comunitá rom rumeni a wrocław - rapporto 2013

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Wrocław, Polonia, novembre 2013

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Page 1: Comunitá Rom Rumeni a Wrocław - Rapporto 2013

Nomada Stowarzyszenie na Rzecz Integracji Społeczeństwa WielokulturowegoAssociazione per l’integrazione delle società multiculturaliwww.nomada.info.plwww.roma.nomada.info.pl

RAPPORTO: COMUNITÀ ROM RUMENI A WROCLAW

Wrocław, novembre 2013

ul. Paulińska 4/8 50 -247 Wrocław, Polandtel. +48 71 307 03 35, e-mail: [email protected] 0000342030 NIP 8982168187

Fotografia: Tomáš Rafa.Traduzione: Daria Kowalczyk

COOPERAZIONE:

Wrocław, Polonia, novembre 2013

Page 2: Comunitá Rom Rumeni a Wrocław - Rapporto 2013

I ROM RUMENI DI WROCŁAW

FONTI

ESEMPI

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Il 22 novembre 2013 si svolge la prima seduta di espulsione che il comune di Wrocław ha istruito contro i venti Rom rumeni che abitano negli accampa-menti provvisori nella zona di Wrocław.

La società dei Rom rumeni di Wrocław conta adesso circa cento persone divisi in due gruppi. Vivono negli insediamenti costruiti da loro stessi che si trovano nel terri-torio degli ex giardini in via Kamieńskiego e terreni incolti presso via Paprotna. Tutti e due i fondi sono proprietà del comune di Wrocław.

La maggior parte di loro proviene da Fagars nel distretto di Brasov in Transilva-nia (Romania). Come cittadini della Comunità Europea (la Romania fa parte della Unità Europea dal 1 gennaio 2007) soggiornano nel territorio Polacco liberamente, possono lavorare legalmente e anche hanno diritto all‘educazione. In accordo con le leggi sono obligati a registrare il loro sog-giorno dopo tre mesi dall‘arrivo nel territorio di qualsia-si altro Paese membro. Però siccome i controlli dei pas-saporti alle frontiere interne della Comunità Europea sono stati eliminati, mancano gli strumenti che per-mettono di sapere da quanto tempo sono nel territorio Polacco. La mancan-za di registrazione del soggior-no non permette agli individui di questa società di usufruire dell‘aiuto sociale e dei servizi dell‘Ufficio di Collocamen-to. Per registrare il proprio soggiorno bisogna avere un lavoro legale, un assi-curazione e la residenza. La maggior parte dei Rom di Wrocław non rispetta queste con-dizioni.

1. Gran Bretagna – l‘educazione multi culturale è obbligatoria nelle scuole.2. Spagna - c‘è un regolamento interno sul diritto incondizionato di soggiorno per

i cittadini europei. L‘unica richiesta per la registrazione sono un documento di identità e la conferma di nazionalità.

3. Spagna (Cordoba) – lezioni didattiche organizzate per i bambini, mentre le loro madri sono occupate con l‘accattonaggio.

4. Spagna (Catalonia) – Il piano comprensivo per la popolazione Gitana in Cata-logna (PIPG), è attivo con un budget annuale di 3.5 milioni di euro.

5. Francia (Cesson) – le autorità forniscono alloggio alle famiglie che mandano i loro figli a scuola sulla base regolare.

6. Italia (Pisa) – le autorità permettono loro di vivere secondo il loro modo tradi-zionale senza aree designate. La scadenza dell‘uso del suolo pubblico municipale è stato stabilito nel contratto. É stato introdotto l‘istituzione degli assistenti del-le famiglie.

7. Slovacchia – I membri della comunità Rom sono stati coinvolti nel progetto di costruzione case. Durante la costruzione sono stati usati materiali riciclati. Ol-tre ad un miglioramento diretto delle condizioni di vita, il progetto ha anche un enorme valore educazionale.

• SytuacjaobywateliUniinarodowościromskiej,przemieszczającychsięiosiedlającychsięwinnychpaństwachczłonkowskich–sprawozdaniaAgencjiPrawPodstawowychUniiEuropejskiej: http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/1100-roma-movement-infosheet_pl.pdf http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/627-Memo-Roma-movement091109_pl.pdf

• RomaandTravellerInclusioninEurope.Greenquestionsandanswers,red.KatiPietarinen:http://www.gef.eu/fileadmin/user_upload/Publications/GEF-1011_Roma_inclusion_final_for_web.pdf

• CyganiewRumunii(zdziejówtematuwwiekachXV-XIX),EwaKocój,PawełLechowski: http://www.tpr.pl/post/310/ewa-kocj-pawe-lechowski-cyganie-w-rumunii-z-dziejw-tematu-wwiekachxv-xix/

• KwestiaromskawpolitycepaństwEuropyŚrodkowejiWschodniej,red.T.Szyszlak,PROM• Informacje na temat pracy StowarzyszeniaNOMADA na rzecz i ze społecznością Romów

Rumuńskich we Wrocławiu znajdziecie Państwo na stronie: www.roma.nomada.info.pl

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CHI SONO?

Con l’inizio degli anni novanta i Rom sono apparsi sulle strade delle cit-tà polacche. Soggiornando qui illegal-mente spesso cambiavano la posizione degli accampamenti per evitare iden-tificazioni da parte delle forze dell’or-dine. L’incontro con i funzionari do-ganali spesso finiva con l’espulsione in Romania. Nel 1997 un accampamento intero che si trovava nel Tarnogaj, un quartiere di Wrocław, è stato invitato a salire negli autobus organizzati dai rap-prezentanti delle forze dell’ordine sotto la falsa promessa che avrebbero ricevu-to gli aiuti. Il gruppo è stato espulso. I loro averi e le loro baracche sono stati distrutti. Le consequenze di questo tipo di azioni creano risemntimento nei Rom nel collaborare con gli impiegati e i funzionari delle forze dell’ordine. Loro non si fidano.

Fin dal medioevo i Rom erano ri-dotti in schiavitù in Romania. La loro

schiavitù è stata abolita nella seconda metà del XIX sec. e gli sono stati con-cessi gli stessi diritti dei contadini ru-meni che gli ha permesso di spostarsi in altri Paesi. Allora un grande gruppo di loro si è spostato in Polonia. La di-scendenza di questo primo esodo rap-presenta oggi uno dei gruppi dei Rom polacchi.

Durante la dittatura di Ceaucescu, i Rom furono insediati dalle zone rurali alle aree urbane. Prima del reinsedia-mento, loro lavoravano come artigia-ni (fabbri, sellai ecc.) dopo questo, gli adulti possono lavorare nelle Fattorie Agricole Statali, come lavoratori stagio-nali non qualificati. I bambini possono andare a scuola, dove di solito riescono a completare solo poche classi. Alcuni di loro finiscono in orfanotrofi affol-lati. Dopo la caduta della dittatura, i Rom cominciarono a perdere il lavoro e caddero nella povertà. I ghetti della po-

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vertà cominciarono ad emergere. Molti dei loro abitanti decisero di emigrare in cerca di lavoro. Una parte di loro venne in Polonia, alcuni arrivarono a Wro-claw. I Rom sono stati liberi in Romania per più di un secolo, eppure vengono trattati come sottoclasse di cittadini.

Gli insediamenti dei Rom furono fondati nelle località di Wroclaw circa tre anni fa. Prima di ciò, la comunità era divisa in piccoli gruppi che vivevano sparsi per la città. I membri fondatori di questo gruppo arrivarono a Wroclaw nei primi anni 90. La politica è cambia-ta in quei tempi e ha permesso loro di muoversi all’interno dell’ Unione Eu-ropea. In Romania sono stati confinati nelle zone rurali abitando piccoli villag-gi. Le famiglie che vivono a Wroclaw di-scendono da:

1. Romungri – i Rom di origine ungara, la casta più bassa nella gerar-chia sociale dei Rom Rumeni;

2. Kalderari - ex élite dei Rom, or-mai degradata, forse a causa dell’adat-

tamento al nuovo stile di vita;3. Cortorari – vengono chiamati

“i Rom delle tende” - uno degli ultimi gruppi nomadi che viaggiano in estate e vivono in tende durante questo perio-do.

Questo costituisce una società mi-sta, multi strato, alla quale la domanda sull’origine è ancora importante. Que-sto può portare a differenze gerarchi-che e a conflitti interni. Identificazione delle dipendenze e delle relazioni tra la comunita basate sugli origini di ogni fa-miglia potrebbe semplificare la comuni-cazione con intere gruppo.

La comunità Rom di Wroclaw con-ta 80-100 membri. L’insediamento più piccolo in via Paprotna è abitato da un gruppo fisso di 20 persone. L’intera comunità è fluida, la quantità dei loro membri cambia in base alla loro confi-gurazione. Ciò consiste in famiglie mul-tigenerazionali con numerosi bambini. Infatti I bambini e I giovani rappresen-tano il 60% del gruppo.

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COME VIVONO?

I Rom rumeni di Breslavia abita-no in insediamenti di diverse capanne auto costruite. Le capanne sono costru-ite con materiali riciclati: tronchi di le-gno, porte, fogli di lamiera metallica, tavole recuperate in discarica. Le ca-panne sono arredate con letti e fornelli realizzati con barili di metallo utilizzati sia per il riscaldamento che per la cot-tura. L’elettricità è acquisito da genera-tori di corrente. Gli insediamenti sono baraccopoli, favelas.

L’insediamento in via Paprotna è costituito da diverse capanne recintate. Grazie alla sua posizione, la recinzione e la mancanza di vicini i suoi abitanti possono godere di una relativa pace.

Il secondo insediamento in via Kamieńskiego è più grande e con una maggiore densità di popolazione. Si trova vicino ai block abitati. I residen-ti dei block considerano i Rom un fa-stidio. Sono disturbati dal disordine che circonda l’insediamento, dal modo inappropriato di smaltire i rifiuti, dalla combustione della plastica e dall’inqui-namento dell’area con i loro escrementi.

In più, i Rom spesso chiedono ai loro vicini acqua, cibo e soldi, ed è un problema crescente.

Ci sono stati casi di confronti di-

retti durante i quali una o l’altra parte reagiva aggressivamente. La sensa-zione di reciproca diffidenza e paura è presente. La piattaforma per lo svilup-po dei rapporti sociali sani è carente. Durante i mesi scorsi l’insediamento in via Kamińskiego è stato rifornito di contenitori per i rifiuti, gabinetti e ac-qua distribuiti da MOPS (Centro socia-le municipale per l’aiuto). L’incontro tra la comunità e i lavoratori del MOPS è stato definito problematico da ambo le parti. Questo è causato in parte dalla mancanza di conoscenza delle procedu-re giuridiche e dall’inadeguata padro-nanza della lingua Polacca da parte dei Rom.

Un’altra barriera è la scarsa fami-liarità con le specifiche del gruppo e la mancanza di capacità di comunicazione interculturale da parte dei funzionari MOPS.

Dal novembre 2011, l’associazio-ne NOMADA (Associazione per l’inte-grazione delle società multiculturali) è in costante contatto con gli abitanti dell’insediamento Da maggio 2012, NOMADA in cooperazione con Dom Spotkań im. Angelusa Silesiusa, agisce per il miglioramento della situazione della comunità dei Rom.

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EDUCAZIONE, SALUTE, LAVORO

Benchè la maggior parte degli abi-tanti degli insediamenti di Wroclaw sa parlare polacco, loro non sanno né leggere né scrivere. I bambini, molti di loro nati in Polonia, perdono gradual-mente l’abilità di comunicare in rume-no. La principale e più comune lingua fra i membri della comunità è uno dei dialetti rumeni. Poche persone dai 20 ai 25 anni di età ha frequentato la scuola elementare prima di lasciare la Roma-nia. I Rom non vogliono che i loro figli siano educati in Polonia. Il maggiore ostacolo è la paura dei possibili coinvol-gimenti nei provvedimenti giudiziari. I genitori sono spaventati di accettare obblighi e doveri di legge, il cui adem-pimento sarebbe sempre verificato, an-che in futuro. Un altro problema deriva dalle estreme condizioni di povertà in cui vive la comunità. L’obbiettivo pri-mario di tutti i membri del gruppo è la sopravvivenza quotidiana. Dal febbraio 2013 alcuni bambini in età delle scuole

e delle pre-scuole partecipano regolar-mente a classi di educazione informali su misura dei loro bisogni. Gli educato-ri della NOMADA e del DAS sviluppano le abilità di comunicazione nei bambi-ni, insegnano loro a parlare, leggere e scrivere in Polacco, provvedono a loro con delle classi di cultura generale. La maggiorparte dei Rom rumeni non ha l’assicurazione sanitaria, il loro accesso al servizio pubblico sanitario Polacco è molto limitato. Le cattive condizioni di salute delle famiglie Rom sono anche il risultato di una alimentazione pove-ra e della malnutrizione. I bambini si sviluppano più lentamente del dovuto, gli adulti soffrono di malattie croni-che. Molte di queste malattie vengono diagnosticate ad uno stadio finale. Le azioni intraprese da NOMADA hanno permesso ad alcuni membri della co-munità un sicuro accesso ai programmi sanitari, specialmente per le donne in-cinte (esami ginecologici, cure durante

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la gravidanza), e per i bambini (ricovero in caso di malattie contagiose, vaccina-zioni). Altri casi di assistenza medica, in particolare casi di pericolo di vita, vengono negoziati, se possibile, dagli assistenti dei Rom.

La comunità vive nella povertà più estrema. Le loro case sono capanne im-provvisate. In qualsiasi momento pos-sono essere cacciati dal terreno munici-pale dove vivono illegalmente. Questo, in pratica, li rende dei senza tetto. L’in-capacità di acquisire un lavoro legale non fornisce alcuna possibilità virtuale di miglioramento. La disoccupazione è causata da due fattori principali: uno è la percezione dei Rom attraverso stere-otipi rinforzati negativamente, l’altro è il loro status giuridico complicato. Inol-tre, ai Rom mancano le conoscenze di base dei loro diritti e doveri di cittadini europei. La loro maggiore fonte di gua-dagno è la mendicazione. A mendicare sono maggiormente le donne e i bam-bini. Gli uomini raccolgono rifiuti, loro sono i responsabili per le riparazioni e i miglioramenti di tutto l’insediamento.

La principale occupazione dei membri dei gruppi è la lavorazione del metallo, in particolare, la lavorazione

di stufe di metallo. Le stufe, lavorate a mano da barili di metallo, sono l’unica fonte di riscaldamento dell’insedia-mento. Questo mestiere sta lentamen-te scomparendo, però principalmente a causa della mancanza di attrezzi per la lavorazione. Nonostante l’apparen-te entusiasmo nel cercare un lavoro, è molto raro che un Rom ne trovi uno, anche solo stagionale. In molti casi, i Rom sono assunti a fare semplici lavo-retti per un paio di ore. La loro paga di solito è inadeguata al loro lavoro.

La maggior parte degli interventi legali che coinvolgono gli abitanti degli insediamenti riguardano diritti geni-toriali o mendicità. I casi sono moni-torati dagli assistenti delle famiglie dei Rom. Questa è una neccessita perchè i Rom non conoscono la lingua e la leg-ge polacca. Inoltre, ci sono stati casi di funzionari che hanno eccesso con i loro poteri nei casi dei Rom.

Il tribunale familiare di Wroclaw ha avuto molti casi di diritti genitoriali. Nel corso degli ultimi due anni, ci sono stati due casi di bambini allontanati dai loro genitori in modo permanente, do-vuta all’estrema povertà.

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COSA FARE?

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Da quando sono arrivati in Polonia (per alcuni da circa 20 anni) i Rom hanno vissuto in condizioni di esclusione. Questa esclusione è sostenuta e rinforzata su due livelli. Il primo riguarda uno stereotipo negativo sui Rom presente nella so-cietà polacca che porta al pregiudizio e alla diffidenza. Il secondo è la mancanza di conoscenza da parte della comunità Rom dei loro diritti e doveri di stranieri resi-denti in Polonia. Assoluta mancanza di attaccamento con il sistema giuridico as-sieme alla esclusione economica rendono il processo di integrazione sociale estre-mamente difficile. Mancanza di dibattiti pubblici, chiudono gli occhi e le orecchie sulla questione delle minoranze Rom in Polonia, e creano atteggiamenti negati-vi della società polacca verso il gruppo. Sembra fondamentale prendere decisioni amministrative e introdurre procedure ufficiali, permettendo un aiuto regolare.

IMMEDIATAMENTE:• Aiutare gli uomini a trovare lavoro – lavorando almeno uno dei membri della

famiglia permetterebbe l’abbandono delle strade da parte delle donne. Questo fornirà inoltre l’assicurazione sanitaria per la famiglia;

• Aiutare con le procedure di registrazione della residenza – questo faciliterà il processo di acquisizione di occupazione e consentirà l’uso dei Servizi Sociali;

• Aiutare a trovare un alloggio definitivo - soddisfare le esigenze di base e per-mette l’ulteriore sviluppo;

• Formalizzare l’istituzione degli assistenti delle famiglie – questo è altamen-te consigliato dai membri dell’associazione NOMADA che segnalano un gran-de successo con l’applicazione di queste soluzioni al lavoro con la comunità dei Rom negli ultimi due anni.

A LUNGO TERMINE:

• Effettuare corsi di formazione professionale per uomini e donne;• Effettuare corsi di lingue (Polacco e Rumeno);• Educare alla salute e alla nutrizione;• Preparare i bambini a frequentare scuola e asilo;• Adattare le scuole e gli asili per questi bambini;• Realizzare campagne sociali a Wroclaw (e in altre città) – è importante lavorare

con i gruppi esclusi nonché con quelli riceventi.

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Il successo può essere raggiunto se si soddisfano tre condizioni fondamentali.

1. Tutte le parti interessate dovrebbero essere coinvolti nel dialogo. Que-sto include le autorità locali e nazionali, associazioni sociali e organizzazioni e i beneficiari – la comunità dei Rom. La cooperazione è fondamentale nella pro-gettazione e attuazione dei progetti. Non si può dimenticare la ‘comunità di ac-coglienza’ durante tutto il processo. Dovrebbe essere informato, educato e par-lato.

2. E’ necessario integrare le attività e le azioni coinvolgendo vari aspet-ti della vita del gruppo beneficiario. L’occupazione, l’istruzione, l’alloggio e la salute dovrebbero essere gli obiettivi primari. Gli sforzi fatti con una sola di queste aree di interesse quasi mai producono esito positivo permanente.

3. La collaborazione tra i gruppi dovrebbe essere creato sia verticalmente che orizzontalmente. Tutte le parti interessate dovrebbero essere coinvolte nella gestione dei processi. La collaborazione delle autorità locali, nazionali e dell’unione europea, attivisti, volontari, esperti e i Rom stessi, danno una reale possibilità di realizzare un miglioramento genuino e duraturo.

Sappiamo già che i programmi su larga scala, di lunga durata semplicemente non funzionano. L’attenzione dovrebbe spostarsi verso iniziative e organizzazioni essendo in contatto diretto con la comunità Rom. Questo approccio consente la valutazione immediata dell’efficacia di una data azione e di rettifica di eventuali errori. Interagendo con il gruppo bisogna ressistere alla tentazione di assimilare i Rom (che è proibito dalla legge polacca). L’obbiettivo dovrebbe essere quello di trovare soluzioni permettendo ai Rom di conservare la loro identità e funzione in modo efficiente all’interno della società.

Sembrerebbe più razionale per la città di Wroclaw e per le altre città imparare dalle esperienze degli altri Paesi (e città) che hanno, con successo, introdotto pro-grammi di cooperazione con gli immigrati Rom. Insieme, le autorità e le persone coinvolte in questi progetti di assistenza sottolineano fortemente l’importanza della collaborazione delle autorità pubbliche, ufficiali, istituzioni di assistenza e organizzazioni non governative nonché i beneficiari stessi.

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I ROM RUMENI DI WROCŁAW

FONTI

ESEMPI

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Il 22 novembre 2013 si svolge la prima seduta di espulsione che il comune di Wrocław ha istruito contro i venti Rom rumeni che abitano negli accampa-menti provvisori nella zona di Wrocław.

La società dei Rom rumeni di Wrocław conta adesso circa cento persone divisi in due gruppi. Vivono negli insediamenti costruiti da loro stessi che si trovano nel terri-torio degli ex giardini in via Kamieńskiego e terreni incolti presso via Paprotna. Tutti e due i fondi sono proprietà del comune di Wrocław.

La maggior parte di loro proviene da Fagars nel distretto di Brasov in Transilva-nia (Romania). Come cittadini della Comunità Europea (la Romania fa parte della Unità Europea dal 1 gennaio 2007) soggiornano nel territorio Polacco liberamente, possono lavorare legalmente e anche hanno diritto all‘educazione. In accordo con le leggi sono obligati a registrare il loro sog-giorno dopo tre mesi dall‘arrivo nel territorio di qualsia-si altro Paese membro. Però siccome i controlli dei pas-saporti alle frontiere interne della Comunità Europea sono stati eliminati, mancano gli strumenti che per-mettono di sapere da quanto tempo sono nel territorio Polacco. La mancan-za di registrazione del soggior-no non permette agli individui di questa società di usufruire dell‘aiuto sociale e dei servizi dell‘Ufficio di Collocamen-to. Per registrare il proprio soggiorno bisogna avere un lavoro legale, un assi-curazione e la residenza. La maggior parte dei Rom di Wrocław non rispetta queste con-dizioni.

1. Gran Bretagna – l‘educazione multi culturale è obbligatoria nelle scuole.2. Spagna - c‘è un regolamento interno sul diritto incondizionato di soggiorno per

i cittadini europei. L‘unica richiesta per la registrazione sono un documento di identità e la conferma di nazionalità.

3. Spagna (Cordoba) – lezioni didattiche organizzate per i bambini, mentre le loro madri sono occupate con l‘accattonaggio.

4. Spagna (Catalonia) – Il piano comprensivo per la popolazione Gitana in Cata-logna (PIPG), è attivo con un budget annuale di 3.5 milioni di euro.

5. Francia (Cesson) – le autorità forniscono alloggio alle famiglie che mandano i loro figli a scuola sulla base regolare.

6. Italia (Pisa) – le autorità permettono loro di vivere secondo il loro modo tradi-zionale senza aree designate. La scadenza dell‘uso del suolo pubblico municipale è stato stabilito nel contratto. É stato introdotto l‘istituzione degli assistenti del-le famiglie.

7. Slovacchia – I membri della comunità Rom sono stati coinvolti nel progetto di costruzione case. Durante la costruzione sono stati usati materiali riciclati. Ol-tre ad un miglioramento diretto delle condizioni di vita, il progetto ha anche un enorme valore educazionale.

• SytuacjaobywateliUniinarodowościromskiej,przemieszczającychsięiosiedlającychsięwinnychpaństwachczłonkowskich–sprawozdaniaAgencjiPrawPodstawowychUniiEuropejskiej: http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/1100-roma-movement-infosheet_pl.pdf http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/627-Memo-Roma-movement091109_pl.pdf

• RomaandTravellerInclusioninEurope.Greenquestionsandanswers,red.KatiPietarinen:http://www.gef.eu/fileadmin/user_upload/Publications/GEF-1011_Roma_inclusion_final_for_web.pdf

• CyganiewRumunii(zdziejówtematuwwiekachXV-XIX),EwaKocój,PawełLechowski: http://www.tpr.pl/post/310/ewa-kocj-pawe-lechowski-cyganie-w-rumunii-z-dziejw-tematu-wwiekachxv-xix/

• KwestiaromskawpolitycepaństwEuropyŚrodkowejiWschodniej,red.T.Szyszlak,PROM• Informacje na temat pracy StowarzyszeniaNOMADA na rzecz i ze społecznością Romów

Rumuńskich we Wrocławiu znajdziecie Państwo na stronie: www.roma.nomada.info.pl

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Nomada Stowarzyszenie na Rzecz Integracji Społeczeństwa WielokulturowegoAssociazione per l’integrazione delle società multiculturaliwww.nomada.info.plwww.roma.nomada.info.pl

RAPPORTO: COMUNITÀ ROM RUMENI A WROCLAW

Wrocław, novembre 2013

ul. Paulińska 4/8 50 -247 Wrocław, Polandtel. +48 71 307 03 35, e-mail: [email protected] 0000342030 NIP 8982168187

Fotografia: Tomáš Rafa.Traduzione: Daria Kowalczyk

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