cogenerazione 10.06.09
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1IA
L F
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
EFFICIEN
ZA ENER
GETICA ED
AUTO
PRODUZIO
NE
NELLE ABITAZIO
NI CIVILI
LA COGEN
ERAZIO
NE
2IA
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Pelo
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LA COGENERAZIO
NE
1. DEFIN
IZIONE
2. TIPOLO
GIE D
I COGEN
ERATO
RI
3. DIM
ENSIO
NAM
ENTO
DI IM
PIANTI D
I COGEN
ERAZIO
NE
4. VANTAG
GI D
ELLA COGEN
ERAZIO
NE
5. ESEMPI D
I COGEN
ERATO
RI A CO
MBU
STIONE IN
TERNA
6. LA TRIGEN
ERAZIO
NE
3IA
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1. D
EFIN
IZIO
NE
Per cogenerazione si intende la produzione congiunta e contemporanea di
energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire da una singola
fonte energetica, attuata in un unico sistema integrato.
Nella cogenerazione il calore ottenuto dai gas di scarico o dal ciclo m
otore viene utilizzato per riscaldare acqua (ad es. per il riscaldam
ento residenziale).
La cogenerazione, pur basandosi su combustibili tradizionali, viene
considerata fonte assimilabile alle fonti rinnovabili e, com
e tale gode di tutti gli incentivi di legge previsti per tali fonti di energia.
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Il motore prim
ario è un qualunque m
otore utilizzato per convertire il com
bustibile in energia m
eccanica, il generatore la converte in energia elettrica, mentre il sistem
a di recupero term
ico raccoglie e converte l’energia contenuta negli scarichi del m
otore primario, in energia
termica utilizzabile.
I cogeneratori sono formati da un m
otore primario, un generatore, un
sistema di recupero term
ico ed interconnessioni elettriche.
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2. T
IPOLOGIE
DI C
OGENERATORI
I cogeneratori si classificano in base al tipo di motore utilizzato:
-motori alternativi a com
bustione interna
-turbine a gas/vapore
-motori alternativi a com
bustione esterna (motori stirling)
-celle a com
bustione
Mentre il m
otore a combustione interna e la turbina a gas sono
industrializzati e in commercio in diverse taglie, i m
otori Stirling e sopratutto le celle a com
bustibile sono ancora in fase di sviluppo e non ancora com
mercializzati in larga scala.
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Ciascuna tipologia di impianto è caratterizzata da un suo specifico cam
po di applicazione, all'interno del quale si realizzano i m
assimi rendim
enti term
odinamici e/o la m
assima convenienza econom
ica.
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GUAD
AGNO EN
ERGETICO
PRODUZIO
NE SEPAR
ATA
-EN
ERGIA ELETTR
ICA: la produzione di energia elettrica in Italiae in tutta
Europa avviene per la maggior parte in centrali elettriche che utilizzano gas
naturale, gasolio o carbone in turbine a vapore o turbine a gas (e qualche ciclo com
binato). In media il rendim
ento elettrico delle centrali in Italia è intorno al 38%
-CALO
RE: la produzione di calore avviene prevalentem
ente utilizzando caldaie, che nelle versioni m
oderne hanno rendimenti m
edi intorno al 92%
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SCHEM
A DI FLU
SSO EN
ERGETICO
PER LA G
ENER
AZIONE C
OMBIN
ATA DI
ENER
GIA ELETTR
ICA E CALORE IN
UN CO
GEN
ERATO
RE CO
N MOTO
RE
ALTERNATIVO
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SCHEM
A DI FLU
SSO EN
ERGETICO
PER LA G
ENER
AZIONE SEPAR
ATA DI
ENER
GIA ELETTR
ICA E CALORE
+ 47%
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530 kg
80.000 h
27%
5,5 kW
MC
I
Dach
sG
5.5
405 kg
80.000 h 2)
25%1)
28 kW
TG
Cap
ston
e30
137 kg2.500 kg
500 kgP
eso
40.000 h30.000 h
n.d.D
urata p
revista
12%33%
28%η
elettrico
1 kW100 kW
20 kWP
oten
za no
m.
Stirling
MC
I M
CI
Tecn
olo
gia
Wh
isperG
enM
AN
Tan
dem
1) con compressore gas (4,0 bar)
2) revisione a 40.000 h
TECNOLO
GIE E R
ENDIM
ENTI A CO
NFR
ONTO
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3. D
IMENSIO
NAMENTO D
I IMPIA
NTI D
I COGENERAZIO
NE
Il dimensionam
ento di un impianto di cogenerazione è
fortemente legato alla
rigiditàdi funzionam
ento dell’impianto. La produzione di energia elettrica è
sempre e contem
poraneo alla produzione di energia termica.
Generalm
ente le macchine di cogenerazione
sono messe in parallelo con la rete elettrica
(scambio sul posto –
D.Lgs 07/02/2007) e
la macchina di cogenerazione è
dimensionata
in base al fabbisogno di energia termica
del sistema servito.
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E’ un sistema estrem
amente rigido che presenta dei lim
iti dovutia:
-1° lim
ite:il m
otore non è adatto a funzionare a regimi parziali, ciò provoca
un decadimento del rendim
ento elettrico ed incremento dei costi di
manutenzione
FONTE: M
.GRECCH
I
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E’ un sistema estrem
amente rigido che presenta dei lim
iti dovutia:
-2° lim
ite:il costo elevato di installazione com
porta numerose ore di
funzionamento per essere econom
icamente vantaggioso (3.000 –
4.000 ore annue a pieno carico)
-3° lim
ite:il m
otore non si presta o a funzionamento discontinuo con
numerose accensioni e spegnim
enti. Ciò significa che un sistema di
cogenerazione non è adatto a seguire un carico termico variabile.
CONCLUSIO
NI:se la cogenerazione è im
piegata nell’ambito residenziale
per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, deve essere
dimensionata per i carichi di base del sistem
aper avere la possibilità di
funzionamento continuo e lungo nell’arco dell’anno.
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CASO 1) D
IMEN
SIONAM
ENTO
SU CAR
ICO DI BASE
FONTE: M
.GRECCH
I
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CASO 1) PR
OFILO
DI CAR
ICO
FONTE: M
.GRECCH
I
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CASO 2) D
IMEN
SIONAM
ENTO
SU PO
TENZA M
EDIA
FONTE: M
.GRECCH
I
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CASO 2) PR
OFILO
DI CAR
ICO
FONTE: M
.GRECCH
I
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CONCLU
SIONI
FONTE: M
.GRECCH
I
La modulazione della potenza erogata costa in term
ini di rendimento e fa aum
entare i costi di m
anutenzione
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SERBATO
IO D’ACCU
MULO
Mediante l’opportuno dim
ensionamento di un accum
ulo inerziale sul circuito chiuso è possibile:
• continuare a produrre elettricità anche in assenza di un fabbisogno termico
istantaneo• far fronte a picchi di richiesta term
ica senza l’ausilio dellacaldaia,
massim
izzando le ore di funzionamento del/dei cogeneratore/i e quindi il
risparmio energetico
FONTE: M
.GRECCH
I
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INSTALLAZIO
NI IN
CASCATA
-ridondanza ->
maggiore sicurezza
-scalabilità im
pianto-rendim
ento elettrico effettivo su base anno-accensione in sequenza con rotazione unità
-standardizzazione
FONTE: M
.GRECCH
I
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4. V
ANTAGGI D
ELLA COGENERAZIO
NE
-econom
ico: con la cogenerazione si sfrutta meglio l’energia contenuta nel
combustibile ovvero, a parità di energia utile prodotta, si consum
a meno
combustibile.
-am
bientale: il minor consum
o di combustibili im
plica una minor quantità di
emissioni nocive nell’am
biente con conseguente diminuzione dei costi sociali
dell’inquinamento, e un utilizzo più intelligente delle risorse.
-finanziario: la cogenerazione è considerata una fonte di energia assim
ilabile alle fonti alternative (sole, vento, geoterm
ia) e gode quindi ditutti gli incentivi e facilitazioni previste dalla legge e dal Piano Energetico N
azionale.
LIMITI
-sistem
a economicam
ente vantaggioso solo per elevate ore di utilizzo, 3.000 -4000 ore annue, con conseguente produzione di calore quando non serve.
-sistem
a che non si presta a funzionamento a regim
e parziale o funzionam
ento discontinuo con numerose accensioni e spegnim
enti.
-costi investim
ento alti
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I POTENZIALI CLIENTI
Le migliori utenze sono quelle in cui la richiesta di energia elettrica ed energia
termica sono contem
poranee, in presenza di fabbisogni termici estivi.
Ospedali: I com
plessi ospedalieri funzionano 365 giorni all’anno. Sono deigrossi consum
atori di energia elettrica (basti pensare a tutte le apparecchiature mediche, sale operatorie, ecc.) e term
ica (riscaldamento, vapore
per le sterilizzatrici) e perm
ettono di far funzionare i cogeneratori senza interruzioni consentendo rapidi tem
pi di ritorno degli investimenti.
Centri c
ommerciali. Sono dei buoni candidati per l’installazione di cogeneratori
purché si trovi un’adeguata collocazione al calore prodotto nel periodo estivo.
Industrie
. Tutte quelle industrie che necessitano di calore per i loro cicli produttivi. L’energia elettrica, infatti, non rappresenta un problem
a, è sempre
molto richiesta. Bisogna, in questo caso, verificare che ci siano dei fabbisogni
termici per la produzione (es. produzione di vapore per l’azionam
ento di presse, presenza di m
acchine asciugatrici, di forni di essiccazione, ecc.)
Centri tu
ristic
i. Grossi villaggi turistici, grandi centri alberghieri m
agari abbinati a piscine, centri term
ali, ecc.
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I POTENZIALI CLIENTI
Poli u
niversita
ri
Complessi re
sidenziali
Case di c
ura
, residenze per a
nziani
Agritu
rismi, a
lberg
hi e
stru
tture ric
ettiv
e
Piscine e centri s
portiv
i
Sono dei buoni utenti purché, com
e al solito, si sappia cosa fare del calore prodotto in estate.
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5. E
SEMPI D
I COGENERATORI
WAU
KESHA VSG
11G / G
TI
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2450P
esokg
2400 x 970 x 1530Ingom
bri (L*W*H
)m
m
56R
umore
dB
9190.2
89.188.4
Rendim
ento globale%
6263
60.161.2
Rendim
ento termico
%
2927.2
2927.2
Rendim
ento elettrico%
2.551.63
2.021.32
portata acquakg/s
60-3560-35
90-6090-60
T acqua
�C
14120
101.25
267.2
961064.9
170.9
14120
98.1(5)
259.1
961059.8
165.8
Jacketwater
Olio
Fum
iintercoolerP
otenza termica totale kW
12575
12575
Potenza elettrica
kW
11030C
ilindrata totalecm
3
GT
IG
GT
IG
WA
UK
ES
HA
VS
G11G
/ GT
I
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ESEMPI D
I COGEN
ERATO
RI A CO
MBU
STIONE IN
TERNA
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520257
Peso
kg
1060*720*1000580*380*880
Ingombri m
m
5244
Rum
oredB
88%85%
Rendim
ento globale
61%65%
Rendim
ento termico
27%20%
Rendim
ento elettrico
9580
Tm
axacqua
�C
3014.0
Caldaia ausiliaria
kW
12.53.25
Potenza term
icakW
5.51.0
Potenza elettrica
kW
579163
Cilindrata
cc
SE
NE
RT
EC
DA
CH
SH
ON
DA
EC
OW
ILL
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De R
emeha
(Gruppo D
e Dietric) -
HReCom
bi(prototipo)
Motore Stirling
Et = 4,8 kW
+ 24 kW
boiler int
El= 1kW
Dimensioni
490x900x450 mm
Baxi-Ecogen
Motore Stirling
Et = 6 kW
+ 24 kW
bruc. cond.
El= 1kW
Dimensioni
490x900x450 mm
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Viessmann
Motore Stirling
Et = 4,8 kW
+ 24 kW
boiler int
El= 1kW
Dimensioni
600x430x900 mm
Baxi–Gam
ma 1.0
Celle a combustione
Et = 1,7 kW
+ 24 kW
bruc. cond.
El= 1kW
(η= 32%
)
Dimensioni
490x900x450 mm
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6. L
A TRIG
ENERAZIO
NE
La trigenerazione è il sistema di produzione congiunta di energia elettrica,
termica e frigorifera.
E’ un caso particolare di cogenerazione nel quale si utilizza calore per generare freddo m
ediante macchine di raffreddam
ento a ciclo ad assorbim
ento (speciali macchine che usano il calore prodotto per
generare freddo). H
a il vantaggio di poter allungare i tempi di funzionam
ento della cogenerazione, rendendo il sistem
a economicam
ente molto interessante.
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EFFICIEN
ZA ENER
GETICA ED
AUTO
PRODUZIO
NE
NELLE ABITAZIO
NI CIVILI
IMPIAN
TI DI R
EFRIGER
AZIONE
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IMPIA
NTI D
I REFRIG
ERAZIO
NE
1. INTR
ODUZIO
NE
2. CICLO FR
IGORIFER
O A CO
MPR
ESSIONE
3. CICLO FR
IGORIFER
O AD
ASSORBIM
ENTO
4. SISTEMI D
I EMISSIO
NE D
EL FRED
DO
5. SISTEMI D
I CESSIONE D
I CALORE
6. RAFFR
ESCAMEN
TO SO
LARE (SO
LAR CO
OLIN
G)
7. COP: VALO
RI D
I RIFER
IMEN
TO
33IA
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1. IN
TRODUZIO
NE
Il principio di funzionamento che sta alla base di O
GNI m
acchinaper la
“produzione del freddo” nell’edilizia residenzialeè un ciclo term
odinamico
chiamato ciclo frigorifero.
Per ciclo frigorifero si intende un ciclo termodinam
ico chiuso che, con l’ausilio di una forza m
otrice, trasferisce energia termica da una sorgente
di calore a bassa temperatura ad un sistem
a che assorbe calore atem
peratura più elevata. A seconda di quale sia l’effetto utile,si parla di
ciclo frigorifero per il raffrescamento in im
pianti di raffrescamento o di
ciclo frigorifero per riscaldamento in im
pianti a pompa di calore.
A seconda della natura dell’energia immessa nel ciclo, si distingue tra:
-ciclo frigorifero a com
pressione utilizza energia elettrica o meccanica
-ciclo frigorifero ad assorbim
ento, utilizza energia termica
34IA
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2. C
ICLO FRIG
ORIF
ERO A COMPRESSIO
NE
La maggior parte degli im
pianti di refrigerazione e surgelatoridi casa, centrali di refrigerazione di grandi edifici o celle frigorifere
di magazzini si
basano su cicli frigoriferi a compressione.
ciclo frigorifero
35IA
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CICLO FR
IGORIFER
O A CO
MPR
ESSIONE
Compressore: m
acchina che opera una compressione adiabatica del
liquido e necessita di una certa energia esterna (lavoro Lc) per poter funzionare.
Condensato
re: macchina che com
pie una trasformazione isobara del
liquido che viene raffreddato. Il refrigerante, mantenendo costante la
pressione, si condensa totalmente passando dallo stato gassoso a
quello liquido, rilasciando una certa quantità di calore Q
2.
Valvola di la
minazione: può essere una valvola di strozzatura o un tubo
capillare (un tubo di piccolo diametro). Perm
ette al liquido refrigerante di effettuare un’ espansione isoentalpica.
Evapora
tore: m
acchina che opera una vaporizzazione del liquido che passa dallo stato liquido a quello gassoso. Si tratta di una trasform
azione isobara e isoterm
a, il refrigerante assorbe una quantità di calore Q1
raffreddando l’ambiente in cui si trova.
36IA
L F
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CICLO FR
IGORIFER
O A CO
MPR
ESSIONE
EFFICIENZA D
EL CICLO FR
IGORIFER
O A CO
MPR
ESSIONE:
COPf =
Q2 /L =
COPpc–1
ESEMPIO
DI
CICLO FR
IGORIFER
O
37IA
L F
VG
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g. Ivan
Pelo
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3. C
ICLO FRIG
ORIF
ERO AD ASSORBIM
ENTO
Si distingue dal ciclo frigorifero a compressione per l’utilizzo
di energia term
ica come forza m
otrice.
Esistono 2 tipologie di cicli ad assorbimento:
-ciclo al brom
uro di litio: utilizzato per la climatizzazione d’am
biente e per produrre freddo fino a 5°C
-ciclo ad am
moniaca: è un ciclo di tipo industriale usato per produrre
freddo sotto i 0°C, arrivando anche a -60°C
Il ciclo al bromuro di litio si basa sulla proprietà igroscopica
di questo sale, ossia sulla sua capacità di attirare fortem
ente l’acqua.
Una soluzione forte (ad alta concentrazione) di brom
uro di litiotende ad
assorbire acqua.
38IA
L F
VG
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Relato
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g. Ivan
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Il ciclo può essere suddiviso in 2 sottocircuiti, il circuito dell’acqua (destra) e il circuito del brom
uro di litio (sinistra). Il circuito dell’acquaè identico a quello
del ciclo a compressione
Q1
Q’’2
Q’2
Qm
39IA
L F
VG
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Relato
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g. Ivan
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IL CIRCU
ITO DEL BR
OMURO DI LITIO
:
Nell’assorbitore, una soluzione forte (liquida) a bassa pressione di brom
uro di litio assorbe acqua sotto form
a di vapore e cede calore di condensazione. La soluzione che diventa debole (a bassa concentrazione) è com
pressa e mediante una pom
pa portata ad un livello di pressione più elevato nel rigeneratore. N
el rigeneratore ad alta pressione, aggiungendo calore l’acqua evapora e la soluzione di brom
uro di litio diventa forte. Questa soluzione forte è riportata a pressioni inferiore per lam
inazione attraverso una valvola di strozzatura (espansione) ed il ciclo della soluzione di brom
uro di litio ricomincia.
40IA
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VG
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EFFICIENZA D
EL CICLO
FRIGORIFER
O AD
ASSORBIM
ENTO
:
COPf =
Q1/Q
m
(sempre <
1)
Il COP dipende dal salto term
ico evaporatore/condensatore del ciclo dell’acqua. La tem
peratura minim
a del rigeneratore dipende anch’essa dal salto term
ico del ciclo dell’acqua (in genere alm
eno 85-90°C).
Q1
Q’’2
Q’2
Qm
41IA
L F
VG
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Pelo
soD
ata10/06/09
EFFICIENZA D
ELLE POMPE D
I CALO
RE AD
ASSORBIM
ENTO
:
COPPC =
(Q’2+
Q’’2)
Qm
(sempre >
= 1)
I COP raggiunti da m
oderne macchine di riscaldam
ento ad assorbim
ento per ambienti civili
funzionanti a combustione diretta a
gas possono raggiungere valori fino a ca
1,65.
Q1
Q’’2
Q’2
Qm
42IA
L F
VG
viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
ANDAM
ENTO
COPf IN
FUNZIO
NE D
ELLA TEMPER
ATURA D
I RIGEN
ERAZIO
NE
T rigenerazione
COPf
43IA
L F
VG
viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
VANTAG
GI D
EL CICLO AD
ASSORBIM
ENTO
:
-possibilità di poter sfruttare calore di recupero/di scarto per
esempio da un
impianto solare o da un sistem
a cogenerativo.
-longevità della m
acchina, dato che non ci sono elementi in m
ovimento,
escludendo la pompa
-l’assorbim
ento elettrico della macchina irrisorio rispetto all’energia im
piegata nella produzione frigorifera
-non sono presenti nel sistem
a i CFC (clorofluorocarburi) o gas serra
-l’efficienza del sistem
a rimane costante anche in caso di parziale carico
frigorifero
-la silenziosità dell’im
pianto è molto superiore ai sistem
i a compressione
-vita m
edia attesa 25-30 anni (contro i 10-12 delle macchine a com
pressione)
44IA
L F
VG
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
SVANTAG
GI D
EL CICLO AD
ASSORBIM
ENTO
:
-com
plessità impiantistica più elevata (problem
a in soluzione)
-calore nel rigeneratore alm
eno a 90°C, limita l’utilizzo dei pannelli piani
-notevole inerzia term
ica, non sono macchine adatte a frequenti
accensioni/spegnimenti
-resa ca
60%
-costo superiore dovuto prevalentem
ente alla mancanza di m
ercato
-diffidenza
45IA
L F
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Relato
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g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
4. S
ISTEMI D
I EMIS
SIO
NE D
EL FREDDO
Il sistema di em
issione del freddo influisce sia sul valore del COP sia,
come per il sistem
a di emissione del caldo, sul livello di com
fort all’interno dell’am
biente.
Analogamente al sistem
a di riscaldamento, esistono vari sistem
i di raffrescam
ento degli ambienti. Q
uasi tutti i sistemi di refrigerazione
utilizzano un circuito vettore del freddo ad acqua e la generazione dell’acqua fredda avviene nella centrale di refrigerazione.
Di seguito i sistem
i più frequenti.
46IA
L F
VG
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g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
Ventilc
onvetto
re
Sistema a bassa tem
peratura che utilizza come fluido term
ovettore acqua refrigerata e com
e vettore di immissione del freddo aria.
VANTAG
I:-sistem
a economicam
ente interessante, soprattutto se in com
binazione con il riscaldamento invernale
-estrem
amente veloce
-buona deum
idificazione
SVANTAG
GI:
-flussi d’aria in m
ovimento
-maggiori volum
i di ingombro
47IA
L F
VG
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g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
Sistemi a
superfic
ie senza deumidific
azione (p
annelli ra
dianti)
Sistemi a pannelli radianti a pavim
ento, a parete o a soffitto, o attivazione term
ica delle masse, che utilizzano com
e fluido termovettore
l’acqua refrigerata a più “alta” temperatura.
VANTAG
I:-raffrescam
ento statico
-ottim
izzazione del comfort
-non c’è aria in m
ovimento
SVANTAG
GI:
-mancanza di deum
idificazione, non sufficientemente efficace
per certe applicazioni ed è a rischio condensa in zone umide.
-costi più elevati
48IA
L F
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Relato
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Pelo
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ata10/06/09
Sistemi a
superfic
ie con deumidific
azione m
ediante ventilc
onvetto
ri
Sistema che com
binata insieme i due precedenti, con un circuito a bassa
temperatura e uno ad alta.
VANTAG
I:-raffrescam
ento statico
-ottim
izzazione del comfort
-meno aria in m
ovimento rispetto al solo ventilconvettore
-deum
idificazione
SVANTAG
GI:
-costi più elevati
49IA
L F
VG
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Relato
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Pelo
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ata10/06/09
Sistemi a
superfic
ie e deumidific
azione m
ediante ventila
zione
(aria
prim
aria
)
Sistema che com
bina il sistema radiante con un im
pianto di ventilazione per il ricam
bio d’aria e per la deumidificazione.
VANTAG
I:-raffrescam
ento statico
-ottim
izzazione del comfort
-ricam
bio igienico d’aria
SVANTAG
GI:
-consum
i maggiori
-costi più elevati
50IA
L F
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Pelo
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ata10/06/09
Sistemi a
split o
multis
plit
Oltre ai sistem
i indiretti con un fluido vettore intermedio, esistono
sistemi di raffrescam
ento dove l’evaporatore del fluido frigorifero avviene direttam
ente nel vano o nella zona da raffrescare o nel flusso d’aria di sistem
i a raffrescamento ad aria.
VANTAG
GI-velocità e facilità di installazione
-bassa inerzia term
ica
-buona deum
idificazione
SVANTAG
GI
-alto consum
o energetico
-flussi d’aria in m
ovimento
51IA
L F
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Pelo
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ata10/06/09
Sistemi a
split o
multis
plit
BTU (B
ritishth
erm
alunit)
E’ un‘unità di misura dell‘energia, usata negli Stati U
niti e nel Regno
Unito (dove è generalm
ente usata nei sistemi di riscaldam
ento).
La corrispondente unità di misura utilizzata nel Sistem
a Internazionale è joule (J). U
na BTU è definita dalla quantità di calore richiesta
per alzare la tem
peratura di 454 grammi di acqua da 60 a 61 gradi Fahrenheit.
Da noi le BTU
sono solitamente utilizzate nella definizione dei poteri
refrigeranti dei sistemi di condizionam
ento degli ambienti.
Conversioni
Un BTU
è approssimativam
ente pari a:
-252 calorie
-1055,06 joule
1 watt è approssim
ativamente pari a 3,4 BTU
/h1000 BTU
/h sono quindi approssimativam
ente pari a 293 W
52IA
L F
VG
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Relato
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g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
5. S
ISTEMI D
I CESSIO
NE D
EL CALORE
Il calore estratto dagli ambienti deve essere ceduto ad un sistem
a in grado di assorbire, dissipare calore. La m
odalità di scambio term
ico e la sua efficienza, influisce sull’efficienza della refrigerazione.
Di seguito i sistem
i più comuni
Dissipazione all’a
ria
Sistema utilizzato dalla m
aggioranza delle macchine di refrigerazione.
Il condensatore del fluido frigorifero è investito da un flusso d’aria forzato m
ediante ventilatori.
VANTAG
GI:
-facilità di esecuzione
-costi ridotti
SVANTAG
GI
-la non contem
poraneità delle richieste prestazionaliestive con le condizioni term
iche dell’aria �calo efficienza
53IA
L F
VG
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
Dissipazione geoterm
ica
Cedere calore ad un sistema geoterm
ico mi perm
ette di ottenere una tem
peratura di condensazione molto bassa. E’ un sistem
a molto
efficiente di raffrescamento che in com
binazione ai sistemi ad alta
temperatura (pannelli radianti) può funzionare per un lungo periodo
dell’anno anche in “freecooling”, cioè senza m
acchina di raffreddam
ento.
La dissipazione ad acqua di falda rappresenta ad oggi il sistemapiù
efficiente possibile di raffrescamento.
54IA
L F
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Pelo
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ata10/06/09
Dissipazione all’a
ria m
ediante to
rre evapora
tiva
Una torre di raffreddam
ento è uno scambiatore di calore gas-liquido nel
quale la fase liquida cede energia alla fase gassosa, riducendo così la propria tem
peratura
Sistema di dissipazione che si basa sul principio che l’acqua evaporando
assorbe calore e quindi raffredda l’aria in cui si trova, aria che così raffreddata scam
bia calore con il condensatore in modo più efficiente
(raffrescamento adiabatico per evaporazione d’acqua).
Facendo quindi evaporare acqua in un flusso d’aria senza aggiunta di calore (adiabatico), il calore di evaporazione viene sottratto all’aria stessa che si raffredda. Il raffreddam
ento adiabatico dell’aria può proseguire fino al raggiungim
ento del 100% di um
idità relativa, ossia fino al raggiungim
ento della temperatura a bulbo um
ido.
DEFIN
IZIONE: T
empera
tura
di b
ulbo umido(w
etbulb
tempera
ture): è la più bassa tem
peratura che si può ottenere per evaporazione di acqua nell'aria a pressione costante.
55IA
L F
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
Dissipazione all’a
ria m
ediante to
rre evapora
tiva
L’effetto utile dell’utilizzo di una torre evaporativa consiste nell’avere uno scam
bio termico con l’aria ad una tem
peratura di quest’ultima nelle
nostre zone a non più di circa 25°C, anche in giornate calde estive.
PRIM
A CLASSIFICAZIONE
-a ciclo aperto
in cui il condensatore è allo stesso tempo anche torre
evaporativa (condensatori evaporativi)
-a ciclo chiuso, o sistem
i indiretti,con la presenza di un circuito interm
edio ad acqua
56IA
L F
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Pelo
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ata10/06/09
Dissipazione all’a
ria m
ediante to
rre evapora
tiva
SECONDA CLASSIFICAZIO
NE
-a circolazione forzata : è di gran lunga il
più utilizzato, specie per impianti piccoli
nel raffreddamento dell’acqua.
57IA
L F
VG
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Relato
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Pelo
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ata10/06/09
Dissipazione all’a
ria m
ediante to
rre evapora
tiva
-a circolazione naturale
(o flusso indotto, o tiraggio naturale), sfruttano i m
ovimenti convettivi naturali, evitano l’utilizzo del ventilatore che è
costoso, consuma energia e sono soggetti a guasti. H
anno una caratteristica sagom
a a sezione verticale bi-iperbolica. Si nota il pennacchio uscente dalla parte alta della torre (cam
ino), costituito da aria satura di vapore d'acqua.Le torri a circolazione naturale sono preferite nelle centrali nucleari e geoterm
iche, dove è giustificato il costo elevato dell'apparecchiatura, entrando in gioco portate di aria elevate.
58IA
L F
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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Torre
evapora
tiva nell’e
diliz
ia re
sidenziale
CIRCU
ITO APER
TO
DIM
ENSIO
NI:
METR
I 0.8 X 0.8 X 2.1
FONTE: w
ww.m
ita-tech.it
59IA
L F
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g. Ivan
Pelo
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Torre
evapora
tiva nell’e
diliz
ia re
sidenziale
CIRCU
ITO CH
IUSO
CONDEN
SATORI EVAPO
RATIVI
FONTE: w
ww.m
ita-tech.it
60IA
L F
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g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
Torre
evapora
tiva nell’e
diliz
ia re
sidenziale
CONDIZIO
NAM
ENTO
AEREO
PORTO
FONTE: w
ww.m
ita-tech.it
CONDIZIO
NAM
ENTO
OSPED
ALE
CONDIZIO
NAM
ENTO
CIVILEIM
PIANTO
DI IN
NEVAM
ENTO
61IA
L F
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g. Ivan
Pelo
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6. R
AFFRESCAMENTO SOLARE (S
OLAR COOLIN
G)
Il raffrescamento solare può avvenire:
-utilizzando pannelli fotovoltaiciche alim
entano cicli frigoriferi a com
pressione
-utilizzando pannelli solari term
ici che alimentano un ciclo frigorifero ad
assorbimento
VANTAG
GI D
ELL’ULTIM
O SISTEM
A DI R
AFFRESCAM
ENTO
:
-perfetta contem
poraneità di disponibilità e fabbisogno
-particolarm
ente adatto per situazioni climatiche m
olto calde
-stesse rese di cicli ad assorbim
ento alimentati con energia
termica di recupero
62IA
L F
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
RAFFR
ESCAMEN
TO SO
LARE CO
N CICLO
AD ASSO
RBIM
ENTO
Il raffrescamento estivo con m
acchine ad assorbimento è una delle più
promettenti tecnologie perché utilizza l'energia term
ica e dunque anche quella prodotta da fonte solare, evitando così il ricorso all'elettricità che com
e noto nella stagione estiva crea problemi di potenza disponibile a
causa dell'elevato numero di condizionatori accesi che evidentem
ente assorbono una gran quantità d'elettricità. È quindi possibile utilizzare l'acqua calda prodotta dai collettori solari per produrre acqua refrigerata all'interno delle m
acchine ad assorbimento che nella fattispecie
utilizzano acqua e brom
uro di litio.
VEDI: PR
OGETTO
SOLCO
(acronimo di solar
cooling):
“Rimozione delle barriere non tecnologiche e diffusione del
Raffrescam
ento Solare nelle isole dell’Europa Meridionale”, supportato e
cofinanziatodal Program
ma Energia Intelligente per l’Europa della
Commissione Europea.
63IA
L F
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
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RAFFR
ESCAMEN
TO SO
LARE CO
N CICLO
AD ASSO
RBIM
ENTO
Sarantis
-Condizionamento
dell‘in
dustria
cosmetic
i
Località: INOFITA VIO
TIAS (GRECIA)
CAMPO
DI CO
LLETTORI PIAN
I DA 2.700
MQ, 1890 kW
ht
2 MACCH
INE AD
ASSORBIM
ENTO
DA 350
kWOGNUNA
64IA
L F
VG
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
7. C
OP, V
ALORI D
I RIF
ERIM
ENTO
Nelle tabelle seguenti sono riportati i coefficienti m
edi per lepiù frequenti
combinazioni di im
pianti. Le tabelle non sono ovviamente com
prensive di tutte le possibili com
binazioni impiantistiche che si trovano sul m
ercato, e non tengono conto della qualità tecnica della m
acchina, che a sua volta incide sull’efficienza.
65IA
L F
VG
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g. Ivan
Pelo
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COP, V
ALORI D
I RIFERIMENTO:
SISTEMI D
I REFRIGERAZIONE CON CIC
LO FRIGORIFERO A
COMPRESSIONE
3,82,8
2,6A
D A
RIA
4,23,0
2,8A
SU
PE
RF
ICIE
E D
EU
M. A
A
RIA
PR
IMA
RIA
/VE
NT
IL
4,23,0
2,8A
SU
PE
RF
ICIE
E D
EU
M. A
V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RI
4,63,2
3,0A
SU
PE
RF
ICIE
SE
NZ
A
DE
UM
IDIF
ICA
ZIO
NE
3,72,8
2,6V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RE
GE
OT
ER
MIC
AA
RIA
ME
DIA
NT
E
TO
RR
E
EV
AP
OR
AT
IVA
AL
L’A
RIA
DIS
SIP
AZ
ION
E
DI C
AL
OR
E
EM
ISS
ION
E
DE
L F
RE
DD
O
FONTE: IN
G GEO
RG FELD
ERER
66IA
L F
VG
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Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
COP, V
ALORI D
I RIFERIMENTO:
SISTEMI D
I REFRIGERAZIONE CON CIC
LO FRIGORIFERO AD
ASSORBIMENTO
0,720,65
0,63A
D A
RIA
0,770,69
0,68A
SU
PE
RF
ICIE
E D
EU
M. A
A
RIA
PR
IMA
RIA
/VE
NT
IL
0,770,69
0,68A
SU
PE
RF
ICIE
E D
EU
M. A
V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RI
0,810,74
0,72A
SU
PE
RF
ICIE
SE
NZ
A
DE
UM
IDIF
ICA
ZIO
NE
0,720,65
0,63V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RE
GE
OT
ER
MIC
AA
RIA
ME
DIA
NT
E
TO
RR
E
EV
AP
OR
AT
IVA
AL
L’A
RIA
DIS
SIP
AZ
ION
E
DI C
AL
OR
E
EM
ISS
ION
E
DE
L F
RE
DD
O
FONTE: IN
G GEO
RG FELD
ERER
67IA
L F
VG
viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
COP, V
ALORI D
I RIFERIMENTO:
SISTEMI A POMPA D
I CALORE CON CICLO FRIGORIFERO A
COMPRESSIONE
2,82,6
2,0R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
D A
RIA
2,82,6
2,0V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RI
3,02,8
2,2R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
D A
LT
A
TE
MP
ER
AT
UR
A
4,03,8
3,0R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
B
AS
SA
TE
MP
ER
AT
UR
A
AC
QU
A D
I F
AL
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SO
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MIC
HE
AR
IAS
OR
GE
NT
I DI
DI C
AL
OR
E
EM
ISS
ION
E
DE
L C
AL
DO
FONTE: IN
G GEO
RG FELD
ERER
68IA
L F
VG
viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
COP, V
ALORI D
I RIFERIMENTO:
SISTEMI A POMPA D
I CALORE CON CICLO FRIGORIFERO AD
ASSORBIMENTO A COMBUSTIO
NE INTERNA
1,21,2
1,0R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
D A
RIA
1,21,2
1,0V
EN
TIL
CO
NV
ET
TO
RI
1,51,5
1,2R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
D A
LT
A
TE
MP
ER
AT
UR
A
1,651,65
1,4R
ISC
AL
DA
ME
NT
O A
B
AS
SA
TE
MP
ER
AT
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A
AC
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A D
I F
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MIC
HE
AR
IAS
OR
GE
NT
I DI
DI C
AL
OR
E
EM
ISS
ION
E
DE
L C
AL
DO
FONTE: IN
G GEO
RG FELD
ERER
69IA
L F
VG
viale Grigoletti -
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
EFFICIEN
ZA ENER
GETICA ED
AUTO
PRODUZIO
NE
NELLE ABITAZIO
NI CIVILI
RECU
PERO ACQ
UE PIO
VANE
70IA
L F
VG
viale Grigoletti -
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
IL RECUPERO D
ELLE ACQUE PIO
VANE
1. INTR
ODUZIO
NE
2. SISTEMI D
I RECU
PERO DELLE ACQ
UE PIO
VANE
3. COMPO
NEN
TI
4. ESEMPIO
DI D
IMEN
SIONAM
ENTI
71IA
L F
VG
viale Grigoletti -
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
1.INRODUZIO
NE
La superficie terrestre è composta per oltre il 70%
di acqua, dicui il 97% è
costituito da acqua salata e solo il 3% da acqua dolce. Se poi si considera
che la maggior parte di quest'ultim
a è racchiusa in ghiacciai e falde sotterranee difficilm
ente accessibili, è chiaro che siamo di fronte a una
risorsa tutt'altro che illimitata.
Anche in zone montane, a causa dei cam
biamenti clim
atici che portano piogge intense in brevi periodi alternati da lunghi periodi di siccità, la risorsa acqua potabile diventa im
portante.
Le esperienze maturate finora dim
ostrano che l’acqua piovana puòessere
utilizzata senza problemi sia nel settore pubblico che in quello
privato, nel rispetto delle norm
ative vigenti. Le moderne tecnologie assicurano oggi un
funzionamento affidabile e assolutam
ente igienico per impieghi fondam
entali quali l’irrigazione, la pulizia, lo scarico dei W
C e persino l’alimentazione di
lavatrici. L’utilizzo dell’acqua piovana è dunque consigliabile per numerose
ragioni, sia ecologiche che economiche. E’dunque essenziale per la nostra
stessa sopravvivenza gestire con responsabilità e parsimonia questo bene
così prezioso.
72IA
L F
VG
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
Precipitazione annua media in Italia
Stazioni pluviometriche: 2372 (1 stazione ogni 126 km
2)
73IA
L F
VG
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
DEFIN
IZIONE
Recupero acque piovane:
consiste nella raccolta dell’acqua piovana da tetti, terrazzi e cortili non praticabili da m
acchine per utilizzarla dove non è indispensabile l’im
piego di acqua potabile.
Recupero lontano da
contaminazione stradale per
avere acqua abbastanza pulita.
In molti com
uni (Renon
(Bz)) c’è l’obbligo di prevedere sistem
i di recupero di acque piovane sulle nuove costruzioni.
74IA
L F
VG
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
I CONSU
MI D
I ACQUA PO
TABILE
100130
SO
MM
A T
OT
ALE
810
Altro
3140
Sciacquo W
C
1520
Lavatrice e in genere bucato
45
Giardino
3140
Bagno e doccia
57
Pulizia corporea personale
45
Lavastoviglie
23
Cucina e da bere
%l/d
CO
NS
UM
I GIO
RN
ALIE
RI D
I AC
QU
A
PO
TA
BILE
PE
R P
ER
SO
NA
FONTE W
WW.CEN
TROCO
NSU
MATO
RI.IT
75IA
L F
VG
viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
2%4%
5%
31%
4%
15%31%
8%
GIA
RDIN
O
LAVATRICE
LAVAGGI
SCIACQUO
WC
ALTRO
BAGNO
DOCCIA
PULIZIA CORPOREA
LAVASTO
VIGLIE
CUCIN
A -BERE
DISTR
IBUZIO
NE M
EDIA PER
CENTU
ALE DEL CO
NSU
MO GIORNALIER
O
MED
IO DI ACQ
UA PER
PERSO
NA
META’ SO
STITUIBILE CO
N ACQ
UA PIO
VANA
76IA
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viale Grigoletti -
Pordenone
Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
soD
ata10/06/09
VANTAGGI
-risparm
io risorsa acqua potabile
-riduzione dei costi per acqua potabile e sua depurazione (il peggioram
ento qualitativo dell’acqua di falda e la conseguente necessità di sottoporla a costosi trattam
enti provocherà anche in futuro ulteriori aumentitariffari)
-si evita il ripetersi di sovraccarichi della rete fognaria in caso di
precipitazioni di forte intensità;
-più
idonea per lavatrici e in generale pulizie in quanto esente da calcare
-per il giardinaggio, l'assenza di cloro è benefica per la flora
batterica del terreno e per le piante stesse.
SVANTAGGI
-costo d’investim
ento
-acqua non lim
pida: eswcsem
bra sporco
COSTO
IMPIAN
TO MONOFAM
ILIARE: ca
5.000 fino 12.000 €
Non si recuperano m
ai
77IA
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
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78IA
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
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RECU
PERO DELL’ACQ
UA D
A UNA G
RONDAIA IN
UN RECIPIEN
TE PER
LA SOLA IR
RIGAZIO
NE D
EL GIAR
DINO
L’acqua filtrata passa nel recipiente, se questo è pieno scarica nel canale. No recupero invernale
Filtro inserito nella grondaia, costituito da una griglia per trattenere eventuali foglie
2. SISTEMI D
I RECU
PERO DELLE ACQ
UE PIO
VANE
79IA
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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Componenti p
rincipali
1.impianto di pom
paggio
2.recupero acqua piovana dal tetto –
sistema di filtraggio
3.cisterna
4.pozzi di dispersione
RECU
PERO IN
CISTERNA IN
TERRATA
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
3. COMPO
NEN
TI
IL FILTRO
Il filtro rappresenta il cuore dell'impianto. Indipendentem
ente dal tipo di filtro e dalla sua collocazione, al filtro viene principalm
ente richiesto di trattenere il m
ateriale che, sedimentando nel serbatoio, porterebbe ad un
deterioramento della qualità dell'acqua ed al rischio di intasam
ento delle condotte e del sistem
a di pompaggio. La filtrazione non deve però
intralciare il corretto funzionamento dell'im
pianto: a tale scopo possono essere previsti in progetto solam
ente filtri che soddisfino tutte le verifiche riguardo al com
portamento idraulico e all'efficienza del sistem
afiltrante.
Il sistema di filtro autopulente
richiede minim
a manutenzione: il m
ateriale grossolano trattenuto dalla m
embrana filtrante viene asportato
direttamente da una frazione di acqua che viene dispersa a questo scopo.
L'acqua da addurre al serbatoio viene ad esso convogliata attraverso una seconda condotta. Le soluzioni im
piantistiche possibili sono diverse, molto
dipendenti dalla disponibilità di spazio dell'utente: il serbatoio può trovarsi in cantina (nei pressi della stazione di pom
paggio) così come in
giardino (dove può essere interrato o no); il filtro può trovarsi in un pozzetto a parte o essere introdotto nel serbatoio.
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Relato
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g. Ivan
Pelo
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SISTEMI D
I FILTRAG
GIO IN
GRONDAIA
Le foglie sono trattenute nel filtro, l’acqua prosegue in cisterna. Le foglie vengono rim
osse periodicamente.
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Relato
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g. Ivan
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ata10/06/09
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO ESTER
NI ALLA
CISTERNA
Tombino filtrante
Per installazione a livello del terreno. Particolarm
ente adatto per im
pianti di sola irrigazione.
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g. Ivan
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SISTEMI D
I FILTRAG
GIO ESTER
NI ALLA
CISTERNA
Sistema autopulente esterno.
1 -ingresso acqua piovana
2 –uscita acqua filtrata
3 –acqua residua –
sporcizia4 –
filtro5 –
controlavaggio6 –
chiusino telescopico
Efficienza del sistema di filtraggio
superiore al 95%: m
eno del 5%
dell’acqua viene eliminata insiem
e a foglie e detriti.
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Relato
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g. Ivan
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ata10/06/09
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO ESTER
NI ALLA
CISTERNA
Sistema autopulente esterno.
Efficienza superiore al 95%:
meno del 5%
dell’acqua viene elim
inata insieme a foglie e
detriti.
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
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ata10/06/09
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO ESTER
NI ALLA
CISTERNA
Sistema esterno a cestello.
Il filtro a cestello con maglie
0.35 mm consente il filtraggio
del 100% dell’acqua anche se
relativamente fangosa.
Il cestello si asporta facilmente
per la pulizia.La profondità
di installazione varia tra 570 e 1050m
m grazie
al coperchio telescopico dotato di chiusura di sicurezza.
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Relato
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g. Ivan
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ata10/06/09
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO IN
CISTERNA
Le foglie e le impurità passano il sistem
a di filtraggio e sono convogliate in canalizzazione.
Presenza di troppo pieno convogliato anch’esso in canale o sistema di drenaggio.
1-filtraggio dell’acqua in una rete; 2-le foglie passano ed espulse in canalizzazione; 3-l’acqua passa ed entra in cisterna
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ata10/06/09
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO IN
CISTERNA
Stesso principio ma per portate m
aggiori.
1.acqua piovana in ingresso
2.cascata su rete di filtraggio
3.filtro
4.uscita acqua pulita
5.uscita di acqua al canale
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Relato
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g. Ivan
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ata10/06/09
1.acqua piovana in ingresso
2.cascata su rete di filtraggio
3.uscita di acqua al canale
4.uscita acqua pulita
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO IN
CISTERNA
Filtro con cestello
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Relato
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ata10/06/09
Consente la ventilazione e il filtraggio dell’acqua nonché la sedim
entazione della sabbia.Realizzato in polietilene conform
e alle norm
ative sui materiali per
alimenti ha un diam
etro di 730mm.
La profonditàdi installazione varia
tra 1200 e 1500mm grazie al
coperchio telescopico dotato di chiusura di sicurezza.
SISTEMI D
I FILTRAG
GIO PER
ACQUA D
I SORGEN
TE
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reIn
g. Ivan
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POMPE
POMPA CEN
TRIFU
GA AU
TOAD
ESCANTE
Per l’alimentazione con acqua chiara da serbatoi o da pozzi, fino a 8m
.
Prevalenza max: 35 m
Produzione max: 50 l /m
in.Tensione di esercizio: 230 V 50 H
zPotenza m
otore P1: 600 WCorrente: 2,9 ASalvam
otore: IP 44Num
ero giri: 2800 min-1
Peso: 6 kg
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Relato
reIn
g. Ivan
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ata10/06/09
POMPE
POMPA IM
MER
SA
Pompa verticale som
mersa m
ulticellulare. Per l’alimentazione con acqua
chiara da serbatoi o da pozzi.
Prevalenza max: 33 m
Produzione max: 70 l /m
in.Tensione di esercizio: 230 V 50 H
zPotenza m
otore P1: 650 WCorrente: 2,9 ASalvam
otore: IP 68Max.
profondità di immersione: 8m
Num
ero giri: 2800 min-1
Peso: 12 kg
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Relato
reIn
g. Ivan
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ata10/06/09
UNITA’ CO
MPATTA D
A INTER
NI
Unità com
patta pronta per l’innesto per abitazioni mono e bifam
iliari a pompa
centrifuga.
Altezza max di aspirazione: 7 m
Distanza m
ax di aspirazione: 18 mPrevalenza m
ax: 44 mTensione di esercizio: 230 V50 H
zPotenza assorbita: 800 WPeso: circa 28 kg.
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reIn
g. Ivan
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ata10/06/09
CISTERNA
-cisterne in m
ateriale plastico
-cisterne in m
etallo (filtro zeolitico)
-cisterne in cem
ento (vasca)
Possibilità di collegarle in parallelo, diventano vasi com
unicanti. Solitamente
massim
o 2-3 �20-30 m
3.
Vanno posate sempre su
basamento con zavorra, per
ancorarle.
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reIn
g. Ivan
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CISTERNA: ESEM
PIO DI IN
STALLAZIONE
1–entrata acqua piovana 2-usicta/dispersione 3-areazione 4-da forare per l’areazione 5-
da forare per collegamento in parallelo 6-sistem
a di filtraggio 7-chiusura antiriflusso 8-ferm
a getto 9-sifone troppo pieno
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Relato
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g. Ivan
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ata10/06/09
ESEMPIO
DI IN
STALLAZIONE
1.Filtro per acqua piovana 2.Serbatoi3.sistemadi pom
paggio 4.Pozzodi dispersione 5.Entrata
acqua piovana 6.Acquaresidua e piovana,sporcizia alla dispersione 7.Acqua
piovana prefiltrataal serbatoio 8.R
accordounità di
controlavaggio9.Aereazione serbatoio acqua piovana 10.Tubo
vuoto all’impianto con doppia pom
pa
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4. ESEMPI D
I DIM
ENSIO
NAM
ENTO
Per motivi di econom
icità le dimensioni del serbatoio dovrebbero
essere proporzionate all’apporto di acqua piovana
e al fabbisogno di acquadi
servizio. La quantità di acqua piovana disponibile dovrebbe essere sfruttata il più possibile per ridurre al m
inimo l’integrazione con acqua potabile.
Un sottodim
ensionamento del serbatoio renderebbe l’im
pianto di recupero di poca utilità in quanto non sufficiente a coprire i fabbisogni per cui è stato costituito, un sovradim
ensionamento invece potrebbe infatti causare un
"invecchiamento" dell'acqua all'interno del serbatoio, con deterioram
ento delle sue qualità organolettiche e conseguente inutilizzo.
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ata10/06/09
Il dimensionam
ento dei serbatoi per l’acqua piovana dipende sostanzialmente
da due fattori:
-L’apporto di acqua piovana (superficie di raccolta dell’acqua piovana,
coefficienti di perdita ed entità delle precipitazioni locali)
-Il fabbisogno di acqua di servizio (tipologia e num
ero dei punti di prelievo)
Precipita
zioni a
nnue
Per determinare con precisione l’apporto di acqua piovana è necessario fare
riferimento alle precipitazioni annue espresse in m
m o litri/m
2. I valori per la regione di appartenenza possono essere desunti dalla relativa carta delle precipitazioni o richiesti all’ufficio m
eteorologico competente.
Superfic
i di ra
ccolta
L’estensione della superficie di raccolta sul tetto è pari alla superficie coperta (com
prese tettoie e sporgenze). In presenza di terrazze, balconi, cortili ecc. viene calcolata la superficie esposta alla pioggia.
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Relato
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Coeffic
iente di d
eflu
sso ai s
ensi d
ella
norm
a E D
IN 1989-1
: 2000-1
2
Il coefficiente di deflusso considera la differenza tra l’entitàdelle
precipitazioni e la quantità dell’acqua che effettivamente defluisce includendo
la posizione, la pendenza, l’allineamento e la natura della superficie di
raccolta.
Regola sem
plificativa: 0,5 –1 m
3 di cisterna ogni 25 m2di superficie di
recupero a disposizione.
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Relato
reIn
g. Ivan
Pelo
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DIM
ENSIO
NAM
ENTO
IN BASE ALL’APPO
RTO
DI ACQ
UA PIO
VANA
Va bene per sistemi con enorm
i consumi (es. im
pianto di lavaggioautom
obili), dove la priorità è massim
izzare la raccolta senza sovradim
ensionare i serbatoi.
-superficie tetto
1.000 m2
-intensità m
edia pioggia50 m
m
-coefficiente di deflusso
0.8
-volum
e serbatoio40.000 litri
100IA
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DIM
ENSIO
NAM
ENTO
IN BASE AL FABBISO
GNO DI ACQ
UA D
I SERVIZIO
Indicato per sistemi a consum
o costante, calcolabile e definito.Si vuole
massim
izzare la raccolta senza sovradimensionare l’im
pianto.
-superficie del giardino
1.000 m2
-necessità d’acqua
0,6 litri/m2giorno
-periodo m
assimo di siccità
40 giorni
-volum
e necessario24.000 litri
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grazie grazie delldell’ ’attenzione
attenzione