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DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO E LE FIGURE PROFESSIONALI NECESSARIE ALLE AZIENDE DELLA PROVINCIA DI LECCE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI EMERGENTI POR Puglia FSE 2007/2013: conferimento funzioni alle Province Pugliesi Asse II – Occupabilità – trasferimentiTRANSCRIPT
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DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO E LE FIGURE PROFESSIONALI NECESSARIE ALLE AZIENDE DELLA PROVINCIA DI LECCE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI EMERGENTI POR Puglia FSE 2007/2013: conferimento funzioni alle Province Pugliesi Asse II Occupabilit trasferimenti
a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.307
:: indice SEZIONE XII ::
XII RINGRAZIAMENTI.......................................................................... XII.308 XII.1 non per concludere, ma per continuare............................................................ XII.310
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DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO E LE FIGURE PROFESSIONALI NECESSARIE ALLE AZIENDE DELLA PROVINCIA DI LECCE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI EMERGENTI POR Puglia FSE 2007/2013: conferimento funzioni alle Province Pugliesi Asse II Occupabilit trasferimenti
a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.308
XII RINGRAZIAMENTI
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DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO E LE FIGURE PROFESSIONALI NECESSARIE ALLE AZIENDE DELLA PROVINCIA DI LECCE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI EMERGENTI POR Puglia FSE 2007/2013: conferimento funzioni alle Province Pugliesi Asse II Occupabilit trasferimenti
a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.309
Un ringraziamento, in particolare, per la collaborazione e lattenzione al tema :
alle Associazioni imprenditoriali
CONFAPI LECCE - Giuseppe Petracca, Direttore
CONFARTIGIANATO IMPRESE LECCE - Amedeo Giuri, Direttore
CONFINDUSTRIA LECCE - Angelo Costantini, Resp.le Relazioni
Sindacali
CONFCOMMERCIO LECCE - Antonio Rizzo, Direttore
alle Organizzazioni Sindacali
CISL LECCE - Pietro Stefanizzi, Segretario Generale
UIL LECCE - Salvatore Giannetto, Segretario Generale
CGIL LECCE - Daniela Campobasso, Componente Segreteria
Generale
UGL LECCE - Antonio Verardi, Segretario Generale
ai Collegi e Ordini Professionali
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI
CONTABILI DI LECCE - Rosario Giorgio Costa, Presidente
agli Organismi di Formazione Professionale
CAT LECCE, Antonio Rizzo, Direttore
CNIPA LECCE - Giuseppe Montanaro, Progettista
D.ANTHEA LECCE - Antonio Ruggeri, Presidente
a tutte le imprese che hanno garantito la disponibilit.
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.310
XII.1 non per concludere, ma per continuare Il compito prioritario dellUnione europea nella prima met del ventunesimo secolo sar, per citare Jeremy Rifkin, indicare la via per la Terza rivoluzione industriale. Ridurre le emissioni di CO2 solo una parte della questione: venuto il momento della transizione verso uneconomia a bassa intensit di carbonio. Non si tratta di unutopia, di una visione futuristica: in venticinque anni avremo la possibilit di trasformare ogni edificio in una piccola centrale di generazione che produce energia pulita e rinnovabile per soddisfare il proprio fabbisogno, rendendo disponibile leventuale surplus per altri scopi. Questi sono i pilastri della Terza rivoluzione industriale che Jeremy Rifkin ha descritto in modo cos vivido: un maggiore ricorso alle energie da fonti rinnovabili, la costruzione di edifici che producono lenergia che consumano e la transizione allidrogeno come strumento per la conservazione dellenergia. La posta in gioco il futuro dellUnione europea: e non dobbiamo essere cos ottusi da pensare che il futuro del mondo sia qualcosa che riguarda solo chi verr dopo di noi! Non dobbiamo mancare loccasione di dare il via alla Terza rivoluzione industriale. Perch ci offre la possibilit di avviare leconomia europea su un percorso sostenibile, che guarda in avanti e, quindi, ci potrebbe permettere di mantenere la nostra competitivit nel lungo periodo.
Hans-Gert Pttering, presidente del Parlamento europeo, discorso alla seconda Agor dei cittadini, 12 giugno 2008
brani tratti dal cap. VIII Rifare la scuola di Jeremy Rifkin, LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Come il potere laterale sta trasformando lenergia, leconomia e il mondo 1 Leducazione della forza lavoro della Terza rivoluzione industriale Le universit e le scuole secondarie superiori devono cominciare a preparare la forza lavoro della Terza rivoluzione industriale. Occorre, quindi, che i programmi scolastici si focalizzino sempre pi sulle informazioni avanzate, sulle nanotecnologie e sulle biotecnologie, sulle scienze della terra, sullecologia, sulla teoria dei sistemi, oltre che sulle competenze professionali, incluse la produzione e la commercializzazione delle tecnologie delle energie rinnovabili, la ristrutturazione degli edifici volta a trasformarli in microimpianti di generazione elettrica, linstallazione di tecnologie di stoccaggio dellenergia (basate sullidrogeno o su altri mezzi), la realizzazione di reti elettriche intelligenti, la costruzione di veicoli elettrici plug-in e a idrogeno, la creazione di reti logistiche verdi e simili.
1 Copyright Jeremy Rifkin, 2011 All rights reserved. 2011 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano Titolo dellopera originale The Third Industrial Revolution I edizione ottobre 2011
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.311
La coscienza biosferica Nella nuova era della Terza rivoluzione industriale globalmente connessa, la funzione primaria delleducazione dovrebbe essere quella di preparare gli studenti a pensare e agire come parte di una biosfera condivisa. La nostra emergente coscienza biosferica coincide con le scoperte della biologia evolutiva, delle scienze neurocognitive e dello sviluppo infantile, che rivelano come le persone siano biologicamente predisposte allempatia: nel nostro intimo non siamo razionali, distaccati, acquisitivi, aggressivi e narcisisti come ritenevano molti filosofi illuministi , bens affettuosi, sociali, cooperativi e interdipendenti. LHomo sapiens sta cedendo il passo allHomo empaticus. Gli storici ci dicono che lempatia il collante sociale che permette a una popolazione sempre pi eterogenea e individualizzata di forgiare legami di famigliarit attraverso domini immensi, in modo che la collettivit possa avere una coesione. Empatizzare civilizzare. [] Capire che siamo una specie empatica, che lempatia si evoluta nella storia e che siamo interconnessi nella biosfera come lo siamo nella blogosfera ha un grande significato nella riforma della missione educativa. Stanno emergendo nuovi modelli di insegnamento pensati per trasformare leducazione scolastica da contesto competitivo a esperienza collaborativa ed empatica, mentre le scuole e le universit cercano di attrarre una generazione che cresciuta in Internet ed abituata a interagire nelle reti sociali aperte, nelle quali linformazione scambiata, non accumulata. Lapproccio tradizionale, che considera il sapere un potere da utilizzare per il guadagno personale, viene progressivamente sostituito dallidea che la conoscenza sia unespressione della responsabilit condivisa tesa al benessere dellumanit e del pianeta nel loro complesso. [] Preparare i nostri figli a pensare come S ecologici estesi ad avere, cio, una coscienza della biosfera sar la verifica fondamentale per la nostra epoca e potrebbe perfino risultare decisivo rispetto alla questione se saremo in grado o meno di creare una nuova relazione sostenibile con la terra in tempo per rallentare il cambiamento climatico e impedire la nostra stessa estinzione. Consapevoli della pericolosit dei tempi che ci attendono, gli insegnanti stanno cominciando a chiedersi se la missione principale delleducazione debba essere solo quella di far diventare economicamente produttivi gli studenti. Non dovremmo dedicare almeno altrettanta attenzione allo sviluppo delle pulsioni empatiche innate dei nostri giovani e delle connessioni biofiliche, in modo da prepararli a pensare e agire come parte di una famiglia universale che include non solo il nostro prossimo, ma anche tutte le altre creature?
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.312
La classe distribuita e collaborativa Una nuova generazione di educatori sta iniziando a decostruire i processi di apprendimento in aula che hanno accompagnato la Prima e la Seconda rivoluzione industriale, e a ricostruire lesperienza educativa lungo linee pensate per incoraggiare lo sviluppo di un S ecologico esteso, imbevuto di coscienza della biosfera. Lapproccio dominante allinsegnamento, dallalto verso il basso, il cui obiettivo formare un essere competitivo e autonomo, sta cominciando a cedere il passo a unesperienza educativa distribuita e collaborativa concentrata sullinstillare il senso della natura sociale della conoscenza. In questa nuova ottica lintelligenza non qualcosa che si eredita o una risorsa che si accumula ma, al contrario, unesperienza condivisa distribuita fra le persone. Il nuovo approccio allistruzione rispecchia il modo in cui una nuova generazione impara e scambia informazioni, idee ed esperienze attraverso Internet, in spazi educativi open source e nellambito dei social media. Un apprendimento distribuito e collaborativo prepara anche la forza lavoro del ventunesimo secolo a uneconomia della Terza rivoluzione industriale che agisce sulla base dei medesimi principi. Cosa ancor pi importante, imparando a pensare e ad agire in modo distribuito e collaborativo, gli studenti cominciano a vedersi come esseri empatici, integrati in reti di relazioni comuni, in societ sempre pi inclusive che, alla fine, abbracceranno lintera biosfera. Questa nuova prospettiva parte dallipotesi che lapprendimento sia sempre unesperienza profondamente sociale. Impariamo per partecipazione. Leducazione convenzionale promuove il concetto di istruzione come esperienza privata, in realt il pensiero si forma tanto nellindividuo quanto fra individui. Tutti noi abbiamo momenti di profonda riflessione intima e personale, ma anche in quei casi la sostanza dei nostri pensieri connessa, in un modo o nellaltro, a precedenti esperienze condivise con altri attraverso le quali abbiamo interiorizzato significati collettivi. I nuovi riformatori delleducazione enfatizzano labbattimento delle barriere e il coinvolgimento dellaltro in comunit di apprendimento pi distribuite e aperte alla collaborazione, in ambito sia reale sia virtuale. La proliferazione dei social network e delle forme collaborative di partecipazione in Internet sta portando leducazione oltre i confini dellaula scolastica, verso un ambiente globale di apprendimento nel ciberspazio. [] Lampiezza della classe virtuale espone i giovani ai loro colleghi di culture molto diverse, permettendo alla sensibilit empatica di espandersi e approfondirsi. Leducazione diventa unesperienza davvero planetaria, promuovendo la transizione alla coscienza biosferica. Lestensione globale degli ambienti di apprendimento nel ciberspazio trova una corrispondenza nellestensione locale degli ambienti di apprendimento esterni alla scuola. Le barriere che da sempre separano le aule scolastiche dalla comunit stanno cominciando a essere abbattute, mentre lo studio diventa un esercizio distribuito che implica modalit sia formali sia informali di istruzione nello spazio pi vasto e diversificato della societ civile.
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.313
La natura non in pixel Trasformando leducazione in unesperienza empatica e in un processo di apprendimento distribuito e collaborativo esteso a tutta la biosfera, alimentiamo le competenze intellettuali e la coscienza che asseconderanno il paradigma della Terza rivoluzione industriale, operante sulla base degli stessi principi. Gli scettici probabilmente si mostreranno perplessi circa la possibilit di rivoluzionare il sistema educativo mondiale al fine di creare una coscienza della biosfera, e rideranno dellidea di poter creare una forza lavoro per la Terza rivoluzione industriale in meno di mezzo secolo. A loro va ricordato che le idee illuministe sulla coscienza e sulla natura umana e il tipo di sistema educativo che era necessario per assecondare la Prima rivoluzione industriale sono stati istituzionalizzati, in Europa e in America, pi o meno nello stesso lasso di tempo. Perch dovremmo aspettarci qualcosa di meno?
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.314
Ideazione, metodologie di ricerca, creazione degli strumenti di rilevazione, indagine, analisi ed elaborazione dei dati statistici, realizzate nel periodo gennaio/agosto 2013 da Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro, Human Resources, Formazione e Pari Opportunit (incarico ad alto contenuto di professionalit per attivit di avviso pubblico su BURP n.112 del 22/07/2009, approvazione graduatoria di merito D.D.n.3257 dell01/12/2009 e D.D. n. 2566 del 21/11/20I2)
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a cura di: Silvia Nascetti, giuslavorista esperta di Politiche del Lavoro e Formazione
XII.315