camminiamo insieme n°1

2
tasca al malcapitato che transita nel loro territorio. L'amministratore al quale balza in testa questa idea geniale non ha coscienza, non immagina o non vuole immaginare la condizione della “vittima”. Pensiamo noi a chi possa essere: il ricco nababbo in viaggio di piacere al quale la multa non lo intacca neppure; il giovane studente che si reca o torna dal fare un esame (magari non con un ottimo risultato); il lavoratore che si sposta per guadagnarsi la pagnotta quotidiana; la persona colpita da un triste evento che per questo è costretto a spostarsi. Immagino l'amministra t o r e malvagio, al quale questi pensieri scivolano sul piano inclinato dell'indifferenza e della cupidigia del potere, seduto dietro la sua scrivania con la calcolatrice che poggia sul suo grasso ventre e che indica una cifra a parecchi zeri: oggi abbiamo fatto un bel gruzzolo; sulla pelle dei poveri malcapitati! REDAZIONE P. Damian Frunza Salvatore Burrometo esidero dare inizio, nel presentare il primo numero della serie D«Camminiamo insieme», giornalino parrocchiale dell’ Angelo Custode in Ragusa, con una preghiera del Beato Papa Giovanni Paolo II, rivolta al Signore per i giovani del mondo di oggi. La preghiera risale al 1985, «Dio nostro Padre, ti offriamo i giovani e le giovani del mondo, con i loro problemi, aspirazioni e speranze ...Chiamali a seguire Gesù Tuo Figlio...Aiutali a comprendere che la chiamata che tu hai dato loro è sempre attuale. Tutti ricordiamo i vari incontri del Papa con i giovani. Sempre lo stesso calore, sempre la stessa emozione, gli stessi interessi, uniti alla grande gioia. All’iniziativa del gruppo giovanile parrocchiale non possiamo manifestare dissenso, anzi bisogna incoraggiarla, promuoverla, aiutarla e svilupparla. Ritornando a Ragusa nel 2005 da Avola, dopo 14 anni di assenza, ho creduto opportuno di continuare l’esperienza del mio predecessore Parroco P. Dino, di stampare il giornalino «Perfetta Letizia». Debbo dire subito che dopo un mese i La voce del Parroco... Anno Nuovo...Cose Nuove! ari amici, è con grande entusiasmo che vi comunichiamo la nascita del giornalino parrocchiale. Vuole essere, questo, un utile strumento di comunicazione con cui il parroco ed i suoi collaboratori desiderano far conoscere le attività pastorali promosse dalla Parrocchia Angelo Custode. Il nostro C obiettivo è quello di “Informare” ma anche di “Formare”, così come il nostro lavoro umile e tenace vuole giungere a tutti, vicini e lontani perché crediamo che la condivisione delle esperienze positive ma anche delle difficoltà, ci renda più Famiglia e ci faccia sentire più uniti, con lo sguardo rivolto alla stessa luce: Gesù Cristo. Vogliamo, prima di tutto, presentarci: siamo un gruppo di persone (uomini e donne, giovani e non) che collaborano con Padre Angelo alla realizzazione di questo nuovo progetto che ci consentirà di raccontare la vita di questa comunità parrocchiale. Alcuni di noi frequentano regolarmente la parrocchia, dedicandosi anche ad altre attività, altri invece partecipano soltanto alla Messa. Le nostre strade si sono incrociate per realizare qualcosa di nuovo e, speriamo, di interessante per tutti.Vi informiamo, infine, che chiunque volesse contribuire al giornalino con articoli, idee, suggerimenti, o ci volesse contattare può scriverci all'indirizzo mail: [email protected] Non ci resta che augurare a tutti voi: buona lettura! Grazie a tutti per la collaborazione. Naturalmente, non ci sfuggono anche gli auguri di Buon Anno Nuovo! il meraviglioso mondo del teatro... di frantumare la propria identità, noi vogliamo far dimenticare ( anche se per poco) le disgrazie di tutti i giorni e regalare un semplice e dolce sorriso a tutti. Gianluca Tidona E-mail [email protected] Sede Parrocchia Angelo Custode C.so V. Veneto 328 Tel. 0932.622143 Hanno collaborato: P. Angelo Sparacino P. Damian Frunza Chiara Boscarino Giovanna Nobile Irene Cafiso Gianluca Tidona Mariacarmela Di Rosa Ersilia Divita Giovanni Iacono Peppe Di Rosa Grafica e foto: Salvatore Burrometo risate Giuseppe Di Rosa Pierino al compagno alla fine del compito in classe: Come è andata? Male, ho consegnato il foglio in bianco! Maledizione anch’io, la maestra penserà che abbiamo copiato! Papà sei capace di scrivere al buio? Forse si, perché? Ecco... allora firmeresti la pagella? Insieme Parrocchia Angelo Custode Frati Minori Conventuali - Ragusa iamo in tempi di vacche magre. Lo Stato taglia i trasferimenti Sagli enti locali: Regioni, Provincie, Comuni. A loro volta gli enti locali tagliano i servizi ai cittadini. Quando non rimangono più servizi da tagliare si “spremono” i contribuenti. Così i sindaci, i tanto amati quanto odiati sindaci, sono costretti ad indossare la veste degli esattori delle tasse. Ne va di mezzo la loro popolarità il loro “essere benvoluto” dai cittadini che li hanno eletti capo della comunità. Alcuni di loro hanno scelto la strada tortuosa dell'impopolarità: hanno aumentato, ove era possibile, tasse e imposte comunali, hanno tagliato feste e spettacoli, hanno abbassato la qualità di quei pochi servizi offerti. Qualche sindaco però, per non risultare inviso ai propri concittadini, ha escogitato qualche piano per tassare “gli elettori” degli altri sindaci e rimpinguare le casse del proprio Comune. Come fare? Semplice usiamo le multe; e quali più “redditizie” di quelle per eccesso (anche quando eccesso non c'è) ai limiti di velocità? Presto fatto. Così si sono scelti dei tratti di strada extraurbana (generalmente percorsa da mezzi non del luogo) dove per pochi metri insiste un limite di velocità molto basso (es. 50 Km/h) e zac! nelle giornate e nelle ore di massimo traffico si “beccano” il 90% L'ARTE DI ARRANGIARSI sulla pelle degli altri Giovanni Iacono giovani del tempo non hanno avuto l’entusiamo e la volontà di continuare come prima. Con la presenza del nuovo vice parroco P. Damian Frunza, i nuovi giovani hanno manifestato impegno, serietà, continuità. Voglio augurarmi che sia la volta buona. Il passato sia semplicemente storia, il presente sia impegno, il futuro sia speranza. Qualunque cosa si realizza con i piccoli, con i giovani, è sempre un beneficio grande per tutti quanti. L’esperienza ci insegna tante cose da non dimenticare. Abbiamo voluto che uscisse il giornalino proprio nel mese di Gennaio di quest’anno 2012, perché per noi è un anno di forte riflessione e di una specifica programmazione sulle varie attività parrocchiali e conventuali. Ogni anno che inizia ci fa dimenticare un passato triste e ci prepara ad affrontare con speranza il futuro. Il presente si deve vivere con coraggio, con responsabilità e con fiducia alla volontà dei Signore. La luce del Signore - illumini le nostre menti e i nostri passi. La Vergine Santa, la Madre di Gesù e la Madre nostra sia sempre la nostra soccorritrice. Francesco d’Assisi ci aiuti a ripetere come lui: «Signore, tu sei il bene, Tutto il bene, il sommo bene». A tutti voi il saluto francescano di Pace e Bene. Il vostro P. Angelo Molta gente crede che chi fa “teatro” lo fa per un bisogno d’apparire ma io vi posso assicurare che non è così. Per noi è qualcosa che va oltre dell’essere al centro dell’attenzione, infatti, secondo la compagnia teatrale gli “Amici”, le cui prove si svolgono presso il salone dell’Angelo Custode, “fare teatro” significa appartenere a una grande squadra in cui ci si impegna, ci si aiuta a vicenda affinchè tutti possano sentire quel calore che ore 20.30 ore 15.00 ore 16.30 ore 20.30 ore 16.00 ore 15.00 Incontro Araldini- Oratorio 29/01/2012 Giornata per i Lebbrosi M.I Prove di Canto Catechismo Incontro O.F.S Gruppo Famiglie Giovani Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica ore 21.00 Gi.Fra 27/01/2012 Ora di Adorazione Eucaristica INCONTRI DEL MESE dei veicoli in transito e si accumulano migliaia di euro di multe. Questi sono i Comuni “canaglia”. In Italia sono in tanti. Alcuni addirittura basano i propri bilanci sui proventi di multe autovelox. Cosi nel XXI secolo è stata ripristinata una tassa medievale “la gabella”, tassa che si pagava solamente per potere transitare da un determinato posto. Quella del film “Non ci resta che piangere” insomma, dove Benigni e Troisi si trovano davanti un esattore che chiede loro: Chi siete? … cosa portate? … ma dove andate? … un fiorino! Solo che ora è a noi che “non ci resta che piangere”! Gli eccessi di velocità vanno puniti. E' sacrosanto, quando si corre con un mezzo, si crea pericolo per se stessi e per gli altri. Un deterrente alla velocità ci vuole. Un autovelox tarato oltre i 90 Km/h in una strada a scorrimento veloce o oltre i 130 Km/h in un'autostrada, è un freno uno spauracchio per chi non vuole incorrere in sanzioni, ma uno tarato a 60 Km/h in una strada dove vige il limite prevalente di 80 km/h e posto in quel tratto di poche decine di metri (dove probabilmente ad hoc è stata fatta un'ordinanza municipale che istituisce il limite a 60 km/h), mostra la malafede di chi vuole fare semplicemente cassa. Amministratori in malafede e che mettono le mani in solo una famiglia può dare, inoltre rappresenta una sfida perché si deve riuscire ad interpretare un personaggio che ,spesso, è molto diverso da noi, dai nostri gusti e dalle nostre abitudini. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso” ed è proprio questo il nostro obiettivo; in una società piena di problematiche e sofferenze, dove le persone tra loro rischiano sempre più ore 20.30 Lectio «Alla Luce della parola divina» Lunedì P. Damian Frunza Anno 1 - n° 1 Gennaio 2012 Camminiamo

Upload: parrocchia-angelo-custode-camminiamo-insieme

Post on 30-Mar-2016

234 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

giornalino parrocchiale Angelo Custode - Ragusa

TRANSCRIPT

Page 1: camminiamo insieme n°1

tasca al malcapitato che transita nel loro territorio. L'amministratore al quale balza in testa questa idea geniale non ha coscienza, non immagina o non vuole immaginare la condizione della “vittima”. Pensiamo noi a chi possa essere: il ricco nababbo in viaggio di piacere al quale la multa non lo intacca neppure; il giovane studente che si reca o torna dal fare un esame (magari non con un ottimo risultato); il lavoratore che si sposta per guadagnars i la pagnot ta quotidiana; la persona colpita da un triste evento c h e p e r q u e s t o è costretto a spostarsi.

I m m a g i n o l'amministrat o r e malvagio, al quale questi pensieri scivolano sul piano inclinato dell'indifferenza e della cupidigia del potere, seduto dietro la sua scrivania con la calcolatrice che poggia sul suo grasso ventre e che indica una cifra a parecchi zeri: oggi abbiamo fatto un bel gruzzolo; sulla pelle dei poveri malcapitati!

REDAZIONE

P. Damian FrunzaSalvatore Burrometo

esidero dare inizio, nel presentare il p r i m o n u m e r o d e l l a s e r i e D«Camminiamo insieme», giornalino

parrocchiale dell’ Angelo Custode in Ragusa, con una preghiera del Beato Papa Giovanni Paolo II, rivolta al Signore per i giovani del mondo di oggi. La preghiera risale al 1985, «Dio nostro Padre, ti offriamo i giovani e le giovani del mondo, con i loro problemi, aspirazioni e speranze ...Chiamali a seguire Gesù Tuo Figlio...Aiutali a comprendere che la chiamata che tu hai dato loro è sempre attuale. Tutti ricordiamo i vari incontri del Papa con i giovani. Sempre lo stesso calore, sempre la stessa emozione, gli stessi interessi, uniti alla grande gioia. All’iniziativa del gruppo giovanile parrocchiale non possiamo manifestare dissenso, anzi bisogna incoraggiarla, promuoverla, aiutarla e svilupparla. Ritornando a Ragusa nel 2005 da Avola, dopo 14 anni di assenza, ho creduto opportuno di continuare l’esperienza del mio predecessore Parroco P. Dino, di stampare il giornalino «Perfetta Letizia». Debbo dire subito che dopo un mese i

La voce del Parroco...

Anno Nuovo...Cose Nuove!ari amici, è con grande entusiasmo che vi comunichiamo la nascita del giornalino parrocchiale. Vuole essere, questo, un utile strumento di comunicazione con cui il parroco ed i suoi collaboratori desiderano far conoscere le attività pastorali promosse dalla Parrocchia Angelo Custode. Il nostro C

obiettivo è quello di “Informare” ma anche di “Formare”, così come il nostro lavoro umile e tenace vuole giungere a tutti, vicini e lontani perché crediamo che la condivisione delle esperienze positive ma anche delle difficoltà, ci renda più Famiglia e ci faccia sentire più uniti, con lo sguardo rivolto alla stessa luce: Gesù Cristo. Vogliamo, prima di tutto, presentarci: siamo un gruppo di persone (uomini e donne, giovani e non) che collaborano con Padre Angelo alla realizzazione di questo nuovo progetto che ci consentirà di raccontare la vita di questa comunità parrocchiale. Alcuni di noi frequentano regolarmente la parrocchia, dedicandosi anche ad altre attività, altri invece partecipano soltanto alla Messa. Le nostre strade si sono incrociate per realizare qualcosa di nuovo e, speriamo, di interessante per tutti.Vi informiamo, infine, che chiunque volesse contribuire al giornalino con articoli, idee, suggerimenti, o c i v o l e s s e c o n t a t t a r e p u ò s c r i v e r c i a l l ' i n d i r i z z o m a i l : [email protected] Non ci resta che augurare a tutti voi: buona lettura! Grazie a tutti per la collaborazione. Naturalmente, non ci sfuggono anche gli auguri di Buon Anno Nuovo!

il meraviglioso mondo del teatro...

di frantumare la propria identità, noi vogliamo far dimenticare ( anche se per poco) le disgrazie di tutti i giorni e

regalare un semplice e dolce sorriso a tutti.

Gianluca Tidona

[email protected]

SedeParrocchia Angelo CustodeC.so V. Veneto 328Tel. 0932.622143

Hanno collaborato:

P. Angelo SparacinoP. Damian FrunzaChiara BoscarinoGiovanna NobileIrene CafisoGianluca TidonaMariacarmela Di RosaErsilia DivitaGiovanni IaconoPeppe Di Rosa

Grafica e foto:Salvatore Burrometo

risateGiuseppe Di Rosa

Pierino al compagno alla fine del compito in classe: Come è andata?Male, ho consegnato il foglio in bianco!Maledizione anch’io, la maestra penserà che abbiamo copiato!

Papà sei capace di scrivere al buio?Forse si, perché?

Ecco... allora firmeresti la pagella?

Insieme

Parrocchia Angelo CustodeFrati Minori Conventuali - Ragusa

iamo in tempi di vacche magre. Lo Stato taglia i trasferimenti Sagli enti locali: Regioni,

Provincie, Comuni. A loro volta gli enti locali tagliano i servizi ai cittadini. Quando non rimangono più servizi da tagliare si “spremono” i contribuenti. Così i sindaci, i tanto amati quanto odiati sindaci, sono costretti ad indossare la veste degli esattori delle tasse. Ne va di mezzo la loro popolarità il loro “essere benvoluto” dai cittadini che li hanno eletti capo della comunità. Alcuni di loro hanno scelto la strada tortuosa dell'impopolarità: hanno aumentato, ove era possibile, tasse e imposte comunali, hanno tagliato feste e spettacoli, hanno abbassato la qualità di quei pochi servizi offerti. Qualche sindaco però, per non risultare inviso ai propri concittadini, ha escogitato qualche piano per tassare “gli elettori” degli altri sindaci e rimpinguare le casse del proprio Comune. Come fare? Semplice usiamo le multe; e quali più “redditizie” di quelle per eccesso (anche quando eccesso non c'è) ai limiti di velocità? Presto fatto. Così si sono scelti dei tratti di strada extraurbana (generalmente percorsa da mezzi non del luogo) dove per pochi metri insiste un limite di velocità molto basso (es. 50 Km/h) e zac! nelle giornate e nelle ore di massimo traffico si “beccano” il 90%

L'ARTE DI ARRANGIARSI sulla pelle degli altriGiovanni Iacono

giovani del tempo non hanno avuto l’entusiamo e la volontà di continuare come prima.Con la presenza del nuovo vice parroco P. Damian Frunza, i nuovi giovani hanno manifestato impegno, serietà, continuità. Voglio augurarmi che sia la volta buona. Il passato sia semplicemente storia, il presente sia impegno, il futuro sia speranza. Qualunque cosa si realizza con i piccoli, con i giovani, è sempre un beneficio grande per tutti quanti. L’esperienza ci insegna tante cose da non dimenticare. Abbiamo voluto che uscisse il giornalino proprio nel mese di Gennaio di quest’anno 2012, perché per noi è un anno di forte riflessione e di una specifica programmazione sulle varie attività parrocchiali e conventuali. Ogni anno che inizia ci fa dimenticare un passato triste e ci prepara ad affrontare con speranza il futuro. Il presente si deve vivere con coraggio, con responsabilità e con fiducia alla volontà dei Signore. La luce del Signore - illumini le nostre menti e i nostri passi. La Vergine Santa, la Madre di Gesù e la Madre nostra sia sempre la nostra soccorritrice. Francesco d’Assisi ci aiuti a ripetere come lui: «Signore, tu sei il bene, Tutto il bene, il sommo bene». A tutti voi il s a l u t o f r a n c e s c a n o d i P a c e e B e n e . Il vostro P. Angelo

Molta gente crede che chi fa “teatro” lo fa per un bisogno d’apparire ma io vi posso assicurare che non è così. Per noi è qualcosa che va oltre dell’essere al centro dell’attenzione, infatti, secondo la compagnia teatrale gli “Amici”, le cui prove si svolgono presso il salone dell’Angelo Custode, “fare teatro” significa appartenere a una grande squadra in cui ci si impegna, ci si aiuta a vicenda affinchè tutti possano sentire quel calore che

ore 20.30 ore 15.00

ore 16.30

ore 20.30

ore 16.00 ore 15.00 Incontro Araldini-Oratorio

29/01/2012

Giornata

per i Lebbrosi

M.I Prove di Canto

Catechismo

Incontro O.F.S

Gruppo FamiglieGiovani

Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

ore 21.00

Gi.Fra

27/01/2012

Ora diAdorazione Eucaristica

INCONTRI DEL MESE

dei veicoli in transito e si accumulano migliaia di euro di multe. Questi sono i Comuni “canaglia”. In Italia sono in tanti. Alcuni addirittura basano i propri bilanci sui proventi di multe autovelox. Cosi nel XXI secolo è stata ripristinata una tassa medievale “la gabella”, tassa che si pagava solamente per potere transitare da un determinato posto. Quella del film “Non ci resta che piangere” insomma, dove Benigni e Troisi si trovano davanti un esattore che chiede loro: Chi siete? … cosa portate? … ma dove andate? … un fiorino!

Solo che ora è a noi che “non ci resta che piangere”! Gli eccessi di velocità vanno puniti. E' sacrosanto, quando si corre con un mezzo, si crea pericolo per se stessi e per gli altri. Un deterrente alla velocità ci vuole. Un autovelox tarato oltre i 90 Km/h in una strada a scorrimento veloce o oltre i 130 Km/h in un'autostrada, è un freno uno spauracchio per chi non vuole incorrere in sanzioni, ma uno tarato a 60 Km/h in una strada dove vige il limite prevalente di 80 km/h e posto in quel tratto di poche decine di metri (dove probabilmente ad hoc è stata fatta un'ordinanza municipale che istituisce il limite a 60 km/h), mostra la malafede di chi vuole fare semplicemente cassa. Amministratori in malafede e che mettono le mani in

solo una famiglia può dare, inoltre rappresenta una sfida perché si deve r i u s c i r e a d i n t e r p r e t a r e u n personaggio che ,spesso, è molto diverso da noi, dai nostri gusti e dalle nostre abitudini. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso” ed è proprio questo il nostro obiettivo; in una società piena di problematiche e sofferenze, dove le persone tra loro rischiano sempre più

ore 20.30 Lectio

«Alla Luce

della parola

divina»

Lunedì

P. Damian Frunza

Anno 1 - n° 1 Gennaio 2012

Camminiamo

Page 2: camminiamo insieme n°1

Impressioni dal convegno Giovani verso Assisi

e l’incontro del Papa con i capi delle religioni

Avevamo progettato da tempo questo viaggio ad Assisi e finalmente il giorno tanto atteso è arrivato! Siamo partiti giorno 26 Ottobre con i cuori pieni di entusiasmo ed eravamo impazienti di arrivare e vivere la nostra indimenticabile esperienza. Appena arrivati ci siamo confrontati subito con un evento atteso da tutto il mondo: l’incontro del papa con i capi delle religioni. Da questo incontro ci siamo resi conto che, nonostante le numerose diversità tra i popoli, tutti siamo accomunati da un desiderio di pace e di fratellanza che prescinde dal Dio in cui si crede ma dipende dalla capacità di ognuno di noi di amare il prossimo come se stessi,

di sentirsi fratelli e rispettarsi a vicenda. In questo ci hanno aiutato molto anche le serate in fraternità vissute dai ragazzi di tutta Italia, che hanno lasciato un segno indelebile poiché nonostante i problemi che ci accomunano e le nostre diversità che purtroppo spesso sono fattori di divisione, ci siamo ritrovati tutti insieme a cantare, ballare, pregare, abbiamo condiviso le nostre emozioni e ci siamo messi in gioco con i nostri dialetti e le n o s t r e t r a d i z i o n i . I g r u p p i d i approfondimento hanno reso più saldo questo contatto fra di noi e confrontando le nostre idee, ci siamo resi conto che non c’è differenza nell’amare Dio! La relazione di padre Claudio Monge è stata una parte fondamentale del convegno. Egli si è soffermato sull’importanza del tatto e del toccare il prossimo che è un grande segno d’amore; infatti un semplice abbraccio può guarire le ferite più profonde e lo stesso Francesco attuò la p rop r i a conve r s ione a t t r ave r so l’abbraccio con il lebbroso che trasformò

tutto ciò che prima sembrava amaro alla vista, in qualcosa di dolce per l’anima e il corpo. Così ogni giorno dobbiamo attuare dentro di noi una piccola conversione e diventare gli occhi di Dio, le mani di Dio, la bocca di Dio, insomma dobbiamo donarci totalmente a lui e diventare Suoi strumenti per diffondere in tutto il mondo il suo messaggio d’amore. Il tema dominante del convegno era quello di andare a due a due per le strade del mondo; a due a due perché la nostra missione non deve essere guidata dall’egoismo e dalla solitudine ma dall’amicizia e la cond iv i s ione . In f ine i l g ruppo vocazionale è stata una tappa decisiva. Ognuno di noi è chiamato a qualcosa ma per poterla comprendere occorre guardare alla propria vita per riflettere su quante volte Dio si è servito di noi per fare del bene agli altri. Solo ascoltando la voce di Dio nel silenzio e nella semplicità del cuore, possiamo conoscere quali sono i Suoi progetti per noi.

Chiara Boscarino

“ A, B, C...” così inizia la carriera scolastica! All'età di sei anni circa, ci si ritrova seduti su di un banchetto con una penna ed un quaderno alla mano, pronti ad “ imparare “ . E' proprio il verbo “ imparare” che diventa parola chiave e spinge ad intraprendere un percorso di studi lungo, tuortuoso ma anche affascinante. Basti pensare che per molti si inizia a star sui libri alle scuole elementari e si finisce all'università. Quindi cosa spinge un ragazzo a condurre buona parte della propria vita studiando? Purtroppo sempre più spesso ci imbattiamo in risposte oramai ovvie e piuttosto amare, ovvero continuare gli studi

perchè altrimenti si rimane senza un lavoro; o ancora andare all'università perchè dire che si è solo diplomati o ancora peggio si ha solo la terza media, sarebbe quasi un disonore . E' vero che avere una laurea può permettere di svolgere un lavoro qualificato, come è vero che a volte “quel pezzo di carta non serve a nulla”. Dunque sarebbe opportuno mettere a freno questa baraonda di opinioni e partire da un'interpretazione diversa della parola “ studio” . Lo studio non deve essere strumentalizzato, non deve essere finalizzato solo a questioni materiali,a portar più soldi in tasca, sebbene a migliorare e formare la nostra persona. “Studio” vuol dire sete di conoscenza, apprendere sempre qualcosa di nuovo sfogliando un libro, “ studio” è sinonimo di cultura. “ Studio “ vuol dire provare una sensazione di appagamento, di gioia nel “sapere di sapere” e nel contempo ammettere di non saper tutto e di non voler tenere la propria conoscenza solo per se stessi, ma per metterla a portata degli altri. La cultura non deve e non può essere un mezzo per distruggere, per raggirare chi ci sta vicino, bensì per arricchirlo. E' per questo che finito il liceo, ho deciso di tuffarmi in questa nuova esperienza che mi definisce ufficialmente “ universitaria”!

Università, studio, passione! Irene Cafiso

L’esperienza di una catechista

Una scossa nell’anima

on è da tutti continuare a frequentare un cammino di fede dopo aver ricevuto i sacramenti, i ragazzi dopo averli ricevuti “scompaiono”. Per me invece non è stato affatto così. Io subito dopo aver ricevuto i sacramenti mi sono resa utile in parrocchia nel mio piccolo. Iniziai la mia esperienza facendo l'aiuto N

catechista, ora eccomi qua a fare anche da animatrice e a rendermi disponibile in parrocchia. Chi è chiamato a fare da catechista compie un gesto importante, dice di “SI” al Signore che ci aiuta a svolgere un servizio qualificato e impegnativo nella comunità ecclesiale. Alcuni trovano faticoso dire di “SI” all'invito, altri accettano senza pensarci; le difficoltà non mancheranno, alcuni ragazzi sono poco ricettivi, parecchie famiglie dimostrano scarso interesse per le attività dei loro figli a catechismo. Innanzitutto il catechismo non deve essere visto come un'attività scolastica, ma lo si deve considerare come un'oretta di conversazione con amici. Infatti il catechista sin dal 1° anno cerca di fare amicizia con i ragazzi, di conoscerli, di costruire con loro legami vivaci e interessanti. Io nel corso della mia attività di catechesi ho notato che i genitori ma anche i ragazzi mettono all'ultimo posto il catechismo. I genitori iscrivendo i loro figli a catechismo compiono un passo importante e li affidano ai catechisti che con amore ricambiano la fiducia. Io sono del parere che i genitori dall'altra parte non possono restare indifferenti sé dunque vogliono che i loro figli crescano cristianamente. Non è più possibile chiamare i ragazzi alla vita cristiana senza il coinvolgimento dei genitori.I bambini iniziano il loro cammino di fede all'età di 7 anni, all' età di 9 anni si accostano al sacramento della confessione, all'età di 10 anni ricevono per la prima volta GESU' EUCARESTIA, all'età di 12 anni si preparano a ricevere il sigillo dello Spirito Santo. La nostra parrocchia ultimamente è frequentata da ragazzi che dimostrano ogni giorno di più, il loro impegno e la loro volontà nel volere seguire la strada verso GESU'.

Mariacarmela Di Rosa

fine ottobre 2011 noi, ragazzi del gruppo giovanile, siamo partiti per il 32° convegno di “Giovani verso Assisi”. Sin dal primo istante in cui abbiamo posato piede ad Assisi è stato un susseguirsi di brividi ed emozioni. Già dai primi giorni abbiamo avuto Amodo di partecipare all' incontro del Papa con i rappresentanti di tutte le religioni del

mondo e abbiamo vissuto all'interno delle maestose mura del Sacro Convento e delle sue Basiliche, i canti, le liturgie, le riflessioni e il confronto con frati e ragazzi provenienti da tutt'Italia aiutandoci ad immergerci in un' esperienza viva con Gesù, per renderci suoi fedeli discepoli e apostoli, proprio come Francesco d'Assisi. Le emozioni più grandi le abbiamo provate nei posti in cui San Francesco ha vissuto e svolto la sua attività. Infatti durante i sette giorni di convegno abbiamo avuto modo di visitare la tranquilla cittadina di Assisi, questa città è costituita gran parte dal borgo medievale, e sembra quasi ritornare al tempo in cui vissero Santa Chiara e San Francesco. Abbiamo potuto visitare la casa nativa di S. Francesco e quella di S. Chiara, la piazza in cui Francesco si spogliò davanti al vescovo e al padre abbracciando la scelta della povertà, la chiesa di Santa Chiara in cui è esposto il suggestivo crocifisso di San Damiano( ovvero il crocifisso che parlò a Francesco) e dove è custodito il corpo imbalsamato della santa. Altro luogo che abbiamo visitato è stata la chiesetta di San Damiano, è un posto incantevole per la pace e tranquillità che si respira e per l'essere circondato interamente dalla natura. Dopo una settimana di completa frenesia, sia per gli impegni che avevamo per il convegno, sia per l' entusiasmo di vedere ogni posto in cui San Francesco aveva lasciato traccia di sé, abbiamo capito che questo esperienza irripetibile ci aveva lasciato “una scossa nell'anima”. Ed è proprio così che riassumerei l'esperienza vissuta ad Assisi, un vero e proprio” terremoto” dentro ognuno di noi. Il momento più forte ma bellissimo è stata la sera dedicata al perdono: è stato un po' ritornare bambini, essere aiutati a scoprire la parte più intima di se stessi e desiderare l'abbraccio misericordioso del Padre. In conclusione è stata un'esperienza che ci ha aiutato a crescere spiritualmente grazie alla figura sempre presente del poverello d'Assisi: Francesco.

Ersilia Divita

Nell'Italia di oggi sull'orlo del default (fallimento) e senza modelli di riferimento, c' è una figura che ancora una volta ci può aiutare a trovare

la strada per uscirne fuori. Anche l'Italia del tempo di Francesco attraversava un periodo buio (lotte intestine tra Stato e

Chiesa, corruzione dilagante, lotte, mediante le crociate, contro i musulmani, lotte tra i vari staterelli in cui era divisa l'Italia); eppure come disse Dante nel XI canto del Paradiso “Nacque al mondo un sole” cioè San Francesco. La sua eccezionalità sta nella rottura con

gli schemi del tempo, lui stesso diceva “nessuno mi dice cosa dovessi fare”, eppure rompe col passato convinto che presente e passato sono antagonisti mentre presente e futuro sono alleati solidali. Aveva rotto col mondo in cui era

FRANCESCO E' PER SEMPRE Giovanna Nobile

cresciuto, ma non va in eremitaggio (troppo facile), continua a vivere in mezzo alla sua gente, qualifica i legami che si instaurano tra lui e la comunità, che presto si forma attorno a lui, e tra questi e il resto del mondo. Si spoglia di tutto, anche delle vesti per non avere nessun legame col passato e “ricomincia“. Tutto ciò che fa lo realizza supportato dagli insegnamenti del Vangelo seguiti senza nessuna remora, senza preoccupazioni teologiche, senza ambizioni riformatrici e moralizzatrici. Questa ancora una volta può essere la

risposta da offrire a tutti coloro che nel mondo sono affamati, ma che sono insoddisfatti di quanto esso ci offre. L'idea della società di Francesco è che deve includere tutti gli uomini che già ci sono e quelli che verranno, giovani, vecchi, ricchi e mendicanti, sani e malati. Si deduce che solo rispettando le risorse del creato e lasciandone a sufficienza per chi viene dopo di noi si può avere uno sviluppo sostenibile. Altro concetto molto attuale che affronta Francesco è quello del denaro che deve servire solo per un “ lecito impiego” non diventare il fine di ogni azione umana e quindi l'invito a

condurre uno stile di vita sobria e distaccata dai beni materiali. Lui e i suoi

confratelli davano l'esempio di povertà, ma di una povertà gioiosa, l'uomo sempre col volto sorridente. Oggi a fronte della miriade di cose in più che abbiamo, siamo sempre lamentosi e scontenti. Questo deve essere un invito a coltivare la povertà interiore, a cercare

di aggrapparci a valori veri e duraturi. Si può concludere dunque che San Francesco è il Santo per tutte le età.