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rev. 0 - 10-02-03 1 Dichiarazione ambientale 2007 Aggiornamento anno 2006 Centrale Termoelettrica di Piacenza 1929 1967 2007

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rev. 0 - 10-02-03 1

Dichiarazione ambientale 2007 Aggiornamento anno 2006

Centrale Termoelettrica di Piacenza

1929 1967 2007

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Dichiarazione ambientale 2007 Dati aggiornati al 31/12/2006

Centrale Termoelettrica di Piacenza

Edipower S.p.A. – Centrale Termoelettrica di Piacenza (Codice NACE 40.10: Produzione e distribuzione di energia elettrica) Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al sistema comunitario di ecogestione e audit.

rev. 1 – 4 giugno 2007

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La spiegazione dei termini specifici del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) e dei principali termini tecnici è riportata nel glossario al termine della presente Dichiarazione Ambientale.

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INDICE

Presentazione 8 Edipower S. p. A. 9 La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower 10 La politica ambientale della Centrale 11 Il sito e l’ambiente circostante 12 L’attività svolta nel sito 16 La tecnologia dei vecchi gruppi a vapore (ex Sezioni PZ3 e PZ4) 16 I nuovi gruppi a ciclo combinato 17 Componenti per la generazione, trasformazione e immissione in rete

di energia elettrica 20 Il miglioramento ambientale della Centrale a ciclo combinato 23 Aspetti Ambientali 25 Aspetti Ambientali diretti 25

Aspetti Ambientali indiretti 34

Il programma ambientale 35 Il Sistema di Gestione Ambientale 38 Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2005 39 Appendice 51 Limiti di legge per le emissioni 51 Limiti di legge per gli effluenti liquidi 51

Informazioni al pubblico 52

La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale 52 Glossario 53

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Presentazione

Piacenza 27/02/2007

La presente Dichiarazione Ambientale della Centrale Termoelettrica Edipower di Piacenza è redatta nel rispetto del Regolamento CE 761/2001 (EMAS). In occasione del rinnovo triennale della certificazione EMAS, nel maggio 2006, fu presentata una dichiarazione ambientale che poneva l’accento sulla transizione dal vecchio impianto di produzione convenzionale al nuovo impianto a ciclo combinato, di cui si pubblicavano i primi confortanti dati di esercizio. Con il presente aggiornamento, che riporta i consuntivi completi di esercizio dell’anno 2006, è possibile prendere visione dei dati di un intero anno di funzionamento e di conseguenza apprezzare appieno i miglioramenti delle prestazioni ambientali che si sono conseguiti con il rinnovamento tecnologico degli impianti. Le informazioni sono aggiornate al 31/12/2006 e si aggiungono a quelle relative al periodo dall’1/1/2002 al 31/12/2005, già pubblicate nelle Dichiarazioni Ambientali precedenti. Il 2006 è stato quindi un anno molto importante per la Centrale Termoelettrica di Piacenza: il nuovo impianto ha superato la fase iniziale di avviamento e prova ed è stato posto in esercizio commerciale sulla rete elettrica italiana, raggiungendo progressivamente prestazioni ottimali dal punto di vista dell’affidabilità e del rendimento. Si può quindi affermare che il lungo lavoro di preparazione iniziato dalla Società ancora alla fine degli anni ‘90 per un rinnovamento dei vecchi gruppi di “Piacenza levante” che portasse alla piena compatibilità ambientale ed al raggiungimento di moderni standard tecnologici si è finalmente concretizzato con la messa in esercizio di un impianto che si pone come uno dei più avanzati nuclei produttivi europei. Il prossimo traguardo, la fornitura di calore per il teleriscaldamento, rappresenta un ulteriore tangibile importantissimo intervento nell’ottica del miglioramento ambientale, in perfetta sinergia con gli obiettivi della città di Piacenza e del territorio della Provincia. Vorremmo quindi con questo documento condividere con i lettori la percezione dei miglioramenti ottenuti, fornire alcuni dati di consuntivo utili per valutazioni quantitative e, naturalmente, proseguire con l’impegno alla trasparenza ed al miglioramento che hanno contraddistinto la nostra azione e che sono stati riconosciuti pubblicamente sin dal 2002 con le certificazioni ambientali raggiunte. Con questo documento si coglie inoltre l’occasione per riprendere alcune informazioni generali sul sito, sul territorio Piacentino in cui siamo operativi e sulla nostra storia, riprendendo alcuni passaggi già pubblicati nelle precedenti Dichiarazioni Ambientali con lo scopo di fornire, anche a coloro che per la prima volta leggono la nostra Dichiarazione Ambientale o che non conoscono la Centrale, un panorama completo sulle attività e le caratteristiche del sito. Quest’anno si pubblica le quinta dichiarazione ambientale: si consolida pertanto la volontà di operare con la massima trasparenza verso la cittadinanza, le autorità e gli enti locali, le imprese confinanti e quelle operanti all’interno della Centrale, nonché verso tutto il nostro personale. Il miglioramento continuo del nostro lavoro e quindi degli impianti, l’aggiornamento all’evoluzione tecnologica ed il rispetto dell’ambiente rappresentano le linee guida delle nostre attività, consapevoli dell’importanza della sensibilità e dell’attenzione ai temi ambientali da parte del personale della Centrale. Proprio al personale voglio quindi dedicare questa dichiarazione ambientale che descrive l’eccellente risultato frutto del costante e qualificato impegno di tutti.

Il Capo Centrale Gabriele Pastori

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Edipower S.p.A.

La Centrale di Piacenza fa parte della Società Edipower S.p.a., che con il suo parco di circa 7000 MW installati, si pone tra i più grandi operatori in Italia nel campo della produzione di energia elettrica. La sede legale è a Milano in Foro Buonaparte, 31. Il codice NACE è 40.10 (produzione e distribuzione di energia elettrica). Alla società Edipower appartengono i sottoelencati impianti, dislocati sul territorio nazionale come riportato in figura 1: Centrale termoelettrica di Piacenza (PC); certificata ISO 14001 – EMS-399/S

registrata EMAS – I 000167 Centrale termoelettrica di Turbigo (MI); certificata ISO 14001 – n° 3252

registrata EMAS – I 000051 Centrale termoelettrica di Brindisi (BR); certificata ISO 14001 – EMS-707/S Centrale termoelettrica di Chivasso (TO); certificata ISO 14001 – EMS-313/S

registrata EMAS – I 000176 Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela (ME); certificata ISO 14001 – EMS-231/S

registrata EMAS – I 000178 Centrale termoelettrica di Sermide (MN); certificata ISO 14001 – EMS-678/S

registrata EMAS – I 000096 Nucleo idroelettrico di Udine (UD). certificata ISO 14001 – EMS-708/S Nucleo idroelettrico di Mese (SO); certificata ISO 14001 – EMS-1415/S Nucleo idroelettrico di Tusciano (SA); certificata ISO 14001 – EMS-1399/S Nel periodo 2006-2008, proseguono rilevanti investimenti di Edipower per il rinnovo del parco impianti, con l'obiettivo di conseguire significativi miglioramenti ambientali e di efficienza produttiva. Inoltre Edipower ha rafforzato la propria posizione competitiva realizzando la conversione in ciclo combinato di alcune sue centrali, tra queste la Centrale di Piacenza. La Centrale è stata trasformata in ciclo combinato (CCGT) in linea con il programma temporale prefissato, (tabella 10 a pag. 36 - Obiettivo 1.01 Programma Ambientale 2003-2006 ). Si ricorda che i lavori sono iniziati nell’agosto 2003 con la preparazione dell’area destinata ad ospitare le imprese appaltatrici e la demolizione delle parti di impianto installate nell’area individuata per la costruzione dei nuovi gruppi; sono proseguiti nell’anno 2004 e 2005 con la realizzazione di tutte le opere allocate nel sottosuolo (fondamenta, fognature, percorsi cavi, ecc.), con la costruzione degli edifici e con l’installazione, per citare i macchinari più importanti, delle turbine a gas (TG), dei Generatori di Vapore a recupero (GVR) e degli alternatori. Per i prossimi anni sono previste attività di completamento delle opere realizzate, anche al fine di migliorare l’inserimento dell’impianto nella città di Piacenza, che avverrà sia con la fornitura del servizio di teleriscaldamento, sia con il miglioramento dell’impatto visivo paesaggistico. A questo proposito si vuole sottolineare il simbolico abbattimento delle vecchie ciminiere che, iniziato nel 2006 con l’abbattimento della prima torre ex gruppo 4, si concluderà nel 2007 con l’abbattimento della seconda ex gruppo 3.

Figura 1 Distribuzione geografica degli impianti Edipower.

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La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower

Consapevole che l’ambiente e la sicurezza rappresentano un vantaggio competitivo in un mercato sempre più allargato ed esigente nel campo della qualità e dei comportamenti, la Direzione di Edipower ha deciso di elaborare la Politica per l’Ambiente e la Sicurezza della Società, che focalizza i principi generali su cui si basano le scelte e le decisioni aziendali in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di protezione dell’ambiente. Sulla base di tali principi la Direzione ha elaborato gli obiettivi che intende perseguire e ha individuato gli strumenti per raggiungerli. Nella gestione delle proprie attività, Edipower si ispira ai seguenti Principi:

• L’energia prodotta deve essere garantita nel rispetto e nella tutela della qualità dell’ambiente e nella tutela

della sicurezza del personale interno ed esterno all’azienda. • La riduzione dell’impatto ambientale e il miglioramento degli standard di sicurezza negli ambienti di lavoro

rientrano tra i criteri che concorrono alla definizione delle strategie aziendali. • La consapevolezza di ciascuno (dipendenti, collaboratori, fornitori, appaltatori) in merito alle implicazioni

ambientali e di sicurezza delle proprie attività costituisce elemento indispensabile per il miglioramento delle prestazioni di tutta l’azienda.

Per tradurre nella pratica operativa i principi di cui sopra, Edipower si impegna a perseguire i seguenti

Obiettivi : • Operare nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza applicabile, perseguendo i miglioramenti

possibili nelle direzioni delineate dagli orientamenti nazionali e internazionali. • Prevenire l’inquinamento ed ottimizzare l’uso delle risorse naturali attraverso un impiego razionale ed

efficiente delle risorse energetiche, l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti, la realizzazione di impianti ad elevato rendimento e l’utilizzo delle migliori tecnologie a costi economicamente accettabili.

• Promuovere attività di sensibilizzazione e formazione ambientale e di sicurezza dei propri dipendenti, collaboratori, fornitori e appaltatori.

• Incrementare le attività per la sicurezza e la tutela della salute del personale negli ambienti di lavoro. • Promuovere e mantenere un rapporto di massima collaborazione e trasparenza con la collettività e le

istituzioni. Per il raggiungimento degli obiettivi che si è impegnata a perseguire, Edipower adotta i seguenti

Strumenti: • Attuazione di sistemi di gestione ambientale e della sicurezza, conformi alle norme tecniche e comunitarie di

riferimento. • Individuazione di idonei indicatori delle prestazioni ambientali e di sicurezza e loro monitoraggio. • Apertura delle Unità Produttive alle comunità locali, promozione di progetti di valorizzazione della fruibilità

delle aree adiacenti le Unità Produttive. La Politica per l’Ambiente e la Sicurezza costituisce l’indirizzo al quale tutto il personale è tenuto a conformarsi nello svolgimento delle proprie mansioni e il quadro di riferimento per le Unità Produttive per la pianificazione e gestione delle proprie attività. 02/12/2002

L’Amministratore Delegato

Giordano Serena

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La politica ambientale della Centrale

Il rispetto per l’ambiente ed il miglioramento continuo della sua protezione sono delle priorità per la Direzione della Centrale e per tutto il personale. In conformità con la norma UNI EN ISO 14001, con il Regolamento EMAS e con la politica ambientale e di sicurezza della società EDIPOWER, la Centrale si impegna, all’interno del proprio campo di applicazione, a: 1. Produrre energia elettrica nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e della sicurezza delle persone all’interno

ed all’esterno dell’azienda. 2. Promuovere e svolgere tutte le attività per identificare e ridurre gli impatti ambientali della Centrale e

migliorare gli standard di sicurezza negli ambienti di lavoro. 3. Svolgere attività di formazione per diffondere nel personale della Centrale un sempre maggior senso di

responsabilità verso l’ambiente e la sicurezza nel lavoro. 4. Gestire tutte le attività del sito in conformità con leggi e regolamenti locali, regionali e nazionali, con altre

prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive e con gli Standard Aziendali, monitorando tale conformità. 5. Gestire la Centrale, progettare e realizzare le modifiche e le nuove attività in modo da tenere in debito conto

le interazioni con i vari comparti ambientali e con il contesto territoriale del sito al fine di prevenire, tenere sotto controllo e minimizzare, ove possibile, gli impatti sull’ambiente.

6. Assicurare la sistematica valutazione delle prestazioni ambientali del sito, al fine di fornire gli elementi

necessari per il miglioramento continuo e per la prevenzione dell’inquinamento. 7. Ridurre l’impatto ambientale della propria attività anche mediante il riciclaggio e la riduzione dei

sottoprodotti. 8. Ottimizzare l’uso delle risorse naturali mediante un impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche

e delle materie prime, l’utilizzo di impianti ad elevato rendimento e delle migliori tecnologie disponibili a costi economicamente accettabili.

9. Comunicare con i clienti, i fornitori, gli appaltatori e con il pubblico per migliorare la gestione ambientale e

mantenere un rapporto di massima collaborazione con le autorità pubbliche locali. 10. Rendere disponibile a chiunque e mantenere attivo il presente documento. L’introduzione ed il mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale, conforme alla Norma UNI EN ISO 14001 ed al Regolamento (CE) 761/01 “sull’adesione volontaria delle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione ed audit” (EMAS) è lo strumento gestionale adottato per perseguire questa politica.

02 marzo 2006 Capo Centrale

Gabriele Pastori

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Il sito e l’ambiente circostante

La Centrale Termoelettrica di Piacenza si colloca nel Comune di Piacenza (circa 100.000 abitanti). In particolare, l’impianto si trova a circa 1 km a Nord-Est del centro storico del Capoluogo, in prossimità della sponda meridionale del fiume Po, in un tratto in cui il corso d’acqua costituisce il confine regionale tra Emilia Romagna e Lombardia (figura 2). Altri centri abitati di rilievo distano dal sito alcune decine di chilometri e sono: Cremona (25 km), Lodi (34 km), Pavia (48 km), Parma (55 km) e Milano (65 km). I comuni limitrofi a Piacenza in territorio dell’Emilia Romagna sono Caorso, Pontenure, Podenzano, Gossolengo, Rottofreno, Calendasco, Gragnano Trebbiense, mentre a Nord del fiume Po, in Regione Lombardia, si trova il comune di S. Rocco al Porto. Il sito produttivo (esclusa l’area occupata dalla ex Centrale Emilia, attualmente concessa in uso alla società SIET S.p.A.) si estende su una superficie di circa 265.000 m2. Dal punto di vista della pianificazione urbanistica la Centrale è collocata su un’area destinata ad “Attrezzature tecnologiche”, dal vigente piano regolatore. La classificazione delle aree attigue è la seguente: • a Nord, lungo la sponda del Po, un’area che è in parte classificata “Attrezzature sportive ricreative”, con la

presenza della società Canottieri e, in parte classificata “Zona di tutela dei caratteri ambientali dei corsi d’acqua”, dove sono collocati l’autoparcheggio, l’opera di presa e restituzione dell’acqua di Po ed il pontile utilizzato in passato per l’attracco delle bettoline e lo scarico dell'olio combustibile;

• a Est l’area è destinata ad “Attrezzature tecnologiche”; • a Sud e Sud-Ovest è presente lo scalo ferroviario; • a Ovest “Attrezzature tecnologiche” e, appena oltre, “Servizi culturali”.

L’area di Centrale ricade in parte all’interno del SIC/ZPS (*) “Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio”.; tale sito è costituito da tutto il tratto del fiume Po e dalle relative golene ricadenti nel territorio provinciale di Piacenza. (*) SIC/ZPS = Siti di Interesse Comunitario / Zone di Protezione Speciale

Figura 2 Ubicazione geografica del sito.

Centrale Piacenza

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La storia L’area industriale su cui è attualmente insediata la Centrale termoelettrica di Piacenza è da oltre 70 anni sede di un centro di produzione di energia elettrica. Tutte le aree erano in origine a destinazione agricola oppure zone golenali semi - paludose, attraversate al centro dal canale colatore principale della città di Piacenza, che corre con asse Ovest - Est; esse sono state acquisite in epoche diverse dal 1921 al 1950, sia da privati che dal Demanio dello Stato. Il primo insediamento (ex Centrale “Emilia”), commissionato dalla Società Elettrica S.G.E. ADAMELLO, fu realizzato con la costruzione di un impianto negli anni 1925 - 1928, costituito da un complesso di fabbricati tra loro uniti a formare un unico involucro a contenimento degli impianti tecnologici adibiti alla produzione di energia elettrica. L’area complessivamente occupata tra il canale colatore e l’argine del fiume Po era di circa 26.000 m2, di cui circa 6.700 m2 coperti. Gli impianti originari erano costituiti da 4 gruppi della potenza di 7,5 MW cadauno (4 caldaie e 4 turbo - generatori), con la caratteristica di poter alimentare uno qualunque dei generatori con una qualunque delle caldaie; l’energia derivata era smistata alla tensione di 30 kv e frequenza di 42 Hz. Queste unità funzionarono fino all’inizio del periodo bellico (1940 - 1941) e nel periodo post bellico (1945-1948), quando furono dismesse per poter eseguire una radicale ristrutturazione e potenziamento degli impianti produttivi, sostituendo le 4 sezioni originarie con 2 unità da 70 MW cadauno, fornite a fronte del Piano di ristrutturazione post - bellico (piano E.R.P.). Tali nuove unità o sezioni termoelettriche, denominate PZ1 e PZ2, erano costituite da caldaie a corpo cilindrico, a surriscaldamento e risurriscaldamento, idonee a bruciare olio combustibile o carbone. La trasformazione richiese una complessa e pesante ristrutturazione della parte edile dei vari edifici, interessando le strutture interne, le facciate e le coperture, con la trasformazione degli edifici nella forma architettonica attuale. Agli edifici e impianti preesistenti furono aggiunti (1950-1954) il “fabbricato servizi” (edificio uffici e officina meccanica), i serbatoi stoccaggio nafta da 5.000 e 10.000 m3, il raccordo ferroviario con l’attigua stazione e, successivamente (1958) la cabina di decompressione metano. Quest’ultimo impianto è rimasto attivo fino alla fine del 1962 quando, per necessità di aree per la realizzazione degli attuali gruppi da 330 MW (Centrale “Levante” con sezioni denominate PZ3 e PZ4), è stato dismesso e demolito. Gli impianti, la cui proprietà era nel frattempo passata dalla S.G.E. ADAMELLO alla EDISONVOLTA e successivamente all’Enel, per effetto della nazionalizzazione (1963), hanno funzionato quasi ininterrottamente fino all’ottobre del 1982 per essere definitivamente dismessi al 31 dicembre 1985 in seguito alla decisione del vertice aziendale di non ritenere economicamente conveniente effettuare ulteriori interventi di ristrutturazione. La ex Centrale “EMILIA” dal 1987 è stata ceduta in uso, con atto notarile, alla società d’ingegneria SIET, la quale utilizza i locali sala caldaia, sala macchine e corpo uffici, in fregio alla sala macchine, per prove ed esperienze termodinamiche. L’atto di cessione prevede che la Centrale fornisca alla SIET i servizi tecnologici necessari all’esecuzione delle attività sperimentali. Nel periodo 1963-1967 vengono realizzate due sezioni termoelettriche (PZ3 e PZ4) della potenza di 330 MW cadauna, per potenziare la preesistente Centrale “Emilia”. La Centrale, denominata “Piacenza Levante”, è costruita a ridosso della preesistente Centrale “Emilia” di cui utilizza, parzialmente, i fabbricati ausiliari (fabbricati servizi, officine ecc.). La sezione PZ4 è rimasta in servizio fino al gennaio 2005 e successivamente interessata dai lavori per la costruzione dei nuovi gruppi a ciclo combinato, mentre la sezione PZ3 è rimasta in esercizio fino al dicembre 2005 ed attualmente in fase di dismissione. Il sito produttivo di Piacenza è pertanto oggi costituito dal nuovo gruppo a CCGT, denominato PZ4, con una potenza producibile di circa 850 MW. Dal 1 ottobre 1999 la Centrale di Piacenza è entrata a far parte della società di produzione Eurogen, costituita nell’ambito del gruppo ENEL in ottemperanza al Decreto per la liberalizzazione del mercato elettrico. Dal 31 maggio 2002 Eurogen S.p.A. è stata acquistata da Edipower S.p.A. ed incorporata nella stessa Edipower S.p.A. dal 1 dicembre 2002. Il territorio Dal punto di vista dell’inquadramento fisico - geografico, il territorio circostante la Centrale appartiene alla fascia centro - occidentale della Pianura Padana; esso include una parte dell’estremità Nord-Ovest della pianura emiliana e una di quella meridionale lombarda. In questo ambito spaziale si possono distinguere una fascia di meandreggiamento recente del Po, in posizione perifluviale (a Sud e a Nord del fiume), ed una fascia di pianura ricadente nel ripiano alluvionale del margine settentrionale della pianura appenninica. L’altitudine dell’area di studio presenta, per la natura dei luoghi, una modesta escursione. Nella parte emiliana, procedendo dalla fascia perifluviale in direzione Sud, essa cresce con un andamento relativamente regolare tra minimi intorno ai 44 m s.l.m. e massimi di circa 72 m s.l.m.; sul sito si mantiene intorno ai 53 m s.l.m. circa. Sul lato lombardo, l’ambito di variazione va da 43 a 54 m s.l.m. circa. Le formazioni collinari e montuose più prossime si collocano a partire da circa 20 km a Sud del sito, in corrispondenza della dorsale appenninica piacentina, che raggiunge i 1798 m di altezza con il M. Maggiorasca, al confine con la Provincia di Genova. Le propaggini dell’arco alpino più vicine al sito (Alpi Orobie) distano circa 70 km in direzione Nord. Da un punto di vista geologico l’area di Centrale ricade circa al centro della metà meridionale della Pianura Padana nel cui sottosuolo profondo sono presenti terreni e strutture tettoniche di pertinenza della catena appenninica settentrionale. Al di sotto di un rilevante spessore (oltre il migliaio di metri) di depositi quaternari di

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origine continentale (sabbie, ghiaie e argille) si trovano le formazioni di origine marina mesozoico - terziarie analoghe a quelle che costituiscono la catena appenninica. La porzione più recente dei depositi derivanti dalla sedimentazione fluviale ed interessata scarsamente da movimenti, ha generato la formazione della attuale pianura, il cui agente geomorfologico principale è rappresentato dal Fiume Po e dai suoi affluenti. Prendendo in considerazione il territorio circostante il sito per un raggio di circa 4-5 km, si rileva con molta evidenza la predominanza dell’utilizzazione agricola del suolo, che interessa circa i due terzi dell’area considerata; in particolare, le superfici agricole destinate alle coltivazioni erbacee (seminativi) rappresentano approssimativamente il 65%. Lo sfruttamento agricolo si estende anche nelle zone di golena, dove preferenzialmente si trovano le colture legnose (pioppeti) e, in misura minore, i seminativi. Risulta di sensibile importanza anche l’uso del territorio a fini abitativi e produttivi (approssimativamente il 15-20% del territorio) per la presenza della città di Piacenza con le sue zone industriali, dei centri urbani di S. Rocco al Porto e Caselle Landi, oltre alla rete uniformemente distribuita degli altri insediamenti abitativi di dimensioni più modeste. È peraltro non trascurabile anche l’area occupata dagli alvei presenti nell’ambito preso in considerazione (approssimativamente intorno al 5% del territorio esaminato), i quali nel caso specifico sono coincidenti con la superficie bagnata in regime di piena ordinaria dal Po, Trebbia e Nure e, in misura molto marginale, con quella coperta da invasi artificiali di dimensione modesta. L’elemento principale del reticolo idrografico locale è costituito dal Fiume Po, che attraversa l’area indagata da Ovest verso Est, con andamento meandriforme, dividendo la parte emiliana della pianura da quella lombarda. Esso costituisce l’asse idrologico della zona e ne riceve tutti gli apporti idrici superficiali. Per quanto riguarda la sponda lombarda, entro l’area considerata non si rilevano corsi d’acqua naturali sfocianti in Po; l’unico corpo idrico che si può segnalare nelle vicinanze è il Canale della Mortizza lodigiano, che confluisce a Nord-Est del sito, a circa 7 km da esso. Alla sponda destra raggiungono il Po corsi d’acqua appenninici, caratterizzati da un regime idrologico prettamente torrentizio ed interessati, tra l’altro da sensibili prelievi idrici, che possono mantenere praticamente in secca alcuni dei loro tratti durante i periodi di maggior richiesta. Tra di essi, i corsi d’acqua naturali più vicini al sito sono il Fiume Trebbia ed il Torrente Nure. Il Trebbia sbocca in Po a monte del sito. I centri abitati principali i cui scarichi gravano sul suo bacino idrografico sono, procedendo da monte a valle, Ottone, Marsaglia, Bobbio, Travo e Rivergaro; nella parte bassa del suo corso riceve anche il drenaggio della zona situata a Sud-Ovest di Piacenza, attraverso il Canale Diversivo Ovest. La confluenza del Nure in Po è situata a valle del sito, circa 9 km ad Est. Procedendo da monte verso valle, il suo bacino idrografico raccoglie gli scarichi di Ferriere, Farini d’Olmo, Bettola, Ponte dell’Olio, S. Giorgio Piacentino e Pontenure; al suo tratto finale, attraverso il Canale di Bonifica Riello ed il Canale Diversivo Est, giunge il drenaggio superficiale delle zone rurali situate a Sud e ad Est di Piacenza, che, indirettamente, convoglia anche gli apporti provenienti da Podenzano. L’area considerata, inoltre, è caratterizzata anche dalla presenza di un reticolo relativamente fitto di canali artificiali, che hanno per la maggior parte la funzione di scolatori di bonifica agricoli e che confluiscono in alcuni collettori comuni, prima dello sversamento nel corpo idrico naturale. Esiste inoltre una rete di canali artificiali, in parte interrati, che svolgono la funzione di raccolta delle acque di scarico derivanti dagli usi civili della città, convogliandole verso il depuratore cittadino sito in località Borgoforte ad 1 km circa dall’area Edipower. Per quanto riguarda le infrastrutture presenti nell’area, si è provveduto a descriverle dividendole in: sistema ferroviario, sistema stradale ed infrastrutture elettriche propriamente dette. Sistema Ferroviario La stazione ferroviaria di Piacenza è il punto di biforcazione della linea che da Bologna porta a Milano e a Torino, oltre che capo della diramazione Piacenza - Cremona. Il traffico che la interessa si muove principalmente secondo: • l’asse longitudinale appenninico (Milano - Bologna - Roma), • l’asse trasversale cispadano (Torino - Bologna - Ancona), • la direttrice Alessandria - Piacenza - Cremona - Mantova. Secondo gli attuali programmi di sviluppo delle vie di comunicazione nazionali (Piano Nazionale dei Trasporti), l’area in esame è interessata dalla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Milano e Napoli. Sistema Stradale Il nodo stradale di Piacenza è interessato, oltre che dalla viabilità locale, anche dalla presenza di numerose arterie di interesse nazionale e regionale, tra le quali alcune (la S.S. n° 9 Emilia, in particolare) attraversano il tessuto urbano. Gli assi viari principali sono costituiti dalle autostrade A1 (MI - NA) e A21 (TO - BS), con svincoli a Piacenza. La viabilità ordinaria, invece, si appoggia soprattutto sulla S.S. n° 9 (Via Emilia), per i collegamenti verso Milano e Bologna, e sulla S.S. n° 10 (Padana Inferiore), per quelli verso Cremona e Voghera. Le comunicazioni con la fascia appenninica (e oltre) si svolgono attraverso la S.S. n° 45 (della Val Trebbia), la S.S. n° 654 della Valnure e la Strada Farnesiana. Nel territorio lodigiano adiacente, gli assi portanti ai quali si innesta la rete viaria locale sono la S.S. n° 9 (Via Emilia) e l’autostrada A1, con svincolo a Guardamiglio.

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Infrastrutture Elettriche L’elemento Centrale delle infrastrutture elettriche ad alta tensione che attraversano l’area in esame è costituito dalla stazione di trasformazione di S. Rocco al Porto, situata in provincia di Lodi a Nord-Ovest del sito, alla quale si collegano le centrali termoelettriche di Piacenza Levante e La Casella. Da essa si diramano collegamenti a 380 kV diretti verso Parma, Brescia, Cremona e l’area di Milano. Alla stazione di S. Rocco fa capo anche la rete di trasporto elettrico a 130 kV, che da essa si irradia sull’area, sia a Nord che a Sud del Po. Questa rete si estende anche oltre l’ambito considerato e, in particolare, serve i territori provinciali di Piacenza e di Lodi. Il clima La Pianura Padana presenta un clima temperato subcontinentale con una marcata escursione termica annua (la temperatura media del mese più freddo si abbassa sotto lo 0°C, mentre quella del mese più caldo è superiore a 20°C). Fattore climatico determinante è la presenza di rilievi che si innalzano per buona parte del territorio. La transizione dal clima che caratterizza la zona montana e le pendici al clima della zona pianeggiante è graduale. In generale, l’insieme delle condizioni climatiche conferiscono a tale regione una fisionomia essenzialmente continentale con inverni rigidi ed estati abbastanza calde. L’umidità è elevata, le nebbie sono frequenti soprattutto nei periodi invernali, e le piogge più abbondanti in primavera e in autunno presentano valori compresi tra i 600 e i 1000 millimetri. Le Alpi esercitano un effetto barriera nei confronti delle masse d’aria fredda provenienti da Nord ed ostacolano la propagazione delle depressioni che si originano sull’atlantico, favorendo l’instaurarsi di particolari condizioni meteorologiche locali. Prevalgono condizioni di vento debole o calma di vento ed è presente nelle giornate soleggiate un regolare sviluppo della circolazione di brezza che interessa l’intera Valle Padana. La vicinanza di strutture orografiche minori, quali gli Appennini, favorisce lo sviluppo di altri regimi locali di brezza, tipicamente nel semestre caldo, a causa del contrasto termico diurno e notturno tra pianura e rilievi. La distribuzione dei venti a livello stagionale è determinata in estate da correnti prevalentemente orientali, tendenti a ruotare verso Sud; in inverno da venti settentrionali, tra Nord e Ovest, aventi origine dall’alta pressione che generalmente staziona al disopra delle Alpi e che determina correnti divergenti discendenti. Nelle due stagioni intermedie, primavera e autunno, prevalgono i venti dal I quadrante compresi tra Nord ed Est. L’andamento termico dell’area in esame mostra una dipendenza dalle caratteristiche del territorio: risulta evidente il netto calo di temperatura in corrispondenza dei rilievi appenninici (temperature medie annue tra 8 e 9 °C), la sostanziale omogeneità termica della restante parte della regione (12-13 °C), e un aumento di tale parametro in prossimità della fascia costiera meridionale (isoterma 13.5°C). Per quanto riguarda il regime pluviometrico, le precipitazioni variano da 600 a 1000 mm nella zona di pianura, mentre nella fascia appenninica i valori variano da 1000 a 2000 mm con un aumento crescente con la quota in direzione Est-Ovest. Nella pianura Padana si riscontra un regime caratterizzato da massimi nelle due stagioni intermedie, primavera e autunno e minimi nell’inverno e nell’estate. Il massimo autunnale è nettamente prevalente su quello primaverile e il minimo principale, estivo, è molto più profondo di quello invernale. L’umidità relativa nelle località in esame si presenta con valori più elevati, mediamente attorno all’85%, durante i mesi invernali quando con temperatura basse è sufficiente un minimo apporto di vapore per determinare condizioni vicine alla saturazione, e meno elevati durante quelli estivi (variabili in termini medi tra il 60% e il 70%). Il regime anemologico sull’area in esame è analizzato sui dati della stazione SOGIN (ex Enel) di Caorso. La serie di dati meteorologici rilevati in questa postazione sono riferiti al periodo temporale 1989/90 - 1993/95 e riguardano temperatura e umidità dell’aria, precipitazione, pressione atmosferica e radiazione solare. I parametri di velocità e direzione del vento sono disponibili, per i cinque anni indicati, a tre diverse quote: 10, 42 e 85 metri. I venti sono provenienti in prevalenza da due direttrici principali: quella occidentale e quella orientale. Il regime Est - Ovest è principalmente legato come già detto in precedenza alla circolazione di brezza nella valle Padana che si presenta parallela all’asse del Po. Per le altre due quote si registra un andamento simile con una maggior frequenza di calme a 10m (33%), mentre queste risultano un calo a 85 m (2,7%) e i venti risultano mediamente più tesi.

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L’attività svolta nel sito La tecnologia dei vecchi gruppi a vapore (ex Sezioni PZ3 e PZ4) Fino al 2005 la produzione di energia elettrica era stata attuata con due unità tradizionali a vapore, con caldaie a corpo cilindrico. Il processo che veniva utilizzato è riportato nella figura 3. L’acqua viene fatta circolare in caldaia dove per effetto della combustione dell’olio combustibile e/o del metano, aumenta di temperatura e si trasforma in vapore. Il vapore viene convogliato nella turbina vapore per metterla in rotazione e mettere così in rotazione l’alternatore, montato sullo stesso asse. L’alternatore genera energia elettrica alla tensione di 20kV che, mediante conduttori elettrici, viene trasportata al trasformatore che la eleva a 380kV . Successivamente l’energia viene convogliata nella stazione elettrica per essere immessa nella rete elettrica nazionale. Il vapore scaricato dalla turbina viene condensato nel condensatore e rimesso in circolo in caldaia. Nel corso del 2006 i vecchi gruppi a vapore hanno iniziato la loro parabola discendente: la ciminiera dell’ex gruppo 4 è stata oggetto di una spettacolare demolizione (foto a pagina successiva) e nei primi mesi del 2007 la seguirà la ciminiera gemella dell’ex gruppo 3.

I componenti principali del processo di produzione di energia elettrica sono: Caldaia - nella quale il combustibile (olio denso, gas naturale) brucia e con il calore sviluppato produce vapore. Turbina a vapore - trasforma l’energia termica del vapore in energia meccanica. Il vapore, dopo aver attraversato i tre stadi della turbina, viene scaricato al condensatore. Condensatore - è il componente nel quale il vapore viene riportato allo stato liquido utilizzando come liquido refrigerante l’acqua del Po, prelevata dall’opera di presa e restituita senza ulteriori processi. Ciclo condensato alimento - è l’insieme dei macchinari che consentono di riutilizzare l’acqua condensata riportandola in caldaia per produrre nuovamente vapore. Alternatore - composto da una parte rotante (rotore) collegato rigidamente allo stesso asse di rotazione della turbina e da una parte fissa (statore). Esso serve per trasformare l’energia meccanica della turbina in energia elettrica. Trasformatore principale - l’energia elettrica prodotta dall’alternatore a 20 kV, viene elevata a 380 kV per essere trasportata sulla rete elettrica nazionale.

Figura 3 Schema semplificato del ciclo.

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I nuovi gruppi a ciclo combinato La Centrale di Piacenza è stata autorizzata, con Decreto MICA n. 9/2001 del 23.04.2001, alla trasformazione in ciclo combinato delle due preesistenti sezioni da circa 330 MW, mediante l’installazione di due turbine a gas i cui gas di scarico, prima di essere inviati ai camini, attraversano due caldaie a recupero; in esse i gas cedono calore per produrre vapore che alimenta la turbina appartenente alla ex sezione 4. Le motivazioni che hanno portato alla trasformazione della Centrale di Piacenza da “Termoelettrica di tipo tradizionale” a “Termoelettrica a ciclo combinato”, sono riconducibili all’elevato rendimento delle nuove turbine a gas e alla riduzione dell’impatto ambientale; infatti nonostante l’aumento di potenza dai precedenti 660 MW agli attuali circa 850 MW, il nuovo impianto consente una riduzione delle emissioni complessive in atmosfera. L’impianto è inoltre predisposto per il funzionamento con post-combustione, per una migliore capacità di modulazione del carico e per la fornitura di calore destinato al teleriscaldamento della città di Piacenza; ciò consente flessibilità di esercizio e miglioramento delle prestazioni ambientali complessive. Nell’anno 2006 i lavori di trasformazione della Centrale, iniziati nel 2003 con la preparazione dell’area destinata ad ospitare i nuovi gruppi e proseguiti nel 2004 e nel 2005, hanno visto l’entrata in esercizio commerciale dell’impianto, che ha raggiunto progressivamente il livello di maturità tecnica necessaria per un esercizio affidabile ed efficiente. Sempre nel corso del 2006 sono state ripetute le prove di monitoraggio delle emissioni confermando il pieno rispetto dell’impianto ai valori fissati dalle normative nazionali e dai decreti autorizzativi. Nelle pagine seguenti sono riportati i valori completi dei consuntivi 2006, con un esame del raffronto tra le vecchie e le nuove prestazioni ambientali della Centrale. Si può già comunque anticipare come due degli inquinanti “storici” dei gruppi termoelettrici, il biossido di zolfo (SO2) e le polveri si siano ridotti a valori nulli; per tale motivo non saranno più presi in considerazione nei consuntivi.

Sollevamento del “ragno” “ragno” in azione

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La nuova Centrale Termoelettrica di Piacenza

Cabinati di installazione dei turbogas.

Sulla parte superiore sono evidenti i sistemi di aspirazione

e filtrazione dell’aria

La nuova Centrale Vista da est

Sullo sfondo le ciminiere bianche e rosse del vecchio

impianto

I generatori di vapore a recupero (GVR) e le

ciminiere dei turbogas alte 90 m

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Turbina a vapore e alternatore ex Gr. 4, anno di costruzione 1965. Completamente rimessi a nuovo

e riutilizzati

Stazione elettrica blindata, connessa con la

rete nazionale

Trasformatore elevatore 20/380 kV

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Componenti per la generazione, trasformazione e immissione in rete di energia elettrica Il ciclo di produzione di energia elettrica con il nuovo gruppo a ciclo combinato è rappresentato in figura 6 a pag. 22, i cui i componenti principali sono: • 2 turbogas (denominati TG41 e TG42) • 2 GVR (Generatori di Vapore a Recupero), dotati di ciminiere per lo scarico dei gas di altezza pari a 90 m • 1 turbina a vapore utilizzante il vapore prodotto dai due GVR (denominata TV44) • 1 condensatore di vapore • 3 alternatori • 3 trasformatori principali

L’aria che passa attraverso i filtri di aspirazione dei turbogas viene compressa e miscelata con il gas naturale immesso nella camera di combustione in cui sono presenti 24 bruciatori; lo scarico dei gas della combustione, ad alta pressione e temperatura, provoca la rotazione del turbocompressore. Dalla parte opposta lo scarico dei gas si trova, calettato sullo stesso albero del turbocompressore, l’alternatore che trascinato in rotazione, trasforma l’energia meccanica trasmessagli in energia elettrica alla tensione di 20kV; l’energia elettrica raggiunge un trasformatore che innalza la tensione a 380kV; dal trasformatore, mediante cavi interrati, l’energia raggiunge la stazione elettrica per essere immessa nella rete elettrica nazionale. I gas di scarico della combustione attraversano il GVR, dove cedono calore all’acqua che circola negli scambiatori (arpe) per trasformarla in vapore, e raggiungono la ciminiera. Il vapore generato dal GVR viene convogliato nella turbina a vapore che trascina in rotazione l’alternatore (turbina e alternatore appartengono al preesistente gruppo 4) ; anche in questo caso l’alternatore genera energia elettrica alla tensione di 20kV, che viene trasferita al trasformatore che la eleva a 380kV; successivamente è convogliata alla stazione elettrica e da qui alla rete elettrica nazionale. Il vapore che ha attraversato la turbina viene poi scaricato nel condensatore da dove viene recuperato, sottoforma di acqua, per essere poi rimandato in ciclo nei GVR. Turbogas (TG): è costituito dal compressore assiale, dalla camera di combustione e dalla turbina a gas (fig.4).

Figura 4 Sezione del TG - 1) Ingresso aria 2) Compressore 3) Camera di combustione 4) Bruciatori 5) Turbina 6) Scarico gas al GVR

Turbina a vapore - trasforma l’energia termica del vapore in energia meccanica. E’ costituita da tre stadi di alta, media e bassa pressione, installati su un medesimo albero che pone in rotazione l’alternatore. Condensatore - è il componente nel quale il vapore viene riportato allo stato liquido utilizzando come liquido refrigerante l’acqua del Po, prelevata dall’opera di presa e restituita senza ulteriori processi.

3

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5

1

2

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L'acqua di raffreddamento del condensatore è prelevata dal fiume Po e restituita allo stesso utilizzando le esistenti opere di prelievo e scarico. Ciclo condensato alimento - è l’insieme dei macchinari che consentono di riutilizzare l’acqua condensata riportandola nei generatori di vapore a recupero per produrre nuovamente vapore. Alternatore - composto da una parte rotante (rotore) collegato rigidamente allo stesso asse di rotazione della turbina e da una parte fissa (statore). Esso serve per trasformare l’energia meccanica della turbina in energia elettrica. Trasformatore principale - l’energia elettrica prodotta dall’alternatore alla tensione di 20 kV, viene trasformata a 380 kV per essere trasportata sulla rete elettrica nazionale. Generatore di Vapore a Recupero (GVR): (fig. 5) sfrutta il calore contenuto dai gas di scarico del turbogas per produrre vapore a tre livelli di pressione a partire dal condensato pompato dal condensatore esistente.

Figura 5 Sezione del GVR

Del vecchio gruppo 4 sono stati riutilizzati: Turbina a vapore: le caratteristiche di funzionamento del nuovo impianto hanno richiesto alcuni interventi di modifica per l’adattamento al nuovo ciclo termodinamico. Con l’occasione la turbina è stata completamente revisionata. Condensatore: è stato revisionato e sono stati sostituiti circa la metà dei tubi scambiatori. Alternatore: Anche l’alternatore è stato oggetto di interventi importanti che hanno portato alla revisione totale della macchina con sostituzione delle parti più importanti. L’unico combustibile che viene utilizzato per la produzione di energia elettrica è il gas naturale, il quale proviene dalla rete di distribuzione tramite un apposito allacciamento al gasdotto SNAM, che termina in Centrale nella stazione di riduzione.

Flusso gas di scarico dai TG

Gas di scarico al camino

Pannelli scambiatori gas/acqua-vapore (arpe)

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ARIA

ARIA

GAS NATURALE

COMPRESSORE E TURBINA A GAS

TG 41

COMPRESSORE E TURBINA A GAS

TG 42

GENERATORI DI VAPORE A RECUPERO

(GVR)

FIUME PO

ALTERNATORE

RETE ELETTRICA NAZIONALE

380 KV

IL CICLO TERMICO

TURBINA A VAPORE TV 44

TRASFORMATORE

CONDENSATOREPOMPEESTRAZIONE

CONDENSATO

ALTERNATORE

ALTERNATORE

SALACONTROLLO

TRASFORMATORE

TRASFORMATORE

TELERISCALDAMENTO

FUTURO

Figura 6 Schema del ciclo combinato.

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Il miglioramento ambientale della Centrale a ciclo combinato Una promessa mantenuta Rendimento Il rendimento dell’impianto è passato dal 40% ad oltre il 55%: con questo è stato ridotto significativamente il consumo di combustibile, le emissioni in atmosfera ed il consumo di risorse naturali. Emissioni di CO2 e di altri inquinanti L’aumento del rendimento, l’utilizzo del solo gas metano e la tecnologia DLN (Dry Low NOx) ai bruciatori ha portato ad una riduzione drastica delle emissioni di CO2 e degli altri inquinanti per kWh prodotto. Le emissioni derivano dalla combustione del gas metano, inviato ai bruciatori della turbina a gas (TG), insieme ad aria compressa aspirata dall’ambiente esterno opportunamente filtrata. Al camino sono convogliati fumi contenenti principalmente anidride carbonica (CO2), vapore acqueo (H2O), ossidi di azoto (NOx) e ossido di carbonio (CO). Inoltre al camino arrivano anche ossigeno (O2) ed azoto (N2) che non hanno partecipato alla combustione e che sono presenti in natura nell’atmosfera. Le emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio, che costituiscono i principali inquinanti prodotti dalla combustione, sono monitorate in continuo con un sistema denominato SME (Sistema di Monitoraggio delle Emissioni). L’elevato rendimento dell’impianto (oltre il 55%), assicura minori emissioni di CO2 per kWh prodotto, in linea con la strategia, sia a livello europeo che nazionale, di controllo e contenimento dei gas ad effetto serra. L’utilizzo del gas naturale come combustibile comporta l’eliminazione dell’emissione di SO2 e di polveri; contribuisce inoltre all’eliminazione del rischio di inquinamento dovuto alla movimentazione dei combustibili liquidi precedentemente usati. La dispersione dei fumi in atmosfera avviene tramite due ciminiere alte 90 m. In Tabella 1 sono quantificate le variazioni degli aspetti ambientali rispetto alla situazione precedente.

Tabella n° 1 – Variazione emissioni specifiche

Risorse idriche L'utilizzazione delle acque impiegate per il raffreddamento dei condensatori, ha subito una sensibile riduzione perché viene utilizzato un solo condensatore rispetto ai due precedentemente in servizio nei gruppi termoelettrici tradizionali. E’ ridotto anche il prelievo delle acque di pozzo, necessarie per la produzione di acqua demineralizzata da trasformare in vapore, grazie alla semplificazione del ciclo termico; in dicembre 2006 è stata presentata istanza per la richiesta dell’autorizzazione a continuare il prelievo di acque sotterranee dai pozzi di proprietà presenti nel sito denominati pozzo 2 e pozzo 4. Il prelievo annuo massimo previsto è significativamente inferiore al prelievo massimo registrato in passato. La riduzione dei consumi è ritenuta costituire un congruo contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla programmazione regionale e provinciale, in tema di sfruttamento sostenibile della risorsa. Radiazioni non ionizzanti Le radiazioni non ionizzanti significative sono costituite soltanto dai campi elettromagnetici generati dalle linee aeree di trasmissione dell’energia che partono dalla stazione elettrica. Con la realizzazione dei nuovi gruppi a CCGT, la stazione elettrica è di tipo blindato e i campi elettromagnetici generati nella stazione hanno subito una considerevole riduzione. Rifiuti La quantità dei rifiuti prodotti nelle attività di produzione di energia, ha subito una importante diminuzione dopo la realizzazione dei nuovi gruppi che utilizzano esclusivamente metano.

Aspetti ambientali Unità di misura

Variazione tra la situazione anno 2004 e anno 2006

Emissioni di SO2 g/KWh - 100 %

Emissioni di NOX g/KWh - 66 %

Emissioni di CO g/KWh - 40 %

Emissioni di Polveri g/KWh - 100 %

Emissione di CO2 g/KWh - 38 %

Utilizzo di risorse idriche m3/KWh -60%

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Teleriscaldamento Nel rispetto dell’accordo stipulato in data 18/10/2004 tra Edipower e la Società ENIA S.p.A., sono state effettuate le modifiche impiantistiche alla Turbina a vapore per realizzare il teleriscaldamento della città di Piacenza. Con l’accordo, denominato “Contratto di beni e servizi correlati alla realizzazione del servizio di teleriscaldamento nella città di Piacenza”, le Società intendono cooperare per favorire lo sviluppo del teleriscaldamento nella città di Piacenza con conseguenti benefici energetici ed ambientali. La Centrale di Piacenza fornirà, nella fase iniziale di sviluppo del servizio di teleriscaldamento, il calore proveniente da uno “spillamento” (sottrazione di vapore) della turbina a vapore (figura 6 a pag. 22), con una erogazione di calore pari a circa 20 MW termici; per un futuro potenziamento del servizio, la Centrale metterà a disposizione vapore di altri due “spillamenti”. Inoltre la Centrale ha messo a disposizione anche il terreno per la realizzazione della “Centrale di integrazione e pompaggio”, dalla quale sarà fatta circolare l’acqua calda negli impianti di riscaldamento della città raggiunti dal servizio. Attualmente gli impianti tecnologici di Edipower sono in fase di avanzata costruzione e saranno resi disponibili nel corso del 2007.

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Aspetti ambientali Aspetti ambientali diretti Gli aspetti ambientali diretti sono quelli associati alle attività svolte nel sito; i loro impatti ambientali sono sottoposti a controllo gestionale totale da parte della Centrale. In tabella 2 si riportano i dati di consuntivo degli anni dal 2004 al 2006. I dati del 2006 non sono raffrontabili con quelli dell’anno 2005 perché il funzionamento dei gruppi, nel 2005, è stato misto, cioè ciclo tradizionale/ciclo combinato con una produzione di energia molto limitata. E’ pertanto significativo il confronto tra i dati del 2006 rispetto a quelli del 2004, ultimo anno in cui funzionavano regolarmente i due vecchi gruppi di tipo tradizionale. Nel seguito, per ognuno degli impatti ambientali risultati significativi, si evidenziano i sistemi di prevenzione dell’inquinamento messi in atto per ridurne l’incidenza ed i relativi sistemi di monitoraggio e controllo. Emissioni in aria Le emissioni derivano dalla combustione del gas naturale utilizzato nel funzionamento delle sezioni Turbogas 1 (PZ41) e 2 (PZ42); nella tabella seguente sono riportati i valori delle emissioni delle due sezioni, espresse in t/anno, dell’anno 2006 e dell’anno 2004. Nell’ultima colonna si può notare la riduzione, in percentuale, delle emissioni dell’anno 2006 rispetto al 2004. Nei grafici da 8 a 11 alle pag. 46 e 47, sono riportati i dati delle emissioni totali e specifiche degli ultimi anni. Dai risultati delle emissioni specifiche, risulta una riduzione effettiva delle emissioni ancora più rilevante rispetto a quanto evidenziato nella tabella qui sotto riportata. Il grafico 12 a pag. 48 mette in evidenza che le emissioni della Centrale nel corso del 2006 sono sempre state molto inferiori a quanto consentito dai limiti di legge.

Tabella n° 2 – Emissioni

Parametro t /anno

2004 Centrale a

funzionamento a ciclo convenzionale

2005 Centrale a

funzionamento misto (anno di transizione)

2006 Centrale CCGT Variazione 2006 rispetto al 2004 TG41 TG42 Totale

SO2 1.806 493 0 0 0 - 100 %

NOX 1.232 536 237 264 501 - 59,3 %

Polveri 94 30 0 0 0 - 100 %

CO 40 29 22 7 29 - 27,5 %

CO2 (*) 1.495 690 599 610 1212 - 19,1 %

Energia netta GWh 2.586 1160 3.225 24,7

(*) valore calcolato (migliaia di t)

Biossido di zolfo Il biossido di zolfo (SO2) in emissione è stato eliminato in quanto non presente nel combustibile utilizzato. Ossidi di azoto La formazione di ossidi di azoto (NOX), legata alla presenza di azoto nell’aria e nel combustibile, è funzione principalmente della temperatura raggiunta dalla fiamma durante la combustione. Polveri nei fumi Si tratta della frazione più fine del particolato prodotto nella combustione di sostanze liquide, caratterizzato da un piccolo diametro aerodinamico tale che la diffusività in atmosfera è paragonabile a quella di un gas. Il particolato in emissione è stato eliminato con l’utilizzo del gas naturale. I valori al camino di PM10 (in media 35 µg/Nm3), misurati in collaborazione con Arpa, sono risultati inferiori ai valori di PM10 rilevati dalla stazione della qualità dell’aria della Provincia di Piacenza nei giorni di esecuzione delle misure (gennaio – febbraio 2006). Anidride carbonica L’anidride carbonica o biossido di carbonio (CO2), e il vapore acqueo, sono i prodotti principali delle reazioni di combustione delle catene idrocarburiche dei combustibili impiegati, nonché del gas naturale. I quantitativi di

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CO2 non sono monitorati con metodologie dirette, ma sono calcolati sulla base della stechiometria delle reazioni di combustione del gas naturale utilizzato nel processo produttivo. La riduzione delle emissioni di CO2 per kWh prodotto è realizzata con l’uso del gas naturale (che presenta una emissione specifica più bassa), e di impianti a ciclo combinato che hanno un rendimento più elevato rispetto ai cicli convenzionali. Monossido di carbonio Il monossido di carbonio (CO) è uno dei prodotti della combustione incompleta di un combustibile. L’ottimizzazione dei parametri di combustione, consente il contenimento della concentrazione nei fumi di questo composto. Altri inquinanti Nei mesi di gennaio – febbraio 2006 è stata eseguita, in collaborazione con Arpa, una verifica dei microinquinanti aerodispersi contenuti nelle emissioni al camino dei nuovi gruppi CCGT, che hanno rilevato valori emissivi estremamente bassi e rientranti ampiamente nei limiti previsti dalla vigente normativa; nella tabella 3 si riportano i risultati della verifica ed i limiti di riferimento delle categorie degli inquinanti misurati.

Tab. n° 3 – Risultato della verifica dei microinquinanti Classe dei composti All. 1 al D.M. 12/07/1990

tabella classe Gruppo PZ 41

Gruppo PZ 42

limite µg/Nm3

A1 I < 0,1 < 0,1 100 A1 II < 7,6 < 4,1 1.000 A1 I + II < 7,7 < 4,2 1.000 B I < 0,6 < 0,8 200 B II < 0,64 < 0,9 2.000 B I + II < 1,3 < 1,6 2.000 B III < 6,4 < 27 10.000 B I + II + III < 7,7 < 28,6 10.000 C II < 113 < 98 5.000

Nota: Molti dei parametri misurati sono risultati al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. Sistemi di controllo emissioni in aria Ogni sezione (o gruppo) dispone di un sistema di controllo in continuo delle emissioni costituito da un insieme di strumenti dedicati al monitoraggio per la sorveglianza e la registrazione delle sostanze inquinanti. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi relative a ossidi di azoto, monossido di carbonio. Oltre alle concentrazioni degli inquinanti elencati vengono misurate la concentrazione di ossigeno, la temperatura e la pressione dei fumi. Dal mese di gennaio 2003 i dati vengono giornalmente trasmessi all'Arpa che, dopo averli validati, li rende disponibili sul proprio sito Internet : www.arpa.emr.it/piacenza/aria/tabedipower.htm I valori limite per le emissioni sono riportati in Appendice. Sistemi di controllo della qualità dell’aria La rete di monitoraggio della qualità dell’aria è costituita da postazioni di proprietà della Provincia di Piacenza ed è gestita dalla sezione provinciale dell’ARPA. Nell’anno 2006 la Centrale ha rinnovato la convenzione con la Provincia di Piacenza, relativa al contributo economico annuale erogato per la partecipazione ai costi di gestione e manutenzione della rete. I dati della qualità dell’aria della Provincia di Piacenza sono disponibili in Internet all’indirizzo: www.arpa.emr.it/piacenza/index.htm. In ottemperanza al Decreto di autorizzazione alla costruzione dei nuovi gruppi (Decreto MICA 9/2001), Edipower ha inoltre realizzato una rete di monitoraggio del bioaccumulo di inquinanti atmosferici (Biomonitoraggio) nei licheni; nel corso del 2005, prima dell’entrata in funzione dei nuovi gruppi a CCGT, è stata effettuata una campagna di misure che ha dimostrato come dal confronto della carta della Biodiversità lichenica con le carte della qualità dell’aria, elaborate mediante la modellazione diffusiva degli effluenti della preesistente Centrale, non risulta alcuna relazione. Un’altra campagna verrà effettuata nel corso del 2007, dopo l’entrata in funzione dei nuovi gruppi a CCGT. Edipower, inoltre, ha provveduto a realizzare due stazioni di prelievo di deposizioni umide al suolo, in aggiunta alle due già esistenti sul territorio della Provincia di Piacenza, posizionate ad hoc in funzione della rosa dei venti locale; le stazioni vengono gestite da Arpa che provvede ad effettuare con cadenza settimanale i prelievi dei campioni. Nel 2006 Arpa ha relazionato sui risultati della campagna 2005, concludendo che tutte le concentrazioni delle specie chimiche ricercate sono confrontabili ed hanno pressoché lo stesso andamento in

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tutte e quattro le stazioni e non sono stati evidenziati valori anomali nei parametri ricercati in nessuna delle stazioni monitorate. Una ulteriore campagna è stata eseguita nel 2006 e conferma i dati della campagna 2005. Gestione dei rifiuti La Centrale produce in modo continuo alcune tipologie di rifiuti, derivanti dal funzionamento dei gruppi di produzione, ed in modo occasionale altre tipologie, conseguenza delle attività di manutenzione; per tale motivo, la produzione dei rifiuti è all’incirca costante negli anni per alcune tipologie, ed altalenante negli anni per altre. Lo smaltimento dei rifiuti viene effettuato nel rispetto delle normative vigenti che definiscono le modalità di stoccaggio provvisorio, di trasporto e smaltimento. L’elenco dettagliato del quantitativo di rifiuti pericolosi prodotti è riportato nella tabella 14 a pag. 42; nei grafici 2, 3, 4, a pag. 43, sono rappresentati in percentuale le diverse tipologie dei rifiuti per gli anni dal 2004 al 2006. Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi prodotti, il dettaglio degli stessi è riportato nella tabella 15 a pag. 44 e, in rappresentazione percentuale per ognuna delle tipologie di rifiuto degli anni dal 2004 al 2006, nei grafici 5, 6, 7 a pag. 45. La variabilità annua dei rifiuti prodotti dal 2004 al 2006 è dovuta principalmente alle attività preparatorie e di costruzione del nuovo impianto a ciclo combinato (CCGT). La gestione dei rifiuti si avvale di un registro di carico e scarico, dal quale sono ricavati i dati di consuntivo. Le acque di scarico non trattabili vengono gestite come rifiuto; queste acque vengono raccolte in serbatoi dedicati ed inviate all’esterno della Centrale per il trattamento e successivo smaltimento; nel 2005 le attività di lavaggio del nuovo impianto ha comportato una produzione occasionale e rilevante di acque che sono state inviate al trattamento esterno. Gestione delle sostanze pericolose La presenza di sostanze pericolose quali: materiali contenenti amianto, oli con presenza di PCB e sostanze che presentano frasi di rischio significative, può avere incidenza su alcune componenti ambientali. Nella tabella 5 a pagina seguente sono indicate alcune sostanze ambientalmente significative, in tabella 12 e nel grafico 1 a pag. 40 sono riportati i materiali di consumo utilizzati per l’esercizio dell’impianto. Sistemi di prevenzione Eliminazione progressiva dei materiali pericolosi (amianto, fibre ceramiche, PCB, ecc.). Per l’amianto si provvede alla progressiva rimozione in occasione degli interventi manutentivi; nel corso del 2006 sono proseguite le attività di bonifica dall’amianto di alcune parti di impianto. Gli approvvigionamenti e gli utilizzi delle sostanze sono svolti nel rispetto di regole interne che garantiscono la corretta applicazione della normativa vigente, così come le attività connesse di movimentazione e/o dismissione e smaltimento. Per quanto riguarda il PCB, nel gennaio 2005 è stato alienato uno dei due trasformatori installati, precisamente il trasformatore 4TE, appartenente alla sezione PZ4 che è stata interessata dai lavori per l’inserimento nel nuovo ciclo combinato; il trasformatore 3TE è stato smaltito nel dicembre 2006 e, con questo ultimo smaltimento è stato azzerato il quantitativo di PCB presente in impianto. Il quantitativo dell’amianto ancora presente è riportato nella tabella seguente.

Tabella n° 4 - Sostanze ambientalmente significative

2004 2005 2006

PCB kg 9.783 5.003 0 Materiali contenenti amianto m2 (stima) 9.080 8.400 8250 Materiali in cemento - amianto m2 (stima) 4.020 3.900 2900

Materiali di consumo Per il suo funzionamento la Centrale utilizza vari prodotti tra i quali si citano ad esempio per il trattamento delle acque, l’idrato di sodio (NaOH), l’acido cloridrico (HCl), il biossido di carbonio (CO2) e, per il trattamento del ciclo, sostanze come la carboidrazide e l’idrato di ammonio (tabella 12 pag. 40). Sostanze ad effetto serra

Il Protocollo di Kyoto, prevede, per i paesi industrializzati aderenti, una riduzione di gas ad effetto serra del 5,2%, rispetto alle emissioni del 1990, nel periodo che va dal 2008 al 2012 (per l’Italia l’obiettivo di riduzione è del 6,5%). I sei gas ad effetto serra considerati sono: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, esafluoruro di zolfo perfluorocarburi, idrofluorocarburi (tutti questi gas sono convertibili in tonnellate di anidride carbonica (CO2) emesse).

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Il commercio dei diritti di emissione può essere attuato solo dai paesi industrializzati che si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni; con questo meccanismo è consentito ad un paese vendere, ad un altro paese, i diritti in eccesso che derivano da una riduzione delle proprie emissioni oltre la soglia sulla quale si è impegnato. La Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, ha istituito un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra all’interno dell’Unione Europea, al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo i criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica. Nel dicembre 2004, la Centrale di Piacenza ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio la domanda di rilascio dell’autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra ed ha fornito le informazioni necessarie ai fini dell’assegnazione delle quote di emissione per il periodo 2005÷2007. La Centrale ha ottenuto l’autorizzazione alla emissione di CO2 (n°391); il metodo di calcolo ed i consuntivi annui sono sottoposti alla validazione di ente certificatore esterno. Le quote di emissione di CO2 assegnate dai Ministeri competenti per l’anno 2006 sono pari a 1.790.333 t, a fronte di una emissione consuntivata di 1.212.200 t. Sostanze lesive della fascia di ozono Sono ritenute lesive dell’ozono stratosferico le sostanze definite clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC). Nella Centrale di Piacenza tali sostanze sono presenti negli impianti di condizionamento per un totale di 306 kg. Attualmente queste sostanze possono essere utilizzate fino al 31/12/2008. Negli impianti di condizionamento a servizio del nuovo gruppo non sono utilizzate le suddette sostanze. Del gruppo di sostanze lesive della fascia di ozono, fa parte anche l’esafluoruro di zolfo, che presso la Centrale di Piacenza è contenuto nelle apparecchiature elettriche della stazione elettrica, nei condotti che contengono le sbarre ed i cavi ad alta tensione e negli interruttori di media tensione (6kV). Il quantitativo presente è di 4.995 Kg. La gestione di tale sostanza avviene con modalità tali da minimizzare eventuali dispersioni nell’ambiente ed effettuare il recupero del gas nel caso di manutenzioni agli impianti. I quantitativi presenti nell’impianto e le integrazioni effettuate nel triennio 2004 - 2006 sono riportate nella sottostante tabella 5. Le integrazioni dell’anno 2006 sono dovute al fatto che tutte le apparecchiature che contengono il gas sono state in servizio per tutto l’anno, mentre nell’anno 2005 le apparecchiature sono entrate gradualmente in servizio negli ultimi mesi dell’anno. Non sono pertanto raffrontabili i dati del 2006 con quelli degli anni precedenti perché i quantitativi utilizzati e le condizioni di esercizio erano differenti. Tabella n° 5 - Esafluoruro di zolfo (SF6)

2004 2005 2006 SF6 presente (Kg) 186 4.995 4.995

SF6 integrato (Kg) 0 0 120 Scarichi idrici Gli scarichi idrici sono costituiti dalle acque reflue dell’impianto di trattamento inviate al collettore comunale “Finarda”, e dalle acque prelevate dal fiume Po e restituite dopo essere state utilizzate nel condensatore per sottrarre calore al vapore scaricato dalla turbina; esse costituiscono un aspetto ambientale sul quale la Centrale mantiene un attento controllo, per garantire il rispetto dei parametri definiti dalla legge. Il prelievo di acqua dal fiume Po è riportato nel grafico 15 a pag. 50. Sistemi di prevenzione e controllo La Centrale raccoglie tutte le acque utilizzate, comprese quelle meteoriche, le tratta, o le invia, allo smaltimento esterno; lo schema di principio della raccolta delle acque è riportato nella figura 7 a pag. 30. Le acque trattate sono controllate da una apposita stazione di monitoraggio, posta in prossimità dello scarico delle acque reflue, che provvede al controllo continuo dei parametri: pH, torbidità, temperatura, presenza di oli e portata. Inoltre, periodicamente, sono effettuate analisi complete sui parametri e sulle sostanze tipicamente presenti nelle acque scaricate; in tabella 6 sono riportati i loro valori medi annui e, per confronto, il limite previsto dal D.Lgs 152/06. Al fine di migliorare la gestione delle acque reflue, è prevista l’installazione di un sistema di controllo preventivo dei parametri di legge che costituisce l’obiettivo 2 del Programma Ambientale 2006-2009 (tab. 11 a pag.37).

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L’acqua di raffreddamento prelevata e restituita al fiume Po, è quantitativamente trascurabile rispetto alle portate medie e minime del fiume. Rilievi periodici effettuati nelle peggiori condizioni di portata del Po (d’estate con bassa portata d’acqua), confermano che l’acqua viene restituita rispettando ampiamente i limiti di legge sui parametri termici degli scarichi.

Tabella n° 6 – Parametri scarichi idrici

Unità di misura

Valori medi

2004 2005 2006 Limiti di legge

Materiali in sospensione (') mg/l 2,0 4,88 7,5 ≤ 80 COD mg/l 5 0,62 10 ≤ 160

pH 7,65 7,73 8,18 5,5 – 9,5

Temperatura °C 20 18,7 21 -

BOD 5 mg/l 9 7,4 9 ≤ 40

Cromo totale mg/l < 0,08 <0,08 <0,08 ≤ 2

Ferro (') mg/l 0,32 0,35 0,16 ≤ 2

Manganese mg/l < 0,05 <0,05 <0,05 ≤ 2

Nichel mg/l < 0,14 <0,14 <0,14 ≤ 2

Rame mg/l < 0,08 <0,07 <0,07 ≤ 0,1

Zinco mg/l < 0,02 <0,02 <0,02 ≤ 0,5

Ammoniaca (') mg/l 0,55 0,52 0,31 ≤ 15

Tensioattivi (') mg/l 0,23 0,15 0,35 ≤ 2

(') Per alcuni parametri, peraltro sostanzialmente inferiori ai limiti di legge, la variabilità dei dati è legata allo svolgimento di particolari attività come trattamenti, lavaggi, rigenerazione resine ecc..

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Utilizzo di combustibili Tra i principali obiettivi della Centrale c’è quello di ottimizzare l’efficienza termica (consumo specifico), delle unità di produzione in ogni condizione di esercizio. Ciò presenta evidenti vantaggi economici perché per ogni kWh prodotto viene bruciata una minore quantità di combustibile, e vantaggi per l’ambiente per le minori emissioni in atmosfera. I consumi specifici degli ultimi anni sono riportati nel grafico 14 a pag. 49. Si nota il notevole miglioramento di rendimento del nuovo impianto a ciclo combinato nel 2006 il cui risultato non è neppure paragonabile a quello degli impianti convenzionali. Radiazioni non ionizzanti Queste radiazioni, sottoforma di campi elettromagnetici, sono generate dall’utilizzo e dal trasporto dell’energia elettrica. Sono di entità rilevante in presenza di linee elettriche di trasmissione ad alta tensione e nelle stazioni elettriche di smistamento. Nella stazione elettrica della Centrale questo aspetto è da considerarsi “diretto”, mentre è “indiretto” per quanto riguarda le linee di trasporto. Le apparecchiature elettriche della Centrale sono posizionate ad una distanza dai propri confini tale da non influire sull’ambiente esterno. Nel novembre 2004 sono state eseguite misure dei campi elettromagnetici all’interno dell’area di Centrale; alcuni punti oggetto delle misure erano posti sul confine della Centrale. L’indagine ha fornito informazioni tali da poter affermare che i lavoratori non sono esposti e che sul confine sono rispettati i limiti per gli ambienti abitativi (DPCM 8/7/2003). Comunque, la già tranquillizzante situazione è stata ulteriormente migliorata con il rifacimento della stazione elettrica in esecuzione blindata.

Acque non trattabili

Serbatoio accumulo da 1500 m³

Serbatoio accumulo da 1500 m³

Acque scarico impianto demi e trattamento condensato Acque meteoriche bacini

stoccaggio reagenti

Acque inquinabili da oli

Allo smaltimento

Collettore comunale “Finarda”

Serbatoio da 200 m³ (vasca bassa)

Vasca di accumulo

Fognature Acque meteoriche

Acque sanitarie

Vasca modulo finale

Strumentazione in continuo

Vasche API

Vasca miscelazione e ossigenazione finale

Smaltimento o Stoccaggio provvisorio

OLI

Vasca di neutralizzazione

Ricircolo

Figura 7 Schema impianti di trattamento e raccolta reflui

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Nel corso del 2006 è stata effettuata una nuova indagine che ha evidenziato gli ulteriori miglioramenti ottenuti con la nuova stazione in esecuzione blindata i cui valori emissivi sono considerevolmente inferiori. L’obiettivo, che costituiva il punto 5.01 del Programma Ambientale 2003 – 2006 (tabella 10 a pag. 36), è stato pertanto raggiunto. Sottosuolo e acque di falda La Centrale mantiene attivo un piano di controlli trimestrale che permette di monitorare lo stato della qualità delle acque che attraversano l’area di Centrale; tali controlli evidenziano la buona qualità delle acque di falda. Inoltre, in collaborazione con Arpa, vengono effettuate annualmente le verifiche delle acque di falda nell’area oggetto di autorizzazione di messa in sicurezza permanente, in cui furono rilevati superamenti localizzati di alcuni parametri; i risultati vengono inviati anche al Comune di Piacenza e dimostrano la situazione di sicurezza dell’area. Rumore Nel dicembre 2005 è stata effettuata la misura del livello di rumore con il nuovo gruppo combinato in esercizio; l’indagine ha interessato gli stessi punti campionati in precedenza che, si ricorda, erano stati individuati come ricettori sensibili più caratteristici intorno alla Centrale, tali punti sono elencati nella tabella 7 ed indicati in figura 8 a pagina seguente. Dato che nel 2006 il Comune di Piacenza ha ancora in corso la redazione e l’approvazione della classificazione acustica del territorio, come previsto dalla Legge 447/95, sono stati presi a riferimento i limiti acustici della zonizzazione provvisoria.

Tabella n° 7 – Rumore: punti di indagine Ubicazione Postazione 1 A Nord della Centrale, presso la casa alloggi Edipower Postazione 2 A Nord della Centrale, confine con edificio “Finarda” Postazione 3 A Ovest della Centrale, Largo Sant’Agostino Postazione 4 A Sud della Centrale, Via Sant’Ambrogio Postazione 5 A Sud della Centrale, presso la Banca Agricola Mantovana

Nella relazione si conferma quanto rilevato nelle indagini precedenti effettuate ante operam, cioè che la rumorosità delle postazioni 3, 4 e 5 è dovuta principalmente al traffico veicolare, e che i punti 1 e 2 rientrano nei limiti di riferimento della zonizzazione provvisoria.

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Figura 8 Planimetria campagna emissioni sonore

Un’ulteriore campagna di misure è stata condotta nel 2006 ed ha mostrato il miglioramento della situazione rispetto a quella esistente prima della costruzione del nuovo gruppo a ciclo combinato. Rischio di incidente rilevante La Centrale non detiene sostanze pericolose in quantità superiore a quelle previste dal D. Lgs. 238/05 e successive integrazioni, che obbliga, se superate, all’adozione di specifici provvedimenti di sicurezza. Dichiarazione IPPC (Integrated Pollution Prevention Control) Come previsto dal D. M. 23/11/2001, la Centrale effettua entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione IPPC relativa alle emissioni in aria e nelle acque reflue prodotte. I dati utilizzati per la dichiarazione sono desunti da campagne di misure effettuate principalmente da laboratori specializzati per il comparto emissioni ed il comparto acque. La Centrale di Piacenza ha inoltre effettuato al Ministero dell’Ambiente, entro il 31/12/2006 come previsto dal D.Lgs. 59/2005, la comunicazione di richiesta per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Impatto visivo La costruzione dei nuovi gruppi a ciclo combinato ha richiesto la realizzazione di due nuovi camini di 90 m di altezza e di due GVR di circa 40 m.. Nel 2006 è stato demolito il camino da 120 m del gruppo 4; nel 2007 sarà demolito anche quello di pari altezza del gruppo 3. Complessivamente l’impatto visivo beneficerà dell’abbattimento delle ciminiere che da molti anni caratterizzavano lo skyline della città. Gestione delle Emergenze Le possibili situazioni di emergenza che si possono originare all’interno della Centrale, sono trattate nel Piano di Emergenza Interno (PEI); nel documento vengono identificate e trattate le seguenti situazioni di emergenza: - Incendi/Esplosioni, - Fughe di gas esplosivi (metano, idrogeno), - Sversamenti di olio combustibile, oli lubrificanti, gasolio, PCB e sostanze chimiche, - Dispersione di fibre di amianto e di fibre ceramiche, - Infortunio, - Caduta di automezzi dall’autostrada nell’area di Centrale, - Calamità naturali.

AREA DI CENTRALE

Autostrada

Largo Sant’

Agostino

Via Sant’ Ambrogio

C/o Banca Agricola

Mantovana

Confine Edificio

“Finarda”

Postazione Casa

alloggi Edipower

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Il PEI, di cui tutto il personale di Centrale è informato, viene aggiornato periodicamente. Annualmente viene programmata una esercitazione per la risposta ad una situazione di emergenza ed una esercitazione di evacuazione della Centrale.

Salute e sicurezza La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell’ambiente naturale, temi di interesse prioritario per la società Edipower. Il Documento di Valutazione dei Rischi prescritto dal D.Lgs. 626/94, è continuamente aggiornato in ottemperanza alla emanazione di nuovi atti normativi. Nell’anno passato si sono verificati 2 lievi infortuni, in tabella 8 sono riportate le statistiche degli infortuni non in itinere con astensione di almeno un giorno di lavoro escluso quello di accadimento; nella tabella sono riportati anche gli indici di gravità e di frequenza dall’anno 2003 all’anno 2006; gli indici dell’anno 2006 sono comunque paragonabili ai relativi indici delle aziende operanti nel settore elettrico.

Tabella n° 8 – Infortuni : indici di frequenza e gravità

Anno di riferimento Indice di frequenza (If) Indice di gravità (Ig) 2003 0 0

2004 0 0

2005 0 0

2006 16,67 0,18 If: indice di frequenza = numero infortuni x 1.000.000 / ore lavorate Ig: indice di gravità = numero giorni di assenza x 1.000 / ore lavorate

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Aspetti ambientali indiretti In relazione alle attività, ai prodotti e ai servizi di un’organizzazione possono riscontrarsi aspetti ambientali significativi sui quali l’organizzazione stessa può non avere un controllo gestionale totale, definiti aspetti indiretti. Gli aspetti ambientali indiretti individuati dalla Centrale sono: - Appaltatori e fornitori – le modalità per la loro gestione sono contenute in una procedura appositamente

predisposta in conformità a quanto richiesto nella Norma UNI 14001. Viene verificato che i fornitori/appaltatori che eseguono, per la Centrale o per suo conto, attività che possono causare impatti ambientali significativi, siano in possesso delle necessarie competenze. In occasione della riunione di coordinamento e cooperazione delle imprese, quando prevista ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 626/94, o con la consegna aree ed impianti, viene data l’informativa per assicurare la consapevolezza dell’importanza della conformità alla Politica Ambientale, alle procedure, ai requisiti del Sistema di Gestione Ambientale della Centrale, agli aspetti ambientali significativi e dei relativi impatti ambientali reali o potenziali conseguenti al proprio lavoro, alle conseguenze potenziali di scostamento rispetto alle procedure specificate. La verifica della consapevolezza viene effettuata dal reparto gestore del contratto, che effettua controlli sul posto di lavoro durante l’esecuzione delle attività;

- Radiazioni non ionizzanti - dovute ai campi elettromagnetici della rete elettrica per il trasporto di energia; - Traffico veicolare - per consegne di materiali e combustibili, per smaltimenti rifiuti, e per attività di

manutenzione; Si ricorda che l’utilizzo del gas metano nei nuovi gruppi CCGT ha annullato completamente il traffico pesante delle autocisterne per la consegna dell’Olio Combustibile Denso a partire dal mese di ottobre 2005.

- Mensa aziendale – il fornitore del servizio provvede a sua cura e spese alla rimozione, raccolta, trasporto conferimento a discarica ed allo smaltimento dei rifiuti che produce.

Il capitolato tecnico del contratto di appalto prevede che il fornitore del servizio, deve comprovare l’avvenuto smaltimento dei rifiuti in conformità alle normative vigenti, tenendo a disposizione per la Centrale e per le Autorità competenti le relative documentazioni.

- Attività di cantiere - per la costruzione del nuovo e la demolizione del vecchio impianto. L’esecuzione dei lavori per la realizzazione dei nuovi gruppi a ciclo combinato, ha comportato per gli anni 2004-2005 un aumento del traffico indotto, dovuto al trasporto dei manufatti e dei materiali necessari alla costruzione, al trasporto dei rifiuti generati dalle attività di cantiere, nonché allo spostamento del personale impiegato nelle attività di costruzione. Le attività di cantiere sono state monitorate, al fine di minimizzare gli impatti sull’ambiente, mediante apposite procedure che hanno istituito ispezioni periodiche. Nella tabella 9 sono riportate le attività, ed i correlati impatti ambientali, che sono state particolarmente monitorate.

Tabella n° 9 – Attività/Impatti del cantiere

Attività Impatto monitorato

Rimozione di materiali pericolosi Emissioni di polveri – Produzione rifiuti pericolosi

Uso di sostanze Inquinamento delle acque di falda –

Contaminazione del terreno - Produzione di rifiuti

Scavi

Emissioni di polveri – Produzione rifiuti – Emissioni sonore – Inquinamento delle

acque di falda Demolizioni

Costruzioni

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Il Programma ambientale

In relazione alla Politica Ambientale adottata dalla Centrale di Piacenza, alle risorse economiche e agli indirizzi di priorità del vertice aziendale, sono state programmate le azioni e i piani di miglioramento, descritti nel programma ambientale per il triennio 2006 / 2009 esposto di seguito e riportato nella tabella 11 a pag. 37. Per quanto riguarda il programma Ambientale del triennio 2003 / 2006, con riferimento alle scadenze contenute nel Programma (tabella 10 a pagina seguente) la situazione al dicembre 2006 è la seguente: Programma ambientale 2003 - 2006 Obiettivo 1.01 Trasformazione in ciclo combinato; l’obiettivo è stato completamente raggiunto nel

settembre 2005.

Obiettivo 2.01 Sostituzione di due trasformatori con PCB; è stato alienato nel gennaio 2005 il

trasformatore 4TE appartenente alla sezione PZ4, per quanto riguarda il trasformatore 3TE, appartenente alla sezione PZ3, è stato alienato nel dicembre 2006.

L’obiettivo è stato raggiunto. Obiettivo 2.02 Modifica del sistema di scarico dell’idrazina ed utilizzo di contenitori ermetici per il

trasporto ed il travaso di reagente; l’obiettivo è stato raggiunto nel marzo 2003.

Obiettivo 3.01 Installazione di sistema automatico di intercettazione dello scarico delle acque reflue;

l’attività è iniziata ed in corso, il conseguimento dell’obiettivo è spostato a settembre 2007 per le modifiche apportate al progetto originale e per i ritardi nelle consegne dei materiali. L’obiettivo rientra nel programma Ambientale 2006 / 2009.

Obiettivo 4.01 Sostituzione di 11 vecchi trasformatori entro il giugno 2005; sono stati dimessi ed alienati 5 trasformatori a servizio della Sezione PZ4, mentre 4 trasformatori a servizio della Sezione PZ3 sono permanentemente fuori servizio, ed altri due non sono più necessari all’impianto.

L’obiettivo è stato raggiunto.

Obiettivo 5.01 Realizzazione di una nuova stazione elettrica; l’obiettivo è stato raggiunto nel dicembre

2005.

Programma ambientale 2006 - 2009 Sostanze pericolose Alienazione del trasformatore 3TE contenente PCB. L’obiettivo è stato raggiunto

nel dicembre 2006. Rimozione di Materiale contenete amianto. Interventi per il miglioramento dell’impianto del dosaggio dei reagenti chimici al

sistema di produzione acqua demineralizzata ed al sistema di trattamento delle acque di scarico.

Acque superficiali Installazione di un sistema di intercettazione semiautomatico dei reflui inviati al

canale di scarico. Altro Formazione su aspetti ambientali e di sicurezza rilevanti.

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Obiettivi triennio 2003 - 2006 Tabella n° 10 Obiettivo Area del sito Aspetto ambientale Situazione iniziale Traguardi Miglioramenti Stato avanzamento lavori Scadenza

Tras

form

azio

ne in

"Cic

lo

Com

bina

to"

1.01 Area produttiva

Tutti gli aspetti ambientali significativi, in particolare emissioni in atmosfera ed utilizzo di risorse naturali.

N° 2 sezioni termoelettriche da 330 MW ciascuna funzionanti ad olio combustibile e gas naturale.

1° -a) Rifacimento e messa in esercizio del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue;

b) Demolizione di un magazzino ed eliminazione della copertura in eternit.

Riduzione degli inquinanti gassosi emessi, riduzione dei prelievi di acque di falda, riduzione dei prelievi di acqua di fiume per raffreddamento e delle sostanze pericolose presenti nel sito.

Raggiunto

Marzo 2006

2° - Installazione e messa in esercizio della prima unità turbogas.

Raggiunto

3° - Installazione e messa in esercizio della seconda unità turbogas.

Raggiunto

Ges

tione

Sos

tanz

e pe

ricol

ose

2.01 Stazione elettrica

Utilizzo di isolanti liquidi a base di PCB

N° 2 trasformatori di eccitazione contenenti olio dielettrico PCB.

Sostituzione di trasformatori con altri contenenti fluidi esenti da PCB.

Eliminazione del PCB. Raggiunto Giugno 2006

2.02 Area stoccaggio reagenti chimici

Movimentazione stoccaggio e travaso dell’idrazina.

Travaso di idrazina mediante pompa aspirante da fusti.

Modifica del sistema di scarico dell’idrazina ed utilizzo di contenitori ermetici per il trasporto ed il travaso del reagente.

Riduzione dei rischi connessi alla manipolazione dell’idrazina. Raggiunto Giugno 2003

Con

trollo

Acq

ue

supe

rfici

ali

3.01 Impianti ITAR Trattamento e scarico delle acque reflue.

Valvola di intercettazione manuale a valle modulo di ossigenazione.

Installazione di un sistema di intercettazione automatica dei reflui inviati al canale di scarico,

Riduzione del rischio d’inquinamento delle acque superficiali.

(rientra nel Programma Ambientale 2006 / 2009)

In corso

Settembre 2007

Rid

uzio

ne d

el

Rum

ore-

e d

el

Pre

lievo

Acq

ue

supe

rfici

ali

4.01 Stazione elettrica

Immissione in rete dell’energia prodotta. Utilizzo di acqua di fiume per raffreddamento dei trasformatori

N° 11 trasformatori di cui tre raffreddati ad acqua.

Sostituzione di 11 vecchi trasformatori di cui tre dotati di sistema di raffreddamento ad acqua.

Riduzione del rischio di inquinamento delle acque superficiali e delle emissioni sonore. Diminuzione del prelievo di acqua di fiume per raffreddamento macchinari.

Raggiunto Dicembre 2005

Rid

uzio

ne d

el

Rum

ore-

e d

ei C

ampi

el

ettro

mag

netic

i

5.01 Stazione elettrica

Immissione in rete dell’energia prodotta.

Stazione elettrica con linee aeree.

Realizzazione di una nuova stazione elettrica blindata in SF6 (vedi glossario)

Riduzione delle emissioni di campi elettromagnetici e delle emissioni sonore.

Raggiunto Dicembre 2005

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Obiettivi triennio 2006 - 2009

Tabella n° 11

Aspetto Ambientale Obiettivo Traguardo Intervento Indicatori Stato

avanzamento lavori

Scadenza prevista

1 Utilizzo di sostanze pericolose (liquidi isolanti contenenti PCB).

Eliminazione completa di PCB. Eliminazione dell’utilizzo di sostanza pericolosa. Alienazione del trasformatore 3TE.

Documentazione relativa alla dismissione / smaltimento

Raggiunto dicembre 2006 Giugno 2007

2 Trattamento e scarico delle acque reflue.

Intercettazione automatica dei reflui al canale di scarico.

Riduzione del rischio di inquinamento delle acque superficiali in caso di malfunzionamento dell’impianto di trattamento.

Installazione di sistema di rilevazione dei parametri fisico/chimico dell’acqua in prossimità della vasca da 4.000 mc, con comando semiautomatico di valvola di intercettazione

Documenti di fine lavori. In corso Settembre 2007

3 Utilizzo di sostanze pericolose

Rimozione di materiali contenenti amianto

Riduzione della presenza di materiali pericolosi.

Rimozioni mediante ditta specializzata.

Quantitativo di amianto smaltito

Obiettivo 2006

raggiunto Dicembre 2008

4 Trasversale Formazione ed informazione del personale.

Aumentare la consapevolezza nel personale su problematiche ambientali e di sicurezza.

Formazione ed informazione al personale su aspetti ambientali e di sicurezza rilevanti

Schede di consuntivo delle attività formative.

Ore consuntivate 1.186 (anno 2006)

Dicembre 2009

5 Utilizzo di sostanze pericolose.

Diminuire la possibilità di sversamenti e di contatto con sostanze pericolose.

Aumentare la sicurezza di stoccaggio e di utilizzo dei reagenti chimici.

Sostituzione delle parti e componenti di impianto usurate.

Documenti di consuntivo delle attività eseguite In corso Dicembre 2007

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38

Sistema di gestione ambientale

Nell’ambito del sistema di gestione ambientale, adottato dalla Centrale per attuare la propria Politica Ambientale, sono state effettuate nello scorso anno attività di formazione del personale di Centrale e di collaborazione con enti e scuole. Il sistema di gestione ambientale è sistematicamente tenuto sotto controllo con l’esecuzione di visite ispettive interne.

Formazione e partecipazione La diffusione della cultura ambientale tra i dipendenti rappresenta uno degli impegni della direzione del sito. Pertanto la Centrale organizza corsi di formazione e informazione riguardanti il Sistema di Gestione Ambientale in generale ed i diversi aspetti ambientali connessi alle specifiche attività eseguite dal personale. Tali corsi sono effettuati sulla base di un piano delle attività formative e informative che tiene conto delle esigenze aziendali, delle proposte tecnico-gestionali e delle evidenze operative per il miglioramento ambientale. Nel corso dell'anno 2006 sono state effettuate 2.720 ore di formazione, suddivise nelle seguenti azioni formative:

- 6 interventi connessi al Sistema di Gestione Ambientale, per un totale di 67 ore di formazione, - 7 interventi riguardanti argomenti relativi a sicurezza ed igiene del lavoro per un totale di 1.119 ore, - 2 interventi per la formazione del personale alla conduzione ed alla manutenzione del nuovo ciclo

combinato pari a 1.469 ore totali, - 5 interventi per aggiornamento professionale pari a 65 ore.

Collaborazione con enti - Comunicazione La Centrale collabora con l’Amministrazione Provinciale di Piacenza alla realizzazione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria attualmente gestita dalla stessa Provincia. La Centrale ha costanti contatti con scuole di qualsiasi indirizzo e grado a livello nazionale. Tali rapporti si esplicano con visite guidate e/o stage per effettuazioni di tesi. Nel 2006 hanno visitato la Centrale 2 classi di studenti universitari (23 studenti e 4 professori). Inoltre la Centrale ha ospitato un laureando per sviluppare la tesi di laurea. Il 26 giugno 2006 è avvenuta anche l’inaugurazione della nuova Centrale; il taglio del nastro è stato effettuato dal Ministro dello Sviluppo Economico in presenza delle massime autorità del Territorio Piacentino. Audit Ambientali interni La Centrale stabilisce all’interno del proprio Sistema di Gestione Ambientale un programma di audit, conformi al Regolamento CE 761/01 ed alla Norma UNI EN ISO 14001, per verificare l’applicazione delle procedure di gestione, delle istruzioni operative, e dell’osservanza delle disposizioni regolamentari. Oltre all’audit di sorveglianza dell’ente di certificazione RINA, effettuato nel mese di maggio, la Centrale ha effettuato due audit interni nei mesi di aprile e novembre. Nel 2007 sono programmati un audit interno, previsto per il mese di ottobre, ed uno nel mese di maggio di sorveglianza da parte del RINA.

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Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2006

Il compendio dei dati ambientali relativi all’esercizio dell’anno 2006 relativi al nuovo gruppo CCGT, è schematizzato nella seguente figura 9. I dati sono riportati nelle tabelle 2, 12, 13, 14, 15.

Bilancio ambientale 2006

Figura 9 Bilancio ambientale 2006.

DATI IN INGRESSO DATI IN USCITA

Rifiuti speciali non pericolosi 436,3 t Rifiuti speciali pericolosi 177,96 t

Discarica controllata

Energia dalla rete 10,25 GWh Gasolio 2 t Gas Naturale 620.165.244 Sm3 Materiali di consumo 509,56 t Acqua da fiume per raffreddamento 272.922.000 m3 Acqua da pozzo 740.480 m3 Acqua potabile 16.790 m3

Scarichi

Acqua restituita al fiume: - per raffreddamento 272.922.000 m3

- per raffreddamento macchinari nei mesi estivi 189.327 m3

Acqua scaricata da impianto di trattamento 472.943 m3 Evaporazione 95.000 m3

Energia netta 3.225 GWh

Emissioni

NOx 501 t CO2 1.212.200 t CO 29 t

All’aria All’acqua

LIQUIDI GAS ENERGIA RIFIUTI

VENDITA

Conferimenti obbligatori

Recupero da parte di terzi a titolo oneroso

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40

Tabella n° 12 - Bilancio ambientale

Dati in ingresso della Centrale 2004 2005 2006

Energia elettrica assorbita dalla rete (GWh) (*)

20,99 18,21 10,25

Combustibile utilizzato Gasolio (t) 270 467 2 Gas naturale (Sm3) 431.803.000 229.638.278 620.165.244 Olio combustibile (t) 202.075 78.022 0 Acqua prelevata Per raffreddamento (m3) 530.244.000 251.618.000

272.922.000 Prelievo da pozzo (m3) 1.010.500 707.860 740.480 Prelievo da acquedotto (m3) 18.110 16.604 16.790 Materiali di consumo (t) Acido cloridrico (sol. al 32%) (**) 493,33 317,93 328,98 Idrazina (sol. al 24 %) 16,92 0 0 Deossigenante (**) 0 0 3,85 Idrato di sodio (sol. al 30 e 50%) (**) 172,94 178,62 162,83 Oli lubrificanti e isolanti (**) 2,36 18,40 8,66 CO2 ITAR 4,28 6,54 5,24 Resine scambiatrici 2,16 0,9 0 Idrato di ammonio (24 %) (**) 0 0 2000 Idrato di ammonio ( 6 %) (**) 0 0 4000 Detergente lavaggio TG (**) 0 350 1200

Totale materiale di consumo 691,99 522,39 7709,56

(*) La Centrale assorbe dalla rete esterna l’energia necessaria per alcuni servizi ausiliari, in

particolare durante i periodi di fermata degli impianti. (**) I valori percentuali riferiti al totale, dei materiali di consumo liquidi, sono rappresentati per

l’anno 2006 nel grafico 1.

Grafico n° 1

Materiali di consumo liquidi

Detergente TG15,6%

Idrato di ammonio (sol. 24% e 6%)

77,9%

Acido cloridrico ( sol. 32%)

4,3%

Oli lubrif icanti e isolanti0,1%

idrato di sodio2,1%

Deossigenante0,05%

Acido cloridrico e Idrato di sodio – utilizzati nella rigenerazione delle resine filtranti dell’impianto di produzione di acqua demineralizzata, e nella rigenerazione delle resine filtranti dell’impianto di trattamento dell’acqua di alimento. Idrato di ammonio e deossigenante – utilizzati come additivi nel trattamento dell’acqua del ciclo termico.

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Tabella n° 13 - Bilancio ambientale

Dati in uscita dalla Centrale 2004 2005 2006

Energia elettrica ( GWh) Produzione lorda totale 2788 1.262 3.296 Produzione netta 2586 1.160 3.225

Emissioni atmosferiche principali (t) SO2 1.806 493 0 NOx 1.232 536 501 Polveri 94 30 0 CO 40 29 29 CO2 (*) 1.494.765 689.595 1.212.200

Scarichi idrici (m3)

Totale Acqua restituita dopo condensazione

531.181.770

530.244.000

252.342.464

251.618.000

273.679.270

272.922.000

Acqua scaricata da impianto di trattamento

300.000 290.000 472.493

Acqua di pozzo restituita al fiume per raffreddamento macchinari nei mesi estivi

601.321 260.000 189.777

Perdite per evaporazione 36.449 174.464 95.000

(*) Come riportato nel grafico 10 a pag. 47, l’aumento di emissione di CO2 tra il 2005 ed il

2006 è dovuto alla maggior produzione di energia elettrica del 2006, pur in presenza di una forte riduzione dell’emissione specifica come si può vedere nel grafico 11 a pag. 47.

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Produzione di rifiuti

La tipologia dei rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti dalla centrale è riportata nelle tabelle 14 e 15.

Rifiuti pericolosi (t)

Tabella n° 14

(1) Pulizia periodica delle vasche trattamento acque (vedi fig. 7 a pag. 30 ) (2) Acque di lavaggio dei GVR durante le fasi di primo avviamento dell’impianto. (*) Errata corrige

Denominazione rifiuto

Quantità 2004 2005 2006

Operazioni diSmaltimento Codice CER

Oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati

3,44 7,86 1 Conferimento Obbligatorio (recupero) 130205

Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio

0,21 0 0,34 Raccolta differenziata (recupero) 200121

Sostanze chimiche di laboratorio 0 0,03 0,07 Deposito preliminare 160506

Rifiuti contenenti altri metalli pesanti

0,08 0 0 Deposito preliminare 060405

Trasformatori e condensatori contenenti PCB

0 0 8,88 Deposito preliminare 160209

Oli isolanti e termoconduttori contenenti PCB

0 6,98 3,56 Deposito preliminare 130301

Altri solventi alogenati

Batterie al piombo

0

0,79

0

0,03

0,06

0,52

Deposito preliminare

Conferimento Obbligatorio

(recupero)

140602

160601

Materiali isolanti contenenti amianto 0 1,05 20,11 Deposito preliminare 170601

Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose

0 0,1 0 Deposito preliminare 160114

Altri solventi e miscele di solventi 0,66 0,36 0,2 Deposito preliminare 140603

Assorbenti e materiali filtranti contaminati da sostanze pericolose

8,92 2,45 10,62 Deposito preliminare 150202

Altri materiali isolanti contenenti e costituiti da sostanze pericolose

10,26 0 10 Deposito preliminare 170603

Contenitori T e/o F 0,13 0,42 0,13 Deposito preliminare 150110

Rifiuti contenenti mercurio 0 0 0,04 Deposito preliminare 060404

Terra e rocce contenenti sostanze pericolose

51,56 0 0 Deposito preliminare 170503

Fanghi contenenti sostanze pericolose 46,50 10,3

110,6 (1)

Deposito preliminare 190813

Soluzioni acquose di scarto contenenti sostanze pericolose

90,84 3.276,34 (2) (*) 0 Deposito preliminare 161001

Materiali da costruzione contenenti amianto

10,50 0 11,84 Deposito preliminare 170605

Totale 223,89 29,57 177,96

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43

Contenitori T e/o F1%

Altri solventi e miscele di solventi

1%

Assorbenti e materiali filtranti contaminati sa

sostanze pericolose

8%

Materiali isolanti contenenti amianto

4%

Oli isolanti e termoconduttori contenenti PCB

24%

Oli minerali isolanti e

termoconduttori non clorurati

27%

Fanghi contenenti sostanze

pericolose35%

Oli isolanti e termoconduttori

con PCB2,0%

Trasformatori e condensatori con

PCB5,0%

Tubi fluorescenti ed altri rifiuti con

mercurio0,2%

Oli minerali isolanti e termoconduttori

non clorurati0,6%

Batterie al piombo0,3%

Materiali isolanti con amianto

11,3%

Altri solventi e miscele di solventi

0,1%

Assorbenti e mater. filtranti contaminati da

sost. pericolose6,0%

Altri mater. isolanti con sost. pericolose

5,6%Contenitori T e/o F

0,1%

Materiali da costruzione con

amianto6,7%

Fanghi contenenti sostanze pericolose

62,2%

Grafico n° 2 Rifiuti pericolosi anno 2004

Grafico n° 3 Rifiuti pericolosi anno 2005

Grafico n° 4 Rifiuti pericolosi anno 2006

Oli min. iso l. e termoc. non

clor.1,5%

Altri0,2%

Batterie al piombo

0,3%

Assorb. e mater. filtranti

contam. da sost. Peric.

4,0%

Altri so lv. e miscele di so lventi

0,3%

Fanghi conten. Sost. Peric.

20,8%

Terra e rocce conten. Sost.

Peric.23,0%

Altri mater. Iso l. Conten. e costit. da sost.

Peric.4,6%

M ater. da costr. Conten.

amianto4,7%

Soluzioni acquose di

scarto conten. Sost. Peric.

40,6%

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44

Rifiuti non pericolosi (t)

Tabella n° 15

.

(1) Acque derivanti principalmente dal lavaggio dei compressori dei Turbogas. L’aumento di produzione di alcuni tipi di rifiuti nel 2006 deriva dalla demolizione e alienazione di parti di apparecchiature dei vecchi impianti (metalli misti, apparecchiature fuori uso, rifiuti misti di costruzioni e di demolizioni).

Denominazione rifiuto Quantità

Operazioni Codice di Smaltimento CER

2004 2005 2006 Soluzioni acquose di scarto diverse da 161001 (1)

0 0 14,78 Deposito preliminare 161002

Ceneri pesanti da OCD 6,08 2,32 0 Deposito

preliminare 100101

Rivestimenti e refrattari inutilizzabili 0 7,34 0 Recupero 161106

Rifiuti misti di costruzioni e demolizioni

26,70 35,76 88,74 Deposito preliminare 170904

Carta e cartone 0 5,36 0 Recupero 200101

Imballaggi in legno 7,06 4,54 15,56 Recupero 150103

Rifiuti urbani non specificati altrimenti 49,81 24,44 53,3 Deposito

preliminare 200199

Piombo 0 0 0,08 Recupero 170403

Residui pulizia stradale 0 0 16,66 Deposito

preliminare 200303

Rame, bronzo, ottone 0 25,4 5,36 Recupero 170401

Resine a scambio ionico 0 0 6,56 Deposito

preliminare 190905

Metalli misti 24,00 7,56 196,5 Recupero 170407

Cavi elettrici 0,34 1,7 32,28 Recupero 170411

Rifiuti di allumina 0,92 0 0 Deposito preliminare 100305

Altri materiali isolanti 0 0 4,34 Deposito

preliminare 170604

Apparecchiature fuori uso 0 0 2,14 Deposito

preliminare 160214

Totale 114,91 114,42 436,3

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45

Rif iuti misti di costruzioni e demolizioni

32%

Rame, bronzo, ottone22%

Metalli misti7%

Cavi elettrici1%

Rif iuti urbani non specif icati

altrimenti21%

Carta e cartone5%

Imballaggi in legno4%

Rivestimenti e refrattari

6%

Ceneri pesanti da OCD

2%

Altri materiali isolanti1,0%

Metalli misti45,0%

Residui pulizia stradale

3,8%

Rame, bronzo, ottone1,2%

Resine a scambio ionico

1,5%

Cavi elettrici7,4%

Soluzioni acquose di

scarto diverse da 161001 (1)

3,4%Rifiuti misti di costruzioni e demolizioni

20,3%

Apparecchiature fuori uso

0,5%

Imballaggi in legno3,6%

Rifiuti urbani non specificati altrimenti12,2%

Grafico n° 5 Rifiuti non pericolosi anno 2004

Grafico n° 6 Rifiuti non pericolosi anno 2005

Grafico n° 7 Rifiuti non pericolosi anno 2006

Imballaggi in legno

6%

Cavi elettrici0,3%

Rifiuti di allumina

0,8%

Metalli misti20,9%

Ceneri pesanti da

OCD5,3% Rifiuti misti

di costruzioni

e demolizioni

23,2%

Rifiuti urbani non specif icati altrimenti43,3%

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Gli indicatori ambientali Si ricorda che gli indicatori ambientali del 2006 sono riferiti al funzionamento del nuovo ciclo combinato, quelli del 2005 al funzionamento misto ciclo combinato/ciclo tradizionale, quelli del 2004 ed ante 2004 al funzionamento dei soli gruppi di tipo tradizionale. I raffronti significativi vanno pertanto effettuati con i dati del 2006 rispetto a quelli del 2004 o ante 2004. Tra i principali indicatori ambientali troviamo le emissioni in aria di SO2, di NOX e di polveri. La combustione del gas metano nel nuovo ciclo combinato ha azzerato le emissioni di SO2 e di polveri come si vede anche nel grafico 8 che riporta i dati relativi alle emissioni totali degli ultimi anni; nel grafico 9 si riportano le emissioni specifiche (grammi emessi per ogni kWh prodotto) e nel grafico 12 vengono raffrontati i valori mensili emessi di NOX rispetto all’emettibile.

Emissioni in aria

Grafico n° 8

Emissioni totali di SO2 – Nox – Polveri (t)

5583

7878

6198

7255

2132

1806

493

0

2045

2970

2417 28

86

1262

1232

440

501

232

254

203

201

82 94 30 01999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

SO2NOxPolveri

Grafico n° 9

Emissioni specifiche di SO2 – Nox – Polveri (g/kWh netti)

2,84 3,

02

2,75

2,75

0,81

0,70

0,53

0,00

1,04 1,

14

1,08

1,09

0,48

0,48

0,47

0,16

0,12

0,10

0,09

0,08

0,03

0,04

0,03

0,00

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

SO2NOxPolveri

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47

Grafico n° 10 Emissioni totali di CO2 (in migliaia di t)

1.17

0

1.56

3

1.33

5 1.55

8

1.47

7

1.49

5

562

1.21

2

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

La CO2 è il prodotto finale della combustione, il cui valore è strettamente correlato alla qualità della combustione stessa (consumo specifico e tipo di combustibile). L’emissione specifica riportata nel grafico 11, dimostra anche per la CO2 il netto miglioramento conseguito con il nuovo impianto.

Grafico n° 11

Emissioni specifiche di CO2 (g/kWh netti)

595

600

594

591

551 57

8 607

376

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

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48

Grafico n° 12

Emissioni – Confronto dei valori emessi con i valori emettibili di NOx (t) – TG41 + TG42

Nel grafico sono riportati i valori medi mensili delle emissioni del ciclo combinato durante l’intero anno 2006 ed i valori emettibili. Le quantità emesse sono ricavate dal prodotto delle concentrazioni, in mg/Nm3, medie mensili per il volume dei fumi, in Nm3; la quantità emettibile è il prodotto del limite di legge (appendice – pag. 51) per il volume dei fumi. Le variazioni nei valori emettibili sono essenzialmente legate al carico medio generato nel corso dei mesi.

37,1

33,5

48,9

25,6

36,4

41,9

39,5

21,1

44,5

38,5

39,3

29,3

54,5

55,4

84,6

47,2

66,1 69

,5

66,3

38,5

84,4

75,9 80

,2

56,0

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Nox Emessa Nox Emettibile

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Utilizzo di combustibili Come è desumibile dal grafico 13, oggi l’unico combustibile utilizzato per la produzione di energia elettrica è il gas metano. Il piccolo quantitativo di gasolio utilizzato è dovuto al funzionamento dei macchinari di emergenza.

Grafico n° 13

Utilizzo di combustibili (OCD e Gasolio in migliaia di t - Gas naturale in Sm3* 106)

186

264

212 25

5

121

202

78

00,11

0,13

0,13

0,12

0,10 0,27 0,47

299

373

340 38

4

544

432

164

620

0,00

2

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

olio combustibile gasolio gas naturale

0,14

Grafico n° 14

Consumo specifico netto (kcal/kWh)

Il consumo specifico netto costituisce l’indicatore di eccellenza per una Centrale termoelettrica: rappresenta il rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal combustibile e la corrispondente quantità di energia elettrica netta prodotta. Tale valore è determinato, oltre che da una costante attenzione al miglioramento dei parametri di esercizio, anche dalla tecnologia costruttiva degli impianti (ciclo convenzionale o combinato) e dalla metodologia di utilizzo degli impianti (con i gruppi funzionanti al massimo rendimento, corrispondente alla massima produzione di energia, si minimizza il contributo delle perdite). Per esempio, 1.000 GWh di energia elettrica prodotta in un anno, possono essere generati con il funzionamento dei gruppi di produzione sempre alla massima potenza, oppure a potenze inferiori; nel primo caso le ore di funzionamento sono minori, con un rendimento maggiore dell’impianto, nel secondo caso le ore sono superiori ed il rendimento dell’impianto è minore. L’ottimo risultato del 2006 rispetto agli anni precedenti è dovuto al maggior rendimento (55%) dei nuovi gruppi a ciclo combinato rispetto al minor rendimento (40%) dei vecchi gruppi a ciclo tradizionale.

2.313

1617

2.206 2.197 2.200 2.185 2.208 2.191

2005 2006 1999 2000 2001 2002 2003 2004

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Scarichi idrici

Il prelievo complessivo di acqua dal fiume Po, è dipendente dalle ore di funzionamento dell’impianto in un anno. La portata delle pompe che fanno circolare l’acqua nei condensatori è costante, mentre è variabile l’energia generata dagli impianti di produzione durante le ore del loro funzionamento. Per meglio rappresentare le prestazioni della Centrale occorre riferirsi, anche in questo caso, ad un indicatore quale il rapporto tra i m3 di acqua prelevati e i kWh di energia netta prodotta; detto indicatore è riportato nel grafico 16. Nel 2006 l’energia elettrica prodotta è stata superiore di circa il 18% rispetto a quella prodotta nel 2004 (tab. 13 a pag. 41), nonostante ciò è diminuita considerevolmente l’acqua circolata nel condensatore; questo è dovuto però al fatto che viene utilizzata una sola turbina a vapore, alla quale è collegato il condensatore, nel quale circola acqua di fiume, rispetto alle due turbine a vapore utilizzate con i vecchi gruppi.

Grafico n° 15

Prelievi di acqua dal fiume Po per raffreddamento - condensazione ( in milioni di m3 )

Grafico n. 16

Rapporto tra acqua prelevata dal PO ed energia prodotta. ( m3 / kWh)

0,1970,182

0,1970,184

0,199 0,205

0,27

0,08

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

252273

387

475 444

486521 530

2005 2006 1999 2000 2001 2002 2003 2004

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Appendice

Limiti di legge per le emissioni Per il nuovo Gruppo a Ciclo Combinato, i limiti previsti nel Decreto di autorizzazione 9/2001, sono:

- Ossidi di azoto espressi come biossido di azoto

- 50 mg/Nm3

Monossido di carbonio

- 30 mg/Nm3 (A carico massimo)

- 50 mg/Nm3 (A carichi intermedi)

I valori sono espressi come media delle concentrazioni rilevate nell’arco di 1 ora.

Le concentrazioni sono riferite a gas secchi con contenuto di ossigeno normalizzato al 15%.

Limiti di legge per gli effluenti liquidi Per gli scarichi industriali, relativamente alla Centrale di Piacenza, valgono i limiti stabiliti dal D.Lgs 152/06 e

dalla Delibera Comunale n° 75 del 16/03/83 In particolare i limiti previsti dalla 152/06 sono:

- solidi sospesi ≤ 80 mg/l;

- gli oli minerali ≤ 5 mg/l;

- COD ≤ 160 mg/l;

- rame ≤ 0,1 mg/l;

- ferro ≤ 2 mg/l;

- cadmio ≤ 0,02 mg/ml;

- cromo ≤ 0,2 mg/ml;

- piombo ≤ 0,2 mg/ml;

- zinco ≤ 0,5 mg/ml;

- nichel ≤ 2 mg/ml.

Per le temperature:

nei corsi d’acqua naturali la variazione massima tra le temperature medie di qualsiasi sezione del corso d’acqua, a monte e a valle del punto di immissione dello scarico, non deve superare i 3° C. Su almeno metà di qualsiasi sezione a valle, tale variazione non deve superare 1° C.

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Informazioni al pubblico

Per informazioni e approfondimenti è possibile contattare: Capo Centrale Ing. Gabriele Pastori tel. 0523.668111 fax. 0523.668400 e-mail: [email protected] Capo Sezione Manutenzione (Rappresentante della Direzione) Ing. Giovanni Di Biagio tel. 0523.668111 fax. 0523.668400 e-mail: [email protected] Sito Internet Edipower S.p.A. www.edipower.it

La registrazione EMAS - Validità e Convalida della Dichiarazione Ambientale

Il Verificatore Ambientale accreditato, RINA S.p.A. (IT-V-0002) via

Corsica,12 - 16128 Genova, ha verificato e convalidato questa

Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento CE 761/2001 il

28/06/2007.

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Glossario

Ambiente Contesto nel quale opera un’organizzazione, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora,

la fauna, gli esseri umani e le loro interazioni. Arpa Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente. Aspetto ambientale Elemento di una attività, prodotto o servizio di una organizzazione che può interagire con l’ambiente. Audit ambientale Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva

dell’efficienza dell’organizzazione del Sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell’ambiente.

CCGT Ciclo Combinato con gruppi turbogas e turbine a vapore. Centrale Termoelettrica Impianto per la produzione di energia elettrica tramite utilizzo di combustibile (carbone, gasolio, gas naturale,

olio combustibile denso). CO Ossido di Carbonio; si forma dall'ossidazione incompleta dei composti del carbonio contenuti nei combustibili

utilizzati. CO2 Biossido di Carbonio (denominato anche anidride carbonica); si forma dall’ossidazione dei composti del

carbonio contenuti nei combustibili utilizzati. E’ un cosiddetto gas serra. COD Domanda di ossigeno chimico. È’ la quantità di ossigeno utilizzata per ossidare chimicamente le sostanze

organiche e inorganiche presenti. Conseguenze ambientali Conseguenze positive o negative causate da un impatto ambientale derivante dalla presenza dell’impianto

produttivo. Consumo specifico Rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal combustibile impiegato in una sezione termoelettrica in un

determinato periodo di tempo e la corrispondente quantità di energia elettrica netta prodotta. Convalida della Dichiarazione ambientale Atto con cui il Verificatore ambientale accreditato da idoneo organismo competente esamina la Dichiarazione

ambientale con risultato positivo. Dichiarazione ambientale Dichiarazione elaborata dall’impresa in conformità alle disposizioni del Regolamento CE 761/2001. DLN Dry Low NOx – Sigla utilizzata per identificare i bruciatori a basso sviluppo di NOx. EMAS Eco Management and Audit Scheme - sistema di gestione ambientale e schema di audit definito dal

Regolamento CE 761/2001. GVR Generatore di Vapore a recupero Halon Sostanza organica alogenata utilizzata come mezzo estinguente gli incendi. HC Acronimo di "Idrocarburi" Impatto ambientale Qualunque modificazione dello stato dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente alle

attività svolte nel sito e derivanti da aspetti ambientali.

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ITAR Individua nel complesso l’Impianto Trattamento Acque Reflue della Centrale. NOX Miscela di ossidi di azoto; si formano dall’ossidazione dei composti azotati contenuti nel combustibile utilizzato

e dall’ossidazione dell’azoto dell’aria. Nm3 Normal metro cubo, misura del volume di effluente gassoso rapportato alle condizioni fisiche normali (0°C e

0,1013 MPa). OCD Olio Combustibile Denso. Prodotto della raffinazione del petrolio. PCB PoliCloroBifenile: sostanza contenuta in alcuni trasformatori avente funzione isolante. pH Concentrazione di ioni di idrogeno - Indica l’acidità o l’alcalinità di un liquido. Regolamento CE 761/2001 Regolamento del Consiglio della CE del 19/03/2001 sull’adesione volontaria delle imprese del settore

industriale ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (spesso indicato con la sigla EMAS: Eco Management and Audit Scheme).

Rete elettrica L’insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia

elettrica. SF6 Esafluoruro di zolfo: composto gassoso utilizzato come isolante nelle apparecchiature elettriche. Sm3 Standard metro cubo, misura del volume di gas rapportato alle condizioni fisiche standard (15°C e 0,1013

MPa) SO2 Biossido di zolfo (denominato anche anidride solforosa); si forma dall’ossidazione dei composti dello zolfo

contenuti nel combustibile utilizzato. Stechiometria Parte della chimica che studia le leggi che regolano i rapporti di combinazione delle molecole nelle reazioni. TG Turbogas Vasche API Separatori delle acque della fase oleosa da quella liquida (American Petroleum Institute).

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Unita’ di base e supplementari del SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO

Lunghezza Metro m Massa Chilogrammo kg Tempo Secondo s Corrente elettrica Ampere A Temperatura termodinamica Kelvin K Intensità luminosa Candela cd Quantità di sostanza Mole mol

Prefissi comunemente usati FATTORE PREFISSO SIMBOLO

1012 Tera T 109 Giga G 106 Mega M 103 kilo k 10-1 deci d 10-2 centi c 10-3 milli m 10-6 micro μ

Unita’ derivate dal SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Area metro quadrato m2 Volume metro cubo m3 Velocità metro per secondo m/s Frequenza Hertz Hz = cicli/s Densità chilogrammo per metro cubo kg/m3 Forza Newton N = kg · m/s2 Energia, lavoro, calore Joule J = N · m Potenza Watt W = J/s Pressione Pascal Pa = N/m2 Carica elettrica Coulomb C = A·s Potenziale elettrico Volt V = W/A Flusso magnetico Weber Wb = V·s Campo magnetico Tesla T = Wb/m2

Unita’ SI e fattori di conversione per alcune unita’ di uso comune Per convertire da…. Simbolo a…. Simbolo Moltiplicare per…. Volume

Litro l metro cubo m3 0,001 Pressione bar bar Pascal Pa 100.000 atmosfera atm Pascal Pa 101.325 Energia / Lavoro

calorie cal Joule J 4,186 wattora Wh Joule J 3.600 Potenza

calorie/ora cal/h Watt W 0,0011628 Energia Specifica

calorie/chilogrammo cal/kg Joule/kg J/kg 4,186