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Assessorato Scuola. Formazione professionale. Università e Ricerca. Lavoro. L’A Comitato di Sorveglianza Programma Operativo Regione Emilia Romagna Fondo Sociale Europeo 2007-2013 Obiettivo 2 Competitività Regionale e Occupazione 16 Giugno 2009 Aula “Giorgio Prodi” Piazza San Giovanni in Monte n. 2 – Bologna Il giorno 16 giugno 2009 dalle ore 9:30, si è svolto a Bologna presso l’Aula “Giorgio Prodi” di Piazza San Giovanni in Monte n. 2, il Comitato di Sorveglianza - P.O.R. FSE Ob. 2 Competitività Regionale ed Occupazione Programmazione 2007-2013. Sono presenti: Dott. Fabrizio SPADA Commissione Europea Dott.ssa Cristina BALBONI Autorità di Gestione POR FSE ob2 Dott.ssa Serenella MARTINI Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità Dott. Danilo TESEI Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Dott.ssa Rosa AMOREVOLE Consigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna Dott.ssa Samantha GAMBERINI Consigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna Dott.ssa Marisa BERTACCA Regione Emilia-Romagna

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Page 1: Comitato di Sorveglianza Programma Operativo Regione ...formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/sito-fse/programma-oper… · Dott.ssa Eva MAZZETTI Unionapi Emilia-Romagna Dott.ssa

Assessorato Scuola. Formazione professionale.Università e Ricerca. Lavoro.

L’A

Comitato di Sorveglianza

Programma Operativo

Regione Emilia Romagna

Fondo Sociale Europeo 2007-2013

Obiettivo 2 Competitività Regionale e Occupazione

16 Giugno 2009

Aula “Giorgio Prodi”

Piazza San Giovanni in Monte n. 2 – Bologna

Il giorno 16 giugno 2009 dalle ore 9:30, si è svolto a Bologna presso l’Aula “Giorgio Prodi”

di Piazza San Giovanni in Monte n. 2, il Comitato di Sorveglianza - P.O.R. FSE Ob. 2

Competitività Regionale ed Occupazione Programmazione 2007-2013.

Sono presenti:

Dott. Fabrizio SPADACommissione Europea

Dott.ssa Cristina BALBONIAutorità di Gestione POR FSE ob2

Dott.ssa Serenella MARTINI Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento Pari Opportunità

Dott. Danilo TESEIMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Dott.ssa Rosa AMOREVOLEConsigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna

Dott.ssa Samantha GAMBERINI Consigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna

Dott.ssa Marisa BERTACCARegione Emilia-Romagna

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Dott.ssa Francesca BERGAMINIRegione Emilia-Romagna

Dott.ssa Paola CICOGNANIRegione Emilia-Romagna

Dott. Giuseppe DI STEFANOTecnostruttura

Dott.ssa Patrizia PAGANINIProvincia di Bologna

Dott.ssa Patrizia GARDELLINIProvincia di Ferrara

Dott.ssa Barbara CELATIProvincia di Ferrara

Dott.ssa Paola Monica FRANCHIProvincia di Forlì

Dott. Gabriele MARZANOProvincia di Parma

Dott.ssa Alessandra BURZONIProvincia di Piacenza

Dott.ssa Stefania MIETIProvincia di Ravenna

Dott.ssa Rita SENNIProvincia di Ravenna

Dott. Armando SACCHETTIProvincia di Reggio Emilia

Dott.ssa Anna DITERLIZZIProvincia di Rimini

Dott.ssa Liviana MESSORIProvincia di Modena

Dott. Valerio VIGNOLIProvincia di Modena

Dott. Enrico REMORINIARPA

Dott. Massimo DESSICISL

Dott.ssa Marina CASTELLANOConfindustria

Dott.ssa Eva MAZZETTIUnionapi Emilia-Romagna

Dott.ssa Claudia BOATTINICNA

Dott. Umberto PALLARETIConfartigianato

Dott. Francesco DEGLI ESPOSTIConfcooperative

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Dott. Nicola SPAGNUOLOConfcommercio

Dott. Stefano STAGILega delle Cooperative Emilia-Romagna

Dott.ssa Antonella BONADUCEFAS

Dott.ssa Marisa CANUAutorità di Audit

Dott.ssa Barbara PARMAAutorità di Audit

Dott.ssa Luisa ROSSI Autorità di Gestione FESR

Dott.ssa Paola BOTTA Autorità di Gestione del Programma Operativo di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna

Dott. Maurizio DE FULGENTIIST&D

Dott.ssa Fabiana BENATIT&D

Dott. Alfredo OLIVIERIPerformer

Dott.ssa Laura FERRARIAgrea

Dott. Donato METTAAgrea

Dott. Mauro BONARETTIConsorzio Spinner

Dott. Roberto RIGHETTIErvet

Dott.ssa Anna SIGNORIErvet

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ORDINE DEL GIORNO:

1. Approvazione ordine del giorno;

2. Approvazione del verbale del Comitato di Sorveglianza del POR Ob.3 2000-2006 e del

POR Ob 2 2007-2013 che si è svolto in data 26/06/2008.

PROGRAMMAZIONE 2000-2006 (ORE 9.30-10.00)

3. Aggiornamento stato di attuazione POR 2000-2006 rispetto alla chiusura del Programma.

PROGRAMMAZIONE 2007-2013 (ORE 10.00 - 13)

4. Approvazione Rapporto annuale di esecuzione 2008;

5. Aggiornamento sullo stato di avanzamento del POR 2007-2013;

6. Stato di avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e programmazione della spesa al 30

dicembre 2009 al fine di evitare il disimpegno automatico;

7. Informativa sull’attuazione del programma anti-crisi;

8. Informativa sul Piano di comunicazione: stato dell’arte ed esempi di pubblicità realizzata;

9. Informativa sulle attività di valutazione;

10. Informativa sulle iniziative intraprese per l’inclusione sociale delle minoranze Rom e

Sinti a partire dall’esperienza della programmazione 2000/2006;

11. Varie ed eventuali.

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Apre i lavori la Dott.ssa Cristina Balboni che ringrazia i partecipanti per la loro presenza e

porta i saluti dell’Assessore Giovanni Sedioli, Presidente del Comitato, assente per una

riunione a Roma con gli Assessori Regionali. La Dott.ssa Balboni sottolinea che l’Assessore è

a conoscenza degli argomenti all’ordine del giorno: nella giornata del 15 giugno, si è svolto

un incontro preparatorio con i dirigenti della Direzione Generale.

Informa i membri del CDS che anche il referente del Ministero dell’Economia non potrà

partecipare al Comitato perché impegnato a Malta in una riunione di livello comunitario.

La Balboni sottolinea che i lavori del Comitato si collocano, come di consueto, nella prima

metà dell’anno, per adempiere ad una previsione regolamentare che prevede la redazione,

da parte dell’Autorità di Gestione, di un Rapporto Annuale di Esecuzione del Programma

Operativo, riferito all’anno precedente, che il Comitato di Sorveglianza approva. A seguito

dell’ approvazione, verrà inviato alla Commissione Europea entro il 30 giugno che valuterà e

validerà l’operato dell’Autorità di Gestione sul Programma.

La seduta inizia approvando sia l’ordine del giorno sia il verbale del Comitato di

Sorveglianza dello scorso 26 giugno 2008.

Prima di cedere la parola alla Dott.ssa Marisa Bertacca per l’aggiornamento sullo stato di

attuazione del POR 2000-2006, la Dott.ssa Balboni sottolinea la capacità del sistema

regionale (Regione, Province, Enti di Formazione, Parti Sociali, etc.) di usare al meglio tutte

le risorse messe a disposizione dalla Commissione Europea e ricorda lo slittamento dei

termini di chiusura del programma al 30.6.2009.

La Dott.ssa Marisa Bertacca apre il suo intervento sottolineando che la capacità di

attuazione del POR è stata pari al 100% e che tutte le attività avviate sono state chiuse. La

Dott.ssa Bertacca sottolinea, inoltre, che:

• il POR 2000-2006, che in termini assoluti era pari al doppio del Programma 1994/99, ha

ricevuto il premio di performance pari circa a 77 milioni di euro;

• la distribuzione dell’efficienza realizzativa per Asse non è mai inferiore al 98%. Tale dato

evidenzia come, in tutta la programmazione, si sia mantenuta la flessibilità del 2%

prevista dalla Commissione Europea.

La Dott.ssa Balboni ringrazia la Bertacca e, prima di cedere la parola al Dott. De Fulgentiis

per la presentazione del Rapporto Annuale di Esecuzione 2008, ricorda alla platea che la

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Programmazione 2007-2013 è in netta controtendenza rispetto al periodo precedente. La

riduzione delle risorse di quasi la metà ha richiesto lo sforzo da parte di Regione, Province e

Forze Sociali di concentrare gli interventi puntando sulla scelta delle priorità e sulla

selezione delle azioni in grado di sfruttare al meglio le potenzialità facendo leva sia sulla

capacità di spesa sia sulla capacità di cogliere le esigenze delle politiche del lavoro presenti

nel territorio.

Viene, inoltre, ricordato che l’obiettivo del FSE è facilitare l’accesso e la permanenza nel

mercato del lavoro e, proprio su tali priorità, la Programmazione si sta concentrando con un

menù di azioni che, anche rispetto alla precedente programmazione, si è sostanzialmente

ridotto.

Il 2008 si può considerare il vero anno di avvio della nuova programmazione, con strumenti

e modalità di gestione del Programma molto innovativi anche in virtù delle innovazioni

sostanziali che i regolamenti propongono dal punto di vista dell’individuazione delle autorità

responsabili.

La Dott.ssa Balboni sottolinea, infatti, che nella gestione del Programma concorrono, oltre

all'Autorità di Gestione, l’Autorità di Certificazione e l’Autorità di Audit, che fanno riferimento

rispettivamente alla Direzione Generale delle Risorse Finanziarie e Patrimonio e alla

Direzione Generale degli Affari Europei.

Inoltre, la Regione ha voluto introdurre modalità di relazioni con le forze sociali e con le

parti istituzionali altamente innovative, sancite nell’Accordo Quadro con le Amministrazioni

Provinciali 2007-2009 e nelle intese programmatiche.

Il Dott. Maurizio De Fulgentiis inizia la presentazione del Rapporto di Esecuzione 2008

sottolineando che già lo scorso anno si è avuto modo di rilevare come -nella

programmazione 2007-2013- il Rapporto di Esecuzione richieda l’approfondimento di

contenuti non completamente omogenei ed uniformi rispetto al 2000-2006.

I Regolamenti Comunitari (1083/2006 e 1828/2006), nel disegnare la struttura ed il

contenuto dei Rapporti, lasciano intuire le intenzioni della Commissione Europea rispetto alle

priorità da perseguire attraverso il Programma e al contempo le esigenze di monitoraggio e

di valutazione. La Commissione ha successivamente precisato - attraverso circolari di

carattere esplicativo - le esigenze informative che il Rapporto di Esecuzione deve poter

soddisfare.

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Ne risulta che il Rapporto di Esecuzione consente di apprezzare il Programma in riferimento

a:

- gli atti di programmazione e indirizzo dell’Autorità di Gestione anche attraverso l’ attività

di concertazione con gli Organismi Intermedi e le Parti Sociali, finalizzate a dotarsi di

quegli strumenti necessari per la sorveglianza e l'attuazione stessa del Programma;

- lo stato di attuazione del Programma al 31.12.2008;

- le priorità di carattere generale o specifiche relative ai singoli Assi, che nel 2008 la

Regione e le Province hanno perseguito in attuazione di quanto previsto nel POR, ma

anche in virtù dell’accordo stipulato nel 2007 e nelle nove intese siglate dalla Regione

con ciascuna Provincia in qualità di O.I.

In riferimento agli atti di programmazione, il 2008 ha visto l’aggiornamento dell’accordo

rispetto ai Poli Tecnici: l’intesa tra le Regioni ed il Ministero del Lavoro sul tema della

formazione continua è stata replicata a livello regionale con le Parti Sociali con la

conseguente attivazione di un tavolo di lavoro; è stato, inoltre, approvato il Piano delle

Attività 2009 che individua le priorità relative a tutti gli Assi di intervento e le attività da

porre in essere.

Inoltre, si sono svolti due Comitati di Sorveglianza, sono stati approvati il Regolamento

Interno e i Criteri di Selezione e sono stati realizzati una serie di adempimenti quali il Piano

di Comunicazione e la Descrizione del Sistema di Gestione e Controllo, approvati dalla

Commissione Europea tra aprile e maggio del 2008.

Infine, c’è stato un riassetto delle norme di gestione, che completano il processo - già

avviato nel 2007 -di adeguamento delle stesse alle regole previste per la nuova

programmazione.

Dal punto di vista attuativo si sottolinea che, nonostante l’elevato grado di complessità che

ha caratterizzato l’avvio della Programmazione, alla fine del 2008 la Regione aveva

impegnato il 25% delle risorse totali. La spesa è pari al 5,5% del totale programmato, e

sempre alla data del 31.12.2008 cominciano ad essere significativi anche i livelli di

programmazione attuativa, cioè le operazioni avviate e i destinatari raggiunti. Degli oltre

70.000 destinatari totali approvati, oltre 41.000 sono stati coinvolti in operazioni avviate, un

quarto delle quali sono già concluse.

Si riconferma, anche alla fine del secondo anno, quella che è stata sempre una delle

caratteristiche della programmazione comunitaria in Emilia Romagna, cioè la capacità da

parte dei diversi soggetti del sistema di attivare azioni capaci di rispondere in maniera

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rapida alle esigenze prospettate in sede di presentazione dei progetti e di richiesta di

finanziamento.

La programmazione attuativa, continua il Dott. De Fulgentiis, è partita in tutti gli Assi e a

cura di tutti gli Organismi Intermedi, ognuno nell’ambito delle proprie competenze e in

particolare nei primi tre Assi (Adattabilità, Occupabilità e Inclusione Sociale), su cui

insistono le competenze congiunte di Regione e Province.

De Fulgentiis sottolinea, inoltre, le buone performance rispetto agli impegni e ai pagamenti

dell’Asse Occupabilità.

Per quanto riguarda l’attuazione prevista del Programma Anti-crisi - che vede la

partecipazione del Fondo Sociale - la Regione, ma soprattutto le Province in qualità di

Organismi Intermedi, hanno anticipato interventi di sostegno al sistema produttivo, alle

imprese in crisi e misure di supporto per minimizzare la fuoriuscita dal mercato del lavoro

delle categorie più colpite dalla crisi.

Si sottolinea un dato molto positivo, cioè la percentuale di donne destinatarie dei progetti

avviati nell’Asse Adattabilità. Alla fine del secondo anno la percentuale è pari al 46%, un

dato sicuramente di gran lunga superiore alla quota delle donne occupate nel sistema

produttivo. Si migliorano, dunque, in maniera significativa, le performance registrate nella

media della precedente programmazione.

All’interno del Programma Operativo si trovano, inoltre, una serie di dati riguardanti i

destinatari e le loro caratteristiche. Nel valutarli occorre considerare che si è ancora in una

fase di avvio, e che qualsiasi analisi sulla concentrazione degli interventi andrà monitorata e

misurata con la prova dei fatti al vaglio del procedere della programmazione.

Il Programma ha previsto una serie di priorità di carattere trasversale, derivanti da precise

indicazioni fornite dalla Commissione, che devono essere perseguite dai Programmi

indipendentemente dalle loro caratterizzazioni territoriali. Le suddette priorità discendono da

una serie di indicazioni di carattere più generale riguardanti gli interventi che gli Stati

membri devono mettere in atto per la crescita e lo sviluppo dell’occupazione.

Sono significativi gli interventi realizzati dalla Regione e dalle Province sulle pari opportunità

di genere e rispetto all’integrazione dei migranti e delle minoranze. Su quest’ultimo aspetto,

De Fulgentiis, rimanda allo specifico punto all’ordine del giorno.

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Il Dott. De Fulgentiis conclude rilevando come nel Rapporto è possibile apprezzare a livello

di singolo Asse quello che è stato il contributo della Regione e delle Amministrazioni

Provinciali nel perseguire le specifiche priorità a livello di obiettivo specifico e di obiettivo

operativo.

Dopo l’intervento del Dott. De Fulgentiis, il Rapporto Annuale di Esecuzione 2008 viene

approvato dal CdS.

La Dott.ssa Cristina Balboni dà la parola alla Dott.ssa Francesca Bergamini per

l’aggiornamento sullo stato di attuazione del POR 2007-2013 al 15 giugno 2009.

La d.ssa Bergamini, sottolinea che al 15 giugno 2009 le operazioni approvate sono 3.240

con un incremento significativo rispetto alle 2.593 al 31.12.2008. Tale incremento è dovuto

principalmente alla attività di programmazione e approvazione degli Organismi Intermedi.

Le operazioni avviate sono pari a 2833: si tratta di un dato molto importante che rileva la

capacità del sistema, non solo di approvare le attività, ma anche di offrire delle opportunità

formative volte alla qualificazione delle persone che trovano una immediata fattibilità e

cantierabilità: sono infatti già 1.137 le operazioni terminate.

I destinatari approvati passano da 70.000 a 97.488 e sono 54.000 le persone già in

formazione alla data del 15 giugno rispetto ai 41.000 avviati al 31.12.2008.

I dati dimostrano una forte programmazione sulle persone sia da parte della Regione che

delle Province.

Come è stato detto precedentemente, la Regione si trova di fronte ad una programmazione

che, anche se a regime, risente degli specifici interventi attivati soprattutto nel primo anno.

La Bergamini analizza poi la programmazione rispetto al Genere nei vari Assi.

Si conferma ancora la presenza prevalente degli uomini nella formazione sulla Adattabilità,

anche se i dati mostrano performance migliori rispetto alla passata programmazione.

Sull’Asse Occupabilità, a fronte di 10.166 maschi sono 7.542 le donne: occorre però

sottolineare che le azioni messe in campo sono fortemente rivolte ai giovani che trovano

nella formazione professionale una risposta formativa prima dell’accesso al lavoro e che, in

generale in Emilia-Romagna, le donne dimostrano una forte capacità di restare nei sistemi

educativi e di ottenere risultati migliori degli uomini.

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Sull’ Asse Capitale Umano per sostenere e sviluppare innovazione e ricerca in Regione, nella

valutazione ex ante del Programma Operativo è stata sottolineata la necessità di

incrementare la partecipazione femminile ai processi di innovazione tecnologica.

In Emilia-Romagna, la partecipazione femminile al mercato del lavoro è alta, ma sussistono

ancora elementi di segregazione orizzontale e verticale: le donne accedono ancora

limitatatamente ai percorsi di studio alti in discipline tecniche e scientifiche e ricoprono in

misura insufficiente posizioni lavorative nell’ambito della ricerca, dell’innovazione, della

tecnologia.

La programmazione della Sovvenzione Globale Spinner 2013, sottolinea Bergamini, pone

un’attenzione particolare al superamento di tale gap non attraverso azioni mirate alle

donne, ma cogliendo e perseguendo le pari opportunità ed il mainstreaming di genere

secondo una logica che è propria dell’ intera programmazione.

Ciò viene realizzato con un set di azioni che sensibilizzino e sostengano la partecipazione

delle donne a percorsi di ricerca, e successivamente a posizioni lavorative in questo ambito.

La Sovvenzione Globale ha anche voluto dedicare tre borse di ricerca altamente innovative,

nell’ambito delle Scienze della Vita, all’Assessore Paola Manzini: una nuova iniziativa per dar

valore alle donne e sostenere il contributo irrinunciabile che possono apportare allo sviluppo

della Regione.

La Dott.ssa Bergamini continua presentando alcuni elementi qualitativi sulle

programmazioni avviate nel 2009.

La Giunta ha approvato il Piano di Attività 2009 che sancisce l’avvio della programmazione

per l’annualità in corso, individua le azioni che l’Autorità di Gestione deve mettere in campo

e restituisce al sistema gli esiti dell’attuazione 2008.

La Bergamini procede poi con un rapido excursus sui principali atti di programmazione:

1. I voucher di conciliazione.

Finanziati dall’Asse Adattabilità, intesi come strumento per sostenere - soprattutto

nei primi anni di vita dei bambini - la permanenza delle donne nel mercato del

lavoro;

2. Piano straordinario sulla formazione per la sicurezza nel lavoro.

Il piano ha un alto valore in termini di contenuto e si caratterizza, inoltre, per

l’integrazione delle risorse (a fronte di risorse nazionali, cofinanziamento sia con

risorse ministeriali della Legge 236/93, sia con risorse del Fondo Sociale Europeo,

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Capitale Umano). La logica dell’intervento è quella di sostenere non solo la

formazione dei lavoratori stranieri stagionali, dei datori di lavoro, dei lavoratori

autonomi e dei giovani, ma anche di fare un’azione specifica di formazione al ruolo

dei formatori del sistema educativo e formativo della Regione;

3. Piano Regionale straordinario per la Formazione per gli operatori sociosanitari.

Quello dei servizi alla persona resta un ambito che offre concrete e qualificate

opportunità di inserimento lavorativo. L’innovatività risiede nel fatto che l’azione si

sviluppa su due Assi del Programma Operativo: infatti, da un lato consentirà la

formazione di 1.150 disoccupati qualificati per l’inserimento in strutture

sociosanitarie e assistenziali della Regione (Asse Occupabilità); dall’altro tenderà,

con le risorse dell’Asse Adattabilità, a certificare le competenze di 1.800 lavoratori

già impiegati nel settore e privi di una qualifica;

4. Catalogo Interregionale dell’Alta Formazione.

L’esperienza, avviata insieme ad altre Regioni, è stata giudicata positivamente dalla

Commissione Europea, perché il catologo è considerato lo strumento che promuove

la mobilità dei giovani tra le Regioni e che qualifica l'offerta formativa.

Tenuto conto della situazione economica attuale si è consentito l’accesso alle

opportunità formative contenute nel Catalogo a persone occupate, dando priorità a

quei lavoratori in condizioni lavorative precarie, nonché ai lavoratori in mobilità o in

cassa integrazione. Una valorizzazione, quindi, delle competenze come leva per

contrastare l’uscita dal mercato del lavoro e per mantenere l’adattabilità e

l’occupabilità dei lavoratori.

5. Documento di programmazione riferito all’Asse Inclusione Sociale.

Su tale Asse c'è una forte programmazione a livello territoriale.

Le azioni programmate dalla Regione valorizzano le reti territoriali – come ad

esempio il network creato tra i Servizi Sociali e tutti gli attori del territorio - e

integrano e arricchiscono il POR in riferimento alle programmazioni comunitarie. Tra

le categorie prioritarie di destinatari troviamo le donne vittime della tratta e vittime

di violenza, in una logica di valorizzazione della dimensione interregionale della

programmazione.

6. I Poli Tecnici. Come evidenziato nel Rapporto di Esecuzione, rappresentano una

programmazione triennale sulla formazione specialistica alta.

Il bando prevedeva già una scadenza per l’anno 2009, ma la Regione ha voluto

mantenere fermi gli obiettivi di alta qualificazione dei giovani. Inoltre, è stata inserita

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una priorità per supportare l’accesso alle attività formative anche dei lavoratori

espulsi o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro.

In conclusione, la Dott.ssa Bergamini rileva che il sistema formativo della Regione ha la

capacità di intercettare e rispondere ai bisogni anche dei lavoratori occupati, che

individualmente cercano di aggiornare e qualificare le proprie competenze.

Anche la Sovvenzione Globale Spinner nel supportare l'innovazione attraverso l’investimento

sulle persone, ha tenuto conto del mutato contesto economico introducendo una nuova

azione specificamente rivolta ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità mantenendo,

dunque, un’ attenzione sulle professionalità alte che rischiano di uscire dal mercato del

lavoro.

La Dott.ssa Cristina Balboni cede la parola alla Dott.ssa Serenella Martini del Dipartimento

Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La Dott.ssa Martini sottolinea che la partecipazione del Dipartimento al Comitato dell’Emilia-

Romagna è stata fortemente voluta dal Direttore Generale Dott. Michele Palma per

ringraziare la Regione del lavoro fatto sulle politiche di pari opportunità. La Dott.ssa Martini,

continua sottolineando che in Emilia Romagna il Dipartimento delle Pari Opportunità non è

titolare di azioni specifiche in quanto non ha ricevuto finanziamenti.

Appare lodevole, continua la Martini, il lavoro della Regione che, anche in assenza di uno

specifico Asse rivolto alle Pari Opportunità, si fa portavoce di queste priorità che trovano

attuazione principalmente nel secondo, nel terzo e nel quarto asse del POR.

La Dott.ssa Martini informa, inoltre, delle difficoltà che hanno le donne nell’accedere alla

carriera nella Ricerca pubblica e in genere a tutti i sistemi di innovazione e tecnologia.

A tal fine, informa che il Dipartimento P.O. si è fatto carico del coordinamento di due

progetti finanziati con il Settimo Programma Quadro. Il primo, Prages, avviato da un anno

che si concluderà il 2 e il 3 dicembre 2009 a Roma nel corso di una conferenza

internazionale.

Il progetto vede la partecipazione di Istituti di Ricerca come Tetalap -Ungheria, e Università

come l’HAURUS- Danimarca, Milano Statale, Milano Bicocca, complessivamente 12 partner

tra cui anche l’Australia e Gli Stati Uniti.

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Prages vuole essere fondamentalmente una raccolta di buone prassi legate alla presenza

delle donne nel mondo della “Ricerca Pubblica” andando anche ad analizzare il fenomeno

della “presenzasilente”; un silenzio relativo anche alle discriminazioni -non soltanto

orizzontali, ma anche verticali- all’accesso delle donne nella ricerca pubblica che da sempre

accompagnano il mondo della scienza. Il 27 giugno ci sarà il primo incontro

dell’International Board che avrà il compito di valutare dal punto di vista tecnico le buone

prassi raccolte da cui scaturiranno le linee guida che verranno presentate alla Conferenza

finale.

Il secondo è il Progetto Wist e consiste in un'azione di coordinamento, della durata di 27

mesi, il cui obiettivo principale è quello di aumentare le capacità delle istituzioni scientifiche

e tecnologiche nel monitorare, dirigere e analizzare la diversità di genere all’interno di

quattro organizzazioni a tutti i livelli e già partners nel progetto.

La Dott.ssa Cristina Balboni ringrazia la dott.ssa Martini e cede la parola alla Dott.ssa

Marina Castellano di Confindustria.

La Dott.ssa Castellano inizia il suo discorso sottolineando l’orgoglio per la sua Regione e il

suo essere “un’isola felice”.

Conferma i buoni risultati raggiunti dal Programma e il plauso per quanto programmato per

il 2009; tuttavia esprime preoccupazione per la carenza di risorse finanziarie che

l’esplosione della crisi e dei suoi effetti rischia di comportare.

Sottolinea, inoltre, che l’attenzione -assolutamente dovuta - rivolta ai lavoratori in difficoltà

da parte di Stato e Regione, rischia di creare una divaricazione profonda tra i lavoratori e le

imprese. Queste ultime devono parimenti ricevere la massima attenzione. Le imprese,

hanno tutte abbassato i ritmi di produzione: l’industria meccanica nel primo trimestre ha

diminuito del 25% il ciclo produttivo. Un dato che si commenta da solo, ribadisce,

considerato che il 50% delle industrie regionali opera nel settore meccanico.

Il rischio, ritiene la dottoressa, è che le competenze perdano di valore e le imprese, che

potrebbero e vorrebbero fortificare le capacità dei loro lavoratori, non trovino risposte da

parte del sistema pubblico.

Il compito nel futuro prossimo sarà quello di reperire il più possibile delle opportunità anche

per le imprese cosiddette “sane”, o comunque non interessate direttamente dalla crisi.

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Rispetto al problema del reperimento di risorse, Castellano chiede se si possiedono maggiori

informazioni sul Piano Straordinario per l’Occupazione del Presidente Barroso: la Comunità

Europea dovrebbe anticipare il 100% delle spese degli Stati per il 2009-2010.

Dopo l’intervento della Dott.ssa Marina Castellano la Dott.ssa Balboni cede la parola alla

Dott.ssa Claudia Boattini della CNA.

La Dott.ssa Boattini, come la precedente relatrice, mostra soddisfazione per i buoni risultati

ottenuti nel 2008 dal Programma Operativo sulle azioni rivolte alle donne, per gli interventi

rivolti alla riconversione dei lavoratori in mobilità e in cassa integrazione delle aziende in

difficoltà. Tuttavia ritiene che bisogna maggiormente sostenere le imprese che hanno

investito nell’innovazione e nell’internazionalizzazione in quanto le più colpite dalla crisi.

Gli interventi previsti dal Consorzio Spinner e rivolti a finanziare i giovani affinchè investano

in progetti di ricerca che coinvolgano le imprese sono ritenuti validi, ma occorrono maggiori

tutele e interventi mirati verso le imprese e i lavoratori autonomi del sistema produttivo

regionale - che nei dati in allegato al R.A.E. – compaiono tra i beneficiari.

La Dott.ssa Boattini continua sostenendo che un settore che sarà fortemente penalizzato

dalla crisi sarà quello dell’edilizia, che assorbe molti lavoratori tra cui extracomunitari

scarsamente inseriti. In considerazione di ciò si interroga sugli interventi da prevedere

perché migliaia di persone non diventino un problema per la coesione sociale nel territorio.

Solleva, inoltre, la questione delle tante lavoratrici “autonome” con alto livello di scolarità e

di precarierà contrattuale che sono portatrici di competenze e conoscenze preziose nelle

P.M.I.: in caso di prolungamento della crisi dei mercati internazionali rischierebbero di

esserne coinvolte.

L’ esigenza sentita è quella di sperimentare politiche nuove. Sottolinea, inoltre, quanto dalla

lettura del Rapporto di Esecuzione emerga la scarsa attenzione su uno dei punti di forza

dell’economia regionale, ora in difficoltà, ovvero la capacità di creare impresa.

Conclude ribadendo la validità degli interventi attuati a sostegno dei lavoratori, ma invita la

Regione a introdurre azioni innovative per sostenere anche gli imprenditori.

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La Dott.ssa Balboni ringrazia e cede la parola al Dott. Nicola Spagnuolo di

Confcommercio.

Il Dott. Spagnuolo si associa al plauso per i risultati raggiunti ritenendo che tutti gli obiettivi

prefissati sono stati raggiunti perché perseguiti con coerenza.

Come i precedenti relatori, anche Spagnuolo accenna alla crisi sostenendo che da situazioni

di difficoltà emerge sempre un nuovo modello di sviluppo.

Per tale motivo, ritiene che le scelte da prendere nell’immediato futuro non dovranno

spaventare.

Sostiene che ci saranno settori maggiormente colpiti dalla crisi, ma anche altri - come il

turismo - che hanno dimostrato di avere una valenza ed una forza tale da riuscire ad

assorbirne i danni.

Come associazione di rappresentanza, sottolinea, l’impegno nel trovare e favorire le sinergie

tra i settori più danneggiati e quelli con una maggiore tenuta.

Conclude evidenziando la necessità di scegliere con coraggio un nuovo modello

imprenditoriale regionale.

La Dott.ssa Balboni ringrazia e cede la parola al Dott. Fabrizio Spada della Commissione

Europea.

Il Dott. Spada inizia il suo intervento con una disamina delle misure – globali e

specificamente rivolte all’Italia - adottate dalla Commissione Europea per contrastare la

crisi.

La crisi dei mercati finanziari - che ha successivamente ha coinvolto l’economia reale - sta

avendo degli effetti molto pesanti soprattutto su frange di popolazione occupate in settori

precari che vengono colpite con la perdita stessa del lavoro.

Viceversa, coloro che hanno un lavoro stabile risultano in qualche modo garantiti e

subiscono effetti limitati.

La Commissione Europea, continua Spada, individua nel Fondo Sociale Europeo lo

strumento che da sempre interviene sul mercato del lavoro. Nella Programmazione 2007-

2013 con lo stanziamento complessivo di 76 miliardi di euro, il Fondo è stato individuato

come lo strumento principe per poter affrontare la situazione occupazionale.

Nei mesi precedenti sono state decise tre misure capaci di aiutare l’economia europea:

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1. la proroga della data di chiusura della vecchia programmazione 2000-2006 di

ulteriori sei mesi, che ha permesso l’utilizzo di ulteriori 7 miliardi di euro;

2. la previsione, nel 2009, di un’ anticipazione straordinaria a favore degli Stati membri

che ha permesso di immettere altri 5 miliardi di euro nel sistema aumentando la

liquidità a disposizione delle Autorità di Gestione;

3. la possibilità di finanziare nel 2009-2010 alcuni progetti totalmente con le risorse

comunitarie, anticipando il co-finanziamento degli Stati membri.

In riferimento alla situazione italiana, il Dott. Spada smentisce la notizia circolante sugli

organi di stampa nei mesi di novembre-dicembre, secondo la quale il Fondo Sociale avrebbe

finanziato gli ammortizzatori sociali.

Infatti, ad oggi, i Regolamenti prevedono che il Fondo possa finanziare esclusivamente

misure attive. La questione è stata risolta con una lettera del 5 giugno con la quale la

Commissione Europea ha accettato– dopo vari mesi di negoziazione - la nota

particolareggiata del Ministero del Lavoro.

La Commissione Europea, aveva due preoccupazioni rispetto alla situazione italiana: da un

lato l'impossibilità di finanziare con il FSE gli ammortizzatori sociali, dall’altro il fatto che,

sottraendo risorse ai Programmi Operativi, si andasse ad indebolire l’architrave strutturale

dei Programmi Comunitari.

La Direttrice della DG, Viktorija Šmatko, ha invitato (con una lettera di fine aprile) le

Autorità Italiane a rivolgere particolare attenzione a quei destinatari non ricompresi negli

interventi già previsti dai Piani Operativi sugli Assi Adattabilità e Occupabilità rivolti a

lavoratori a rischio o già espulsi dal lavoro e beneficiari di trattamenti in deroga.

Tra gli altri possibili destinatari delle azioni, saranno dunque da ricomprendersi i disoccupati

di breve durata non coperti da nessuna indennità, le categorie di lavoratori atipici senza

rinnovo del contratto, le donne in rientro nel mercato del lavoro, i giovani in cerca di prima

occupazione per evitare che subiscano una doppia lesione: esclusi dall’accordo con il

Ministero del Lavoro, penalizzati dalla contrazione delle Risorse del FSE sugli assi di cui

sono generalmente beneficiari.

La Dott.ssa Balboni dopo aver ringraziato il Dott. Spada cede la parola al Dott. Danilo

Tesei del Ministero del Lavoro.

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Il Dott. Tesei illustra il documento sottoscritto tra Regioni, Province Autonome e Governo

che descrive gli aspetti attuativi dell’ Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 2009 per

fronteggiare la crisi.

L’Accordo è finalizzato alla tutela attiva dell’occupazione, attraverso l'attuazione di interventi

di politiche attive del lavoro e di sostegno al reddito, integrando risorse nazionali e

comunitarie ( Fondo per l’occupazione, FAS e POR FSE).

Gli obiettivi e le azioni urgenti da intraprendere sono quelle di:

• conservare e potenziare le competenze del capitale umano;

• mantenere i lavoratori nel sistema produttivo, in particolare le categorie più vulnerabili;

• ricollocare i lavoratori attraverso azioni di miglioramento e adeguamento delle

competenze, coerenti con i fabbisogni professionali prodotti dall’evoluzione dei profili

aziendali.

A suo avviso, l’Accordo risulta coerente con i Regolamenti Comunitari, con il Quadro

Strategico Nazionale e con i Programmi Operativi Regionali. In particolare:

• nei Regolamenti FSE le azioni previste sono incluse negli Assi Adattabilità e Occupabilità

e Inclusione Sociale;

• nel Quadro Strategico Nazionale la coerenza si riferisce alle priorità nn. 1 e 7:

“miglioramento e valorizzazione delle risorse umane” e “competitività dei sistemi

produttivi ed occupazione”;

• i POR, con gli Assi Occupabilità e Adattabilità, partecipano all’Accordo Quadro nella

misura di un terzo, mentre i due terzi sono a carico dell’intervento statale. Le dotazioni

finanziarie originarie di tutti gli altri Assi rimangono invariate. Saranno salvaguardate,

quindi, le azioni oggetto di impegni giuridicamente vincolanti e di ripartizioni già

concordate nell’ambito dei rispettivi territori.

Le azioni riferite all’ Accordo, continua Tesei, sono concentrate in un biennio, il 2009-2010,

e non è prevista alcuna riprogrammazione. I destinatari degli interventi sono:

• i lavoratori subordinati a tempo indeterminato e/o determinato;

• i beneficiari di trattamenti sostitutivi del reddito;

• i lavoratori in mobilità;

• i lavoratori somministrati e gli apprendisti.

La tipologia delle attività previste dall’ Accordo, sottolinea Tesei, è un insieme integrato di

politiche attive quali orientamento, tirocini, stage, qualificazione, riqualificazione, bilancio

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delle competenze, valutazione e validazione delle competenze, tutoraggio, counseling,

servizi di conciliazione, etc.

Inoltre, le misure di politica attiva sono accompagnate dall’erogazione di una indennità a

favore del lavoratore. Questo Accordo è complementare al programma di intervento a carico

delle risorse nazionali in materia di ammortizzatori sociali in deroga. I lavoratori sono

nominativamente individuati e indirizzati in percorsi personalizzati ed è prevista l'erogazione

di un titolo individuale (es. voucher).

Per l’attuazione dell’Accordo è prevista una forte cooperazione tra i diversi livelli di governo

(provinciale regionale, nazionale) ed un ruolo centrale sarà svolto dai servizi per il lavoro.

Infine, è prevista un’azione di monitoraggio sull’utilizzo degli strumenti attivati e di

valutazione dei risultati conseguiti da ciascun partecipante.

Il Dott. Tesei conclude ricordando il convegno del 2 luglio p.v. dal titolo “Fondo Sociale

Europeo e strategia di Lisbona di fronte al crisi” e invitando alla partecipazione.

Riprende la parola la Dott.ssa Martini comunicando che nella precedente legislatura il

Comitato per l’Imprenditoria Femminile è diventato di competenza del Dipartimento per le

Pari Opportunità. A causa dell’assenza di fondi, il Comitato non è mai partito, tuttavia

sussiste l'interesse del Ministro perché funzioni e possa avere una valenza positiva sul

territorio.

La Dott.ssa Balboni ringrazia e comunica l’intenzione di concludere il punto 7 all’ordine del

giorno “Informativa del programma anti-crisi” con la presentazione del quadro di

riferimento della Regione Emilia-Romagna.

Un ringraziamento viene rivolto alle Parti Sociali per il loro intervento, a testimoniare di

come in Regione Emilia-Romagna la concertazione sia un esercizio vero e un punto di

eccellenza (Dialogo continuo per raggiungere l’efficienza e l’efficacia).

Ad integrazione degli interventi di Commissione e Ministero, la d.ssa Balboni illustra quanto

è stato progettato e programmato dalla Regione a livello di politiche attive per fronteggiare

la crisi.

Il 16 aprile u.s., la Regione Emilia-Romagna ed il Ministero del Lavoro hanno siglato un

accordo con il quale il Ministero si è impegnato a stanziare i primi 50 milioni di euro a favore

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della Regione per far fronte agli oneri contributivi e alla parte di reddito a proprio carico

rispetto agli ammortizzatori sociali in deroga.

L’innovazione introdotta è l’individuazione di un’indennità di frequenza alla politica attiva,

pari al 20,3% dell’ammortizzatore sociale erogato dall’INPS.

Nell’Accordo siglato, è stato esplicitato che affinchè la Regione potesse mettere in campo

politiche attive verso i lavoratori in crisi utilizzando il FSE, era necessario l’assenso della

Commissione Europea rispetto alle modalità di erogazione e solo a seguito dello stesso la

Regione avrebbe riconosciuto l’indennità di frequenza ai destinatari delle politiche attive.

L’assenso della Commissione Europea è stato ricevuto il 5 giugno, ma Balboni sottolinea,

che ad oggi manca il decreto di assegnazione dei fondi e per tale motivo l’INPS regionale

non è in grado di mettere a disposizione dei lavoratori in deroga questi finanziamenti.

La d.ssa Balboni esprime preoccupazione per il mancato trasferimento dei fondi che non

consente l’attuazione del Patto siglato nel maggio scorso da Regione, Province e Parti Sociali

per fronteggiare la crisi economica e solleva un ulteriore problema.

Oltre al fatto che in assenza dei fondi stanziati dal Ministero, l’ Accordo non può diventare

operativo (lo Stato finanzia, infatti, il 79,7% degli ammortizzatori), da un conteggio fatto, è

emersa la necessità di ottenere ulteriori finanziamenti.

La Dott.ssa Balboni continua evidenziando che la Regione sta ragionando con le

Amministrazioni Provinciali per approntare strumenti omogenei per affrontare la crisi - in

maniera personalizzata e flessibile, ma senza discrepanze nei diversi territori e rispetto ai

differenti beneficiari - definendo gli standard dei Servizi per il Lavoro e le azioni di

aggiornamento e riqualificazione.

In tale senso, crede che si riuscirà a rispondere anche a quei difficili meccanismi ideati con

la Commissione Europea, il Ministero del Lavoro, l’INPS.

Infine, sottolinea che le semplificazioni introdotte dalla Commissione Europea come

l’aumento della percentuale di acconto dei finanziamenti e la forfettizzazione e

standardizzazione dei costi devono essere considerate da tutti i portatori di interessi

regionali opportunità da sfruttare appieno.

La Regione sta tentando, inoltre, di creare una sinergia tra tutti i fondi disponibili, non solo

comunitari, ma anche interprofessionali. Altra operazione in avvio, è il coinvolgimento nel

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piano di politiche attive non solo delle aziende in crisi ed i lavoratori in crisi, ma anche delle

imprese sane che possono rappresentare il traino dell’innovazione.

A commento dell’intervento del dott. Tesei, Balboni pone l’accento sulla necessità di una

riprogrammazione che i Regolamenti impongono in caso di cambiamento di percentuale del

contributo comunitario e nazionale negli assi Adattabilità e Occupabilità. (rif. proposta del

Ministero dell’Economia).

Il Dott. Spada interviene spiegando le nuove opportunità del finanziamento al 100% da

parte della Commissione Europea. L’obiettivo è quello di sostenere i Programmi del Fondo

Sociale garantendo l’avvio dei progetti. Sarà tuttavia necessario, ribadisce, che verso la

scadenza del periodo di Programmazione questo venga bilanciato da operazioni finanziarie a

livello nazionale in quanto i piani finanziari restano immutati.

In tal modo le richieste di cofinanziamento rallenteranno i flussi di cassa dei progetti

durante le fasi cruciali del piano di ripresa e al contempo verranno rispettate le regole sul

lungo periodo.

La Dott.ssa Balboni cede la parola alla Dott.ssa Bertacca per l’illustrazione dello Stato di

avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e della Programmazione della Spesa al 30

dicembre 2009. Effettuerà, inoltre, una disamina su come, dal punto di vista finanziario, si

stia tentando di attuare l'Accordo Stato-Regioni.

La Dott.ssa Bertacca inizia illustrando il pacchetto complessivo che la Commissione Europea

ha messo in campo a sostegno degli Stati membri colpiti dalla crisi economico-finanziaria.

Oltre alla proroga e agli interventi sulla liquidità, ci sono stati interventi volti a semplificare

gli aspetti operativi, gestionali e di controllo dei Programmi. Il nuovo Regolamento,

approvato nell’aprile del 2009, ha stravolto le modalità di controllo classiche del Fondo

Sociale Europeo: con la modifica del Regolamento FSE vengono introdotti i costi standard

anche per i costi diretti e per tale motivo saranno ammissibili sia le somme forfettizzate per

operazioni di importo non rilevante, e difficilmente quantificabili, sia i costi basati su tabelle

di costi standard.

Al fine di recepire le nuove semplificazioni introdotte dal nuovo Regolamento, le Regioni si

sono confrontate con il supporto di Tecnostruttura mettendo a punto l’integrazione del

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Vademecum per la spesa del FSE: le Regioni sono in attesa della modifica del DPR sui costi

ammissibili, che dovrà avvenire a livello nazionale, e di una nota della Commissione

Europea sulle modalità di controllo e sull’applicazione di queste nuove regole al fine della

loro introduzione a livello locale.

Considerata la complessità gestionale dell’attuazione dell’Accordo, la Regione ha ritenuto di

introdurre una prima sperimentazione di costo standard nella gestione e controllo delle

operazioni attuative, forfettizzando l’indennità di partecipazione che integra il sostegno al

reddito spettante a ciascun lavoratore.

Sulla base della normativa nazionale, della circolare INPS e del monitoraggio della spesa

fornito dalla Sede Regionale dell’INPS, è stato quantificato il costo standard di un’ora di

partecipazione alle politiche attive dei lavoratori in deroga.

Dal punto di vista gestionale e di controllo, l’indennità sarà corrisposta dall’INPS ad ogni

singolo lavoratore, unitamente al sostegno al reddito, e la Regione trasferirà, mediante

apposita convenzione, le risorse di cui allo Accordo all’Istituto di Previdenza.

La quantificazione delle ore indennizzate a ciascun lavoratore avverrà a posteriori, cioè solo

successivamente all’effettuazione della politica attiva, applicando il parametro standard di

cui alla Circolare INPS.

Rispetto al punto 6 all’ Odg“Stato di avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e

Programmazione della Spesa al 30 dicembre 2009 al fine di evitare il disimpegno

automatico” richiesto dalla Commissione Europea, è rilevante - ha illustrato Bertacca - come

le recenti modifiche regolamentari hanno introdotto un ulteriore acconto a favore delle

Autorità di Gestione per aumentare la liquidità degli Stati membri e ciò ha di conseguenza

ridotto l’obiettivo di spesa da raggiungere entro fine anno.

Per la Regione Emilia-Romagna il budget da certificare è passato da circa 70 milioni di euro

a 49 milioni.

Considerando, continua la dott.ssa, che la realizzazione delle spese comporta un’attenta

attività di programmazione e monitoraggio e, soprattutto, non si improvvisa, il sistema

regionale è stato a suo tempo programmato per raggiungere l’obiettivo di certificare i circa

70 milioni di euro.

L’avanzamento della spesa al 30 aprile, conferma il raggiungimento dell’obiettivo e pone la

Regione al di fuori del disimpegno automatico.

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Al momento sono state inviate due Dichiarazioni di Spesa all’Autorità di Certificazione per

un totale di circa 37 milioni e al 30 giugno 2009 sarà presentata una ulteriore dichiarazione

per un totale pari a circa 60 milioni di euro.

La Dott.ssa Balboni dà la parola alla Dott.ssa Elena Rossi per l’informativa sul Piano di

Comunicazione.

L’informativa prevede la presentazione di due attività di comunicazione e informazione

realizzate nel 2008:

• la campagna informativa dell’Autorità di Gestione e relativa ai poli informativi;

• l’attività del Consorzio Spinner, Organismo Intermedio.

Per quanto attiene al primo esempio - ovvero la campagna informativa di comunicazione dei

Poli Tecnici - i due atti amministrativi di riferimento sono il Piano Triennale Regionale

dell’offerta di formazione alta specialistica e superiore e l’Invito a presentare i progetti

formativi.

Gli obiettivi che la Regione si è posta nell’ideazione e progettazione della campagna sono

stati:

• comunicare gli elementi di innovazione di una programmazione pluriennale che, senza

rinunciare alla dimensione regionale e ai bisogni trasversali di diversi settori di attività,

valorizzi le vocazioni territoriali riconoscendole come elementi strategici per la crescita

del sistema;

• rispondere al diritto di informazione, di trasparenza e di accessibilità, diffondendo la

conoscenza di una nuova offerta di formazione alta, specialistica e superiore, che per il

2008 è stata costituita da 95 percorsi rivolti a 1.500 potenziali destinatari, giovani,

adulti, occupati, disoccupati, inoccupati;

• comunicare l’identità dei Poli Tecnici intesi come rete di soggetti e di opportunità

formative rispondenti a vocazioni territoriali;

• valorizzare l’apporto della rete di Soggetti (gli Istituti Scolastici, gli Organismi di

formazione accreditati, le Imprese e le Università beneficiarie dei finanziamenti) per

qualificare e innovare l'offerta formativa, elemento fondante della programmazione a

valere sull’Asse Capitale Umano;

• promuovere il sapere come principale strumento di crescita individuale e collettivo, e

sensibilizzare i cittadini, i lavoratori ed il sistema economico e produttivo al bisogno di

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apprendimento e alla formazione lungo tutto l'arco della vita, che è uno degli obiettivi

generali del Piano di Comunicazione del Programma Operativo;

• valorizzare il ruolo e l’apporto dell’Unione Europea nell’attuazione di politiche regionali e

nella creazione di opportunità rivolte ai singoli e alle organizzazioni;

• promuovere e valorizzare la cultura tecnica e scientifica.

Target e destinatari della campagna informativa sono stati i giovani, gli adulti, gli occupati,

non occupati e disoccupati, ma anche il sistema economico e produttivo, il partenariato

economico e sociale.

Partner della campagna informativa sono stati i beneficiari dei finanziamenti, gli Enti di

Formazione, le Scuole, le Università e le Imprese.

La Dott.ssa Rossi prosegue indicando che - per il raggiungimento degli obiettivi e dei target

individuati- è stata progettata una campagna coordinata e uniforme dal punto di vista

grafico e redazionale, pluriennale, capillare e fondata su una comunicazione omogenea delle

singole opportunità. ed integrata

La campagna è stata integrata oltre che rispetto alla rete di soggetti beneficiari di

finanziamenti, anche con gli strumenti ed i canali di comunicazione e informazione

regionale, in particolare il web, ma anche con tutti i servizi informativi, numeri verdi e l'URP

regionale.

Per dare identità alla campagna è stato ideato il logo dei Poli Tecnici e predisposto un set di

strumenti costituito dalle schede informative dei corsi, dalle locandine e da un format per le

inserzioni stampa.

Nel periodo di svolgimento della campagna - tra settembre e novembre 2008 - sono state

realizzate: 59 schede, ognuna delle quali stampate in numerose copie dai beneficiari; 37

edizioni di brochure; 56 locandine; 105 tipologie di inserzioni stampa di diverse dimensioni,

anch’esse pubblicate sulla stampa locale più di una volta nell’arco della programmazione.

Per l'offerta formativa 2009 è prevista una nuova edizione della campagna informativa,

progettata secondo le stesse modalità, rafforzata probabilmente da una head-line capace di

interpretare e comunicare con più efficacia l’identità, i valori e gli obiettivi del Piano

Triennale.

Per quanto riguarda il secondo esempio, la Dott.ssa Elena Rossi presenta la comunicazione

realizzata attraverso il web dalla Sovvenzione Globale ( vedi sito www.spinner.it)

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Il sito è on-line dal settembre del 2008 e rappresenta uno strumento particolarmente

significativo perché raggiunge efficacemente sia i potenziali beneficiari, sia chi è già

beneficiario delle opportunità e, inoltre, tutti i soggetti del territorio coinvolti nella

programmazione.

Il sito rappresenta quasi uno strumento di lavoro, grazie a servizi on-line erogati

settimanalmente, quali la rassegna stampa dedicata ai temi dell’innovazione e in quanto

prevede un’area amministrativa gestionale riservata, che consente lo scambio di documenti

tra gruppi definiti, quali i beneficiari, gli Spinner Point ed il Comitato di Coordinamento.

La Dott.ssa Rossi presenta lo stato dell’arte dell’attuazione del Piano di Comunicazione.

Nel corso del 2009 si è proceduto con:

• l’implementazione del portale in tutte le sottosezioni in cui si suddivide;

• l’invio periodico di newsletter digitali;

• la produzione e distribuzione di materiali informativi e cartacei nei diversi punti

informativi regionali;

• una relazione sistematica con la stampa;

• un servizio quotidiano informativo, telefonico e in presenza, il numero verde delle

politiche per l'istruzione e la formazione al lavoro, e l'URP regionale.

Nel primo semestre 2009 sono state attivate:

• una campagna informativa dei voucher di conciliazione, realizzata a partire dalla

esperienza maturata con i Poli Tecnici, in collaborazione con tutti i Comuni della Regione

che hanno aderito all’iniziativa;

• una progettazione integrata, in collaborazione con la rete regionale degli Europe Direct e

con i responsabili della comunicazione degli altri Fondi strutturali in Emilia-Romagna, di

attività di comunicazione condivise e rivolte a target specifici, quali gli studenti delle

scuole.

Per quanto riguarda l'attuazione del Piano nel secondo semestre 2009, certamente saranno

tenute ferme le priorità già individuate, in coerenza con gli obiettivi del PO; saranno

implementati strumenti e canali già definiti dal Piano, e sarà prestata attenzione alle azioni

che verranno attivate per rispondere a livello regionale alla crisi sia comunicando le

opportunità offerte, sia sottolineando il contributo decisivo che il FSE offre agli Stati membri

per superare le criticità di questa fase.

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La Dott.ssa Balboni ringrazia, ricorda ai presenti che le slides presentate saranno a

disposizione sul sito della Regione e cede la parola alla Dott.ssa Bergamini che presenta

l’informativa sulle attività di valutazione.

La Dott.ssa Bergamini inizia il suo intervento con l’affermare che la nuova Programmazione

rispetto alle attività di valutazione introduce grandi elementi di novità e di flessibilità: non ci

saranno più step da rispettare e report predefiniti dai Regolamenti per la restituzione dei

risultati di valutazione, on-going e strategica, così come non verrà più richiesto un Piano di

Valutazione per ogni singolo Programma Operativo.

L’obiettivo di realizzare una valutazione delle politiche in modo integrato dovrà essere

supportato da un Piano di Valutazione unitario, che concentra l'attività valutativa non sulle

singole azioni, ma su politiche e obiettivi. L’altro elemento di innovazione e di forte rilevanza

sarà quello della condivisione delle pratiche valutative tra l'Autorità di Gestione, i Soggetti

Attuatori ed il Partenariato economico e sociale. Questi ultimi non sono in alcun modo

considerati meri soggetti ai quali restituire i risultati, ma attori che, contribuendo alla

realizzazione del Programma Operativo, hanno le competenze per migliorarne le azioni

indirizzando le pratiche valutative.

In particolare sottolinea Bergamini, il Documento di Programmazione Unitario concentra la

valutazione su:

• il rafforzamento della società e dell’economia della conoscenza;

• le pari opportunità;

• il sostegno di un percorso di innovazione e qualificazione del welfare.

Il Piano di Valutazione Unitaria avrà un impatto anche sulla organizzazione e sui ruoli.

Le Autorità di Gestione saranno i referenti delle attività di valutazione dei singoli Programmi,

facenti parte del Gruppo di Coordinamento e strettamente e direttamente coinvolti negli

aggiornamenti periodici al Piano di Valutazione.

Per quanto riguarda le valutazioni specifiche del Fondo Sociale Europeo, una scelta fatta

dall’AdG è quella di mantenere le sedi della concertazione e della collaborazione

istituzionale, che presidiano e concorrono a tutte le fasi di programmazione, quali momenti

nei quali condividere le domande valutative e dove restituire gli esiti delle valutazioni

condotte.

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Nel Comitato di Sorveglianza del 31 gennaio 2008 erano stati presentati focus valutativi

specifici tenuto conto delle priorità individuate nel PO e arricchiti da indicatori aggiuntivi

previsti e richiesti dalla Commissione. L’analisi compiuta in questo periodo è stata quella di

approfondire i focus valutativi proposti: prima di tutto il tema dell’innovazione, della ricerca

e della competitività.

Su ciò occorrerà concentrare, a partire dalla seconda metà dell’anno, azioni specifiche

mantenendo la centralità e l'attenzione al contributo del FSE per il perseguimento delle

strategie di sviluppo.

La valutazione si svolgerà concentrandosi sulle persone e sulle loro competenze e sarà

attuata in stretta connessione con le valutazioni che verranno condotte sul Programma

Operativo del FESR, il quale focalizzerà l’attenzione alle imprese e alle infrastrutture.

Nel Gruppo di Coordinamento per le valutazioni dei due Programmi è stato condiviso di

promuovere e valorizzare i temi legati agli elementi di territorialità, di analizzare, in

sostanza, come gli elementi di territorialità influiscono sul raggiungimento degli obiettivi

contenuti nel Documento Unitario di Programmazione.

Il secondo focus, invece, era strettamente legato alle politiche del Fondo Sociale Europeo:

formazione continua per l’ adattabilità dei lavoratori e delle imprese.

Alla luce delle azioni intraprese e del mutato contesto economico, questa analisi è incentrata

sulle persone e occorrerà, dunque, valutare - a partire dall’analisi di coloro che entrano in

formazione - come il sistema e le opportunità offerte saranno in grado di:

• intercettare le aspettative dei lavoratori;

• cogliere le loro caratteristiche, disponibilità e bisogni;

• capire come un’offerta complessiva possa essere in grado di promuovere l’adattabilità

dei singoli e la adattabilità delle imprese.

L’altro tema è quello delle pari opportunità, proposto come focus valutativo trasversale ad

inizio programmazione.

In tale focus l’obiettivo è quello di evidenziare per ciascun Fondo come le politiche specifiche

contribuiscano al tema.

In Regione il gruppo interdirezionale che lavora sul tema delle pari opportunità ha svolto

un’analisi dei singoli Programmi e delle Azioni ad oggi realizzate, individuando alcuni

segmenti delle programmazioni che potrebbero già essere oggetto di valutazioni specifiche.

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Per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, si vuole verificare la partecipazione delle

donne al rafforzamento dell’economia della conoscenza riferendosi all’ Asse Capitale Umano.

L’altro elemento specifico, conclude la dott.ssa Bergamini, è il tema della conciliazione tra

tempi di lavoro e tempi di cura: anche sull’esperienza dei voucher conciliativi sara attivata

un’azione valutativa.

La Dott.ssa Cristina Balboni ringrazia e presenta l’informativa, voluta dalla Commissione,

sulle iniziative intraprese per l’inclusione sociale delle minoranze Rom e Sinti, a partire

dall’esperienza della programmazione 2000-2006.

La Dott.ssa Balboni inizia il suo intervento offrendo indicazioni di contesto su quanto fatto

nella passata programmazione.

Le persone di origine Sinti e Rom presenti in Regione sono 1.982 di questi l’80,3% sono

stanziali. La comunità più diffusa è quella dei Sinti, pari all’ 84,1%. I giovani sotto i 18 anni

rappresentano il 39,6% e solo il 2,7% rientra nella classe di età tra i 65 e oltre.

Le politiche regionali si sono poste l’obiettivo prioritario di ridurre le dimensioni dei campi e

di agevolare l’inserimento in appartamenti di queste persone con l’obiettivo di migliorarne la

qualità della vita.

Gli interventi realizzati nella passata programmazione con le risorse del Fondo Sociale

Europeo hanno teso ad affiancare le politiche sociali con interventi mirati ad aumentare le

capacità di inserimento lavorativo anche facilitando la permanenza o favorendo il rientro dei

giovani nel sistema dell’istruzione (in particolare la Regione ha previsto interventi di

contenimento dell’abbandono scolastico favorendo, attraverso azioni di orientamento, il

rientro in percorsi scolastici dei giovani appartenenti ai campi).

Le attività rivolte alle minoranze hanno assorbito risorse finanziarie per oltre 2 milioni di

euro e interessato un buon numero di persone: solo con i progetti Equal sono state

coinvolte 623 persone di cui 357 donne e 266 uomini, con una serie di interventi con

ricadute sia sulle minoranze sia, tramite azioni di sistema, sugli operatori che offrono servizi

a favore di queste persone.

La Regione ha appreso dalla passata programmazione e dal Programma Equal:

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• l’importanza di formare adeguatamente facilitatori culturali all’interno delle comunità,

figure capaci di presentare le diverse proposte e fungere in qualche modo da garanti

all’interno delle comunità;

• il valore di strutturare veri e propri patti per il lavoro, tra partner del progetto e gli attori

istituzionali economici del territorio, per garantire ai partecipanti sbocchi occupazionali al

termine dei percorsi di orientamento e formazione.

A livello strutturale, l’innovatività dei progetti è stata anche quella di mettere insieme

soggetti pubblici e privati coinvolgendoli nel lavoro di rete finalizzato all’inclusione sociale di

queste minoranze.

I fattori di successo delle attività previste nella passata programmazione possono essere

così sintetizzati:

• integrazione delle azioni con i processi di inclusione sociale presenti nel territorio;

• coinvolgimento diretto degli utenti fin dalla progettazione dei percorsi attraverso le loro

associazioni;

• rete degli attori istituzionali e sociali che intervengono a favore dell’inclusione dei Sinti e

Rom;

• approccio finalizzato all’ empowerment degli utenti.

La Regione Emilia-Romagna - nonostante il taglio dei finanziamenti- mantiene sulle fasce

deboli del mercato del lavoro una priorità di intervento e non solo con l'Asse Inclusione

Sociale.

Nel 2007-2008, sono state poste in essere quattro azioni a favore di Rom e Sinti (tre

programmate dalle Province e una dalla Regione), per un finanziamento complessivo di

363.000 euro, coinvolgendo 48 destinatari e prevedendo 748 ore di formazione. Questi

progetti si fondano sull’integrazione con i servizi sociali del territorio, e sulla valorizzazione

delle sinergie tra gli interventi degli operatori dei campi e le azioni messe in campo dai

formatori, orientatori o tutor della transizione.

La Dott.ssa Balboni conclude segnalando che dal 2008 anche la Regione Emilia Romagna

aderisce alla rete nazionale a supporto del network europeo sull’inclusione sociale della

comunità Rom realizzato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.

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A proposito dell’informativa sull’inclusione sociale delle minoranze, prende la parola il Dott.

Tesei ricordando che il Ministero del Lavoro - con la DG per le politiche per l’Orientamento

e la Formazione Professionale e l’DG Immigrazione - partecipa alla Rete Europea per

l’inclusione sociale della comunità Rom attraverso i Fondi Strutturali.

Nell’ambito di questo network sono stati attivati tre gruppi di lavoro sui temi dell’inclusione

sociale, dell’occupazione e dell’istruzione, al fine di raccogliere e confrontare le diverse

esperienze realizzate, in tema di integrazione dei Rom e di definizione delle modalità di

partecipazione e collaborazione.

La rete prevede di realizzare un censimento dei progetti finanziati che abbiano i Rom tra i

destinatari. Il network - a seguito di un forte input della Commissione Europea- intende

quindi contribuire ad ottenere un dato disaggregato per il 2013 relativo all’utenza dei Rom

effettivamente coinvolta nelle attività finanziate attraverso i Fondi Strutturali.

Per quanto riguarda l'Italia, attualmente il protocollo per il monitoraggio unitario dei progetti

afferenti al QSN 2007-2013 - ovvero il sistema Monit Web gestito dal Ministero

dell’Economia- prevede che la rilevazione di informazioni relative a gruppi vulnerabili ( tra

cui i Rom) avvenga a livello di progetto, e non di destinatari diretti.

Fermo restando questa decisione assunta a livello italiano, conclude Tesei, si ritiene

opportuno aprire un confronto con le diverse Autorità di Gestione dei Programmi Operativi

per poter acquisire dati omogenei ed attendibili sui progetti finanziati nell’ambito della

Programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali - e in particolare del Fondo Sociale

Europeo- rivolti alle comunità Rom, Sinti e Caminanti.

La Dott.ssa Balboni ringrazia e nell’ambito del punto “varie ed eventuali”, cede la parola alla

Dott.ssa Marisa Canu dell’Autorità di Audit.

La Dott.ssa Canu inizia il suo discorso riferendosi a due adempimenti regolamentari. Il

primo riguarda la predisposizione da parte dell’Autorità di Audit alla fine di ogni anno di un

rapporto annuale accompagnato da un parere annuale sulla funzionalità del sistema di

gestione, di certificazione di ogni singola Regione.

Il secondo adempimento regolamentare è quello di dare informazione sugli esiti del parere

nel Comitato di Sorveglianza successivo.

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La Dott.ssa Canu informa del fatto che, il ritardo nell’attuazione a livello europeo di tutti i

Programmi non ha consentito che nel 2008 potessero svolgersi quelle attività di audit di

sistema e di audit delle operazioni che erano previste dai Regolamenti.

Per questo è stato concordato con la Commissione la formulazione di un parere sul quale

sono state indicate le ragioni dell’impossibilità di attuare quei controlli necessari che

avrebbero portato alla formulazione del parere nei tempi previsti.

Per quanto riguarda la nostra Regione, l’Autorità di Audit ha completato i controlli e sta

predisponendo il rapporto che arriverà alle Autorità di Gestione e Certificazione in tempi

brevissimi.

La Dott.ssa Balboni dichiara conclusi i lavori e ringrazia tutti per la partecipazione.