Stai facendo domanda di lavoro e sogni finalmente di trovare un lavoro che ti soddisfi dopo tante delusioni o posti in cui sei solo un numero?

Come trovare il lavoro che ti fa svegliare contento la mattina

Anche se non sai come come fare e pensi che in giro ci siano solo delusioni

Regole pratiche, trucchi e suggerimenti per sbloccare il tuo potenziale

professionale e trovare il lavoro più adatto a te

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“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai

mai fatto.” Thomas Jefferson

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Ciao,sono Luca Giarola, Il fondatore di LogisticaZERO.

Se stai leggendo questo piccolo libretto, è perchè vuoi fare domanda di lavoro all’interno di LogisticaZERO.

Magari sei capitato su un mio articolo del blog, o magari semplicemente sei stato indirizzato a noi da qualcuno che già lavora nella nostra squadra.

Io sono convinto chePerch nulla avviene per caso.

So che non è normale ricevere un libretto prima di fare domanda di lavoro, al massimo lasci giù il curriculum e speri che ti richiami qualcuno per fare un colloquio.

Prima che tutto inizi però, voglio darti alcuni consigli per trovare un lavoro che sia in grado di realizzarti e far letteralmente “innamorare” l’azienda di te.

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Indipendentemente da LogisticaZERO. Potresti trovarlo da un’altra parte, e ne sarei felice ugualmente perchè ti sarò stato comunque utile.

E voglio regalarti un paio di occhiali “a raggi x” per capire se l’azienda dove stai facendo domanda è seria oppure no.

Gli stessi che uso io quando devo valutare qualche azienda.

Può interessarti? :-)

PRIMA di conoscerci, preferisco darti qualcosa che penso abbia molto valore.

Per un semplice motivo:

mi sono promesso nel corso degli anni che avrei cercato di lavorare e collaborare con persone positive, che hanno voglia di fare, di mettersi in gioco e di avere una vita professionale ricca di successi.

Che sono disposte a combattere per il proprio lavoro e per creare valore, per sè stessi, per le proprie famiglie e per la comunità.

Ma per essere circondato di persone di questo tipo, devo dare qualcosa in cambio.

E quel qualcosa è un pò della mia esperienza diretta che ho maturato nel corso degli ultimi 20 anni di lavoro e che mi ha permesso di creare LogisticaZERO.

Se ti stai chiedendo perchè dovresti ascoltarmi, hai ragione. Ecco qualche info veloce su di me:

-LogisticaZERO è un sistema di lavoro, adottato da cooperative che operano nella logistica, basato su un’esperienza specifica nel settore di 34 anni. E la mia personale parte nel 1996. Ho iniziato come semplice facchino, per lavori di fatica, e adesso gestisco la rete dei punti LogisticaZERO in Italia.

Ho creato LogisticaZERO Mag, la rivista sulla Terziarizzazione rivolta alle aziende e sono il creatore del software MinutoProduttività ™ che permette di monitorare le performance di chi gestisce il servizio logistico.

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Mi occupo anche di seguire le aziende in tutte le fasi operative di un processo di Terziarizzare.

Abbiamo visto nel corso degli anni molte aziende, abbiamo acquisito diversi clienti, gestito centinaia di persone.

E risolto molti problemi (e continuiamo a farlo!)

Queste poche righe vengono da questa esperienza.

Sei disposto a darmi 5 minuti del tuo tempo?

La prima cosa che posso dirti è che:

“Il normale sistema con cui si cerca lavoro, cioè curriculum lasciati giù ad aziende (in modo più o meno casuale,

senza alcuna strategia se non quella del “speriamo che mi paghino lo

stipendio”) nella speranza che qualcuno ci chiami, semplicemente non funziona

più”

Nè per l’azienda che assume, nè per chi fa domanda di lavoro, perchè nessuno conosce l’altro.

E tutti e due cercano solo il loro reciproco vantaggio, l’azienda qualcuno che faccia un lavoro, il candidato che fa domanda “uno stipendio”.

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Per entrambe le parti, in breve tempo il rapporto diventa un “male necessario” finchè non si trova di meglio.

Hai mai sentito qualcuno o tu stesso dire “le aziende sfruttano e basta la gente”, “sei solo un numero” e tante frasi del genere ?

E tante aziende blaterare : “la gente non ha più voglia di lavorare!” “chi viene assunto non capsice nulla” ?

Io sono passato da entrambe le parti del tavolo, da chi faceva domanda di lavoro a chi assume personale.

Devo dirti la verità, ho passato molte umiliazioni, e a volte sono stato trattato molto male.

Ma mi serviva uno stipendio e ho sopportato.

Sacrificio dopo sacrificio, ho costruito da solo il mondo dove volevo lavorare, e questo mondo è LogisticaZERO.

Adesso centinaia di persone lavorano all’interno di questo mondo, e se stai leggendo questo materiale, forse ne farai parte anche tu a breve.

Non ti dirò niente che non abbia già passato o che non funzioni nella realtà pratica di tutti i giorni.

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Quando avrai letto questo libretto, sta a te decidere se fare domanda di lavoro all’interno di LogisticaZERO o meno.

Nell’ultima pagina trovi tutte le istruzioni per candidarsi all’interno di LogisticaZERO.

Adesso ti mostrerò come ragiona e cosa cerca un’azienda che deve selezionare e come ragiona (spesso in modo sbagliato) una persona che fa domanda di lavoro.

Sono consigli pratici e veloci, ti prometto che non sarà niente di noioso!

Buona lettura

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Capitolo 1:

Qual è il lavoro dei tuoi sogni?

A Quello per cui vieni pagato per non fare nulla

B Quello per cui vieni pagato per fare quello che ti piace

C Quello per cui sei pagato per raggiungere un obiettivo e vieni messo nelle migliori condizioni di raggiungerlo. E dove vieni impiegato per quello che sai

fare davvero bene

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Scegli la tua risposta. Anche se in questo momento magari sei in difficoltà e ti andrebbe bene qualunque lavoro. Fai finta che tutto vada bene per un attimo, è importante.

Nella vita per mantenerci dobbiamo lavorare tutti, è un dato di fatto.

Stare al bar non porta il pane a casa.

Normalmente, una persona quando cerca un lavoro, cerca anche un lavoro che lo soddisfi.

O almeno che sia il meno peggio possibile tra quelli che riesce a trovare.

Se una persona cerca però solo ed esclusivamente uno stipendio da ottenere con la minor fatica possibile, sarà destinata alla povertà e ad una vita molto misera.

Questo l’ho visto ripetersi migliaia di volte nel corso degli anni, posso mettertelo per iscritto.Sai quanti “furbi” ho conosciuto, che pensavano di poter prendere stipendi “imbucandosi” e fare il meno possibile, finire dopo qualche tempo senza una lira e piangere “c’è la crisi?”

Magari hanno pianto “dal sindacato”, dal politico amico, da altri sventurati come loro. Ma sempre a casa senza una lira rimangono.

Per cui quella è evidentemente la strada sbagliata, anche se spesso ti senti dire il contrario e “l’imboscato” viene visto in modo simpatico.

Chiediti se è simpatico ai suoi colleghi che devono sobbarcarsi anche il suo lavoro.

Quando non arriva l’accredito dello stipendio e l’affitto va pagato, la faccenda è meno simpatica.

Purtroppo le scorciatoie non esistono.

Quando vedi qualcuno che ha avuto successo e pensi subito “ha avuto fortuna”, non consideri quello che quella persona ha dovuto lottare e costruire

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nel corso degli anni per arrivarci (a volte onestamente, solo con la fatica e le proprie capacità, in altri casi in modo disonesto).

“Il successo ricordati non è mai un evento, ma un processo”

Cioè una serie di azioni fatte ripetutamente nel corso del tempo che piano piano costruiscono un un valore.

La “botta di culo” quelle poche volte che arriva (a me non è mai arrivata sinceramente), non dura mai.

Per dirtene una, chi vince tanti soldi alla lotteria secondo le statistiche normalmente dopo qualche anno finisce più povero di prima. Cerca pure su internet se non mi credi e troverai tanti casi.

Per cui, posto che lavorare dobbiamo tutti, e posto che dobbiamo fare qualcosa per prendere lo stipendio, tanto vale cercare qualcosa che metta in risalto il nostro potenziale, giusto?

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Altri invece pensano che lavorare con le proprie passioni, sia la chiave per avere il lavoro dei sogni.

Anche questa cosa, nella maggior parte dei casi è falsa.

“Perchè devi sempre pensare se alle persone interessano le tue passioni o quello che piace a te

e se sono disposte a pagarti per questo”

E perchè poi dovrebbe scegliere te e non qualcun altro?

E tu sei in grado di erogare in modo industriale questo servizio/creare questo prodotto che ti piace?

Hai un piano di sviluppo e i capitali necessari?

Sei in grado di sopportare i momenti duri, che ci saranno sicuramente prima o dopo?

Non ti dico che non sia possibile guadagnare con le proprie passioni, ma di sicuro è una delle cose più difficili da fare e più costose.

Che richiedono delle competenze che non c’entrano nulla con le tue passioni.

Quanti bar o attività che aprono e chiudono nei primi 3 anni? La maggior parte. E sono attività nate dalle “passioni” dei titolari.

Quindi l’ipotesi A (non fare nulla e essere pagato) e B (essere pagato per fare quello che ti piace), non funzionano (o quasi mai).

Quand’è che un lavoro funziona e che ti appassiona?

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“Una persona lavora volentieri e produce risultati quando segue le proprie inclinazioni naturali, ma

all’interno di un preciso sistema di lavoro con obiettivi specifici e di un percorso di formazione e

crescita chiaro”

(ovviamente do per scontato che lo stipendio sia adeguato e puntuale)

Per cui, primo consiglio pratico che posso darti è :

• Cerca un’azienda che ti dice subito che lavora per obiettivi, e quali sono.

• E che il suo scopo è soddisfare i propri clienti (oltre a generare una utilità, altrimenti chiude bottega, qualunque sia la sua forma societaria).

• Che ha un metodo di lavoro e dei sistemi di lavoro (magari se te li mostra, anche solo velocemente, è ancora meglio)

• E che ti può far vedere PRIMA come forma il proprio personale, chi sono i suoi clienti, cosa si aspetta da te, cosa tu puoi aspettarti da loro.

Altrimenti rischi di sprecare la tua vita nel posto sbagliato.

Fidati, l’ipotesi C è l’unica che funziona. Libero di non credermi e di piantarci il naso tu stesso, ma se posso, te lo eviterei.

Il mio mi fa ancora molto male per le botte prese.

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Capitolo 2

Le 11 regole per fare in modo che l’azienda si interessi a te e gli

occhiali a raggi x per capire se l’azienda interessa a te

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Se pensi che il primo consiglio fosse ovvio, vuol dire che non hai mai visto chi si candida per un posto di lavoro.

Torniamo a noi e a come trovare il lavoro dei sogni.

Prima di tutto, devi farti assumere. E quindi superare dei colloqui di selezione.

Ti svelo alcuni “dietro le quinte” del mondo delle aziende.

Moltissime non sanno selezionare le persone giuste.

Di solito prendono il candidato “meno peggio”, non il più bravo.

Perchè nella loro testa vorrebbero pagare 2 lire per avere un robot instancabile che non fiata mai, alto biondo e con gli occhi azzurri. Che non ha bisogno di essere formato e seguito.

Molto spesso, per dirti uno dei modi sbagliati di ragionare che vedo, se una persona ha superato i 40 anni e non ha un gran curriculum, non ha molte possibilità di essere assunta.

E’ giusto? Assolutamente no. Succede? Sì. Che ci puoi fare? Alcune cose che ti insegno adesso.

Prima regola:

Non farti impressionare o spaventare quando fai il colloquio.

Dall’altra parte della scrivanio trovi gente esattamente come me e te, nessun fenomeno anche se è in giacca e cravatta e tutto impettito.

Anzi, più hanno l’aria di superiorità, meno valgono, e te lo dico per esperienza personale.

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D’altra parte però, anche molte delle persone che si propongono per fare domanda di lavoro sono davvero impresentabili.

Arrivano in ritardo, mal messi, a volte arroganti o scocciate e iniziano il colloquio (davanti ad una azienda che li vede la prima volta) dicendo “Quanto prendo?”

Rispondono a monosillabi, giocano con il cellulare.

Alcuni si sentono così furbi che al primo colloquio vanno a dire all’azienda “ma secondo me si potrebbe fare meglio questa cosa qua…” senza sapere nulla di quello che stanno dicendo o del contesto dove sono.

Altri guardano la persona che seleziona con lo guardo nel vuoto, da cane bastonato.

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Sembra che il mondo gli stia per crollare addosso da un momento all’altro, e non c’entra la normale tensione per il colloquio ma proprio il loro modo terrorizzato di vivere la vita.

Ecco, atteggiamenti del genere sono una lapide su qualunque candidatura.

Queste persone attirano solo aziende scarse quanto loro, e senza alcun futuro.

Per cui se al colloquio ti riconosci in uno di questi atteggiamenti e poi vieni assunto lo stesso, stai rischiando di entrare in un’azienda completamente incapace di selezionare il personale (o disperata perchè gli serve gente a tutti i costi).

Se invece tu ti prenseti con serietà, entusiamo e un minimo di educazione sei già meglio del 50% della gente che fa domanda di lavoro.

Ma ovviamente questo non basta…

Le 11 regole per fare in modo che l’azienda si interessi a te e gli occhiali a raggi x per capire se

l’azienda interessa a te:

NOTA BENE : non c’entra quanto fattura fa l’azienda. Puoi lavorare per un piccolo artigiano ma stare bene, o andare in una grande azienda e essere destinato al massacro.

1) Prima di fare il colloquio cerca su internet il sito dell’azienda e qualche notizia

Ci sono notizie negative su di loro? Opinioni? Hanno un sito internet? hanno una pagina facebook curata e aggiornata? Chi è il titolare di quell’azienda? Pubblicano qualcosa (che ne so un blog, qualcos’altro).

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Un consiglio dal cuore: PARTI UN MINIMO PREPARATO!

E’ brutto trovarsi di fronte un candidato che sembra che faccia un favore all’azienda a presentarsi. Se vuoi essere veramente “avanti”, presentati magari con un fascicoletto con le informazioni dell’azienda che hai trovato stampate a colori.

Fidati che una cosa del genere, dal costo quasi zero, aumenta in modo esponenziale le tue chance di farsi assumere.

2)Ti prego, ARRIVA CON UN MINIMO DI ANTICIPO

E’ orribile chi arriva a “pelo” o in ritardo al primo appuntamento. L’azienda penserà “figurati cosa succede se lo assumiamo”.

3)Presentati con un atteggiamento positivo al colloquio

Se l’azienda ti fa molte domande, non andare sulla difensiva perchè se ti fanno domande, vuol dire che sono interessati (fidati che altrimenti investirebbero il loro tempo in modo diverso!)

4)Non vantarti o “ingigantire” cose o lavori che hai fatto

Se dall’altra parte hai una persona in gamba, se ne accorge subito e verrai scartato (anche se davanti la persona magari ti da corda, ma sta attento perchè sta giocando per farti esagerare ancora di più).

Se non se ne accorgono sei davanti a dei polli, e credimi, lavorare per dei polli NON E’ MAI UNA BUONA IDEA.

O ti spenneranno, o loro si faranno spennare (dai loro clienti). E’ il triste destino dei polli.

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5)Fai caso se l’azienda ti dice subito o quasi, nello specifico, le difficolà del lavoro che andrai a fare

E’ un lavoro manuale? Senti se ti dicono che sarà probabilmente faticoso.

E’ un lavoro “di testa”? senti se ti dicono che potrai essere sotto pressione.

Mai fidarti ti chi dice che sarà tutto semplice e che basta poco per farlo. NESSUN LAVORO VERO E’ ROSE E FIORI, ma ha una parte di fatica, sacrificio e difficoltà, specialmente all’ inizio.

6)Non pensare di sapere già tutto ed essere “nato imparato”

Tu di quell’azienda non sai quasi nulla, e di quel lavoro, anche se ne hai fatti di simili, molto poco.

Perchè quell’azienda può fare lo stesso lavoro che hai fatto tu per tanti anni in modo diverso e con sistemi diversi.

E dato che sei tu che stai facendo domanda di lavoro, ascoltali. Altrimenti avresti aperto la tua azienda e fatto tu colloqui al personale.

7)Non partire subito in quarta con “quanto prendo di stipendio”

Aspetta che sia l’azienda a scoprirsi. A tutti ovviamente interessa quanto è lo stipendio, e se l’azienda è seria ti da delle indicazioni.

E se l’azienda è molto seria, ti dirà una cosa del tipo : “partiamo da uno stipendio di base, ma mano a mano che si raggiungo obiettivi previsti e concordati, si raggiungono fasce di stipendio migliori”.

Fidati che se ti dicono così, sanno il fatto loro.

Se vuoi capire ancora meglio se è vero, chiedi come fanno a determinare e capire quando sono stati raggiunti questi obiettivi.

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Se sono sul pezzo ti rispondono subito, se tentennano brutto segno.

8)Chiedi quale percorso di crescita è previsto per il neoassunto

L’azienda deve darti degli step di ingresso, cioè deve verificare che tu stia facendo quanto si aspettano da loro.

Altrimenti ti stanno pagando a caso, solo per timbrare il cartellino. E sono dei polli.

Lavorare per dei polli, come detto prima, NON E’ MAI UNA BUONA IDEA.

9)L’azienda ti fa domande strane, che in apparenza non c’entrano nulla con il lavoro pratico?

Tranquillo perchè è un ottimo segno, perchè vuol dire che dietro quelle domandine, in realtà c’è un percorso di selezione strutturato. Ci hanno investito sopra (= generano un’utilità che reinvestono con criterio) e sanno che per capire se un candidato vale o meno occorre andare oltre la superficie (= non vogliono “coglioni” in squadra. Mai lavorare per chi vuole dei “coglioni” in squadra)

10)Vuoi essere sicuro che andrai a lavorare per della gente seria e avere un futuro? Chiedi come

acquisiscono i loro clienti

Per essere sicuro che il tuo stipendio duri negli anni, non ha nessun senso pensare “voglio il posto fisso”, “ il contratto indeterminato”.

Purtroppo o per fortuna gli anni ’70 sono finiti da un pezzo.

E le azienda stanno in piedi (= pagano gli stipendi) solo se sono capaci di acquisire nuovi clienti e trattenere quelli che hanno (oltre che generare un’utilità da reinvestire per migliorarsi).

Altrimenti i loro bilanci saranno in perdita, saranno costrette a licenziare (contratti indeterminati o no) e presto o tardi chiudono.

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Triste realtà ma l’unica, Babbo Natale non esiste.

Puoi avere il contratto più sicuro del mondo e ulta- indeterminato firmato dal presidente della repubbica in persona, ma se l’azienda va a gambe per aria, tu rimani a casa.

Con buona pace dei sindacati, picchetti, scioperi, “lo Stato ci deve aiutare”, e tante frasette da “Quinta Colonna” che però non portano i soldi per l’affitto a casa.

L’unica cosa che ti mette al riparo dal perdere il tuo lavoro è lavorare bene e lavorare per un’azienda che ha un sistema di acquisizione clienti (facile da capire anche per un nuovo assunto) e dei sistemi per fidelizzare i propri clienti.

Se a questa domanda non ti rispondono o fanno gli infastiditi, allora rischi presto o tardi che salti il banco, perchè se non bravi ad acquisire clienti, non hanno un grande futuro.

E non lo hai nemmeno tu, perchè stai investendo la tua vita sul cavallo sbagliato.

Io sono orgoglioso del sistema di acquisizione clienti LogisticaZERO e lo sono tutte le aziende “normali”, perchè ci abbiano investito anni per crealo, speso soldi, tentativi e test.

E come tutte le cose di cui sei orgoglioso non vedi l’ora di mostrarlo in giro. Poi l’azienda non rivelerà informazioni confidenziali ovviamente, ma almeno farti una “panoramica” è un atto dovuto.

11)Chiedi se l’azienda ha dei sistemi di lavoro e delle procedure operative

E’ FONDAMENTALE, altrimenti andrai a lavorare in un probabile caos, dove ognuno fa quello che gli pare e dove ognuno se manca, crea dei disagi.

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Vedi anche se l’azienda ti risponde il giorno dopo o nei giorni successivi, anche solo per dirti di sì o di no. Segno della presenza di un sistema di lavoro (anche per chi seleziona il personale) o meno.

Questi sono solo alcuni dei piccoli consigli che posso darti per il primo appuntamento. Guarda anche l’ambiente intorno a te e nota i particolari.

“Le aziende si riconoscono nei particolari”

Mi permetto di darti anche un ultimo consiglio, e ti prego di perdonarmi ma devo essere diretto per il tuo bene.

L’azienda dalla quale vuoi essere assunto non è la Stato. Cioè non è tenuta a “darti da lavorare perchè hai famiglia”.

A loro interessa la qualità del lavoro che sei in grado di offrire, non quanti figli hai.

Mi spiace essere diretto, ma è la pura realtà.

Sfogarsi su quanto la vita è ingiusta in un colloquio di lavoro è un suicidio.

Anche questo l’ho visto fare con i miei occhi, e anche questo non ha MAI portato nessuna assunzione.

“Devi sempre chiederti: quale valore posso dare io a questa azienda?

Quale valore può dare questa azienda alla mia vita?” � di �22 27 �

Capitolo 3:

Il primo giorno di lavoro, ovvero come capire se questo lavoro può diventare quello dei tuoi

sogni o la tua prigione

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Come ultima cosa voglio darti qualche consiglio, sempre preso dalla mia esperienza e di quella delle persone che mi stanno a fianco da tanti anni per il tuo primo giorno di lavoro

(nel caso ovviamente in cui tutti i colloqui siano andati nel verso giusto e tu sia stato assunto)

Ecco alcune cose che ti consiglio di notare.

Naturalmente i primi giorni di lavoro sono difficili e tutto sembra più complesso di quello che è in realtà.

Ma questi aspetti fanno la differenza tra un’azienda seria e una no.

• Chi ti accoglie al tuo arrivo in azienda?

• Hai avuto istruzioni chiare?

• Ti è stato dato il materiale per lavorare al meglio?

• Ti hanno parlato delle procedure di lavoro?

• Che clima c’è tra chi lavora?

Queste cose ti fanno capire subito bene o male quale sarà il tuo destino lavorativo.

Adesso invece ti mostro alcune domande che che ti invito a farti tu prima di iniziare la tua nuova avventura.

Pensaci bene e in modo sincero. Fanno tutta la differenza del mondo.

L’azienda deve essere seria, e siamo d’accordo. Deve metterti nelle condizioni di lavorare al meglio. E anche qua siamo d’accordo.

Ma tu devi fare la tua parte, e dare il tuo meglio per garantire all’azienda quei risultati che si aspetta da te.

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Altimenti, se l’azienda è seria, sarà lei a chiudere il rapporto con te anche se al colloquio sei stato bravo a “venderti”. I bluff hanno vita breve quando trovi delle persone preparate dall’altra parte.

• All’idea di iniziare il nuovo lavoro hai entusiamo e voglia di imparare o ti senti al “patibolo” e piuttosto che alzarti, ti saresti sparato la mattina?

• Pensi che “marcare visita” ogni tanto, in fondo non faccia male a nessuno?

• Se qualcuno ti fa una critica, come reagisci?

• Pensi di “essere già bravo”, tanto sai già fare le cose?

• Se l’azienda ti parla di procedure di lavoro da seguire, a te non interessa perchè tanto il lavoro lo sai già fare?

• Se l’azienda ti fa formazione, tu stacchi il cervello e lo riaccendi quando è finita?

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• Di capire come stai lavorando e il tuo rendimento giornaliero non te ne può importare di meno, tanto basta che arrivi il bonifico dello stipendio a fine mese?

• Pensi che sei circondato da colleghi meno bravi di te, e che tu fai più degli altri ma vieni pagato di meno?

Se le tue risposte contengono dei sì almeno a una di queste domande, credo che la tua nuova avventura durerà molto poco e che tu non ti sentirai sarai sicuramente realizzato nel nuovo lavoro.

Lavorare male ricordati che fa del male in primis a te.

Poi all’azienda che ti paga e a tutti i tuoi colleghi.

Mentre lavorare bene, con impegno e umiltà fa del bene non solo a te e alla tua famiglia, ma a quella dei tuoi colleghi e a tutta l’azienda.

Generi valore per tutta la tua comunità, e questo è vero valore del lavoro.

Come dico ai Professionisti di Magazzino LogisticaZERO prendendo a prestito una frase di un grande imprenditore italiano,

“Quando carichi un bancale, non stai spedendo merce, ma un pezzo di stipendio tuo e dei tuoi

colleghi”

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Ho finito, spero che ti abbia fatto piacere ricevere questi consigli, sicuramente niente di nuovo.

Ne avrai sentiti di simili da tante parti.

Ma sono sinceri e soprattutto PROVATI DALL’ESPERIENZA.

Puoi scegliere di buttare questo libretto, tanto “a che ti serve?”

O puoi usarlo a tuo vantaggio, è gratis e magari anche solo 1 punto può esserti utile.

Non mi resta che salutarti e mi auguro di vederti presto all’interno di LogisticaZERO!

Se desideri fare domanda di lavoro all’interno di LogisticaZERO, è molto semplice : vai su www.uniscitialz.com, e troverai tutte le indicazioni

passo passo per fare domanda di lavoro con noi

La procedura è veramente semplice (non puoi sbagliare neanche volendo!).Ma se dovessi avere qualsiasi dubbio, hai a tua disposizione il nostro supporto. Ti basta chiamare il nostro numero verde GRATUITO:

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