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pagina 2

Cari Amici Presidenti,

La consuetudine vuole che annualmente lanostra Consociazione si riunisca in quel di Parmaper l'annuale Assemblea Generale come previstodallo Statuto.

E' passata la "paura" del 21 dicembre, chealcuni avevano ipotizzato essere l'ultimo giornodell'universo, secondo una profezia degli antichiMaya (anche se i veri studiosi ed esperti di calen-dario Maya avevano detto che si trattava, inrealtà, della fine di un'epoca e dell'avvio di unanuova).

Pensate, la nostra C.N.D.A. è sopravvissutapersino alla profezia Maya!

Ha inizio così un nuovo anno e, come sempreaccade quando ci troviamo di fronte ad unaincognita, tutti riponiamo fiducia che ci rechi cosepiù belle, per farci dimenticare tutte quelle brutteoccorse in passato.

Fa parte dell'animo umano - e guai se nonlo fosse - pensare, anzi sperare che il futuro ciriservi solo le cose migliori e che queste sianosempre buone nuove.

Noi archibugieri, tradizionalisti per natura,abbiamo connaturato nel nostro modo di essere,lo sguardo oltre l'orizzonte ma un occhio sempreal passato, l'attesa del nuovo che verrà, la fiduciache le situazioni future saranno certamentemigliori e la nostra piacevole attività si svolgainmaniera tranquilla ed appagante.

Un segnale di cambiamento in positivo miè giunto dal Presidente Obrist in quanto, per ilprossimo quadriennio il referente per l'avancaricasarà, in collaborazione con Tito Suss, il neo elettoConsigliere Ivo Angelini.

Già Presidente del TSN di Ravenna e socioagonista della C.N.D.A. iscritto alla CompagniaAvancarica Ravennate - a lui vanno i miei compli-menti per il raggiunto traguardo ed un augurio peril lavoro difficile, ma non impossibile, cui saràchiamato nel tentare di ricucire i rapporti seria-mente deteriorati dal suo predecessore.

Come ho sempre dichiarato, la C.N.D.A. èsempre pronta a sedersi ad un tavolo e colloquiareal fine di portare serenità nell'ambiente del tiro edad ottenere quei risultati che siano di comunesoddisfazione, affrontati su basi di pari dignità.

Del resto questa è stata la “mission” chemi affidaste quattro anni or sono, “mission” da mecondivisa e difesa.

Chi vuole interloquire con noi deve capirei principi fondamentali sui quali si deve svolgereuna qualsivoglia trattativa: “La libertà di un essereinizia quando finisce la libertà altrui e la libertànon è l'imposizione del proprio concetto dilibertà”.

La C.N.D.A. vuole e deve rimanere unasocietà libera da ogni imposizione e quindi liberadi scegliere le regole della sua attività in camponazionale ed internazionale secondo i dettami delM.L.A.I.C.

Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) inviare un fax oppure una e-mail alla redazione:

Avancarica Magazinec/o X.mas srl Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna

fax 0544.271417e-mail: [email protected]

Relazione del Presidente della C.N.D.A.Giovanni Gentile

Consociazione Nazionaledegli ArchibugieriAssemblea Generale

Parma 17 Marzo 2013

pagina 3

Per tutte le altre

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Questi sono i concetti fondamentali che cihanno tenuto in vita in questi ultimi 8 anniresistendo a numerosi attacchi atti ad assoggettareil nostro mondo, in cambio di evanescenti promesse.

Siamo in Marzo, ed è in questo mese che,nell’antica Roma, veniva fissato l’inizio del nuovoanno, era il mese di ripresa delle attività agricole.

I nuovi Consoli con indosso la toga bordatadi rosso andavano in processione al Campidoglioricevendo la pubblica acclamazione.

Anche per la C.N.D.A. questo è un mese dirinnovamento, in quanto, voi cari Presidenti,sarete chiamati a breve ad eleggere i nuovi“Consoli“ della nostra Consociazione.

Cosa mi aspetto, in qualità di socio, daquesti nuovi “Consoli”?

Sicuramente amore per la C.N.D.A. espirito di sacrificio.

Mi aspetto che credano nei principi cheanimano la nostra consociazione, lavorare peressa a titolo completamente gratuito, senza spe-ranza di ricevere gratificazione di alcun tipo ecome unico premio l’attesa di critiche per quantofatto per essa.

Questi sono i principi secondi i quali ilConsiglio Direttivo uscente ha operato negli ultimi4 anni.

GRAZIE Luigi, GRAZIE Alberto, GRAZIEGiancarlo, GRAZIE Valerio A., GRAZIE Valerio B.

Un grazie va anche a chi ha collaboratofattivamente con il Consiglio Direttivo portandoavanti quotidianamente questa “macchina” deno-minata C.N.D.A.

Non voglio dimenticare: Giorgio De Paoli,Alessandro Cesari, Francesco Fabbri, AntonioFerrerio, i Range Officers e tutti i componenti dellevarie commissioni.

Io credo che questi Consiglieri oltre a tutticoloro che hanno prestato opera per C.N.D.A. atitolo puramente gratuito – lo sottolineo poiché

qualcuno non abbia a pensare il contrario - abbianodiritto almeno ad un grosso applauso da parte ditutti, come ringraziamento del tempo dedicato.

Credetemi, non è facile “governare” questaassociazione e se qualche volta si è sbagliato, ciòè stato fatto in buona fede e da Presidente me neassumo tutte le responsabilità.

Un doveroso ringraziamento da parte miava anche per coloro i quali hanno conquistato podinelle competizioni internazionali dando la felicitàai presenti di ascoltare quell’inno nazionale che,raramente, per quanto accade politicamente nelnostro paese, ci rende fieri di essere italiani.

Un ringraziamento ai Campioni Italianidelle varie specialità ed a tutti coloro che hannopreso parte in questi anni ai vari campionati egare organizzate dalla C.N.D.A.

Un grazie particolare agli sponsor chehanno sostenuto, nonostante il periodo economicomondiale non sia dei migliori, la nostra attività.

Quale l'augurio del Presidente Nazionaleuscente? Che viva la nostra Consociazione. Chesia governata con senso di appartenenza e spiritodi servizio.

Che si animi di nuovi, tanti nuovi soci. Chesi rafforzino i legami di solidarietà fra di noi. Chesi sviluppino attività interessanti.

Che tanti giovani vengano a noi, desiderosicome siamo di farli partecipi del vasto patrimonioculturale e di esperienza che abbiamo maturatonei lunghi anni di dedizione alla nostra attività.

Per concludere un grosso "in bocca allupo" personale al nuovo Consiglio Direttivosubentrante.

Grazie.

Giovanni Gentile

(il verbale dell’assemblea di Parma è pubblicatoalle pagine 12-13-14 di questo numero)

pagina 4

Per il collezionista una fiera di militaria costituisce spesso un’occasione preziosissimaper raggiungere un pezzo ricercato da tanto tempo, ma anche per conoscere brani di storiache altrimenti sarebbero rimasti solo descritti in qualche libro poco conosciuto o poco raggiungibile! Se si ha la fortuna di possedere anche questa fonte “libraria” (magari giacentenell’ultimo scaffale lassù in alto della nostra libreria)allora il collezionista tocca il cielo con un dito!

A questo punto avrete già capito che io preferisco la carta stampata alla rete internet, purriconoscendo l’estrema importanza di quest’ultima.Fino ad alcuni anni fa collezionavo fiasche da polveree quando mi imbattevo in qualche esemplare un po’ fuori della norma, ne restavo particolarmente incuriosito e con la voglia di saperne di più.

La fiasca oggetto di queste note è, a primavista, abbastanza comune: di medie dimensioni(lunghezza complessiva di circa 20 cm.) con il corpo,dall’usuale forma a pera, di colore marrone scuro ela valvola, con tubetto dosatore, in ottone. Valvoladel tipo a molla interna (sistema definito spessodagli inglesi “patent top - secret spring”, come èanche citato dalla Dixon in un suo catalogo del1883), e reca inciso: AM. FLASK & CAP CO.

Sfilo dunque dallo scaffale il libro “THEPOWDER FLASK BOOK” di Riling, da considerare unodei più approfonditi testi sull’argomento. Dopo unarapida ricerca, ecco venir fuori che l’American Flask& Cap Company era una grande fabbrica di fiascheper polvere e pallini da caccia, di capsule, accessoriper armi.., ecc..., attiva in New York City, 52Beekman Street, dal 1857 al 1870 circa.

Procedo con l’esame del corpo della fiasca (che il venditore mi aveva detto esser fatto di corno o tartaruga!) e riesco a leggere delle lettere piccole e poco impresse, quasi evanescenti, che formano tra l’altro la parola... GOODYEAR... Oddìo! Vuoi vedere che sono incappato in un gadget che l’omonima fabbrica di pneumatici potrebbe aver distribuito,magari qualche decina d’anni fa, per una sua campagna pubblicitaria?!

Però, continuo nel mio ragionamento, perchè utilizzare dei cappellotti dosatorioriginali e non più prodotti dal 1870? D’altra parte, il materiale sembra effettivamente moltoleggero ed anomalo alla vista ed al tatto: mentre mia moglie, dalla cucina, ironicamenteinneggia alla “fregatura” per l’acquisto di un volgare pezzo di ..plastica.., svito la valvola escruto nell’interno.

La superficie interna, illuminata dalla mia fedele lampadina (fatta in realtà per esaminare le poco emozionanti gole dei pazienti!) si rivela di colore biancastro con degli ispessimenti tipo “toppe” circondati da materiale granulare di apposizione. E’ l’ora della verità:prendo un ago da cucire, lo arrovento sul fornello e lo porto a contatto con questa superficieinterna: esce un filo di fumo, tenue ma puzzolentissimo di gomma bruciata, proprio comequando brucia uno pneumatico d’automobile!!

A spasso tra FIASCHE da POLVERE di Massimo Capone

pagina 5

Con uno stato d’animo a metà tra delusione e curiosità, ritorno a sfogliare il libro,cercando al capitolo “materials”.

E finalmente il mistero è svelato!

Nell’ambito della sua produzione, l’American Flask & Cap Company aveva anche unalinea di fiasche con il corpocostruito in... ”caoutchouc”chiamato anche, all’epoca,“hard rubber” o “gutta percha”: questo materialeera prodotto da CharlesGoodyear (vissuto dal1800 al 1860) su propriobrevetto del 1851 e poisuccessivamente e su unalicenza, dalla AmericanHard Rubber Company(che lo impiegava, comerisulta da una sua pubbli-cità del 1859, anche perimpugnature di armi e distrumenti chirurgici).

Alle pagine 402 e403 del solito libro, sonoillustrate delle fiasche diquesto tipo: 4 piccole e 2grandi, ed una di queste 2è proprio come la mia!

L’Autore riporta l’iscrizione su una di queste fiasche, che anche lui riferisce molto...evanescente: BEACON DAM Co GOODYEARS PATENTED 1851.

Sulla mia la scritta è: BEACON DAM Co GOODYEAR e questi caratteri stampati sonoimpressi lievissimamente e veramente pochissimo leggibili, ed indicano la fabbrica che costruivadirettamente e poi fornivaqueste parti di fiasche allaAmerican Flask & CapCompany.

Risulta ragionevolesupporre, se si consideral’arco di tempo nel quale èesistita quest’ultima, che la mia fiasca sia stata costruitaattorno al 1860 - 1865.

Le fiasche prodottecon questo materiale sonoda considerare piuttostorare, soprattutto per ilristretto periodo di produ-zione e la loro intrinsecamaggiore fragilità.

Sono molto pochequelle pervenuteci inbuone condizioni!

(la mia conserva anche il suo cordoncino originale con i fiocchi alle estremità).

Arrivederci alla prossima fiera!

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Uno degli aspetti positivi della nostra passione per l’avancarica è che quasi continuamentepossiamo essere stimolati a studiare o, comunque,indagare sulla storia e la tecnica d’uso di questearmi. Per esempio, i problemi che attualmenteincontriamo sulle linee di tiro (od a caccia), comevenivano affrontati e risolti dai nostri bisnonni?

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Andiamo allora a leggere dunque alcuniloro manuali per l’uso, la conservazione e la riparazione delle armi ad avancarica, soprattuttomilitari, del 19° secolo.

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Canna ormai sporchissima dopo molti tiri,con fecce indurite ed abbondanti, tali da non permettere più di caricare senza deformare la pallao farla bloccare a mezza canna? (naturalmenteimmaginatevi di essere non in un poligono, ma in prossimità di una battaglia, e nella assolutanecessità di continuare ad usare senza soste ilvostro fucile, soprattutto se rigato!?).

Soluzione: dopo aver faticosamente caricatol’ultimo colpo, assestate con la bacchetta qualchecolpo forte sul proiettile in modo da dilatarlo al massimo e sigillare così la camera caricata, poi versate in canna dell’acqua (oppure orinateci dentro…!), lasciate dentro il liquido per alcunisecondi, fatelo poi fuoriuscire e sgocciolare fuori,ed infine sparate questo colpo che…non porta esatto,ma pulisce l’arma.

(da “CARABINE DA BERSAGLIERI – costruzione,uso – Teorie sulle medesime” Savona - 1855)

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Il fastidiosissimo e temuto evento, durantela pulizia di una canna, di incastrarci dentro la bacchetta per averci messo all’estremità straccitroppo abbondanti non succede solo a noi, maaccadeva spesso anche ai ….Bersaglieri.

La bacchetta si rompeva o non si potevapiù estrarre, e per ultima conseguenza: lamentisulla fragilità delle bacchette, e l’introduzione nellacanna del cavastraccio che rovina le righe. (dallomanuale suddetto).

Ed a proposito di pulizie:…….La cannadebb’essere lavata quando è divenuta fecciosa permolti spari; non è tanto necessario di lavarla pulitamente, quanto di bene asciugarla, cambiandomolti cenci, anziché introdurli a forza.

Perciò s’incomincia a lavare con cenci aderenti, ma non forzati, per isciogliere la feccia.

Quindi rovesciando la canna si lascia sgocciolare per 3, o 4 minuti; e si preparano intantoi cenci per asciugarla; questi si fanno passare senzasforzo, e si cambiano finchè escano asciutti.....Seavvi il sole od il fuoco da vicino, si dispone lacanna, dopo averla rivolta in su, in modo che siscaldi, quindi si ugne nell’interno colla pomata; inmancanza di calore si ugne poco dopo di averlaasciugata.

Il solito manuale prosegue raccomandandosiche… l’interno della canna sia sempre unto, pocoimportando che quell’unto sia scuro, o che sporchiil cencio che vi s’introduce alle rassegne ... purchèsia unto.

Ma come era composta questa pomata…d’ordinanza? 2 parti d’olio ed una di sego, o grasso di montone, fusi assieme e passati allosetaccio. (In mancanza della pomata si suppliscecon olio fino depurato, esponendolo con lamine, odaltri pezzi di piombo, per 2 o 3 giorni al sole s’è d’estate, al fuoco s’è d’inverno).

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Esaminando i fucili antichi originali, a luminello, riscontriamo molto spesso la presenza di sottili fessurazioni della calciatura nella zona vicinoalla culatta.

Ebbene, questo danno non è dovuto soloall’impietosa incuria del tempo, ma accadeva nonraramente anche all’epoca d’uso, e non veniva considerato un difetto tanto grave da sottoporre l’arma ad elaborate riparazioni, o sostituzioni dellacalciatura.

…Un piccolo intaglio ovunque, una fenditurain siti deboli ma innocui (come presso le fascie, oda fianco del vitone) non impediscono all’arma disparare molto e con precisione.

SSPPIIGGOOLLAATTUURREEda antichi

manuali militaridi Massimo Capone

pagina 7

Un Ufficiale incaricato di ritirare armi usatenon deve rigettare le carabine che presentano queipiccoli difetti nella cassa (…)

In campagna poi (…) una cassa sarà benriparata dall’Armajuolo non solo ricongiungendol’asta sotto la fascia, ma eziandio incastrando dueferri ai lati dell’impugnatura se questa si rompesse(Può avvenire che quella carabina così riparata,colpisca il nemico meglio delle altre).(dal manualesuddetto).

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Ma una delle tragedie più gravi che possaaccadere ad un tiratore è ……un proiettile incastra-to nella canna.

Io preferisco non ricorrere al cavapalle. maspingere, se possibile, magari a martellate, la pallain fondo alla canna se già c’è la polvere, altrimentiversare anche un poco di polvere attraverso il foconeo nella camera del luminello, e sparare.

Ma ad angosciare il tiratore, in questemanovre, si aggiunge il solito dilemma: può lasciarespazio tra polvere e palla senza pericolo di…abbottare la canna?!?!.

Ecco cosa dicevano i nostri avi. Qualora tra polvere e palla incastrata ad

una certa distanza (anche vicino alla bocca) nonsiano interposte borre di qualsivoglia natura, e sisia in condizione, cioè, che la polvere possa libera-mente distribuirsi in tutto il tratto di canna poste-riormente alla palla incastrata, sparando non siavranno problemi; qualora, invece, fosse presenteun qualunque borraggio tra polvere e palla, allora,sparando, la canna si gonfierebbe dietro la palla.

Lo stesso danno accadrebbe se si introdu-cesse un qualunque ostacolo nella canna (es. unpoco di fango nella bocca della canna), avendo giàregolarmente caricato con polvere e palla nellacamera: la canna si gonfierebbe o creperebbe vicinoall’ostacolo introdotto.

Ricordatevi che in alcuni fucili, come laFederale Mod. 51, era di norma far rimanere unpiccolo spazio tra palla e polvere come ricettacolodelle fecce che via via si producevano!

A tale scopo la bacchetta della Federaleaveva una boccola di fine corsa, vicino all’impu-gnatura, che, nel caricamento, faceva bloccare labase del proiettile a mezzo centimetro sopra lacamera della polvere.

Quale era il peso dello scatto nella Carabinada Bersagliere (Mod. 1848, e simili)? Tra 1 kg e ½e 2 kg e ½ (misurato appendendo i pesi al grilletto, con arma in verticale).

Nel corso dell’istruzione al tiro delle reclute, in protocolli militari sia francesi che piemontesidell’800, si seguiva una serie di lezioni progressive:sparare - col cuoio sul luminello- con la sola capsula- con la capsula nella candela- con polvere senza palla- finalmente colla palla alle varie distanze(tratto da “ALCUNE NORME SULL’USO DEL FUCILEDA FANTERIA” Torino – 1848)

Quello dello sparare …”nella candela” eraun semplice espediente per una primitiva istruzionea prendere la mira.

Dopo aver messo sul luminello una capsula(naturalmente militare, a 4 ali) e lasciando il fucileper il resto scarico, si mirava alla fiammella di unacandela posta distante dalla bocca della cannaquanto la lunghezza della bacchetta: se la mira eraben diretta, esplodendo la capsula la colonna d’ariaera sufficiente a spegnere la candela.

(Si può fare questo simpatico giuochinoanche tra le mura di casa, magari prima di unacerimonia con spari a salve, per liberare bene la canna dall’olio! Ma attenti alle orecchie: una semplice capsula a 4 ali fa un discreto …botto!).

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Si è conclusa, con un notevolesuccesso di pubblico e di partecipanti,la IV Gara del 35° campionato Italianodi Tiro ad Avancarica, organizzato dallaC.N.D.A. presso il poligono della S.S.D.Shooting Range a Giffoni Valle Piana inprovincia di Salerno.

La competizione, che ha vistopartecipare il “gotha” dell’avancarica italiana, si è svolta nell’arco di 2 giorni,ovvero sabato 9 e domenica 10 marzo2013.

Nelle varie categorie, risaltanole prestazioni di Domenico BartolomeoDe Iuri, che si è aggiudicato lo spareggioper il primo posto contro Giorgio DePaoli, nella categoria Vetterli/R, il primoposto di Luigi Piscopo, nella categoriaPennsylvania, davanti a Luigi Mazza eLiberato D’Alessandro e la vittoria di Vincenzo Vigliotti nella categoriaLamarmora/R.

Avvincente il testa a testa cheha visto duellare in diverse categorieGiancarlo Moro e Luigi Catani, con ilprimo che si è aggiudicato le categorieCominazzo, Kuchenreuter, Mariette,Donald Malson/R e Remington/R ed ilsecondo che ha invece avuto la meglionelle categorie: Colt, S&W, DonaldMalson/O e Remington/O.

I tiratori salernitani dellaShooting Range non hanno assoluta-mente sfigurato. Antonio Bambacaro, siè classificato sesto nella categoriaLamarmora con 81 punti, a sole sei lunghezze dal vincitore, ed ottavo nellacategoria Vetterli con 86 punti.

GIFFONIquarta gara di campionato C.N.D.A.

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Nella stessa categoria Vetterli, più che onorevole il nono posto ottenuto da RosarioCataldo, il quale con 84 punti hapreceduto in graduatoria le nuove leve dell’avancarica locale, con Gerardo DelleDonne, classificatosi al decimo posto e conMario Falivene piazzatosi al dodicesimoposto.

Ancora nella categoria Lamarmora,un soddisfacente ottavo posto conquistatoda Giovanni Russo con 76 punti.

La “2 giorni” di Giffoni, ha offerto aipresenti uno spettacolo certamente noncomune nei poligoni del sud Italia.

L’organizzazione dell’evento, a curadella S.S.D. Shooting Range e della IBS, haricevuto numerosi complimenti da tiratori ed ospiti, giunti da ogni parte d’Italia, che sisono ritrovati in un ambiente cordiale edamichevole, ma al tempo stesso professio-nale con una struttura dotata di campi all’a-vanguardia e di un imponente punto ristoro.

La buona riuscita dell’evento lasciaquindi immaginare la futura organizzazionedi eventi, ancor più importanti, di caraturaeuropea e mondiale.

A meno di 6 mesi dall’inaugurazioneil poligono, fortemente voluto dall’IngenerGiovanni Ciccarone, è ormai una preziosarealtà nel panorama sportivo locale e quindi,sicuramente un bene da tutelare.

La struttura è in grado di attrarre unimportante numero di visitatori in provincia,ne sono certamente testimoni le attivitàricettive, che in occasione di quest’eventohanno ospitato i numerosi presenti.

La Shooting Range ringrazia per ilsuccesso, lo staff che ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento, oltre allaC.N.D.A. nella figura del Presidente GiovanniGentile e chiaramente tutti i partecipanti.

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Domenica 17 Marzo 2013, presso l’hotelFarnese in Parma, debitamente convocata amezzo e-mail, si è riunita l’Assemblea Generaledella CNDA.

Prima dell’apertura della seduta viene costituitauna commissione di verifica poteri - Ferrerio

Alberto, Bartolomeo de Juri Domenico, CaponeMassimo - la quale procede alla verifica delledeleghe dei Presidenti di Associazioni aderentiche non hanno potuto intervenire di persona.

La delega rilasciata dalla OWSS aFrancesco Fabbri non viene accolta ai sensi dell’art. 14 comma 6 dello Statuto in quanto emessaprima dell’iscrizione dello stesso nell’elenco socialla OWSS, come risultante dell’elenco inviatodalla stessa al Segretario.

Parimenti non viene accolta la delega rila-sciata dalla SLV a Calogero Sammarco in quantolo stesso dall’elenco nelle mani del Segretarionon risulta iscritto alla Società delegante.

Alle ore 10,08 sono presenti, direttamenteo per delega regolare, 26 Associazioni aderentiche passano dopo l’esame del punto 3 (ammissione definitiva della Società La DucaleAvancarica) a 27. La seduta è valida e aperta.

- Punto 1 OdG: Relazione del Presidente. Prima diesporre la sua relazione, il Presidente chiede didare una destinazione ai fondi raccolti in occasionedella Festa dell’Avancarica del 13 Ottobre 2012a Faenza. L’Assemblea unanime delibera di assegnarli, per il tramite della Protezione Civile,ai danneggiati dal terremoto in Emilia. Quindi ilPresidente espone la relazione sul decorso anno2012: si rimanda al testo della stessa, che vieneallegato e fa parte integrante del presente verbale.

(la trovate pubblicata alle pagine 2 e 3 di questo numero)

- Punto 2 OdG: Rendiconto consuntivo 2012. IlTesoriere riferisce che il Rendiconto è stato con-trollato dai Revisori Dall’Avo e Gasbarri, essendoassente Rosso per impegni di lavoro presi in precedenza. I Revisori danno parere favorevoleall’approvazione del Rendiconto. Quindi ilTesoriere illustra il Rendiconto ed espone la suarelazione sullo stesso: si rimanda alla documen-tazione prodotta dal Tesoriere, che viene allegata

al presente Verbale di cui fa parte integrante.

- Punto 3 OdG: Ammissione definitiva dellaAssociazione La Ducale Avancarica. Il Segretariocomunica che l’Associazione richiedente ha com-piuto il prescritto anno di prova dando dimostra-zione di attività archibugeristica sia con partecipa-zioni a gare CNDA sia organizzando Trofei e Garedi Campionato e propone la sua ammissione defi-nitiva. APN e TAS, rappresentate per delega dalConsigliere uscente Valerio Andriotto, danno votocontrario. Il resto dell’Assemblea dà invece parerefavorevole, quindi la LDA è ammessa alla CNDAin via definitiva.

- Punto 4 OdG: Tassa Iscrizione gare e relativaquota CNDA. Si apre una breve discussione semantenere il tutto allo stato attuale oppure ritor-nare alla precedente somma di €.11 - Gian CarloMoro propone €.13 per la prima iscrizione e €.10o 11 per le successive. Cesari (AL) propone diritornare a €.11 - Strocchi (AR) propone passare aCampionati Regionali. Il Presidente propone dimantenere €.13 onde evitare ulteriori contrasti conl’Unione. Al termine della discussione l’ Assembleaunanime delibera di mantenere la tassa attuale a€.13 fino al termine del Campionato 2013 e daremandato al Consiglio Direttivo subentrante pertrattare con l’Unione la modifica delle tasse di garaa partire dal prossimo Campionato 2013-2014.

- Punto 5 OdG. Quota associativa CNDA 2013.Alberto Ferrerio (3L), facendo rimarcare che loStatuto prevede un minimo di 10 Soci per l’am-missione di associazioni aderenti, propone che chinon raggiunge tale numero paghi comunque per10 Soci. In alternativa, non abbia diritto di votofino al raggiungimento di tale numero. Dopo brevediscussione si decide di rimandare al prossimoConsiglio Direttivo la soluzione del problema e dimantenere invariata la quota associativa CNDA.

Si passa quindi alla seduta straordinaria perdeliberare su 2 modifiche statutarie.

- Punto 6 OdG: risoluzione del conflitto fra l’art.6 comma 6 dello Statuto e l’art.805 comma 8 delRegolamento di tiro. Il Segretario espone il caso:mentre l’art.805 comma 8 del Regolamento di Tirostabilisce che il tiratore potrà cambiare Società allafine dell’anno agonistico, l’art.6 comma 6 dello statuto recita che l’iscrizione impegna i soci per

Verbale dell’assemblea generale ordinaria e straordinaria della C.N.D.A.Parma 17 marzo 2013

pagina 13

l’anno solare in corso. Propone che quest’ultimafrase, introdotta solo nella versione 2011, vengacancellata o sostituita con la dizione “anno agonistico”.

Si apre la discussione sull’argomento ealla fine si mette ai voti la seguente proposta delPresidente: “Fermo restando quanto espressodagli artt. 4-6 e 11 dello Statuto, l’Assembleadispone di modificare il Regolamento di Tiroriguardo il cambio societario di qualsiasi Socio,che può avvenire in qualsiasi momento dell’annosolare senza che nessuno possa opporre obbie-zioni, salvo l’obbligo della Società che riceve ilnuovo socio di versare la relativa quota societariaper l’anno solare in corso. I risultati individualirestano al tiratore, la Società cedente conserva ipunti per le Squadre, a podio vanno i tiratoririmanenti della Squadra lasciata.

Posta ai voti, l’Assemblea approva con 25 voti favorevoli

e 2 astenuti (APN e TAS).

- Punto 6 bis OdG: modifica artt.22 e 24 delloStatuto (modalità di elezione del ConsiglioDirettivo e del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Segretario illustra la proposta: mentre per tutti gli organismi a nomina assembleare vanno apposti sulla scheda di voto tanti nomi quante le persone da eleggere, per l’elezione del ConsiglioDirettivo c’è posto solo per 3 su 5 da eleggere eper il Collegio dei Revisori per 2 su 3. Si proponedi modificare la modalità elettiva passando da 3a 5 nomi per il Consiglio e da 2 a 3 per i Revisori. Si apre una vivace discussione sull’argomento, in quanto alcuni sostengono anzitutto che unadelibera del genere non abbia immeditata esecu-tività mentre altri sostengono il contrario per lasovranità dell’Assemblea.

Si delibera allora di scindere la votazionein 2 parti: una relativa all’immediata operativitàdella modifica e l’altra sull’approvazione dellastessa. Posta ai voti, la delibera sull’immediataoperatività raccoglie 10 voti favorevoli, 16 voti contrari ed 1 astenuto. L’immediata operativitàdella modifica è respinta. Si passa quindi a votarela sostanza della modifica, che raccoglie 13 voti afavore, 8 contrari, 6 astenuti. La proposta è respintaper non aver raggiunto la metà + 1 dei voti.

Terminata la fase straordinaria si passa alle elezioni delle cariche sociali per il quadriennio 2013-2017.

- Punto 7 OdG: elezione del Presidente. IlSegretario chiede chi si candida alla carica: si

pronunciano Francesco Fabbri (LARC) e GiovanniGentile (LARC). Chiede se ci sono interventi e,non avendo inteso l’intenzione di alcuno dà il viaalla votazione

Terminate le operazioni di voto e primache si dia inizio allo spoglio delle schede, il can-didato Fabbri chiede la parola. Critica gli ultimi 2anni della presidenza Gentile, deplora il mancatoaccoglimento della sua delega OWSS, accusaGentile di non cedere il posto da presidente senon obbligato, di incapacità di gestire la crisi dei rapporti fra il Segretario ed il ResponsabileSportivo, di eccessiva personalizzazione dellagestione della CNDA che ha portato un calo dipresenze, di eccessiva promozione delle gare diRanking a scapito delle solite attività e chiede diinvalidare l’Assemblea per la mancata accettazionedella sua delega.

Accusa il Presidente uscente di non averdato lustro alla CNDA, salendo sul podio per la premiazione a Pforzeim in pantaloncini corti, stivaletti e con la maglia bagnata di sudore, di aver quindi usato 2 pesi e 2 misure rispetto a quanto applicato in base alle Linee guida ad unSocio della GTA. Di non aver preso in considera-zione la sua proposta di partecipazione alla Fieradi Forlì ed alla pubblicazione di un calendario degliArchibugieri. Afferma che la sua decisione di pre-sentare la candidatura alla presidenza è motivatasolo dalla possibilità di parlare all’Assembleaanche se una sua candidatura gli era stata solle-citata dalla UITS.

Gentile replica anzitutto facendo notareche è stato concesso di prendere la parola anchea chi non ne aveva diritto. Accusato di non cedereil posto se non obbligato, afferma di aver piùvolte espresso il desiderio di lasciare, ma nonavendo trovato figure che lo potessero sostituireha accettato la ricandidatura.

Quanto alle gare di Ranking, ha propostoed ottenuto dal Consiglio l’eliminazione della loroobbligatorietà assieme a quelle di Campionatoper l’ammissione agli eventi Internazionali.

Quanto ai comportamenti poco piacevolidi un socio GTA, ha in seguito sistemato la cosarammentando che quando si è nella Nazionale uncomportamento poco ortodosso squalifica tuttala Squadra; in relazione alla sua tenuta fa pre-sente che aveva da poco tempo finito di prenderparte ad una competizione di tiro a volo e che glisarebbe stato impossibile trovare il tempo dicambiarsi, cosa fatta sempre in altre circostanze.

(prosegue nella pagina successiva)

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Il 30 marzo u.s., un caro amico ci ha lasciato, il socio dell’ARTA e veterano dell’Avancarica

Antonio Sardellanon abbiamo parole per esprimere come ci manca

e mancherà la sua presenza fra noi, ad parenti e amici, a quanti l’hanno conosciuto e stimato.

Con profondo dolore, ma ancor più profonda gratitudine per questi anni belli e sereni vissuti in sua compagnia.

A nome dell’Avancarica, le più sentite condoglianze.

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Fa presente inoltre che, in relazione allaFiera di Forlì, il suo parere sfavorevole era dettatodalla precedente esperienza avuta con la “FieraInternazionale di Brescia” dove il ritorno è statonullo, ma il dispendio di energie elevato.

Quanto ai rapporti con l’UITS, Gentilericordava che l’Assemblea gli aveva dato mandatodi trattare non tralasciando altre strade, cioèquelle dei Campi privati, ed è ciò che è stato fatto.

Gli scrutatori Capone, Bozzola, Alidori, scelti dall’Assemblea all’inizio della seduta,

procedono allo spoglio delle schede di voto che dà il seguente risultato: F. Fabbri voti 7 - G. Gentile voti 20.

Giovanni Gentile è presidente della CNDA per il quadriennio 2013-2017

- Punto 8 OdG: elezione del Consiglio Direttivo.Si candidano: Andriotto, Catani, Cesari, Beria,Sifletto, A. Ferrerio e Biagini. Gli scrutatori proce-dono alla raccolta ed allo spoglio delle schede divoto che danno il seguente risultato: Cesari voti 16- Andriotto voti 16 - Catani voti 16 - Beria voti 13- Sifletto voti 11 - Ferrerio voti 5 - Biagini voti 4.

Per il quadriennio 2013-2017 sonoConsiglieri: Alessandro Cesari

Valerio Andriotto - Luigi Catani Alberto Beria - Piergiorgio Sifletto.

Primo dei non eletti è Antonio Ferrerio.

- Punto 9 OdG: elezione Collegio dei Revisori deiConti. Sono candidati Franco dall’Avo - FerruccioVaschetti - Pasquale Cortazzi. La votazione avvienecon la stessa procedura e lo spoglio delle schede dà il seguente risultato: Dall’Avo voti 20 - Vaschettivoti 17 - Cortazzi voti 13.

Per il quadriennio 2013-2017 il collegio dei revisori è composto daFranco dall’Avo - Ferruccio Vaschetti

Pasquale Cortazzi:

- Punto 10 OdG: elezione del Collegio deiProbiviri. La votazione avviene con la stessa procedura e lo spoglio delle schede dà il seguenterisultato: Gianluca Broia voti 26 - Silvio Cumanvoti 23 - A. Ferrerio voti 20 - Sammarco voti 11.

Per il quadriennio 2013-2017 il Collegio dei Probiviri

è composto da Gianluca Broia Silvio Cuman - Alberto Ferrerio.

- Punto 11 OdG: elezione della CommissioneDisciplinare di 1A istanza. Riportano voti comeTitolari: Lavarone 27 – Alidori 17 – De Iuri 21 –Biagini 10 - Cortazzi 4. Come Supplenti: Cortazzi14 – Biagini 13.

Per il quadriennio 2013-2017 la Commissione disciplinare di 1A istanza

è composta da: Beniamino LavaroneBartolomeo De Iuri Massimo Giorgio Alidori come Titolari

Supplenti: Pasquale Cortazzi e TeresioBiagini.

- Punto 12 OdG: Elezione Commissione omolo-gazione armi. Riportano voti: Capone 27 -Marchetti 27 - G. Fabbri 27 - Sammarco 26.

Per il quadriennio 2013-2017 la Commissione Omologazione armi

è composta da: Massimo CaponeGiuseppe Marchetti - Gualtiero Fabbri.

- Punto 13 OdG: elezione Commissione d’arbi-traggio - Titolari. Riportano voti: Rusticali 27 -Ferrerio Antonio 27 Bartolomeo de Juri Massimo27. Supplenti: Biagini 27 - Viola 27 - G. Fabbri 27- Bertoli 27 - Lucchini 27 - Vecchi 27.

Per il quadriennio 2013-2017 laCommissione d’arbitraggio è composta da

Giovanni Rusticali - Antonio FerrerioBartolomeo de Iuri Massimo Titolari.

Supplenti: Teresio Biagini - Mario ViolaGualtiero Fabbri - Valter Bertoli

Gaetano Lucchini - Roberto Vecchi.

- Punto 14 OdG: Varie ed eventuali. Nessuno chiede la parola.

- Avendo esaurito l’Ordine del Giorno e nessunoavendo chiesto la parola, la seduta è chiusa alleore 16,20.

Parma, 17 Marzo 2013

CNDA, Il Segretario CNDA, Il PresidenteAlberto Ferrerio Giovanni Gentile

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(prosegue nelle pagine successive)

Tutto ebbe inizio con l’invenzione di una cartuccia autopropulsa che ispirò l’idea di un’arma aripetizione da parte dell’americano Walter Hunt1.

Nato il 29 luglio 1796, a Martinsburg, New York, Hunt fu inventore versatile. Nel 1847 fecedomanda negli Stati Uniti, per il brevetto di una palla cava conica contenente un propellente autoinnescante che chiamò “Rocket ball”. Gli U.S.A. gli concessero la patente n. 5701 il 10 agosto 1848per: ”The construction of a ball for firearms, with a cavity to contain the charge of powder for propellig said ball, in which cavity the powder is secured by means of a cap enclosing the back endof same” e il 21 agosto dell’anno seguente, per l’arma chiamata “Volitional repeater” che utilizzava lerocket-balls.

Per avere maggiori capitali per la costruzione dell’arma si associò a G.A. Arrowsmith di New YorkCity. Ma quest’arma era troppo complessa per avere successo, fu così che lavorando sul brevetto diHunt, Lewis Jennings, un ottimo armaiolo dipendente di George A.Arrowsmith, il 25/2/1849 ottenneuna patente per una versione più pratica e più perfezionata di quest’arma. Credendo agli sforzi diHunt e Jennings, Arrowsmith affidò la produzione alla ditta “Robbins & Lawrence of Windsor” nelVermont, con l’aiuto finanziario del newyorchese Courtland Palmer. Anche se nel 1851 Palmer ebbela patente da Horace Smith per la “ Volition repeater”, ne furono costruite poche, ora molto ricercatedai collezionisti!

Nuovo impulso alla costruzione della “Volcanic” venne da Horace Smith, che fiducioso del sistemaHunt-Jennings assieme all’amico Daniel B.Wesson nel 1854 brevettarono una versione perfezionatadell’arma di Hunt-Jennings con cartucce “Rocket-Ball”, patentata il 14 febbraio e ancora il 10 ottobredello stesso anno.

Smith & Wesson entrati in società con Palmer formarono assieme la “Volcanic Repeating ArmsCompany” in Norwich (Connecticut) che nel 1857 fu venduta ad Oliver F. Winchester diventando “NewHaven Arms Company” per continuare a fabbricare le Volcanic2. (Fig. 3)

Anche in Italia Pietro Antonio Venditti, costruì armi a ripetizione con un serbatoio tubolare postosotto la canna. Costui, nato il 10 febbraio 1828 aCerreto Sannita, era figlio di un fabbricante di forbiciper la tosatura. Visse sempre in Campania, spostan-dosi a Sala di Caserta e poi ad Atripalda (Avellino) dovein uno scatto d’ira uccise un operaio nella ditta dovelavorava come sovrintendente alla costruzione di pannimonacali.______________________1E. James, Volcanic firearms-and their successor, 1974

2H.L. Peterson, Breech-Loading and Repeating Firearms 1810-1870,in “Pollard’s History of Firearms, by Claude Blair 1983, England, pg. 256

VOLCANIC o VENDITTI a chiattribuire la prima invenzione?

(La loro storia attraverso i documenti)di Paola Andrean Serafini

Fig.1-Patent n.5701 per la Rocket-ball di Walter Hunt Fig.2- Patent n. 10,535 per la Volitional Repeating pistol

Fig. 3 La Volcanic

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Condannato ai lavori forzati nel 1856, fu scarcerato nel 1860 ed in seguito fu assunto in unarsenale militare. Aprì poi una bottega di armaiolo a Torre Annunziata dove cominciò a costruire armida fuoco ad avancarica e retrocarica.

Nel 1871 ci fu l’esposizione Internazionale Marittima a Napoli dove apparve (assieme ad altresue armi) anche una pistola a retrocarica da lui costruita, ma non a ripetizione.

Il 2 febbraio 1872 ottenne un brevetto, valido per tre anni a partire dal 31 dicembre 1871, cosìregistrato: “Nuovo sistema Venditti di armi da fuoco a retrocarica con otturatorefisso e canne mobili, applicabili ai fucili ed alle pistole ad una o due canne”. Venivano probabilmente usati proiettili auto-propulsi o cartucce di carta con innesco incorporato, come si puòdedurre dalla nota “Con quest’arma le cartucce partano unitamente alla palla, e quindi lecamere di carica restando libere, non vi è alcuna perdita di tempo per l’estrazione dellecartucce dopo lo sparo”.

I documenti, consultati da F. Denaro3 fanno risalire l’invenzione del sistema Venditti al 27 febbraio 1875, data della registrazione del brevetto a nome “Pietro Venditti” che recita così: “ATTESTATO di privativa industriale (27 febbraio 1875- vol.15 N. 345) per anni tre, adatare dal 31 marzo 1875, rilasciato al signor Venditti Pietro di Cerreto Sannita, a Napoliper un trovato che ha per titolo: Nuovo sistema della pistola Venditti, ripetizione a ventiseicolpi con l’otturatore mobile ad ago, applicabile anche ai fucili collo stesso meccanismo”prolungato per altri tre anni dal 31 marzo 1878 e decaduto dal 30 giugno del 18804.

Vi è un terzo brevetto ottenuto dal Venditti è il n. 105: “Attestato completivo (15/3/1877vol. 18 n° 195) della privativa industriale rilasciata il 27/ 2/1875 , vol 15 n° 345 al signorVenditti Pietro a Napoli .” che riguarda solo delle modifiche, ovvero l’impiego di una cartuccia abossolo metallico, l’aggiunta degli estrattori e un miglioramento al grilletto che non permetteva disparare se la cartuccia non era bene in canna, (una forma di sicura).

La prima pistola costruita dal Venditti, secondo l’arcidiacono Nicola Rotondi (autore di un manoscritto sulla storia del paese natale di Venditti) era a 10 colpi, (poi costruita a 26 colpi) senzaestrattori, sparava palle autopropulse.

Tre sono i marchi che appaiono su queste armi “Sistema Venditti” prima della registrazionedel brevetto, “Venditti brevettato” dopo il brevetto del 1875, e “Venditti & C. Lancusi” su quellecostruite dopo che era stata fondata la ditta.

Il sistema di funzionamento era uguale a quello della Volcanic, e si credeva che la Vendittifosse stata presentata alla “International Firearms Exhibition” di Londra nel 1851, quindi, secondoMarcello Terenzi, copiata dagli americani che trovarono perfezionato il sistema di Hunt.5

Se ci basiamo sui documenti, le date ovviamente parlano chiaro, ma qualcuno pensa che ilVenditti non abbia registrato il suo brevetto appena inventato e che quindi sia giusto pensare chefosse sua l’idea di un’arma a ripetizione con serbatoio sotto la canna e che sia stata copiata dagliamericani.

Di parere contrario è Francesco Denaro che crede più facile la possibilità che un americano dipassaggio a Napoli, (che allora aveva frequenti scambi commerciali con l’America essendo un portoimportante), avesse bisogno di una riparazione o di munizioni adatte ad un’arma di quel tipo e sifosse rivolto al Venditti che così ebbe la possibilità di studiarla e copiarla.6 Della stessa idea ancheEmanuele Marcianò il quale sostiene che i proiettili usati per la pistola Venditti altro non erano che lepalle autopropulse già in uso per la Volcanic7 e già superate in America, perché inefficienti.

Logica vuole che più che di ingegno italiano, sia da credere ad un “tarocco” italiano!

______________________3F. Denaro, “ Un sensazionale ritrovamento” in Diana armi (n.4/1971 pgg. 69-75)

4C. De Vita “Armi Antiche, Brevetti 1855-1890, brevetto n. 07630 attestati 15/345 (anno 1875, n.77, p.100. tav.18)

Fig. 4 La Smith & Wesson

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(prosegue nella pagina successiva)

Arma a ripetizione progettata da Horace Smith e Daniel B. Wesson per la Volcanic Arms Co.(Fig. 4) con un caricatore tubolare sotto la canna per una decina di proiettili autopropulsi, che con-tenevano cioè polvere e innesco. Il ponticello era la leva che spostava i proiettili nella camera di scop-pio, con lo stesso sistema usato poi anche dalle pistole Venditti. Il serbatoio e la canna erano rica-vati da un unico blocco di metallo, come per le Venditti, e il castello e le piastre laterali per l’acces-so al meccanismo sono in ottone, mentre le Venditti le avevano in acciaio.

I disegni di questo tipo di arma furono depositati ed ottennero la Patent il 14 febbraio 1854,mentre per le cartucce “rocket-ball” Walter Hunt aveva già ottenuto la Patent il 10 agosto 1848. (Fig.1)

L’otto agosto 1854 anche Smith e Wesson ottennero un brevetto per costruire le cartucce “Volcanic” che per la loro scarsa efficacia limitarono il loro uso per le pistole (tiro ravvicinato) e nonper le armi lunghe. Infatti come riporta Marcianò8”…a circa otto passi, un cappotto invernale costituiva un’efficace armatura contro le palle-razzi.” loro costruzione ebbe poco seguito, per la gioiadei collezionisti!

Arma a ripetizione, costruita prima del 1875, (Fig. 5) con tre serbatoi, per contenere 26 colpi. Iproiettili sono collocati nei due tubi laterali alla canna, ciascuno con otto palle, nove sono nel serbatoioprincipale e una nella camera di scoppio. Il serbatoio principale e la canna, sono ricavati da una unica barra di acciaio. Non esiste una chiusura reale dell’otturatore e la fuga di gas che si ha conseguentemente, fa perdere pressione, rendendo così meno efficace il colpo. Il percussore ad agoè indipendente all’interno dell’otturatore.

Il suo funziona-mento: azionando laleva ponticello ad anellosi alza un elevatore alivello della camera,l’otturatore retrocedeed arma il cane.

Riposizionando ilponticello, l’otturatoremette il colpo in canna,mentre scende l’elevatoreper raccogliere un’altracarica.

I due serbatoi ailati della canna sonocontenitori di riserva, dicartucce che venivanospostate nel serbatoiocentrale, ruotando il blocco di volata.______________________5

M. Terenzi, “The Italian Venditti Pistol, in American Society of Arms Collectors, Bulletin n. 22, 19706

F. Denaro, “La biografia di Venditti” in Diana Armi (n. 5/1972, pg. 26-35)7

E. Marcianò, “La verità sull’invenzione di Pietro Venditti” in Oplologia Italiana”, 1983, Firenze,8

E. Marcianò, “La verità sull’invenzione di Pietro Venditti” in Oplologia Italiana”, 1983, Firenze, pg 225.

Fig. 5 La Venditti 1° tipo

Fig. 6 La Venditti 2° tipo

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La scritta sulla canna “SISTEMA VENDITTI” la definisce prima serie, cioè costruita prima del27/2/1875, e il punzone TA si presume sia del banco di prova di Torre Annunziata.

Mancando qualsiasi sistema di estrazione dei bossoli, si presume l’uso di palle autopropulsesimili a quelle americane della Volcanic, ovvero proiettili ogivali con base cava riempita con polveree innesco. (Fig. 6)

Quest’arma brevettata dal Venditti il 15/3/1877 è solo un miglioramento rispetto alla primaserie, poiché usa cartucce con bossolo in rame o ottone, a percussione centrale (o ad ago). Nei brevetti depositati non si fa menzione del tipo di proiettili usati. Vennero perciò aggiunti due estrattori ai lati dell’otturatore ed eliminati i due serbatoi porta-munizioni laterali. Poteva sparare 10colpi a ripetizione, contenuti in un serbatoio sotto la canna, dotato di una molla a spirale per far avanzare i colpi che venivano spinti in canna dall’elevatore azionato dalla leva-ponticello la qualeimprimeva contemporaneamente la spinta dell’otturatore. Lo sparo avveniva con l’abbattimento delcane sulla testa del percussore che fuoriusciva dal retro dell’otturatore.

Queste armi non ebbero gran seguito, rimanendo piuttosto una notevole curiosità collezionistica.Le armi fotografate, presenti in questo articolo, sono di una collezione privata.

“Il Morione”“IL MORIONe“ è una nuova associazione culturale che si

occupa di storia e oplologia, e nonostante il nome evochi armi(difensive) antiche, in realtà è aperta ad ogni epoca storico -oplologica. Lo scopo dei soci fondatori, (tra cui C. Calamandrei,R. elgood, T. Moro) è quello di riunire studiosi, collezionisti,sportivi e appassionati di ogni categoria di armi, dalle antichealle moderne, per scambiare opinioni, conoscenze, consigli, per-ciò organizza gite culturali a sfondo oplologico, conferenze,incontri di studio, gare con armi ad avancarica ed ex-ordinanza.

Pubblica un Notiziario che raccoglie scritti di vari autorisempre riguardanti l’oplologia oltre alle “NeWS” relative allavita sociale.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.ilmorione.it o mandare e-mail a [email protected],

oppure telefonare al 348 5013366

L’Associazione Culturale Storico-Oplologica “IL MORIONE”, in collaborazione con ilMuseo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, propone la giornata di studio:

“IL ’91: UN FUCILE TRA LEGGENDA E REALTÀ”

Il fucile modello 1891, conosciuto anche - impropriamente - come MannlicherCarcano, sicuramente rappresenta, per i cultori di oplologia e di storia militare, unodegli oggetti-simbolo di 60 anni della storia italiana, o almeno di tutta la prima metàdel XX secolo. Il convegno si articolerà, nell’arco della mattinata destinata all’evento,nei seguenti interventi:

Alessandro Bison, Introduzione e inquadramento storico.Ruggero Pettinelli, Un ’91 italo-svizzeroGen. Aldebrando Micheli, La Fabbrica d’armi di TerniRoberto Perin, Cenni sul munizionamento del ‘91

Al termine di ogni relazione alcuni minuti saranno dedicati alle domande, alle osservazioni o ai contributi che il pubblico vorrà formulare o fornire.

DOMeNICA 9 GIuGNO 2013 – ORe 9.00 – 12.30. Vicenza, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Viale X giugno. (z. Monte Berico).

Per info tel. 347 0492148 o consultare il sito www.ilmorione.it

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Organizzano il

6° Campionato Italiano UNVS di Tiro a Segno AvancaricaFaenza 24 - 25 – 26 maggio 2013

- 1° Memorial “Renato Cavina” al migliore risultato tecnico -

La gara, col patrocinio di C.N.D.A.(Consociazione Nazionale degli Archibugieri)si disputerà presso il poligono di tiro di Faenza

in concomitanza con la gara EX ORDINANZA- WESTERN- AVANCARICANB: i concorrenti in classifica unica senza distinzione di sesso e di età.

Per il campionato italiano U.N.V.S. sono previste 3 specialità di tiro senza distinzione tra armi originali o repliche e caratteristiche tecniche, così chiamate:

“Fucile ad avancarica” sulla distanza di m. 50.“Pistola ad avancarica” e “Revolver ad avancarica” sulla distanza di m. 25.

Prima dell’inizio delle gare è previsto il controllo delle armi e del tesseramento U.N.V.S.

La gara si disputerà con 13 colpi in 30 minuti, su bersaglio standard, con lo scarto dei 3 colpi peggiori.(regolamento nazionale e internazionale CNDA/MLAIC). La quota d’iscrizione è fissata in € 10 (dieci).

Saranno premiati i primi 3 classificati di ogni specialità con medaglia.

CAMPIONE ITALIANO UNVS 2013 di avancarica, il primo classificato di ogni specialità che riceverà lo scudetto ufficiale UNVS

SQUADRA CAMPIONE D’ITALIA UNVS 2013 di avancarica la sezione U.N.V.S. che avrà ottenuto il miglior punteggio sommando il miglior risultato individuale di ogni specialità,

di 3 tiratori diversi, saranno premiate con una targa le prime 3 squadre classificate.

Ristoro presso il poligono, €.12 (dodici) da prenotare all’iscrizione. Giudice di Gara del Tsn – FaenzaLe iscrizioni al Campionato Italiano U.N.V.S. di tiro ad avancarica potranno essere fatte

via e-mail, fax o telefono e si chiuderanno il giorno Martedì 21 maggio 2013.Turni - Venerdi 24: 14,30 - 15,15 - 16 - 16,45. Sabato 25 e Domenica 26: ore 9 - 9,45 - 10,30 - 11,15

- 12 (pausa pranzo) 14,30 - 15,15 - 16 - 16.45. Premiazioni dalle ore 17,30.

NB: la gara si disputerà in concomitanza con la gara ex ordinanza e western (per il programma visitare il sito web: tsnfaenza.altervista.org)

TSN FAENZA, VIA SAN MARTINO 47 - FAENZA - RA - e-mail: [email protected]. 0546.30323 fax.0546.060703

Per informazioni: Francesco Fabbri - referente LARC - cell. 328.8290263

Il Presidente del TSN Faenza - Nerio Bosi Il Presidente UNVS Faenza - Giovanni Massari

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TSN – FAENZA U.N.V.S. – FAENZA LARC – FAENZA

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VVIIGGEEVVAANNOO,, nnoonn ssoolloo ffuummoo.... ..

5A GARA DI CAMPIONATO.

Il secondo giorno di primavera il poligono diVigevano ci accoglie con la consueta simpatia ma il tempo non è proprio primaverile, fresco, piovoso da sabato pomeriggio a tutta la domenica.

Comunque, nonostante il tempo, oltre 330 prestazioni sono un risultato di tutto rispetto,gestito professionalmenteda tutto lo staff e che hareso particolarmente felice il Presidente.

Abbiamo rivisto con piacere alcuni tiratori chesono mancati da tempoe speriamo non sia solo un caso.

L’organizzazione ha inoltre inserito 2 specialità “promozionali” La Kuchen a 50 metri ed il BRA (Bench RestAvancarica) che hannoriscosso discreto successo tra i tiratori.

Ma non solo fumo, infatti in cucina non poteva mancare l’arrosto, dopo un tradizionale piatto di risotto. Complimenti al cuoco!

Per finire una ricca lotteriacon agnello pasquale, salumi, riso e, naturalmente vino.Arrivederci Vigevano, magari con il sole però.

A. Beria

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Il nome inciso sulla canna è quello dell’armaioloaustriaco MARCUS (o MARKUS) OGRIS.

Egli, o la Ditta da lui fondata, risulta attivo a Ferlach (famosissimo centro industriale armierodella Slovenia, vicino a Klagenfurt), fin dai primi anni’70 dell’800 fino addirittura agli anni ‘20 del primodopoguerra nel novecento.

Il nome OGRIS è riportato su fucili a retrocarica,da tiro e da caccia: monocanna, combinati, doppiette,drilling, anche di pregio.

L’armaiolo austriaco ha utilizzato chiara-mente la meccanica di un fucile militare WERNDL Mod.1873. Questo modello nacque come evoluzione del precedente Mod. 1867.

Le principali modifiche apportate nel nuovoMod. 1873 interessavano la scatola di culatta, dove scom-pare la lunga coda del precedente modello, (sulla codetta,ora assai più corta, si inseriscono le viti per l’attacco allacassa, al guardamano ed alla batteria).

Il sistema d’otturazione (che ha un diversosistema di bloccaggio, in apertura e chiusura, dell’alberodi rotazione.

Un corpo del cilindro otturatore più lungo), ed, elemento senz’altro più appariscente e...”caratterizzante”,la batteria, con il cane non più tutto esterno, ma congran parte del suo corpo nascosto all’interno, tra la piastrae la cassa, sporgendone solo la testa ed il collo.

Quest’ultimo elemento dava al fucile,tutto sommato, un aspetto abbastanza moderno perl’epoca.

Sostanzialmente, però, l’arma, sia puremigliorata, risultava comunque già obsoleta e pococompetitiva in un panorama armiero militare e civilecontemporaneo in rapidissima evoluzione e con prodotti ben più avanzati: senza arrivare ai fucili aripetizione, già abbondantemente presenti.

Una bella rielaborazione d’epocadi Massimo Capone

WERNDL Mod. 1873

(prosegue nelle pagine successive)

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Per rimanere nel campo dei monocolpo,c’era già la temibilissima concorrenza dei sistemi adotturatore ribaltabile (Springfield-Allin, ecc...), oppurea blocco cadente (Sharps ed altri) e, soprattutto, ilsemplicissimo rolling-block e così via.

Già alla fine degli anni ’70 del 1800l’Austria cominciò a sperimentare e produrre, per corpimilitari, altri modelli, orientandosi ormai unicamentesu fucili muniti di serbatoio a più colpi.

Dopo il Fruwirth, antesignano di fucilead otturatore girevole-scorrevole dotato di serbatoioa più colpi e con cui già nel 1871 si era cominciato adarmare la Gendarmeria, si passò al Kropatschek ed,infine, al famosissimo Mannlicher, capostipite di unaserie pressocchè infinita di varianti e miglioramenti.

Ma tornando ai Werndl, la loro vita,come tantissime altre armi militari in dismissione, proseguì, oltre che con utilizzo da parte di corpi armatie paramilitari di seconda linea, anche con rielaborazionida parte di valenti artigiani per crearne fucili da cacciae da tiro dalle prestazioni a volte più che brillanti,come riferisce l’attuale proprietario per l’oggetto delnostro articolo.

A proposito di successivi utilizzi, i fuciliWerndl, sia Mod. 1867 che Mod.1873, sono comparsianche in un bel film ambientato nel meridione d’Italia all’epoca della lotta al brigantaggio.

Il titolo è “Il brigante di Tacca di Lupo”,di Pietro Germi, del 1952.

Naturalmente come c’era da aspettarsila collocazione di queste armi in mano ai bersaglierisabaudi (comandati da Amedeo Nazzari) è del tutto…fuori luogo ed anche fuori epoca.

Esse fanno egualmente un certo effetto.

Chissà da quale deposito erano usciti, eche fine poi fecero alla fine del film?!?

Ma torniamo al nostro Werndl da …tiro.

E’ sicuramente rielaborazione diun fucile Mod. 1873, militare.

Lo deduco anche dal numero dimatricola impresso sul lato sinistro del coperchiodell’otturatore, nella stessa identica posizionedei militari (e d’altra parte non credo proprio chela ditta OGRIS ne avrebbe potuto costruire exnovo così tanti!).

Molto interessante e ben fatta è ladiottra regolabile e basculante, per la quale èstata creata una base scanalata, sulla quale siappoggia quando è abbassata e che sembra

pagina 23

quasi un prolungamento della coda di culatta.

Il nostro esemplare, come molti altri“sheiben gewehre” (fucili da tiro a segno), ha avuto sostituitala canna militare con una camerata per una cartuccia abba-stanza in voga negli anni ’70 dell’800.

La cartuccia 8x42 R è una delle numerose crea-zioni di quel periodo, cioè dell’ultimo quarto di quel secolo.

Nate spesso come riadattamenti di cartuccemilitari, ed utilizzate in fucili monocolpo da caccia e da tiro,difficilmente sopravvissero dopo la Prima Guerra Mondiale.

Attualmente, per il piacere di riutilizzare edapprezzare un bel prodotto dell’arte armiera dell’800, vienemessa alla prova la pazienza, la tenacia e l’abilità dei moderni,ma nostalgici, ricaricatori di antiche cartucce metalliche.

Il Barnes (Cartridges of the World) fa risalire lanascita di questa cartuccia al 1888, come versione accorciatadell’ 8x51 Mauser, e, riguardo al suo eventuale utilizzo per lacaccia, della stessa classe del 32-40 WCF.

Ricordiamo che l’Austria introdusse, per usomilitare, per la prima volta una cartuccia a polvere infume nel1890.

Riguardo al regolamento CNDA, poiché il fucileè stato creato utilizzando in parte preponderante un modellomilitare del 1873 (con cambio della canna ed altre variazioniper renderlo adatto al tiro a segno) e poiché la munizione ènata in un periodo in cui era ancora utilizzata la polvere neraper questo tipo di armi, ritengo ammissibile il suo utilizzo nellenostre gare a cartuccia metallica.

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Benevento 23 e 24 marzo

99aa pprroovvaa ddeell CCaammppiioonnaattoo NNaazziioonnaallee ddii AAvvaannccaarriiccaa CCNNDDAA--UUIITTSSOrganizzata dalla compagnia d'avancarica ADS (Archibugieri del Sannio) ed in collaborazione con la

sezione del TSN di Benevento si è disputata il 23 e 24 marzo la IX prova del Campionato Nazionale diavancarica CNDA-UITS.

E' questa la terza volta che i tiratori di avancarica si cimentano presso il poligono di contradaS. Clementina ed ormai quella di Benevento deve essere considerata a tutti gli effetti una classica del nostrocampionato.

Impeccabile l'organizzazione da parte della compagnia sannita, con l'infaticabile Presidente G. Limongelli e dei suoi collaboratori e di tutta la sezione TSN di Benevento, con l'apporto costante del suoPresidente V. Cavalluzzo e del suo staff.

Grazie ad essi l'evento si è svolto nel massimo rigore tecnico ed organizzativo, ma senza mai perdere di vista il divertimento, lo spirito goliardico ed il piacere di stare insieme, che nel mondo dellaavancarica si coniugano sempre alla prestazione tecnica ed agonistica.

Per questi motivi vada a tutti loro il ringraziamento dei tiratori CNDA, nella speranza che i futuriappuntamenti vedano un numero di partecipanti crescente rispetto alle circa 100 prestazioni, limitate inquesta occasione anche dall'impossibilità di gareggiare di alcuni tiratori che non erano tesserati dellaUnione. D. Bartolomeo De Iuri - GAP Napoli

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E' nato un nuovo modello di m-four, il “Pro Series”.

Lo sviluppo di questa carabina nasce dalla collaborazione diretta di ChiappaFirearms con alcuni tiratori IPSC e LSSA.

Ma in cosa differisce dal precedente modello? Praticamente in tutto. Iniziamoparlando dal materiale con cui sono composti upper e lower: sono realizzati inun nuovo polimero studiato dalla Chiappa Firearms chiamato "generation II" cherende allo stesso tempo la struttura più rigida e più resistente consentendorosate migliori anche in situazioni di stress torsionale, come ad esempio in unaserie di double tap ad alta cadenza da una finestra o da sdraiati.

Proseguendo nella meccanica anche l'otturatore è stato riprogettato per sopportare carichi di lavoro estremi e di conseguenza è stato realizzato in acciaioe successivamente nitrurato, in modo da aumentarne scorrevolezza e velocità.

Modificando l'otturatore è stata cambiata anche la canna che, da un profilomilspec, è passata ad una Heavy barrel. Questo profilo permette una rosata piùchiusa anche sotto sforzo e permette un bilanciamento migliore della carabina.

M-Four Pro Series, sviluppato dai tiratori

per i tiratori.

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Dato che la canna lo consentiva è stato fatto un filetto da 1/2"x28 con uno spegnifiamma dedicato, sostituibile dal tiratore con un compensatore standardAr15.

Altra particolarità è data dall’astina, derivata direttamente dal mondo dellecompetizioni; si tratta infatti di un'astina disponibile in 8 o 12" full rail, che consente di installare accessori in qualsiasi suo punto, incluse le mire a 45°tanto utilizzate nell'IPSC.

Per chiudere siamo arrivati al calcio, che è di tipo collassabile e regolabile in 6posizioni ed eventualmente sostituibile con calci con diametro milspec.

Fucile eNFIeLD (ex ordinanza)anno 1910 SHT IV cal. 22 lr monomatricola Nuova Zelanda) rigaturacanna in buone condizioni, tiro a 50mt. preciso. € 450. Giuliano 338.7654099

Vendo splendido fucile a micciaArtax, come nuovo, preparato pergare CNDA (acciarino, impugnatura)preciso e molto bilanciato. Possibilitàdi prova presso poligono di Milano.Lungh. canna 85cm. lungh. totale127 cm. circa, cal. .45Si. € 850emanuele 334.6404373

Vendo fuc i le Wesson cal. 50(Palmetto) come nuovo. Salvatore 338.9191096

Fucile ad avancarica marcato“TURNER’ S PATENT” e “W. SCOTT&SONS“ Birmingham, finemente inci-so a motivi floreali, in condizionieccezionali di ferri e legni, canna aspecchio cal. 45, stecher regolabileottimizzato per il tiro. Bruno Lofrese 347.7135689

Fucile avancarica eNFIeLD 1869corto, marina, due fascette, 5 righe,arsenali di TOWER, eccellenti condi-zioni, vincitore campionato italiano.Bruno Lofrese 347.7135689

Fucile SPRINGFIeLD 1888, roun-drod, sistema Allin, cal. 45/70, vincito-re 4 campionati italiani Carcano e pri-matista italiano. Eccellenti condizioni. Bruno Lofrese 347.7135689

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Fucile MORTIMeR PeDeRSOLIcal.54 a pietra, con diottra, mirino +inserti intercambiabili e tutti gli acces-sori per sparare, praticamente nuovo,vendo x inutilizzo. E-mail: crotti.max@ libero.itMassimiliano 0382.812305

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Fucile VeTTeRLI italiano fanteriamod. 1870/87/16 cal. 6,5, Brescia1881 e fucile CARCANO mod.1891 lungo cal. 6,5 - Terni 1918 +baionetta con fodero e dragona.Andrea tel. 335. 8339881

Fucile eNFIeLD modello Volonteercal. 451, 2 fascette Alexander Herny.Replica Euroarms. Nuovo mai usato.Luigi 339.2047464

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Fucile ad avancarica modello1842 francese, marcato Rochat a St.Etienne. € 2.500 Gasbarri 339.2266136

Fucili numero 2 CARL GuSTAV,modello 96 € 600modello 63 con diottra € 750Fabio Bignotti 328.7527613

Carabina Winchester mod.94 AEcal. 30.30. € 1.200.Per informazioni 339.74458281dopo h. 18:00

Cantonale Svizzera originale anno1845, rifinita finemente in argentone,cal. 9,60, avancarica perfetta. Munitadi diottra. € 2.700 tratt. Massimo 347.9054841

Carabina Federale Svizzera apercussione con diottra, pallottieree trafilatore cal. 10,50 originale1851, tenuto bene, fabbricatoWinterthur - F. Bram. € 1.600Massimo 347.9054841

Carabina CZ zkm 452 in calibro 22sparati solo 100 colpi. Ottica PtisanCobra 6-9x42. Scatto modificatoda Cicognani N° 2 caricatori, 1 indotazione da 5 colpi più 1 da 10colpi. Custodia in plastica rigida. € 520 non trattabili.Fulvio Strocchi 0544.423044

Carabina aria compressa DIANA52 usata poco. Regalo il fodero. €. 300Valerio 349.1469267

FUCILI e CARABINE

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Winchester mod. 1892 cal.44-40,carabina del 1910 tutta orig., nonribrunita, canna tonda cm. 51, legniottimi, brunitura 30%.€ 2.100Orazio 06.99674394

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Revolver Remington Beals cal 36ad avancarica a percussione, armaantica, in buone condizioni.Piero 348.1384344

Pistola monocolpo ad avancaricada tiro a percussione, arma antica,cal. mm.13 canna rigata marcataChaponen a Vignon. Piero 348.1384344

Pistola Charles Moore cal.44avancarica a pietra focaia,Pedersoli moncolpo ad avancaricada tiro a percussione, arma antica,cal. mm.13 canna rigata marcataChaponen a Vignon. €. 300Pistola kuchenreuter cal.44Pedersoli da gara, nessun segno diusura arma come nuova usata solo500 colpi. €. 700Giorgio 339.2845235

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MM II SS CC EE LL LL AA NN EE AA

PISTOLEe REVOLVER

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AVVISO AGLI INSERzIONISTILA REDAzIONE PER CERCARE DI

RIORDINARE QUESTE PAGINE, DALPROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE

INSERzIONI “VECCHIE”PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE

AGGIORNATE ENTRO IL MESE DIMAGGIO 2013, IN TEMPOPER LA PROSSIMA EDIzIONEDI AVANCARICA MAGAzINE.

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La “Silver Line Guns” nella quale la Davide Pedersoli ha recentemente presentato i modelli di fucili emoschetti impiegati durante la guerra fra gli stati americani, comprende anche quelle armi che hanno accom-pagnato i reparti di artiglieria da campagna. Tali modelli, apparentemente meno noti, erano molto importantiper i reparti di artiglieria che, operando anche in assistenza alla cavalleria o alla fanteria, dovevano disporre diun’arma con caratteristiche di praticità di impiego, peso limitato e, quindi, maneggevolezza.

I modelli offerti dalla Pedersoli presentano evidenti legami alla scuola anglosassone: uno per antonomasiavista la sua origine inglese, l’altro solo per lo stile, palesemente ereditato dalla cultura dell’azienda costruttriceche dell’Inghilterra vantava soltanto i natali dei suoi fondatori. Ci stiamo riferendo ai modelli Enfield MusketoonP1861 Short Rifle e Cook & Brother Artillery Carbine.

Il Musketoon P1861 Short Rifle fu l’ultimo modello di Casa Enfield destinato ai reparti di artiglieria masembra che nella sua configurazione ad avancarica non fosse stato mai distribuito alle truppe. Quelli giacenti inarsenale, infatti, vennero trasformati nel sistema Snider a retrocarica.

Ne usufruirono invece i reparti speciali, i corpi di polizia, le guardie carcerarie o corpi di volontari alloraesistenti in Gran Bretagna; in alcuni casi venivano effettuate piccole modifiche riguardanti il calibro o la lunghezza della canna.

Numerosi esemplari furono destinati all’uso civile o all’esportazione, e una delle nazioni che in quel periodorichiedeva un costante approvvigionamento di armamenti era l’America. Il modello P1861 Short Rifle venne utilizzato da entrambi gli schieramenti contrapposti durante la guerra di secessione. Fra i reparti dellaConfederazione fu distribuito anchealla Cavalleria.

L’arma prodotta dallaPedersoli è in calibro .577 con canna lunga 610

mm (24”) e solcata da cinque righe che sviluppano un passo di 1219 mm (1:48”); lalunghezza totale è 1029 mm (401/2”).

La canna è tenuta al calcio da due fascette in acciaio ed è presente sempre l’alzo con rittoe cursore montati su zoccolo a gradini. A parte le fascette in acciaio, gli altri fornimenti sono

realizzati in ottone. Il calcatoio della bacchetta di caricamento è sagomato con il caratteristico portastraccio.Davanti l’arco frontale del paragrilletto è presente un piccolo gancio ad anello.

Sulla cartella dell'acciarino sono presenti la scritta TOWER, l’anno 1861 e la corona reale, senza le cifrereali sotto di essa per indicare il prodotto commerciale destinato all’esportazione. Sulla canna sono punzonati imarchi di prova di Birmingham: le lettere DP (anziché BP) sotto una corona (indicava la prova provvisoria), il numero 25 (riferito al calibro 0.577”), due scettri incrociati con inseriti la corona e la lettera V (marchio di controllo), ancora il numero 25 e ancora due scettri incrociati con la corona e le lettere BPC (prova definitiva).Sul fianco destro del calcio è apposto il cartiglio circolare della BSAT (Birmingham Small Arms Trade).

La Cook & Brother può essere considerata la più importante fabbrica di armi della Confederazione degliStati del Sud e probabilmente la prima a produrre armi per il Governo di Richmond.

Era il 1855 quando Ferdinand W.C. e Francis Cook, emigrati in giovane età dall’Inghilterra, fondarono la loro azienda meccanica a New Orleans, in Lousiana. All’inizio del 1861, con la secessione della Louisiana ingennaio e l’attacco a Fort Sumter in aprile, i fratelli Cook avviarono la fabbricazione di armi sottolineando comei buoni fucili potevano essere costruiti tanto in Inghilterra quanto in America. Il bombardamento della città daparte della marina unionista costrinse i fratelli Cook a trasferire la loro attività, anche se non con tutti i macchinari e con notevoli peripezie. Prima risalendo il Mississippi fino a Vicksburg, poi via terra fino a Selma, inAlabama, e dopo l’estate 1862 ad Athens, in Georgia, cittadina lontana dal fronte bellico e servita da ottimi collegamenti ferroviari. La produzione di New Orleans, visto il poco tempo a disposizione, si limitò a circa mille pezzi tra fucili per la fanteria e carabine per l’artiglieria, mentre altri settemila, comprese anche alcunecarabine per la cavalleria, furono prodotti ad Athens. Tutte le armi Cook & Brother sono oggi le più ricercate fraquelle destinate alle truppe Confederate durante la guerra civile americana.

La riproduzione allestita dalla Davide Pedersoli è stata curata in ogni minimo dettaglio per offrire un

prodotto che prima d’ora, in questa configurazione, non era statomai presente sul mercato. Innanzi tutto le punzonature e i marchi:

sulla cartella compaiono le scritte COOK & BROTHER con, più staccato, ATHENS, GAe, in seconda riga, l’anno 1863 (il 1863 e il 1864 si riferiscono alla produzione di

Erano destinate agli artiglieri

Due carabine storicamente famose ed estremamente pratiche e maneggevoli.Costituiscono una scelta nell’impiego venatorio e nelle rievocazioni. Senza disdegnare iltiro di precisione.

(a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli)

Cook & Brother Artillery Carbine

Enfield Musketoon P1861 Short Rifle

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Athens); dietro al cane è punzo-nata la bandiera confederata,con il disegno conforme di queglianni. Sulla canna la scrittaPROVED e ancora COOK &BROTHER / ATHENS, GA e l’an-no 1863. Sul calcio, oppostoalla cartella, il cartiglio con leiniziali F.W.C. (uno dei titolarifungeva anche da ispettore dicontrollo). Il profilo e la confor-mazione della calciatura sonostati analizzati storicamente: lefascette di tenuta canna e lamaglietta porta cinghia poste-riore, fissata sul prolungamentodel paragrilletto, si presentanonella corretta posizione.

La carabina Cook &Brother è lunga 1029 mm(401/2”), la canna, in calibro .58, misura 610 mm (24”) ed è solcata da

cinque righe che sviluppano un passo di 1220 mm (1:48”). Tutti i fornimenti sono realizzati in ottone, la cannaè brunita nel colore marrone e l’acciarino nel colore tartaruga.

L’acciarino dell’Enfield Musketoon P1861 Short Rifle.

Il cartiglio della BSAT(Birmingham Small Arms Trade)impresso sul calcio dell’Enfield.

Particolare dell’acciarino e delle scrittesulla canna della Cook & Brother

Il paragrilletto della Cook & Brother, con il suoprolungamento posterore e la maglietta porta-cinghia, è perfettamente fedele all’originale

Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompiafucile ad avancarica con sistema di accensione a percussionelunga 610 mm (24”), solcata da cinque principi con passo di 1.220 mm (48”)1.029 mm (401/2”)mezza monta del caneproiettile consigliato (Minié): USA 523-577; pallottiere: USA 309-577

FabbricaTipo

CannaLunghezza totaleCongegni di mira

Note

Scheda Tecnica

.577mirino fisso saldato sulla canna e alzo con ritto e cursore montato su zoccolo a gradinicanna, acciarino, fascette, bacchetta di caricamento e porta cinghia inacciaio; calciolo, guardamano, puntale e rosette viti cartella in ottone; calcio in legno di nocecanna e fascette brunite colore nero; acciarino colore tartaruga; calcio lucidato a olio; bacchetta di caricamento lucidata3,300 kg (7.27 lbs)€ 832,00

CalibroCongegni di mira

Materiali

Finitura

PesoPrezzo

.58mirino e tacca di mira saldati sulla cannacanna, acciarino e bacchetta di caricamento in acciaio; fornimenti in ottone;calcio in legno di nocecanna brunita colore marrone; acciarino colore tartaruga; calcio lucidato aolio; bacchetta di caricamento lucidata3,200 kg (7.05 lbs)€ 790,00

CalibroCongegni di mira

Materiali

Finitura

PesoPrezzo

enfield Musketoon P1861 Short Rifle

Cook & Brother Artillery Carbine