cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

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Cambiamenti Climatici Una sfida per l'umanità? Manuela Bucciarelli, Paolo Lucchino, Salvatore Morelli e Marco Valente Novembre 2009 www.quattrogatti.info

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L’innalzamento delle temperature globali verificatosi negli ultimi 200 anni è un fenomeno anomalo e preoccupante, riconducibile con elevate probabilità all’attività dell’uomo sulla terra, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società. Questa presentazione fornisce una panoramica sul fenomeno scientifico del surriscaldamento della terra, sulle conseguenze drammatiche di un aumento delle temperature e sui principali fattori determinanti di tale fenomeno, con l’obiettivo di chiarire concetti a volte complessi. Viene inoltre approfondito il ruolo dei governi e il recente dibattito politico in vista della Conferenza Mondiale sul Clima di Copenaghen.

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Page 1: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Cambiamenti Climatici

Una sfida per l'umanità?

Manuela Bucciarelli, Paolo Lucchino, Salvatore Morelli e Marco Valente

Novembre 2009

www.quattrogatti.info

Page 2: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Il leggendario Passaggio a Nord Est

The Independent, 14 Settembre 2009:

“Un trionfo per l'uomo, un disastro per l'umanità”

A causa dello scioglimento dei

ghiacci ...“Qualcosa di straordinario

è successo al Polo Nord del nostro

pianeta nel corso delle ultime tre

estati. Per poche settimane ogni

anno è possibile condurre

un’imbarcazione dall’Atlantico al

Pacifico passando per l’artico. Mai

è stato possibile fare questo viaggio

nella storia dell’umanità.”

Fonte: State of the World 2009, World Watch

Institute

Page 3: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

“Il riscaldamento del clima è inequivocabile”

Fonte: IPCC Fourth Assessment Report (AR4),

Climate Change 2007: The Physical Science Basis

Climate Change : Il cambiamento climatico

Il clima sta cambiando velocemente e sta suscitanndo

preoccupazione, interesse politico ed inziative a livello

globale

Fra tutti i cambiamenti in atto il più importante è

l’aumento della temperatura globale.

Page 4: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Temperatura media globale

Ad esempio i 10 anni più caldi dal 1880 sono tutti dopo

il 1995!

Fonte: NASA

Goddard Institute for Space Studies (GISS)

Dati di J.E. Hansen, R. Ruedy, M. Sato e K. Lo

Page 5: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Ma perché la Terra si sta riscaldando?

Il clima può evolvere a causa di fattori naturali (come, per esempio le variazioni delle radiazioni solari, la

rotazione dell‘orbita terrestre e le eruzioni vulcaniche).

Ma, come vedremo meglio più avanti, la variazione delle temperature terrestri può essere causata anche

da attività umane.

In particolare le attività industriali, cambiando la composizione dei gas contenuti nell’atmosfera, causano

un aumento dell’effetto serra.

Andiamo a vedere di che si tratta....

Page 6: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Il Sole dà energia alla terra con i

suoi raggi e ne determina il clima

Circa il 30% di questi raggi viene riflesso nello spazio

principalmente grazie alle nuvole ed alle particelle presenti

nell’atmosfera (aerosol).

Ed anche grazie alle superfici con colori molto chiari come i

grandi deserti e le superfici ghiacciate.

Il resto delle radiazioni solari raggiungono la terra ed i mari

producendo calore.

L’effetto serra naturale…

Page 7: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Una parte di questo calore della terra viene però intrappolato dai cosiddetti “gas serra” , come il vapore acqueo, l’anidride

carbonica (CO2) ed il metano (CH4)

Si crea il cosiddetto Effetto Serra naturale senza il quale la temperatura sulla Terra sarebbe sotto zero.

L’effetto serra naturale…

Page 8: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

…e l'effetto serra causato dall’uomo

Lo sviluppo industriale, però, ha portato l’uomo a bruciare

combustibili fossili (carbone, petrolio etc) per creare energia

ed ad abbattere le foreste.

Questo ha aumentato la concentrazione di “gas serra” come

CO2 e metano nell’aria, causando con molta probabilità un

aumento di temperatura.

Page 9: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Analizzando gli ultimi diecimila anni si nota che l’aumento di CO2

nell’atmosfera è avvenuto in gran parte negli ultimi duecento anni, dal

1800 in poi, cioè con l'inizio della rivoluzione industriale.

Questo aumento di CO2, è principalmente opera dell’uomo.

Il livello di CO2 globale negli ultimi diecimila anni

Anni prima del 2005

CO

2 (

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milio

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)

Page 10: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Ciò è avvenuto nonostante la capacità delle foreste, degli oceani e della superficie terreste di assorbire una grande quantità di

CO2 emessa dall’uomo nell’atmosfera

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Combustibili fossili e

produzione del cemento

Deforestazione e uso del

terreno

Assorbimento da parte

della terra e delle

foreste

Assorbimento da parte degli oceani

Incremento netto di CO2 in atmosfera

Cambiamento annuale in milioni di tonnellate di carbonio (GtC)

Il ciclo dell’anidride carbonica (CO2)

Fonte: World Watch Institute.

Dati: IPCC

La Terra fatica ad assorbire le emissioni di CO2

Page 11: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

L’aumento di CO2 degli ultimi 200 anni è anomalo anche se

confrontiamo la storia degli ultimi quattrocentomila anni.

Come si nota dal grafico, infatti, esiste un ciclo naturale della CO2 che

influenza anche la temperatura sulla terra (principalmente tramite

l’effetto serra).

Noi siamo arrivati ormai ad un livello di CO2 nell’aria pari a circa 390

parti per milione (ppm), andando ben oltre il picco naturale che non

ha mai superato i 300 ppm.

Migliaia di anni prima del 2005

CO

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(°C

)

Page 12: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

E’ “sicuro” che l’aumento della temperatura sia causa dell’uomo?

Una squadra di scienzati dell’Intergovernmental Panel on Climate

Change (IPCC), un comitato inter-governativo composto da più di

2.500 scienziati da tutto il mondo, utilizzando ben oltre 50 modelli

climatici basati unicamente su fattori naturali (in Blu) non sono

riusciti a replicare l’andamento della temperatura media globale

effettivamente osservata (in nero). Questo tenendo conto anche

dei fattori naturali quali eruzioni vulcaniche, il cambio dell'orbita

terrestre e delle variazione solari.

anno

An

om

alia

de

lla te

mp

era

tura

°C

Fonte: IPCC 2007

Page 13: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Inserendo invece le variabili influenzate dall'uomo, come le

emissioni di CO2, i modelli replicano molto bene la temperatura

osservata (linea rossa). Gli scienziati dell'IPCC ne hanno dedotto,

da un lato, che è estremamente improbabile (meno del 5%)

ottenere andamento della temperatura della terra simile a quello

osservato, senza l'influenza di un fattore esterno. Dall'altro, hanno

dedotto che al 90% il riscaldamento globale degli ultimi

decenni sia da attribuire all’uomo

anno

An

om

alia

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tura

°C

Fonte: IPCC 2007

E’ “sicuro” che l’aumento della temperatura sia causa dell’uomo?

Page 14: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Inoltre, nel Gennaio 2009, un sondaggio dell’Earth and

Environmental Sciences (Università dell'Illinois), ha chiesto a oltre

3000 scienziati che studiano il clima ed il pianeta terra questa

domanda:

Pensi che l'attività umana sia un fattore che contribuisca

significativamente al cambiamento delle temperature globali

medie?

L'82% ha risposto SI

E’ “sicuro” che l’aumento della temperatura sia causa dell’uomo?

Fonte: Peter T. Doran and Maggie K. Zimmerman (2009)

Page 15: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Quindi la terra si riscalderà?

Sembra proprio di SI.

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) prevede un

aumento della temperatura media della Terra da 1,2 a 6,4 °C nel

corso di questo secolo a seconda di quanto ci impegneremo a

fermare questo processo.

Page 16: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Riassumiamo....

• Il pianeta diventa più caldo a causa dell’aumento della concentrazione dei gas serra come la CO2

• La maggior parte della comunità scientifica riconosce che la causa principale di questo riscaldamento sia l’attività di noi umani sulla terra.

Inoltre secondo molti scienziati la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è troppo alta e bisogna ridurla o

stabilizzarla per non avere conseguenze disatrose ed irreversibili.

Page 17: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Ma quindi cosa succederà?

Dagli studi recenti del rapporto scientifico IPCC 2007 è emerso che le conseguenze principali potrebbero

essere:

In molti casi i segni di questi cambiamenti si possono vedere già adesso!

• Aumento degli eventi climatici estremi : siccità,

ondate di calore, uragani ed inondazioni.

• Scioglimento dei ghiacciai

• Innalzamento del livello dei mari

• Acidificazione degli oceani

• Estinzione di numerose specie animali e vegetali

Page 18: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Dal 1950 il numero di ondate di caldo è

aumentato così come il numero di notti ad elevate

temperature.

In generale il numero di giorni con intense

precipitazioni è aumentato, ma non ovunque: la

durata e l’intensità di uragani e tempeste

tropicali sono cresciute dal 1970.

Sono aumentati gli eventi estremi come ondate di

caldo, siccità, uragani e alluvioni?

Fonte: IPCC 2007

Nel 2003, l’ondata di calore che ha colpito

l’Europa ha infranto tutti record: oltre 52.000

vittime in nove paesi. L’Italia da sola ha perso

18.000 persone, 14.800 i morti in Francia.

Ed oltre a diventare più frequenti, questi eventi

sono diventati anche più intensi.

Page 19: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

I Ghiacci si sciolgono?

SI e purtroppo molto più velocemente di quanto si

pensasse all’inizio.

I ghiacciai delle Alpi sono dimimuiti di

più del 50% dal 1850 ed entro la fine

del secolo potrebbero scomparire

quasi del tutto!

Secondo Institut de Recherche pour

le Développement (IRD), l’80% dei

ghiacciai del Sud America

scompariranno nei prossimi 15

anni.

PRIMA

ADESSO

Page 20: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Dalle guerre del petrolio alle guerre per l’acqua?

In Asia, 1,3 miliardi di persone

dipendono per l’acqua dai fiumi

dell’Himalaya e degli altipiani del

Tibet.

Il ghiacciaio indiano Gangotri, che

fornisce il 70% dell’acqua del

fiume Gange si sta riducendo a

velocità elevata. Il Gange

potrebbe diventare un fiume

stagionale, alimentato soltanto

durante la stagione delle piogge.

Il ghiaccio rappresenta il 75% di tutte le risorse di acqua dolce del pianeta.

Per esempio, le Alpi sono chiamate “le torri d’acqua d’Europa” perché

alimentano le acque dei maggiori fiumi europei (incluso il Po) proprio

nei periodi più caldi, con le piogge al minimo e la domanda di acqua

al massimo.

Page 21: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Dalle guerre del petrolio alle guerre per l’acqua?

Questa riduzione della quantità di acqua disponibile avrà enormi

conseguenze per le persone e per l'economia e potrebbe

essere la causa di nuovi conflitti tra popoli.

Riduzione di flora e fauna

legati al corso del fiume e

limitata possibilità di

navigazione dei fiumi.

Meno acqua potabile

Minore acqua per l’industria

Meno energia idroelettrica

Meno acqua per l’irrigazione

Page 22: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Questa mappa indica chiaramente un aumento dell’incidenza di

siccità media nel mondo (aree rosse) già in atto.

In particolare l’Italia e l’area mediterranea, come indica il grafico,

hanno una buona parte del territorio seriamente a rischio di

siccità. Questo è vero in particolare per il Sud e le isole dove si

potranno verificare siccità molto severe. Fonte: Dai et al. (2004) e IPCC 2007

Il tutto aggravato da un aumento della siccità

Page 23: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Il livello dei mari è in aumento? SI, e l’evidenza è molto forte.

Il livello dei mari aumenta per due motivi. I ghiacci si stanno sciogliendo e l’acqua aumenta di volume a causa dell’aumento di

temperatura.

Di quanto aumenterà?

La stima di IPCC 2007 dice fino ad 1 metro.

Per la Banca Mondiale, anche un aumento di ‘solo’ 1 metro crerebbe 56 milioni di sfollati nei soli paesi

poveri.

Alcune zone verrebbero completamente inondate, come la foce del Nilo

Page 24: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Il livello dei mari è in aumento?

Ma secondo lo scienziato della NASA James Hansen anche

queste previsioni non sono accurate e il livello del mare potrebbe

salire anche di 7 metri nel corso del secolo!

Insieme, l’Artico e l’Antartico rappresentano il 99% dei ghiacci del

mondo. Se tutti i ghiacci si scogliessero, il livello dei mari si

alzerebbe di circa 65m! Fonte: (IPCC 2007)

L’International Institute

for Environment and

Development (IIED) ha

stimato che quasi 634

milioni di persone

sarebbero costrette

ad emigrare se il

livello del mare salisse

di 10 metri.

Page 25: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

In Italia, le zone costiere più a rischio sono la zona Padano

Veneziana, la Versilia, Fondi e la pianura Pontina con danni al turismo, la perdita di spiagge,

campi coltivati e danni alle infrastrutture e servizi.

(Fonte: Italian Report on Demonstrable Progress under Article 3.2 of The Kyoto

Protocol)

Alcune tra le città più grandi del mondo come Shanghai,

Calcutta, Londra e New York potrebbero essere inondate parzialmente o del tutto, e ci sarebbe anche il rischio di

perdere vaste zone agricole produttive e fertili.

Il livello dei mari è in aumento?

Page 26: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Inoltre, i mari diventeranno anche più acidi

Gli oceani, come visto prima,

assorbono una buona parte della

CO2 emessa nell’atmosfera. Più

assorbono anidride carbonica più

diventano acidi.

Questo rischia di distruggere

ecosistemi unici al mondo (per

esempio le barriere coralline) e

causare forti riduzioni nella quantità

di pesce da pescare.

Più in generale, l’IPCC ha riportato

che un innalzamento della

temperatura di anche ‘solo’ 1°C

metterà a rischio di estinzione il

30% di tutte le specie viventi.

Page 27: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

..e saranno i Paesi più poveri ad essere più colpiti

Rispetto ad una persona nata in un paese “ricco”, chi vive in un paese

“povero” è 79 volte più a rischio di essere affetto da uno dei disastri

ambientali che abbiamo discusso.

Inoltre, il cambiamento climatico potrebbe limitare il potenziale di

sviluppo umano ed economico: ad esempio in Niger un bambino nato

durante una siccità ha il 72% di probabilità in più di divenire rachitico (UNDP and Climate Change, 2009)

Secondo l'agenzia ONU (UNDP),

a causa del cambiamento

climatico il prezzo del grano

potrebbe aumentare del 70-194%.

La Banca mondiale ha invece

stimato che fino a 400 milioni di

persone in più potrebbero soffrire

la fame; ulteriori 2 miliardi di

persone potrebbero invece non

avere più acqua a sufficienza (WDR 2010).

Page 28: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Ma quanto ci costerà il cambiamento climatico?

Oltre ai danni ambientali e umani, ci saranno anche grandi costi economici.

Secondo la ben nota Stern Review – condotta dall’ex economista capo della Banca Mondiale – i costi a lungo termine per i

cambiamenti climatici potrebbero eccedere del 20% il prodotto interno lordo (PIL) del mondo.

Invece, i costi nel medio termine relativi al taglio delle emissioni di gas serra necessario a stabilizzare il clima sono, secondo Stern,

pari all’1% del PIL mondiale.

Anche se queste stime sono state criticate ed in alcuni casi migliorate da altri studiosi, la sostanza non è cambiata.

Il costo del “non fare nulla” è estremamente più alto di quello di “fare qualcosa” per invertire la rotta.

Page 29: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Riassumendo... I cambiamenti climatici in corso comporteranno con molta probabilità maggiori siccità, ondate di calore ed uragani,

innalzamento del livello dei mari, acidificazione degli oceani, scioglimento dei ghiacciai ed estinzione di numerose specie

animali e vegetali.

Gli effetti del riscaldamento globale sono molto seri, con

conseguenze per l’economia ed il sostentamento delle

persone, le nostre abitudini quotidiane e la sicurezza delle

nostre società. E saranno i paesi meno sviluppati a pagarne il

prezzo più elevato.

Inoltre, la velocità del cambiamento continua a sorprendere gli

esperti e molte delle previsioni fatte solo due anni fa sono già

state superate. E’ proprio questo che preoccupa alcuni scienziati e

li spinge a volte a parlare di disastri e catastrofi.

Page 30: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Ma perché si pensa alla catastrofe?

E’ perché bisonga tener conto dei pericolosi effetti domino.

Per esempio: come abbiamo visto, i

ghiacchi aiutano a respingere le radiazioni

solari. Ma se i ghiacchi si sciolgono verrano

respinte meno radiazioni e più calore verrà

inglobato dalla terra tramite i gas serra.

Quindi, si può innescare una pericolosa

spirale negativa.

Un altro esempio che preoccupa gli

scienziati è il potenziale scioglimento

del permafrost, quello strato di

terreno permanentemente ghiacciato

da migliaia di anni che ricopre ad

esempio buona parte di Russia e

Canada…

Page 31: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Effetto domino: scioglimento del permafrost

Infatti, sotto il permafrost si stima siano custoditi ben 1000

miliardi di tonnellate di CO2…più di tutta quella presente oggi

nell’atmosfera (700 miliardi)! Per capirci, l’uomo ne produce “solo”

6,5 miliardi ogni anno!

Immaginate il potenziale effetto domino sulla temperatura globale!

La situazione diventerebbe fuori controllo

Page 32: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Proprio per evitare effetti domino come questi, la

comunità scientifica ha spesso indicato che entro

il 2100 l’aumento di temperatura non deve

superare i 2ºC rispetto all'epoca pre industriale.

Ma cosa bisognerebbe fare per non superare i

2ºC?

Non superare i +2ºC

Page 33: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Cosa serve per non passare la soglia +2ºC?

Dai dati IPCC (2007),

per stare quasi

sicuramente al di sotto

di +2ºC rispetto agli

anni pre-industriali,

bisogna stabilizzare

la CO2 tra 350 e 390

parti per milione

(ppm) entro il 2100.

Oggi siamo a circa 390 ppm!

E se continuiamo senza nessun intervento arriveremo ad oltre

800 ppm entro il 2100.

Stabilizzare a 450 ppm entro il 2100

Scenario di alte emissioni ; oltre 800 ppm

Emissioni al 2007 : 387 ppm

Migliaia di anni prima del 2007

CO2

(ppm)

Page 34: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Quest’anno, durante il G8 all’Aquila, i capi delle 17 maggiori

economie mondiali hanno preso l’impegno di tagliare le emissioni

globali del 50% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990 e questo

impegno è compatibile con un livello di 450-490 ppm circa.

I governi hanno anche aggiunto che questa misura servirebbe ad

evitare che l’aumento di temperatura superi i 2ºC entro il 2100.

Tuttavia, analizzando i dati dell’IPPC, un taglio del 50% entro il 2050

causerebbe più plausibilmente un aumento di temperatura

dai 2,5ºC ai 3ºC. (Fonte:IPCC 2007 e Carlo Carraro ed Emanuele Massetti, 2009)

Anche la Banca Mondiale conferma che, con un livello di 450ppm la

probabilita' di un surriscaldamento globale al di sotto di 2ºC e'

inferiore al 50%. (Fonte: WDR 2010)

L'obiettivo dei Governi: verso 450ppm ?

Page 35: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

L'obiettivo dei Governi: taglio delle emissioni del 50%

I governi si muovono verso un taglio globale più timido del

50%, nonostante sia necessaria una riduzione nell’ordine

del 80% entro il 2050 per avere buone probabilità di evitare

la catastrofe (non andare oltre +2ºC)

Infatti, come si vede nel grafico

(linea rossa), se si cominciasse a

ridurre le emissioni nel 2010 fino

a raggiungere “meno 80%” entro

il 2050, la probabilità di superare

+2ºC sarebbe molto bassa (9-

26%).

Il grafico mostra anche (linea blu)

che basterebbe un ritardo di

azione di soli 5 anni per

aumentare questa probabilità di

quasi il doppio.

(Fonte: Baer and Mastrandrea (2006)

Page 36: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Riassumendo, finora sembra che I'azione dei nostri governi,

volendo idealmente limitare l'aumento della temperatura di non

oltre 2ºC, voglia limitarsi ad un taglio delle emissioni globali

del 50% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990

Ma come abbiamo visto, con questo livello di tagli, la probabilità

di un surriscaldamento globale inferiore a 2ºC è inferiore al

50%. Non si lascia quindi, nessuno spazio ad errori. (WDR

2010)

Ma finora cosa abbiamo fatto?...

L'obiettivo dei Governi: verso 450ppm ?

Page 37: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Il Protocollo di Kyoto

Il primo accordo globale operativo per combattere i cambiamenti

climatici è stato il “Protocollo di Kyoto”

Nel 1997, il Protocollo di Kyoto fu un accordo fra i governi di 150 Paesi

inclusi quelli Europei, ma non fu ratificato dagli USA.

L'obiettivo era diminuire globalmente le emissioni di CO2 del 5.2%

entro il 2012 rispetto ai liveli del 1990.

Anche l’Italia si impegnò a ridurre le emissioni del 6.5% rispetto al 1990

entro il 2012 ma dal 1990 al 2007 le nostre emissioni sono aumentate

del 7,4 (Dati UNFCC).

Tuttavia, come abbiamo visto, serve qualcosa di più ambizioso di

Kyoto per il futuro…

Page 38: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%

Luss

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Franc

ia

Ger

man

ia

Por

toga

llo

Belgio

Sve

zia

Il Protocollo di Kyoto

Anche perché, guardando dal 2000-2007, solo pochi paesi hanno ridotto

le loro emissioni!

L’Italia dovrà ridurre la CO2 del 18% entro 4 anni, pena il pagamento di

circa 555 milioni di euro di multa all'UE

Chi pagherà? Noi contribuenti Italiani con circa 40 euro di aumento

annuo nella bolletta elettrica.

Fonte: International Energy Agency

Page 39: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Dopo Kyoto: Copenaghen, Dicembre 2009

Copenaghen 2009 e’ la 15º conferenza internazionale sul

cambiamento climatico che si terrà dal 7 al 18 Dicembre 2009.

E’ ritenuta cruciale perché si dovranno raggiungere accordi

lungimiranti e condivisi da tutti i paesi.

.

Inoltre. a differenza di Kyoto, i maggiori paesi inquinanti (gli Stati

Uniti, Europa e Cina) dovranno svolgere un ruolo chiave.

Page 40: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Adattamento e Mitigazione

Ma bisogna semplicemente aspettare che i cambiamenti

climatici diventino realtà, accettarne i costi ed adattarsi

(Adattamento), oppure impegnarsi fortemente per

tagliare le emissioni inquinanti (Mitigazione)?

Oppure entrambi?

Copenaghen 2009: Di cosa si discuterà ?

Page 41: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Adattamento

E’ ormai chiaro che anche tagli drastici delle emissioni potrebbero

non essere sufficienti per evitare che alcune delle conseguenze

del cambiamento climatico, come siccità, ondate di calore,

innalzamento dei mari ed eventi atmosferici estremi si manifestino

almeno in parte.

Bisogna dunque prepararsi ai cambiamenti

Un nodo chiave delle negoziazioni sarà infatti il finanziamento,

da parte dei paesi ‘ricchi’ (con più alte emissioni di CO2), di

progetti per aiutare i paesi meno sviluppati ad adattarsi ai

cambiamenti.

Copenaghen 2009: Di cosa si discuterà ?

Page 42: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Mitigazione

Ma il nodo principale delle negoziazioni è quello di trovare un

accordo per chiudere a monte il “rubinetto”, cioè mitigare la causa

del riscaldamento globale tagliando le emissioni di CO2.

Una decisione seria, che ci metta al riparo dalla catastrofe

climatica, dovra’ ottenere, in linea con le raccomandazioni

dell’IPCC, un taglio nell’oridine l’80% delle emissioni entro il

2050

Inoltre come abbiamo visto in precedenza, bisogna cominciare il

prima possibile! Difatti, anche se smettessimo oggi stesso di

inquinare, i gas serra (compresa la CO2) resterebbero

nell’atmosfera anche per diversi secoli, contribuendo al

riscaldamento globale.

Ma andiamo a vedere chi inquina di più...

Copenaghen 2009: Di cosa si discuterà ?

Page 43: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Germania

3%

Regno Unito

2%

Stati Uniti

20%

Cina

21%

Canada

2%

Russia

6%

India

5%

Italia

2%

Resto del Mondo

30%

Iran

2%

Korea

2%

Giappone

5%

Ma chi inquina di più?

Insieme, i principali paesi industriali generano più di due

terzi delle emissioni mondiali.

Fonte: UN Statistics Division

Come vediamo nel grafico, Cina e Stati Uniti producono

quasi metà della CO2 emessa nell’aria ogni anno.

Page 44: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Chi inquina di più? Le emissioni per persona

Ma guardare alle emissioni di ogni paese potrebbe dare

false impressioni, perché non tiene conto del numero

degli abitanti in ogni paese.

E’ quindi utile andare a vedere le emissioni di CO2 pro

capite, cioè le emissioni generate dallo stile di vita di

ogni singola persona in ciascun paese.

Page 45: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

1 Americano

Inquina come...

2 Italiani = 4 Cinesi = 14 Indiani = 502 Ciadensi

Chi inquina di più? Le emissioni per persona

Page 46: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

1 Italiano

Inquina come...

2 Cinesi = 6 Indiani = 213 Ciadensi

Chi inquina di più? Le emissioni per persona

Page 47: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

In altre parole…

Se gli abitanti dei paesi meno

sviluppati consumassero energia

come gli americani o i canadesi

occorrerebbero 9 pianeti per

assorbire tutte le emissioni di CO2

del mondo.

Ma ne abbiamo soltanto uno.

Page 48: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Forse la risposta è: soprattutto chi ha contribuito maggiormente

dall’inizio a creare questo problema. E cioè europei e americani

che sono responsabili quasi del 60% di tutte le emissioni dal

1850.

E chi deve ridurre di più le emissioni?

Page 49: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

E chi deve ridurre di più le emissioni?

Tuttavia i paesi meno sviluppati non possono tirarsi indietro

per diversi motivi:

1) Anche se non sono responsabili storicamente e se hanno un livello di

emissioni di CO2 procapite molto basso si tratta di paesi molto popolosi.

Quindi il totale delle emissioni rimane consistente.

2) La responsabilita' storica dei paesi sviluppati e' certa. Tuttavia, è pur

vero che si è trattato di un’azione largamente inconsapevole dei rischi

sul clima globale, almeno inizialmente.

3) Secondo la Banca Mondiale (WDR 2010) le Nazioni in via di sviluppo

dovranno sopportare tra il 75 e l'80 % dei costi dei danni ambientali.

4) L' assenza di collaborazione dei paesi emergenti potrebbe rendere

molto difficile l' obiettivo di stabilizzazione del clima da parte dei soli

paesi industrializzati.

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Mentre scriviamo, tutti i segnali sembrano indicare che non ci

sarà un accordo vincolante alla conferenza.

Ad esempio, come evidenziato da un recente sondaggio del

giornale britannico “The Guardian”, l'80% degli esperti ambientali

interpellati sono convinti che i governi non riusciranno a trovare

un accordo che eviti buona parte dei rischi ambientali elencati.

Tuttavia, circa il 60% di loro ritiene sia ancora tecnicamente

possibile farlo!

Questo è molto preoccupante, e dovrebbe rafforzare la nostra

motivazione come cittadini a far si che si mettano in moto le forze

necessarie per evitare la catastrofe.

Conclusione: Cosa succederà ?

Page 51: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Conclusione: Serve un cambiamento profondo

Serve un grande cambiamento al livello globale, e per questo è

essenziale un patto a livello governativo a Copenaghen 2009.

Ma l’urgenza del rischio catastrofe climatica e l’ambiziosità dei tagli di

CO2 da implementare, dovrebbe indurci a ripensare al modo in cui

viviamo, alle nostre abitudini e all'organizzazione delle nostre

società.

C’è bisogno dello sforzo di tutti

Misure efficaci dovranno includere adattamento, mitigazione ed

innovazione:il settore privato con i giusti incentivi si deve orientare verso

un economia a basso impatto (low carbon economy); il settore publico e

la cooperazione tra gli stati devono puntare al raggiungimento di

obiettivi comuni,

Ma cosa possiamo fare NOI?

Page 52: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Noi? Noi intanto facciamo la nostra parte!

Alcuni consigli per informarsi, diffondere, prendere parte

Calcola la tua impronta ecologica :

http://www.feem-project.net/pandora/impronta_eco.php

http://servizi.lifegate.it/newimpattozero/calcolatore_htm/calcolatore.htm

http://www.myfootprint.org/en

Consigli per ridurre l'impatto ambientale con semplici gesti:

http://servizi.lifegate.it/newimpattozero/ecoconsigli.htm

Diventa una persona ad impatto zero compensando le tue emissioni:

http://servizi.lifegate.it/newimpattozero/calcolatore.asp

Calcola la tua impronta di carbonio WWF

http://www.improntawwf.it/main.php

Calcolatore tradotto in italiano

http://www.carbonfootprint.com/calculator.aspx

Page 53: Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?

Noi? One planet living (inglese): http://calculator.bioregional.com/lstep01.php

Per i giovani e i più piccoli:

Iniziative giovani

http://ec.europa.eu/environment/climat/campaign/index_it.htm

Giochi online

http://www.managenergy.net/kidscorner/it/o11/games.html

Iniziative:

100 piazze per il clima http://www.100piazze.it/

Petizione in inglese per un accordo forte a Copenhagen www.sealthedeal2009.org

Per la conferenza di Copenhagen http://en.cop15.dk/frontpage

Per saperne di più (in Inglese)

www.ipcc.ch

www.realclimate.org

www.nasa.gov

www.350.org

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Grazie! Se hai apprezzato la presentazione, inoltra il link del nostro sito!

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