convegno ecclesiale nazionale - firenze2015.it · mirare la “crocifissione bianca” di marc...

2
Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722 CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE IL POPOLO Giovedì 19 novembre 2015 3 VITA DELLA DIOCESI L’Agenda del Vescovo Il Vescovo Mons. Vittorio Viola esprime quotidianamente la vicinanza alla sua Diocesi attraverso numerosi in- contri pubblici, nonché attraverso la disponibilità per udienze private. Ogni settimana vi aggiorneremo su questi momenti. Dal 23 al 27 novembre Conferenza Episcopale Ligure - Esercizi spirituali 29 novembre ore 11, Castana, parrocchia Sant’Andrea, S. Messa ore 16, Novi Ligure, parrocchia Sant’Antonio, Cresima Per le udienze con il Vescovo si prega di contattare la Segreteria Vescovile (tel. 0131.816635). Il calendario degli impegni può subire variazioni. Una domenica con le famiglie DOMENICA 29 NOVEMBRE/SEMINARIO, TORTONA L’Ufficio per la Pastorale Familiare della Diocesi di Tor- tona organizza domenica 29 novembre “Una domenica con le famiglie” presso il Seminario vescovile sul tema “Maschio e femmina li creò. Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere… L’avevamo già sentita que- sta?”. Il programma della giornata è il seguente: ore 9 acco- glienza, ore 9.30 preghiera d’inizio, ore 9.45 breve pre- sentazione e sviluppo del tema della giornata, ore 10 la- boratori, ore 10.45 “Marte e Venere due mondi”, ore 12 Santa Messa, ore 13 pranzo, ore 14 dialogo di coppia, ore 15.45 condivisione, ore 17 saluti. Per il lavoro da svolgere è indispensabile la partecipazio- ne di entrambi i coniugi. Per i bambini è assicurato un servizio di animazione. Per il pranzo si richiede un’offerta libera. La prenotazione è necessaria entro il 24 novembre e può essere fatta tramite mail ([email protected]) o per telefo- no (Arquata Scrivia 0143.635954; Castelnuovo Scrivia 338.3862693, Novi Ligure 0143.7436662, Santa Giuletta 339.6074895, Tortona 0131.811047, 0131.866742, Voghera 0383.45396, 0383.46938, 335.6700463, 0383.74059, 0383.212144, 0383.1931123). Notizie diocesane Eccellenza, quali sono le sue prime impressioni? Ci sono alcune cose che fanno parte dell’esperienza del Convegno, prima di tutto il convenire. È stato un bel mo- mento, dove avvertivi questa dimensio- ne ecclesiale, una convocazione attorno al Signore, alla sua Parola, in ascolto di cosa lo Spirito suggerisce alle Chiese. Questa esperienza dell’incontrarsi ha già una sua forza, che è poi stata rilan- ciata dalla visita del Santo Padre, un momento veramente intenso. Le parole che il Papa ha voluto consegnare alla Chiesa italiana, sono parole che illumi- nano, come sempre. Il Papa ci ha invitato ad essere una Chiesa che rilancia i sentimenti di Cri- sto, della sua umanità, che ci sono stati consegnati come un modello, e anche come possibilità per il dono dello Spi- rito, quali l’umiltà, il disinteresse, la beatitudine. Sono certamente un moti- vo di riflessione profonda, mettendoci in guardia da quelle che sono le tenta- zioni che il Papa ha chiamato pelagia- nesimo e gnosticismo, in fondo richia- mando quello che ci aveva consegnato nella Evangelii Gaudium, che ancora una volta ci ha proposto come indica- zione di un cammino. Attorno a questi temi ora si tratta di cercare una risposta. Penso che più che approfondire una analisi che abbiamo già sufficientemen- te chiara, oppure semplicemente la- mentarci per le difficoltà e le cose che non vanno, dobbiamo dare concretezza al nostro agire; vedere in Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Dobbiamo chiederci come possiamo tradurlo: una Chiesa umile, disinteres- sata e beata, che vive la beatitudine che è la gioia dell’annuncio. Quali sono i concetti chiave del lavo- ro che si sta facendo durante il con- vegno? È bello il desiderio, nei lavori di grup- po, che tutti possano esprimersi, parten- do da piccoli gruppi appunto, dove tutti possano ragionare su questi temi. Il percorso tracciato dalle 5 vie pare es- sere interessante: si tratta ora di vedere come i delegati lo porteranno avanti. Perché queste 5 vie in fondo sono i mo- di con i quali noi possiamo incontrare Gesù Cristo, e partendo da questo in- contro, più che pensare o teorizzare un nuovo umanesimo, possiamo vivere delle scelte di un nuovo umanesimo, radicato in Gesù Cristo. Paolo Padrini L’intervista a caldo Le impressioni del Vescovo durante i lavori “Il nuovo umanesimo è vivere la gioia dell’annuncio” FIRENZE 9-13 NOVEMBRE 2015 Convegno Ecclesiale Nazionale Mentre il Convegno Ecclesiale era in pieno svolgimento, Radio PNR ha intervistato il nostro Vescovo per avere da lui alcune impressioni sui lavori in corso. Ecco un sunto delle dichiarazioni di Mons. Viola ai microfoni della Radio Diocesana. I partecipanti appartenenti alle Diocesi liguri con il Card. Bagnasco La delegazione della Diocesi di Tortona L’educazione dell’affettività DOMENICA 22 NOVEMBRE/SEMINARIO, TORTONA Domenica 22 novembre si terrà il secondo appunta- mento del corso “Percorsi sull’educazione dell’affetti- vità e della sessualità”, organizzato dalla Commissione per la Pastorale Familiare della diocesi e guidato da Raffaello Rossi, direttore del Centro di consulenza fa- miliare, psicopedagogica e relazionale di Bologna. L’incontro si svolgerà presso il Seminario Vescovile di Tortona, dalle ore 14.30 alle 18.30. Il corso, gratuito, è rivolto a operatori di pastorale fa- miliare e giovanile, diaconi, insegnanti di religione, ca- techisti e genitori. Per informazioni e iscrizioni si può scrivere o telefona- re (pastfam@tiscali,it; 335.6700463). È assicurato an- che il servizio di babysitter.

Upload: phamdieu

Post on 18-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL)Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

IL POPOLOGiovedì 19 novembre 2015

3VITA DELLA DIOCESI

L’AgendadelVescovoIl Vescovo Mons. Vittorio Viola esprime quotidianamentela vicinanza alla sua Diocesi attraverso numerosi in-contri pubblici, nonché attraverso la disponibilità perudienze private. Ogni settimana vi aggiorneremo suquesti momenti.

Dal 23 al 27 novembreConferenza Episcopale Ligure - Esercizi spirituali

29 novembreore 11, Castana, parrocchia Sant’Andrea, S. Messaore 16, Novi Ligure, parrocchia Sant’Antonio, Cresima

Per le udienze con il Vescovo si prega di contattarela Segreteria Vescovile (tel. 0131.816635).

Il calendario degli impegni può subire variazioni.

Una domenica con le famiglieDOMENICA 29 NOVEMBRE/SEMINARIO, TORTONA

L’Ufficio per la Pastorale Familiare della Diocesi di Tor-tona organizza domenica 29 novembre “Una domenicacon le famiglie” presso il Seminario vescovile sul tema“Maschio e femmina li creò. Gli uomini vengono daMarte, le donne da Venere… L’avevamo già sentita que-sta?”. Il programma della giornata è il seguente: ore 9 acco-glienza, ore 9.30 preghiera d’inizio, ore 9.45 breve pre-sentazione e sviluppo del tema della giornata, ore 10 la-boratori, ore 10.45 “Marte e Venere due mondi”, ore 12Santa Messa, ore 13 pranzo, ore 14 dialogo di coppia,ore 15.45 condivisione, ore 17 saluti.Per il lavoro da svolgere è indispensabile la partecipazio-ne di entrambi i coniugi. Per i bambini è assicurato un servizio di animazione. Peril pranzo si richiede un’offerta libera.La prenotazione è necessaria entro il 24 novembre e puòessere fatta tramite mail ([email protected]) o per telefo-no (Arquata Scrivia 0143.635954; Castelnuovo Scrivia338.3862693, Novi Ligure 0143.7436662, Santa Giuletta339.6074895, Tortona 0131.811047, 0131.866742,Voghera 0383.45396, 0383.46938, 335.6700463,0383.74059, 0383.212144, 0383.1931123).

““

Notiziediocesane

Eccellenza, quali sono le sue primeimpressioni?

Ci sono alcune cose che fanno partedell’esperienza del Convegno, prima ditutto il convenire. È stato un bel mo-mento, dove avvertivi questa dimensio-ne ecclesiale, una convocazione attornoal Signore, alla sua Parola, in ascolto dicosa lo Spirito suggerisce alle Chiese. Questa esperienza dell’incontrarsi hagià una sua forza, che è poi stata rilan-ciata dalla visita del Santo Padre, unmomento veramente intenso. Le paroleche il Papa ha voluto consegnare allaChiesa italiana, sono parole che illumi-nano, come sempre.Il Papa ci ha invitato ad essere unaChiesa che rilancia i sentimenti di Cri-sto, della sua umanità, che ci sono staticonsegnati come un modello, e anchecome possibilità per il dono dello Spi-rito, quali l’umiltà, il disinteresse, labeatitudine. Sono certamente un moti-vo di riflessione profonda, mettendociin guardia da quelle che sono le tenta-zioni che il Papa ha chiamato pelagia-nesimo e gnosticismo, in fondo richia-mando quello che ci aveva consegnato

nella Evangelii Gaudium, che ancorauna volta ci ha proposto come indica-zione di un cammino.Attorno a questi temi ora si tratta dicercare una risposta. Penso che più che approfondire unaanalisi che abbiamo già sufficientemen-

te chiara, oppure semplicemente la-mentarci per le difficoltà e le cose chenon vanno, dobbiamo dare concretezzaal nostro agire; vedere in Gesù Cristo ilnuovo umanesimo.Dobbiamo chiederci come possiamotradurlo: una Chiesa umile, disinteres-sata e beata, che vive la beatitudine cheè la gioia dell’annuncio.

Quali sono i concetti chiave del lavo-ro che si sta facendo durante il con-vegno?

È bello il desiderio, nei lavori di grup-po, che tutti possano esprimersi, parten-do da piccoli gruppi appunto, dove tuttipossano ragionare su questi temi.Il percorso tracciato dalle 5 vie pare es-sere interessante: si tratta ora di vederecome i delegati lo porteranno avanti.Perché queste 5 vie in fondo sono i mo-di con i quali noi possiamo incontrareGesù Cristo, e partendo da questo in-contro, più che pensare o teorizzare unnuovo umanesimo, possiamo viveredelle scelte di un nuovo umanesimo,radicato in Gesù Cristo.

Paolo Padrini

L’intervista a caldo Le impressioni del Vescovo durante i lavori

“Il nuovo umanesimo è viverela gioia dell’annuncio”

FIRENZE 9-13 NOVEMBRE 2015

Convegno Ecclesiale Nazionale

Mentre il Convegno Ecclesiale era in pieno svolgimento, Radio PNR ha intervistatoil nostro Vescovo per avere da lui alcune impressioni sui lavori in corso.

Ecco un sunto delle dichiarazioni di Mons. Viola ai microfoni della Radio Diocesana.

I partecipanti appartenenti alle Diocesi liguri con il Card. Bagnasco

La delegazione della Diocesi di Tortona

L’educazione dell’affettivitàDOMENICA 22 NOVEMBRE/SEMINARIO, TORTONA

Domenica 22 novembre si terrà il secondo appunta-mento del corso “Percorsi sull’educazione dell’affetti-vità e della sessualità”, organizzato dalla Commissioneper la Pastorale Familiare della diocesi e guidato daRaffaello Rossi, direttore del Centro di consulenza fa-miliare, psicopedagogica e relazionale di Bologna. L’incontro si svolgerà presso il Seminario Vescovile diTortona, dalle ore 14.30 alle 18.30. Il corso, gratuito, è rivolto a operatori di pastorale fa-miliare e giovanile, diaconi, insegnanti di religione, ca-techisti e genitori. Per informazioni e iscrizioni si può scrivere o telefona-re (pastfam@tiscali,it; 335.6700463). È assicurato an-che il servizio di babysitter.

Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL)Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

IL POPOLOGiovedì 19 novembre 2015

4 VITA DELLA CHIESA

FIRENZE - L’immaginedella cupola di Santa Mariadel Fiore, con la raffigura-zione all’interno del Giudi-zio Universale. Il Peppone eil don Camillo di Guareschiche si fronteggiano con ri-spetto da fronti opposti, sen-za paura di litigare. Un ve-scovo che in una metropoli-tana affollata non sa dovereggersi e allora conta sulsostegno della sua gente. Tre immagini che racconta-no, in sintesi, il discorso diPapa Francesco ai 2.200 rap-presentanti della Chiesa ita-liana, riuniti a Firenze per illoro quinto Convegno eccle-siale nazionale.Poco prima, Francesco ave-va avuto l’occasione di am-mirare la “Crocifissionebianca” di Marc Chagall, u-no dei suoi quadri preferiti.Il decimo viaggio pastoraledi Papa Francesco in Italiamartedì 10 novembre erainiziato prestissimo, a Prato,dove incontrando il mondodel lavoro aveva chiesto“patti di prossimità”. “Mipiace una Chiesa italiana in-quieta, sempre più vicinaagli abbandonati, ai dimenti-cati, agli imperfetti”, il so-gno del Papa da Santa Mariadel Fiore, in cui ha chiesto aicattolici di essere “creativi”e di credere “al genio del cri-stianesimo italiano”. Nella Messa allo stadio Ar-temio Franchi, momento

conclusivo del viaggio,Francesco ha ricordato chel’umanesimo, a partire daFirenze che ne è stata la cul-la, “ha sempre avuto il voltodella carità” e ha auspicato“che questa eredità sia fe-conda di un nuovo umanesi-mo per questa città e perl’Italia intera”. L’iscrizionealla base dell’affresco recita“Ecce Homo”. Il Papa la guarda, all’esordiodel suo discorso a Santa Ma-ria del Fiore, e dice che“possiamo parlare di umane-simo solamente a partire dal-la centralità di Gesù, sco-prendo in Lui i tratti del vol-to autentico dell’uomo”.“Non dobbiamo addomesti-care la potenza del volto diGesù, è il misericordiae vul-tus”, simile a quello “di tantinostri fratelli umiliati, resischiavi, svuotati”. Il primoaffondo: “Non capiremonulla dell’umanesimo cri-stiano e le nostre parole sa-ranno belle, colte, raffinate,ma non saranno parole di fe-de.Saranno parole che risuona-no a vuoto”. “Umiltà, disin-teresse, beatitudine”. Tre pa-role che per il Papa diconomolto dell’identità dellaChiesa italiana.“Disinteresse” significa“cercare la felicità di chi cista accanto”, perché “l’uma-nità del cristiano è sempre inuscita, non è narcisistica, au-

toreferenziale. Quando il no-stro cuore è ricco ed è tantosoddisfatto di se stesso, allo-ra non ha più posto per Dio”. Il secondo affondo: “Evitia-mo, per favore, di rinchiu-derci nelle strutture che cidanno una falsa protezione,nelle norme che ci trasfor-mano in giudici implacabili,nelle abitudini in cui ci sen-tiamo tranquilli”.“Per i grandi santi la beatitu-dine ha a che fare con umi-liazione e povertà. Ma anchenella parte più umile dellanostra gente c’è molto diquesta beatitudine”. Il terzoaffondo: “Non dobbiamo es-sere ossessionati dal potere. Una Chiesa che pensa a sestessa e ai propri interessi sa-rebbe triste”. Poi uno dei te-mi chiave di questo pontifi-cato: “Preferisco una Chie-sa accidentata, ferita e spor-ca per essere uscita per lestrade, piuttosto che unaChiesa malata per la chiusu-ra e la comodità di aggrap-parsi alle proprie sicurezze”.Le tentazioni da evitare. Il quarto affondo arriva dalno alle “pianificazioni per-fette perché astratte”, ad“uno stile di controllo, di du-rezza, di normatività”: “Da-vanti ai mali o ai problemidella Chiesa è inutile cercaresoluzioni in conservatorismie fondamentalismi, nella re-staurazione di condotte eforme superate che neppure

culturalmente hanno capa-cità di essere significative”. Oltre a quella del pelagiane-simo, l’altra tentazione dacui guardarsi è lo gnostici-smo, che “porta a confidarenel ragionamento logico echiaro, il quale però perde latenerezza del fratello”.“Non mettere in pratica, noncondurre la Parola alla real-tà, significa costruire sullasabbia, rimanere nella puraidea e generare intimismiche non danno frutto, cherendono sterile il suo dina-mismo”, il quinto affondo.Bisogna imparare da “grandisanti” come Francesco d’As-sisi e Filippo Neri, ma ancheda personaggi come don Ca-millo “che fa coppia conPeppone”: “Vicinanza allagente e preghiera sono lachiave per vivere un umane-simo cristiano popolare,umile, generoso, lieto. Se perdiamo questo contattocon il popolo fedele di Dioperdiamo in umanità e nonandiamo da nessuna parte”. Prima i poveri. “Popoli e pa-stori insieme”, il sesto affon-do del Papa: “Ai vescovichiedo di essere pastori: saràla gente, il vostro gregge, asostenerci”. Come il vescovo che, in me-tro all’ora di punta, “si ap-poggiava alle persone pernon cadere”.Perché “quello che fa starein piedi un vescovo è la suagente”.Settimo affondo sotto formadi preghiera: “Che Dio pro-tegga la Chiesa italiana daogni surrogato di potere,d’immagine, di denaro”. Prima i poveri: la Chiesa “hal’altra metà della medagliadi tutti e riconosce tutti isuoi figli abbandonati, op-pressi, affaticati”.“Dialogare non è negozia-re”, avverte Francesco esor-tando alla cultura dell’incon-tro: “Il modo migliore didialogare è quello di farequalcosa insieme, non da so-li, tra cattolici, ma insiemeagli uomini di buona vo-lontà”, l’ottavo affondo, per-ché “il fratello conta più del-le posizioni che giudichiamolontane dalle nostre pur au-tentiche certezze”.“La nazione non è un mu-seo”, la Chiesa ha titolo perintervenire nel dibattito pub-blico. Ai giovani, Francescoha chiesto di “superare l’a-patia” e di non guardare lavita dal balcone. Per tutta laChiesa italiana, a ogni livel-lo, un’indicazione: un per-corso sinodale centrato sulla“Evangelii Gaudium”.

Firenze 2015 La visita di Papa Francesco al Convegno Ecclesiale

”Una Chiesa inquietasempre vicina ai poveri”

Il ventodi libertàdei figlidi Dio

di DOMENICO DELLE FOGLIE

L’inquietudine cristiana è il lascito di questa visitafiorentina di Papa Francesco che segnerà il cammi-no della Chiesa italiana negli anni a venire.

Una Chiesa che non ha ricette preconfezionate, che simette in ascolto e dialoga con tutti e costruisce con quantici stanno.Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche inci-dente di percorso e persino di sporcarsi. Perché se ti pie-ghi sui poveri, sarà inevitabile che ti sporchi.Come si parla a “una Chiesa adulta, antichissima nella fe-de, solida nelle radici e ampia nei frutti”?Con rispetto e parresia, con semplicità e profondità, conamore e prossimità, con fedeltà e serenità, con severitàcaritatevole e slancio creativo, con la forza del dialogo eil trasporto di chi sa amare, senza imporre scelte ma sug-gerendo itinerari, senza giudicare ma lasciandosi valutare.E soprattutto lasciandosi svuotare…Svuotare dalle ambizioni e dalla ricerca di potere, dal de-siderio di occupare lo spazio ecclesiale come quello civi-le, dalla voglia di preservare tutti i nostri piccoli e grandispazi di controllo sugli altri, dall’abitudine a fare semprele stesse cose e a non allontanarci dalla strada collaudata,dalle strutture che abbiamo costruito nel tempo e che ri-schiano di diventare la nostra ragione di vita.E infine svuotarsi di sé per abbassarsi sul volto del poveronel quale possiamo riconoscere ogni uomo e ogni donnache ha calpestato e calpesta questa terra.Senza “addomesticare la potenza del volto di Gesù” in cuiciascuno può riconoscere tutta l’umanità e da cui lasciarsiinquietare.L’umanesimo che Francesco ha indicato ai pastori e a tut-ti i cattolici italiani ha le sue radici in Gesù Cristo, anzi,per non lasciare dubbi ha scandito: “La dottrina è Gesù”.Da qui la certezza che non ci sarà chiesto di essere perfet-ti, di adeguarci perennemente alla norma e di servircenecome metro di giudizio.Piuttosto ci sarà chiesta creatività e ci sarà chiesto di cer-care strade nuove, con coraggio e anche un pizzico di in-coscienza.Insomma, i cattolici italiani possono cominciare a osare,sia nella vita di Chiesa sia nella piazza civile.Il Papa chiede ai Pastori di mettersi in ascolto dei fedeli edi condividere con loro il cammino.A tutti offre con delicatezza, quasi a non voler interferire,“un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, inogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscri-zione, cercate di avviare, in modo sinodale un approfondi-mento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa criteripratici e per attuare le sue disposizioni”.Questa è l’unica indicazione stringente che Francesco havoluto dare alla Chiesa italiana, spingendosi addirittura adaffermare: “Ma allora che cosa dobbiamo fare? – diretevoi.Che cosa ci sta chiedendo il Papa?Spetta a voi decidere: popolo e pastori insieme.Io oggi semplicemente vi invito ad alzare il capo e a con-templare ancora una volta l’Ecce Homo”.Nella cattedrale di Firenze ha soffiato forte il vento dellalibertà dei figli di Dio.Grazie a Francesco, il Papa “preso quasi dalla fine delmondo” che, a giudicare dal crescendo degli applausi chehanno scandito il suo discorso, ha conquistato i cuori e lementi degli italiani.Italiani brava gente? No, italiani gente brava.Che capisce bene chi parla per amore e ne accetta ancheun rimbrotto, perché non è mai senza carità.Gente brava che non aspetta altro che incamminarsi, in-sieme con il proprio vescovo, sulle vie del mondo.Gente brava che in molti casi già si è messa in discussio-ne e per strada, superando pregiudizi e chiusure, alterità epreconcetti, mettendosi in gioco senza aspettarsi nulla quie ora.Il Papa dà fiducia a questa gente, al punto da chiedere lo-ro di aiutare il vescovo a stare in piedi, accanto a loro.Vescovo e popolo. Popolo e vescovo. Sì questa Chiesa libera, umile, disinteressata, lieta, colvolto di mamma, popolare e forse anche popolana, capacedi soffrire e di sorridere… Questa Chiesa immagine dell’Ecce Homo… ci piace.Sì che ci piace.Chi siamo noi per dirlo?Solo un frammento minuscolo di quel popolo.

Dalla cattedrale di Santa Maria del Fiore il Papa lancia otto affondi ed esorta i vesco-vi a essere “pastori” e a “non rinchiudersi nelle strutture”. Il sogno di una Chiesa ita-liana sempre accanto “agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti”. “Umiltà, di-sinteresse, beatitudine” l’identikit; pelagianesimo e gnosticismo le tentazioni da evita-re. Ai giovani: “Superate l’apatia”. L’avvio di un percorso sulla “Evangelii Gaudium”