“continuità assistenziale in oncologia: percezione del ... · • eliminare il più possibile i...
TRANSCRIPT
“Continuità assistenziale in oncologia: percezione del paziente e
del professionista nel percorso Ca Polmone a Ferrara”
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA- EX LABORE FRUCTUS -
Un progetto di Erica Iannazzo
http://www.recentiprogressi.it/articoli.php?archivio=yes&
vol_id=2715&id=27716
In collaborazione con AcQuaRI -Accreditamento Qualità Ricerca Innovazione-
unità organizzativa in staff della Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliero
Universitaria di Ferrara.
Questa unità organizzativa si occupa di:
• Sviluppo e gestione Sistemi Qualità,
• Gestione delle verifiche ispettive interne
• Gestione della qualità dal lato dell'utente
• Supporto metodologico al controllo e al miglioramento dei processi clinici,
• Coordinamento Aziendale per le tematiche relative al Comitato Etico.
• altro…
Legge 502/92 gli Ospedali diventano Aziende
GOVERNANCE di tipo aziendale gestione per «PROCESSI»
Visione “trasversale” dell’organizzazione: l’azienda è rappresentata come insieme di processi
e non come sommatoria di funzioni e/o divisioni da coordinare.
La gestione per processi comporta che l’analisi, la valutazione e la programmazione
dell’organizzazione aziendale siano incentrate su insiemi di attività collegate che danno luogo
a determinati risultati.
In un processo così inteso, si tiene conto che ogni attività genera un output di prodotti e di
informazioni che rappresentano l’input di una attività successiva.
L’AZIENDALIZZAZIONE E LA GESTIONE PER
PROCESSI
Il processo che coinvolge un paziente, nel riguadagnare lo stato di salute o di qualità di vita,
non corrisponde ad un singolo episodio ospedaliero o ad un'unica prestazione specialistica
ambulatoriale
L’approccio per processi si propone, quindi, di “rimuovere” la visione spezzettata dei
diversi compartimenti per favorire un
Approccio Multidisciplinare
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE AL
«SISTEMA SALUTE»
DALLA MULTIDISCIPLINARITÀ AI PDTA
PDTA → percorso-diagnostici-terapeutici-assistenziali
o PIC → percorso integrati di cura
Macroprocesso che corrisponde all’intera gestione di un problema di salute
I PDTA hanno lo scopo di:
• eliminare il più possibile i ritardi e gli sprechi,
• contenere le variazioni non necessarie nei trattamenti,
• assicurare la continuità e il coordinamento dell’assistenza,
• ridurre al minimo i rischi per i pazienti e migliorare gli esiti.
European Pathway Association
(WWW.E-P-A.ORG)
Nel settembre 2004 si è costituita a Jesi la European Pathway Association.
L’EPA giunge alla definizione di un PDTA come: “intervento complesso mirato alla
condivisione dei processi decisionali e dell’organizzazione dell’assistenza per un gruppo
specifico di pazienti durante un periodo di tempo ben definito”
Le caratteristiche:
1. Una chiara esplicitazione degli obiettivi e degli elementi chiave dell’assistenza basata su
evidenze scientifiche;
2. La facilitazione delle comunicazioni tra i membri del team e i pazienti e le loro famiglie;
3. Il coordinamento del processo di assistenza tramite il coordinamento dei ruoli, e
l’attuazione consequenziale delle attività dei team multidisciplinari;
4. La documentazione, il monitoraggio e la valutazione delle varianze e degli outcome;
5. L’identificazione delle risorse appropriate
Flow Chart PDTA
Ca Polmone a Ferrara
PDTA → PERCORSI IN FASI
Ogni fase prevede il raggiungimento di GOALS, ovvero obiettivi di salute per il paziente.
Tali obiettivi sono valutati secondo parametri di controllo stabiliti a priori e verificati
periodicamente.
L’Azienda ospedaliera di Ferrara utilizza lo strumento dell’Audit Clinico come verifica
sull’implementazione di un percorso assistentenziale.
La verifica è importante al fine di garantire non solo il raggiungimento degli obiettivi
prefissati ma che i servizi erogati rispettino gli standard di qualità.
I SISTEMI DI QUALITÀ
La parola “qualità” deriva dal latino “qualis” →
proprietà che caratterizza persona, animale, cosa, oggetto.
Secondo le norme UNI EN ISO 9000, la qualità viene definita come: “L’insieme delle
caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono la capacità di soddisfare
bisogni espliciti e impliciti del cliente/fruitore”;
Definire il concetto di Qualità in ambito sanitario comporta maggiori difficoltà
rispetto a tutti gli altri campi, per motivi che vanno dalla complessità del concetto di
salute alla varietà degli attori che lo compongono
LA VISIONE TRIPARTITA DI DONABEDIAN
“The Definition of Quality and Approaches to Its Assessment”
IL TRIANGOLO DELLA QUALITÀ
Secondo la tripartizione di Donabedian, gli assi della qualità possono essere letti
come altrettanti lati di un ipotetico triangolo della qualità.
LA QUALITÀ PERCEPITA
Art. 14 del D.lgs. 502/92 → indica i temi su cui deve concentrarsi lo
sforzo migliorativo dell’Azienda sanitaria
• personalizzazione,
• umanizzazione,
• diritto all’informazione,
• qualità delle prestazioni alberghiere e
• qualità della prevenzione.
Necessità di acquisire la
«voce» dei paziente
LA DIFFICOLTÀ DELLA MISURAZIONE
La percezione della qualità (da parte degli utenti soprattutto) è altamente soggettiva e
aleatoria, i gusti sono variabili, i servizi intangibili;
Qualità attesa VS Qualità percepita Paradosso della Qualità
La valutazione della qualità percepita, essendo questa un parametro complesso con cui
confrontarsi, rende altrettanto complessa la sua misurazione.
QUALITÀ PERCEPITA: STRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI ANALISI
QUALITATIVA
• Focus group
STRUMENTI DI ANALISI
QUANTITATIVA
• Questionari domande
aperte
• Questionari domande
chiuse
Inoltre è importante:
-GARANTIRE ANONIMATO
-AUTOSOMMINISTRAZIONE O SOMMINISTRAZIONE TRAMITE INTERVISTATORE
-LETTERA DI PRESENTAZIONE
LA PERCEZIONE DEL TEAM MULTIDISCIPLINARE
“Un percorso di cura è molto più efficace quando il team multidisciplinare è
coinvolto nella sua organizzazione e quando questo è focalizzato su condizioni
mediche e processi di cura.”
Per avere un quadro completo dell’effettiva validità di un percorso diagnostico-
terapeutico-assistenziale è altrettanto importante conoscere il punto di vista del
team multidisciplinare che, del percorso, è protagonista “attivo”.
OBBIETTIVO DI STUDIO:
Indagare la Continuità Assistenziale dalla prospettiva del paziente.
Effettuare un confronto con la percezione del team multidisciplinare al fine di verificarne la specularità.
Confrontare la realtà Ferrarese con altre, analizzate in studi precedenti.
MATERIALI E METODI:
Approccio di tipo quantitativo
Questionario O.P.T.I.On
(Opportunità Per il Trattamento In Oncologia)
Questionario di autovalutazione CPSET
(Care Process Self-Evaluation Tool)
Somministrazione
di 2 Questionari
Questionario O.P.T.I.On(Opportunità Per il Trattamento In Oncologia)
•33 ITEM
•Scala Likert a 5 passi
Questionario di autovalutazione CPSET (Care Process Self-Evaluation Tool)
•29 ITEM
•Scala Likert a 10 passi
Tre aspetti della continuità indagati:
• Informativa (informational continuity)
• Relazionale (relational continuity)
• Organizzativa (management
continuity)
Cinque domini esplorati:
• Focalizzazione dell’organizzazione sul paziente
• Coordinamento del percorso assistenziale
• Comunicazione con il paziente e con la famiglia
• Collaborazione con la Medicina Generale
• Monitoraggio e follow-up del percorso
assistenziale
MATERIALI E METODI:
RISULTATI: il questionario O.P.T.I.ON
• 77 questionari valutabili Rispetto Fiducia Soddisfazione
Info stile di vita
Info
cambiamenti
personali
Collaborazione
MMG
Valore anomalo
Distribuzione dei valori medi per ITEM
RISULTATI: il questionario CPSET
8,47
5,9
• 25 questionari valutabili
Grafico radar
distribuzione valori medi per dominio
RISULTATI: il confronto tra percezione
del paziente e del professionista
PUNTI DI FORZA:
ITEM 15 e ITEM PO1, entrambi sottolineano l’importanza per il
paziente, di sentirsi rispettato e, per il professionista che il
paziente occupi una posizioni centrale nella sua organizzazione.
Ciò che ne risulta è la complementarietà tra i due punti di vista.
PUNTI DEBOLI:
ITEM 4 e ITEM SE, riguardano la collaborazione tra l’Azienda
ospedaliera e i medici di medicina generale.
Tali item risultano essere i punti più deboli dell’intero percorso,
come si evince dai bassi valori evidenziati nell’analisi dei risultati.
RISULTATI: il confronto con altre realtà
PercentilePatient-focused
organization
Coordination
of care
Communication with
patient and family
Collaboration with
primary care
Follow-up
of care
P10 55.00 51.43 37.50 46.67 38.75
P20 63.33 60.00 47.50 53.33 48.75
P30 68.33 64.29 55.00 60.00 55.00
P40 71.67 67.14 60.00 63.33 60.00
P50 75.00 71.43 65.00 70.00 63.75
P60 78.33 74.29 67.50 70.00 68.75
P70 80.00 77.14 72.50 76.67 71.25
P80 85.00 81.43 77.50 80.00 76.25
P90 90.00 85.71 85.00 86.67 81.25
Valori CPSET
Ferrara 94.06 80.28 76.8 52.8 77.68
Realtà in esame Studio di Seys et al.
Tabella cut-off
CONCLUSIONI:
Complessivamente lo studio ha portato ad una
valutazione più che positiva del percorso.
Le criticità individuate sono «relative» e offrono motivo di
riflessione e delineano delle tracce di partenza per
migliorare la percezione della continuità di cura nei servizi
oncologici puntando, così, all’eccellenza.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE