comune di castelvetro provincia di modena€¦ · arch. francesco oreglio _____ 9 _____ relazione...
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COMUNE DI CASTELVETRO
PROVINCIA DI MODENA
PROGETTO DI AMPLIAMENTO
DI UN FABBRICATO INDUSTRIALE
IN BASE ALL'ART.A 14 BIS L.R. 20/2000
POSTO NEL COMUNE DI CASTELVETRO VIA PALONA
PROPRIETA’:
Ma.ra srl
CONDUTTORE:
Ditta RM srl
PROGETTISTA:
Arch. Francesco Oreglio
RELAZIONE PAESAGGISTICA
RELAZIONE TECNICA
SCHEMI FOTOGRAFICI
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RELAZIONE
PAESAGGISTICA
Intestata a : R.M. SRL
Proprietà: MA.RA. SRL
Localizzazione: VIA PALONA Castelvetro di Modena (MO) Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni soggetti a tutela
dati catastali : Fg. 34 mappali n. 15 E 235
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Ubicazione dell ’ area e sue norme prescrittive ed attuative
L’area è individuata catastalmente al foglio 34 del Comune di Castelvetro di
Modena con i mappali n. 15 e mappale 235
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) articola il territorio in Unità di
paesaggio ed aree omogenee.
Gli strumenti di pianificazione comunale sono tenuti ad individuare le unità di
paesaggio di rango comunale e a dettare relative disposizioni allo scopo di un
ripristino di tutte le diverse componenti costitutive.
A tal fine il piano territoriale riconosce un’articolazione del territorio provinciale in
tre aree di relativa omogeneità.
ll Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ha individuato delle Unità di
Paesaggio di rango regionale n. 15 "Collina reggiana modenese", per meglio
classificare le caratteristiche morfologiche paesaggistiche e ambientali del
territorio.
L'area del Comune di Castelvetro di Modena, ricade all'interno di questa
classificazione, con due aree d'Unità di Paesaggio che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e il PRG vigente le individua in cartografia e all'interno
della propria normativa.
Una prima area interessata è quella che comprende la "valle dei torrenti Guerro e
Nizzola" ed è classificata come UP1, l'altra area riguarda la "zona montuosa e
calanchiva di Puianello".
La zona della valle del Guerro in Comune di Castelvetro è caratterizzata dalla
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presenza del torrente Guerro che ne costituisce l’asse principale.
La zona in cui ricade l'area interessata, è classificata dal Piano regolatore vigente
come zona omogenea D1, in parte come zona E 1-UP1
Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni soggetti
a tutela
L’intervento proposto è situato sulla strada via Palona in posizione strategica
adiacente all'altro fabbricato esistente.
Descrizione del luogo sotto gli aspetti urbanistici
La porzione di territorio in cui ricade l'area di studio, interessa i parametri
urbanistici del PRG vigente precisati di seguito:
- ART 72 NTA Zone agricole di particolare interesse paesaggistico ambientale (E1-UP1).
La zona è sottoposta al Decreto di vincolo ex art. 144 comma 1 titolo II D.lgs. n. 490
/1999, “il Ministero ha facoltà di integrare gli elenchi dei beni e delle località indicati
all’art. 139, per proposta del soprintendente competente." ”, in base anche al D.Lgs.
n. 42/2004, Capo IV - Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela, art. 146 -
Autorizzazione.
Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni soggetti a tutela
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In riferimento al Piano paesistico adottato in questa fascia di territorio si ricorda i
seguenti :vincoli
Decreto legislativo 22/01/2004n.42 “ Codice dei beni culturali e del
paesaggio ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 Luglio 2002, n.137
Articolo 136 – Immobili ed aree di notevole interesse pubblico (Legge 29
giugno 1939, n. 1497, art. 1,)
Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro notevole
interesse pubblico:
a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di
singolarita' geologica;
b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati a norma delle disposizioni del
Titolo 1, che si distinguono per la loro non comune bellezza;
c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto
avente valore estetico e tradizionale;
d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e cosi' pure quei
punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico dai quali si goda lo
spettacolo di quelle bellezze.
Il PRG identifica le aree tutelate ai sensi del D.lgs del 29 ottobre 1999, n.
490 art. 146, sottoposte a procedura amministrativa che presuppone il
preventivo nulla osta della Soprintendenza ai beni architettonici e per il
paesaggio per qualsiasi trasformazione del paesaggio.
Articolo 142 – Aree tutelate per legge
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(Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 art. 82,
commi 5, 6 e 7, aggiunti dal decreto legge 27 giugno 1985, n. 312,
convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1985, n. 431, artt. 1 e 1-
quater,)
Fino all’approvazione del piano paesaggistico ai sensi dell’art.156, sono
comunque sottoposti alle disposizioni di questo titolo per il loro interesse
paesaggistico:
a) i territori costieri compresi in una fascia della profondita' di 300 metri
dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;
b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondita' di
300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;
c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo
unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato
con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede
degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per
la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena
appenninica e per le isole;
e) i ghiacciai e i circhi glaciali;
f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonche' i territori di protezione
esterna dei parchi;
g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorche' percorsi o
danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;
h) le aree assegnate alle universita' agrarie e le zone gravate da usi civici;
i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal decreto del Presidente
della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448; ________________________________________________________________________________________________________________________________
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l) i vulcani;
m) le zone d’interesse archeologico.
1. Le disposizioni previste dal comma 1 non si applicano alle aree che
alla data del 6 settembre 1985:
a) erano delimitate negli strumenti urbanistici come zone A e B;
b) limitatamente alle parti ricomprese nei piani pluriennali d’attuazione,
erano delimitate negli strumenti urbanistici a norma del decreto
ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 come zone diverse da quelle indicate
alla lettera a) e, nei comuni sprovvisti di tali strumenti, ricadevano nei
centri edificati perimetrati a norma dell'articolo 18 della legge 22 ottobre
1971, n. 865.
2. La disposizione del comma 1 non si applica ai beni ivi indicati alla
lettera c) che, in tutto o in parte, siano ritenuti irrilevanti ai fini paesaggistici
e pertanto inclusi in apposito elenco redatto e reso pubblico dalla Regione
competente. Il Ministero, con provvedimento adottato con le procedure
previste dall'articolo 141, puo' tuttavia confermare la rilevanza
paesaggistica dei suddetti beni.
3. La disposizione del comma 2 non si applica ai beni indicati
all'articolo 139, individuati a norma degli articoli 140 e 144.
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Descrizione dell ’ intervento, caratteri tipologici,estetici e funzionali delle
opere proposte.
L’intervento proposto s’inserisce al di fuori del centro storico e del centro abitato di
Castelvetro di Modena, caratterizzato dalla forte presenza di una piccola area
artigianale-industriale, elemento di sostanziale connessione con il paesaggio
circostante.
L’area, nel suo complesso, è posta proprio in zona strategica, in prossimita' di una
strada trafficata che collega Castelvetro a Vignola, collocata in adiacenza ad altri
edifici artigianali, consentendo la piena attuazione della disciplina urbanistica in
vigore, sia in ambito regionale, provinciale che in quello comunale, attraverso gli
strumenti normativi che ogni Ente ha predisposto per la tutela del territorio con
carattere di particolare interesse paesaggistico ambientale.
Inoltre poiché il progetto, ricade in una zona all'interno del perimetro delle bellezze
panoramiche, in conformità con le indicazioni del piano Paesistico, è vincolata ai
sensi del D.Lgs. n. 490/1999 art. 139 e successivo D.Lgs 42/2004 sottoponendo il
progetto al parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
di Bologna.
La nuova realizzazione, risulterà integrata con il paesaggio circostante secondo i
criteri di massima coerenza tipologica, compositiva, e costruttiva .
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Aspetti di compatibilità dell ’ opera
Il progetto rientra nei dettami della normativa paesistica, PTCP e PRG vigente e
sviluppa quegli obiettivi in coerenza con quelli di qualità paesaggistica attraverso:
• Il rispetto al patrimonio paesaggistico, culturale e tipologico in tutte
le sue forme, riconoscimento dei caratteri peculiari e distintivi del luogo, migliore
qualità visiva per la nuova qualità panoramica, sensibilità per il luogo, opera di
mitigazione al fine di un miglioramento della qualità paesaggistica complessiva;
• l'edificio presenta lo studio di qualità lavorative ai massimi livelli
promuovendo efficienza energetica con il rispetto dei canoni delle bellezze naturali
circostanti;
• L’area esterna sarà trattata con il massimo rispetto facilitando il
traffico carrabile e pedonale;
Da quanto sopra esposto vi è pertanto piena conformità alla normativa, sia sotto il
profilo formale, sia sotto il profilo sostanziale dell’intervento proposto, che assicura
il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità tipici della zona soggetta a tutela.
Vignola, Marzo 2012
Arch. Francesco Oreglio
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RELAZIONE TECNICA
PREMESSA:
L'area, oggetto di intervento, è ubicata nel Comune di Castelvetro, via Palona, nelle
tavole di PRG vigente, l’area d’intervento è classificata come zona omogenea D1 e in
parte zona agricola E, tutta l'area è sottoposta a vincolo paesistico.
Catastalmente, il fabbricato principale ( fabbricato A ) è individuato con il foglio 34
mappale 15, mentre l'altro immobile ( fabbricato B ) sempre a servizio della ditta R.M. È
individuato dal foglio 34 mappale 235.
Il capannone A, cosi come identificato nelle tavole allegate, risulta concessionato in forza
di conc.edilizie n.2467 del 3 Giugno 1985, n.8579 del 12 Febbraio 1986, n.10137 dell'11
Luglio 1991; tale fabbricato risulta essere il primo ad essere edificato dalla ditta R.M. E
subisce nel tempo anch'esso un'ampliamento cosi come motivato nelle concessioni
appena elencate.
Il capannone B, invece viene realizzato posteriormente in forza delle seguenti concessioni
edilizie: Permesso n.80/96, n.14362 del 26 Marzo 1997, n.11187 del 14 Novembre 1999;
tale fabbricato dal 2000 viene utilizzato come magazzino per la ditta, e dal 2008 viene
utilizzato per le lavorazioni di oleodinamica.
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OBIETTIVI DI PROGETTO:
La ditta R.M. nasce negli anni 70 come piccola realtà artigianale nel campo delle
lavorazioni meccaniche di precisione.
Nel corso degli anni la ditta ha abbandonato gradualmente il carattere di azienda artigiana,
che ne aveva contraddistinto i primi passi, per avviarsi a divenire una solida e dinamica
società operante in diversi settori ad alto contenuto tecnologico attraverso l'utilizzo di torni
e centri di lavoro a controllo numerico.
L’attività della Società ha subito un notevole incremento nel corso degli anni, e soprattutto
negli ultimi tre anni, registrando una crescita dell’occupazione dei dipendenti, da n. 29 nel
2008 a n. 41 dipendenti alla fine del 2011.
In virtù di tale sviluppo, lo stabilimento presso cui opera R.M. si è rivelato oramai inidoneo
per carenza di spazi nonché più in generale sotto il profilo funzionale, in particolare per
quanto concerne gli aspetti della logistica e dell’immagazzinamento di materie prime e di
prodotti finiti; infatti da quando ha iniziato le lavorazioni per la produzione di prodotti o
componenti da inserire in macchine o prodotti oleodinamica, gli spazi per collocare i pezzi
o prodotto o componenti finiti risultano insufficienti rispetto alla domanda continua e
incessante di lavorazioni; conseguentemente, l’azienda è attualmente costretta a utilizzare
magazzini collocati nel comprensorio dei due fabbricati non idonei, con gravi ripercussioni
a carico del sistema della mobilità per il transito quotidiano e ripetuto di numerosi bilici e
altri mezzi pesanti, oltre ché con insostenibili aggravi della gestione aziendale.
Al fine di potenziare e razionalizzare la propria attività, l’azienda ha previsto di procedere a
un intervento che consenta un idoneo ampliamento dello stabilimento principale, tramite
la realizzazione di un unico magazzino automatizzato capace di gestire in maniera
appropriata il carico logistico dell’azienda stessa, eliminando quindi l’intero insieme di
magazzini “satellite” oggi utilizzati.
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L'esigenza di realizzare un ampliamento nasce da due esigenze: la prima è di mantenere
e se possibile aumentare il proprio mercato, solo nel mantenere l’attuale richiede alla
stessa un maggior numero di addetti o operai per un n. di 8, senza per altro avere lo
spazio ( gia ora la ditta sta lavorando a turni e in parecchi periodi i turni sono anche
notturni); la seconda come già scritto in precedenza, per fornire una nuova zona
magazzino che risulta necessario in quanto i nuovi prodotti o componenti prodotti e finiti
per macchine oleodinamici debbono per forza sostare in luoghi coperti e asciutti e non
avere contatti con l'esterno.
In tale prospettiva, considerato che l’attuazione del progetto del magazzino automatizzato
ritenuto idoneo a soddisfarne le attuali esigenze e le prospettive di ulteriore sviluppo
presuppone una variazione dell’attuale disciplina urbanistica delle aree interessate nei
seguenti termini: mutamento dell’attuale destinazione di zona (una piccolissima
porzione di terreno ora zona classificata E, che comunque è inserita tra una zona D
ed una zona residenziale, a zona classificata D).
Considerato che l’intervento cui la ditta intende procedere presenta aspetti di interesse
pubblico poiché gli investimenti intrapresi dalla ditta sul territorio garantiscono il
mantenimento degli attuali livelli di occupazione e il loro possibile incremento; si individua
come procedura possibile ai fini della realizzazione quella prevista dall’art. A-14 bis della
L.R. n. 20/2000, recante
“Misure urbanistiche per favorire lo sviluppo delle attività produttive”, che delinea la
seguente procedura:
“1. Al fine di promuovere lo sviluppo delle attività industriali o artigianali insediate nel territorio urbanizzato, l'amministrazione comunale, entro i dieci giorni dalla presentazione del progetto da parte dei soggetti interessati, convoca una conferenza di servizi per la valutazione degli interventi di ampliamento e di ristrutturazione dei fabbricati industriali o artigianali, esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, che comportino variante agli strumenti urbanistici vigenti.2. Alla conferenza di servizi sono chiamati a partecipare la Provincia e tutte le amministrazioni competenti ad esprimere ogni autorizzazione, concessione, nulla osta e atto di assenso, comunque denominato, richiesto per la realizzazione dell'intervento. I lavori della conferenza di servizi non possono superare il termine perentorio di sessanta giorni.3. L'esito positivo della conferenza di servizi costituisce proposta di variante allo strumento urbanistico.
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L'amministrazione comunale provvede all'immediato deposito del progetto presso la sede del Comune per sessanta giorni dalla pubblicazione nel BUR del relativo avviso. Entro il medesimo termine chiunque può prendere visione del progetto e formulare osservazioni sulla variante si esprime definitivamente il Consiglio comunale entro i trenta giorni successivi alla conclusione del termine per la presentazione delle osservazioni.4. Gli interventi di cui al presente articolo sono attuati con intervento diretto.”
Il progetto di ampliamento del fabbricato A sito in via Palona, verrà realizzato nella
prospettiva del consolidamento, potenziamento e razionalizzazione dell’attività all’interno
nel territorio del Comune di Castelvetro di Modena, con conseguente riqualificazione
ambientale, alleggerimento del sistema della mobilità ed incremento degli attuali livelli di
occupazione.
Infatti attualmente l'ingresso all'azienda delle macchine e degli autotreni avviene da
un'unico ingresso che di fatto comporta difficoltà nelle manovre di entrata e uscita; nel
progetto si prevede la realizzazione di un secondo ingresso sempre su via Palona che
permette una migliore viabilità e snellimento del traffico di entrata ed uscita.
Nel progetto si prevede anche la sistemazione della zona parcheggio, attualmente i
parcheggi si concentrano nell'area che una volta era adibita a campo da tennis, da anni
oramai in disuso, con il nuovo progetto si realizzano parcheggi a lato degli ingressi
lasciando libera l'area antistante il nuovo capannone per favorire zona di carico e scarico
merci .
La ditta R.M. si impegna a realizzare all’interno del territorio comunale un intervento di
elevata qualità progettuale, sia sotto il profilo dell’integrazione con il paesaggio, che della
sostenibilità territoriale, che degli aspetti energetici, finalizzato al potenziamento
dell’attività (e dunque al mantenimento/potenziamento dei livelli di occupazione) e al
contempo in grado di soddisfare l’interesse pubblico alla riqualificazione dell’area, alla
regolamentazione dell’assetto futuro delle aree produttive ivi presenti e all’ottimizzazione
del sistema di infrastrutture collegato.
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Come già anticipato, l'ampliamento insisterà su un'area di proprietà della MA.RA., area
attualmente identificata come zona E, adiacente al comparto D1 che nelle tavole viene
tratteggiato per meglio definire le zone di intervento.
L'inserimento del nuovo fabbricato avverrà in adiacenza al fabbricato A, mantenendo le
giuste distanze dai confini e dai rispetti stradali, facente comunque parte del comprensorio
ditta RM, costituito dai fabbricati A e B e il nuovo C.
Il nuovo magazzino avrà una superficie coperta di mq 752,79 mq, internamente si
differenzierà in tre aree, magazzino verticale automatizzato dei prodotti finiti, magazzino
verticale automatizzato per prodotti semilavorati, infine un magazzino verticale dedito ad
utensili, il resto sarà adibito a zone libere di transito carrabile e pedonale con l'inserimento
di tre accessi.
La struttura del fabbricato sarà costituita da una struttura semplice di travi e pilastri in c.a.
Con pannelli coibentati sempre in c.a., la struttura poggerà su fondazioni di plinti in c.a., le
aperture saranno costituite da finestrature a nastro, per mantenere inalterato il contesto in
cui si va ad inserire, e seguendo le linee costruttive e architettoniche del fabbricato
adiacente, infine la copertura sarà in tegoli in c.a.p. Con sovrastante manto di copertura
curvo in doppia lamiera coibentata.
Il nuovo fabbricato presenterà un'altezza superiore rispetto al capannone A in adiacenza;
tale altezza è motivata dalla necessità di utilizzare il massimo spazio fruibile per realizzare
un magazzino che sfrutta la verticalità, ma è anche motivato da una scelta compositiva del
complesso industriale in quanto da un lato differenzia il nuovo dal vecchio, dall'altro
compone un prospetto meno piatto e più interessante nell'inserimento del comprensorio
industriale.
Il magazzino non prevederà l'utilizzo di acque nere, e le acque bianche, come
attualmente, anche in progetto convoglieranno al rio secco allacciandosi la fognatura
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esistente all’interno della proprietà; nella quale verrà inserita una cisterna interrata per la
raccolta delle acque piovane, come richiesto dai tecnici dall'Hera.
PARAMETRI URBANISTICI
SUPERFICIE FONDIARIA mq. 9.754,00
DATI DAI MAPPALI N. 15 E N. 235
ZONA URBANISTICA IN PARTE IN ZONA D1 CIRCA MQ. 6.262,00 E IN PARTE IN ZONZ E DI CIRCA MQ. 3.492,00,00
SUPERFICIE COPERTA ESISTENTE CAPANNONE A MQ. 1.651,79 CAPANNONE B MA. 1.478,84 TOTALE MQ. 3.130,63
CAPANNONE Aconc. Edilizie N° 2467 del 03/06/1985N° 8579 del 12/02/1986N°10137 del 11/07/1991CAPANNONE Bconc. Edilizie P.ed. n° 80/96N°14362 del 26/03/1997N° 11187del 14/11/1999
PROGETTO CAPANNONE C MQ. 752,79
ALTEZZA CAPANNONI ESISTENTI ML. 8,00
ALTEZZA CAPANNONE IN PROGETTO ML. 10,35
DISTANZA DAI CINFINI SUPERIORE A ML. 5,00 DAI CONFINI DI PROPRIETA’ E ML.
20,23 DA VIA PALONA
PARGHEGGI ESISTENTI N. 54 MANTENUTI IN PROGETTO
DA REGOLAMENTO EDILIZIO COMINALE PER LE ZONE D1, IL PARAMETRO
PARCHEGGI U1 PARI A 3/30MQ. DI S.U.
S.U. ESISTENTE
CAPANNONE A
OFFICINA MQ. 1527,61
UFFUCI E SERVIZI P.T. MQ. 84,89
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SERVIZI P.I° MQ. 83,96
TOTALE MQ. 1696,46
CAPANNONE B :
OFFICINA MQ. 1263,38
UFFICI PIANO TERRA MQ. 167,50
SERVIZI PIANO INT. MQ. 56,80
APPARTAMENTI P.I° MQ. 167,50
TOTALE MQ. 1655,18
CAPANNONE C IN PROG. MQ. 724,45
S.U.COMPLESSIVA MQ. 4076,09
MQ. PARCHEGGI = A MQ. 4076,09X3/30= MQ 407,60/12,50= N. 33 miniore di 54
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ELENCO CARTOGRAFIA
2012 STRALCIO Estratto di P.R.G. Castelvetro(MO)
Piano Regolatore Generale tav. n. 2/5 sc .1:5000 Ufficio Tecnico Tav. 1
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Area intervento
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2012 STRALCIO Estra20132014201520162017
estratto di mappa catastale Foglio 34 mapp . 15,235 U.T. (ufficio del territorio) Tav. 2
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