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Dossier Fotovoltaico, il sole è in fervore Consorzi Elex: Strano è presidente Tecnica FV: componenti in corrente continua Imprese Quando l’azienda fa sistema Il busIness magazIne deI dIstrIbutorI e grossIstI dI materIale elettrIco commercIo elettrico c e anno 1, n. 1 - gIugno 2010 euro 7,00 Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano FME Ritorno ai grossisti

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il business magazine dei distributori e grossisti di materiale elettrico

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DossierFotovoltaico,

il sole è in fervore

ConsorziElex:

Strano è presidente

TecnicaFV: componenti

in corrente continua

ImpreseQuando l’azienda

fa sistema

10

Il busIness magazIne deI dIstrIbutorI e grossIstI dI materIale elettrIco

commercIoelettricoce anno 1, n. 1 - gIugno 2010

euro 7,00

Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - D.L.

353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1,

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FMERitorno ai grossisti

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è una pubblicazioneEdizione Speciale S.r.l.Via Ariberto 8, 20123 MilanoTel 02 581404 – Fax 02 58140444E-mail: [email protected] 1686261 – P.I. 03580420960Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 1 N° 1 – Giugno 2010

Direttore ResponsabileAntonio Bernardi

Direttore EditorialeMaurizio [email protected]

[email protected]

Hanno collaboratoGiancarlo Emanuel, Roberto Corti, Angelo Baggini, Franco Bua, Massimo Poletti, Paola Cipollini

Grafica e DTPDavide Candiani

Coordinamento EditorialeGabriele Brocca Romanin

Segreteria AmministrativaPaola Pasqualini

PubblicitàStudio Binaschi Tel: 02 66710083 - Fax: 02 [email protected]

Ufficio abbonamentiEdizione Speciale Srl Tel: 02 [email protected]

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140Estero zona 3 annuale: euro 200

StampaAbbiati di Maurizio Cabrini - Milano

Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

Sommario

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16 Ferrari incassa il sì, FME torna ai grossistiGiancarlo EmanuelMesi di lavoro del presidente e del suo staff hanno portato all’approvazione della proposta di modifica della rappresentanza. Unico consorzio in dissenso Anse 2000. Adesso si attende il completamento delle associazioni regionali

20 E ora la Federazione si rimbocca le manicheParla Giancarlo Profeti, Direttore Generale della Federazione

22 Strano nuovo presidente Elex Giancarlo EmanuelA Barcella, bergamasco, succede il giovane imprenditore catanese, molto conosciuto perché in consiglio da parecchio tempo. Sul suo nome converge la totalità dei favori. L’impegno sarà mantenere il consorzio al top e migliorare le posizioni locali

24 Gewa accende la luce Grande impegno in un settore specifico. È un’operazione inedita, che cambia molti scenari del commercio elettrico. La produzione accoglie con interesse, inevitabile la formazione di nuove figure professionali per la vendita

27 Cignoli fa il bisRiconfermato il presidente di Gewa Italia

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Sommario

Anno 1 Numero 1Giugno 2010

La copertina

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44 Quando l’azienda fa sistemaMassimo PolettiUna proposta commerciale innovativa e un nuovo approccio al cliente. Con un’offerta non solo di prodotti, ma soprattutto di soluzioni integrate

48 Interruttori scatolati di bassa tensioneMaurizio GambiniUna gamma di apparecchiature evoluta, dotata di versatilità di utilizzo e in grado di aiutare a risolvere i problemi di progettazione e realizzazione in diverse applicazioni impiantistiche

50 Rispondere oggi alle domande del domaniPaola CipolliniNel futuro di Vaillant Italia progetti innovativi e significativi investimenti in formazione, per uscire più competitivi dalla crisi

29 ExpoCeriani è subito successoL’evento, organizzato da Ceriani Elettroforniture, ha richiamato centinaia di installatori, molto interessati alle novità di mercato

30 Il sole è in fervoreRoberto CortiOrmai ci siamo: la tecnologia è abbastanza matura da dare l’input per un’autarchia energetica

38 Componenti in corrente continua per il fotovoltaicoAngelo Baggini - Franco BuaIl crescente sviluppo del fotovoltaico ha riproposto problemi che negli ultimi anni erano stati, in parte, trascurati, legati alla gestione degli impianti in corrente continua ed ai criteri di scelta dei componenti

Rubriche09 News53 Proposte62 Internet

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Grazie all’esperienza maturata nei cinque continenti da oltre vent’anni, ABB è in grado di realizzare con competenza i migliori sistemi per catturare e controllare l’energia solare, integrandola con efficacia nella rete. L’ampia offerta consolidata di ABB si arricchisce di nuovi prodotti specifici per il solare, completando la sua serie di apparecchiature di alta tensione, trasformatori, componenti di bassa e media tensione - proposti anche in cabine preassemblate - inverter solari, motori, PLC e molte altre soluzioni studiate appositamente per il sezionamento, la protezione, la misura e la conversione dell’energia, per rispondere alle necessità funzionali e normative che caratterizzano le applicazioni nel settore fotovoltaico. www.abb.it

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All’interno di Lops Expo Casa di Trez-zano sul Naviglio, il distretto di edifici che comprende un completo sistema espositivo per la casa e che opera sotto i marchi Lops Arredi di qualità e Nasce Casa Lops, è stata realizzata, in collaborazione con BTicino e con la partecipazione di altri importanti partner, una nuova casa eco domoti-ca. Dotata di un evoluto impianto My Home è in grado di fornire il massi-mo livello di prestazioni in termini di comfort, sicurezza, risparmio ener-getico, controllo locale o a distanza.Da oggi, quella che sarà l’abitazione del futuro può essere visitata all’in-terno dello spazio Nasce Casa, in cui personale specializzato fornisce la consulenza necessaria per ideare e realizzare la casa dei propri sogni. Un’abitazione evoluta e personaliz-zata per stile, arredi, finiture, oltre

che per tecnologia ed impiantistica, disponibile anche come soluzione “chiavi in mano” completa in ogni dettaglio.Nei 200 m2 di esposizione i visitatori possono interagire direttamente con i comandi dell’impianto domotico, con estetica Axolute, apprezzan-done la facilità e la versatilità di utilizzo. Azionando i vari dispositivi, dal semplice interruttore all’evoluto Touch Screen, è possibile controllare il sistema di allarme, regolare le luci, azionare tende motorizzate, attivare scenari, gestire la diffusione sonora o la termoregolazione. Le immagini dei vari locali della casa sono sempre disponibili su-gli schemi della Video

Station e dei Video Display, i videoci-tofoni vivavoce dotati di capacità mul-timediali, o sullo schermo di un PC o ancora, grazie al nuovissimo sistema di interfaccia multimediale, su quel-lo del televisore, da cui si possono richiamare tutte le funzioni presenti nell’abitazione.

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Nasce la casa evoluta

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News

Produttore ai vertici dell’industria mondiale dei cavi, Nexans ha stretto un accordo di collaborazione con TheCar-bonNeutral Company, prima società al mondo ad offrire soluzioni per la ri-duzione delle emissioni di carbonio, al fine di assicurare la neutralità al car-bonio (CarbonNeutral) di tutti i suoi voli d’affari a partire dal mese di gennaio 2010. Il Gruppo incrementa così il pro-prio impegno in favore dello sviluppo sostenibile in ogni aspetto delle attività internazionali. Da oggi, tutte le emis-sioni di CO2 prodotte durante i voli d’af-fari del personale del Gruppo saranno interamente bilanciati dall’acquisto di certificati di compensazione del carbo-nio di alta qualità legati al progetto di riforestazione Uchindile-Mapanda, in Tanzania.La dimensione mondiale della società francese, la cui clientela e gli stabili-

menti di produzione sono localizzati in tutti i continenti, porta i suoi dipendenti ad effettuare numerosi voli, pari a 60 milioni di chilometri l’anno, cioè 1.500 volte il giro della terra. L’acquisto di certificati di compensazione del car-bonio per questi viaggi aerei rappre-senta un impegno molto importante del Gruppo in favore dello sviluppo sostenibile. In cambio, il Gruppo ha ottenuto il certificato CarbonNeutral, che attesta e pubblicizza la neutralità del bilancio netto del carbonio dei suoi viaggi.Oltre alla compensazione del carbonio dei suoi voli d’affari, Nexans ha dotato dal 2009 le proprie sale riunione nel mondo con apparecchiature di video-conferenza per limitare i viaggi dei suoi dipendenti. Più in generale, la politica di sviluppo sostenibile del Gruppo comprende altre iniziative. Si tratta,

ad esempio, dell’introduzione di pro-cessi produttivi più puliti e più sicuri, di miglioramenti del controllo di qualità in vista della riduzione della quantità di scarti prodotti e del riciclaggio dei cavi al termine della loro vita, della partecipazione a progetti di energie rinnovabili o, ancora, dell’utilizzo in Europa di bobine certificate PEFC in legno proveniente esclusivamente da foreste sostenibili.Il progetto Uchindile-Mapanda si basa su circa 18.000 ettari di praterie de-gradate nelle terre alte del sud della Tanzania. Si tratta del primo progetto di rimboschimento in Africa certifica-to Voluntary Carbon standard (VCS). Questo marchio garantisce la traccia-bilità delle unità di credito emesse. Il progetto è stato anche certificato dalla Climate, Community and Biodiversity Alliance (CCBA).

atteNzioNe all’ambiente

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News

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un nuovo prodotto, non significa gettarlo al vento

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Per due mesi (dal 4 maggio al 4 lu-glio), Milano ospita la prima “Casa del Ben – Essere”, un modulo abitati-vo di 80 metri quadrati monoplanare, ideato secondo gli standard di classe energetica A+ e realizzato in edilizia industrializzata, che utilizza materia-li, tecnologie, soluzioni e prodotti in-novativi, rispondenti alle mutate esi-genze dell’abitare contemporaneo. Tutto questo per promuovere valori strettamente correlati, quali: soste-nibilità, salubrità, comfort, sicurezza, benessere psicofisico, efficienza energetica e qualità ambientale, oltre ad economicità nei costi e ri-duzione nei tempi di realizzazione.Questo progetto, che ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Sa-lute del comune di Milano, ha dato vita ad una sorta di “unità abitativa viva” e visitabile, allestita nei Giar-dini “Indro Montanelli”.

Tra gli sponsor tecnici Emmeti, che ha fornito una pompa di calore per garantire il riscaldamento in inverno e il raffrescamento in estate, utiliz-zando energia derivante da fonti rin-novabili e riducendo così le emissioni di CO2 in atmosfera.Esempio di comfort ambientale, massima resa e ottima integrazione estetica sono il sistema radiante a pavimento, Clima Floor, e l’applica-zione a parete o soffitto Plasterboard; soluzioni che soddisfano le esigenze

dei moderni edifici, garantendo un clima ideale e stabile in tutti gli spazi, con il conseguente benessere fisico.Il sistema solare termico Arcobaleno ed il sistema solare fotovoltaico Sun, poi, sfruttando naturalmente la luce e l’energia del sole, forniscono acqua calda sanitaria ed energia elettrica, con un considerevole abbattimento dei costi di esercizio.Infine, il sistema di ventilazione controllata con recupero termico URC assicura un perfetto ricambio

dell’aria, evitando gli sprechi grazie al recupero termico dell’energia presente all’in-terno della casa, mentre il si-stema di contabilizzazione dei consumi Energy Box gestisce l’impianto centralizzato come autonomo, calcolando l’energia effettivamente consumata da ogni singolo utente.

ViVere Nel “ben – essere”

Presente oggi in 42 Paesi nella regione EMEA (Europe, Middle East & Africa), GE Lighting dispone di 8 impianti produttivi in 7 città, in cui impiega oltre 7.600 persone, e vanta di un catalogo con oltre 8.000 tipi di lampada. Nella sola Europa, in cui risie-dono gli Headquarters EMEA, così come l’HID Centre e il Global Technology Center (tutti situati a Budapest), la società impiega complessivamente oltre 100.000 persone e realizza un fatturato pari a circa 27 miliardi di euro.Nel corso di un incontro stampa svoltosi recentemente a Milano, il presidente e CEO di GE Lighting EMEA, Phil Marshall, e l’Am-ministratore Delegato di GE Lighting Italia, Nino Piredda, hanno fotografato la situazio-ne attuale e presentato i piani dell’azienda per l’immediato futuro.L’azienda sta crescendo in Europa da oltre 100 anni e intende continuare a farlo per-seguendo una strategia sintetizzabile in tre punti fondamentali: innanzi tutto, con-

tinuando con gli investimenti in tecnologie “green”, sviluppando prodotti LED innovati-

vi, rafforzando la leadership nella tecnolo-gia CMH e ampliando la gamma orientata al risparmio energetico.Il secondo punto cruciale è il rafforzamento della struttura commerciale in tutti i Paesi, in controtendenza rispetto ad un momento di mercato tutt’altro che florido; GE raffor-zerà la sua struttura commerciale europea, Italia compresa, e offrirà al mercato solu-zioni altamente integrate.

Da ultimo, una profonda riorganizzazione dei processi produttivi, che migliorerà le prestazioni e faciliterà anche i distributori.Come ha spiegato Phil Marshall: «General Electric crede fino in fondo nella tecnologia LED per i sistemi di illuminazione e inve-stirà nei prossimi anni oltre 500 milioni di dollari a livello mondiale per riconvertire la produzione dei sistemi ad incandescenza in tecnologie più efficienti e meno inquinanti».Nino Piredda ha rafforzato questa posizione spiegando come, a fronte di un forte inte-resse tecnologico per il mondo LED, circa l’80% del mercato del lighting sia oggi anco-ra basato su prodotti tradizionali. È, quindi, fondamentale accompagnare gli OEM verso i LED e assicurare una transizione meno traumatica possibile. Per fare questo oc-corre investire ancora molto: il 50% delle risorse disponibili per il miglioramento dei prodotti tradizionali e riservando a LED e OLED l’altra metà degli investimenti in ri-cerca e sviluppo.

PuNtare sulle tecNologie “green”

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Azienda che opera nel settore fotovoltaico italiano, Enerpoint S.p.A. ha annunciato una collabo-razione strategica con Suntech, produttore mondiale di moduli fotovoltaici.L’accordo, siglato all’inizio di quest’anno, prevede la fornitura da parte di Suntech di moduli fo-tovoltaici al silicio policristallino, concepiti e realizzati per fornire un prodotto ai massimi livelli di eccellenza. Tutti i materiali utilizzati nella costruzione dei pannelli rispon-dono, infatti, a rigorosi standard qualitativi e massima cura viene dedicata alla scelta dei compo-

nenti sul mercato europeo e mondiale.Durante le fasi di assemblag-gio viene praticato il “sor-ting”, ovvero la selezione per caratteristiche elettriche, a livello di singola cella, di mo-dulo e di pallet di moduli. Ciò permette ai clienti di realizzare campi fotovoltai-ci il più possibile uniformi, limitando così l’impatto del “mismatching” sulla produ-zione.Enerpoint, quale distributore ufficiale Suntech, proporrà ai suoi clienti tutta la gamma di moduli policristallini.

collaborazione Per il fotoVoltaico

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News

Nello scorso mese di marzo, Rittal ha ricevuto il premio “Top Employers” 2010, classificandosi tra le prime 25 aziende italiane leader nella gestione del talento, unica rappresentante del mondo dell’automazione industriale, in base all’analisi annuale del CRF Institute.La selezione delle aziende Top Em-ployers è realizzata da un pool di esperti indipendenti che, basandosi su questio-nari e interviste, analizzano le diverse realtà industriali italiane per identificare i casi di eccellenza nella gestione e valorizzazione delle risorse umane, provvedendo a stilare una classifica sulla base di 5 parametri principali: retribu-zione e benefit, formazione e

sviluppo, opportunità di carriera, con-dizioni di lavoro e cultura aziendale. Le condizioni di lavoro rappresentano il parametro in cui si è maggiormente distinta la società, che viene descritta come: “Una multinazionale a misura d’uomo, con una proprietà molto pre-sente ed efficiente, dove il rispetto, il rigore e la correttezza, anche formale,

sono valori primari e radicati e dove l’attenzione verso la persona e il suo essere si respira a 360° e si estende fino alle piccole cose”.L’importanza dell’attenzione verso le persone è testimoniata anche dalla scelta dell’Amministratore Delegato Marco Villa di seguire personalmen-te la gestione delle risorse umane,

perché: «La motivazione è alla base del successo. È una sintesi di molte-plici fattori, se non si presta ascolto, se non ci si ferma a parlare, se non si chiede il perché e non ci si sforza di capire, se, insomma, non si dà attenzione vera… beh, allora è difficile costruire qualcosa».

atteNzioNe alle persone e alla gestione delle risorse umane

Il Settore Energy di Siemens ha realizzato un impianto fotovoltaico di grandi dimen-sioni per conto di uno dei maggiori opera-tori europei per la produzione di energia da fonti rinnovabili: l’azienda norvegese Statkraft.Con una potenza installata pari a 3,3 MW, l’impianto è localizzato nel comune di Apri-lia, in provincia di Latina, e fornirà elettri-cità in modo ecocompatibile all’equivalen-te di oltre 1.100 abitazioni, consentendo di evitare l’emissione nell’atmosfera di oltre 2.250 tonnellate di anidride carbonica e 6,4 tonnellate di ossidi di azoto. Per la realiz-zazione dell’impianto sono stati impiegati circa 15.500 pannelli fotovoltaici in silicio policristallino, per una superficie captante totale pari a circa 22.700 m2. La società si è occupata di tutta la ge-stione del progetto: dall’ingegneria, alla fornitura di tutte le apparecchiature e sistemi, fino alla costruzione dell’intero impianto fotovoltaico.

Oltre ai moduli solari, l’ambito di forni-tura per l’impianto solare comprende gli inverter fotovoltaici Sinvert, i trasforma-tori Geafol, i quadri di distribuzione in

bassa ed in media tensione, i cablaggi, tutti i sistemi di sicurezza, il controllo accessi e la videosorveglianza, la con-nessione alla rete e tutti i lavori civili.

elettricità ecocompatibile

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News

Era il 1° maggio 1945 quando, a Marostica, Walter Viaro e Francesco Gusi fondavano Vimar, dando il via a quell’energia positiva che, nel corso degli anni, ha consentito all’azienda di accendere le luci dell’Italia, ren-dendo le case degli italiani sempre più sicure.In questi 65 anni di storia, la società è stata attore principale nel processo di evoluzione degli stili abitativi. Un processo che ha portato l’impianto elettrico da semplice punto luce ad impianto domotico, per gestire al meglio lo spazio che ci circonda, trasformando la tecnologia in un prezioso alleato del comfort.Oggi la stessa “energia positiva” anima le circa 1.000 persone che la-

vorano con passione in 7 diverse sedi nel mondo, affinché i prodotti siano presenti in oltre 100 nazioni. Testi-moni indiscussi della qualità, del design e dell’innovazione tecnologi-ca che contraddistingue un prodotto Made in Italy al 100%.Uno sviluppo, quello di Vimar, che la pone tra i principali operatori italiani del settore e che ha fatto sì che l’azienda di Marostica fosse scelta dal Commissariato del Go-verno per l’Esposizione Universale di Shanghai come fornitore del Pa-diglione Italiano.Le placche e gli interruttori del-la serie Eikon gestiranno, infatti, l’impianto elettrico del nostro Pa-diglione, con l’integrazione tecnica

di Netsafe, il sistema Vimar per il cablaggio strutturato, anch’esso in-stallato all’interno del Padiglione.Non poteva esserci evento migliore per coronare 65 anni di lavoro.

buon compleanno

La sede Vimar di Marostica

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News

Conclusa con successo da Conergy Ita-lia la vendita di due impianti da 1 MW ciascuno a Plain Energy GmbH. La Cas-sa di Risparmio di Bolzano e la Cassa Centrale Raiffeisen hanno finanziato il progetto situato in Puglia, nel Comune di San Marzano di San Giuseppe (TA). I due impianti gemelli sono stati connessi alla rete a fine marzo e produrranno all’incirca 2.800 MWh di energia pulita l’an-no, equivalenti al consumo annuo di circa 560 famiglie, consentendo di evitare l’emissione in atmosfera di ben 1.300 tonnellate di anidride carbonica l’anno.In qualità di fornitore e produt-tore di sistemi integrati, Coner-gy si è occupata non solo dello sviluppo, della progettazione ed installazione degli impianti, ma ha fornito anche tutti i compo-

nenti di sua produzione: 9.504 moduli PowerPlus 210P sono installati su strutture di montaggio SolarLinea, occupando un’area totale di quasi 50.000 metri quadrati. 8 inverter IPG 300K, inseriti in 4 ca-

bine inverter CIS 540, alimentano la rete elettrica pubblica con l’energia solare prodotta. Le cabine inverter, 2 per ciascun impianto, sono dotate di un innovativo sistema di ventilazione e filtraggio, progettato specificata-

mente per aree mediterranee, calde e polverose. L’azienda ha ricevuto mandato anche per la gestione degli im-pianti in esercizio e si occuperà di tutte le questioni tecniche ed amministrative relative al loro funzionamento, quali il moni-toraggio, la manutenzione e le revisioni.Oltre ai due parchi solari di San Marzano, Conergy Italia ha re-centemente concluso uno dei più grandi impianti italiani to-talmente integrati sul tetto della Fiera di Parma.

cresce il solare iN puglia

Nell’ambito della quinta edizione di SITE, il Salone dell’Impiantistica Termoidraulica ed Elettrica che si terrà dall’11 al 14 novembre 2010 presso Fiera Roma, sarà presente “Elettro”, un’area dedicata alla presentazio-ne delle principali novità in tema di impian-tistica elettrica ed elettrotecnica.Un’occasione d’incontro e scambio di prima importanza dove gli operatori potranno in-formarsi sulle principali tendenze del mer-cato e sulle soluzioni legate a componenti elettrici ed elettromeccanici, quadri, cavi, materiale d’installazione, componenti elet-tronici e utensili.Accanto ad Elettro sono previsti altri tre spazi tematici: Ecoenergie, Domotica e Ter-moclima. La manifestazione romana è sta-ta, infatti, concepita per delineare un’ampia panoramica su tutti gli aspetti di interesse per gli operatori dell’impiantistica, attraver-so un percorso espositivo in grado di assicu-rare la massima rilevanza ai prodotti e alle soluzioni più innovative e moderne. Il tutto

completato da un ricco calendario dedicato ad attività convegnistiche, tavole rotonde e corsi di aggiornamento.Il tema del risparmio energetico e dell’im-patto ambientale gioca un ruolo di prima importanza nell’ambito di Ecoenergie, l’area dedicata alla presentazione delle principali novità in tema di energie alternative. Inol-tre, nell’ottica di promuovere lo sviluppo del comparto impiantistico in relazione al miglioramento dell’efficienza energetica, gli organizzatori hanno istituito il Conto

Ecoenergie, un fondo con tetto massimo di 100.000 euro, destinato alle aziende che espongono prodotti inerenti le Energie Al-ternative.L’attenzione verso l’innovazione tecnologica applicata agli ambienti del vivere quotidia-no viene ripresa e ampiamente sviluppata all’interno di “Domotica”, un’area intera-mente dedicata alle soluzioni di integrazio-ne degli impianti e alla possibilità del con-trollo da remoto. L’area nasce per fornire agli operatori del settore gli strumenti per soddisfare la crescente domanda di control-lo, risparmio energetico e sicurezza delle abitazioni espressa dall’opinione pubblica.Visitando Termoclima, infine, gli ospiti della manifestazione potranno aggiornarsi sulle migliori soluzioni non solo per la climatiz-zazione, il condizionamento e la ventila-zione degli ambienti, ma anche per quanto riguarda i prodotti per il riscaldamento, l’isolamento, il trattamento acque, l’idroter-mosanitaria e gli accessori per il bagno.

ritorNa il salone elettro

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News

La multinazionale americana Ener-gy Conversion Devices, Inc. (ECD), produttore mondiale di moduli fotovoltaici a film sottile, distribu-iti sul mercato dalla controllata United Solar Ovonic con il marchio Uni-Solar, ha annunciato l’utilizzo della tecnologia “thin film” per la realizzazione di uno dei più grandi impianti fotovoltaici in Italia e in Eu-ropa, installato sul tetto dello stabi-limento del Gruppo Marcegaglia a Casalmaggiore (CR). Il film sottile, infatti, inserito nei pannelli coiben-tati Brollo, ha portato ad un impian-to da 2,1 MW, in grado di alimentare fino a 800 unità abitative, garanten-do allo stesso tempo un risparmio delle emissioni di anidride carbo-

nica pari a 1.113 tonnellate l’anno. La soluzione integra tutti i vantaggi del film sottile in silicio amorfo con la tecnologia dei pannelli coiben-tati, dando vita al nuovo prodotto Brollo Solar. Il risultato è un tetto calpestabile, isolato, totalmen-te integrato, che produce energia elettrica garantita negli anni, confe-rendo allo stesso tempo un valore estetico all’instal-lazione.

iNtegrazioNe del fotovoltaico

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Quella del 7 maggio 2010 resterà una data storica per la FME. Epocale: questa è stata la definizione data alla giornata dal presidente Giampaolo Fer-rari, naturalmente soddisfatto per la risposta quasi plebiscitaria, ottenuta in assemblea, dalla sua proposta.In poche parole, la Federazione si tra-sforma da club dei consorzi (con il tocco internazionale dei francesi di Sonepar e Rexel) in associazione di categoria. Insomma non più l’elenco delle grandi aggregazioni ma, in ordine sparso, cen-tinaia (si spera) di aziende commerciali. E in questo contesto anche i due colossi mondiali di marca transalpina reste-ranno a tutto diritto; esattamente come prima.Visto che siamo in periodo di celebra-zioni dell’Unità d’Italia, vale la pena di parafrasare la frase di Massimo D’Aze-glio, poi resa famosa da Cavour: “fatta l’Italia, ora facciamo gli italiani”. Ossia: ora che c’è la federazione dei distribu-tori bisogna riempirla il più possibile di… distributori. E darle degli obiettivi. Non avrebbe, infatti, peso se si limitas-

se a contenere solo i presenti, peraltro di qualità, di qualche venerdì fa in corso Venezia a Milano. E anche le federazioni regionali (o multi-regionali) sono anco-ra da completare visto che mancano, tra le altre, quelle importantissime di

Triveneto ed Emilia Romagna e quelle importanti di Calabria e Sardegna.Ma andiamo con ordine, ricordando che il dibattito che ha portato alla giornata cruciale del 7 maggio è stato preceduto da un lungo lavoro di tessitura condot-

Ferrari incassa il sìFME torna ai grossisti

Mesi di lavoro del presidente e del suo staff hanno portato all’approvazione della proposta di modifica della rappresentanza. Unico consorzio in dissenso Anse 2000. Adesso si attende il completamento delle associazioni regionali

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Il presidente. “Soddisfatto, ma è solo l’inizio”Presidente Ferrari, è stata una mattinata attesa, ma tutto sommato – e per fortuna – senza sorprese…«Una mattinata che definirei interessante e proficua per quello che io credo debba essere il futuro della Federazione. Una federazione più efficiente, più efficace, che dia dei segnali per andare verso una ricompattazione della categoria».

È soddisfatto?«Sì, anche se c’è molta

strada da fare. È un cambio epocale, siamo andati avanti per anni con la federazione in mano agli imprenditori, poi in quelle dei consorzi: e ce n’era ragione. Ora tornare agli imprenditori significa prendere un impegno più significativo. Il dialogo deve avvenire con chi vive il mercato tutti i giorni, con chi conosce i problemi e forse anche con una maturazione diversa rispetto a tanti anni fa può portare degli effetti molto positivi».

La risposta dell’assemblea è stata al di sopra delle sue aspettative?«Sì, c’è stata una compattezza notevole da parte degli stessi consorzi che hanno capito che si può fare qualche cosa di diverso. I soci dei consorzi, gli stessi presidenti, hanno manifestato grande positività per una ripresa; e soprattutto la volontà di metterci del proprio in un percorso ormai inevitabile. Bisogna fare un’associazione di categoria, ma soprattutto imprimere un sistema nuovo perché la distribuzione diventi un elemento essenziale nella filiera. E determini lei stessa nuove regole».

Grande consenso, ma non la totalità…«Ben vengano le differenze di pensiero. Bisogna però cercare di capirsi e trovare dei punti di incontro. C’era chi era perplesso; più che di contrarietà si tratta di valutare la situazione in modo diverso. Se la Federazione funzionerà, perché saremo bravi a farla funzionare, nessuno potrà starne fuori. Sono convinto che il sistema che stiamo mettendo in piedi sia quello giusto: si tratta ora di trovare le persone che lo possano mandare avanti».

Appunto: servono uomini…«Entro la fine di giugno faremo un’assemblea di tutto il mondo della distribuzione. Ma fino ad allora non resteremo con le mani in mano. Ci sono delle questioni formali da compiere. Non abbiamo fretta, non ci faremo fuorviare dalle lancette dell’orologio, vogliamo e dobbiamo trovare i giusti equilibri. Si tratta di confrontarsi sui programmi e sulle linee guida e chi sarà disponibile si prenderà questo tipo di incarico».

Non è chiaro come sarà composto il vertice della Federazione…“Stiamo cercando di coinvolgere tutte le componenti che hanno contribuito in questi anni. Dunque consorzi, associazioni regionali e le singole imprese. Ciascuno metterà del proprio, fondamentale sarà la partecipazione di tutti. Si tratterà di fare un grande consiglio con le rappresentanze di tutti; e poi dei consigli più definiti che possono essere, ad esempio, delle consulte che lavorino in stretta collaborazione con il consiglio».

Lei ci crede nella volontà di fare squadra?“Dagli interventi, mai come questa volta, ho percepito la presa d’atto che in momenti come questi bisogna essere uniti per fare squadra. Poi tra il dire e il fare ci passerà il mare, ma mai come oggi ho avvertito che ci sia coscienza della necessità di entrare nel sistema per cambiarlo. Tutti si sono sentiti partecipi di questa volontà di cambiamento».

Come va il processo di formazione delle federazioni territoriali?«Le regioni o multi-regioni sono ormai nove. Quindi c’è già una componente importante: e questo è il chiaro segnale di una voglia di dialogo, di apertura, di volontà di andare a trovare delle soluzioni».

Infine. Come dovremo scrivere? Federazione, nuova federazione? È una questione di parole, ma da curare…«Non è una nuova federazione è la continuità di quella esistente. Si cresce con un passaggio che da mesi ritenevo obbligato. In questi mesi ho vissuto nell’attesa e il rischio che cadessero gli stimoli personali è stato grande. Ma ora ce ne sono di nuovi e quindi mi rituffo con rinata energia. Ma gli stimoli vorrei che non fossero solo miei. Dobbiamo prendere a cuore il futuro e lo sviluppo della categoria».

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to dal presidente Ferrari; e che è stato immediatamente caratterizzato da un clamoroso strappo con l’uscita di Fin-dea dalla Federazione: con scambio di lettere e poi di dichiarazioni, e contro-dichiarazioni, tra Mario Link e Giampa-olo Ferrari.Dire come sia finito questo confronto è alquanto arduo. Ognuno è rimasto nella propria consapevolezza di avere ragio-ne. Certo è che Findea ha mantenuto fino in fondo la propria linea di oppo-sizione a Ferrari, non presentandosi al confronto, anche se qualche distri-butore affiliato al consorzio di via Fan-toli era, invece, presente (ad esempio, Demo, Mauri, Galli Ezio, Fep Rimondi,

Con le “regionali” sarà meglio

È la svolta, non contavamo più

Attenzione all’omogeneità tra soci

Abbiamo bisogno di essere tutelati

Massimo Ferri, Amministratore Delegato di Rexel Italia«Sarà una federazione più fattiva, dove gli imprenditori saranno

rappresentati e chiamati in prima persona ad agire, anche attraverso i loro rappresentanti. Che non saranno più strumenti strani come i consorzi, che hanno finalità diverse. Cruciale sarà il coordinamento con le “regionali”, che però già dimostrano di essere più operative. Ora è importante saper tirare le fila a livello nazionale».

Fabrizio Borghini, titolare EB Borghini«C’è una nuova volontà di fare, con posizioni anche non coincidenti, ma strette. Ed è il

modo migliore per confrontarsi. Rispetto alla Federazione di prima, che contava zero, anche il più piccolo passo avanti è un risultato. Sono certo che si formerà una Federazione utile: bisogna rivalutare il nostro lavoro, prima di tutto per noi stessi. Speriamo che la partecipazione corrisponda ad una larga maggioranza».

Leonardo Perego, Amministratore Delegato di Elettrowatt«Si andrà avanti nella continuità, perché i grossisti hanno

bisogno della Federazione. Non starei a sottilizzare sul nome, quel che è certo è che un’identità l’avremo, perché gli intenti sono comuni. Siamo amici, ma non troppo, suddivisi tra piccoli e grandi in una logica di vicinanza e di coesione per gli obiettivi comuni. L’unico rischio è che non ci sia omogeneità come totalità di associati; come ha detto Ferrari, non è importante che si sia tantissimo: quel che importa è che i presenti siano coesi negli obiettivi».

Arturo Jossa Fasano, presidente MC Elettrici«Se la struttura sarà fatta in maniera corretta e saranno prese le dovute precauzioni, credo che questa Federazione potrà camminare decisamente bene. C’è bisogno di una federazione forte che ci tuteli: negli ultimi dieci anni non è successo per interessi personali. In Federazione ho trovato un ambiente con volontà di innovazione e di strutturarsi diversamente. Reputo

Ferrari persona intelligente e di grandi capacità innovative. Spingerò perché i singoli componenti di MC Elettrici siano presenti in federazione».

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Fime, Fogliari; ed all’ultimo è mancato Mef, che aveva comunque annunciato la propria presenza). Ma d’altronde Link, in questo senso, era stato più che chiaro, affermando che ogni associato avrebbe avuto libertà di scelta. Mario Link, da noi contattato per un commen-to, ha cortesemente declinato l’invito: «Guardo cosa succede».Per continuare l’elenco di chi non ha apprezzato il piano-Ferrari è doveroso citare il consorzio Anse 2000 che, anche se non ha preso la parola in assemblea, ha rappresentato l’unica opposizione presente in sala. Il testo dell’intervento che il consigliere di Anse 2000 Domeni-co Caldera – presente insieme a Maria Grazia Ferrari – avrebbe voluto leggere durante la riunione (ma poi ha deciso di non farlo) è stato successivamente pubblicato dal sito MercatoTotale.it. «Ci dissociamo dal progetto», spiega Cal-dera, «sia per i modi, sia per i contenuti di questa riforma della federazione”. E in sostanza spiega che a loro avviso si è agito senza un “progetto definito di percorsi e costi”; e che non possono essere esclusi dal tavolo della federa-zione i direttori dei consorzi, che sono un punto di riferimento essenziale per i costruttori. Sostengono, inoltre, che il presidente della Federazione deb-ba essere equidistante dagli interessi personali ed è quindi evidente che per loro Giampaolo Ferrari, cioè il signor “Comoli Ferrari” non è al di sopra delle parti.L’esito della votazione era ovviamente scontato sin dalla vigilia; e quindi più

che la conta dei numeri o delle schede, quel che andava verificato era la qualità delle presenze, sotto forma di gruppo o di singoli. Insomma, la chiamata a rac-colta da parte del duo Ferrari-Profeti doveva raccogliere nomi di qualità oltre

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che quantità di soggetti. Ed andiamo allora a vedere chi ha deciso di portare di persona il proprio pensiero oppure il proprio allineamento con il progetto del Presidente.Elex, il consorzio più grande, si è pre-sentato ai massimi livelli, con il neo presidente Giorgio Strano alla prima

uscita pubblica dopo l’elezione e il top manager Simon Sanfilippo: in questo caso Giampaolo Ferrari giocava in casa.Startre, l’altro consorzio miliardario, ha risposto con Maurizio Sacchi, accom-pagnato da Zaghini, e dunque anche in questo caso si è trattato di pezzi da novanta.

Per Fegime c’era Claudio Albertini, mentre Gewa allineava il presidente Luciano Cignoli, oltre a Minali, Perego ed altri associati.Significativa poi la presenza dei due big di Francia. Per Rexel c’era Massimo Ferri e per Sonepar (anche in questo caso una prima apparizione pubblica) il più recente acquisto del mondo della distribuzione elettrica, Thilo Konig. Queste due aziende hanno, fin da subi-to, apprezzato il progetto del presidente e dunque ne hanno coerentemente se-guito l’iter, appoggiandolo e sostenen-dolo. Chiudiamo parlando della presen-za di MC Elettrici. Questa è la vera novità positiva per Ferrari, che scopre un inatteso alleato in Arturo Jossa Fasano. Che finora bril-lava per la propria distanza dalla Fede-razione. Ora il suo gruppo pare deciso a cambiare radicalmente rotta e, siccome è numericamente consistente, potreb-be dare un bel contributo, soprattutto nelle istanze regionali.Come detto, superato lo scoglio dell’assemblea, ora la nuova FME deve mettersi in azione. Prima di tutto va completato il quadro delle associazio-ni regionali; poi va deciso come sarà formato il parlamentino che si riunirà periodicamente a Milano. E poi, con una rinnovata consistenza e capacità tatti-ca, si dovrà ripartire per le battaglie dei distributori.Non dimentichiamo che fin dalla prima ora Ferrari ha assunto nei confronti dei fornitori una posizione tutt’altro che comoda. Non basta; un altro con-fronto dovrà presto o tardi aprirsi con il Governo. E in questo senso, prima an-cora di presentarsi alle associazioni di categoria, FME potrebbe stringere una sacra alleanza con un mercato molto vicino, quello dell’idrotermosanitario, che ha grosso modo identici numeri, ma che proprio in queste settimane sta compiendo passi analoghi sul piano federativo. Significherebbe presentarsi alle con-troparti con una forza raddoppiata. E non sarebbe male.

Giancarlo Emanuel

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Storico incontro tra il presidente della FME, Giampaolo Ferrari, e Mauro Odorisio, presidente di Angaisa, l’associazione tra distributori del mercato idrotermosanitario. I due, che non si conoscevano, hanno convenuto sui molti temi comuni ai due comparti. A cominciare dalle battaglie. Appurata la necessità di cooperare al più presto, si sono lasciati con l’impegno di stabilire un tavolo di lavoro che individui argomenti sui quali iniziare a cooperare.

Ferrari incontra la distribuzione ITS

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Dopo 18 mesi di presidenza Ferrari tracciamo un bilancio dell’attività svolta, ma soprattutto elenchiamo tutti gli argomenti sui quali c’è grande impegno per rinnovare i fasti, riguadagnare il prestigio di competenza e soprattutto svolge-re un ruolo utile per il commercio.

Qual è la rappresentatività odier-na della FME?«Le aziende distributrici rappre-sentate direttamente o per delega sono 155».

Quali sono gli obiettivi strategici della FME fino al 2011?«Aumentare la visibilità e i rapporti con la filiera ed il peso politico; lan-ciare nuovi progetti, offrire servizi. Recuperare il consenso della base associativa, gestire i rapporti con le industrie, contribuendo allo svilup-po del mercato».

Che cosa significa aumentare la visibilità e i rapporti con la filiera?«L’attività è stata estremamente diversificata. Dal punto di vista dell’informazione è stato lanciato il nuovo sito Internet di FME, che ha goduto di oltre 120.000 visite in un anno, pubblicando più di 150 docu-menti divisi in tematiche differenti

e ogni mese l’indicatore vendite Mercato Italia. Sono state inviate 22 newsletter ai 497 utenti iscritti. Sul piano cartaceo, oltre alla colla-borazione con Commercio Elettrico, e con altre numerose riviste di set-tore, c’è stata la creazione di FME point, che ha avuto sette uscite con spedizione ai 1.500 abbonati».

Fin qui l’informazione…«C’è stata poi la partecipazione alla Fiera Living ed Enermotive 2009. Caratterizzata dall’iniziativa “In-stallatori in fiera”. Oltre all’orga-nizzazione del congresso dell’Unio-ne Europea Grossisti Materiale Elettrico».

Uscendo da informazione e im-magine?«Il nostro impegno è stato rivolto

alla firma di vari protocolli di colla-borazione. Ad esempio quello ANIE che ha riguardato la formazione e le statistiche del progetto Safed. Quello con ANIE e Arame per la ri-partizione delle provvigioni. Senza dimenticare l’implementazione di Metel e il protocollo con l’Associa-zione Cavi»”.

Parliamo ora dell’aumento del peso politico della FME, un tema che preme a molti.«Intanto si è formato il coordina-mento del Tavolo Impiantistico Na-zionale, con CNA, Confartigianato, Assistal, gli Ordini degli ingegneri, degli architetti, dei periti e Assoter-mica. Ci sono poi stati e ci saranno, in un futuro prossimo, contatti con Angaisa. E siamo attivi in Federdi-

FME si rimbocca le maniche:dal recupero del consensoal nuovo sistema di vendita caviParla Giancarlo Profeti, Direttore Generale della Federazione

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Giancarlo Profeti, Direttore Generale della FME

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stribuzione. Abbiamo bussato alla porta dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e del Tesoro: per parlare di cassa integrazione, rottamazione impianti, agevolazioni fiscali, differenze inventariali, cre-dito».

Fin qui il passato. Parliamo ora del futuro già programmato.«C’è molta carne al fuoco: dalla partenza del nuovo sistema vendi-ta cavi, con il fine di aumentare la marginalità e favorire la stabilizza-zione del mercato in collaborazione con Metel. È stato avviato il siste-ma di rilevazione congiunto con i produttori per creare statistiche di mercato. L’obiettivo finale è l’utilizzo dello standard Elettrocod per linee pro-dotto, per dare al sistema indicatori MK differenti. Infine, cultura e for-mazione. Pensiamo di formare, attraverso corsi su due livelli, il personale interno ai distributori, oltre che di-stribuire manuali».

Naturalmente offrirete anche dei servizi…«In questo caso siamo davvero mol-to impegnati. Sul piano “politico”, ovvero sul recupero del consenso base con la creazione delle “regio-nali”, attraverso la formulazione di uno statuto comune per le libere associazioni territoriali. Oltre la

consulenza giuridico/fiscale, tra-mite l’Unione Commercio, e quella Raee Sistri. Infine, l’invio settima-nale dell’informativa sul settore e sulle attività connesse».

Parliamo ora delle associazioni regionali o pluri-regionali. A che punto siete?«Attualmente sono dieci, per ultima si è aggiunta la Sicilia. Ne manca-no ancora alcune, anche in regioni importanti come Triveneto ed Emi-lia Romagna, oltre a Calabria e Sardegna. Ritengo fondamentale il controllo che le regionali potranno fare sui territori e lo scambio tra le stesse e la FME».

Infine le battaglie.«Prima di tutto la riapertura dei rapporti con ANIE. Poi la richiesta di arretramento delle politiche vendita dirette/cliente finale. La richiesta di maggior contribuzioni alla distribuzione. La ridefinizione del ruolo della di-stribuzione non solo su leva finan-ziaria logistica, ma anche commer-ciale. La condivisione delle politiche commerciali. Il miglior servizio alla distribuzione (codici a barre, pesi, misure ed utilizzo Metel)».

(G.E.)

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Assemblea straordinaria il 28 giugnoFME, procede la trasformazioneNuovo statuto e definizione dei ruoliIl processo di trasformazione della FME, dopo l’assemblea del 7 maggio, proseguirà lunedì 28 giugno con un’altra riunione, questa volta straordinaria nella quale Federelettrici si trasformerà in Associazione di rappresentanza delle imprese. Dunque usciranno i consorzi, come soci, rimarranno le aziende.L’iter per arrivare ad una strutturazione definitiva sarà, però, ancora lungo. Perché dopo la basilare modifica di statuto che sarà approvata il 28 giugno, un gruppo di lavoro dovrà mettersi all’opera per pensare se e quali altre modifiche di statuto andranno apportate.Saranno queste anche le occasioni per stabilire, in via definitiva, quali saranno i ruoli futuri, in FME, delle Assemblee regionali, oltre che quelli dei consorzi.

Si è costituita il mese scorso l’Associazione Siciliana Materiale Elettrico (ASME). Alla riunione hanno partecipato tutti i più importanti distributori dell’isola. Nella foto i dirigenti dell’Associazione: al centro, il Presidente Alfio Luminario (Sonepar); a sinistra, il vicepresidente Davide Spedale (Spelux); a destra, il consigliere Giulio Bologna (Bologna)

È nata ASME, l’Assosicilia dei distributori

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Dall’inizio di maggio Giorgio Strano, 38 anni, catanese è il nuovo presidente di Elex Italia, il più grande consorzio di distributori di materiale elettrico del nostro Paese. Strano succede sulla poltrona più importante di Elex a Guido Barcella, giunto a fine mandato. Due dati caratterizzano da subito la sua ele-zione: è l’unico presidente di consorzio proveniente dal Meridione ed è anche il più giovane. Insomma, in quanto a novità ad Elex non si sono fatti mancare nulla. Giorgio Strano, insieme ai suoi due fratelli Ro-berto e Dario (lui è il mediano dei tre) è titolare dell’azienda omonima, fondata nel 1945 dal nonno Roberto, cui è poi succeduto il figlio Nunzio. La Strano S.p.A. ha sede a Catania, fi-liali in tutta la Sicilia – dove è azienda leader nel commercio elettrico – con una bandierina anche in continente e precisamente a Reggio Calabria.È sposato, ha frequentato un Master alla Bocconi di Milano, tifa Juve, oltre che Catania (del quale è, con la sua azienda, tra gli sponsor).

Presidente, il suo volto in Elex non è cer-to una novità. Per certi versi lei è già un veterano…«In effetti sono nel consiglio del Gruppo da una decina di anni, dunque prima della fusione. Proprio la nostra azienda fu tra le promotrici del GGA che poi, in seguito alla fusione con So.Ge.Me., divenne Elex».

Come si diventa candidati e poi presiden-te? Ha fatto campagna elettorale?«No. Come detto, ero una presenza nota a tutti. Per il mio carattere mai e poi mai mi sarei autocandidato. Si è partiti dal dato di fatto che Barcella non era più intenzionato ad essere presidente. Alcuni colleghi si sono rivolti a me e devo ammettere che tutto questo mi ha fatto molto piacere ed è anche stata la ragione per cui ho accettato. Però ho prima di tutto dovuto ragionare sulla portata dell’impegno. In azienda, in Sicilia, ho un ruolo abbastanza operativo occupandomi del commerciale e del personale. Dunque ho dovuto fare delle considerazio-ni, che comunque mi hanno portato ad una scelta libera ed entusiastica”.

Com’è avvenuta l’elezione?«In Elex, per statuto, la base elegge il con-siglio. E in quella occasione ho ottenuto i voti di quasi tutti. Poi, in consiglio sono stato presentato come unico candidato”.

E da quel momento si è cimentato con una grossa novità per la sua vita…«Direi proprio di no. Continuerò a frequenta-re lo stesso “giro” di quando ero consigliere e francamente anche in questo senso spero che nulla cambi e che la mia presidenza possa corrispondere ad una gestione corale. Anche perché i progetti comuni restano gli stessi».

Come presenterebbe Elex a chi non lo conosce?«È il primo consorzio in termini di fatturato, ma mi pare che sia il primo anche in termini di coesione e iniziative portate avanti».

Un grande consorzio come gestisce la concorrenza tra soci sullo stesso territo-rio?«Quando il concorrente fa parte del tuo stesso consorzio è evidente che il problema

Strano presidente: giovane e del SudA Barcella, bergamasco, succede il giovane imprenditore catanese, molto conosciuto perché in consiglio da parecchio tempo. Sul suo nome converge la totalità dei favori. L’impegno sarà mantenere il consorzio al top e migliorare le posizioni locali

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Giorgio Strano

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è diverso; zone in cui grossisti appartenenti alla stesso gruppo sono in concorrenza tra loro ce ne sono molte e in tutti i gruppi di ac-quisto. In generale, stare seduti allo stesso tavolo e guardarsi negli occhi aiuta a disten-dere i toni ed affrontare i problemi con più serenità».

I problemi sono altri, vero?«Certo, è un momento duro, la crisi incombe ed è una crisi di fatturati e ancor di più di liquidità. Stiamo attraversando un mare tempestoso, ma il timone è in mani salde e non mi riferisco alle mie, ma a quelle degli imprenditori della nostra compagine».

Continuiamo a descrivere il “suo” Elex…«Da tempo stiamo attuando politiche affinché il consorzio sia più coeso, non solo per i rap-porti interni, ma anche per quelli nei confronti dei fornitori. Insomma cerchiamo di ragionare come se fossimo una sola azienda. I program-mi sono già stati presentati in assemblea e ap-provati. Quel che cerchiamo in continuazione di fare è rendere Elex una casa comune, che sia qualcosa in più di un semplice consorzio».

E lei che vuole fare nel suo mandato trien-nale?«Lavorerò a progetti funzionali per il lungo pe-riodo, ma mi impegnerò anche per realizzare quelli che sono esauribili nell’arco di questi tre anni. Penso al progetto “Top model”, che riguarda l’acquisto centralizzato. E poi pen-so alla nostra comunicazione, attraverso i maxischermi che già abbiamo installato. Ora stiamo implementando il sistema televisivo, che darà la possibilità, a tutti i fornitori, di mo-strare le proprie informazioni pubblicitarie a chi è in attesa davanti ai nostri banchi vendita. E stiamo facendo crescere altri strumenti di formazione: così i produttori, invece di andare magazzino per magazzino per la formazione del nostro personale (e dei clienti), possono

presentare le loro proposte direttamente dalle loro sedi in teleconferenza ad un grosso nume-ro di punti vendita. Insomma, vorrei poter dare continuità a quanto fatto dal mio predecessore Guido Barcella. Mi piace dire che Elex è un progetto complessivo in continua costruzione e ampliamento e che, giorno dopo giorno, ag-giungiamo mattoni a questa casa».

Parliamo ora della vostra copertura terri-toriale. Siete presenti in tutte le regioni. Vi basta?«Sì, siamo ovunque e la nostra media nazionale, cioè la nostra quota di mercato, è superiore al 24 per cento. Come dicono i dati dell’infra-gruppi. È evidente che questa è una media e da regione a regione i numeri cambiano. In Campania tocchiamo un picco vicino al 50 per cento, mentre in Emilia siamo al di sotto della nostra cifra media. Pur essendoci una buona copertura del territorio. Se andiamo indietro negli anni, prima della nascita di Elex, quando i consorzi erano So.Ge.Me. e GGA, la copertura era, invece, molto più equilibrata. Non voglio dire che stavamo meglio prima, perché non lo penso. Dopo la fusione, però, ci sono state entrate e uscite che hanno variato il quadro. In materia noi non abbiamo una regolamentazio-ne precisa, anche se ci proponiamo di evitare qualsiasi conflitto interno al consorzio, tra soci che agiscono nella stessa zona. È evidente che guardiamo con interesse a zone dove potrem-mo migliorare la nostra presenza, ma sia chiaro che prima di mettere una bandierina in più sulla nostra cartina d’Italia vogliamo conoscere la qualità del potenziale nuovo socio. Siamo già i primi, non è obbligatorio crescere, nessuno ce lo ordina».

Quale è l’identikit del vostro potenziale aspi-rante socio?«Non si tratta di semplice potere finanziario, anche se non nascondo che è un dato impor-tante. Noi badiamo anche alla questione etica.

Noi vogliamo la coesione di gruppo, la comunità d’intenti, altrimenti non si va da nessuna parte».

Esistono margini di miglioramento, di cre-scita?«Certo che sì; e se qualcuno bussa alla porta, prima di tutto interroghiamo i nostri soci già presenti in quel territorio: non devono nascere problemi. In ogni caso mi pare che Elex sia in crescita e che la stessa affermazione non si possa fare per tutta la concorrenza».

E per la sua vita, con questo nuovo incarico, aumenteranno i viaggi? Il volo Catania-Milano è comodo!«Più di quanto sto già viaggiando non credo. Già prima ero impegnato nel C.d.A., in più sono impegnato sul fronte degli acquisti centraliz-zati, insieme a Giovanni Bellentani. No, non credo che viaggerò di più e comunque oggi ci sono tanti mezzi per comunicare, non è obbli-gatorio esserci di persona».

Infine, un pensiero alla Federazione, cioè alla nuova Federazione; che tra l’altro ha un presidente che è espressione delle vo-stre file. D’ora in poi sarà espressione delle aziende e non dei consorzi. Siete d’accordo?«Sì, questo cambio non creerà nulla di negativo nel rapporto con la FME. Tra consorzi e Fe-derazione la differenza è grandissima. I primi nascono come aziende che tendono a fare utile, insomma sono dediti al commercio. La Fede-razione, invece, è un organo politico. I consorzi poi sono espressione di alcuni distributori, mentre un organo politico come la Federazione deve rappresentare tutti quelli che popolano la categoria. È vero che per la FME era finora più semplice gestire sei macro soci, ma si trattava di una scorciatoia poco utile, perché in questo modo la Federazione veniva recepita poco dal singolo associato, inglobato nel report che il suo direttore di consorzio esprime in assem-blea. Ricordo ancora quando le assemblee di Federazione vedevano la presenza di centinaia di imprenditori. Poi tutti hanno preferito man-dare i direttori di consorzio, incaricati di ripor-tare agli associati quel che era successo. In-somma, non lo dico perché il presidente attuale è uno dei nostri: però è doveroso affermare che Elex è assolutamente allineato alle posizioni di Gianpaolo Ferrari».

Giancarlo Emanuel

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Il nuovo C.d.A. di Elex Presidente: Giorgio Strano (Strano);Vicepresidente: Giovanni Bellentani (Bellentani F.lli)Consigliere delegato: Domenico Tavarilli (Acmei Sud)Consiglieri: Bruno De Guio (MEB), Paolo Ferrari (Comoli Ferrari & C), Massimo Gualco (Cime), Giovanni Marigliano (Megawatt)

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Con un facile gioco di parole, potremmo dire che Gewa Lighting ha visto la luce. Però è proprio così. Dopo un anno di ge-stazione, di luci sof-fuse, il progetto del consorzio presieduto da Luciano Cignoli crea nuove interes-santi prospettive per distribuzione e pro-duzione: è finalmen-te attivo ed un gran numero di aziende, socie del quarto consorzio nazionale, sono già al lavoro per scoprire nuove ma-niere per scandagliare un mercato dove chi si ferma è perduto.Gewa gioca d’attacco e tutte queste luci

Gewa accende la lucenasce il network LightingGrande impegno in un settore specifico. È un’operazione inedita, che cambia molti scenari del commercio elettrico. La produzione accoglie con interesse, inevitabile la formazione di nuove figure professionali per la vendita

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Cesare Cignoli

Giampiero Campus

Ambizione e coraggio

Claudio Nolli, Feei (Cremona)«Questa è un’avventura che non serve solo a seguire un percorso per fare business. Offre di

un consorzio una visione più moderna e accattivante. È un modo di stare insieme per non badare solo a sconto, pagamento, fatturazione centralizzata o attività consortili tradizionali. Ora si esce dal classico e dagli schemi preconfezionati. Con dei rischi: è un’avventura coraggiosa e ambiziosa, ma in momenti come questo bisogna rischiare, ne vale la pena».

accese finiranno certamente per diventa-re un punto di riferimento fondamentale per installatori e clienti privati. Un poten-

te faro tra le nebbie della crisi.A spiegare alla folta platea riunita in un elegante albergo sulle sponde del lago d’Iseo è uno dei gio-vani dirigenti di Gewa, Cesare Cignoli: «I re-quisiti per far parte del

progetto sono ben definiti e affinché questa scelta risulti vincente occorre aggiungere una buona dose di passione».Tutto chiaro quindi, e non a caso per Gewa è stato facile trovare alleati e protagonisti. Ad esempio, Gio Batta Chiappori, titolare della EF90 di Imperia, ovviamente socio Gewa, che in questa impresa ci si è but-tato anima e corpo. E la sua è una per-sonalità molto conosciuta, molto credibile all’interno del consorzio: «Questa è per noi un’opportunità importante. Ci abbiamo creduto, ci siamo preparati con le persone giuste ed ora, in tempo di crisi, attendiamo nuovi fatturati. D’altronde non si può restare fermi al materiale elettrico, bisogna pensa-re a nuovi sbocchi. E poi grazie ai grandi investimenti che hanno fatto le aziende nel settore dell’innovazione delle lampade ci sarà parecchio futuro».Insomma, Gewa ci ha pensato bene prima di uscire allo scoperto. E quando lo ha fatto, la coscienza di aver fatto un buon lavoro è stata subito palese. Giam-

piero Campus, una delle anime del pro-getto, è la persona adatta per raccontare l’evoluzione di questa idea, ma soprattut-to per annunciare che cosa accadrà d’ora in poi: «Abbiamo presentato il progetto dopo un anno esatto di lavoro sottotraccia. Il primo incontro del gruppo è stato proprio a maggio 2009. Poi ci siamo visti quasi tutti i mesi, presso la nostra sede di Milano e presso i produttori. Il progetto è stato arti-colato in una serie di step formativi, mirati, organici e coerenti, sia per quanto riguarda le esigenze del personale da formare, sia per gli argomenti trattati. Per poter avere, alla partenza una prima parte di formazione avvenuta e il resto già programmata».E adesso si parte. «Le prossime scaden-ze», conclude Campus, «sono prima di tutto la conclusione entro il 2010 del percorso formativo; e successivamente un appro-fondimento dei colloqui e dei rapporti con i produttori che si sono distinti per essere in sincronia con il nostro punto di vista».

L’industria è soddisfatta: sarà un buon businessDire che l’accoglienza accordata a Gewa Lighting dall’industria specialistica è sta-ta eccezionale è giusto. Al battesimo sul lago d’Iseo, si sono presentati i big. E sic-come si dice “piatto ricco, mi ci ficco”, non è da escludere che presto alla porta del

consorzio con sede a Milano Fiori si fac-ciano avanti coloro che inizialmente hanno nicchiato.L’ottima opportuni-tà è stata colta da Philips: «Abbiamo

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seguito questa iniziativa collaborandone allo sviluppo sin dall’inizio», dice Aldo Bi-gatti. «Il nostro impegno è quello di stare vi-cino ai clienti, offrendo soluzioni innovative. E questo può succedere solo se sul territorio c’è una struttura preparata e capace, che riesce ad aggiornarsi con grande velocità. I cambiamenti che sta avendo questo settore sono straordinari e di conseguenza eccitanti e pieni di opportunità. Sembra che il proget-to di Gewa abbia una visione chiara di cosa fare e quindi non saran-no poche le aziende che cercheranno di avere un rapporto con chi è capace di portare sul mercato un’innovazio-ne qualificante».L’esasperazione dell’innovazione qualifi-cata è naturalmente la domotica, cioè quel settore che prova ad essere de-nominatore unico, base di partenza, per molti comparti. Lo ri-conosce Ermes Tor-resan, della Domino Led: «Noi facciamo elettronica da oltre 50 anni. L’elettronica da installazione è diversa dall’elettronica plug and play, quella che si compra tutti i giorni al supermercato. Il cliente ci chiede soprat-tutto una particolare aspettativa di vita sul prodotto. È strano: una cornetta citofonica

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Professionalità diversa

Nuova immagine

Vincenzo Latella, Com-Cavi Napoli«È un sistema per conquistare mercati ed essere, su questi, attori protagonisti e non più

soltanto comparse. Crearlo ha significato ricercare nuovi personaggi, dare vita a nuove emozioni e mettere i presupposti per esprimere la propria professionalità in maniera differente».

Cristina Nadile, G. Acerbi Genova«Era necessario diversificare, trovare nuove opportunità, rinnovarsi anche come

immagine sul mercato. In un mondo che è molto affascinante. C’è innovazione tecnologica, c’è grande entusiasmo e voglia di rinnovarsi. Per noi del mondo del materiale elettrico non è comune aver a che fare con design e prodotti che seguano tendenze di mercato e, quindi, è molto stimolante».

che ha un valore di poche decine di euro deve durare almeno quindici anni; lo stesso cliente cambia cellulare ogni due anni e co-stano parecchie centinaia di euro. Fare elet-tronica in questo settore significa garantire una vita del prodotto molto lunga e in più evoluzione e costanza nella sua tipologia, oltre a un grande rispetto del retrofit: per-ché il mercato chiede ricambi e continuità di sistema. La domotica costituisce un gran-de momento di discontinuità tecnologica. È un fenomeno in grande evoluzione per via del risparmio energetico, del comfort e della qualità della vita. La domotica può dare molto, ma ha bisogno di essere ven-duta nel giusto modo, servito e assistito dal mercato. L’integrazione tra domotica e LED sicuramente permette delle grandi presta-zioni nella gestione della luce all’interno del building».Evidentemente, se un consorzio come Gewa, con un alto numero di punti ven-dita, entra in maniera specifica in un settore non si può restare indifferenti.

Anche perché c’è chi, come sottolinea Paolo Cipriani, della Targetti, alle spalle di questa presenta-zione c’è un lavoro di preparazione che dura da un anno: «In Gewa Lighting troviamo dei partner

seri, affidabili, molto concreti che hanno creduto nella luce investendo in persone, risorse, tempo. E soprattutto il pensiero che coordinarsi in una rete possa diventare un

vantaggio competitivo. Gewa Lighting si sta impegnando seria-mente da molti mesi e quindi creerà dei risvolti interessanti: per loro e per noi. Per Targetti tutto questo significa che ora c’è un numero maggiore

di distributori specializzati pronti ad offrire un servizio al mercato che ne ha bisogno perché il suo valore cresca».Insomma, c’è la possibilità di cogliere un successo collettivo, produttori e distribu-tori: «È un’iniziativa interessante», sottoli-

nea, infine, Antonio Di Gangi, DGA, «per-chè unisce una realtà fatta di distributori, che in una condizione normale di mercato vengono identificati come aziende che rac-colgono gli ordini e vendono, che diventano una realtà di specialisti in un mondo dell’il-luminazione dove è necessario che ci siano delle competenze specifiche. È un mondo che si sta evolvendo in maniera incredibile, le nuove tecnologie, dai LED, alla domotica, alla digitalizzazione, sono delle realtà e un futuro. È necessaria competenza sempre più specializzata e questa idea è una carta vincente per affrontare il mercato in ma-niera interessante, viva e appassionata. Per la soddisfazione di tutti, dai produttori ai distributori».

(G.E.)

Da sinistra a destra, Ermes Torresan, Aldo Bigatti, Antonio Di Gangi, Paolo Cipriani

Gio Batta Chiappori

Crescita e sviluppo

Gian Paolo Scartabelli, Meci Sestri Levante«È un’opportunità che, se sfruttata bene, se inserita nel cambiamento

del mercato e rivolta verso nuove tecnologie, potrà dare importanti possibilità di crescita e di sviluppo».

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Sessantaquattro anni, titolare della Cignoli Elettroforniture di Casteggio (PV), Luciano Cignoli è stato confer-mato alla presidenza di Gewa Italia, quarto gruppo in Italia per la distri-buzione di materiale elettrico. Il suo secondo mandato scadrà nel 2012.

Presidente Cignoli, evidentemente il suo è stato un buon governo…«Sono onorato di aver avuto ancora questo incarico; mi sarebbe piaciuto mi fosse succeduto un giovane, invece hanno voluto ancora me. Cercherò di svolgere l’incarico provando a trasferi-re ai giovani quella cultura che sinora ha guidato la qualità del nostro gruppo in un rapporto propositivo, innovativo e soprattutto distensivo nei confronti sia dei produttori, sia dei soci. A noi interessa un gruppo che crea va-lore. E il valore si crea lavorando tutti insieme».

Cosa vuole fare in questo secondo mandato?«Prima di tutto guardare ai bisogni dei soci, alle loro necessità. Creare un valore aggiunto che non significa solo portare a casa qualche percentuale di valore pur importante nell’economia

di scala; e poi creare la cultura del la-voro di gruppo. Da soli certe cose non si possono fare, invece tutti insieme possiamo fare quel che pochi grandi fanno da soli».

Quali segnali sta ricevendo dal mercato in questo periodo?«Sarebbe auspicabile pensare che la crisi stia passando; negli ultimi mesi qualche segnale c’è stato. Ad esem-pio, per chi si è dedicato al fotovol-taico, all’energia alternativa. Però mi pare che ci siano prodotti che stanno invadendo tutti i mercati: ed a questo punto non si tratta più di prodotti da specialisti. La diffusione diventa tal-mente ampia che è difficile tenerne un possesso. La ricerca della differen-ziazione, invece, è per noi importante. Bisogna andare nelle nicchie, cercare qualche cosa di nuovo e creare dei bi-sogni che possano far crescere lavoro, fatturato e marginalità per i nostri soci. Per tornare alla domanda iniziale va detto che, perché la crisi passi, deve ritornare la fiducia in tutto il sistema: la gente per spendere deve essere si-cura di avere un posto di lavoro. Allora sì che può fare anche un piccolo debito

per la casa, per provare nuove solu-zioni: fino a quando non torna questo clima, non si può dire che la crisi sia passata».

Quale può essere il sogno del pre-sidente?«Sono da 23 anni in questo gruppo. Il sogno non è peccato e quindi volere qualche cosa di più è lecito. Vorrei che si facesse sempre più gruppo, coesi pur nelle proprie individualità, che sono il motore di tutto. Se diventassi-mo una holding, una multinazionale, ci appiattiremmo. Quindi è meglio così, sempre con il motore acceso per creare qualcosa che è di tutti, ma che permette a ognuno di sentirsi libero in casa propria».

Un messaggio finale per i suoi soci?«A loro dico che devono mantenere intatta la capacità di crescere. Perché così si ha un progresso non solo per l’imprenditore, ma anche per chi lavo-ra nelle aziende. E si può fare quella differenza che permette di vivere e non solo di sopravvivere. Abbiamo una quota di mercato, dobbiamo mante-nerla».

(G.E.)

Cignoli fa il bisRiconfermato il presidente di Gewa Italia

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, oltre che dal Presidente Luciano Cignoli, è composto da: Francesco Burresi (Electra Commerciale S.p.A.); Gio Batta Chiappori (EF 90 S.r.l.); Vincenzo Latella (Com-Cavi S.p.A.); Claudio Nolli (FEEI S.r.l.); Stefano Minali, Filippo Puliafico (Meci S.p.A.).

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Spuntano come funghi le fiere di zona. I nostalgici di Intel non hanno tempo di smarrirsi, visto che in ogni angolo d’Italia nascono nuovi eventi, molto graditi ai produttori, ma soprattutto molto frequentati dagli installatori. Si tratta di eventi magari meno kolossal, con meno lustrini, belle ragazze e spese folli, però certamente più grati-ficanti per il rapporto che si riesce ad instaurare con il territorio. Ed anche i costi scendono, mentre sale il rapporto tra investimen-to e resa. Richiedono anche un impegno minore per lo staff delle aziende espositrici.La più recente è ExpoCeriani. Un evento di un giorno, con una peculiarità: sarà bissato in autunno. E le due occasioni chiamano in causa un numero abbastanza limitato di espo-sitori, scelti con un criterio di stagionalità. Insomma un’idea sicuramente originale.L’evento, organizzato dalla Ceriani Elettroforniture, nata a Saronno e con centro direzionale e logistico a Geren-zano, presente in quattro province lom-barde (Milano, Monza-Brianza, Varese e Como) e in Piemonte (nel Novarese), ha richiamato centinaia di installato-ri della zona. Il loro entusiasmo era tale che la prevista apertura per le undici del mattino è stata anticipata di mezz’ora per non provocare inutili attese al pubblico, che era già folla in attesa.Soddisfatto il direttore generale Stefa-no Ceriani: «È sicuramente positivo il bilancio finale del primo Expo organiz-zato dalla nostra azienda, manifesta-

zione espositiva dedicata alle innova-zioni elettriche. L’obiettivo che ci siamo proposti nell’organizzazione di questo evento e che possiamo considerare ampiamente raggiunto, è stato quello di presentare ai visitatori non una sem-plice fiera, ma una curata esposizione, come suggerisce il nome stesso della manifestazione».È la prima volta che la Ceriani organiz-

za un evento di questo tipo, che va ad inserirsi nel vastissimo panorama di Expo locali che si stanno diffondendo il tutta Italia e che hanno ormai sop-piantato la mega fiera di Milano. Non è stata, quindi, casuale la scelta della location, che è caduta proprio sull’NH Hotel di Rho, situato esattamente da-vanti alla porta Sud della fiera milane-se. Ad ExpoCeriani hanno partecipato 19 aziende espositrici scelte tra i prin-cipali partner del panorama nazionale.Una caratteristica importante di questo evento è che vivrà una seconda data nell’arco dell’anno (e sarà il 13 set-tembre, sempre nello stesso luogo), in occasione della quale saranno invitate

altre 19 aziende diverse. La scelta si è basata sulla stagionalità: questa volta, infatti, si è badato soprattutto ai temi della sicurezza, del condizionamento e del digitale terrestre, che è ormai pros-simo allo switch over totale in Lombar-dia. A settembre, con aziende fornitrici diverse, si privilegeranno i temi dell’il-luminotecnica, del riscaldamento e della termoregolazione.

Sono state ben 497 le ragio-ni sociali degli installatori che sono state registrate al desk di reception dell’Expo. Da parte loro e delle aziende presenti c’è stata una pro-mozione totale della formula dell’evento, che è stato agile, ma soprattutto foriero di no-vità per il mercato. Per il di-rettore generale è stata anche l’occasione per premiare tre aziende che da tempo sono presenti nel catalogo di que-sta società, attiva dal 1957. Si

è trattato di Samsung, CBD Electronic e Comelit. «Il grande vantaggio dei vi-sitatori», ha concluso Stefano Ceriani, «è stato dunque quello di poter avere in poche ore il panorama completo del mercato e delle nuove soluzioni tec-nologiche, presentate da una ristretta cerchia di stand appartenenti ai marchi più importanti. Dunque un risparmio di tempo notevole, a fronte della garanzia di una qualità assicurata dalla selezio-ne operata a monte. Un’altra caratte-ristica importante di questo evento è che vivrà una seconda data nell’arco dell’anno».

a cura della Redazione

ExpoCeriani è subito successo. E a settembre raddoppiaL’evento, organizzato da Ceriani Elettroforniture, ha richiamato a Rho centinaia di installatori, molto interessati alle novità di mercato

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Eventi

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L’utilizzo dell’energia solare è una vera rivoluzione per il nostro tempo. Tanto rapida che ancora in pochi ci hanno fatto caso. È uno di quegli avvenimenti che stanno cambiando il mondo.Tra le energie rinnovabili, il solare fotovoltaico è in veloce espansione in tutto il mondo perché facile, acces-sibile e incentivato da molti Governi, che hanno posto in atto diverse ini-ziative ed erogato contributi per la sua diffusione, con un conseguente inatteso trend di crescita.Un documento EPIA (European Pho-tovoltaic Industry Association) ci dà gli ultimi numeri sullo sviluppo del fotovoltaico nel mondo. Lo scorso anno sono stati installati 7,2 GW, che rappresentano un incremento di quasi il 50% rispetto al precedente anno. Ci si aspetta che il comparto possa aumentare ancora di almeno il 40% nel 2010. Non c’è niente (salvo forse l’energia eolica) che cresca con tale velocità in un mondo che è da tempo, ormai, in

gravi difficoltà economiche. La Ger-mania ha installato 3,8 GW nel 2009, raggiungendo un totale di circa 10 GW e confermandosi così il maggio-re mercato mondiale. In Italia, siamo a circa 1 GW installato, cosa che ci mette al secondo posto in Europa.Non dovrebbe essere sorprendente per il Paese del sole.I dati sono rilevanti in termini di cre-scita, ma la potenza fotovoltaica in-stallata è tuttora poco più di un deci-mo di quella eolica. Queste potenze, però, sono ancora molto piccole, se confrontate con il totale dell’energia prodotta e consumata. Nonostante la rapida crescita, passare al 100% di rinnovabili richiede ancora tempo. Ci vuole un po’ di pazienza, ma di-ciamo che siamo partiti bene, con un mercato ancora tutto da scoprire.Afferma in proposito Gianmarco De Santis, Division Manager Infrastruc-ture di Phoenix Contact responsa-bile del settore fotovoltaico: «Il pa-norama finanziario del settore delle energie rinnovabili vede ad oggi un aumento degli investimenti in tutto il mondo, con impegni sia governa-

tivi, sia da parte di società private. Basti pensare che nel 1° trimestre di quest’anno, il settore ha registrato, a livello mondiale, investimenti fi-nanziari per 27,3 miliardi di dollari, ossia il 31% in più rispetto ai 20,8 miliardi dell’analogo periodo del 2009 (dato proveniente dal rapporto Bloomberg New Energy Finance)».

Ora l’Italia guarda al solareIl Decreto Ministeriale datato 28 lu-glio 2005, che ha visto la luce dopo una lunga gestazione e che è stato emanato in attuazione dell’articolo 7

Il sole è in fervoreOrmai ci siamo: la tecnologia è abbastanza matura da dare l’input per un’autarchia energetica

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Jacques Gandini, Direttore Marketing e Applicazioni impiantistiche di Clivet S.p.A.

Mirco Zecchetti, Responsabile marketing di Akse - Electrex

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del D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, ha dato inizio ad un sistema d’incen-tivazione per il fotovoltaico.La prima fase, quella del “vecchio Conto Energia”, è stata caratteriz-zata principalmente da due limiti: una potenza massima ammissibile all’incentivazione di 85 MWp/anno e una pesante burocratizzazione.Nonostante ciò, i risultati ottenuti testimoniano il grande interesse delle aziende e dei cittadini verso questa tecnologia. E le realtà im-prenditoriali iniziano ad adeguarsi al processo di cambiamento. Possiamo constatare che sono tante le azien-de che hanno deciso di convertire il sistema tradizionale, optando per soluzioni che sfruttano fonti rinno-vabili.E arrivano sempre più buone notizie sul fronte fotovoltaico: il settore ha raggiunto un nuovo record supe-rando la soglia di 1 GW di potenza installata. Attualmente si contano oltre 70.000 impianti certificati in esercizio, per una produzione pari a 1.300 GWh su base annua, che forniscono energia ad un milione e

duecentomila persone. Con queste cifre l’Italia si piazza ora in una posizione invidiabile nella classifica dei produttori di energia solare (tabella 1).«Crediamo che a fine 2010 arriveremo in Italia a 2.500 MW, con un totale di almeno 130.000 impianti fotovoltaici ed una produzione annuale che si attesterà intorno ai 2 miliardi di chilo-wattora»: è quanto afferma Gerardo Montanino, direttore operativo del GSE (Gestore dei Servizi Elettrici).

Come va il mercato?Detto questo, per approfondire un tema tanto importante e sempre più di attualità, abbiamo ascoltato le opinioni di alcuni dei principali pro-duttori in ambito fotovoltaico.Prima di trattare il tema in rappor-to alla distribuzione di materiale elettrico, abbiamo chiesto ai nostri interlocutori la loro impressione sull’attuale andamento economico del comparto e quali sono le loro ipotesi di prospettiva per il futuro.Tutti considerano il fatto che il set-tore contribuisce positivamente ad

accrescere l’attenzione dei media, degli operatori e degli utenti sul tema dell’energia e dell’efficienza energetica.Nel complesso, le rinnovabili in Italia sono considerate un motore che sta consentendo di non affondare sotto i colpi della crisi: ormai stabilmente da 2÷3 anni le aziende a più rapida crescita si trovano in questo ambito, in particolare nel comparto del foto-voltaico.In effetti, sia secondo Stefano Loro, Amministratore Delegato di VP So-lar, sia secondo Roberto Colombo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Sputnik Engineering Ita-lia, il fotovoltaico sta raggiungendo livelli di crescita significativi, asso-ciati ad un rilevante aumento della conoscenza delle tecnologie e della competenza da parte di progettisti e installatori. Il settore ha risentito solo in minima parte della crisi glo-bale: il rallentamento si è avuto solo nel primo semestre del 2009, poi è tornato ad essere uno dei pochi am-biti in forte crescita.«In questi primi mesi del 2010 si è re-gistrata un’impennata delle richieste di impianti fotovoltaici, derivante da un lato dalla consapevolezza ormai raggiunta dall’opinione pubblica sui benefici economico/ambientali delle energie rinnovabili, dall’altro dall’av-vicinarsi della scadenza dell’attuale Conto Energia, prevista per la fine dell’anno», precisa Antonino Culcasi, Direttore tecnico/commerciale di Layer Electronics.

Le Regioni italiane più attive: due anni a confronto

La situazione all’8 luglio 2008…

Lombardia 21,49 MWp con 2.643 impiantiPuglia 19,30 MWp con 1.204 impiantiEmilia Romagna 17,91 MWp con 1.785 impiantiTrentino A.A. 16,80 MWp con 886 impiantiToscana 12,07 MWp con 1.153 impiantiPiemonte 11,37 MWp con 1.178 impianti

… e al 16 luglio 2009

Puglia 69,61 MWp con 3.269 impiantiLombardia 59,78 MWp con 6.403 impiantiEmilia Romagna 46,16 MWp con 4.107 impiantiPiemonte 43,33 MWp con 3.420 impiantiTrentino A.A. 34,64 MWp con 1.957 impiantiToscana 33,98 MWp con 3.420 impianti

Fonte: Enerpoint su dati GSE

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Francesco Fiore, Responsabile Marketing e Sviluppo Business di Conergy Italia S.p.A.

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Ma nel settore delle rinnovabili, in generale, occorre fare dei distinguo.Afferma Francesco Fiore, Responsa-bile Marketing e Sviluppo Business di Conergy Italia: «Il mercato è in de-cisa crescita e si va dal vero e proprio boom nel fotovoltaico alla crescita moderata, ma costante dell’eolico (dove è in partenza il nuovo settore del mini e micro-eolico), fino alla crescita importante, ma inferiore alle poten-zialità, del solare termico, legato alle dinamiche del mondo dell’edilizia, un settore al momento statico».Ci sono però, secondo alcuni, dei chiaroscuri da porre in evidenza: da un lato si rilevano situazioni virtuose, con sempre più privati e imprenditori che s’impegnano per installare e commercializzare siste-mi di produzione di energia da fonte rinnovabile; dall’altro si conferma un quadro normativo frammentato, poco organizzato e sempre incerto.C’è, infatti, chi avanza delle per-plessità, come Jacques Gandini, Direttore marketing e applicazioni impiantistiche di Clivet: «Il mercato delle rinnovabili in tutte le sue forme sta crescendo, ma più sulla spinta degli incentivi che non sulle reali e or-mai mature motivazioni ambientali ed energetiche alle quali il nostro settore è chiamato a rispondere».Anche secondo Paolo Rocco Viscon-tini, CEO di Enerpoint: «Le energie rinnovabili in Italia sono in forte cre-scita, ma sempre attraverso tante e spesso inutili difficoltà. Le prospettive sono rosee, fermo restando che oc-corre, una volta per tutte, porre ordine nelle procedure autorizzative, che

rappresentano certamente il proble-ma maggiore».Alessandro Sotgiu, Amministratore Delegato di Solarday, aggiunge: «È un mercato con grandi prospettive, ma risente fortemente delle scelte del Governo; pertanto la crescita in Italia è molto ondivaga, picchi di richieste concentrate in un determinato pe-riodo dell’anno si alternano a periodi di rallentamento, per poi riprendere una rincorsa sfrenata e così via. Ciò è dovuto essenzialmente alla scarsa visibilità e chiarezza di programmi a medio e lungo termine».

Uno sguardo al futuroCome abbiamo visto, il treno è ormai partito, stimolando una ripresa del

settore industriale, del business e della tecnologia.Il fotovoltaico, infatti, può rappre-sentare una buona opportunità per il tessuto industriale italiano, compo-sto da piccole e medie aziende.Per quanto riguarda gli orientamenti per il futuro, di tipo sia economico, sia “dimensionale”, Fiorenzo Fina, Direttore vendite di Helios Technolo-gy, sostiene che: «Si tratta di un mer-cato in pieno fermento e altamente dinamico. Sulla base delle ultime ipo-tesi relative al nuovo Conto Energia, è ipotizzabile un trasferimento dell’in-teresse generale su impianti medio/piccoli, a scapito dei grossi parchi fo-tovoltaici». «Se oggi la maggior parte degli impianti è costituita da centrali fotovoltaiche a terra (basti pensare che solo nel Lazio una centrale ha coperto 24 MW di potenza totale), la tendenza

verso il futuro consiste in un ridimen-sionamento delle centrali a favore di impianti medio/piccoli, operando con target differenti, quali proprietari in-dustriali e privati. Questo farà sì che il fotovoltaico s’integrerà il più possibile con la nostra realtà quotidiana e supe-rerà il mero fine speculativo. Le altre fonti rinnovabili stentano a decollare in mancanza di una legislazione par-ticolarmente favorevole, anche se possiamo dire che il potenziale di al-cune, quali ad esempio le biomasse, è elevato e probabilmente in futuro gio-cherà un ruolo importante nel nostro sistema energetico. Occorre, infatti, ricordare che è necessario un mix di fonti rinnovabili per poter pensare ad una sorta di loro competitività rispetto a quelle tradizionali». È questa l’opi-nione di Stefania Vurchio, responsa-bile marketing e comunicazione di Isofotón Italia.Una visione ottimistica caratterizza il pensiero di Gianluigi Stefanelli, Direttore commerciale di Marss: «Nel prossimo biennio dovremmo assistere ad un vero e proprio boom del fotovoltaico, tanto che nel 2011 l’Italia potrebbe anche esportare la propria tecnologia. Esiste, però, un rovescio della medaglia: molto di que-sto successo dipende dalla capacità di dare regole chiare e precise a questo mercato, a partire dalla revisione del Conto Energia».Anche Dario Mangiò, Marketing Communication Director di Schnei-der Electric, vede la produzione di energia da fonti rinnovabili come una risposta importante al proble-

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Pierquinto Bigliardi, Direttore vendite di Dehn

Paolo Rocco Viscontini, CEO di Enerpoint

Fiorenzo Fina, Direttore vendite di Helios Technology

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ma dello sviluppo sostenibile, che comporta, come soluzione a medio/lungo termine, la ricerca di alterna-tive ai combustibili fossili. «Il settore fotovoltaico sta registrando un note-vole fervore, sia nel settore residen-ziale, sia in quello dei cosiddetti campi solari: la previsione di crescita è im-pressionante e l’obiettivo, per quanto riguarda il paese Italia, è di raggiun-gere nel 2016 i 3.000 MW installati».

Quali sono le Regioni al verticeCome abbiamo visto, l’energia elet-trica generata dal sole è oggi una realtà, nella quale la Puglia è la pri-ma Regione per potenza installata e dove la Lombardia primeggia per numero di impianti.È quanto emerge dai dati statistici forniti dal GSE relativi alla distribu-zione geografica delle installazioni: il 12% della potenza fotovoltaica totale in Italia viene registrato in Pu-glia e finora il 93% degli impianti è parzialmente o totalmente integrato in strutture edilizie; percentuale che scende intorno al 65% se il calcolo viene fatto in termini di potenza.C’è, comunque, un dato di fatto: gli impianti solari si affermano in quelle aree dove le regolamentazioni per la classificazione energetica degli edi-fici sono più avanzate: Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria e Puglia.

Come mostrano i dati, le Regioni che stanno avendo i migliori risultati, nonostante dispongano di un minore irraggiamento rispetto ad altre zone d’Italia, sono quelle del Nord.«Esistono sicuramente aree leader per numero e potenza di impianti in-stallati; ma l’interesse è elevato e in continua crescita su tutto il territorio, da Bolzano a Lampedusa, da Otranto a Bardonecchia», afferma il Diretto-

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Dossier fotovoltaico Tabella 2: Quali rinnovabili in quali RegioniRegione Idroelettrico Fotovoltaico Eolico Geotermico Biomasse/Rifiuti MW MW MW MW MW

Piemonte 2.435 69,2 12,61 7 70,9Valle d’Aosta 882 0,57 0,01 0,11 0,8Lombardia 4.919 90,08 0,12 8,98 409,1Trentino Alto Adige 3.105 41,1 1,27 0,39 22Veneto 1.099 57,92 1,42 5,67 117Friuli Venezia Giulia 457 18,55 0 0,04 18,9Liguria 73 4,82 24,5 0,03 13,4Emilia Romagna 295 72,76 23,1 2,27 299,2Toscana 328 39 45,12 854,04 77,2Umbria 511 21,57 1,5 0,02 25,5Marche 230 40 0,02 1,82 13,8Lazio 403 60,04 13,23 0 77,8Abruzzo 1.002 11,47 218,29 0,64 5,1Molise 85 5,7 254,12 0 40,7Campania 334 25,08 806,13 0 42,8Puglia 3,95 95,19 1128,75 0 139Basilicata 128 23,6 214,32 0 23,8Calabria 720 20,64 451,49 0 123,6Sicilia 152 29,98 1.160,89 0 19Sardegna 466 27,43 755,68 0 15,8Italia 17.627,95 754,7 5.112,57 881 1555,4

Fonte: Elaborazione di Legambiente su dati GSE e “Comuni rinnovabili 2010”

Stefania Vurchio, Responsabile marketing e comunicazione di Isofotón Italia

Antonino Culcasi, Direttore tecnico/commerciale di Layer Electronics

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re vendite di Helios Technology. È dello stesso parere Stefano Loro di VP solar, che precisa, però, che al centro-nord trovano maggiore ri-scontro gli impianti di media taglia per applicazioni industriali, artigia-nali e commerciali e di piccola taglia per il residenziale, mentre nel Sud lo sviluppo maggiore è correlato ai grandi impianti a terra.Di una distribuzione che si pre-senta a macchia di leopardo parla Francesco Fiore di Conergy, che schematizza: «Si può dire che, per le applicazioni di tipo residenziale e in-dustriale, è sicuramente il Nord Italia a dominare, con Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino ed Emilia. Per i grossi impianti eolici e fotovoltaici lo sviluppo è più consistente nel Sud, soprattutto in Puglia per quanto ri-guarda fotovoltaico ed eolico, e un po’ per tutte le Regioni del Sud per quan-to concerne l’eolico. Tuttavia anche le Regioni italiane più avanzate rimango-no, per energia rinnovabile pro capite installata, un passo indietro rispetto ad altre Regioni europee, molte delle quali, tra l’altro, sono meno dotate naturalmente di sole o vento. Questo fa ben sperare, perché significa che la crescita di mercato sarà una costante per i prossimi 2÷3 decenni».Pierquinto Bigliardi, di Dehn, è anco-ra più preciso sulla suddivisione per Regioni: «Guardando ai dati relativi ai MW installati fino ad oggi, sono in testa Lombardia e Puglia, per motivi diversi. La prima, probabilmente per uno spirito imprenditoriale che ha fatto sì che diverse aziende abbiano

individuato nel fotovoltaico una fonte di reddito garantita e sicura per i pros-simi 20 anni; la Puglia per gli stessi motivi, uniti a più interessanti agevo-lazioni e ad una insolazione maggiore del territorio, che permette ritorni dagli investimenti in tempi più brevi. Ci si aspettava qualche cosa in più in generale dal Sud, per la maggiore insolazione appunto, ma non tutte le Regioni hanno facilitato e stimolato la realizzazione degli impianti».Riassume un po’ tutti i punti di vista il parere del Direttore commerciale di Marss: «Se si guarda alle grandi realizzazioni, sicuramente la Puglia è tra le Regioni con il maggior numero di impianti e potenza installata; se parliamo di fotovoltaico del settore residenziale/domestico, l’immagine è un po’ a macchia di leopardo. Il nostro

territorio è disseminato di esempi eccellenti e di iniziative di successo. Molto dipende dalla sensibilità degli Enti locali sul tema: Lombardia, Pie-monte, Triveneto, Emilia Romagna e Basilicata si sono già mosse sul tema, altre stentano a decollare. Molte sono, però, le difficoltà da superare, soprat-tutto di carattere burocratico e legate alla mancanza di regole chiare e di adeguata formazione/informazione sul tema».Secondo la Responsabile marketing e comunicazione di Isofotón Italia, può apparire strano che le prime Regioni in fatto di installazioni non siano necessariamente quelle più soleggiate. «Subito dopo la Puglia, in cui sono stati installati più di 100 MW di centrali fotovoltaiche, appaiono

Regioni quali Lombardia, Emilia Ro-magna e Piemonte, che hanno saputo tenere testa al Sud, sviluppando ca-nali e target differenti. Percorrendo il territorio lombardo, ad esempio, a pri-ma vista pare che non ci siano distese di impianti fotovoltaici, ma la realtà è che i moduli sono stati installati sui tetti. La sensibilizzazione geografica alle energie rinnovabili dipende, dun-que, da altri fattori, quali la normativa regionale e la disponibilità finanziaria degli operatori. In Puglia, ad esempio, per gli impianti con capacità inferiore a 1 MW non sono necessarie autoriz-zazioni speciali e questo ha favorito lo sviluppo delle installazioni. Al contra-rio, in Sicilia, dove la normativa è più stringente, simili soluzioni faticano ad affermarsi. In Lombardia l’attività imprenditoriale ha fatto sì che il foto-voltaico sia diventato uno strumento d’investimento, contribuendo alla co-pertura dei consumi energetici delle attività imprenditoriali».Una serie di dati e numeri ci vengo-no forniti da Gianmarco De Santis, di Phoenix Contact: «Ad oggi, sono ben 6.993 i Comuni italiani nei quali è in-stallato almeno un impianto di produ-zione energetica da fonti rinnovabili. Erano 5.580 lo scorso anno, 3.190 nel 2008. Più precisamente, sono 6.801 i Comuni del solare, 297 quelli dell’eo-lico, 799 quelli del mini idroelettrico e 181 quelli della geotermia. Le biomas-se si trovano invece in 788 municipi, 286 dei quali utilizzano biomasse di origine organica animale o vegetale». In sintesi, il quadro dell’Italia soste-nibile, rilevato dal rapporto Comuni Rinnovabili 2010 di Legambiente, realizzato in collaborazione con GSE e Sorgenia (tabella 2) fornisce un quadro delle rinnovabili delle va-rie Regioni: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, legate maggior-mente a fonti idroelettriche; Pie-monte, Lombardia Emilia Romagna e Puglia a fonti solari; Puglia, Sicilia, Sardegna e Campania per quanto concerne l’eolico; poi, Lombardia, Veneto e Puglia per le biomasse.Infine, c’è anche chi, come Alessan-dro Sotgiu, di Solarday, riferisce un

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Dossier fotovoltaico

Gianluigi Stefanelli, Direttore commerciale di Marss

Gianmarco De Santis, Division manager Infrastructure di Phoenix Contact, responsabile FV

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interesse diffuso su tutto il territorio in generale, ma con una punta in alcune Regioni del centro-sud: «Se-condo l’ultimo Energy Solar Report 2009, negli ultimi due anni il Molise, la Basilicata, il Lazio e la Puglia sono state le Regioni che più hanno inve-stito e realizzato impianti, seguite poi da Sardegna e Sicilia, che hanno stanziato importanti risorse in questo settore».

Il fotovolaico e la distribuzioneIl grossista di materiale elettrico ha una serie di richieste che vuole siano soddisfatte dai produttori: as-sistenza tecnica costante, garantita da personale dedicato, che realizzi percorsi di formazione e che li guidi nella scelta più adeguata dei pro-dotti; politiche commerciali atte a garantire un grado di competitività ai massimi livelli di mercato.Ma come viene gestita la distribu-zione del fotovoltaico nel settore del materiale elettrico? Chi e come si

muove per aprire la strada che por-ta, tramite il grossista specializzato, ad una maggiore e migliore distribu-zione presso l’installatore?Anche se al momento questo mer-cato in Italia è ancora in gran parte poco strutturato, sono in molti a so-stenere che la distribuzione elettrica stia acquisendo un ruolo sempre più importante per il fotovoltaico, paral-lelamente alla crescita del mercato. Ciò è confermato, per esempio, da Enerpoint, per la quale molti instal-latori, specialmente piccoli e medi, si rivolgono sempre più spesso ai grossisti di fiducia per approvvigio-narsi di componenti per installare impianti fotovoltaici.Gianluigi Stefanelli, di Marss, sostie-ne che sono i distributori più grandi quelli che hanno creato o stanno creando al loro interno Divisioni de-dicate alle energie rinnovabili, anche se ancora non si può affermare che stiano marciando a pieno regime.C’è anche chi, come Phoenix Con-tact, ha guardato per tempo al futuro e si è strutturata per dare il miglior supporto possibile ai distributori, operando oggi con le principali real-tà, tramite le quali veicola una parte importante del proprio fatturato. «Se a questo aggiungiamo il piano d’azione stabilito dall’Unione Europea che prevede un obiettivo generale ob-bligatorio pari ad una quota del 20% delle fonti energetiche rinnovabili nel consumo interno lordo entro il 2020», sostiene Gianmarco De Santis, «pos-siamo dire, con la dovuta cautela, che

la determinazione di questi obiettivi a livello europeo garantirà una cer-ta stabilità alle politiche nazionali e prevediamo per il 2010 un incremento interessante del fatturato generato con i nostri distributori partner, che

diventano sempre più il riferimento di molti installatori che operano nel set-tore delle energie rinnovabili».Secondo Francesco Fiore, di Coner-gy Italia: «la quota di mercato è an-cora bassa nel nostro Paese rispetto, ad esempio, a quella della Germania, circa il 35÷40% contro il 60÷65%, ma ci aspettiamo consistenti aumenti nei prossimi anni. Anche noi ci adegue-remo a questa tendenza, andando progressivamente a servire diretta-mente gli installatori solo per forni-ture importanti, lasciando spazio ai distributori per tutto ciò che concerne le migliaia di impianti più piccoli. La transizione avverrà per gradi, ma è in-tenzione ed è nostro interesse preme-re sull’acceleratore in questo senso».Non solo per le installazioni, ma

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Dossier fotovoltaicoAndamento del settore fotovoltaico e classi di potenza (dati del GSE rielaborati dalla segreteria ANIE/GIFI, aggiornati a marzo 2010)

Alessandro Sotgiu, Amministratore delegato di Solarday

Giorgio Giancarli, Direttore vendite di Seitron

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anche per la commercializzazione, si può parlare di distribuzione a macchia di leopardo, diversificata a seconda delle Regioni. Lo sostiene Stefania Vurchio, di Isofotón Italia: «Abbiamo visto alcune aree sviluppa-re in maniera notevole i canali distri-butivi, altre meno, probabilmente per motivi storici legati all’impostazione dei distributori all’interno delle varie Regioni. Per esempio, in Emilia Roma-gna la filiera è lunga e i nostri maggio-ri clienti sono distributori di materiale elettrico che si sono attivati nel foto-voltaico per tempo. Occorre sottoli-neare che a supporto dei distributori è necessario, da parte del produttore, effettuare operazioni di marketing ad hoc, per poterli supportare nella vendita al piccolo installatore. Chia-ramente occorre operare sul prezzo nella giusta maniera, affinché il distri-butore possa essere competitivo».Ma, come sostiene Mirco Zecchetti, Responsabile marketing di Akse-Electrex: «Il mercato della distribu-zione di materiale elettrico risente di una inadeguata preparazione della maggior parte degli operatori azien-dali. Non è più sufficiente andare a trovare il cliente per raccogliere gli ordini, ma occorre essere in grado di proporre nuove soluzioni ritagliate su misura per il cliente finale».È improntato allo scetticismo il pa-rere di Pierquinto Bigliardi, di Dehn: «Molti grossisti non hanno creduto, e non credono tuttora, al fotovoltaico, forse a causa dei margini ridotti che nella maggior parte dei casi il settore permette di sviluppare. Sono richiesti,

inoltre, grandi investimenti economici per rimanere all’interno del settore. Chi si è strutturato diversi anni fa, sicuramente oggi sta avendo riscontri importanti, grazie anche agli incontri di formazione realizzati in tutta Italia. Chi, invece, ha ritardato, oggi vede il settore come un ambito nel quale non vale la pena investire».Antonino Culcasi, di Layer Electro-nics, fa un ulteriore appunto: «Dato che i nostri prodotti non possono con-correre economicamente con quelli di largo consumo delle multinazionali, provenienti più o meno direttamente dall’Estremo Oriente, la percentua-le di vendita attraverso i grossisti di materiale elettrico è piuttosto esigua: come purtroppo spesso accade, si guarda più al prezzo basso che al rap-porto qualità/prezzo. Ci si augura che la mentalità dei professionisti del set-tore possa cambiare e che si cominci a puntare su prodotti di qualità, intera-mente realizzati in Italia, per dare so-stegno all’economia del nostro Paese e per creare finalmente una filiera del fotovoltaico completamente italiana».Chiude l’argomento il pensiero di David Candio, Responsabile energie rinnovabili di RTH Group/Solarkey, per il quale attualmente non sono molti i distributori di materiale elet-trico che hanno puntato sul settore delle rinnovabili. Il motivo? È ne-cessaria una forte strutturazione: la selezione dei materiali e il supporto alla vendita necessitano di tecnici e di esperti ben formati.

Distributori e formazione: lo stato dell’arteCome la conoscenza è consapevo-lezza e comprensione, così la for-mazione non è un banale insieme di nozioni da tenere in un cassetto, ma è il risultato di un piano organico che tende a strutturare, solidificare e rinforzare in maniera completa le conoscenze. In altre parole: mi-gliorare il livello di qualificazione e di sviluppo professionale. Cioè: più specializzazione, più supporto.Chi affronta il fotovoltaico deve necessariamente avere confidenza

con questo tipo di sistemi; non co-gliere questa nuova opportunità di mercato significa mancare impor-tanti occasioni di business.E gli stessi impiantisti tendono a rivolgersi a strutture in grado di for-nire il giusto bagaglio di conoscenze sull’argomento.Essere specialisti vuol dire essere in grado oltre che di consigliare come meglio utilizzare i vari prodot-ti in base alle necessità del cliente, anche di fare formazione per tra-sferire tutte le conoscenze e novità presenti sul mercato ai clienti e ai collaboratori.Il parere dei nostri interlocutori è stato concorde sull’importanza crescente della preparazione pro-fessionale dei distributori e dei loro dipendenti; preparazione che può essere di alto livello solo se vengo-no seguiti con costanza e periodicità i corsi di formazione.La formazione specialistica nel set-tore solare si è sviluppata di pari passo con l’evoluzione del mercato: oggi i distributori vengono sempre più coinvolti dai loro clienti, non solo in qualità di semplici fornitori di materiale, ma anche di consulenti, in grado di supportarli nelle diverse scelte di prodotto. È sempre mag-giore l’esigenza di una formazione altamente qualificata del personale e specifica in funzione delle diverse esigenze.In particolare, il settore delle rin-novabili, come tutte le novità, ha bi-sogno di corsi di formazione; si può dire, infatti, che ogni giorno in ogni

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Dossier fotovoltaico

Roberto Colombo, Amministratore delegato e Direttore Generale di Sputnik Engineering Italia

Stefano Loro, Amministratore delegato di VP Solar

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parte d’Italia, dalla grande città al più piccolo paese, ci siano corsi, più o meno approfonditi, sulle ener-gie rinnovabili. Vediamo ora qual è l’opinione degli operatori dell’indu-stria del fotovoltaico.«In questo momento, la formazione è un tema caldo lungo tutta la catena. Il settore è cresciuto molto velocemen-te, tanto che, a fronte di migliaia di

persone impiegate nel settore, forse solo poche centinaia possono ritener-si propriamente “esperte” di fotovol-taico», afferma Francesco Fiore, di Conergy, che precisa: «È necessario, quindi, aumentare la competenza e la preparazione di installatori e pro-gettisti ed è in questo ambito che la nostra azienda ha lavorato maggior-mente negli ultimi due anni propo-nendo corsi mensili, diventati ormai un “classico” nel settore, e seminari itineranti. A livello di distribuzione, le competenze specifiche sono ancora rare ed è questo uno dei motivi per cui gli installatori tendono ancora a rivolgersi direttamente ai produttori, anziché alla distribuzione: cercano servizio e supporto tecnico. Sono, quindi, convinto che la formazione sia l’elemento chiave per poter dare un ruolo più ampio alla distribuzione nel fotovoltaico, anche se i maggiori grossisti, allettati dai grandi volumi di questo mercato, hanno già comin-ciato a strutturarsi in maniera solida e di questo cominceremo a vedere i benefici già nella seconda parte del 2010». «Akse-Electrex», spiega Mir-co Zecchetti, «offre sia un costante

aiuto commerciale e tecnico tramite documentazione sempre aggiornata, disponibile anche sul nostro sito In-ternet, sia corsi di formazione anche presso la sede del distributore, oltre a supporto tecnico telefonico e con-sulenza locale tramite i nostri tecnici commerciali».Anche Enerpoint si è sempre distin-ta per la formazione specialistica. Dal 2001 oltre 1.800 persone hanno seguito i suoi corsi per installatori elettrici, senza contare le centinaia di persone che hanno partecipato ai seminari tecnici presso strutture di “suoi’” grossisti.Lo stesso vale per Helios Techno-logy, che intraprende quotidiana-mente attività di formazione rivolte in modo particolare all’installatore elettrico, individuato come uno dei principali veicoli di diffusione del “messaggio fotovoltaico”. Tale tra-guardo viene perseguito non solo attraverso l’attività di formazione tecnica specialistica presso la sede di Carmignano di Brenta, ma anche con un assiduo supporto sul campo, sia nelle fasi di start up, sia nelle fasi di consolidamento, crescita e mantenimento del business dei clienti. In più, la società ha da poco aperto un nuovo sistema comunica-tivo dedicato ai giovani: si tratta di un corridoio didattico vero e proprio, una sorta di piccolo museo, dove i ragazzi vengono guidati nelle varie fasi del processo produttivo di celle e moduli fotovoltaici. Per andare in-contro alle molteplici necessità e ri-chieste e per poter offrire il migliore servizio dedicato ai distributori e ai loro clienti, Phoenix Contact si è or-ganizzata creando una Divisione In-frastrutture, all’interno della quale operano figure professionali dedi-cate al mercato delle energie rinno-vabili. «Specializzazione, focalizza-zione e coscienza delle potenzialità di questo settore sono gli ingredienti sui quali puntare», sostiene Gian-marco De Santis, «per raggiungere insieme l’obiettivo fissato dall’Unione Europea, che consentirà un ulteriore sviluppo del nostro Paese in termini

di innovazione, stabilità economica e incremento dei posti di lavoro. Il tutto nel rispetto dell’ambiente». Secon-do Michael Gianfriddo, Marketing manager di Nicoll, le energie rin-novabili sono caratterizzate da una forte ricerca sia d’innovazione, sia di qualità dei prodotti. I distributori, spesso, rimangono affascinati dalle soluzioni tecnologiche e dalle novità

del settore, ma a ciò non corrispon-de poi un’adeguata preparazione sulle peculiarità tecniche e d’instal-lazione. Per questo ritiene sia ne-cessario un supporto costante per la formazione. È improntato, invece, a scetticismo il pensiero di Giorgio Giancarli, di Seitron, convinto che: «I distributori sono, per loro natura, poco portati ad approfondire le caratteristiche tecni-che dei prodotti. Con una tecnologia nuova come il fotovoltaico la situa-zione è ancora peggiore: per questo motivo c’è un fortissimo bisogno di formazione». Positivo, viceversa, ma con un tocco di diffidenza, l’atteggiamento di Da-vid Candio, di RTH Group/Solarkey: «Molti distributori, che già da anni lavorano nel settore del fotovoltaico, organizzano corsi di formazione tec-nici e commerciali per i distributori. La formazione è molto importante per progettare un impianto in modo corretto; perciò, per scegliere i corsi migliori si deve prestare molta atten-zione all’Ente erogatore e alla qualifi-ca da ottenere».

Roberto Corti

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Dossier fotovoltaico

David Candio, Responsabile energie rinnovabili di RTH Group/Solarkey

Dario Mangiò, Marketing Communication Director di Schneider Electric

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L’articolo è dedicato ai principali cri-teri che devono guidare nella scelta dei componenti che costituiscono un impianto fotovoltaico (FV).Particolare attenzione è rivolta alla sezione in corrente continua (DC):

- sezionatore- scaricatori- fusibili,

che presenta le maggiori partico-larità rispetto ad un impianto tradi-

zionale. In particolare, verrà messo in evidenza come la corretta scelta di tutti i componenti sia fortemen-te dipendente dalle caratteristiche del modulo fotovoltaico previsto dal progetto: un concetto forse ovvio, ma spesso dimenticato.In altre parole, non è possibile pen-sare di sostituire il modulo, come spesso è richiesto per indisponibilità o fluttuazione del mercato, senza do-ver rivedere le scelte di tutti gli altri componenti.

InverterPer il coordinamento delle presta-zioni del generatore FV e delle ca-ratteristiche nominali dell’inverter devono essere verificate le seguenti condizioni:- la potenza dell’inverter, per otte-nere un buon rendimento, deve es-sere scelta pari al 90%÷110% della potenza nominale del generatore FV: questo rapporto tiene conto della diminuzione di potenza dei moduli fotovoltaici nelle reali condizioni

Componenti in corrente continua di un impianto Il crescente sviluppo del fotovoltaico ha riproposto problemi spesso dimenticati negli ultimi anni, legati alla gestione degli impianti ed ai criteri di scelta dei componenti in corrente continua

Tecnica

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operative (temperatura di lavoro, sporcizia accumulata, cadute di ten-sione, ecc.) e del rendimento degli inverter;- il numero di circuiti MPPT (Ma-ximum Power Point Tracker o in-seguitore della massima potenza) deve essere pari ad almeno quello

dei sottocampi con stringhe con le stesse caratteristiche e nelle stesse condizioni;- gli inverter devono essere rispon-denti alle Norme armonizzate e alla Direttiva EMC (2004/108/CE);- la massima tensione ammessa all’ingresso dell’inverter deve, quin-

di, essere superiore alla tensione a vuoto di stringa massima;- la minima tensione MPPT dell’in-verter deve essere inferiore alla mi-nima tensione MPP del generatore FV;- la massima tensione MPPT dell’in-verter deve risultare superiore alla massima tensione MPP del genera-tore FV;- la massima corrente ammessa all’ingresso dell’inverter deve ri-sultare maggiore della massima corrente erogata del generatore fo-tovoltaico.

Fusibili in corrente continuaPer la protezione lato corrente conti-nua è opportuno scegliere fusibili di tipo gG o gR.Come per gli altri componenti, la tensione nominale in c.c. dei fusibili deve essere pari ad almeno 1,2 volte la tensione nominale a vuoto dell’im-pianto nel quale dovranno essere installati.La corrente nominale (In) deve, se non diversamente specificato dal

Caratteristiche nominali dell’inverterUn inverter è caratterizzato dai seguenti dati di targa:

1) Lato generatore fotovoltaico:- potenza nominale e potenza massima in c.c.;- corrente nominale e corrente massima in c.c.;- tensione nominale e massima tensione ammessa in c.c.;- campo di variazione della tensione di MPPT in funzionamento normale.

2) Lato rete c.a.- potenza nominale in c.a. e potenza massima erogabile continuativamente dal gruppo di conversione, nonché campo di temperatura ambiente alla quale tale potenza può essere erogata;- corrente nominale erogata in c.a.;- corrente massima erogata in c.a. (questo dato consente di determinare il contributo dell’impianto alla corrente di cortocircuito);- distorsione e fattore di potenza (“qualità dell’energia immessa in rete”);- efficienza di picco e condizioni di ingresso/uscita a cui si ottiene la massima efficienza di conversione;- efficienza a carico parziale (al 5%, 10%, 20%, 30%, 50%) e al 100% della potenza nominale del gruppo di conversione, così come per il “rendimento europeo” (in alternativa, potrà essere fornito il diagramma di efficienza).

Il gruppo di conversione è basato su inverter a commutazione forzata (con tecnica PWM) ed è in grado di operare in modo completamente automatico, inseguendo il punto di massima potenza (MPPT) del campo fotovoltaico.

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Tecnica

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costruttore di moduli, essere com-presa tra 1,25 e 2 volte la corrente di cortocircuito, per evitare interventi intempestivi e, contemporaneamen-te, proteggere i moduli.Un fusibile protegge un cavo dal cor-tocircuito se interviene in un tempo tale da limitare l’energia specifica passante (I2t) ad un valore soppor-tabile dal cavo stesso; tuttavia, se il fusibile protegge il cavo dal sovrac-carico (ossia se In ≤ 0,9 · Iz), limita

sicuramente l’energia specifica pas-sante a valori sopportabili dal cavo, per qualsiasi valore della corrente di cortocircuito. Non è, quindi, necessa-rio operare alcuna verifica in merito.

Scaricatori di sovratensione (SPD) in corrente continuaLa tensione massima continuativa (UC) deve essere scelta superiore alla massima tensione a vuoto di stringa (IEC TS 62257-7-1 art. 5.4.3.2.2.):

a sua volta determinata dal numero dei moduli in serie che compongono la stringa (n) e dalla massima tensio-ne a vuoto del modulo alla tempera-tura minima presunta :

Caratteristiche dei fusibiliLa Norma CEI EN 60269-1 definisce il fusibile come quel dispositivo che, mediante la fusione di uno o più elementi fusibili a tal fine progettati e proporzionati, apre il circuito nel quale è inserito, interrompendo la corrente quando essa supera un valore specificato per una durata sufficiente. Il fusibile comprende tutte le parti che costituiscono il dispositivo completo.

Le principali grandezze d’interesse di un fusibile sono:- tensione nominale;- correnti nominali (cartuccia e supporto); - potere d’interruzione nominale;- campo di interruzione;- categoria d’uso.Le Norme CEI EN 60269-1 e CEI EN 60269-2 normalizzano le caratteristiche (t,I) in classi d’impiego, identificando la cartuccia tramite la combinazione di due lettere che ne definiscono la categoria di utilizzazione. La prima indica il campo d’interruzione, la seconda la categoria d’uso (tabella 1).

Cartuccia limitatricedi corrente, in gradodi interrompere, in condizioni specificate, tutte le correntiche provocano la fusione dell’elemento fusibilefino al proprio potered’interruzione nominale

Cartuccia limitatrice di corrente, in grado di interrompere,in condizioni specificate, tuttele correnti comprese tra la minima corrente d’interruzione, indicata sulla caratteristica tempo/corrente con k2In ed il proprio potered’interruzione nominale

1a lettera 2a lettera

Tabella 1: Classi d’impiego per fusibili

G

A

GM

R

LB

Tr

Protezione di cavi e conduttureProtezione di circuiti di comando motore

Protezione di circuiti con semiconduttori

Protezione di cavi e conduttureProtezione di circuiti nell’industria mineraria

Protezione di trasformatori

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ceTecnica

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Il valore è indicato nella do-cumentazione tecnica dei moduli, mentre n è una scelta di progetto.Il livello di protezione deve essere selezionato inferiore alla massima sollecitazione sopportabile dalla porta c.c. dell’inverter, ossia al 90% della tensione di tenuta ad impulso (porta c.c.) dell’inverter indicata dal costrut-tore, Uwi.La massima tensione a vuoto del modulo, alla temperatura minima presunta, è indicata nella documen-tazione tecnica dei moduli, mentre il numero di moduli che costituisce cia-scuna stringa è una scelta di progetto.Qualora non fossero disponibili di-spositivi di caratteristiche adeguate, in luogo dell’installazione di SPD tra i conduttori attivi e terra, si può ricorre-re allo schema:- diretto: ogni SPD è collegato tra il conduttore attivo e terra;- a Y: gli SPD tra i conduttori attivi sono in serie e un punto intermedio è colle-gato a terra tramite un altro SPD.

Caratteristiche degli SPDGli SPD o limitatori di sovratensione (Norma CEI EN 61643-11) sono dispositivi che limitano le sovratensioni transitorie e deviano le correnti impulsive.Gli impianti fotovoltaici, analogamente agli altri impianti, possono essere soggetti a danni derivanti da fulminazioni, sia di tipo diretto (struttura colpita dal fulmine), sia di tipo indiretto (fulmine che si abbatte nelle vicinanze).I limitatori di sovratensione sono caratterizzati da grandezze nominali fissati dalle relative Norme di prodotto; le più importanti sono:- tensione massima continuativa UC;- corrente susseguente If;- livello di protezione di tensione Up.

Con specifico riferimento alla tensione massima continuativa e al livello di protezione di tensione, la Norma CEI EN 61643-11 attribuisce valori normalizzati, riportati nelle tabelle 2 e 3.

Tabella 2: Valori preferenziali del livello di protezione di tensione Up (kV)

0,08 0,09 0,10 0,12 0,15 0,22 0,33 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,91,0 1,2 1,5 1,8 2,0 2,5 3,0 4,0 5,0 6,0 8,0 10

Tabella 3: Valori preferenziali della tensione massima continuativa in corrente continua UC (V)

52 63 75 95 110 130 150 175 220 230 240 250 260275 280 320 420 440 460 510 530 600 630 690 800 900

Caratteristiche dei fusibili

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Tecnica

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Come indicato nella Guida CEI 82-25, è necessario prevedere una disposizione dei moduli fotovoltaici e dei circuiti che li collegano tale da ridurre al minimo l’ampiezza dell’area circoscritta dai circuiti stessi e, quindi, limitare la ten-sione indotta in caso di fulminazione indiretta. Si raccomanda infatti, quan-do possibile, di realizzare per ciascuna stringa di moduli due anelli nei quali la corrente circoli con senso opposto.

Sezionatore in corrente continuaI sezionatori per il lato c.c. devono essere scelti con tensione nominale superiore a due volte la massima ten-sione a vuoto dell’impianto FV.

La corrente d’impiego (In) deve, invece, essere scelta superiore alla massima corrente prevedibile del circuito, che si assume pari a 1,25 volte la corrente di cortocircuito delle stringhe a monte del punto d’installazione del dispositivo. Il valore della corrente di cortocircuito dei moduli e, quindi, delle stringhe ISC è indicato nella documentazione dei moduli.Nel caso d’impiego di interruttori ma-novra/sezionatori DC20 (idonei solo ad interrompere o stabilire correnti a vuoto), la Guida CEI 82-25 raccomanda che l’apertura sia vincolata con appo-siti interblocchi all’apertura prioritaria dell’interruttore lato c.a.

Immediatamente a monte dell’inver-ter, la Norma CEI 64-8 prescrive sia comunque installato un dispositivo con categoria di utilizzazione pari ad almeno DC21.

ing. Angelo BagginiDipartimento di Ingegneria Industriale, Università di [email protected]

ing. Franco BuaECD Engineering Consulting and Design [email protected]

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Caratteristiche dei sezionatori c.c.Un interruttore di manovra/sezionatore (Norma CEI 60947-3) è un dispositivo che:- è in grado di chiudere, portare e interrompere correnti in condizioni normali del circuito ed anche stabilire, portare, ma solo per un tempo specificato, correnti in condizioni anormali del circuito, come quelle che si verificano nel caso di cortocircuito; un interruttore di manovra/sezionatore non è in grado di interrompere correnti di cortocircuito;- in posizione di aperto soddisfa le prescrizioni di sezionamento specificate per un sezionatore.La Norma CEI 64-8, art. 712.536.2.2.5, prescrive la presenza sul lato c.c. del convertitore FV (inverter) di un interruttore di manovra/sezionatore.Un interruttore di manovra/sezionatore è caratterizzato dalle seguenti grandezze:- tensione nominale;- corrente nominale;- frequenza nominale;- potere di chiusura nominale,che devono essere coordinate con le condizioni cui sarà destinato.Gli interruttori di manovra/sezionatori sono, inoltre, classificati in base al tipo di servizio per il quale sono adatti; la grandezza che descrive questa proprietà è definita categoria di utilizzazione.Con specifico riferimento agli interruttori di manovra/sezionatori adatti per i circuiti in corrente continua, la Norma CEI 60947-3 definisce 4 categorie di utilizzazione (tabella 4).

Tabella 4: Categorie di utilizzazione degli interruttori di manovra/sezionatori c.c. (tratto da CEI EN 60947-3, art. 4.4, tab. 2)

Manovra frequenteDC 20ADC 21A

DC 22A

DC 23A

Categoria di utilizzazione Applicazioni tipiche

Manovra non frequenteDC 20BDC 21B

DC 22B

DC 23B

Chiusura e apertura a vuotoManovra di carichi resistivi con sovraccarichidi modesta entitàManovra di carichi misti, resistivi e induttivi, con sovraccarichi di modesta entità(ad esempio, motori in derivazione)Manovra di carichi altamente induttivi(ad esempio, motori in serie)

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È una multinazionale con sede in Ger-mania. È uno specialista internazionale. È Rittal, una società nata dall’idea di un imprenditore tedesco che, agli inizi de-gli anni ’60 ebbe un’idea per quei tempi innovativa: mettere a catalogo una serie di cassette metalliche standard, propo-nendole alle ferrovie tedesche. Fino ad allora, nessuno aveva pensato a stan-dardizzare un prodotto apparentemente semplice. Ebbe così inizio un percorso di successo.Diventata ormai punto di riferimento per lo sviluppo di soluzioni integrate e com-plete, la società oggi offre una gamma di oltre 10.000 prodotti standard, dispone di altrettanti collaboratori ed è presente nel mondo con 20 unità produttive in tre continenti, 63 filiali e 111 centri logistici e commerciali.In Italia, nel 1973, è nata un’agenzia di rappresentanza di Rittal-Werk, che nel 1993 venne rilevata dalla casa madre: ed ecco la tredicesima filiale nel mondo, Rit-tal S.p.A., che a tutt’oggi conta quasi 100 dipendenti diretti sul territorio, ai quali si aggiungono gli addetti alla rete commer-ciale, sviluppata sotto forma di agenzie.Oltre che nella sede principale a Vignate (Milano), l’azienda è presente nel nostro Paese con la filiale di Bologna e mette a disposizione della clientela 7.500 m2 di

spazio magazzino – che nel 2009 ha to-talizzato oltre 54.000 consegne ai clienti, per un fatturato di 40 milioni di euro – più di 20 distributori partner e oltre 60 con-sulenti tecnico/commerciali distribuiti su tutto il territorio.Il supporto al mercato è realizzato, quin-di, tramite una presenza assolutamente capillare che, oltre ad occuparsi del mar-keting e della comunicazione, pone una speciale attenzione alla consulenza tecnica, sup-portata da 15 esperti tecnico/commerciali e 6 tra product manager e specialisti di pro-dotto.

Piattaforma standard per soluzioni specialiI principi che da sempre gui-dano l’azienda sono il rispetto verso il cliente e la professio-nalità in tutte le fasi di lavoro – progettazione, integrazione, vendita e postvendita – da

parte di personale altamente qualificato e sempre disponibile. Per la società è, inoltre, estremamente importante riu-scire ad anticipare, studiare e soddisfare i bisogni del mercato di riferimento, così da offrire prodotti sempre innovativi.Affiancata alla presenza produttiva, non può certo mancare una rete di service, fondamentale per un’efficiente strategia

di servizio al cliente.«Pensare di fare service sulla fornitura di armadi può sem-brare un concetto estremo, ma si tratta di prodotti che devono proteggere ciò che contengono, formando con essi un sistema. E come per tutti i sistemi occorre un’effi-ciente assistenza», afferma Marco Villa, Amministrato-re Delegato di Rittal S.p.A., che prosegue: «La capacità produttiva dell’azienda è oggi di 15.000 armadi e contenito-ri al giorno, il 30% dei quali è

Quando l’azienda fa sistemaUna proposta commerciale innovativa e un nuovo approccio al cliente. Con un’offerta non solo di prodotti, ma soprattutto di soluzioni integrate

La sede di Rittal S.p.A. a Vignate (MI)

Un nuovo logo, una conferma anche grafica dell’evoluzione in atto

Imprese

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formato da soluzioni personalizzate; a que-sti si aggiungono oltre 170.000 unità clima, refrigeratori e condizionatori, prodotti ogni anno».Nelle filiali sono poi presenti 48 Mod-Center (Modification Center), unità pro-duttive che adattano il prodotto standard in funzione delle esigenze del cliente.

L’integrazione potenzia i vantaggiLa filosofia Rittal si basa su tre parole: rapido, migliore, ovunque.Precisa Marco Villa: «Noi forniamo un si-stema che presenta tre peculiarità: rapido da progettare, comporre e fornire, grazie al fatto di avere alla base tutta una serie di prodotti standard; migliore, perché i pro-dotti sono sottoposti a rigorosi processi di qualità, che assicurano risultati affidabili e qualitativamente adatti all’applicazione; ovunque, perché un codice che compone il nostro sistema è a disposizione – nella stessa forma, con la stessa qualità, con le stesse caratteristiche – in tutto il mondo».Ecco, quindi, una proposta in grado di offrire soluzioni speciali, dedicate alle esigenze dei clienti, realizzate però con una piattaforma standard di prodotti altamente affidabile, che offre precise garanzie di qualità, di completezza e di reperibilità.Per questo, oggi, Rittal parla di “Il Siste-ma”, un modo di offrire, e vendere, una soluzione che comprenda prodotti, pro-gettazione, realizzazione e service. Una

struttura di vendita che non ha niente in comune con una rete commerciale tradi-zionale, come spiega Massimo Pedrina, Direttore Commerciale della società: «Disponiamo di una forza vendita in gra-do, direttamente e tramite il supporto interno, di progettare, di dare consulenza e di comunicare il contenuto tecnico della nostra soluzione. Questo per arrivare ad un insieme che offra un elevato contenuto tecnologico e che sviluppi anche il canale della ricerca e sviluppo del prodotto». Ecco, perciò, un cambiamento del-

la struttura, nella quale la figura del “venditore” muta fino a trasformarsi in quella, ben più complessa, del “vendito-re tecnico”, aiutato da un team specia-lizzato, che lo supporta sia sul campo, sia all’interno dell’azienda. Una svolta apparentemente semplice, se non fosse per il fatto che questo tipo di azione si sviluppa su una serie quasi infinita di problematiche legate ai numerosi settori in cui l’azienda opera.In sintesi, tre sono i punti fondamentali: prodotti e soluzioni; supporto ingegne-

Rittal in numeriRittal nel mondo- Oltre 10.000 collaboratori- 63 filiali, nelle quali sono presenti 48 Mod-Center (Modification Center)- 111 centri logistici e commerciali- 20 siti produttivi- Oltre 100.000 clienti attivi- Più di 2.000 brevetti

Sul territorio italiano- 41 tecnici commerciali esterni- 15 tecnici commerciali interni- 6 Product Manager e specialisti di prodotto

La capacità logistica nel nostro Paese- Superficie di magazzino di 7.500 m2

- Tir in ingresso 1.117 nel 2009- 54.288 consegne effettuate nel 2009- Puntualità in consegna vicina al 100%

Una proposta in grado di offrire soluzioni speciali, dedicate alle esigenze dei clienti, realizzate però con una piattaforma standard di prodotti altamente affidabile

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ristico; servizi. «Abbiamo la possibilità di dare al mercato un pacchetto particolare di prodotti, dalla singola cassettina al sistema completo. Cosa che si può realiz-zare solamente con una grande ampiezza del catalogo», precisa Massimo Pedrina. «Ma andiamo oltre, integrando i prodotti all’interno di diverse soluzioni applicative, creando un “mosaico” che porta alla solu-zione: da qui “Il Sistema”, nel quale una parte di progettazione è realiz-zata da noi, ma conta molto anche lo sviluppo da parte del cliente. Ecco perché offriamo, tra l’altro, una serie di software applicativi di supporto che consentono al cliente di svilup-pare in proprio la soluzione».Ma non basta: secondo Rittal è necessario un service post vendita molto diffuso e capillare, pensato a livello globale, ma realizzato a livello locale.

Strategie commercialiLa società ha voluto, così, diffe-renziare la propria proposta da quella della concorrenza: conti-nuare a proporre singoli prodotti avrebbe portato a doversi con-frontare inevitabilmente, e banalmente, con il prezzo del prodotto.«Riformulare la nostra strategia di vendi-ta e innovare l’approccio con la clientela è stata un’operazione non semplice, ma già ora il 90% dei nostri venditori è anche un consulente, sia dal punto di vista tecnico, sia per quanto concerne la valutazione

economica della soluzione proposta», precisa Massimo Pedrina. Parlando di sistema, infatti, ci si allontana dal con-cetto di prezzo e ci si avvicina sempre di più a quello di valore della soluzione. Ecco, quindi, uno dei compiti della forza vendita: spiegare che il valore della so-luzione supera quello della somma dei singoli prodotti.Sono state messe in atto anche stra-tegie che premiano, dal punto di vista economico, il cliente che sceglie il si-stema.In questo contesto sono di fondamenta-le importanza i distributori di materiale elettrico che, attraverso la loro espe-rienza e tramite la loro forza vendita, diventano importanti veicoli della solu-zione e non solo del prodotto.Insomma: promuovere attraverso il ca-nale della distribuzione l’idea del siste-ma e del congruo risparmio economico che ne può derivare. Sempre per agevolare “Il Sistema”, vengono offerte condizioni commerciali migliori nel caso in cui il cliente segua

questa filosofia, garantendo non solo un risparmio nell’utilizzo delle soluzio-ni, ma anche nell’acquisto.

Innovazione nella comunicazioneAnche nella comunicazione la società si è orientata verso qualcosa di innova-tivo, offrendo ai clienti un’informazione

che sia sì di prodotto e fornisca indica-zioni tecnologiche, ma sia anche legata all’utilizzo pratico, tanto del sistema, quanto del prodotto.In pratica: l’utilizzo dello strumento di newsletter on line; la realizzazione di cataloghi dedicati a settori specifici del

mercato, con le relative applicazioni; la distribuzione delle informazioni di prodotto; la divulgazione di case history applicative.Infine, un nuovo logo, una conferma an-che grafica dell’evoluzione in atto.

Massimo Poletti

Le linee di prodottoNuove strategie commerciali Sette sono le famiglie di prodotto

Rittal: quadri di comando; sistemi per elettronica; sistemi di climatizzazione, nati e cresciuti per le applicazioni sulle macchine utensili e poi sviluppatisi in altri settori come quello delle sale CED; soluzioni per la distribuzione di corrente; soluzioni IT; sistemi di comunicazione; Global Service Power, cioè service inteso come supporto a 360 gradi, dalla fornitura di parti di ricambio all’assistenza tecnica, dai contratti di manutenzione fino alla formazione.

- Da prodotto singolo a soluzione- Il valore della soluzione supera la somma dei singoli prodotti- Differenziazione netta dalla proposta della concorrenza- Strategie di prezzo che premiano Il Sistema- Distributori e Partner come promotori della soluzione- Nuovi strumenti. Elevata competenza. Focus sulla consulenza

Il management Rittal al completo (da sinistra a destra: Marco Villa, Amministratore Delegato; Massimo Pedrina, Direttore Commerciale; Edgardo Porta, Direttore Marketing)

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Imprese

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Risultato di un lungo e intenso progetto di ricerca e sviluppo, la nuova fami-glia di interruttori scatolati ABB SACE Tmax XT fino a 250 A offre al mercato apparecchiature che rispondono a di-verse esigenze d’impianto: sono, infatti, disponibili interruttori automatici con sganciatori dedicati ad applicazioni quali la distribuzione di potenza e la protezio-ne dei generatori, dei motori, del neutro maggiorato.I nuovi interruttori scatolati rappre-sentano così una soluzione ideale per tutti i livelli di distribuzione, dal quadro generale di bassa tensione ai vari sot-toquadri presenti nell’impianto. Sono contraddistinti da elevate caratteristi-che di limitazione dell’energia specifica passante, che permettono un ottimale dimensionamento dei circuiti e delle ap-parecchiature poste a valle.La famiglia è composta da quattro taglie, fino a 250 A, e Icu fino a 150 kA, a 415 V, e 90 kA, a 690 V:

- XT1 (160 A), fino a 70 kA, a 415 V;- XT2 (160 A) fino a 150 kA, a 415 V;- XT3 (250 A) fino a 50 kA, a 415 V;

- XT4 (160 - 250 A), fino a 150 kA, a 415 V.In particolare, i modelli XT1 e XT3, di-sponibili sia in versione fissa, sia in ver-sione rimovibile tripolare e tetrapolare, possono essere impiegati negli impianti per la grande distribuzione, ospedali e terziario, che necessitano soprattutto di grande affidabilità e sicurezza. Grazie alla stessa profondità di 70 mm e alla sfinestratura di 45 mm possono essere facilmente installati affiancati su guida DIN o su piastra di fondo, senza impiego di spessori/distanziatori. Le versioni XT2 e XT4, invece, grazie ai valori di Icu più elevati, sia a 415 V, sia a 690 V, rappresentano una soluzione ottimale per la realizzazione di impianti tecnologicamente avanzati, dalle carat-teristiche elettriche più spinte, quali, ad esempio, impianti a bordo nave, indu-stria pesante e piattaforme petrolifere.

Facilità di montaggio degli accessoriUna delle principali novità riguarda la facilità d’installazione degli accessori: bobine e contatti ausiliari non hanno più bisogno di viti per il montaggio. Con il nuovo sistema rapido è sufficiente esercitare una leggera pressione nella cava dell’interruttore dove l’accessorio deve essere inserito per effettuare una corretta e rapida installazione. Altra im-

portante innovazione riguarda i contatti ausiliari, le cui segnalazioni dipendono dalla posizione nella quale vengono in-stallati all’interno dell’interruttore.Ampia la gamma di accessori, alcuni dei quali appositamente studiati per le esi-genze degli OEM. In particolare, l’offerta si compone, tra gli altri, di maniglie ro-tanti laterali, maniglie con impugnatura ergonomica e maniglie interne e, infine, contatti ausiliari anticipati in apertura e chiusura all’interno dell’interruttore.Tutte le maniglie rotanti sono disponibili nella versione standard di colore grigio e in quella di emergenza di colore rosso e sfondo giallo, idonee per il comando di macchine utensili.Inoltre, è disponibile una ricca varietà di terminali, tra cui terminali per sbarre flessibili e terminali per il prelievo del-la tensione ausiliaria e, per agevolare il lavoro del cablatore, sono state riportate direttamente sui morsetti le coppie di serraggio per il bloccaggio dei cavi.

Protezione motoriL’avviamento costituisce una fase parti-colarmente critica per il motore stesso e per l’impianto che lo alimenta e anche il funzionamento nominale richiede di essere monitorato e protetto adegua-tamente per far fronte ad eventuali

Interruttori scatolati di bassa tensioneUna gamma di apparecchiature evoluta, dotata di versatilità di utilizzo e in grado di aiutare a risolvere i problemi di progettazione e realizzazione in diverse applicazioni impiantistiche

I nuovi interruttori scatolati Tmax XT

sono disponibili in quattro taglie,

fino a 250 A, e I

cu fino a 150 kA,

a 415 V, e 90 kA, a 690 V

Soluzioni

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malfunzionamenti. Per la protezione del motore la nuova gamma di interruttori scatolati offre soluzioni adatte a qual-siasi esigenza installativa e nelle condi-zioni più critiche di cortocircuito, anche a tensioni elevate: da un avviamento con interruttore solo magnetico, cui deve essere associato un relè termico esterno, ad un avviamento evoluto, che integra la protezione dal so-vraccarico e dal cortocircuito in un unico dispositivo.I nuovi comandi a motore, diretti per i nuovi XT1-XT3 e ad accumulo per XT2 e XT4, richiedono bassi valori di potenza allo spunto e di ser-vizio e sono stati progettati in modo da consentire, a moto-re installato, la taratura dello sganciatore di protezione.Oltre ai classici sganciatori differenziali disponibili per XT1 e XT3, nuovi sganciatori differenziali sono stati pen-sati per XT2 e XT4, offerti anche in versione rimovibile ed estraibile.Per XT2, XT3 e XT4 sono disponibili sganciatori solo magnetici regolabili con so-glia magnetica fino a 14 vol-te la corrente nominale. Gli sganciatori solo magnetici rappresentano la soluzione più comune negli avviamenti che preve-dono l’impiego di un relè termico esterno e un contattore.Per XT2 e XT4, inoltre, sono disponibili due relè elettronici intercambiabili, Ekip M-LIU e Ekip M-LRIU, che permettono una protezione motore integrata.In particolare, con Ekip M-LIU si garan-tisce: la protezione dal sovraccarico (con memoria termica), scegliendo una clas-se di intervento tra 3E, 5E, 10E, 20E, in accordo con la Norma IEC 60947-4-1; la protezione contro il cortocircuito con so-glia regolabile fino a 13 volte la taratura; la protezione contro lo sbilanciamento delle fasi. Ancor più evoluto è lo sgan-ciatore Ekip M-LRIU che, in aggiunta al precedente, permette la protezione

contro il blocco del rotore e la possibilità di settare elettronicamente, attraverso la comunicazione o l’accessorio di pro-grammazione e test Ekip T&P, ulteriori funzioni di protezione, tra cui quella da guasti a terra G, che permette di evitare

così l’utilizzo di un toroide esterno.Entrambi sono, inoltre, idonei al funzio-namento sia in impianti a 50/60 Hz, sia in impianti con frequenza a 400 Hz.Gli sganciatori sono intercambiabili e garantiscono estrema affidabilità e pre-cisione negli interventi. Tutti i modelli elettronici Ekip dispongono, oltre al LED di colore verde fisso che indica il corretto funzionamento dello sganciatore unità protezione, anche dei LED per la segna-lazione di intervento di tutte le funzioni di protezione.Per permettere agli sganciatori elettro-nici di comunicare e scambiare informa-zioni con gli altri dispositivi, è sufficiente inserire all’interno dell’interruttore il modulo Ekip Com, lasciando libero dello

spazio all’interno del quadro elettrico.Tutti gli sganciatori elettronici sono accessoriabili con una vasta gamma di accessori dedicati. I principali sono:

- l’Ekip Display, da applicare sul fronte dello sganciatore elettronico per una più semplice configura-zione e per una migliore lettura delle informazioni;- l’Ekip LED Meter, un dispositi-vo da installare sul fronte dello sganciatore per una più sempli-ce lettura della corrente;- l’Ekip TT, la nuova unità di trip test;- l’Ekip T&P, unità di test e pro-grammazione.

Attenzione all’ambienteABB SACE da sempre tiene con-to dell’impronta ecologica dei suoi prodotti in ogni loro singola fase di vita: dalla produzione allo smaltimento. Per questo i nuovi interruttori scatolati sono stati progettati, sviluppati e prodotti in accordo con il sistema internazionale EPD (Environmental Product Declaration), con l’obiettivo di limitare l’utilizzo delle materie prime in fase di realizzazione e conseguente riduzione del ma-teriale che in futuro dovrà essere riciclato.

CertificazioniNon potevano mancare tutte le certifica-zioni internazionali, ad ulteriore riprova dell’affidabilità e qualità dei prodotti. Tutti gli interruttori ed i loro accessori sono realizzati in conformità alla nor-mativa IEC 60947-2 e alle Direttive CE “Low Voltage Directives” (LVD) e “Elec-tromagnetic Compatibility Directive” (EMC). Inoltre, gli interruttori scatolati rispondono ai requisiti più stringenti dei Registri Navali come il Lloyd’s Register of Shipping, Germanischer Lloyd, Bu-reau Veritas, Rina, Det Norske Veritas, Russian Maritime Register of Shipping e ABS.

Maurizio Gambini

Sganciatore elettronico Ekip M-LIU-02

Sganciatore elettronico Ekip

M-LRIU-02

ceSoluzioni

Interruttore con maniglia esterna laterale

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Costantemente al servizio del benessere delle persone e della salvaguardia dell’ambiente, inve-stendo nella ricerca di soluzioni su misura innovative, ecologiche e semplici, Vaillant può contare su una gamma completa di pro-dotti, che consente di offrire ai propri utenti finali una soluzione d’impianto completa di tutti i suoi elementi, dal generatore di calore alla regolazione, tutto ecocompa-tibile al 100%.Sistemi modulari e versatili, che consentono la realizzazione di soluzioni su misura per rispon-dere al meglio alle esigenze degli utenti finali. Sistemi intuitivi, dalla tecnologia avanzata, ma estre-mamente semplici nell’utilizzo e soprattutto nell’installazione, dove ogni componente è accurata-mente studiato per ottimizzare al massimo l’efficienza energetica, per assicurare eccellenti presta-zioni, ridotto impatto ambientale e un concreto risparmio in termini di consumi.

Sistemi, non solo prodottiL’energia da fonti rinnovabili è la grande scommessa per l’ambien-te e un’interessante opportunità

per l’economia nei prossimi anni, che l’azienda è pronta a vincere con la propria gamma di prodotti e sistemi, ma anche con i servi-zi, gli strumenti e le competenze della Master Division che, grazie a significativi investimenti in nuovi progetti dedicati alla formazione e alla consulenza tecnico/normativa e offerti agli specialisti del setto-re, inaugura un nuovo percorso di politiche aziendali volte a premia-re il “rapporto di collaborazione” piuttosto che il classico canale di semplice vendita di prodotti.Rivolta ad installatori “innovativi”,

Energy manager, progettisti e ar-chitetti che devono “risolvere” le complesse dinamiche di progetta-zione di impianti ad alta efficienza energetica, questa nuova offerta di servizi vede impegnati i pro-fessionisti del team Vaillant Italia esperti delle tecnologie evolute e delle normative del settore ter-moidraulico.Oggi, infatti, non si vende più “un prodotto”, ma un “sistema”: da una parte troviamo una richiesta di impianti e sistemi sempre più complessi e dall’altra un quadro normativo e legislativo che regola

Rispondere oggi alle domande del domaniNel futuro di Vaillant Italia progetti innovativi e significativi investimentiin formazione, per uscire più competitivi dalla crisi

Imprese

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Vaillant System Finder, configuratore professionale che permette di elaborare una selezione delle migliori proposte in funzione delle esigenze tecnico impiantistiche richieste

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il settore fitto di aggiornamenti e in continua evoluzione. È, quindi, necessario il supporto e l’inter-vento di specialisti appositamente preparati e sempre aggiornati.I servizi di Master Division si divi-dono in Formazione e Consulenza. Per entrambe le attività sono pre-visti livelli di aggiornamento sotto il profilo tecnico e normativo, con-tando su oltre 40 consulenti impe-gnati, tra addetti interni e quelli dedicati nelle strutture territoriali denominate “ecopoint” (30 centri sparsi per il territorio italiano) e nei 44 training center del circuito Vaillant.

La FormazioneMaster Division ha riunito attorno a sé un pool di relatori altamen-te qualificati per mantenere una professionalità sempre ai massi-mi livelli. I seminari sono tagliati “su misura” per il pubblico cui si rivolgono. Sono, infatti, previsti specifici incontri per installatori, per progettisti e per architetti, con argomenti che toccano aspetti sia tecnici, sia normativi. Al termine di ogni seminario, i partecipanti riceveranno la relativa documen-tazione completa ed un Attestato di Partecipazione. Per i corsi nor-mativi legati al Comitato Italiano

Gas (CIG), viene rilasciato l’Atte-stato di Partecipazione originale CIG. La partecipazione ai corsi è gratuita.I programmi di formazione si svol-gono presso le 44 sedi dei Training Center (al cui interno si trovano moderne e attrezzate aule didat-tiche), distribuite sul territorio nazionale.

La ConsulenzaI professionisti dell’azienda hanno un unico obiettivo: offrire soluzioni efficienti, che ottimizzino consumi ed aumentino il risparmio ener-getico. Non solo. Si valutano an-che le normative e le leggi (sem-pre in evoluzione e che vincolano in modo rilevan-te i progetti e le realizzazioni impiantistiche) e le condizioni del cantiere, consi-derando tutte le peculiarità lega-te al singolo pro-getto. Particolare attenzione viene poi dedicata alla documentazione tecnica dettagliata che deve esse-

re allegata per la fase di progetta-zione. Al fine di supportare al me-glio tali servizi, a partire dal mese di settembre 2010 sarà distribuito, attraverso gli ecopoint, un CD che contiene il Vaillant System Finder, il configuratore professionale che permette di elaborare una sele-zione delle migliori proposte di impianto Vaillant in funzione delle esigenze tecnico impiantistiche richieste.Con questo strumento si possono ottenere:- la descrizione del sistema;

- lo schema funzionale del progetto;- l’elenco mate-riali;- il capitolato;- i costi;- i tempi di am-mortamento.In questo modo, si può avere una base di soluzio-ni ben struttu-rate su cui fare valutazioni e considerazioni per individuare

il miglior sistema da proporre al cliente.

Paola Cipollini

Uno strumento per essere sempre aggiornatiLa formazione tramite seminari è importante, ma non può certo mancare un’attività costante di aggiornamento, soprattutto all’interno di un mercato in costante evoluzione e cambiamento.Non meno fondamentale è la possibilità di ricevere la segnalazione delle principali novità del settore o disporre di una “summa” di informazioni base e/o approfondite sulle tematiche fondamentali per la propria professionalità.Ben consapevole di questo, Master Division ha sviluppato per installatori innovativi e progettisti Master Division News, un prezioso strumento di informazione, aggiornamento e consulenza tecnico e normativo.Veicolata periodicamente tramite e-mail e disponibile

nella sezione dedicata del sito Vaillant, la newsletter illustra novità, informazioni base e approfondimenti.

Figura B: Vaillant System Finder, configuratore professionale che permette di elaborare una selezione delle migliori proposte in

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AREALITE, VENT’ANNI DI LUCE

MADE IN ITALY.

-pagina Arealite DEF 28-05-2010 11:54 Pagina 1

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Progettato da Beghelli un sistema fo-tovoltaico a concentrazione che utilizza celle solari multigiunzione realizzate con semiconduttori III-V.Costruendo corpo e sistema di raffred-

damento in alluminio a spessore ridotto, il peso

complessivo del modulo è paragona-bile a quello dei tradizionali sistemi a silicio cristallino.Le celle multigiunzione (III-V) posso-no sopportare concentrazioni di sole elevate. Il sistema ottico produce un elevatissimo fattore di concentrazione geometrico ed è stato progettato con precisione tale da ridurre al minimo le perdite e garantire un alto fattore di concentrazione reale.Ogni singolo gruppo ottico è composto da uno specchio concentratore con su-perfici trattate per ottenere un’elevata riflettanza, a garanzia della massima resa. Per assicurare una trasparenza ottimale del vetro di protezione del modulo è stato utilizzato uno spe-cifico trattamento “autopulente”, che elimina i depositi di particelle

sul vetro stesso.

L’elevato fattore di concentrazione re-ale, sommato alla maggior efficienza di conversione delle celle multigiun-zione, consente al modulo energetico a concentrazione una resa finale fino al 25%. L’ottica concentrante del sistema è stata progettata per ricevere i raggi solari diretti. Per ottenere il massimo rendimento energetico è necessario, quindi, seguire il sole in tutte le ore del-la giornata e con estrema precisione.L’inseguitore solare è dotato di un sistema di controllo che permette di posizionare correttamente il modulo fotovoltaico. Due assi di spostamento consentono sia le traslazioni azimutali, sia quelle zenitali.La struttura di appoggio è in acciaio zincato e verniciato alle polveri ed è stata calcolata per sopportare la forza del vento fino a 30 m/s.

L’esperienza di Seitron, da 30 anni al fianco degli operatori del settore, ha portato l’azienda ad offrire un kit completo per l’installazione e la manutenzione degli impianti solari termici. Un valido supporto che l’azienda mette a disposizione in una comoda e robusta valigetta studiata per gli “interventi sul campo”. All’interno, una serie di strumenti di misura precisi e affidabili che aiuteranno il tecnico, o l’installatore, a monitora-re la messa in opera e lo “stato di salute” dell’impianto solare e ad in-tervenire tempestivamente qualora vi fossero anomalie o disfunzioni. Il kit comprende, infatti, un pH-me-tro digitale completo di cacciavite e soluzione per la calibrazione, un rifrattometro manuale, un termo-metro digitale con due ingressi, una coppia di sonde di temperatura Tc-K a pinza, un manometro, una clino-bussola e una confezione di cartine per la misurazione del pH.

Ogni elemento del kit assolve a fun-zioni diverse, ma tutte ugualmente importanti per l’installazione otti-male dei pannelli solari termici e per un loro corretto utilizzo nel tempo. La clinobussola, infatti, consente di misurare con precisione l’inclina-zione dei supporti, così da orientare il sistema di pannelli in base alle pecu-liarità dell’edificio. Il pH-metro digitale e le cartine per la misurazione del pH, consentono la misurazione della concentrazione di idrogeno all’interno del liquido glioco-lico presente nei pannelli solari: un valore di pH infe-riore a 7 comporta la sostituzione del fluido; grazie all’ap-

posito strumento, quindi, è possibi-le intervenire prima che il sistema subisca danni consistenti. Allo stesso modo può essere effet-tuata, attraverso il rifrattometro, la misurazione del punto di congela-mento del liquido antigelo.

Il termometro di-gitale permette, tramite le due ter-mocoppie a pinza, di misurare le sin-gole temperature o la temperatura differenziale tra il tubo di mandata e il tubo di ritorno dell’impianto. Grazie al mano-metro, infine, può essere monitorata, con facilità, la pres-sione interna al vaso di espansione, con un campo che va da 0 a 4,5 bar.

•Monitoraggio efficace

• Generatore FV ad alta concentrazione

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Proposte

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Società produttrice di sistemi di canalizza-zione, apparecchiature industriali, quadri di distribuzione, contenitori da incasso e da parete, tubi protettivi, raccordi e fissag-gi, Elettrocanali presenta il nuovo quadro da cantiere per il sistema di distribuzione Board System.I quadri di distribuzione da cantiere serie 690, realizzati in tecnopolimero bicom-ponente, sono stati progettati in modo specifico per impiego in ambito mobile in cantieri. Caratterizzati da un elevato grado di resistenza agli urti, i quadri assorbono energie d’urto pari a 20 J, proteggendo efficacemente le apparecchiature interne, e si adattano ad ogni configurazione d’im-piego: 5 prese interbloccate verticali con base porta fusibili a 16, 32 e 63 A; oppure 6 o 8 prese orizzontali interbloccate senza base porta fusibili da 16 o 32 A.L’alimentazione del quadro avviene con

cavo in morsettiera protetta oppure con spina fissa da 63 o 125 A.Peculiarità del quadro da cantiere è la possibilità di poggiare la base su una su-perficie piana e di poter distaccare i cavi d’uscita anche con le porte chiuse; inoltre,

il quadro può essere fissato a parete con le staffe in dotazione o su cavalletto me-tallico.Un’altra innovazione importante è il siste-ma di fermacavi integrati: attua la sicurez-za contro gli strappi accidentali dei cavi che alimentano le apparecchiature di cantiere. La maniglia di trasporto e sollevamento integra anche il comando di distacco di emergenza generale, realizzato con inter-ruttori magnetotermici che, in combina-zione ai dispositivi differenziali abbinati e alle protezioni magnetotermiche, oppure a fusibili delle uscite, realizzano la protezio-ne delle apparecchiature allacciate.Le porte, che si aprono a 180°, consento-no di operare agevolmente all’interno del quadro: dotate di tasca porta documenti e di due serrature a chiave triangolare, sono incernierate in 4 punti con bulloneria me-tallica di alta qualità.

Proposte

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Nei “quadri di parallelo” vengono raccolte le linee provenienti dalle singole stringhe dell’impianto fo-tovoltaico. I compiti principali di queste cassette sono: raccogliere le correnti di stringa per la trasmissione all’inverter centrale, proteggere e con-sentire la separazione elet-trica delle singole linee dei moduli.Per massimizzare l’efficien-za della produzione ener-getica, la tensione dell’im-pianto viene mantenuta relativamente alta e tensio-ni a vuoto fino a 1.000 Vc.c. sono considerate normali.Le elevate tensioni in con-tinua impongono requisiti particolari ai componenti installati, poiché la loro presenza fa sì che, più fa-cilmente di quanto avvenga

nei sistemi in corrente alternata, sulla superficie degli elementi da isolare possano formarsi piccole tracce conduttive superficiali.

I componenti utilizzati in que-sto campo devono soddisfare i requisiti più elevati in termini di distanze in aria e superficiali,

secondo la Norma CEI EN 61730. La realizzazione dei quadri stringa è standard: al centro si trovano moduli per la protezione contro le sovratensioni e/o un se-zionatore in corrente con-tinua, a sinistra e a destra si raccoglie il potenziale positivo e quello negativo. Il potenziale positivo delle singole stringhe è spesso protetto da fusibili 10,3 x 38. Per questo tipo di applica-zioni è possibile utilizzare i morsetti portafusibili ed i fusibili di Phoenix Contact, in particolare progettati per le applicazioni in impianti fotovoltaici fino a 1.000 Vc.c. e correnti tra i 2 A ed i 20 A.

• Connessioni affidabili per il fotovoltaico

• Quadri da cantiere

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Un aspetto fondamentale dei prodotti GE Lighting è l’ingegnerizzazione, che riveste un ruolo cruciale nell’in-tegrazione da parte dei designer, che richiedono sempre maggior flessibi-lità all’oggetto illuminante: deve es-sere piccolo, versatile, estremamen-te adattabile, facilmente aggiornabile con il progredire della tecnologia e di facile installazione.Un esempio di queste doti è rappre-sentato, all’interno della gamma Architetturale, dal Tetra Countour LED, una sequenza di LED inserita in una guaina di silicone a formare una catena luminosa protetta e flessibile, che può essere posizionata ovunque. Un altro esempio è costituito dal Te-tra miniMax, progettato per le inse-gne luminose, ma anche per nicchie: consente di illuminare in modo uni-forme, grazie anche all’apertura del fascio di 155°.Per il comparto esterni, e in partico-lare per l’illuminazione stradale, la società ha pensato a quanto le nostre città siano piene di mercurio, non smaltibile, e di sodio, elemento con

una pessima resa cromatica, ed ha sviluppato prodotti come Streetwise, un dispositivo ceramico (CMH) ad alta efficienza e buona resa cromatica.Per quanto riguarda l’illuminazione commerciale o da ufficio, offre diversi prodotti a LED: gli Immersion LED per i frigo; gli Infusion LED; i Tetra AL10, sistema lineare a LED con una alta resa cromatica (93 CRI) e stabili-tà della temperature colore, facile da installare e semplice da mantenere, con una vita stimata pari a 50.000 ore; i prodotti ceramici, tra cui ConstantColor CMH Ultra; i tubi fluorescenti e le aloge-ne a basso consumo. Tutti prodotti in grado di garantire ottime rese cromatiche, sta-bilità del colore e dell’intensi-tà luminosa e lunga durata.Per concludere la panoramica dell’offerta, gli OLED flessibili, sottilissimi e adattabili ad ogni su-perficie. Questi rivoluzionari prodotti sono già realizzati con processi pro-duttivi dotati di una buona efficienza e saranno presto sul mercato in mo-

duli dal formato standard. Grazie alla maggiore diffusione ed ai processi produttivi efficienti, il costo al metro quadro dell’illuminazione attraverso OLED diventerà assolutamente pa-ragonabile a quello di una comune illuminazione d’ufficio con prodotti a fluorescenza.

Proposte

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Con la nuova serie di moduli fotovol-taici H3A 214-235 P, Helios Techno-logy (Gruppo Kerself) riconferma la propria vocazione all’innovazione.Realizzata con celle in silicio poli-cristallino ad alta efficienza, pro-dotte in Italia dalla stessa azienda padovana, la nuova serie consente un notevole aumento della potenza media di uscita dei moduli, grazie all’uso dei 3 bus bar.I moduli forniscono, inoltre, un’otti-ma risposta spettrale in una banda molto ampia di frequenza della radiazione solare, secondo i test certificati del Fraunhofer Institut Solare Energiesysteme (ISE), e sono sottoposti a numerosi e severi con-

trolli qualità nel corso dell’intero processo produttivo.Nuove tecniche di produzione e una nuova, più robusta e compat-ta, cornice in allumino anodizzato, totalmente ridisegnata, hanno consentito di ridurre le dimensioni del laminato: il modulo occupa, in-fatti, un’area di soli 1,63 m2. Minori dimensioni e peso contenuto (solo 18,7 kg) agevolano l’installazione dei moduli anche in aree con super-ficie più ridotta.Il vetro anteriore ha spessore di soli 3,2 mm ed è resistente sia all’im-patto della grandine, sia agli agenti atmosferici. Inoltre, per ridurre al minimo le riflessioni di luce e otte-

nere una migliore trasmittanza, il vetro è stato testurizzato.Queste caratteristiche consentono l’erogazione di potenze comprese tra i 214 e i 235 Wp, con una maggio-re efficienza di conversione.

• Impegno per l’innovazione

• La qualità che si vede

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Flessibilità, modularità e sicurezza sono oggi tra i requisiti più importanti anche nella realizzazione dei quadri elettrici in bassa tensione.La soluzione Ri4Power di Rittal è nata proprio per rispondere a questa esigenza, grazie alla sud-divisione modulare degli armadi di comando con celle interne completamente segregate, uno dei fondamentali presupposti per garantire maggiore sicurezza agli operatori. Con questo prodotto, la società offre una soluzione integrata per installare in modo semplice e diretto i quadri in bassa tensio-ne e garantire il funzionamento stabile e affidabile di macchine e impianti. Il sistema di distribuzione in

bassa tensione, certificato con prove effettuate con i maggiori costruttori di interruttori presenti sul mercato qua-li ABB, Schneider Electric, Siemens,

Moeller, Mitsubishi, consente di realiz-zare in modo più semplice e affidabile quadri in bassa tensione secondo la normativa IEC, con segregazione fino

alla forma costruttiva 4 b e sbar-re di alimentazione fino a 4.000 A. Ulteriori requisiti di sicurezza si ottengono con i sistemi di di-stribuzione sbarre, realizzabili con isolamento completo. Gli elementi in plastica del sistema a sbarre sono realizzati in materia-le autoestinguente UL94-V0.Il sistema ha positivamente su-perato tutte le prove di tipo se-condo la normativa IEC 60439-1. Oltre alla maggiore sicurezza, offre numerosi dettagli costruttivi che conferiscono facilità di mon-taggio e qualità superiore a tutto l’impianto.

Proposte

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La tecnologia fotovoltaica consen-te di trasformare direttamente la luce solare in energia elettrica, sfruttando il cosiddetto effetto fo-tovoltaico, basato sulle proprietà di alcuni materiali semiconduttori (fra cui il silicio, elemento molto diffuso in natura) che, opportu-namente trattati, sono in grado di generare elettricità se colpiti dalla radiazione solare.Una delle principali problematiche che si trovano ad affrontare i pro-gettisti e gli installatori di sistemi fotovoltaici è relativa alla loro pro-tezione. Il generatore fotovoltaico è costituito da più moduli fotovol-taici, collegati in serie a formare una stringa, e da più stringhe in parallelo per ottenere la potenza fissata. Le stringhe vanno normal-mente protette contro le sovra-correnti mediante l’uso di fusibili operanti in corrente continua, la cui corrente nominale dovrebbe

essere scelta in modo che sia pari a 1,5÷2 volte la corrente circolante nella stringa.Per fornire una possibile soluzione a tutte queste problematiche, Ital-weber propone una nuova serie di fusibili cilindrici, di tipo extrarapi-do, con caratteristica di intervento di tipo gR, aventi dimensioni 10 mm x 38 mm. Sono disponibili con correnti nominali da 4 A a 20 A e garantiscono la possibilità di inter-rompere correnti di cortocircuito fino a 30 kA, assicurando un effica-ce funzionamento con correnti continue che possono giungere fino a 900 V (con una costante di tempo L/R = 10 ms).In combinazione con i fusibili sono stati poi sviluppati appositi portafusibili in grado di ospitarli: disponibili nelle versioni unipolare e

bipolare ed utilizzabili in categoria DC-20, possono anche essere equi-paggiati con un fusibile “di scorta”, in modo da poter ripristinare l’uti-lizzo dell’impianto nel più breve tempo possibile. Ma pur sempre dopo aver verificato la causa del sovraccarico che ha causato la fu-sione del fusibile.

• Protezione contro le sovracorrenti

• Installazione sicura dei quadri elettrici

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Proposto da Solaris, il sistema Sartik è stato studiato per la realizzazione di impianti fotovoltaici da integrare su tetti a falda con moduli fotovoltai-ci tradizionali, ossia con moduli con bordo in alluminio.Questa struttura permette l’anco-raggio dei moduli fotovoltaici garan-tendo l’impermeabilità tra i moduli adiacenti.Si può impiegare su intere falde o su parti di falde raccordate con opere di lattoneria alla copertura del tetto esistente.Inoltre, il sistema, montato in ma-niera corretta, può funzionare anche da tetto ventilato, cioè si crea una barriera di aria che migliora le carat-teristiche di isolamento termico del tetto stesso.

È comunque raccomandata la rea-lizzazione di uno strato di materiale impermeabile, come in tutte le rea-lizzazioni di tetti, al fine di assicurare un perfetto isolamento alle imprevi-

ste infiltrazioni di acqua. Il sistema semplifica al massimo l’installazione dei moduli fotovoltaici garantendo un montaggio a regola d’arte ai fini sia estetici, sia funzionali.

Presentata da Tritecnica la nuova gamma di sensori optoelettronici SensoPart serie F 55, prodotti che combinano ottime prestazioni ad una robusta custodia e ad un pra-tico impiego.La gamma è molto varia: il tasta-tore a soppressione dello sfondo raggiunge una distanza di lavoro di 1.200 mm ed è caratterizzato da una luce rossa o laser molto ben visibile, che ne permette una sem-plice installazione. La regolazione della distanza di lavoro avviene attraverso un potenziometro a 18 giri. Ne esiste anche una versione economica, con distanza massi-ma di lavoro di 800 mm. Le versioni a sbarramento a ca-tarifrangente nelle versioni a luce rossa o laser lavorano su distanze rispettiva-mente di 12 e 10 m, as-sicurando comunque un semplice allineamento

ed un’ottima visibilità dello spot. Per distanze ancora maggiori, la gamma viene completata con le versioni a sbarramento a coppia nelle esecuzioni a luce rossa o la-ser, che permettono di arrivare a distanze di lavoro fino a 25 m.Tutti i sensori optoelettronici della serie sono integrati in una robu-sta custodia in ABS, con grado di protezione IP 67 e connettore M12 orientabile. Tutte le informazioni tecniche re-lative ai sensori vengono effettua-te tramite marcatura laser sulla custodia, evitando così l’usura

dovuta al tempo ed agli agenti chimici presenti negli

ambienti d’installazio-ne. Per applicazioni più gravose o per ambienti sterili, dove vengono effettuati lavaggi con getti d’ac-qua, esistono versioni con custodia in acciaio inox, con grado di pro-tezione IP 69K.

Proposte

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L’ultima novità realizzata e brevettata da Wiva Group è la lampada elettronica globo ad alta potenza Geo Twist. Si tratta di una piccola e potente lampada fluo-rescente, ideata grazie ad un nuovo metodo di costruzione, che permette di ottenere un ele-vato risparmio energetico (classe A), con un consumo di 40 W e una potenza di 2.600 lumen.Può essere personalizzata grazie alle calotte intercambiabili colorate, disponibili in sette diverse tonalità da abbinare a piacere: cele-ste, rosso, verde, ocra, trasparente, opaco e argento. È adatta all’ illuminazione sia di ambienti in-terni, sia di giardini e spazi all’aperto. Il montaggio è sem-plice. È sufficiente applicare le due calotte sulla lam-padina e collegarle tra loro unendone i bordi. La tensione nominale è di 220-240V e consente una luminosità pari a 300 W. Il diametro è di 120 mm e le ore di funziona-mento sono 8.000.

• Risparmio energetico

• Profilo per integrazione totale

• Sensori optoelettronici

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Il Settore Energy di Siemens si ri-volge agli operatori dell’industria e ai produttori di energia come partner unico per la progettazione esecutiva, il dimensionamento e la realizzazione di centrali “chiavi in mano” per impianti di potenza superiore a 500 kW. In qualità di EPC contractor è, inoltre, in grado di offrire ingegnerizzazione, forni-tura e messa in servizio di sistemi elettrici e di auto-mazione per l’efficienza, la flessibilità e la continuità dell’impianto.Grazie alle recenti opera-zioni di acquisizione di So-lel Solar Systems, fornitore a livello mondiale di collet-tori solari, e di una quota di Archimede Solar Energy, produttore di ricettori so-lari a sali fusi per impianti Concentrated Solar Power (CSP), ha esteso il proprio scopo di fornitura nell’am-bito del solare termodina-

mico. Per impianti di dimensioni medio/piccole il Settore Industry di Siemens mette a disposizione la propria tecnologia attraverso la propria rete di vendita che opera in modo diretto con distributori, installatori e system integrator locali. Solarexpo è stata l’occasio-ne per presentare due importanti novità: Sinvert PVM, la gamma di

inverter senza trasformatore, e Sinvert Select V2.2, il software per il planning.Gli inverter, particolarmente indi-cati per applicazioni fotovoltaiche dedicate a siti industriali medio/grandi, sono disponibili ad oggi in tre gamme di potenza (10, 13, 17 kW) e nei prossimi mesi anche con una potenza di 20 kW.

Sinvert Select V2.2 è il nuovo software gratuito destinato al calcolo del-le migliori configurazioni possibili degli impianti fotovoltaici, pensato per consentire al planner di valutare il rapporto costi/benefici di impianti con po-tenza tra i 10 kW e 1 MW. Specificamente studiato per gli inverter Sinvert, il software mostra il rendi-mento energetico dei di-versi regimi dell’impianto, grazie a un confronto tra le possibili configurazioni.

Proposte

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I nuovi climatizzatori da parete Vortice si distinguono per l’esclu-siva veste estetica delle unità interne, il cui elegante pannello translucido, abbinato alla corni-ce argentea dell’involucro, ben si adatta alle più moderne soluzioni di design di interni.Le caratteristiche tecniche per-mettono elevate rese con bassi consumi, con valori di efficienze energetiche che, nei modelli “In-verter”, eccedono di gran lunga i limiti minimi della Classe A. Tut-ti gli apparecchi impiegano Gas Refrigerante R 410 A, in grado di garantire, oltre ad un raffredda-mento ecologico, una superiore efficienza con minor dispendio

energetico. L’efficiente pompa di calore permette ottime rese in modalità di riscaldamento, nel caso dei modelli “Inverter”, anche con temperature esterne rigide.Il particolare studio della vento-la dell’unità interna ne rende il funzionamento molto silenzioso. L’ampio angolo di oscillazione delle alette direttrici di flusso as-sicura la regolare ed ampia distri-buzione nell’ambiente dell’aria climatizzata, mentre la funzione Turbo assicura il rapido raggiun-gimento della temperatura am-biente impostata.Tutte le funzioni possono essere gestite direttamente dal comodo telecomando con display a cri-

stalli liquidi. Il climatizzatore con pompa di calore Vort-Kryo Onlyo-ne, è un condizionatore destinato ad un’installazione fissa, privo di unità esterna, soluzione ideale in tutti quei casi in cui non è possibile o non si desidera alterare l’esteti-ca esterna dell’edificio.

• Climatizzatori

• Per impianti di tutte le dimensioni

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Diverse le novità presentate quest’anni da Renergies Italia a So-larexpo.La società del Gruppo AFIN propone un ampliamento della gamma con nuovi moduli, realizzati coniugando come sempre efficienza energetica e ricercatezza architettonica per ri-spondere alle diverse esigenze dei propri clienti.In particolare, i nuovi moduli pre-sentati sono il REN 300P, indicato per le grandi installazioni a terra e per i parchi fotovoltaici; i moduli semitrasparenti REN 170 M-TR e REN 220 P-TR, ottimali nelle solu-zioni architettoniche integrate ove sia richiesto il passaggio della luce; i moduli REN 220M-SC e REN 220P-SC senza cornice, sviluppati per

installazioni totalmente integrate a minore impatto visivo.Presentato anche un nuovo inse-guitore, che svolge la funzione di controller astronomico e di struttu-ra monopalo per la massima flessi-

bilità in fase d’installazione. Infine, le nuove pensiline, che offrono tutti i vantaggi di un impianto fotovoltaico integrato e consentono la copertura di posti delle normali dimensioni dei parcheggi per autovetture, e il ter-

mocoppo. Quest’ultimo è un collettore solare termico di nuova con-cezione, progettato in sostituzione di tegole o altre integrazioni ar-chitettoniche: si tratta di un sistema modulare e le diverse misure dei moduli permettono di personalizzare l’im-pianto solare in base alla superficie di appli-cazione.

Proposte

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Divisione del gruppo United Tech-nologies Co., Carrier Co. ha annun-ciato il lancio di Gold Plus, la nuova famiglia di climatizzatori a parete monosplit inverter a velocità va-riabile dotata di numerose caratte-ristiche di alto profilo. La gamma è stata creata per soddisfare piena-mente le esigenze dei consumatori residenziali.I condizionatori a pompa di calore sono disponibili nelle taglie con potenze nominali di 2,5 kW, 3,5 kW e 4,5 kW; tutti i modelli sono in classe A/A e garantiscono la più alta efficienza e il massimo rispar-mio energetico.Sono dotati di refrigerante R410A non ozonodeplettivo. Il loro ampio range operativo (fino a -10 °C per il raffrescamento e -15 °C per il riscaldamento), assicura l’ottimo funzionamento in qualsiasi condi-zione esterna. Inoltre, poiché il loro uso è desti-nato alle applicazioni residenzia-

li, durante le fasi di sviluppo del progetto sono state valorizzate al massimo la qualità dell’aria, l’ef-ficienza energetica, la semplicità d’uso e di manutenzione.Le unità interne sono dotate di una soffusa luce notturna, che può es-sere spenta tramite telecomando. Questa tenue illuminazione per-mette di muoversi con sicurezza nell’ambiente e aumenta la sensa-zione di comfort.Il sistema di filtrazione dell’aria è basato su un’innovativa combina-zione di filtri a tecnolo-gia nanometrica.Le alette verticali di tutte le unità interne possono essere poste in ben undici differenti posizioni e, grazie alla funzione Auto Swing, le unità assicurano una distribuzione ottimale dell’aria, sia in modalità

raffrescamento, sia in quella ri-scaldamento.Tutti i climatizzatori split sono equipaggiati con la funzione di auto-diagnostica: una luce a LED sul display delle unità interne se-gnalerà lampeggiando eventuali problemi di funzionamento.

• Condizionatori residenziali

• Efficienza energetica ed eleganza architettonica

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Frutto dell’impegno nella ricerca e nell’innovazione, Silfab S.p.A. presen-ta l’ultima novità della sua gamma prodotti: si tratta della nuova serie di moduli Silux, che consente di abbina-re l’elevata potenza alla trasparenza, risultando ideale per l’applicazione in serre agricole, laddove si rendono ne-cessari alti requisiti di luminosità per le colture.I moduli sono in grado di offrire un grado di trasparenza superiore al 20% e al contempo un’elevata efficienza di conversione. Tutto questo grazie alle loro caratteristiche costruttive, in particolare allo spazio più ampio tra cella e cella e alla presenza di un back sheet in Tedlar trasparente sul retro.Costituiti da 60 celle in silicio mo-nocristallino ad alta efficienza da 156 mm x 156 mm, i moduli della se-

rie sono particolarmente indicati per impianti con-nessi alla rete elettrica che beneficiano del Conto Energia. Progettati per operare anche in condi-zioni ambientali estreme, sono dotati di una cornice di alluminio anodizzato, che assicura solidità alla struttura, e di un vetro temperato a basso contenuto di ferro da 3,2 mm di spessore, provato per resistere alle condizioni atmo-sferiche più avverse, con grandine da 25 mm di diametro e 83 km orari di velocità.Ampio è il range di poten-

za dei moduli, tale da consentire di ottimizza-re il dimensionamento dell’impianto rispetto alle esigenze energetiche e alla superficie a disposi-zione: si va dai 230 ai 245 Wp, con un’efficienza da 11,8%, per il modulo da 230 Wp, sino a 12,6%, per il modulo da 245 Wp.Inoltre, la tolleranza sulla potenza in uscita è solo di segnale positivo (0%/+7%), pertanto la po-tenza effettiva dei moduli supera la potenza nomi-nale specificata, con un ulteriore vantaggio sulla producibilità dell’impian-to fotovoltaico.

Proposte

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In un’epoca in cui efficienza ener-getica e flessibilità sono conside-rati standard, per Helvar la vera innovazione risiede nella sempli-cità e nella semplificazione. Par-tendo da questa considerazione ha progettato iDim, insieme di com-ponenti che, inseriti direttamente all’interno del corpo illuminante, rendono l’apparecchio stesso un sistema di gestione della luce indipenden-te, in grado di ottenere efficienza energetica e prestazioni illumi-notecniche proprie di sistemi più complessi.Si tratta di un sistema intelligente, estrema-mente compatto, com-pletamente compatibile con il protocollo DALI, durevole e conveniente. La sua filosofia di pro-gettazione e i suoi costi

contenuti vogliono, infatti, essere un incentivo al diffondersi di una cultura del risparmio energetico, anche in ambiti e situazioni che spesso ne sono ancora esclusi.Grazie a questo nuovo sistema è possibile parlare di gestione della luce intelligente in singoli am-

bienti e piccole aree, anche se la sua totale compatibilità lo rende facilmente integrabile in impianti strutturati e centralizzati.L’installazione è semplice: senza ricorrere a utensili, i singoli com-ponenti vengono connessi tra loro e all’apparecchio di illuminazione

con semplici click. Una volta installato è già pronto all’uso e non richiede ulteriore inter-vento e programmazio-ne da parte dei tecnici Helvar, così da rendere produttori e installatori completamente autono-mi nella fase di messa in opera. Prevede 6 diversi scenari luminosi pre-programmati, studiati per diverse tipologie di ambienti: dal singolo ufficio, alla sala riunio-ni, l’aula scolastica o il corridoio.

• Gestione intelligente della luce

• Moduli per serre agricole

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Il nuovo sistema Tigo Ener-gy Maximizer, sviluppato dall’americana Tigo Energy in collaborazione con Ener-point, consente di migliorare la produzione dell’impianto installato di un valore com-preso tra il 4 e l’8%, durante l’intero ciclo di vita del siste-ma. Grazie alla tecnologia utilizzata, che dispone di un software in grado di moni-torare in qualsiasi momento il corretto funzionamento dell’impianto, avvisando l’utente in caso di malfun-zionamento, gli installatori potranno proporre ai loro clienti un impianto fotovol-taico con elevati standard di

affidabilità e sicurezza.La caratteristica princi-pale è il software Maxi-Manager, che consente il completo controllo dell’impianto attraverso il monitoraggio dei dati di ogni singolo modu-lo, aumentando la resa energetica e limitando gli effetti negativi dovuti a ombreggiamenti tem-poranei. Il software permette il controllo dell’impianto in qualsiasi momento e da qualunque compu-ter, palmare o cellulare, purché collegato ad In-ternet.

Proposte

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Il modulo PN Touch 4, presentato da Sinthesi, è un terminale d’inter-faccia utente da incasso in scatola 506E con schermo tattile di tipo resistivo da 3,8” retroilluminato a LED. La tecnologia adottata, di tipo fan-less senza organi in movimen-to, non necessita di ventilazione e, quindi, si adatta perfettamente all’installazione da incasso. Il modulo dispone di una grafica di 240 x 320 pixel a 256.000 colori e si collega direttamente al bus PIC-Net, occupandone un solo indirizzo. Analogamente alla supervisione su PC, il modulo permette un totale controllo di tutte le utenze collegate al bus, potendo essere utilizzato sia come punto di comando luci e auto-mazioni, sia come cronotermostato o interfaccia per impostazione di orari e variabili. In tal modo il di-spositivo assolve a tutte le funzioni di pannello di controllo della stanza, eliminando la necessità d’installare altri dispositivi di comando o di re-

golazione.Opzionalmente è prevista la pos-sibilità di dotare il modulo di un ricevitore ad infrarossi in modo da permettere le stesse funzioni di controllo da remoto con un sem-plice telecomando, analogamente a quanto già realizzabile con il pro-dotto PN IR dedicato. È, inoltre, prevista la possibili-tà di collegamento di una son-da di temperatura ambiente in modo da trasformarlo anche in un completo cronotermostato ambiente. La sonda di tempe-ratura è di tipo NTC ed ha un ingombro pari ad un frutto. La programmazione in grafica li-bera delle pagine visualizzate viene effettuata in modo sem-plice ed intuitivo, tramite un editor dedicato all’interno del software di sviluppo PN Link Pro in maniera del tutto simile alla preparazione delle pagine di supervisione su computer.

La memoria interna di 8 Mb per-mette la memorizzazione di circa 60 differenti pagine grafiche. Il modulo viene visto come un generico mo-dulo di I/O e la comunicazione e lo scambio dati con il modulo master avvengono tramite la lettura/scrit-tura di 125 registri a 16 bit.

• Modulo di supervisione distribuita

• Ottimizzare il rendimento degli impianti fotovoltaici

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Nuovo il sito di Sigma Elettroforniture (www.sigmaonline.it) con una grafica decisamente accattivante, se vogliamo più fascinoso, con il blu come tonalità dominante a creare atmosfera.I siti aziendali, più che belli devono es-sere utili e facili da navigare ed anche

in questo senso le attese non vengono deluse.Il nuovo sito si può visitare mediante due menu. Il più importante per il com-mercio è quello verticale sulla sinistra. Scorriamo le voci e scopriamo che è possibile chiedere preventivi senza

obbligo successivo di acquisto e già questo è interessante.Poi si entra nello specifico dei cavalli di battaglia di Sigma: gestione energia, domotica, illuminotecnica, automazione e sicurezza. C’è persino la Rail division, cioè i treni. Questa voce forse non interesserà le masse di installatori, ma la-scia intendere che l’azienda ha un credito che va ben oltre la quotidianità degli acquisti.Per ognuna di queste voci sono elencati i marchi trattati ed eventualmente i progetti

realizzati. Ma, soprattutto, per ogni voce viene indicato un referente di fi-liale, con nome e cognome, telefono, e-mail, fax. Insomma, è vero che si ha a che fare con una grande azienda, tra l’altro presente anche all’estero, ma è altrettanto certo che l’azienda è com-posta da uomini e non da complicate segreterie telefoniche. Divertente, ma allo stesso tempo molto interessante la voce “Promozioni”, ultima, in fondo a destra, del menu orizzontale. Si apre la pagina e un invito “Fatti gli affari tuoi” si trasforma in provocazione: qui si possono fare dei buoni business.Interessante, sempre sul menu oriz-zontale, la voce “Dove siamo”. Per-mette di trovare, con tanto di mappa, la sede più vicina. C’è anche il collega-mento, sempre in alto a sinistra, con la pagina di Facebook. E gli amici sono in continuo aumento.

Internet

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È online il nuovo sito Internet www.acmei.it, rinnovato com-pletamente nella veste grafi-ca, ma anche nella modalità di navigazione. Il sito costituisce una vetrina ideale del mondo Acmei, che si presenta come una realtà affidabile, competente e moderna, in grado di proporre soluzioni “chiavi in mano” e ca-pace di interpretare i bisogni del proprio target di riferimento: dagli installatori ai rivenditori, dai quadristi ai progettisti, dagli architetti e ingegneri fino alle industrie.È un ricco compendio di infor-mazioni strutturate in manie-ra coordinata con l’immagine aziendale per consentire una consultazione intuitiva, facile ed agevole.

Il sito razionalizza e semplifica l’organizzazione dei contenuti arricchendone l’offerta.Nuova area per l’E-commerce, che è stata implementata nella forma e strutturata in modo da garantire un sistema ordini Business to Bu-siness attivo 24 ore su 24.L’uso di una del-le più moderne ed accreditate tecnologie del web quale un sistema oppor-tunamente per-sonalizzato di Content Mana-gement (CMS), garantisce al

sito internet Acmei un aggior-namento costante e semplice dei contenuti strutturando una comunicazione dinamica, perso-nalizzabile e orientata alla sod-disfazione del cliente.

› Consultazione intuitiva, facile ed agevole

› Utile e anche facile da utilizzare

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Nuova veste grafica per Solarday, produttore italiano di moduli fotovol-taici, che cambia la propria identità di comunicazione per diventare una cit-tà del futuro dove le soluzioni nuove, come i pannelli fotovoltaici, convivono con quelle più tradizionali, come la natura e il sole. Il tutto all’insegna del Made in Italy, caratteristica fondamen-tale del prodotto dell’azienda che nel rinnovato concept assume nuovi colori e de-nominazioni: grigio per il classic, azzurro per il trend, verde per il glamour e blu scuro per l’extra large. Ogni gamma ha un disegno dedi-cato per indicare l’impiego migliore suggerito per ogni tipo di prodotto, mentre una serie di pittogrammi sugge-risce la destinazione d’uso, così da facilitare la lettura e indirizzare l’utente verso il prodotto che meglio ri-

sponde alle proprie esigenze. Il nuovo progetto di comunicazione, ideato da Antonella Covino, Marketing Manager Solarday e realizzato con la collabora-zione dell’Agenzia di Pubblicità Maz-zantini Associati e dell’Art Francesca Palomba, è stato presentato a Verona, in occasione di Solarexpo. Un’energia non solo pulita, ma anche “a portata

di mano”, illustrata da disegni a china, semplici e chiari, dove il sole è prota-gonista.Oltre alle brochure e alle schede pro-dotto, la nuova brand identity prevede un sito completamente rinnovato, di-namico e facilmente navigabile.Su www.solarday.it si possono avere tutte le informazioni aggiornate sul-

le aree di business e sui servizi forniti, notizie e in-formazioni sull’azienda e i suoi prodotti e su Solarcity. In questa nuova sezione viene spiegato che cos’è e come funziona un impian-to fotovoltaico, cosa sono le celle e i pannelli, quali sono i benefici della fonte solare, quali sono le fun-zionalità dei vari impianti e che cos’è il conto energia, l’attuale sistema d’incenti-vazione previsto dal Gover-no italiano.

Internet

www.commercioelettrico.com63 ce

Azienda specializzata nel settore fotovoltaico, IBC Solar ha rinnovato il proprio sito (www.ibc-solar.it): il restyling del nuovo sito Web, nella grafica e nei contenuti, ha lo scopo di incontrare le molteplici esigenze di clienti e partner attuali e potenziali, nonché di esperti del settore.Il nuovo sito è suddiviso in 5 macro aree: fotovoltaico, offerta, progetti, società e contatti. Ognuna presenta sezioni esplicative, che illustrano nel dettaglio il panorama del mercato fotovoltaico secondo la società. Particolare attenzione è rivolta ai Premium Partner, con un percorso a loro riservato. Anche i visitatori del sito, come potenziali clienti finali, vengono accolti da una sezione divulgativa con informazioni mirate.Apposite aree tematiche guidano gli installatori nelle sezioni dedicate

alle informazioni di base, possibilità di collaborazione su piccoli e grandi impianti, garanzia di qualità, offerta di servizi e consulenza personalizzata, vantaggi di cui godono i Premium Partner.Oltre al focus sugli operatori professionali, il sito prevede un’ampia sezione divulgativa e normativa aggiornata. In particolare, ad esempio, la sezione “incentivi” include dettagliate informazioni riguardanti il sistema di incentivazione, con gli aspetti più rilevanti del conto energia e della legislazione italiana e la possibilità di visionare e scaricare Decreti e Norme tecniche. Una sezione è dedicata al calcolo del ritorno energetico ed economico di un impianto fotovoltaico.Il nuovo sito dispone inoltre di un interessante strumento, il calcolatore

energetico, che consente all’utente di avere una visione dettagliata del rendimento di un impianto fotovoltaico, conteggiata sulla base di alcuni fattori rilevanti: città, tecnologia, superficie disponibile, potenza dell’impianto desiderato, inclinazione e orientamento del tetto.

› Rinnovato nella grafica e nei contenuti

› Città solare

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Azienda Pagina

ABB 48Acmei 62Akse-Electrex 30Beghelli 53Bticino 09Carrier 59CerianiElettroforniture 29CignoliElettroforniture 27Clivet 30Conergy 14-31Dehn 32Elettrocanali 54Elex 22Emmeti 10EnergyConversionDevices 15Enerpoint 11-32-61GELighting 10-55Gewa 24HeliosTechnology 32-55Helvar 60IBCSolar 63Isofoton 33Italweber 56

Azienda Pagina

LayerElectronics 33Marss 34Nexans 09PhoenixContact 34-54RenergiesItalia 59Rittal 12-44-56RTHGroup/Solarkey 37SchneiderElectric 37Seitron 35-53Siemens 12-58SigmaElettroforniture 62Silfab 60Sinthesi 61Site 14Solarday 35-63Solaris 57SputnikEngineering 36Tritecnica 57Vaillant 50Vimar 13Vortice 58VPSolar 36WivaGroup 57

ABBS.p.A.Via Luciano Lama 3320099 Sesto San Giovanni MIwww.abb.compagina 5

ArealiteS.r.l.ViaMerendi4720010CornaredoMIwww.arealite.compagina 52

ElettroItaliaS.r.l.ViaGrassona920010PoglianoMilaneseMIwww.elettroitalia.itpagina 1

FinderS.p.A.ViaDrubiaglio1410040AlmeseMIwww.finder.itpagina 26

GewissS.p.A.viaAlessandroVolta124069CenateSottoBGwww.gewiss.comIV copertina

NaiconS.r.l.ViailCaravaggio2520060PozzuoloMartesanaMIwww.naicon.compagina 28

OboBettermannS.r.l.ViaFerrero1610098RivoliCascineVicaTOwww.obo-bettermann.itII copertina

OriemeItaliaS.p.A.VialeSarca4520125Milanowww.orieme.compagine 6-7

RPSS.p.A.-Div.ArosViaSomalia2020032CormanoMIwww.aros.itPagina 47

SolarisS.r.l.VialeSarca4520125Milanowww.solaris-italia.compagina 8

TecnoSwichs.a.s.ViaPadreLeoneDehon9970031AndriaBAwww.tecnoswitch.compagina 43

WinningAssociatiS.r.l.ViaRisorgimento4820044BernareggioMBwww.winningassociati.itpagine 11-13-15

ZucchiniS.p.A.ViaConicchio3425136Bresciawww.zucchinispa.itpagina 4

Abbiamo parlato di...

www.commercioelettrico.com 44www.commercioelettrico.comcece

64

Inserzionisti

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