeastern Interior SystemsLa Loseta FZ Corp.Universal Concrete Acc., LtdCeramic (Trinidad), LtdE.J. Welch Co., Inc.Stanley StephensMcKenna’s Flooring suppliesHudson Flooring Sales, Inc.All Pro Materials, Inc.Eagle WholesaleTile DistributorsImaginacion DBA Plom ElectricTerra Tile & MarbleCerimportAll County Flooring SupplyCronin Co.Bayard Sales CorporationInternational Stone DesignW.W. SupplyCarreaux Ceragres Canada, LteeRigo Cabrera Tile WarehouseParadise Ceramics, Inc.SCP DistributorsBest Made Products, Inc.Graham Dist. Co.Exclusive Floor Supply, Inc.Carpet Installers SupplyFloor Seal Technology Inc.D & B Tile DistributorsTabor AssociatesLaufen Int’l. – JacksonvilleRivalda Ceramic Tiles, Inc.D’Mundo TileA-American Custom

Foto 1. Il rappresentante di Mapei,Bruno Boulanger (secondo da destra)e gli ospiti, (da sinistra) Marc Papillon,Nicole Frappier e Lloyd Cordero,passano la serata nel nightclub TheLight.

Foto 2. Da sinistra: Keith Sams, MikeGrayson, Eddie Sorrell, Mark Payne eJim Grass sorridenti nel Summit ClubRoom riservato ai venditori top diMapei.

Foto 3. Da sinistra: Glenn Boone,Pauline Boone e Bob Boone Sr. -membri del Summit Club e ospiti dimolti degli eventi organizzati daMapei - partecipano alla serata conWayne Rieck, direttore vendite Mapei.

Ogni anno, in occasione del Surfaces Hospitality Event, Mapei conferisce uno speciale riconosci-mento ai distributori che hanno raggiunto i più alti livelli di vendita dei prodotti Mapei durantel'anno.Queste aziende diventano così membri del Summit Club Mapei.Il Club è diviso in tre livelli - argento, oro e platino - legati ai risultai di vendita annuali. Alcuni tra imembri del Summit Club lavorano con Mapei fin da quando il primo stabilimento fu aperto inCanada, nel 1978.

1

2

3

Over Fiere americhe 26-07-2005 9:26 Pagina 1

1514

Lo scorso gennaio Mapei ha partecipato a Las Vegas, negli Stati Uniti, a

due grandi fiere per l'edilizia: Surfaces Expo 2005 a "the Sands" e World

of Concrete 2005 al Las Vegas Convention Center.

I giocatori d'azzardo si recano a Las Vegas perché vogliono vincere al

jackpot e tornare a casa ricchi. I partecipanti alle due fiere che sono

venuti a Las Vegas per visitare "Surfaces Expo" e "World of Concrete"

("Il mondo del calcestruzzo") si sono arricchiti a loro volta.

Mapei, infatti, era presente in queste due fiere per presentare le sue ulti-

me innovazioni consentendo così, ai propri clienti, di tornare a casa più

ricchi di sapere, senza aver giocato d'azzardo.

PLATINUM-LEVELSummit Club Members

Prosol Distributions, Inc.Durox Floor Accessories PS, Inc.American Marazzi TileCarpet Cushions & SuppliesPacific Rim Flooring, Ltd.NRF DistributorsEast Coast Tile ImportsContempo Ceramic Tile Corp.Trinity Tile GroupLes Importations CiotBrandon Co.Morris TileSwiff-Train CompanyBig D Floor CoveringBrolain Distributors, Ltd.Mid America Tile DistributorsTile InternationalBoone Distributors, Inc.Shamrock Flooring Accessories, Ltd.Dragona Flooring SuppliesPro Tile DistributorsSouthland FlooringSuperior ProductsHoboken FloorsRoyal Tile Co.Desoto SalesXpress Global Systems, Inc.Patriot Flooring SuppliesWheeler SupplyPatcor Flooring Access, Ltd.Golden Flooring Accessories

GOLD-LEVELSummit Club Members

Golden Flooring Accessories, Ltd.KLS Acquisition Corp.Matco International, LLCTierra Sol, Ltd.Coleman Floor Co.Pro Floor Supplies, Ltd. (Res)Savoia Canada, Inc.Northland Construction SupplyDesign MaterialsWalcro, Inc.Centura TorontoDavid C. Greenbaum/CaliforniaCity Tile, Ltd.William M. Bird/HosfordJaeckle Wholesale, Inc.U.S. AdhesivesL. Fishman & Son, Inc.CDC Distributors, Inc.Gerlinger, Inc.Arley Wholesale, Inc. – ScrantonAzulejos y CeramicaPremier CeramicsViking Distributors, Inc.Quality Flooring SupplyMonterrey TileAccess-Sol A.M., Inc.

Pro-Line Tile DistributorsMountain Trade SupplyPrimco (PWL) Limited (Calgary)Les Ceramiques Royal, LteeCeroquip, Inc.BNCMidgley & West, Ltd.

SILVER-LEVELSummit Club Members

F.I.S.C., Inc.W.J. GrosvenorBestflor DistributorsKent Building SuppliesPembroke Tile & StoneHeuler Tile CompanyAdvanced Floor Supplies, Ltd.Innovasia, Inc.Carpet ProductsSystematicBlackton SupplyDe Marco Tile, Inc.Ft. Worth Flooring SupplyGeorge’s Cutting EdgeFromkin Bros.Alcon Technologies, Inc.Norman D. Lifton Co. Tile Market ofDelawareAmes Bros. Distributors, Ltd.Southeastern Interior SystemsLa Loseta FZ Corp.Universal Concrete Acc., LtdCeramic (Trinidad), LtdE.J. Welch Co., Inc.Stanley StephensMcKenna’s Flooring suppliesHudson Flooring Sales, Inc.All Pro Materials, Inc.Eagle WholesaleTile DistributorsImaginacion DBA Plom ElectricTerra Tile & MarbleCerimportAll County Flooring SupplyCronin Co.Bayard Sales CorporationInternational Stone DesignW.W. SupplyCarreaux Ceragres Canada, LteeRigo Cabrera Tile WarehouseParadise Ceramics, Inc.SCP DistributorsBest Made Products, Inc.Graham Dist. Co.Exclusive Floor Supply, Inc.Carpet Installers SupplyFloor Seal Technology Inc.D & B Tile DistributorsTabor AssociatesLaufen Int’l. – JacksonvilleRivalda Ceramic Tiles, Inc.D’Mundo TileA-American Custom

Foto 1. Il rappresentante di Mapei,Bruno Boulanger (secondo da destra)e gli ospiti, (da sinistra) Marc Papillon,Nicole Frappier e Lloyd Cordero,passano la serata nel nightclub TheLight.

Foto 2. Da sinistra: Keith Sams, MikeGrayson, Eddie Sorrell, Mark Payne eJim Grass sorridenti nel Summit ClubRoom riservato ai venditori top diMapei.

Foto 3. Da sinistra: Glenn Boone,Pauline Boone e Bob Boone Sr. -membri del Summit Club e ospiti dimolti degli eventi organizzati daMapei - partecipano alla serata conWayne Rieck, direttore vendite Mapei.

Ogni anno, in occasione del Surfaces Hospitality Event, Mapei conferisce uno speciale riconosci-mento ai distributori che hanno raggiunto i più alti livelli di vendita dei prodotti Mapei durantel'anno.Queste aziende diventano così membri del Summit Club Mapei.Il Club è diviso in tre livelli - argento, oro e platino - legati ai risultai di vendita annuali. Alcuni tra imembri del Summit Club lavorano con Mapei fin da quando il primo stabilimento fu aperto inCanada, nel 1978.

1

2

3

Over Fiere americhe 26-07-2005 9:26 Pagina 1

L'obiettivo della fiera Surfaces è di far incontrareproduttori, commercianti e distributori di pavi-mentazioni e prodotti per installazioni. I clienti, le

aziende di posa, i distributori e gli installatori si sposta-no lungo i corridoi e prendono visione degli ultimiesempi di produzione di pietra e ceramiche, dei colori edei disegni più nuovi nel settore delle moquettes edelle recenti innovazioni nell'ambito delle pavimenta-zioni in legno e viniliche. Cercano anche le più recentinovità tecnologiche sui prodotti per la posa poichévogliono che i loro progetti procedano in modo facile,veloce e sicuro.Surfaces 2005 ha centrato tutti i suoi obiettivi, con oltre38 000 visitatori qualificati (un incremento del 6%rispetto al 2004) e 1.054 aziende espositrici (14% in piùrispetto allo scorso anno).

Mapei ha esposto i suoi prodotti di puntaMapei quest'anno ha dato ai visitatori di Surfaces esat-tamente quello che si aspettavano. Il personale delreparto marketing e vendite ha saputo offrire, a tutti iclienti che hanno visitato lo stand, un approfondimentosui nuovi prodotti e soluzioni complete per una varietàdi progetti. La grande fontana a forma di sfera"BioBlock" posta al centro dello stand ha richiamato l'at-tenzione sul fatto che Mapei è in grado di garantire unaprotezione antimuffa nelle zone che devono essereimpermeabilizzate utilizzando gli adesivi per rivesti-menti per pavimenti, le malte per fughe, e ora, anche gliadesivi per l'installazione di pietra e ceramica.I sistemi di prodotto sono stati illustrati con grandi pan-nelli dando grande risalto, con lastre dimostrative, agliadesivi senza solventi per la posa dei resilienti e ai siste-mi impermeabilizzanti.Il Direttore dell'Assistenza Tecnica, Mike Micalizzi, e altriaddetti dello staff vendite e marketing hanno fatto poi,all'interno dello stand e per tutti i tre giorni della duratadella fiera, delle dimostrazioni dal vivo sulla posa dellaceramicaTra i prodotti più innovativi e tra quelli che hanno desta-to maggior interesse presso il pubblico presente infiera, merita una menzione speciale Ultracolor Plus.

I laboratori Mapei per la Ricerca e Sviluppo lavoranocostantemente per proporre nuove tecnologie atte amigliorare prodotti di per sé già ottimi. Il successo deiloro sforzi è stato premiato con la presentazione, aSurfaces 2005, della malta Ultracolor Plus che sarà pre-sto messa in commercio in questo mercato e che RealtàMapei ha già presentato ai suoi lettori nel n 67. I visita-tori allo stand Mapei hanno potuto constatare le quali-tà straordinarie della tecnologia "DropEffect" (EffettoGoccia), che resiste alla penetrazione dell'acqua e dellosporco nella giunta della fuga.Durante le dimostrazioni,i visitatori hanno potuto vedere la differenza decisivatra Ultracolor Plus e una normale malta cementizia.Questa nuova formulazione riduce gli effetti nocivi chel'acqua potrebbe causare alle installazioni in esterni erende la pulizia molto più facile. La tecnologia“DropEffect” ha persino delle caratteristiche di resisten-za, di breve durata, alle macchie, contro i rovesciamentiche causano il ristagno di gocce di liquidi sulla superfi-cie, come anche formazioni di perline di liquido.Ultracolor Plus è anche formulata con tecnologia“BioBlock” integrata, per inibire la formazione di batterie di muffe, responsabili di vari tipi di odori e di macchie.

Il mondo Mapei in mostraI pannelli che rivestivano un intero lato dello standMapei mostravano progetti di alto profilo, che hannomesso in luce la leadership globale di Mapei in questosettore industriale. Un video in funzione continua pre-sentava tutte le linee di prodotto, dando una visioned'insieme delle attività Mapei a livello mondiale. Il videoenfatizzava, inoltre, il costante impegno dell'azienda nelsettore ricerca e sviluppo, che porterà a prodotti e siste-mi di prodotto sempre più innovativi e sempre più ade-guati alle esigenze del mercato: anche in America è risa-puto, infatti, che il settore Ricerca e Sviluppo è una pie-tra angolare della filosofia aziendale Mapei.Un nuovo dépliant aziendale per Mapei America e ilprimo numero della rivista Realtà Mapei Americas, sonoun'altra testimonianza a sostegno dell'identità del mar-chio e una conferma che Mapei vuole essere semprepiù presente su questo importante mercato.

Foto 1. La fontana BioBlock è stata un punto di richiamo allo stand Mapei.Foto 2. Pierre Herbert fa una dimostrazione della nuova malta Ultralite ai visitatori della fiera Surfaces.Foto 3. L'applicazione in verticale di grosse pia-strelle, con la malta Ultralite, stupisce il pubblico a ogni dimostrazione.

Foto 1. Un video display sulle caratteristiche di Ultratop,rivestimento autolivellante per calcestruzzo decorativo.

Foto 2. Gli specialisti hanno fatto dimostrazioni ogni ora suPlanitop X per un pubblico da record.

Foto 3. Ecco come funziona Planitop X:Prima: Sia che il danno del calcestruzzo sia verticale odorizzontale, Planitop X può essere usato per fare un'ottimariparazione. Dopo: Una volta asciugata, la riparazione sipresenta di un colore grigio chiaro che si intona con ilcalcestruzzo originale circostante.

Le imprese di posa e gli installatori di calcestruz-zo ora conoscono la Mapei America meglio diprima. La fiera World of Concrete 2005 è stata

un'ottima occasione, per lo staff del marketing e deivenditori della Mapei, per mettere in mostra treimportanti aree dedicate al calcestruzzo sulle qualil'azienda si sta particolarmente concentrando que-st'anno: le malte per il ripristino Planitop, i rivesti-menti per calcestruzzo Ultratop e il nuovo sistemaTerratop per l'installazione “a terrazzo”.Sono campi d'impiego dove Mapei ha acquisitoesperienza in tutto il mondo e nei quali sta incre-mentando quote di mercato anche in Nord-

Il numero di artigiani che lavorano col cemento colora-to aumenta ogni anno di più e c'è una continua ricercadi materiali da usarsi come "tele o canovacci" affidabilisui quali poter disegnare le loro opere d'arte.Anche il nuovo sistema Mapei Terratop, un nuovo pro-dotto concepito per il mercato americano, per l'instal-lazione “a terrazzo”, ha riscosso moltissimo interesse daparte dei visitatori. Gary Powell, specialista dei Sistemidi Ripristino dei Calcestruzzi, ha parlato a lungo, al pub-blico presente nello stand, di questa nuova tecnologia,che viene attualmente promossa nei paesi a nord estdegli Stati Uniti Le pavimentazioni senza giunti stannogodendo di una rinnovata popolarità perché hannoun'ottima resistenza all'usura e sono naturalmenteresistenti alle muffe. Il nuovo sistema Terratop consistein un primer, un legante e una malta che permettono aiposatori di installare un terrazzo cementizio con unospessore simile a quello di un terrazzo epossidico di 3/8di pollice (95 mm), rispetto ai tradizionali 3 pollici (7,62cm). La tecnologia Mapei applicata a questo prodottoconsente, inoltre, agli installatori, di risparmiare tempoe fatica perché possono eseguire la maggior parte delloro lavoro in piedi. I nuovi sistemi di prodotto presen-tati in fiera e la concretezza con la quale sono stati pre-sentati, hanno fatto emergere i tratti salienti della filo-sofia aziendale Mapei: concepire e realizzare, attraversola ricerca e lo sviluppo, prodotti sempre più avanzatitecnologicamente che sappiano rispondere alle sem-pre nuove esigenze dei mercati più diversi.

Per i prodotti citati, consultare il sitowww.mapei.com - sezione USA.

2 3

1

2

3

1

17

PRIMA DOPOPRIMA DOPO

America. Sono tutti prodotti formulati appositamentee presentati in un Paese con una forte tradizione inquesto settore e che ha sempre vantato, inoltre, inno-vative e particolari tecniche di costruzione.

Lo stand Mapei: vedere e toccareI visitatori della fiera hanno potuto vedere le dimo-strazioni effettuate con Planitop X, il nuovo prodottoche si aggiunge alla grande famiglia dei Planitop.Moltisi sono registrati per richiedere un campione gratuitodi quest'ultima malta creata per il ripristino del calce-struzzo in orizzontale, verticale e a soffitto. Gli speciali-sti dei Sistemi di Riparazione del Calcestruzzo Mapeihanno esibito dei campioni preparati di malta inmodo che i visitatori li potessero toccare e li hannopersino invitati a "rasare" o "modellare" il Planitop Xmentre si stava asciugando. Il colore grigio chiaro dellamalta essiccata aveva una tonalità molto vicina a quel-la del calcestruzzo circostante e ciò metteva in risaltoil fatto che le riparazioni con Planitop X possono esse-re quasi invisibili!Anche Ultratop, il rivestimento cementizio autolivel-lante (che i lettori di Realtà Mapei già conoscono - vedin. 70), è stato un altro prodotto che ha riscosso suc-cesso presso i visitatori di questa fiera americana.

Over Fiere americhe 26-07-2005 9:26 Pagina 3

L'obiettivo della fiera Surfaces è di far incontrareproduttori, commercianti e distributori di pavi-mentazioni e prodotti per installazioni. I clienti, le

aziende di posa, i distributori e gli installatori si sposta-no lungo i corridoi e prendono visione degli ultimiesempi di produzione di pietra e ceramiche, dei colori edei disegni più nuovi nel settore delle moquettes edelle recenti innovazioni nell'ambito delle pavimenta-zioni in legno e viniliche. Cercano anche le più recentinovità tecnologiche sui prodotti per la posa poichévogliono che i loro progetti procedano in modo facile,veloce e sicuro.Surfaces 2005 ha centrato tutti i suoi obiettivi, con oltre38 000 visitatori qualificati (un incremento del 6%rispetto al 2004) e 1.054 aziende espositrici (14% in piùrispetto allo scorso anno).

Mapei ha esposto i suoi prodotti di puntaMapei quest'anno ha dato ai visitatori di Surfaces esat-tamente quello che si aspettavano. Il personale delreparto marketing e vendite ha saputo offrire, a tutti iclienti che hanno visitato lo stand, un approfondimentosui nuovi prodotti e soluzioni complete per una varietàdi progetti. La grande fontana a forma di sfera"BioBlock" posta al centro dello stand ha richiamato l'at-tenzione sul fatto che Mapei è in grado di garantire unaprotezione antimuffa nelle zone che devono essereimpermeabilizzate utilizzando gli adesivi per rivesti-menti per pavimenti, le malte per fughe, e ora, anche gliadesivi per l'installazione di pietra e ceramica.I sistemi di prodotto sono stati illustrati con grandi pan-nelli dando grande risalto, con lastre dimostrative, agliadesivi senza solventi per la posa dei resilienti e ai siste-mi impermeabilizzanti.Il Direttore dell'Assistenza Tecnica, Mike Micalizzi, e altriaddetti dello staff vendite e marketing hanno fatto poi,all'interno dello stand e per tutti i tre giorni della duratadella fiera, delle dimostrazioni dal vivo sulla posa dellaceramicaTra i prodotti più innovativi e tra quelli che hanno desta-to maggior interesse presso il pubblico presente infiera, merita una menzione speciale Ultracolor Plus.

I laboratori Mapei per la Ricerca e Sviluppo lavoranocostantemente per proporre nuove tecnologie atte amigliorare prodotti di per sé già ottimi. Il successo deiloro sforzi è stato premiato con la presentazione, aSurfaces 2005, della malta Ultracolor Plus che sarà pre-sto messa in commercio in questo mercato e che RealtàMapei ha già presentato ai suoi lettori nel n 67. I visita-tori allo stand Mapei hanno potuto constatare le quali-tà straordinarie della tecnologia "DropEffect" (EffettoGoccia), che resiste alla penetrazione dell'acqua e dellosporco nella giunta della fuga.Durante le dimostrazioni,i visitatori hanno potuto vedere la differenza decisivatra Ultracolor Plus e una normale malta cementizia.Questa nuova formulazione riduce gli effetti nocivi chel'acqua potrebbe causare alle installazioni in esterni erende la pulizia molto più facile. La tecnologia“DropEffect” ha persino delle caratteristiche di resisten-za, di breve durata, alle macchie, contro i rovesciamentiche causano il ristagno di gocce di liquidi sulla superfi-cie, come anche formazioni di perline di liquido.Ultracolor Plus è anche formulata con tecnologia“BioBlock” integrata, per inibire la formazione di batterie di muffe, responsabili di vari tipi di odori e di macchie.

Il mondo Mapei in mostraI pannelli che rivestivano un intero lato dello standMapei mostravano progetti di alto profilo, che hannomesso in luce la leadership globale di Mapei in questosettore industriale. Un video in funzione continua pre-sentava tutte le linee di prodotto, dando una visioned'insieme delle attività Mapei a livello mondiale. Il videoenfatizzava, inoltre, il costante impegno dell'azienda nelsettore ricerca e sviluppo, che porterà a prodotti e siste-mi di prodotto sempre più innovativi e sempre più ade-guati alle esigenze del mercato: anche in America è risa-puto, infatti, che il settore Ricerca e Sviluppo è una pie-tra angolare della filosofia aziendale Mapei.Un nuovo dépliant aziendale per Mapei America e ilprimo numero della rivista Realtà Mapei Americas, sonoun'altra testimonianza a sostegno dell'identità del mar-chio e una conferma che Mapei vuole essere semprepiù presente su questo importante mercato.

Foto 1. La fontana BioBlock è stata un punto di richiamo allo stand Mapei.Foto 2. Pierre Herbert fa una dimostrazione della nuova malta Ultralite ai visitatori della fiera Surfaces.Foto 3. L'applicazione in verticale di grosse pia-strelle, con la malta Ultralite, stupisce il pubblico a ogni dimostrazione.

Foto 1. Un video display sulle caratteristiche di Ultratop,rivestimento autolivellante per calcestruzzo decorativo.

Foto 2. Gli specialisti hanno fatto dimostrazioni ogni ora suPlanitop X per un pubblico da record.

Foto 3. Ecco come funziona Planitop X:Prima: Sia che il danno del calcestruzzo sia verticale odorizzontale, Planitop X può essere usato per fare un'ottimariparazione. Dopo: Una volta asciugata, la riparazione sipresenta di un colore grigio chiaro che si intona con ilcalcestruzzo originale circostante.

Le imprese di posa e gli installatori di calcestruz-zo ora conoscono la Mapei America meglio diprima. La fiera World of Concrete 2005 è stata

un'ottima occasione, per lo staff del marketing e deivenditori della Mapei, per mettere in mostra treimportanti aree dedicate al calcestruzzo sulle qualil'azienda si sta particolarmente concentrando que-st'anno: le malte per il ripristino Planitop, i rivesti-menti per calcestruzzo Ultratop e il nuovo sistemaTerratop per l'installazione “a terrazzo”.Sono campi d'impiego dove Mapei ha acquisitoesperienza in tutto il mondo e nei quali sta incre-mentando quote di mercato anche in Nord-

Il numero di artigiani che lavorano col cemento colora-to aumenta ogni anno di più e c'è una continua ricercadi materiali da usarsi come "tele o canovacci" affidabilisui quali poter disegnare le loro opere d'arte.Anche il nuovo sistema Mapei Terratop, un nuovo pro-dotto concepito per il mercato americano, per l'instal-lazione “a terrazzo”, ha riscosso moltissimo interesse daparte dei visitatori. Gary Powell, specialista dei Sistemidi Ripristino dei Calcestruzzi, ha parlato a lungo, al pub-blico presente nello stand, di questa nuova tecnologia,che viene attualmente promossa nei paesi a nord estdegli Stati Uniti Le pavimentazioni senza giunti stannogodendo di una rinnovata popolarità perché hannoun'ottima resistenza all'usura e sono naturalmenteresistenti alle muffe. Il nuovo sistema Terratop consistein un primer, un legante e una malta che permettono aiposatori di installare un terrazzo cementizio con unospessore simile a quello di un terrazzo epossidico di 3/8di pollice (95 mm), rispetto ai tradizionali 3 pollici (7,62cm). La tecnologia Mapei applicata a questo prodottoconsente, inoltre, agli installatori, di risparmiare tempoe fatica perché possono eseguire la maggior parte delloro lavoro in piedi. I nuovi sistemi di prodotto presen-tati in fiera e la concretezza con la quale sono stati pre-sentati, hanno fatto emergere i tratti salienti della filo-sofia aziendale Mapei: concepire e realizzare, attraversola ricerca e lo sviluppo, prodotti sempre più avanzatitecnologicamente che sappiano rispondere alle sem-pre nuove esigenze dei mercati più diversi.

Per i prodotti citati, consultare il sitowww.mapei.com - sezione USA.

2 3

1

2

3

1

17

PRIMA DOPOPRIMA DOPO

America. Sono tutti prodotti formulati appositamentee presentati in un Paese con una forte tradizione inquesto settore e che ha sempre vantato, inoltre, inno-vative e particolari tecniche di costruzione.

Lo stand Mapei: vedere e toccareI visitatori della fiera hanno potuto vedere le dimo-strazioni effettuate con Planitop X, il nuovo prodottoche si aggiunge alla grande famiglia dei Planitop.Moltisi sono registrati per richiedere un campione gratuitodi quest'ultima malta creata per il ripristino del calce-struzzo in orizzontale, verticale e a soffitto. Gli speciali-sti dei Sistemi di Riparazione del Calcestruzzo Mapeihanno esibito dei campioni preparati di malta inmodo che i visitatori li potessero toccare e li hannopersino invitati a "rasare" o "modellare" il Planitop Xmentre si stava asciugando. Il colore grigio chiaro dellamalta essiccata aveva una tonalità molto vicina a quel-la del calcestruzzo circostante e ciò metteva in risaltoil fatto che le riparazioni con Planitop X possono esse-re quasi invisibili!Anche Ultratop, il rivestimento cementizio autolivel-lante (che i lettori di Realtà Mapei già conoscono - vedin. 70), è stato un altro prodotto che ha riscosso suc-cesso presso i visitatori di questa fiera americana.

Over Fiere americhe 26-07-2005 9:26 Pagina 3

1918

Il quartier generale di Ferrari e Maseratinegli Stati Uniti si trova a Englewood Cliffsnello stato del New Jersey, una località

molto conosciuta nella storiografia america-na. Infatti questo moderno agglomeratourbano, dove ora convivono zone residenzia-li e centri commerciali e direzionali, è nato suun punto particolarmente importante dellaRevolutionary Map, la carta storica che riper-corre le tappe e le località dove si svolsero ifatti decisivi che portarono gli Stati Uniti adivenire una nazione indipendente dalVecchio Continente. Nel 1776 il sito su cui

sorge ora questo distretto è stato la scena dove si svolse un avveni-mento che cambiò in maniera decisiva il corso degli eventi dell'e-poca. La notte del 20 novembre un colono avvertì gli uomini delgenerale Washington, accampati sulla cresta delle Palisades a FortLee, dell'arrivo dell'esercito inglese. L'allarme tempestivo permise aGeorge Washington di ordinare un ritiro strategico così da evitareun confronto con le forze britanniche, in quel momento superioricome numero e come equipaggiamento rispetto agli insorti ameri-cani: il piccolo gruppo di coraggiosi patrioti guidato dal generale,male armati e poco addestrati, sicuramente sarebbero stati sconfit-ti e forse la storia avrebbe avuto un corso diverso. Infatti se il gene-rale Washington fosse stato catturato, come pianificato dal genera-le inglese Cornwallis, la Guerra d'Indipendenza sarebbe stata persa.

Dopo la fine del conflitto, parte della banchi-na al di sotto delle scogliere di Englewooddivenne il porto dei coloni della valle setten-trionale che da qui inviavano i loro prodottia New York. Dopo circa un secolo, durante laGuerra Civile, le splendide scogliere stavanoper essere distrutte dalle esplosioni chedemolivano le falesie per ricavare la pietranecessaria per costruire strade ed edifici.L'indignazione pubblica crebbe sino a tra-

Uffici centrali e show room di due prestigiosimarchi italiani, Ferrari e Maserati, hanno trovatosede in una località storica degli Stati Uniti,Englewood Cliffs.

Foto 2.Un'immagine dellaposa nello show room.

Foto 3 e 4.Le grandi piastrellebianche realizzateappositamente daun'azienda italiana perla sede della FerrariUSA sono state posatecon prodotti Mapei:Kerabond e Keralastic.La stuccatura dellefughe è stata eseguitacon Keralastic.

sformarsi in un movimento per fermarne ladistruzione; nel 1897 i Women's Clubs delNew Jersey promossero una sottoscrizioneper l'acquisto del territorio dai cavatori dipietra e venne fondato il Palisades IntestatePark. Nel 1931 la zona di Englewood Cliffs,dopo la costruzione del George WashingtonBridge, fu al centro di un notevole boomimmobiliare che da minuscolo villaggiorischiava di trasformarla in un sobborgo cao-tico e disordinato. Questo impose un pianoregolatore particolarmente severo per limi-tare la costruzione di edifici in tutto ildistretto e la normativa permise l'edificazio-ne di isolati composti solamente da case uni-familiari affiancate a edifici commerciali: lazona in breve tempo divenne così favorevole

agli affari da essere denominata 'BillionDollar Mile'.E proprio qui la stessa Ferrari ha voluto apri-re il suo quartiere generale negli Stati Uniti,composto dagli uffici direzionali e da ungrande show room dove sono esposte nonsolo le prestigiose autovetture realizzate aMaranello, ma anche gli ultimi modelli pro-dotti da Maserati.Englewood Cliffs è una località che è stataselezionata con particolare cura dalla casaautomobilistica italiana perché doveva ospi-tare la sede della Ferrari North America,unico importatore e distributore di auto ericambi originali targati Ferrari negli StatiUniti. Doveva inoltre essere il centro di smi-stamento delle richieste di auto con il “caval-lino rampante”, a cui fa riferimento tutta larete di rivenditori autorizzati Ferrari eMaserati in America, oltre che lo sponsor diuna serie di eventi sportivi e culturali, tra cuiil Ferrari Challenge. Sotto lo sguardo dellePalisades, il sistema di imponenti scogliereche rendono famosa questa zona del NewJersey in tutti gli Stati Uniti d'America, lacasa madre italiana ha deciso di aprire gliuffici e l'esposizione realizzando un paralle-lepipedo completamente vetrato. Ferrari eMaserati hanno una solida fama internazio-nale come produttori di automobili presti-

giose e veloci che hanno permesso ai duemarchi italiani di avere ammiratori in tutto ilmondo. Secondo i committenti, proprio perrispettare questa reputazione, anche lo showroom doveva essere perfetto in ogni suo det-taglio come le auto esposte. Così quando èstato necessario realizzare la superficie delpavimento dello show room, un'attenzioneparticolare è stata attribuita alla scelta dellepiastrelle da posare e dei prodotti da utiliz-zare per la loro posa. Le preferite sono statedue aziende italiane leader nel loro settore:Fiandre ha fornito le piastrelle in grès porcel-lanato bianche (formato 60x60 cm) modello'Ferrari Maserati' prodotte appositamenteper questo cliente, mentre per i prodotti diposa i prescelti sono stati gli adesivi Mapei. I

Foto 1.La sede centrale dellaFerrari e della Maseratinegli Stati Uniti.

1

2

3 4

Testo di Tina Hansen, foto di Carolyn Anne Ryan, coordinamento Diana Chiodi - Mapei Corp.

Over Ferrari 26-07-2005 9:23 Pagina 1

1918

Il quartier generale di Ferrari e Maseratinegli Stati Uniti si trova a Englewood Cliffsnello stato del New Jersey, una località

molto conosciuta nella storiografia america-na. Infatti questo moderno agglomeratourbano, dove ora convivono zone residenzia-li e centri commerciali e direzionali, è nato suun punto particolarmente importante dellaRevolutionary Map, la carta storica che riper-corre le tappe e le località dove si svolsero ifatti decisivi che portarono gli Stati Uniti adivenire una nazione indipendente dalVecchio Continente. Nel 1776 il sito su cui

sorge ora questo distretto è stato la scena dove si svolse un avveni-mento che cambiò in maniera decisiva il corso degli eventi dell'e-poca. La notte del 20 novembre un colono avvertì gli uomini delgenerale Washington, accampati sulla cresta delle Palisades a FortLee, dell'arrivo dell'esercito inglese. L'allarme tempestivo permise aGeorge Washington di ordinare un ritiro strategico così da evitareun confronto con le forze britanniche, in quel momento superioricome numero e come equipaggiamento rispetto agli insorti ameri-cani: il piccolo gruppo di coraggiosi patrioti guidato dal generale,male armati e poco addestrati, sicuramente sarebbero stati sconfit-ti e forse la storia avrebbe avuto un corso diverso. Infatti se il gene-rale Washington fosse stato catturato, come pianificato dal genera-le inglese Cornwallis, la Guerra d'Indipendenza sarebbe stata persa.

Dopo la fine del conflitto, parte della banchi-na al di sotto delle scogliere di Englewooddivenne il porto dei coloni della valle setten-trionale che da qui inviavano i loro prodottia New York. Dopo circa un secolo, durante laGuerra Civile, le splendide scogliere stavanoper essere distrutte dalle esplosioni chedemolivano le falesie per ricavare la pietranecessaria per costruire strade ed edifici.L'indignazione pubblica crebbe sino a tra-

Uffici centrali e show room di due prestigiosimarchi italiani, Ferrari e Maserati, hanno trovatosede in una località storica degli Stati Uniti,Englewood Cliffs.

Foto 2.Un'immagine dellaposa nello show room.

Foto 3 e 4.Le grandi piastrellebianche realizzateappositamente daun'azienda italiana perla sede della FerrariUSA sono state posatecon prodotti Mapei:Kerabond e Keralastic.La stuccatura dellefughe è stata eseguitacon Keralastic.

sformarsi in un movimento per fermarne ladistruzione; nel 1897 i Women's Clubs delNew Jersey promossero una sottoscrizioneper l'acquisto del territorio dai cavatori dipietra e venne fondato il Palisades IntestatePark. Nel 1931 la zona di Englewood Cliffs,dopo la costruzione del George WashingtonBridge, fu al centro di un notevole boomimmobiliare che da minuscolo villaggiorischiava di trasformarla in un sobborgo cao-tico e disordinato. Questo impose un pianoregolatore particolarmente severo per limi-tare la costruzione di edifici in tutto ildistretto e la normativa permise l'edificazio-ne di isolati composti solamente da case uni-familiari affiancate a edifici commerciali: lazona in breve tempo divenne così favorevole

agli affari da essere denominata 'BillionDollar Mile'.E proprio qui la stessa Ferrari ha voluto apri-re il suo quartiere generale negli Stati Uniti,composto dagli uffici direzionali e da ungrande show room dove sono esposte nonsolo le prestigiose autovetture realizzate aMaranello, ma anche gli ultimi modelli pro-dotti da Maserati.Englewood Cliffs è una località che è stataselezionata con particolare cura dalla casaautomobilistica italiana perché doveva ospi-tare la sede della Ferrari North America,unico importatore e distributore di auto ericambi originali targati Ferrari negli StatiUniti. Doveva inoltre essere il centro di smi-stamento delle richieste di auto con il “caval-lino rampante”, a cui fa riferimento tutta larete di rivenditori autorizzati Ferrari eMaserati in America, oltre che lo sponsor diuna serie di eventi sportivi e culturali, tra cuiil Ferrari Challenge. Sotto lo sguardo dellePalisades, il sistema di imponenti scogliereche rendono famosa questa zona del NewJersey in tutti gli Stati Uniti d'America, lacasa madre italiana ha deciso di aprire gliuffici e l'esposizione realizzando un paralle-lepipedo completamente vetrato. Ferrari eMaserati hanno una solida fama internazio-nale come produttori di automobili presti-

giose e veloci che hanno permesso ai duemarchi italiani di avere ammiratori in tutto ilmondo. Secondo i committenti, proprio perrispettare questa reputazione, anche lo showroom doveva essere perfetto in ogni suo det-taglio come le auto esposte. Così quando èstato necessario realizzare la superficie delpavimento dello show room, un'attenzioneparticolare è stata attribuita alla scelta dellepiastrelle da posare e dei prodotti da utiliz-zare per la loro posa. Le preferite sono statedue aziende italiane leader nel loro settore:Fiandre ha fornito le piastrelle in grès porcel-lanato bianche (formato 60x60 cm) modello'Ferrari Maserati' prodotte appositamenteper questo cliente, mentre per i prodotti diposa i prescelti sono stati gli adesivi Mapei. I

Foto 1.La sede centrale dellaFerrari e della Maseratinegli Stati Uniti.

1

2

3 4

Testo di Tina Hansen, foto di Carolyn Anne Ryan, coordinamento Diana Chiodi - Mapei Corp.

Over Ferrari 26-07-2005 9:23 Pagina 1

2120

sistemi di posa testati e realizzati da Mapeihanno avuto un successo tale che ShawnArora, vice presidente di Orba Tile e supervi-sor dell'installazione nella sede Ferrari, hadovuto ammettere che “ogni contractordovrebbe utilizzare prodotti Mapei se vuoleassicurare ai suoi interventi una posa perfet-ta”. Arora e la Orba Tile hanno seguito diversicantieri di posa decisamente impegnativi,come l'aeroporto di Newark, la RutgersUniversity e l'ospedale di St. Michael, e cono-scono quindi molto bene l'importanza dipoter contare su sistemi di incollaggio chepermettono tempi brevi e lavori garantiti

*Prodotti Mapei:Kerabond/Keralastic System,Kerapoxy, Mastic Type 1Questi prodotti sonorealizzati e distribuiti sulmercato americano daMapei Corp. (USA) e MapeiInc. (CDN). Per maggioriinformazioni consultare ilsito internetwww.mapei.com.

Sede centrale di Ferrari e Maserati USA, EnglewoodCliffs (New Jersey - USA)Anno d'intervento: 2002Progetto: Ferrari ItaliaImpresa di posa: Orba Tile Fornitore piastrelle: Fiandre (per lo show room)Rivenditore Mapei: Daltile CranburyCoordinamento Mapei: Ed Parma - Mapei Corp.

SCHEDA TECNICA

Foto 5.Anche nella rimessa sono state posate le piastrelle conprodotti Mapei.

Foto 6 e 7.Lo show room finito.

contro gli insuccessi. Precisa Arora che “tuttii pavimenti posati con Mapei hanno una lun-ghissima durata nel tempo. La nostra azien-da si rivolge ai prodotti Mapei perché ci per-mettono di garantire al cliente ogni lavoroche facciamo in tutta tranquillità e in oltre10 anni non abbiamo mai ricevuto lamente-le da parte dei clienti”.L'intervento ha riguardato sia la pavimenta-zione dello spazio espositivo e della rimessache il rivestimento a parete e a pavimentodei bagni della sede centrale della Ferrari edella Maserati. Nello show room sul preesi-stente sottofondo in cemento sono statiposati 297 metri quadrati di piastrelle ingrès porcellanato di grande formato conKERABOND*, adesivo cementizio ideale perl'incollaggio a parete e a pavimento di pia-strelle di medie dimensioni in ambienti nonparticolarmente sollecitati, miscelato perottenere una migliore deformabilità con illattice KERALASTIC*, corrispettivo di ISOLA-STIC prodotto negli stabilimenti italiani.Nei bagni sono state posate a parete pia-strelle di formato più piccolo (formato 20x20cm) utilizzando l'adesivo MASTIC TYPE 1*,mentre sul pavimento sono state posate pia-strelle in grès porcellanato (formato 60x60cm) sempre con il sistema KERABOND/KERA-LASTIC*. Per la stuccatura delle fughe è statasempre utilizzata la malta epossidica bicom-ponente antiacida KERAPOXY*.

5 67

Over Ferrari 26-07-2005 9:23 Pagina 3

2120

sistemi di posa testati e realizzati da Mapeihanno avuto un successo tale che ShawnArora, vice presidente di Orba Tile e supervi-sor dell'installazione nella sede Ferrari, hadovuto ammettere che “ogni contractordovrebbe utilizzare prodotti Mapei se vuoleassicurare ai suoi interventi una posa perfet-ta”. Arora e la Orba Tile hanno seguito diversicantieri di posa decisamente impegnativi,come l'aeroporto di Newark, la RutgersUniversity e l'ospedale di St. Michael, e cono-scono quindi molto bene l'importanza dipoter contare su sistemi di incollaggio chepermettono tempi brevi e lavori garantiti

*Prodotti Mapei:Kerabond/Keralastic System,Kerapoxy, Mastic Type 1Questi prodotti sonorealizzati e distribuiti sulmercato americano daMapei Corp. (USA) e MapeiInc. (CDN). Per maggioriinformazioni consultare ilsito internetwww.mapei.com.

Sede centrale di Ferrari e Maserati USA, EnglewoodCliffs (New Jersey - USA)Anno d'intervento: 2002Progetto: Ferrari ItaliaImpresa di posa: Orba Tile Fornitore piastrelle: Fiandre (per lo show room)Rivenditore Mapei: Daltile CranburyCoordinamento Mapei: Ed Parma - Mapei Corp.

SCHEDA TECNICA

Foto 5.Anche nella rimessa sono state posate le piastrelle conprodotti Mapei.

Foto 6 e 7.Lo show room finito.

contro gli insuccessi. Precisa Arora che “tuttii pavimenti posati con Mapei hanno una lun-ghissima durata nel tempo. La nostra azien-da si rivolge ai prodotti Mapei perché ci per-mettono di garantire al cliente ogni lavoroche facciamo in tutta tranquillità e in oltre10 anni non abbiamo mai ricevuto lamente-le da parte dei clienti”.L'intervento ha riguardato sia la pavimenta-zione dello spazio espositivo e della rimessache il rivestimento a parete e a pavimentodei bagni della sede centrale della Ferrari edella Maserati. Nello show room sul preesi-stente sottofondo in cemento sono statiposati 297 metri quadrati di piastrelle ingrès porcellanato di grande formato conKERABOND*, adesivo cementizio ideale perl'incollaggio a parete e a pavimento di pia-strelle di medie dimensioni in ambienti nonparticolarmente sollecitati, miscelato perottenere una migliore deformabilità con illattice KERALASTIC*, corrispettivo di ISOLA-STIC prodotto negli stabilimenti italiani.Nei bagni sono state posate a parete pia-strelle di formato più piccolo (formato 20x20cm) utilizzando l'adesivo MASTIC TYPE 1*,mentre sul pavimento sono state posate pia-strelle in grès porcellanato (formato 60x60cm) sempre con il sistema KERABOND/KERA-LASTIC*. Per la stuccatura delle fughe è statasempre utilizzata la malta epossidica bicom-ponente antiacida KERAPOXY*.

5 67

Over Ferrari 26-07-2005 9:23 Pagina 3

2322

Il Nuovo Polo di Fiera Milano sorge nell'areabonificata dell'ex raffineria Agip di Rho-Pero,sulla direttrice Milano-Malpensa. Si tratta di

uno dei più importanti lavori che sono stati rea-lizzati a Milano negli ultimi venti anni.I lavori, iniziati il 6 ottobre 2002, si sono parzial-mente conclusi a fine marzo, con la settimanadedicata all'inaugurazione e stanno portando acompimento una struttura grandiosa, con unasuperficie lorda di pavimento di 530.000 metriquadrati posta su un'area fondiaria complessivadi due milioni di metri quadrati.E' una grande opera che ha visto il contributo ditutti i maggiori protagonisti del settore edile equindi, naturalmente, anche di Mapei.I lavori sono ancora in corso ed è per questo cheparliamo di “Atto Primo”. A lavori terminati RealtàMapei dedicherà un ampio e dettagliato servi-zio conclusivo al Nuovo Polo di Fiera Milano.Per meglio comprendere il valore e l'importanza

dell'intervento sin qui svolto da Mapei, rico-struiamo le fasi salienti del progetto e del can-tiere.

L'area della nuova struttura espositiva Il Nuovo Polo di Fiera Milano costituisce - insie-me al Polo Urbano - uno dei più importantisistemi fieristici al mondo. E' pensato per rispon-dere alle esigenze di efficienza e funzionalitàrichieste da chi lavora in fiera, da espositori eoperatori e dai visitatori. La struttura è stata stu-diata per consentire lo svolgimento contempo-raneo di più manifestazioni, anche di generediverso da quello fieristico, e per agevolare l'e-norme flusso di persone e merci.Il Nuovo Polo di Fiera Milano è dotato diquei servizi complementari che con-tribuiscono a integrarlo con

il territorio circostante: l'area è servita da un arti-colato sistema di parcheggi, vaste aree verdi eun'ampia gamma di funzioni compatibili, qualialberghi, negozi, strutture per la ristorazione e iltempo libero. Le funzioni compatibili hanno unasuperficie complessiva di 60.000 metri quadrati:37.500 occupati da strutture alberghiere di cate-goria 3-4 stelle in area sud, 9.000 per servizi cor-relati agli alberghi (ristorazione, fitness e spazipolivalenti) e 13.500 per la realizzazione di unagalleria con 150/200 negozi per la vendita diprodotti tipici e d'eccellenza della Lombardia.Sono previsti, inoltre, numerosi parcheggi, unlotto di ben 10.000 posti auto in aderenza alrecinto espositivo, più altri 10.000 realizzati in

un'area distante circa 1,5 chilometri, sempredi proprietà di Fondazione Fiera.

Circondano i padiglioni espositiviun parco di circa 9 ettari, a

nord-ovest del com-

plesso, e un percorso interno nel verde, per untotale di circa 180.000 metri quadrati di verde.

Il Nuovo Polo di Fiera Milano: una delle piùgrandi opere realizzate in Europa La costruzione del Nuovo Polo, nell'area dell'exraffineria Agip di Rho-Pero nelle immediate vici-nanze di Milano, sulla direttrice verso l'aeropor-to di Malpensa, è il primo passo del processo dirinnovamento di Fiera Milano.L'intera opera è stata realizzata secondo ilmodello contrattuale del general contractor,individuando cioè soggetti appaltatori con unaresponsabilità unica nella progettazione, realiz-zazione e service, e uno schema contrattualeche prevede una chiara collocazione di rischi eresponsabilità.Il progetto espositivo scelto per la realizzazionedei padiglioni del Nuovo Polo è stato ideato daMassimiliano Fuksas, uno degli architetti più

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 1

2322

Il Nuovo Polo di Fiera Milano sorge nell'areabonificata dell'ex raffineria Agip di Rho-Pero,sulla direttrice Milano-Malpensa. Si tratta di

uno dei più importanti lavori che sono stati rea-lizzati a Milano negli ultimi venti anni.I lavori, iniziati il 6 ottobre 2002, si sono parzial-mente conclusi a fine marzo, con la settimanadedicata all'inaugurazione e stanno portando acompimento una struttura grandiosa, con unasuperficie lorda di pavimento di 530.000 metriquadrati posta su un'area fondiaria complessivadi due milioni di metri quadrati.E' una grande opera che ha visto il contributo ditutti i maggiori protagonisti del settore edile equindi, naturalmente, anche di Mapei.I lavori sono ancora in corso ed è per questo cheparliamo di “Atto Primo”. A lavori terminati RealtàMapei dedicherà un ampio e dettagliato servi-zio conclusivo al Nuovo Polo di Fiera Milano.Per meglio comprendere il valore e l'importanza

dell'intervento sin qui svolto da Mapei, rico-struiamo le fasi salienti del progetto e del can-tiere.

L'area della nuova struttura espositiva Il Nuovo Polo di Fiera Milano costituisce - insie-me al Polo Urbano - uno dei più importantisistemi fieristici al mondo. E' pensato per rispon-dere alle esigenze di efficienza e funzionalitàrichieste da chi lavora in fiera, da espositori eoperatori e dai visitatori. La struttura è stata stu-diata per consentire lo svolgimento contempo-raneo di più manifestazioni, anche di generediverso da quello fieristico, e per agevolare l'e-norme flusso di persone e merci.Il Nuovo Polo di Fiera Milano è dotato diquei servizi complementari che con-tribuiscono a integrarlo con

il territorio circostante: l'area è servita da un arti-colato sistema di parcheggi, vaste aree verdi eun'ampia gamma di funzioni compatibili, qualialberghi, negozi, strutture per la ristorazione e iltempo libero. Le funzioni compatibili hanno unasuperficie complessiva di 60.000 metri quadrati:37.500 occupati da strutture alberghiere di cate-goria 3-4 stelle in area sud, 9.000 per servizi cor-relati agli alberghi (ristorazione, fitness e spazipolivalenti) e 13.500 per la realizzazione di unagalleria con 150/200 negozi per la vendita diprodotti tipici e d'eccellenza della Lombardia.Sono previsti, inoltre, numerosi parcheggi, unlotto di ben 10.000 posti auto in aderenza alrecinto espositivo, più altri 10.000 realizzati in

un'area distante circa 1,5 chilometri, sempredi proprietà di Fondazione Fiera.

Circondano i padiglioni espositiviun parco di circa 9 ettari, a

nord-ovest del com-

plesso, e un percorso interno nel verde, per untotale di circa 180.000 metri quadrati di verde.

Il Nuovo Polo di Fiera Milano: una delle piùgrandi opere realizzate in Europa La costruzione del Nuovo Polo, nell'area dell'exraffineria Agip di Rho-Pero nelle immediate vici-nanze di Milano, sulla direttrice verso l'aeropor-to di Malpensa, è il primo passo del processo dirinnovamento di Fiera Milano.L'intera opera è stata realizzata secondo ilmodello contrattuale del general contractor,individuando cioè soggetti appaltatori con unaresponsabilità unica nella progettazione, realiz-zazione e service, e uno schema contrattualeche prevede una chiara collocazione di rischi eresponsabilità.Il progetto espositivo scelto per la realizzazionedei padiglioni del Nuovo Polo è stato ideato daMassimiliano Fuksas, uno degli architetti più

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 1

2524

autorevoli a livello internazionale nello studiodei problemi urbani delle grandi aree metropo-litane, mentre il general contractor scelto è lacordata Astaldi, Pizzarotti & C e Vianini Lavori.Per quanto riguarda i parcheggi, invece, il primolotto di 10.000 posti auto è stato realizzato daun general contractor composto dal raggruppa-mento di imprese Codelfa, Grassetto Lavori,Marcora Costruzioni, Apcoa Parking Italia. Il pro-getto è invece firmato da Mario Bellini, architet-to che spazia dal disegno urbano e architettoni-co al design, già autore del quartiere Portellodella Fiera di Milano.Il 31 marzo 2005 il Nuovo Polo è stato inaugura-to ufficialmente, dopo 30 mesi di lavori, con unasettimana di incontri ed eventi. La prima pietraera stata posata il 6 ottobre 2002 alla presenzadi alcune delle più alte cariche della Chiesa edello Stato.

Una cittadella nel cantiere Al cantiere più grande d'Europa, durante i suoi30 mesi di vita, hanno lavorato più di 2000 per-sone, provenienti da 62 Paesi: dall'Egittoall'Albania, da Ceylon all'Australia. Il Nuovo Polodi Rho-Pero rimarrà quindi nella storia dellegrandi opere non solo come una struttura fieri-stica imponente e dall'indubbia bellezza archi-tettonica, ma anche come la prima vera operacomunitaria, e per comunità, in questo caso, s'in-tende il mondo.Le aziende in subappalto, al lavoro dal 6 ottobre2002, sono circa 200. La maggior parte lombar-de, ma alcune anche campane, siciliane e abruz-zesi. Operano inoltre ditte provenienti daOlanda, Germania, Francia e da altri paesi euro-pei. Quella del cantiere è una vera e propria cit-tadella, un'industria che produce un giro d'affaristimato in circa 25 milioni di euro al mese. Il pro-cedere dei lavori è monitorato di continuo daimanager di Nuovo Sistema Fiera Milano, il gene-

un'elevata qualità degli spazi espositivi, unamaggiore fruibilità dei servizi e un accesso faci-le al quartiere, permettendo il contemporaneosvolgimento di più manifestazioni.Il progetto iniziale, elaborato da Fiera Milano,prevedeva 10 padiglioni monoplanari, dispostisimmetricamente rispetto a un asse centraleinterrato. Tutte le proposte presentate hannofortemente innovato questa concezione, e nehanno interpretato con creatività le linee guida.“L'idea di realizzare il Nuovo Polo di Fiera Milano- ha dichiarato Luigi Roth, PresidenteFondazione Fiera Milano - nasce da una triplicesfida: economica nell'investire molte centinaiadi milioni di Euro per rispondere alle esigenze diun mercato in costante crescita; sociale, riqualifi-cando un territorio mortificato per riconsegnar-lo alla comunità locale bonificato e valorizzato.

ral contractor, costituito da Astaldi, VianiniLavori e Pizzarotti & C., con l'utilizzo di un soft-ware predisposto ad hoc che fornisce aggiorna-menti e informazioni, disponibili in tempo realeanche al committente.

I progetti che hanno partecipato alla gara Il Nuovo Polo è stato concepito per garantire

Infine una sfida contro il tempo, per realizzare intrenta mesi una Grande Opera per il Paese”.I progetti, presentati nel maggio 2002, sono statielaborati dall'architetto Mario Bellini, per laMario Bellini Associati, dall'ingegner DarioFrancescatti della Jacobs Italia per TVSInternational, dall'architetto Clemens Kusch perGMP-Hamburg e dall'architetto MassimilianoFuksas per l'omonimo studio, la cui idea è stataselezionata tra queste quattro.

Il Nuovo Polo e MapeiNel presentare il Nuovo Polo di Fiera Milano, ilsindaco della città, Gabriele Albertini, ha affer-mato:“Milano è la città italiana più cosmopolitaed europea e non è un caso che in un periodostorico di così profondi mutamenti sociali ilcapoluogo lombardo viva una stagione di gran-de trasformazione. Cambia il modo di vivere,cambia Milano”.Esiste uno stretto legame tra Mapei e Milano esin dalla sua nascita Mapei ha contribuito con-cretamente a questo cambiamento della città,fornendo prodotti e consulenza per la realizza-zione e il restauro di importanti edifici e infra-strutture. Da ultimo non poteva mancare il con-tributo di Mapei anche nella realizzazione delNuovo Polo di Fiera Milano. Mapei ha contribui-to con sistemi, prodotti innovativi e assistenzaqualificata, il frutto del proprio impegno per laricerca e l'innovazione. La presenza di Mapei nelcantiere di quella che sarà la fiera più grande delmondo, si è sviluppata in una duplice attività:- affiancamento con la progettazione per levarianti in corso d'opera e le eventuali integra-zioni in fase di esecuzione;- collaborazione con Nuovo Sistema FieraMilano, formato dalle tre imprese Astaldi,Pizzarotti e Vianini, per la scelta e l'utilizzo deiprodotti da utilizzare in cantiere.Le soluzioni Mapei utilizzate in questo prestigio-so cantiere sono state numerose: da prodottimolto specifici per l'ancoraggio delle strutturemetalliche, a soluzioni per la realizzazione deimassetti, autolivellanti, rasature, impermeabiliz-zazioni e adesivi di vario genere per la posa diceramica.Tutti i padiglioni sono stati realizzati con ele-menti metallici; i pilastri di queste strutture sonostati inghisati nei basamenti delle strutture conMAPEFILL, malta fluida espansiva.Nei pavimenti dei padiglioni, per le naturali fes-surazioni provocate dal ritiro del calcestruzzo, èstato utilizzato EPOJET LV, resina epossidicabicomponente appositamente studiata perqueste applicazioni.

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 3

2524

autorevoli a livello internazionale nello studiodei problemi urbani delle grandi aree metropo-litane, mentre il general contractor scelto è lacordata Astaldi, Pizzarotti & C e Vianini Lavori.Per quanto riguarda i parcheggi, invece, il primolotto di 10.000 posti auto è stato realizzato daun general contractor composto dal raggruppa-mento di imprese Codelfa, Grassetto Lavori,Marcora Costruzioni, Apcoa Parking Italia. Il pro-getto è invece firmato da Mario Bellini, architet-to che spazia dal disegno urbano e architettoni-co al design, già autore del quartiere Portellodella Fiera di Milano.Il 31 marzo 2005 il Nuovo Polo è stato inaugura-to ufficialmente, dopo 30 mesi di lavori, con unasettimana di incontri ed eventi. La prima pietraera stata posata il 6 ottobre 2002 alla presenzadi alcune delle più alte cariche della Chiesa edello Stato.

Una cittadella nel cantiere Al cantiere più grande d'Europa, durante i suoi30 mesi di vita, hanno lavorato più di 2000 per-sone, provenienti da 62 Paesi: dall'Egittoall'Albania, da Ceylon all'Australia. Il Nuovo Polodi Rho-Pero rimarrà quindi nella storia dellegrandi opere non solo come una struttura fieri-stica imponente e dall'indubbia bellezza archi-tettonica, ma anche come la prima vera operacomunitaria, e per comunità, in questo caso, s'in-tende il mondo.Le aziende in subappalto, al lavoro dal 6 ottobre2002, sono circa 200. La maggior parte lombar-de, ma alcune anche campane, siciliane e abruz-zesi. Operano inoltre ditte provenienti daOlanda, Germania, Francia e da altri paesi euro-pei. Quella del cantiere è una vera e propria cit-tadella, un'industria che produce un giro d'affaristimato in circa 25 milioni di euro al mese. Il pro-cedere dei lavori è monitorato di continuo daimanager di Nuovo Sistema Fiera Milano, il gene-

un'elevata qualità degli spazi espositivi, unamaggiore fruibilità dei servizi e un accesso faci-le al quartiere, permettendo il contemporaneosvolgimento di più manifestazioni.Il progetto iniziale, elaborato da Fiera Milano,prevedeva 10 padiglioni monoplanari, dispostisimmetricamente rispetto a un asse centraleinterrato. Tutte le proposte presentate hannofortemente innovato questa concezione, e nehanno interpretato con creatività le linee guida.“L'idea di realizzare il Nuovo Polo di Fiera Milano- ha dichiarato Luigi Roth, PresidenteFondazione Fiera Milano - nasce da una triplicesfida: economica nell'investire molte centinaiadi milioni di Euro per rispondere alle esigenze diun mercato in costante crescita; sociale, riqualifi-cando un territorio mortificato per riconsegnar-lo alla comunità locale bonificato e valorizzato.

ral contractor, costituito da Astaldi, VianiniLavori e Pizzarotti & C., con l'utilizzo di un soft-ware predisposto ad hoc che fornisce aggiorna-menti e informazioni, disponibili in tempo realeanche al committente.

I progetti che hanno partecipato alla gara Il Nuovo Polo è stato concepito per garantire

Infine una sfida contro il tempo, per realizzare intrenta mesi una Grande Opera per il Paese”.I progetti, presentati nel maggio 2002, sono statielaborati dall'architetto Mario Bellini, per laMario Bellini Associati, dall'ingegner DarioFrancescatti della Jacobs Italia per TVSInternational, dall'architetto Clemens Kusch perGMP-Hamburg e dall'architetto MassimilianoFuksas per l'omonimo studio, la cui idea è stataselezionata tra queste quattro.

Il Nuovo Polo e MapeiNel presentare il Nuovo Polo di Fiera Milano, ilsindaco della città, Gabriele Albertini, ha affer-mato:“Milano è la città italiana più cosmopolitaed europea e non è un caso che in un periodostorico di così profondi mutamenti sociali ilcapoluogo lombardo viva una stagione di gran-de trasformazione. Cambia il modo di vivere,cambia Milano”.Esiste uno stretto legame tra Mapei e Milano esin dalla sua nascita Mapei ha contribuito con-cretamente a questo cambiamento della città,fornendo prodotti e consulenza per la realizza-zione e il restauro di importanti edifici e infra-strutture. Da ultimo non poteva mancare il con-tributo di Mapei anche nella realizzazione delNuovo Polo di Fiera Milano. Mapei ha contribui-to con sistemi, prodotti innovativi e assistenzaqualificata, il frutto del proprio impegno per laricerca e l'innovazione. La presenza di Mapei nelcantiere di quella che sarà la fiera più grande delmondo, si è sviluppata in una duplice attività:- affiancamento con la progettazione per levarianti in corso d'opera e le eventuali integra-zioni in fase di esecuzione;- collaborazione con Nuovo Sistema FieraMilano, formato dalle tre imprese Astaldi,Pizzarotti e Vianini, per la scelta e l'utilizzo deiprodotti da utilizzare in cantiere.Le soluzioni Mapei utilizzate in questo prestigio-so cantiere sono state numerose: da prodottimolto specifici per l'ancoraggio delle strutturemetalliche, a soluzioni per la realizzazione deimassetti, autolivellanti, rasature, impermeabiliz-zazioni e adesivi di vario genere per la posa diceramica.Tutti i padiglioni sono stati realizzati con ele-menti metallici; i pilastri di queste strutture sonostati inghisati nei basamenti delle strutture conMAPEFILL, malta fluida espansiva.Nei pavimenti dei padiglioni, per le naturali fes-surazioni provocate dal ritiro del calcestruzzo, èstato utilizzato EPOJET LV, resina epossidicabicomponente appositamente studiata perqueste applicazioni.

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 3

26

grande vela progettata da Fuksas, è stato usatoADESILEX P4, adesivo cementizio ad alte pre-stazioni per la posa del marmo.Il cantiere, come abbiamo detto, è tuttora aper-to. Gli uomini Mapei sono ancora all'opera e altrinuovi prodotti Mapei vengono quotidianamen-te utilizzati.

Numeri e curiosità

La nuova Fiera si estenderà su di una superficie totale di 2 milioni di metri quadrati per unasuperficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati. Il perimetro del Nuovo Polo è diquasi cinque chilometri (4.843 metri per la precisione).Le dimensioni del Nuovo Polo di Fiera Milano sono veramente di ampia scala. Dimensionidifficili da immaginare, se non per gli addetti ai lavori o per i tecnici del settore fieristico.Ecco alcune curiosità che possono facilitarne la comprensione:• la superficie totale è oltre 50 stadi di San Siro o 100 volte piazza Duomo • i metri cubi di terreno bonificato sono pari al volume di un palazzo di 100 piani • le tonnellate di acciaio che saranno impiegate peseranno 6 volte la Tour Eiffel • inoltre saranno piantati mille alberi • per i lavori del cantiere saranno utilizzati 300 automezzi di cui 30 escavatori, 20 betoniere,100 camion e 50 gru • l'opera ha richiesto a Fondazione Fiera Milano, che ne è la proprietaria, un investimento dioltre 550 milioni di euro.

Rimandiamo quindi una dettagliata analisi tec-nica e una panoramica particolareggiata dellesoluzioni Mapei che sono state utilizzate a unnostro successivo articolo, che verrà pubblicatosu questa rivista quando il cantiere sarà termi-nato. Fin da ora, però, possiamo affermare che laNuova Fiera di Milano è cresciuta e Milano si

trasforma. Anche con il contributo di Mapei, cheda sempre, come la città che l'ha vista nascere,ha investito tanto nell'innovazione e nella tec-nologia.

Fine atto primo - Il secondo atto sarà pubblicato acantiere ultimato.

Per gli incollaggi strutturali ci si è avvalsi di ADE-SILEX PG1, adesivo epossidico a consistenza tis-sotropica, mentre per consolidare alcuni mas-setti è stato utilizzato PRIMER EP, apprettoimpermeabilizzante e consolidante.I problemi di infiltrazioni da falda sono statirisolti con IDROSTOP, profilo idrofilo espanden-te, mentre IDROSILEX PRONTO, malta cementi-zia osmotica, è servita per impermeabilizzare eripristinare l'intonaco dei locali interrati nellazona dell'ingresso principale e nelle muraturecontroterra.Per realizzare i sottofondi nelle zone di serviziosono stati impiegati ULTRAPLAN e ULTRA-PLAN MAXI, lisciature autolivellanti a induri-mento ultrarapido (il secondo indicato per spes-sore da 3 a 30 mm).Successivamente per posare le piastrelle di cera-mica a pavimento in tutti i bagni è stato usatoKERAFLEX (adesivo cementizio ad alte presta-zioni), mentre la stuccatura delle fughe è stataeffettuata con KERACOLOR (malta cementiziaad alte prestazioni) e la sigillatura dei giunti didilatazione con MAPESIL AC (sigillante siliconi-co a reticolazione acetica).Infine, per i 12.000 m2 di marmo nero, posatidall'Impresa V.G.G. di Legnago (VR) all'ingressodella fiera e sulla pavimentazione sottostante la

Nelle due foto a lato:Inghisaggio dei pilastri diacciaio nei basamenti conMapefill.

Le foto pubblicate inquesto articoloprovengono in partedall’archiviofotografico dellaFondazione FieraMilano, cheringraziamo, e in partesono state realizzate daGianni Dal Magro perMapei.

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 5

26

grande vela progettata da Fuksas, è stato usatoADESILEX P4, adesivo cementizio ad alte pre-stazioni per la posa del marmo.Il cantiere, come abbiamo detto, è tuttora aper-to. Gli uomini Mapei sono ancora all'opera e altrinuovi prodotti Mapei vengono quotidianamen-te utilizzati.

Numeri e curiosità

La nuova Fiera si estenderà su di una superficie totale di 2 milioni di metri quadrati per unasuperficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati. Il perimetro del Nuovo Polo è diquasi cinque chilometri (4.843 metri per la precisione).Le dimensioni del Nuovo Polo di Fiera Milano sono veramente di ampia scala. Dimensionidifficili da immaginare, se non per gli addetti ai lavori o per i tecnici del settore fieristico.Ecco alcune curiosità che possono facilitarne la comprensione:• la superficie totale è oltre 50 stadi di San Siro o 100 volte piazza Duomo • i metri cubi di terreno bonificato sono pari al volume di un palazzo di 100 piani • le tonnellate di acciaio che saranno impiegate peseranno 6 volte la Tour Eiffel • inoltre saranno piantati mille alberi • per i lavori del cantiere saranno utilizzati 300 automezzi di cui 30 escavatori, 20 betoniere,100 camion e 50 gru • l'opera ha richiesto a Fondazione Fiera Milano, che ne è la proprietaria, un investimento dioltre 550 milioni di euro.

Rimandiamo quindi una dettagliata analisi tec-nica e una panoramica particolareggiata dellesoluzioni Mapei che sono state utilizzate a unnostro successivo articolo, che verrà pubblicatosu questa rivista quando il cantiere sarà termi-nato. Fin da ora, però, possiamo affermare che laNuova Fiera di Milano è cresciuta e Milano si

trasforma. Anche con il contributo di Mapei, cheda sempre, come la città che l'ha vista nascere,ha investito tanto nell'innovazione e nella tec-nologia.

Fine atto primo - Il secondo atto sarà pubblicato acantiere ultimato.

Per gli incollaggi strutturali ci si è avvalsi di ADE-SILEX PG1, adesivo epossidico a consistenza tis-sotropica, mentre per consolidare alcuni mas-setti è stato utilizzato PRIMER EP, apprettoimpermeabilizzante e consolidante.I problemi di infiltrazioni da falda sono statirisolti con IDROSTOP, profilo idrofilo espanden-te, mentre IDROSILEX PRONTO, malta cementi-zia osmotica, è servita per impermeabilizzare eripristinare l'intonaco dei locali interrati nellazona dell'ingresso principale e nelle muraturecontroterra.Per realizzare i sottofondi nelle zone di serviziosono stati impiegati ULTRAPLAN e ULTRA-PLAN MAXI, lisciature autolivellanti a induri-mento ultrarapido (il secondo indicato per spes-sore da 3 a 30 mm).Successivamente per posare le piastrelle di cera-mica a pavimento in tutti i bagni è stato usatoKERAFLEX (adesivo cementizio ad alte presta-zioni), mentre la stuccatura delle fughe è stataeffettuata con KERACOLOR (malta cementiziaad alte prestazioni) e la sigillatura dei giunti didilatazione con MAPESIL AC (sigillante siliconi-co a reticolazione acetica).Infine, per i 12.000 m2 di marmo nero, posatidall'Impresa V.G.G. di Legnago (VR) all'ingressodella fiera e sulla pavimentazione sottostante la

Nelle due foto a lato:Inghisaggio dei pilastri diacciaio nei basamenti conMapefill.

Le foto pubblicate inquesto articoloprovengono in partedall’archiviofotografico dellaFondazione FieraMilano, cheringraziamo, e in partesono state realizzate daGianni Dal Magro perMapei.

Over Progetto città 22-27 26-07-2005 9:34 Pagina 5

E'stata carica di significati la presenza di Mapei all'e-dizione 2005 di Progetto Città che si è svolta dal30 marzo al 2 aprile, presso il Nuovo Polo di Fiera

Milano di Rho-Pero.Progetto Città è la Mostra dell'Architettura,dell'Urbanistica, delle Tecnologie e dei Servizi per loSviluppo del Territorio che si pone come evento fonda-mentale, a livello nazionale ed europeo, per lo sviluppoglobale delle metropoli e del territorio.Questa manifestazione costituisce infatti un ambito privi-legiato di approfondimento delle tematiche e delle pro-blematiche legate allo sviluppo delle città e dei centriurbani, quali l'erogazione e la gestione di servizi di pub-blica utilità, le infrastrutture, la mobilità e l'ambiente, l'ar-redo delle città, il verde pubblico, lo sport e i metodi e letecnologie innovative per la costruzione.Sono stati 20mila gli accrediti registrati da Progetto Città,che ha ospitato 438 espositori divisi in sei saloni:Ambiente e Public Utilities; Nuove tecnologie e materialiinnovativi per la costruzione; Traffico, sistemi della mobi-lità e infrastrutture; Expo biennale delle tecnologie edella mobilità innovativa; Impiantistica sportiva, piscine efitness; Qualità del Territorio, Arredo Urbano e Verde pub-blico.Si è trattato di un'anteprima assoluta sulle novità-pro-dotto che rivoluzioneranno la vita cittadina del prossimo

28 29

futuro. Dagli spray anti-graffiti alle metropolitane driver-less, dai parchi-gioco per disabili alla gestione compute-rizzata di fognature e acque reflue, dai tram-treni fino agliascensori che riconoscono i passeggeri.Mapei non poteva mancare a questo appuntamento perdue ragioni.È azienda leader nel campo delle tecnologie innovativeper l'edilizia ed è stata parte attiva nella realizzazione delNuovo Polo di Fiera Milano che si è inaugurato propriocon questa manifestazione.Questa doppia inaugurazione è stata un autentico even-to nell'evento. Alla presenza delle più alte cariche istitu-zionali italiane e dei rappresentanti della stampa nazio-nale e internazionale, una copertura mediatica senza pre-cedenti ha consacrato Milano capitale indiscussa delloscambio economico e culturale che la proietterà tra le piùmoderne e avanzate città mondiali.L'area dismessa di Rho-Pero, con i suoi 530.000 metriquadrati di strutture espositive, servizi, aree verdi, par-cheggi e centri conferenze è stata trasformata, dalla crea-tività architettonica di Massimiliano Fuksas, in una dellefiere più grandi e avanzate d'Europa.Il nuovo polo fieristico si può definire come modello diriferimento dal punto di vista dell'utilizzo della tecnolo-gia e dell'innovazione come mezzo per la realizzazionedel progetto, favorendone altresì la riuscita in tempi bre-

vissimi. Dai materiali utilizzati, alle tecniche dicostruzione, sino alle aziende qualificate che hannopartecipato alla sua realizzazione, tutto è stato con-traddistinto da un'attenzione tutta particolare nelrispettare un preciso obiettivo: utilizzare le nuovetecnologie per risolvere velocemente importantiproblemi di cantiere e nel contempo contenere icosti.E al raggiungimento di questo obiettivo sono statecoinvolte necessariamente tutte quelle aziendeche, come Mapei, sono da sempre impegnate sulfronte dell'innovazione. Ma l'anima di un polo fieri-stico è data dalla gente. E la prima anima è stataproprio quella di Progetto Città.E' quanto mai significativa la circostanza che ilnuovo polo fieristico milanese abbia aperto propriocon Progetto Città, una manifestazione dedicataproprio allo sviluppo del territorio che sembra cosìaprire una felice stagione di rinascimento urbano.Nel padiglione 1, interamente dedicato alle nuovetecnologie e ai materiali innovativi per la costruzio-ne, Mapei era presente con uno stand istituzionalenel quale, oltre a presentare i suoi prodotti di punta,ha voluto offrire di sé l'immagine di un'azienda chefa della ricerca e dello sviluppo uno degli ingre-dienti principali del suo successo nel mondo. E ilcontributo offerto con i suoi prodotti altamente tec-nologici alla costruzione del nuovo polo fieristicone è la dimostrazione concreta.Per questo motivo a Progetto Città Mapei era tra gliespositori primari. Tra le aziende e gli enti, cioè, chepiù di altri hanno contribuito alla realizzazione delnuovo polo fieristico.

Over Progetto città 28-29 26-07-2005 9:37 Pagina 1

E'stata carica di significati la presenza di Mapei all'e-dizione 2005 di Progetto Città che si è svolta dal30 marzo al 2 aprile, presso il Nuovo Polo di Fiera

Milano di Rho-Pero.Progetto Città è la Mostra dell'Architettura,dell'Urbanistica, delle Tecnologie e dei Servizi per loSviluppo del Territorio che si pone come evento fonda-mentale, a livello nazionale ed europeo, per lo sviluppoglobale delle metropoli e del territorio.Questa manifestazione costituisce infatti un ambito privi-legiato di approfondimento delle tematiche e delle pro-blematiche legate allo sviluppo delle città e dei centriurbani, quali l'erogazione e la gestione di servizi di pub-blica utilità, le infrastrutture, la mobilità e l'ambiente, l'ar-redo delle città, il verde pubblico, lo sport e i metodi e letecnologie innovative per la costruzione.Sono stati 20mila gli accrediti registrati da Progetto Città,che ha ospitato 438 espositori divisi in sei saloni:Ambiente e Public Utilities; Nuove tecnologie e materialiinnovativi per la costruzione; Traffico, sistemi della mobi-lità e infrastrutture; Expo biennale delle tecnologie edella mobilità innovativa; Impiantistica sportiva, piscine efitness; Qualità del Territorio, Arredo Urbano e Verde pub-blico.Si è trattato di un'anteprima assoluta sulle novità-pro-dotto che rivoluzioneranno la vita cittadina del prossimo

28 29

futuro. Dagli spray anti-graffiti alle metropolitane driver-less, dai parchi-gioco per disabili alla gestione compute-rizzata di fognature e acque reflue, dai tram-treni fino agliascensori che riconoscono i passeggeri.Mapei non poteva mancare a questo appuntamento perdue ragioni.È azienda leader nel campo delle tecnologie innovativeper l'edilizia ed è stata parte attiva nella realizzazione delNuovo Polo di Fiera Milano che si è inaugurato propriocon questa manifestazione.Questa doppia inaugurazione è stata un autentico even-to nell'evento. Alla presenza delle più alte cariche istitu-zionali italiane e dei rappresentanti della stampa nazio-nale e internazionale, una copertura mediatica senza pre-cedenti ha consacrato Milano capitale indiscussa delloscambio economico e culturale che la proietterà tra le piùmoderne e avanzate città mondiali.L'area dismessa di Rho-Pero, con i suoi 530.000 metriquadrati di strutture espositive, servizi, aree verdi, par-cheggi e centri conferenze è stata trasformata, dalla crea-tività architettonica di Massimiliano Fuksas, in una dellefiere più grandi e avanzate d'Europa.Il nuovo polo fieristico si può definire come modello diriferimento dal punto di vista dell'utilizzo della tecnolo-gia e dell'innovazione come mezzo per la realizzazionedel progetto, favorendone altresì la riuscita in tempi bre-

vissimi. Dai materiali utilizzati, alle tecniche dicostruzione, sino alle aziende qualificate che hannopartecipato alla sua realizzazione, tutto è stato con-traddistinto da un'attenzione tutta particolare nelrispettare un preciso obiettivo: utilizzare le nuovetecnologie per risolvere velocemente importantiproblemi di cantiere e nel contempo contenere icosti.E al raggiungimento di questo obiettivo sono statecoinvolte necessariamente tutte quelle aziendeche, come Mapei, sono da sempre impegnate sulfronte dell'innovazione. Ma l'anima di un polo fieri-stico è data dalla gente. E la prima anima è stataproprio quella di Progetto Città.E' quanto mai significativa la circostanza che ilnuovo polo fieristico milanese abbia aperto propriocon Progetto Città, una manifestazione dedicataproprio allo sviluppo del territorio che sembra cosìaprire una felice stagione di rinascimento urbano.Nel padiglione 1, interamente dedicato alle nuovetecnologie e ai materiali innovativi per la costruzio-ne, Mapei era presente con uno stand istituzionalenel quale, oltre a presentare i suoi prodotti di punta,ha voluto offrire di sé l'immagine di un'azienda chefa della ricerca e dello sviluppo uno degli ingre-dienti principali del suo successo nel mondo. E ilcontributo offerto con i suoi prodotti altamente tec-nologici alla costruzione del nuovo polo fieristicone è la dimostrazione concreta.Per questo motivo a Progetto Città Mapei era tra gliespositori primari. Tra le aziende e gli enti, cioè, chepiù di altri hanno contribuito alla realizzazione delnuovo polo fieristico.

Over Progetto città 28-29 26-07-2005 9:37 Pagina 1

CCon l'inaugurazione, svoltasi l'11 dicembre dello scorso anno,on l'inaugurazione, svoltasi l'11 dicembre dello scorso anno,della stazione di Milano Porta Vittoria si è conclusa la costruzio-della stazione di Milano Porta Vittoria si è conclusa la costruzio-ne del Passante Ferroviario con la nascita del Servizione del Passante Ferroviario con la nascita del Servizio

Ferroviario di Regione Lombardia, le cosiddette Linee S, che collega-Ferroviario di Regione Lombardia, le cosiddette Linee S, che collega-no l'hinterland milanese con il centro città. Infatti il nuovo servizio sino l'hinterland milanese con il centro città. Infatti il nuovo servizio sidirama dal centro di Milano per un raggio di oltre 30 km e offre undirama dal centro di Milano per un raggio di oltre 30 km e offre unservizio simile alla metropolitana, garantendo tutte le fermate di ogniservizio simile alla metropolitana, garantendo tutte le fermate di ognilinea per l'intera giornata.Il Passante è un collegamento ferroviario progettato molti anni fa perIl Passante è un collegamento ferroviario progettato molti anni fa perattraversare la città di Milano da nord-ovest a sud-est e consentireattraversare la città di Milano da nord-ovest a sud-est e consentirel'integrazione tra le reti delle Ferrovie dello Stato, le Ferrovie NordMilano e il trasporto pubblico urbano, in particolare con le tre lineeMilano e il trasporto pubblico urbano, in particolare con le tre lineedella metropolitana. L'infrastruttura, come sottolinea il nome stesso,della metropolitana. L'infrastruttura, come sottolinea il nome stesso,consente di realizzare collegamenti “passanti” in treno da un puntoconsente di realizzare collegamenti “passanti” in treno da un puntoall'altro della città, evitando la sosta nelle stazioni di testa con grandivantaggi dal punto di vista funzionale, soprattutto per i collegamentivantaggi dal punto di vista funzionale, soprattutto per i collegamentiregionali. In questo modo già oggi si può salire su un treno a Gallarateregionali. In questo modo già oggi si può salire su un treno a Gallarateo Saronno e arrivare senza cambi fino nel cuore della città, a Portao Saronno e arrivare senza cambi fino nel cuore della città, a PortaVenezia o alla Stazione Garibaldi, e in futuro, quando nel 2007 ilVenezia o alla Stazione Garibaldi, e in futuro, quando nel 2007 ilPassante sarà completato, fino a Pavia o a Piacenza. Il sistema viario diPassante sarà completato, fino a Pavia o a Piacenza. Il sistema viario ditrasporto su ferro è costituito da una tratta urbana in sotterranea,trasporto su ferro è costituito da una tratta urbana in sotterranea,compresa tra le stazioni di Lancetti e di Porta Vittoria; alle due estre-compresa tra le stazioni di Lancetti e di Porta Vittoria; alle due estre-mità risale in superficie diramandosi, a ovest, verso le stazioni diMilano Bovisa e Milano Certosa e, a est, una volta completato anchel'ultimo tratto, verso Milano Rogoredo e Pioltello.Viene così assicurato un accesso diretto alle diverse funzioni urbanedella città dislocate lungo il tracciato ed è stata favorita la riqualifica-zione di vaste aree dismesse con importanti insediamenti, come ilPolitecnico a Bovisa e la Biblioteca Europea a Porta Vittoria.

31

Mapei hacontribuito a“firmare” ilcompletamentodi un'altraimportanteopera chepermetterà dimigliorare laqualità della vitadei cittadinimilanesi elombardi etoglierà dallestrade, secondole stime delComune diMilano, circa150milaautomobili.

30

Foto 1.L'ingresso della nuovastazione del Passantedi Porta Vittoria.

Foto 2.IIl sindaco di MilanoGabriele Albertini e ilpresidente dellaLombardia RobertoFormigoni durantel'inaugurazione.

La nuova stazione del PassanteCon l'apertura della nuova stazione di PortaVittoria si completa la tratta urbana in sotterra-nea del Passante Ferroviario, che inizia così asvolgere la sua effettiva funzione, avviando ilcollegamento regionale che permette ai treniprovenienti da ovest di prolungare la loro corsain direzione Pioltello.Porta Vittoria è il nome che dal marzo 1848assunse l'antica Porta Tosa, dalla quale il colon-nello Radetsky ordinò la ritirata ponendo finecosì alle Cinque Giornate di Milano. Da qui deri-va il nome dello scalo e della stazione ferrovia-ria, nata nei primi decenni del Novecento perservire il Mercato ortofrutticolo. L'area di Porta

Vittoria, destinata dai piani urbanistici dei primidel Novecento a essere la zona annonaria mila-nese, oggi sta vivendo importanti trasformazio-ni dovute ai cambi di destinazione di alcunegrandi strutture presenti in zona. La nuova sta-zione del Passante è situata in prossimità dell'a-rea dello scalo dimesso di Porta Vittoria che nel-l'immediato futuro vedrà la realizzazione di uncomplesso multifunzionale, terziario, residen-ziale e commerciale, e della B.E.I.C., la BibliotecaEuropea di Informazione e Cultura, che occupe-ranno una superficie complessiva di circa150mila metri quadrati.La stazione ha una lunghezza di circa 250 metrilineari, mentre la sua larghezza di circa 36 metriè più ampia delle fermate precedenti perché inquesto caso è dotata di quattro binari ed è ser-vita da due banchine a isola di ampie dimensio-ni. Il piano binari si trova a una profondità di11,5 metri ed è collegato, attraverso un sistemadi scale fisse, scale mobili e ascensori, all'ampioatrio sovrastante.Qui è previsto anche l'insediamento di attivitàcommerciali.La galleria è stata realizzata a foro cieco, scavan-do direttamente nel sottosuolo previo consoli-damento del terreno, mentre la stazione è statarealizzata a cielo aperto, con uno scavo dall'altoa tutta sezione e sostenendo il terreno conparatie in cemento armato con tiranti su piùlivelli. Le caratteristiche e gli standard a livello diimpianti sono gli stessi adottati per le altre trat-te e fermate del Passante: lungo il percorsosono stati previsti impianti di ventilazione,prese d'aria, uscite di sicurezza e accessi per iVigili del Fuoco.

L'intervento di MapeiDa parte di Mapei l'importante lavoro relativoalla nuova stazione di Porta Vittoria è consistitoprincipalmente nella fornitura dei materiali perla posa dei rivestimenti ceramici e dei cammi-namenti in gomma per non vedenti ed è stato ilfrutto di una collaborazione proficua tra Mapeie la ditta di posa, con la collaborazione e le indi-cazioni progettuali dell'ufficio tecnico dellaMetropolitana Milanese. Quest’ultimo avevarichiesto l'utilizzo, per la parte relativa alla cera-mica, di un collante a base cementizia a presta-zioni migliorate di tipo C2TE, come specificatodalla norma EN 12004 relativa alla classificazio-ne degli adesivi per ceramica e materiali lapidei.Infatti dal 2000 è in vigore una nuova classifica-zione per gli adesivi e le fugature delle piastrel-le che li differenzia secondo un modello unico alivello europeo indicato nelle norme EN 12004ed EN 12002 (adesivi) ed EN 13888 (fugature).Questo sistema permette agli utilizzatori finalidi classificare facilmente i prodotti secondo illoro campo di impiego e le loro caratteristichetecniche.In base a queste indicazioni la scelta è caduta suuno “storico” adesivo di Mapei: ADESILEX P9*,un adesivo cementizio di classe C2TE a scivola-

1

2

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 1

CCon l'inaugurazione, svoltasi l'11 dicembre dello scorso anno,on l'inaugurazione, svoltasi l'11 dicembre dello scorso anno,della stazione di Milano Porta Vittoria si è conclusa la costruzio-della stazione di Milano Porta Vittoria si è conclusa la costruzio-ne del Passante Ferroviario con la nascita del Servizione del Passante Ferroviario con la nascita del Servizio

Ferroviario di Regione Lombardia, le cosiddette Linee S, che collega-Ferroviario di Regione Lombardia, le cosiddette Linee S, che collega-no l'hinterland milanese con il centro città. Infatti il nuovo servizio sino l'hinterland milanese con il centro città. Infatti il nuovo servizio sidirama dal centro di Milano per un raggio di oltre 30 km e offre undirama dal centro di Milano per un raggio di oltre 30 km e offre unservizio simile alla metropolitana, garantendo tutte le fermate di ogniservizio simile alla metropolitana, garantendo tutte le fermate di ognilinea per l'intera giornata.Il Passante è un collegamento ferroviario progettato molti anni fa perIl Passante è un collegamento ferroviario progettato molti anni fa perattraversare la città di Milano da nord-ovest a sud-est e consentireattraversare la città di Milano da nord-ovest a sud-est e consentirel'integrazione tra le reti delle Ferrovie dello Stato, le Ferrovie NordMilano e il trasporto pubblico urbano, in particolare con le tre lineeMilano e il trasporto pubblico urbano, in particolare con le tre lineedella metropolitana. L'infrastruttura, come sottolinea il nome stesso,della metropolitana. L'infrastruttura, come sottolinea il nome stesso,consente di realizzare collegamenti “passanti” in treno da un puntoconsente di realizzare collegamenti “passanti” in treno da un puntoall'altro della città, evitando la sosta nelle stazioni di testa con grandivantaggi dal punto di vista funzionale, soprattutto per i collegamentivantaggi dal punto di vista funzionale, soprattutto per i collegamentiregionali. In questo modo già oggi si può salire su un treno a Gallarateregionali. In questo modo già oggi si può salire su un treno a Gallarateo Saronno e arrivare senza cambi fino nel cuore della città, a Portao Saronno e arrivare senza cambi fino nel cuore della città, a PortaVenezia o alla Stazione Garibaldi, e in futuro, quando nel 2007 ilVenezia o alla Stazione Garibaldi, e in futuro, quando nel 2007 ilPassante sarà completato, fino a Pavia o a Piacenza. Il sistema viario diPassante sarà completato, fino a Pavia o a Piacenza. Il sistema viario ditrasporto su ferro è costituito da una tratta urbana in sotterranea,trasporto su ferro è costituito da una tratta urbana in sotterranea,compresa tra le stazioni di Lancetti e di Porta Vittoria; alle due estre-compresa tra le stazioni di Lancetti e di Porta Vittoria; alle due estre-mità risale in superficie diramandosi, a ovest, verso le stazioni diMilano Bovisa e Milano Certosa e, a est, una volta completato anchel'ultimo tratto, verso Milano Rogoredo e Pioltello.Viene così assicurato un accesso diretto alle diverse funzioni urbanedella città dislocate lungo il tracciato ed è stata favorita la riqualifica-zione di vaste aree dismesse con importanti insediamenti, come ilPolitecnico a Bovisa e la Biblioteca Europea a Porta Vittoria.

31

Mapei hacontribuito a“firmare” ilcompletamentodi un'altraimportanteopera chepermetterà dimigliorare laqualità della vitadei cittadinimilanesi elombardi etoglierà dallestrade, secondole stime delComune diMilano, circa150milaautomobili.

30

Foto 1.L'ingresso della nuovastazione del Passantedi Porta Vittoria.

Foto 2.IIl sindaco di MilanoGabriele Albertini e ilpresidente dellaLombardia RobertoFormigoni durantel'inaugurazione.

La nuova stazione del PassanteCon l'apertura della nuova stazione di PortaVittoria si completa la tratta urbana in sotterra-nea del Passante Ferroviario, che inizia così asvolgere la sua effettiva funzione, avviando ilcollegamento regionale che permette ai treniprovenienti da ovest di prolungare la loro corsain direzione Pioltello.Porta Vittoria è il nome che dal marzo 1848assunse l'antica Porta Tosa, dalla quale il colon-nello Radetsky ordinò la ritirata ponendo finecosì alle Cinque Giornate di Milano. Da qui deri-va il nome dello scalo e della stazione ferrovia-ria, nata nei primi decenni del Novecento perservire il Mercato ortofrutticolo. L'area di Porta

Vittoria, destinata dai piani urbanistici dei primidel Novecento a essere la zona annonaria mila-nese, oggi sta vivendo importanti trasformazio-ni dovute ai cambi di destinazione di alcunegrandi strutture presenti in zona. La nuova sta-zione del Passante è situata in prossimità dell'a-rea dello scalo dimesso di Porta Vittoria che nel-l'immediato futuro vedrà la realizzazione di uncomplesso multifunzionale, terziario, residen-ziale e commerciale, e della B.E.I.C., la BibliotecaEuropea di Informazione e Cultura, che occupe-ranno una superficie complessiva di circa150mila metri quadrati.La stazione ha una lunghezza di circa 250 metrilineari, mentre la sua larghezza di circa 36 metriè più ampia delle fermate precedenti perché inquesto caso è dotata di quattro binari ed è ser-vita da due banchine a isola di ampie dimensio-ni. Il piano binari si trova a una profondità di11,5 metri ed è collegato, attraverso un sistemadi scale fisse, scale mobili e ascensori, all'ampioatrio sovrastante.Qui è previsto anche l'insediamento di attivitàcommerciali.La galleria è stata realizzata a foro cieco, scavan-do direttamente nel sottosuolo previo consoli-damento del terreno, mentre la stazione è statarealizzata a cielo aperto, con uno scavo dall'altoa tutta sezione e sostenendo il terreno conparatie in cemento armato con tiranti su piùlivelli. Le caratteristiche e gli standard a livello diimpianti sono gli stessi adottati per le altre trat-te e fermate del Passante: lungo il percorsosono stati previsti impianti di ventilazione,prese d'aria, uscite di sicurezza e accessi per iVigili del Fuoco.

L'intervento di MapeiDa parte di Mapei l'importante lavoro relativoalla nuova stazione di Porta Vittoria è consistitoprincipalmente nella fornitura dei materiali perla posa dei rivestimenti ceramici e dei cammi-namenti in gomma per non vedenti ed è stato ilfrutto di una collaborazione proficua tra Mapeie la ditta di posa, con la collaborazione e le indi-cazioni progettuali dell'ufficio tecnico dellaMetropolitana Milanese. Quest’ultimo avevarichiesto l'utilizzo, per la parte relativa alla cera-mica, di un collante a base cementizia a presta-zioni migliorate di tipo C2TE, come specificatodalla norma EN 12004 relativa alla classificazio-ne degli adesivi per ceramica e materiali lapidei.Infatti dal 2000 è in vigore una nuova classifica-zione per gli adesivi e le fugature delle piastrel-le che li differenzia secondo un modello unico alivello europeo indicato nelle norme EN 12004ed EN 12002 (adesivi) ed EN 13888 (fugature).Questo sistema permette agli utilizzatori finalidi classificare facilmente i prodotti secondo illoro campo di impiego e le loro caratteristichetecniche.In base a queste indicazioni la scelta è caduta suuno “storico” adesivo di Mapei: ADESILEX P9*,un adesivo cementizio di classe C2TE a scivola-

1

2

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 1

32 33

mento verticale nullo, tempo aperto allungato e giàampiamente utilizzato dagli stessi posatori che nehanno sempre sottolineato l'estrema praticità e la dutti-lità.L'intervento che ha coinvolto Mapei si è sviluppato suuna superficie totale di circa 22mila metri quadrati e havisto l'incollaggio, sui sottofondi in calcestruzzo esisten-ti, di piastrelle in clinker (formato 32,5x32,5 cm) di colo-re grigio e giallo posate sulle grandi superfici del pianobanchina, del piano rialzato, della zona atrio e sullescale. La posa è stata effettuata con ADESILEX P9* grigio.Nei bagni e nei locali tecnici sono state invece posate, aparete e pavimento, piastrelle in clinker (formato 20x20cm), mentre nei locali che ospitano le caldaie sono stateutilizzate piastrelle in grès rosso.Sia nei bagni che nei locali di servizio la posa è stataeffettuata con l'adesivo cementizio KERASET* bianco.In alcune zone del piano rialzato, quindi più vicine allasuperficie esterna e precisamente negli spicchi di pavi-mento non protetti perché posizionati al di sotto dellegriglie del piano strada, dove si fanno sentire gli effettidelle precipitazioni meteoriche, è stata eseguita perprecauzione, prima della posa della ceramica, l'imper-meabilizzazione del sottofondo.L'intervento è stato eseguito utilizzando la malta

Foto 3 e 4.Le piastrelle in clinker sonostate posate sulle grandisuperfici del pianobanchina, del pianorialzato, della zona atrio esulle scale utilizzandoAdesilex P9 grigio. Invece neilocali tecnici sono stateposate con l'adesivocementizio Keraset.

Foto 5 e 6.Per questo cantiere ilaboratori Ricerca &Sviluppo di Mapei hannotestato Maxifuga, uninnovativo prodotto per lastuccatura delle fughe.

Foto 7.L'intervento per la posa dicirca 3mila metri lineari dipercorsi tattili per nonvedenti, effettuati conl'applicazione di rotoli ingomma, è stato eseguitoutilizzando l'adesivoepossipoliuretanico a duecomponenti Adesilex G19 e,dove era necessario unincollaggio più tenace erapido (ad esempio suibordi della striscia),l'adesivo policloroprenicoAdesilex LP.

Foto 8, 9 e 10.I posatori hanno preferitoutilizzare l'adesivo a doppiaspalmatura Adesilex LPnelle zone dove era richiestauna presa immediata e cheimpedisse agli angoli e aibordi della striscia ingomma di sollevarsi.

Foto 11.Un'immagine delle scale edella banchina a lavoriultimati.

3 4 5 7 8

9

10

6

11

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 3

32 33

mento verticale nullo, tempo aperto allungato e giàampiamente utilizzato dagli stessi posatori che nehanno sempre sottolineato l'estrema praticità e la dutti-lità.L'intervento che ha coinvolto Mapei si è sviluppato suuna superficie totale di circa 22mila metri quadrati e havisto l'incollaggio, sui sottofondi in calcestruzzo esisten-ti, di piastrelle in clinker (formato 32,5x32,5 cm) di colo-re grigio e giallo posate sulle grandi superfici del pianobanchina, del piano rialzato, della zona atrio e sullescale. La posa è stata effettuata con ADESILEX P9* grigio.Nei bagni e nei locali tecnici sono state invece posate, aparete e pavimento, piastrelle in clinker (formato 20x20cm), mentre nei locali che ospitano le caldaie sono stateutilizzate piastrelle in grès rosso.Sia nei bagni che nei locali di servizio la posa è stataeffettuata con l'adesivo cementizio KERASET* bianco.In alcune zone del piano rialzato, quindi più vicine allasuperficie esterna e precisamente negli spicchi di pavi-mento non protetti perché posizionati al di sotto dellegriglie del piano strada, dove si fanno sentire gli effettidelle precipitazioni meteoriche, è stata eseguita perprecauzione, prima della posa della ceramica, l'imper-meabilizzazione del sottofondo.L'intervento è stato eseguito utilizzando la malta

Foto 3 e 4.Le piastrelle in clinker sonostate posate sulle grandisuperfici del pianobanchina, del pianorialzato, della zona atrio esulle scale utilizzandoAdesilex P9 grigio. Invece neilocali tecnici sono stateposate con l'adesivocementizio Keraset.

Foto 5 e 6.Per questo cantiere ilaboratori Ricerca &Sviluppo di Mapei hannotestato Maxifuga, uninnovativo prodotto per lastuccatura delle fughe.

Foto 7.L'intervento per la posa dicirca 3mila metri lineari dipercorsi tattili per nonvedenti, effettuati conl'applicazione di rotoli ingomma, è stato eseguitoutilizzando l'adesivoepossipoliuretanico a duecomponenti Adesilex G19 e,dove era necessario unincollaggio più tenace erapido (ad esempio suibordi della striscia),l'adesivo policloroprenicoAdesilex LP.

Foto 8, 9 e 10.I posatori hanno preferitoutilizzare l'adesivo a doppiaspalmatura Adesilex LPnelle zone dove era richiestauna presa immediata e cheimpedisse agli angoli e aibordi della striscia ingomma di sollevarsi.

Foto 11.Un'immagine delle scale edella banchina a lavoriultimati.

3 4 5 7 8

9

10

6

11

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 3

Nuova stazione del Passante di Porta Vittoria,MilanoAnno di intervento: 2004Committente: Metropolitana MilaneseProgetto: Studio Tecnico Metropolitana Milanese Direzione lavori: Ing. Paolo Galimberti Impresa esecutrice: Ati Gemmo-MattioliImpresa di posa delle piastrelle: Galmarini, Milano;LeonardiImpresa di posa del pavimento in gomma: HappyVisionRivenditore Mapei: Galmarini, MilanoCoordinamento Mapei: Matteo Venturini

SCHEDA TECNICA

34 35

*Prodotti Mapei: i prodotti citati inquesto articolo appartengono allelinee “Prodotti per la posa di pavimen-ti e rivestimenti resilienti, tessili e legno”e “Prodotti per ceramica e materialilapidei”. Le relative schede tecnichesono contenute nel CD “MapeiGlobal Infonet” e nel sito internetwww.mapei.com.Gli adesivi e le fugature sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888.Adesilex P9 (C2TE): adesivo cementizio ad alte presta-zioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo apertoallungato, per piastrelle ceramiche.Adesilex G19: adesivo epossipoliuretanico a 2 compo-nenti per pavimenti in gomma e PVC.Adesilex LP: adesivo policloroprenico in solvente a dop-pia spalmatura.Maxifuga (CG2): malta cementizia ad alte prestazioniper la stuccatura di fughe da 4 a 20 mm di pavimenta-zioni in materiale lapideo o in ceramica ad uso indu-striale e soggette a carichi rilevanti.Keraset (C1): adesivo cementizio per piastrelle cerami-che.Mapelastic: malta cementizia bicomponente elasticaper l'impermeabilizzazione del calcestruzzo e di balconi,terrazze, bagni e piscine.

cementizia bicomponente per l'impermeabiliz-zazione del calcestruzzo MAPELASTIC*.

Un nuovo prodotto per la stuccaturaUn'altra parte fondamentale dell'intervento cheha visto coinvolta Mapei e che ha interessatotutte le zone della banchina, del piano rialzato edell'atrio, è stata l'esecuzione delle stuccaturedelle fughe di circa 10 millimetri di larghezzasulle piastrelle in clinker.Vista l'importanza del lavoro e le esigenze dellesquadre di posa che dovevano rispettare delletempistiche di esecuzione dei lavori moltostretti, Mapei ha realizzato nei propri laboratoridi Ricerca & Sviluppo un'innovativa formulazio-ne di stucco di categoria CG2, quindi una malta

to le zone di entrata della stazione alle zonedella banchina.La posa di questo materiale è stata eseguita uti-lizzando l'adesivo epossipoliuretanico a duecomponenti ADESILEX G19* specifico per laposa all'interno e all'esterno di pavimenti ingomma, pvc, tessili, legno, lamiere metalliche.Nelle zone dove era necessario disporre di unincollaggio non solo immediato ma anche par-ticolarmente tenace per impedire alla striscia digomma di sollevarsi ai bordi e agli angoli, comead esempio all’entrata e all’uscita delle scale, lasquadra di posa ha invece preferito utilizzareanche l'adesivo policloroprenico in solvente adoppia spalmatura ADESILEX LP*.

cementizia migliorata per fugature secondo la normativa EN 13888.Infatti MAXIFUGA*, questo è il nome del prodotto, è stato creato ad hocper la grande cantieristica e le grandi superfici e ha permesso ai posa-tori di poter disporre di un nuovo materiale di eccezionale praticità eversatilità che, secondo quanto loro stessi hanno ripetutamente affer-mato durante tutta l'esecuzione dei lavori, è stato il miglior stucco perfugature mai utilizzato per questo tipo di intervento, estremamentefacile e veloce da stendere e da pulire, particolarmente resistente ecompatto una volta indurito.Il nuovo prodotto permette la stuccatura di fughe da 4 a 20 millimetri dipavimentazioni in materiale lapideo o in ceramica ad uso industrialesoggette a carichi rilevanti; MAXIFUGA* si impasta con il giusto quanti-tativo di acqua e si stende poi con una spatola o, come in questo can-tiere, con una racla in gomma. Tutte caratteristiche molto importanti alfine di garantire un lavoro eseguito a regola d'arte come nel caso del-l'intervento sui pavimenti della stazione di Porta Vittoria, dove i posato-

ri hanno dovuto utilizzare, su espressa richiestadella direzione lavori, un sistema di posa a dop-pia passata.Questo ha permesso che il piano delle fughefosse alla stessa quota e quindi a raso del pianodelle piastrelle. Tutte le superfici in ceramicasono state posate creando dei giunti di frazio-namento, sigillati con profili in pvc prefabbrica-ti e saldati a un cordolino in silicone.

Posa dei rivestimenti in gommaL'intervento per la posa dei rivestimenti ingomma ha visto l'incollaggio di circa 3milametri lineari di percorsi tattili per non vedentieffettuati con l'applicazione di rotoli in gomma(59 centimetri di larghezza) che hanno collega-

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 5

Nuova stazione del Passante di Porta Vittoria,MilanoAnno di intervento: 2004Committente: Metropolitana MilaneseProgetto: Studio Tecnico Metropolitana Milanese Direzione lavori: Ing. Paolo Galimberti Impresa esecutrice: Ati Gemmo-MattioliImpresa di posa delle piastrelle: Galmarini, Milano;LeonardiImpresa di posa del pavimento in gomma: HappyVisionRivenditore Mapei: Galmarini, MilanoCoordinamento Mapei: Matteo Venturini

SCHEDA TECNICA

34 35

*Prodotti Mapei: i prodotti citati inquesto articolo appartengono allelinee “Prodotti per la posa di pavimen-ti e rivestimenti resilienti, tessili e legno”e “Prodotti per ceramica e materialilapidei”. Le relative schede tecnichesono contenute nel CD “MapeiGlobal Infonet” e nel sito internetwww.mapei.com.Gli adesivi e le fugature sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888.Adesilex P9 (C2TE): adesivo cementizio ad alte presta-zioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo apertoallungato, per piastrelle ceramiche.Adesilex G19: adesivo epossipoliuretanico a 2 compo-nenti per pavimenti in gomma e PVC.Adesilex LP: adesivo policloroprenico in solvente a dop-pia spalmatura.Maxifuga (CG2): malta cementizia ad alte prestazioniper la stuccatura di fughe da 4 a 20 mm di pavimenta-zioni in materiale lapideo o in ceramica ad uso indu-striale e soggette a carichi rilevanti.Keraset (C1): adesivo cementizio per piastrelle cerami-che.Mapelastic: malta cementizia bicomponente elasticaper l'impermeabilizzazione del calcestruzzo e di balconi,terrazze, bagni e piscine.

cementizia bicomponente per l'impermeabiliz-zazione del calcestruzzo MAPELASTIC*.

Un nuovo prodotto per la stuccaturaUn'altra parte fondamentale dell'intervento cheha visto coinvolta Mapei e che ha interessatotutte le zone della banchina, del piano rialzato edell'atrio, è stata l'esecuzione delle stuccaturedelle fughe di circa 10 millimetri di larghezzasulle piastrelle in clinker.Vista l'importanza del lavoro e le esigenze dellesquadre di posa che dovevano rispettare delletempistiche di esecuzione dei lavori moltostretti, Mapei ha realizzato nei propri laboratoridi Ricerca & Sviluppo un'innovativa formulazio-ne di stucco di categoria CG2, quindi una malta

to le zone di entrata della stazione alle zonedella banchina.La posa di questo materiale è stata eseguita uti-lizzando l'adesivo epossipoliuretanico a duecomponenti ADESILEX G19* specifico per laposa all'interno e all'esterno di pavimenti ingomma, pvc, tessili, legno, lamiere metalliche.Nelle zone dove era necessario disporre di unincollaggio non solo immediato ma anche par-ticolarmente tenace per impedire alla striscia digomma di sollevarsi ai bordi e agli angoli, comead esempio all’entrata e all’uscita delle scale, lasquadra di posa ha invece preferito utilizzareanche l'adesivo policloroprenico in solvente adoppia spalmatura ADESILEX LP*.

cementizia migliorata per fugature secondo la normativa EN 13888.Infatti MAXIFUGA*, questo è il nome del prodotto, è stato creato ad hocper la grande cantieristica e le grandi superfici e ha permesso ai posa-tori di poter disporre di un nuovo materiale di eccezionale praticità eversatilità che, secondo quanto loro stessi hanno ripetutamente affer-mato durante tutta l'esecuzione dei lavori, è stato il miglior stucco perfugature mai utilizzato per questo tipo di intervento, estremamentefacile e veloce da stendere e da pulire, particolarmente resistente ecompatto una volta indurito.Il nuovo prodotto permette la stuccatura di fughe da 4 a 20 millimetri dipavimentazioni in materiale lapideo o in ceramica ad uso industrialesoggette a carichi rilevanti; MAXIFUGA* si impasta con il giusto quanti-tativo di acqua e si stende poi con una spatola o, come in questo can-tiere, con una racla in gomma. Tutte caratteristiche molto importanti alfine di garantire un lavoro eseguito a regola d'arte come nel caso del-l'intervento sui pavimenti della stazione di Porta Vittoria, dove i posato-

ri hanno dovuto utilizzare, su espressa richiestadella direzione lavori, un sistema di posa a dop-pia passata.Questo ha permesso che il piano delle fughefosse alla stessa quota e quindi a raso del pianodelle piastrelle. Tutte le superfici in ceramicasono state posate creando dei giunti di frazio-namento, sigillati con profili in pvc prefabbrica-ti e saldati a un cordolino in silicone.

Posa dei rivestimenti in gommaL'intervento per la posa dei rivestimenti ingomma ha visto l'incollaggio di circa 3milametri lineari di percorsi tattili per non vedentieffettuati con l'applicazione di rotoli in gomma(59 centimetri di larghezza) che hanno collega-

Over Stazione Porta Vittoria 26-07-2005 9:51 Pagina 5

36

ALLA TRIENNALE MAPEI HA“MILLEPIEDI”

37

turali che una città come Milano suggeriscedi continuo, fanno oggi della Triennale illuogo d'eccellenza dove stili diversi e nuovetendenze si incontrano e, col dare vita asempre nuove suggestioni, tengono alta latensione creativa dell'intera città.

OpenAir Design e la settimana deldesign a MilanoIn attesa di accogliere, a breve, la Collezione

Permanente del Design Italiano, il nucleo centrale del futuro Museo delDesign, alla Triennale proseguono i lavori di restauro e adeguamento del-l'intera struttura. E alle ampie zone già operative rapidamente se neaggiungono di nuove. La frenetica settimana in cui Milano è stata laCapitale del Design (13-18 aprile) è stata l'occasione per inaugurare il gran-de giardino della Triennale. Quest'area, che una volta costituiva l'ingressoprincipale al palazzo progettato da Giovanni Muzio, risulta già nobilitatadalla presenza di una importante installazione artistica:“I bagni misteriosi”di Giorgio de Chirico. In questo contesto la rivista Interni - il Magazine delDesign - per festeggiare i suoi primi 50 anni e per rendere omaggio allaTriennale, futura sede del Museo del Design Italiano,si è fatta promotrice diun intervento inteso a qualificare in modo permanente il grande giardinodella nota istituzione milanese. In collaborazione con una serie di aziendeleader, tra le quali c'è Mapei, e coinvolgendo noti designer internazionali, èstato realizzato un percorso architettonico costituito da una serie di scultu-re di design con l'intento di attualizzare l'immagine e l'uso del giardino.Nove designer (Ron Arad, Aldo Cibic, Toyo Ito, Toshiyuki Kita, Piero Lissoni,Jean Marie Massaud, Alessandro e Francesco Mendini, Fabio Novembre eEttore Sottsass) appartenenti a diverse generazioni progettuali, ma acco-

L'OPERA DI ALDO CIBIC,REALIZZATA CON IL CONTRIBUTODI MAPEI E MARAZZI,NEL GIARDINO RIAPERTODELLA TRIENNALE.

Aldo Cibic, studioCibic e Partners diMilano.La Triennale di Milano

La Triennale di Milano, sorta a Monza nel 1923come Biennale delle arti decorative, dal 1933 hasede a Milano nel Palazzo dell'Arte. Progettato daGiovanni Muzio e costruito tra l'autunno del 1931e la primavera del 1933, è stato recentementerestaurato e, da un paio d'anni a questa parte, stavivendo una seconda giovinezza. Concepito dalprogettista come contenitore estremamente fles-sibile, rappresenta un organismo polifunzionaleinnovativo per l'epoca in cui fu progettato.In una posizione privilegiata, a due passi dal cen-tro e immersa nel verde del Parco Sempione, laTriennale si è rinnovata senza perdere le peculiari-tà di sito culturale destinato, fin dalle sue origini,all'esposizione di opere d'arte moderna.Nata come panoramica delle arti decorative eindustriali moderne, con l'intento di stimolare ilrapporto tra industria, settori produttivi e artiapplicate, la Triennale si è ben presto rivelata spec-chio della cultura artistica e architettonica in Italiae una delle maggiori sedi di confronto fra le ten-denze emergenti.Arte, design, architettura, artigianato, arti applica-te e moda:sono questi,oggi come ieri, i grandi set-tori ospitati alla Triennale. Sono in pratica i com-parti che contraddistinguono Milano e che laidentificano con quanto di meglio la creatività ita-liana esporta nel mondo.Una fitta programmazione di eventi durante tuttoil corso dell'anno e in linea con le aspettative cul-

Over Triennale 26-07-2005 9:53 Pagina 1

36

ALLA TRIENNALE MAPEI HA“MILLEPIEDI”

37

turali che una città come Milano suggeriscedi continuo, fanno oggi della Triennale illuogo d'eccellenza dove stili diversi e nuovetendenze si incontrano e, col dare vita asempre nuove suggestioni, tengono alta latensione creativa dell'intera città.

OpenAir Design e la settimana deldesign a MilanoIn attesa di accogliere, a breve, la Collezione

Permanente del Design Italiano, il nucleo centrale del futuro Museo delDesign, alla Triennale proseguono i lavori di restauro e adeguamento del-l'intera struttura. E alle ampie zone già operative rapidamente se neaggiungono di nuove. La frenetica settimana in cui Milano è stata laCapitale del Design (13-18 aprile) è stata l'occasione per inaugurare il gran-de giardino della Triennale. Quest'area, che una volta costituiva l'ingressoprincipale al palazzo progettato da Giovanni Muzio, risulta già nobilitatadalla presenza di una importante installazione artistica:“I bagni misteriosi”di Giorgio de Chirico. In questo contesto la rivista Interni - il Magazine delDesign - per festeggiare i suoi primi 50 anni e per rendere omaggio allaTriennale, futura sede del Museo del Design Italiano,si è fatta promotrice diun intervento inteso a qualificare in modo permanente il grande giardinodella nota istituzione milanese. In collaborazione con una serie di aziendeleader, tra le quali c'è Mapei, e coinvolgendo noti designer internazionali, èstato realizzato un percorso architettonico costituito da una serie di scultu-re di design con l'intento di attualizzare l'immagine e l'uso del giardino.Nove designer (Ron Arad, Aldo Cibic, Toyo Ito, Toshiyuki Kita, Piero Lissoni,Jean Marie Massaud, Alessandro e Francesco Mendini, Fabio Novembre eEttore Sottsass) appartenenti a diverse generazioni progettuali, ma acco-

L'OPERA DI ALDO CIBIC,REALIZZATA CON IL CONTRIBUTODI MAPEI E MARAZZI,NEL GIARDINO RIAPERTODELLA TRIENNALE.

Aldo Cibic, studioCibic e Partners diMilano.La Triennale di Milano

La Triennale di Milano, sorta a Monza nel 1923come Biennale delle arti decorative, dal 1933 hasede a Milano nel Palazzo dell'Arte. Progettato daGiovanni Muzio e costruito tra l'autunno del 1931e la primavera del 1933, è stato recentementerestaurato e, da un paio d'anni a questa parte, stavivendo una seconda giovinezza. Concepito dalprogettista come contenitore estremamente fles-sibile, rappresenta un organismo polifunzionaleinnovativo per l'epoca in cui fu progettato.In una posizione privilegiata, a due passi dal cen-tro e immersa nel verde del Parco Sempione, laTriennale si è rinnovata senza perdere le peculiari-tà di sito culturale destinato, fin dalle sue origini,all'esposizione di opere d'arte moderna.Nata come panoramica delle arti decorative eindustriali moderne, con l'intento di stimolare ilrapporto tra industria, settori produttivi e artiapplicate, la Triennale si è ben presto rivelata spec-chio della cultura artistica e architettonica in Italiae una delle maggiori sedi di confronto fra le ten-denze emergenti.Arte, design, architettura, artigianato, arti applica-te e moda:sono questi,oggi come ieri, i grandi set-tori ospitati alla Triennale. Sono in pratica i com-parti che contraddistinguono Milano e che laidentificano con quanto di meglio la creatività ita-liana esporta nel mondo.Una fitta programmazione di eventi durante tuttoil corso dell'anno e in linea con le aspettative cul-

Over Triennale 26-07-2005 9:53 Pagina 1

3938

munati da un forte spessore di sperimentazioneprogettuale, hanno realizzato per il giardino dellaTriennale oggetti-sculture che, nella loro diversitàdi forme e materiali, hanno interpretato il tema delrelax e del lavoro all'aria aperta.OpenAir Design, la mostra-evento organizzata daInterni, è stato dunque un evento concreto e sim-bolico allo stesso tempo.E' un segno permanente sulla città, realizzato conopere che resteranno a testimonianza del miglioredesign italiano e internazionale.

Per sempre alla TriennaleMapei è nata e si è sviluppata a Milano ed è forte evitale il rapporto che la lega alla sua città. Per que-sto motivo non vi sono state incertezze nell'aderi-re a un'iniziativa come questa che si impegnava, aldi là dell'importante momento legato alla settima-na del design, a creare qualche cosa di nuovo cherimanesse poi in modo duraturo ad abbellire unluogo-emblema dell'intelligenza, della creatività edell'innovazione milanese.Una, tra le nove opere permanenti presentate nelgrande giardino della Triennale, è stata realizzata,infatti, con la collaborazione di Mapei, che ha ade-rito in qualità di sponsor tecnico a OpenAir Designinsieme a Marazzi Group.L'opera progettata da Aldo Cibic, uno dei più notidesigner italiani, è una grande panca nera confughe blu elettrico, volutamente over-size, fuoriscala così da far sembrare chi vi si siede piccolocome un bambino.Questa lunga panca monoliticacon i piedi sfalsati che sembra camminare si chia-ma, non a caso, Millepiedi e, come nell'intenzionedel suo progettista, si inserisce come elemento distacco in un contesto naturale dove prevalgono icolori dell'erba e dei fiori. Vuole essere, secondoAldo Cibic, nello stesso momento un oggettoarchitettonico e ironico che resista al tempo e neltempo. L'intervento di Mapei nella realizzazione diquest'opera si è sviluppato in tre distinte fasi:- l'impermeabilizzazione della struttura conMAPELASTIC,malta cementizia bicomponente ela-stica per impermeabilizzazioni e incollaggi imper-meabili;- la posa delle piastrelle in gres porcellanato 15x15del Gruppo Marazzi con ELASTORAPID, adesivocementizio bicomponente altamente deformabilea elevate prestazioni, con tempo aperto allungato,a presa e idratazione rapida e a scivolamento ver-ticale nullo;- la stuccatura delle piastrelle con KERAPOXY,malta epossidica antiacida a due componenti perla stuccatura di fughe con larghezza minima di 3mm.Il Millepiedi di Aldo Cibic realizzato con i prodottiMapei è stato concepito per durare nel tempo edessere utilizzato da tutti.E' una sorta di collaudo tecnico senza limiti ditempo, per testare la validità dei materiali e deiprodotti utilizzati. E', per Mapei, una “pubblicitàpermanente” che consente di vedere da vicino etoccare con mano l'efficacia dell'utilizzo combina-to dei alcuni dei suoi più innovativi prodotti.

Come è stato realizzato il Millepiedia cura di Paolo Giglio, Assistenza Tecnica Mapei

Le aziende che hanno contribuito a realizzare ilMillepiedi progettato da Aldo Cibic sono state Mapei eMarazzi Group.Quest'ultima ha fornito il rivestimento in gres porcellana-to Marlit (piastrelle 15x15), mentre Mapei ha provvedutoai materiali per l'impermeabilizzazione, la posa e la stuc-catura del gres porcellanato.L'intelaiatura della struttura portante dell'opera è statarealizzata in metallo e quindi interamente rivestita conmultistrato marino.La struttura, originariamente suddivisa in tre moduli, èstata assemblata e imbullonata in loco, dopo di che si èproceduto alla sua totale impermeabilizzazione utilizzan-do MAPELASTIC (una malta cementizia bicomponenteelastica, in grado di di preservare e proteggere nel tempola struttura da qualsiasi agente atmosferico).MAPELASTIC è stato posto in opera mediante stesura aspatola, in uno spessore medio di 2 mm, armato con retein fibra di vetro resistente agli alcali con maglia di 4x4,5mm. Questo sistema di armatura di rinforzo garantisceall'impermeabilizzazione di assecondare i movimentiflessionali della struttura ed è in grado, quindi, di assorbi-re, senza lacerarsi, anche le tensioni del manufatto.Su MAPELASTIC, la posa del gres porcellanato Marlit èstata eseguita con ELASTORAPID, l'adesivo cementiziobicomponente Mapei altamente deformabile, a presa eidratazione rapida.ELASTORAPID è un eccellente sistema adesivo a scivola-mento verticale nullo ed è di classe C2FTE/S2 (secondo lenorme EN 12004 ed EN 12002). Il tempo aperto allunga-to di ELASTORAPID ha consentito agli applicatori un'otti-male gestione del cantiere (registrabilità durante le fasi diposa), garantendo, nel contempo, un tempo di idratazio-ne rapida.Infatti, a lavoro di posa ultimato e solo dopo 24 ore, si èproceduto alla stuccatura con KERAPOXY, la malta epos-sidica bicomponente antiacida per le fughe.Le qualità di KERAPOXY permettono alla fuga di esseretotalmente impermeabile e di mantenere un'eccellenteresistenza meccanica.Per il Millepiedi, che è stato pensato per durare neltempo nel Giardino della Triennale, questi requisiti strut-turali ed estetici erano assolutamente indispensabili.La stuccatura con KERAPOXY, infatti, effettuata ottimiz-zando la planarità con le piastrelle posate, ha permessodi ottenere un piano unico senza dentellature e dislivelli,amalgamando e fondendo in un unico monolite l'operad'arte progettata da Aldo Cibic.Un Millepiedi “forte e bello” grazie a Mapei e ai suoi pro-dotti.Nella foto a lato, da sinistra

Aldo Cibic, progettista delMillepiedi; Manuela Corradini,Comunicazione e RelazioniEsterne Marazzi Group;Claudio Panichi, DirettoreCentrale Commerciale MarazziGroup; Claudio Monari,Coordinatore MarketingMarazzi Group; AdrianaSpazzoli, ResponsabileMarketing e ComunicazioneMapei e Anna Calcaterra,Relazioni Esterne Mapei.

Over Triennale 26-07-2005 9:53 Pagina 3

3938

munati da un forte spessore di sperimentazioneprogettuale, hanno realizzato per il giardino dellaTriennale oggetti-sculture che, nella loro diversitàdi forme e materiali, hanno interpretato il tema delrelax e del lavoro all'aria aperta.OpenAir Design, la mostra-evento organizzata daInterni, è stato dunque un evento concreto e sim-bolico allo stesso tempo.E' un segno permanente sulla città, realizzato conopere che resteranno a testimonianza del miglioredesign italiano e internazionale.

Per sempre alla TriennaleMapei è nata e si è sviluppata a Milano ed è forte evitale il rapporto che la lega alla sua città. Per que-sto motivo non vi sono state incertezze nell'aderi-re a un'iniziativa come questa che si impegnava, aldi là dell'importante momento legato alla settima-na del design, a creare qualche cosa di nuovo cherimanesse poi in modo duraturo ad abbellire unluogo-emblema dell'intelligenza, della creatività edell'innovazione milanese.Una, tra le nove opere permanenti presentate nelgrande giardino della Triennale, è stata realizzata,infatti, con la collaborazione di Mapei, che ha ade-rito in qualità di sponsor tecnico a OpenAir Designinsieme a Marazzi Group.L'opera progettata da Aldo Cibic, uno dei più notidesigner italiani, è una grande panca nera confughe blu elettrico, volutamente over-size, fuoriscala così da far sembrare chi vi si siede piccolocome un bambino.Questa lunga panca monoliticacon i piedi sfalsati che sembra camminare si chia-ma, non a caso, Millepiedi e, come nell'intenzionedel suo progettista, si inserisce come elemento distacco in un contesto naturale dove prevalgono icolori dell'erba e dei fiori. Vuole essere, secondoAldo Cibic, nello stesso momento un oggettoarchitettonico e ironico che resista al tempo e neltempo. L'intervento di Mapei nella realizzazione diquest'opera si è sviluppato in tre distinte fasi:- l'impermeabilizzazione della struttura conMAPELASTIC,malta cementizia bicomponente ela-stica per impermeabilizzazioni e incollaggi imper-meabili;- la posa delle piastrelle in gres porcellanato 15x15del Gruppo Marazzi con ELASTORAPID, adesivocementizio bicomponente altamente deformabilea elevate prestazioni, con tempo aperto allungato,a presa e idratazione rapida e a scivolamento ver-ticale nullo;- la stuccatura delle piastrelle con KERAPOXY,malta epossidica antiacida a due componenti perla stuccatura di fughe con larghezza minima di 3mm.Il Millepiedi di Aldo Cibic realizzato con i prodottiMapei è stato concepito per durare nel tempo edessere utilizzato da tutti.E' una sorta di collaudo tecnico senza limiti ditempo, per testare la validità dei materiali e deiprodotti utilizzati. E', per Mapei, una “pubblicitàpermanente” che consente di vedere da vicino etoccare con mano l'efficacia dell'utilizzo combina-to dei alcuni dei suoi più innovativi prodotti.

Come è stato realizzato il Millepiedia cura di Paolo Giglio, Assistenza Tecnica Mapei

Le aziende che hanno contribuito a realizzare ilMillepiedi progettato da Aldo Cibic sono state Mapei eMarazzi Group.Quest'ultima ha fornito il rivestimento in gres porcellana-to Marlit (piastrelle 15x15), mentre Mapei ha provvedutoai materiali per l'impermeabilizzazione, la posa e la stuc-catura del gres porcellanato.L'intelaiatura della struttura portante dell'opera è statarealizzata in metallo e quindi interamente rivestita conmultistrato marino.La struttura, originariamente suddivisa in tre moduli, èstata assemblata e imbullonata in loco, dopo di che si èproceduto alla sua totale impermeabilizzazione utilizzan-do MAPELASTIC (una malta cementizia bicomponenteelastica, in grado di di preservare e proteggere nel tempola struttura da qualsiasi agente atmosferico).MAPELASTIC è stato posto in opera mediante stesura aspatola, in uno spessore medio di 2 mm, armato con retein fibra di vetro resistente agli alcali con maglia di 4x4,5mm. Questo sistema di armatura di rinforzo garantisceall'impermeabilizzazione di assecondare i movimentiflessionali della struttura ed è in grado, quindi, di assorbi-re, senza lacerarsi, anche le tensioni del manufatto.Su MAPELASTIC, la posa del gres porcellanato Marlit èstata eseguita con ELASTORAPID, l'adesivo cementiziobicomponente Mapei altamente deformabile, a presa eidratazione rapida.ELASTORAPID è un eccellente sistema adesivo a scivola-mento verticale nullo ed è di classe C2FTE/S2 (secondo lenorme EN 12004 ed EN 12002). Il tempo aperto allunga-to di ELASTORAPID ha consentito agli applicatori un'otti-male gestione del cantiere (registrabilità durante le fasi diposa), garantendo, nel contempo, un tempo di idratazio-ne rapida.Infatti, a lavoro di posa ultimato e solo dopo 24 ore, si èproceduto alla stuccatura con KERAPOXY, la malta epos-sidica bicomponente antiacida per le fughe.Le qualità di KERAPOXY permettono alla fuga di esseretotalmente impermeabile e di mantenere un'eccellenteresistenza meccanica.Per il Millepiedi, che è stato pensato per durare neltempo nel Giardino della Triennale, questi requisiti strut-turali ed estetici erano assolutamente indispensabili.La stuccatura con KERAPOXY, infatti, effettuata ottimiz-zando la planarità con le piastrelle posate, ha permessodi ottenere un piano unico senza dentellature e dislivelli,amalgamando e fondendo in un unico monolite l'operad'arte progettata da Aldo Cibic.Un Millepiedi “forte e bello” grazie a Mapei e ai suoi pro-dotti.Nella foto a lato, da sinistra

Aldo Cibic, progettista delMillepiedi; Manuela Corradini,Comunicazione e RelazioniEsterne Marazzi Group;Claudio Panichi, DirettoreCentrale Commerciale MarazziGroup; Claudio Monari,Coordinatore MarketingMarazzi Group; AdrianaSpazzoli, ResponsabileMarketing e ComunicazioneMapei e Anna Calcaterra,Relazioni Esterne Mapei.

Over Triennale 26-07-2005 9:53 Pagina 3

4140

Si è chiusa con successo la XII edizione del Salone delRestauro e della Conservazione dei Beni Culturali eAmbientali, l'appuntamento del settore più importan-

te d'Europa, tenutasi nei Padiglioni di Ferrarafiera dal 7 al 10aprile.Quest'anno i visitatori sono stati oltre 28.000, con un incre-mento del 2,8% rispetto a quelli dello scorso anno. Non soloesperti del settore, restauratori, operatori d'azienda, sovrin-tendenti, direttori museali, ma anche un vasto pubblico:appassionati, professori e tanti giovani che hanno affollatogli stand e fatto registrare il tutto esaurito in molti convegnie incontri tecnici.Quattro intense giornate con 10 mostre, 32 convegni, 83incontri tecnici e 290 espositori hanno offerto una panora-mica quanto mai ampia e diversificata sul restauro e sullaconservazione dei beni culturali. Si è confermato come l'ap-puntamento più importante a livello nazionale, per un set-tore che sta sdoganando il Restauro da un ambito tradizio-nalmente umanistico e rivelando grandi opportunità di trai-no del settore tecnico-scientifico.Nei Padiglioni commerciali produttori italiani e stranierihanno a loro volta presentato i materiali e le tecniche piùinnovative al servizio dei Beni Culturali; ricercatori e studio-si hanno affrontato in convegni e tavole rotonde problema-tiche e temi d'attualità.Altro motivo di attrazione sono state le mostre culturali, chehanno permesso di scoprire alcuni dei più recenti e presti-giosi restauri, come quello del Teatro alla Scala (foto in alto),che ha visto protagonista Mapei, o del Camerino diAlabastro di Alfonso I d'Este, conservato al Museodell'Hermitage di San Pietroburgo.Un punto di forza del Salone è stata la presenza dei trenta-cinque delegati provenienti da quattro paesi delMediterraneo (Egitto, Grecia, Siria, Turchia) e dal Cile invitati,

con il contributo dell'ICE - Istituto per il Commercio conEstero, per conoscere le aziende italiane, il loro know-how estabilire interessanti contatti commerciali.

Mapei al SaloneMapei, in questa importante manifestazione, ha presentatotutti i sistemi di prodotto dedicati al restauro e alla conser-vazione degli edifici storici e ha fatto conoscere, a un pub-blico di specialisti del settore, i recenti e prestigiosi lavorirealizzati con il suo contributo.Quattro lastre a pavimento, ciascuna illuminata da unocchio di bue, sono servite per mettere in risalto i prodotti egli innovativi sistemi Mapei per la posa del legno, delmarmo, del cotto e della ceramica. Altre due lastre hannoefficacemente illustrato le qualità e i modi d'utilizzo diUltratop System e di Mapefloor System.

In evidenza, nella parte interna dello stand, i due sistemiMapei espressamente dedicati al restauro: Mape-Antique eMapewood System. Il primo per deumidificare e consolida-re le murature e gli intonaci, il secondo per restaurare lestrutture lignee.Sono state numerose le referenze presentate da Mapei infiera. Grandi pannelli fotografici hanno messo in evidenzagli importanti interventi di restauro che hanno impegnatoMapei: il Colosseo e la Domus Aurea a Roma, Palazzo Melli ela Basilica a Ferrara, la diga e Mulino Stucky a Venezia.A due grandi restauri di successo, realizzati con il contributodi uomini e prodotti Mapei, è stato dato particolare risalto: ilGrattacielo Pirelli e la Scala di Milano.E proprio al restauro e alla ristrutturazione del Teatro allascala di Milano è stata dedicata, all'interno della manifesta-zione, una suggestiva mostra.

Promossa dal Comune di Milano e ideata e curata dall'archi-tetto Elisabetta Fabbri, la mostra è servita per non cancella-re del tutto le “tracce” del lavoro, per raccontare cosa non èpiù visibile nel nuovo volto del Teatro, la diligenza con cuisono stati eseguiti i lavori e le tecnologie adottate. Un gran-de pannello ha qui illustrato le modalità e i prodotti Mapeiutilizzati in questo ormai celebre cantiere.Se Valery affermava che portare a termine un'opera signifi-ca far sparire tutto ciò che rivela o suggerisce il procedi-mento di fabbricazione, l'operazione di mettere in luce levarie fasi del lavoro compiuto ha invece, in casi come questi,l'intento contrario di porre l'accento e di non far dimentica-re gli strumenti e le metodologie che sono stati utilizzati.Per Mapei, l'indagine e il costante monitoraggio di ogni fasedei restauri in cui è coinvolta, è un preciso dovere che per-mette all'azienda di soddisfare anche le richieste più com-plesse. E', inoltre, una sollecitazione che consente di formu-lare e realizzare prodotti sempre più innovativi partendoproprio dai casi concreti più difficili.E se il risultato finale è tale che l'attenzione non è catturatadagli strumenti e dai procedimenti che sono serviti per rag-giungerlo, molte volte questo è dovuto non solo alla bontàdel progetto da cui si è partiti, ma anche alla validità dei pro-dotti che sono stati utilizzati.Per questo Mapei è chiamata a operare in tutti i più impor-tanti cantieri del mondo. Ed è per tale ragione che i suoi pro-dotti si evolvono di continuo.Mettere in luce l'esperienza e l'innovazione e far compren-dere come si possono coniugare. E'questo, infine, il sensoche Mapei ha voluto dare alla sua partecipazione a questaimportante manifestazione dedicata al restauro.

Il prossimo appuntamento con il Salone del Restauro è fis-sato dal 30 marzo al 2 aprile 2006. Sarà la XIII edizione.

Over Restauro 26-07-2005 9:39 Pagina 1

4140

Si è chiusa con successo la XII edizione del Salone delRestauro e della Conservazione dei Beni Culturali eAmbientali, l'appuntamento del settore più importan-

te d'Europa, tenutasi nei Padiglioni di Ferrarafiera dal 7 al 10aprile.Quest'anno i visitatori sono stati oltre 28.000, con un incre-mento del 2,8% rispetto a quelli dello scorso anno. Non soloesperti del settore, restauratori, operatori d'azienda, sovrin-tendenti, direttori museali, ma anche un vasto pubblico:appassionati, professori e tanti giovani che hanno affollatogli stand e fatto registrare il tutto esaurito in molti convegnie incontri tecnici.Quattro intense giornate con 10 mostre, 32 convegni, 83incontri tecnici e 290 espositori hanno offerto una panora-mica quanto mai ampia e diversificata sul restauro e sullaconservazione dei beni culturali. Si è confermato come l'ap-puntamento più importante a livello nazionale, per un set-tore che sta sdoganando il Restauro da un ambito tradizio-nalmente umanistico e rivelando grandi opportunità di trai-no del settore tecnico-scientifico.Nei Padiglioni commerciali produttori italiani e stranierihanno a loro volta presentato i materiali e le tecniche piùinnovative al servizio dei Beni Culturali; ricercatori e studio-si hanno affrontato in convegni e tavole rotonde problema-tiche e temi d'attualità.Altro motivo di attrazione sono state le mostre culturali, chehanno permesso di scoprire alcuni dei più recenti e presti-giosi restauri, come quello del Teatro alla Scala (foto in alto),che ha visto protagonista Mapei, o del Camerino diAlabastro di Alfonso I d'Este, conservato al Museodell'Hermitage di San Pietroburgo.Un punto di forza del Salone è stata la presenza dei trenta-cinque delegati provenienti da quattro paesi delMediterraneo (Egitto, Grecia, Siria, Turchia) e dal Cile invitati,

con il contributo dell'ICE - Istituto per il Commercio conEstero, per conoscere le aziende italiane, il loro know-how estabilire interessanti contatti commerciali.

Mapei al SaloneMapei, in questa importante manifestazione, ha presentatotutti i sistemi di prodotto dedicati al restauro e alla conser-vazione degli edifici storici e ha fatto conoscere, a un pub-blico di specialisti del settore, i recenti e prestigiosi lavorirealizzati con il suo contributo.Quattro lastre a pavimento, ciascuna illuminata da unocchio di bue, sono servite per mettere in risalto i prodotti egli innovativi sistemi Mapei per la posa del legno, delmarmo, del cotto e della ceramica. Altre due lastre hannoefficacemente illustrato le qualità e i modi d'utilizzo diUltratop System e di Mapefloor System.

In evidenza, nella parte interna dello stand, i due sistemiMapei espressamente dedicati al restauro: Mape-Antique eMapewood System. Il primo per deumidificare e consolida-re le murature e gli intonaci, il secondo per restaurare lestrutture lignee.Sono state numerose le referenze presentate da Mapei infiera. Grandi pannelli fotografici hanno messo in evidenzagli importanti interventi di restauro che hanno impegnatoMapei: il Colosseo e la Domus Aurea a Roma, Palazzo Melli ela Basilica a Ferrara, la diga e Mulino Stucky a Venezia.A due grandi restauri di successo, realizzati con il contributodi uomini e prodotti Mapei, è stato dato particolare risalto: ilGrattacielo Pirelli e la Scala di Milano.E proprio al restauro e alla ristrutturazione del Teatro allascala di Milano è stata dedicata, all'interno della manifesta-zione, una suggestiva mostra.

Promossa dal Comune di Milano e ideata e curata dall'archi-tetto Elisabetta Fabbri, la mostra è servita per non cancella-re del tutto le “tracce” del lavoro, per raccontare cosa non èpiù visibile nel nuovo volto del Teatro, la diligenza con cuisono stati eseguiti i lavori e le tecnologie adottate. Un gran-de pannello ha qui illustrato le modalità e i prodotti Mapeiutilizzati in questo ormai celebre cantiere.Se Valery affermava che portare a termine un'opera signifi-ca far sparire tutto ciò che rivela o suggerisce il procedi-mento di fabbricazione, l'operazione di mettere in luce levarie fasi del lavoro compiuto ha invece, in casi come questi,l'intento contrario di porre l'accento e di non far dimentica-re gli strumenti e le metodologie che sono stati utilizzati.Per Mapei, l'indagine e il costante monitoraggio di ogni fasedei restauri in cui è coinvolta, è un preciso dovere che per-mette all'azienda di soddisfare anche le richieste più com-plesse. E', inoltre, una sollecitazione che consente di formu-lare e realizzare prodotti sempre più innovativi partendoproprio dai casi concreti più difficili.E se il risultato finale è tale che l'attenzione non è catturatadagli strumenti e dai procedimenti che sono serviti per rag-giungerlo, molte volte questo è dovuto non solo alla bontàdel progetto da cui si è partiti, ma anche alla validità dei pro-dotti che sono stati utilizzati.Per questo Mapei è chiamata a operare in tutti i più impor-tanti cantieri del mondo. Ed è per tale ragione che i suoi pro-dotti si evolvono di continuo.Mettere in luce l'esperienza e l'innovazione e far compren-dere come si possono coniugare. E'questo, infine, il sensoche Mapei ha voluto dare alla sua partecipazione a questaimportante manifestazione dedicata al restauro.

Il prossimo appuntamento con il Salone del Restauro è fis-sato dal 30 marzo al 2 aprile 2006. Sarà la XIII edizione.

Over Restauro 26-07-2005 9:39 Pagina 1

4342

INFILTRAZIONI

DD''ACQUA PIOVANA E

DANNI PROVOCATI

DALLE RADICIDALLE RADICI

PENETRATE IN

PROFONDITÀ HANNO

MESSO IN PERICOLO

LA RESIDENZA

DELL''IMPERATORE

ROMANOOMANO NNERONEERONE

CONSIDERATA UNACONSIDERATA UNA

DELLE MERAVIGLIE

DELL'ANTICHITÀ.

La Domus Aurea, letteralmente laa Domus Aurea, letteralmente lacasa d'oro, fu fatta costruire dacasa d'oro, fu fatta costruire daNerone dopo l'incendio di RomaNerone dopo l'incendio di Roma

del 64 d.C. (del quale fu accusato, pro-del 64 d.C. (del quale fu accusato, pro-babilmente a torto, di essere l'autore)babilmente a torto, di essere l'autore)per diventare residenza imperiale. Lanovità di questo edificio commissio-nato agli architetti Severo e Celere stanella scala grandiosa della sua realiz-zazione e nel fatto che il complessooccupasse il cuore della città.L'insieme di edifici e giardini, rimasto

modo da permettere la caduta di fiorimodo da permettere la caduta di fiorie profumi. La Domus Aurea, grazie aininfei, alle cascate, alle stanze affresca-te e al salone centrale con le raffigura-te e al salone centrale con le raffigura-zioni del sole e dei pianeti in movi-mento, insieme alle piramidi d'Egitto,mento, insieme alle piramidi d'Egitto,era considerata a ragione una dellemaggiori attrazioni dell'antichità. Allamorte di Nerone nel 68 d.C. purtroppo,a causa dell'impopolarità dell'impera-tore, la Domus Aurea fu in partedistrutta e in parte utilizzata come

La Domus Aurea in unaincisione di G. Lauro (1637).

Le foto pubblicate inquesto articolo sonotratte dal libro “Domus Aurea”di Electa, chedi Electa, cheringraziamo.Le immagini relativeall’esecuzione dei lavori sono invece staterealizzate da PinoMancini.

incompiuto a causa della morte diincompiuto a causa della morte diNerone, era imponente e si estendevaNerone, era imponente e si estendevadal colle Palatino all'Esquilino. LaDomus vera e propria era divisa da unDomus vera e propria era divisa da ungrande cortile trapezoidale in duezone: la parte occidentale era adibitazone: la parte occidentale era adibitaad abitazione, mentre quella orientalead abitazione, mentre quella orientaleera riservata ai ricevimenti. Lo storicoera riservata ai ricevimenti. Lo storicoSvetonio nel “De vitae Cesarum”scrive-Svetonio nel “De vitae Cesarum”scrive-va che nel vestibolo della casa potevaentrare addirittura una statua colossa-le alta 120 piedi a immagine di Nerone

e l'ampiezza della Domus era tale dae l'ampiezza della Domus era tale dapoter includere tre portici lunghi unpoter includere tre portici lunghi unmiglio e uno stagno circondato dagrandi edifici. Alcune delle 150 stanzegrandi edifici. Alcune delle 150 stanzeavevano le pareti coperte d'oro, deco-avevano le pareti coperte d'oro, deco-rate con gemme e conchiglie. Inoltre larate con gemme e conchiglie. Inoltre ladecorazione interna comprendevadecorazione interna comprendevaanche lastre di marmi policromi suianche lastre di marmi policromi suipavimenti e le pareti, provenienti dallepavimenti e le pareti, provenienti dallecave di Grecia, Asia Minore e Africa e lesale da pranzo avevano soffitti copertidi lastre d'avorio mobili e forate in

fondamenta per la costruzione delleterme di Traiano.Esperti e architetti da anni mettevanoin guardia le autorità preposte sullasituazione delle volte della Domussituazione delle volte della DomusAurea minacciate dalle infiltrazionid'acqua e dal pericolo dell'umiditàd'acqua e dal pericolo dell'umiditàrisalente dai sotterranei. In passato perovviare al problema e per ventilare gliovviare al problema e per ventilare gliambienti furono aperte una trentina dbocchette di aerazione. Purtroppo ilrimedio fu peggiore del male, in quan-to la ventilazione non solo attirava insuperficie l'acqua dei muri, ma anche isali in essa disciolti che si cristallizzava-no sugli affreschi. Inoltre le correntid'aria veicolavano nei sotterranei pul-d'aria veicolavano nei sotterranei pul-viscolo inquinante accelerando i pro-cessi di degrado. Fu deciso allora disigillare tutte le aperture, tra cui ilgrande “occhio”aperto in mezzo al sof-fitto della Sala Ottagona, per nonlasciare passare pioggia e vento. Nelgiugno 1999 la residenza imperiale fugiugno 1999 la residenza imperiale furiaperta al pubblico dopo una lungachiusura per restauro avvenuta neglianni Ottanta. Nel maggio 2001 però,anni Ottanta. Nel maggio 2001 però,durante un lungo periodo di pioggia,crollò una porzione di muratura stac-crollò una porzione di muratura stac-catasi dalla volta del CortilePentagonale, cioè in una parte dellastruttura costruita da Traiano, a fiancodel palazzo di Nerone, e non nella SalaOttagona, come sembrava all'inizio. Ildistacco, causato non solo dalle piog-

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:15 Pagina 1

4342

INFILTRAZIONI

DD''ACQUA PIOVANA E

DANNI PROVOCATI

DALLE RADICIDALLE RADICI

PENETRATE IN

PROFONDITÀ HANNO

MESSO IN PERICOLO

LA RESIDENZA

DELL''IMPERATORE

ROMANOOMANO NNERONEERONE

CONSIDERATA UNACONSIDERATA UNA

DELLE MERAVIGLIE

DELL'ANTICHITÀ.

La Domus Aurea, letteralmente laa Domus Aurea, letteralmente lacasa d'oro, fu fatta costruire dacasa d'oro, fu fatta costruire daNerone dopo l'incendio di RomaNerone dopo l'incendio di Roma

del 64 d.C. (del quale fu accusato, pro-del 64 d.C. (del quale fu accusato, pro-babilmente a torto, di essere l'autore)babilmente a torto, di essere l'autore)per diventare residenza imperiale. Lanovità di questo edificio commissio-nato agli architetti Severo e Celere stanella scala grandiosa della sua realiz-zazione e nel fatto che il complessooccupasse il cuore della città.L'insieme di edifici e giardini, rimasto

modo da permettere la caduta di fiorimodo da permettere la caduta di fiorie profumi. La Domus Aurea, grazie aininfei, alle cascate, alle stanze affresca-te e al salone centrale con le raffigura-te e al salone centrale con le raffigura-zioni del sole e dei pianeti in movi-mento, insieme alle piramidi d'Egitto,mento, insieme alle piramidi d'Egitto,era considerata a ragione una dellemaggiori attrazioni dell'antichità. Allamorte di Nerone nel 68 d.C. purtroppo,a causa dell'impopolarità dell'impera-tore, la Domus Aurea fu in partedistrutta e in parte utilizzata come

La Domus Aurea in unaincisione di G. Lauro (1637).

Le foto pubblicate inquesto articolo sonotratte dal libro “Domus Aurea”di Electa, chedi Electa, cheringraziamo.Le immagini relativeall’esecuzione dei lavori sono invece staterealizzate da PinoMancini.

incompiuto a causa della morte diincompiuto a causa della morte diNerone, era imponente e si estendevaNerone, era imponente e si estendevadal colle Palatino all'Esquilino. LaDomus vera e propria era divisa da unDomus vera e propria era divisa da ungrande cortile trapezoidale in duezone: la parte occidentale era adibitazone: la parte occidentale era adibitaad abitazione, mentre quella orientalead abitazione, mentre quella orientaleera riservata ai ricevimenti. Lo storicoera riservata ai ricevimenti. Lo storicoSvetonio nel “De vitae Cesarum”scrive-Svetonio nel “De vitae Cesarum”scrive-va che nel vestibolo della casa potevaentrare addirittura una statua colossa-le alta 120 piedi a immagine di Nerone

e l'ampiezza della Domus era tale dae l'ampiezza della Domus era tale dapoter includere tre portici lunghi unpoter includere tre portici lunghi unmiglio e uno stagno circondato dagrandi edifici. Alcune delle 150 stanzegrandi edifici. Alcune delle 150 stanzeavevano le pareti coperte d'oro, deco-avevano le pareti coperte d'oro, deco-rate con gemme e conchiglie. Inoltre larate con gemme e conchiglie. Inoltre ladecorazione interna comprendevadecorazione interna comprendevaanche lastre di marmi policromi suianche lastre di marmi policromi suipavimenti e le pareti, provenienti dallepavimenti e le pareti, provenienti dallecave di Grecia, Asia Minore e Africa e lesale da pranzo avevano soffitti copertidi lastre d'avorio mobili e forate in

fondamenta per la costruzione delleterme di Traiano.Esperti e architetti da anni mettevanoin guardia le autorità preposte sullasituazione delle volte della Domussituazione delle volte della DomusAurea minacciate dalle infiltrazionid'acqua e dal pericolo dell'umiditàd'acqua e dal pericolo dell'umiditàrisalente dai sotterranei. In passato perovviare al problema e per ventilare gliovviare al problema e per ventilare gliambienti furono aperte una trentina dbocchette di aerazione. Purtroppo ilrimedio fu peggiore del male, in quan-to la ventilazione non solo attirava insuperficie l'acqua dei muri, ma anche isali in essa disciolti che si cristallizzava-no sugli affreschi. Inoltre le correntid'aria veicolavano nei sotterranei pul-d'aria veicolavano nei sotterranei pul-viscolo inquinante accelerando i pro-cessi di degrado. Fu deciso allora disigillare tutte le aperture, tra cui ilgrande “occhio”aperto in mezzo al sof-fitto della Sala Ottagona, per nonlasciare passare pioggia e vento. Nelgiugno 1999 la residenza imperiale fugiugno 1999 la residenza imperiale furiaperta al pubblico dopo una lungachiusura per restauro avvenuta neglianni Ottanta. Nel maggio 2001 però,anni Ottanta. Nel maggio 2001 però,durante un lungo periodo di pioggia,crollò una porzione di muratura stac-crollò una porzione di muratura stac-catasi dalla volta del CortilePentagonale, cioè in una parte dellastruttura costruita da Traiano, a fiancodel palazzo di Nerone, e non nella SalaOttagona, come sembrava all'inizio. Ildistacco, causato non solo dalle piog-

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:15 Pagina 1

4544

durante i test e le analisi effettuati sul camponon ha variato l'aspetto esterno delle superfici,consentendo allo stesso tempo una buona tra-spirabilità al manufatto.PRIMER 3296* è un appretto composto damicroparticelle di polimeri acrilici che riesce apenetrare nei materiali da costruzione, anchecaratterizzati da una bassa porosità, proprietàche lo rende molto adatto per consolidare sup-porti deboli e sfarinanti.Il prodotto è idoneo anche per essere utilizzatoall'esterno per il consolidamento superficialedi sottofondi a base cementizia, intonaci, mura-ture in mattoni pieni, arenaria, tufo, pietra lec-

1

2

3

4

5

6

7

8

Foto 1.Un'immagine dellaporzione di muraturastaccatasi, nel 2001, dallavolta del CortilePentagonale, cioè in unaparte della strutturacostruita da Traiano, afianco del palazzo diNerone, e non nella SalaOttagona, come sembravaall'inizio.

Foto 2.I tecnici Mapei hannocondotto un lungo periododi analisi sulle muraturecon prelievi di intonaco edi “carote” da volte e paretidella Domus Aurea.

Foto 3.Primer 3296 è statoritenuto il prodotto piùidoneo per incrementare lacoesione del materialesenza variare l'aspettoesterno delle superfici econsentendo allo stessotempo una buonatraspirabilità almanufatto.

Foto 4.Dopo la stesuradell'appretto sono statipraticati dei fori, deldiametro di circa 16 mm eprofondità di 60 cm,all'interno della volta.

Foto 5.Successivamente i forisono stati ripulitiaccuratamente dallapolvere.

Foto 6.All'interno dei fori sonostate inserite le cannule dicarbonio Carbotube C 170munite all'estremità diiniettore con valvola dinon ritorno (Iniettori Ø23).

Foto 7.Successivamenteattraverso le cannule èstata iniettata la boiaccacomposta da Mape-Antique I fino al totaleriempimento dei fori.

Foto 8.Terminata l'operazione diriempimento, tutti i forisono stati poi stuccati conMape-Antique MC.

ge abbondanti ma anche dall'erosione dellemalte e dalle radici degli alberi di Colle Oppiopenetrate in profondità, hanno provocato unosquarcio di circa 80x80 cm e l'immediata chiu-sura del complesso ai visitatori.

L’INTERVENTO DI MAPEIAnalisi e rilievi. Pochi mesi dopo il crollo, nelluglio 2001, sono state eseguite dai LaboratoriRicerca & Sviluppo Mapei complesse e sofisti-cate analisi chimico-fisiche su alcuni campionidella muratura e sono state effettuate diverseprove di trattamento sui materiali direttamen-te in sito. Queste importanti fasi che hanno

preceduto l'intervento vero e proprio, sonostate necessarie per comprendere a fondo lanatura dei materiali e le cause che ne hannoprovocato l'indebolimento; il passo successivoha permesso di individuare il metodo e i pro-dotti migliori per fissare gli elementi minuti ditufo e malta sulla supeficie delle volte e dellepareti e prevenire distacchi e sfarinamenti. Lavolta a botte a copertura del CortilePentagonale, dove è avvenuto il distacco, è unastruttura composta da conglomerato di tufo,malta di calce e pozzolana, interessata da feno-meni di degrado superficiale e da manifesta-zioni fessurative che vanno a intaccare anchepiù in profondità il corpo della struttura mura-ria voltata.Le prove sono state eseguite su campioni pre-levati nel Cortile Pentagonale, nella Galleria XVIe nella Galleria XVIII, poste all'ingresso del sitoarcheologico.In particolare è stato studiato un sistema ido-neo che potesse permettere un interventoimmediato nelle zone maggiormente interes-sate dal fenomeno di spolveramento, ossia ildistacco di piccole particelle di materiale dallasuperficie delle volte e delle pareti. I trattamen-ti hanno interessato quindi uno spessore limi-tato di materiale, fino a qualche centimetro diprofondità, così da consentire l'incrementodella coesione interna dei materiali soggetti asfarinamento e ostacolare localmente la degra-dazione dovuta agli agenti atmosferici e micro-climatici.

Consolidamento superficiale. Nei laboratoriRicerca & Sviluppo Mapei, le prove hannopreso in esame due campioni prelevati percarotaggio dalle volte e sottoposti a trattamen-ti con preparati a base organica (polimeri), indispersione acquosa e a solvente, e inorganica,applicati sia in superfice che per iniezione apressione.I prodotti presi in esame sono stati PrimerSilexcolor, Primer Ep, Primer MF, Primer 3296. Lecarote sono state quindi sezionate, lucidate eanalizzate così da valutare il grado di profondi-tà di penetrazione dei trattamenti effettuati:alla fine è stato preferito e proposto al commit-tente un sistema a polimero acriclico in disper-sione acquosa.Un sistema di questo tipo ha molti aspetti posi-tivi: l'applicazione del prodotto non comportavariazioni apprezzabili dell'aspetto esterioredelle superfici trattate; il prodotto usato, puressendo filmogeno, consente di mantenereuna certa permeabilità all'acqua, parametromolto importante da tenere in considerazionequando si è in presenza di infiltrazioni di umi-dità come in questo caso.A seguito di questa serie di analisi, prove eriscontri eseguiti sulle carote prelevate dallevolte, i tecnici Mapei hanno ritenuto che il pro-dotto più idoneo per incrementare la coesionedel materiale fosse il PRIMER 3296*. Il prodotto

Fondamentale in questo intervento èstato il ruolo del Laboratorio R&SMapei di Milano, che ha effettuatoaccurate analisi chimico-fisiche sualcuni campioni delle murature su cuidovevano essere eseguiti i lavori.Queste immagini preliminari hannoconsentito di individuare i prodotti ele metodologie più adeguate pergarantire il successo dell’intervento.

In altoPlanimetria della Domus Area.

In evidenza i punti di prelievo deicampioni.

Sopra a sinistra Carota grande, suddivisa in settoriper le prove di trattamentosuperficiale.In evidenza anche l’applicazione deltubo per le prove di iniezione.

A destraZona di campionamento: volta delCortile Pentagonale.

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:15 Pagina 3

4544

durante i test e le analisi effettuati sul camponon ha variato l'aspetto esterno delle superfici,consentendo allo stesso tempo una buona tra-spirabilità al manufatto.PRIMER 3296* è un appretto composto damicroparticelle di polimeri acrilici che riesce apenetrare nei materiali da costruzione, anchecaratterizzati da una bassa porosità, proprietàche lo rende molto adatto per consolidare sup-porti deboli e sfarinanti.Il prodotto è idoneo anche per essere utilizzatoall'esterno per il consolidamento superficialedi sottofondi a base cementizia, intonaci, mura-ture in mattoni pieni, arenaria, tufo, pietra lec-

1

2

3

4

5

6

7

8

Foto 1.Un'immagine dellaporzione di muraturastaccatasi, nel 2001, dallavolta del CortilePentagonale, cioè in unaparte della strutturacostruita da Traiano, afianco del palazzo diNerone, e non nella SalaOttagona, come sembravaall'inizio.

Foto 2.I tecnici Mapei hannocondotto un lungo periododi analisi sulle muraturecon prelievi di intonaco edi “carote” da volte e paretidella Domus Aurea.

Foto 3.Primer 3296 è statoritenuto il prodotto piùidoneo per incrementare lacoesione del materialesenza variare l'aspettoesterno delle superfici econsentendo allo stessotempo una buonatraspirabilità almanufatto.

Foto 4.Dopo la stesuradell'appretto sono statipraticati dei fori, deldiametro di circa 16 mm eprofondità di 60 cm,all'interno della volta.

Foto 5.Successivamente i forisono stati ripulitiaccuratamente dallapolvere.

Foto 6.All'interno dei fori sonostate inserite le cannule dicarbonio Carbotube C 170munite all'estremità diiniettore con valvola dinon ritorno (Iniettori Ø23).

Foto 7.Successivamenteattraverso le cannule èstata iniettata la boiaccacomposta da Mape-Antique I fino al totaleriempimento dei fori.

Foto 8.Terminata l'operazione diriempimento, tutti i forisono stati poi stuccati conMape-Antique MC.

ge abbondanti ma anche dall'erosione dellemalte e dalle radici degli alberi di Colle Oppiopenetrate in profondità, hanno provocato unosquarcio di circa 80x80 cm e l'immediata chiu-sura del complesso ai visitatori.

L’INTERVENTO DI MAPEIAnalisi e rilievi. Pochi mesi dopo il crollo, nelluglio 2001, sono state eseguite dai LaboratoriRicerca & Sviluppo Mapei complesse e sofisti-cate analisi chimico-fisiche su alcuni campionidella muratura e sono state effettuate diverseprove di trattamento sui materiali direttamen-te in sito. Queste importanti fasi che hanno

preceduto l'intervento vero e proprio, sonostate necessarie per comprendere a fondo lanatura dei materiali e le cause che ne hannoprovocato l'indebolimento; il passo successivoha permesso di individuare il metodo e i pro-dotti migliori per fissare gli elementi minuti ditufo e malta sulla supeficie delle volte e dellepareti e prevenire distacchi e sfarinamenti. Lavolta a botte a copertura del CortilePentagonale, dove è avvenuto il distacco, è unastruttura composta da conglomerato di tufo,malta di calce e pozzolana, interessata da feno-meni di degrado superficiale e da manifesta-zioni fessurative che vanno a intaccare anchepiù in profondità il corpo della struttura mura-ria voltata.Le prove sono state eseguite su campioni pre-levati nel Cortile Pentagonale, nella Galleria XVIe nella Galleria XVIII, poste all'ingresso del sitoarcheologico.In particolare è stato studiato un sistema ido-neo che potesse permettere un interventoimmediato nelle zone maggiormente interes-sate dal fenomeno di spolveramento, ossia ildistacco di piccole particelle di materiale dallasuperficie delle volte e delle pareti. I trattamen-ti hanno interessato quindi uno spessore limi-tato di materiale, fino a qualche centimetro diprofondità, così da consentire l'incrementodella coesione interna dei materiali soggetti asfarinamento e ostacolare localmente la degra-dazione dovuta agli agenti atmosferici e micro-climatici.

Consolidamento superficiale. Nei laboratoriRicerca & Sviluppo Mapei, le prove hannopreso in esame due campioni prelevati percarotaggio dalle volte e sottoposti a trattamen-ti con preparati a base organica (polimeri), indispersione acquosa e a solvente, e inorganica,applicati sia in superfice che per iniezione apressione.I prodotti presi in esame sono stati PrimerSilexcolor, Primer Ep, Primer MF, Primer 3296. Lecarote sono state quindi sezionate, lucidate eanalizzate così da valutare il grado di profondi-tà di penetrazione dei trattamenti effettuati:alla fine è stato preferito e proposto al commit-tente un sistema a polimero acriclico in disper-sione acquosa.Un sistema di questo tipo ha molti aspetti posi-tivi: l'applicazione del prodotto non comportavariazioni apprezzabili dell'aspetto esterioredelle superfici trattate; il prodotto usato, puressendo filmogeno, consente di mantenereuna certa permeabilità all'acqua, parametromolto importante da tenere in considerazionequando si è in presenza di infiltrazioni di umi-dità come in questo caso.A seguito di questa serie di analisi, prove eriscontri eseguiti sulle carote prelevate dallevolte, i tecnici Mapei hanno ritenuto che il pro-dotto più idoneo per incrementare la coesionedel materiale fosse il PRIMER 3296*. Il prodotto

Fondamentale in questo intervento èstato il ruolo del Laboratorio R&SMapei di Milano, che ha effettuatoaccurate analisi chimico-fisiche sualcuni campioni delle murature su cuidovevano essere eseguiti i lavori.Queste immagini preliminari hannoconsentito di individuare i prodotti ele metodologie più adeguate pergarantire il successo dell’intervento.

In altoPlanimetria della Domus Area.

In evidenza i punti di prelievo deicampioni.

Sopra a sinistra Carota grande, suddivisa in settoriper le prove di trattamentosuperficiale.In evidenza anche l’applicazione deltubo per le prove di iniezione.

A destraZona di campionamento: volta delCortile Pentagonale.

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:15 Pagina 3

4746

*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questoarticolo appartengono alla linea “Prodottiper edilizia”. Le relative schede tecnichesono contenute nel CD “Mapei GlobalInfonet” e nel sito internetwww.mapei.com.Carbotube: tubo pultruso in fibre dicarbonio, preimpregnato con resinaepossidica, da utilizzare in abbina-mento a Iniettori ø23 per effettuare“cuciture armate”.Iniettori ø23: iniettori di plastica con valvola di nonritorno da utilizzare in abbinamento a Carbotube pereffettuare le “cuciture armate”.Mape-Antique MC: malta premiscelata deumidifican-te di colore chiaro, esente da cemento, per il risanamen-to delle murature umide in pietra, mattone e tufo.Mape-Antique I: legante idraulico fillerizzato esenteda cemento per il consolidamento, mediante iniezione,di strutture in pietra, mattone e tufo.Primer 3296: primer acrilico in dispersione axquosa aforte penetrazione con proprietà consolidanti e anti-polvere.

Domus Aurea a RomaAnno di intervento: 2001-2003Committente: Sovrintendenza Beni Archeologici diRomaProgettazione statica: ing. Giorgio CrociDirezione lavori: arch. Antonello Vodret e geom. Pesce(Sovrintendenza Archeologica di Roma)Impresa esecutrice: Blerana Edile, MannelliDistributore Mapei: Orsolini,ViterboCoordinamento Mapei: Renato Soffi, Leonardo Butò,Pino Mancini

SCHEDA TECNICA

cese, malte di allettamento in cemento e calce.PRIMER 3296* è un prodotto in dispersioneacquosa, è inodore e non irritante, ideale perl'applicazione in ambienti dove ci sono dellepersone oppure vicini a locali già abitati. Lesuperfici consolidate con questo appretto nonsubiscono i danni causati dagli agenti atmosfe-rici come pioggia, umidità e luce solare, e anzil'effetto consolidante permette di prolungarnela durabilità. I progettisti avevano anche richie-sto di poter disporre in cantiere di una malta ingrado di riempire lesioni di grosse dimensioninelle volte e un'altra malta per sigillare micro-lesioni e per ricollegare l'intonaco distaccatodella volta.I problemi posti sono stati efficacemente risol-ti con l'utilizzo di MAPE-ANTIQUE MC*, unamalta particolarmente adatta al risanamento diedifici in pietra e tufo deteriorati dall'umidità dirisalita capillare, da applicare sulle lesioni digrandi dimensioni, e del legante MAPE-ANTI-QUE I* per le sigillature.

Consolidamento strutturale. Per quanto riguar-da il consolidamento della struttura muraria ela messa in sicurezza delle volte della sala, i tec-nici hanno proposto la realizzazione all'internodel muro, attraverso fori di diametro moltocontenuto, di iniezioni di leganti e, in corri-spondenza di lesioni e distacchi di una certaimportanza, di inserire barre sottili in fibra dicarbonio per realizzare un rinforzo del tessutomurario.L'esecuzione dell'intervento ha visto inizial-mente gli addetti praticare dei fori (diametro dicirca 16 mm e profondità di circa 60 cm) aintervalli regolari all'interno della volta. Dopoaver aspirato accuratamente i residui di polve-re, all'interno dei fori sono state inserite le can-nule di carbonio CARBOTUBE C 170* muniteall'estremità di iniettore in materiale plasticodotato di valvola di non ritorno e dispositivodistanziatore autocentrante (INIETTORI ø23*).Le cannule in carbonio vengono usate nell'ese-cuzione di “cuciture armate” per riparare e rin-forzare staticamente le strutture in pietra, mat-tone e tufo. Successivamente è stata iniettata,alla pressione di 1-2 bar, la boiacca ottenutacon MAPE-ANTIQUE I* fino al totale riempi-mento delle cavità.Terminata quest'operazione, tutti i fori sonostati poi stuccati con MAPE-ANTIQUE MC*.I rilevamenti effettuati a fine lavori dai proget-tisti e dalla Sovrintendenza ai Beni Archeolo-gici di Roma hanno potuto constatare un per-fetto riempimento delle cavità e un'ottima resi-stenza meccanica allo sfilamento delle cannu-le.Lo stesso tipo di intervento proposto ed ese-guito con prodotti Mapei, e che oramai costi-tuisce un modello di sicura affidabilità ricono-sciuto e approvato dalla Sovrintendenza aiBeni Archeologici, è stato proposto e applicatocon successo ad altre volte lesionate.

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:16 Pagina 5

4746

*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questoarticolo appartengono alla linea “Prodottiper edilizia”. Le relative schede tecnichesono contenute nel CD “Mapei GlobalInfonet” e nel sito internetwww.mapei.com.Carbotube: tubo pultruso in fibre dicarbonio, preimpregnato con resinaepossidica, da utilizzare in abbina-mento a Iniettori ø23 per effettuare“cuciture armate”.Iniettori ø23: iniettori di plastica con valvola di nonritorno da utilizzare in abbinamento a Carbotube pereffettuare le “cuciture armate”.Mape-Antique MC: malta premiscelata deumidifican-te di colore chiaro, esente da cemento, per il risanamen-to delle murature umide in pietra, mattone e tufo.Mape-Antique I: legante idraulico fillerizzato esenteda cemento per il consolidamento, mediante iniezione,di strutture in pietra, mattone e tufo.Primer 3296: primer acrilico in dispersione axquosa aforte penetrazione con proprietà consolidanti e anti-polvere.

Domus Aurea a RomaAnno di intervento: 2001-2003Committente: Sovrintendenza Beni Archeologici diRomaProgettazione statica: ing. Giorgio CrociDirezione lavori: arch. Antonello Vodret e geom. Pesce(Sovrintendenza Archeologica di Roma)Impresa esecutrice: Blerana Edile, MannelliDistributore Mapei: Orsolini,ViterboCoordinamento Mapei: Renato Soffi, Leonardo Butò,Pino Mancini

SCHEDA TECNICA

cese, malte di allettamento in cemento e calce.PRIMER 3296* è un prodotto in dispersioneacquosa, è inodore e non irritante, ideale perl'applicazione in ambienti dove ci sono dellepersone oppure vicini a locali già abitati. Lesuperfici consolidate con questo appretto nonsubiscono i danni causati dagli agenti atmosfe-rici come pioggia, umidità e luce solare, e anzil'effetto consolidante permette di prolungarnela durabilità. I progettisti avevano anche richie-sto di poter disporre in cantiere di una malta ingrado di riempire lesioni di grosse dimensioninelle volte e un'altra malta per sigillare micro-lesioni e per ricollegare l'intonaco distaccatodella volta.I problemi posti sono stati efficacemente risol-ti con l'utilizzo di MAPE-ANTIQUE MC*, unamalta particolarmente adatta al risanamento diedifici in pietra e tufo deteriorati dall'umidità dirisalita capillare, da applicare sulle lesioni digrandi dimensioni, e del legante MAPE-ANTI-QUE I* per le sigillature.

Consolidamento strutturale. Per quanto riguar-da il consolidamento della struttura muraria ela messa in sicurezza delle volte della sala, i tec-nici hanno proposto la realizzazione all'internodel muro, attraverso fori di diametro moltocontenuto, di iniezioni di leganti e, in corri-spondenza di lesioni e distacchi di una certaimportanza, di inserire barre sottili in fibra dicarbonio per realizzare un rinforzo del tessutomurario.L'esecuzione dell'intervento ha visto inizial-mente gli addetti praticare dei fori (diametro dicirca 16 mm e profondità di circa 60 cm) aintervalli regolari all'interno della volta. Dopoaver aspirato accuratamente i residui di polve-re, all'interno dei fori sono state inserite le can-nule di carbonio CARBOTUBE C 170* muniteall'estremità di iniettore in materiale plasticodotato di valvola di non ritorno e dispositivodistanziatore autocentrante (INIETTORI ø23*).Le cannule in carbonio vengono usate nell'ese-cuzione di “cuciture armate” per riparare e rin-forzare staticamente le strutture in pietra, mat-tone e tufo. Successivamente è stata iniettata,alla pressione di 1-2 bar, la boiacca ottenutacon MAPE-ANTIQUE I* fino al totale riempi-mento delle cavità.Terminata quest'operazione, tutti i fori sonostati poi stuccati con MAPE-ANTIQUE MC*.I rilevamenti effettuati a fine lavori dai proget-tisti e dalla Sovrintendenza ai Beni Archeolo-gici di Roma hanno potuto constatare un per-fetto riempimento delle cavità e un'ottima resi-stenza meccanica allo sfilamento delle cannu-le.Lo stesso tipo di intervento proposto ed ese-guito con prodotti Mapei, e che oramai costi-tuisce un modello di sicura affidabilità ricono-sciuto e approvato dalla Sovrintendenza aiBeni Archeologici, è stato proposto e applicatocon successo ad altre volte lesionate.

Over Domus Aurea 3a prova 26-07-2005 9:16 Pagina 5

Laboratorio Edilizia e Adesivi organici Mapei SpA - MilanoL'esempio che presentiamo riguarda la realizzazione della pavimentazione in un laboratorio adibito alla prepa-razioni prodotti. In primo luogo, è stato necessario selezionare attentamente il tipo di rivestimento resinoso daadottare.Per questa destinazione d'uso, era richiesta una pavimentazione in grado di sopportare:- traffico medio-pesante;- punzonamenti dinamici medio - leggeri;- traffico di carrelli con portata da 1500 Kg;- contatti con prodotti alcalini, soda caustica 30% contatti saltuari.Le principali caratteristiche richieste erano la facilità di pulizia e la resistenza a prodotti cementizi e alcalini. Il sot-tofondo si presentava in buono stato e con adeguata barriera vapore, anche se erano presenti tracce superficia-li di sporco e lattime di cemento; l'umidità residua era del 3% e i getti erano stati eseguiti da 6 mesi. Il ciclo scel-to è stato MAPEFLOOR SYSTEM 33, sistema epossidico autolivellante senza solventi per pavimentazioni indu-striali da 2 a 4 mm di spessore.La preparazione più idonea per irruvidire al meglio la superficie e garantire un ottimo aggancio è stata eseguitamediante pallinatura, anche per ridurre al minimo l'emissione di polvere durante le fasi di preparazione.A questa operazione è seguito un leggero spolvero di QUARZO 0,5 su PRIMER SN ancora fresco e il giorno suc-cessivo si è proceduto alla stesura dell'autolivellante epossidico MAPEFLOOR I 300 SL, caricato in rapporto 1:1 conQUARZO 0,25.Sul rivestimento appena steso èstato eseguito un passaggio delrullo frangibolle per favorire la fuo-riuscita dell'aria inglobata durantela miscelazione dei materiali.

Anno di intervento: 2003Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EliliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Le pavimentazioni assumono una sempre maggior impor-tanza nella costruzione di nuovi edifici e nel recupero deivecchi fabbricati. In particolare,gli spazi destinati alle atti-

vità produttive richiedono sempre più spesso pavimentazioniadeguate, che rispondano alle specifiche esigenze delle lavo-razioni industriali e offrano pertanto precise caratteristicheprestazionali come, per esempio, particolari resistenze chimi-che, meccaniche e alle temperature; anche il fattore estetico,inoltre, è attentamente valutato.Queste esigenze hanno fatto sì che i rivestimenti continui inresina rappresentino oggi un'ottima e valida risposta ai pro-blemi di igiene, sicurezza e logistica delle pavimentazioni.Tali rivestimenti trovano particolarmente uso nel settore chi-mico, meccanico e alimentare dell'industria; nella pavimenta-zione di centri commerciali, locali pubblici e showroom, maanche e sempre più spesso nel settore civile.Attualmente è disponibile sul mercato una molteplicità di pro-dotti e di sistemi, che possono soddisfare tutte le esigenze.Taligamme si differenziano per gli spessori applicati e per la natu-ra chimica dei formulati utilizzati, che sono in grado di caratte-rizzare le prestazioni finali della pavimentazione.Sostanzialmente i rivestimenti resinosi si dividono in rivesti-menti incorporati e rivestimenti riportati.Rivestimenti incorporati: sono i trattamenti aventi la capaci-tà di penetrare nel supporto su cui sono applicati ma senzafare pellicola. Le prestazioni che possono dare questi tipi dirivestimenti sono il consolidamento della superficie, la riduzio-ne dell'assorbimento di acqua e di oli e la limitazione del rila-scio di polvere del calcestruzzo. Questi tipi di rivestimenti sonogeneralmente eseguiti con formulati trasparenti a base di sol-vente, acqua o senza solventi con una bassissima viscosità e ingrado quindi di penetrare il più possibile nel supporto su cuisono applicati.Tali tipi di rivestimenti sono suddivisi a loro volta in: impregna-zione semplice e impregnazione a saturazione.Rivestimenti riportati: sono rivestimenti continui che sono ingrado di eseguire un riporto sul supporto su cui vengonoapplicati e costituiscono la fetta principale dei rivestimentiresinosi.I rivestimenti riportati sono a loro volta suddivisi in:- rivestimento a pellicola sottile- rivestimento a pellicola spessa - rivestimento a multistrato - rivestimento autolivellante- rivestimento a malta.Tali rivestimenti si differenziano notevolmente sia per quantoriguarda gli spessori minimi applicati sia per le loro prestazionifinali.

di Piercarlo Rocca, Assistenza Tecnica Mapei SpA

Considerando inoltre che queste tipologie di rivestimentopossono avere prestazioni finali molto differenti in funzioneanche della natura dei leganti e delle cariche utilizzate per for-mulare i singoli prodotti che formano i sistemi, risulta eviden-te che ci si trova di fronte una oggettiva difficoltà nello sce-gliere il rivestimento più idoneo alla destinazione d'uso finaledella pavimentazione.È pertanto necessario stabilire dei criteri per la scelta del rive-stimento, ovvero bisogna ottenere delle informazioni prelimi-nari che possano aiutare nella scelta del rivestimento resinosopiù idoneo. Fondamentale è conoscere la destinazione d'usodella pavimentazione,ovvero che tipo di lavorazioni si andran-no a compiere, se si tratta di aree adibite a produzione di pro-dotti alimentari, per le quali occorrono determinate caratteri-stiche antiscivolo e di facilità di pulizia, piuttosto che aree dilavorazione di prodotti chimici,nel qual caso la prerogativa delsistema resinoso è quella di conferire spiccate caratteristiche diresistenza ad aggressioni chimiche anche importanti; oppurese si tratta di aree commerciali dove il fattore estetico è di rile-vante importanza, o di zone di stoccaggio materiali dove laplanarità è basilare per la movimentazione delle merci.Un ulteriore criterio di scelta è rappresentato dalle sollecitazio-ni a cui il rivestimento resinoso sarà sottoposto, come adesempio particolari punzonamenti dinamici o statici oppurese sarà sottoposto a forti shock temici o al transito di partico-lari carrelli.Tali informazioni selezionano e restringono di molto la sceltadel tipo di rivestimento resinoso, sia per quanto concerne glispessori da applicare sia per la natura chimica dei prodotti dautilizzare.Un'ulteriore selezione verrà fatta in base all'analisi del suppor-to su cui il rivestimento verrà applicato.Infatti i sistemi resinosi possono essere applicati su molteplicitipi di supporto: principalmente trovano impiego per la prote-zione e il recupero delle superfici in calcestruzzo, ma possonoessere impiegati anche su supporti in anidrite, laterizi, legno,materiali lapidei, ceramiche e vecchi rivestimenti in resina. Iltipo di supporto aiuta a determinare i primer e le preparazionipiù idonee a garantire l'ottima adesione dei rivestimenti.Altro fattore importante prima di eseguire il rivestimento inresina è la verifica della qualità del supporto, ovvero la sua sta-bilità, lo stato della superficie e dei giunti presenti, il grado d'in-quinamento e la sua umidità residua.Tali fattori influiscono sulla scelta della preparazione e suglispessori più indicati e ne determinano le eventuali azioni diconsolidamento e di recupero prima di eseguire il rivesti-mento.In tale fase risulta indispensabile verificare l'umidità residua

Pallinatura

del supporto e la presenza di un'adeguata barrie-ra vapore, in quanto determina la scelta forzata disistemi permeabili al vapor d'acqua.Infine, da non sottovalutare, soprattutto per lascelta della natura del rivestimento, è l'ubicazionedelle superfici da rivestire, in quanto questo fatto-re determina i valori di resistenza all'esposizionesolare richiesti alle finiture.Per venire incontro alle molteplici e diverse esi-genze degli utilizzatori finali, Mapei ha sviluppatouna serie di sistemi di rivestimento in resina per le

4948

pavimentazioni industriali e civili con la lineaMAPEFLOOR SYSTEM.Di questi prodotti - insieme a quelli a basecementizia che costituiscono la linea Ultratop -abbiamo parlato approfonditamente nel n. 70 diRealtà Mapei.E' inoltre disponibile lo specifico depliant “Sistemidi pavimentazioni in resina e a base cementizia”,che gli interessati possono richiedere all'ufficiomarketing Mapei (fax 02-37673.214 - e-mail:[email protected]).

Alcune fasi dilavorazione del ciclo

Mapefloor System 33.Stesura del Primer SN.

Fase di stesuradell'autolivellante

Mapefloor I 300 SL.

Sul rivestimento appenasteso si esegue un passaggiodel rullo frangibolle perfavorire la fuoriuscitadell’aria inglobata durantela miscelazione dei materali.

Presentiamo, qui sotto e nelle pagine seguenti, alcuni ambienti con diverse destinazioni d'usodove sono stati protagonisti i sistemi di pavimentazioni in resina Mapei, realizzati proprio perparticolari esigenze come nuove pavimentazioni oppure per conferire a quelle già esistenti pro-prietà meccaniche o chimiche migliori.

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 1

Laboratorio Edilizia e Adesivi organici Mapei SpA - MilanoL'esempio che presentiamo riguarda la realizzazione della pavimentazione in un laboratorio adibito alla prepa-razioni prodotti. In primo luogo, è stato necessario selezionare attentamente il tipo di rivestimento resinoso daadottare.Per questa destinazione d'uso, era richiesta una pavimentazione in grado di sopportare:- traffico medio-pesante;- punzonamenti dinamici medio - leggeri;- traffico di carrelli con portata da 1500 Kg;- contatti con prodotti alcalini, soda caustica 30% contatti saltuari.Le principali caratteristiche richieste erano la facilità di pulizia e la resistenza a prodotti cementizi e alcalini. Il sot-tofondo si presentava in buono stato e con adeguata barriera vapore, anche se erano presenti tracce superficia-li di sporco e lattime di cemento; l'umidità residua era del 3% e i getti erano stati eseguiti da 6 mesi. Il ciclo scel-to è stato MAPEFLOOR SYSTEM 33, sistema epossidico autolivellante senza solventi per pavimentazioni indu-striali da 2 a 4 mm di spessore.La preparazione più idonea per irruvidire al meglio la superficie e garantire un ottimo aggancio è stata eseguitamediante pallinatura, anche per ridurre al minimo l'emissione di polvere durante le fasi di preparazione.A questa operazione è seguito un leggero spolvero di QUARZO 0,5 su PRIMER SN ancora fresco e il giorno suc-cessivo si è proceduto alla stesura dell'autolivellante epossidico MAPEFLOOR I 300 SL, caricato in rapporto 1:1 conQUARZO 0,25.Sul rivestimento appena steso èstato eseguito un passaggio delrullo frangibolle per favorire la fuo-riuscita dell'aria inglobata durantela miscelazione dei materiali.

Anno di intervento: 2003Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EliliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Le pavimentazioni assumono una sempre maggior impor-tanza nella costruzione di nuovi edifici e nel recupero deivecchi fabbricati. In particolare,gli spazi destinati alle atti-

vità produttive richiedono sempre più spesso pavimentazioniadeguate, che rispondano alle specifiche esigenze delle lavo-razioni industriali e offrano pertanto precise caratteristicheprestazionali come, per esempio, particolari resistenze chimi-che, meccaniche e alle temperature; anche il fattore estetico,inoltre, è attentamente valutato.Queste esigenze hanno fatto sì che i rivestimenti continui inresina rappresentino oggi un'ottima e valida risposta ai pro-blemi di igiene, sicurezza e logistica delle pavimentazioni.Tali rivestimenti trovano particolarmente uso nel settore chi-mico, meccanico e alimentare dell'industria; nella pavimenta-zione di centri commerciali, locali pubblici e showroom, maanche e sempre più spesso nel settore civile.Attualmente è disponibile sul mercato una molteplicità di pro-dotti e di sistemi, che possono soddisfare tutte le esigenze.Taligamme si differenziano per gli spessori applicati e per la natu-ra chimica dei formulati utilizzati, che sono in grado di caratte-rizzare le prestazioni finali della pavimentazione.Sostanzialmente i rivestimenti resinosi si dividono in rivesti-menti incorporati e rivestimenti riportati.Rivestimenti incorporati: sono i trattamenti aventi la capaci-tà di penetrare nel supporto su cui sono applicati ma senzafare pellicola. Le prestazioni che possono dare questi tipi dirivestimenti sono il consolidamento della superficie, la riduzio-ne dell'assorbimento di acqua e di oli e la limitazione del rila-scio di polvere del calcestruzzo. Questi tipi di rivestimenti sonogeneralmente eseguiti con formulati trasparenti a base di sol-vente, acqua o senza solventi con una bassissima viscosità e ingrado quindi di penetrare il più possibile nel supporto su cuisono applicati.Tali tipi di rivestimenti sono suddivisi a loro volta in: impregna-zione semplice e impregnazione a saturazione.Rivestimenti riportati: sono rivestimenti continui che sono ingrado di eseguire un riporto sul supporto su cui vengonoapplicati e costituiscono la fetta principale dei rivestimentiresinosi.I rivestimenti riportati sono a loro volta suddivisi in:- rivestimento a pellicola sottile- rivestimento a pellicola spessa - rivestimento a multistrato - rivestimento autolivellante- rivestimento a malta.Tali rivestimenti si differenziano notevolmente sia per quantoriguarda gli spessori minimi applicati sia per le loro prestazionifinali.

di Piercarlo Rocca, Assistenza Tecnica Mapei SpA

Considerando inoltre che queste tipologie di rivestimentopossono avere prestazioni finali molto differenti in funzioneanche della natura dei leganti e delle cariche utilizzate per for-mulare i singoli prodotti che formano i sistemi, risulta eviden-te che ci si trova di fronte una oggettiva difficoltà nello sce-gliere il rivestimento più idoneo alla destinazione d'uso finaledella pavimentazione.È pertanto necessario stabilire dei criteri per la scelta del rive-stimento, ovvero bisogna ottenere delle informazioni prelimi-nari che possano aiutare nella scelta del rivestimento resinosopiù idoneo. Fondamentale è conoscere la destinazione d'usodella pavimentazione,ovvero che tipo di lavorazioni si andran-no a compiere, se si tratta di aree adibite a produzione di pro-dotti alimentari, per le quali occorrono determinate caratteri-stiche antiscivolo e di facilità di pulizia, piuttosto che aree dilavorazione di prodotti chimici,nel qual caso la prerogativa delsistema resinoso è quella di conferire spiccate caratteristiche diresistenza ad aggressioni chimiche anche importanti; oppurese si tratta di aree commerciali dove il fattore estetico è di rile-vante importanza, o di zone di stoccaggio materiali dove laplanarità è basilare per la movimentazione delle merci.Un ulteriore criterio di scelta è rappresentato dalle sollecitazio-ni a cui il rivestimento resinoso sarà sottoposto, come adesempio particolari punzonamenti dinamici o statici oppurese sarà sottoposto a forti shock temici o al transito di partico-lari carrelli.Tali informazioni selezionano e restringono di molto la sceltadel tipo di rivestimento resinoso, sia per quanto concerne glispessori da applicare sia per la natura chimica dei prodotti dautilizzare.Un'ulteriore selezione verrà fatta in base all'analisi del suppor-to su cui il rivestimento verrà applicato.Infatti i sistemi resinosi possono essere applicati su molteplicitipi di supporto: principalmente trovano impiego per la prote-zione e il recupero delle superfici in calcestruzzo, ma possonoessere impiegati anche su supporti in anidrite, laterizi, legno,materiali lapidei, ceramiche e vecchi rivestimenti in resina. Iltipo di supporto aiuta a determinare i primer e le preparazionipiù idonee a garantire l'ottima adesione dei rivestimenti.Altro fattore importante prima di eseguire il rivestimento inresina è la verifica della qualità del supporto, ovvero la sua sta-bilità, lo stato della superficie e dei giunti presenti, il grado d'in-quinamento e la sua umidità residua.Tali fattori influiscono sulla scelta della preparazione e suglispessori più indicati e ne determinano le eventuali azioni diconsolidamento e di recupero prima di eseguire il rivesti-mento.In tale fase risulta indispensabile verificare l'umidità residua

Pallinatura

del supporto e la presenza di un'adeguata barrie-ra vapore, in quanto determina la scelta forzata disistemi permeabili al vapor d'acqua.Infine, da non sottovalutare, soprattutto per lascelta della natura del rivestimento, è l'ubicazionedelle superfici da rivestire, in quanto questo fatto-re determina i valori di resistenza all'esposizionesolare richiesti alle finiture.Per venire incontro alle molteplici e diverse esi-genze degli utilizzatori finali, Mapei ha sviluppatouna serie di sistemi di rivestimento in resina per le

4948

pavimentazioni industriali e civili con la lineaMAPEFLOOR SYSTEM.Di questi prodotti - insieme a quelli a basecementizia che costituiscono la linea Ultratop -abbiamo parlato approfonditamente nel n. 70 diRealtà Mapei.E' inoltre disponibile lo specifico depliant “Sistemidi pavimentazioni in resina e a base cementizia”,che gli interessati possono richiedere all'ufficiomarketing Mapei (fax 02-37673.214 - e-mail:[email protected]).

Alcune fasi dilavorazione del ciclo

Mapefloor System 33.Stesura del Primer SN.

Fase di stesuradell'autolivellante

Mapefloor I 300 SL.

Sul rivestimento appenasteso si esegue un passaggiodel rullo frangibolle perfavorire la fuoriuscitadell’aria inglobata durantela miscelazione dei materali.

Presentiamo, qui sotto e nelle pagine seguenti, alcuni ambienti con diverse destinazioni d'usodove sono stati protagonisti i sistemi di pavimentazioni in resina Mapei, realizzati proprio perparticolari esigenze come nuove pavimentazioni oppure per conferire a quelle già esistenti pro-prietà meccaniche o chimiche migliori.

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 1

51

Industria Della Pasqua - Brugherio (MI)Anche qui un pavimento industriale da ripristinarecon prodotti appositi e in grado di proteggerlo dausura e aggressioni chimiche. Come negli altri casi siè proceduto a impregnare la superficie del supportocon l'applicazione a pennello di PRIMER MF*. Asuperficie ancora fresca vi è stato spolverato delQUARZO 0,25*. Dove è stato necessario ricostruireparti in calcestruzzo degradato, il ripristino è avve-nuto, sempre a superficie fresca, con la malta epossi-dica tricomponente MAPEFLOOR EP 19*.Successivamente il pavimento è stato rasato conMAPEFLOOR I 30 SL*, resina bicomponente priva disolventi in grado di proteggere pavimenti industria-li in calcestruzzo sottoposti a usura e abrasione. Perun'ulteriore protezione è stata applicata la verniceMAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Centro Fitness Boxe - Castelfidardo (AN)A differenza degli altri interventi descritti in queste pagine, nel cantiere di que-sta palestra il prodotti Mapei non sono stati utilizzati solo per rivestire e pro-teggere la superficie, ma sono stati anche usati per realizzare i massetti e ilpavimento. Con la malta premiscelata TOPCEM PRONTO* sono stati realizzati imassetti ad asciugamento veloce. Successivamente il supporto è stato impre-gnato con l'appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRI-MER G*. Dopo questo trattamento è stata applicata la malta autolivellante aindurimento ultrarapido ULTRATOP*, particolarmente consigliata per realizza-re pavimenti resistenti all'usura. Dopo 24 ore il pavimento è stato trattato conl'appretto PRIMER MF* e, a superficie ancora fresca, è stato spolverato a rifiutocon QUARZO 0,25*. Dopo l'indurimento è stata applicata con la spatola den-tata la resina bicomponente MAPEFLOOR I 30 SL* in uno spessore di 2 mm ingrado di fornire protezione ai pavimenti sottoposti all'usura e all'abrasione.Per un'ulteriore protezione è stata applicata la vernice MAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: Fratelli Simonetti, Castelfidardo (AN)Coordinamento Mapei: Vito Pedretti

50

Tintoria Astico - Fara Vicentino (VI)In questa grande tintoria industriale i prodotti Mapei lo scor-so anno sono stati impiegati per rivestire e proteggere oltre4mila metri quadrati di pavimenti. Dopo un opportunosopralluogo dei tecnici Mapei per la scelta del sistema piùadatto, l'impresa esecutrice ha iniziato con l'applicazione sulsupporto di PRIMER SN*, un primer bicomponente a base diresine epossidiche prive di solventi che viene utilizzato permigliorare l'adesione dei cicli da realizzare con MAPEFLOORSYSTEM. La superficie ancora fresca dell'appretto è stataspolverata con QUARZO 0,5* che consente una perfetta ade-sione della successiva finitura che è stata realizzata conMAPEFLOOR I 300 SL* caricato con QUARZO 0,25* applicatocon la spatola americana liscia. Lo spessore medio applicatodi tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 4 mm.Il sistema è testato appositamente per pavimentazioni doveè necessaria un'ottima resistenza meccanica, chimica e all'a-brasione.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: Vissa, Piovene Rocchette (VI) Coordinamento Mapei: Paolo Alberti e Piercarlo Rocca

Magazzini Cima - MilanoDecisi a fornire una protezione efficace al pavi-mento del loro magazzino, i proprietari hannocontattato i tecnici Mapei che hanno propostouna serie di prodotti che potessero rispondereadeguatamente alle loro richieste: poter realizza-re un rivestimento in grado di sopportare le sol-lecitazioni e la forte usura dovute al traffico dimuletti e del personale addetto a stoccare emovimentare quotidianamente le merci. Si èproceduto inizialmente con la stesura dell'ap-pretto epossidico bicomponente esente da sol-venti PRIMER MF*, seguito da uno spolvero sullasuperficie ancora fresca di QUARZO 0,25*. Dopoaver rimosso la sabbia non ancorata è statoapplicato con una spatola dentata MAPEFLOOR I30 SL*, rivestimento protettivo epossidico autoli-vellante per pavimenti industriali in grado diresistere all'azione di acidi, basi, sali, oli, idrocar-buri, solventi e all'abrasione causata dal trafficoveicolare. La superficie è stata poi passata con ilrullo frangibolle. Il pavimento, per un'ulterioreprotezione chimica e meccanica, è stato poi ver-niciato con MAPECOAT I 24*. Per ottenere unaspetto finale opaco e non ingiallente è statosteso a rullo il rivestimento poliuretanico alifati-co bicomponente MAPEFLOOR FINISH 51*.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: EdilcrottiImpresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: Bema, MilanoCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Show room Sergio Tacchini - Gallarate (VA)Lo show room dove sono esposte le collezioni uomo e donna di questo marchio di abbiglia-mento sportivo è stato tutto rinnovato recentemente. Anche la vecchia pavimentazione, pre-cedentemente rivestita in piastrelle, è stata rinnovata e per farlo sono stati utilizzati i sistemidi pavimentazione in resina Mapei. Come primo intervento la superficie è stata preparatamediante levigatura seguita da una leggera pallinatura, quindi la superficie è stata rasata condue mani consecutive di PRIMER SN* caricato con QUARZO 0,25* così da consolidare e ren-dere regolare il piano di lavoro. Sull'appretto fresco è stato sparso poi QUARZO 0,5* che otti-mizza l'adesione dell'autolivellante MAPEFLOOR I 300 SL* Il prodotto viene fornito in uncolore neutro e per dare al pavimento la tonalità color grigio desiderata dal cliente, è statoaggiunto MAPECOLOR PASTE*, una pasta colorata concentrata per la colorazione delle basineutre dei prodotti che costituiscono i sistemi MAPEFLOOR SYSTEM, da amalgamare diret-tamente in cantiere e disponibile in 19 colori base miscelabili anche tra di loro. Lo spessoremedio di tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 3 mm. Il giorno dopo la super-ficie è stata finita con MAPEFLOOR FINISH 51* in grado di conferirle un aspetto opaco e anti-scivolo.

Anno di intervento: 2005Impresa di posa: Vissa, Piovene Rocchette (VI)Coordinamento Mapei: Piercarlo Rocca e Paolo Toniolo

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 3

51

Industria Della Pasqua - Brugherio (MI)Anche qui un pavimento industriale da ripristinarecon prodotti appositi e in grado di proteggerlo dausura e aggressioni chimiche. Come negli altri casi siè proceduto a impregnare la superficie del supportocon l'applicazione a pennello di PRIMER MF*. Asuperficie ancora fresca vi è stato spolverato delQUARZO 0,25*. Dove è stato necessario ricostruireparti in calcestruzzo degradato, il ripristino è avve-nuto, sempre a superficie fresca, con la malta epossi-dica tricomponente MAPEFLOOR EP 19*.Successivamente il pavimento è stato rasato conMAPEFLOOR I 30 SL*, resina bicomponente priva disolventi in grado di proteggere pavimenti industria-li in calcestruzzo sottoposti a usura e abrasione. Perun'ulteriore protezione è stata applicata la verniceMAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Centro Fitness Boxe - Castelfidardo (AN)A differenza degli altri interventi descritti in queste pagine, nel cantiere di que-sta palestra il prodotti Mapei non sono stati utilizzati solo per rivestire e pro-teggere la superficie, ma sono stati anche usati per realizzare i massetti e ilpavimento. Con la malta premiscelata TOPCEM PRONTO* sono stati realizzati imassetti ad asciugamento veloce. Successivamente il supporto è stato impre-gnato con l'appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRI-MER G*. Dopo questo trattamento è stata applicata la malta autolivellante aindurimento ultrarapido ULTRATOP*, particolarmente consigliata per realizza-re pavimenti resistenti all'usura. Dopo 24 ore il pavimento è stato trattato conl'appretto PRIMER MF* e, a superficie ancora fresca, è stato spolverato a rifiutocon QUARZO 0,25*. Dopo l'indurimento è stata applicata con la spatola den-tata la resina bicomponente MAPEFLOOR I 30 SL* in uno spessore di 2 mm ingrado di fornire protezione ai pavimenti sottoposti all'usura e all'abrasione.Per un'ulteriore protezione è stata applicata la vernice MAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: Fratelli Simonetti, Castelfidardo (AN)Coordinamento Mapei: Vito Pedretti

50

Tintoria Astico - Fara Vicentino (VI)In questa grande tintoria industriale i prodotti Mapei lo scor-so anno sono stati impiegati per rivestire e proteggere oltre4mila metri quadrati di pavimenti. Dopo un opportunosopralluogo dei tecnici Mapei per la scelta del sistema piùadatto, l'impresa esecutrice ha iniziato con l'applicazione sulsupporto di PRIMER SN*, un primer bicomponente a base diresine epossidiche prive di solventi che viene utilizzato permigliorare l'adesione dei cicli da realizzare con MAPEFLOORSYSTEM. La superficie ancora fresca dell'appretto è stataspolverata con QUARZO 0,5* che consente una perfetta ade-sione della successiva finitura che è stata realizzata conMAPEFLOOR I 300 SL* caricato con QUARZO 0,25* applicatocon la spatola americana liscia. Lo spessore medio applicatodi tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 4 mm.Il sistema è testato appositamente per pavimentazioni doveè necessaria un'ottima resistenza meccanica, chimica e all'a-brasione.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: Vissa, Piovene Rocchette (VI) Coordinamento Mapei: Paolo Alberti e Piercarlo Rocca

Magazzini Cima - MilanoDecisi a fornire una protezione efficace al pavi-mento del loro magazzino, i proprietari hannocontattato i tecnici Mapei che hanno propostouna serie di prodotti che potessero rispondereadeguatamente alle loro richieste: poter realizza-re un rivestimento in grado di sopportare le sol-lecitazioni e la forte usura dovute al traffico dimuletti e del personale addetto a stoccare emovimentare quotidianamente le merci. Si èproceduto inizialmente con la stesura dell'ap-pretto epossidico bicomponente esente da sol-venti PRIMER MF*, seguito da uno spolvero sullasuperficie ancora fresca di QUARZO 0,25*. Dopoaver rimosso la sabbia non ancorata è statoapplicato con una spatola dentata MAPEFLOOR I30 SL*, rivestimento protettivo epossidico autoli-vellante per pavimenti industriali in grado diresistere all'azione di acidi, basi, sali, oli, idrocar-buri, solventi e all'abrasione causata dal trafficoveicolare. La superficie è stata poi passata con ilrullo frangibolle. Il pavimento, per un'ulterioreprotezione chimica e meccanica, è stato poi ver-niciato con MAPECOAT I 24*. Per ottenere unaspetto finale opaco e non ingiallente è statosteso a rullo il rivestimento poliuretanico alifati-co bicomponente MAPEFLOOR FINISH 51*.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: EdilcrottiImpresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: Bema, MilanoCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Show room Sergio Tacchini - Gallarate (VA)Lo show room dove sono esposte le collezioni uomo e donna di questo marchio di abbiglia-mento sportivo è stato tutto rinnovato recentemente. Anche la vecchia pavimentazione, pre-cedentemente rivestita in piastrelle, è stata rinnovata e per farlo sono stati utilizzati i sistemidi pavimentazione in resina Mapei. Come primo intervento la superficie è stata preparatamediante levigatura seguita da una leggera pallinatura, quindi la superficie è stata rasata condue mani consecutive di PRIMER SN* caricato con QUARZO 0,25* così da consolidare e ren-dere regolare il piano di lavoro. Sull'appretto fresco è stato sparso poi QUARZO 0,5* che otti-mizza l'adesione dell'autolivellante MAPEFLOOR I 300 SL* Il prodotto viene fornito in uncolore neutro e per dare al pavimento la tonalità color grigio desiderata dal cliente, è statoaggiunto MAPECOLOR PASTE*, una pasta colorata concentrata per la colorazione delle basineutre dei prodotti che costituiscono i sistemi MAPEFLOOR SYSTEM, da amalgamare diret-tamente in cantiere e disponibile in 19 colori base miscelabili anche tra di loro. Lo spessoremedio di tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 3 mm. Il giorno dopo la super-ficie è stata finita con MAPEFLOOR FINISH 51* in grado di conferirle un aspetto opaco e anti-scivolo.

Anno di intervento: 2005Impresa di posa: Vissa, Piovene Rocchette (VI)Coordinamento Mapei: Piercarlo Rocca e Paolo Toniolo

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 3

Show room Chicco-Artsana - Gallarate (VA)Lo show room di questa marca di abbigliamentoe accessori per l'infanzia è stato riammodernatoe il committente aveva richiesto una pavimenta-zione colorata, antiscivolo, con una finituraopaca, in grado di resistere nel tempo al trafficopedonale e alle ruote gommate dei contenitoriportaoggetti. I tecnici Mapei hanno consigliato diiniziare l'intervento effettuando sul vecchio pavi-mento rivestito in piastrelle una levigatura conmole diamantate, seguita da una successiva pas-sata veloce con pallinatrice. Quindi è stata ese-guita una doppia rasatura utilizzando PRIMERSN* caricato con QUARZO 0,25* che ha permessodi consolidare e regolarizzare la superficie.Sull'appretto ancora fresco è stato sparso QUAR-ZO 0,5* per ottimizzare l'adesione dello strato diautolivellante MAPEFLOOR I 300 SL* applicato con la spatola den-tata. Lo spessore medio applicato di tutto il sistema (MAPEFLOORSYSTEM 33) è stato di 3 mm. L'interno dello show room è contrad-distinto da un pavimento dal colore neutro che si abbina alle pare-ti arancioni, alle colonne e ai complementi di arredo grigi, mentreper l'entrata è stato scelto un blu elettrico che richiama il coloreaziendale della facciata dell'edificio. Per questo, direttamente incantiere, a MAPEFLOOR I 300 SL* è stato miscelato il colorante inpasta MAPECOLOR PASTE* nella colorazione scelta dal cliente. Perottenere un aspetto finale opaco e non ingiallente è stato steso arullo il rivestimento poliuretanico alifatico bicomponente MAPE-FLOOR FINISH 51*.

Anno di intervento: 2005Impresa di posa: Vissa, Piovene Rocchette (VI)Coordinamento Mapei: Piercarlo Rocca e Paolo Toniolo

Scuola Materna - Piovene Rocchette (VI)Il rivestimento dei pavimenti dell'asilo di un pic-colo paese del Vicentino è stato ripristinato uti-lizzando specifici prodotti Mapei.Gli addetti dell'impresa esecutrice hanno inizia-to impregnando a pennello la superficie conPRIMER SN* a base di resine prive di solventisteso a pennello. Successivamente è stata stesauna rasatura con PRIMER SN* caricata conQUARZO 0,25*. Sul primer ancora fresco è statosparso QUARZO 0,5*, colorato con MAPECOLORPASTE*, in grado di ottimizzare l'adesione dellostrato di finitura realizzato con autolivellanteMAPEFLOOR I 300 SL* caricato 1:1 con QUARZO0,25* steso mediante spatola dentata. Il giornosuccessivo i corridoi e l'ingresso sono stati trat-tati con MAPEFLOOR FINISH 51*, formulatopoliuretanico bicomponente trasparenteopaco caricato con MAPEFLOOR FILLER* in

ragione del 10% in modo da conferire a queste zone maggiori caratteristiche antiscivolo.Lo spessore medio applicato di tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 3 mm. I pro-dotti Mapei usati in questo cantiere non solo hanno assicurato al committente una superficie pla-nare ma anche esteticamente piacevole, resistente all'uso e antiscivolo. Inoltre, essendo privi disolventi, hanno potuto essere applicati senza pericolo anche all'interno di ambienti dove avreb-bero soggiornato dei bambini.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: Vissa, Piovene Rocchette (VI) Coordinamento Mapei: Paolo Alberti e Paolo Toniolo

52 53

Industria Foma - Pralboino (BS)La direzione dell'industria meccanica Foma due anni fa ha preso ladecisione di ripristinare il pavimento sottoposto quotidianamenteall'usura e all'abrasione e ha voluto prodotti che assicurassero unavalida protezione chimica e meccanica. Si è proceduto inizialmenteimpregnando la superficie, pulita e asciutta, con PRIMER MF* a base diresine epossidiche bicomponente con bassa viscosità e privo di sol-venti. Le porzioni del vecchio pavimento particolarmente degradatesono state riparate con la malta epossidica tricomponente per pavi-mentazioni resistenti agli acidi e all'usura MAPEFLOOR EP 19*, daapplicare sulla superficie ancora fresca di appretto. Si è poi procedutoalla stesura del rivestimento protettivo epossidico autolivellante perpavimenti industriali MAPEFLOOR I 30 SL*. Il pavimento è stato verni-ciato con MAPECOAT I 24* per un'ulteriore protezione chimica e mec-canica. Per finire è stata applicata a rullo la finitura trasparente poliuretanica alifatica bicomponenteMAPEFLOOR FINISH 50*, miscelata con le cariche micrometriche resistenti all'usura MAPEFLOOR FIL-LER* che hanno conferito al pavimento un effetto antisdrucciolo.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: BaglianiCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questo articolo appartengonoalla linea “Sistemi di pavimentazioni in resina e a base cementizia”.Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “Mapei GlobalInfonet” e nel sito internet www.mapei.com.Mapecoat I 24: vernice epossidica per il rivestimento antiacido eatossico di superfici in calcestruzzo.Mapecolor Paste: sistema per la colorazione dei prodottiMapefloor.Mapefloor EP 19: malta epossidica antiacida tricomponenteper applicazioni a spessore resistenti all'usura.Mapefloor Filler: cariche micrometriche da inserire in Mapefloor Finish 50per creare una finitura antisdrucciolo.Mapefloor Finish 50: finitura trasparente poliuretanica alifatica bicompo-nente, esente da solvente.Mapefloor Finish 51: rivestimento poliuretanico alifatico bicomponente,composto da speciali cariche capaci di conferire al prodotto un aspettoopaco e antiscivolo.Mapefloor I 30 SL: rivestimento protettivo epossidico autolivellante perpavimentazioni industriali.Mapefloor I 300 SL: formulato epossidico bicomponente multiuso di coloreneutro per pavimentazioni industriali fino a 4 mm di spessore.Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa.Primer MF: appretto epossidico bicomponente esente da solventi da utiliz-zare come promotore di adesione dei prodotti della linea Mapefloor e perconsolidare e impermeabilizzare supporti cementizi.Primer SN: primer epossidico bicomponente fillerizzato senza solventi.Topcem Pronto: malta premiscelata pronta all'uso a presa normale con riti-ro controllato, per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento (4giorni).Ultratop: malta autolivellante a base di speciali leganti idraulici, a induri-mento ultrarapido per realizzare pavimentazioni resistenti all’abrasione inuno spessore compreso tra 5 a 40 mm.

Questi dieci cantieri sono stati tutti realizzati utilizzando i sistemidi pavimentazioni in resina Mapefloor particolarmente indicatiper pavimenti sottoposti a traffico pesante, a usura e abrasione.Inoltre, come si nota in alcune delle realizzazioni presentate inqueste pagine, grazie all'uso di Mapecolor Paste la base cromati-camente neutra dei sistemi Mapefloor può essere colorataseguendo le indicazioni del cliente.

Industria Ussi - MilanoIl pavimento di un grande capannone alla periferia diMilano è stato completamente ripristinato utilizzando pro-dotti Mapei testati per rispondere alle esigenze di un rive-stimento industriale: resistenza all'abrasione causata daltraffico veicolare e all'aggressione di sostanze chimiche. Laprima fase dell'intervento ha visto sulla superficie in calce-struzzo, accuratamente pulita e asciutta, l'applicazione diPRIMER MF* a base di resine epossidiche bicomponente. Lasuperficie ancora fresca del primer è stata spolverata conQUARZO 0,25*. Rimossa la sabbia non ancorata è stata appli-cata con la spatola dentata in uno spessore di 2 mm la resi-na bicomponente priva di solventi MAPEFLOOR I 30 SL*. Pereliminare eventuali bolle di aria inglobate durante la misce-lazione del prodotto è stato passato ripetutamente il rullofrangibolle. Dopo l'asciugatura del rivestimento per un'ulte-riore protezione è stata applicata la vernice epossidicabicomponente MAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 5

Show room Chicco-Artsana - Gallarate (VA)Lo show room di questa marca di abbigliamentoe accessori per l'infanzia è stato riammodernatoe il committente aveva richiesto una pavimenta-zione colorata, antiscivolo, con una finituraopaca, in grado di resistere nel tempo al trafficopedonale e alle ruote gommate dei contenitoriportaoggetti. I tecnici Mapei hanno consigliato diiniziare l'intervento effettuando sul vecchio pavi-mento rivestito in piastrelle una levigatura conmole diamantate, seguita da una successiva pas-sata veloce con pallinatrice. Quindi è stata ese-guita una doppia rasatura utilizzando PRIMERSN* caricato con QUARZO 0,25* che ha permessodi consolidare e regolarizzare la superficie.Sull'appretto ancora fresco è stato sparso QUAR-ZO 0,5* per ottimizzare l'adesione dello strato diautolivellante MAPEFLOOR I 300 SL* applicato con la spatola den-tata. Lo spessore medio applicato di tutto il sistema (MAPEFLOORSYSTEM 33) è stato di 3 mm. L'interno dello show room è contrad-distinto da un pavimento dal colore neutro che si abbina alle pare-ti arancioni, alle colonne e ai complementi di arredo grigi, mentreper l'entrata è stato scelto un blu elettrico che richiama il coloreaziendale della facciata dell'edificio. Per questo, direttamente incantiere, a MAPEFLOOR I 300 SL* è stato miscelato il colorante inpasta MAPECOLOR PASTE* nella colorazione scelta dal cliente. Perottenere un aspetto finale opaco e non ingiallente è stato steso arullo il rivestimento poliuretanico alifatico bicomponente MAPE-FLOOR FINISH 51*.

Anno di intervento: 2005Impresa di posa: Vissa, Piovene Rocchette (VI)Coordinamento Mapei: Piercarlo Rocca e Paolo Toniolo

Scuola Materna - Piovene Rocchette (VI)Il rivestimento dei pavimenti dell'asilo di un pic-colo paese del Vicentino è stato ripristinato uti-lizzando specifici prodotti Mapei.Gli addetti dell'impresa esecutrice hanno inizia-to impregnando a pennello la superficie conPRIMER SN* a base di resine prive di solventisteso a pennello. Successivamente è stata stesauna rasatura con PRIMER SN* caricata conQUARZO 0,25*. Sul primer ancora fresco è statosparso QUARZO 0,5*, colorato con MAPECOLORPASTE*, in grado di ottimizzare l'adesione dellostrato di finitura realizzato con autolivellanteMAPEFLOOR I 300 SL* caricato 1:1 con QUARZO0,25* steso mediante spatola dentata. Il giornosuccessivo i corridoi e l'ingresso sono stati trat-tati con MAPEFLOOR FINISH 51*, formulatopoliuretanico bicomponente trasparenteopaco caricato con MAPEFLOOR FILLER* in

ragione del 10% in modo da conferire a queste zone maggiori caratteristiche antiscivolo.Lo spessore medio applicato di tutto il sistema (MAPEFLOOR SYSTEM 33) è stato di 3 mm. I pro-dotti Mapei usati in questo cantiere non solo hanno assicurato al committente una superficie pla-nare ma anche esteticamente piacevole, resistente all'uso e antiscivolo. Inoltre, essendo privi disolventi, hanno potuto essere applicati senza pericolo anche all'interno di ambienti dove avreb-bero soggiornato dei bambini.

Anno di intervento: 2004Impresa esecutrice: Vissa, Piovene Rocchette (VI) Coordinamento Mapei: Paolo Alberti e Paolo Toniolo

52 53

Industria Foma - Pralboino (BS)La direzione dell'industria meccanica Foma due anni fa ha preso ladecisione di ripristinare il pavimento sottoposto quotidianamenteall'usura e all'abrasione e ha voluto prodotti che assicurassero unavalida protezione chimica e meccanica. Si è proceduto inizialmenteimpregnando la superficie, pulita e asciutta, con PRIMER MF* a base diresine epossidiche bicomponente con bassa viscosità e privo di sol-venti. Le porzioni del vecchio pavimento particolarmente degradatesono state riparate con la malta epossidica tricomponente per pavi-mentazioni resistenti agli acidi e all'usura MAPEFLOOR EP 19*, daapplicare sulla superficie ancora fresca di appretto. Si è poi procedutoalla stesura del rivestimento protettivo epossidico autolivellante perpavimenti industriali MAPEFLOOR I 30 SL*. Il pavimento è stato verni-ciato con MAPECOAT I 24* per un'ulteriore protezione chimica e mec-canica. Per finire è stata applicata a rullo la finitura trasparente poliuretanica alifatica bicomponenteMAPEFLOOR FINISH 50*, miscelata con le cariche micrometriche resistenti all'usura MAPEFLOOR FIL-LER* che hanno conferito al pavimento un effetto antisdrucciolo.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaRivenditore Mapei: BaglianiCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questo articolo appartengonoalla linea “Sistemi di pavimentazioni in resina e a base cementizia”.Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “Mapei GlobalInfonet” e nel sito internet www.mapei.com.Mapecoat I 24: vernice epossidica per il rivestimento antiacido eatossico di superfici in calcestruzzo.Mapecolor Paste: sistema per la colorazione dei prodottiMapefloor.Mapefloor EP 19: malta epossidica antiacida tricomponenteper applicazioni a spessore resistenti all'usura.Mapefloor Filler: cariche micrometriche da inserire in Mapefloor Finish 50per creare una finitura antisdrucciolo.Mapefloor Finish 50: finitura trasparente poliuretanica alifatica bicompo-nente, esente da solvente.Mapefloor Finish 51: rivestimento poliuretanico alifatico bicomponente,composto da speciali cariche capaci di conferire al prodotto un aspettoopaco e antiscivolo.Mapefloor I 30 SL: rivestimento protettivo epossidico autolivellante perpavimentazioni industriali.Mapefloor I 300 SL: formulato epossidico bicomponente multiuso di coloreneutro per pavimentazioni industriali fino a 4 mm di spessore.Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa.Primer MF: appretto epossidico bicomponente esente da solventi da utiliz-zare come promotore di adesione dei prodotti della linea Mapefloor e perconsolidare e impermeabilizzare supporti cementizi.Primer SN: primer epossidico bicomponente fillerizzato senza solventi.Topcem Pronto: malta premiscelata pronta all'uso a presa normale con riti-ro controllato, per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento (4giorni).Ultratop: malta autolivellante a base di speciali leganti idraulici, a induri-mento ultrarapido per realizzare pavimentazioni resistenti all’abrasione inuno spessore compreso tra 5 a 40 mm.

Questi dieci cantieri sono stati tutti realizzati utilizzando i sistemidi pavimentazioni in resina Mapefloor particolarmente indicatiper pavimenti sottoposti a traffico pesante, a usura e abrasione.Inoltre, come si nota in alcune delle realizzazioni presentate inqueste pagine, grazie all'uso di Mapecolor Paste la base cromati-camente neutra dei sistemi Mapefloor può essere colorataseguendo le indicazioni del cliente.

Industria Ussi - MilanoIl pavimento di un grande capannone alla periferia diMilano è stato completamente ripristinato utilizzando pro-dotti Mapei testati per rispondere alle esigenze di un rive-stimento industriale: resistenza all'abrasione causata daltraffico veicolare e all'aggressione di sostanze chimiche. Laprima fase dell'intervento ha visto sulla superficie in calce-struzzo, accuratamente pulita e asciutta, l'applicazione diPRIMER MF* a base di resine epossidiche bicomponente. Lasuperficie ancora fresca del primer è stata spolverata conQUARZO 0,25*. Rimossa la sabbia non ancorata è stata appli-cata con la spatola dentata in uno spessore di 2 mm la resi-na bicomponente priva di solventi MAPEFLOOR I 30 SL*. Pereliminare eventuali bolle di aria inglobate durante la misce-lazione del prodotto è stato passato ripetutamente il rullofrangibolle. Dopo l'asciugatura del rivestimento per un'ulte-riore protezione è stata applicata la vernice epossidicabicomponente MAPECOAT I 24*.

Anno di intervento: 2003-2004Impresa di posa: Resin Floor, Reggio EmiliaCoordinamento Mapei: Vito Pedretti

Over Cantieri Mapefloor 26-07-2005 9:01 Pagina 5

5554

Domenica 15 maggio Milano è stata la capi-tale della corsa e dell'atletica femminile. Inuna splendida giornata di sole estivo si è

svolta con successo l'Avon Running 2005 ”Lacorsa delle Donne”, che ha visto al via oltre 7.000partecipanti:un'adesione record per Milano e perl'Italia. La tappa milanese di questo circuito inter-nazionale, che fa tappa in 50 Paesi, si avvicinacosì, sempre più, all'elite mondiale con New York(8.200 partecipanti) e Berlino (11.000).Sullo spettacolare percorso - tra L'Arena, il Teatroalla Scala, via Montenapoleone, il Duomo e ilCastello Sforzesco - erano previsti 5 km a “ritmolibero” per la maggior parte delle concorrenti,mentre oltre 400 atlete e campionesse hannodato vita sui 10 km alla prova agonistica piùimportante dell'anno in Italia.La vittoria della gara agonistica sui 10 km è anda-ta a Vincenza Sicari (33'46”), che ha preso ilcomando delle operazioni sin dalla partenza.Seconda una rediviva Gloria Marconi (33'55”):l'atleta romana nelle prime battute di gara hatentato di restare con la Sicari, ma ha poi dovutocedere. Terza Silvia Sommaggio (34'00”), davan-ti a Patrizia Tisi (34'04”): l'atleta del RunningTeam CoVer Mapei si è detta lo stesso molto sod-disfatta della propria prova, dopo tutti i pro-blemi che l’hanno afflitta negli ultimi mesie che le hanno impedito di allenarsi inmodo ottimale.Buona, complessivamente, la prestazionedell'intero Running Team CoVer Mapei All'ottavo posto si è classificata, infatti,Giustina Menna (35'23”): l'atleta napoleta-na, che dopo un ottimo inizio, era nel gruppettodi Patrizia Tisi, ha avuto una flessione nei chilo-metri finali. Dietro di lei Tiziana Alagia (35'30”),nona, mentre Maria Cocchetti (36'09”) si è classi-ficata al 12° posto.Alla gara milanese ha partecipato ancheMaura Viceconte (37'53”), che ha con-cluso in 16a posizione. Com'era nelle previ-sioni,al di là dell'importante competizione agoni-stica, la giornata si è svolta con grande entusia-smo, festa e divertimento all'insegna dello sport,della salute e del benessere.Camminare, correre e fare esercizi di aerobica.All'interno dell'Arena Civica di Milano, la festa èproseguita, infatti, anche dopo la gara, con ilMapei Fitness Show: lezioni-esibizioni di fitness

7.000 donne corrono perun uomo: il professorUmberto Veronesi dà ilvia alla partenza dellaAvon Running 2005.

Over L'impegno nello sport 26-07-2005 9:32 Pagina 1

5554

Domenica 15 maggio Milano è stata la capi-tale della corsa e dell'atletica femminile. Inuna splendida giornata di sole estivo si è

svolta con successo l'Avon Running 2005 ”Lacorsa delle Donne”, che ha visto al via oltre 7.000partecipanti:un'adesione record per Milano e perl'Italia. La tappa milanese di questo circuito inter-nazionale, che fa tappa in 50 Paesi, si avvicinacosì, sempre più, all'elite mondiale con New York(8.200 partecipanti) e Berlino (11.000).Sullo spettacolare percorso - tra L'Arena, il Teatroalla Scala, via Montenapoleone, il Duomo e ilCastello Sforzesco - erano previsti 5 km a “ritmolibero” per la maggior parte delle concorrenti,mentre oltre 400 atlete e campionesse hannodato vita sui 10 km alla prova agonistica piùimportante dell'anno in Italia.La vittoria della gara agonistica sui 10 km è anda-ta a Vincenza Sicari (33'46”), che ha preso ilcomando delle operazioni sin dalla partenza.Seconda una rediviva Gloria Marconi (33'55”):l'atleta romana nelle prime battute di gara hatentato di restare con la Sicari, ma ha poi dovutocedere. Terza Silvia Sommaggio (34'00”), davan-ti a Patrizia Tisi (34'04”): l'atleta del RunningTeam CoVer Mapei si è detta lo stesso molto sod-disfatta della propria prova, dopo tutti i pro-blemi che l’hanno afflitta negli ultimi mesie che le hanno impedito di allenarsi inmodo ottimale.Buona, complessivamente, la prestazionedell'intero Running Team CoVer Mapei All'ottavo posto si è classificata, infatti,Giustina Menna (35'23”): l'atleta napoleta-na, che dopo un ottimo inizio, era nel gruppettodi Patrizia Tisi, ha avuto una flessione nei chilo-metri finali. Dietro di lei Tiziana Alagia (35'30”),nona, mentre Maria Cocchetti (36'09”) si è classi-ficata al 12° posto.Alla gara milanese ha partecipato ancheMaura Viceconte (37'53”), che ha con-cluso in 16a posizione. Com'era nelle previ-sioni,al di là dell'importante competizione agoni-stica, la giornata si è svolta con grande entusia-smo, festa e divertimento all'insegna dello sport,della salute e del benessere.Camminare, correre e fare esercizi di aerobica.All'interno dell'Arena Civica di Milano, la festa èproseguita, infatti, anche dopo la gara, con ilMapei Fitness Show: lezioni-esibizioni di fitness

7.000 donne corrono perun uomo: il professorUmberto Veronesi dà ilvia alla partenza dellaAvon Running 2005.

Over L'impegno nello sport 26-07-2005 9:32 Pagina 1

56

e aerobica, condotti da esperti istruttori internazionali, pertutte le appassionate del movimento al suono della musicache ha coinvolto bambine, mamme, nonne, amiche, colle-ghe di lavoro e compagne di scuola.Tra le curiosità della manifestazione la partecipante più gio-vane, Alessandra, di soli 3 mesi e la più anziana, “nonnaGiulia” di 78 anni. Per tutte, il desiderio di contribuire anchealla lotta contro il tumore al seno a cui sono destinate inte-ramente le quote di iscrizione a favore dell'Istituto europeodi Oncologia di Umberto Veronesi che era presente allacorsa. Festeggiatissimo alla manifestazione, l'oncologo,scherzando, ha detto di essere stato nominato “donna adhonorem”, per poi aggiungere che tutti hanno il doveremorale di aiutare chi soffre.“Il mio è un messaggio di speranza, ma anche di certezza -ha concluso - perché il tumore si deve guarire”.In particolare, i circa 70.000 euro raccolti quest'anno, saran-no dedicati a uno specifico progetto di ricerca: la valutazio-ne delle cellule tumorali circolanti in pazienti affette datumore al seno e le necessarie terapie.Mapei è stata Partner Ufficiale della Avon Running 2005.Questo a conferma della costante attenzione del GruppoMapei verso il mondo dello sport e quello della corsa a piediin particolare.Tale attenzione si realizza nel tempo attraver-so tre canali preferenziali: l'attività di Sport Service Mapei,struttura dotata di efficienti laboratori di ricerca per lo sporte di assistenza per gli atleti; la presenza come sponsor delplurititolato gruppo sportivo CoVer - Mapei; la sponsorizza-zione di eventi di forte impatto nel mondo del running.L'approccio di Mapei al mondo del running continua dun-que a svilupparsi attraverso sempre più solide sinergie traagonismo, comunicazione e ricerca scientifica in ambitosportivo. Ma è caratterizzato anche da grande interesse peruno sport fatto, oltre che d'autentica passione, della ricercadi una sempre migliore qualità della vita e dell'ambiente:un'attenzione in sintonia con la filosofia del Gruppo Mapei,testimoniata dal conseguimento da parte della sua princi-pale unità produttiva (Robbiano di Mediglia) della certifica-zione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la normaISO 14001 e della registrazione EMAS, cui si è aggiunta loscorso dicembre l'Autorizzazione Integrata Ambientale.La scelta di intervenire all'Avon Running ha avuto unaduplice valenza: è nata, infatti, oltre che dall'attenzione perlo sport, dalla volontà di sostenere un'importante iniziati-va a favore della ricerca per prevenire e combattere iltumore al seno, che risponde ad un altro dei principi cardi-ne della filosofia aziendale, la ricerca - settore nel qualeMapei investe ogni anno il 5% del fatturato - e anche al suoimpegno sociale.

a cura di Sport Service Mapei

La prima parte della stagione agonistica 2005 -quella che va da inizio anno fino ai grandi appun-tamenti estivi in pista - si sta ormai concludendocon un bilancio abbastanza positivo e che, soprat-tutto, lascia ben sperare per la restante parte del-l'anno.Le maratone CoVer-Mapei 2005 sono state sin quisuggellate dal successo conseguito a Padova daPaul Lokira, in 2h11'24", al termine di una gara cheha visto la partecipazione di ben 4.000 atleti.Ma sicuramente uno dei nostri atleti più convin-centi in questa parte di stagione è stato GiulianoBattocletti, che sembra ormai aver ritrovato lafiducia nei propri mezzi, oltre ad una discreta epersistente condizione di forma. Lo dimostrano irisultati delle corse su strada di 10 km, che lohanno visto nel complesso migliore tra gli italiani,e poi la conquista del campionato italiano dei10.000 metri in pista. In quest'ultima gara, svoltasia Vigna di Valle il 22 maggio scorso, l'atleta CoVer-Mapei ha dominato in maniera praticamenteincontrastata, portandosi da solo al comandodopo 4.500 metri di corsa e chiudendo in28'39”26. Dopo un 2005 al di sotto delle aspettati-ve, il nostro portacolori - che da gennaio di que-st'anno è seguito nella pianificazione dell'allena-mento direttamente da Sport Service MAPEI e sulcampo da Severino Bernardini - ha dunque trova-to una condizione che gli consente di esprimersisu un livello più consono alla sua caratura.Sulla base di questi presupposti,sembra si vadanoormai consolidando i prerequisiti per poter tenta-re il salto verso la maratona.Il suo debutto avverrà probabilmente a novem-bre, nella maratona dei tempi moderni per anto-

nomasia: New York.Al via sui 42 chilometri che si snodano nella Grande Mela, insieme a trecampioni del Running Team CoVer-Mapei (tra i quali appunto Battocletti)che punteranno al podio, vi saranno anche… una dozzina di maratoneti dilivello amatoriale,con una singolare particolarità:sono tutti clienti di Mapei!A completare questo gruppo di maglie a cubetti “in versione running”, unpersonaggio dello sport e della comunicazione (in molti lo avranno vistocome conduttore televisivo) : Giancluca Genoni, più volte primatista mon-diale di immersione in apnea, insieme a noi per la sua prima maratona. Maprima della stagione autunnale delle competizioni su strada, vi sarannoovviamente i grandi meeting in pista.Per il nostro team, l'inizio di questa specifica parte di attività è stato più chebuono, grazie all'ottima prestazione di Sergiy Lebid (campione europeo dicross),che si è imposto nei 3.000 metri del Memorial Primo Nebiolo (Torino,3 giugno 2005), con un apprezzabile 7'42”94, entusiasmando pubblico etelespettatori ancora una volta con un suo bruciante finale.

Successo del 1° Trofeo Vinavil per i giovaniLa primavera di CoVer-Mapei non ha visto impe-gnati solo i grandi campioni: nell'ambito del 1°Trofeo Vinavil, svoltosi sulle tre principali piste diatletica del Verbano-Cusio-Ossola, tra maggio egiugno hanno gareggiato alcune centinaia diragazzi delle scuole medie, in rappresentanza deipropri istituti. Ciò ha consentito di farli avvicinareal mondo della corsa a piedi, di trovare nuovipotenziali campioni per la nostra squadra, e dipremiare le loro scuole di appartenenza con fondida destinare all'acquisto di attrezzature sportive.L'iniziativa ha avuto davvero un grande successoin termini di partecipazione e,ancora una volta,hamesso in evidenza la particolare attenzione delGruppo Mapei per i giovani e per il rapporto con iterritori nei quali sono insediate le proprie unitàproduttive.

Battocletti Campione Italiano nei 10.000 metri.

Sopra:Giuliano Battoclettidurante un test aCastellanza, sulnuovo nastrotrasportatore diSport ServiceMapei.

A sinistra:partenza di unabatteria del 1°Trofeo Vinavil.

Over L'impegno nello sport 26-07-2005 9:32 Pagina 3

56

e aerobica, condotti da esperti istruttori internazionali, pertutte le appassionate del movimento al suono della musicache ha coinvolto bambine, mamme, nonne, amiche, colle-ghe di lavoro e compagne di scuola.Tra le curiosità della manifestazione la partecipante più gio-vane, Alessandra, di soli 3 mesi e la più anziana, “nonnaGiulia” di 78 anni. Per tutte, il desiderio di contribuire anchealla lotta contro il tumore al seno a cui sono destinate inte-ramente le quote di iscrizione a favore dell'Istituto europeodi Oncologia di Umberto Veronesi che era presente allacorsa. Festeggiatissimo alla manifestazione, l'oncologo,scherzando, ha detto di essere stato nominato “donna adhonorem”, per poi aggiungere che tutti hanno il doveremorale di aiutare chi soffre.“Il mio è un messaggio di speranza, ma anche di certezza -ha concluso - perché il tumore si deve guarire”.In particolare, i circa 70.000 euro raccolti quest'anno, saran-no dedicati a uno specifico progetto di ricerca: la valutazio-ne delle cellule tumorali circolanti in pazienti affette datumore al seno e le necessarie terapie.Mapei è stata Partner Ufficiale della Avon Running 2005.Questo a conferma della costante attenzione del GruppoMapei verso il mondo dello sport e quello della corsa a piediin particolare.Tale attenzione si realizza nel tempo attraver-so tre canali preferenziali: l'attività di Sport Service Mapei,struttura dotata di efficienti laboratori di ricerca per lo sporte di assistenza per gli atleti; la presenza come sponsor delplurititolato gruppo sportivo CoVer - Mapei; la sponsorizza-zione di eventi di forte impatto nel mondo del running.L'approccio di Mapei al mondo del running continua dun-que a svilupparsi attraverso sempre più solide sinergie traagonismo, comunicazione e ricerca scientifica in ambitosportivo. Ma è caratterizzato anche da grande interesse peruno sport fatto, oltre che d'autentica passione, della ricercadi una sempre migliore qualità della vita e dell'ambiente:un'attenzione in sintonia con la filosofia del Gruppo Mapei,testimoniata dal conseguimento da parte della sua princi-pale unità produttiva (Robbiano di Mediglia) della certifica-zione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la normaISO 14001 e della registrazione EMAS, cui si è aggiunta loscorso dicembre l'Autorizzazione Integrata Ambientale.La scelta di intervenire all'Avon Running ha avuto unaduplice valenza: è nata, infatti, oltre che dall'attenzione perlo sport, dalla volontà di sostenere un'importante iniziati-va a favore della ricerca per prevenire e combattere iltumore al seno, che risponde ad un altro dei principi cardi-ne della filosofia aziendale, la ricerca - settore nel qualeMapei investe ogni anno il 5% del fatturato - e anche al suoimpegno sociale.

a cura di Sport Service Mapei

La prima parte della stagione agonistica 2005 -quella che va da inizio anno fino ai grandi appun-tamenti estivi in pista - si sta ormai concludendocon un bilancio abbastanza positivo e che, soprat-tutto, lascia ben sperare per la restante parte del-l'anno.Le maratone CoVer-Mapei 2005 sono state sin quisuggellate dal successo conseguito a Padova daPaul Lokira, in 2h11'24", al termine di una gara cheha visto la partecipazione di ben 4.000 atleti.Ma sicuramente uno dei nostri atleti più convin-centi in questa parte di stagione è stato GiulianoBattocletti, che sembra ormai aver ritrovato lafiducia nei propri mezzi, oltre ad una discreta epersistente condizione di forma. Lo dimostrano irisultati delle corse su strada di 10 km, che lohanno visto nel complesso migliore tra gli italiani,e poi la conquista del campionato italiano dei10.000 metri in pista. In quest'ultima gara, svoltasia Vigna di Valle il 22 maggio scorso, l'atleta CoVer-Mapei ha dominato in maniera praticamenteincontrastata, portandosi da solo al comandodopo 4.500 metri di corsa e chiudendo in28'39”26. Dopo un 2005 al di sotto delle aspettati-ve, il nostro portacolori - che da gennaio di que-st'anno è seguito nella pianificazione dell'allena-mento direttamente da Sport Service MAPEI e sulcampo da Severino Bernardini - ha dunque trova-to una condizione che gli consente di esprimersisu un livello più consono alla sua caratura.Sulla base di questi presupposti,sembra si vadanoormai consolidando i prerequisiti per poter tenta-re il salto verso la maratona.Il suo debutto avverrà probabilmente a novem-bre, nella maratona dei tempi moderni per anto-

nomasia: New York.Al via sui 42 chilometri che si snodano nella Grande Mela, insieme a trecampioni del Running Team CoVer-Mapei (tra i quali appunto Battocletti)che punteranno al podio, vi saranno anche… una dozzina di maratoneti dilivello amatoriale,con una singolare particolarità:sono tutti clienti di Mapei!A completare questo gruppo di maglie a cubetti “in versione running”, unpersonaggio dello sport e della comunicazione (in molti lo avranno vistocome conduttore televisivo) : Giancluca Genoni, più volte primatista mon-diale di immersione in apnea, insieme a noi per la sua prima maratona. Maprima della stagione autunnale delle competizioni su strada, vi sarannoovviamente i grandi meeting in pista.Per il nostro team, l'inizio di questa specifica parte di attività è stato più chebuono, grazie all'ottima prestazione di Sergiy Lebid (campione europeo dicross),che si è imposto nei 3.000 metri del Memorial Primo Nebiolo (Torino,3 giugno 2005), con un apprezzabile 7'42”94, entusiasmando pubblico etelespettatori ancora una volta con un suo bruciante finale.

Successo del 1° Trofeo Vinavil per i giovaniLa primavera di CoVer-Mapei non ha visto impe-gnati solo i grandi campioni: nell'ambito del 1°Trofeo Vinavil, svoltosi sulle tre principali piste diatletica del Verbano-Cusio-Ossola, tra maggio egiugno hanno gareggiato alcune centinaia diragazzi delle scuole medie, in rappresentanza deipropri istituti. Ciò ha consentito di farli avvicinareal mondo della corsa a piedi, di trovare nuovipotenziali campioni per la nostra squadra, e dipremiare le loro scuole di appartenenza con fondida destinare all'acquisto di attrezzature sportive.L'iniziativa ha avuto davvero un grande successoin termini di partecipazione e,ancora una volta,hamesso in evidenza la particolare attenzione delGruppo Mapei per i giovani e per il rapporto con iterritori nei quali sono insediate le proprie unitàproduttive.

Battocletti Campione Italiano nei 10.000 metri.

Sopra:Giuliano Battoclettidurante un test aCastellanza, sulnuovo nastrotrasportatore diSport ServiceMapei.

A sinistra:partenza di unabatteria del 1°Trofeo Vinavil.

Over L'impegno nello sport 26-07-2005 9:32 Pagina 3

Il sigillante siliconico

a reticolazione neutra

ad uso universale

...edilizia...edilizia

...lattoneria...lattoneria

...serramentistica...serramentistica...serramentistica

...idraulica...idraulicae condizionamento e condizionamento...idraulicae condizionamento

IL SIGILLANTEIL SIGILLANTEDA UTILIZZARE PER ...DA UTILIZZARE PER ...IL SIGILLANTEDA UTILIZZARE PER ...