c. porchietto luna nuova 07.04.09

1
3 q Attualità luna nuova n. 26 martedì 7 aprile 2009 DIVENTANO molto più severi e ferrei i controlli sulle strade. Per contrastare la guida dopo l’uso di alcol e droghe, sui distretti di Rivoli, Susa e Giaveno è in fun- zione da sabato sera un camper itinerante per prelievi ed analisi, nato dalla sinergia fra la compa- gnia dei carabinieri di Rivoli e l’Asl To3 attraverso il servizio di medicina legale diretta da Marco Capone. Fin ad oggi, dopo la pro- va con l’etilometro, le pattuglie delle forze dell’ordine dovevano accompagnare per ulteriori pre- lievi ed accertamenti previsti dalla legge (ovvero sangue e urine) le persone fermate presso uno dei pronto soccorso del territorio. Cosa che, visti i continui arrivi urgenti, molto frequenti nei weekend, comportava lunghe attese e il so- stanziale blocco contemporaneo anche di tre, quattro pattuglie nei vari ospedali. Il progetto, denominato “Guida sicura”, e approvato dal direttore generale dell’Asl To3 Giorgio Rabino, risolve la situazione con un grande camper itinerante at- trezzato, messo a disposizione L’ACCORDO alla fine è arri- vato. Claudia Porchietto sarà la candidata unica del centrodestra alla presidenza della Provincia sostenuta per ora da Pdl e Lega, ma la coalizione potrebbe allargarsi a partiti e liste minori. 42 anni, spo- sata e madre di due bambini, è tito- lare di un’industria di imballaggi plastici a Robassomero. Ma il suo nome è legato soprattutto alla presidenza di Api, l’associazione delle piccole e medie imprese di Torino e provincia. La Porchietto è infatti presidente dimissionario e da questa esperienza parte per una difficile sfida elettorale. Ma perché un partito grande come il Popolo della libertà, con 15 anni di storia di Forza Italia e di Alleanza nazionale alle spalle e un mucchio di militanti e amministra- tori, ha cercato un’imprenditrice, un “non-politico” della società civile, per strappare la Provincia di Torino al centrosinistra? «Per- ché i vertici del partito volevano dare una risposta al forte senso di scollamento che si percepisce sempre più tra la gente e il ceto politico - afferma - Candidando una persona come me, che arriva dal mondo dell’impresa, si vuole lanciare un progetto, non solo un nome». Eppure spesso in passato non si è poi rivelata una buona idea aver intruppato candidati della cosiddetta società civile. Alla fine si sono rivelati insofferenti alla politica e poco portati per il “mestiere” del politico... «Intanto, se è vero che non arrivo dalla po- litica è anche vero che provengo dal mondo dell’associazionismo di categoria. Sono abituata ad avere a che fare con la politica e le istituzioni. Certo, mi candido per incidere davvero, per fare. Se tra qualche anno vedrò che la politica sarà stata insensibile al mio contributo di idee ed energie farò le mie valutazioni». Ma se perde farà davvero la consigliera provinciale? Starà ad approvare mo- zioni e delibere di altri? «Certo che un conto è diventare presidente e poter mettere in campo il proprio programma, e un altro è starsene sui banchi dell’opposizione. Ma non sono una che tradisce il mandato. Mi candido e se perdo farò anche questo mestiere». A proposito di empatia con il nebuloso mondo della politica, Saitta già fa notare che lei non ha nessuna esperienza di amministrazione... «Spe- ro che sia una campagna dove non si scada mai nell’attacco personale. Ma siamo sicuri che que- sta sia una debolezza? Non possiamo continuare a la- mentarci dell’inadeguatezza della politica nel rispondere ai bisogni dei cittadini se poi non facciamo entrare facce nuove. Chi dovrebbe cambiare la politica? Quelli che sono in Provincia da 10-15 anni e non hanno mai fatto nulla? Se ci basiamo sull’anzianità politi- ca come possiamo portare nelle istituzioni cambiamento genera- zionale e spirito nuovo legato alla società che cambia? E poi la mia esperienza di gestione nel privato mi pare assolutamente compati- bile con l’aspirazione a gestire la cosa pubblica. In questi anni da presidente di Api ho sentito dalle imprese che lavorano per la Provincia quali sono i problemi e i punti deboli. E soprattutto ho imparato a conoscere a fondo i problemi dell’economia dei terri- tori. L’inesperienza non va scam- biata per scarsa intelligenza. Io imparo in fretta e non affronto mai le cose nuove che devo fare con superficialità. In questi due mesi, ho già incontrato un migliaio di persone e le ho ascoltate. Ecco, sa qual è la differenza: che io sto pensando a un programma di cinque anni, come sono abituata a fare per la mi azienda. Ascolto e metto in campo il programma. Ma lo stato di applicazione dei miei programmi lo verifico tutti gli anni. Io vedo Saitta inaugurare ro- tonde, tutte insieme, adesso sotto elezioni. E poi, mi faccia fare una battuta: anche Berlusconi è entrato in po- litica quando era un impren- ditore». Comunque quale contri- buto si sente di dare all’amministrazione della Provincia? «Porto il mio carat- tere per efficienza ed efficacia». Ma lei non era per l’abolizione delle Province? «Non sono né favorevole né contraria alla Pro- vincia. Non è il problema da porre adesso. Se si deciderà di abolire la Provincia vedremo; per ora c’è e bisogna farla funzionare. Sarebbe come dire a un manager che forse l’imprenditore tra cinque anni chiuderà la fabbrica? Che fa? Smette di amministrarla? Non vorrei che questa storia dell’abo- lizione delle Province servisse solo agli amministratori a non fare nulla e magari a pensare per tutto il prossimo mandato a dove ricollocarsi». Immagino che il suo cavallo di battaglia saranno i temi econo- mici. Come pensa di rispondere alla crisi? «Appunto, parto dalle competenze della Provincia. La Provincia ha la competenza sulla formazione professionale, fon- damentale strumento per uscire dalla crisi. Ha la competenza sulle strade: le aziende scelgono dove insediarsi anche in funzione della rete viaria a disposizione dei territori». E sulla crisi che dice? «Che non è vero che siamo dei privilegiati. Torino non è avvantaggiata solo perché ci sono stati gli incentivi per l’auto. La Fiat sta smaltendo gli stock ma vorrei vedere cosa succederà dopo. Visto che Fiat produce ormai soprattutto fuori Torino e tutte le case automobili- stiche godono di protezionismi nazionali che mettono fuori gioco il nostro comparto delle forniture auto. C’è il rischio che Torino sia l’ultima ad uscire dalla crisi e soprattutto c’è il rischio di non essere pronti: quando finirà tutti riprenderanno a correre e sarà meglio piazzato chi avrà saputo preparare il nuovo corso». Quindi puntare su cosa? «Sem- pre sul manifatturiero. E’la nostra vocazione e dobbiamo insistere nel manifatturiero, ma ci sono anche altri comparti che vedo con VENERDÌ si è svolta l’udienza del Tar sull’esposto presentato dalla Comunità montana alta valle e dalla val Sangone contro la legge regionale e la legge finanziaria 2008 che ridimensiona le Comunità montane. Il Tar non ha deciso. E’ probabile che si aspetti un pronunciamento della Corte Costituzionale chiamata in causa da alcune Regioni nel merito della norma della legge finanziaria. Provinciali, arriva dal mondo delle imprese la candidata di Pdl e Lega Accordo fatto: Porchietto nell’agone di MASSIMILIANO BORGIA Comunità montane: sull’esposto il Tar non ha ancora deciso enormi potenzialità». Tipo? «Il tu- rismo. Non è la cenerentola, ma un settore che può seriamente creare una vera economia e su questo la Provincia ha competenze forti. Ad iniziare dal ruolo dell’Atl unica che deve pensare di più ai territori e deve funzionare meglio». A proposito di economia, lei dice che le grandi opere servono per creare lavoro e commesse per le imprese. Lo dice citando il Tav. Ma la Provincia sul Tav ha soprattutto la competenza del Progetto strategico, fatto di tante piccole opere di compensazione... «Il nostro impegno deve essere il supporto ai territori come la valle di Susa a ritrovare la propria identità intorno a questo progetto. Non bisognerà dare a tutti un po’, con una logica di compensazioni a pioggia. Semmai serviranno progetti mirati con ricadute su tutta la valle. Per esempio, se Susa avrà una stazione interna- zionale, la valle dovrà cogliere questa opportunità sviluppando progetti legati alla fruizione del territorio». «Il mio nome vuole dare risposta al senso di sfiducia verso la politica» PER ora sono partite per l’Abruzzo soprattutto unità cinofile e volontari della sanità per allestire infermerie e ospedali da campo. Ma la protezione civile provinciale è in attesa di un ordine del Dipartimento nazionale. In- tanto è arrivato ieri notte dal Presidio regionale di San Michele il primo contingente di soccorsi con destinazione L’Aquila che porta con sé l’intera attrezzatura concordata con il Dipartimento di Protezione civile nazionale. Ieri notte è anche partito un secondo modulo di assistenza di soccorso alla popolazione composto da tende utili ad ospitare 250 persone, una cucina da campo, una postazione medica avanzata e servizi igienici. Le colonne di aiuti dal Piemonte servono soprattutto per gestire la seconda fase dell’emergenza, quella della cura dei feriti e della vita quotidiana nelle tendopoli. Ieri sono stati anche precettati dalle rispettive organizzazioni nazionali molti nuclei del Soccorso alpino (al momento servono soprattutto cani per la ricerca dei superstiti), vigili del fuoco, Croce rossa e altre “assistenze”. Tra queste, Anpas Sociale di Grugliasco, Croce Bianca di Orbassano, Croce Bianca di Rivalta, Croce Verde Cascine Vica Rivoli, Pubblica assistenza di Sauze D’Oulx, Croce Giallo-azzurra di Volvera. «Siamo in attesa di disposizioni del Dipartimento nazionale - conferma il responsabile della Protezione civile provinciale, Furio Dutto - Non si muoverà nessuno se non riceviamo un ordine. Andare giù senza coordi- namento è la cosa peggiore che potremmo fare. Aumenteremmo soltanto i problemi». «La protezione civile della Provincia di Torino è pronta a garantire immediata operatività - ha confermato il presidente Antonio Saitta - Siamo a disposizione ma sappiamo che gli interventi di soccorso devono evitare di accrescere il caos, perciò mettiamo a disposizione quelle competenze mirate che il nostro ente e le forze del volontariato di protezione civile possono mettere in campo, come l’unità mobile di protezione civile, preziosa per la ricerca dispersi e per mantenere in ogni situazione attive le comunicazioni». Il terremoto non ha fatto danni in Piemonte, nemmeno nella nostra zona dove sono numerosi i comuni a moderato rischio sismico, ed è stato percepito solo dai sismografi. Il terremoto si inserisce nell’insie- me di eventi tipici dell’area causati dal movimento verso nord-est della placca appenninica. M.B. l Terremoto in Abruzzo: il Piemonte attende ordini, ma è pronto a partire di CHIARA PRIANTE Carabinieri e Asl To3: anche prelievi e analisi a bordo del mezzo Un camper per la sicurezza al volante dalla Croce Rossa di Villardora. E’ dotato di un vero e proprio piccolo centro prelievi che garantisce in non più di 10-15 minuti la possibi- lità, senza attese, di poter effettuare i necessari prelievi di controllo, fornendo così alle pattuglie un servizio rapido ed efficace. Su tale camper convergono, in pratica, tutte le pattuglie di cara- binieri in servizio in una notte. A bordo c’è personale specializzato: un medico legale dell’Asl To3 e alcuni infermieri di supporto pro- venienti da strutture ed ospedali della zona. Il servizio farmaceutico dell’Asl ha fornito il mezzo di tutto il necessario per i test (come il kit per la determinazione salivare e per i prelievi ematici e urinari, con un budget di 3mila euro iniziali di spesa prevista a carico dell’Asl), mentre l’occorrente per i prelievi è stato messo a disposizione dal laboratorio analisi dell’ospedale di Rivoli. Spiega Giorgio Droetto, re- valutazione obiet- tiva della persona condotta dalla pattuglia dei ca- rabinieri, acqui- sirà il consenso informato, con tut- te le conseguenze penali in caso di diniego, provvederà ad effettuare i necessari prelievi per gli esami ematochimici necessari per indi- viduare, per esempio, abusi quali cannabinoidi, eroina, cocaina, anfetamine, metadone, metanfe- tamine». L’analisi ematochimica porta, in pratica, a individuare eccessi di quel momento e delle ore precedenti, mentre le urine consen- tono anche di risalire a eventuali abusi della sera precedente. Il camper itinerante è attivo per un periodo sperimentale di sei mesi, al termine dei quali viene effettuata una valutazione sulle modalità di proseguimento e di miglioramento. La stessa Asl To3 ha già all’attivo nell’area del Pinerolese un progetto similare, condotto con successo da qualche anno in sinergia fra la locale polizia stradale, il laboratorio analisi del- l’ospedale Agnelli e le volontarie della Croce Rossa. ferente del progetto: «Il medico del camper potrà effettuare una AVIGLIANA - Oltre 200 controlli effettuati, e 12 patenti ritirate. Di queste, dieci per guida in stato di ebbrezza e due per guida sotto l’effetto di stupefacenti. E’ il bilancio della nottata di controlli sulla sicurezza stradale operata sabato scorso dai carabinieri della compagnia di Rivoli lungo le arterie aviglianesi. Un bilancio considerato estremamente positivo dalle forze dell’ordine, viste le modalità con cui l’operazione è stata condotta. A supporto delle gazzelle, questa volta, vi era infatti anche uno speciale camper messo a disposizione della Croce Rossa di Villardora a bordo del quale, praticamente in tempo reale, un’equipe di medici dell’Asl To3 è stata in grado di effettuare analisi su campioni di sangue e urine degli automobilisti fermati dai militari. Quattro le postazioni di controllo allestite dai carabinieri, una delle quali in corso Europa e un’altra nei pressi della zona industriale. Da lì, i campioni prelevati agli automobilisti sottoposti a controllo sono stati trasportati al minilaboratorio su quattro ruote, dove i sanitari hanno potuto constatare lo “stato di salute” dei legittimi proprietari. Durissime le sanzioni amministrative per i guidatori colti in fallo: niente più patente per gli autisti in stato di ebbrezza, e sospensione di 10 giorni in attesa di accertamenti ulteriori per chi invece è stato colto dai controlli in preda a sostanze psicotrope. Soddisfazione da parte del maresciallo Giuseppe Minutolo, coman- dante della stazione di Avigliana, che conta di poter replicare al più presto un simile accurato controllo: «Chi guida non deve assumere sostanze che possano compromettere le proprie percezioni. Con questi controlli vogliamo dare un segnale forte». Insomma, i furbetti che si mettono al volante dopo aver alzato il gomito un po’ troppo, o peggio, sono avvisati: il trucco della sigaretta o della gomma da masticare non vi salverà più dalla multa. Bere meno prima di guidare, però, vi salverà sicuramente la vita. Luca Pautasso Avigliana: 200 controlli per 12 patenti ritirate Al centro Claudia Porchietto, candidata unica del centrodestra contro Antonio Saitta alle elezioni provinciali: insieme a lei, da sin., Gianna Gancia (candidata a Cuneo), il segretario regionale della Lega Roberto Cota, il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo e Franco Stradella (candidato ad Alessandria)

Upload: claudia-porchietto

Post on 29-Jan-2018

427 views

Category:

News & Politics


2 download

TRANSCRIPT

3qAttualità luna nuova n. 26martedì 7 aprile 2009

DIVENTANO molto più severi e ferrei i controlli sulle strade. Per contrastare la guida dopo l’uso di alcol e droghe, sui distretti di Rivoli, Susa e Giaveno è in fun-zione da sabato sera un camper itinerante per prelievi ed analisi, nato dalla sinergia fra la compa-gnia dei carabinieri di Rivoli e l’Asl To3 attraverso il servizio di medicina legale diretta da Marco Capone. Fin ad oggi, dopo la pro-va con l’etilometro, le pattuglie delle forze dell’ordine dovevano accompagnare per ulteriori pre-lievi ed accertamenti previsti dalla legge (ovvero sangue e urine) le persone fermate presso uno dei pronto soccorso del territorio. Cosa che, visti i continui arrivi urgenti, molto frequenti nei weekend, comportava lunghe attese e il so-stanziale blocco contemporaneo anche di tre, quattro pattuglie nei vari ospedali.

Il progetto, denominato “Guida sicura”, e approvato dal direttore generale dell’Asl To3 Giorgio Rabino, risolve la situazione con un grande camper itinerante at-trezzato, messo a disposizione

L’ACCORDO alla fine è arri-vato. Claudia Porchietto sarà la candidata unica del centrodestra alla presidenza della Provincia sostenuta per ora da Pdl e Lega, ma la coalizione potrebbe allargarsi a partiti e liste minori. 42 anni, spo-sata e madre di due bambini, è tito-lare di un’industria di imballaggi plastici a Robassomero. Ma il suo nome è legato soprattutto alla presidenza di Api, l’associazione delle piccole e medie imprese di Torino e provincia. La Porchietto è infatti presidente dimissionario e da questa esperienza parte per una difficile sfida elettorale.

Ma perché un partito grande come il Popolo della libertà, con 15 anni di storia di Forza Italia e di Alleanza nazionale alle spalle e un mucchio di militanti e amministra-tori, ha cercato un’imprenditrice, un “non-politico” della società civile, per strappare la Provincia di Torino al centrosinistra? «Per-ché i vertici del partito volevano dare una risposta al forte senso di scollamento che si percepisce sempre più tra la gente e il ceto politico - afferma - Candidando una persona come me, che arriva dal mondo dell’impresa, si vuole lanciare un progetto, non solo un nome».

Eppure spesso in passato non si è poi rivelata una buona idea aver intruppato candidati della cosiddetta società civile. Alla fine si sono rivelati insofferenti alla politica e poco portati per il “mestiere” del politico... «Intanto, se è vero che non arrivo dalla po-litica è anche vero che provengo dal mondo dell’associazionismo di categoria. Sono abituata ad avere a che fare con la politica e le istituzioni. Certo, mi candido per incidere davvero, per fare. Se tra qualche anno vedrò che la politica sarà stata insensibile al mio contributo di idee ed energie farò le mie valutazioni». Ma se

perde farà davvero la consigliera provinciale? Starà ad approvare mo-zioni e delibere di altri? «Certo che un conto è diventare presidente e poter mettere in campo il proprio programma, e un altro è starsene sui banchi dell’opposizione. Ma non sono una che tradisce il mandato. Mi candido e se perdo farò anche questo mestiere».

A proposito di empatia con il nebuloso mondo della politica, Saitta già fa notare che lei non ha nessuna esperienza di amministrazione... «Spe-ro che sia una campagna dove non si scada mai nell’attacco personale. Ma siamo sicuri che que-sta sia una debolezza? Non possiamo continuare a la-mentarci dell’inadeguatezza della politica nel rispondere ai bisogni dei cittadini se poi non facciamo entrare facce nuove. Chi dovrebbe cambiare la politica? Quelli che sono in Provincia da 10-15 anni e non hanno mai fatto nulla? Se ci basiamo sull’anzianità politi-ca come possiamo portare nelle istituzioni cambiamento genera-zionale e spirito nuovo legato alla società che cambia? E poi la mia esperienza di gestione nel privato mi pare assolutamente compati-bile con l’aspirazione a gestire la cosa pubblica. In questi anni da presidente di Api ho sentito dalle imprese che lavorano per la Provincia quali sono i problemi e i punti deboli. E soprattutto ho imparato a conoscere a fondo i problemi dell’economia dei terri-tori. L’inesperienza non va scam-biata per scarsa intelligenza. Io imparo in fretta e non affronto mai le cose nuove che devo fare con superficialità. In questi due mesi, ho già incontrato un migliaio di persone e le ho ascoltate. Ecco,

sa qual è la differenza: che io sto pensando a un programma di cinque anni, come sono abituata a fare per la mi azienda. Ascolto e metto in campo il programma. Ma lo stato di applicazione dei miei programmi lo verifico tutti gli anni. Io vedo Saitta inaugurare ro-tonde, tutte insieme, adesso sotto elezioni. E poi, mi faccia fare una battuta: anche Berlusconi è entrato in po-litica quando era un impren-ditore».

Comunque quale contri-buto si sente di dare all’amministrazione della Provincia? «Porto il mio carat-tere per efficienza ed efficacia». Ma lei non era per l’abolizione delle Province? «Non sono né favorevole né contraria alla Pro-vincia. Non è il problema da porre adesso. Se si deciderà di abolire la Provincia vedremo; per ora c’è e bisogna farla funzionare. Sarebbe come dire a un manager che forse

l’imprenditore tra cinque anni chiuderà la fabbrica? Che fa? Smette di amministrarla? Non vorrei che questa storia dell’abo-lizione delle Province servisse solo agli amministratori a non fare nulla e magari a pensare per tutto il prossimo mandato a dove ricollocarsi».

Immagino che il suo cavallo di

battaglia saranno i temi econo-mici. Come pensa di rispondere alla crisi? «Appunto, parto dalle competenze della Provincia. La Provincia ha la competenza sulla formazione professionale, fon-damentale strumento per uscire dalla crisi. Ha la competenza sulle strade: le aziende scelgono dove insediarsi anche in funzione della rete viaria a disposizione dei

territori». E sulla crisi che dice? «Che non

è vero che siamo dei privilegiati. Torino non è avvantaggiata solo perché ci sono stati gli incentivi per l’auto. La Fiat sta smaltendo gli stock ma vorrei vedere cosa succederà dopo. Visto che Fiat produce ormai soprattutto fuori Torino e tutte le case automobili-

stiche godono di protezionismi nazionali che mettono fuori gioco il nostro comparto delle forniture auto. C’è il rischio che Torino sia

l’ultima ad uscire dalla crisi e soprattutto c’è il rischio di non essere pronti: quando finirà tutti riprenderanno a correre e sarà meglio piazzato chi avrà saputo preparare il nuovo corso».

Quindi puntare su cosa? «Sem-pre sul manifatturiero. E’ la nostra vocazione e dobbiamo insistere nel manifatturiero, ma ci sono anche altri comparti che vedo con

VENERDÌ si è svolta l’udienza del Tar sull’esposto presentato dalla Comunità montana alta valle e dalla val Sangone contro la legge regionale e la legge finanziaria 2008 che ridimensiona le Comunità montane. Il Tar non ha deciso. E’ probabile che si aspetti un pronunciamento della Corte Costituzionale chiamata in causa da alcune Regioni nel merito della norma della legge finanziaria.

Provinciali, arriva dal mondo delle imprese la candidata di Pdl e LegaAccordo fatto: Porchietto nell’agone

di MASSIMILIANO BORGIA

Comunità montane:sull’esposto il Tarnon ha ancora deciso

enormi potenzialità». Tipo? «Il tu-rismo. Non è la cenerentola, ma un settore che può seriamente creare una vera economia e su questo la Provincia ha competenze forti. Ad iniziare dal ruolo dell’Atl unica che deve pensare di più ai territori e deve funzionare meglio».

A proposito di economia, lei dice che le grandi opere servono per creare lavoro e commesse per le imprese. Lo dice citando il Tav. Ma la Provincia sul Tav ha soprattutto la competenza del Progetto strategico, fatto di tante piccole opere di compensazione... «Il nostro impegno deve essere il supporto ai territori come la valle di Susa a ritrovare la propria identità intorno a questo progetto. Non bisognerà dare a tutti un po’, con una logica di compensazioni a pioggia. Semmai serviranno progetti mirati con ricadute su tutta la valle. Per esempio, se Susa avrà una stazione interna-zionale, la valle dovrà cogliere questa opportunità sviluppando progetti legati alla fruizione del territorio».

«Il mio nome vuole dare risposta al senso di sfiducia verso la politica»

PER ora sono partite per l’Abruzzo soprattutto unità cinofile e volontari della sanità per allestire infermerie e ospedali da campo. Ma la protezione civile provinciale è in attesa di un ordine del Dipartimento nazionale. In-tanto è arrivato ieri notte dal Presidio regionale di San Michele il primo contingente di soccorsi con destinazione L’Aquila che porta con sé l’intera attrezzatura concordata con il Dipartimento di Protezione civile nazionale. Ieri notte è anche partito un secondo modulo di assistenza di soccorso alla popolazione composto da tende utili ad ospitare 250 persone, una cucina da campo, una postazione medica avanzata e servizi igienici. Le colonne di aiuti dal Piemonte servono soprattutto per gestire la seconda fase dell’emergenza, quella della cura dei feriti e della vita quotidiana nelle tendopoli.

Ieri sono stati anche precettati dalle rispettive organizzazioni nazionali molti nuclei del Soccorso alpino (al momento servono soprattutto cani per la ricerca dei superstiti), vigili del fuoco, Croce rossa e altre “assistenze”. Tra queste, Anpas Sociale di Grugliasco, Croce Bianca di Orbassano, Croce Bianca di Rivalta, Croce Verde Cascine Vica Rivoli, Pubblica

assistenza di Sauze D’Oulx, Croce Giallo-azzurra di Volvera.«Siamo in attesa di disposizioni del Dipartimento nazionale - conferma

il responsabile della Protezione civile provinciale, Furio Dutto - Non si muoverà nessuno se non riceviamo un ordine. Andare giù senza coordi-namento è la cosa peggiore che potremmo fare. Aumenteremmo soltanto i problemi». «La protezione civile della Provincia di Torino è pronta a garantire immediata operatività - ha confermato il presidente Antonio Saitta - Siamo a disposizione ma sappiamo che gli interventi di soccorso devono evitare di accrescere il caos, perciò mettiamo a disposizione quelle competenze mirate che il nostro ente e le forze del volontariato di protezione civile possono mettere in campo, come l’unità mobile di protezione civile, preziosa per la ricerca dispersi e per mantenere in ogni situazione attive le comunicazioni». Il terremoto non ha fatto danni in Piemonte, nemmeno nella nostra zona dove sono numerosi i comuni a moderato rischio sismico, ed è stato percepito solo dai sismografi. Il terremoto si inserisce nell’insie-me di eventi tipici dell’area causati dal movimento verso nord-est della placca appenninica. M.B.

l Terremoto in Abruzzo: il Piemonte attende ordini, ma è pronto a partire

di CHIARA PRIANTE

Carabinieri e Asl To3: anche prelievi e analisi a bordo del mezzoUn camper per la sicurezza al volante

dalla Croce Rossa di Villardora. E’ dotato di un vero e proprio piccolo centro prelievi che garantisce in non più di 10-15 minuti la possibi-lità, senza attese, di poter effettuare i necessari prelievi di controllo, fornendo così alle pattuglie un servizio rapido ed efficace.

Su tale camper convergono, in

pratica, tutte le pattuglie di cara-binieri in servizio in una notte. A bordo c’è personale specializzato: un medico legale dell’Asl To3 e alcuni infermieri di supporto pro-venienti da strutture ed ospedali della zona. Il servizio farmaceutico dell’Asl ha fornito il mezzo di tutto il necessario per i test (come il kit

per la determinazione salivare e per i prelievi ematici e urinari, con un budget di 3mila euro iniziali di spesa prevista a carico dell’Asl), mentre l’occorrente per i prelievi è stato messo a disposizione dal laboratorio analisi dell’ospedale di Rivoli.

Spiega Giorgio Droetto, re-

valutazione obiet-tiva della persona condotta dalla pattuglia dei ca-rabinieri, acqui-sirà il consenso informato, con tut-

te le conseguenze penali in caso di diniego, provvederà ad effettuare i necessari prelievi per gli esami ematochimici necessari per indi-viduare, per esempio, abusi quali cannabinoidi, eroina, cocaina, anfetamine, metadone, metanfe-tamine». L’analisi ematochimica porta, in pratica, a individuare eccessi di quel momento e delle ore precedenti, mentre le urine consen-tono anche di risalire a eventuali abusi della sera precedente.

Il camper itinerante è attivo per un periodo sperimentale di sei mesi, al termine dei quali viene effettuata una valutazione sulle modalità di proseguimento e di miglioramento. La stessa Asl To3 ha già all’attivo nell’area del Pinerolese un progetto similare, condotto con successo da qualche anno in sinergia fra la locale polizia stradale, il laboratorio analisi del-l’ospedale Agnelli e le volontarie della Croce Rossa.

ferente del progetto: «Il medico del camper potrà effettuare una

AVIGLIANA - Oltre 200 controlli effettuati, e 12 patenti ritirate. Di queste, dieci per guida in stato di ebbrezza e due per guida sotto l’effetto di stupefacenti. E’ il bilancio della nottata di controlli sulla sicurezza stradale operata sabato scorso dai carabinieri della compagnia di Rivoli lungo le arterie aviglianesi. Un bilancio considerato estremamente positivo dalle forze dell’ordine, viste le modalità con cui l’operazione è stata condotta. A supporto delle gazzelle, questa volta, vi era infatti anche uno speciale camper messo a disposizione della Croce Rossa di Villardora a bordo del quale, praticamente in tempo reale, un’equipe di medici dell’Asl To3 è stata in grado di effettuare analisi su campioni di sangue e urine degli automobilisti fermati dai militari.

Quattro le postazioni di controllo allestite dai carabinieri, una delle quali in corso Europa e un’altra nei pressi della zona industriale. Da lì, i campioni prelevati agli automobilisti sottoposti a controllo sono stati trasportati al minilaboratorio su quattro ruote, dove i sanitari

hanno potuto constatare lo “stato di salute” dei legittimi proprietari. Durissime le sanzioni amministrative per i guidatori colti in fallo: niente più patente per gli autisti in stato di ebbrezza, e sospensione di 10 giorni in attesa di accertamenti ulteriori per chi invece è stato colto dai controlli in preda a sostanze psicotrope.

Soddisfazione da parte del maresciallo Giuseppe Minutolo, coman-dante della stazione di Avigliana, che conta di poter replicare al più presto un simile accurato controllo: «Chi guida non deve assumere sostanze che possano compromettere le proprie percezioni. Con questi controlli vogliamo dare un segnale forte».

Insomma, i furbetti che si mettono al volante dopo aver alzato il gomito un po’ troppo, o peggio, sono avvisati: il trucco della sigaretta o della gomma da masticare non vi salverà più dalla multa. Bere meno prima di guidare, però, vi salverà sicuramente la vita.

Luca Pautasso

Avigliana: 200 controlli per 12 patenti ritirate

Al centro Claudia Porchietto, candidata unica del centrodestra contro Antonio Saitta alle elezioni provinciali: insieme a lei, da sin., Gianna Gancia (candidata a Cuneo), il segretario regionale della Lega Roberto Cota, il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo e Franco Stradella (candidato ad Alessandria)