ciliegio stal 1
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Il CILIEGIO

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Origine e diffusione
Il ciliegio è una coltura antichissima che dall’Asia Minore passò in Egitto, poi
in Grecia ed infine nell’antica Roma; a Pompei ci sono degli affreschi
raffiguranti frutti di ciliegio acido.
Oggi è diffuso in tutti paesi compresi tra il 35 e 55° parallelo di latitudine nord
e sud.

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Diffusione (dati FAO)La produzione mondiale di ciliegie è di 2 – 2,5 milioni di t, di cui circa il 30% è
rappresentata da ciliegie acide.
Nazione Produzione t Nazione Produzione t
1) Turchia 338.361 5) Ucraina 74.700
2) USA 225073 6) Romania 67.664
3) Iran 198.768 7) Fed. Russa 63.000
4) Italia 134.407 8) Spagna 62.900
600.000 t
(2009)

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Produzione
L’Italia destina alla coltura del ciliegio circa 28-29000 ha di superficie e
produce annualmente mediamente 120.000 t di prodotto, di cui 10.000-
15.000 t di ciliegie acide.
Anno Superficie (ha) Produzioni (t)
2005 29.302 101.2952006 28.876 110.910
2007 29.679 106.189
2008 29.733 109.054
Fonte: Dossier Ortofrutta 2009 CSO – Elaborazione CSO su
dati ISTAT

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ProduzioneAlla coltura sono interessate
circa 50.000 aziende di cui solo
il 10% con una superficie
superiore ai 2 ha.
Oltre il 60% della produzione
nazionale proviene da impianti
non specializzati.
Le regioni maggiormente
interessate alla coltura sono la
Puglia (35% della superficie
totale – provincia di Bari), la
Campania (26% - interessate
tutte le province), il Veneto
(12% - province di Verona e
Vicenza), l’Emilia Romagna
(10% - province di Modena e
Forlì), il Lazio (5%) ed il
Piemonte (3%).

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Produzione
Negli ultimi 30-40 anni la produzione nazionale di ciliegie si è ridotta di
circa 1/3 essendo passata dalle 212.000 t del triennio 1965-1967 alla
produzione attuale.
A determinare questa situazione ha concorso la contrazione
considerevole delle superfici e, di conseguenza, delle produzioni delle
regioni Campania, Emilia Romagna e Veneto, mentre la Puglia hamostrato un comportamento in controtendenza che ha portato, nell’arco
del periodo considerato, ad un forte aumento delle produzioni (dal 7% al
35% della produzione nazionale). Tuttavia, negli ultimi anni si è
evidenziato un blocco della diminuzione della produzione in EmiliaRomagna ed un timido inizio di ripresa in Veneto, mentre persiste la
tendenza espansiva in Puglia.

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Produzione
La diminuzione della produzione e l’attuale situazione non particolarmente
favorevole all’espansione della coltura sono conseguenza della presenza di
problemi colturali di difficile soluzione che si traducono in elevati costi di
produzione:
sensibilità alle avversità climatiche
lenta messa a frutto
autoincompatibilità della maggior parte delle cv che causa scarsa
allegagione ed alternanza di produzione ampia mole delle piante, che dilata i costi di raccolta
Di positivo c’è che la domanda di ciliegie è elevata a livello sia Italiano sia
europeo.

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Utilizzazione della produzione
l 50% circa della produzione è destinato al consumo fresco interno.
Il 10% circa della produzione è esportata, verso Germania (60% del totale),
Austria, Regno Unito e Svizzera.
Il 20-25% della produzione è destinato alla trasformazione industriale.
Le importazioni sono pari a 4 mila t e provengono per 3/4 da Ungheria,
Bulgaria, ex Jugoslavia e Cile, ed 1/4 da da Grecia, Spagna e Francia.

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Utilizzazione dellaproduzione:Trasformazioneindustriale
La trasformazione del prodotto va
da forme storiche come
l’essiccazione e classiche come la
solfitazione a scarso contenuto
tecnologico a quelle estremamente
sofisticate e moderne come
l’osmodisitrazione.
P i d ll l

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Prospettive della coltura La coltura del ciliegio è di interesse perché nelle annate in cui si hanno
produzioni di elevato standard qualitativo la domanda, nonostante la
concentrazione temporale dell’offerta, è disposta a pagare prezzi di tutto
rispetto.A causa dell’elevata deperibilità del prodotto è fondamentale che non venga
interrotta la catena del freddo e che i trasporti rapidi e puntuali avvengano
sempre con mezzi refrigerati.
I prezzi delle categorie extra, Ia e IIa categoria assumono valori in termini
relativi che sono di 10, 7 e 3 passando dalla categoria extra alla IIa categoria
e spesso i frutti di quest’ultima, nonostante il basso prezzo, rimangono
invenduti.
I prezzi delle ciliegie per la trasformazione industriale sono più bassi.

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Inquadramento botanico
Famiglia: ROSACEE
Sottofamiglia: PRUNOIDEAE
Genere: PRUNUS
Prunus avium - ciliegio dolce - diploide (n = 8); si distinguono due varietà
botaniche juliana (frutto cuoriforme e polpa tenera) e duracina (duroni - polpa
consistente).
Prunus cerasus o vulgaris - ciliegio acido - tetraploide; si distinguono 3 varietà
botaniche caproniana (amarene, abbastanza dolci e succo incolore), austera
(visciole, asprigne e succo sanguigno), marasca (marasche, frutto piccolo,
buccia scura e succo molto scuro, particolarmente aspre).
Prunus mahaleb - magaleppo o ciliegio di S. Lucia - diploide - utilizzato come
portinnesto (frutti non eduli).
Delle numerose altre specie i ciliegi da fiore sono piante ornamentali
selezionate in funzione della bellezza dei fiori, frequenti nei parchi e neigiardini di tutto il mondo.

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Caratteristiche botaniche
Il ciliegio dolce è unapianta che puòraggiungere grandidimensioni (fino a 20 m dialtezza).
Il ciliegio acido è unalbero di mole ridotta, conchioma a portamentopendulo nelle amarene edassurgente nelle visciole.
La corteccia è liscia,
scura e lucente e si sfaldaorizzontalmente.
L‘apparato radicale èespanso.

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Caratteristiche botaniche
Le foglie sono ovate e seghettatecon una o due coppie di ghiandolenettarifere alla base del lembo.
Le gemme sono singole: quelle a legno sono appuntite, quelle a fioresono grosse e slargate e dannoluogo ad una infiorescenza adombrella composta da 2-6 fiori (+
spesso 3).I fiori, peduncolati, sonopentameri; i petali sono bianchi;hanno un nettare moltozuccherino.
Le formazioni fruttifere sono i rami
misti, i dardi fioriferi ed i brindilli. Il ciliegio dolce produceprevalentemente sui dardi fiorifieri(mazzetti di maggio), mentre ilciliegio acido produceprevalentemente nei rami misti enei brindilli.
Il Prunus avium è caratterizzato da forte
dominanza apicale

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Il frutto è una drupa: quelladel ciliegio dolce è di colorerosso scuro o chiaro, conpolpa tenera o croccante cheaderisce al nocciolo e vieneutilizzata per il consumo
fresco e per la trasformazioneindustriale; quella delciliegio acido è più o menocolorata a polpa tenera edaderente al nocciolo, presentaun minor valore merceologico
e viene utilizzataprevalentementedall’industria.
Caratteristiche botaniche

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La fioritura dura 7-10 giorni incondizioni di clima caldo easciutto; può avere durata piùche doppia in condizionicliamatiche avverse.
Caratteristiche botaniche
Sull’epoca di fioritura, oltre allacultivar, influisce anche ilportinnesto (es. il Magaleppoanticipa di 4-5 giorni). Nel
ciliegio la precocità dimaturazione non è legataall’epoca di fioritura: è daricordare che una fiorituraprecoce espone maggiormentela pianta al pericolo di brinate
tardive e di moniliosi.

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Biologia fiorale e di fruttificazione
Le cultivar di ciliegio dolce sono,generalmente, autosterili (sterilità
fattoriale); si hanno anche problemi diinterincompatibilità; alcune cultivar diprovenienza canadese sono autofertili;quelle di ciliegio acido possono essereautofertili.
La fecondazione nel ciliegio può presentareproblemi perché il periodo utile diimpollinazione è breve a causa della brevitàdella ricettività dello stimma e della vitalità delsacco embrionale e del fatto che il tubettopollinico impiega 2-3 giorni (a 21°C media) o
più per arrivare all’ovocellula.
L’impollinazione è entomofila. Si hannoproblemi se piove e se la T < 15 °C.
La fioritura avviene dopo il pesco (prima l’acido poi il dolce).
La maturazione dei frutti delle diverse cultivar avviene nel periodo compreso trala fine di maggio e quella di giugno.

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
La ciliegia gemellata deriva da un fiore che anziché un solo e unico ovario ne contiene uno
doppio o addirittura multiplo. Quando i 2 stimmi vengono regolarmente impollinati si hanno 2 fruttigemellati. Quando i due stimmi vengono impollinati in momenti successivi, o quando uno di essiriceva un polline peggiore, si osserva come uno dei 2 si sviluppi di meno rimanendo sotto misurao immaturo. Se è fecondato uno solo dei 2 ovari si può osservare un frutto normale con unapiccola cavità o una cicatrice lungo la linea di sutura. Si può verificare che entrambi i frutti perimpollinazione risultino immaturi, sotto misura e non colorati.
Anche se non molto frequentemente si possono avere frutti multipli.VEDI FOTO DIAPOSITIVE SEGUENTI

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
Bi l i fi l di f ifi i F i ll i

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
La formazione di frutti gemellati o multipli è indotta dal verificarsi di alte temperature (più altedella norma, in particolare da temperature diurne superiori a 30°C) durante la fase didifferenziazione delle gemme a fiore. Quindi è da imputare a temperature eccessive verificatesinella primavera e estate dell’anno prima. Negli ultimi anni tale inconveniente è avvenuto conmaggiore frequenza che in passato, soprattutto per qualche cultivar. In effetti, numerose indaginihanno evidenziato che ci sono cultivar particolarmente suscettibili (es. Bing, B.Moreau,
Napoleon, Burlat C1, Early BiGi, Blaze Star ed altre).
Bi l i fi l di f ifi i F i ll i

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a
Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
Bi l i fi l di f ttifi i F tti ll ti

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
Bi l i fi l di f ttifi i F tti ll ti

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti gemellati
Bi l i fi l di f ttifi i F tti lti li

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Biologia fiorale e di fruttificazione – Frutti multipli
S lt d ll lti

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Scelta della cultivar
Le cultivar di ciliegio sono numerose e spesso si richiede un restringimento dello standardvarietale con diffusione delle più meritevoli.
I requisiti che debbono possedere le piante e le ciliege dolci destinate al consumofresco sono:
pianta - rapida entrata in produzione, elevata produttività e resistenza alle fitopatie,particolarmente alle moniliosi e al cancro batterico;
frutti - grossi, consistenti, resistenti ai lunghi trasporti, con buccia di colore rosso più omeno scuro ma brillante ed attraente, resistenti alle crepe provocate dalle piogge
Le piante e le ciliegie destinate alla trasformazione industriale devono possedere iseguenti requisiti:
pianta - rapida entrata in produzione, elevata produttività, resistenza alle fitopatie,particolarmente alle moniliosi e al cancro batterico;
frutti - con caratteristiche tecnologiche rispondenti alle diverse utilizzazioni industriali,
caratteristiche che possono essere notevolmente differenti a seconda del prodotto finitoche si vuole ottenere (per esempio: frutti a buccia e polpa chiara per canditi; frutti a polpae succo molto scuri per confetture; dimensioni grosse per frutti da conservare sotto spirito;dimensioni piccole o molto piccole per frutti da inserire in cioccolatini; ecc.); resistenti aitrattamenti fisico-meccanici e termici cui sono sottoposti durante le lavorazioni;maturazione contemporanea; in alcuni casi devono essere facilmente snocciolabili; adattialla raccolta meccanica.
S lt d ll lti

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Scelta della cultivar
Caratteristiche che vengono prese
in considerazione per valutare
l’idoneità di una cultivar alla
trasformazione industriale.
Scelta della c lti ar

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Le cultivar di ciliegio dolce possono essere raggruppate, a seconda dellecaratteristiche del frutto, in: cultivar tenerine con frutti a polpa tenera; cultivar duracine con frutti a polpa soda.
Entrambi i gruppi si possono ulteriormente suddividere in: cultivar con frutti a polpa chiara; cultivar con frutti a polpa scura.
Nell'ambito dell'acido invece si distinguono:
amarene; marasche; visciole, ritenuti degli ibridi spontanei fra ciliegio acido e dolce, scarsamente produttive.
Scelta della cultivar
Cultivar di ciliegio
GIORGIA

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Alcune cultivar di ciliegio dolce adatte allatrasformazione industriale
Obiettivi del miglioramento genetico

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Il miglioramento genetico del ciliegio è orientato, nei principali paesi produttori, verso obbiettiviche riguardano sia le cultivar sia - e in particolare per il ciliegio dolce - i portinnesti. Questedue grandi linee di miglioramento tendono prima di tutto a correggere il comportamentonaturale della specie Prunus avium che è notoriamente caratterizzata da:
Obiettivi del miglioramento genetico
un lungo periodo di improduttività che ritarda l'ammortamento dei capitali impegnati perl'impianto;
un notevole sviluppo dell'albero che rende difficoltosi, costosi e talvolta pericolosi gliinterventi sull'albero stesso, in primo luogo la raccolta dei frutti; sensibilità a fitopatie;
l'autoincompatibilità, che crea non poche difficoltà alla realizzazione di una consociazioneche non pregiudichi il rendimento economico del ceraseto.
Cultivar di ciliegio
Obiettivi del miglioramento genetico

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Obiettivi del miglioramento genetico
Un gran numero di ricerche è perciò in atto per costituire e selezionare nuovi portinnesti
capaci di limitare lo sviluppo dell'albero e anticiparne l'entrata in produzione; d'altra parte si
tende alla costituzione di nuove cultivar da frutto autofertili, geneticamente nane o compatte,di rapida entrata in fruttificazione, con frutto grosso e resistente alle manipolazioni, ai trasporti
e alle spaccature; inoltre, per le utilizzazioni industriali, e quindi in particolare per il ciliegio
acido, si ricercano biotipi altamente rispondenti alle esigenze specifiche di ogni genere di
lavorazione. Infine, per rendere agevole la raccolta dei frutti, ci si orienta verso la costituzione
di cultivar suscettibili di raccolta meccanica.
In tutti i casi viene data particolare attenzione alla resistenza alle fitopatie di ogni genere con
particolare riferimento alle moniliosi, al cancro batterico e alla fitoftora.
Alcuni degli obiettivi sopra menzionati sono stati in parte già raggiunti; si dispone
infatti già:
di nuove cultivar autocompatibili: 'Stella', 'Sunburst', 'Lapins', 'New Star', 'Starkrimson'
(quest'ultima geneticamente compatta);
di varie cultivar di tipo compatto, fra cui le canadesi 'Van compact', 'Stella compact','Lambert compact' e le italiane 'Burlat Cl', 'Nero II Cl‘ e 'Durone compatto di Vignola';
di varie cultivar da raccolta meccanica, quali 'Benedetta', 'Bianca di Verona', 'Carlotta','Corinna', 'Flamengo SRIM', 'Francesca', 'Vittoria'.
Obiettivi del miglioramento genetico

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Obiettivi del miglioramento genetico
Scelta della cultivar

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Scelta della cultivar
Scelta della cultivar

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Scelta della cultivar
Scelta della cultivar

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Scelta della cultivar
Raccolta

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L'epoca di raccolta rappresenta un momento fondamentale della filiera produttiva, perché
caratterizza e condiziona la qualità globale e la serbevolezza del prodotto.
La definizione del momento ottimale della raccolta delle ciliege è legato all'assunzione da
parte della buccia del colore tipico varietale; come indice è anche utilizzato il contenuto in
solidi solubili (residuo secco rifrattometrico).
Modalità
Di norma le ciliege sono raccolte in un'unica volta, anche se ciò può comportare l'aumento
dello scarto.
Nella fase di distacco dei frutti è necessario procedere con cura per evitare il distacco del
peduncolo e lesioni traumatiche sui frutti (particolarmente frequenti nelle cultivar a polpa
tenera).
Analoga cura occorre mettere in atto nella disposizione dei frutti nei contenitori di raccolta
e nel successivo loro svuotamento.
L'esposizione al sole dei frutti raccolti è da evitare. Vanno inoltre scartati i frutti affetti da
spaccature iperidriche.
Raccolta
Valori indici di maturazione dei frutti di ciliegio alla

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Valori indici di maturazione dei frutti di ciliegio allaraccolta ed al consumo
Raccolta

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Raccolta
L'elevata deperibilità dei frutti, abbinata alle temperature ambientali tendenzialmente
elevate nel periodo di raccolta e commercializzazione, rendono necessario ridurre al
minimo (6-8 ore) il tempo tra raccolta e consegna alla centrale di lavorazione.
Entro tale lasso di tempo, tutti i mezzi di trasporto sono utilizzabili, compresi i rimorchi
aziendali, purché su gomme e purché siano evitate soste prolungate al sole per le
operazioni di carico e scarico.
Qualora le distanze da percorrere tra l'azienda di produzione e la centrale di lavorazione
richiedano tempi superiori alle 4-6 ore, è necessario ricorrere a mezzi di trasporto dotati di
impianto di refrigerazione.
Raccolta

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Raccolta La raccolta manuale delle ciliegie è più onerosa rispetto a quella degli altri fruttiferi; le rese
orarie sono molto basse, con 8-15 kg/ora di ciliegie raccolte sul dolce, e rese un po' superiori
sull'acido, per la mole ridotta delle piante.
La raccolta meccanica consente di raccogliere fino al 90% del prodotto, utilizzando scuotitorida tronco o da branche e reti a terra o, meglio, scuotitori e telai interecettatori. I danni causati
al tronco e alle branche dagli scuotitori sono limitati e non dovrebbero nella maggior parte dei
casi causare emissione di gomma. Rispetto alla raccolta manuale, con lo scuotitore le quantità
raccolte per operatore sono notevolmente maggiori (5, 10 fino anche a 20 volte più).
Dopo raccolto il frutto deve essere rapidamente sottoposto a prerefrigerazione, fino ad unatemperatura di 4-5 °C. Il frutto si conserva per poco tempo, per cui l'intervallo
raccolta/consumo non dovrebbe superare 8-10 giorni, per non incorrere in fenomeni di
senescenza e di avvizzimento del picciolo.
Per le ciliegie da industria, considerando che il prezzo che viene pagato è inferiore a quello
delle ciliegie per il consumo diretto è necessario realizzare impianti che permettano lameccanizzazione della raccolta.
Le possibilità di conservazione delle ciliegie dolci sono limitate, quelle delle ciliegie acide
destinate al consumo fresco ancor più limitate. In atmosfera normale, con T di 0,5-1 °C e 95%
di umidità relativa, si possono conservare le ciliegie fino ad una ventina di giorni. In atmosfera
controllata si riesce quasi a raddoppiare tale periodo.
Raccolta meccanica

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Raccolta meccanica
Raccolta meccanica

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Raccolta meccanica

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Amarene Codice alimento 7700
Parte edibile % 85
Acqua g 84,2
Proteine g 0,8
Lipidi g Tr
Carboidrati g 10,2
Amido g 0
Zuccheri solubili g 10,2
Fibra totale g 1,1
Energia Kcal 42
Sodio mg 2
Potassio mg 114Ferro mg 0,4
Calcio mg 15
Fosforo mg 17

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Amarene Codice alimento 7700Tiamina B1 mg 0,03
Riboflavina B2 mg 0,05
Niacina PP mg 0,4
Vitamina A mcg 24
Vitamina C mg 7
Vitamina E mg -

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Ciliege Codice alimento 7710
Parte edibile % 87
Acqua g 86,2
Proteine g 0,8
Lipidi g 0,1
Carboidrati g 9
Amido g 0
Zuccheri solubili g 9
Fibra totale g 1,3
Energia Kcal 38
Sodio mg 3
Potassio mg 229Ferro mg 0,6
Calcio mg 30
Fosforo mg 18

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Ciliege Codice alimento 7710Tiamina B1 mg 0,03
Riboflavina B2 mg 0,03
Niacina PP mg 0,5
Vitamina A mcg 19
Vitamina C mg 11
Vitamina E mg -

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Ciliegie candite Codice alimento 7720
Parte edibile % 100
Acqua g 23,6
Proteine g 0,4
Lipidi g Tr
Carboidrati g 66,4
Amido g 0
Zuccheri solubili g 66,4
Fibra totale g 0,9
Energia Kcal 251
Sodio mg 27
Potassio mg 24Ferro mg 0,9
Calcio mg 56
Fosforo mg 9

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Ciliegie candite Codice alimento 7720Tiamina B1 mg Tr
Riboflavina B2 mg Tr
Niacina PP mg Tr
Vitamina A mcg 1
Vitamina C mg tr
Vitamina E mg -