competizione? no, collaborazione! - convegni - centro ... · competenze scolastiche: sapere...
TRANSCRIPT
Competizione? No, Collaborazione! Come educatori e insegnanti possono rispondere, insieme, alla complessità del sistema Scuola
Obiettivi del workshop Fornire stimoli di riflessione e suscitare domande in merito alle possibili forme di collaborazione insegnante - educatore
Spiegare con esempi concreti le potenzialità di un'efficace collaborazione
Presentare gli ambiti di intervento in cui si possono spendere le competenze
Evidenziare cosa possa facilitare o ostacolare la collaborazione
Sperimentare con voi lo scambio e il dialogo
L'intento di questo workshop e' quello di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi:
•L'incontro tra le figure professionali dell’insegnante e dell’educatore puo' rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessita' della scuola?
•Concretamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le competenze dell'uno e dell'altro?
•Quali sono gli interventi realizzabili e ripetibili in cui le competenze di entrambe le figure siano valorizzate e funzionali al loro successo?
La figura professionale dell’educatore
scolastico
Dirigente, Referente bes
Consiglio di classe
Singoli insegnanti
Docenti referenti degli
specifici alunni
Singolo alunno e gruppo classe
Famiglie e figure
esterne di riferimento del singolo
alunno
Insegnanti di sostegno
Livelli d’intervento
Cosa può ostacolare la collaborazione tra insegnanti ed educatori?
Dinamiche ostacolanti Pregiudizi reciproci
Aspettative iniziali sbagliate
Mancanza di volontà di collaborazione
Gelosia per il ruolo dell’altro
Mancato riconoscimento di competenze, per ignoranza o per volontà
Mancato coinvolgimento in situazioni importanti
Mancanza di chiarezza su cosa si può chiedere all’altro
Problemi legislativi o di contratto
Mancanza di tempo, attenzione, volontà nel risolvere un contrasto di opinioni o di metodo
Difficoltà di comunicazione legate al contesto
Competenze scolastiche
Divise nelle macro categorie : Sapere – Saper essere – Saper Fare
Riguardano sia Educatori che Insegnanti
Categorie solo teoriche. Sono infatti fortemente interconnesse e si
influenzano reciprocamente
Sapere
Competenze scolastiche: Elementi di pedagogia e psicologia
Conoscenze teoriche e teorico/pratiche riguardanti i processi di crescita, adattamento, apprendimento e socializzazione, provenienti in primis, ma non soltanto, dalle discipline psicologiche e pedagogiche.
Poter riferire la propria azione professionale quotidiana a un corpus teorico
aggiornamento, formazione, informazione continua.
Competenze scolastiche: Sapere esperienziale
Conoscenze che spesso non trovano voce nei manuali e nelle formazioni
ma fondamentali soprattutto per le professioni che hanno a che fare con le relazioni, quindi che si giocano spesso sul piano del qui ed ora, della specificità di quella interazione, di quel contesto, di quelle persone.
Nasce da, e si sostanzia di, esperienza quotidiana, si nutre della pratica lavorativa e delle esperienze educative e relazionali legate alla propria storia personale.
Competenze scolastiche: Ottica sistemico - relazionale (Riferimento teorico: Scuola di Palo Alto, anni 70)
Approccio alle professioni che si occupano di relazioni e una concezione dei bisogni e dei processi di cambiamento delle persone e dei contesti, che si fonda sull’impossibilità di isolare singoli individui, gruppi, contesti, dalla rete di relazioni in cui essi sono inseriti.
competenza che ci permette di essere figure trasversali, non legate a un mansionario ma con lo sguardo sempre aperto alla specificità della situazione, del suo contesto, e delle reti di relazioni e interazioni che la caratterizzano
Allo stesso tempo permette di considerare le situazioni problematiche come multideterminate e complesse, non comprensibili se isolate dal loro contesto.
Competenze scolastiche: Legislazione scolastica e ruolo professionale
Aiuta a definire il proprio spazio di azione, le proprie funzioni e il proprio ruolo.
Ausilio per la prassi quotidiana di educatori e insegnanti.
Se è impossibile prevedere un mansionario per le figure che lavorano a scuola e con le relazioni, la normativa vigente costituisce anche un aiuto per non cadere in sovrapposizioni di ruoli, eccessivo carico di responsabilità, delega o autoattribuzioni.
Saper Essere
Competenze scolastiche: Competenza relazionale
Concetto complesso e caratterizzato da aspetti invisibili e silenti che sostanziano modalità e finalità di tutto l’agire educativo, riguardando in maniera trasversale tutte le professionalità che lavorano con la /sulla/ per la persona.
Tale competenza è agita a tutti i livelli dell’intervento educativo determinando la qualità del lavoro diretto con il minore, del lavoro in equipe, dei rapporti con l’istituzione e con la famiglia.
Competenze scolastiche: Auto-osservazione e riflessività
Componenti centranti la competenza relazionale, fanno riferimento alla disposizione e alla capacità di effettuare un’analisi costante e critica del proprio agire professionale, anche e soprattutto quando esso si esplicita in azioni determinate da “emergenza”, per le quali è richiesta rapidità di risposta e poco spazio di riflessione nel “qui ed ora”
Competenze scolastiche: Empatia
Capacità di comprendere e accogliere vissuti e stati d’animo dell’altro.
È uno stare accanto, un accompagnare che però non fa perdere la consapevolezza di sé e la distinzione tra l’Io e il Tu.
Prevede aspetti cognitivi ed emotivi che non solo permettono di approfondire la conoscenza dell’altro, ma anche una maggiore consapevolezza di se stessi.
Competenze scolastiche: Ascolto
Disposizione e pratica attiva del lasciare spazio all’altro, attraverso il silenzio interiore
permette di cogliere non solo i contenuti del messaggio, ma anche quanto è non verbale e tacito
attraverso l’ascolto si riconosce l’Altro senza giudizi, nella sua umanità e si pongono le basi per il dialogo e il confronto.
Competenze scolastiche: Equilibrio – Saper essere centrati
Competenza che si applica a più livelli nella professione educativa in generale, e nella professione dell’Educatore scolastico in particolare, intendendo quella centratura su sè stessi che permette di rispettare i confini e rimanere nel proprio ruolo con le competenze a esso collegate.
Competenze scolastiche: Mediazione – Gestione positiva del conflitto Competenza che permette di vedere il conflitto non come un elemento necessariamente negativo nè tantomeno da evitare
il conflitto va accolto e letto come un’opportunità per lo scambio e il dialogo, per poter vedere punti di vista differenti dal proprio e per poter esprimere le proprie opinioni e i propri bisogni, nel rispetto reciproco
permette di sviluppare pensiero critico, di imparare a rispettare e accogliere visioni diverse dalla propria
se fondato sul rispetto di sè e dell’altro, permette la crescita e l’arricchimento
in quest’ottica, è l’antidoto al pregiudizio e alla rigidità di pensiero.
Competenze scolastiche: Comunicazione assertiva Competenza che rispecchia quello che è definibile come un modo d’essere, l’assertività.
Comunicazione che risulta dalla conoscenza delle regole relazionali per favorire la comprensione reciproca
permette di riconoscere e rispettare le proprie emozioni, i propri pensieri e i propri bisogni e di esprimerli in maniera efficace agli altri nel rispetto reciproco
il rispetto reciproco si fonda sul concetto di diritti fondamentali e universali della persona
il riconoscimento e il rispetto delle emozioni, dei pensieri e dei bisogni dell’altro, infatti, deve necessariamente partire dal riconoscimento e rispetto delle proprie emozioni, dei propri pensieri e dei propri bisogni
Saper Fare
Competenze scolastiche: Analisi dei bisogni
Competenza complessa di individuazione e riconoscimento di punti di forza e criticità sia nel funzionamento globale della persona che a livello più ampio, considerando dinamiche e relazioni intersoggettive, contesti, cultura, società in ottica dinamica e interattiva.
Il processo di analisi dei bisogni non è limitato alla sola fase iniziale dell’intervento, ma prevede monitoraggio e verifica in itinere dando così la possibilità di apportare modifiche al progetto.
Competenze scolastiche: Personalizzazione dei percorsi in ottica progettuale
Si tratta del principale strumento operativo di coloro che operano con i Bisogni Educativi Speciali, prevede l’adeguamento di obiettivi didattici ed educativi, metodologie d’insegnamento, modalità di verifica, sussidi scolastici ai bisogni specifici dell’alunno.
Competenze scolastiche: Lavorare in equipe
Dialogo e confronto costante con la rete di professionisti che intervengono nella gestione dello specifico caso.
Prevede condivisione di punti di vista, di metodologie e paradigmi d’intervento specifici di ciascuna professione, nell’ottica di un percorso globale e coerente per il singolo individuo
analisi dei bisogni, obiettivi e metodologie d’intervento non solo condivisi, ma co-costruiti, così da integrare ogni singolo intervento in un progetto organico e unitario
Competenze scolastiche: Competenze e conoscenze didattiche
Conoscenza che non sia rigidamente ancorata al curricolo ma che permetta di trovare modi diversi, creativi e alternativi di veicolare i contenuti didattici al fine di renderli accessibili alle specificità di ogni singolo alunno.
Competenze scolastiche: Contenimento
Ruolo di struttura che deve rivestire la figura educativa nei confronti della persona con cui opera
una struttura, un contenitore che stabilisce dei confini, delle regole, e quindi trasmetta sicurezza, ma che allo stesso tempo non si caratterizzi per rigidità, rimanendo flessibile
struttura pensata e progettata ma che sappia al contempo adattarsi alla specificità di ogni situazione
Competenze scolastiche: Accoglienza
Accoglienza come atteggiamento
accogliere l’altro nella sua specificità, comprendere la natura dei suoi bisogni, rispettare ciò che esprime sforzandosi di comprenderne il punto di vista
ascolto incondizionato (Rogers), accoglienza dell’altro senza condizioni, senza pregiudizi
non si rivolge solo agli alunni, ma risulta fondamentale anche per la collaborazione fra educatori e insegnanti
Competenze scolastiche: Gestione della/nella complessità Consapevolezza della complessità del sistema scuola (che è specchio della società e allo stesso tempo contribuisce a definirla)
Gestione NELLA complessità: saper gestire il proprio ruolo e le proprie funzioni in questa complessità
Gestione DELLA complessità: saper gestire la complessità che inevitabilmente caratterizzerà ogni caso, ogni contesto, ogni sistema con cui ci troveremo ad operare
Buone Prassi Progetti sperimentati positivamente, interventi di successo, casi gestiti efficacemente
Buona prassi (1) Scuola secondaria di secondo grado •Classe complessa costituita da 25 ragazzi, 3 ragazzi certificati 104, 4 DSA, diversi comportamentali, e 2 ragazzi di recente immigrazione.
•PROBLEMA: L’insegnante molto brava e versatile proponeva lezioni frontali e attività di gruppo accattivanti che non facevano presa sulla classe
•Dopo una fase osservativa le due figure adulte hanno concordato quali fossero le difficoltà e si è deciso di provare la divisione del lavoro con la classe
•Osservazioni dei ragazzi: il gruppo affidato all’educatrice viveva come “abbandono dell’insegnante” le due ore pomeridiane e l’altro gruppo additava i compagni come “gli sfigati bisognosi di ripasso”.
•E’ stato quindi ricalibrato l’intervento…
Punti di forza
•Fruttuosa collaborazione tra educatrice e insegnante
•Ascolto attivo dei ragazzi
•Osservazione delle dinamiche del gruppo classe
•Disponibilità a mettersi in gioco da parte degli adulti e di modificare in itinere le modalità operative
•La creazione di una buona prassi non vincolata ad una determinata disciplina- insegnante o educatore
Punti di criticità
•senso di abbandono del gruppo non seguito direttamente dall’insegnante
•difficoltà nel lavorare con l’educatore fuori dalla classe
Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •affiancare una risorsa educativa all’insegnante
•mettere a disposizione spazi
Buona prassi (2) Scuola secondaria di primo grado •Sperimentazione didattico - educativa orientata all’integrazione e alla personalizzazione dei percorsi scolastici di studenti con bisogni educativi speciali
•Sistema di laboratori del fare che prevedono il coinvolgimento di alunni di tutte le classi (prime seconde e terze) e si svolgono durante il tempo scuola
•I laboratori, progettati e condotti da insegnanti ed educatori, si fondano su un sistema di didattica per competenze
•La figura dell’educatore scolastico, da alcuni anni presente all’interno dell’Istituto con il mandato “classico” di sostegno alla classe con alunni con bisogni educativi speciali, viene coinvolta nella progettazione e nella conduzione di questi spazi laboratoriali.
Punti di forza
•Competenza e professionalità qualificata
•Ampliamento dell’area d’intervento e della spendibilità della figura dell’educatore
•Ampliamento del lavoro in equipe
Punti di criticità
•Aspettative elevate
•Mancanza di definizione e chiarezza nel nuovo ruolo dell’educatore
Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •Conoscenza e valorizzazione della figura dell educatore scolastico
•Continuità
•Ampliamento del ruolo dell’educatore
Buona prassi (3) Scuola primaria •Educatrice inserita in classe per affiancare un’alunna certificata secondo la L. 104/92
•Fruttuosa collaborazione fra educatrice e team di insegnanti resa possibile oltre che dalla disponibilità e dall’apertura alla collaborazione, anche da alcune scelte organizzative a livello di istituzione scolastica
•Il tipo di collaborazione creatasi ha permesso di progettare aspetti didattici e educativi a beneficio non solo della singola alunna, ma dell’intero gruppo classe
Punti di forza • Educatrice vista come figura di sostegno alla classe, non solo in affiancamento alla singola alunna per cui era stata attivata la convenzione con la Cooperativa.
•Presenza costante dell’educatrice. Copertura quasi completa del tempo scuola. (funzione di ponte – collegamento per Consiglio di classe)
• Riconoscimento, da parte delle insegnanti, della possibilità di potenziare e personalizzare le attività previste dal curricolo didattico ministeriale collaborando con l’educatrice
•Integrazione di saperi, buone prassi e know how specifici delle diverse figure professionali.
•Chiarezza, genuinità nel rapporto con i genitori
Punti di criticità
•Rischio di eccessive attribuzioni di responsabilità e aspettative. Rischio di delega
•«gelosia» nei confronti dell’educatrice e del suo rapporto con gli alunni
Scelte istituzionali/organizzative che hanno permesso la realizzazione dell’intervento •È stata prevista la presenza dell’educatrice per un numero di ore che ricopriva quasi l’intero orario scolastico
•È stata prevista la presenza dell’Educatrice a partire dai giorni di programmazione precedenti l’inizio delle lezioni per permettere la sua partecipazione all’organizzazione dell’accoglienza degli alunni e all’incontro di presentazione alle famiglie
•È stata prevista la partecipazione dell’Educatrice alle programmazioni settimanali previste per le insegnanti
Per noi collaborare significa:
Unire e comprendere linguaggi differenti
Conoscere le figure professionali con cui si lavora
Coniugare posizioni e ruoli nei processi decisionali
Riconoscere e gestire positivamente gli ostacoli
Lavorare in ottica progettuale