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Competizione? No, Collaborazione! Come educatori e insegnanti possono rispondere, insieme, alla complessità del sistema Scuola

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Competizione? No, Collaborazione! Come educatori e insegnanti possono rispondere, insieme, alla complessità del sistema Scuola

veronica.bazzanella
Casella di testo
© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Obiettivi del workshop Fornire stimoli di riflessione e suscitare domande in merito alle possibili forme di collaborazione insegnante - educatore

Spiegare con esempi concreti le potenzialità di un'efficace collaborazione

Presentare gli ambiti di intervento in cui si possono spendere le competenze

Evidenziare cosa possa facilitare o ostacolare la collaborazione

Sperimentare con voi lo scambio e il dialogo

veronica.bazzanella
Casella di testo
© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

L'intento di questo workshop e' quello di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi:

•L'incontro tra le figure professionali dell’insegnante e dell’educatore puo' rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessita' della scuola?

•Concretamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le competenze dell'uno e dell'altro?

•Quali sono gli interventi realizzabili e ripetibili in cui le competenze di entrambe le figure siano valorizzate e funzionali al loro successo?

veronica.bazzanella
Casella di testo
© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

La figura professionale dell’educatore

scolastico

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Dirigente, Referente bes

Consiglio di classe

Singoli insegnanti

Docenti referenti degli

specifici alunni

Singolo alunno e gruppo classe

Famiglie e figure

esterne di riferimento del singolo

alunno

Insegnanti di sostegno

Livelli d’intervento

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Cosa può ostacolare la collaborazione tra insegnanti ed educatori?

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Dinamiche ostacolanti Pregiudizi reciproci

Aspettative iniziali sbagliate

Mancanza di volontà di collaborazione

Gelosia per il ruolo dell’altro

Mancato riconoscimento di competenze, per ignoranza o per volontà

Mancato coinvolgimento in situazioni importanti

Mancanza di chiarezza su cosa si può chiedere all’altro

Problemi legislativi o di contratto

Mancanza di tempo, attenzione, volontà nel risolvere un contrasto di opinioni o di metodo

Difficoltà di comunicazione legate al contesto

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche

Divise nelle macro categorie : Sapere – Saper essere – Saper Fare

Riguardano sia Educatori che Insegnanti

Categorie solo teoriche. Sono infatti fortemente interconnesse e si

influenzano reciprocamente

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Sapere

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Elementi di pedagogia e psicologia

Conoscenze teoriche e teorico/pratiche riguardanti i processi di crescita, adattamento, apprendimento e socializzazione, provenienti in primis, ma non soltanto, dalle discipline psicologiche e pedagogiche.

Poter riferire la propria azione professionale quotidiana a un corpus teorico

aggiornamento, formazione, informazione continua.

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Sapere esperienziale

Conoscenze che spesso non trovano voce nei manuali e nelle formazioni

ma fondamentali soprattutto per le professioni che hanno a che fare con le relazioni, quindi che si giocano spesso sul piano del qui ed ora, della specificità di quella interazione, di quel contesto, di quelle persone.

Nasce da, e si sostanzia di, esperienza quotidiana, si nutre della pratica lavorativa e delle esperienze educative e relazionali legate alla propria storia personale.

Competenze scolastiche: Ottica sistemico - relazionale (Riferimento teorico: Scuola di Palo Alto, anni 70)

Approccio alle professioni che si occupano di relazioni e una concezione dei bisogni e dei processi di cambiamento delle persone e dei contesti, che si fonda sull’impossibilità di isolare singoli individui, gruppi, contesti, dalla rete di relazioni in cui essi sono inseriti.

competenza che ci permette di essere figure trasversali, non legate a un mansionario ma con lo sguardo sempre aperto alla specificità della situazione, del suo contesto, e delle reti di relazioni e interazioni che la caratterizzano

Allo stesso tempo permette di considerare le situazioni problematiche come multideterminate e complesse, non comprensibili se isolate dal loro contesto.

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Legislazione scolastica e ruolo professionale

Aiuta a definire il proprio spazio di azione, le proprie funzioni e il proprio ruolo.

Ausilio per la prassi quotidiana di educatori e insegnanti.

Se è impossibile prevedere un mansionario per le figure che lavorano a scuola e con le relazioni, la normativa vigente costituisce anche un aiuto per non cadere in sovrapposizioni di ruoli, eccessivo carico di responsabilità, delega o autoattribuzioni.

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Saper Essere

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Competenze scolastiche: Competenza relazionale

Concetto complesso e caratterizzato da aspetti invisibili e silenti che sostanziano modalità e finalità di tutto l’agire educativo, riguardando in maniera trasversale tutte le professionalità che lavorano con la /sulla/ per la persona.

Tale competenza è agita a tutti i livelli dell’intervento educativo determinando la qualità del lavoro diretto con il minore, del lavoro in equipe, dei rapporti con l’istituzione e con la famiglia.

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Auto-osservazione e riflessività

Componenti centranti la competenza relazionale, fanno riferimento alla disposizione e alla capacità di effettuare un’analisi costante e critica del proprio agire professionale, anche e soprattutto quando esso si esplicita in azioni determinate da “emergenza”, per le quali è richiesta rapidità di risposta e poco spazio di riflessione nel “qui ed ora”

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Competenze scolastiche: Empatia

Capacità di comprendere e accogliere vissuti e stati d’animo dell’altro.

È uno stare accanto, un accompagnare che però non fa perdere la consapevolezza di sé e la distinzione tra l’Io e il Tu.

Prevede aspetti cognitivi ed emotivi che non solo permettono di approfondire la conoscenza dell’altro, ma anche una maggiore consapevolezza di se stessi.

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Competenze scolastiche: Ascolto

Disposizione e pratica attiva del lasciare spazio all’altro, attraverso il silenzio interiore

permette di cogliere non solo i contenuti del messaggio, ma anche quanto è non verbale e tacito

attraverso l’ascolto si riconosce l’Altro senza giudizi, nella sua umanità e si pongono le basi per il dialogo e il confronto.

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Competenze scolastiche: Equilibrio – Saper essere centrati

Competenza che si applica a più livelli nella professione educativa in generale, e nella professione dell’Educatore scolastico in particolare, intendendo quella centratura su sè stessi che permette di rispettare i confini e rimanere nel proprio ruolo con le competenze a esso collegate.

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Competenze scolastiche: Mediazione – Gestione positiva del conflitto Competenza che permette di vedere il conflitto non come un elemento necessariamente negativo nè tantomeno da evitare

il conflitto va accolto e letto come un’opportunità per lo scambio e il dialogo, per poter vedere punti di vista differenti dal proprio e per poter esprimere le proprie opinioni e i propri bisogni, nel rispetto reciproco

permette di sviluppare pensiero critico, di imparare a rispettare e accogliere visioni diverse dalla propria

se fondato sul rispetto di sè e dell’altro, permette la crescita e l’arricchimento

in quest’ottica, è l’antidoto al pregiudizio e alla rigidità di pensiero.

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Comunicazione assertiva Competenza che rispecchia quello che è definibile come un modo d’essere, l’assertività.

Comunicazione che risulta dalla conoscenza delle regole relazionali per favorire la comprensione reciproca

permette di riconoscere e rispettare le proprie emozioni, i propri pensieri e i propri bisogni e di esprimerli in maniera efficace agli altri nel rispetto reciproco

il rispetto reciproco si fonda sul concetto di diritti fondamentali e universali della persona

il riconoscimento e il rispetto delle emozioni, dei pensieri e dei bisogni dell’altro, infatti, deve necessariamente partire dal riconoscimento e rispetto delle proprie emozioni, dei propri pensieri e dei propri bisogni

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Saper Fare

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Competenze scolastiche: Analisi dei bisogni

Competenza complessa di individuazione e riconoscimento di punti di forza e criticità sia nel funzionamento globale della persona che a livello più ampio, considerando dinamiche e relazioni intersoggettive, contesti, cultura, società in ottica dinamica e interattiva.

Il processo di analisi dei bisogni non è limitato alla sola fase iniziale dell’intervento, ma prevede monitoraggio e verifica in itinere dando così la possibilità di apportare modifiche al progetto.

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Competenze scolastiche: Personalizzazione dei percorsi in ottica progettuale

Si tratta del principale strumento operativo di coloro che operano con i Bisogni Educativi Speciali, prevede l’adeguamento di obiettivi didattici ed educativi, metodologie d’insegnamento, modalità di verifica, sussidi scolastici ai bisogni specifici dell’alunno.

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Competenze scolastiche: Lavorare in equipe

Dialogo e confronto costante con la rete di professionisti che intervengono nella gestione dello specifico caso.

Prevede condivisione di punti di vista, di metodologie e paradigmi d’intervento specifici di ciascuna professione, nell’ottica di un percorso globale e coerente per il singolo individuo

analisi dei bisogni, obiettivi e metodologie d’intervento non solo condivisi, ma co-costruiti, così da integrare ogni singolo intervento in un progetto organico e unitario

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Competenze scolastiche: Competenze e conoscenze didattiche

Conoscenza che non sia rigidamente ancorata al curricolo ma che permetta di trovare modi diversi, creativi e alternativi di veicolare i contenuti didattici al fine di renderli accessibili alle specificità di ogni singolo alunno.

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Contenimento

Ruolo di struttura che deve rivestire la figura educativa nei confronti della persona con cui opera

una struttura, un contenitore che stabilisce dei confini, delle regole, e quindi trasmetta sicurezza, ma che allo stesso tempo non si caratterizzi per rigidità, rimanendo flessibile

struttura pensata e progettata ma che sappia al contempo adattarsi alla specificità di ogni situazione

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Accoglienza

Accoglienza come atteggiamento

accogliere l’altro nella sua specificità, comprendere la natura dei suoi bisogni, rispettare ciò che esprime sforzandosi di comprenderne il punto di vista

ascolto incondizionato (Rogers), accoglienza dell’altro senza condizioni, senza pregiudizi

non si rivolge solo agli alunni, ma risulta fondamentale anche per la collaborazione fra educatori e insegnanti

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Competenze scolastiche: Gestione della/nella complessità Consapevolezza della complessità del sistema scuola (che è specchio della società e allo stesso tempo contribuisce a definirla)

Gestione NELLA complessità: saper gestire il proprio ruolo e le proprie funzioni in questa complessità

Gestione DELLA complessità: saper gestire la complessità che inevitabilmente caratterizzerà ogni caso, ogni contesto, ogni sistema con cui ci troveremo ad operare

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Buone Prassi Progetti sperimentati positivamente, interventi di successo, casi gestiti efficacemente

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Buona prassi (1) Scuola secondaria di secondo grado •Classe complessa costituita da 25 ragazzi, 3 ragazzi certificati 104, 4 DSA, diversi comportamentali, e 2 ragazzi di recente immigrazione.

•PROBLEMA: L’insegnante molto brava e versatile proponeva lezioni frontali e attività di gruppo accattivanti che non facevano presa sulla classe

•Dopo una fase osservativa le due figure adulte hanno concordato quali fossero le difficoltà e si è deciso di provare la divisione del lavoro con la classe

•Osservazioni dei ragazzi: il gruppo affidato all’educatrice viveva come “abbandono dell’insegnante” le due ore pomeridiane e l’altro gruppo additava i compagni come “gli sfigati bisognosi di ripasso”.

•E’ stato quindi ricalibrato l’intervento…

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Punti di forza

•Fruttuosa collaborazione tra educatrice e insegnante

•Ascolto attivo dei ragazzi

•Osservazione delle dinamiche del gruppo classe

•Disponibilità a mettersi in gioco da parte degli adulti e di modificare in itinere le modalità operative

•La creazione di una buona prassi non vincolata ad una determinata disciplina- insegnante o educatore

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© Calliari M. e Pedron E. – 10° Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” – 13, 14 e 15 novembre 2015

Punti di criticità

•senso di abbandono del gruppo non seguito direttamente dall’insegnante

•difficoltà nel lavorare con l’educatore fuori dalla classe

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Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •affiancare una risorsa educativa all’insegnante

•mettere a disposizione spazi

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Buona prassi (2) Scuola secondaria di primo grado •Sperimentazione didattico - educativa orientata all’integrazione e alla personalizzazione dei percorsi scolastici di studenti con bisogni educativi speciali

•Sistema di laboratori del fare che prevedono il coinvolgimento di alunni di tutte le classi (prime seconde e terze) e si svolgono durante il tempo scuola

•I laboratori, progettati e condotti da insegnanti ed educatori, si fondano su un sistema di didattica per competenze

•La figura dell’educatore scolastico, da alcuni anni presente all’interno dell’Istituto con il mandato “classico” di sostegno alla classe con alunni con bisogni educativi speciali, viene coinvolta nella progettazione e nella conduzione di questi spazi laboratoriali.

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Punti di forza

•Competenza e professionalità qualificata

•Ampliamento dell’area d’intervento e della spendibilità della figura dell’educatore

•Ampliamento del lavoro in equipe

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Punti di criticità

•Aspettative elevate

•Mancanza di definizione e chiarezza nel nuovo ruolo dell’educatore

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Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •Conoscenza e valorizzazione della figura dell educatore scolastico

•Continuità

•Ampliamento del ruolo dell’educatore

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Buona prassi (3) Scuola primaria •Educatrice inserita in classe per affiancare un’alunna certificata secondo la L. 104/92

•Fruttuosa collaborazione fra educatrice e team di insegnanti resa possibile oltre che dalla disponibilità e dall’apertura alla collaborazione, anche da alcune scelte organizzative a livello di istituzione scolastica

•Il tipo di collaborazione creatasi ha permesso di progettare aspetti didattici e educativi a beneficio non solo della singola alunna, ma dell’intero gruppo classe

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Punti di forza • Educatrice vista come figura di sostegno alla classe, non solo in affiancamento alla singola alunna per cui era stata attivata la convenzione con la Cooperativa.

•Presenza costante dell’educatrice. Copertura quasi completa del tempo scuola. (funzione di ponte – collegamento per Consiglio di classe)

• Riconoscimento, da parte delle insegnanti, della possibilità di potenziare e personalizzare le attività previste dal curricolo didattico ministeriale collaborando con l’educatrice

•Integrazione di saperi, buone prassi e know how specifici delle diverse figure professionali.

•Chiarezza, genuinità nel rapporto con i genitori

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Punti di criticità

•Rischio di eccessive attribuzioni di responsabilità e aspettative. Rischio di delega

•«gelosia» nei confronti dell’educatrice e del suo rapporto con gli alunni

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Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •È stata prevista la presenza dell’educatrice per un numero di ore che ricopriva quasi l’intero orario scolastico

•È stata prevista la presenza dell’Educatrice a partire dai giorni di programmazione precedenti l’inizio delle lezioni per permettere la sua partecipazione all’organizzazione dell’accoglienza degli alunni e all’incontro di presentazione alle famiglie

•È stata prevista la partecipazione dell’Educatrice alle programmazioni settimanali previste per le insegnanti

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Per noi collaborare significa:

Unire e comprendere linguaggi differenti

Conoscere le figure professionali con cui si lavora

Coniugare posizioni e ruoli nei processi decisionali

Riconoscere e gestire positivamente gli ostacoli

Lavorare in ottica progettuale

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Competizione? No, Collaborazione! Come educatori e insegnanti possono rispondere, insieme, alla complessità del sistema Scuola

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