castagno 1

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    Progetto PON Ob. 3, IT 053, PO 007, Avviso 6/01, Fascicolo n 184:

    "Nuovi modelli di formazione continua per il settore agricolo,legati a nuove forme flessibili di lavoro e ai mutamenti

    dell'organizzazione del lavoro"

    PERCORSO DIDATTICO:

    La coltivazione delle aree forestali e il mantenimentodellambiente

    Elemento 1:

    ECOLOGIA E FISIOLOGIA DEL CASTAGNO

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    SOMMARIO

    ECOLOGIADELCASTAGNO .............................................................................................3

    IL CLIMA.................................................................................................................................3

    LA STAZIONE GEOGRAFICA. .....................................................................................................3

    IL SUOLO. ..............................................................................................................................4

    CARATTERISTICHEBOTANICHEEFISIOLOGIA..............................................................5

    LACCRESCIMENTO. ................................................................................................................5

    LA RADICE. ............................................................................................................................5

    IL FUSTO E LE BRANCHE. .........................................................................................................6

    LE FOGLIE..............................................................................................................................7

    IFIORI. ..................................................................................................................................8

    IFRUTTI.................................................................................................................................8

    RELAZIONI RADICE-PARTE AEREA.............................................................................................9

    QUADRO RIASSUNTIVO DELLECOLOGIA ..................................................................................11

    QUADRO RIASSUNTIVO DELLA FISIOLOGIA ...............................................................................11

    TESTDIAUTO-VALUTAZIONE ........................................................................................13LARETEDEITUTOR ........................................................................................................15

    Legenda icone:

    Per agevolare la fruizione dei materiali, sono state inserite delle icone che stannoad indicare:

    : introduzioni e/o punti di passaggio tra gli argomenti dellelemento;

    : punti di attenzione e/o concetti particolarmente importanti e significativi;: termine dellelemento;: test di auto- valutazione.

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    ECOLOGIA DEL CASTAGNO

    Il castagno europeo un albero mediterraneo, appartenente alla specieCastanea sativa L.; nelle zone dove coltivato, viene sempre associato alluomo, il qualeha influito sulla sua diffusione nel corso dei secoli e tale rapporto con luomo, eccetto cheper il castagno forestale, continua ad essere importante, sia che si tratti della suaconservazione sia della sua scomparsa. Iniziamo il percorso didattico sulla coltivazione delcastagno, con lesame delle sue esigenze pedo- climatiche.

    IL CLIMA

    Il castagno una latifoglia considerata di clima temperato-freddo e latemperatura media annuale ottimale per la sua coltivazione, varia tra i 6 e i 16Ce perquesto, quando si trova ad altitudini pi basse, rifugge i versanti pi soleggiati.

    Sopporta temperature abbastanza basse, fino a 18C per brevi per iodi di tempo , ma molto sensibile alle gelate tardive primaverili o quelle precoci di ottobre, chepossono facilmente danneggiare sia i germogli sia il frutto).

    E una specie molto esigente per quanto riguarda lumidit, sopporta male letemperature molto altee sensibile anche alla siccit prolungata,particolarmentenei primi anni dopo limpianto; in particolare, importante il tasso di umidit di fineestate(di agosto-settembre), periodo in cui i frutti si sviluppano maggiormente: richiedeun regime di piogge tra i 400 e i 900 mm annui , possibilmente distribuite in modouniforme durante lanno.

    Lacqua nel suolo pu essere un fattore limitante nei suoli poco profondi poich sipu verificare unasfissia radicale; la pianta. Sopporta sicuramente meglio le zone umiderispetto quelle secche, in quanto un buono sviluppo rich iede una quantit dacqua nelsuolo non in feriore ai 100 mm.

    Nei climi temperati conviene piantarlo alla fine dellanno, in modo che le radici,non arrestando totalmente la loro attivit durante linverno, continuando a crescere epenetrare nel suolo, favoriranno la pianta nel sopportare meglio possibili periodi secchiprimaverili, rispetto a piantagioni pi tardive.

    LA STAZIONE GEOGRAFICA.

    Laltitudine ideale per la produzione frutticola si stima tra i 200 e i 600 m, mentre per

    la produzione di legname tra i 500 e i 1000 m.

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    NellEuropa Mediterranea il castagno si trova ad un livello di altitudine che varia daquello del mare fino ai 1500 m, ma grazie ad adattamenti locali che determinano la grandevariabilit genetica del castagno, allesterno di questi margini generali, si trovano pianteche possono produrre sia frutti sia legno.

    E una specie che necessita di quantit di luce minore via via che scende di latitudine:

    a latitudini bassepreferisce versanti orientati a N, NO, NE;a latitudini pi alte, preferisce versanti or ientati a S, SE, e SO.

    Sopporta bene il vento ma perde vigore nelle zone molto ventose.

    IL SUOLO.

    Nonostante il castagno sia una pianta che si adatta abbastanza bene ad unagrande quantit di suoli, indubbiamente preferisce suoli leggeri, con una bassapercentuale di argillaper evitare ristagni, con uno strato penetrabiledalle radici tra i 40-60 cm (mediamente profondi) o suoli giovani, nei quali le radici possono penetrarefacilmente.

    Non sopporta i suoli in cui si verifica una eccessiva ritenzione idrica, che ostacola losviluppo radicale e la crescita.Sebbene tolleri quelli decalcificati e molto dilavati, non si sviluppa nei suoli calcarei, inquanto il calcare uno dei fattori che possono limitare il suo sviluppo provocando laclorosi fogliaree persino la morte della pianta: il limite di tolleranza intorno al 4%.Il pHdel suolo deve essere acido anche se pu variare tra 4 e 7; lideale un pHtra 5,5 e6.

    Riassumendo, le caratteristiche ottimali che il suolo deve riunire per essere idoneoallimpianto di castagneti, sono:

    deve essere fresco, cio con un certo grado di umidit per tutto lanno;

    ben drenatoin modo che non si saturi dacqua; profondoper favorire il potente sistema radicale della pianta; con un alto contenuto d i sostanza organica; leggermente acido.

    Il castagno un albero di grande longevit (centinaia di anni) e di granportamento, tanto che pu arrivare facilmente ai 25 m di altezza; la sua chioma ampia,rotonda e densa. Le variet da frutto hanno il fusto corto, molto grande e con una grandequantit di rami; quelli forestali invece, hanno il tronco pi snello e meno ramificato.

    Vediamo le caratteristiche relative al suo accrescimento e quelle anatomiche efisiologichedei suoi vari apparati e organi.

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    CARATTERISTICHE BOTANICHE E FISIOLOGIA

    Laccrescimento.

    La crescita dura fino allet di 80-90 anni , durante i quali produce moltissiminuovi getti radicali, che normalmente vengono eliminati in modo che lalbero non perdavigore.dopo di ch la pianta smette di crescere. La velocit di crescita dipende da diversifattori, di cui i principali sono:

    lecondizioni geografico- climatichein cui si sviluppa. la condizione colturale: a seconda che lalbero si trovi isolato o in

    formazioni pi o meno chiuse o nasca dalle ceppaie tagliate a livello delsuolo, dando origine ai cedui.

    Con il tempo il fusto tende a diventare cavo , in special modo in quelle piante chehanno subito la potatura di grandi branche o sono state eseguite male, per lazione difunghi parassiti (Phytophthora, Corineum, Diplodinia), che cariano il legno dal bassoverso lalto, dalle radici al tronco.

    Altra caratteristica di cui il castagno gode durante la maggior parte della sua vita lacapacit di rigettare dalla ceppaia: il taglio a livello del suolo, che di solito si faallinizio dellinverno perch le radici hanno una maggiore quantit di riserve nutritive,

    stimola lo sviluppo di ributti vigorosiche permettono il governo a ceduo con turni di 20-30 anni.

    Gli alberi da frutto hanno un fusto molto grande, mentre quelli da legno lo hanno pislanciato. Nelle piante giovani la corteccia liscia e di colore dal verdastro al grigiastro,mentre nelle piante vecchie ha crepe abbondanti e profonde e il colore va da cinereo amarrone.

    La radice.

    Il castagno possiede un sistema radicale ben sviluppato, non molto profondoma molto esteso. Tende ad essere superficialepoich cerca la parte di suolo pi areatadove, in condizioni normali, si trova la maggior parte dei nutrienti.

    Questa caratteristica va tenuta in considerazione quando devono essere attuatelavorazioni del suolo, e quindi lavorare superficialmente, 10-15 cm, per non danneggiarele radici superficiali che stanno in prossimit dei castagni.

    E sconsigliabile anche la bruciaturadegli arbusti e del materiale di scarto delleraccolte precedenti, poich le alte temperature possono danneggiare le radici e soprattuttoi microrganismi del suolo.

    La radice svolge tre importanti funzioni:

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    assorbimentodei nutrienti; ancoraggioal suolo; accumulodi sostanze di riserva.

    La radice primaria, detta anche fittone,che conserva nel tempo la capacit di ributtare,si trova in posizione centrale ed collegata alla parte aerea della pianta dal colletto, che la parte pi sensibile e delicata del castagno.

    Se si effettuano tagli di polloni dalla ceppaia bisogna agire con attenzione , pernon danneggiare questa zona delicata della pianta ed necessario che siano effettuati inautunno, perch durante il periodo vegetativo producono sostanze che si accumulano

    nelle radici come sostanze di riserva.

    Le radici crescono perch possiedono alcune gemme daccrescimento, cui si deve ladominanza apicale; questa influenza, per la quale la gemma principale inibisce la crescitadi quelle secondarie, diminuisce con la distanza della gemma apicale dallesecondarie. Per questo, tagliare la radice principale assicura la formazione di unsistema radicale pi denso e quindi migliora ladattamento della pianta al suolo equando si impianta conviene tagliarla, per favorire lo sviluppo delle radici secondarie emigliorare il radicamento.

    Quando viene eliminata la gemma apicale comincia lo sviluppo di quelle secondarieche daranno luogo a nuove radici.

    La preparazione del suolo condiziona lo sviluppo radicale e la salutedellalberopoich favorisce:

    laerazione; la ritenzione dacqua; la vita microbica.

    La maggior parte delle radici si distribuiscono vicino alla superficie poich vitrovano:

    Pi acqua; Pi materia organica; Migliore aerazione.

    Il fusto e le branche.

    Costituiscono larmatura o struttura dellalbero dalle quali deriva la suaconfigurazione spaziale. La situazione colturale influisce direttamente su di essa e bisogna

    tenerne conto al momento dellimpianto.

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    La pianta isolata ha la tendenza ad allargarsi e a sviluppare numerose branchebasse, non essendo in competizione per la luce e laria, mentre nelle formazioni

    boschive essa si innalzer alla ricerca della lucee non ci saranno rami bassi. Bisognaquindi lasciare uno spazio sufficiente a evitare la competizionee permettere allalberodi raggiungere una struttura determinata. Questo spazio dovr essere pi grande selimpianto in pendenza.

    I rami, si sviluppano a partire dalla gemma terminale durante il periodo vegetativo e,alla fine di questo, interrompono la crescita fino alla primavera successiva. Alla posizionedella gemma apicale segue una cicatrice periodica che costituisce il limite diaccrescimento tra un anno e laltro.

    Nei rami laccrescimento avviene allo stesso modo che nelle radici, attraverso ladominanza apicale. La gemma apicalelibera un ormone che limita lo sviluppo di gemmeo di rami situati in basso, con una influenza che diminuisce con la distanza: la suaeliminazione, permette alle gemme pi vicine di svilupparsi.

    Questo fenomeno, che con la potatura si osserva facilmente, allorigine dellaformazione dei succhioni. I tagli vicini al ramo detto tiralinfa evitano la comparsa deisucchioni, poich entra in azione la gemma apicale del tiralinfa.

    Le sostanze di riserva che si accumulano nei polloni o nel fusto , servono

    come fonti d i energia per il ributto della primavera successiva.

    Le foglie.

    Le foglie sono grandi, da 3 a 5 cm di larghezzae da 10 a 20 cm di lunghezza,semplici, caduchecon picciolo corto. Si dispongono alternelungo i rami, hanno formalanceolata e il margine seghettato con denti acuti che sono prolungamenti dellenervature. Questultime sono in posizione pennatae pi prominenti nella pagina inferiore.Il colore varia di tonalit tra la pagina superiore e inferiore, essendo la prima di colorverde intenso e la seconda verde grigiastro.

    Il periodo di fogliazione(emissione delle foglie), va dalla fine di aprilefino alla met digiugno, a seconda della variet e della posizione geografica e la caduta delle foglieavviene a fine novembreo prima nel caso si verifichino delle gelate.

    A volte possibile che le foglie rimangano attaccate alla pianta durante partedellinverno come avviene in altre piante, per esempio nella rovere.

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    I fiori.

    E una pianta monoica, cio con fiori unisessuali maschili distinti da quelli

    femminilima sulla stessa pianta.I fiori maschili nascono allascella delle foglie, sotto forma di lunghi amentigiallognoli, e sono formati da gruppi di fioriche escono da una brattea laterale. Ognuno composto da un calice di 5 o 6 sepali e numerosi lunghi stami.

    I fiori femminilisi trovano alla basedelle infiorescenze maschilia gruppi da 3a 5 entro il medesimo involucro, diconsistenza coriacea e spinosa (il riccio) eformati da un calice di 5-8 sepali e varistiliche fuoriescono dallo stesso.

    Foto: FIORI MASCHILI O AMENTI(FonteIRMA 1997 Spagna)

    La fioritura si verifica tra maggio egiugno, e limpollinazione avviene principalmente grazie al vento e agli insetti; una voltaliberato il polline dai fiori maschili, i fiori femminili mantengono la loro recettivit per 3-4settimane.

    Per questo motivo il maggiore o minor grado di impollinazione dipende dallecondizioni climatiche: le temperature calde favoriscono il processo mentre leccesso diumidit lo rende pi difficile, poich laumento di peso del polline diminuisce larea didispersione.

    Lauto-impollinazione incompatibile, per cui si rende necessaria la presenza dipiante impollinatriciper migliorare le produzioni.

    I frutti.

    La cupola o riccio, normalmentepiccola nei castagni da produzione legnosae pigrande nei castagni da frutto, allinizio verde, dopodich diviene giallo con spinelunghe e di dimensioni variabili. Vieneprodotta dai getti dellannoposti nelle partiterminali delle branche.

    Foto: CUPOLA O RICCIO (Fonte IRMA 1997

    Spagna)

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    Quando matura si apre in quattro valve e libera le castagne che stanno al suo interno;normalmente si trova una castagna di grandi dimensioni e altre due piccole, ma sipossono comunque verificare casi diversi.

    Il colore delle castagne, sebbene differisca da una variet allaltra, marronerossastro brillante. Contengono un solo seme circondato da una pellicola marronegiallognolo e a seconda del loro numero dentro il riccio e della dimensione di questo,possono essere pi o meno globose o appiattite e pi o meno grandi.

    La base del frutto presenta unacicatrice placentaria, che segna il punto cheunisce la castagna al riccio. Essa di dimensioni variabili e pu portare una certa pelosit.Al lato opposto rimangono i resti degli stili secchi del fiore femminile.

    La maturazione graduale, da settembre a novembre.

    Dopo aver visto separatamente le varie parti della pianta, opportunosoffermarci a comprendere le relazioni che intercorrono tra di esse, soprattutto riguardoalle relazioni tra parte aerea e radici della pianta, estremamente indicative per lacomprensione dello stato sanitario della pianta.

    RELAZIONI RADICE-PARTE AEREA.

    Le radici e la chioma di una pianta sono molto differenti, perch svolgono funzioni

    diverse e si sviluppano in ambienti assai differenti per composizione e stabilit come losono il suolo e latmosfera, ma pi in particolare perch la crescita della parte aerea equella della parte radicale non corrispondono nel periodo vegetativo.

    La chioma (parte aerea), comincia a svilupparsi in primavera e termina in autunno ,mentre le radici possono svilupparsi, e di fatto lo fanno sebbene moderatamente,anche durante linverno: questo il motivo per cui gli impianti si realizzanogeneralmente in autunno.

    Le condizioni ambientali cambiano e la pianta deve adattarsi, la crescita invernaleprepara la pianta al germogliamento primaverile perch ha permesso alla radice diadattarsi al cambiamento dellambiente, beneficiando delle piogge caratteristiche delperiodo invernale.

    Le piante interrompono la loro attivitsoltanto durante i periodi molto freddi, quandola temperatura del suolo molto bassa. In caso di inverni molto freddi, limpianto inprimavera, pu indurre la pianta a seccare perch le radici non sono capaci di

    funzionare correttamente.

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    Mentre alla radice si richiede capacit di adattamento alle mutevoli condizionidel suolo, alla chioma si r ichiede generalmente la capacit di produrre nutrienti e diimmagazzinarli, sotto forma di sostanze di riserva (produzione dei frutti, motivo per cui inun castagno le radici possono appartenere ad una variet e la chioma ad unaltra.

    Nonostante queste grandi differenze, tra le due parti c comunque uno strettolegame. C, ad esempio, una relazione tra il volume della parte aerea e quello delleradici: solitamente si dice che le radici occupano una superficie corrispondente allaproiezione della chioma sul suolo. Questa relazione variabile ma per noi indicativa.

    Un'altra dimostrazione del legame tra le due parti la manifestazione, a livellodella chioma, del mal funzionamento delleradici. A seconda di come lavorano le radici,bene o male, la chioma pu disporre, o meno,della linfa necessaria a farle lavorare, eviceversa, cosicch unazione a livello delleradici influisce sulla chioma, cos come

    lopposto.Se viene effettuata una potatura forte ose parte della chioma attaccata da unamalattia, anche le radici ne risentiranno e lapianta sar obbligata a privarsi di parte delleradici.

    Se, al contrario, le radici saranno affetteda malattia (mal dellinchiostro, per esempio),la pianta si priver di una parte della chioma(alcuni rami si seccheranno). Si priverdapprima di quelle branche che sono pi

    lontane dalle radici, come quelle apicali, pialti.

    DISEGNO (Fonte D.KUSCHE-M. SIENNIAK

    1990)

    I problemi che si presentano alle radici non possono essere osservati direttamenteperch non sono evidenti, ma quando si osservano delle anomalie a livello della

    chioma, si pu pensare che ci possano essere dei problemi alle radici o nel suo lo.

    Per questo motivo necessario conoscere limportanza delle relazioni traqueste due partidella pianta e tenerle in considerazione quando si lavora con essa.

    Cerchiamo adesso di riassumere in forma sintetica gli argomenti trattati. Ledue tabelle seguenti , riepilogheranno le parti relative allecologia e alla fisiologia delcastagno.

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    QUADRO RIASSUNTIVO DELLECOLOGIA

    Ecologia Caratteristiche

    Suolo FrescoBen drenatoProfondoCon materia organicaLeggermente acido

    Clima Temperato frescoOttimo di temperatura: 6-16CRegime delle precipitazioni: 400-900 mm/annoSensibile alla siccit

    Stazione Alt itudine: 0-1500 m

    Esposizioni alle basse latitudini : N, NO, NEEsposizioni alle alte latitudin i: S, SO, SE

    QUADRO RIASSUNTIVO DELLA FISIOLOGIA

    Fase MeseTrapianto NovembreTaglio dei polloni Novembre- dicembregermogliamento Aprile- giugno

    Fioritura Maggio- giugnoFruttificazione Settembre- novembre

    Bene, hai terminato questo elemento della UFC!Se lo ritieni opportuno, prima di passare allelemento successivo, puoi svolgere il

    test di auto-valutazione relativo ai contenuti fino a qui esaminati, in modo da valutare il tuoapprendimento e, se del caso, rivedere le parti che meno ti sono chiare.

    Puoi comunque decidere di effettuare il test alla fine dellintero percorso, in un'unicasessione, a seconda delle tue necessit ed esigenze.

    Allo stesso modo, i test possono servirti per valutare le tue conoscenze sugliargomenti trattati nel presente elemento della UFC, prima di affrontarla, decidendo, incaso di un buon risultato dei test, di passare allelemento successivo.

    La verifica dei test, potrai effettuarla grazie alle risposte che troverai in un unico file,suddivise per elementi, nella pagina relativa alla UFC, alla voce Auto- valutazione,correttori.doc, del sito www.ambienteagricoltura.it. Ad ogni elemento della UFC,corrisponde il relativo correttore, che potrai stampare o gestire in formato elettronico conMicrosft Word (il file in formato .doc) o qualsiasi editor testuale.

    Se usato in formato elettronico, oltre a verificare le tue risposte ai test, servendotidel prospetto per il calcolo (un foglio di Microsoft Excell), riportato in ogni correttore,potrai eseguire anche il calcolodella percentuale delle risposte esatte.

    Non dovrai far altro che cliccare due volte sulloggetto (tabella di MS Excell) einserire, nelle apposite caselle (celle), quelle con lo sfondo verde, il valore 1 o 0, aseconda dellesattezza della risposta:

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    1: risposta esatta;0: risposta errata.

    Il sistema, calcoler automaticamente il numero e la percentuale di risposte esatte del test.Potrai comunque calcolare la percentuale di risposte esatte anche se compili ilprospetto in formato cartaceo, impostando una semplice equazione, moltiplicando ilnumero di risposte esatte del test relativo per 100 e dividendo il risultato per il numero didomande che erano previste in quellelemento:

    numero Risposte esatte X100numero di domande

    La valutazione percentuale, potr essere cos interpretata:

    inferiore al 70 %insufficiente;

    tra 70 % e 85 %: sufficiente; tra 85 % e 100 %: buono.

    Nel caso la valutazione sia: insufficiente, sar indispensabile che tu ripeta con maggior attenzione il

    percorso completo e compili di nuovo i test; sufficiente, il consiglio di andare a rivedere le parti del percorso che

    meno ti sono chiare, magari ripetendo il test; buono, potrai passare direttamente allelemento successivo della UFC.

    Potrai comunque contare sullassistenza della rete di tutor del progetto, che potraicontattare telefonicamente, tramite e-mail o direttamente, nei recapiti riportati alla fine deiseguenti test di valutazione.

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    TEST DI AUTO-VALUTAZIONE

    1.QUALI TEMPERATURE MINIME PU SOPPORTARE IL CASTAGNO? (barra la casella) - 14 C - 20 C - 18 C - 16 C

    2.QUAL LA TEMPERATURA OTTIMALE PER LA SUA COLTIVAZIONE?(barra la casella) Tra i 6 e i 16 C Tra i 8 e i 20 C

    Tra i 4 e i 18 C Tra i 6 e i 14 C

    Tra i 4 e i 14 C Tra i 2 e i 18 C

    Tra i 5 e i 20 C Tra i 8 e i 16 C

    3. QUAL IL REGIME DI PRECIPITAZIONI ANNUALI PI IDONEO A SODDISFARE LE NECESSIT DELCASTAGNO?(barra la casella) tra i 400 e i 900mm

    tra i 600 e i 1100mm

    tra i 300 e i 800mm

    tra i 800 e i 1300mm

    4.NEI CLIMI TEMPERATI,QUAL LEPOCA MIGLIORE PER LA SUA PIANTAGIONE?(barra la casella) Fine inverno Inizio primavera Fine estate

    5.QUAL LALTIDUNE MIGLIORE PER LA COLTIVAZIONE DEL CASTAGNO DA FRUTTO?(barra la casella) 400- 800 m 500- 1000 m 300- 700 m 200- 600 m

    6.E PER QUELLO DA LEGNO?(barra la casella) 400- 800 m 200- 600 m 500- 1000 m 300- 700 m

    7.QUAL IL PHOTTIMALE DEL TERRENO PER LA COLTIVAZIONE DEL CASTAGNO?(barra la casella) pH 4,5 e 6 pH 5,5 e 6 pH 4,5 e 7 pH 5,5 e 7

    8...E IL SUO LIMITE DI TOLLERANZA DEL CALCARE?(barra la casella)

    4.5 %

    5.0 %

    4.0 %

    3.5 %

    9.FINO A CHE ET SI HA ACCRESCIMENTO DELLA PIANTA DI CASTAGNO?(barra la casella) 100-120 anni 100-110 anni non oltre i 120 anni 80-90 anni

    10.QUALI TURNI DI TAGLIO SI SEGUONO PER IL GOVERNO A CEDUO?(barra la casella) 20-30 anni 20-25 anni 10-15 anni 25-30 anni

    11.QUAL LA PARTE PI SENSIBILE DELLA PIANTA DI CASTAGNO?(barra la casella) Le branche I fiori La chioma Il colletto

    12. LA DOMINANZA APICALE, UN FENOMENO RELATIVO A QUALE PARTE DELLA PIANTA? (barra lacasella) Radici chioma chioma e radici frutti

    13. LA DOMINANZA APICALE, SULLE GEMME SECONDARIE, DIMINUISCE A CAUSA DI COSA? (barra lacasella)

    Dellet della pianta Dello stato sanitario delleradici

    Della distanza dallegemme secondarie

    Dallo stadio disviluppo

    14. IL TAGLIO DELLA RADICE PRINCIPALE (fittone), AL MOMENTO DELL IMPIANTO UNA PRATICACORRETTA?(barra la casella)

    SI NO

    15.IL CASTAGNO UNA PIANTA MONOICA O DIOICA?(barra la casella) monoica dioica

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    16.PU VERIFICARSI,NEL CASTAGNO,LAUTO-IMPOLLINAZIONE ?(barra la casella) SI NO

    17.COME SI CHIAMA IL PUNTO DI UNIONE TRA RICCIO E CASTAGNA?(descrivi)...

    18.LA CRESCITA DELLE RADICI E DELLA PARTE AEREA CORRISPONDONO NEL PERIODO VEGETATIVO?(barra la casella)

    SI NO19. IN BASE ALLA TUA RISPOSTA PRECEDENTE, SAI DIRMI ALLORA QUAL IL MIGLIOR PERIODO PERLIMPIANTO DI UN NUOVO CASTAGNETO?(barra la casella)

    Fine inverno Primavera

    Fine estate autunno

    20.C RELAZIONE TRA IL VOLUME DELLA CHIOMA E QUELLO DELLE RADICI?(barra la casella) SI NO

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    LA RETE DEI TUTOR

    Per ogni informazione e chiarimento in merito ai percorsi didattici e ai materiali disponibilisul sito www.ambienteagricoltura.it, puoi rivolgerti ai tutor, personale degli enti partner delprogetto; di seguito sono riportati i loro recapiti ai quali possono essere contattati.

    TOSCANA:Cia- Cipaat Toscana:

    Valter Gost inelli, CIPA-AT Toscana; Tel. 055/2338932; e-mail: [email protected] . Anna Stopponi , CIPA-AT Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Cristina Pizzetti, CIPA-AT di Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Lucia Casarosa, CIPA-AT di Pisa; Tel. 0587/290373; e-mail: [email protected] .

    Marco Masi, CIPA-AT di Pistoia; Tel. 0573/934210/e-mail: [email protected] . Susanna Grilli, CIPA-AT di Livorno; Tel. /e-mail: [email protected] .

    Coldiretti- Iripa Toscana:

    Sandro Stoppini, IRIPA Toscana; Tel. 055/3215064; e-mail: [email protected] . Claudio Bucaletti; COLDIRETTI Arezzo; Tel. 0575/39951 e-mail: [email protected] . Laura Pestelli.; COLDIRETTI Firenze; Tel. 055/323571 e-mail: [email protected] . Sabrina Merano; COLDIRETTI Grosseto; Tel. 0564/24453 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Lucca; Tel. 0583/341746 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Massa; Tel.0585/43852; e-mail: [email protected] . Francesca Marcacci; COLDIRETTI Pisa; Tel.050/526010; e-mail: [email protected] . Stefano Tesi; COLDIRETTI Pistoia;Tel.05737991011, e-mail: [email protected] . Sabrina Guerranti; COLDIRETTI Siena; Tel.0577/46006, e-mail: [email protected] .

    EMILIA-ROMAGNA:

    CSA di Bologna:

    Claudio Zangarini, CSA Bologna, Tel. 051/360747, e-mail: [email protected] .

    Agriform:

    Claudia Bellaera, AGRIFORM Bologna, Tel. 051 6313815, e-mail: [email protected] . Laura Rivara,AGRIFORM, Parma, Tel. 0521/24478, e-mail: [email protected] Roberto Trampolin i, AGRIFORM Reggio Emilia, Tel. 0522/920437, e-mail: [email protected] . Silvia Fiori, NEW AGRIFORM Forl, Tel. 0543/724670, e-mail: [email protected] .

    Irfata:

    Andrea Savi , IRFATA Piacenza, Tel. 0523/523080, [email protected] .