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Capitolo 12
Il reporting per la misurazione delle performance aziendali
a cura di A. Pistoni e L. Songini
Programmazione e controllo
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1. Obiettivi di apprendimento
1. Apprendere i criteri di progettazione del sistema di reporting
per la direzione
2. Individuare le aree di risultato e costruire le misure più idonee
per rappresentarne le performance
3. Comprendere gli impatti dell’utilizzo dei sistemi a costi variabili
e dei sistemi a costi pieni sulla struttura del conto economico e
sul risultato di periodo
4. Apprendere gli algoritmi di calcolo delle varianze di margine
5. Conoscere le modalità di misurazione del valore generato dall’impresa e delle sue determinanti
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Sistema di reporting per la direzioneStrumento di misurazione e di rappresentazione dei risultati dell’impresa o di sue parti componenti.
Finalitàü Apprezzamento dell’andamento dell’attività dell’impresa e delle
sue parti componenti e del grado di raggiungimento degli obiettividefiniti
ü Valutazione del comportamento (decisioni-azioni) degli operatori aziendali.
ContenutoInformazioni consuntive, economico-finanziarie e non, relative alla gestione trascorsa, rappresentative dei risultati conseguiti, opportunamente messe a confronto con gli obiettivi definiti.
2.1. Il sistema di reporting per la direzione: definizione
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Finalismo aziendale
creazione di valore per gli stakeholder
2.2. Il sistema di reporting per la direzione: criteri di progettazione
strategia deliberata
obiettivi strategici e piani
Misure di performanceMisure di performance
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2.3. La progettazione del sistema di reporting
1.Individuazione delle dimensioni di articolazionedei risultati aziendali
Aree di risultatoAree di risultato
2.Definizione delle modalità di rappresentazione delleperformance più adeguate per ciascun livello
Misure di risultato Misure di risultato
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3.1. La definizione delle aree di risultato: i criteri
AREE STRATEGICHE D’AFFARI
AREE STRATEGICHE D’AFFARI
UNITÀORGANIZZATIVE
UNITÀORGANIZZATIVE
AREE di RISULTATO AREE di RISULTATO
Combinazioni produttive parziali dotate di risorse anche strutturali proprie, alle quali è possibile riferire componenti positivi (ricavi) e negativi (costi) di reddito e, in alcuni casi, anche poste del capitale investito o di tipo monetario.
Divisione o mercato, con a capo un responsabile, che risponde dei risultati conseguiti con le sue scelte, in termini di reddito generato (centro di profitto) o redditività (centro di investimento)
Criteri di tipo strategico
Si identificano con un’arena competitiva, caratterizzata da una propria formula
imprenditoriale (fattori critici di successo, caratteristiche dei prodotti-servizi offerti,
bisogni soddisfatti, clienti e mercati serviti, concorrenti peculiari e omogenei)
Criteri di tipo organizzativo
Criteri di tipo amministrativo
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Tecnologia/ Prodotto/ Servizio
§ Linea di prodotto§ Tipo di servizio§ Unità produttiva§ Reparto di produzione§ …..
Cliente/Mercato/Criteri commerciali
§ Gruppo di clienti § Mercato§ Area Geografica§ Canale distributivo§ Marchio§….
Ulteriore segmentazione per:
3.2. La definizione delle aree di risultato: i livelli di segmentazione
AREA STRATEGICAD’AFFARI
AREA STRATEGICAD’AFFARI
AREA di RISULTATO AREA di RISULTATO
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3.3. La definizione delle aree di risultato: esempio Satix
üIl Gruppo
üLe Divisioni
üI Country/Aree geografiche
üI Business Segment
Aree di RisultatoAree di Risultato
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4.1. La scelta delle misure di risultato
Con riguardo alle modalità di misurazione delle performance aziendali o di area di risultato possono essere impiegate:
ü informazioni quantitativo-monetarieü informazioni quantitativo-non monetarie o fisico-tecnicheü informazioni qualitative
Modelli di reporting integrati
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4.2. I requisiti delle misure di performance
Per essere efficaci le misure di performance devono possederei seguenti requisiti:
ü oggettività la misurazione non deve essere influenzata da scopi
particolari
ü affidabilità le misure devono essere utili per i soggetti a
cui sono destinate
ü completezza le misure devono rappresentare compiutamente il
fenomeno indagato
ü sensibilità alle le misure devono rappresentare gli effetti delle
azioni decisioni e delle azioni compiute dagli interessati
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SPECIFICITA’ CONTROLLABILITA’’’
Si possono individuare risorse
specifiche
Si possono misurare risultati
significativi
Si possono assegnare responsabilità di risultato
coerenti con l’autoritàfunzionale del responsabile e con le leve che può in modo
autonomo impiegare per influenzare i risultati della
propria area
5.1. La misurazione delle performance delle aree di risultato: i criteri
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5.2. La misurazione delle performance delle aree di risultato: esempio Satix
Misure di RisultatoMisure di Risultato
Risultato Netto di Gruppo
Risultato Controllabile di Divisione
Risultato Controllabile di Country
Risultato Controllabile di Business Segment
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Costi Specifici Costi Comuni
5.3. La specificità: tipi di costi
Costi variabiliCosti variabili Costi fissiCosti fissi
Costi fissi
discrezionali
Costi fissi
discrezionali
Costi fissi
Vincolati/impegnati
Costi fissi
Vincolati/impegnati
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Costi Specifici Costi Comuni
Costi riferiti a fattori produttivi i cui processi di impiego/utilizzo
possono attribuirsi in via esclusiva all’oggetto di calcolo
preso in considerazione
Costi riferiti a fattori produttivi i cui processi di impiego/utilizzo, in ragione
delle scelte di assetto e di organizzazione del sistema aziendale,
non possono attribuirsi in via esclusiva all’oggetto di calcolo preso
in considerazione
5.4. Costi specifici e costi comuni
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Costi variabiliCosti variabili
Costi fissiCosti fissi
5.5. Costi variabili e costi fissi
valori espressivi di un fattore produttivo il cui
consumo complessivo varia in misura proporzionale al variare del livello
di attività (esempi di costi variabili sono le materie prime, le provvigioni)
valori espressivi di un fattore produttivo il cui consumo complessivo non varia al
variare del livello di attività(esempi di costi fissi sono gli
ammortamenti, gli stipendi degli impiegati)
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Esempi
Pubblicità e formazione
Esempi
Pubblicità e formazione
Esempi
Ammortamenti di immobili e macchinari
Esempi
Ammortamenti di immobili e macchinari
5.6. Costi impegnati e discrezionali
DiscrezionaliPossono essere influenzati
nel breve periodo dalle decisioni correnti del
management
DiscrezionaliPossono essere influenzati
nel breve periodo dalle decisioni correnti del
management
Vincolati/
ImpegnatiGovernabili nel lungo
termine, non possono essere ridotti nel breve periodo
Derivano da scelte di investimento passate.
Vincolati/
ImpegnatiGovernabili nel lungo
termine, non possono essere ridotti nel breve periodo
Derivano da scelte di investimento passate.
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5.7. Il conto economico per Area di Risultato: il margine specifico di area
Area A Area B Area C Totale
Ricavi XXX XXX XXX XXX
Costi specifici
- Costo del venduto
- Altri costi operativi
XXX XXX XXX XXX
Margine specifico di Area
XXX XXX XXX XXX
Costi Comuni XXX
Reddito operativo
XXX
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Area A Area B Area C Totale
Ricavi XXX XXX XXX XXX
Costo variabile del venduto e altri CV
XXX XXX XXX XXX
Margine di contribuzione di I livello
XXX XXX XXX XXX
Costi fissi specifici XXX XXX XXX XXX
Margine di contribuzione di II livello
XXX XXX XXX XXX
Costi Comuni XXX
Reddito operativo XXX
5.8. Il conto economico per Aree di Risultato: il margine di contribuzione di I e II livello
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Distingue i costi variabili dai costi fissi e, all’interno di questi ultimi, i costi specifici da quelli comuni e consente di pervenire al calcolo di due differenti configurazioni di reddito: il margine di contribuzione di primo livello, dato dalla differenza tra ricavi e costi variabili, e il margine di contribuzione di secondo livello, che considera anche i costi fissi specifici.
6.1. Lo schema di conto economico a direct costing
Ricavi
Costo del venduto variabile
Rimanenze iniziali di prodotti finiti (+)
Costo dei beni prodotti (+)
Rimanenze finali di prodotti finiti (-)
Costi variabili commerciali
I Margine di contribuzione
Costi di fabbricazione indiretti fissi specifici
Costi commerciali indiretti fissi specifici
Costi generali e amministrativi specifici
II Margine di contribuzione
Consumi di materiali direttirimanenze iniziali di materie prime e componenti (+)acquisti di materie prime e componenti (+)rimanenze finali di materie prime e componenti (-)
Manodopera direttaCosti i variabili indiretti di produzioneCosti variabili di fabbricazione totali
rimanenze iniziali di semilavorati (+)rimanenze finali di semilavorati (-)
Costo dei beni prodotti (variabile)
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Ricavi
Costo del venduto
Rimanenze iniziali di prodotti finiti (+)
Costo dei beni prodotti (+)
Rimanenze finali di prodotti finiti (-)
Margine lordo industriale
Altri costi operativi specifici
Costi commerciali
Costi generali e amministrativi
Risultato operativo di area di risultato
Consumi di materiali direttirimanenze iniziali di materie prime e componenti (+)acquisti di materie prime e componenti (+)rimanenze finali di materie prime e componenti (-)
Manodopera direttaCosti indiretti di produzioneCosti di fabbricazione totali
rimanenze iniziali di semilavorati (+)rimanenze finali di semilavorati (-)Costo dei beni prodotti
Suddivide i costi della gestione caratteristica in due sottoclassi: il costo del venduto e gli altri costi operativi. e consente di pervenire al calcolo di due differenti configurazioni di reddito: il margine o utile lordo industriale, dato dalla differenza tra ricavi e costo del venduto, e il risultato operativo, che sottrae al margine lordo industriale gli altri costi operativi di periodo, diversi da quelli di fabbricazione.
6.2. Lo schema di conto economico a full costing
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Adottare una configurazione di costo variabile, piuttosto che di costo pieno, ha un diverso impatto sul risultato economico, a causa di due fenomeni:
1. la differente distinzione tra costi di prodotto e di periodo, adottata dai due sistemi di misurazione dei costi
2. la relazione tra volumi di produzione e di vendita del periodo.
6.3. Sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
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Costi di prodotto Costi di periodo
Sono rappresentati dal valore delle risorse riferite al prodotto,
utilizzate per valorizzare le rimanenze finali. Sono i costi che rientrano nel costo del
venduto
Sono rappresentati dal valore delle risorse non allocate al prodotto e
spesate quindi nel conto economico del periodo
amministrativo di competenza.
6.4. Costi di prodotto e costi di periodo
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Esercizio: calcolo del costo del venduto a direct e a full costing
Avvalendosi dei dati di seguito proposti, relativi all’azienda Alfa e al mese di gennaio 200X, e sapendo che il valore delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti è stato determinato a costo pieno, si calcolino: a) i costi variabili totali del mese di gennaiob) i costi fissi totali del mese di gennaioc) il Costo del Venduto a full costing
Ammortamenti industriali € 12.000
Costo MOD (manodopera diretta) € 60.000
Costo energia di fabbrica (consumi) € 20.000
Rimanenze iniziali materie prime € 5.000
Rimanenze finali materie prime € 6.000
Acquisti materie prime € 26.000
Rimanenze iniziali semilavorati € 3.000
Rimanenze finali semilavorati € 4.000
Costo Manodopera Indiretta € 33.000
Costi Amministrativi e Generali € 40.000
Costi Commerciali (stipendi venditori) € 20.000
Costi commerciali (provvigioni) € 15.000
Rimanenze iniziali prodotti finiti € 8.000
Rimanenze finali prodotti finiti € 7.000
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Ammortamenti industriali € 12.000
Costo MOD (manodopera diretta) € 60.000
Costo energia di fabbrica (consumi) € 20.000
Rimanenze iniziali materie prime € 5.000
Rimanenze finali materie prime € 6.000
Acquisti materie prime € 26.000
Rimanenze iniziali semilavorati € 3.000
Rimanenze finali semilavorati € 4.000
Costo Manodopera Indiretta € 33.000
Costi Amministrativi e Generali € 40.000
Costi Commerciali (stipendi venditori) € 20.000
Costi commerciali (provvigioni) € 15.000
Rimanenze iniziali prodotti finiti € 8.000
Rimanenze finali prodotti finiti € 7.000
SOLUZIONE
a) costi variabili totali = €120.000b) costi fissi totali = €105.000c) Costo del Venduto = €150.000
Avvalendosi dei dati di seguito proposti, relativi all’azienda Alfa e al mese di gennaio 200X, e sapendo che il valore delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti è stato determinato a costo pieno, si calcolino: a) i costi variabili totali del mese di gennaiob) i costi fissi totali del mese di gennaioc) il Costo del Venduto a full costing
Esercizio: calcolo costo venduto a direct e a full costing
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Sapendo che il valore delle rimanenze a costo variabile era il seguente:
si determini il costo del venduto variabile
(Euro) RI RF
SL 1.000 2.000
PF 6.000 5.000
Esercizio: calcolo costo venduto a direct e a full costing
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Sapendo che il valore delle rimanenze a costo variabile era il seguente:
si determini il costo del venduto variabile
SOLUZIONE
Costo del Venduto variabile = €105.000
(Euro) RI RF
SL 1.000 2.000
PF 6.000 5.000
Esercizio: calcolo costo venduto a direct e a full costing
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Sistema a costi variabili
6.5. Sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni: costi di prodotto e costi di periodo
Sistema a costi pieni
Costi variabili diretti di fabbricazione
Costi variabili indiretti di fabbricazione
Costi indiretti di fabbricazione
Altri costi operativi
Costi di prodotto
Costi di periodoCosti di periodo
Costi di prodotto
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La Vestibene è un’azienda appena fondata che produce un solo modello di jeans da uomo. Nel budget dei mesi di aprile, maggio e giugno sono stati previsti i medesimi prezzi unitari di vendita, costi variabili unitari e costi indiretti fissi mensili, per ciascuno dei tre mesi:
Prezzo di vendita unitario € 100
Costo variabile unitario di produzione € 30
Costi indiretti fissi di produzione € 40.000
Costi indiretti fissi generali, commerciali e amministrativi € 10.000
I volumi di produzione e vendita in ciascuno dei tre mesi sono stati i seguenti:
(Unità) aprile maggio giugno
Volumi di produzione 1.000 1.000 0
Volumi di vendita 0 1.000 1.000
Utilizzando le informazioni fornite e sapendo che: le rimanenze iniziali di prodotti finiti in aprile sono pari a zero; l’azienda utilizza come criterio di allocazione dei costi indiretti fissi di produzione ai prodotti i volumi di produzione:1.si valorizzino i magazzini prodotti finiti, utilizzando sia la configurazione di costo pieno, che quella di costo variabile;2.si elabori il conto economico utilizzando lo schema di conto economico coerente con ciascuna delle due configurazioni di costo impiegata;3.si spieghi la differenza nel reddito operativo mensile calcolato con i due diversi schemi di conto economico.
Esercizio: sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
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Soluzione
Calcolo costo pieno unitario di produzioneCosto variabile unitario di produzione = € 30Quota costi indiretti fissi di produzione allocati* = € 40Costo pieno di produzione unitario = € 70
*Coefficiente di allocazione = € 40.000 / 1.000 unità = € 40 / unità
Conto economico a ricavi e margine di contribuzione e costo del venduto variabile
Esercizio: sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
€ aprile maggio giugno
Ricavi di vendita 0 100.000 100.000
Costo del venduto variabile 0 30.000 30.000
Rimanenze iniziali 0 30.000 30.000
Costo dei beni prodotti 30.000 30.000 0
Rimanenze finali (30.000) (30.000) 0
Margine di contribuzione 0 70.000 70.000
Costi indiretti fissi di produzione
40.000 40.000 40.000
Costi indiretti fissi generali, commerciali, amministrativi
10.000 10.000 10.000
Reddito operativo (50.000) 20.000 20.000
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Soluzione
Conto economico a ricavi e costo del venduto e costo pieno del venduto
Esercizio: sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
€ aprile maggio giugno
Ricavi di vendita 0 100.000 100.000
Costo pieno del venduto 0 70.000 110.000
Rimanenze iniziali 0 70.000 70.000
Costo dei beni prodotti variabile
30.000 30.000 0
Costo dei beni prodotti fisso 40.000 40.000 40.000
Costo dei beni prodotti totale 70.000 70.000 40.000
Rimanenze finali (70.000) (70.000) 0
Margine lordo industriale 0 30.000 (10.000)
Costi indiretti fissi generali, commerciali e amministrativi
10.000 10.000 10.000
Reddito operativo (10.000) 20.000 (20.000)
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Soluzione
Spiegazione differenza nel reddito operativo mensile calcolato con i due diversi schemi di conto economico.
La differenza tra il reddito operativo calcolato a direct costing e a full costing dipende dal valore dei costi fissi di produzione (€ 40.000)
Esercizio: sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
RO a direct costing RO a full costing
aprile Volumi produzione > volumi vendita
(50.000) (10.000)
maggio Volumi produzione = volumi vendita
20.000 20.000
giugno Volumi produzione < volumi vendita
20.000 (20.000)
Trimestre (10.000) (10.000)
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Confronto tra risultato operativo a costo pieno e a costo variabile
Relazione tra volumi di produzione e vendita
Impatto sul magazzino prodotti finiti
Relazione fra risultato operativo a costo pieno
e a costo variabile
Volumi di produzione > volumi di vendita
Il magazzino prodotti finiti aumenta
RO a costo pieno > RO a costo variabile
Volumi di vendita >volumi di produzione
Il magazzino prodotti finiti si riduce
RO a costo pieno < RO a costo variabile
Volumi di produzione = volumi di vendita
Nessuna variazione nei livelli di magazzino tra inizio
e fine periodo
RO a costo pieno = RO a costo variabile
6.6. Sistemi a costi variabili e sistemi a costi pieni a confronto
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7.1. Il reporting tradizionale: il controllo budgetario
Budget Consuntivo Scostamento
Ricavi di vendita 18.522.000 18.971.120 449.120
Costo variabile del venduto 11.214.000 12.421.360 (1.207.360)
Margine di contribuzione 7.308.000 6.549.760 (758.240)
Costi fissi industriali 2.100.000 2.050.000 50.000
Costi commerciali 250.000 270.000 (20.000)
Spese generali e amm.ve 750.000 730.000 20.000
Reddito operativo 4.208.000 3.499.760 (708.240)
• Scostamenti di efficacia
•Scostamenti di efficienza (v. cap. 5)
Azienda Alfa
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• Costruzione del budget flessibile, al fine di isolare le varianze di margine dovute a variazioni nei volumi di vendita
• Calcolo delle varianze totali relative a ciascuna voce del conto economico
• Scomposizione dello scostamento totale nelle sue determinanti
• Analisi ed interpretazione delle informazioni ottenute al fine di definire le azioni correttive e di valutare le responsabilitàconseguenti
7.2. Il controllo budgetario: le fasi
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Ø Scostamento di quota di mercato: misura l’impatto sulrisultato economico di una variazione della porzione di mercatoservita
Ø Scostamento di dimensione del mercato: misura l’impattosul risultato economico di un cambiamento nei volumi o nel valore del mercato di riferimento
7.3. L’analisi delle varianze di efficacia
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ØScostamento di mix: spiega la variazione del risultato economico dovuta ad una diversa combinazione delle vendite di prodotti/servizi (mix)
Ø Scostamento di prezzo: misura l’impatto sul risultato economico di variazioni intervenute nel prezzo di vendita dei singoli prodotti/servizi
7.4. L’analisi delle varianze di efficacia (segue)
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7.5. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia
Budget Consuntivo
Relax Top Relax Top
Volumi di vendita 126.000 84.000 114.800 92.680
Prezzo unitario di vendita € 55 € 138 € 49 € 144
Costo variabile unitario € 39 € 75 € 42 € 82
Quota di mercato 25%
Var. mkt. servito - 5%
Quali cause hannogenerato tale scostamento?I dati
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7.6. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia: la costruzione del budget flessibile
Costruzione del budget flessibile
Scostamenti diefficacia
Scostamenti diefficacia
Scostamenti diefficienza
Scostamenti diefficienza
Budget
(1)
Budget flessibile
(2)
Scostamento
(1-2)
Consuntivo
(3)
Scostamento
(2-3)
Ricavi di vendita 18.522.000 18.971.120 449.120 18.971.120 0
Costo variabile del venduto 11.214.000 11.428.200 -214.200 12.421.360 -993.160
Margine di contribuzione 7.308.000 7.542.920 234.920 6.549.760 -993.160
Costi fissi industriali 2.100.000 2.100.000 0 2.050.000 50.000
Costi commerciali 250.000 250.000 0 270.000 -20.000
Spese generali e amm.ve 750.000 750.000 0 730.000 20.000
Reddito operativo 4.208.000 4.442.920 234.920 3.499.760 -943.160
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7.7. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia (segue)
ØScostamento di quota di mercato(M. m.p. bdg. x Q. mkt. eff. x Dim. mkt. eff.) –+ (M. m.p. bdg. x Q. mkt. bdg. x Dim. mkt. eff.)
doveM. m.p.bdg. = Margine medio ponderato programmato Q. mkt. eff. = Quota di mercato effettivaQ. mkt. bdg. = Quota di mercato programmataDim. mkt. eff. = Dimensione del mercato effettiva
Scostamento di quota di mercato =
[34,80 x 798.000 x (0,25 – 0,26)] = € 277.704 fav.
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ØScostamento di dimensione del mercato[( M. m.p.bdg. x Q. mkt. bdg. x Dim. mkt. eff.) –
+(M. m.p.bdg. x Q. mkt. bdg. x Dim. mkt. bdg.)
doveM. m.p.bdg. = Margine medio ponderato programmato Q. mkt. bdg. = Quota di mercato programmataDim. mkt. eff. = Dimensione del mercato effettivaDim. mkt. bdg. = Dimensione del mercato programmata
Scostamento di dimensione del mercato[34,80 x 0,25 x (840.000 – 798.000)] = € 365.400 sfav.
7.8. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia (segue)
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ØScostamento di mix[( M. bdg. pdt. i-esimo x Vol. eff. pdt. i-esimo) –
+ (M. m.p.bdg. x Vol. bdg. pdt. i-esimo) ]
doveM. bdg. pdt. i-esimo = Margine programmato del prodotto i-esimo M. m.p.bdg. = Margine medio ponderato programmato Vol. eff. . pdt. i-esimo = Volume di vendita effettivo pdt. i-esimoVol. bdg. pdt. i-esimo = Volume di vendita programmato pdt. i-esimo
Scostamento di mix =
[(16 – 34,8) x (114.800 – 126.000)] + [(63 – 34,8) x (92.680 – 84.000)] = € 455.336 fav.
•
7.9. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia (segue)
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ØScostamento di prezzo di vendita[( P. eff. pdt. i-esimo x Vol. eff. pdt. i-esimo) –
+ (P. bdg. pdt. i-esimo x Vol. eff. pdt. i-esimo) ]
doveP. eff. pdt. i-esimo = Prezzo di vendita effettivo del prodotto i-esimo P. bdg. pdt. i-esimo = Prezzo di vendita programmato del prodotto i-esimo Vol. eff. . pdt. i-esimo = Volume di vendita effettivo pdt. i-esimo
Scostamento di prezzo di vendita =
[114.800 x (55 – 49)] + [92.680 x (138 – 144)] = € 132.720 sfav.
•
7.10. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia (segue)
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7.11. Gli algoritmi di calcolo delle varianze di efficacia: una sintesi
Riepilogo delle varianze di margine:
Scostamento di quota di mercato € 277.704 fav.Scostamento di dimensione del mercato € 365.400 sfav.Scostamento di mix € 455.336 fav.Scostamento di prezzo di vendita € 132.720 sfav.
Totale € 234.920 fav.
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8.1. Il reporting evoluto: le misure del valore generato
Finalismo aziendale:creazione di valore per gli stakeholder
creazione di valore per gli azionisti
misure del valore generato per gli azionisti
EconomicProfit
EconomicValue Added
(EVA) ™
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8.2. Le misure del valore generato
Economic Profit = RONR – (CINO x K)
dove:RONR = reddito operativo al netto delle imposteCINO = capitale investito netto operativoK = costo medio ponderato del capitale (WACC)
Economic Value = NOPAT – (c* x C)Added (EVA)™
dove:NOPAT = net operating profit after taxes (reddito operativo rettificato al netto delle imposte)C = capitale investito netto operativo rettificatoc* = costo medio ponderato del capitale (WACC)
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8.3. Dalla misurazione del valore alla rappresentazione delle determinanti del valore: la Balanced Scorecard