comitato di sorveglianza programma operativo regione...
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Assessorato Scuola. Formazione professionale.Università e Ricerca. Lavoro.
L’A
Comitato di Sorveglianza
Programma Operativo
Regione Emilia Romagna
Fondo Sociale Europeo 2007-2013
Obiettivo 2 Competitività Regionale e Occupazione
16 Giugno 2009
Aula “Giorgio Prodi”
Piazza San Giovanni in Monte n. 2 – Bologna
Il giorno 16 giugno 2009 dalle ore 9:30, si è svolto a Bologna presso l’Aula “Giorgio Prodi”
di Piazza San Giovanni in Monte n. 2, il Comitato di Sorveglianza - P.O.R. FSE Ob. 2
Competitività Regionale ed Occupazione Programmazione 2007-2013.
Sono presenti:
Dott. Fabrizio SPADACommissione Europea
Dott.ssa Cristina BALBONIAutorità di Gestione POR FSE ob2
Dott.ssa Serenella MARTINI Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento Pari Opportunità
Dott. Danilo TESEIMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Rosa AMOREVOLEConsigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna
Dott.ssa Samantha GAMBERINI Consigliera Pari Opportunità –Regione Emilia Romagna
Dott.ssa Marisa BERTACCARegione Emilia-Romagna
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Dott.ssa Francesca BERGAMINIRegione Emilia-Romagna
Dott.ssa Paola CICOGNANIRegione Emilia-Romagna
Dott. Giuseppe DI STEFANOTecnostruttura
Dott.ssa Patrizia PAGANINIProvincia di Bologna
Dott.ssa Patrizia GARDELLINIProvincia di Ferrara
Dott.ssa Barbara CELATIProvincia di Ferrara
Dott.ssa Paola Monica FRANCHIProvincia di Forlì
Dott. Gabriele MARZANOProvincia di Parma
Dott.ssa Alessandra BURZONIProvincia di Piacenza
Dott.ssa Stefania MIETIProvincia di Ravenna
Dott.ssa Rita SENNIProvincia di Ravenna
Dott. Armando SACCHETTIProvincia di Reggio Emilia
Dott.ssa Anna DITERLIZZIProvincia di Rimini
Dott.ssa Liviana MESSORIProvincia di Modena
Dott. Valerio VIGNOLIProvincia di Modena
Dott. Enrico REMORINIARPA
Dott. Massimo DESSICISL
Dott.ssa Marina CASTELLANOConfindustria
Dott.ssa Eva MAZZETTIUnionapi Emilia-Romagna
Dott.ssa Claudia BOATTINICNA
Dott. Umberto PALLARETIConfartigianato
Dott. Francesco DEGLI ESPOSTIConfcooperative
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Dott. Nicola SPAGNUOLOConfcommercio
Dott. Stefano STAGILega delle Cooperative Emilia-Romagna
Dott.ssa Antonella BONADUCEFAS
Dott.ssa Marisa CANUAutorità di Audit
Dott.ssa Barbara PARMAAutorità di Audit
Dott.ssa Luisa ROSSI Autorità di Gestione FESR
Dott.ssa Paola BOTTA Autorità di Gestione del Programma Operativo di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna
Dott. Maurizio DE FULGENTIIST&D
Dott.ssa Fabiana BENATIT&D
Dott. Alfredo OLIVIERIPerformer
Dott.ssa Laura FERRARIAgrea
Dott. Donato METTAAgrea
Dott. Mauro BONARETTIConsorzio Spinner
Dott. Roberto RIGHETTIErvet
Dott.ssa Anna SIGNORIErvet
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ORDINE DEL GIORNO:
1. Approvazione ordine del giorno;
2. Approvazione del verbale del Comitato di Sorveglianza del POR Ob.3 2000-2006 e del
POR Ob 2 2007-2013 che si è svolto in data 26/06/2008.
PROGRAMMAZIONE 2000-2006 (ORE 9.30-10.00)
3. Aggiornamento stato di attuazione POR 2000-2006 rispetto alla chiusura del Programma.
PROGRAMMAZIONE 2007-2013 (ORE 10.00 - 13)
4. Approvazione Rapporto annuale di esecuzione 2008;
5. Aggiornamento sullo stato di avanzamento del POR 2007-2013;
6. Stato di avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e programmazione della spesa al 30
dicembre 2009 al fine di evitare il disimpegno automatico;
7. Informativa sull’attuazione del programma anti-crisi;
8. Informativa sul Piano di comunicazione: stato dell’arte ed esempi di pubblicità realizzata;
9. Informativa sulle attività di valutazione;
10. Informativa sulle iniziative intraprese per l’inclusione sociale delle minoranze Rom e
Sinti a partire dall’esperienza della programmazione 2000/2006;
11. Varie ed eventuali.
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Apre i lavori la Dott.ssa Cristina Balboni che ringrazia i partecipanti per la loro presenza e
porta i saluti dell’Assessore Giovanni Sedioli, Presidente del Comitato, assente per una
riunione a Roma con gli Assessori Regionali. La Dott.ssa Balboni sottolinea che l’Assessore è
a conoscenza degli argomenti all’ordine del giorno: nella giornata del 15 giugno, si è svolto
un incontro preparatorio con i dirigenti della Direzione Generale.
Informa i membri del CDS che anche il referente del Ministero dell’Economia non potrà
partecipare al Comitato perché impegnato a Malta in una riunione di livello comunitario.
La Balboni sottolinea che i lavori del Comitato si collocano, come di consueto, nella prima
metà dell’anno, per adempiere ad una previsione regolamentare che prevede la redazione,
da parte dell’Autorità di Gestione, di un Rapporto Annuale di Esecuzione del Programma
Operativo, riferito all’anno precedente, che il Comitato di Sorveglianza approva. A seguito
dell’ approvazione, verrà inviato alla Commissione Europea entro il 30 giugno che valuterà e
validerà l’operato dell’Autorità di Gestione sul Programma.
La seduta inizia approvando sia l’ordine del giorno sia il verbale del Comitato di
Sorveglianza dello scorso 26 giugno 2008.
Prima di cedere la parola alla Dott.ssa Marisa Bertacca per l’aggiornamento sullo stato di
attuazione del POR 2000-2006, la Dott.ssa Balboni sottolinea la capacità del sistema
regionale (Regione, Province, Enti di Formazione, Parti Sociali, etc.) di usare al meglio tutte
le risorse messe a disposizione dalla Commissione Europea e ricorda lo slittamento dei
termini di chiusura del programma al 30.6.2009.
La Dott.ssa Marisa Bertacca apre il suo intervento sottolineando che la capacità di
attuazione del POR è stata pari al 100% e che tutte le attività avviate sono state chiuse. La
Dott.ssa Bertacca sottolinea, inoltre, che:
• il POR 2000-2006, che in termini assoluti era pari al doppio del Programma 1994/99, ha
ricevuto il premio di performance pari circa a 77 milioni di euro;
• la distribuzione dell’efficienza realizzativa per Asse non è mai inferiore al 98%. Tale dato
evidenzia come, in tutta la programmazione, si sia mantenuta la flessibilità del 2%
prevista dalla Commissione Europea.
La Dott.ssa Balboni ringrazia la Bertacca e, prima di cedere la parola al Dott. De Fulgentiis
per la presentazione del Rapporto Annuale di Esecuzione 2008, ricorda alla platea che la
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Programmazione 2007-2013 è in netta controtendenza rispetto al periodo precedente. La
riduzione delle risorse di quasi la metà ha richiesto lo sforzo da parte di Regione, Province e
Forze Sociali di concentrare gli interventi puntando sulla scelta delle priorità e sulla
selezione delle azioni in grado di sfruttare al meglio le potenzialità facendo leva sia sulla
capacità di spesa sia sulla capacità di cogliere le esigenze delle politiche del lavoro presenti
nel territorio.
Viene, inoltre, ricordato che l’obiettivo del FSE è facilitare l’accesso e la permanenza nel
mercato del lavoro e, proprio su tali priorità, la Programmazione si sta concentrando con un
menù di azioni che, anche rispetto alla precedente programmazione, si è sostanzialmente
ridotto.
Il 2008 si può considerare il vero anno di avvio della nuova programmazione, con strumenti
e modalità di gestione del Programma molto innovativi anche in virtù delle innovazioni
sostanziali che i regolamenti propongono dal punto di vista dell’individuazione delle autorità
responsabili.
La Dott.ssa Balboni sottolinea, infatti, che nella gestione del Programma concorrono, oltre
all'Autorità di Gestione, l’Autorità di Certificazione e l’Autorità di Audit, che fanno riferimento
rispettivamente alla Direzione Generale delle Risorse Finanziarie e Patrimonio e alla
Direzione Generale degli Affari Europei.
Inoltre, la Regione ha voluto introdurre modalità di relazioni con le forze sociali e con le
parti istituzionali altamente innovative, sancite nell’Accordo Quadro con le Amministrazioni
Provinciali 2007-2009 e nelle intese programmatiche.
Il Dott. Maurizio De Fulgentiis inizia la presentazione del Rapporto di Esecuzione 2008
sottolineando che già lo scorso anno si è avuto modo di rilevare come -nella
programmazione 2007-2013- il Rapporto di Esecuzione richieda l’approfondimento di
contenuti non completamente omogenei ed uniformi rispetto al 2000-2006.
I Regolamenti Comunitari (1083/2006 e 1828/2006), nel disegnare la struttura ed il
contenuto dei Rapporti, lasciano intuire le intenzioni della Commissione Europea rispetto alle
priorità da perseguire attraverso il Programma e al contempo le esigenze di monitoraggio e
di valutazione. La Commissione ha successivamente precisato - attraverso circolari di
carattere esplicativo - le esigenze informative che il Rapporto di Esecuzione deve poter
soddisfare.
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Ne risulta che il Rapporto di Esecuzione consente di apprezzare il Programma in riferimento
a:
- gli atti di programmazione e indirizzo dell’Autorità di Gestione anche attraverso l’ attività
di concertazione con gli Organismi Intermedi e le Parti Sociali, finalizzate a dotarsi di
quegli strumenti necessari per la sorveglianza e l'attuazione stessa del Programma;
- lo stato di attuazione del Programma al 31.12.2008;
- le priorità di carattere generale o specifiche relative ai singoli Assi, che nel 2008 la
Regione e le Province hanno perseguito in attuazione di quanto previsto nel POR, ma
anche in virtù dell’accordo stipulato nel 2007 e nelle nove intese siglate dalla Regione
con ciascuna Provincia in qualità di O.I.
In riferimento agli atti di programmazione, il 2008 ha visto l’aggiornamento dell’accordo
rispetto ai Poli Tecnici: l’intesa tra le Regioni ed il Ministero del Lavoro sul tema della
formazione continua è stata replicata a livello regionale con le Parti Sociali con la
conseguente attivazione di un tavolo di lavoro; è stato, inoltre, approvato il Piano delle
Attività 2009 che individua le priorità relative a tutti gli Assi di intervento e le attività da
porre in essere.
Inoltre, si sono svolti due Comitati di Sorveglianza, sono stati approvati il Regolamento
Interno e i Criteri di Selezione e sono stati realizzati una serie di adempimenti quali il Piano
di Comunicazione e la Descrizione del Sistema di Gestione e Controllo, approvati dalla
Commissione Europea tra aprile e maggio del 2008.
Infine, c’è stato un riassetto delle norme di gestione, che completano il processo - già
avviato nel 2007 -di adeguamento delle stesse alle regole previste per la nuova
programmazione.
Dal punto di vista attuativo si sottolinea che, nonostante l’elevato grado di complessità che
ha caratterizzato l’avvio della Programmazione, alla fine del 2008 la Regione aveva
impegnato il 25% delle risorse totali. La spesa è pari al 5,5% del totale programmato, e
sempre alla data del 31.12.2008 cominciano ad essere significativi anche i livelli di
programmazione attuativa, cioè le operazioni avviate e i destinatari raggiunti. Degli oltre
70.000 destinatari totali approvati, oltre 41.000 sono stati coinvolti in operazioni avviate, un
quarto delle quali sono già concluse.
Si riconferma, anche alla fine del secondo anno, quella che è stata sempre una delle
caratteristiche della programmazione comunitaria in Emilia Romagna, cioè la capacità da
parte dei diversi soggetti del sistema di attivare azioni capaci di rispondere in maniera
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rapida alle esigenze prospettate in sede di presentazione dei progetti e di richiesta di
finanziamento.
La programmazione attuativa, continua il Dott. De Fulgentiis, è partita in tutti gli Assi e a
cura di tutti gli Organismi Intermedi, ognuno nell’ambito delle proprie competenze e in
particolare nei primi tre Assi (Adattabilità, Occupabilità e Inclusione Sociale), su cui
insistono le competenze congiunte di Regione e Province.
De Fulgentiis sottolinea, inoltre, le buone performance rispetto agli impegni e ai pagamenti
dell’Asse Occupabilità.
Per quanto riguarda l’attuazione prevista del Programma Anti-crisi - che vede la
partecipazione del Fondo Sociale - la Regione, ma soprattutto le Province in qualità di
Organismi Intermedi, hanno anticipato interventi di sostegno al sistema produttivo, alle
imprese in crisi e misure di supporto per minimizzare la fuoriuscita dal mercato del lavoro
delle categorie più colpite dalla crisi.
Si sottolinea un dato molto positivo, cioè la percentuale di donne destinatarie dei progetti
avviati nell’Asse Adattabilità. Alla fine del secondo anno la percentuale è pari al 46%, un
dato sicuramente di gran lunga superiore alla quota delle donne occupate nel sistema
produttivo. Si migliorano, dunque, in maniera significativa, le performance registrate nella
media della precedente programmazione.
All’interno del Programma Operativo si trovano, inoltre, una serie di dati riguardanti i
destinatari e le loro caratteristiche. Nel valutarli occorre considerare che si è ancora in una
fase di avvio, e che qualsiasi analisi sulla concentrazione degli interventi andrà monitorata e
misurata con la prova dei fatti al vaglio del procedere della programmazione.
Il Programma ha previsto una serie di priorità di carattere trasversale, derivanti da precise
indicazioni fornite dalla Commissione, che devono essere perseguite dai Programmi
indipendentemente dalle loro caratterizzazioni territoriali. Le suddette priorità discendono da
una serie di indicazioni di carattere più generale riguardanti gli interventi che gli Stati
membri devono mettere in atto per la crescita e lo sviluppo dell’occupazione.
Sono significativi gli interventi realizzati dalla Regione e dalle Province sulle pari opportunità
di genere e rispetto all’integrazione dei migranti e delle minoranze. Su quest’ultimo aspetto,
De Fulgentiis, rimanda allo specifico punto all’ordine del giorno.
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Il Dott. De Fulgentiis conclude rilevando come nel Rapporto è possibile apprezzare a livello
di singolo Asse quello che è stato il contributo della Regione e delle Amministrazioni
Provinciali nel perseguire le specifiche priorità a livello di obiettivo specifico e di obiettivo
operativo.
Dopo l’intervento del Dott. De Fulgentiis, il Rapporto Annuale di Esecuzione 2008 viene
approvato dal CdS.
La Dott.ssa Cristina Balboni dà la parola alla Dott.ssa Francesca Bergamini per
l’aggiornamento sullo stato di attuazione del POR 2007-2013 al 15 giugno 2009.
La d.ssa Bergamini, sottolinea che al 15 giugno 2009 le operazioni approvate sono 3.240
con un incremento significativo rispetto alle 2.593 al 31.12.2008. Tale incremento è dovuto
principalmente alla attività di programmazione e approvazione degli Organismi Intermedi.
Le operazioni avviate sono pari a 2833: si tratta di un dato molto importante che rileva la
capacità del sistema, non solo di approvare le attività, ma anche di offrire delle opportunità
formative volte alla qualificazione delle persone che trovano una immediata fattibilità e
cantierabilità: sono infatti già 1.137 le operazioni terminate.
I destinatari approvati passano da 70.000 a 97.488 e sono 54.000 le persone già in
formazione alla data del 15 giugno rispetto ai 41.000 avviati al 31.12.2008.
I dati dimostrano una forte programmazione sulle persone sia da parte della Regione che
delle Province.
Come è stato detto precedentemente, la Regione si trova di fronte ad una programmazione
che, anche se a regime, risente degli specifici interventi attivati soprattutto nel primo anno.
La Bergamini analizza poi la programmazione rispetto al Genere nei vari Assi.
Si conferma ancora la presenza prevalente degli uomini nella formazione sulla Adattabilità,
anche se i dati mostrano performance migliori rispetto alla passata programmazione.
Sull’Asse Occupabilità, a fronte di 10.166 maschi sono 7.542 le donne: occorre però
sottolineare che le azioni messe in campo sono fortemente rivolte ai giovani che trovano
nella formazione professionale una risposta formativa prima dell’accesso al lavoro e che, in
generale in Emilia-Romagna, le donne dimostrano una forte capacità di restare nei sistemi
educativi e di ottenere risultati migliori degli uomini.
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Sull’ Asse Capitale Umano per sostenere e sviluppare innovazione e ricerca in Regione, nella
valutazione ex ante del Programma Operativo è stata sottolineata la necessità di
incrementare la partecipazione femminile ai processi di innovazione tecnologica.
In Emilia-Romagna, la partecipazione femminile al mercato del lavoro è alta, ma sussistono
ancora elementi di segregazione orizzontale e verticale: le donne accedono ancora
limitatatamente ai percorsi di studio alti in discipline tecniche e scientifiche e ricoprono in
misura insufficiente posizioni lavorative nell’ambito della ricerca, dell’innovazione, della
tecnologia.
La programmazione della Sovvenzione Globale Spinner 2013, sottolinea Bergamini, pone
un’attenzione particolare al superamento di tale gap non attraverso azioni mirate alle
donne, ma cogliendo e perseguendo le pari opportunità ed il mainstreaming di genere
secondo una logica che è propria dell’ intera programmazione.
Ciò viene realizzato con un set di azioni che sensibilizzino e sostengano la partecipazione
delle donne a percorsi di ricerca, e successivamente a posizioni lavorative in questo ambito.
La Sovvenzione Globale ha anche voluto dedicare tre borse di ricerca altamente innovative,
nell’ambito delle Scienze della Vita, all’Assessore Paola Manzini: una nuova iniziativa per dar
valore alle donne e sostenere il contributo irrinunciabile che possono apportare allo sviluppo
della Regione.
La Dott.ssa Bergamini continua presentando alcuni elementi qualitativi sulle
programmazioni avviate nel 2009.
La Giunta ha approvato il Piano di Attività 2009 che sancisce l’avvio della programmazione
per l’annualità in corso, individua le azioni che l’Autorità di Gestione deve mettere in campo
e restituisce al sistema gli esiti dell’attuazione 2008.
La Bergamini procede poi con un rapido excursus sui principali atti di programmazione:
1. I voucher di conciliazione.
Finanziati dall’Asse Adattabilità, intesi come strumento per sostenere - soprattutto
nei primi anni di vita dei bambini - la permanenza delle donne nel mercato del
lavoro;
2. Piano straordinario sulla formazione per la sicurezza nel lavoro.
Il piano ha un alto valore in termini di contenuto e si caratterizza, inoltre, per
l’integrazione delle risorse (a fronte di risorse nazionali, cofinanziamento sia con
risorse ministeriali della Legge 236/93, sia con risorse del Fondo Sociale Europeo,
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Capitale Umano). La logica dell’intervento è quella di sostenere non solo la
formazione dei lavoratori stranieri stagionali, dei datori di lavoro, dei lavoratori
autonomi e dei giovani, ma anche di fare un’azione specifica di formazione al ruolo
dei formatori del sistema educativo e formativo della Regione;
3. Piano Regionale straordinario per la Formazione per gli operatori sociosanitari.
Quello dei servizi alla persona resta un ambito che offre concrete e qualificate
opportunità di inserimento lavorativo. L’innovatività risiede nel fatto che l’azione si
sviluppa su due Assi del Programma Operativo: infatti, da un lato consentirà la
formazione di 1.150 disoccupati qualificati per l’inserimento in strutture
sociosanitarie e assistenziali della Regione (Asse Occupabilità); dall’altro tenderà,
con le risorse dell’Asse Adattabilità, a certificare le competenze di 1.800 lavoratori
già impiegati nel settore e privi di una qualifica;
4. Catalogo Interregionale dell’Alta Formazione.
L’esperienza, avviata insieme ad altre Regioni, è stata giudicata positivamente dalla
Commissione Europea, perché il catologo è considerato lo strumento che promuove
la mobilità dei giovani tra le Regioni e che qualifica l'offerta formativa.
Tenuto conto della situazione economica attuale si è consentito l’accesso alle
opportunità formative contenute nel Catalogo a persone occupate, dando priorità a
quei lavoratori in condizioni lavorative precarie, nonché ai lavoratori in mobilità o in
cassa integrazione. Una valorizzazione, quindi, delle competenze come leva per
contrastare l’uscita dal mercato del lavoro e per mantenere l’adattabilità e
l’occupabilità dei lavoratori.
5. Documento di programmazione riferito all’Asse Inclusione Sociale.
Su tale Asse c'è una forte programmazione a livello territoriale.
Le azioni programmate dalla Regione valorizzano le reti territoriali – come ad
esempio il network creato tra i Servizi Sociali e tutti gli attori del territorio - e
integrano e arricchiscono il POR in riferimento alle programmazioni comunitarie. Tra
le categorie prioritarie di destinatari troviamo le donne vittime della tratta e vittime
di violenza, in una logica di valorizzazione della dimensione interregionale della
programmazione.
6. I Poli Tecnici. Come evidenziato nel Rapporto di Esecuzione, rappresentano una
programmazione triennale sulla formazione specialistica alta.
Il bando prevedeva già una scadenza per l’anno 2009, ma la Regione ha voluto
mantenere fermi gli obiettivi di alta qualificazione dei giovani. Inoltre, è stata inserita
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una priorità per supportare l’accesso alle attività formative anche dei lavoratori
espulsi o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro.
In conclusione, la Dott.ssa Bergamini rileva che il sistema formativo della Regione ha la
capacità di intercettare e rispondere ai bisogni anche dei lavoratori occupati, che
individualmente cercano di aggiornare e qualificare le proprie competenze.
Anche la Sovvenzione Globale Spinner nel supportare l'innovazione attraverso l’investimento
sulle persone, ha tenuto conto del mutato contesto economico introducendo una nuova
azione specificamente rivolta ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità mantenendo,
dunque, un’ attenzione sulle professionalità alte che rischiano di uscire dal mercato del
lavoro.
La Dott.ssa Cristina Balboni cede la parola alla Dott.ssa Serenella Martini del Dipartimento
Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Dott.ssa Martini sottolinea che la partecipazione del Dipartimento al Comitato dell’Emilia-
Romagna è stata fortemente voluta dal Direttore Generale Dott. Michele Palma per
ringraziare la Regione del lavoro fatto sulle politiche di pari opportunità. La Dott.ssa Martini,
continua sottolineando che in Emilia Romagna il Dipartimento delle Pari Opportunità non è
titolare di azioni specifiche in quanto non ha ricevuto finanziamenti.
Appare lodevole, continua la Martini, il lavoro della Regione che, anche in assenza di uno
specifico Asse rivolto alle Pari Opportunità, si fa portavoce di queste priorità che trovano
attuazione principalmente nel secondo, nel terzo e nel quarto asse del POR.
La Dott.ssa Martini informa, inoltre, delle difficoltà che hanno le donne nell’accedere alla
carriera nella Ricerca pubblica e in genere a tutti i sistemi di innovazione e tecnologia.
A tal fine, informa che il Dipartimento P.O. si è fatto carico del coordinamento di due
progetti finanziati con il Settimo Programma Quadro. Il primo, Prages, avviato da un anno
che si concluderà il 2 e il 3 dicembre 2009 a Roma nel corso di una conferenza
internazionale.
Il progetto vede la partecipazione di Istituti di Ricerca come Tetalap -Ungheria, e Università
come l’HAURUS- Danimarca, Milano Statale, Milano Bicocca, complessivamente 12 partner
tra cui anche l’Australia e Gli Stati Uniti.
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Prages vuole essere fondamentalmente una raccolta di buone prassi legate alla presenza
delle donne nel mondo della “Ricerca Pubblica” andando anche ad analizzare il fenomeno
della “presenzasilente”; un silenzio relativo anche alle discriminazioni -non soltanto
orizzontali, ma anche verticali- all’accesso delle donne nella ricerca pubblica che da sempre
accompagnano il mondo della scienza. Il 27 giugno ci sarà il primo incontro
dell’International Board che avrà il compito di valutare dal punto di vista tecnico le buone
prassi raccolte da cui scaturiranno le linee guida che verranno presentate alla Conferenza
finale.
Il secondo è il Progetto Wist e consiste in un'azione di coordinamento, della durata di 27
mesi, il cui obiettivo principale è quello di aumentare le capacità delle istituzioni scientifiche
e tecnologiche nel monitorare, dirigere e analizzare la diversità di genere all’interno di
quattro organizzazioni a tutti i livelli e già partners nel progetto.
La Dott.ssa Cristina Balboni ringrazia la dott.ssa Martini e cede la parola alla Dott.ssa
Marina Castellano di Confindustria.
La Dott.ssa Castellano inizia il suo discorso sottolineando l’orgoglio per la sua Regione e il
suo essere “un’isola felice”.
Conferma i buoni risultati raggiunti dal Programma e il plauso per quanto programmato per
il 2009; tuttavia esprime preoccupazione per la carenza di risorse finanziarie che
l’esplosione della crisi e dei suoi effetti rischia di comportare.
Sottolinea, inoltre, che l’attenzione -assolutamente dovuta - rivolta ai lavoratori in difficoltà
da parte di Stato e Regione, rischia di creare una divaricazione profonda tra i lavoratori e le
imprese. Queste ultime devono parimenti ricevere la massima attenzione. Le imprese,
hanno tutte abbassato i ritmi di produzione: l’industria meccanica nel primo trimestre ha
diminuito del 25% il ciclo produttivo. Un dato che si commenta da solo, ribadisce,
considerato che il 50% delle industrie regionali opera nel settore meccanico.
Il rischio, ritiene la dottoressa, è che le competenze perdano di valore e le imprese, che
potrebbero e vorrebbero fortificare le capacità dei loro lavoratori, non trovino risposte da
parte del sistema pubblico.
Il compito nel futuro prossimo sarà quello di reperire il più possibile delle opportunità anche
per le imprese cosiddette “sane”, o comunque non interessate direttamente dalla crisi.
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Rispetto al problema del reperimento di risorse, Castellano chiede se si possiedono maggiori
informazioni sul Piano Straordinario per l’Occupazione del Presidente Barroso: la Comunità
Europea dovrebbe anticipare il 100% delle spese degli Stati per il 2009-2010.
Dopo l’intervento della Dott.ssa Marina Castellano la Dott.ssa Balboni cede la parola alla
Dott.ssa Claudia Boattini della CNA.
La Dott.ssa Boattini, come la precedente relatrice, mostra soddisfazione per i buoni risultati
ottenuti nel 2008 dal Programma Operativo sulle azioni rivolte alle donne, per gli interventi
rivolti alla riconversione dei lavoratori in mobilità e in cassa integrazione delle aziende in
difficoltà. Tuttavia ritiene che bisogna maggiormente sostenere le imprese che hanno
investito nell’innovazione e nell’internazionalizzazione in quanto le più colpite dalla crisi.
Gli interventi previsti dal Consorzio Spinner e rivolti a finanziare i giovani affinchè investano
in progetti di ricerca che coinvolgano le imprese sono ritenuti validi, ma occorrono maggiori
tutele e interventi mirati verso le imprese e i lavoratori autonomi del sistema produttivo
regionale - che nei dati in allegato al R.A.E. – compaiono tra i beneficiari.
La Dott.ssa Boattini continua sostenendo che un settore che sarà fortemente penalizzato
dalla crisi sarà quello dell’edilizia, che assorbe molti lavoratori tra cui extracomunitari
scarsamente inseriti. In considerazione di ciò si interroga sugli interventi da prevedere
perché migliaia di persone non diventino un problema per la coesione sociale nel territorio.
Solleva, inoltre, la questione delle tante lavoratrici “autonome” con alto livello di scolarità e
di precarierà contrattuale che sono portatrici di competenze e conoscenze preziose nelle
P.M.I.: in caso di prolungamento della crisi dei mercati internazionali rischierebbero di
esserne coinvolte.
L’ esigenza sentita è quella di sperimentare politiche nuove. Sottolinea, inoltre, quanto dalla
lettura del Rapporto di Esecuzione emerga la scarsa attenzione su uno dei punti di forza
dell’economia regionale, ora in difficoltà, ovvero la capacità di creare impresa.
Conclude ribadendo la validità degli interventi attuati a sostegno dei lavoratori, ma invita la
Regione a introdurre azioni innovative per sostenere anche gli imprenditori.
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La Dott.ssa Balboni ringrazia e cede la parola al Dott. Nicola Spagnuolo di
Confcommercio.
Il Dott. Spagnuolo si associa al plauso per i risultati raggiunti ritenendo che tutti gli obiettivi
prefissati sono stati raggiunti perché perseguiti con coerenza.
Come i precedenti relatori, anche Spagnuolo accenna alla crisi sostenendo che da situazioni
di difficoltà emerge sempre un nuovo modello di sviluppo.
Per tale motivo, ritiene che le scelte da prendere nell’immediato futuro non dovranno
spaventare.
Sostiene che ci saranno settori maggiormente colpiti dalla crisi, ma anche altri - come il
turismo - che hanno dimostrato di avere una valenza ed una forza tale da riuscire ad
assorbirne i danni.
Come associazione di rappresentanza, sottolinea, l’impegno nel trovare e favorire le sinergie
tra i settori più danneggiati e quelli con una maggiore tenuta.
Conclude evidenziando la necessità di scegliere con coraggio un nuovo modello
imprenditoriale regionale.
La Dott.ssa Balboni ringrazia e cede la parola al Dott. Fabrizio Spada della Commissione
Europea.
Il Dott. Spada inizia il suo intervento con una disamina delle misure – globali e
specificamente rivolte all’Italia - adottate dalla Commissione Europea per contrastare la
crisi.
La crisi dei mercati finanziari - che ha successivamente ha coinvolto l’economia reale - sta
avendo degli effetti molto pesanti soprattutto su frange di popolazione occupate in settori
precari che vengono colpite con la perdita stessa del lavoro.
Viceversa, coloro che hanno un lavoro stabile risultano in qualche modo garantiti e
subiscono effetti limitati.
La Commissione Europea, continua Spada, individua nel Fondo Sociale Europeo lo
strumento che da sempre interviene sul mercato del lavoro. Nella Programmazione 2007-
2013 con lo stanziamento complessivo di 76 miliardi di euro, il Fondo è stato individuato
come lo strumento principe per poter affrontare la situazione occupazionale.
Nei mesi precedenti sono state decise tre misure capaci di aiutare l’economia europea:
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1. la proroga della data di chiusura della vecchia programmazione 2000-2006 di
ulteriori sei mesi, che ha permesso l’utilizzo di ulteriori 7 miliardi di euro;
2. la previsione, nel 2009, di un’ anticipazione straordinaria a favore degli Stati membri
che ha permesso di immettere altri 5 miliardi di euro nel sistema aumentando la
liquidità a disposizione delle Autorità di Gestione;
3. la possibilità di finanziare nel 2009-2010 alcuni progetti totalmente con le risorse
comunitarie, anticipando il co-finanziamento degli Stati membri.
In riferimento alla situazione italiana, il Dott. Spada smentisce la notizia circolante sugli
organi di stampa nei mesi di novembre-dicembre, secondo la quale il Fondo Sociale avrebbe
finanziato gli ammortizzatori sociali.
Infatti, ad oggi, i Regolamenti prevedono che il Fondo possa finanziare esclusivamente
misure attive. La questione è stata risolta con una lettera del 5 giugno con la quale la
Commissione Europea ha accettato– dopo vari mesi di negoziazione - la nota
particolareggiata del Ministero del Lavoro.
La Commissione Europea, aveva due preoccupazioni rispetto alla situazione italiana: da un
lato l'impossibilità di finanziare con il FSE gli ammortizzatori sociali, dall’altro il fatto che,
sottraendo risorse ai Programmi Operativi, si andasse ad indebolire l’architrave strutturale
dei Programmi Comunitari.
La Direttrice della DG, Viktorija Šmatko, ha invitato (con una lettera di fine aprile) le
Autorità Italiane a rivolgere particolare attenzione a quei destinatari non ricompresi negli
interventi già previsti dai Piani Operativi sugli Assi Adattabilità e Occupabilità rivolti a
lavoratori a rischio o già espulsi dal lavoro e beneficiari di trattamenti in deroga.
Tra gli altri possibili destinatari delle azioni, saranno dunque da ricomprendersi i disoccupati
di breve durata non coperti da nessuna indennità, le categorie di lavoratori atipici senza
rinnovo del contratto, le donne in rientro nel mercato del lavoro, i giovani in cerca di prima
occupazione per evitare che subiscano una doppia lesione: esclusi dall’accordo con il
Ministero del Lavoro, penalizzati dalla contrazione delle Risorse del FSE sugli assi di cui
sono generalmente beneficiari.
La Dott.ssa Balboni dopo aver ringraziato il Dott. Spada cede la parola al Dott. Danilo
Tesei del Ministero del Lavoro.
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Il Dott. Tesei illustra il documento sottoscritto tra Regioni, Province Autonome e Governo
che descrive gli aspetti attuativi dell’ Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 2009 per
fronteggiare la crisi.
L’Accordo è finalizzato alla tutela attiva dell’occupazione, attraverso l'attuazione di interventi
di politiche attive del lavoro e di sostegno al reddito, integrando risorse nazionali e
comunitarie ( Fondo per l’occupazione, FAS e POR FSE).
Gli obiettivi e le azioni urgenti da intraprendere sono quelle di:
• conservare e potenziare le competenze del capitale umano;
• mantenere i lavoratori nel sistema produttivo, in particolare le categorie più vulnerabili;
• ricollocare i lavoratori attraverso azioni di miglioramento e adeguamento delle
competenze, coerenti con i fabbisogni professionali prodotti dall’evoluzione dei profili
aziendali.
A suo avviso, l’Accordo risulta coerente con i Regolamenti Comunitari, con il Quadro
Strategico Nazionale e con i Programmi Operativi Regionali. In particolare:
• nei Regolamenti FSE le azioni previste sono incluse negli Assi Adattabilità e Occupabilità
e Inclusione Sociale;
• nel Quadro Strategico Nazionale la coerenza si riferisce alle priorità nn. 1 e 7:
“miglioramento e valorizzazione delle risorse umane” e “competitività dei sistemi
produttivi ed occupazione”;
• i POR, con gli Assi Occupabilità e Adattabilità, partecipano all’Accordo Quadro nella
misura di un terzo, mentre i due terzi sono a carico dell’intervento statale. Le dotazioni
finanziarie originarie di tutti gli altri Assi rimangono invariate. Saranno salvaguardate,
quindi, le azioni oggetto di impegni giuridicamente vincolanti e di ripartizioni già
concordate nell’ambito dei rispettivi territori.
Le azioni riferite all’ Accordo, continua Tesei, sono concentrate in un biennio, il 2009-2010,
e non è prevista alcuna riprogrammazione. I destinatari degli interventi sono:
• i lavoratori subordinati a tempo indeterminato e/o determinato;
• i beneficiari di trattamenti sostitutivi del reddito;
• i lavoratori in mobilità;
• i lavoratori somministrati e gli apprendisti.
La tipologia delle attività previste dall’ Accordo, sottolinea Tesei, è un insieme integrato di
politiche attive quali orientamento, tirocini, stage, qualificazione, riqualificazione, bilancio
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delle competenze, valutazione e validazione delle competenze, tutoraggio, counseling,
servizi di conciliazione, etc.
Inoltre, le misure di politica attiva sono accompagnate dall’erogazione di una indennità a
favore del lavoratore. Questo Accordo è complementare al programma di intervento a carico
delle risorse nazionali in materia di ammortizzatori sociali in deroga. I lavoratori sono
nominativamente individuati e indirizzati in percorsi personalizzati ed è prevista l'erogazione
di un titolo individuale (es. voucher).
Per l’attuazione dell’Accordo è prevista una forte cooperazione tra i diversi livelli di governo
(provinciale regionale, nazionale) ed un ruolo centrale sarà svolto dai servizi per il lavoro.
Infine, è prevista un’azione di monitoraggio sull’utilizzo degli strumenti attivati e di
valutazione dei risultati conseguiti da ciascun partecipante.
Il Dott. Tesei conclude ricordando il convegno del 2 luglio p.v. dal titolo “Fondo Sociale
Europeo e strategia di Lisbona di fronte al crisi” e invitando alla partecipazione.
Riprende la parola la Dott.ssa Martini comunicando che nella precedente legislatura il
Comitato per l’Imprenditoria Femminile è diventato di competenza del Dipartimento per le
Pari Opportunità. A causa dell’assenza di fondi, il Comitato non è mai partito, tuttavia
sussiste l'interesse del Ministro perché funzioni e possa avere una valenza positiva sul
territorio.
La Dott.ssa Balboni ringrazia e comunica l’intenzione di concludere il punto 7 all’ordine del
giorno “Informativa del programma anti-crisi” con la presentazione del quadro di
riferimento della Regione Emilia-Romagna.
Un ringraziamento viene rivolto alle Parti Sociali per il loro intervento, a testimoniare di
come in Regione Emilia-Romagna la concertazione sia un esercizio vero e un punto di
eccellenza (Dialogo continuo per raggiungere l’efficienza e l’efficacia).
Ad integrazione degli interventi di Commissione e Ministero, la d.ssa Balboni illustra quanto
è stato progettato e programmato dalla Regione a livello di politiche attive per fronteggiare
la crisi.
Il 16 aprile u.s., la Regione Emilia-Romagna ed il Ministero del Lavoro hanno siglato un
accordo con il quale il Ministero si è impegnato a stanziare i primi 50 milioni di euro a favore
19
della Regione per far fronte agli oneri contributivi e alla parte di reddito a proprio carico
rispetto agli ammortizzatori sociali in deroga.
L’innovazione introdotta è l’individuazione di un’indennità di frequenza alla politica attiva,
pari al 20,3% dell’ammortizzatore sociale erogato dall’INPS.
Nell’Accordo siglato, è stato esplicitato che affinchè la Regione potesse mettere in campo
politiche attive verso i lavoratori in crisi utilizzando il FSE, era necessario l’assenso della
Commissione Europea rispetto alle modalità di erogazione e solo a seguito dello stesso la
Regione avrebbe riconosciuto l’indennità di frequenza ai destinatari delle politiche attive.
L’assenso della Commissione Europea è stato ricevuto il 5 giugno, ma Balboni sottolinea,
che ad oggi manca il decreto di assegnazione dei fondi e per tale motivo l’INPS regionale
non è in grado di mettere a disposizione dei lavoratori in deroga questi finanziamenti.
La d.ssa Balboni esprime preoccupazione per il mancato trasferimento dei fondi che non
consente l’attuazione del Patto siglato nel maggio scorso da Regione, Province e Parti Sociali
per fronteggiare la crisi economica e solleva un ulteriore problema.
Oltre al fatto che in assenza dei fondi stanziati dal Ministero, l’ Accordo non può diventare
operativo (lo Stato finanzia, infatti, il 79,7% degli ammortizzatori), da un conteggio fatto, è
emersa la necessità di ottenere ulteriori finanziamenti.
La Dott.ssa Balboni continua evidenziando che la Regione sta ragionando con le
Amministrazioni Provinciali per approntare strumenti omogenei per affrontare la crisi - in
maniera personalizzata e flessibile, ma senza discrepanze nei diversi territori e rispetto ai
differenti beneficiari - definendo gli standard dei Servizi per il Lavoro e le azioni di
aggiornamento e riqualificazione.
In tale senso, crede che si riuscirà a rispondere anche a quei difficili meccanismi ideati con
la Commissione Europea, il Ministero del Lavoro, l’INPS.
Infine, sottolinea che le semplificazioni introdotte dalla Commissione Europea come
l’aumento della percentuale di acconto dei finanziamenti e la forfettizzazione e
standardizzazione dei costi devono essere considerate da tutti i portatori di interessi
regionali opportunità da sfruttare appieno.
La Regione sta tentando, inoltre, di creare una sinergia tra tutti i fondi disponibili, non solo
comunitari, ma anche interprofessionali. Altra operazione in avvio, è il coinvolgimento nel
20
piano di politiche attive non solo delle aziende in crisi ed i lavoratori in crisi, ma anche delle
imprese sane che possono rappresentare il traino dell’innovazione.
A commento dell’intervento del dott. Tesei, Balboni pone l’accento sulla necessità di una
riprogrammazione che i Regolamenti impongono in caso di cambiamento di percentuale del
contributo comunitario e nazionale negli assi Adattabilità e Occupabilità. (rif. proposta del
Ministero dell’Economia).
Il Dott. Spada interviene spiegando le nuove opportunità del finanziamento al 100% da
parte della Commissione Europea. L’obiettivo è quello di sostenere i Programmi del Fondo
Sociale garantendo l’avvio dei progetti. Sarà tuttavia necessario, ribadisce, che verso la
scadenza del periodo di Programmazione questo venga bilanciato da operazioni finanziarie a
livello nazionale in quanto i piani finanziari restano immutati.
In tal modo le richieste di cofinanziamento rallenteranno i flussi di cassa dei progetti
durante le fasi cruciali del piano di ripresa e al contempo verranno rispettate le regole sul
lungo periodo.
La Dott.ssa Balboni cede la parola alla Dott.ssa Bertacca per l’illustrazione dello Stato di
avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e della Programmazione della Spesa al 30
dicembre 2009. Effettuerà, inoltre, una disamina su come, dal punto di vista finanziario, si
stia tentando di attuare l'Accordo Stato-Regioni.
La Dott.ssa Bertacca inizia illustrando il pacchetto complessivo che la Commissione Europea
ha messo in campo a sostegno degli Stati membri colpiti dalla crisi economico-finanziaria.
Oltre alla proroga e agli interventi sulla liquidità, ci sono stati interventi volti a semplificare
gli aspetti operativi, gestionali e di controllo dei Programmi. Il nuovo Regolamento,
approvato nell’aprile del 2009, ha stravolto le modalità di controllo classiche del Fondo
Sociale Europeo: con la modifica del Regolamento FSE vengono introdotti i costi standard
anche per i costi diretti e per tale motivo saranno ammissibili sia le somme forfettizzate per
operazioni di importo non rilevante, e difficilmente quantificabili, sia i costi basati su tabelle
di costi standard.
Al fine di recepire le nuove semplificazioni introdotte dal nuovo Regolamento, le Regioni si
sono confrontate con il supporto di Tecnostruttura mettendo a punto l’integrazione del
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Vademecum per la spesa del FSE: le Regioni sono in attesa della modifica del DPR sui costi
ammissibili, che dovrà avvenire a livello nazionale, e di una nota della Commissione
Europea sulle modalità di controllo e sull’applicazione di queste nuove regole al fine della
loro introduzione a livello locale.
Considerata la complessità gestionale dell’attuazione dell’Accordo, la Regione ha ritenuto di
introdurre una prima sperimentazione di costo standard nella gestione e controllo delle
operazioni attuative, forfettizzando l’indennità di partecipazione che integra il sostegno al
reddito spettante a ciascun lavoratore.
Sulla base della normativa nazionale, della circolare INPS e del monitoraggio della spesa
fornito dalla Sede Regionale dell’INPS, è stato quantificato il costo standard di un’ora di
partecipazione alle politiche attive dei lavoratori in deroga.
Dal punto di vista gestionale e di controllo, l’indennità sarà corrisposta dall’INPS ad ogni
singolo lavoratore, unitamente al sostegno al reddito, e la Regione trasferirà, mediante
apposita convenzione, le risorse di cui allo Accordo all’Istituto di Previdenza.
La quantificazione delle ore indennizzate a ciascun lavoratore avverrà a posteriori, cioè solo
successivamente all’effettuazione della politica attiva, applicando il parametro standard di
cui alla Circolare INPS.
Rispetto al punto 6 all’ Odg“Stato di avanzamento finanziario al 30 aprile 2009 e
Programmazione della Spesa al 30 dicembre 2009 al fine di evitare il disimpegno
automatico” richiesto dalla Commissione Europea, è rilevante - ha illustrato Bertacca - come
le recenti modifiche regolamentari hanno introdotto un ulteriore acconto a favore delle
Autorità di Gestione per aumentare la liquidità degli Stati membri e ciò ha di conseguenza
ridotto l’obiettivo di spesa da raggiungere entro fine anno.
Per la Regione Emilia-Romagna il budget da certificare è passato da circa 70 milioni di euro
a 49 milioni.
Considerando, continua la dott.ssa, che la realizzazione delle spese comporta un’attenta
attività di programmazione e monitoraggio e, soprattutto, non si improvvisa, il sistema
regionale è stato a suo tempo programmato per raggiungere l’obiettivo di certificare i circa
70 milioni di euro.
L’avanzamento della spesa al 30 aprile, conferma il raggiungimento dell’obiettivo e pone la
Regione al di fuori del disimpegno automatico.
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Al momento sono state inviate due Dichiarazioni di Spesa all’Autorità di Certificazione per
un totale di circa 37 milioni e al 30 giugno 2009 sarà presentata una ulteriore dichiarazione
per un totale pari a circa 60 milioni di euro.
La Dott.ssa Balboni dà la parola alla Dott.ssa Elena Rossi per l’informativa sul Piano di
Comunicazione.
L’informativa prevede la presentazione di due attività di comunicazione e informazione
realizzate nel 2008:
• la campagna informativa dell’Autorità di Gestione e relativa ai poli informativi;
• l’attività del Consorzio Spinner, Organismo Intermedio.
Per quanto attiene al primo esempio - ovvero la campagna informativa di comunicazione dei
Poli Tecnici - i due atti amministrativi di riferimento sono il Piano Triennale Regionale
dell’offerta di formazione alta specialistica e superiore e l’Invito a presentare i progetti
formativi.
Gli obiettivi che la Regione si è posta nell’ideazione e progettazione della campagna sono
stati:
• comunicare gli elementi di innovazione di una programmazione pluriennale che, senza
rinunciare alla dimensione regionale e ai bisogni trasversali di diversi settori di attività,
valorizzi le vocazioni territoriali riconoscendole come elementi strategici per la crescita
del sistema;
• rispondere al diritto di informazione, di trasparenza e di accessibilità, diffondendo la
conoscenza di una nuova offerta di formazione alta, specialistica e superiore, che per il
2008 è stata costituita da 95 percorsi rivolti a 1.500 potenziali destinatari, giovani,
adulti, occupati, disoccupati, inoccupati;
• comunicare l’identità dei Poli Tecnici intesi come rete di soggetti e di opportunità
formative rispondenti a vocazioni territoriali;
• valorizzare l’apporto della rete di Soggetti (gli Istituti Scolastici, gli Organismi di
formazione accreditati, le Imprese e le Università beneficiarie dei finanziamenti) per
qualificare e innovare l'offerta formativa, elemento fondante della programmazione a
valere sull’Asse Capitale Umano;
• promuovere il sapere come principale strumento di crescita individuale e collettivo, e
sensibilizzare i cittadini, i lavoratori ed il sistema economico e produttivo al bisogno di
23
apprendimento e alla formazione lungo tutto l'arco della vita, che è uno degli obiettivi
generali del Piano di Comunicazione del Programma Operativo;
• valorizzare il ruolo e l’apporto dell’Unione Europea nell’attuazione di politiche regionali e
nella creazione di opportunità rivolte ai singoli e alle organizzazioni;
• promuovere e valorizzare la cultura tecnica e scientifica.
Target e destinatari della campagna informativa sono stati i giovani, gli adulti, gli occupati,
non occupati e disoccupati, ma anche il sistema economico e produttivo, il partenariato
economico e sociale.
Partner della campagna informativa sono stati i beneficiari dei finanziamenti, gli Enti di
Formazione, le Scuole, le Università e le Imprese.
La Dott.ssa Rossi prosegue indicando che - per il raggiungimento degli obiettivi e dei target
individuati- è stata progettata una campagna coordinata e uniforme dal punto di vista
grafico e redazionale, pluriennale, capillare e fondata su una comunicazione omogenea delle
singole opportunità. ed integrata
La campagna è stata integrata oltre che rispetto alla rete di soggetti beneficiari di
finanziamenti, anche con gli strumenti ed i canali di comunicazione e informazione
regionale, in particolare il web, ma anche con tutti i servizi informativi, numeri verdi e l'URP
regionale.
Per dare identità alla campagna è stato ideato il logo dei Poli Tecnici e predisposto un set di
strumenti costituito dalle schede informative dei corsi, dalle locandine e da un format per le
inserzioni stampa.
Nel periodo di svolgimento della campagna - tra settembre e novembre 2008 - sono state
realizzate: 59 schede, ognuna delle quali stampate in numerose copie dai beneficiari; 37
edizioni di brochure; 56 locandine; 105 tipologie di inserzioni stampa di diverse dimensioni,
anch’esse pubblicate sulla stampa locale più di una volta nell’arco della programmazione.
Per l'offerta formativa 2009 è prevista una nuova edizione della campagna informativa,
progettata secondo le stesse modalità, rafforzata probabilmente da una head-line capace di
interpretare e comunicare con più efficacia l’identità, i valori e gli obiettivi del Piano
Triennale.
Per quanto riguarda il secondo esempio, la Dott.ssa Elena Rossi presenta la comunicazione
realizzata attraverso il web dalla Sovvenzione Globale ( vedi sito www.spinner.it)
24
Il sito è on-line dal settembre del 2008 e rappresenta uno strumento particolarmente
significativo perché raggiunge efficacemente sia i potenziali beneficiari, sia chi è già
beneficiario delle opportunità e, inoltre, tutti i soggetti del territorio coinvolti nella
programmazione.
Il sito rappresenta quasi uno strumento di lavoro, grazie a servizi on-line erogati
settimanalmente, quali la rassegna stampa dedicata ai temi dell’innovazione e in quanto
prevede un’area amministrativa gestionale riservata, che consente lo scambio di documenti
tra gruppi definiti, quali i beneficiari, gli Spinner Point ed il Comitato di Coordinamento.
La Dott.ssa Rossi presenta lo stato dell’arte dell’attuazione del Piano di Comunicazione.
Nel corso del 2009 si è proceduto con:
• l’implementazione del portale in tutte le sottosezioni in cui si suddivide;
• l’invio periodico di newsletter digitali;
• la produzione e distribuzione di materiali informativi e cartacei nei diversi punti
informativi regionali;
• una relazione sistematica con la stampa;
• un servizio quotidiano informativo, telefonico e in presenza, il numero verde delle
politiche per l'istruzione e la formazione al lavoro, e l'URP regionale.
Nel primo semestre 2009 sono state attivate:
• una campagna informativa dei voucher di conciliazione, realizzata a partire dalla
esperienza maturata con i Poli Tecnici, in collaborazione con tutti i Comuni della Regione
che hanno aderito all’iniziativa;
• una progettazione integrata, in collaborazione con la rete regionale degli Europe Direct e
con i responsabili della comunicazione degli altri Fondi strutturali in Emilia-Romagna, di
attività di comunicazione condivise e rivolte a target specifici, quali gli studenti delle
scuole.
Per quanto riguarda l'attuazione del Piano nel secondo semestre 2009, certamente saranno
tenute ferme le priorità già individuate, in coerenza con gli obiettivi del PO; saranno
implementati strumenti e canali già definiti dal Piano, e sarà prestata attenzione alle azioni
che verranno attivate per rispondere a livello regionale alla crisi sia comunicando le
opportunità offerte, sia sottolineando il contributo decisivo che il FSE offre agli Stati membri
per superare le criticità di questa fase.
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La Dott.ssa Balboni ringrazia, ricorda ai presenti che le slides presentate saranno a
disposizione sul sito della Regione e cede la parola alla Dott.ssa Bergamini che presenta
l’informativa sulle attività di valutazione.
La Dott.ssa Bergamini inizia il suo intervento con l’affermare che la nuova Programmazione
rispetto alle attività di valutazione introduce grandi elementi di novità e di flessibilità: non ci
saranno più step da rispettare e report predefiniti dai Regolamenti per la restituzione dei
risultati di valutazione, on-going e strategica, così come non verrà più richiesto un Piano di
Valutazione per ogni singolo Programma Operativo.
L’obiettivo di realizzare una valutazione delle politiche in modo integrato dovrà essere
supportato da un Piano di Valutazione unitario, che concentra l'attività valutativa non sulle
singole azioni, ma su politiche e obiettivi. L’altro elemento di innovazione e di forte rilevanza
sarà quello della condivisione delle pratiche valutative tra l'Autorità di Gestione, i Soggetti
Attuatori ed il Partenariato economico e sociale. Questi ultimi non sono in alcun modo
considerati meri soggetti ai quali restituire i risultati, ma attori che, contribuendo alla
realizzazione del Programma Operativo, hanno le competenze per migliorarne le azioni
indirizzando le pratiche valutative.
In particolare sottolinea Bergamini, il Documento di Programmazione Unitario concentra la
valutazione su:
• il rafforzamento della società e dell’economia della conoscenza;
• le pari opportunità;
• il sostegno di un percorso di innovazione e qualificazione del welfare.
Il Piano di Valutazione Unitaria avrà un impatto anche sulla organizzazione e sui ruoli.
Le Autorità di Gestione saranno i referenti delle attività di valutazione dei singoli Programmi,
facenti parte del Gruppo di Coordinamento e strettamente e direttamente coinvolti negli
aggiornamenti periodici al Piano di Valutazione.
Per quanto riguarda le valutazioni specifiche del Fondo Sociale Europeo, una scelta fatta
dall’AdG è quella di mantenere le sedi della concertazione e della collaborazione
istituzionale, che presidiano e concorrono a tutte le fasi di programmazione, quali momenti
nei quali condividere le domande valutative e dove restituire gli esiti delle valutazioni
condotte.
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Nel Comitato di Sorveglianza del 31 gennaio 2008 erano stati presentati focus valutativi
specifici tenuto conto delle priorità individuate nel PO e arricchiti da indicatori aggiuntivi
previsti e richiesti dalla Commissione. L’analisi compiuta in questo periodo è stata quella di
approfondire i focus valutativi proposti: prima di tutto il tema dell’innovazione, della ricerca
e della competitività.
Su ciò occorrerà concentrare, a partire dalla seconda metà dell’anno, azioni specifiche
mantenendo la centralità e l'attenzione al contributo del FSE per il perseguimento delle
strategie di sviluppo.
La valutazione si svolgerà concentrandosi sulle persone e sulle loro competenze e sarà
attuata in stretta connessione con le valutazioni che verranno condotte sul Programma
Operativo del FESR, il quale focalizzerà l’attenzione alle imprese e alle infrastrutture.
Nel Gruppo di Coordinamento per le valutazioni dei due Programmi è stato condiviso di
promuovere e valorizzare i temi legati agli elementi di territorialità, di analizzare, in
sostanza, come gli elementi di territorialità influiscono sul raggiungimento degli obiettivi
contenuti nel Documento Unitario di Programmazione.
Il secondo focus, invece, era strettamente legato alle politiche del Fondo Sociale Europeo:
formazione continua per l’ adattabilità dei lavoratori e delle imprese.
Alla luce delle azioni intraprese e del mutato contesto economico, questa analisi è incentrata
sulle persone e occorrerà, dunque, valutare - a partire dall’analisi di coloro che entrano in
formazione - come il sistema e le opportunità offerte saranno in grado di:
• intercettare le aspettative dei lavoratori;
• cogliere le loro caratteristiche, disponibilità e bisogni;
• capire come un’offerta complessiva possa essere in grado di promuovere l’adattabilità
dei singoli e la adattabilità delle imprese.
L’altro tema è quello delle pari opportunità, proposto come focus valutativo trasversale ad
inizio programmazione.
In tale focus l’obiettivo è quello di evidenziare per ciascun Fondo come le politiche specifiche
contribuiscano al tema.
In Regione il gruppo interdirezionale che lavora sul tema delle pari opportunità ha svolto
un’analisi dei singoli Programmi e delle Azioni ad oggi realizzate, individuando alcuni
segmenti delle programmazioni che potrebbero già essere oggetto di valutazioni specifiche.
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Per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, si vuole verificare la partecipazione delle
donne al rafforzamento dell’economia della conoscenza riferendosi all’ Asse Capitale Umano.
L’altro elemento specifico, conclude la dott.ssa Bergamini, è il tema della conciliazione tra
tempi di lavoro e tempi di cura: anche sull’esperienza dei voucher conciliativi sara attivata
un’azione valutativa.
La Dott.ssa Cristina Balboni ringrazia e presenta l’informativa, voluta dalla Commissione,
sulle iniziative intraprese per l’inclusione sociale delle minoranze Rom e Sinti, a partire
dall’esperienza della programmazione 2000-2006.
La Dott.ssa Balboni inizia il suo intervento offrendo indicazioni di contesto su quanto fatto
nella passata programmazione.
Le persone di origine Sinti e Rom presenti in Regione sono 1.982 di questi l’80,3% sono
stanziali. La comunità più diffusa è quella dei Sinti, pari all’ 84,1%. I giovani sotto i 18 anni
rappresentano il 39,6% e solo il 2,7% rientra nella classe di età tra i 65 e oltre.
Le politiche regionali si sono poste l’obiettivo prioritario di ridurre le dimensioni dei campi e
di agevolare l’inserimento in appartamenti di queste persone con l’obiettivo di migliorarne la
qualità della vita.
Gli interventi realizzati nella passata programmazione con le risorse del Fondo Sociale
Europeo hanno teso ad affiancare le politiche sociali con interventi mirati ad aumentare le
capacità di inserimento lavorativo anche facilitando la permanenza o favorendo il rientro dei
giovani nel sistema dell’istruzione (in particolare la Regione ha previsto interventi di
contenimento dell’abbandono scolastico favorendo, attraverso azioni di orientamento, il
rientro in percorsi scolastici dei giovani appartenenti ai campi).
Le attività rivolte alle minoranze hanno assorbito risorse finanziarie per oltre 2 milioni di
euro e interessato un buon numero di persone: solo con i progetti Equal sono state
coinvolte 623 persone di cui 357 donne e 266 uomini, con una serie di interventi con
ricadute sia sulle minoranze sia, tramite azioni di sistema, sugli operatori che offrono servizi
a favore di queste persone.
La Regione ha appreso dalla passata programmazione e dal Programma Equal:
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• l’importanza di formare adeguatamente facilitatori culturali all’interno delle comunità,
figure capaci di presentare le diverse proposte e fungere in qualche modo da garanti
all’interno delle comunità;
• il valore di strutturare veri e propri patti per il lavoro, tra partner del progetto e gli attori
istituzionali economici del territorio, per garantire ai partecipanti sbocchi occupazionali al
termine dei percorsi di orientamento e formazione.
A livello strutturale, l’innovatività dei progetti è stata anche quella di mettere insieme
soggetti pubblici e privati coinvolgendoli nel lavoro di rete finalizzato all’inclusione sociale di
queste minoranze.
I fattori di successo delle attività previste nella passata programmazione possono essere
così sintetizzati:
• integrazione delle azioni con i processi di inclusione sociale presenti nel territorio;
• coinvolgimento diretto degli utenti fin dalla progettazione dei percorsi attraverso le loro
associazioni;
• rete degli attori istituzionali e sociali che intervengono a favore dell’inclusione dei Sinti e
Rom;
• approccio finalizzato all’ empowerment degli utenti.
La Regione Emilia-Romagna - nonostante il taglio dei finanziamenti- mantiene sulle fasce
deboli del mercato del lavoro una priorità di intervento e non solo con l'Asse Inclusione
Sociale.
Nel 2007-2008, sono state poste in essere quattro azioni a favore di Rom e Sinti (tre
programmate dalle Province e una dalla Regione), per un finanziamento complessivo di
363.000 euro, coinvolgendo 48 destinatari e prevedendo 748 ore di formazione. Questi
progetti si fondano sull’integrazione con i servizi sociali del territorio, e sulla valorizzazione
delle sinergie tra gli interventi degli operatori dei campi e le azioni messe in campo dai
formatori, orientatori o tutor della transizione.
La Dott.ssa Balboni conclude segnalando che dal 2008 anche la Regione Emilia Romagna
aderisce alla rete nazionale a supporto del network europeo sull’inclusione sociale della
comunità Rom realizzato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.
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A proposito dell’informativa sull’inclusione sociale delle minoranze, prende la parola il Dott.
Tesei ricordando che il Ministero del Lavoro - con la DG per le politiche per l’Orientamento
e la Formazione Professionale e l’DG Immigrazione - partecipa alla Rete Europea per
l’inclusione sociale della comunità Rom attraverso i Fondi Strutturali.
Nell’ambito di questo network sono stati attivati tre gruppi di lavoro sui temi dell’inclusione
sociale, dell’occupazione e dell’istruzione, al fine di raccogliere e confrontare le diverse
esperienze realizzate, in tema di integrazione dei Rom e di definizione delle modalità di
partecipazione e collaborazione.
La rete prevede di realizzare un censimento dei progetti finanziati che abbiano i Rom tra i
destinatari. Il network - a seguito di un forte input della Commissione Europea- intende
quindi contribuire ad ottenere un dato disaggregato per il 2013 relativo all’utenza dei Rom
effettivamente coinvolta nelle attività finanziate attraverso i Fondi Strutturali.
Per quanto riguarda l'Italia, attualmente il protocollo per il monitoraggio unitario dei progetti
afferenti al QSN 2007-2013 - ovvero il sistema Monit Web gestito dal Ministero
dell’Economia- prevede che la rilevazione di informazioni relative a gruppi vulnerabili ( tra
cui i Rom) avvenga a livello di progetto, e non di destinatari diretti.
Fermo restando questa decisione assunta a livello italiano, conclude Tesei, si ritiene
opportuno aprire un confronto con le diverse Autorità di Gestione dei Programmi Operativi
per poter acquisire dati omogenei ed attendibili sui progetti finanziati nell’ambito della
Programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali - e in particolare del Fondo Sociale
Europeo- rivolti alle comunità Rom, Sinti e Caminanti.
La Dott.ssa Balboni ringrazia e nell’ambito del punto “varie ed eventuali”, cede la parola alla
Dott.ssa Marisa Canu dell’Autorità di Audit.
La Dott.ssa Canu inizia il suo discorso riferendosi a due adempimenti regolamentari. Il
primo riguarda la predisposizione da parte dell’Autorità di Audit alla fine di ogni anno di un
rapporto annuale accompagnato da un parere annuale sulla funzionalità del sistema di
gestione, di certificazione di ogni singola Regione.
Il secondo adempimento regolamentare è quello di dare informazione sugli esiti del parere
nel Comitato di Sorveglianza successivo.
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La Dott.ssa Canu informa del fatto che, il ritardo nell’attuazione a livello europeo di tutti i
Programmi non ha consentito che nel 2008 potessero svolgersi quelle attività di audit di
sistema e di audit delle operazioni che erano previste dai Regolamenti.
Per questo è stato concordato con la Commissione la formulazione di un parere sul quale
sono state indicate le ragioni dell’impossibilità di attuare quei controlli necessari che
avrebbero portato alla formulazione del parere nei tempi previsti.
Per quanto riguarda la nostra Regione, l’Autorità di Audit ha completato i controlli e sta
predisponendo il rapporto che arriverà alle Autorità di Gestione e Certificazione in tempi
brevissimi.
La Dott.ssa Balboni dichiara conclusi i lavori e ringrazia tutti per la partecipazione.