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COMUNE DI ROMA UFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE PIANO DELLE CERTEZZE CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI DELIBERA 176 CONSIGLIO COMUNALE del 9 Novembre 2000

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZECONTRODEDUZIONI

ALLE OSSERVAZIONI

DELIBERA 176CONSIGLIO COMUNALE

del 9 Novembre 2000

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Prot.Serv.Deliberazioni n.1108/00

S.P.Q.R.

COMUNE DI ROMADeliberazione n. 176

ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Anno 2000

VERBALE N. 73

Seduta Pubblica del 9 novembre 2000

Presidenza: LAURELLI - BALDONI - MANNINO

L’anno duemila, il giorno di giovedi nove del mese di novembre, alle ore 16,35, nel PalazzoSenatorio, in Campidoglio, si è adunato il Consiglio Comunale in seduta pubblica, previa trasmis-sione degli inviti per le ore 16 dello stesso giorno, come da relate del Messo Comunale inserite in attisotto i numeri dal 76160 al 76220, per 1esame degli argomenti iscritti all’ordine dei lavori e indicatinei medesimi inviti.

Partecipa alla seduta il sottoscritto Segretario Generale dott. Vincenzo GAGLIANI CAPUTO.

Assume la Presidenza dell’Assemblea la Presidente del Consiglio Comunale Luisa LAURELLI laquale dichiara aperta la seduta e dispone che si proceda all’appello dei Consiglieri per la verifica del numerodegli intervenuti.

Eseguito l’appello, la Presidente dichiara che sono presenti l’on. Sindaco Francesco RUTELLI e isottoriportati n. 40 Consiglieri:

Argentin Ileana, Assogna Giovanni, Baldi Michele, Baldoni Adalberto, Bartolucci Maurizio,Bernardini Rita, Calamante Mauro, Carapella Giovanni, Cirinnà Monica, Coscia Maria, D’ArcangeloEnzo, Dalia Francesco, D’Erme Nunzio, Di Francia Silvio, Di Stefano Marco, Esposito Dario, FoschiEnzo, Galeota Saverio, Galloro Nicola, Gargano Simone, Gasperini Dino, Giannini Daniele, GiulioliRoberto, Laurelli Luisa, Magiar Victor, Mannino Giuseppe, Marchi Sergio, Marroni Umberto, MarsilioMarco, Medici Sandro, Monteforte Daniela, Morassut Roberto, Nieri Luigi, Ninci Patrizia, PanattaAdriano,Petrassi Roberto, Sodano Ugo, Spera Adriana, Thau Adalberto e Vizzani Giacomo.

ASSENTI:Amici Alessandro, Azzaro Giovanni Paolo, Barbaro Claudio, Bertucci Adalberto, Borghini Pierluigi,

Bove Francesco, Ciocchetti Luciano, DeLillo Stefano, Fini Gianfranco, Fioretti Pierluigi, Germini Ettore,Mazzocchi Erder, Panecaldo Fabrizio, Piso Vincenzo, Prestagiovanni Bruno, Rizzo Gaetano, SabbataniSchiuma Fabio, Sentinelli Patrizia, Spaziani Paolo e Zambelli Gianfranco.

La PRESIDENTE, constatato che il numero degli intervenuti è sufficiente per la validità della sedutaagli effetti deliberativi, dichiara aperta l’adunanza ai suddetti effetti e, giustificata l’assenza del ConsigliereGermini, designa, quali scrutatori per la presente seduta, i Consiglieri Panatta, Thau e Vizzani, invitandolia non allontanarsi dall’aula senza darne comunicazione all’Ufficio di Presidenza.

Partecipano alla seduta, ai sensi dell' art.25 dello Statuto, gli Assessori Cecchini Domenico e DePetris Loredana.…(omissis).

A questo punto, la Presidente designa quale scrutatore il Consigliere Sodano in sostituzione delconsigliere Thau.……(omissis).

La PRESIDENTE pone quindi in votazione la 114° proposta nel sottoriportato testo e relativi allegatitecnici risultanti dall' accoglimento degli emendamenti:

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114° Proposta (Dec. G.C. del 14 luglio 2000 n. 80)

Controdeduzioni alle osservazioni presentateavverso la Variante Generale al P.R.G.adottata con la deliberazione del C.C. n. 92 del 29 maggio 1997, denominata

PIANO DELLE CERTEZZE

Premesso che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 92 del 29 maggio 1997 è stata adottatala Variante al P.R.G. vigente denominata "Piano delle Certezze”;

Che in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 9 della legge 17 agosto 1942, n. 1150 esuccessive modificazioni, previa inserzione sul Foglio Annunci Legali della Provincia di Roma n. 70 del2 settembre 1997, gli atti relativi al citato provvedimento sono stati depositati e pubblicati presso l’AlboPretorio del Comune di Roma per 30 giorni consecutivi decorrenti dal 3 settembre 1997;

Che nel periodo suindicato e nei 30 giorni susseguenti sono state presentate n. 504 osservazioni;Che al di fuori del prescritto periodo sono pervenute ulteriori 101 osservazioni;Che si è provveduto pertanto ad esaminare le 504 osservazioni trasmesse dal Segretariato Generale

e pervenute nei termini e n. 16 osservazioni presentate da Enti Pubblici pervenute fuori termine, come giàdeciso in casi analoghi dalla Commissione Consiliare Permanente, predisponendo le relativecontrodeduzioni;

Che inoltre a seguito di una attenta e approfondita analisi da parte degli Uffici dell’Amministrazionesi è proceduto ad introdurre, con osservazioni di ufficio, alcune modifiche che, come meglio descrittonella relazione tecnica allegata alla presente deliberazione, si sono rese necessarie per adeguamenti edaggiornamenti a seguito di provvedimenti nel frattempo intervenuti o per eliminare e/o rettificare unaserie di errori riscontrati, senza peraltro costituire ulteriori varianti urbanistiche che incidano sostanzial-mente sul piano adottato;

Che, infine, appare necessario revocare la deliberazione del Consiglio Comunale n. 335 del 10ottobre 1988, con la quale è stata adottata la variante di P.R.G. relativa alle aree interessate dalle faldeidriche dell’Acqua Vergine, essendo intervenuta successivamente la deliberazione della Giunta RegioneLazio n. 6795 dell’8 agosto 1995, in seguito alla quale si è proceduto con la presente variante allaconforme pianificazione di dette aree;

Visto il D.P.R. 15 gennaio 1972, n. 8;Visto l’art. 53 della legge 8 giugno 1990, n. 142;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni;

Che in data 26 giugno 2000 il Direttore della U.O. n. 2 del Dipartimento VI Ufficio Nuovo PianoRegolatore, quale responsabile del Servizio, ha espresso il parere che di seguito integralmente si riporta:“Ai sensi e per gli effetti dell’art. 53 della legge 8 giugno 1990, n. 142, si esprime parere favorevole inordine alla regolarità tecnico-amministrativa della proposta di deliberazione indicata in oggetto. Il Direttore F.to: M. Marcelloni”;

Che sul testo originario della proposta in esame, è stata svolta, da parte del Segretario Generale, lafunzione di assistenza giuridico-amministrativa di cui all’art. 97, comma 2, del Decreto Legislativo n. 267del 18 agosto 2000;

Che la VII Commissione Consiliare Permanente, nella seduta del 2 agosto 2000 ha espresso parerefavorevole all’ulteriore iter della proposta;Visto il parere favorevole del Dirigente responsabile del Servizio espresso ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs.n. 267/2000, in ordine agli emendamenti approvati;

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IL CONSIGLIO COMUNALEDELIBERA

a) di formulare le seguenti controdeduzioni alle osservazioni presentate avverso la variante generale al P.R.G. adottata con deliberazione del C.C. n. 92 del 29 maggio 1997, denominata

PIANO DELLE CERTEZZE

di stralciare subordinatamente alla stipula di un atto d’obbligo che preveda l’affrancamento dagliusi civici anche sulle aree di proprietà del Consorzio Michelangelo s.c.a.r.l. esterne ai comprensoriG3 e la cessione all’A.C. di almeno 15 ha di area boschiva all’interno della Riserva Naturale di Decima-Malafede, dal Piano delle Certezze la destinazione a sottozona H2 sulle aree di proprietà del ConsorzioMichelangelo s.c.a.r.l. destinate dal P.R.G., a sottozona G3 in località Tenuta La Perna. Tale stralcio èsubordinato inoltre alla riduzione del 20% della volumetria edificabile concentrandola nelle partiprospicienti la Via Pontina, e alla cessione all’A.C. delle restanti parti, ammettendo a compensazioneil 20% della volumetria non realizzabile in loco.Deve essere comunque garantito l’uso pubblico di Via della Perna.

di stralciare inoltre dal Piano delle Certezze l’area con destinazione a sottozona H2 di proprietàdella Soc. Ilaria, sita in località Marcigliana foglio di P.R.G. 9 sud, subordinatamente alla stipula diun atto d’obbligo da parte del privato proprietario che preveda, a fronte della realizzazione, ancheattraverso le procedure accelerate previste dalla vigente legislazione, del comprensorio F2 secondo gliattuali indici, 1’impegno del medesimo a rendere immediatamente fruibile da parte dell’Amministra-zione per un periodo non superiore a due anni l’area con destinazione M3 e, successivamente, la cessionein proprietà a titolo gratuito alla stessa Amministrazione, in aggiunta agli oneri conseguenti allalottizzazione del comprensorio F2. di un’area a parco pubblico e verde consortile all’interno delcomprensorio F2.

Allegati:A) Localizzazione delle osservazioni presentate e delle osservaz. d’ufficio scala 1:10.000 n. 50

Tavole

I N - I S - 3 S - 6N - 6 S - 7N - 7S - 8N - 8S - 9N - 9S - 10N - 10S12S - 13N -13S - 14N - 14S - 15N- 15S - 16N - 16S - 17N - 17S18S - 22N - 22S - 23N - 23S - 24N - 24S - 25N - 25S - 26N - 26S

27N - 27S - 29N -29S - 30N - 30S - 31 N - 31S - 32N - 32S -33N - 33S - 34N - 36N - 37N.

B) Relazione Tecnica.C) Modifıche a seguito di osservazioni accolte e osservazioni d’uffıcio scala 1:10.000 n. 42 Tavole

1S - 3S - 7N - 7S - 8N - 8S - 9S - 10S - 13N - 13S -14N - 14S - 15N - 15S - 16N - 16S - 17N - 17S - 22N - 22S

23N - 23 S - 24 N - 24S - 25N - 25S - 26N - 26S - 29N - 29S30N - 30S - 31N - 31S - 32N - 32S - 33N - 33S - 36N - 37N

2 tavole di legenda.

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Fino all’approvazione degli strumenti urbanistici esecutivi per il recupero urbanistico dei nucleiabusivi non perimetrati indicati nell’Allegato C1, è consentita la realizzazione delle opere diurbanizzazione primaria necessaria per il risanamento igienico-sanitario o per la sicurezza dell’abi-tato preferendo sistemi locali di trattamento delle acque con impianti a basso impatto ambientale ebasso consumo di energia (evapo-traspirazione, fitodepurazione, sub-irrigazione, illuminazionefotovoltaica) previo parere favorevole degli uffici ed Enti competenti.

A servizio degli edifici realizzati in zona H con regolare licenza edilizia in forza della normativadi P.R.G. dal 1962 al 1974, è consentito procedere al completamento delle opere di urbanizzazioneprimaria necessarie per il risanamento igienico-sanitario o per la sicurezza dell’abitato preferendosistemi locali di trattamento delle acque con impianti a basso impatto ambientale e basso consumo dienergia (evapotraspirazione, fitodepurazione, sub-irrigazione, illuminazione fotovoltaica) previoparere favorevole degli uffici ed Enti competenti.

In tutte le aree stralciate a seguito delle verifıche richieste in sede di approvazione della Varianteper il reperimento di aree per Verde e Servizi pubblici dalla Regione Lazio e in attesa di unaridefinizione urbanistica delle stesse in sede di adozione del NPRG, sono consentiti gli interventi cosìcome definiti dall’art. 31 della L. 457/78:

b) manutenzione straordinaria;c) restauro e risanamento conservativo;d) ristrutturazione edilizia;f) demolizione e ricostruzione di singoli edifici.

Gli interventi di cui alla categoria f) relativi a singoli edifici si attuano in modo diretto (medianteconcessione e altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti) semprechè l’edificio da ricostruire nonsuperi la cubatura dell’edificio demolito e comunque l’indice fondiario di 7 mc./mq.Sono consentiti altresì gli interventi previsti dall’art. 3 paragrafo 20 delle vigenti N.T.A. del P.R.G.

Fino all’approvazione degli strumenti urbanistici attuativi per il recupero dei nuclei abusivi nonperimetrati indicati in via preliminare nell’Allegato C1, la realizzazione delle opere di urbanizzazioneprimaria necessarie per il risanamento igienico-sanitario o per la sicurezza dell’abitato avverrà previaacquisizione del parere favorevole degli uffici ed Enti competenti nonché nel rispetto delle disposi-zioni urbanistiche ed ambientali vigenti.

b) di revocare la deliberazione del Consiglio Comunale n. 335 del 10 ottobre 1988 con la quale è stata

adottata la variante di P.R.G. relativa alle aree interessate dalle falde idriche dell’Acqua Vergine,essendo sopravvenuta la deliberazione della Giunta Regione Lazio n. 6795 dell’8 agosto 1995, inseguito alla quale si è proceduto con la presente variante alla conforme pianificazione di dette aree.

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Aggiornata a seguito dell’accoglimentodegli emendamenti

PIANO DELLE CERTEZZE

DELIBERAZIONE C.C. N. 92/97CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI

RELAZIONE TECNICA

Nella presente relazione sono rappresentati i contenuti ed i criteri adottati nella elaborazione dellecontrodeduzioni alle osservazioni presentate avverso la Variante Generale "Piano delle Certezze”.Il Piano delle Certeze è stato adottato con deliberazione C.C. n.92 del 29/5/97, pubblicato per il periododal 3 settembre al 2 ottobre 1997. I termini per la presentazione delle osservazioni sono scaduti il 3novembre 1997.Sono pervenute n. 504 osservazioni nei termini e n. 101 osservazioni fuori terrnine.Anche sulla scorta degli indirizi fommulati in casi analoghi, dalla competente C.C.P., sono stateconsiderate, nell’ordine:

1 ) le osservazioni presentate entro i termini;2) le osservazioni presentate fuori termine da parte di Enti pubblici;3) le osservazioni d’ufficio.

1. OSSERVAZIONI PRESENTATE ENTRO I TERMINI

Le 504 osservazioni pervenute nei termini al Piano delle Certezze sono state raggruppate secondole seguenti tematiche:

a) osservazioni relative alle zone H ed N di P.R.G.;b) osservazioni relative alle zone ex D di P.R.G.;c) osservazioni relative ai nuclei non perimetrati;d) osservazioni relative al tema della compensazione;e) osservazioni relative ad aree industriali;f) osservazioni varie;g) osservazioni contenenti richieste improprie.

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Nella tabella con i diversi raggruppamenti sono stati riportati i dati relativi al numero delleosservazioni, delle istanze accoglibili, al numero d’ordine di eventuali risposte tipo a cui vengonorimandate la maggior parte delle controdeduzioni di ciascun raggruppamento.

I criteri generali adottati nel valutare le osservazioni presentate al Piano delle Certezze sono statifondamentalmente i seguenti:

1) recepire le richieste relative a rettifiche di errori materiali del Piano stesso;2) recepire alcuni provvedimenti legislativi intervenuti successivamente alla data di adozione del

Piano e atti dell’Amministrazione Comunale di cui non si era a conoscenza o anch’essi successivi adetta data;

3) riferire, come previsto dalie norme vigenti, alla data di adozione del Piano l’applicabilità dellanorma transitoria delle zone H;

4) ritenere meritevoli di accoglimento le osservazioni riguardanti sia aree già edificate che areelibere ma non utilizzabili a fini pubblici;

5) considerare accoglibili le richieste di destinazione pubblica da parte di Aziende erogatrici dipubblici servizi su aree già edificate o inserite in programmi in corso di attuazione.

Sulla base dei sopradescritti criteri, risultano accoglibili n.88 osservazioni presentate entro i termini.In particolare, e seguendo l’ordine della tabella, le osservazioni sono state così valutate:

a) Osservazioni relative alle zone H ed N.

Le 188 osserazioni esaminate riguardano aree prevalentemente a destinazione G4, E1, F1, L edM2 che il Piano delle Certezze ha modificato in zona H o N ovvero aree destinate dal P.R.G. a sottozonaH1 variate dal Piano a sottozona H2 o, infine, richieste relative a modifiche alla nuova normativa dellezone agricole (art.11).

Di tali osservazioni, 70 si riferiscono ad aree comprese nelle Riserve Naturali statali, nei parchiregionali e comunali (delib. C.C. n. 39/95 e n. 162/97).Tali istanze sono state tutte respinte tranne 7. Delle7 osservazioni accoglibili, 5 (Oss.nn°84-202-385-386-419) interessano aree comprese nei perimetri deiparchi comunali di Velo, Decima-Malafede, Marcigliana e Litorale ma escluse dalle riserve naturaliistituite con L.R. n.29/97 e con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 29 marzo 1996.La richiestarelativa all’area del Parco della Marcigliana (oss. n. 202) è stata oggetto dell’O.d.G. del C.C. n.24 del 28/4/97 e quella relativa ad un’area nel Parco del Litorale (oss. n. 386), oggetto della delibera C.C. n.62 del23/4/98 di modifica della deliberazione C.C. n.92/97. L’istanza (oss. n. 138), riguardante un’area internaalla Riserva Naturale della Valle dei Casali e richiedente la destinazione a sottozona G1 per l’areacontermine ai casali storici ricompresi nell’area di proprietà, è stata ritenuta accoglibile poiché la richiestarisulta coerente con le finalità del Piano; la rimanente istanza (oss. 360 riguarda un comprensorio E1 diP.R.G. avente diritto alla compensazione edificatoria sulla base dei criteri informatori del Piano e diconseguenza vengono modificate le tabelle 1 e 1.1.C.

Altre 3 osservazioni sono di tipo propositivo, richiedendo l’inserimento in verde pubblico di alcunearee e la destinazione a sottozona B1 per alcuni nuclei storici nel territorio della V Circoscrizione.Taliproposte sono state respinte in quanto le aree ritenute idonee sono già state destinate a zona N e la richiestadi destinazione a sottozona B1 potrà essere presa in considerazione con separato provvedimento.

Ulteriori 16 osservazioni riguardano il ripristino delle precedenti destinazioni di aree classificate“irrinunciabili” o interessate da tutele cogenti di PTP: esse non sono state ritenute accoglibili ad eccezionedi tre (oss. n. 251, n.61 e n.341) la prima concernente un’area a destinazione G4 (ex G5) di PRG per laquale la richiesta di mantenimento della destinazione a “verde privato organizzato” è sostenuta da unarisoluzione della Circoscrizione XIII n.29 del 13/5/98, la seconda riguardante l’ampliamento delcomplesso S. Lorenzo da Brindisi, l’ultima in quanto interessata da un impianto sportivo.

Un ulteriore sottogruppo riguarda 49 istanze relative ad aree ricadenti in zona H (esteme aiperimetri dei parchi): di esse sono state ritenute accoglibili 2 osservazioni: con la prima (oss. n. 111) vieneridefinito il perimetro di un comprensorio di zona E1 erroneamente riportato; con la seconda (oss. n. 216)

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si recepisce la rettifica e l’ampliamento di una sottozona M2 in località Bufalotta considerata anche lafinalità del servizio collettivo svolto dall’osservante (ente di culto che amplia il proprio luogo di culto).

Un gruppo di 13 osservazioni richiede il ripristino della precedente destinazione di areeclassificate a zona N: di esse sono accoglibili 2 osservazioni.Una richiesta (oss. n. 133) riguarda un’area interessata da una concessione edilizia già rilasciata ed invia di realizzazione; una seconda richiesta (oss. n. 357) di destinazione a sottozona G1 in presenza di un casale segnalatodalla Carta dell’Agro perché coerente con le finalità del Piano.

Per quanto concerne infine le ultime 37 richieste di tale tematica, esse riguardano la normativadelle zone H (prevalentemente richiedendo il ripristino della normativa precedente e la modifica dellanorma transitoria).Le 15 istanze relative alla norma transitoria ( oss. nn. 17, 59, 70, 95, 262, 346, 409, 431, 453, 455, 473,477, 495, 496, 497) sono state ritenute meritevoli di accoglimento spostando l’efficacia del Piano alladata di adozione dello stesso ed eliminando il riferimento alle categorie degli operatori agricoli comerequisito per ottenere il rilascio della concessione.

b) Osservazioni relative alle ex zone D

Delle 79 osservazioni relative alle ex zone D un primo gruppo di 64 riguarda la trasformazionedelle aree edificate in sottozone B2 e delle aree libere in sottozone M3 e zone N.La maggior parte di esse chiedono il ripristino della precedente destinazione D ovvero, per le areetrasformate in sottozona M3 e zona N dal Piano delle Certezze, la destinazione a sottozona B2.

Sono state ritenute accoglibili 15 istanze, alcune (oss. nn 6, 19, 42, 132, 156, 257, 278) perchéconcernenti aree inutilizzabili per la realizzazione di servizi pubblici, in conseguenza della dimensionelimitata, della morfologia o della compromissione dell’area; altre ( oss. n. 9, 20, 185, 260, 501) perchériguardanti aree di pertinenza di edifici regolarmente autorizzati.Una osservazione (oss. n. 46) è stataaccolta modificando la norma transitoria di cui all’art.5 delle N.T.A. che consente di mantenerel’edificabilità nei casi in cui sia stato stipulato un atto d’obbligo di cessione gratuita, al quale venivasubordinato il cambio di destinazione urbanistica.Altra istanza accoglibile di tale gruppo (oss. 88)riguarda una zona D di PRG ad Ostia modificata a zona N del Piano adottato che, in considerazione diprecedenti atti dell’Amministrazione Comunale per casi analoghi, viene trasformata in zona in corso diconvenzione.L’ultima istanza (n.207) riguarda un’area sulla quale esiste un pronunciamento del T.A.R.Lazio. Un secondo gruppo riguarda le 15 osservazioni relative alla convenzione Russo-Aiello delcomprensorio dell’Acqua Traversa trasformato in sottozona B2 per quanto riguarda le aree già edificatee in sottozona M3 e zona N per quanto riguarda le aree libere o con contenzioso in corso. Di queste sonoaccoglibili, destinando le aree a sottozona B2, in conformità della delibera della Giunta Comunale del18 dicembre 1998 n° 4603, 3 istanze (oss. nn. 363, 392, 393) perché oggetto di transazioni ritenuteconvenienti per l’Amministrazione Comunale ed una (oss. n. 387) che chiedeva la modifica didestinazione da zona N a sottozona B2 ad una strada di accesso condominiale.

c) Osservazioni relative alle aree non perimetrate e alle zone "O”

Le osservazioni concernenti le problematiche dei nuclei abusivi non perimetrati, delle zone «O»ed in generale dell’edilizia abusiva sono state raggruppate in aree riferibili ai toponimi contenutinell’allegato C (38 osservazioni) o esterne a tali toponimi (40 osservazioni) per complessive 78osservazioni.Le richieste dei consorzi e dei proprietari di aree già inserite nell’allegato C concernono la graficizzazionedel perimetro del nucleo, l’attribuzione della destinazione"O"con un indice di edificabilità mc/mq.0,80, indici di edificabilità particolari ed istanze di inserimento nell’allegato C.Le osservazioni dei consorzi o singoli proprietari di aree non indicate in tale allegato, tra cui 3 areeprevalentemente industriali, richiedono l’inserimento delle aree nei toponimi mentre altre istanze varie

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sono riconducibili alla precedente richiesta di inserimento tra i nuclei non perimetrati ed altre ancorachiedono la destinazione a zona O. Tutte le istanze sono state respinte ad eccezione di n. 16 richiesterelative ai nuclei inseriti nell’allegato C1 al presente provvedirnento.

d) Osservazioni relative al tema della compensazione

Le 23 osservazioni relative alle tematiche della compensazione richiedono prevalentementel’applicazione di tale istituto ad aree interessate da tutele cogenti di PTP, da destinazioni pubblichequali la sottozona M1 e la sottozona E3 nonché da destinazione a zona D, I ed L o a sottozone F1, G3G4 e G5.Tali osservazioni sono state tutte respinte ad eccezione di 4: la prima in quanto non erano stati ammessia compensazione due comprensori aventi diritto sulla base dei criteri adottati dal Piano (oss. n.354),due in quanto erano state impropriamente calcolate le cubature ammissibili a compensazione (oss. n.198, 227);l’ultima in quanto avente diritto di parte della volumetria a compensazione del comprensorioE1 Inviolatella.Altre due osservazioni riguardanti il tema della compensazione sono già state trattate nella categoriadelle zone H: viene esclusa dalla compensazione una parte di un’area F1 di P.R.G. non ricompresa nelParco Naturale di Veio (oss. n.419); vengono parzialmente esclusi dalla compensazione due comprensoriG4 sulla Via Pontina non ricompresi nella Riserva Naturale Decima-Malafede (oss. n.84).

e) Osservazioni relative alle aree industriali

Le 32 richieste riguardano aree in zona H per le quali si chiede la destinazione a zona L ol’inserimento nell’allegato C di nuclei o singoli edifici industriali abusivi, di aree inserite nel ConsorzioASI Roma-Latina o nell’area industriale Acilia-Dragona. Le 3 richieste (oss. nn. 259, 396, 476) di ripristino di zona L relative alle aree comprese nel PIP 11/L Acilia-Dragona, perché coerenti con l’art. 8 paragrafo a) del Decreto del Ministero dell’Ambientedel 29/3/96 e le 7 richieste (oss n. 413,465,.466, 467,468,469,480) relative alle aree contenuteall’interno del perimetro del P.R.T. ASI Roma-Latina sono accoglibili o parzialmente accoglibili, siaperché tale perimetro era stato impropriamente riportato nel Piano delle Certezze, sia per adeguare ilperimetro della sottozona H2 a quello della Riserva Naturale Decima-Malafede, sia per adeguare ledestinazioni delle aree interne al perimetro della Variante Generale di adeguamento ed aggiomamentodel P.R.T. A.S.I. Roma-Latina approvato con deliberazione Consiglio Regionale n. 658 e n. 65Ol2000.

f) Osservazioni varie

La categoria denominata “varie”, che raggruppa tematiche diverse, è costituita da 38 osserva-zioni di cui: 14 relative ad aree comprese nel S.D.O. e modificate dal Piano delle Certezze in zona N;4 relative ad aree inserite nel Programma Urbano dei Parcheggi, 6 relative a servizi di pubblica utilitàcome ACEA, ENEL A.M.A. o a finalità sociali come lo IACP, che presentano richieste diversificate infunzione delle necessità del servizio esplicitato; 6 presentate da associazioni ambientaliste, daun’associazione di categoria e dal XV Consiglio circoscrizionale che per la molteplicità delle richiesteestese anche a tematiche differenti sono state definite “a carattere generale”; infine 8 osservazioni sulleproblematiche più varie relative ai vincoli di PRG posti dal Piano delle Certezze o a vincoliarcheologici paesaggistici graficizzati dal Piano.Delle 38 osservazioni sono risultate accoglibili 5 richieste (oss. nn. 128, 147, 169,184, 187) presentatedagli Enti e Aziende erogatrici di servizi pubblici, in considerazione delle proprie finalità istitutive e4 istanze (oss. nn. 80,175, 215,489) relative a richieste di modifiche di vincoli, a rettifica di errori digraficizzazione del Piano stesso. Le 6 osservazioni “a carattere generale", riguardano prevalentementele norme delle zone agricole, che sono state modificate a seguito di osservazioni d’Ufficio.

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n. risposta n.risp. % oss. tipo

osserv. resp. acc.

1 Zona H ed Na) in Parco richiesta di destinazione H1, ripristino destinazione vigente o di nuova destinazione 58 56 2 12b) in Parco solo comunale (delib. C.C. n.39/95 e n.162/97) 49/226/ ripristino destinazione vigente 12 7 5 12c) in Circoscrizione V richiesta nuovi parchi 3 3 0 460

d) in “area irrinunciabile” o in tutela cogente richiesta di destinazione precedente 16 13 3 12e) in zona H richiesta di sottozona H1, di nuova destinazione od altro 49 47 2 12f) in zona N richiesta di ripristino destinazione vigente 13 11 2 12/44

g) richiesta di ripristino delle norme precedenti delle zone H, di modifica delle norme transitorie ed altro 37 22 15 3/17/423

TOTALE 188 159 29 37,302 Zona ex D

a) in zona ex D richiesta di precedente destinazione ed altro 64 49 15 15

in zona Acqua Traversa richiesta destinazioneb) convenzione Russo-Ajello ed altro 15 11 4 50

TOTALE 79 60 19 15,673 Non perimetrato, zona O ed edilizia abusiva

a) inserita in nucleo non perimetrato, richieste di 319/10/ perimetrazione, di zona O ed altro 35 35 0 26b) non inserita in un nucleo non perimetrato, richieste di inserimento 47/153/ di zona O ed altro . 43 27 16 29

TOTALE 78 62 16 15,484 Compensazioni

richiesta di compensazione in area a tutela cogente (ante L.R. 129/97), in destinazione pubblica zone E3 ed M1, in zone D,I, L2, G3,G4, G5 ed altro 23 19 4 199

TOTALE 23 19 4 4,56Aree industriali

richiesta di destin.L o di inserimento nell’all.C,richiestain 1/469/ Consorzio ASI, richiesta in area industriale Acilia-Dragona 32 22 10 466/259

TOTALE 32 22 10 6,356 Varie

a) richiesta di ripristino destinazione I (SDO) 14 14 130b) in PUP richiesta conferma parcheggi 4 4 0 172c) richieste varie di servizi di pubblica utilità o a finalità sociale 6 1 5d) richiesta di eliminazione vincoli 8 4 4e) richieste varie a carattere generale 6 6

TOTALE 38 29 9 7,547 Richieste improprie

a) richiesta in ambito esterno al Piano o non pertinente con le 206/247/ finalità del Piano 64 64 8/284b) richieste di contenuto o localizzazione non definiti 2 2

TOTALE 66 66 13,10TOTALI OSSERVAZIONI 504 417 87* 17,26*

Richieste

*Nota de La Gazzetta: il numero 88 riportato nella delibera originale è errato; quello giusto è 87, di conseguenza anche la percentuale 17,46 diventa 17,26.

OSSERVAZIONI AL PIANO DELLE CERTEZZE - DELIBERAZIONE C.C.92/97

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g) Osservazioni contenenti richieste improprie

Le 66 osservazioni infine che interessano problematiche o ambiti territoriali non interessati dal Pianodelle Certezze o che non sono coerenti con le finalità del Piano stesso, oppure si configurano comegeneriche osservazioni senza una specifica richiesta o che richiedono quanto già previsto dal Piano, sonostate classificate nella voce “improprie”, e tutte ritenute non accoglibili.Nello stesso raggruppamento sono state collocate anche 2 osservazioni che non hanno presentatodocumentazione sufficiente ad individuare la localizzazione dell’area o specificato il contenuto dellarichiesta.

2. OSSERVAZIONI PRESENTATE FUORI DEI TERMINI

Le osservazioni pervenute fuori termine al Piano delle Certezze sono state 101.Di queste 101 sono state prese in considerazione esclusivamente quelle presentate da Enti e Istituti

Pubblici o Aziende erogatrici di servizi pubblici, pari a 16 osservazioni, secondo quanto deciso per altreVarianti dalla competente Commissione Consiliare.

Delle 16 osservazioni esaminate, 4 sono risultate accoglibili (n.82 - n.83 - n.84 e n.101) la primaa seguito di atti pregressi tra la proprietà, l’A.C. e la Regione Lazio; l’altra riguarda la cancellazione delvincolo degli usi civici; la terza l’eliminazione della previsione a zona N su un’area già utilizatadall’Università “La Sapienza”;l’ultima riguardante l’ampliamento dell’Ospedale S. Filippo Neri.

Una osservazione riguardante l’art.16 bis delle N.T.A. è stata ritenuta parzialmente accoglibile(n.3); le rimanenti 12 richieste sono state respinte, in quanto in contrasto con i principi informatori delPiano delle Certezze ovvero riguardanti aree da questo non interessate.

3. OSSERVAZIONI D’UFFICIO

Si è reso necessario introdurre nel Piano alcune modifiche derivanti principalmente da errori graficie prese d’atto di provvedimenti di altri Enti sovraordinati o adottati dall’A.C. e dalla necessità di adeguareil Piano al provvedimento di Controdeduzioni alla Variante di salvaguardia.

Altre osservazioni d’Ufficio riguardano, come di seguito specificato, la normativa delle zone H edelle zone B contenuta nell’allegato A al Piano delle Certezze.

Ulteriori osservazioni d’ufficio sono state introdotte e alcune modificate a seguito di emendamentiin sede di Consiglio Comunale.

1) LEGENDA Dl P.R.G.

- Nella legenda di PRG, del Piano delle Certezze, era stato riportato erroneamente un nuovoperimetro tra i vincoli di rispetto, con la denominazione di "Perimetro del vincolo archeologico"; stanteche tale definizione è già ampiamente compresa nella dicitura “Perimetro del vincolo di rispettomonumentale” di cui al paragrafo 7) dell’art.16 bis delle NTA di PRG, la definizione apportata con ilPiano delle Certezze viene eliminata dalla Tavola di legenda di PRG.;

- viene colorato in rosso nella tavola di legenda il simbolo del vincolo di rispetto monumentale;- viene modificata la legenda di P.R.G. relativamente alla zona G secondo la definizione

della deliberazione G.R. 4409 del 15/7/1997;- vengono introdotte in legenda le sottozone M5 "riqualificazione aree ferroviarie” (Accordo di

Programma 1/8/97 Stazione S. Pietro) e M6 “attività di autodemolizione e rottamazione” a correzione della deliberazione Consiglio

Comunale n.263 dei 2/10/97 che indicava come sottozona M5 le aree per autodemolizione quando taledenominazione M5 era già stata riservata per le aree ferroviarie da riqualificare;

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- viene eliminato dalla legenda il perimetro delle aree soggette ad usi civici accertati (VotoComitato Tecnico Regionale n.396 del 10/7/1998).

2) DIFFORMITA’ TRA LA RELAZIONE E LA NORMA DELLA SOTTOZONA B2

- La relazione, allegata al Piano delle Certezze, al paragrato intitolato “La nuova normativa perla zona B” al 7° capoverso della pag.40, riporta erroneamente la frase ricompresa nella parentesi; diconseguenza detta frase viene modificata, conformemente all’art.5 delle Norme Tecniche, nel modoseguente:.... “ (60% della superficie del lotto, per lotti fino a mq.3.000; 50% per lotti superiori amq.3.000)".

3) CONVENZIONE ACQUA TRAVERSA

- In considerazione della variazione da “zona convenzionata” a sottozona “B2» delle aree edificatedel comprensorio “Acqua Traversa", al punto C) del dispositivo della delibera C.C. n.92/97 pag.7; lafrase: “il 3° comma del paragrato 7 dell’art.2 <<Comprensori, densità territoriale e distribuzionipercentuali delle aree>> delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG, va modificata come segue: “il2° e 3° comma del paragrafo 7 dell’art. 2 <<Comprensori, densità territoriale e distribuzioni percentualidelle aree>>”.

4) DENSITA’ ZONE "O"-PREVALENZA DELLE PREVISIONI

DEGLI STRUMENTIATTUATIVI SULLE PREVISIONIDEL PIANO DELLE CERTEZZE

Le nuove zone O “Recupero Urbanistico” individuate nel Piano delle Certezze si intendonoriferite tipologicamente alle sottozone O2 con densità 70 abitanti/ettaro.Conseguentemente viene aggiunto all’art. 16 delle NTA - Zona O “recupero urbanistico - il seguentecomma “Alle nuove sottozone O2 introdotte dal Piano delle Certezze in località Pratolungo, Tavernellee Case Rosse viene attribuita la densità territoriale di 70 abitanti/ettaro”.

Per le zone O di nuova istituzione CASE ROSSE, PRATO LUNGO, TAVERNELLE (COLLEDEL SOLE) in tutti i lotti parzialmente edificati e di superficie inferiore a mq.1500, nelle moredell’approvazione dei P.P. di esecuzione, in presenza di edifici con regolare concessione in sanatoria,saranno consentiti gli interventi di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e restauro così comedefiniti dall’art. 31 L. 457/78 nonché gli interventi residenziali a completamento sino al raggiungimentodelle volumetrie ammissibili in base all’indice di fabbricabilità territoriale attribuito alla rispettiva zonaO, fermo restando le prescrizioni del Regolamento edilizio e delle Norme Tecniche vigenti.

Sulle previsioni del Piano delle Certezze prevalgono comunque le previsioni contenute neglistrumenti attuativi approvati nel corso dell’iter procedurale del Piano stesso relativi ai nuclei spontane-amente sorti, agli accordi di programma, ai P.R.U. e P.RI.U., anch’essi approvati con accordo diprogramma.Il vincolo di P.R.G. di inedificabilità esistente in zona Infernetto - Macchione viene eliminato sui soli lottiimpegnati da edificazione legittima o legittimata.

L’insediamento esistente denominato “Macchione” adiacente al P.P. di zona O di “Infernetto”dovrà essere oggetto di recupero urbanistico tenendo conto del vincolo di rispetto della Tenuta di

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Castelporziano.Il Piano di recupero dovrà consentire, come per la parte della zona O intema alla fascia di rispetto, larealizzazione delle attrezzature e dei servizi necessari per assicurare gli standard di Legge e lariqualificazione urbanistica dell’area. Si dovrà anche coordinare la nuova pianificazione attuativa conquella approvata.

5) A seguito del voto regionale n.396 del 10.7.1998…

…relativo alla Variante di PRG”di Salvaguardia” viene eliminato il vincolo ambientale ricompreso neiperimetri, degli usi civici graficizzato nella predetta Variante - Fogli 23S - 31 N - 31 S - 25N - 26N - 25S-26S .

6) MODIFICHE GRAFICHEDl ADEGUAMENTO ALLA DELIBERAZIONE

Dl CONTRODEDUZIONIALLA VARIANTE Dl SALVAGUARDIA

(Deliberazione C.C. n.40/95)

-Foglio 8 Nord - viene destinata a nuova sottozona H2 un’area in località Santa Cornelia già destinataa sottozona G3 (ex G4) dal P.R.G. e variata a sottozona H3 dalle controdeduzioni alla Variante diSalvaguardia (delib. C.C. n.40/95).

- Foglio 16 Nord - due aree in località Torraccia erroneamente graficizzate a sottozona H1 dal Piano delleCertezze cosi come adottato, vengono destinate a zona N in accordo alla Variante di Salvaguardia.

-Foglio 25 Nord - viene destinata a sottozona H1 un’area in località Via Casilina GRA destinata dal Pianodelle Certezze cosl come adottato a sottozona H2, in quanto stralciata dalla Variante di Salvaguardia eavente destinazione di PRG a sottozona H2.

-Foglio 30 Nord - viene destinata a sottozona H1 un’area in località Acilia destinata dal Piano delleCertezze a sottozona H2, in quanto stralciata dalla Variante di Salvaguardia e avente destinazione di PRGa sottozona H2.

- LEGENDA - Nella tavola di legenda vengono introdotte le densità territoriali conformemente allaVariante di Salvaguardia cosi come controdedotta.

7) MODIFICHE A SEGUITO Dl ERRORI GRAFICI E PRESA D’ATTO Dl PROVVEDIMENTI Dl ALTRI ENTI

SOVRAORDINATI E/O ADOTTATI DALL’ A.C.

- Foglio 1 Sud - Viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.1 Cesano a seguitodell’approvazione del relativo piano particolareggiato;-viene graficizzato il perimetro di colore rosso che delimita le aree con destinazione a zona H variata dalPianodelle Certezze individuando un’area di forma triangolare con destinazione a sottozona M1 di PRG.

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- Foglio 3 Sud - Viene completata la graficizzazione del vincolo archeologico e paesistico su partedell’area a destra della Via Flaminia.

- Foglio 7 Nord - Un’area lungo ViadellaStazione diCesano a nord di Osteria Nuova, già destinata a sedepergli autodemolitori (deliberaz. Consiglio Comunale n.263 del 2/10/97) viene destinat asottozona M6.

- Foglio 7 Sud - Viene aggiunto il cerchio tratteggiato in rosso per il vincolo di rispetto monumentalepresso il Casale S. Nicola.

- Foglio 8 Nord - vengono graficizzate due piccole aree a sottozona H1 a sud-est della ConvenzioneOlgiata non inserite nel Piano delle Certezze.

-Foglio 8 Sud - Viene destinata a sottozona H1, una piccola area in località Castelluccia erroneamentegraficizzata come sottozona H2;- vengono destinate a sottozona H2 piccole aree all’alteza del Km.15 della Via Cassia località CasaleD’Antoni già destinate dalla Variante di Salvaguardia a sottozona H3;- lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta viene destinata a sottozona M1 e a sede stradale un’areasecondo il progetto del raddoppio dell’elettrificazione della linea (deliberazione C.C. n. 34/99).

- Foglio 9 Sud - Viene graficizzato il vincolo di rispetto monumentale in località Inviolatella.

- Foglio 10 Sud - Viene rettificato il perimetro del nucleo della zona “O” n.9/56 Cinquina-Casal Bocconea seguito dell’approvazione del P.P.

- Foglio 13 Nord - Viene modificata a sottozona H2 un’area erroneamente graficizzata a sottozona H1e già destinata a sottozona H3 dalla Variante di Salvaguardia in località Casale Lanciafava;- Un’area a nord di Via Boccea in località Colle Fiorito, già destinata a sede per autodemolitori condeliberazione Consiglio Comunale n.263 del 2/10/97 viene destinata a sottozona M6.

- Foglio 13 Sud - Viene graficizzata come previsione di P.R.G. una viabilità di accesso alla Via Aurelia(Km.18 circa) che nel Piano delle Certezze, cosl come adottato, non era stata graficizzata;- un’area lungo Via Aurelia all’altezza del Km12 ed un'altra in località CasalSelce già destinate a sede perautodemolitori (deliberaz. Consiglio Comun.n.263 del 2/10/97) vengono stralciate dal presente provve-dimento.

- Foglio 14 Nord - Lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta una piccola area già destinata a zonaN e un’altra destinata a zona agricola vengono destinate a sede stradale e a sottozona M1 secondo ilprogetto del raddoppio dell’elettrificazione della linea (Delibera C.C. n.34/99).

- Foglio 14 Sud - Ad una piccola porzione di area in località Acquafredda viene attribuita la destinazionea sottozona H2 in sostituzione della sottozona H1, in quanto già destinata a sottozona H3 dalia Variantedi Salvaguardia;- viene attribuita la destinazione a sottozona M1 ad un’area destinata a sottozona H2 dal Piano delleCertezze cosi come adottato, perché interessata dal Liceo Chateaubriand;- viene corretto il perimetro del vincolo ex lege 1497/39 in località Monte Mario (D.M. 22.ó.62);- lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta una porzione di area destinata a sottozona M3 e un’altraa zona N vengono destinate a sottozona M1 secondo il progetto del raddoppio dell’elettrificazione dellalinea (deliberazione C.C.34/99);- un’area lungo Via della Maglianella, già destinata a sede per autodemolitori con deliberazione delConsiglio Comunale n.263 del 2/10/97 viene stralciata dal presente provvedimento;-viene ridestinata a sottozona M3 un’area adiacente la scuola S. Francesco d’Assisi già graficizzata a zonaN dal Piano cosi come adottato per l’ampliamento della scuola stessa.

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-Foglio 15 Nord - Vengono graficizzati quattro vincoli di rispetto monumentali, due in Via Tor di Quinto,I’altro in Via Cassia e l’altro su Ponte Milvio;-viene attribuita la destinazione a sottozona B2 a cinque aree già destinate a zona D dal PRG in localitàConca D’Oro e Tufello;-una piccola area lungo la Via Olimpica all’altezza della Via Cassia viene destinata secondo il PRGvigente a sottozona G2.

-Foglio 15 Sud - Viene graficizzato il vincolo di inabitabilità attorno al Cimitero Verano;- viene ridestinata a sottozona M4 parte di un’area in Via Castro Laurenziano già graficizzata dal Pianodelle Certezze, cosi come adottato, a zona N in quanto interessata da strutture universitarie.

Foglio 16 Nord - una porzione di area, in località Bufalotta, con destinazione a sottozona H1 vienetrasformata a sottozona M1 in quanto interessata da un intervento ex L.1/78 dell’ACEA;- viene riattribuita la destinazione a sottozona G3 di PRG (ex G4) ad un’area già edificata graficizzataerroneamente come sottozona H1 (G4 Casal Monastero) dal Piano delle Certezze così come adottato;- ad un’area su Via Nomentana destinata dal P.R.G. a sottozona M3 viene attribuita la destinazione asottozona B2 a seguito di sentenza del Consiglio di Stato di annullamento del vincolo e viene mantenutal’edificabilità in forza della precedente destinazione a zona D, subordinandola alla stipula di attod’obbligo per la cessione di un’area per parcheggio pubblico su Via Nomentana.

- Foglio 16 Sud - Viene riattribuita la destinazione a sottozona L1 di PRG lungo la Via Prenestina fuoridel GRA, graficizzata erroneamente a sottozona H1 dal Piano delle Certezze così come adottato;- un’area a sud della Via Prenestina fuori dal GRA con destinazione di PRG a sottozone H2 e H3 nongraficizzata nel Piano delle Certezze viene destinata a nuove sottozone H1 e H2;- un’area a nord della Via Prenestina fuori dal GRA con destinazione di PRG a sottozona H3 nongraficizzata nel Piano delle Certezze viene destinata a nuova sottozona H2;- all’interno del GRA in località Omo viene attribuita la destinazione a sottozona H1 sia a tre aree giàdestinate dal PRG a sottozona H2 non graficizzate nel Piano delle Certezze sia ad altre quattro aree conla stessa destinazione di PRG erroneamente graficizzate a sottozona H2;- in Via dei Gordiani viene completato il perimetro del vincolo archeologico;- due aree in località Tor Cervara e una lungo la Via Prenestina già destinate a sede per autodemolitoricon deliberazione del Consiglio Comunale n.263 del 2/10/97 vengono destinate a sottozona M6; -un’area già graficizzata a zona N in località Pietralata viene destinata a sottozona M3 e sede stradaleconformemente alla deliberazione C.C. n.19 del 27.1.2000.

- Foglio 17 Nord - Un’area in località CaseRosse, già destinata a zona“O”viene trasformata a sottozonaM1.

-Foglio 17 Sud - Vengono destinate a zona N due aree in località Salone sottoposte a vincolo di rispettodelle falde idriche; -ad un’area graficizzata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze così come adottato viene attribuita ladestinazione a zona “O” (Case Rosse);- viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un’area in località Lunghezza già destinata dal P.R.G.a sottozona H2.

- Foglio 22 Nord - Viene modificato il perimetro di una zona con destinazione G3 di PRG (ex G4) inlocalità Maglianella di Sotto graficizzato erroneamente;- viene rettificato il perimetro del nucleo zona “O” n.64 Via della Pisana a seguito del1’approvazionedel P.P..

- Foglio 22 Sud - In località Monti S. Paolo viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad alcune aree

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con destinazione a sottozona H2 di PRG non graficizzate dal Piano delle Certezze;- alcune aree che il Piano delle Certezze aveva destinato a sottozona H2 in quanto all’interno del perimetrodella proposta comunale del Parco del Litorale Romano, vengono trasformate in sottozona H1 in quantoescluse dal Parco istituito con DecretoMinistero Ambiente c.d.“Baratta”.

- Foglio 23 Nord - Viene graficizzata una piccola porzione di area con destinazione a nuova sottozonaH1 - località Magliana - avente destinazione di PR a sottozona H2 non inserita nel Piano delle Certezze;- viene ripristinata la previsione stradale di PRG relativa a Lungotevere della Magliana in quanto l’A.C.ha predisposto un progetto finanziato dell’opera;- nei pressi di Via Giannetto Valli un’area condominiale già in parte destinata erroneamente a zona verdeed in parte a sede stradale viene ridestinata a sottozona B2 visto il ricorso al TAR e l’atto di significazionesecondo l’originario progetto ESAR del 1961;- un’area lungo il GRA tra Via della Pisana e Via Portuense in località Casetta Somaini, già destinata asede per autodemolitori con deliberazione del Consiglio Comunale n.263 del 2/10/97 viene destinata asottozona M6;- per un’area sita fra Via Isacco Newton e Via dei Colli Portuensi già graficizzata a sottozona M3 e zonaN nel Piano delle Certezze, cosi come adottato, vengono attribuite le destinazioni a sottozone B2, M3 esede stradale in considerazione di cessione di aree per pubblica utilità a seguito di accordi non ancoradefiniti conseguenti a precedenti strumenti urbanistici;- viene graficizzata una piccola area con destinazione a nuova sottozona H2 in località Parrocchiettaavente destinazione di PRG a sottozona H1 non inserita nel Piano delle Certezze.

- Foglio 23 Sud - Viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un’area in località Casale Brunorinon graficizzata nel Piano delle Certezze cosi come adottato.

- Foglio 24 Nord - In località Tor Marancia viene graficizzato un vincolo di rispetto monumentale;- l’area ex Alfa Romeo in Via Ostiense viene destinata a sottozona M4 per la III Università, secondoAccordo di Programma stipulato;- un’area già destinata a zona D in Via degli Angeli e non graficizzata viene destinata a sottozona B2;-viene adeguato il vincolo paesaggistico al D.M 16/10/1998 in località Tor Marancia;- viene ripristinata la previsione stradale di PRG relativa a Lungotevere della Magliana in quanto l’A.C.ha predisposto un progetto finanziato dell’opera.

- Foglio 24 Sud - Viene trasformata in sottozona H1 un’area in località Tor Pagnotta in quanto destinatadal PRG vigente a sottozona H2;- viene adeguato il vincolo paesaggistico al D.M. 16/10/1998 in località Tor Marancia;- viene attribuita la destinazione a sottozona B2 ad un’area edificata in Viale Pasteur, già zona D di PRGvigente, e non graficizzata nel Piano delle Certezze cosi come adottato.

- Foglio 25 Nord - Viene ripristinata la destinazione a sottozona G1 ad un’area in località Centocelleerroneamente graficizzata come zona N.

- Foglio 25 Sud - Viene graficizzato il vincolo di rispetto monumentale a sud della Marrana dell’AcquaMariana;- viene colorato il vincolo di rispetto monumentale a nord della Marrana dell’Acqua Mariana;- vengono adeguati i vincoli paesaggistici al D.M. 16/10/1998 in località Casale di Gregna-Anagnina eCapannelle-Barbuta.- Foglio 26 Nord - Viene destinata a sottozona H2 un’area a sud del P.Z. Fontana Candida già destinatadal PRG a sottozona H3;- viene destinata a sottozona H1 un’area in località Borghesiana già destinata a sottozona H2 dal P.R.G.e rimasta senza destinazione.

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- Foglio 29 Nord - Viene destinata a zona N un’area in località Ostia - Via delle Baleniere facente partedi un più ampio comprensorio G3 (ex G4) già destinato dal presente Piano a zona N.

- Foglio 30 Nord - In località Ostia Antica viene rettificato il confine della sottozona H2 in accordo conla deliberazione C.C. 62/98 (Coop. Castello);- viene destinata a sottozona M1 l’area del Cimitero di Ostia Antica già graficizzata a sottozona H2 dalPiano cosi come adottato e viene completato il vincolo di inabitabilità;- ad un’area graficizzata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze cosi come adottato ricompresa nel P.IP.11/L "Acilia-Dragona”, viene riattribuita la destinazione a sottozona L2;- viene graficizzato il vincolo di rispetto delia Tenuta Presidenziale di Castel Porziano;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.51 “Infernetto” e del nucleo n.30 “CentroGiano” a seguito dell’approvazione dei relativi piani particolareggiati;- viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un’area non graficizzata nel Piano al Km.17 della Viadel Mare già destinata a sottozona H2 dal PRG vigente.

- Foglio 30 Sud - Una piccola area in località Infernetto viene destinata a sottozona H2 in quanto giàdestinato a sottozona H3 dalla Variante di Salvaguardia;- viene graficizzato parte del perimetro del comprensorio E1 in località Infernetto;- viene contornata di colore rosso l’area interessata dal Piano in località Stazione Cristoforo Colombo;- una piccola porzione di area di proprietà dell’Acea in località Stazione C. Colombo viene destinata asottozona M1 per le esigenze dell’Azienda;- viene corretto il perimetro di una sottozona H1, adiacente a Via del Canale della Lingua stralciata dalP.P. 51/O Infernetto.

- Foglio 32 Nord - Viene graficizzato il vincolo di inabitabilità del cimitero di Trigoria;- ad un’area interessata da attrezzatura ferroviaria a nord del fosso Rio Petroso già graficizzata condestinazione a sottozona H2 dal Piano delle Certezze cosl come adottato viene riattribuita la destinazionea sottozona M1;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.49 Castel di Leva a seguito dell’approvazionedel relativo piano particolareggiato;- vengono graficizzati due vincoli di rispetto monumentale al limite destro del foglio di PRG;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.50 Falcognana A-B a seguito dell’approvazionedel relativo piano particolareggiato;- viene destinata sottozona H1 un’area non ricompresa nel perimetro del P.P. n.47/O Poggetto cosi comeapprovato dalla Deliberazione C.C. n.208 del 26/10/98;- viene modificato il perimetro della zona “O” n.46 Trigoria-Selcetta a seguito dell’approvazione delrelativo piano particolareggiato.

- Foglio 32 Sud - Viene colorato il perimetro del vincolo archeologico in località Capanna;- vengono modificate a sottozona H2 due aree graficizzate a sottozona H1 e già destinate a sottozona H3dalla Variante di Salvaguardia in località Ponte della Zolfarata.

- Foglio 33 Nord - Viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.80 Divino Amore a seguitodell’approvazione del relativo piano particolareggiato.

- Foglio 33 Sud - Vengono destinate a sottozona H2 due piccole aree non ricomprese nel perimetro delP.P. n.82/O Sprecamore approvato dalla deliberazione C.C. 244 del 20/11/98;- viene graficizzato il vincolo archeologico del “Casale Bifolchi” non riportato nel Piano delle Certezzecosi come adottato;-un’area in località Santa Palomba, già destinata a sede per autodemolitori con deliberazione ConsiglioComunale n.263 del 2/10/97 viene destinata a sottozona M6.

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8) MODIFICHE ALL’ ALLEGATO “A»- La norma relativa alla zona H “Agro romano” (art.11 delle N.T.A.) viene rielaborata a seguito diosservazioni accolte, e osservazioni d’Ufficio e inserita nell’allegato A1 al presente provvedimento- La norma relativa alla zona B “Conservazione del tessuto edilizio e viario” (art.5 delle N.T.A.) vienerielaborata come di seguito riportato, e inserita nell’Allegato A1, al presente provvedimento.

9) MODIFICHE ALL’ALLEGATO “D”- L’allegato “D”, “Descrizione analitica delle variazioni” viene modificato e assunto come allegato alpresente provvedimento a seguito di osservazioni accolte; lo stesso allegato “D” così modificato assorbeanche l’elaborato “F” (correzioni graficizzate) che viene annullato. Vengono altresì inserite le osserva-zioni d’utficio di cui alla presente relazione. L’allegato così modificato viene inserito nel presente provvedimento, assumendo la denominazione:Allegato D1.

10) Vengono modificate e allegate……alla relazione del presente provvedimento le tabelle 1 - 1.1B - 1.1C - 1.3 - 2 - 4 allegate alla RelazioneTecnica del Piano delle Certezze, a seguito di osservazioni accolte o di osservazione d’uffcio che escludedalla compensazione i comprensori M2 Bufalotta, ed E1 Inviolatella in quanto ricompresi in altriprovvedimenti. A seguito di tali modifiche la cubatura ammessa a compensazione si riduce di mc.672.497 circa.Le volumetrie relative alle compensazioni riportate nelle tabelle si intendono indicative, rinviandonel’esatta determinazione al momento della misurazione su base catastale dell’area da compensare.

11) All’allegato C “Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati” ……della deliberazione di adozione del Piano delle Certezze vengono aggiunti n.21 nuclei abusivi nonperimetrati con denominazioni:

56 - 8.1 Colli della Valentina57 - 8.13 Selvotta - Casilina58 -10.3 Villa Senni - Valle Marciana59- 12.17 Via della Falcognana60 -15.4 Via di Monte Stallonara (San Cosimato)61 - 5.5 Consorzio Nuova Marani62- 19.9 Fosso Pietroso63 -19.14 Cerquette Grandi - Colle Selvotta64 -19.16 Via Morsasco65 - 20.2B Pantarelli - Via Anguillarese66 - 8.15 Via del Torraccio67 -11.3 Cava Pace68-12.3 Fosso della Castelluccia69 -12.8-9-10-12.13 Santa Fumia A, Santa Fumia B, Villa Balbotti,

Palazzo Morgana, Fosso di Santa Palomba70 - 8.16 Tor Vergata - Passolombardo71 -19.6 Pantanelle - Via Montagnana72 -19.15 Palmarolina73-19.7 Via Brozolo74 -19.11 Pian Saccoccia75 - 20.4 Via Tiberina Km. 2,3 - Tenuta Piccirilli76 - 20.14 Sant' Isidoro

L’allegato cosi modificato, viene inserito nel presente provvedimento, assumendo la denominazione:Allegato C1.La disciplina delle aree eventualmente compromesse, laddove ricadenti anche in parte all’intemo dellearee naturali protette (parchi e riserve)è demandata per la parte intema ai parchi alla redazione dei relativiPiani di Assetto da parte degli Enti Parco, nel rispetto della normativa vigente in materia di aree naturaliprotette.Qualsiasi intervento di trasformazione del territorio ricadente all’internodelle aree naturali protette,cherisultasse di interesse pubblico (per infrastrutture, servizi, ecc.e si rendesse necessario prima dell’appro-

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vazione dei Piani di Assetto, è consentito previo rilascio del nulla osta da parte dei relativi Enti Parco.La Giunta Comunale procederà entro 30 giomi dalla data di adozione delle controdeduzioni allapubblicazione del bando per l’autorecupero.Si controdeduce a tutte leosservazioni relative ad areericadenti in tutto o in parte all’interno delle aree naturali protette, per la parte interna al perimetro delParco, rimandando alla disciplina che per esse verrà definita dai rispettivi Piani di Assetto.Pertanto dall’Allegato C1 viene stralciato il nucleo 20.1 "Via della Giustiniana Km.8-Tor Vergara".,interamente ricompresso nel perimetro del Parco di Velo e vengono cancellati dal relativo allegatografico scala 1:50.000 il nucleo anzidetto e la parte del nucleo 12.7 "Monte Migliore”, ricompressanella Riserva Naturale Decima-Malafede, la parte del nucleo 13.10 "Monti San Paolo” ricompresanella Riserva del Litorale, la parte del nucleo 20.8 “La Storta - Via Riserva Campetti” ricompresa nelParco di Velo e la parte del nucleo20.9"Cesano Paese» ricompresanel complessolacuale Bracciano-Martignano.12) All’intemo del comprensorio direzionale Tiburtino sono completamente eliminate le indicazionidel Piano delle Certezze così come adottato e vengono rigraficizzate alcune aree a parco pubblico dilivello urbano a seguito della deliberazione C.C. n.157 del 30/7/98 di adozione del relativo piano,fermo restando il regime comprensoriale delle aree;nel comprensorio direzionale di Pietralata, fermo restando il regime comprensoriale delle aree,vengono graficizzate tutte le aree destinate a verde eservizi pubblici nell’ambito del relativo PianoParticolareggiato;nel comprensorio direzionale Casilino, fermo restando il regime comprensoriale, le aree a verde eservizi pubblici e quindi la risultante superficie fondiaria sono graficizzate nelle tavole dicontrodeduzioni.13) L’art.16 bis, Zone Vincolate punto 7 bis - Carta dell’Agro delle N.T.A. del P.R.G. vienemodificato e inserito nell’Allegato A, al presente provvedimento.14) Il punto 21 dell’Art 3 delle N.T.A. del P.R.G. viene modificato eliminando la previsione delricorso al bando per la costituzione a favore dell’Amministrazione Comunale di una riserva di areetrasformabili.15) RELAZIONE TECNICA Alla pagina 15 della deliberazione C.C. 92/97 al secondo capoversodel paragrafo relativo alla manovra urbanistica, nella terzultima e penultima riga, alla cifra 7.812 vasostituita la cifra 8.025 e alla cifra 316 va sostituita ia cifra 42.321.Alla pagina 19 della Relazione Tecnica allegata alla deliberazione di adozione del Piano delleCertezze dopo il 3° comma viene aggiunto il seguente “ Le eventuali previsioni edificatorie acompletamento dei nuclei saranno conteggiate all’intemo del dimensionamento del Nuovo PianoRegolatore".16) Ad un’area in località Grottarossa, sulla quale esiste da oltre 40 anni una scuola comunale,destinata dal P.R.G. a sottozona G3 (già G4) viene attribuita la destinazione a sottozona M3.17) Viene graficizzata la strada di fondovalle sul Fosso dei Frati, già prevista dal P.R.G. vigentee destinata dal Piano delle Certezze a zona N.18) Viene graficizzata una sottozona M2 in località Prato Smeraldo, come già previsto in sede dicontrodeduzioni alle osservazioni avverso al P.R.G. del 1962.19) Una parte del comprensorio “La Cacciarella” viene destinata a sottozona H1.20) Tutte le aree con destinazione a nuova sottozona H1 inteme alla Riserva naturale dell’Acquafreddasono destinate a nuova sottozona H2.21) Due aree in località Casalotti - Tenuta Porcareccia destinate dal Piano delle Certezze asottozona H2 vengono destinate a sottozona H1.22) Due porzioni dell’area dell’attuale mercato di Piazza S. Giovanni di Dio destinate dal P.R.G.a zona N, vengono destinate a sottozona M3.23) Ad un’area in località Cesano destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H1 viene attribuitala destinazione a sottozona M3 in quanto sulla stessa insiste una scuola comunale.24) Un’area in Via Amarilli località La Rustica destinata dalPianodelleCertezze azona N vienedestinata a sottozona L2.

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25) Un’area in località Casal Bianco destinata dal Piano delle Certezze a zona agricola, viene destinataa zona N in riferimento alle determinazioni della Deliberazione C.C. n.23 del 2.3.1999.26) In coerenza con la deliberazione C.C. n.162 del 28.9.2000 di indirizzi al Sindaco per lasottoscrizione dell’Accordo di Programma per l’approvazione del Piano di Assetto dei Mercati, un’areain Via Salaria - Via Po destinata dal Piano delle Certezze a sottozona B2 viene destinata a sottozona M3per la localizzazione del mercato salario.27) Nella tabella riepilogativa delle osservazioni allegata alla Relazione Tecnica, per meri errorimateriali di trascrizione al punto 3 lettera a) i numeri 38 vengono sostituiti dai numeri 35; al punto 3lettera b) il numero 40 viene sostituito dal numero 43 e il numero 23 viene sostituito dai numero 26.28) Coerentemente aquanto già enunciato nella tavoladiLegenda viene cancellata la denominazio-ne “perimetro del vincolo archeologico”eripristinata ladenominazione“perimetro del vincolo di rispet-to monumentale"per mero errore materiale cancellata, stante che la valenza archeologica dei beni ètutelata sia dal suddetto ultimo perimetro che dall’apposita campitura del vincolo archeologico-paesistico di P.R.G.29) Ad un’area in Via Campione d’Italia località Acqua Traversa della superficie di mq.1.485 sullaquale insiste un manufatto in cemento armato di circa 1.000 mc., destinata dal Piano delle Certezze asottozona B2, viene mantenuta l’edificabilità prevista dal P.R.G. in forza della cessione già avvenutadi un’area per servizi pubblici e subordinatamente alla cessione a titolo gratuito all’A.C. di un’area dimq.1.100 circa su Viale Cortina d’Ampezzo.30) Un’area su Via dei Colli Portuensi destinata dalPianodelleCertezze a zona N viene destinata a sottozonaB231) Un’area all’intemo del P.Z. n.14 "Tiburtino Nord” con destinazione ad attrezzature di servizipubblici in località Monti del Pecoraio, attigua alla Parrocchia del quartiere, viene destinata a sottozonaM3 per sede del mercato rionale.

Viene integrato il dispositivo della deliberazione n.92 con la revoca della Variante di PRG di cui allaDeliberazione C.C. 335 del 10/10/88 relativa alle falde idriche dell’Acqua Vergine essendo sopraggiun-ta la deliberazione di Giunta Regionale 8/8/1995 n.6795.

IL DIRIGENTEUFF. NUOVO PIANO REGOLATORE Prof. Arch. Maurizio MARCELLONI

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZECONTRODEDUZIONI

ALLE OSSERVAZIONI

ALLEGATO "A"1:VARIAZIONE DELLE NORME TECNICHE

DI ATTUAZIONE DEL PRG

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ALLEGATO A1

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Art.11 - Zona H: Agro romano

1) La zona H comprende le parti del territorio extraurbano prevalentemente utilizzate per attivitàproduttive agricole o comunque destinate al miglioramento delle attività di conduzione agricola delfondo e che presentano valori ambientali essenziali per il mantenimento dei cicli ecologici, per la tuteladel paesaggio agrario, del patrimonio storico e del suo contesto e per un giusto proporzionamento trale aree edificate e non edificate al fine di garantire condizioni equilibrate di abitabilità del territorio econdizioni di salubrità a beneficio della intera comunità urbana.

2) ln questa zona sono ammessi interventi di recupero degli edifici esistenti di cui all’art.31, letterea,b,c,d della legge 457/78 e interventi di nuova edificazione, finalizzati al mantenimento e al migliora-mento della produzione agricola e allo svolgimento delle attività ad essa complementari (quali laconservazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti del fondo), nonché di attività legate allaricreazione e al tempo libero, all’educazione ambientale, all’agriturismo, secondo le modalità e i vincolidi cui ai successivi punti.E' ammesso il recupero di edifici esistenti alla data di adozione delle presenti norme anche per usoabitativo, previa approvazione del PAMA, di cui al successivo punto 5) purché finalizzato allarealizzazione di una sola unità immobiliare per manufatto, ovvro più unità non inferiori a rnq. 110 disuperficie utile ciascuna.In questi casi la superficie di terreno da asservire con atto d’obbligo registrato e trascritto non dovràessere inferiore a mq. 10.000 per la prima unità immobiliare ovvero non inferiore a mq.20.000 per ogniulteriore unità immobiliare originata da frazionamento.

Le disposizioni di cui ai due commi precedenti non si applicano per il recupero o la ristrutturazione dimanufatti esistenti da destinarsi a servizi ricettivi relativi ad attività agrituristiche, non costituendofrazionamento a fìni abitativi in conformità alla normativa regionale vigente in materia di agriturismo;in tali casi è comunque obbligatoria la presentazione del PAMA, di cui al successivo punto 5).

Sono consentiti gli interventi di gestione e manutenzione ordinaria del fondo.Nel caso in cui tali interventi comportino modifiche degli elementi strutturanti il territorio agricolo, essiverranno autorizzati previa redazione di un Piano ambientale di miglioramento agricolo (PAMA), di cuial successivo punto 5; qualora si tratti di strade interpoderali, di una Valutazione ambientale preventiva(VAP) di cui al successivo punto 7.

Per modifiche degli elementi strutturanti il territorio agricolo si intendono:- le variazioni dei tracciati e dell’andamento altimetrico delle strade poderali e interpoderali, nonché l’ampliamento delle sezioni oltre i m. 5,5;- la modifica della conformazione altirnetrica del terreno, dei pendii e dei terrazzamenti;- la rimozione degli elementi della vegetazione, quali filari, viali alberati, sistemi di siepi naturali, masse arboree di specie autoctone, alberi isolati di specie autoctone di età superiore ad anni 80 o di altezza superiore a metri 10; sono escluse da tale definizione le colture arboree da frutto, gli impianti specializzati di arboricoltura da legno e le formazioni forestali da gestirsi

in conforrnità ai vincoli di cui alla Legge 431/95 ed alla normativa regionale vigente in materia forestale;

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- la variazione dei tracciati di fossi e canali;- la manomissione dei manufatti caratteristici dell’agro romano, quali fontanili, portali, muri in pietra.

3) La zona H è suddivisa in due sottozone, H1 e H2

a) Nella sottozona H1sono consentite le costruzioni necessarie alla conduzione agricola, con un indicedi fabbricabilità pari a 0,02 mc/mq, appezzamento minimo ha 5, altezza massima degli edifici m 7, su tuttii lati.La parte destinata alle residenze non dovrà superare il 50% dei volumi e delle superfici edificabili.Qualora l’appezzamento complessivo alla data del 29/5/97 risulti di dimensioni inferiori a 50.000 mq.ma comunque superiori o uguali a 10.000 mq. e suscettibili di ulteriori asservimenti è assentibile, previaapprovazione del PAMA, di cui al successivo punto 5), un indice di fabbricabilità pari a 0,02 mc/mq.riservato complessivamente ed esclusivamente a nuovi manufatti ed annessi strumentali all’attivitàagricola rimnendo comunque esclusa ogni destinazione d’uso residenziale.Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di paglia e fieno il limite massimo di altezzaè elevato a metri 10.I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici dovranno essere concentrati in un’arearistretta e continua di superficie non superiore al 2% dell’appezzamento.Per le aziende agricole di superficie superiore a 100 ha. i manufatti da realizzare potranno essereconcentrati in aree anche non continue fermo restando il limite di superficie complessiva delle stesse nonsuperiore al 2% dell’appezzamento.Qualora le dimensioni del fondo superino i 200.000 mq., e per multipli di questi, è possibile, previapresentazione del PAMA, di cui al successivo punto 5), la realizzazione di manufatti ed annessistrumentali all’attività agricola in due o più aree distinte.La nuova edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazione di un PAMA, di cui al successivopunto 5), che ne dimostri il carattere di integrazione con le attività di coltura del fondo.In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, di cui al successivo punto 5), ad eccezione degliinterventi realizzati in deroga alle dimensioni dell’appezzamento minimo, le previsioni edificatoriecomprensive delle eventuali destinazione residenziale il cui limite di cubatura specifico rimane fissatoa 0,01 mc/mq., potranno raggiungere complessivamente un indice pari a 0,04 mc/mq., fatti salvi tutti glialtri indici e parametri prima specificati.Da tali limiti di cubatura, e quindi dai relativi asservimenti, sono esclusi i silos, i fienili e le tettoie apertesui quattro lati strumentali all’uso agricolo; sono altresì escluse le serre con indice massimo di coperturapari a 1/5 della superficie totale dell’ appezzamento; detti manufatti dovranno essere vincolati in formadefinitiva mediante atto d’obbligo registrato e trascritto alle suddette destinazioni d’uso.Per la realizzazione di silos verticali ed orizzontali e serre non stagionali, per queste ultime solo se consuperficie coperta maggiore a mq. 2.000, qualora le opere non siano previste all’interno di un PAMA, dicui al successivo punto 5), è necessario sottoporre il progetto a Valutazione ambientale preventiva (VAP)di cui al successivo punto 7).L’ appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d’obbligo unilaterale da registrare etrascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedente, in cui sia specificato l’avvenutoasservimento ai nuovi manufatti.I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad una distanza non inferiore a 100 metri dallesingole case di abitazione esistenti, a 250 metri dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300 metridal perimetro del centro abitato. Qualora i fabbricati siano destinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi,la distanza dalle singole abitazioni non dovrà essere inferiore a 200 metri, quella dai nuclei residenzialie dal perimetro dei centri abitati non inferiore a 500 metri.Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico-sanitarie, non si applicano nel caso in cui leabitazioni esistenti costituiscano parte integrante dell’azienda agraria. I fabbricati destinati agli alleva-menti dovranno altresì distare almeno 500 metri dalle aree di alimentazione delle sorgenti ed essere

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protetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recinzioni e di opportune schermature vegetali, cheal suo interno ricomprenda gli impianti di raccolta e trattamento dei reflui zootecnici.In via transitoria, fıno alla approvazione del Piano regionale delle attività estraáttive di cui alla leggeregionale n.27 del 5/5/1993 e di altri piani di settore previsti ai sensi della normativa nazionale e regionale,nelle zone H1 è consentita 1’attività estrattiva (ghiaia, argilla, acqua ecc.) e la realizzazione deiconseguenti impianti temporanei secondo le modalità previste ai successivi punti 7) e 9). Tali attività sono comunque consentite a tempo determinato sulla base di una specifica convenzione, chedovrà stabilire i tempi e i modi di utilizzazione del suolo per le attività in questione e le opere diurbanizzazione necessarie per lo svolgimento delle stesse attività, nonché le opere di compensazioneambientale di cuial successivo punto 8).Le discariche di materiali inerti sono consentite fatto salvo quanto disposto dalle vigenti leggi nazionalie regionali.Tali discariche, autorizzate ai sensi della Legge Regionale n.38/95 dal Dipartimento X possono altresìessere dotate di impianti di frantumazione di materiale inerte.

b) La sottozona H2 riguarda il territorio con uso o prevalente vocazione agricola compreso in ambiti cherichiedono una particolare salvaguardia per motivi di difesa idraulica, archeologica, paesistica e di difesada inquinamento atmosferico e da rumori. Comprende anche tutti quegli ambiti e corridoi di connessione,che assolvono a funzioni ecologiche e ambientali fondamentali per il mantenimento degli equilibri deicicli naturali o che contribuiscono in maniera essenziale a garantire condizioni di salubrità a beneficiodella comunità urbana.In questa sottozona sono consentite le costruzioni necessarie alla conduzione agricola secondo le modalitàdefinite al successivo punto 4, con un indice di fabbricabilità, pari a 0,005 mc/mq., appezzamento minimo10 ha, altezza massima degli edifici m 7 su tutti i lati.Qualora l’appezzamento complessivo alla data del 29/5/97 risulti di dimensioni inferiori a 100.000 mq.,ma comunque superiori o uguali a 10.000 mq. e suscettibile di ulteriori asservimenti, è assentibile, previaapprovazione del PAMA, di cui al successivo punto 5), un indice di fabbricabilità pari a 0,005 mc/mq.riservato complessivamente ed esclusivamente a nuovi manufatti ed annessi strumentali all’attivitàagricola rimanendo comunque esclusa ogni destinazione d’uso residenziale.Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di paglia e fieno il limite massimo di altezzaè elevato a metri 10.I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici dovranno essere concentrati in un’arearistretta e continua di superficie non superiore all’1% dell’appezzamento.Qualora le dimensioni del fondo superino i 500.000 mq., e per multipli di questi è possibile, previapresentazione del PAMA, la realizzazione dei manufatti ed annessi strumentali all’attività agricola, in dueo più aree distinte.La nuova edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazione di un PAMA, di cui al successivopunto 5), che ne dimostri il carattere di integrazione con le attività di coltura del fondo.In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, di cui al successivo punto 5) ad eccezione degliinterventi realizzati in deroga alle dimensioni dell’appezzamento minimo, le previsioni edificatoriecomprensive della eventuale destinazione residenziale il cui limite di cubatura specifico rimane fissatoa 0,005 mc/mq. potranno raggiungere complessivamente un indice pari a 0,02 mc/mq, fatti salvi tutti glialtri indici e parametri prima specificati.Da tali limiti di cubatura e quindi dai relativi asservimenti sono esclusi i fienili e le tettoie aperte sui quattrolati strumentali all’uso agricolo, sono altresì escluse le serre con indice massimo di copertura pari a l/5della superficie totale dell’appezzamento; detti manufatti dovranno essere vincolati in forma definitivamediante atto d’obbligo registrato e trascritto alle suddette destinazioni d’uso.Per la realizzazione di silos verticali ed orizzontali, fienili, tettoie aperte sui quattro lati e serre nonstagionali con superficie coperta maggiore ad 1/5 della superficie totale dell’appezzamento o consuperficie coperta maggiore di mq.2.000, qualora le opere non siano previste all’interno di un PAMA, dicui al successivo punto 5), è necessario sottoporre il progetto a Valutazione ambientale preventiva (VAP)

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di cui al successivo punto 7).L’appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d’obbligo unilaterale da registrare etrascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedente, in cui sia specificato l’avvenutoasservimento ai nuovi manufatti.I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad una distanza non inferiore a 100 metridalle singole case di abitazione esistenti, a 250 metri dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300metri dal perimetro del centro abitato. Qualora i fabbricati siano destinati ad allevamenti avicunicoli osuiniculi, la distanza dalle singole abitazioni non dovrà essere inferiore a 200 metri, quella dai nucleiresidenziali e dal perimetro dei centri abitati non inferiore a 500 metri.Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico-sanitarie, non si applicano nel caso in cui leabitazioni esistenti costituiscano parte integrante dell’azienda agraria. I fabbricati destinati agli alleva-menti dovranno altresì distare almeno 500 metri dalle aree di alimentazione delle sorgenti ed essereprotetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recinzioni e di opportune schermature vegetali, cheal suo interno ricomprenda gli impianti di raccolta e trattamento dei reflui zootecnici.In questa sottozona sono comunque escluse le attività estrattive.Le discariche di materiali inerti di tipo 2a di cui alla Deliberazione Interministeriale del 27/7/84 inapplicazione dell’art.4 del DPR 915/82 sono ammesse esclusivamente al fine di ripristino e recuperoarnbientale fatto salvo quanto disposto dalle vigenti leggi nazionali e regionali. Tali discariche,autorizzate ai sensi della Legge Regionale n.38/95 dal Dipartimento X, possono altresì essere dotate diimpianti di frantumazione di materiale inerte.

b l) Nelle sottozone H2 comprese nei perimetri dei parchi e riserve già individuati dall’Amministrazionecomunale (Del. CC 20/2/1995 n.39 e Del. CC 1/8/1996 n.162), al fine di garantirne la tutela finoall’adozione dei rispettivi strumenti di assetto, non sono consentite le seguenti attività:- piste per corse e prove auto, moto, motocross;- campi da golf;- attività estrattive;- depositi di materiali a cielo aperto;- serre superiori a 2.000 mq e allevamenti zootecnici intensivi.

4) Nella zona H, gli interventi di nuova costruzione, di demolizione e ricostruzione, di ampliamentoe di sopraelevazione di edifici residenziali esistenti dovranno essere realizzati secondo le prescrizioni diseguito indicate:- i tetti dovranno essere a falda e con elementi di copertura in laterizio;- dovranno essere utilizzati materiali di finitura e serramenti tradizionali (intonaco, laterizi pietra a facciavista, infissi in legno e persiane alla romana).E’ ammesso l’utilizzo di elementi architettonici legati all’adozione di tecnologie per il risparmioenergetico e al ricorso ad energie rinnovabili.Potranno essere ammesse soluzioni progettuali diverse dalle suddette prescrizioni, a condizione che laCommissione consultiva edilizia si pronunci positivamente circa il corretto inserimento delle stesse nelcontesto paesistico-ambientale.

Per quanto riguarda le superfici scoperte dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni:- le superfici esterne potranno essere pavimentate in misura non superiore al 30% della superficie copertadei fabbricati, le relative pavimentazioni dovranno escludere coperture asfaltate;- i piazzali e le strade potranno essere realizzati in terra battuta o breccia con I’esclusione di copertureasfaltate;- è ammessa la realizzazione di accessi carrabili asfaltati per una lunghezza massima di metri 20,esclusivamente in corrispondenza dell’innesto sulla viabilità di ordine superiore, se anch’essa asfaltata;- è vietata la costruzione di recinzioni in muratura di altezza superiore a cm 60;- è ammessa la realizzazione di stagni e di sistemi di lagunaggio e fitodepurazione, purché di dimensioni

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non superiori a 10.000 mq, nel qual caso è necessario sottoporre il progetto alla Valutazione AmbientalePreventiva (VAP) di cui al successivo punto 7.

La parte interrata dell’edificio dovrà essere contenuta nel perimetro della proiezione a terra dell’edificiomedesimo.

5) Nella zona H, gli interventi che comportino il superamento dei limiti di edificabilità delle sottozone(rispettivamente 0,02 per la sottozona H1 e 0,005 per la sottozona H2) di cui al precedente punto 3, oche riguardino appezzamenti superiori a 15 ettari, dovranno essere oggetto di un Piano ambientale dimiglioramento agricolo (PAMA) coincidente con il Piano di utilizzazione aziendale (art. 57 L.R. 38/99);Il PAMA è un Piano di iniziativa privata o eventualmente anche pubblica, se su area pubblica presentatodal proprietario del fondo o dal conduttore dell’azienda agricola, o dal legale rappresentante dicooperative agricole e associazioni di imprenditori agricoli- costituite ai sensi della legislazione vigente-o di società cooperative o associazioni con finalità di gestione agricola del territorio e di promozione delleattività integrative legate al tempo libero, all’educazione ambientale, all’agriturismo. Il PAMA è redattoda un professionista abilitato (Dottore Agronomo o Forestale iscritto al relativo Ordine o Perito agrarioo Geometra iscritto all’Albo - Ingegnere ed Architetto). Esso deve essere approvato dal DipartimentoVI - Politiche del Territorio, previo parere dei Settori Decentrati dell’Agricoltura (S.D.A.) e dalDipartimento X - Politiche Ambientali ed Agricole nel termine di 90 giorni anche attraverso 1’attiva-zione di strumenti acceleratori di cui all’art.l4 L.241/90 e successive modifiche ed integrazioni.lI PAMA dovrà comprendere la seguente documentazione:- una descrizione della situazione attuale delle attività di conduzione del fondo sotto il profilo tecnico,economico, produttivo ed occupazionale;- una descrizione sotto il profilo tecnico, economico, produttivo ed occupazionale degli interventiprogrammati per lo svolgimento delle attività agricole e/o delle attività comesse, nonché degli interventidi compensazione ambientale di cui al successivo punto 8;- I’individuazione dei fabbricati esistenti ritenuti non più necessari e coerenti con le finalità economichee strutturali descritte dal PAMA, definendone l' uso previsto;- la definizione dei tempi e delle fasi di attuazione del PAMA stesso.

La realizzazione del PAMA è garantita con atto d’obbligo unilaterale da registrare e trascrivere neipubblici registri immobiliari a cura del richiedente. Tale atto d’obbligo dovrà, tra l’altro, prevederel’asservimento dell’appezzamento ai manufatti pertinenti.

Il PAMA ha durata poliennale e comunque non inferiore a 10 anni, e può essere modificato su richiestadell’azienda agricola dopo il triennio, a scadenze biennali con le stesse procedure relative all’approva-zione.

6) Per aziende agricole - singole o associate - con fondi contigui o prossimi di superficie di almeno100 ha, il PAMA può prevedere l’edificazione, oltre a quella di cui al precedente punto 3, di una cubaturadi 0,01 mc/mq. per nuclei di servizi, da destinare interamente ad attrezzature non strettamente necessariealla conduzione agricola del fondo, ma utili alla conservazione, lavorazione e commercializzazione deiprodotti del fondo.Essi devono costituire un unico complesso integrato, con le seguenti destinazioni d’uso:

a) impianti di conservazione e lavorazione di prodotti agricoli e zootecnici;b) mercati o mostre mercato di prodotti agricoli e zootecnici o di prodotti artigianali connessi alla produzione del fondo;c) attrezzature e servizi agrituristici per il turismo rurale e per attività didattico - culturali;d) punti di ristoro solo se di appoggio alle attrezzature di cui al punto b) e c).e) strutture per il rimessaggio e l’ordinaria rnanutenzione delle trattrici e delle macchine agricole.

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Il nucleo di servizi deve essere realizzato, preferibilmente su terreni con destinazione a sottozona H1,potendo comunque concorrere alla determinazione del suo bacino di servizio e quindi al suodimensionamento anche fondi con destinazione H2. Qualora si rendesse necessaria la realizzazione delnucleo di servizi su fondi posti in sottozona H2, il progetto dovrà essere supportato anche dalla VAPdi cui al successivo punto 7) la quale dovrà valutare la compatibilità dell’intervento con il contestoambientale e paesaggistico. I fondi concorrenti alla determinazione del bacino di servizio del centrointegrato e quindi al suo dimensionamento, dovranno essere oggetto di un atto d’obbligo unilaterale daregistrare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedente in cui sia specificatol’avvenuto asservimento dei fondi ai nuovi manufatti.

7) In zona H, fermo restando le normative di legge vigenti sono assentibili le seguenti attività ecategorie di opere di seguito elencate, fermo restando la loro assentibilità ai sensi delle norme di PRG,previa Valutazione ambientale preventiva(VAP), con approfondimenti in relazione alla tipologia delprogetto, da approvare dal Dipartimento VI - Politiche del Territorio, e dal Dipartimento X - PoliticheAmbientali ed Agricole, nel termine di 90 giorni anche attraverso 1’attivazione di strumenti acceleratoridi cui all’art. 14 L. 241/90 e successive modificazioni ed integrazioni.Esse richiedono la contestuale realizzazione di interventi compensativi di ripristino ambientale,recupero ambientale o restauro naturalistico, così come definiti nel successivo punto 8:-tutte le strade primarie e di scorrimento e le strade interpoderali di nuovo impianto o in ampliamentoo ristrutturazione di tracciati esistenti;-infrastrutture di trasporto in sede propria;-reti tecnologiche;-impianti di depurazione, trattamento e smaltimento delle acque di scarico, inclusi gli impianti didepurazione naturale (stagni per il lagunaggio o la fitodepurazione);-attività estrattive, di lavorazione e frantumazione di materiali;-depositi a cielo aperto di materiali extra agricoli, di superficie superiore a 1.000 mq, con esclusionedi tutto quanto attiene al ciclo dei rifiuti;-silos e serre superiori a rnq. 2.000 qualora le opere non siano previste all’interno del PAMA;-gli allevamenti zootecnici intensivi;-impianti di itticoltura;- nuclei di servizi su fondi posti in sottozona H2.Tutti gli interventi devono prevedere il ripristino ambientale delle aree residue interessate dalle attivitàdi trasformazione (scavi, terrapieni, piazzali, margini delle strade e dei parcheggi), incluse quelleutilizzate solo durante la fase di cantiere.

Per consentire la VAP, i progetti di massima dovranno essere corredati da un documento di analisiambientale, redatto a cura del proponente.

I Documenti di analisi ambientale necessari alla VAP dovranno riguardare i seguenti contenuti:a) descrizione del progetto con approfondimenti in relazione alla tipologia dello stesso:- rappresentazione cartografica del progetto e delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasidi costruzione e funzionamento;- descrizione delle caratteristiche dei processi produttivi impiegati per le fasi di costruzione efunzionamento, con l’indicazione della natura e delle quantità dei materiali impiegati;- descrizione della natura, della quantità dei rifiuti e delle emissioni (inclusi il rumore e le vibrazionie le emissioni elettromagnetiche) previste durante le fasi di costruzione e funzionamento;b) descrizione delle principali alternative prese in esame dal committente e indicazione dellemotivazioni che hanno indotto la scelta del progetto proposto;c) descrizione dell’ambiente e delle sue componenti potenzialrnente interessati dal progetto proposto.La descrizione sarà basata su cartografie, fotografie, tabelle, e relazioni riguardanti le aree interessatee dovrà essere in grado di identificare le caratteristiche climatiche, geologiche, vegetazionali,

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floristiche e faunistiche, le condizioni di qualità dell’aria, dell’acqua e degli ecosistemi, le caratteri-stiche e le condizioni dei beni materiali e del patrimonio architettonico e archeologico;d) descrizione delle misure previste per evitare o minimizzare gli impatti negativi del progettosull’ambiente;e) descrizione degli interventi di compensazione ambientale, con individuazione e rappresentazionecartografica delle aree soggette a recupero ambientale e ripristino ambientale, e la descrizione degliinterventi previsti, compresa la relativa valutazione economica.

Inoltre in zona H, fermo restando le normative di legge vigenti e la contestuale realizzazione di interventicompensativi di cui al successivo punto 8), sono assentibili le categorie di opere di seguito elencateprevia VAP semplificata da approvarsi da parte del Dipartimento X nel termine di 60 giorni;-) depositi a cielo aperto di materiali, residui o prodotti legati alle attività agrozootecniche e forestali disuperficie superiore a 1.000 mq. e per una durata superiore a 2 mesi;-) silos verticali ed orizzontali, qualora le opere non siano previste all’interno di un PAMA;-) serre solo se con superficie coperta superiore a mq. 2.000, qualora le opere non siano previsteall’interno di un PAMA;-) fienili e tettoie aperte sui quattro lati ad uso agricolo, solo se in sottozona H2, qualora le opere nonsiano previste all’interno di un PAMA;-) le attrezzature aziendali di ricezione agrituristica, purchè dimensionate coerentemente alla normativaregionale vigente in materia di agriturismo, quali: limitate superfici attrezzate per il campeggio in tenda,limitate superfici attrezzate per il campeggio in roulotte e camper.Per consentire la VAP semplificata i progetti di massima dovranno essere corredati dalla seguentedocumentazione:-) rappresentazione cartografica dello stato dei luoghi su base catastale con l’individuazione dell’areadi intervento;-) documentazione fotografica dell’area di intervento dai quattro punti di vista cardinali;-) cartografia in scala adeguata con indicazione di emergenze vegetazionali, archeologiche o monumentali;-) descrizione delle misure di minimizzazione degli impatti ambientali negativi e delle opere diintegrazione e compensazione ambientale previste.

Le domande di tutte le concessioni edilizie riguardanti aziende agricole, comprese quelle per le qualiè previsto il PAMA, sono presentate anche al Dipartimento X che esprime un parere sotto il profiloagricolo ed ambientale sul progetto presentato. Tale parere risulta vincolante per il rilascio dellaconcessione edilizia nel caso di presentazione del PAMA. Il Dipartimento X è altresì preposto allaverifica della rispondenza del progetto approvato con l’effettiva conduzione aziendale.Per le attrezzature di servizi, realizzate con localizzazione in zona H, in forza della normativa del P.R.G.del 1965, sono consentite le categorie di intervento di cui all’art 31 della Legge 457/78:b) manutenzione straordinaria;c) restauro e risanamento conservativo;e) ristrutturazione edilizia;f) demolizione e ricostruzione di singoli edifici.Per gli interventi di cui al punto f) la cubatura da ricostruire e il lotto asservito all’edificazione sarannorispettivamente quella già realizzata e quello vincolato nell’originaria licenza edilizia e relativo attod’obbligo.

7 Bis) Per gli impianti di golf già realizzati per i quali si richiede ampliarnento delle attrezzaturesportive e conseguente ampliamento delle dotazioni di servizio collegate, fermo restando l’obbligo dicontestuale realizzazione di interventi compensativi di cui al comma 8, è possibile utilizzare la cubaturaprevista rispettivamente per le zone H1 e H2 nella quantità afferente alla superficie lorda dell’areacomplessiva dell’impianto per realizzare servizi generali quali: ristorazione, foresteria e locali diservizio legati al tipo di attività quali depositi attrezzature, palestra, rimessaggi veicoli speciali,

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spogliatoi, alloggio custode, presidio sanitario etc. Qualora l’area complessiva dell’impianto siasuperiore ai 100 ha, l’indice di fabbricabilità potrà essere incrementato, rispetto a quello previsto alpunto 3), corne previsto al punto 6). Il rilascio della concessione edilizia per la realizzazione di quantoprevisto dal presente comma è subordinato alla sottoscrizione di atto d’obbligo con cui il proprietarios’impegni all’esecuzione a sua cura e spese di tutti gli interventi di cornpensazione ambientale.

8) Gli interventi di compensazione ambientale previsti per la zona H sono il recupero ambientale eil ripristino ambientale.

Gli interventi di recupero ambientale comprendono tutte le attività svolte da soggetti pubblici e privativolte al miglioramento delle condizioni ambientali di aree degradate o di zone agricole, anche al finedi migliorare la fruibilità del patrimonio ambientale. Tali interventi prevedono:-la rimozione di rifiuti solidi e collocazione a discarica autorizzata;-il taglio della vegetazione infestante di origine non autoctona ed a reimpianto di specie autoctona;-la messa a dimora di specie arbustive o arboree scelte di preferenza tra quelle autoctone, anche in formadi siepi e filari, nel rispetto delle norme previste dai PTP;-la risagomatura di alvei fluviali precedentemente rettificati o comunque artificializzati, finalizzata alripristino della vegetazione riparia naturale, alla creazione di zone umide ad uso naturalistico, allacreazione di aree fruibili dal pubblico;-l’apertura di percorsi pedonali, equestri o ciclabili;-la costruzione di attrezzature per la sosta (capanni, tavoli, panche, ed altre strutture rimovibili).Gli interventi di ripristino ambientale comprendono tutte le attività svolte da soggetti pubblici e privativolte al ripristino dell’ambiente (ivi compreso il ripristino di cava secondo le procedure di legge) e dellesue componenti vegetazionali e naturalistiche, in aree che hanno subito un intervento di trasformazioneterritoriale. Essi riguardano:

- la messa a dimora di specie arbustive o arboree autoctone, anche in forma di siepi e filari, nelrispetto

delle norrne previste dai PTP;- l’apertura di percorsi pedonali, equestri o ciclabili;- la costruzione di attrezzature per la sosta (capanni, tavoli, panche, ed altre strutture rimovibili);- il consolidamento di scarpate e terrapieni attraverso le seguenti tecnologie di ingegneria

naturalistica:-inerbimento;. messa a dimora di specie arbustive o arboree;. gradonate con talee e/o piantine;. cordonata;. viminata o graticciata;. fascinata;. copertura diffusa con astoni;. grata in legname con talee;-muro di sostegno con armatura metallica (terre rinforzate rinverdite); gabbione con talee;. sistemazione con reti e stuoie in materiale biodegradabile.

9) Al fine di salvaguardare l’integrità del reticolo idrografico e le sue funzioni ecologiche eidrogeologiche, nella fascia di rispetto di 150 metri dalla sponda o dal piede dell’argine di fiumi etorrenti di cui alla Legge 431/85, e nella fascia di rispetto di 50 metri dalla sponda o dal piede dell’arginedi tuffi i corsi d’acqua, sono vietati tutti gli interventi che possono modificare gli equilibri idrogeologicied ecologici. In particolare sono vietati gli interventi che prevedano:

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- tombamenti e copertura di corsi d’acqua;- qualsiasi attività estrattiva;- sbancamenti, terrazzamenti, sterri, manufatti in calcestruzzo (muri di sostegno, briglie, traverse);- scogliere in pietrame non rinverdite;- rivestimenti di alvei e di sponde fluviali in calcestruzzo;- rettificazioni e modifiche dei tracciati naturali dei corsi d’acqua e risagomatura delle sponde, adeccezione degli interventi di recupero ambientale e ripristino ambientale come definiti al punto 8 dellepresenti norme.

Non sono soggetti alle limitazioni di cui sopra:- le opere necessarie ai fini del collegamento delle infrastrutture di rete (opere viarie e ferroviarie etramvie, reti di trasmissione di energia e di trasporto di liquidi e gas, collettori fognari, canali di adduzioneo di restituzione delle acque per legittime utenze);- le opere necessarie alla realizzazione di casse di espansione e stagni di ritenzione delle acque per ilcontenimento delle piene per uso agricolo, stagni e vasche per il lagunaggio e la depurazione naturaledelle acque di scarico, purché privi di rivestimenti in calcestruzzo;- le opere necessarie alla realizzazione di tracciati e aree di sosta pedonali, equestri o ciclabili.

Nella fascia di rispetto di 10 metri dalla sponda o dal piede dell’argine di fiumi e torrenti di cui alla Legge431/85, al fine di ricostituire le condizioni naturali, è vietato qualsiasi utilizzo del suolo a fini agricoli equalsiasi trasformazione territoriale, ad eccezione degli interventi di recupero ambientale e di ripristi-no ambientale, definiti al punto 8 delle presenti NTA.E’ altresi vietato il taglio della vegetazione riparia arbustiva e arborea naturale ad eccezione degliinterventi imposti ed attivati dagli enti di controllo sulle norme di Polizia Idraulica.Le presenti norme non si applicano a tutte le richieste di concessione edilizia presentate entro il 29 maggio1997 da imprenditori agricoli a titolo principale per le quali si è in attesa della pronuncia da parte deicompetenti organi comunali.

Art. 5 - Zona B: Conservazione del tessuto edilizio e viario

1) La zona B comprende parti del territorio già prevalentemente edificate sulla base dei Piani Regolatoriprecedenti quello del 1962. Tali parti presentano, nella maggioranza, carenze di servizi e verde, rispettoagli standard, e di infrastrutture di connessione interquartiere, nonché una sufficiente dotazione diinfrastrutture locali.

2) In questa zona sono ammesse, alle condizioni precisate nei successivi paragrafi, le categorie diintervento di cui all’art.31 della Legge 457/78, lett. a) manutenzione ordinaria, b) manutenzionestraordinaria, c) restauro e risanamento conservativo, d) ristrutturazione edilizia, e) ristrutturazioneurbanistica; sono altresì arnmessi gli interventi f) demolizione e ricostruzione dei singoli edifici, g)cambiamento di destinazione d’uso.In ogni caso non è ammesso l’incremento delle volumetrie esistenti situate fuori terra e misurate comeindicato nell’art.3, par.12 e par.15, delle presenti NTA, né quello delle superfici lorde degli edificiesistenti, salvo l’aggiunta, con soddisfacente soluzione architettonica, dei volumi tecnici per impiantinecessari al funzionamento degli edifici anche ai fini del risparmio energetico.Nel caso di interventi ricadenti nelle precedenti categorie c), d), e), f), g) sono ammessi frazionamentia fini residenziali delle attuali unità immobiliari purché le nuove unità siano superiori a mq. 45 disuperficie utile netta e compatibili con la tipologia edilizia e le parti comuni dell’edificio nei limitispecificati al successivo punto 6).Nelle aree libere sono ammessi gli interventi di trasformazione di cui al successivo paragrafo. Per areeinedificate vanno intese quelle sulle quali non sussistono edifici all’entrata in vigore delle presenti normee comunque quelle non vincolate alla pertinenza degli edifici circostanti.

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In questa zona sono consentiti interventi pubblici relativi alla sistemazione della rete viaria, dei parcheggipubblici e privati del sistema di trasporto e alla realizzazione di servizi, verde e attrezzature.

3) Nella zona B, gli interventi di cui alle categorie a), b) c), d) e g) del precedente punto 2) si attuanomediante concessione edilizia o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti.Gli interventi di cui alla categoria f) (demolizione e ricostruzione) relativi a singoli edifici si attuano inmodo diretto (mediante concessione o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti) sempreché l’edificioda ricostruire non superi la cubatura dell’edificio demolito e comunque l’indice fondiario di 7 mc/mq.e sempreché l’intervento ricada nella sottozona B2 o nella sottozona B3 di cui al successivo punto 6).Qualora l’intervento di demolizione e ricostruzione dei singoli edifici superi l’indice fondiario di 7 mc/mq. ovvero ricada nella sottozona B1 del citato punto 6) è obbligatorio il ricorso a strumento urbanisticoesecutivo.Nel caso di ricostruzione di edifici demoliti o fuori esercizio a seguito di calamità naturali o eventi bellici,gli interventi di ricostruzione si attuano in modo diretto (mediante concessione o altri atti abilitativiprevisti dalle leggi vigenti) fino alla cubatura dell’edificio originario.Gli interventi di cui alla lettera e) (ristrutturazione urbanistica) si attuano mediante strumento urbanisticoesecutivo. Nei casi di demolizione e ricostruzione, i relativi progetti dovranno essere redatti tenendoconto dell’inserimento del nuovo edificio nel tessuto edilizio circostante, e saranno corredati daglielaborati grafici e dalla documentazione fotografica necessari per illustrare tale inserimento.Qualora la demolizione e ricostruzione riguardi edifici esistenti alla data del 6 agosto 1942, lademolizione è subordinata al parere preventivo della Soprintendenza Comunale. Qualora tale parere nonvenga rilasciato entro 60 giorni dalla richiesta, il responsabile del procedimento prescinde dal pareremedesimo.Qualora sia prescritto il ricorso allo strumento urbanistico esecutivo, quest’ultimo dovrà interessareambiti tali che la soluzione progettuale si relazioni significativamente con il tessuto circostante. Lostrumento esecutivo potrà prevedere la conservazione delle volumetrie preesistenti, purché sianogarantiti gli standard computati al 50% secondo quanto previsto per le zone omogenee di tipo B.Allo scopo di reperire le superfici per gli standard urbanistici di cui sopra, si opererà anche attraverso unariduzione delle volumetrie e delle superfici da ricostruire, fino ad un 30% dell’esistente. Se ancheattraverso tale riduzione non sarà possibile raggiungere gli standard minimi, è ammesso il ricorso allamonetizzazione dei medesimi per la parte residua.Per tutte quelle aree per cui si consentiva l’edificabilità in forza della destinazione precedente di zona“D”, a fronte di obblighi assunti nelle forme di legge, per cedere gratuitamente aree per verde e/o servizipubblici, ai fini del soddisfacimento degli standard urbanistici, l’edificabilità determinata viene mante-nuta nei casi in cui sia stato stipulato l’atto d’obbligo per la cessione di dette aree; tale edificabilità vienemantenuta anche nei casi in cui alla stipula di tale atto d’obbligo di cessione gratuita era stato condizionatoil cambiamento di destinazione urbanistica in sede di controdeduzioni alle osservazioni avverso laVariante Generale di P.R.G. di cui alla Deliberazione 2632/74 o Varianti precedenti.In caso di demolizione e ricostruzione di singoli edifici senza strumento urbanistico attuativo è prescrittaun’altezza massima non superiore a quella del più alto degli edifici esistenti nelle aree confinanti edificateed un distacco dal filo stradale e dai confini interni non inferiore a quello prevalente degli stessi edificiconfinanti; in ogni caso i distacchi dai confini interni dovranno essere non inferiori a m. 5,00 e comunquetali da garantire una distanza minima assoluta di m. 10,00 dalle pareti degli edifici esistenti antistanti,qualora anche una sola delle parti fronteggiantisi sia finestrata.

Nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione di singoli edifici che prevedano la realizzazione diun edificio con stessa sagoma e stessa superficie utile complessiva dell’edificio demolito, potrannoessere mantenuti i distacchi esistenti.

4) Nella zona B dovrà essere garantito il mantenimento delle attuali destinazioni d’uso residenziali, salvoquanto più avanti specificato. In caso di richiesta di cambiamento di tali destinazioni d’uso, sono

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consentite, in sede di concessione edilizia o di altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti, le seguentidestinazioni: servizi pubblici e di pubblica utilità; alberghi, qualora non eccedano i 200 posti-letto; sedidi rappresentanza diplomatica; sedi di enti e associazioni culturali e politiche, di enti pubblici e morali;sedi di giornali quotidiani e periodici.Per quanto riguarda eventuali richieste di cambiamento di destinazioni d’uso attualmente non residen-ziali, in sede di concessione edilizia o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti, è consentito ilcambiamento di tali destinazioni d’uso in destinazione residenziale, o in altra destinazione, nell’ambitodella stessa categoria della destinazione attuale, di cui all’art.3 delle presenti norme; è consentito inoltreil cambiamento della destinazione attuale con le destinazioni d’uso, anche non appartenenti alla stessacategoria, appresso specificate, purchè siano assicurati 1 mq. per ogni 10 mc. di costruzione perparcheggi pertinenziali e 0,2 mq. per ogni mq. di superficie di vendita per parcheggi pubblici: uffici diEnti pubblici e di Diritto pubblico; società ed istituti di credito e di assicurazione, uffici privati e studiprofessionali in genere, qualora non eccedano la misura massima corrispondente al 60% della superficiecoperta al piano terreno per singolo edificio; esercizi cornmerciali al dettaglio - botteghe e laboratoriartigianali di servizio connessi alla residenza - pubblici esercizi quali bar, ristoranti, tavole calde,farmacie, e attività amministrative di servizio quali agenzie di banche, di viaggio, depositi e magazzini,qualora non eccedano la misura massima di 400 mq. di superficie per ciascun esercizio; alberghi -residenze turistico - alberghiere - pensioni - motel - ostelli per la gioventù - case per ferie, per i quali sonoprescritte autorizzazioni amministrative di esercizio, secondo le leggi in materia, qualora non eccedanola capacità di 200 posti-letto.Nei casi in cui sia richiesto lo strumento urbanistico esecutivo, le destinazioni d’uso potranno esserevariate, rispetto a quelle esistenti, purché la superficie destinata alla residenza non sia inferiore al 40%,e quella destinata alle attività terziarie ed artigianali di servizio al 30%, delle superfici totali.In detti strumenti sono escluse le seguenti destinazioni: impianti industriali, opifici artigianali, depositie magazzini non di vendita, impianti sportivi per lo spettacolo.

5) Nelle aree private attualmente inedificate - con eccezione di quanto previsto nei programmi diriqualificazione urbana di cui all’art.2 della legge 179/92, individuati con Delibera del CC n.41 del 24/2/95 - oltre alle destinazioni per servizi pubblici o di pubblica utilità è possibile realizzare autorimessee parcheggi -interrati e a raso- e aree attrezzate per il tempo libero come di seguito specificato.La superficie da destinare a parcheggi o ad autorimesse e alle relative rampe di accesso non dovràsuperare: il 60% della superficie del lotto, per lotti fino a mq. 3.000; il 50% per lotti superiori a mq. 3.000.La copertura dell’autorimessa o del parcheggio dovrà essere sistemata a giardino pensile con un mantovegetale dello spessore non inferiore a cm 60.La restante parte del lotto dovrà essere permeabile e attrezzata a giardino con alberi ad alto fusto di altezzanon inferiore a m. 3 e con una densità di piantumazione di un albero ogni 80 mq.Al progetto dovrà essere allegato uno studio della permeabilità complessiva dell’area anche in relazionecon le edificazioni circostanti.La superficie del lotto, per una quota minima del 60%, può essere attrezzata a giardino e/o ad attività peril tempo libero (spazi per il gioco dei bambini, attrezzature sportive non agonistiche ecc) aperte alpubblico, utilizzando anche la copertura dell’autorimessa e dei parcheggi. In tal caso sarà possibilerealizzare un manufatto fuori terra di un solo piano - di altezza massima pari a m. 3,20 -, da adibire a bar-ristoro ed eventuali servizi (spogliatoi, docce, servizi igienici), per una superficie pari al 5% dellasupefficie totale dei parcheggi, fino a un massimo di mq. 60.Per i lotti con superficie inferiore a mq.700 sarà possibile realizzare il manufatto precedentementedescritto anche in assenza di autorimessa o parcheggio interrato.Il lotto da attrezzare per le attività di cui al comma precedente dovrà avere accesso diretto da una stradapubblica e dovrà essere vincolato con atto d’obbligo trascritto, che garantisca l’uso pubblico e lamanutenzione a carico della proprietà per la durata dell’esercizio

6) La zona B è suddivisa in tre sottozone:

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a) Sottozona B1, comprendente complessi insediativi interessanti soprattutto per i caratteri architettonici,tipologici e arnbientali, per la posizione e la sagoma degli edifici esistenti.In tale sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti, ma non sonoammesse le categorie di intervento e) (ristrutturazione urbanistica) ed f) (demolizione e ricostruzionedei singoli edifici) di cui al precedente punto 2), se non tramite il ricorso a strumento urbanisticoesecutivo.In caso di ristrutturazione edilizia e/o di frazionamento, dovranno essere mantenuti gli elementitipologici che caratterizzano l’edificio, in particolare, gli ingressi e i corpi scala, nonché mantenuti,ovvero restaurati, gli elementi strutturali relativi ai muri portanti e alle volte, nonché gli elementi difinitura architettonica.

b) Sottozona B2, comprendente le aree che non presentano le caratteristiche della sottozona B1. In talesottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti.

c) Sottozona B3, riguardante quei tessuti edilizi che richiedono interventi di consolidamento statico odi trasformazione fisico-funzionale, e che pertanto viene dichiarata zona di recupero ai sensi dell’art.27della legge 5/8/1978 n.457. In questa sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafiprecedenti, con esclusione di quelle concernenti gli interventi di cui alle categorie: e) (ristrutturazioneurbanistica), g (cambiamento di destinazione d’uso), per i quali è comunque richiesto il ricorso al pianodi recupero.Per quanto riguarda gli interventi della categoria f) (demolizione e ricostruzione per singoli edifici)questi sono consentiti in tutte le sottozone B3 (Pigneto, Centocelle, Mandrione, Villa Certosa), esclusala sottozona B3 del quartiere S. Lorenzo per la quale è comunque richiesto il ricorso al piano di recupero,purchè tali interventi non interferiscano con il riallacciamento della trama viaria esistente.

Art. 16 bis, punto 7 bis - Carta dell’Agro

In corrispondenza dei beni individuati nella “Carta Storica, archeologica, monumentale e paesisticadel suburbio e dell’Agro Romano”e nei suoi successivi aggiornamenti - allegata al vigente PRG -occorre richiedere il parere delle competenti Sovrintendenze statali.Per i beni individuati nella “Carta Storica, archeologica, monumentale e paesistica dcl suburbio edell’Agro Romano” e soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati nessuna concessione edilizia odaltro atto abilitativo potranno essere rilasciati senza la previa acquisizione, a cura del responsabile delprocedimento, del parere delle competenti Sovrintendenze statali.Analogamente, nessuna autorizzazione edilizia potrà essere assentita, né alcuna denuncia di inizio diattività edilizia potrà essere ricevuta dall’Amministrazione, senza il corredo del parere di cui al puntoprecedente.Per i beni non soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati, qualora il parere di cui al primo commanon venga rilasciato entro 60 gg. dalla richiesta, il responsabile del procedimento prescinde dal pareremedesimo. Entro lo stesso termine il responsabile del procedimento acquisisce le osservazioni dellaSovrintentenza Comunale.Il parere ha per oggetto la valutazione della compatibilità dell’intervento con i beni individuati nellaCarta.6) La zona B è suddivisa in tre sottozone:

a) Sottozona B1, comprendente complessi insediativi interessanti soprattutto per i caratteri architettonici,tipologici e arnbientali, per la posizione e la sagoma degli edifici esistenti.In tale sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti, ma non sonoammesse le categorie di intervento e) (ristrutturazione urbanistica) ed f) (demolizione e ricostruzionedei singoli edifici) di cui al precedente punto 2), se non tramite il ricorso a strumento urbanisticoesecutivo.

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In caso di ristrutturazione edilizia e/o di frazionamento, dovranno essere mantenuti gli elementitipologici che caratterizzano l’edificio, in particolare, gli ingressi e i corpi scala, nonché mantenuti,ovvero restaurati, gli elementi strutturali relativi ai muri portanti e alle volte, nonché gli elementi difinitura architettonica.

b) Sottozona B2, comprendente le aree che non presentano le caratteristiche della sottozona B1. In talesottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti.

c) Sottozona B3, riguardante quei tessuti edilizi che richiedono interventi di consolidamento statico odi trasformazione fisico-funzionale, e che pertanto viene dichiarata zona di recupero ai sensi dell’art.27della legge 5/8/1978 n.457. In questa sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafiprecedenti, con esclusione di quelle concernenti gli interventi di cui alle categorie e) (ristrutturazioneurbanistica), g (cambiamento di destinazione d’uso), per i quali è comunque richiesto il ricorso al pianodi recupero. Per quanto riguarda gli interventi della categoria f) (demolizione e ricostruzione per singoliedifici) questi sono consentiti in tutte le sottozone B3 (Pigneto, Centocelle, Mandrione, Villa Certosa),esclusa la sottozona B3 del quartiere S. Lorenzo per la quale è comunque richiesto il ricorso al piano direcupero, purchè tali interventi non interferiscano con il riallacciamento della trama viaria esistente.

Art. 16 bis, punto 7 bis - Carta dell’Agro

In corrispondenza dei beni individuati nella “Carta Storica, archeologica, monumentale e paesistica delsuburbio e dell’Agro Romano”e nei suoi successivi aggiornamenti - allegata al vigente PRG -occorrerichiedere il parere delle competenti Sovrintendenze statali.

Per i beni individuati nella “Carta Storica, archeologica, monumentale e paesistica dcl suburbio edell’Agro Romano” e soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati nessuna concessione edilizia od altroatto abilitativo potranno essere rilasciati senza la previa acquisizione, a cura del responsabile delprocedimento, del parere delle competenti Sovrintendenze statali.Analogamente, nessuna autorizzazione edilizia potrà essere assentita, né alcuna denuncia di inizio diattività edilizia potrà essere ricevuta dall’Amministrazione, senza il corredo del parere di cui al puntoprecedente.Per i beni non soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati, qualora il parere di cui al primo comma nonvenga rilasciato entro 60 gg. dalla richiesta, il responsabile del procedimento prescinde dal pareremedesimo. Entro lo stesso termine il responsabile del procedimento acquisisce le osservazioni dellaSovrintentenza Comunale.

Il parere ha per oggetto la valutazione della compatibilità dell’intervento con i beni individuati nellaCarta.In corrispondenza dei beni di cui all’allegato G della relazione tecnica della Variante Generale diP.R.G., Piano delle Certezze, e riportati sulle tavole di P.R.G., deve essere riservata una fascia di rispettoinedificabile della larghezza minima di mt.50.

Art. 3 delle N.T.A. del P.R.G. punto 21:

La capacità edificatoria dei terreni ricadenti nei comprensori indicati nelle tabelle della RelazioneTecnica della Variante Generale “Piano delle Certezze”, forma oggetto di trasferimento su areeedificabili di proprietà dell’Amministrazione; ovvero di compensazione con altre aree di proprietàprivata ai sensi delle disposizioni seguenti. Il proprietario del fondo titolare della capacità edificatoriadovrà impegnarsi alla cessione gratuita al Comune del proprio terreno.La capacità edificatoria di valore immobiliare corrispondente a quella afferente ai terreni di cui al commaprecedente è trasferibile sulla base della deliberazione G.C. n. 811 del 21/7/2000. L’AmministrazioneComunale si impegna ad attivare i trasferimenti o le compensazioni attraverso tutti gli strumenti previsti

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dalla vigente normativa.I proprietari dei terreni ricadenti nei comprensori di cui al primo comma possono, avanzareall’Amministrazione Comunale proposte di intervento al fine di trasferire la capacità edificatoria divalore immobiliare corrispondente a quello dei terreni suddetti su altre aree di proprietà privata. Sutale ipotesi l’Amministrazione Comunale si riserva di valutare la coerenza urbanistica dell’interventoe la soddisfazione degli interessi pubblici anche ricorrendo al procedimento di cui all’art.27 dellaLegge 8 giugno 1990 n. l42 e successive integrazioni e modifiche.Ai fini di una immediata fruizione da parte della comunità dei cittadini delle seguenti aree come parchiurbani, i proprietari privati, i quali hanno formalmente manifestato la propria disponibilità, potrannodisporre in favore dell’Amministrazione prima la disponibilità giuridica, poi la cessione a titologratuito delle sottoindicate aree, con l’applicazione dello istituto della compensazione di cui allapresente Variante e alla Deliberazione G.C. n.811 del 21/7/2000 ovvero tramite specifiche transazio-ni:- Pineto - Monte Cucco - TrulloOve tali transazioni dessero luogo alla definizione di diritti edificatori, tali diritti non comporterannoun aumento di cubatura realizzabile rispetto a quella attualmente prevista dal P.R.G. e sarannocompresi all’interno del tetto massimo di nuove edificazioni previste dal nuovo piano regolatoregenerale.Le quantità edificabili saranno determinate in funzione del valore di esproprio delle aree previsto dalleattuali normative.Gli oneri concessori relativi al costo di costruzione delle edificazioni oggetto delle presentitransazioni, saranno reinvestiti anche nella sistemazione delle aree protette cedute all’Amministra-zione Comunale.Nel caso che l’assorbente valenza ambientale di aree risulti da atti in possesso dell’Amministrazioneovvero sia discrezionalmente valutata dalla stessa, qualora dette aree siano soggette secondo ledestinazioni urbanistiche vigenti, a trasformazione edilizia e per le quali gli aventi titolo abbiano giàpresentato domanda per la realizzazione di progetti urbanistici non in contrasto con le prescrizioniurbanistiche introdotte e/o confermate dalla delibera C.C. n. 92/97, potrà farsi luogo alla applicazionedei principi e criteri delle compensazioni, come sopra delineati, in presenza di proposte di cessionedelle aree stesse direttamente avanzate dai privati interessati.Al fine di consentire la realizzazione dei parchi, per 1’attuazione delle relative compensazionipotranno essere adottate le procedure accelerate previste dalle disposizioni vigenti.

Art. 15 delle N.T.A. Zona N - verde pubblico:

Per le aziende agricole in attività, localizzate in zona N di P.R.G., sono consentiti tutti quegli interventidi recupero degli edifici esistenti di cui all’art.31 lettera a,b,c,d della legge 457/78, finalizzati almantenimento e al miglioramento della produzione agricola e allo svolgimento delle attività ad essacomplementari (quali la conservazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti del fondo)previo parere preventivo del Dipartimento X Politiche Ambientali ed Agricole subordinatamente allastipula di un atto d’obbligo di rinuncia al plusvalore.La programmata copertura del sedime del tratto sud ed orientale dell’anello ferroviario di Roma,dovrà essere realizzata per consentire la mitigazione dell’inquinamento acustico, la ricucitura delcontesto urbano con interventi di arredo, verde attrezzato, percorsi pedonali e collegamenti viariesclusivamente di attraversamento (opportunamente trattati per l’inserimento ambientale).Potranno essere inserite solamente strutture di servizi di uso pubblico strettamente necessarie allafruizione dei cittadini. L’area di copertura del sedime del tratto sud ed orientale dell’anello ferroviariodovrà essere destinata a zona N di P.R.G.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZECONTRODEDUZIONI

ALLE OSSERVAZIONI

ALLEGATO "C"1:ELENCO DEI NUCLEI ABUSIVI NON PERIMETRATI

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1 4 1 Cinquina - Colli della Francesca 2 4 2 Casal Boccone GRA - Km.27 3 5 2 C. Casal Monastero -Via Dante da Maiano 4 8 2 Casalone- Castel Verde 5 8 3 Castel Verde - Fosso dell’Osa - Va Polense Km.18 6 8 4 Castiglione - Via Polense Km.19 7 8 5 Fosso S. Giuliano - Via Polense Km.20 8 8 6 Consorzio Valle della Borghesiana 9 8 9 Finocchio - Via di Vermicino10 8 10 Colle della Lite11 8 12 SanVittorino12 8 14 Finocchio - Valle della Morte13 10 1 Via Casal Morena - Colle Tappi14 10 4 Via delle Vigne di Passo Lombardo15 12 1 Trigoria - Via Trandafilo16 12 2 Trigoria - Torretta17 12 4 Via di Castel di Leva18 12 6 Radicelli - Consorzio Colle dei Pini19 12 7 Monte Migliore20 12 11 Falcognana21 12 16 Vitinia - Via Castel d’Aiano22 13 1 Cimitero di Longarina23 13 2 Stagni di Ostia24 13 3 La Lingua - Aurora - Consorzio Colombo25 13 4 Infernetto - Ponte Olivella26 13 6A Palocco - Via di Macchia Saponara27 13 6B Palocco - Via di Macchia Saponara28 13 7 Dragona - Via di Bagnoletto29 13 8 Infernetto - Via Lotti30 13 9 Malafede - Via di Ponte Ladrone31 13 10 Monti S. Paolo - Monte Cugno32 13 11 Via del Casaletto di Giano33 15 1 Piana del Sole - Via Pescina Gagliarda34 15 6 Ponte Galeria - Via Portuense Km. 1435 15 7 Casali della Muratella - Consorzio Collina Azzurra36 15 10 Monte delle Capre- Via Coreglia Antelminelli37 16 1 Santa Cecilia38 16 2 Massimina - Villa Paradiso39 16 4 Torre Massimi - Via della Vignaccia40 18 2 Casalotti - Va Forno Saraceno41 18 3 Podere Zara - Via Fraconalto42 19 1 Palmarola - Via Ponderano43 19 2 Palmarola - Via Lezzeno44 19 3 Colle Fiorito - Via della Storta45 19 4 Via Rivoli A- Via della Storta46 19 5 Via Rivoli B - Via della Storta47 19 8 Tragliatella48 19 12 Pian del Marmo

Nuclei di costruzioni abusive residenziali sanate od in corso di sanatoriaai sensi dell’art.2 comma 54 legge n. 662/96

Numero Numero Denominazione progressivo Circoscrizione circoscrizionale

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZECONTRODEDUZIONI

ALLE OSSERVAZIONI

ALLEGATO "D"1:DESCRIZIONE ANALITICA DELLE VARIAZIONE

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LEGENDA DI P.R.G.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Nella legenda di PRG, del Piano delle Certezze, è stato riportato erroneamente un nuovo perimetrotra i vincoli di rispetto, con la denominazione di “Perimetro del vincolo archeologico”; stante che taledefinizione è già ampiamente compresa nella dicitura “Perimetro del vincolo di rispetto monumentale”di cui al paragralo 7) dell’art.l6 bis delle NTA di PRG, la definizione apportata con il Piano delle Certezzeviene eliminata dalla Tavola di legenda di PRG.;- viene colorato in rosso nella tavola di legenda il simbolo del vincolo di rispetto monumentale;- viene modificata la legenda di P.R.G. relativamente alla zona G secondo la definizione delladeliberazione G.R. 4409 del 15/7/1997;- vengono introdotte in legenda le sottozone M5 riqualificazione aree ferroviarie (Accordo diProgramma 1/8/97 Stazione S. Pietro) e M6 attività di autodemolizione e rottamazione a correzionedella Deliberazione Consiglio Comunale n .263 del 2/10/97 che indicava come sottozona M5 le aree perautodemolizione quando tale denominazione M5 era già stata riservata per le aree ferroviarie dariqualificare;- viene eliminato dalla legenda il perimetro delle aree soggette ad usi civici accertati (Voto ComitatoTecnico Regionale n. 396 del 10/7/1998);- vengono introdotte le densità territoriali conformemente alla Variante di Salvaguardia così comecontrodedotta.

Foglio 1 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 1 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.1 Cesano a seguito dell’approvazione delrelativo piano particolareggiato;- viene graficizzato il perimetro di colore rosso che delimita le aree con destinazione a zona agricolavariate dal Piano delle Certezze individuando un’area di forma triangolare con destinazione a sottozonaM1 di PRG, a sud di Cesano;- ad un’area in località Cesano destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H1, viene attribuita ladestinazione a sottozona M3 in quanto sulla stessa insiste una scuola comunale.

Foglio 2 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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OSSERVAZIONI D’UFFICIO

Sono destinate a zona N due aree lungo la via Cassia.Foglio 3 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene completata la graficizzazione del vincolo archeologico e paesistico su parte dell’area a destradella Via Flaminia.

Foglio 4 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi inforrnatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 6 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 6 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 7 Nord

Una piccola area M1, a ridosso del lato ovest di Via Braccianese, località “La Cacciarella”, vienedestinata a nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

Un’area lungo Via della Stazione di Cesano già destinata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze vienedestinata a sottozona M6 (attività di autodemolizione e rottamazione).Viene graficizzato il vincolo di rispetto monumentale relativo ai resti di una villa romana (D.M. 8/ó/1964).Una parte del comprensorio “La Cacciarella” già destinata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze cosicome adottato, viene destinata a sottozona H1.

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OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Cesano avente destinazione a sottozona H3 di P.R.G. variata a sottozona H2 dalPiano delle Certezze viene destinata a sottozona M1 in quanto utilizzata per l’impianto di sollevamentodell’Acquedotto Peschiera destro.

Foglio 7 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFlCIO

- Viene aggiunto il cerchio tratteggiato in rosso per il vincolo di rispetto monumentale presso il CasaleS. Nicola.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Casale S. Alberto e un’altra in località Le Cerquette aventi destinazione a sottozonaH1 e H2 variate a sottozona H1 dal Piano delle Certezze vengono destinate a sottozona M1 in quantoutilizzate per impianti idrici dell’A.C.E.A.

Foglio 8 Nord

Un’area G3, ad est della Via Cassia, in località “Isola Farnese”, viene destinata a sottozona G1. Sonostati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano". Le zone a destinazione agricola vengonointerarnente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 della nuova normativa e dei principiinformatori del Piano delle Certezze. Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici giàdecretati. Un’area lungo la Via Cassia viene destinata a zona M3.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene destinata a nuova sottozona H2 un’area in località Santa Cornelia già destinata a sottozona G3(ex G4) dal P.R.G. e variata a sottozona H3 dalle controdeduzioni alla Variante di Salvaguardia (delib.C.C. n. 40/95);- vengono graficizzate due piccole aree ad H1 a sud-est della Convenzione Olgiata non inserite nel Pianodelle Certezze.

Foglio 8 Sud

Parte di un’area F1 in località “Torrione - Cerquetta” viene destinata a nuova sottozona H2. Un’area G4ad ovest di Via Trionfale, viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G4, a ridosso del lato est di Via Cassia (Krn. 15,500 circa) viene destinata a zona N.Tre arcc F1, ad est di Via Cassia, località “Borghetto S. Carlo”, vengono destinate a nuova sottozonaH2.Un’area F1, ad ovest di Via Cassia (Km. 12,500 circa) viene destinata a zona N.Un’area M2, a ridosso del lato est di Via Trionfale, viene destinata a sottozona G1 e in minima

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parte a sottozona H2.Un’area F1, a sud-ovest di Via Cassia (Km. I l circa), viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area M1, a sud del GRA, località “Tomba di Nerone”, viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area M1, a nord est di Via Cassia bis, in località “Camping Happy”, viene destinata a nuova sottozonaH2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze. Sono stati graficizzati i vincoliarcheologici e paesaggistici già decretati.OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene destinata a sottozona H1 piccola area in località Castelluccia erroneamente graficizzata comesottozona H2;- vengono destinate a sottozona H2 piccole aree all’altezza del Km. 15 della Via Cassia località CasaleD’Antoni gia destinata dalla Variante di Salvaguardia a sottozona H3;- lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta viene destinata a sottozona M1 e a sede stradale un’areasecondo il progetto del raddoppio dell’elettrificazione della linea (delibera C.C. n. 34/99).

OSSERVAZIONI ACCOLTEUn’area in località Torrione Cerquetta avente destinazione a sottozona F1 di P.R.G. variata a sottozonaH2 dal Piano delle Certezze viene destinata a sottozona F1 e a sede stradale per piazza e strada dicollegamento con la Via Cassia in quanto esterna al perimetro del Parco Naturale di Vejo.

Foglio 9 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 9 Sud

Un’area F1 ad est di Via Flarninia (Km.13,500 circa) viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area parte F1 parte G4 ad ovest dell’Autostrada del Sole, località Settebagni viene destinata a nuovasottozona H2.Un’area M1 ad est dell’Autostrada del Sole località Tenuta Marcigliana viene destinata a nuova sottozonaH2.Parte di un’area F1 ad est dell’Autostrada del Sole, località Tenuta Marcigliana viene destinata a zonaN. Un’area M1 ad est dell’Autostrada del Sole località “Inviolatella”, viene destinata a nuova sottozonaH2.Un’area E1, ad est dell’Autostrada del Sole, località "Inviolatella" viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area F1 ad ovest di Via Salaria, (Km.14,00 circa) viene destinata a nuova sottozona H2.Due aree M2 tra Via Settebagni ed il GRA, vengono destinate a nuova sottozona H2, con in parte vincolodi rispetto della viabilità principale.Un’area M1, ad ovest di Via della Giustiniana, località "Riserva di Livia" viene destinata a nuovasottozona H2.Un’area M1 a sud del GRA, località "Tenuta Annunziatella"viene destinata a nuova sottozona H2, convincolo di rispetto della viabilità principale.Vengono eliminate alcune previsioni di nuove Vie di P.R. in quanto non più attuali.

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Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzato il vincolo di rispetto monumentale in località Inviolatella.

OSSERVAZIONI ACCOLTEUn’area ubicata in Via Salaria località Settebagni variata a sottozona H2 dal Piano delle Certezzeviene stralciata dal presente provvedimento.

Foglio 10 Nord

Un’area M1 è stata variata nella nuova sottozona H2.Un’area M2 è stata variata nella nuova sottozona H2.Un’area G4 è stata variata nella nuova sottozona H2.Una porzione di area F1 è stata variata nella nuova destinazione H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1e H2 della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 10 Sud

Un’area E1 ad ovest di Via della Marcigliana viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G4 a nord del GRA “Colonia Agricola Romana” viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area M2 a nord del GRA viene destinata a nuova sottozona H2.Due aree G4 ad est di Via della Marcigliana vengono destinate a nuova sottozona H2.Un’area G4 compresa tra Via della Marcigliana a nord e Via Tor San Giovanni a sud viene destinataa nuova sottozona H2.Un’area G4 ad ovest di Via Nomentana (Km.17,00 circa) viene destinata a nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

In Via della Bufalotta viene corretto un errore di graficizzazione della Variante (Deliberazione n.2632/74 approvata nel 1979) attribuendo a 2 aree la destinazione a sottozona G1, a 2 aree ladestinazione a sottozona G3 (ex G4) e ad un’area la destinazione a sottozona M2.Tutte le aree anzidette avevano destinazione di P.R.G. vigente a sottozone G1 e H2.Viene destinata a zona H1 un’area aderente al P.P. della zona "O" n. 9/56 Cinquina-Casal Bocconea seguito dell’approvazione del Piano Particolareggiato.

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OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in Via della Bufalotta già destinata a sottozona H2 dal P.R.G. viene destinata a sottozona M2per finalità di servizio collettivo.

Foglio 12 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengonointeramente graficizzate, secondo la destinazione H2 della nuova normativa e dei principi informatoridel Piano delle Certezze.

Foglio 12 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 13 Nord

Un’area G2 a nord di Via Boccea, località “Bocceola” viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area F2, adiacente al lato ovest di Via Boccea, località "Casale Montarelli" viene destinata a nuovasottozona H2.Due aree G4 ad ovest di Via Boccea (dal Km.12 al Km.13 circa) vengono destinate a nuova sottozonaH2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene modificata a sottozona H2 un’area erroneamente graficizzata a sottozona H1 e già destinataa sottozona H3 dalla Variante di Salvaguardia in località Casale Lanciafava;- un’area in località Colle Fiorito a nord di Via Boccea già destinata a sottozone H1 e H2 dal Piano delleCertezze viene destinata a sottozona M6 (attività per autodemolizione e rottamazione).

Foglio 13 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1e H2 della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzata come previsione di P.R.G. una viabilità di accesso alla Via Aurelia (Km. 18 circa)

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che nel Piano delle Certezze, cosi come adottato, non era stata graficizzata.- Un’area lungo Via Aurelia già destinata a sottozona M1 dal Piano delle Certezze e un’altra in localitàCasal Selce già destinata a sottozone H1 e H2 dal Piano delle Certezze vengono destinate a sottozonaM6 (attività per autodemolizione e rottamazione).

Foglio 14 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Farnesina, Foro Italico e Medaglie d’Oro vienedestinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazioni vengono destinate a sottozona B2.Le aree D libere sono state destinate in parte a sottozona M3 e in parte a zona N.Per quanto riguarda la zona convenzionata dell’Acqua Traversa, le aree edificate vengono destinate asottozona B2.Le aree già previste per servizi pubblici nell’aınbito della convenzione suddetta vengono destinate asottozona M3.Alcune aree interne ed adiacenti al comprensorio dell’Acqua Traversa vengono destinate a zona N esottozona M3.Viene quindi eliminato il perimetro verde ed il tratteggio orizzontale e verticale di zona convenzionatarelativa all’Acqua Traversa.Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilità esistente.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali. Le relative previsioni viarie sonostate modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofeo a sottozona B2 edificata.Un’area F1 libera posta in riva destra del fosso dell’Acqua Traversa viene destinata a zona N.Cinque aree F1 libere poste tra la Via Cassia ed il Fosso dell’Acqua Traversa vengono destinate a zonaN.Un’area M1sulla Via Casal del Marmo viene destinata alla nuova sottozona H1.Due aree G4 tra la Via Trionfale e la Via Casal del Marmo vengono destinate alla nuova sottozona H1.Un’area M2 in località C.le Marmo Nuovo viene destinata alla nuova sottozona H1.Una porzione di area G4 in località Fosso delle Capannelle viene destinata alla nuova sottozona H1.Un’area M2 libera adiacente la Via Cassia viene destinata a zona N.Due aree F1 libere poste a sud delle precedenti vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area F2 in adiacenza al P.d.Z. Acqua Traversa Nord viene destinata alla nuova sottozona H2.Una porzione libera di area M2 ad est del P.d.Z. Acqua Traversa Nord viene destinata alla nuovasottozona H2.La parte inedificata di un’area G4 in fregio alla Via Trionfale viene destinata a zona N.Cinque aree libere F1 sulla Via Trionfale vengono destinate a zona N.La porzione libera di un comprensorio F2 sulla Via Trionfale viene destinata a zona N.Due aree F1 libere, una in fregio al G.R.A., I’altra più a sud in località Villaggio Monte Arsiccio,vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area M1 in località Grottarossa viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area F1 in località Grottarossa viene destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Un’area edificata sottostante l’Ospedale S. Maria della Pietà è stata destinata a sottozona F1.Aree circostanti S. Maria della Pietà vengono variate da zona M1 ad H1 ed H2.

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L’area di Villa Rossini viene variata da sottozona G2 a sottozona G1.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta una piccola area già destinata a zona N e un’altradestinata a zona agricola dal Piano delle Certezze così come adottato, vengono destinate a sede stradalee a sottozona M1 secondo il progetto del raddoppio dell’elettrificazione della linea (Delibera C.C. n.34/99).- Un’area in località Casalotti-Via di Selva Candida destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H2viene destinata a sottozona H1.- Viene graficizzata la strada di fondovalle sul Fosso dei Frati, già prevista dal PRG vigente e destinataa zona N.- Ad un’area in Via Campione d’Italia località Acqua Traversa destinata dal Piano delle Certezze asottozona B2, viene mantenuta 1’edificabilità prevista dal P.R.G. vigente a fronte a della cessione giàavvenuta di un’area per servizi pubblici e della cessione a titolo gratuito all’A.C. di un’area di mq. l.l00circa su Viale Cortina d’Arnpezzo.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Tre aree inserite nella Convenzione Acqua Traversa, trasformate dal Piano delle Certezze a sottozonaM3 vengono destinate a sottozona B2 a fronte di proposta transattiva approvata dalla G.C. il 31/7/98.Un’area inserita nella Convenzione Acqua Traversa trasformata dal Piano delle Certezze a zona Nviene destinata a sottozona B2 in quanto strada di accesso a fabbricati esistenti.Un’area in località S. Maria della Pietà viene destinata a sottozona M1 per l'ampliamento dell’OspedaleS. Filippo Neri.Ad un’area in Via Cassia Antica destinata a zona D dal PRG vigente, trasformata dal Piano delleCertezze a zona N, viene destinata a sottozona B2 mantenendo 1’edificabilità prevista dal PRG,subordinatamente alla verifica degli standard urbanistici nel settore urbano di riferimento.

Foglio 14 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Balduina, Degli Ubaldi e Gianicolense vienedestinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Le aree D libere vengono dcstinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.Vengono destinate a sottozona M3 e zona N le aree già previste pubbliche del PRG come graficizzatoall’interno dei perimetri di Variante.Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.L’area M1 su Piazzale Clodio viene destinata a zona N.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita la viabilità esistente così come graficizzato.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve difformità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla basedelle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Un’area M2 edificata in Via Madonna del Riposo viene destinata a sottozona B2.Due aree B2 libere su Via E. Besta vengono destinate a zona N.Due aree B2 libere su Via Damiano Chiesa vengono destinate a zona N.La parte libera di un’area M2 a sud di Via Aurelia Antica vicino al Forte Aurelio viene destinata a zonaN.Viene anche destinata a zona N un’area M1 adiacente alla precedente.L’area M1 su Via Aurelia Antica viene destinata alla nuova sottozona H2.

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L’area F1 libera in prossimità di Via del Fontanile Arenato viene destinata alla nuova sottozona H2.Due aree M1 su Via Acquafredda vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area M1, in prossimità di Via Boccea viene destinata a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.L’area a Forte Braschi destinata a zona N ed edificata dai militari viene variata a zona M1.Un’area in Via Ascalesi viene variata da zona E3 a zona N.Un’area in Via Varisco - Via Romei già con destinazione D di PRG viene destinata a sottozona M1.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO- Un’area libera in Via G. Faravelli già destinata a sottozona B2 viene destinata a zona N.- Ad una piccola porzione di area in località Acquafredda viene attribuita la destinazione a sottozona H2in sostituzione della sottozona H1 in quanto già destinata a sottozona H3 dalla Variante di Salvaguardia;- viene attribuita la destinazione a sottozona M1 ad un’area destinata a sottozona H2 dal Piano delleCertezze così come adottato, perché interessata dal Liceo Chateaubriand;- viene corretto il perimetro del vincolo ex lege 1497/39 in località Monte Mario secondo il D.M. 22/ó/62;- lungo la linea ferroviaria S. Pietro - La Storta una porzione di area destinata a sottozona M3 e un’altraa zona N vengono destinate a sottozona M1 secondo il progetto del raddoppio dell’elettrificazione dellalinea (Delibera C.C.34/9)9.- un’area lungo Via della Maglianella già destinata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze vienedestinata a sottozona M6 (attività per autodemolizione e rottamazione);- viene ridestinata a sottozona M3 un’area adiacente la Scuola S. Francesco d’Assisi già graficizzata azona N dal Piano cosi come adottato, per l’ampliamento della scuola stessa;- un’area in Via Baldo degli Ubaldi già graficizzata a zona N dal Piano dcllc Certezze così come adottato,viene destinata a sottozona M3;- un’area su Via Boccea esterna al G.R.A. destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H2 vienedestinata a sottozona H1;- tutte le aree con destinazione a nuova sottozona H1 interne alla Riserva naturale dell’Acquafredda sonodestinate a nuova sottozona H2.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area lungo la Circ.ne Clodia appartenente al complesso parrocchiale S. Lucia avente in partedestinazione di P.R.G. a sottozona B2 viene destinata a sottozona M3 per 1’adeguamento dell’attrezza-tura esistente.Un’area in Via S. Fabiano avente destinazione di P.R.G. a zona D variata dal Piano delle Certezze a zonaN viene destinata a sottozona B2 in quanto le dimensioni dell’area non risultano idonee ad unautilizzazione pubblica.

Foglio 15 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Tor di Quinto, Villaggio Olimpico, Flaminia, Parioli,Trieste, Nuovo Salario, Casal Boccone viene destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazioni vengono destinate a sottozona B2.Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.Alcune aree N edificate vengono destinate a sottozona M3.Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG la viabilità esistente,

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cosi come graficizzato nelle tavole allegate.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali. Le relative previsioni viarie sonostate modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofe,o a sottozona B2 edificata.La zona con convenzione in itinere denominata "Aniene di Levante" viene destinata a zona N.Un’area F1 sulla Via Oriolo Romano viene destinata a zona N.Una porzione di area M1 in località Casale dell’Inviolata viene destinata a zona N.Un’area G3 in località Casale della Crescenza viene destinata a sottozona G1.Un’area F1 sulla Via dei Due Ponti viene destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.L’area libera adiacente la Moschea viene variata da sottozona M1 a zona N.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Vengono graficizzati quattro vincoli di rispetto monumentali, due in Via Tor di Quinto, l’altro in ViaCassia e l’altro su Ponte Milvio;- viene attribuita la destinazione a sottozona B2 a cinque aree già destinate a zona D dal PRG in localitàConca D’Oro e Tufello;- una piccola area lungo la Via Olimpica all’altezza della Via Cassia viene destinata secondo il PRGvigente a sottozona G2;- ad un’area in località Grottarossa destinata dal P.R.G. a sottozona G3 (già G4) viene attribuita ladestinazione a sottozona M3, in quanto sulla stessa insiste una scuola comunale.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in Via Torrita Tiberina avente destinazione a sottozona M3 di P.R.G. confermata dal Pianodelle Certezze viene destinata a sottozona B2 in quanto compromessa da edificazione esistente.Viene eliminato il vincolo archeologico ex L. 1089/39 ad un’area in località Tenuta della Serpentara aseguito della decisione del TAR n.771/95.Un’area ubicata in Viale Tor di Quinto avente destinazione a zona N di P.R.G. confermata dal Pianodelle Certezze viene destinata a sottozona B2 in quanto compromessa da edificazione esistente.Un’area ubicata in Viale di Tor di Quinto avente destinazione a zona N di P.R.G. confermata dal Pianodelle Certezze viene destinata a sottozona M3 in quanto già utilizzata dall’A.M.A.Ad un’area in Via Cassia Antica destinata a zona D dal PRG vigente, trasformata dal Piano delleCertezze a zona N, viene destinata a sottozona B2 mantenendo 1’edificabilità prevista dal PRG,subordinatamente alla verifica degli standard urbanistici nel settore urbano di riferimento.

Foglio 15 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Labicano, Re di Roma, Portonaccio e Tiburtino Nordviene destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.La zona con convenzione in itinere denominata "Aniene di Levante" viene destinata a zona N.Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG la viabilità esistente,

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cosi come graficizzato nelle tavole allegate.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate in lievediversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali. Le relative previsioni viarie sono statemodificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o asottozona B2 edificata.L’area N sulla Via M. di Canossa viene destinata a sottozona M3.Un’area M3 limitrofa al Cimitero Verano viene destinata a zona N.Parte di un’area M4 sul Viale delle Provincie viene destinata a zona N.Un’area N sulla Via di Villa Massimo viene destinata a sottozona B2.Un’area B1, sulla Via di Villa Torlonia viene destinata a zona N.Un’area D sulla Via Palestro viene destinata a sottozona G1.Un’area M3 edificata sulla Via Salaria viene destinata a sottozona B2.Una porzione di area M3 edificata sulla Via Salaria viene destinata a sottozona B2.Un’area B1 libera su Via P. A. Micheli viene destinata a zona N.Un’area D edificata su Via Portuense viene destinata a sottozona B2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Sono state destinate a zona N (verde pubblico) aree adiacenti al Piano di Zona Tiburtino Nord.A parte dell’area con destinazione M1 di PRG vigente limitrofa alla zona I2 della SNIA viene attribuitala destinazione N (verde pubblico).

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzato il vincolo di inabitabilità attorno al Cimitero Verano;- viene ridestinata a sottozona M4 solamente la parte di un’area in Via Castro Laurenziano, giàgraficizzata dal Piano delle Certezze così come adottato a zona N, interessata da edifici già esistenti.- Nel perimetro del comprensorio del Sistema Direzionale Orientale del Tiburtino, fermo restando ilregime comprensoriale delle aree, vengono individuate, conformemente allo strumento attuativo adottatoannullando completamente le indicazioni del Piano delle Certezze così come adottato, le aree cheformano la struttura portante dei parchi pubblici di livello urbano rinviando la definizione delle aree peril verde locale allo strumento attuativo anzidetto.- Nel comprensorio direzionale Pietralata, fermo restando il regime comprensoriale delle aree, vengonograficizzate tutte le aree destinate a verde e servizi pubblici nell’ambito del relativo Piano Particolareg-giato.- Nel comprensorio direzionale Casilino, fermo restando il regime comprensoriale, le aree a verde eservizi pubblici e quindi la risultante superficie fondiaria sono graficizzate nelle tavole di controdeduzioni.- Un’area in Via Salaria -Via Po destinata dal Piano delle Certezze a sottozona B2, viene destinata asottozona M3 per la localizzazione del mercato Salario.

Foglio 16 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere Casal Boccone, adiacente alla zona convenzionataSIRA I, viene destinata a sottozona B2.Le aree D vengono destinata a zona N.Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N aree già previste pubbliche dal PRG come graficizzatoall’interno dei perimetri di Variante.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita dal PRG la viabilità esistente, cosi come graficizzato.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate in lievediversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle

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previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Un’area M3 libera sul Viale Ionio viene destinata a zona N.Una porzione di zona con convenzione in itinere denominata “Aniene di Levante” viene destinata a zonaN.Un’area M1 a sud del GRA in località Casal S. Nicola viene destinata a zona N.Un’area G4 a sud del GRA viene destinata alla nuova sottozona H1, in parte con vincolo di rispetto dellaviabilità principale.Tre porzioni di area M1 ad ovest della Via Casal Boccone vengono destinate a zona N.Due aree G4 a nord del GRA vengono destinate alla nuova sottozona H2.Tre porzioni di aree G4 a sud della Via Nomentana vengono destinate alla nuova sottozona H1.Quattro aree G4 ad est del GRA vengono destinate alla nuova sottozona H1.Due porzioni di aree L1 a sud della via Tiburtina a nord del fiume Aniene vengono destinate a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova norrnativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.In zona Talenti un’area viene variata da zona G2 a zona Gl.E’ stata data destinazione N, M3 e B2 ad aree in località San Basilio.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Due aree in località Torraccia erroneamente graficizzate a sottozona H1 dal Piano delle Certezze cosìcome adottato, vengono destinate a zona N in accordo alla Variante di Salvaguardia;- una porzione di area con destinazione a sottozona H1 viene trasformata a sottozona M1 in quantointeressata da un intervento ex L.1/78 dell’ACEA;- viene riattribuita la destinazione a sottozona G3 di PRG (ex G4) ad un’area già edificata graficizzataerroneamente come sottozona H1 (G4 Casal Monastero) dal Piano delle Certezze così come adottato;- ad un’area su Via Nomentana destinata dal P.R.G. a sottozona M3 viene attribuita la destinazione asottozona B2 a seguito di sentenza del Consiglio di Stato di annullamento del vincolo, e viene mantenutal’edificabilità in forza della precedente destinazione a zona D,subordinandola alla stipula d’attod’obbligo per la cessione di un’area per parcheggio pubblico su Via Nomentana.

Foglio 16 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Pietralata, Casal Bruciato e Centocelle - Prenestinovengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune zone di aree D con servizi pubblici realizzati vengono destinate a sottozona M3.Alcune porzioni di aree D vengono destinate a zona N.Alcune porzioni di aree N vengono destinate a sottozona M3.Parte dell’area M2 presso Forte Prenestino è stata destinata a sottozona G1.Vengono destinate a sottozona M3 e zona N le aree già previste pubbliche dal PRG, come graficizzatoall’interno dei perimetri di Variante.Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG la viabilità esistente,così come graficizzato nelle tavole allegate. Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRGin quanto o già realizzate o realizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non piùattuali. Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sullabase delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Una porzione di zona con convenzione in itinere denominata “Aniene di Levante” viene destinata a zonaN.

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Un comprensorio E3 in località Mistica viene destinato a zona N.Una porzione di aree L1 in località Ponte Mammolo viene destinata a zona N.Due porzioni di area B2 in località Ponte Mammolo vengono destinate a zona N e H2 della nuovanormativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Una porzione di area M2 tra la Via Tiburtina e il fiume Aniene viene destinata a zona N.Due porzioni di aree L1 a nord del fiume Aniene vengono destinate a zona N.Una porzione di area G4 in località Torre Cervara viene destinata a zona N.Un’area G4 in località Tor Cervara viene dcstinata a zona N.Tre porzioni di aree L2 in località Casale Caletto vengono destinate a zona N.Un’area M1 in località Casale Caletto viene destinata a zona N.Due porzioni di aree L1 in località Tor Sapienza, tra la A24 e la ferrovia Roma-Sulmona, vengonodestinate a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova norrnativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.In zona Talenti un’area viene variata da zona G2 a zona Gl.E’ stata data destinazione N, M3 e B2 ad aree in località San Basilio.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Due aree in località Torraccia erroneamente graficizzate a sottozona H1 dal Piano delle Certezze cosìcome adottato, vengono destinate a zona N in accordo alla Variante di Salvaguardia;- una porzione di area con destinazione a sottozona H1 viene trasformata a sottozona M1 in quantointeressata da un intervento ex L.1/78 dell’ACEA;- viene riattribuita la destinazione a sottozona G3 di PRG (ex G4) ad un’area già edificata graficizzataerroneamente come sottozona H1 (G4 Casal Monastero) dal Piano delle Certezze così come adottato;- ad un’area su Via Nomentana destinata dal P.R.G. a sottozona M3 viene attribuita la destinazione asottozona B2 a seguito di sentenza del Consiglio di Stato di annullamento del vincolo, e viene mantenutal’edificabilità in forza della precedente destinazione a zona D,subordinandola alla stipula d’attod’obbligo per la cessione di un’area per parcheggio pubblico su Via Nomentana.

Foglio 16 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Pietralata, Casal Bruciato e Centocelle - Prenestinovengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune zone di aree D con servizi pubblici realizzati vengono destinate a sottozona M3.Alcune porzioni di aree D vengono destinate a zona N.Alcune porzioni di aree N vengono destinate a sottozona M3.Parte dell’area M2 presso Forte Prenestino è stata destinata a sottozona G1.Vengono destinate a sottozona M3 e zona N le aree già previste pubbliche dal PRG, come graficizzatoall’interno dei perimetri di Variante.Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG la viabilità esistente,così come graficizzato nelle tavole allegate. Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRGin quanto o già realizzate o realizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non piùattuali. Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sullabase delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

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Una porzione di zona con convenzione in itinere denominata “Aniene di Levante” viene destinata azona N.Un comprensorio E3 in località Mistica viene destinato a zona N.Una porzione di aree L1 in località Ponte Mammolo viene destinata a zona N.Due porzioni di area B2 in località Ponte Mammolo vengono destinate a zona N e H2 della nuovanormativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Una porzione di area M2 tra la Via Tiburtina e il fiume Aniene viene destinata a zona N.Due porzioni di aree L1 a nord del fiume Aniene vengono destinate a zona N.Una porzione di area G4 in località Torre Cervara viene destinata a zona N.Un’area G4 in località Tor Cervara viene dcstinata a zona N.Tre porzioni di aree L2 in località Casale Caletto vengono destinate a zona N.Un’area M1 in località Casale Caletto viene destinata a zona N.Due porzioni di aree L1 in località Tor Sapienza, tra la A24 e la ferrovia Roma-Sulmona, vengonodestinate a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Un’area in Via Togliatti adiacente al centro Carni viene variata da sottozona M1 a zona N.In località Acqua Vergine sono state graficizzate le destinazioni N (verde pubblico), M1 (Servizipubblici generali) e i vincoli di protezione e tutela per le aree interessate dalla Deliberazione dellaGiunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n. 6795.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene riattribuita la destinazione a sottozona L1 di PRG lungo la Via Prenestina fuori del GRAgraficizzata erroneamente a sottozona H1 dal Piano delle Certezze così come adottato;- un’area a sud della Via Prenestina fuori dal GRA con destinazione di PRG a sottozone H2 e H3 nongraficizzata nel Piano delle Certezze viene destinata a nuova sottozona H1 e H2;- un’area a nord della Via Prenestina fuori dal GRA con destinazione di PRG a sottozona H3 nongraficizzata nel Piano delle Certezze viene destinata a nuova sottozona H2;- all’interno del GRA in località Omo viene attribuita la destinazione a sottozona H1 sia a tre aree giàdestinate dal PRG a sottozona H2 non graficizzate nel Piano delle Certezze sia ad altre quattro aree conla stessa destinazione di PRG erroneamente graficizzate a sottozona H2;- in Via dei Gordiani viene completato il perimetro del vincolo archeologico;- nel perimetro del comprensorio del Sistema Direzionale Orientale del Tiburtino, fermo restando ilregime comprensoriale delle aree, vengono individuate, conformemente allo strumento attuativoadottato annullando completamente le indicazioni del Piano delle Certezze così come adottato, le areeche formano la struttura portante dei parchi pubblici di livello urbano rinviando la definizione delle areeper il verde locale allo strumento attuativo anzidetto;- nel comprensorio direzionale Pietralata, fermo restando il regime comprensoriale delle aree, vengonograficizzate tutte le aree destinate a verde e servizi pubblici nell’ambito del relativo Piano Particola-reggiato;- nel comprensorio direzionale Casilino, fermo restando il regime comprensoriale, le aree a verde eservizi pubblici e quindi la risultante superficie fondiaria sono graficizzate nelle tavole di controdeduzioni;- due aree in localita Tor Cervara ed un’area lungo Via Prenestina vengono destinate a sottozona M6(attività per autodemolizione e rottamazione);- un’area già graficizzata a zona N in località Pietralata viene destinata a sottozona M3 e sede stradaleconformemente alla deliberazione C.C. n. 19 del 27/1/2000;- un’area in Via Amarilli loc. La Rustica destinata dal Piano delle Certezze a zona N viene destinataa sottozona L2;

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- un’area all’interno del P.d.Z. n. l4 “Tiburtino Nord” con destinazione ad attrezzature di servizi pubbliciin località Monti del Pecoraio, attigua alla Parrocchia del quartiere, viene destinata a sottozona M3 persede del mercato rionale.

Foglio 17 Nord

Un’area G2 a sud dell’Aniene località "Lunghezzina Vecchia" viene destinata a sottozona G1.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica su1 suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici gia decretati.Sono state attribuite le destinazioni a sottozone M1 ed H1 ad aree in località Case Rosse.Due zone a ridosso della zona perimetrata Case Rosse vengono trasformate anch’esse a zona "O".

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Ad un’area in località Case Rosse già destinata a nuova zona "O" nel Piano delle Certezze così comeadottato, viene attribuita la destinazione a sottozona M1 perché interessata da una centrale A.C.E.A.- Un’area in località Casal Bianco destinata dal Piano delle Certezze a sottozone H1 e H2 viene destinata azona N.

Foglio 17 Sud

Un’area G3 a sud dell’Aniene, in località “Casale Serroncino”, viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G4 ad ovest del Fosso di "Ponte di Nona" viene destinata a nuova sottozona H2.Parte di un’area M1 a nord di Via Prenestina (Km.14 circa) viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G3 in località "Casale del Cavaliere" viene destinata a sottozona G1.Un’area G3 ad est dell’Aniene, località "Lunghczza" viene destinata a sottozona G1.Due aree G3 una a nord e l’altra a sud di Via Lunghezzina, vengono destinate a sottozona G1.Un’area N a sud di Via Prenestina viene destinata a zona "O".Un’area G3 a sud di Via Prenestina viene destinata a zona "O".Un’area H3 a sud di Via Prenestina viene destinata a zona "O".Due aree H2 a sud di Via Prenestina viene destinata a zona "O".Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.In località Acqua Vergine sono state graficizzate le destinazioni N (verde pubblico), M1 (Servizipubblici generali) e i vincoli di protezione e tutela per le aree interessate dalla Deliberazione della GiuntaRegionale Lazio dell’8 agosto 1995 n. 6795.Una zona a ridosso della zona perimetrata Case Rosse viene trasformata anch’essa a zona “O”.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Vengono destinate a zona N due aree in località Salone sottoposte a vincolo di rispetto delle faldeidriche;- ad un’area graficizzata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze così come adottato viene attribuita ladestinazione a zona "O" (Case Rosse);- viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un' area in località Lunghezza già destinata dal P.R.G.a sottozona H2.

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Foglio 18 Sud

Un’area M1 a sud dell’Autostrada Roma-L’Aquila viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area M2 a sud dell’Autostrada Roma-L’Aquila in località S. Vittorino viene destinata a sottozona G1.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 19 Sud

Una porzione di area M1 in località S. Vittorino a sud della A24 viene destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella"Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Sono stati graficizzati i vincoliarcheologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 21 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova norrnativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 21 Sud

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.

Foglio 22 Nord

Un’area L1, compresa tra la ferrovia ed il fosso “Pantan di Grano” viene destinata a nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFlCIO

- Viene modificato il perimetro di una zona con destinazione G3 di PRG (ex G4) in località Maglianelladi Sotto graficizzato erroneamente;- viene rettificato il perimetro del nucleo zona "O" n. 64 "Via della Pisana" a seguito dell’approvazionedel P.P.OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Pantano di Grano avente destinazione di P.R.G. a sottozona H3 variata a sottozona H2

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dal Piano delle Certezze viene destinata a sottozona M1 in quanto già utilizzata per attrezzature E.N.E.L.

Foglio 22 Sud

Un’area F1 a nord dell’autostrada Roma-Fiumicino località "Ponte Galeria" viene destinata a nuovasottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- In località Monti S. Paolo viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad alcune aree con destinazionea sottozona H2 di PRG non graficizzate dal Piano delle Certezze;- alcune aree che il Piano delle Certezze aveva destinato a sottozona H2 in quanto all’interno delperimetro della proposta comunale del Parco del Litorale Romano, vengono trasformate in sottozona H1in quanto escluse dal Parco istituito con Decreto Ministero Ambiente c.d. - "Baratta" -.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Tenuta di Ponte Galeria avente destinazione di P.R.G. a sottozona H2 variata a nuovasottozona H2 viene destinata a sottozona H1 in quanto esterna alla Riserva Naturale del Litorale.

Foglio 23 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Gianicolense, Colli Portuensi, Portuense, Maglianae Pian Due Torri è stata destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione sono state destinate a sottozona B2.Tre aree M1 edificate sono state destinate a sottozona M3 per adeguarne la destinazione d’uso.Le aree D libere sono state destinate in parte a sottozona M3 e in parte a zona N.Alcune aree destinate a sottozona M3 sono state destinate a zona N.Alcune aree N edificate sono state destinate a sottozona M3 per adeguarne la destinazione d’uso.In località "Villa Bonelli" è stata destinata a sottozona G1 un’area destinata D di PRG.E’ stato modificato il perimetro di una sottozona G1 in località "Villa Bonelli" per adeguarlo allalimitrofa previsione M3 di PRG.La porzione libera di un comprensorio E1 in località Buon Pastore è stata destinata a zona N; minorporzione è stata destinata a sottozona G1.Parte della sottozona M2 libera in località Buon Pastore è stata destinata a zona N.Due porzioni di sottozona F1 su Via Casetta Mattei sono state destinate a zona N.La parte libera di un’area G4 su Via Affogalasino è stata destinata a zona N.Tre aree M2 prospicienti la Via Portuense sono state destinate a zona N.Una porzione di area F1 su Via del Trullo è stata destinata a zona N.Un comprensorio E3 non attuato è stato destinato a zona N.Un’area G4 ad ovest della ferrovia Roma-Pisa è stata quasi completamente destinata a zona N.Due porzioni di area F1 prospicienti la ferrovia Roma-Pisa sono state destinate a zona N.Un’area G4 ed il limitrofo comprensorio P2 in località Trullo sono stati destinati a zona N.Un’area M1 su Via della Pisana è stata destinata a zona N.Un’area G4 lungo Via della Pisana è stata destinata alla nuova sottozona H1.

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Due aree G4 tra il Fosso della Magliana ed il GRA sono state destinate alla nuova sottozona H2.Un’area G4 prospiciente il GRA è stata destinata alla nuova sottozona H1.Un’area G4 poco più all’interno è stata destinata per la maggior parte alla nuova sottozona H1 ed inminor parte alla nuova sottozona H2.Parte dell’area M2 inedificata interna al GRA ed un’area H2 adiacente alla medesima a nord di Via dellaPisana sono state destinate a nuova sottozona H2.Tutta la parte del comprensorio E3 Magliana Vecchia non attuato è stata destinata alla nuova sottozonaH2.Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilità esistente.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti e le relative previsioni viarie sono state modificate o a verdee servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Le aree circostanti Villa Maraini già destinate a sottozona M1 e a sottozona M3, vengono destinate a zonaN, con esclusione del fabbricato.Le aree tra Via Durante e Via Bassini, già con destinazione a sottozona M1, vcngono variate a sottozonaB2.Un’area libera in Via Newton già zona D di PRG viene destinata a sottozona M3.In Via Santorre di Santarosa l’area libera destinata a sottozona B2 di PRG viene destinata a zona N.In località Infernaccio le aree con destinazione M1 ed N di PRG, adiacenti il Parco Tenuta dei Massimisono state destinate a sottozona H2.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzata una piccola porzione di area con destinazione a nuova sottozona H1 localitàMagliana - avente destinazione di PRG a sottozona H2 non inserita nel Piano delle Certezze;- viene ripristinata la previsione stradale di PRG relativa a Lungotevere della Magliana in quanto l’A.C.ha predisposto un progetto finanziato dell’opera;- nei pressi di Via Giannetto Valli un’area condominiale già in parte destinata erroneamente a zona verdeed in parte a sede stradale viene ridestinata a sottozona B2 visto il ricorso al TAR e l’atto di significazionesecondo l’originario progetto ESAR del 1961;- per un’area sita fra Via lsacco Newton e Via dei Colli Portuensi già graficizzata a sottozona M3 e zonaN nel Piano delle Certezze, così come adottato, vengono attribuite le destinazioni a sottozone B2, M3e sede stradale in considerazione di cessione di aree per pubblica utilità a seguito di accordi non ancoradefiniti conseguenti a precedenti strumenti urbanistici;- viene graficizzata una piccola area con destinazione a nuova sottozona H2 in località Parrocchiettaavente destinazione di PRG a sottozona H1 non inserita nel Piano delle Certezze;- un’area in località Casetta Somaini già destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H1 vienedestinata a sottozona M6 (attività per autodemolizione e rottamazione);- in Via Portuense sull’area dcll’Istituto S. Francesco, già destinata per mero errore grafico a sottozonaM3 dal Piano così come adottato, viene ripristinata la destinazione a sottozona M2; mentre sullaadiacente area della Parrocchia S. Francesco, già destinata per mero errore grafico a sottozona B2 dalPiano così come adottato, viene ripristinata la destinazione a sottozona M3;- due porzioni dell’area dell’attuale mercato di Piazza S. Giovanni di Dio destinate dal PRG a zona N,vengono destinate a sottozona M3;- ad un’area in Via dci Colli Portuensi destinata dal Piano delle Certezze a zona N, viene attribuita ladestinazione a sottozona B2.

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OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in Vicolo Papa Leone già destinata a sottozona F2 di P.R.G. variata in zona N dal Piano delleCertezze viene destinata a sottozona G1 in quanto sulla stessa insiste un casale.Un’area in Via del Casaletto avente destinazione a zona D di P.R.G. variata a zona N dal Piano delleCertezze viene destinata a sottozona B2 in quanto sulla stessa risulta rilasciata una concessione edilizia.Viene ripristinata la destinazione a sottozona M2 della tenuta Pisana per una superficie di ha 5,5 ondeconsentire una nuova edificazione pari a mc. 70.000.Ad un’area in Via degli Estensi destinata dal Piano delle Certezze a zona N viene attribuita la destinazionea sottozona G4 (già G5), subordinatamente alla cessione gratuita all’A.C. della restante parte dell’areadi proprietà e alla rinuncia di contenzioso in atto.

Foglio 23 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere dell’EUR, viene destinata a sottozona B2.Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal PRG come graficizzatoall’interno dei perimetri della Variante.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG, la viabilità esistente, così come graficizzatonelle tavole allegate.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti e le relative previsioni viarie sono state modificate o a verdee servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Una porzione del comprensorio F2 in località Trullo viene destinata a zona N, confermando il vincolodi rispetto della viabilità principale.Una porzione di area G4 adiacente alla precedente viene destinata a zona N confermando il vincolo dirispetto della viabilità principale.Una porzione di area G5 in località Tor di Valle viene destinata a zona N con in parte vincolo assolutodi inedificabilità.Una porzione del comprensorio E3 Magliana Vecchia viene destinata alla nuova sottozona H2.Una porzione di area M1 in località Vitinia viene destinata a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.E’ stata data destinazionc a zona N, M3 e B2 ad aree in località Acqua Acetosa.In località Infernaccio le aree con destinazione L2, M1 ed N di PRG adiacenti il Parco Tenuta dei Massimisono state destinate a sottozona H2.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un’area in località Casale Brunori non graficizzatanel Piano delle Certezze così come adottato.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Vitinia-Risaro avente destinazione a sottozona M1 di P.R.G., variata dal Piano delleCertezze a zona N viene destinata a sottozona M1 per l’utilizzo pubblico da parte della Telecom.In località Tenuta di Tor Carbone e Tenuta Magliana Vecchia viene modificato il perimetro di un vincoloarcheologico ex L. 1089/39 ed il vincolo paesaggistico ex L .431/85 in accordo col Decreto MinisterialeBB.CC.AA. del 23/5/94 e prendendo atto della sentenza n. l139/96 della Sez. VI del Consiglio di Stato.

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Foglio 24 Nord

Tutta la zona D edificata nell’arnbito dei quartieri Appia Latino, Labicano, Marconi, San Paolo, TorMarancia, Pian Due Torri viene destinata a sottozona B2.Alcune aree o porzioni di aree M3 ed N compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Le aree D ed alcune B2 libere, vengono destinate sia a sottozona M3 che a zona N.Un’area B1 situata a Largo delle Sette Chiese viene destinata a sottozona M3.Due aree N situate lungo la linea Metropolitana B vengono destinate a sottozona M1 (stazioni Marconi,Garbatella)Un’area D situata lungo la linea Metropolitana B (stazione San Paolo) viene destinata a sottozona M1.Un’area N situata lungo la Via Ostiense prospiciente la Basilica di S. Paolo viene destinata a sottozonaM3.Una piccola area destinata a zona N situata in Via V. Carpaccio viene destinata a sottozona G1.Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal PRG come graficizzatoall’interno dei perimetri della Variante.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG, la viabilità esistente, cosi come graficizzato.Sono state altresi eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate in lievediversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali.Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delleprevisioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Un’area edificata in Via Pomposa è stata destinata a sottozona B2.In Via Giustiniano Imperatore un’area già graficizzata a sottozona M3 di PRG viene destinata a zona N.Un’area in Via Otricoli già graficizzata a zona D di PRG viene destinata a sottozona M3.

ÒSSERVAZlONI D’UFFICIO

- In località Tor Marancia viene graficizzato un vincolo di rispetto monumentale;- I’area ex Alfa Romeo in Via Ostiense viene destinata a sottozona M4 per la III Università, secondoAccordo di Programma stipulato;- un’area già destinata a zona D in Via dcgli Angeli e non graficizzata viene dcstinata a sottozona B2;- viene adeguato il vincolo paesaggistico al D.M. 16/10/1998 in località Tor Marancia;- viene ripristinata la previsione stradale di PRG relativa a Lungotevere della Magliana in quanto 1’A.C.ha predisposto un progetto finanziato dell’opera;- in Via Oderisi da Gubbio parte dell’area del complesso parrocchiale Gesù Divino Lavoratore giàdestinata dal Piano così come adottato a zona N, viene destinata a sottozona M3;- nel comprensorio direzionale Casilino, fermo restando il regime comprensoriale, vengono graficizzatele aree a verde e servizi pubblici e quindi la risultante superficie fondiaria.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in Via T. Omboni angolo Via Trevis avente destinazione di P.R.G. a zona D variata dal Pianodelle Certezze a zona N viene destinata a sottozona B2 in quanto non utilizabile ai fini pubblici.Un’area in Via Portuense avente destinazione di P.R.G. a sottozona M3 e sede stradale ridestinata dalPiano delle Certezze a servizi pubblici viene destinata a sottozona B2 in quanto compromessa daedificazione esistente.Un’area in Via Cessati Spiriti avente destinazione di P.R.G. a sottozona M3 e a zona D, quest’ultimavariata a sottozona B2, viene destinata interamente a sottozona B2 in quanto non utilizabile ai finipubblici.

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Un’area in Via Giustiniano Imperatore avente destinazione di P.R.G. a sottozona M3 variata a zona N dalPiano delle Certezze viene destinata a sottozona M3 per 1’utilizzo pubblico da parte dell’A.M.A.Un’area in località Porta Furba avente destinazione di P.R.G. a zona D variata a zona N dal Piano delleCertezze viene destinata a sottozona G2 in conformità alla destinazione prevalente del complesso dellaBanca d’Ialia.Un’area in località Quarto Miglio avente destinazione di P.R.G. a sottozona M2 variata a zona N dalPiano delle Certezze viene destinata a sottozona M2 in quanto sull’area risulta rilasciata una concessioneedilizia.

Foglio 24 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere dell’Eur e parte delle zone D del quartiere VIII Collevengono destinate a sottozona B2.Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal PRG come graficizzatoall’interno dei perimetri della Variante.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG, la viabilità esistente, così come graficizzatonelle tavole allegate.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate in lievediversità per compromissioni esistenti e le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde eservizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Due porzioni di area M1 a cavallo della Via C. Levi vengono destinate a zona N.Una porzione di area G4 adiacente al GRA viene destinata alla nuova sottozona H1 con in parte vincolodi rispetto della viabilità principale.Una porzione di area G4 più a sud della precedente vicne destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella "Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano".Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi inforrnatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.E’ stata data la destinazionc a zona N ed M3 ad aree in località Cecchignola.E’ stata data la destinazione a zona N, M3 e B2 ad aree in località Acqua Acetosa.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene trasformata in sottozona H1 un’area in località Tor Pagnotta in quanto destinata dal PRG vigentea sottozona H2;- viene adeguato il vincolo paesaggistico al D.M. 16/10/1998 in località Tor Marancia;- viene attribuita la destinazione a sottozona B2 ad un’area edificata in Viale Pasteur, gia zona D di PRGvigente, e non graficizzata nel Piano delle Certezze così come adottato;- viene graficizzata una sottozona M2 in località Prato Smeraldo, come già previsto in sede dicontrodeduzioni alle osservazioni avverso il PRG del 1962.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Viene rettificato il Vincolo Archeologico Paesaggistico del Parco dell’Appia Antica lungo il Fosso delleCornacchiole.Un’area in Via Lilio avente destinazione a zona D variata in parte dal Piano delle Certezze a sottozonaM3 viene destinata a sottozona B2 in quanto sull’area risulta rilasciata una concessione edilizia.Un’area in località Cecchignola avente destinazione di P.R.G. a sottozona E3 variata dal Piano delleCertezze a zona N viene destinata a sottozona G1 per la presenza di un casale.Al comprensorio E1 Cecchignola Ovest, così come limitato dal Piano delle Certezze, viene ridotta ladensità da 150 ab./ha a a 120 ab./ıa.

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Foglio 25 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Prenestino, Centocelle, Tuscolano e Quarto Miglioviene destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Due aree D edificate vengono destinate a sottozona M3.Alcune porzioni di aree D libere vengono destinate a zona N.Vengono destinate a sottozona M1, sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal PRG comegraficizzato all’interno dei perimetri della Variante.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG, la viabilità esistente, così come graficizzatonelle tavole allegate.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delleprevisioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Il comprensorio E3 “Quarto Miglio” sulla Via Appia Nuova viene destinato a zona N, con in partevincolo di rispetto della viabilità principale.La parte non edificata del comprensorio F2 sulla Via Appia Nuova viene destinato a zona N.Una porzione di area M2 in località Tor Tre Teste viene destinata a zona N.Una porzione di area G4 in località Torre Maura viene destinata a zona N.Due aree M1 a nord di Torre Maura vengono destinate alla nuova sottozona H2.Il comprensorio E3 in località Mistica viene destinato a zona N.Una porzione di area M1 ad ovest del GRA viene destinata a zona N.Una porzione di area G4 in località Mistica M1 ad ovest del GRA viene destinata a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.L’area in Piazza San Felice da Cantalice, già destinata a zona N di PRG viene variata a zona M3.In località Mistica-Casa Calda un’area M1 di PRG è variata a zona N.In località Acqua Vergine sono stati graficizzati i vincoli di protezione per le aree interessate dalladeliberazione della Giunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n.6795.Nel Comprensorio Direzionale Centocelle-Torre Spaccata sono state individuate una vasta area a parcopubblico e un’area a servizi pubblici generali quali elementi condizionanti nella progettazione attuativa,fermo restando il regime comprensoriale dell’area.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene ripristinata la destinazione a sottozona G1 ad un’area in localita Centocelle erroneamentegraficizzata come zona N;- viene destinata a sottozona H1 un’area in località Via Casilina - GRA destinata dal Piano delle Certezzecosì come adottato a sottozona H2 in quanto stralciata dalla Variante di Salvaguardia e aventedestinazione di PRG a sottozona H2;- nel comprensorio direzionale Casilino, fermo restando il regime comprensoriale, le aree a verde eservizi pubblici e quindi la risultante superficie fondiaria sono graficizzate sulle tavole di controdeduzioni.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in località Giardinetti avente destinazione a sottozona F1 di P.R.G. variata a zona N dal Pianodelle Certezze viene destinata a sottozona F1 in quanto sulla stessa è stata rilasciata concessione edilizia.

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Un’area in località Quarto Miglio avente destinazione a sottozona M3 di P.R.G. confermata dal Piano delleCertezze viene destinata a sottozona B2 in quanto compromessa da edificazione.Un’area in località Quarto Miglio avente destinazione a sottozona M3 e a zona D di P.R.G. confermata dalPiano delle Certezze viene destinata a sottozona B2 in quanto risulta di pertinenza del villino esistente.

Foglio 25 Sud

Tutta la zona D edificata nell’arnbito del quartiere Quarto Miglio viene destinata a sottozona B2.Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG, la viabilità esistente, così come graficizzato nelletavole allegate.Parte di un’area M1 adiacente alla ferrovia Roma-Cassino viene destinata a zona N.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interarnente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.È’ stata attribuita la destinazione a sede stradale ad un’area lungo l’Acquedotto Alessandrino.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzato il vincolo di rispetto monumentale a sud della Marrana dell’Acqua Mariana;- viene colorato il vincolo di rispetto monumcntalc a nord della Marrana dell’Acqua Mariana;- vengono adeguati i vincoli paesaggistici al D.M. 16/10/1998 in località Casale di Gregna-Anagnina eCapannelle-Barbuta.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Viene rettificato il vincolo Archeologico e Paesistico del Parco dell’Appia Antica lungo il Fosso delleCornacchiole.

Foglio 26 Nord

Un’area in località Tavernelle in parte H2, in parte H3 con vincolo di protezione delle falde idricheinteressata da edificazione spontanea viene destinata a zona “O”.Un’area H1 in località Pratolungo interessata da edificazione spontanea viene destinata a zona “O”.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova norrnativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.In località Acqua Vergine è stata graficizzata la destinazione N (Verde pubblico) e i vincoli di protezionee tutela per le aree interessate dalla deliberazione della Giunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n.6795.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene destinata a sottozona H2 un’area a sud del P.Z. Fontana Candida già destinata dal PRG a sottozonaH3;- viene destinata a sottozona H1 un’area in località Borghesiana già destinata a sottozona H dal P.R.G. erimasta senza destinazione.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Ad un casale in località Finocchio viene tolto il vincolo di rispetto monumentale in quanto non compreso

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nell’All. G alla Deliberazione n.92/97.

Foglio 26 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 27 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 27 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, sccondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.

Foglio 28 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 29 Nord

Un’area G2 ad est del Tevere (limitrofa Ostia Scavi) viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area G4 a sud del Tevere e ad ovest di Via Ostiense viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area G4 ad est del Tevere (limitrofa Ostia Scavi) viene destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la destinazione H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene destinata a zona N un’area in località Ostia - Via delle Baleniere facente parte di un più ampiocomprensorio G3 (ex G4) già destinato dalla presente Variante a zona N.

Foglio 29 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere di Ostia viene destinata a sottozona B2.

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Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel PRG la viabilita esistente,cosi come graficizzato nelle tavole allegate.Vengono destinate a sottozona M1, sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dalPRG come graficizzato all’interno dei perimetri di variante.L’area D del C.P.O. viene destinata a sottozona M1.Due aree F1 edificate su Viale dei Promontori vengono destinate a sottozona B2.Un’area G4 su Via delle Azzorre viene destinata a zona N.Due aree G4 su Via delle Baleniere vengono destinate a sottozona B2Una porzione di area G4 su Via delle Baleniere di Ostia viene destinata a zona N.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo la dcstinazione H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Un’area in Via delle Quinqueremi già destinata a zona D di PRG variata a zona N dal Piano cosi comeadottato, viene destinata a zona in corso di convenzione.

Foglio 30 Nord

Un’area G4 in località Ostia Antica viene destinata a nuova sottozona H2.Due aree M1, a ridosso di Via Acilia, vengono destinate a nuova sottozona H2.Un’area E1, ad est di Via di Acilia, viene destinata a nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Nella zona del Borgo di Ostia Antica l’area già con destinazione F1 ed N di PRG viene destinata a zonaA.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene destinata a sottozona H1 un’area in località Acilia destinata dal Piano delle Certezze a sottozonaH2 in quanto stralciata dalla Variante di Salvaguardia e avente destinazione di PRG a sottozona H2;- in località Ostia Antica viene rettificato il confine della sottozona H2 in accordo con la deliberazioneC.C. 62/98 (Coop. Castello);- viene destinata a sottozona M1 l’area del Cimitero Ostia Antica già graficizzata a sottozona H2 dalPiano delle Certezze cosi come adottato e viene completato il vincolo di inabitabilità;- ad un’area graficizzata a sottozona H2 dal Piano delle Certezze così come adottato ricompresa nelP.I.P. 11/L “Acilia-Dragona” viene riattribuita la destinazione a sottozona L2;- viene graficizzato il vincolo di rispetto della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.51 “Infernetto” a seguito dell’approvazione delrelativo piano particolareggiato;- viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ad un’area non graficizzata nella Variante al Krn. 17della Via del Mare già destinata a sottozona H2 dal PRG vigente.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Due aree in località Ostia Antica aventi destinazione a sottozona F1 di P.R.G. variate dal Piano delle

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Certezze a sottozona H2 vengono destinate a sottozona F1 in conformità della deliberazione C.C. n.62/98.Un’area in località Acilia avente destinazione a sottozona L2 nell’ambito del P.l.P. 11/L variata dalPiano delle Certezze a sottozona H2 viene destinata a sottozona L2 secondo quanto previsto dal Decretodel Ministero dell’Ambiente del 29/3/96 (Baratta) all’art.7 punto 3).Un’area in località Palocco destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H2 viene destinata a sottozonaH1 e viene integrata al nucleo 13.3 “La Lingua-Aurora” di cui all’allegato C1.

Foglio 30 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere di Ostia viene destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.Vengono destinate a sottozona M1 ed M3 e zona N le aree già previste pubbliche dal PRG comegraficizzato all’interno dei perimetri di variante.Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilità esistente.Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PRG in quanto o già realizzate o realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delleprevisioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.Un’area graficizzata a sottozona G3(ex G4) dalPRG lungo Via dei Pescatori viene destinata a zonaN.Viene destinata a sottozona M1 l’area di sedime della linea metropolitana.Parte dell’area G3 (ex G4) compresa tra il Canale del Pantanello, la tenuta di Caste Porziano e la Tenutadi Casteltusano viene destinata a sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Una piccola area in località Infernetto viene destinata a sottozona H2 in quanto già destinato a sottozonaH3 dalla Variante di Salvaguardia;- viene graficizzato parte del perimetro del comprensorio E1 in località Infernetto;- viene contornata di colore rosso l’area interessata dalla Variante in località Stazione CristoforoColombo;- una piccola porzione di area di proprietà dell’Acea in località Stazione C. Colombo viene confermataa sottozona M1 per le esigenze dell’Azienda;- viene corretto il perimetro di una sottozona H1, adiacente a Via del Canale della Lingua stralciata dalP.P. 51/O Infernetto.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Ad un’area in località Via Salorno con destinazione a sottozona E1 di P.R.G. viene indicato i perimetrodi comprensorio E1 non graficizzato dal Piano delle Certezze.Un’area in località Canale della Lingua avente destinazione a sottozona G4 (ex G5) di P.R.G variataa sottozona H2 dal Piano delle Certezze viene destinata a sottozona G4 (verde privato organizzato)secondo la richiesta della Circoscrizione XIII per la realizzazione di serviz sportivi di accesso al Parcodel Litorale.

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Un’area in Via delle Quinquererni già destinata a zona D di PRG vanata a zona N dal Piano così comeadottato, viene destinata a zona in corso di convenzione.Un’area in località Palocco destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H2 viene destinata a sottozonaH1 e viene integrata al nucleo 13.3 “La Lingua-Aurora” di cui all’allegato Cl.

Foglio 31 Nord

Due aree M1 a nord della Via C. Colombo vengono destinate a zona N.Un’area G3 (ex G4) ad ovest di Via di Malatede viene destinata a zona N.Due aree M1 a nord della Via C. Colombo vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area E1 a nord della Via Cristoforo Colombo viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area M1 ad est di Via Pontina (località Tenuta della Perna) viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area M1 ad est di Via Pontina(limitrofa al Casale Monte della Caccia)viene destinata a zona N.Un’area G4 (ex G5) ad est di Via Pontina (limitrofa al Casale Monte della Caccia) viene destinata allanuova destinazione H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamcnte graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI ACCOLTE

Due aree in località Tenuta La Perna variate a sottozona H2 dal Piano delle Certezze vengono stralciatedal presente provvedimento.

Foglio 31 Sud

Un’area G3 (ex G4) ad est della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area F2 confinante con il lato est della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area M2 confinante con il lato ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Parte di una più vasta area L2 ad ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Parte di una più vasta area L2 a sud dello Stabilimento “De Laurentis” e confinante con il lato ovest dellaVia Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area L3 ad ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G4 (ex G5) ad est di Via di Trigoria viene destinata parte a zona N e parte a sottozona G1.Un’area G3 ad est di Via di Trigoria viene destinata a sottozona G1.Un’area G3 adiacente a Via di Trigoria (località Castel Romano) viene destinata a sottozona G1.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica, archeologica,monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2 dellanuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.A nord e a sud del comprensorio industriale di Castel Romano vengono modificati i limiti della sottozonaH2 e conseguentemente della sottozona L2 a modifica di quanto previsto dal Piano delle Certezze cosìcome adottato, secondo quanto previsto dalla Variante generale di adeguamento e di aggiornamentoapprovata con deliberazioni del Consiglio Regionale Lazio n.658 e 659 del 29.2.2000.

Foglio 32 Nord

Un comprensorio E1 denominato Monti della Caccia viene destinato alla nuova sottozona H2. Un’area

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G3 (ex G4) sulla Via di Trigoria viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area E3 non attuata viene destinata alla nuova sottozona H2.Un’area G3 (ex G4) sulla Via Laurentina viene destinata alla nuova sottozona H2,analogamente dueporzioni di aree G3 (ex G) a sud della precedente vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area G4 (ex G5) in località Trigoria viene destinata a zona N.Tre aree G3 (ex G4) ad est della Via Ardeatina vengono destinate alla nuova sottozona H2.Un’area G3 (ex G4) ad ovest della Via Ardeatina viene destinata alla nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.Parte di un’area G3 (ex G4) in località Casal Giudeo viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area G4 (ex G5) ad ovest di Via di Trigoria, limitrofa al Casale Monte della Caccia, viene destinataalla nuova sottozona H2

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

- Viene graficizzato il vincolo di inabitabilità del cimitero di Trigoria;- ad un’area interessata da attrezzatura ferroviaria a nord del fosso Rio Petroso già graficizzata condestinazione a sottozona H2 dal Piano delle Certezze così come adottato viene riattribuita ladestinazione a sottozona M1;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.49 Castel di Leva a seguito dell’approvazionedel relativo piano particolareggiato;- vengono graficizzati due vincoli di rispetto monumentale al limite destro del foglio di PRG;- viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.50 Falcognana A-B a seguito dell’approva-zione del relativo piano particolareggiato;- viene destinata sottozona H1 un’area non ricompresa nel perimetro del P.P. n.47/O Poggetto cosicome approvato dalla Delibera C.C. n.208 del 26/10198;- viene modificato il perimetro della zona “O” n.46 Trigoria-Selcetta a seguito dell’approvazione delrelativo piano particolareggiato;

Foglio 32 Sud

Un’area G4 (ex G5) a nord della “Tenuta Trigoria” viene destinata a sottozona G1.Un’arca G4 (ex G5) a nord della “Tenuta Trigoria” viene destinata a zona N.Due aree G4 (ex G5) limitrofe al “Fosso dei Radicelli” vengono destinate a zona N.Un’area G3 ad ovest della “Tenuta Trigoria” viene destinata a zona G1.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

-Viene colorato il perimetro del vincolo archeologico in località Capanna; - vengono modificate a sottozona H2 due aree graficizzate a sottozona H1 e già destinate a sottozonaH3 dalla Variante di Salvaguardia in località Ponte della Zolfarata.

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Foglio 33 Nord

Un’area M1 in località “Fontana del Divino Amore”, a sud del “Fosso del Divino Amore”, vienedestinata a nuova sottozona H2.Un’area G3 in località “Fontana del Divino Amore” a nord della località “Falcognana” viene destinataa sottozona G1.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFlCIO

- Viene modificato il perimetro della zona “O” nucleo n.80 Divino Amore a seguito dell’approvazionedel relativo piano particolareggiato.

Foglio 33 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano`’.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l' articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano dellc Certczze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

OSSERVAZIONI D’UFFICIO

Vengono destinate a sottozona H2 due piccole aree non ricomprese nel perimetro del P.P. n.82/OSprecamore approvato dalla delibera C.C. 244 del 20/11/98;- viene graficizzato il vincolo archeologico del “Casale Bifolchi” non riportato nel Piano delle Certezzecosi come adottato;- un’area in località S. Palomba viene destinata a sottozona M6 (attività per autodemolizione erottamazione).

Foglio 34 Nord

La zona a destinazione agricola viene interamente graficizzata, secondo la destinazione H2 della nuovanormativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.

Foglio 36 Nord

Un’area L2 in località “Lupara” viene destinata a nuova sottozona H2.Un’area L3 in località “Lupara” viene destinata a nuova sottozona H2.Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.La zona a destinazione agricola viene interamente graficizzata, secondo la destinazione H2 della nuovanormativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.A sud del Comprensorio industriale di Castel Romano vengono modificati i limiti della sottozona H2e conseguentemente delle sottozone L2 e L3 a modifica di quanto previsto dalla Variante generale di

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adeguamento e di aggiornamento approvata con deliberazioni delConsiglio Regionale Lazio n.658 e 659 del 29.2.2000.

Foglio 37 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazione H1 e H2della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.A sud del Comprensorio industriale di Castel Romano vengono modificati i limiti della zona H econseguentemente della sottozona L2 a modifica di quanto previsto dalla Variante generale diadeguamento e di aggiornamento approvata con deliberazioni del Consiglio Regionale Lazio n.658 e659 del 29.2.2000.

Foglio 38 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella “Carta storica,archeologica, monumentale e paesistica sul suburbio e dell’Agro Romano”.La zona a destinazione agricola viene interamente graficizzata, secondo la destinazione H della nuovanormativa e dei principi informatori del Piano delle Certezze.Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.(omissis)

Procedutosi alla votazione, nella forma come sopra indicata, la Presidente, con l’assistenza degliscrutatori, dichiara che la proposta risulta approvata con 34 voti favorevoli e 9 contrari.

Hanno partecipato alla votazione i seguenti Consiglieri:

Assogna, Azzaro, Bartolucci, Bernardini, Calamante, Carapella, Ciocchetti, Cirinnà, Coscia, D’Ar-cangelo, D’Erme, Dalia, Di Francia, Di Stefano, Esposito, Foschi, Galeota, Galloro, Gargano,Gasperini, Giulioli, Laurelli, Magiar, Mannino, Marchi, Marroni, Marsilio, Mazzocchi, Medici,Monteforte, Morassut, Nieri, Ninci, Panatta, Panecaldo, Petrassi, Rizzo, Sentinelli, Sodano, Spaziani,Thau, Vizzani e Zambelli.

La presente deliberazione assume il n. 176.

(OMISSIS)

IL PRESIDENTEL. LAURELLI - A. BALDONI - G. MANNINO

IL SEGRETARIO GENERALEV. GAGLIANI CAPUTO

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AART. 4

BART. 5

CART. 6

EART. 9

FART. 10

GART. 11

A

B1

B2

B3

C

CONSERVAZIONE RESTAURO E RISANAMENTO

CONSERVAZIONE DEI VOLUMI, DELLE SUPERFICI E DELLE SAGOME ESISTENTI

CONSERVAZIONE DEI VOLUMI E DELLE SUPERFICI ESISTENTICON OBBLIGO DI PIANI PARTICOLAREGGIATI

CONSERVAZIONE DEI VOLUMI E DELLE SUPERFICI ESISTENTI

RIDIMENSIONAMENTO VIARIO ED EDILIZIO

ESPANSIONE CON PIANI COMPRENSORIALI UNITARI

ESPANSIONE CON PIANI PARTICOLAREGGIATI O CONVENZIONATI

ESPANSIONE RISERVATA ALL’EDILIZIA POPOLARE ED ECONOMICA DA ATTUARSIMEDIANTE I PIANI DI ZONA APPROVATI CON D.M. nº 3266 E SUCCESSIVE VARIANTI.PER AREE SOGGETTE E NON SOGGETTE AI VINCOLI DI CUI ALLA LEGGE 18.4.62 nº 167

RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA - AREE PARZIALMENTE EDIFICATE

RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA - AREE DI COMPLETAMENTO

PARCO PRIVATO VINCOLATO

PARCO PRIVATO

VERDE PRIVATO

CASE CON ORTO O GIARDINO

VERDE PRIVATO ORGANIZZATO

E1

E2

E3

F1

F2

G1

G2

G3

G4

G5

COMUNE DI ROMADipartimento VI - Politiche del Territorio – U.O. 2º Ufficio Nuovo Piano Regolatore

PIANO REGOLATORE GENERALE(D.P.R. 16.12.1965 - D.M. 6.12.1971 - Delibere R.L. 6.3.1979 e 3.8.1983)

VARIANTE GENERALEadottata con deliberazione C.C. n. 92 del 29.5.1997

« PIANO DELLE CERTEZZE »

L E G E N D A

L’indicazione degli articoli si riferisce alle norme di attuazione del Piano

PERIMETRO DELLE AREE INTERESSATE DALLA VARIANTE

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HART. 12

IART. 13

ART. 2

LART. 14

MART. 15

NART. 16

O

H1

H2

I1

I2

L1

AGRO ROMANO

AGRO ROMANO VINCOLATO

INSEDIAMENTI MISTI (ATTIVITÀ DIREZIONALI E TERZIARI, SERVIZI E RESIDENZE)

INSEDIAMENTI MISTI – CENTRI DIREZIONALI(ATTIVITÀ DIREZIONALI E TERZIARIE, SERVIZI E RESIDENZE)

ATTIVITÀ INDUSTRALI GRANDI E MEDIE

PICCOLE INDUSTRIE ED ARTIGIANATO

AREE PER INDUSTRIE DI QUALSIASI TIPO ED ATTREZZATURE DI SERVIZIOGENERALI INERENTI

ATTREZZATURE DI SERVIZI PUBBLICI GENERALI

ATTREZZATURE DI SERVIZI PRIVATI

ATTREZZATURE DI SERVIZI PUBBLICI DI QUARTIERE

AREA PER IL COMPLESSO DELLA NUOVA CITTÀ UNIVERSITARIA

PARCHI PUBBLICI E IMPIANTI SPORTIVI

RECUPERO URBANISTICO

ZONE CONVENZIONATE

ZONE IN CORSO DI CONVENZIONE

L2

L3

M1

M2

M3

M4

N

O

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DENSITÀ

PERIMETRO DEI COMPRENSORI I1 E I2

PERIMETRO CONVENZIONI

PERIMETRO DEI COMPRENSORI DELLE ZONE DI ESPANSIONE E1

PERIMETRO DELLE ZONE SOGGETTE A VINCOLO DI CUIALLA LEGGE 18-4-1962 N. 167

PERIMETRO DEI COMPRENSORI DELLE ZONE DI RISTRUTTURAZIONE F2

LIMITE DEL TERRITORIO COMUNALE

PERIMETRO RECUPEROURBANISTICO

12 ABITANTI/HA

20 ABITANTI/HA

35 ABITANTI/HA

50 ABITANTI/HA

70 ABITANTI/HA

80 ABITANTI/HA

100 ABITANTI/HA

140 ABITANTI/HA

200 ABITANTI/HA

250 ABITANTI/HA

300 ABITANTI/HA

150 ABITANTI/HA

N.B. LE INDICAZIONI GRAFICHE DI DENSITÀ RIPORTATE NELLE TAVOLE1:20.000 DEVONO INTERNDERSI LIMITATAMENTE ALLE ZONE B NULLE

PERIMETRI

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VINCOLI DI RISPETTO

PERIMETRO DELLE AREE SOGGETTE AD USI CIVICI ACCERTATI

PERIMETRO DEL VINCOLO DI RISPETTO MONUMENTALE

PERIMETRO DEL VINCOLO ARCHEOLOGICO

VINCOLO DI INABITABILITÀ

VINCOLO ASSOLUTO DI INEDIFICABILITÀ

VINCOLO PARZIALE DI INEDIFICABILITÀ

VINCOLO ARCHEOLOGICO E PAESISTICO

VINCOLO DI RISPETTO MONUMENTALE

VINCOLO DI RISPETTO DELLA VIABILITÀ PRINCIPALE

AUTOSTRADE CON PISTE LATERALI

ARTERIE A CARATTERE AUTOSTRADALE

ARTERIE CITTADINE DI RAPIDO TRANSITO

ARTERIE CITTADINE PRIMARIE

STRADE LOCALI O DI QUARTIERE

FERROVIE

VIABILITÀ

Note de «La Gazzetta della Capitale»1. Riquadri di legenda in bianco = PRG vigente.2. Le controdeduzioni in fase di elaborazione varieranno le tavole qui pubblicate.3. Il segno , anche se graficizzato in nero nelle tavole, deve intendersi di colore rosso.

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Prot. Serv. Deliberazioni n. 6327/96

l S. P. Q. R.

C O M U N E D I R O M A

Deliberazione n. 92

ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Anno 1997

VERBALE N. 41

Seduta Pubblica del 29 maggio 1997

Presidenza: LAURELLI - ALFANO - GEMMELLARO

L’anno millenovecentonovantasette, il giorno di giovedì ventinove del mese di maggio, al-le ore 15,45, nel Palazzo Senatorio, in Campidoglio, si è adunato il Consiglio Comunale in se-duta pubblica, indetta in seconda convocazione per i soli oggetti già iscritti all’ordine dei la-vori della seduta del 27 maggio 1997, sciolta per mancanza del numero legale e per i qualinon si è fatto luogo a deliberazioni. Si dà atto che per detta adunanza si è proceduto alla pre-via trasmissione degli inviti per le ore 15 dello stesso giorno, come da relate del Messo Co-munale inserite in atti sotto i numeri dal 14827 al 14887, per l’esame degli argomenti iscrittiall’ordine dei lavori e indicati nei medesimi inviti.

Partecipa alla seduta il sottoscritto Vice Segretario Generale dott. Costantino FRATE.

Assume la Presidenza dell’Assemblea la Presidente del Consiglio Comunale Luisa LAU-RELLI la quale dichiara aperta la seduta.

Eseguito l’appello la Presidente dichiara che sono presenti i sottoriportati n. 21 Consiglieri:

Albensi Stefano, Alfano Salvatore, Baldoni Adalberto, Bartolucci Maurizio, Belvisi Mirel-la, Borghesi Massimo, Coscia Maria, D’Alessandro Giancarlo, Di Pietrantonio Luciano, Espo-sito Dario, Flamment Carlo, Foschi Enzo, Laurelli Luisa, Lobefaro Giuseppe, Maggiulli Ful-vio, Pompili Massimo, Rampini Piercarlo, Rosati Antonio, Salvatori Massimo, Scalia Sergio,Sodano Ugo.

ASSENTI l’on. Sindaco Francesco Rutelli e i seguenti Cunsiglieri:

Agostini Roberta, Anderson Guido, Augello Antonio, Aversa Giovanni, Barbaro Claudio,Bettini Goffredo Maria, Buontempo Teodoro, Calamante Mauro, Cerina Luigi, Cirinnà Moni-ca, Cutrufo Mauro, Dalla Torre Giuseppe, Della Portella Ivana, De Lorenzo Alessandro, DeLuca Athos, De Nardis Paolo, Di Francia Silvio, Fini Gianfranco, Fioretti Pierluigi, FranceseCarlo Andrea, Galeota Saverio, Galloro Nicola, Gemmellaro Antonino, Ghini Massimo, Gra-ziano Emilio Antonio, Magiar Victor, Monteforte Daniela, Montini Emanuele, Palumbo Fla-

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vio, Petrassi Roberto, Rampelli Fabio, Ricciotti Paolo, Ripa di Meana Vittorio, Santillo Cle-mente, Spera Adriana, Teodorani Anna, Tozzi Stefano, Valentini Daniela, Verzaschi Marco.

La PRESIDENTE, constatato che il numero degli intervenuti è sufficiente per la validitàdella seduta agli effetti deliberativi, dichiara aperta l’adunanza ai suddetti effetti e, giustifi-cata l’assenza dei Consiglieri Cerina e Dalla Torre, designa, quali scrutatori per la presenteseduta, i Consiglieri Baldoni, Foschi e Lobefaro, invitandoli a non allontanarsi dall’aula sen-za darne comunicazione all’Ufficio di Presidenza.

Partecipano alla seduta, ai sensi dell’art. l9 dello Statuto, gli Assessori Borgna Giovanni,Cecchini Domenico e De Petris Loredana.

( O M I S S I S )

A questo punto la Presidente Luisa Laurelli esce dall’aula e il Vice Presidente SalvatoreALFANO assume la Presidenza dell’Assemblea.

( O M I S S I S )

A questo punto il Presidente designa quale scrutatore il Consigliere Fioretti in sostituzio-ne del Consigliere Baldoni.

( O M I S S I S )

A questo punto la Presidente Luisa LAURELLI riassume la Presidenza dell’Assemblea.

( O M I S S I S )

A questo punto la Presidente designa quale scrutatore il Consigliere Montini in sostituzio-ne del Consigliere Lobefaro.

( O M I S S I S )

A questo punto partecipa alla seduta il Segretario Generale Supplente dott. Vincenzo GA-GLIANI CAPUTO.

( O M I S S I S )

Dopo di che la Presidente sottopone al Consiglio la seguente proposta n. 343/96 nel testorisultante dalle modifiche apportate dalla Giunta nella seduta dell’8 aprile 1997, e dall’acco-glimento degli emendamenti:

Variante al Piano Regolatore Generale. «Piano delle certezze».

Premesso che il P.R.G. del Comune di Roma è stato approvato con D.P.R. 16 dicembre1965;

Che il Piano Regolatore Generale ha subìto continui procedimenti di variante ai fini del-l’adeguamento a disposizioni legislative nazionali e regionali;

Che, per taluni procedimenti di varianti, l’iter approvativo è in corso di definizione da par-te della Regione Lazio e, fra gli altri, la «Variante Generale al P.R.G. per il reperimento di

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aree per servizi a verde», adottata dalla Giunta Municipale con deliberazione n. 3622 del 4giugno 1990 e relativa deliberazione di controdeduzioni alle osservazioni del C.C. n. 203 del14 settembre 1995; la «Variante di Salvaguardia», adottata con deliberazione del C.C. n. 279del 23-24 luglio 1991 e relativa deliberazione di controdeduzioni alle osservazioni del C.C. n.40 del 21 febbraio 1995, nonché deliberazione del C.C. n. 20 del 19-22 febbraio 1996 di con-trodeduzioni alle osservazioni avverso la citata deliberazione n. 40/95;

Che il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 160 del 4 agosto 1994, ha recepito loschema Regionale dei parchi e delle riserve di cui alla deliberazione G.R.L. n. 8098 del 29settembre 1992, impegnando l’amministrazione a predisporre una proposta di perimetrazio-ne dei parchi da inviare alla Regione;

Che il Consiglio Comunale, con le deliberazioni n. 39 del 20 febbraio 1995 e n. 162 dell’1agosto 1996, ha proposto una perimetrazione relativa a n. 12 parchi, impegnandosi a nonpredisporre atti in contrasto con tali deliberazioni;

Che il Consiglio Comunale, con O.d.g. n. 9 del 22 febbraio 1996, ha impegnato il Sindaco el’Assessore preposto alle Politiche del Territorio a predisporre un provvedimento, definitoVariante delle Certezze, avente il carattere di atto di passaggio che definisce alcune rilevantianticipazioni, per parti e temi significativi, del nuovo Piano Urbanistico di Roma;

Che tale strumento, successivamente definito Piano delle Certezze, assume il carattere divariante generale finalizzata a risolvere le questioni legate al perseguimento degli obiettivifissati dal medesimo O.d.g. e cioè l’adeguamento delle previsioni di piano in contrasto con leproposte di parco, come definite nelle ricordate deliberazioni e la revisione della normativadelle zone agricole; la risoluzione del problema delle zone D del vigente P.R.G. e degli stan-dard urbanistici nelle zone B e D; la necessità di reperire aree per i nuovi programmi di edi-lizia residenziale pubblica;

Che, di conseguenza, il Piano delle Certezze persegue la definizione dei contenuti e dellemodalità di intervento, sia per il sistema storico-ambientale, cioè le «aree non trasformabili»riconducibili al complesso dei parchi e dell’Agro Romano; sia per la parte consolidata dellacittà, cioè le aree del Centro Storico e della Città realizzata secondo il disegno del Piano delSanjust; rendendo al tempo stesso evidente quella parte del territorio, definita come la cittàda completare e trasformare, per la quale continuano a vigere le previsioni e le normativedel vigente Piano Regolatore e che sarà oggetto della seconda fase di redazione del nuovoPiano Regolatore;

Che, per l’individuazione delle aree da destinare ai programmi di edilizia residenziale pub-blica, è stata predisposta dagli uffici competenti una specifica deliberazione che sarà pre-sentata al più presto all’esame del Consiglio Comunale;

Che, di conseguenza, il Piano delle Certezze definisce le scelte significative relative sia al-la tutela e alla valorizzazione dei beni storico-naturalistici, sia alla funzionalità e alla gestio-ne degli interventi nella città consolidata;

Che, in ordine agli adempimenti di cui all’art. 2 L.R. n. 1/86 e agli artt. 6 e 7 L.R. n. 59/95, sirinvia a quanto contenuto nell’allegata relazione tecnica;

Che nell’ambito della revisione dei programmi di localizzazione della portualità integrata,si deve soddisfare l’esigenza che ha il Comune di Roma di avere un proprio approdo turisti-

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co localizzato nell’ambito a sinistra della foce del Tevere, in località Idroscalo, previa valuta-zione dell’impatto ambientale e del reale fabbisogno dei posti barca. Pertanto il programmadovrà tenere conto di tale esigenza e dei progetti di riqualificazione naturalistica dell’area;

Che, per quanto sopra esposto e per le motivazioni espresse nella relazione tecnica alle-gata al presente provvedimento, quale sua parte integrante, ed alla quale si fa riferimento,appare necessaria l’adozione di una variante al Piano Regolatore vigente;

Che, per i motivi esplicitati nella suddetta relazione tecnica, si rende necessario revocarela variante al P.R.G. per l’aggiornamento cartografico, adottata con deliberazione della Giun-ta Municipale n. 4114 del 15 giugno 1988 – ratificata con deliberazione del CommissarioStraordinario n. 124 del 16 giugno 1993 – e la successiva integrazione adottata con delibera-zione commissariale n. 125 del 16 giugno 1993;

Che conseguentemente occorre revocare anche la deliberazione del Commissario Straor-dinario n. 1592 del 19 settembre 1989 di controdeduzioni alle osservazioni presentate avver-so la citata deliberazione della Giunta Municipale n. 4114/88;

Che, sempre per i motivi che risultano dall’allegata relazione tecnica, si ritiene di doverrevocare anche la variante al P.R.G. relativa al territorio dell’Acqua Traversa, adottata condeliberazione del Consiglio Comunale n. 83 del 2 marzo 1992;

Atteso che la proposta è stata trasmessa, ai sensi dell’art. 6 del Nuovo Regolamento delDecentramento Amministrativo, ai Presidenti delle Circoscrizioni per l’espressione del pare-re da parte dei Consigli Circoscrizionali entro il termine di giorni 30, termine prorogato di ul-teriori 12 giorni dalla Giunta Comunale nella seduta del 31 gennaio 1997;

Che sono pervenuti n. 13 pareri da parte delle Circoscrizioni III, V, VI, VII, VIII, X, XI, XV,XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, mentre dalle altre Circoscrizioni non è pervenuta alcuna comuni-cazione;

Che delle predette 13 Circoscrizioni, 12 hanno corredato il parere di merito con osserva-zioni e proposte di modifica ed integrazioni;

Che tali osservazioni nel numero totale di 145, elencate nell’allegato «E», sono state istrui-te, articolandole in generali, pertinenti, non pertinenti, attinenti alla normativa, alle richiestedi compensazione, al cosiddetto abusivismo non perimetrato e alle prese d’atto di situazioniconsolidate;

Che tali osservazioni così articolate sono state portate all’esame delle Commissioni Con-siliari III e V;

Che in seguito al parere espresso dalle suddette Commissioni, la Giunta Comunale nellaseduta dell’8 aprile 1997, prese in esame le risoluzioni pervenute dalle Circoscrizioni, ha ri-tenuto meritevoli di accoglimento totale n. 38 osservazioni e precisamente la n. 13, 14, 124,34, 4, 2, 15, 30 (di contenuto simile alla 15), 38, 39, 45, 55, 77, 90, 91, 92, 98, 104, 107, 123, 142,7, 32, 60, 116, 137, 53, 54, 56, 58, 59, 72, 93, 95, 102, 103, 106, 108; di accoglimento parziale n.4 osservazioni e precisamente la n. 140, 6, 37, 97, per un totale di n. 42 osservazioni accolte;

Che tali osservazioni sono state graficizzate sui fogli della Variante, ad eccezione della 13,14, 124, 34, 140, 4, 2, 97, 107, in quanto osservazioni di carattere generale o riguardanti lanormativa o la compensazione oppure semplicemente perché già risultanti nella destinazio-

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ne richiesta o recepibili con specifici provvedimenti già adottati (punti verdi qualità); inoltretutte le osservazioni sono descritte nell’elaborato E allegato al presente provvedimento qua-le parte integrante del medesimo;

Che la Giunta stessa ha ritenuto di non accogliere le rimanenti 103 osservazioni per i mo-tivi di seguito indicati e più precisamente:

– n. 16 osservazioni generali e cioè la n. 44, 61, 111, 112, 113, 114, 115, 119, 120, 128, 129,130, 131, 133, 141, 143 in quanto si tratta di argomenti che invitano a recepire generiche indi-cazioni metodologiche, come ad esempio la preventiva approvazione del P.P.A. o la defini-zione dei perimetri dei nuovi comuni metropolitani, oppure perché coinvolgono altre ammi-nistrazioni, ad esempio per l’approvazione preventiva delle leggi regionali sui parchi e learee protette o per l’approvazione di Piani Territoriali Paesistici ecc., e comunque trattando-si di temi sui quali il presente provvedimento non può intervenire;

– n. 63 osservazioni non pertinenti e cioè la n. 1, 3, 5, 8, 9, 10, 11,12, 16,17,18, 19, 20, 21, 22,23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31, 33, 35, 36, 40, 41, 42, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 62, 63, 64, 67, 79, 80,81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 94, 96, 99, 109, 118, 121, 122, 125, 126, 134, 135, 145, in quantosi tratta prevalentemente di richieste che invitano a rivedere la viabilità e le relative infra-strutture, che propongono ulteriori e diverse classificazioni delle aree nelle varie sottozoneB1, B2, B3, o che invitano ad individuare aree per il miglioramento delle dotazioni di stan-dard all’esterno dei comprensori delle zone D, che richiedono modifiche di P.R.G. nell’ambi-to della città in trasformazione non interessata dal presente provvedimento;

– n. 3 osservazioni sulla normativa e cioè la n. 110, 127, 136, in quanto tendenti per un ver-so semplicemente a non modificare la normativa attualmente vigente, per altro a configura-re un impalcato normativo eccessivamente rigido e vincolistico;

– n. 2 osservazioni sulla questione delle compensazioni e cioè la n. 138 e 139 in quanto in-vitano a stabilire fin da ora la localizzazione delle aree sulle quali sarà possibile attivare laprocedura di compensazione edificatoria che sarà invece oggetto di successivo provvedi-mento;

– n. 18 osservazioni pertinenti e cioè la n. 43, 57, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 73, 74, 75, 76, 78,100, 101, 105, 117, 144 perché pur riguardando aree interessate dalla presente variante, van-no in contrasto con i criteri assunti per la modifica delle destinazioni di piano oppure perchériguardano temi da affrontare nella seconda fase di pianificazione o che attengono ad altriprovvedimenti urbanistici in corso;

– n. 1 osservazione e cioè la n. 132 in quanto finalizzata alla legittimazione urbanistica diinsediamenti sparsi non suscettibili di recupero tramite perimetrazione ai sensi della legge28 dicembre 1996, n. 662;

Che la Giunta Comunale nella seduta dell’8 aprile 1997, a seguito di una verifica da partedegli Uffici degli elaborati grafici della proposta, ha inoltre approvato una serie di correzio-ni per errori materiali sui fogli: 7 sud, 8 nord, 8 sud, 9 nord, 9 sud, 10 sud, 12 sud, 13 nord,13 sud, 14 nord, 14 sud, 15 nord, 15 sud, 16 nord, 16 sud, 17 sud, 18 sud, 22 nord, 22 sud, 23nord, 23 sud, 24 nord, 24 sud, 25 nord, 29 nord, 29 sud, 30 sud, 31 sud, 32 nord, 32 sud, 33nord, 2 tavole di legenda aggiornate alle densità previste dalla Variante di Salvaguardia,correzioni che, come di seguito classificate, si configurano come naturali e logiche conse-

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guenze dei criteri informatori della variante esposti nella relazione tecnica nonché comeprese d’atto di situazioni consolidate o derivanti da precedenti strumenti urbanistici, inparticolare:

1 – correzioni dovute ad una più esatta interpretazione grafica della base aerofotogram-metrica più aggiornata (1991) e corrispondente all’effettivo stato dei luoghi rispetto a quellodella originaria base cartografica del P.R.G. vigente. Tali correzioni consistono in aggiunte ovariazioni determinate da mere omissioni complete o parziali, concernenti destinazioni ovincoli graficizzate solo secondo i principi della variante stessa. Si tratta quindi di meri erro-li materiali ininfluenti sia rispetto alla valenza urbanistica della variante che ai criteri infor-matori della stessa.

2 – correzioni dovute al rispetto e alla congruenza con provvedimenti urbanistici appro-vati o adottati, dei quali, per mero errore materiale, non si era tenuto conto nella predisposi-zione della cartografia. Anche tali correzioni risultano ininfluenti sia rispetto alla valenza ur-banistica della variante che ai criteri informatori della stessa.

Conseguentemente la relazione tecnica, facente parte integrante della deliberazione è in-tegrata con i seguenti allegati:

– All. «E» - Osservazioni delle Circoscrizioni;

– All. «F» - Correzioni graficizzate (indicate con un asterisco quelle di cui al punto 1 e condue asterischi quelle di cui al punto 2);

Che le Commissioni Consiliari Permanenti III e V, riunite in seduta congiunta il 23 aprile1997, hanno espresso parere favorevole all’ulteriore iter della proposta di deliberazione dicui trattasi;

Vista la legge 1 giugno 1939, n. 1089;

Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497;

Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni;

Vista la legge 28 febbraio 1985, n. 47;

Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;

Vista la legge 8 giugno 1990, n. 142;

Considerato che in data 5 dicembre 1996 il Dirigente dell’Ufficio Nuovo Piano Regolatore,quale responsabile del Servizio, ha espresso il parere che di seguito integralmente si riporta:«Ai sensi e per gli effetti dell’art. 53 della legge 8 giugno 1990, n. 142, si esprime parere favo-revole in ordine alla regolarità tecnico-amministrativa della proposta di deliberazione indi-cata in oggetto.

Il Dirigente F.to: M. Marcelloni»;

Che in data 5 dicembre 1996 il Ragioniere Generale ha espresso il parere che di seguitointegralmente si riporta: «Ai sensi e per gli effetti dell’art.53 della legge 8 giugno 1990, n.142,si dichiara la non rilevanza contabile della proposta di deliberazione di cui all’oggetto.

p. il Ragioniere Generale F.to: L. Cordelli;

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Che in data 23 dicembre 1996 il Segretario Generale, ha espresso il parere che di seguitointegralmente si riporta: «Ai sensi e per gli effetti dell’art. 53 della legge 8 giugno 1990, n.142, sulla base del parere positivo del Direttore dell’Ufficio Nuovo Piano Regolatore circa laregolarità sotto il profilo tecnico ed amministrativo dell’istruttoria, delle scelte proposte edella conformità della parte grafica ai contenuti della relazione, si esprime parere favorevo-le in ordine alla legittimità della proposta di deliberazione indicata in oggetto.

I1 Segretario Generale Supplente F.to: V. Gagliani Caputo»;

Vlsto il parere favorevole espresso dal Dirigente responsabile del Servizio sotto il profilodella regolarità tecnico-amministrativa ed il parere di non rilevanza contabile da parte delRagioniere Generale in ordine agli emendamenti approvati;

IL CONSIGLIO COMUNALE

delibera:

A) di adottare la variante al Piano Regolatore Generale, denominata Piano delle Certezzeche riguarda:

1. La variante della destinazione di P.R.G. da zona D, E1, E3, F1, F2, G2, G3, G4, G5, L1,L2, L3, M1 ed M2 a H2, H1, N o G1 di comprensori edificabili ricadenti all’interno dei perime-tri dei parchi cosi come proposti dalle deliberazioni del C.C. n. 39/95 e n. 162/96 e tenutoconto del Decreto del Ministro dell’Ambiente del 29 marzo 1996;

2. La variante delle destinazioni di P.R.G. da zona D, E1, E3, F1, F2, G4, G5, M1, M2, M3 edM4 a H1, H2 o G1 di comprensori esterni ai perimetri di cui al punto precedente, ma rica-denti nelle situazioni urbane elencate nell’Allegato B della relazione tecnica;

3. La variante della destinazione di P.R.G. da zona D «completamento» a zona B «conser-vazione del tessuto edilizio e viario» ed in particolare a sottozona B2 e la contemporaneaabrogazione dell’art. 7 delle N.T.A. del P.R.G.;

4. La variante delle destinazioni di P.R.G. delle aree interne al comprensorio SDO secondoil Piano Direttore approvato dal C.C. con deliberazione n. 75 del 20 aprile 1995;

5. La variante della destinazione di P.R.G. delle aree libere, ricadenti nelle vecchie e nuo-ve zone B, in zone M3 o N di P.R.G.;

6. La variante a zona N ed M3 delle destinazioni di P.R.G. delle aree ancora inedificate oedificate con contenzioso in corso interne al perimetro della Convenzione dell’Acqua Tra-versa;

7. La variante all’art.5 delle N.T.A. «Zona B: Conservazione del tessuto edilizio e viario»,all’art. 11 «Zona H: Agro Romano» e l’integrazione dell’art. 3 «Norme di carattere generale»con l’aggiunta del punto 21 relativo alla compensazione edificatoria, dell’art. 16 bis «Zonevincolate» con l’aggiunta del punto 7 bis «Carta dell’Agro»;

8. L’aggiornamento delle tavole di P.R.G. con la graficizzazione dei vincoli decretati e deibeni certi della Carta dell’Agro.

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Varianti tutte riportate nei sottoelencati elaborati, allegati al presente provvedimento qua-li parti integranti del medesimo:

– Fogli 1N, 1S, 2S, 3S, 4S, 6N, 6S, 7N, 7S, 8N, 8S, 9N, 9S, 10N, 10S, 12N, 12S, 13N, 13S,14N, 14S, 15N, 15S, 16N, 16S, 17N, 17S, 18S, 19S, 21N, 21S, 22N, 22S, 23N, 23S, 24N,24S, 25N, 25S, 26N, 26S, 27N, 27S, 28N, 29N, 29S, 30N, 30S, 31N, 31S, 32N, 32S, 33N,33S, 34N, 36N, 37N, 38N; sc. 1:10.000;

– due tavole di legenda;

– relazione tecnica, comprensiva dei seguenti allegati:

All. «A» - Variazione delle norme tecniche di attuazione del P.R.G.;

All. «B» - La classificazione delle nuove aree da tutelare;

All. «C» - Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati e planimetria scala 1:50.000;

All. «D» - Descrizione analitica delle variazioni;

All. «E» - Osservazioni delle Circoscrizioni;

All. «F» - Correzioni graficizzate;

All. «G» - Elenco dei beni certi della Carta dell’Agro;

B) di revocare:

– la variante al Piano Regolatore Generale per l’aggiornamento cartografico, adottata condeliberazione della Giunta Municipale n. 4114 del 15 giugno 1988 – ratificata con delibera-zione del Commissario Straordinario n. 124 del 16 giugno 1993 – e la successiva integrazioneadottata con deliberazione del Commissario Straordinario n. 125 del 16 giugno 1993, nonchéla deliberazione Commissariale n. 1592 del 19 settembre 1989 di controdeduzioni alle osser-vazioni presentate awerso la deliberazione della Giunta Municipale n. 4114/88;

– la variante al P.R.G. relativa al territorio dell’Acqua Traversa, adottata con deliberazionedel Consiglio Comunale n. 83 del 2 marzo 1992;

C) di abrogare:

– il 3º comma del paragrafo 7 dell’art. 2 «Comprensori, densità territoriale e distribuzionipercentuali delle aree» delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.

– l’art. 7 «Zona D: Completamento» delle Norme Tecniche di attuazione del P.R.G.

D) di recepire, quale allegato al P.R.G., le 38 tavole con relativa legenda, costituenti laCarta storico archeologica monumentale e paesistica dell’Agro Romano, che vengono pub-blicate con il presente provvedimento, di cui costituiscono parte integrante.

Sono fatti salvi dagli effetti del presente atto gli interventi del Programma Urbano deiParcheggi secondo il disposto della legge n. 122 del 24 marzo 1989, approvato con delibera-zioni Consiglio Comunale n. 904 del 13 dicembre l991 e n. 442 del 17 dicembre 1992 e nor-mati dalle deliberazioni Consiglio Comunale n. 55 del 27 febbraio 1995, n. 379 del 21 dicem-bre 1995 e n. 380 del 21 dicembre 1995 ad esclusione dei parcheggi fuori terra in elevazione.

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COMUNE DI ROMADIPARTIMENTO VI POLITICHE DEL TERRITORIO

U.O. n. 2 — UFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

IL PIANO DELLE CERTEZZERELAZIONE TECNICA

IL PIANO DELLE CERTEZZE

INDICE

IL SIGNIFICATO DEL PIANO DELLE CERTEZZE

Premessa metodologica

Criteri e strumenti del nuovo piano urbanistico

I nuovi ambiti territoriali

La semplificazione della zonizzazione e delle procedure

La compensazione edificatoria

La manovra urbanistica complessiva

I CONTENUTI DELLA VARIANTE URBANISTICA

Il sistema ambientale

La modificazione delle destinazioni di piano vigenti

I criteri assunti

I parchi

Le nuove aree da tutelare

Le aree esterne ai perimetri dei parchi e alle nuove aree da tutelare soggette a vincolicogenti

Le modificazioni complessive

La nuova normativa per le zone H

Il recepimento della Carta dell’Agro

Il recepimento dei vincoli archeologici e paesistici

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La modificazione delle destinazioni di piano all’interno dei comprensori del SistemaDirezionale Orientale.

La città consolidata (zone B e zone D): normativa e standard

La riclassificazione delle zone D

La ridefinizione della disciplina urbanistica

La nuova normativa per le zone B

Gli standard urbanistici

Allegati nuovi:

A - Norme Tecniche di Attuazione

B - La classificazione delle nuove aree da tutelare

C - Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati

D - Descrizione analilica delle variazioni

E - Osservazioni delle Circoscrizioni

F - Correzioni graficizzate

G - Elenco dei beni certi della Carta dell’Agro.

IL SIGNIFICATO DEL PIANO DELLE CERTEZZE

Con la Variante generale di PRG Piano delle certezze si avvia concretamente il processodi costruzione del nuovo Piano regolatore della città. L’ampiezza del provvedimento, che di-sciplina circa il 70% del territorio comunale, e la natura dei suoi contenuti hanno suggeritola nuova denominazione, che sostituisce la precedente («Variante delle certezze») .

L’attività dell’Amministrazione comunale si è sviluppata in questi anni secondo una tem-pistica articolata in tre periodi, concettualmente autonomi e conseguenziali, anche se tem-poralmente almeno in parte sovrapposti:

– il primo periodo è stato dedicato alla chiusura dell’eredità più pesante, alla conclusionecioè di quella che è stata definita la «pianificazione sospesa»: la Variante di salvaguardia e laVariante per il verde ed i servizi. La scelta è stata di accelerare al massimo i tempi della loroconclusione in Consiglio Comunale e del loro invio alla Regione per la definitiva approvazio-ne. Al tempo stesso sono stati predisposti ed approvati atti che costituiscono strumenti digaranzia per il controllo delle trasformazioni del territorio ed al contempo colmano lacuneamministrative (la delimitazione del centro abitato e delle zone territoriali omogenee).

– il secondo periodo è stato dedicato all’approvazione di atti programmatici e di indirizziper la pianificazione urbanistica: il recepimento dello schema regionale dei parchi e dellearee protette: la proposta di perimetrazione dei parchi assunta con due deliberazioni ed in-viata alla Regione come proposta dell’Amministrazione; il piano di assetto generale per le

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aree ferroviarie: il progetto direttore dei comprensori direzionali orientali. Atti che hannoposto le basi del lavoro per la redazione del nuovo piano e per la predisposizione di impor-tanti progetti urbani.

– il terzo periodo si concretizza con la presente proposta di deliberazione, cioè con la pre-disposizione del Piano delle certezze, che costituisce la trasformazione dei ricordati atti diindirizzo programmatico in atto generale che dà loro la forza della cogenza urbanistica.

Premessa metodologica

Il contesto giuridico-amministrativo vigente costituisce lo scenario entro cui operare: es-so ha una profonda influenza sulla redazione di un nuovo strumento di pianificazione ed inparticolare per quello di una grande città e di un’area metropolitana. Redigere un nuovo pia-no in un contesto legislativo adeguato e condiviso, costruito con l’obiettivo di fornire stru-menti capaci di affrontare le questioni e le dinamiche attuali, significa operare in un conte-sto favorevole e ricco di certezze: nel caso contrario la redazione di un nuovo strumento ur-banistico, se non vuole essere un atto puramente burocratico, diventa oggettivamente l’oc-casione per evidenziare tutti il limiti e le contraddizioni del contesto stesso e per la proposi-zione delle modalità per il suo superamento ed adeguamento.

Il contesto in cui oggi l’Amministrazione comunale di Roma opera è senza dubbio il se-condo: di conseguenza la redazione di un nuovo strumento di piano non può che assumeretale condizione di vetustà e rigidità del quadro legislativo vigente basato ancora sulla leggeurbanistica del 1942 ed operare al suo interno individuando esplicitamente un percorso cheè, al tempo stesso, di sperimentalità e di partecipazione ad un più vasto processo di elabora-zione per la rapida approvazione di una riforma urbanistica generale. Alla riforma urbanisti-ca si deve dare un contributo chiaro e convinto, nella piena consapevolezza che la speri-mentalità non puo restare a lungo tale e che senza la soluzione più generale di almeno alcu-ne grandi questioni, la stessa redazione del nuovo piano per Roma risulterà fortemente con-dizionata e frenata.

Questa situazione dunque non deve costituire una remora, quanto uno stimolo in più allagià elevata valenza di sfida culturale che la redazione di un nuovo piano urbanistico per Ro-ma costituisce: una redazione che si inserisce così, com’è giusto che sia, in un dibattito edun confronto nazionale e internazionale, consolidando la convinzione che ogni riforma ge-nerale trova le sue radici ed i suoi contenuti più innovativi proprio nell’esperienza degli entilocali che, confrontandosi quotidianamente con i reali processi di trasformazione, esprimo-no bisogni e soluzioni aderenti alle dinamiche economiche e sociali in atto.

Il carattere di forte sperimentalità e di innovazione che la redazione del nuovo piano com-porta è rafforzato anche dalla dimensione stessa del territorio del Comune di Roma, dalla de-cisione di procedere verso un piano direttore di scala metropolitana e dalle innovazioni che,sul terreno degli strumenti attuativi, la legislazione nazionale ha comunque già prodotto.

La dimensione del territorio del Comune di Roma (129.000 ha) costituisce infatti un’ano-malia che rende problematica la redazione di un Piano regolatore sulla base della legge1150/42, tenendo contemporaneamente conto delle nuove esigenze della popolazione – chenon si esprimono più solo in termini di standard quantitativi – e dei nuovi criteri della piani-

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ficazione urbana, che derivano dalle trasformazioni strutturali della società contemporanea.Inoltre, l’insieme dei nuovi strumenti attuativi istituiti recentemente con le leggi n. 142/90, n.396/90, n. 179/92 e n. 493/93 (accordi di programma, programmi integrati, programmi di ri-qualificazione e di recupero urbano, ecc.), rendono ancor più complessa la coerenza tra i di-versi livelli di Piano e impongono elevati gradi di flessibilità ed adattabilità.

La profonda convinzione dell’Amministrazione comunale che la redazione di un nuovopiano urbanistico non possa prescindere dal livello metropolitano è confermata proprio dacontenuti e dalla metodologia con cui il Piano delle certezze è costruito. Esso infatti rappre-senta un deciso contributo alla definizione dell’assetto metropolitano, che trova i suoi ele-menti costruttivi, per comune riconoscimento, nella struttura ambientale, nella mobilità enella riqualificazione dei tessuti edilizi, perseguita anche attraverso una localizzazione all’e-sterno del territorio comunale di Roma di una serie di funzioni di alta specializzazione e dirango metropolitano.

Non v’è dubbio alcuno che il sistema storico-ambientale definito dal Piano delle certezzeè il contributo rilevante del Comune di Roma alla costruzione del sistema dei parchi e dellearee protette di scala metropolitana previsto dallo Schema regionale. Tale sistema costitui-sce al riguardo un punto fermo e certo con cui vanno semplicemente integrati i «pezzi» delsistema ambientale definiti autonomamente dagli altri Comuni dell’area metropolitana sullabase del disegno complessivo costituito dal ricordato schema regionale. Anche le previsionirelative alla mobilità costituiscono, senza dubbio, un disegno di scala metropolitana, checonsentirà forti opportunità localizzative esterne al territorio comunale. Si tratta di un dise-gno che andrà completato all’esterno del Comune di Roma secondo una filosofia che privile-gi le connessioni trasversali contribuendo così in maniera decisiva ad evitare le gravitazionisu Roma. Infine, sul punto più delicato della costruzione del piano metropolitano, quello de-gli insediamenti e delle funzioni, il Piano delle certezze si limita per ora ad una riduzione del-la capacità insediativa, ponendo l’attenzione e confermando solo i progetti coerenti con lastrategia della città consolidata e con la riqualificazione delle periferie piu degradate. Il re-sto delle scelte è volutamente demandato ad una seconda fase che riguarderà appunto lenuove centralità, le nuove funzioni, la dimensione metropolitana e che si svolgerà, nel qua-dro dell’autonomia di tutti gli enti locali che al piano metropolitano concorreranno, sotto ilcoordinamento dell’Ufficio comune istituito con la Provincia e con la Regione.

La scelta quindi di procedere per fasi nella costruzione di un nuovo Piano urbanistico, ap-pare la più corretta sia dal punto di vista metodologico, sia perché permette una definizioneattenta delle nuove parti della città e una continua verifica di coerenza con le ipotesi di as-setto dell’area metropolitana in via di costruzione e con la strumentazione attuativa: ciò perrispondere in tempi accettabili alle esigenze operative di riqualificazione della città.

Il Piano delle certezze costituisce dunque uno strumento fondamentale della strategia ur-banistica dell’Amministrazione comunale, poiché rappresenta la prima fase formalizzata delcomplesso iter di costruzione del nuovo piano per Roma.

A questa prima fase seguirà una seconda fase articolata in due tempi.

Il primo tempo è costituito dalla variante generale della mobilità su gomma e su ferro. Loschema complessivo della mobilità è stato già pubblicizzato prima dell’estate come allegatoal documento «Il Piano delle certezze, linee guida per i prossimi provvedimenti urbanistici»,

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la parte relativa alla mobilità su gomma del settore orientale della città, adottata dalla Giun-ta comunale il 2 agosto 1996, si trova ora all’esame delle Commissioni consiliari e delle Cir-coscrizioni per andare presto in aula consiliare. Dopo aver raccolto tutte le osservazioni ed icontributi degli uffici comunali, si prevede di portare all’adozione del Consiglio comunale,su proposta congiunta degli Assessori alla Mobilità e alle Politiche del Territorio, lo schemadefinitivo della mobilità su gomma e su ferro. La nuova rete della mobilità su gomma e suferro si integrerà con il Piano delle certezze, disegnando il sistema della mobilità e cancel-lando le vecchie previsioni non più ritenute valide.

Il secondo tempo riguarda invece la definitiva messa a punto delle modalità di trasforma-zione del terzo ambito di riferimento (la città da trasformare) con l’individuazione delle«nuove centralità», dei comparti di intervento che semplificheranno l’attuale zonizzazione edelle nuove regole per l’attuazione delle trasformazioni. A tal fine sono state già sviluppateuna serie di ricerche ed è stato messo a punto un programma di lavoro sulla cui base si pro-cederà anche in collaborazione con l’Ufficio comune creato con la Provincia e la Regioneper il piano dell’area metropolitana.

Criteri e strumenti del nuovo piano urbanistico

L’ordine del giorno del Consiglio comunale n. 9 del 22 febbraio 1996 indica puntualmentei contenuti del Piano delle certezze (allora denominato ancora Variante delle certezze):

– la definizione della nuova disciplina urbanistica delle aree (parchi verdi, parchi dei qua-li è già stata proposta, con apposita deliberazione, la perimetrazione e altre aree proposte)eliminando, ove necessario, le previsioni edificatorie del PRG in vigore, e la predisposizionedella nuova normativa per le zone H (Agro Romano);

– la nuova normativa per le zone D del PRG (Completamento):

– la risoluzione del problema degli standard urbanistici nelle zone della città consolidata;

– la individuazione delle aree per i nuovi programmi per l’edilizia residenziale pubblicasulla base di nuovi criteri che escludessero in generale il ricorso alla trasformazione di areeagricole.

Le risposte a questi specifici obiettivi non possono che essere inserite in una visione piùgenerale, dal momento che si sta predisponendo il nuovo strumento urbanistico della città:esse vanno ricondotte ad una più ampia e rigorosa logica di piano, tale da garantire che lesoluzioni proposte non siano momentanee, a carattere transitorio o con valenza puramentedifensiva a fronte delle dinamiche in atto nel mercato edilizio, ma al contrario – data la lororilevanza – costituiscano la vera prima parte del nuovo piano urbanistico della città.

Il Piano delle certezze dunque non è un momento di chiusura del vecchio Piano regolatorein attesa della redazione del nuovo, ma rappresenta il «primo pezzo», e probabilmente il piùimportante dal punto di vista qualitativo e quantitativo, del nuovo Piano regolatore della città.

I1 Piano delle certezze chiarisce definitivamente alcune scelte di fondo dell’Amministra-zione: la nuova articolazione del territorio comunale, la semplificazione della zonizzazione edelle procedure di attuazione delle previsioni del piano urbanistico, l’introduzione del con-cetto della compensazione urbanistica.

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I nuovi ambiti territoriali

L’individuazione dei grandi ambiti territoriali e la loro nuova disciplina sono state infor-mate a criteri di evidenza analitica e di semplificazione normativa, anche attraverso la ridu-zione del numero delle zone o sottozone di PRG.

In primo luogo il territorio comunale viene articolato in tre grandi ambiti di rifcrimento aifini della programmazione e gestione dei processi di trasformazione: l’ambito del territorioextraurbano, l’ambito della città consolidata, l’ambito della città da completare e trasforma-re. Con il Piano delle certezze due dei tre ambiti (il territorio extraurbano e la città consoli-data corrispondenti a circa il 70% del territorio comunale) vengono analizzati e definiti siaterritorialmente che dal punto di vista normativo: il terzo ambito, quello della città da com-pletare e trasformare è individuato come risultante della perimetrazione degli altri due am-biti: si tratta di una definizione per ora solo territoriale ma non per questo meno rilevante.

I1 primo ambito di riferimento, quello del territorio extraurbano, è costituito prevalente-mente dal sistema dei grandi parchi e dell’agro romano (la cintura ed i cunei verdi) per uncomplesso di oltre 82.000 ettari pari al 64% dei 129.000 dell’intero territorio comunale: qui iltema principale è quello della salvaguardia ambientale, della valorizzazione ed incentivazio-ne delle attività agricole e di quelle compatibili. A tale ambito sono riconducibili tre diversedestinazioni d’uso, N (Verde Pubblico), H1 (comprendente le sottozone H1 e H2 del PRG vi-gente) e H2 (comprendente la sottozona H3 del PRG vigente), le cui discipline garantisconouna maggiore tutela rispetto alle vigenti norme di PRG. Le nuove norme per le zone H, infat-ti, oltre a prevedere una drastica riduzione dell’edificabilità, consentono trasformazionicompatibili, non direttamente collegate con gli usi agricoli, solo attraverso particolari proce-dure di garanzia ambientale (PAMA, Piano ambientale di miglioramento agricolo e VAP, Va-lutazione ambientale preventiva). In particolare, all’interno dei parchi regionali ex lege394/91, la disciplina del Piano delle certezze prevede, oltre alle zone N, solo la destinazioneH2 (e in alcuni casi G1).

Per la classificazione del territorio extraurbano ai fini della tutela e per l’inserimento diparte delle cosiddette «aree irrinunciabili» tra le previsioni della Variante, sono stati assunticriteri di natura ambientale basati sulla presenza di vincoli cogenti (L. 431/85, 1497/39,1089/39) e sulle previsioni dei PTP. Nel capitolo dedicato al sistema ambientale tali criterivengono esattamente dettagliati e articolati in quattro tipologie di situazioni vincolistiche ri-spetto alle quali l’eliminazione totale o parziale delle vigenti previsioni edificatorie produceo meno la compensazione delle volumetrie edilizie.

Nel nuovo quadro pianificatorio si inserisce sia il recepimento della carta dell’Agro comeparte integrante del Piano regolatore con l’individuazione di un primo gruppo di beni certiper i quali si pongono vincoli urbanistici e con l’esercizio della tutela da parte degli organicompetenti per tutti gli altri beni censiti, sia l’aggiornamento dei vincoli di natura archeolo-gica e paesistica sulle tavole del Piano stesso.

Il secondo ambito di riferimento, quello della città consolidata, relativo a circa 6.700 etta-ri dell’insieme delle zone A (Conservazione e Risanamento), B (Conservazione del tessutoviario ed edilizio) e D del PRG vigente, pari a circa il 5% del territorio, è costituito dal centrostorico e dal complesso dei tessuti edilizi già fortemente strutturati con una maglia viaria de-finita. Il Piano delle certezze elimina la zona D di PRG ormai anacronistica, assimilandola al-

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la zona B2 di PRG, e definisce una nuova normativa con la quale le possibili trasformazionisono disciplinate secondo un procedimento di concessione diretta ed è liberalizzata la pos-sibilità del frazionamento delle unità immobiliari, in modo da incentivare il riuso del patri-monio edilizio residenziale esistente. All’interno di tale normativa è prevista un’articolazio-ne fra zone di minore o maggiore tutela, quest’ultime disciplinate in modo più limitativo perle operazioni di demolizione e ricostruzione. Questa articolazione, e in particolare l’indivi-duazione di una zona di maggior tutela (B1) corrisponde all’obiettivo, da formalizzare con laseconda fase, di ampliare il concetto stesso di centro storico estendendone il perimetro allacittà del Sanjust, fino ad aree di più recente edificazione, ma di sicura testimonianza dei mo-delli insediativi.

Il terzo ambito di riferimento, che riguarda circa 40.000 ettari, pari al 31% del territorio,comprende la città costruita e non costruita – ma con ampie zone edificabili secondo il vi-gente Piano regolatore – caratterizzata dall’assenza di una trama portante. Esso è costituitoda quella città-non città che, senza soluzione di continuità, vede accostarsi le aree semirea-lizzate dei piani di zona per l’edilizia pubblica, le lottizzazioni convenzionate, le zone dell’a-busivismo perimetrato, le aree industriali incompiute o terziarizzate; i vuoti urbani dellearee ancora da edificare e quelle dei servizi di scala urbana e locale (verde, parti di tracciatistradali incompiuti e incompletabili, ecc). In questo ambito si concentra dunque l’edificabi-lità residua di Piano regolatore, da cogliere come occasione e volano per un più generaleprocesso di riqualificazione dell’intera periferia.

Si tratta di un territorio che, per ora, resta governato dalla disciplina vigente di PRG ed incui agiranno una volta adottate, le nuove regole per la trasformazione tendenti a coinvolgerele risorse private nella riqualificazione della città; un territorio dove, nell’attesa del nuovoassetto normativo che sarà definito nella seconda fase di costruzione del nuovo PRG, po-tranno svilupparsi i programmi di riqualificazione urbana (art. 2 L. n. 179/92), quelli di recu-pero urbano (art. 11 L. n.493/93) ed in generale i nuovi strumenti dell’intervento concertatopubblico-privato, specificati attraverso idonei «progetti urbani». In particolare, questi ultimiavranno la finalità, oltre che di definire l’inquadramento urbanistico ed ambientale dei ri-spettivi ambiti, di precisare i ruoli, i compiti e le convenienze di ciascun operatore rispettoai vantaggi ed agli oneri dei processi di trasformazione.

La semplificazione della zonizzazione e delle procedure

Il Piano delle certezze persegue dunque la linea dell’Amministrazione comunale circa laquestione della semplificazione della zonizzazione e delle procedure attuative delle previsio-ni del Piano regolatore: attraverso una lettura più attenta del territorio, da un lato si procedeverso una semplificazione dello «zoning», sia nelle aree extraurbane con la riduzione da trea due delle sottozone dell’agro romano sia nella città consolidata con l’equiparazione dellezone D alle zone B), e dall’altro si punta ad una maggiore definizione dei casi di trasforma-zione da assoggettare a strumento urbanistico attuativo con la finalità di ampliare la casisti-ca del ricorso diretto alla concessione edilizia.

L’obiettivo primario della nuova zonizzazione e della nuova normativa è l’incentivazionedi una trasformazione qualitativa, basata su regole certe e procedure semplici, centrata suprocessi di recupero e riuso (si incentiva tra l’altro la possibilità del frazionamento delle

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unità immobiliari), di demolizione e ricostruzione. Nell’ottica della semplificazione delleprocedure, in sede di riconfigurazione complessiva dell’intero contesto normativo previstanella successiva fase di costruzione del nuovo Piano regolatore, si procederà anche alla so-stituzione del parametro della cubatura con quello del rapporto di superficie.

La compensazione edificatoria

Infine, il Piano delle certezze pone in evidenza, con una prima applicazione l’assunzionedel concetto della compensazione edificatoria associata all’adozione di procedure certe.Una volta definiti gli ambiti della certezza edificatoria, ogni eventuale modificazionc di que-st’ultima va contestualmente risolta in termini localizzativi ed operativi. La compensazioneedificatoria, già nota in passato come istituto della permuta, consiste nel garantire il dirittoedificatorio trasferendo una volumetria di valore immobiliare corrispondente qualora insor-gano motivazioni di natura urbanistica. La concessione in proprietà della nuova area ai sog-getti aventi diritto, comporta la contestuale cessione all’Amministrazione Comunale dell’a-rea originale. La corrispondenza dei valori immobiliari sarà determinata dall’Amministrazio-ne Comunale. Si tratta di una rielaborazione ed estensione in altri termini della filosofia delcomparto edificatorio. Il principio della compensazione deve essere applicato all’internodell’ambito della città da completare e trasformare ed è escluso negli altri due ambiti in cuila città è stata articolata (la città consolidata e le aree extraurbane).

Tuttavia appare evidente che la complessità e l’ampiezza degli obiettivi di natura storico-ambientale alla base del nuovo piano urbanistico di Roma conducono alla esigenza che, al-meno in questa fase iniziale di ridimensionamento complessivo dei carichi insediativi, ilprincipio della compensazione venga applicato ad alcuni casi ricadenti nell’ambito dellearee extraurbane, purché ricorrano alcune condizioni specifiche (assenza di vincoli specifi-ci, previsioni dei PTP compatibili con l’edificazione). Se dunque il principio della compensa-zione è uno degli assi portanti del nuovo piano e troverà la sua esplicita attuazione nellenuove regole che presiederanno i processi edilizi interni alla città da completare e trasfor-mare già oggi con il Piano delle certezze esso trova una sua prima applicazione rispetto atutte quelle aree edificabili che, interne o esterne ai perimetri dei costituendi parchi, vengo-no cancellate sulla base di criteri urbanistici e non sulla base dell’esistenza di previsioni evincoli altrimenti cogenti, e se in generale il termine «compensazione» rimanda ad una pra-tica attuativa delle previsioni di piano, nel caso della sua anticipazione con il Piano delleCertezze esso assume in realtà, sotto lo stesso termine, istituti già noti come quello della«permuta» che acquista maggiore credibilità in quanto viene inserita in un procedimento ge-nerale che l’amministrazione comunale definisce. Si tratta di un limitato numero di casi cheil Piano delle Certezze individua esattamente attraverso l’applicazione dei criteri enunciatinel capitolo dedicato al sistema ambientale e la conseguente tabellazione dei comprensoriche hanno diritto alla compensazione.

La disponibilità di aree edificabili ai fini della compensazione edificatoria, sarà assicuratatramite la costituzione di una riserva di suoli di proprietà comunale anche sulla base delbando per la costituzione di una riserva di aree trasformabili di prossima deliberazione ov-vero su aree individuate dagli operatori privati interessati.

In questa seconda ipotesi la definizione della densità edificatoria sulla nuova area sarà di

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volta in volta oggetto di valutazione circa la coerenza urbanistica e l’interesse pubblico ai fi-ni del possibile ricorso alle procedure di cui all’art. 27 della legge 142/90.

Sulla base dell’assunzione di questo principio, vengono anche risolte tutte le questioniche il Consiglio comunale, attraverso una serie di ordini del giorno connessi alle deliberedella Variante di salvaguardia e di proposta di perimetrazione dei parchi, aveva ritenuto didover risolvere con un ricorso alla permuta. La tabella 1.3 definisce il quadro degli ordini delgiorno con cui il C.C. ha ritenuto di dover provvedere alla permuta su altre aree delle cuba-ture eliminate mentre la tabella I definisce il quadro complessivo delle compensazioni. Ap-pare evidente che sulla base della già ricordata classificazione non tutte le cubature debbo-no essere compensate: pertanto nella tabella 1 si evidenziano sia le volumetrie complessivecancellate sia quelle da compensare. Con lo stesso procedimento vanno risolte alcune que-stioni «storiche» che da tempo, ancorché in presenza di decisioni assunte dal Consiglio Co-munale, non hanno trovato soluzione come il caso del Parco di Aguzzano e, vista la partico-lare valenza sociale anche le questioni riguardanti le volumetrie cancellate di enti o associa-zioni che si occupano dell’assistenza e della programmazione sociale delle persone disabili(L. 104/92).

La manovra urbanistica complessiva

Il Piano delle certezze definisce, quindi, con sempre maggiore precisione, sia in terminiquantitativi che localizzativi, la manovra urbanistica complessiva.

Da un lato infatti, si riducono le previsioni insediative del vigente Piano regolatore per uncomplesso di circa 8,6 milioni di metricubi di edificabilità di iniziativa privata, di cui 5,4 mi-lioni di edificabilità residenziale e 3,2 milioni di edificabilità terziaria, cui si aggiunge il cam-biamento di destinazione d’uso di circa 390 ettari di aree attualmente destinate ad M1 (corri-spondenti quindi a circa 7,6 milioni di metricubi di edilizia per servizi pubblici generali) e dicirca 115 ettari di aree attualmente destinate a E3 (corrispondenti quindi a circa 1,2 milionidi metricubi di edilizia residenziale pubblica). Di qui la cifra dei circa 17,4 milioni di metri-cubi (10,4 milioni nelle aree extraurbane e 7 milioni nelle aree di trasformazione). In sostan-za, 2.425 ettari di aree edificabili assumono una destinazione ad agro vincolato o a verde am-bientale, di cui 1.298 all’interno dei perimetri dei parchi e 1.127 all’esterno dei parchi. Conquesta manovra 82.814 ettari (oltre 63.000 di agro e 19.000 di verde pubblico), pari al 64% delterritorio comunale, vengono a costituire l’insieme degli «spazi aperti», le «open area» comevengono definite nei rapporti comparativi internazionali: Roma con il suo 64% viene ad esse-re la seconda città europea dopo Stoccolma (66% ma di un territorio di appena 18.800 ettari)a fronte del 61% di Praga, del 40% di Barcellona, del 23% di Amsterdam e di Parigi, del 42% diBerlino, del 30% di Zurigo e del 18% di Copenhagen. La sola destinazione a verde pubblicoesterna ai perimetri dei parchi (dunque il verde degli standard di legge) ammonta a 7.812 et-tari, corrispondenti ad una dotazione di 28 metri quadrati per abitante. L’estensione com-plessiva dei parchi, pari a 316 ettari, corrisponde a circa 151 metri quadrati per abitante.

D’altro lato appare definito il confine della città da completare e trasformare e dunqueanche il «residuo di piano», cioè a dire l’insieme delle previsioni del vigente piano regola-tore che non vengono toccate dalla presente manovra urbanistica: nel residuo di piano so-no quindi comprese, oltre evidentemente le aree di completamento (F1-L1), sia le aree a

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destinazione residenziale (F2 - E1- E2 - G4), per servizi urbani privati (M2), e di sviluppoindustriale (L2), la cui attuazione deve avvenire con strumenti urbanistici attuativi di ini-ziativa privata, sia il complesso delle aree da attuare attraverso piani particolareggiati diiniziativa pubblica come le aree destinate ai piani della edilizia pubblica (E3), i compren-sori del sistema direzionale orientale così come rivisitato dal progetto direttore approvatodal Consiglio Comunale con atto n. 226 del 25 ottobre 1994 e le aree di riqualificazione ur-banistica dell’abusivismo consolidato (zone O), sia infine le aree per i servizi pubblici discala urbana (M1).

La manovra urbanistica complessiva può dunque essere così riassunta.

Il Piano delle certezze da un lato trasforma a destinazione agricola o a verde pubblico unaserie di comprensori edificabili secondo il vigente Piano Regolatore e definisce la cosiddet-ta «città consolidata»; dall’altro definisce i confini dell’ambito della città da completare etrasformare. Con la prima manovra si pongono le basi per la definizione e la valorizzazionedel sistema ambientale e delle potenzialità di recupero e riuso della città consolidata. Con laseconda si fornisce il quadro di riferimento territoriale delle potenzialità edificatorie. L’am-bito della città da trasformare sarà oggetto della seconda fase della redazione del nuovo pia-no urbanistico. Tuttavia, poiché esistono le condizioni generali al contorno ed una serie dipunti fermi vengono già ora definiti (il riferimento territoriale, il dimensionamento comples-sivo, il sistema della accessibilità, la ubicazione delle più importanti «aree irrinunciabili»)appare evidente che, nell’attesa della completa definizione delle modalità tecniche della tra-sformabilità, una parte delle dinamiche in atto all’interno dell’ambito della città da trasfor-mare, valutate dall’Amministrazione non solo come coerenti con i suoi obiettivi strategici,ma anche come anticipatrici delle nuove modalità di intervento, possono già oggi trovareuna concreta attuabilità.

Tali iniziative sono chiaramente individuabili: l’accelerazione dei piani di zona in attuazio-ne o da sbloccare alla luce del completamento dei sondaggi archeologici; l’avvio dei com-prensori direzionali, a partire da quello di Pietralata per il quale sono già all’esame del C.C.gli strumenti urbanistici attuativi e di inquadramento; una serie di lottizzazioni convenziona-te ormai giunte ad un avanzato stato istruttorio, l’accelerazione di una serie di importantiprogetti urbani (Ostiense, le aree della Cristoforo Colombo, Tormarancia Bufalotta, i proget-ti per le stazioni di Tiburtina, Ostiense, S. Pietro) cui debbono accostarsi la rapida adozionesia della delibera di individuazione delle nuove aree per i programmi di edilizia pubblica(45.000 stanze), sia l’emanazione dei bandi per l’avvio dei programmi di recupero urbano su-gli 11 ambiti individuati dall’Amministrazione Comunale (ex art. 11 della legge 493/93) e delbando per l’acquisizione di aree al demanio comunale, inteso come costituzione di una riser-va di suolo comunale da utilizzare anche in funzione della concreta attuazione del principiodella compensazione.

L’insieme di questi programmi si configura dunque come una anticipazione, una primaquota di progetti attivabili all’interno della citta da trasformare, da avviare attraverso una se-rie di atti specifici ed autonomi, senza attendere la conclusione della seconda fase della re-dazione del nuovo strumento urbanistico. Ciò appare del tutto legittimo sia perché tali pro-getti risultano coerenti con le scelte strategiche generali dal momento che in molti casi sonoil risultato di un lungo lavoro progettuale sviluppatosi contestualmente sia perché costitui-scono spesso i punti di avvio di più vasti processi di riqualificazione in quanto investono al-l’interno della città da trasformare, aree edificate e da edificare e si configurano come pro-

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getti di elevato spessore sperimentale rispetto alla definizione delle nuove regole della tra-sformazione.

Al tempo stesso l’individuazione di questo pacchetto di progetti attuativi di iniziativapubblica, privata e mista costituisce anche il quadro delle reali priorità nel processo di tra-sformazione della città: ancorché non esaustivo, esso configura certamente la parte più so-stanziosa di un programma poliennale di attuazione dello strumento urbanistico che dovràessere più puntualmente definito subito dopo l’adozione della presente variante generale,anche alla luce della più recente evoluzione legislativa in materia ed aprendo se necessario,anche un confronto con la Regione e con il governo centrale sul senso, sui contenuti e sullemetodologie di un programma pluriennale di attuazione rivisitato dopo venti anni di espe-rienze attuative decisamente negative.

L’Amministrazione Comunale provvederà ad includere in un documento programmatico(Piano Pluriennale di Attuazione oppure strumento di programmazione temporale ad essoequivalente) le trasformazioni da effettuare, la rilocalizzazione delle cubature soppresse ecompensate, le proposte di maggiore intervento edificatorio conseguenti a bandi pubblici oapprovate in funzione della costituzione, a favore del Comune di Roma, di una riserva diaree trasformabili.

L’articolazione del territorio comunale nei tre ambiti di riferimento (la città consolidata,la città da trasformare, le aree extra urbane) offre infine l’occasione per un approccio arti-colato alla soluzione del problema del soddisfacimento degli standard urbanistici: infatti ilPiano delle certezze, nel definire la città consolidata e nel vincolare a verde e servizi tutte learee ancora libere al suo interno evidenzia con chiarezza la sola parte della città per la qualec’è carenza oggettiva di standard, dal momento che nella città da trasformare, realizzata do-po l’entrata in vigore del decreto sugli standard o comunque sulla base di strumenti urbani-stici attuativi di iniziativa pubblica o privata, la insufficienza degli standard non dipende tan-to da carenza di aree a ciò destinate quanto piuttosto dalla loro non facile acquisizione (dif-ficoltà di esproprio, non acquisizione delle aree dai privati, carenza di finanziamenti per larealizzazione dei servizi, difficoltà di gestione, ecc.). L’esigenza di un adeguamento della le-gislazione sugli standard è quindi evidente e nota da tempo. A quasi trenta anni dalla emana-zione del Decreto sui cosiddetti «standard urbanistici» (aprile 1968) non si può che confer-mare l’importanza della loro introduzione che ha costituito una delle conquiste più rilevantinell’evoluzione della legislazione urbanistica italiana. Anche se non sempre la sua attuazio-ne ha risposto alle attese per le quali era stato previsto, tuttavia esso ha profondamente mo-dificato i rapporti fra Amministrazione pubblica e iniziativa privata ed ha contribuito a nonriprodurre il modello di sviluppo edilizio degli anni ’50. Ciò detto è altrettanto indubbio cheil solo elemento di flessibilità che gli standard presentano è costituito dal loro configurarsicome «quantità minime»: elemento immediatamente colto per incrementare tali quantitàche in molte situazioni apparivano effettivamente insufficienti. Per il resto la rigidità delledisposizioni per l’applicazione degli standard, sia nazionali che regionali, ha mostrato sem-pre più l’esigenza di una loro maggiore articolazione per renderli realmente strumento di mi-glioramento qualitativo della vita urbana. In particolare sembra necessario rivedere sia i cri-teri di determinazione degli abitanti cui fare riferimento, sia la rigidità delle funzioni e dellequantità da soddisfare anche alla luce delle mutate condizioni sociali e delle situazione dellediverse parti della città (si pensi ad esempio al problema degli standard scolastici, o alle mo-dalità di calcolo degli standard basata esclusivamente sull’area di pertinenza del servizio e

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non secondo parametri prestazionali, o ancora alla diversità dei tessuti edilizi al cui internosarebbe possibile dare risposte differenziate) ed infine introdurre nuove categorie di stan-dard di natura ambientale (permeabilità, rumore, ecc.).

Per quanto riguarda ad esempio la valutazione della popolazione per la quale assicurarelo standard dei servizi e del verde, si può rilevare che essa, se calcolata sulla base dei para-metri ufficiali risulta inattendibile rispetto al dato reale.

In effetti già il dato globale indica un parametro medio di 105,3 mc/abitante per l’interacittà. Ma il dato differenziato per circoscrizioni appare ancora più significativo: solo 6 Circo-scrizioni su 20 denunciano un dato sensibilmente inferiore ai 110 mc per ogni abitante (dagli81,5 mc della VII Circoscrizione ai 92,6 mc della XV); 5 Circoscrizioni si attestano intorno ai100 mc (dai 98 mc della XVIII ai 104,3 mc della XV); 4 Circoscrizioni denunciano una situa-zione superiore alla media cittadina e precisamente intorno ai 100 mc (dai 106,5 mc della XCircoscrizione ai 112,9 mc della IX); infine 5 Circoscrizioni presentano un parametro moltoalto, che varia dai 118,7 mc XX Circoscrizione ai 150,4 della II.

Valutando la popolazione residente nelle Circoscrizioni in cui viene superato il parametrodei 100 mc per abitante insediato, risulta che questa riguarda il 60% della popolazione roma-na. Ai fini del computo degli standard sarebbe quindi corretto utilizzare i parametri di riferi-mento differenziati per le varie Circoscrizioni e derivanti dallo stato di fatto e articolaremaggiormente le previsioni, riferendosi alle tipologie esistenti, alle caratteristiche funziona-li e morfologiche dei vari tessuti urbani.

Nell’attesa che tali modificazioni vengano introdotte nella legislazione nazionale e regio-nale, la redazione di un nuovo strumento urbanistico deve proporre soluzioni giuridicamen-te coerenti con l’attuale quadro legislativo. Ad esempio con il Piano delle certezze la dota-zione di aree verdi (N di Piano regolatore) a livello del piano complessivo è risolto; come giàdetto infatti il verde pubblico esterno al perimetro dei parchi ammonta a 8.000 ettari circa edunque, presenta comunque si valuti il numero degli abitanti cui fare riferimento, un valorenotevolmente superiore ai minimi di legge. Più complessa appare la soluzione del problemadei servizi locali per i quali la questione dei raggi di influenza e lo scollamento fra le tipolo-gie richieste dagli standard da un lato e la domanda effettiva dei residenti dall’altro, non puòche condurre ad una soluzione in loco.

Tutto ciò per giungere alla conclusione che se il problema degli standard è davvero un pro-blema rilevante e decisivo ai fini della completa redazione del nuovo Piano regolatore, nonpuò assolutamente essere addotta a motivo di impedimento della realizzazione, nella città datrasformare, di un primo pacchetto di interventi. Questi infatti si inseriscono in un contesto,quello della città da trasforrnare, dove il problema non è tanto la carenza di standard, quantola loro effettiva realizzazione e fruibilità. Gli interventi individuati non solo assicurano ovvia-mente gli standard di competenza (e quindi non aggravano il problema) ma, assicurando dota-zioni superiori contribuiscono al miglioramento della situazione a favore dei tessuti limitrofi.

Infine, la manovra urbanistica complessiva definisce anche la questione dei nuclei spon-taneamente sorti negli ultimi anni, il cosiddetto «abusivismo non perimetrato».

Con la presente Variante generale vengono definiti (come indicato dalla L. 23 dicembre1996 n. 662 art. 2 comma 54 e dalla L.R. 2 maggio 1980 n. 28 così come modificata dalla L.R.17 dicembre 1996, n. 58) i nuclei di edilizia ex abusiva da recuperare urbanisticamente.

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Nella Memoria di Giunta del 16 aprile 1996 il fenomeno dell’abusivismo non perimetra-to è già stato quantificato nella sua complessità e classificato in cinque tipologie urbanisti-che:

a) Piani isolati residui della vecchia variante delle zone «O», poi stralciati nel 1983, edoramai quasi del tutto edificati: sono aree edificate all’ 80%

b) Zone adiacenti alle zone «O» in continuità con esse: edificate al 50%

c) Zone autonome con densità ed assetto già urbano, edificate al 50%

d) Zone autonome con densità inferiore e situazione semiurbana, edificate al 30%-40%

e) Zone a bassa densità costituenti insediamenti rurali sparsi.

Successivamente, l’Amministrazione Comunale ha proceduto ad una rilettura e riclassifi-cazione delle cinque tipologie ai fini dell’individuazione di due categorie principali cui farcorrispondere differenti prospettive e strumenti di intervento:

1. - nuclei da recuperare urbanisticamente;

2. - edilizia sparsa in territorio agricolo.

Nella prima categoria rientrano aree di cui alle tipologie a), b), c) e d) della Memoria.

La seconda categoria (tipologia «e» della Memoria) comprende sia insediamenti sparsi acarattere residenziale – che, pertanto, non costituiscono nuclei ai fini del recupero – sia in-sediamenti più propriamente agricoli, che quindi non rientrano comunque nel campo di inte-resse dell’indagine.

L’indagine, sintetizzata nelle schede per i nuclei da recuperare individuati, ha fatto riferi-mento ad alcuni criteri fondamentali così sintetizzabili:

– la densità degli insediamenti;

– l’appartenenza ad aree tutelate, (parchi e riserve, vincoli ambientali ed archeologici);

– le diverse destinazioni di P.R.G.;

– la localizzazione dei singoli nuclei in relazione al sistema della mobilità ed alle opere diurbanizzazione primaria; ;

– la consistenza insediativa (tipologia della lottizzazione; rapporto tra lotti edificati, per-corsi interni ed aree libere; tipologia edilizia);

– l’inquadramento territoriale dei nuclei rispetto alla dinamica della strumentazione edella programmazione urbanistica;

– l’attivazione delle risorse locali per l’ auto-recupero;

– la presenza di uno più servizi come centralità locale.

I nuclei sono elencati nell’Allegato C della presente Variante e sono altresì localizzati nel-la cartografia sc. 1:50.000 allegata con l’indicazione delle rispettive denominazioni.

L’elenco costituisce riconoscimento della necessità di intervento di recupero urbanistico,

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che si attuerà successivamente con specifici strumenti di iniziativa pubblica o privata, diffe-renziati a seconda del contesto urbano di appartenenza.

In generale si dovrà ricorrere a piani di recupero attuativi o programmi integrati finalizza-ti alla dotazione degli standard urbanistici e alla riconnessione con il territorio circostante:Tali piani dovranno essere prevalentemente di iniziativa privata e sostenuti da risorse locali.

L’esperienza delle zone «O» ha dimostrato come la perimetrazione preventiva, anche sebasata su dati rilevati attendibili, attiva attese di completamenti edificatori sulle aree liberee conflitti sull’andamento dei perimetri, attese e conflitti che si risolvono solo dopo moltotempo con l’approvazione dello strumento urbanistico generale o attuativo.

Una verifica della reale domanda privata di trasformazione, condizionata alla cessionedelle aree da destinare al recupero urbanistico, consente invece di arrivare alla perimetra-zione avendo a disposizione i dati finali, quale esito sia di un concorso pubblico, sia delleconseguenti decisioni dell’Amministrazione.

In questo modo vi è maggior certezza di disporre delle aree pubbliche e delle risorse pri-vate per la realizzazione delle opere di urbanizzazione.

Per questi motivi l’Amministrazione intende attivare un processo di recupero che prevedala perimetrazione come atto conclusivo.

Tale percorso prevede, per ciascun nucleo, la predisposizione di un Avviso pubblico perla costituzione a favore del Comune di una riserva di aree pubbliche da destinare al recupe-ro urbanistico.

Quale controvalore e a titolo di corrispettivo per le aree offerte in cessione, il Comune as-segnerà ai soggetti proponenti aree edificabili di estensione commisurata alle aree offerte incessione.

Ad esito del bando il Comune valuterà la consistenza delle aree offerte e la corrispondentedomanda di edificazione; stabilirà, quindi, per ciascun nucleo, il perimetro e il tetto insediati-vo a completamento, in base ai quali dimensionare la quantità degli standard urbanistici.

Questa procedura dovrà essere completata entro i 15 mesi previsti dalla L.R. 28/80, cosìcome modificata dalla L.R. 58/96.

I CONTENUTI DELLA VARIANTE URBANISTICA

Nei due paragrafi che seguono vengono più dettagliatamente descritti i contenuti del Pia-no delle certezze: il sistema ambientale e la città consolidata.

Il sistema ambientale

L’elaborazione del Piano delle certezze muove dalla messa a punto del sistema del verde,quale sistema strutturante che assicura nel tempo le condizioni fisiche della rigenerazioneambientale alla scala metropolitana e a quella urbana.

Tale sistema unisce tutte le aree di interesse ambientale, e dunque sensibili sotto il profi-lo ecologico, storico, archeologico, paesaggistico: tutte quelle aree, cioè – anche a destina-

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zione urbanistica differenziata, ma unite dal comune ruolo di generatrici di qualità ambien-tale – nelle quali, all’interno del territorio del Comune di Roma, prendono corpo i cicli biolo-gici della natura e in cui si materializzano gli eventi della storia.

Il Piano delle certezze rappresenta l’elemento conclusivo di una serie di atti di pianifica-zione urbanistica e ambientale già espletati dall’Amministrazione nel corso degli ultimi dueanni:

– La Variante di salvaguardia adottata nel 1991 (Del. C.C. n.23 e 21 luglio 1991, n.279),controdedotta e integrata da questa Amministrazione (Del. C.C.21 febbraio 1995, n.40 e Del.C.C. 22 febbraio 1996 n. 20), con la quale si è provveduto alla riduzione di consistenti pesi in-sediativi – per un totale di circa 40 milioni di mc – previsti dal vigente P.R.G., ritenuti in-compatibili con gli indirizzi di tutela;

– La Variante generale per il reperimento di aree per servizi e verde pubblico, adottata nel1991 (Del. del 19 dicembre l991, n. 448) e controdedotta da questa Amministrazione (Del. del19 settembre 1995, n. 203), con la quale si è confermata la struttura pubblica del vigenteP.R.G.;

– il recepimento (Del. C.C. 4 agosto 1994 n. 160) dello schema di Piano regionale dei par-chi e delle riserve (di cui alla Del. G.R.L. 29 settembre 1992 n. 8098);

– l’approvazione, da parte del C.C. (Del.20 febbraio 1995, n. 39), della proposta di perime-trazione dei primi quattro parchi individuati come prioritari tra le aree protette incluse nelloschema di Piano regionale dei parchi e delle riserve;

– l’approvazione, da parte del C.C. (Del. 1 agosto 1996 n. 162), della proposta di perime-trazione di altri otto parchi inclusi nello schema di Piano regionale dei parchi e delle riserve.

Coerentemente e in continuità con questa impostazione, il Piano delle certezze attribui-sce efficacia giuridica alle suindicate indicazioni programmatiche attraverso:

a) la modificazione delle vigenti destinazioni di piano in contrasto con le proposte di peri-metrazione dei parchi avanzate con le deliberazioni del C.C. n. 39 del 20 febbraio 1995 e n.162 dell’1 agosto 1996;

– la modificazione delle vigenti destinazioni di piano, esterne ai perimetri di cui al puntoprecedente, in contrasto con tutte le situazioni di vincolo cogente derivanti dalle previsioninormative dei PTP approvati o adottati dalla Regione Lazio, su aree vincolate ex lege 431/85ed ex lege 1497/39;

– la modificazione delle destinazioni di piano di ulteriori aree da tutelare, definite dai di-versi presentatori delle proposte come «aree irrinunciabili» ed individuate nell’appositoelenco (Allegato B), quando specifiche verifiche di natura ambientale e urbanistica ne han-no dimostrato l’accoglibilità;

b) la definizione di una nuova normativa per le aree agricole, che si muove nella direzionesia di una semplificazione della normativa vigente, sia di un’accentuazione delle caratteristi-che ambientali e produttive dell’agro romano, e che individua due distinte sottozone: la sot-tozona H1, comprendente le sottozone H1 e H2 del P.R.G. vigente e la sottozona H2, com-prendente l’attuale sottozona H3. Per entrambe le sottozone la nuova norma prevede unasostanziale riduzione degli indici di edificabilità (0,02 mc/mq per le H1 e 0,005 per le H2) e

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l’incremento delle dimensioni del lotto minimo (5 ha per le H1 e 10 ha per le H2), oltre all’in-troduzione di nuovi strumenti e procedure per incentivare l’uso produttivo del suolo con-giuntamente all’esercizio della tutela ambientale (PAMA e VAP);

c) il recepimento della Carta dell’Agro attraverso l’inserimento di una norma transitoria(integrazione dell’articolo 16 bis punto 7 delle N.T.A.) che prevede l’obbligo di acquisire unmotivato parere dalle competenti Soprintendenze garantendo la tutela dei beni censiti dallaCarta stessa;

d) il recepimento dei vincoli archeologici e paesistici attraverso l’evidenziazione di tutti ivincoli sovraordinati relativi a specifici ambiti territoriali;

e) la modificazione delle destinazioni di piano all’interno dei comprensori del Sistema Di-rezionale Orientale, fermo restando il regime comprensoriale delle aree.

La modificazione delle destinazioni di piano vigenti

I criteri assunti

A partire dalle deliberazioni del C.C. nn. 160/94, 39/95 e 162/96 – che indicavano per learee comprese nei perimetri dei parchi deliberati, in attesa della loro istituzione da partedella Regione Lazio, la necessità di definire, attraverso un’apposita variante urbanistica,«una destinazione coerente con le finalità di tutela» – il Piano delle certezze individua i se-guenti criteri, sia di natura ambientale che urbanistica, per la definizione delle nuove desti-nazioni di Piano:

1) le proposte di perimetrazione dei parchi di cui alle ricordate delibere;

2) il completamento del disegno del sistema storico-ambientale avviato ma non conclusocon la Variante di salvaguardia;

3) le proposte delle associazioni ambientaliste, fatte proprie dall Arnministrazione Comu-nale, ai fini di una loro verifica in funzione sia della dotazione di aree verdi all’interno di si-tuazioni edilizie carenti di standard, sia della costruzione di un sistema di connessione fra idiversi parchi.

Per la valutazione delle diverse situazioni urbanistiche ai fini della applicabilità del prin-cipio della compensazione edificatoria, sono stati assunti due parametri:

1) le classificazioni di tutela individuate dai PTP che, ancorché solo adottati, esprimonoindicazioni non eludibili;

2) la presenza di vincoli ex lege 1497/39, 1089/39 e 413/85.

La sovrapposizione dei diversi tipi di tutele (Tutela integrale, Tutela orientata, Tutela pae-saggistica, Tutela limitata) con la presenza o meno dei vincoli di cui sopra, consente di rico-noscere una gamma di situazioni diversificate così sintetizzabili:

a) comprensori o zone con destinazione incompatibile con le classificazioni di PTP (tute-la integrale TI, tutela orientata TO, tutela paesaggistica TP) laddove la presenza di vincoli lerende cogenti.

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In questo caso il Piano attribuisce alle aree una nuova destinazione urbanistica coerentecon le esigenze di tutela, generalmente N, H2 o G1, con riferimento alla specificità dei con-testi urbanistici in cui le aree sono collocate e al diverso grado di compromissione dei luo-ghi; in tal caso non è prevista alcuna compensazione;

b) comprensori o zone edificabili ricadenti in ambiti territoriali vincolati o parzialmentevincolati non ancora interessati dalla disciplina di Piano territoriale paesistico.

In questo caso il Piano attribuisce nuove destinazioni, definendo i termini quantitativi del-la compensazione urbanistica, anche tenendo conto dell’inserimento o meno dei compren-sori stessi nel PPA e del diverso stato istruttorio dei corrispondenti progetti.

Come si evince dalla tabella 1.1A allegata, in tale situazione ricadono quattro comprenso-ri, con una volumetria complessiva pari a 82.720 mc;

c) comprensori o zone con destinazione incompatibile con le classificazioni di tutela delPTP (TI, TO, TP) ma ricadenti all interno di ambiti territoriali non vincolati per cui dunque lanorma di PTP non assume carattere prescrittivo.

Anche in questo caso il Piano individua una nuova destinazione urbanistica, in considera-zione sia dei contenuti programmatici di tutela delle citate delibere, sia del fatto che le indi-cazioni del PTP costituiscono comunque, in sede di variante urbanistica, indirizzi per unacorretta gestione del territorio; vengono definiti inoltre i termini della compensazione urba-nistica come al punto precedente.

Come si evince dalla tabella 1.1B allegata, in tale situazione ricadono tre comprensori,con una volumetria complessiva pari a 128.878 mc;

d) comprensori o zone ricadenti in ambiti territoriali vincolati o non vincolati, con desti-nazione compatibile, del tutto o in parte, con le classificazioni del PTP (tutela limitata TL).

Anche in questo caso il Piano individua una nuova destinazione e definisce i terrnini dellacompensazione urbanistica.

Come si evince dalla tabella 1.1C allegata, in tale situazione ricadono diciotto comprenso-ri, con una volumetria totale pari a 1.743.907 mc.

Tali criteri hanno altresì costituito il principale riferimento in sede di verifica delle propo-ste di «aree irrinunciabili».

Come si evince dalla tabella 1.2A allegata, nella categoria b) ricadono infatti ben quattor-dici comprensori, con una volumetria complessiva pari a 700.871 mc; mentre, come mostrala tabella 1.2C, nella categoria d) ricade un comprensorio con una volumetria di 21.560 mc.

Complessivamente, dunque, come mostra la tabella 1, nelle categolie b), c) e d), ricado-no, per quanto concerne i parchi e le aree irrinunciabili, quaranta comprensori, con una vo-lumetria totale pari a 2.671.336 mc.

Infine, anche per le aree esterne ai perimetri dei parchi e alle aree irrinunciabili, un’analo-ga verifica ha consentito di individuare tutti i comprensori ricadenti nel caso di cui al puntoa), cui il Piano attribuisce una nuova destinazione compatibile con gli inditizzi di tutela.

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I parchi

A partire dalla delibera di recepimento (Del. CC del 4 agosto 1994, n.160) dello schema diPiano regionale dei parchi e delle riserve (di cui alla Del. GRL del 29 settembre 1992, n.8098), l’Amministrazione ha definito i perimetri dei parchi interessanti il territorio del Co-mune di Roma.

Con delibera CC del 20 febbraio 1995, n. 39 sono stati perimetrati i parchi Litorale, Veio,Valle dei Casali, Insugherata e con delibera CC dell’1 agosto 1996 n. 162 i parchi del com-plesso lacuale Bracciano-Martignano, Arrone-Castel di Guido, Marcigliana, Valle dell’Anie-ne, Decima-Malafede, Monte Mario, Tenuta dei Massimi, Laurentino-Acqua Acetosa.

Come si evince dalla tabella 2, l’eliminazione di tutte le previsioni di piano in contrasto conle caratteristiche dell’area protetta, che ha seguito i criteri già specificati nel paragrafo prece-dente interessa complessivamente una volumetria di 10.301.817 mc, di cui 3.788.209 residen-ziali, 2.746.608 di attrezzature di servizi privati M2 (per un totale di 6.534.817 mc) e 3.767.000di servizi pubblici di livello urbano M1 corrispondenti a una superficie di circa l90 ha.

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Le nuove aree da tutelare

Nel corso degli ultimi due anni sono state avanzate dal Gruppo Consiliare Verdi (gennaio1995), da Italia Nostra (giugno 1996) e dai Comitati dei parchi (maggio-luglio 1996) numero-se proposte di nuove aree da tutelare, le cosidette «aree irrinunciabili», aree, cioè, da sotto-porre a tutela urbanistica attraverso una modificazione delle destinazioni di piano vigenti.

In relazione alla diversa localizzazione delle aree, si è giunti ad una suddivisione delleproposte stesse in 3 categorie principali:

A) Proposte ricadenti all’interno dei perimetri dei parchi già deliberati dall’Amministra-zione (Del. C.C. n. 39 del 20 febbraio 1995 e Del. C.C. n. 162 dell’1 agosto 1996);

B) Proposte di ampliamento dei parchi esistenti o deliberati;

C) Proposte esterne ai perimetri dei parchi deliberati.

Un’attenta verifica di natura ambientale e urbanistica, condotta a partire dai criteri speci-ficati nel primo paragrafo, ha portato all’accoglimento delle proposte di cui alla categoria A,coerentemente con le decisioni prese in sede di deliberazione dei perimetri dei parchi, e aun’accoglimento parziale o totale delle proposte di cui alle categorie B e C, così come sinte-tizzato nell’Allegato B alla presente Relazione.

Come si evince dalla tabella 3, che illustra sinteticamente i risultati di queste operazionidi Piano, tale accoglimento interessa, per le categorie B e C (corrispondenti ad un totale di34 proposte per una superficie di circa 9.068 ha e una volumetria di 15.686.418 mc) una su-perficie di 8.129 ha, pari a circa il 90%, e una volumetria di 6.042.194 mc, pari al 39%. All’in-terno di tale volumetria sono compresi 2.128.694 mc residenziali, 383.000 mc di servizi priva-ti M2, 3.260.500 mc di servizi pubblici di livello urbano M1 corrispondenti a una superficie dicirca 170 ha.

Le aree esterne ai perimetri dei parchi e alle nuove aree da tutelare soggette a vincoli

Il Piano delle certezze procede inoltre alla modificazione delle vigenti destinazioni di pia-no per quelle aree edificabili (esterne ai perimetri dei parchi e alle nuove proposte di aree datutelare di cui ai punti precedenti), in cui le tutele del PTP risultano cogenti, in quanto areesottoposte a vincolo ex lege 431/85 e ex lege 1497/39.

Come si evince dalla tabella 4, che illustra sinteticamente i risultati di questa operazionedi Piano, tale modificazione interessa complessivamente 125,59 ha, pari a 1.446.725 mc. dicui 810.725 mc di edificabilità residenziale e 636.000 mc di servizi pubblici di livello urbanocorrispondenti a una superficie di circa 30 ha.

Le modificazioni complessive

La riduzione delle previsioni insediative del vigente PRG riguarda dunque complessiva-mente 17.790.736 mc (10.301.817 nei parchi deliberati, 6.042.194 nelle aree irrinunciabili e905.645 nel resto del territorio) di cui 8.618.115 mc di edificabilità di iniziativa privata corri-spondenti a 5.488.507 mc di edificabilità residenziale e 3.129.608 mc di servizi privati M2,

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7.633.500 mc di servizi pubblici di livello urbano M1 corrispondenti a una superficie di circa390 ha, e 1.239.121 mc di edilizia residenziale pubblica E3 corrispondenti a una superficie dicirca 115 ha.

A seguito di tale riduzione, quindi 2.425 ha di aree edificabili assumono una destinazionead agro vincolato o a verde ambientale, di cui 1.298 all’interno dei parchi deliberati e 1.127all’esterno di essi.

La nuova normativa per le zone H

La nuova normativa proposta per le zone H si muove, al contempo, nella direzione di unasemplificazione della normativa vigente e di una accentuazione delle caratteristiche produt-tive agricole e ambientali dell’agro romano, una parte territorio comunale che, nel quadrodella più generale politica ambientale messa in atto negli ultimi anni dall’Amministrazione,appare essenziale per garantire l’equilibrio ecologico dell’intero organismo urbano e la tute-la del patrimonio storico paesistico delle aree extraurbane, collegati ad una incentivazionedelI’utilizzo agricolo.

La semplificazione consiste essenzialmente nella riduzione da tre a due delle sottozone incui è attualmente articolato il territorio agricolo: la prima è la sottozona H1, che comprendele attuali sottozone H1 e H2 e riguarda le zone agricole dove l’attività produttiva è maggior-mente incentivata e dove, quindi, le trasformazioni urbanistiche compatibili con tale funzio-ne sono più estese: la seconda è la sottozona H2 (che comprende interamente l’attuale sot-tozona H3) e riguarda gli ambiti agricoli la cui qualità ambientale giustifica misure di salva-guardia e di tutela più consistenti di quelle previste nella prima sottozona.

L’accentuazione delle caratteristiche produttive ed ambientali dell’agro romano è perse-guita attraverso la possibilità di utilizzare due nuovi strumenti, che ampliano, sia dal punto divista quantitativo, sia qualitativo, le trasformazioni urbanistiche consentite, assicurando, alcontempo, una gestione insieme più rigorosa e flessibile degli interventi possibili; il PianoAmbientale di Miglioramento Agricolo (PAMA) e la Valutazione Ambientale Preventiva (VAP).

L’unificazione delle attuali sottozone H1 e H2 rappresenta una misura logica e non ulte-riormente dilazionabile, dato che tale suddivisione non appare motivata da sostanziali edoggettive differenze delle parti di territorio così classificate, ma va ascritta alle previsionioriginarie del PRG vigente, antecedenti alla scelta generalizzata di salvaguardia produttivadelle zone agricole operata nel 1967 dalla «legge ponte» n. 765, previsioni che, di fatto, con-sentivano una edificabilità, seppure a bassissima densità, in alcune parti del territorio agri-colo. Pur essendo stata corretta successivamente, anche in modo sostanziale, questa sceltadi tipo meramente quantitativo si è, in qualche modo, mantenuta nella normativa vigente,tanto che l’unica differenziazione rimasta è quella relativa al «lotto minimo», individuato ri-spettivamente in 2 e 5 ha.

La distinzione tra le nuove sottozone H1 e le nuove sottozone H2 viene sottolineata, nellanuova normativa, sia dalle dimensioni dell’appezzamento minimo, che si è ritenuto opportu-no mantenere come riferimento, innalzandolo a 5 ha nelle sottozone H1 e a 10 nelle sottozo-ne H2, raddoppiando, quindi, le dimensioni rispetto alle tre sottozone (H1, H2, H3) delle pre-cedenti norme: sia dagli indici di edificabilità, molto ridotti in entrambe le zone (0,02 mc/mq

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per le H1 e 0,005 mc/mq per le H2). Tuttavia, per evidenziare l’importanza dell’intero territo-rio agrario dal punto di vista paesistico e ambientale, per entrambe le sottozone sono indi-cate precise prescrizioni relative alla morfologia degli interventi edilizi, sia relativamenteagli edifici da edificare ex novo o da recuperare, sia relativamente alle superfici scoperte dipertinenza dei primi.

Le nuove sottozone H2 interessano anche gli ambiti dei grandi parchi urbani e metropoli-tani già individuati dall’Amministrazione: per coerenza con la valenza ambientale, in attesadella loro istituzione con legge regionale e dell’adozione dei rispettivi piani di assetto che nedefiniranno la specifica disciplina urbanistica, sono state infatti trasformate in sottozonaH2, con una maggiore limitazione delle attività, le sottozone H1 e H2 del vigente PRG, in es-si ricadenti.

Come evidenziato dalla tabella successiva, le zone H1 e H2 riguardano una estensionecomplessiva di 63.415 ha suddivisa, rispettivamente in 11.313 ha e 52.102 ha. La Variante dicui si tratta, quindi, consiste non solo in una nuova ripartizione delle sottozone e in una nuo-va normativa, ma anche in una modifica dell’estensione delle zone agricole (nel vigente PRG,a seguito della Variante di Salvaguardia, le zone H1 riguardavano 7990 ha. le H2 10.758 ha ele H3 42.933 ha, per un totale di 61.681 ha).

Quanto ai due nuovi strumenti che integrano le possibilità di trasformazione nelle zone H,il Piano di Miglioramento Agricolo Ambientale e la Valutazione Ambientale Preventiva il pri-mo, obbligatorio per interventi relativi ad appezzamenti agricoli superiori a 15 ha, è unostrumento di programmazione, finalizzato all’incentivazione delle caratteristiche produttivedelle zone extraurbane e delle attività complementari compatibili – quali la conservazione,la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e l’insediamento di attività inte-grative legate al tempo libero, all’educazione ambientale e all’agriturismo – che consente an-che una verifica delle relative esigenze insediative.

La nuova edificazione ad uso residenziale è infatti subordinata alla redazione di un PAMAche ne dimostri il carattere di integrazione con le attivita di coltura del fondo. La sua appro-vazione è di competenza dell’USPR, previo parere dell’Ispettorato agrario e dell’UTA.

La possibilità di utilizzare uno strumento prescrittivo come il PAMA è stata dettata dallavolontà di non appesantire eccessivamente la normativa con parametri di controllo delle at-tività produttive agricole, che in molte esperienze di pianificazione si sono rivelati di diffici-le gestione urbanistica e di scarsa efficacia complessiva, ma di istituire un’unica valutazionedi carattere qualitativo, che senza defatiganti procedure burocratiche consenta agli operato-ri di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il PAMA, unitamente ad alcune semplici regole di ge-stione del territorio, consente sostanzialmente un aumento delle possibilità edificatorie, a fi-ni produttivi, rispetto alle quantità massime prescritte dalla norma, fino al raggiungimentodi un indice di 0,03 mc/mq per le nuove H1 e di 0,01 per le nuove H2.

Il ricorso al PAMA consente inoltre di introdurre modifiche alla struttura poderale e agliandamenti altimetrici, qualora le attività di gestione ordinaria dei terreni non soddisfi le esi-genze produttive agricole.

Possono ricorrere alla presentazione del PAMA anche i soggetti che non svolgono le atti-vità produttive agricole a titolo principale, e ciò al fine di consentire interventi integrati dicura e coltura del territorio anche a soggetti che praticano forme produttive part-time o atti-

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vità complementari volte allo sviluppo agricolo, ambientale, culturale e ricreativo di questaparte del territorio.

Il secondo strumento di controllo introdotto dalla nuova normativa, la Valutazione Am-bientale Preventiva, è invece finalizzato da un lato, a garantire la sostenibilità ambientale diuna serie di interventi di trasformazione del territorio previsti o consentiti nelle zone agri-cole (in particolare strade, ferrovie e altre infrastrutture a rete), escludendo naturalmentele destinazioni specifiche previste in tali zone, mentre dall’altro lato, consente di localizzarein questi ambiti funzioni non classificabili con una zonizzazione specifica. ma che ragione-volmente possono essere localizzati solo in tali ambiti. Anche in questo caso, come per ilPAMA, il nuovo strumento introdotto garantisce una notevole flessibilità alla strumentazio-ne urbanistica, seppure all’interno delle necessarie regole, ampliando le responsabilità di ge-stione dell’Amministrazione e responsabilizzando gli operatori, tenuti a presentare una do-cumentazione specifica, chiaramente indicata dalla normativa.

La VAP fa riferimento a procedure «compensative» delle trasformazioni ammesse dallanormativa e regolate da tale strumento, e ciò è la logica conseguenza dell’approccio di so-stenibilità introdotto, seppure solo per le zone agricole, nel PRG. In particolare vengono in-dividuate due modalità di compensazione ambientale, il recupero e il ripristino ambientalefinalizzate a ricostruire l’equilibrio ecologico ed ambientale che ogni intervento di trasfor-mazione comporta, garantendo, ad esempio, gli stessi livelli di permeabilità naturale presen-te prima dell’intervento o la stessa quantità e qualità di copertura vegetazionale, ovvero atti-vando precise misure di sistemazione e di manutenzione del territorio e di ricostituzionedella morfologia originaria, anche con interventi di rinaturalizzazione.

Per entrambi viene fissato in 90 giorni il termine massimo per l’approvazione.

Di seguito si presenta la tabella 5, di riepilogo quantitativo delle nuove superfici e cubatu-re per le zone H e le zone N. Come si evince dalla tabella, con il Piano delle certezze 82.814ha, pari al 64% dell’intero territorio comunale, sono destinati a verde pubblico (circa 19.399ha) e ad agro (circa 63.415 ha). Di questi, circa 42.321 ricadono all’interno dei parchi delibe-rati e circa 40.493 all’esterno.

Il recepimento della Carta dell’Agro

L’Amministrazione intende acquisire all’interno della struttura normativa del Piano dellecertezze le valenze di tutela contenute nella «Carta storica archeologica monumentale epaesistica del suburbio e dell’Agro romano» (CdA). Tale Carta censisce sull’intero territoriocomunale oltre 6000 elementi di interesse storico che dovranno essere attentamente verifi-cati.

Poiché la complessità di tale operazione richiede tempi che travalicano l’adozione delPiano delle Certezze, l’Amministrazione ritiene opportuno inserire una norma transitoriache, recependo le tavole della Carta dell’Agro come allegati del vigente PRG, garantisca latutela dei beni censiti nella suddetta Carta.

La normativa transitoria proposta (Art. 16 bis punto 7 bis) prevede l’obbligo di acquisireun parere preventivo dalle Sovrintendenze competenti, motivato in riferimento alle caratte-ristiche e alla rilevanza dei beni coinvolti nell’intervento e già individuati nella CdA.

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Inoltre, fin da ora, il Piano delle Certezze assume – graficizzandoli con apposito simbolo –un numero definito di beni, gia individuato nella CdA, in quanto emergenze storiche e ar-cheologiche accertate, secondo l’elenco e gli elaborati cartografici trasmessi dal Soprinten-dente comunale. Per questi beni il Piano prevede che debba essere riservata una fascia di ri-spetto inedificabile minima di 50 metri.

Il recepimento dei vincoli archeologici e paesistici

Il Piano delle certezze definisce un quadro di riferimento certo delle aree sottoposte avincolo archeologico e paesistico, evidenziando sulle tavole di Piano, alla scala 1:10.000 econ apposita simbologia, le nuove aree vincolate ex lege 1089/39, 1497/39 e 431/85 con spe-cifico decreto.

Tali aree interessano – anche a seguito delle declaratorie di vincolo riferite al Decreto Ga-lasso e alla relativa legge n. 431/85 – circa 51.766 ha, corrispondenti al 40,12% dell’intero ter-ritorio comunale.

Per quanto riguarda invece l’insieme delle aree vincolate dall’art. 1 della legge 431/85 – icosiddetti «valori diffusi» (fossi, boschi ecc) – non si ritiene necessario pervenire ad unagraficizzazione di lutte le varie categorie di beni, in quanto per essi il vincolo agisce «ope le-gis» e l’elenco di cui all’art. 1 della legge costituisce, di per sé, un elemento di certezza.

Per quanto concerne, infine, le aree gravate da uso civico – che la legge 431/85 sottoponea vincolo paesaggistico (art. 1. lett. h) – sono state considerate, in questa fase, solo quellegià evidenziate negli elaborati della Variante di Salvaguardia, in attesa che una più ampia in-dagine, già prevista dall’Amministrazione, ne verifichi la presenza con riferimento all’interoterritorio comunale.

In ogni caso la presente variante riguarda sostanzialmente modificazioni delle destinazio-ni di piano a zone N ed H e non a zone edificabili e quindi incompatibili con l’eventuale pre-senza o rilevamento di usi civici.

La modificazione delle destinazioni d’uso all’interno dei comprensori del Sistema Direzio-nale Orientale.

In conformità con gli assunti del presente atto, cioè di dare cogenza urbanistica ad unaserie di elaborazioni programmatiche approvate dal Consiglio comunale, la presente delibe-razione modifica anche le destinazioni d’uso vigenti all’interno dei comprensori del SistemaDirezionale Orientale, secondo le indicazioni contenute nel Progetto Direttore approvatodal C.C. con delibera n. 75 del 20 aprile 1995, e fermo restando il regime comprensoriale del-le aree.

Adeguamento delle destinazioni d’uso di Piani di Zona annullati o inattuati

Con il Piano delle Certezze vien anche data coerenza urbanistica attraverso le opportunenuove destinazioni d’uso alle aree edificate e/o destinate a Verde e Servizi relativi agli stan-dards urbanistici all’interno dei Piani di Zona annullati o inattuati per motivi di tutela am-bientale paesistica o archeologica.

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La città consolidata (zone B e zone D): normativa e standard

La riclassificazione delle zone D

IL PRG del 1962 classificava quali aree di completamento (zone D), quelle aree già inte-ressate dai Piani particolareggiati in esecuzione del PRG del 1931 – ancora inedificate o par-zialmente edificate – assumendo per esse la disciplina di detti PP, e ridefinendone, peraltro,la densità in previsione di nuovi, futuri, Piani particolareggiati.

Negli anni successivi, i PP in esecuzione del PRG del 1931 sono giunti via via a scadenza ele leggi n. 311/1966 e n. 31/1969 ne hanno prorogato la validità al 31 dicembre 1972. Fino a ta-le data, la zona D è stata generalmente edificata, almeno per l’edilizia privata, secondo leprevisioni dei citati PP, dando luogo a tessuti insediativi assimilabili, dal punto di vista delladisciplina urbanistica della città esistente, a quelli classificati come zona B dal PRG in vigo-re, comunque sempre caratterizzati da altissime densità abitative e carenza di verde e servi-zi locali (standard). Densità e carenze che concentrano spesso, in queste zone, i maggiori di-sagi del vivere e abitare nella metropoli.

Per le aree non edificate anteriormente alla scadenza del 31 dicembre 1972, nell’approva-re la Variante generale adottata dal Comune con Del. C.C. n. 2632/1974, la Regione introdus-se (DGR n. 689/1979), all’art. 7 delle NTA, la norma secondo la quale nelle zone D «nessunacostruzione è (invece) consentita nelle aree attualmente libere».

A seguito di successivi ricorsi, tale norma è stata annullata con decisione n. 784/1987 delConsiglio di Stato, che dichiarava illegittimo «l’indistinto divieto di costruzione per tutte learee libere della zona D, in mancanza della preventiva verifica di eventuali occorrenze quan-to a dotazione di spazi e servizi pubblici». In questo modo, le aree libere in zona D, decadutaper esse già dal 1972 la disciplina dei PP in esecuzione del PRG del 1931, prive della discipli-na della Variante generale del 1974, sono state oggetto di un pesante contenzioso, volto adottenere comunque la concessione ad edificare.

Successivamente, con la Del. n. 203/1995 di adozione delle controdeduzioni alle osserva-zioni alla Variante generale per il verde e i servizi, sono state effettuate le verifiche della con-sistenza delle aree a standard. In particolare, per gli ambiti classificati come zona omogeneaB, nei quali ricadono appunto anche le zone D di PRG, si è constatata la carenza dei minimiinderogabili fissati dal citato DM, rispetto agli abitanti censiti e, ancor più, rispetto a quelliinsediabili in relazione alla capacità insediativa teorica del patrimonio edilizio esistente.

Appare dunque evidente l’impossibilità di prevedere l’ulteriore edificazione di aree liberein zona D, non solo per l’attuale, verificata, insufficienza di aree a standard, ma anche per-ché tale edificazione contribuirebbe ad accentuarla ulteriormente.

La ridefinizione della disciplina urbanistica

Il Piano delle certezze opera la revisione delle previsioni relative a quella parte della cittàconsolidata ricadente, secondo la classificazione del PRG in vigore, nella zona B e nella zo-na D, sia trasformando le zone D in zone B, sia riformulando la normativa.

Questa scelta trae origine da due motivazioni.

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La prima è legata all’urgenza di reintegrare le zone D in un’articolazione e in una riclassi-ficazione organica e complessiva della città consolidata: tali zone, per definizione originaria,hanno costituito – e costituiscono ancora – una pesante eredità della pianificazione pregres-sa (si tratta di parti identificate in quanlo ricadenti nei perimetri dei PP in esecuzione delPRG del 1931); e le disposizioni cui sono soggette risultano non solo inaccettabili sotto ilprofilo urbanistico e sociale per la densità troppo elevata e la carenza di attrezzature e servi-zi pubblici, ma anche ormai incongruenti con lo stato di fatto.

Questa reintegrazione comporta il riconoscimento dell’appartenenza – per caratterimorfotipologici e funzionali – delle aree edificate della zona D alla parte di città consolidatagià classificata come zona B (in particolare B2), e quindi rende necessario rivedere la stessanormativa relativa a detta zona B.

Ciò anche perché, e in questo consiste la seconda motivazione, si è inteso apportare allanorma in vigore della zona B modifiche volte a rendere possibile un migliore uso del patri-monio edilizio residenziale esistente e ad evitare ulteriori aggravi, della già consistente den-sità edilizia e della carenza di spazi e servizi pubblici che caratterizzano questi contesti.

In questo quadro, il Piano delle certezze:

a) classifica tutte le parti edificate, già appartenenti alla zona D, come zone B2 di PRG, inconsiderazione del loro carattere urbanistico-edilizio assimilabile a quello delle parti dellacittà consolidata comprese nella zona B;

b) classifica le aree libere già appartenenti alla zona D, individuate e valutate nelle carat-teristiche di ubicazione e dimensionali, nel modo seguente:

– le aree facilmente accessibili e di dimensioni congruenti per la realizzazione di spazi eattrezzature, a verde (zona N) o servizi (zona M3);

– le restanti aree libere, residuali e non utilizzabili a fini pubblici, a zona B2 e, in quantotali, sottoposte alla speciale disciplina per le aree libere di cui al punto 5 della nuova versio-ne dell’art. 5 delle NTA.

L’esplicitazione e la messa in coerenza di queste azioni di piano si è concretizzata attra-verso la predisposizione di mappe 1:10.000, relative alla città consolidata, indicanti la varia-zione delle attuali zone D di piano regolatore in zone B2, nonché l’individuazione di tutte learee da destinare a verde pubblico ed a servizi locali per il soddisfacimento degli standardrelativamente alle zone B.

c) ridefinisce il tessuto già destinato a zona «D» di PRG., sia come nuove destinazioni, siacome presa d’atto della nuova struttura delle aree pubbliche identificata sulla base aerofoto-grammetrica 1991.

La nuova normativa per le zone B

Il principale motivo che ha portato alla revisione dell’art. 5 delle NTA del PRG vigentetrae origine dall’esigenza, per la zona B, di una disciplina attenta ai caratteri dei tessuti chela compongono e alle trasformazioni per essi ragionevolmente prevedibili, tenendo ancheconto della nuova attribuzione, alla medesima zona, delle aree già appartenenti alla zona D.

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Tutta la città consolidata – con l’evidente eccezione dei tessuti storici (A1 e A2) realizzatasulla base dei piani regolatori precedenti quello del 1962 e dunque prima della legge765/1967, è cosi compresa nella nuova zona B.

L’assetto complessivo dei tessuti ricadenti in tale zona risulta largamente definito e, a me-no di interventi di organizzazione e di riorganizzazione delle infrastrutture e degli spazi pub-blici, non sono da prevedersi trasformazioni consistenti.

In questa prospettiva, fermo restando il divieto dell’incremento delle volumetrie esistenti,l’oggetto centrale della nuova disciplina viene individuato, contrariamente alla norma in vi-gore, negli interventi diffusi, volti alla modernizzazione del patrimonio edilizio esistente. Inparticolare nella sottozona B2 vengono ammessi, senza il ricorso allo strumento urbanisticoesecutivo, interventi che comprendono il frazionamento delle attuali unità d’uso residenzia-le (eliminando la soglia superiore e introducendo una nuova soglia inferiore), nonché la de-molizione e ricostruzione di singoli edifici.

In tal caso possono essere ricostruite le quantità esistenti fino ad un massimo di 7 mc/mq,secondo quanto disposto dall’art. 7 del D.I. n. 1444/68. Inoltre, in coerenza con la sentenzadel Consiglio di Stato n. 1359 del 14 novembre l996, riguardante il concetto di ristrutturazio-ne edilizia, la nuova disciplina permette la demolizione e ricostruzione degli edifici mante-nendo la sagoma e le superfci presistenti. Allo scopo di tutelare i valori del patrimonio ar-chitettonico esistente è stato previsto un parere preventivo da parte della SoprintendenzaComunale alla demolizione degli edifici costruiti antecedentemente al 6 agosto 1942.

Il ricorso allo strumento urbanistico esecutivo si configura, nella nuova norma, comeevento eccezionale, riguardante eventuali operazioni di demolizione e ricostruzione di unacerta complessità (un insieme di edifici o anche un edificio singolo per densità edilizie supe-riori a 7 mc/mq). In questi casi, la nuova disciplina, allo scopo di reperire le superfici minimeinderogabili (standard) riferite alle trasformazioni previste, stabilisce che le quantità realiz-zabili potranno essere ridotte, rispetto a quelle esistenti, fino a corrispondere al 70% di que-ste ultime.

Nei casi di intervento diretto, la nuova norma conferma, rispetto alla disciplina in vigore,la centralità della conservazione delle destinazioni residenziali; ridefinisce i casi nei quali neè ammessa la eventuale modifica e, analogamente, i mutamenti delle attuali destinazioninon residenziali.

Nei casi di ricorso al Piano di recupero, la nuova disciplina prevede la possibilità di cam-biamento delle precedenti destinazioni, purché sia garantito un minimo di superficie desti-nata alla residenza (40%) e al terziario (30%) e sia dunque assicurato un mix funzionale privodi concentrazioni specialistiche per le quali i tessuti della zona B potrebbero risultare urba-nisticamente non adatti.

Anche in considerazione dell’inclusione tra le zone B dei tessuti già compresi nelle zoneD, nei quali, come si è detto al precedente punto, permangono alcune aree non edificate, lanuova norma introduce una disciplina particolare appunto per le aree libere.

In queste aree, quelle cioè in cui non insistono edifici e che non sono di pertinenza di edi-fici circostanti, è prevista la realizzazione di parcheggi privati – interrati o a raso – per un’e-stensione variabile rispetto alla superficie del lotto (60% per lotti fino a 3000 mq; 40% per lot-

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ti superiori a 3000 mq), purché la copertura sia sistemata a giardino pensile e la restante par-te del lotto a giardino, con piantumazione di alberi ad alto fusto, in ragione di un albero ogni80 mq. La norma offre, inoltre, l’opportunità di destinare almeno il 60% della superficie dellotto a giardino attrezzato per uso pubblico (spazio gioco per bambini, attrezzature sportivenon agonistiche), consentendo, in questo caso, la realizzazione di un piccolo manufatto (consuperficie massima di 60 mq e un’altezza massima di m 3,20) per servizi e ristoro.

Alla presentazione del progetto deve seguire un approfondito studio atto a dimostrare ilmantenimento di un adeguato grado di permeabilità dei suoli dopo l’esecuzione dei lavoriproposti.

Rispetto al problema dell’Acqua Traversa, in considerazione della valenza ambientale del-l’intero settore, si è ritenuto, con la presente Variante, di destinare a verde pubblico e servizitutte le aree ancora libere all’interno della convenzione, al fine anche di ridurre la carenza distandard urbanistici e di destinare, in linea con quanto predisposto per le zone «D», le areegià edificate a zona «B2» di PRG. Tale soluzione pianificatoria, che equivale al definitivo an-nullamento del regime convenzionale ed alla revoca della deliberazione C.C. n. 33 del 2 mar-zo 1997 nonché del 3º comma del par. 7 dell’art. 2 delle NTA del PRG dal momento che ilcomma 2 dello stesso articolo era già stato annullato dalla Sentenza del Consiglio di Stato n.222 del 10 luglio 1983, è finalizzata a non consentire ulteriori aumenti di pesi insediativi acausa di una situazione già caratterizzata dal permanere di una carenza di standard.

Gli standard urbanistici della città consolidata

Attraverso una specifica rilevazione condotta direttamente sul campo, sono state eviden-ziate tutte le aree la cui dimensione ed accessibilità consentono una razionale utilizzazionepubblica e per le quali il presente Piano propone il vincolo pubblicistico. Con gli stessi crite-ri sono state vincolate le aree ancora libere già classificate come zone D nel vigente PRG,escluse naturalmente quelle per cui sono già state rilasciate dall’autorità competente con-cessioni ad edificare.

Tale scelta appare assolutamente motivata dalla situazione urbanistica della parte di cittàclassificata come zona B, dato il rilevante deficit di standard urbanistici in essa riscontrato econsiderata l’opportunità di non compromettere, con ulteriori nuove edificazioni, situazioniche registrano già oggi una congestione elevatissima, carichi urbanistici ed ambientali certa-mente non incrementabili.

Le aree non utilizzabili per servizi computabili come standard urbanistici, sia quelle giàdestinate ad uso pubblico, sia quelle già classificate come zone D, vengono riclassificate co-me zone B: ma la nuova normativa predisposta per queste zone, e di cui si è detto, ne impe-disce ogni ulteriore edificazione residenziale, garantendone una utilizzazione per verde pri-vato e parcheggi pubblici e privati, con la possibilità, legata ad una utilizzazione parzialmen-te pubblica dell’area, di realizzare un piccolo manufatto di servizio, finalizzato alla gestionedelle attrezzature realizzate.

Quanto sopra risponde pienamente agli indirizzi assunti dall’Amministrazione comunale:da una parte garantire la «manutenzione qualitativa» della città consolidata, vale a dire l’av-vio di un generalizzato processo di recupero e di riqualificazione del patrimonio edilizio esi-

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stente, basato essenzialmente sulla normativa; dall’altra parte, selezionare le aree necessa-rie per i servizi pubblici non solo sulla base di un limitativo computo di tipo quantitativo, masu una valutazione relativa alla loro giacitura, estensione, morfologia, accessibilità e signifi-catività rispetto al tessuto urbano.

In ogni caso, date le caratteristiche di città consolidata che distinguono le parti compresenella zona B, le aree destinate dal presente Piano a verde e servizi – a conferma di destina-zioni già esistenti o di nuova individuazione secondo i criteri sopra esposti – rappresentanola quantità massima oggettivamente (fisicamente) reperibile in queste parti della città.

D’altra parte, la verifica condotta in riferimento agli «ambiti edificati» di cui alla Varianteper il verde e i servizi (Del G.M. 4.6.1990 n. 3622 e Del. C.C. 19 settembre 1995 n. 203), evi-denzia che la quantità di aree di cui sopra non soddisfa gli standard di legge. Tuttavia la va-lutazione dell’entità del deficit dipende dai parametri che si assumono per il calcolo dellapopolazione residente nella zona considerata.

In base ad una lettura formale dell’attuale normativa risulterebbe, per la città consolidata,un deficit di 1500 ettari per il verde e di 1300 ettari per i servizi. Un calcolo più realisticocondurrebbe invece ad un deficit di 450 ettari per il verde e di 550 ettari peri servizi.

Ora se la dotazione di spazi per il verde non potrà mai essere completamente risolta in lo-co e se può essere acquisito che almeno una «parte» possa essere fruito anche se localizzatoesternamente alla città consolidata (e dunque il deficit può essere facilmente colmato comegià dimostrato dalla dimensione del verde pubblico a livello complessivo dell’intero territo-rio comunale) non altrettanto può dirsi per i servizi locali. In tal caso infatti la questione deiraggi di influenza da un lato e dello scollamento fra tipologie richieste dagli standard e realedomanda locale rende problematico il soddisfacimento di questa parte degli standard. La so-luzione risiede nella possibilità di una valutazione di tipo prestazionale, di spazi esistenti an-che già costruiti e nell’introduzione di elementi di flessibilità rispetto al tipo di servizi da of-frire. Di conseguenza se la dotazione del verde pubblico può considerarsi formalmente risol-ta, quella della dotazione dei servizi locali potrà esserlo solo nel quadro di un adeguamentodella legislazione sugli standard.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «A»: VARIAZIONE DELLE NORMETECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PRG

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ALLEGATO A - NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Art. 11 - Zona H: Agro romano:

1) La zona H comprende le parti del territorio extraurbano prevalentemente utilizzate perattività produttive agricole o comunque destinate al miglioramento delle attività di condu-zione agricola del fondo e che presentano valori ambientali essenziali per il mantenimentodei cicli ecologici, per la tutela del paesaggio agrario, del patrimonio storico e del suo conte-sto e per un giusto proporzionamento tra le aree edificate e non edificate al fine di garantirecondizioni equilibrate di abitabilità del territorio e condizioni di salubrità a beneficio dellaintera comunità urbana.

2) In questa zona sono ammessi interventi di recupero degli edifici esistenti di cui all’art.31 lettere a.b.c.d. della legge 457/78 e interventi di nuova edificazione, finalizzati al manteni-mento e al miglioramento della produzione agricola e allo svolgimento delle attività ad essacomplementari (quali la conservazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti delfondo), nonché di attività legate alla ricreazione e al tempo libero, all’educazione ambienta-le, all’agriturismo, secondo le modalità e i vincoli di cui ai successivi punti.

È ammesso il recupero di edifici esistenti alla data di adozione delle presenti norme an-che per uso abitativo, purché finalizzato alla realizzazione di una sola unità immobiliare permanufatto, ovvero più unità non inferiori a mq 150 di superficie utile ciascuna.

In questi casi la superficie di terreno da asservire con atto d’obbligo registrato e trascrittonon dovrà essere inferiore a mq 10.000 per ogni unità immobiliare.

Sono consentiti gli interventi di gestione e manutenzione ordinaria del fondo. Nel caso incui tali interventi comportino modifiche degli elementi strutturanti il territorio agricolo es-si verranno autorizzati previa redazione di un Piano ambientale di miglioramento agricolo(PAMA), di cui al successivo punto D: qualora si tratti di strade interpoderali, di una Valuta-zione ambientale preventiva (VAP) di cui al successivo punto 7.

Per modifiche degli elementi strutturanti il territorio agricolo si intendono:

– le variazioni dei tracciati e dell’andamento altimetrico delle strade poderali e interpode-rali, nonché l’ampliamento delle sezioni oltre i m 5,5;

– la modifica della conformazione altimetrica del terreno, dei pendii e dei terrazzamenti;

– la rimozione degli elementi della vegetazione quali filari, viali alberati, sistemi di siepinaturali, masse arboree di specie autoctone, alberi isolati di specie autoctone di età superio-re ad anni 80 o di altezza superiore a metri 10; sono escluse da tale definizione le colture ar-boree da frutto, gli impianti specializzati di arboricoltura da legno e le formazioni forestalida gestirsi in conformità ai vincoli di cui alla Legge 431/85 ed alla normativa regionale vigen-te in materia forestale;

– la variazione dei tracciati di fossi e canali;

– la manomissione dei manufatti caratteristici dell’agro romano, quali fontanili, portali,muri in pietra.

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3) La zona H è suddivisa in due sottozone, H1 e H2.

a) Nella sottozona H1 sono consentite le costruzioni necessarie alla conduzione agricola,con un indice di fabbricabilità pari a 0.02 mc/mq, appezzamento minimo ha 5, altezza massi-ma degli edifici m 7 su tutti i lati.

Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di paglia e fieno il limitemassimo di altezza è elevato a metri 10.

I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici, dovranno essere concen-trati in un area ristretta e continua di superficie non superiore al 2% dell’appezzamento. La nuo-va edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazione di un PAMA, di cui al successi-vo punto 5), che ne dimostri il carattere di integrazione con le attività di coltura del fondo.

In questa sottozona, qualora gli interventi richiedano il ricorso al PAMA, le previsioni edi-ficatorie potranno raggiungere complessivamente un indice pari a 0,03 mc/mq, fatti salvi tut-ti gli altri indici e parametri prima specificati.

Da tali limiti di cubatura sono esclusi i silos ed i fienili; sono altresì escluse le serre conindice massimo di copertura pari a 1/5 della superficie totale dell’ appezzamento.

Per la realizzazione di silos e serre non stagionali con superficie coperta maggiore di mq.2000, qualora le opere non siano previste all’interno di un PAMA, di cui al successivo punto5), è necessario sottoporre il progetto a Valutazione Ambientale Preventiva (VAP) di cui alsuccessivo punto 7).

L’appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d’obbligo unilaterale da regi-strare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedende, in cui sia specifi-cato l’avvenuto asservimento ai nuovi manufatti.

I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad una distanza non inferiorea 100 metri dalle singole case di abitazione esistenti, a 250 metri dai nuclei residenziali esi-stenti o previsti ed a 300 metri dal perimetro del centro abitato. Qualora i fabbricati sianodestinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi, la distanza dalle singole abitazioni non dovràessere inferiore a 200 metri, quella dai nuclei residenziali e dal perimetro dei centri abitatinon inferiore a 500 metri.

Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico sanitarie, non si applicano nelcaso in cui le abitazioni esistenti costituiscano parte integrante dell’azienda agraria. I fabbri-cati destinati agli allevamenti dovranno altresì distare almeno 500 metri dalle aree di alimen-tazione delle sorgenti ed essere protetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recin-zioni e di opportune schermature vegetali, che al suo interno ricomprenda gli impianti diraccolta e trattamento dei reflui zootecnici.

In via transitoria, fino alla approvazione del Piano regionale delle attività estrattive di cuialla legge regionale n. 27 del 5 maggio 1993 e di altri piani di settore previsti ai sensi dellanormativa nazionale e regionale, nelle zone H1 è consentita l’attività estrattiva (ghiaia, argil-la, acqua ecc) e la realizzazione dei conseguenti impianti temporanei secondo le modalitàpreviste ai successivi punti 7) e 9). Tali attività sono comunque consentite a tempo determi-nato sulla base di una specifica convenzione, che dovrà stabilire i tempi e i modi di utilizza-zione del suolo per le attività in questione e le opere di urbanizzazione necessarie per lo

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svolgimento delle stesse attività, nonché le opere di compensazione ambientale di cui alsuccessivo punto 8).

Le discariche di materiali inerti sono consentite fatto salvo quanto disposto dalle vigentileggi nazionali e regionali. Tali discariche, autorizzate ai sensi della Legge Regionale n. 38/95dal Dipartimento X, possono altresì essere dotate di impianti di frantumazione di materialeinerte.

b) La sottozona H2 riguarda il territorio a prevalente vocazione agricola compreso in am-biti che richiedono una particolare salvaguardia per motivi di difesa idraulica, archeologica,paesistica e di difesa da inquinamento atmosferico e da rumori. Comprende anche tutti que-gli ambiti e corridoi di connessione, che assolvono a funzioni ecologiche e ambientali fonda-mentali per il mantenimento degli equilibri dei cicli naturali o che contribuiscono in manieraessenziale a garantire condizioni di salubrità a beneficio della comunità urbana.

In questa sottozona sono consentite le costruzioni necessarie alla conduzione agricola se-condo le modalità definite al successivo punto 4, con un indice di fabbricabilità, pari a 0.005mc/mq, appezzamento minimo 10 ha, altezza massima degli edifici m 7 su tutti i lati.

Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di paglia e fieno il limitemassimo di altezza è elevato a metri 10.

I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici, dovranno essere con-centrati in un’area ristretta e continua di superficie non superiore all’1% dell’appezzamento.

La nuova edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazione di un PAMA, di cuial successivo punto 5), che ne dimostri il carattere di integrazione con le attività di colturadel fondo.

In questa sottozona, qualora gli interventi richiedano il ricorso al PAMA le previsioni edi-ficatorie potranno raggiungere complessivamente un indice pari a 0.01 mc/mq, fatti salvi tut-ti gli altri indici e parametri prima specificati.

Da tali limiti di cubatura sono esclusi i silos; sono altresì escluse le serre con indice mas-simo di copertura pari a 1/5 della superficie totale dell’appezzamento.

Per la realizzazione di silos e serre non stagionali con indice di copertura superiore ad 1/5della superficie totale dell’appezzamento o con superficie coperta maggiore di mq. 2000,qualora le opere non siano previste all’interno di un PAMA, di cui al successivo punto 5), ènecessario sottoporre il progetto a Valutazione Ambientale Preventiva (VAP) di cui al suc-cessivo punto 7).

L’appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d’obbligo unilaterale da regi-strare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedende, in cui sia specifi-cato l’avvenuto asservimento ai nuovi manufatti.

I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad una distanza non inferiorea 100 metri dalle singole case di abitazione esistenti, a 250 metri dai nuclei residenziali esi-stenti o previsti ed a 300 metri dal perimetro del centro abitato. Qualora i fabbricati sianodestinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi, la distanza dalle singole abitazioni non dovràessere inferiore a 200 metri, quella dai nuclei residenziali e dal perimetro dei centri abitatinon inferiore a 500 metri.

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Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico sanitarie, non si applicano nelcaso in cui le abitazioni esistenti costituiscano parte integrante dell’azienda agraria. I fabbri-cati destinati agli allevamenti dovranno altresì distare almeno 500 metri dalle aree di alimen-tazione delle sorgenti ed essere protetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recin-zioni e di opportune schermature vegetali, che al suo interno ricomprenda gli impianti diraccolta e trattamento dei reflui zootecnici.

In questa sottozona sono-comunque escluse le attività estrattive.

Le discariche di materiali inerti sono ammesse esclusivamente al fine di ripristino e recu-pero ambientale fatto salvo quanto disposto dalle vigenti leggi nazionali e regionali. Tali di-scariche, autorizzate ai sensi della Legge Regionale n. 38/95 dal Dipartimento X, possono al-tresì essere dotate di impianti di frantumazione di materiale inerte.

b1) Nelle sottozone H2 comprese nei perimetri dei parchi e riserve già individuati dal-l’Amministrazione comunale (Del. C.C. 20 febbraio 1995 n. 39 e Del. C.C. 1 agosto 1996 n.162), al fine di garantirne la tutela fino all’adozione dei rispettivi strumenti di assetto, nonsono consentite le seguenti attività:

– piste per corse e prove auto, moto, motocross;

– campi da golf;

– attività estrattive;

– depositi di materiali a cielo aperto;

– serre superiori a 2000 mq e allevamenti zootecnici intensivi.

c) I manufatti agricoli ricadenti in appezzamenti di dimensione inferiore a quella minimastabilita nelle due sottozone H1 e H2 possono essere ampliati una tantum fino al 20% dellacubatura e della superficie legittimamente realizzate fino al raggiungimento dei limiti degliindici di edificabilità per le rispettive sottozone.

Nel caso di appezzamento di estensione inferiore a quella minima stabilita nelle due sot-tozone H1 e H2, che risultino privi di manufatti edilizi, possono essere realizzate struttureper rimessaggio di attrezzi e macchinari agricoli pari a mc: 60 per appezzamenti compresitra 1 e 3 ha, o secondo l’indice di 0,002 mc/mq. per appezzamenti superiori a ha 3.

L’ appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di un atto d’obbligo registrato e tra-scritto in cui sia specificato l’avvenuto asservimento all’ampliamento.

4) Nella zona H, gli interventi di nuova costruzione, di demolizione e ricostruzione, di am-pliamento e di sopraelevazione di edifici esistenti, dovranno essere realizzati secondo leprescrizioni di seguito indicate:

– i tetti dovranno essere a falda e con elementi di copertura in laterizio;

– dovranno essere utilizzati materiali di finitura e serramenti tradizionali (intonaco, lateri-zi, pietra a faccia vista, infissi in legno e persiane alla romana).

È ammesso l’utilizzo di elementi architettonici legati all’adozione di tecnologie per il ri-sparmio energetico e al ricorso ad energie rinnovabili.

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Potranno essere ammesse soluzioni progettuali diverse dalle suddette prescrizioni, a con-dizione che la Commissione consultiva edilizia si pronunci positivamente circa il corretto in-serimento delle stesse nel contesto paesistico-ambientale.

Per quanto riguarda le superfici scoperte dovranno essere osservate le seguenti prescri-zioni:

– le superfici esterne potranno essere pavimentate in misura non superiore al 30% dellasuperficie coperta dei fabbricati, le relative pavimentazioni dovranno escludere copertureasfaltate;

– i piazzali e le strade potranno essere realizzati in terra battuta o breccia con l’esclusionedi coperture asfaltate;

– è ammessa la realizzazione di accessi carrabili asfaltati per una lunghezza massima dimetri 20, esclusivamente in corrispondenza dell’innesto sulla viabilità di ordine superiore,se anch’essa asfaltata;

– è vietata la costruzione di recinzioni in muratura di altezza superiore a cm 60;

– è ammessa la realizzazione di stagni e di sistemi di lagunaggio e fitodepurazione, purchédi dimensioni non superiori a 10.000 mq, nel qual caso è necessario sottoporre il progetto al-la Valutazione Ambientale Preventiva (VAP) di cui al successivo punto 7.

La parte interna dell’edificio dovrà essere contenuta nel perimetro della proiezione a ter-ra dell’edificio medesimo.

D) Nella zona H, gli interventi che comportino il superamento dei limiti di edificabilitàdelle sottozone (rispettivamente 0,02 per la sottozona H1 e 0,005 per la sottozona H2) di cuial precedente punto 3, o che riguardino appezzamenti superiori a 15 ettari, dovranno essereoggetto di un Piano ambientale di miglioramento agricolo (PAMA).

Il PAMA è un Piano di iniziativa privata o eventualmente anche pubblica, se su area pub-blica, presentato dal proprietario del fondo o dal conduttore dell’azienda agricola, o dal le-gale rappresentante di cooperative agricole e associazioni di imprenditori agricoli – costitui-te ai sensi della legislazione vigente – o di società cooperative o associazioni con finalità digestione agricola del territorio e di promozione delle attività integrative legate al tempo libe-ro, all’educazione ambientale, all’agriturismo. Esso deve essere approvato dall’UNPR, pre-vio parere dei Settori Decentrati dell’Agricoltura (S.D.A.) e dell’UTA nel termine di 90 giorni.

Il PAMA dovrà comprendere la seguente documentazione:

– una descrizione della situazione attuale delle attività di conduzione del fondo sotto ilprofilo tecnico, economico, produttivo ed occupazionale;

– una descrizione, sotto il profilo tecnico, economico, produttivo ed occupazionale, degliinterventi programmatici per lo svolgimento delle attività agricole e/o delle attività connes-se, nonché degli interventi di compensazione ambientale di cui al successivo punto 8;

– una descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari per migliorare le condizionidi vita e di lavoro dell’imprenditore agricolo e degli eventuali salariati o altro personale di-pendente, nonché per il potenziamento delle strutture produttive;

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– l’individuazione dei fabbricati esistenti da mantenere, da recuperare e da valorizzare;

– l’individuazione dei fabbricati esistenti ritenuti non più necessari e coerenti con le fina-lità economiche e strutturali descritte dal PAMA, definendone l’uso previsto;

– la definizione dei tempi e delle fasi di attuazione del PAMA stesso.

La realizzazione del PAMA è garantita con atto d’obbligo unilaterale da registrare e tra-scrivere nei pubblici registri imobiliari a cura del richiedente, tale atto d’obbligo dovrà, tral’altro, prevedere l’asservimento dell’appezzamento ai manufatti pertinenti.

Il PAMA ha durata poliennale e comunque non inferiore a 10 anni, e può essere modifica-to su richiesta dell’azienda agricola dopo il triennio, a scadenze biennali con le stesse proce-dure relative all’approvazione.

6) Per aziende agricole – singole o associate – con fondi contigui o prossimi di superficiedi almeno 100 ha, il PAMA può prevedere l’edificazione, oltre a quella di cui al precedentepunto 3, di una cubatura di 0.005 mc/mq per nuclei di servizi, da destinare interamente ad at-trezzature non strettamente necessarie alla conduzione agricola del fondo, ma utili alla con-servazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti del fondo.

Essi devono costituire un unico complesso integrato, con le seguenti destinazioni d’uso:

a) impianti di conservazione e lavorazione di prodotti agricoli e zootecnici:

b) mercati o mostre mercato di prodotti agricoli e zootecnici o di prodotti artigianali con-nessi alla produzione del fondo;

c) punti di ristoro solo se di appoggio alle attrezzature di cui al punto b).

Il nucleo di servizi deve necessariamente essere realizzato su terreni con destinazione asottozona H1, potendo comunque concorrere alla determinazione del suo bacino di servizioe quindi al suo dimensionamento anche fondi con destinazione H2.

I fondi concorrenti alla determinazione del bacino di servizio del centro integrato e quin-di al suo dimensionamento, dovranno essere oggetto di un atto d’obbligo unilaterale da regi-strare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedente in cui sia specifi-cato l’avvenuto asservimento dei fondi ai nuovi manufatti.

7) In zona H, fermo restando le normative di legge vigenti, sono assentibili le seguenti at-tività e categorie di opere di seguito elencate, previa Valutazione ambientale preventiva(VAP), da approvare dall’UNPR, previo parere favorevole dell’UTA, nel termine di 90 giorni.

Esse richiedono la contestuale realizzazione di interventi compensativi di ripristino am-bientale, recupero ambientale così come definiti nel successivo punto 8.

– tutte le strade primarie e di scorrimento e le strade interpoderali di nuovo impianto o inampliamento o ristrutturazione di tracciati esistenti;

– infrastrutture di trasporto in sede propria;

– reti tecnologiche;

– impianti di depurazione, trattamento e smaltimento delle acque di scarico, inclusi gli

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impianti di depurazione naturale (stagni per il lagunaggio o la fitodepurazione) di superficiesuperiore a 10.000 mq;

– piste per corse e prove di motocross;

– campi da golf;

– attività estrattive, di lavorazione e frantumazione di materiali anche se svolte al di fuoridelle cave;

– depositi di materiali a cielo aperto di superficie superiore a 1000 mq;

– silos e serre superiori a mq 2.000, qualora le opere non siano previste all’interno di unPAMA;

– allevamenti zootecnici intensivi;

– impianti di itticoltura.

Tutti gli interventi devono prevedere il ripristino ambientale delle aree residue interessa-te dalle attività di trasformazione (scavi, terrapieni, piazzali, margini delle strade e dei par-cheggi), incluse quelle utilizzate solo durante la fase di cantiere.

Per consentire la VAP, i progetti di massima dovranno essere corredati da un documentodi analisi ambientale, redatto a cura del proponente.

I Documenti di analisi ambientale necessali alla VAP dovranno riguardare i seguenti con-tenuti:

a) descrizione del progetto:

– rappresentazione cartografica del progetto e delle esigenze di utilizzazione del suolodurante le fasi di costruzione e funzionamento;

– descrizione delle caratteristiche dei processi produttivi impiegati per le fasi di costruzio-ne e funzionamento, con l’indicazione della natura e delle quantità dei materiali impiegati;

– descrizione della natura, della quantità dei rifiuti e delle emissioni (inclusi il rumore e levibrazioni e le emissioni elettromagnetiche) previste durante le fasi di costruzione e funzio-namento;

b) descrizione delle principali alternative prese in esame dal committente e indicazionedelle motivazioni che hanno indotto la scelta del progetto proposto;

c) descrizione dell’ambiente e delle sue componenti potenzialmente interessati dal pro-getto proposto.

La descrizione sara basata su cartografie, fotografie, tabelle, e relazioni riguardanti learee interessate e dovrà essere in grado di identificare le caratteristiche climatiche, geologi-che, vegetazionali, floristiche e faunistiche, le condizioni di qualità dell’aria, dell’acqua e de-gli ecosistemi, le caratteristiche e le condizioni dei beni materiali e del patrimonio architet-tonico e archeologico;

d) descrizione delle misure previste per evitare o minimizzare gli impatti negativi del pro-getto sull’ambiente;

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e) descrizione degli interventi di compensazione ambientale, con individuazione e rap-presentazione cartografica delle aree soggette a recupero ambientale e ripristino ambientalee la descrizione degli interventi previsti, compresa la relativa valutazione economica.

8) Gli interventi di compensazione ambientale previsti per la zona H sono il recupero am-bientale e il ripristino ambientale.

Gli interventi di recupero ambientale comprendono tutte le attività svolte da soggetti pub-blici e privati volte al miglioramento delle condizioni ambientali di aree degradate o di zoneagricole, anche al fine di migliorare la fruibilita del patrimonio ambientale. Tali interventiprevedono:

– la rimozione di rifiuti solidi e collocazione a discarica autorizzata;

– il taglio della vegetazione infestante di origine non autoctona ed il reimpianto di specieautoctona;

– la messa a dimora di specie arbustive o arboree autoctone, anche in forma di siepi e fi-lari, nel rispetto delle norme previste dai PTP;

– la risagomatura di alvei fluviali precedentemente rettificati o comunque artificializzati,finalizzata al ripristino della vegetazione riparia naturale, alla creazione di zone umide aduso naturalistico, alla creazione di aree fruibili dal pubblico;

– l’apertura di percorsi pedonali, equestri o ciclabili;

– la costruzione di attrezzature per la sosta (capanni, tavoli, panche, ed altre strutture ri-movibili).

Gli interventi di ripristino ambientale comprendono tutte le attività svolte da soggettipubblici e privati volte al ripristino dell’ambiente (ivi compreso il ripristino di cava secondole procedure di legge) e delle sue componenti vegetazionali e naturalistiche, in aree che han-no subito un intervento di trasforrnazione territoriale. Essi riguardano:

– la messa a dimora di specie arbustive o arboree autoctone, anche in forrna di siepi e fi-lari, nel rispetto delle norme previste dai PTP;

– l’apertura di percorsi pedonali, equestri o ciclabili;

– la costruzione di attrezzature per la sosta (capanni, tavoli, panche, ed altre strutture ri-movibili);

– il consolidamento di scarpate e terrapieni attraverso le seguenti tecnologie di ingegne-ria naturalistica;

– inerbimento;

– messa a dimora di specie arbustive o arboree;

– gradonate con talee e/o piantine;

– cordonata;

– viminata o graticciata;

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– fascinata;

– copertura diffusa con astoni;

– grata in legname con talee;

– muro di sostegno con armatura metallica (terre rinforzate rinverdite);

– gabbione con talee;

– sistemazione con reti e stuoie in materiale biodegradabile.

9) Al fine di salvaguardare l’integrità del reticolo idrografico e le sue funzioni ecologichee idrogeologiche, nella fascia di rispetto di 150 metri dalla sponda o dal piede dell’argine difiumi e torrenti di cui alla legge 431/85, e nella fascia di rispetto di 50 metri dalla sponda odal piede dell’argine di tutti i corsi d’acqua, sono vietati tutti gli interventi che possono mo-dificare gli equilibri idrogeologici ed ecologici. In particolare sono vietati gli interventi cheprevedano:

– tombamenti e copertura di corsi d’acqua;

– qualsiasi attività estrattiva;

– sbancamenti, terrazzamenti, sterri, manufatti in calcestruzzo (muri di sostegno, briglie,traverse);

– scogliere in pietrame non rinverdite;

– rivestimenti di alvei e di sponde fluviali in calcestruzzo;

– rettificazioni e modifiche dei tracciati naturali dei corsi d’acqua e risagomatura dellesponde, ad eccezione degli interventi di recupero ambientale e ripristino ambientale comedefiniti al punto 8 delle presenti norme.

Non sono soggetti alle limitazioni di cui sopra:

– le opere necessarie ai fini del collegamento delle infrastrutture di rete (opere viarie eferroviarie e tramvie, reti di trasmissione di energia e di trasporto di liquidi e gas, collettorifognari, canali di adduzione o di restituzione delle acque per legittime utenze);

– le opere necessarie alla realizzazione di casse di espansione e stagni di ritenzione dellaacque per il contenimento delle piene per uso agricolo, stagni e vasche per il lagunaggio e ladepurazione naturale delle acque di scarico, purché privi di rivestimenti in calcestruzzo;

– le opere necessarie alla realizzazione di tracciati e aree di sosta pedonali, equestri o ci-clabili.

Nella fascia di rispetto di 10 metri dalla sponda o dal piede dell’argine di fiumi e torrentidi cui alla Legge 431/85, al fine di ricostituire le condizioni naturali; è vietato qualsiasi utiliz-zo del suolo a fini agricoli e qualsiasi trasformazione territoriale, ad eccezione degli inter-venti di recupero ambientale e di ripristino ambientale, definiti al punto 8 delle presentiNTA. È altresì vietato il taglio della vegetazione riparia arbustiva e arborea naturale ad ecce-zione degli interventi imposti ed attivati dagli enti di controllo sulle norme di Polizia Idrauli-ca. Le presenti norme non si applicano a tutte le richieste di concessione edilizia presentate

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entro il 23 dicembre 1996 da agricoltori diretti o da imprenditori agricoli a titolo principaleper le quali si è in attesa della pronuncia da parte dei competenti organi comunali.

Art. 5 - Zona B: Conservazione del tessuto edilizio e viario

1) La zona B comprende parti del territorio rià prevalentemente edificate sulla base deiPiani regolatori precedenti quello del 1962. Tali parti presentano, nella maggioranza, caren-ze di servizi e verde, rispetto agli standard, e di infrastrutture di connessione interquartiere,nonché una sufficiente dotazione di infrastrutture locali.

2) In questa zona sono ammesse, alle condizioni precisate nei successivi paragrafi, lecategorie di intervento di cui all’art. 31 della Legge 457/78, lett. a) manutenzione ordinaria,b) manutenzione straordinaria, c) restauro e risanamento conservativo, d) ristrutturazioneedilizia, e) ristrutturazione urbanistica: sono altresì ammessi gli interventi, f) demolizione ericostruzione dei singoli edifici, g) cambiamento di destinazione d’uso.

In ogni caso non è ammesso l’incremento delle volumetrie esistenti situate fuori terra emisurate come indicato nell’art. 3. par. 12 e par. 15, delle presenti NTA, né quello delle su-perfici lorde degli edifici esistenti, salvo l’aggiunta, con soddisfacente soluzione architetto-nica, dei volumi tecnici per impianti necessari al funzionamento degli edifici anche ai finidel risparmio energetico.

Nel caso di interventi ricadenti nelle precedenti categorie c), d), e), f), g) sono ammessifrazionamenti a fini residenziali delle attuali unità immobiliari purché le nuove unità sianosuperiori a mq 45 di superficie utile e compatibili con la tipologia edilizia e le parti comunidell’edificio nei limiti specificati al successivo punto 6).

Nelle aree libere sono ammessi gli interventi di trasformazione di cui al successivo para-grafo. Per aree inedificate vanno intese quelle sulle quali non sussistono edifici all’entrata invigore delle presenti norme e comunque quelle non vincolate alla pertinenza degli edifici cir-costanti.

In questa zona sono consentiti interventi pubblici relativi alla sistemazione della rete via-ria, dei parcheggi pubblici e privati del sistema di trasporto e alla realizzazione di servizi,verde e attrezzature.

3) Nella zona B. gli interventi di cui alle categorie a), b), c), d) e g) del precedente punto 2)si attuano mediante concessione edilizia o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti.

Gli interventi di cui alla categoria f) (demolizione e ricostruzione) relativi a singoli edificisi attuano in modo diretto (mediante concessione o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vi-genti), sempreché l’edificio da ricostruire non superi la cubatura dell’edificio demolito e co-munque l’indice fondiario di 7 mc/mq e sempreché l’intervento ricada nella sottozona B2 dicui al successivo punto 6).

Qualora l’intervento di demolizione e ricostruzione dei singoli edifici superi l’indice fon-diario di 7 mc/mq, ovvero ricada nelle sottozone B1 e B3 del citato punto 6), è obbligatorio ilricorso a strumento urbanistico esecutivo.

Gli interventi di cui alla lettera e) (ristrutturazione urbanistica) si attuano mediante stru-mento urbanistico esecutivo. Nei casi di demolizione e ricostruzione, i relativi progetti do-

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vranno essere redatti tenendo conto dell’inserimento del nuovo edificio nel tessuto ediliziocircostante, e saranno corredati dagli elaborati grafici e dalla documentazione fotograficanecessari per illustrare tale inserimento.

Qualora la demolizione e ricostruzione riguardi edifici esistenti alla data del 6 agosto1942, la demolizione è subordinata al parere preventivo della Soprintendenza Comunale.Qualora tale parere non venga rilasciato entro 60 giorni dalla richiesta, il responsabile delprocedimento prescinde dal parere medesimo.

Qualora sia prescritto il ricorso allo strumento urbanistico esecutivo, questo ultimo do-vrà interessare ambiti tali che la soluzione progettuale di relazioni significativamente con iltessuto circostante. Lo strumento esecutivo potrà prevedere la conservazione delle volume-trie preesistenti, purché siano garantiti gli standard computati al 50% secondo quanto previ-sto per le zone omogenee di tipo B.

Allo scopo di reperire le superfici per gli standard urbanistici di cui sopra, si opererà an-che attraverso una riduzione delle volumetrie e delle superfici da ricostruire, fino ad un 30%dell’esistente. Se anche attraverso tale riduzione non sarà possibile raggiungere gli standardminimi, e ammesso il ricorso alla monetizzazione dei medesimi per la parte residua.

Per tutte quelle aree per cui si consentiva l’edificabilità in forza della destinazione prece-dente di zona «D», a fronte di obblighi assunti nelle forme di legge, per cedere gratuitamen-te aree per verde e/o servizi pubblici, ai fini del soddisfacimento degli standard urbanistici,l’edificabilità determinata viene mantenuta nei casi in cui sia già avvenuta la cessione gratui-ta di tutte le aree previste dai relativi atti d’obbligo.

In caso di demolizione e ricostruzione di singoli edifici senza strumento urbanistico at-tuativo è prescritta un’altezza massima non superiore a quella del più alto degli edifici esi-stenti nelle aree confinanti edificate ed un distacco dal filo stradale e dai confini interni noninferiore a quello prevalente degli stessi edifici confinanti; in ogni caso i distacchi dai confi-ni interni dovranno essere non inferiari a m 5,00 e comunque tali da garantire una distanzaminima assoluta di m 10,00 dalle pareti degli edifici esistenti antistanti, qualora anche unasola delle parti fronteggiantisi sia finestrata.

Nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione di singoli edifici che prevedano larealizzazione di un edificio con stessa sagoma e stessa superficie utile complessiva dell’edi-ficio demolito, potranno essere mantenuti i distacchi esistenti.

4) Nella zona B dovrà essere garantito il mantenimento delle attuali destinazioni d’uso re-sidenziali, salvo quanto più avanti specificato. In caso di richiesta di cambiamento di tali de-stinazioni d’uso, sono consentite, in sede di concessione edilizia o di altri atti abilitativi previ-sti dalle leggi vigenti, le seguenti destinazioni: servizi pubblici e di pubblica utilità; alberghi,qualora non eccedano i 200 posti-letto; sedi di rappresentanza diplomatica; sedi di enti e as-sociazioni culturali e politiche, di enti pubblici e morali; sedi di giornali quotidiani e periodici.

Per quanto riguarda eventuali richieste di cambiamento di destinazioni d’uso attualmentenon residenzialil in sede di concessione edilizia o altri atti abilitativi previsti dalle leggi vi-genti, è consentito il cambiamento di tali destinazioni d’uso in destinazione residenziale, o inaltra destinazione, nell’ambito della stessa categoria della destinazione attuale, di cui all’art.3 delle presenti norme; è consentito inoltre il cambiamento della destinazione attuale con le

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destinazioni d’uso, anche non appartenenti alla stessa categoria, appresso specificate, pur-ché siano assicurati 1 mq. per ogni 10 mc di costruzione per parcheggi pertinenziali e 0,2 mqper ogni mq di superficie di vendita per parcheggi pubblici: uffici di Enti pubblici e di Dirittopubblico; società ed istituti di credito e di assicurazione, uffici privati e studi professionali ingenere, qualora non eccedano la misura massima corrispondente al 60% della superficie co-perta al piano terreno per singolo edificio; esercizi commerciali al dettaglio – botteghe e la-boratori artigianali di servizio connessi alla residenza – pubblici esercizi quali bar, ristoranti,tavole calde, farmacie, e attività amministrative di servizio quali agenzie di banche, di viag-gio, depositi e magazzini, qualora non eccedano la misura massima di 400 mq di superficieper ciascun esercizio, alberghi – residenze turistico-alberghiere – pensioni motel – ostelli 3per la gioventù – case per ferie, per i quali sono prescritte autorizzazioni amministrative diesercizio, secondo le leggi in materia, qualora non eccedano la capacità di 200 postiletto.

Nei casi in cui sia richiesto lo strumento urbanistico esecutivo, le destinazioni d’uso po-tranno essere variate, rispetto a quelle esistenti, purché la superficie destinata alla residenzanon sia inferiore al 40%, e quella destinata alle attività terziarie ed artigianali di servizio al30%, delle superfici totali.

In detti strumenti sono escluse le seguenti destinazioni: impianti industriali, opifici arti-gianali, depositi e magazzini non di vendita, impianti sportivi per lo spettacolo.

5) Nelle aree private attualmente inedificate – con eccezione di quanto previsto nei pro-grammi di riqualificazione urbana di cui all’art. 2 della legge 179/92, individuati con deliberadel Consiglio Comunale n. 41 del 24 febbraio 1995, oltre alle destinazioni per servizi pubblicio di pubblica utilità è possibile realizzare autorimesse e parcheggi – interrati e a raso e areeattrezzate per il tempo libero come di seguito specificato.

La superficie da destinare a parcheggi o ad autorimesse e alle relative rampe di accessonon dovrà superare: il 60% della superficie del lotto, per lotti fino a mq 3000; il 50% per lottisuperiori a mq 3000. La copertura dell’autorimessa o del parcheggio dovrà essere sistemataa giardino pensile con un manto vegetale dello spessore non inferiore a cm 60.

La restante parte del lotto dovrà essere permeabile e attrezzata a giardino con alberi adalto fusto di altezza non inferiore a m 3 e con una densità di piantumazione di un albero ogni80 mq.

A1 progetto dovrà essere allegato uno studio sulla permeabilità complessiva dell’area an-che in relazione con le edificazioni circostanti.

La superficie del lotto, per una quota minima del 60%, può essere attrezzata a giardino e/oad attività per il tempo libero (spazi per il gioco dei bambini, attrezzature sportive non ago-nistiche, ecc) aperte al pubblico, utilizzando anche la copertura dell’autorimessa e dei par-cheggi. In tal caso sarà possibile realizzare un manufatto fuori terra di un solo piano di altez-za massima pari a m. 3,20, da adibire a bar-ristoro ed eventuali servizi (spogliatoi, docce, ser-vizi igienici), per una superficie pari al 5% della superficie totale dei parcheggi, fino a unmassimo di mq 60.

Il lotto da attrezzare per le attività di cui al comma precedente dovrà avere accesso diret-to da una strada pubblica e dovrà essere vincolato con atto d’obbligo trascritto, che garanti-sca l’uso pubblico e la manutenzione a carico della proprietà per la durata dell’esercizio.

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6) La zona B è suddivisa in tre sottozone:

a) Sottozona B1, comprendente complessi insediativi interessanti soprattutto per i carat-teri architettonici, tipologici e ambientali, per la posizione e la sagoma degli edifici esistenti.

In tale sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti, manon sono ammesse le categorie di intervento e) (ristrutturazione urbanistica) ed f) (demoli-zione e ricostruzione dei singoli edifici) di cui al precedente punto 2), se non tramite il ricor-so a strumento urbanistico esecutivo.

In caso di ristrutturazione edilizia e/o di frazionamento, dovranno essere mantenuti glielementi tipologici che caratterizzano l’edificio, in particolare, gli ingressi e i corpi scala,nonché mantenuti, ovvero restaurati, gli elementi strutturali relativi ai muri portanti e allevolte, nonché gli elementi di finitura architettonica.

b) Sottozona B2, comprendente le aree che non presentano le caratteristiche della sotto-zona B1. In tale sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti.

c) Sottozona B3, riguardante quei tessuti edilizi che richiedono interventi di consolida-mento statici o di trasformazione fisico-funzionale, e che pertanto viene dichiarata zona di re-cupero ai sensi dell’art. 27 della legge 5 agosto 1978 n. 457. In questa sottozona si applicano leprescrizioni generali di cui ai paragrafi precedenti, con esclusione di quelle concernenti gli in-terventi di cui alle categorie e) (ristrutturazione urbanistica) ed f (demolizione e ricostruzio-ne dei singoli edifici, anche con mantenimento di sagoma e superfici) e, nel caso di edifici esi-stenti a destinazione e tipologia non residenziale, gli interventi di cui alla categoria g) (cam-biamento di destinazione d’uso), per i quali è comunque richiesto il ricorso al piano di recu-pero.

Art. 16 bis, Zone vincolate punto 7 bis - Carta dell’Agro.

In corrispondenza dei beni individuati nella «Carta Storica, archeologica, monumentale epaesistica del suburbio e dell’Agro Romano» – allegata al vigente PRG – e nei suoi successi-vi aggiornamenti, nessuna concessione edilizia, od altro atto abilitativo, potranno essere ri-lasciati senza la previa acquisizione, a cura del responsabile del procedimento, del pareredelle competenti Sovrintendenze statali.

Analogamente, nessuna autorizzazione edilizia potrà essere assentita, né alcuna denunciadi inizio di attività edilizia potrà essere ricevuta dall’Amministrazione, senza il corredo delparere di cui al comma precedente.

Qualora il parere di cui ai commi precedenti non venga rilasciato entro 60 gg. dalla richie-sta, il responsabile del procedimento prescinde dal parere medesimo. Entro lo stesso termine,il responsabile del procedimento acquisisce le osservazioni della Sovrintendenza comunale.

I1 parere ha per oggetto la valutazione della compatibilità dell’intervento con i beni indi-viduati nella Carta.

In corrispondenza dei beni di cui all’allegato G della relazione tecnica della Variante Ge-nerale di P.R.G., Piano delle Certezze, e riportati sulle tavole di P.R.G., deve essere riservatauna fascia di rispetto inedificabile della larghezza minima di mt. 50.

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Art. 3 delle N.T.A. del P.R.G. punto 21:

La capacità edificatoria dei terreni ricadenti nei comprensori indicati nelle tabelle dellaRelazione Tecnica della Variante Generale «Piano delle Certezze», forma oggetto di trasferi-mento su aree edificabili di proprietà dell’Arnministrazione; ovvero di compensazione conaltre aree di proprietà privata ai sensi delle disposizioni seguenti. Il proprietario del fondo ti-tolare della capacità edificatoria dovrà impegnarsi alla cessione gratuita al Comune del pro-prio terreno.

La capacità edificatoria di valore immobiliare corrispondente a quella afferente ai terrenidi cui al comma precedente, è trasferibile sulla base di successivi atti dell’AmministrazioneComunale. L’Amministrazione Comunale si impegna ad attivare i trasferimenti o le compen-sazioni attraverso tutti gli strumenti previsti dalla vigente normativa, nonché a pubblicareentro tre mesi dall’adozione della Variante di P.R.G. «Piano delle Certezze», il bando per lacostituzione a favore dell’Amministrazione, di una riserva di aree trasformabili, da assegna-re prioritariamente in permuta dei terreni di cui al primo comma.

I proprietari dei terreni ricadenti nei comprensori di cui al primo comma possono, in al-ternativa a quanto previsto dal comma secondo, avanzare all’Amministrazione Comunaleproposte di intervento al fine di trasferire la capacità edificatoria di valore immobiliare cor-rispondente a quello dei terreni suddetti su altre aree di proprietà privata. Su tale ipotesil’Amministrazione Comunale si riserva di valutare la coerenza urbanistica dell’intervento ela soddisfazione degli interessi pubblici anche ricorrendo al procedimento di cui all’art. 27della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e successive integrazioni e modifiche.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «B»: LA CLASSIFICAZIONE DELLENUOVE AREE DA TUTELARE

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ALLEGATO B - LA CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DA TUTELARE

Come già anticipato nella Relazione tecnica, la verifica delle proposte di aree «irrinuncia-bili» ha condotto ad una suddivisione delle proposte stesse in 3 categorie principali, a lorovolta articolate in sottocategorie, in relazione sia alla loro diversa localizzazione, sia al diffe-rente livello e tipo di accoglimento:

A) Proposte interne ai perimetri dei parchi deliberati (si tratta delle aree già indivi-duate dall’Amministrazione in sede di proposta di perimetrazione dei parchi – Del. C.C.del 20 febbraio 1995 n. 39 e Del. C.C. dell’1 agosto 1996 n. 162 – e dunque di cui si e giàprevista la modificazione di destinazione di piano).

A1) Proposte accolte

A2) Proposte non accolte (corrispondenti alle indicazioni contenute nelle deliberazioni)

B) Proposte di ampliamento dei parchi esistenti o deliberati, parzialmente o to-

talmente accolte

C) Proposte esterne ai perimetri dei parchi deliberati

C1) Proposte accolte (si tratta di aree ricadenti all’interno di zone di PRG già H o N, e diaree inserite nel Progetto direttore dello Sdo)

C2) Proposte totalmente o parzialmente accolte

C3) Proposte interne a programmi in itinere (si tratta di aree ricadenti all’interno di pro-grammi di trasforrnazione – progetti urbani, programmi di riqualificazione urbana dicui all’art. 2 della legge n. 179/92 o programmi di recupero urbano di cui all’art. 11 dellalegge n. 493/93 – cui si rimanda l’eventuale accoglimento)

C4) Proposte non accolte (si tratta sia di aree ricadenti all’interno di progetti in fase istrut-toria avanzata o inseriti in altri programmi dell’Amministrazione in corso di definizio-ne, sia di aree molto compromesse, interne a lottizzazioni autorizzate o a insediamentiabusivi, e di cui, pertanto, non è prevedibile un recupero a funzione agricola.

Si riportano, di seguito, articolati nelle 3 categorie, gli elenchi di tutte le aree.

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ELENCO DELLE AREE

(Alcune delle aree risultano già trasformate dalla Variante di Salvaguardia e quindi nonrientrano tra quelle modificate con la presente delibera di variante)

A) Proposte interne ai perimetri dei parchi deliberati (Del. C.C. n. 39 del 20 febbraio1995 e Del. n. 162 dell’1 agosto 1996)

A1) Proposte accolte

- Parco della Valle dei Casali

F2 Vicolo dell’Imbrecciato (Monte Cucco)

G4 Vicolo Papa Leone (Monte Cucco)

F2 Via Bravetta - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

M3 Via Bravetta

M2 Vicolo Clementi

F1 Via del Trullo

M3 Via del Trullo

E3 Colli Portuensi Nord

E3/F1/G4/N Via Isacco Newton

- Parco di Veio

G4 S. Cornelia

M1 Ospedale S. Andrea -H3 (modificata dala Variante di Salvaguardia)

- Parco dell’Insugherata

F2 Via Trionfale (Monte Arsiccio)

G4 Tenuta Insugherata nord - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 Tenuta Insugherata ovest - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 Tenuta Insugherata est - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 Tenuta Insugherata sud - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 Attiguo PdZ 70 bis - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

E1 Collina INA - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

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- Parco del Litorale

G3 Ostia Antica

G4 Ostia Antica

E1 Monte Cugno - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

E1 Malafede

G4 Malafede 1

- Parco della Marcigliana

M1 Casale Colomba

M2 adiacente Fosso Maestro

G4 Monte Forte nord - H3 (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 S. Lucia

G4 Monte Forte

E1 Marcigliana

M2 Bufalotta

- Parco della Valle dell’Aniene

Conv. in itinere Pratone delle Valli - N (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

Conv. in itinere Aniene di Levante (Parco dell’Acqua Sacra)

G4 Salone (Ponte di Nona)

Ponte di Nona nord

Parco dell’Acqua Vergine

- Parco di Decima - Malafede

G4 Tor Dei Cenci nord (Tenuta della Perna)

G4 Tor dei Cenci sud (Tenuta della Perna)

E1 Monti della Caccia (parte già H3 nella Variante di Salvaguardia)

G4 Riserva del Quartaccio nord - H3

G4 Riserva del Quartaccio sud - H3

G4 Decima nord

G4 Castel di Decima H3 (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

G4 adiacente Castel di Decima H3 (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

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G4 adiacente Pontina est H3

G4 adiacente Pontina ovest

M2 Castel Romano

L2 Castel Romano nord

L2 Castel Romano sud

L3 Castel Romano

- Parco delle Tenuta dei Massimi

M1 Infernaccio

E1 Pisana

- Parco Laurentino-Acqua Acetosa

M1 adiac. PdZ Laurentino

A2) Proposte non accolte

- Parco di Veio

M2 adiacente Ospedale S. Andrea

- Parco dell’Insugherata

Conv. in itinere - Case e Campi (parte in area contigua)

- Parco di Decima-Malafede

G4 Grotte di Peseroni nord (Trigoria nord)

G4 Grotte di Peseroni sud (Trigoria sud)

- Parco della Tenuta dei Massimi

E3 Torretta Massimi

- Parco Valle dei Casali

M2 Bravetta (in area contigua)

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B) Proposte di ampliamento di parchi esistenti o deliberati parzialmente o total-

mente accolte

- Parco della Valle dell’Aniene

Parco di Tor Sapienza-Oasi della Cervelletta - parte inserita nel perimetro del Parco diValle dell’Aniene (Oasi della Cervelletta), parte ricadente in zona N (Parco urbano Ti-burtino inserito nel Progetto Direttore dello SDO, parco campagna dell’alta velocità,verde pubblico del piano di zona Tiburtino e del P.P. 12 L Tor Sapienza)

Parco della Gabina: Castiglione - Gabi (già H o N, a meno di 1 ha di zona O - Osa S. Eli-gio compromessa)

- Parco dell’Appia Antica

Parco dell’Appia

- Parco della Tenuta dei Massimi

Parco della Valle della Magliana - parte inserita nell’art. 1l (legge n. 493/93) «Corviale»

- Parco del Litorale

Tevere sud - Oasi della Magliana - parte interna al Parco del Litorale, parte interna alprogetto urbano «Ostiense-Valco S. Paolo», parte interna all’art. 11 (legge n. 493/93)«Magliana»

C) Proposte esterne ai perimetri di parchi deliberati

C1) Proposte accolte

Oasi urbana «Tevere - Centro» - N

Pian due Torri - N

E3 M1 ex Ferro Bettoni parte già N (delib. C.C. n. 5 del 16 gennaio 1996 di approva-zione del progetto della linea ferroviaria Roma-Nord), parte occupata dalla linea ferro-viaria e da edifici industriali in funzione

H3 Via Falconara nord - H3

H3 Via Falconara sud - H3

G4 Tenuta Capizzucchi - H3 (modificata dalla Variante di Salvaguardia)

Parco della Gabina: Pigneto - Prenestino inserito nel Progetto Direttore dello SDO condestinazione prevalente a verde pubblico

Parco della Gabina: Labicano - Villa de Santis - inserito nel Progetto Direttore delloSDO come area a verde pubblico

Parco della Gabina: Centocelle - inserito nel Progetto Direttore dello SDO con destina-

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zione prevalente a verde pubblico

M1 Moschea modificata a zona N (parte libera)

C2) Proposte totalmente o parzialmente accolte

Parco Talenti - rientra nella soluzione in corso di predisposizione del contenzioso SIRA

Parco Sannazzaro

S. Alessandro - Pratolungo - Casalbianco - parte inserito nell’art. 2 (legge n. 179/91)«Case Rosse» e parte nel Parco della Valle Aniene

Parco Africano

Parco Villa Maraini

Parco Piccolomini

Parco della Valle dell’Acquafredda

Parco della Gabina: La Mistica - Casa Calda

Parco della Gabina: Alessandrino

Parco Tevere nord - Oasi urbana Castel Giubileo

Parco Castello della Cecchignola

Parco della Tenuta Massara

G4 Castel di Leva nord

G4 Ponte Fusano

G5 Canale della Lingua

E3 Via dei Pescatori

E3 Via Marozzo della Rocca

M4 Castro Laurenziano

D Via Tripolitania - sede di un parcheggio pubblico comunale

C3) Proposte interne a programmi

(progetti urbani, programmi di riqualificazione urbana di cui all’art. 2 della legge n.179/92 e programmi di recupero urbano di cui all’art. 11 della legge n. 493/93)

Parco delle Sabine - inserito nel progetto d’area «Bufalotta» ed art. 11 «Fidene - Val Me-laina»

Parco Fidene - inserito nell’art. 11 «Fidene - Val Melaina»

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Parco Ostiense inserito nel progetto urbano «Garbatella-Tormarancio»

Parco della Gabina: La Mistica - due Torri - inserito nell’art. 11 «Tor Bella Monaca» eprogetto «Urban»

Parco della Gabina: Torre Angela - Tor’ Carbone - Pantano inserito nell’art. 11 «Tor Bel-la Monaca», nel progetto «URBAN» e nell’art. 2 «Borghesiana»

Parco Tevere sud (Marconi) - inserito nel progetto urbano «Ostiense - Valco San Pao-lo», con la previsione di demolizione degli edifici e capannoni industriali, il recuperodella Mira Lanza e la realizzazione di insediamenti residenziali ed aree a verde attrez-zato

Parco di Villa Livia - inserito nell’art. 11 «Labaro - Prima Porta»

O Monte delle Capre - inserito nell’art. 11 «Corviale-Trullo»

C4) Proposte non accolte

G4 Vicolo delle Capre - in attuazione

M2 Casal del Marmo - approvata prima delibera (Del. C.C. n. 147 del 17 luglio 1995)

M1 Monte Cucco - centrale elettrica esistente

O Massimina ovest - inserito nel piano attuativo in corso di approvazione da partedella Regione Lazio con destinazione non residenziale

O Massimina est - inserito nel piano attuativo in corso di approvazione da parte dellaRegione Lazio con destinazione non residenziale

G4 Castel Fusano

M1 Castel Fusano

G4 Castel di Leva sud - area compromessa da edificazione abusiva non recuperabilead una funzione agricola

E1 Infernetto - approvata prima delibera (Del. G.C. n. 9718 del 23 dicembre 1991) eavvenuta cessione delle aree pubbliche

D Quinqueremi - area residuale posta in ambito fortemente carente di zone M3; allostudio la nuova destinazione di variante non più residenziale (verde, servizi ecc.)

F1 Via dei Promotori - già edificata

G4 Via di Saponara - area compromessa da edificazione abusiva non più recuperabilead una funzione agricola

E3 Malafede - in costruzione

E1 Giardino di Roma - in costruzione

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «C»: ELENCO DEI NUCLEI ABUSIVINON PERIMETRATI

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Nuclei di costruzioni abusive residenziali sanate od in corso di sanatoria ai sensi dell’art.2 comma 54 legge n. 662/96.

N. Circoscri- N. Denominazione Abitanti Lotti LottoProgressivo zione Circoscri- Anagr. ’94 Edificati medio

zionale

1 4 1 267 78 9002 4 2 43 27 1.2003 5 2 378 73 2.000

4 8 2 1.327 174 1.2005 8 3 269 78 1.200

6 8 4 241 61 1.2007 8 5 377 250 1.2008 8 6 2.200 654 1.0009 8 9 2.200 368 1.200

10 8 10 1.100 293 1.20011 8 12 436 62 90012 8 14 920 117 1.20013 10 1 1.022 201 1.20014 10 4 224 70 1.20015 12 1 462 133 1.20016 12 2 195 69 1.20017 12 4 1.302 254 1.50018 12 6 548 225 1.20019 12 7 56 34 1.20020 12 11 23 6 1.00021 12 16 360 26 90022 13 1 46 44 1.00023 13 2 1.810 768 1.40024 13 3 1.077 184 1.40025 13 4 686 335 1.20026 13 6A 1.190 221 90027 13 6B 562 177 90028 13 7 362 160 90029 13 8 264 64 1.80030 13 9 295 49 1.00031 13 10 593 54 90032 13 11 195 38 1.50033 15 1 1.699 528 1.20034 15 6 221 38 1.00035 15 7 309 147 1.000

36 15 10 975 47 900

37 16 1 251 97 1.20038 16 2 465 54 1.40039 16 4 250 42 1.20040 18 2 1.920 265 1.20041 18 3 660 204 1.20042 19 1 397 37 90043 19 2 272 51 90044 19 3 608 50 1.20045 19 4 154 70 1.20046 19 8 526 165 1.20047 19 8 828 412 1.10048 19 12 194 48 1.00049 19 13 111 47 1.00050 20 2 80 50 2.00051 20 5 462 75 1.20052 20 6 189 58 90053 20 8 127 56 1.20054 20 9A 143 67 1.20055 20 9B 323 121 1.000

——— ———32.171 8.076

Cinquina - Colli della FrancescaCasal Boccone G.R.A - km. 27C. Casal Monastero Via Dante daMaianoCasalone - CastelverdeCastelverde - Fosso dell’Osa - Via Polen-se km. 18Castiglione - Via Polense km. 19Fosso S. Giuliano - Via Polense km. 20Consorzi Valle della BorghesianaFinocchio - Vla di VermicinoColle della LiteS. VittorinoFinocchio - Valle della MorteVia Casal Morena - Colle TappiVia delle Vigne di PassolombardoTrigoria - Via TrandafiloTrigoria - TorrettaVia di Castel di levaRadicelli - Consorzio Colle dei PiniMonte MiglioreFalcognanaVitinia - Via Castel D’AianoCimitero di LongarinaStagni di OstiaLa Lingua - AuroraInfernetto- Ponte OlivellaPalocco - Via di Macchia SaponaraPalocco - Via di Macchia SaponaraDragona - Via di BagnolettoInfernetto - Via LottiMalafede - Via di Ponte LadroneMonti S. Paolo - Monte CugnoVia del casaletto di GianoPiana del Sole - Via Pescina Gagliarda Ponte Galeria - Via Portuense km. 14Casali della Muratella - Consorzio Colli-na AzzurraMonte delle capre - Via Coreglia Antel-minelliSanta CeciliaMassimina - Villa ParadisoTorre Massimi - Via della VignacciaCasalotti - Via di Forno SaracenoPodere Zara - Via FraconaltoPalmarola - Via PonderanoPalmarola - Via LezzenoColle Fiorito - Via della StortaVia Rivoli A - Via della StortaVia Rivoli B - Via della StortaTragliatellaPian del MarmoVia di Boccea km. 12Pantarelli - Via AnguillareseColle GiustinianoS. Cornelia - Via Monte del gattoLa Storta - Via Riserva CampettiCesano PaeseCesano - Va Colle Febbraro

Totale

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «D»: DESCRIZIONE ANALITICADELLE VARIAZIONI

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Foglio 1 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 1 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 2 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 3 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 4 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 6 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 6 Sud

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 7 Nord

Un’area H1 ad Est di Via di S. Maria di Galeria ed a Sud di Via Braccianese viene destinataa nuova sottozona H2;

Un’area, parte H1 ed in piccola parte M1, a ridosso del lato Ovest di Via Braccianese, lo-calità «La Cacciarella», viene destinata a nuova sottozona H2.

Due aree H1, di cui una di piccole dimensioni, a Sud di Via Braccianese, vengono destina-te a nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 7 Sud

Una vasta area H1, ad Est di Vla di S. Maria di Galeria, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad Ovest della località «Le Cerquette», viene destinata a nuova sottozona H2.

Due aree H1, una di piccole dimensioni e l’altra, più grande in località «Monte Mariolo»,ubicata a Sud della localita «Le Cerquette» vengono destinate a nuova sottozona H2.

Un’area H1, in località «Le Cerquette», viene destinata a nuova sottozona H1.

Un’area H1, in località «Casale S. Albero» a Nord del fosso di «Valle Piansaccoccia», vie-ne destinata a nuova sottozona H1.

Un’area H1, ad Est del fosso di Valle Piansaccoccia viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H1 compresa tra il fosso di Valle Piansaccoccia ad Ovest ed il fosso di Val-le S. Nicola ad Est, località denominata Tenuta di S. Nicola viene destinata a nuova sottozo-na H1.

Due aree H1, di cui una molto vasta, comprese tra il fosso di Valle S. Nicola ad Ovest e Viadella Storta ad Est, vengono destinate a nuova sottozona H1.

Un’area H1 compresa tra il fosso di Valle di Piansaccoccia ad Ovest ed il fosso di Valle S.Nicola ad Est, località denominata Serra del pero viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area H2 compresa tra il fosso di Valle Piansaccoccia ed il fosso di Valle S. Nicola, loca-lità denominata Serra del Pero, viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 8 Nord

Un’area G3, ad Est di Via Cassia, in località «Isola Farnese», viene destinata a sottozonaH2.

Un’area H2, a Nord di Via di S. Cornelia, località «Pietra Pertusa», viene destinata a nuovasottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area lungo la Cassia viene destinata a zona M3.

Foglio 8 Sud

Un’area F1, in località «Torrione Cerquetta» (Via Cassia km. 17,500 circa) viene destinataa nuova sottozona H2.

Quattro aree H1, ad Ovest di Via Cassia e di Via Trionfale, vengono destinate a nuova sot-tozona H1.

Un’area G4 ad Ovest di Via Trionfale, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area G4, a ridosso del lato Est di Via Cassia (km. 15,500 circa) viene destinata a zona N.

Tre aree F1, ad Est di Via Cassia, località «Borghetto S. Carlo», vengono destinate a nuo-va sottozona H2.

Un’area F1, ad Ovest di Via Cassia (km. 12,500 circa) viene destinata a zona N.

Un’area M2, a ridosso del lato est di Via Trionfale, viene destinata a sottozona G1.

Un’area F1, a ridosso del G.R.A., viene destinata a nuova sottozona H2, con vincolo di ri-spetto della Viabilità principale.

Un’area F1, a Sud Ovest di Via Cassia (km. 11 circa), viene destinata a nuova sottozonaH2.

Un’area M1, a Sud del G.R.A., località «Tomba di Nerone», viene destinata a nuova sotto-zona H2.

Un’area H2, ad Ovest di Via Cassia bis, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area M1, a nord Est di Via Cassia bis, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, a Nord Est di Via Cassia bis, località «Camping Happy», viene destinata anuova sottozona H2.

Un’area H1, a Sud Ovest di Via Cassia bis ed a Nord del G.R.A., viene destinata a nuovasottozona H2 con in parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

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Un’area H1, a Sud del G.R.A., viene destinata a nuova sottozona H2 con in parte vincolo dirispetto dell viabilità principale.

Una piccola area H2, a Nord della Giustiniana, (Km. 6 circa) viene destinata a nuova sot-tozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 9 Nord

Un’area H2 a cavallo di Via di Valle Muricana, e a ridosso del confine coloniale a Nord,viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2, a ridosso del confine comunale a Nord e ad Ovest del «Fosso Pantanelle» vie-ne destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2 a ridosso del nucleo «O» Sacrofanense km. 5 ad Ovest del «Fosso della Tor-raccia», viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H1 ad Ovest della Via Flaminia, viene destinata a nuova sottozona H2, convincolo di inabitabilità nella parte sud. Viene mantenuta la destinazione N per l’area a ridos-so della Via Flaminia.

Una vasta area H1 che circonda il nucleo «O» Sacrofanense km. 3» viene destinata a nuo-va sottozona H2.

Un’area H1, a ridosso del lato Est di Via di S. Cornelia, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2 limitrofa al nucleo «O» «Santa Cornelia» viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 9 Sud

Un’area H1 ad Est di Via S. Cornelia viene destinata a nuova sottozona H2.

Due aree H1 tagliate da Via di valle Muricana vengono destinate a nuova sottozona H2.

Due aree H1 a ridosso del lato Ovest di Via Flaminia vengono destinate a nuova sottozonaH2, con vincolo di inabitabilità.

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Un’area F1 ad est di Via Flaminia (km. 13,500 circa) viene destinata a nuova sottozonaH2.

Un’area parte F1 parte G4 e parte F2 ad Ovest dell’Autostrada del Sole, località Setteba-gni, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area M1 ed Est dell’Autostrada del Sole località Tenuta Marcigliana viene destinata anuova sottozona H2.

Un’area F1 ad Est dell’Autostrada del Sole, località Tenuta Marcigliana viene destinata azona N.

Un’area M1 ad Est dell’Autostrada del Sole località «Inviolatella», viene destinata a nuovasottozona H2.

Un’area E1 ad Est dell’Autostrada del Sole, località «Inviolatella», viene destinata a nuovasottozona H2.

Un’area F1 ad Ovest di Via Salaria, (km. 14,00 circa) viene destinata a nuova sottozonaH2.

Due aree M2 ed un’area H2 che le circonda, tra Via di Settebagni ed il G.R.A., vengono de-stinate a nuova sottozona H2, con in parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area M1 ad Ovest di Via della Giustiniana viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, limitrofa a Via della Giustiniana, località «Riserva di Livia» viene destinata anuova sottozona H2.

Un’area H1, tra la S.S. Cassia bis ed il G.R.A., viene destinata a nuova sottozona H2, convincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area M1 a sud el G.R.A., località «Tenuta della Valchetta», viene destinata a nuova sot-tozona H2, con vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H1 a sud del G.R.A., località «Torre Annunziatella» viene destinata a nuova sotto-zona H2, con vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H2 a Sud di Via di Grottarossa, viene destinata a nuova sottozona H2.

Vengono eliminate alcune previsioni di nuove Vie di P.R. in quanto non più attuali.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In località Marcigliana una residua parte di area con destinazione a zona F1 di P.R.G. vie-ne trasformata a zona N.

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Foglio 10 Nord

Un’area M/1 e stata variata nella nuova destinazione H2.

Un’area M/2 è stata variata nella nuova destinazione H2.

Un’area G/4 è stata variata nella nuova destinazione H2.

Una porzione di area F/1 è stata variata nella nuova destinazione H/2.

Tre aree H/1 sono state variate nella nuova destinazione H/2.

Tre aree H/2 sono state variate nella nuova destinazione H/2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 10 Sud

Un’area E1 ad Ovest di Via della Marcigliana viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad Ovest di Via della Bufalotta, località «Colonia Agricola Romana», viene de-stinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad Ovest di Via Bufalotta, località «Colonia Agricola Romana», viene destina-ta a nuova sottozona H1.

Tre aree H2, a Nord del G.R.A. e ad Ovest di Via della Bufalotta, vengono destinate a nuo-va sottozona H2.

Un’area G4, a Nord del G.R.A. «Colonia Agricola Romana», viene destinata a nuova sotto-zona H1.

Un’area M2, a Nord del G.R.A., viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad Est di Via della Marcigliana, viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H2, ad Est di Via della Marcigliana località «Tenuta Casal delle Donne» e«Tenuta Bufalotta» viene destinata a nuova sottozona.

Una vasta area H1 ad Ovest del Fosso di Settebagni viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’ area H2 ad Nord del Fosso di Settebagni località «Bella Donna», viene destinata anuova sottozona H2.

Due aree G4 di cui una già variante in H2 ex delibera n. 279/91 adottata ad Est di Via dellaMarcigliana vengono destinate a nuova sottozona H2.

Tre aree H1, a Nord del Fosso «Ornale», vengono destinate a nuova sottozona H2.

Due aree H2, a Nord del Fosso «Ornale», vengono destinate a nuova sottozona H2.

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Un’area G4 compresa tra Via della Marcigliana a Nord e Via Tor S. Giovanni a Sud vienedestinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2 a Sud di Via Tor S. Giovanni, viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta H1 a Sud di Via Tor S. Giovanni, viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H1 compresa tra il fosso «Ornale» a Nord ed il Fosso «La Spalletta» a Sudviene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area G4 ad Ovest di Via Nomentana (km. 17,00 circa) viene destinata a nuova sottozo-na H2.

Una vasta area H1, compresa tra il Fosso «Le Spallette» a Nord e Via della Marcigliana adOvest, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area E1, già variata in H2 ex delibera n. 279/91, adotta, ad Est di Via della Marcigliana,viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 12 Nord

Un’area H1 sul lato sinistro della valle dell’Arrone viene destinata alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Foglio 12 Sud

Due aree H1, di cui una molto piccola, ad est del fosso «Arrone» vengono destinate a nuo-va sottozona H2.

Una vasta area H2 compresa tra il fosso «Arrone» ad Ovest e la Via Aurelia a Sud, vienedestinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H1, a Sud di Via Aurelia, viene destinata a nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 13 Nord

Un’area G2 a Nord di Via Boccea, località «Bocceola», viene destinata a nuova sottozonaH2.

Un’area H1, tra Via di Boccea ad Ovest e Rio di Galeria ad Ovest, viene destinata a nuovasottozona H2.

Un’area F2, adiacente al lato Ovest di Via Boccea, località «Casale Montarelli» viene de-stinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad ovest di Via Boccea (km. 13,500 circa) viene destinata a nuova sottozonaH2.

Due aree G4, ad Ovest di Via Boccea (dal km. 12 al Km. 13 circa) venoono destinate anuova sottozona H7.

Un’area H2, ad Ovest di Via Boccea (dal km. 12 al Km. 13 circa) viene destinata a nuovasottozona H2.

Due vaste aree H1, comprese tra Via dell’Arrone ad Ovest e Via di Boccea ad Est, vengonodestinate a nuova sottozona H2.

Una piccola area H1, a sud di Via Boccea, (Km. 11 circa), viene destinata a nuova sottozo-na H1.

Una vasta area H1 attraversata da Via Boccea (dal Km. 9 al km. 10 circa) viene destinata anuova sottozona H1.

Un’area H2, molto piccola, in fregio a Via di Boccea (Km. 11,500 circa) viene destinata anuova sottozona H2.

Un’area H1, a nord di Via Boccea (Km. 10,500 circa) viene destinata a nuova sottozona H1.

Tre piccole aree H1, a sud di Via di Boccea (km. 10,500 circa) vengono destinate a nuovasottozona H2.

Due vaste aree H1, comprese tra Via di Boccea ed il Rio di Galeria, divise da previsione digrande viabilità di P.R.G., vengono destinate a nuova sottozona H1.

Un’area H1, ad est di Via Boccea, limitrofa alla località «Monte dell’Ara», viene destinataa nuova sottozona H1.

Due vaste aree H1, ad Est di Rio di Galeria, divise da previsione di grande viabilità diP.R.G. vengono destinate a nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 13 Sud

Una vasta area H1, tagliata dal vecchio tracciato della Via Aurelia (dal km. 18 al km. 19circa) viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2, adiacente al lato nord del nuovo tracciato dell’Aurelia, viene destinata a nuo-va sottozona H2.

Due aree H1, adiacenti al lato sud del nuovo tracciato dell’Aurelia, vengono destinate anuova sottozona H1.

Due piccole aree H1, a sud del nuovo tracciato di Via Aurelia, vengono destinate a nuovasottozona H2.

Una vasta area H1, a sud del nuovo tracciato di Via Aurelia, viene destinata a nuova sotto-zona H2.

Due aree H2 ed una piu vasta area H1, che le ingloba, comprese tra il vecchio ed il nuovotracciato della Via Aurelia, vengono tutte destinate a nuova sottozona H2.

Un’area H1, ad est del Fosso della Bottaccia, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H1, in località «Casale La Paola», viene destinata a nuova sottozona H1.

Quattro piccole aree H1, in località «Casale La Paola», vengono destinate a nuova sotto-zona H2.

Un’area H1, in località «Riserva della Pedicuccia», viene destinata a nuova sottozona H1.

Una vasta area H1, ad ovest di Via Casal Selce, viene destinata a nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 14 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Farnesina, Foro Italico e Medaglie d’O-ro viene destinata a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazioni vengono destinate a sottozonaB2.

Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate asottozona B2.

Le aree D libere sono state destinate in parte a sottozona M3 e in parte a zona N.

Per quanto riguarda la zona convenzionata dell’Acqua Traversa, le aree edificate vengonodestinate a sottozona B2; le residue aree libere vengono destinate a verde e servizi pubblici.

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Le aree già previste per servizi pubblici nell’ambito della convenzione vengono destinatea sottozona M3.

Viene quindi eliminato il perimetro verde ed il tratteggio orizzontale e verticale di zonaconvenzionata.

Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilita esistente.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali. Le relativeprevisioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base del-le previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Un’area F1 libera posta in riva destra del fosso dell’Acqua Traversa viene destinata a zona N.

Cinque aree F1 libere poste tra la Via Cassia e il Fosso dell’Acqua Traversa vengono desti-nate a zona N.

Cinque aree F1 libere poste tra la Via Cassia e il Fosso dell’Acqua Traversa vengono desti-nate a zona N.

Un’area M2 libera adiacente la Vıa Cassia viene destinata alla nuova sottozona H2.

Due aree F1 libere poste tra la Vıa Cassia e il Fosso dell Acqua Traversa vengono destina-te alla nuova sottozona H2.

Quattro aree F1 libere in località Trionfale vengono destinate a zona N.

Due aree F1 libere poste a Sud delle precedenti vengono destinate alla nuova sottozonaH2.

Un’area F2 in adiacenza al P.d.Z. Acqua Traversa Nord viene destinata alla nuova sottozo-na H2.

Una porzione libera di area M2 ad Est del P.d.Z. Acqua Traversa Nord viene destinata silanuova sottozona H2.

La parte inedificata di un’area G4 in fregio alla Via Trionfale viene destinata a zona N.

Cinque aree F1 libere sulla Via Trionfale vengono destinate a zona N.

La porzione libera di un cornprensorio F2 sulla Via Trionfale viene destinata a zona N.

Due aree F1 libere, una in fregio al G.R.A. l’altra piu a Sud in località Villaggio Monte Ar-siccio, vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Un’area M1 in località Grottarossa viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area F1 in località Grottarossa viene destinata alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

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Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area edificata, sottostante l’ospedale di S. Maria della Pietà è stata destinata a zona F1.

Aree circostanti S. Maria della Pietà vengono variate da zona M1 ad H1 e H2.

L’area di Villa Rossini viene variata da G2 a G1.

Alcune aree interne al comprensorio dell’Acqua Traversa vengono destinate a zona N edM3.

Foglio 14 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Balduina, Degli Ubaldi e Gianicolenseviene destinata a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozonaB2.

Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazioni vengono destinate asottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.

Vengono destinate a sottozona M3 e zona N le aree già previste pubbliche del P.R.G. comegraficizzato all’interno dei perimetri di Variante.

Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.

L’area M1 su Piazzale Clodio viene destinata a zona N.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita la viabilità esistente, così come graficiz-zato.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R.G., in quanto o già realizzate orealizzate in lieve difformità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.

Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartieresulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Un’area M2 edificata in Via Madonna del Riposo viene destinata a sottozona B2.

Due aree B2 libere su Via E. Besta vengono destinate a zona N.

Due aree B2 libere su Via Damiano Chiesa vengono destinate a zona N.

La parte libera di un’area M2 a Sud di Via Aurelia Antica vicino al Forte Aurelio viene de-stinata a zona N.

Viene anche destinata a zona N un’area M1 adiacente alla precedente.

L’area M1 su Via Aurelia Antica viene destinata alla nuova sottozona H2.

L’area F1 libera in prossimità di Via del Fontanile Arenato viene destinata alla nuova sot-tozona H2.

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L’area M1 su Via di Villa Troili viene destinata alla nuova sottozona H1.

Due aree M1 su Via Acquafredda vengono destinate alla nuova sottozona H1.

Un’area M1 in prossimità di Via Boccea viene destinata a zona N.

Un’area M1 sulla Via Casal del Marmo viene destinata alla nuova sottozona H1.

Due aree G4 tra la Via Trionfale e la Via Casal del Marmo vengono destinate alla nuovasottozona H1.

Un’area M2 in località C.le Marmo Nuovo viene destinata alla nuova sottozona H1.

Una porzione di area G4 in località Fosso delle Capannelle viene destinata alla nuova sot-tozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

L’area a Forte Braschi destinata a zona N ed edificata dai militari viene variata a zona M1.

Un’area in Via Ascalesi viene variata da zona E3 a zona N.

Un’area in Via Varisco - Via Romei già con destinazione D di P.R.G. e proposta a zona Nviene destinata a zona M1.

Foglio 15 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Tor di Quinto, Villaggio Olimpico, Fla-minia, Parioli, Trieste, Nuovo Salario, Casal Boccone vengono destinate a sottozone B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozonaB2.

Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazioni vengono destinate asottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.

Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.

Alcune aree N edificate vengono destinate a sottozona M3.

Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la via-bilità esistente, così come graficizzato nelle tavole allegate.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di PR in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero non più attuali. Le relativeprevisioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base del-le previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

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La zona con convenzione in itinere denominata «Aniene di Levante», viene destinata a zo-na N.

Un’area F1 sulla Via Oriolo Romano viene destinata a zona N. Una porzione di area M1 inlocalità Casale dell’Inviolata viene destinata a zona N. Un’area C3 in località Casale delleCrescenza viene destinata a sottozona G1. Un’area F1 sulla Via dei Due Ponti viene destina-ta alla nuova sottozona H2.

Un’area H1 a Nord di Via dei Due Ponti viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area H2 a Nord di Via dei Due Ponti viene destinata alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente grraficizzate, secondo l’articolazio-ne H1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

L’area libera adiacente la Moschea viene variata da zona M1 a zona N.

Parte di un’area in Via Mancinelli, già zona M3 di P.R.G. e proposta a zona B2 viene ride-stinata a zona M3.

In Via Isola Bella angolo Via Macerata, un’area proposta a zona B2 viene destinata a zonaM3.

La sede stradale di Via di Valnerina tra il parco di Villa Chigi e il Parco di uso comunale simodifica in zona N.

Foglio 15 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Labicano, Re di Roma, Portonaccio e Ti-burtino Nord vengono destinate a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate asottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M/3 e parte a zona N.

La zona con convenzione in itinere denominata «Aniene di Levante» viene destinata a zo-na N.

Con la presente variante nell’ambito dei quartieri edificati, viene recepita nel P.R.G. la via-bilità esistente così come gratificato nelle tavole allegate.

Sono state altresì eliminate previsioni di nuove vie di PR. in quanto o già realizzate in lie-ve diversità per compromissioni esistenti, ovvero ritenute più attuali. Le relative previsioniviarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsio-ni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

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L’area N sulla Via M. di Canossa viena destinata a zona M3.

Un’area M3 limitrofa al Cimitero Verano viene destinata a zona N.

Un’area M4 sul Viale della Provincie viene destinata a zona N.

Un’area N sulla Via di Villa Massimo viene destinata a sottozona B2.

Un’area B 1 sulla Via di Villa Torlonia viene destinata a zona N.

Un’area D sulla Via Palestro viene destinata a sottozona G1.

Un’area M3 edificata sulla Via Salaria viene destinata a sottozona B2.

Una porzione di area M3 edificata sulla Via Salaria viene destinata a sottozona B2.

Un’area B1 libera su Via P.A. Micheli viene destinata a zona N.

Un’area D edificata su Via Portuense viene destinata a sottozona B2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni celti già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Sono state destinate a zona N (Verde Pubblico) aree adiacenti al piano di zona TiburtinoNord.

Alcune aree all’interno dei perimetri dei comprensori del sistema direzionale orientale as-sumono la destinazione a zona N, fermo restando il regime comprensoriale delle aree stesse.

Foglio 16 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere Casal Boccone. adiacente alla zonaconvenzionata SIRA I, viene destinata a sottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate a zona N.

Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal P.R.G., co-me graficizzato all’interno dei perimetri di Variante.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita dal P.R.G. la viabilità esistente, così comegraficizzato.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R.G. in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti owero ritenute non più attuali.

Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartieresulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Un’area M3 libera sul Viale Ionio viene destinata a zona N.

Una porzione di zona con convenzione in itinere denominata «Aniene di Levante» vienedestinata a zona N.

Un’area M1 a Sud del G.R.A. in località Casal S. Nicola, viene destinata a zona N.

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Un’area G4 a Sud del G.R.A. viene destinata alla nuova sottozona H1, in parte con vincolodi rispetto della viabilità principale.

Tre porzioni di area M1 ad Ovest della Via Casal Boccone vengono destinate a zona N.

Un’area H1 a Nord del G.R.A. in località Casale Bocconcini viene destinata alla nuova sot-tozona H2, in parte con vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H2 a Nord del G.R.A. viene destinata alla nuova sottozona H2 in parte con vinco-lo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H1 a Nord della precedente viene destinata alla nuova sottozona H2.

Due aree G4 a Nord del G.R.A. vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Tre porzioni di aree G4 a Sud della Via Nomentana vengono destinate alla nuova sottozo-na H1.

Quattro aree G4 ad Est del G.R.A. vengono destinate alla nuova sottozona H1.

Due porziani di aree L1 a Sud della Via Tiburtina a Nord del fiume Aniene vengono desti-nate a zona N.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In zona Talenti un’area viene variata da zona G2 a zona G1.

È stata data destinazione N, M3 e B2 ad aree in località San Basilio.

Foglio 16 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Pietralata, Casal Bruciato e Centocelle-Prenestino vengono destinate a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree N compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.

Alcune zone di aree D edificate vengono destinate a sottozona M3.

Alcune porzioni di aree D vengono destinate a zona N.

Alcune porzioni di aree N vengono destinate a sottozona M3.

Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal P.R.G., co-me graficizzato all’interno dei perimetri di Variante.

Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la via-bilità esistente, così come graficizzato nelle tavole allegate. Sono state altresì eliminate le

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previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate o realizzate in lieve diversità percompromissione esistenti ovvero ritenute non più attuali. Le relative previsioni viarie sonostate modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsioni delle areelimitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Nel comprensorio direzionale Casilino un’area in località Tor Pignattara viene destinata azona N, quale elemento condizionante nella progettazione esecutiva.

Nel comprensorio direzionale Casilino un’area su Via Anagni viene destinata a sottozonaM3.

Una porzione di zona con convenzione in itinere denominata «Aniene di Levante» vienedestinata a zona N.

Un comprensorio E3 in località Mistica viene destinato a zona N.

Una porzione di aree L1 in località Ponte Mammolo viene destinata a zona N.

Due porzioni di area B2 in località Ponte Mammolo vengono destinate a zona N.

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Una porzione di area M2 tra la Via Tiburtina e il fiume Aniene viene destinata a zona N.

Due porzioni di aree L1 a Nord del fiume Aniene vengono destinate a zona N.

Una porzione di area G4 in località Torre Cervara viene destinata a zona N.

Un’area G4 in località Torre Cervara viene destinata a zona N.

Tre porzioni di aree L2 in località Casale Caletto vengono destinate a zona N.

Un’area M1 in località Casale Caletto viene destinata a zona N.

Due porzioni di aree L1 in località Tor Sapienza, tra la A24 e la ferrovia Roma-Sulmona,vengono destinale a zona N.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area in Via Togliatti adiacente al Centro Carni viene variata da zona M1 e zona N.

Alcune aree all’interno dei perimetri dei comprensori del sistema direzionale orientale as-sumono la destinazione a zona N, fermo restando il regime comprensoriale delle aree stesse.

In località Acqua Vergine sono state graficizzate le desintazioni N (Verde Pubblico), M1(Servizi Pubblici Generali) e i vincoli di protezione e tutela per le aree interessate dalla deli-berazione della Giunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n. 6795.

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Foglio 17 Nord

Un’area G2 a Sud dell’Aniene, località «Lunghezzina Vecchia», viene destinata a sottozo-na G1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

È stata data destinazione a zona M1 ed H1 ad aree in località Case Rosse.

Due zone a ridosso della zona perimetrata Case Rosse vengono trasformate anch’esse azona «O».

Foglio 17 Sud

Un’area G2, a Sud dell’Aniene, in località «Casale Serroncino», viene destinata a nuovasottozona H2.

Un’area G4, ad Ovest del Fosso di «Ponte di Nona», viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area M1, a Nord di Via Prenestina (Km. 14 circa), viene destinata a nuova sottozonaH2.

Un’area G2 in località «Casale del Cavaliere» viene destinata a sottozona G1.

Un’area G2 ad Est dell’Aniene, località «Lunghezza», viene destinata a sottozona G1.

Due aree G2, una a Nord e l’altra a Sud di Via Lunghezzina, vengono destinate a sottozonaG1.

Due aree H2 in località «Tenuta della Lunghezza» vengono destinate a nuova sottozonaH2.

Cinque aree H1, a ridosso del nucleo «O» Castel Verde, vengono destinate a nuova sotto-zona H1.

Un’area N, a Sud di Via Prenestina, viene destinata a zona «O».

Un’area G2, a Sud di Via Prenestina, viene destinata a zona «O».

Un’area H3, a Sud di Via Prenestina, viene destinata a zona «O».

Due aree H2, a Sud di Via Prenestina, vengono destinate a zona «O».

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

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Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In località Acqua Vergine sono state graficizzate le destinazioni N (Verde Pubblico), M1(Servizi Pubblici Generali) ed i vincoli di protezione tutela per aree interessate dalla delibe-razione della Giunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n. 6795.

Una zona a ridosso della zona perimetrata Case Rosse viene trasformata anch’essa a zona «O».

Foglio 18 Sud

Un’area H2 attraversata dal raccordo autostradale S. Cesareo-Fiano Romano viene desti-nata a nuova sottozona H2.

Un’area M1 a Sud dell’Autostrada Roma-L’Aquila viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area M2 a Sud dell’Autostrada Roma-L’Aquila, in località San Vittorino, viene destinataa sottozona G1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 19 Sud

Una porzione di area M1 in località San Vittorino a sud della A24 viene destinata alla nuo-va sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 21 Nord

Tre porzioni di aree H1 ad est dell’Autostrada Roma-Civitavecchia vengono destinate allanuova sottozona H1.

Una piccola porzione dell’area più a Sud è sottoposta a vincolo di rispetto della viabilitàprincipale.

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 21 Sud

Un’area H1, a ridosso del lato Est dell’Autostrada «Roma-Civitavecchia», viene destinataa nuova sottozona H1 con in parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Foglio 22 Nord

Un’area H1, compresa tra il fosso «Pantan di Grano» ad Ovest e Via di Malagrotta ad Est,in località Quarto della Vipera, viene destinata a nuova sottozona H1.

Un’area, parte sottozona H2 e parte sottozona H1, compresa tra il Fosso «Pantan di Gra-no» ad Ovest e Via di Malagrotta ad Est, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area L1, compresa tra la ferrovia ed il fosso «Pantan di Grano», viene destinata a nuo-va sottozona H2.

Una vasta area H1, ad Ovest del fosso «Pantan di Grano» viene destinata a nuova sottozo-na H1.

Un’area H1, a Nord di Via di Monte Carnevale, viene destinata a nuova sottozona H1.

Un’area H1 a Sud di Via di Monte Carnevale, attraversata da Via di Malnome, viene desti-nata a nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 22 Sud

Quattro aree H1, a Nord della ferrovia «Roma Pisa», vengono destinate a nuova sottozonaH1.

Tre aree H2, a sud dell’autostrada «Roma Fiumicino» delle quali due sottoposte in parte avincolo di rispetto della viabilità principale, vengono destinate a nuova sottozona H2.

Un’area M1 compresa tra Portuense ed il fiume «Tevere», viene destinata a zona N.

Un’area H2, a sud del fiume «Tevere», località «Prati di Monte San Paolo», viene destinataa nuova sottozona H2.

Un’area F1 a nord dell’autostrada «Roma Fiumicino», località «Ponte Galeria» viene de-stinata a nuova sottozona H2.

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Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 23 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Gianicolense, Colli Portuensi, Portuen-se, Magliana e Pian Due Torri è stata destinata a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione sono state destinate a sottozo-na B2.

Tre aree M1 edificate sono state destinate a sottozona M3 per adeguarne la destinazioned’uso.

Le aree D libere sono state destinate in parte a sottozone M3 e in parte a zona N.

Alcune aree N edificate sono state destinate a sottozona M3 per adeguarne la destinazio-ne d’uso.

L’area G1 in località Villa Bonelli è stata destinata a zona N.

Parte dell’area M1 C.R.I. sulla Via Portuense è stata destinata a zona N.

È stato modificato il perimetro di una sottozona G1 in località Villa Bonelli per adeguarloalla limitrofa previsione M3 di P.R.G.

La porzione libera di un comprensorio E1 in località Buon Pastore è stata destinata a zo-na N; minor porzione è stata destinata a sottozona G1.

Parte della sottozona M2 libera in località Buon Pastore è stata destinata a zona N.

Due porzioni di sottozona F1 su Via Casetta Mattei sono state destinate a zona N.

La parte parte libera di un’area G4 su Via Affogalasino è stata destinata a zona N.

Tre aree M2 prospicienti la Via Portuense sono state destinaie a zona N.

Una porzione di area F1 su Via del Trullo è stata destinata a zona N.

Un comprensorio E3 non attuato è stato destinato a zona N.

Un area G4 ad Ovest della ferrovia Roma-Pisa è stata quasi completamente destinata a zo-na N.

Una porzione di area F1 prospiciente la ferrovia Roma-Pisa è stata destinata a zona N.

Un’area G4 ed il limitrofo comprensorio F2 in località Trullo è stata destinata a zona N.

Un’area M1 su Via della Pisana è stata destinata a zona N.

Un’area G4 in località Brava è stata destinata dalla nuova sottozona H1.

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Un’area G4 lungo Via della Pisana è stata destinata alla nuova sottozona H2.

Due aree H2 ad Est del Fosso della Magliana sono state destinate alla nuova sottozonaH2.

Due aree G4 tra il Fosso della Magliana e il G.R.A. sono state destinate alla nuova sotto-zona H2.

Un’area G4 prospiciente il G R.A. e stata destinata alla nuova sottozona H1.

Un’area G4 poco più all’interno è stata destinata per la maggior parte alla nuova sottozo-na H1 ed in minor parte alla nuova sottozona H2.

Gran parte dell’area M2 inedificata interna al G.R.A. ed un’area H2 adiacente alla medesi-ma a Nord di Via della Pisana sono state destinate alla nuova sottozona H2.

L’ampia porzione di area H2 interna al G.R.A. a Sud di Via della Pisana e fin oltre Via Por-tuense è stata destinata alla nuova sottozona H2.

Parte dell’area M1 dell’Infernaccio è stata destinata alla nuova sottozona H2.

Tutta la parte del comprensorio E3 Magliana Vecchia non attuato è stata destinata allanuova sottozona H2.

Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilità esistente.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di Piano Regolatore in quanto o giàrealizzate o realizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti e le relative previsioniviarie sono state rnodificate o a verde servizi pubblici di quartiere sulla base delle previsionidelle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area in Via di Villa Troili già proposta a zona F1 viene ridestinata a zona G4.

Le aree circostanti Villa Maraini già destinate a zona M1 e a zona M3 vengono destinate azona N, con esclusione del fabbricato.

Le aree tra Via Durante e Via Bassini, già con destinazione a zona M1, vengono variate azona B2.

Un’area libera in Via Newton già zona D di P.R.G., proposto a zona B2 viene destinata azona M3.

In Via della Magliana angolo Via Miglioli l’area interessata dal progetto per il parcheggiodella stazione di Vllla Bonelli viene esclusa dalla presente variante.

In Via Santorre di Santarosa l’area libera destinata a zona B di P.R.G. viene destinata a zo-na N.

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Un’area in fronte a S. Passera compresa tra Via della Magliana e la Linea F.M.1 proposta azona B2 viene ridestinata a zona M3.

In località Infernaccio le aree con destinazione M1 ed N di P.R.G. adiacenti il Parco Tenu-ta dei Massimi sono destinate a zona H2.

Foglio 23 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere dell’E.U.R. viene destinata a sottozonaB2.

Vengono destinate a sottozone M3 e a zone N le aree già previste pubbliche dal P.R.G. co-me graficizzato all’interno dei perimetri della Variante.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la viabilità esistente, così comegraficizzato nelle tavole allegate.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali e lerelative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere sullabase delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Due aree H2 adiacenti alla Via del Mare vengono destinate alla nuova sottozona H2, quel-la più a sud, in parte con vincolo di rispetto della viabilità principale.

Una porzione del comprensorio F2 in località Trullo viene destinata a zona N, conferman-do il vincolo di rispetto della viabilità principale.

Una porzione di area G4 adiacente alla precedente viene destinata a zona N, conferman-do il vincolo di rispetto della viabilità principale.

Una porzione di area G5 in località Tor di Valle viene destinata a zona N, con in parte vin-colo assoluto di inedificabilità.

Una porzione del comprensorio E3 Magliana Vecchia viene destinata alla nuova sottozo-na H2.

Una porzione di area L2 adiacente alla precedente viene destinata alla nuova sottozonaH2, eliminando un tronco della previsione della nuova via di Piano Regolatore tra la zona L2e la zona E3.

Tre porzioni dell’area M1 Infernaccio vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Un’area H2 adiacente all’area M1 Infernaccio viene destinata alla nuova sottozona H2.con in parte vincolo di inabitabilità.

Un’area H2 adiacente al G.R.A. viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area G5 in località Magliana Vecchia viene destinata a zona N, in parte con vincolo dirispetto della viabilità principale.

Un’area H2 in località Magliana Vecchia viene destinata alla nuova sottozona H2.

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Una porzione di area M1 in località Vitinia viene destinata a zona N.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

È stata data destinazione a zona N, M3 e B2 ad aree in località Acqua Acetosa.

In località Infernaccio le aree con destinazione L2, M1 ed N di P.R.G. adiacenti il Parco Te-nuta dei Massimi, sono destinate a zona H2.

Foglio 24 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Appio Latino, Labicano, Marconi, SanPaolo, Tor Marancia, Pian Due Torri viene destinata a sottozona B2.

Alcune aree o porzioni di aree M3 ed N compromesse da edificazione vengono destinate asottozona B2.

Le aree D ed alcune aree B2 libere, vengono destinate sia a sottozona M3 che a zona N.

Un’area M2 in località Quarto Miglio è stata destinata a zona N.

Un’area B1 situata a largo delle Sette Chiese viene destinata a sottozona M3.

Due aree N situate lungo la linea Melropolitana B vengono destinate a sottozona M1 (sta-zioni Marconi-Garbatella).

Un’area D situata lungo la linea Metropolitana B (Stazione San Paolo) viene destinata asottozona M1.

Un’ area N situata lungo la Via Ostiense prospiciente la Basilica di S. Paolo viene destina-ta a sottozona M3.

Una piccola area destinata a zona N situata in Via V. Carpaccio, viene destinata a sottozo-na G2.

Vengono destinate a sottozona M3 e zona N le aree gia previste pubbliche dal P.R.G. comegraficizzato all’interno dei perimetri di variante.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepito nel P.R.G. la viabilità esistente, così co-me graficizzato.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti, ovvero ritenute non più attuali.

Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartiere,sulla base delle previsioni delle aree limitrofe o a sottozona B2 edificata.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

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Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In Via Appia Pianatelli angolo Via Annia Regilla un’area proposta a zona B2 viene ridesti-nata a zona N.

In Via G. Martellini un’area proposta a zona B2 viene ridestinata a zona B1.

In Via G. Marconi-Piazzale della Radio un’area già zona M3 di P.R.G. proposta a zona B2viene ridestinata a zona M3.

Foglio 24 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere dell’E.U.R. e parte delle zone D delquartiere VIII Colle vengono destinate a sottozona B2.

Vengono destinate a sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubbliche dal P.R.G. co-me graficizzato all’interno dei perimetri della Variante.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la viabilità esistente, così comegraficizzato nelle tavole allegate.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di Piano Regolatore in quanto o giàrealizzate o realizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute più at-tuali e le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quar-tiere sulla base delle previsioni della aree limitrofe, o a sottozona B2 edificate.

Nel comprensorio E1 Cecchignola Ovest una vasta area viene destinata a zona N, qualeelemento condizionante nella progettazione esecutiva riducendo altresì la densità territoria-le da 200 a 100 ab/ha.

Due porzioni di area M1 a cavallo della Via C. Levi vengono destinate a zona N.

Una porzione di area G4 adiacente al G.R.A. siene destinata alla nuova sottozona H1 conin parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Una porzione di area G4 più a sud della precedente viene destinata alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area in zona Castel di Leva già con destinazione a zona G4 di P.R.G. e proposta a zonaH2 viene ridestinata a zona G4.

Il comprensorio E1 Cecchignola viene limitato alla sola parte priva di vincoli riducendo ladensità a 150 ab/ha, destinando l’area restante a zona N.

È stata data la destinazione a zona N ed M3 ad aree in località Cecchignola.

È stata data la destinazione a zona N ed a zona M3 ad aree in località Acqua Acetosa.

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Foglio 25 Nord

Tutta la zona D edificata nell’ambito dei quartieri Prenestino, Centocelle, Tuscolano eQuarto Miglio viene destinata a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree M3 compromesse da edificazione vengono destinate a sottozona B2.

Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate asottozona B2.

Due aree D edificate vengono destinate a sottozona M3.

Alcune porzioni di aree D libere vengono destinate a zona N.

Vengono destinate a sottozona M1, sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubblichedal P.R.G., come graficizzato all’interno dei perimetri di variante.

Nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la viabilità esistente, così comegraficizzato nelle tavole allegate.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove vie di P.R. in quanto o già realizzate orealizzate in lieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.

Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartieresulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o sottozona B2 edificata.

Nel comprensorio direzionale Casilino in località Tor Pignattara, una vasta area viene de-stinata, a zona N e l’area della chiesa S. Marcellino viene destinata a sottozona M3, quali ele-menti condizionanti nella progettazione esecutiva.

Nel comprensorio direzionale Centocelle-Torre Spaccata sono state individuate una vastaarea a verde pubblico e un’area a servizi pubblici generali, quali elementi condizionanti nellaprogettazione urbanistica esecutiva.

Il comprensorio E3 «Quarto Miglio» sulla Via Appia Nuova viene destinato a zona N, conin parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Il comprensorio F2 sulla Via Appia Nuova viene destinato a zona N.

Due porzioni di area M2 in località Tor Tre Teste vengono destinate a zona N.

Una porzione di area G4 in località Torre Maura viene destinata a zona N.

Due aree M1 a Nord di Torre Maura vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Il comprensorio E3 in località Mistica viene destinato a zona N.

Una porzione di area M1 ad Ovest del GRA viene destinata a zona N.

Una porzione di area G4 in località Mistica ad Ovest del GRA viene destinata a zona N.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

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Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area in zona Tor Tre Teste, già in zona M2 di P.R.G., proposta a zona N viene ridestina-ta a zona M2 in parte.

L’area in Piazza San Felice da Cantalice, già destinata a zona N di P.R.G. viene variata a zo-na M3.

In località Mistica-Casa Calda un’area M1 di P.R.G. proposta a zona H1 e variata a zona N.

L’area tra Via Taddeo Landini e Via Bonzagna è destinata a zona N.

In località Acqua Vergine sono stati graficizzati i vincoli di protezione per le aree interes-sate dalla deliberazione della Giunta Regionale Lazio dell’8 agosto 1995 n. 6795.

Foglio 25 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere Quarto Miglio, viene destinata a sotto-zona B2.

Con la presente Variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepito nel Piano Rego-latore la viabilità esistente, così come graficizzato nelle tavole allegate.

La porzione libera di un’area M2 in Oppido Mamertina viene destinata a zona N.

Un’area M1 adiacente alla ferrovia Roma-Cassino viene destinata a zona N.

Un’area H1 adiacente alla Via Anagnina viene destinata alla nuova sottozona H1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In località Statuario un’area gia zona M2 di P.R.G. e proposta a zona N viene ridestinata azona M2.

Parte dell’area proposta a zona N in località Capannelle viene ridestinata a zona M1.

Foglio 26 Nord

Un’area in località Tavernelle in parte H2, in parte H3 con vincolo di protezione delle fal-de idriche interessata da edificazione spontanea viene destinata a zona «O».

Un’area H1 in località Pratolungo, interessata da edificazione spontanea viene destinata azona «O » .

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

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Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In località Acqua Vergine è stata graficizzata la destinazione N (Verde Publico) e i vincolidi protezione e tutela per le aree interessate dalla deliberazione della Giunta Regionale La-zio dell’8 agosto 1995 n. 6795.

Foglio 26 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già deeretati.

Foglio 27 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 27 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Foglio 28 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 29 Nord

Un’area G2 ad est del Tevere (limitrofa «Ostia Scavi») viene destinata alla nuova sottozo-na H2.

Un’area G4 a sud del Tevere e ad ovest di Via Ostiense viene destinata a zona N.

Un’area G4 ad est del Tevere (limitrofa «Ostia Scavi») viene destinata alla nuova sottozo-na H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

In Via delle Baleniere un’area residua destinata a zona G4 di P.R.G. viene trasformata azona N.

Foglio 29 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere di Ostia viene destinata a sottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.

Con la presente variante nell’ambito dei quartieri edificati viene recepita nel P.R.G. la via-bilità esistente, così come graficizzato, nelle tavole allegate.

Vengono destinate a sottozona M1 sottozona M3 e a zona N le aree già previste pubblichedal P.R.G. come graficizzato all’interno dei perimetri di viariante.

L’area D del C.P.O. viene destinata a sottozona M1.

Due aree F1 edificate su Viale dei Promontori vengono destinate a sottozona B2.

Un’area G4 su Via delle Azzorre viene destinata a zona N.

Due aree G4 su Via delle Baleniere vengono destinate a sottozona B2.

Una porzione di area G4 su Via delle Baleniere di Ostia viene destinata a zona N.

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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Foglio 30 Nord

Due aree F1, in località «Ostia Antica», vengono destinate a nuova sottozona H2.

Un’area G4, in località «Ostia Antica», viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area L2, a nord della Via Ostiense (Km. 22 circa) viene destinata a nuova sottozonaH2.

Un’area H2, tagliata da Via Dei Pescatori, viene destinata a nuova sottozona H2.

Due aree M1, a ridosso di Via Acilia, vengono destinate a nuova sottozona H2.

Un’area H2, a ridosso di Via Acilia, viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area E1, ad est di Via di Acilia, viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Nella zona del Borgo di Ostia Antica l’area già con destinazione F1 e N di P.R.G. viene de-stinata a zona A.

Foglio 30 Sud

Tutta la zona D edificata nell’ambito del quartiere di Ostia viene destinata a sottozona B2.Alcune porzioni di aree N di quartiere compromesse da edificazione vengono destinate asottozona B2.

Le aree D libere vengono destinate parte a sottozona M3 e parte a zona N.

Vengono destinate a sottozona M3 ed M1 e zona N le aree già previste pubbliche dal P.R.G.,come graficizzato all’interno dei perimetri di Variante.

Alcune aree M3 libere vengono destinate a zona N.

Nell’ambito dei quartieri edificati risulta graficizzata la viabilità esistente.

Sono state altresì eliminate le previsioni di nuove Vie di P.R. in quanto o già realizzate inlieve diversità per compromissioni esistenti ovvero ritenute non più attuali.

Le relative previsioni viarie sono state modificate o a verde e servizi pubblici di quartieresulla base delle previsioni delle aree limitrofe, o a sottozona B2 edificata.

Parte dell’area M1 adiacente l’ospedale di Ostia viene destinata a zona N.

Viene destinata a sottozona M1 l’area di sedime della linea metropolitana.

L’area G5 lungo la Via Cristoforo Colombo adiacente al canale de «La Lingua» viene desti-nata a sottozona H2.

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Parte dell’area G4 compresa tra il Canale del Pantanello, la tenuta di Castel Porziano e latenuta di Castelfusano viene destinata a sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 31 Nord

Due aree M1 a Nord della Via C. Colombo vengono destinate a zona N.

Due aee G4 ad ovest di Via di Malafede vengono destinate a zona N.

Un’area G5 in località Casal Bernocchi viene destinata a zona N.

Due aree M1 a nord di Via Cristoforo Colombo vengono destinate alla nuova sottozonaH2.

Un’area H2 a nord di Via Cristoforo Colombo viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area E1 a nord di Via Cristoforo Colombo viene destinata alla nuova sottozona H2.

Due aree G4 ad est di Via Pontina (località tenuta della Penna - Tor de’ Cenci) vengonodestinate alla nuova sottozona H2.

Un’area M1 ad est di Via Pontina (località tenuta della Penna) viene destinata alla nuovasottozona H2.

Un’area H2 ad est di Via Pontina (località tenuta della Penna) viene destinata alla nuovasottozona H2.

Un’area M1 ad est di Via Pontina (limitrofa al Casale Monte della Caccia) viene destinataalla nuova sottozona H2.

Un’area G5 ad est di Via Pontina (limitrofa al Casale Monte della Caccia) viene destinataalla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati. A Malafede è sta-ta ridestinata a zona G4 un’area già proposta a zona N.

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Foglio 31 Sud

Un’area G4 ad Est della Via Pontina destinata a nuova sottozona H2.

Un’area parte H2 e parte H1 confinante con il lato Est della Via Pontina viene destinata anuova zottozona H2 in parte con vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area F2 confinante con il lato Est della Via Pontina viene destinata a nuova sottozonaH2.

Parte di una vasta area H1 subito ad Est della Via Pontina viene destinata a nuova sotto-zona H2.

Un’area M2 confinante con il lato Ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sotto-zona H2.

Un’area H2 ad Ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.

Parte di una più vasta area L2 ad Ovest della Via Pontina viene destinata a sottozona H2.Parte di una più vasta area L2 a Sud dello Stabilimento «De Laurentis» e confinante con il la-to Ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area L3 ad Ovest della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2 ad Est di Via di Trigoria viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area G5 ad Est di Via di Trigoria viene destinata parte a zona N e parte a sottozona G1.

Un’area G2 ad Est di Via di Trigoria viene destinata a sottozona G1.

Cinque piccole aree H1 ad Est della Via Pontina vengono destinate a nuova sottozona H2di cui tre con in parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area G2 adiacente a Via di Trigoria (località Castel Romano) viene destinata a sottozo-na G1.

Una piccola area H2 ad Est della Via Pontina viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 32 Nord

Quattro aree H2 in località Selcetta ad Ovest della Via Laurentina vengono destinate allanuova sottozona H2.

Un’area M1 in prossimità del Fosso di Perna viene destinata a zona N.

Un comprensorio E1 denominato Monti della Caccia viene destinato alla nuova sottozonaH2.

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Un’area G4 sulla Via di Trigoria viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area E3 non attuata viene destinata alla nuova sottozona H2.

Un’area G4 sulla Via Laurentina viene destinata alla nuova sottozona H2, analogamentedue porzioni di aree G4 a Sud della precedente vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Un’area GD in località Trigoria viene destinata a zona N.

Tre aree G4 ad est della Via Ardeatina vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Due aree G4 ad Ovest della Mıa Ardeatina vengono destinate alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Un’area in zona Castel di Leva già con destinazione a zona G4 di P.R.G. e proposta a zonaH2 viene ridestinata a zona G4. È stata data la destinazione a zona N e H2 ad aree in localitàCasal Giudeo.

Foglio 32 Sud

Un’area G5, a nord della «Tenuta Trigoria», viene destinata a sottozona G1.

Un’area G5, a nord della «Tenuta Trigoria», viene destinata a Zona N.

Due aree G5, limitrofe al «Fosso dei Radicelli», vengono destinate a zona N.

Un’area G2, ad ovest della «Tenuta Trigoria», viene destinata a sottozona G1.

Due vaste aree H1, una in località «Tenuta Trigoria» e l’altra in località «Pescina», vengo-no destinate a nuova sottozona H2.

Una vasta area H2, ad ovest di Via Laurentina, viene destinata a nuova sottozona H2, conin parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Due piccole aree Hl, una a ridosso del nucleo «O» Selvotta e l’altra a ridosso del nucleo«O» Monte Migliore vengono destinate a nuova sottozona H2.

Una vasta area Hl, ad ovest del «Fosso di Leva», località «Monte di Leva» viene destinataa nuova sottozona H2.

Una piccola area H2, a sud della località «Monte di Leva», viene destinata a nuova sotto-zona H2, con in parte vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H2, a sud del «Fosso di Leva», viene destinata a nuova sottozona H2.

Una vasta area H2, a sud del «Fosso di Selvotta» viene destinata a nuova sottozona H2.Tre aree H2, di cui due di piccolissiume dimensioni, limitrofe alle località «Ponte della Zolfa-rata» e «Capanna» vengono destinate a nuova sottozona H2.

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Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo 1’articolazio-ne Hl e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 33 Nord

Un’area M1, in località «Fontana del Divino Amore», a sud del «Fosso del Divino Amore»,viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area G2, in loca]ità «Fontana del Divino Amore» a nord della località «Falcognana»viene destinata a sottozona G1.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 33 Sud

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 34 Nord

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo 1’articolazio-ne H1 e H2 della nuova normativa.

Foglio 36 Nord

Un’area L2, in località «Lupara», viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area L3, in località «Lupara», viene destinata a nuova sottozona H2.

Un’area H2, in località «Lupara», viene destinata a nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

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Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 37 Nord

Due porzioni di aree H2 sulla Via Pontina vengono destinate alla nuova sottozona H2,con, in parte, vincolo di rispetto della viabilità principale.

Un’area H2 ad ovest della Via Laurentina viene destinata alla nuova sottozona H2.

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

Foglio 38 Nord

Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella «Carta stori-ca, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro Romano».

Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate, secondo l’articolazioneH1 e H2 della nuova normativa.

Sono stati graficizzati i vincoli archeologici e paesaggistici già decretati.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «E»: OSSERVAZIONI DELLE CIRCOSCRIZIONI

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SINTESI DEI PARERI E DELLE OSSERVAZIONI AVANZATE

DALLE CIRCOSCRIZIONI

CIRCOSCRIZIONE III

Parere Favorevole all’unanimità – Risoluzione n. 2 del 14.2.97

Osservazioni:

Quartiere Italia: 1. Portare a zona N il lotto libero tra via Treviso e via Caserta;attualmente M4 - F. 15s;

2. Ampliare la zona M3 in prossimità di villa Narducci perrealizzare il centro anziani - F. 15s;

S. Lorenzo: 3. Trasformare il quartiere in zona di restauro e riqualificazioneprevedendo interventi straordinare a ciò mirati eliminando,inoltre la previsione di 167 nei pressi di via Labicana - F. 15s;

CIRCOSCRIZIONE V

Parere Favorevole a maggioranza – Risoluzione n. 18 del 18.2.97

Osservazioni:

4 - Acquisizione al patrimonio comunale delle aree ancora private del Parco di Aguzzano; esua compensazione

5 - Completamento della perimetrazione del parco dell’Aniene all’altezza di Ponte Mammo-lo F. 16s

6 - Manca, nel Piano, un riferimento certo alle aree verdi dello SDO relativamente al com-parto Pietralata; chiede quindi di mettere fin da ora a zona N le aree di P.P. su Pietralatae Tiburtino. F l5s e 16s.

7 - Legittimazione urbanistica del non perimetrato di Case Rosse e di Casal Monastero checonsenta la realizzazione delle opere di urbanizzazione e la presentazione di un pianourbanistico di iniziativa consortile;

8 - Riadottare il P.Z. 2V S. Basilio al fine di realizzare gli standard a verde e servizi;

Prevedere, nella seconda fase del piano in preparazione:

9 - la possibilità di trasformare gli impianti industriali non più produttivi in manufatti di pa-ri cubatura sia residenziali che di servizi;

10 - attivare piani di recupero produttivi che legalizzino i nuclei abusivi artigianali;

inoltre

11 - cancellare i P.Z. Casal Bianco e Case Rosse;

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12 - prevedere lo sviluppo del trasporto pubblico su rotaia;

13 - coordinarsi con i comuni dell’hinterland per ottenere una maggiore coerenza urbanistica;

14 - varie generali osservazioni sull’ambiente

chiede quindi

– cancellare Casal Bianco 1 e 2;

– Riadottare P.Z. S. BASILIO

15 - Trasforrnare il Casale de’ Pazzi da G2 a G1; (F. 16 N)

– Compensare Aguzzano;

16 - Eliminare G4 e asse viario di Oasi della Cervelletta; F. 16s

17 - Parco dell’Aniene: Ansa Aniene presso Solvey da L a N - 16s

18 - Comprensorio Ciocchetti da L a N - 16s

19 - Area nodo di scambio Ponte Mammolo da M1 a N - 16s

– Aree SDO: anticipare le zone N di PP su Pietralata e Tiburtino; F l5s e 16s

inoltre, per la futura pianificazione:

20 - Casal Bertone da zorla E a B2 - F. 15s

21 - da Via Orero a via Baldissera (fabbriche dismesse) a B2 - F. 15s

22 - ex cinema Puccini a N

23 - su via Casal Bertone dopo scuole a N - F. 15s

24 - Via Tiburtina angolo via Pietralata da E2 a B2 - F. 16s

25 - via M. Tondi angolo via Cappellini da E3 a B1 - F. 16s

26 - da via Gortani a via Casale Rocchi da E3 a B3 con P.R produttivo - F 16s

27 - da Via Casale Rocchi a incrocio con Via Mesula a B1 - F. 15s

28 - Vigna Mangani da M1 a B1

29 - Cittadella piccola e media impresa da E a M1

30 - Casale de’ Pazzi da G2 a G1 - F. 16N

31 - Borgo Tor Cervara da G4 a B1 - F. 16s

– P.Z. Casal Bianco 1 e 2 da E3 a H

– P.Z. Case Rosse 1 e 2 da E3 a N 32

– Casal Monastero a zona di recupero di iniziativa consortile - F 16N

32 - non perimetrato di Case Rosse a O1 - F. 17N

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33 - Collina Lanciani da B2 a B 1 - F. 15s

34 - Sono, inoltre, indicate due pagine di emendamenti alla normativa sulle zone H e Cartadell’Agro.

CIRCOSCRIZIONE VI

Parere Contrario a maggioranta – Risoluzione n. 2 del 6.2.97

Osservazioni:

35 - Pigneto da B3 a B2 con esclusione dei villini compresi tra via Casilina, ma del Pigneto evia De Agostini - F. 15s;

36 - Torrione, area comunale tra ferrovia, via Prenestina e via Fieramosca da C a N - F l5s;

37 - SDO destinare a N tutte le aree a verde ancora libere previste dal Progetto Direttore F.15s e 16s

38 - rettifica confine Parco Taverna tra via Giusto e via Venezia Giulia erroneamente in B2 -F.16s

39 - Parco Almagia (tra via Zenodossio, via Ruga e via Maggi) a N - F. 24N

inoltre

40 - accelerare l’iter del P.P. del Quadraro

41 - avviare il P.P. della zona di via Formia

CIRCOSCRIZIONE VII

Parere Favorevole a maggioranza – Risoluzione n. 3 del 11.2.97

Osservazioni:

42 - Destinare a N le aree di rispetto e aree con vincolo archeologico;

43 - trasformazione a zona N le aree individuate in Foglio 649 All. 322 part. 2, Foglio All. 322e Foglio 650 (tra Tor Tre Teste e Alessandrino) - F. 25n;

44 - Istituire il Parco regionale dell’Agro romano e la carta dell’Agro sia parte integrante delpiano;

45 - Forte Prenestino F. 642 part. 112 da M2 a N - F. 16s;

46 - Tor Sapienza nel P.Z. 19 tra via Tor Sapienza, via De Chirico e scuola da M1 a N - F. 16s;

47 - Casilino 23 area tra via Anagni, via B. Castelli, Via R. Lombardi, Via Primavera le zone li-bere in N (sono in circ. VI ma confinano con la circ. VII). F. 16s da M1 a N

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CIRCOSCRIZIONE VIII

Parere Favorevole del Commissario del 16.1.97

Osservazioni: nessuna

CIRCOSCRIZIONE X

Parere Favorevole a maggioranza – Risoluzione n. 1 del 4.2.97

Osservazioni:

48 - aree libere di Casal di Gregna, su via Anagnina, a zona H - F. 25s;

49 - aree libere dell’ex Italcable su via Tuscolana a verde e servizi - F.25s;

CIRCOSCRIZIONE XI

Parere favorevole sulla proposta di risoluzione (proposta non votata per mancanza delnumero legale) in data 18.2.97.

La Circoscrizione rileva che sarebbe stato opportuno che la variante facesse riferimentoalla nuova municipalità.

50. Che le due varianti deila Colombo, deliberazioni C.C. n. 235/96 e 258/96 trovino confer-ma nella variante delle certezze.

51. Che nella variante venga riportata la riduzione di cubature per la zona E1 Tormaranciacosì come previsto nella variante di salvaguardia e nell’O.d.g. n. 15 del 21.2.95 del Consi-glio Circoscrizionale.

52. Che l’area lungo la via C. Colombo attualmente a zona I2 venga trasformata a zona N.

53. Area in viale di Tormarancia da sede stradale a zona N, in quanto già sistemata a parco -F. 24n.

54. Area in Piazza Ardigò da zona M3 a zona M1 in quanto già utilizzata dall’AMA - F. 24n;

55. Area in via Trezza, via Castriglione da zona D variante in B2 a zona sede stradale - F. 24n;

56. Area in via L. Nobili da zona M3 a zona N in quanto già attrezzato dal Servizio Giardini -F. 24n;

57. Area Circonvallazione Ostiense da zona D, da accertare, variata a B2 a zona B1 o A datoil pregio storico del complesso degli edifici - F. 24n;

58. Area in P.za G. da Verrazzano da sede stradale, in proposta, a N in quanto già sistemata agiardino - F. 24n;

59. Area in via dei Lincei da zona D proposta in B2 a zona M3 in quanto già sede di un asilonido più centro informazioni - F. 24n.

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CIRCOSCRIZIONE XV

Parere Favorevole a maggioranza – Risoluzione n. 8 del 18.2.97

Osservazioni:

60 - Piana del Sole, Ponte Galeria, Collina Azzurra da H2 a O con PEEP adiacente - F. 22s;

61 - Trullo, Monte Cucco, Monte delle Capre oltre all’art. 11 altre procedure di recupero e ri-qualificazione;

62 - Ponte Galeria da L1 a residenziale e relativi standard - F. 22s,

63 - Via Idrovore della Magliana da N a L2 - F. 23s;

64 - Fosso della Magliana, Via della Magliana, Monte delle Piche da H1 a L2 - F. 23s;

65 - Area tra via Silano e l’argine da D variata in M3 prevedere con art. 11 uso non industria-le (attuale) ma compatibile con pesi urbanistici F. 24n;

66 - Area tra Prospero Colonna, via Mancini e via dei Grottoni da D variata in N tramite art. 1edificabile verso via Mancini ed N ceduta e realizzazione bretella stradale Prospero Co-lonna-Mancini;

67 - reperire standard nella città consolidata;

inoltre

68 - Monte delle Capre da G4 in attuazione a N con compensazione altrove - F. 23n;

69 - Parco dei Casali zone oggi ad N trasformare a H2 (più consone) - F. 23n;

70 - Nel Parco Valle dei Casali, sulle collinie dell’Imbrecciato aree G4 ed F2 variate a N da ri-portare parte a N e parte H2 - F. 23n;

71 - Nel Parco dei Casali - Monte Cucco - da G4 ed F2 variato in N a parte N parte G1 su al-cuni casali censiti nella carta dell’Agro - F. 23n e s;

72 - Parco Tenuta dei Massimi Area azienda agricola Somaini già edificata a residenziale daL1 a G1 -F. 23n;

Parco del Litorale Romano:

73 - aree da N ad H2 con esclusione aree limitrofe autoporto - F. 22s;

74 - Ampliamento Parco della Tenuta dei Massimi in loc. Infernaccio trasformando le zoneM1, L2, N a H2 - F. 23s;

75 - Area adiacente a parco dei Medici da M2 a H2 - F. 23s;

76 - Collina Azzurra (via della Magliana) da G4 a H1 - F. 23s;

77 - Area limitrofa a Sheraton golf da G5 a N limitatamente all’area demaniale - F. 23s

78 - Aree agricole comprese tra l’autostrada Roma Fiumicino e il Tevere da nuovo H2 a H1;

79 - Area fronte autoporto da M2 a N - F. 22s;

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80 - Valle Galeria, lungo il Rio Galeria da L1 a H2 - F. 22n;

8 l - Area tra Ponte Galeria e via della Pisana da M1 a H - F. 22n;

82 - Area proprietà regionale ARSIAL - Loc. Castel Malnome - da H1 a parte M3 - F. 22n;

83 - Piana del Sole area proprietà ex S. Spirito da H2 a M3 per circa 12000 mq

84 - Via della Muratella angolo via Pescina Gagliarda da H2 a M3

85 - Area limitrofa Rio Galeria da H1 a M3 per parcheggio stazione FS Ponte Galeria

86 - Area tra FM1 e fosso Loc. Piana Pisciarello da L1 a N

87 - Area comunale via Portuense civ. 1425 (sede pro-loco) da L1 a M3

88 - Area scuola Ponte Galeria e relativa pertinenza da F1 a M3

89 - Aree golenali tra Autostrada Roma-Fiumicino e via del Trullo da L1 a N

90 - Area libera tra via Belluzzo, via Greppi, via Pellati e via Cucchini da M1 a N - F. 23n, 24n;

91 - Area stazione Villa Bonelli variata a N riconfermare M1 vigente - F. 23n;

92 - Aree libere limitrofe stazione Villa Bonelli da D a M3 per realizzazione parcheggio discambio - F. 23n;

93 - Area tra via Caselli, piazza Ampere già attrezzata a giardino pubblico da M3 a N - F. 24n;

94 - Area scuola ITP Colomba Antonietti in via dei Papareschi da C a M1 - F. 24n;

95 - Area già edificata con edifici residenziali in via Affogalasino da N a B2 - F. 23n;

96 - Casale censito carta Agro n. 153 in via F.S. Benucci da sede stradale - piazza- a B1 - F.23n;

97 - Lungo via dei Grottoni e via Alibrandi due villini storici variati a N portare a B1 - F. 23n;

98 - Area edificata tra via Magliana, via Magliana Nuova e via dei Grottoni variata da D a Nportare a B2 - F. 23n;

99 - Area in parte edificata e con emergenze vegetazionali tra via Portuense, viadotto Maio-rana e rilevato ferroviario da C a B1

100 - Antichi magazzini tra via Pacinotti, via Pietrapapa e via Portuense con destinazione Dvariata a B2 portare a B1

101 - Area tra piazza Cavalieri, via Greppi e via Astolfi con sovrastanti casali (uno censitoCarta Agro n. 93) da M3 a G1 - F. 23n;

102 - via Greve, giardino pubblico già attrezzato variato a M3 portare a N - F. 23n;

103 - Via Lari, giardino pubblico già attrezato da D variato a M3 portare a N - F. 23n;

104 - Area omogenea non edificata via Città di Prato variata in parte a B2 e parte a M3 varia-re tutta a M3 - F. 23n;

105 - Area tra via Magliana, fronte S. Passera e linea FM1 da M3 variata in B2 portare a N -F.23n;

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106 - Complesso gerontocomiale Casa Vittoria tra FM1 e rampa Q. Maiorana presa atto da Da M3 - F. 24n,

107 - Area verde ex Shell (punto verde) tra via Portuense e rampa Q. Maiorana da M3 a N -F. 24n;

108 - Loc. Infernaccio eliminazione vincolo inedificabilità cimiteriale (non è più previsto ilcimitero) - F. 23n e 23s;

109 - Cancellazione previsione di PRG per Bacino Remiero in Loc. Tenuta Tor Carbone enuova graficizzazione in Loc. Prati della Chiavichetta (come previsto da dossier Roma2004) con destinazione H2 - F. 23s;

110 - Testo delle nuove N.T.A. relative alle zone H emendato in più punti.

CIRCOSCRIZIONE XVI

Parere Contrario a maggioranza – Risoluzione n. 1 del 3.2.97

Osservazioni:

111. di tipo generale relative alla mancata perimetrazione e creazione dei futuri Comuni ur-bani della Città Metropolitana.

112. Critiche generiche sul termine di piano delle certezze.

113. Si contesta il taglio di 17 milioni di Mc in quanto per la maggior parte si tratta di cuba-ture di aree pubbliche (M1 ed E3) per cui la manovra si riduce a soli 3 milioni di Mc diterziario.

114. Il recepimento della Carta dell’Agro è solamente apparente riducendosi l’obiettivo ditutela al solo parere preventivo da cui si prescinde una volta decorsi 60 gg.

115. Il Piano delle Certezze non fornisce un disegno d’insieme mancando di indicazioni re-lative alla viabilità, al tessuto urbano, ecc.

116. Il Piano delle Certezze non contiene disposizioni circa il non perimetrato come adesempio Tenuta S. Cecilia e parte di Massimina.

117. Si lamenta la mancata cancellazione della cubatura della Soc. Edilmonte (M2) - F. 23n.

118. Chiede l’approvazione di norrne urbanistiche che riducano l’ampliamento della disca-rica di Malagrotta a tutela delle aree e delle popolazioni circostanti - F. 22n.

119. Si lamenta infine la mancata connessione tra verifica degli standard urbanistici, il si-stema della mobilità, il sistema dei servizi pubblici, a scapito della auspicata autosuffi-cienza dei futuri Municipi Metropolitani.

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CIRCOSCRIZIONE XVII

Parere Favorevole – Risoluzione n. 4 del 18.2.1987

Osservazioni:

120. Il meccanismo della compensazione è penalizzante per i piccoli proprietari. È da rive-dere.

121. Varie zone M1 sia libere (via Plava) che occupate (depositi ATAC, RAI, CASERME) po-trebbero avere destinazioni più idonee quali parcheggi, verde attrezzato, impianti spor-tivi ecc., in particolare:

122. Si chiede la zona parte M3 e parte N per l’area tra via Sabotino, via Monte Nero, viaMonte Santo e viale Angelico - F. l5s.

123. Destinare l’area tra via Igea e via Credaro, attualmente zona in parte D e in parte M3, azona M3 e a zona N per la parte non interessata dal parcheggio sotterraneo - F. 14n.

124. Confermare a zona N l’area di Monte Ciocci.

125. Classificare come B1 gli edifici di pregio della circoscrizione tenendo conto anche delcontesto urbanistico dei quartieri. In attesa della verifica di eventuali eccezioni alla in-dicazione data si potrebbe classificare l’intera circoscrizione zona B1.

126. Si chiede il parco fluviale prevedendo anche aree per impianti sportivi su aree golenali.

127. La norma della zona B, consentendo il frazionamento delle unità immobiliari ed il cam-bio di destinazioni d’uso da residenziale ad alberghiero, uffici ecc. potrà provocare l’e-spulsione degli attuali abitanti favorendo i grandi gruppi immobiliari. Inoltre serve unadeguamento degli standard pur essendo auspicabile il frazionamento delle unità resi-denziali.

128. Sarebbe stato opportuno approvare prima della Variante, il Piano Regionale dei Tra-sporti, il Piano Urbano del Traffico ed il Piano Urbano dei Parcheggi.

129. Si chiede infine il coinvolgimento della Circoscrizione nella programmazione urbani-stica.

CIRCOSCRIZIONE XVIII

Parere contrario a maggioranza – Risoluzione n.1 del 27.1.97

Osservazioni:

130. Si lamenta la mancata approvazione del PPA e la esecuzione delle necessarie infra-strutture, magari anche riducendo delle cubature, ma dando certezza della possibilitàedificatoria.

131. Il mancato coinvolgimento dei cittadini, comitati, ecc., e la carenza di un progetto ge-nerale di soluzione dei problemi della mobilità e degli standard urbanistici.

132. Chiede che un’area di circa 300/400 ha all’intemo del Parco Anone - Castel di Guidocon presenza di insediamenti diffusi venga considerata zona di recupero urbanistico.

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CIRCOSCRIZIONE XIX

Parere contrario all’unanimità – Risoluzione n. 5 del 18.2.97

Osservazioni:

143. di carattere generale sulla nuova municipalità; mobilità, standard urbanistici, mancataprevisione del PPA, necessità di dare immediata attuazione agli art. 2 e 11, sulla nuovanormativa relativa al PAMA, sul taglio delle volumetrie, il recepimento della Carta del-l’Agro, il non perimetrato anche per le attività artigianali; il tutto di contenuto molto si-mile alle osservazioni presentate dalla Circ.ne XVI;

144. Limitare le trasforrnazioni delle zone D ad N e M3 solo alla effettiva necessità;

145. trasformare da M3 a M1 un’area non meglio precisata in località Tragliatella per ferma-ta autobus.

CIRCOSCRIZIONE XX

Parere contrario all’unanimità – Risoluzione n. 3 del 27.1.97

Si osserva che:

133. La Circoscrizione non è stata coinvolta nella fase di redazione della variante ed il fattoche la variante delle Certezze si adegua a strumenti di pianificazione non definiti quin-di la proposta del Parco di Veio o il PTP adottato ma non approvato.

134. Si chiede inoltre: la localizzazione di un’area artigianale con i relativi servizi.

135. Soprattutto in periferia, la destinazione d’aree a zona M3 per i mercati rionali e a zonaN per i parchi di quartiere.

136. Il mantenimento dell’attuale normativa delle zone H per i coltivatori diretti e le aziendeagrarie.

137. L’applicazione della Finanziaria in relazione all’azione di autorecupero nei quartieri enelle borgate.

138. Che non vengano individuate le aree di compensazione all’interno della XX Circoscri-zione. E comunque si chiede sempre programma ambientale prima della realizzazionedelle volumetrie.

139. Che le cubature delle compensazioni possano essere localizate nelle aree di recupero.

140. Norme di tutela più specifiche per tutti i beni della Carta dell’Agro.

141. Il soddisfacimento del fabbisogno abitativo attraverso il recupero dei vari vuoti e la ri-qualificazione della città costruita.

142. Che l’area di Villa Manzoni attualmente destinata a zona G3 venga classificata zona N -F. 14n eF. l5n.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «F»: CORREZIONI GRAFICIZZATE

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CORREZIONI GRAFICIZZATE

7 Sud (*) È stato corretto il confine tra le zone H2 H1, in località Le Cerquetta.

8 Nord (*) È stato corretto il perimetro del Comune di Roma dando la destinazio-ne H2 all’area aggiunta a nord di Via di S. Cornelia.

(**) È stato corretto il perimetro delle zone agricole in aderenze alla zona“O” S. Cornelia secondo il perimetro di adozione del piano stesso.

8 Sud (*) È stato corretto il confine in alcuni punti di divisione tra la zona H2 eH1 proposto seguendo più esattamente il confine stesso della zona H3

di PRG vigente in località Torre Spaccata.

(*) È stato corretto il confine della zona G1 proposto lungo la via Trionfa-le seguendo più esattamente la recinzione così come da fotogramme-trico, la restante parte della zona M2 di PRG vigente è stata destinata azona H2.

(**) Non sono state ridestinate le aree relative al Camping Happy già condestinazione “P” di PRG vigente.

(**) Non è stata ridestinata un’area interessata dalla variante per parcheggiL. 122/89 attuata con la procedura dell’accordo di programma L.389/90in località La Storta.

9 Nord (**) Sono stati corretti i perimetri delle zone agricole in aderenza ai pianidelle zone “O” S. Cornelia e Sacrofanese Km. 3 e Km. 5 secondo il peri-metro di adozione dei piani stessi.

(*) Non è stato ricolorato il vincolo di rispetto con destinazione a verdesul 1ato sinistro di via Flaminia che permane così come previsto dalPRG vigente.

9 Sud (*) Sono state destinate a zona H2 due aree a nord e adiacenti al GRA giàcon destinazione H2 di PRG vigente interne al Parco di Veio e omessenella prima stesura.

(**) Non è stata ridestinata un’area in località Villa di Livia già F1 di PRG vi-gente e destinate a zona H2 nella variante, ciò in forza della concessio-ne edilizia n. 560/c rilasciata il 3.7.96 fatta pervenire dagli uffici dellaCircoscrizione. Una restante parte dell’area è stata destinata a zona Ncome ampliamento della zona limitrofa, l’altra è stata destinata ad H2.

(*) Sono stati aggiunti due vincoli di rispetto monumentale puntiforme diP.R.G., uno a sud di Via Grottarossa e l’altro in prossimità di Torre An-nunziatella.

10 Sud (*) È stata riproposta una viabilità di PRG non riportata nella prima stesu-ra della variante in località Tenuta di Casal delle Donne.

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(**) È stato corretto il confine di un’area proposta a destinazione H2 secon-do il preciso confine del Parco della Marcigliana in località ColoniaAgricola Romana.

12 Sud (*) È stato riportato il sottopasso così come previsto dal PRG vigente nel-la previsione viaria di via dell’Asopagliatore.

(*) Non è stata ridestinata una piccola area a Castel di Guido già destinataa zona M3 di P.R.G. vigente.

(**) È stato corretto il perimetro delle aree agricole aderenti alla zona «O»n. 67 via Boccea così come da adozione del piano stesso.

(*) Sono stati colorati in rosso i simboli dei vincoli di rispetto monumen-tale puntiforme nella zona H2 di Variante.

(*) Sono stati aggiunti due tratti di raccordo stradale di previsione di PRGsu via della Storta.

(*) È stata tolta la destinazione H1 ad un’area lasciando la previsione stra-dale come da PRG vigente sul fosso della Bottaccia.

(*) È stata data la desenazione N a parte dell’area interna allo svincolorealizzato all’altezza del podere Colonnacci.

(**) Non è stata ridestinata l’area della stazione di trasformazione ENELgia interessata dalla variante di cui agli accordi di programma L. n.394/90.

(*) È stata data la destinazione a zona N per un’area erroneamente colora-ta a zona H2, ciò in accordo con la destinazione limitrofa di PRG vigen-te. Tutto cio all’altezza del Km. 10 di via Cassia.

(*) È stato corretto il perimetro della zona N in località Poggio Verde inaderenza al perimetro del Parco dell’Insugherata.

(*) Nel comprensorio dell’Acqua Traversa verso Nord è stato ampliato ilperimetro di un servizio M3 in aderenza alle recinzione come da foto-grammetria.

(*) Nel comprensorio dell’Acqua Traversa non sono state ridestinate dallavariante altre tre aree su cui ancora esiste un contenzioso giuridicocirca concessioni edilizie.

(*) Sono stati riportati i vincoli di PRG sull’area proposta a destinazione Nsubito ad est di Villa Pamphili.

(*) È stato riportato il perimetro rosso di variante su aree proposte condestinazione B2 tra via Aurelia Antica e via Gregorio VII, togliendo al-cune delimitazioni riportate sulla base fuori del perimetro di variante.

(*) Sono stati riportati i perimetri verde scuro delle due aree riconfermatiG1 in via S. Pio V e via S. Maria Mediatrice.

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(*) È stata ridestinata un’area a zona M3 erroneamente colorata a zona B2

in via G. Palombini angolo Circonvallazione Aurelia.

(*) È stata destinata a zona N uno square lasciato bianco in Largo Boccea.

(*) È stata destinata a zona B2 parte dell’area proposta a zona N in angolotra via Baldo degli Ubaldi e via G. De Vecchi Pieralice.

(*) È stata data la destinazione B2 ad un’area edificata lasciata bianca infondo a via F. Ermini.

(*) È stata data la destinazione N ad uno square su via Innocenzo XIII.

(*) Non sono stati ridestinati nella variante alcuni edifici già destinati azona B2 dal PRG vigente a via C. De Fabritiis.

(*) È stato riportato il perimetro rosso di variante su un’area destinata azona N lungo via Labriola.

(*) È stato riportato il perimetro verde scuro ad un’area a destinazione G1

di PRG vigente in via Fedro.

(*) È stata data la destinazione B2 ad un’area edificata lasciata bianca lun-go via Platone.

(*) Non è stata ridestinata nella variante un’area già destinata a zona B2

dal PRG vigente lungo via Trionfale.

(*) Non è stata ridestinata un’area erroneamente proposta a zona B2 giàdestinata a zona M1 dal PRG vigente lungo via Serranti.

(**) Non è stata ridestinata un’area già proposta a zona H1 in località Ac-quafredda (via Villa Troili) perché destinata a zona M1 con variante Te-lecom approvata.

(**) Non è stata ridestinata una piccola area gia destinata a B2 e interessatadalla variante della stazione di S. Pietro di cui agli accordi di program-ma L. n. 396/90.

15 Nord (**) È stato aggiunto il perimetro verde scuro ad una zona G1 lungo via Cas-sia Vecchia.

(**) Un’area su via dei Giuochi Istmici erroneamente colorata a zona N èstata riconfermata G1.

(**) È stato aggiunto il perimetro rosso di variante ad una zona B2 in viaCarbognano.

(**) È stato aggiunto il perimetro verde scuro a tre zone G1 all’altezza diCorso Francia tra via del Foro Italico e Ponte Flaminio.

(**) Sono stati colorati in rosso due vincoli puntiformi in via A. Laria.

(**) È stato corretto il perimetro rosso di variante per una zona in via L.Mancinelli sotto la Circonvallazione Salaria.

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(*) Sono state lasciate bianche, per sede stradale, due aree già colorate azona N, su via J. Sannazzaro.

(**) Non sono state ridestinate le previsioni a zona N per le aree in localitàvia Isole Cheradi facenti parte della convenzione stipulata “Viale Io-nio”.

15 Sud (*) È stato posto il vincolo di PRG sull’area destinata a zona N a Nord del-l’Aniene.

(*) È stata destinata a zona N, come da PRG vigente, un’area erroneamen-te colorata a zona B2 lungo via Vacuna.

(*) È stata destinata a zona B2 un’area erroneamente lasciata bianca ededificata lungo via M. Brighenti.

(*) È stata cambiata la destinazione in B2 per l’area lungo Via M. Brighentierroneamente valutata M1 di PRG vigente.

(*) Sono state destinate a zona B2 due aree edificate lasciate incolori lun-go via Malatesta dove sono state destinate ad N le aree della piazzaomonima.

(*) Non sono state ridestinate due aree già erroneamente proposte a zonaB2 ma risultate interne al perimetro S.D.O. in località Via Lupra e ViaG. Curioni.

16 Nord (**) Non sono state ridestinate le previsioni a zone N per le aree in localitàvia Isole Cheradi facenti parte della convenzione stipulata “Viale Io-nio”.

(*) È stato colorato in rosso il vincolo puntiforme situato a nord di Sette-camini.

16 Sud (*) Sono stati riportati i vincoli archeologici e paesaggistici di PRG sullaparte variata.

(*) Non è stata ridestinata un’area con due fabbricati in Via Pescasseroliproposta a zona B2 di Variante perché interna al perimetro S.D.O.

(*) Non è stata ridestinata parte dell’area della scuola in Via Anagni inter-na al perimetro S.D.O.

(*) È stata ridestinata parte dell’area M2 presso il Forte Prenestino a zonaG1 riguardante l’edificio dei ferrovieri

17 Sud (*) Sono stati riportati i vincoli archeologici e paesaggistici di PRG sullaparte variata.

(**) Sono state destinate a zona H2 cinque aree già erroneamente graficiz-zate H1 ma destinate a zona H3 dalla variante di Salvaguardia nell’am-bito del P.P. Castel Verde - Osa S. Eligio; il perimetro della zona agrico-la è stato modificato secondo l’adozione del piano suddetto.

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(**) Il perimetro della zona H2 posta tra fosso di Ponte di Nona e fosso diTor Angela è stato modificato per la sovrapposizione del vincolo dellefalde acquifere così come da adozione del provvedimento specifico.

18 Sud (*) È stato colorato il vincolo di rispetto monumentale puntiforme a est diCorcolle.

22 Nord (**) Non è stata ridestinata stralciata l’area della stazione di trasformazio-ne ENEL già interessata dalla variante di cui agli accordi di program-ma L. n. 396/90.

22 Sud (*) È stata tolta la destinazione G2 ad un’area al Km. 18 di Via Portuenseperché in Comune di Fiumicino.

23 Nord (**) Non sono state ridestinate tre aree interessate dalla variante per par-cheggi L. 122/89 attuate con la procedura dell’accordo di programmaL. 396/90 in località villa Bonelli.

(*) È stato colorato in rosso il vincolo di rispetto monumentale puntifor-me di PRG tra il Fosso della Maglianella e Via della Pisana.

(*) È stata data la destinazione N ad un’area libera in Via di Forte Bravet-ta lasciata erroneamente senza colore.

(*) È stata data la destinazione di strada pubblica (bianco) ad una via com-presa tra via V. Statella e via Giannetto Valli, al relativo square è statadata la destinazione N.

(*) È stata data la destinazione N ad un’area lungo via Balghieri lasciataerroneamente senza colore.

(**) A Villa Bonelli non è stata ridestinata l’area della stazione già interes-sata dalla variante di cui agli accordi di programma L. n. 396/90.

23 Sud (*) È stata cambiata la destinazione da B2 a N per un’area lungo Viale Egeosotto la Chiesa di S. Pietro e Paolo.

(*) È stata data la destinazione N alle aree relative allo svincolo sul GRAall’altezza della tenuta Magliana Vecchia.

24 Nord (*) È stata data la destinazione N ad un’area in Piazzale Val Fiorita.

(*) È stata data la destinazione N ad un’area in Via Castelrosso.

(**) Sono stati modificati due perimetri per le aree B2 di via Nonantola evia Pomposa in accordo all’adozione della deliberazione riguardantele aree della Colombo n. 258 del 12.12.96, per lo stesso motivo è statacambiata la destinazione da M3 a N per l’area lungo via Giustiniano Im-peratore.

(*) È stato corretto il perimetro della zona B2 e dell’area G2, trasformatoin G1, sulle aree lungo via V. Carpaccio.

(*) È stato riportato il perimetro rosso di variante per il comprensorio del-

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le aree ex D di piazza dei Navigatori all’interno del quale è stato ripor-tato il perimetro verde scuro della zona G1, per un’area nei pressi divia L. Pancaldo dove è stata anche data la destinazione B2 ad un’areainterna lasciata bianca e di pertinenza dei fabbricati.

(*) È stata data la destinazione B2 e N all’isolato ex zona D di via delle Set-te Chiese.

(**) È stata corretta la destinazione da B2 proposta a zona M3 per parte del-l’isolato di via Otricoli al fine di permettere il completamento dellaCentrale Telefonica Appia.

(**) Non è stata ridestinata un’area interessata dalla variante per parcheggiL. 122/89 attuata con la procedura dell’accordo di programma L. 396/90in località Magliana.

(*) È stata data la destinazione a zona B2 all’isolato ex zona D di via Ame-lia dove e stata enucleata con perimetro rosso la relativa zona C.

(*) Non è stata ridestinata una piccola porzione di area B2 lungo via Casi-lina avente già tale destinazione nel PRG vigente.

(*) È stata data la destinazione B2 alla parte di area D di PRG vigente e deldeposito COTRAL di vıa C. Baronio.

(*) È stata data la destinazione B2 a due fabbricati ex zona D in via Vetru-ria angolo via Niso.

(*) È stata destinata a zona N un’area libera ex zona D in via Zenodossioerroneamente non destinata.

(**) Non è stata destinata l’area con gli edifici di viale Marconi e via Segreangolo via Volterra nonché l’area in via Volterra interessata dalla va-riante per la terza università di cui agli accordi di programma L. n.396/90.

24 Sud (*) È stato modificato il perimetro di variante rosso per un edificio a Piaz-zale Sturzo.

(*) È stata data la destinazione B2 a due isolati lasciati bianchi in Viale Eu-ropa.

25 Nord (*) È stato ridisegnato il perimetro della zona M3 sull’area di Via Campo-maggiore secondo l’esatta delimitazione del P.R.G.

(*) È stata perimetrata in rosso la zona M2 non interessata dalla variantein Via Annia Regilla.

(*) È stata data la destinazione B2 a un isolato ex D lungo Via Valerio Corvo.

(**) È stata variata la destinaziorse da B2 a M3 per un’area di proprietà co-munale in Via Ponzo Cominio perché destinata alla Chiesa di S. Ga-briele dell’Addolorata.

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(*) È stata data la destinazione B2 a due isolati ex zona D lasciati incolorilungo Via Scribonio Curione.

(*) È stata tolta la destinazione N all’area di pertinenza di Via dell’Acque-dotto Alessandrino.

(*) Sono stati messi i vincoli di rispetto monumentale di P.R.G. puntiformisul parco di Villa De Sanctis e nell’area verde del Quadraro.

(*) È stata data la destinazione B2 ad un fabbricato in Via dei Laterensi.

29 Nord (**) Non è stata destinata un’area a sud di Via Acqua Rossa già zona verdedi P.R.G. vigente perché suscettibile di interesse per l’intervento di cuiall’art. 2 della Legge 179/92.

29 Sud (**) Non sono state ridestinate a zona N e M3 alcune aree nel comprenso-rio delle zone D di Ostia lungo Via Isole del Capo Verde e Viale del Som-mergibile che, pur rimanendo nell’attuale destinazione di P.R.G. vigen-te, possono essere suscettibili di interesse per l’intervento di cui al-l’art. 2 Legge 179/92.

(**) È stata data la destinazione B2 ad un’area libera ex D in Via Isole Sa-moa cui era stata data la destinazione N perché interessata dall’inter-vento di cui all’art. 2 Legge 179/92.

30 Sud (*) È stata data la destinazione N ad un lotto libero lasciato erroneamentebianco lungo via Mar Rosso.

(*) È stato modificato il limite dell’area a destinazione N ed M3 nelle areeadiacenti l’Ospedale Grassi in aderenza ai confini fotogrammetrici ri-levati.

31 Sud (*) Non è stata ridestinata a zona H2 piccola porzione di area a nord di Ca-stel Romano già destinata ad N nel P.R.G. vigente.

(*) È stato modificato il perimetro di un’area stralciata già con destinazio-ne M1 lungo Via di Trigoria secondo l’esatta destinazione di P.R.G.

32 Nord (**) È stato modificato il perimetro della zona H2 ex G4, sopra la Tenutadella Mandriola secondo il perimetro del Cimitero Laurentino.

(*) È stato aggiunto il vincolo di rispetto monumentale puntiforme diP.R.G. puntiforme sull’area destinata ad H2 ex G4 sopra Via Castel diLeva.

32 Sud (**) È stato modificato il perimetro della zona «O» Montemigliore secondol’adozione del piano stesso.

33 Nord (*) È stata data la destinazione H2 ad un residuo di area desinata dal P.R.G.vigente ad M1 lungo il Fosso del Divino Amore non colorato nella pri-ma stesura.

Le due tavole di legenda di P.R.G. sono state adeguate con le densitàdella variante di salvaguardia.

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COMUNE DI ROMAUFFICIO NUOVO PIANO REGOLATORE

PIANO DELLE CERTEZZEALLEGATO «G»: ELENCO DEI BENI CERTIDELLA CARTA DELL’AGRO

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Foglio 01

002 Torre di Stracciacappa (L. 1089/39)005a Acquedotto Traiano Paolo009 Casale Polline010 Casale di Martignano (L. 1089/39)041 Borgo di Cesano052a Acquedotto di Benedetto XIV053 Ponte degli Incastri055 Sepolcro Torre dei Venti056 Fontanile (1754)

Foglio 02

002 Tagliata antica011 Torre La Torraccia016 Casale La Merluzza e Torre

Foglio 03

007 Torre di Monteforte008 Torre di Procoio009 Casale, Villa e Chiesetta di Procoio

Vecchio

Foglio 04 niente

Foglio 05 Fiumicino

Foglio 06

036 Casaletto di Sotto041 Fontanile134 Fontanile179 Casale Malvicino185 Fontanile

Foglio 07

004a Acquedotto di Benedetto XIV007a Acquedotto Traiano-Paolo (tratti

emergenti)014 Gli Arcacci022 La Casaccia023 Villa Romana024 Fontanile ‘L’Ovile’031 Casale S.Brigida e villa Romana035 Osteria Nuova Casali e Fontanile038 Cisterna042 Mulino043 Casale Brandusa e Fontana044 Castello dell’Olgiata047 L’Olgiata052 Osteria del Fossetto053 Chiesa di S. Isidoro su sepolcro069 Mulino e Chiesa076 Galeria (L. 1089/39)085 Cisterna092 Cisterna094 S. Maria di Galeria107 La Piccionaia108 Cisterna110 La Cacciarella115 Casale e Torre di Cornazzano119 Casale Monte del Forno149 Casale S. Giacomo154 Tagliata157 Fontanile (1837)163 Fontanile di Mezzaluna206 Casale Centrone208 Fontanile (1711)213 Fontanile della Comunella225 Casale Acquaviva e Fontanile254 Fontanile (1656)257 Fontanile260 Casale Procojetto263 Tagliata266 Casale S. Nicola

SELEZIONE DEGLI ELEMENTI CENSITI

DALLA CARTA DELL’AGRO

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267 Fontanile282 Fontanile della Crocetta283 Fontanile del Ceraso297 FontanileA Villa Romana (L. 1089/39)

Foglio 08

004 Casale di Pisciacavallo014 Cunicolo016 Tumulo di Monte Tondo018 Cunicolo019 Domusculta Capracorum (L. 1089/39)041 Cunicolo042 Casale di S. Cornelia054 Cunicolo056 Cunicolo061 Cunicolo086 Cunicolo - Ponte Sodo100 Casale del Fosso115 Cunicolo130 Casale Spezzamasse135 Tumulo140 Molino157 Borgo di Isola Farnese158 Villa, resti166 Casale198 Tumulo210 Casale Vecchio222 Casale del Pino224 Complesso La Storta230 Tagliata antica e basolato231 Fontanile237 Ponte, resti238 Tumulo239 Cisterna (L. 1089/39)240 Fontanile253 Tumulo (L. 1089/39)256 Tumulo (L. 1089/39)259 Tumulo (L. 1089/39)262 Castello, resti266 Villa Torre Vergara278 Torre della Spizzichina o delle Cor-

nacchie (L. 1089/39)279 Casale della Spizzichina

297 Casale della Giustiniana e Chiesa(L. 1089/39)

300 Ospedaletto Annunziata309 Ospedaletto Giustiniani320 Torre e Casale della Castelluccia

(L. 1089/39)347 Tomba349 Sepolcro dei Veienti (L. 1089/39)351 Ospedaletto Marziale354 Torre Spaccata, resti

Foglio 09

006 Ponte Repubblica020 Tratto Basolato031 Casale Malborghetto (L. 1089/39)036 Fontanile del Drago040 Casale Procojo Nuovo (L. 1089/39)048 Fattoria Fasolini076 La Torraccia (L. 1089/39)094 Ninfeo157 Sepolcro del ‘Pino’171 Torre183 Tratto Basolato192 Villa Romana193 Casale della Marcigliana218 Villa Romana232 Chiesa di S. Lorenzo ed Urbano e Casale241 Casale Malpasso246 Cisterna e Villa Romana264 Tomba Celsa (L. 1089/39)287 Casale di Settebagni291 Casale e Torre della Valchetta296 Castel Giubileo300 Ponte Romano302 Fornace Mariani (L. 1089/39)304 ‘Le Due Case’320 Torre di Redicicoli340 Casale di Redicicoli342 Sepolcro355 Villa Romana359 Torre AnnunziatellaB1 Fidenae (L. 1089/39)D Vllla Romana (L. 1089/39)D1 Fidenae (L. 1089/39)M Necropoli (L. 1089/39)

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Foglio 10

014 Casale Forno Nuovo e chiesa016 Casale di S. Colomba028 Cisterna103 Villa romana e torre149 Torre S. Giovanni e chiesa166 Casale Bella Donna170 Casale Olevano177 Villa romana187 Casale Case Nuove e Chiesa

Foglio 11 Fiumicino

Foglio 12

069 Mulino073 La Moletta - Località Testa di Lepre074 Fontanile e sorgente102 Fontanile129 Ponte Romano sull’Arrone136 Chiesa - Castel di Guido142 Castel di Guido173 Casale «Le Pulcette»184 Fontanile e sorgente

Foglio 13

008 Casale di Bocceola (L. 1089/39)019 Chiesa020 Chiesa e casale di Boccea021 Casale060 Ponte e chiusa antica068 Casale Porcareccina084 Casale di Cecanibbio092 Chiesetta e casali di S. Rufina097 Area Archeologica S. Rufina (L.

1089/39)101 Cisterna122 Casali e Chiesa di Porcareccia vec-

chia129 Fontanile141 Casale La Paola166 Chiesa

169 Torre181 Casale della Bottaccia (L. 1089/39)198 Casale Selce206 Casale Maglianella223 Casale di Massa Gallesina226 Ponte233 Casale di Malagrotta e chiesa241 Ponte

Foglio 14

003a Acquedotto Traiano-Paolo016 Villa, resti (L. 1089/39)021 Sepolcro di Vibo Mariano (L. 1089/39)022 Chiesa di S. Andrea e Casale Saraceno024 Torre035 Casale e chiesa della Lucchina039 Villa e Necropoli084 Casale dell’Insugherata087 Casale Palmarola094 Casale Avenali110 Chiesa di S. Onofrio112 Lavatoio di Pio IX155 Casale e chiesa di Torrevecchia173 Cunicolo187 Casale Torlonia (L. 1089/39)205 Tagliata - via Cornelia206 Tagliata - via Cornelia208 Fornace Veschi (L. 1089/39)209 Casino di Pirro Alberici212 Acquedotto213 Acquedotto215 Madonna del Riposo218 Chiesa228 Ninfeo231 Casale di Pio V (L. 1089/39)234 Torretta Troili235 Casale238 Torre di Acquafredda245 Villa Piccolomini255 Acquedotto (Arco di Tiradiavoli)267 Casale268 Villa Troili272 Casale274 Casale277 Casale

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Foglio 15

009 Osteria di Grottarossa025 Castello della Crescenza (L. 1089/39)086 Cunicolo102 Villa Romana (L. 1089/39)109 Portale138 Sepolcro139 Sepolcro (L. 1089/39)143 Ponte Nomentano-Tazio147a Aqua Virgo242a Aqua Felice244 Mausoleo “Il Torrione” (L. 1089/39)246 Colombario258 Villa Serventi

Foglio 16

009 Casale Cesarina Vecchia018 Casale Capobianco e chiesa055 Casale delle Vittorie062 Fontanile064 Casale Boccone066 Casale Coazzo072 Villa resti075 Catacombe, chiesa e casale di S.

Alessandro091 Lastricato Nomentana125 Casale della Cecchina140 Torre di Ponticello143 Rudere del Coazzo145 Fontanile147 Villa Romana (L. 1089/39)151 Villa resti159 La Cecchina (L. 1089/39)162 Fontanile163 Casale e Torre di Pratolungo164 Fontanile170 Casal Monastero - Cisterna176 T orre e Casale di S. Basilio182 Casale di Aguzzano e sepolcro184 Villa Romana185 Casal dei Pazzi (L. 1089/39)191 Sepolcro (L. 1089/39)210 Osteria del Fornaccio - Casale e

Chiesa

221 Torre di Rebibbia230 Villa (L. 1089/39)238 Villa Romana (L. 1089/39)244 Torre245 Torraccio di S. Eusebio246 Torre e Casale di S. Eusebio251 Latomie253 Torre Cervara256 Grotte di Cervara258 Ponte Mammolo nuovo262 Casale di Rebibbia268a Acquedotto Aqua Virgo270 Casale di Pietralata275 Ponte Mammolo vecchio291 Casale La Cervelletta296 Casaie La Rustica298 Torre della Rustica, resti305 Casale di Boccaleone e fontanile314 Villa romana318 Casale Gottifredi321 Fontanile dell’Acqua Vergine322 Aqua Virgo, tratto emergente333 Tor Sapienza resti (L. 1089/39)335 Torre di Quarto dell’Olmo343 Casale Cappellette346 Casale Rosso348 Villa dei Gordiani363 Cisterna369 Tor Tre Teste (L. 1089/39)389 Cisterna393 Torre resti, Muraccio del Rischiaro397 Sepolcro398a Aqua Alexandriana (L. 1089/39)402 Casale SomainiH Resti antichi (L. 1089/39)Z Villa Romana (L. 1089/39)

Foglio 17

003 Villa romana005 Ninfeo008 Fontanile020 Cisterna028 Villa Romana029 Area Archeologica Tiburtina032 Osteria delle Capannelle

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046 Sepolcro047 Casale di Lunghezzina Vecchia059 Casale del Cavaliere067 Villa resti076 Castello di Lunghezza (L. 1089/39)082 Latomie di Salone090 Casale Rosso116 Molino118 Casale di Salone137 Tagliata di via Collatina150 Torre di Salone154 Casale Tenuta Collatina159 Casale Benzone e Forno200 Castellaccio dell’Osa223 Villa, resti236 Torre, resti259 Cisterna271 Villa, resti e Sepolcro277 Osteria dell’Osa280 Casale del Pescatore291a Aqua Alexandriana (L. 1089/39)295 Villa resti e Cisterna301 Villa, resti306 Casale Tor AngelaE Osteria dell’Osa-Necropoli (L. 1089/39)O Villa Romana-Case Rosse (L. 1089/39)P Osteria dell’Osa-Necropoli (L. 1089/39)

Foglio 18

004 Cisterna012 Fontanile «Fontana Amara»018 Tagliata stradale020 Villa resti022 Ponte024 Tagliata030 Osteria delle Capannelle045 Casale di Corcolle e villa046 Ponte Terra050 Casale di Granariccio052 Cisterna063 Chiesa resti066 Castello di Corcolle069 San Vittorino075 Chiesetta di Corcolle080 Resti di muratura

083 Molino088 Villa - Cisterna091 Mola di Corcolle093 Cisterna

Foglio 19

003 Villa, resti e Cisterna004 Ponte009 Tratto basolato013 Villa, resti017 Ponte019 Ponte Lupo (L. 1089/39)028 “Forme Rotte” dell’acquedotto Anio

Novus032 “Forme Rotte” dell’acquedotto Aqua

Claudia033 Villa, resti037 Ponte dell’Aqua Claudia, tracce038 Ponte dell’Inferno

Foglio 20 Fiumicino

Foglio 21 niente

Foglio 22

066 Casale di S. Maria Nuova106 Casal Malnome di sopra107 Casale Calandra208 Casale di S. Cosimato212 Resti di muratura215 Villa, tracce235 Resti di muratura259 Casale di Pisciarello vecchio266 Casale La Chiesola274 Casale Rinaldi275 Torre, tracce278 Casale del Quartaccio309 Casale Dragone311 Casale di Dragoncello

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Foglio 23

007 Stalle008 Villa009 Casale014 Tagliata stradale019 Stalle020 Casale Bravetta e Chiesa021 Casale024 Portale di Casale Consorti025 Casale027 Casale028 Casaletto in via della Pisana029 Casale Consorti032 Casale dei Bravi dei Massimi, resti033 Casale034 Ninfeo035 Casale038 Casale041 Casale044 Casale047 Casale053 Casale055 Casale La Brava056 Casale057 Casale058 Casale060 Torre Massimi e Casale067 Casale069 Cappella Troiani070 Casale075 Casale078 Casale082 Casale089 Casale090 Casale091 Casale092 Casale099 Casale105 Casale106 Casale107 Casale109 Casale115 Chiesa di S. Passera116 Casale128 Casale132 Casale La Pisana

133 Chiesa di S. Maria Vergine di MonteCarmelo e S. Giuseppe (L. 1089/39)

134 Casale137 Casale139 Casale e chiesa della Parrocchietta140 Casale147 Casale148 Casale149 Casale, Cappella dei Cardinali151 Mausoleo155 Casale157 Casale159 Casale161 Casale162 Villa Vecchi164 Casale165 Casale167 Casale La Brava169 Casali170 Casale172 Casale176 Casale177 Casale Bonelli184 Casale188 Casale Cocchi192 Casale195 Casale197 Casale degli Inglesi200 Casale203 Casale207 Torre di Papa Leone209 Casale210 Casale215 Casale235 Mausoleo238 Casale dell’Infernaccio239 Casale243 Casale244 Castello della Magliana (L. 1089/39)252 Casale287 Villa romana, resti288 Cisterna, resti298 Tombe303 Casale di Mezzocamino309 Ponte, resti312 Casale319 Ponte, resti

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331 Casale e Chiesa di Malafede

Foglio 24

004a Aqua Felice - Aqua Claudia007a Aqua Marcia014 Villa Certosa024 Casale dei Frati della Certosa026 Casale S. Maria030 Mulino S. Pio031 Mulini040 Cisterna041 Vigna Costantini044a Aqua Alexandriana045 Casali (senza nome)054 Ponticello di S. Paolo057 Villa Berta058 Casale (senza nome)061 Edificio Rustico066 Cisterna067 Vigna Merlupesi (Lazzaroni) (L.

1089/39)071 Vigna Feoli077 Casale e Fornace Ciccarelli078 Casale Nicolai079 Lavatoio081 Osteria del Pino086 Cisterna e villa088 Cisterne091 Sepolcri095 Cisterna098 Catacombe di Commodilla099 Villa Belardi100 Casale Nicolai104 Basilica di S. Paolo e Necropoli105 Chiesa di S. Isidoro e casale106 Portale114 Basilica dei SS. Nereo ed Achilleo /

Domitilla Ipogeo dei Flavi117 Torre Marancia118 Casale di Tormarancia120 Casale Rampa123 Vigna Ciavattini125 S. Maria Traspontina126 Vigna Nepoti130 Villa dei Numisi (L. 1089/39)

141 Vigna Jacobini142 Casale Sardegna Vecchia143 Vigna Nepoti (L. 1089/39)156 Vigna Giovannuccio157 Casale di Grottaperfetta163 Cisterna170 Vigna Venerati171 Casale S. Paolo176 Osteria di Ponte Fratta183 Tagliata stradale184 Tagliata stradale189 Resti di Casale Medioevale195 Sepolcro200 Vigna Cimarra201 Abbazia delle Tre Fontane206 Casate di Tor Carbone e Tempio207 Chiesa dell’Annunziatella209 Tratto Basolato e Sepolcro (?)214 Villa Romana215 Villa Romana216 Villa Romana e Cisterna217 Cisterna219 Villa Romana (?)222 Torre di Grotte d’Arcaccio224 Mausoleo225 Casale di Vigna Murata e Villa233 Le Galere243 Villa Romana244 Resti di muratura252 Casale della Cecchignoletta254 Lastricato259 Casale Massima266 Cisterna e Torre Bel Poggio274 Casale, Mulino e Ponte280 Casale di Acqua Acetosa281 Casali di S. Sisto (L. 1089/39)282 Ponte293 Tor Chiesaccio, Sepolcro e basolato302 Tor Pagnotta305 Casetta del Magri307 Casale di Vallerano311 Resti di murature312 Sepolcro331 La Torretta449 Vigna SacripantiC1 Mausoleo “La Casaccia”

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Foglio 25

006 Acquedotto Alessandrino007 Casale008 Casale Ambrosetti010 Torre sull’Acquedotto Alessandrino012 Casale019 Villa Caporello (Marescotti) (?)020 Casale Medioevale022 Cisterna e Villa023 Torre sull’Acquedotto Alessandrino024 Casale Medioevale su resti antichi028 Torre032 Villa De Sanctis042 Vigna Borghesi: Villa Romana045 Ipogeo di Vigna Del Grande047 Ipogeo di Centocelle051 Sepolcri e Basolato057 Casa Calda068 Tor S. Giovanni (L. 1089/39)070 Mausoleo071 Cisterna077 Due Torri: torre e sepolcro078 Villa e resti di torre (L. 1089/39)080 Villa Romana082 Cappella di S. Maura086 Casale089 Monte del Grano (L. 1089/39)090 Casale091 Sepolcro094 Sepolcro096 Villa Romana097 Villa Romana098 Sepolcro, cisterna e resti murari108 Sepolcro - resti109 Villa Romana110 Torre e Casale del Quadraro (L.

1089/39)114 Ponte Romano117 Castello di Torrenova e Bagno della

Bella Cenci (L. 1089/39)118 Fattoria Montesanto e Villa Romana120 I Caminetti: sepolcro e cisterna140 Cisterna-ninfeo (L. 1089/39)141 Villa - resti144 Cisterna147 Pinnacolo dell’Acquedotto Felice

155 Torre Spaccata173 Cisterna174 Casale180 Tor Vergata181 Cisterna182 Piscina183 Casale di Carcaricola e Villa226 Osteria del Curato243 Villa Romana (?)250 Tor di Mezzavia (L. 1089/39)251 Cisterna257 Ponte Pignatelli264 Sostruzioni della via Latina268 Cisterna269 Colombario270 Sepolcro273 Torre dei SS. Quattro274 Cisterna276 Mausoleo278 Sepolcro285 Villa Romana287 Sepolcro288 Sepolcro289 Muro Linari: cisterna292 Sepolcro300 Villa Bertone e piscina limaria303 Sepolcro306 Cisterna307 Villa Bertone308 Casale di Gregna317 Casale di Gregna di S. Andrea320 Cisterna332 Basolato e Villa341 I Centroni: Villa Romana342 Tor di Mezzavia346a Acquedotto dei Centroni348 Casal Morena e Villa (L. 1089/39)353 Torre di Morena363 Cisterna368 Scpolcro370 Sepolcro375 Cisterna (?)

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Foglio 26

006 Capotostolo: torre e villa romana011 Area di Gabii017 Villa Romana019 Tagliata stradale030 Tagliata stradale032 Tagliata stradale037 Tagliala stradale065 Tor Carbone: villa romana066 Villa Romana069 Ponte dell’Osa071 Grotte di Pompeo: villa romana072 Ponte sul fosso dell’Osa095 Villa Romana101 Murature antiche102 Villa romana108 Ara delle Sette Miglia: villa romana109 Villa romana121 Sepolcro e villa128 Sepolcro131 Sepolcro134 Villa Romana156 Grotte Celoni (L . 1089/39)159 Il Torraccio: cisterna e villa162 Tor Forame163 Casale Corvio e villa romana167 Resti di ponte169 Cisterna188 Torre Jacova190 Villa e cisterna196 Gli Sterparoni; villa romana198 Cisterna202 Fontanile di Prataporci215 Villa Romana230 Sepolcro231 Sepolcro235 Sepolcro254 Cisterna e villa259 Cisterna260 Casale Montani e villa261 Botte di Luciano262 Strutture antiche265 Villa romana di Colle Pisano275 Fonte Vermicino276 Casale S. Matteo282 Cisterna

284 Vicus Angusculanus286 Casale di Ciampino su resti antichi290 Villa antica

Foglio 27

018 Fontanile “Fontana Corvina”022 Casale della Pigna026 Ponte028 Casale Marmorelle031 Cistema035 Casale Fenilone036 Portali037 Resti di muratura045 Casale S. Paolo046 Casaletto049 Casale050 Casale051 Sepolcro054 Casale Violante

Foglio 28

008 Cisterna016 Ponte Barberini017 Castello di S. Giovanni in Campo

Orazio022 Cisterna037 Cisterna038 Villa romana

Foglio 29

051 Villa Aldobrandini052 Torre Boacciana055 Torre S. Michele (L. 1089/39)

Foglio 30

037 Colonia dei Ravennati053 Chiesa di S. Ercolano056 Villa romana065 Fontanile

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068 Casale079 Complesso di Castel Fusano086 Villa romana088 La Chiesola, resti089 Villa di Plinio o di Ortensio090 Villa resti092 Laurentium

Foglio 31

008 Torre Brunori, resti011 Casale Brunori038 Villa romana, resti070 Resti di muratura072 Osteria del Malpasso074 Fontanile076 Ponte e Chiesa077 Casale La Perna080 Abitato preistorico085 Ponte086 Casale089 Fontanile090 Casale093 Castello di Decima097 Cappella di S. Croce102 Fontanili109 Abitato protostorico114 Castel Porziano117 Torraccia di Decima119 Fienile120 Ponticello sul fosso di Malafede125 Casale di Trigoria Alta128 Castel Romano129 Casale131 Casale133 Casale144 Casale La Santola

Foglio 32

013 La Torraccia025 La Chiesaccia e Tor Chiesaccia046 Tratto Basolato073 Castel di Leva078 Murature antiche (villa?)

096 Torre S. Anastasia, casale e murature099 Casale e Torre della Castelluccia114 Cascinale della Torretta122 Resti antichi132 Casale di Porta medaglia135 Cisterna e villa145 Tratto lastricato149 Cisterna181 Cascinale della Mandriola194 Resti del Ponte della Mandriola205 Resti di villa romana (?)213 Resti del Torraccio233 Tagliata stradale241 Chiusa e resti di ponte242 Resti di torre252 Fontanile260 Ruderi dello Schizzanello: tomba e

torretta263 Casale di Donna Olimpia267 Tagliata stradale268 Resti di torre280 Ruderi della Torre resti di villa284 La Mola: resti di mulino285 Casale di Monte Migliore287 Fontanile della Torre289 Resti di villa romana290 Monte del Procojo291 Fontanile292 Fontanile300 Fontanile delle Tortorelle307 Torre dei Radicelli308 Cisterna e resti di murature al fosso

dei Radicelli312 Tratto basolato e resti di ponte336 La Torre casale339 Sepolcro e Torre341 Grotta di Fauno: sorgente sulfurea347 Castello di Monte di Leva (L. 1089/39)365 Torre Spaccata

Foglio 33

006 Sepolcro e tracce di villa027 Casale di Fioranello e Torre032 Tratto basolato033 Tratto basolato

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034 Ponte037 Acquedotto055 Resti di villa071 Falcognana di Sotto e resti di mura-

tura (L. 1089/39)072 Falcognana di Sopra073 Cisterna e resti di villa079 Torre della Falcognana085 Torraccio su cisterna094 Sepolcro134 Casale Abbruciato136 Torre della Castelluccia150 Torre di S. Maria in Formarola, sepol-

cro e villa156 Torre delle Grotte e villa161 Casale della Certosa174 Casale di Palazzo Morgano191 Torre del vescovo: cisterna195 Fontanile di Palazzo196 S. Palomba: Villa romana (L. 1089/39)

Foglio 34 niente

Foglio 35 niente

Foglio 36

008 Casale di Capocotta011 Criptoportico, resti012 Sfiatatoio013 Ville, resti014 Fontanile017 Complesso di Tor Paterno019 Villa, resti020 Villa, resti021 Villa, resti

Foglio 37

014 Casale della Zolforata

Foglio 38

005 Casale e Chiesa di S. Palomba

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Foglio 01

Foglio 02

Foglio 03 niente

Foglio 04 niente

Foglio 05 Fiumicino

Foglio 06

*136 casale “S. Andrea”

Foglio 07

*085*204 Casale “Porta Metronia”

Foglio 08

*222*269 abitato “Borghetto S. Carlo”*286 villa*290 casale “Buonricovero II”*314 casale “Buonricovero”*321 casale*337 casale*344 casale

Foglio 09

*010 casale*019 casale*113 casale*136 casale “Mandriaccia”

*186 casale*201 casale*217 villa “Sili”*263 casale “dei tre archi”*277 casale “Formicola”*282 casale*295 casale “Colonnetta”*325 casale “Lori”*327 casale*376 casale

* Foglio 10

001 casale004 casale “Fonte di Papa”006 casale “Casaletto”008 casale022 osteria “dei Quattro Cancelli”035 casale143 casale “Torre”150 casale “Bufalotta Secondo”151 casale156 casale169 casale170 casale “Olevano”176 casale “Due Unità”182 casale

Foglio 11 Fiumicino

Foglio 12

*181 casale*190 Casetta delle Pulci

Foglio 13

*022 casale*097 casale Montarelli*035 Casale

ELENCO 2

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*065 casale di Colle Fiorito*086 casale*093 Casale*118 Casale*122 casale*152 casale*161 casale*201 casale La Monachina*233 casale*236 casale Maglianella*254 casale Bruciato

Foglio 14

*017 casale Maiolica*018 casale*047 casale Palmaroletta*068 Casale del Marmo*082 casale Podere gli Scavi*096 casale Podere la Sementa*101 casale Podere Spigadoro*117 casale*122 casale Nero*126 casale Galimberti*134 casale *135 casale*141 casale

Foglio 15

*012 casale*022 casale*033 casale*053 casale di Grottarossa*059 casale Nei*068 casale dell’Inviolatella*076 Villa*079 casale*086 casale Torciera*092 casale*096 casale*101 casale*105 casale*118 casale

Foglio 16

*013 Casale Bocconcino*042 casale S. Nicola*043 casali Boccone*082 casale*101 casale*110 casale*115 casale*128 casale*132 casale del Favaro*148 casali*149 casale “Ovile”*157 casale Monastero*183 casale Bonanni*197 casale “Tabaccaia”*205 casale*208 casale*214 casale *216 casale*220 casale “Lotto VII”*222 casale dei Cavallari*225 casale Rocchi*231 casale “Lotto VIII”*232 casali “Quarto di S. Eusebio”*257 casale*261 casale*266 casale*279 casale*282 casale Bonetti*285 ponte*286 Vaccheria Nardi*289 casale*294 chiesa della Cervelletta*301 Borghetto della Cacciarella*302 casale “Monte di Boccaleone”*316 casale Fabrizi*325 casale Fabrizi*328 casale*345 casale Piacentini*388 casale*392 casale Rocchi*399 casale di vigna Silenzi*400 casale*403 Complesso di Villa Sudrie*404 casale Mengoni-D’Antoni

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Foglio 17

*006 villa Pisciarelli*007 Vaccheria Pisciarelli*010 casale *015 casale “Forno”*035 Le Capannacce*044 casale*047 casale*103 casale*105 casale “Cerroncino”*108 casale “Il Casalone”*140 casale “Castello di Salone”*154 casale*175 casale “Vaccheria”*192 casale “Centro Cavalli”*194 casale “L’Ovile”*222 casale*228 casale “dei Ponzoni”*231 casale “Ponte di Nona”*235 casale “Valle Maggiore”*241 casale “tor Angela Nuova”*264 casale “Sant’Ambrogio”*276 casale “Torragna”*293 casale “Pecoreccia di Torre Angela”*296 casale “Pratolungo”*299 “Palazzetto Lanza”

Foglio 18

*044 Vacchereccia di Granariccio*059 casale*061 casale Quarto di Saponara*062 Chiesa di Santa Maria*067 Casale*073 casale*079 casale di Acquapuzza*080 Casale Saponara*092 casale Ovile*099 casale*118 Casali di Castiglione*121 Casale Lancellotti*122 Casale*124 Vacchereccia di Castiglione

Foglio 19

*002 casale di Macchia Piana

Foglio 20 Fiumicno

Foglio 21

Foglio 22

*040 casale complesso Lumbroso*044 casaletto*058 casale*062 casale*110 casale Fontignano*111 casale di S. Cecilia*130 casale Basini*131 casale*142 casale*143 casale*149 casale*155 casale Theodoli*156 casale*169 casale*177 casale*239 casale*247 casale*250 casale*256 casale*260 casale Campo di Merlo*263 casale*272 casale Cavalier Marino*283 casale*286 casale*288 casale*291 casale*293 casale*294 casale*295 casale*296 casale Le Vignole*297 casale*298 casale*299 casale*300 casale

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*301 casale*302 casale*312 casale*320 casale Centro Giano

Foglio 23

*006 Casale*016 Casale La Torres*046 Casale*083 Casale*085 Chiesa*095 Casale*113 Casale (tutto ristr.)*124 Casale*173 Casale*175 Podere “Tre Case”*178 Complesso “Somaini”*216 Casale*225 Casali*241 Casale “Muratella di Mezzo”*256 Casale*262 Casale*263 Casale*265 Casale “del Castellaccio”*276 Casale*316 Casale*322 Casale Angelini*330 Casale “del Risaro”*337 Casale

Foglio 24

*013 Casale*053 Casale*068 Casale e Grotta*080 Casale*138 Casale*140 Villa*152 Casale e Portale*161 Casale*178 Casale*185 Casale*191 Casale e portale*192 Casale

*193 Casale*198 Casale*203 Casale*210 Casale*213 Casale*215 Casale e villa romana*220 Casale*223 Casale*225 Casale di Vigna Murata*230 Casale e Fontanile*234 Casale “Colle di Mezzo”*240 Villa*247 Casale*248 Casale*250 Casale “La Pedica”*259 Casali della Massima*260 Casale delle Genzole*268 Casale “Centro di Mezzo”*271 Casale “Bel Poggio”*283 Casale “L’Ovile”*286 Casale di S. Giacinta*292 Casale dell’Ara*294 Casale di bonifica n. 14*295 Casale di Bonifica n. 11*296 Casale Muratori*297 Casale “Smeraldo”*299 Casale “la Spina”*307 Casali di Vallerano*308 Casale di Bonifica n. 10*309 Casale “Centro del Bivio”*318 Casale*319 Casale di Bonifica n. 13*320 Casale e Fontanile*323 Casale di Bonifica n. 12*327 Casale di Bonifica n. 9*329 Casali

Foglio 25

*018 casale La Mistica*021 casale*027 casale*030 casale Oddone*033 chiesa dei Ss. Pietro e Marcellino e

Portale*052 casale “Sbardella”

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*062 casale*088 casale*092 casale “Due Torri”*102 casale*120 Casale I Caminetti*121 casale*128 casale*148 casale*150 casale*175 casale*195 casale*232 casale dell’Unità Anagnina*237 casale*254 casale*256 casale*258 casale e chiesa*259 casale*262 casale e villa*275 Villa*280 casale “La Barcaccia”*282 casale, scuderie e chiesa*283 casale*286 casale*301 casale*323 Il Casalotto*324 casale “Pedica di Gregna”*327 casale*330 casale*332 casale*334 casale Agostinelli*349 casale*350 Villa*351 casale*354 casale*355 casale*362 casale*364 casale

Foglio 26

*013 Casale Vaselli*017 Villa*023 fattoria “Pratolungo”*047 casale “La Borghesiana”*067 casale*073 casale “Tor Bella Monaca”

*075 casale “di Capanna Murata”*079 casale “Le Casette”*093 casale*098 Villa*105 Casale Fabrizi*113 casale*116 Osteria del Finocchio*121 Fattoria Selvotta*122 casale*127 casale “S. Maria”*158 casale*181 Casale Cesaroni*184 casale*187 Casale*228 casale*238 casale*241 casale*246 casale di Noè*252 casale di Passolombardo257 casale di Colle Pisano262 casale267 casale*283 casale*285 casale

Foglio 27

*006 Casale*010 Casale “Sbardella”*030 Casale “Costamagna”*047 Edificio industriale “distilleria Vinal-

cre”

Foglio 28 niente

Foglio 29

*030 casale “Capo due rami”*047 casale*050 casali*054 casale “di Procoio”

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Foglio 30

*017 casale*026 casale “Bagnolo”*050 casale*059 casale “Centro Boarone”*061 casale*066 casale*070 casale*075 casale*081 casale*082 casale “Pantano”*083 casale*084 casale “Torre Tumoleti”*085 casale “Olivella”

Foglio 31

*005 Villa*044 casale*053 casale*064 casale “l’Ovile”*094 casale*101 casale “monte della Caccia”*115 casale “l’Ovile”

Foglio 32

*003 casale di Bonifica 7º*014 casale di Bonifica IIIº Centro*016 casale Valleranello*019 casale di Bonifica 3º*020 casale di Bonifica 2º*021 casale di Bonifica 1º*027 casale di Bonifica Iº Centro*028 chiesetta*040 casale “Le Grotte Nord”*044 casale “Fattoria”*045 casale*049 casale “le Grotte Sud”*063 casale “Ovile”*067 casale “Fattoria”*075 casale*086 casale “Il Centro”*090 casale “Il Centro”

*092 casale “S. Anastasia”*097 casale*099 casale della Castelluccia*103 casale “Rio Petroso”*132 casali di Porta Medaglia*162 casale “Vaccheria” fontanile*168 casale “Giudeo” materiale*172 casale*181 casali presso Torre della Mandriola*182 casale “Ovile di casale Giudeo”*187 casale “III Lotto”*196 casale “II lotto”*211 casale “Trigoria Bassa”*237 casale “Laurentino”*244 casale “Mancini”*258 casale “dello Schizzanello*272 casale “di Rovo di Mezzo”*273 villa “Mancini”*301 casale “Bonifacio”*326 casale*357 casale “S. Giuseppe”*371 casale “XII le Allodole”

Foglio 33

*026 casale “di Fiorano”*035 casale “Vaccheria Vecchia”*051 casale*057 casale “Vaccheria Vecchia”*061 casale*076 casale*081 casale “Pecoreccia Lanza”*109 casale*118 casale “Cascinetta Falcognana”*130 casale*132 casale*135 casale*143 casale “di Nona Nord”*147 casale “di Nona Sud”*158 casale*170 casale*179 casale “Paglian Casale”*184 casale “Palazzo” chiesa*186 casale “di Tor Tignosa”*189 casale*192 casale

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*193 casale “Torre del Vescovo”*202 casale “I Bifolchi”

Foglio 34 niente

Foglio 35 niente

Foglio 36

Foglio 37

Foglio 38

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( O M I S S I S )

Effettuatasi la votazione con procedimento elettronico, la Presidente, con l’assistenza de-gli scrutatori, dichiara che la proposta risulta approvata con 27 voti favorevoli e 7 contrari.

Hanno partecipato alla votazione i Consiglieri:

Agostini, Albensi, Aversa, Baldoni, Bartolucci, Belvisi, Bettini, Calamante, Coscia, D’A-lessandro, De Luca, De Lorenzo, De Nardis, Di Pietrantonio, Esposito, Flamment, Foschi,Francese, Galeota, Galloro, Graziano, Laurelli, Maggiulli, Monteforte, Montini, Petrassi,Pompili, Rampini, Salvatori, Scalia, Sodano, Teodorani, Valentini e Verzaschi.

La presente deliberazione assume il n. 92.

( O M I S S I S )

IL PRESIDENTEL. LAURELLI - S. ALFANO - A. GEMMELLARO

IL SEGRETARIO GENERALE SUPPLENTEV. GAGLIANI CAPUTO

IL VICE SEGRETARIO GENERALEC. FRATE

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ANNO XV N 12 2004

PARTE I ATTI DELLA GIUNTA REGIONALE E DEGLI ASSESSORI

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 10 settembre 2004, n. 856Comune di Roma -Variante al P.R.G. denominata "Piano delle Certezze"

Delibera consiliare n.92 del 29/05/1997.Approvazione.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TERRITORIO

VISTA la legge Urbanistica 17.08.1942, n.1150 e successive modifiche edintegrazioni;VISTO il D.P.R. 15.01.1972, n.8;VISTA la legge regionale 05.09.1972, n. 8 recante "Norme per l’esercizio dellefunzioni di competenza della Regione Lazio in materia di urbanistica e di assettodel territorio";VISTA la legge regionale 12.06.1975, n. 72;VISTO l’art.16 della legge regionale 31.12.1999 recante "Norme sul Governodel Territorio";VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della GiuntaRegionale del 6 settembre 2002, n. 1;

PREMESSO:

CHE il Comune di Roma è dotato di Piano Regolatore Generale approvato conD.P.R. 16.12.1965;

VISTA la deliberazione Consiliare n. 92 del 29.05.1997.1997 con la quale ilComune di Roma ha adottato la Variante al vigente P.R.G. denominata "Pianodelle Certezze";

PRESO ATTO che a seguito della pubblicazione degli atti e degli elaboratiavvenuta ai sensi e forme di legge, sono state presentate n. 504 osservazioni entroi prescritti termini e n. 101 osservazioni fuori detti termini.

VISTA la delibera consiliare n. 176 del 09.11.2000 con la quale il Comune diRoma ha formulato le proprie controdeduzioni in merito alle n. 504 osservazionipervenute nei prescritti termini ed in merito a n. 16 osservazioni fuori terminepresentate da Enti ed Amministrazioni pubbliche;

PRESO ATTO che direttamente a questa Regione sono pervenute, fuori termine,n. 47 osservazioni da parte di Enti e privati;

VISTA la delibera commissariale n. 51 del 04.05.2001 relativa alla rettifica dialcuni errori materiali riscontrati nella citata delibera consiliare n. 176/2000,contenente i seguenti allegati:

. Allegato A Tav. 16 sud (che sostituisce la corrispondente allegata allaD.C.C. n.176/2000)

. Allegato B scheda di controdeduzione n. 356

. Allegato C pagina 2 dell’allegato C1

. Allegato D Relazione Tecnica;

RILEVATO che gli atti relativi all’adottata Variante sono stati sottopostiall’esame del Comitato Regionale per il Territorio per l' emanazione del pareredi competenza e che tale Organo consultivo della Regione, con il voto n. 22/1 resonella seduta del 23.01.2003, allegato alla presente delibera di cui costituisce parteintegrante quale Allegato A, ha ritenuto che il suddetto strumento urbanistico siameritevole di approvazione con le modifiche, le integrazioni e le prescrizioniindicate, da introdursi d' ufficio ai sensi dell'art. 3 della legge 6 agosto 1967, n. 765;

VISTA la nota n. 56391 del 14.04.2003 con la quale il Dipartimento Territorio– Direzione Regionale Territorio e Urbanistica – Area 2B.5 ha trasmesso all'Amministrazione comunale di Roma le modifiche proposte dal ComitatoTecnico Consultivo Regionale, invitandola a formulare al riguardo le propriecontrodeduzioni ai sensi del citato art. 3 della legge 765/67;

RILEVATO che la Direzione stessa con la citata nota 56391/2003 ha inoltreprovveduto a trasmettere al Comune di Roma, con l' invito ad esprimere il proprioparere in merito, le 47 istanze pervenute direttamente alla Regione, che sono stateoggetto di discussione e decisione da parte del citato C.R.T. unitamente a 3segnalazioni pervenute successivamente all’emissione del su indicato voto;

VISTA la delibera consiliare n. 11 del 26.01.2004 con la quale il Comune Romaha accettato parzialmente le modifiche d' ufficio formulate con il succitato pareredel C.R.T.;

VISTO il voto n. 57/4 reso nell’adunanza del 22.04.2004 con il quale il ComitatoRegionale per il Territorio, nell’esaminare le controdeduzioni dell’Amministra-zione Comunale di Roma, formulate con la citata delibera consiliare n. 11/2004,ha espresso il parere che la Variante al P.R.G. denominata "Piano delle Certezze",sia ammissibile e meritevole di approvazione con le modifiche, le integrazioni ele prescrizioni di cui al voto n. 22/1 del 23.01.2003, interamente riportate nelcitato voto n. 57/4 e con le ulteriori modifiche introdotte d’ufficio con il votomedesimo;

RITENUTO di condividere e fare propri i predetti voti n. 22/1 del 23.01.2003 en. 57/4 del 22.04.2004 che costituiscono parte integrante della presente delibera-zione rispettivamente quale allegato A e B;

VISTA la nota n. 71770/06 del 18.06.2004 con la quale il Dipartimento Econo-mico Occupazionale – Direzione Regionale Agricoltura – Area 06 "Usi Civici eDiritti Collettivi", ha attestato che i terreni interessati alla realizzazione dell’ope-ra in argomento non sono soggetti ad usi civici né figurano tra quei territori peri quali è stata denunciata l’esistenza di usi civici ai sensi della L. n. 1766 del 16.06.1927;

Esperita la procedura di concertazione con le parti sociali;

DELIBERA

1. Di approvare la variante al P.R.G. denominata "Piano delle Certezze"adottata dal Comune di Roma con delibera di Consiglio Comunale n. 92del 29.05.1997, secondo le motivazioni, le modifiche, le integrazioni e leprescrizioni contenute nei pareri del Comitato Regionale per il Territorioresi rispettivamente con voto n. 22/1 del 23.01.2003 e voto n. 57/4 del22.04.2004, che costituiscono parte integrante della presente deliberazionequale Allegato A e B;

2. Le osservazioni sono decise in conformità a quanto riportato nell’AllegatoA e B;

3. Il progetto è vistato dal Dirigente dell’Area Urbanistica e Beni Ambientali2B.5 negli Allegati A, B, nella delibera consiliare di adozione dellavariante n. 92 del 29.05.1997 contenente relazione tecnica comprensiva deiseguenti allegati:

. All. A – Variante delle norme tecniche di attuazione del P.R.G.

. All. B – Classificazione delle nuove aree da tutelare

. All. C – Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati e planimetria 1:50.000

. All. D – Descrizione analitica delle variazioni

. All. E – Osservazioni delle Circoscrizioni

. All. F – Correzioni graficizzate

. All. G – Elenco dei beni certi della Carta dell’Agro

e nei seguenti elaborati allegati alla delibera stessa:

. due Tavole di legenda e n. 58 Tavole di P.R.G. Scala 1:1.000 con larappresentazione delle previsioni urbanistiche previste dalla Variante

(1N,1S,2S,3S,4S,6N,6S,7N,7S,8N,8S,9N,9S,10N,10S, 12N, 12S,12N,13S,14N,14S,15N, 15S,1 6N,16S,17N,17S,1 8S,19S,21N,21S,22N,22S,23N,23S,24N,24 S,25N, 25S,26N,26S, 27N,27S, 28N,29N,29S,30N,30S,31N,31S,32N,32S,33N,33S,34N ,36N,37N,38N).

Nella delibera di controdeduzioni del C.C. n. 176 del 09/11/00 contenenterelazione tecnica comprensiva dei seguenti allegati:

. All. A1 – Variazione Norme Tecniche di Attuazione P.R.G.

. All. D1 – Descrizione analitica delle variazioni

. All. C1 – Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati

e nei seguenti elaborati allegati alla delibera stessa:

. due Tavole di legenda e N. 40 Tavole di rappresentazione modificate aseguito di osservazioni accolte o osservazioni d'ufficio, scala 1:10.000

(1S ,3S ,7N,7S ,8N,8S ,9S ,10S ,13N,13S ,14N,14S ,15N,15S ,16N,16S,17N,17S,22N,22S,23N,23S,24N, 24S, 25N, 25S,26N,26S,29N,29S,30N, 30S, 31N,31S, 32N,32S,33N,33S,36N, 37N).

Nella delibera di rettifica del Commissario Straordinario n. 51 del 04/05/2001comprensiva dei seguenti allegati:

B - Scheda di controdeduzioni n. 356

C - Allegato C1 pagina 2

D - Relazione tecnica

Nei seguenti elaborati allegati alla Delibera del Consiglio Comunale n°11 del 26/01/2004 di controdeduzioni al voto del C.R.T. n. 22/1 del 23/01/03:

. due Tavole di legenda e nelle Tavole: 15 Nord - 21 Nord -22 Nord -23 Nord-25 Nord -26 Nord -30 Nord -31 Nord -36 Nord - 12 Sud -13 Sud -15 Sud-16 Sud -11 Sud -24 Sud -30 Sud - 31 Sud (scala 1:10.000)

. Localizzazione delle aree corrispondenti alle tabelle di compensazioneaggiornate (scala 1:50.000)

ed inoltre nell'Allegato H al voto n.57/4 del 22.04.2004 contenentestralci planimetrici in scala 1:10.000, rappresentativi della localizzazione dellearee interessate dalla compensazione, redatto dagli uffici regionali.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della RegioneLazio.

1

NOTA: Il testo (riscritto) è quello del Supplemento ordinario n.1al Bollettino Ufficiale n.30 del 30 ottobre 2004 della Regione Lazio s&o

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Con note n.4504 del 16/3/2001 e n. 5238 del 28/03/01 il VI Dipartimento 2 U.O.Ufficio Nuovo P.R. del Comune di Roma ha inviato gli atti relativi alla varianteal P.R.G. indicata in oggetto per l' approvazione da parte della Regione Lazio.

Con nota n.5807/7130 del 6/04/01 questo Dipartimento regionale harichiesto al citato Ufficio Comunale di provvedere ad integrare ed a regolarizzarela documentazione trasmessa onde dare corso all' istruttoria di competenza diquesti Uffici.

Con nota n.8607 del 29/05/01 il Comune di Roma (Dip. VI) hatrasmesso parte della documentazione richiesta fornendo, altresì, i chiarimentiriguardo a quella parte non inviata ed in merito alla regolarizzazione richiesta pergli atti trasmessi nel marzo 2001.

Con nota n. 16204 del 14/11/2001 il Comune ha inviato la deliberadel Commissario Straordinario n. 51 del 04/05/2001 di rettifica di alcuni errorimateriali.PremessoIl provvedimento della variante in esame, denominata Piano delle Certezze, èstato adottato dal Comune di Roma con deliberazione del Consiglio n.92 in data29/05/1997 e dalla documentazione trasmessa risulta costituito dai seguenti atti:

-Delibera del Consiglio Comunale n. 92 del 29 maggio 1997;-Relazione tecnica comprensiva dei seguenti allegati:All.A-Variante delle norme tecniche di attuazione del P.R.G.All.B- Classificazione delle nuove aree da tutelareAll.C -Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati e planimetria 1:50.000All.D-Descrizione analitica delle variazioniAll.E -Osservazioni delle CircoscrizioniAll.F -Correzioni graficizzateAll.G -Elenco dei beni certi della Carta dell' Agro

-n. 58 Tav. di P.R.G. Scala 1:1.000 con la rappresentazione delle previsioniurbanistiche previste dalla Variante più due tavole di legenda Fogli 1N, 1S, 2S, 3S, 4S ,6N, 6S,7N,7S ,8N, 8S, 9N, 9S, 10N, 10S, 12N, 12S,13N, 13S, 14N, 14S, 15N,15S,16N,16S,17N,17S,18S,19S ,21N,21S, 22N,22S23N,23S,24N,24S,25N,25S,26N,26S,27N,27S,28N,29N, 29S,30N,30S,31N,31S,32N,32S,33N,33S,34N,36N,37N,38N.

-Delibera di controdeduzioni del C.C. n. 176 del 09/11/00-Relazione tecnicaAll. A1 -Variazione Norme Tecniche di Attuazione P.R.G.All. D1 - Descrizione analitica delle variazioniAll. C1 - Elenco dei nuclei abusivi non perimetrati

-N.50 tav.di localizzazione osservazioni presentate e delle osservazioni d' ufficioscala 1:10.000 Fogli 1N,1S, 3S, 6N, 6S, 7N, 7S, 8N, 8S,9N, 9S,10N, 10S,12S, 13N, 13S,14N,14S,15N, 15S, 16N, 16S, 17N, 17S, 18S,22N, 22S, 23N,23S,24N, 24S, 25N,25S, 26N, 26S, 27N, 27S,29N, 29S, 30N,30S, 31N, 31S,32N,32S,33N,33S, 34N,36N, 37N.-N. 40 tav. di rappresentazione modificate a seguito di osservazioni accolte oosservazioni d' ufficio, scala 1:10.000 più due tavole di legenda Fogli 1S, 3S, 7N, 7S, 8N, 8S, 9S,10S,13N, 13S, 14N, 14S,15N,15S,16N, 16S,17N, 17S, 22N, 22S, 23N, 23S, 24N, 24S,25N, 25S,26N,26S,29N, 29S, 30N,30S,31N, 31S,32N,32S, 33N,33S,36N,37N.

-Delibera di rettifica del Commissario Straordinario n. 51 del 04/05/2001, con allegata tavola 16 Sud, scheda di controdeduzioni n. 356 e relazione.

Prima dell' adozione, sul provvedimento sono state interpellate tuttele Circoscrizioni Comunali e delle tredici che hanno espresso il loro parere dodicilo hanno corredato con un numero complessivo di 145 osservazioni (allegato Ealla del.C.C.92/97) che sono state esaminate dalle Commissioni Consiliari III eV. Successivamente la G.M. valutate le risoluzioni di dette Commissioni ne haaccolto totalmente 38 e parzialmente 4, non ritenendo, per le varie motivazioniriportate nella delibera di adozione consiliare, di accogliere le 103 rimanenti. In ottemperanza degli artt. 9 e 10 della Legge 17/08/1942, n.1150 esuccessive modifiche ed integrazioni, previa inserzione sul F.A.L. della Provin-cia di Roma n. 70 del 2/09/97, gli atti relativi al citato provvedimento sono statidepositati e pubblicati presso l'Albo Pretorio Comunale per 30 giorni consecutividecorrenti dal 3/09/1997.

Durante il periodo suindicato e nei 30 giorni successivi sono statepresentate al Comune 504 osservazioni (502 al Segretariato e 2 all' UNPR) alleprevisioni della variante, mentre altre 101 sono state presentate oltre dettotermine. Le controdeduzioni formulate con la deliberazione del C.C. n.176 del9/11/2000, riguardano le osservazioni proposte entro il detto termine di giorni 30più 30, mentre per le altre osservazioni pervenute oltre tale periodo il Comuneha ritenuto di controdedurre esclusivamente a 16 osservazioni, presentate daAmministrazioni Pubbliche o Aziende erogatrici di sevizi pubblici.

Come risulta dalle premesse della delibera di adozione e dallarelazione tecnica, che ne fa parte integrante, la Variante al vigente P.R.G.denominata "Piano delle Certezze" è ritenuta dall' A.C. l' atto propedeutico perla formazione del nuovo P.U. della città, che va ad aggiungersi ed a completarele previsioni urbanistiche proposte con la variante di Salvaguardia e con lavariante per il Verde ed i Servizi, tenendo conto, altresì, degli atti di indirizzoprogrammatico e per la pianificazione urbanistica che la stessa Amministrazioneha approvato relativamente al reperimento dello schema regionale dei Parchi edelle aree protette ed alla perimetrazione di Parchi deliberata con propri atti; alPiano di assetto generale per le aree ferroviarie ed al Progetto direttore deicomprensori direzionali orientali.

Nello specifico la Variante adottata propone di modificare parte delleattuali previsioni urbanistiche-edilizie del P.R.G. vigente con:

-la definizione di una nuova disciplina urbanistica eliminando leprevisioni edificatorie dell' attuale P.R.G. per le aree (parchi ed altre aree), di cuialla delibera di C.C. n.160/94, con la quale è stato recepito lo schema regionaledei Parchi e delle riserve (D.G.R.n.8098/92) e di cui alle delibere del C.C. n.39/95 e n.162/96 con le quali è stata proposta la perimetrazione di n.12 parchi (Litorale; Veio; Valle dei Casali; Insugherata e complesso lacuale Bracciano-Martignano; Arrone-Castel di Guido; Marcigliana; Valle dell'Aniene; Decima-Malafede; Monte Mario; Tenuta dei Massimi; Laurentina-Acqua Acetosa);

-una nuova normativa per le zone agricole (zona H);-una nuova normativa per la "zona D" di completamento , con

contestuale variante zonizzativa di tale destinazione urbanistica a"zona B";-la risoluzione della problematica degli standard urbanistici nelle

zone della città consolidata (zone B e D).

Allegato ACOMITATO REGIONALE PER IL TERRITORIO VOTO n° 22/1 ADUNANZA DEL 23.01.2003 Oggetto: Comune di Roma -Variante al P.R.G. "Piano delle Certezze"Delibera consiliare n.92 del 29/05/1997.

VARIANTE DELLE CERTEZZE

Dalla detta relazione tecnica emerge che la Variante è stata elaboratadall' A.C. in funzione del prossimo Nuovo P.U. del Comune di Roma. Piano la cuiredazione pur nel rispetto della Legge Urbanistica n.1150/42, in considerazionedella notevole estensione del territorio comunale, presenta grandi difficoltà nonpotendo ignorare i nuovi criteri della pianificazione urbana legati alle rapidetrasformazioni strutturali della società e di conseguenza le odierne esigenze dellapopolazione che non possono valutarsi solo in termini di standard quantitativi.Piano che, inoltre, dovrà tener conto dei recenti strumenti attuativi istituiti con leLeggi n.142/90 ; n.396/90 ; n. 179/92 e n.493/93(accordi di programma; program-mi integrati o di riqualificazione o di recupero urbano; ecc).

Nella stessa relazione tecnica viene indicato che la Variante inargomento prevede un quadro "storico-ambientale", cioè le"aree non trasformabili"(aree dei Parchi e dell'Agro Romano) e prevede una riduzione della capacitàinsediativa "...ponendo l' attenzione e confermando solo progetti coerenti con lastrategia della città consolidata e con la riqualificazione delle periferie più degra-date...". La Variante, pertanto, secondo l' A.C. costituisce la prima fase per laredazione del nuovo P.R.G. di Roma, che definisce scelte importanti per la tutelae valorizzazione sotto l'aspetto storico-naturalistico e per la funzionalitè e lagestione degli interventi nella città consolidata. In seguito con una seconda fase l'A.C. definirà la nuova rete della mobilità su gomma e ferro dove sarannoregolamentate le modalità di attuazione della"Città da trasformare" con l'individuazione delle "Nuove Centralità"; ecc.

Per i suddetti motivi, con la delibera di adozione della Variante "Pianodelle Certezze" l' A.C. ha colto l' occasione per revocare:

- la variante al P.R.G. per l' aggiornamento cartografico di cui alladelibera di adozione della G.M. n.4114 del 1988 ratificata dal C.S. con deliberan.124 del 16/06/93 e successive delibere Commissionali di integrazioni econtrodeduzioni alle osservazioni presentate avverso la delibera di adozione;- la variante al P.R.G. relativa al territorio dell'Acqua Traversa, di cui alla deliberadi adozione del C.C. n.83 del 2/03/1992.

DallaVariante in esame risulta che il perseguimento delle suddettevariazioni urbanistiche è stato impostato dall'A.C.considerando il territorio comu-nale ,circa 129000 ettari,suddiviso nei seguenti tre grandi ambiti di riferimento:

1 - territorio extraurbano, costituito prevalentemente dal sistema deigrandi parchi e dall' agro romano, pari a circa 82000 Ha, dove viene previstaprincipalmente la salvaguardia ambientale e la valorizzazione delle attività agrico-le (e di quelle compatibili). In tale ambito sono comprese le seguenti destinazioniurbanistiche :

zona N - verde pubblico;zona H1- ricomprendente le vigenti zone agricole H1 e H2;

zona H2- riferentesi alla vigente zona agricola H3;2 - territorio relativo alla città consolidata, costituito dal centro

storico e dall'insieme dei tessuti edilizi già ampiamente strutturati con una reteviaria definita, pari a circa 6700 Ha. In tale ambito sono comprese le previsioni delvigente P.R.G. relative alle zone:

A -conservazione e risanamento;B -conservazione del tessuto viario ed edilizio;D -completamento.

Inoltre, viene prevista l'eliminazione della predetta zona D, che viene assimilataalla zona B2 e di conseguenza viene prevista una nuova normativa per la nuovazona B (art.5 delle N.T.A.);

3 - territorio relativo alla città costruita e non costruita, costituito daampie zone ancora edificabili secondo il vigente P.R.G., pari a circa 40000 Ha. Taleambito è caratterizzato dalla discontinuità dell'edilizia e delle infrastrutture dellacittà comprendente i P. di Z.; le lottizzazioni; le zone "O"; le aree industrialiincompiute o terziarizzate; i vuoti urbani delle aree ancora edificabili in genere equelle dei servizi a scala urbana e locale ancora da attuare. In tale ambito l' A.C.ritiene concentrabile la residua edificabilità del P.R. ed al momento restano validele attuali N.T.A. del P.R.G. vigente anche se, in attesa del Nuovo P.U., vi si potràintervenire con i programmi di cui alla L.n.179/92 (art.2 Progr. Riqualif. Urb.); allaL.n.493/93 (art.11 Progr. Recup. Urb.) ed ai nuovi strumenti per gli interventiconcertati tra pubblico-privato (progetti Urbani).

Pertanto, in base alla suddetta articolazione del territorio comunale ilprovvedimento di Variante al P.R.G."Piano delle Certezze" propone le seguentimodifiche delle vigenti destinazioni di P.R.G.:

a) per il territorio extraurbano-da zona D, E1, E3, F1, F2, G2, G3, G4, G5, L1, L2, L3, M1 ed M2 a

zona H1, H2, N o G1 dei comprensori edificabili all' interno dei perimetri dei Parchi(delibere C.C. n.39/95 e n.162/96) tenuto conto del D.M. dell'Ambiente del 29/03/1996;

-da zona D, E1, E3, F1, F2, G4, G5, M1, M2, M3 e M4 a zona H1, H2o G1 dei comprensori esterni ai predetti perimetri ma ricadenti nelle nuove aree datutelare, come riportate nell' Allegato "B" alla relazione tecnica della Variante;

b) per il territorio della città consolidata-da zona D -completamento- a zona B -conservazione del tessuto

edilizio e viario- (sottozona B2), con relativa abrogazione dell'art.7 delle vigentiN.T.A. di P.R.G.;

-delle aree interne allo SDO conformandole alle previsioni del PianoDirettore di cui alla delibera del C.C. n.75/95;

-delle aree inedificate ricadenti sia nella precedente che nella nuovazona B a zona M3 oppure N;

-delle aree inedificate o edificate con contenzioso in corso interne alperimetro della Convenzione dell' Acqua Traversa a zona N ed M3.Il provvedimento medesimo unitamente alle predette variazioni zonizzative preve-de anche la modifica delle N.T.A. del vigente P.R.G. relativamente all' art. 5 (zoneB) e all' art.11 (zone H), nonché integrazioni all' art.3 (norme di carattere generale)ed all' art. 16bis (zone vincolate). La nuova stesura di tali articoli è interamenteriportata nell'allegato "A" della Delibera di adozione della variante.

Inoltre, con la stessa Variante, come emerge dalla relazione tecnica,l'A.C. ha introdotto una nuova procedura, simile al vecchio istituto della permuta,definita "Compensazione Edificatoria", con la quale si intende garantire "... ildiritto edificatorio trasferendo una volumetria di valore immobiliare corrisponden-te qualora insorgano motivazioni di natura urbanistica...". Tale nuova istituzionepotrà essere applicata solo nell' ambito del territorio della città costruita e noncostruita, con l' esclusione degli altri due ambiti sopra indicati. Tuttavia nella "...fase iniziale di ridimensionamento complessivo dei carichi insediativi..." vieneprevisto che tale nuova procedura possa applicarsi per quei casi ricadenti nell'ambito del" territorio extraurbano" purché non vi siano vincoli specifici oppure l'edificazione sia compatibile con le previsioni dei P.T.P..

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Tenendo conto di tale nuova procedura risulta che il ConsiglioComunale di Roma ha emesso degli O.d.G., tra il 1995 ed il 1996, con i quali haritenuto di risolvere alcuni casi (vedi Tab. 1.3 Relaz. Tecnica Delibera C.C. 92/97) connessi alla delibera della Variante di Salvaguardia ed a quella di propostadi perimetrazione dei Parchi.In conseguenza della suddetta articolazione territoriale e della nuova strategiarelativa ai pesi insediativi viene prevista la futura complessiva manovra urbani-stico-edilizia sia in termini localizzativi che quantitativi.Infatti viene programmata una totale riduzione edificatoria pari a 17,5 milioni dimetri cubi così ripartita:

- 8,6 milioni di mc. di edilizia privata prevista dal vigente P.R.G. (5,5milioni di mc. di tipo residenziale e 3,1 milioni di mc. di tipo terziario)

- 7,6 milioni di mc. per il cambio di destinazione d'uso (ad agrovincolato o verde ambientale) di aree (pari a 390 Ha) destinate a zona M1 nelvigente P.R.G.;

- 1,2 milioni di mc. per il cambio di destinazione d'uso (ad agrovincolato o verde ambientale) di aree ( pari a 115 Ha) destinate a zona E3 nelvigente P.R.G..

Inoltre, viene precisato che la residua potenzialità edificatoria, daattuarsi nell' ambito del territorio della città da completare in conformità delleattuali previsioni del P.R.G., interessa: le zone di completamento (F1e L1); quellea destinazione residenziale (F2,E1,E2,G4); quelle per servizi privati (M2); quelledi sviluppo industriale (L2) e potrà realizzarsi con strumenti urbanistici d'iniziativa privata o per le zone E3 con piani particolareggiati d' iniziativapubblica. Altresì, sono compresi in detta residua potenzialità edificatoria icomprensori dello SDO, di cui al progetto direttore comunale (atto C.C. n.226/94); le zone di riqualificazione urbana dell' abusivismo consolidato (zone O) equelle per servizi pubblici a scala urbana (M1).La Variante in questione, riguardo alla situazione relativa agli standardurbanistici,tenendo conto della predetta articolazione del territorioComunale,nel proporre di vincolare a verde e servizi tutte le aree attualmente libere nella"città consolidata", denuncia la rilevante carenza di standard all' interno di taleambito urbano, mentre evidenzia che per la "città da completare" tale carenzaè dovuta unicamente alle difficoltà di acquisizione delle aree necessarie (per l'esproprio o per l' acquisto dai privati o per carenza di finanziamenti per realizzareservizi, ecc.).

Con l'adozione della stessa Variante l'A.C. di Roma rappresenta,infine, la situazione del nuovo abusivismo sorto negli ultimi anni (dopo la D.G.R.n.4777/83), del quale ha fatto una prima classificazione definita con cinquetipologie urbanistiche di nuclei da recuperare (ai sensi ai sensi dell'art.2 c.54L.662/96 e della L.R.28/80 e succ. modif. della L.R.58/96) e raggruppandolequindi in due categorie principali, per le quali propone il recupero con l' attuazionedi differenti strumenti, e cioè:

A - "nuclei da recuperare urbanisticamente", che riguardano:a)piani stralciati dalla Variante delle zone "O" del 1983, edificati all'80%;b)zone adiacenti alle zone"O"ed edificate al 50%;c)zone autonome con densità ed assetto già urbano, edificate al 50 %;d)zone autonome con minore densità e situazione semiurbana, edificate al 30%-40%;

B - "edilizia sparsa in territorio agricolo" : (e) "... comprendente siainsediamenti sparsi a carattere residenziale - che, pertanto non costituiscononuclei ai fini del recupero- sia insediamenti più propriamente agricoli, chequindi non rientrano comunque nel campo di interesse dell'indagine...".

Tuttavia per la suddetta nuova edilizia abusiva con la Variante inesame l' A.C. pur rappresentando la necessità del recupero urbanistico, ne rinviala fase dell' effettiva attuazione a successivi "... strumenti di iniziativa pubblicao privata, differenziata a seconda del contesto urbano di appartenenza...".I Criteri individuati dalla Variante delle Certezze sono quelli di una ulterioresalvaguardia del territorio comunale che è sottoposto a vincoli Ambientali di cuialle ex leggi 1497/39; 1089/39 e 431/85, ora comprese nel D.to Leg.vo n.490/99,e/o tutelato dai P.T.P. regionali.

Per la valutazione delle diverse situazioni urbanistiche, ai fini dell'applicabilità del principio della compensazione edificatoria, l' AmministrazioneComunale ha individuato una serie di situazioni che si possono così sintetizzare:

1. comprensori o zone interessate da P.T.P. ed aventi attualmentedestinazioni Urbanistiche di P.R.G. incompatibili con le classificazioni di tuteladi tali strumenti rese cogenti da vincoli vigenti. A tali aree la Variante attribuisceuna nuova destinazione urbanistica, a zona N o H2 o G1,coerente con gli indirizzidella tutela esistente tenendo conto, altresì, sia del contesto urbano che dellacompromissione dei luoghi in cui le aree si trovano. Per tali aree non è previstol' istituto della compensazione urbanistica;

2. comprensori o zone edificabili in ambiti territoriali parzialmente ototalmente vincolati ma non interessati da disciplina di P.T.P. per i quali laVariante prevede nuove destinazioni urbanistiche stabilendo la misura dellacompensazione, tenendo conto sia se gli stessi sono o meno inseriti nel PPA e sialo stato istruttorio dei relativi progetti (Tale situazione interessa 4 comprensori,pari a mc. 76120, come indicato nella Tab.1.1A della Relazione Tecnica);

3. comprensori o zone interessati da P.T.P. aventi attualmentedestinazione urbanistica incompatibile con le classificazioni di tutela dei P.T.P.(TI;TO;TP), che però ricadono in ambiti territoriali non vincolati, per cui lanorma di P.T.P. non ha carattere prescrittivo. A tali aree la Variante attribuisceuna nuova destinazione urbanistica la quale tiene conto sia delle disposizioni ditutela delle citate delibere del C.C. sui Parchi e sia delle indicazioni dei P.T.P. edinoltre stabilisce la misura della compensazione (Tale situazione interessa 3comprensori, pari a mc. 128878, come indicati nella Tab.1.1B della RelazioneTecnica);

4. comprensori o zone siti in ambiti territoriali vincolati e non, aventiattualmente destinazione urbanistica compatibile con le classificazioni di P.T.P..A tali aree la Variante attribuisce una nuova destinazione urbanistica e definiscela misura della compensazione urbanistica (tale situazione interessa 18comprensori, pari a mc.1743907, come indicati nella Tab. 1.1C della RelazioneTecnica).

Tenendo presente la sopra esposta suddivisione territoriale la Varian-te ha determinato delle"aree irrinunciabili" da tutelare localizzate in gran partenell' ambito territoriale n.2 dove ricadono 14 comprensori di volumetria comples-siva pari a 700871mc. (come riportato nella Tab. 1.2A della Relaz. Tecn.) ed inparte site nell' ambito territoriale n.4 dove ricade 1 comprensorio di volumetriapari a 21560mc. (come indicato nella Tab. 1.2C della Relazione Tecnica).

Pertanto sono 40 i comprensori (4+3+18+14+1) per i quali vieneproposta la compensazione edificatoria, relativamente ad una volumetria com-plessiva di mc.2.671.336, poiché ricadendo nei sopra indicati ambiti territoriali(2;3;4) sono interessati da parchi o dalle dette aree "irrinunciabili".

La variante, inoltre, prevede la permuta per n° 11 comprensori darilocalizzare (come indicato nella Tab. 1.3 della Relazione Tecnica) che riguar-dano cubature pari ad una totale volumetria di mc.1.196.269, riferite a zonestralciate dalla "Variante di Salvaguardia".

In considerazione della sopra citata ulteriore salvaguardia del territorioComunale la Variante propone la riduzione, delle sottozone in cui è articolata lazona urbanistica "H - agro romano - " del vigente P.R., da tre a due. Ciò allo scopodi accentuare, per una parte di tale territorio, sia la sua vocazione di produzioneagricola che le sue caratteristiche ambientali, ottenendo altresì una semplificazio-ne della vigente normativa della zona H. Pertanto vengono previste le seguenti duesottozone:

- "sottozona H1", comprendente le attuali sottozone H1 e H2, relativaalle aree dove l' attività agricola è fortemente sviluppata e quindi sono maggior-mente evidenti le trasformazioni urbanistiche compatibili con tale utilizzazioneterritoriale. Per tale sottozona viene proposto un lotto minimo di 5 ha ed un indicedi edificabilità di 0,02 mc/mq;

- "sottozona H2", comprendente l' attuale sottozona H3, relativa allearee agricole che, tenuto conto della loro qualità ambientale, necessitano dimaggiori misure di salvaguardia e tutela delle precedenti. Per tale sottozona vieneprevisto un lotto minimo di 10 ha ed un indice di edificabilità di 0,005 mc/mq. Nella nuova sottozona H2 sono inoltre comprese le attuali zone H1 e H2ricadenti nell'ambito di grandi Parchi urbani e metropolitani, già individuati dall'A. C., in attesa che vengano istituiti con apposita L. R. che preveda la successivaadozione dei piani d' assetto, con la loro specifica disciplina urbanistica. Pertanto la nuova zona H che viene proposta dalla Variante risulta avereuna estensione di 63415 ha (11313 in sottozona H1 e 52102 in sottozona H2) cherisulta superiore a quella, pari a 61681 ha, del vigente P.R.G. così come integratodalla Variante di Salvaguardia.La Variante, inoltre, indica due nuovi strumenti, rispettivamente il Piano Ambien-tale di Miglioramento Agricolo (PAMA) e la Valutazione Ambientale Preventiva(VAP), per evidenziare le caratteristiche produttive ed ambientali dell' agroromano, da utilizzare per una gestione ritenuta più oculata degli interventi ditrasformazione nella nuova zona H.

La Variante propone anche una norma transitoria (art. 16 bis punto7bis) che prevede l' obbligo di acquisire il parere preventivo delle competentiSoprintendenze per gli interventi interessanti beni individuati dalla Carta dell'Agroe che recepisce le tavole di detta Carta come allegati del P.R.G. vigente. Inoltre,la stessa Variante assume - graficizzandoli con apposito simbolo - un numerodefinito di beni, di cui alla citata C. dell'Agro, in quanto realtà storiche edarcheologiche che risultano agli atti della Soprintendenza Comunale e per i quali,quindi, viene prevista una fascia di inedificabilità di rispetto di 50 metri.

Negli elaborati grafici, in scala 1:10000, che fanno parte integrantedella Variante, sono evidenziati con apposita simbologia le aree sottoposte avincolo archeologico o paesistico con specifico decreto, ai sensi delle citate Leggi1497/39; 1089/39 e 431/85. Non sono, invece, indicate quelle aree vincolate aisensi dell' art.1 della L.431/85, i cosiddetti beni diffusi (fossi, boschi, ecc.) poichéil vincolo è vigente "ope legis" come certificato dall' elenco di cui al citato art.1.

Per quanto riguarda le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ai sensidel sopra citato art.1, lett. h, essendo gravate da uso civico la Variante tiene contosolo di quelle evidenziate con la "variante di salvaguardia". Comunque è daconsiderare che la presente Variante interessa sostanzialmente zone N (verde) edH (agricola) del P.R.G. compatibili con la presenza di tale gravame.

La Variante, inoltre, "... modifica le destinazioni d' uso vigenti all'interno dei comprensori dello SDO, secondo le indicazioni contenute nel ProgettoDirettore approvato dal C.C. con delibera n.75 del 20/4/95, e fermo restando ilregime comprensoriale delle aree..." e prevede nuove destinazioni d'uso per le "...aree edificate e/o destinate a verde e servizi relativi agli standard urbanistici all'interno dei P. di Z. annullati o inattuati per motivi di tutela ambientale paesisticao archeologica...".

Per quanto riguarda la città consolidata, la Variante prende atto delletrasformazioni in esse avvenute negli anni e sopprime la destinazione di zone Duniformandole alla zona B di completamento, sottozona B2.

Per le aree inedificate comprese nella nuova zona B2 e aventi adeguatedimensioni sono previste le destinazioni pubbliche ad N (Verde) o M3 (servizi diquartiere).

Nella nuova zona B2, vengono "... ammessi, senza ricorso allo stru-mento urbanistico esecutivo, interventi che comprendono il frazionamento delleattuali unità d'uso residenziale (eliminando la soglia superiore e introducendo unanuova inferiore) nonché la demolizione e ricostruzione di singoli edifici...".Tuttavia la ricostruzione dovrà riferirsi alla consistenza edilizia esistente, con ilmantenimento delle sagome e delle superfici esistenti e comunque fino ad unmassimo di 7mc/mq, e dovrà tenere conto dei valori architettonici del patrimonioesistente ottenendo, a tal proposito, un preventivo parere della competenteSoprintendenza Comunale.

La nuova norma, invece, richiede lo strumento urbanistico esecutivoper interventi demolizione e ricostruzioni di rilevante consistenza (edificio conindice di edificabilità superiore a 7mc/mq oppure più edifici). In tali casi, al finedi reperire adeguati standard la stessa norma prevede di realizzare il 70% delleattuali consistenze edilizie.

La nuova norma, inoltre, prevede che con ricorso ad eventuale Piano diRecupero possano mutarsi le attuali destinazioni, purché sia garantito un 40% disuperfici destinate alla residenza ed un 30% al terziario.

Per quanto riguarda le aree ancora libere comprese nella nuova zona B,comprendente anche la precedente zona D, la norma consente, secondo la puntualesituazione rispetto all' edificato circostante di tale aree e tenendo conto della loroestensione, la realizzazione di parcheggi privati-interrati o a raso e la possibilità didestinare una parte, della superficie del lotto interessato, a giardino attrezzato peruso pubblico, consentendo anche la realizzazione di un piccolo manufatto perservizi o ristoro.

Con riferimento in particolare alla zona dell' Acqua Traversa, inconsiderazione della valenza ambientale di tale zona, la Variante destina a verdee servizi pubblici tutte le aree libere all' interno della convenzione, al fine di ridurrela carenza di standard urbanistici, e destina a zona B2 le aree già edificate.

Al fine di diminuire il deficit complessivo degli standard urbanisticidella città consolidata compresa nella nuova zona B, la Variante propone l'evidenziazione di tutte le aree che per dimensione ed accessibilità vengonorecuperate per una utilizzazione pubblica, vincolandole a tale scopo. Ciò comun-que non colma il totale deficit comunale già evidenziato con la "Variante perreperimento Verde e Servizi".

Tuttavia l'Amministrazione Comunale con la relazione tecnica dellaVariante fa rilevare che la carenza di standard urbanistici dipende dai parametri chevengono assunti per il calcolo della popolazione residente nella zona considerata.Infatti viene fatto presente che secondo l' attuale normativa per la città consolidatarisulterebbe un deficit di 1500 ettari di verde e 1300 ettari di servizi, mentresecondo un calcolo più realistico si avrebbe un deficit rispettivamente di Ha 450e di Ha 550.

Viene, altresì, fatto presente che la dotazione del verde non potrà maiessere colmata in loco, comunque il verde potrà essere reperito fuori della cittàconsolidata colmando in parte l' attuale carenza. Ciò non può realizzarsi per iservizi pubblici locali, che per la loro varia e specifica utilizzazione da parte dellacittadinanza, possono esplicare le loro funzioni solo nell' ambito di adeguati raggid' influenza all' interno della città consolidata. Di conseguenza la risoluzione ditale problematica viene rinviata ad un quadro di adeguamento della legislazionesugli standard.

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Dalla delibera del C.C. n.176/2000, di controdeduzioni alle osservazio-ni alla predetta delibera (n.92/97) di adozione della Variante "Piano delle Certez-ze" e dalla relazione tecnica che ne è parte integrante, risulta che il Comune diRoma a seguito di osservazioni d' ufficio:

-ha introdotto nel "Piano delle Certezze" "... alcune modifiche oprecisazioni derivanti principalmente da errori grafici e prese d' atto di provvedi-menti di altri Enti sovraordinati o adottati dall' A.C. e dalla necessità di adeguareil "Piano" al provvedimento di controdeduzioni alla Variante di Salvaguardia...";

-ha apportato modifiche alla normativa delle zone H e B riportate nell'allegato "A" alla delibera di adozione della variante.

Inoltre, dalla stessa delibera di C.C. n.176/00 risulta che sono stateintrodotte ulteriori osservazioni d' ufficio ed alcune modifiche a seguito diemendamenti approvati in sede di Consiglio Comunale.Le suddette modifiche grafiche al provvedimento di adozione del Piano delleCertezze unitamente a quelle alla normativa sono singolarmente indicate (da pag.12 a pag. 28) nella citata relazione tecnica allegata alla delibera n.176/00, oltre adavere riscontro nelle rispettive tavole che riproducono i Fogli di P.R.G. interessatidalle stesse e nella tavola di legenda del P.R.G., poiché anch' essa è interessata damodifiche.

Tra dette modifiche alcune riguardano i seguenti particolari aspetti:

- precisazioni relativamente al punto C) del dispositivo della delibera di adozionedel "Piano" in considerazione della variazione da "zona Convenzionata"a zona"B2" della Convenzione Acqua Traversa;

- l'indicazione della densità per le zone "O" individuate dal "Piano"(loc. Pratolungo; loc. Tavernelle; ampliamento nucleo vigente loc. Case Rosse);

- la nuova stesura dell' allegato "A" alla delibera di C.C. n.92/97 con la rielaborazionedell' intera norma dell' art.5 per le zone B ; di quella dell' art.11 per le zone H; diquella del nuovo punto 21 dell' art. 3 e del nuovo punto 7 bis dell' art.16bis e l'integrazione del vigente art. 15 -zone N.Tale nuova stesura viene inserita nell' allegato "A1" alla delibera del C.C. n.176/00;

- la nuova stesura dell' allegato "D" alla delibera di C.C. n.92/97 che, per lemodifiche a seguito di osservazioni accolte, nella nuova rielaborazione assorbeanche l' allegato "F" della predetta delibera comunale.Tale nuova stesura viene inserita nell' allegato "D1" alla delibera del C.C.n.176/00;

- la modifica delle tabelle 1 - 1.1B -1.1C -1.3 - 2 - 1.2A, facenti parte integrante dellaRelazione Tecnica allegata alla delibera di adozione del "Piano", a seguito anchedi osservazioni accolte.Tale modifica porta il numero dei comprensori ammessi alla compensazione da N°40 a N° 41 e la cubatura da mc. 2.671.336 a mc. 2.439.074.Altresì viene modificato il numero dei comprensori per cui è prevista la permutada n° 11 a n° 13 e la relativa cubatura da mc. 1.196.269 a mc. 1.074.502.

- l' aggiornamento dell' allegato "C" alla delibera del C.C. n.92/97 per l' aggiuntadi N° 21 toponimi relativi ad ulteriori nuclei abusivi non perimetrali, che non sonostati previsti in fase di adozione del "Piano". La nuova stesura di detto allegatoviene prevista con l' allegato "C1" alla delibera di C.C. n. 176/2000.

Nella relazione tecnica contenuta nella delibera del C.C. n.176/2000,altresì, è riportato (pag.14) che :

"... sulle previsioni del Piano delle Certezze prevalgono comunque leprevisioni contenute negli strumenti attuativi approvati nel corso dell' iterprocedurale del Piano stesso relativi ai nuclei spontaneamente sorti, agli accordi diprogramma, ai P.R.U. e P.RI.U., anch' essi approvati con accordo di program-ma...":

"... il vincolo di P.R.G. di inedificabilità esistente in zone Infernetto -Macchione viene eliminato sui soli lotti impegnati da edificazione legittima olegittimata..."- "...l'insediamento esistente denominato "Macchione" adiacente al P.P.di zona O "Infernetto" dovrà essere oggetto di recupero urbanistico tenendo contodel vincolo di rispetto della Tenuta di Castelporziano...";- "... il Piano di recupero dovrà consentire, come per la parte della zonaO interna alla fascia di rispetto, la realizzazione delle attrezzature e dei servizinecessari per assicurare gli standard di Legge e la riqualificazione urbanisticadell'area. Si dovrà anche coordinare la nuova pianificazione attuativa con quellaapprovata...".

Nella stessa relazione tecnica (pagg.26 e 28) vengono indicate dellemodifiche zonizzative al P.R.G. che il "Piano" propone a seguito di specifichesituazioni. Quelle individuate con i numeri 16;18;22;23;25 e 26 si riferiscono adelle previsioni urbanistiche già stabilite da atti amministrativi (ministeriali;comunali; regionali o contestualmente di più amministrazioni) prevalentementeper utilizzazioni pubbliche non considerate in fase di adozione del "Piano".

Infine, la detta relazione tecnica rappresenta che "...viene integrato ildispositivo della deliberazione n.92 con la revoca della Variante di PRG di cui allaDeliberazione C.C. 335 del 10/10/88 relativa alle falde idriche dell' Acqua Vergineessendo sopraggiunta la deliberazione di Giunta Regionale 8/8/1995 N.67/95...".

Per quanto riguarda le varianti normative, così come modificate in occasione dellecontrodeduzioni comunali alle osservazioni, possono essere così riassunte:

A) Art. 11 - ZONA H

1) In queste zone sono ammessi interventi di recupero degli edificiesistenti ed interventi di nuova edificazione, finalizzati al mantenimento ed almiglioramento della produzione agricola ed allo svolgimento delle attività ad essacomplementari, nonché attività legate alla ricreazione ed al tempo libero, all'educazione ambientale, all' agriturismo.

2) E' ammesso il recupero di edifici esistenti anche per uso abitativo,previa approvazione del PAMA (Piano Ambientale Miglioramento Agricolo)purché finalizzato alla realizzazione di una sola unità immobiliare ovvero più unitànon inferiori a mq. 110 di superficie utile ciascuna. In questi casi la superficie daasservire è di mq. 10.000 per la prima unità e non inferiore a mq. 20.000 per ogniulteriore unità.

Le presenti norme non si applicano per il recupero o la ristrutturazione di manufattiesistenti da destinarsi a servizi ricettivi relativi ad attività agroturistiche,noncostituendo frazionamento a fini abitativi.

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3) La zona H è suddivisa in due sottozone H1 e H2.

3.a Nella sottozona H1 (che essenzialmente accorpa le vecchiesottozone H1 e H2) sono consentite costruzioni necessarie alla conduzioneagricola, con un indice di fabbricabilità pari a 0,02 mc/mq, superficie minima ha5, altezza massima degli edifici 7m. La parte residenziale non dovrà superare il50% dei volumi e delle superfici edificabili.

Qualora l'appezzamento alla data del 29/05/97 risulti di dimensioniinferiori a 50.000 mq. ma superiori o uguali a 10.000 mq. è assentibile, previaapprovazione del PAMA, un indice pari a 0,02 mc/mq riservato esclusivamentea nuovi manufatti e annessi strumentali agricoli escludendo ogni destinazioned'uso residenziale.

I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici,dovranno essere concentrati in un'area non superiore al 2% dell'appezzamento.Per le aziende agricole superiori a 10 ha, i manufatti potranno essere concentratiin aree non continue, fermo restando il 2%.

Se le dimensioni del fondo superano i 200.000 mq. o multipli, èpossibile, previa presentazione del PAMA, la realizzazione di manufatti edannessi è consentita in due o più aree distinte.

La nuova edificazione residenziale è subordinata alla redazione di un PAMA.

In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, ad eccezione degliinterventi realizzati in deroga alle dimensioni dell'appezzamento minimo, leprevisioni edificatorie comprensive delle destinazioni residenziali il cui limite dicubatura specifico rimane fissato a 0,01 mc/mq, potranno raggiungere comples-sivamente un indice di 0,04 mc/mq fatti salvi tutti gli altri indici.Da tali limiti di cubatura sono escluse le serre con indice massimo di coperturapari ad 1/5 della superficie totale.Per la realizzazione di silos e serre non stagionali, se quest' ultime con superficiecoperta maggiore di mq. 2000, qualora le opere non siano previste all'interno diun PAMA, E' necessario sottoporre il progetto al VAP (Valutazione AmbientalePreventiva).I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere a m. 100 dalle caseesistenti e a 250 m. dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300 m dalperimetro dei centri abitati. Se destinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi ladistanza dalle singole abitazioni dovrà essere di 200 m. e quella dai nucleiresidenziali o dal perimetro dei centri abitati di 500 m.

In via transitoria, fino all'approvazione del Piano Regionale delle attività estrattive,nelle sottozone H1 è permessa l'attività estrattiva a tempo determinato.

Le discariche di materiali inerti sono consentite fatto salvo quanto disposto dallenormative vigenti nazionali e regionali.

3.b Nella sottozona H2 (che essenzialmente è la vecchia sottozonaH3) sono consentite le costruzioni necessarie alla conduzione agricola con unindice di fabbricabilità pari a 0,005 mc/mq con un appezzamento minimo di 10 ha,altezza massima degli edifici 7 m.

Qualora l'appezzamento alla data del 29/05/97 risulti inferiore a100.000 mq., ma comunque superiore a 10.000, è assentibile, previa approvazionedel PAMA, un indice di 0,005 mc/mq. riservato esclusivamente a nuovi manufattied annessi strumentali all'attività agricola. I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici,dovranno essere concentrati in un'area ristretta e continua di superficie nonsuperiore all'1% dell'appezzamento. Qualora le dimensioni del fondo superino i 500.000 mq., e per multipli, èpossibile, previa presentazione del PAMA, la realizzazione di manufatti in due opiù aree distinte. La nuova edificazione residenziale è subordinata alla redazione di unPAMA. In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, ad eccezione degliinterventi realizzati in deroga alle dimensioni dell' appezzamento minimo, leprevisioni edificatorie comprensive delle destinazioni residenziali, il cui limite dicubatura specifico rimane fissato a 0,005 mc/mq, potranno raggiungere comples-sivamente un indice di 0,02 mc/mq fatti salvi tutti gli altri indici. Da tali limiti di cubatura sono esclusi i silos, i fienili e le tettoie aperte suiquattro lati, sono altresì escluse le serre con indice massimo di copertura pari ad1/5 della superficie totale. Per la realizzazione di silos, fienili, tettoie aperte sui quattro lati e serre nonstagionali con superficie coperta maggiore ad 1/5 della superficie totale o consuperficie maggiore di mq. 2.000, qualora le opere non siano previste all'internodi un PAMA, è necessario sottoporre il progetto a VAP. I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere a m. 100 dallecase esistenti e a 250 m. dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300 m. dalperimetro dei centri abitati. Se destinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi ladistanza dalle singole abitazioni dovrà essere di 200 m. e quelle dai nucleiresidenziali o dal perimetro dei centri abitati di 500 m.

In questa sottozona sono escluse le attività estrattive.

Le discariche di materiali inerti di tipo 2a sono ammesse esclusivamente al finedi ripristino e recupero ambientale fatto salvo quanto disposto dalle legginazionali e regionali vigenti.

3.c Nelle sottozone H2 comprese nei perimetri dei parchi e riserve giàindividuati dall'Amministrazione Comunale al fine di garantire la tutela finoall'adozione dei rispettivi strumenti di assetto non sono consentite le seguentiattività:

- piste per corse e prove auto, moto e motocross;- campi da golf;- attività estrattive;- depositi di materiali a cielo aperto;- serre superiori a 2.000 mq. ed allevamenti zootecnici intensivi.

4) Nella zona H, gli interventi di nuova costruzione, di demolizione ericostruzione, di ampliamento e sopraelevazione di edifici residenziali esistenti,dovranno essere realizzati secondo le seguenti prescrizioni:

- i tetti dovranno essere a falda con elementi di copertura in laterizio; - dovranno essere utilizzati materiali di finitura e serramenti tradizionali; - sono ammessi elementi architettonici legati all'adozione di tecnologie per ilrisparmio energetico ed al ricorso ad energie rinnovabili.

Soluzioni progettuali diverse dalle suddette prescrizioni potranno essere ammes-se su pronunciamento favorevole della Commissione Consultiva Edilizia.

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Le superfici scoperte dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

- potranno essere pavimentate in misura non superiore al 30% della superficiecoperta dei fabbricati e dovranno essere escluse coperture asfaltate;- i piazzali e le strade potranno essere realizzate in terra battuta o breccia conesclusione di coperture asfaltate;- è ammessa la realizzazione di accessi carrabili asfaltati per una lunghezzamassima di 20 m., esclusivamente in corrispondenza dell' innesto sulla viabilitàdi ordine superiore, se anch' essa asfaltata;- è ammessa la realizzazione di stagni e sistemi di lagunaggio e fitodepurazione,purché di dimensioni non superiori a 10.000 mq., nel qual caso è necessariosottoporre il progetto alla V.A.P.;- è vietata la costruzione di recinzioni in muratura di altezza superiore a 60 cm.;- la parte interrata dell'edificio dovrà essere contenuta nel perimetro dellaproiezione a terra dell' edificio medesimo.

5) Nelle zone H, gli interventi che comportino il superamento dei limitidi edificabilità previsti nelle sottozone o che riguardino appezzamenti superiori a15 ha, dovranno essere oggetto di un PAMA.

Il PAMA è un piano di iniziativa privata o eventualmente anchepubblica, redatto da un professionista abilitato ed approvato dal Dipartimento VInel termine di 90 giorni anche attraverso l'attivazione di strumenti acceleratori dicui all' art. 14 L. 291/90.Il PAMA dovrà comprendere la seguente documentazione: - descrizione delle attività attuali di conduzione del fondo; - descrizione degli interventi programmati per le attività agricole e/o attivitàconnesse nonché degli interventi di compensazione ambientale; -descrizione degli interventi edilizi necessari per migliorare le condizioni divita e di lavoro, nonché il potenziamento delle strutture produttive; -individuazione dei fabbricati esistenti da mantenere, da recuperare e davalorizzare;individuazione dei fabbricati esistenti ritenuti non più necessari, definendone l'uso previsto; -definizione dei tempi e delle fasi di attuazione del PAMA.

Il PAMA ha durata poliennale e comunque non inferiore a 10 anni e può esseremodificato dopo il triennio.

6) Per aziende agricole-singole o associate-con fondi contigui oprossimi di superficie di almeno 100 ha, il PAMA può prevedere l' edificazione,oltre quella prevista al punto 3, di una cubatura di 0,01 mc/mq per nuclei di servizida destinare interamente ad attrezzature non strettamente necessarie alla conduzioneagricola del fondo, ma utili alla conservazione, lavorazione e commercializzazionedei prodotti del fondo.Essi devono costituire un unico complesso integrato, con le seguenti destinazionid' uso:

a) Impianti di conservazione e lavorazione di prodotti agricoli e zootecnici;b) mercati o mostre mercato di prodotti agricoli e zootecnici o di prodottiartigianali connessi alla produzione del fondo;c) attrezzature e servizi agrituristici, per il turismo rurale e per attività didattico-culturali;d) punti di ristoro solo se di appoggio alle attrezzature di cui al punto b) e c);e) strutture per il rimessaggio e l' ordinaria manutenzione delle trattrici e dellemacchine agricole.

Il nucleo di servizi deve essere realizzato, preferibilmente, su terreni con destina-zione a sottozona H1, potendo comunque concorrere al suo dimensionamentoanche fondi con destinazione H2. Qualora si rendesse necessario realizzare ilnucleo su terreni con destinazione H2, il progetto dovrà essere supportato dallaVAP.

7) In zona H, fermo restando le normative di legge vigenti, sonoassentibili, previa VAP approvata dal Dipartimento VI entro 90 giorni, le seguentiattività e categorie di opere. Esse richiedono la contestuale realizzazione diinterventi di ripristino ambientale, recupero ambientale o restauro naturalistico:- tutte le strade primarie, di scorrimento e le strade interpoderali di nuovo impiantoo in ampliamento o ristrutturazione dei tracciati esistenti;- infrastrutture di trasporto in sede propria;- rete tecnologiche;- impianti di depurazione, trattamento e smaltimento delle acque di scarico, inclusigli impianti di depurazione naturale (stagni per lagunaggio e la fitodepurazione);- attività estrattive, lavorazione e frantumazione di materiali;- depositi a cielo aperto di materiali extraagricoli di superficie superiore a 1.000mq. con esclusione di tutto quanto attiene al ciclo dei rifiuti;- silos e serre superiori a mq. 2.000 qualora non siano previste all' interno di unPAMA;- allevamenti zootecnici intensivi;- impianti itticoltura;- nuclei di servizi su fondi posti in sottozona H2.Tutti gli interventi devono prevedere il ripristino ambientale delle aree residue.

I documenti necessari alla VAP sono:

a) descrizione del progetto con le esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasidi costruzione e funzionamento; descrizione dei processi produttivi con descrizio-ne dei materiali impiegati; descrizione della natura e quantità dei rifiuti e delleemissioni sia durante le fasi di costruzione e funzionamento;b) descrizione delle alternative prese in esame e motivazioni che hanno portatoalla scelta del progetto;c) descrizione dell' ambiente;d) descrizione delle misure previste per evitare o minimizzare gli impatti nega-tivi;e) descrizione degli interventi di compensazione ambientale.

Inoltre in zona H, previa VAP semplificata, sono assentibili le seguenti opere:

- depositi a cielo aperto di materiali, residui o prodotti legati alle attività agro-zootecniche e forestali di superficie superiore a 1.000 mq. e per una duratasuperiore a 2 mesi;

- silos, qualora le opere non siano previste all' interno di un PAMA;

- fienili e tettoie aperte sui quattro lati ad uso agricolo, solo se in sottozona H2,qualora non siano previste all' interno di un PAMA;

- attrezzature aziendali di ricezione agrituristica, purché coerentementedimensionate alla normativa regionale quali: limitate superfici attrezzate per ilcampeggio in tenda, limitate superfici attrezzate per il campeggio in roulotte ecamper.

ANNO XV N 12 2004

Tutte le concessioni edilizie riguardanti aziende agricole, dovranno essere sotto-poste al parere vincolante del X Dipartimento.

Per le attrezzature di servizi, realizzate in zona H in forza della normativa vigente,sono consentite le seguenti categorie di intervento:

- manutenzione straordinaria;- restauro e risanamento conservativo;- ristrutturazione edilizia;

- demolizione e ricostruzione di singoli edifici, la cubatura realizzabile sarà paria quella già realizzata ed il lotto asservito è quello vincolato nell' originarialicenza.

7 bis)Per gli impianti di golf già realizzati è consentito l' ampliamento delle attrezzaturesportive e delle dotazioni di servizio collegato, utilizzando la cubatura previstarispettivamente per le sottozone H1 e H2 nella quantità afferente alla superficiecomplessiva dell' impianto e prevedendo interventi di compensazione ambienta-le. I servizi realizzabili sono: ristorazione, foresteria e locali di servizio legati altipo di attività quali deposito attrezzature, palestre, rimessaggi veicoli speciali,spogliatoi, alloggio custode, presidio sanitario ecc.. Qualora l' area complessivasia superiore a 100 ha, l' indice di fabbricabilità potrà essere incrementato comeprevisto al punto 6.

8) Gli interventi di compensazione ambientale previsti per le zone Hsono il recupero ambientale ed il ripristino ambientale.

Gli interventi di recupero ambientale prevedono:

- la rimozione dei rifiuti solidi e collocazione a discarica;- il taglio della vegetazione infestante di origine non autoctona ed il

reimpianto di specie autoctone;- la messa a dimora di specie arbustive o arboree di preferenza

autoctone nel rispetto delle norme del P.T.P.;- la risagomatura di alvei fluviali, finalizzata al ripristino della vege-

tazione riparia naturale, alla creazione di zone umide ad uso naturalistico, allacreazione di aree fruibili dal pubblico;

- la costruzione di attrezzature per la sosta (capanni, tavoli, panche edaltre attrezzature rimovibili);

Gli interventi di ripristino ambientale comprendono (compreso il ripristino dicave):

- la messa a dimora di specie arbustive o arboree autoctone;- la costruzione di attrezzature per la sosta;- il consolidamento di scarpate e terrapieni attraverso inerbimento,

messa a dimora di specie arbustive o arboree, gradonate con talee e/o piantine,cordonata, viminata o graticciata, fascinata, copertura diffusa con astoni, grate inlegname con talee, muro di sostegno con armatura metallica, gabbionate con talee,sistemazioni con reti o stuoie.

9) Al fine di salvaguardare l'integrità del reticolo idrografico, nellafascia di rispetto di 150 m. dalla sponda o dal piede dell' argine di fiumi e torrentie nella fascia di rispetto di 50 m. di tutti i corsi d' acqua sono vietati tutti gliinterventi che possono modificare gli equilibri idrogeologici ed ecologici. Inparticolare:

- tombamenti e copertura dei corsi d' acqua;- qualsiasi attività estrattiva;- sbancamenti, terrazzamenti, sterri, manufatti in calcestruzzo (muri di sostegno,briglie);- scogliere in pietrame non rinverdito; - rivestimenti di alvei e di sponde fluvialiin calcestruzzo; - rettificazioni e modifiche dei tracciati naturali dei corsi d' acqua e risagomaturadelle sponde.

Non sono soggetti alle limitazioni di cui sopra:- le opere necessarie ai fini del collegamento delle infrastrutture di rete (opereviarie, ferroviarie e tranviarie, reti di trasmissioni di energia ecc.);- le opere necessarie alla realizzazione di casse di espansione e stagni di ritenzionedelle acque per il contenimento delle piene; - le opere per la realizzazioni di tracciati ed aree di sosta pedonali, equestri ociclabili.Nella fascia di 10 m. dalla sponda è vietato qualsiasi utilizzo del suolo ai finiagricoli e qualsiasi trasformazione territoriale.E' altresì vietato il taglio della vegetazione ripariale ad eccezione di quelli impostidagli Enti di controllo.Le presenti norme non si applicano alle richieste di concessione edilizia presen-tate entro il 29/05/97 da imprenditori agricoli a titolo principale.

B) ART. 5 - ZONA B

1) La zona B comprende parti del territorio già prevalentementeedificato sulla base dei Piani Regolatori precedenti quello del 1962 e presentano,nella maggioranza, carenze di servizi e verde rispetto agli standard.

2) In questa zona sono ammesse le seguenti categorie d' intervento:

a) manutenzione ordinaria;b) manutenzione straordinaria;c) restauro e risanamento conservativo;d) ristrutturazione edilizia;e) ristrutturazione urbanistica;f) demolizione e ricostruzione dei singoli edifici;g) cambiamento di destinazione d' uso.

In ogni caso non è ammesso l' incremento delle volumetrie esistenti fuori terra néquello delle superfici lorde, salvo l'aggiunta di volumi tecnici per impiantinecessari al funzionamento degli edifici anche ai fini del risparmio energetico.

Nel caso di interventi di cui alle lettere c), d), e), f) e g) sono ammessifrazionamenti ai fini residenziali delle attuali unità immobiliari purché le nuoveunità siano superiori a mq. 45 di superficie utile netta e compatibili con la tipologiaedilizia e delle parti comuni dell' edificio nei limiti del paragrafo 6.

In questa zona sono consentiti interventi pubblici relativi alla sistemazione dellarete viaria, dei parcheggi pubblici e privati del sistema di trasporto ed allarealizzazione di servizi, verde ed attrezzature.

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3) Nella zona B, gli interventi di cui alle categorie a), b), c), d) e g) siattuano in modo diretto. Anche per gli interventi di cui alla categoria f) relativi aisingoli edifici si attuano in modo diretto sempreché l'edificio da ricostruire nonsuperi la cubatura dell' edificio demolito e comunque l 'indice fondiario di 7 mc/mq e l' intervento ricada nella sottozona B2 o B3.

Se l'intervento di demolizione e ricostruzione, categoria f), superi l'indice fondiario di 7 mc/mq o ricada nella sottozona B1 è obbligatorio il ricorsoallo strumento urbanistico esecutivo.Nel caso di ricostruzione di edifici demoliti o fuori esercizio a seguito di calamitànaturali o eventi bellici, gli interventi di ricostruzione si attuano in modo direttofino alla cubatura dell' edificio originario.Gli interventi di cui alla lettera e) si attuano mediante strumento urbanisticoesecutivo.

Qualora la demolizione e ricostruzione riguardi edifici esistenti alladata del 06/08/42, la demolizione è subordinata al parere preventivo dellaSoprintendenza Comunale che si dovrà pronunciare entro 60 giorni.

Lo strumento urbanistico esecutivo potrà prevedere la conservazionedelle volumetrie preesistenti, purché siano garantiti gli standard computati al 50%come previsto nelle zone omogenee di tipo B. Allo scopo di reperire le superficiper gli standard, si opererà anche attraverso una riduzione delle volumetrie e dellesuperfici da ricostruire fino ad un 30% dell' esistente.

Se anche attraverso tale riduzione non sarà possibile raggiungere glistandard minimi, è ammesso il ricorso alla monetizzazione.

Per tutte quelle aree in cui era consentita l' edificabilità in forza delladestinazione a zona "D", l' edificabilità viene mantenuta nei casi in cui sia statostipulato l'atto d'obbligo che prevede la cessione gratuita di aree per verdi e/oservizi al fine di soddisfacimento degli standard; tale edificabilità viene mantenutaanche nei casi in cui la cessione gratuita era stata condizionata al cambio didestinazione urbanistica in sede di controdeduzioni alle osservazioni della Varian-te al P.R.G. di cui alla Deliberazione 2632/79.

In caso di demolizione e ricostruzione di singoli edifici senza strumen-to urbanistico attuativo è prescritta un' altezza massima non superiore a quella delpiù alto edificio esistente nelle aree confinanti ed un distacco dal filo stradale e daiconfini interni non inferiore a quello prevalente degli edifici confinanti in ognicaso i confini interni non dovranno essere inferiori a 5 m. e comunque devonoessere garantiti 10 m. dalle pareti finestrate degli edifici circostanti.

Nel caso che la demolizione e ricostruzione che prevede la realizzazione di unedificio con stessa sagoma e stessa superficie utile complessiva dell' edificiodemolito, potranno essere mantenuti i distacchi esistenti.

4) Nelle zone B dovrà essere garantito il mantenimento delle attualidestinazioni d' uso residenziali.

In caso di richiesta di cambiamento di tali destinazioni d' uso, sono consentite, insede di concessione edilizia o altri atti abilitativi, le seguenti destinazioni: servizipubblici e di pubblica utilità; alberghi che non eccedano i 200 posti letto; sedi dirappresentanza diplomatica, sedi di enti ed associazioni culturali e politiche, di entipubblici e morali; sedi di giornali quotidiani o periodici.

Il cambio di destinazione d' uso attualmente non residenziale, in sededi concessione edilizia o altri atti abilitativi, è consentito in destinazione residen-ziale o altra destinazione nell'ambito della stessa attuale categoria.Nelle zone B sono inoltre consentiti i cambi di destinazione d' uso, purchécompresi all' interno delle categorie previste nelle zone B, previo reperimento diadeguate quote di parcheggi.

Nei casi in cui sia richiesto lo strumento urbanistico esecutivo, ledestinazioni d' uso potranno essere variate purché la superficie destinata allaresidenza non sia inferiore al 40% e quella destinata alle attività terziarie edartigianali di servizio al 30%.

In detti strumenti sono escluse le destinazioni: impianti industriali, opifici artigia-nali, depositi e magazzini non di vendita, impianti sportivi per lo spettacolo.

5) Nelle aree private attualmente inedificate, con eccezione di quantoprevisto nei programmi di riqualificazione urbana di cui all' art. 2 della Legge 179/92, oltre alle destinazioni per servizi pubblici o di pubblica utilità è possibilerealizzare autorimesse e parcheggi - interrati ed a raso - e aree attrezzate per iltempo libero.La superficie da destinare a parcheggi o ad autorimesse e relative ramped'accessonon dovrà superare il 60% della superficie del lotto, per lotti fino a mq. 3.000; il50% per lotti superiori a mq. 3.000. La copertura dovrà essere sistemata a giardino.La restante parte del lotto dovrà essere permeabile ed attrezzata a giardino conalberi di alto fusto e con una densità non inferiore ad un albero ogni 80 mq..La superficie del lotto per una quota minima del 60%, può essere attrezzata agiardino e/o ad attività per il tempo libero aperte al pubblico utilizzando anche lacopertura dell' autorimessa. In tal caso è possibile realizzare un manufatto fuoriterra di un solo piano, altezza massima m. 3,20, per una superficie pari al 5% diquella dei parcheggi fino ad un massimo di mq. 60 da adibire a bar-ristoro edeventuali servizi (docce, spogliatoi, servizi igienici).Per lotti inferiori a mq. 700 sarà possibile realizzare il manufatto anche in assenzadi autorimesse.

Il lotto da attrezzare dovrà avere accesso da strada pubblica e lamanutenzione sarà a carico della proprietà per la durata dell' esercizio.

6) La zona B è suddivisa in tre sottozone:

a) Sottozona B1, comprende complessi insediativi interessanti soprat-tutto per i caratteri architettonici e ambientali, per la posizione e la sagoma degliedifici esistenti.In tale sottozona, si applicano le prescrizioni generali, ma non sono ammesse lecategorie d' intervento e) ed f) se non tramite strumento urbanistico esecutivo.In caso di ristrutturazione e/o di frazionamento dovranno essere mantenuti glielementi tipologici che caratterizzano l' edificio.

b) Sottozona B2, comprendono le aree che non presentano le caratte-ristiche della sottozona B1 e si applicano le prescrizioni generali.

c) Sottozona B3, riguardante quei tessuti edilizi che richiedono inter-venti di consolidamento statico o di trasformazione fisico-funzionale e pertantoviene dichiarata zona di recupero ai sensi dell' art. 27 della Legge 05/08/78 n. 457.

In questa sottozona si applicano le prescrizioni generali con esclusionedi quelle concernenti gli interventi di cui alle categorie e), g) per i quali è comunquerichiesto il ricorso al piano di recupero. Per quanto riguarda gli interventi dellacategoria f) sono consentiti in tutte le sottozone B3 (Pigneto, Centocelle, Mandrione,Villa Certosa), escluso il quartiere S.Lorenzo per il quale è comunque richiesto ilricorso al piano di recupero.

C) Art. 16bis, punto 7bis - Carta dell'Agro

In corrispondenza dei beni individuati nella "Carta dell 'Agro" allegata alP.R.G.,occorre richiedere il parere delle competenti Soprintendenze statali.

Per i beni individuati nella "Carta dell'Agro" e soggetti a vincolo posto da Entisovraordinati nessuna concessione edilizia od altro atto abilitativo potranno essererilasciati senza la previa acquisizione, a cura del responsabile del procedimento,del parere delle competenti Soprintendenze statali.

Nessuna autorizzazione edilizia potrà essere assentita, né alcuna denuncia diinizio di attività potrà essere ricevuta dall' Amministrazione, senza il corredo delparere della Soprintendenza.

Per i beni non sottoposti a vincolo da Enti sovraordinati, qualora il parere nonvenga rilasciato entro 60 gg. dalla richiesta, il responsabile del procedimentoprescinde dal parere medesimo. Entro lo stesso termine il responsabile delprocedimento acquisisce le osservazioni della Soprintendenza Comunale.

In corrispondenza dei beni di cui all' allegato 6 e riportati sulle tavole di P.R.G.,deve essere riservata una fascia di rispetto inedificabile della larghezza minima dim. 50.

D) - Art. 3 punto 21.

La capacità edificatoria dei terreni ricadenti nei comprensori indicati nelle tabelledella Relazione Tecnica, forma oggetto di trasferimento su aree edificabili diproprietà dell'Amministrazione ovvero in compensazione con altre aree di pro-prietà privata. Il proprietario del fondo titolare della capacità edificatoria dovràimpegnarsi alla cessione gratuita al Comune del proprio terreno.

I proprietari dei terreni per cui è previsto il trasferimento della capacità edificatoriapotranno avanzare proposta all' Amministrazione Comunale per trasferire il valoreimmobiliare corrispondente su altre aree di proprietà privata. Su tale proposta l'Amministrazione Comunale si riserva di valutare la coerenza urbanistica dell'in-tervento e la soddisfazione degli interessi pubblici.

I proprietari delle aree ricadenti nei parchi urbani del Pineto, Monte Cucco-Trullo,potranno disporre in favore dell'Amministrazione Comunale la cessione gratuitadelle aree con l' applicazione dell' istituto della compensazione. Ove tali transazio-ni dessero luogo alla definizione di diritti edificatori, tali diritti non comporterannoaumento di cubatura realizzabile rispetto a quella attualmente prevista dal P.R.G..

Le quantità edificabili saranno determinate in funzione delle vigenti normative delvalore di esproprio. Il principio della compensazione potrà essere applicato aquelle aree che l' Amministrazione valuti di rilevante valenza ambientale e per lequali sia stata già presentata domanda per la realizzazione di progetti urbanisticinon in contrasto con le destinazione di P.R.G..

E) Art. 15 - Zona N - verde pubblico.

Per le aziende agricole in attività, localizzate in zona N di P.R.G., sono consentititutti gli interventi di recupero degli edifici esistenti previsti dall' art. 31, letteraa,b,c,d della Legge 457/78, finalizzati al mantenimento ed al miglioramento dellaproduzione agricola ed allo svolgimento delle attività ad esso complementari.

La programmata copertura del sedime del tratto sud ed orientale dell' anelloferroviario dovrà essere destinata a zona N.

In conclusione le principali modifiche alla normativa sono:

Art. 11 - ZONA H

H1: lotto da 10.000 e 20.000 a 50.000 mq.Indice da 0,03 mc/mq a 0,02 mc/mq.Accorpa il vecchio H1 e H2

H2: Vecchio H3Lotto da 50.000 a 100.000 mq.Indice da 0,01 a 0,005 mc/mq.

- Possibilità di recupero di edifici esistenti anche ad uso abitativo, ma con unitàabitativa non inferiore a mq. 110 ciascuna e con asservimento di mq. 10.000 perla prima unità e 20.000 mq. per ogni ulteriore unità.- Istituzione del P.A.M.A. (Piano Ambientale di Miglioramento Agricolo).- Istituzione del V.A.P. (Valutazione Ambientale Preventiva).- Con la presentazione del P.A.M.A. l' indice può raggiungere 0,04 mc/mq fermorestando lo 0,01 per la parte residenziale per l' H1 e 0,02 mc/mq. per l' H2.- Vengono stabilite norme per la concentrazione.- Pongono il limite al concentramento dell' edificazione nel 2% dell' appezzamento.- In via transitoria, fino all' approvazione del Piano regionale delle attivitàestrattive, è consentita l' attività estrattiva.- Nelle sottozone H2 comprese nei perimetri dei parchi e riserve, non sonoconsentite, fino all' approvazione dei piani d' assetto le seguenti attività: piste percorse e prove auto, moto e motocross; campi da golf; attività estrattive; depositomateriali a cielo aperto; serre superiori a 2.000 mq. ed allevamenti zootecniciintensivi.- Sono state previste soluzioni progettuali caratteristiche della campagna romanaper tutti gli interventi edilizi.- Per aziende singole o associate, con fondi contigui o prossimi di superficie dialmento 100 ha, il PAMA può prevedere una ulteriore edificazione di 0,01 mc/mq.per nuclei di servizi da destinare ad attrezzature utili alla conservazione, lavora-zione e commercializzazione dei prodotti del fondo.- In zona H sono assentibili, con contestuale realizzazione di interventi compen-sativi di ripristino ambientale, recupero ambientale e restauro naturalistico, iseguenti interventi:

tutte le stradeinfrastrutture di trasporto in sede propriareti tecnologicheimpianti di depurazioneattività estrattivedepositi a cielo aperto di materiali extra agricoli e legati adattività agricolesilos e serre superiori a mq. 2.000allevamenti zootecniciimpianti itticolturaattrezzature aziendali di ricezione agrituristica

- E' prevista la deroga per gli impianti di golf già realizzati- E' vietata l' utilizzazione ai fini agricoli della fascia di rispetto di m. 10 dai fiumie torrenti.

ANNO XV N 12 2004

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Art.5 - ZONA B

- Inglobamento nella zona B di gran parte delle Zone D.

- Sono ammessi interventi diretti precedentemente consentiti solo con il pianoparticolareggiato quali: demolizione e ricostruzione di singoli edifici eristrutturazione urbanistica, solo quando superano i 7 mc/mq. si deve ricorrere allostrumento attuativo.

- Viene modificata la norma che prevede il frazionamento delle unità abitative finoad un minimo di 45 mq.

- Nelle aree private attualmente inedificate è permesso di realizzare parcheggi, evengono stabiliti parametri di permeabilità, occupazione del suolo e prescrizioniper le sistemazioni esterne.

- Si ampliano le possibilità di intervento diretto in zona B2 anche per demolizionee ricostruzione e ristrutturazione.

Art. 16 bis - Carta dell' Agro

La variante fa propria la Carta dell' Agro e prevede il parere della Soprintendenzaper interventi in corrispondenza dei beni individuati dalla stessa.

Art. 3 punto 21

Viene prevista la possibilità di compensare la capacità edificatoria delle areericadenti nei parchi o aree dichiarate irrinunciabili ed indicate in una tabellaallegata alla variante.

Art. 15 - Zona N

Vengono consentiti tutti gli interventi di recupero degli edifici esistenti facentiparte di aziende agricole in attività.

CONSIDERATO

Dopo la variante "Verde e Servizi" e quella di "Salvaguardia" la presentevariante cosiddetta delle "Certezze" completa il ciclo di interventi a vasto raggiosul P.R.G. di Roma che l' Amministrazione Comunale ha inteso mettere in cantierenegli anni '90.

Il sistema composto di queste tre importanti varianti costituisce la base sulla qualeil Comune di Roma sta predisponendo il nuovo P.R.G., del quale peraltro è già statadata una anticipazione attraverso una adozione da parte della Giunta Comunale.

La presente Variante, pertanto non appare come uno strumento urbanistico"propositivo" in quanto in essa non sono previste scelte insediative o linee disviluppo della città, ma si pone come una sorta di congelamento dello stato attualein attesa delle scelte vere e proprie che verranno effettuate con il nuovo P.R.G..

E in questa direzione vanno lette le scelte di unificazione e semplificazione dellediverse zonizzazioni del piano vigente che in definitiva portano a classificare ilterritorio comunale in tre grandi fasce: il territorio extraurbano, la città consolidata,la città costruita e non costruita (le periferie).

Proseguendo l' operazione già avviata dalla Variante di Salvaguardia ampliandoneil raggio ed estendendolo ai 129.000 Ha del Comune, con la Variante delle Certezzeil Comune di Roma prende atto della nuova realtà paesistica venutasi a creare conl' approvazione dei P.T.P. (legge regionale 24/98) e con la costituzione dei nuoviparchi sia urbani che regionali.

Questa operazione di aggiornamento ha comportato inevitabilmente, la soppres-sione di ulteriori quote di previsioni insediative (rispetto alla Variante di Salva-guardia) per un totale di 17,5 milioni di mc. destinati a residenza o servizi privati.

Parte della cubatura soppressa verrà poi recuperata attraverso l' intro-duzione di una nuova procedura, la compensazione; di nuova istituzione per la cittàdi Roma, ma già ampiamente utilizzato in numerose occasioni in molte città d'Italia, che prevede una concertazione con i privati per la cessione di aree conside-rate "strategiche" o la realizzazione di opere pubbliche in cambio della possibilitàdi costruire.

Sui singoli argomenti si formulano le seguenti considerazioni.

ZONE RESIDENZIALI

Con la presente Variante il Comune introduce una nuova zona urbanadefinita come "città consolidata" comprendente di fatto tutte le zone già edificatedi contorno al Centro Storico. In essa pertanto, confluiscono il Centro Storico e leattuali zone B e D come da P.R.G. vigente.

La normativa concernente il Centro Storico non è oggetto di variantementre il provvedimento in esame investe principalmente le zone D che vengonosottoposte a variante trasformandole in zona B per la parte già edificata. I lotti liberida edificazione delle zone D se non già oggetto di convenzioni in atto, vengonodestinati a servizio pubblico.

La normativa delle zone B resta sostanzialmente invariata per quantoriguarda i parametri edilizi e le modalità di intervento, riducendo tuttavia i casi incui è richiesta la formazione di strumenti attuativi.

Viene altresì introdotta la possibilità di frazionare a fini residenzialialloggi di superficie estesa purché le nuove unità immobiliari non siano inferioria 45 mq. di superficie utile netta. Ciò al fine di consentire un recupero ai finiabitativi del patrimonio edilizio esistente, rispondendo ad una domanda socialediffusa.

Con la destinazione a servizi dei lotti liberi delle zone D, vieneincrementata notevolmente la dotazione di standards in una zona, quale è quelladella città edificata, notoriamente carente di servizi.

Complessivamente, il provvedimento assunto dal Comune con lapresente Variante nei confronti della città consolidata, appare condivisibile inquanto prende atto di quanto si è venuto a determinare sulla base del P.R.G. vigentee anticipa le scelte del nuovo P.R.G. in corso di adozione.

Del pari condivisibile appare la scelta di sottrarre all' obbligo del P.P. interventi chepotranno essere effettuati in concessione diretta.

ANNO XV N 12 2004

ZONE AGRICOLE

Per quanto riguarda le zone agricole, la Variante in esame, come detto inpremessa, individua due zone agricole (H1 e H2) con indici volumetrici rispetti-vamente di 50.000 mq x 0,02 e 100.000 mq. x 0,005.

Il provvedimento tende a conservare le caratteristiche agricole dell'agro romano preservandone le peculiarità produttive e sottraendo intere aree digrande valore paesaggistico all'insediamento sparso e puntiforme che era consen-tito con la normativa vigente.

Da questo punto di vista il provvedimento si colloca nello spirito dellaconservazione dei valori ambientali che la Variante delle Certezze persegue, edappare condivisibile.

Del pari condivisibile appare il provvedimento relativo alla possibilitàdi recupero e utilizzo ai fini residenziali o agrituristico dei manufatti edilizi giàesistenti al momento della adozione del Piano.

Le nuove norme delle zone H, consentono trasformazioni compatibilianche non direttamente collegate con gli usi agricoli, solo attraverso proceduredi garanzia ambientale (PAMA, Piano Ambientale di Miglioramento Agricolo).

Tale piano si può ritenere coincidente con il Piano di UtilizzazioneAziendale previsto dalla L.R. 38/99 e pertanto non si ritiene utile la suaintroduzione che andrebbe ad appesantire le procedure.

E' stato altresì introdotto per le zone agricole, un nuovo strumento dicontrollo e valutazione denominato V.A.P. (Valutazione Ambientale Preventiva)al fine di misurare l' impatto sul territorio agricolo di interventi quali viabilità, retitecnologiche, impianti di depurazione, attività estrattive, depositi, allevamenti acielo aperto ed itticultura.

Viene altresì previsto l' obbligo di recupero ambientale per ogniintervento di ampliamento per gli impianti di golf esistenti.

Complessivamente la normativa prevista per le zone agricole appareidonea a perseguire gli obiettivi di tutela del paesaggio consentendo altresì losvolgersi delle attività produttive tipiche.

Tuttavia perplessità suscita la formulazione generica circa la possibi-lità di insediare in zone agricole attività legate alla"... ricreazione e tempolibero...", in apparente contrasto con le finalità produttive delle zone agricole.

Non appare inoltre condivisibile la proposta di insediare in zonaagricola i campeggi per i quali il P.R.G. vigente già prevede specifica zona.

COMPENSAZIONI

Il provvedimento di trasferimento e compensazione della volumetria nasce dauna scelta di carattere strettamente urbanistico finalizzata ad una politica direalizzazione di Parchi Urbani.

Come precedentemente detto con la presente variante viene introdottauna nuova procedura, quella della compensazione attraverso la quale il Comuneintende anticipare alcune scelte della legge quadro nazionale collocandosi allivello delle esperienze urbanistiche italiane più avanzate.

Attraverso questa nuova procedura, sarà possibile da parte delComune acquisire gratuitamente aree di rilevante interesse urbanistico epaesaggistico, considerate strategiche per una politica comunale del verde e deiparchi urbani, trasferendo la volumetria ivi prevista su aree di minore interesseambientale da individuare dal Comune stesso preferibilmente all' interno della"città costruita e non costruita".

A tal fine il Comune individua 41 zone dalle quali trasferire lavolumetria (2.400.000 mc. circa) senza peraltro indicare le zone nelle quali dettavolumetria verrà collocata. Le zone oggetto di compensazione ricadono all'interno dei perimetri dei parchi urbani e regionali.

A tal proposito va messo in evidenza che le volumetrie soggette allaprocedura di compensazione non sono soppresse dalle previsioni urbanistichecomplessive, ma ne è trasferita la localizzazione in altre zone da definiresuccessivamente. Simile procedura viene proposta per 13 zone (1.100.000 mc.circa) soggette a permuta.

L'uso di questa procedura normata dal nuovo punto 21 dell'art. 3 delleN.T.A. appare di massima condivisibile in quanto oltre a rappresentare unrisparmio di risorse pubbliche, consente che la trasformazione della città attraver-so gli interventi dei privati proceda di pari passo con la realizzazione progressivadi adeguate quote di verde pubblico.

L' obiettivo infatti, sembra essere quello di costituire, attraverso l'acquisizione gratuita delle cosiddette aree "irrinunciabili" ed edificabili compre-se nei parchi, un cospicuo patrimonio comunale che consenta, concretamente, direalizzare i grandi parchi urbani.

Tuttavia non appaiono evidenti i criteri con i quali sono state indivi-duate e classificate le c.d. aree "irrinunciabili".

TOPONIMI

Per quanto riguarda i toponimi di cui la Variante delle Certezze fornisce un elencodettagliato che riguarda 76 località del territorio comunale, gli stessi, in quantoprivi di una specifica perimetrazione che li individui e caratterizzi dal punto divista urbanistico, non possono essere oggetto di specifico provvedimento divalutazione tecnica amministrativa.

Si condivide il meccanismo partecipativo che il Comune intendeadottare per la soluzione urbanistica dei "Toponimi" raccomandando che nellapredisposizione dei Piani Attuativi vengano tenute in considerazione l’incremen-to nell’erogazione dei servizi e del verde attrezzato, l’accessibilità, lacaratteristicazione degli spazi pubblici e la qualificazione edilizia.

Tuttavia si esprimono alcune considerazioni in ordine ad un problemache, per la città di Roma, insieme a quello della mobilità, costituisce uno dei temicentrali del riequilibrio urbanistico.

Per quanto riguarda le periferie dovrebbero essere oggetto di partico-lare attenzione nel nuovo Piano regolatore del Comune di Roma.

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L'Amministrazione Comunale ha tentato, dall' approvazione del vec-chio P.R.G. ad oggi, il recupero delle periferie mediante piani particolareggiati diiniziativa pubblica (vedi le zone "O" di cui alla D.G.R. 4777/83 - 74 nuclei per5.000 ha - o le zone F1 - 44 comprensori per 3.800 ha) di vecchia generazione eattraverso piani d' Area che includono piani di zona (L. 167/68) e zone "O" creandouna interrelazione di servizi pubblici fra le due tipologie edilizie.

Tali tentativi hanno contribuito solo in minima parte alla trasformazio-ne e riqualificazione del territorio in questione per problemi legati, non solo aitempi procedurali dei piani di iniziativa pubblica in quanto dal momento dell'adozione del piano all' efficacia dello stesso trascorrevano molti anni, ma anche all'attuazione mediante esproprio che le casse comunali non erano pronte ad affron-tare.

Per cui la città da ristrutturare si presenta attualmente costituita da un'edilizia sanata relativa alle vecchie zone "O", alle zone "F1", carenti di servizi eda un'edilizia abusiva di ultima generazione relativa ai "nuclei non perimetrati"elencati con il solo toponimo nell' allegato "C1" del Piano delle Certezze.

Si tratta di 76 aree con un' estensione complessiva di 2.000 ha per lequali, come detto, non è stata prodotta specifica perimetrazione ed individuazionesulle tavole di Piano.

Pertanto è necessario che il Comune adotti con le previste procedure di legge,apposite perimetrazioni dei nuovi nuclei abusivi sulle quali, in sede di approvazio-ne della presente variante, la Regione possa esprimersi.

CARTA DELL' AGRO

Con la presente variante il Comune assume la cosiddetta "carta dell'agro" qualecartografia allegata al P.R.G. che rende obbligatoria l' acquisizione del parere dellacompetente Soprintendenza per ogni intervento ricadente nelle aree in essaindividuate.

Si condivide tale scelta in quanto costituisce un ulteriore elemento di garanzia esalvaguardia del patrimonio storico-artistico del territorio comunale.

ZONA N

Per quanto riguarda le zone N, si condivide la modifica tesa a consentire il recuperodi edifici di aziende agricole esistenti in attività ricadenti nelle zone in questione.

Tuttavia corre obbligo rammentare che già con voto del C.T.C.R. del13/12/99 relativo alla Variante al P.R.G. delle aree libere sulla Cristoforo Colombosi raccomandava al Comune di provvedere ad introdurre parametri e precisazionialla norma stessa.

Si rinnova tale raccomandazione invitando il Comune a provvedere in sede dicontrodeduzioni al presente voto.

VINCOLI

Appare degno di nota il fatto che le tavole sulle quali è stata elaborata la Variantedelle Certezze siano state aggiornate riportando le aree sottoposte a vincolo ex lege1497/39 e 431/85 e si sia tenuto conto, conseguentemente, della pianificazionepaesistica regionale.

Tuttavia, poiché in data successiva alle delibere comunali di adozione econtrodeduzioni, da parte degli organi competenti, nuovi vincoli sono statiapposti, appare opportuno prescrivere che in sede di controdeduzioni alle osser-vazioni regionali venga fatta una ulteriore verifica e, se necessario, graficizzazionedelle eventuali mutate condizioni.

All' uopo gli uffici regionali dichiarano la loro disponibilità a collaborare.

CARTOGRAFIA

Dalla verifica della rappresentazione grafica della Variante si sono riscontrateimprecisioni e difformità tra la descrizione di alcune modifiche riportate nellaDelibera di controdeduzioni del C.C. n° 176/2000 e quanto rappresentato sulletavole di P.R.G. interessate.

Pertanto l'A.C. in occasione delle controdeduzioni alle presenti osservazioniregionali, dovrà provvedere a rettificare le indicazioni grafiche risultanti incontrasto.

OSSERVAZIONI

Nel corso della pubblicazione sono state presentate al Comune n. 504 osservazioninei termini e n. 101 osservazioni fuori termine alle quali il Consiglio Comunale hacontrodedotto con delibera n. 176 del 09/11/2000.

Per quanto riguarda le osservazioni fuori termine il Comune, con la delibera dicontrodeduzioni ha controdedotto esclusivamente alle osservazioni presentate daEnti e Amministrazioni Pubbliche nel numero di 16 senza tenere in considerazionequelle dei privati.

Le osservazioni alle quali il Comune ha controdedotto sono stateraccolte e catalogate secondo le seguenti tipologie:

1) Osservazioni riferite alle zone H ed N

2) Osservazioni riferite alla Zona ex D

3) Osservazioni riferite alla zona non perimetrata, zona O ed edilizia abusiva

4) Osservazioni riferite alle compensazioni

5) Osservazioni riferite alle aree industriali

6) Osservazioni varie

7) Osservazioni relative a richieste improprie

Sono state inoltre prodotte osservazioni da parte degli uffici comunali cheinteressano 31 punti della variante e che il Consiglio ha fatto proprie in sede dicontrodeduzione.

Con la delibera di controdeduzioni il Consiglio ha accolto o parzial-mente accolto n. 87 osservazioni fra quelle presentate entro i termini respingendole rimanenti 417.

ANNO XV N 12 2004

Di quelle prese in esame presentate fuori dei termini 4 sono stateaccolte mentre le rimanenti 12 sono state respinte.

Direttamente alla Regione Lazio, sono pervenute n. 47 istanze inviateda Enti e privati, che per renderle più facilmente individuabili sono state numeratenel seguente ordine progressivo:

1) Flaviano Ruscitti; 2) Luigi Scatena e Paola Cicchinelli; 3) Istituto Inter. MariaAusiliatrice delle Salesiane di Don Bosco; 4) Rosa D'Antoni; 5) SAFERROTS.p.A.; 6) Avvocatura del Comune di Roma (trasmissione ricorso al TAR dellaLIPU); 7) Pier Leopoldo Borrelli De Andreis; 8) Casa di Procura dei FratelliCristiani d' Irlanda (Christian Brothers); 9) Giovanni Puccio ed altri; 10) RidottoS.r.L.; 11) FAIM S.r.l.; 12) Ridotto S.r.l. e Stella Alpina S.r.l.; 13) Provincia diRoma; 14) SITEC Impianti S.r.l.; 15) Circoscrizione III; 16) Soc. ESSETRE a.r.l.e Soc. DAMI a.r.l.; 17) Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro; 18) CatiaTosti; 19) Municipio XX - Gestione Investimenti Opere Pubbliche; 20) EFIMARS.r.l. - Fondiaria Romana S.r.l. e Giglio 72 S.r.l.; 21) Andrea Noce ed altri; 22)Marco Bucci Casari; 23) Presidente del XVIII Municipio; 24) Borgo Ragazzi DonBosco; 25) Condominio Via del Casaletto 509; 26) FEMEL S.r.l.; 27) EuropaGestioni Immobiliari S.p.A.; 28) ESSETRE S.r.l., Immobiliare Tuscolana 1976S.r.l. e CONGABRI S.r.l.; 29) PRO.G.INVEST S.r.l.; 30) Consorzio Tor VergaraII; 31) Ass. Cons. di recupero urbano Giustiniana VIII; 32) Gianluca e GabriellaPitucco; 33) ISAIV s.r.l.; 34) Soc. La Leva S.r.l.; 35) Cecchignola Ovest S.r.l.; 36)Gasauto S.r.l.; 37) Istituto Suore Missionarie del Sacro Costato; 38) TomasoVallifuoco; 39) Antonio Voto ed altri; 40) Giorgio Biuso; 41) Elvio Chiricozzi eRoberto Pietrosanti; 42) Soc. EUR CITTA' VERDE; 43) Maria MaddalenaCacioppo e Pietro Guglielmo Franzò; 44) Sergio Stella ed altri; 45) FelicianiMassimo ed altri; 46) Istituto degli Oblati di Maria Vergine; 47) Bucci Casari

Delle suddette istanze le seguenti costituiscono la riproposizione diquelle già presentate al Comune : 2, 5, 9, 10 (congiuntamente alla 12), 13, 15(presentata dall' Università La Sapienza), 16, 17, 19, 23 (proposta da dueproprietari di lotti facenti parte del comprensorio), 31, 34, 35, 46.

Infine sono pervenute direttamente alla Regione ulteriori tre segnalazioni. Laprima un ricorso al T.A.R. della CASA GENERALIZIA SALESIANA, denomi-nata "Direzione Generale Opere Don Bosco" la seconda del COMITATO diQuartiere "IL MACCHIONE"; la terza della Soc. LUDEA s.r.l..

Da quanto sopra considerato discendono le seguenti prescrizioni:

ART.5 - ZONA B

Si prescrive per quanto riguarda la possibilità della realizzazione di parcheggi dicoordinare la normativa dell' art. 5 con quella del punto 20 dell' art. 3 delle N.T.A.vigenti con l'indicazione di assumere l' altezza massima netta m 2,40.

Nei casi in cui sussistano strumenti di pianificazione urbanisticavigente, gli interventi diretti di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione,devono tener conto della viabilità prevista ancorché non attuata negli strumentiurbanistici attuativi esistenti comunque sempre in rispetto dell’art. 17 della leggen° 1150/42.

Il Comune espliciti i riferimenti normativi e procedurali volti all’ap-plicazione della "monetizzazione" degli standard minimi.

Il quarto comma del paragrafo 2, dopo le parole "...al successivo paragrafo" sideve aggiungere "secondo la disciplina del paragrafo 5".

Il primo periodo del secondo comma del punto 5 dovrà essere così modificato: " Qualora i lotti siano superiori a mq. 3.000, la superficie da destinare aparcheggio o ad autorimesse e alle relative rampe di accesso, dovrà esserecontenuta nel limite del 60% della superficie del lotto stesso".

ART. 11 - ZONE H - AGRICOLE

Si prescrive di ricondurre i procedimenti introdotti con la presentevariante (PAMA e VAP) a strumenti o procedure tipici previsti da disposizionistatali o regionali vigenti e pertanto si dovrà procedere, se necessario, allarevisione consequenziale di tutto l’art. 11.

Si prescrive che al punto b1, del paragrafo 3) dall’elenco che indica leattività non consentite vengano eliminate quelle relative ai "campi da golf" e"serre superiori a 2000 mq". Inoltre per quanto riguarda i "depositi di materiali acielo aperto" deve essere aggiunto "con esclusione di quelli relativi alle attivitàagricole".

Al comma 6, del paragrafo 7) al 6° capoverso devono essere eliminate le paroleda "...quali:.." a "...camper.".

Si prescrive che venga mantenuto il paragrafo 8) della normativa vigente, ed iltesto sia coordinato con quello della presente variante.

Infine l’Amministrazione Comunale, dovrà chiaramente specificare la natura,qualità e quantità delle attività legate alla "...ricreazione e tempo libero ..."genericamente indicate nelle norme.

COMPENSAZIONE

Per consentire una concreta comprensione della procedura introdotta all' art. 3punto 21 delle N.T.A., che non costituisce istituto urbanistico, si rende necessarioche l’ Amministrazione Comunale provveda a quanto segue:

1) rendere evidenti i criteri con cui sono state individuate le aree oggetto deltrasferimento delle previsioni edificatorie inserite nella presente variante,evidenziandole per tipologie, verificando altresì che l’applicazione di tali criterisia stata estesa a tutte le aree oggetto della presente variante riferendoli allefattispecie sopraindicate;

2) procedere ad un coordinamento tecnico tra i contenuti delle tabelle (1; 1.1A;1.1B; 1.1C; 1.2A; 1.2C; 1.3), le norme tecniche (art. 3, punto 21) e le tavole delP.R.G. di cui alla Delibera Comunale n°176 del 9.11.2000;

3) definire le modalità tecnico-amministrative di attuazione della proceduraprevista secondo principi di equità e pubblicità.Da ciò discende che la nuova localizzazione dei suddetti pesi insediativi, che nondovranno superare in ogni caso il limite massimo della cubatura preesistente,conservati dal Piano delle certezze, dovrà avvenire attraverso apposite variantipreviste dalla legislazione vigente.

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Il Comune deve altresì specificare in che modo le varianti oggetto dellac.d. "compensazione" concorrano al dimensionamento degli standard urbanisticidi cui all'art.3 del D.M. 1444/68, indicando inoltre con quali criteri sono statiindividuate le c.d. aree irrinunciabili.

L’Amministrazione Comunale dovrà fornire chiarimenti in merito aicriteri e motivazioni che hanno ispirato la norma di cui ai comma 4 e 5, laddoveprevede una specifica normativa esclusivamente per i parchi del Pineto e MonteCucco Trullo.

Analoghe considerazioni si estendono anche al penultimo commadello stesso articolo.

Le stesse delucidazioni dovranno essere fornite per le aree soggette a permuta.

TOPONIMI

Le aree denominate "Toponimi" non possono essere valutate sotto l'aspettourbanistico-edilizio in quanto non è definita la loro consistenza quantitativa equalitativa negli atti (normativa e cartografia); pertanto i così detti "Toponimi" noncostituiscono oggetto della presente variante generale e conseguentemente lerelative osservazioni sono escluse dal presente provvedimento.

Si prende atto delle indicazioni delle località elencate nell'allegato C1di cui alla Delibera Comunale n° 176 del 9.11.2000 che costituiscono una primaricognizione dell' esigenza di recuperare nuclei spontaneamente sorti.

Di conseguenza il Comune dovrà provvedere con successivi provvedi-menti di variazione al P.R.G. vigente, secondo la legislazione vigente, ad appor-tare idonee varianti urbanistiche relative a tali zone di recupero.

Si raccomanda al Comune che nell'individuazione dei criteri diammissibilità delle proposte di variante per i nuclei abusivi si riferisca a precisiparametri tecnico-urbanistici (soglia dimensionale - percentuale edificazioneesistente) previsti dalle leggi vigenti.

E' necessario inoltre che il Comune provveda a ricondurre nell'ambitodi previsioni urbanistiche anche gli insediamenti insieme di attività spontaneisoggette a condono diverse da quelle residenziali.

CARTA DELL' AGRO

Si prescrive l’eliminazione del primo comma dell’art. 16bis, punto 7bis.

Il quarto comma dello stesso articolo deve essere così modificato "Peri beni non soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati, il responsabile delprocedimento acquisisce, entro 60 giorni dalla richiesta, le osservazioni dellaSovrintendenza Comunale.

ART. 15 - ZONA N - Verde pubblico

Si rammenta che già con voto del C.T.C.R. del 13.12.99 relativo alla variante dellearee libere sulla Cristoforo Colombo si raccomandava di provvedere ad introdurreparametri e precisazioni alla norma stessa. Si rinnova la raccomandazione.

VINCOLI

In considerazione che in data successiva alle delibere comunali di adozione e dicontrodeduzione alla presente variante sono stati apposti nuovi vincoli, si prescri-ve che in sede di controdeduzioni venga fatta una ulteriore verifica e si provvedaalla graficizzazione delle mutate condizioni.

All’uopo gli uffici regionali dichiarano la loro disponibilità a collaborare.

CARTOGRAFIA

Si prescrive la rettifica delle indicazioni grafiche risultanti in contrasto con ledelibere comunali.

Inoltre il "Piano delle Certezze" dovrà essere reso conforme alle previsioni di Pianisovraordinati nel frattempo adottati (come ad esempio il P.A.I.).

OSSERVAZIONI

Per quanto riguarda la valutazione sulle osservazioni, si concorda con lecontrodeduzioni espresse dal Comune di Roma con la Delibera 176/2000 adeccezione di quelle riguardanti le n° 31, 44, 89, 100 F.T., 224, 226, 249, 360 sullequali verrà detto in seguito.

Sulle istanze presentate direttamente alla Regione si ritiene che le seguenti nonpossono essere accolte in quanto le richieste sono in contrasto con i criteriinformatori del Piano o non oggetto della presente variante: 1; 2; 6; 7; 8; 9; 11; 15;16; 18; 21; 23; 25; 27; 28; 29; 31; 32; 33; 36; 39; 41; 42; 43; 47.

Per quanto riguarda le rimanti istanze si ritiene di poter esprimere leseguenti valutazioni:

- Istanza n° 3 - Istituto Intern.Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco :Accoglibile parzialmente, in quanto il complesso esistente, che ha la necessità diampliarsi, ha caratteristiche di zona M2 e svolge attività accademica internazio-nale. Il Comune individui una superficie di circa 17.000 mq complessivi in mododa consentire con l' applicazione dell' indice della sottozona M2 un ulterioreampliamento di massimo 10.000 mc., a condizione che sulla residua area condestinazione H2 non vengano vantati ulteriori diritti e venga salvaguardata la zonaboscata.- Istanza n° 4 - Rosa D' Antoni: Accoglibile parzialmente, in quanto l' area è giàadibita in parte a "centro calcistico" e parte a "centro ippico". Pertanto la propostadi accoglimento parziale è nel senso che la destinazione di sottozona G4 vengalimitata agli impianti sportivi esistenti.- Istanza n°5 - SAFFEROT S.p.A. (corrispondente all' opposizione n° 31 respintadal Comune) : Accoglibile, nei limiti della sentenza dal TAR n° 2163/99.-Istanza n° 12 - Soc. Ridotto s.r.l. e Stella Alpina s.r.l., comprendente la n°10-(corrispondente all' opposizione n° 89 respinta dal Comune): Accoglibile parzial-mente limitatamente alla parte dell' area che il PTP 15/ 3 classifica in TutelaLimitata, in quanto appare legittima nei contenuti urbanistici in relazione allalocalizzazione delle zone PEEP.-Istanza n°13 - Provincia di Roma ( corrispondente all' opposizione n° 100 FuoriTermine presentata al Comune): Accoglibile in quanto la richiesta della Provinciadi realizzare sull' area attrezzature di uso pubblico a carattere culturale apparecondivisibile.

-Istanza n° 17 - Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro, ( corrisponden-te all’opposizione n° 224 presentata al Comune) : Accoglibile in quanto ladestinazione richiesta a parco vincolato privato non contrasta con le finalità delParco.-Istanza n° 14 - SITEC Impianti s.r.l : Accoglibile, in quanto trattasi di meroerrore materiale, come già rilevato dal Comune nella delibera 176/2000 allepagine 27 e 83, limitatamente tuttavia al perimetro di cui all' approvazione dell'osservazione del P.R.G. del 1962.-Istanza n° 19 - Municipio XX : Accoglibile in quanto trattasi di mero erroremateriale , peraltro la destinazione a sottozona M3 è già stata introdotta d' ufficiodal Comune di Roma in occasione delle controdeduzioni alle osservazioni.( vedipag. 26, punto 16 della Delibera 176/2000).-Istanza n° 22 - Marco Bucci Casari : Accoglibile in quanto conforme allo spiritodella variante ed essendo l'area limitrofa ad un nucleo di zona O.-Istanza n° 24 - Borgo Ragazzi Don Bosco : Accoglibile in quanto il ripristinodella zona M2 permetterà al richiedente, che è un Ente Morale ed Assistenziale,di ristrutturare gli edifici esistenti ed ampliarli per le finalità umanitarie propriedell' Ente.-Istanza n° 26 - FEMEL s.r.l. : Accoglibile parzialmente nel senso che la parte diterritorio posta tra i due fossi venga trasformata da zona H2 a zona G4 inconsiderazione che potranno essere realizzati degli impianti sportivi che potrannoessere utilizzati dai residenti della limitrofa zona O.-Istanza n° 30 - Consorzio Tor Vergata II : Accoglibile conformemente allasentenza del TAR; si invita il Comune a predisporre adeguato strumento urbani-stico di recupero delle volumetrie sia previste che riclassificate di concerto con ilPiano di Assetto in corso di elaborazione da parte dell' Ente Parco.-Istanze n° 34 e 35 - Soc. Leva e Cecchignola Ovest s.r.l. (corrispondentirelativamente allíopposizione 249 e 44) : Accoglibile parzialmente. Le opposizio-ni vengono prese in esame contestualmente in quanto facenti parte originariamen-te di un unico comprensorio. Per le stesse si propone che vengano ricomprese inun unico perimetro comprensoriale includente anche le aree ricadenti nella fasciadi rispetto del corso d'acqua e quelle gravate dal vincolo "galassino" (art. 1, legge431/85) con densità territoriale di 120 ab/ha. Detto indice, tuttavia dovrà essereapplicato soltanto sulle aree non interessate dal "galassino". Le dette areedovranno essere cedute gratuitamente all' A.C.-Istanza n° 37 - Istituto Suore Missionarie del Sacro : Accoglibile parzialmente,in quanto il complesso esistente, che ha in programma di ampliarsi con lacostruzione di un centro di assistenza ed accoglienza per una cubatura di circa25.000/30.000 mc, ha caratteristiche della zona M2 e svolge appunto attivitàscolastica ed assistenziale. Il Comune individui una superficie congrua in mododa consentire con l' applicazione dell'indice della sottozona M2 l'ulteriore amplia-mento, a condizione che sulla residua area con destinazione H2 non venganovantati ulteriori diritti.-Istanza n° 38 - Tomaso Vallifuoco :Accoglibile, nel senso che può essereaccettata la richiesta in quanto nella presente variante viene riconfermata ladestinazione a sottozona M3 per un immobile già adibito a scuola privata poicambiata con sanatoria ad ostello. Pertanto il riconoscimento a sottozona B2rientra nei principi informatori della variante, anche in considerazione che l'areaè stata stralciata dalla deliberazione di riproposizione delle aree pubbliche(variante "verde e servizi").-Istanza n° 44 - Sergio Stella ed altri : Accoglibile conformemente alla sentenzadel T.A.R. (adeguando la zona all'attuale G3 - Case con giardino); peraltro sembrache detta sentenza sia stata recepita dal Comune con l'inserimento dell'area inquestione tra quelle ammesse a permuta.-Istanza n° 45 - Feliciani Massimo ed altri: Accoglibile in considerazione delleesigenze di un' organica conduzione dell' azienda agricola e tenuto conto del fattoche la modifica da zona H2 a zona H1 appare compatibile con gli indirizzi digenerali della variante.-Istanza n° 46 - Istituto degli Oblati di Maria Vergine : ( corrispondente allan°226 presentata al Comune): Accoglibile viste le particolari finalità dell' Istitutoed in considerazione che la precedente destinazione a zona M2 era stata conferitain occasione della variante approvata dalla Regione Lazio nel 1979.Relativamente alle Istanze n° 20 EFIMAR s.r.l. e n° 40 Ing. Giorgio Biuso, lestesse presentano problematiche analoghe in quanto entrambe ricadenti in zonericomprese entro i perimetri dei Parchi .Per entrambe si propone che in sede dicompensazione il Comune valuti la possibilità di prevedere una adeguata volumetriada trasferire; ciò in considerazione del fatto che i comprensori edilizi in argomentoerano previsti già da tempo nel vigente P.R.G.. Ad ogni buon conto anche, in sededi predisposizione del Piano di Assetto del Parco, il Comune potrà più opportu-namente valutare la possibilità di pervenire ad una più adeguata soluzione dellaproblematica.

Osservazioni relative al Comprensorio dell’Acqua Traversa:

Viene richiesto al Comune se ha posto tutti i proprietari dei lotti residui liberi ededificabili ai sensi della Convenzione Russo-Aiello, presentatori di osservazioniavverse all’annullamento delle capacità edificatorie, nelle stesse condizioni dipresentare soluzioni transative mediante cessione delle aree che hanno consentitodi addivenire all’accoglimento di 4 delle 14 osservazioni presentate.

Poiché è stato segnalato che nei contenuti della variante in sede di controdeduzionialle osservazioni sono state introdotte modifiche che sembra siano state determi-nate dall’accoglimento di osservazioni non pertinenti o da modifiche d’ufficio,l’Amministrazione Comunale fornirà chiarimenti ed assicurazioni in merito.

Si inviano, infine, anche le 3 segnalazioni ricevute direttamente alla Regione.

Il Comune, in occasione delle controdeduzioni alle prescrizioni Regionali, èinvitato ad esprimere il proprio parere su tutte le istanze e segnalazioni pervenutealla Regione.

Tutto ciò premesso e considerato questo Comitato è del

PARERE

- che la variante al P.R.G. c.d. "Piano delle Certezze" adottata dall’Amministra-zione Comunale con deliberazione del Consiglio Comunale n° 92 del 29.05.1997,sia meritevole di approvazione con le modifiche, integrazioni e prescrizioni di cuialle precedenti considerazioni da introdursi d’ufficio ai sensi dell’art. 3 dellaLegge 06.08.1967 n°765;

- che le osservazioni presentate al Comune e quelle direttamente alla Regionedebbano essere decise come da considerazioni precedentemente svolte.

f.to IL SEGRETARIO f.to IL PRESIDENTE ( Rag. Marina Fazio) (Arch. Antonino Bianco)

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ANNO XV N 12 2004

Con note n.4504 del 16/3/2001 e n. 5238 del 28/03/01 il VI Dipartimento 2 U.O. UfficioNuovo P.R. del Comune di Roma ha inviato gli atti relativi alla variante al P.R.G. indicatain oggetto per l' approvazione da parte della Regione Lazio.

Con nota n.5807/7130 del 6/04/01 il Dipartimento Territorio della Regioneha richiesto al citato Ufficio Comunale di provvedere ad integrare ed a regolarizzare ladocumentazione trasmessa onde dare corso all'istruttoria di competenza di questi Uffici.

Con nota n.8607 del 29/05/01 il Comune di Roma (Dip. VI) ha trasmessoparte della documentazione richiesta fornendo, altresì, i chiarimenti riguardo a quella partenon inviata ed in merito alla regolarizzazione richiesta per gli atti trasmessi nel marzo 2001.

Con nota n. 16204 del 14/11/2001 il Comune ha inviato la delibera delCommissario Straordinario n.51del 04/05/2001 di rettifica di alcuni errori materiali.

Con voto n. 22, reso nell’adunanza del 23/01/03, il Comitato Regionale peril Territorio ha espresso il parere che la variante presentata fosse meritevole di approva-zione con le modifiche indicate nel voto stesso.

Con nota n° 56391 del 14/04/2003 del Dipartimento Territorio - DirezioneRegionale Territorio e Urbanistica, ha trasmesso al Comune di Roma il suddetto voto del C.R.T:

Con deliberazione n° 11 del 26/01/2004 il Consiglio Comunale ha provveduto acontrodedurre al parere del Comitato Regionale per il Territorio ai sensi dell’art.10 della legge n° 1150/42.Con nota n. 2541 del 24/02/2004 il Comune ha inviato la documentazione relativa allecontrodeduzioni comunali al citato parere del C.R.T. che risulta così costituita:

- Delibera del Consiglio Comunale n.11 del 26/01/2004.- Elaborati grafici, tavole: 15 Nord - 21 Nord -22 Nord -23 Nord -25

Nord -26 Nord -30 Nord -31 Nord -36 Nord - 12 Sud -13 Sud -15 Sud -16 Sud -17 Sud -24 Sud -30 Sud - 31 Sud - (scala 1:10.000) e 2 Tavole di legenda.

- Localizzazione delle aree corrispondenti alle tabelle di compensazio-ne aggiornate (scala 1:50.000)

La delibera comunale di controdeduzione al Voto regionale, ha presoin considerazione tutti gli argomenti oggetto del dibattito sulla variante delleCertezze, svolgendo considerazioni di carattere generale e specificando la propriaposizione in ordine ai singoli argomenti oggetto di valutazione regionale. Tuttociò, come si evince dalla citata deliberazione, ha dato luogo ad un articolatoragionamento sulle questioni urbanistiche più pregnanti contenute nella variantestessa. Per quanto riguarda le specifiche questioni si fa presente quanto segue.

NORMATIVA

ART.5 ZONA B

Il Comitato Regionale per il territorio ha fatto i seguenti rilievi:

1 - Si prescrive per quanto riguarda la possibilità della realizzazione diparcheggi di coordinare la normativa dell'art. 5 con quella del punto 20 dell'art. 3delle N.T.A. vigenti con l'indicazione di assumere l'altezza massima netta m 2,40.

2 - Nei casi in cui sussistano strumenti di pianificazione urbanisticavigente, gli interventi diretti di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione,devono tener conto della viabilità prevista ancorché non attuata negli strumentiurbanistici attuativi esistenti comunque sempre in rispetto dell'art.17 della legge n.1150/42.

3 - Il Comune espliciti i riferimenti normativi e procedurali voltiall’applicazione della "monetizzazione" degli standard minimi.

4 - Il quarto comma del paragrafo 2, dopo le parole "... al successivoparagrafo" si deve aggiungere "secondo la disciplina del paragrafo 5".

5 - Il primo periodo del secondo comma del punto 5 dovrà essere cosìmodificato:"Qualora i lotti siano superiori a mq. 3.000, la superficie da destinare a parcheggioo ad autorimesse e alle relative rampe di accesso, dovrà essere contenuta nel limitedel 60% della superficie del lotto stesso".Dette prescrizioni vengono accolte dal Comune come segue:

- Quanto alla prescrizione 1. Vengono modificati i riferimenti alla zonaD e B incoerenti con l'art. 3 comma 20 e inserita nello stesso art. 3 comma 20l'indicazione dell'altezza massima indicata.

- Per la prescrizione 2. La frase indicata viene inserita al punto 3)capoverso quarto dell'art. 5 delle NTA.

- La prescrizione 3. Inserendo la precisazione al punto 3) capoverso 9dell'art. 5 delle NTA.

- La prescrizione 4. Come indicato dalla prescrizione stessa- La prescrizione 5. Come indicato dalla prescrizione stessa.

Per quanto detto e conseguentemente alle prescrizioni regionali accolte, lanormativa dell'art. 3 comma 20 e dell'art. 5 delle NTA viene modificata comesegue:

Art. 3 comma 20

20. Nelle zone di Piano regolatore A, C, F/1, e L, anche in assenza di Pianiparticolareggiati e degli altri strumenti attuativi, è consentita sulle aree libere larealizzazione di parcheggi ed autorimesse a raso, interrati e/o in elevazione ad usopubblico e privato. Nelle zone G/1 è consentita la realizzazione di soli parcheggiinterrati. Nelle zone B valgono le prescrizioni stabilite dalla specifica disciplinadi zona.

Nelle zone di Piano Regolatore A e G/1, gli interventi di cui sopra potranno essereautorizzati dopo la redazione di uno o più piani settoriali, che tendano adindividuare le aree da destinare a parcheggi ed indicanti l'indice di utilizzazionedell' area stessa e le caratteristiche del manufatto.

Allegato B

DIPARTIMENTO TERRITORIO Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Comitato Regionale per il TerritorioCOMITATO REGIONALE PER IL TERRITORIO VOTO n°57/4, DEL 22 APRILE 2004

OGGETTO: Comune di Roma - Variante al P.R.G. “Piano delle Certezze” Delibera Consiliare di adozione n° 92 del 29/05/1997

Delibera Consiliare di controdeduzioni alle osservazioni regionali n° 11 del 26/01/2004

VARIANTE DELLE CERTEZZE

Detti piani dovranno essere sottoposti al parere della Commissione tecnicaurbanistica, della Ripartizione XIV ed al preventivo nulla osta di competenzadelle Soprintendenze sia archeologica che monumentale e della Regione Lazio.

Nelle zone C e F/1 ed in ogni caso per i lotti superiori a 5.000 mq., gliinterventi saranno assentiti previo parere della Commissione tecnica urbanisticae della Ripartizione XIV.

Nella realizzazione di parcheggi ed autorimesse ad uso pubblico sonoconsentite destinazioni non residenziali previste in ciascuna zona di PRG per unaquota pari al 10% della cubatura complessivamente da realizzare salvo diverseprescrizioni stabilite dalla disciplina di zona.

Ferma detta norma per la zona A, nel caso di realizzazione di parcheggied autorimesse ad uso pubblico in elevazione su aree ricadenti nelle zone C e F/1, sono consentite destinazioni non residenziali previste in ciascuna zona di dettezone di PRG per una quota pari al 15% della cubatura complessivamente darealizzare.

Nelle zone C, F/1 ed L, sempre ai fini della realizzazione di parcheggi edautorimesse, è consentita altresì la demolizione e ricostruzione.

Fermo restando quanto stabilito dall'art. 3 par. 11 delle presenti Normetecniche e quant'altro non specificatamente derogato, l'altezza del fabbricato inelevazione non potrà superare quella media degli edifici circostanti, preesistentio realizzabili. La distanza dal filo stradale non potrà essere inferiore a quellaprevalente degli edifici confinanti.

Le distanze dai confini interni, ove i fabbricati non siano in aderenza,non dovranno essere inferiori a 5,00 mt. e, comunque, tali da garantire unadistanza minima assoluta di 10,00 m dalle pareti finestrate degli edifici esistenti.

Nelle zone sopraindicate, con esclusione delle zone A, B/1 e C/1, èaltresì consentita la trasformazione interna a parcheggi e autorimesse di fabbricatiesistenti o di parti di essi; anche con aumento della superficie utile, ferma restandola possibilità della conservazione delle superfici già utilizzate ad altra destinazio-ne.

Nelle zone A e B/1, la trasformazione di cui sopra è consentita previo parere dellaSoprintendenza ai monumenti.

I parcheggi e le autorimesse potranno essere realizzati con un'altezzamassima netta di metri 2,40 e, ove interrati, anche al di fuori della sagoma deifabbricati, ma entro i limiti delle aree di pertinenza dei fabbricati stessi, acondizione che siano previste idonee soluzioni di arredo, atte a non alterare lefruibilità delle aree interessate e siano salvaguardate le alberature esistenti diparticolare pregio, fatte salve comunque le verifiche di sicurezza ed idrogeologiche.

Il rilascio delle concessioni e/o autorizzazioni edilizie per la realizza-zione di parcheggi ed autorimesse è subordinato alla stipula di un atto d'obbligoregistrato e trascritto per il mantenimento della destinazione d'uso.

Su tutte le aree libere anche se sottoposte a vincoli espropriativi potràessere consentita - fino alla loro utilizzazione in conformità alla destinazione diPRG - la realizzazione di parcheggi a raso, salvo l'osservanza delle disposizionidi cui alla LR 24 novembre 1990 n. 86, recante modifiche alla LR 6 luglio 1977n. 24. L'istanza accompagnata dal progetto di sistemazione dovrà essere indiriz-zata alla Ripartizione XIV che rilascerà l'autorizzazione previo parere favorevoledell'USPRG e stipula di atto d'obbligo in ordine alle tariffe da concordare per lasosta ed alla rimessa in pristino su semplice richiesta dell'amministrazione.

Eventuali opere di sistemazione del terreno dovranno essere autoriz-zate dalla competente Ripartizione.

Art. 5 - Zona B: Conservazione del tessuto edilizio e viario

1)La zona B comprende parti del territorio già prevalentementeedificate sulla base dei Piani regolatori precedenti quello del 1962. Tali partipresentano, nella maggioranza, carenze di servizi e verde, rispetto agli standard,e di infrastrutture di connessione interquartiere, nonché una sufficiente dotazionedi infrastrutture locali.

2) In questa zona sono ammesse, alle condizioni precisate nei succes-sivi paragrafi, le categorie di intervento di cui all'art. 31 della Legge 457/78, lett.a) manutenzione ordinaria, b) manutenzione straordinaria, c) restauro e risanamentoconservativo, d) ristrutturazione edilizia, e) ristrutturazione urbanistica; sonoaltresì ammessi gli interventi f) demolizione e ricostruzione dei singoli edifici, g)cambiamento di destinazione d'uso.In ogni caso non è ammesso l'incremento delle volumetrie esistenti situate fuoriterra e misurate come indicato nell'art.3, par.12 e par.15, delle presenti NTA, néquello delle superfici lorde degli edifici esistenti, salvo l'aggiunta, con soddisfa-cente soluzione architettonica, dei volumi tecnici per impianti necessari alfunzionamento degli edifici anche ai fini del risparmio energetico.

Nel caso di interventi ricadenti nelle precedenti categorie c), d), e), f),g) sono ammessi frazionamenti a fini residenziali delle attuali unità immobiliaripurché le nuove unità siano superiori a mq 45 di superficie utile netta e compatibilicon la tipologia edilizia e le parti comuni dell'edificio nei limiti specificati alsuccessivo punto 6).

Nelle aree libere sono ammessi gli interventi di trasformazione di cuial successivo paragrafo secondo la disciplina del paragrafo 5°. Per aree inedificatevanno intese quelle sulle quali non sussistono edifici all'entrata in vigore dellepresenti norme e comunque quelle non vincolate alla pertinenza degli edificicircostanti.

In questa zona sono consentiti interventi pubblici relativi alla sistema-zione della rete viaria, dei parcheggi pubblici e privati del sistema di trasporto ealla realizzazione di servizi, verde e attrezzature.

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ANNO XV N 12 2004

3) Nella zona B, gli interventi di cui alle categorie a), b), c), d) e g) delprecedente punto 2) si attuano mediante concessione edilizia o altri atti abilitativiprevisti dalle leggi vigenti.

Gli interventi di cui alla categoria f) (demolizione e ricostruzione)relativi a singoli edifici si attuano in modo diretto (mediante concessione o altri attiabilitativi previsti dalle leggi vigenti) sempreché l'edificio da ricostruire relativi asingoli edifici si attuano in modo diretto (mediante concessione o altri attiabilitativi previsti dalle leggi vigenti) sempreché l'edificio da ricostruire non superila cubatura dell'edificio demolito e comunque l'indice fondiario di 7 mc/mq esempreché l'intervento ricada nella sottozona B2 o nella sottozona B3 di cui alsuccessivo punto 6).

Qualora l'intervento di demolizione e ricostruzione dei singoli edificisuperi l'indice fondiario di 7 mc/mq, ovvero ricada nella sottozona B1 del citatopunto 6) è obbligatorio il ricorso a strumento urbanistico esecutivo.

Gli interventi diretti di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione,devono tener conto della viabilità prevista ancorché non attuata negli stessistrumenti urbanistici attuativi esistenti e comunque, sempre in rispetto dell'art. 17della Legge 1150/42.

Nel caso di ricostruzione di edifici demoliti o fuori esercizio a seguitodi calamità naturali o eventi bellici, gli interventi di ricostruzione si attuano inmodo diretto (mediante concessione o altri atti abilitativi previsti dalle leggivigenti) fino alla cubatura dell'edificio originario.

Gli interventi di cui alla lettera e) (ristrutturazione urbanistica) siattuano mediante strumento urbanistico esecutivo. Nei casi di demolizione ericostruzione, i relativi progetti dovranno essere redatti tenendo conto dell' inseri-mento del nuovo edificio nel tessuto edilizio circostante, e saranno corredati daglielaborati grafici e dalla documentazione fotografica necessari per illustrare taleinserimento.

Qualora la demolizione e ricostruzione riguardi edifici esistenti alladata del 6 agosto 1942, la demolizione è subordinata al parere preventivo dellaSoprintendenza Comunale. Qualora tale parere non venga rilasciato entro 60giorni dalla richiesta, il responsabile del procedimento prescinde dal pareremedesimo.

Qualora sia prescritto il ricorso allo strumento urbanistico esecutivo,quest'ultimo dovrà interessare ambiti tali che la soluzione progettuale si relazionisignificativamente con il tessuto circostante. Lo strumento esecutivo potrà preve-dere la conservazione delle volumetrie preesistenti, purché siano garantiti glistandard computati al 50% secondo quanto previsto per le zone omogenee di tipoB.

Allo scopo di reperire le superfici per gli standard urbanistici di cuisopra, si opererà anche attraverso una riduzione delle volumetrie e delle superficida ricostruire, fino ad un 30% dell’esistente. Se anche attraverso tale riduzione nonsarà possibile raggiungere gli standard minimi, è ammesso il ricorso allamonetizzazione dei medesimi per la parte residua, con le modalità e le procedurestabilite dall'Amministrazione Comunale, con Del. CC n. 45/84 e successivedeliberazioni di aggiornamento dei parametri relativi agli importi pecuniari,riferentesi alle zone omogenee di tipo A e B.

Per tutte quelle aree per cui si consentiva l'edificabilità in forza delladestinazione precedente di zona "D", a fronte di obblighi assunti nelle forme dilegge, per cedere gratuitamente aree per verde e/o servizi pubblici, ai fini delsoddisfacimento degli standard urbanistici, l'edificabilità determinata viene man-tenuta nei casi in cui sia stato stipulato l'atto d'obbligo per la cessione di dette aree;tale edificabilità viene mantenuta anche nei casi in cui alla stipula di tale attod'obbligo di cessione gratuita era stato condizionato il cambiamento di destinazio-ne urbanistica in sede di controdeduzioni alle osservazioni avverso la VarianteGenerale di P.R.G. di cui alla Deliberazione 2632/74 o Varianti precedenti.

In caso di demolizione e ricostruzione di singoli edifici senza strumentourbanistico attuativo è prescritta un'altezza massima non superiore a quella del piùalto degli edifici esistenti nelle aree confinanti edificate ed un distacco dal filostradale e dai confini interni non inferiore a quello prevalente degli stessi edificiconfinanti; in ogni caso i distacchi dai confini interni dovranno essere non inferioria m 5,00 e comunque tali da garantire una distanza minima assoluta di m 10,00 dallepareti degli edifici esistenti antistanti, qualora anche una sola delle parti fronteg-gianti sia finestrata.

Nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione di singoli edificiche prevedano la realizzazione di un edificio con stessa sagoma e stessa superficieutile complessiva dell'edificio demolito, potranno essere mantenuti i distacchiesistenti.

4) Nella zona B dovrà essere garantito il mantenimento delle attualidestinazioni d'uso residenziali, salvo quanto più avanti specificato.In caso di richiesta di cambiamento di tali destinazioni d'uso, sono consentite, insede di concessione edilizia o di altri atti abilitativi previsti dalle leggi vigenti, leseguenti destinazioni: servizi pubblici e di pubblica utilità; alberghi, qualora noneccedano i 200 posti-letto; sedi di rappresentanza diplomatica; sedi di enti eassociazioni culturali e politiche, di enti pubblici e morali; sedi di giornaliquotidiani e periodici.

Per quanto riguarda eventuali richieste di cambiamento di destinazionid'uso attualmente non residenziali, in sede di concessione edilizia o altri attiabilitativi previsti dalle leggi vigenti,è consentito il cambiamento di tali destinazio-ni d'uso in destinazione residenziale, o in altra destinazione, nell'ambito della stessacategoria della destinazione attuale, di cui all'art.3 delle presenti norme; è consen-tito inoltre il cambiamento della destinazione attuale con le destinazioni d' uso,anche non appartenenti alla stessa categoria, appresso specificate, purché sianoassicurati 1 mq. per ogni 10 mc. di costruzione per parcheggi pertinenziali e 0,2 mqper ogni mq. di superficie di vendita per parcheggi pubblici: uffici di Enti pubblicie di Diritto pubblico; società ed istituti di credito e di assicurazione, uffici privatie studi professionali in genere, qualora non eccedano la misura massima corrispon-dente al 60% della superficie coperta al piano terreno per singolo edificio; esercizicommerciali al dettaglio - botteghe e laboratori artigianali di servizio connessi allaresidenza - pubblici esercizi quali bar, ristoranti, tavole calde, farmacie, e attivitàamministrative di servizio quali agenzie di banche, di viaggio, depositi e magaz-zini, qualora non eccedano la misura massima di 400 mq di superficie per ciascunesercizio; alberghi - residenze turistico-alberghiere - pensioni - motel - ostelli perla gioventù - case per ferie, per i quali sono prescritte autorizzazioni amministrativedi esercizio, secondo le leggi in materia, qualora non eccedano la capacità di 200posti-letto.

Nei casi in cui sia richiesto lo strumento urbanistico esecutivo, ledestinazioni d'uso potranno essere variate, rispetto a quelle esistenti, purché lasuperficie destinata alla residenza non sia inferiore al 40%, e quella destinata alleattività terziarie ed artigianali di servizio al 30%, delle superfici totali.

In detti strumenti sono escluse le seguenti destinazioni: impiantiindustriali, opifici artigianali, depositi e magazzini non di vendita, impianti sportiviper lo spettacolo.

5) Nelle aree private attualmente inedificate - con eccezione di quantoprevisto nei programmi di riqualificazione urbana di cui all'art.2 della legge 179/92, individuati con Delibera del CC n. 41 del 24.2.95 oltre alle destinazioni perservizi pubblici o di pubblica utilità è possibile realizzare autorimesse e parcheg-gi - interrati e a raso - e aree attrezzate per il tempo libero come di seguitospecificato.

Qualora i lotti siano superiori a mq 3000, la superficie da destinarea parcheggio o ad autorimesse e delle relative rampe di accesso, dovrà esserecontenuta nel limite del 60% della superficie del lotto stesso. La coperturadell'autorimessa o del parcheggio dovrà essere sistemata a giardino pensile conun manto vegetale dello spessore non inferiore a cm 60.

La restante parte del lotto dovrà essere permeabile e attrezzata agiardino con alberi ad alto fusto di altezza non inferiore a m 3 e con una densitàdi piantumazione di un albero ogni 80 mq.

Al progetto dovrà essere allegato uno studio della permeabilitàcomplessiva dell'area anche in relazione con le edificazioni circostanti.

La superficie del lotto, per una quota minima del 60%, può essereattrezzata a giardino e/o ad attività per il tempo libero (spazi per il gioco deibambini, attrezzature sportive non agonistiche ecc) aperte al pubblico, utilizzan-do anche la copertura dell'autorimessa e dei parcheggi. In tal caso sarà possibilerealizzare un manufatto fuori terra di un solo piano - di altezza massima pari a m3,20 -, da adibire a bar-ristoro ed eventuali servizi (spogliatoi, docce, serviziigienici), per una superficie pari al 5% della superficie totale dei parcheggi, finoa un massimo di mq 60.

Per i lotti con superficie inferiore a mq. 700 sarà possibile realizzareil manufatto precedentemente descritto anche in assenza di autorimessa oparcheggio interrato.

Il lotto da attrezzare per le attività di cui al comma precedente dovràavere accesso diretto da una strada pubblica e dovrà essere vincolato con attod'obbligo trascritto, che garantisca l'uso pubblico e la manutenzione a carico dellaproprietà per la durata dell'esercizio.

6) La zona B è suddivisa in tre sottozone:

a) Sottozona B1, comprendente complessi insediativi interessantisoprattutto per i caratteri architettonici, tipologici e ambientali, per la posizionee la sagoma degli edifici esistenti.

In tale sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui aiparagrafi precedenti, ma non sono ammesse le categorie di intervento e)(ristrutturazione urbanistica) ed f) (demolizione e ricostruzione dei singoliedifici) di cui al precedente punto 2), se non tramite il ricorso a strumentourbanistico esecutivo.

In caso di ristrutturazione edilizia e/o di frazionamento, dovrannoessere mantenuti gli elementi tipologici che caratterizzano l'edificio, in partico-lare, gli ingressi e i corpi scala, nonché mantenuti, ovvero restaurati, gli elementistrutturali relativi ai muri portanti e alle volte, nonché gli elementi di finituraarchitettonica.

b) Sottozona B2, comprendente le aree che non presentano le carat-teristiche della sottozona B1. In tale sottozona si applicano le prescrizionigenerali di cui ai paragrafi precedenti.

c) Sottozona B3, riguardante quei tessuti edilizi che richiedonointerventi di consolidamento statico o di trasformazione fisico-funzionale, e chepertanto viene dichiarata zona di recupero ai sensi dell'art.27 della legge 5.8.1978n.457. In questa sottozona si applicano le prescrizioni generali di cui ai paragrafiprecedenti, con esclusione di quelle concernenti gli interventi di cui alle categoriee) (ristrutturazione urbanistica), g) (cambiamento di destinazione d'uso), per iquali è comunque richiesto il ricorso al piano di recupero. Per quanto riguarda gliinterventi della categoria f) (demolizione e ricostruzione per singoli edifici)questi sono consentiti in tutte le sottozone B3 (Pigneto, Centocelle, Mandrione,Villa Certosa), esclusa la sottozona B3 del quartiere S. Lorenzo per la quale ècomunque richiesto il ricorso al piano di recupero, purché tali interventi noninterferiscano con il riallacciamento della trama viaria esistente.

ART. 11 - ZONE H - AGRICOLE

Il Comitato Regionale per il Territorio ha fatto i seguenti rilievi:

1 - Si prescrive di ricondurre i procedimenti introdotti con la presentevariante (PAMA e VAP) a strumenti o procedure tipici previsti da disposizionistatali o regionali vigenti e pertanto si dovrà procedere, se necessario, allarevisione consequenziale di tutto l' art. 11.

2 - Si prescrive che al punto b1, del paragrafo 3) dall' elenco cheindica le attività non consentite vengano eliminate quelle relative ai "campi dagolf" e " serre superiori a 2000 mq". Inoltre per quanto riguarda i "depositi dimateriali a cielo aperto" deve essere aggiunto " con esclusione di quelli relativialle attività agricole".

3 - Al comma 6, del paragrafo 7) al 6° capoverso devono essereeliminate le parole da "...quali:.." a "...camper.".

4 - Si prescrive che venga mantenuto il paragrafo 8) della normativavigente, ed il testo sia coordinato con quello della presente variante.

5 - Infine l’Amministrazione Comunale, dovrà chiaramente specifi-care la natura, qualità e quantità delle attività legate alla "...ricreazione e tempolibero ..." genericamente indicate nelle norme.

Il Comune ha controdedotto alle suddette osservazioni come segue:

- In quanto alla prescrizione 1. si deve considerare che il pianoambientale di miglioramento agricolo (PAMA) è coincidente con il Piano diutilizzazione aziendale previsto dall'art. 57 L.R. 38/99, come indicato nellostesso art. 11 - Zona H: Agro romano - paragrafo 5) comma 1; pertanto non ènecessaria la revisione consequenziale dell'art. 11 ricomprendendo il PAMA icontenuti dell'art. 57 L.R. 38/99.

Relativamente alla VAP (valutazione ambientale preventiva) si ritie-ne di mantenere la procedura definita dal comma 7 al fine di garantire i necessariinterventi di ripristino e recupero ambientale e di restauro naturalistico. Peraltrotale procedura è assunta in via transitoria considerando che nelle NTA del nuovopiano regolatore è stata appositamente definita come procedura generaleapplicabile in ogni zona di piano.

- La prescrizione 2., come indicato dalla prescrizione stessa, adeccezione dei campi da golf per i quali l'Amministrazione Comunale ritiene didoverne mantenere la limitazione fino all' adozione dei Piani di Assetto deiparchi.

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- La prescrizione 3., come indicato dalla prescrizione stessa.

- La prescrizione 4., inserendo, quanto indicato dalla prescrizionestessa, nell'art. 11 delle NTA al comma 2 dopo il primo capoverso.

- La prescrizione 5., eliminando i riferimenti di utilizzazione legata allaricreazione e al tempo libero dall'art. 11 delle NTA.

Il Comitato ritiene che le argomentazioni portate dal Comune relativamente alleprescrizioni di cui al punto 1 siano accoglibili, tuttavia per una maggiore rispon-denza alle disposizioni regionali, la norma deve essere così integrata:

Al punto 1), dopo il primo comma deve essere aggiunto il seguente comma:"Le deroghe per le zone H1 ed H2 saranno consentite dopo che il Comune daràattuazione all'art. 52 della L.R. 22.12.99 n. 38,"Al punto 5), secondo comma, il periodo dalle parole "Esso" ad "Agricole", deveessere così sostituito:"Esso deve essere sottoposto al preventivo parere di una Commissione, nominatadal Comune, di cui fanno parte un rappresentante della struttura comunalecompetente e due esperti esterni dottori agronomi forestali o periti agrari. Taleparere deve essere espresso"Al punto 5), quarto comma, dopo la parola "unilaterale" deve essere aggiunto:"che dovrà contenere quanto previsto dall'art. 57, comma 5, della L.R. 22.12.99 n.38."Al punto 7), primo comma, dalle parole "da approvare" ad "Agricole" deve esserecosì sostituito:" da sottoporre al preventivo parere di una Commissione, nominata dal Comune,di cui fanno parte un rappresentante della struttura comunale competente e dueesperti esterni dottori agronomi forestali o periti agrari. Tale parere deve essereespresso."Al punto 7), settimo comma, dalle parole "da approvarsi" a "Dipartimento X" deveessere così sostituito:" da sottoporre al preventivo parere di una Commissione, nominata dal Comune,di cui fanno parte un rappresentante della struttura comunale competente e dueesperti esterni dottori agronomi forestali o periti agrari. Tale parere deve essereespresso. "Per quanto riguarda il rilievo di cui al punto 2, si conferma l’eliminazione dal testodella norma, paragrafo b1, punto 3, il divieto dell’attività dei "campi da golf".

Per le altre prescrizioni del C.R.T., si prende atto dell' accoglimento daparte del Comune.

Per quanto sopra e conseguentemente alle prescrizioni introdotte, lanormativa dell'art. 11 delle NTA viene modificata come segue:

ART.11 - ZONA H: AGRO ROMANO

1) La zona H comprende le parti del territorio extraurbano prevalente-mente utilizzate per attività produttive agricole o comunque destinate al migliora-mento delle attività di conduzione agricola del fondo e che presentano valoriambientali essenziali per il mantenimento dei cicli ecologici, per la tutela delpaesaggio agrario, del patrimonio storico e del suo contesto e per un giustoproporzionamento tra le aree edificate e non edificate al fine di garantire condizioniequilibrate di abitabilità del territorio e condizioni di salubrità a beneficio dellaintera comunità urbana.

Le deroghe per le zone H1 ed H2 saranno consentite dopo che ilComune darà attuazione all’art. 52 della Legge Regionale del 22.12.99, n. 38.

2) In questa zona sono ammessi interventi di recupero degli edificiesistenti di cui all'art. 31, lettere a, b, c, d della legge 457/78 e interventi di nuovaedificazione, finalizzati al mantenimento e al miglioramento della produzioneagricola e allo svolgimento delle attività ad essa complementari (quali la conser-vazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti del fondo) all'educazioneambientale, all'agriturismo, secondo le modalità e i vincoli di cui ai successivipunti.

Nelle sottozone Hl e H2 sono altresì consentiti interventi di demolizio-ne e ricostruzione di edifici legittimamente realizzati (e, in particolare, forniti dilicenza edilizia se costruiti posteriormente al 1962) preesistenti all'adozione dellepresenti norme anche se non ne rispettino gli indici di fabbricabilità ed i lottiminimi, purché, in questo ultimo caso, la insufficiente dimensione del terreno (siaai fini del lotto minimo che dell'indice di fabbricabilità) appartenente allo stessoproprietario in data anteriore al 3 agosto 1973 risulti da estratto storico catastale.In tali casi non è consentito, però, di aumentare le cubature e le superfici lorde degliedifici esistenti.

E' ammesso il recupero di edifici esistenti alla data di adozione dellepresenti norme anche per uso abitativo, previa approvazione del PAMA, di cui alsuccessivo punto 5) purché finalizzato alla realizzazione di una sola unità immo-biliare per manufatto, ovvero più unità non inferiori a mq 110 di superficie utileciascuna.

In questi casi la superficie di terreno da asservire con atto d'obbligoregistrato e trascritto non dovrà essere inferiore a mq 10.000 per la prima unitàimmobiliare ovvero non inferiore a mq.20.000 per ogni ulteriore unità immobiliareoriginata da frazionamento.

Le disposizioni di cui ai due commi precedenti non si applicano per ilrecupero o la ristrutturazione di manufatti esistenti da destinarsi a servizi ricettivirelativi ad attività agrituristiche, non costituendo frazionamento a fini abitativi, inconformità alla normativa regionale vigente in materia di agriturismo; in tali casiè comunque obbligatoria la presentazione del PAMA, di cui al successivo punto5).

Sono consentiti gli interventi di gestione e manutenzione ordinaria del fondo.

Nel caso in cui tali interventi comportino modifiche degli elementistrutturanti il territorio agricolo, essi verranno autorizzati previa redazione di unPiano ambientale di miglioramento agricolo (PAMA), di cui al successivo punto5; qualora si tratti di strade interpoderali, di una Valutazione ambientale preventiva(VAP) di cui al successivo punto 7.

Per modifiche degli elementi strutturanti il territorio agricolo si intendono:

- le variazioni dei tracciati e dell'andamento altimetrico delle stradepoderali e interpoderali, nonché l'ampliamento delle sezioni oltre i m 5,5;

- la modifica della conformazione altimetrica del terreno, dei pendii edei terrazzamenti;

- la rimozione degli elementi della vegetazione, quali filari, vialialberati, sistemi di siepi naturali, masse arboree di specie autoctone, alberi isolatidi specie autoctone di età superiore ad anni 80 o di altezza superiore a metri 10;sono escluse da tale definizione le colture arboree da frutto, gli impianti specia-lizzati di arboricoltura da legno e le formazioni forestali da gestirsi in conformitàai vincoli di cui alla Legge 431/95 ed alla normativa regionale vigente in materiaforestale;

- la variazione dei tracciati di fossi e canali;la manomissione dei manufatti caratteristici dell'agro romano, quali fontanili,portali, muri in pietra.

3) La zona H è suddivisa in due sottozone, H1 e H2.

a) Nella sottozona H1 sono consentite le costruzioni necessarie allaconduzione agricola, con un indice di fabbricabilità pari a 0,02 mc/mq,appezzamento minimo ha 5, altezza massima degli edifici m 7, su tutti i lati.

La parte destinata alle residenze non dovrà superare il 50% dei volumie delle superfici edificabili.

Qualora l'appezzamento complessivo alla data del 29/5/97 risulti didimensioni inferiori a 50.000 mq., ma comunque superiori o uguali a 10.000 mq.e suscettibili di ulteriori asservimenti, è assentibile, previa approvazione delPAMA, di cui al successivo punto 5), un indice di fabbricabilità pari a 0,02 mc/mq, riservato complessivamente ed esclusivamente a nuovi manufatti ed annessistrumentali all'attività agricola rimanendo comunque esclusa ogni destinazioned'uso residenziale.

Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di pagliae fieno il limite massimo di altezza è elevato a metri 10.

I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici,dovranno essere concentrati in un'area ristretta e continua di superficie nonsuperiore al 2% dell'appezzamento.

Per le aziende agricole di superficie superiore a 100 ha. i manufatti darealizzare potranno essere concentrati in aree anche non continue fermo restandoil limite di superficie complessiva delle stesse non superiore al 2%dell'appezzamento.

Qualora le dimensioni del fondo superino i 200.000 mq, e per multiplidi questi, è possibile, previa presentazione del PAMA, di cui al successivo punto5), la realizzazione di manufatti ed annessi strumentali all'attività agricola in dueo più aree distinte.

La nuova edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazionedi un PAMA, di cui al successivo punto 5), che ne dimostri il carattere diintegrazione con le attività di coltura del fondo.

In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, di cui alsuccessivo punto 5), ad eccezione degli interventi realizzati in deroga alledimensioni dell'appezzamento minimo, le previsioni edificatorie comprensivedelle eventuali destinazione residenziale il cui limite di cubatura specifico rimanefissato a 0,01 mc/mq, potranno raggiungere complessivamente un indice pari a0,04 mc/mq, fatti salvi tutti gli altri indici e parametri prima specificati.

Da tali limiti di cubatura, e quindi dai relativi asservimenti, sonoesclusi i silos, i fienili e le tettoie aperte sui quattro lati strumentali all' uso agricolo;sono altresì escluse le serre con indice massimo di copertura pari a 1/5 dellasuperficie totale dell'appezzamento; detti manufatti dovranno essere vincolati informa definitiva mediante atto d'obbligo registrato e trascritto alle suddettedestinazioni d'uso.

Per la realizzazione di silos verticali ed orizzontali e serre nonstagionali, per queste ultime solo se con superficie coperta maggiore a mq. 2.000,qualora le opere non siano previste all'interno di un PAMA, di cui al successivopunto 5), è necessario sottoporre il progetto a Valutazione ambientale preventiva(VAP) di cui al successivo punto 7).

L'appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d'obbligounilaterale da registrare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura delrichiedente, in cui sia specificato l'avvenuto asservimento ai nuovi manufatti.

I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad unadistanza non inferiore a 100 metri dalle singole case di abitazione esistenti, a 250metri dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300 metri dal perimetro delcentro abitato. Qualora i fabbricati siano destinati ad allevamenti avicunicoli osuiniculi, la distanza dalle singole abitazioni non dovrà essere inferiore a 200metri, quella dai nuclei residenziali e dal perimetro dei centri abitati non inferiorea 500 metri.

Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico-sanitarie,non si applicano nel caso in cui le abitazioni esistenti costituiscano parte integrantedell'azienda agraria. I fabbricati destinati agli allevamenti dovranno altresì distarealmeno 500 metri dalle aree di alimentazione delle sorgenti ed essere protetti daadeguata zona di rispetto, anche munita da recinzioni e di opportune schermaturevegetali, che al suo interno ricomprenda gli impianti di raccolta e trattamento deireflui zootecnici.

In via transitoria, fino alla approvazione del Piano regionale delleattività estrattive di cui alla legge regionale n.27 del 5.5.1993 e di altri piani disettore previsti ai sensi della normativa nazionale e regionale, nelle zone H1 èconsentita l'attività estrattiva (ghiaia, argilla, acqua ecc) e la realizzazione deiconseguenti impianti temporanei secondo le modalità previste ai successivi punti7) e 9). Tali attività sono comunque consentite a tempo determinato sulla base diuna specifica convenzione, che dovrà stabilire i tempi e i modi di utilizzazione delsuolo per le attività in questione e le opere di urbanizzazione necessarie per losvolgimento delle stesse attività, nonché le opere di compensazione ambientale dicui al successivo punto 8).

Le discariche di materiali inerti sono consentite fatto salvo quantodisposto dalle vigenti leggi nazionali e regionali. Tali discariche, autorizzate aisensi della Legge Regionale n.38/95 dal Dipartimento X, possono altresì esseredotate di impianti di frantumazione di materiale inerte.

b) La sottozona H2 riguarda il territorio con uso o prevalente vocazio-ne agricola compreso in ambiti che richiedono una particolare salvaguardia permotivi di difesa idraulica, archeologica, paesistica e di difesa da inquinamentoatmosferico e da rumori. Comprende anche tutti quegli ambiti e corridoi diconnessione, che assolvono a funzioni ecologiche e ambientali fondamentali peril mantenimento degli equilibri dei cicli naturali o che contribuiscono in manieraessenziale a garantire condizioni di salubrità a beneficio della comunità urbana.

In questa sottozona sono consentite le costruzioni necessarie allaconduzione agricola secondo le modalità definite al successivo punto 4, con unindice di fabbricabilità, pari a 0,005 mc/mq, appezzamento minimo 10 ha, altezzamassima degli edifici m 7 su tutti i lati.

Qualora l'appezzamento complessivo alla data del 29/5/97 risulti didimensioni inferiori a 100.000 mq, ma comunque superiori o uguali a 10.000 mq.e suscettibile di ulteriori asservimenti, è assentibile, previa approvazione delPAMA, di cui al successivo punto 5), un indice di fabbricabilità pari a 0,005 mc/mq. riservato complessivamente ed esclusivamente a nuovi manufatti ed annessistrumentali all'attività agricola rimanendo comunque esclusa ogni destinazioned'uso residenziale.

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Nel caso di tettoie mobili o fisse destinate alla conservazione di paglia e fieno illimite massimo di altezza è elevato a metri 10.

I manufatti da realizzare, salvo che per gli allevamenti zootecnici,dovranno essere concentrati in un'area ristretta e continua di superficie nonsuperiore all'1% dell'appezzamento.

Qualora le dimensioni del fondo superino i 500.000 mq, e per multiplidi questi, è possibile, previa presentazione del PAMA, la realizzazione deimanufatti ed annessi strumentali all'attività agricola, in due o più aree distinte.

La nuova edificazione ad uso residenziale è subordinata alla redazionedi un PAMA, di cui al successivo punto 5), che ne dimostri il carattere diintegrazione con le attività di coltura del fondo.

In questa sottozona, qualora venga presentato il PAMA, di cui alsuccessivo punto 5) ad eccezione degli interventi realizzati in deroga alledimensioni dell'appezzamento minimo, le previsioni edificatorie comprensivedelle eventuale destinazione residenziale il cui limite di cubatura specifico rimanefissato a 0,005 mc/mq potranno raggiungere complessivamente un indice pari a0,02 mc/mq, fatti salvi tutti gli altri indici e parametri prima specificati.

Da tali limiti di cubatura e quindi dai relativi asservimenti, sono esclusii fienili e le tettoie aperte sui quattro lati strumentali all'uso agricolo, sono altresìescluse le serre con indice massimo di copertura pari a 1/5 della superficie totaledell'appezzamento; detti manufatti dovranno essere vincolati in forma definitivamediante atto d'obbligo registrato e trascritto alle suddette destinazioni d'uso.

Per la realizzazione di silos verticali ed orizzontali, fienili, tettoieaperte sui quattro lati e serre non stagionali con superficie coperta maggiore ad1/5 della superficie totale dell'appezzamento o con superficie coperta maggiore dimq. 2.000, qualora le opere non siano previste all'interno di un PAMA, di cui alsuccessivo punto 5), è necessario sottoporre il progetto a Valutazione ambientalepreventiva (VAP) di cui al successivo punto 7).

L'appezzamento di pertinenza dovrà essere oggetto di atto d'obbligounilaterale da registrare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura delrichiedente, in cui sia specificato l' avvenuto asservimento ai nuovi manufatti.

I fabbricati per gli allevamenti zootecnici dovranno sorgere ad unadistanza non inferiore a 100 metri dalle singole case di abitazione esistenti, a 250metri dai nuclei residenziali esistenti o previsti ed a 300 metri dal perimetro delcentro abitato.

Qualora i fabbricati siano destinati ad allevamenti avicunicoli o suiniculi, ladistanza dalle singole abitazioni non dovrà essere inferiore a 200 metri, quella dainuclei residenziali e dal perimetro dei centri abitati non inferiore a 500 metri.

Tali prescrizioni, fatte comunque salve le norme igienico-sanitarie,non si applicano nel caso in cui le abitazioni esistenti costituiscano parteintegrante dell'azienda agraria. I fabbricati destinati agli allevamenti dovrannoaltresì distare almeno 500 metri dalle aree di alimentazione delle sorgenti edessere protetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recinzioni e diopportune schermature vegetali, che al suo interno ricomprenda gli impianti diraccolta e trattamento dei reflui zootecnici.

In questa sottozona sono comunque escluse le attività estrattive.

Le discariche di materiali inerti di tipo 2a di cui alla Deliberazione Interministerialedel 27.7.84 in applicazione dell'art. 4 del DPR 915/82 sono ammesse esclusiva-mente al fine di ripristino e recupero ambientale fatto salvo quanto disposto dallevigenti leggi nazionali e regionali. Tali discariche, autorizzate ai sensi della LeggeRegionale n. 38/95 dal Dipartimento X, possono altresì essere dotate di impiantidi frantumazione di materiale inerte.

b1) Nelle sottozone H2 comprese nei perimetri dei parchi e riserve giàindividuati dall'Amministrazione comunale (Del. CC 20.2.1995 n.39 e Del. CC1.8.1996 n. 162), al fine di garantirne la tutela fino all'adozione dei rispettivistrumenti di assetto, non sono consentite le seguenti attività:

- piste per corse e prove auto, moto, motocross;- attività estrattive;- depositi di materiali a cielo aperto con esclusione di quelli relativi alle

attività agricole; - allevamenti zootecnici intensivi.

4) Nella zona H, gli interventi di nuova costruzione, di demolizione ericostruzione, di ampliamento e di sopraelevazione di edifici residenziali esisten-ti, dovranno essere realizzati secondo le prescrizioni di seguito indicate:

- i tetti dovranno essere a falda e con elementi di copertura in laterizio;- dovranno essere utilizzati materiali di finitura e serramenti tradizio-

nali (intonaco, laterizi, pietra a faccia vista, infissi in legno e persiane alla romana).

E' ammesso l'utilizzo di elementi architettonici legati all'adozione di tecnologieper il risparmio energetico e al ricorso ad energie rinnovabili.

Potranno essere ammesse soluzioni progettuali diverse dalle suddetteprescrizioni, a condizione che la Commissione consultiva edilizia si pronuncipositivamente circa il corretto inserimento delle stesse nel contesto paesistico-ambientale.

Per quanto riguarda le superfici scoperte dovranno essere osservate leseguenti prescrizioni:- le superfici esterne potranno essere pavimentate in misura non superiore al 30%della superficie coperta dei fabbricati, le relative pavimentazioni dovrannoescludere coperture asfaltate;- i piazzali e le strade potranno essere realizzati in terra battuta o breccia conl'esclusione di coperture asfaltate;- è ammessa la realizzazione di accessi carrabili asfaltati per una lunghezzamassima di metri 20, esclusivamente in corrispondenza dell'innesto sulla viabilitàdi ordine superiore, se anch'essa asfaltata;- è vietata la costruzione di recinzioni in muratura di altezza superiore a cm 60;- è ammessa la realizzazione di stagni e di sistemi di lagunaggio e fitodepurazione,purché di dimensioni non superiori a 10.000 mq, nel qual caso è necessariosottoporre il progetto alla Valutazione Ambientale Preventiva (VAP) di cui alsuccessivo punto 7.La parte interrata dell'edificio dovrà essere contenuta nel perimetro della proiezio-ne a terra dell'edificio medesimo.

5) Nella zona H, gli interventi che comportino il superamento dei limitidi edificabilità delle sottozone (rispettivamente 0,02 per la sottozona H1 e 0,005per la sottozona H2) di cui al precedente punto 3, o che riguardino appezzamentisuperiori a 15 ettari, dovranno essere oggetto di un Piano ambientale di miglio-ramento agricolo (PAMA) coincidente con il Piano di utilizzazione aziendale (art.57 L.R. 38/99);

ANNO XV N 12 2004

Il PAMA è un Piano di iniziativa privata o eventualmente anche pubblica, se suarea pubblica presentato dal proprietario del fondo o dal conduttore dell'aziendaagricola, o dal legale rappresentante di cooperative agricole e associazioni diimprenditori agricoli - costituite ai sensi della legislazione vigente- o di societàcooperative o associazioni con finalità di gestione agricola del territorio, all'edu-cazione ambientale, all'agriturismo.Il PAMA è redatto da un professionista abilitato (Dottore Agronomo o Forestaleiscritto al relativo Ordine o Perito agrario o Geometra iscritto all'Albo - Ingegnereed Architetto).Esso deve essere sottoposto al preventivo parere di una Commissione, nominatadal Comune, di cui fanno parte un rappresentante della struttura comunalecompetente e due esperti esterni dottori agronomi forestali o periti agrari. Taleparere deve essere espresso nel termine di 90 giorni anche attraverso l'attivazionedi strumenti acceleratori di cui all'art.14 L.241/90 e successive modifiche edintegrazioni.

Il PAMA dovrà comprendere la seguente documentazione:

- una descrizione della situazione attuale delle attività di conduzionedel fondo sotto il profilo tecnico, economico, produttivo ed occupazionale;

- una descrizione sotto il profilo tecnico, economico, produttivo edoccupazionale degli interventi programmati per lo svolgimento delle attivitàagricole e/o delle attività connesse, nonché degli interventi di compensazioneambientale di cui al successivo punto 8;

- una descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari permigliorare le condizioni di vita e di lavoro dell'imprenditore agricolo e deglieventuali salariati o altro personale dipendente, nonché per il potenziamento dellestrutture produttive;

- l'individuazione dei fabbricati esistenti da mantenere, da recuperaree da valorizzare;

- l'individuazione dei fabbricati esistenti ritenuti non più necessari ecoerenti con le finalità economiche e strutturali descritte dal PAMA, definendonel'uso previsto;

- la definizione dei tempi e delle fasi di attuazione del PAMA stesso.

La realizzazione del PAMA è garantita con atto d'obbligo unilaterale che dovràcontenere quanto previsto dall’art. 57, comma 5, della L.R. 22.12.99 n. 38, daregistrare e trascrivere nei pubblici registri immobiliari a cura del richiedente.Tale atto d'obbligo dovrà, tra l'altro, prevedere l'asservimento dell'appezzamentoai manufatti pertinenti.

Il PAMA ha durata poliennale e comunque non inferiore a 10 anni, e può esseremodificato su richiesta dell'azienda agricola dopo il triennio, a scadenze biennalicon le stesse procedure relative all'approvazione.

6) Per aziende agricole - singole o associate - con fondi contigui oprossimi di superficie di almeno 100 ha, il PAMA può prevedere l’edificazione,oltre a quello di cui a precedente punto 3, di una cubatura di 0,01 mc/mq per nucleidi servizi, da destinare interamente ad attrezzature non strettamente necessariealla conduzione agricola del fondo, ma utili alla conservazione, lavorazione ecommercializzazione dei prodotti del fondo.

Essi devono costituire un unico complesso integrato, con le seguentidestinazioni d'uso:

a) impianti di consrvazione e lavorazione di prodotti agricoli ezootecnici;

b) mercati o mostre mercato di prodotti agricoli e zootecnici o diprodotti artigianali connessi alla produzione del fondo;

c) attrezzature e servizi agrituristici, per il turismo rurale e per attivitàdidattico-culturali;

d) punti di ristoro solo se di appoggio alle attrezzature di cui al puntob) e c);

e) strutture per il rimessaggio e l'ordinaria manutenzione delle trattricie delle macchine agricole.

Il nucleo di servizi deve essere realizzato, preferibilmente su terrenicon destinazione a sottozona H1, potendo comunque concorrere alla determina-zione del suo bacino di servizio e quindi al suo dimensionamento anche fondi condestinazione H2.

Qualora si rendesse necessaria la realizzazione del nucleo di sevizi sufondi posti in sottozona H2, il progetto dovrà essere supportato anche dalla VAPdi cui al successivo punto 7) la quale dovrà valutare la compatibilità dell'interven-to con il contesto ambientale e paesaggistico.

I fondi concorrenti alla determanizazione del bacino di sevizio delcentro integrato e quindi al suo dimensionamento, dovranno essere oggetto di unatto d'obbligo unilaterale da registrare e trascrivere nei pubblici registri immobi-liari a cura del richiedente in cui sia specificato l'avvenuto asservimento dei fondiai nuovi manufatti.

7) In zona H, fermo restando le normative di legge vigenti, sonoassentibili le seguenti attività e categorie di opere di seguito elencate, fermorestando la loro assentibiltà ai sensi delle norme di PRG, previa Valutazioneambientale preventiva (VAP), con approfondimenti in relazione alla tipologia delprogetto da sottoporre al preventivo parere di una Commissione, nominata dalComune, di cui fanno parte un rappresentante della struttura comunale competen-te e due esperti dottori agronomi forestali o periti agrari.Tale parere deve essere espresso nel termine di 90 giorni anche attraversol'attivazione di strumenti acceleratori di cui all'art. 14 L. 241/90 e successivemodificazioni ed integrazioni.

Esse richiedono la contestuale realizzazione di interventi compensa-tivi di ripristino ambientale, recupero ambientale o restauro naturalistico, cosìcome definiti nel successivo punto 8:

- tutte le strade primarie e di scorrimento e le strade interpoderali dinuovo impianto o in ampliamento o ristrutturazione di tracciati esistenti;

- infrastrutture di trasporto in sede propria;- reti tecnologiche;- impianti di depurazione, trattamento e smaltimento delle acque di

scarico, inclusi gli impianti di depurazione naturale (stagni per il lagunaggio o lafitodepurazione);

- attività estrattive, di lavorazione e frantumazione di materiali;- depositi a cielo aperto di materiali extra agricoli, di superficie

superiore a 1.000 mq, con esclusione di tutto quanto attiene al ciclo dei rifiuti;- silos e serre superiori a mq 2.000 qualora le opere non siano previ

ste all'interno del PAMA;- gli allevamenti zootecnici intensivi;- impianti di itticoltura;- nuclei di servizi su fondi posti in sottozona H2.

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ANNO XV N 12 2004

Tutti gli interventi devono prevedere il ripristino ambientale delle areeresidue interessate dalle attività di trasformazione (scavi, terrapieni, piazzali,margini delle strade e dei parcheggi), incluse quelle utilizzate solo durante la fasedi cantiere.

Per consentire la VAP, i progetti di massima dovranno essere corredatida un documento di analisi ambientale, redatto a cura del proponente. I documentidi analisi ambientale necessari alla VAP dovranno riguardare i seguenti contenuti:

a) descrizione del progetto con approfondimenti in relazione allatipologia dello stesso.:

- rappresentazione cartografica del progetto e delle esigenze di utilizza-zione del suolo durante le fasi di costruzione e funzionamento;

- descrizione delle caratteristiche dei processi produttivi impiegati perle fasi di costruzione e funzionamento, con l’indicazione della natura e dellequantità dei materiali impiegati;

- descrizione della natura, della quantità dei rifiuti e delle emissioni(inclusi il rumore e le vibrazioni e le emissioni elettromagnetiche) previste durantele fasi di costruzione e funzionamento;

b) descrizione delle principali alternative prese in esame dal committen-te e indicazione delle motivazioni che hanno indotto la scelta del progetto proposto;

c) descrizione dell’ambiente e delle sue componenti potenzialmenteinteressati dal progetto proposto.

La descrizione sarà basata su cartografie, fotografie, tabelle, e relazioniriguardanti le aree interessate e dovrà essere in grado di identificare le caratteristi-che climatiche, geologiche, vegetazionali, floristiche e faunistiche, le condizioni diqualità dell’aria, dell’acqua e degli ecosistemi, le caratteristiche e le condizioni deibeni materiali e del patrimonio architettonico e archeologico;

d) descrizione delle misure previste per evitare o minimizzare gliimpatti negativi del progetto sull’ambiente;

e) descrizione degli interventi di compensazione ambientale, conindividuazione e rappresentazione cartografica delle aree soggette a recuperoambientale e ripristino ambientale, e la descrizione degli interventi previsti,compresa la relativa valutazione economica.

Inoltre in zona H, fermo restando le normative di legge vigenti e lacontestuale realizzazione di interventi compensativi di cui al successivo punto 8),sono assentibili le categorie di opere di seguito elencate previa VAP semplificatada sottoporre al preventivo parere di una Commissione, nominata dal Comune, dicui fanno parte un rappresentante della struttura comunale competente e due espertiesterni dottori agronomi forestali o periti agrari. Tale parere deve essere espressonel termine di 60 giorni;

- depositi a cielo aperto di materiali, residui o prodotti legati alle attivitàagrozootecniche e forestali di superficie superiore a 1000 mq. e per una duratasuperiore a 2 mesi;

-silos verticali ed orizzontali, qualora le opere non siano previsteall'interno di un PAMA;

- serre solo se con superficie coperta superiore a mq. 2.000, qualora leopere non siano previste all'interno di un PAMA;

- fienili e tettoie aperte sui quattro lati ad uso agricolo, solo se insottozona H2, qualora le opere non siano previste all'interno di un PAMA;

- le attrezzature aziendali di ricezione agrituristica, purché dimensionatecoerentemente alla normativa regionale vigente in materia di agriturismo.

Per consentire la VAP semplificata i progetti di massima dovrannoessere corredati dalla seguente documentazione:

- rappresentazione cartografica dello stato dei luoghi su base catastale con l'individuazione dell'area di intervento;

- documentazione fotografica dell'area di intervento dai quattro punti divista cardinali;subordinatamente alla stipula di un atto d’obbligo di rinuncia al plusvalore.

La programmata copertura del sedime del tratto sud ed orientaledell’anello ferroviario di Roma, dovrà essere realizzata per consentire la mitigazionedell’inquinamento acustico, la ricucitura del contesto urbano con interventi diarredo, verde attrezzato, percorsi pedonali e collegamenti viari esclusivamente diattraversamento (opportunamente trattati per l’inserimento ambientale).

Potranno essere inserite solamente strutture di servizi di uso pubblicostrettamente necessarie alla fruizione dei cittadini. L’area di copertura del sedimedel tratto sud ed orientale dell’anello ferroviario dovrà essere destinata a zona N diP.R.G..

COMPENSAZIONE

Per quanto concerne il problema delle "compensazioni" il voto delComitato Regionale per il Territorio pur condividendo il provvedimento comunaleproposto, ha chiesto, per consentire una concreta comprensione della proceduraintrodotta all'art. 3 punto 21 delle N.T.A che l' Amministrazione Comunaleprovvedesse a fornire i sottoelencati chiarimenti di carattere generale in ordine allasua applicazione ed ha formulato altresì prescrizioni.

1. rendere evidenti i criteri con cui sono state individuate le aree oggettodel trasferimento delle previsioni edificatorie inserite nella presente variante,evidenziandole per tipologie, verificando altresì che l’applicazione di tali criteri siastata estesa a tutte le aree oggetto della presente variante riferendoli alle fattispeciesopraindicate;

2. procedere ad un coordinamento tecnico tra i contenuti delle tabelle(1; 1.1A; 1.1B; 1.1C; 1.2A; 1.2C; 1.3), le norme tecniche (art. 3, punto 21) e letavole del P.R.G. di cui alla Delibera Comunale n. 176 del 9.11.2000;

3. definire le modalità tecnico-amministrative di attuazione dellaprocedura prevista secondo principi di equità e pubblicità.

Da ciò discende che la nuova localizzazione dei suddetti pesi insediativi,che non dovranno superare in ogni caso il limite massimo della cubatura preesistente,conservati dal Piano delle certezze, dovrà avvenire attraverso apposite variantipreviste dalla legislazione vigente.

Il Comune deve altresì specificare in che modo le varianti oggetto dellac.d. "compensazione" concorrano al dimensionamento degli standard urbanistici dicui all'art. 3 del D.M. 1444/68, indicando inoltre con quali criteri sono statiindividuate le c.d. aree irrinunciabili.

L'Amministrazione Comunale dovrà fornire chiarimenti in merito aicriteri e motivazioni che hanno ispirato la norma di cui ai comma 4 e 5, laddoveprevede una specifica normativa esclusivamente per i parchi del Pineto e MonteCucco Trullo.

Analoghe considerazioni si estendono anche al penultimo commadello stesso articolo.

Le stesse delucidazioni dovranno essere fornite per le aree soggette apermuta.

Il Comune di Roma con la deliberazione n. 11 del 26.01.2004 haespresso le proprie considerazioni che di seguito sinteticamente si riportano.

Relativamente alle aree che hanno dato origine alle compensazioni, lestesse di larga massima, come si evince anche dalle tabelle corrette ed aggiornateallegate alla deliberazione di controdeduzione comunale, sono localizzate all'in-terno di zone vincolate con norme di tutela ambientale o all’interno di areeperimetrate ai sensi della legge n. 29/98 (Parchi).

Aree pertanto, per le quali malgrado una destinazione urbanisticapreesistente che ne consentiva l'utilizzo da parte dei privati si trovavano in zonedi grande pregio ambientale ed erano state poste all’interno dei perimetri di parchiurbani e regionali.

In molti casi dette aree erano oggetto di contenziosi amministrativi frala proprietà e l'Amministrazione comunale con quest'ultima spesso soccombente.

A queste aree, inoltre, vanno aggiunte un certo numero di aree cosìdette "irrinunciabili" non necessariamente soggette a vincolo, ma per le qualiesiste una forte domanda di carattere sociale da parte delle forze politiche, consiglidi quartiere, assemblee popolari, organizzazioni ambientali e che vanno ariconnettere con la creazione di corridoi che garantiscano la continuità del sistemaambientale, le aree già individuate come aree a "parco" o a "verde pubblico"ridisegnando il sistema urbano locale.

Lo spostamento delle volumetrie in altre zone meno sensibili e lacessione delle aree all’Amministrazione Comunale, consente in tal modo allacomunità di entrare in possesso di un vasto patrimonio di pregio ambientaleprecedentemente localizzato all’interno dei parchi, o comunque da destinare adattività agricola in gestione mediante avvisi pubblici.

Il Comune ha provveduto al coordinamento tecnico tra le tabelle, lenorme tecniche e le tavole del P.R.G., provvedendo ad aggiornare le tabelle stesse.La tabella 1.1C viene aggiornata in accoglimento di una osservazione presentataalla Regione Lazio dai proprietari.La tabella 1.2A, a causa di mera dimenticanza, viene aggiornata eliminando le areea destinazione M2 di Via del Quarto Miglio e di Via Appia Mamertina; ciò inquanto la prima è stata oggetto della osservazione n. 278 accolta nella DeliberaC.C. n. 176/2000; la seconda riguarda un’area che non è stata oggetto dellaVariante "Piano delle Certezze".

Relativamente al problema della "equità" della compensazione, cherappresenta il punto centrale dell’intero processo avviato dal Comune, il Comunedi Roma controdeduce ribadendo che il principio del valore economico rappre-senta l'unica garanzia di equità sia per la pubblica Amministrazione che per gliimprenditori privati.

Infatti nel caso di trasferimento a parità di volume "...verrebberopenalizzati i trasferimenti da aree di maggior valore ad altre di minor valore,mentre non lo sarebbero i trasferimenti da aree di minor valore ad aree di maggiorvalore".

Nel caso specifico si tratta in generale di trasferimenti da aree lontanedalle zone urbanizzate ad aree già dotate di servizi e di infrastrutture; pertanto giàinserite nel tessuto urbano e di maggior pregio. Il trasferimento a parità divolumetria costituirebbe un premio al privato mentre nel caso contrario (trasferi-mento da aree urbane ad aree esterne) costituirebbe una immotivata penalizzazionealla proprietà."L'analisi delle delibere adottate ad oggi dall'Amministrazione Comunale, finaliz-zate all'avvio delle compensazioni, fa emergere un quadro complessivo favorevo-le all'Amministrazione proprio con il ricorso al valore immobiliare, infatti dellerelative volumetrie complessive previste da parte delle tabelle che assommano amc. 662.540, sono riconosciuti in compensazione mc. 549.339".

Viene inoltre chiarito come la "compensazione" sia costituita di fattoda un comparto edificatorio composto di due o più parti poste in diversi luoghi delterritorio comunale al quale vengono applicate le procedure così come previstedall’art. 23 della legge 1150/42 con relativa cessione delle aree pubbliche datrasferire al Comune in ciò soddisfacendo a quanto previsto dal D.M. 1444/68.

Per quanto riguarda le compensazioni di Monte Cucco- Trullo e Pineto,su queste aree esisteva un contenzioso che avrebbe visto sicuramente soccombentel'Amministrazione e sulle quali è stato raggiunto un accordo con i privati checonsentirà all'Amministrazione Comunale di acquisire, attraverso la cessione, diaree di grande valore ambientale da adibire a parco pubblico immediatamentefruibili dalla cittadinanza.

L'Amministrazione Comunale reputa che si possa estendere l'applica-zione della procedura della "compensazione" a tutti i soggetti che ne avesserodiritto secondo i principi informatori del Piano delle Certezze, ancorché nonriportati in tabella.

Per quanto riguarda le controdeduzioni comunali sul tema delle"compensazioni", il C.R.T. prende atto delle considerazioni svolte.

Ritiene tuttavia che, la norma, art. 3, punto 21, corredata di tabelle,debba essere redatta con più esplicito riferimento alle problematiche contenute nelvoto del C.R.T n.22/1 del 23/01/2003 e debba pertanto essere così riformulata.

Inoltre gli uffici hanno provveduto alla redazione di stralci planimetriciin scala 1:10.000, rappresentativi della localizzazione delle aree interessate dallacompensazione (allegato “H”).

Per quanto sopra la norma viene formulata come di seguito:

Art. 3 punto 21

1 - La capacità edificatoria dei terreni ricadenti nei comprensori interniai perimetri dei parchi deliberati con delibera del C.C. n. 39/95 e 162/96, nelle areecosì dette irrinunciabili, di cui alla tabella 1.2A e 1.2C, nonché nelle zone di cuialla tabella 1.3, in quanto privi in parte e del tutto di P.T.P. ovvero con destinazioneincompatibile con le classificazioni del P.T.P., ma ricadenti in ambiti non vincolatio, con destinazione compatibile in tutto o in parte con le classificazioni del P.T.P.(TL) ma ricadenti in ambiti vincolati, forma oggetto di trasferimento su areeedificabili di proprietà dell'Amministrazione; ovvero di compensazione con altraarea di proprietà privata.Il proprietario del fondo titolare della capacità edificatoria si impegna alla cessionegratuita al Comune del proprio terreno.

Tale meccanismo si applica ai casi previsti nelle tabelle (1; 1.1A; 1.1B; 1.1C;1.2A; 1.2C; 1.3) allegate alle presenti norme ed individuati con apposito perimetroe relativo numero di riferimento negli stralci planimetrici 1:10.000 allegati allaVariante delle Certezze ed a tutti i casi in cui sia dimostrata, conformemente alledescrizioni di cui al comma precedente, l’ammissibilità della compensazionestessa.

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ANNO XV N 12 2004

2 - La capacità edificatoria di valore immobiliare corrispondente aquella afferente ai terreni di cui al comma precedente è trasferibile sulla base dicriteri univoci e generali definiti con apposita deliberazione dell'organo Comunalecompetente.

L'Amministrazione Comunale si impegna ad attivare detti trasferimentiattraverso gli strumenti previsti dalla vigente normativa.

3 - I proprietari dei terreni ricadenti nei comprensori di cui al primocomma possono, avanzare all'Amministrazione Comunale proposte d’interventoal fine di trasferire la capacità edificatoria di valore immobiliare corrispondente aquello dei terreni suddetti su altre aree di proprietà privata.

Su tale ipotesi l'Amministrazione Comunale si riserva di valutare lacoerenza urbanistica dell’intervento e la soddisfazione degli interessi pubblici.

4 - L'attuazione dei trasferimenti della citata capacità edificatoriaavviene o con il ricorso alle ordinarie procedure di varianti urbanistiche, ai sensidella L.1150/42, o con ricorso al procedimento di cui all'art. 34 del D.Lgs. 267/2000nei casi previsti dalle norme vigenti.

Al momento della predetta attuazione il Comune verifica eventualimodificazioni della capacità edificatoria indicata nelle citate tabelle, alla luce dellasopravvenuta efficacia giuridica dei vigenti Piani Paesistici.

Per quanto attiene ai casi individuati dalle tabelle allegate alle presentinorme, la cubatura totale realizzata con il complesso dei trasferimenti non potràeccedere la somma totale della cubatura originaria in calce alle tabelle stesse.

La destinazione delle aree interessate dal trasferimento edificatorio èzona N o H come attribuita dalla Variante delle Certezze.

5 - Le presenti disposizioni si applicano anche ai fini di una immediatafruizione come parchi urbani, da parte della comunità dei cittadini, delle aree Pinetoe Monte Cucco - Trullo.

I proprietari privati potranno disporre in favore dell’Amministrazioneprima la disponibilità giuridica, poi la cessione a titolo gratuito delle dette aree, conl’applicazione dei contenuti della deliberazione dell'organo Comunale competentesopra indicata ovvero tramite specifiche transazioni.

Gli oneri concessori relativi al costo di costruzione, di cui alla Legge 10/77, delle edificazioni oggetto delle presenti transazioni, sono reinvestiti anche nellasistemazione delle aree protette cedute all'Amministrazione Comunale.

Anche per tali transazioni, al momento della relativa attuazione, ilComune verifica eventuali modificazioni della capacità edificatoria alla luce dellasopravvenuta efficacia giuridica dei vigenti Piani Paesistici.

TOPONIMI

Il Comitato Regionale per il Territorio per quanto riguarda i Toponimi ha cosìrilevato.

Le aree denominate "Toponimi" non possono essere valutate sottol'aspetto urbanistico-edilizio in quanto non è definita la loro consistenza quantitativae qualitativa negli atti (normativa e cartografia); pertanto i così detti "Toponimi"non costituiscono oggetto della presente variante generale e conseguentemente lerelative osservazioni sono escluse dal presente provvedimento.

Si prende atto delle indicazioni delle località elencate nell'allegato C1di cui alla Delibera Comunale n. 176 del 9.11.2000 che costituiscono una primaricognizione dell'esigenza di recuperare nuclei spontaneamente sorti.

Di conseguenza il Comune dovrà provvedere con successivi provvedi-menti di variazione al P.R.G. vigente, secondo la legislazione vigente, ad apportareidonee varianti urbanistiche relative a tali zone di recupero.

Si raccomanda al Comune che nell'individuazione dei criteri diammissibilità delle proposte di variante per i nuclei abusivi si riferisca a precisiparametri tecnico-urbanistici (soglia dimensionale - percentuale edificazioneesistente) previsti dalle leggi vigenti.

E’ necessario inoltre che il Comune provveda a ricondurre nell'ambitodi previsioni urbanistiche anche gli insediamenti insieme di attività spontaneisoggette a condono diverse da quelle residenziali.

Il Comune, nella sua delibera di controdeduzioni ha così argomentato.

Si prende atto che la Regione Lazio non ha potuto valutare in questa fasel’aspetto urbanistico-edilizio dei nuclei di ex edilizia abusiva, denominati "toponimi",perché i dati qualitativi e quantitativi (cartografia e normativa) non sembranoessere sufficientemente dettagliati secondo la normativa vigente.

L'allegato C1 della deliberazione comunale n. 176/2000 peraltro rap-presenta infatti una prima ricognizione delle esigenze di recupero dei nucleispontaneamente sorti, per arrivare ad una nuova generazione di piani di recuperourbanistico.

L'Amministrazione Comunale ha avviato da tempo le procedure per ilrecupero urbanistico attraverso la deliberazione G.M. n. 263 del 27 gennaio 2001che, mediante avviso pubblico, specifica la metodologia per la formazione deiPiani di Recupero dei nuclei abusivi elencati nelle deliberazioni del C.C. n. 92/97e 176/2000.

Con queste iniziative l'Amministrazione Comunale si è indirizzata aaffidare la proposta dei Piani di Recupero agli stessi abitanti che dimostrino sia lacapacità di organizzarsi nelle adeguate forme di rappresentanza, sia la capacità didivenire promotori dei propri piani e progetti.I piani verranno così redatti per la maggior parte dai soggetti privati e solo la parteresidua sarà gestita per iniziativa pubblica.

Ad esito dell'avviso pubblico (di cui alla delibera sopracitata), sonostate presentate 60 proposte preliminari di Piano di Recupero, attualmente inistruttoria presso gli uffici; tali proposte seguiranno l'iter previsto della legislazioneregionale, con le procedure istruttorie che l'Amministrazione Comunale reputeràpiù efficaci e più idonee al fine di raggiungere l'obiettivo nella maniera più correttae nel più breve tempo.

Si ricorda inoltre che i perimetri preliminari all’avviso pubblico di talinuclei edilizi sono stati individuati come "nuclei di edilizia ex abusiva da recupe-rare" dal Nuovo Piano Regolatore Generale adottato con deliberazione C.C. n. 33/2003, che disciplina (art.51 delle N.T.A.) le procedure per il loro recupero. Taliperimetri sono quindi stati pubblicati per essere osservati ai sensi di legge, dal 3settembre 2003 al 3 novembre 2003.

Il Comitato ritiene esauriente la controdeduzione e, considerato che la individuazionedei nuclei non è compresa nella presente variante, ne rimanda ogni valutazioneallorquando perverranno le richieste di esame dei nuclei stessi.

CARTA DELL'AGRO

Il Comitato Tecnico per il Territorio ha fatto le seguenti prescrizioni:

1 - Si prescrive l'eliminazione del primo comma dell'art.16 bis, punto7 bis.

2 - Il quarto comma dello stesso articolo deve essere così modificato"Per i beni non soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati, il responsabile delprocedimento acquisisce, entro 60 giorni dalla richiesta, le osservazioni dellaSovrintendenza Comunale".

Il Comune ha accolto le prescrizioni proposta e di conseguenza l'art.16 bis punto 7 bis, è così formulato.

Art. 16 bis, punto 7 bis - Carta dell'Agro

Per i beni individuati nella "Carta Storica, archeologica, monumentale e paesisticadel suburbio e dell'Agro Romano" e soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinatinessuna concessione edilizia od altro atto abilitativo potranno essere rilasciatisenza la previa acquisizione, a cura del responsabile del procedimento, del pareredelle competenti Sovrintendenze statali.

Analogamente, nessuna autorizzazione edilizia potrà essere assentita, né alcunadenuncia di inizio di attività edilizia potrà essere ricevuta dall'Amministrazione,senza il corredo del parere di cui al punto precedente.

Per i beni non soggetti a vincolo posto da Enti sovraordinati, il responsabile delprocedimento acquisisce, entro 60 giorni dalla richiesta, le osservazioni dellaSovrintendenza Comunale.

Il parere ha per oggetto la valutazione della compatibilità dell'intervento con ibeni individuati nella Carta.

In corrispondenza dei beni di cui all'allegato G della relazione tecnica dellaVariante Generale di P.R.G., Piano delle Certezze, e riportati sulle tavole diP.R.G., deve essere riservata una fascia di rispetto inedificabile della larghezzaminima di mt. 50.

VINCOLI

Per quanto riguarda i vincoli riportati sulle Tavole di P.R.G. il ComitatoRegionale per il Territorio ha rilevato:

1 - In considerazione che in data successiva alle delibere comunalidi adozione e di controdeduzione alla presente variante sono stati apposti nuovivincoli, si prescrive che in sede di controdeduzioni venga fatta una ulterioreverifica e si provveda alla graficizzazione delle mutate condizioni. All'uopo gliuffici regionali dichiarano la loro disponibilità a collaborare.

Il Comune nella delibera di controdeduzioni ha così argomentato.

Per quanto riguarda la questione della vincolistica segnalata sulletavole 1:10000 di variante allegate alla deliberazione del piano delle certezze siribadisce che tale segnalazione viene intesa unicamente come indicazione dimassima e che questa non risulta definitivamente probante sia in senso restrittivo,sia quando la mancanza di segnalazioni potrebbe indurre ad una liberatoria.

La certificazione della presenza o meno di vincoli dovrà esseredesunta sempre dagli enti preposti alla loro apposizione.

Quanto espresso per soprassedere al momento ad un ulteriore aggior-namento della segnalazione dei vincoli stessi, considerando tra l'altro la velocedinamica delle apposizioni o dei declassamenti dovuti anche ad un contenziosonon ancora risolto.(Vedi la questione degli usi civici, segnalati nel piano con la stessa campitura deivincoli paesaggistici ex lege 431/85 e 1497/39 assoggettati ad una revisione conincarico DPGR n. 77/97).

Si prende atto della precisazione fornita.

CARTOGRAFIA

Il Comitato Regionale per il Territorio ha fatto i seguenti rilievi.

1 - Si prescrive la rettifica delle indicazioni grafiche risultanti incontrasto con le delibere comunali.

2 - Inoltre il "Piano delle Certezze" dovrà essere reso conforme alleprevisioni di Piani sovraordinati nel frattempo adottati (come ad esempio ilP.A.I.).

Il Comune di Roma ha così controdedotto e modificato conseguentemente lagraficizzazione delle tavole di P.R.G. anche in funzione delle istanze presentatedirettamente alla Regione ed accolte:

Da una verifica ulteriore, anche richiesta dal voto del C.R.T. n. 22/1 del23.01.2003, si sono riscontrate imprecisioni e difformità tra la descrizione dellevariazioni apportate dalla variante "Piano delle Certezze" allegato "D1" e larelazione tecnica della deliberazione C.C. n. 176/200, e gli elaborati grafici divariante, adozione e controdeduzioni.

Tali imprecisioni e difformità sono dovute a meri errori e/o dimenticanze tali danon porsi mai in contrasto con i criteri informatori e le direttive generali dellavariante stessa "Piano delle Certezze".

Conseguentemente vengono apportate le seguenti modifiche:

Nella Relazione Tecnica, allegata alla deliberazione C.C. n. 92/97 nell' ultimocapoverso della pagina 37 che prosegue nella pagina 38 vengono eliminate leparole "Secondo le indicazioni contenute nel Progetto Direttore approvato dalC.C. con deliberazione n. 75 del 20 aprile 1995", essendo il Progetto Direttoresuperato dalla pianificazione attuativa.

Nella Relazione Tecnica allegata alla deliberazioni C.C. 176/2000 al paragrafo 9):"modifiche all'allegato D" viene aggiunto al penultimo capoverso il seguente:"Vengono introdotte nelle descrizioni analitiche e/o nelle graficizzazioni deisingoli fogli di P.R.G. alcune variazioni dovute a mere dimenticanze ovvero anon corretta descrizione e/o graficizzazione stesse, mai in contrasto con i principiinformatori della Variante".

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ANNO XV N 12 2004

Nella stessa Relazione Tecnica, al paragrafo 7): " Modifiche a seguito di errorigrafici e presa d' atto di provvedimenti di altri Enti sovraordinati e/o adottatidall'A.C." viene introdotto il foglio 31 Sud con la seguente descrizione:

Foglio 31 SudA nord e a Sud del comprensorio industriale di Castel Romano vengono modificatii limiti della sottozona H2 e conseguentemente della sottozona L2 a modifica diquanto previsto dal Piano delle Certezze così come adottato, secondo quantoprevisto dalla Variante Generale di adeguamento approvata con deliberazioni delConsiglio Regionale Lazio n. 658 e 659 del 29.2.2000.

Modifiche all'allegato D1

Foglio 1 NordViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".

Foglio 1 SudViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".

Foglio 2 SudViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".Viene soppressa la dicitura "OSSERVAZIONI D'UFFICIO" in quanto la variazio-ne: "Sono state destinate a zona N due aree lungo la Via Cassia" non deriva damodifica introdotta dalla deliberazione C.C. n. 176/2000 bensì da mera dimenti-canza di descrizione nell'allegato D della deliberazione C.C. n. 92/97.

Foglio 3 SudViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".

Foglio 6 NordViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".

Foglio 6 SudViene aggiunto il capoverso:"Sono stati graficizzati con apposito simbolo i beni certi già individuati nella Cartastorica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano".

Foglio 7 SudOSSERVAZIONI ACCOLTELa descrizione viene così modificata:"Un'area in località Casali S. Alberto e un'altra in località Le Cerquette aventidestinazioni rispettivamente a nuove sottozone H1, H2 e H1 nel Piano delleCertezze così come adottato, vengono destinate a sottozona M1 in quanto utilizzateper impianti idrici dell'ACEA".

Foglio 8 SudNella seconda e terza descrizione le parole "Un'area G4" vengono sostituite da"Un'area G3 ex G4".

Foglio 9 SudUn'area F1 ad Est di Via Flaminia (Km 13,500) viene destinata a zona N.OSSERVAZIONI ACCOLTELa descrizione viene così modificata:"Un'area F2 ubicata in Via Salaria località Settebagni variata a sottozona H2 dalPiano delle Certezze viene stralciata dal presente provvedimento".

Foglio 10 NordNella terza descrizione le parole "un'area G4" vengono sostituite da "un'area G3 ex G4".La quarta descrizione viene così modificata:"Un'area M3 e porzioni di aree F1 ed N vengono destinate a nuova sottozona H2".Viene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area destinata a verde pubblico e sede stradale in località "S. Colombo Bis"viene destinata a nuova sottozona H2".

Foglio 10 SudLa quarta descrizione viene così modificata:"Un'area G3 ex G4 ad Est di Via della Marcigliana viene destinata a nuovasottozona H2"nella quinta e sesta descrizione le parole "Un'area G4" vengono sostituite da"Un'area G3 ex G4".

Foglio 12 SudViene aggiunta la seguente descrizione:"Una parte di area a Sud di via Asopagliatore già destinata a nuova sottozona H1di variante adottata viene ridestinata a sottozona H2 perché già destinata asottozona H3 dalla Variante di Salvaguardia, ciò in accordo con i principi generalidel "Piano delle Certezze".La modifica viene graficizzata sulla Tav. 12 Sud allegata alla presente deliberazio-ne di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 13 NordNella terza descrizione le parole "Due aree G4" vengono sostituite da "Due aree G3 ex G4".

Foglio 13 SudUn'area a Sud di via Aurelia Km. 13 località Massimina destinata dal P.R.G. asottozona F2 e variata erroneamente dal Piano delle Certezze a nuova sottozonaH1, viene stralciata dal presente provvedimento.

OSSERVAZIONI D'UFFICIOLa seconda descrizione viene così modificata:"Un'area a Sud di Via Aurelia già destinata dal Piano delle Certezze a sottozona H1e un'altra in località Casal Selce già destinata a sottozona H1 e H2 dal Piano delleCertezze vengono destinate a sottozona M6 (attività per autodemolizione erottamazione) uniformemente alla deliberazione di approvazione regionale).Viene riproposta la graficizzazione dell' area destinata a sottozona M6 a sud di ViaAurelia uniformemente alla deliberazione di approvazione regionale per gliimpianti per autodemolizione e rottamazione in quanto, per mero difetto difotoriproduzione, la lettura del perimetro dell' area risulta incomprensibile.Le graficizzazioni vengono riportate sulla tavola 13 Sud allegata alla presentedeliberazione di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 14 NordTutte le descrizioni che contengono la parola "G4" vengono modificate con leparole "G3 ex G4".La descrizione "Due aree F1 libere poste a sud delle precedenti vengono destinatealla nuova sottozona H2" viene modificata nella seguente:"Due aree F1 libere poste tra Via Cassia e Fosse dell'Acqua Traversa vengonodestinate alla nuova sottozona H2".Quattro aree F1 libere in località Trionfale vengono destinate a zona N.Due aree F1 libere in località Trionfale vengono destinate a nuova sottozona H2.

OSSERVAZIONI ACCOLTELa prima descrizione viene sostituita dalla seguente:"Tre aree inserite nella convenzione Acqua Traversa trasformate dal Piano delleCertezze a sottozona M3 vengono destinate a sottozona B2 a fronte di propostatransattiva approvata dalla G.C. con deliberazione n. 4603 del 18.12.98".

Foglio 14 SudLa seconda descrizione viene così modificata:"Alcune porzioni di aree M3 ed N compromesse da edificazione vengonodestinate a sottozona B2".La descrizione:"Due aree B2 libere su Via Damiano Chiesa vengono destinate a zona N" vienecosì modificata:"Due piccole aree M2 libere su Via Damiano chiesa vengono destinate a zona Ne le due aree adiacenti già interessate dalla Variante di Salvaguardia vengonoriproposte a zona N".La descrizione:"Due aree M1 su Via Acquafredda vengono destinate a nuova sottozona H2"viene così modificata: "Due aree M1 su Via Acquafredda vengono destinate allanuova sottozona H1". Vengono aggiunte le seguenti descrizioni:"Una piccola parte di un' area G1 in via Fedro viene destinata a sottozona B2"."Un'area G2 in via del Parco Mellini viene destinata a sottozona G1".

Foglio 15 Nord

OSSERVAZIONI D' UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area in via Val Pellice angolo Via Val di Sangro già stralciata dalla VarianteVerde e Servizi dalla destinazione M3 ed erroneamente riproposta a servizipubblici dal Piano delle Certezze viene destinata a sottozona B2 in quanto giàutilizzata a scuola privata e sanata ad ostello".La modifica rientra nei principi informatori della variante e viene graficizzatenella Tavola la 15 Nord allegata alla presente deliberazione di controdeduzionedal voto regionale.

Foglio 15 SudLa prima definizione viene così modificata:"Tutta la zona D edificata nell'ambito dei quartieri Labicano, Casilino, Portonaccio,Tiburtino Nord e Ponte Lanciani viene destinata a sottozona B2".Viene annullata la descrizione:"Sono state destinate a zona N (verde pubblico) aree adiacenti al Piano di ZonaTiburtino Nord", in quanto riferentesi al foglio 16 Sud.Viene aggiunta la descrizione:"Un'area interna all'ex Piano di Zona Casalbertone viene destinata a zona N(Verde pubblico) e sottozona M3 (servizi pubblici di quartiere).

OSSERVAZIONI D' UFFICIOVengono aggiunte le seguenti descrizioni:"Vista la deliberazione n. 689 del 6 marzo 1979 della G.R. Lazio, relativamentealla porzione di area afferente l'Ambasciata d'Inghilterra già destinata a zona Ddal P.R.G. vigente e trasformata a sottozona G1 dal Piano delle Certezze, siconferma la destinazione a sottozona G1 consentendo, in deroga, che a tale areavenga attribuita la possibilità di realizzare ulteriori mc. 6.000 (seimila) per ilcompletamento del programma di edificazione dellíarea stessa per la destinazioned'uso a sede di rappresentanza diplomatica presso lo Stato Italiano avanzatodall'Ambasciata Britannica a Roma"."Un'area destinata a zona D in località Casalbertone viene destinata a sottozonaB2".La modifica viene graficizzate nella tavola 15 Sud allegata alla presente delibe-razione di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 16 NordLa seconda descrizione viene così modificata:"Le aree D libere vengono destinata a zona N".La dizione "Un'area G4" che compare in alcune descrizioni viene modificata in"Un'area G3 ex G4".

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area in località Casal Bianco destinata dal Piano delle Certezze a sottozonaH1 e H2 viene destinata a zona N".

Foglio 16 SudLa dizione "area G4" che compare in alcune descrizioni viene modificata in "AreaG3 ex G4".Viene aggiunta la seguente descrizione:"Sono state destinate a zona N (verde pubblico) aree adiacenti il Piano di ZonaTiburtino Nord".Viene rigraficizzata la Tavola 16 Sud limitatamente alle descrizioni riguardantile osservazioni d' Ufficio per due aree fuori dal GRA poste a Nord e Sud di ViaPrenestina destinate in sede di controdeduzioni al Piano delle Certezze a nuovasottozona H2 in quanto cromaticamente attribuibili alla destinazione zona N.Viene graficamente completato in via dei Gordiani il perimetro del vincoloarcheologico.

Foglio 17 SudLa seconda descrizione viene così modificata:"Un'area G3 (ex G4) ad ovest del Fosso di Ponte di Nona viene destinata a nuovasottozona H2 ed in piccola parte a zona N".Viene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area L1 a sud di Via Prenestina viene destinata a zona O".

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:Viene stralciata dal presente provvedimento un'area, in località Prato Fiorito,destinata a zona N e modificato il relativo vincolo assoluto di inedificabilità aseguito dell'approvazione con Delibera Giunta Regione Lazio n.2016 del 21/12/2001 del Piano Particolareggiato del nucleo 17 "Prato Fiorito".La modifica viene graficizzata sulla tavola 17 Sud allegata alla presente delibe-razione di controdeduzioni al voto regionale.

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Foglio 18 Sud

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Le aree all'interno dello svincolo tra la A24 e il Raccordo autostradale Fiano-S.Cesareo vengono destinate a zona N (verde pubblico)".

Foglio 21Nord

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Viene attribuita la destinazione a nuova sottozona H2 ad un'ampia area erronea-mente graficizzata nella variante adottata a nuova sottozona H1, in conformità allavariante di Salvaguardia".La modifica viene graficizzata nella tavola 21 nord allegata alla presentedeliberazione di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 22 Nord

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:Viene data la destinazione a sottozona H2 ad una piccola area non destinata dalPiano così come adottato in località "Pantano di Grano".La modifica viene graficizzata sulla tavola 22 Nord allegata alla presente delibe-razione di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 22 Sud

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area compresa tra Via Portuense e il fiume Tevere, originariamente destinatea bacino idrico, viene destinata a zona N".

Foglio 23 NordVengono aggiunte le seguenti descrizioni:"Alcune aree, destinate dal P.R.G. a zona N, edificate vengono destinate asottozona B2"."A sud della via Portuense, un' area già destinata a sottozona M1, viene destinatain parte a sottozona M3 e in parte a zona N".La descrizione:"Un'area G4 lungo Via della Pisana è stata destinata alla nuova sottozona H1" vienecosì modificata:"Un'area G3 (ex G4) lungo Via della Pisana è stata destinata alla nuova sottozona H2".La descrizione:"In Via Santorre di Santarosa l'area libera destinata a sottozona B2 di P.R.G. vienedestinata a zona N" viene così modificata:"In Via Santorre di Santarosa un'area libera indicata in gran parte a sottozona B2e in minima parte a sottozona M3 ed N in perimetro di zona E3 di P.R.G. vienedestinata a zona N".La dizione "Un'area G4" che compare in alcune descrizioni viene modificata in"Un'area G3 (ex G4)".

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:Viene stralciata dal presente provvedimento un'area in località Bravetta-BuonPastore già destinata a sottozona M2 di P.R.G. vigente ed erroneamente variata azona N dal Piano delle Certezze poiché risultata di pertinenza della più vasta areaM2 edificata in forza della concessione edilizia n. 1390/c del 14/09/1981. Lamodifica viene graficizzata sulla tavola 23 Nord allegata alla presente deliberazio-ne di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 23 SudLa descrizione "Una porzione di area G4........." viene così modificata:La descrizione "Una porzione di area G5 ........" viene così modificata:"Una porzione di area G4 (ex G5) .......".Viene aggiunta la seguente descrizione:"Un'area G4 ex G5 in località Magliana Vecchia viene destinata a zona N,confermando il vincolo di rispetto della viabilità principale".

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Sono stati modificati i vincoli archeologici e paesaggistici in localitàMezzocammino e Vallerano".

Foglio 24 NordLa descrizione: "Una piccola area destinata a zona N situata in Via V. Carpaccioviene destinata a sottozona G1", viene così modificata:"Una piccola area destinata a zona D situata in Via V. Carpaccio viene destinataa sottozona G1".Vengono aggiunte le seguenti descrizioni:"Un'area in Via Belluzzo con destinazione a sottozona M1 di P.R.G. vienedestinata a zona N"."Un'area in Via F. Acri con destinazione a sottozona M3 di P.R.G. viene destinataa sottozona M1"."All'interno di una zona convenzionata in via Portuense un'area viene destinata a zona N"."Alcune aree M3 ed N di P.R.G. vengono destinate ad N ed M3 in funzione delledestinazioni d'uso".

OSSERVAZIONI ACCOLTEL'ultima descrizione viene così modificata:"Un'area in località Quarto Miglio avente destinazione di P.R.G. a sottozona M2variata a zona N dal Piano delle Certezze viene destinata a sottozona B2 in quantosull'area risulta rilasciata una concessione edilizia".Tale modifica viene apportata anche alla scheda di controdeduzione relativaall'osservazione n. 278, che si intende modificata, sostituendo nella controdeduzionele parole "a sottozona M2" con "a sottozona B2"Viene altresì aggiunta la seguente descrizione:"A due aree lungo Via della Marrana destinate a zona C di P.R.G. vigente vieneattribuita la destinazione a sottozona B2".

Foglio 24 SudNella sesta descrizione le parole:"area G4" vengono sostituite dalle parole "area G3 (ex G4)".La settima descrizione viene eliminata.

OSSERVAZIONI D'UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione a seguito di emendamento del ConsiglioComunale:"Il comprensorio E1 Cecchignola ovest viene limitato alla sola parte priva divincoli riducendo la densità a 150 ab/ha, destinando l'area restante a zone N".

Foglio 25 NordLa quarta descrizione viene così modificata: "Due aree D una in Viale Spartacoedificata, l'altra in località Quarto Miglio, vengono destinate a sottozona M3".Sulle descrizioni in cui compaiono le parole: "Area G4", queste vengonosostituite da: "Area G3 (ex G4)".La descrizione:"Una porzione di area G4 in località Mistica M1 ad Ovest del G.R.A. vienedestinata a zona N" viene così modificata: "Una porzione di area G3 (ex G4) inlocalità Mistica, ad Ovest del G.R.A., viene destinata a zona N".Viene aggiunta la seguente definizione:"E' stata attribuita la destinazione a sede stradale ad un'area lungo l'acquedottoAlessandrino".Viene modificato il vincolo di rispetto monumentale nei pressi di Via Lemonia,la modifica viene rappresentata nella tavola 25 Nord allegata alla presentedeliberazione di controdeduzioni al voto regionale.

OSSERVAZIONI D'UFFICIO"Viene ridisegnato il perimetro del P.d.Z. A4 Tuscolano che determina lo stralciodi aree dalla presente variante e si destinato gli immobili esterni a detto perimetroa sottozone B2 ed M3 secondo i principi informatori del Piano delle Certezze eil P.R.G. vigente"."Il vincolo puntuale graficizzato lungo Viale Appio Claudio in vicinanza dell'in-crocio con Via Caio Canuleio, privo del raggio di rispetto relativo, si intendeeliminato perché non sussiste".Le modifiche vengono rappresentate nella tavola 25 Nord allegata alla presentedeliberazione di controdeduzioni al voto regionale.

Foglio 25 SudL' ultima descrizione viene eliminata in quanto per mero errore inserita nelpresente foglio.

Foglio 26 Nord

OSSERVAZIONI D' UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:Viene stralciata dal presente provvedimento un' area in località Prato Fioritodestinata a zona N e modificato il relativo vincolo assoluto di inedificabilità aseguito dell' approvazione con Delibera Giunta Regione Lazio n. 2016 del 21/12/2001 del Piano Particolareggiato del nucleo 17 "Prato Fiorito". La modificaviene graficizzata sulla tavola 26 Nord allegata alla presente deliberazione dicontrodeduzioni al voto regionale.

Foglio 26 SudOSSERVAZIONI D' UFFICIOViene aggiunta la seguente descrizione:"Nella tenuta di Passolombardo sono stati eliminati i vincoli ex l. 431/85".

Foglio 29 NordViene eliminata la seconda descrizione essendo ricompresa nella descrizione dell'Osservazione d' Ufficio.Nella terza descrizione le parole "Un' area G4" vengono sostituite da "Un' areaG3 (ex G4)".

OSSERVAZIONI D' UFFICIONella descrizione viene eliminata la frase "Già destinato dalla presente variantea zona N".

Foglio 29 SudViene aggiunta la seguente descrizione:"un' area D in via delle Fiamme Gialle viene destinata a sottozona M3".

Foglio 30 NordNella prima descrizione, le parole "Un'area G4" vengono sostituite da "Un'areaG3 (ex G4)".

OSSERVAZIONI D' UFFICIOViene eliminata la quarta descrizione, alle parole: "Ad un' area graficizzata ..."detta descrizione era già evidenziata nella seconda descrizione delle osservazioniaccolte.All' ultima descrizione: "Viene attribuita la destinazione a sottozona H1 ...." vieneaggiunta la frase: "Viene altresì data la destinazione a zona O ad un' area delnucleo Centro Giano n. 30".

OSSERVAZIONI ACCOLTEViene eliminata l 'ultima descrizione: "Un' area in località Palocco destinata..."perché già ricompresa nella prima descrizione delle Osservazioni d' Ufficio.

Foglio 30 SudOSSERVAZIONI ACCOLTELa seconda parte dell' ultima descrizione"......e viene integrata al nucleo 13.3 "LaLingua-Aurora" di cui all'allegato C1" viene eliminata.

Foglio 31 NordOSSERVAZIONI ACCOLTEViene aggiunta la seguente descrizione:"Due aree G3 (ex G4) ad est della via Pontina e a sud di Decima sono destinatea sottozona H2".

Foglio 32 NordOSSERVAZIONI ACCOLTELa seconda definizione:"Un' area G3 (ex G4) sulla via di Trigoria viene destinata alla nuova sottozona H2"viene eliminata in quanto tale area risulta interna al comprensorio E1 - Monti dellaCaccia.

OSSERVAZIONI D' UFFICIOViene completato il vincolo paesaggistico ex L.. 431/85 nella parte est del foglio,la modifica viene introdotta nel foglio 32 Nord allegato alla presente deliberazio-ne di controdeduzione al voto regionale.Vengono aggiunte le seguenti descrizioni:"Un' area M1 in prossimità del Fosso di Perna viene destinata a zona N"."Parte di un' area G3 (ex G4) adiacente al nucleo n. 47 "Poggetto" viene destinataa sottozona H2".

Foglio 37 NordOSSERVAZIONI ACCOLTELa seconda descrizione viene così modificata :"Le zone a destinazione agricola vengono interamente graficizzate con la desti-nazione H2 della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delleCertezze".

ANNO XV N 12 2004

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Foglio 38 NordViene eliminata la prima descrizione.La seconda descrizione viene così modificata:"La zona a destinazione agricola viene interamente graficizzata, secondo ladestinazione H1 della nuova normativa e dei principi informatori del Piano delleCertezze".

Il Comitato prende atto delle modifiche apportate alle tavole di P.R.G.

OSSERVAZIONI

Il Comitato relativamente alle osservazioni presentate presso il Comune di Romaed alle istanze presentate direttamente alla Regione Lazio si è così pronunciato.

Per quanto riguarda la valutazione sulle osservazioni, si concorda con lecontrodeduzioni espresse dal Comune di Roma con la Delibera 176/2000 adeccezione di quelle riguardanti le n° 31, 44, 89, 100 F.T., 224, 226, 249, 360 sullequali verrà detto in seguito.Sulle istanze presentate direttamente alla Regione si ritiene che le seguenti nonpossono essere accolte in quanto le richieste sono in contrasto con i criteriinformatori del Piano o non oggetto della presente variante: 1; 2; 6; 7; 8; 9; 11; 15;16; 18; 21; 23; 25; 27; 28; 29; 31; 32; 33; 36; 39; 41; 42; 43; 47.Per quanto riguarda le rimanenti istanze si ritiene di poter esprimere le seguenti valutazioni:

Istanza n° 3 - Istituto Intern. Maria ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco :Accoglibile parzialmente, in quanto il complesso esistente, che ha la necessità diampliarsi, ha caratteristiche di zona M2 e svolge attività accademica internazio-nale. Il Comune individui una superficie di circa 17.000 mq complessivi in mododa consentire con l' applicazione dell' indice della sottozona M2 un ulterioreampliamento di massimo 10.000 mc., a condizione che sulla residua area condestinazione H2 non vengano vantati ulteriori diritti e venga salvaguardata lazona boscata.

Istanza n° 4 - Rosa D'Antoni: Accoglibile parzialmente, in quanto l'area è giàadibita in parte a "centro calcistico" e parte a "centro ippico". Pertanto la propostadi accoglimento parziale è nel senso che la destinazione di sottozona G4 vengalimitata agli impianti sportivi esistenti.

Istanza n° 5 - SAFFEROT S.p.A. (corrispondente all'opposizione n°31 respintadal Comune) : Accoglibile, nei limiti della sentenza dal TAR n° 2163/99.

Istanza n° 12 -Soc. Ridotto s.r.l. e Stella Alpina s.r.l., comprendente la n° 10 -( corrispondente all'opposizione n° 89 respinta dal Comune): Accoglibile parzial-mente limitatamente alla parte dell' area che il PTP 15/3 classifica in TutelaLimitata, in quanto appare legittima nei contenuti urbanistici in relazione allalocalizzazione delle zone PEEP.

Istanza n° 13 - Provincia di Roma ( corrispondente all'opposizione n° 100 FuoriTermine presentata al Comune): Accoglibile in quanto la richiesta della Provinciadi realizzare sull' area attrezzature di uso pubblico a carattere culturale apparecondivisibile.

Istanza n° 17- Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro,( corrispondenteall’opposizione n° 224 presentata al Comune) : Accoglibile in quanto la destina-zione richiesta a parco vincolato privato non contrasta con le finalità del Parco.

Istanza n° 14 -SITEC Impianti s.r.l : Accoglibile, in quanto trattasi di mero erroremateriale, come già rilevato dal Comune nella delibera 176/2000 alle pagine 27e 83, limitatamente tuttavia al perimetro di cui all' approvazione dell'osservazionedel P.R.G. del 1962.

Istanza n° 19 - Municipio XX : Accoglibile in quanto trattasi di mero erroremateriale , peraltro la destinazione a sottozona M3 è già stata introdotta d' ufficiodal Comune di Roma in occasione delle controdeduzioni alle osservazioni.(vedi pag. 26, punto 16 della Delibera 176/2000).

Istanza n° 22 - Marco Bucci Casari : Accoglibile in quanto conforme allo spiritodella variante ed essendo l' area limitrofa ad un nucleo di zona O.

Istanza n° 24 - Borgo Ragazzi Don Bosco : Accoglibile in quanto il ripristinodella zona M2 permetterà al richiedente, che è un Ente Morale ed Assistenziale,di ristrutturare gli edifici esistenti ed ampliarli per le finalità umanitarie propriedell' Ente.

Istanza n°26 - FEMEL s.r.l. : Accoglibile parzialmente nel senso che la parte diterritorio posta tra i due fossi venga trasformata da zona H2 a zona G4 inconsiderazione che potranno essere realizzati degli impianti sportivi che potrannoessere utilizzati dai residenti della limitrofa zona O.

Istanza n° 30 - Consorzio Tor Vergata II : Accoglibile conformemente allasentenza del TAR; si invita il Comune a predisporre adeguato strumento urbani-stico di recupero delle volumetrie sia previste che riclassificate di concerto conil Piano di Assetto in corso di elaborazione da parte dell' Ente Parco.

Istanze n° 34 e 35 - Soc. Leva e Cecchignola Ovest s.r.l. (corrispondentirelativamente all' opposizione 249 e 44) : Accoglibile parzialmente. Le opposi-zioni vengono prese in esame contestualmente in quanto facenti parte originaria-mente di un unico comprensorio. Per le stesse si propone che vengano ricompresein un unico perimetro comprensoriale includente anche le aree ricadenti nellafascia di rispetto del corso d' acqua e quelle gravate dal vincolo "galassino" (art.1, legge 431/85) con densità territoriale di 120 ab/ha. Detto indice, tuttavia dovràessere applicato soltanto sulle aree non interessate dal "galassino". Le dette areedovranno essere cedute gratuitamente all' A.C.

Istanza n° 37 - Istituto Suore Missionarie del Sacro : Accoglibile parzialmente,in quanto il complesso esistente, che ha in programma di ampliarsi con lacostruzione di un centro di assistenza ed accoglienza per una cubatura di circa25.000/30.000 mc, ha caratteristiche della zona M2 e svolge appunto attivitàscolastica ed assistenziale. Il Comune individui una superficie congrua in mododa consentire con l'applicazione dell'indice della sottozona M2 l'ulteriore amplia-mento, a condizione che sulla residua area con destinazione H2 non venganovantati ulteriori diritti.

Istanza n° 38 - Tommaso Vallifuoco:Accoglibile, nel senso che può essereaccettata la richiesta in quanto nella presente variante viene riconfermata ladestinazione a sottozona M3 per un immobile già adibito a scuola privata poicambiata con sanatoria ad ostello. Pertanto il riconoscimento a sottozona B2rientra nei principi informatori della variante, anche in considerazione che l'areaè stata stralciata dalla deliberazione di riproposizione delle aree pubbliche(variante "verde e servizi").

Istanza n° 44 - Sergio Stella ed altri : Accoglibile conformemente alla sentenzadel T.A.R. (adeguando la zona all' attuale G3 - Case con giardino); peraltro sembrache detta sentenza sia stata recepita dal Comune con l' inserimento dell' area inquestione tra quelle ammesse a permuta.

Istanza n° 45 -Feliciani Massimo ed altri: Accoglibile in considerazione delleesigenze di un' organica conduzione dell' azienda agricola e tenuto conto del fattoche la modifica da zona H2 a zona H1 appare compatibile con gli indirizzi digenerali della variante.

Istanza n° 46 - Istituto degli Oblati di Maria Vergine : ( corrispondente alla n°226 presentata al Comune): Accoglibile viste le particolari finalità dell' Istituto edin considerazione che la precedente destinazione a zona M2 era stata conferita inoccasione della variante approvata dalla Regione Lazio nel 1979.

Relativamente alle Istanze n°20 EFIMAR s.r.l. e n° 40 Ing. Giorgio Biuso, lestesse presentano problematiche analoghe in quanto entrambe ricadenti in zonericomprese entro i perimetri dei Parchi.Per entrambe si propone che in sede di compensazione il Comune valuti lapossibilità di prevedere una adeguata volumetria da trasferire; ciò in considerazio-ne del fatto che i comprensori edilizi in argomento erano previsti già da tempo nelvigente P.R.G..Ad ogni buon conto anche, in sede di predisposizione del Piano di Assetto delParco, il Comune potrà più opportunamente valutare la possibilità di pervenire aduna più adeguata soluzione della problematica.

Osservazioni relative al Comprensorio dell’Acqua Traversa:Viene richiesto al Comune se ha posto tutti i proprietari dei lotti residui liberi ededificabili ai sensi della Convenzione Russo-Aiello, presentatori di osservazioniavverse all’annullamento delle capacità edificatorie, nelle stesse condizioni dipresentare soluzioni transative mediante cessione delle aree che hanno consentitodi addivenire all’accoglimento di 4 delle 14 osservazioni presentate.

Poiché è stato segnalato che nei contenuti della variante in sede di controdeduzionialle osservazioni sono state introdotte modifiche che sembra siano state determi-nate dall’accoglimento di osservazioni non pertinenti o da modifiche d’ufficio,l’Amministrazione Comunale fornirà chiarimenti ed assicurazioni in merito.

Sono state inviate anche le 3 segnalazioni ricevute direttamente alla Regione.

Il Comune, in occasione delle controdeduzioni alle prescrizioni Regionali, èinvitato ad esprimere il proprio parere su tutte le istanze e segnalazioni pervenutealla Regione.

Il Comune di Roma nella sua deliberazione n.11 del 26 gennaio 2004 si è cosìespresso.

CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI

Per quanto riguarda la valutazione sulle controdeduzioni alle osservazioni presen-tate presso la Regione Lazio, si intendono senz' altro respinte quelle istanze chela stessa Regione ha valutato in contrasto con i criteri informatori del Piano o nonoggetto della Variante.

Per le controdeduzioni alle richieste valutate accoglibili o parzialmente accoglibilidal C.T.R. si è tenuto conto del Nuovo Piano Regolatore adottato con deliberazio-ne C.C. n.33 del 19/20 marzo 2003 e delle conseguenti norme di salvaguardiaderivanti da una normativa e da una zonizzazione non più perfettamente con-gruente a quelle del Piano Regolatore vigente.

Per talune esigenze si potranno produrre richieste nell' ambito dell' iter approvativodel Nuovo Piano Regolatore, queste potranno essere formulate in linea con i nuovicriteri informatori varati con la nuova adozione nell' ambito di una più ampiacasistica riferentesi all' intero territorio comunale.

Alcune osservazioni non sono state accolte perché non supportate da sufficientimotivazioni e/o in contrasto con i criteri generali della Variante, altre osservazionisono state accolte a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici.Si controdeduce come di seguito specificato.

Osservazione N. 3 Protocollo R.L. n. 3255 del 6.04.1998PRESENTATORE: ISTITUTO INTERNAZIONALE MARIA AUSILIATRICEDELLE SALESIANE DI DON BOSCO

Si controdeduce quanto segue:Le problematiche inerenti i complessi di servizi privati sorti in zone agricole conuna normativa transitoria sono state specificatamente affrontate nel N.P.R.G.adottato il 19-20 marzo 2003 deliberando, per tali aree, una zonizzazione e unanormativa apposita.Non risulta possibile consentire la realizzazione di cubatura ulteriore, peraltro nonesplicitamente desumibile nella osservazione, in quanto il complesso risultainserito comunque, in un ampio ambito agricolo ed i possibili interventi, prevedibilicon legge apposita per il Giubileo del 2000, risultano ormai fuori del contestotemporale specifico.Nella deliberazione 176/2000 all' art.11 delle N.T.A. viene già riconosciuta lavolumetria dei complessi sorti in zona agricola dando la possibilità di manuten-zione, restauro, ristrutturazione edilizia e demolizione e ricostruzione.

Osservazione N. 4 Protocollo R.L. n. 7090 del 23.07.1998PRESENTATORE: ROSA D'ANTONI

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta in questa sede, la problematica delriconoscimento delle attività sportive esistenti, in regola con le concessioni d' uso,verrà valutata come problema generale durante l'iter approvativo del nuovostrumento urbanistico già adottato dall' Amministrazione Comunale con delibe-razione C.C. n. 33 del 19-20 marzo 2003.

Osservazione N. 5 Protocollo R.L. n. 3505 del 30.11.1999PRESENTATORE: SAFERROT S.p.A

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta in quanto l'immobile è inserito qualeproposta privata n. 14 nel Programma di Recupero Urbano ex art. 11 della L. 493/93 e come tale è graficizzato nel nuovo P.R.G. adottato dall'AmministrazioneComunale.L' inserimento viene inteso anche come conseguenza della sentenza T.A.R. alricorso n. 15991/97.

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Osservazione n. 10- Protocollo R.L. n. 1223 del 10.01.2001PRESENTATORE: ridotto s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta in quanto, come già ricordato nellacontrodeduzione all' opposizione n. 80 al Piano delle Certezze, l' elementocondizionante per la variazione urbanistica da sottozona E3 a zona N è stato quellonaturalistico ed ambientale per cui l' area è risultata indispensabile ad assicurarela connessione delle zone verdi di Via Laurentina, Fosso della Cecchignola e Parcodell'Appia Antica.La variazione ha avuto carattere singolare e specifico, vista la situazione partico-larmente delicata del contesto urbanistico della zona.

Per tale situazione il Consiglio Comunale si è espresso chiaramente con appositoemendamento.

Osservazione n. 12- Protocollo R.L. n. 5664 del 15.03.2001PRESENTATORE: ridotto s.r.l. e Stella Alpina s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta in quanto, come già ricordato nellacontrodeduzione all'opposizione n. 80 al Piano delle Certezze, l' elemento condi-zionante per la variazione urbanistica da sottozona E3 a zona N è stato quellonaturalistico ed ambientale per cui l'area è risultata indispensabile ad assicurare laconnessione delle zone verdi di Via Laurentina, Fosso della Cecchignola e Parcodell'Appia Antica.La variazione ha avuto carattere singolare e specifico vista la situazione partico-larmente delicata del contesto urbanistico della zona.

Per tale situazione il Consiglio Comunale si è espresso chiaramente con appositoemendamento.

Osservazione n. 13 Protocollo R.L. n. 7294 del 3.04.2001PRESENTATORE: Provincia di Roma

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non può essere accolta in quanto l' area è stata riconosciuta come"irrinunciabile" dal punto di vista ambientale; si ricorda peraltro che l' area vieneutilizzata a fini agricoli.Le destinazioni urbanistiche sono state sancite dall'emendamento del ConsiglioComunale n. 345 introdotte in sede di adozione.

Viene inoltre ricordato che nel Nuovo Piano Regolatore adottato il 19-20 marzo2003 con deliberazione n. 33 viene inserita un'ampia area comprendente l'edificatodi S. Maria della Pietà nella Centralità Metropolitana urbana con destinazione d'uso a servizi - direzionalità pubblica e attrezzature universitarie.

Osservazione n. 14 Protocollo R.L. n. 9873 del 7.05.2001PRESENTATORE: Sitec impianti srl

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non viene accolta ricordando che il D.P.R. 1965 di approvazionedel P.R.G. del 1962 destinava l' area interessata dall'osservazione a sottozona H1.L' emendamento del C.C. in sede di controdeduzioni al "Piano delle Certezze"destina aree a sud di quelle oggetto dell' osservazione nel frattempo non ancoratrasformate, a sottozona M2 in quanto nelle controdeduzioni al P.R.G. del 1962 l'A.C. riconosceva la possibilità di trasformazione di tali aree subordinandole avarie condizioni, ciò veniva riconosciuto anche dal susseguente D.P.R.

Tali aree non ricomprendevano quelle oggetto della presente osservazione.

Osservazione N. 17 Protocolli R.L. nn. 17863 - 16770 del 2001 e 2966-27844del 2002PRESENTATORE: Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non può essere accolta in quanto l'area è inserita nella RiservaNaturale "Valle dei Casali". La pianificazione quindi è demandata all' Ente Parco.Secondo tale principio nel Nuovo Piano Regolatore Generale, adottato condeliberazione Consiglio Comunale n. 33 del 19-20 marzo 2003, i territori deiParchi non presentano specifiche destinazioni d'uso. Viene comunque ricordatoche secondo i principi informatori del Piano delle Certezze una quantità divolumetria pari a mc. 138166 è stata ammessa a compensazione.

Osservazione n. 19 Protocollo R.L. n. 162884 del 16.11.2001PRESENTATORE: Municipio XX

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non da luogo a provvedere in quanto la destinazione a sottozonaM3 è stata già introdotta d'Ufficio sul foglio 15 Nord delle controdeduzionipresentate al Piano delle Certezze.

Osservazione n. 20 protocollo R.L. n. 164908 del 7.12.2001PRESENTATORE: Efimar s.r.l. - fondiaria romana s.r.l. Giglio 72 s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:Premesso che, ricadendo l'area all' interno della Riserva Naturale Decima Mala-fede, non può essere accolta la richiesta di ripristino del comprensorio E1 Montidella Caccia .Per quanto riguarda la richiesta di rivedere il calcolo della compensazioneedificatoria, già in parte riconosciuta dalla deliberazione n. 176/2000, l' osserva-zione viene parzialmente accolta in considerazione del fatto che i vincoli di cui alpunto H dell'art. 1 della legge 431/85, che rendevano cogente la previsione delP.T.P. 15/5 Decima/Trigoria, non sussistono, vista la ricognizione sugli UsiCivici, fatta eseguire con apposito incarico affidato con D.P.G.R. del Lazio n.77del 14.01.97.La compensazione per l'intero comprensorio passa da mc. 18.662 a mc. 583.280,in tal senso si intende modificata la tabella 1.1C allegata alla deliberazione C.C.n. 176/2000.

Osservazione N. 22 Protocollo R.L. n. 2959 del 24.01.2001PRESENTATORE: Marco Fabrizia e Francesco Bucci-Cesari

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non viene accolta in quanto la zona periferica circostante nonpresenta una carenza sostanziale rispetto allo standard del verde pubblico. Si fapresente inoltre che, nell' ambito della proposta relativa ai programmi di recuperourbano ex art. legge 493/93, l'area viene destinata in gran parte a spazi pubblici ecome tale è stata destinata nel nuovo P.R.G. adottato dall'AmministrazioneComunale con deliberazione n. 33 del 19 e 20 marzo 2003.

Osservazione n.24 protocollo R.L. n. 3138 del 12.2.02 e 8429 del 18.4.02PRESENTATORE: Borgo Ragazzi Don Bosco

Si controdeduce quanto segue:Premesso che con la risoluzione n. 11 del 21.3.2002 il Consiglio del MunicipioVII ha richiesto di assumere positivamente la richiesta del Direttore del BorgoRagazzi Don Bosco per il ripristino della zona M2 e l' eliminazione della modificaapportata dal Piano delle Certezze; premesso che la variante così come adottataimpedirebbe l'esecuzione di un piano di ristrutturazione degli insediamentiesistenti per fini ad elevata valenza sociale, culturale e formativa, finanziataperaltro con i fondi dell'Amministrazione Comunale, l'osservazione viene accoltaripristinando l' originale destinazione a sottozona M2 delle aree già variate a zonaN e sottozona G1, come graficizzato nella tavola 16 Sud allegata alla presentedeliberazione di controdeduzioni al voto regionale.

Osservazione n. 26 Protocollo R.L. n. 3463 del 15.02.2002PRESENTATORE: Femel s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:L' osservazione non può essere accolta in quanto le motivazioni addotte per larichiesta di variazione urbanistica dell' area a sottozona G3 (case con giardino)ovvero a sottozona G4 (attrezzature sportive, naturali, ricreative) ovvero ancoradi cambiare la destinazione sottozona H2 ad H1 non risultano valide data lavalenza ambientale di gran parte dell’area con funzioni di riconnessione fra ambitiecologici.

Nel Nuovo Piano Regolatore Generale già adottato il 19-20 marzo 2003 ilproblema delle aree agricole confinanti e/o intercluse da insediamenti edilizi èstato affrontato e proposto con varie soluzioni.Nel caso specifico una parte dei terreni interessati dall'osservazione sono staticonsiderati come aree di riserva a trasformabilità vincolata.

Osservazione n. 30 Protocollo R.L. n. 7094 del 28.03.2002PRESENTATORE: Consorzio Tor Vergata II

Si controdeduce quanto segue:Vista la deliberazione n. 4907/2002 con la quale il Consiglio di Stato Sez. IV haaccolto il ricorso in appello proposto dal Comune di Roma annullando in parte lasentenza TAR n. 950/93 e respingendo del tutto il ricorso di primo grado, siribadiscono tutte le motivazioni legate ai principi informatori del Piano delleCertezze.L' osservazione non può essere accolta, si ricorda peraltro che ricadendo le areeall'interno del Parco di Veio la pianificazione definitiva è demandata allevalutazioni dell'Ente preposto.

Osservazione n.34 protocollo R.L. n. 9719 del 6.05.2002PRESENTATORE: La Leva s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:In considerazione della richiesta formulata dalla Soc. osservante di ampliare ilperimetro del comprensorio alla confinante area ricadente nella fascia di 150 metridal fosso "Cecchignola", ovvero di ripristinare la densità territoriale a 200 ab/ha,ovvero ancora di prevedere una densità di 150 ab/ha per il comprensorio così comeprevisto dal Piano delle Certezze, l'osservazione non può essere accolta.

Considerato altresì le valutazioni espresse dal Comitato Regionale, viene conces-so l'allargamento del perimetro del Comprensorio E1 in modo da ricomprendereanche le aree di proprietà della Società ricorrente e della Società CecchignolaOvest S.r.l. di cui all'osservazione n. 35 protocollo n. 9879 del 7.5.2002.

Ciò a condizione che il comprensorio abbia densità territoriale di 120 ab/haunicamente calcolata nella parte di territorio priva del vincolo "Galassino" (art.1 L. 431/85) e che le aree vincolate dal "Galassino" e dal Fosso della Cecchignolasiano cedute gratuitamente all'Amministrazione Comunale.La cubatura dovrà essere ubicata nella parte del comprensorio come già indicatanella Variante controdedotta (Delib. 196/2000).La modifica viene graficizzata nel foglio 24 Sud allegato alle presenticontrodeduzioni al volto regionale.

Osservazione n.35 protocollo R.L. n. 9879 del 7.05.2002PRESENTATORE: Cecchignola ovest s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:In considerazione della richiesta formulata dall'osservante in merito al ripristinodell'originario perimetro del comprensorio E1 Cecchignola Ovest e in subordinedella richiesta di ottenere il riconoscimento del principio della compensazionesecondo la deliberazione Consiglio Comunale n. 92/97, l'osservazione non puòessere accolta.Considerato altresì le valutazioni espresse dal Comitato Regionale, viene conces-so l'allargamento del perimetro del Comprensorio E1 in modo da ricomprendereanche le aree di proprietà della Società ricorrente e della Società Leva di cuiall'osservazione n. 34 protocollo n. 9719 del 6.5.2002.

Ciò a condizione che il comprensorio abbia densità territoriale di 120 ab/haunicamente calcolata nella parte di territorio priva del vincolo "Galassino" (art.1 L. 431/85) e che le aree vincolate dal "Galassino" e dal Fosso della Cecchignolasiano cedute gratuitamente all'Amministrazione Comunale.La cubatura dovrà essere ubicata nella parte del comprensorio come già indicatanella Variante controdedotta (Delib. 196/2000).

La modifica viene graficizzata nel foglio 24 Sud allegato alle presenticontrodeduzioni al voto regionale.

Osservazione n. 37 Protocollo n. 12226 del31.05.2002PRESENTATORE: Istituto suore missionarie del Sacro Costato e Maria SSAddolorata

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta in questa sede avendo il Piano delleCertezze interessato solo parte dell'area di proprietà dell'Istituto osservante, larestante parte è stata destinata a zona agricola, sottozona H2 e H1, secondo iprincipi informatori della variante che non ha come finalità la possibilità diulteriori trasformazioni del territorio.Per quanto riguarda la parte stralciata dalla destinazione M1 dalla variante per ilreperimento del verde e servizi, si fa presente che nel nuovo P.R.G., adottato dalC.C. il 19 e 20 marzo 2003, questa è stata riconosciuta come area appartenente allacittà consolidata la cui normativa riconosce le destinazioni d'uso private.Per quanto riguarda la possibilità di ulteriore edificazione, questa potrà esserevalutata durante l'iter approvativo del Nuovo P.R.G. adottato, con osservazionispecifiche sulla base della nuova normativa tecnica urbanistica.

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Osservazione n. 38 Protocollo R.L. n. 13171 del12.06.2002PRESENTATORE: Tommaso Vallifuoco

Si controdeduce quanto segue:In considerazione della licenza edificatoria n. 2108 del 17.8.1959 rilasciata per unedificio destinato a scuola privata e la successiva concessione in sanatoriarilasciata per il cambio di destinazione d'uso da scuola privata ad ostello,considerato inoltre lo stralcio dell'area avvenuto con deliberazione C.C.n.76 del21.5.89; l'osservazione viene accolta nel senso di attribuire all'area la destinazionea sottozona B2 secondo i principi informatori del "Piano delle Certezze".

La modifica viene graficizzata nel foglio 15 nord allegato alla presente delibera-zione di controdeduzioni al voto regionale.

Osservazione n. 40 Protocollo R.L. n. 4044 del 26.6.2002PRESENTATORE: Giorgio Biuso

Si controdeduce quanto segue:La richiesta di correzione di cubatura ammessa a compensazione riportata nellatabella 1.1A per la zona G/4 - loc. S. Lucia non può essere accolta contrastandocon i criteri informatori del Piano delle Certezze che rendono cogenti gli indirizzidel P.T.P. n.15 "Marcigliana" per parte del comprensorio G/4 che è sottopostoall'art.1ter e quinquies della Legge 431/85.

Osservazione n. 44 Protocollo r.l. n. 22584 del 16.10.2002 PRESENTATORE: Stella Sergio ed altri

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta essendo in contrasto con i criteri informa-tori della variante che non ammettono possibilità di trasformazione urbanistica inaree di alto pregio ambientale e paesistico come quelle inserite nei Parchi.

Si ricorda che l'Amministrazione Comunale nell'adozione del Piano delle Certez-ze stesso, ha previsto la compensazione del comprensorio per l'intera cubaturatotale di 33.000 mc.

Osservazione n. 45 Protocollo R.L. n. 23376 del 25.10.2002PRESENTATORE: Feliciani Massimo ed altri

Si controdeduce quanto segue:L'osservazione non può essere accolta risultando l'area interamente interna laParco della Marcigliana.

La richiesta è contraria ai principi informatori del Piano delle Certezze che tendealla massima tutela e salvaguardia degli ambiti con un valore ambientale epaesistico di pregio quale sono i parchi.

Si ricorda inoltre che le problematiche esposte dall'osservante potranno esserevalutate nell'ambito del piano d'assetto dello stesso parco che viene predispostodall'ente relativo.

Osservazione n. 46 Protocollo R.L. n. 23654 del 30.10.2002 PRESENTATORE: Istituto Oblati di Maria Vergine

Si controdeduce quanto segue:La richiesta di ripristinare la sottozona M2 non può essere accolta.

Peraltro essendo stata prevista per l' area una cubatura a compensazione, l'osser-vazione viene accolta parzialmente nel senso che tale cubatura potrà essereinteramente realizzata nell'ambito dell'attuazione di un piano integrato da realiz-zarsi sugli immobili di proprietà dell'Istituto scrivente, anche attraverso leprocedure acceleratorie di legge ed in deroga alla normativa prevista dal nuovopiano regolatore così come adottato con deliberazione n. 33 del 19-20/3/03.

Osservazione A Protocollo R.L. n. 14798 del 2.7.2002PRESENTATORE: Soc. Ludea s.r.l.

Si controdeduce quanto segue:In merito alla richiesta di ripristinare l' edificabilità del lotto della Soc. osservantel' osservazione non può essere accolta persistendo in zona la carenza di standarda livello locale precisando che la Collina Ina rappresenta un parco a livello urbano.Si ricorda altresì che l'accoglimento delle osservazioni avvenuto all'internodell'ex convenzione Russo-Ajello è frutto di proposte transattive valutate positi-vamente dalla Giunta Comunale , che ha riconosciuto solamente volumetrie giàrealizzate o in corso di realizzazione a fronte di cessioni di aree per l' incrementodegli standard stessi.

Si ricorda che l'adozione e le controdeduzioni al Piano delle Certezze hannoseguito le procedure pubblicistiche previste di legge e che le cessioni di aree perla dotazione di standard erano già prevista quando le prescrizioni della conven-zione Russo-Ajello erano vigenti.

Osservazioni varie riguardanti l'ex convenzione dell'Acqua TraversaPer quanto riguarda la richiesta inerente le osservazioni accolte circa immobiliinseriti nell' ex convenzione dell'Acqua Traversa c'è da ricordare che sono stateaccolte soltanto richieste per volumetrie già realizzate o in fase di realizzazioneeseguite a seguito di approvazioni regionali e contrastate, in sede TAR dall'Am-ministrazione Comunale con la motivazione della scarsità di standard.

Nelle osservazioni accolte i privati si sono impegnati alla cessione di aree libereper il miglioramento degli standard stessi secondo una prassi già eseguitanell'ultima fase di attuazione della convenzione stessa.

Tutti gli atti relativi alla Variante "Piano delle Certezze" ivi comprese anche lequestioni inerenti la zona Acqua Traversa hanno seguito la fase pubblicisticaprevista per Legge mettendo tutti gli eventuali richiedenti nella stessa situazionedi fronte alla Variante stessa.

Osservazione B Protocollo R.L. n. 109836 del 2.12.2002PRESENTATORE: Casa Generalizia Salesiana

Si controdeduce quanto segue:Si rinvia a quanto controdedotto all' osservazione n. 3 dell'Istituto InternazionaleMaria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco.

Osservazione C Protocollo R.L. n. 27848 del 18.12.2002PRESENTATORE: Associazione "Il Macchione"

Si controdeduce quanto segue:Premesso che per la soluzione del problema inerente gli insediamenti spontane-amente sorti, posteriori a quelli riconosciuti attraverso le procedure di cui allaLegge 47/85 e alla Legge Regionale 28/80, viene perseguita attraverso leprevisioni del nuovo P.R.G. adottato con delibera C.C. 33/03 e mediante leprocedure previste dall' avviso pubblico di cui alla delibera G.C. 231/01.

Considerato che il vincolo assoluto di inedificabilità introdotto dalla VarianteGenerale di P.R.G. ratificata dalla R.L. con delibera n.689 del 6.3.1979 ha nelfrattempo perso la sua valenza essendo stato il territorio interessato trasformatoin gran parte da edificazioni abusive sia come oggetto della Variante di Recuperourbanistico (Deliberazione G.R.L. 4777/83) sia come aree da recuperare nelNuovo P.R.G. adottato, si provvederà in sede di strumentazione urbanisticaattuativa a definire le norme di tutela necessarie per le aree adiacenti alla RiservaPresidenziale.

Questa valutazione, coerente con il Nuovo P.R.G. adottato, consente inoltre dirisolvere annosi problemi relativi alle concessioni richieste in sanatoria.Viene pertanto tolto il vincolo assoluto di inedificabilità anzidetto e conseguen-temente modificate le tavole di P.R.G. 30 Nord, 30 Sud, 31 Nord, 31 Sud, 36 Nordche vengono allegate alla presente deliberazione di controdeduzioni al VotoRegionale.

Il Comitato Regionale per il Territorio concorda con le valutazioni in merito alleosservazioni ed alle istanze espresse dal Comune di Roma con le deliberazioniconsiliari n. 176 del 09.11.2000 e n. 11 del 26.01.2004 con l'eccezione dell'os-servazione n. 89 delle Soc. Ridotto e Stella Alpina, reiterata alla Regione Laziocon istanze n. 10 e n. 12 presentate in data 10.01.2001 e 15.03.2001, che siaccoglie in difformità alle valutazioni comunali nel senso di destinare a zona E3(Edilizia Economica e Popolare) il terreno dei ricorrenti limitatamente alla partedell'area classificata a Tutela Limitata nel P.T.P. 15/3.

Inoltre in merito alle osservazioni n. 44 della Soc. Cecchignola Ovest s.r.l.,reiterata alla Regione Lazio il 07.05.2002 (istanza n. 35), e n. 249 della Soc. Levareiterata alla Regione Lazio il 06.05.2002 (istanza n. 34) va precisato chel'ampliamento del perimetro del comprensorio E1 va limitato ai terreni diproprietà dei ricorrenti.

Tutto ciò premesso e considerato questo Comitato è del

PARERE

- che la variante al P.R.G. c.d. "Piano delle Certezze" adottatadall'Amministrazione Comunale con deliberazione del Consi-glio Comunale n. 92 del 29.05.1997, sia meritevole di approva-zione con le modifiche, integrazioni e prescrizioni di cui alleprecedenti considerazioni da introdursi d'ufficio ai sensi dell'art.3 della Legge 06.08.1967 n° 765;

- che le osservazioni presentate al Comune e quelle direttamentealla Regione debbano essere decise come da considerazioniprecedentemente svolte.

f.to Il Segretario del C.R.p.T f.to Il vice Presidente del C.R.p.T. (arch. Lucio Zoppini) (arch. Antonino Bianco)

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PARCHI AREE IRRINUNCIABILI TOTALE 1 OdG TOTALE 2

CATEG MC COMPENS CATEG MC COMPENS MC COMPENS COMP COMPENS

b 82.720 76.120 b 645.871 384.835 728.591 460.955

c 227.604 227.604 c 227.604 227.604

d 2.697.557 2.238.573 d 21.560 21.560 2.719.117 2.260133

Totale 3.007.881 2.542.297 Totale 667.431 406.395 3.675.312 2.948.692 1.074.502 4.023.194

* Nella categoria b rientrano quei comprensori interni ai perimetri dei Parchi deliberati o alle aree irrinunciabili, ricadenti in ambiti vincolati o parzialmente vincolati, ma privi in parte o del tutto di PTP.** Nella categoria c rientrano quei comprensori interni ai perimetri dei Parchi deliberati o alle aree irrinunciabili con destinazione incompatibile con le classificazioni del PTP (TI, TO, TP), ma ricadenti in ambiti non vincolati.*** Nella categoria d rientrano quei comprensori interni ai perimetri dei Parchi deliberati o alle aeree irrinunciabili con destinazione compatibile del tutto o in parte con le classificazioni del PTP (TL) ma ricadenti in ambiti vincolati.

1 . PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni ai parchi deliberati o delle aree irrinunciabili con cubature da rilocalizzare.

Quadro riassuntivo delle compensazioni.

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N PARCO ZONA MC COMPENS PTP PPA ST. ISTR. NOTE

1.1A PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni ai perimetri dei parchi ricadenti in ambiti vincolati o parzialmente vincolati, privi in parte o del tutto di PTP (parchi, categoria b)

1 Marcigliana G/4 - loc.S.Lucia 24.640 18.040 TPb/2

2 Tenuta dei Massimi G/4 - La Pisana 1 14.960 14.960

3 Tenuta dei Massimi G/4 - Via Pisana nord-ovest 19.800 19.800

4 Tenuta dei Massimi G/4 - La Pisana 5 23.320 23.320

TOTALE 82.720 76.120

Progettopresentato

Progettonon presentato

Progettonon presentato

Progettonon presentato

Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85). Il PTP interessa un'area dicirca 3 Ha, pari a circa 6.600 mc

Zona vincolata (parte)(L. 431/85, art.1 lett g)

Zona vincolata (parte)(L. 431/85, art.1 lett g)

Zona vincolata (parte)(L. 431/85, art.1 lett g)

N PARCO ZONA MC COMPENS PTP PPA ST. ISTR. NOTE

1.1B PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni ai perimetri dei parchi con destinazione incompatibile con le classificazioni di PTP, ma ricadenti in ambiti non vincolati (Parchi, categoria c)

Progettonon presentato

Istruttoria preliminare

Preesistenze pari al 20% -Oss. 227

Oss. 354

1 Arrone-Castel di Guido F/2 - Casale Montarelli 71.392 71.392 TPb/6

2 Aniene G/4 - Torre Cervara 2 19.096 19.096 TPa/20

3 Aniene G/4 - Salone (Ponte di Nona) 41.976 41.976 TPb/11 Art.17

4 Arrone-Castel di Guido G/4 - Casale Montarelli 95.140 95.140

TOTALE 227.604 227.604

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1 Marcigliana F/1 - Inviolatella 22.500 22.500

2 Marcigliana G/4 - loc. Settebagni 18.040 18.040 TPa/1,TLa/9

3 Marcigliana E/1 - Marcigliana 272.412 81.228

4 Veio F/1 - Via Oriolo Romano 141.000 27.000 TLa/20

5 Insugherata F/1 Monte Arsiccio 256.000 142.500 TLb/1, TLb/3

6 Veio M/2Via della Giustiniana 18.275 18.275 TPc/12

7 Litorale E/1 Malafede 370.300 370.300 C/3

8 Litorale G/4 Castel Fusano 8.800 8.800 C/2

9 Litorale G/4 Via delle Baleniere 5.258 5.258 A7-2

10 Litorale D Castel Fusano 60.000 60.000 C/2

11 Valle dei Casli M/2 Via della Nocetta 157.388 157.388 TL

12 Valle dei Casali M/2 Vicolo Clementi 138.166 138.166 TL

13 Insugherata F/2 Monte Arsiccio 52.800 12.500

14 Insugherata F/2 adiac. PdZ Cortina d'Ampezzo 4.800 4.800 TLa/21

15 Insugherata M/2 adiac. PdZ Cortina d'Ampezzo 70.000 70.000 TLa/21

18 Aniene M/2 San Vittorino 23.200 23.200 TLb.16

18 Aguzzano E/2 - F/1 Tenuta Aguzzano 495.338 495.338 TPa/38

19 Decima Trigoria E/1 Monti della Caccia 583.280 583.280

TOTALE 2.697.557 2.238.573

N PARCO ZONA MC COMPENS PTP PPA ST. ISTR. NOTE

1.1C PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni ai perimetri dei Parchi delib. Con destinazione compatibile del tutto o in parte con la

classificazione del PTP (TL), ricadenti in ambiti vincolati (parchi, categoria d)

Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85)Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85)

TPb/3,TLa/10,TLb/8

Progetto non presentato Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85) preesistenze 10%Zona vincolata (Galassino DM 22/5/85)- OSS 198Zona vincolata (Galassino DM 22/5/85)- OSS 198Trasformata in H3 dalla Variante di Salvaguardia. ZonaVincolata (L.431/85 art. 1 p.M.) Emendamento 18

Art. 5 nuovaurbanizzazione

Progetto in istruttoria Zona vincolata dal Decreto Baratta,categoria 2

Progetto non presentato Zona vincolata (Decreto Baratta, catg 2L. 1497/39 e Galassino DM 22/5/85)Zona vincolata (L. 1497/39 e L.431/85DM 22/5/85)

Art 17 Progetto non presentato Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85).

Art. 6 parzialeurbanizzazione Progetto in istruttoria Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassetto,

DM 24/2/86)Art. 6 parzialeurbanizzazione

1° Deliberazione Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassetto,DM 24/2/86)

TOb/1, TLb/4Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85)Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85)Progetto non presentato

Zona vincolata (L. 1497/39 e Galassino,DM 22/5/85)

Art. 6 parzialeurbanizzazione

Istruttoria preliminare Zona vincolata (L. 1497/39; Galassetto DM24/2/86; vincolo di rispetto monum di PRG)Parco già istituito del CC. n. 2.706 del 27/09/84 inserito nel programma Roma Capitale

TI/1,TPb/4,TPa/2, TLb/6

Zona vincolata (L. 431/85, art. 1 p,c,g)

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N PARCO ZONA MC COMPENS PTP PPA ST. ISTR. NOTE

1.2A PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni alle aree irrinunciabili ricadenti in ambiti vincolati o parzialmente vincolati, privi in parte o del

tutto di PTP (aree irrinunciabili, categoria b)

Progetto non presentato

Zona vincolata (Galassetto DM 24/2/86)

Interno al perimetro del Parco dell'Appia(parte). Zona vincolata L. 1497/39

Edificato per il 20%

Zona vincolata (L. 431/85, art. 1 lettera g)

Progetto non presentato

Zona vincolata (parte) (L. 431/85 art. 1lettera g)

Art 17

Progetto non presentato

Zona vincolata (minima parte) (L. 431/85, art. 1 lettera g)

Zona vincolata (Galassetto, DM 24/2/86).

TOb/19, TOb/13

Progetto non presentato

1 Appia G/4 - Via Ardeatina nord 17.600 17.600

2 Appia G/4 - Via Ardeatina ovest 28.195 28.195

3 Appia G/4 - Via Ardeatina est 50.512 50.512

4 Appia F/2 - Quarto Miglio 63.296 63.296

7 Valle della Magliana G/4 - Pisana 2 5.940 5.940

8 Valle della Magliana G/4 - Pisana 3 6.776 6.776

9 Valle della Magliana M/2 - Tenuta Pisana 278.000 16.964

10 Tenuta Massara G/4 - Fosso delle Capannelle 1.980 1.980

11 Tenuta Massara G/4 - Palmarola 44.000 44.000

12 Tenuta Massara G/4 - Casal del Marmo 74.052 74.052

13 Tenuta Massara M/2 - Adiacenze S. M.della Pietà 28.000 28.000

14 S. Alessandro-Prato Lungo G/4 - Riserva Cacciatora 47.520 47.520

TOTALE 645.871 384.835

Progetto non presentato

Zona vincolata (Galassetto, DM 24/2/86e L. 431/85 art. 1 lettera c).

Progetto non presentato Edificato per il 10%

Progetto non presentato

Progetto non presentato

Progetto non presentato Zona vincolata (parte) (L. 431/85 art. 1lettera g)

Zona vincolata (parte) (L. 431/85 art. 1lettera g) e vincolo risp. monum. PRG

N PARCO ZONA MC COMPENS PTP PPA ST. ISTR. NOTE

1.2C PIANO DELLE CERTEZZE - Comprensori interni alle aree irrinunciabili con destinazione compatibile, del tutto o in parte con le classificazioni

del PTP (TL), ricadenti in ambiti vincolati o non vincolati (aree irrinunciabili, catg. d)

1 G/4 - Ponte Fusano 21.560 21.560 C1-1

TOTALE 21.560 21.560

Progetto non presentatoZona vincolata (Parte nel decreto Baratta, partevincolo di PRG di inedificabilità della Tenuta diCastel Porziano). Compromessa al 10%

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N. 9/21.2.95 Veio G/4 - S.Cornelia km 2 * 28.284

N.10/21.2.95 Valle dei Casali M/2 - Bonvisi 80.460

N.10/21.2.95 Valle dei Casali M/2 - Portuense 42.844

N.11/21.2.95 Veio F/1 - La Storta 8.850

N.12/21.2.95 Veio E/1 - Fosso dell'Acqua Traversa - Due Ponti * 50.000

N.13/21.2.95 Veio G/4 - S. Cornelia km 3 * 41.800

N.14/21.2.95 Insugherata E/1 - Collina INA * 209.760

N.19/24.2.95 Veio G/4 - Monte Oliviero * 33.000

N. I - 20.2.95 (modifica) Veio E/1 - Inviolatella * 24.000

N.60/1.8.96 Decima - Malafede G/4 - Via Pontina 12.504

N. A/4 - 9.11.200 G/4 - L/1 Mistica ** 260.000

N. A/4 - 9.11.200 G/4 - Casal Giudeo 63.000

N. A/4 - 9.11.200 Conv. itin. Pratone delle Valli 220.000

TOTALE 1.074.502

OdG EMENDAMENTO PARCO ZONA MC.TOT

1.3 PIANO DELLE CERTEZZE - Sintesi degli OdG relativi alle delibere della Variante di Salvaguardia (Del. CC 21.2.95 n. 40 e Del. CC 22.2.96 n. 20)

e di perimetrazione dei parchi (Del. CC 20.2.95 n. 39 e Del. CC 1.8.96 n. 162)

* Cubature riferite a zone già stralciate dalla Variante di Salvaguardia da rilocalizzare (permuta)

** di cui mc. 130.000 con funzioni produttive da rilocalizzarsi in adiacenza all'insediamento produttivo dell'Omo, anche attraverso le procedure

accelerate previste dalle disposizioni vigenti.