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Chi farà cosa qui ed ora? Verso Una città metropolitana su misura per Bologna Presentazione dell’analisi partecipata svolta con i gruppi di lavoro di Laboratorio Urbano Alessandro Pirani @alepirani giovedì 4 aprile 13

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Chi farà cosa qui ed ora? Verso Una città metropolitana su

misura per BolognaPresentazione dell’analisi partecipata svolta con i gruppi di

lavoro di Laboratorio Urbano

Alessandro Pirani @alepirani

giovedì 4 aprile 13

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Di cosa parliamo quando parliamo di Città Metropolitana?

giovedì 4 aprile 13

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Un bestiario

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La genesi (norme)

• L 142 la prevede come Organo

• Il Testo Unico degli Enti Locali (L. 267/00)

• DL 195/12, all’art. 18

• LR 291/12 dell’Emilia-Romagna

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In che senso ‘metropolitana’?/1

• Necessità di una lettura organica e razionale degli insediamenti produttivi

• Dinamiche insediative espulsive, con forte ricaduta in termini di sprawl e consumo di suolo

• Maggiore incidenza del disagio abitativo

• Necessaria introduzione di criteri regionali di pianificazione territoriale interprovinciale (per le zone funzionalmente ricadenti nel sistema metropolitano che non ricadono entro il confine amministrativo della CM).

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In che senso ‘metropolitana’?/2

• Mobilità scolastica infra-metropolitana

• Forte pendolarismo lavorativo e necessaria integrazione tra tempi di cura e di lavoro

• Forte vocazione internazionale, per la presenza storica di studenti, docenti e ricercatori

• Ambiente ideale per l’incubazione di impresa nei settori dell’economia della conoscenza

• Ampi margini di valorizzazione delle specificità culturali del territorio, con possibili interazioni alla scala sovra-provinciale

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Criteri di scelta

3 principi per capire chi fa cosa:

1.Sussidiarietà2.Differenziazione 3.Adeguatezza

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E rispetto agli altri?

↑ : aumento di funzioni↓ : devoluzione di parti di funzioni➝ : nessuna variazione

Le famose ‘geometrie variabili’

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Le funzioni fondamentaliCosa dice il DL 195 art. 18? Di base, la CM deve occuparsi di:

1. la pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali;

2. la strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano;

3. la mobilità e la viabilità;

4. la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale.

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Ma: deleghe, attribuzioni, ecc.

1. Lo statuto metropolitano “disciplina i rapporti fra i comuni facenti parte della città metropolitana e le modalità di organizzazione e di esercizio delle funzioni metropolitane, prevedendo le modalità con le quali la città metropolitana può delegare poteri e funzioni ai comuni, in forma singola o associata, ricompresi nel proprio territorio con il contestuale trasferimento delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per il loro svolgimento” e “può prevedere le modalità con le quali i comuni facenti parti della città metropolitana possono delegare compiti e funzioni alla medesima”. (DL 195/12 art. 18)

2. La LR 291/12 privilegia “l’attribuzione tendenziale ad un unico soggetto dell’intera funzione” (Art. 2 c. 1 Lett. b)

3. La LR 291/12 assicura “la coerenza delle norme in materia di esercizio associato delle funzioni comunali con il procedimento di individuazione delle funzioni amministrative esercitate dalla Città Metropolitana di Bologna e di quelle esercitate dalle forme associative ricomprese all’interno del suo territorio” (Art. 3 c. 3 Lett. g)

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Territorio

Pian Gest Prog La CM:

Regione ➝ ➝ ↓- Adotta il PSM che assorbe il contenuto dei PSC

comunali- Assume integ ra lmente da l la Reg ione l a

programmazione dei fondi strutturali europei e quella relativa alle politiche abitative

Unioni ↑ ➝ ➝Conforma i singoli POC adottati in via preferenziale alla scala associata (unioni o associazioni di comuni)

Comuni ↓ ↓ ➝

- Assorbe la titolarità delle funzioni di indirizzo in materia edilizia (RUE e controlli)

- Le competenze in materia abitativa passano in buona parte alla CM

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Pian Gest Prog La CM:

Regione ➝ ↓ ↓

- Diventa soggetto titolare unico della gestione dei servizi a rete- Dialoga con la Regione a un livello sovraordinato rispetto alle altre

provincie sulla pianificazione e programmazione socio-sanitaria- Definisce autonomamente i criteri di governance sanitaria e

sociale prevedendo ad esempio l’accorpamento delle attuali AUSL e ASP su base metropolitana

- Nomina direttamente il direttore dell’AUSL unica ollte che gli amministratori dell’ASP

- Coordina le politiche energetiche e dei PEC comunali

Unioni ↑ ➝ ➝- Si relazione al Distretto quale unico contesto operativo di gestione- La pianificazione e la programmazione avvengono alla scala metropolitana

Comuni ➝ ➝ ➝

- Definisce politiche ambientali omogenee su base metropolitana (sul piano tariffario e del livello dei servizi)

- Gestisce e programma gli interventi e gli investimenti in edilizia scolastica sulla base di un fabbisogno di area vasta

- Coordina le azioni per la qualità dell’aria e dello smaltimento rifiuti

Servizi pubblici

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Pian Gest Prog La CM:

Regione ➝ ↓ ↓

- Acquisisce autonomia programmatoria circa i fondi regionali per la definizione del programma triennale

- Assume dalla regione la programmazione e l’affidamento della gestione del SFM

- Partecipa alle società di gestione (TPER, SAB, ecc.) con pesi diversi dall’attuale sommatoria

Unioni ↑ ➝ ➝Il PMM diventa un vero strumento di pianificazione e va previsto uno strumento operativo a livello comunale o di unione

Comuni ➝ ➝ ➝

- Ai comuni rimangono in primo luogo i Piani Urbani del Traffico

- Ai comuni sono inoltre deputati tutti quei compiti a servizio diretto dei cittadini che non possono essere efficacemente svolti a un scala superiore (unione o CM).

Mobilità

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Sviluppo economicoPian Gest Prog La CM:

Regione ➝ ➝ ↓

- Adotta il PSM come proprio strumento di pianificazione strategica

- Dialoga direttamente, senza l’intermediazione della regione, rispetto alla programmazione dei Fondi strutturali con le altre città metropolitane presenti nelle altre regioni

Unioni ➝ ➝ ↓Procede all’adozione di un sistema unico di regolamentazione e autorizzazione, costituendo un Tavolo Metropolitano con le Unioni di Comuni e/o i SUAP associati.

Comuni ➝ ↓ ➝

- Promuove progetti di valorizzazione commerciale dotandosi di una struttura specializzata costituita dalla fusione delle strutture della provincia e del comune capoluogo

- Gestisce su delega comunale i fondi regionali in materia commerciale

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Uno scenario per l’implementazione

1. Avvio di conferenze metropolitane tematiche partecipate da referenti delle unioni comunali e del comune capoluogo.

2. Istituzione di un tavolo di concertazione organizzativa con la Regione e le parti sociali che produca un Piano metropolitano di integrazione delle attività e delle funzioni.

3. Costituzione di uffici metropolitani nei vari ambiti, mediante l’integrazione tra i servizi tecnici e amministrativi della provincia e dei comuni, a partire dal comune di Bologna.

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