cicli meccanismi doc 13
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Example of Thorough Inspection report for CraneTRANSCRIPT
GRU A PONTE SCORREVOLE SCORREVOLE
ITI
Matricola E.N.P.I.: n. interno:
2
Portata massima: 3.000 kg anno di costruzione: 1968
ISPEZIONE DELL’APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO
(UNI ISO 9927-1)
GRUPPI DI SOLLEVAMENTO PRODOTTI IN SERIE RELAZIONE DI ACCERTAMENTO DEL PERIODO RESIDUO DI ESERCIZIO
DELL’APPARECCHIO
Utilizzatore:
File archivio: Versione: Ingegnere Esperto verificatore: (punto 5.2.2 della UNI ISO 9927-1) ing. Diego Sivilotti
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1. GENERALITA'
La presente relazione viene redatta ai fini dell'accertamento del numero di cicli di carico e scarico
residui dell'apparecchio in oggetto e la conseguente definizione del periodo di lavoro ammissibile per le
fissate ipotesi di esercizio future.
1.1. RIFERIMENTI NORMATIVI
Nella definizione dei criteri di lavoro, nella assunzione delle ipotesi operative e per i riferimenti teorici di
analisi del problema si è fatto riferimento al seguente quadro normativo:
- D.P.R. 27.04.1955 n. 547 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
- Norme CNR-UNI 10021/85 - “Strutture in acciaio per apparecchi di sollevamento. Istruzioni per il
calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione”
- Norme CNR-UNI 10011/88 - “Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo
e la manutenzione
- Norme UNI-ISO 4301/1 - “Apparecchi di sollevamento. Classificazione. Generalità”
- Norme UNI-ISO 4301/5 - “Apparecchi di sollevamento. Classificazione. Gru a ponte e a cavalletto”
- Norme UNI-ISO 9927/1 – “Apparecchi di sollevamento. Ispezioni. Generalità”
- Norme sperimentali UNI-ENV 1993/1/1 “Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio.
Punto 1-1: Regole generali e regole per gli edifici”
- Norme FEM 9.755
1.2. RIFERIMENTI TECNICI GENERALI
Gli apparecchi di sollevamento, al pari di ogni altra costruzione soggetta all’azione di carichi esterni,
vengono dimensionati nel rispetto di schemi teorici di calcolo, statici e dinamici, nonché di alcune ipotesi
sul loro funzionamento futuro.
Vengono coinvolti quindi due ordini di problemi: il primo relativo alla resistenza alla sollecitazione indotta
dalle azioni esterne e il secondo rapportato alla durata delle proprietà resistive , così come ipotizzate
all’inizio dell’utilizzo.
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L’efficienza teorica valutata riferendosi alla resistenza non è destinata a mutare se non intervengono
situazioni di sovrasollecitazioni, al di sopra del carico massimo ipotizzato, o con l’introduzione di
modifiche strutturali sostanziali, tali da mutare gli schemi statici originari.
Di diversa portata è la definizione dell’efficienza teorica riferita ai problemi legati all’uso ripetuto
dell’apparecchio, come nel caso dei fenomeni di fatica. Ad essi è necessario guardare con notevole
attenzione in ragione della loro pericolosità e dei diversi fattori che ne influenzano la crescita e lo
sviluppo.
Un corretto approccio al problema, soprattutto se visto nell’ottica di una verifica periodica di apparecchi
e meccanismi, comporta la conoscenza il più possibile precisa e dettagliata della loro storia, delle
condizioni dell’ambiente di lavoro, del numero di cicli sostenuti, dello spettro di carico o, ancora, delle
condizioni di conservazione. Con tali elementi si può valutare, almeno sul piano teorico, il
danneggiamento a fatica degli elementi e il periodo di vita residuo ipotetico. L’analisi svolta sul piano
teorico necessita comunque di una successiva correzione che tenga conto degli altri fattori reali citati, in
grado di ridurre in misura più o meno evidente i valori calcolati.
1.3. CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI NEL LORO INSIEME
Si fa riferimento a quanto disposto dalle Norme CNR-UNI 10021/85 e dalla UNI-ISO 4301/1,
relativamente alla classificazione degli apparecchi sulla base dei compiti ai quali dovranno assolvere
durante la loro vita.
Gli apparecchi di sollevamento sono destinati a movimentare materiali, sollevando e trasportando dei
carichi la cui massa è entro la portata nominale. Possono esserci quindi ampie variazioni nel servizio,
sia per un determinato tipo di gru, per esempio gru a ponte, sia per differenti tipi di gru, per esempio una
gru a torre per edilizia e una gru per pesante servizio portuale. Il progetto dell'apparecchio deve tenere
conto delle condizioni di servizio al fine di ottenere un adeguato livello di sicurezza ed una durata di
utilizzazione che corrisponda alle necessità dell'utilizzatore. La classificazione è il sistema usato per
stabilire basi razionali per il progetto delle strutture e dei meccanismi. Essa serve inoltre come base di
riferimento tra l'utilizzatore e il costruttore, perché per mezzo di tale classificazione si può stabilire la
corrispondenza dell'apparecchio all'uso al quale è stato destinato.
La classificazione degli apparecchi di sollevamento è definita in base ai due parametri:
- numero dei cicli operativi che devono essere eseguiti durante la vita prevista dell’apparecchio di
sollevamento;
- fattore di spettro di carico che rappresenta lo stato di carico nominale.
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La classificazione è in primo luogo utilizzata dall'acquirente e dal costruttore di un apparecchio di
sollevamento, tra i quali è necessario un accordo sul servizio dell'apparecchio. La classificazione così
stabilita costituisce una classificazione di massima dell’apparecchio nel suo complesso e si intende
come riferimento contrattuale e tecnico e non a scopo di progettazione.
Il secondo scopo della classificazione è quello di fornire una base al progettista dell'apparecchio per
condurre la sua analisi dei progetto e per verificare che esso è in grado di raggiungere la vita desiderata
nelle condizioni di servizio stimate, specificate per la particolare applicazione. Tenendo conto che il
progettista è una persona esperta nella tecnologia degli apparecchi di sollevamento, egli prende i dati
dello spettro di sollevamento stimati, sia quelli previsti dall'utilizzatore che quelli predeterminati dal
costruttore, come nei caso di apparecchi di serie, e li introduce nei dati assunti come base della sua
analisi, avendo particolare attenzione a tutti gli altri fattori che influenzano il dimensionamento dei
componenti.
1.4. Condizioni di impiego Ui
L’utilizzatore si aspetta di eseguire un certo numero di cieli operativi durante il previsto periodo di
utilizzazione dell'apparecchio e questo numero di cicli è un parametro base della classificazione. Il
numero totale dei cicli operativi è la somma totale di tutti i cicli operativi previsti durante la vita desi-
derata dell'apparecchio di sollevamento.
La determinazione di una corretta durata della vita richiede la considerazione di fattori economici,
tecnici e ambientali e deve essere fatta tenendo anche conto dell'influenza dell'obsolescenza.
Il probabile numero totale di cicli operativi è in rapporto con la frequenza di uso dell’apparecchio e per
convenienza il campo totale del possibile numero di cicli operativi è stato diviso in 10 condizioni di
impiego. Ai fini della classificazione si considera che un ciclo operativo comincia quando il carico è
pronto per essere sollevato e termina nel momento in cui l'apparecchio è pronto per sollevare il
successivo carico.
1.5. Regime di carico Qi
Il secondo parametro base di classificazione è il regime di carico, che è riferito al numero di volte che un
carico di una certa grandezza è sollevato, in riferimento alla portata nominale dell'apparecchio di
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sollevamento.
Sono previsti quattro valori nominati dei fattore di spettro (Kp), ciascuno numericamente rappresentato
dai corrispondenti regimi di carico nominali. Quando non sono noti i particolari dei numeri e delle masse
dei carichi che devono essere sollevati durante la vita dell'apparecchio, la scelta di un regime di carico
nominale appropriato deve essere concordata tra il costruttore e il committente.
In alternativa. quando sono disponibili precisi dettagli della grandezza dei carichi e dei numero di volte
che questo devo essere manovrato durante la vita dei l'apparecchio, il fattore di spettro dei carico
dell'apparecchio nel complesso può essere calcolato come segue.
Il fattore di spettro dei carico Kp è dato dalla formula:
∑
=
m
max
i
T
ip
P
P
C
CK
dove:
Ci
CT
Pi
Pmax
m
rappresenta il numero medio di cicli di carico che si hanno a ciascun
livello di carico
è il totale dei cicli di carico singoli a tutti i livelli
rappresenta le grandezze individuali di carico (livelli di carico)
caratteristiche del servizio dell’apparecchio
è il carico consentito più pesante che deve essere sollevato
dall’apparecchio
= 3
1.6. Classe dell’apparecchio nel suo insieme
Avendo determinato le condizioni di impiego Ui e il regime di carico Qi si ricava la classe
dell’apparecchio Ai nel suo insieme.
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2. CLASSIFICAZIONE DEI MECCANISMI NEL LORO COMPLESSO
2.1. Condizione di impiego Ti
La condizione di impiego di un meccanismo è caratterizzata dalla durata totale di uso presunto in ore ed
è suddivisa in dieci condizioni nominali.
La durata totale massima d’uso può essere ricavata da una utilizzazione media giornaliera in ore, dal
numero di giorni lavorativi per anno e dal numero di anni previsti di servizio. A questo scopo il
meccanismo è considerato in uso soltanto quando è in movimento.
Le durate totali d’uso sono da considerare solo come valori teorici convenzionali, che servono come
base per il progetto delle parti dei meccanismi, per il quali il tempo di utilizzazione è usato come criterio
di scelta della parte.
2.2. Regime di carico Li
Il regime di carico specifica in quale misura il meccanismo è soggetto al carico massimo o solamente ad
un carico ridotto. Vi sono quattro differenti regimi di carico nominale. Il fattore di spettro per i
meccanismi Km è dato dalla formula:
Kt
t
P
Pmi
T
i
max
m
=
∑
dove:
ti
tT
Pi
Pmax
m
rappresenta la durata media di uso a ciascun livello di carico
è il totale di tutte le durate di tutti i livelli
rappresenta la grandezza del carico singolo (livelli di carico)
caratteristica del servizio del meccanismo
è la grandezza di carico maggiore applicata al meccanismo
= 3
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2.3. Classe del meccanismo nel suo complesso
Una volta determinati la condizione di impiego Ti e il regime di carico Li si ricava la classe del
meccanismo Mi nel suo insieme.
3. CONTROLLO DEL PERIODO RESIDUO DI UTILIZZO DI UN APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO
DI SERIE
Il controllo del periodo residuo di utilizzo di un apparecchio di sollevamento di serie fa riferimento alle
indicazioni fornite dalle Norme FEM 9.755, trattandosi in ogni caso di apparecchi ad azionamento
elettrico.
Alla base del criterio adottato si assume l’ipotesi che molte componenti e/o meccanismi di un paranco
elettrico di sollevamento non sono accessibili nel corso dei normali controlli periodici di manutenzione.
Mancando un riferimento diretto di valutazione dell’effettivo stato di conservazione è pertanto
necessario operare anche sulla base di concetti di stima del livello di usura e/o danneggiamento.
Le citate Norme FEM 9.755 fanno riferimento ai seguenti parametri di valutazione di base:
- conoscenza della classificazione del meccanismo
- conoscenza dello spettro di carico
- conoscenza dei periodi di utilizzo pregressi.
Per quanto attiene alla classificazione del meccanismo vengono fornite le categorie nel rispetto delle
indicazioni di cui alla seguente tabella:
Gruppo del meccanismo 1Dm
M1
1Cm
M2
1Bm
M3
1Am
M4
2m
M5
3m
M6
4m
M7
5m
M8
Regime Fattore di spettro Periodo teorico di utilizzazione
D (h)
1 km ≤ 0,125 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000 50.000 100.000
2 0,125 < km ≤ 0,25 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000 50.000
3 0,25 < km ≤ 0,5 200 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000
4 0,5 < km ≤ 1 100 200 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500
In generale la determinazione del momento nel quale effettuare la revisione dell’apparecchio di
sollevamento è legata al periodo di uso sicuro dell’apparecchio stesso (S.W.P.). Una indicazione in tal
senso è quella che si lega al contenuto dello schema di seguito riportato.
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Per la lettura dello schema:
GOmomento di revisione generale dell’apparecchio
Zona 1 periodo operativo in accordo con la classificazione dell’apparecchio
Zona 2 periodo operativo con condizioni più pesanti rispetto a quelle di classificazione
Zona 3 periodo operativo con condizioni più leggere rispetto a quelle di classificazione
nperiodo limite successivo alla revisione generale
3.1. Periodo di utilizzazione teorica da progetto
E’ il periodo dichiarato dal Costruttore dell’apparecchio in base alle ipotesi di lavoro assegnate in fase di
progetto.
Le condizioni di lavoro alle quali fare riferimento sono quelle stabilite dalle Norme di settore sulla base
dello spettro di carico e delle ore di funzionamento. Il calcolo minimale è basato su una comparazione
tra il periodo di utilizzo raggiunto e l’utilizzazione teorica D prevista nello spettro di carico 4 della tabella
riportata precedentemente.
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3.2. Registrazione delle condizioni di lavoro
La valutazione del periodo residuo di utilizzo è influenzata anche dalle modalità di registrazione delle
effettive condizioni di lavoro dell’apparecchio.
Le modalità di registrazione si dividono in tre classi:
registrazione strumentale
Le condizioni di lavoro e le ore sono registrate automaticamente da speciali strumentazioni. Il periodo
residuo d’utilizzo è ottenuto dalla comparazione dei dati immagazzinati.
documentazione abbinata a contagiri
Lo spettro di carico e il numero di ore di funzionamento sono documentate dall’utilizzatore sulla base
dei dati forniti da un dispositivo contatore (basato sul controllo del tempo e della distanza percorsa).
All’apparecchio viene richiesto inoltre la presenza di un limitatore di carico.
semplice documentazione
L’utilizzatore annota le condizioni di lavoro ed il numero di ore di funzionamento, come descritto al
punto precedente, senza l’utilizzazione di contacicli.
3.3. Determinazione del limite di utilizzazione teorica
Contestualmente alla effettuazione della ispezione dell’apparecchio deve essere verificato il
raggiungimento del periodo teorico di utilizzo D previsto allo spettro 4 in relazione alla classe
dell’apparecchio.
L’apparecchio potrà continuare ad essere tenuto in servizio se si rispetta la seguente condizione:
DS
< 1
dove S rappresenta il numero di ore di servizio già effettuate dall’apparecchio.
In funzione poi della classe di registrazione il limite di utilizzazione teorica si calcola come di seguito:
registrazione strumentale
lo strumento di registrazione indicherà o permetterà di valutare direttamente il valore
( )∑=
⋅=n
1iim TkS
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Dove Ti è il numero effettivo di ore di servizio effettuate nell’intervallo d’ispezione e km è il fattore di
spettro da assumere sulla base delle effettive condizioni di carico pregresse.
documentazione abbinata a contacicli
Per ogni intervallo di tempo documentato i-imo, il periodo di utilizzazione nell’intervallo di ispezione Si
dovrà essere moltiplicato per un fattore empirico φ1:
( )∑=
⋅=n
1ii1 SφS
dove:Si = km·Ti
φ1 = 1,1
semplice documentazione
In assenza di registrazione si procede come al punto precedente facendo riferimento però a un diverso
fattore empirico φ2:
( )∑=
⋅=n
1ii2 SφS
dove:Si = km·Ti
φ2 = 1,2
3.4. Azioni conseguenti
Se il valore del rapporto S/D risulta maggiore di 1, ovvero è stato superato il limite di utilizzazione sicura
dell’apparecchio, e, in ogni caso, quando siano trascorsi più di dieci anni dalla costruzione, dovrà
essere effettuata una revisione generale dell’apparecchio stesso.
La revisione sarà disposta su iniziativa dell’utilizzatore ed eseguita, in accordo con i contenuti della
Norma UNI ISO 9927-1, da Tecnico Esperto e/o Ingegnere Esperto.
Il rapporto d’ispezione darà indicazioni in merito a:
- quali parti, componenti o dispositivi devono essere sostituiti, anche se non evidentemente
danneggiati;
- quali parti, componenti o dispositivi devono essere tenuti sotto osservazione e con quali metodi;
- quale nuovo periodo di utilizzazione teorica dovrà essere assunto, raggiunto il quale dovrà essere
disposta una nuova revisione generale.
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4. SCHEDE DI CALCOLO
Il report delle varie fasi della valutazione del periodo residuo di utilizzo è stato articolato in più schede:
1 Anagrafica della macchina
2 Parametri generali di classificazione
3 Cicli di sollevamento effettuati
4 Tempi di utilizzo e fattore di spettro
5 Calcolo del rapporto di confronto
6 Calcolo del periodo residuo di utilizzo
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CARATTERISTICHE GENERALI DELL’APPARECCHIO
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 1
Anagrafica della macchina
Caratteristiche generali dell’apparecchio: Norma di riferimento: FEM 9.755
L’apparecchio di sollevamento in oggetto ha le seguenti caratteristiche generali: Tipologia: gru a ponte Costruttore: ITI Anno di costruzione: 1968 Numero di fabbrica: NN Portata massima: 3.000 kg Matricola ENPI/ISPESL: Numero interno Azienda: 2
Riferimento alla Norma:
Schema di riferimento:
Documentazione tecnica di riferimento: Modalità di degrado: Al momento dell’effettuazione della ispezione non era disponibile la documentazione tecnica riguardante le verifiche statiche relative ai principali elementi strutturali del comparto considerato, né dei meccanismi. Le valutazioni svolte fanno quindi riferimento alla metodologia proposta della Norma.
Scostamento dei carichi dalle azioni di progetto. Uso improprio dell’apparecchio. Cedimento strutturale di uno o più elementi. Fenomeni ossidativi o di aggressione ambientale di varia natura.
Descrizione delle componenti dell’apparecchio: Periodo residuo d’esercizio: Le principali componenti dell’apparecchio di sollevamento in esame sono date da:
- gruppo di sollevamento equipaggiato con paranco/argano, gruppo riduttore e meccanismi di controllo, tamburo di avvolgimento
- elementi di carpenteria metallica principale (travi principali e di testata, telaio del carrello di sollevamento)
- elementi secondari per l’accesso (passerelle, pedane, scalette) e di servizio (porta festone, cabina, ecc.)
La valutazione del periodo residuo d’esercizio è stata effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Norma ed è stata riassunta nelle schede di cui alla presente relazione.
Scadenza valutazione successiva e metodiche da adottare:
8 anni o in presenza di difetti e/o anomalie rilevate nel corso delle ispezioni periodiche.
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CARATTERISTICHE GENERALI DELL’APPARECCHIO
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 2
Parametri generali di classificazione
Parametri generali di classificazione: Norma di riferimento: FEM 9.755
Classe FEM del gruppo di sollevamento: 1Bm (FEM 9.755 – Table 1 Theoretical duration service D)
Riferimento alla Norma:
Schema di riferimento:
● Dichiarata dal Costruttore
○ Per analogia da macchine simili
○ Ipotizzata dall’Ingegnere Esperto
Periodo teorico D riferito alla classe dell’apparecchio: 400 h Note: (FEM 9.755 - punto 2. Indication of theoretical duration of service D) La valutazione è effettuata mediante la comparazione del
periodo di servizio effettivo (S) con quello teorico (D) desunto, per la classe dichiarata, dalla riga 4 della tabella 1 della FEM 9.755, relativa al fattore di spettro molto pesante.
Tipologia di registrazione: semplice documentazione
(FEM 9.755 – punto 3.3. Documentation without counting devices)
Altre informazioni d’interesse: Note:
Legenda dei simboli di tabella:
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VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 3
Cicli di sollevamento effettuati
Definizione: Data di effettuazione del calcolo : 2008
Per ciclo di sollevamento si considera l’operazione attraverso la quale si ha l’azione combinata di carico-scarico della struttura e/o del meccanismo
Carico di riferimento: P1 = Pmax Carico di riferimento: P2 = 1/6�Pmax Carico di riferimento: P3 = 2/3�Pmax
n. Periodo Formula Cicli n. Periodo Formula Cicli n. Periodo Formula Cicli
1 1968-2008 4 c/a�41 a 164 1 1968-2008 29 c/g�200 g/a�41 a 237.800 1
2 2 2
3 3 3
4 4 4
5 5 5
6 6 6
7 7 7
n1 = 164 n2 = 237.800 n3 =
Il numero complessivo dei cicli di sollevamento sarà dato da:
nTOT = ∑=
n
1i
in = 237.964 cicli
I dati relativi alla frequenza ed alla tipologia dei carichi sollevati sono:
● forniti dall’utilizzatore
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○ forniti da strumentazione di registrazione
○ stimati dall’Ingegnere Esperto
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VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 4
Tempi di utilizzo e fattore di spettro
Parametri di riferimento relativi alla operazione di sollevamento: Periodo di utilizzo effettivo: estensione media dell’alzata per ciclo: estensione media calata per ciclo: velocità di sollevamento: tempo medio stimato per ciclo:
1,50 metri 1,50 metri 8 m/min ti = 0,375 min/ciclo
I periodi si riferiscono alle diverse tipologie di portata: T1 = 2 h T2 = 1.487 h Periodo di utilizzo complessivo:
TTOT = ∑=
n
1i
iT = 1.489 h
Note:
I periodi di utilizzo effettivo (espressi in ore) sono calcolati con riferimento alla seguente formula:
Ti = 60
tn ii ⋅
Calcolo del fattore di spettro: Fattore di spettro effettivo: Il fattore di spettro effettivo è calcolato con riferimento alla seguente formula:
∑=
⋅=
n
1i
3
max
i
TOT
im
P
P
T
Tk
km = 0,006 Regime di carico: 1 (leggero)
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VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 5
Calcolo del rapporto di confronto
Periodo di utilizzo effettivo rapportato al regime 4 di confronto: Norma di riferimento: FEM 9.755
(FEM 9.755 punto 2. Indication of theoretical duration of service D) S1 = km�TTOT = 9 h
Riferimento alla Norma: punto 5.
Condizione applicabile:
○
Il rapporto di confronto è minore di 1 e sono trascorsi meno di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio
●
Il rapporto di confronto è minore di 1 e sono trascorsi più di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio
Periodo corretto con il fattore empirico φ2: ○
Il rapporto di confronto è maggiore di 1 e sono trascorsi meno di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio
(FEM 9.755 punto 4.3. For recording according to 3.3)
=C
1S φ2� S1 = 11 h
con φ2 = 1,2
○
Il rapporto di confronto è maggiore di 1 e sono trascorsi più di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio
● E’ stata effettuata una ispezione visiva da parte dell’Ingegnere Esperto
Rapporto di confronto: Azioni da intraprendere: (FEM 9.755 punto 4.3. For recording according to 3.3)
=D
S0,028 < 1
●
Non si procede alla revisione generale del meccanismo
○ Si procede alla revisione generale del meccanismo
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VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO FUTURE
Gru a ponte scorrevole
Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 6
Calcolo del periodo residuo di utilizzo
Calcolo del periodo teorico residuo: Condizioni di utilizzo: SR = D – S = 389 h ● medesime del passato
○ diverse dal passato ma definite Calcolo del periodo totale corretto con riferimento al regime 4 di confronto:
TR = m2
R
k
S
⋅ϕ = 54.028 h
Periodi totali riferiti alle singole tipologie di carico sollevate: T1R = 37 h T2R = 53.928 h
○ diverse dal passato ma non definite
○ ipotizzate dall’Ingegnere Esperto
Note: Numero di anni residui:
nR =
60
nt
T
anno-ii
Ri
⋅= non evidenzia un limite teorico
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5. CONCLUSIONI
La valutazione teorica del periodo residuo di utilizzo dell’apparecchio di sollevamento in
oggetto non ha evidenziato un limite di riferimento significativo.
Tale valore ha carattere puramente indicativo e prescinde dai risultati conseguenti alla
effettuazione delle ispezioni, controlli ed accertamenti sull’apparecchio stesso. Possono
infatti sussistere situazioni di danno e/o difetto non direttamente connessi al manifestarsi
del fenomeno della fatica, quanto, piuttosto, legate ad eventi propri della fase costruttiva
o conseguenti ad anomalie proprie dei materiali utilizzati.
Sulla base delle valutazioni svolte, tenuto conto della classificazione assegnata, nonché
delle indicazioni fornite dalla Norma di riferimento, non sussistono ragioni ostative
all’ulteriore utilizzo della macchina purché siano osservate le seguenti prescrizioni
tecniche:
- da parte dell’utilizzatore deve essere garantita un opportuna sorveglianza e
monitoraggio, soprattutto nei riguardi degli elementi strutturali più soggetti all’azione
di usura derivata dall’esercizio durante l’attività produttiva;
- la revisione e aggiornamento della presente valutazione nel caso in cui dovessero
variare le condizioni d’utilizzo, sia per intensità di carichi che per frequenza delle
operazioni di sollevamento;
- l’esecuzione ogni anno di un esame visivo generale dell’apparecchio da parte di un
Tecnico Esperto (punto 5.2.1. della Norma UNI ISO 9927-1)
- l’effettuazione entro 8 anni di una revisione generale dei meccanismi, consistente
nella apertura e controllo approfondito delle singole parti, non esclusa l’effettuazione
di eventuali indagini NDT, con contestuale ispezione dell’Ingegnere Esperto.
San Daniele del Friuli,
L’Ingegnere Esperto
ing. Diego Sivilotti