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CENERENTOLA CENERENTOLA Nella foto Giulia Paris - © Moro/Dessì - Balletto di Milano con il contributo di con il patrocinio di coreografia/ coreografia/choreography choreography Giorgio Madia Giorgio Madia musiche/ musiche/music music Gioachino Rossini Gioachino Rossini scene e costumi/ scene e costumi/set and costumes set and costumes Cordelia Matthes Cordelia Matthes lighting designer lighting designer Jean Paul Carradori Jean Paul Carradori ® GOLD CRITICS AWARD 2007 GOLD CRITICS AWARD 2007 PREMIO ANITA BUCCHI 2011 PREMIO ANITA BUCCHI 2011 ® [email protected] • www.ballettodimilano.it • ®

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PREMIO ANITA BUCCHI 2011

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Cenerentola secondo MadiaLa straordinaria versione coreografi ca di Giorgio Madia, vin-citrice del Gold Critics Award (2007) e del Premio Bucchi (2011). Divertente e frizzante per un pubblico di tutte le età, il balletto è ispirato alla celebre fi aba di Charles Perrault cui resta fedele, ma è ambientato negli anni cinquanta con riferimen-ti ai clichés e opportunità del periodo. Le musiche di Rossini scelte trasversalmente dal catalogo del compositore pesarese con la loro brillantezza, acrobazia virtuosistica e effetti comici d’orchestrazione, vestono perfettamente l’ambientazione fatta di fate e carrozze, cavalli e scarpette di perraultiana memoria.

Atto primoL’antefatto di come Cenerentola si ritrovi a vivere con la matrigna e le sorellastre è sve-lato da un gioco in controluce e il sipario si apre in una casa borghese dove Cenerento-la è vestita esattamente come le pareti pro-prio per sottolineare il suo status all’interno della famiglia. I lacchè si spartiscono i la-vori domestici con Cenerentola e assistono alla tirannia delle due sorellastre che non perdono occasione per fare di lei lo zim-bello di casa. La notizia dell’invito al Bal-lo del Principe porta grande agitazione in casa e le due sorellastre si vedono già quali “principesse” mentre a Cenerentola viene negato il permesso di partecipare. Una fata divertente e sbadata giunge in aiuto della giovane procurandole carrozza, cavallo e servitori per raggiungere il ballo. Dimentica solo di fornirle un abito adatto all’occasione, ma riuscirà a raggiungerla in tempo.

Atto secondoAl Ballo sono presenti tutte le ragazze della buona società, tra cui le due sorellastre le quali non riconoscono Cenerentola che, alla sua abbagliante apparizione, suscita l’ammirazione di tutti i pre-senti. Il Principe fa il suo ingresso e, incontrando Cenerentola, non avrà occhi che per lei. I due giovani si innamorano ma, allo scoccare della mezzanotte Cenerentola corre via perdendo una scarpetta, ricordando che la magia potrebbe concludersi veloce-mente come è iniziata. Rimasto solo, il principe danza in preda alla disperazione, ma la fata interviene ricordandogli che la scarpetta può essere la guida per il suo amore. A casa per Cenerentola è il giorno del sogno, mentre le sorellastre tornano ubriache dalla festa e la madre con i postumi di una sbornia. Arriva tempestiva-mente il Principe e riconosce sotto un paralume la ragazza della quale si è innamorato. In un vortice fi nale per festeggiare il lieto fi ne, restano solamente le due sorellastre invidiose e gelose.

Madia’s CinderellaThe creation by Giorgio Madia, for which the choreographer has won the 2007 Gold Mask Critics Award and the 2011 Anita Buc-chi prize (the “Italian Oscar” for ballet and dance) is inspired by the famous tale written by Charles Perrault. The music is by Ros-sini and was taken from the homonymous work and enhanced by overture, sonatas for strings and piano pieces. Inspired and faithful to the original novel, Cinderella belongs to the fantastic world of fairy tales, but it is set in the nineteen fi fties with all the roles and opportunities that made up the prosperous post-war period. The Ballet of Milan presents the exclusive production.

First ActThe backlight scene tells the story explai-ning why Cinderella is living with her stepmother and stepsisters. The curtain opens on a bourgeois home where Cinde-rella is dressed exactly like the wallpaper to underline her status within the family and the house. The servants share the chores with Cinderella and they see all the sisters’ tyranny episodes, making her the laughing stock of the whole house. The news of the invitations to Prince’s Ball brings great excitement into the house and the two si-sters dream themselves as “princesses”. Mo-ther and sisters denied the permission to

Cinderella to attend the Ball. A funny and careless fairy helps her providing carriage, horse and servants to reach the Ball, forget-ting just to give Cinderella a suitable dress for the special event, but she will reach her just in time.

Second ActAll of the girls of the upper society turn up at the Ball. The two stepsisters don’t recognize Cinderella when she, in her dazzling appearance, arrives to the party and arouses the interest of everyone there. Prince enters and remains fascinated by Cinde-rella at the fi rst glance. The couple, left alone, falls in love. The clock strikes midnight and Cinderella runs away losing a shoe. She remembers that magic could end as fast as it started. Left alone the Prince falls into despair, but the fairy arrives and reminds him that the shoe might lead him to his love. At home Cinderella is still dreaming, while her stepsisters return drunk and her stepmother with a hangover. The Prince arrives promptly and recognizes under a lampshade the girl with whom he fell in love. They celebrate the happy ending and the two si-sters remain alone, envious and jealous.

(Nelle foto il Balletto di Cracovia)

Una Cenerentola per RossiniQuando, la sera del 23 dicembre 1816, Gioa-chino Rossini ed il librettista Jacopo Ferretti conversero in Cendrillon come soggetto per la nuova opera da dare in scena soltanto un mese dopo al teatro Valle di Roma, si scel-se di rinunciare all’elemento sovrannaturale dell’archetipo letterario, a favore di un tratto del tutto realistico e comico dei personaggi, peculiare al genere dell’opera buffa. Tuttavia il segno essenziale di un balletto è certamente il fi abesco, il fantastico. Un cambio di desti-nazione d’uso che rende necessaria l’estra-polazione unicamente di alcune parti della Cenerentola rossiniana quali l’Ouverture, il Temporale, la canzone Una volta c’era un re e il coro O fi glie amabili di Don Magnifi co. La partitura, diversamente da quanto accade nei balletti tratti dalle opere, qui si compone avvalendosi tra-sversalmente del catalogo rossiniano, prende in prestito brani cameristici, dalle sonate per archi alle composizioni per forte-piano, per gli a solo e i pas de deux creando una sorta di cornice concentrica attorno ai personaggi principali. Ma il materiale musicale più adeguato ed effi cace al recupero dell’elemento magico della fi aba si ritrova nelle composizioni create da Ros-sini proprio per attirare l’attenzione, per generare lo stupore dello spettatore distratto e ad altro affaccendato quale era il frequentatore del teatro italiano del primo ottocento; quelle in cui il genio pesarese sperimenta nuove sonorità creandosi uno stile inconfondibile: le ouverture. Le “sinfonie avanti l’o-pera” de La gazza ladra, Il signor Bruschino, Guglielmo Tell, Il barbiere di Siviglia, L’Italiana in Algeri, con la loro brillan-tezza, l’acrobazia virtuosistica, gli effetti comici e parodistici dell’orchestrazione, vestono infatti perfettamente una coreo-grafi a che ci restituisce quell’ambientazione immaginaria fatta di fate, carrozze, cavalli e scarpette di Perraultiana memoria, in cui alla genialità dei mezzi espressivi musicali fa eco la stupefa-cente invenzione coreografi ca di Giorgio Madia, concorrendo a comporre i frammenti di un pastiche musicale che trasforma la pièce larmoyante in un balletto celebrativo della magica cre-atività tout court della poetica rossiniana.

Giuseppe Acquaviva

The musicWhen, on the evening of December 23, 1816, Gioachino Rossini and librettist Jacopo Ferretti chose Cinderella as subject of the new work to give the scene only a month later at the Teatro Valle in Rome, it was decided to abandon the supernatural element of the archetype literature, in favor of a sudden entirely realistic and comic characters, peculiar to the genre of “opera buffa”. Ne-vertheless the essential sign of a ballet is certainly the fabulous and fantastic element. A change of intended use that requires the extrapolation of only some parts of Rossini’s Cinderella as the Ouverture, “il Temporale”, “Una volta c’era un re” and choir pie-ce “O fi glie amabili” of Don Magnifi co. The score here is made transversely using Rossini’s catalogue with chamber pieces, so-natas for strings, compositions for the fortepiano for solos and pas de deux, creating a kind of frame concentrically around the main characters. But the musical material more appropriate and effective to describe the magical fairy tale is found in the com-positions created by Rossini to attract the attention as the over-tures from “La gazza ladra”, “Il signor Bruschino, “Guglielmo Tell”, “Il barbiere di Siviglia”, “L’Italiana in Algeri” with their brilliance, virtuosic acrobatics, comedy and burlesque effects of orchestration. The music is perfect to evoke and remember the fairy setting of Perrault with carriages, horses and shoes, ama-zing choreographed by Giorgio Madia.

Giuseppe Acquaviva

Giorgio MadiaClasse 1965, studia danza presso la prestigiosa scuola di ballo del Teatro alla Scala, diplomandosi nel 1984. Nel 1983 entra a far parte del corpo di ballo della Scala e dal 1985 è balleri-no solista per diverse compagnie di balletto. È stato Maître de Ballet, assistente coreografo e coreografo per il Balletto di To-scana, il balletto della Komische Oper di Berlino, del Teatro di Basilea e del Grand Teatr Łodz. Dal 2003 al 2005 ha ricoperto la carica di direttore del balletto della Volksoper di Vienna. Ha creato numerosissime coreografi e di successo per il Balletto di Milano, il Teatro dell’Opera di Cottbus, il Festival di Danza di Lodtz e il Teatro di Lodtz, il Teatro dell’Opera di Vienna, il Teatro dell’Opera di Berlino, il Teatro dell’Opera di Breslavia. È inoltre docente in Spagna, Austria, Germania, Israele e all’U-niversità Konservatorium di Vienna. Ha inoltre vinto i seguen-ti premi: nel 2006 il Gold Mask Critics Award per la miglior produzione con La Bella Addormentata, nel 2007 il Gold Mask Critics Award per la migliore direzione con Cinderella,nel 2008 il Gold Mask Critics Award per la migliore direzione con Les Contes d’Hoffmann, il Premio “Danza in Fiera l’Italia che dan-za 2010” come miglior coreografo e il Premio Anita Bucchi 2011 per la sua Cenerentola.

Born in 1965, he studied dance at the prestigious ballet school of Teatro alla Scala, graduating in 1984. In 1983 he joined the corps de ballet of La Scala sin-ce 1985 and then he was solo dancer for various companies. He was ballet ma-ster, choreographer and assistant chore-ographer for the Balletto di Toscana, the

ballet of the Komische Oper Berlin, the Basel Theatre and the Grand Theatre in Lodz. From 2003 to 2005 he held the position of Director of the Ballet of the Vienna Volksoper. He created suc-cessful works for Balletto di Milano, Staasoper Cottbus, Lodtz’s Festival and Opera, Wiener Staatsoper, Staatsoper Berlin, Wrok-law Theatre. He is also teacher in Spain, Austria, Germany, Israel and at the Wiener Konservatorium at the University.He also won the following awards: in 2006 the Gold Mask Cri-tics Award for Best production of Sleeping Beauty, in 2007 the Gold Mask Critics Award for best direction with Cinderella, in 2008 the Gold Mask Critics Award for best direction in Les Contes d’Hoffmann, “Prize Danza in Fiera 2010” as best choreo-grapher and “Prize Anita Bucchi 2011” for Cinderella.