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Norma per la certificazione volontaria delle emissioni e compensazioni di gas serra di prodotti/servizi

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Norma per la certifi cazione volontariadelle emissioni e compensazioni di gas serra di prodotti/servizi

CERT

IFICA

ZIONE

VO

LONTARIA DI PRODOTTO

[email protected]

Marostica (VI) via Monte Grappa n.37C T. 0424/471125 T. 0424 702695F. 0424/476947. [email protected] - www.certbios.it

· Vittorino Giordano Crivello Presidente [email protected]

· Ermes De Rossi Amm. Delegato – Responsabile qualità[email protected]

· Daniele Dal Molin Responsabile attività di [email protected]

Uffi cio esteroT. +39 0424471125 – F. +39 0424476947

Maria Gabriella [email protected] [email protected]

BIOS CERTIFICARE SRL

Calea Victoriei, 95 - Bucarest, Romania Tel e fax 0040 213270005

cell. 0040 720538530www.certbios.ro - [email protected]. Oana [email protected]

Sedecentrale

Sedeestera

I cambiamenti climatici sono sempre più riconosciuti come la maggior sfida del XXI secolo. È ormai appurato che le emissioni dei gas ad effetto serra di natura antropica stanno avendo un impatto negativo sull’ambiente.

Il gas a effetto serra (GHG) più importante, derivante dalle attività antropiche, è l’anidride carbonica (CO2). Potenzialmente tutte le attività umane causano emissione di CO2 e influiscono sui cambiamenti climatici. Utilizzare energia elettrica prodotta da centrali a combustibile fossile, bruciare gas per il riscaldamento o guidare una macchina a benzina (o diesel).

Ogni persona è responsabile delle emissioni di CO2.

Quindi ogni prodotto o servizio che utilizziamo direttamente o indirettamente, crea emissioni di CO2 in quanto viene richiesta energia per la loro produzione, trasporto e smaltimento. Questi prodotti e servizi possono anche causare l’emissione di altri gas ad effetto serra. Capire e indirizzare appieno il nostro impatto è cruciale per minimizzare l’effetto dei cambiamenti climatici.L’ammontare totale di tutte le emissioni di gas ad effetto serra causate direttamente o indirettamente da un individuo, organizzazione, evento o prodotto è detto carbon footprint (impronta di carbonio).Stabilire il carbon footprint di un’organizzazione può essere il primo passo in un programma di riduzione delle emissioni che essa causa.

Potenzialmente tutte le attività umane causano emissioni di CO2 che conducono ai cambiamenti climatici.

Cos’è il carbon footprint?Il termine “carbon footprint” è generalmente impiegato per indicare l’emissione totale di CO2 e altri gas ad effetto serra (GHG), per i quali un individuo o organizzazione è responsabile. Le “impronte” possono essere calcolate sia per servizi che per prodotti.

Il calcolo del carbon footprint di un’organizzazione include un’ampia gamma di fonti di emissione derivanti dall’uso diretto di carburanti o materiali o indirette, come ad esempio i viaggi degli impiegati o le emissioni di altri attori della filiera produttiva o di servizi. Quando si calcola l’impronta di un’organizzazione, è importante provare a quantificare lo spettro di fonti di emissioni il più ampio possibile per poter avere il quadro complessivo dell’impatto ambientale dell’organizzazione.

Per poter calcolare un carbon footprint credibile, è necessario seguire una procedura strutturata e classificare tutte le possibili fonti di emissione. Una classificazione comune è raggruppare e riportare le emissioni sotto il controllo dell’organizzazioneSu queste basi, le emissioni di GHG possono essere classificate in tre categorie:

21 3Emissioni dirette da atti-vità controllate dall’orga-nizzazione

Più comunemente, le emis-sioni dirette che risultano dalla combustione di car-buranti che producono CO2, per esempio il gas impiegato per fornire acqua per il posto di lavoro. In aggiunta, qual-che organizzazione potreb-be emettere direttamente altri gas ad effetto serra. Per esempio, la produzione di alcuni prodotti chimici pro-duce metano (CH4) e l’uso di fertilizzanti porta all’emissio-ne di ossido nitroso (N2O).

Emissioni derivanti dall’uso di elettricità

I posti di lavoro generalmen-te utilizzano corrente elettri-ca per l’illuminazione e gli strumenti di lavoro. La ge-nerazione di elettricità deriva da una varietà di fonti, inclusi il nucleare e le fonti rinnova-bili. Circa il 75% dell’energia elettrica consumata in Italia deriva dall’impiego di fon-ti non rinnovabili. Sebbene l’organizzazione non sia di-rettamente responsabile del controllo delle emissioni, acquistando l’elettricità è indirettamente responsabile delle emissioni stesse.

Emissioni indirette di prodotti e servizi

Ogni prodotto o servizio ac-quistato da un’organizzazio-ne è responsabile di emis-sioni. Quindi le modalità di impiego da parte dell’orga-nizzazione dei prodotti o ser-vizi influenza il proprio car-bon footprint. Per esempio, un’azienda che trasforma un prodotto è indirettamente responsabile per il carbonio emesso durante l’estrazione e il trasporto delle materie prime. Le emissioni derivanti dallo smaltimento del pro-dotto sono altresì attribuibili in maniera indiretta all’orga-nizzazione.

È chiaro, quindi, che individuare il carbon footprint che comprenda tutte e tre le categorie di emissioni può risultare estremamente difficoltoso. Un’ulteriore difficoltà nell’interpretare i risultati pubblicati sta nel fatto che generalmente sono poco comparabili, per questi motivi:

• Contrariamente all’aumento di standard internazionali, non tutte le organizzazioni seguono lo stesso approccio per calcolare il proprio carbon footprint o la classificazione delle emissioni

• Talvolta il carbon footprint è espresso in funzione del tempo, come i calcoli fatti per individui o organizzazioni che sono misurati tipicamente su base annuale. Altri sono espressi in funzione di un’unità, come nel caso di servizi o prodotti.

I carbon footprint sono calcolati tipicamente per includere tutti i GHG e sono espressi in tonnellate di CO2 equivalente (CO2e). Altri invece esprimono il loro CF solo in funzione della CO2.

Le ragioni per cui si commissiona uno studio sul carbon footprint determineranno quale approccio sia il più appropriato.

L’attenzione generale per le tematiche ambientali si manifesta anche nelle scelte quotidiane dei consumatori. Un’indagine condotta in Inghilterra rileva che oltre il 65% dei consumatori preferirebbe acquistare prodotti con un carbon footprint inferiore.

Effettuando il calcolo del proprio CF, si beneficerà dei seguenti vantaggi:

• Consolidare l’immagine dell’Azienda• Differenziare il prodotto• Migliorare le performance ambientali aziendali• Identificare i processi con maggiori emissioni di CO2 i relativi costi e i

potenziali risparmi

Ci sono tipicamente tre ragioni principali per voler calcolare il proprio CF:

• Gestire e ridurre le proprie emissioni nel tempo• Riportare il proprio CF a una parte terza• Ridurre, in maniera indiretta, i consumi di energia e quindi l’onere economico

correlato

Gestireleproprieemissioni

Calcolare il CF di un’organizzazione può essere uno strumento efficace per la gestione energetica e ambientale.

Se è questa la ragione principale per cui un’organizzazione richiede il calcolo della propria impronta, è sufficiente capire e quantificare le fonti principali di emissione, attraverso un processo di base, includendo il consumo di gas, elettricità e trasporti. Questo approccio è generalmente rapido e semplice.

Quantificare le proprie emissioni, permette di individuare le opportunità per ridurle e focalizzarsi su un ambito di grande risparmio energetico.

Perché calcolare il carbon footprint?

Comunicareilpropriocarbonfootprintaterzi

Le organizzazioni in maniera crescente vogliono calcolare il proprio carbon footprint in dettaglio per comunicarlo in una varietà di contesti:

• Scopi commerciali

• Rispondere a richieste dei clienti o distributori

• Accertare quale livello di emissioni devono compensare per diventare “carbon neutral”.

Per questi scopi è richiesto un approccio più complesso, che copra l’intera gamma di emissioni di cui è responsabile l’organizzazione. Può anche essere appropriato per la verifica del calcolo da parte di enti terzi per assicurare che la metodologia sia stata correttamente implementata e che i risultati siano accurati.

Calcolare un carbon footprint

Calcolareuncarbonfootprintbase

Per la maggior parte delle organizzazioni, la quantificazione del proprio carbon footprint di base è un facile e rapido esercizio. Il calcolo consiste sostanzialmente nel quantificare le emissioni dirette e le emissioni derivanti dall’impiego di energia elettrica ed escludere le altre emissioni indirette.

Generalmente ci sono fonti facili da calcolare, come:

• Impiego di carburante• Impiego di corrente elettrica• Trasporti del personale

Per acquisire le informazioni necessarie al calcolo del CF, raccogliere i dati sulla distanza percorsa dai dipendenti per raggiungere il posto di lavoro. Convertire in CO2 il carburante.

Quando si calcola il carbon footprint di base, è prassi escludere fonti indirette di emissioni che l’azienda non controlla, come ad esempio emissioni dai rifiuti, dalla catena di approvvigionamento o dai viaggi degli impiegati sui trasporti pubblici o in aereo.

Una volta determinato il carbon footprint di base, è possibile attuare politiche per gestire le emissioni:

• Impostare e seguire obiettivi di efficienza energetica

• Identificare opportunità di riduzione delle emissioni

• Attribuire priorità, basate su criteri ambientali o economici

• Svolgere azioni per implementare le opportunità

• Monitorare l’efficacia delle azioni e migliorare dove necessario.

Calcolareuncarbonfootprintapprofondito

Un calcolo approfondito del vostro CF richiede un approccio molto più dettagliato del precedente e può richiedere il ricorso a uno specialista. Di seguito si riportano le 5 fasi per un approccio di questo tipo:

1 Definire la metodologia2 Specificare i confini del sistema3 Raccogliere i dati sulle emissioni e calcolare il CF4 Verificare i risultati (opzionale)5 Comunicare il CF (opzionale)

1 Definirelametodologia

Per produrre un carbon footprint accurato, ci deve essere un approccio coerente ed è per questo che è importante definire il metodo di calcolo per l’organizzazione. Questo garantisce inoltre che quando dovessero emergere problemi di sorta, questi potranno essere risolti più facilmente. Una metodologia coerente è particolarmente importante in un’organizzazione grande che dipende da varie figure per la raccolta e l’interpretazione dei dati.

Qualche organizzazione sceglie di definire da sola il proprio metodo di calcolo. Ad ogni modo, è generalmente più facile e veloce avvalersi di un sistema riconosciuto e più facilmente comprensibile. In questo modo i risultati saranno più credibili e potranno essere comparati con quelli di altre organizzazioni che utilizzano la stessa metodologia.

le metodologie di riferimento sono contenute in standard internazionali, fornisce anche una guida per effettuare il calcolo del carbon footprint per le organizzazioni.

2 Specificareiconfinidelsistema

Essere chiari circa il tipo di emissioni che andranno quantificate. Questo è generalmente definito come “confini del sistema” e include:

• Trattamento delle emissioni dirette e indirette

• Trattamento delle emissioni da strutture esterne

È prassi definire i confini del sistema includendo il pool totale delle emissioni che l’organizzazione controlla direttamente (comprese le strutture esterne). La norma di riferimento stabilisce anche i criteri per l’allocazione delle emissioni.

Una volta definiti i confini del sistema, considerare che tipi di emissioni andranno incluse. Rispondere a domande del tipo:

• Considerare solo le emissioni di CO2 o di tutti gli altri GHG?

• Emissioni dirette dall’utilizzo in situ di carburante e dal trasporto?

• Emissioni dirette dalla trasformazione dei prodotti?• Emissioni derivanti dall’energia elettrica acquistata

dall’organizzazione?

• Emissioni derivanti da altre fasi della catena di produzione e da altre attività di cui l’organizzazione è indirettamente responsabile, come le attività esterne e l’estrazione e la lavorazione delle materie prime, da altre aziende?

Standard internazionali forniscono spiegazioni dettagliate e risposte alle domande elencate. È prassi riportare tutte le emissioni direttamente controllate e le emissioni da energia elettrica. Le emissioni derivanti da fonti indirette, come la catena di produzione, sono più complesse da definire e sono generalmente trattate come opzionali.

Ad ogni modo, se le fonti indirette di emissione contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni totali, si dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di includerle nello studio (in funzione dello scopo per il quale si realizza lo studio).

3 Raccogliere i dati sulle emissioni e calcolare ilcarbonfootprint

L’accuratezza del CF dipende dall’accuratezza dei dati raccolti, che dovrebbero riguardare:

• Utilizzo in situ di combustibile• Utilizzo di mezzi di trasporto propri dell’azienda• Emissioni da reazioni chimiche nelle fasi di produzione

o dall’utilizzo del suolo o da attività agricole• Il consumo di elettricità• Viaggi dei dipendenti in aereo, treno e veicoli non

posseduti dall’organizzazione (leasing)

Per il gas e l’elettricità, raccogliere i dati di consumo in MWh o kWh. I dati per altri carburanti possono essere raccolti secondo altre unità di misura, come ad esempio MJ, litri ecc … Per le emissioni derivanti dal trasporto, può essere necessario stimare il consumo totale di carburante .

I dati sul consumo energetico possono essere convertiti in emissioni di CO2 equivalente usando fattori standard di conversione, riportati in pubblicazioni scientifiche.

Le emissioni derivanti da altri GHG devono essere convertiti in tonnellate di CO2e, riferendosi al potenziale di riscaldamento globale, stabilito da istituti scientifici.

4 Verificadeirisultati

Avere un carbon footprint verificato da una terza parte, come un consulente o un ente verificatore, conferisce credibilità agli scopi dell’organizzazione.

La verifica coinvolge tipicamente un’analisi della metodologia seguita, le tecniche di raccolta dati e il processo di calcolo impiegato.

Sono disponibili diversi livelli di certificazione o verifica dei risultati. Livelli maggiori di certificazione o verifica sono più costosi e difficili da ottenere, ma permettono una maggior affidabilità dei risultati.

5 Comunicareilcarbonfootprint

In qualsiasi forma il carbon footprint sia comunicato a terze parti, una dichiarazione di responsabilità aziendale o documenti simili sono necessari.

In particolar modo rendere chiare le seguenti informazioni:

• La metodologia impiegata• I confini del sistema e che tipo di emissioni sono state

incluse o escluse• Le tecniche di raccolta dei dati

Glossario

CarbonneutralTermine generalmente riconosciuto per un prodotto o servizio avente zero emissioni in atmosfera. Poiché l’organizzazione o il prodotto avranno causato qualche emissione di GHG, sarà necessario andare a compensare tali emissioni per ottenere la neutralità. La compensazione delle emissioni sono riduzioni realizzate in zone diverse dall’ organizzazione e vendute al soggetto interessato alla neutralità. Per poter diventare carbon neutral, è importante avere una calcolo accurato del totale delle emissioni che si desidera compensare, ricorrendo a un carbon footprint.

Anidridecarbonica(CO2)Il principale gas ad effetto serra. Emissioni di CO2 risultano dalla combustione di carburante, da cambiamenti di utilizzo del suolo e dai processi industriali.

Anidridecarbonicaequivalente(CO2e)Ci sono sei principali gas ad effetto serra, indicati dal Protocollo di Kyoto. Ogni gas ha un diverso potenziale di riscaldamento globale. Per semplicità di rapporto, la massa di ciascun gas emesso è convertita in quantità di anidride carbonica equivalente (CO2e), così che l’impatto totale da tutte le fonti

CarbonfootprintInsieme totale delle emissioni di GHG causate da un individuo o organizzazione, evento o prodotto/servizio. Dovrebbe essere espresso in anidride carbonica equivalente (CO2e).

FattorediconversionedelleemissioniQuando si calcolano le emissioni derivanti dall’utilizzo di energia è bene sapere la quantità di energia impiegata, o in kWh volume o massa. I fattori di emissione permettono una conversione a partire dalla quantità di energia impiegata in emissioni di CO2e.

Gasaeffettoserra(GHG)Sono quei gas che contribuiscono all’effetto serra quando presenti in atmosfera. Il Protocollo di Kyoto individua sei GHG, che sono emessi in quantità significanti da attività antropiche e che contribuiscono ai cambiamenti climatici. I sei gas sono: l’anidride carbonica (CO2), l’ossido nitroso (N2O), gli idrofluorocarburi (HFCs), i perfluorocarburi (PFCs) e l’esafluoruro di zolfo (SF6).Le emissioni di GHG sono generalmente convertite in anidride carbonica equivalente (CO2e), sulla base del loro potere di riscaldamento globale per 100 anni. Questo permette di ottenere un singolo valore per l’impatto totale di tutte le fonti di emissione. I fattori di conversione dei GHG a CO2e sono calcolati dall’IPCC.

ISO14064È uno standard internazionale per il report delle emissioni delle organizzazioni.

CompensazioneUna riduzione delle emissioni, generalmente derivata da un progetto condotto in un paese in via di sviluppo, che è stata venduta per compensare le emissioni in altra zona. La compensazione è usata generalmente per neutralizzare le emissioni delle organizzazioni, in modo che le stesse possano dirsi carbon neutral.

Loghiperilcalcolo Questi due loghi sono rilasciati a chi vuole farsi certificare

esclusivamente la correttezza scientifica del calcolo delle emissioni in atmosfera.

Il logo inferiore riporta anche la quantità di CO2 emessa per singola unità funzionale, in modo da poter orientare il consumatore verso una scelta critica di acquisto più consapevole.

Logoperlacompensazioneparziale Questo logo si differenzia dal precedente perchè riporta tre

alberi e viene rilasciato a chi vuole rendere parzialmente neutrale verso l’ambiente il proprio prodotto o servizio. Oltre alla quantità di CO2 prodotta, si indica anche in che misura questa è stata compensata. Vengono quindi illustrati brevemente, ma in maniera efficace, i principi su cui si basa il processo di calcolo e si aiuta a comprendere più a fondo il significato della scelta per questo tipo di certificazione.

Logoperlacompensazionetotale Questi loghi si differenziano dai precedenti perchè riportano

tre alberi e vengono rilasciati a chi decide di compensare interamente le proprie emissioni.

CARBON EMISSION OGNI UNITÀ DI QUESTO PRODOTTO O SERVIZIO LIBERA IN ATMOSFERA LA QUANTITÀ DI CO2 INDICATA IN QUESTA ETICHETTA E IL PRODUTTORE HA COMPENSATO QUESTE EMISSIONI AL:

Questo dato identifica le fonti di CO2 come GAS EFFETTO SERRA del prodotto e ha permesso di adottare politiche ed iniziative per compensare le emissioni

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· Ermes De Rossi Amm. Delegato – Responsabile qualità[email protected]

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