cg.com carli giovanni geografia

8
“QUA UNA VORTA GL'ERAN TUTTI CAMPI!” PROGETTO DIDATTICO DI GEOGRAFIA [PER IL QUINQUENNIO DELLE SCUOLE PRIMARIE] Giovanni Carli 1

Upload: giovanni-carli

Post on 03-Aug-2015

416 views

Category:

Education


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Cg.com carli giovanni geografia

“QUA UNA VORTA GL'ERAN TUTTI CAMPI!”

PROGETTO DIDATTICO DI GEOGRAFIA[PER IL QUINQUENNIO DELLE SCUOLE PRIMARIE]

Giovanni Carli

1

Page 2: Cg.com carli giovanni geografia

PREMESSA

Il progetto vuole accompagnare gli allievi e le allieve del primo e del secondo ciclo delle scuole dell'infanzia attraverso un percorso che utilizza la materia geografica come cerniera tra le altre varie materie citate nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca1, focalizzando sulla centralità della persona come attuale nonché futuro cittadino.

“[...]La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno […] che deve trasformarsi in un'opportunità per tutti [...]”2 e per capire il mondo dai molteplici punti di vista offerti dalle varie materie curricolari.

SVOLGIMENTO

- Dalla prima alla terza classe della scuola primaria

I passo: DOVE SONO

Gli allievi e le allieve, al fine di orientarsi nello spazio classe, iniziano a familiarizzare con gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) soltanto per muoversi all'interno dell'aula, per andare da un compagno o da una compagna o per prendere un oggetto, come per aprire una finestra o per uscire dall'aula.

Si utilizzano, a questo scopo, giochi guidati sia verbali che scritti, in particolare i giochi scritti passeranno da indicazioni mappali (tipo i giochi grafici dei labirinti) fino ad indicazioni di azioni consecutive da fare (algoritmo).

Scopo è scoprire l'utilità degli indicatori per comunicare percorsi o per comprenderli in presenza e non.

II passo: DOVE SIAMO

Gli allievi, in gruppi di esploratori, basandosi sulle esperienze relative al passo I allargano lo spazio di interesse uscendo dall'aula.

Scopo è conoscere lo “spazio scuola” ed iniziare a familiarizzare con i primi rudimenti della geo-graficità fino a rappresentare i primi percorsi e le prime rappresentazioni in pianta.

L'insegnante potrà far notare ai ragazzi le varie piante affisse a scuolaper evidenziare i percorsi di esodo e di evacuazione introducendo temi cometerremoti o alluvioni.

in questo contesto potrà altresì sottolineare l'importanza della lettura dellapianta per raggiungere un luogo come l'uscita o il punto di raccolta, il modoin cui si indicano le scale, le uscite e le varie altre simbologie.

1 http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12 2 Dalle Indicazioni ministeriali – capitolo: Per una nuova cittadinanza; pag. 6

2

Page 3: Cg.com carli giovanni geografia

[Piano d'evacuazione]3 [Simbologia]4

Le varie attività anche ludiformi, potranno “giocare” sul dover disegnare una pianta e indicare un percorso per raggiungere un luogo preciso della scuola, ad esempio il posto dei custodi, o il bagno, ed una volta che un gruppo di allievi abbia deciso cosa far raggiungere, consegnano l'elaborato ad un altro gruppo che dovrà raggiungere il punto indicato.

Il confronto con il I passo potrà permettere la trattazione, seppur elementare, del concetto di scala (diversa tra l'aula e la scuola che comprende l'aula) che è lo scopo principale di questo passo.

III passo: TROVIAMOCI

Attraverso la familiarizzazione del concetto di scala e fatto il primo passaggio dall'aula allo spazio scuola gli allievi possono esser mossi dalla curiosità di allargare ulteriormente la visione d'insieme per capire all'interno di quale spazio la scuola si trova;

si inizia a verificare l'esistenza di carte geografiche del territorio, a scale più o meno grandi: all'interno di quale scala di rappresentazione sarà possibile trovare “disegnata” la propria scuola?

Gli allievi, in gruppo, iniziano a familiarizzare con la lettura delle carte geografiche trovando la propria scuola all'interno di una rappresentazione cartografica del territorio affrontando la necessità di trovare punti di riferimento (stazioni ferroviarie, zone di particolare interesse come parchi, teatri, cinema ed anche centri commerciali)5

Scopo di questo passo è facilitare la formazione di una mappa mentale dei luoghi rappresentati in mappa ed agiti/esperiti fisicamente.

IV passo: DOVE ABITO

Il gruppo classe dovrà disegnare la carta del territorio (scegliendo la scala e gli oggetti da rappresentare come punti di riferimento) dopodiché ogni singolo allievo, cooperando ed accordandosi con gli altri, dovrà indicare, con un simbolo, la propria abitazione.

3 Immagini scaricate dal sito http://www.cannizzaroct.it/downloads/PIANO_DI_EVACUAZIONE_evento-sismico.pdf dell' I.T.I. Canizzaro

4 Fonte: Comune di Genova-Presidenza del consiglio comunale http://www.sicurinsieme.it/docs/Piano_di_evacuazione.pdf

5 Le carte geografiche sono acquistabili, per esempio, presso l'IGM di Firenze [http://www.igmi.org/vendite/]

3

Page 4: Cg.com carli giovanni geografia

Un'attività possibile sarà quella di indicare il percorso casa-scuola o un qualunque percorso abituale.

Scopo è quello di verificare la percezione dello spazio negli spostamenti quotidiani e la “misura reale”

[percorso percepito]6

[percorso proiettabile sulla L.I.M. in classe attrezzate]7

Esempio di attività ludica integrativa:

– Vicino alla casa di Beppe c'è un mulino, trovate il lago di Vetrice [nel comune di Pontassieve (FI) n.d.r.] sapendo che: se ho il lago sulla mia sinistra, la casa di Beppe è la prima strada sulla destra, quindi la terza casa che incontrate.

6 Disegno di proprietà dello scrivente; autore: un allievo della classe prima di una scuola primaria di Pontassieve (FI), dove lo scrivente ha svolto attività.

7 Fonte: google maps - https://maps.google.it

4

Page 5: Cg.com carli giovanni geografia

Il mulino si trova nelle vicinanze.

Spunto per una “lezione” sui mulini a vento8, sulle gualchiere ed eventualmente una trattazione sulla toponomastica della zona.

V passo: DOVE SONO NATO

Intervistando i familiari, ogni allievo dovrà indicare sulla carta geografica il proprio luogo di nascita.

Il gruppo dovrà :

a) adattare eventualmente la scala prendendo altresì coscienza della diversa distribuzione sul territorio delle nascite rispetto alle residenze.

b) iniziare ad interessare la famiglia attraverso interviste volte al reperimento di narrazioni autobiografiche.

Attività che può interessare il tema della biografia e dell'autobiografia che ha appunto lo scopo di far prendere coscienza agli allievi della diversità biografiche, appunto, legate al territorio, con un portato di interesse e curiosità verso l' alterità.

8 Si veda in P.Malanima “Economia preindustriale. Mille anni dal IX al XVIII secolo”, Milano Brono Mondadori, 1995 ed in particolare cap. 3.3 L'energia eolica – Il mulino a vento pp.75-80

5

Page 6: Cg.com carli giovanni geografia

VI passo: DOVE SONO NATI I MIEI GENITORI *

* particolare attenzione va posta alle situazioni familiari richiedenti un tatto particolare come ad esempio adozioni o perdita dei genitori/abbandono, a questo scopo dovrà essere interessata preventivamente la famiglia con colloqui informali.

L'attività “geografica” è della stessa natura di quella sperimentata al passo precedente, il VI passo vuole focalizzare l'attenzione sugli spostamenti geografici attraverso notazioni (ad esempio frecce) che mirano ad evidenziare non solo gli spostamenti ma anche i motivi (generali e generici) che dettano tali spostamenti.

La “carta geografica” avrà bisogno di un adattamento di scala, probabilmente internazionale, e questo è il punto di passaggio ponte tra la terza classe primaria e la quarta, ovvero tra il primo ciclo ed il secondo.

Il tema dell'intercultura e della multiculturalità sarà centrale, ancora più marcati saranno gli studi degli spostamenti e dei motivi generali e generici che inducono agli spostamenti stessi.

Lo scopo è quello di introdurre il tema delle migrazioni umane con il relativo portato di necessità vitali.

- Dalla quarta all' ultima classe della scuola primaria

VII passo: “DOVE” SONO NATI I MIEI GENITORI ?

Ogni allievo, attraverso un intervista, dovrà recuperare informazioni sul luogo di nascita dei genitori: posizione, caratteristiche ambientali.

La differenza dal passo precedente è la focalizzazione sulle caratteristiche qualitative di un territorio.

Indagare le caratteristiche qualitative dei vari luoghi attraverso lo studio comparativo delle differenze e similitudini ha lo scopo di intuire le varie “vocazioni” (originarie, storiche ed attuali) dei territori.9

Il VII passo è importante per l'introduzione dell'accezione positiva della diversità e per riprendere, approfondendo, il tema delle migrazioni tout court passando dal piano ristretto dell'esperienza personale o vicina al piano più generale e sociale.

Lo scopo principale dell'attività è comprendere la diversità dei territori e dei paesaggi attraverso un racconto del “vicino” (amico, compagno, conoscente) e le implicazioni primarie ed evidenti di queste diversità.

9 Si veda, a questo proposito: F. Farinelli, “Lo spazio rurale nell'Italia di oggi” in Storia dell'agricoltura italiana in età contemporanea. Venezia, Marsilio, Vol. I, 1989 ed in particolare “La crisi delle vocazioni: la delocalizzazione delle aziende” pp. 239-247

6

Page 7: Cg.com carli giovanni geografia

VIII passo: COME ERA QUI ?

Il gruppo classe interroga e studia la mappa del proprio territorio, focalizzando l'attenzione sulle caratteristiche dell'ecosistema (naturale, agricolo, urbano)10

Sarà cura dell'insegnante integrare le lezioni con la “storia del Pianeta Margherita”11, un pianeta fatto di soli fiori bianchi/chiari, neri/scuri e grigi/intermedi dove se un fiore vince sugli altri tutti perdono.

Poi, attraverso una nuova intervista ai genitori, armati di mappa del territorio, cancellano le zone urbane che non c'erano al loro arrivo, variano le zone agricole e “ricolorano il paesaggio” utilizzando tre colori, uno per gli ambienti naturali, uno per gli ambienti agricoli, uno per gli ambienti urbani.

Lo scopo è far comprendere alla classe il concetto di equilibrio stabile ed instabile ed intuitivamente il concetto di stabilità di un sistema.

IX passo: UNA VORTA QUI GL'ERAN TUTTI CAMPI

Il gruppo classe incontra i nonni del territorio, si fanno raccontare com'era il territorio quando i nonni avevano la loro età, raccontano cosa hanno scoperto, chiedono le motivazioni legate al cambiamento dell'ambiente ed al suo diverso utilizzo.

Queste attività avranno lo scopo di fornire una visione dinamica del territorio.

X passo: AMBIENTE A MISURA D'UOMO E D'AMBIENTE

Il gruppo classe lavora creativamente sul nuovo ambiente a misura d'uomo e d'ambiente, riscrivendo le attività urbane abitative e produttive seguendo i propri bisogni ed i bisogni dell'ambiente.

Il libero prodotto che uscirà dall'attività proposta sarà discusso anche alla luce del recupero dei dati emersi al passo VI relativamente ai motivi degli spostamenti dei propri genitori.

Lo scopo è far percepire come richieste all'ambiente tutto ciò che l'uomo “agisce” sull'ambiente stesso. L'uomo non è disgiunto dall'ambiente ma fa parte ed è esso stesso ambiente.

XI passo: ERRARE UMANO da quando i nonni eran bambini (e anche prima)

L'ultimo passo è la considerazione degli spostamenti umani su scala mondiale, il recupero dei dati personali confrontati con i dati globali.

Considerazione da farsi anche relativamente ai cambiamenti dell'ecosistema del globo terracqueo negli ultimi 100 anni, da quando i nonni eran bambini.

Tale trattazione e studio tende ad integrare le conoscenze delle varie materie al fine di formare una visione d'insieme che sia geografica non meno che storica, sociale non meno che ecologica, economica non meno che artistica, così da creare la coscienza o la percezione di un sapere integrato che, in questo caso, è stato innescato e tenuto legato dal fil rouge della materia geografica.

10 Si veda “L'organizzazione dell'eco sisema” in G.G.Marten, Ecologia umana. Sviluppo sociale e sistemi naturali, Milano, Edizioni Ambiente, 2001, pp.73-82

11 Ispirato al concetto di Daisy World In G.G.Marten già citato - “Omeostasi dell'ecosistema” pp. 76-78

7

Page 8: Cg.com carli giovanni geografia

«Non so con quali armi verrà combattuta

la Terza guerra mondiale ma la Quarta

verrà combattuta con clave e pietre».

Albert EinsteinNobel per la fisica 1921

Bibliografia

Dal gruppo di letture fornite dal Professor B.Vecchio per SCFORMPRIM a CICLO UNICO

– B.VECCHIO“Territorio e paesaggio”, in La storia e le sue immagini. L'Italia dall'Unità ad oggiNovara, De Agostini, 2007“Campagne”, pp.8-23 e “Montagne”, 50-55

– B.VECCHIO“Tra localismi e nuove polarizzazioni: il sentiero stretto del riequilibrio regionale”, in Nei cantieri dela ricerca. Incontri con Lucio GambiBologna, Clueb, 1997pp.253-267

– F.FARINELLI“Lo spazio rurale nell'Italia di oggi”, in Storia dell'agricoltura italiana in età contemporaneaVenezia, Marsilio, vol.I, 1989“La crisi delle vocazioni: la delocalizzazione delle aziende”, pp.239-247

– G.BARBIERI et AlGeografia e cambiamento globaleTorino, UTET Libreria, 2003I grandi paesaggi naturali, pp.56-74

– G.G.MARTENEcologia umana. Sviluppo sociale e sistemi naturaliMilano, Edizioni Ambiente, 2001Domini di stabilità, pp.65-69L'organizzazione dell'eco sistema, pp.73-82

– L.GAMBI“I valori storici dei quadri ambientali”, in Storia d'ItaliaTorino, Einaudi, Vol I, 1972“Le vocazioni ambientali e la società” e “L'organizzazione dello spazio, pp.17-34

– P.CLAVAL“La teoria delle località centrali”, in R.Mainardi (a cura di), Città e regione in EuropaMilano, Franco Angeli, 1973pp.44-69

– P.MALANIMAEconomia preindustriale. Mille anni: dal IX al XVIII secoloMilano, Bruno Mondadori, 1995“L'acqua e il vento”, pp.62-80

Giovanni Carli Matr.5378593

12 Novembre 2015Vetrice – Pontassieve (FI)

8