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Max Kuatty Anni sessanta e settanta Galleria Schubert 20129 Milano via Sirtori 11 telefono +39 02 54 10 16 33

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Catalogo della mostra di opere di Max Kuatty provenienti dalla collezione Vittorio Pedrotti con un saggio introduttivo di Lorenzo Bonini

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  • Max KuattyAnni sessanta e settanta

    G a l l e r i a S c h u b e r t20129 Mi lano v ia S i r to r i 11 te le fono +39 02 54 10 1 6 3 3

  • G a l l e r i a S c h u b e r taprile - maggio 2014

    Max KuattyAnni sessanta e settanta

    La collezione Vittorio Pedrotti

  • olio su tela cm 50x70

  • 3Una pittura dazione dal grido astrattodi Lorenzo Bonini La norma di vita contemporanea ricorre talvolta a vocaboli nuovi, operando for-zature nel linguaggio, discordanze che ci consentano un'uscita da una presunta linearit del discorso, aprendoci a una migliore comprensione di quel che altrimenti resterebbe incompreso. Spesso tali scelte si rivelano dannose lasciando ai lettori lemmi che ostaco-lano lesame critico, incagli sui quali bisogna tornare per capire se si riferiscano a qualco-sa che ormai parte costitutiva di percorsi che compiamo quotidianamente. Il nuovo lemma iconicit una ricorrente e generica parametrazione di tutto ci che concerne le immagini: segni visivi, figure dei sogni, sino alle forme con cui ci raffiguriamo il mondo, dai devozionali quadri ai materiali pubblicitari, dai ricordi alle allucinazioni, dal cinema alla televisione e cos via. Liconicit di Max Kuatty dunque uno sterminato campo preso in esame, nel quale ci muoviamo e progettiamo la nostra vita e oggi molti pensa-tori preferiscono questa definizione, perch si presenta sempre come immagine. Unanaloga consapevolezza emerge in numerose pratiche artistiche contempora-nee e non fa eccezione il lavoro di alcuni artisti che si trovano a operare in grandi centri come Milano, ossia in una delle aree in cui la moda, il design, la pubblicit, la produzione televisiva, lurbanizzazione delle periferie, lunderground e i nuovi centri commerciali, hanno contribuito in modo frenetico a un vertiginoso incremento delliconicit. Un insieme di segni che rappresentano le diverse realt, unipertrofia del visivo che talvolta ha assunto i toni di un vero e proprio inquinamento. Ora Max Kuatty ha ben chiaro che lambiente su cui dovr operare il proprio il mondo della citt che lo circonda. Lo stimo-lo scaturisce da questa societ di consumi che dovr nutrire la sua indagine, attingere forme e linguaggi dal vastissimo repertorio dei mass-media servendosi dimmagini gi esistenti che manipolate e presentate in vario modo si caricano di una nuova espressivi-t: beni di consumo, immagini pubblicitarie, fumetti e marchi commerciali, ritratti di celebrit, sino alle opere artistiche uniche. Tutto quello che il consumismo aveva trasfor-mato icona recognizable brand product gli artisti la consideravano condizionante nel riguardo della societ. Lo scopo sottrarre attraverso loperazione artistica, il suo carat-tere di esperienza unica e soggettiva per riaccostarla invece alla realt di tutti i giorni, come definizione del banale e del quotidiano. Quindi lartista esercita una appropriazio-ne asportando tutto ci che lo affascina e lo appassiona, cerca, estrapola, leva immagini dalla collettivit gi descritta e le rielabora in moderne icone per riproporle di nuovo alla collettivit, dando cos origine a quel corso artistico definito Contaminazione.

    Sullartista

    Max personaggio poliedrico e non prevedibile, abile Sciamano Medicus con spirito da prestigiatore e dotato di ingegno brillante. Il suo fare arte vecchio, perlustra lerrati-ca propensione della ricerca fin da ragazzo.

  • Nasce nel 1930, rivela precoci disposizioni per il disegno e una sensibilit per la pittura. Si ribella alle scelte paterne iscrivendosi nel 1951 allAccademia di Brera, dove fu allievo di Gadaldi, Paiella e Moro. Nel 1956 si trasferisce a Parigi diventando amico di Riopelle, Soulage e di Serge Poliakoff, sorprendente seguace della loro pittura, tanto da aderire al movimento Francobelga. Da quellesperienza parigina sviluppa linteresse per una pittu-ra fatta di trasparenze e animata nel colore dalla magmatica essenza. E sempre stato forte in lui il desiderio di porre la sua italianit artistica anche in campo europeo, inter-pretando lassunto di Giulio Carlo Argan: - larte, dallimpressionismo in poi, non pi manifestazione ma fatto concreto, merito, infatti, degli impressionisti avere attivato una frattura con il loro intervento contro loggetto -. Rientrato in Italia, si dedica allinse-gnamento e comincia a collaborare con importanti Case Editrici milanesi, pubblicando fumetti sul modello Spaghetti-Western, di cui 10 disegni fanno parte di questa rassegna. Unarte quella di Max sempre elusiva e sfuggente dai non precostituiti confini e dalle inipotizzabili attese, dove in essa mette in atto quella pratica riflessiva che conosciamo e che contemporaneamente procrea opere d'arte tra lappropriazione e la schematica, rielaborazione delle stesse. Come nella convivenza scespiriana, per intenderci: - essere o non essere - conosciuta anche come schema letterario: green world, dove sussistano sia conflitti interiori che esteriori e una tensione tra valori apollinei e dionisiaci. Ecco lartista Max Kuatty tutto questo: sosta in bilico tra mondo e immagine, per con lin-tento di volerlo continuamente ridefinire, dove fra interrogativi stilistici e inquietudine esistenziale ha saputo attrarre linteresse di autorevoli critici e apprezzati scrittori, tra cui doveroso ricordare: Dino Buzzati 1970; Mario Portalupi 1971; Renata Maesero 1972; Alberico Sala 1973; Franco Passoni 1972; Pierre Restany1978; Carmelo Strano1980; Amon Barzel 1982; Tommaso Trini 1988; Benvenuto Guerra1990; Lorenzo Bonini 1996 in Art Leader; Rassegne di mostre espositive in importanti Musei e rinomate Gallerie private italiane e straniere, sono state curate da influenti personaggi della cultura inter-nazionale, si elencano quelle museali pi indicative: Casa Mantegna, Mantova; Palazzo Reale, Milano; Palazzo del Broletto, Como; Art Basel, Basilea; Expo Bari; Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Museo Nazionale dArte Moderna, Centre George Pompidou, Parigi; Biennale di Venezia; Arco Madrid; Arte Fiera, Bologna; Galleria Rotta, Genova; Galleria Borgogna, Milano; Galleria Cafiso, Milano; Palazzo Barberini,Roma; Museo Arte Moderna, Gallarate; Galleria San Carlo,Milano; Galleria Durant, Parigi; Galleria dIncelli, Parigi; Ammiraglio Action, Milano.

    Sullopera

    Max Kuatty utilizza per la creazione del dipinto Autoritratto una sua fotografia come soggetto, dove si vede il suo volto con la bocca aperta. Imbocco di entit interiore con l'espressione pervasa di stupore. Non si tratta di unimmagine originariamente det-tata da una premeditazione artistica, ma di un ricordo e di un atteggiamento ripreso casualmente da scene dell'album della propria vita. La fotografia riprodotta costituisce licona su cui intervenire una volta assemblata alla tela. Su di essa Max Kuatty ha opera-

  • 5to quegli interventi pittorici per mezzo della spatola, strumento a lui molto congeniale, frequentemente usata nelle opere di questo periodo. E nello specifico si preso la libert di coinvolgere la fisionomica espressione fotografica esaltandola e ponendola al centro della scena, come in un cerimoniale dai rituali sacrificali: Prius medici et pictoris come dicevano i latini. Di fatto, loriginale fotografia perduta, avendo messo lartista in atto il concetto di appropriazione, dopodich la ripropone a nuove finalit gravata dall'a-vere ora una peculiarit pubblica, quale reminiscenza rigenerata piena e spanta di gestualit creative, lespressione del volto ora attorniato nellagilit dellesecuzione si fa pi incredulo, attonito e oserei dire: meravigliato e sorpreso per quello che ha saputo fare accadere. Nel Chitarrista i motivi ornamentali, la raffinatezza delle decorazioni, le trame trasparenti, il decorativismo apparente, seducono catturando lo sguardo di chi osserva. Lartista anche in questo dipinto continua a predominare psicologicamente limmagine, fissandogli lo sguardo verso il basso e l'effigie traspare elegantemente tensi-va, attraverso i riflessi dai segmenti colorati. Opere come Profilo in rosso oppure Ragazzo dai pugni in tasca, sono il risultato di un autobiografismo pittorico che ci pro-pone con drammatica levit una personificazione recuperata forse dallarchivio mentale. La figura di un giovane con i pugni in tasca formata da una sorta di visione traslata e implicita di trasparenze, ripetute magicamente ai limiti della visione. Lartista coglie la postura del giovane e la sua silhouette che si staglia sul paesaggio come se fosse parte desso. In molte opere come questa accresce l'intensit della luce nella sua incidenza, cos facendo consente allopera maggiore spazialit attraverso le trasparenze e riflessi irreali fantastici. Alcuni dipinti dovevano essere sedimentati da tempi remoti nel suo immaginario, a tal punto che me li raccontava, durante i nostri incontri, come se li avesse gi fatti. Mentre in altri lascia intravvedere unangolatura di analisi accesa; soglia di un nuovo mondo che prosegue in uno sdoppiamento irreale pieno dimpronte, profili, forme, silhouette, icone del colore. Stupore e colore per stupire, trascinamenti, raschia-ture piene di urla colorate, lisciature amorevoli color cipria, spatolate organiche grasse, sado maso alleccesso pittorico in un corpo a corpo con la materia. Una lotta organica tra lartista tormentato e il colore della materia. Una lucida dottrinale pazzia di ricerca come gi altri artisti fecero passando su questi sbarramenti e steccati. Una pittura piena dazione dal grido astratto, con la forza delle sue spatolate-ta-ches, con laggressione diretta del colore steso matericamente Max Kuatty riesce a esprimere la tensione di un gesto fisico costruttivo, trasformandolo nellemblema di un comportamento psicologico che percorre la spessa materia organica, impronta della sua personalit che anelava sidentificasse letteralmente nei sui dipinti. Un giorno in un ristorante dopo avere concluso con maestria e abilit un gioco di prestigio, lasciando di stucco gli avventori del locale, alla mia domanda: - che cosa avevano di importante i suoi dipinti - mi disse: Vedi caro direttore, dimportante i miei lavori non hanno nulla perch sar il tempo a renderli tali. Sono invece singolari, perch in essi vi sono espres-si i miei sentimenti, attraverso il colore raggrumato e indurito dal tempo, nel quale compresa la mia segreta e intima bella scrittura dartista. Non occorre perdere tempo a spiegarli, questo sar un dovere dei Critici. Vedi in questo ristorante io sono di casa, mi vogliono bene e non occorre che ti racconti come si mangia, quando mi vengono a trovare veri amici li porto qui e tu sei un vero amico,oggi offro io.

  • 7tecnica mista cm 85x78

  • 8olio su tela cm 50x73

  • 9olio su tela cm 50x70

  • 10olio su tela cm 50x70

  • 11olio su tela cm 50x70

  • 13olio su tela cm 50x70

  • 15tecnica mista su carta cm 21x29

  • disegni china su carta cm 70x81

  • 17

  • 18

  • 19

  • 21olio su tela cm 50x70

  • 23olio su tela 59x79

  • 24olio su tela cm 50x70

  • 25olio su tela cm 50x70

  • 27olio su tela cm 50x70

  • 28olio su tela cm 50x70

  • 29olio su tela cm 50x70

  • 31olio su tela cm 50x70

  • 33olio su tela cm 50x70

  • 35olio su tela cm 50x70

  • 36olio su tela cm 50x70

  • 37olio su tela cm 50x70

  • 39olio su tela cm 50x70

  • 40olio su tela cm 50x70

  • 41olio su tela cm 60x80

  • olio su tela cm 50x70

  • 43olio su tela cm 50x70

  • 45olio su tela cm 50x70

  • 47olio su tela cm 50x70