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quando si lavora insieme i risul-tati arrivano: grazie alle pressio-ni di produttori e distributori, nella legge sulle Semplifica-zioni manca l’annunciato au-mento delle accise su birra e alcolici, balzello che il Governo aveva previsto come copertu-ra dell’assunzione dei precari della scuola. Il provvedimento avrebbe pesato sia sugli opera-tori del beverage sia sui consu-matori, gli stessi che sostengo-no il mercato del “fuori casa”. Ora, però, c’è da contrastare l’incremento di altri due punti di Iva che dovrebbe scattare a settembre. Lo Stato non si può permettere di raggiungere il pa-reggio di bilancio nel 2013 ali-mentando una nuova spirale in-flazionistica che soffocherebbe sul nascere ogni prospettiva di rilancio. All’International horeca meeting di Roma, a novembre, ho ribadito quanto sia fonda-mentale fare fronte comune su certi temi. Bisogna capire che i legittimi interessi di parte non possono prescindere dagli in-teressi della filiera.

Quando questa fase finirà, nulla sarà più come prima. Nel 2011, sono state migliaia le impre-se del settore horeca ad aver chiuso i battenti, e le stime per l’anno in corso non prometto-no nulla di buono. Gli effetti negativi dell’economia stanno stravolgendo il mercato, crean-do pesantissime anomalie, alle quali bisogna porre subito rime-dio. Una di questa, forse la più preoccupante, è la crisi di liqui-dità cui soffrono i grossisti del beverage, alle prese con l’insol-venza cronica degli esercenti, alla quale si aggiungono la stret-ta creditizia imposta dalle ban-che e una pressione fiscale che non ha eguali in Europa. Molti distributori, pur di non perde-re il cliente e di compiacere il fornitore, concedono continue dilazioni sui pagamenti, crean-do una sorta di finanziamento

occulto. Il credito si è tramu-tato, ormai, in una forma di supporto alla vendita; ma è giusto continuare a servire un cliente che ordina, ritira, piazza la merce e non paga la fattura? Proviamo, proprio in questo nu-mero, a rispondere alla doman-da con un’inchiesta che, oltre a fornire un’analisi accurata del problema, avanza delle solu-zioni pratiche. Sul versante dei produttori, invece, è arrivato il momento che l’industria torni a dare ai consorzi più attenzione. Associazioni come il Codit resta-no l’unico anello di congiunzio-ne tra industria e grossisti, ruolo determinante nell’incentivazio-ne, nella mediazione e nella co-noscenza delle scelte del pub-blico esercizio. Utilizzare parte degli investimenti che oggi l’industria destina ad altre attività a favore dei consorzi porterebbe il fornitore ad av-vicinarsi agli associati, quin-di al cliente. Strategie di co-marketing, acquisti coordinati, maggiore cura al sell out sono un buon punto di partenza per fortificare la filiera e garantire a tutti gli attori la giusta margina-lità. I fatti, poi, dimostrano che

EDITORIALE

Dare credito ai Consorzi

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I consorziati Codit della Sicilia

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Claudio Caruso, Presidente CODIT

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14 16Il consorziato del mese:BATTIATO, L’HORECA DAL VOLTO UMANO

Codit Regioni:DAL LAZIO LA PROPOSTA DEGLI ACQUISTI CUMULATIVI

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NEWS E CURIOSITÀ

03 07Editoriale:DARE CREDITO AI CONSORZI

Codit Regioni:SICILIA, REGIONE LEADER DEL CODIT

08 09Iniziative Codit:CODIT E FERRARELLEINSIEME A CUBA

Le inchieste del Codit Magazine:DISTRIBUTORI SENZA LIQUIDI

PresidenteCLAUDIO SANTO CARUSO

Editore e Uffici redazioneCODITConsorzio Distributori ItalianiVia Casarea, 65 presso il nuovo Complesso Polifunzionale San Mauro,Casalnuovo (NA)

Direttore responsabileLIDIA [email protected]

Coordinamento editorialeDOMENICO RAIA

Hanno collaboratoGUIDO ROSSIFERDINANDO SCARMOZZINOVALENTINA ISCERI

Ufficio commercialeTERESA FUSCOANTONELLA CRISCUOLO

Ufficio ammninistrativoVALENTINA VISONE

Progetto editoriale e stampaADV SINOPIA, Caserta Tel: 0823 [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Nola n° 05/2011

Tel: 081.5229534Fax: 081.5229499

Responsabile Commerciale ENZO ISCERI

VicepresidenteGIOVANNI PINGIORI

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Il CODIT, Consorzio di Distributori Italiani nasce nel 1999 dall’esperienza decennale di alcuni imprendito-ri nel settore del Beverage & Food.

Avendo intuito che la reale forza nel loro campo d’azione era rappresentata dall’unione degli sforzi, creando e coordinando una organizzazione che favorisse la collaborazione interregio-nale delle strutture esistenti, gettano le basi per quella che in seguito diverrà una grande realtà del centro-sud.

Attualmente il CO.D.IT. conta circa 200 associati dislocati nelle regioni Abruzzo – Basilicata - Lazio – Molise – Campania – Ca-labria – Puglia – Sicilia e Sardegna, riuscendo a coprire e servire aree di importanza strategica.

CONSORZIATI CODITRegione Calabria: Angillieri Giuseppe ingr. e dett. bibite - Carbone Giuseppe - Chiodo F. Scerbo L. Snc - Crea Renato Martino - Curtosi Fabio Srl - Euro CE.DI. sas di Malfarà Simone Emilio - Eurobeverage Srl - Eurodrink di Mercuri Angelina & C. Sas - Familiari Daniele - Fiumara Girolamo - F.lli Commisso Srl - Mangione Srl - Marcovecchio Roberto Mario Sas - La Maccau-so Srl - Milanese Srl - New Market di Fiumara Michelangelo - Nuova Gallo Sas di Amendolea Rocco & C. - O.R.A.S. di Ra-mondino Giuseppe - S.E.R. Ingross Sas Di Maiolo Rag. Anto-nio & C. - Scarmozzino Distribuzione Srl - Signoretta Luciano - Verdiglione Maria - Zeta Effe Distribuzione Srl - Vetrano SrlRegione Campania: Boscaino Bibite Srl - Cipriani Matteo Ditta - CO.VI. Sas di Correale Michele & C. - Cofrancesco Srl - Eurodistribuzioni 2001 Srl - Federico Michela - F.lli De Micco Srl - Gagliardi Distribution Srl - Ga.Bi. Distribuzione Surl - La Dissetante Srl - MA.RI.CA. Snc di Russo L. e Tedesco A. - Mille-nium di Scuro Giovanni - Raia F.lli Sas di Raia G. & C. - Salvante Luigi e Figli Snc Regione Basilicata: Cammarota Donato & C. Snc - Grieco F. N. Savino & C. SasRegione Lazio: Biper Srl - Center Food Srl - CGD Srl Cristofaro Giulio - Chemalo Distribuzione S.r.l. - Cimina Due di Graziotti Marcello - Civita Bevande Srl - Colonnelli Anna Srl - Enoteca Cantiani Sas di Cantiani L&C - Fraticelli Gabriele - G.D.A. Ser-vice Srl - Giemme Srl - Ielle Distribuzione S.r.l. - Italingrosso C.I.V. 95 Srl - Mastrantoni Bevande Srl - Mini Distribuzione Srl - Nini Renato & C. Snc - Passini Srl - Penta Service 2 Srl - Ranucci Srl - Roma Nord Bevande Srl - Rossi Distribuzione S.Coop. - Rossi Guido e Carlo Snc - Saccoccio Srl - Serafino Bibite Sas di Maurizi M. - Tiburlat di Vivirito Bonifacio - Va-lentini Distribuzione Srl - Veritas Srl - Vileo Snc di Bussotti V. & Chicca E.Regione Abruzzo: Bonomo Srl - Calvarese Snc di Mauro e Fa-brizio Di Gennaro - Ciavalini Srl - Franco Magnante - Gi.Sa. Srl Distribuzione - Marcantonio Snc di Manetta M. e Labbrozzi A. - Nanni Drink Sas di Nanni N&C - Nanni Nicola - Sur-Bi-Gel SasRegione Molise: I.P.I.B. F.lli Bernardo Snc - Matteo Gino - Minnillo Aurelio di Nicola Minnillo & F.lliRegione Puglia: C.D.B. Sas di Bixio R.& C - C.I.F.O. Srl di Gio-vanni Zurlo e Figli - Catanese Srl - Central Latte Sud Srl - Cor-vace Sas di Fornaro Antonio & C. - Cursano Srl - De Giorgi Srl - De Maglie Paolo - Di.Be.Nacci.Sas di Nacci Bartolomeo Sas - Drinks e Co. di Memeo Francesca & C. Sas - Drink & Food Srl di De Pandis Marco - Frair Srl - General Food Srl - Granieri Ivan Ditta - Ianni Franco - Ingralim di Lapenna Giuseppe - Ingross di Loconte Savino & C. Snc - Logis & Market Srl - Mebilevante Srl, - Mita Srl - Monti Distribution Srl - P.G.L. Srl - Pulimeno Nicola - Snack & Beverage di Chieco F - Tondo Cosimo - Ver-garo GiovanniRegione Sardegna: Anglonadrink Rag. Mariangela Canu - B & C di Sale Elena - Bandino Marco - Bensal Sas di Follesa - Catta Giuseppe - CE.BI.CA. Sas di Boero Anselmo - Chessa Giuseppe - COM.I.BEV. Sas Tramatzu Sergio - COM.SAR.BE. Sas - Co.Sarda Snc - Cuccu Distribuz. e Servizi Srl - Demin-gross Commerciale Srl - Ditta Tamponi di Paolo Frogheri & C. Snc - Emme.Ci. Srl - Enoteca Mirai Sas di Mirai M.A. & C - Eredi di Zucca Renzo di Puddu A. Srl - Essebi di Santoru Salvatore - Esseci Distribuzioni Srl - F.D. Distribuzione Bevande Srl - Fonnesu Salvatore Sas di Fonnesu A&C - Gross Drink di Rubiu N. M. & C. Sas - Isola Enrico Ingr. Bev. - Ledda Gaeta-no - Lai Francesco - Loi Giannino & F.lli Snc - Macomer Bibi-te di Caddia Maria Maddalenna - Melis Sergio - Nuova Ideal Bevande Srl - Pirodda Distribuzioni Srl - Plj Srl (Plj Beverages Srl) - Probar Srl - Santona Giuseppe - SO.CO.BI. di Mocci R. e C. Snc - Spezziga Bibite di Spezziga A. Snc - Vinserra Srl di Serra Pierpaolo Regione Sicilia: A.D.I.B.E. Sas di Pennisi Rosario & C. - Bal-samà Luigi Srl - Be. Li. Va Srl - Beverage B. & C. Srl- Bevial Srl - Ca.Vi.S di Scimone Rosario - Cancemi Rag. Paolo - Casto-rina Pietra - Centro Vini e Liquori Srl - Cienne Srl - Cittadino Ingrosso Bevande Srl - Commerciale Terranova Srl - Costanzo Vincenza - Crimm Srl - Di Pietro Settimo - Dimar Sas di Di Stefano A. & C. - Distributori Siciliani Spa - Extra Discount Srl - F.lli La Mattina Snc di La Mattina A&C - F.lli Patanè Srl - Fo.In.Cab. Srl - Food & Beverage S.U.R.L. - Giò Bibite Srl - Horeca Sicilia Srl - Horeca Trading di Butera Giuseppe - Ingr.Bib. F.lli Gammacurta di S&V Snc - La S. Srl - Leotta Antonino (DLA) - M.V. Distribuzione Srl - Milk & Drinks Srl - Monteleone Filip-po - Nicosia Michele - Nuova Alcobi Srl - Nuova Euro Drink Srl - Nuova Mediterranea Alimentari Srl - Raneri Srl - Paolo Italiano - Rizzo Srl - Russo Joseph Antonio Srl - S & D Trade Srl - Saglimbeni Giuseppe Dep.Bev. - Salluzzo Srl - Si.Cal. Bi-bite Srl - Santino Sanò Srl - Sigros 4G Srl - So.Di.Be. Srl - T.F.C. Beverage Srl

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CODIT REGIONI

Sicilia, regione leader del Codit

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come la sua azienda in Sicilia stia puntando su strategie di vendita innovative, potenzia-mento il “route to market”, il canale distributivo, per incre-mentare il fatturato. Infine, la

parola è passata a Francesco Nicolosi, Area manager di Con-serve Italia, una delle maggiori realtà agroindustriali in Euro-pa, conosciuta attraverso mar-chi di prestigio quali Valfrutta, Cirio, Yoga e tanti altri. «Con l’ingresso nel mercato dei nuo-vi succhi Derby Blue e Yoga Bio – ha detto – e con il lancio di Apé, aperitivo all’italiana, oggi Conserve Italia è divenuta una “total horeca company”».

– ha dichiarato – grazie anche alla collaborazione del Codit, sono incoraggianti, e i margini di crescita restano alti. Di suo, la Diageo ci mette cura nella promozione dei prodotti, con la presenza di promoter nei punti di consumo e con ma-teriali POP». Tumminelli ha an-che presentato il rum Zacapa, tra i migliori distillati di puro succo di canna da zucchero al mondo, prodotto in Guatema-

la. Poi, è stata la volta di Vito Flores, Dma manager della Pe-roni, oggi uno dei player prin-cipali nel settore dell’industria birraria, parte del Gruppo SAB Miller plc. Flores ha spiegato

Anche nel 2011 la Sicilia si conferma la regione leader del Codit, con il 45% del fatturato di tutto consorzio, attivo nel Centro-sud e nelle isole. Per l’anno in corso, gli obiettivi sono ambiziosi, ma a portata di mano: superare il 50%. In uno scenario nazionale caratteriz-zato da una forte contrazione dei consumi, è questo il dato più rilevante emerso duran-te la convention regionale del Codit, che si è svolta, lo scorso 10 marzo, nella sala congressi dell’hotel “Il gelso bianco”, a pochi minuti dal centro stori-co di Catania. A fare gli onori di casa Emanuele Terranova e Claudio Caruso, nella doppia veste di consigliere regionale e di presidente del consorzio dei distributori italiani. Sotto la sua gestione, Codit Sicilia si confer-ma una realtà quanto mai vita-le, capace, da un lato, di attrar-re nuovi associati e, dall’altro, di anticipare le tendenze del mercato del beverage. Tra gli ospiti della convention, Angelo

Tumminelli, Account manager di Diageo Italia, azienda leader nel settore delle bevande alco-liche premium, con una stra-ordinaria collezione di marchi in “scuderia” (Johnnie Walker, J&B, Baileys, Guinness). «I nu-meri della liquoristica in Sicilia

Pippo Musumeci, Francesco Nicolosi, Vito Flores, Claudio Caruso, Emanuele Terranova, Angelo Tumminelli

Angelo Tumminelli Account manager Diageo Italia

Vito Flores Dma manager Peroni

Francesco Nicolosi Area manager di Conserve Italia

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INIZIATIVE CODIT

Codit e Ferrarelle insieme a Cuba

Quando un’azienda leader e un consorzio vincente s’incon-trano, combinando azioni di acquisto, promozione e vendita, si crea un’alleanza strategica, in grado di dare valore aggiunto a un prodotto o a una famiglia di prodotti. Il comarketing tra Fer-rarelle e Codit è questo e molto di più. Ma cosa significa “co-marketing”? Il termine comar-keting (abbreviato dall’inglese “cooperative marketing”) de-finisce la messa in moto di un processo, attraverso il quale produttori indipendenti, detta-glianti, consumatori, agiscono in modo congiunto, soprattut-to nel sostegno dei prodotti, nella promozione dei servizi e dell’immagine, sfruttando i re-ciproci vantaggi competitivi. In altre parole, è la condizione alla base di una collaborazione commerciale, attraverso la qua-le le aziende cercano d’imporsi, cooperando nella condivisione di esperienza di mercato. In tale

direzione, la partnership tra il marchio campano di acqua mi-nerale e il consorzio di distribu-tori di bevande più importante del Centro-sud ha dato ospita-lità al gruppo di trattanti Ferra-relle presso il grande e raffinato complesso “Playa Pesquero”, a Cuba, dal 24 febbraio al 2 mar-zo. Inaugurato da Fidel Castro nel gennaio del 2003, è consi-derato una delle migliori strut-ture alberghiere dell’isola. È gestito dalla Gaviota, agenzia turistica governativa, quindi è una struttura a totale conduzio-ne cubana. Il magnifico resort sorge sull’omonima e incante-vole spiaggia di sabbia bianca, a circa 50 chilometri da Holguìn. Il gruppo, su invito di Claudio Caruso, presidente Codit, e di Filippo Modica, responsabile commerciale AFH area Sud, ha potuto ammirare la locomotiva

di un originale treno a vapore che serviva un secolo fa per la raccolta della canna da zucche-ro, sulla cui monocoltura era fondata l’economia di Cuba fino all’avvento del regime castrista. Il viaggio promozionale, curato da Maurizio Nardi della “Samo-var Incentive”, coadiuvato dalla team leader Giulia Bilanci, ha rappresentato per gli ospiti un momento di relax, una settima-na a cinque stelle in un’oasi pa-radisiaca lontana dai frastuoni della città. Davvero ampia l’of-ferta di intrattenimenti: dalle gite in catamarano con pranzo a bordo alle mattinate di sab-bia e mare, dalle cene a base di aragosta nei ristornati del villag-gio, allo spettacolo e al bagno in compagnia di delfini e foche nell’enorme piscina di “Playa Pesquero”.

Valentina Isceri

Bagno nell’enorme piscina di Playa Pesquero

I delfini della piscina di Playa Pesquero

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“marketing mix” come suppor-to alla vendita, ma è giusto con-tinuare a servire ritardatari cronici

e cattivi pagatori?

IL CLIENTE NON HA SEMPRE RAGIONEIl 2011 sarà ricordato come “annus horribilis” del canale ho-reca. Quasi 11mila imprese han-no chiuso i battenti, il 36% in più del 2010, e il 72% di quelle ancora in vita lamenta problemi di liquidità. Chi ne paga il prezzo maggiore, come al solito, sono i grossisti: il 58% dei loro clien-ti non salda le fatture alla sca-denza, con punte del 72% degli alberghi e dell’80% dei bar, e il costo finanziario dei tardati pa-gamenti può raggiungere il 3% del fatturato annuale. Da un’a-nalisi condotta nel Sud Italia e nelle isole – che rappresentano, poi, il mercato di riferimento del Codit, consorzio leader nella di-stribuzione di bevande – i ritardi partono da 2 settimane fino ad arrivare a 6 mesi. Per gli opera-tori che hanno la sventura di la-vorare con gli enti pubblici la si-tuazione non è grave, è ai limiti

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le inchieste del CODIT magazine

Distributori senza liquidi

del collasso. A fronte di una me-dia nazionale di 299 giorni, già altissima e lontana anni luce dal rispetto delle direttive europee che fissano in 60 giorni il tem-po massimo di pagamento dei fornitori esterni, ce ne vogliono 309 in Puglia e 312 in Sardegna per ottenere un saldo. «Siamo – afferma Giovanni Pingiori, vice-presidente Codit – al paradosso: i nostri clienti ci richiedono la merce, la ritirano, la vendono e non pagano la fattura. Qui la congiuntura economia non c’entra: se ci sono ordinativi, significa che vi è domanda». Il denaro che il distributore non riesce a incassare è utilizzato dal debitore per soddisfare altre esigenze. Quando la condot-ta non è oculata o limitata nel tempo, il cliente entra in un cir-colo vizioso, che lo porta all’in-solvenza. Così, il debitore non è più in grado di onorare i propri impegni e il creditore perde, non di rado, la possibilità di ottenere il pagamento della for-nitura. «Purtroppo, – denuncia Pingiori – in Italia abbiamo una legislazione che parteggia per chi compra e rende il recupero crediti una pratica dispendiosa, lunga e spesso infruttuosa. Occorrono anni e migliaia di euro in spese legali per otte-

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Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

La crisi è, sempre più spesso, crisi di liquidità per i distributori italiani. Come se non bastasse la contrazione dei consumi, nel-la lotta alla sopravvivenza quo-tidiana, i grossisti del beverage devono fare i conti con l’insol-venza dei clienti, con la stretta creditizia imposta dalle banche e con una pressione fiscale che ha pochi “rivali” in Europa. Il cocktail è di quelli ad alto potere

detonante e rischia di mandare in default un settore che fattu-ra 3,2 miliardi di euro, occupa 18mila addetti e muove un vo-lume di 9 milioni di litri l’anno. Fin quando il Belpaese non aggancerà la ripresa economica e le banche non allenteranno i cordoni della borsa, ai distribu-tori non resta che ripensare al rapporto con il cliente. Il credi-to, finora, è stato inserito nel

“ È GIUSTO CONTINUARE A SERVIRE RITARDATARI CRONICI E CATTIVI PAGATORI? ”

“ IL COSTO FINANZIARIO DEI TARDATI PAGAMENTI PUÒ RAGGIUNGERE IL 3% DEL FATTURATO ANNUALE. ”

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DISTRIBUTORI SENZA LIQUIDI

– non torneranno a scommette-re sui settori di punta del made in Italy che presentano le mag-giori potenzialità di crescita, come il food & beverage, il tu-rismo, la moda, l’arredamento e il design; se le banche, in poche parole, non torneranno a fare le banche, sarà davvero faticoso uscire dalla crisi». In effetti, il di-stributore si trova stretto in una morsa: da un lato, il braccio dei crediti commerciali inesigibili e, dall’altro, quello della difficoltà a ottenere ossigeno dagli istituti di credito.

I GROSSISTI PIÙ TARTASSATI D’EUROPA A rendere, semmai ce ne fosse bisogno, il quadro più compli-cato ci si mettono pure il fisco e la burocrazia. Non vi è indagine economica che non confermi quanto il livello della pressione fiscale di imposte dirette e indi-rette nel nostro Paese sia eleva-to. Per i distributori del canale horeca il prelievo segna un re-

Alcune associazioni di categoria hanno stimato in 30mila il nu-mero di aziende che, nel 2012, chiederanno il concordato pre-ventivo o addirittura falliranno per effetto della stretta crediti-zia (fonte: Agi). «Fino a pochi anni fa – rivela Pingiori – quan-do un grossista aveva problemi di liquidità, le banche gli dava-no una mano con linee di credi-to ad hoc e fidi. Oggi, stentano a concedere finanziamenti non solo ai soggetti in difficoltà, ma pure a quelli sani e senza debiti». Nonostante abbiano ricevuto dalla Bce un mare di soldi (490 miliardi il 21 dicembre 2011, 530 miliardi il 29 febbraio scor-so), gli istituti di credito sem-brano aver preferito mettere in ordine i propri bilanci, lucrando sul differenziale tra il prestito all’1% ricevuto dall’Europa e il rendimento medio annuo dei ti-toli di stato al 6%, piuttosto che agevolare il credito alle piccole e medie imprese e alle famiglie. «Se le banche – avverte Pingiori

nere, in fondo, ciò che ci spet-ta. Nel frattempo, però, come grossisti siamo costretti a paga-re i produttori entro 30-45 gior-ni al massimo e, a fine anno, siamo obbligati a sobbarcarci il peso dell’Iva, che non riusciamo a scaricare sul cliente». Gli utili mancati, l’esposizione finanzia-ria e le imposte non dovute ri-schiano di trascinare persino le imprese sane verso il baratro.

NELLA MORSA DEL “CREDIT CRUNCH”Un altro spettro che si aggira per l’economia italiana e turba il sonno ai distributori di bevan-de è il “credit crunch” (“stretta del credito”). Rimasto per lo più ignoto al grande pubblico fino alla crisi finanziaria nel 2008, è una vecchia conoscenza di chi fa impresa. Il credit crunch è generalmente definito come una contrazione dell’offerta di credito indotta da una caduta della patrimonializzazione del-le banche, da riduzioni nella liquidità del sistema bancario o, più spesso, da una marcata avversione al rischio delle ban-che nel concedere prestiti.

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Fonte: Eurisc - Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“ IN ITALIA ABBIAMO UNA LEGISLAZIONE CHE PARTEGGIA PER CHI COMPRA E RENDE IL RECUPERO CREDITI UNA PRATICA DISPENDIOSA, LUNGA E SPESSO INFRUTTUOSA. ”

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le inchieste del CODIT magazine

ne di un’impresa spesso con-fliggono. Capita, ad esempio, che l’area commerciale si trovi in contrasto con quella finan-ziaria: i “commerciali” temono di perdere il cliente e frenano le iniziative di risanamento fi-

nanziario. E questo genera più di un problema a coloro che, alla fine dell’esercizio, devono comunque far quadrare i conti dell’impresa. «Bisogna torna-re a un assetto societario a di-mensione umana, – suggerisce Isceri – bisogna ritornare a pre-sidiare il territorio, a selezionare il cliente, puntando sulla quali-tà e sul rapporto umano prima che sulla quantità». Una buona anagrafica dei partner commer-ciali, un sistema che monitori costantemente la situazione di pagamento, il ricorso, se è il caso, a società di “credit infor-mation” che raccolgono dati sulle aziende e, infine, la capaci-tà di perdere il cliente piuttosto che implementare il portafoglio con cattivi pagatori appaiono gli strumenti più efficaci.

correttamente il credito banca-rio, ossia per finanziare progetti di sviluppo aziendale anzichè la morosità dei nostri clienti. L’u-nico rimedio che la distribuzio-ne all’ingrosso di bevande può adottare per evitare la banca-rotta è smetterla di finanziare i propri clienti». Enzo Isceri, di-rettore commerciale Codit, su questo punto è categorico. Sen-za accorgersene, molte aziende, pur di non perdere il cliente, gli concedono continue dilazioni sui pagamenti, dando vita ad una forma occulta di finan-ziamento. Il credito si inserisce nel “marketing mix” come sup-porto alla vendita, ma è giusto continuare a servire un cliente in forte ritardo? «A mio avvi-so – prosegue Isceri – , è un errore concedere dilazioni sen-za un’analisi approfondita del proprio portafogli e senza ave-

re il coraggio di operare scel-te drastiche». Le buone regole gestionali e la loro osservanza devono costituire il proposito di ogni imprenditore. Facile non è: le esigenze che emergono nelle diverse articolazioni inter-

cord che non ha eguali in Euro-pa. Se da noi il peso delle tasse sugli utili dell’azienda è pari al 68,6%, in Francia è al 65,8%, in Spagna al 56,5% e in Svezia al 54,6%. In coda alla classifica vi è l’Irlanda, con un carico fiscale di appena il 26,5%. Analizzando, poi, i tempi e i costi necessari per espletare gli adempimenti a carico delle piccole e medie im-prese, i risultati sono altrettanto sconfortanti: il tempo necessa-rio per effettuare i pagamenti fiscali in Italia si aggira sulle 285 ore l’anno. In Germania, invece, non più di 215, in Spagna 197 e in Danimarca 135. Chiude la graduatoria sempre l’Irlanda, con appena 76 ore di file agli sportelli e di attesa dal commer-cialista.

LA RICETTA “ANTISICCITÀ” DEL CODIT «Non esistono formule magi-che. Fin quando l’Italia non aggancerà il treno della ripresa economica e le banche non al-lenteranno i cordoni della bor-sa. Inoltre bisogna utilizzare

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“ L’UNICO RIMEDIO CHE LA DISTRIBUZIONE ALL’INGROSSO DI BEVANDE PUÒ ADOTTARE, PER EVITARE LA BANCAROTTA È SMETTERLA DI FINANZIARE I PROPRI CLIENTI. ”

“ BISOGNA UTILIZZARE IL CREDITO BANCARIO PER FINANZIARE PROGETTI DI SVILUPPO AZIENDALE ANZICHÈ LA MOROSITÀ DEI NOSTRI CLIENTI. ”

“ IL DISTRIBUTORE SI TROVA STRETTO IN UNA MORSA: DA UN LATO, IL BRACCIO DEI CREDITI COMMERCIALI INESIGIBILI E, DALL’ALTRO, QUELLO DELLA DIFFICOLTÀ A OTTENERE OSSIGENO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO. ”

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L’esempio del padre, i primi giorni in azienda, l’esperienza in una multinazionale, la voglia di fare, di ricominciare. Nelle vicende umane e professiona-li di Salvo Battiato, 44 anni, si può scorgere la storia, dal do-poguerra a oggi, della piccola e media impresa del Sud. Figlio di un distributore di bibite por-ta a porta, entra nell’attività di famiglia, che nel frattempo è passata dal dettaglio all’in-grosso, alla fine degli anni Ot-tanta. Apprende in fretta Salvo e, nel 92, è lui a imprimere la svolta: fortifica i rapporti con la Peroni, assume una squadra di agenti e si lancia nel canale ho-reca e super horeca. «Sono stati anni di duro lavoro – racconta –, di giornate trascorse a batte-re, palmo a palmo, la provincia di Catania e di serate passate in ufficio». Ma le soddisfazio-

ni non tardano ad arrivare: nel 2000, la Battiato srl è una delle realtà più vitali nel settore del berevage & food dell’isola. Se ne accorge anche Doreca, all’e-poca holding di proprietà della Peroni, che, nel 2002, rileva la società e nomina Salvo Battiato amministratore delegato per la Sicilia. «Sono stato in Doreca 9 anni – rivela –, fino all’ottobre del 2011. Poi, ho capito che la dimensione multinazionale non si adattava al nostro mer-cato, fatto di piccoli esercenti per i quali conta ancora il rap-porto umano». Quando Birra Peroni cede l’intero capitale sociale di Doreca srl al Gruppo Tuo, Battiato riacquista deposi-to e automezzi e fonda, ad Aci Sant’Antonio, Horeca Sicilia. «Siamo – dice – una struttura a elevata flessibilità gestionale, capace di offrire un supposto

strategico, tecnico e commer-ciale ai nostri clienti». Un cen-tro direzionale, un magazzino centrale, 25 dipendenti, una flotta di 10 veicoli consento-no alla Horeca Sicilia una di-stribuzione dettagliata a oltre 2000 referenze. «Copriamo – aggiunge – tutta la Sicilia orientale, anche con piccole forniture e prezzi sempre con-correnziali. La nostra regola è fare meglio le cose che fanno gli altri». Horeca Sicilia, da al-cuni mesi, è entrata nel Codit, il consorzio dei distributori ita-liani. «Mi lega – afferma Battia-to – una profonda amicizia con il presidente, Claudio Caruso. Il suo entusiasmo è contagioso; spero di poter portare nel Co-dit la mia esperienza: può tra-mutarsi in un vantaggio com-petitivo per tutti gli associati».

IL CONSORZIATO DEL MESE

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Battiato, l’horeca dal volto umano

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Salvo Battiato, nuovo consorziato Codit

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CODIT REGIONI

Dal Lazio la proposta degli acquisti cumulativi

Si è svolta a Roma, il 10 marzo scorso, la riunione interregiona-le dei consorziati Codit di Lazio, Abruzzo e Molise. La conven-tion, organizzata dal consigliere Guido Rossi, al ristorante “Giar-dini di Marzo”, ha confermato il bilancio positivo del consorzio per l’anno 2011. Ad animare il dibattito, il tema degli acquisti cumulativi, come tentativo per abbattere i costi di trasporto e abbassare i prezzi dei prodotti. L’azione consentirebbe di otte-nere un maggiore potere di trattativa, soprattutto nei con-fronti dei fornitori. Oltretutto con una “regia” acquisti cen-tralizzata si otterrebbe anche un vantaggio amministrativo. Per ora, tuttavia, si tratta solo di una proposta per tentare di minimizzazione i costi di tutti i consorziati, ma bisogna capire

come reagiranno le aziende e verificarne la reale fattibilità. Al meeting erano presenti, oltre a circa 40 consorziati provenienti dalle tre Regioni in convention, Yoga Derby, del gruppo Con-serve Italia, con la presentazio-ne del format Apè e di nuovi succhi Derby Blue e Yoga Bio, e l’azienda vitivinicola Oscar d’O-ro Nazionale di Pramaggiore 2011 Maccari Spumanti. Leader nel mercato dei succhi di frutta e delle conserve vegetali, Con-serve Italia con il lancio di Apé, aperitivo all’italiana, vera rivolu-zione nel mondo del food bar, ha fortificato il suo ruolo nel be-verage e ha sviluppato ulterior-mente la propria cultura storica nel food, trasformandosi in una “total horeca company”. La kit solution di Apè, che può costi-tuire un valido aiuto nella pre-parazione degli aperitivi, com-prende 4 gamme di prodotti

certificati: • vegetali: sottoli e sottaceti in salamoia in 8 referenze (brand Saclà);• creme spalmabili: per bru-schette, tartine, crostini in 6 re-ferenze (brand Cirio);• chips in 3 referenze;• snack tostati in 3 referenze. Quanto alla Maccari, storico marchio del Made in Italy, pro-duce vini spumanti e frizzanti con il metodo Ocg. L’azienda si trova proprio nel cuore della zona Docg Conegliano Valdob-biadene e imbottiglia il Prosec-co Superiore Docg, oltre al Doc Treviso. Orgogli tutti italiani quelli della produzione di vini d’eccellenza: il valore dell’ex-port enologico nel 2011 ha su-perato i 4,4 miliardi, pari a 24 milioni di bottiglie. Verrebbe da aprirne una e brindare!

Valentina Isceri

Riunione interregionale dei consorziati Codit Lazio

Presentazione della nuova linea di aperitivi APÉ di Conserve Italia

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NEWS E CURIOSITà

Pet, dall’acqua minerale alle star di Hollywood La Notte degli Oscar 2012 ha consacrato eco-style Made in Italy. Sotto i vestiti da sera del-le star di Hollywood batteva un cuore “green”: il nuovo tessuto Newlife delle Filature Miroglio di Alba, in provincia di Cuneo, ottenuto dal riciclo di bottiglie di Pet, quelle usate per l’acqua minerale. Newlife è il frutto di quattro anni di ricerca, di 2 mi-lioni di euro di investimenti e del lavoro di tre aziende: la De-map di Beinasco che seleziona le bottiglie dalla raccolta diffe-renziata, la Dentis di Sant’Al-bano Stura che le straforma in un polimero adatto alla filatura e, infine, lo stabilimento di Mi-roglio che le riduce in fili usati dall’alta sartoria italiana, famo-sa nel mondo.

Il 13 aprile l’Italia ha festeg-gia l’Espresso-dayVenerdì 13 aprile in più di 2.600 bar selezionati in tutta Italia l’I-stituto nazionale espresso italia-no ha celebrato il caffè più ama-to dagli italiani, con la quarta edizione di Espresso Italiano Day. A chi ha preso un caffè in uno dei bar selezionati, ricono-scibili dalla vetrofania sulla por-ta, è stato regalato un vademe-cum tascabile con i consigli su come scegliere e valutare il vero espresso italiano. E con la storia e le suggestioni di tre paesi sim-bolo del caffè nel mondo: Por-torico, Giamaica, Guatemala.

In Cina un hotel sulla “cresta dell’onda”Dalla Cina arriva la notizia del-l’apertura di un nuovo hotel di lusso. Nulla di strano, se non fos-se che la struttura è stata conce-pita all’interno di una gigante-sca nave portaerei ex-sovietica ristrutturata a Tianjin, vicino Pechino. Kiev, così si chiamava la nave portaerei, ha navigato per 20 anni fino a che, crollato il muro di Berlino fu venduta per la creazione del parco tematico.

La ristrutturazione è costata 12 milioni di euro.

L’App-eritivo nell’era degli smartphoneAncora novità dall’App Store, che offre agli amanti dell’hap-py hour un’applicazione gra-tuita chiamata “Aperitivo 2.1”, scaricabile per i dispositivi iOS. Con un tasto è possibile entrare dallo smartphone nel program-ma di ricerca di locali modaioli italiani, dove organizzare con gli amici un incontro, sorseg-giando un buon drink. L’appli-cazione consente di leggere i commenti di altri utenti che hanno già frequentato i locali

in lista. Sfruttando la funzione di geolocalizzazione, l’utente ha a disposizione una lista dei locali più vicini, “navigando” fra immagini e dettagli sui servizi offerti.

Il canale horeca va “liscio come l’olio”La Borsa merci telematica italia-na (Bmti) sta promuovendo un progetto per favorire l’ingresso dell’olio extravergine di oliva italiano nel canale horeca. Tra le iniziative in programma, ci sono attività di informazione per le aziende interessate e attività di supporto per la commercializ-zazione. Chi aderirà all’iniziati-va potrà scegliere direttamente il prodotto di olio extravergine di oliva, Dop, Igp o biologico, dopo aver assaggiato i cam-pioni disponibili, e ordinare il quantitativo necessario, cono-scendo sin dall’inizio l’importo di spesa.

Con San Benedetto bevi e vinci doppioFino la 16 agosto c’è un motivo in più per bere acqua minera-le San Benedetto, il concorso “Bevo e vinco doppio!”. Partecipare è semplice come sorseggiare un bicchier d’ac-qua: per giocare con la cartolina (presente nel fardello d’acqua minerale o scaricabile dal sito www.bevoevincodoppio.it, ba-sta compilarla, incollare la prova d’acquisto e spedirla a Concor-so San Benedetto “Bevo e vinco doppio!”, casella postale 14 - 20081 Abbiategrasso (Milano). Si possono vincere 150 bigliet-ti d’ingresso a Gardaland Park per due persone e partecipare all’estrazione di 3 soggiorni per 4 persone a Gardaland Resort, durante il Gardaland Magic Hal-loween.

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