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� POSIZIONE GEOGRAFICATimau – Tischlbong (frazione del Comune di Paluzza) è posto a 820metri s.l.m. nella Valle del Bût in Carnia ai piedi della maestosa pareterocciosa della Creta e del Pizzo Camoscio.Il paese che si trova lungo l’antico tracciato della Via Julia Augusta, sisviluppa lungo due strade parallele: quella antica, interna, sulla qualeè disposto il maggior numero di case, l’altra, la Statale 52 bis, piùesterna, porta al vicino Passo di Monte Croce Carnico, che segna ilconfine tra Italia e Austria.La valle è attraversata dal fiume Bût, alimentato in gran parte dalleacque della splendida sorgente del Fontanone.Dal fondovalle partono numerosi sentieri e mulattiere (alcuni dapercorrere anche in bicicletta) che conducono ai percorsi storicirecentemente recuperati, o che, attraverso le vie ferrate, raggiungonole cime rocciose.
� COME ARRIVARCIDall’ITALIAAutostrada A 23 Palmanova – Tarvisio, uscita al casello di Carniastrada Statale 52 fino a Tolmezzo - da Tolmezzo Strada Statale 52 bisin direzione del Passo di Monte Croce Carnico per circa 25 km.Via ferrovia: Linea Udine – Tarvisio, fermata CarniaAutoservizi SAF – collegamenti giornalieri con treni in arrivo e inpartenza da UdineAereoporti: Trieste – Ronchi dei Legionari km 120 – Venezia km 195
Dall’AUSTRIADa Lienz ss 100 fino ad Oberdrauburgpoi ss 110 fino a Kötschach – Mauthene Passo di Monte Croce Carnico.
� RIFUGI – BIVACCHI ALPINI – AGRITURISMORifugio Marinelli (m 2122 – il più alto della regione) – tel. 0433 779177Ricovero Casera Plota (m 1769) - bivacco d’emergenzaCasera Pal Piccolo di Sotto – bivacco d’emergenzaCasera Pal Grande di Sotto – bivacco d’emergenzaRifugio Casera Pal Grande di Sopra (m 1705)aperto ed incustoditoRicovero Casera Pramosio Alta (m 1950)aperto ed incustoditoRifugio Morgante (m 1619) - bivacco d’emergenzaAgriturismo Pramosio (m 1521) – tel. 0433 775757Agriturismo Lavareit (m 1470) - tel. 335 1356705
� SOCCORSO ALPINOStazione di Forni Avoltri (squadre di Forni Avoltri, Forni di Sopra,Prato Carnico, Paluzza, Paularo, Tolmezzo) tel. 0039 0433 2141Guardia di Finanza Tolmezzo, tel. 0039 0433 2141Soccorso Alpino Roland Pranter Kötschach – Mauthen,tel. 0043 4715 8609 – (0) 676 5917717
COMUNEDI PALUZZA
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ENTI ED ASSOCIAZIONIComune di PaluzzaA.N.A. Sezione di TimauAssociazione Amici delle Alpi CarnicheAssociazione Carnica Donatori di Sangue – Sezione di TimauAssociazione Combattenti e ReduciAssociazione PescasportiviCircolo Culturale Giorgetto UnferCorale Teresina UnferGruppo di cultura e folclore “Da jutalan”Gruppo Folcloristico “Is guldana pearl”Polisportiva Timau – CleulisPro Loco Timau - Cleulis
SERVIZI SPORTIVIAccompagnatore – istruttore di MTB – Matiz Cristiano – tel. 0433 779002Accompagnatore – istruttore di MTB – Stori Claudio – tel. 339 7379704Ufficio Guide Alpine - tel. 0433 2660Scuola sci nordico località Laghetti – tel. 0433 775344 (Uff. Pro Loco Paluzza)
LABORATORI DIDATTICIMuseo Storico della Grande Guerra – tel. 0433 779168Centro educazione ambientale Monte Coglians – tel. 0433 775120
NUMERI UTILIFarmacia - tel. 0433 775122Guardia medica - tel. 0433 775094Orari Santa Messa: giovedì ore 9.00 – domenica ore 11.00
Pubblicazione realizzata dal Comune di Paluzza con i finanziamentidella Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia ai sensi della L.R. 4/1999.Herausgegeben von: der Gemeinde Paluzza Finanzierung: Landesgesetz 4/1999.
Fotografie di: Alan Muser, Velio Unfer, Ulderica Da Pozzo, Gino Del Fabbro, AdrianoUnfer, Laura Plozner, Cristiano Matiz, Archivio Circolo Culturale G. Unfer, ArchivioCorale T. Unfer, Archivio Gruppo Folcloristico Is Guldana Pearl, Archivio Amici AlpiCarniche, Archivio Polisportiva Timau-Cleulis, Archivio Pro Loco Timau-CleulisTesti di: Velia PloznerTraduzioni in tedesco: Barbara GisserCartina: Laura Candotti
Impaginazione grafica e stampa: Tip. C. Cortolezzis - Paluzza
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Notizie storiche
Il tedesco arcaico della comunitàdi Tischlbong – Timau è vivotestimone delle origini dellapopolazione insediatasi, agli
inizi del secondo millennio, neipressi della confluenza del
Fontanone con l’antichissima ViaJulia Augusta, che da Aquileia,
attraverso il Passo di MonteCroce Carnico, conduceva al
Norico. Secondo la tradizione,nella nostra zona, sono avvenute
due colonizzazioni da minatoriprovenienti dalle valli carinziane
del Gail e delWeissensee: la prima
intorno all’anno mille,l’altra verso la fine del
XIII secolo (latoponomastica ciconferma che la
formazione di toponimicon il radicale – WANG
cessa dopo il 1100).I primi documenti
scritti che riportano ilnome di Timau nella
forma tedescaTESCHILBANG eTESCHELWANCH
riportano le date 1243e 1375.
Numerosi sono gli attinotarili e i contrattiche dal 1489 al 1578
regolamentano l’estrazione e lalavorazione di minerali dalle
montagne Pal Piccolo, PalGrande, Pramosio e Creta di
Timau.Gli anni dello sfruttamento
minerario hanno richiamato inpaese ulteriore mano d’opera
dalla Carinzia e dai paesi vicinied hanno rappresentato per
Timau un periodo di incrementodemografico e di sviluppo
economico.Il 28 e 29 ottobre 1729 Timau
viene sepolto da sassi e ghiaiaspinti a valle, dopo piogge
torrenziali, dalle pendici delmonte Lavareit; si salva dalla
distruzione solamente la veneranda chiesa del S.moCrocifisso. Il villaggio viene ricostruito ad un migliodalle rovine in posizione più sicura.Con la caduta della Repubblica di Venezia el’operazione del “ben comune” tramutato inproprietà comunale, parecchi timavesi sonocostretti, come molti carnici, ad emigrare pertrovare lavoro necessario al sostentamento delleproprie famiglie. Di solito il lavoro è stagionale, madopo l’unificazione d’Italia diventa definitivoconsiderate le mete di destinazione (Brasile,Argentina, Australia, U.S.A…)Lo scoppio della Grande Guerra richiama a casa gliemigranti e molti timavesi si vedono costretti a
combatterecontro compagni
di lavoro ed amiciconosciuti nei
cantiericarinziani.
Le disastrosecondizioni
economiche delsecondo
dopoguerra fannoriprendere ai
timavesi la stradadei paesi europei
nei quali, giàdopo la fine delprimo conflitto
mondiale, eranodovuti ritornare
per trovarelavoro.
All’inizio delterzo millennio,
l’abbandono dellapastorizia,
dell’agricoltura,dell’allevamento,
ripropongono ilritorno della forza
lavoro in Austriaproprio da dove,quasi mille anni
fa, i primiabitanti erano
partiti per trovareuna vita migliore.
� IN CKURZII IV joarhundart n.C.
XII secolo
1729
1915 - 1918
1950
2000
Da romanischin criftar ibaraHeacha aufn darzeilnt bia isgabeisn dar beig in da sen zaitn.
Van Baisn seab unt van Gailtolchemant da earschtn ainbonaraaf Tischlbong.
A groasa gisa schpazt beck isgonza doarf; varplaipt lai ischirchl van oltn Got.
Is earschta Belt Chria beartclochtat afta pearga vaTischlbong.
Vil tischlbongara geant vurtoarbat suachn.
Vil junga pachemant oarbat inEztraich
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Geschichtliche Notizen
• Das altertümliche Deutsch der Gemeinschaft vonTischlbong – Timau ist ein lebendiges Zeugnis für dieHerkunft der Bevölkerung, die sich zu Beginn deszweiten Jahrtausends in der Nähe desZusammenflusses des Baches „Fontanone“ mit deruralten Straße „Via Julia Augusta“, die von Aquileaüber den Plöckenpass nach Noricum führte,ansiedelte.Der Tradition nach fanden zwei Besiedlungen inunserer Gegend durch Bergmänner, die aus denKärntner Tälern - dem Gailtal und dem Tal um denWeißensee - kamen, statt: die erste um das Jahr 1000herum, die zweite gegen Ende des XIII Jahrhunderts(Die Ortsbezeichnung bestätigt, dass die Bildung vonOrtsnamen mit dem Wortstamm – WANG nach demJahr 1100 aufhört). Die ersten schriftlichenDokumente, die den Namen Timau auf DeutschTESCHILBANG und TESCHELWANCH wiedergeben, sindmit den Jahrzahlen 1243 und 1375 datiert.Zahlreich sind die Notarakten und die Verträge, dievon 1489 bis 1578 den Abbau und die Verarbeitung vonMineralien aus den Bergen „Kleiner Pal“, „GroßerPal“, „Pramosio“ und der „Creta di Timau“regeln.Die Jahre der Ausbeutung des Mineralbergbaus habenweitere Arbeitskräfte von Kärnten und denNachbardörfern ins Dorf gerufen und präsentierten fürTimau eine Zeit des Bevölkerungszuwachses und eineZunahme der wirtschaftlichen Entwicklung.Am 28. und 29. Oktober 1729 wurde Timau vonSteinen und Schotter verschüttet, die sich nach
heftigen Regengüssen vonden Hängen des Berges„Monte Lavareit“ gelösthaben. Nur die verehrte,dem hl. Kruzifix geweihteKirche konnte sichretten. Das Dorf wurdeeine Meile von denRuinen entfernt an einemsichereren Ort wiederaufgebaut.Mit dem Untergang dervenezianischen Republikund der Aktion des„gemeinsamen Gutes“,das zum Eigentum derGemeinde wird, sind
viele Einwohner aus Timau,wie auch viele Carnici,gezwungen auszuwandern, umdie notwendige Arbeit zumUnterhalt der eigenen Familiezu finden. Gewöhnlich handeltes sich um Saisonarbeit, abernach der Vereinigung Italienswird die Auswanderungdefinitiv, wenn man diegewünschtenAuswanderungsziele(Brasilien, Australien,U.S.A.,..) in Betracht zieht.Der Ausbruch des erstenWeltkrieges rief dieAuswanderer in die Heimatzurück und viele Bewohner ausTimau sahen sich gezwungen,gegen Arbeitskollegen undFreunde, die sie auf KärntnerBaustellen kennengelernthaben, zu kämpfen.Die katastrophalenwirtschaftlichen Bedingungenin der zweiten Nachkriegszeit,zwingen die Timauer dieStraßen Europas, die sie schonam Ende des ersten Weltkriegsauf der Suche nach Arbeitgegangen sind, wiederaufzunehmen.Zu Beginn des drittenJahrtausends, bringt dieAufgabe der Schafzucht, derLandwirtschaft und Viehzuchtder Arbeitskräfte wieder nachÖsterreich zurüch, geradedorthin, wo vor fast tausendJahren die erstenBewohnerausgezogensind.
� PubblicazioniDar olta Got va Tischlbongdi Hans KranzmeyerDon Tita Bulfon e il Santuariodel S.S. Crocifissodi Domenico MolfettaQuaderni di Cultura TimaveseCircolo Culturale “G. Unfer”Testimonianze della Grande Guerrasui monti di Timau e dintornidi Lindo UnferLe Portatrici Carnichedi Costantino De FranceschiGuerra sulle Alpi Carniche e Giuliedi Adriano Gransinigh
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La lingua
Nel corso dei secoli lacomunità di Timau –
Tischlbong ha legato lapropria identità storica
alla parlata locale,appartenente alla
famiglia dei dialetti sud –bavaresi, di tipo
carinziano.Si tratta di una lingua
risalente alla fine del XIIIsecolo che fino agli anni
Cinquanta harappresentato il mezzo di
comunicazione e diinterrelazione
privilegiato dagli abitantidella comunità che non
sono rimasti insensibili alcontatto con il contesto
linguistico romanzocircostante.
Successivamentel’influenza del friulano e
più ancora dell’italianoha ridimensionato il
prestigio e, con esso, lafrequenza d’utilizzo del
timavese. La popolazioneanziana e una parte
cospicua dellapopolazione adulta
dimostrano di possedereuna buona competenza in
tutte tre le lingue.
Raccolta di eventi etestimonianze di 35 anni
di attività
Il Carnevaleraccontato dagli anziani
Periodico quadrimestralein tre lingue:
timavese, friulano, italiano
14 tavole illustratearricchite damodi di dire,
proverbi, racconti . . .
Video didattico
Sito internet
www.taicinvriaul.org
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Die Sprache
� BREVI SAGGI DI LINGUA
Come ti chiami? BI HASTADEN?Quanti anni hai? BI OLT PISTADEN?Dove abiti? BO PLAISTADEN?Stai zitto! PLAI SCHTILA!Siediti! SIZTI!Ascolta! LISN!Che ora è? BI SCHPOTA ISTEN?
BI VRIA ISTEN?Quanto sei cresciuto BIDA PIST GABOZN!Hai ancora fame? PISTA NOUCH HUNGARI?Di dove sei? VA BONT PISTADEN?Dovrei comprare il pane! I HIAT IS PROAT ZAN CHAFN!
PaneVinoAcquaFarinaSalePepeAcetoOlioFormaggioLatteZuccheroCaffèFocacciaTortaCrostoliPatateCappucciInsalata
PROATBAINBOSARMEALSOLZPFEIFAREISACHEILCHASMILACHZUKARKAFEPINCAPETAKRASCHTALANKARTUFULASCHEPFASOLAT
Poesie in timaveseitaliano e tedesco
Leggende raccontatein tre lingue
Raccolta di studi e ricerchesu temi ed aspetti di culturalocale
� Per saperne di più• Il Fontanon• Bollettino Parrocchiale• Timau. Tre lingue per un paese• di Giuseppe Francescato• Relè e la felicità• Università di Udine• Va geistar af haintan• di Gertraud Hagmüller• Tesi di Laurea• in italiano e tedesco
• Man kann mit Sicherheit sagen, dass dieGemeinschaft von Timau – Tischlbong im
Laufe der Jahrhunderte ihre eigenegeschichtliche Identität an die lokale Sprache
gebunden hat. Diese Sprache gehört derFamilie der Südbayrischen Dialekte, dem
Kärntner Typ, an.Es handelt sich um eine Sprache, die Ende
des XIII Jahrhunderts ihren Ursprung findet,und die bis in den Fünfziger Jahren das
bevorzugte Kommunikations- undInterrelationsmittel der Bewohner dieserGemeinschaft präsentiert hat, die nicht
unempfindsam gegenüber dem Kontakt mitdem umliegenden romanischen Sprachkontestgeblieben ist. Danach haben der Einfluss der
Friauler Sprache und noch mehr deritalienischen das Prestige des „Timavese“ und
dadurch auch die Häufigkeit seinerVerwendung verringert. Die ältere und ein
beträchtlicher Teil der erwachsenenBevölkerung besitzen eine gute Kompetenz in
allen drei Sprachen.
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La semplice bellezzadella vita in
montagna vienedescritta nel modomigliore dalle sue
feste.A Timau le
testimonianze di fedecristiana, di riti
pagani, di amiciziatra il valligiano e la
natura, vengonoriproposte attraverso
antiche tradizioni emanifestazioni e…
quando cala la notte,non manca mai il
divertimento al suonodella fisarmonica.
Feste - Tradizioni - Curiosità
� DAR SANNIKOLÓ
Anias joar, da nochtvan vinftn dicembar,chimpar vir da vraidavan chindar dar SanNikolò.Va baitnstheartmarin oarschraian ibaraschtreta van Fatt. Insain pouschatn sghlitahottar oldarlai:schpilzoig, siasiszoig …ruatn unt choul.
� DA VEDERE
Particolarmente pittorescala scenografia creataattorno a San Nicolò chediscende solennemente dalfianco della montagna,trascinando la slitta caricadi doni in compagnia digiovani del paese che gliilluminano l’ultimo trattodi percorso con le torce.
� DA NON PERDERE
COSA? QUANDO?Visita dei Re Magi 6 gennaioCarnevale ultimo giorno di CarnevaleSagra caprina prima domenica di giugnoSumarnocht luglioFerragosto timavese 10 – 15 agostoSchtearn sunti giugno o settembreSan Nicolò 5 dicembre
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Feste - Traditionen - Kuriositäten
Il 6 gennaio i giovanidiciottenni, travestiti daRe Magi, girano di casa incasa con la stella e, alcanto di una semplicemelodia, portano gliauguri per il Nuovo Anno.Le offerte raccoltevengono utilizzate perfesteggiare la maggioreetà.
IS JUTALI, indossa un cappello – huat ricoperto da unampio velo colorato – pferbats zeitl che scende aricoprire interamente il volto, una camicia – baisis blusle una gonna – baisn chitl, entrambe bianche. Intornoalla vita una fascia alla quale sono legati molti nastricolorati – pferbata pentar; ai piedi, calze bianche –baisa schtimpfa e SCHKARPETS (calzature fatteinteramente di tela) e guanti bianchi – baisa hencach acoprire le mani.Una caratteristica di queste maschere è la silenziosità,che bene si associa al colore bianco dei vestiti. Si spostain piccoli gruppi, camminando leggermente sulle punte,entra nelle case, fa accomodare i suonatori nonmascherati, poi inizia a ballare al suono dellafisarmonica. I balli concessi sono tre: se desiderafermarsi ancora, è obbligata a farsi riconoscere,togliendo il velo.
DAR MASCHKAR, figura paurosa e selvaggia con il volto– zicht e le mani – henta sporchi di fuliggine – ruas(con la quale sporca le facce dei malcapitati), indossauna camicia - pfat da lavoro sopra pantaloni - housn a laschport di velluto a coste lunghi fino al ginocchio, grossicalzettoni di lana - bulana schtimpfa e, ai piedi, zoccolio grossolani scarponi con i ramponi – zoukl min grifas. Lacaratteristica consiste nel portare, legati sulla schienacon funi da fieno – schtricka, uno o più campanacci –kloukn (quelli portati dalle mucche o dai vitelli in malga)che rimbalzano sulle gobbe posticce - pukl.Caratteristica è l’andatura saltellante che permette laproduzione di suoni ritmati.Nessuno ha il potere di far smettere il rumore prodotto,solamente il maschkar decide quando farlo.Appesi attorno alla vita o al petto ha delle cotiche -krodias, delle salsicce - birschtlan, delle orecchie dimaiale – oarn van vocka legate con lo spago, chemordicchia di tanto in tanto.La tesa del cappello è ornata con rametti d’abete – tasn.
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• Die einfache Schönheitdes Lebens in den Bergenwird am besten durch ihreFeste beschrieben.In Timau werden dieZeugnisse des christlichenGlaubens, die heidnischenRiten, die Freundschaftzwischen denTalbewohnern und derNatur durch antikeTraditionen undVeranstaltungen wiedervorgestellt und... wenn dieNacht hereinbricht, fehltes nie an Unterhaltungbeim Klang derZiehharmonika.
• IL TRIGET
Gli sposi, al terminedella cerimonia nuziale,devono dimostrare lapropria abilità nelsuperare gli “ostacoli”che gli amici fannotrovare loro all’uscitadalla chiesa.
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La Fede
La venerazione dellaMadonna e dei Santi tesa ad
ottenere grazie per lapropria salute, per quella
delle bestie e per un buonraccolto nei campi, ha
favorito la presenza, lungo isentieri di montagna, di
numerose icone, crocifissi ecappelle votive cheassicurano conforto
spirituale al viandante eoffrono l’occasione per unasosta durante le escursioni.
� DA NON PERDERE
COSA? QUANDO?
Processione del Venerdì Santo – Chorvraiti La sera – cnochzBenedizione focaccia e schultar Pasqua - OastarnPellegrinaggio a San Pietro Ascensione – ScenschaProcessione del Corpus Domini le cappellette sono adornate dal
maggiociondolo - Chleapamana eistarProcessione festività dell’Assunta 15 agostoPellegrinaggio a Kötschach – Mauthen 1ª domenica di ottobre - RoasnchronzFestività di Santa Geltrude 16 novembre o domenica successiva
LA CHIESA DI CRISTO RECostruita in tempi recenti, la Chiesa lega la suastoria al secondo conflitto mondiale. Collocata
al centro dell’abitato di Timau fu eretta apartire dal 1946 e consacrata nel 1964, dopo
ben 18 anni di lavori e di sacrifici da partedella popolazione locale. Nel 1975 alla Chiesa
fu fatto dono di uno dei più imponenticrocefissi lignei d’ Europa, la cui altezza
raggiunge i 12,00 metri ed il suo pesocomplessivo supera i 30,00 q.li.
I lig nidar mit Gotis chroft,i lig nidar mit Gotis mocht,i lig nidar mit Jesus pluat,
asuns dar pesavainchan unglich pringan tuat.
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Der Glaube
LA CHIESA DI S. GERTRUDErisale al XVIII° Sec. dedicata alla patrona
del paese di Timau Santa Gertrude V.Al suo interno si possono ammirare l’altare
maggiore di pregevole fatturasettecentesca, due tele di artisti ignoti
raffiguranti una l’Assunzione della Verginel’altra la patrona con la Vergine ed il
bambino, nonché un’interessante altarelaterale ligneo in stile barocco, al cui
centro trova collocazione la statua di SanGiovanni Nepomuceno XVII° Sec.
IL TEMPIO OSSARIORaccoglie le spoglie mortali di 1800soldati caduti durante il primo conflittomondiale sui monti che circondano ilSantuario. Il Tempio sorge sull’anticaChiesetta del Cristo Crocefisso giàmenzionata in un antico documento del1284 ed è stato adibito ad Ossario apartire dal 1937. Al suo interno si possonoammirare pregevoli affreschi e opered’arte in bronzo fuso.
• Die Verehrung derMutter Gottes und derHeiligen. Die Gläubigenbitten um Gnade für dieeigene Gesundheit, für diedes Viehs und für eine guteErnte auf den Äckern. Dieshat dazu beigetragen, dassentlang der Bergpfadezahlreiche Ikonen, Kreuzeund Votivkapellen errichtetwurden, die dem Wanderergeistigen Beistand sichernund Gelegenheit zu einerRast während derExkursionen bieten.
Storia del dipinto della Madonna della Neve
“Nelle fredde mattine invernali, quando la tormenta accecava e flagellava il viso onon vi era posto ove collocare l’altare; quando comporre, fuori dalle trincee, lesalme dei morti non era possibile, don Janes, cappellano del battaglion Tolmezzo,pensò ad una cappellina.Nella primavera del 1916 sotto una roccia di casera Pal Grande di Sotto, iniziò lacostruzione. Il grande artista Fragiacomo dipinse una tela raffigurante unaMadonnina dal volto soave, atteggiato a mestizia, coperto di gramaglie e con lacorona d’alloro tra le mani.Il 2 novembre 1916, alla presenza di tutta l’ufficialità della zona, la cappellinavenne benedetta. Una tranquillità insolita regnava fra le vicinissime trincee, parevaun giorno di tregua. Ma gli austriaci, che certamente avevano intercettato quanto sistava facendo, alle ore 10.30, mentre era in atto la cerimonia di inaugurazione,d’improvviso scatenarono un infernale bombardamento. I proiettili caddero tuttointorno e nessuno, miracolosamente, ne fu colpito. E questo fu un primo saggio diceleste protezione della Madonnina. Finito il conflitto il quadro venne portato oraalla cappella di Pal Piccolo, ora a quella di Pal Grande e lasciato per tutto il periododell’alpeggio: da Sant’Antonio di giugno alla Madonna di settembre. Nel restodell’anno veniva collocato nel Santuario del Cristo di Timau.”Attualmente il dipinto è conservato presso il Tempio Ossario.
Tratto da “Testimonianze della Grande Guerra di Timau e dintorni” di Lindo Unfer
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La Cultura
Timau conserva ildocumento più antico,
più importante:la propria lingua e la
propria cultura.Ambasciatori nel mondo
di questo patrimonioculturale sono:
Gruppo Folcloristico “Is guldana pearl”, esegue musiche edanze popolari carniche e cura in modo minuzioso laricerca per la confezione di costumi sempre più fedelialla tradizione. Promuove periodicamente incontri tragruppi e organizza la manifestazione denominataSUMARNOCHT in collaborazione al Gruppo di cultura efolclore “Da jutalan”.
Corale T. Unfer presenta un repertorio di canti initaliano, timavese e friulano.Partecipa ad incontri corali tra le isole alloglotte.
L’Associazione Amici delle Alpi Carniche curala gestione del Museo della Grande Guerrache, in una sala, espone numerosi oggetti etestimonianze della vita della popolazionedurante il conflitto, con particolareattenzione alla didascalia in lingua.
La Pro Loco Timau-Cleulissostiene e collabora con le varie Associazioni e cura,in particolare: la Mostra Caprina, la RassegnaRegionale dei Prodotti Caprinie il Ferragosto timavese.
Il Circolo Culturale,impegnato nella salvaguardia del timavese e che perprimo ha adottato regole di grafia, realizzapubblicazioni a carattere storico - linguistico, conducestudi e ricerche, collabora con Università, studenti,ricercatori...
� DA VEDERE ED ASCOLTARE
COSA? QUANDO?Concerto dell’ Epifania vigilia dell’EpifaniaRassegna corale dell’Alto Bût luglioSumarnocht luglio o agostoFestività Santa Gertrude 16 novembre
domenica precedente o successivaNotte di Natale 24 dicembre
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Die Kultur
• Timau bewahrt dasälteste Dokument, daswichtigste: die eigeneSprache und die eigeneKultur.Botschafter diesesKulturgutes in der Weltsind:Circolo Culturale,Corale T. Unfer,Associazione Amici delle AlpiCarniche,Pro Loco Timau-Cleulis,Gruppo Folcloristico “Isguldana pearl”,Gruppo di cultura e folclore“Da jutalan”.
C’era una volta a Timau (e c’è ancora), inlocalità Velt, un sasso gigantesco, inaccessibile,alto circa quattro metri; si narra che all’internoci fossero dei neonati e che le neo-madripotessero andarli a prendere dopo averli scelti.Il masso, ben nascosto e protetto da arbusti erovi che crescono tutt’intorno, presenta unapiccola rientranza e qualcuno vi ha inserito unquadretto che raffigura la Madonna con GesùBambino in braccio.La leggenda vuole che, un tempo, le chiavi peraprire il sasso e prelevare i neonati, le avesserola Bircharin e la Nec, le due levatrici del luogo;ora, depositaria delle chiavi, si dice sia EvelinaMatiz, perchè abita nelle vicinanze.Ancora adesso chi passa di là senza fare troppochiasso, riesce a sentire i bambini piccolipiangere all’interno del sasso.Tratto da: “Realtà e Fantasia: nasce la leggen-da” - Scuola Elementare Timau-Cleulis.
�Is gabeisn a mool afTischlbong unt iis nouch hiaz agrosar schtaan, oum in Velt,polda viar metros hoach, asdrina da chlaan chindar hott untbo da miatar meink aus giansuachn is see asa belnt.Voroon, avn chlopf, is a chlaaleichl bo iamp a piltl hottgatoon var Muatargotis minHeargoot in oarm.Is liandl bilt as a mool da sghlislhiatnsa da Bircharin unt da Neccckoot, as da zba heibongin sentgabeisn van doarf.Nouch in haint mendis schtildarafta seen saitn virpaai geat,heartis plern da chindar.Ausar ganoman va: “Realtà eFantasia: nasce la leggenda” -Schual va Tischlbong-Chlalach.
il Prenschtaanil Prenschtaan
Questa è la leggenda dell’ acqua miracolosa. Giànei tempi remoti, nel 1750 circa, esistevaquesta credenza e, ancora al tempo di oggi, quei
pochi agricoltori rimasti versanodell’acqua sui raccolti ritenendolamiracolosa. I nonni raccontano chequest’acqua miracolosa sgorgaall’interno del Tempio Ossario diTimau, sotto il dipinto di Mosè. Lacredenza vuole che un giovanepastorello che pascolava suglianfratti in località Binchl, ritornan-do a valle, sentisse la gente del
paesello parlare di una infestazione di bruchiche divoravano i capucci che, in quegli anni, congli altri ortaggi (patate, fagioli, rape...) erano ilsostentamento di quella povera gente. Quelragazzo, tutto disperato, andò alla fonte eriempì d’acqua un secchiello che aveva sottoma-no; con la sua manina sparse l’acqua sui campi esui raccolti e pronunciò la frase: “Scappate,andate via, verso il bosco e mangiate le fogliedegli alberi!”. Tutti i bruchi, in un batterd’occhio, si riversarono verso il bosco di faggi.Ben presto la gente si accorse che i raccolti,liberati dalle larve nocive, ridiventavanorigogliosi. Anche se era ancora estate, tutti glialberi divennero spogli, con le foglie secche,gialle e rosicchiate a causa della pestiferamigrazione. In lingua timavese la preghiera cheil pastorello rivolse ai bruchi era questa: “Geatsin bolt bodis bert vreisn da plocn van pama!”.
�Doos iis is liandl van gabichnan bosar. Schuan deijoar, is 1750, isgabeisn dear glaub unt nouch hiaz da seen biani lait as tuant da ackar,mon da ruias sent, schmaisnza is bosar var Unchircha.Da oltn darzeilnt as is bosar baar ina chircha boo is pilt van Mosè iis.Hast as a joar viil ruias sent gabeisn asa ola da chepflan hont pfreisn untda lait honzi ola pachlok bal min chepflan honza is chraut gamocht.Da seen joarn da oarman lait hont laai gleipt min seen pislan zoig as isboarn in da seeng ackarlan (Kartufulas, fasghui, roon,...).A hirtl, as in Binckl hiatn is gong, hott ckeart dein lait pachlonsi unt isgonz varzok gabeisn.Ear hott a chandali ina hont ckot unt hozz onpfilt min bosar van prindlanvar Unchircha unt min hantlan hottar drauf cpruzzt afta chepflan untola da ruias sent pfloung unt da chepflan sent bidar schian boarn. Hastabia mondar hiat zok:”Geats in bolt unt vrisz da ploccn van pama”. Dalait senzi varnoman as da ackarlan bidar schian sent boarn, ovar dar boltis gabeisn abia in herbast, da ploccn geal unt pavreisn.
l’acqua miracolosal’acqua miracolosa
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Passeggiando per Timau
Monumentoalle Portatrici
In piazza San Pio X sitrova il Monumento
alle Portatrici Carnicherealizzato nel 1992 su
bozzetto del prof. A. Tinaglia.
Per saperne di piùLe portatrici carniche erano giovani donneche, sfidando ogni pericolo, fornivano aicombattenti al fonte viveri e munizioni cheesse portavano nella gerla - choarb.
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Orari/ÖffnungszeitenGIUGNO/JUNI - OTTOBRE/OKTOBERsabato e festiviSamstag - Feiertage9.00 - 12.00 14.00 - 18.00
LUGLIO/JULI - SETTEMBRE/SEPTEMBERda martedi a venerdivom Dienstag bis Freitag14.30 - 18.30sabato e festiviSamstag - Feiertage9.00 - 12.00 14.30 - 18.30
AGOSTO / AUGUSTTutti i giorniTäglich9.00 - 12.00 15.00 - 19.00
LUNEDI / MONTAGChiuso/geschlossen
Su prenotazione, attivitàdi laboratorio didattico
Il Museo Storico“La zona Carnianella GrandeGuerra”
Allestito su una superficieespositiva di 380 mq.raccoglie cimeli bellici italo –austriaci, reperiti quasitotalmente sui monticircostanti Timau e circa unmigliaio di documenti edinedite immagini fotograficheche testimoniano ledrammatiche vicende dellaGrande Guerra sulla linea delfronte denominato“La Zona Carnia”,
oltre una sezione dedicataalla comunità germanofonadi Timau-Tischlbong.
Un valido compendio allaconoscenza della cultura,
della storia e delle tradizionilocali è rappresentato da una
passeggiata lungo le vie delpaese alla scoperta delle
testimonianze in esseracchiuse.
L’architettura popolarerealizzata con tecniche
costruttive tradizionali, imuretti a secco, gli
acciottolati, i ponticelli, glistavoli e i fienili isolati,
recano i segni dell’esperienzadegli esecutori.
Le testimonianze piùsignificative della fede sonoracchiuse nelle sue chiese,
nelle cappellette ed anconevotive. Le drammatiche
vicende che videro la Carniafronte della prima GuerraMondiale sono ripercorse,
attraverso reperti, documentie fotografie inediti, nel Museo
Storico della Grande Guerra.
� Pubblicazioni• Guida bilingue al Museo della Grande Guerra• Le Portatrici Carniche di Costantino De Franceschi• Testimonianze della Grande Guerra sui monti di Timau e dintorni di Lindo Unfer• Don Tita Bulfon di Domenico Molfetta• Guerra sulle Alpi Carniche e Giulie di A. Gransinigh• Quaderni di Cultura Timavese Circolo Culturale G. Unfer
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Auf einem Spaziergang durch Timau
Il FontanoneIl Fontanone è una grande e fresca sorgente carsicache erompe con abbondante getto dall’imponentepilastro del Ganzschpitz (Pizzo del Camoscio m 1847,che incombe sull’abitato di Timau). L’alta espumeggiante cascata, che dalla sorgente scende alfondovalle, è ben visibile dalla statale che sale alPasso di Monte Croce Carnico ed è una delle piùsuggestive della Carnia; ai piedi della cascata lavecchia segheria e il mulino ora in disuso.
il Tempio OssarioSul pianoro alluvionale al di là del torrenteBût, percorrendo un ombroso viale, siraggiunge il Tempio Ossario “Oltn Got” cheraccoglie le salme di circa 1800 caduti e traquesti anche la portatrice Maria PloznerMentil. Nel 1997 il Presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro, ha conferitopersonalmente la medaglia d’oro al ValorMilitare alla memoria ai figli dell’eroina. Al suointerno c’è anche la fresca fonte dell’acquamiracolosa della leggenda.Ricostruito come Ossario nel 1937, sorgesull’antica chiesa risalente alla fine del XIII°secolo e conserva, al suo interno la preziosaMadonna della Neve di P. Fragiacomo (1916);alcuni ex voto a testimoniare la venerazione alCristo Crocefisso e otto tavole che illustrano ilcanto “Stelutis Alpinis” di Sopracasa. la fornace
Da Timau proseguendo indirezione sud, nel borgo diCasali Sega, è possibileosservare i resti di unafornace di recente recuperatadall’Associazione Amici AlpiCarniche.
• Ein Spaziergang durch dieDorfstraßen, auf Entdeckungvon Zeugnissen, die in diesenStraßen enthalten sind, stellteine echte Bereicherung derKultur-und Geschichtskenntnisund der Kenntnis der lokalenTradition dar. VolkstümlicheArchitektur, die mit
traditionellen Bautechnikenrealisiert wurde, Steinmauern,Steinpflaster, kleine Brücken,Heuschuppen und vereinzelteScheunen tragen die Zeichender Erfahrung ihrer Hersteller.Die bedeutendsten Zeugnissedes Glaubens sind in denKirchen enthalten, in denkleinen Kapellen und in denVotivikonen. Die tragischenEreignisse, die das GebietCarnia als Front im ErstenWeltkrieg sah, werden durchFunde, Dokumente und niegezeigte Fotos imGeschichtlichen Museum desErsten Weltkriegs wiederdurchstreift.
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Alla scoperta dei dintorni
Pizzo Camoscio - Gamsspitz m 1847Per il versante est – Via normale –E’ il poderoso e levigato
pilastro calcareo che sovrasta l’abitato di TimauTempo di percorrenza: ore 3.30; difficoltà: escursioni
esperti; dislivello: m 1030 ca.; segnavia: C.A.I. 402 sino allacappelletta Riposo dei cacciatori - Jegarastl poi C.A.I. 452
sino in vetta; località di partenza: Timau; itinerario:sentiero segnalato nella prima parte; ripidi pendii erbosi
con qualche roccetta (primo grado) nel tratto finale.
Pizzo Collina – Kollinkofel m 2689per la Cresta sud – est – Via normale –
Forma con la Creta della Cjanevate un unico imponentemassiccio roccioso ben visibile dall’abitato di Timau.
Grandiosa salita molto panoramica e suggestiva, si svolgeper mulattiera, sentiero e tracce segnalate e in parte
attrezzate con fune metallica.
Creta di Collinetta - Cellon m 2238per il versante sud – via normale -
Prominenza orientale del Coglians affacciata sul Passo diMonte Croce Carnico.
La mulattiera e il sentiero risalgono alla Prima GuerraMondiale, sono ben conservati e privi di difficoltà. Adatti
anche a gite sociali.
Monte Coglians – Hohe Warte – m 2780per il versante sud – via normale
E’ la cima più alta delle Alpi Carniche.Ascensione molto frequentata che si svolge su sentierosegnalato privo di vere difficoltà. Consigliabile anche a
comitive. Pericolo di caduta sassi nell’ultimo breve trattosotto la vetta.
Pal Piccolo. – Kleiner Pal - m 1866Dal versante austriaco del Passo di M. Croce Carnico un
sentiero segnalato conduce in breve ad un primo gruppodi opere fortificate; il sentiero prende quindi a salire
assai ripido fino nei pressi della vetta del Pal Piccolo dovesono numerose altre fortificazioni e gallerie restaurate.
Dalla vetta si scende in territorio italiano lungo un’ampiamulattiera.
Pubblicazioni• Testimonianze della Grande
Guerra sui monti di Timau e dintorni
di Lindo Unfer• La via commerciale di Monte Croce Carnico
di Domenico Molfetta• itinerari d’arrampicata
di Sergio De Infanti• Guida ai Monti d’Italia
di De Rovere Di Gallo• Ruote grosse e cervello fino
di Claudio Stori• Carta topografica Tabacco
Foglio n. 9
Le escursioni lungo pendiierbosi, suggestive mulattiere,
sentieri attrezzati con funimetalliche per giungere alle
cime delle montagne checircondano la valle,
permettono di godere diaffascinanti panorami che
fanno dimenticare la fatica.Durante le camminate si
possono osservare prati epascoli punteggiati di fiori cheassumono colorazioni diverse a
seconda delle stagioni, in cuitrova rifugio la fauna alpina.
L’attività dell’uomo, poi,arricchisce di ulteriori tasselli
il mosaico della natura.Le casere, confortevoli punti di
appoggio a disposizionedell’escursionista i
camminamenti e le trincee,sostenuti da muretti a secco,le torrette di osservazione, le
gallerie, le scritte e le incisioninella roccia… realizzati
durante la Grande Guerra, sisnodano lungo i crinali e fanno
vivere emozioni forti.
Da visitare…Laboratori di didattica
ambientale dei Laghetti
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Auf Entdeckung der Umgebung
Freikofel – m 1757Dalla forma arrotondata, facilmente raggiungibile da unaampia mulattiera che parte dalla Casa Cantoniera, è sededi interventi di ripristino di fortificazioni, trincee e galleriea cura dell’Associazione Amici delle Alpi Carniche.
Pal Grande – m 1809Dal bivio per il Freikofel, proseguendo in direzione Est, siraggiunge un’altra cima del gruppo di monti che sicollegano con la Cima Avostanis
Monte Terzo - m 2034Dal bivio per Cleulis si sale per una rotabile asfaltata dacui si gode una bella veduta del Pizzo Camoscio. Seguendoil sentiero si raggiunge e rimonta il vallone pascolivo delleCasere Tierz fino alla Forcella del M. Terzo e da qui, inbreve, si sale in vetta al M. Terzo
Itinerari storiciLungo l’antica Via Julia Augusta sono rinvenibili treiscrizioni rupestri di epoca romana (II - IV secolo d.C.).Le prime due in prossimità del Passo di Monte CroceCarnico e la terza in località Mercato Vecchio, ricordanolavori di rifacimento e sistemazione dell’importantestrada di collegamento con il Norico.
Museo all’ApertoIn corso di realizzazione da parte dell’A.A.A.C. con ilrecupero dei manufatti e delle fortificazioni nella zona diCima Freikofel costituisce, unitamente a quantorealizzato dall’Ass. Dolomitenfreunde al Passo di MonteCroce Carnico e al Pal Piccolo, l’ideale anteprima allavisita dei Musei Storici di Timau e Kötschach-Mauthen.Presso casera Pal Piccolo, è possibile visitare la Cappelladel Btg. Val Tagliamento ed adiacente cinque grossiobelischi con incisi i nominativi di oltre 600 militari ivisepolti durante il primo conflitto.
L’Associazione Amici Alpi Carniche organizza, in periodoestivo, escursioni guidate alle fortificazioni in quota.
Curiosità ����• Gara di Mountain trek carnicosettembre• Volo dell’aquilaMarcia non competitivaultima domenica di Agosto
Die Ausflüge entlang derbewachsenen Hänge, dereindrucksvollen Maultierpfade,der Pfade, die mit Metallseilenausgerüstet sind, um auf dieGipfel der umliegenden Bergezu gelangen, lassenbezaubernde Panoramasgenießen und dadurch dieAnstrengungen vergessen.Während des Wanderns kannman Wiesen und Weidenbeobachten, die mit Blumen inverschiedenen Farbnuancen –je nach Jahreszeit – übersätsind und wo die alpineTierwelt Zuflucht findet.Die Aktivität des Menschenbereichert mit zusätzlichenTeilchen das Naturmosaik.Die Käsereien, bequemeAnhaltspunkte die demExkursionisten zur Verfügungstehen; die Wanderpfade, dievon Steinmauern gestütztwerden, dieAussichtstürmchen, dieGallerien, die Schriften undFelsgravierungen,….diewährend des Ersten Weltkriegserrichtet wurden, schlängelnsich am Gebirgskamm entlangund lassen starke Gefühleerleben.
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Sport e tempo libero
SEGRETI VERDIPer i meno avventurosi o percoloro che preferiscono una
tranquilla passeggiata, gliitinerari più belli conduconoagli stavoli di mezza costa,
testimonianzadell’architettura popolare e
del duro lavoro dei contadinidi questa terra.
Sentieri e mulattiere immersiin faggete e abetaie portano ascoprire incantevoli panorami
dal pianoro di Faas, dallachiesetta del Jegarastl, dalla
malga Meinsli, dagli stavoliSchtiandolar e dagli stavoli
Ronach.
BOSCO BANDITO DI TIMAUMerita una visita anche il BoscoBandito di Timau ubicato amonte del paese e che siestende fino alla base dellerocce della Creta di Timau.La faggeta, per la suaimportantissima funzione diparamassi e paravalanghe, nonviene tagliata da secoli. Alcunidegli alberi vanno annoveratitra gli esemplari di faggio piùimponenti dell’intera regione.Il bosco per il suo pregionaturalistico e il suo interessestorico è stato censito tra imonumenti naturali del FriuliVenezia Giulia.
FORESTA di PRAMOSIOdi proprietà regionale, si
estende su un’area di 495ettari a ridosso del confine
italo - austriaco. Il sito dimaggior pregio è senza dubbio
la conca di origine glaciale checirconda il Lago Avostanis,
quasi annidiato tra selvaggiroccioni che costituiscono una
delle più belle falesieattrezzate per l’arrampicata
sportiva della zona.La vegetazione arborea chericopre la parte bassa della
foresta di Pramosio ècomposta principalmente daabete rosso e abete bianco,sostituiti da faggio solo nel
settore più occidentale.
• Grüne GeheimnisseFür die weniger Abenteuerlichen oder für jene, die einen gemütlichen Spaziergangvorziehen, führen die schönsten Routen zu den Heuschuppen auf halber Anhöhe; diesesind ein Zeichen volkstümlicher Architektur und der harten Bauernarbeit diesesErdfleckchens. Pfade und Maultierpfade führen durch Buchen- und Fichtenwälder undlassen zauberhafte Panoramas von der Hochebene des Faas, der kleinen Kirche desJegarastl, der Alm Meinsli, dem Heuschuppen Schtiandolar und dem Heuschuppen Roneraus, entdecken.
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Sport und Freizeit
Via attrezzataGanzschpitzLa caratteristica di questoitinerario è quella di offrire unalunga arrampicata su roccia dovei punti di sosta e i passaggi piùdifficili sono stati attrezzati connumerosi chiodi cementati cheservono per l’assicurazione e soloin qualche tratto facilitano laprogressione.Non si tratta quindi di una viaferrata!!Tempo di percorrenza: 6 – 8 oreDifficoltà alpinistica: II – III – III +sino alla conca erbosa IV+ neltratto finaleDislivello: 900 mLocalità di partenza: pizzeriaMexico, TimauNB: la salita può essere interrottadopo il primo terzo, sopra lozoccolo basale e a 2/3traversando nella conca erbosaposta a est della cima.(Uscite segnalate)La discesa va effettuata lungo lavia normale.
Mountain BikeLungo gli anelli di fondo – in
località laghetti a 2 Km a Norddell’abitato di Timau,
Lungo tutte le mulattiere e isentieri che da Timau raggiungono
le cime circostanti
Percorsi attrezzatiper l’arrampicata
Placche di Val Collinavie sportive a spit e resinati
dal 3A al 6C.Parete Sud-Est
di Monte Croce Carnicovie sportive a spit e resinati
dal 4 A al 7CPanettone Pal Piccolo
spit distanziati – protezioni daintegrare – soste resinate
Falesia Avostanis del Laghetto diPromosso - vie sportive a spit e
resinati dal 3 al 7C.Innumerevoli possibilità di
ulteriori ascensioni alpinistiche suroccia sui gruppi Coglians,
Cjanevatee Creta di Timau
e d’inverno ...
Le piste dei Laghetti si trasformano in unmeraviglioso circuito per lo sci nordico.
L’impianto sciistico comprende uncarosello di anelli capaci di appagare la
qualità sia del principiante chedell’agonista. Qui troviamo infatti, le
classiche distanze dello sci di fondo, conla possibilità di effettuare manifestazioniagonistiche e ricreative di qualsiasi tipo.I vari percorsi si snodano a tratti in zoneaperte prative e a tratti immersi in fitte
abetaie in un ambiente di suggestivaincontaminata bellezza a ridosso delle
montagne di casa: Pizzo Collina eMonte Coglians. L’attività sciistica e
didattica si svolge da dicembre adaprile, affiancata e sostenuta da
adeguati mezzi battipista, chegarantiscono in qualsiasi momento la
pratica sportiva. La pista è predispostaper soddisfare sia le esigenze dei
praticanti della tecnica classica chequelli della tecnica libera.
per saperne di più �Traversata Carnicadi Ettore TomasiItinerari di arrampicatadi Sergio De InfantiRuote grosse e cervello finodi Claudio StoriTraccedi Mauro TavoschiItinerari Fuori portadi Paolo De Franceschi
Vie ferrateVIA SENZA CONFINICellon – ImpegnativaSTEINBERGERWEGCellon – Media difficoltà
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e quando la fame si fa sentire...
La cucina locale è fruttoprezioso di antichissime
abitudini alimentari di unpopolo di montagna che dalcampo, dall’orto e, più su,dal bosco e dalla malga, hasaputo trarre, ad uso per lo
più familiare, prodottisemplici, genuini e
caratteristici.Delicatissimi aromi e
segreti nell’esecuzionetrasmessi in ambito
familiare, associati all’usodi caratteristici utensili erecipienti ne fanno piatti
dai sapori e dai profumiunici, perciò non resta
che ... gustarli.
CHROPFN VA TISCHLBONGVIR DA VILAKartufulas - dira minzn – kanela - dirafiks – baimparlan – bazzameal – putar –solz – pfeifar – zukar - a groasa cavola – agarobula – an limon
VIRN TAGBazzameal – solz – siantigis bosar
BIMARSA MOCHTSian da kartufulas unt drucknsa. O preglda cavola in putar, ausar tuanansa untaichn chouchn is bazzameal, losnochualn unt drauf larn afta kartufulas.Aus druckn is bosar van fiks unt vanbaimparlan, auf schnainsa vain, vain untaichn larnsa in da kartufulas, drauf tuana guata presa kanela, drai groasa leiflzukar, a schiana presa dira minzn, dackrimana schintl van an limon unt dagarobula vain aufcnitn. Omochn minhenta unt choustn mon ganua sias is untmomar ola da cmochn schpirt. Losn rostnda vila a gonza nocht. Is tag za richtn,prauchtmar bazzameal unt siantigis bosarschuan zolzn: lonzn drauf larn is bosaravn bazzameal unt chneitn pis as schianbach is unt nor chlana nechlan ausarsghnain. Van anian necklan ausar mochna petali, onviln mit an leifalan vila untveist zua picl. Sian da chrofpn in zolznanbosar, ausar tuanansa mitar vamcheilaunt avn talar bo schuan a pisl diraschouta is, raim ondara dira schoutaafta chropfn unt drauf larn a pislgapregltn putar.Da chropfn sent gachoucht, boartnt laiza sain geisn.
CHROPFN DI TIMAUPER IL RIPIENOPatate – foglie di menta secca sminuzza-ta finemente – cannella – fichi secchi –uvetta – farina di grano - burro – sale –pepe – zucchero – una grossa cipolla –una carruba – un limone
PER LA PASTAFarina di grano – sale – acqua bollente
PROCEDIMENTOCuocere le patate, scolarle e schiacciar-le. Soffriggere la cipolla nel burro finquando è ben dorata poi toglierla eaggiungere lentamente la farina,cucinare il tutto, lasciar raffreddare eaggiungere alle patate. Strizzare i fichi el’uvetta (messi a rinvenire in pocaacqua), sminuzzarli finemente e aggiun-gerli alle patate unitamente a un pizzicodi cannella, tre cucchiai di zucchero, unbel pizzico di foglie di menta, la bucciagrattugiata di un limone e la carrubatagliata finemente.
Impastare con le mani e assaggiare se è suffi-cientemente dolce e se si sentono tutti i sapori.Lasciar riposare l’impasto per una notte.Per la pasta serve acqua bollente già salata efarina di grano. Versare lentamente l’acqua sullafarina e lavorare la pasta fin quando si ottiene lamorbidezza desiderata poi tagliarla a piccolignocchi. Da ogni gnocchetto ricavare, con l’aiutodel fondo di un bicchiere, un cerchietto di pastache va riempito con un cucchiaino di impasto.Chiudere il chropfa arricciandolo ai bordi.Cuocere i chropfn in acqua bollente e salata,toglierli con la schiumarola e disporli sul piattodove c’è della ricotta affumicata grattugiata,aggiungere altra ricotta sopra i chropfn econdire con del burro fuso.I chropfn sono pronti, aspettano solo di esseregustati.
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Und wenn sich der Hunger bemerkbar macht…
Da assaggiareChropfn il piatto per eccellenza dellegrandi occasioni, preparato con curadalle mani ormai esperte e pazientidelle donne.Chneidl palline di salumi e pane cottenel brodoSchultar (solo in periodo pasquale)spalla di maiale affumicataHoldarmuas (solo in settembre) succo disambucoChraut unt muset (solo d’inverno)crauti e cotechinoSghmiarlan mitar varhachara crostinicon lardo e pancetta pestati finementePeta mittar poschtia dolce con i residuidel burro e la farina di frumento
CURIOSITÀ �La Schultar di Timau
(Spalla di maiale affumicata)
La schultar è un piatto tipicoappartenente alle tradizioni di Timau
che risentono dell’influenza austriaca.Si tratta della spalla di maiale che ognifamiglia al momento della macellazione
conserva ben speziata, salata,affumicata ed appesa a stagionare da
dicembre a marzo. Il giorno di Pasqua,durante la Messa, viene benedetta, e,
accompagnata dalla focaccia dolce,consumata in compagnia di
parenti e amici.
Prodotti tipiciVarhachara – schultar – salumigrissini - biscotti Essepane di segala - focacciaformaggio e ricotta di malga
• Die einheimische Küche istFrucht der uraltenEssgewohnheiten einesBergvolkes, das gewusst hat,auf den Äckern, im Garten,und weiter oben im Wald undauf der Alm, meist für denpersönlichen Gebrauch,einfache und natürlicheProdukte zu ziehen. Sehrdelikate Aromen undGeheimnisse der Ausführung,die in der Familie weitergegeben wurden, verbundenmit dem Gebrauch voncharakteristischenKüchengeräten und Behältern,machen sie zu Gerichten voneinzigartigem Geschmack undDuft. Daher muss man sieunbedingt probieren.
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ALBERGHI E RISTORANTI
Alla Frontiera – chiuso il lunedì – tel. 0433 779045
Al Valico (apertura estiva) – tel. 0433 779326
Casetta in Canadà – chiuso il mercoledì
tel. 0433 779029
Da Otto – chiuso il martedì – tel. 0433 779002
LOCALI TIPICI – PIZZERIE
Bar da Carmen – chiuso il lunedi
Bar al Cervo – chiuso il mercoledi
Bar da Renzo – chiuso il giovedì - tel. 0433 779056
Laghetti – chiuso il lunedì – tel. 339 1397692
Pizzeria al Bunker – chiuso il lunedì – tel. 0433 779198
Pizzeria Mexico – chiuso il martedì – tel. 0433 779059
SERVIZI COMMERCIALI
Abbigliamento e tendaggi di Muser Lino
tel. 0433 779001
Alimentari “Par koprativa” di Mentil Mauro
tel. 0433 779023
Alimentari di Unfer Anna - tel. 0433 779006
La Bottega della Carne di Mentil Flavio
tel. 0433 779008
La Cruna di Primus Silva – tel. 0433 779373
Panificio Silverio – tel. 0433 779018
L’angolo delle curiosità
Souvenir da Giulio (apertura estiva) tel. 0433 779277
Souvenir Da Anna (apertura estiva) tel. 0433 779026
Souvenir Al Valico (apertura estiva) tel. 0433 779326
POSTI LETTO
Foresteria - Casa della Gioventù
Chalet Laghetti - tel. 339 1397692
DA VEDERE
Museo della Grande Guerra - tel. 0433 779168
Monumento
Ambulatorio - Sala Comunale
Falegnameria
Latteria / P.T.
Agriturismo “Pramosio” - tel. 0433 775757
Agriturismo “Lavareit” - tel. 335 1356705
Scuola Sci Nordico - tel. 0433 779337 / 0433 775344
Mountain-Bike - Sci nordico “Laghetti di Timau”
Palestre di roccia: Pizzo Timau, Pramosio, Pal Piccolo
Pesca sportiva torrente Bût
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