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Comunità Papa Giovanni XXIII
Condivisione Fra i Popoli O.N.L.U.S
Sede legale: Via Valverde, 10 – 47923 Rimini (RN) C.F. 91014590409 – C.C.P. 12104477
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Riconosciuta come ONG con Decreti n. 1999/128/001746/1P e n. 1999/128/002911/4 del 19/08/1999 Promossa dall'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – www.apg23.org
Carissimi membri del Rotary Club Altamura – Gravina,
sono quasi tre anni che abbiamo iniziato questo percorso insieme a sostegno del Progetto Rainbow in
Zambia.
Come ormai ben sapete, questo Progetto si occupa di combattere la malnutrizione infantile lavorando con e
nelle comunità locali, che in esso trovano aiuto e conforto.
In particolare, i centri nutrizionali sono diventati un vero e proprio punto di riferimento per la prevenzione
e la cura di tale patologia. Ognuno di essi è gestito da un
operatore locale responsabile che si avvale della
collaborazione di aiutanti volontari (helper) provenienti
dalla comunità.
Gli helper sono uomini e donne che hanno sviluppato
interesse per la lotta alla malnutrizione o che in passato
hanno beneficiato essi stessi del Progetto e che hanno
deciso di dedicare il proprio tempo e le proprie energie
alla sensibilizzazione della popolazione.
Ed è proprio su questa importantissima risorsa, i membri
della comunità locale, che il Progetto Rainbow basa il
suo lavoro sul campo.
Solo loro, infatti, sono in grado di comprendere fino in
fondo la vita dei compound (baraccopoli), le dinamiche e
le tradizioni locali. Solo loro riescono ad avere un
confronto diretto e confidenziale con le mamme/tutrici
dei bambini, anche perché parlano la
lingua locale (ichibemba).
Consapevoli di quanto preziosa sia la
collaborazione di queste persone per
il buon esito del proprio intervento, il
Progetto Rainbow ha deciso di
investire nella loro formazione,
coinvolgendole ogni anno in corsi e
seminari diretti a potenziarne le
conoscenze per fornire un servizio
migliore ai bambini inseriti nei centri
nutrizionali.
Solo affiancando ed educando il
personale locale e le mamme/tutrici
sarà infatti possibile ottenere un cambiamento nella cura e nella prevenzione della malnutrizione infantile
tale da garantire la sostenibilità dell’intervento nel medio/lungo periodo.
Ed è proprio all’interno di questo
percorso formativo che si inserisce
il Seminario sul Protocollo dei
Programmi Nutrizionali del
Progetto Rainbow realizzato a
giugno di quest’anno anche grazie
al prezioso contributo di voi tutti
membri del Rotary Club Altamura
– Gravina.
Come potrete leggere nel report
allegato, si è trattato di un
seminario di 5 giorni che ha visto la
partecipazione degli operatori dei
centri nutrizionali e dei loro helper.
Le lezioni si sono focalizzate sul
protocollo dei programmi
nutrizionali e sui miglioramenti da
apportarvi alla luce di un’analisi
dettagliata dei dati sui bambini
malnutriti seguiti negli ultimi anni
dai centri, analisi da me effettuata
nell’arco dei primi mesi del 2015 nell’ambito del
Dottorato di ricerca in Igiene e Sanità Pubblica
all’Università Tor Vergata che ho iniziato a
gennaio.
Il mio progetto di ricerca include infatti
l’intervento e l’esperienza sul campo del Progetto
Rainbow nell’ambito della lotta alla malnutrizione
infantile.
Quando a giugno sono finalmente ritornata in
Zambia, risultati alla mano, oltre agli amici e ai
compagni di sempre, in quella che ormai è
diventata la mia seconda casa, ho ritrovato anche
gli operatori e i loro helper, desiderosi di
accrescere le proprie competenze per combattere
la malnutrizione in modo ancora più efficace.
La loro partecipazione al seminario è stata quindi
davvero entusiasta.
Vi riporto pertanto i loro più sentiti
ringraziamenti, nella speranza di avere la
possibilità di organizzare ancora tante iniziative
formative per loro, per continuare a crescere
insieme con dedizione, competenza e
professionalità assicurando un futuro migliore ai bambini dello Zambia.
Un caro saluto
Stefania Moramarco
Report sulle attività realizzate nel 2015 grazie al contributo del
Rotary Club Altamura – Gravina
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SEMINARIO SUL PROTOCOLLO DEI PROGRAMMI NUTRIZIONALI DEL PROGETTO RAINBOW
(Workshop on the best practices in Rainbow Project Supplementary Feeding Programs)
Il seminario, realizzato a Ndola dall’8 al 12 giugno 2015, ha visto il coinvolgimento degli operatori
responsabili degli 11 centri nutrizionali del Progetto Rainbow del Distretto di Ndola, accompagnati
da alcuni dei loro helper, i volontari della comunità che li aiutano nello svolgimento delle attività.
L’obiettivo primario del seminario è stato quello di ribadire le linee guida da seguire per mettere
correttamente in pratica il protocollo di intervento del Progetto Rainbow nell’ambito dei programmi
comunitari di lotta alla malnutrizione infantile (per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni di vita), i
cosiddetti Supplementary Feeding Programs (SFPs), e di aggiornare i volontari della comunità in
essi impiegati.
Si è poi colta l’occasione per introdurre nuove indicazioni dirette a far fronte ad alcune criticità
individuate a seguito di un’analisi condotta dalla Dott.ssa Moramarco, nutrizionista e dottoranda
presso l’Università Tor Vergata esperta in malnutrizione infantile, sulla performance dei centri
nutrizionali partendo da un database contenente i dati di più di 1.200 bambini di età compresa tra 6
e 59 mesi, ammessi da settembre 2012 e dimessi entro dicembre 2014.
I risultati ottenuti dai centri hanno comunque mostrato una buona conformità rispetto agli standard
internazionali di riferimento (Standard Sphere e UNHCR) nel raggiungimento di numerosi obiettivi.
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PROGRAMMA DEL SEMINARIO
Primo giorno: 8 giugno
08:30 Registrazione dei partecipanti
08:55 Preghiera di benvenuto
09:00 Somministrazione dei pre-test
09:15 Inizio dei lavori
09:20 Come dare il benvenuto alle mamme e spiegare le attività del centro nutrizionale
10:00 Rispettare la confidenzialità delle informazioni e richiedere il consenso informato
- KEY MESSAGES (messaggi chiave) 10:30 Tea break
11:00 Definire i criteri di ammissione nei centri nutrizionali
12:00 Definire i criteri di dimissione dal programma nutrizionale
13:00 Pranzo
14:00 Come valutare la malnutrizione: misurare il peso e il MUAC e valutare la presenza
di edema
- KEY MESSAGES (messaggi chiave)
Secondo giorno: 9 giugno
08:30 Ricapitolazione dei messaggi chiave del giorno precedente
10:00 Come accedere a dati sensibili nel rispetto della privacy (es. counselling per l’HIV)
10:30 Tea break
11:00 Come effettuare il counselling nutrizionale
12:00 Pratica sul counselling nutrizionale
13:00 Pranzo
14:00 Pratica sui registri dei centri nutrizionali: case studies
- KEY MESSAGES (messaggi chiave)
- KEY MESSAGES (messaggi chiave)
Gli incontri del seminario, in lingua inglese, sono stati tenuti dalla Dott.ssa Giulia Amerio, medico
pediatra coordinatrice dei centri nutrizionali del Progetto Rainbow, e dalla Dott.ssa Stefania
Moramarco.
La metodologia didattica utilizzata è stata interattiva ed impostata in modo tale da ottenere i
messaggi chiave partendo dalle risposte degli operatori a domante relative alle tematiche affrontate
nell’arco di ogni singola giornata.
La parte organizzativa del seminario è stata affidata a Clarice Ciarlantini, ostetrica volontaria in
Zambia da gennaio 2015, che ha già seguito il Progetto Rainbow per tutto il 2014 come casco
bianco (servizio civile all’estero).
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Terzo giorno: 10 giugno
08:30 Ricapitolazione dei messaggi chiave del giorno precedente
09:30 Intensificare il network con le cliniche locali e l’ospedale pediatrico
10:30 Tea break
11:00 Assistere bambini con età maggiore di 5 anni (casi extra)
12:00 Come svolgere una lezione di educazione sanitaria
13:00 Pranzo
14:00 Come approcciarsi alle visite domiciliari
- KEY MESSAGES (messaggi chiave)
Quarto giorno: 11 giugno
08:30 Ricapitolazione dei messaggi chiave del giorno precedente
09:30 Come migliorare il guadagno di peso corporeo nei bambini
10:00 Adeguato supplemento nutrizionale per i bambini malnutriti ammessi nei centri
nutrizionali: l’HEPS (High-Energy-Protein Supplement)
10:30 Tea break
11:00 Introduzione del nuovo schema di distribuzione del pacco alimentare mensile
12:00 Come preparare il pasto dei bambini nel centro nutrizionale: il porridge a base di
HEPS
13:00 Pranzo
14:00 Le dimostrazioni di cucina: importanza di preparare un pasto bilanciato a livello
nutrizionale
15:00 Esercitazione pratica sulla preparazione del porridge a base di HEPS
16:00 Post-test
- KEY MESSAGES (messaggi chiave)
Quinto giorno: 12 giugno
08:30 Ricapitolazione dei messaggi chiave di tutti i giorni precedenti
09:30 Spiegazione, interpretazione e discussione dei dati sui centri nutrizionali dopo la
valutazione di due anni di lavoro sul campo
10:30 Tea break
11:00 Chiusura dei lavori, saluti e foto di gruppo
Ogni giorno di seminario ha visto la presenza di 22 persone (11 operatori accompagnati ognuno da
un helper del proprio centro nutrizionale). Alle lezioni ha partecipato come uditrice anche una
nutrizionista zambiana, attualmente in Danimarca per studio, che ha scelto i centri nutrizionali del
Progetto Rainbow per un tirocinio di qualche mese.
I partecipanti hanno avuto a disposizione un servizio catering per le pause caffè della mattina e per
il pranzo, hanno beneficiato di un piccolo contributo per i trasporti pubblici ed hanno ricevuto
materiale di cancelleria. Ogni operatore ha così avuto a disposizione una cartellina personale per
prendere appunti e raccogliere il materiale di aggiornamento distribuito durate il seminario.
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Primo giorno
Nella mattina del primo giorno il team del Progetto Rainbow ha dato il benvenuto agli operatori dei
centri nutrizionali e ai loro helper, delineando le regole comportamentali da seguire nei cinque
giorni di seminario.
Prima dell’inizio delle lezioni ai partecipanti è stato somministrato un pre-test anonimo al fine di
valutarne le conoscenze nell’ambito della malnutrizione.
La prima tematica affrontata è stata quella dell’accoglienza delle mamme/tutrici dei bambini
malnutriti nel centro nutrizionale, specialmente in fase di ammissione al programma. In particolare,
è stata sottolineata l’importanza di fornire tutti i dettagli delle attività svolte e di raccogliere il
consenso informato dei tutori dei bambini prima di mettere in pratica qualsiasi attività.
Agli operatori è stato ribadito il concetto della confidenzialità per il trattamento dei dati personali
dei bambini, visto che si tratta di dati sensibili.
E’ stato stabilito che, al momento dell’ammissione, ogni bambino deve disporre di una lettera di
una struttura sanitaria (clinica ambulatoriale o ospedale) che ne attesti la malnutrizione e ne richieda
l’assistenza nutrizionale. Tali lettere devono essere portate ogni mese all’ufficio Rainbow per essere
archiviate.
Sono poi stati ribaditi i criteri di ammissione secondo i diversi tipi di malnutrizione (severa o
moderata) e quindi le diverse priorità.
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E’ stato rispiegato e dimostrato praticamente come valutare lo stato di malnutrizione attraverso
l’utilizzo del braccialetto flessibile per misurare la circonferenza del braccio (Mid-Upper Arm
Circumference - MUAC), la valutazione dell’edema e l’identificazione del sottopeso.
E’ stato inoltre affrontato nuovamente il concetto di
quando indirizzare un bambino alla clinica con la
richiesta di mandarlo in ospedale, cioè nel caso in
cui sia affetto da malnutrizione severa acuta con
complicanze mediche.
Si è infine parlato di quando e secondo quali
parametri dimettere i bambini, rispiegando le
diverse categorie di dimissione (curato, trasferito,
deceduto o abbandono del programma).
La prima giornata si è conclusa identificando alcuni
messaggi chiave relativi alle tematiche affrontate.
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Secondo giorno
Dopo aver ricapitolato i messaggi chiave
individuati rispetto alle tematiche del giorno
precedente, ci si è focalizzati sull’importanza del
counselling per l’HIV con l’obiettivo di
sensibilizzare le mamme/tutrici dei bambini
malnutriti a sottoporre i loro figli al test per
l’HIV.
E’ stata pertanto sottolineata la necessità di
rafforzare i rapporti con le cliniche ambulatoriali
presenti sul territorio nei diversi compound e di
relazionarsi nello specifico con gli incaricati del
counselling per la prevenzione e il trattamento
dell’HIV/AIDS, in maniera tale da dare alle
mamme/tutrici le giuste indicazioni per
l’allattamento e l’alimentazione del bambino, in
accordo con le linee guida nazionali, e da
indirizzare subito i bambini risultati positivi alla
terapia antiretrovirale.
Nell’arco della mattinata è stata affrontata anche
la tematica del counselling nutrizionale.
I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi ed ogni gruppo ha ricevuto un caso studio. E’
stato poi proposto un esercizio di giochi di ruolo che aiutasse a mettere in scena un counselling
nutrizionale mediante l’identificazione di 3 personaggi: un tutore che portava il bambino al centro
nutrizionale, un operatore del centro nutrizionale ed un uditore che annotava il dialogo tra i primi
due.
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Nel pomeriggio sono stati infine discussi i casi studio. Un rappresentante per gruppo è stato
chiamato ad esporre l’interpretazione del caso assegnato.
Partendo dalle considerazioni emerse sul counselling che avrebbero condotto in quel particolare
caso, sono state formulate le linee guida per un adeguato counselling nutrizionale.
Sono state individuate le domande da porre ed è stato discusso l’approccio da avere con le
mamme/tutrici.
In particolare è stata sottolineata l’importanza di indagare le abitudini alimentari del bambino (cosa
mangia, quanto ne mangia e con che frequenza) e di relazionarsi con chi si occupa di preparare il
pasto a casa.
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Terzo giorno
Dopo aver ricapitolato i messaggi chiave emersi il giorno precedente, ci si è focalizzati sulle lezioni
di educazione sanitaria.
In primo luogo si è discusso su quali tematiche potessero essere interessanti per le mamme/tutrici.
In particolare si è voluta
sottolineare l’importanza di
affrontare i concetti dell’igiene
(della persona, dell’ambiente e
durante la fase di preparazione
del cibo), della prevenzione
della diarrea e della malaria,
delle vaccinazioni.
E’ stato anche fornito un piano
trimestrale in cui sono state
suggerite diverse tematiche da
affrontare durante tali lezioni.
Gli operatori dei centri
nutrizionali sono poi stati
invitati a raccontare la propria
esperienza. Alcuni hanno
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informato il resto del gruppo che spesso sono le infermiere delle cliniche locali a condurre le lezioni
di educazione sanitaria nei loro centri, mentre altri hanno riferito di occuparsene in prima persona o
di delegarle agli helper opportunamente formati.
In seguito si è discusso delle visite domiciliari (quando effettuarle, come approcciarsi e quali
informazioni raccogliere) e dei casi extra (ovvero dei bambini malnutriti ammessi al programma
nutrizionale con più di 5 anni).
In particolare, per questi casi è stato confermato il protocollo di gestione in vigore già da diverso
tempo secondo il quale possono essere ammessi solo quelli che arrivano con una richiesta specifica
da parte della clinica locale dove devono recarsi costantemente per monitorare il proprio stato
nutrizionale.
Nel pomeriggio sono stati svolti esercizi pratici di compilazione dei registri socio-assistenziali
utilizzati nei centri nutrizionali: gli operatori hanno simulato l’ammissione al programma
nutrizionale e la gestione del caso di un bambino malnutrito in base a dati di visite forniti dal team
del Progetto Rainbow.
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Quarto giorno
Il penultimo giorno di seminario è stato dedicato alle modifiche da apportare alle pratiche messe in
atto dai centri nutrizionali.
In primo luogo è stata distribuita e spiegata in
dettaglio una scheda per il monitoraggio dell’aumento
di peso corporeo che i bambini dovrebbero ottenere
settimanalmente, calcolato in base al peso al
momento dell’ammissione.
Sono poi state fornite le nuove ricette per preparare il
porridge fatto con l’HEPS (High-Energy-Protein
Supplement), una farina a base di soia fortificata con
l’aggiunta di minerali e vitamine. Questa farina
altamente energetica risponde alle esigenze
nutrizionali del bambino malnutrito e viene utilizzata
per la preparazione del porridge, alimento base
nell’alimentazione dei bambini zambiani. La nuova
ricetta, oltre a fornire quantitativi precisi di HEPS da
utilizzare in base al peso del bambino, prevede
l’aggiunta di olio durante la preparazione.
E’ stato infine introdotto un nuovo programma di
distribuzione del cibo in vigore da luglio 2015, che
prevede un incremento del quantitativo di HEPS
distribuito settimanalmente nel pacco alimentare. Si è
deciso di passare da 2 a 4 kg di HEPS al mese,
fornendo quindi ad
ogni bambino 1 kg a
settimana.
Nel pomeriggio sono
state realizzate
dimostrazioni pratiche
di cucina al fine di
sperimentare le nuove
ricette fornite agli
operatori durante la
mattinata.
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Alla fine del pomeriggio, tutti i partecipanti hanno sostenuto un post-test anonimo diretto a valutare
quanto appreso.
Quinto giorno
Nell’ultimo giorno di seminario sono stati rivisti i messaggi chiave di tutte le giornate precedenti,
ripetendo i concetti principali e rispondendo alle domande degli operatori su alcuni dubbi emersi.
Sono poi stati discussi i risultati dei pre-test e dei post-test.
Successivamente sono stati esposti i dati relativi alla performance di ogni centro nutrizionale del
Progetto Rainbow del Distretto di Ndola.
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Conclusioni
Il seminario è stato molto stimolante sia per le tematiche affrontate sia per l’entusiasmo dimostrato
dai partecipanti, intervenuti attivamente con domande, commenti e proposte.
Dai risultati dei test e dal confronto tra i pre-test e i post-test è apparso evidente che vi è stato un
notevole miglioramento delle conoscenze degli operatori sulla gestione della malnutrizione
nell’ambito dei programmi comunitari di lotta alla malnutrizione infantile (Supplementary Feeding
Programs).