cicli meccanismi doc 13

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Example of Thorough Inspection report for Crane

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Page 1: Cicli Meccanismi DOC 13

GRU A PONTE SCORREVOLE SCORREVOLE

ITI

Matricola E.N.P.I.: n. interno:

2

Portata massima: 3.000 kg anno di costruzione: 1968

ISPEZIONE DELL’APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO

(UNI ISO 9927-1)

GRUPPI DI SOLLEVAMENTO PRODOTTI IN SERIE RELAZIONE DI ACCERTAMENTO DEL PERIODO RESIDUO DI ESERCIZIO

DELL’APPARECCHIO

Utilizzatore:

File archivio: Versione: Ingegnere Esperto verificatore: (punto 5.2.2 della UNI ISO 9927-1) ing. Diego Sivilotti

Page 2: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 2

1. GENERALITA'

La presente relazione viene redatta ai fini dell'accertamento del numero di cicli di carico e scarico

residui dell'apparecchio in oggetto e la conseguente definizione del periodo di lavoro ammissibile per le

fissate ipotesi di esercizio future.

1.1. RIFERIMENTI NORMATIVI

Nella definizione dei criteri di lavoro, nella assunzione delle ipotesi operative e per i riferimenti teorici di

analisi del problema si è fatto riferimento al seguente quadro normativo:

- D.P.R. 27.04.1955 n. 547 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”

- Norme CNR-UNI 10021/85 - “Strutture in acciaio per apparecchi di sollevamento. Istruzioni per il

calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione”

- Norme CNR-UNI 10011/88 - “Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo

e la manutenzione

- Norme UNI-ISO 4301/1 - “Apparecchi di sollevamento. Classificazione. Generalità”

- Norme UNI-ISO 4301/5 - “Apparecchi di sollevamento. Classificazione. Gru a ponte e a cavalletto”

- Norme UNI-ISO 9927/1 – “Apparecchi di sollevamento. Ispezioni. Generalità”

- Norme sperimentali UNI-ENV 1993/1/1 “Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio.

Punto 1-1: Regole generali e regole per gli edifici”

- Norme FEM 9.755

1.2. RIFERIMENTI TECNICI GENERALI

Gli apparecchi di sollevamento, al pari di ogni altra costruzione soggetta all’azione di carichi esterni,

vengono dimensionati nel rispetto di schemi teorici di calcolo, statici e dinamici, nonché di alcune ipotesi

sul loro funzionamento futuro.

Vengono coinvolti quindi due ordini di problemi: il primo relativo alla resistenza alla sollecitazione indotta

dalle azioni esterne e il secondo rapportato alla durata delle proprietà resistive , così come ipotizzate

all’inizio dell’utilizzo.

Page 3: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 3

L’efficienza teorica valutata riferendosi alla resistenza non è destinata a mutare se non intervengono

situazioni di sovrasollecitazioni, al di sopra del carico massimo ipotizzato, o con l’introduzione di

modifiche strutturali sostanziali, tali da mutare gli schemi statici originari.

Di diversa portata è la definizione dell’efficienza teorica riferita ai problemi legati all’uso ripetuto

dell’apparecchio, come nel caso dei fenomeni di fatica. Ad essi è necessario guardare con notevole

attenzione in ragione della loro pericolosità e dei diversi fattori che ne influenzano la crescita e lo

sviluppo.

Un corretto approccio al problema, soprattutto se visto nell’ottica di una verifica periodica di apparecchi

e meccanismi, comporta la conoscenza il più possibile precisa e dettagliata della loro storia, delle

condizioni dell’ambiente di lavoro, del numero di cicli sostenuti, dello spettro di carico o, ancora, delle

condizioni di conservazione. Con tali elementi si può valutare, almeno sul piano teorico, il

danneggiamento a fatica degli elementi e il periodo di vita residuo ipotetico. L’analisi svolta sul piano

teorico necessita comunque di una successiva correzione che tenga conto degli altri fattori reali citati, in

grado di ridurre in misura più o meno evidente i valori calcolati.

1.3. CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI NEL LORO INSIEME

Si fa riferimento a quanto disposto dalle Norme CNR-UNI 10021/85 e dalla UNI-ISO 4301/1,

relativamente alla classificazione degli apparecchi sulla base dei compiti ai quali dovranno assolvere

durante la loro vita.

Gli apparecchi di sollevamento sono destinati a movimentare materiali, sollevando e trasportando dei

carichi la cui massa è entro la portata nominale. Possono esserci quindi ampie variazioni nel servizio,

sia per un determinato tipo di gru, per esempio gru a ponte, sia per differenti tipi di gru, per esempio una

gru a torre per edilizia e una gru per pesante servizio portuale. Il progetto dell'apparecchio deve tenere

conto delle condizioni di servizio al fine di ottenere un adeguato livello di sicurezza ed una durata di

utilizzazione che corrisponda alle necessità dell'utilizzatore. La classificazione è il sistema usato per

stabilire basi razionali per il progetto delle strutture e dei meccanismi. Essa serve inoltre come base di

riferimento tra l'utilizzatore e il costruttore, perché per mezzo di tale classificazione si può stabilire la

corrispondenza dell'apparecchio all'uso al quale è stato destinato.

La classificazione degli apparecchi di sollevamento è definita in base ai due parametri:

- numero dei cicli operativi che devono essere eseguiti durante la vita prevista dell’apparecchio di

sollevamento;

- fattore di spettro di carico che rappresenta lo stato di carico nominale.

Page 4: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 4

La classificazione è in primo luogo utilizzata dall'acquirente e dal costruttore di un apparecchio di

sollevamento, tra i quali è necessario un accordo sul servizio dell'apparecchio. La classificazione così

stabilita costituisce una classificazione di massima dell’apparecchio nel suo complesso e si intende

come riferimento contrattuale e tecnico e non a scopo di progettazione.

Il secondo scopo della classificazione è quello di fornire una base al progettista dell'apparecchio per

condurre la sua analisi dei progetto e per verificare che esso è in grado di raggiungere la vita desiderata

nelle condizioni di servizio stimate, specificate per la particolare applicazione. Tenendo conto che il

progettista è una persona esperta nella tecnologia degli apparecchi di sollevamento, egli prende i dati

dello spettro di sollevamento stimati, sia quelli previsti dall'utilizzatore che quelli predeterminati dal

costruttore, come nei caso di apparecchi di serie, e li introduce nei dati assunti come base della sua

analisi, avendo particolare attenzione a tutti gli altri fattori che influenzano il dimensionamento dei

componenti.

1.4. Condizioni di impiego Ui

L’utilizzatore si aspetta di eseguire un certo numero di cieli operativi durante il previsto periodo di

utilizzazione dell'apparecchio e questo numero di cicli è un parametro base della classificazione. Il

numero totale dei cicli operativi è la somma totale di tutti i cicli operativi previsti durante la vita desi-

derata dell'apparecchio di sollevamento.

La determinazione di una corretta durata della vita richiede la considerazione di fattori economici,

tecnici e ambientali e deve essere fatta tenendo anche conto dell'influenza dell'obsolescenza.

Il probabile numero totale di cicli operativi è in rapporto con la frequenza di uso dell’apparecchio e per

convenienza il campo totale del possibile numero di cicli operativi è stato diviso in 10 condizioni di

impiego. Ai fini della classificazione si considera che un ciclo operativo comincia quando il carico è

pronto per essere sollevato e termina nel momento in cui l'apparecchio è pronto per sollevare il

successivo carico.

1.5. Regime di carico Qi

Il secondo parametro base di classificazione è il regime di carico, che è riferito al numero di volte che un

carico di una certa grandezza è sollevato, in riferimento alla portata nominale dell'apparecchio di

Page 5: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 5

sollevamento.

Sono previsti quattro valori nominati dei fattore di spettro (Kp), ciascuno numericamente rappresentato

dai corrispondenti regimi di carico nominali. Quando non sono noti i particolari dei numeri e delle masse

dei carichi che devono essere sollevati durante la vita dell'apparecchio, la scelta di un regime di carico

nominale appropriato deve essere concordata tra il costruttore e il committente.

In alternativa. quando sono disponibili precisi dettagli della grandezza dei carichi e dei numero di volte

che questo devo essere manovrato durante la vita dei l'apparecchio, il fattore di spettro dei carico

dell'apparecchio nel complesso può essere calcolato come segue.

Il fattore di spettro dei carico Kp è dato dalla formula:

=

m

max

i

T

ip

P

P

C

CK

dove:

Ci

CT

Pi

Pmax

m

rappresenta il numero medio di cicli di carico che si hanno a ciascun

livello di carico

è il totale dei cicli di carico singoli a tutti i livelli

rappresenta le grandezze individuali di carico (livelli di carico)

caratteristiche del servizio dell’apparecchio

è il carico consentito più pesante che deve essere sollevato

dall’apparecchio

= 3

1.6. Classe dell’apparecchio nel suo insieme

Avendo determinato le condizioni di impiego Ui e il regime di carico Qi si ricava la classe

dell’apparecchio Ai nel suo insieme.

Page 6: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 6

2. CLASSIFICAZIONE DEI MECCANISMI NEL LORO COMPLESSO

2.1. Condizione di impiego Ti

La condizione di impiego di un meccanismo è caratterizzata dalla durata totale di uso presunto in ore ed

è suddivisa in dieci condizioni nominali.

La durata totale massima d’uso può essere ricavata da una utilizzazione media giornaliera in ore, dal

numero di giorni lavorativi per anno e dal numero di anni previsti di servizio. A questo scopo il

meccanismo è considerato in uso soltanto quando è in movimento.

Le durate totali d’uso sono da considerare solo come valori teorici convenzionali, che servono come

base per il progetto delle parti dei meccanismi, per il quali il tempo di utilizzazione è usato come criterio

di scelta della parte.

2.2. Regime di carico Li

Il regime di carico specifica in quale misura il meccanismo è soggetto al carico massimo o solamente ad

un carico ridotto. Vi sono quattro differenti regimi di carico nominale. Il fattore di spettro per i

meccanismi Km è dato dalla formula:

Kt

t

P

Pmi

T

i

max

m

=

dove:

ti

tT

Pi

Pmax

m

rappresenta la durata media di uso a ciascun livello di carico

è il totale di tutte le durate di tutti i livelli

rappresenta la grandezza del carico singolo (livelli di carico)

caratteristica del servizio del meccanismo

è la grandezza di carico maggiore applicata al meccanismo

= 3

Page 7: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 7

2.3. Classe del meccanismo nel suo complesso

Una volta determinati la condizione di impiego Ti e il regime di carico Li si ricava la classe del

meccanismo Mi nel suo insieme.

3. CONTROLLO DEL PERIODO RESIDUO DI UTILIZZO DI UN APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO

DI SERIE

Il controllo del periodo residuo di utilizzo di un apparecchio di sollevamento di serie fa riferimento alle

indicazioni fornite dalle Norme FEM 9.755, trattandosi in ogni caso di apparecchi ad azionamento

elettrico.

Alla base del criterio adottato si assume l’ipotesi che molte componenti e/o meccanismi di un paranco

elettrico di sollevamento non sono accessibili nel corso dei normali controlli periodici di manutenzione.

Mancando un riferimento diretto di valutazione dell’effettivo stato di conservazione è pertanto

necessario operare anche sulla base di concetti di stima del livello di usura e/o danneggiamento.

Le citate Norme FEM 9.755 fanno riferimento ai seguenti parametri di valutazione di base:

- conoscenza della classificazione del meccanismo

- conoscenza dello spettro di carico

- conoscenza dei periodi di utilizzo pregressi.

Per quanto attiene alla classificazione del meccanismo vengono fornite le categorie nel rispetto delle

indicazioni di cui alla seguente tabella:

Gruppo del meccanismo 1Dm

M1

1Cm

M2

1Bm

M3

1Am

M4

2m

M5

3m

M6

4m

M7

5m

M8

Regime Fattore di spettro Periodo teorico di utilizzazione

D (h)

1 km ≤ 0,125 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000 50.000 100.000

2 0,125 < km ≤ 0,25 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000 50.000

3 0,25 < km ≤ 0,5 200 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500 25.000

4 0,5 < km ≤ 1 100 200 400 800 1.600 3.200 6.300 12.500

In generale la determinazione del momento nel quale effettuare la revisione dell’apparecchio di

sollevamento è legata al periodo di uso sicuro dell’apparecchio stesso (S.W.P.). Una indicazione in tal

senso è quella che si lega al contenuto dello schema di seguito riportato.

Page 8: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 8

Per la lettura dello schema:

GOmomento di revisione generale dell’apparecchio

Zona 1 periodo operativo in accordo con la classificazione dell’apparecchio

Zona 2 periodo operativo con condizioni più pesanti rispetto a quelle di classificazione

Zona 3 periodo operativo con condizioni più leggere rispetto a quelle di classificazione

nperiodo limite successivo alla revisione generale

3.1. Periodo di utilizzazione teorica da progetto

E’ il periodo dichiarato dal Costruttore dell’apparecchio in base alle ipotesi di lavoro assegnate in fase di

progetto.

Le condizioni di lavoro alle quali fare riferimento sono quelle stabilite dalle Norme di settore sulla base

dello spettro di carico e delle ore di funzionamento. Il calcolo minimale è basato su una comparazione

tra il periodo di utilizzo raggiunto e l’utilizzazione teorica D prevista nello spettro di carico 4 della tabella

riportata precedentemente.

Page 9: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 9

3.2. Registrazione delle condizioni di lavoro

La valutazione del periodo residuo di utilizzo è influenzata anche dalle modalità di registrazione delle

effettive condizioni di lavoro dell’apparecchio.

Le modalità di registrazione si dividono in tre classi:

registrazione strumentale

Le condizioni di lavoro e le ore sono registrate automaticamente da speciali strumentazioni. Il periodo

residuo d’utilizzo è ottenuto dalla comparazione dei dati immagazzinati.

documentazione abbinata a contagiri

Lo spettro di carico e il numero di ore di funzionamento sono documentate dall’utilizzatore sulla base

dei dati forniti da un dispositivo contatore (basato sul controllo del tempo e della distanza percorsa).

All’apparecchio viene richiesto inoltre la presenza di un limitatore di carico.

semplice documentazione

L’utilizzatore annota le condizioni di lavoro ed il numero di ore di funzionamento, come descritto al

punto precedente, senza l’utilizzazione di contacicli.

3.3. Determinazione del limite di utilizzazione teorica

Contestualmente alla effettuazione della ispezione dell’apparecchio deve essere verificato il

raggiungimento del periodo teorico di utilizzo D previsto allo spettro 4 in relazione alla classe

dell’apparecchio.

L’apparecchio potrà continuare ad essere tenuto in servizio se si rispetta la seguente condizione:

DS

< 1

dove S rappresenta il numero di ore di servizio già effettuate dall’apparecchio.

In funzione poi della classe di registrazione il limite di utilizzazione teorica si calcola come di seguito:

registrazione strumentale

lo strumento di registrazione indicherà o permetterà di valutare direttamente il valore

( )∑=

⋅=n

1iim TkS

Page 10: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 10

Dove Ti è il numero effettivo di ore di servizio effettuate nell’intervallo d’ispezione e km è il fattore di

spettro da assumere sulla base delle effettive condizioni di carico pregresse.

documentazione abbinata a contacicli

Per ogni intervallo di tempo documentato i-imo, il periodo di utilizzazione nell’intervallo di ispezione Si

dovrà essere moltiplicato per un fattore empirico φ1:

( )∑=

⋅=n

1ii1 SφS

dove:Si = km·Ti

φ1 = 1,1

semplice documentazione

In assenza di registrazione si procede come al punto precedente facendo riferimento però a un diverso

fattore empirico φ2:

( )∑=

⋅=n

1ii2 SφS

dove:Si = km·Ti

φ2 = 1,2

3.4. Azioni conseguenti

Se il valore del rapporto S/D risulta maggiore di 1, ovvero è stato superato il limite di utilizzazione sicura

dell’apparecchio, e, in ogni caso, quando siano trascorsi più di dieci anni dalla costruzione, dovrà

essere effettuata una revisione generale dell’apparecchio stesso.

La revisione sarà disposta su iniziativa dell’utilizzatore ed eseguita, in accordo con i contenuti della

Norma UNI ISO 9927-1, da Tecnico Esperto e/o Ingegnere Esperto.

Il rapporto d’ispezione darà indicazioni in merito a:

- quali parti, componenti o dispositivi devono essere sostituiti, anche se non evidentemente

danneggiati;

- quali parti, componenti o dispositivi devono essere tenuti sotto osservazione e con quali metodi;

- quale nuovo periodo di utilizzazione teorica dovrà essere assunto, raggiunto il quale dovrà essere

disposta una nuova revisione generale.

Page 11: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 11

4. SCHEDE DI CALCOLO

Il report delle varie fasi della valutazione del periodo residuo di utilizzo è stato articolato in più schede:

1 Anagrafica della macchina

2 Parametri generali di classificazione

3 Cicli di sollevamento effettuati

4 Tempi di utilizzo e fattore di spettro

5 Calcolo del rapporto di confronto

6 Calcolo del periodo residuo di utilizzo

Page 12: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 12

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’APPARECCHIO

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 1

Anagrafica della macchina

Caratteristiche generali dell’apparecchio: Norma di riferimento: FEM 9.755

L’apparecchio di sollevamento in oggetto ha le seguenti caratteristiche generali: Tipologia: gru a ponte Costruttore: ITI Anno di costruzione: 1968 Numero di fabbrica: NN Portata massima: 3.000 kg Matricola ENPI/ISPESL: Numero interno Azienda: 2

Riferimento alla Norma:

Schema di riferimento:

Documentazione tecnica di riferimento: Modalità di degrado: Al momento dell’effettuazione della ispezione non era disponibile la documentazione tecnica riguardante le verifiche statiche relative ai principali elementi strutturali del comparto considerato, né dei meccanismi. Le valutazioni svolte fanno quindi riferimento alla metodologia proposta della Norma.

Scostamento dei carichi dalle azioni di progetto. Uso improprio dell’apparecchio. Cedimento strutturale di uno o più elementi. Fenomeni ossidativi o di aggressione ambientale di varia natura.

Descrizione delle componenti dell’apparecchio: Periodo residuo d’esercizio: Le principali componenti dell’apparecchio di sollevamento in esame sono date da:

- gruppo di sollevamento equipaggiato con paranco/argano, gruppo riduttore e meccanismi di controllo, tamburo di avvolgimento

- elementi di carpenteria metallica principale (travi principali e di testata, telaio del carrello di sollevamento)

- elementi secondari per l’accesso (passerelle, pedane, scalette) e di servizio (porta festone, cabina, ecc.)

La valutazione del periodo residuo d’esercizio è stata effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Norma ed è stata riassunta nelle schede di cui alla presente relazione.

Scadenza valutazione successiva e metodiche da adottare:

8 anni o in presenza di difetti e/o anomalie rilevate nel corso delle ispezioni periodiche.

Page 13: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 13

Page 14: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 14

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’APPARECCHIO

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 2

Parametri generali di classificazione

Parametri generali di classificazione: Norma di riferimento: FEM 9.755

Classe FEM del gruppo di sollevamento: 1Bm (FEM 9.755 – Table 1 Theoretical duration service D)

Riferimento alla Norma:

Schema di riferimento:

● Dichiarata dal Costruttore

○ Per analogia da macchine simili

○ Ipotizzata dall’Ingegnere Esperto

Periodo teorico D riferito alla classe dell’apparecchio: 400 h Note: (FEM 9.755 - punto 2. Indication of theoretical duration of service D) La valutazione è effettuata mediante la comparazione del

periodo di servizio effettivo (S) con quello teorico (D) desunto, per la classe dichiarata, dalla riga 4 della tabella 1 della FEM 9.755, relativa al fattore di spettro molto pesante.

Tipologia di registrazione: semplice documentazione

(FEM 9.755 – punto 3.3. Documentation without counting devices)

Altre informazioni d’interesse: Note:

Legenda dei simboli di tabella:

Page 15: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 15

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 3

Cicli di sollevamento effettuati

Definizione: Data di effettuazione del calcolo : 2008

Per ciclo di sollevamento si considera l’operazione attraverso la quale si ha l’azione combinata di carico-scarico della struttura e/o del meccanismo

Carico di riferimento: P1 = Pmax Carico di riferimento: P2 = 1/6�Pmax Carico di riferimento: P3 = 2/3�Pmax

n. Periodo Formula Cicli n. Periodo Formula Cicli n. Periodo Formula Cicli

1 1968-2008 4 c/a�41 a 164 1 1968-2008 29 c/g�200 g/a�41 a 237.800 1

2 2 2

3 3 3

4 4 4

5 5 5

6 6 6

7 7 7

n1 = 164 n2 = 237.800 n3 =

Il numero complessivo dei cicli di sollevamento sarà dato da:

nTOT = ∑=

n

1i

in = 237.964 cicli

I dati relativi alla frequenza ed alla tipologia dei carichi sollevati sono:

● forniti dall’utilizzatore

Page 16: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 16

○ forniti da strumentazione di registrazione

○ stimati dall’Ingegnere Esperto

Page 17: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 17

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 4

Tempi di utilizzo e fattore di spettro

Parametri di riferimento relativi alla operazione di sollevamento: Periodo di utilizzo effettivo: estensione media dell’alzata per ciclo: estensione media calata per ciclo: velocità di sollevamento: tempo medio stimato per ciclo:

1,50 metri 1,50 metri 8 m/min ti = 0,375 min/ciclo

I periodi si riferiscono alle diverse tipologie di portata: T1 = 2 h T2 = 1.487 h Periodo di utilizzo complessivo:

TTOT = ∑=

n

1i

iT = 1.489 h

Note:

I periodi di utilizzo effettivo (espressi in ore) sono calcolati con riferimento alla seguente formula:

Ti = 60

tn ii ⋅

Calcolo del fattore di spettro: Fattore di spettro effettivo: Il fattore di spettro effettivo è calcolato con riferimento alla seguente formula:

∑=

⋅=

n

1i

3

max

i

TOT

im

P

P

T

Tk

km = 0,006 Regime di carico: 1 (leggero)

Page 18: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 18

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO EFFETTIVE

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 5

Calcolo del rapporto di confronto

Periodo di utilizzo effettivo rapportato al regime 4 di confronto: Norma di riferimento: FEM 9.755

(FEM 9.755 punto 2. Indication of theoretical duration of service D) S1 = km�TTOT = 9 h

Riferimento alla Norma: punto 5.

Condizione applicabile:

Il rapporto di confronto è minore di 1 e sono trascorsi meno di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio

Il rapporto di confronto è minore di 1 e sono trascorsi più di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio

Periodo corretto con il fattore empirico φ2: ○

Il rapporto di confronto è maggiore di 1 e sono trascorsi meno di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio

(FEM 9.755 punto 4.3. For recording according to 3.3)

=C

1S φ2� S1 = 11 h

con φ2 = 1,2

Il rapporto di confronto è maggiore di 1 e sono trascorsi più di dieci anni dalla data di immissione in servizio dell’apparecchio

● E’ stata effettuata una ispezione visiva da parte dell’Ingegnere Esperto

Rapporto di confronto: Azioni da intraprendere: (FEM 9.755 punto 4.3. For recording according to 3.3)

=D

S0,028 < 1

Non si procede alla revisione generale del meccanismo

○ Si procede alla revisione generale del meccanismo

Page 19: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 19

Page 20: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 20

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI UTILIZZO FUTURE

Gru a ponte scorrevole

Mat. E.N.P.I. n. interno 2 Scheda n. 6

Calcolo del periodo residuo di utilizzo

Calcolo del periodo teorico residuo: Condizioni di utilizzo: SR = D – S = 389 h ● medesime del passato

○ diverse dal passato ma definite Calcolo del periodo totale corretto con riferimento al regime 4 di confronto:

TR = m2

R

k

S

⋅ϕ = 54.028 h

Periodi totali riferiti alle singole tipologie di carico sollevate: T1R = 37 h T2R = 53.928 h

○ diverse dal passato ma non definite

○ ipotizzate dall’Ingegnere Esperto

Note: Numero di anni residui:

nR =

60

nt

T

anno-ii

Ri

⋅= non evidenzia un limite teorico

Page 21: Cicli Meccanismi DOC 13

Pag. 21

5. CONCLUSIONI

La valutazione teorica del periodo residuo di utilizzo dell’apparecchio di sollevamento in

oggetto non ha evidenziato un limite di riferimento significativo.

Tale valore ha carattere puramente indicativo e prescinde dai risultati conseguenti alla

effettuazione delle ispezioni, controlli ed accertamenti sull’apparecchio stesso. Possono

infatti sussistere situazioni di danno e/o difetto non direttamente connessi al manifestarsi

del fenomeno della fatica, quanto, piuttosto, legate ad eventi propri della fase costruttiva

o conseguenti ad anomalie proprie dei materiali utilizzati.

Sulla base delle valutazioni svolte, tenuto conto della classificazione assegnata, nonché

delle indicazioni fornite dalla Norma di riferimento, non sussistono ragioni ostative

all’ulteriore utilizzo della macchina purché siano osservate le seguenti prescrizioni

tecniche:

- da parte dell’utilizzatore deve essere garantita un opportuna sorveglianza e

monitoraggio, soprattutto nei riguardi degli elementi strutturali più soggetti all’azione

di usura derivata dall’esercizio durante l’attività produttiva;

- la revisione e aggiornamento della presente valutazione nel caso in cui dovessero

variare le condizioni d’utilizzo, sia per intensità di carichi che per frequenza delle

operazioni di sollevamento;

- l’esecuzione ogni anno di un esame visivo generale dell’apparecchio da parte di un

Tecnico Esperto (punto 5.2.1. della Norma UNI ISO 9927-1)

- l’effettuazione entro 8 anni di una revisione generale dei meccanismi, consistente

nella apertura e controllo approfondito delle singole parti, non esclusa l’effettuazione

di eventuali indagini NDT, con contestuale ispezione dell’Ingegnere Esperto.

San Daniele del Friuli,

L’Ingegnere Esperto

ing. Diego Sivilotti