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CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO Norma Italiana Data Pubblicazione Edizione N O R M A I T A L I A N A CEI Classificazione Fascicolo Titolo Title CEI 7-2 1997-09 Quarta 7-2 3350 C Conduttori di alluminio, alluminio-acciaio, lega d’alluminio e lega di alluminio-acciaio per linee elettriche aeree Overhead electrical conductors, aluminium, steel-aluminium, aluminium alloys and steel-alluminium alloys APPARECCHIATURE ELETTRICHE PER SISTEMI DI ENERGIA E PER TRAZIONE NORMA TECNICA

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CNR

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE •

AEI

ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA

COMITATOELETTROTECNICO

ITALIANO

Norma Italiana

Data Pubblicazione

Edizione

N O R M A I T A L I A N A C E I

Classificazione Fascicolo

Titolo

Title

CEI 7-2

1997-09

Quarta

7-2 3350 C

Conduttori di alluminio, alluminio-acciaio, lega d’alluminioe lega di alluminio-acciaio per linee elettriche aeree

Overhead electrical conductors, aluminium, steel-aluminium, aluminium alloys and steel-alluminium alloys

APPARECCHIATURE ELETTRICHE PER SISTEMI DI ENERGIA E PER TRAZIONE

NO

RM

A TE

CNIC

A

Page 2: CEI 7-2.pdf

© CEI - Milano 1997. Riproduzione vietata.

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.

SOMMARIO

La Norma fornisce le prescrizioni sulle caratteristiche meccaniche ed elettriche ed indica le modalità perl’ordinazione, la fornitura ed il collaudo di conduttori nudi per linee elettriche aeree. Essa inoltre com-prende i conduttori di lega di alluminio per telecomunicazione, e pertanto sostituisce per tale parte la Nor-ma 7-3. Questa Norma è integrata da tabelle CEI-Unel per la parte dimensionale.La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, del-la Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 373); essa incorpora l’Errata corrige pubblicata preceden-

temente in Fascicolo separato (Fascicolo 472 S).

DESCRITTORI

conduttori; alluminio; linee elettriche aeree;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI

Nazionali

(SSP) CEI 7-12:1991-01 ;

Europei

Internazionali

(IDT) IEC 207:1966; IEC 208:1966; IEC 209:1966; IEC 210:1966;

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI

Norma Italiana

CEI 7-2

Pubblicazione

Norma Tecnica

Carattere Doc.

Stato Edizione

In vigore

Data validità

1975-4-30

Ambito validità

Nazionale

Varianti

Nessuna

Ed. Prec. Fasc.

1936; 1941; 1955 (Fasc. 91)

Comitato Tecnico

7-Materiali conduttori

Approvata dal

Presidente del CEI

in Data

1975-2-25

in Data

Sottoposta a

inchiesta pubblica come Progetto P. 140

Chiusa in data

1973-11-30

Gruppo Abb.

3

Sezioni Abb.

B

ICS

CDU

LEGENDA

(SSP) La Norma in oggetto è stata sostituita solo parzialmente dalle Norme indicate dopo il riferimento (SSP)(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

Pagina iii

INDICE GENERALE

Rif. Argomento Pag

.

C A P I T O L O

1

GENERALITÁ

1

S E Z I O N E

1

OGGETTO E SCOPO DELLE NORME

1

S E Z I O N E

2

DEFINIZIONI

2

S E Z I O N E

3

OFFERTE E ORDINAZIONI

3

C A P I T O L O

2

REQUISITI TECNICI GENERALI

3

S E Z I O N E

1

FILI DI ALLUMINIO E DI LEGA DI ALLUMINIO

3

Tab. 1

Fili di alluminio

.........................................................................................................................................................................

4

S E Z I O N E

2

FILI DI ACCIAIO ZINCATO. GENERALITÁ E CARATTERISTICHE MECCANICHE

5

Tab. 2

Fili d’acciaio 135

.......................................................................................................................................................................

6

Tab. 3

Fili d’acciaio 170

.......................................................................................................................................................................

6

S E Z I O N E

3

FILI DI ACCIAIO ZINCATO. CARATTERISTICHE DI ZINCATURA

7

S E Z I O N E

4

CORDE

9

Tab. 4

Rapporto di cordatura delle corte di alluminio e di lega di alluminio

.............................................

9

Tab. 5

Rapporto di cordatura delle corde di alluminio-acciaio e lega di alluminio-acciaio

...........

10

Tab. 6

Corde monometalliche

......................................................................................................................................................

12

Tab. 7

Corde bimetalliche

................................................................................................................................................................

12

Tab. 8

Corde monometalliche

......................................................................................................................................................

13

Tab. 9

Corde bimetalliche

................................................................................................................................................................

13

C A P I T O L O

3

MODALITÀ DI FORNITURA

14

S E Z I O N E

1

CONDUTTORI A FILO UNICO

14

S E Z I O N E

2

CORDE

15

C A P I T O L O

4

PROVE E COLLAUDI

16

S E Z I O N E

1

ELENCO DELLE PROVE

16

S E Z I O N E

2

ESECUZIONE DEI COLLAUDI

18

S E Z I O N E

3

PROVE SUI FILI

19

S E Z I O N E

4

PROVE SULLE CORDE

24

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

Pagina iv

APPENDICE

A

MODULO DI ELASTICITÀ E COEFFICIENTE DI DILATAZIONE TERMICA

26

APPENDICE

B

PIANO DI CAMPIONAMENTO DOPPIO, SENZA RICOLLAUDO, PER CONDUTTORI UNIFILARI E FILI COMPONENTI CONDUTTORI CORDATI

28

APPENDICE

C

NOTA SULLA DETERMINAZIONE DELLA MASA DI ZINCO COL METODO PER SVILUPPO DI IDROGENO (APPARECCHIO KELLER-BOHACEK E DERIVATI)

29

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

Pagina 1 di 30

C A P I T O L O

1

GENERALITÁ

S E Z I O N E

1

OGGETTO E SCOPO DELLE NORME

1.1.01.

Le presenti norme danno prescrizioni sulle caratteristiche meccaniche edelettriche e indicano le modalità per l’ordinazione, la fornitura ed il collaudo diconduttori nudi per linee elettriche aeree formati:a) da fili cilindrici o da corde piene spiroidali di alluminio crudo ad alta purezza;b) da corde piene spiroidali di alluminio-acciaio, formate da un’anima di filo o

corda composta da fili di acciaio zincato e da un mantello ad uno o più stratiformati da fili di alluminio crudo ad alta purezza;

c) da fili cilindrici o da corde piene spiroidali formate da fili di lega di alluminioper conduttori;

d) da corde piene spiroidali di lega di alluminio-acciaio, formate da un’anima infilo o corda composta da fili di acciaio zincato e da un mantello ad uno o piùstrati formati da fili di lega di alluminio per conduttori.

Le presenti norme sono anche applicabili alle corde di soli fili di acciaio usatecome funi di guardia.

Sono pure date le prescrizioni per fili di alluminio ricotto ad alta purezza, impie-gati usualmente per le legature dei conduttori di cui sopra agli isolatori, per giun-zioni e scopi analoghi.

Per corde piene di differente composizione (come a esempio corde a più trefoli,corde spiroidali ma con i fili dei singoli strati parte di alluminio (o lega di allu-minio) e parte di acciaio zincato, corde spiroidali con più di tre strati di alluminioo di lega di alluminio, ecc;) le prescrizioni valgono solo per quanto applicabili.

Le norme non danno prescrizioni per corde cave né per quelle formate ancheparzialmente da fili sagomati; valgono però, in quanto applicabili, per le caratte-ristiche dei fili cilindrici componenti.

Agli effetti delle presenti norme, sono considerate le seguenti qualità di materiali: a) alluminio di prima fusione per conduttori elettrici designato ALP E 99,5 UNI

3950

(1)

, o materiale equivalenteb) lega ternaria alluminio-silicio-magnesio per conduttori elettrici, Si 0,5%

Mg 0,5% designata P-Al Si 0,5 Mg nella tabella UNI 3570

(2)

o da altreleghe equivalenti;

c) acciaio con composizione tipica:C 0,40

0,85% - Mn 0,40

…1,00% −

Si 0,10

0,35% - S non oltre 0,035% - Pnon oltre 0,035%.

(1) La tabella UNI 3950 indica come contrassegno la sigla AP5 e prescrive il titolo minimo 99,50% con le seguenti impurità tol-lerate: Fe

0,30%; Si

0,15%; Cu

0,02%; Zn

0,07%; Ti

0,02%; Ti + Cr + V + Mn

0,03%; somma delle impuritàconsiderate per la determinazione del titolo convenzionale Fe + Si + Cu + Zn + Ti + Cr + V + Mn

0,50%; ciascuna altraimpurità

0,02%.Se si richiede alluminio per ottenere conduttori elettrici, é bene indicare ALP E 99,5 UNI 3950 adatto per ottenere conduttorisecondo le Norme 7-2 ed. 1975.

(2) La tabella UNI 3570 indica come contrassegno P-A S 0,5 G, e come composizione chimica teorica: Si 0,5% e Mg 0,5% allu-minio resto; e praticamente Si = 0,5

±

0,1; Mg 0,5

±

0,1%; Fe mass 0,3%; Cu mass 0,04%; Mn e Ti ciascuno mass 0,03%;Zn mass 0,07%; Ni e Cr ciascuno mass 0,01%; impurità globali, escluso ferro: mass 0,08%.

CEI 7-2:1997-09

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 2 di 30

S E Z I O N E

2 DEFINIZIONI

1.2.01 Diametro (teorico) di un filoÈ il diametro al quale si riferiscono le prescrizioni delle presenti norme.

1.2.02 Sezione (teorica) di un filoÈ la sezione corrispondente al diametro (teorico)

1.2.03 Composizione di una cordaÈ definita dal numero e dal diametro (teorico) dei fili che costituiscono la corda.

Se i fili non sono tutti dello stesso materiale, la composizione è definita dal nu-mero e dal diametro (teorico) dei fili componenti di ciascun materiale.

Se la corda è formata da fili di diverso diametro, la composizione è definita dalnumero, dai diametri (teorici) dei fili e, per corde composte di fili di diverso ma-teriale, dal materiale dei fili costituenti i singoli strati.

1.2.04 Sezione (teorica) di una cordaÈ la somma delle sezioni rette (teoriche) dei fili componenti la corda.Per corde formate con fili di diversi materiali, si indica la somma delle sezionirette (teoriche) dei fili di ciascun materiale componente.

1.2.05 Grandezze nominaliSono quelle che si usano per la designazione dei fili e delle corde: per i fili pos-sono essere il diametro o la sezione; per le corde la composizione o la sezione.Per corde con fili di diversi materiali, si devono indicare le sezioni di ciascun ma-teriale.

Il valore del diametro nominale dei fili coincide con quello del diametro teorico.Il valore della sezione nominale dei fili o delle corde si ottiene arrotondato il va-lore della sezione teorica o delle sezioni teoriche.

Nota La designazione per mezzo della sezione nominale è priva di significato, a meno che non fac-cia riferimento a una tabella nella quale siano precisati per ogni sezione nominale i valori cor-rispondenti del diametro (per i fili) e delle composizione (per le corde).Di conseguenza la designazione per mezzo della sezione nominale è ammissibile soltanto insede di unificazione, ed è utile per ragioni di semplicità nel caso delle corde.

1.2.06 Senso di cordaturaUna corda ha senso destro di cordatura, ovvero cordatura a Z, quando i fili com-ponenti si vedono disposti come l’asta mediana nella lettera Z.

Una corda ha senso sinistro di cordatura, ovvero cordatura a S, quando i fili com-ponenti si vedono disposti come la parte mediana della lettera S.

1.2.07 Passo di cordaturaPasso di cordatura è la lunghezza assiale di un completo giro dell’elica formatoda un singolo filo.

1.2.08 Rapporto di cordaturaÈ il rapporto tra il passo di cordatura ed il diametro esterno dell’elica formata dalfilo.

1.2.09 Corda spiroidaleÈ il conduttore costituito da 3 o più fili cilindrici disposti in uno o più strati con-centrici.

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

Pagina 3 di 30

S E Z I O N E

3 OFFERTE E ORDINAZIONI

1.3.01 Dati da indicareSi devono indicare i seguenti dati:n qualità del materiale (1.1.01);n diametro nominale dei fili (per conduttori unifilari) o composizione delle

corde (nel caso di conduttori unificati si può, in alternativa, fare riferimentoalla sezione nominale per fili o corde monometalliche, o alle sezioni nominalidei due materiali componenti per corde bimetalliche);

n senso di cordatura (se diverso da quello indicato in 2.4.01);n modo di ingrassatura delle corde (qualora questa venga richiesta: 2.4.07);n modalità di fornitura (pezzatura e imballo, articoli da 3.1.01 a 3.2.03);n modalità di collaudo (se diverse di quelle indicate al Capitolo IV).

1.3.02 Osservanza delle normeSe l’offerta e l’ordinazione contengono la clausola che il conduttore deve essereconforme alle norme C.E.I., esso deve soddisfare a tutte le prescrizioni delle pre-senti norme.

C A P I T O L O

2 REQUISITI TECNICI GENERALI

S E Z I O N E

1 FILI DI ALLUMINIO E DI LEGA DI ALLUMINIO

2.1.01 GeneralitàI fili devono presentare, all’esame a vista, aspetto omogeneo e superficie liscia,cilindrica regolare, esente da rigature, paglie, screpolature, sbavature, ammanchidi materia, inclusioni o altri difetti.

Non sono ammesse saldature effettuate dopo la trafilatura, salvo quanto consen-tito in 2.4.03.

2.1.02 DiametroI fili di alluminio e di lega di alluminio, considerati nelle presenti norme, hannoun diametro da 1,50 a 4,50 mm.

2.1.03 Tolleranze sul diametro teoricoSul diametro teorico si ammettono le seguenti tolleranze:

± 1% per fili di diametro teorico uguale o superiore a 2,5 mm;

± 0,025 mm per fili di diametro teorico inferiore a 2,50 mm.

2.1.04 DensitàViene assunta convenzionalmente, a 20 °C, pari a 2,703 kg/dm3 per l’alluminio epari a 2,70 kg/dm3 per la lega di alluminio.

2.1.05 Caratteristiche di trazionePer i fili di alluminio crudo destinati sia a conduttori a filo unico, sia alla formazi-one di corde, la resistenza unitaria alla rottura sotto trazione e l’allungamento alla

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 4 di 30

rottura su di una lunghezza utile di 200 mm devono essere, per i fili prima edopo la cordatura, non inferiori a quelli risultanti dalla tabella 1.

Per i fili di alluminio ricotto, il carico di rottura unitario non deve risultare inferi-ore a 6 daN/mm2 né superiore a 10daN/mm2; l’allungamento percentuale allarottura su 200 mm non deve risultare inferiore al 20%.

Per i fili di lega di alluminio, sia prima, sia dopo la cordatura, il valore minimodel carico di rottura unitario a trazione non deve risultare inferiore a 30daN/mm2.

Prima e dopo della cordatura i fili devono avere su 200 mm un allungamento allarottura di almeno il 4%.

2.1.06 Prova di avvolgimentoI fili di alluminio crudo devono sopportare, prima e dopo la cordatura, l’avvolgi-mento su di un mandrino di diametro uguale a quello del filo, in modo da for-mare un’elica di otto spire serrate. Sei spire devono essere poi svolte e riavvoltestrettamente nello stesso senso. I fili di lega di alluminio devono sopportare, pri-ma e dopo la cordatura, l’avvolgimento su di un mandrino di diametro uguale aquello del filo, in modo da formare un’elica di otto spire serrate. Il filo non deverompersi. Criccature superficiali non costituiscono motivo di rifiuto.

Tab. 1 Fili di alluminio

2.1.07 ResistivitàPer i fili di alluminio crudo (sia per conduttori a filo unico, sia per fili destina-ti a corde o prelevati da corde), la resistività non deve essere superiore a0,028264 Ωmm2/m a 20 °C (1).

Tale valore viene assunto per il calcolo della resistenza elettrica dei conduttori.

Per i fili di alluminio ricotto la resistività media non deve superare0,0278 Ωmm2/m, a 20 °C (1), essendo per singoli campioni tollerata una

(1) I valori 0,028264, 0,0278, 0,0280, 0,0325, 0,0328 Ω mm2/m della resistività media dei fili di alluminio crudo, alluminio ricot-to, lega di alluminio, corrispondono, in cifra arrotondata alla quarta decimale, a conduttività pari rispettivamente al 61%, 62%,61,6%, 53%, 52,6% di quella del rame ricotto campione internazionale (che ha una resistività di 1/58 = 0,017241...Ωmm2/m).

DIametro teoricodel filo

mm

Carico unitario minimodi rottura Allungamento percentuale

minimo a rottura misurato su 200 mm

espresso in daN/mm2

Prima della cordatura

Dopo la cordatura

Prima della cordatura

Dopo la cordatura

Oltre»»»»»»»»»»

1,501,501,752,002,252,502,753,003,253,503,754,25

fino a» »» »» »» »» »» »» »» »» »» »

1,752,002,252,502,753,003,253,503,754,254,50

19,318,818,418,017,617,216,816,516,316,115,915,8

18,317,817,517,116,716,315,915,615,515,315,215,1

1,01,11,21,41,51,51,61,71,71,82,02,5

0,50,60,70,91,01,01,11,21,21,31,52,0

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

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resistività massima di 0,0280 Ωmm2/m a 20 °C.

Per i fili di lega di alluminio la resistività media (sia per conduttori a filo unico,sia per fili destinati a corde o prelevati da corde) non deve essere superiore a0,0325 Ωmm2/m, a 20 °C (1). Fermo restando tale valore per la resistività media(4.2.02) da assumere per il calcolo della resistenza elettrica di conduttori, su sin-goli campioni è ammesso un massimo valore della resistività di 0,0328 Ωmm2/m,a 20 °C.

2 FILI DI ACCIAIO ZINCATO. GENERALITÁ E CARATTERISTICHE

S E Z I O N E

MECCANICHE

2.2.01 GeneralitàI fili devono presentare, all’esame a vista, aspetto omogeneo e superficie liscia,cilindrica regolare, esente da rigature, paglie, screpolature, ammanchi di materiao altri difetti.

I fili di una pezzatura non devono presentare saldature, ad eccezione di quelleeffettuate elettricamente per resistenza prima dell’inizio della trafilatura finale.

Nelle presenti norme sono considerati fili di acciaio tipo 135 e tipo 170.

Nota I numeri con i quali sono indicati i tipi di acciaio rappresentano il carico di rottura nominaledei fili espressi in kg/mm2 del sistema pratico.

Il secondo tipo può essere adottato quando si richieda al conduttore un carico dirottura particolarmente elevato (ad esempio nelle grandi campate di attraversa-mento).

2.2.02 DiametroI fili di acciaio zincato considerati nelle presenti norme hanno diametro da 1,25mm a 4,75 mm per il tipo 135 e diametro da 1,25 mm a 3,50 mm per il tipo 170.

2.2.03 Tolleranze sul diametro teoricoSul diametro teorico si ammettono le seguenti tolleranze:

diametro inferiore a 2,00 mm tolleranza ± 0,04 mm

» 2,00 mm ed oltre » ± 2%

2.2.04 DensitàViene assunta convenzionalmente pari a 7,80 kg/dm3.

2.2.05 Caratteristiche di trazione dei fili di acciaio tipo 135 e tipo 170Nella tabella 2 e 3 sono dati i rispettivi valori delle caratteristiche di trazione chedevono essere raggiunti dai fili zincati prima e dopo della cordatura:Il carico unitario per allungamento dell’1% può essere controllato prima o dopola cordatura; nel secondo caso tale prova va effettuata sul filo d’anima oppuresecondo modalità di prelievo dei fili componenti il trefolo, concordate fra forni-tore e committente.

Per il carico di rottura il valore massimo, riscontrato al collaudo dei fili di ciascu-na pezzatura di corda, non deve scostarsi di oltre il 20% dal valore minimo ri-scontrato; se si tratta di collaudo su matasse di filo, la prescrizione di cui sopra variferita al numero di campioni che rappresentano un lotto.

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NORMA TECNICA

CEI 7-2:1997-09Pagina 6 di 30

Tab. 2 Fili d’acciaio 135

Tab. 3 Fili d’acciaio 170

Diametro teoricodel filo

Carico unitario minimo per l’allungamento 1%

daN/mm2

Carico unitario minimo di rottura Allungamento percentuale minimo alla rottura misurato su 200 mm

Prima della cordatura

daN/mm2

Dopo la cordatura

daN/mm2

Prima della cordatura

Dopo lacordatura

mm

DaOltre

»

1,252,253,00

fino a» »» »

2,253,004,75

117,2113,6110,2

132,3132,3132,3

124,3124,3124,3

444

3,53,53,5

Diametro teoricodel filo

Carico unitario minimo per l’allungamento 1%

daN/mm2

Carico unitario minimo di rottura Allungamento minimo percentuale alla rottura misurata su 200 mm

Prima della cordatura

daN/mm2

Dopo la cordatura

daN/mm2

Prima della cordatura

Dopo lacordatura

mm

DaOltre

»

1,252,503,00

fino a» »» »

2,503,003,50

127,4127,4122,5

166,6166,6161,8

158,2158,2153,5

3,54,04,0

3,03,53,5

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

Pagina 7 di 30

2.2.06 DuttilitàPer controllare la duttilità del filo si può fare ricorso alla prova di torsione o aquella di allungamento (a scelta del fornitore del trefolo di acciaio). Nel caso difili di acciaio tipo 135, il numero minimo di torsioni che deve sopportare il filo èdi 18 prima della cordatura e 16 dopo la cordatura, riferito ad una lunghezza difilo pari a 100 volte il suo diametro. La prova può essere eseguita su una diversalunghezza e il numero di torsioni ammesso varia in modo proporzionale. La sez-ione di rottura deve essere liscia e perpendicolare all’asse del filo; In alternativaalla prova suddetta, si può controllare l’allungamento a rottura del filo, che nondeve essere minore del 4% prima della cordatura e del 3,5% dopo la cordatura(vedere tabella 2).

Nel caso di fili di acciaio tipo 170, il numero minimo delle torsioni che deve sop-portare il filo di acciaio è di 12 prima della cordatura e di 10 dopo la cordatura,riferito ad una lunghezza di filo pari a 100 volte il suo diametro. La prova può es-sere eseguita su una diversa lunghezza ed il numero delle torsioni ammesso variain modo proporzionale. La sezione di rottura deve essere liscia e perpendicolareall’asse del filo. In alternativa alla prova suddetta si può controllare l’allungamen-to a rottura del filo, che non deve essere minore dei valori dati nella tabella 3.

2.2.07 Prova di avvolgimentoI fili di acciaio zincato devono sopportare, senza rompersi, l’avvolgimento ad el-ica, ad otto spire serrate, su di un mandrino di diametro pari a quello del filostesso, nel caso di fili di acciaio tipo 135 e, nel caso di fili di acciaio tipo 170, sudi un mandrino di diametro pari a 2 volte quello del filo stesso per fili didiametro ≤ 2,50 mm e pari a 3 volte per fili di diametro > 2,50 mm. Criccature su-perficiali non costituiscono motivo di rifiuto.

2.2.08 ResistivitàNelle corde bimetalliche non viene considerata la conduttività dell’anima acciaio.Nessuna prescrizione è quindi data per quanto riguarda la resistività dei fili di acciaio.

S E Z I O N E

3 FILI DI ACCIAIO ZINCATO. CARATTERISTICHE DI ZINCATURA

2.3.01 GeneralitàLa zincatura considerata nelle presenti Norme può essere effettuata sia per im-mersione in bagno di zinco fuso (zincatura a fuoco) sia elettroliticamente.

Il rivestimento di zinco dei fili di acciaio deve essere formato con uno strato li-scio, continuo, di spessore uniforme, che deve aderire perfettamente all’acciaio.

Le prescrizioni riportate si applicano sia ai fili di acciaio tipo 135, sia ai fili tipo 170.

2.3.02 Qualità dello zincoLo zinco da impiegare deve essere di qualità Zn A 99,90 UNI 2013 (1).

Le impurità, di cui il bagno di zinco fuso entro il quale scorre il filo in corso dilavorazione viene ad arricchirsi, non devono superare l’1% per quanto si riferisceal piombo, e l’1,20% per la somma totale di tutte le impurità, piombo compreso.L’acquirente ha il diritto di controllare che tale percentuale di impurità non vengasuperata. Per tale eventuale controllo, il campione deve venire prelevato verso ilcentro della vasca e ad una profondità, dal pelo libero del bagno, all’incircauguale a quella di scorrimento dei fili in corso di zincatura.

(1) Massime impurità in%: piombo 0,06 - ferro 0,02 - cadmio 0,04 = Cu 0,005 - altre, comprese alluminio 0,02. Totale massimoimpurità 0,10%.

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 8 di 30

2.3.03 Generalità sulle proveEsse hanno lo scopo di controllare:a) la massa di zinco;b) l’uniformità dello spessore dello strato di zinco (prova di immersione in

soluzione acquosa di solfato di rame - prova di Preece);c) l’aderenza dello zinco.

2.3.04 Massa di zincoLa massa di zinco riferita a 1 m2 di superficie di filo non deve essere inferiore aivalori seguenti:

Detti valori si applicano a prove effettuate sui fili di acciaio zincato non cordati, oricavati da corda d’anima prima e dopo l’avvolgimento del mantello di alluminioo di lega di alluminio.

2.3.05 Uniformità dello strato di zincoViene controllata mediante immersioni in soluzione di solfato di rame al 36%,densità 1,186 (soluzione di Preece (4.3.11)).

IL numero minimo delle immersioni che qualsiasi campione deve sopportaresenza che si riscontri l’apparizione di un deposito aderente di rame, è dato dallaseguente tabella:

Il numero minimo indicato di immersioni si applica a fili di acciaio zincato prima edopo la cordatura ed il rivestimento con mantello di alluminio o di lega di alluminio.

2.3.06 Aderenza dello strato di zincoViene controllata avvolgendo il provino a spire aderenti con una velocità non su-periore a 15 giri/min su mandrino di diametro 4 volte il diametro del filo, per filidi diametro uguale o inferiore a 3,50 mm, ed a 5 volte il diametro per fili didiametro superiore a 3,50 mm: la zincatura deve rimanere aderente e lo strato dizinco non deve scagliarsi (e quindi non deve poter essere rimosso dal filosfregando con le dita).

Nei casi dubbi, il provino avvolto ad elica viene tuffato nella soluzione di Preece

Diametro teorico del filo

mm

Massa minima dello strato di zinco

g/m2

DaOltre »»»»»

1,251,501,752,252,753,504,25

fino a» »» »» »» »» »» »

1,501,752,252,753,504,254,75

183198214229244259275

Diametro teorico del filomm Numero minimo delle immersioni

DaOltre

»»

»

1,251,75

2,252,75

3,50

fino a» »

» »» »

» »

1,752,25

2,753,50

4,75

due immersioni di un minutodue immersioni di un minuto e una di mezzo minutotre immersioni di un minutotre immersioni di un minuto e una di mezzo minutoquattro immersioni di un minuto

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09

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e deve sopportare il seguente numero di immersioni, dato nella tabella seguente,senza dimostrare deposito di rame aderente.

Nel caso di diametri fino a 3,50 mm l’immersione può essere fatta dopo aversvolto il provino. Questa prova viene eseguita prima o dopo la cordatura e l’av-volgimento del mantello di alluminio o di lega di alluminio.

S E Z I O N E

4 CORDE

2.4.01 GeneralitàI fili componenti la corda (ed in particolare quelli dello strato esterno) devonoaderire bene tra loro, in modo da ottenere corde ben chiuse (che non presentinorigonfiature o fiaschi) e rotonde.

Nelle corde spiroidali contemplate dalle presenti norme, due strati successivivanno sempre cordati in senso inverso.

Salvo indicazioni in contrario, il senso di cordatura dello strato esterno deve es-sere destro. Nelle corde bimetalliche l’anima interna di acciaio zincato, se in for-ma di corda, deve presentare lo strato esterno cordato in senso sinistro, se ilmantello ha un numero di strati dispari, cordato in senso destro, se il mantello haun numero di strati pari.

2.4.02 Rapporto di cordaturaPer le corde monometalliche il rapporto di cordatura deve essere compreso fra ilimiti indicati nella tabella 4.

Per le corde bimetalliche vale invece la tabella 5.

In ogni caso il rapporto di cordatura di uno strato qualsiasi non deve essere su-periore a quello dello strato sottostante, con una tolleranza di 0,5. Nella misuradel passo di cordatura è ammessa una tolleranza del ± 4%.

Tab. 4 Rapporto di cordatura delle corte di alluminio e di lega di alluminio

Diametro teorico dei filimm Numero minimo delle immersioni

Fino a 2,00 una immersione di un minuto

Oltre

»»

2,00

2,503,50

fino a

» »» »

2,50

3,504,75

una immersione di un minuto e una di mezzo minutodue immersioni di un minutodue immersioni di un minuto e una di mezzo minuto

N.° dei fili del

conduttore

Rapporto di cordatura

Stratoa 6 fili

Stratoa 12 fili

Stratoa 18 fili

Stratoa 24 fili

Stratoa 30 fili

min. max. min. max. min. max. min. max. min. max.

719376191

1010101010

1416171717

–10101010

–14161616

––101010

––141515

–––1010

–––1414

––––10

––––13

Nota Per comodità di calcolo della massa e della resistenza elettrica del conduttore il rapporto di cordatura medioviene assunto pari alla media aritmetica dei valori minimi e massimi corrispondenti, indicati in tabella.

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NORMA TECNICA

CEI 7-2:1997-09Pagina 10 di 30

Tab. 5 Rapporto di cordatura delle corde di alluminio-acciaio e lega di alluminio-acciaio

Numero di fili Rapporto tra il diametro del filo di alluminio o di lega e

il diametro del filo di acciaio

Rapporto di cordatura dell’anima di acciaio Rapporto di cordatura dei fili di alluminio o di lega di alluminio

Alluminioo lega di alluminio

AcciaioStrato di 6 fili Strato di 12 fili Strato esterno Strato intermedio Strato interno

min. max. min. max. min. max. min. max. min. max.

6

6

12

18

18

24

26

28

30

30

32

54

54

1

7

7

19

1

7

7

7

7

19

19

7

19

1,000

3,000

1,000

1,000

1,000

1,500

1,286

1,125

1,000

1,666

1,500

1,000

1,666

13

13

13

13

13

13

13

13

13

13

13

28

28

28

28

28

28

28

28

28

28

28

12

12

12

12

24

24

24

24

10

10

10

10

10

10

10

10

10

10

10

10

10

14

14

14

14

14

14

14

14

14

14

14

14

14

10

10

10

10

10

10

10

10

10

16

16

16

16

16

16

16

16

16

10

10

17

17

Nota Per comodità di calcolo della massa e della resistenza elettrica del conduttore il rapporto di cordatura medio è assunto pari alla media dei valori minimi e massimi indicati in tabella.

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 11 di 30

2.4.03 Saldature (giunzioni)Le saldature sui fili di alluminio e di lega di alluminio, effettuate dopo la trafila-tura, devono essere eseguite di testa elettricamente a resistenza, oppure a pres-sione a freddo; nel primo caso la zona di saldatura deve essere riscaldata a tem-peratura di ricottura da una parte e dall’altra del punto di giunzione, per almeno20 centrimetri.

A richiesta dell’acquirente, all’atto del conferimento dell’ordine, può essere effet-tuata una prova di qualificazione della saldatura secondo le modalità indicatenell’art. 4.3.07.

Le eventuali saldature (giunzioni) non devono distare sulla corda meno di 15metri l’una dall’altra e nell prove di trazione della corda si deve raggiungere ilcarico di rottura prescritto anche se vi sono fili saldati, e questi non devonorompersi prima degli altri.

Il numero delle saldature deve essere ridotto al minimo possibile e comunque suuna singola pezzatura non si deve in alcun caso superare il seguente numero disaldature:a) corde omogenee di alluminio e lega di alluminio:

n nessuna saldatura nel filo centrale delle corde a qualunque numero di fili;n nessuna saldatura nelle corde a 7 fili o meno;n non più di 5 saldature nelle corde a più di 7 e sino a 19 fili;n non più di 10 saldature nelle corde a più di 19 e sino a 37 fili;n non più di 15 saldature nelle corde a più di 37 e sino a 91 fili;n sullo strato esterno delle corde di alluminio non più di 5 saldature. Sullo

strato esterno delle corde di lega di alluminio non più di 2 saldature, sedetto strato è formato da più di sette fili;

b) corde bimetalliche:n nessuna saldatura è ammessa sui fili d’acciaio zincato formanti l’anima, ad

eccezione di quelle effettuate elettricamente per resistenza prima dell’iniz-io della trafilatura finale;

n non più di una saldatura sulle corde con mantello sino a 6 fili;n non più di 5 saldature sulle corde con mantello da 7 a 25 fili;n non più di 7 saldature sulle corde con mantello da 26 a 30 fili;n non più di 10 saldature sulle corde con mantello da 31 a 53 fili;n non più di 12 saldature sulle corde con mantello di 54 fili;n sullo strato esterno delle corde di alluminio-acciaio non più di 5 saldature;

Sullo strato esterno delle corde di lega di alluminio-acciaio non più di 2saldature, se detto strato è formato da più di sette fili.

I valori massimi del numero delle saldature, sia per le corde monometallichecome per quelle bimetalliche, sono riferiti a una lunghezza di pezzatura di1000 metri; per lunghezze diverse sono modificati proporzionalmente allelunghezze.

Le saldature esterne devono sempre essere segnalate sull’esterno della corda convernice rossa o nastro adesivo e indicate sulla bobina o matassa.

2.4.04 MassaPer le corde monometalliche, la massa teorica della corda viene valutata in basealla densità convenzionale del materiale, alla sezione teorica e alla lunghezza ef-fettiva dei fili che la compongono, tenendo presente la tabella 6 basata su unpasso di cordatura medio.

Pertanto la massa di una lunghezza determinata di corda si otterrà moltiplicando lamassa di una pari lunghezza di filo diritto per i fattori indicati nella tabella stessa.

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Sulla massa teorica di una corda monometallica viene ammessa una tolleranzadel ±2%.

Per il calcolo della massa delle corde bimetalliche si fa riferimento alla tabella 7.

Su detta massa teorica vengono ammesse tolleranze del ±4% per l’anima di acci-aio e del ±2% per il mantello di alluminio o lega di alluminio.

Tab. 6 Corde monometalliche

Tab. 7 Corde bimetalliche

2.4.05 Resistenza elettricaLa resistenza elettrica teorica di una corda è calcolata facendo astrazione dallaeventuale presenza di un’anima di acciaio ed è valutata in base alla resistivitàmassima dei fili di alluminio ed a quella media per i fili di lega di alluminio(2.1.07), alla sezione teorica e alla lunghezza maggiorata delle stesse percentualiammesse per la massa secondo le tabelle 8 e 9.

Pertanto la resistenza di una lunghezza determinata di corda si otterrà moltipli-cando la resistenza di una pari lunghezza di un filo qualunque di essa per i fattoriindicati nella tabella relativa.

Sulla resistenza elettrica teorica è ammessa una tolleranza del 2% in più.

Numero dei fili di alluminio odi lega di alluminio

Fattore per la valutazionedella massa

719376191

7,09119,3437,7462,3593,26

Numero dei fili Fattore per la valutazionedella massa

Alluminioo lega dialluminio

AcciaioAlluminioo lega dialluminio

Acciaio

66

1218182426283030325454

177

1917777

19197

19

6,0916,091

12,2618,4518,3424,5026,5628,6130,6730,6732,6655,2355,23

1,0007,0327,032

19,151,0007,0327,0327,0327,032

19,1519,157,032

19,15

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 13 di 30

Tab. 8 Corde monometalliche

Tab. 9 Corde bimetalliche

2.4.06 Carico di rotturaPer le corde monometalliche:

il carico di rottura viene assunto pari alla somma dei carichi di rottura minimi deifili componenti (calcolati in base alla sezione teorica e al corrispondente carico dirottura unitario minimo ammesso prima della cordatura) moltiplicata per il seg-uente coefficiente:n 0,95 per corde da 3 a 37 fili di alluminio o di lega di alluminio;n 0,95 per corde di oltre 37 fili di lega di alluminio;n 0,90 per corde di oltre 37 fili di alluminio.

Per le corde bimetalliche:a) il carico di rottura della corde d’anima di acciaio zincato viene assunto pari

alla somma dei carichi di rottura minimi dei fili componenti (calcolati in basealla sezione teorica e al corrispondente carico di rottura unitario minimo am-messo prima della cordatura) moltiplicata per:n 0,96 per corde da 3 a 6 fili;n 0,95 per corde da 7 a 12 fili;n 0,93 per corde da 13 a 19 fili;n 0,90 per corde da 20 a 37 fili;

b) il carico di rottura delle corde alluminio-acciaio viene assunto pari alla som-ma dei carichi di rottura minimi dei singoli fili di alluminio più la somma deicarichi minimi a trazione all’1% dell’allungamento dei fili componenti l’animadi acciaio.

Numero dei filidi corda di alluminioo di lega di alluminio

Fattore per la valutazionedella resistenza elettrica

719376191

0,14470,053570,027570,016760,01126

Numero dei fili Fattore per la valutazione della

resistenza elettricaAlluminio o lega

di alluminio Acciaio

66

1218182426283030325454

177

1917777

19197

19

0,16920,16920,085140,056940,056600,042530,039280,036490,034080,034080,031890,018940,01894

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c) Il carico di rottura delle corde di lega di alluminio-acciaio viene assunto parialla somma dei carichi di rottura minimi dei singoli fili di lega di alluminio piùil 90% della somma dei carichi di rottura minimi dei fili di acciaio.

Su tali valori del carico di rottura della corda completa è ammessa nelle proveuna tolleranza del –5% per corde di alluminio, di lega di alluminio ed allu-minio-acciaio e del –10% per corde di lega di alluminio-acciaio.

2.4.07 Ingrassatura delle cordeQualora venga richiesto dal committente, le corde possono essere ingrassate: lecorde monometalliche tanto sugli strati interni quanto sullo strato esterno, e lecorde bimetalliche sia sull’anima di acciaio, sia sui singoli strati dei fili di allu-minio o lega di alluminio, sia anche esternamente.

Si deve in ogni caso adottare un grasso chimicamente stabile, che non sia corro-sivo rispetto all’alluminio ed all’acciaio zincato dei conduttori bimetallici, aventeun punto di goccia non inferiore a 100 °C.

Il committente deve precisare dove desidera l’ingrassatura e il fornitore devespecificare qual’è il grasso che viene impiegato e l’approssimativo aumento dimassa conseguente per unità di lunghezza del conduttore.

C A P I T O L O

3 MODALITÀ DI FORNITURA

S E Z I O N E

1 CONDUTTORI A FILO UNICO

3.1.01 PezzatureI conduttori a filo unico possono essere forniti in matasse o bobine.

Ogni matassa deve contenere una sola pezzatura.

Per fili avvolti in matasse, la massa di ogni pezzatura non deve essere inferiore a:n 10 kg per fili di diametro da 1,50 e fino a 2,00 mm;n 15 kg per fili di diametro oltre 2,00 e fino a 2,50 mm;n 20 kg per fili di diametro oltre 2,50 e fino a 3,00 mm;n 25 kg per fili di diametro oltre 3,00 mm.

È ammesso che il 20% delle matasse della fornitura contenga pezzatura di massaminore di quella indicata, purché superiore alla metà di essa.

Qualora ragioni tecniche richiedano particolari prescrizioni sulle masse dellematasse, il valore di tali masse e le tolleranze devono sempre essere ben preci-sate nell’ordinazione.

Per i fili avvolti su bobine, il numero delle pezzature di ciascuna bobina e la mas-sa minima delle pezzature devono essere stabilite d’accordo tra l’acquirente e ilfornitore.

Se su di una bobina vi sono più pezzature, le estremità vanno riportate all’ester-no.

3.1.02 ImballaggioPer ogni matassa devono essere eseguite almeno tre legature, circa equidistanti,con filo di alluminio ricotto, o con filo o corda non metallici.

Inoltre le matasse devono essere imballate in carta.

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Se il committente desidera l’imballaggio in carta e juta, ovvero con altri sistemi,deve precisarlo all’atto dell’ordinazione.

Il diametro interno della matassa non deve essere inferiore a 25 cm.

Il committente deve precisare, all’atto dell’ordinazione, se desidera che la matas-sa venga spalmata esteriormente con un grasso protettivo (che deve essere neu-tro rispetto all’alluminio).

Per l’imballaggio in bobine, queste devono essere di costruzione robusta e ap-propriata al peso contenuto.

Se il committente desidera una protezione con doghe ed eventualmente confoglio protettivo, deve indicarlo all’atto dell’ordinazione.

Ogni matassa o bobina deve essere contrassegnata all’esterno da una targhetta me-tallica indicante: diametro del filo - massa o lunghezza di ciascuna pezzatura - indi-cazione del fabbricante e data di fabbricazione del conduttore (mese ed anno).

Nel caso di bobine deve essere pure indicata la tara della bobina.

S E Z I O N E

2 CORDE

3.2.01 PezzatureLe corde possono essere fornite in matasse o su bobine; di regola le corde di sez-ione di 50 mm2 o superiore devono essere fornite solo su bobine.

Ogni matassa deve contenere una sola pezzatura. La massa delle matasse nondeve essere inferiore a 30kg; sul 10% delle matasse è ammessa una tolleranza di10 kg.

Salvo accordi particolari tra committente e fornitore, le corde devono essere for-nite nella lunghezza richiesta, sulle quale è ammessa una tolleranza del ±3% conle seguenti clausole:a) il 5% delle pezzature (con un minimo di 2 pezzature) può avere una lunghez-

za ridotta, ma tuttavia superiore ad un terzo della lunghezza nominale;b) il 20% delle pezzature (con un numero minimo di 1 pezzatura) può avere una

tolleranza sulla lunghezza del ±5%;c) la tolleranza sulla lunghezza delle pezzature delle anime di acciaio destinate

ai conduttori bimetallici deve essere contenuta nei limiti del ±2%.

3.2.02 Imballaggio delle matasseDevono essere eseguite almeno tre legature, circa equidistanti, con filo di allu-minio ricotto di conveniente diametro, o con filo, corda o nastro non metallici.Inoltre le matasse devono essere imballate con carta. Se l’acquirente desideral’imballaggio con carta e juta, o altri sistemi, deve precisarlo all’atto dell’ordina-zione.

Così pure deve precisare all’ordinazione se desidera che la matassa venga spal-mata con grasso protettivo sullo strato esterno.

Il diametro interno dell matasse non deve essere minore di 20 volte il diametroesterno della corda, e comunque mai minore di 40 centimetri.

3.2.03 BobineLe bobine possono essere sia di legno, sia di ferro.

Le bobine di legno devono essere di costruzione robusta, con flange rinforzateda piastre di acciaio portanti un foro che permetta il passaggio di un asse a sezi-one circolare di 80 mm di diametro.

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Le flange devono essere di diametro adatto alla pezzatura della corda, in modoche rimanga un margine di almeno 10 cm dall’ultimo strato al bordo della flangia.

Le bobine devono essere proporzionate in modo da sopportare tutte le operazio-ni normali, di carico, di scarico, di trasporto, di rotolamento e permettere losvolgimento sotto un tiro massimo di 1,5 daN/mm2 (~ 1,5 kg/mm2) di sezionedella corda.

Le parti interne della bobina a contatto con il conduttore devono essere in ognicaso di materiale più tenero del conduttore stesso e non devono dare luogo acorrosioni di contatto.

L’estremo interno della corda deve essere saldamente e convenientemente fissatoal tamburo, in modo da non danneggiare gli strati superiori, oppure può essereportato all’esterno.

La corda deve essere accuratamente avvolta in spire ben serrate senza scavalca-mento da uno strato all’altro, salvo per la prima e per l’ultima spira di ciascunstrato.

La corda deve essere protetta per la spedizione con doghe di legno fissate sulleflange delle bobine oppure mantenute contro lo strato esterno da nastro di ferro;salvo diversi accordi tra committente e fornitore, le doghe di legno non devonoessere a stretto contatto, per lasciar circolare l’aria, e devono essere sufficiente-mente robuste in relazione al modo di fissaggio.

Se il committente desidera sullo strato esterno un foglio protettivo, o una ingras-satura di protezione, lo deve precisare nell’ordine.

Le bobine devono portare le seguenti indicazioni su targhetta metallica:n natura del metallo del conduttore (alluminio o lega di alluminio);n formazione e sezione della corda;n lunghezza di ciascuna pezzatura avvolta;n massa del conduttore avvolto;n tara della bobina;n indicazione del fabbricante;n data di fabbricazione del conduttore (mese ed anno).

C A P I T O L O

4 PROVE E COLLAUDI

S E Z I O N E

1 ELENCO DELLE PROVE

4.1.01 GeneralitàLe prove da eseguire si distinguono in:a) prove su conduttori a filo unico (4.1.02);b) prove su corde. Queste si distinguono in:

n prove da eseguire sui fili prima della cordatura (4.1.03);n prove da eseguire su campioni di fili prelevati dalla corda (4.1.04);n prove da eseguire sulla corda completa (4.1.05).

4.1.02 Prove sui conduttori a filo unicoLe prove da eseguire sui fili di alluminio crudo o di lega di alluminio, sono:a) verifica all’aspetto esterno (2.1.01);

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NORMA TECNICACEI 7-2:1997-09Pagina 17 di 30

b) verifica del diametro (4.3.01);c) verifica dei requisiti meccanici:

n carico di rottura a trazione (4.3.02 e 4.3.03);n allungamento alla rottura (4.3.02 e 4.3.03);n avvolgimento (4.3.06);

d) verifica della resistività elettrica (4.3.08).

4.1.03 Corde. Prove sui fili prima della cordaturaPer le corde monometalliche o per il mantello delle corde bimetalliche, si ese-guono le prove indicate in 4.1.02.

Per i fili di acciaio zincato, si eseguono le seguenti prove:a) verifica dell’aspetto esterno (2.2.01); b) verifica del diametro (4.3.01);c) verifica dei requisiti meccanici:

n carico unitario a trazione per allungamento dell’1% (4.3.04);n carico di rottura a trazione (4.3.02 e 4.3.03);n duttilità:n allungamento alla rottura (4.3.02 e 4.3.04) oppure caratteristiche di tor-

sione (4.3.05);n avvolgimento (4.3.06);

d) verifica della zincatura:n massa di zinco per unità di superficie (4.3.09);n uniformità di spessore dello zinco (prova di Preece) (4.3.11);n aderenza dello strato di zinco (4.3.12).

Le prove di cui sopra devono essere eseguite dal fornitore nel corso dellalavorazione su almeno il 10% delle matasse di filo di alluminio, di lega di allu-minio o di acciaio, da impiegare nella costruzione delle corde delle partite in or-dinazione.

Agli effetti della verifica valgono anche le pezzature aventi lunghezze di fabbri-cazione. A richiesta dell’acquirente devono essere presentati i bollettini delleprove eseguite.

4.1.04 Corde. Prove sui fili prelevati dalle cordeSono le stesse di cui all’art. 4.1.03 e si eseguono su fili prelevati statisticamentedalle pezzature di conduttore costituenti le partite presentate al collaudo. Per i filidi acciaio le prove possono essere effettuate su fili prelevati dall’anima di acciaiogià cordata (qualora non si tratti di filo unico) ma non ancora rivestita del mantel-lo di alluminio o lega, ovvero da corde bimetalliche complete.

4.1.05 Prove sulla corda completaPer le corde monometalliche le prove sono le seguenti:a) verifica dell’esecuzione, formazione e sezione delle corde;b) verifica della massa (4.4.01);c) verifica del carico di rottura (4.4.02);d) verifica (calcolo) della resistenza elettrica (4.4.03).

Per le corde bimetalliche, nelle quali l’anima è composta da una corda di acciaio,la verifica delle caratteristiche a) b) c) di cui sopra sulla corda d’anima completa,può essere eseguita prima della cordatura del mantello di alluminio.

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S E Z I O N E

2 ESECUZIONE DEI COLLAUDI

4.2.01 GeneralitàI collaudi vengono di regola eseguiti nello stabilimento di produzione. Il forni-tore deve mettere a disposizione dei collaudatori il personale, i campioni, gli ap-parecchi, gli utensili e tutti i mezzi adatti per l’esecuzione delle prove o assumereil relativo onere, qualora non disponga dell’attrezzatura necessaria.

In quest’ultimo caso il laboratorio ove dette prove verranno eseguite sarà sceltodi comune accordo tra fornitore e cliente.

4.2.02 Valore di mediaQuando fra i requisiti tecnici dei fili viene indicato che un certo valore prescrittoè valore di media (vedi 2.1.07 e 2.4.02) si intende la media aritmetica dei valoririscontrati nelle pezzature presentate al collaudo per ciasun lotto.

4.2.03 Collaudo dei conduttori a filo unico e dei fili non cordatiIl committente deve dichiarare in ordinazione se intende effettuare le prove suifili prima della cordatura; il fornitore non appena pronte le pezzature di filo per ilcollaudo deve invitare tempestivamente il committente al collaudo.

Ai fini del campionamento si considera come lotto l’insieme delle pezzature diuno stesso tipo di filo (qualità del metallo e diametro del conduttore) presentatecontemporaneamente al collaudo.

Da ciascuna delle pezzature prescelte deve essere ricavato, da un estremo, uncampione di lunghezza sufficiente per eseguire tutte le prove.

Il prelievo delle pezzature dalle quali è ricavato il campione deve essere effettua-to statisticamente secondo il piano di campionamento doppio senza ricollaudo,grado di severità ordinario (B.1.01).

Il campione di conduttore a filo unico, oppure di fili facenti parte di matasse desti-nate alla fabbricazione di corde, va sottoposto alle prove di cui in 4.1.02 e 4.1.03.

Qualora una prova non dia esito soddisfacente, deve essere ripetuta su due trattidella stessa pezzatura vicini al campione provato; se anche una sola di questedue prove dà esito negativo, il campione è considerato difettoso. Il lotto è giudi-cato non conforme quando il numero dei campioni difettosi ha superato il nume-ro di accettazione (B.1.01).

4.2.04 Collaudo delle corde Il controllo del diametro ed i controlli dei requisiti relativi alla formazione edall’aspetto esterno devono essere eseguiti su almeno il 20% delle pezzature pre-sentate al collaudo; in caso di dubbio l’esame può essere esteso, a giudizio delcollaudatore, a tutte le pezzature costituenti il lotto.

Se il 6% o più delle pezzature esaminate non corrisponde alle prescrizioni, l’inte-ro lotto presentato al collaudo deve essere considerato non conforme alle pre-senti norme.

Per le prove di accettazione sui fili elementari componenti le corde, ai fini delcampionamento, si considera come lotto il numero complessivo di fili di unostesso tipo (qualità di metallo e diametro) appartenente alle pezzature presentatecontemporaneamente al collaudo. I campioni di filo devono essere prelevati acaso da spezzoni di corda tagliati ad una estremità delle pezzature e devono es-sere di lunghezza sufficiente per eseguire tutte le prove.

Il numero degli spezzoni di corda da prelevare è di regola pari al 10% delle pez-

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zature presentate al collaudo. Da detti spezzoni deve essere prelevato il numerodi fili che risulta dal piano di campionamento doppio, senza ricollaudo, riportatoin B.1.01.

Nel caso di corde bimetalliche, il prelievo deve essere effettuato separatamenteper i due metalli.

Se un filo appartenente ai campioni prescelti non soddisfa ad una prova di cuiall’art. 4.1.03, la prova deve essere ripetuta su due tratti dello stesso filo vicini aquello provato; se anche una sola di queste prove dà esito negativo, il filo è con-siderato difettoso.

Il lotto presentato al collaudo è giudicato non conforme quando il numero dicampioni di filo difettoso ha superato il numero di accettazione. Nel caso dicorde bimetalliche, la partita è giudicata non conforme quando risulta non con-forme anche uno solo dei lotti dei due metalli di cui fanno parte i fili elementari.

La prova al carico di rottura delle corde (4.4.02) viene eseguita solo se esplicita-mente richiesta dal committente. Per la prova si prelevano due campioni di cordeda due pezzature fra quelle presentate al collaudo. Se anche una sola delle proveeseguite dà risultato sfavorevole, devono essere provati altri due campioni prele-vati da altre pezzature. Qualora anche uno solo di questi due campioni dia risul-tato sfavorevole, l’intero lotto è dichiarato non conforme alle presenti norme.

La verifica della massa viene effettuata solo quando sia richiesta dal committente(4.4.01).

La resistenza elettrica della corda viene valutata in base a quella dei singoli fili dialluminio o di lega d’alluminio, componenti la corda, secondo 4.4.03.

A richiesta del committente, prima dell’inizio delle operazioni di collaudo, il for-nitore deve presentare dei campioni di filo di alluminio o di lega di alluminio sal-dati con lo stesso sistema usato nella costruzione delle corde, sui quali il collau-datore può effettuare prove meccaniche (4.3.07).

4.2.05 Certificato di conformitàQuando il committente non chiede che le prove siano effettuate in sua presenza,il fornitore deve fornire al committente un certificato sul quale siano indicati irisultati delle prove effettuate sui campioni prelevati dai fili, secondo 4.2.03.

S E Z I O N E

3 PROVE SUI FILI

4.3.01 Diametro dei filiLa verifica dei fili si esegue su diverse sezioni e su due o più diametri per ognisezione.

Un qualsiasi diametro misurato non deve differire dal teorico più della tolleranzastabilita. La differenza tra due diametri misurati in una stessa sezione non devesuperare il valore numerico indicato per la tolleranza sul diametro teorico in2.1.03 per i fili di alluminio e di lega di alluminio ed in 2.2.03 per i fili di acciaiozincato.

Agli effetti della determinazione della sezione del filo si prende come valore deldiametro la media delle letture fatte in diverse sezioni e, per ciasuna di queste, indue direzioni a 90°.Come prova di controllo si può ricorrere alla pesata di campioni lunghi al-meno un metro, accuratamente raddrizzati, assumendo come valori della den-sità 2,703 g/cm3 per i fili di alluminio e di 2,70 g/cm3 per i fili di lega di allu-minio, e 7,80 g/cm3 per i fili di acciaio zincato.

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4.3.02 Resistenza alla trazione e allungamento: generalitàI campioni prima di essere provati devono essere, se necessario, accuratamenteraddrizzati, avendo cura di alterare il meno possibile le proprietà fisiche. Il caricounitario a trazione va sempre riferito alla sezione calcolata in base al diametromisurato prima della prova.

Per i fili di alluminio e di lega di alluminio, viene determinato il carico di rotturaa trazione e l’allungamento percentuale alla rottura.

Per i fili di acciaio zincato destinati a conduttore alluminio-acciaio e di lega allu-minio-acciaio si determina il carico per allungamento 1%, il carico di rottura atrazione e l’allungamento percentuale alla rottura (4.3.04) (quest’ultimo in alter-nativa alla prova di torsione).

4.3.03 Determinazione del carico di rottura e dell’allungamento sui fili di alluminio e di lega di alluminioEsse vengono eseguite su provini di circa 500 mm, fissati su morsetti di tiro di-stanti circa 300 mm, mantenendo il più possibile costante l’incremento dello sfor-zo, e in modo che la velocità di allontanamento dei morsetti non sia inferiore a25 mm per minuto, né superiore a 100 mm per minuto. Se la rottura avviene adistanza inferiore a 40 mm rispetto a uno dei due morsetti e ad un carico inferi-ore a quello prescritto, la prova viene ripetuta su altro campione.

L’allungamento alla rottura viene valutato sulla lunghezza di riferimento di 200mm, e viene misurato accostando gli estremi dopo la rottura; se non è stato rag-giunto l’allungamento prescritto e la rottura è avvenuta fuori della lunghezza diriferimento ovvero a distanza inferiore a 25 mm da uno degli estremi di dettalunghezza la prova va ripetuta su altro campione.

4.3.04 Determinazione del carico per allungamento 1% e del carico di rottura sui fili di acciaio zincato destinati ad anima di conduttore bimetallicoIl provino di circa 500 mm di lunghezza, viene collocato tra i morsetti aventi dis-tanza di circa 300 mm, applicando inizialmente una tensione del valore qui sottoindicato e regolando contemporaneamente l’estensimetro in funzione di dettocarico:

Si aumenta quindi il carico fino a che l’estensimetro indica un allungamento di0,50 mm su di una lunghezza di 50 mm oppure di 2 mm su di una lunghezza di200 mm oppure di 2,5 mm su di una lunghezza di 250 mm. A questo punto silegge il carico corrispondente e se ne deduce, mediante calcolo, il carico unitariocorrispondente all’1% dell’allungamento. Si prosegue la prova fino alla rotturasecondo quanto indicato in 4.3.03.

L’allungamento alla rottura va valutato sulla lunghezza di 200 mm, dopo aver ac-costato gli estremi: se non è stato raggiunto l’allungamento prescritto e la rotturaè avvenuta fuori della lunghezza di riferimento ovvero a meno di 25 mm da unodegli estremi di detta lunghezza, la prova viene ripetuta su un altro campione.

Diametro teorico

mm

Caricoiniziale

(daN/mm2)

Regolazione inizialedell’estensimetro

mmsu

50 mm

mmsu

200 mm

mm su

250 mm

DaOltre

»

1,252,253,00

fino a» »» »

2,253,004,75

102030

0,0250,0500,075

0,100,200,30

0,1250,2500,375

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4.3.05 Prova di torsioneQuesta prova non viene eseguita sui fili di alluminio e di lega di alluminio ed èfacoltativa per i fili di acciaio, in alternativa con la prova di allungamento. Per leprove di torsione il filo deve essere perfettamente raddrizzato, teso tra due mor-setti coassiali, con una lunghezza che normalmente è di 200 mm tra i morsetti. Lavelocità di torsione deve essere mantenuta uniforme e deve risultare dell’ordinedi un giro per secondo, senza superare sensibilmente tale valore.

La prova va effettuata sotto una sollecitazione di trazione iniziale che non deveessere superiore al 2% del carico di rottura;

Le torsioni vengono proseguite sino a rottura contando il numero delle torsioni;la prova non è valida se la rottura avviene in un morsetto. La rottura deve pre-sentare una sezione liscia ad angolo retto rispetto l’asse del filo. Il numero delletorsioni raggiunto su 200 mm deve essere rapportato ad una lunghezza di filopari a 100 diametri.

Le prove di torsione vanno fatte di preferenza su fili prima della cordatura; se sivogliono eseguire su fili già cordati, si devono impiegare campioni che non pre-sentino rigature o altri danneggiamenti meccanici e siano stati accuratamente rad-drizzati.

4.3.06 Prova di avvolgimentoSui fili di alluminio la prova si esegue avvolgendo il filo su un mandrino didiametro pari a quello del filo, in modo da formare un’elica di 8 spire serrate. Sisvolgono quindi 6 spire, che si riavvolgono nuovamente e strettamente nel sensoprimitivo. Sui fili di lega di alluminio, dopo l’avvolgimento ad 8 spire serrate, nonviene effettuato lo svolgimento ed il riavvolgimento. Nel caso di fili di acciaiotipo 135 detti fili devono sopportare, senza rompersi, l’avvogimento ad elica per8 spire serrate su di un mandrino di diametro pari a quello dello stesso filo.

Per i fili di acciaio tipo 170, il diametro del mandrino su cui va avvolto il filo deveessere 2 volte quello del filo stesso, nel caso di diametro ≤ 2,50 mm e 3 voltequello del filo stesso nel caso di diametro > 2,50 mm.

In ogni caso (alluminio, lega di alluminio oppure acciaio) il filo non deve rom-persi; criccature superficiali non costituiscono motivo di rifiuto.

4.3.07 Prova di qualificazione delle saldature (giunzioni) dei fili di alluminio e di lega di alluminioA richiesta del committente, che deve essere precisata all’atto dell’ordinazione,può essere effettuata una prova tipo sui fili saldati di alluminio e di lega di allu-minio, destinati alla formazione di corde;

Trattandosi di fili di alluminio, nel caso di saldatura elettrica a resistenza seguitada ricottura, deve essere raggiunto un carico minimo di rottura compreso fra 6 e10 daN/mm2 mentre nel caso di saldatura a freddo a pressione, tale carico nondeve essere inferiore a 15 daN/mm2.

Per i fili di lega di alluminio il carico di rottura minimo deve essere di 11daN/mm2 qualunque sia il sistema di saldatura adottato.

4.3.08 Determinazione dalla resistivitàLa determinazione della resistività si effettua in base alla misura della resistenzaelettrica, della lunghezza e della sezione del provino.

Il filo prima della prova deve essere raddrizzato accuratamente.

La misura della resistenza viene eseguita a temperatura θ compresa tra 10 e30 °C.

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La misura della lunghezza viene effettuata tra le due prese di tensione; la sezioneè determinata in base alla misura del diametro (articolo 4.3.01).

Gli errori di misura, totalizzati, non devono superare il 3 per mille; di ciò è statotenuto conto nello stabilire i valori prescritti per la resistività, riportati in 2.1.07.

Il valore della resistività va riportato a 20 °C mediante le formule approssimate:

4.3.09 Generalità sulla determinazione della massa dello strato di zincoLa massa dello strato di zinco viene determinata in base alla differenza di massacon l’immersione del provino nella soluzione di Aupperle.

Altri metodi come il Keller-Bohacek (vedere Appendice C) possono essere utiliz-zati per la determinazione della massa dello strato di zinco, ma in caso di con-testazioni i risultati ottenuti per immersione nella soluzione d’Aupperle devonoconsiderarsi determinanti.

4.3.10 Determinazione della massa dello strato di zinco col metodo di AupperleSi deve usare un campione la cui massa in grammi non sia inferiore al suodiametro in millimetri moltiplicato per 4, in ogni caso di lunghezza non inferiorea 30 cm, accuratamente pulito e sgrassato con solventi organici volatili (trielina,benzolo, benzina ben rettificata) e successivamente pulito con alcool, piegato aU e pesato al centigrammo.

Si prepara la soluzione sciogliendo 20 g di sesquiossido di antimonio (Sb2O3)ovvero 32 g di cloruro di antimonio (SbCl3) in un litro di acido cloridrico pureconcentrato (circa 37% - densità 1,18-1,19).

La soluzione per la prova deve essere formata da acido cloridico puro concentra-to addizionato con la soluzione ottenuta come sopra, nella proporzione di 5 cm3

di questa per 100 cm3 di acido.

Questa soluzione per la prova viene immessa in un bicchiere avente 5 cm didiametro e 15 cm di altezza. La temperatura della soluzione all’inizio della provanon deve superare 30 °C e nel corso della prova non sorpassare 38 °C.

Il provino viene immerso completamente nella soluzione (la soluzione deveservire per non più di tre immersioni di tre provini contemporaneamente).

La reazione energica che si sviluppa viene rapidamente a smorzarsi e normal-mente (in soluzione fresca) non dura più di 20 a 30 s.

Non appena la reazione è finita (e comunque mai oltre 2 minuti di immersione),il provino viene risciacquato accuratamente, lavato con alcool, asciugato e dinuovo pesato con precisione al centigrammo.

La differenza tra le due pesate divisa per la seconda pesata rappresenta, per ilprovino in esame, il rapporto r tra le masse dello zinco e dell’acciaio.

La massa P dello strato di zinco in g/m2 di superficie di filo è data da:

essendo d il diametro in mm del filo privato dello zinco.

ρ20 ρθ 1 0 00403,– θ 20–( )[ ] per i conduttori di alluminio,=

ρ20 ρθ 1 0 00360,– θ 20–( )[ ] per i conduttori di lega di all˙

=

P = 1950 dr

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4.3.11 Prova di uniformità dello strato di zincoLa prova, affinché dia risultati esattamente ripetibili, deve essere eseguita osser-vando strettamente le modalità seguenti.

I provini devono essere ben puliti con solventi organici volatili (come trielina,benzina rettificata, benzolo), lavati in acqua corrente e asciugati con cascami dicotone pulito.

La soluzione di Preece va formata sciogliendo 36 g di solfato di rame puro cri-stallino per ogni 100 cm3 di acqua distillata; se è necessario, per completare lasoluzione del solfato di rame si può scaldare la soluzione che poi viene lasciataraffreddare.

La soluzione deve essere neutralizzata con l’aggiunta di un eccesso di ossidoramico (CuO) (si consiglia l’aggiunta di 0,8 a 1 g per litro di soluzione), che devedepositarsi sul fondo.

In luogo dell’ossido di rame si può anche usare idrossido di rame in eccesso;

La soluzione così preparata deve essere lasciata depositare per 24-28 ore e poifiltrata e decantata.

La soluzione per la prova deve avere una densità di 1,186 a 18 °C all’inizio diogni prova: questo valore va ottenuto con aggiunta di acqua distillata o di soluz-ione filtrata di solfato di rame di maggior densità.

I recipienti di vetro per le prove devono avere un’altezza di 15 cm e diametro in-terno minimo di almeno 5 cm per fili di diametro uguale o inferiore a 2,75 mm odi almeno 7,5 cm per fili di diametro superiore a 2,75 mm. I recipienti devono es-sere riempiti per un’altezza di almeno 10 cm.

La soluzione può servire per la prova di 1 a 7 fili, e sino a 5 immersioni consecu-tive: in seguito va sostituita con soluzione fresca.

I campioni immersi non devono risultare a contatto.

La soluzione durante la prova va mantenuta a temperatura compresa tra 16 e 20°C; i campioni vanno provati con le successive immersioni di un minuto (o dimezzo minuto) (2.3.05) di durata ciascuna e mantenuti in posizione fissa per ladurata di ogni immersione; durante l’immersione la soluzione non va agitata.

Dopo ogni immersione i provini devono essere immediatamente lavati in acquacorrente e asciugati con delicatezza, senza strofinarli, con cascami di cotone puli-to o con carta assorbente.

Le immersioni vanno eseguite di seguito (lavando e asciugando come prima det-to il campione dopo ogni prova) a meno che la comparsa di un deposito di ramelucido aderente di almeno 7 mm2 di superficie (pari a quella di un cerchio di 3mm di diametro) indichi che in questo punto lo strato di zinco è stato completa-mente rimosso e che il metallo base è stato direttamente esposto alla soluzione.

La comparsa del deposito aderente di rame indica la fine della prova, l’immer-sione in cui si ha la comparsa del deposito di rame non conta nel numero utiledelle immersioni sopportate.

La comparsa di un deposito di rame sull’estremo del campione, o a meno di 25mm da detto estremo, non viene presa in considerazione.

La comparsa di macchioline di rame aderente, di superficie inferiore, in mm2, alnumero che indica in mm il diametro del filo o di una sottile linea di ramepartente dall’estremo, con carattere localizzato, su un solo campione di quellisottoposti a immersione, non sta a indicare la fine della prova.

Qualora invece tali difetti localizzati siano riscontrati su diversi provini, la provava ripetuta su altri provini prelevati dagli stessi fili, a distanza di almeno un metrodal punto in cui si è ricavato il precedente provino.

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Il deposito di rame aderente sul metallo base non deve essere confuso conl’eventuale deposito di rame su dello zinco ancora aderente al metallo base. Persincerarsene, si può asportare con un raschietto o una lama lo strato di rame edeterminare se sotto vi è il metallo nudo o lo zinco, immergendo nella soluzioneil campione e ritraendolo immediatamente. Un deposito di rame aderente dimos-tra che il metallo base era stato messo allo scoperto.

Se anche uno solo dei fili provati simultaneamente non resiste alle immersioniprescritte, o se vi sono ragioni di dubbio sulla natura del deposito, si fanno duenuove prove di controllo sulla pezzatura in esame, con provino tagliato ad al-meno un metro di distanza da dove sono stati tagliati i primi campioni: detteprove di controllo devono tutte portare a esito favorevole.

Il numero di immersioni che devono sopportare i fili di acciaio zincato prima edopo la cordatura, è indicato in 2.3.05.

4.3.12 Prova di aderenza della zincaturaI provini si ricavano dai fili prima della cordatura, oppure dal trefolo d’anima giàcordato ed eventualmente con mantello di alluminio o lega di alluminio già av-volto.

La zincatura deve rimanere aderente, e lo strato di zinco non deve scagliarsi (equindi poter essere rimosso dal filo sfregando con le dita) quando il provino vi-ene avvolto, con le spire aderenti, su un mandrino avente 4 volte il diametro delfilo elementare per i fili di diametro ≤ 3,50 mm, e su mandrino avente 5 volte ildiametro del filo elementare per fili di diametro > 3,50 mm.

La velocità di avvolgimento non deve superare 15 giri/min.

Nei casi dubbi, il provino viene tuffato nella soluzione di Preece e devono esseresopportate le immersioni secondo quanto indicato in 2.3.06 escludendo dall’esa-me le parti prossime alle estremità per un tratto di un quarto della lunghezza to-tale del provino.

Eventuali piccole macchie puntiformi di rame aderente lungo una generatricenon sono da considerarsi come un indice che la prova non abbia dato risultatosoddisfacente.

S E Z I O N E

4 PROVE SULLE CORDE

4.4.01 MassaLa verifica della massa si deve fare su uno spezzone lungo almeno 3 metri.

4.4.02 Carico di rotturaSalvo accordi diversi tra acquirente e fornitore, le prove per la determinazionedel carico di rottura a trazione di corde monometalliche (di alluminio crudo o dilega di alluminio) devono essere eseguite su una lunghezza tra i morsetti prefe-ribilmente pari a 200 volte il diametro e comunque di almeno 5 metri per lecorde sino a 40 mm2 di sezione e di almeno 8 metri per le corde di maggior sez-ione; i morsetti di amarro devono essere di gradimento tanto del fornitore quantodell’acquirente.

Per le corde bimetalliche (alluminio-acciaio, lega di alluminio-acciaio), se si trattadi provare il carico di rottura dell’anima (non ancora rivestita del mantello di allu-minio) si possono ammettere prove su spezzoni con teste formate per piombatu-ra e lunghezza utile di non meno di 50 cm.

Su corde bimetalliche complete, salvo accordi diversi tra acquirente e fornitore,

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la lunghezza tra i morsetti non deve essere inferiore a 8 metri e i morsetti di am-arro devono essere di gradimento tanto del fornitore quanto dell’acquirente.

La prova è considerata valida e positiva se nessun filo elementare si rompe ad uncarico della corda inferiore al valore prescritto, ovunque tale rottura avvenga.

La prova non è considerata valida se la rottura di uno o più fili elementari delconduttore avviene ad un carico inferiore al prescritto, ma a una distanza inferi-ore a 25 mm dall’estremità dei morsetti o all’interno dei morsetti stessi.

La prova è considerata valida ma non soddisfacente se la rottura di uno o più filielementari del conduttore avviene ad un carico inferiore al prescritto e ad unadistanza maggiore di 25 mm dall’estremità dei morsetti.

4.4.03 Resistenza elettricaLa verifica della resistenza elettrica viene effettuata misurando (4.3.08) la resisten-za dei singoli fili di alluminio o di lega di alluminio componenti il campione inesame, e valutando la resistenza offerta da tutti detti fili messi in parallelo, tenen-do conto della loro effettiva lunghezza.

Per le corde bimetalliche, nella valutazione della resistenza elettrica della cordanon viene considerata quella dei fili di acciaio.

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A P P E N D I C EA MODULO DI ELASTICITÀ E COEFFICIENTE DI DILATAZIONE TERMICA (1)

A.1.01 Fili e corde di alluminio Il modulo di elasticità per i fili può ritenersi E = 6500 kg/mm2.

Per le corde il modulo di elasticità vero e proprio che corrisponde solo agli allun-gamenti elastici, può considerarsi mediamente E = 6000 kg/mm2.

Tenendo conto della sistemazione delle corde, e dei relativi allungamenti perma-nenti che sono da attendersi, agli effetti del calcolo delle freccie, si consiglia diadottare un modulo di elasticità finale secondo la tabella seguente:

Come coefficiente di dilatazione termica lineare si adotta α = 0,000023 sia per i filiche per le corde.

A.1.02 Fili e corde di lega di alluminioPer i fili può adottarsi come modulo di elasticità E = 6700 kg/mm2; per le corde ilmodulo di elasticità vero e proprio può considerarsi mediamente E = 6300kg/mm2, ma agli effetti del calcolo delle freccie, per tener conto degli allunga-menti permanenti si consiglia di adottare gli stessi valori della tabella riportataprecedentemente relativa alle corde di alluminio.

Come coefficiente di dilatazione termica lineare di adotta α = 0,000023 sia per filiche per corde.

A.1.03 Corde di alluminio-acciaio e di lega di alluminio-acciaioPer i fili di acciaio zincato possono adottarsi i seguenti valori del modulo di ela-sticità o del coefficiente di dilatazione termica lineare:

Per le corde d’anima di acciaio zincato si adottano i valori di:

(1) Per comodità di utilizzazione si sono adottate le unità del Sistema Pratico (kilogrammo forza) anziché quelle del sistema SI(newton).

Numero dei filiModulo di elasticità finale

(effettivo)kg/mm2

719376191

60005700570055005500

Ε = 20000 kg/mm2; α = 0,000015.

E = 18500 per corde a 7 fili,

E = 17500 » » » 19 »

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Per le corde alluminio-acciaio e lega di alluminio-acciaio i valori medi del modu-lo di elasticità finale e del coefficiente di dilatazione termica lineare sono dati dal-la seguente tabella:

Note: 1 I valori sopra indicati sono dati a titolo informativo e non devono essere considerati comeprescrizioni di prove.

2 I valori del modulo di elasticità devono essere considerati approssimati a ± 300 kg/mm2 e siriferiscono a conduttori sottoposti ad uno sforzo di trazione pari al 15 ÷ 20% del loro cari-co di rottura.

3 I valori del coefficiente di dilatazione termica lineare sono stati calcolati in base a quellidell’alluminio (o della lega di alluminio) e dell’acciaio, pari rispettivamente a 23,0 × 10 -6

e 11,5 × 10 -6.

Numero dei fili Modulo dielasticità finale

(effettivo)

kg/mm2

Coefficiente didilatazione termicalineare (calcolato)

per °C

Alluminioo lega dialluminio

Acciaio

66

1218182426283030325454

177

1917777

19197

19

81007700

1070012300670074007700790082008000820070006800

19,1 ⋅ 10-6

19,8 ⋅ 10-6

15,3 ⋅ 10-6

13,9 ⋅ 10-6

21,2 ⋅ 10-6

19,6 ⋅ 10-6

18,9 ⋅ 10-6

18,4 ⋅ 10-6

17,8 ⋅ 10-6

18,0 ⋅ 10-6

17,5 ⋅ 10-6

19,3 ⋅ 10-6

19,4 ⋅ 10-6

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A P P E N D I C EB PIANO DI CAMPIONAMENTO DOPPIO, SENZA RICOLLAUDO, PER

CONDUTTORI UNIFILARI E FILI COMPONENTI CONDUTTORI CORDATI

B.1.01 Il piano di campionamento riportato di seguito corrisponde a LQA 1% fino aduna grandezza del lotto di 400 ed LQA 2% per una grandezza di lotto maggioredi 800. Per lotti da 401 a 800 il livello di qualità accettabile è intermedio fra 1% e2%.

n1 = grandezza del primo campione; n2 = 2 n1, grandezza del secondo campionecostituito da fili diversi dal primo campione

c1 = numero di accettazione del primo campione

c2 = numero di accettazione combinata del primo e del secondo campione

d1, d2 = numero di elementi non conformi, relativi rispettivamente alla prima edalla secondo campionatura.

Per numero dei fili si intende il numero delle matasse di conduttore unifilare, op-pure il prodotto del numero delle pezzature, di uno stesso tipo di corda presen-tate contemporaneamente al collaudo per il numero dei fili, appartenenti ad unastessa qualità di metallo, costituenti la corda stessa.

Grandezza del lotto n1 c1 n2 c2

≤ 50

51 - 100101 - 200201 - 400

401 - 800801 - 1600

1601 - 25002501 - 5000

5001 - 1000010000 - 20000

> 20000

10

162535

35355075

100150

200

0

001

1113

35

6

20

325070

7070

100150

200300

400

1

122

3455

913

16

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A P P E N D I C EC NOTA SULLA DETERMINAZIONE DELLA MASA DI ZINCO COL METODO

PER SVILUPPO DI IDROGENO (APPARECCHIO KELLER-BOHACEK E DERIVATI)

C.1.01 Determinazione della massa dello strato di zinco in base all’idrogeno sviluppato per reazioneFacendo reagire, su una superficie zincata, acido cloridrico diluito (eventual-mente con un inibitore come Sb Cl3, Sb2 O3, As2 O3, ecc.) si sviluppa dell’idro-geno, il cui volume è in relazione alla massa di zinco disciolto.

Un centimetro cubo di idrogeno, a 0 °C e 760 mm Hg di pressione barometrica,corrisponde a 2,9 mg di zinco disciolto; a 20 °C e 760 mm Hg, corrisponde a2,72 mg di zinco.

Dalla misura del volume di idrogeno, sviluppato dalla reazione, si deduce la mas-sa di zinco disciolto.

Dalla massa dello zinco così determinata si può risalire al valore percentuale dimassa di zinco ed al valore della massa di zinco per metro quadrato di superficiedel filo.

C.1.02 Descrizione dell’apparecchio Keller-BohacekL’apparecchio Keller-Bohacek nella sua realizzazione normale combina assiemeil recipiente di reazione e quello di misurazione.

Il recipiente di reazione è formato da una provetta a bulbo, terminante con untubo a scala graduata; all’estremità inferiore e superiore vi sono rubinetti. Laprovetta è collegata, mediante un tubo di gomma, con un vaso di livello.

Per mezzo di questo vaso si riempie la provetta con la soluzione di acido clorid-rico (una parte di HCl puro concentrato per una parte di acqua); la soluzioneserve anche da liquido di chiusura.

Attraverso il rubinetto superiore si fa quindi entrare il provino, che è unospezzone di filo di acciaio zincato di lunghezza fissa (normalmente 50 ovvero100 mm). Il filo di acciaio deve essere stato preventivamente sgrassato.

Quando la rapida reazione è ultimata, si egualizza la pressione mediante il vasodi livello e si legge per differenza la quantità di idrogeno sviluppata.

Una tabella che accompagna l’apparecchio indica la corrispondenza tra i centi-metri cubi di idrogeno sviluppato e la quantità in g/m2 di zinco per una datalunghezza e nelle condizioni di 20 °C di temperatura e 760 mm Hg di pressione.Se la lunghezza del filo o la temperatura o la pressione sono diverse, i valori del-la tabella devono essere accuratamente corretti secondo le istruzioni allegate.

Per i controlli di fabbricazione, i valori di tabella possono essere semplicementemoltiplicati per un numero corrispondente alla lunghezza del provino e alla pres-sione barometrica media, ottenendo la messa dello zinco in g/cm2; oppure sipossono dividere i valori garantiti in g/m2 per detto numero, ottenendo valori vir-tuali di garanzia, ai quali si devono comparare i numeri letti sulla tabella.

In altra realizzazione dell’apparecchio la lunghezza del provino da introdurredeve variare in dipendenza del diametro: la scala sul tubo della provetta può es-sere quindi graduata direttamente in grammi per metro quadrato di filo, qualorasi rinunci alla correzione in funzione della temperatura e della pressione.

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