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Comune di LOVERO (SO)
PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
COMUNE DI LOVERO
PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
PROGETTO ESECUTIVO
RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA
e fotograficaDICEMBRE 2016
Professionista
Architetto Maurizio Selvetti
Architetto Maurizio Selvetti1
Comune di LOVERO (SO)
PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
Scelta delle alternative
Il Comune di Lovero intende promuovere la realizzazione di un Parco attrezzato per la
sosta di veicoli al servizio dell'ara denominata "Parco dell'Adda", in via Al Ponte.
La realizzazione di tale parco ha lo scopo di sostenere in modo integrato al verde, il
parcamento dei veicoli degli utenti che utilizzeranno i percorsi ciclo-pedonali corrispondenti
al "Sentiero Valtellina" e le aree attrezzate consistenti in un parco giochi, un bocciodromo,
un chiosco e un'area per le manifestazioni.
Il Piano dei Servizi del Comune di Lovero, a recepimento delle azioni del PTRA, individua
un tracciato ciclo pedonale con soluzione di continuità lungo l'Adda come asse prioritario
di fruibilità lenta e promuove la riqualificazione degli ambiti di degrado ambientale e
paesistico presenti lungo l'Adda come componenti della Greenway che, allo stato attuale,
è assicurata con la continuità del tracciato ciclo pedonale contiguo l'Adda e corrispondente
al “Sentiero Valtellina”. Queste strutture, unitamente a quelle che il comune ha già
realizzato, sempre lungo l'Adda, assolvono una forte fruibilità ricreativa-turistica
necessitando di un sostegno mediante la realizzazione di un'area attrezzata per la sosta
dei veicoli idonea, soprattutto per le manifestazioni più importanti. Al di là del vicino ponte
sul Fiume Adda, è presente inoltre una vasta area a verde e a parco, che rappresenta una
ulteriore presenza di fruitori.
L' amminstrazione del Comune di Lovero, nel promuovere una offerta di servizi su cui
fondare anche la qualificazione e la competitività del territorio comunale, intende
completare il programma mediante la realizzazione di un ampio parcheggio con una forte
connotazione nel rispetto ambientale.
Tale struttura rappresenta un elemento cardine a sostegno delle politiche di erogazione di
servizi, assolvendo alle conseguenti problematiche relative all'accesso e punto di partenza
per la fruzione delle stutture realizzate.
L'amministrazione intende aggregare all'offerta di servizi la possibilità di aggiungere una
postazione per la fornitura di acqua per le autobotti utilizzate per l'irrigazione delle
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coltivazioni agricole particolarmente diffuse in zona. Tale iniziativa potrà permettere di
fornire acqua derivante da un previsto progetto per la distribuzione di acqua proveniente
dal torrente Saiento, in mdo di evitare il consumo delle acque potabili sanitarie.
La progettazione di tale area di parcamento intende basarsi sull'attenzione di fattori di
qualità, fruibilità e accessibilità dei servizi in relazione ai potenziali fruitori gravitante.
La localizzazione dell'area in progetto era già stata strategicamente individuata all'interno
della pianificazione urbanistica, in funzione del suo immediato accesso dalle strade di
grande scorrimento e da una strada principale proveniente dal centro dell'abitato.
Questa zona, potrà servire in maniera adeguata tutte le strutture già esistenti, rimanendo
ad una distanza brevissima e soprattutto strategiacamente celata.
L'attenzione progettuale posta alla componente ambientale e all'impatto in termini di
sostenibilità ambientale dell'intervento previsto, favorisce risvolti favorevoli agli aspetti sia
tecnici che economici.
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Area interessata dall'intervento
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Inquadramento urbanistico
Piano dei Servizi
Il sito di intervento è individuato all'interno del Piano dei Servizi con le destinazioni in
previsione a S2 – Parchi e spazi aperti pubblici o ad uso pubblico e S4 - Aree a
parcheggio.
Si riportano le relative Norme Tecniche di Attuazione del Piano dei Serivizi.
Aree per verde pubblico o ad uso pubblico - S2
Destinazioni : parchi e giardini con attrezzature per il gioco e la ricreazione,
nonché attrezzature di supporto e collaterali. In tali zone sono ammesse
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attrezzature di interesse generale per il tempo libero, lo sport, lo spettacolo, la
cultura e attrezzature collaterali e di supporto, quali bar, ristoranti, ecc. solo se
funzionalmente connesse.
Parametri :
H Altezza massima: m 6,00 esistente se < ; m 10,00 per gli edifici sportivi
Rc Rapporto di copertura per le aree a verde attrezzato e non: 5 %
Rc Rapporto di copertura per gli impianti sportivi: 60 %
Spd Superficie permeabile drenante (fondiaria): 60 % esistente se <, inclusi
impianti sportivi
Dc Distanza minima del fabbricato dai confini di proprietà: m 5,00 esistente se <
Df Distanza minima tra fabbricati: m 10,00 – 0,00 esistente se <
Ds Distanza minima dei fabbricati dalle strade: m 5,00 esistente se <
Dovranno essere predisposti parcheggi dimensionati in rapporto al numero di
utenti e comunque non inferiori al 10% della superficie del lotto, posti all’esterno
della recinzione e piantumati in ragione di un albero di alto fusto ogni 3 posti
auto. All'interno dell'area verranno predisposti parcheggi per gli operatori e per i
manutentori.
Nelle aree per il verde attrezzato, sulla base di progetto di sistemazione
dell'area predisposto dalla Amministrazione Comunale, può essere prevista la
realizzazione di parcheggi interrati pubblici e privati.
Aree a parcheggio – S4
Destinazioni: Tali aree sono espressamente riservate alla sosta di autoveicoli,
motocicli e biciclette in aggiunta e ad integrazione a quelli realizzabili nelle zone
della viabilità ed a quelli da realizzare in conseguenza degli interventi edilizi
pubblici e privati nei modi e nelle misure fissate dalle norme di attuazione. In tali
zone possono essere ammesse anche attrezzature di servizio compatibili e
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complementari quali: custodia, officine di riparazione, lavaggio, esercizi di
vicinato per attività funzionali alla viabilità.
L'eventuale necessità di parcheggi multipiano in sottosuolo le loro
caratteristiche sono determinate dal Comune in relazione ai fabbisogni ed alla
situazione del traffico.
Nel caso di parcheggi a livello stradale devono essere messe a dimora piante di
alto fusto in modo e in quantità tale da ombreggiare tutti i posti macchina e gli
spazi di manovra.
Le aree a parcheggio possono essere utilizzate dai privati per la costruzione di
autorimesse interrate, con relative aree di accesso, assoggettando il
sovrastante piazzale alla servitù di uso pubblico con obbligo di manutenzione a
carico dei privati convenzionati.
Sono ammesse (con titolo abilitativo diretto), esclusivamente opere
complementari al parcheggio quali:
- parcheggi e spazi di manovra piantumati, sistemazioni a verde;
- piccoli chioschi, a titolo provvisorio, per le attività di servizio alla mobilità;
- locali tecnici con esclusione della presenza di persone;
- servizi igienici a servizio della mobilità.
Sono altresì ammesse le opere di urbanizzazione necessarie per l'accesso e la
sosta sia pedonale che veicolare.
I parcheggi si possono realizzare in superficie senza edificazione.
Nel caso di parcheggi realizzati in aree ricomprese all'interno della RER, REC,
corridoi ecologici o varchi è sempre obbligatoria la VIC. Tali interventi dovranno
comunque assicurare la permeabilità dei corridoi stessi, garantendo una
sezione trasversale libera non inferiore al 50% di quella identificata dalla
cartografia relativa alla Rete Ecologica e la valutazione di incidenza dovrà
tener conto anche della conservazione dei Varchi previsti. Eventuali interventi in
progetto previsti nei corridoi primari e nei varchi, previsti come una eccezione al
divieto che norma a livello di principio generale, e comunque ritenuti strategici
all'interno della presente pianificazione, dovranno attenersi alle prescrizioni
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derivanti dall'esisto della VIC e dovranno essere supportati da una attenta
valutazione ambientale salvaguardando e garantendo la funzionalità ecologica
della Rete stessa.
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Piano delle Regole
Il sito di intervento è individuato all'interno del Piano delle Regole con le destinazioni in
previsione a S2 – Aree per verde pubblico o a uso pubblico e S4 - Aree a parcheggio.
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Si riportano le relative Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.
Art. 53 Aree per verde pubblico o ad uso pubblico - S2
Le aree per il verde pubblico S2 sono destinate alla realizzazione dei servizi ricreativi per il
tempo libero, lo sport, per il verde attrezzato e di quartiere, di arredo urbano e gioco,
percorsi ciclo-pedonali e comunque per il decoro degli spazi pubblici, come individuate nel
Piano dei Servizi e si distinguono in :
S2 AREE PER IL VERDE SPORTIVO
E RICREATIVO
AREE E ATTREZZATURE VERDI
Verde pubblico attrezzato
Verde pubblico non attrezzato
Parco urbano
Verde connettivo naturalistico
Percorsi ciclo-pedonali
Impianti sportivi
Nelle aree S2:
- è consentita la sistemazione a verde, la realizzazione di barriere antirumore e la
rimodellazione del suolo in funzione paesaggistica e ecologica;
- è esclusa qualsiasi edificazione fuori ed entro terra, fatta eccezione per le opere e
le attrezzature tecnologiche connesse alla rete stradale e per attrezzature pubbliche
o ad uso pubblico a servizio della mobilità o ricreative per il tempo libero e lo sport;
- è ammessa la costruzione di parcheggi multipiano interrati coperti da strato erboso
e piantumato ad uso verde pubblico.
Per gli interventi (con titolo abilitativo diretto) nelle aree a verde S2, si applicano i seguenti
parametri:
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Indici e parametri urbanistici ed edilizi
Art. 55 Aree a parcheggio – S4
Le aree S4 per parcheggi pubblici o di uso pubblico o di interesse generale sono destinate
alla dotazione a parcheggi per la residenza e per le attività produttive e si distinguono in:
S4 PARCHEGGI PUBBLICI E DI
INTERESSE PUBBLICO PARCHEGGI PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
PARCHEGGI PER IL COMMERCIO E TERZIARIO
PARCHEGGI POLIFUNZIONALI
PARCHEGGI PER LA RESIDENZA
Sono ammesse (con titolo abilitativo diretto), esclusivamente opere complementari al
parcheggio quali:
- parcheggi e spazi di manovra piantumati, sistemazioni a verde;
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RC Rapporto di copertura per le aree a verde attrezzato e
non % 5
RC Rapporto di copertura per gli impianti sportivi % 60Spd Superficie permeabile drenante (fondiaria) % 60 (esistente se <), esclusi impianti sportivi
HAltezza massima ml.
6,00 (esistente se >), elevata a 10 per gli
impianti sportivi
Dc Distanza minima del fabbricato dai confini di
proprietàml.
5,00
(esistente se <)
DfDistanza minima tra fabbricati ml.
10,00 - 0,00
(esistente se <)
DsDistanza minima del fabbricato dalle strade ml.
5,00
(esistente se <)
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- piccoli chioschi, a titolo provvisorio, per le attività di servizio alla mobilità;
- locali tecnici con esclusione della presenza di persone;
- servizi igienici a servizio della mobilità.
Sono altresì ammesse le opere di urbanizzazione necessarie per l'accesso e la sosta sia
pedonale che veicolare.
I parcheggi si possono realizzare in superficie senza edificazione.
I nuovi parcheggi in superficie (a raso) dovranno prevedere un’alberatura a servizio
dei posti macchina, oltre ad un’alberatura perimetrale al lotto, con un minimo di
un’essenza arborea ogni 3 posti auto.
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Inquadramento catastale
Il sito di intervento è individuato al Catasto Terreni del Comune di Lovero al Foglio 12 e relativo ai
mappali, parte, numeri 321, 322, 323, 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333, 409, 410,
411, 412, 413, 414, 415, 416, 417, 418, 419. Parte del progetto interessa terreni di proprietà
demaniale lungo l'argine e sul confine con la strada esistente.
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Inquadramento geologico
Carta geologica con elementi litotecnici
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5.3.2 Depositi legati alle acque superficiali
Depositi alluvionaliTrattasi di materiale depositato dal Fiume Adda che in occasione di eventi di piena puòessere rimaneggiato e trasportato. Lungo il fondovalle si riconoscono depositi alluvionaliantichi e depositi alluvionali recenti e attuali che, dal punto di vista litologico, nonpresentano alcuna differenza sostanziale; granulometricamente essi sono costituiti da lentidi ghiaie più o meno grossolane e ciottoli con sabbia. La distinzione tra i due tipi di depositialluvionali è basata esclusivamente sulla presenza di terrazzi fluviali sui due lati della valle.In corrispondenza dell’invaso idroelettrico di proprietà della società a2a S.p.A. si segnalala presenza di depositi lacustri/palustri.
Ghiaia e sabbia contenente ciottoli a supporto granulare; consistenza
medio-buona.Peso di volume naturale: γ = 18 ÷ 19,5 kN/m3Angolo di attrito drenato φ' = 30° ÷ 36°Coesione c = 0 kPaModulo elastico Es = 15.000 ÷ 35.000 kPa
Carta geomorfologica
non vi sono previsioni
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Carta idrografica con elementi di idrogeologia
13.2.2 Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeolo gico
Sono state individuate e mappate le aree che hanno evidenziato criticità legate allecaratteristiche idrogeologiche del territorio: • Area a bassa soggiacenza della falda: ricade in tale classe tutto il fondovalle del territoriodi Lovero, ove la profondità della falda si trova a pochi metri dal piano campagna; trattasidi un’area ad elevata vulnerabilità della falda.
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Carta della pericolosità sismica locale
Z4a – zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o
fluvioglaciali granulari e/o coesivi; effetti sismici attesi: amplificazioni litologiche. Talescenario è esteso al fondovalle inciso dal fiume Adda, caratterizzato da una morfologiapianeggiante, dove sono presenti in prevalenza depositi di origine alluvionale recenti eantichi.
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Carta dei vincoli
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Art. 39. Interventi urbanistici e indirizzi alla pianificazione urbanistica
a) evitare nella Fascia A e contenere, nella Fascia B la localizzazione di
opere pubbliche o di interesse pubblico destinate ad una fruizione collettiva;
Fascia B
A monte del ponte di Lovero, la fascia B occupa una porzione areale di limitata estensionedel territorio comunale, delimitata dalla S.S. dello Stelvio in riva sinistra del fiume e, indestra, dalla scarpata fluviale. Oltrepassato il ponte, la fascia B occupa la piana alluvionalein sommità all’argine in sinistra, fino alla strada che conduce al deposito di inerti, mentre insponda destra si estende su tutta la zona industriale di Lovero, fino alla strada vicinaledella Piana.
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Carta di sintesi
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10.4 Elementi legati alla presenza delle acque sotterranee
Area a bassa soggiacenza della faldaSono state individuate le aree a bassa soggiacenza della falda, mediamente inferiore a 5-7 m, individuate lungo il fondovalle del fiume Adda.
Carta del dissesto
non vi sono previsioni
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Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano
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16.3.2 Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico (sigla: “Idr”)
Classe 3 Idr – Fattibilità con consistenti limitazioniPer le nuove edificazioni, per la realizzazione di piani interrati e per interventi cheprevedano di approfondire le quote di edifici esistenti, dovranno essere accertate lecondizioni idrogeologiche locali per verificare le possibili interferenze fra la falda, lo scavodi progetto (con particolare attenzione ai fronti di scavo) e le nuove fondazioni. Dovrannoinoltre essere attentamente valutate le modalità esecutive, per evitare problemi dicarattere idrogeologico e geotecnico e per escludere qualsiasi rischio di contaminazionedella falda, sia durante la fase costruttiva dell’opera che in fase di esercizio. Ogni nuovointervento edificatorio e/o ampliamento dovrà essere collegato alla rete fognaria; è inoltrevietato lo stoccaggio e la dispersione nel sottosuolo e nei corsi d’acqua di qualsiasiliquame e fango di depurazione.
Classe 3a I - Fattibilità con consistenti limitazion i
Gli interventi consentiti in fascia B sono quelli previsti nelle NTA del PAI,agli artt. 30 e 39,di seguito riportati:Art. 30. Fascia di esondazione (Fascia B)1. Nella Fascia B il Piano persegue l’obiettivo di mantenere e migliorare le condizioni difunzionalità idraulica ai fini principali dell’invaso e della laminazione delle piene,unitamente alla conservazione e al miglioramento delle caratteristiche naturali eambientali.2. Nella Fascia B sono vietati:a) gli interventi che comportino una riduzione apprezzabile o una parzializzazione dellacapacità di invaso, salvo che questi interventi prevedano un pari aumento delle capacità diinvaso in area idraulicamente equivalente;b) la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, l’ampliamentodegli stessi impianti esistenti, nonché l’esercizio delle operazioni di smaltimento erecupero dei rifiuti, così come definiti dal D.Lgs. 5 febbario 1997, n. 22, fatto salvo quantoprevisto al precedente art. 29, comma 3, let. l);c) in presenza di argini, interventi e strutture che tendano a orientare la corrente verso ilrilevato e scavi o abbassamenti del piano di campagna che possano compromettere lastabilità delle fondazioni dell'argine.3. Sono per contro consentiti, oltre agli interventi di cui al precedente comma 3 dell’art. 29:a) gli interventi di sistemazione idraulica quali argini o casse di espansione e ogni altramisura idraulica atta ad incidere sulle dinamiche fluviali, solo se compatibili con l’assetto diprogetto dell’alveo derivante dalla delimitazione della fascia;b) gli impianti di trattamento d'acque reflue, qualora sia dimostrata l'impossibilità della lorolocalizzazione al di fuori delle fasce, nonché gli ampliamenti e messa in sicurezza di quelliesistenti; i relativi interventi sono soggetti a parere di compatibilità dell'Autorità di bacino aisensi e per gli effetti del successivo art. 38, espresso anche sulla base di quanto previstoall'art. 38 bis;c) la realizzazione di complessi ricettivi all’aperto, previo studio di compatibilitàdell’intervento con lo stato di dissesto esistente;d) l’accumulo temporaneo di letame per uso agronomico e la realizzazione di contenitori
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per il trattamento e/o stoccaggio degli effluenti zootecnici, ferme restando le disposizioniall’art. 38 del D.Lgs. 152/1999 e successive modifiche e integrazioni;e) il completamento degli esistenti impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti atecnologia complessa, quand'esso risultasse indispensabile per il raggiungimentodell'autonomia degli ambiti territoriali ottimali così come individuati dalla pianificazioneregionale e provinciale; i relativi interventi sono soggetti a parere di compatibilitàdell'Autorità di bacino ai sensi e per gli effetti del successivo art. 38, espresso anche sullabase di quanto previsto all'art. 38 bis.4. Gli interventi consentiti debbono assicurare il mantenimento o il miglioramento dellecondizioni di drenaggio superficiale dell’area, l’assenza di interferenze negative con ilregime delle falde freatiche presenti e con la sicurezza delle opere di difesa esistenti.
In funzione della normativa alla quale il progetto è soggetto, sono stati predisposti gli ela-
borati integrativi relativi allo studio per l'istanza della valutazione di incidenza (VIC), rela-
zione geologica, eventuale piano di evacuazione o integrazione del piano di protezione ci-
vile, progetto illuminotecnico e relazione paesaggistica.
La possibilità di realizzare un parco attrezzato per la sosta di veicoli senza ulteriori utilizzi
del suolo agricolo, non consente alternative localizzative. Peraltro la localizzazione del
parco attrezzato è particolarmente indicata in relazione al fabbisogno espresso dalle infra-
strutture pubbliche già esistenti e l'area risulta adiacente ad una strada esistente innestata
ad uno svincolo idoneo attualmente utilizzato anche da mezzi pesanti. Le alternative pro-
gettuali vanno pertanto ricercate nell'ambito delle possibili soluzioni architettoniche da
adottare.
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Progetto della soluzione selezionata
L'intervento non presenta problemi di fattibilità tecnica in relazione al livello di pericolosità
idrogeologica e non si rilevano ulteriori elementi che possano compromettere la fattibilità
tecnica dell'intervento.
In particolare, trattandosi fondamentalmente di una organizzazione degli spazi che man-
terranno una sostanziale destinazione a verde, non saranno necessarie progettazioni
strutturali relative a carichi permanenti o accidentali e a relativi collaudi.
Il progetto prevede l'utilizzo dello svincolo esistente e l'ingresso ai parcheggi avverrà dalla
strada a Sud dell'area.
La superficie da destinare parte al parcamento di veicoli (autoarticolati, auto, moto), parte
al carico di acqua delle botti di agricoltori della zona per bagnare le coltivazioni destinate
principalmente a meleti e parte a parco, risulta essere attualmente dedicata dai proprietari
allo sfalcio di prati.
La superficie dei terreni, compromessa dalla viabilità di mezzi pesanti che raggiungono le
attività sottostanti con un forte sollevamento di polveri, unitamente ad un terreno costituito
da ghiaia e sabbia contenente ciottoli a supporto granulare, non rende appetibile l'area agli
agricoltori che hanno da tempo rinunciato alla loro coltivazione.
Si è anche considerato che buona parte dei proprietari, che non sono imprenditori agricoli,
sono stati contattati preliminarmente già in sede di redazione del piano urbanistico, ed
hanno espresso la volontà alla cessione volontaria dei terreni interessati.
E' stato predisposto un frazionamento al fine di provvedere all'acquisizione delle aree inte-
ressate.
A dimostrazione dello scarso interesse di queste aree da parte degli agricoltori è il fatto
che un grosso appezzamento limitrofo, di proprietà dell'ERSAF, è rimasto all'asta e inven-
duto per molti anni, poi acquistato da una azienda di lavorazione di inerti confinante.
Gli eventi alluvionali del luglio '87 hanno innescato un processo di regimazione della ac-
que finalizzato al solo controllo delle esondazioni, trasformando l'Adda in un canale privo
delle relazioni con le aree di naturale espansione del fiume.
Questo approccio, meramente cementizio al controllo del fiume, appare oggi anacronistico
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se si pensa che queste "strutture passive" golenali e di alveo sono state eseguite 30 anni
fa e che quelle opere di canalizzazione sono oggi oggetto di notevoli investimenti finalizza-
ti alla rinaturalizzazione delle sponde. L'attacco al fiume ed al suo territorio condotto con
l'ottica riduttiva delle mera salvaguardia delle attività antropiche, ci ha restituito un canale
che non è più quel corpo idrico vivo e vivificante del paesaggio vallivo, ma neppure un ca-
nale in grado di garantire dal punto di vista idraulico una sicurezza commisurata agli inve-
stimenti finanziari ed alla perdita di qualità ambientale e paesaggistica.
Da questo punto di vista il nostro intervento di organizzazione dell'area, si ripropone di
proseguire l'azione intrapresa dall'amministrazione di Lovero, proprio nel coniugare il ri-
spetto ambientale e paesaggistico delle sponde del fiume, con una una maggiore fruibilità
della zona, in modo tale che risulti facilmente accessibile a tutti.
L’intento quindi è quello della creazione delle infrastrutture necessarie per dare maggior
forza al ruolo ricreativo degli interventi sino ad ora realizzati.
Sentiamo quindi l’urgenza di aprire l’area a tutti i potenziali fruitori e non solo ai pescatori o
a qualche avventuriero che, per godere della vista del fiume, è disposto a farsi strada tra le
sterpaglie e i cumuli di detriti parcheggiando in maniera selvaggia.
Il progetto realizzato di un parco sull’Adda, da rafforzare con le strutture per il parcamento
dei veicoli dei fruitori, va certamente considerato in linea con l’intervento di valorizzazione
delle sponde del fiume promosso dalle comunità montane, che ha portato poi alla realizza-
zione del Sentiero Valtellina.
La sempre maggiore sensibilità rispetto alle problematiche ambientali e paesaggistiche ri-
scontrabili nelle gente comune oltre che a livello istituzionale, l'urgenza del ripristino delle
aree degradate, il bisogno di frequentazione di ambienti particolarmente stimolanti sotto
molteplici punti di vista come l'ambiente fluviale, confortano ragionevolmente nella speran-
za che l'ambiente dell'Adda anche sul territorio di Lovero possa riacquistare l'immagine e
le qualità perdute. Sono inoltre necessari interventi che promuovano forme di sviluppo
compatibili, fatte salve le aree da tutelare in modo integrale.
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
Il progetto
L'intera superficie risulta essere pari a 5.715,11 metri quadrati, di cui 3.085,78 destinati a
parco, 2.629,33 destinati al parcamento dei veicoli (autoarticolati, auto, moto), alle corsie
di accesso e ad un'area dedicata al carico di acqua per l'irrigazione delle piantagioni.
Si prevede di pavimentare con lastricato fugato a cemento esclusivamente il tratto dedica-
to al percorso dei disabili che collega il parcheggio con le infrastrutture adiacenti per una
superficie di circa 388 metri quadrati.
L'accesso all'area in progetto avviene dalla strada esistente già utilizzata per l'accesso alla
ditta di lavorazione inerti e il depuratore consorziale.
L'amministrazione comunale è attualmente in trattativa con le aziende fruitrice di questo
tratto stradale per una sua riqualifica e manutenzione.
Il parco avrà un unico ingresso carrabile a doppio senso di marcia e saranno predisposte
delle uscite pedonali per dirigersi verso le strutture dell'ara denominata "Parco dell'Adda",
in via Al Ponte consistente in un parco giochi, un bocciodromo, un chiosco e un'area per le
manifestazioni e delle uscite ciclabili per raggiungere il "Sentiero Valtellina”.
Il parco avrà un'impronta verso una piantumazione con individui arborei e arbustivi le cui
specie saranno quelle presenti nel vicino contesto naturaliforme delle sponde della roggia
adiacente e del fiume Adda, come Salix sp.pl, Populus sp.pl, e Fraxinus excelsior L. per le
essenze di prima grandezza, che potranno raggiungere alla maturità altezze dai venti ai
trenta metri.
Si potrà eventualmente impiegare alcuni elementi di Pioppo cipressino (Populus nigra “ita-
lica”) per sfruttare i suoi veloci accrescimenti, provvedendo poi alla loro rimozione.
Si utilizzeranno anche Salix caprea, Prunus avium e Populus tremola per le specie si se-
conda e terza grandezza, completando con un corredo arbustivo sottochioma con Noccio-
lo, Sambuco nero, Biancospino e Fusaggine.
La disposizione dovrà essere particolarmente naturale al fine di sopperire alla movimenta-
zione dell'altimetria, a parte i cigli stradali già esistenti, dovuta alla sicurezza dal punto di
vista idrogeologico (zona B PAI).
L'intera superficie delle corsie di movimentazione e gli stalli dei veicoli rimarranno a verde
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
con grigliati in plastica riciclabile, posati su letto di sabbia in spessore di cm 15 steso su
terreno vegetale costipato.
I marcatori dei posti auto saranno realizzati con marcatori appositi forniti dalle ditte produt-
trici dei grigliati con colorazioni idonee alla loro funzione.
Si prevede di creare due posti auto anche per disabili nelle vicinanze delle uscite pedonali,
e una colonnina di ricarica per auto elettriche ed eventuali scooter per disabili in una for-
mula di sharing.
Al fine di assolvere al gravoso problema del parcamento dei veicoli pesanti che spesso
vengono parcheggiati lungo le strade secondarie, si è pensato di creare anche cinque stal-
li idonei, che possano essere riservati ai mezzi dei residenti e alcuni che possano essere
eventualmente a pagamento per i mezzi in transito.
Si prevede uno spazio adeguato e indipendente alle varie aree di parcamento, dove i mez-
zi agricoli potranno riempire le autobotti di acqua da utilizzare per bagnare i frutteti della
zona.
I percorsi pedonali saranno realizzati con lastre in pietra locale (si prevede serpentino o lu-
serna argentata) posate su massetto in cemento con rete elettrosaldata e inerbite tra di
loro per quanto riguarda i percorsi fruibili da tutti (35 mq) e fugati con cemento per i percor-
si dei disabili, rispettando le pendenze di legge (388 mq).
La distinzione tra le aree a parco con quella carrabile verrà realizzata nei punti più impe-
gnativi, come nelle aree destinate ai veicoli pesanti, con cordolini prefabbricati, mentre nel-
le altre zone, ove necessario, si poserà una lamiera in acciaio in costa dello spessore di
tre millimetri.
L'intera area, nel momento di assenza di veicoli, verrà quindi percepita a verde ad esclu-
sione dei limitati percorsi pedonali e dei corpi di illuminazione celati strategicamente con
piantumazione di diverso genere di essenze locali e tipiche del vicino contesto naturalifor-
me delle sponde della roggia adiacente e del fiume Adda.
Si prevede la progettazione di un impianto di illuminazione adatta al parco, al fine di perse-
guire i dettami del Piano Regolatore di Illuminazione Comunale, prevedendo una quantità
di punti luce realmente adeguato alla situazione, escludendo sistemi non energeticamente
validi e ad avere il minor numero possibile di centri luminosi. La progettazione sarà mirata
Architetto Maurizio Selvetti28
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a limitare i consumi energetici, salvaguardare le risorse ambientali, limitare l’inquinamento
luminoso, impiegando sorgenti ad alta efficienza a LED con riduzione del flusso luminoso
e l'ottimizzazione dei cicli di accensione/spegnimento.
L’illuminazione urbana costituisce una preoccupazione quasi sempre di tipo funzionale,
mirata esclusivamente all’ottenimento dell’incolumità, sicurezza ed orientamento degli
utenti (la luce offre una guida visuale, permettendo di identificare le caratteristiche
dell’ambiente urbano, e quindi di trovare la direzione).
Tali obiettivi sono ottenuti principalmente attraverso il rispetto dei requisiti previsti dalle
norme tecniche.
La progettazione nel contempo ha posto come elementi prioritari dell’intervento, nel
rispetto delle normative e direttive di legge, una migliore percezione e gradevolezza
dell'ambiente anche notturno migliorandone la visione, riducendo gli abbagliamenti, la luce
intrusiva e contenendone l’impatto ambientale con un occhio di riguardo al contenimento
dei consumi energetici.
L’impianto dovrà illuminare le zone di studio individuate e sarà costituito da armature e
sostegni indicati nel progetto illuminotecnico per i quali si è proceduto medianate
l'individuazione di una configurazione ottimale in termini di numero di punti luce e di
potenza installata e mediante la verifica delle prestazioni illuminotecniche in accordo a
quanto previsto dalle norme UNI 11248 “Selezione delle categorie illuminotecniche” e UNI
EN 13201-2 “Illuminazione stradale requisiti prestazionali”.
L’analisi dei rischi dell'inquinamento luminoso è stata condotta e riassunta in diversi punti
in funzione delle specifiche situazioni evidenziate sul territorio, in accordo con l’Ammini-
strazione Comunale, per evitare sovra illuminamenti in un territorio in cui tale rischio po-
trebbe avere un elevato impatto paesaggistico e soprattutto in un territorio cui la presenza
di persone, veicoli e rischi di interferenze è assolutamente limitata e non giustificata da in-
terventi con una illuminazione permanente.
Sono previsti, oltre che alla segnaletica orizzontale e verticale, alcuni elementi di arredo
urbano al servizio al parco.
La progettazione di questa area non intende sostituire le già esistenti aree di servizio adia-
centi, ma supportare il problema del parcamento dei veicoli durante le manifestazioni, la
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fruizione della pista ciclabile di valenza interzonale, del parco dell'Adda e intende inoltre
sopperire al problema del parcamento dei veicoli pesanti spesso distribuiti in varie zone
del paese non idonee, nonché creare un punto organizzato per il carico delle botti per l'a-
gricoltura fornendo acqua derivante dal fiume Saento, senza dover utilizzare quella dedi-
cata agli scopi sanitari.
L'intera opera prevede una spesa totale di € 300.000,00 (trecentomila/00) mediante l'utiliz-
zo di un finanziamento previsto dalla Comunità Montana di Tirano per una cifra pari a €
160.000,00 (euro centosessantamila/00), un contributo da parte del BIM di € 88.000 (euro
ottantottomila/00) e € 52.000,00 (euro cinquantaduemila/00) con fondi propri messi a bi-
lancio dal Comune di Lovero.
Tali finanziamenti andranno a coprire interamente la progettazione preliminare, definitiva,
esecutiva, direzione lavori, misura e contabilità e sicurezza, i costi di tutte le opere previste
in progetto, l'acquisizione delle aree e le imposte e i contributi per legge.
Questa relazione deve intendesi integrativa a quelle nozioni e circostanze che non posso-
no risultare dai disegni e che hanno influenza sulla scelta e sulla riuscita del progetto.
Si rimanda quindi alle tavole di progetto e agli altri allegati la definizione degli spazi, il qua-
dro economico e finanziario ecc.
Viabilità e sosta
Dal punto di vista viabilistico, le aree di intervento si collocano in un ambito territoriale ca-
ratterizzato da un elevato livello di accessibilità veicolare essendo presente in zona l'im-
portante via di comunicazione, strada Statale dello Stelvio n° 38, nel tratto che collega Ti-
rano a Bormio.
Allo stato attuale l'area è già accessibile, anche con mezzi pesanti, da una diramazione
dallo svincolo della statale per il comune di Lovero.
La via di accesso al parcheggio in previsione si dirama prima di un ponte largo una decina
di metri e dotato di marciapiedi su entrambi i lati, appena dopo l'uscita principale del paese
che immette sulla statale in direzione di Tirano. Tale ingresso è attualmente utilizzato an-
che dai mezzi che si dirigono verso il depuratore e una ditta di costruzioni ed è già asfalta-
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ta. Tale strada ha una larghezza di circa 6,5 mt nel tratto iniziale, dopo una ampia area
pianeggiante a disposizione per l'ingresso dei mezzi, restringendosi nei pressi dell'ingres-
so vero e proprio del parcheggio a circa 5 mt.
Il progetto prevede l'ingresso all'area attraverso un incrocio stradale con stop, mediante
una carreggiata a doppio senso di circolazione di 7 mt di larghezza. Tale ingresso si svi-
luppa per una quindicina di metri prima della immissione negli spazi dedicati alla sosta.
Si prevede la presenza di 32 posti auto disposti a lisca di pesce che hanno una dimensio-
ne di 5,8 mt in profondità e 3 mt in larghezza e sono dotati di un corsello largo 6,5 mt.
E' stata prevista anche un'area indipendente per la sosta di motociclette di circa 30 mq.
Verso nord, nell'area meno visibile, si prevedono cinque posti per la sosta di autoarticolati
con dimensioni di 17 mt in profondità e 4,2 mt in larghezza.
Tutti i percorsi carrabili sono a senso unico, ad esclusione del tratto d'ingresso e superano
sempre la larghezza di mt 5.
E' prevista un'area apposita per la fermata di trattori con rimorchio dove si potrà effettuare
il carico di acqua alle botti da utilizzare per il trattamento dei frutteti.
La carrabilità dell'intera area è stata studiata in modo di rendere il più possibile indipen-
denti le zone dedicate alle autovetture e motoveicoli senza determinare problematiche di
commistione con i mezzi pesanti.
Al fine di un facile utilizzo delle aree di parcamento e della viabilità interna si sono previste
curve con raggio minimo interno non inferiore ai mt 14.
Il progetto prevede una segnaletica interna, sia verticale che orizzontale, conforme a quel-
la dettata dalle norme del codice stradale che considera anche la viabilità pedonale.
In rispondenza alle normative vigenti sono stati previsti sia parcheggi che percorsi pedona-
li dedicati ai disabili.
Gli interventi previsti dal progetto prevedono la rimozione della componente arboreo arbu-
stiva presente all'interno del perimetro consistente in “alberi di natale” piantati dai proprie-
tari per la loro vendita. Tali essenze non rientrano infatti tra la vegetazione tipica locale e
rappresentano una forma di ingerenza genetica.
Più attenzione è stata invece dedicata al mantenimento di quelle specie arboree
naturalmente presenti.
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Si prevede inoltre una leggera movimentazione dell'altimetria del suolo, contenuta
nell'ordine di pochi centimetri espressa nelle aree non carrabili, per creare una lieve una
lieve diversità rispetto il carattere igrometrico microstazionale e per migliorare l'aspetto
paesaggistico.
La piantumazione è stata studiata in modo di non interferire con la corretta illuminazione,
valutata secondo i principi del risparmio energetico e contenimento dell'inquinamento
luminoso, cercando di creare una cortina di mascheramento della percezione visiva degli
autoveicoli parcheggiati e nel tentativo della creazione di un continuum della vegetazione
ripariale presente nel lungo Adda e sull'argine in sinistra orografica delle Roggia dei mulini.
Gran parte dell'area interessata dall'intervento ha destinazione a prato, parzialmente
incolto e la scelta del suo totale inerbimento, anche degli stalli e dei corselli, mediante
l'uso di grigliati in plastica riciclabile, posati su letto di sabbia in spessore di cm 15 steso
su terreno vegetale costipato rappresenta il mantenimento della percezione visiva, a
parcheggio vuoto, particolarmente similare alle condizioni originarie. Anche i marcatori dei
posti auto e della viabilità, saranno realizzati con elementi puntiformi appositi forniti dalle
ditte produttrici dei grigliati con colorazioni idonee alla loro funzione.
La piantumazione è progettata mediante l'uso di collettivi plurispecifici di essenze arboree,
scelte tra quelle presenti nel contesto, disposte in maniera irregolare e alternate che
verranno rinfoltite con gruppi di essenze arbustive, sempre a sesto di impianto irregolare
cercando di creare un senso di maggior naturalità alle formazioni.
L'area non destinata ai veicoli avrà una piantumazione impostata con individui arborei e
arbustivi come Salix sp.pl, Populus sp.pl, e Fraxinus excelsior L. per le essenze di prima
grandezza, che potranno raggiungere alla maturità altezze dai venti ai trenta metri. Si
potrà eventualmente impiegare alcuni elementi di Pioppo cipressino (Populus nigra
“italica”) per sfruttare i suoi veloci accrescimenti, provvedendo poi alla loro rimozione. Si
utilizzeranno anche Salix caprea, Prunus avium e Populus tremola per le specie si
seconda e terza grandezza, completando con un corredo arbustivo sottochioma con
Nocciolo, Sambuco nero, Biancospino e Fusaggine.
Indicativamente si prevede la messa a dimora di 16 individui arborei di specie di prima
grandezza, di 30 soggetti di specie arboree di seconda grandezza e di 130 specie
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secondarie arbustive con densità variabile.
Nelle opere previste è compresa una voce relativa alla pulizia dell'area e per il corretto
smaltimento di accumuli di materiale vario impropriamente presenti in loco.
Planimetria dell'intervento
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Piano di gestione delle materie e valutazioni relative all'idrologia
Non si prevede la necessità di dover conferire alcun materiale sia in cave che in discarica.
Sostanzialmente il materiale presente in zona verrà movimentato e riposizionato in loco
nel rispetto delle indicazioni nel rispetto dell'Art. 30. Fascia di esondazione (Fascia B) per-
seguendo l’obiettivo di mantenere e migliorare le condizioni di funzionalità idraulica ai fini
principali dell’invaso e della laminazione delle piene, unitamente alla conservazione e al
miglioramento delle caratteristiche naturali e ambientali. Si consideri che nella Fascia B
sono vietati gli interventi che comportino una riduzione apprezzabile o una parzializzazio-
ne della capacità di invaso, salvo che questi interventi prevedano un pari aumento delle
capacità di invaso in area idraulicamente equivalente.
Per tale motivo il progetto prevede una lieve formazione di movimentazione del piano solo
nelle aree destinate esclusivamente a verde, escludendo quelle carrabili, allo scopo di
dare un senso di maggior naturalità.
Nelle aree in adiacenza agli argini, non sono previsti interventi e strutture che tendano a
orientare la corrente verso il rilevato e scavi o abbassamenti del piano di campagna che
possano compromettere la stabilità delle fondazioni dell'argine.
E' prevista la realizzazione di un percorso pedonale, fruibile anche dai disabili a monte del-
l'argine esistente, esclusivamente movimentando il terreno nell'area interessata che non
comporterà alcuna interferenza con l'argine stesso.
Non sono previsti impianti di trattamento d'acque reflue, essendo previsto un totale inerbi-
mento dell'area in progetto. Il totale inerbimento dell'area permette senza dubbio un mi-
glioramento delle condizioni di drenaggio superficiale dell’area, evitando l’assenza di inter-
ferenze negative con il regime delle falde freatiche presenti e con la sicurezza delle opere
di difesa esistenti.
Al fine della sicurezza si prevede a corredo della progettazione la stesura di un adeguato
piano di evacuazione dell'intera area nel caso di eventi naturali eccezionali.
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Inquadramento geologico
L'ossatura rocciosa dell'area di studio è costituita da litotipi gneissici e micascistosi ricon-
ducibili, secondo la nuova nomenclatura, all'Unità degli Gneiss del Monte Tonale. In gene-
rale tale unità è costituita da rocce a protolite silicoclastico in prevalenza pelitico (un flysch
pre-varisico con olistoliti carbonatici e mafici o un mélange tettonico). Diffuse sono le inter-
calazioni di metamorfiti carbonatiche e di anfiboliti, dovute a differenziazioni originarie del
protolite o a parziali processi di fusione e ricristallizzazione.
Da un punto di vista strutturale l'Unità appartiene al basamento metamorfico Austroalpino
ed è posta in contatto tettonico verso nord con l'Unità della Punta di Pietra Rossa tramite
la Linea del Mortirolo. Nell'area di studio le Unità e la loro struttura non sono direttamente
osservabili in quanto celate dalle coltri quaternarie.
Inquadramento geomorfologico e della dinamica geomorfologica
L'area in esame, subpianeggiante, occupa un porzione del fondovalle abduano il cui origi-
nario livello di riferimento si collocava ad una quota decisamente inferiore a quella attuale.
Esso coincideva infatti con il fondo del solco di erosione glaciale (truogolo) formato dalla
lingua il cui progressivo ritiro è iniziato all'incirca 10.000 anni fa.
Il processo di ablazione del fronte glaciale ha pertanto lasciato il posto all'azione morfoge-
netica delle acque superficiali, che si è esplicata lungo l'asse vallivo in processi sia deposi-
zionali, dai quali ha tratto origine il materasso alluvionale che costituisce in prevalenza l'at-
tuale piano campagna del fondovalle, sia erosivi, che hanno originato orli di terrazzo ed
erosioni nelle sponde. Il ritiro del ghiacciaio ha peraltro causato il detensionamento delle
spalle del truogolo, ovvero degli attuali versanti laterali, interessati pertanto da diffusi feno-
meni gravitativi che vanno da piccoli scivolamenti localizzati delle coperture a grandi frane
profonde che interessano anche il substrato (DGPV). L'area in esame è stata peraltro indi-
rettamente interessata dalla grande frana che nel 1807 ostruì all'altezza di Sernio il corso
dell'Adda, causando la formazione di un lago di sbarramento esteso per l'appunto fino a
Lovero. Diverse sono infine le forme antropiche tra le quali, oltre a quelle di regimazione e
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di viabilità, si evidenziano alcuni canali di scolo realizzati per bonificare l'area un tempo
tendente all'impaludamento.
Inquadramento idrogeologico
Lo schema della circolazione idrica superficiale locale, per quanto riconducibile es-
senzialmente alla presenza del fiume Adda, appare complicato da elementi antropici o mi-
nori, ma rilevanti per la definizione del medesimo. Accanto al corso principale, infatti, sono
presentì nell'area diversi canali di cui alcuni non più sede da tempo di circolazione idrica
ed ormai praticamente obliterati dalla vegetazione o interrati, riconducibili alle citate opere
di scolo, ed altri ancora, quali la Roggia dei Mulini, ancora sede di circolazione idrica con
portate variabili; essi assolvono funzione irrigua e di canale di gronda per le valli laterali.
Per quanto riguarda l'idrologia sottosuperficiale, non si hanno notizie in merito allo
schema di circolazione idrica locale. Sulla base delle osservazioni in loco è ragionevole
ipotizzare la presenza di un acquifero superficiale, non confinato, ospitato entro il mate-
rasso alluvionale ad elevata permeabilità in ragione della granulometria prevalentemente
grossolana. La soggiacenza del pelo libero è fortemente influenzata sia dall'entità dei rila-
sci operati dallo sbarramento di Sernio sul fiume Adda, sia dalle portate presenti nel cana-
le di gronda. Non si esclude pertanto che si possano verificare risalite della falda fino al
piano campagna e che, pertanto, si possano profilare interferenze con le superfici di cal-
pestio.
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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELL'AREA
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LA STRADA
dal cavalcavia della SS38 arrivando dal paese di Lovero
dal ponte sull'Adda verso il paese di Lovero e la SS38
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lo svincolo SS38 da Lovero verso Tirano
strada vicinale per accedere all'area del parcheggio
viene previsto l'attraversamento pedonale per l'area attrezzata e pista ciclabile verso Bormio
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strada vicinale per raggiungere l'ingresso carraio del parcheggio
strada vicinale per raggiungere l'ingresso carraio del parcheggio
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
area d'accesso carraio al parcheggio
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
L'AREA DEL PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
vista nord-est dall'argine verso lo svincolo della SS38
vista nord-est dall'area interessata dall'intervento verso lo svincolo della SS38
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
vista ovest dell'area interessata dall'intervento con l'argine dell'Adda
scarpata tra la strada vicinale e l'area in progetto
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
in questa zona si prevede un percorso pedonale per disabili
stato di abbandono di parte dell'area oggetto d'intervento
si rileva la presenza di alcuni pini che si intende ricollocare
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
stato di abbandono di parte dell'area oggetto d'intervento
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
L'AREA DEL PARCO ATTREZZATO ADIACENTE
ingresso all'area attrezzata e pista ciclo-pedonale
pista ciclo-pedonale verso Bormio
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
il parco attrezzato esistente visto dallo svincolo della SS38
il parco attrezzato lungo l'Adda con annessa area Camper
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
LE AREE ADIACENTI
intestazione dell'argine con la strada vicinale vicino all'uscita pedonale del parcheggio
lungo Adda a Nord dell'argine confinante con l'area in progetto
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PARCO ATTREZZATO PER LA SOSTA DI VEICOLI
ponte sull'Adda visto dall'area attrezzata verso il parco
area frapposta fra l'area dell'intervento e la SS38 nel punto dell'accesso carraio
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