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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 7 Serie Ordinaria - Giovedì 15 febbraio 2018 SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 262 del 12 febbraio 2018 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 7835 al n. 7862) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7844 Prime determinazioni per la definizione dei criteri di individuazione del rappresentante unico della Regione, di cui all’artico- lo 14 ter, comma 3, della legge 241/1990, e delle modalità per l’espressione della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi, ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 36/2017 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7854 Determinazioni conseguenti alla d.g.r. n. X/5341/2016 relativa alla certificazione regionale della esperienza triennale nel cam- po delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative - conclusione del procedimento . . . . 12 Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7855 Determinazioni in merito all’accordo con le farmacie e proseguimento del progetto «Distribuzione per conto dei farmaci APHT, tramite un’unica azienda capofila per le ASL della Regione Lombardia» . . . . . . . . . . . . . . . 19 Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7856 Programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2017 . . . . . . . . . . . . . . . . 21 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale Presidenza Decreto dirigente unità organizzativa 12 febbraio 2018 - n. 1744 Individuazione delle modalità applicative dei benefici riconosciuti per l’anno 2018 a seguito di acquisto e demolizione di particolari veicoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 D.G. Agricoltura Decreto dirigente struttura 12 febbraio 2018 - n. 1732 Operazione. 1.1.01 P.S.R. 2014 – 2020 Decadenza totale del contributo relativo alla domanda n. 201600543618, presentata dall’azienda speciale agenzia formativa Don Angelo Tedoldi, CUAA n. 02243450984 . . . . . . . . . . . . . 59 D.G. Sviluppo economico Decreto dirigente unità organizzativa 7 febbraio 2018 - n. 1543 Aggiornamento dell’albo delle Associazioni Pro Loco ai sensi della l.r. 27 del 1 ottobre 2015 e della deliberazione n. X/5195 del 23 maggio 2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Decreto dirigente struttura 8 febbraio 2018 - n. 1635 Bando Misura «AL VIA» - Agevolazioni lombarde per la valorizzazione degli investimenti aziendali» in attuazione della d.g.r. 28 novembre 2016 n. 5892. POR FESR 2014-2020, Asse Prioritario III - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese - Azione III.3.C.1.1. – 11° elenco soggetti non ammessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85 Decreto dirigente struttura 9 febbraio 2018 - n. 1709 Bando Linea «INTRAPRENDO» - Asse Prioritario III - Azione III.3.A.1.1. «Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di microfinanza » - Fondo istituito con d.g.r. n. 3960/2015, modificata dalla d.g.r. n. 5033/2016 – Esiti Istruttori – 27° provvedimento . . . . . . . . . . . . . 87 Anno XLVIII – N. 045 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Fabrizio De Vecchi – Web Hosting: Lombardia Informatica S.p.a. - Redazione: tel. 02/6765 int. 4428 – 5748; e-mail: [email protected]

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BOLLETTINO UFFICIALE

REPUBBLICA ITALIANA

7Serie Ordinaria - Giovedì 15 febbraio 2018

SOMMARIO

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORISeduta di Giunta regionale n. 262 del 12 febbraio 2018Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 7835 al n. 7862) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7844Prime determinazioni per la definizione dei criteri di individuazione del rappresentante unico della Regione, di cui all’artico-lo 14 ter, comma 3, della legge 241/1990, e delle modalità per l’espressione della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi, ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 36/2017 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7854Determinazioni conseguenti alla d.g.r. n. X/5341/2016 relativa alla certificazione regionale della esperienza triennale nel cam-po delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative - conclusione del procedimento . . . . 12

Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7855Determinazioni in merito all’accordo con le farmacie e proseguimento del progetto «Distribuzione per conto dei farmaci APHT, tramite un’unica azienda capofila per le ASL della Regione Lombardia» . . . . . . . . . . . . . . . 19

Delibera Giunta regionale 12 febbraio 2018 - n. X/7856Programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2017 . . . . . . . . . . . . . . . . 21

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

PresidenzaDecreto dirigente unità organizzativa 12 febbraio 2018 - n. 1744Individuazione delle modalità applicative dei benefici riconosciuti per l’anno 2018 a seguito di acquisto e demolizione di particolari veicoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

D.G. AgricolturaDecreto dirigente struttura 12 febbraio 2018 - n. 1732Operazione. 1.1.01 P.S.R. 2014 – 2020 Decadenza totale del contributo relativo alla domanda n. 201600543618, presentata dall’azienda speciale agenzia formativa Don Angelo Tedoldi, CUAA n. 02243450984 . . . . . . . . . . . . . 59

D.G. Sviluppo economicoDecreto dirigente unità organizzativa 7 febbraio 2018 - n. 1543Aggiornamento dell’albo delle Associazioni Pro Loco ai sensi della l.r. 27 del 1 ottobre 2015 e della deliberazione n. X/5195 del 23 maggio 2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Decreto dirigente struttura 8 febbraio 2018 - n. 1635Bando Misura «AL VIA» - Agevolazioni lombarde per la valorizzazione degli investimenti aziendali» in attuazione della d.g.r. 28 novembre 2016 n. 5892. POR FESR 2014-2020, Asse Prioritario III - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese - Azione III.3.C.1.1. – 11° elenco soggetti non ammessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85

Decreto dirigente struttura 9 febbraio 2018 - n. 1709Bando Linea «INTRAPRENDO» - Asse Prioritario III - Azione III.3.A.1.1. «Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di microfinanza » - Fondo istituito con d.g.r. n. 3960/2015, modificata dalla d.g.r. n. 5033/2016 – Esiti Istruttori – 27° provvedimento . . . . . . . . . . . . . 87

Anno XLVIII – N. 045 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Fabrizio De Vecchi – Web Hosting: Lombardia Informatica S.p.a. - Redazione: tel. 02/6765 int. 4428 – 5748; e-mail: [email protected]

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C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 2 – Bollettino Ufficiale

Seduta di Giunta regionale n. 262 del 12 febbraio 2018Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n.  7835 al n. 7862)

A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE GENERALE Y SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE(Relatore l’assessore Bordonali)7835 - REGOLAMENTO RECANTE «ADEGUAMENTO DEL REGOLA-MENTO REGIONALE 18  OTTOBRE  2010, N.  9 (REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL’ALBO REGIONALE DEL VOLONTARIATO DI PRO-TEZIONE CIVILE (AI SENSI DELL’ART.  9-TER DELLA LEGGE REGIO-NALE 22 MAGGIO 2004, N. 16, ‘TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE’) ALL’ARTICOLO 4, COMMA 5, DELLA L.R. 10 AGOSTO 2017, N. 22 «ASSESTAMENTO AL BILANCIO 2017/2019 - I PROVVEDIMENTO DI VARIAZIONE CON MODIFICHE DI LEGGI REGIONALI» E ALL’ARTICOLO 2 DELLA L.R. 28 DICEMBRE 2017, N. 41 (MODIFICHE ALL’ARTICOLO 5.1 E ALL’AR-TICOLO 9 BIS DELLA LEGGE REGIONALE 22 MAGGIO 2004, N. 16 (TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PRO-TEZIONE CIVILE)

DIREZIONE CENTRALE AM PROGRAMMAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE(Relatore l’assessore Garavaglia)7836 - VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018-2020 (D.LGS. 118/11 - L.R. 19/12 ART. 1, CO. 4) - 5° PROVVEDIMENTO

B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONEPRESIDENZA AA140 - SISTEMA DEI CONTROLLI, PREVENZIONE DELLA CORRUZIO-NE, TRASPARENZA E PRIVACY OFFICER(Relatore il Presidente Maroni)7837 - APPROVAZIONE DELLA POLICY REGIONALE «REGOLE PER IL GOVERNO E APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI PRIVACY BY DESIGN E BY DEFAULT AI TRATTAMENTI DI DATI PERSONALI DI TITOLARITÀ DI REGIONE LOMBARDIA»

AG AREA - AFFARI ISTITUZIONALI(Relatore il Presidente Maroni)AG05 - AVVOCATURA, AFFARI EUROPEI E SUPPORTO GIURIDICO7838 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIO-NALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 7047/17, RESA DALLA COM-MISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO AVVERSO NR. 378 ORDINANZE DI INGIUNZIONE IN MATERIA DI TASSA AUTOMOBILISTI-CA. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARCO CEDER-LE DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. N. 24/2018)

7839 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA RE-GIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N.  7049/17, RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO AVVERSO NR. 37 ORDINANZE DI INGIUNZIONE IN MATERIA DI TASSA AUTOMOBILI-STICA. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO ALESSANDRO GIANELLI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. N. 25/2018)

7840 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA RE-GIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N.  6816/17, RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO AVVERSO CARTELLA N.  02220160025420273000 IN MATERIA DI TASSA AU-TOMOBILISTICA ANNO D’IMPOSTA 2012. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARCO CEDERLE DELL’AVVOCATURA REGIO-NALE (RIF. N. 52/2018)

7841 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA RE-GIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N.  6820/17, RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO AVVERSO CARTELLE N.  02220160025420172000, 02220160025422806000, 02220160025428462000, 02220160025429068000 IN MATERIA DI TASSA AUTOMOBILISTICA ANNO D’IMPOSTA 2010. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARCO CEDERLE DELL’AVVOCA-TURA REGIONALE (RIF. N. 54/2018)

7842 - INTERVENTO NEL RICORSO CONCERNENTE LA RIALLO-CAZIONE DELLA SEDE DELL’AGENZIA EUROPEA PER I MEDICINALI («EMA») PROMOSSO AVANTI IL TRIBUNALE DELL’UNIONE EUROPEA DAL COMUNE DI MILANO E NELLA SEPARATA DOMANDA DI SO-

SPENSIONE DELL’ESECUZIONE DELLA DECISIONE DELLA UNIONE EUROPEA

7843 - ACCETTAZIONE DELL’OFFERTA DI RISARCIMENTO DANNI AVANZATA IN RELAZIONE AL PROC. PEN. N. 43833/12+6860/15 E N. 2077/13+1118/15+3325/15 R.G.G.I.P DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MILANO E CONTESTUALE PARZIALE REVOCA DELLA DELIBERA DI COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE N. 3745/2015 IN RELA-ZIONE ALLA SINGOLA OFFERTA DI RISARCIMENTO

AG - AG AREA - AFFARI ISTITUZIONALI7844 - PRIME DETERMINAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEL RAPPRESENTANTE UNICO DELLA REGIONE, DI CUI ALL’ARTICOLO 14 TER, COMMA 3, DELLA LEGGE 241/1990, E DELLE MODALITÀ PER L’ESPRESSIONE DELLA POSIZIONE UNIVOCA E VINCOLANTE REGIONALE IN CONFERENZA DI SERVIZI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 2 DELLA L.R. 36/2017

AL AREA - RELAZIONI ESTERNE, TERRITORIALI, INTERNAZIONALI E COMUNICAZIONE(Relatore il Presidente Maroni)AL02 - COMUNICAZIONE7845 - RINNOVO ADESIONI AD ASSOCIAZIONI ED ENTI PER L’AN-NO 2018 AI SENSI DELLA L.R. 12 SETTEMBRE 1986, N. 50

DIREZIONE CENTRALE AM PROGRAMMAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE(Relatore l’assessore Garavaglia)AM05 - TUTELA DELLE ENTRATE TRIBUTARIE REGIONALI7846 - APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI ACCORDO DI MEDIA-ZIONE TRIBUTARIA CON BMW ITALIA S.P.A.

DIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE, EXPO 2015 E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE(Relatore il Vice Presidente Sala)U130 - PROGRAMMAZIONE DELLE POLITICHE ABITATIVE E INTERNA-ZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE7847 - APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA PER L’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI LOMELLO (PV) (L.R. 16/2016 E S.M.I. - TITOLO III - CAPO II - ARTT. 28 E 29)

7848 - APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA PER L’ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI LAMBRUGO (CO) (L.R. 16/2016 E S.M.I. - TITOLO III - CAPO II - ARTT. 28 E 30)

DIREZIONE GENERALE G WELFARE(Relatore l’assessore Gallera)G151 - CONTROLLO DI GESTIONE E PERSONALE7849 - MODIFICHE AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO DELL’AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE VI-MERCATE APPROVATO CON D.G.R. N. X/6524 DEl 28 APRILE 2017, RECANTE: «DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PIANO DI ORGANIZ-ZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO DELL’AZIENDA SOCIO SANI-TARIA TERRITORIALE VIMERCATE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL DELL’ART. 17, C. 4 DELLA LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 30 DICEM-BRE 2009, COME MODIFICATA CON LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 11 AGOSTO 2015 E S.M.I.»

7850 - MODIFICHE AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO DELL’AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE CEN-TRO SPECIALISTICO ORTOPEDICO TRAUMATOLOGICO G. PINI/CTO APPROVATO CON D.G.R. N. X/6886 DEL 17 LUGLIO 2017, RECAN-TE: «DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO DELL’AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRI-TORIALE CENTRO SPECIALISTICO ORTOPEDICO TRAUMATOLOGI-CO G. PINI/CTO AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL DELL’ART. 17, C. 4 DELLA LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 30 DICEMBRE 2009, COME MODIFICATA CON LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 11 AGOSTO 2015 E S.M.I.»

G152 - PROGRAMMAZIONE RETE TERRITORIALE7851 - APPROVAZIONE DELL’ACCORDO INTEGRATIVO REGIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI DI MEDICINA GE-NERALE VALIDO PER L’ANNO 2018

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 3 –

7852 - APPROVAZIONE DELL’ACCORDO INTEGRATIVO REGIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I PEDIATRI DI FAMIGLIA VALI-DO PER L’ANNO 2018

G153 - PROGRAMMAZIONE POLO OSPEDALIERO7853 - APPROVAZIONE DEI CRITERI ATTUATIVI DELLA MISURA ERA-PERMED E CONTESTUALE VARIAZIONE DEL PIANO D’AZIONE 2017 DELLA FONDAZIONE REGIONALE RICERCA BIOMEDICA (FRRB)

7854 - DETERMINAZIONI CONSEGUENTI ALLA D.G.R. N. X/5341/2016 RELATIVA ALLA CERTIFICAZIONE REGIONALE DEL-LA ESPERIENZA TRIENNALE NEL CAMPO DELLE CURE PALLIATIVE DEI MEDICI IN SERVIZIO PRESSO LE RETI DEDICATE ALLE CURE PALLIATI-VE - CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO

7855 - DETERMINAZIONI IN MERITO ALL’ACCORDO CON LE FAR-MACIE E PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO «DISTRIBUZIONE PER CONTO DEI FARMACI APHT, TRAMITE UN’UNICA AZIENDA CAPOFI-LA PER LE ASL DELLA REGIONE LOMBARDIA»

DIREZIONE GENERALE J REDDITO DI AUTONOMIA E INCLUSIONE SOCIALE(Relatore l’assessore Brianza)J102 - INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE SOCIALE E PROMOZIONE DELLE FORMAZIONI SOCIALI7856 - PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE A FAVORE DI PER-SONE CON GRAVISSIMA DISABILITÀ E IN CONDIZIONE DI NON AU-TOSUFFICIENZA E GRAVE DISABILITÀ DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2017

DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA(Relatore l’assessore Fava)M133 - SVILUPPO, INNOVAZIONE E PROMOZIONE DELLE PRODU-ZIONI E DEL TERRITORIO7857 - INTEGRAZIONE ALLA D.G.R. N. 6889 DEL 17  LUGLIO 2017 INERENTE LA RICHIESTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRI-COLE ALIMENTARI E FORESTALI DELLE PROVVIDENZE PREVISTE DALL’ART. 5, COMMA 2 DEL D.LGS. 102/2004 E DAL COMMA 1079 DELLA LEGGE 296/2006 PER L’ECCEZIONALE GELATA DEL 18, 19, 20 E 28 APRILE 2017 NELLE PROVINCE DI BERGAMO, BRESCIA, PA-VIA, SONDRIO E CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO AI SENSI DE-CRETO LEGGE N. 50 DEL 20 APRILE 2017, CONVERTITO IN LEGGE N. 96/2017

DIREZIONE GENERALE O SVILUPPO ECONOMICO(Relatore l’assessore Parolini)O130 - COMMERCIO, RETI DISTRIBUTIVE, PROGRAMMAZIONE, FIERE E TUTELA DEI CONSUMATORI7858 - INTEGRAZIONE DEL CALENDARIO FIERISTICO REGIONALE PER L’ANNO 2018, AI SENSI DEL COMMA 4 BIS ART. 126 L.R. 6/2010 - II PROVVEDIMENTO

DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ(Relatore l’assessore Sorte)S130 - INFRASTRUTTURE VIARIE E AEROPORTUALI7859 - APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PER L’ESERCIZIO DEL-LE FUNZIONI RELATIVE ALLE AUTORIZZAZIONI ALLA CIRCOLAZIO-NE DEI TRASPORTI ECCEZIONALI - L.R. 4 APRILE 2012, N. 6, ART. 42 - 1° AGGIORNAMENTO

DIREZIONE GENERALE T AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE(Relatore l’assessore Terzi)T138 - TUTELA AMBIENTALE7860 - RECEPIMENTO DELLE DISPOSIZIONI DEL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI DEL DISTRETTO IDROGRAFICO PADANO E DEL PROGRAMMA DI TUTELA E USO DELLE ACQUE E DELLE NORME SOPRAVVENUTE: CONSEGUENTE AGGIORNAMENTO DELLE NOR-ME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA REGIONALE DI GESTIONE RIFIUTI APPROVATO CON D.G.R. 1990/2014

DIREZIONE GENERALE Z TERRITORIO, URBANISTICA, DIFESA DEL SUOLO E CITTÀ METROPOLITANA(Relatore l’assessore Beccalossi)Z131 - PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA

7861 - COMUNE DI SONDRIO (SO) - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ART. 13, COMMA 8, L.R. N. 12/05)

7862 - COMUNE DI LIMONE SUL GARDA (BS) - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ART. 13, COMMA 8, L.R. N. 12/2005)

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 4 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 12 febbraio 2018 - n. X/7844Prime determinazioni per la definizione dei criteri di individuazione del rappresentante unico della Regione, di cui all’articolo 14 ter, comma 3, della legge 241/1990, e delle modalità per l’espressione della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi, ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 36/2017

LA GIUNTA REGIONALEVisti i decreti legislativi n. 127/2016 e n.104/2017, con i quali

sono state tra l’altro disciplinate le nuove procedure relative alla conferenza di servizi decisoria, di cui alla legge 241/1990, nell’ot-tica di una maggiore semplificazione e dell’accelerazione dei procedimenti amministrativi;

Visto, in particolare, il nuovo articolo 14 ter della legge 241/1990, riguardante la conferenza di servizi in forma simul-tanea e in modalità sincrona, nella parte in cui prevede che «ciascun ente o amministrazione convocato alla riunione è rap-presentato da un unico soggetto abilitato ad esprimere definiti-vamente e in modo univoco e vincolante la posizione dell’am-ministrazione stessa su tutte le decisioni di competenza della conferenza, anche indicando le modifiche progettuali eventual-mente necessarie ai fini dell’assenso…..Ciascuna regione e cia-scun ente locale definisce autonomamente le modalità di de-signazione del rappresentante unico di tutte le amministrazioni riconducibili alla stessa regione o allo stesso ente locale nonché l’eventuale partecipazione delle suddette amministrazioni ai la-vori della conferenza»;

Vista, altresì, la legge regionale 12 dicembre 2017, n. 36, con la quale sono state, tra l’altro, recepite le nuove disposizioni sta-tali sulla conferenza di servizi (Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento regionale ai decreti legislativi n.  126/2016, n. 127/2016, n. 222/2016 e n. 104/2017, relative alla disciplina della conferenza dei servizi, ai regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti e a ulteriori misure di razio-nalizzazione), e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, nella parte in cui prevede che il rappresentante unico della Regione sia in-dividuato tra i dirigenti delle direzioni regionali competenti per le materie interessate dall’oggetto della conferenza di servizi e designato con decreto del Segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, sulla base di criteri definiti con delibera-zione della Giunta regionale, con la quale sono indicate altresì le modalità per consentire l’espressione, da parte del rappre-sentante unico, della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi;

Datto atto dell’esigenza di consentire l’applicazione delle nuove disposizioni regionali relative al rappresentante unico re-gionale nelle conferenze di servizi simultanee;

Ritenuto: − di adottare prime misure organizzative necessarie alla designazione del rappresentante unico della Regione, mediante l’indicazione dei criteri per l’individuazione del-lo stesso rappresentante e delle modalità per consentirgli l’espressione della posizione univoca e vincolante regio-nale in conferenza di servizi, e idonee ad agevolare le attività delle strutture regionali coinvolte, a seguito della sopravvenuta normativa regionale in materia;

− di assumere tali misure, quale adempimento di ordinaria amministrazione poiché attuativo di una disposizione di legge regionale (art. 2, l.r. 36/2017) volta ad adeguare l’ordinamento regionale alla nuova disciplina statale in tema di conferenza di servizi, prive di discrezionalità in quanto di mera valenza tecnica e necessitate, in ragio-ne della conclusione della X Legislatura regionale e del riassetto organizzativo che seguirà all’insediamento dei nuovi organi, dal fine di evitare, nelle more, incertezze ap-plicative riguardo alla nuova disciplina regionale in tema di conferenza di servizi, consentendo la continuità nell’e-sercizio delle funzioni amministrative da parte delle strut-ture organizzative regionali;

Ritenuto, pertanto, che le misure organizzative di cui alla pre-sente deliberazione rientrano tra gli atti di cui all’articolo 30, comma 1, lettera b), dello Statuto d’autonomia della Lombardia;

Dato atto che la presente deliberazione non comporta oneri a per il bilancio regionale;

All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare prime determinazioni per la definizione dei cri-teri per l’individuazione del rappresentante unico della Regione, di cui all’articolo 14 ter, comma 3, della legge 241/1990, e delle

modalità per l’espressione, da parte dello stesso rappresentan-te, della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi, ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 36/2017, di cui all’Allega-to 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione e del relativo Allegato 1 sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia (BURL) e sul portale istituzionale di Regione Lombardia.

II segretario: Fabrizio De Vecchi

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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Allegato 1 PRIME DETERMINAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEL RAPPRESENTANTE UNICO DELLA REGIONE, DI CUI ALL'ARTICOLO 14 TER, COMMA 3, DELLA LEGGE 241/1990, E DELLE MODALITÀ PER L'ESPRESSIONE DELLA POSIZIONE UNIVOCA E VINCOLANTE REGIONALE IN CONFERENZA DI SERVIZI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 2 DELLA L.R. 36/2017

Con i d.lgs. 127/2016 e 104/2017 sono state disciplinate le nuove procedure relative alla conferenza di servizi decisoria, di cui alla legge 241/1990, nell’ottica di una maggiore semplificazione e dell’accelerazione dei procedimenti amministrativi: in particolare, si prevede che “la conferenza di servizi decisoria è sempre indetta dall'amministrazione procedente quando la conclusione positiva del procedimento è subordinata all'acquisizione di più pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati, resi da diverse amministrazioni, inclusi i gestori di beni o servizi pubblici. …… La determinazione motivata di conclusione della conferenza, adottata dall'amministrazione procedente all'esito della stessa, sostituisce a ogni effetto tutti gli atti di assenso, comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e dei gestori di beni o servizi pubblici interessati.” (artt. 14, comma 2, e 14 quater, comma 1, della legge 241/1990).

Il nuovo articolo 14 ter della legge 241/1990 riguarda la conferenza di servizi in forma simultanea e in modalità sincrona, che prescrive la partecipazione contestuale, ove possibile anche in via telematica, dei rappresentanti delle amministrazioni competenti. Si prevede (commi 3, 5 e 7), in particolare, che: “Ciascun ente o amministrazione convocato alla riunione è rappresentato da un unico soggetto abilitato ad esprimere definitivamente e in modo univoco e vincolante la posizione dell'amministrazione stessa su tutte le decisioni di competenza della conferenza, anche indicando le modifiche progettuali eventualmente necessarie ai fini dell'assenso…..Ciascuna regione e ciascun ente locale definisce autonomamente le modalità di designazione del rappresentante unico di tutte le amministrazioni riconducibili alla stessa regione o allo stesso ente locale nonché l'eventuale partecipazione delle suddette amministrazioni ai lavori della conferenza…..All'esito dell'ultima riunione, e comunque non oltre il termine di cui al comma 2, l'amministrazione procedente adotta la determinazione motivata di conclusione della conferenza, con gli effetti di cui all'articolo 14-quater, sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza tramite i rispettivi rappresentanti. Si considera acquisito l'assenso senza condizioni delle amministrazioni il cui rappresentante non abbia partecipato alle riunioni ovvero, pur partecipandovi, non abbia espresso ai sensi del comma 3 la propria posizione, ovvero abbia espresso un dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza.”.

Alla conferenza di servizi simultanea di cui all’art. 14 ter della l. 241/1990 si può accedere anche a seguito della conferenza di servizi semplificata e asincrona, di cui all’art. 14 bis della stessa l. 241/1990; il comma 7 di quest’ultimo articolo prevede infatti che “Ove necessario, in relazione alla particolare complessità della determinazione da assumere, l'amministrazione procedente può comunque procedere direttamente in forma simultanea e in modalità sincrona, ai sensi dell'articolo 14-ter. In tal caso indice la conferenza comunicando alle altre amministrazioni le informazioni di cui alle lettere a) e b) del comma 2 e convocando la riunione entro i successivi quarantacinque giorni. L'amministrazione procedente può altresì procedere in forma simultanea e in modalità sincrona su richiesta motivata delle altre amministrazioni o del privato interessato avanzata entro il termine perentorio di cui al comma 2, lettera b). In tal caso la riunione è convocata nei successivi quarantacinque giorni”.

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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Con la legge regionale 12 dicembre 2017, n. 36 (Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento regionale ai decreti legislativi n. 126/2016, n. 127/2016, n. 222/2016 e n. 104/2017, relative alla disciplina della conferenza dei servizi, ai regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti e a ulteriori misure di razionalizzazione) sono state, tra l’altro, recepite le nuove disposizioni statali sulla conferenza di servizi.

L’articolo 2, comma 1, della l.r. 36/2017 introduce, in particolare, i commi 1 bis, 1 quinquies e 1 sexies, nell’articolo 13 della l.r. 1/2012, che prevede quanto segue: “1 bis. Il rappresentante unico della Regione di cui all'articolo 14-ter, comma 3, della legge 241/1990 è individuato, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo 14-ter, tra i dirigenti delle direzioni regionali competenti per le materie interessate dall'oggetto della conferenza di servizi, ed è designato con decreto del Segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, sulla base di criteri definiti con deliberazione della Giunta regionale, con la quale sono indicate altresì le modalità per consentire l'espressione, da parte del rappresentante unico, della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi. Sono fatte salve le disposizioni sull'individuazione del rappresentante unico della Regione di cui all'articolo 2, comma 7-sexies, della legge regionale 2 febbraio 2010, n. 5 (Norme in materia di valutazione di impatto ambientale), per i progetti assoggettati a valutazione di impatto ambientale di competenza regionale. 1 quinquies. Gli enti del sistema regionale di cui agli allegati A1 e A2 della l.r. 30/2006, designano i propri rappresentanti unici in conferenza di servizi, secondo le rispettive modalità organizzative. Nei casi in cui gli enti del sistema regionale operino come amministrazioni riconducibili alla Regione ai sensi dell'articolo 14 ter, comma 5, della legge 241/1990, si applicano le disposizioni di cui ai commi da 1 bis a 1 quater.1 sexies. Spetta al rappresentante unico della Regione proporre opposizione, previa deliberazione della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell'articolo 14 quinquies, comma 2, della legge 241/1990.”.

Alla luce di tali previsioni, è necessario assumere misure organizzative, al fine di definire criteri emodalità per agevolare l’individuazione del rappresentante unico regionale e per consentire allo stesso di esprimere definitivamente e in modo univoco e vincolante la posizione della Regione su tutte le decisioni di competenza della conferenza di servizi decisoria simultanea, anche indicando le modifiche progettuali eventualmente necessarie ai fini dell’assenso. In considerazione della conclusione della X Legislatura regionale e del riassetto organizzativo che seguirà all’insediamento dei nuovi organi, il presente atto contiene pertanto, nelle more di tale riorganizzazione, le prime determinazioni, per agevolare sia l’individuazione del rappresentante unico regionale nelle conferenze di servizi, sia la formazione della posizione univoca e vincolante regionale da rappresentare in conferenza, alla luce della nuova normativa regionale in materia. § 1. CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DEL RAPPRESENTANTE UNICO REGIONALE

Occorre preliminarmente evidenziare che le misure organizzative di cui al presente allegato si applicano nei soli casi in cui la Regione, in qualità di amministrazione procedente ovvero di amministrazione convocata da altro ente in conferenza di servizi, sia competente, in base alla normativa vigente, al rilascio di uno o più pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati, all’acquisizione dei quali risulta subordinata la conclusione del procedimento di volta in volta interessato dalla conferenza di servizi decisoria. Non sarà necessario, pertanto, individuare alcun rappresentante unico regionale nei casi in cui la Regione partecipi alle riunioni della conferenza di servizi in qualità di mero ente interessato, ai sensi dell’articolo 14 ter, comma 6, della legge 241/1990.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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§ 1.1 Il ruolo del dirigente e la facoltà di delega Il RUR deve essere un dirigente regionale, in base al combinato disposto dell’articolo 13, comma 1 bis, della l.r. 1/2012 e dell’articolo 4, comma 2, lett. a), della legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 (Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale). Tenuto conto, peraltro, anche della prassi maturata dalle strutture regionali coinvolte nelle conferenze di servizi, è possibile per il RUR delegare un dipendente della Regione, anche con qualifica non dirigenziale, a partecipare in sua vece alle riunioni della conferenza di servizi. La delega dovrà essere formalizzata per iscritto, con indicazione al delegato degli elementi tecnici utili per la formazione della posizione regionale da esprimere in conferenza, ferma restando la necessità della partecipazione del RUR, o del dirigente dallo stesso eventualmente delegato, alla seduta conclusiva della conferenza nella quale deve essere espressa definitivamente la posizione univoca e vincolante della Regione.

§ 1.2 L’individuazione ope legis del RUR in alcune fattispecie

La l.r. 36/2017 già prevede due fattispecie di individuazione del rappresentante unico regionale (art. 2 e art. 10).

La prima fattispecie si registra allorché la partecipazione della Regione alla conferenza di servizi comporti l'espressione di un unico atto di assenso, comunque denominato; in tal caso ilrappresentante unico della Regione è individuato nel dirigente regionale competente per materia.

La seconda fattispecie si verifica per il rilascio dei titoli abilitativi alla realizzazione e all’esercizio diprogetti di opere/interventi assoggettati a valutazione di impatto ambientale (VIA) di competenza della Regione ai sensi della l.r. 5/2010 che richiedano l'indizione della conferenza di servizi decisoria;in tal caso, il rappresentante unico della Regione è individuato nel dirigente regionale competente per la VIA. L’individuazione del rappresentante unico regionale (di seguito RUR) nel dirigente regionalecompetente in materia di VIA è coerente con la disposizione, contenuta nella stessa l.r. 36/2017, che prevede che l’autorità competente per la VIA sia al contempo amministrazione procedente nell’ambito della conferenza di servizi indetta dalla stessa Regione, ai sensi dell’art. 27 bis, comma 7, del d. lgs. 152/2006 (art. 2, comma 7 quinquies, l.r. 5/2010). Le citate disposizioni sono pertanto da applicare in tutti i casi in cui il progetto di opera/intervento sia assoggettato a una VIA di competenza della Regione ai sensi della l.r. 5/2010, cioè ogniqualvolta, in base al citato articolo 27 bis, la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi (ovvero il provvedimento autorizzatorio unico regionale) comprenda il provvedimento di VIA e tutti i titoli abilitativi acquisiti per la realizzazione e l'esercizio del progetto.

§ 1.3 L’individuazione del RUR in relazione all’interesse prevalente

Ferme restando le citate due fattispecie, al fine dell’individuazione del RUR per i restanti casi in cui vi siano più direzioni o strutture regionali competenti ad esprimere assensi, comunque denominati, per le materie interessate dall'oggetto della conferenza di servizi decisoria, occorre evidenziare che la decisione in conferenza di servizi simultanea è assunta “sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza tramite i rispettivi rappresentanti” (art. 14 ter, comma 7, l. 241/1990). In tal senso, le “Linee guida operative per la rimessione al Consiglio dei Ministri” del 10 gennaio 2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno chiarito che per “posizioni prevalenti” devono

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considerarsi quelle “che hanno un peso specifico superiore alle altre per l’importanza degli interessi tutelati in relazione al caso concreto e al risultato collegato del procedimento in esame”1.

Il rappresentante unico deve essere individuato, in analogia con il criterio assunto nelle citate linee guida ministeriali, tra i dirigenti delle strutture organizzative regionali competenti per le materie interessate, in base al criterio dell’interesse prevalente, tenuto conto della molteplicità dei procedimenti e della complessità delle situazioni che possono verificarsi in concreto.

§ 1.3.1 Le fattispecie per le quali è già individuabile l’interesse prevalente Ciò detto, ai fini dell’individuazione del RUR si può far riferimento anche all’esperienza maturata presso le strutture regionali nell’ambito delle conferenze di servizi che coinvolgono la Regione

Pertanto, si possono dare per consolidati i seguenti criteri per l’individuazione del RUR: a) quando la Regione indice la conferenza di servizi, in qualità di amministrazione procedente,

e quindi competente ad adottare la determinazione motivata di conclusione della conferenza, il RUR è identificato, in base all’assetto organizzativo della Giunta regionale, nel dirigente della struttura regionale competente per materia all’indizione della specifica conferenza di servizi;

b) quando la Regione è convocata in conferenza di servizi, il RUR è individuato: 1. nel dirigente della struttura regionale competente che, per prassi, partecipa alle

conferenze di servizi in materia, in base all’assetto organizzativo della Giunta regionale; 2. nel dirigente della struttura regionale dell’assessorato competente ai fini

dell’espressione della volontà d’intesa, in base all’assetto organizzativo della Giunta regionale, in relazione a opere/interventi per i quali sono richieste Intese con lo Stato.

Per i casi di cui alle lettere a) e b), quindi, di norma non occorre la designazione del RUR con decreto del Segretario Generale di cui all’art. 13 comma 1 bis della l.r. 1/2012, in quanto il dirigente di volta in volta interessato risulta univocamente individuabile in base all’assetto organizzativo della Giunta regionale, fatto salvo quanto segue.

§ 1.3.2 La riunione preliminare ai fini dell’individuazione del RUR in relazione alle restanti fattispecie

Laddove invece l’interesse prevalente non sia identificabile a priori in una specifica struttura (in ragione della competenza organizzativa attribuita al singolo ufficio in relazione al tipo di opera o di intervento oggetto di decisione), per l’individuazione del RUR sarà necessario un confronto preliminare tra tutte le strutture organizzative regionali deputate a rilasciare atti di assenso,comunque denominati, in conferenza di servizi. Tale confronto deve essere effettuato in apposita riunione interna, tenendo conto delle competenze attribuite a ciascuna struttura.

Pertanto, si procede alla convocazione della riunione tecnica interna (ove possibile, in via telematica, anche con modalità asincrona), tra tutte le strutture regionali interessate dall’oggetto della conferenza di servizi per l’individuazione del RUR:

1 Linee guida richiamate nella Circolare del Ministero dell’Interno n. 28 del 05/09/2017, a cura del Dipartimento per le Politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse finanziarie e strumentali, alla quale si rinvia anche per indicazioni riguardanti il ruolo attribuito dal legislatore al rappresentante unico in conferenza di servizi.

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- in tutti i casi di conferenza di servizi per i quali sia prescritta la partecipazione della Regione, non rientranti nelle tipologie di cui alle lettere a) e b) del precedente sotto-paragrafo. Rientra in quest’ultima fattispecie, ad esempio, il caso in cui vi sia una pluralità di strutture regionali coinvolte nel procedimento oggetto della conferenza di servizi che non renda univocamente individuabile il dirigente della struttura regionale competente per prassi a partecipare alle conferenze di servizi indette per quello specifico ambito di materia.

- nei casi di cui alle lettere a) e b) del precedente sotto-paragrafo, qualora lo richiedano, in ragione della complessità dell’opera/intervento di volta in volta interessato dalla conferenza, una o più strutture regionali preposte alla tutela degli interessi ambientali, paesaggistico-territoriali, dei beni culturali, della salute o della pubblica incolumità dei cittadini (cd. interessi sensibili).

Tale riunione tecnica deve essere convocata in tempo utile ai fini della partecipazione della Regione stessa alle sedute della conferenza di servizi. Il RUR sarà individuato nel dirigente della struttura ritenuta titolare dell’interesse prevalente ai fini della determinazione da assumere in conferenza, secondo quanto deciso nel corso della stessa riunione. Ai fini della convocazione della riunione interna, la struttura regionale che indice la conferenza o quella convocata da un’amministrazione diversa dalla Regione è tenuta a darne tempestiva comunicazione via EDMA alla struttura regionale competente della Direzione Presidenza.

Ricevuta tale comunicazione, il dirigente della struttura regionale competente della Direzione Presidenza che sarà preposta, a seguito di individuazione ai sensi dell’art. 12 della l.r. 20/2008, al supporto organizzativo per l’individuazione del rappresentante unico regionale e per la relativa espressione della posizione univoca e vincolante, curerà i seguenti adempimenti:

- informazione tempestiva alle altre strutture regionali competenti a rilasciare atti di assenso comunque denominati ai fini della determinazione conclusiva della conferenza;

- diffusione dei contenuti della comunicazione all’ufficio territoriale regionale (UTR) di riferimento per l’ambito territoriale interessato dal procedimento, dandone notizia anche alla struttura regionale competente per il coordinamento degli UTR;

- convocazione, entro cinque giorni lavorativi dal ricevimento della comunicazione e comunque in tempo utile per consentire al RUR la partecipazione alle riunioni della Conferenza di servizi, di apposita riunione interna.

Alla riunione interna devono partecipare i dirigenti (o loro delegati) di tutte le strutture regionali interessate per materia, ovvero quelle competenti a rilasciare gli atti di assenso, comunque denominati, ai fini della determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi, di cui all’articolo 14, comma 2, della legge 241/1990. La riunione interna potrà svolgersi anche nell’ambito di gruppi di lavoro appositamente costituiti ai sensi dell’art 18, c. 1 della lr 20/2008. Nell’ambito della summenzionata riunione interna, da tenersi entro i cinque giorni lavorativi successivi alla data della convocazione e comunque in tempo utile per consentire al RUR la partecipazione alle riunioni della Conferenza di servizi, deve essere individuato il RUR e devono,altresì, essere definiti i tempi e le modalità di acquisizione degli atti richiesti dall’amministrazione procedente della conferenza di servizi simultanea ex art. 14 ter della legge 241/1990.

Nell’ambito della stessa riunione, a seguito dell’individuazione del rappresentante unico, devono essere acquisiti, ove ne sussistano le condizioni, gli elementi conoscitivi necessari allo

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stesso rappresentante per l’espressione della posizione univoca e vincolante della Regione in conferenza di servizi.

Della riunione interna (anche nel caso in cui sia svolta in modalità telematica) deve essere redatto apposito verbale, a cura della competente struttura regionale della Direzione Presidenza, da trasmettere al Segretario Generale della Giunta regionale per la designazione del RUR.

All’esito della riunione interna, la designazione del RUR dovrà essere effettuata con decreto del Segretario Generale della Presidenza. La designazione potrà essere effettuata o, di volta in volta, per la partecipazione alla singola conferenza di servizi, o per tutte le conferenze di servizi indette in riferimento alla medesima categoria di opera/intervento interessato.

Nelle more dell’individuazione della struttura regionale della Presidenza preposta al supporto organizzativo per l’individuazione del RUR e per la relativa espressione della posizione univoca e vincolante in conferenza di servizi, alle attività funzionali alla eventuale convocazione della riunione interna per l’individuazione del RUR provvede il Segretario generale o suo delegato.

Quanto stabilito nel presente sotto-paragrafo per i dirigenti delle strutture regionali di volta in volta interessate, si applica, ai fini dell’individuazione del RUR, anche nei confronti dei dirigenti degli enti del sistema regionale, qualora operino come amministrazioni riconducibili alla Regione nell’ambito della conferenza di servizi, ai sensi dell'articolo 14 ter, comma 5, della legge 241/1990.

§ 2. MODALITA’ PER L’ESPRESSIONE DELLA POSIZIONE UNIVOCA E VINCOLANTE DA PARTE DEL RAPPRESENTANTE UNICO REGIONALE

Una volta individuato/designato il RUR secondo i criteri di cui al paragrafo 1, occorre consentire allo stesso rappresentante l'espressione della posizione univoca e vincolante regionale in conferenza di servizi; spetta, infatti, al rappresentante unico la composizione e la sintesi degli interessi di tutte le strutture regionali interessate dall’oggetto della conferenza.

A tal fine, è necessaria un’attività istruttoria interna, preliminare alla/e riunione/i della conferenza di servizi, ferma restando la facoltà, in capo al RUR, di far partecipare ai lavori della conferenza, in funzione di supporto, le altre strutture regionali interessate.

Il RUR dovrà pronunciarsi in conferenza di servizi solo dopo aver sentito i dirigenti delle altre strutture regionali interessate, anche convocando, in casi di particolare complessità, apposita riunione interna (anche in via telematica) che preveda la presenza dei medesimi dirigenti interessati (o loro delegati), all’esito della quale il RUR redigerà apposito verbale. La riunione interna per acquisire la posizione unica e vincolante della Regione potrà svolgersi anche nell’ambito di gruppi di lavoro appositamente costituiti ai sensi dell'art 18, c. 1 della lr 20/2008.

Quanto sopra si applica anche ai casi in cui la Regione si avvalga del supporto degli enti del SIREG per l’assunzione di atti di assenso, comunque denominati, nell’esercizio di funzioni amministrative di competenza della stessa Regione.

Il verbale dovrà dare conto, in particolare, degli eventuali dissensi motivati (sotto il profilo della non superabilità del pregiudizio), rappresentati al RUR dalle strutture regionali, con particolare riguardo alle posizioni espresse dalle strutture preposte alla tutela degli interessi sensibili indicati nel presente atto, se del caso, rappresentabili in sede di conferenza di servizi.

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Ciò, anche al fine di agevolare le valutazioni di competenza della Giunta regionale per l’eventualeproposizione, da parte del medesimo RUR, dell’opposizione al Presidente del Consiglio dei Ministri avverso la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi (art. 14 quinquies comma 2 della L. 241/1990 e art. 13, comma 1 sexies della l.r. 1/2012, come introdotto dall’art. 2 della l.r. 36/2017).

Sono fatte salve le modalità di formazione della posizione univoca e vincolante da esprimere in conferenza di servizi, tramite il RUR, già stabilite dalla Giunta regionale per specifici procedimenti amministrativi, quali quelle per la valutazione delle istanze per l'autorizzazione all'apertura o alla modificazione delle grandi strutture di vendita di cui alla DGR n. X/1193 del 20 dicembre 2013,nonché quelle per l’approvazione e l’autorizzazione dei progetti di bonifica dei siti contaminati di cui alla DGR n. X/1048 del 5 dicembre 2013. § 3. EFFICACIA Le misure organizzative di cui al presente allegato si applicano alle conferenze di servizi indette dalla Regione o alle quali la Regione sia convocata dopo la pubblicazione sul BURL del presente atto.

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D.g.r. 12 febbraio 2018 - n. X/7854Determinazioni conseguenti alla d.g.r. n. X/5341/2016 relativa alla certificazione regionale della esperienza triennale nel campo delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative - conclusione del procedimento

LA GIUNTA REGIONALEVista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 recante «Disposizioni

per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità)» in particolare l’art. 1, comma 425, il quale stabilisce che i medici in servizio presso le reti dedicate alle cu-re palliative pubbliche o private accreditate, anche se non in possesso di una specializzazione, ma che, alla data di entrata in vigore della legge medesima, possiedono almeno una espe-rienza triennale nel campo delle cure palliative certificata dalla Regione di competenza, sono idonei ad operare nelle reti dedi-cate alle cure palliative pubbliche o private accreditate;

Visti:

•il decreto del Ministero della Salute 28 marzo 2013, recan-te «Modifica ed integrazione delle Tabelle A e B di cui al decreto 30 gennaio 1998, relative ai servizi ed alle specia-lizzazioni equipollenti» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie generale, n. 94 del 22 aprile 2013 con il quale la di-sciplina «cure palliative» è inquadrata nell’Area della me-dicina diagnostica e dei servizi e, contestualmente, sono individuate le specializzazioni equipollenti alla predetta disciplina;

•il decreto del Ministero della Salute 4 giugno 2015, recante «Individuazione dei criteri per la certificazione della espe-rienza triennale nel campo delle cure palliative dei medici in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative pub-bliche o private accreditate, di cui alla legge 27 dicembre 2013, n.  147, comma 425», pubblicato in GU n.  150 del 1 luglio 2015;

Richiamate:

•la d.g.r. n. IX/4610 del 28 dicembre 2012 «Determinazioni in ordine alla Rete di Cure palliative e alla Rete di Tera-pia del dolore in Regione Lombardia in applicazione del-la legge 38 del 15 marzo 2010 ‘Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore’» e, in particolare, il documento tecnico «Documento per lo sviluppo della Rete per le Cure palliative in Regione Lom-bardia»;

•la d.g.r. n. X/5918 del 28 novembre 2016 «Determinazioni in merito alla evoluzione del modello organizzativo della rete delle cure palliative in Lombardia: integrazione dei modelli organizzativi sanitario e sociosanitario»;

Richiamata in particolare la d.g.r. n. X/5341 del 27 giu-gno 2016 «Disposizioni in merito alla certificazione regionale del-la esperienza triennale nel campo delle cure palliative dei medi-ci in servizio presso le reti dedicate alle cure palliative, di cui alla Legge 27 dicembre 2013, n. 147 art. 1, comma 425 e successivo decreto ministeriale 4 giugno 2016» con cui è stata avviata la procedura per il rilascio della certificazione;

Richiamati i decreti del Direttore Generale Welfare, n. 3793/2017 e nn. 8237/2017, 257/2018 con cui è stata costi-tuita la Commissione di valutazione delle istanze, finalizzate alla certificazione dell’esperienza in cure palliative, e poi prorogata la durata dei lavori della Commissione stessa;

Preso atto dei verbali della Commissione di valutazione di cui sopra in data 8 maggio, 11 novembre 2017 e 31 genna-io 2018 come da verbali allegati da 1 a 3 e in particolare della decisione di accogliere le istanze pervenute oltre il termine del 16 gennaio 2017 in ragione della natura non perentoria dello stesso;

Preso atto in particolare che dai lavori di istruttoria effettuati dalla Commissione, come da verbali da 1 a 3, e relativi allega-ti, parte integrante del presente provvedimento, emergono i se-guenti esiti:

•le istanze pervenute sono complessivamente 173;

•le istanze relative a candidature idonee sono 125;

•le istanze non ammissibili in quanto inviate da medici già in possesso di specialità, di cui al d.m. 28 marzo 2013, che consente di operare nelle reti dedicate alle cure palliative e per cui non è previsto il rilascio della certificazione, sono 15;

•le istanze relative a candidature non idonee sono 32;

•1 istanza risulta irricevibile in quanto presentata in bianco;

Ritenuto di recepire i lavori della Commissione di valutazione e di approvare i seguenti esiti:

•elenco delle candidature idonee di cui all’allegato 4, par-te integrante del presente provvedimento;

•elenco delle candidature non ammissibili di cui all’allega-to 5, parte integrante del presente provvedimento;

•elenco delle candidature non idonee con le relative mo-tivazioni di cui all’allegato 6, parte integrante del presente provvedimento;

•Irricevibilità di n.1 istanza in quanto presentata in bianco, agli atti della UO Programmazione Polo Ospedaliero;

Ritenuto di dare mandato al Dirigente della UO Programma-zione Polo Ospedaliero della Direzione Generale Welfare:

•di provvedere all’adozione dei rispettivi decreti relativi al rilascio delle certificazioni dell’esperienza triennale di cui alla d.g.r. n. X/5341/2016 ai medici di cui all’allegato 4 del presente provvedimento;

•di comunicare ai medici di cui all’allegato 5 la non am-missibilità delle relative candidature;

•di comunicare ai medici di cui all’allegato 6 la non idonei-tà delle relative candidature;

Ritenuto di stabilire la data di approvazione del presente prov-vedimento, quale data di conclusione del procedimento avvia-to con la succitata d.g.r. n. X/5341/2016 al fine di dare compiuta e definitiva certezza alle posizioni che verranno a determinarsi in attuazione allo stato di idoneità del professionista conseguente alla certificazione ai sensi della normativa vigente e pertanto di ritenere non più ricevibili le istanze protocollate oltre tale termine;

Dato atto che il mancato rilascio delle certificazioni di idonei-tà determinerebbe pregiudizio all’organizzazione delle strutture interessate e che il presente provvedimento si limita nella so-stanza alla ratifica di attività tecnica svolta dalla Commissione preposta;

Viste:

•la d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013 «Programma regionale di sviluppo della X legislatura»;

•la Legge regionale 11 agosto 2015 - n. 23 «Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Te-sto unico delle leggi regionali in materia di sanità)»;

Vagliate ed assunte come proprie le predette considerazioni;A voti unanimi espressi nelle forme di legge;

DELIBERAper le motivazioni espresse in premessa che si intendono inte-

gralmente riportate,1. di prendere atto dei lavori istruttori della Commissione, co-

me da verbali da 1 a 3, e relativi allegati parte integrante del presente provvedimento(omissis), dai quali emergono i seguenti esiti:

•le istanze pervenute sono complessivamente 173;

•le istanze relative a candidature idonee sono 125;

•le istanze relative a candidature non idonee sono 32;

•le istanze non ammissibili in quanto inviate da medici in possesso di specialità di cui al d.m. 28 marzo 2013 che consente di operare nelle reti dedicate alle cure palliative pubbliche o private e per cui non è previsto il rilascio della certificazione, sono 15;

•1 istanza irricevibile in quanto presentata in bianco, agli atti della UO Programmazione Polo Ospedaliero;

2. di approvare i seguenti allegati parti integranti del presente atto:

•elenco delle candidature idonee di cui all’allegato 4;

•elenco delle candidature non ammissibili di cui all’alle-gato 5(omissis);

•elenco delle candidature non idonee con le relative moti-vazioni di cui all’allegato 6 (omissis);

3. di dare mandato al Dirigente della UO Programmazione Po-lo Ospedaliero della Direzione Generale Welfare:

•di provvedere all’adozione dei rispettivi decreti relativi al rilascio delle certificazioni dell’esperienza triennale di cui alla d.g.r. n. X/5341/2016 ai medici di cui all’allegato 4;

•di comunicare ai medici di cui all’allegato 5 la non am-missibilità delle relative candidature (omissis);

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 13 –

•di comunicare ai medici di cui all’allegato 6 (omissis) la non idoneità delle relative candidature;

4. di stabilire che alla data di approvazione del presente prov-vedimento si conclude il procedimento avviato con la d.g.r. n. X/5341/2016 al fine di dare compiuta e definitiva certezza alle posizioni che verranno a determinarsi in attuazione allo stato di idoneità del professionista conseguente alla certificazione ai sensi della normativa vigente e pertanto di ritenere non più rice-vibili le istanze protocollate oltre tale termine;

5. di disporre la pubblicazione del testo del presente provvedi-mento e dell’allegato n. 4 sul BURL e sul Portale di Regione Lom-bardia ai fini della diffusione dell’atto.

II segretario: Fabrizio De Vecchi

——— • ———

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– 14 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 4

Cognome Nome Secondo nome Data di nascita Comune di Nascita Provincia1 AIELLO ANGELA 17/11/1978 MILANO MI2 ALBERTON IARED 12/02/1977 LECCO LC3 ANGELINI CARLO 20/05/1971 MILANO MI4 BALDO FRANCESCO 27/07/1963 BRESCIA BS5 BANFI MARIA GRAZIA 23/01/1970 VARESE VA6 BARATTO SARA 17/02/1976 ABBIATEGRASSO MI7 BELLANDI DANIELE 01/05/1969 NUVOLERA BS8 BELLINI CLAUDIA 02/09/1973 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN9 BELLOLI STEFANIA 29/12/1975 CUGGIONO MI

10 BERETTA GRAZIELLA ANNA 15/10/1959 MILANO MI11 BERTA FRANCESCO 25/10/1953 SOVERE BG12 BETTAZZOLI MARCO 26/07/1959 BERGAMO BG13 BOLZONI PAOLA AGNESE MARIA 15/06/1966 MONTICELLI D'ONGINA PC14 BONGIORNI NADIA 17/08/1958 CASTEL SAN GIOVANNI PC15 BONINI GIAMPAOLO 18/09/1963 PRADALUNGA BG16 BOVIO GIACOMO 04/11/1952 BELLINZAGO NOVARESE NO17 BRACCHI PAOLA 28/09/1973 MILANO MI18 BREVI ALDO 08/05/1962 NEUCHATEL SVIZZERA19 CALAMIDA FABRIZIO MARCO 19/11/1971 MILANO MI20 CAMPA TIZIANA 12/04/1957 MILANO MI21 CANDIAGO SABRINA 04/06/1966 ERBA CO22 CAPPUCCIO MELANIA 25/07/1959 MESSINA ME23 CARUSO MARIA LAURA 19/06/1977 TORINO TO24 CASTAGNINO FABRIZIO 15/10/1965 ERBA CO25 CASTELLINI DOMENICO 19/09/1951 TRIBIANO MI26 CECCATO MONICA 06/04/1967 VENEZIA VE27 CERESA MARCO 28/06/1964 IVREA TO

ELENCO CANDIDATURE IDONEE

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Bollettino Ufficiale – 15 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

Cognome Nome Secondo nome Data di nascita Comune di Nascita Provincia28 CHAPPERON NOVELLA 19/01/1956 MILANO MI29 CHIESA LORENZO 20/02/1961 MILANO MI30 CIANFAGLIONE CLAUDIO MASSIMILIANO 22/07/1970 SOMMA LOMBARDO VA31 CODALLI BARBARA 03/02/1971 PONTE SAN PIETRO BG32 CONSOLANDI GIOVANNA ANTONIA 11/03/1959 CALCIO BG33 CORTINOVIS ROSALBA 20/11/1952 BERGAMO BG34 COSSOVICH PIERGIORGIO 24/10/1955 MILANO MI35 COZZOLINO ARIANNA 28703/1958 MILANO MI36 D'OSTUNI FULVIO PASQUALE 02/02/1972 BARI BA37 DAMINI MASSIMO 21/08/1961 CASALMAGGIORE CR38 DEFENDI SERGIO 0§/09/1969 CREMONA CR39 DE GASPERI MAURIZIO 17/12/1969 LOVERE BG40 DE PONTI SIMONA 22/08/1981 PONTE SAN PIETRO BG41 DE NICOLA CATERINA 16/04/1954 FERRARA FE42 DI LEONARDO ANTONIO 12/01/1965 CHIETI CH43 FAGGIANI EMILIA 19/08/1961 GARDONE VAL TROMPIA BS44 FANELLI MARIKA 17/01/1968 BOLLATE MI45 FASSER NICOLA 26/06/1962 SALÒ BS46 FLORA ROSSANA 15/021975 BRESCIA BS47 FLORIAN CLARISSA 23/06/1973 SARONNO VA48 FORMATO FERRANTE 03/06/1964 BUONALBERGO BN49 FOTEA ANA MARIA 29/07/1975 ROMANIA ROMANIA50 FRATE FAUSTO 24/10/1964 SONDRIO SO51 GABANELLI MAURIZIO 04/05/1964 SARNICO BG52 GABRIS ALEXANDRA ILEANA 21/11/1972 ROMANIA ROMANIA53 GHIRINGHELLI DANIELA 21/12/1966 VARESE VA54 GIASSI MAURIZIO 19/07/1957 VERDELLO BG55 GRISETTI ROBERTA 11/04/1963 MILANO MI

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– 16 – Bollettino Ufficiale

Cognome Nome Secondo nome Data di nascita Comune di Nascita Provincia56 GUERINI STEFANO 24/07/1968 VAPRIO D'ADDA MI57 GUERRER CHIARA STEFANIA 04/11/1977 MILANO MI58 IANNA SIMONA 05/02/1968 MILANO MI59 IANNONE VINCENZA 31/03/1958 FISCIANO SA60 ISOLANI ELISABETTA 13/09/1965 MONZA MB61 LANZI ROBERTO 29/04/1957 SORESINA CR62 LO BELLO ETTORE 20/05/1969 AGRIGENTO AG63 LOMBARDA ELENA 20/06/1970 BERGAMO BG64 LONATI GIADA 16/11/1968 MILANO MI65 LOVATI ROBERTA 27/07/1964 MILANO MI66 LUCCHINETTI MARIELLA 18/09/1951 PIURO SO67 MAGNI ANDREA 20/03/1957 PARMA PR68 MALIGHETTI ALESSANDRO 07/06/1965 BRESCIA BS69 MALZONE MARIA 28/09/1959 TRICARICO MT70 MANZONI PAOLA 02/11/1972 MILANO MI71 MAPELLI ADRIANA 09/02/1960 SEREGNO MB72 MARCHESI FEDERICA 19/05/1963 CREMA CR73 MARENZI ANNA MARIA 09/08/1964 SERIATE BG74 MARIANI ELISABETTA 02/04/1971 MARIANO COMENSE CO75 MARINO PAOLO 24/06/1963 REGGIO CALABRIA RC76 MEDEMA ASTRID IRENE 22/04/1966 PAESI BASSI PAESI BASSI77 MENGO SUSAN MONICA 10/11/1970 MONZA MB78 MIGLIORINI VALERIO 24/01/1955 LODI LO79 MINUTIELLO GIUDITTA 23/05/1970 VENOSA PZ80 MISSAGLIA ALESSANDRA 15/09/1964 SEREGNO MB81 MOLINO ANGELA MARIA 12/01/1963 MILANO MI82 MONTAGNA MARIA CESARINA 28/01/1957 BRONI PV83 MORA MONICA 02/01/1967 SONDRIO SO

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Bollettino Ufficiale – 17 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

Cognome Nome Secondo nome Data di nascita Comune di Nascita Provincia84 MORANDI MARIO 06/02/1960 LONATO BS85 MORONI GRANDINI ROBERTO ERCOLE 08/12/1962 MILANO MI86 NASO MARVASI ROBERTO 24/06/1973 TAURIANOVA RC

87 NAVA SILVIA GIOVANNA MARIA AGNESE 05/03/1971 LECCO LC

88 NERVI LUISA 19/04/1968 BERGAMO BG89 OLIVETTI ERMINIA 14/08/1974 CREMONA CR90 PAPI MICHELA 28/07/1962 MADERNO DEL GARDA BS91 PEREGO EVELINA 01/08/1962 MONZA MB92 PIGNATA MICHELE 27/07/1968 BRESCIA BS93 PILOTTO GIUSEPPINA FIORELLA 28/06/1966 MILANO MI94 RAMPOLDI ALESSANDRO 22/10/1965 COMO CO95 REGGIANI LEARDO CLAVES 18/01/1954 SAN GIACOMO DELLE SEGNATE MN96 RICCARDI BIANCA MARIA 18/09/1964 MILANO MI97 RIZZI ANNAMARIA 31/03/1964 ERBA CO98 RIZZI BARBARA MARIA ROSA 12/09/1969 MILANO MI99 ROSSI GIANLUIGI 13/01/1949 GAMBELLARA VI

100 ROTA CARLA 04/08/1963 BOTTANUCO BG101 RUFFINI PAOLA 22/01/1965 SONDRIO SO102 SAITA LUIGI 09/05/1956 MILANO MI103 SALINETTI MARTA 26/10/1956 BERBENNO DI VALTELLINA SO104 SANDRI RICCARDO 26/05/1950 MILANO MI105 SANTUS GRAZIA 08/02/1965 LODI LO106 SANZENI CHIARA 27/03/1975 BRESCIA BS107 SARDO VIVIAN 29/12/1975 VITTORIA RG108 SARTORI ANGELO 24/12/1955 VIGNATE MI109 SCACCABAROZZI GIANLORENZO 02/08/1956 MILANO MI110 SCALTRITTI MARCO GIOVANNI 07/06/1947 BESNATE VA

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– 18 – Bollettino Ufficiale

Cognome Nome Secondo nome Data di nascita Comune di Nascita Provincia111 SCHITO ORNELLA 24/02/1959 LECCE LE112 SESANA CRISTINA 27/06/1965 LECCO LC113 SGUERSO DIANA 15/08/1960 SAVONA SV114 SOSTA ELENA 31/05/1980 BRESCIA BS115 SPUNGHI MICHELA 31/07/1974 BRESCIA BS116 STIMILLI ALESSANDRO 29/11/1972 MILANO MI117 STUCCHI CLAUDIA 15/06/1969 VIMERCATE MI118 VENEZIA RAFFAELE 02/01/1956 MONTESCAGLIOSO MT119 VERNI PIETRO 14/10/1972 VOGHERA PV120 VIGANO' LUCA MARIA 10/04/1963 MONZA MB121 VISCONTI GIOVANNA 30/12/1970 MILANO MI122 VOULGARIDOU DAFNI 05/02/1971 BULGARIA BULGARIA123 ZAMBRANO MARIA ROSA 11/10/1961 SARNO SA124 ZANI GIULIA 29/07/1969 BOLLATE MI125 ZANONCELLI DARIO 18/03/1968 LODI LO

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Bollettino Ufficiale

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D.g.r. 12 febbraio 2018 - n. X/7855Determinazioni in merito all’accordo con le farmacie e proseguimento del progetto «Distribuzione per conto dei farmaci APHT, tramite un’unica azienda capofila per le ASL della Regione Lombardia»

LA GIUNTA REGIONALEVisti:

•il d.p.r. 8 luglio 1998, n. 371 «Regolamento recante norme concernenti l’accordo collettivo nazionale per la discipli-na dei rapporti con le farmacie pubbliche e private»;

•la l. 26 novembre 2001, n. 405, che prevede una serie di misure concernenti l’assistenza farmaceutica territoriale, al fine di consentire una razionalizzazione ed un controllo della relativa spesa a carico del Servizio Sanitario Nazio-nale; in particolare, l’art. 8 lettera a) che prevede espres-samente di «consentire agli assistiti di rifornirsi delle cate-gorie di medicinali che richiedono un controllo ricorrente del paziente anche presso le farmacie predette con le medesime modalità previste per la distribuzione attraver-so le strutture aziendali del Servizio Sanitario Nazionale, da definirsi in sede di convenzione»;

•il d.l. n. 39 del 28 aprile 2009 «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella Regio-ne Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile», convertito in legge con modi-ficazioni dalla l. n. 77 del 24 giugno 2009, ed in particolare l’articolo 13 «Spesa farmaceutica ed altre misure in mate-ria di spesa sanitaria»;

•il d.l. 1 luglio 2009, n. 78, «Provvedimenti anticrisi nonché proroga di termini», convertito in legge con modificazioni dalla l. 3 agosto 2009, n. 102, ed in particolare l’articolo 22 relativo al «settore sanitario»;

•il d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge con modifica-zioni dalla l. 7 luglio 2012, n. 94, ed in particolare l’articolo 15, comma 3 «Disposizioni urgenti per l’equilibrio del set-tore sanitario e misure di governo della spesa farmaceu-tica»;

•la l. 11 dicembre 2016, n. 232 «Bilancio di previsione del-lo Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019» che ridefinisce il sistema dei tet-ti per la spesa farmaceutica, ferma restando l’incidenza complessiva sul totale della spesa sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, pari al 14,85%;

Dato atto che ai sensi dell’art. 8, lettera a) della Legge n. 405/2001 è stato stipulato l’Accordo con le Associazioni Sin-dacali delle farmacie convenzionate pubbliche e private, in relazione alla distribuzione dei farmaci A-PHT, il quale è stato re-cepito con d.g.r. n. VII/9336 del 7 giugno 2002 ed integrato e prorogato con i seguenti provvedimenti:

•d.g.r. n. VII/15939 del 30 dicembre 2003;

•d.g.r. n. VIII/3855 del 20 dicembre 2006;

•d.g.r. n. VIII/4239 del 28 febbraio 2007;

•d.g.r. n. VIII/5749 del 31 ottobre 2007;

•d.g.r. n. VIII/10411 del 28 ottobre 2009;

•d.g.r. n. IX/2414 del 26 ottobre 2011;Richiamata la d.g.r. n. X/2566 del 31 ottobre 2014 «Approva-

zione dello schema di accordo con le farmacie sulla distribu-zione dei farmaci PHT e del progetto distribuzione per conto dei farmaci A-PHT tramite un’unica azienda capofila per le ASL del-la Regione Lombardia», avente validità dall’1 gennaio 2015 al 31 ottobre 2017, che;

•individua anche le farmacie come soggetti per la registra-zione delle autocertificazioni per assistiti affetti da patolo-gie croniche o malattie rare appartenenti a nucleo fami-liare con reddito complessivo non superiore a 46.600,00 euro, introducendo due nuovi codici di esenzione dalla compartecipazione alla spesa farmaceutica, di cui alla d.g.r. n. 18475/2004 (E30 ed E40);

•approva il progetto avente ad oggetto «Distribuzione per Conto dei farmaci APHT, tramite un’unica Azienda capofi-la per le ASL della Regione Lombardia»;

•approva lo schema tipo di Convenzione tra Regione Lom-bardia-DG Salute e la ASL di Bergamo in relazione all’ese-cuzione del suddetto progetto;

•precisa che, per lo svolgimento del progetto, l’ASL si av-varrà di 6 coadiutori amministrativi esperti cat. B/S, assunti a tempo determinato per il periodo di vigenza della con-

venzione, il cui onere, pari ad un massimo di 200.000,00 Euro, troverà copertura a partire dall’anno 2015 e fino al 31 ottobre 2017, nel finanziamento corrente per l’esercizio 2015 e verrà recepito nell’ambito delle Regole di sistema anno 2015;

•autorizza l’ASL di Bergamo all’assunzione del personale detto;

•precisa che l’onere relativo al nuovo accordo con le far-macie per la distribuzione per conto e per i servizi ad es-so connessi, calcolato in via presuntiva su base annua in 20 milioni di Euro a partire dall’anno 2015 fino al 31 otto-bre 2017, è a carico delle Aziende Sanitarie Locali in rela-zione al numero di farmacie presenti sul proprio territorio e ai servizi forniti il quale troverà copertura nel finanziamen-to corrente per l’esercizio 2015 e verrà recepito nell’ambito delle Regole di sistema anno 2015;

Richiamata la d.g.r. n. X/7314/2017 del 30 ottobre 2017 con la quale è stato prorogato dal 1 novembre  2017  al 31 mar-zo 2018 a condizioni invariate il progetto regionale «Approvazio-ne dello schema di accordo con le farmacie sulla distribuzione dei farmaci PH-T e del progetto di distribuzione per Conto dei farmaci APHT, tramite un’unica Azienda capofila per le ASL del-la Regione Lombardia» approvato con d.g.r. n. X/2566/2014, nelle more delle risultanze del tavolo tecnico all’uopo costituito presso la Struttura Farmaco, Dispositivi e HTA della DGW con Fe-derfarma Lombardia e Assofarm-Confservizi Lombardia e delle linee di indirizzo in merito alla distribuzione per conto previste dal tavolo di lavoro per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private istituito presso SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati);

Dato atto che le due condizioni sopra descritte non si sono avverate in quanto:

•presso il tavolo tecnico non sono maturate le condizioni necessarie per addivenire ad un nuovo accordo condi-viso che contemperasse l’ulteriore ampliamento dell’e-lenco dei medicinali erogabili in DPC e la revisione delle tariffe di onere del servizio;

•SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) non ha a tutt’oggi emanato le linee di indirizzo in merito alla distribuzione per conto previste dal tavolo di lavoro per il rinnovo della convenzione nazionale con le farma-cie pubbliche e private;

Ravvisate:

•l’imprescindibile necessità di proseguire nel progetto di di-stribuzione dei farmaci in PHT attraverso le farmacie aper-te al pubblico, nelle more della conclusione delle attività del tavolo tecnico all’uopo costituito presso la Struttura Farmaco, dispositivi e HTA della DG Welfare, con il compito di:

− aggiornare il disciplinare tecnico ed i relativi allegati; − monitorare l’andamento dell’accordo; − disciplinare il canale di distribuzione maggiormente idoneo in base al prezzo di acquisto ed ai consumi;

•la necessità di disporre degli elementi definitivi di carat-tere economico finalizzati al nuovo accordo per poter pervenire ad una scelta motivata in ordine alla migliore modalità distributiva dei farmaci appartenenti al PHT, tra quelle che l’ordinamento consente al SSN;

•l’esigenza di proseguire nelle fasi esecutive del progetto confermando il ruolo dell’ATS Bergamo, quale agenzia capofila della gestione logistica del progetto per le ATS lombarde;

•l’opportunità di attendere le linee di indirizzo in merito alla distribuzione per conto da parte del tavolo di lavoro per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private recentemente attivato presso SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati);

Considerato che: l’eventuale perpetuarsi dei due limiti al su-peramento dell’attuale regime di proroga richiederà un inter-vento risolutivo da parte di un’Amministrazione dotata di pieni poteri, anche alternativi alle attuali modalità organizzative;

Ritenuto, pertanto, di:

•prorogare a condizioni invariate il progetto regionale «Ap-provazione dello schema di accordo con le farmacie sulla distribuzione dei farmaci PH-T e del progetto di distribuzio-ne per Conto dei farmaci APHT, tramite un’unica Azienda capofila per le ASL della Regione Lombardia» di cui alla d.g.r. n. X/2566/2014 e d.g.r. n. X/7314/2017, dall’1aprile

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– 20 – Bollettino Ufficiale

2018 fino al 30 settembre 2018, nelle more: − delle risultanze del tavolo tecnico all’uopo costituito presso la Struttura Farmaco, dispositivi e HTA della DG Welfare;

− dell’emanazione delle linee di indirizzo in merito alla distribuzione per conto da parte del tavolo di lavo-ro per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private recentemente atti-vato presso SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati);

• prorogare contestualmente a condizioni invariate la con-venzione tra DG Welfare e ATS Bergamo la quale si avvale di 6 coadiutori amministrativi esperti cat. B/S, assunti a tempo deter-minato dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre 2018;

Viste le note del 8 febbraio  2018  e con cui Federfarma (prot. n.  0211/PE) e Assofarm-Confservizi (prot. n. 118) dichia-rano la propria disponibilità a proseguire a condizioni invaria-te gli adempimenti di cui all’Accordo oggetto del presente provvedimento;

Precisato che:

•l’onere dell’Accordo con le farmacie relativo alla proroga dall’1/4/2018 fino al 30 settembre 2018; calcolato in via presuntiva in circa 17 milioni di euro, è a carico delle ATS in relazione al numero delle farmacie presenti sul proprio territorio;

•l’onere relativo al proseguimento della convenzione tra DG Welfare e ATS Bergamo dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre  2018  è calcolato in via presuntiva in Euro 100.000,00;

•gli oneri per il periodo 1 aprile 2018 - 30 settembre 2018, di circa 17 ml/Euro, trovano copertura nel finanziamento di parte corrente del FSR per l’esercizio 2018 già assegna-to all’ATS di Bergamo ex d.d.g. n. 1378/2018 e successive modificazioni ed integrazioni;

Valutate ed assunte come proprie le predette determinazioni;A voti unanimi, espressi nelle forme di legge

DELIBERAper tutte le motivazioni espresse in premessa che qui si inten-

dono integralmente riportate:1. di prorogare a condizioni invariate il progetto regionale

«Approvazione dello schema di accordo con le farmacie sul-la distribuzione dei farmaci PH-T e del progetto di distribuzione per Conto dei farmaci APHT, tramite un’unica Azienda capofi-la per le ASL della Regione Lombardia» approvato con d.g.r. n. X/2566/2014 dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre 2018, nelle more:

•delle risultanze del tavolo tecnico all’uopo costituito pres-so la Struttura Farmaco, dispositivi e HTA della DG Welfare;

•dell’emanazione delle linee di indirizzo in merito alla di-stribuzione per conto da parte del tavolo di lavoro per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private recentemente attivato presso SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati);

2. di prorogare a condizioni invariate la convenzio-ne tra DG Welfare e ATS Bergamo dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre 2018;

3. di stabilire che:

•l’onere dell’Accordo con le farmacie relativo alla proroga dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre 2018, calcolato in via presuntiva in circa 17 milioni di euro, è a carico delle ATS in relazione al numero delle farmacie presenti sul pro-prio territorio;

•l’onere relativo al proseguimento della convenzione tra DG Welfare e ATS Bergamo dall’1 aprile 2018 fino al 30 settembre  2018  è calcolato in via presuntiva in Euro 100.000,00;

4. di precisare che gli oneri per il periodo 1 aprile  2018  - 30 settembre 2018, di circa 17 ml/Euro, trovano copertura nel finanziamento di parte corrente del FSR per l’esercizio 2018 già assegnato all’ATS di Bergamo ex d.d.g. n. 1378/2018;

5. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul Portale del-la Regione Lombardia www.regione.lombardia.it.

II segretario: Fabrizio De Vecchi

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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D.g.r. 12 febbraio 2018 - n. X/7856Programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al fondo nazionale per le non autosufficienze anno 2017

LA GIUNTA REGIONALEVisto l’articolo 2 dello «Statuto d’Autonomia della Lombardia»,

approvato con l.r. statutaria 30 agosto 2008, n. 1;Viste:

− la l.r. 6 dicembre 1999, n. 23 «Politiche regionali per la fa-miglia» che all’art. 4, comma 12, prevede il sostegno e la valorizzazione dell’assistenza a domicilio in tutti i settori di intervento sociale e sanitario, come metodologia e come intervento specifico alternativo all’istituzionalizzazione;

− la l.r. 5 gennaio 2000, n. 1 «Riordino del sistema delle auto-nomie in Lombardia: Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112»;

− la l.r. 12 marzo 2008, n. 3 «Governo della rete degli inter-venti e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio-sanitario», e successive modificazioni con l.r. n. 2/2012, in particolare:

− l’art. 2, comma 1, lettere g) e h) che valorizza e sostiene il ruolo della famiglia anche per la cura della persona e promuove interventi volti a favorire la permanenza di persone fragili nel proprio contesto abituale di vita;

− l’art. 10, comma 1, che individua nei titoli sociali e so-ciosanitari gli strumenti volti a sostenere la perma-nenza a domicilio delle persone fragili e a riconosce-re l’impegno diretto delle reti familiari nell’assistenza continuativa;

− la l.r. 30 dicembre 2009, n. 33 «Testo unico delle leggi re-gionali in materia di sanità»;

− la l.r. 25 maggio 2015, n. 15 «Interventi a favore del lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari»;

− la l.r. 11 agosto 2015, n. 23 «Evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33;

Richiamate: − la d.c.r. 9 luglio 2013, n. 78 «Programma regionale di svi-luppo della X Legislatura»(PRS) che richiama la necessi-tà di una rinnovata attenzione alle modalità di sostegno alla famiglia, al suo ruolo sociale e ai diversi bisogni dei suoi componenti, soprattutto in presenza di particolari situazioni di disabilità che impegnano le famiglie in mo-do considerevole sia dal punto di vista delle cure sia da quello economico;

− la d.g.r. 14 maggio 2013, n. 116 «Determinazioni in ordi-ne all’istituzione del fondo regionale a sostegno della fa-miglia e dei suoi componenti fragili: atto d’indirizzo» che prevede di tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, agevolando e sostenendo armoniose relazioni familiari, pur in presenza di problematiche complesse de-rivanti da fragilità, ed individua, tra i destinatari prioritari degli interventi, persone con gravi e gravissime disabilità e persone anziane fragili e non autosufficienti, in condi-zione di dipendenza, totale o parziale, dall’accudente per le funzioni vitali e primarie;

Visto:

•l’art. 1 della legge n. 296/2006, e in particolare il comma 1264 con cui è stato istituito il «Fondo per le non autosuf-ficienze» (FNA) e il comma 1265 in cui è previsto che gli atti e i provvedimenti concernenti l’utilizzo del fondo per le non autosufficienze sono adottati dal Ministro della so-lidarietà sociale, di concerto con il Ministro della salute, con il Ministro delle politiche per la famiglia e con il Mini-stro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

•il d.p.c.m. 29 dicembre 2017 con cui sono state ripartite alle Regioni le risorse finanziarie del Fondo nazionale per le Non Autosufficienze (FNA) anno 2017 che complessi-vamente ammontano a euro 498.600.000,00 - di cui 50 milioni di euro sono il contributo delle Regioni a statuto or-dinario così come dall’Intesa in Conferenza Stato Regioni il 23 febbraio 2017 – e assegnate alla Regione Lombardia risorse per euro 78.728.940,00, di cui risorse FNA 2017 eu-ro 69.583.940,00 e risorse a carico del bilancio regionale euro 9.145.000,00;

Preso atto che il d.p.c.m. FNA 2017 sopra citato: − all’art. 2, comma 2 riconferma le tipologie di persone in condizione di disabilità gravissima definite all’art. 3 del DM FNA annualità 2016;

− all’art. 2, comma 2 stabilisce che le Regioni destinino una quota non inferiore al 50% delle risorse assegnate per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima;

− all’art. 4, comma 1 riconferma quanto definito dall’art. 5 del DM FNA annualità 2016, in ordine all’adozione da parte delle Regioni del piano per l’attuazione degli inter-venti che il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali va-luterà per procedere all’erogazione delle risorse spettanti a ciascuna Regione;

Viste: − la d.g.r. 30 ottobre 2017, n.  7292 «Determinazioni per la continuità d’erogazione della Misura B1 alle persone in condizione di disabilità gravissima, già beneficiarie ai sensi della d.g.r. n. 5940/2016» con la quale è stato sta-bilito di destinare la quota corrispondente alle risorse re-gionali - pari a euro 9.145.000,00 – a garantire continuità al Buono mensile - Misura B1 per i mesi di novembre e dicembre 2017, alle persone disabili gravissime, in carico al 31 ottobre 2017 ai sensi della d.g.r. n. 5940/2016;

− la d.g.r. 18 dicembre 2017, n. 7549 «Misure integrative re-gionali a favore delle persone in condizione di disabilità gravissima e di non autosufficienza», con la quale sono state definite le seguenti Misure regionali integrative delle Misure FNA, che trovano ulteriore specificazione nel Pro-gramma operativo regionale FNA 2017 di cui all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto:

− Misura regionale integrativa della Misura B1 FNA 2017: Buono mensile di € 500 erogabile nel periodo 1° gen-naio/31 ottobre 2018, fino ad esaurimento delle risorse disponibili pari ad euro 1.365.075,00;

− Misura regionale integrativa della Misura B2 FNA 2017: Buono sociale mensile per assistente familiare assunto, prioritariamente per assunzione di assistente familiare iscritto nel Registro assistenti familiari ex l.r. n. 15/2015, fino ad esaurimento delle risorse ex art. 11 della l.r. n.  15/2015, pari ad euro 700.000,00 e quelle relative all’assegnazione integrativa del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali 2015, pari ad euro 49.075,22;

Preso atto che con decreto n.  14518/2017 e con decreto n. 16719/2017 sono state erogate alle ATS le risorse di cui alle deliberazioni sopra richiamate;

Vista inoltre la d.g.r. 17 gennaio 2018, n. 7769 «Interventi a so-stegno della famiglia e dei suoi componenti fragili ai sensi della d.g.r. n.  116/2013: terzo provvedimento attuativo – consolida-mento del percorso di attivazione e monitoraggio delle misure innovative previste dalla d.g.r. n.  2942/2014 in funzione della qualificazione dei servizi offerti e della continuità assistenziale»;

Preso atto che il Ministero MLPS ha comunicato in data 7 feb-braio 2018 l’approvazione del Piano attuativo Regione Lombar-dia – Fondo per le Non Autosufficienze anno 2017, di cui all’Al-legato A, parte integrante e sostanziale del presente atto, con il quale:

− è stato definito di attribuire euro 45.229.560,00, pari al 65% delle risorse FNA 2017 e tutta la quota di risorse regiona-li pari ad euro 9.145.000,00, per interventi a favore delle persone in condizione di disabilità gravissima (Misura B1) e le restanti risorse pari ad euro 24.354.380,00 per inter-venti a favore di anziani non autosufficienti e disabili gravi (Misura B2);

− sono stati individuati gli interventi da realizzare nelle aree prioritarie indicate al comma 1 dell’art.2 del citato d.p.c.m. FNA 2017;

Ritenuto di approvare il Piano attuativo di Regione Lombardia – Fondo per le Non Autosufficienze anno 2017, di cui al punto precedente, che verrà realizzato secondo le modalità declina-te nel «Programma operativo regionale FNA 2017» relativo alle Misure a favore di persone con disabilità gravissima (Misura B1) e di persone con disabilità grave o comunque in condizione di non autosufficienza (Misura B2), di cui all’Allegato B, parte inte-grante e sostanziale del presente atto, da erogare fino all’esau-rimento delle risorse complessivamente assegnate a Regione Lombardia;

Valutato di ripartire le risorse FNA 2017 pari ad euro 69.583.940,00 come segue:

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– 22 – Bollettino Ufficiale

− Misura B1: risorse pari a euro 45.229.560,00 ripartite alle ATS in base al numero di persone in carico al 31 gennaio 2018;

− Misura B2: risorse pari ad euro 24.354.380,00 ripartite agli Ambiti Territoriali sulla base dei seguenti criteri:

•60% in relazione alla popolazione, residente nell’Ambi-to, con età pari o superiore a 75 anni,

•40% in relazione ai criteri usati per il riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS);

Preso atto che le risorse per la Misura B2 destinate agli Ambiti territoriali vengono loro erogate tramite le ATS con le seguenti modalità:

•80% della quota assegnata, previa verifica dell’effettivo uti-lizzo del 100% delle risorse di cui alla DGR n. 4249/2015 e del 70% di quelle assegnate con la DGR n. 5940/2016, a seguito della definizione del Piano operativo di program-mazione da parte di ciascun Ambito;

•20% della quota assegnata a seguito dell’adempimento del debito informativo nei confronti della Regione;

Considerato che per rispondere alla complessità delle do-mande di salute nell’area dei bisogni delle non autosufficienze e delle fragilità, è priorità strategica porre attenzione alla globali-tà dei bisogni della persona, assumere un approccio unitario ai suoi problemi di salute e garantire la necessaria flessibilità del-le risposte e di integrazione delle risorse, ancorché derivanti da fonti diverse di finanziamento, in un’ottica di budget di cura;

Ritenuto di confermare l’integrazione delle risorse FNA 2017, destinate all’erogazione del Buono della Misura B1, con le risor-se già individuate ai sensi della d.g.r. n. 2655/2014, erogate alle Aziende Sanitarie Locali con decreto n.  11955/2014, di prove-nienza dal Fondo socio sanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili costituito con la citata d.g.r. n. 116/2013, per sostenere le persone con disabilità gravissima con i voucher socio sanitari indicati nel citato Allegato B, Misura B1, fino ad esaurimento delle risorse in disponibilità presso le ATS;

Dato atto che le risorse relative al FNA 2017 pari a euro 69.583.940,00 trovano copertura sul capitolo 12.03.104.7222 del bilancio regionale per l’esercizio 2018 e le risorse relative al Fon-do sociosanitario per la famiglia sono già disponibili nei bilanci delle ATS;

Stabilito che il riparto delle risorse alle ATS e agli Ambiti territo-riali sarà effettuato con successivo provvedimento della Direzio-ne Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale in appli-cazione dei criteri di cui al presente atto;

Ritenuto confermare le modalità di rendicontazione e monito-raggio dell’utilizzo delle risorse attraverso l’assolvimento del de-bito informativo già in atto per le Misure B1 e B2 FNA;

Dato atto di rinviare a successivi provvedimenti della Direzione Generale competente l’attuazione del presente provvedimento, ivi compresa l’eventuale compensazione tra ATS delle risorse de-stinate alla Misura B1;

Confermato in carico alle ATS il monitoraggio, il controllo e l’obbligo di rendicontazione economica, quali e quantitativa e di appropriatezza, secondo successive e dettagliate indicazio-ni della Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale;

Preso atto che le modalità di utilizzo del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze 2017, sopra specificate, sono state ogget-to di confronto con ANCI Lombardia, con le Organizzazioni Sin-dacali e con le Associazioni familiari e delle persone con disabi-lità in data 15 gennaio 2018;

Dato atto che nelle more dell’approvazione da parte del Mini-stero del Piano attuativo regionale, per garantire continuità alla Misura B1 si è reso necessario dare indicazioni alle ATS di utilizza-re le risorse residue già in loro disponibilità (note del 29 dicem-bre 2017 prot. 43880 e del 6 febbraio 2018 prot. 2651) e che il differimento di questo provvedimento causerebbe l’interruzione dell’erogazione della Misura B1 in favore delle persone in con-dizione di disabilità gravissima e non consentirebbe agli Ambiti territoriali di attivare le procedure amministrative per l’erogazio-ne degli interventi della Misura B2 alle persone disabili gravi e anziane non autosufficienti;

Richiamate la l.r. 20/08 e le dd.g.r. relative all’assetto organiz-zativo della Giunta regionale;

Vagliate e fatte proprie le suddette motivazioni;All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;

DELIBERA Per quanto in premessa esplicitato:1. di approvare il Piano attuativo Regione Lombardia – Fondo

per le Non Autosufficienze anno 2017, riportato in Allegato A, par-te integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2. di approvare il Programma operativo regionale FNA 2017 relativo alle Misure a favore di persone in condizione di disabilità gravissima (Misura B1) e di persone con disabilità grave o co-munque in condizione di non autosufficienza (Misura B2) di cui all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto, che verrà realizzato fino all’esaurimento delle risorse complessi-vamente assegnate a Regione Lombardia;

3. di destinare all’attuazione del Programma operativo regio-nale FNA 2017, di cui al punto precedente, per la Misura B1 euro 45.229.560,00, pari al 65% delle risorse FNA 2017 e tutta la quota di risorse regionali pari ad euro 9.145.000,00, e per la Misura B2 euro 24.354.380,00 pari al 35% delle risorse FNA 2017, cui si ag-giungono le risorse previste dalla d.g.r. n. 7549/2017;

4. di ripartire le risorse FNA 2017 pari ad euro 69.583.940,00 come segue:

− Misura B1: risorse pari a euro 45.229.560,00, 65% del totale risorse FNA 2017, ripartite alle ATS in base al numero di persone in carico al 31 gennaio 2018;

− Misura B2: risorse pari ad euro 24.354.380,00, 35% del to-tale risorse FNA 2017, ripartite agli Ambiti Territoriali sulla base dei seguenti criteri:

− 60% in relazione alla popolazione, residente nell’ambi-to, con età pari o superiore a 75 anni,

− 40% in relazione ai criteri usati per il riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS);

5. di erogare le risorse della Misura B2 agli Ambiti territoriali tra-mite le ATS con le seguenti modalità:

− 80% della quota assegnata, previa verifica dell’effettivo utilizzo del 100% delle risorse di cui alla d.g.r. n. 4249/2015 e del 70% di quelle assegnate con la d.g.r. n. 5940/2016, a seguito della definizione del Piano operativo di pro-grammazione da parte di ciascun Ambito;

− 20% della quota assegnata a seguito dell’adempimento del debito informativo nei confronti della Regione;

6. di confermare l’integrazione delle risorse FNA 2017, destina-te all’erogazione del Buono della Misura B1, con le risorse già in-dividuate ai sensi della d.g.r. n. 2655/2014, erogate alle ex Azien-de Sanitarie Locali con Decreto n. 11955/2014, di provenienza dal Fondo socio sanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili costituito con la citata d.g.r. n. 116/2013, per sostenere le persone con disabilità gravissima con i voucher so-cio sanitari indicati nel citato Allegato B, Misura B1, fino ad esau-rimento delle risorse in disponibilità presso le ATS;

7. di confermare le modalità di rendicontazione e monitorag-gio dell’utilizzo delle risorse attraverso l’assolvimento del debito informativo già in atto per le Misure B1 e B2 FNA;

8. di confermare l’attribuzione alle ATS della funzione di mo-nitoraggio e controllo costante degli interventi di competenza e di darne rendicontazione economica, quali-quantitativo e di appropriatezza alla Regione, secondo successive e dettagliate indicazioni, in ordine a tempi e modalità della Direzione Genera-le Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale;

9. di dare atto che le risorse relative al FNA 2017 pari a euro 69.583.940,00 trovano copertura sul capitolo 12.03.104.7222 del bilancio regionale per l’esercizio 2018 e le risorse relative al Fon-do sociosanitario per la famiglia sono già disponibili nei bilanci delle ATS;

10. di rinviare a successivi provvedimenti della Direzione Ge-nerale competente l’attuazione del presente provvedimento, ivi compresa l’eventuale compensazione tra ATS delle risorse desti-nate alla Misura B1;

11. di demandare alla Direzione Generale competente la cu-ra dei successivi atti in materia di trasparenza e pubblicità ai sensi degli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013;

12. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento su Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Regione Lombardia www.regione.lombardia.it.

II segretario: Fabrizio De Vecchi

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Bollettino Ufficiale

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ALLEGATO A

PIANO ATTUATIVO REGIONE LOMBARDIA FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE 2017

 

Premessa 

I  Programmi  operativi  regionali  di  utilizzo  delle  risorse  del  Fondo Nazionale  per  le Non  Autosufficienze (FNA)  si  inseriscono  in  armonia  all’interno  delle  politiche  regionali  e  costituiscono  un  intervento decisamente  significativo  sia  a  favore  delle  persone  anziane  non  autosufficienti  e  disabili  gravi,  ma soprattutto per quelle  con disabilità gravissima.  In particolare per queste ultime, Regione  Lombardia ha implementato  le  risorse  statali  con  proprie  risorse  sanitarie  regionali  in  ottica  di  budget  di  cura, consolidando negli ultimi quattro anni una presa in carico che garantisca non solo attività di monitoraggio dello stato di salute, ma anche progetti di inserimento/inclusione sociale, intervento su minori gravissimi, di sostegno alla famiglia attraverso interventi di sollievo e di supporto alle relazioni familiari, il tutto in ottica di miglioramento della qualità di vita.  

La Misura regionale dedicata alle persone con disabilità gravissima, resa operativa dal 2013, per la quale è stata destinata una quota sempre superiore a quella indicata dal Decreto interministeriale (per attuazione FNA 2013 essa è stata pari al 45% ed è aumentata al 50% per attuazione FNA 2014, 2015, 2016), prevede l’erogazione di un buono mensile di € 1.000 e di un Voucher aggiuntivo mensile fino ad € 360 per gli adulti e fino ad € 500 per i minori, proprio per sostenerne in maniera globale i bisogni sociali e sociosanitari. 

La valutazione delle persone con disabilità gravissima, certificate da Specialista sanitario con  le scale ed  i punteggi indicati dall’art 3 del DM FNA 2016, è realizzata dalle équipe pluriprofessionali delle Aziende Socio Sanitarie  Territoriali  ‐  ASST  (ex  Aziende  Sanitarie  Locali),  integrate  con  le  assistenti  sociali  degli  Ambiti territoriali/Comuni,  con  criteri  legati  alla  valutazione  della  funzionalità  della  persona.  A  seguito  della valutazione, viene predisposto  il Piano  individuale di assistenza per ogni persona, condiviso e sottoscritto dalla  stessa  e/o  dalla  sua  famiglia,  oltre  che  da  un  rappresentante  dell’ASST,  da  un  rappresentante  del Comune  e  dal  Responsabile  del  caso  (case manager).  Anche  per  quanto  riguarda  la  valutazione  delle persone disabili gravi e anziane non autosufficienti, per le quali la Misura è realizzata attraverso gli Ambiti territoriali/Comuni, la valutazione è effettuata in forma integrata, con rilevazione del grado di dipendenza nelle  attività  della  vita  quotidiana  (ADL)  e  in  quelle  strumentali  della  vita  quotidiana  (IADL),  oltre  che dell’analisi  e  valutazione  del  contesto  di  vita  della  persona,  cui  segue  la  predisposizione  del  Progetto individuale di assistenza, condiviso e sottoscritto con le medesime modalità sopra descritte. 

 Piano attuativo regionale FNA 2017  La  nuova  definizione  di  disabilità  gravissima,  già  stabilita  per  l’annualità  FNA  2016,  ha  comportato  un notevole ampliamento delle persone valutate ammissibili a beneficiare della misura regionale predisposta e già per l’annualità 2016 è stata effettivamente riscontrata la non congruità delle risorse FNA per erogare il titolo sociale definito.   

Tali  nuovi  criteri  hanno  implicato  obbligatoriamente  la  necessità  di  reimpostare  il modello  valutativo, consolidato  in  questi  anni  in  Lombardia,  fondato  sulle  équipe  pluriprofessionali Aziende  Socio  Sanitarie Territoriali  ‐ASST‐  costituite  in  attuazione  della  l.r.  n.  23/2015  di  evoluzione  del  sistema  sociosanitario lombardo,  con  le  evidenti  ripercussioni  a  livello  sia  organizzativo,  sia  formativo,  con  l’attenzione  a 

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salvaguardare,  per  quanto  possibile,  le  buone  prassi  di  questi  anni  che  hanno  rinsaldato  le  attività  di valutazione multidimensionale integrata e l’utilizzo della scala regionale InterRAI Home Care, che consente di  avere una buona  fotografia delle  condizioni di  salute della persona  fragile e delle  risorse di  contesto socio‐familiare, oltre che la produzione del Resource Utilization Group (RUG). 

I dati  relativi all’annualità 2016, che costituiscono un elemento di considerevole valutazione dell’impatto dei nuovi criteri, evidenziano come nel corso del 2017 si sia assistito ad un significativo  incremento della platea dei beneficiari della Misura dedicata. 

Considerando  le  persone  prese  in  carico  con  le  risorse  delle  diverse  annualità  FNA,  si  ha  il  seguente andamento nel tempo: 

- FNA 2013: n. 2.274 persone; 

- FNA 2014: n. 2.539 persone (incremento dell’11,65%); 

- FNA 2015: n. 2.646 persone (incremento del 4,21%); 

- FNA 2016: n. 4.962 persone (incremento dell’87,53%). 

Considerando l’età delle persone con disabilità gravissima prese in carico con FNA 2015 e con FNA 2016, si osserva il seguente andamento: 

- la popolazione dei disabili minori (0‐18 anni) è passata da 953 a 1.519 con un incremento del 59,42%; 

- la popolazione dei disabili adulti (19‐65 anni) è passata da 1.277 a 1.686 con un incremento del 32,07%; 

- la popolazione degli anziani (over 65) è passata da 417 a 1.341 con un incremento del 321,67%. 

Laddove si considerino i dati relativi alle tipologie di condizione di disabilità, prendendo a riferimento i dati al 17 marzo 2017 e quelli al 30 settembre 2017 si osserva che: 

- le persone in Stato vegetativo da n. 88 sono passate a n. 99, con un incremento del 12,50%; 

- le persone ventiloassistite h 24 da n. 34 sono passate a n. 37, con un incremento dell’ 8,82%; 

- le persone con demenza da n. 144 sono passate a n. 661, con un incremento del 359,03%; 

- le persone con lesione spinale da n. 33 sono passate a n. 60, con un incremento dell’81,82%; 

- le persone  con grave  compromissione motoria da n. 206  sono passate a n. 386,  con un  incremento         dell’87,38%; 

- le persone con deficit sensoriali da n. 10 sono passate a n. 13, con un incremento del 30,00%; 

- le  persone  con  disturbi  comportamentali  da  n.  73  sono  passate  a  n.  483,  con  un  incremento  del 561,64%; 

- le persone con ritardo mentale da n. 107 sono passate a n. 308, con un incremento del 188,79%; 

- le persone in dipendenza vitale da n. 2.052 sono passate a n. 2.238, con un incremento del 9,06%; 

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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Pare inoltre opportuno evidenziare i trend di crescita della platea dei beneficiari che, sempre avendo come riferimento  lo  stesso periodo  (17 marzo 2017 e 30  settembre 2017), hanno  registrato un  incremento di persone del 56,02% rispetto alle n. 2.747 persone in carico al 17 marzo 2017.   

Quello che desta preoccupazione è  il dato di  incremento dei “nuovi casi”, cioè persone che per  la prima volta hanno presentato  istanza per beneficiare della Misura nel periodo  settembre/ottobre 2017 che,  in rapporto alle n. 4.185 persone beneficiarie della Misura al 31 ottobre 2017, è stato di 432 persone con una crescita, nel bimestre, del 10,32%.  

Considerando  inoltre  il  totale delle persone  che  sono  state  “dimesse” dalla Misura durante  il periodo 1 novembre  2016/31 ottobre  2017,  con una media mensile di  n.  55 dimissioni,  è possibile  ipotizzare una significativa  crescita dei  “potenziali” beneficiari  che,  alla  fine del periodo di  “validità” del  FNA 2017  (31 ottobre 2018), potrebbero arrivare a n. 6.500/n. 7.000 persone con necessità di circa € 67 milioni –tutte le risorse  FNA  2017,  escluse  le  risorse  regionali  rese  disponibili‐  per  erogare  la Misura  per  loro  prevista.    Ovviamente,  ciò  non  è  possibile  dovendo  intervenire  con  le  risorse  FNA  2017  anche  a  sostegno  delle esigenze rappresentate dalle persone disabili gravi ed anziane non autosufficienti.  

Per quanto concerne il tema dell’integrazione sociosanitaria, con la l.r. n. 23/2015 di evoluzione del sistema sociosanitario  lombardo,  il cui processo di attuazione sperimentale è  iniziato negli ultimi mesi del 2015, è stato  individuato  il nuovo assetto  istituzionale organizzativo con  l’istituzione delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e con  le Aziende Socio Sanitarie Territoriali, queste ultime articolate nei due settori aziendali della  rete  territoriale  e  del  polo  ospedaliero,  che  ha  sostituito  il  vecchio  assetto  fondato  sulle  Aziende Sanitarie  Locali  e  le Aziende Ospedaliere.  Il  raccordo  con  i  Comuni  per  l’integrazione  sociosanitaria  è  a livello di ATS con  la Cabina di regia, già costituita nel 2013 per promuovere  l’integrazione  istituzionale tra Aziende Sanitarie e Comuni.  

Questo nuovo assetto andrà a rafforzare lo stretto raccordo tra ospedale e territorio, nonché l’integrazione tra prestazioni sanitarie e sociosanitarie, e di queste ultime con quelle sociali di competenza dei Comuni: tutto ciò a meglio garantire la necessaria presa in carico assistenziale globale della persona, senza soluzione di continuità, ed un uso razionale e coordinato delle risorse.   

Il  programma  operativo,  che  sarà  predisposto  da  Regione  Lombardia  per  la  concretizzazione  del  Piano attuativo regionale FNA 2017, sarà  formalizzato dopo un’assidua  fase di concertazione con  le Autonomie Locali, le rappresentanze sindacali e le Associazioni più rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, così come già avvenuto per i programmi operativi delle pregresse annualità. 

Regione manterrà la governance delle politiche nell’area della non autosufficienza, effettuando un attento monitoraggio delle persone prese in carico e dell’utilizzo delle risorse dedicate, riservandosi di comunicarne gli esiti al Ministero competente.

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Tab.1 – Allocazione risorse assegnate con FNA 2017

Finalità (Art. 2, co.1, decreto FNA 2016)

Sommeallocate (€)

a) l’attivazione o il rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare, anche in termini di ore di assistenza tutelare e personale, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio, adeguando le prestazioni alla evoluzione dei modelli di assistenza domiciliari;

Risorseregionali, statali,comunitarie

Descrizione intervento:

Interventi volti ad attivare/rafforzare il supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare e/o la proposizione di forme innovative di assistenza al domicilio. Per le persone in condizione di disabilità gravissima sono assicurati gli interventi di assistenza domiciliare integrata per il monitoraggio dello stato di salute, in ottica di budget di cura.

b) la previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con trasferimenti monetari nella misura in cui gli stessi siano condizionati all’acquisto di servizi di cura e assistenza domiciliari nelle forme individuate dalle Regioni o alla fornitura diretta degli stessi da parte di familiari e vicinato sulla base del piano personalizzato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), e in tal senso monitorati;

€ 76.728.940

Descrizione intervento:

Gli interventi per le persone con disabilità gravissima sono garantiti attraverso le ATS/ASST (ex ASL), (v. Tabella 2) e, attraverso i Comuni, vengono assicurati quelli per sostenere le famiglie con soggetti in condizione di grave disabilità o comunque di non autosufficienza, sulla base del piano di assistenza individuale, previa valutazione multidimensionale. In particolare si prevede l’erogazione di buoni sociali quale riconoscimento del lavoro di assistenza dei famigliari o per acquistare le prestazioni di assistenza fornite da assistenti familiari regolarmente assunti.

c) la previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con interventi complementari all’assistenza domiciliare, a partire dai ricoveri di sollievo in strutture sociosanitarie, nella misura in cui gli stessi siano effettivamente complementari al percorso domiciliare, assumendo l’onere della quota sociale e di altre

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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azioni di supporto individuate nel progetto personalizzato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), e ad esclusione delle prestazioni erogate in ambito residenziale a ciclo continuativo di natura non temporanea.

Descrizione intervento:

Gli interventi complementari all’assistenza domiciliare, compresi i ricoveri di sollievo ed altre azioni complementari al percorso domiciliare, saranno garantiti per sostenere le famiglie con soggetti fragili in condizione di non autosufficienza, ivi comprese le persone in condizione di disabilità gravissima, sulla base del piano di assistenza individuale. Nell’ambito degli interventi che i Comuni attiveranno a favore delle persone con disabilità grave e anziane non autosufficienti, particolare attenzione sarà riservata ai minori con disabilità grave a favore dei quali i Comuni potranno sostenere progetti di natura educativa socializzante che favoriscano il loro benessere psicofisico.

Risorseregionali, statali,comunitarie

€ 2.000.000

TOTALE € 78.728.940

N.B. Nella tabella sono state allocate le risorse complessive pari ad € 78.728.940. Le risorse indicate alla lettera b) € 76.728.940 ricomprendono:

- la quota di € 54.374.560: risorse destinate all’erogazione di Buoni a persone in condizione di disabilità gravissima di cui all’art. 3 Decreto FNA 2016

- la quota di € 22.354.380: risorse destinate all’erogazione di Buoni a favore delle persone con disabilità grave e persone anziane non autosufficienti

Le risorse indicate alla lettera c) di € 2.000.000, aggiuntive alla quota di € 22.354.380, saranno utilizzate, nell’ambito degli interventi promossi dai Comuni a favore delle persone con disabilità grave e anziane non autosufficienti, con particolare attenzione ai minori con disabilità grave a favore dei quali i Comuni potranno sostenere progetti di natura educativa socializzante che favoriscano il loro benessere psicofisico.

La quota di € 54.374.560 ricomprende le risorse regionali pari ad € 9.145.000 attribuite alle persone in condizione di disabilità gravissima. Tale quota è il 69% del totale risorse assegnate alla Lombardia. A queste risorse se ne aggiungono ulteriori a carico del Bilancio di Regione Lombardia pari ad € 1.365.075 per erogare un Buono mensile di € 500, aggiuntivo a quello erogato con le risorse FNA 2017, a persone con disabilità gravissima: con figlio minore o con età inferiore ai 25 anni studente e con ISEE familiare inferiore o uguale a € 50.000 (DGR n. 7549/2017). Pertanto le risorse complessive destinate alle persone disabili gravissime sono pari ad € 55.739.635.

Per gli interventi a favore delle persone con disabilità grave e persone anziane non autosufficienti le risorse FNA 2017 pari ad € 24.354.380 sono implementate di risorse a carico del Bilancio di Regione Lombardia pari ad € 749.075, ottenendo una disponibilità complessiva di € 25.103.455.

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– 28 – Bollettino Ufficiale

Tab. 2 – Disabilità gravissime (pari ad almeno il 50% della quota erogata con FNA 2017)

Interventi a favore di persone con disabilità gravissime (art. 3 decreto FNA 2016)

Sommeallocate (€)

a) l’attivazione o il rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare, anche in termini di ore di assistenza tutelare e personale, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio, adeguando le prestazioni alla evoluzione dei modelli di assistenza domiciliari;

Descrizione intervento:

L’azione si realizzerà con l’attivazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) alla persona che per la prima volta chiede l’accesso alla Misura dedicata a questa tipologia di persone con disabilità gravissima e non risulta essere già in carico a questo servizio. Per tutte le persone, il monitoraggio dello stato di salute realizzato dalle Aziende Sanitarie rileverà le eventuali necessità cui corrispondere incrementi dell’assistenza domiciliare integrata. All’ADI si aggiungono le prestazioni di assistenza domiciliare fornite dai Comuni (SAD).

Risorseregionali

b) la previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con trasferimenti monetari nella misura in cui gli stessi siano condizionati all’acquisto di servizi di cura e assistenza domiciliari nelle forme individuate dalle Regioni o alla fornitura diretta degli stessi da parte di familiari e vicinato sulla base del piano personalizzato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), e in tal senso monitorati;

Descrizione intervento:

Gli interventi si concretizzeranno nell’erogazione, attraverso le Agenzie di Tutela della Salute/Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ex ASL), alla famiglia o alla persona di Buono sociale, quale riconoscimento del lavoro di assistenza dei famigliari o per acquistare le prestazioni di assistenza tutelare fornite da assistenti familiari. La presa in carico della persona e le prestazioni da erogare sono definite dal Piano di assistenza individuale (PAI), a seguito di valutazione multidimensionale integrata ASST/Comune utilizzando gli strumenti attualmente in uso.

€ 54.374.560

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c) la previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con interventi complementari all’assistenza domiciliare, a partire dai ricoveri di sollievo in strutture sociosanitarie, nella misura in cui gli stessi siano effettivamente complementari al percorso domiciliare, assumendo l’onere della quota sociale e di altre azioni di supporto individuate nel progetto personalizzato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), e ad esclusione delle prestazioni erogate in ambito residenziale a ciclo continuativo di natura non temporanea.

Descrizione intervento:

In Lombardia i ricoveri di sollievo sono a totale carico del Fondo Sanitario Regionale per le persone in Stato vegetativo e per quelle affette da malattie del motoneurone (ivi compresa la Sclerosi Laterale Amiotrofica): in questi casi l’erogazione del Buono viene sospesa.

Per le persone con disabilità gravissima affette da altre differenti patologie, in caso di ricovero di sollievo, si mantiene l’erogazione del Buono che può essere utilizzato per il pagamento della retta assistenziale.

Risorseregionali

TOTALE € 54.374.560

Vedere nota inserita sotto alla Tabella 1 e a maggiore chiarezza si precisa che la quota di risorse allocate a favore delle persone in condizione di disabilità gravissima, pari ad € 54.374.560 sono così composte:

- 65% delle risorse FNA 2017 (€ 69.583.940): € 45.229.561 - 100% risorse regionali: € 9.145.000

Le risorse complessivamente allocate sono il 69% del totale risorse assegnate pari ad € 78.728.940.

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– 30 – Bollettino Ufficiale

Tab.3 – Integrazione socio sanitaria

(Art. 4 decreto FNA 2016)

a) Prevedere o rafforzare, ai fini della massima semplificazione degli aspetti procedurali, punti unici di accesso alle prestazioni e ai servizi localizzati negli ambiti territoriali di cui alla lettera d), da parte di Aziende Sanitarie e Comuni, così da agevolare e semplificare l’informazione e l’accesso ai servizi socio-sanitari;

Descrizione dell’impegno della Regione:

La legge regionale n. 3/2008, all’art. 18, commi 1, 2 e 6, stabilisce che il piano di zona, che è lo strumento di programmazione in ambito locale della rete d'offerta sociale, definisce le modalità di accesso alla rete, indica gli obiettivi e le priorità di intervento, individua gli strumenti e le risorse necessarie alla loro realizzazione. Il piano di zona, inoltre, attua l'integrazione tra la programmazione della rete locale di offerta sociale e la rete d'offerta sociosanitaria in ambito distrettuale, anche in rapporto al sistema della sanità, dell'istruzione e della formazione e alle politiche del lavoro e della casa. L'ambito territoriale di riferimento per il piano di zona è costituito, di norma, dal distretto sociosanitario.

In Lombardia diversi sono i punti informativi e di accesso per i cittadini, afferenti alle competenze di Comuni/Ambiti territoriali oppure delle ASL/Distretti. Negli anni sono stati implementati in ambito sociale, con le risorse del Fondo per la Non Autosufficienza, i Punti Unici di Accesso (PUA) attivati dalle ASL in accordo con i Comuni/Ambiti territoriali, per semplificare l’informazione e l’accesso ai servizi socio sanitari e sociali, migliorando il percorso di ascolto e di accoglienza, per attivare la presa in carico della persona con la definizione del Piano di Assistenza Individuale.

Con la DGR n. 10759/2009 è stato definito il Centro per l’Assistenza Domiciliare (CeAD), quale modalità organizzativa a livello distrettuale per integrare le risorse –professionali ed economiche- dei Comuni e delle ASL, per coordinare l’impiego di tutte le risorse e di tutti gli interventi socio-sanitari e sociali in ambito domiciliare. Il suo compito è quello di orientare le persone anziane con problemi di autosufficienza, i disabili e le loro famiglie nella rete dei servizi, fornendo loro le informazioni su come accedervi e sui relativi costi. La sua funzione è orientata a migliorare le modalità di presa in carico unitaria della persona e ad eliminare o semplificare i diversi passaggi, disponendo e coordinando gli interventi sociali e sociosanitari a sostegno della domiciliarità sulla base della progettazione individuale.

Con l’attuazione della l.r. n. 23/2015 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, che ha individuato il nuovo assetto istituzionale organizzativo con l’istituzione delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e con le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), le ATS, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale, esercitano la propria funzione di governance anche garantendo la razionalizzazione dei processi operativi per la presa in carico della persona fragile (vari punti di accesso territoriali).

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b) attivare o rafforzare modalità di presa in carico della persona non autosufficiente attraverso un piano personalizzato di assistenza, che integri le diverse componenti sanitaria, sociosanitaria e sociale in modo da assicurare la continuità assistenziale, superando la frammentazione tra le prestazioni erogate dai servizi sociali e quelle erogate dai servizi sanitari di cui la persona non autosufficiente ha bisogno e favorendo la prevenzione e il mantenimento di condizioni di autonomia, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie;

Descrizione dell’impegno della Regione:

La modalità di presa in carico globale della persona non autosufficiente è già pratica consolidata in Lombardia. Tale modalità si concretizza con la valutazione multidimensionale effettuata da équipe pluriprofessionale integrata ASL (Azienda Socio Sanitaria Territoriale con l’entrata in vigore della l.r. n. 23/2015)/Comuni e con la predisposizione del Piano di assistenza individuale in cui sono definiti tutti gli interventi –sanitari, socio sanitari e sociali- necessari per rispondere ai bisogni della persona. Le ATS, ai sensi della citata l.r. n. 23/2015, nell’ambito della loro funzione di governance, assicurano il confronto e lo scambio informativo tra ATS e Ambiti in relazione al monitoraggio, alla verifica, al controllo degli interventi e dei servizi integrati sociali e sociosanitari e le attività di monitoraggio-controllo relativo all’erogazione e utilizzo delle risorse derivanti dai vari fondi sociali (Fondo Sociale Regionale, FNPS, FNA).

c) implementare modalità di valutazione della non autosufficienza attraverso unità multiprofessionali UVM, in cui siano presenti le componenti clinica e sociale, utilizzando le scale già in essere presso le Regioni, tenendo anche conto, ai fini della valutazione bio-psico-sociale, nella prospettiva della classificazione ICF, delle condizioni di bisogno, della situazione economica e dei supporti fornibili dalla famiglia o da chi ne fa le veci.

Descrizione dell’impegno della Regione:

Si riconferma quanto descritto per il punto b) specificando che sono adottati strumenti di valutazione multidimensionale, in linea con l’ICF, omogenei su tutto il territorio regionale. Con la l.r. n. 23/2015 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, le ATS, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale, esercitano la propria funzione di governance garantendo le attività di valutazione multidimensionale in raccordo con le ASST e in integrazione con équipe sociali territoriali dei Comuni.

d) adottare ambiti territoriali di programmazione omogenei per il comparto sanitario e sociale, prevedendo che gli ambiti sociali intercomunali di cui all’articolo 8 della legge 8 novembre 2000, n.328, trovino coincidenza per le attività di programmazione ed erogazione integrata degli interventi con le delimitazioni territoriali dei distretti sanitari;

Descrizione dell’impegno della Regione:

Come già esplicitato al punto a), la legge regionale n. 3/2008, all’art. 18, commi 1, 2 e 6 stabilisce che il piano di zona, strumento di programmazione in ambito locale della rete d'offerta sociale, abbia come ambito di riferimento, di norma, il distretto sociosanitario delle ASL. In Regione Lombardia gli Ambiti territoriali, costituiti per la realizzazione della programmazione sociale a livello locale, garantiscono il raccordo con gli attuali distretti previsti dalla l.r. n.

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23/2015 e sono attualmente n. 98, anche se nel prossimo triennio avvieranno un percorso di aggregazione come prospettato con la DGR 28 dicembre 2017, n. 7631 “Approvazione del documento Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020”.

e) formulare indirizzi, dandone comunicazione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero della salute, ferme restando le disponibilità specifiche dei finanziamenti sanitario, sociosanitario e sociale, per la ricomposizione delle prestazioni e delle erogazioni, in contesto di massima flessibilità delle risposte, adattata anche alle esigenze del nucleo familiare della persona non autosufficiente (es.: budget di cura).

Descrizione dell’impegno della Regione:

Nell’area degli interventi a favore delle persone in condizione di disabilità gravissima, con particolare attenzione a quelle in dipendenza vitale, con necessità di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, si riconferma la logica del budget di cura adottata negli anni precedenti in quest’area. Pertanto, in ottica di favorire la ricomposizione delle prestazioni e delle erogazioni, in contesto di massima flessibilità delle risposte, viene riconfermata la disponibilità di quota parte di risorse proprie regionali derivanti dal Fondo regionale socio sanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili istituito con DGR n. 116/2013.

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ALLEGATO B 

 

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FNA 2017 

 

PREMESSA 

Con  il provvedimento statale FNA 2017  il Ministero del  lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ha riconfermato  le  condizioni  di  disabilità  gravissima  definite  con  il  precedente  Decreto interministeriale FNA 2016, art 3. Ovviamente tale nuova definizione di disabilità gravissima ha comportato, in sede di attuazione del Programma Operativo  Regionale  FNA  2016  (DGR  n.  5940/2016),  un  notevole  ampliamento  dei beneficiari della Misura B1, destinata,  in Regione Lombardia, appunto alle persone con disabilità gravissima ed erogata attraverso le ATS e le ASST. Nel 2017 sono state prese in carico poco più di 5.000 persone, con un incremento dell’87,53% rispetto a quelle che nel 2016 avevano beneficiato della Misura B1, erogata con le risorse FNA 2015 (DGR n. 4249/2015).  Il dato dei beneficiari Misura B1 rilevato nel 2017 ha pienamente confermato le previsioni regionali formulate  prima  di  dare  concreta  attuazione  al  Programma  operativo  regionale  FNA  2016,  che stimavano il raddoppio delle persone prese in carico con il precedente Programma operativo FNA 2015. Inoltre il monitoraggio regionale, condotto a partire dal 1° novembre 2016 ‐e tuttora in corso‐ ha confermato le stime di incremento fatte rispetto a talune condizioni di disabilità gravissima.  Nello specifico, si fa riferimento alle persone affette da demenze, a chi ha una diagnosi di grave o profondo ritardo mentale e a chi ha una gravissima disabilità comportamentale prodotta da disturbi dello spettro autistico. Queste tre tipologie (lettere c, g, h art 3, DM FNA 2016 riprese integralmente nella DGR n. 5940/2016)  costituiscono  insieme  il 34% di  tutte  le persone prese  in carico  con  la Misura B1 ed hanno  registrato  le più  alte percentuali di  incremento. Confrontando  i dati  al 31 ottobre 2017 con quelli al 31 marzo 2017 si ha il seguente quadro: 

- lettera c) demenze: +359,03% - lettera g) disabilità comportamentale dello spettro autistico:  +561,64% - lettera h) ritardo mentale: +188,79%  

 Sono aumentati i minori presi in carico con la Misura B1: nel 2017 sono stati pari al 31,4% rispetto al 27,8% riscontrato nel 2016.   Ovviamente l’ampliamento della platea delle persone in condizione di disabilità gravissima stabilita dal DM FNA 2016 ha  influito sul numero di minori presi in carico, soprattutto con disturbi comportamentali dello spettro autistico. Le persone dimesse nell’annualità FNA 2016 ‐1° novembre 2016/31 ottobre 2017‐ sono state n. 346, con mediamente n. 38 persone dimesse ogni mese. Le persone di nuovo accesso alla Misura B1 sono state mediamente n. 197 al mese.  Le persone dimesse dalla Misura B2, destinata alle persone con disabilità grave ed anziane non autosufficienti, erogata tramite gli Ambiti territoriali/Comuni, rivalutate appropriate per la Misura B1, sono state n. 400; mentre quelle dimesse dalla Misura B1, rivalutate appropriate per la Misura B2 sono state n. 139. Pare importante evidenziare che il 27% dei casi sostenuti con la Misura B1 è assistito oltre che dal famigliare anche da un assistente familiare regolarmente assunto.  

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Per quanto riguarda la Misura B2, le persone beneficiarie sono state nel corso del 2017 più di 7.500, di cui  il 19% minori, per  le quali  il Buono sociale  (in  tutte  le sue varianti) è stato maggiormente utilizzato (incidenza percentuale del 68% su tutti i diversi strumenti), mentre il Voucher sociale per minori  (con  incidenza  del  9%  su  tutti  gli  strumenti)  è  stato  erogato  per  progetti  di  natura educativa/socializzante per favorire il loro benessere psicofisico.   IL  SISTEMA DI OFFERTA DI  SERVIZI  ED  INTERVENTI  IN  LOMBARDIA  PER  PERSONE ANZIANE  E PERSONE CON DISABILITÀ  Gli specifici  interventi normati con  il presente atto si  inseriscono nel contesto complessivo delle politiche regionali a favore delle persone con disabilità e delle persone anziane non autosufficienti e delle loro famiglie che in Lombardia è molto ricco ed articolato, fortemente orientato a mantenere il più possibile la persona disabile/non autosufficiente nel proprio contesto di vita e a supportare la famiglia nell’azione quotidiana di assistenza.  La DGR n. 116/2013, uno dei primissimi atti assunti all’avvio di questa Legislatura, in armonia con il Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura, costituisce senz’altro un provvedimento di natura  programmatoria  in  quanto,  partendo  da  un’attenta  analisi  dei  bisogni  delle  persone  e dell’offerta di servizi presente in Lombardia, ha individuato le azioni da mettere in campo sia per riadeguare il sistema di offerta presente, sia per costruire risposte innovative ai bisogni emergenti, andando gradualmente a costituire un’area di offerta di servizi più flessibili, di interventi innovativi e flessibili per rispondere in maniera appropriata a situazioni e contesti socio familiari che nel tempo si sono modificati. L’elemento  qualificante  di  questo  provvedimento  è  senz’altro  quello  di  avere  istituito  il  Fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili, alimentato attualmente da risorse derivanti dal Fondo Sanitario Regionale.   A. MISURE A SOSTEGNO DI PERSONE CON DISABILITÀ E DI ANZIANI EX DGR N. 7769/2018   In attuazione della DGR n. 116/2013, con DGR n. 7769/2018 si è provveduto alla revisione di alcune Misure,  normate  precedentemente  con  DDGR  n.  856/2013  e  n.  2942/2015,  che  per  la  loro caratterizzazione meglio si prestano a fornire alle persone anziane e a disabili risposte innovative, più flessibili, in una logica di prossimità e di mantenimento della persona fragile, laddove possibile, nel suo contesto socio‐familiare d’origine. Le Misure di seguito elencate sono attivabili a seguito di valutazione della persona e predisposizione del progetto individuale: 

Misura  Residenzialità  leggera  per persone  al  proprio  domicilio,  di  età  di  norma  pari  o superiore  a  65  anni  con  patologie  croniche  stabilizzate,  in  condizione  di  difficoltà/o isolamento per mancanza di una rete in grado di fornire un adeguato supporto al domicilio: Voucher giornaliero; 

Misura  RSA  aperta  per  persone  con  demenza  senile  certificata  e  per  anziani  non autosufficienti con età pari o superiore a 75 anni. A ciascuna persona è attribuito un budget, definito annualmente, per ottenere le prestazioni necessarie sia al domicilio sia presso unità d’offerta socio sanitarie per anziani (RSA); 

Misura  residenzialità per minori con gravissime disabilità per minori che necessitano di assistenza continua, sanitaria e tutelare, nell’arco delle 24 ore, che non può essere di norma garantita  al  domicilio  oppure,  laddove  il  minore  è  assistito  al  proprio  domicilio,  per 

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Bollettino Ufficiale

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temporanei interventi di sollievo alla famiglia. È prevista l’erogazione di Voucher mensile di 2 profili a seconda dell’intensità del bisogno.   

 Queste Misure  sono  di  competenza  delle  Agenzie  di  Tutela  della  Salute  e  delle  Aziende  Socio Sanitarie Territoriali. Le risorse derivano dal Fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili.  B. MISURE REDDITO DI AUTONOMIA PER PERSONE ANZIANE E PERSONE CON DISABILITA’ Nell’ambito delle azioni a sostegno di particolari situazioni di vulnerabilità economica e sociale e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone con disabilità, degli anziani e delle loro famiglie, si  inseriscono  le  Misure  di  reddito  di  autonomia  che  in  questi  ultimi  tre  anni  sono  state sperimentate in favore delle persone anziane e delle persone con disabilità.  Con queste Misure sono promosse azioni per la presa in carico globale della persona attraverso la valutazione multidimensionale e  la predisposizione del progetto  individuale.  redatto  in maniera condivisa.  Il Voucher  annuale è  finalizzato  a  sviluppare percorsi di  autonomia, per  favorire una migliore qualità della vita e, nel caso di persone con disabilità, una piena inclusione sociale. Le due Misure  sono erogate dagli Ambiti  territoriali/Comuni previa  valutazione della persona e predisposizione del Progetto individuale.  Le risorse provengono dai Fondi comunitari in attuazione del POR FSE 2014/2020.  C. MISURE PER PROGETTI A SOSTEGNO DI PERSONE IN CONDIZIONE DI MARGINALITÀ E DISAGIO 

SOCIALE. REDDITO DI INCLUSIONE POVERTÀ ASSOLUTA  

Nell’area della marginalità e del disagio sociale sono previste Misure a sostegno delle persone che possono trovarsi in queste condizioni.   Per la presa in carico della persona è prevista la valutazione multidimensionale, la predisposizione del progetto individuale redatto in maniera condivisa, partecipata e corresponsabile. Tali Misure sono realizzate attraverso gli Ambiti territoriali.  Le risorse sono quelle dei Fondi comunitari in attuazione del POR FSE 2014/2020.  Inoltre, per le persone in condizione di povertà assoluta è recentemente entrato in vigore il Reddito di inclusione (ReI), primo assegno universale contro la povertà introdotto dallo Stato a partire dal 1° gennaio  2018.  Per  accedere  a  questa Misura  occorre  avere  ISEE  pari  a  €  6.000  e  trovarsi  in determinate condizioni. I beneficiari del reddito di inclusione che fino al 30 giugno 2018, hanno la priorità, sono le famiglie con: 

- figli minorenni - figli con disabilità (anche maggiorenni) - donna in stato di gravidanza - componenti disoccupati over 55 anni. 

Le domande sono presentate presso i Comuni o i punti di accesso da loro individuati.  Le risorse sono statali.  D.  SOSTEGNI “DOPO DI NOI” PER PERSONE DISABILI GRAVI PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE (ex 

l.112/2016) 

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 Con DGR n. 6674/2017 è stato definito il Programma Operativo Regionale per i sostegni DOPO DI NOI, in attuazione della L. 112/2016 e del successivo DM 23/11/2016. I  destinatari  dei  sostegni  declinati  nell’ambito  di  due  aree  di  intervento  ‐gestionale  e infrastrutturale‐ sono:   persone con disabilità grave: 

- non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità - ai sensi dell’art. 3, comma 3 della Legge n. 104/1992, accertata nelle modalità indicate all’art. 

4 della medesima legge - con età: 18/64 anni 

prive del sostegno familiare in quanto: - mancanti di entrambi i genitori - i genitori non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale - si considera la prospettiva del venir meno del sostegno familiare. 

 Gli interventi si distinguono in gestionali e infrastrutturali. I sostegni declinati all’interno di queste due  aree  d’intervento  sono  a  favore  di  progetti  per  accompagnamento  all’autonomia  e  di consulenza e sostegno alle relazioni familiari, per residenzialità in Gruppi appartamento con Ente gestore, residenzialità autogestita, residenzialità in soluzioni di Cohousing/Housing, per ricovero di sollievo/pronto  intervento,  contributo  per  spese  di  locazione/condominiali,  interventi  di ristrutturazione legati a messa a norma degli impianti e adattamenti domotici.   Le risorse sono quelle del Fondo Nazionale dedicato alle persone disabili gravi prive del sostegno familiare.  E. IL SISTEMA DELLE UNITA D’OFFERTA SOCIOSANITARIE E SOCIALI CONSOLIDATE  Il sistema consolidato d’offerta per le persone con disabilità, nella sua duplice articolazione di rete sociosanitaria e di rete sociale, è particolarmente consistente e diversificato in Lombardia. Con riferimento alle strutture per le persone con disabilità, la residenzialità e la semiresidenzialità sono modulate  a  seconda  del  bisogno  di  protezione  della  persona  e  si  compone,  nell’ordine decrescente di livello di protezione, di:  unità d’offerta della rete sociosanitaria: 

- Residenze sanitario assistenziali (RSD)  - Comunità socio sanitarie (CSS) - Centri diurni per disabili (CDD)  

  unità d’offerta della rete sociale: 

- Comunità alloggio per disabili (CA)  - Centri socio educativi (CSE)   - Servizi di formazione all’autonomia (SFA). 

 N.B. Con l’attuazione della DGR n. 6674/2017 la rete sociale si arricchirà dei Gruppi appartamento con Ente gestore, soluzioni di Cohousing/Housing con servizi di supporto erogati da Ente gestore.  Analogamente si modulano le strutture per le persone anziane:  unità d’offerta della rete sociosanitaria: 

  

temporanei interventi di sollievo alla famiglia. È prevista l’erogazione di Voucher mensile di 2 profili a seconda dell’intensità del bisogno.   

 Queste Misure  sono  di  competenza  delle  Agenzie  di  Tutela  della  Salute  e  delle  Aziende  Socio Sanitarie Territoriali. Le risorse derivano dal Fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili.  B. MISURE REDDITO DI AUTONOMIA PER PERSONE ANZIANE E PERSONE CON DISABILITA’ Nell’ambito delle azioni a sostegno di particolari situazioni di vulnerabilità economica e sociale e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone con disabilità, degli anziani e delle loro famiglie, si  inseriscono  le  Misure  di  reddito  di  autonomia  che  in  questi  ultimi  tre  anni  sono  state sperimentate in favore delle persone anziane e delle persone con disabilità.  Con queste Misure sono promosse azioni per la presa in carico globale della persona attraverso la valutazione multidimensionale e  la predisposizione del progetto  individuale.  redatto  in maniera condivisa.  Il Voucher  annuale è  finalizzato  a  sviluppare percorsi di  autonomia, per  favorire una migliore qualità della vita e, nel caso di persone con disabilità, una piena inclusione sociale. Le due Misure  sono erogate dagli Ambiti  territoriali/Comuni previa  valutazione della persona e predisposizione del Progetto individuale.  Le risorse provengono dai Fondi comunitari in attuazione del POR FSE 2014/2020.  C. MISURE PER PROGETTI A SOSTEGNO DI PERSONE IN CONDIZIONE DI MARGINALITÀ E DISAGIO 

SOCIALE. REDDITO DI INCLUSIONE POVERTÀ ASSOLUTA  

Nell’area della marginalità e del disagio sociale sono previste Misure a sostegno delle persone che possono trovarsi in queste condizioni.   Per la presa in carico della persona è prevista la valutazione multidimensionale, la predisposizione del progetto individuale redatto in maniera condivisa, partecipata e corresponsabile. Tali Misure sono realizzate attraverso gli Ambiti territoriali.  Le risorse sono quelle dei Fondi comunitari in attuazione del POR FSE 2014/2020.  Inoltre, per le persone in condizione di povertà assoluta è recentemente entrato in vigore il Reddito di inclusione (ReI), primo assegno universale contro la povertà introdotto dallo Stato a partire dal 1° gennaio  2018.  Per  accedere  a  questa Misura  occorre  avere  ISEE  pari  a  €  6.000  e  trovarsi  in determinate condizioni. I beneficiari del reddito di inclusione che fino al 30 giugno 2018, hanno la priorità, sono le famiglie con: 

- figli minorenni - figli con disabilità (anche maggiorenni) - donna in stato di gravidanza - componenti disoccupati over 55 anni. 

Le domande sono presentate presso i Comuni o i punti di accesso da loro individuati.  Le risorse sono statali.  D.  SOSTEGNI “DOPO DI NOI” PER PERSONE DISABILI GRAVI PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE (ex 

l.112/2016) 

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- Residenze sanitario assistenziali per anziani (RSA)  - Centri diurni integrati per anziani (CDI)  

  unità d’offerta della rete sociale: 

- Comunità alloggio assistenziali per anziani (CASA)  - Alloggi protetti per anziani (APA) 

 N.B.  La  Misura  residenzialità  assistita  viene  erogata  presso  unità  d’offerta  residenziali  sia sociosanitarie (RSA), sia sociali (es. Case Albergo, Alloggi protetti per anziani, Strutture residenziali di tipo comunitario attivate sperimentalmente ai sensi dell’art. 13, l.r. n. 3/2008). Ai  servizi  sopra descritti,  si aggiungono quelli di Assistenza domiciliare  integrata  (ADI nella  rete sociosanitaria) e di  Servizio Assistenza Domiciliare per anziani e disabili  (SAD e  SADH nella  rete sociale). 

 Le reti di unità d’offerta sopra declinate hanno le seguenti modalità di finanziamento:  le Unità d’offerta sociali sono sostenute dai Comuni/Ambiti territoriali con risorse proprie, dalle 

rette degli utenti e contributi a carico del Fondo Sociale Regionale, del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali; 

le Unità d’offerta sociosanitarie, a seguito di accreditamento e contrattualizzazione, ricevono remunerazione a carico del Fondo Sanitario Regionale,  in base al sistema tariffario definito, a riconoscimento della quota di  rilievo sanitario e per  la parte assistenziale sono sostenute da risorse dei Comuni e dalle rette degli utenti. 

                          

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PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FNA 2017 

                                                                                                                               B1)  MISURA A FAVORE DELLE PERSONE IN CONDIZIONE DI DISABILITA GRAVISSIMA Si concretizza in interventi atti a garantire la permanenza a domicilio e nel proprio contesto di vita delle  persone  con  disabilità  gravissima,  in  una  delle  condizioni  elencate  nel  Decreto interministeriale in tema di Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (FNA) anno 2016, all’art 2, comma 2, lettere da a) ad i), riconfermate all’art 2, comma 2 del DPCM 29/12/2017 ‐ FNA 2017.  La  valutazione  multidimensionale  della  persona  con  disabilità  gravissima  rileva  il  profilo funzionale  e  le  caratteristiche  di  contesto  socio  ambientale  al  fine  di  predisporre  il  Progetto Individuale di Assistenza.   La Misura è attuata attraverso l’erogazione alla persona di interventi per il soddisfacimento delle prestazioni complessive di assistenza.   Questa  linea d’azione, considerata di natura regionale a forte rilievo sanitario, è realizzata attraverso le Agenzie di Tutela della Salute e le Aziende Socio Sanitarie Territoriali.    Questa Misura è integrata dalla Misura regionale normata con DGR n. 7549/2017, per offrire un contributo aggiuntivo per  l’assunzione di personale di assistenza al  fine di alleggerire  il carico assistenziale del caregiver familiare, in presenza di figlio minore o con età inferiore ai 25 anni e studente.    RISORSE DESTINATE  

 Risorse totali disponibili, così articolate:   Risorse FNA : € 54.374.560,00 così composte: 

‐ € 45.229.560, 00, pari al 65% delle risorse FNA 2017 (Col D, Tabella 2 del DPCM FNA 2017)                                                                                 

‐ €  9.145.000,  00,  pari  al  100%  delle  risorse  regionali  messe  a disposizione (Col C, Tabella 2 del DPCM FNA 2017)   

Le risorse attribuite rappresentano complessivamente il 69% del totale risorse di cui alla Col E, Tabella 2 del provvedimento statale FNA 2017. Tali  risorse  sono  utilizzate  per  l’erogazione  del  Buono  finalizzato  a sostenere il lavoro di cura della famiglia, eventualmente coadiuvata da assistente familiare regolarmente assunto, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.   

Risorse Fondo Regionale socio sanitario a sostegno della  famiglia e dei suoi componenti fragili ex DGR n. 116/2013: prosecuzione utilizzo risorse, già assegnate nel 2014 a complemento delle risorse FNA, per l’eventuale  erogazione  di  Voucher  per  interventi  socio  sanitari finalizzati al mantenimento della persona al proprio domicilio, fino ad esaurimento delle risorse disponibili già assegnate alle ATS. 

  Risorse  Misura  integrativa  regionale  ex  DGR  n.  7549/2017:  € 

1.365.075,00 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.  

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 MISURA B1: DESTINATARI              

  

                

   Persone al domicilio in condizione di disabilità gravissima:  

beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, di cui alla  legge   n. 18/1980 

oppure  

definite  non  autosufficienti  ai  sensi  dell’allegato  3  del   DPCM n. 159/2013 

 Le persone di cui alle successive lettere a) e d), in caso di accertamento di invalidità  non  ancora  definito,  possono  accedere  nelle  more  della definizione del processo di accertamento.   Di qualsiasi età 

  Per le quali sia verificata almeno una delle seguenti condizioni:  a) persone in condizione di coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS) <=10;  b) persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non  invasiva continuativa (24/7);  c) persone con grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS) >=4;  d) persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della lesione,  identificata dal  livello  sulla  scala ASIA  Impairment Scale  (AIS) di grado A o B. Nel caso di lesioni con esiti asimmetrici ambedue le lateralità devono essere valutate con lesione di grado A o B;  e)  persone  con  gravissima  compromissione  motoria  da  patologia neurologica o muscolare con bilancio muscolare complessivo ≤ 1 ai 4 arti alla scala Medical Research Council (MRC), o con punteggio alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) ≥ 9, o in stadio 5 di Hoehn e Yahr mod;  f)  persone  con  deprivazione  sensoriale  complessa  intesa  come compresenza  di  minorazione  visiva  totale  o  con  residuo  visivo  non superiore a 1/20  in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche  con eventuale correzione o con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per  cento  e  ipoacusia,  a  prescindere  dall’epoca  di  insorgenza,  pari  o superiore a 90 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;  g)  persone  con  gravissima  disabilità  comportamentale  dello  spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM‐5;  h)  persone  con  diagnosi  di Ritardo Mentale Grave  o  Profondo  secondo classificazione DSM‐5,  con QI  <=34  e  con  punteggio  sulla  scala  Level  of Activity in Profound/Severe Mental Retardation (LAPMER) <= 8; i) ogni  altra persona  in  condizione di dipendenza  vitale  che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.    

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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 VALUTAZIONE DELLE PERSONE                                                  

 1. Persone di cui alle precedenti  lettere b), c), d), e),  f), g), h): devono 

essere utilizzate le scale indicate nell’Allegato 1 del Decreto FNA 2016, assumendo i punteggi/parametri fissati all’art. 3, comma 2 del Decreto e sopra riportati.  La valutazione è a cura dello Specialista di Struttura pubblica o privata accreditata, a contratto con  la ATS per  l’erogazione di prestazioni di ricovero  e  cura,  specialistica  ambulatoriale,  psichiatria  e neuropsichiatria  infantile,  il  quale  rilascia  certificazione  indicando  il tipo di condizione ed il relativo punteggio ottenuto con l’applicazione della corrispondente scala, per chi è nelle condizioni di cui alle lettere c), d), e), g), h) o parametri indicati, per chi è nelle condizioni di cui alle lettere b) e f).   

 In particolare, per le persone in Stato Vegetativo indicate alla lettera a),  come  previsto  dalla  normativa  regionale  vigente,  il  punteggio   GCS  <=10  e  relativa  diagnosi  sono  specificati  nella  relazione  di dimissione  da  parte  delle  Strutture  sanitarie.  Le  équipe pluriprofessionali  delle  Aziende  Socio  Sanitarie  Territoriali  (ASST) provvedono alla eventuale rivalutazione.  

 2. persone di cui alla lettera i): le équipe pluriprofessionali delle Aziende 

Socio  Sanitarie  Territoriali,  come  in  passato,  rilevano  il  livello  di compromissione della funzionalità della persona,  indipendentemente dal  tipo  di  patologia  e/o menomazione,  utilizzando  i  criteri  indicati nell’Allegato 2 del Decreto FNA 2016, opportunamente  integrati e di seguito riportati: 

 in almeno 1 dei seguenti domini: 

  MOTRICITÀ: dipendenza totale in tutte le attività della vita quotidiana 

(ADL): l’attività è svolta completamente da un’altra persona  STATO DI COSCIENZA 

compromissione severa: raramente/mai prende decisioni  persona non cosciente 

 e in almeno 1 dei seguenti altri domini: 

  RESPIRAZIONE 

Necessità di aspirazione quotidiana  Presenza di tracheostomia  Presenza  di  Ventilazione  assistita  (invasiva  o  non  invasiva) 

meno di 24 ore al giorno e per 7 giorni alla settimana     

NUTRIZIONE   Necessita di modifiche dietetiche per deglutire sia solidi che 

liquidi  Combinata orale e enterale/parenterale  Solo tramite sondino naso‐gastrico (SNG)  Solo tramite gastrostomia (es.PEG)  Solo parenterale (attraverso catetere venoso centrale CVC) 

 

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Bollettino Ufficiale

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 Sono persone in condizione di dipendenza vitale anche quelle che sono compromesse in 1 solo dominio:    RESPIRAZIONE: ventilazione assistita (invasiva o non invasiva) 

valore inferiore a 24 ore/7 giorni                    

Oppure  

NUTRIZIONE:  alimentazione  parenterale  attraverso  catetere venoso centrale. 

  Costituisce parte  rilevante e  sostanziale della valutazione  l’esplicitazione degli elementi relativi a:   ASSISTENZA  CONTINUATIVA:  continuità  dell’assistenza  resa  da 

famigliari e/o assistente personale  (se  la persona  fosse  lasciata  sola sarebbe esposta a pericoli sostanziali di vita) 

MONITORAGGIO  NELLE  24  ORE:  monitoraggio  delle  condizioni  di salute  (parametri  vitali)  della  persona  e/o  delle  apparecchiature nell’arco delle 24 ore da parte di: ‐ operatori  sanitari  dei  servizi  pubblico  o  privato  accreditato: 

MMG/PLS, operatore ADI; ‐ caregiver familiare/assistente personale, debitamente addestrati 

e supervisionati almeno settimanalmente da personale sanitario.                                                       Per tutte le persone nelle condizioni di disabilità gravissima dalla lettera a) alla lettera i), la valutazione per essere multidimensionale contempla anche la  valutazione  sociale  ‐condizione  familiare,  abitativa  e  ambientale‐ effettuata  con modalità  integrata  tra  ASST  e  Comuni,  sulla  base  degli specifici protocolli operativi definiti nell’ambito della Cabina di regia.  Per quanto  riguarda  la Misura  integrativa  regionale  sono destinatari  le persone in condizione di disabilità gravissima valutate appropriate per la Misura B1 e  che posseggono gli ulteriori  requisiti  stabiliti dalla DGR n. 7549/2017: 

- con figlio minore o figlio con età inferiore ai 25 anni studente - con ISEE familiare ≤ 50.000 euro (aggiornato al 2018) 

  

 ACCESSO: REQUISITI E PRIORITÀ         

 Tutte le persone di nuovo accesso presentano istanza allegando:  

il verbale di accertamento invalidità da cui risulti il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento 

oppure  certificazione della condizione di non autosufficienza ai sensi del 

DPCM n. 159/2013, Allegato 3 inoltre: 

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la documentazione clinica comprovante la condizione di gravissima disabilità  redatta  come  previsto  al  precedente  punto “Valutazione”. 

ISEE ordinario.  Le  persone  di  cui  alle  lettere  a)  e  d)  possono  accedere  in  attesa dell’accertamento di invalidità civile.  Le persone che già alla data del presente atto sono beneficiarie della Misura B1  presentano  solo  l’istanza  con  allegato  l’ISEE  ordinario  e  con autocertificazione  di  invarianza  delle  condizioni  cliniche.  È  facoltà  delle ASST richiedere eventuale documentazione integrativa.  In particolare, si specifica che hanno priorità d’accesso alla Misura:  

 1. Persone  già  beneficiarie  della Misura B1  alle  quali  è  stata  garantita 

continuità d’erogazione della Misura ai sensi della DGR n. 7292/2017 fino al 31/12/2017 e per i successivi mesi del 2018, in base a successive indicazioni regionali, e che risultano in carico alla data di approvazione del presente provvedimento;  

2. Persone che avevano presentato  istanza per  la Misura B1 nei mesi di settembre  e  ottobre  2017,  valutate  appropriate,  alle  quali  è  stato erogato il Buono per i mesi di novembre e dicembre 2017, nonché per i successivi mesi del 2018, in base a successive indicazioni regionali, e che  risultano  in  carico  alla  data  di  approvazione  del  presente provvedimento. 

 3. Persone di nuovo accesso  

La definizione della graduatoria deve essere fatta sulla base del valore ISEE ordinario, a partire dal valore più basso.  Le ATS, verificata  la disponibilità delle  risorse, erogano  il Buono con decorrenza dal 1° giorno del mese successivo alla valutazione.  

Le  priorità  di  accesso  alla  Misura  integrativa  regionale   ex DGR n. 7549/2017 sono quelle specificate per la Misura B1 

  

 PROGETTO INDIVIDUALE DI ASSISTENZA           

 Il Progetto Individuale di Assistenza contiene:  l’esito  della  valutazione  multidimensionale  della  persona,  con  

l’esplicitazione  degli  elementi  che  identificano  la  condizione  di dipendenza vitale; 

la descrizione dei fondamentali obiettivi realizzabili e/o raggiungibili  e/o  percorribili  in  termini  di  qualità  della  vita  della  persona  in condizione di dipendenza vitale e del suo nucleo familiare; 

la  descrizione  degli  interventi  da  sostenere  con  il  Buono  mensile previsto  dalla  Misura  B1,  volti  ad  assicurare  la  necessaria  cura  e assistenza, dando evidenza del caregiver familiare e/o dell’assistente 

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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familiare  che  assicurano  l’assistenza  continuativa  e  il monitoraggio nelle 24 ore, ove necessario; 

la  descrizione  degli  interventi  da  sostenere  con  Voucher  socio sanitario previsto dalla Misura B1; 

la  descrizione  degli  interventi  resi  dal  personale  di  assistenza regolarmente  assunto  (nel  caso  di  Buono  della Misura  integrativa regionale ex DGR n.7549/2017). 

Inoltre, nel Progetto devono essere evidenziate, in una logica di budget di cura e di presa in carico complessiva della persona, eventuali altri interventi di sostegno alla domiciliarità quali ad esempio:   le prestazioni assicurate dall’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): 

‐ infermieristiche/OSS  ad  es. prevenzione  e  trattamento delle piaghe da decubito, gestione del catetere vescicale, gestione delle stomie, degli strumenti di ventilazione assistita, gestione della nutrizione artificiale, delle medicazioni, ecc. 

‐ educative indirizzate alla persona e alla famiglia ad es. per aiuto e sostegno delle relazioni intra ed extra familiari, promozione risorse della famiglia e del contesto socio‐relazionale, ecc. 

l’individuazione delle ulteriori prestazioni assicurate dall’ADI.  Le  prestazioni  erogate  con  il  Servizio  di  Assistenza  Domiciliare  dal 

Comune (SAD)  Inoltre sono rilevate e descritte:   altre  forme  integrative  di  carattere  assistenziale  erogate  da  Enti 

pubblici o privati o da Enti previdenziali (es. INPS/Home Care Premium). Il  Progetto  Individuale  di  Assistenza  deve  essere  sottoscritto  da  un rappresentante della ATS/ASST, da un Rappresentante del Comune/Ufficio di Piano, dalla persona/famiglia ‐o da chi eventualmente ne garantisce  la protezione giuridica‐ e dal Responsabile del caso (case manager).  

 STRUMENTI E COMPATIBILITA  

 Misura B1   Buono mensile FNA di € 1.000: erogato per compensare le prestazioni 

sociali  assicurate  dal  caregiver  familiare  e/o  da  assistente  familiare impiegato con regolare contratto.  

 In  base  agli  esiti  della  valutazione  multidimensionale  e  del  Progetto Individuale di Assistenza può eventualmente essere erogato:  Voucher socio sanitario mensile: 

- fino ad un massimo di € 360 a  favore di persone adulte, per  il miglioramento della qualità di vita loro e delle loro famiglie, a titolo esemplificativo: ‐ per il mantenimento del benessere psicofisico,  ‐ la promozione del loro inserimento/inclusione sociale,  ‐ il sostegno della famiglia/assistente familiare con interventi di 

sollievo e di supporto alle relazioni familiari, 

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- fino ad un massimo di € 500 per  i minori per  la realizzazione di progetti, al miglioramento della qualità della vita degli stessi e delle loro famiglie, in via orientativa e non esclusiva: ‐ a  favorire  il  benessere  del  minore  sviluppando  percorsi 

orientati a promuovere il suo inserimento/inclusione sociale, ‐ a sostenere la famiglia anche attraverso interventi di sollievo e 

di supporto alle relazioni familiari.  I progetti devono essere realizzati da gestori di servizi sociosanitari o sociali accreditati che aderiscono allo strumento e sono  in possesso delle figure professionali necessarie.   Misura integrativa regionale  

Buono mensile Misura integrativa regionale di € 500 erogato per l’assunzione,  diretta  o  tramite  contratto  con  Ente  erogatore,  di personale  di  assistenza  (es.  assistente  familiare,  ausiliario  socio assistenziale,  operatore  socio  sanitario,  OSS,  infermiere, educatore, ecc) per alleggerire il carico assistenziale del caregiver familiare.  L’erogazione del Buono decorre dal 1° gennaio 2018 e comunque dalla  data  di  assunzione  del  personale  di  assistenza,  fino  al  31 ottobre 2018. L’importo mensile del Buono copre  in  toto o  in parte gli oneri di   assunzione,  diretta  o  tramite  contratto  con  Ente  erogatore,  del   personale di assistenza. Presupposti  per  l’erogazione  del  Buono  sono  la  validità  del contratto, la fruizione e remunerazione della prestazione. 

    

Compatibilità erogazione Buono e Vouchersociosanitario Misura B1 con fruizione dei servizi ed interventi del complessivo sistema d’offerta:  L’erogazione del Buono Misura B1 è compatibile con: - interventi di assistenza domiciliare: Assistenza Domiciliare  Integrata, 

Servizio di Assistenza Domiciliare  - interventi di riabilitazione in regime ambulatoriale o domiciliare - ricovero ospedaliero o riabilitativo - ricovero di sollievo per massimo 90 giorni programmabili nell’anno - accoglienza temporanea  in unità d’offerta residenziali socio sanitarie   

‐anche attraverso  la Misura Residenzialità per minori con gravissima disabilità‐ nel caso di minori 

- sostegni  riconosciuti  ex  DGR  n.  6674/2017  per  residenzialità autogestita e residenzialità in Cohousing/Housing 

- interventi resi da Enti previdenziali (es. Home Care Premium/INPS)     

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 L’erogazione del Buono Misura B1 non è riconosciuta nei seguenti casi: - accoglienza definitiva presso Unità d’offerta residenziali socio sanitarie 

o sociali (es. RSA, RSD, CSS, Hospice, Misura Residenzialità per minori con gravissima disabilità),  

- ricovero di sollievo nel caso in cui il costo del ricovero sia a totale carico del Fondo Sanitario Regionale; 

- inserimento in Unità d’offerta semiresidenziali sociosanitarie o sociali, con frequenza strutturata e continuativa (es. CDD, CDI, riabilitazione in diurno continuo, CSE); 

- presa in carico con Misura RSA aperta ex DGR n. 7769/2018 - sostegni DOPO DI NOI  laddove  la DGR n. 6674/2017 non preveda  la 

compatibilità   In  caso  di  trasferimento  della  residenza  della  persona  in  altra  regione l’erogazione del Buono viene interrotta.  L’erogazione delle due tipologie di Voucher sociosanitario sopra  indicate viene sospesa in tutti i casi nei quali la persona non si trovi presso il proprio domicilio sia definitivamente che temporaneamente.  Il Buono della Misura integrativa regionale si interrompe nei seguenti casi:- dimissione dalla Misura B1 della persona disabile gravissima - il figlio minore compie 18 anni e non è studente - il figlio compie 25 anni - risoluzione del contratto di assunzione del personale di assistenza    

 MONITORAGGIO, CONTROLLO E RENDICONTAZIONE   

 Il monitoraggio, il controllo e l’obbligo di rendicontazione economica, quali‐quantitativa e di appropriatezza a Regione Lombardia sono in capo alle ATS. 

 MODALITÀ DI EROGAZIONE BUONO MISURA B1  E  BUONO MISURA INTEGRATIVA REGIONALE  

 Le ATS erogano il Buono Misura B1 e il Buono Misura integrativa regionale, a seguito d’istanza delle persone interessate e della valutazione effettuata dalle ASST,  fino al 31 ottobre 2018 e sulla base delle risorse disponibili assegnate.  Le ATS, in una logica di governance, definiscono un budget teorico per ASST sulla  base  del  fabbisogno  storico  e  assicurano  il monitoraggio  puntuale dell’utilizzo delle risorse d’intesa con le ASST.   

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 B 2) MISURA A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O COMUNQUE IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA  Si concretizza in interventi di sostegno e supporto alla persona e alla sua famiglia per garantire una piena possibilità di permanenza della persona fragile al proprio domicilio e nel suo contesto di vita.      Questa linea di azione è attuata dagli Ambiti territoriali, previa valutazione multidimensionale per bisogni sociosanitari  effettuata  dagli  Ambiti  stessi  in  raccordo  con  l’Azienda  Socio  Sanitaria  Territoriale competente.   La Misura integrativa regionale normata con DGR n. 7549/2017 è finalizzata a contribuire agli oneri per l’assunzione di assistente  familiare, scelto prioritariamente tra quelli  iscritti al Registro degli assistenti familiari ex l.r. n. 15/2015.   RISORSE DESTINATE  

 Risorse totali disponibili: € 25.103.455,00 così composte: 

Risorse  FNA:  €  24.354.380,00:  quota  pari  al  35%  delle  risorse complessive FNA2017 (Col D, Tabella 2 del provvedimento statale FNA 2017) 

Risorse Misura integrativa regionale: € 749.075,00 di cui: ‐ € 700.000,00 ex l.r. n. 15/2015 ‐ €   49.075,00 risorse residue FNPS 2015  

 La Misura B2 è erogata fino all’esaurimento delle risorse disponibili.  

 DESTINATARI             

 Sono destinatari della presente Misura le persone in possesso di tutti i seguenti   requisiti: 

di  qualsiasi  età,  al  domicilio,  che  evidenziano  gravi  limitazioni  della capacità  funzionale  che  compromettono  significativamente  la  loro autosufficienza  e  autonomia  personale  nelle  attività  della  vita quotidiana, di relazione e sociale   

in condizione di gravità così come accertata ai sensi dell’art. 3, comma 3 della legge 104/1992                                                          oppure 

  beneficiarie  dell’indennità  di  accompagnamento,  di  cui  alla  legge  n. 

18/1980                                                              

con  valore  ISEE  come  definito  dai  regolamenti  degli  Ambiti territoriali/Comuni.     Nel caso di progetti di vita  indipendente  il valore ISEE è ≤ € 20.000.  

 

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIOALE DELLE PERSONE      

È  la  sintesi del profilo  funzionale della persona  e della  valutazione  sociale  ‐ condizione  familiare,  abitativa  e  ambientale  –  che  emerge,  oltre  che  da un’osservazione e un’analisi della situazione della persona e del suo contesto abituale di vita, anche dall’utilizzo delle scale ADL e IADL, utili a rilevare il grado di dipendenza nelle attività della vita quotidiana e  in quelle strumentali della vita quotidiana. Per  assicurare  una  presa  in  carico  globale  della  persona  con  problematiche sociosanitarie  e  per  evitare  sovrapposizioni  di  interventi,  la  valutazione  è  di 

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carattere multidimensionale.  Essa è effettuata in maniera integrata tra ASST e Comuni sulla base di appositi protocolli operativi  in cui è specificato  l’apporto professionale  da  parte  dell’ASST  per  la  componente  sociosanitaria  che affiancherà quella sociale dei Comuni.  

 ACCESSO ALLA MISURA E PRIORITÀ PER L’EROGAZIONE DELLA STESSA 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Tutte le persone, sia quelle in continuità sia quelle di nuovo accesso, presentano istanza allegando le certificazioni sopra indicate. Nel caso della certificazione della condizione di gravità così come accertata ai sensi dell’art. 3, comma 3 della legga 104/1992, l’istanza può essere comunque presentata in attesa di definizione dell’accertamento. 

 In particolare, si specifica che hanno priorità d’accesso alla Misura:  1) Persone in carico alla Misura B2 con l’annualità FNA precedente  2) Persone di nuovo accesso che non hanno beneficiato della Misura B2: 

a) “grandi vecchi” –ultra 85 anni‐ non autosufficienti   b) con nuovi progetti di vita indipendente c) con età ≥ 50 anni che non beneficiano di altri interventi.  

 Accedono prioritariamente coloro che non beneficiano di interventi o di sostegni integrativi di carattere assistenziale erogati da Enti pubblici o privati o da Enti previdenziali (es. INPS/Home Care Premium).  Nel  caso  di  persone  anziane  non  autosufficienti,  accedono  prioritariamente quelle non in carico alla Misura RSA aperta ex DGR n. 7769/2018.   

 

PROGETTO INDIVIDUALE DI ASSISTENZA     

  Il Progetto Individuale di Assistenza contiene:   l’esito della valutazione sociale e/o multidimensionale della persona;   l’indicazione dei fondamentali obiettivi realizzabili e/o percorribili in termini 

di qualità della vita della persona disabile/anziana non autosufficiente e del suo nucleo familiare; 

la  descrizione  delle  prestazioni  assicurate  dal  caregiver  familiare  e/o assistente familiare da sostenere con il Buono previsto da questa Misura; 

la  definizione  degli  interventi  da  sostenere  con  il  Buono  previsto  dalla presente Misura nel caso di  progetti di vita indipendente, per i quali vanno altresì specificate  le  fondamentali caratteristiche qualificanti, compreso  il grado di inserimento socio‐lavorativo della persona disabile e gli interventi realizzati dai Centri territoriali per la vita autonoma e indipendente (CTVAI);

la descrizione degli interventi da sostenere con il Voucher sociali per minori con disabilità; 

il valore ISEE considerato ai fini dell’erogazione della Misura.   

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 Inoltre, nel Progetto devono essere evidenziate, in una logica di budget di cura e di presa in carico complessiva della persona, eventuali altri interventi di sostegno alla domiciliarità quali ad esempio: 

- le  prestazioni  assicurate  dal  Servizio  di  Assistenza  Domiciliare  (SAD): assistenza  diretta  alla  persona,  prestazioni  tutelari  e complementari/integrative 

- le prestazioni assicurate dall’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) in base al di assistenza valutato appropriato; 

- periodo di solllievo - altre  forme  integrative  per  la  risposta  al  bisogno, misure  economiche  di 

carattere assistenziale già erogate da Enti pubblici o privati. 

Specificatamente  per  le  persone  con  disabilità  devono  essere  indicati  nel Progetto eventuali sostegni attivati con le risorse della DGR n. 6674/2017 DOPO DI NOI o del PROVI. 

Il  Progetto  Individuale  di  Assistenza  è  sottoscritto  oltre  che  da  un  referente dell'Ambito anche dalla persona/famiglia ‐o da chi eventualmente ne garantisce la protezione giuridica‐ e trasmesso all'ASST di competenza.  Nel caso di valutazione congiunta con l’équipe dell’ASST, esso è sottoscritto da un referente dell’Ambito, da un rappresentante dell’ASST, dalla persona/famiglia ‐o da chi eventualmente ne garantisce la protezione giuridica‐ e dal responsabile del caso (case manager).  

 STRUMENTI 

  

Per gli strumenti di seguito indicati si riconferma la valutazione ISEE 

- Buono sociale mensile, anche a diversa intensità, finalizzato a compensare le  prestazioni  di  assistenza  assicurate  dal  caregiver  familiare  fino  ad  un importo  massimo  di  €  800  e/o  le  prestazioni  di  assistente  familiare impiegato con  regolare contratto, prevedendo  in questo caso un  importo compreso tra € 400 e € 800.  È facoltà dell’Ambito determinare un importo inferiore a € 400  in  ragione del monte ore  ridotto così come previsto dal contratto di assunzione dell’assistente familiare.                 

È  facoltà  dell’Ambito  stabilire  un  importo  ridotto  del  Buono  in  caso  di frequenza di unità di offerta semiresidenziali sociosanitarie o sociali.  

Le  risorse  della Misura  integrativa  regionale  (di  cui  alla  l.r.  n.  15/2015  e risorse  residue FNPS 2015) devono essere utilizzate per  l’erogazione dello strumento “Buoni sociali mensili assistente familiare” prioritariamente a chi ha assunto un assistente familiare iscritto al Registro di assistenza familiare istituito dall’Ambito territoriale ai sensi della l.r. 15/2015 e successiva DGR n. 5648/2016. 

- Buono sociale mensile fino ad un massimo di € 800 per sostenere progetti di  vita  indipendente  di  persone  con  disabilità  fisico‐motoria  grave  o gravissima, con capacità di esprimere la propria volontà, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, che intendono realizzare il proprio progetto senza il supporto 

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del  caregiver  familiare,  ma  con  l’ausilio  di  un  assistente  personale, autonomamente scelto e con regolare contratto;                          

- Voucher sociali per sostenere la vita di relazione di minori con disabilità con appositi  progetti  di  natura  educativa/socializzante  che  favoriscano  il  loro benessere psicofisico (es. pet therapy, attività motoria in acqua, frequenza a centri estivi, ecc). Non sono finanziabili con tale tipologia di Voucher i costi relativi ad attività connesse alla frequenza scolastica ivi compreso pre e post scuola o attività di trasporto. 

Le  persone  con  disabilità  gravissima,  beneficiarie  della Misura  B1,  possono beneficiare  anche  del  Buono  qui  previsto  a  sostegno  di  progetti  per  la  vita indipendente. 

L’erogazione della Misura B2 è incompatibile con la presa in carico anche con le Misure di Reddito di autonomia anziani e disabili. 

 MODALITÀ DI ATTUAZIONE 

  

 In una logica di sistema e di utilizzo razionale delle risorse, gli Ambiti territoriali programmano  l’impiego  delle  risorse  di  cui  al  presente  atto,  tenendo  conto anche di quelle del Fondo Sociale Regionale e del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali,  di  quelle  attribuite  per  i  sostegni  finalizzati  al  DOPO  DI  NOI  ex  DGR 6674/2017  e  di  quelle  messe  a  disposizione  con  le  Misure  di  Reddito  di autonomia  per  persone  disabili  e  anziane, Misure  per  progetti  a  sostegno  di persone in condizione di marginalità e disagio sociale, nonché di quelle assegnate dallo Stato a sostegno delle persone in condizione di povertà assoluta (Reddito di Inclusione – REI).  

Gli Ambiti territoriali impegnati nelle attività di sperimentazione di Progetti per la Vita Indipendente (PROVI), utilizzano prioritariamente le risorse attribuite per tali  sperimentazioni  a  sostegno  della  vita  autonoma  e  indipendente  delle persone con disabilità. 

Gli  Ambiti  territoriali  devono  programmare  l’utilizzo  delle  risorse  per l’erogazione  della  presente  Misura  sulla  base  dell’esperienza  dell’esercizio intercorso, degli esiti del monitoraggio di quanto realizzato, dei bisogni rilevati      nel territorio e anche attraverso il confronto con la Cabina di regia.     L'intervento  del  Buono  sociale  deve  essere  garantito  sia  nel  caso  in  cui  le prestazioni di assistenza siano assicurate dal caregiver familiare sia in quello in cui  tali  prestazioni  siano  acquistate  da  un  assistente  familiare  impiegato  con regolare contratto.  Gli  interventi della Misura devono essere attuati  in  tutti gli Ambiti  territoriali senza  differenziazioni  di  criteri  tra  Comuni  afferenti  allo  stesso  Ambito  e preferibilmente anche  senza differenziazione di  criteri  tra Ambiti diversi della stessa ASST.  Specificatamente, per l'applicazione ISEE: al fine di garantire ai cittadini lombardi una maggiore equità nell'accesso ai diversi  interventi della Misura descritta è necessario che venga trovata un’intesa tra gli Ambiti almeno a livello territoriale di singola ASST per una uniforme applicazione e definizione delle soglie ISEE.  

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Si  raccomanda  inoltre  una  valutazione  dell'ISEE  coerente  con  la  tipologia  di strumento  concesso  alla  persona  garantendo  anche  un'omogeneità  di valutazione tra gli Ambiti territoriali.  Gli interventi, individuati nella Misura, non sono da considerarsi sostitutivi di altri interventi e/o prestazioni che vengono attualmente erogate alla persona, ma sono complementari e/o integrativi dei medesimi, all’interno del Progetto Individuale di Assistenza.   L'erogazione  della  Misura,  ad  esito  positivo  della  valutazione  dell'Ambito territoriale  e/o  condivisa  tra  Ambito  territoriale  ed  ASST  a  livello multidimensionale  (per  bisogni  di  tipo  sociosanitario),  decorre  dalla  data  di presentazione dell'istanza da parte delle persone.    

 MODALITÀ DI EROGAZIONE DELLE RISORSE E MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI   

 Le  risorse  sono  erogate dalle ATS  agli Ambiti  territoriali,  secondo  le  seguenti modalità: 

80% della quota assegnata, previa verifica dell’effettivo utilizzo del 100% delle risorse di cui alla DGR n. 4249/2015 e del 70% di quelle assegnate con DGR n. 5940/2016 e a seguito della definizione del Piano operativo di programmazione degli interventi e delle risorse; 

20%  della  quota  assegnata  a  seguito  dell’adempimento  del  debito informativo nei confronti della Regione. 

 Le  risorse  assegnate  devono  essere  utilizzate  entro  un  anno  dalla  data  del provvedimento  di  erogazione  agli  Ambiti  territoriali  da  parte  dell’ATS territorialmente competente.  Gli Uffici di Piano degli Ambiti devono inviare alle ATS competenti per territorio e alla Regione l'atto di programmazione dell'applicazione della Misura.   

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D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

Presidenza

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D.d.u.o. 12 febbraio 2018 - n. 1744Individuazione delle modalità applicative dei benefici riconosciuti per l’anno 2018 a seguito di acquisto e demolizione di particolari veicoli

IL DIRIGENTE DELLA U.O. TUTELA DELLE ENTRATE TRIBUTARIE REGIONALI

Vista la l.r. 14 luglio 2003 n. 10 «Riordino delle disposizioni legi-slative regionali in materia tributaria – Testo unico della discipli-na dei tributi regionali»

Vista la l.r. 28 dicembre 2017, n. 42 «Legge di Stabilità 2018-2020» ed in particolare l’art. 6 in cui si prevede l’introduzione di modifiche alla sopra richiamata l.r. 14 luglio 2003, n. 10;

Richiamato, in particolare, l’art. 44 della citata l.r. n.10/2003, come modificato dalla legge regionale di stabilità 2018-2020, n. 42/2017, che prevede:

− l’esenzione triennale dal pagamento della tassa au-tomobilistica regionale per particolari categorie di au-tovetture acquistate nell’anno 2018 a condizione che, contestualmente, si provveda alla demolizione di veicoli appartenenti a componenti dello stesso nucleo familiare;

− un contributo per la demolizione nel 2018 dei veicoli maggiormente inquinanti;

− la riduzione del 50% della tassa automobilistica per i vei-coli ibridi con strumentazione di ricarica elettrica esterna;

− un provvedimento dirigenziale per la definizione delle modalità applicative per la fruizione dei benefici di cui ai commi 19 bis e 19 bis1 del richiamato art. 44;

Viste: − la l.r. 11 dicembre 2006, n. 24 «Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente», ed in particolare l’art. 14 che pre-vede la possibilità di promuovere misure e iniziative per il rinnovo del parco veicolare pubblico e privato destinato a passeggeri e merci;

− la d.g.r. 11 settembre 2013, n.  593, relativa all’approva-zione del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA) e dei relativi documenti previsti dalla pro-cedura di Valutazione Ambientale Strategica;

− la d.g.r. 3 aprile 2017, n. 6438 che ha dato avvio all’ag-giornamento del PRIA definendo, in particolare, i conte-nuti, le finalità, le fasi e le tempistiche dell’aggiornamento del piano;

Considerato che: − lo stato di qualità dell’aria in Regione Lombardia, come peraltro in tutto il territorio del bacino padano, è caratte-rizzato dal mancato raggiungimento dei limiti previsti dal-la normativa vigente nazionale e comunitaria per alcuni inquinanti, in particolare polveri sottili (PM10) e ossidi di azoto (NOx);

− gli esiti dell’ultimo aggiornamento 2017 dell’Inventario re-gionale delle Emissioni INEMAR confermano il ruolo deter-minante delle motorizzazioni diesel alla formazione degli ossidi di azoto (NOx), contribuendo per oltre il 50% delle emissioni totali regionali;

− le politiche regionali per la difesa della qualità dell’aria e la lotta all’inquinamento atmosferico per il raggiungi-mento dei valori limite di particolato e ossidi di azoto in atmosfera, imposti agli Stati Membri dalla vigente norma-tiva nazionale e comunitaria prevedono, specificatamen-te, l’attuazione di misure strutturali;

Considerato inoltre che la Commissione europea ha av-viato due procedure di infrazione – per le quali ha emesso il parere motivato ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul fun-zionamento dell’Unione Europea - nei confronti dell’Italia relati-vamente al superamento dei limiti per PM10 (n. 2014/2147) e NO2 (n. 2015/2043), anche in riferimento ad alcune zone della Lombardia;

Dato atto che nel parere motivato del 15 febbraio 2017 rela-tivo alla sopra citata procedura n. 2015/2043 per NO2, la Com-missione ha rilevato, in particolare, che:

− «né le autorità nazionali né le autorità regionali hanno adottato tutte le misure appropriate per far fronte alla principale fonte di emissioni, cioè i trasporti, e anche le misure già vigenti sono state prese a un ritmo molto len-to» (punto 78);

− «La percentuale di veicoli diesel venduti in Italia era del 56% nel 2015, contro il 36% nel 2012 e tale dato rappre-senta un indicatore della necessità di adottare misure a livello nazionale, tenuto conto del ruolo preponderante delle emissioni del trasporto stradale e dei veicoli auto diesel in particolare e del fatto che il regime fiscale di favore che li caratterizza è una competenza nazionale» (punto 88);

− «… ad affrontare l’aumento della quota di veicoli diesel che, associato alla congestione del traffico nelle zone urbane che rendono le emissioni reali di guida di gran lunga superiori a quelle misurate nel ciclo di prova, costi-tuisce uno dei principali ostacoli sulla strada per conse-guire la conformità» (punto 90);

− «La Commissione riconosce che le emissioni di NOx dei veicoli diesel omologati secondo le norme Euro sono si-gnificativamente più elevate, se misurate in condizioni di guida reali, di quanto ci si poteva aspettare alla luce del costante inasprimento dei limiti di emissioni di gas di sca-rico a livello dell’Unione europea (...)» (punto 92);

− «la Commissione osserva che esistono chiaramente altre misure efficaci, che avrebbero contribuito in modo signi-ficativo a conseguire il rispetto dei valori limite per l’NO2. Tali misure avrebbero potuto essere applicate per far fron-te ai volumi di traffico, ai combustibili utilizzati e/o ai com-portamenti di guida - e avrebbero potuto comprendere zone a basse emissioni o altre limitazioni di accesso al traffico (ivi compresa la riduzione dell’uso di veicoli diesel in alcune aree urbane), tasse sui carburanti in funzione delle emissioni e tasse automobilistiche, e la promozione di veicoli ibridi o elettrici o altri veicoli potenzialmente a emissioni zero («zero emissions capable») (che avreb-bero un impatto positivo in termini di riduzione di CO2 e NO2)» (punto 94);

Richiamato l’Accordo di Programma per l’adozione coordina-ta e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’a-ria - Accordo di Programma di bacino padano – predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare con le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia- Romagna, sottoscritto a Bologna il 9 giugno 2017, diretto ad assicurare la realizzazione coordinata e congiunta di misure addizionali di ri-sanamento nell’ambito del processo cooperativo Stato-Regioni avviato per il rientro nei valori limite di qualità dell’aria anche al fine di evitare aggravamenti e sentenze di condanna in rife-rimento alle procedure di infrazione UE attualmente pendenti;

Considerato che tale Accordo di Programma prevede l’indi-viduazione di misure nazionali e regionali in grado di intervenire sui principali settori emissivi e, in particolare, l’impegno:

− da parte dello Stato, a promuovere iniziative al fine di ac-celerare la progressiva diffusione di veicoli a basse e/o nulle emissioni, in sostituzione del diesel;

− da parte delle Regioni firmatarie, di attuare le misure re-gionali di limitazione progressiva alla circolazione di vei-coli ad alimentazione diesel fino alla classe Euro 5 entro il 2025 e in parallelo di incentivare la sostituzione dei veicoli diesel con veicoli a basso impatto emissivo;

Evidenziato che la sopra richiamata disposizione di cui all’art. 44 alla citata l.r. n.10/2003, come modificato dalla legge regio-nale di stabilità 2018-20, volta a promuovere la sostituzione del parco veicolare circolante più inquinante con mezzi a minore emissione, si inquadra nell’ambito delle politiche regionali per la difesa della qualità dell’aria;

Ritenuto di dare attuazione al principio della salvaguardia ambientale per la tutela e miglioramento della qualità dell’aria nonché in applicazione delle azioni previste nel PRIA introdotto dalle nuove disposizioni recate dall’art. 44 della l.r. n.10/2003, in-trodotte dall’art. 6, della l.r. n. 42/2017, attraverso l’individuazione delle modalità applicative coerenti con le suddette politiche regionali per la difesa della qualità dell’aria e per la lotta all’in-quinamento atmosferico, in esecuzione di quanto previsto dalla l.r. 11 dicembre 2006, n. 24, dal piano PRIA e dal nuovo Accordo di Programma di bacino padano, individuando, in particolare, le motorizzazioni ammesse al beneficio dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica in coerenza con tali presupposti;

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– 52 – Bollettino Ufficiale

Richiamate, in particolare, le azioni del PRIA TP-1 «Veicoli com-merciali» e TP-2 «Veicoli per trasporto persone», la cui attuazione concorre al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento del-la qualità dell’aria;

Ritenuto di dare attuazione alle azioni TP-2 e TP-1 del PRIA nella parte di promozione di misure di incentivazione e premialità per la sostituzione dei veicoli maggiormente inquinanti attraverso, rispettivamente, l’esenzione e riduzione del pagamento della tassa automobilistica regionale per particolari tipologie di vei-coli – prevedendo l’esclusione dal beneficio delle motorizzazioni diesel - e nel contributo per la demolizione dei veicoli vetusti e, pertanto, più inquinanti nonché meno sicuri sul fronte della cir-colazione stradale, in esecuzione di quanto previsto dalle nuo-ve disposizioni recate dall’art. 44, commi, da 19 bis a 19 ter, e dall’art. 48, comma 5, lett. c-quater) della l.r. n.10/2003, introdot-te dalla richiamata l.r. n. 42/2017;

Preso atto, pertanto, di quanto stabilito al comma 19 bis dell’art. 44 della l.r. n. 10/2003, che prevede l’esenzione dal pa-gamento della tassa automobilistica regionale, per il triennio compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2020, a favore delle persone fisiche residenti in Regione Lombardia, che acqui-stano, nell’anno 2018, un’autovettura nuova o usata avente spe-cifiche caratteristiche, previa rottamazione di un veicolo inqui-nante di proprietà del medesimo nucleo familiare anagrafico;

Preso atto, ancora, di quanto stabilito al comma 5, lett. c-qua-ter), dell’art. 48 della l.r. n. 10/2003, che prevede la riduzione, per tre periodi d’imposta, del 50% della tassa automobilistica per i veicoli ad alimentazione ibrida con strumentazione di ricarica esterna elettrica, acquistati fino al 31 dicembre 2017;

Preso atto, infine, di quanto stabilito al comma 19 bis1 dell’art. 44 della l.r. n. 10/2003, che prevede un contributo di € 90,00 per i proprietari di veicoli rottamati nell’anno 2018 appartenenti a specifiche classi emissive;

Considerato che l’iniziativa si affianca agli interventi di limita-zione della circolazione dei veicoli più inquinanti, vigenti a se-guito dell’attuazione delle azioni previste dal PRIA e dal nuovo Accordo di Programma di bacino padano;

Vista la nota prot. n. T1.2018.0007052 del 7 febbraio 2018, con la quale la Direzione Generale Ambiente, Energia e Svilup-po Sostenibile e la Unità Organizzativa Aria, Clima e Paesaggio hanno sollecitato che le misure di attuazione dell’art. 44 della l.r. n.  10/2003 fossero in linea con i contenuti del richiamato parere motivato ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzio-namento dell’Unione Europea - nei confronti dell’Italia relativa-mente al superamento dei limiti per PM10 (n. 2014/2147) e NO2 (n. 2015/2043), anche in riferimento ad alcune zone della Lom-bardia, indicando le integrazioni al presente atto per la parte relativa ai riflessi di natura ambientale;

Considerato che i soggetti beneficiari dell’agevolazione che abbiano già provveduto al pagamento della tassa automobili-stica dovranno essere rimborsati dell’importo versato anche per quanto previsto dall’art. 15 della l.r. n. 10/2003;

Verificato che il presente atto, limitatamente alle minori entrate della tassa automobilistica, previste in € 2.000.000,00 per ciascu-no degli anni 2018, 2019 e 2020, trova riscontro nell’ambito delle complessive operazioni di equilibrio del bilancio, calcolato ai sensi dell’art. 40 del d.lgs. 118/2011, come riportato all’allegato 7 alla legge regionale recante (Bilancio di previsione 2018-2020) «Il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale» e, limitatamente, al contributo per la demolizione per una spesa complessiva per il solo 2018 di € 1.800.000,00 trova copertura sul capitolo 13355 di cui alla missione 01»Servizi Istituzionali, generali e di gestione», programma 04 «Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali» - Titolo 1 «Spese correnti» dello stato di previsione delle spese del bilancio 2018-2020;

Richiamata la d.g.r. 29 dicembre 2016, n. X/6063 «XIV Provve-dimento organizzativo 2016» che ha rimodulato alcuni assetti organizzativi ed incarichi relativi ad alcune posizioni dirigenziali con la quale la dr.ssa Lucia Marsella è stata nominata Dirigente della UO Tutela delle Entrate Tributarie regionali;

Vista la l.r. n.  20/2008, nonché i provvedimenti organizzativi della X Legislatura;

Visto il Programma regionale disviluppo della X Legislatura e in particolare il Risultato Atteso Ter.0908.271 «riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera» e Ter.0908.273 «approvazione e attuazione del PRIA …»;

DECRETArichiamate le premesse, che qui si intendono integralmente

recepite e approvate:

1. di approvare l’Allegato A al presente decreto, parte inte-grante e sostanziale dello stesso, concernente: »Individuazione delle modalità applicative dei benefici riconosciuti per l’anno 2018 a seguito di acquisto e demolizione di particolari veicoli ai sensi dell’art. 6, comma 1, della l.r. 28 dicembre 2017, n. 42, che ha introdotto modifiche alla l.r. n. 10/2003;

2. di disporre il rimborso dell’importo versato a titolo di tassa automobilistica a favore dei soggetti che risultino in possesso dei requisiti previsti per fruire del beneficio dell’esenzione trien-nale dal pagamento del medesimo tributo anche per quanto previsto dall’art. 15 della l.r. n. 10/2003;

3. di prevedere che il presente atto, limitatamente alle minori entrate della tassa automobilistica, previste in € 2.000.000,00 per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 trova riscontro nell’am-bito delle complessive operazioni di equilibrio del bilancio, cal-colato ai sensi dell’art. 40 del d.lgs. 118/2011, come riportato all’allegato 7 alla legge regionale recante (Bilancio di previsio-ne 2018-2020) «Il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilan-cio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale» e, limitatamente al contributo per la demolizione, per una spesa complessiva per il solo 2018 di € 1.800.000,00 trova copertura sul capitolo 13355 di cui alla missione 01 «Servizi Istituzionali, generali e di gestione», programma 04 «Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali» - Titolo 1 «Spese correnti» dello stato di previsione delle spese del bilancio 2018-2020;

4. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL).

Il dirigenteLucia Marsella

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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ALLEGATO A

INDIVIDUAZIONE DELLE MODALITA’ APPLICATIVE DEI BENEFICI RICONOSCIUTI PER L’ANNO 2018 A SEGUITO DI ACQUISTO E DEMOLIZIONE DI PARTICOLARI VEICOLI AI SENSI DELL’ART. 6, COMMA 1, DELLA L.R. 28 DICEMBRE 2017, N. 42, CHE HA INTRODOTTO MODIFICHE ALLA L.R. N. 10/2003.

1. FINALITA’ L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle politiche regionali per la difesa della qualità dell’aria e la lotta all’inquinamento atmosferico e concorre al raggiungimento dei valori limite di particolato e di ossidi di azoto in atmosfera, imposti agli Stati Membri dalla vigente normativa nazionale e comunitaria. Specificatamente si inserisce nel contesto delle misure strutturali individuate all’interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA), approvato con d.G.R. n. 593/13, tra le misure di incentivazione e premialità per il rinnovo dei veicoli più inquinanti del macrosettore Trasporti su strada e mobilità. L’iniziativa si affianca agli interventi di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti vigenti ed è in linea con le misure individuate all’interno del nuovo Accordo di Programma di bacino padano sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e le regioni Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte nel 2017 diretto ad assicurare la realizzazione coordinata e congiunta di misure addizionali di risanamento nell’ambito del processo cooperativo Stato-Regioni, avviato per il rientro nei valori limite di qualità dell’aria anche al fine di evitare aggravamenti e sentenze di condanna nelle procedure di infrazione UE attualmente pendenti.

La misura vuole offrire un sostegno ai cittadini nel percorso di sostituzione del proprio veicolo destinato alla mobilità personale. L’ambito di intervento, infatti, si concretizza in un contributo, destinato ai privati ed aziende, alla demolizione dei veicoli più inquinanti (con particolare attenzione per quelli alimentati a gasolio) nonché nell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica, esclusivamente destinata alle persone fisiche, a seguito di acquisto di autovettura EURO 5 o 6 purché si provveda alla contestuale rottamazione di veicolo inquinante. Inoltre, viene prevista la riduzione triennale del 50% della tassa automobilistica per l’acquisto, effettuato nel 2018-2019-2020, di veicoli ibridi con sistema di ricarica elettrica esterna.

2. DESCRIZIONE DEL PROVVEDIMENTO AGEVOLATIVO

L’art. 6 della l.r. 28 dicembre 2017, n. 42, ha introdotto modifiche agli articoli 44 e 48, della l.r. 14 luglio 2003, n. 10, “Testo unico della disciplina dei tributi regionali”. Con tali modifiche sono state disciplinate le seguenti agevolazioni finalizzate a favorire il rinnovo del parco veicolare. Le misure prevedono:

i. l’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica regionale in caso di

acquisto, nell’anno 2018, di un’autovettura ad uso privato, nuova o usata, avente le caratteristiche riportate nel paragrafo 4, previa demolizione di un veicolo inquinante avente le caratteristiche riportate nel paragrafo 3. Nel caso di autovettura nuova, la data da considerare è quella di immatricolazione. Nel caso di autovettura usata, la data da considerare è quella dell’atto di acquisto trascritto al P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico). L’esenzione è riconosciuta anche nel caso di autovettura acquisita in regime di locazione finanziaria; (art. 44, comma 19 bis, l.r. n. 10/2003)

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 54 – Bollettino Ufficiale

ii. un contributo di € 90,00 per la demolizione di veicoli le cui caratteristiche tecniche

sono indicate nel paragrafo 3. La rottamazione deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 dicembre 2018, secondo le risultanze del certificato di presa in carico rilasciato dal centro di raccolta autorizzato alla demolizione dei veicoli o dal rivenditore autorizzato al commercio di veicoli;

(art. 44, comma 19 bis1, l.r. n. 10/2003)

iii. la riduzione del 50% della tassa automobilistica per tre anni d’imposta decorrenti da quello di immatricolazione per i veicoli con modalità di alimentazione ibrida elettrica e benzina o gasolio dotati di strumentazione di ricarica esterna, immatricolati nuovi di fabbrica a partire dal 2 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2020; (art. 48, comma 5, lett c-quater, l.r. n. 10/2003).

3. CARATTERISTICHE TECNICHE DEI VEICOLI DA DESTINARE ALLA ROTTAMAZIONE Può usufruire del contributo per la demolizione di € 90,00, il proprietario di veicolo, da destinare alla demolizione, appartenente alle seguenti classi emissive (come riportato sulla carta di circolazione): non omologato ai sensi delle direttive 91/441/CEE, 91/542/CEE oppure 93/59/CEE e

alimentato a benzina o gasolio (veicolo di classe “Euro 0 benzina o diesel”); omologato ai sensi delle direttive 91/441/CEE, 91/542/CEE riga A oppure 93/59/CEE e

alimentato a benzina o gasolio (veicolo di classe “Euro 1 a benzina o diesel”); omologato ai sensi delle direttive 91/542/CEE riga B, 94/12/CE, 96/1/CE, 96/44/CE,

96/69/CE, oppure 98/77/CE e alimentato a gasolio (veicolo di classe “Euro 2 diesel”); omologato ai sensi delle direttive 98/69/CE, 98/77/CE fase A, 99/96/CE, 99/102/CE fase

A, 2001/1/CE fase A, 2001/27/CE, 2001/100/CE fase A, 2002/80/CE fase A, 2003/76/CE fase A e alimentato a gasolio (veicolo di classe “Euro 3 diesel”);

avente alimentazione doppia benzina /metano o benzina /GPL, come riportato sulla

carta di circolazione, purché omologati all’origine nella classe emissiva Euro 0 oppure EURO 1 a benzina.

Ai fini dell’agevolazione non sono previsti limiti di cilindrata per i veicoli destinati alla demolizione.

4. CARATTERISTICHE TECNICHE DEI VEICOLI DA ACQUISTARE E’ ammessa al beneficio dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica l’autovettura acquistata o acquisita in leasing, nuova di fabbrica o usata, nell’anno 2018, da parte della medesima persona fisica o di componenti dello stesso nucleo familiare anagrafico che risulti proprietario di veicolo, con le caratteristiche di cui al paragrafo 3, demolito nel 2018. L’autovettura acquistata deve avere le seguenti caratteristiche tecniche:

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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appartenere alla categoria M1 - veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente – ai sensi dell’art. 47, comma 2, del d.Lgs. n. 285/92 (Nuovo codice della strada), con cilindrata non superiore a 2.000 cc e appartenente alla classe emissiva EURO 5 o EURO 6 con alimentazione bifuel (benzina/GPL o benzina/metano), ibrida (benzina/elettrica) o a benzina.

E’ escluso dal beneficio dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica l’acquisto di autovetture alimentate a gasolio (alimentazione diesel).

5. CONDIZIONI NECESSARIE AL RICONOSCIMENTO DEL BENEFICIO DELL’ESENZIONE TRIENNALE La consegna del veicolo al demolitore autorizzato o al rivenditore autorizzato al commercio di veicoli deve avvenire nel periodo compreso fra il 2 gennaio 2018 ed il 31 dicembre 2018.

L'immatricolazione o la trascrizione dell’acquisto, in caso di usato, devono ricadere nel periodo compreso fra il 2 gennaio 2018 ed il 31 dicembre 2018. L’autovettura acquistata nuova di fabbrica o usata è ammessa al beneficio anche se immatricolata successivamente al 31 dicembre 2018, purché il contratto di acquisto risulti perfezionato entro tale data. Nel caso di compravendita di autovettura tra privati fa fede la data di autenticazione della firma apposta sull’atto di vendita. Ai fini dell’agevolazione, per ciascun veicolo demolito può essere associato l’acquisto di una sola autovettura nuova od usata.

6. VALIDITÀ E DURATA DEI BENEFICI

Il presente provvedimento agevolativo produce i suoi effetti:

1. dal 2 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 relativamente all’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica regionale e al contributo di demolizione.

Per le autovetture di nuova immatricolazione, l'esenzione ha validità per tre periodi d’imposta con decorrenza dal mese di immatricolazione. Per le autovetture acquistate usate, l’esenzione ha validità per tre periodi d’imposta con decorrenza dal periodo tributario successivo a quello in corso alla data dell’atto di acquisto trascritto al P.R.A. ovvero dal periodo tributario decorrente dal mese in cui si verifica l'uscita dal regime di sospensione d'imposta.

2. dal 2 gennaio 2018 al 31 dicembre 2020, relativamente alla riduzione triennale

del 50% della tassa automobilistica regionale per i veicoli ibridi con strumentazione di ricarica elettrica esterna.

Per tali veicoli, la riduzione per tre periodi d’imposta del 50% della tassa automobilistica decorre dal mese di immatricolazione.

In caso di vendita dell’autovettura beneficiaria dell’agevolazione a soggetto residente in

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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Lombardia entro il periodo di validità dell'agevolazione, questa continuerà ad esercitare i propri effetti fino alla prevista scadenza. Diversamente, in caso di vendita dell’autovettura beneficiaria dell’agevolazione a soggetto residente in altra Regione o di trasferimento della residenza del proprietario/locatario al di fuori della Lombardia, l'esenzione cesserà i propri effetti a decorrere dal periodo d'imposta successivo all'evento (anche se anticipato rispetto al periodo di validità dell’agevolazione). 7. CHI PUO’ USUFRUIRE DEL PROVVEDIMENTO AGEVOLATIVO Esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica regionale Possono usufruire del beneficio tutte le persone fisiche che hanno residenza in Lombardia, proprietarie o locatarie, secondo le risultanze dei Pubblici Registri, di autovetture di nuova immatricolazione oppure usate, acquistate nell’anno 2018, con le caratteristiche di cui al paragrafo 4 che abbiano contestualmente rottamato un veicolo con le caratteristiche di cui al paragrafo 3, per i quali sia dovuta la tassa automobilistica a favore della Regione Lombardia. Non possono essere agevolati i soggetti, che hanno proceduto alla demolizione in qualità di aventi titolo, senza risultare proprietari al PRA. L’agevolazione è riconosciuta nel caso in cui il veicolo demolito e l’autovettura acquistata risultino di proprietà (o in locazione finanziaria solo per l’autovettura acquistata) di componenti del medesimo nucleo familiare anagrafico come risultante dallo stato di famiglia. Tale composizione può essere autocertificata ai sensi dell’art. 46, del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445. E’ escluso dal beneficio dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica l’acquisto di autovetture alimentate a gasolio (alimentazione diesel). Contributo per la demolizione dei veicoli maggiormente inquinanti Possono usufruire del contributo di € 90,00 per la demolizione, i proprietari (persone fisiche e giuridiche) di veicoli con le caratteristiche tecniche indicate al paragrafo 3 (veicoli di classe EURO 0 e 1 e di classe EURO 2 e 3 se alimentati a gasolio). La rottamazione deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 dicembre 2018, secondo le risultanze del certificato di presa in carico rilasciato dal centro di raccolta autorizzato alla demolizione dei veicoli o dal rivenditore autorizzato al commercio di veicoli. Sono escluse dal beneficio le radiazioni effettuate da soggetti aventi titolo che non abbiano provveduto alla trascrizione della proprietà. Riduzione triennale del 50% della tassa automobilistica La riduzione del 50% della tassa automobilistica regionale per tre anni d’imposta decorrenti da quello di immatricolazione è riconosciuta ai proprietari/locatari di veicoli con alimentazione ibrida elettrica e benzina o gasolio dotati di strumentazione di ricarica esterna, immatricolati nuovi di fabbrica a partire dal 2 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2020. Cumulabilità dei benefici

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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L’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica e la fruizione del beneficio per la demolizione sono cumulabili se i requisiti prescritti sono pienamente rispettati e assorbono, se più favorevoli, la riduzione del 50% della tassa automobilistica per i veicoli ibridi dotati di strumentazione di ricarica elettrica esterna acquistati nel 2018. 8. COME FRUIRE DELL’ESENZIONE TRIENNALE E DEL CONTRIBUTO PER LA DEMOLIZIONE

Ai fini della fruizione dei benefici previsti dall’art. 6, comma 1, lett. a) e b) della l.r. 28 dicembre 2017, n. 42, modificativo della l.r. n. 10/2003, è necessario che gli interessati, a partire dal 19 marzo 2018, provvedano:

1. a registrarsi (per quanti non lo avessero già fatto) all' Area Personale Tributi, raggiungibile al seguente indirizzo: http://www.tributi.regione.lombardia.it/Portale/ con autenticazione forte, accedendo con SPID, smart card (CRS/CNS), OTP (codice usa e getta – finchè in uso);

2. a compilare e trasmettere telematicamente, tramite l’Area Personale Tributi previa

registrazione, il modulo relativo alla richiesta del contributo di demolizione indicando il codice IBAN del c/c (bancario o postale) sul quale accreditare il contributo di € 90,00 per la rottamazione del veicolo di proprietà con le caratteristiche tecniche indicate al paragrafo 3. La richiesta deve essere trasmessa a partire dal 45° giorno successivo alla consegna del veicolo al demolitore;

3. ai fini dell’esenzione triennale, solo nel caso in cui la proprietà del vicolo rottamato e

dell’autovettura acquistata non coincidano con la stessa persona, a compilare e trasmettere telematicamente a partire dal 45° giorno successivo alla consegna del veicolo al demolitore, tramite l’Area Personale Tributi previa registrazione, il relativo modulo con l’indicazione dei dati riferiti:

- alle targhe dei veicoli oggetto di demolizione ed acquisto appartenenti a

componenti del medesimo nucleo familiare anagrafico; - alla composizione del proprio nucleo familiare come risultante dallo stato di

famiglia, quale autocertificazione sulla quale l’Amministrazione Regionale si riserva di effettuare controlli a campione.

Nel caso in cui il veicolo rottamato e l’autovettura acquistata appartengano allo stessa persona, l’esenzione triennale viene riconosciuta automaticamente sulla base dei dati provenienti dalle fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, SOGEI , Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, DTT (Dipartimento Trasporti Terrestri) e P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico), già in uso agli uffici regionali, e sulla base delle risultanze del sistema informatico regionale di gestione della Tassa Automobilistica. Pertanto, il soggetto interessato non dovrà procedere a comunicare i dati necessari al riconoscimento dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica. Le autovetture per le quali è possibile fruire dell’agevolazione, infatti, sono individuate tramite procedura informatica che attiva automaticamente le esenzioni nel sistema di gestione della tassa automobilistica e produce un flusso di invio delle comunicazioni di riconoscimento agli aventi diritto. Nelle more del ricevimento della comunicazione relativa al riconoscimento

Lombardia entro il periodo di validità dell'agevolazione, questa continuerà ad esercitare i propri effetti fino alla prevista scadenza. Diversamente, in caso di vendita dell’autovettura beneficiaria dell’agevolazione a soggetto residente in altra Regione o di trasferimento della residenza del proprietario/locatario al di fuori della Lombardia, l'esenzione cesserà i propri effetti a decorrere dal periodo d'imposta successivo all'evento (anche se anticipato rispetto al periodo di validità dell’agevolazione). 7. CHI PUO’ USUFRUIRE DEL PROVVEDIMENTO AGEVOLATIVO Esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica regionale Possono usufruire del beneficio tutte le persone fisiche che hanno residenza in Lombardia, proprietarie o locatarie, secondo le risultanze dei Pubblici Registri, di autovetture di nuova immatricolazione oppure usate, acquistate nell’anno 2018, con le caratteristiche di cui al paragrafo 4 che abbiano contestualmente rottamato un veicolo con le caratteristiche di cui al paragrafo 3, per i quali sia dovuta la tassa automobilistica a favore della Regione Lombardia. Non possono essere agevolati i soggetti, che hanno proceduto alla demolizione in qualità di aventi titolo, senza risultare proprietari al PRA. L’agevolazione è riconosciuta nel caso in cui il veicolo demolito e l’autovettura acquistata risultino di proprietà (o in locazione finanziaria solo per l’autovettura acquistata) di componenti del medesimo nucleo familiare anagrafico come risultante dallo stato di famiglia. Tale composizione può essere autocertificata ai sensi dell’art. 46, del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445. E’ escluso dal beneficio dell’esenzione triennale dal pagamento della tassa automobilistica l’acquisto di autovetture alimentate a gasolio (alimentazione diesel). Contributo per la demolizione dei veicoli maggiormente inquinanti Possono usufruire del contributo di € 90,00 per la demolizione, i proprietari (persone fisiche e giuridiche) di veicoli con le caratteristiche tecniche indicate al paragrafo 3 (veicoli di classe EURO 0 e 1 e di classe EURO 2 e 3 se alimentati a gasolio). La rottamazione deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 dicembre 2018, secondo le risultanze del certificato di presa in carico rilasciato dal centro di raccolta autorizzato alla demolizione dei veicoli o dal rivenditore autorizzato al commercio di veicoli. Sono escluse dal beneficio le radiazioni effettuate da soggetti aventi titolo che non abbiano provveduto alla trascrizione della proprietà. Riduzione triennale del 50% della tassa automobilistica La riduzione del 50% della tassa automobilistica regionale per tre anni d’imposta decorrenti da quello di immatricolazione è riconosciuta ai proprietari/locatari di veicoli con alimentazione ibrida elettrica e benzina o gasolio dotati di strumentazione di ricarica esterna, immatricolati nuovi di fabbrica a partire dal 2 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2020. Cumulabilità dei benefici

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 58 – Bollettino Ufficiale

dell’esenzione, l’interessato non dovrà procedere al pagamento della tassa automobilistica per il veicolo acquistato/locato.

4. Il beneficio della riduzione del 50% della tassa automobilistica regionale dovuta per i

veicoli ibridi con strumentazione di ricarica elettrica esterna è attribuito al proprietario o locatario dal sistema gestionale della tassa automobilistica in sede di pagamento da effettuarsi esclusivamente presso gli Studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto (agenzie di pratiche automobilistiche) esibendo la carta di circolazione.

In ogni caso, permane la necessaria registrazione all’Area Personale Tributi, esclusivamente, per l’accredito del contributo di € 90,00 per la demolizione. Per coloro i quali risultino già registrati all’Area Personale Tributi sarà sufficiente compilare il modulo di cui al punto 1, utilizzando le credenziali di accesso già disponibili.

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D.G. Agricoltura

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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D.d.s. 12 febbraio 2018 - n. 1732Operazione. 1.1.01 P.S.R. 2014 – 2020 Decadenza totale del contributo relativo alla domanda n. 201600543618, presentata dall’azienda speciale agenzia formativa Don Angelo Tedoldi, CUAA n. 02243450984

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA SERVIZI ALLE IMPRESE AGRICOLE E SVILUPPO DELL’APPROCCIO LEADER

Viste le deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia numero:

•X/3895 del 24 luglio 2015 di approvazione del Program ma di Sviluppo Rurale 2014– 2020 della Lombardia;

•X/4283 del 26 novembre 2015»Presa d’atto dei criteri di selezione delle Operazioni in attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020;

Visti i decreti della D. G. Agricoltura, Struttura Servizi alle impre-se agricole e sviluppo dell’approccio leader numero:

•11474 del 11 novembre 2016 concernente le disposizioni attuative dell’operazione 1.1.01 «Formazione e acquisizio-ne di competenze», del PRS 2014/2020 della Lombardia, pubblicato sul B.U.R.L . S.O. n. 46 – 2016, dove è stabilito, al par. 22.1, che il mancato rispetto degli impegni essenziali determina la decadenza totale dal contributo e, al par. 21.1, che l’Ente si impegna a «Realizzare le attività nei tem-pi e nei modi fissati nel progetto del corso, salvo varianti o proroghe autorizzate»;

•4565 del 21 aprile 2017, di approvazione degli esiti istruttori e ammissione a finanziamento delle domande a valere sull’ operazione 1.1.01 «Formazione e acquisizione di com-petenze», PSR 2014-2020, pubblicato sul BURL S. O. n. 17 – 2017, con il quale veniva ammessa a finanziamento per un importo pari a € 5.379,78, la domanda n. 201600543618, presentata dall’Azienda speciale Agenzia for mativa Don Angelo Tedoldi, via Rosmini, n. 14, Lumezzane (BS), CUAA n. 02243450984;

Considerato che:

•in ottemperanza al paragrafo 15 del citato decreto n.  11474/2016 «Realizzazione dei progetti-avvio corso», il funzionario incaricato dell’U.T.R. Val Padana si è recato presso la sede corsuale in data 1 dicembre 2017, in co-erenza al calendario del corso trasmesso dal Beneficiario con nota prot. AE.05.2017.0024560, del 13 ottobre 2017;

•il controllo effettuato ha dato esito negativo per assenza, nella sede corsuale indicata dal Beneficiario, di docente e corsisti, come si evince dal verbale redatto dal funziona-rio incaricato dell’U.T.R. Val Padana agli atti della scrivente Struttura;

Vista la nota prot. AE.05.2017.0029282 del 14 dicembre 2017, a firma del Dirigente della Struttura Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca U.T.R. Val Padana, con la quale sono stati trasmessi, all’A-zienda speciale Agenzia for mativa Don Angelo Tedoldi, il verbale di controllo e la comunicazione relativa all’avvio del procedi-mento di decadenza, a seguito dell’esito negativo del controllo in itinere;

Considerato che il succitato Beneficiario ha inviato le proprie memorie difensive con nota prot. AE.2018.0000910 del 16 gen-naio 2018, agli atti della scrivente Struttura, accettate a termini scaduti poiché il medesimo Ente ha dimostrato di non avere po-tuto accedere al proprio sistema informativo a causa di un furto dei PC subito nel periodo che va dal 22 dicembre 2017 al 27 dicembre 2017, denunciato ai Carabinieri di Lumezzate;

Considerate le motivazioni addotte nella citata nota dal Bene-ficiario, dove si specifica che in data 1 dicembre 2017, la lezione calendarizzata era stata posticipata alle ore 14, a causa di un ritardo del docente dovuto a motivi personali;

Vista la nota prot. AE05.2018.0001589 del 23 gennaio  2018, a firma del Dirigente della Struttura Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca U.T.R. Val Padana, secondo la quale le motivazioni ad-dotte dal Benficiario non dimostrano l’effettivo svolgimento delle lezioni nella giornata del 1 dicembre 2017, e che il ritardo del docente non è stato comunicato nei tempi previsti all’U.T.R. Val Padana;

Considerato che le citate disposizioni attuative dell’Operazio-ne 1.1.01, approvate con il decreto n. 11474/2016, sopra richia-mato, stabiliscono ai paragrafi:

− 21.1 gli «Impegni essenziali» ed in particolare al punto n. 8, è definito l’impegno di «Realizzare le attività nei tempi

e nei modi fissati nel progetto del corso, salvo varianti o proroghe autorizzate»;

− 22.1 «Decadenza totale», ed in particolare al punto 2 è di-sposta quale causa di decadenza dal contributo il «Man-cato rispetto degli impegni essenziali di cui al paragrafo 21.1»;

Preso atto della citata nota prot. AE05.2018.0001589, del 23 gennaio  2018, che conferma la decadenza dal contri-buto per la domanda n.  201600543618, dell’Azienda specia-le Agenzia for mativa Don Angelo Tedoldi, via Rosmini, n.  14, Lumezzane(BS), CUAA n. 02243450984;

DECRETA1. La decadenza totale dal contributo per la domanda

n. 201600543618, presentata dall’Azienda speciale Agenzia for-mativa Don Angelo Tedoldi, via Rosmini, n. 14, Lumezzane (BS), CUAA n. 02243450984, per un importo complessivo di € 5.379,78, in applicazione di quanto disposto ai citati paragrafi 21.1 e 22.1 delle disposizioni attuative Operazione 1.1.01. del Programma di Sviluppo Rurale, non avendo l’Ente realizzato le attività nei tempi e nei modi fissati nel progetto del corso;

2. di comunicare a mezzo posta elettronica certificata (PEC) all’Agenzia for mativa Don Angelo Tedoldi, via Rosmini, n. 14, Lu-mezzane (BS), il pre sente decreto, utilizzando l’indirizzo PEC di-chiarato nel fascicolo aziendale dai richiedenti alla presentazio-ne della domanda;

3. di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale del la Regione Lombardia (BURL) e sul portale della programmazio ne europea di Regione Lombardia www.psr.regione.lombardia.it, sezione Bandi;

4. di trasmettere copia del presente decreto all’Organismo Pagatore Regionale per i seguiti di competenza;

5. di dare atto che avverso il presente decreto è possibile pre-sentare, in alternativa:

•ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sen-si del decreto Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 «Semplificazione dei procedimenti in mate-ria di ricorsi amministrativi». Il ricorso deve essere presenta-to per motivi di legittimità da parte di chi vi abbia interesse nel termine di 120 giorni dalla data della notifica zione o della comunicazione dell’atto da impugnare o da quan-do l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza;

•ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data della notificazione o della comunicazione in via amministrativa dell’atto da im pugnare o da quando l’interessato ne abbia avuto pie-na conoscenza;

6. di attestare che, contestualmente alla data di adozione del presente atto, si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013.

Il dirigenteRoberto Daffonchio

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D.G. Sviluppo economico

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 60 – Bollettino Ufficiale

D.d.u.o. 7 febbraio 2018 - n. 1543Aggiornamento dell’albo delle Associazioni Pro Loco ai sensi della l.r. 27 del 1 ottobre 2015 e della deliberazione n. X/5195 del 23 maggio 2016

IL DIRIGENTE DELLA UNITÀ ORGANIZZATIVA MODA E DESIGN, GESTIONE AMMINISTRATIVA DELLA L.R.27/2015

Vista la legge regionale del 1 ottobre 2015, n. 27 «Politiche re-gionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo», art. 12 che disciplina le Associazioni Pro Loco;

Vista la deliberazione n. X/5195 del 23 maggio 2016 «Indica-zioni per le Associazioni Pro Loco in attuazione dell’art. 12 della legge regionale 1 ottobre 2015, n. 27 (Politiche regionali in mate-ria di turismo e attrattività del territorio lombardo)»;

Viste le istanze di iscrizione presentate dalle Associazioni elen-cate nell’allegato «A» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, corredate dalla documentazione prevista dal comma 2 articolo 1 dell’allegato A della deliberazione n. X/5195 del 23 maggio 2016;

Attestata a seguito di istruttoria la sussistenza dei requisiti pre-visti dall’atto costitutivo e dallo statuto delle Associazioni Pro Loco richiesti dalla normativa vigente per ogni singola istanza presentata, previo accertamento degli stessi;

Accertato che le suddette Associazioni Pro Loco hanno i re-quisiti previsti dagli articoli 2 e 3 dell’allegato A della deliberazio-ne n. X/5195 del 23 maggio 2016;

Dato atto che il presente provvedimento conclude con ritar-do il relativo procedimento rispetto al termine previsto ai sensi dell’art. 2, comma 2, della legge 241/90 per l’interruzione dei termini determinata dalla richiesta di integrazioni documentali nella fase di istruttoria;

Considerato che con decreto del 23 luglio 2002 n. 14034 è stato riconosciuto il Comitato Regionale UNPLI Lombardia (ex PLUR Lombardia) quale organismo di consulenza, coordina-mento e assistenza tecnico amministrativa delle attività delle Pro Loco della Lombardia;

Ritenuto altresì, a seguito dell’istruttoria di cui sopra, di aggior-nare l’Albo Regionale delle Associazioni Pro Loco, allegato «B» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento con le iscrizioni delle Associazioni Pro Loco di cui all’allegato «A» par-te integrante e sostanziale del presente provvedimento e di pub-blicarlo sul sito web di Regione Lombardia e sul BUrl;

Richiamata la deliberazione n. X/4235 del 27 ottobre 2015 «II Provvedimento Organizzativo 2015» con la quale la Giunta ha di-sposto la costituzione delle Direzioni Generali tra cui la Direzione Sviluppo Economico;

Vista la legge regionale del 7 luglio 2008 n. 20, nonché i prov-vedimenti organizzativi della X legislatura

DECRETA1. di approvare l’allegato «A» parte integrante e sostanziale

del presente provvedimento, recante l’elenco delle Associazioni Pro Loco da iscrivere a seguito della validazione e della verifi-ca dell’istruttoria compiuta in ordine alla sussistenza dei requisiti dell’atto costitutivo e dello statuto delle Associazioni Pro Loco ri-chiesti dalla normativa vigente;

2. di aggiornare l’Albo Regionale delle Associazioni Pro Lo-co, allegato «B» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

3. di disporre la pubblicazione del presente atto con il relativo allegato «B», parte integrante e sostanziale del presente provve-dimento sul sito web di Regione Lombardia e sul Burl.

Il dirigentePietro Lenna

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Bollettino Ufficiale – 61 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

ALLEGATO "A"

PRO LOCO DA ISCRIVERE

N. PRO LOCO INDIRIZZO CAP COMUNE PROV estremi richiesta di iscrizione al registro

1 PRO LOCO ARDESIO PIAZZA MONTE GRAPPA, 3 24020 ARDESIO BG prot. N. O1.2017.0028498 del 02/12/2017

2 ASSOCIAZIONE PRO LOCO SORISOLE PIAZZA ALPINI, 2 20010 SORISOLE BG prot. N. O1.2017.0024895 del 11/10/2017

3 ASSOCIAZIONE PRO LOCO PALAZZAGO VIA ANNUNCIATA, 30 24030 PALAZZAGO BG prot. N. O1.2018.0000911 del 19/01/2018

4 PRO LOCO GOTTOLENGO PIAZZA XX SETTEMBRE, 1 25023 GOTTOLENGO BS prot. N. O1.2017.0028455 del 04/12/2017

5 PRO NADRO VIA PIANA, 6 25040 CETO BS prot. N. O1.2017.0025763 del 20/10/2017

6 SESTO PROLOCO VIA DON MINZONI, 7 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI prot. N. O1.2017.0027666del 21/11/2017

7 PRO LOCO RODANO VIA TURATI, 9 20090 RODANO MI prot. N. O1.2017.0001099 del 22/01/2018

8 PRO LOCO SORDIO VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 16 26858 SORDIO LO prot. N. O1.2017.0000784 del 17/01/2018

9 PRO LOCO SANT'ALESSIO CON VIALONE VIA VITTORIA, 18 27016 SANT'ALESSIO CON VIALONE PV prot. N. O1.2017.0028498 del 05/12/2017

10 PRO LOCO CASTELVISCONTI VIA AZZANELLO, 1 26010 CASTELVISCONTI CR prot. N. O1.2017.0000048 del 02/01/2018

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 62 – Bollettino Ufficiale

ALBO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PRO LOCOAggiornato con decreto n. 14390 del 17 Novembre 2017

ALLEGATO B

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO RIGOSA 24010 ALGUA VIA FRAZIONE RIGOSA, 64 3904 10 maggio 2013

2 PRO LOCO ALMENNO SAN SALVATORE 24031 ALMENNO SAN SALVATORE VIA L. DA VINCI 4139 11 aprile 2006

3 ASSOCIAZIONE PRO LOCO ALMENNO SAN BARTOLOMEO 24030 ALMENNO SAN BARTOLOMEO VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 53 25048 16 ottobre 2000

4 PRO LOCO ALZANO LOMBARDO 24022 ALZANO LOMBARDO VIA ROMA, 4/6 6693 20 giugno 2008

5 PRO LOCO ARDESIO 24020 ARDESIO PIAZZA MONTE GRAPPA, 3

6 PRO LOCO ARZAGO D'ADDA 20811 ARZAGO D'ADDA VIA ALBERICI, 13 14390 17 novembre 2017

7 ASSOCIAZIONE PRO LOCO BARZANA 24030 BARZANA VIA DANTE ALIGHIERI 8286 22 maggio 2003

8 PRO LOCO BERBENNO PROMOZIONE CULTURALE 24030 BERBENNO VIA VITTORIO EMANUELE, 21 12691 19 maggio 2000

9 PROLOCO BERGAMO 24100 BERGAMO VIA ZELASCO, 1 - C/O TEAM ITALIA 66064 29 luglio 1998

10 PRO LOCO DI BONATE SOPRA 24040 BONATE SOPRA VIA SAN LORENZO, 9 14307 26 luglio 2002

11 PRO LOCO BOSSICO 24060 BOSSICO VIA GIARDINI, 1 347 17 gennaio 2005

12 PRO LOCO BRANZI 24010 BRANZI PIAZZA VITTORIO EMANUELE II°, 3/B 7211 12 maggio 1981

13 PRO LOCO BREMBATE GRIGNANO 24041 BREMBATE VIA SAN VITTORE - C/O VILLA TASCA 572 25 gennaio 2007

14 PRO LOCO DI BREMBATE DI SOPRA 24030 BREMBATE DI SOPRA VIA MONTE GRAPPA, 13 12647 23 dicembre 2013

15 PRO LOCO DI BRIGNANO GERA D'ADDA 24053 BRIGNANO GERA D'ADDA VIA VITT. EMANUELE II, 36/a 12486 31 luglio 2003

16 PRO LOCO CAPRINO BERGAMASCO 24030 CAPRINO BERGAMASCO PIAZZA GARIBALDI,6 12691 19 maggio 2000

17 PRO LOCO DI CAROBBIO DEGLI ANGELI 24060 CAROBBIO DEGLI ANGELI VIA CAMPOLUNGO, 8 8681 17 luglio 2017

18 PRO LOCO CARONA 24010 CARONA VIA A. BIANCHI, 17 32061 26 aprile 1988

19 PRO LOCO CASTRO 24063 CASTRO VIA MATTEOTTI, 45 18620 5 ottobre 1978

20 PRO LOCO CISANO BERGAMASCO 24034 CISANO BERGAMASCO VIA ALESSANDRO MANZONI, 3 6693 20 giugno 2008

21 TURISMO PRO CLUSONE 24023 CLUSONE PIAZZA OROLOGIO, 21 29243 15 giugno 1983

22 PRO LOCO COLERE 24020 COLERE VIA TORTOLA, 54 14103 2 febbraio 1982

23 PRO LOCO DI COLOGNO AL SERIO 24055 COLOGNO AL SERIO VIA BERGAMO, 3 1207 7 febbraio 2017

24 PRO LOCO FINO DEL MONTE 24020 FINO DEL MONTE VIA DA FIN, 5 12134 18 ottobre 1977

25 PRO LOCO FOPPOLO 24010 FOPPOLO VIA MOIA, 24 4175 27 gennaio 1981

26 PRO LOCO FORESTO SPARSO 24060 FORESTO SPARSO VIA ROMA, 75 - C/O BIBLIOTECA COMUNALE 6879 22 dicembre 1995

27 PRO LOCO FUIPIANO IMAGNA 24030 FUIPIANO VALLE IMAGNA VIA GUGLIELMO MARCONI, 4 3182 13 aprile 1976

28 PRO LOCO GANDINO 24024 GANDINO PIAZZA VITTORIO VENETO, 2 12134 18 ottobre 1977

29 PRO LOCO GAZZANIGA OREZZO 24025 GAZZANIGA VIA SOTTOCHIESA 8286 22 maggio 2003

30 PRO LOCO GORNO 24020 GORNO VIA MADONNA, 7 4432 4 maggio 2007

PRO LOCO PROVINCIA DI BERGAMO

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Bollettino Ufficiale – 63 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

31 PRO LOCO GROMO 24020 GROMO PIAZZA DANTE, 5 12134 18 ottobre 1977

32 PRO GRONE E COLLI DI SAN FERMO 24060 GRONE VIALE DEI FIORI, 1 18620 5 ottobre 1978

33 PRO LOCO LOCATELLO 24030 LOCATELLO PIAZZA LIBERTA', 4 - C/O PALAZZO COMUNALE 45921 12 novembre 1999

34 NUOVA PRO LOCO LOVERE 24065 LOVERE VIA GREGORINI, 2 13329 8 novembre 2007

35 PRO LOCO MAPELLO 24030 MAPELLO VIA XXIV MAGGIO, 2 7868 12 maggio 2004

36 PRO LOCO MARTINENGO 24057 MARTINENGO VIA G.TADINO, 1 14058 13 giugno 2001

37 PRO LOCO DI MONASTEROLO DEL CASTELLO 24060 MONASTEROLO DEL CASTELLO VIA BIALI, 1 1207 7 febbraio 2017

38 ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO DI OLTRE IL COLLE 24013 OLTRE IL COLLE VIA ROMA, 17 1152 10 febbraio 2009

39 ASSOCIAZIONE PRO LOCO PALAZZAGO 24030 PALAZZAGO VIA ANNUNCIATA, 30

40 PRO LOCO PARRE 24020 PARRE VIA SAN ROCCO, 2/a 9035 14 giugno 2005

41 PRO LOCO PIAZZA BREMBANA 24014 PIAZZA BREMBANA VIA BORTOLO BELOTTI, 54 14154 18 dicembre 2009

42 PRO PONTE NOSSA 24028 PONTE NOSSA VIA FRUA, 37 - C/O BIBLIOTECA COMUNALE 12134 18 ottobre 1977

43 PRO LOCO PONTIDA 24030 PONTIDA PIAZZA GIURAMENTO, 212 3182 13 aprile 1976

44 PRO LOCO EVENTI PREDORE 24060 PREDORE PIAZZA VITTORIO VENETO, 1 7883 30 settembre 2015

45 PRO LOCO RONCOBELLO 24010 RONCOBELLO VIA RONCHETTO, 2 12134 18 ottobre 1977

46 PRO LOCO DI ROTA D'IMAGNA 24037 ROTA D'IMAGNA VIA VITTORIO EMANUELE, 11 572 25 gennaio 2007

47 PRO LOCO ROVETTA 24020 ROVETTA VIA VITTORIO VENETO, 5 12134 18 ottobre 1977

48 PRO LOCO SANTA BRIGIDA 24010 SANTA BRIGIDA VIA COLLA, 1 12134 18 ottobre 1977

49 PRO LOCO SANT'OMOBONO TERME 24038 SANT'OMOBONO TERME VIA ALLE FONTI, 118 14390 17 novembre 2017

50 PRO LOCO SARNICO 24067 SARNICO VIA LANTIERI,6 7211 12 maggio 1981

51 PRO LOCO SERINA 24017 SERINA VIALE PAPA GIOVANNI XXIII, 1 3182 13 aprile 1976

52 PRO LOCO LA COLLINA 24060 SOLTO COLLINA VIA G.B. POZZI, 6 2782 2 aprile 2012

53 PROLOCO SOLZA 24030 SOLZA PIAZZA BARTOLOMEO COLLEONI, 1 29562 1 luglio 1997

54 ASSOCIAZIONE PRO LOCO SORISOLE 20010 SORISOLE PIAZZA ALPINI, 2

55 PRO LOCO SOVERE 24060 SOVERE VIA MARCONI, 3 23511 8 settembre 1987

56 PRO LOCO STEZZANO 24040 STEZZANO VIA IV NOVEMBRE/ANGOLO VIA CAIROLI,1 6740 12 luglio 2016

57 PRO LOCO VALLE TALEGGIO 24010 TALEGGIO VIA PAPA GIOVANNI 9035 14 giugno 2005

58 PRO LOCO TAVERNOLA BERGAMASCA 24060 TAVERNOLA BERGAMASCA VIA RINO - C/O CENTRO ANZIANI 347 17 gennaio 2005

59 PRO LOCO TRESCORE BALNEARIO 24069 TRESCORE BALNEARIO VIA SUARDI, 20 13760 28 ottobre 1986

60 PRO LOCO TREVIGLIO 24047 TREVIGLIO VIA GALLIARI, 6 14307 26 luglio 2002

61 PRO LOCO URGNANO 24059 URGNANO VIA ROCCA, 5 14390 17 novembre 2017

62 PRO LOCO VAL BREMBILLA 24012 VAL BREMBILLA VIA DON PIETRO RIZZI, 34 14390 17 novembre 2017

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 64 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

63 PRO LOCO VILLA D'ADDA 24030 VILLA D'ADDA VIA S.ANDREA, 4 42091 8 ottobre 1999

64 PRO LOCO DI VILMINORE DI SCALVE 24020 VILMINORE DI SCALVE PIAZZA GIUSTIZIA, 3 12486 31 luglio 2003

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO ALFIANELLO 25020 ALFIANELLO PIAZZA LODOVICO PAVONI, 7 6740 12 luglio 2016

2 PRO LOCO ANFO 25070 ANFO PIAZZA CADUTI, 22 3182 13 aprile 1976

3 PRO LOCO ANGOLO TERME 25040 ANGOLO TERME PIAZZA ALPINI, 2/D 18620 5 ottobre 1978

4 PRO LOCO ARTOGNE 25040 ARTOGNE VIA IV NOVEMBRE, 8 30830 8 agosto 1997

5 PRO LOCO AZZANO MELLA 25020 AZZANO MELLA VIA MARCONI, 3 2649 1 aprile 2015

6 PRO LOCO BAGNOLO MELLA 25021 BAGNOLO MELLA VIA SOLFERINO, 59 572 25 gennaio 2007

7 PRO LOCO BAGOLINO 25072 BAGOLINO VIA SAN GIORGIO, 5 12134 18 ottobre 1977

8 PRO LOCO BARBARIGA 25030 BARBARIGA PIAZZA ALDO MORO, 4 7883 30 settembre 2015

9 PRO LOCO BEDIZZOLE 25081 BEDIZZOLE VIA MONSIGNOR BONTACCHIO, 1 6740 12 luglio 2016

10 PRO LOCO BERZO INFERIORE 25040 BERZO INFERIORE VIALE CADUTI 12691 19 maggio 2000

11 PRO VALGRIGNA BIENNO 25040 BIENNO PIAZZALE LIBERAZIONE,1 12134 18 ottobre 1977

12 PRO LOCO BORGOSATOLLO 24010 BORGOSATOLLO VIA ROMA, 2 9035 14 giugno 2005

13 PRO LOCO BORNO 25042 BORNO PIAZZA CADUTI, 4 3182 13 aprile 1976

14 PRO LOCO BOTTICINO 25082 BOTTICINO VIA GHIACCIAROLO, 7 10531 25 settembre 2006

15 PRO LOCO BRENO 25043 BRENO VIA MAZZINI, 28 12134 18 ottobre 1977

16 PRO LOCO CALVISANO 25012 CALVISANO PIAZZA CADUTI, 4 34458 7 luglio 1999

17 PRO LOCO CAPO DI PONTE 25044 CAPO DI PONTE VIA BRISCIOLI, 42 3182 13 aprile 1976

18 PRO LOCO CARPENDEDOLO 25013 CARPENEDOLO PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA', 5 4139 11 aprile 2006

19 PRO LOCO COMUNALE DI CAZZAGO SAN MARTINO 25046 CAZZAGO SAN MARTINO VIA CAREBBIO, 32 66064 29 luglio 1998

20 PRO NADRO 25040 CETO VIA PIANA, 6

21 PRO LOCO VALSAVIORE -CEVO 25040 CEVO VIA ROMA, 20/22 7868 12 maggio 2004

22 PRO LOCO CIGOLE IN FESTA 25020 CIGOLE VIA CASTELLO,5 14390 17 novembre 2017

23 PRO LOCO CIVIDATESE 25040 CIVIDATE CAMUNO PIAZZA ING. BERTOLASSI, 1 13760 28 ottobre 1986

24 PRO LOCO COLLEBEATO 25060 COLLEBEATO VIA MARTINENGO, 8 22722 20 dicembre 1996

25 PRO LOCO COLLIO VALTROMPIA 25060 COLLIO VALTROMPIA PIAZZA ZANARDELLI, 24 14390 17 novembre 2017

26 ASSOCIAZIONE PROMOCORTEFRANCA 25040 CORTEFRANCA VIA L.DA VINCI, 18 2782 2 aprile 2012

27 PRO LOCO CORTENO GOLGI 25040 CORTENO GOLGI VIA CAVOUR, 25 3182 13 aprile 1976

PRO LOCO PROVINCIA DI BRESCIA

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Bollettino Ufficiale – 65 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

28 PRO LOCO DI DARFO BOARIO TERME 25047 DARFO BOARIO TERME VIA ROMOLO GALASSI, 30 20974 26 gennaio 1999

29 PRO LOCO DI DESENZANO DEL GARDA 25015 DESENZANO DEL GARDA VIA DELLE RIVE,1 12151 14 dicembre 2012

30 PRO LOCO ERBUSCO 25030 ERBUSCO VIA CASTELLO, 23 14390 17 novembre 2017

31 PRO LOCO ESINE 25040 ESINE VIA MAZZINI, 9 20520 15 novembre 1996

32 PRO LOCO FLERO 25020 FLERO VIA VITTORIO EMANUELE, 43 2649 1 aprile 2015

33 PRO LOCO VALLE DI LOZIO 25040 FRAZ. VILLA LOZIO CONTRADA DEI NOBILI, 28 29562 1 luglio 1997

34 ASSOCIAZIONE PRO LOCO GARGNANO 25084 GARGNANO PIAZZA FELTRINELLI, 2 3182 13 aprile 1976

35 PRO LOCO GHEDI 25016 GHEDI VIA TRENTO, 29 4432 4 maggio 2007

36 PRO LOCO GOTTOLENGO 25023 GOTTOLENGO PIAZZA XX SETTEMBRE, 1

37 PRO LOCO GUSSAGO 25064 GUSSAGO PIAZZA SAN LORENZO 67837 20 novembre 1997

38 PRO LOCO IDRO 25074 IDRO VIA SAN MICHELE, 85 12134 18 ottobre 1977

39 PRO LOCO INCUDINE 25040 INCUDINE PIAZZA MARCONI, 16 20216 25 novembre 2003

40 PRO LOCO LENO 25024 LENO VIA DANTE ALIGHIERI, 3 - C/O COMUNE 54085 10 marzo 1998

41 PRO LOCO LONATO 25030 LONATO DEL GARDA PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA' 12 12487 9 agosto 2005

42 PRO MACLODIO 25040 MACLODIO VIA RUDIANA, 15 - C/O BIBLIOTECA COMUNALE 22722 20 dicembre 1996

43 PRO LOCO MAIRANO 25030 MAIRANO VIA MORETTO, 5 14390 17 novembre 2017

44 PRO LOCO MALONNESE 25080 MALONNO VIA POLOGNOLI ex scuole elementari 66064 29 luglio 1998

45 PRO LOCO MANERBA DEL GARDA 25080 MANERBA DEL GARDA PIAZZA GARIBALDI, 25 14390 17 novembre 2017

46 PRO LOCO MARONE 25050 MARONE VIA ROMA, 83 19248 27 febbraio 1992

47 PRO LOCO MOMPIANO 25133 MOMPIANO PIAZZALE KOSSUTH, 21 7883 30 settembre 2015

48 PRO LOCO MONIGA 25080 MONIGA DEL GARDA PIAZZA S. MARTINO, 1 1727 16 febbraio 2006

49 PRO LOCO MONNO MORTIROLO 25040 MONNO PIAZZA IV NOVEMBRE, 9 14220 29 settembre 2005

50 PRO LOCO CITTA' DI MONTICHIARI 25018 MONTICHIARI VIA TRIESTE, 26 12614 23 dicembre 2014

51 PRO LOCO DI ORZINUOVI 25034 ORZINUOVI VIA A. DA BRESCIA, 2 2782 2 aprile 2012

52 ASSOCIAZIONE PRO LOCO PER OSEM 25080 OSSIMO PIAZZA ROMA, 5 7868 12 maggio 2004

53 PRO LOCO PADENGHE SUL GARDA 25050 PADENGHE SUL GARDA VIA I. BARBIERI, 3 12134 18 ottobre 1977

54 PRO LOCO PAISCO LOVENO 25050 PAISCO LOVENO VIA NAZIONALE, 21 29562 1 luglio 1997

55 PRO LOCO PIANCOGNO 25055 PIANCOGNO PIAZZA ALPINI, 29 32740 28 novembre 1997

56 PRO LOCO PISOGNE 25026 PISOGNE VIA LUNGOLAGO TEMPINI, 5 18620 5 ottobre 1978

57 PRO LOCO PONTE CAFFARO 25070 PONTE CAFFARO VIA CADUTI, 210 14349 3 ottobre 2005

58 PRO LOCO PONTEVICO 25010 PONTEVICO VIA OTTAVIO PONTEVICO,27 20520 15 novembre 1996

59 PRO LOCO POZZOLENGO 25010 POZZOLENGO VIA MAZZINI, 28 7868 12 maggio 2004

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 66 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

60 PRO LOCO PRESTINE 25080 PRESTINE VIA S. MARCO, 3 - C/O COMUNE 54085 10 marzo 1998

61 PRO LOCO REZZATO 25086 REZZATO VIA DE GASPERI, 25 1727 16 febbraio 2006

62 PRO LOCO CENTROLAGO SALE MARASINO 25057 SALE MARASINO VIA MAZZINI, 73 9170 10 agosto 2007

63 PRO LOCO "CITTA' DI SALO'" 25087 SALO' VIA LUNGOLAGO ZANARDELLI, 52 14390 17 novembre 2017

64 PRO LOCO SERLE 25080 SERLE PIAZZA DON PIETRO BOIFAVA, 25 30277 27 novembre 2000

65 PRO LOCO DI SIRMIONE 25010 SIRMIONE VIA MARCONI, 2 6693 20 giugno 2008

66 PRO LOCO SOIANO DEL LAGO 25050 SOIANO DEL LAGO VIA CIUCANI, 2 10760 1 luglio 1986

67 PRO LOCO SONICO 25058 SONICO VIA MILLER sn 3330 15 febbraio 2000

68 PRO LOCO SULZANO 25050 SULZANO VIA CESARE BATTISTI, 91 45336 21 dicembre 1993

69 PRO LOCO TEMU' 25080 TEMU' VIA ROMA, 36 3183 13 aprile 1976

70 ASSOCIAZIONE PRO LOCO TIGNALE SUL GARDA 25010 TIGNALE SUL GARDA PIAZZA IMBERTO I°, 18 12134 18 ottobre 1977

71 PRO LOCO TOSCOLANO MADERNO 25088 TOSCOLANO MADERNO VIA TRENTO, 5 2782 2 aprile 2012

72 ASSOCIAZIONE PRO LOCO TREMOSINE 25059 TREMOSINE PIAZZA MARCONI, 1 12134 18 ottobre 1977

73 PRO LOCO DI VALLIO TERME 25080 VALLIO TERME VIA REPUBBLICA, 1 14154 18 dicembre 2009

74 PRO LOCO VEZZA D'OGLIO 25059 VEZZA D'OGLIO LARGO G.MARCONI, 1 12134 18 ottobre 1977

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO ALBAVILLA 22031 ALBAVILLA PIAZZA ROMA, 1 9170 10 agosto 2007

2 PRO LOCO ALBESE CON CASSANO 22032 ALBESE CON CASSANO VIA ROMA, 57 36403 21 febbraio 1984

3 PRO LOCO ALBIOLO 22070 ALBIOLO VIA INDIPENDENZA, 5/b 14376 27 agosto 2004

4 PRO LOCO ALSERIO 22040 ALSERIO VIA CARCANO, 10 12134 18 ottobre 1977

5 PRO LOCO ANZANO DEL PARCO 22040 ANZANO DEL PARCO VIA ARMANDO DIAZ, 16 6140 18 febbraio 1986

6 PRO LOCO APPIANO GENTILE 22070 APPIANO GENTILE VIA BARADELLO, 6 - C/O BIBLIOTECA COMUNALE 12134 18 ottobre 1977

7 PRO LOCO AROSIO 22060 AROSIO VIA G. CASATI, 3 54085 10 marzo 1998

8 PRO ASSO 22033 ASSO PIAZZA MAZZINI, 7 9035 14 giugno 2005

9 PRO LOCO BENE LARIO 22010 BENE LARIO VIA SUPERIORE - C/O SCUOLA ELEMENTARE 11708 3 novembre 1981

10 PRO LOCO BINAGO 22070 BINAGO VIA SANTA MARIA, 31 14154 18 dicembre 2009

11 PRO LOCO BLESSAGNO 22028 BLESSAGNO VIA XX SETTEMBRE, 1 4175 27 gennaio 1981

12 PRO LOCO BREGNANO 22070 BREGNANO VIA N. SAURO, 16 347 17 gennaio 2005

13 PRO BRUNATE 22034 BRUNATE VIA A.VOLTA, 19 21552 13 settembre 2000

14 PRO LOCO CADORAGO 22071 CADORAGO VIA MAMELI, 41 9035 14 giugno 2005

PRO LOCO PROVINCIA DI COMO

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Bollettino Ufficiale – 67 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

15 PRO CAGLIO 22030 CAGLIO PIAZZA GIOVANNI XXIII, 4 24392 18 gennaio 1983

16 PRO CANTU' 22063 CANTU' VIA MATTEOTTI, 39/A 18620 5 ottobre 1978

17 NON SOLO TURISMO 22035 CANZO PIAZZA GARIBALDI, 5 1152 10 febbraio 2009

18 ASSOCIAZIONE TURISTICA E SPORTIVA PRO LOCO CARLAZZO 22010 CARLAZZO VIA GHIAIE snc 14220 29 settembre 2005

19 ASSOCIAZIONE PRO LOCO CARUGO 22060 CARUGO VIA GARIBALDI, 6 2649 1 aprile 2015

20 PRO LOCO CASASCO D'INTELVI 22022 CASASCO D'INTELVI VIA MADONNA DEL CARMINE, 17 8433 23 giugno 1981

21 PRO LOCO CASTELMARTE 22030 CASTELMARTE VIA ROMA, 18 9035 14 giugno 2005

22 PRO LOCO CASTIGLIONE D'INTELVI 22023 CASTIGLIONE D'INTELVI VIA ALLA CHIESA, 6 3182 13 aprile 1976

23 PRO LOCO CAVARGNA 22010 CAVARGNA PIAZZA XXV APRILE, 7 1738 4 novembre 1980

24 PRO LOCO CIVENNA 22030 CIVENNA PIAZZA ABATI S. AMBROGIO, 4 2782 2 aprile 2012

25 PRO LOCO CAINO CON OSTENO 22010 CLAINO CON OSTENO PIAZZA MATTEOTTI 12134 18 ottobre 1977

26 PRO LOCO COMO 22100 COMO PIAZZA CAVOUR, 17 20520 15 novembre 1996

27 PRO LOCO CONSIGLIO DI RUMO 22010 CONSIGLIO DI RUMO VIA DON P. PEDROLI 3182 13 aprile 1976

28 ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CORRIDO 22010 CORRIDO VIA VAL REZZO, 5 11460 11 novembre 2016

29 PRO LOCO CREMIA 22010 CREMIA VIA CANTONE S.N.C. 12134 18 ottobre 1977

30 PRO LOCO CUSINO 22010 CUSINO VIA FR.LLI CARENINI, 7 18620 5 ottobre 1978

31 PRO LOCO DOMASO 22013 DOMASO VIA ROMA 27480 19 aprile 1983

32 PRO LOCO DONGO 22014 DONGO PIAZZA PARACCHINI, 8 12134 18 ottobre 1977

33 PRO LOCO DOSSO DEL LIRO 22010 DOSSO DEL LIRO VIA DELLA CHIESA, 1 12487 9 agosto 2005

34 PRO LOCO EUPILIO 22030 EUPILIO VIA A.CANALI, 13 36403 21 febbraio 1984

35 PRO LOCO FIGINO SERENZA 22060 FIGINO SERENZA PIAZZA UMBERTO I°, 1 - C\O VILLA FERRANTI 27150 10 settembre 1992

36 PRO LOCO GARZENO 22010 GARZENO PIAZZA DELLA CHIESA, 2 16923 11 maggio 1982

37 PRO LOCO GERA LARIO 22010 GERA LARIO PIAZZALE NUOVO PORTO - C/O MUNICIPIO 12134 18 ottobre 1977

38 PRO LOCO GERMASINO 22010 GERMASINO - STAZZONA VIA PROVINCIALE, 1 7211 12 maggio 1981

39 PRO LOCO DI GRANDOLA ED UNITI 22010 GRANDOLA ED UNITI PIAZZA CAMOZZI,1-fraz.CODOGNA 16114 19 dicembre 2007

40 PRO LOCO GRAVEDONA 22015 GRAVEDONA VIA MOLO VECCHIO, 45 18620 5 ottobre 1978

41 GRIANTE - CADENABBIA 22011 GRIANTE VIA REGINA, 1 3260 4 dicembre 1990

42 PRO LOCO LAINESE 22020 LAINO VIA SCOTTI 3182 13 aprile 1976

43 PRO LOCO LANZO-SCARIA 22024 LANZO D'INTELVI PIAZZA NOVI, 1 3260 4 dicembre 1990

44 PRO LOCO LENNO 22016 LENNO VIA S. STEFANO, 7 18620 5 ottobre 1978

45 PRO LOCO LIPOMO 22030 LIPOMO VIA CANTALUPPI, 658 43183 11 ottobre 1984

46 PRO LOCO LOMAZZO 22074 LOMAZZO VIA MILANO, 24 66064 29 luglio 1998

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 68 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

47 PRO LOCO LURAGO MARINONE 22070 LURAGO MARINONE VIA CASTELLO, 2 1738 4 novembre 1980

48 PRO LOCO MAGREGLIO 22030 MAGREGLIO VIA ADUA, 5 12487 9 agosto 2005

49 PRO LOCO MASLIANICO 22026 MASLIANICO VIA XX SETTEMBRE, 58 - C\O PALAZZO COMUNE 18620 5 ottobre 1978

50 PRO LOCO MENAGGIO 22017 MENAGGIO VIA LUSARDI, 26 18060 24 febbraio 1987

51 PRO LOCO MEZZEGRA 22010 MEZZEGRA VIA 24 MAGGIO - C/O CENTRO POLIFUNZIONALE 12134 18 ottobre 1977

52 ASSOCIAZIONE PRO MOLTRASIO 22010 MOLTRASIO VIA SAN MARTINO, 1 11460 11 novembre 2016

53 PRO LOCO MONTEMEZZO 22010 MONTEMEZZO VIA CHIESA, 1 11708 3 novembre 1981

54 PRO LOCO MONTORFANO 22030 MONTORFANO VIA BARBAVARA, 6 12134 18 ottobre 1977

55 PRO LOCO CITTA' DI MOZZATE 22076 MOZZATE VIALE RIMEMBRANZE, 1 6740 12 luglio 2016

56 MEDICEA MUSSO 22010 MUSSO FRAZ. CAMPAGNANO, 10 12134 18 ottobre 1977

57 PRO LOCO NESSO 22020 NESSO VIA ROMA, 20 4139 11 aprile 2006

58 PRO LOCO OLGIATESE 22077 OLGIATE COMASCO VIA LUCINI, 4 13760 28 ottobre 1986

59 PRO LOCO OSSUCCIO 22010 OSSUCCIO VIA STATALE, 72 8286 22 maggio 2003

60 PRO LOCO PELLIO INTELVI 22024 PELLIO INTELVI VIA LANFRANCONI, 34 14390 17 novembre 2017

61 PRO LOCO PLESIO 22010 PLESIO VIA ALLA GRONA, 91/1 - Fraz. Calveseglio 11708 3 novembre 1981

62 PRO LOCO POGNANA LARIO 22020 POGNANA LARIO VIA CANZAGA, 18 18620 5 ottobre 1978

63 PRO LOCO PORLEZZA 22018 PORLEZZA VIA CERESIO, 2A 12134 18 ottobre 1977

64 PRO REZZAGO 22030 REZZAGO VIA DESIDERIO BINDA 12134 18 ottobre 1977

65 PRO LOCO RONAGO 22027 RONAGO VIA ASILO, 7 9170 10 agosto 2007

66 PRO LOCO SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA 22010 SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA VIA FONTANA 1727 16 febbraio 2006

67 PRO LOCO SAN SIRO 22010 SAN SIRO VIA STATALE, 94 14376 27 agosto 2004

68 PRO LOCO SCHIGNANO 22020 SCHIGNANO VIA ROSA DEL SASSO 6140 18 febbraio 1986

69 PRO LOCO SORICO 22010 SORICO VIA AL LAGO 21550 26 ottobre 1982

70 PRO LOCO SORMANO 22030 SORMANO VIA TRENTO E TRIESTE, 14 3182 13 aprile 1976

71 PRO LOCO STAZZONA 22010 STAZZONA VIA ALLA CHIESA 3182 13 aprile 1976

72 PRO LOCO TAVERNERIO 22038 TAVERNERIO VIA RISORGIMENTO, 21 23511 8 settembre 1987

73 PRO LOCO TORNO 22020 TORNO VIA ROMA, 25 VILLA ZITA 6693 20 giugno 2008

74 PRO LOCO TREMEZZO 22019 TREMEZZO VIA PEDUZZI, 6 3260 4 dicembre 1990

75 PRO LOCO VALSOLDA 22010 VALSOLDA - SAN MAMETE VIA AL MULINO, 3 14103 2 febbraio 1982

76 PRO LOCO VELESO 22020 VELESO PIAZZA MONS. ZERBONI, 1 18620 5 ottobre 1978

77 PRO LOCO VENIANO 22070 VENIANO CASCINA SOMIGLIANA, 17 12691 19 maggio 2000

78 PRO LOCO VERTEMATE CON MINOPRIO 22070 VERTEMATE CON MINOPRIO PIAZZA ITALIA, 1 30277 27 novembre 2000

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Bollettino Ufficiale – 69 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

79 PRO LOCO VILLA GUARDIA 22079 VILLA GUARDIA VIA V. VENETO, 51/53 7211 12 maggio 1981

80 PRO LOCO ZELBIO 22020 ZELBIO PIAZZA ROMA, 1 14376 27 agosto 2004

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO ACQUANEGRA CREMONESE 26020 ACQUANEGRA CREMONESE VIA STAZIONE, 128 14103 2 febbraio 1982

2 PRO LOCO ANNICCO 26021 ANNICCO PIAZZA GARIBALDI, 6 - C/O COMUNE 21550 26 ottobre 1982

3 PRO LOCO BORDOLANO 26020 BORDOLANO VIA MAGGIORE, 16 - C/O COMUNE 18620 5 ottobre 1978

4 PRO LOCO BEDRIACUM 26030 CALVATONE VIA UMBERTO I°, 136 12614 23 dicembre 2014

5 PRO LOCO CASALBUTTANO 26011 CASALBUTTANO ED UNITI VIA JACINI, 23 9022 1 agosto 2006

6 PRO LOCO CASALETTO CEREDANO 26010 CASALETTO CEREDANO VIA MARCONI, 12 3904 10 maggio 2013

7 PRO LOCO CASALMAGGIORE 26041 CASALMAGGIORE PIAZZA GARIBALDI, 6 3182 13 aprile 1976

8 PRO LOCO DI CASTELDIDONE 26030 CASTELDIDONE VIA XXV APRILE, 20 11460 11 novembre 2016

9 PRO LOCO CASTELVISCONTI 26010 CASTELVISCONTI VIA AZZANELLO, 1

10 PRO LOCO CASTELLEONE 26012 CASTELLEONE VIA CAPPI, 26 13329 8 novembre 2007

11 ASSOCIAZIONE PRO LOCO CREMA 26013 CREMA PIAZZA DUOMO, 22 - C/O PAL. COMUNALE 32740 28 novembre 1997

12 PRO LOCO DEROVERE 26040 DEROVERE PIAZZA SAN GIORGIO, 2 36403 21 febbraio 1984

13 PRO LOCO GRUMELLO CREMONESE ED UNITI 26023 GRUMELLO CREMONESE VIA ROMA, 2 2362 25 novembre 1980

14 PRO LOCO GUSSOLA 26040 GUSSOLA VIA CAVOUR, 25-27 18744 27 luglio 2000

15 PRO LOCO ISOLA DOVARESE 26031 ISOLA DOVARESE PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI, 1 8433 23 giugno 1981

16 PRO LOCO MARTIGNANA DI PO 26040 MARTIGNANA DI PO VIA LIBERTA', 52 5585 27 giugno 2014

17 PRO LOCO MONTODINE 26010 MONTODINE PIAZZA XXV APRILE,10 - C/O PALAZZO COMUNALE 12134 18 ottobre 1977

18 INSULA FULCHERIA MOSCAZZANO 26010 MOSCAZZANO VIA ROMA, 19 18727 12 dicembre 2005

19 PRO LOCO OFFANENGO 26010 OFFANENGO PIAZZA SENATORE PERTINI, 10 2649 1 aprile 2015

20 PRO LOCO PALAZZO PIGNANO 26020 PALAZZO PIGNANO VIA MAGNETO, 20 32740 28 novembre 1997

21 PRO LOCO PANDINO 26025 PANDINO VIA STEFANO DA PANDINO, 32 27150 10 settembre 1992

22 PRO LOCO PESCAROLO 26033 PESCAROLO ED UNITI PIAZZA GARIBALDI,16 12134 18 ottobre 1977

23 PRO LOCO PIADENA 26034 PIADENA PIAZZA GARIBALDI, 3 6879 22 dicembre 1995

24 PRO LOCO DI PIEVE SAN GIACOMO 26035 PIEVE SAN GIACOMO PIAZZA LIBERTA', 3 12647 23 dicembre 2013

25 PRO LOCO PIZZIGHETTONE 26026 PIZZIGHETTONE VIA PORTA SOCCORSO, 21 27480 19 aprile 1983

26 PRO LOCO RIVOLTA D'ADDA 26027 RIVOLTA D'ADDA VIA G. GALILEI, 1 19248 27 febbraio 1992

27 PRO LOCO SAN BASSANO 26020 SAN BASSANO PIAZZA DEL MUNICIPIO, 2 14307 26 luglio 2002

PRO LOCO PROVINCIA DI CREMONA

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 70 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

28 PRO LOCO DI SCANDOLARA RAVARA E CASTELPONZONE 26040 SCANDOLARA RAVARA VIA MARCONI, 65 11505 18 giugno 2002

29 PRO LOCO SESTO CREMONESE 26028 SESTO ED UNITI VIA ROMA, 22 6879 22 dicembre 1995

30 PRO LOCO I CORVI 26045 SOLAROLO MONASTEROLO - MOTTA BALUFFI VIA CHIESA, 1 3904 10 maggio 2013

31 PRO LOCO DI SOLAROLO E SAN LORENZO 26030 SOLAROLO RAINERIO VIA GIUSEPPINA, 89 11460 11 novembre 2016

32 PRO LOCO SONCINO 26029 SONCINO VIA TINELLI, 9 - C/O CENTRO UFFICIO TURISTICO IAT 3182 13 aprile 1976

33 PRO LOCO SORESINA 26015 SORESINA PIAZZA G. GARIBALDI, 4 12134 18 ottobre 1977

34 PRO LOCO DI SOSPIRO 26048 SOSPIRO PIAZZA EUROPA, 2 12647 23 dicembre 2013

35 PRO LOCO DI SPINADESCO 26020 SPINADESCO VIA MAZZINI, 2 3904 10 maggio 2013

36 PRO LOCO SPINO D'ADDA 26016 SPINO D'ADDA VIA CIRCONVALLAZIONE- C/O BIBLIOTECA COMUNALE 6879 22 dicembre 1995

37 PRO LOCO TORRE DE' PICENARDI 26038 TORRE DE' PICENARDI PIAZZA ROMA, 1/a 347 17 gennaio 2005

38 PRO LOCO TRESCORE CREMASCO 26017 TRESCORE CREMASCO VIA ZANINI, 3 20974 26 gennaio 1999

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO DI ABBADIA LARIANA 23821 ABBADIA LARIANA PIAZZA DELLA STAZIONE, 2 27150 10 settembre 1992

2 PRO LOCO DI AIRUNO 23881 AIRUNO PIAZZA FENAROLI TORRETTA 12134 18 ottobre 1977

3 PRO LOCO DI BALLABIO 23811 BALLABIO VIA CONFALONIERI, 2/A 16343 10 novembre 2005

4 PRO LOCO DI BARZANO' 23891 BARZANO' VIA BARZANO', 2 25048 16 ottobre 2000

5 PRO LOCO DI BELLANO 23822 BELLANO VIA MANZONI,1 14390 17 novembre 2017

6 PRO LOCO BOSISIO PARINI 23842 BOSISIO PARINI PIAZZA PARINI, 1 - C/O COMUNE 13329 8 novembre 2007

7 PRO LOCO DI BRIVIO 23883 BRIVIO VIA CESARE CANTU', 14 12134 18 ottobre 1977

8 PRO LOCO DI CALOLZIOCORTE 23801 CALOLZIOCORTE VIA GALLI, 20 12134 18 ottobre 1977

9 PRO LOCO DI CARENNO 23802 CARENNO VIA ROMA, 36 3182 13 aprile 1976

10 PRO LOCO DI CASARGO 23831 CASARGO VIA ITALIA, 8 6693 20 giugno 2008

11 PRO LOCO DI COLICO 23823 COLICO VIA AL PONTILE snc 3182 13 aprile 1976

12 PRO LOCO DI CRANDOLA VALSASSINA 23832 CRANDOLA VALSASSINA PIAZZA IV NOVEMBRE, 2 18620 5 ottobre 1978

13 PRO LOCO DI DERVIO 23824 DERVIO VIA IV NOVEMBRE, 6 12134 18 ottobre 1977

14 PRO LOCO DI ERVE 23805 ERVE VIA CABAGGIO, 30 12134 18 ottobre 1977

15 PRO LOCO DI GALBIATE 23851 GALBIATE PIAZZA DON GNOCCHI, 6 3182 13 aprile 1976

16 PRO LOCO DI IMBERSAGO 23898 IMBERSAGO VIA CASTELBARCO, 34 12134 18 ottobre 1977

17 PRO LOCO LIERNA 23827 LIERNA VIA DELLA LIBERTA', 8 14390 17 novembre 2017

18 PRO LOCO DI MALGRATE 23864 MALGRATE PIAZZA GARIBALDI, 4 2649 1 aprile 2015

PRO LOCO PROVINCIA DI LECCO

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Bollettino Ufficiale – 71 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

19 PRO LOCO DI MANDELLO DEL LARIO 23826 MANDELLO DEL LARIO VIA MANZONI, 57 6879 22 dicembre 1995

20 PRO LOCO MARGNO 23832 MARGNO VIA AL TENNIS, 2 13329 8 novembre 2007

21 PRO LOCO DI MISSAGLIA 23873 MISSAGLIA VIA MERLINI, 2 283 17 gennaio 2003

22 ASSOCIAZIONE PRO LOCO PROMONTEVECCHIA 23874 MONTEVECCHIA VIA DEL FONTANILE, 8 1207 7 febbraio 2017

23 PRO LOCO DI MORTERONE 23811 MORTERONE PIAZZA CHIESA, 2 39358 7 febbraio 1989

24 PRO LOCO OGGIONO 23848 OGGIONO LOCALITA' BERSAGLIO SN 24392 18 gennaio 1983

25 PRO LOCO DI OLGIATE MOLGORA 23887 OLGIATE MOLGORA VIA CANOVA, 2 3182 13 aprile 1976

26 PRO LOCO OLGINATE 23854 OLGINATE PIAZZA MARCHESI D' ADDA, 11 34458 7 luglio 1999

27 PRO LOCO PADERNO D'ADDA 23877 PADERNO D'ADDA VIA CASCINA MARIA, 1 2649 1 aprile 2015

28 PRO LOCO DI PARLASCO 23837 PARLASCO VIA VITTORIO EMANUELE, 3 12134 18 ottobre 1977

29 PRO LOCO DI PASTURO 23818 PASTURO VIA MANZONI, 67 11708 3 novembre 1981

30 PRO LOCO DI PREMANA 23834 PREMANA VIA ROMA, 13 3182 13 aprile 1976

31 PRO LOCO DI ROBBIATE 23899 ROBBIATE VIA MONS. MERLINI,1 17967 24 febbraio 1987

32 PRO LOCO CASLETTO ROGENO 23849 ROGENO VIA C. BATTISTI, 15 18620 5 ottobre 1978

33 PRO LOCO DI ROVAGNATE 23888 ROVAGNATE VIA S. CUORE, 24 - C/O MUNICIPIO 16513 27 aprile 1982

34 PRO LOCO VALCAVA 23806 TORRE DE' BUSI VIA CA' DI SOTTO 3182 13 aprile 1976

35 PRO LOCO VALGREGHENTINO 23857 VALGREGHENTINO PIAZZA ROMA snc 14390 17 novembre 2017

36 PRO LOCO DI VALMADRERA 23868 VALMADRERA VIA FATEBENEFRATELLI, 6 14390 17 novembre 2017

37 PRO VARENNA 23829 VARENNA VIA VI NOVEMBRE, 7 18620 5 ottobre 1978

38 PRO VERCURAGO S.GEROLAMO 23808 VERCURAGO VIA MARTIRI DELLA LIBERTA', 3 12134 18 ottobre 1977

39 PRO LOCO DI VIGANO' 23897 VIGANO' VIA RISORGIMENTO, 22 - C/O MUNICIPIO 39488 6 giugno 1984

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO DI BERTONICO 26821 BERTONICO VIA GARIBALDI, 32 18620 5 ottobre 1978

2 PRO LOCO BORGHETTO LODIGIANO 26812 BORGHETTO LODIGIANO PIAZZA GENERALE C. A. DALLA CHIESA 3182 13 aprile 1976

3 ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO BREMBIO 26822 BREMBIO PIAZZA MATTEOTTI, 1 6693 20 giugno 2008

4 PRO LOCO CASALMAIOCCO 26831 CASALMAIOCCO VIA DANTE ALIGHIERI, 24 3260 4 dicembre 1990

5 PRO LOCO CITTA' DI CASALPUSTERLENGO 26841 CASALPUSTERLENGO PIAZZA PUSTERLA, 5 - TORRE PUSTERLA 4175 27 gennaio 1981

6 PRO LOCO CASELLE LURANI 26853 CASELLE LURANI VIA ROMA, 19 347 17 gennaio 2005

7 ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CASTELNUOVO BOCCA D'ADDA 26843 CASTELNUOVO BOCCA D'ADDA VIA RESISTENZA 11708 3 novembre 1981

8 PRO LOCO CASTIGLIONE D'ADDA 26823 CASTIGLIONE D'ADDA VIA ALFIERI, 16 7211 12 maggio 1981

PRO LOCO PROVINCIA DI LODI

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 72 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

9 CAVENAGO D'ADDA 26824 CAVENAGO D'ADDA VIA BAGATTI e VALSECCHI, 7 7598 2 aprile 2001

10 PRO LOCO CODOGNO 26845 CODOGNO PIAZZA XX SETTEMBRE, 12 18620 5 ottobre 1978

11 PRO LOCO DI COMAZZO 26833 COMAZZO VIA AMENDOLA, 4 14390 17 novembre 2017

12 PRO LOCO CORNEGLIANO LAUDENSE 26854 CORNEGLIANO LAUDENSE VIA LODI, 4 3260 4 dicembre 1990

13 ASSOCIAZIONE PROLOCO CORNO GIOVINE 26846 CORNO GIOVINE PIAZZA DEI CADUTI, 1 3182 13 aprile 1976

14 ASSOCIAZIONE PRO LOCO GRAFFIGNANA 26813 GRAFFIGNANA VIA MILANO, 13 45336 21 dicembre 1993

15 ASSOCIAZIONE PRO LOCO GUARDAMIGLIO 26862 GUARDAMIGLIO VIA CAVOUR, 14 572 25 gennaio 2007

16 PRO LOCO LODI 26900 LODI PIAZZA BROLETTO, 1 - C/O PALAZZO COMUNALE 12134 18 ottobre 1977

17 PRO LOCO LODI VECCHIO 26855 LODI VECCHIO PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 2C 7883 30 settembre 2015

18 PRO LOCO MALEO 26847 MALEO VIA DANTE, 25 347 17 gennaio 2005

19 PRO LOCO MASSALENGO 26815 MASSALENGO VIA PREMOLI, 10/A 3260 4 dicembre 1990

20 PRO LOCO MELETI 26843 MELETI VIA GARIBALDI - C/O MUNICIPIO 28577 18 dicembre 1979

21 PRO LOCO GIOVANI MONTANASO 26836 MONTANASO LOMBARDO VIA ROMA, 20 14762 1 agosto 2002

22 PRO LOCO ORIO LITTA 26863 ORIO LITTA PIAZZA ALDO MORO 18620 5 ottobre 1978

23 ASSOCIAZIONE PRO LOCO PIEVE FISSIRAGA 26854 PIEVE FISSIRAGA PIAZZA ROMA, 5 8286 22 maggio 2003

24 PRO LOCO DI SANTO STEFANO LODIGIANO 26849 S. STEFANO LODIGIANO VIA PARTIGIANI, 2 12134 18 ottobre 1977

25 PRO LOCO SALERANO SUL LAMBRO 26857 SALERANO SUL LAMBRO VIA ARIOSTO, 7 1152 10 febbraio 2009

26 PRO LOCO SAN FIORANO 26848 SAN FIORANO PIAZZA ROMA, 1 18620 5 ottobre 1978

27 PRO LOCO DI SAN MARTINO IN STRADA 26817 SAN MARTINO IN STRADA PIAZZA ITALIA, 5 - C\O COMUNE 27480 19 aprile 1983

28 PRO LOCO SAN ROCCO AL PORTO 26865 SAN ROCCO AL PORTO PIAZZA DELLA VITTORIA, 9 66064 29 luglio 1998

29 PRO LOCO SANT'ANGELO LODIGIANO 26866 SANT'ANGELO LODIGIANO VIALE PARTIGIANI, 2 3182 13 aprile 1976

30 PRO LOCO SENNA LODIGIANA 26856 SENNA LODIGIANA VIA DANTE, 1 14307 26 luglio 2002

31 PRO LOCO SOMAGLIA 26867 SOMAGLIA PIAZZA XXVIII APRILE - C/O CASTELLO CAVAZZI 3182 13 aprile 1976

32 PRO LOCO SORDIO 26858 SORDIO VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 16

33 PRO LOCO DI TAVAZZANO 26838 TAVAZZANO CON VILLAVESCO VIA EMILIA, 3 C/O CENTRO CIVICO 27480 19 aprile 1983

34 PRO LOCO DI ZELO BUON PERSICO 26830 ZELO BUON PERSICO VIA LODI, 24 11460 11 novembre 2016

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO ASOLA 46041 ASOLA VIA ZIACCHI, 4 2362 25 novembre 1980

2 PRO LOCO BAGNOLO SAN VITO 46031 BAGNOLO SAN VITO VIA CAVOUR, 28 14376 27 agosto 2004

3 ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO DI BIGARELLO LA GHIANDA 46030 BIGARELLO VIA CASTELBERFORTE, 5 12614 23 dicembre 2014

PRO LOCO PROVINCIA DI MANTOVA

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Bollettino Ufficiale – 73 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

4 PRO LOCO BORGOFRANCO SUL PO 46020 BORGOFRANCO SUL PO VIA G. PASCOLI, 7 10760 1 luglio 1986

6 PRO LOCO BOZZOLO 46012 BOZZOLO VIA PACCINI, 2 11460 11 novembre 2016

5 PRO LOCO CARBONARESE 46020 CARBONARA DI PO VIA MARCONI, 1 19248 27 febbraio 1992

7 PRO LOCO CASTEL D'ARIO 46033 CASTEL D'ARIO VIALE RIMEMBRANZA, 3 22412 20 marzo 1979

8 PRO LOCO CASTEL GOFFREDO 46042 CASTEL GOFFREDO PIAZZA MAZZINI, 1 45336 21 dicembre 1993

9 ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE 46043 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE VIA MARTA TANA, 1 39358 7 febbraio 1989

10 PRO LOCO DI CAVRIANA 46040 CAVRIANA VIA PORTA ANTICA, 28 14220 29 settembre 2005

11 PRO LOCO COMMESSAGGIO 46010 COMMESSAGGIO PIAZZA ITALIA, 1 18620 5 ottobre 1978

12 PRO LOCO VILLASTRADA 46030 DOSOLO VIA GARIBALDI, 3 - FRAZ. VILLASTRADA 27150 10 settembre 1992

13 PRO LOCO FELONICA 46022 FELONICA PIAZZA MUNICIPIO, 3 3260 4 dicembre 1990

14 PRO LOCO CASTELLUCCHIO 46010 GABBIANA di castellucchio PIAZZA ARTURO PASOTTI 43099 26 maggio 1989

15 PRO LOCO GAZOLDO DEGLI IPPOLITI 46040 GAZOLDO DEGLI IPPOLITI VIA MARCONI, 126 16114 19 dicembre 2007

16 PRO LOCO GOITESE SORDELLO 46044 GOITO VIA CIRCONVALLAZIONE EST, 18 12134 18 ottobre 1977

17 PRO LOCO GILBERTO BOSCHESI 46023 GONZAGA VIA TORRE, 12 3904 10 maggio 2013

18 PRO LOCO DI CURTATONE 46040 GRAZIE DI CURTATONE VIA FRANCESCO I° GONZAGA, 14 3182 13 aprile 1976

19 PRO LOCO GUIDIZZOLO 46040 GUIDIZZOLO PIAZZA MARCONI, 1 31403 6 ottobre 1997

20 NUOVA PRO LOCO MARMIROLO 46045 MARMIROLO PIAZZA ROMA, 4 4487 19 aprile 2017

21 ASSOCIAZIONE PRO LOCO MEDOLE 46046 MEDOLE VIA GARIBALDI, 6 18620 5 ottobre 1978

22 PRO LOCO MOGLIA POMPEO COPPINI 46024 MOGLIA PIAZZA LIBERTA', 2 12691 19 maggio 2000

23 ASSOCIAZIONE PRO LOCO OSTIGLIA 46035 OSTIGLIA VIA ITALIA, 22 11708 3 novembre 1981

24 ASSOCIAZIONE PRO LOCO FLEXUM 46020 PEGOGNAGA PIAZZA MATTEOTTI, 1 30830 8 agosto 1997

25 PRO LOCO PIEVE DI CORIANO 46020 PIEVE DI CORIANO PIAZZA ANTONIO GRAMSCI, 5 2362 25 novembre 1980

26 PRO LOCO POGGIO RUSCO 46025 POGGIO RUSCO VIA VERDI, 19 18620 5 ottobre 1978

27 LA PRO LOCO POMPONESCO 46030 POMPONESCO PIAZZA XXIII APRILE, 11 6693 20 giugno 2008

28 PRO LOCO PONTI SUL MINCIO 46040 PONTI SUL MINCIO VIA MARCONI, 40 14390 17 novembre 2017

29 PRO LOCO L'AGNELLA 46040 PORTO MANTOVANO PIAZZA DELLA PACE 20520 15 novembre 1996

30 ASSOCIAZIONE PRO LOCO QUISTELLO 46026 QUISTELLO PIAZZA C.A.DALLA CHIESA, 1 12487 9 agosto 2005

31 PRO LOCO REVERE 46036 REVERE PIAZZA CASTELLO, 12 52612 13 marzo 1990

32 PRO LOCO AMICI DI RIVALTA 46040 RIVALTA SUL MINCIO VIA PORTO, 31 12134 18 ottobre 1977

33 PRO LOCO RIVAROLO MANTOVANO 46017 RIVAROLO MANTOVANO VIA C.ROSSI, 32 14376 27 agosto 2004

34 ASSOCIAZIONE PRO LOCO COMUNALE PAOLINO FORNARA 46037 RONCOFERRARO VIA ROMA, 37 6693 20 giugno 2008

35 ASSOCIAZIONE PRO LOCO SABBIONETA 46018 SABBIONETA PIAZZA D'ARMI, 1 18620 5 ottobre 1978

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 74 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

36 PRO LOCO TEOFILO FOLENGO 46027 SAN BENEDETTO PO PIAZZA TEOFILO FOLENGO, 22 20520 15 novembre 1996

37 PRO LOCO SAN MARTINO DALL'ARGINE 46010 SAN MARTINO DALL'ARGINE PIAZZA CASTELLO, 3 29562 1 luglio 1997

38 PRO LOCO SCHIVENOGLIA 46020 SCHIVENOGLIA VIA DONATORI DI SANGUE, 3 18620 5 ottobre 1978

39 PRO LOCO SERMIDE 46028 SERMIDE VICOLO MESTINE, 20 5793 31 maggio 2010

40 ASSOCIAZIONE PRO LOCO LIBIOLA DI SERRAVALLE PO 46030 SERRAVALLE PO VIA GLI ZINGARI, 3 13214 5 agosto 2003

41 PRO LOCO SOLFERINO 46040 SOLFERINO PIAZZA TORELLI, 1 3182 13 aprile 1976

42 PRO LOCO SUSTINENTE 46030 SUSTINENTE VIA XX SETTEMBRE, 108 2649 1 aprile 2015

43 PRO LOCO CITTA' DI SUZZARA 46029 SUZZARA VIA MAZZINI, 7/A 14390 17 novembre 2017

44 ASSOCIAZIONE PRO LOCO VIADANA 46019 VIADANA VIA GIUSEPPE VERDI, 6 3182 13 aprile 1976

45 ASSOCIAZIONE PRO LOCO VILLA POMA 46020 VILLA POMA VIA ROMA SUD, 15 9170 10 agosto 2007

46 ASSOCIAZIONE PRO LOCO VILLIMPENTA 46039 VILLIMPENTA VIA ROMA, 69 12614 23 dicembre 2014

47 PRO LOCO VOLTESE 46049 VOLTA MANTOVANA VIA BEATA PAOLA MONTALDI, 15 18620 5 ottobre 1978

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO DI ABBIATEGRASSO 20081 ABBIATEGRASSO CASTELLO VISCONTEO, 9 14307 26 luglio 2002

2 PRO LOCO DI ALBAIRATE 20080 ALBAIRATE VIA PISANI DOSSI, 57 1152 10 febbraio 2009

3 PRO LOCO ARESE 20020 ARESE VIALE MONTEGRAPPA, 14 2782 2 aprile 2012

4 PRO LOCO BAREGGIO 20010 BAREGGIO PIAZZA CAVOUR, 46/I 14154 18 dicembre 2009

5 PRO LOCO BELLINZAGO LOMBARDO 20060 BELLINZAGO LOMBARDO VIA ROMA, 46 - C/O MUNICIPIO 6140 18 febbraio 1986

6 PRO LOCO BESATE 22080 BESATE VIA BERTOGLIO PISANI, 19 16513 27 aprile 1982

7 PRO LOCO BINASCO 20082 BINASCO VIA MATTEOTTI c/o castello visconteo, 5 14390 17 novembre 2017

8 PRO LOCO BRESSO 20099 BRESSO VIALE CASIRAGHI, 504 9170 10 agosto 2007

9 PRO LOCO BUCCINASCO 20090 BUCCINASCO VIA MARCONI, 6 3131 5 aprile 2011

10 PRO LOCO BUSTO GAROLFO 20020 BUSTO GAROLFO PIAZZA DIAZ, 1 41 2 gennaio 2006

11 PRO LOCO CARPIANO 20080 CARPIANO VIA S. MARTINO, 12 18727 12 dicembre 2005

12 PRO LOCO CARUGATE 20061 CARUGATE VIA SAN FRANCESCO D'ASSISI, 2 14390 17 novembre 2017

13 PRO LOCO CASSANO D'ADDA 20062 CASSANO D'ADDA PIAZZA LEGA LOMBARDA, 8 18620 5 ottobre 1978

14 PRO LOCO CASSINETTA DI LUGAGNANO 20081 CASSINETTA DI LUGAGNANO VIA TRENTO, 9/11 - PARCO PRO LOCO 52421 11 maggio 1994

15 PRO LOCO CASOREZZO 20010 CASOREZZO VIA LEGNANO, 2 14390 17 novembre 2017

16 PRO LOCO DI CASTANO PRIMO 20022 CASTANO PRIMO CORSO ROMA, SNC 3904 10 maggio 2013

17 PRO LOCO CITTA' CERNUSCO SUL NAVIGLIO 20063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO VIA FALCONE E BORSELLINO, 4 14390 17 novembre 2017

PRO LOCO PROVINCIA DI MILANO

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Bollettino Ufficiale – 75 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

18 PRO LOCO CERRO AL LAMBRO 20070 CERRO AL LAMBRO PIAZZA ROMA, 12 3182 13 aprile 1976

19 PRO LOCO CINISELLO BALSAMO 20099 CINISELLO BALSAMO VIALE CASIRAGHI, 504 9170 10 agosto 2007

20 PRO LOCO CISLIANO 20080 CISLIANO VIA PIAVE, 9 054085 10 marzo 1998

21 ASSOCIAZIONE PRO LOCO COLOGNO MONZESE 20093 COLOGNO MONZESE VIA MILANO, 3 066064 29 luglio 1998

22 PRO LOCO COLTURANO 20060 COLTURANO VIA VITTORIO EMANUELE, 3 3131 5 aprile 2011

23 PRO LOCO CORBETTA 20011 CORBETTA PIAZZA XXV APRILE, 4 29562 1 luglio 1997

24 PRO LOCO CORNAREDO 20010 CORNAREDO VIA DEI MILLE, 35 6879 22 dicembre 1995

25 PRO LOCO CUSAGO 20090 CUSAGO VIA LIBERTA' 8433 23 giugno 1981

26 ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI GESSATE 20060 GESSATE VIA SAN CAMILLO, 14 14390 17 novembre 2017

27 PRO LOCO GORGONZOLA 20064 GORGONZOLA VICOLO FILZI, 3 7008 27 giugno 2007

28 PRO LOCO INZAGO 20065 INZAGO VIA FACHERIS, 12 6879 22 dicembre 1995

29 PRO LOCO LACCHIARELLA 20084 LACCHIARELLA CORSO MATTEOTTI, 4 12647 23 dicembre 2013

30 PRO LOCO MAGENTA 20013 MAGENTA VIA IV GUIGNO, 80 39488 6 giugno 1984

31 PRO LOCO MARCALLO CON CASONE 20010 MARCALLO CON CASONE VIA VITALI, 18 14058 13 giugno 2001

32 PRO LOCO MELEGNANO 20077 MELEGNANO PIAZZA VITTORIA, 10 - C/O CASTELLO MEDICEO 4175 27 gennaio 1981

33 PRO LOCO MELZO 20066 MELZO PIAZZA GARIBALDI, 10 12134 18 ottobre 1977

34 PRO LOCO MILANO 20125 MILANO VIA PARRAVICINI, 16 5793 31 maggio 2010

35 PRO LOCO MORIMONDO 20081 MORIMONDO VIA PASSERINI, 1 9218 14 luglio 1981

36 PRO LOCO MOTTA VISCONTI 20086 MOTTA VISCONTI VIA SAN GIOVANNI, 44 18620 5 ottobre 1978

37 PRO LOCO DI NOVIGLIO 20082 NOVIGLIO PIAZZA ROMA, 1 14390 17 novembre 2017

38 PRO LOCO MORUS NIGRA 20010 OSSONA VIA ROMA, 5 2782 2 aprile 2012

39 PRO LOCO OZZERO 20080 OZZERO VIA S. PRETINI, 2 14154 18 dicembre 2009

40 PRO LOCO PARABIAGO 20015 PARABIAGO VIA SAN ANTONIO 43099 26 maggio 1989

41 PRO LOCO PERO 20016 PERO VIA SEMPIONE, 18 5585 27 giugno 2014

42 PRO LOCO CITTA' DI PESCHIERA BORROMEO 20068 PESCHIERA BORROMEO VIA RIMEMBRANZE, 18 1152 10 febbraio 2009

43 PRO LOCO POGLIANO MILANESE 20010 POGLIANO MILANESE VIA DANTE ALIGHIERI, 5 2649 1 aprile 2015

44 PRO LOCO POZZO D'ADDA 20060 POZZO D'ADDA VIA SANT'ELISABETTA, 19 1207 7 febbraio 2017

45 PRO LOCO RESCALDINA 20027 RESCALDINA VIA ALBERTO DA GIUSSANO, 84 14762 1 agosto 2002

46 PRO LOCO ROBECCO SUL NAVIGLIO 20087 ROBECCO SUL NAVIGLIO VIA DANTE, 21 24812 22 marzo 1999

47 PRO LOCO ROBECCHETTO CON INDUNO 20020 ROBECCHETTO CON INDUNO PIAZZA LIBERTA', 15/2 8681 17 luglio 2017

48 PRO LOCO RODANO 20090 RODANO VIA TURATI, 9

49 PRO LOCO SAN COLOMBANO AL LAMBRO 20078 SAN COLOMBANO AL LAMBRO VIA RICETTO, 9 4175 27 gennaio 1981

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 76 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

50 PRO LOCO SAN GIULIANO MILANESE 20098 SAN GIULIANO MILANESE VIA GIOVANNI XXIII, 19 7868 12 maggio 2004

51 PRO LOCO S.V.O. SAN VITTORE OLONA 20028 SAN VITTORE OLONA VIA VERGA, 2 11460 11 novembre 2016

52 PRO LOCO SANTO STEFANO TICINO 20010 SANTO STEFANO TICINO VIA DANTE, 21 - locali stazione ferroviaria 20520 15 novembre 1996

53 PRO LOCO DI SEDRIANO 20018 SEDRIANO VIA FAGNANI, 35 2782 2 aprile 2012

54 PRO LOCO SEGRATE 20090 SEGRATE VIA RADAELLI, 36 2782 2 aprile 2012

55 SESTO PROLOCO 20099 SESTO SAN GIOVANNI VIA DON MINZONI, 7

56 PRO LOCO TREZZANO SUL NAVIGLIO 20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO VIA CAVOUR, 22 3182 13 aprile 1976

57 PRO LOCO TREZZO 20056 TREZZO SULL'ADDA VIA VALVERDE, 33 36403 21 febbraio 1984

58 PRO LOCO TRUCCAZZANO 20060 TRUCCAZZANO VIA GIUSEPPE SCOTTI, 48 7008 27 giugno 2007

59 PRO LOCO TURBIGO 20029 TURBIGO VIA ROMA, 1 - C\O PALAZZO COMUNALE 14103 2 febbraio 1982

60 PRO LOCO DI VANZAGHELLO 20020 VANZAGHELLO VIA ROMA, 8 14390 17 novembre 2017

61 LA PRO LOCO VAPRIO 20069 VAPRIO D'ADDA PIAZZA CAVOUR, 26 8681 17 luglio 2017

62 PRO LOCO DI VERNATE 20080 VERNATE VIA MADRE TERESA DI CALCUTTA, 3 12614 23 dicembre 2014

63 PRO LOCO VILLA CORTESE 20020 VILLA CORTESE VIA KOLBE, 35 7883 30 settembre 2015

64 PRO LOCO VITTUONE 20010 VITTUONE PIAZZA ITALIA, 10 20974 26 gennaio 1999

65 PRO LOCO ZIBIDO SAN GIACOMO 20080 ZIBIDO SAN GIACOMO VIA DANTE, 19 - Frazione S.Pietro 20520 15 novembre 1996

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO DI BARLASSINA 20825 BARLASSINA LARGO DIAZ, 5 6740 12 luglio 2016

2 PRO LOCO BELLUSCO 20882 BELLUSCO VIA RIMEMBRANZE 12486 31 luglio 2003

3 PRO LOCO BERNAREGGIO 20881 BERNAREGGIO VIA DANTE ALIGHIERI, 3 3182 13 aprile 1976

4 PRO LOCO DI BESANA IN BRIANZA 20842 BESANA IN BRIANZA VIA D. ALIGHIERI, 13 9170 10 agosto 2007

5 PRO LOCO BRUGHERIO 20861 BRUGHERIO VIA MONZA, 33 - C/O TALSEDIL S.A.S. 572 25 gennaio 2007

6 PRO LOCO BUSNAGO 20874 BUSNAGO VIA PIAVE, 7 11460 11 novembre 2016

7 PRO LOCO CARATE BRIANZA 20841 CARATE BRIANZA VIA N. SAURO, 26 14390 17 novembre 2017

8 PRO LOCO CARNATE 20866 CARNATE VIA PACE,16 6740 12 luglio 2016

9 PRO LOCO CERIANO LAGHETTO 20020 CERIANO LAGHETTO VIA ROMA, 18 3131 5 aprile 2011

10 PRO LOCO AMICI DI BINZAGO 20811 CESANO MADERNO VIA GAETANA AGNESI, 21 14390 17 novembre 2017

11 PRO LOCO DI CORNATE D'ADDA 20872 CORNATE D'ADDA VIA MANZONI, 2 1207 7 febbraio 2017

12 PRO LOCO GIUSSANO 20833 GIUSSANO PIAZZA ALDO MORO, 1 14307 26 luglio 2002

13 PRO LOCO LIMBIATE 20812 LIMBIATE VIA VALSUGANA, 1 4487 19 aprile 2017

PRO LOCO PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

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Bollettino Ufficiale – 77 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

14 PRO LOCO CITTA' DI LISSONE 20851 LISSONE VIA INDIPENDENZA, 27 14390 17 novembre 2017

15 ASSOCIAZIONE PRO LOCO "PRO MEDA" 20821 MEDA VIA UDINE, 1/a 4432 4 maggio 2007

16 PRO LOCO MEZZAGO 20050 MEZZAGO VIA STEFANO BIFFI, 28 283 17 gennaio 2003

17 ASSOCIAZIONE PRO MONZA 20900 MONZA PIAZZA CARDUCCI 18620 5 ottobre 1978

18 PRO LOCO CITTA' DI MUGGIO' 20835 MUGGIO' VIALE DELLA REPUBBLICA, 2/C 20053 22 maggio 2003

19 PRO LOCO TRIUGGIO 20844 TRIUGGIO VIA VITT. EMANUELE II, 8 16343 10 novembre 2005

20 PRO LOCO VEDUGGIO CON COLZANO 20837 VEDUGGIO CON COLZANO VIA PIAVE - C/O BIBLIOTECA COM.LE 15873 29 settembre 2003

21 PRO LOCO VERANESE 20843 VERANO BRIANZA PIAZZA LIBERAZIONE 25048 16 ottobre 2000

22 PRO LOCO VIMERCATE 20871 VIMERCATE VIA CAVOUR, 76 1207 7 febbraio 2017

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO ALAGNA LOMELLINA 27020 ALAGNA LOMELLINA VIA PIAVE, 14 10760 1 luglio 1986

2 PRO LOCO ARENA PO 27040 ARENA PO VIA ROMA, 2 6140 18 febbraio 1986

3 PRO LOCO DI BAGNARIA 27050 BAGNARIA VIA IV NOVEMBRE, 6 42091 8 ottobre 1999

5 PRO LOCO BARBIANELLO 27041 BARBIANELLO VIA ROMA, 5 18620 5 ottobre 1978

6 PRO LOCO BASTIDA PANCARANA 27050 BASTIDA PANCARANA VIA ROMA, 1 6693 20 giugno 2008

7 PRO LOCO BELGIOIOSO 27011 BELGIOIOSO VIA F.LLI CERVI, 6 - C/O PARCO 4175 27 gennaio 1981

8 PRO LOCO BORGORATTO MORMOROLO 27040 BORGORATTO MORMOROLO PIAZZA LIBERTA', 8 24392 18 gennaio 1983

9 PRO LOCO DI BORGO SAN SIRO 27020 BORGO SAN SIRO VIA ROMA, 30 2649 1 aprile 2015

10 PRO LOCO BOSCNASCO 27040 BOSNASCO VIA GROPPALLO, 19 - C/O COMUNE 6/32740 28 novembre 1997

11 PRO LOCO BRALLO DI PREGOLA 27050 BRALLO DI PREGOLA VIA DELLA PINETA, 7 22412 20 marzo 1979

12 PRO LOCO BREME 27020 BREME VIA ABBAZIA S. PIETRO, 15 18163 4 ottobre 2002

13 NUOVA PRO LOCO BRONI 27043 BRONI PIAZZA MAZZINI, 157 2782 2 aprile 2012

14 PRO LOCO CANNETO PAVESE 27044 CANNETO PAVESE VIA ROMA, 15 11708 3 novembre 1981

15 PRO LOCO CARBONARESE 27020 CARBONARA AL TICINO VIA ROMA, 16 10531 25 settembre 2006

16 PRO LOCO DI CASATISMA 27040 CASATISMA VIALE LIBERTA',12 1152 10 febbraio 2009

17 PRO LOCO CASEI GEROLA 27050 CASEI GEROLA PIAZZA ITALIA, 2 45336 21 dicembre 1993

18 PRO LOCO CASSOLO 27023 CASSOLNOVO VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 25 18163 4 ottobre 2002

19 PRO LOCO CASTANA 27040 CASTANA VIA ROMA, 42 2782 2 aprile 2012

20 PRO LOCO CASTIDIUM 27045 CASTEGGIO VIA CASTELLO, 24 27150 10 settembre 1992

21 PRO LOCO CASTELNOVETTO 27030 CASTELNOVETTO VIA ROMA, 14 14058 13 giugno 2001

PRO LOCO PROVINCIA DI PAVIA

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 78 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

22 PRO LOCO CECIMA 27050 CECIMA VIA CA' D'ANNA, 2 2362 25 novembre 1980

23 PRO LOCO CERANOVA 27010 CERANOVA VIA BUONARROTI snc 3131 5 aprile 2011

24 GRUPPO RICREATIVO CERGNAGHESE 27020 CERGNAGO VIA ROMA, 7 18163 4 ottobre 2002

25 PRO LOCO CERTOSA DI PAVIA 27012 CERTOSA DI PAVIA VIALE CERTOSA, 37 3904 10 maggio 2013

26 PRO LOCO CERVESINA 27050 CERVESINA VIA GARIBALDI 14762 1 agosto 2002

27 PRO LOCO CHIGNOLO PO 27013 CHIGNOLO PO VIA UMBERTO I, 75 7883 30 settembre 2015

28 PRO LOCO CIGOGNOLA 27040 CIGOGNOLA VIA DEI MARTIRI 52421 11 maggio 1994

29 PRO LOCO CILAVEGNA 27024 CILAVEGNA VIA GRAMSCI, 26/27 3182 13 aprile 1976

30 PRO LOCO CODEVILLA 27050 CODEVILLA VIA ROMA, 24 3182 13 aprile 1976

31 ASSOCIAZIONE PRO LOCO CONFIENZA 27030 CONFIENZA PIAZZA CAVOUR, 5/b 3131 5 aprile 2011

32 PRO LOCO CORTEOLONESE 27014 CORTEOLONA VIA GARIBALDI, 14 13329 8 novembre 2007

33 PRO LOCO CORVINO SAN QUIRICO 27050 CORVINO SAN QUIRICO VIA RIVETTA S.N. - C/O CENTRO SPORTIVO 5265 10 marzo 1981

34 PRO LOCO COSTA DE' NOBILI 27010 COSTA DE' NOBILI VIA DOSSO, 2 5793 31 maggio 2010

35 PRO LOCO DI COZZO 27030 COZZO VIA ROMA, 65 20974 26 gennaio 1999

36 PRO LOCO DORNO 27020 DORNO VIA MARCONI, 26 10760 1 luglio 1986

37 PRO LOCO FERRERA ERBOGNONE 27032 FERRERA ERBOGNONE VIA ROMA, 10 066064 29 luglio 1998

38 PRO LOCO DI FORTUNAGO 27040 FORTUNAGO PIAZZA ALDO MORO, 1 4139 11 aprile 2006

39 PRO LOCO FRASCAROLESE 27030 FRASCAROLO VIA A. FLEMING, 8 1727 16 febbraio 2006

40 PRO LOCO GAMBOLO' 27025 GAMBOLO' PIAZZA CASTELLO snc 3131 5 aprile 2011

41 PRO LOCO GARLASCO 27026 GARLASCO VIA S.S. TRINITA', 6 6879 22 dicembre 1995

42 PRO LOCO GROPPELLO CAIROLI 27027 GROPELLO CAIROLI VIA LIBERTA' - C/O ORATORIO 32061 26 aprile 1988

43 PRO LOCO INVERNO E MONTELEONE 27010 INVERNO E MONTELEONE PIAZZA CAVALIERI DI MALTA, 5 28577 18 dicembre 1979

44 PRO LOCO LANGOSCO 27030 LANGOSCO VIA MAZZINI,61 - C\O COMUNE 8433 23 giugno 1981

45 PRO LOCO LOMELLO 27034 LOMELLO PIAZZA DELLA REPUBBLICA, 1 34458 7 luglio 1999

46 PRO LOCO NUOVA LUNGAVILLA 27053 LUNGAVILLA PIAZZA CAPITAN ALBINI, 1 6879 22 dicembre 1995

47 PRO LOCO MAGHERNO 27010 MAGHERNO VIA ROMA,136 6693 20 giugno 2008

48 PRO LOCO MEDE 27035 MEDE PIAZZA COSTITUZIONE, 1 29562 1 luglio 1997

49 PRO LOCO MENCONICO 27050 MENCONICO PIAZZA MUNICIPIO, 1 18620 5 ottobre 1978

50 PRO LOCO MEZZANINO 27040 MEZZANINO VIA ROMA, 3 6140 18 febbraio 1986

51 PRO LOCO MIRADOLO TERME 27010 MIRADOLO TERME PIAZZA DEL COMUNE, 2 14376 27 agosto 2004

52 PRO LOCO MONTALDESE 27040 MONTALTO PAVESE VIA MUSETTI, 10 10760 1 luglio 1986

53 PRO LOCO MONTESEGALE 27052 MONTESEGALE VIA CAPOLUOGO 20520 15 novembre 1996

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Bollettino Ufficiale – 79 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

54 PRO LOCO MONTU' BECCARIA 27040 MONTU' BECCARIA PIAZZA UMBERTO I ,10 43183 11 ottobre 1984

55 PRO LOCO MORNICO LOSANNA 27040 MORNICO LOSANA PIAZZA LIBERTA', 1 572 25 gennaio 2007

56 PRO LOCO NICORVO 27020 NICORVO VIA ROMA, 2 7868 12 maggio 2004

57 PRO LOCO OLEVANO DI LOMELLINA 27020 OLEVANO DI LOMELLINA PIAZZA LIBERTA' , 5 52421 11 maggio 1994

58 PRO LOCO PARONA 27020 PARONA VIA XXV APRILE, 25 3182 13 aprile 1976

59 PRO LOCO PIEVE ALBIGNOLA 27030 PIEVE ALBIGNOLA VIA ROMA, 45 6/32740 28 novembre 1997

60 PRO LOCO PIEVESE 27037 PIEVE DEL CAIRO PIAZZA MARCONI, 1 14376 27 agosto 2004

61 PRO LOCO PIEVE PORTO MORONE 27017 PIEVE PORTO MORONE VIA ALDO MORO, 8 21550 16 ottobre 1982

62 PRO LOCO PINAROLO PO 27040 PINAROLO PO PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERAZIONE, 2 20520 15 novembre 1996

63 PRO LOCO AMICI DI PONTE CRENNA 27050 PONTE CRENNA (frazione di Bagnaria) VIA MANZONI, 2 8681 17 luglio 2017

64 PRO LOCO PONTE NIZZA 27050 PONTE NIZZA VIA ROMA, 45 11708 3 novembre 1981

65 PRO LOCO REA 27040 REA PIAZZA BUSONI, 4 19381 29 luglio 1982

66 PRO LOCO DI RETORBIDO 27050 RETORBIDO PIAZZA ROMA, 30 3904 10 maggio 2013

67 PRO LOCO RIVANAZZANO 27055 RIVANAZZANO PIAZZA CORNAGGIA, 57 - C/O PALAZZO COM. -C.P. N. 53 1727 17 febbraio 2006

68 PRO LOCO ROBBIO 27038 ROBBIO VIA SAN NICOLAO, 19 2649 1 aprile 2015

69 PRO LOCO DI ROCCA SAXILLAE 27052 ROCCA SUSELLA PIAZZA DEL MUNICIPIO, 1 14154 18 dicembre 2009

70 PRO LOCO ALTA VALTIDONE ROMAGNESE 27050 ROMAGNESE VIA CASTELLO, 1 34042 16 marzo 1993

71 PRO LOCO RONCARO 27010 RONCARO VIA UMBERTO I°, 23 - C/O COMUNE 054085 10 marzo 1998

72 PRO LOCO ROSASCO 27038 ROSASCO VIA MARCONI, 9 16114 19 dicembre 2007

73 PRO LOCO AMICI DI RUINO 27040 RUINO C/O COMUNE 14390 17 novembre 2017

74 PRO LOCO SAN CIPRIANO PO 27043 SAN CIPRIANO PO PIAZZA XX SETTEMBRE, 12 6740 12 luglio 2016

75 PRO LOCO DI SAN GENESIO ED UNITI 27010 SAN GENESIO ED UNITI VIA PARCO VECCHIO - C/O CA' DE PASSERI 1198 18 gennaio 2001

76 PRO LOCO SAN DAMINO AL COLLE 27040 SAN DAMIANO AL COLLE VIA PARTIGIANI, 3 9218 14 luglio 1981

77 PRO LOCO SICUT MARE 27028 SAN MARTINO SICCOMARIO VIA ROMA, 18 7883 30 settembre 2015

78 PRO LOCO SAN NAZZARO DE' BURGONDI 27039 SANNAZZARO DE' BURGONDI VIA MAZZINI, 80 4175 27 gennaio 1981

79 PRO LOCO SANTA JULITA 27046 SANTA GIULETTA VIA LEOPARDI, 10 4175 27 gennaio 1981

80 PRO LOCO DI SANTA MARGHERITA DI STAFFORA 27050 SANTA MARGHERITA DI STAFFORA FR. CASANOVA DESTRA, 24/B - C/O C.POLIFUNZIONALE 28577 18 dicembre 1979

81 PRO LOCO SANT'ALESSIO CON VIALONE 27016 SANT'ALESSIO CON VIALONE VIA VITTORIA, 18

82 PRO LOCO SANTANGELESE 27030 SANT' ANGELO LOMELLINA VIA ROMA, 1 283 17 gennaio 2003

83 PRO LOCO DI SCALDASOLE 27020 SCALDASOLE VIA XI FEBBRAIO, 7 20520 15 novembre 1996

84 PRO LOCO SIZIANO 27010 SIZIANO PIAZZA G. NEGRI, 1 12487 9 agosto 2005

85 PRO LOCO SPESSA PO 27010 SPESSA PO VIA ROMA, 22 39358 7 febbraio 1989

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 80 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

86 PRO LOCO STRADELLA 27049 STRADELLA PIAZZALE TRIESTE, 35 18620 5 ottobre 1978

87 PRO LOCO SUARDI 27030 SUARDI PIAZZA DON FRANCO RAVERTA 7211 12 maggio 1981

88 PRO LOCO LA NUOVA TORRE 2009 27050 TORRAZZA COSTE VIA VITTORIO EMANUELE II, 1 3131 5 aprile 2011

89 PRO LOCO DI TORRE BERETTI E CASTELLARO 27030 TORRE BERETTI VIA FRASCAROLO, 10 14390 17 novembre 2017

90 PRO LOCO DI TORRE D'ISOLA 27020 TORRE D'ISOLA VIA REGINA ADELAIDE, 43 6740 12 luglio 2016

91 PRO LOCO DI TORRICELLA VERZATE 27050 TORRICELLA VERZATE VIA ROMA snc 14390 17 novembre 2017

92 PRO LOCO TROMELLO 27020 TROMELLO PIAZZA CAMPEGI, 17 14220 29 settembre 2005

93 PRO LOCO TROVO 27020 TROVO VIA ROMA, 3 - C\O PALAZZO COMUNALE 4175 27 gennaio 1981

94 PRO LOCO VALEGGIO 27020 VALEGGIO VIA VITTORIO VENETO, 12 17967 24 febbraio 1987

95 PRO LOCO VALVERDE 27050 VALVERDE VIA MOMBELLI, 37 3182 13 aprile 1976

96 PRO LOCO VELLEZZO BELLINI 27012 VELLEZZO BELLINI VIA TURATI, 22 14220 29 settembre 2005

97 PRO LOCO DI VERRETTO 27053 VERRETTO VIA MAZZINI,13 14390 17 novembre 2017

98 PRO LOCO VERRUA PO 27040 VERRUA PO VIA CASE SPARSE - C/O PALAZZINA MERCATO 12134 18 ottobre 1977

99 PRO LOCO VIDIGULFO 27018 VIDIGULFO PIAZZA I MAGGIO, 4 12647 23 dicembre 2013

100 PRO LOCO VIGEVANO 27029 VIGEVANO VIA GIOVANNI MERULA, 40 43183 11 ottobre 1984

101 PRO LOCO CITTA' DI VOGHERA 27058 VOGHERA VIA PLANA, 47 18727 12 dicembre 2005

102 PRO LOCO ZAVATTARELLO 27059 ZAVATTARELLO VIA VITTORIO EMANUELE, 41 3182 13 aprile 1976

103 PRO LOCO DI SAN ROCCO-ZECCONE 27010 ZECCONE VIA MONTE GRAPPA, 52 11460 11 novembre 2016

104 PRO LOCO DI ZENEVREDO 27049 ZENEVREDO VIA ROMA, 23 3904 10 maggio 2013

105 PRO LOCO ZINASCO 27030 ZINASCO VIA A. DIAZ, 50 6693 20 giugno 2008

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO LOCO VALLE DEL BITTO DI ALBAREDO 23010 ALBAREDO PER SAN MARCO VIA DELLE OROBIE, 5 17596 1 giugno 1982

2 PRO LOCO DI ANDALO VALTELLINO 23014 ANDALO VALTELLINO VIA ALLA CHIESA, 4 23511 8 settembre 1987

3 ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO DI APRICA 23031 APRICA CORSO ROMA, 150 5793 31 maggio 2010

4 PRO LOCO DI BIOLO-ARDENNO 23011 ARDENNO FRAZ. BIOLO - CASA DEL GIOVANE 17967 24 febbraio 1987

5 PRO LOCO DI BEMA 23010 BEMA VIA LISSI 24812 22 marzo 1999

6 PRO LOCO "AMICI DI BERBENNO" 23010 BERBENNO DI VALTELLINA VIA ROMA, 2 14376 27 agosto 2004

7 ASSOCIAZIONE PRO LOCO TURISMO BORMIO 23032 BORMIO VIA ROMA, 131/b 12614 23 dicembre 2014

8 PRO LOCO DI BUGLIO IN MONTE 23010 BUGLIO IN MONTE PIAZZA ROMA 30802 22 marzo 1988

9 PRO LOCO DI CAMPODOLCINO 23021 CAMPODOLCINO PIAZZA DEI MINISTRALI 3182 13 aprile 1976

PRO LOCO PROVINCIA DI SONDRIO

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Bollettino Ufficiale – 81 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

10 PRO LOCO DI CASTIONE ANDEVENNO 23012 CASTIONE ANDEVENNO VIA ROMA 22289 16 novembre 1982

11 PRO LOCO DI CHIURO 23030 CHIURO CORSO M. QUADRIO - C/O MUNICIPIO 4175 27 gennaio 1981

12 PRO LOCO DI DELEBIO 23014 DELEBIO VIA ROMA, 19 16513 27 aprile 1982

13 PRO LOCO DI DUBINO 23015 DUBINO VIA ROMA 20520 15 novembre 1996

14 PRO LOCO LA CAURGA 23010 FORCOLA VIA ASILO, 3 2782 2 aprile 2012

15 PRO LOCO DI GEROLA ALTA 23010 GEROLA ALTA VIA P. DE MAZZI, 11 - C/O MUNICIPIO 8433 23 giugno 1981

16 PRO LOCO DI GROSOTTO 23034 GROSOTTO VIA PATRIOTI, 51 7883 30 settembre 2015

17 PRO LOCO MELLO 23010 MELLO PIAZZA SAN FEDELE, 1 7883 30 settembre 2015

18 PRO LOCO MORBEGNO 23017 MORBEGNO PIAZZA ALDO MORO, 8 3904 10 maggio 2013

19 PRO LOCO DI NOVATE MEZZOLA 23025 NOVATE MEZZOLA PIAZZA EUROPA, 1 20520 15 novembre 1996

20 ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO PEDESINA 23010 PEDESINA VIA SAN ROCCO, 2 6693 20 giugno 2008

21 PRO LOCO PIANTEDO 23010 PIANTEDO VIA GIUSEPPE GARIBALDI, 225 14390 17 novembre 2017

22 PRO LOCO DI RASURA - MELLAROLO 23010 RASURA VIA VALERIANA, 2 6140 18 febbraio 1986

23 PRO LOCO DI ROGOLO 23010 ROGOLO VIA ROMA - C/O EX PALAZZO SCOLASTICO 20520 15 novembre 1996

24 ASSOCIAZIONE PRO LOCO DEL TERRITORIO DI SONDALO - TRIA LILLIA 23035 SONDALO VIA VERDI, 2A 14390 17 novembre 2017

25 PRO LOCO DI SONDRIO 23100 SONDRIO VIA VANONI, 96/A 14307 26 luglio 2002

26 PRO LOCO TRIANGIA E DEL ROLLA 23100 SONDRIO - FRAZ. TRIANGIA VILLA TOCALLI 14307 26 luglio 2002

27 PRO LOCO DI TALAMONA 23018 TALAMONA VIA DON CUSINI 9035 14 giugno 2005

28 ASSOCIAZIONE PRO LOCO TIRANO 23037 TIRANO PIAZZA CAVOUR/LARGO PRETORIO 18620 5 ottobre 1978

29 PRO LOCO TRAONA 23019 TRAONA VIA PARRAVICINI, 10 14390 17 novembre 2017

30 PRO LOCO DI VALDIDENTRO 23038 VALDIDENTRO - FRAZ. ISOLACCIA PIAZZA IV NOVEMBRE, 1 18620 5 ottobre 1978

31 PRO LOCO VALDISOTTO 23030 VALDISOTTO VIA ROMA, 55 2649 1 aprile 2015

32 ASSOCIAZIONE PRO LOCO TURISMO VALFURVA 23030 VALFURVA PIAZZA MAGLIAVACA, 4 7883 30 settembre 2015

33 PRO LOCO DI VILLA DI TIRANO 23030 VILLA DI TIRANO PIAZZA TORELLI , 8 12134 18 ottobre 1977

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

1 PRO AGRA 21010 AGRA PIAZZA PASQUINELLI, 1 18620 5 ottobre 1978

2 PRO LOCO ALBIZZATE 21041 ALBIZZATE VIA CARLO BRUNI, 3 6879 22 dicembre 1995

3 PRO LOCO ANGERA 21021 ANGERA PIAZZA GARIBALDI, 19 18620 5 ottobre 1978

4 PRO LOCO ARCISATE 21051 ARCISATE VIA MAZZINI, 34 18620 5 ottobre 1978

5 PRO ARDENA 21050 ARDENA DI BRUSIMPIANO BRUSIMPIANO - FRAZ. ARDENA-VIA ABBIBA 18 1727 16 febbraio 2006

PRO LOCO PROVINCIA DI VARESE

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 82 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

6 PRO LOCO ARSAGO SEPRIO 21010 ARSAGO SEPRIO VIA CONCORDIA snc 18620 5 ottobre 1978

7 PRO LOCO AZZATE 21022 AZZATE VIA VOLTA, 26 2362 25 novembre 1980

8 PRO LOCO AZZIO 21030 AZZIO VIALE CADORNA, 4 12134 18 ottobre 1977

9 PRO LOCO BARASSO 21020 BARASSO VIA SAN NICONE, 13 13329 8 novembre 2007

10 PRO LOCO BARDELLO 21020 BARDELLO VIA MATTEOTTI, 2 7883 30 settembre 2015

11 PRO LOCO BESNATE 21010 BESNATE PIAZZA MAZZINI, 16 066064 29 luglio 1998

12 PRO LOCO BESOZZO 21023 BESOZZO VIA ZANGRILLI, 14 13760 28 ottobre 1986

13 PRO LOCO BIANDRONNO 21024 BIANDRONNO VIA GARIBALDI, 2 12134 18 ottobre 1977

14 PRO LOCO BISUSCHIO 21050 BISUSCHIO VIA ROMA, 2 12134 18 ottobre 1977

15 PRO LOCO BODIO LOMNAGO 21020 BODIO LOMNAGO PIAZZA DON CESARE OSSOLA, 2 17967 24 febbraio 1987

16 LA NUOVA PRO LOCO BREBBIA 21020 BREBBIA PIAZZA ALDO MORO. 6 14220 29 settembre 2005

17 PRO LOCO BRENTA 21030 BRENTA VIA G. CERINI, 2 24392 18 gennaio 1983

18 PRO LOCO BREZZO DI BREDERO 21010 BREZZO DI BEDERO VIA ROMA, 60 23511 8 settembre 1987

19 ASSOCIAZIONE PRO BRINZIO 21030 BRINZIO VIA MONTEGRAPPA, 10 9218 14 luglio 1981

20 PRO LOCO BRISSAGO VALTRAVAGLIA 21030 BRISSAGO VALTRAVAGLIA VIA GARIBALDI, 9/f 4175 27 gennaio 1981

21 PRO LOCO BRUSIPIANO 21050 BRUSIMPIANO VIA STEFANO BAGATTINI, 2 8433 23 giugno 1981

22 ASSOCIAZIONE PRO LOCO CADREZZATE 21020 CADREZZATE VIA VITTORIO VENETO, 29 12134 18 ottobre 1977

23 PRO LOCO DI CAIRATE 21050 CAIRATE VIA ANFORELLI, 7 5265 10 marzo 1981

24 ASSOCIAZIONE PRO LOCO CANTELLO 21050 CANTELLO VIA COLLODI 18620 5 ottobre 1978

25 PRO LOCO CARAVATE 21032 CARAVATE VIA XXV APRILE, 25 18620 5 ottobre 1978

26 PRO LOCO CARDANO AL CAMPO 21010 CARDANO AL CAMPO VIA DELLA TORRE, 2 12691 19 maggio 2000

27 PRO LOCO CARONNO PERTUSELLA 21042 CARONNO PERTUSELLA VIA AVOGADRO, snc 1207 7 febbraio 2017

28 PRO LOCO DI CASALZUIGNO 21030 CASALZUIGNO VIA LIBERTA' , 44 12134 18 ottobre 1977

29 PRO LOCO CASORATE SEMPIONE 21011 CASORATE SEMPIONE VIA MARCONI, 2 12134 18 ottobre 1977

30 PRO LOCO CASSANO MAGNAGO 21012 CASSANO MAGNAGO VIA UNGARETTI, 2 20520 15 novembre 1996

31 PRO LOCO CASTELLANZA 21053 CASTELLANZA PIAZZA CASTEGNATE, 6 283 17 gennaio 2003

32 PRO LOCO DI CABIAGLIO 21030 CASTELLO CABIAGLIO VIA PROVINCIALE PER ORINO, 2 18620 5 ottobre 1978

33 PRO LOCO CASTELVECCANA 21010 CASTELVECCANA VIA MONFALCONE, 12 18620 5 ottobre 1978

34 PRO LOCO CASTIGLIONE OLONA 21043 CASTIGLIONE OLONA VIA ROMA, 25 2362 25 novembre 1980

35 PRO LOCO DI CAVARIA CON PREMEZZO 21044 CAVARIA CON PREMEZZO VIA MATTIA, 151 25048 16 ottobre 2000

36 PRO LOCO CISLAGO 21040 CISLAGO SAN GIOVANNI BOSCO, 66 11708 3 novembre 1981

37 PRO LOCO CITTIGLIO 21033 CITTIGLIO VIA ALLE SCUOLE - C/O SCUOLE ELEMENTARI 16513 27 aprile 1982

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Bollettino Ufficiale – 83 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

38 PRO LOCO COMABBIO 21020 COMABBIO PIAZZA G.MARCONI, 1/1 34042 16 marzo 1993

39 PRO LOCO COMERIO 21025 COMERIO VIA STAZIONE, 8 - C/O CENTRO CIVICO 16513 27 aprile 1982

40 PRO LOCO CREMENAGA 21030 CREMENAGA VIA C. BATTISTI, 1 1198 18 gennaio 2001

41 PRO LOCO CUASSO AL MONTE 21050 CUASSO AL MONTE VIA ROMA, 58 - C/O COMUNE 18620 5 ottobre 1978

42 PRO LOCO CUGLIATE FABIASCO 21030 CUGLIATE FABIASCO PIAZZA VIGEZZI, 5 18620 5 ottobre 1978

43 PRO LOCO CUNARDO 21035 CUNARDO VIA ROMA, 16/e 12134 18 ottobre 1977

44 PRO LOCO CUVEGLIO 21030 CUVEGLIO PIAZZA MARCONI, 1 18620 5 ottobre 1978

45 PRO LOCO DI CUVIO 21030 CUVIO VIA DANTE, 2 12134 18 ottobre 1977

46 PRO LOCO DUMENZA 21010 DUMENZA VIALE DELLE RIMEMBRANZE, 9 39488 6 giugno 1984

47 PRO LOCO DI FAGNANO OLONA 21054 FAGNANO OLONA PIAZZA CAVOUR, 9 - C/O MUNICIPIO 29562 1 luglio 1997

48 PRO LOCO FERNO 21010 FERNO PIAZZA CARLO CASTIGLIONI, 1 2649 1 aprile 2015

49 PRO LOCO GALLARATE 21013 GALLARATE VICOLO DEL GAMBERO, 10 27480 19 aprile 1983

50 PRO LOCO GALLIATE LOMBARDO 21020 GALLIATE LOMBARDO VIA CARLETTO FERRARI, 12 14390 17 novembre 2017

51 ASSOCIAZIONE PRO GAVIRATE 21026 GAVIRATE PIAZZA DANTE, 1 18620 5 ottobre 1978

52 PRO LOCO GAZZADA SCHIANNO 21045 GAZZADA SCHIANNO VIA ROMA, 28 16513 27 aprile 1982

53 PRO LOCO GERENZANO 21040 GERENZANO VIA C. BERRA, 34 45336 21 dicembre 1993

54 ASSOCIAZIONE PRO LOCO GERMIGNAGA 21010 GERMIGNAGA VICOLO DEL TORCHIO, 2 30802 22 marzo 1988

55 PRO LOCO GOLASECCHESE 21010 GOLASECCA VIA ROMA, 13/b 11708 3 novembre 1981

56 PRO LOCO GORLA MINORE 21055 GORLA MINORE VIA VITTORIO VENETO, 25 5793 31 maggio 2010

57 PRO LOCO GORNATE OLONA 21040 GORNATE PIAZZA PARROCCHETTI, 1 22722 20 dicembre 1996

58 PRO LOCO GRANTOLA 21030 GRANTOLA VIA SOLFERINO, 9 66064 29 luglio 1998

59 PRO LOCO INDUNO OLONA 21056 INDUNO OLONA VIA P0RR0, 34 7211 12 maggio 1981

60 PRO LOCO ISPRA 21027 ISPRA VIA MARCONI, 51 10531 25 settembre 2006

61 PRO LOCO JERAGO CON ORAGO 21040 JERAGO CON ORAGO VIA ONETTO, 2 27150 10 settembre 1992

62 PRO LOCO LAVENA PONTE TRESA 21037 LAVENA PONTE TRESA VIA LIBERTA', 28 18620 5 ottobre 1978

63 PRO LOCO LAVENO MOMBELLO 21014 LAVENO MOMBELLO PIAZZA EUROPA, 1 18620 5 ottobre 1978

64 PRO LOCO LEGGIUNO 21038 LEGGIUNO VIA CARSO, 19 12487 9 agosto 2005

65 PRO LOCO LONATE POZZOLO 21015 LONATE POZZOLO VIA CAVOUR, 21 30802 22 marzo 1988

66 PRO LOCO LUINO 21016 LUINO VIA PIERO CHIARA, 1 3260 4 dicembre 1990

67 PRO LOCO LUVINATE 21020 LUVINATE VIA SAN VITO, 2 10760 1 luglio 1986

68 PRO LOCO MACCAGNO 21010 MACCAGNO VIA GARIBALDI, 1 9218 14 luglio 1981

69 PRO LOCO MALGESSESE 21023 MALGESSO VIALE RIMEMBRANZE, 290 12134 18 ottobre 1977

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 84 – Bollettino Ufficiale

N PROLOCO CAP COMUNE INDIRIZZO n. ATTO DATA ATTO

70 PRO LOCO MALNATE 21046 MALNATE PIAZZA VITTORIO VENETO, 2 6693 20 giugno 2008

71 PRO LOCO MARNATE 21050 MARNATE VIA MARCONI, 14 14154 18 dicembre 2009

72 PRO LOCO MARZIO 21030 MARZIO VIA MENEFOGLIO, 1 - C\O COMUNE DI MARZIO 18620 5 ottobre 1978

73 PROMO MASCIAGO PRIMO 21030 MASCIAGO PRIMO VIA M.GIANOLO, 1 21552 13 settembre 2000

74 PRO LOCO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA 21010 MONTEGRINO VALTRAVAGLIA PIAZZA DANTE GIRANI, 1 12134 18 ottobre 1977

75 PRO LOCO MONVALLE 21020 MONVALLE VIA MAZZINI, 3 12134 18 ottobre 1977

76 PRO LOCO MORAZZONE 21040 MORAZZONE VIA MAMELI, 22 - C/O PALAZZO COMUNALE 3182 13 aprile 1976

77 PRO LOCO MORNAGO 21020 MORNAGO PIAZZA LIBERTA' - C/O COMUNE 9035 14 giugno 2005

78 PRO LOCO OGGIONA CON SANTO STEFANO 21040 OGGIONA CON S. STEFANO VIA SAN GIOVANNI BOSCO, 1 16343 10 novembre 2005

79 PRO LOCO DI OLGIATE OLONA 21057 OLGIATE OLONA VIA CAVOUR, 24 20216 25 novembre 2003

80 PRO LOCO ORIGGIO 21040 ORIGGIO VIA DANTE ALIGHIERI, 15 20974 26 gennaio 1999

81 PRO LOCO PORTO CERESIO 21050 PORTO CERESIO PIAZZA P. BOSSI, 1 18620 5 ottobre 1978

82 PRO LOCO PORTO VALTRAVAGLIA 21010 PORTO VALTRAVAGLIA PIAZZA IMBARCADERO 7211 12 maggio 1981

83 PRO LOCO RANCO 21020 RANCO PIAZZA PARROCCHIALE, 2 3182 13 aprile 1976

84 PRO LOCO SANGIANO 21038 SANGIANO VIA G. BESOZZI, 25 12614 23 dicembre 2014

85 PRO LOCO SARONNO 21047 SARONNO VIA SAN GIUSEPPE, 36 8046 13 maggio 2002

86 ASSOCIAZIONE PRO SESTO CALENDE 21018 SESTO CALENDE VIALE ITALIA, 3 12134 18 ottobre 1977

87 PRO LOCO SOLBIATE OLONA 21058 SOLBIATE OLONA VIA SANT'ANNA, 56 2649 1 aprile 2015

88 PRO LOCO SOMMA LOMBARDO 21019 SOMMA LOMBARDO VIA FUSER, 5 17967 24 febbraio 1987

89 PRO LOCO SUMIRAGO 21040 SUMIRAGO VIA SAN LORENZO, 21 66064 29 luglio 1998

90 PRO LOCO TAINO 21020 TAINO VIA EUROPA, 11 5793 31 maggio 2010

91 PRO LOCO TERNATE 21020 TERNATE VIA A. VOLTA, 6 7008 27 giugno 2007

92 PRO LOCO TRADATE 21049 TRADATE PIAZZA MAZZINI, 6 13760 28 ottobre 1986

93 PRO LOCO TRAVEDONA MONATE 21028 TRAVEDONA MONATE PIAZZA S.VITO, 33 34042 16 marzo 1993

94 PRO LOCO UBOLDO 21040 UBOLDO VIA A.M. CERIANI, 25/A 20216 25 novembre 2003

95 PRO LOCO VARANO BORGHI 21020 VARANO BORGHI VIA VITT. VENETO, 7 9022 1 agosto 2006

96 PRO LOCO VARESE 21100 VARESE VIA VALLE VENOSTA, 4 - C/O ASS.COMM.NTI 25048 16 ottobre 2000

97 PRO LOCO GRAGLIO VEDDASCA - FORCORA 21010 VEDDASCA VIA ALLA CHIESA 18620 5 ottobre 1978

98 PRO LOCO VENEGONO SUPERIORE 21040 VENEGONO SUPERIORE PIAZZA SAN GIORGIO, 1 8433 23 giugno 1981

99 PRO LOCO DI VERGIATE 21029 VERGIATE VIA CUSCIANO, 2 18620 5 ottobre 1978

100 VIZZOLA TICINO 21010 VIZZOLA TICINO P.ZZA G. MARCONI 3182 13 aprile 1976

totale 701

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 85 –

D.d.s. 8 febbraio 2018 - n. 1635Bando Misura «AL VIA» - Agevolazioni lombarde per la valorizzazione degli investimenti aziendali» in attuazione della d.g.r. 28 novembre  2016  n.  5892. POR FESR 2014-2020, Asse Prioritario III - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese - Azione III.3.C.1.1. – 11° elenco soggetti non ammessi

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ACCESSO AL CREDITORichiamati:

•il Programma Operativo Regionale (POR) a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 adottato con Decisione di Esecuzione della Commissione Europea del 12 febbraio 2015 C(2015) 923 final;

•la d.g.r. n. X/3251 del 06  marzo  2015  avente ad ogget-to: «Approvazione del Programma Operativo Regionale (POR) a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 di Regione Lombardia»;

Atteso che la strategia del Programma Operativo Regionale intende, con l’Asse III, promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, anche attraverso il miglioramento e la facilita-zione dell’accesso al credito da parte delle imprese lombarde;

Atteso che nell’ambito dell’Asse III «Promuovere la competitivi-tà delle piccole e medie imprese», l’obiettivo specifico 3.c.1 «Ri-lancio alla propensione degli investimenti», comprende l’azione III.3.c.1.1 (3.1.1 dell’AP) – «Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale»;

Vista la l.r. 8 agosto 2016 n.22 che, al fine di garantire la piena operatività degli interventi strategici del Programma Operativo Regionale (POR) FESR 2014-2020:

− all’art. 4 comma 29 istituisce e conferisce in gestione a Finlombarda s.p.a. il fondo destinato al supporto di nuo-vi investimenti produttivi realizzati dalle imprese al fine di favorirne la competitività, con dotazione iniziale rispetti-vamente di € 30.400.000,00 nel 2016 e di € 43.000.000,00 nel 2017, alimentato dalle risorse allocate alla missione 14 ‘Sviluppo economico e competitività’, programma 01 ‘Industria, PMI e Artigianato’ - Titolo 2 «Spese in conto ca-pitale» dello stato di previsione delle spese del bilancio 2016-2018;

− all’art. 4 comma 30 dispone che la Giunta con proprio provvedimento disciplini criteri e modalità di gestione del suddetto fondo destinato al supporto di nuovi investi-menti produttivi;

Richiamata la d.g.r. n. X/5892 del 28 novembre 2016 avente ad oggetto «Istituzione della misura «AL VIA» - Agevolazioni Lom-barde per la Valorizzazione degli Investimenti Aziendali – ASSE III – Azione III.3.c.1.1 e approvazione dei criteri applicativi- POR FESR 2014-2020»;

Dato atto, in particolare, che il dispositivo della suddetta D.G.R. X/5892 prevede:

− quali beneficiari/destinatari finali della misura: PMI (come definite nell’Allegato 1 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014), iscritte e attive da almeno 24 mesi al Registro Imprese, con sede operati-va sul territorio lombardo;

− che l’Intervento agevolativo si componga di: un Finanzia-mento a mediolungo termine a valere su risorse di Finlom-barda e degli intermediari finanziari convenzionati, una Garanzia regionale gratuita che assiste il Finanziamento ed un Contributo a fondo perduto in conto capitale;

− l’utilizzo di risorse messe a disposizione da Finlombarda (mediante provvista BEI) e dagli intermediari finanziari aderenti, per la concessione dei finanziamenti a medio-lungo termine, per un importo complessivo pari ad Euro 220.000.000,00;

− il rispetto alle previsioni della succitata l.r. 8 agosto 2016 n.  22, per l’istituzione del Fondo di garanzia «AL VIA» una dotazione finanziaria iniziale necessaria pari a Euro 55.000.000,00, a valere sull’Asse III – azione III.3.c.1.1;

− l’utilizzo di risorse pari ad Euro 20.000.000,00 a valere sull’Asse III – azione III.3.c.1.1 (3.1.1 dell’AP), per la con-cessione di contributi in conto capitale;

− la possibilità di integrare con successivi atti la disponibili-tà iniziale stimata della misura «AL VIA», in relazione all’an-damento della misura stessa;

− che eventuali integrazioni della disponibilità iniziale pos-sano prevedere l’utilizzo di risorse relative al POR FESR

2014-2020 e/o di risorse regionali, quest’ultime anche in qualità di overbooking ai fini della certificazione della spesa alla Commissione europea;

− la conferma Finlombarda s.p.a. quale gestore del Fondo di garanzia AL VIA;

− che il Soggetto Richiedente possa presentare domanda a scelta tra la Linea sviluppo aziendale e la Linea rilancio aree produttive;

Dato atto, altresì, che: − l’istruttoria delle domande viene realizzata con una pro-cedura valutativa a sportello e prevede una fase di istrut-toria formale e una di istruttoria tecnica;

− ai sensi dell’art.21, comma 7, del Bando, il soggetto ge-store Finlombarda SpA., incaricato dell’istruttoria formale delle domande presentate, provvede a dare comuni-cazione dell’esito al Responsabile del Procedimento di Regione Lombardia il quale, in caso di esito negativo, procede all’emissione del decreto di non ammissione all’intervento;

− ai sensi dell’art. 22 del Bando il Nucleo di Valutazione, ap-positamente nominato, effettua, entro quarantacinque giorni dalla conclusione dell’istruttoria formale, l’istrutto-ria tecnica e, in caso di esito negativo, il Responsabile del Procedimento di Regione Lombardia procede all’e-missione del decreto di non ammissibilità del Progetto all’intervento;

− ai sensi dell’art. 23, comma 2, del Bando, l’Intermediario Convenzionato, entro 40 giorni dall’istruttoria tecnica, completa l’istruttoria economica-finanziaria informan-done Finlombarda la quale ne da comunicazione al Re-sponsabile del Procedimento di Regione Lombardia che, in caso di esito negativo, procederà all’emissione del de-creto di non ammissibilità del Progetto all’intervento;

− ai sensi dell’art. 23, comma 3, Finlombarda, entro 20 gior-ni dalla ricezione della delibera positiva da parte dell’In-termediario convenzionato, completa la propria istrut-toria economico-finanziaria e, in caso di esito negativo, provvede a darne comunicazione al Responsabile del Procedimento di Regione Lombardia il quale procede all’emissione del decreto di non ammissione all’Interven-to Agevolativo;

Visti gli esiti negativi dell’istruttoria economica-finanziaria ef-fettuata dall’Intermediario Convenzionato, ai sensi dell’art. 23, comma 2 del Bando, comunicati a Finlombarda tramite SiAge, relativamente alle domande presentate dalle imprese:

− ROSSI f.LLI SNC (ID 489038) − SIGEA HOLDING (ID 481796) − O.L.M. DI BELLERI GIULIANO & C. SNC ( ID 486346) − FENICE COMPUTER SRL (471565) − MEC-PAC SRL (471585)

Visti, altresì, gli esiti negativi dell’istruttoria economica-finanzia-ria effettuata da Finlombarda s.p.a., ai sensi dell’art. 23, comma 3 del Bando, comunicati tramite SiAge, relativamente alle do-mande presentate dalle imprese:

− GEMME ITALIAN PRODUCERS SRL (ID 471688) − FERPER SPRINGS SRL (ID 474637) − ZINCOMETAL SPA (ID 475869) − ICE YACHTS SRL (ID 480463) − 3EFFE SRL (ID 471670) − HDF SRL (ID 551333)

Ritenuto di prendere atto degli esiti dell’istruttoria economi-co finanziaria effettuata dai Soggetti Finanziatori sopra indicati relativamente alla domande di partecipazione non ammesse all’intervento;

Visto il decreto n. 5442 del 10 giugno 2016 con il quale l’Au-torità di Gestione nomina il dirigente pro tempore della Unità Or-ganizzativa «Competitività, Sviluppo e Accesso al credito delle imprese» quale Responsabile dell’Asse III per l’Azione III.3.c.1.1;

Dato atto che sono stati rispettati sia i termini previsti dall’art. 21, comma 4, del Bando relativamente all’istruttoria formale, sia i termini previsti dall’art.22, comma 2, del Bando per l’istruttoria tecnica relativamente alle domande presentate;

Vista la legge regionale n.20/2008, i Provvedimenti Organiz-zativi della X Legislatura (in particolare la d.g.r. n.4235 del 27 ot-

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

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tobre 2015), nonché i decreti dirigenziali nn.5442 del 10 giugno 2016e 8552 del 13 luglio2017;

DECRETA 1. di prendere atto, a valere sul bando «AL VIA» - Agevolazio-

ni lombarde per la valorizzazione degli investimenti aziendali» in attuazione della d.g.r. 28 novembre 2016 n. 5892. POR FESR 2014-2020, ASSE prioritario III - Promuovere la competitivita’ delle pic-cole e medie imprese - azione III.3.c.1.1, degli esiti dell’istruttoria economico-finanziaria, come di seguito riportato:

− non ammesse all’intervento a seguito di istruttoria eco-nomico- finanziaria negativa da parte dell’Intermediario Convenzionato:

•ROSSI f.LLI SNC (ID 489038)

•SIGEA HOLDING (ID 481796)

•O.L.M. DI BELLERI GIULIANO & C. SNC ( ID 486346)

•FENICE COMPUTER SRL (471565)

•MEC-PAC SRL (471585) − non ammesse all’intervento a seguito di istruttoria econo-mico- finanziaria negativa da parte di Finlombarda s.p.a.:

− GEMME ITALIAN PRODUCERS SRL (ID 471688) − FERPER SPRINGS SRL (ID 474637) − ZINCOMETAL SPA (ID 475869) − ICE YACHTS SRL (ID 480463) − 3EFFE SRL (ID 471670) − HDF SRL (ID 551333)

2. di dare atto che la documentazione relativa agli esiti delle istruttorie di cui al punto 1) non viene allegata per garantire il corretto trattamento dei dati in essa contenuti, secondo le di-sposizioni di cui al d.lgs. n.196/2003, ed è disponibile per l’ac-cesso degli interessati presso la D.G. Sviluppo Economico – Strut-tura Accesso al Credito - alla quale potrà essere indirizzata la relativa istanza via pec, all’indirizzo [email protected], od altro mezzo equivalente;

3. di trasmettere il presente atto al gestore del fondo «Al Via», Finlombarda s.p.a., per gli adempimenti di competenza;

4. di disporre che il presente atto sia pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, sul sito internet della Regione Lombardia (www.regione.lombardia.it) e sul sito della Program-mazione Comunitaria (www.ue.regione.lombardia.it);

5. di attestare che il presente atto non è soggetto agli obbli-ghi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. n.33/2013.

Il dirigenteGabriele Busti

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Bollettino Ufficiale

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D.d.s. 9 febbraio 2018 - n. 1709Bando Linea «INTRAPRENDO» - Asse Prioritario III - Azione III.3.A.1.1. «Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di microfinanza » - Fondo istituito con d.g.r. n. 3960/2015, modificata dalla d.g.r. n. 5033/2016 – Esiti Istruttori – 27° provvedimento

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESEVisti:

− il Regolamento (UE) N. 1303/2013 del Parlamento Euro-peo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante dispo-sizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fon-do europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel Quadro Strategico Comune (QSC) e disposizioni gene-rali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

− il Regolamento (UE) N. 1301/2013 del Parlamento Euro-peo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fon-do europeo di sviluppo regionale e a disposizioni speci-fiche concernenti l’obiettivo «Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione» e che abroga il regolamen-to (CE) n. 1080/2006;

− il Regolamento delegato (UE) n.480/2014 della Commis-sione del 3 marzo 2014 che integra il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio re-cante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coe-sione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regio-nale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;

− l’Accordo di Partenariato adottato dalla Commissio-ne Europea in data 29 ottobre 2014 con Decisione C(2014)8021, che stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi dell’Unione attraverso la programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimenti Europei (SIE) e rappre-senta il vincolo di contesto nell’ambito del quale ciascu-na Regione è chiamata a declinare i propri Programmi Operativi;

− il Programma Operativo Regionale (POR) a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 adottato con Decisione di Esecuzione della Commissio-ne Europea del 12 febbraio 2015 C(2015) 923 final, che prevede nell’ambito dell’ Asse III la realizzazione di inter-venti di supporto alla nascita di nuove imprese;

− il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione Euro-pea L 352 del 24 dicembre 2013) relativo all’applicazio-ne degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti «de minimis», con partico-lare riferimento agli artt. 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni, con riferimento in particolare alla nozione di «impresa unica»), 3 (aiuti «de minimis»), 4 (calcolo dell’E-SL) e 6 (controllo);

Richiamata la d.g.r. n.  3251 del 6 marzo  2015  avente ad oggetto: «Approvazione del Programma Operativo Regionale (POR) a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 di Regione Lombardia»;

Richiamate le d.g.r.: − n.  3960/2015 «Determinazioni in merito al POR/FESR 2014/2020: istituzione della «LINEA START E RESTART» – Asse III Azione 3.A.1.1. e approvazione dei relativi criteri appli-cativi», che ha previsto l’istituzione del relativo fondo re-gionale presso Finlombarda S.p.A.;

− n. 5033/2016 di approvazione della Linea «INTRAPRENDO» con dotazione finanziaria complessiva di € 30.000.000,00, attivata con due separate finestre di € 15.000.000,00 e in modifica alla precedente D.G.R. n. 3960/2015;

− n. 5546/2016 con la quale si è provveduto a modificare la dotazione finanziaria del bando – 1^ finestra che pas-sa da € 15.000.000,00 a € 16.000.000,00;

Richiamati: − il d.d.u.o. n. 6320 del 4 luglio 2016 con il quale è stata tra-sferita a Finlombarda SpA la somma di euro 13.500.000,00 per la costituzione del fondo «INTRAPRENDO»;

− l’Accordo di Finanziamento stipulato in data 27 giugno 2016 tra Finlombarda SpA e Regione Lombardia con il quale la società finanziaria regionale, Finlombarda SpA, è incaricata della gestione del Fondo «INTRAPRENDO» nonché delle attività di supporto alla predisposizione di atti o documenti funzionali alla gestione operativa del fondo stesso;

− il d.d.u.o. n. 6372 del 5 luglio 2016 con il quale è stato ap-provato il bando «LINEA INTRAPRENDO» – 1° finestra;

− il d.d.u.o. n. 8929 del 15 settembre 2016 «Incremento del-la dotazione finanziaria del Fondo Linea Intraprendo»;

− il d.d.s.. n. 218 del 13 gennaio 2017 «Sospensione dello sportello per la presentazione delle domande di inter-vento finanziario a valere sul bando LINEA INTRAPRENDO (d.d.u.o. n. 6372 del 5 luglio 2016)»;

− il d.d.s.. n. 11340 del 20 settembre 2017 «Riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di interven-to finanziario a valere sul bando LINEA INTRAPRENDO», a far data 4 ottobre 2017;

Richiamato il bando di cui al citato d.d.u.o. n. 6372/2016 ed in particolare l’art. 13:

− L’istruttoria delle domande viene realizzata con una pro-cedura valutativa a sportello e prevede una fase di istrut-toria formale e una fase di istruttoria di merito realizzate da parte del soggetto gestore Finlombarda SpA;

− Entro 20 giorni dal termine dell’istruttoria, il responsabile del procedimento approva con proprio provvedimento l’elenco delle domande non ammissibili;

Visti gli esiti istruttori rilasciati da Finlombarda s.p.a. attraverso il sistema informatico SiAge alla data del 6 febbraio 2018 come di seguito specificato:

− n. 1 domande non ammesse all’istruttoria di merito a se-guito di istruttoria formale;

− n.  6 domande non ammesse all’intervento finanziario a seguito di istruttoria di merito, così come ulteriormen-te comunicate da Finlombarda s.p.a. con PEC in data 6 febbraio 2018 prot. regionale n. 3463;

Rilevato che sulla base di tali esiti sono stati predisposti i se-guenti allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento:

•Allegato 1 - Elenco delle domande non ammesse all’i-struttoria di merito a seguito di istruttoria formale;

•Allegato 2 - Elenco delle domande non ammesse all’inter-vento finanziario a seguito di istruttoria di merito;

Visto il decreto n. 5442 del 10 giugno 2016, con il quale l’Au-torità di Gestione nomina il dirigente pro tempore della Unità Organizzativa Competitività, Sviluppo e Accesso al credito delle imprese quale Responsabile dell’Asse III per l’Azione III.3.a.1.1. «Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraver-so incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di microfinanza» del POR FESR 2014-2020;

Dato atto che:

•l’art. 20 del bando «Linea Intraprendo» individua come Responsabile del procedimento il Dirigente pro tempore della Struttura «Agevolazioni alle Imprese« della Direzione Generale Sviluppo Economico»;

•che il presente provvedimento rientra fra le competenze della Struttura «Agevolazioni per le imprese», di cui alla d.g.r. n. 5227 del 31 maggio 2016 «VII provvedimento or-ganizzativo 2016»;

Dato atto che sono stati rispettati i termini previsti dal bando in merito all’assunzione del presente provvedimento;

Vista la l.r. n. 20/2008 «Testo unico delle leggi regionali in ma-teria di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti or-ganizzativi della X Legislatura;

DECRETA1. di prendere atto e approvare, a valere sul bando «Linea In-

traprendo» ASSE PRIORITARIO III - AZIONE III.3.A.1.1. «INTERVENTI DI SUPPORTO ALLA NASCITA DI NUOVE IMPRESE», gli esiti istruttori trasmessi dall’ente gestore Finlombarda s.p.a., di cui ai seguenti allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale del pre-sente provvedimento:

•Allegato 1 – «Elenco delle domande non ammesse all’i-struttoria di merito a seguito di istruttoria formale»;

•Allegato 2 – «Elenco delle domande non ammesse all’in-tervento finanziario a seguito di istruttoria di merito;

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Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

– 88 – Bollettino Ufficiale

2. di trasmettere il presente atto ai soggetti indicati ai citati Allegati 1 e 2 e al soggetto Gestore del Fondo «INTRAPRENDO» - Finlombarda s.p.a. e a Lombardia Informatica s.p.a. per gli adempimenti di competenza;

3. di attestare che il presente atto non è soggetto agli obbli-ghi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013;

4. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, sul sito di regione dedicato alla programmazione comunitaria www.ue.regione.lombardia.it .

Il dirigenteMilena Bianchi

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Bollettino Ufficiale – 89 –

Serie Ordinaria n. 7 - Giovedì 15 febbraio 2018

N. ID DOMANDA DENOMINAZIONE RICHIEDENTE TITOLO PROGETTO TIPOLOGIA SOGGETTO SEDE OPERATIVA MOTIVAZIONE DI NON AMMISSIBILITA'

1 697367 REVIEWERCREDITS S.R.L. Reviewercredits Kick Off MPMI Monza (MB)Domanda non ammissibile essendo priva di documenti obbligatori ex art. 12 comma 6 e Allegato B del Bando ( mancata allegazione dei CV dei soci; mancata allegazione del Codice Fiscale dei titolari effettivi).

Allegato 1BANDO "LINEA INTRAPRENDO" - DOMANDE NON AMMESSE ALL'ISTRUTTORIA DI MERITO A SEGUITO DI ISTRUTTORIA FORMALE (riapertura sportello)

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N. ID DOMANDA DENOMINAZIONE RICHIEDENTE TITOLO PROGETTO TIPOLOGIA SOGGETTO SEDE OPERATIVA MOTIVAZIONE DI NON AMMISSIBILITA'

1 628320 BUOSO MARCO Reliabitaly Aspirante imprenditore Desio (MB)Mancato raggiungimento del punteggio minimo relativo all'analisi economico - finanziaria ex art. 13.2 c. 5 del Bando.

2 575008 SAIBENE STEFANIA MARIA Locanda Villa Villacolle Aspirante imprenditore Busto Arsizio (VA) Mancato raggiungimento dell'importo minimo delle spese totali ammissibili ex art. 4.2 del Bando. 3 650264 MARTIN GARCIA CARMEN ANTONIA Ecostand Di Martin Garcia Carmen Antonia Aspirante imprenditore Rho (MI) Mancato raggiungimento del punteggio minimo complessivo ex art. 13.2 c. 4 del Bando. 4 610702 LANZINI JONATHAN BRUNO My Garage Aspirante imprenditore Pizzighettone (CR) Mancato raggiungimento del punteggio minimo complessivo ex art. 13.2 c. 4 del Bando.

5 662861 LANCINI MARCO Start up sicurezza web MPMI Cologne (BS)Mancato raggiungimento del punteggio minimo relativo all'analisi economico - finanziaria ex art. 13.2 c. 5 del Bando.

6 637267 PROGRESA S.R.L. Work In Progresa MPMI VareseMancato raggiungimento del punteggio minimo relativo all'analisi economico - finanziaria ex art. 13.2 c. 5 del Bando.

Allegato 2BANDO "LINEA INTRAPRENDO" - DOMANDE NON AMMESSE ALL'INTERVENTO FINANZIARIO A SEGUITO DI ISTRUTTORIA DI MERITO (riapertura sportello)