come · ma una gatta è anche molto prolifica, ... la scrittrice colette diceva che donne e gatti...

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Sacerdotesse di Avalon Presenta

“Il Tempio”

Il Tempio è il nuovo giornale trimestrale redatto a cura degli utenti del forum "Sacerdotesse di Avalon", con lo scopo di informare e valorizzare la cultura pagana

in Italia. Creato dagli sforzi degli utenti del forum, la rivista presenta sezioni chiave nella quale è possibile trovare informazioni che spaziano dalla

Cristalloterapia ai Pantheon, dalle pratiche divinatorie alle tradizioni che il mondo pagano presenta in tutte le sue sfaccettature. La rivista vuole essere un mezzo di

spunto per coinvolgere, informare e dare chiarimenti a chiunque voglia approcciarsi alla cultura Pagana, alla Stregoneria e alla Wicca, senza però avere

fini di lucro: gli utenti condividono liberamente la loro conoscenza, favorendo così il dialogo e lo scambio di idee, grazie ad articoli inediti scritti proprio dai nostri utenti. Per questo la diffusione del giornale avviene per via telematica e il suo

download è gratuito. Ricordiamo però, che tutto il materiale è coperto da licenza Creative Commons e pertanto i suoi contenuti non possono essere riprodotti senza

autorizzazione su altri siti e/o diffusi tramite qualsiasi altro mezzo senza autorizzazione.

La rivista Trimestrale "Il tempio" non si pone come legge univoca sui suoi contenuti, infatti è possibile contattate gli autori degli articoli tramite il forum,

grazie ad un messaggio privato o sul gruppo di Facebook "sacerdotesse di Avalon". Ringraziamo per la collaborazione in questo numero: Skayler, Lolindir, Liulybutterfli, Lastralunata, Selama La Strega, Marzio de li Trabucchi, LunaEgizia e Chiccaherbana.

Per eventuali consigli e/o critiche, contattateci tramite

www.sacerdotessediavalon.forumcommunity.net. www.xsacerdotessediavalon.jimdo.com

Il gruppo di Facebook "Sacerdotesse di Avalon"

.2.

Indice

* Il mondo delle Streghe: Il gatto nero e la magia………SelamaLaStrega….3,4, 5, 6. * Notizie dal Mondo : I medici inglesi: l'omeopatia è stregoneria ……Skayler ………7. * Feste : Sabba di Lughnasadh ……………………………………………………………….Skayler………8, 9. Luna Piena Luglio ……………………………………………….…………………….Skayler…..10,-11.

Luna Piena Agosto………………………………………………….……………….Skayler.12,-13,14. Luna Piena Settembre…………………………………………………………….Skayler……15, 16. *Cristalloterapia : Giada …………………………………………………………….………Lunaegizia…….17,-18. Turchese ……………………………………………………………….Lunaegizia……19, 20. * Erbologia: Anice………………………………………………………………Chiccaherbana………………21,-22. Erba medica…………………………………………..……….Chiccaherbana…23,24,-25,26. * Un approfondimento pantheistico: Diana-Artemide…………….LaStraLunata.…27-,28.

Apollo……………………………….Lolindir………………..….29. * Metodi divinatori : Koeboer Divination …………………………..………………Skayler………30,31.

Tarocchi………………………………………….……………………Lolindir…32,33,34. Rune………………………………………………………………………Skayler…….35,-36.

* Arte e poesia: Inno a Iside……………………………………………………………….LiulyButterfly….37. Closing song - Celtic Goddess……………………………….LiulyButterfly….37. Inno a Minerva vincitore contest poesia…………..Marzio de li Trabucchi 37. Immagini Pagane………………………………………………………..Lunaegizia………37. * Recensione di un libro: Adiantum, la strega contadina……………...LaStraLunata…….38.

* Feste e sagre in giro per l'Italia: Celtica 2010……………………….LaStraLunata……..39.

.3.

Il Gatto e La magiaIl Gatto e La magiaIl Gatto e La magiaIl Gatto e La magia

SIMBOLOGIA DEL GATTO Da tempi antichissimi il gatto è l’animale preferito di una strega; nell’immaginario collettivo,

infatti, non esiste strega che non abbia o non si accompagni a questo animale, fedele compagno e complice in qualche modo di ogni sua operazione magica.

In Gran Bretagna, i gatti al servizio delle streghe vennero spesso esibiti come prove durante i processi del XVII Secolo, finendo per attirare il sospetto su tutte quelle persone amanti

del gatto e della sua compagnia. Questo discorso rientra in una antica credenza/superstizione che da sempre ha riservato agli animali diversi ruoli, soprattutto nei miti pagani e nelle pratiche religiose; in tal senso è ancora oggi visibile, visionando gli antichi

testi e le antiche iconografie, una antica dottrina cristiana che vede l’ombra di Satana in ogni stretto legame con un animale. Gli amanti dei gatti erano e sono, in qualche modo,

largamente esposti ai primi sospetti proprio a causa delle antiche superstizioni sui felini, già non meno di quattromila anni fa considerati sacri e quindi oggetto di riti religiosi.

In Egitto erano famose le feste che si svolgevano nella città di Baubastis in onore di Bast, la Dea gatto; ma l’affetto che legava gli egiziani a questi felini andava oltre un ipotetico legame

spirituale, i gatti erano infatti usati per proteggere i granai dai roditori e chi ne uccideva uno era addirittura passibile di morte, come accadde storicamente ad un soldato romano che venne linciato dalla folla proprio per questo delitto. Non era comunque solo l’Egitto il paese

che attribuiva grande venerazione e rispetto al gatto, i Romani pensavano che il felino incarnasse la Dea Diana , nell’Europa del nord erano i gatti a trainare il cocchio di Freyja, la Dea dell’amore e della bellezza. Con l’avvento del Cristianesimo e con le successive lotte per

estirpare le sette e le filosofie considerate di stampo eretico, ha anche inizio la demonizzazione del gatto; i Catari, ad esempio, vennero accusati di adorare il diavolo sotto forma di gatto, così come un gatto fu il protagonista di uno dei primi processi della Santa Inquisizione, quello tenutosi contro Elizabeth Francio, in Inghilterra, nel 1566. Sempre un gatto fu protagonista, nel 1618, di un altro processo intentato contro Margaret e Philippa

Flower, entrambe alla fine condannate alla forca.

COSA RAPPRESENTA Poichè i suoi occhi sono mutevoli,rappresenta il potere variabile del sole,la luna crescente e

calante e lo splendore della notte. Se è nero,è lunare,simbolo di morte;In Egitto era sacro a Seth,essendo lunare,può venire

associato anche a Iside e Bast,la luna;rappresenta le donne gravide poichè la luna fa crescere il seme nel loro grembo.E' attributo di Freya,il cui carro era trainato da gatti.

CURIOSITA' FELINE

Inutile negarlo: nell'immaginario collettivo da sempre la gattara è una donna. E anche se gli esempi maschili di amore per i gatti sono innumerevoli, la figura del gatto accomunato alla

donna è sempre vivo. Le teorie in proposito sono innumerevoli, e ognuna trova ferventi assertori quanto appassionati denigratori.

Gli esteti, per esempio, cercano ragioni fondamentalmente "fisiche": sia gatto che donna sanno essere dolci, avere movenze aggraziate ed eleganti e al contempo, all'occorrenza,

saper sfoderare gli artigli. A riprova di questo hanno il trucco che le antiche Egizie applicavano agli occhi (trucco che poi è stato usato dalle donne nel corso dei millenni fino a

oggi): sottili linee di kajal che rendevano i loro occhi simili a quelli dei gatti. Poco importa che le antiche Egizie usassero questo accorgimento sia per motivi di salute (il kajal era un

medicamento che preveniva le infezioni agli occhi) che per fini estetici. I moralisti del medioevo accomunavano gatti e donne in senso negativo: entrambi incostanti,

infedeli e assai poco affidabili (secondo loro).

.4.

Gli psicologi sostengono che le donne vedano nei gatti una proiezione dei bambini. In fondo un gatto adulto è grande grossomodo quanto un neonato, emette un verso simile al vagito, ha testa e occhi grandi che fanno tenerezza, lo si può tenere in braccio e cullare, dorme molto e quando gioca è buffo e divertente. Ma una gatta è anche molto prolifica, mamma gatta si prende cura dei propri piccoli e li difende strenuamente. Per questo è stata considerata in passato simbolo di fertilità e per questo, secondo gli antropologi, le donne si rivedono in lei. E poi i gatti amano la comodità del focolare, regno incontrastato, secondo gli storici, delle donne. I più moderni cultori del new age affermano che le donne vedano nel gatto un'incarnazione dei loro ideali: creature capaci di amare e di stabilire forti legami, ma allo stesso tempo forti, libere e indipendenti, che non temono di esternare i propri sentimenti e non hanno bisogno di un capo. La scrittrice Colette diceva che donne e gatti si somigliano perché "entrambi possono essere costretti a fare solo ciò che vogliono fare". E poi ci sono quelle che amano i gatti senza chiedersi perché... IL GATTO NEI SOGNI La simbologia del gatto è piuttosto variegata e trova nelle varie tradizioni accezioni slegate, almeno apparentemente. L'origine del termine è ignota. Si ritrova il suono base più o meno in tutte gli idiomi (franc chat, spagn cato, ingl cat, lat cattus, gr. kattos (recente) e nelle lingue di derivazione celto-germanica stessa cosa) ma probabilmente sono stati persi i collegamenti più antichi. Iniziando dall'occidente (in oriente il gatto è anche parecchio importante) troviamo che in Egitto il gatto era animale sacro e, impersonificato dalla dea Basthet o Bastet svolge il ruolo di protettrice degli uomini. Nelle opere d'arte la si vede spesso armata di qualche lama e nell'atto di tagliare la testa del serpente Apophis, collegabile al drago. Apophis cerca di far ribaltare il barcone che serve per attraversare il mondo di sotto e Bastet da una mano a tenerlo buono. In questo troviamo dei collegamenti con l'iniziazione (la fossa dei coccodrilli) e l'opera al nero dell'alchimia. Nella tradizione popolare, che ha mantenuto qualcosa anche del simbolismo egizio, il gatto è collegato alla chiaroveggenza... è quindi l'occhio buono sempre puntato nei mondi altri, un ottimo collegamento per chi opera in vari modi, nonchè sentinella che segnala il serpente o il coccodrillo mentre si attraversa la fossa. Questo ha fatto di lui soprattutto un guardiano... sempre nella tradizione popolare tenere un gatto in casa assicura contro i troll che di notte vengono a rubare il respiro ai bambini... il gatto, a differenza nostra, li vede e li combatte (chi ha gatti sa che ogni tanto lottano col niente... spesso per gioco, ma a volte sembra proprio facciano sul serio). Il gatto che compare nei sogni esprime la stessa ambivalenza che anche nella realtà possiamo cogliere. E' un animale bello ed elegante, armonioso nei movimenti, con una grazia sensuale e morbida, con uno sguardo profondo e misterioso, ma distaccato ed indipendente, molto poco influenzato dalla vicinanza umana, repentino nei cambiamenti, negli scatti, con una ferocia istintiva da animale selvatico. E' dolce ed affettuoso, ma non si può costringerlo a fare ciò che non vuole. Fin dall'antico Egitto ha un ruolo fondamentale come animale domestico e sacro. La Dea Bastet, raffigurata con la testa di gatto, era protettrice dell'umanità, i gatti sacri nei tempi venivano onorati ed osservati dai sacerdoti in ogni loro movimento e desiderio, segnali

interpretati a scopo di predizione, mentre l'uccisione di un gatto poteva portare alla pena capitale.

In ogni epoca e cultura il gatto ha colpito l'immaginario collettivo e, dalla sacralità e dal mistero, è facile giungere all'aspetto ombroso e negativo in cui assume una connotazione

demoniaca, ecco allora l'animale del diavolo e della strega, portatore di malefici ed incantesimi: può uccidere le donne, succhiare la vita dei neonati, catalizzare tutte le

energie negative, portare sfortuna e malocchio.

.5.

Il gatto nei sogni esprime, anche nell'uomo, l'aspetto femminile (anima), la sensualità e la sessualità, l'amonia, la grazia legata al corpo ed di suoi bisogni, e può essere simbolo della necessità per il sognatore di ridefinire i suoi spazi vitali, il contatto con il corpo e le sue

pulsioni. Si pensi a come il gatto si preoccupa della sua comodità e della soddisfazione di quanto gli

è necessario: mangiare, dormire tanto, giocare, coccolarsi e strusciarsi, fare sesso, ma come gatto che dormesi ritagli gli spazi per fare solo ciò che gli aggrada, e come sappia

delimitare e difendere il suo "territorio". Spesso rappresenta aspetti istintuali inconsci che

stanno giungendo alla coscienza, e che ottemperano al bisogno di dare più spazio alle

pulsioni vitali e all'espressione di queste. E' facile vedere nel gatto femmina l'istinto materno, la dedizione e il calore, il senso di sacrificio, ma

altrettanto facile è vederlo "sfoderare gli artigli", mostrare la sua aggressività, giocare, saltare e muoversi, cacciare, passare dalla dolcezza alla

crudeltà. Nella sua gamma di comportamenti a volte

estremamente contrastanti, il gatto esprime l'accettazione ed il gusto per la vita vissuta con

pienezza, e porta nei nostri sogni il bisogno di mostrare ciò che siamo, il nostro bisogno del "piacere", e lo slancio vitale e coraggioso che ci permette di non farci abbattere dalle

difficoltà, e di assaporare ogni novità.

Sono in molti oggi a credere che i gatti neri siano portatori di sfortuna in particolare se queste bestiole hanno l'insana idea di attraversare la strada a chi la sta percorrendo.

Questa stupida superstizione, che in Inghilterra ha valenza opposta,trova in realtà le sue radici nella storia dell'uomo che ha visto proprio il gatto nero protagonista, compagno

amato e odiato. Negli anni che hanno visto il massimo splendore della civiltà egizia il gatto (myou) era

venerato come animale sacro (ufficialmente il gatto Abissino)prima di essere dall'uomo addomesticato.In particolare il gatto nero era associato alla dea Baset, raffigurata

appunto con corpo di donna e testa di gatto e rappresentante la vita, la fecondità e la maturità.

Inoltre il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la sua controparte femminile era sacra alla Luna e a Iside

Nel Libro dei Morti invece è chiamato Matou e combatte il serpente Apophis che simboleggia il male e non a caso il gatto era ritenuto nemico di questi rettili.

Tra i reperti dei musei della storia egizia possiamo trovare accanto a una mummia e un sarcofago numerosi gatti neri imbalsamati e mummificati.Quando infatti un gatto veniva a

mancare di morte naturale in una casa,la famiglia lo piangeva come un vero e proprio membro e gli venivano riservati tutti gli onori funebri fornendogli topi mummificati per

rifocillarsi nel viaggio per l'al di là. Uccidere un gatto accidentalmente o intenzionalmente era un reato da pagare con il massimo della pena.

Dall'Egitto il gatto fu "esportato" fino ai paesi arabi dove riuscì ad affiancare l'animale fino ad allora venerato: il cavallo; non a caso il gatto di Maometto,Muezza,è il primo gatto

della storia con nove vite.

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In India invece il gatto è associato alla dea Sasti: una divinità dalle sembianze feline simboleggiante anch'essa la fertilità e la maternità.

Anche le civiltà Etrusca e Romana apprezzavano il gatto già per la sua utilità nella caccia ai topi portatori di malattie.

Nella civiltà Greca troviamo invece un completo disinteresse per i gatti che venivano sostituiti dalle donnole per quanto riguarda il ruolo di scacciatopi.

La prima donna, la ribelle Lilith, di cui abbiamo già parlato, scelse per compagno il gatto in quanto rappresentante delle ombre. Il gatto era associato nelle varie civiltà e culti alla

figura femminile e alle caratteristiche di cui essa è l'emblema. Non accaso più tardi fu ritenuto il compagno delle streghe se non l'animale in cui queste

erano solite trasformarsi. Il gatto come la donna è eleganza,mistero,intuitività,istintività,irrazionalità e capacità di persuasione,carisma. Il gatto è stato nella storia venerato e perseguitato proprio come la donna che è sata sottomessa per un'insita paura dell'uomo per tutto ciò che non conosce o che non può

possedere e minaccia il suo ruolo e la sua posizione. Il gatto ha anche una valenza onirica di rilievo che lo vede ancora una volta associato alla figura femminile.

Il gatto è infatti la rappresentazione della natura felina e sensuale e compare nei sogni quando la donna sente il bisogno di prendere coscienza delle componenti più profonde

della propria natura ed entra in conflitto con esse. Nel caso dell'uomo esso rappresenta la voglia di dare spazio alle componenti femminili o la ricerca di esse in una donna o a

seconda dei casi le figure dell'altro sesso che nella vita del soggetto hanno un particolare ruolo.

Nei sogni il gatto accudito o portato a passeggio simboleggia armonia tra il sognatore e il suo lato femminile, gatti scacciati o in cattive condizioni repressione della femminilità;

maltrattati sensi di colpa, traumi e aggressività verso se stessi. Secondo il senso comune sognare gatti simboleggerebbe la presenza di persone false attorno al sognatore.

Ma torniamo al gatto protagonista della storia.... C'è stato un periodo buio per questa bestiola soprattutto se l suo manto era di color

nero. In Europa, in un arco di tempo che va all'incirca dal 1000 al 1700, milioni di gatti sono

stati barbaramente uccisi.Con la bolla di papa Innocenzo l'Inquisizione decise di estirpare tutto ciò che faceva riferimento ai culti pagani così insieme alle presunte

streghe(oltre che a uomini,vecchi e bambini)furono torturati e uccisi un numero indescrivibile di gatti in quanto considerati animali demoniaci e fedeli aiutanti delle streghe.In realtà essi, come abbiamo già visto precedentemente, avevano la colpa di

essere stati per lungo tempo oggetto di culto di ritualità pagane e quindi automaticamente nemici della fede cristiana.

Oltre alla scarsa igiene, la persecuzione di questi animali è da considerare nelle cause

che portarono il dilagare di pestilenze nei tempi successivi in Europa dovute all'aumentato numero della popolazione dei topi.

Successivamente studi medici durante l'ottocento sancirono che il povero gatto non era portatore di malattie trasmissibili all'uomo e da lì le specie più pregiate furono oggetto

di vanto nei salotti signorili. Il gatto nero ha attratto non sol la fantasia di numerose leggende popolari ma anche di

celebri scrittori come Baudelaire, Poe, Duchaussoy, Petrarca e De Montaigne. Secondo alcune teorie oggi si ritiene che il gatto possegga poteri magici e psichici:

sembra infatti che questi animali abbiano la capacità di avvertire presenze ma, lasciando da parte il paranormale,è dimostrato che l'accarezzare un gatto scarichi la persona di

tensioni nervose e negatività.

Selma LaStrega

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I medici inglesi:I medici inglesi:I medici inglesi:I medici inglesi: l'omeopatia èl'omeopatia èl'omeopatia èl'omeopatia è stregoneriastregoneriastregoneriastregoneria

Presa di posizione più che decisa di alcuni esponenti della British Medical Association: «Via i fondi del Servizio Sanitario Nazionale agli ospedali che la offrono»

MILANO - «Non chiamatela omeopatia, ma "stregoneria” , perché non ha basi scientifiche

che possano confermare la validità dei suoi rimedi». Non si sono preoccupati di essere diplomatici gli esponenti della «British Medical Association» (Bma ) nella mozione

presentata durante la conferenza annuale dei giovani medici e nella quale hanno denunciato l’uso della medicina alternativa, spiegando che il servizio sanitario inglese (NHS) non

dovrebbe sperperare i soldi dei contribuenti, visto che tale pratica non avrebbe alcun merito terapeutico. Per la verità, non è la prima volta che la BMA si dimostra scettica nei

confronti dell’omeopatia, ma questa volta ha messo in campo un voto a schiacciante maggioranza a supporto del divieto, a cui ha fatto seguito anche la proposta di evitare i

collocamenti dei tirocinanti negli ospedali in cui vengono insegnati i principi dell’omeopatia, visto che «non sono di alcuna utilità e fanno solo perdere del tempo».

ALLOCAZIONE DELLE RISORSE - Insomma, una guerra senza esclusione di colpi.

«L’omeopatia è stregoneria – ha tuonato dal pulpito della conferenza dei giovani medici il dottor Tom Dolphin, vice presidente della BMA – ed è un’autentica vergogna che a Londra,

incastonato fra il National Hospital for Neurology e il Great Ormond Street, vi sia un National Hospital for Homeopathy, pagato dal servizio sanitario». E a sostegno dell’accusa,

ecco snocciolati i dati relativi al danno che sarebbe perpetrato all’NHS (il servizio sanitario inglese), il quale – dicono ancora gli agguerriti dottori inglesi - ogni anno

sperpererebbe 4 milioni di sterline di soldi pubblici per curare 54mila pazienti nei quattro ospedali omeopatici riconosciuti di Londra, Glasgow, Bristol e Liverpool, mentre il quinto

centro di Tunbridge Wells, nel Kent, è stato costretto a chiudere l’anno scorso, visto che sono stati tagliati i finanziamenti. «Sarebbe meglio che il Servizio Sanitario Nazionale

concentrasse gli sforzi sui trattamenti che portano dei benefici reali – ha spiegato nella stessa conferenza il presidente del comitato dei giovani medici scozzesi, Gordon Lehany – e non già su rimedi che finora non hanno alcuna valenza scientifica. Chi vuole curarsi con

l’omeopatia, è libero di farlo, ma pagando di tasca propria». Appoggiata anche dal presidente della BMA, il dottor Hamish Meldrum, la mozione verrà presentata all’intera

associazione nel corso della conferenza plenaria del mese prossimo e, se approvata, diventerà una linea-guida ufficiale.

LA REAZIONE - Ma i sostenitori dell’omeopatia non ci stanno. Per loro questo tipo di medicina (nata nel XVIII secolo dagli studi del medico tedesco Samuel Hahnemann e

basata sulla teoria secondo la quale il rimedio per una determinata malattia è dato dalla sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella malata)

funziona eccome, a dispetto delle opinioni contrarie degli scienziati, e anche se i rimedi omeopatici sono considerati semplici placebo, sono comunque adottati da migliaia di

persone e non hanno alcun effetto collaterale, a differenza invece dei farmaci tradizionali. «L’omeopatia aiuta migliaia di persone che non trovano giovamento dalla medicina

tradizionale – ha spiegato al Daily Telegraph Crystal Summer, amministratore delegato della British Homeopathic Association (Bha) – ma questo non significa che vogliamo

sostituirci alle cure convenzionali. Ecco perché sono convinta che prima di tagliare i fondi destinati all’omeopatia bisognerebbe pensare alla soddisfazione del pubblico e considerare

che essa ha comunque già un posto nella medicina».

Simona Marchetti

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LughnasadLughnasadLughnasadLughnasad

. 30 Luglio - 1 Agosto .

DIVINITA':Cerere, Demetra,la Madre del grano ERBE: Tutte le erbe dei cerali sacri

PIETRE: occhio di tigre, topazio giallo, opale, citrino

E' la festa del primo raccolto, che apre il periodo in cui si mietono i cereali e si comincia a raccogliere la frutta che si conserverà perl l'inverno.

Lugh , il dio del Sole al quale è dedicata questa festa, nelle saghe irlandesi era un capo dei Tuatha Danann, il" Popolo della dea Dana", che svelava agli uomini, come un eroe

fondatore, le tecniche per arare, seminare, e raccogliere il grano. In questo giorno si festeggia l' Antica Madre che donava i frutti del suo grembo e che

sacrificava il suo consorte e figlio, il dio dell' anno , che sarebbe morto per poi risorgere in primavera.

E' un momenti di riflessione importante sulla ruota delle stagioni: insegna l'importanza dell' equilibrio non solo nella natura ma anche nella vita personale. Infatti tutto ciò che è vivo nasce, cresce, conosce il declino e si avvia verso la morte, per poi tornare a nascere

completando cosi il grande ciclo universale che perpetua la vita. La morte è solamente un passaggio, un momento della trasformazione continua che è

l'esistenza: il grano mietuto diventa pane, che verrà mangiato ed entrerà a fare parte del nostro sangue, nutrendoci e sostenendoci.

In molte parti d' Europa ma in particolare in Germania, vi era un rito antichissimo chiamato" dell'ultimo covone": i mietitori tagliavano un grosso ciuffo di spighe, che

lasciavano sul campo e vestivano da donna, dandogli il nome di Madre del Grano o Madre del Raccolto. Tutti gli abitanti della zona danzavano attorno a questo covone, che era poi

lasciato sul campo come offerta e ringraziamento dalla Madre Terra. In Gallia con un mazzo di steli, ai quali erano state tolte le spighe, venivano confezionate bamboline di paglia chiamate "le figlie del grano" che venivano conservate tutto l'anno

come talismani. Anche in occasione di Lughnasadh in Scozia, Irlanda e in altri paesi celtici, si dava fuoco a una ruota , che simboleggiava il sole, e la si lasciava rotolare giù

da un pendio, interpretando il suo tragitto.

.9.

Festeggiare Lughnasadh

Sulla altare , ricoperto da una tovaglia con un disegno di frutta, si pongono spighe di grano e di orzo, pannocchie, cestini di frutta e verdura che verranno poi consumati durante il pranzo rituale. assieme al pane con semi di papavero, che simboleggiano la

fertilità e la rinascita. Questo pane dovrebbe essere tradizionalmente confezionato con il grano proveniente dal primo covone mietuto, ma al giorno d'oggi è ovviamente molto difficile raccogliere da un campo un grosso mazzo di spighe, liberarne i chicchi e macinarli con una macina di pietra

e quindi confezionare il pane. Comunque non è impossibile. Con un fascio di spighe si confezionano corone, legate con nastri versi che simboleggiano la rinascita, e si pongono sull' altare , dove saranno benedette e quindi appese dietro la porta come un talismano, che propizia la fertilità e la prosperità economica. Anche le

pannocchie vengono legate in mazzetti di tre, e benedette, conservate come simbolo di abbondanza.

Le candele sono gialle come il grano mietuto e i piattini delle offerte conterranno chicchi di grano e di orzo, monete di rame, pezzi di pirite, piccole pepite d'oro e miele. La caratteristica di questa celebrazione è che per tutto il giorno si ascolta musica

tradizionale e si falla fino allo stremo delle forze.

L'inceso di Lugnasagh Come base usate un po di segatura o trucioli di legno. L'albero indicato per questa festa è il salice. Pestate nel mortaio quattro parti di legno, aggiungete una parte di petali di fiori gialli, una manciata di chicchi di orzo. segale , avena o altro cereale, una parte di

foglie di mirtillo. Impastate tutto con dieci gocce di germe di grano.

Pane al papavero.

Ingredienti per quattro persone: 100 g di farina integrale di frumento

100 g di farina di segale 100g di farina di orzo 100g di farina di avena 50 g di lievito di birra

2 cucchiai di miele 4 cucchiai di semi di papavero

7 dl di latte intero sale e abbondante pepe

Mescolate nella terrina il lievito sbriciolato e sciolto nel latte caldo con il miele e il burro

, i semi di papavero, abbondante pepe nero macinato fresco e il sale. Aggiungete le farine e impastate. formate un palla che mettete a riposare e lievitare al

caldo per mezzora. Trascorso questo periodo lavorate ancora per dieci minuti l'impasto e dividetelo poi in

panini tondi che disporrete sulla piastra del forno . Lasciate lievitare ancora per un ora e poi cuocete i panini a forno già caldo a 150°C per 20 minuti.

Skayler

.10.

Luna delle ErbeLuna delle ErbeLuna delle ErbeLuna delle Erbe

~Luna piena di Luglio Ecco che con questa luna le erbe hanno raggiunto il massimo potere nella aria si avverte il loro profumo che ci invita accoglierle e usarle nell’ nostre arti. E anche momento del nostro raccolto personale, grazie a questo le magie acquistano facilità abbondiamo di attività psichiche, l' arte divinatoria e il mondo onirico e percettivo E importante offrirci al mondo spirituale a tale scopo. Cosi facendo si scopriranno aspetto della propria interiorità sorprendenti ~Suggerimenti: ° Indossate tonalità di arancio o vi per onorare il raccolto e e acconciatevi i capelli con ghirlande di fori e erbe ° Usate le candele arancione. ° Bruciate incenso di luna piena o un mistura di salvia lavanda e rosmarino ° Decorate l'altare con mazzi di verbena e erbe fresche legate con nastri ° Aprite il cerchio con un mazzo d' erbe della vostra tisana preferiti ° Per il banchetto biscotti alle erbe e una tisana ° All' interno del cerchio erbe e piante verranno caricate per poter poi essere usate ° Offrite la vostra persona per il raccolto spirituale ° Lasciate erbe in giardino per il popolo fatato

Popolo fatato il mio spirito oggi vi affido

per il raccolto spirituale a voi le erbe vado a regalare perché percettiva sta notte voglio essere

Luna delle Erbe, Luna del Tuono, Luna del Fieno… ma io preferisco chiamarla Luna dei Colori che in questo periodo esplodono letteralmente intorno a noi! Non c’è più incertezza: adesso in questo emisfero l’estate è nel suo momento più pieno ed è generosa di doni, tutti intensamente colorati che rallegrano la vista e il cuore. È rosso il cielo dei tramonti e sono rosse le pesche e rossi i fiori. Arancio le albicocche, i meloni e le nuvole al tramonto. Giallo il sole, giallo il caldo torrido di alcune giornate, gialle le prugne e i campi di granaglie. Verdi il fogliame, il bosco, il prato, le erbe officinali. Rosa l’alba, ogni mattina.

.11. Blu il cielo (tanto da stupire), turchese l’acqua nel mare, azzurra nei fiumi e nei laghi Bianca la luna con raggi d’argento e bianchi i gelsomini, bianca la sabbia sulla spiaggia. Viola la notte, piena di profumi… d’oro e d’argento i sogni notturni d’amore. E che dire dell’arcobaleno dopo i temporali estivi? Magari addirittura dell'arcobaleno lunare, o del rarissimo alone lunare (o corona), composto anch’esso , talvolta, di tutti i colori dell'iride? In questo tripudio di colori la natura ci chiama a godere e raccogliere. Nei campi di montagna si raccoglie e si mette ad asciugare il fieno. Le erbe sono piene di potenziale magico e vanno raccolte ed essiccate all’ombra, nell’aria tiepida e asciutta, per conservarle e usarle tutto l’anno. È un momento di grande pienezza. Corrisponde alla gravidanza della Terra, che sta maturando il raccolto centrale. Dunque una promessa di prosperità concreta, che sta già dall'inizio della lunazione elargendoci sostanziosi acconti. Si dice che, nell’energia di questo periodo prospero, gli incantesimi risultino più potenti e le arti divinatorie siano più chiare e veritiere. Possiamo fare quindi raccolta di soddisfazioni dei sensi e dei desideri. Un pizzico di euforica follia condirà benissimo la stagione. Guardiamoci intorno. Assorbiamo l’allegria dei colori ed abbandoniamoci per un attimo al solo presente, concentrandoci nel dovere di apprezzare e render grazie per ciò che ci è stato concesso. Basta con i pensieri cupi! Mettiamoli da parte e dimostriamo di saper cogliere con gratitudine: è tempo di guardare, assaggiare, odorare. Amare... Per chi se lo può concedere, il mare consente di immergersi nell’abbraccio delle acque della Grande Madre, tiepida ed accogliente, per poi passare alle carezze del Sole immagazzinandone il calore e l’energia. È anche il momento di cercare un po’ di riposo, di distogliersi dai ritmi usuali, cambiando le abitudini cristallizzate, gli orari, i ritmi con quel tanto di trasgressione e improvvisazione che si adatta all’estate. È tempo di lasciare che la vita ci venga incontro senza troppe forzature, rimanendo aperti all’avventura delle sensazioni. Se ancora non ci siamo ripresi dalle discontinuità primaverili e dallo shock della prima estate, è il momento di usare i colori per una riequilibratura interiore, magari prima o all’inizio delle vacanze (a maggior ragione per chi in vacanza non ci può andare). Una tecnica molto efficace è quella del riequilibrarsi collegando i colori ai centri energetici (chakras) distribuiti nel nostro corpo. Occorre una buona conoscenza della teoria dei chakras sulla quale non manca la letteratura… segnalo un libro fra tanti, molto ricco di sfaccettature - “Chakras, ruote di vita” di Anodea Judith, Edizioni Armenia – ed anche una curiosa meditazione da fare davanti allo schermo del computer, un po’ cibernetica ma molto adatta a chi non riesce ad allontanarsi dalla tastiera: Yolanda's meditation. In fondo a questa pagina propongo invece una meditazione guidata tradizionale , che ci deve venir letta da qualcuno con voce lenta e tranquilla, o che può essere registrata, (ma molto lentamente) per riascoltarla in stato di profondo relax. Meglio se con una musica dolce di sottofondo.

© 2007 - 2008 Testo di Maria Giusi Ricotti

.12.

Luna Delle GranaglieLuna Delle GranaglieLuna Delle GranaglieLuna Delle Granaglie

Luna piena di agosto Questa luna è legata al raccolto alla maturità Annuncia la maturazione dei cereali, questo è un momento molto importante per la strega perche nel suo nucleo il cereale serba i misteri dei cicli di vita e morte e rinascita. Ogni seme è il frutto del cereale primogenito eppure questa vita si rinnova ogni ano per offrire energia e nutrire il nostro corpo Vi sono poche cose sulla terra piu potenti e antiche. Celebrando questa luna ci ricordiamo di quanto abbiamo on comune con i cerali.Entrambi discendiamo dalla prima coppi e il loro sangue scorre ancora nelle nostre vene. Ciascuno di noi è un anello che forma la vita eterna Festeggiare la luna delle granglie ~ Indossa abiti gialli -oro marroni per onorare il raccolto ~ Usa candele gialle e oro ~ Brucia incenso al patchuli ~ decora l'altare con festoni di carta colorata foto o cose di antenati , fasci di spighe e cereali ~ Per il banchetto servite biscotti d'avena e pane dolce e bevande la malto. ~ Spargete il cerchio con il fascio di grano che donerete poi agli uccelli. ~ Scrivete un biglietto di ringraziamento per i vostri avi, l'incenso trasporterà il messaggio ~ Meditate sulla vita e cercate di riallacciare un rapporto perso

Vieni [augusta Demetra], beata, santa, carica di frutti estivi, portando pace e l'amabile legalità

e ricchezza che fa felici, e insieme salute sovrana.

(dall’Inno a Demetra Eleusina, Inni Orfici)

.13.

È tempo di manifestazione. Questa luna, come le precedenti, è legata al raccolto e ci parla di frutti maturi, di

trasformazioni avvenute, di cammino percorso. Secondo la tradizione classica la Dea collegata a questo periodo è la greca Demetra, che si manifesta nell’oro dei chicchi maturi delle spighe del grano, mostrandoci che -

così come i semi maturano collegati l’uno con l’altro - anche noi essere umani, nella nostra specifica individualità e unicità siamo tutti collegati e legati al destino della

Terra generosa che ci sostiene e ci nutre.

Il mito dice che Demetra - Ceres per gli antichi romani - è figlia di Crono e di Rea, e sorella di Zeus che la rese madre di Persefone. Madre e figlia sono dee della fertilita'

e della vita del mondo vegetale, che in primavera rinasce, in estate fruttifica e in autunno muore.

Creativa e protettiva, Demetra rappresenta il principio materno della natura che

sostiene e porta ricchezza e abbondanza, cibi e frutti vari in grande quantita'. Come dea del frumento, insegna l'agricoltura e la produzione dei beni materiali agli esseri umani e - generosa e dispensatrice - non solo nutre la terra e i suoi abitanti. ma si

prende cura del loro benessere fisico e affettivo tutelando la stabilita' della famiglia e delle comunità.

Secondo la visione occidentale, quindi, la Lunazione del Grano, coronando la maturazione dei cereali (e del frumento in particolare), segnala il momento di maggiore

espansione sia della natura, sia dei percorsi di evoluzione interiore.

In origine la festa di Ferragosto non cadeva solo il 15 del mese, come ora, ma durava un lungo periodo. Il nome della festività risale al 18 a. C., quando Augusto, imperatore romano, riunì una serie di celebrazioni estive in onore di varie divinità ed istituì le

Feriae Augusti imprimendovi il proprio nome. Una delle celebrazioni più importanti che costituivano le Feriae Augusti era quella

dedicata Diana, il 13 di agosto: alla festa al Tempio di Diana sul colle Aventino, poteva partecipare tutta la popolazione romana, infrangendo per un giorno, la regola della

distanza tra classi. Diana era la dea legata alla vita nei boschi, alle fasi lunari e alla maternità. Proprio per

quest’ultima sua qualità, le donne le offrivano tavolette votive implorando la benedizione di un parto senza difficoltà.

Nell'epoca attuale, in agosto. si aggiungono le festività cristiane di San Lorenzo ( che

coincide con la prima notte delle Perseidi) e dell’Assunta. Del resto il mese era già sacro ai celti, che in questo periodo celebrano il dio Lugh e ai greci che celebravano le

gesta di Ercole trionfatore, la cui festa si teneva il 12 agosto.

Inoltre “oggi in agosto si verifica un rilevante fenomeno non solo astronomico, che nell'antichità classica si verificava in luglio: il levare eliaco di Sirio. Un astro si leva eliaco, ossia con il Sole, quando, per la prima volta nell'anno, si rende visibile per un

istante prima del sorgere del Sole per scomparire subito dopo nei bagliori dell'alba. In altre parole significa sorgere in congiunzione con il Sole precedendolo in condizioni di

visibilità. Procedendo nel moto annuale verso oriente nella sfera celeste il sole s'allontana a poco a poco dalle stelle occultate dalla sua luce così che queste si rendono

per la prima volta nuovamente visibili per pochi istanti, all'orizzonte orientale poco prima del levare del sole.

Gli antichi chiamavano la richiesta profondità del sole sotto l'orizzonte 'arco di visione'. Il caso più favorevole per le stelle fisse è costituito da Sirio, Alfa del Cane

maggiore, perchè è l'astro più luminoso.

.14. La sacralità di Sirio, la Sothis greca e Septet egizia, è confermata da secoli di osservazioni accurate fin dalla remota antichità, quando, nel 5500 a.C., il sorgere eliaco di Sirio, che all'equinozio di primavera si presentò a 0° di Ariete, al punto gamma, segnò l'inizio dell'Età esiodea, del Ferro, del Kali-Yuga. Nell'antichità Sirio era cantata come Venere del Mattino, colei che accompagna la barca di Ra, con frequenti confusioni con il pianeta Venere: stella del mattino, guida dell'uomo, iniziatrice di era... Stella imperitura... Stella infaticabile. Il levare eliaco di Sothis determinava l'inizio del nuovo anno del calendario sacro egizio e preannunciava l'arrivo delle piene fecondatrici del Nilo. La devozione alla Stella del Mattino prosegue nel medioevo cristiano, simbolo di Maria Vergine. San Bernardo riporta in auge l'inizio del cammino iniziatico nel nome di Maria Nascente, la Iside che nasce eliaca, dedicandole le chiese borgognone e le cattedrali gotiche. Il cammino dei pellegrini verso S.Giacomo di Compostela si compiva attraverso la Provenza e la Galizia finchè non sorgeva Sirio, la portatrice di Fuoco, Luciferus, la stella del Mattino.” È curioso come, dall’altro capo del mondo, i Nativi Americani dedichino, invece, la lunazione di agosto a un pesce, battezzandola "Luna dello Storione”… lo storione vive nelle acque marine salate ma, durante la bella stagione, risale i fiumi muovendosi contro corrente, per accoppiarsi e deporre le sue uova in acqua dolce. Per i Nativi Americani, lo Storione è il “re delle acque” e rappresenta la forza delle emozioni. In realtà vi è una singolare corrispondenza qui da noi, nel mondo occidentale, dove il mese di agosto - grazie alla consuetudine dei più di prendere ferie in questo periodo - è tempo di spostamenti, di cambio radicale di ambiente, spesso di nascita di nuovi amori, di accoppiamenti… Il periodo è, dunque, un momento positivo per liberare le proprie vere emozioni profonde. Complici le giornate serene e la possibilità di uscire dalla morsa dello stress e dei condizionamenti quotidiani, possiamo risalire le acque del nostro sé profondo e pensare a noi stessi, liberare quello che veramente siamo, dedicarci alle attività che più amiamo, almeno per tutta la parte crescente della lunazione che coincide con il periodo classico di ferie... Mentre osserviamo il cielo costellato di “stelle cadenti”, lanciamo nella notte i nostri desideri. La luna piena culminerà il 16 agosto transitando in Acquario, un transito lunare che ci porta ispirazioni ed è favorevole ai rituali per risolvere problemi, soprattutto di relazione o di lavoro. Ricordiamoci, nel plenilunio, di ringraziare ancora una volta la Luna del Grano delle benedizioni ricevute.

© 2007 - 2008 Testo di Maria Giusi Ricotti

.15.

Luna della Vendemmia

Luna piena di Settembre Questa luna viene chiamata cosi perche si fa piena durante il periodo della vendemmia.Dato che il vino altera lo stato di coscienza gli antichi credevano che avesse il potere di metterli in contatto con il sè Divine la sua saggezza. Ecco perchè questa luna e la celebrazione dello spirito, in quanto tale essa è propizia per stare in silenzio e rilassare il corpo, lasciando che lo spirito abbia il sopravvento. Prestate attenzione alla saggezza e alla consapevolezza che nasce dentro di voi, nutritela, fecondatela, coltivatela e raccoglietela, e seguitela ovunque vi porti Suggerimenti per questa luna ¤Indossate abiti porpora o lavanda per invocare la saggezza dal sè Divino ¤Decorate l'altare con fiori e frutti di stagione ¤Usate candele porpora o lavanda e l'incenso sarà o quello di luna piena o una mistura di salvia , pimento o artemisia ¤Per il banchetto creacker integrali, frumento burro d' arachidi e succo d'uva. ¤Seppellite all' aperto uno dei frutti migliori di stagione . Restituite il frutto alla madre terra ringraziando ¤Ottimo periodo per i lavori mentali, giocate con qualcuno ad indoivinarvi i pensieri.

LUNA DELL UVA.

Quando dai il massimo di te stesso te ne potresti anche

andar via, così ridendo e in allegria.

Come le foglie gialle. Ciao ciao nel vento ma poi ritornano.

El *

Le primissime foglie gialle e rosse cominciano a comparire sulle piante delle regioni più fredde. In settembre e ottobre il tempo è imprevedibile… può essere dolcissimo, privo delle asprezze della piena estate, ma ci può regalare uno di quei pirotecnici acquazzoni estivi che velocissimamente purificano ogni cosa, oppure può volerci ricordare a tutti i costi che la Ruota gira e che la pienezza estiva si sta allontanando…

.16. In effetti la stagione autunnale è alle porte e la natura, cambiando i suoi colori, si

prepara al suo lungo sonno, ma attenzione: è tutt'altro che assopita. Le campagne sono ricoperte di uva matura, il frutto simbolo di questa Lunazione, da sempre legata alla tradizione della vendemmia. Altra delizia del periodo i funghi: dagli squisiti e conosciutissimi porcini ai comuni prataioli, dai gustosi ovoli alle mazze di tamburo… le passeggiate nei boschi sono prodighe di regali per i nostri cestini. È un ottimo periodo anche per raccogliere le bacche, le piccole pigne e i rametti che serviranno più avanti, per le decorazioni di Yule. Raccogliamo petali degli ultimi fiori e le foglie per confezionare tisane, talismani o incensi. Possiamo celebrare Dioniso raccogliendo (o comprando) dell'uva e mangiandola con gusto, per poi onorare la Madre Terra restituendole qualche chicco sotterrandolo con cura (anche in un vaso sul balcone). C'è equilibrio tra luce e buio (Mabon, Equinozio d’Autunno e ultima festa dell’Anno Magico, è la notte tra il 21 e il giorno del 22 settembre); ci si organizza per il nuovo corso di attività che segue alle vacanze estive, si fa pulizia e si rimedia al disordine fisico, mentale, emotivo e spirituale. Si immagazzina il raccolto estivo, come risorsa di energie per il periodo invernale. Ringraziamo questo tempo, in cui lo spirito della vegetazione si sacrifica affinché noi possiamo continuare a vivere. E' un tempo di gioia, di pienezza e benessere; una volta era un tempo in cui le persone mettevano al sicuro il cibo per superare l'inverno. È il momento più adatto per riflettere quanto dipendiamo dai cicli della natura e quanto dobbiamo alla generosità del Sole e della Terra. In questo periodo, nella Grecia antica, si celebravano i Misteri Eleusini in cui era centrale il mito di Demetra e di sua figlia Persefone. I celti festeggiavano il giovane dio Mabon. Questa lunazione chiude in sé l’attimo di sospensione temporale in cui le direzioni energetiche dell’Anno Magico si invertono. È un periodo di equilibrio e bilanciamento tra le luci e le ombre che può ispirare a trovare nuove dimensioni anche nell’equilibrio interiore. La Lunazione dell’Uva può essere un periodo favorevole per mettere ordine negli eventuali squilibri che le eclissi di quest'anno possono aver determinato. Questa Lunazione, che è l’ultima Luna di abbondanza dell’anno, è propizia per stare in silenzio rilassare il corpo e lasciare che lo spirito abbia il sopravvento. Prestiamo attenzione alla saggezza che vive dentro di noi, nutriamola, coltiviamola e raccogliamola; poi la seguiremo ovunque ci conduca. Dal momento dell’Equinozio d’Autunno in poi, l’attività onirica diventa particolarmente significativa: se la strada dei nostri sogni è aperta, molte indicazioni per il prossimo periodo possono venire durante il sonno. Cerchiamo di favorirle mettendo un ametista sotto il cuscino, o sul comodino, e creando nella stanza in cui dormiamo un ambiente favorevole: aria pulita, silenzio, atmosfera soffice. Concediamoci prima di dormire un bagno profumato con le erbe raccolte d’estate e teniamo vicino al letto un taccuino e una penna per annotare i nostri sogni al risveglio, prima che svaniscano nelle pieghe della memoria…

* El, Poeta triestino che non è difficile incontrare nei giardini del parco di Porta Venezia a Milano

"nacque a sedicianni in una fredda giornata di Bora".

© 2007 - 2008 Testo di Maria Giusi Ricotti

Skayler

.17. GIADAGIADAGIADAGIADA

Nel 1863 il mineralogista francese Damour dimostrò che con il comune nome di "giada" vengono indicati due distinti minerali: la giadeite e la nefrite (dal greco "nephros" che significa "rene"). La prima è la qualità più preziosa è composta da silicato di sodio e alluminio, la seconda è composta da silicato basico di calcio, magnesio e ferro, entrambi possiedono durezza 6-6,5 nella scala di Mohs. La nefrite può avere varie tonalità di colori che variano dal verde scuro al nero, dal giallo al marrone, oppure può essere semplicemente bianca. La giadeite, invece, può essere verde, gialla, viola, porpora, rosa, bianca, arancio, bluastra, marrone e grigia. Quella maggiormente richiesta è la giada imperiale dal colore verde brillante. La giadeite proviene dalla Birmania (dalla città di Burma) e dal Guatemala. I principale giacimenti della nefrite sono quelli dell'Asia, della Cina e della Russia. La giada fu apprezzata fin dalla preistoria. Da varie parti del mondo sono stati rinvenuti diversi oggetti di questa pietra, dalle armi da taglio fino a simboli di differenti culti. I precolombiani facevano con essa coltelli sacrificali. Tra i Maori della Nuova Zelanda una mazza da guerriero in giada era il simbolo dell’autorità del capo. In Cina, durante la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) su un'antica giada furono incisi segni cabalistici, sulla sua superficie vennero riprodotti legami tra cielo e terra. I maya apprezzavano molto la giada. Molte sculture in pietra hanno intarsi in giada e molti oggetti rituali venivano prodotti con questo minerale. Nella lingua cinese la giada si chiama "Yu" che vuol dire anche "gioiello, cosa preziosa". Il filosofo cinese Confucio (551-479 a.C.) la chiamava "lo specchio dell'integrità anima-mente" perchè riteneva che era un valido aiuto per prendere decisioni in maniera determinata. Secondo Confucio la giada possedeva undici virtù, tra cui la benevolenza (essendo dolce e lucida), la fedeltà (non irrita mai la pelle), l’educazione (c’era un rituale che riguardava l' abbigliamento) e la sincerità (nella giada non si nascondono mai difetti). La cultura confuciana predicava che un uomo doveva definire i suoi modi e la sua condotta in accordo con le virtù della giada. Un'antica tradizione cinese, presente tuttora consiste nel regalare un oggetto di giada ad un nascituro come protezione e augurio di prosperità. L'antica giada intagliata in Cina era la nefrite, che da diversi millenni è considerata una pietra sacra. Un antico proverbio cinese recita: “l’oro ha un prezzo ma la giada non ne ha”. Nella letteratura cinese tradizionale, molte volte sia l’oro e che la giada sono menzionati insieme perchè entrambi sono considerati simboli di ricchezza. Anche oggi, il prezzo della giada di buona qualità non vale di meno di un pezzo d’oro dello stesso peso. In Cina la giada simboleggia l'immortalità: "mangiare nella perfezione della giada" significa "ottenere vita immortale". La gemma possiede un suono squillante perciò era usata anche per creare strumenti musicali come xilofoni, gong e campanelle che avevano uso rituale in Cina, in Africa e presso gli Indiani Hopi. Gli aztechi la usavano per creare delle forme che rappresentavano il cuore. Tali cuori erano poi posti nelle urne insieme

.18.

alle ceneri dei principi. In Cina dove la gemma era simbolo di immortalità, era posta sul viso, sulla bocca e sul petto dei defunti. I taoisti la consideravano come l’elisir dell’immortalità e la loro divinità suprema era l’lmperatore di Giada. La giada fu introdotta in Europa da Hernán Cortés. Partì con i suoi conquistadores alla volta dell'America Centrale nel febbraio 1519, qui trovò moltissimi pezzi di giada lavorata fra i tesori degli indiani e li portò in Europa. La pietra venne chiamata dagli spagnoli "piedra de ijada" ossia "pietra del lato", dato il suo potere benefico sui reni. PROPRIETA' E IMPIEGHI La giada è la pietra della longevità e della saggezza. Protegge e rinforza i reni e l'intestino. Stimola la vista e le funzioni epatiche, preservando la buona salute del fegato. Infonde giustizia, saggezza e sensibilizza l'amore per la natura. Sviluppa compassione e benevolenza. Il contatto con la giada permette di distendersi e rilassarsi. Portata a contatto con la pelle a livello del IV rinforza l’energia del cuore, assorbita in forma di elisir fa bene al fegato e all'intestino. Mantiene equilibrato il corpo emozionale, consola da dispiaceri ed elimina la paura. La sua azione sul chakra del cuore è diversa da quella esercitata dal quarzo rosa: a differenza di quest'ultimo che allevia pena e sofferenza, la giada facilita il contatto con la forza guaritrice della natura e con la dolcezza delle sue vibrazioni. Da "Il grande libro delle pietre" di Sofia Sienko: "Combatte i gonfiori, soprattutto nell'ambito del petto (IV chakra) e nella regione addominale, nonchè lenisce il gonfiore di gambe e ginocchia. Ha inoltre effetti antipiretici, rinforza lo stomaco dopo gli attacchi di gastrite, è ringiovanente e disintossicante (soprattutto la giada verde). La giada inforza la colonna vertebrale e la schiena (schiena irrigidita, torcicollo), cura le contusioni. In tutte le varianti cromatiche la giada impedisce la putrefazione. Questa caratteristica, unita agli effetti disintossicanti, la rende particolarmente adatta alle applicazioni sulla regione addominale, in presenza di gonfiori, nelle cure intestinali, dopo la colon-idroterapia, anche se assunta per via orale in forma di elisir. Come dicevano gli arabi? la morte risiede nell'intestino. Forse per questo si ritiene che la giada abbia la prprietà di allungare la vita. Applicata al IV chakra, ha effetti consolanti e rende inclini al perdono (la giada viola)." POTERI MAGICI Sia per i cinesi che per gli egiziani la giada aveva il potere di preservare i corpi dei morti, per questo scopo era usata dal popolo cinese nei corredi funerari delle tombe imperiali. Era da loro apprezzata anche perchè ritenevano che portasse fortuna e fosse di buon auspicio per la fertilità. I cinesi usavano tazze di giada per preparare i pasti. Sapevano che l'energia della pietra sarebbe penetrata nel cibo, che una volta ingerito avrebbe donato beneficio al corpo. In Cina gli altari della Luna e della Terra erano fatti di giada e cosí le immagini di Buddha e delle altre divinità. L'immagine di due uomini scolpita nella giada era un dono che veniva scambiato in segno di amicizia. Il testo di una ricerca pubblicata verso la fine del sedicesimo secolo durante la dinastia Ming riporta 1.892 tipi di alberi, erbe e rocce. In questo libro è scritto che “se si sfrega ogni giorno con della giada l'area attorno a una ferita, non rimarrà alcuna cicatrice e, se la giada viene macinata fine come i semi di sesamo e poi ingerita, i dolori muscolari e del torace scompariranno e il cuore, il fegato, la milza, i polmoni e i reni funzioneranno tutti meglio.” Si può aiutare una pianta in difficoltà usando la giada. Si crea un piccolo cerchio di sale nel cui centro si pone una ciotolina. Si mette un pò di terra nella ciotolina poi ci si mette la pietra. Si aggiunge un pizzico di foglie secche di eucalipto dicendo: "la terra si riempia del tuo potere di guarigione, la giada per tre volte lo moltiplichi". Il giorno dopo si può mettere la terra nel vaso o in caso la pianta sia in giardino, sopra la terra che la ospita. Se si vuole lasciare la pietra nella terra si può fare ma si deve caricare nei giorni a seguire, deve mantenere la sua energia per poter aiutare la pianta.

.19. TURCHESETURCHESETURCHESETURCHESE

Il turchese è un fosfato idrato di rame e alluminio che durezza pari a sei, per cui è meno duro del quarzo. Il colore della pietra varia dall'azzurro intenso al verde. Le maggiori miniere di turchese si trovano in Tibet, nel Sudovest degli Stati Uniti: Nevada (lo stato leader nella produzione) , Arizona, Nuovo Messico e Colorado. Questa pietra giunse in Europa al tempo delle crociate. Da tale periodo proviene il nome "turchese" che significa "pietra turca". In passato si credeva che il turchese portasse ricchezza a coloro che lo indossavano. Il filosofo persiano Al Kazwini scrisse: "La mano che porta un turchese e lo usa come sigillo non sarà mai povera". Con i turchesi si decoravano turbanti spesso incastonati in una bordatura di perle, per proteggere chi li portava da "occhi malefici". Si usavano anche per decorare armi come scimitarre e sciabole. La pietra era ritenuta sacra dagli antichi Aztechi del Messico che la associavano alla divinità e la usavano per decorare le loro maschere cerimoniali. Il loro dio del fuoco era chiamato "Il Signore dei Turchesi", il suo colore azzurro cielo rappresentava l'unità del sole e del fuoco terreno, da cui aveva origine il "Serpente dei Turchesi" raffigurato dal re azteco. Nell'antico Messico con questa pietra si ricoprivano insegne regali, ma non solo, gli uomini venivano giudicati a seconda del numero di turchesi che possedevano. I nativi americani, credevano che la gemma dal colore del cielo avrebbe stabilito un contatto diretto tra il cielo e i laghi. Una leggenda tramandata dalle loro delle tribù, narra che il turchese ebbe origine in una magica notte di luna. Le tribù danzavano per festeggiare l'arrivo della pioggia tanto attesa. La loro gioia era tale che piansero e le lacrime furono assorbite da Madre Terra. Quando si asciugarono presero la forma della "pietra del cielo": il turchese. Fu così considerata la pietra del cielo e dell'acqua, apportatrice di buona sorte e di benedizioni divine, usata per proteggersi da spiriti maligni e preservare la salute. I nativi americani credevano che se la pietra mutava il suo colore su chi la indossava, costui avrebbe corso un pericolo immininente, quindi veniva utilizzata per proteggersi da possibili infortuni. In realtà il turchese, è un cristallo delicato, può cambiare colore in maniera più evidente rispetto ad altri cristalli, a causa dell'influenza della luce, di cosmetici o del ph della pelle. In Egitto, furono ritrovati manufatti di turchesi in tombe risalenti a circa 3000 anni avanti Cristo. Presso gli egizi la pietra era considerata simbolo dell'aldilà. Uno dei reperti più antichi ritrovati in Egitto fu un bracciale di turchesi risalente a circa 8000 anni fa. Il Sinai era chiamato la "Terra del Turchese" e la dea Hator era definita la "Signora del Turchese". La gemma era simbolo di speranza e rinascita spesso associata ad Hathor, dea di fertilità e rinnovamento. Nell'antica Persia si usava indossare la pietra per proteggersi da morte non naturale. In Tibet il turchese è usato da uomini e donne, indossato come gioiello, per abbellire acconciature e decorare la casa. Occupa un posto importante nella cultura religiosa tibetana, è usato infatti durante riti e celebrazioni.

.20.

PROPRIETA' E IMPIEGHI Tonifica il sistema nervoso, promuove l'attività delle cellule cerebrali, rilassa, stimola l'intuizione. Svolge un'azione ricostituente e disintossicante sull'organismo. A tale scopo si può preparare un elisir con questa pietra lasciandola un giorno intero in acqua che poi si beve per beneficiare delle sue proprietà. Questa pietra collegata fortemente al quinto chakra, se portata al collo protegge e rinforza la gola, quindi si rivela utile indossata come collana, o come ciondolo. Posta sul petto o in un unguento balsamico agisce a beneficio del sistema respiratorio. Sviluppa la capacità comunicativa ed è particolarmente adatta agli oratori. Il Turchese è il simbolo della presenza divina sulla terra. E' quindi una pietra che stimola pensieri elevati, che libera l'anima dalla schiavitù dei sensi aprendole spiragli di luce provenienti dal cielo. Da "Il grande libro delle pietre" di Sofia Sienko: "Ha effetti deceadificanti sull'organismo impoverito (ad esempio, dopo un allenamento sportivo intenso, o in caso di danni al metabolismo provocati da gotta, reumatismi e insufficienza renale). L'energia che una pietra con un livello di durezza relativamente basso o con un reticolo poco ordinato come il turchese deve sopportare, la sottopone ad una tensione non indifferente. Per tale ragione essa presenta spesso segni sulla sua superficie, rimovibili solo dopo lunghi periodi o, addirittura, permanenti. La forza di questa pietra, che corrisponde alla sua grande capacità di contenimento, al suo interno imperscrutabile e labirintico, nel quale molte cose si accumulano, rappresenta però anche la sua debolezza. Lo stesso vale per la sua funzione disintossicante (conferita dalla presenza del rame),rappresentata dal gruppo (OH). I turchesi come le malachiti, necessitano di cure e purificazioni continue." POTERI MAGICI In tutti i tempi il turchese è stato portato come protezione contro le influenze delle forze del male. Gli Apache pensavano che il turchese aiutava i guerrieri e i cacciatori a colpire il bersaglio. Durante l'Impero Romano d'Oriente era considerato una protezione per cavalieri e cavalli contro le cadute accidentali, veniva definita la "pietra dei cavalieri", poichè si credeva che se il cavaliere fosse caduto dal cavallo, il cristallo si sarebbe spezzato per salvarlo. Oggi è considerata la pietra portafortuna ideale per aviatori, personale di volo e altri professionisti che hanno bisogno di una speciale assistenza contro gli incidenti. Un amuleto di turchese protegge i viaggiatori ed attrae la buona sorte. Questa pietra ha anche la proprietà di attrarre e favorire le amicizie. Nel giorno propizio al denaro (giovedi), il turchese può essere usato con la pirite e tre candele verdi, su ciascuna di esse viene incisa la runa Fehu e la runa Vunjo. Accese le candele, si pone una monetina vicino alle pietre e si dice "esseri sapienti della Terra portate verso di me buona sorte e ricchezza", si rimane qualche minuto concentrati sulla richiesta fatta. Le candele devono consumarsi completamente, dopodichè si mette la monetina nel portafoglio.

LunaEgizia

.21.

anice verde (Pimpinella anisum L.)

Scheda tecnica: Nome comune: Anice verde Famiglia: Apiaceae Parte impiegata: frutti (detti impropriamente semi) Costituenti principali: dall’ 1 al 5 % di olio essenziale, E-anetolo (90-95%) estragolo (1-2%), in piccole quantità terpeni e sesquiterpeni Attività principali: azione antispasmotica, balsamica, secretolitica Descrizione botanica:Pianta con altezza di circa 0,5 m. presenta fusti striati, pelosi con radice grossa. Le foglie basali sono peduncolate, arrotondate, incise, le mediane trifogliate le superiori lanciniate e senza peduncolo. Le ombrelle sono bianche e senza involucro. E’ una pianta coltivata talvolta spontanea. Gli acheni sono ovoidi striati un po’ pelosi. Sostanze presenti: Contiene principalmente anetolo e safrolo, in minor percentuale metil carvone, limonene, acido anisico, aldeide anisica, bergaptene, isopimpinellina, umbellulone, fellandrene. Uso: Utilizzato principalmente come aromatizzante, eupeptico, carminativo, espettorante. Eccita le secrezioni ghiandolari e le secrezioni urinarie. Usato essenzialmente come aromatizzante. Ha inoltre azione antibatterica, antifungina. Controindicazioni:singoli componenti però se presi a dosi elevate possono causare problemi sul sistema nervoso centrale, fin ad avere effetto convulsionante e stupefacente. (fonte A. Ceruti, M. Ceruti, G. Vigolo Botanica medica e farmaceutica ed Zanichelli; E. Campanini Dizionario di fitoterapia e piante medicinali Ed Tecniche nuove)

Scheda magica: Nomi comuni: anice dolce, Sesso: maschile Pianeta: Giove Elemento: Aria Potere: Protezione, purificazione, mantenere in gioventù Usi magici:Mettere in una federa di piccole dimensioni sei semi e dormire su di essi. Questo aiuterà a non avere incubi. Utilizzato nella preparazione d’incensi per la meditazione. Le foglie fresche di anice poste in una stanza serviranno per allontanare il male dalla casa, talvolta esse vengono disposte intorno al cerchio magico con il compito di proteggere il mago dagli spiriti maligni. Usate anche per scongiurare il malocchio. I semi trovano un ottimo impiego per nei bagni purificatori, specie se associate alle foglie di alloro. Usato anche per evocare spiriti d’aiuto nelle operazioni magiche; un rametto appeso alla spalliera del letto, ripristina la gioventù perduta. (fonte S. Cunningham Encyclopedia of Magical Herbs ed Llwellyn pubblications USA)

.22. Ricette:

Tisana di anice: Ingredienti:

succo di 1 limone, semi di anice, 1 tazza di acqua lasciare macerare in acqua fredda per quattro ore il succo di limone ed i semi di anice (che devono essere precedentemente ridotti in polvere con l’aiuto di un pestello. Utilizzare per contrastare l’alitosi, facendo risciaqui e gargarismi, al mattino a digiuno, a mezzogiorno e alla ser prima di andare a dormire. Infuso di anice, valeriana ed arancio: 1 cucchiaio di anice (semi), 3,5 cucchiai di arancio

(fiori), 1 cucchiaio di valeriana (radici) Versare un litro di acqua bollente sulla miscela di anice, arancio e valeriana. Far riposare per una decina di minuti, poi filtrare. Bere metà dell’infuso nell’arco della giornata suddividendolo il 3-4 dosi, va bene per contrastare una lieve forma d’agitazione. Biscotti all’anice: 40 g di farina semi-integrale, 50g di uva passa, 1 tazza d’infuso di anice, 1 uovo, 3 cucchiai di miele, 2 cucchiai di olio di semi, sale. Preparare un infuso di anice, e lasciare in ammollo per un ora l’uva passa in acqua tiepida. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia, versare al centro l’uovo, l’olio, il miele ammorbidito ed un pizzico di sale, ed impastare unendo a poco a poco l’infuso di anice. Lavorare per circa 5-10 minuti, unire l’uvetta ben tritata ed incorporatela bene. Lasciar riposare l’impasto per mezzora. Stendere la pasta con un mattarello (3-4 mm) e tagliarli nella forma che si vuole. Disporli sulla placca da forno leggermente unta e farli cuocere in un forno precedentemente scaldato (200°C) per una ventina di minuti o comunque fino ad ottenere una doratura uniforme (fonte AA. VV. Erbe buone per la salute ed. minuto per minuto)

.23.

Alfa Alfa o Erba medica

(Medicago sativa L.)Nome comune: erba medica) Famiglia: fabaceae Parti utilizzate: la pianta Costituenti principali: • 10% di Sali minerali ( > Calcio, potassio, fosforo) • 20% di protidi • Clorofilla • Vitamine ed in particolare C, K e provitamina A, B, B2. B6, D • Saponine • Steroli (β-sitosterolo, stigmasterolo) • Principi estrogeni: isolfalove (genisteina) e una cumarina, il cumesterolo, la cui struttura è simile a quella dello stilbesterolo • Cerebrosidi (= ceramidi) (fonte A. Ceruti, M. Ceruti, G. Vigolo Botanica medica e farmaceutica ed Zanichelli; E. Campanini Dizionario di fitoterapia e piante medicinali Ed Tecniche nuove) Attività principali: corroborante, rimineralizante Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Fabales Famiglia:Fabaceae Sottofamiglia:Faboideae Tribù:Trifolieae Genere:Medicago Specie:M. sativa Nomenclatura binomiale Medicago sativa L. Descrizione botanica: La M. sativa è una pianta perenne, con apparato radicale fittonante che può arrivare anche a una lunghezza di 3-5 m; presenta una corona basale da cui si originano steli più o meno eretti che possono raggiungere il metro di altezza, cavi all'interno. Le foglie sono trifogliate e si distinguono da quelle dei trifogli in quanto la foglia centrale non è sessile ma picciolata. L'infiorescenza è costituita da un racemo di fiori zigomorfi di colore viola-azzurro. I frutti sono dei legumi spiralati contenenti 2-6 semi. I semi sono molto piccoli (100 di essi pesano 0,2 g). Etimologia: Il nome "erba medica" (già in latino medica e in greco µηδική = mediké) non ha nulla che a vedere con la medicina, ma deriva dalla Media (Persia), da cui era considerata originaria: "erba medica" = "erba della Media". Usi: Grazie alla ricchezza di elementi indispensabili alla vita, vitamine, minerali, aminoacidi ed oligoelementi, viene apprezzata per rivitalizzare un organismo affaticato, ma anche per rinforzare unghie e capelli.

.24. La pianta è una ricca fonte di clorofilla - la maggiore a livello commerciale. L'erba medica, insieme con l'orzo, il frumento, e la spirulina, che contengono pure clorofilla, hanno dimostrato di essere d'aiuto nella guarigione dell'anemia, delle emorragie, del diabete, della gastrite, delle ulcere, dei disordini del colon, del cattivo odore e alito cattivo. * mineralizzante - ricca di minerali come fosforo, Silicio, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Boro, Ferro, Manganese, Rame, Cobalto * vitaminica e nutritiva - ricca di vitamine - contiene le vitamine A, Beta-carotene, B1, B2, B3, B5, B6, B8, B12, C, D, E, K, Acido Folico * ricca di aminoacidi (le basi per costruire le proteine nell'organismo) che ne fanno un anabolizzante naturale * usata per prevenire l'invecchiamento precoce, prevenire l'arteriosclerosi, antidegenerativa - inoltre l'impiego di questa pianta nell'osteoporosi come rimineralizzante è suggerito dalla presenza di fitoestrogeni (cumestrolo) e di sali minerali: Ca, P, Fe, Zn, Cu, Se, Si * tonica sessuale * aumenta la resistenza alle malattie * estrogenica - regola la produzione ormonale femminile * promuove la funzione della ghiandola pituitaria - una ghiandola posta alla base del cervello e collegata all'ipotalamo, da cui riceve importanti segnali neurali e vascolari; la parte anteriore rilascia diversi ormoni sotto il controllo dell'ipotalamo, e la parte posteriore (neuroipofisi) immagazzina e rilascia gli ormoni sintetizzati nell'ipotalamo * trofica-ricostituente - agisce sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di rafforzare la crescita e ristabilire la funzione di un tessuto, un organo o una ghiandola * antiemorragica - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di prevenire o arrestare le emorragie - azione dovuta alla presenza di vitamina K - L'Erba Medica contiene ben "20. 000 -40. 000 U. I. di vitamina K naturale. Questa sostanza serve a proteggere dalle emoraggie ed a far coagulare il sangue , specie nei casi di ridotto tenore protrombinico e viene usata anche per frenare mestruazioni abbondanti e nei casi cronici di sangue dal naso. * eupeptica - favorisce la digestione * disintossicante e depurativa -agisce sul fegato e sul sistema di disintossicazione grazie alla sua abilità di purificare il sistema, particolarmente il sangue, promuovendo l'eliminazione di scorie. Le proprietà pruificatrici del sangue dell'erba medica sono state attribuite al suo alto contenuto di clorofilla. In effetti, sono probabilmente dovute non solo alla clorofilla ma anche a vari altri componenti. Agisce così come tonico generale rimuovendo tossine dal sangue. Alcalizza e disintossica il corpo, soprattutto il fegato. L'Ayurveda somministra la Medicago sativa herba cum flore, per depurare il sangue e disintossicare l'organismo. * antiulcerosa - agisce sul sistema digerente grazie alla sua abilità di prevenire e/o trattare ulcere, di solito ulcere delle mucose (stomaco e intestino) * antiartritica - usata per curare atrite e reumatismi * anti-infiammatoria - agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di contrastare le infiammazioni. L'erba medica è stata usata per secoli nella medicina popolare come cura per tutte le infiammazioni, inclusi i remuatismi e l''artrite. * diuretica - agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di aumentare la secrezione di urina, e l'eliminazione di tossine e scorie attraverso l'urina * antiossidante - previene i danni alle cellule inibendo l'ossidazione e intrappolando i radicali liberi - grazie all presenza di Manganese, Rame e Zinco - protegge così lo sviluppo di tessuti sani * ipoglicemizzante - agisce sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di ridurre o controllare gli zuccheri nel sangue, responsabilità che spetta

.25. principalmente al pancreas. Cura quindi l'iperglicemia, grazie alla presenza degli alcaloidi asparagina e trigonellina. * anticolesterolemizzante -riduce il colesterolo (grazie alla presenza di saponine) - agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di abbassare il colesterolo sia nel sangue che nel fegato. Azione confermata da diversi studi clinici su cavie animali, nelle quali riduce anche la formazione di placche arteriosclerotiche . L'azione è dovuta alla presenza delle saponine triterpenoidiche, responsabili dell'attività colesterolasica dove viene ridotto notevolmente il colesterolo totale e il colesterolo LDL. Il principale aglicone di questi saponosidi è l'Acido medicagenico accompagnato dagli Acidi 16-a-idrossimedicagenico e gipsogenico, ai quali si deve, anche, la capacità della pianta di curare alcune forme eczematose e la psoriasi. Grazie alla blanda azione antitrombosi derivata dai derivati delle cumarine, l'erba medica aiuta il sistema circolatorio. Scheda magica: Sesso: femminile Poteri: prosperità contro la fame, soldi Utilizzi magici: Conserva la casa al riparo dalla povertà e dalla miseria. Il miglior modo di conservarla e di metterla in un piccolo barattolo da conservare nella credenza o nella dispensa. Inoltre, bruciare l’erba medica e spargerne le ceneri serve per proteggere da povertà e miseria. Viene anche impiegata per gli incantesimi di guadagno di denaro. (fonte S. Cunningham Encyclopedia of Magical Herbs ed Llwellyn pubblications USA) E’ una delle erbe maggiormente impiegate nelle magie atte ad attirare il denaro e la prosperità e si aggiunge a polveri, incensi, talismani. E’ così forte, nella tradizione popolare, che persino le sue ceneri, dopo che è stata bruciata, mantengono intatto il potere. Un’altra prerogativa di questa pianta è quella di venire impiegata in magia per ottenere un prestito. Per ottenere questo scopo si mescola a liquirizia e sassofrasso. Nome Popolare: Erba Medica Denominazione botanica: Medicago Sativa Pianeta: Venere Orixà reggente: Ossanhe, Elegbarà Giorno della settimana: tutti i giorni Si crede di avere il potere di portare buona fortuna a tutti i tipi di Questioni di soldi , sia attraverso successo di affari e attraverso la buona fortuna e il gioco d'azzardo. E 'particolarmente detto indicata per tenere lontano e prevenire problemi finanziari della povertà. Alcune persone ci dicono che che a loro piace cospargere ERBA MEDICA sotto i tappeti nel loro luogo di attività per attrarre e mantenere costantemente molti clienti che pagano o guadagnare i favori del capo. Altri dicono di portare un pizzico di erba medica foglie di un verde sacchetto di flanella o in tasca quando vanno a piazzare una scommessa perché credono che porterà le vincite.

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Ricette Tisane: erba medica – fieno greco per l'anemia Erba medica Ricetta tisana The tea can be made by steeping 1 ounce of dried herb in a quart of boiling water for

10 minutes. Il tè può essere effettuato tramite macerazione 1 oncia di erbe secche in un litro d'acqua bollente per 10 minuti.

You can also add a few drops of concentrate into your favorite herbal tea and get all the health benefits. È inoltre possibile aggiungere qualche goccia di concentrato nel vostro tè preferito erbe e ottenere tutti i benefici per la salute.

Some herbal remedy companies, and health food suppliers also offer Alfalfa tea in a tea bag form.

Alcune aziende rimedio di erbe, e dei fornitori di prodotti naturali offrono anche tè dell'erba medica in una forma bustina di tè. There are some great deals towards the bottom of this article for those who want the simplicity of Tea in tea bag form. Ci sono alcune offerte speciali verso la parte inferiore di questo articolo per chi desidera la semplicità di tè in forma di bustina di tè.

Chiccaherbana Fonti :www.it.wikipedia.org

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www.ilcrogiuolo.it

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DIANADIANADIANADIANA

<<antica Divinità Italica, all'origine Signora dei Monti, delle Verdi Selve, delle Radure Remote e dei Fiumi Risonanti>>, come canta il poeta Catullo, fu ben presto assimilata dai Romani alla Dea greca Artemide, di cui ricevette taluni attributi, ma de facto, Diana era una Dea già esistente in Italia. Il suo culto era diffuso in diverse regioni della Penisola, come in Sabina e nella Campania, dove aveva un Tempio sul Monte Tifata (Diana Tifatina) nei pressi di Capua; ma il centro più importante si trovava sui Colli Albani, lungo le rive del Lago di Nemi, a poca distanza da Aricia (Diana Aricina, Diana Nemorensis). Quivi la Dea aveva un Bosco Sacro e un santuario frequentato dalle antiche genti latine. Ne diventava Sacerdote (Rex Nemorensis) chi, dopo aver rotto un ramo di un certo albero, avesse ucciso il sacerdote che era in funzione; e trattavasi per tradizione di schiavi fuggitivi. A Nemi, veniva pure venerata una divinità maschile, Virbio, congiunto al culto di Diana in qualità di mitico paredro (si dice di una divinità che nel culto o nella iconografia appare associata ad un'altra divinità maggiore). In onore della Dea, patrona della Caccia, largitrice di Fecondità e protettrice delle partorienti (Diana Lucina), si celebrava annualmente in Aricia una solenne Festa il 13 Agosto, con luminarie e con una processione di donne che sfilavano incoronate di rose e tenendo una torcia nella mano destra. Introdotto a Roma nell'età Regia e protrattosi fino al IV secolo d.C., il culto di Diana ebbe, soprattutto all'inizio, anche un carattere politico e sociale. Nel suo Tempio sull'Aventino infatti, edificato, secondo la tradizione, da Servio Tullio e ricostruito al principio dell'Impero , si riunivano le genti della confederazione latina, convenivano i plebei e trovavano rifugio gli schiavi fuggitivi.

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ARTEMIDARTEMIDARTEMIDARTEMIDEEEE Sorella gemella di Febo e figlia di Latona e di Zeus, alcune tradizioni la credono figlia di Demetra. Quando Latona si rifugiò nell'Isola di Delo per partorire i due figli, Artemide, che era nata per prima, la aiutò a partorire Febo. E' la Dea della Caccia eternamente giovane e vergine ed insegue con le sue Ninfe le fiere nei boschi. Fu anche identificata con Ecate, la Dea Lunare. Secondo gli Antichi Artemide errava sempre tra le montagne come la Luna, di cui era la personificazione, così come Febo-Apollo era quella del Sole. Era anche la protettrice delle Amazzoni. Quando Febo uccise uno dopo l'altro i sei figli di Niobe a caccia sul Citerone, ella uccideva le sei figlie, per difendere l'onore di Latona sua madre. Si attribuiscono alle sue frecce le morti improvvise. Adirata con Agamennone che aveva ucciso un cervo vantandosi di averlo fatto meglio della stessa Artemide, mandò una bonaccia che immobilizzò la flotta in partenza per Troia. Tiresia, interpellato, rivelò il motivo dell'ira della Dea e suggerì di sacrificare Ifigenia, la giovane figlia del Re. Ma al momento del sacrificio, Artemide sostituì la fanciulla con una cerbiatta e Ifigenia fu portata in Tauride come assistente al culto della Dea. Il mito di Diana-Artemide, raffigurata spesso con arco e frecce, circondata da cervi o cani da caccia, spesso con una mezzaluna sulla fronte, ha largamente inspirato gli artisti del Rinascimento e dei secc. XVII-XVIII. Memorabile è la raffigurazione della Dea sul carro trainato dai cervi veloci che torna alla sua dimora dopo la Caccia, affrescata dal Correggio nella camera di San Paolo a Parma. L'antica favola della Dea Cacciatrice e delle sue Ninfe ritrovò nella pittura una seconda giovinezza, come si nota nella stupenda tela di Palma il Vecchio, nei dipinti di Annibale Carracci e del Domenichino, dove il mito acquista dimensioni e garbo umano. Anche il tema del bagno di Diana sorpresa da Atteone (grande cacciatore, figlio di Aristeo e nipote di Cadmo, allevato dal centauro Chirone; avendo sorpreso Artemide al bagno, fu mutato in cervo dalla Dea e divorato dai suoi stessi cani) inspirò opere notissime: basterebbe pensare alla tela del Veronese o al bellissimo quadretto del Guercino, ma si ricordano anche i dipinti di Clouet, di Luca Cambiaso, del Cavalier d'Arpino, dell'Albani, di Watteau, di Bourcher. Diana, è il nome della Stella del Mattino, visibile ad Oriente prima del sorgere del Sole: il Tiro di Diana era, in passato, il colpo di cannone sparato dalla nave del comandante di una squadra per annunciare l'alba.

LaStralunata Fonti:

"Nuova Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse", AA.VV., Edizioni Rizzoli.

"Dizionario dei Miti", Gabriella D'Anna, Tascabili Econimici Newton.

.29.

Febo Apollo: il dio del SoleFebo Apollo: il dio del SoleFebo Apollo: il dio del SoleFebo Apollo: il dio del Sole

Nell'antica Grecia era uno degli dei più amati e conosciuti; Apollo, dio del sole fratello gemello di Artemide, padre delle muse, dio della medicina, della profezia, “dio dall'Arco d'argento”, il suo

culto ha origini antiche e ancora oggi in discussione.La figura del Dio Apollo è legata indissolubilmente ad alcuni luoghi di

fondamentale importanza nel mondo antico: i suoi santuari dove re, eroi e uomini comuni andavano a chiedere responsi riguardo al

loro futuro. Tra questi luoghi i più famosi sono di certo Delfi, dove risiedeva uno degli oracoli più famosi del mondo antico, la

Pizia; Delo, luogo di nascita del Dio ed il santuario di Pito. In particolare, l'ultimo, essendo il luogo che secondo il mito vide la

battaglia tra Apollo e il serpente “Pitone” ha una origine piuttosto controversa. Sembra infatti che già in precedenza fosse stato occupato da un culto ben più

antico, legato ad una "Dea Madre" ctonia (ossia Sotterranea, legata ai movimenti sismici e alla terra in generale). Altro santuario importante di Apollo si trova a Roma, sul colle palatino;

grazie all'imperatore Augusto, che vantava una presunta discendenza diretta dal dio, la figura di Febo (splendente, uno degli epiteti più comuni del dio) diventò una delle più amate dai

Romani, che già dalle guerre puniche gli dedicavano anche dei giochi, i Ludus Apollinares.Dio estremamente amato per la sua abilità di guaritore e di guerriero, viene spesso raffigurato

con l'arco: la sua abilità d' arciere e quella di scatenare pestilenze sono presenti in molti poemi, tra le quali ricordiamo l'Iliade; secondo Omero infatti, il sacerdote Crise chiede l'aiuto

del dio, che si offende per la profanazione del suo tempio e il rapimento della sua sacerdotessa Criseide. Come punizione, con le sue frecce scatena una pestilenza contro gli

Achei in attesa di partire per Troia. Suo simbolo tipico è l'alloro; Apollo è dio protettore della natura. La pianta che oggi significa Vittoria e che viene usato per creare incensi per le divinazioni veniva usata nell'antica Roma

per onorare gli imperatori e i generali portati in trionfo e, come succedeva per l'antica Grecia, come riconoscimento agli artisti. L'alloro è legato al mito di Daphne; la ninfa amata dal dio, che

pur di non concedersi al suo spasimante pregò Zeus che la tramutò in albero. Apollo allora cinse l'albero e per onorare la ninfa usò la pianta per ornare i suoi templi.Un altro suo simbolo è la lira, che secondo il mito venne creata da Ermes e donata ad Apollo come risarcimento per

aver rubato il gregge del re Admeto che era sotto sua custodia. E' chiamato anche “Musagete”, essendo il padre delle muse dunque, signore delle arti ed in particolare della musica; ricordiamo in particolare il mito nella quale Apollo, sfidato da Pan ad una gara di

musica, tramuta le orecchie di Mida in orecchie da asino, per aver osato contestare la sua vittoria. I suoi animali sacri sono: il lupo, in quando dio Arciere e cacciatore, il serpente, per le

sue abilità profetiche e il corvo.Secondo il mito infatti, un corvo che in origine era bianco, andò dal dio ad informarlo del tradimento di Coronide (una delle sue amanti e madre di

Asclepio) che era fuggita con il mortale Ischio. Apollo, furente, pensando che il corvo mentisse lo rese nero come la pece. Resosi poi conto della veridicità della notizia, donò al corvo l'abilità

di prevedere le morti imminenti e lo annoverò tra i suoi animali sacri. Ad Apollo erano dedicate le giornate di Plenilunio, poiché nato proprio in quella occasione;

alcune versioni del mito raccontano che il parto di Latona fu assistito dalla stessa Artemide, nata poco prima. La festività a lui dedicate erano molte. Si festeggiavano in onore del dio,

presso Delo le Targhelie (che duravano dal 15 maggio al 15 giugno), ogni sette anni si festeggiavano le “Setterie” per ricordare la vittoria del Dio sul Pitone mentre in quanto dio

della Natura ad Atene veniva festeggiato in primavera, in occasione della maturazione del raccolto. A lui erano sacre anche le “Teossenie”, le feste dell'ospitalità.

A Roma, veniva festeggiato il "Sol Invictus" il 25 dicembre.

Lolindir fonti:

Wikipedia.org

Iliade; omero

Esiodo, Teogonia

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Koeboer divinationKoeboer divinationKoeboer divinationKoeboer divination

Sono utilizzate come le pietre runiche. Sono tradizionalmente ricavate da lapislazzuli, turchese, o di qualsiasi altra pietra blu profondo. Qui sotto c'è una spiegazione di ogni pietra nell'ordine in cui leve di sopra e il loro uso nella divinazione.

La riga del falegname (H): Questo è un disegno semplificato della riga da falegname usata per controllare le linee parallele delle incisioni. Lo strumento ha due segmenti orizzontali di lunghezza uguale nel centro. E' il segno che è usato per segnare linee a distanze diverse, ma che rimangono parallele sempre. Il simbolo rappresenta precisione di misure o azioni, rende i parallelismi o le altre relazioni forti tra le idee ed eventi, ed anche è un simbolo della produttività. Può riferirsi alla creazione del mondo, indica inizi nuovi, o suggerisce che il divinatore dovrebbe procedere con grande cura e attenzione. Il cielo: Ia punta della freccia diretta verso l'alto, al cielo e simboleggia l'ideale a lui associato: purezza, miglioramento intellettuale, la grazia, e la virtù. Può indicare o il possesso o il bisogno per questi valori. Cerchio: Il cerchio è simbolo dei cicli della natura, delle durate complete del giorno e di completezza in generale. Indica la fine un'una cosa e l'inizio di qualche cosa nuovo. Cerchio con punto: Questo simbolo può essere un occhio, un seno, o in generale, un obiettivo. È quello che si cerca, la forza che alleva e lo scopo o meta che il divinatore cerca. Rappresenta un desiderio o la ricerca qualche cosa, ma non necessariamente il conseguimento. Angolo: L'angolo è solo quello: indica che il divinatore è ad una svolta, un angolo nuovo ed incontra qualche genere di ostacolo. Scatola: La scatola rappresenta semplicemente il contenimento. Il divinatore può sentirsi intrappolato o essersi richiuso in sé, o può essere troppo possessivo. Pioggia o acqua cadente: Acqua cadente, sia esso pioggia, una cascata o qualche cosa meno naturale, può essere ambo utile o danneggiante all'ambiente in cui si vive. Può indicare un equilibrio delicato ed il potenziale per qualche cosa nella vita del divinatore che può divenire fruttifero o andare molto male. Rappresenta anche una mancanza di controllo che annaffia ed espone, come può indicare una mancanza di autocontrollo o comportamento passivo ed una tendenza per essere acquiescente troppo facilmente. Lama ad uncino: Questo simbolo rappresenta un falcetto-come lama- che origina nella parte orientale della valle di Köbör ed usò da quelle genti come un attrezzo ed un'arma. Significa letteralmente guerra o conflitto, minacce o semplicemente l'influenza straniera. Serpente: Il serpente nasconde facilmente fra le erbe e non può essere notato finché non ha colpito. Questo simbolo significa il pericolo di nascondere e tenere segreti o semplicemente indica oscurità e l'ignoto.

.31. Animale con coda lunga: Questo simbolo dipinge qualche genere di mammifero con una

coda lunga si piegata accanto a lui. Come la coda segue parte posteriore, può rappresentare venendo su anche da parte posteriore o strisciando, sorprenda, e l'altro

danneggiandolo. Qualche cosa che il negativo può stare alle spalle il divinatore. Il simbolo anche generalmente rappresenta festosità o natura di animale e ha le varie

connotazioni, positivo e negativo. La croce : Due percorsi di vita a croce sono le strade di ognuno di noi. Questo

segnale indica una riunione, unione, alleanza o almeno una semplice interazione, probabilmente con

qualcuno che non sarebbe incontrato in tale modo di solito

Montagne: Le montagne sono un ostacolo da oltrepassare, e questo

segnale indica ostacoli nella vita. Se segue il cerchio , questo indica

l'ostacolo è difficilmente superabile. Se segue il triangolo, questo indica che

il divinatore ha l'abilità di superare l'ostacolo senza problemi. Coppa o valle: Questo simbolo può rappresentare una Coppa (forse contenente una bibita alcolica) o una valle, un luogo di conforto dove è possibile ritrovarsi a casa.

Rappresenta i piaceri carnali e l'indulgenza; è associato anche con qualità femminili. Gli altri simboli in prossimità a questo possono indicare se l'indulgenza è positiva o

disapprovabile, liberando o incantando il divinatore. Zigzag: Il simbolo di zigzag è radialmente simmetrico e rappresenta simmetria,

l'uguaglianza, equilibrio o l'armonia. Artiglio: E' l'artiglio di un animale ed indica danno o altra sfortuna.

Pesce: Il pesce è un simbolo dell'abbondanza, ma è anche una preda facile. Rappresenta grande potenziale che però può essere sprecato facilmente.

Testa animale: Questo simbolo dipinge la testa di un animale con corna od orecchi. Rappresenta le necessità fisiche come cibo e significa anche ricchezza. Preso metaforicamente, può rappresentare ricchezza spirituale o l'adempimento.

Spirale (utero): Lo spirale dipinge un utero e significa fertilità e la prosperità. Tre punti: Questo simbolo è completamente astratto ed indica la saggezza e l'empatia. Triangolo: Questa è una variante più concreta del simbolo di saggezza e rappresenta

forza, l'abilità, l'elasticità, fisica e spirituale. Indica che il divinatore ha abilità notevole od è almeno capace di sopportare la situazione corrente senza danni.

Skayler www.wurdbendur.deviantart.comù

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I Tarocchi

Breve storia Datare l’origine del gioco dei Tarocchi è impossibile. In tutte le civiltà antiche erano presenti pratiche divinatorie che prevedevano l’uso di mezzi per “leggere” il futuro. Ricordiamo il domino, il Mahajong, le carte indiane, cinesi, arabe antenate delle carte da “gioco” e del sistema simbolico chiamato Gioco dei Tarocchi. I segni incisi su tavolette di legno, avorio o metallo, reca in se, sebbene diversificato da cultura a cultura, un sistema simbolico che rappresenta tutta la storia dell’uomo, i suoi bisogni e le sue aspettative. In Europa abbiamo notizie dell’esistenza del Ludus Triomphorum (in italiano Gioco dei Trionfi), da “triomphus” nome antico degli arcani Maggiori, nel Registro dei Mandati del ducato Estense (1442). Questo “Ludus” venne presto condannato dalla chiesa ed in particolare dai domenicani, che lo definirono “Opus Diaboli”, in uno scritto anonimo del 1480. Nel secolo seguente, i Trionfi cambiarono nomi e incisioni, modificandosi per sopravivere alla “epurazione” dell’Inquisizione e diventando un metodo didattico. Nel 1660, due incisori Parigini, Noblet e Vieville stampano per la prima volta uno dei mazzi di tarocchi più famosi: si parla infatti dei famosi “Marsigliesi”, sulla quale verranno rimodellati tutti i mazzi dell’epoca. Abbiamo altre notizie della pratica dei Tarocchi alla fine del secolo XVII, quando Antoin Court de GebelinMonde Primitif”, le carte non sarebbero altro che il leggendario Libro di Thoth, dio egizio inventore della scrittura e patrono delle arti magiche. analizza il mazzo dei Marsigliesi e ne afferma per primo l’origine egizia: infatti secondo la sua teoria esposta nel libro VII del “ La teoria di Gobelin scatena tra il 1784, anno della pubblicazione del libro di Ettelia (pseudonimo di Jean-François Ailette) e la metà del secolo XIX, un acceso dibattito sull’origine stessa delle carte. Nel 1871, Paul Cristian (pseudonimo di Jean –Baptiste Pitois) pubblica “L’historie de la Magie”nella quale descrive l’uso iniziatico dei Tarocchi nella Società della Rosacroce. La stessa che darà vita alla Golden Dawn Society (1885), branca dalla quale Aleister Crowley, cacciato dalla società svela ad una rivista le attribuzioni segrete dei Tarocchi conosciute solo agli iniziati (siamo all’inizio del secolo XX), facendoli diventare non un mezzo conosciuto solo agli iniziati.

.33.

La composizione del mazzo

( per comodità io prendo in esame il mazzo dei Marsigliesi, più diffusi e facili da interpretare ndr)

Il mazzo è composto da settantotto carte, dalla quale si dividono gli arcani Maggiori (ventidue, segnati con i numeri romani) e cinquantaquattro Arcani Minori ( divisi in quattro “semi” Bastoni, Coppe, Denari e Spade). E’ da ricordare che sebbene ogni Lama ( o carta come dir si voglia) ha un significato preciso, esso è modificato dalla vicinanza di altre carte e dal verso in cui è estratta, modificando così il suo significato. Per una lettura corretta è fondamentale saper leggere l’insieme dei significati.

I- Gli Arcani Maggiori

Chiamati Trionfi o Lame Maggiori, sono quelle che hanno più significato simbolico. La loro simbologia è complessa e dettagliata. Sono la raffigurazione dell’evoluzione umana e della trasformazione interiore. Si raggruppano le lame in “positive e negative” per comodità, ma questo non va confuso con il verso. Di fatti, una lama capovolta se è positiva tramuta il significato esasperandolo o facendo notare delle carenze, mentre una lama “negativa, ne allevia il significato; come la torre, ad esempio (arcano XVI) che diventa più lieve da vivere, sempre restando dell’idea che le carte vicine influenzano sempre il significato dell’arcano.

Tra le lame maggiori, comunque, c’è differenza di “forza”. Ce ne sono alcune molto “cariche di significato” come Il Bagatto, La Papessa, L’Imperatrice, L’imperatore, la Ruota, La Forza , l’Impiccato, la Morte, Il Diavolo, Il Sole e la Luna, che subordinano al loro significato le altre, soprattutto se si tratta degli Arcani Minori o gli altri Maggiori più “deboli” ossia, Il Papa, L’Innamorato, Il Carro, la Giustizia, l’Eremita, la Temperanza, le Stelle e il Mondo.

II- Gli Arcani Minori.

Nelle sue linee essenziali, il responso è affidato alle Lame Maggiori. Le cinquantaquattro lame minori di fatto, sono ausiliarie. Specificano i significati dei fratelli maggiori, soprattutto in relazione al seme, uguale a quello delle carte da gioco e al numero della carta stessa.

Legati ai quattro elementi, alle stagioni e all’ambito della vita del consultante, questi arcani si dividono in dieci carte numerali e quattro figure ( Re, Regina, Cavaliere e Fante).

1-II: Il Simbolismo del seme

Le chiavi di interpretazione delle lame minori sono state molteplici. Dalle alle quattro lettere ebraiche che costituiscono l’impronunciabile nome “Jahvé”, le quattro classi di lavoratori dalla quale era divisa la società, ai quattro elementi della filosofia greca alle stagioni, agli strumenti basilari della magia occidentale (bacchetta, spada, coppa e pentacolo) e ai quattro segni fissi dello zodiaco e ai quattro imperativi della magia: il volere (Toro, Terra, rappresentato dal seme dei Denari, relativo al denaro, affari ricchezza e a tutto ciò che è materiale.), l’osare (Leone, Fuoco rappresentato dalla Bacchetta che tradizionalmente è legata all’aria ma che qui è intesa come

strumento usato per modificare attivamente la realtà, rappresentato dal seme dei Bastoni, azione ,trasformazione, progresso, il lavoro in generale), il tacere (Scorpione, Acqua, rappresentato dalle Coppe, gli affetti, la fecondità, i ricordi) e il sapere (Acquario, Aria, rappresentato dalle spade, libertà, affanni in generale, ma anche libertà d’azione e comunicazione).

2-II Il simbolismo del numero.

Re- persona matura, che ha definito la sua esistenza. La realizzazione, la paternità, l’autorità. Regina- La donna nel pieno senso della fecondità , la compagna del re, la donna nel pieno senso di madre\Terra\yin. Cavaliere- Passaggio tra la adolescenza e la maturità. Il rivale, l’uomo giovane ardito e battagliero, non ancora padre o sposato. Fante- ragazzino\ragazzina. Indica lo studente o comunque una persona giovane. Uno- sempre positivo, indica l’inizio, la germinazione, l’affermazione di sé. Due- emblema della coppia, ma anche rivalità e conflitto. Tre- filiazione tra di due precedenti, accomunati dal desiderio. E’ sintetizzato dalla figura del triangolo. Quattro- sviluppo, stabilità, raffigurato dal quadrato. Allude a tutto ciò che è solido e compiuto. La casa. Cinque- rinnovamento, ma anche imprevisti e avventura. Ma anche matrimonio, successo, chiave della scuola pitagorica, ritenuto infausto da quelle precedenti. Sei- Somma di due triangoli contrapposti. Equilibrio tra due forze opposte, staticità. Lotta per la libertà dai vincoli della passione. Sette- l’intelletto, il moto armonico. Considerato il numero perfetto. Otto- morte e trasformazione. E’ la somma di due quadrati. Giustizia, stabilità del mutamento cosmico. Nove- l’iniziato, la perfezione del tre elevato al quadrato. Protezione divina, ideale tutto ciò che è lontano. L’estero, la religione. La ricerca spirituale. Dieci- il termine, la fortuna, il raggiungimento di un ideale. La sintesi dei mutamenti cosmici, la morte\rinascita delle cose.

Lolindir

.35.

RUNE La parola runa deriva , pare, dalla antico termine tedesco Run, che a sua volta

diventerebbe Runar. Secondo i filologi la radice Run dei due termini è quasi certamente indoeuropea e significa segreto, misterioso.

Il termine runa, nella antico Germanico, aveva invece il significato di "bisbiglio" o "sussurro", e probabilmente stava ad indicare la trasmissione orale e segreta della

cultura. Diverse interpretazioni etimologiche hanno confermato il valore della parola, trovando anche riferimenti in lingue di altre culture, spesso molto lontane.

L'alfabeto unico è composto prevalentemente da segni molto schematici e dominati da un' impostazione generalmente ad" angolo vivo" (tipica scrittura prodotta per essere

tracciata su un supporto di pietra). E' difficile stabilire una precisa cronologia di questa scrittura: si passa ad

interpretazioni che ne pongono ile prime tracce alla fine del Nilotico, ad altre che invece situano la sua affermazione in un periodo non anteriore al II- III secolo d.C.

Tradizionalmente sono legate alla cultura vichinga, sappiamo però che quando queste genti apparvero sul palcoscenico della storia le rune erano già diffuse.

Questi enigmatici segni sono stati ritrovata prevalentemente in Germania, Francia e Spagna.

La scrittura Runica è venuta in contatto con altre provenienti dal sud Europa forse dall' aria italica. Secondo alcuni studiosi , vi sarebbero legami con l'alfabeto etrusco.

Sono note due fasi dell' alfabeto runico quella arcaica che propone 24 segni ed è databili al II secolo e quella vichinga, più recente, nella quale i segni furono ridotti a 16.

Dalla fase arcaica sono pervenuti pochi testi, nella gran parte indecifrabili,e contenenti frasi probabilmente connesse a pratiche protettive.Più numerose sono la testimonianze

appartenenti alla fase vichinga, che propone molti testi relativi a fatti e avviamenti della vita quotidiana.

Quanto appassiona, gli studiosi, più ancora del problema filologico, è la curiosità di conoscere a fondo le motivazioni che spinsero gli antichi abitanti dell' estremo nord a

considerare le rune uno strumento magico.

La tradizione narra che fu Odino in persona a portare agli uomini la scrittura runica: il sovrano del pantheon nordico, con Toth per gli Egizi, diffuse tra pochi adepti il divino

segreto della scrittura. nell' Avamall (138 - 140)si legge:

" io so cge da un albero al vento pendetti, per nove intere notti, da una lancia ferito e sacrificato a Odino, io a me stesso, su quell' albero che nessuno conosce dove dalle radici

s' innalzi. Pane nessuno mi dette, nè corni per bere; io in basso guardai: trassi le rune, dolente le presi: e ricaddi di là"

Ancora oggi , nonostante le ipotesi suggerite dall' archeologia, si indicano le rune come

strumento per evocare gli spiriti, per praticare la magia, per guarire le malattie. I caratteri runici scelti a caso possono dare risposte oggettive. Offrendo un'

opportunità divinatoria per molti aspetti simile a quella dei tarocchi. Secondo alcuni esoteristi siamo però a un livello di utilizzo che scaturisce sa una decadimenti del

primitivo ruolo esoterico, oggi ormai in gran parte perduto, che era sopratutto legato ai druidi e alla loro facoltà di viaggiare tra i mondi e entrare in contatto con gli dei.

Ogni lettera dell' alfabeto runico ha un proprio suono e propri particolari.

Le interpretazioni delle Rune usate per la divinazione, non sono giunte a noi in quanto gli antichi sacerdoti, usavano tramandarsi le conoscenza sacre attraverso i rituali connessi all'iniziazione, ma i loro segreti non venivano scritti o comunque non sono sopravvissuti.

.36.

Le rune sono un semplice strumento di divinazione, un Oracolo benefico che non ci da indicazioni su cosa fare in seguito ne predice avvenimenti futuri, non ci toglie il compito di decidere sul nostro futuro, ma richiama l'attenzione sulle nostre paure nascoste parlando di cambiamenti e di crescita. Esistono diversi "alfabeti runici" : vi propongo quello chiamato "vecchio Futhark", detto anche Futhark germanico o vichingo, che contiene 24 simboli più una runa bianca detta "di Odino" Alcuni di questi simboli hanno un doppio verso di estrazione che porta a 40 le rune oracolo, cioè le possibili risposte. Alcune rune vengono scritte e pronunciate in modi differenti dai vari alfabeti runici (esempio: "algiz" diventa "elhaz"). Il significato non cambia. Esistono molte interpretazioni delle singole rune e per parlarne è necessario fare riferimenti a Mitologia e divinità Nordiche alle quali non siamo molto abituati ma che sono altrettanto affascinanti

Fehu : Possesso

Simboleggia i beni materiali e il guadagno e agiatezza materiale. Il suo tradizionale significato di "bestiame" è l’emblema di quello che i primitivi nordeuropei consideravano simbolo del benessere. Le influenze di Fehu sono positive e di solito indica l’arrivo di opportunità di guadagno o l’abilità di crearle. L’uscita di Fehu è l’indicazione che l’appagamento e la soddisfazione riguardo a ciò per cui si è duramente lavorato sono ora a portata di mano. Godetevi la ricompensa che questa runa vi offre e condividetela con gli altri allo stesso tempo pensando con attenzione alle nuove responsabilità che essa comporta. Se Fehu è circondata da rune capovolte, è un consiglio a mantenere l’atteggiamento attuale. Ritardi e ostacoli saranno una difficoltà ma se si procede con pazienza il successo seguirà. Fehu rappresenta l’inizio del ciclo della creazione. E’ dedicata a Freyr, il dio dell’ abbondanza.E’ anche la runa di tutto ciò che in potenza e deve svilupparsi, indica possibilità ancora latenti. Invita la meditazione, alla preghiera, e all’ ascolto di se stessi.

Significato esoterico: Evoluzione. Bestiame , nutrimento. Nel mondo celtico il bestiame veniva utilizzato come moneta di scambio e misurava la ricchezza di un uomo o di un clan. Il bestiame doveva essere nutrito e accudito con fatica, quindi questa runa indica ricchezza “sudata” e non un guadagno facile. Fehu consiglia Prudenza

Significato Dritto: Guadagno, buone prospettive future, potenzialità favorevoli. Indica l’arrivo di opportunità di guadagno o l’ abilità di crearle.

Significato ala rovescio: Ostacoli, ritardi8 nella realizzazione dei propri progetti, perdita di denaro , problemi finanziari. Indica difficoltà finanziarie, ma se è associata a rune con significato positivo l’entità delle difficoltà, possono essere soltanto temporanee, viene ridimensionata. A meno che non modifichiate le vostre attuali azioni e comportamenti, potreste subire una perdita materiale o in denaro. Portate pazienza e aspettate momenti più favorevoli.

Skayler Magia Wicca - Wallace

Mater terra.it

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Arte PagnaArte PagnaArte PagnaArte Pagna Inno a Iside "Perché io sono la prima e l’ ultima Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la madre e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli, Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità, Io sono la Madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli è il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica."

Closing song - Celtic Goddess Blessing dei Moving Breath

By the air that is her breath By the fire of her bright spirit

By the waters of her womb By the earth that is her body

Our circle is open yet unbroken May the peace of the Goddess

Be ever in our hearts Merry meet, and merry part and merry meet

again.

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Inno a Minerva Tu somma nella saggezza tra le Dee

Tu grande nella sapienza che nacqui dalla mente del Padre Giove

Tu gloriosa guerriera, che con la tua lancia innalzi gli spiriti degli uomini, e che la tua creatura notturna ci è sempre fasta.

Ausiliaci nei nostri pensieri nei nostri saperi nelle creazioni

nelle nostre battaglie che ti siano sempre offerti sacrifici graditi, e

che la tua creatura notturna ci sia sempre fasta.

Vincitore primo contet di poesia: Marzio de li Trabucchi

.38.

Libri ADIANTUM, LA STREGA CONTADINA

Riti e tradizioni nella Magia Popolare di M. Teresa Zanetti Berni

Atesa Editrice

Probabilmente, Adiantum è tra i migliori se non il miglior libro del suo genere, ovvero un testo che tratta di quella Stregoneria contadina e popolare a scopi terapeutici o propiziatori fatta di erbe, di “quello che c'era sottomano” e pochissimo se non per nulla influenzato dalla ritualità Wicca, Neopagana, Orientale o della Magia Cerimoniale.

Trattasi di una raccolta di insegnamenti orali tramandati all'autrice del libro da Adiantum, così da lei ribattezzata, una

Anziana Donna vissuta in un paese di Montagna che si chiamava in realtà Consiglia, che, avendo avuto solo figli maschi, scelse l'autrice per tramandare “l'insegnanza” che, secondo tradizione, andava fatta da donna a donna. Oltre a conoscere i segreti magico-terapeutici delle Erbe, Adiantum sapeva praticare la “segnatura”, la capacità di curare le parti malate del corpo tramite l'imposizione delle mani e con il pronunziamento di segrete frasi magiche dopo aver circoscritto la stessa parte malata con un oggetto metallico. In casa Adiantum teneva un erbario ricavato da un vecchio quaderno nero per i conti e possedeva anche un misterioso testo francese di botanica del '700 del quale però non voleva o non poteva svelare la provenienza e le indicava, racconta l'autrice, in silenzio con un bacchetta di nocciolo, le erbe i fiori e le foglie che era meglio raccogliere per le virtù magiche e proprietà curative, quando camminavano insieme nei boschi. Non aveva cultura, non conosceva lingue straniere sapeva poche parole di latino maccheronico e qualche antica orazione. L'autrice ha ricevuto “l'investitura” da Adiantum Il 24 dicembre del 1967. Il testo inizia con un breve racconto della storia di Adiantum e dell'autrice, che conobbe fin da bambina e un discreto capitolo sulle persecuzioni e l'Inquisizione, con tanto di immagini storiche. Si prosegue con un capitolo sugli Strumenti Magici che si differenziano dai quelli di tradizione anglosassone: Acqua Piovana, Olio si Oliva, Sale, 3 ampolle di vetro, 3 candele bianche, matite colorate, carta, incenso, un contagocce, un elenco iniziale di Erbe con il loro scopo, essenze e simboli semplici come cerchi, quadrati e rettangoli da disegnare ritagliare o colorare; va avanti con un Rituale di Consacrazione, anche questo leggermente differente dal solito ed un chiaro miscuglio “storico”, nel senso che si è creato nei secoli mischiando antichi saperi, religione cattolica ed altro, molto verosimile. Di seguito vi sono diversi capitoli con Tecniche e Riti di Purificazione, Talismani Verdi (un'elenco molto lungo e fornitissimo con tanto di disegno realistico di ogni pianta e metodo di preparazione), alcuni Incantesimi specifici per ottenere determinati scopi, alcuni sali profumati, oli e polveri potenti, rimedi rapidi, qualche tisana ed un grossario per le erbe. L'Autrice. Maria Teresa Zanetti Berni nasce a Bologna sotto il segno della Bilancia. Introdotta ai segreti della magia delle erbe, sin dalla più giovane età, da Adiantum, una “Antica Strega di Campagna”, ha successivamente perfezionato gli insegnamenti ricevuti. Da Adiantum e in seguito da altri maestri ha appreso la conoscenza di numerose mantiche, ma quella a cui si è maggiormente dedicata è la divinazione con le carte ed in particolare la lettura del Tarocco. Studi approfonditi sull'iconografia delle lame , unitamente alle particolari facoltà percettive che la contraddistinguono, hanno fatto di lei un'esperta, sensibile ed esauriente lettrice in grado di interpretare, in chiave psicologica, le diverse problematiche della natura umana. E' abilitata alle perizie psicografologiche e grafoscopiche. Conosce le proprietà terapeutiche dei minerali e l'antica arte di “curare con le pietre”.

LaStralunarta

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Eventi

CELTICA 2010CELTICA 2010CELTICA 2010CELTICA 2010

"Non vi sono estranei qui, solo amici che non abbiamo ancora incontrato"

William Butler Yeats

Irlanda 1865-1939. Scrittore, drammaturgo e poeta. Premio Nobel per la Letteratura nel 1923

Questo è il motto che accoglie i visitatori del sito della 14° edizione di “Celtica,il cuore celtico del

cuore dell’Europa”, Festa Internazionale di Arte Musica e Cultura celtica, manifestazione culturale, che si terrà dal 1 al 4 luglio, in Valle d’Aosta (ad Aosta, nel secolare bosco del Peuterey,

in Val Veny, Courmayeur, Pré-Saint-Didier e Bard) .

Appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati, creata nel 1997 dall'associazione Clan Grande Orsa e come essi stessi la descrivono celtica è “musica e danze, concerti e sfilate”

“dall'arpa celtica e dalle cornamuse scozzesi, dai tamburi galiziani, dalle danze irlandesi, dagli accampamenti storici e dai racconti di storie e leggende antiche, conferenze e giochi, poesia e

rievocazioni storiche, tra gli alberi del bosco secolare o tra le mura di un antico forte.”

E’ un a festa interattiva, anche per famiglie, dove tutti possono interagire in prima persona partecipando alle molte attività organizzate , dagli stage di danza ai corsi di musica, dalle conferenze ai laboratori artigianali, dai racconti attorno al fuoco ai giochi nella Natura.

Durante il giorno si svolgono gli stage, il mercatino di artigianato e le conferenze di studiosi, le

narrazioni per i bambini e gli stage di danza, i corsi di musica e le passeggiate nella natura, i laboratori artigianali e le esibizioni di musicisti emergenti e affermati. Alla sera, sul palco

principale, i concerti e, per chi ha ancora voglia musica, presso il Pub nel Bosco, si susseguono fino a notte fonda le sessioni della tradizionale "Veilla Celtique", quando i gruppi della serata continuano a

suonare .

"Venti e Tempeste sono passate da allora. Uomini e donne giunti e partiti. Ma il Sogno è là, presente, vivo come non mai, nella Terra della Grande Orsa... Tir Na Mor Arth!"

Stralunata www.celtica.vda.it

.40.

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Il PROSSIMO Numero di Sacerdotesse di Avalon sarà pubblicato Settembre- Ottobre 2010

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