comune di rottofreno e sarmato · area tecnica ingegn eri e ... agronomica del letame e delle...
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Denominazione
COMUNE DI ROTTOFRENO E SARMATO
Descrizione
Acquedotto intercomunale Val Tidone: Collegamento rete acquedotto di Rottofreno
Elaborato: Oggetto RELAZIONE TECNICA GENERALE
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N. Rev. Data Descrizione
0 26.06.2015 EMISSIONE
1
2
3
REDATTO
Progettista
VERIFICATO APPROVATO
Capo Progetto
Responsabile Reti/Impianti
Area Tecnica Ingegneri e Sviluppo Reti/Impianti
RESPONSABILE DELLA FUNZIONE
A termini di legge e vietato riprodurre o comunicare a terzi il contenuto del presente elaborato
Prog. N. Commessa. N.
360002374
File
Note
Sede Territoriale di Piacenza
Acquedotto intercomunale Val Tidone: Collegamento rete acquedotto di Rottofreno
Oggetto:
Relazione tecnico\generale
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Sommario 1. Introduzione ............................................................................................................................................................... 3
1.1. Soggetto proponente del progetto ................................................................................................................... 5
2. Inquadramento negli strumenti di pianificazione territoriale .................................................................................... 6
2.1. PTPR .................................................................................................................................................................. 6
2.2. PAI ..................................................................................................................................................................... 8
2.3. PTCP .................................................................................................................................................................. 9
2.4. PRG .................................................................................................................................................................. 12
2.4.1. Comune di Rottofreno ................................................................................................................................ 12
2.4.2. Comune di Sarmato .................................................................................................................................... 14
2.5. Compatibilità dell’intervento agli strumenti di pianificazione territoriale ...................................................... 16
3. Descrizione degli interventi ...................................................................................................................................... 17
3.1. Attraversamento fiume Tidone ....................................................................................................................... 17
3.1.1. Attraversamento alveo inciso ..................................................................................................................... 19
3.1.2. Attraversamento alveo di piena e aree attigue .......................................................................................... 20
3.1.3. Opere di protezione spondale .................................................................................................................... 21
3.2. Percorrenza strada Provinciale ....................................................................................................................... 22
3.3. Collegamento pensile di Rottofreno ............................................................................................................... 26
3.3.4. Strada comunale ......................................................................................................................................... 26
3.3.5. Attraversamento rio Lurone ....................................................................................................................... 27
3.3.6. Collegamento rete Rottofreno .................................................................................................................... 30
4. Quadro riepilogativo autorizzazioni all’esecuzione delle opere ............................................................................... 31
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1. Introduzione
L’intervento in oggetto è localizzato nella Provincia di Piacenza fra il comune di Sarmato e quello di Rottofreno, ed è
finalizzato al completamento di un’interconnessione acquedottistico fra quest’ultimo e il campo pozzi di Mottaziana
(tratteggio rosso in Figura 1).
Parte di tale interconnessione, nel tratto compreso fra Sarmato e località Ponte Tidone (evidenziata con linea continua
in rosso in Figura 1), è stato completato nelle scorse annualità.
Figura 1
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L’intervento ora previsto consiste nel completamento di tale collegamento tramite la posa di una nuova tubazione in
ghisa di diametro nominale 400 mm lungo strada provinciale n.10 (tratteggiato in viola) e il suo collegamento con il
serbatoio pensile di Rottofreno posando lungo strada comunale una tubazione in ghisa di diametro nominale 200 mm
(tratto verde) Figura 2
Figura 2
L’intervento è particolarmente urgente perché grazie a esso sarà possibile un’alimentazione idrica alternativa per il
centro abitato di Rottofreno, ora alimentato da un unico pozzo, migliorando nell’immediato l’affidabilità e la sicurezza
della rete acquedottistica del paese.
Nel medio periodo inoltre è prevista un ulteriore estendimento della dorsale realizzata (tratteggi rossi in Figura 3) per
il collegamento con la rete di San Nicolò e di Calendasco, permettendo l’interconnessione delle principali fonti idriche
dell’area (campo pozzi Calendasco e campo pozzi Mottaziana).
Pozzo e pensile
Ponte Tidone
Rottofreno
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Figura 3
1.1. Soggetto proponente del progetto
Il presente intervento fa parte del progetto d’area denominato “Acquedotto intercomunale Val Tidone: 1° STRALCIO
collegamento Calendasco - Sarmato-Castel San Giovanni - Borgonovo-potenziamento pozzi Mottaziana - collegamento
Borgonovo e Rottofreno” sviluppato da Iren Emilia in qualità di ente gestore del Servizio Idrico Integrato nella
provincia di Piacenza, ed inserito all’interno del programma operativo degli interventi del servizio integrato 2014/2015
di ATERSIR approvato dal Consiglio Locale di Piacenza con atto del 12.12.2013.
Successivamente il progetto è stato finanziato da ATERSIR anche per le annualità 2016/2017 nella delibera
“Integrazione programma degli interventi del servizio idrico integrato per gli anni 2016/2017” approvata dal Consiglio
Locale di Piacenza 25.03.2014.
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2. Inquadramento negli strumenti di pianificazione territoriale
2.1. PTPR
Negli elaborati del Piano territoriale paesistico regionale dell’Emilia Romagna Figura 4 l’area di attraversamento del
fiume Tidone, evidenziata in verde, ricade in Zona di Tutela Paesaggistica, Art. 25:
1. Le zone di tutela naturalistica, indicate e delimitate come tali nelle tavole contrassegnate dal numero 1 del presente
Piano, devono essere disciplinate dagli strumenti di pianificazione provinciali o comunali, con l'osservanza degli
indirizzi di cui al successivo secondo comma. Valgono inoltre per tali zone le direttive di cui al successivo quinto comma
e le prescrizioni di cui ai successivi commi terzo e quarto.
2. Le disposizioni degli strumenti di pianificazione di cui al primo comma sono finalizzate alla conservazione del suolo,
del sottosuolo, delle acque, della flora e della fauna, attraverso il mantenimento e la ricostituzione di tali componenti e
degli equilibri naturali tra di essi, nonché attraverso il mantenimento delle attività produttive primarie compatibili ed
una controllata fruizione collettiva per attività di studio, di osservazione, escursionistiche e ricreative. A tal fine i
predetti strumenti individuano, nell'ambito di dette zone, le aree di maggior valenza naturalistica, da destinare a
riserve naturali e/o ad aree protette, e quelle in cui l'attività agricola e la presenza antropica sono esistenti e
compatibili… omissis
La posa della linea lungo strada Provinciale e l’attraversamento del Rio Nurone, avviene in corrispondenza di una zona
di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
Art. 28
Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
1. Nelle zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei, caratterizzate da elevata permeabilità dei terreni con
ricchezza di falde idriche, ricomprese nel perimetro definito nelle tavole contrassegnate dal numero 1 del presente
Piano, od in tale perimetro intercluse, vale la prescrizione per cui, fermi restando i compiti di cui al D.P.R. 24 maggio
1988, n. 236, sono vietati:
gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo di liquidi e di altre sostanze di qualsiasi genere o provenienza con la sola
eccezione della distribuzione agronomica del letame e delle sostanze ad uso agrario, nonchè dei reflui trattati
provenienti da civili abitazioni, o da usi assimilabili che sono consentiti nei limiti delle relative disposizioni statali e
regionali;
il lagunaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici al di fuori di appositi lagoni di accumulo impermeabilizzati
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con materiali artificiali, i quali ultimi sono comunque esclusi nelle zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini
e corsi d'acqua;
la ricerca di acque sotterranee e l'escavo di pozzi, nei fondi propri od altrui, ove non autorizzati dalle pubbliche autorità
competenti ai sensi dell'articolo 95 del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775;
la realizzazione e l'esercizio di nuove discariche per lo smaltimento dei rifiuti di qualsiasi genere e provenienza, con
l'esclusione delle discariche di prima categoria e di seconda categoria tipo a), di cui al D.P.R. 10 settembre 1982, n.
915, nonchè di terre di lavaggio provenienti dagli zuccherifici, nel rispetto delle disposizioni statali e regionali in
materia;
l'interramento, l'interruzione o la deviazione delle falde acquifere sotterranee, con particolare riguardo per quelle
alimentanti acquedotti per uso idropotabile.
2. Gli strumenti di pianificazione subregionali sono tenuti ad individuare le zone interessate da sorgenti naturali, da
risorgive, o da acquiferi carsici ed a dettare le relative disposizioni volte a tutelarne l'integrità e gli aspetti ambientali e
vegetazionali.
Figura 4
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Non sussistono dunque elementi ostativi per l’intervento in oggetto.
2.2. PAI
Negli elaborati grafici del vigente Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino del fiume Po,
FOGLIO 161 SEZ. II - Gragnano Trebbiese PO 28 TREBBIA 01, l’area oggetto di intervento ricade al di fuori delle fasce di
esondazione individuate, come visibile da estratto planimetrico di Figura 5 in cui con tratteggio verde è evidenziato il
limite esterno della fascia B e C.
Figura 5
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2.3. PTCP
Nella Tavola A1.1 “Tutela ambientale, paesaggistica e storico culturale” del vigente PTCP 2007 della Provincia di
Piacenza, l’area oggetto del attraversamento del fiume Tidone, evidenziata in arancione in Figura 6, ricade in fascia
Fluviale A1, alveo attivo, e A3, Alveo di piena a valenza naturalistica. L’intervento è comunque compreso fra le opere
consentite come da art. 11 punto 5.h sotto riportato.
Figura 6
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Art. 11
Fascia A - Fascia di deflusso - Invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d’acqua
1. (D) La fascia A è definita dall’alveo o canale che è sede prevalente del deflusso della corrente di piena oppure,
nel caso dei laghi e dei bacini, dall’area corrispondente all’invaso, secondo il significato indicato nella Relazione
del presente Piano. La fascia A è suddivisa nelle seguenti zone:
a. zona A1, alveo attivo oppure invaso nel caso di laghi e bacini;
a. zona A2, alveo di piena;
b. zona A3, alveo di piena con valenza naturalistica.
2. (I) Nella fascia A è obiettivo prioritario assicurare, compatibilmente con le condizioni di sicurezza degli
insediamenti e delle infrastrutture esposti, il deflusso della piena di riferimento e il mantenimento o il recupero
delle condizioni di equilibrio idraulico e geomorfologico dell’alveo, affinché venga favorita l’evoluzione naturale
del corso d’acqua in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazioni dei manufatti nonché a
quelle di mantenimento in quota dei livelli idrici di magra. Sono quindi ammessi e favoriti, conformemente alle
direttive tecniche di settore, gli interventi di salvaguardia della dinamica fluviale e di mitigazione del rischio idraulico,
oltre che gli interventi di conservazione degli spazi naturali e loro riqualificazione nel caso in cui
risultino degradati.
Omissis
5. (P) Fatta salva la specifica disciplina dettata per le singole zone fluviali, nella fascia A sono invece consentiti i
seguenti interventi e attività, che devono comunque assicurare il mantenimento o il miglioramento delle
condizioni di deflusso, l’assenza di interferenze negative con il regime delle falde freatiche e con la funzionalità
delle opere di difesa esistenti a tutela della pubblica incolumità in caso di piena:
Omissis
h. la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico ed attrezzature di utilità collettiva, riferite a
servizi essenziali non altrimenti localizzabili e previste in strumenti di pianificazione nazionali, regionali o
provinciali, qualora la normativa ne preveda la pianificazione, a condizione che non modifichino i
fenomeni idraulici naturali e le caratteristiche essenziali dell’ecosistema fluviale, che non costituiscano
significativo ostacolo al deflusso né limitino in modo significativo la capacità di invaso e che non
concorrano ad incrementare il carico insediativo, evitando tracciati paralleli al corso d’acqua;
Omissis
La restante parte del tracciato della tubazione di progetto, compreso l’attraversamento del Rio Lurone, è collocato in
zona di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei e risulta compatibile con le norme attuative (Art. 36-bis sotto
riportato)
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Art. 36-bis: Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
1. (D) Le zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei di cui al comma 2, lettera c., del precedente Art.
34, individuate nella tavola contrassegnata dalla lettera A1 del presente Piano, si identificano per condizioni di elevata
permeabilità dei terreni e ricchezza di falde idriche, connotando il paesaggio dell’alta pianura provinciale. Le
caratteristiche morfologiche, le peculiarità idrogeologiche e di assetto storico-insediativo, definiscono questa fascia di
transizione come uno dei sistemi fisico-ambientali strutturanti il territorio provinciale.
2. (P) Nelle zone di cui al precedente comma 1 sono vietati:
a. gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo di liquidi e di altre sostanze di qualsiasi genere o provenienza, con la sola
eccezione della distribuzione agronomica del letame o liquami e delle sostanze ad uso agrario, nel rispetto dei
contenuti della specifica disciplina di settore, nonché dei reflui trattati provenienti da civili abitazioni o da usi
assimilabili che sono consentiti nei limiti delle relative disposizioni statali e regionali;
b. lo stoccaggio o accumulo dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici e dei concimi organici, con la sola eccezione
di appositi contenitori impermeabilizzati;
c. l’interramento, l’interruzione o la deviazione delle falde acquifere sotterranee, con particolare riguardo per quelle
alimentanti pozzi ed acquedotti per uso idropotabile.
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2.4. PRG
2.4.1. Comune di Rottofreno
In Figura 7 sono stato evidenziati gli interventi in progetto (con cerchio arancione l’attraversamento del fiume Tidone,
cerchio verde l’attraversamento del Rio Lurone, tracciato il tracciato della condotta) su estratto della Tavola 4
“Variante Specifica” del P.R.G 2004 del Comune di Rottofreno.
Figura 7
La tavola del PRG recepisce i vincoli e gli indirizzi già evidenziati nei precedenti capitoli: Fascia di rispetto fiumi ed
acque pubbliche dell’art. 142, comma c), del D. Lgs. 42/2004 e Fascia A1 e A3 Art. 14 PTCP di Piacenza. Non sono
riscontrabili ulteriori interferenze fra l’intervento in progetto e le previsione urbanistiche comunali.
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2.4.2. Comune di Sarmato
Il tratto d’intervento compreso nel comune di Sarmato, tracciato rosso in Figura 8, ricade in area di conservazione
degli ambiti d’interesse naturalistico, Art. 22 punto 1, per le quali le norme attuative rimandano all’art.25 “Zone di
tutela naturalistica” del P.T.P.R. prima esposte.
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Figura 8
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2.5. Compatibilità dell’intervento agli strumenti di pianificazione territoriale
Riassumendo quanto esposto nei precedenti paragrafi, l’intervento è compatibile agli strumenti di pianificazione
territoriale, previo ottenimento di specifiche autorizzazioni per quanto concerne le are di attraversamento del Fiume
Tidone e del Rio Lurone per i quali, ai sensi dell’art. 142, comma c), del D. Lgs. 42/2004 (Codice Urbani), si procede a
richiedere autorizzazione paesaggistica.
Per l’attraversamento di Fiume Tidone si procederà a richiesta di autorizzazione da parte del Servizio Tecnico di Bacino
e a parere idraulica all’Agenzia Interregionale per il fiume Po.
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3. Descrizione degli interventi
3.1. Attraversamento fiume Tidone
L’intervento in progetto parte da Località Ponte Tidone nel comune di Sarmato, punto attuale di arrivo della dorsale
acquedottistica DN 400 alimentata dal campo pozzi di Mottaziana. Da questo punto il tracciato di progetto segue una
viabilità vicinale preesistente discendendo verso la zona di alveo.
Per l’attraversamento del torrente si è localizzata l’area tecnicamente più idonea a circa 40 m a valle della briglia
esistente Figura 9 e Figura 10, in modo da minimizzare l’interferenza idraulica di quest’ultima sull’area oggetto dello
scavo.
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Figura 9
L’attraversamento sarà eseguito tramite realizzazione di uno scavo a cielo aperto, con le modalità meglio dettagliate
nei successivi paragrafi, mantenendo una profondità di 6 m in corrispondenza dell’alveo inciso, e di 2 m sulle rive fino
al raccordo con la viabilità provinciale.
Figura 10
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3.1.1. Attraversamento alveo inciso
Nell’area di alveo inciso la tubazione verrà posta ad una profondità minima di 6 m rispetto alla quota di scorrimento,
mediante la realizzazione di uno scavo di sbancamento a cielo aperto realizzato a “gradoni” secondo la sezione sotto
riportata. Si procederà con l’esecuzione di un primo sbancamento a una profondità di 3.5 m, a sezione svasata con
inclinazione delle pareti di 45°; parte del terreno rimosso sarà utilizzata per la creazione di argini temporanei per la
protezione dello scavo, quello non impiegato sarà depositato in cantiere al di fuori dell’alveo inciso e sarà rimpiegato
in seguito per la chiusura degli scavi.
Figura 11
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Successivamente, operando all’interno dello scavo di sbancamento realizzato, verrà realizzato lo scavo a sezione
ristretta di profondità 2.5 m, all’interno del quale sarà posata la tubazione in acciaio rinforzata con rivestimento
esterno anti roccia per impedirne il galleggiamento in caso di presenza di acqua. Sia lo scavo di sbancamento che
quello a sezione ristretta saranno rintombati utilizzando i rispettivi materiali rimossi e rispettando la stratigrafia del
terreno preesistente.
L’operazione sopra descritte saranno realizzate in due stralci distinti, ognuno relativo a metà della larghezza dell’alveo
stesso, in modo da poter garantire un’adeguata sezione libera per il deflusso dell’eventuale portata presente.
3.1.2. Attraversamento alveo di piena e aree attigue
Al di fuori dell’alveo inciso, lo scavo verrà eseguito con profondità 2 m secondo la sezione di Figura 12. Lo scavo verrà
rintombato utilizzando lo stesso terreno rimosso in loco ripristinando lo stato dei luoghi precedenti alle opere.
Figura 12
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3.1.3. Opere di protezione spondale
Figura 13
Al fine di evitare eventuali fenomeni di erosione in corrispondenza dei tratti di argine interessati dagli scavi, Figura 13,
è prevista la realizzazione di un’opera di difesa spondale tramite la posa di massi di cava di opportuna dimensione per
uno spessore di circa 50 cm che seguano l’attuale profilo delle scarpate Figura 14. La difesa spondale verrà piantumata
impiegando talee di arbusti autoctoni ad elevato indice di attecchimento, in modo da favorirne l’integrazione con il
paesaggio preesistente.
Difesa spondale
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Figura 14
3.2. Percorrenza strada Provinciale
In seguito all’attraversamento descritto il tracciato di progetto risale per raggiungere il livello del rilevato stradale
seguendo una strada privata in massicciata preesistente Figura 15.
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Figura 15
Il tracciato prosegue al limite della banchina di Strada Provinciale n.10 sino all’incrocio con strada Comunale Cantucco
Figura 16.
Figura 16
Superato l’incrocio con la strada comunale è prevista la realizzazione di un attraversamento mediante spingi tubo con
tubo guaina DN 600 per portarsi sul lato opposto Figura 17.
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Figura 17
Da questo punto il tracciato si mantiene su lato sud della strada provinciale sino all’incrocio con Via Case Nuove,
rimanendo in banchina in terreno naturale ove possibile Figura 18, e in banchina bitumata negli altri tratti come
dettagliato negli elaborati di progetto.
Figura 18
In corrispondenza degli scavi il riempimento sarà eseguito con materiale lapideo di idonea granulometria (massimo
mm100), privo di terra e di ogni sostanza organica e per uno spessore di almeno cm 60, steso a strati e
opportunamente assestato. Superiormente sarà posato uno strato in misto cementato costituito da 20 cm di un misto
granulare di ghiaia (o pietrisco), sabbia e impastato con cemento R=325 in ragione di almeno kg 70 per mc e acqua, in
impianto centralizzato . Lo strato finito in spessore di misto bitumato dovrà essere pari a cm 20. Il piano superiore
della banchina sarà ripristinato con ghiaia in sorte con elementi delle dimensioni massime di mm 30, d’idonea
granulometria e senza tracce di limo o terra, il ripristino definitivo della pavimentazione (nei tratti dove era presente
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prima dello scavo), sarà eseguito con formazione del manto d’usura in conglomerato bituminoso, per uno spessore di
almeno cm 3 Figura 19.
Figura 19
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3.3. Collegamento pensile di Rottofreno
In corrispondenza dell’incrocio con strada comunale Case Nuove termina la posa della dorsale principale in ghisa DN
400 (il cui proseguimento sino a località Cattagnina di San Nicolò è prevista nelle prossime annualità). Da questo punto
il progetto prevede di proseguire con una tubazione in ghisa DN 200 mm per l’alimentazione di Rottofreno.
3.3.4. Strada comunale
Figura 20
Lungo strada comunale la tubazione verrà posata su lato sinistro (lato Rottofreno), a circa 1 m dal ciglio stradale. E’
previsto il ripristino dell’intera larghezza stradale con tappetino d’usura di spessore 3 cm.
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La tubazione successivamente devia su terreno agricolo, in corrispondenza del confine fra alcuni mappali (visibili in
Figura 21), fino a giungere il rio Lurone.
3.3.5. Attraversamento rio Lurone
Per il collegamento con il serbatoio pensile di Rottofreno è previsto l’attraversamento del Rio Lurone nel punto
individuato in Figura 21. La zona di attraversamento è stata individuata in corrispondenza dei due campi coltivati
(Foglio 21, Mappale 42 e mappale 54), dove è presente un varco nella vegetazione spondiva, attuale punto di accesso
utilizzato per l’installazione delle motopompe irrigue.
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Figura 21
L’attraversamento verrà eseguito tramite scavo a cielo aperto Figura 22.
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Figura 22
La tubazione in progetto, in polietilene di diametro esterno 180 mm, sarà posata all’interno di un tubo guaina
corrugato di diametro 250 mm, a sua volta annegato in un cassonetto protettivo gettato in opera di calcestruzzo, di
sezione quadrata e dimensioni del lato di 55 cm. L’asse della tubazione verrà posta a una profondità di circa 150 cm
dal livello di scorrimento del Rio Lurone. In corrispondenza dei tratti arginali, a protezione delle sponde del Rio Lurone,
saranno poste al di sopra del massetto protettivo della tubazione, sassi e piccoli massi a protezione di eventuali
fenomeni erosivi. Superficialmente lo scavo verrà rintombato utilizzando il terreno vegetale rimosso in precedenza. A
lavoro ultimato gli arbusti presenti rinverdiranno l’area dello scavo riportando la medesima alle condizioni
preesistenti.
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3.3.6. Collegamento rete Rottofreno
Dopo aver attraversato il rio Lurone, la tubazione prosegue lungo la viabilità comunale in massicciata adiacente al
nuovo campo sportivo, giungendo alla base dell’attuale pensile, posizione in cui sarà connessa all’attuale rete
distributiva del centro abitato.
4. Quadro riepilogativo autorizzazioni all’esecuzione delle opere
1 2 3
4
7
9
5
8
6
32
In riferimento alla numerazione sopra riportata, si fornisce un quadro riepilogativo delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione delle opere:
Numero Descrizione Soggetto\Ente di riferimento stato Elaborati di riferimento
1 Attraversamento mappali privati lungo viabilità preesistente
Proprietari Foglio 17 Mappale 64 Sarmato Da autorizzare Tavola n.1
Relazioni n.4
2 Attraversamento Tidone e
occupazione aree demaniali
Agenzia Interregionale fiume Po
Servizi Tecnici di Bacino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
Da autorizzare Tavola n.3
Relazioni n.3
3 Attraversamento mappali privati lungo viabilità preesistente
Proprietari terreni Foglio 20 Mappale 534 Rottofreno Da autorizzare Tavola n.1
Relazione n.4
4 Attraversamento S.P. n.10 Provincia di Piacenza
Proprietari occupazione temporanea Foglio 21 Mappale 1
Rottofreno
Autorizzato Provincia (allegata)
Da autorizzare proprietari
Tavola n.6
Tavola n.1
Relazione n.4
4 bis Interferenza oleodoto San
Nazzaro-Fiorenzuola
Eni Spa Autorizzato ENI Spa Tavola n.1
Tavola n.2
5 Percorrenza S.P. n. 10 Provincia di Piacenza Autorizzato Provincia Tavola n.6
6 Percorrenza Strada Comunale
Case Nuove
Comune di Rottofreno Da autorizzare Tavola n.1
Tavola n.1
7 Interferenza metanodotto
SNAM
SNAM Rete GAS Autorizzato SNAM Tavola n.7
8 Attraversamento mappali privati lungo confini terreni agricoli
Proprietari terreni Foglio 21 comune di Rottofreno, mappali
29, 32, 41, 42, 264, 656
Da autorizzare Tavola n.1
Relazioni n.4
9 Attraversamento Rio Lurone Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
Da autorizzare Tavola n.3
Relazioni n.3
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