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CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO L’USR DEL LAZIO MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

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CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE

ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO

A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO L’USR DEL LAZIO

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

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LINEE PROGRAMMATICHE DEL MINISTRO dalla nota di indirizzo per l’avvio dell’anno scolastico 2006/2007,

“anno ponte”

31/08/06, prot.692

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

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Nota prot. n. 3147del 21.2.07 del Capo di Gabinetto

Nota del 24 gennaio 2007

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

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OBIETTIVI DI LUNGO PERIODOPREMESSA

• L’anno scolastico 2006/2007 si presenta come un anno ponte verso nuove Indicazioni curricolari, per le quali l’intervento centrale dovrà individuare i traguardi essenziali prescritti per ogni ciclo scolastico, definendo gli standard relativi alle competenze da certificare, nel rispetto dell’autonomia scolastica e nella considerazione delle buone pratiche realizzate e della ricerca messa in atto nelle diverse realtà territoriali, attraverso quindi la partecipazione delle istituzioni scolastiche.

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OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO

• Miglioramento dei livelli di apprendimento e estensione dell’istruzione

• Recupero di motivazioni e partecipazione degli studenti

• Inclusione di tutte le diversità, intese come valore

• Ristabilimento della “fiducia pubblica” verso la funzione dell’operato degli insegnanti e della scuola

• Instaurazione di legami più stretti con la comunità

e le sue articolazioni sociali ed istituzionali

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SINTESI DELLE INDICAZIONI PIU’ SIGNIFICATIVE PRESENTI NELLA NOTA

• Rinnovato riconoscimento dell’autonomia scolastica, nel contesto dell’interazione tra le diverse autonomie locali, come quadro di riferimento dei processi di innovazione e di riqualificazione, i quali non devono essere imposti dal centro ma devono derivare da un processo condiviso

• Il pieno sviluppo dell’autonomia scolastica richiede la precisa definizione delle competenze del centro, così come indicate nell’art. 8 del DPR 275/99, che si realizzerà con la futura revisione delle attuali Indicazioni nazionali

• A livello della singola istituzione scolastica, l’autonomia progettuale, didattica ed organizzativa si manifesta nella predisposizione del POF e del curricolo, secondo i principi della valorizzazione e realizzazione della persona umana, così come richiamati anche dalla Legge 53/03

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• Ruolo della professionalità e delle motivazioni del personale docente per una scuola piu’efficace, più efficiente e di migliore qualità. Sostegno di tale ruolo con iniziative di formazione nell’ambito del processo di formazione continua

• Riconoscimento del ruolo dei Dirigenti scolastici e del personale ATA al fine della compiuta realizzazione del processo educativo

• Riconoscimento del ruolo dei genitori, facenti parte della comunità educante, senza il coinvolgimento dei quali i processo educativo non può realizzarsi compiutamente

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LA FORMAZIONE DI BASE

• Il rafforzamento delle conoscenze e delle abilità di base al termine del primo ciclo, in sintonia con gli obiettivi delineati a Lisbona per il 2010, deve assicurare agli allievi l’acquisizione di competenze in grado di accompagnarli tutti nel proseguimento dell’istruzione e formazione obbligatoria che si estenderà sino a 16 anni di età

• La formazione di base, intesa come acquisizione di competenze chiave, ovvero come insieme di conoscenze, abilità, comportamenti, atti a da affrontare problemi complessi, costituisce l’obiettivo essenziale del processo di insegnamento, da perseguire in piena autonomia progettuale e didattica, utilizzando i modelli organizzativi ritenuti più adeguati

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IL CURRICOLORuolo delle scuole autonome e del MPI

• Spetta alle singole istituzioni scolastiche autonome definire ed attuare un curricolo della scuola, nel rispetto degli indirizzi curricolari di carattere nazionale così come definiti dalle norme vigenti che, per quanto riguarda il primo ciclo, saranno profondamente revisionati al fine di superare le meticolose prescrizioni contenute negli allegati al DL.vo 59/04, al fine di realizzare compiutamente quanto previsto dall’art.8 del DPR 275/99

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• Si inserisce nell’ambito del pieno riconoscimento dell’autonomia, il provvedimento emanato con DM n.47 del 13/06/06, che ha elevato dal 15% al 20% la quota oraria del curricolo rimessa alla competenza delle singole istituzioni scolastiche. Nello stesso ambito si inserisce il DM 31/05/06, prot.4018/FR, che sospende le iniziative di innovazione del nuovo assetto della scuola secondaria di II grado fissato nella Legge 53/03.

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• Nella revisione del nuovo assetto della scuola secondaria di II grado, particolare attenzione viene dedicata all’istruzione tecnica e professionale in considerazione del ruolo svolto in merito alle connotazioni formative ed ai profili professionalizzanti, per i quali si prevede un forte recupero ed una adeguata valorizzazione, così come emerge dalla recente riforma degli esami di Stato per quanto riguarda le prove d’esame di detti indirizzi di studio

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• La riforma degli esami di Stato, Legge n.1/07, si ispira nuovamente alla piena valorizzazione dell’autonomia scolastica, attraverso la restituzione alle commissioni d’esame, aventi una nuova composizione, dell’elaborazione del testo della terza prova scritta ed il riconoscimento del percorso di istruzione compiuto dagli studenti, attraverso lo scrutinio d’ammissione agli esami, subordinata al saldo di tutti i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici. La riforma ha anche l’obiettivo di incentivare le eccellenze raggiunte dagli studenti durante il loro percorso formativo

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• Per il proseguimento della formazione e degli studi per gli studenti negli IFTS o nei percorsi universitari è previsto, in base al principio di continuità, un raccordo tra scuola ed università finalizzato al riconoscimento della qualità dei risultati scolastici per l’ammissione ai corsi di laurea

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• Sempre in riferimento al pieno riconoscimento dell’autonomia, sono stati disapplicati i commi 5, 6, 7 dell’art.7 del DL.vo 59/04, relativo al tutor, tramite l’art.2 dell’Accordo sulla sequenza contrattuale del 17/07/06, in considerazione che tutte le funzioni di progettazione, gestione delle attività curricolari, valutazione, orientamento e rapporti con le famiglie degli alunni sono di pertinenza di tutti i docenti che operano collegialmente all’interno del team docenti

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• La stessa sequenza contrattuale, all’art.4, consente di meglio distinguere il concetto di attività curricolari comuni ed opzionali, da inserire comunque nell’orario obbligatorio onnicomprensivo e di pertinenza della scuola, e di attività facoltative chiaramente aggiuntive e da negoziare con i genitori degli alunni.

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L’AZIONE DI INSEGNAMENTO E LA VALUTAZIONE

• Nell’ambito della chiara definizione delle finalità e degli obiettivi generali del processo formativo da parte del sistema centrale, le autonome scelte curricolari individuate dalle istituzioni scolastiche, accompagnate da strumenti flessibili che consentano un insegnamento individualizzato negli obiettivi da raggiungere ed un apprendimento personalizzato nei modi e nei tempi per conseguirli, devono essere coerenti con tali prioritari riferimenti al fine di promuovere le competenze chiave e garantire il raggiungimento degli standard stabiliti dal sistema centrale

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• In questa ottica, la responsabilità della valutazione appartiene a tutti i docenti, sottolineando che, nella scuola di base, essa assume una preminente funzione formativa. L’attestazione dei traguardi intermedi via via raggiunti negli apprendimenti sarà affidata a sobrie schede di valutazione, mentre la certificazione delle competenze sarà proposta in una ottica sperimentale solo per l’ultimo anno del ciclo di base, come descrizione degli esiti raggiunti da ciascun allievo rispetto agli standard preventivamente definiti, sulla base di un modello nazionale predisposto dal MPI

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• Altre eventuali forme di documentazione dei processi formativi (dossier, portfolio…) saranno rimesse alla piena autonomia delle scuole, ma la loro funzione sarà prettamente formativa e didattica con tassativa esclusione di qualunque funzione di certificazione, attestazione e valutazione, così come è esclusa ogni funzione pubblica di tali documenti che attengono esclusivamente alla relazione educativa alunno-insegnante-genitore.

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PROVVEDIMENTI NORMATIVI DI CARATTERE GENERALE

• Legge n.223 del 17/07/06 con al quale è stato istituito il MPI

• Direttiva generale sull’azione amministrativa e la gestione per l’anno 2006, n.5960/FR del 25/07/06 e la Direttiva sull’azione amministrativa per l’anno 2007

• Legge n. 228 del 12/07/06, con la quale è stata disposta la proroga:

- di ulteriori 18 mesi dei termini per l’eventuale modifica dei decreti legislativi relativi al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, all’alternanza scuola-lavoro, al secondo ciclo del sistema educativo, alla formazione dei docenti ai fini dell’accesso all’insegnamento;

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- sino al 31/12/06 per l’approvazione del Regolamento per il trattamento dei dati sensibili;

- all’anno scolastico 2008/2009 delle disposizioni per la definizione degli organici del personale docente della scuola secondaria di I grado;

- all’anno scolastico 2007/2008 del regime transitorio per l’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia;

- all’anno scolastico 2008/2009 dell’avvio della riforma dell’istruzione secondaria di II grado

• Legge n.1/2007 di riforma degli esami di Stato

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• Legge finanziaria 2007, nella quale i provvedimenti previsti per la scuola riguardano tre macroaree:

• Il potenziamento dell’autonomia scolastica;• Lo sviluppo e qualificazione del sistema

dell’istruzione;• La valorizzazione del personale

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• Nella prima macroarea ricade il provvedimento che istituisce due soli capitoli per il finanziamento alle scuole, uno per le competenze dovute al personale, con esclusione delle spese per stipendi, l’altro per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. I fondi verranno attribuiti direttamente alle scuole e le relative risorse potranno essere da queste utilizzate senza ulteriori vincoli di destinazione. Il riscontro di regolarità amministrativa contabile sarà svolto da due soli revisori dei conti.

• Per favorire l’ampliamento dell’offerta formativa, sono previste specifiche risorse da attribuire alle scuole

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• Si costituisce l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, che subentra nelle funzioni e nei compiti attualmente svolti dall’IRRE e dall’INDIRE, che sono contestualmente soppressi.

• Viene riformato l’INVALSI, con la ridefinizione dell’organizzazione e delle competenze

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• Nella seconda macroarea si prevede che l’istruzione obbligatoria venga impartita per almeno dieci anni a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008, al fine del conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.

• Viene intensificata la lotta all’insuccesso scolastico e alla dispersione, anche attraverso processi di apprendimento che riducano il fenomeno delle bocciature

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• Per il pieno esercizio del diritto allo studio, la gratuità parziale dei libri di testo si estende agli studenti del primo e secondo anno dell’istruzione secondaria superiore

• Al fine di garantire l’ampliamento dell’offerta formativa rivolta ai bambini tra i due e tre anni di età, sono previsti progetti sperimentali, d’intesa con gli Enti locali

• Al fine di far conseguire più elevati livelli di istruzione alla popolazione adulta, si introduce l’istruzione degli adulti nell’ordinamento nazionale, riorganizzando i centri territoriali di educazione permanente ed i corsi serali funzionanti presso le istituzioni scolastiche in “Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”, dotati di autonomia amministrativa, organizzativa e didattica

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• Valorizzazione del ruolo dell’istruzione tecnica e professionale, nel quadro dell’alta formazione tecnica, attraverso la loro riorganizzazione e la costruzione di stabili collegamenti sul territorio con la formazione professionale, il mondo del lavoro, dell’università e della ricerca, da realizzare attraverso nuovi modelli organizzativi (poli, reti, distretti formativi).

• In questo quadro si prevede la riduzione, a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008, dei carichi orari settimanali delle lezioni degli istituti professionali. Si intendono adottare anche interventi per ammodernare l’istruzione tecnica.

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• Si creano le condizioni affinchè il sistema dell’IFTS diventi una offerta formativa stabile a livello post secondario, in tutte le province, alternativa ai percorsi universitari. A decorrere dal 2007, il sistema dell’IFTS è riorganizzato secondo linee guida adottate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa intesa in sede di Conferenza unificata. E’ istituito un fondo per l’IFTS

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• Il Decreto legge 31/01/07, n. 7, relativo a disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico professionale

• L’art.13 di tale decreto prevede che nel secondo ciclo di cui al DL.vo 226 del 17/10/05, il sistema dell’istruzione secondaria superiore sia costituito dai licei e dagli istituti tecnici e professionali di cui all’art. 191, comma 2, del TU, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore

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• Nel medesimo art. 13 si prevede che possano essere costituite, nel rispetto dell’autonomia scolastica e delle competenze di regioni ed enti locali in materia di programmazione dell’offerta formativa, in ambito provinciale o sub provinciale, tra gli istituti tecnici e gli istituti professionali, le strutture formative rispondenti ai livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del DLvo 226/05 e gli “istituti tecnici superiori”, nonché i “poli tecnico-professionali”, con le forme di cui all’art.7, comma 10, del DPR 275/99, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura scientifica e tecnica

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• Il DM N. 4018/FR de 31/05/06 di sospensione dell’innovazione degli ordinamenti liceali

• Il DM n. 47 del 13/06/06 di elevazione dal 15% al 20% dei limiti di flessibilità della quota del curricolo

• La nota prot. 5596 del 12/06/06, relativa al portfolio delle competenze individuali, nella quale si indica di avvalersi dei modelli valutativi di cui al previgente ordinamento

• Atti di carattere negoziale, sequenza contrattuale del 17/07/06, concernenti il docente tutor, la mobilità del personale, le prestazioni d’opera, gli anticipi della scuola dell’infanzia

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LA NOTA PROT. 2175 DEL 31/01/07

• Nella nota, il Ministro richiama i provvedimenti assunti, in sintonia con le linee programmatiche analizzate all’inizio, tra i quali vengono individuati:

• La riforma degli esami di Stato• L’innalzamento dell’obbligo di istruzione• L’affidamento diretto alle singole scuole autonome delle

risorse finanziarie• Il rilancio dell’istruzione tecnica e professionale• La riforma dell’INVALSI• La costituzione della nuova Agenzia Nazionale per il

sostegno all’autonomia scolastica

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• Nella stessa nota, si annuncia la revisione delle Indicazioni nazionali, con l’obiettivo di definire i livelli essenziali di apprendimento per tutti gli studenti del territorio nazionale, lasciando alle singole scuole autonome la libertà di individuare gli strumenti organizzativi e didattici necessari al raggiungimento degli obiettivi

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GLI INDIRIZZI OPERATIVI SULLE ATTIVITA’ DI GESTIONE PER L’ANNO 2007

Prot.294/DIP del 05/03/07

• Obiettivi gestionali prioritari, anche a carattere pluriennale, che discendono dalle linee politico programmatiche:

• Graduale riduzione del precariato• Campagna di ascolto delle scuole• Graduale generalizzazione della scuola

dell’infanzia• Realizzazione del tempo pieno e del tempo

prolungato

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• Definizione di linee di indirizzo, sulla base del sistema normativo vigente, per migliorare l’efficacia dei procedimenti disciplinari nei confronti del personale scolastico, al fine anche di accelerare i tempi di definizione ed elaborando, nel contempo, proposte di modifica dell’attuale assetto normativo

• Valorizzazione e modernizzazione dell’impianto culturale degli istituti tecnici e professionali e dei percorsi di carattere umanistico ed artistico

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• Riorganizzazione dell’IFTS

• Attuazione graduale dell’alternanza scuola-lavoro

• Potenziamento ed ampliamento delle iniziative di educazione degli adulti

• Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e degli standard. Individuazione dei criteri di valutazione del sistema di istruzione e delle singole istituzioni scolastiche

• Consolidamento e potenziamento dell’autonomia scolastica

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S N V 2006/2007

a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

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a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

Direttiva del Ministro n. 649 del 25.8.2006

(stralcio Direttiva 649)

Art. 3 Legge 53 Art. 7 Legge 53

D.L.vo n. 286/2004 Art. 3 d.L.vo 286

Circolare n. 69 del 22 nov. 2006

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a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

Cosa sono e quali sono gli standard ?

L’art. 10 del D.P.R. 275 fa riferimento ad essi

Standard Art.8 e art. 10 D.P.R.275/99

Quali sono i curricoli?

Curricoli D.M. 234/2000

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a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

ELENCO SCU0LE CAMPIONE LAZIO

Scuola primaria

Scuola secondaria I grado

Scuola secondaria II grado

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a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

LA SOMMINISTRAZIONE PER LE ALTRE SCUOLE

La Somministrazione informatica

La Somministrazione cartacea a cura delle scuole

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a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

1) Successivamente alla somministrazione nelle scuole campione (presumibilmente nel mese di aprile) verranno comunicate alle scuole non campionate, tempi e modalità per reperire le prove. (accedere periodicamente al sito www.invalsi.it)

2) Come negli anni passati, sarà cura di tutte le scuole, campionate e non, compilare il Questionario di Sistema, in formato elettronico.

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la valutazioneConferenze di servizio dei

dirigenti scolastici

USR LAZIO

Marzo 2007

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Direttiva INVALSI (1) 25/8/2006

• Somministrazione delle prove a campione individuato con metodo statistico

• Prove in italiano, matematica, scienze• II e IV classe scuole primarie• II classe secondaria I grado• I e III classi secondaria II grado tenendo conto

delle peculiarità delle diverse tipologie e dei vari indirizzi

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Direttiva INVALSI (2) 25/8/2006

• Unica data per lo svolgimento delle prove con assistenza di rilevatori esterni

• misure per garantire la trasparenza e l’affidabilità dei dati rilevati

• esiti delle rilevazioni comunicati alle istituzioni scolastiche in funzione di supporto alla valutazione degli apprendimenti di esclusiva competenza dei docenti

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Direttiva INVALSI (3) 25/8/2006

Incarico all’Invalsi di:• predisporre modelli di terza prova per l’esame di

Stato della scuola secondaria• individuare procedure, criteri e modalità di

attuazione delle prove scritte degli esami di stato conclusivi della scuola del primo ciclo e della secondaria superiore ai fini della valutazione dei livelli generali di apprendimento in uscita dai percorsi scolastici, anche con riferimento alle esperienze europee

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Nota di indirizzo per (1) l ’avvio dell’anno scolastico

• La responsabilità della valutazione e la cura della documentazione educativa appartengono a tutti i docenti

• la valutazione nella scuola di base assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo

• Utilizzo di schede di valutazione per l’attestazione dei traguardi intermedi

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Nota di indirizzo per (2) l ’avvio dell’anno scolastico

• certificazione delle competenze solo al termine del ciclo di base come descrizione degli esiti raggiunti da ciascun allievo rispetto a criteri (standard) previamente definiti dal Ministero

• recupero e valorizzazione del ruolo della ricerca educativa e della valutazione come supporto alla crescita della qualità

• Incarico all’Invalsi di formulare proposte per la valutazione dei dirigenti scolastici

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LA RIFORMA DELLA SCUOLA PRIMARIA

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Il percorso della Riforma (1)• Nel 1985 vengono ridefiniti i programmi

didattici (DPR 12 febbraio 1985, n.104)

• Nel 1990 un nuovo ordinamento viene dato all’istruzione di primo grado (Legge 5 giugno 1990, n.148)

• Entrambi i provvedimenti vengono accompagnati e sostenuti da una serie di iniziative di formazione, informazione e aggiornamento del corpo docente

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Il percorso della Riforma (2)

• Il Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche (DPR 275/99) completa il quadro giuridico della nuova scuola di base autonoma, responsabile, aperta all’innovazione, impegnata a coniugare equità e qualità.

• Successivamente la L. 53/2003 e il D.L. 59/2004 introducono un diverso approccio alla Riforma della scuola di base caratterizzato dal centralismo organizzativo, dalla prescrittività delle Indicazioni metodologico-didattiche, dal ridotto coinvolgimento del personale docente secondo un’impostazione liberista e personalista

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Il percorso della Riforma (3)• Si tratta di riprendere il cammino del processo riformatore

passando dalla fase consegnativa della gestione, contrassegnata da:

alte soglie di formalitàalti livelli di prescrizione normativaalta omologazionealta rassicurazione nella consuetudine-dipendenzabassi tassi di verificabassi livelli di controllobassi standard di qualitàbasse retribuzioni

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Il processo della Riforma (4)Alla fase rendicontativa del governo che, riconoscendo la piena autonomia delle istituzioni scolastiche, si caratterizza per:

• alti livelli di decisionalità collegiale

• alte soglie di responsabilità

• alto senso di appartenenza

• bassa uniformità procedurale

• bassi livelli di securizzazione

• bassi tassi di regolamentazione

• equità e qualità

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Obiettivi prioritari (1)

• Assicurare la realizzazione e lo sviluppo del tempo pieno e del tempo prolungato;

• valorizzare e potenziare in tutto il primo ciclo e come parte integrante del curricolo, lo svolgimento di attività laboratoriali, ludico-espressive, artistiche e motorie;

• intensificare ed estendere le iniziative di qualificazione e di formazione del personale della scuola con particolare riguardo ai progetti “volti ad individuare e sperimentare modalità didattiche più funzionali al miglioramento degli apprendimenti di base degli alunni“

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Obiettivi prioritari (2)

• rafforzare e valorizzare la contitolarità e la corresponsabilità educativa dei docenti senza dar luogo ad alcuna figura docente gerarchicamente distinta o sovraordinata;

• riconoscere la preminente funzione formativa della valutazione nella scuola di base e, pertanto,

• favorire autonome scelte da parte delle scuole nell’adozione degli strumenti di valutazione individuale dell’alunno;

• creare le condizioni per tenere aperte le scuole anche di pomeriggio;

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Obiettivi prioritari (3)• Valorizzare la professionalità docente in tutti i

suoi aspetti anche mediante iniziative di sperimentazione, ricerca e formazione.

• Definire con precisione le competenze del centro per favorire lo sviluppo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche;

• Forte impegno per giungere in tempi ragionevoli alla revisione delle attuali ‘Indicazioni nazionali’ che devono essere molto essenziali nella parte prescrittiva.