bruno touschek: vita di un grande scienziato · rivelò essere un ospedale, dove lo curarono. ......
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Bruno Touschek:
vita di un grande scienziato
David Alesini e Andrea Ghigo
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Laboratori Nazionali di Frascati
BRUNO TOUSCHEK
Touschek nacque a Vienna nel 1921 da un
ufficiale dell’esercito Austriaco e madre
ebrea
Il padre dovette lasciare l’esercito nel 1932
all’età di 31 anni quando il potere fu preso
dai filo fascisti.
Nel ’36 fu ricostituito il partito nazional
socialista con una recrudescenza
dell’antisemitismo e nel ’37 Touschek
dovette lasciare la scuola per l’entrata in
vigore delle leggi razziali a causa del suo
“sangue misto”
Continuò a frequentare i compagni di scuola che lo tennero al
corrente degli avvenimenti e gli suggerirono di andare a sostenere gli
esami finali in un’altra scuola dove non conoscessero la sua
situazione: così fece e passò gli esami con ottimi voti.
Anche se Mussolini era favorevole al governo di Hitler, l’atteggiamento verso gli ebrei era più “morbido” e Bruno trovò più prudente iscriversi ai primi due anni di Ingegneria dell’Università di Roma invece di tornare a Vienna. In Facoltà seguì i corsi di Analisi Matematica tenuti da Francesco Severi
Nello stesso tempo chiese il visto per andare in Gran Bretagna a studiare chimica a Manchester.
Gli fu detto che poteva ottenere il visto attraverso una organizzazione di Quaccheri che aveva sede a Vienna. Tornò, quindi, in Austria. Nel settembre del ’39 scoppiò la seconda guerra mondiale e gli fu impossibile partire per la Gran Bretagna.
UNIVERSITÀ IN ITALIA
Nel 1938 venne a Roma a passare le vacanze di fine anno scolastico come era tradizione della borghesia dell’epoca. Allo stesso periodo risale l’annessione dell’Austria alla Germania di Hitler.
Nel frattempo studiando un libro di fisica atomica di Sommerfeld (un
famosissimo professore di Monaco), trovò piccoli errori e, consigliato dal
suo professore di matematica Hlawka, scrisse a Sommerfeld il quale lo
ringraziò e gli fece revisionare un altro importante trattato. Gli consigliò,
inoltre, di andare all’Università di Amburgo, dove non lo conosceva
nessuno, da un famoso chimico-fisico: Harteck.
Touschek visse ad Amburgo facendo più lavori in parallelo (per
mantenersi) e cambiando casa continuamente per non farsi individuare.
UNIVERSITÀ IN GERMANIA
Touschek rimase a Vienna e frequentò
i corsi di fisica e matematica cercando
di “non dare nell’occhio” ma nel Giugno
del ’40 gli fu comunicato che non
poteva più frequenare l’università
per ragioni razziali.
TOUSCHEK STUDENTE-LAVORATORE
Lavorò presso un ditta, affiliata della Philips, che sviluppava i Klystron, (tubi che producono potenza elettromagnetica a radiofrequenza) utilizzati nelle telecomunicazioni.
All’Università seguiva i corsi senza registrarsi e in particolare quelli del Prof. Lenz, che lo ospitò a lungo in casa sua, e di Jensen (premio Nobel).
Lavorò anche presso la Lowenradio (poi Opta) dove fu impegnato nello sviluppo di particolari tubi catodici compatti. Lì venne a sapere della proposta di Rolf Wideroe (uno dei padri fondatori degli acceleratori di particelle) di costruire un betatrone.
Dopo aver letto la trattazione della parte teorica riguardante la stabilità delle orbite descritte dalle particelle, Touschek trovò degli errori, scrisse a Wideroe che subito lo chiamò a partecipare al progetto.
WIDEROE
LA PRIGIONIA
Bruno Touschek spesso andava alla Camera di Commercio di Amburgo
dove poteva leggere i giornali stranieri. Fu notato per queste ripetute visite
e all’inizio del ’45 la Gestapo la arrestò in base alle leggi razziali.
Rolf Wideroe andava a trovarlo spesso in prigione portandogli cibo, i
suoi cari libri e soprattutto le sigarette. Durante le visite parlavano di
scienza e del progetto del betatrone.
In prigione Touschek concepì la teoria del “radiation damping”, per la
quale la luce emessa dagli elettroni curvati da un campo magnetico
contribuisce a stabilizzare gli elettroni circolanti nell’acceleratore stesso.
A Marzo del ’45 arrivò l’ordine di trasferire i prigionieri da Amburgo al
campo di concentramento Kiel. Nonostante la febbre alta che in quel
momento aveva fu costretto a lasciare la prigione. Mentre marciava
portando con sè un pesante pacco con i suoi libri, Touschek svenne, Un
ufficiale delle SS prese la pistola e gli sparò alla testa. Lo colpì vicino
all’orecchio sinistro. La ferita non era grave ma uscì molto sangue e
pensando che fosse morto lo lasciarono lì svenuto.
LA LIBERAZIONE
Passò un gruppo di civili e mentre discutevano
se l’uomo abbandonato sulla strada fosse morto
o meno, Touschek si riprese e chiese di
telefonare. Gli indicarono un edificio, che si
rivelò essere un ospedale, dove lo curarono.
Purtroppo il direttore chiamò la polizia e lo
arrestarono di nuovo portandolo nel carcere di
Altona. Nei suoi racconti di prigionia (ad Amaldi)
Touschek descrisse questo secondo carcere
come “antico” con guardie “gentili” nei confronti
dei prigionieri.
Liberato dagli Inglesi riprese a lavorare al
betatrone che nel frattempo era stato trasferito
a Wrist vicino al confine Danese.
All’inizio del ’46 frequentò la prestigiosa
Universita’ di Gottinga dove incontrò molti
illustri fisici del tempo e si laureò.
GLASGOW
Nel Febbraio del 1947 Touschek partì per Glasgow dove era in costruzione un acceleratore di particelle di alta energia (per l’epoca): un sincrotrone di 350 MeV.
Lavorò sugli aspetti teorici dell’acceleratore e ottenne il diploma PhD (il nostro dottorato di ricerca) con una tesi sulla produzione di mesoni (particella di energia intermedia fra elettrone e protone) tramite gli elettroni.
Scrisse molti articoli teorici sui modelli nucleari, sulla produzione di pioni nell’urto protone-protone, sulla densita’ dei livelli di energia dei nuclei, ma soprattutto sul formalismo dell’elettrodinamica quantistica che riteneva una teoria tanto elegante che si potesse estendere alle interazioni deboli precorrendo la teoria unificatrice elettro-debole.
BRUNO TOUSCHEK A ROMA
Nel Dicembre del 1952 Touschek
tornò a Roma, ospite della zia Ada,
per incontrare Bruno Ferretti,
professore di Fisica teorica del
quale aveva letto gli articoli
scientifici.
Edoardo Amaldi, che era un vero
“talent scout”, si ricordo’ del brillante
giovane teorico Austriaco che era
stato a Roma nel 1938, gli offri’ un
posto all’Università di Roma e
Touschek accettò.
All’inizio lavorò con Radicati, Morpurgo e Cini su problemi fondamentali e
le interazioni deboli. Dai racconti di Ferretti ad Amaldi risultava anche che
Touschek aveva avuto l’idea, poi sviluppata da Weimberg e Salam, che si
potessero unificare la teorie elettromagnetica e debole.
Con la moto che Touschek chiamava Josephin e che
riteneva in grado di portarlo a casa senza pericolo anche
quando aveva bevuto con gli amici, una notte ebbe un
incidente.
Andò a sbattere contro una macchina e picchiò la testa.
Quando lo portarono all’ospedale si arrabbiò moltissimo con
il primario. Mandarono a chiamare Valentino Braitemberg,
giovane psichiatra (divenuto poi il direttore del Max Plank
Institute di Gottinga), che parlava tedesco e gli fece evitare
una denuncia dicendo che era il trauma e non l’alcool che
aveva provocato la sfuriata. Da allora divennero grandissimi
amici!
Touschek non
perdeva
occasione con i
suoi disegni di
ironizzare sui
comportamenti
dei colleghi e
studenti
dell’Università.
BRUNO TOUSCHEK LA MOTO E LE VIGNETTE
TOUSCHEK E I LABORATORI DI FRASCATI
• Per capire il legame di Bruno Touschek con Il nostro territorio ed il
contributo importantissimo dato alla fisica degli acceleratori di particelle è
bene decrivere la nascita dei laboratori di Frascati
Discussione sul verso dei campi
magnetici e del moto delle particelle
in un acceleratore
L’idea di proseguire il filone di studi sulla fisica
atomica aperto da Enrico Fermi e dai ”ragazzi di
via Panisperna” negli anni ‘20 era sempre stato
forte.
Purtroppo prima la guerra poi le ristrettezze
economiche legate al dopo-guerra rallentarono il
progetto di costruire acceleratori di particelle di alta
energia come si cominciava, invece, a fare in
America. Ma il fermento di quella scuola che ormai
era stata creata ed enumerava fra i migliori fisici
nucleari e delle particelle del mondo non era
arrestabile.
Nel 1948 fu creato sul Cervino un laboratorio per
l’osservazione dei raggi cosmici nell’attesa di
“farseli in casa con gli acceleratori”, come diceva
Gilberto Bernardini, e alla Testa Grigia a 3500 m di
altezza si incontrarono fisici di tutte le universita’
italiane istituendo forti legami personali e
professionali che risultarono fondamentali per la
crescita dell’INFN
FISICA NUCLEARE IN ITALIA: ANTEFATTO
COME SI DECISE LA COSTRUZIONE DEL
SINCROTRONE A FRASCATI
La richiesta di Amaldi e Gilberto
Bernardini di costruire un acceleratore in
Italia arrivò fino a De Gasperi, tramite
Leone Cattani Ministro dei Lavori Pubblici,
ma la finanza pubblica aveva altre priorità
in quel periodo di ricostruzione.
Il prof. Francesco Giordani allora
contatto’ l’onorevole Pietro Campilli,
Ministro dell’Industria, che si rivelò
fortemente interessato alle iniziative di
studio sul nucleare.
Amaldi, Giordani e Campilli concordarono di istituire il Comitato Nazionale per
la Ricerche Nucleari CNRN per Decreto del Presidente del Consiglio e finanziato
dall’IRI e dal Ministero dell’Industria.
Si decise la costruzione di un Sincrotrone di energia compresa fra i 500 ed I 1000
MeV.
Si contendevano la realizzazione del Laboratorio Milano, Roma e Pisa
Ma quando gli industriali milanesi capirono che il sincrotrone non era una
macchina per ricerca sull’energia preferirono gli studi sulla realizzazione di
un reattore nucleare (realizzato poi ad Ispra).
Il Ministro Campilli, illustre frascatano, convinse l’amico senatore
Pietro Micara sindaco di Frascati a regalare un terreno dal curioso
nome di Macchia dello Sterparo.
PERCHÈ FRASCATI?
La costruzione del Sincrotrone e
dell’inesistente centro di ricerca fu
affidata a Giorgio Salvini
Pisa 1955: Ricercatori in partenza per Roma. Nel 1955 la sezione
acceleratore dell'INFN di Pisa inizia il trasferimento a Roma per la
costruzione del sincrotrone. In seguito alla decisione di costruire il
sincrotrone a Frascati, la sezione acceleratore diventera' i “Laboratori
Nazionali di Frascati dell'INFN”.
RICERCATORI A ROMA
L’AREA DEI LABORATORI
Il problema della mancanza d’acqua fu risolto scavando un pozzo
di 160 m “Assurdamente profondo fin quasi agli antipodi” (Touschek)
L’ELETTROSINCROTRONE DI FRASCATI
L’elettrosincrotrone è stato il primo acceleratore ad alta energia
realizzato in Italia. Fu approvato nel 1953 e la sua costruzione iniziò nel
1957. Dopo appena due anni l’acceleratore era operativo.
1) La materia è vuota : ciò che non ha interagito viene perduto; 2) Il bersaglio è complesso: molte delle particelle prodotte disturbano l’esperimento; 3) Rivelatore “anisotropo”; 4) Parte dell’energia del fascio di particelle non viene “sfruttata” nell’interazione in quanto posseduta dal Centro di Massa del sistema in movimento;
sincrotrone
LINAC
bersaglio S
L
p+/-
e-,e+,p …
p, n, etc
rivelatori
FISICA DELLE PARTICELLE CON ACCELERATORI:
COLLISIONI SU TARGHETTA FISSA
Anello di
Accumulazion
e
Rivelatore
La geniale idea di Bruno Touschek (1960) fu quella di
utilizzare come particelle collidenti, particelle ed
antiparticelle che, nella loro annichilazione, avrebbero
rilasciato tutta la loro energia per creare nuove particelle.
Inoltre i prodotti delle collisioni sarebbero stati
relativamente “semplici” rispetto a quelli prodotti dalla
collisione contro un bersaglio complesso.
NASCITA DEI MODERNI COLLIDER
COLLISIONE CONTRO BERSAGLIO FISSO
mvq 0q
m vm
ENERGIA DISPONIBILE
NELL’INTERAZIONE
RIV
ELA
TO
RE
AN
ISO
TR
OP
O
COLLISIONE FASCIO-FASCIO
m vm
RIV
ELA
TO
RE
ISO
TR
OP
O
22Emc
v
mvq mvq
ENERGIA DISPONIBILE
NELL’INTERAZIONE
EECM 2
Per contro, la densità dei fasci relativistici che si
sanno realizzare è molto bassa rispetto a quella
della materia condensata di una targhetta.
ENERGIA DISPONIBILE NELL’INTERAZIONE
AdA (Anello di Accumulazione) 1960-1965
Registrazione dei primi elettroni
accumulati in AdA. La vita media era 21
sec, il numero medio 2.3.
AdA e’ costituito da un
magnete a
focheggiamento
debole in grado di far
circolare particelle
(e+/e-) con una energia
di 250 MeV.
I PRIMI
RICERCATORI AD
ADA
Carlo Bernardini
Giorgio
Ghigo
Gianfranco Corazza
Fisici Teorici
Fisici Sperimentali
Frascati: Elettroni vengono estratti dal
Sincrotrone per essere iniettati in AdA
Per passare da elettroni a positroni
l’acceleratore veniva ruotato intorno
al suo asse
“Il girarrosto”
Orsay: Elettroni vengono iniettati in AdA
dall’acceleratore lineare.
Per passare da elettroni a positroni
l’acceleratore veniva spostato e ruotato
intorno al suo centro
INIEZIONE ED ESTRAZIONE AD ADA
DA ADA A DANE:
LA STORIA DEI MODERNI ACCELERATORI INIZIA A FRASCATI
ADA
DANE
(1996-)
ADONE
1967-1993
COLLISORI
MATERIA- ANTIMATERIA
Sono qui elencati gli
acceleratori di particelle che
hanno utilizzato l’idea di
Touschek di far collidere
particelle e antiparticelle.
Da questi collisori sono stati
effettuati tutti gli esperimenti
piu’ importanti in fisica delle
particelle elementari
IN BREVE: COME SI ACCELERANO LE PARTICELLE
BvEqdt
pd +
chargeq
velocityv
momentump
LINEARI CIRCOLARI
APPLICAZIONI MEDICHE
1) Produzione di radioisotopi: protoni da 7-100 MeV accelerati con ciclotroni o linac
PET: diagnostica oncologica
2) Radioterapia con raggi X o elettroni
Sistema di collimazione
Foglio metallico per la produzione di raggi x LINAC
Terapia antitumorale basata sull’irraggaimento con protoni e ioni pesanti. E’ più efficace e più localizzata (risonanza di Bragg) rispetto a quella basata su elettroni o raggi X Centri in funzione: CNAO a Pavia, PSI a Zurigo, Loma Linda in California, Giappone,…
APPLICAZIONI MEDICHE: ADROTERAPIA
Courtesy M. Pullia
Carica in movimento
Traiettoria rettilinea
Contrazione relativistica delle linee di forza di campo E
RADIAZIONE DA PARTICELLE CARICHE ULTRARELATIVISTICHE
Carica in movimento
Traiettoria generata da un dipolo
RADIAZIONE DA PARTICELLE CARICHE ULTRARELATIVISTICHE: DIPOLO
Carica in movimento Traiettoria in un ondulatore
RADIAZIONE DA PARTICELLE CARICHE ULTRARELATIVISTICHE: ONDULATORE
PROPRIETA’ DELLA RADIAZIONE DI SINCROTRONE La radiazione di sincrotrone viene emessa in un ampio spettro. La frequenza critica (o viceversa la lunghezza d’onda critica) identifica (circa) il picco dello spettro ed è funzione dell’energia degli elettroni (3).
La radiazione emessa da un anello di luce di sincrotrone nei raggi X è incoerente per poter studiare una materiale (proteine, etc…) si devono utilizzare dei campioni cristallizzati
SORGENTI DI NEUTRONI
Charge neutral
Deeply penetrating
Li motion in fuel cells
electric cars/ AIRBUS plane welding
properties/MICROCHIP readiation resistance
Scattering
Sensitive to light elements
Actives sites in proteins
Better drugs
Magnetic moment (spin)
Directly probe magnetism
Efficient high speed trains
High-Tc superconductivity
Courtesy: Dimitri Argyriou
IL LIMITE DELLE MACCHINE CIRCOLARI AD ALTA ENERGIA
Macchine adroniche (p,…) BvEqdt
pd +
B
cGeVp
3.0
]/[
Con dipoli superconduttori si può pensare di arrivare a campi dell’ordine della 15-20 T (8 T LHC)
Con un investimento considerevole si potrebbe pensare di raddoppiare circa l’energia di LHC utilizzando lo stesso tunnel
Macchine leptoniche (collider e+,e-) Utilizzate per misure di precisione ad elevata luminosità
Il limite ancor più che sul raggio di curvatura massimo è dato dalla potenza persa per emissione di luce di sincrotrone
4
0
2
3
eU
giroper
Una elettrone a 200 GeV nel tunnel di LHC perde decine di GeV in un giro!
ACCELERAZIONE AL PLASMA
Campo elettrico <100 MV/m Limitato da fenomeni di scarica all’interno delle strutture metalliche
Negli acceleratori al plasma, un’onda di plasma viene generata da un impulso laser (o da un pacchetto di elettroni) che attraversa il plasma stesso. Nell’onda di plasma si possomo raggiungere campi >100 GV/m
Impulso laser o pacchetto di elettroni che genera l’onda di plasma
plasma
Onda di plasma
km m
TOUSCHEK PROFESSORE
Bruno partecipò allo studio dell’evoluzione di AdA che essendo
l’acceleratore di energia più alta al mondo (di allora), fu chiamato
ADONE.
Già per AdA aveva studiato la perdita di particelle per urto all’interno
del pacchetto di elettroni e positroni, detto effetto Touschek.
Studiò la teoria della stabilità del fascio e la dinamica delle traiettorie
delle particelle.
Quando si entrò nella fase realizzativa ingegneristica, non essendo
particolarmente interessato a piani di costruzione, ingegnerizzazioni
etc. tornò allo studio teorico e all’insegnamento.
Fu un docente stimato soprattutto dagli studenti in quanto era
disponibile con loro quanto intollerante con i difetti dei colleghi.
Non perse mai occasione di ironizzare sulle procedure inutili e
sui comportamenti negativi sia dei docenti che degli studenti
attraverso disegni che faceva durante le riunioni troppo lunghe
Bruno Touschek lavorò su argomenti di fisica teorica fondamentale quali
meccanica statistica, termodinamica e la reversibilità del mondo
microscopico.
Morì nel 1978 a 57 anni lasciando un’eredità scientifica enorme attraverso i
suoi studi e l’influenza che aveva avuto sui suoi allievi.
Touschek è il nome del vostro Liceo:
siatene orgogliosi!
BRUNO TOUSCHEK E LA SUA EREDITÀ SCIENTIFICA
Unfortunately Bruno
Touschek did not live
enough to see that
essentially all high
energy physics comes
from colliders...
(C. Bernardini)