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Cooperative Learnin Non uno di meno.. introduzione al Baiso a.s. 2007/2008 Roberta Fantini

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Roberta Fantini. “Non uno di meno..”. introduzione al. Cooperative Learning. Baiso a.s. 2007/2008. Roberta Fantini. “Non uno di meno..”. introduzione al. Cooperative Learning. Baiso a.s. 2007/2008. In didattica. non esistono. RICETTE. Comportamentismo. 1900 -1950. Cognitivismo. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Cooperative Learning

Cooperative Learning

“Non uno di meno..”introduzione al

Baiso a.s. 2007/2008

Roberta Fantini

Page 2: Cooperative Learning

Cooperative Learning

“Non uno di meno..”introduzione al

Baiso a.s. 2007/2008

Roberta Fantini

Page 3: Cooperative Learning

non esistono

RICETTE

In didattica

Page 4: Cooperative Learning

1900 -1950

1950-1960

1970-1990

Comportamentismo

Cognitivismo

Costruttivismo

Page 5: Cooperative Learning

CostruttivismoAlunno è costruttore attivo di conoscenza.

Insegnante predispone situazioni di apprendimento significativo e di scoperta.

Natura relazionale della conoscenza

Page 6: Cooperative Learning

CostruttivismoInterazioni tra pari

Riflessione

Automonitoraggio e autocorrezione

Metacognizione

Page 7: Cooperative Learning

Apprendimento

Credenze e convinzione personali

1 2 Stile attributivo

3 Autoefficacia4 Motivazione

5 Autostima

6 Metacognizione7 Stile cognitivo

8 Abilità sociali

9 Stile insegnamento

Page 8: Cooperative Learning

Cooperative Learning

1. Che cos’è il Cooperative Learning?

2. In che cosa differisce dal lavoro di gruppo tradizionale

3. Quali sono le sue caratteristiche significative?

4. Qual è il ruolo dell’insegnante?

Page 9: Cooperative Learning

Che cos’è il Cooperative Learning?Un vasto movimento educativo promosso e

condotto in molti centri sparsi in varie nazioni.

I teorici del Cl:

D.W. Johnson & R.T. Johnson, Kagan, Sharan, Slavin….

Il CL è un metodo di insegnamento/apprendimento in cui la variabile significativa è la

cooperazione tra gli studenti.

Page 10: Cooperative Learning

Che cos’è il Cooperative Learning?

Mediazione Sociale

Mediazione Insegnante

Insegnante principale fonte della conoscenza e del sapere, stabilisce e valuta che cosa deve essere conosciuto, fissa il ritmo dell’apprendimento, suscita la motivazione,facilita e individualizza l’apprendimento.

Gli studenti si aiutano reciprocamente,sono corresponsabili del loro apprendimento, stabiliscono il ritmo del loro lavoro, si correggono e si valutano,

Page 11: Cooperative Learning

Che cos’è il Cooperative Learning?Interazione studente-studente:

essenziale per lo sviluppo COGNITIVO- RELAZIONALE-SOCIALE

Promuovere la FORMAZIONE GLOBALE

degli studenti.

Page 12: Cooperative Learning

Quali sono le caratteristiche specifiche?

1. Interdipendenza positiva2. Interazione faccia a faccia3. Insegnamento e uso di abilità sociali4.Revisione e controllo costante del lavoro .5.Valutazione individuale e di gruppo.

Page 13: Cooperative Learning

Interdipendenza positiva

Si stabilisce un’interdipendenza positiva tra i membri quando ognuno si preoccupa e si sente responsabile non solo del proprio lavoro, ma anche di quello di tutti gli altri.

Interdipendenza d’Obiettivo

Interdipendenza di Risorse

Interdipendenza di Valutazione

Interdipendenza di Ruoli

Interdipendenza di Identità

Consiste nello stabilire tra gli studenti dei rapporti tali per cui nessuno possa riuscire

individualmente se non con il successo dell’intero gruppo

Page 14: Cooperative Learning

Interazione faccia a faccia

Può essere considerato come il clima di generale incoraggiamento, di stima e

fiducia reciproca e di collaborazione che si respira dentro il gruppo.

Page 15: Cooperative Learning

Insegnamento e uso abilità sociali

I ragazzi hanno bisogno di sapere fin dove il loro comportamento è considerato

accettabile: necessitano quindi di norme e regole, a scuola come in ogni altro

ambiente di vita poiché l’ambiguità li fa sentire insicuri

L’azione di concordare e gestire le regole, gli incentivi e le sanzioni

diventa necessaria nel processo di coinvolgimento degli studenti

Non esiste un progressione suggerita per l’insegnamento delle abilità sociali, ma le prime problematiche sono quelle relative

alla comunicazione

Page 16: Cooperative Learning

Non è sufficiente la conoscenza astratta di una competenza perchè essa sia appresa.

CONOSCENZA-ESPERIENZA-RIFLESSIONE

Insegnamento e uso abilità sociali

Page 17: Cooperative Learning

Insegnamento e uso abilità sociali

COMUNICAZIONE ASSERTIVA

Cercare sempre il contatto visivo e l’attenzione completa dell’alunno.Parlare in modo pacato,chiaro, fermo e risoluto.Formulare in modo positivo una sola richiesta e richiedere la partecipazione dello studente: “Ogni volta che chiedi una cosa concludi con il per favore.

Siamo d’accordo?”

Utilizzare il modo indicativo: il messaggio non deve lasciare margini di contrattazione.Evitare di formulare il messaggio in modo negativo: non attiva la visualizzazione del comportamento corretto ma solamente di quello scorretto.Assicurarsi di ottenere una risposta da parte del ragazzo.Ripetere l‘invito in caso di diniego.Rinforzare sempre il comportamento corretto.

Page 18: Cooperative Learning

Insegnamento e uso abilità sociali

Le abilità sociali si apprendono dall’osservazione, per prove ed errori, attraverso l’esperienza, cioè in modo dinamico, circolare e in continua evoluzione .

Bisogna sempre rispettare:

la discussione, il riconoscimento

l’oggettività, la pratica,

il rinforzo tempestivo.

Page 19: Cooperative Learning

Insegnamento e uso abilità sociali

I quattro bisogni formativi primari dell’alunno:

il bisogno di socializzazione. il bisogno di personalizzazione. il bisogno di relazioni simmetriche. il bisogno di relazioni

complementari.

ICF

Page 20: Cooperative Learning

Revisione

Un qualche tipo di conclusione nella quale gli studenti riportino quello che hanno imparato; l’insegnante, che ha ascoltato e osservato con molta attenzione, chiarisce qualche imprecisione e aiuta i gruppi a sviluppare le loro strategie per la comparazione e l’esercizio dei ruoli.

Page 21: Cooperative Learning

Qual è il ruolo dell’insegnante?

• Definire gli obiettivi cognitivi e sociali• Formare i gruppi• Assegnare i ruoli• Organizzare gli spazi• Predisporre i materiali• Osservare e valutare• Procedere alla revisione

Page 22: Cooperative Learning

Non vi è una regola per la determinazione dell’ampiezza dei gruppi. Bisognerà però tener in considerazione che:

1. Il gruppo dovrà essere tanto più piccolo nella misura in cui gli studenti non possiedono buone qualità comunicative.

2. L’aumento dell’ampiezza del gruppo fa crescere le risorse disponibili ma non incrementa in modo proporzionale il risultato.

3. maggiori sono le dimensioni dei gruppi e maggiori sono anche le capacità, le conoscenza, le abilità e i punti di vista disponibili.

4. Minore è il tempo disponibile e più piccoli dovrebbe essere il gruppo.

5. Più il gruppo è piccolo e più è difficile che gli studenti si “imboschino”.

6. Con l’aumento delle dimensioni del gruppo diminuisce l’interazione diretta e l’affiatamento.

Formare i gruppi

Che cosa deve saper fare un insegnante per condurre un gruppo? Quali sono le sue responsabilità? Come si formano i gruppi? Da quanti membri devono

essere composti?

Eterogenei: gruppi formati da membri con una diversità di risorse

Piccoli: facilita l’interazione, l’assunzione di responsabilità, la collaborazione, la soluzione di problemi.

Page 23: Cooperative Learning

Assegna i ruoliRUOLI DI COMPITO

Ruolo COMPORTAMENTO RESPONSABILITÀ

Chiarificatore Chiarisce i concetti “tu vuoi dire che…”Pone domande ai compagni “È chiaro quello che ha detto Giorgio?”

Responsabile della corretta comprensione degli argomenti trattati da parte di tutti. Responsabile della discussione mirata alle idee e non alle persone.

Sintetizzatore Annota le idee rilevanti per il lavoro di gruppo:“ Dalla nostra discussione è emerso….”.Sintetizza su un foglio più idee in un’unica affermazione.

Responsabile della produttività del gruppo. Responsabile della valorizzazione delle idee (cerca di sintetizzare le idee in affermazioni condivise da tutti)

Verbalizzatore Ricorda il lavoro delle sedute precedenti. Scrive nel diario di gruppo quello che viene condiviso.Custodisce le idee del gruppo e le decisioni comuni prese.

Responsabile della memoria del gruppo.Responsabile della verbalizzazione delle idee e delle decisioni condivise.

Ruoli di CompitoRUOLI DI COMPITO

Ruolo COMPORTAMENTO RESPONSABILITÀ

Relatore Concorda con i compagni la presentazione del lavoro fatto

Espone il lavoro di gruppo alla classe.

Portavoce responsabile del gruppo.Responsabile del far comprendere agli altri quanto svolto dal gruppo.

Esploratore Ricerca di informazioni utili al lavoro di gruppo.

Responsabile della correttezza delle informazioni trovate.

Intervistatore Pone domande alle persone utili al lavoro di gruppo.

Responsabile della corretta delle risposte annotate.

Disegnatore Disegna ciò che può essere utile al lavoro di gruppo.

Responsabile del prodotto disegnato.

Lettore Legge gli approfondimenti utili al lavoro di gruppo.

Responsabile della correttezza delle informazioni trovate.

Da“ La didattica inclusiva” S.A. Andrich, L. Miato, 2003 Erickson

Page 24: Cooperative Learning

RUOLI DI MANTENIMENTO

RUOLO COMPORTAMENTO RESPONSABILITÀ

Moderatore Dà la parola a chi la chiede.Toglie la parola a chi non rispetta le regole o

si comporta in modo scorretto

Responsabile di garantire il diritto di parola a tutti

Incoraggiatore/facilitatore

Incoraggia i compagni a manifestare il loro pensiero. Ringrazia i compagni dei contributi e li invita a continuare.

Chiede aiuto all’insegnante quando il gruppo non riesce a superare da solo un ostacolo. Incoraggia il gruppo nei momenti difficili

Responsabile dell’incoraggiamento dei compagni

Controllore del tempo

Invita i compagni al rispetto dei tempi assegnati. Avverte i compagni quando il tempo sta per scadere. Annota se i tempi sono stati rispettati e motivi dell’eventuale non rispetto.

Responsabile del rispetto dei tempi assegnati.

Ruoli di Mantenimento

RUOLI DI MANTENIMENTO

RUOLO COMPORTAMENTO RESPONSABILITÀ

Controllore del volume di

voce

Invita i compagni a controllare il volume della propria voce. Avverte i compagni quando

il volume è sopra la soglia concordata. Annota in una tabella quante volte viene

sorpassato il valore soglia concordato

Responsabile del rispetto del

parlare a bassa voce

Controllore della pertinenza degli interventi

Invita i compagni a parlare sui contenuti oggetto del lavoro di gruppo. Avverte i

compagni quando gli interventi non sono conguenti. Annota in una tavella gli

interventi pertinenti e quelli non pertinenti

Responsabile del rispetto della

pertinenza degli interventi.

Responsabile dei materiali

Distribuisce, raccoglie e custodisce i materiali Responsabile dei materiali del

gruppo.

Da“ La didattica inclusiva” S.A. Andrich, L. Miato, 2003 Erickson

Assegna i ruoli

Page 25: Cooperative Learning

Ogni studente ha il set completo di materiali.Ogni gruppo ha una sola copia dei materiali.Parte del materiale a ogni studente e parte al

gruppo nel suo insieme.Si distribuiscono informazioni e/o materiali diversi

a ogni studente..si strutturano materiali così da creare una

competizione tra gruppi e poter confrontare illivello di competenza raggiunto da ciascuno.

Predispone i materiali

Page 26: Cooperative Learning

Organizza gli spazi

Page 27: Cooperative Learning

Cooperative learningCOOPERATIVE LEARNING GRUPPI TRADIZIONALI O SPONTANEI DI

APPRENDIMENTO

Alto livello di interdipendenza positiva Nessuna attenzione particolare o basso livello di interdipendenza

Leadership condivisa Unico Leader scelto e formale

Tutti sono responsabili di tutti Ognuno è responsabile solo di sé stesso

Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti. I membri del gruppo si aiutano e si incoraggiano

a vicenda

Si enfatizzano il compito e i risultati

Le competenze sociali sono direttamente insegnate

Le competenze sociali sono supposte o ignorate

L’insegnante osserva e interviene L’insegnante si disinteressa o interviene nel funzionamento del gruppo solo quando si

verificano comportamenti negativi

I gruppi controllano la loro interazione ed efficacia mentre lavorano

I gruppi non si controllano nella loro interazione mentre lavorano

Valutazione individualizzata e di gruppo con riferimento al gruppo

Poca attenzione alla valutazione di gruppo e/o individuale e senza un riconoscimento per un

miglioramento di gruppo

Page 28: Cooperative Learning

Cooperative Learning

“Non uno di meno..”introduzione al

Baiso a.s. 2007/2008

Roberta Fantini

Page 29: Cooperative Learning

“menu’ della giornata..”RUOLO DELL’INSEGNANTE:Insegnamento diretto delle competenze socialiMonitoring & Processing

1.

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE:Learning TogetherStudent Team LearningGroup InvestigationStructural Approach

2.

Page 30: Cooperative Learning

Cooperative Learning

1. Che cos’è il Cooperative Learning?

2. In che cosa differisce dal lavoro di gruppo tradizionale

3. Quali sono le sue caratteristiche significative?

4. Qual è il ruolo dell’insegnante?

Page 31: Cooperative Learning

Quali le caratteristiche specifiche?

ApprendimentoCooperativo

Revisione e valutazione autentica

Interdipendenza positiva

Interazione faccia a faccia

Responsabilità individuale

Insegnamento diretto

abilità sociali

Page 32: Cooperative Learning

1.1. FORMARE I GRUPPIFORMARE I GRUPPI

2.2. INSEGNARE LE COMPETENZE SOCIALIINSEGNARE LE COMPETENZE SOCIALI

3.3. OSSERVARE E VALUTAREOSSERVARE E VALUTARE

4.4. PROCEDERE ALLA REVISIONEPROCEDERE ALLA REVISIONE

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

Page 33: Cooperative Learning

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

Suscitare la motivazione Descrivere in modo OGGETTIVO, SPECIFICO e OSSERVABILE i comportamenti che esprimono la competenza Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

Page 34: Cooperative Learning

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

Usare il modellamento, il role playing o simulazione di ruolo.Presentare situazioni problema che richiedono l’uso e l’applicazione della competenza.Fornire un feedback.Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e ignorando/correggendo quelli inopportuni.

Generalizzare gli apprendimenti.

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

Page 35: Cooperative Learning

Strutturazione di una carta T

INCORAGGIARE

CIO’ CHE VEDO CIO’ CHE SENTO

Movimento della testa che esprime assenso

“Ti sei espresso bene!”

Espressione del volto che dimostra meraviglia

“Continua così”

Pacca sulla spalla Sai che io non sono capace di fare quello che hai fatto tu

Ok! Con le dita Ottimo lavoro

… ….

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

Page 36: Cooperative Learning

Strutturazione di una carta T

INCORAGGIARE

CIO’ CHE VEDO CIO’ CHE SENTO

Movimento della testa che esprime assenso

“Ti sei espresso bene!”

Espressione del volto che dimostra meraviglia

“Continua così”

Pacca sulla spalla Sai che io non sono capace di fare quello che hai fatto tu

Ok! Con le dita Ottimo lavoro

… ….

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

Page 37: Cooperative Learning

Strutturazione di una carta T

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

I comportamenti elencati devono essere espressi SPECIFICO, OGGETTIVO e OSSERVABILE,

cioè non facciano riferimento a stati d’animo o pensieri personali.

Page 38: Cooperative Learning

Strutturazione di una carta T

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE INSEGNAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALISOCIALI

Abilità da apprendere

Cosa vedo? Cosa sento?

Page 39: Cooperative Learning

OSSERVAZIONE

Strutturata

Tecnica diOsservazione

Competenze socialida osservare

Scheda: mira a rilevare soggetti e comportamenti

bene definiti

Non Strutturata

Libera: mira a rilevare elementi più

significativi di un gruppo.

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

Page 40: Cooperative Learning

OSSERVAZIONE

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

CHE COSA OSSERVARE?1. Punti di partenza.2. Punti di arrivo.3. Processi educativi e didattici attivati.4. Difficoltà incontrate.5. Interventi compensativi attuati.6. Disponibilità ad apprendere.7. Maturazione del senso di sé.

REGOLE PER OSSERVAREREGOLARITA’DOCUMENTAZIONECONCRETEZZA

Page 41: Cooperative Learning

SCHEDA STRUTTURATAClasse _______________ Gruppo ________________________Data ___________ Lezione di ___________________________

Competenze sociali Barbara Laura Omar Stefania Federico

Incoraggiare xx x - xxxx x

Ascoltare x x - xx xxx

Riassumere x x xxxxx x -

Aiutare gli altri xxx x - xxx xxxxxx

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

OSSERVAZIONE

Page 42: Cooperative Learning

Attenzione all’ascolto

Ciò che vedo Ciò che sentoContatto con gli occhi

Postura Non interrompe

Interviene Riassume Pone domande

Barbara

Laura

Omar

Stefania

Federico

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

OSSERVAZIONE

Page 43: Cooperative Learning

SCHEDA SEMI-STRUTTURATAClasse _______________ Gruppo ________________________Data ___________ Lezione di ___________________________

Competenze Sociali Commenti

Gruppo:

Barbara

Laura

Omar

Stefania

Federico

Gruppo:

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

OSSERVAZIONE

Page 44: Cooperative Learning

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

OSSERVAZIONE

Circostante di osservazione ____________________Luogo di osservazione _________________________Modalità di attuazione dell’attività _______________Durata ______________________________________Materiali usati ________________________________Composizione del gruppo _______________________Criteri di costruzione del gruppo _________________

oraSoggetti osservati

Attività specifiche osservate

Descrizione

GIORNALE DI BORDO

Page 45: Cooperative Learning

Processing: RevisioneRUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

2 modalità:

a)Utilizzando i dati dell’osservatoreb) Discussione collettiva

Obiettivi: Migliorare il lavoro dei membri del gruppoRinforzare l’impegno

Page 46: Cooperative Learning

Quanto e’ stato difficile lavorare nel gruppo?Hai capito esattamente quello che doveva fare il gruppo?Che abilità pensi fossero importanti per poter affrontare un buon lavoro ?Quanti studenti hanno ascoltato le idee gli uni degli altri?Chi ha parlato più di tutti nel tuo gruppo oggi?Cosa hai apprezzato di più nel lavoro di gruppo?Quali difficoltà hai incontrato? Come sono stati svolti i ruoli assegnati?

Processing: Riflessione

RUOLO DELL’INSEGNANTE:1.

Favorire la riflessione individualesul lavoro di gruppo

Page 47: Cooperative Learning

SCHEDA RIASSUNTIVA PER UNA PIANIFICAZIONE DI UNA LEZIONE DI COOPERATIVE LEARNING

PREDISPOSIZIONE DELLA LEZIONE

1. Decisione e declinazione degli obiettivi cognitivi ed educativi (di cooperazione) che si vogliono raggiungere

2. Struttura di apprendimento prevista (declinazione di modi e tempi)3. Decisione sulla grandezza dei gruppi4. Assegnazione degli studenti e dei ruoli ai gruppi5. Organizzazione dello spazio della classe6. Preparazione del materiale (materiali, supporti tecnici etc….)7. Declinazione delle competenze sociali attese(con la strutturazione di una Carta T)

INTRODUZIONE

1. Introduzione al compito (motivazione)2. Struttura di interdipendenza positiva (quale? per materiali, obiettivi..)3. Criteri di successo (cosa deve saper fare il gruppo)4. Comportamenti che ci si aspetta

OSSERVAZIONE E REVISIONE

1. Osservazione dell’insegnante (come?)2. Assistenza da parte dell’insegnante (quando, quale, etc..)3. Valutazione dell’apprendimento (come?)4. Riflessione e revisione (tempi e modi)

Page 48: Cooperative Learning

Le domande fondamentali per scegliere la tecnica piùappropriata:1. Che tipo di sviluppo cognitivo intendo

promuovere?2. Che tipo di sviluppo sociale intendo promuovere?3. In che momento della lezione è più opportuno

inserire il lavoro di gruppo?4. Che prerequisiti devono possedere gli alunni per

raggiungere gli obiettivi fissati?

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Page 49: Cooperative Learning

Tutti gli studiosi sono d’accordo nel sostenere che gli studenti:

1. Devono sviluppare la motivazione ed essere forniti dell’opportunità di aiutarsi reciprocamente

2. Devono sviluppare la convinzione e la sensazione che sono loro i responsabili del gruppo.

3. Devono acquisire le competenze sociali necessarie per un lavoro cooperativo efficace

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Page 50: Cooperative Learning

Esistono differenti approcci almetodo e in particolare si distinguono:

• Lo Structural Approach, Kagan (1992,1994);

• Il Learning Together, Johnson.(1975,1984);

• Lo Student Team Learning, Slavin (1978, 1986);

• Il Group Investigation ,Y. Sharan e S. Sharan (1976, 1994);

• La Complex Instruction, E. Cohen (1986, 1994).

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Page 51: Cooperative Learning

Structural Approach, Kagan (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Ci sono strutture funzionali a diversi obiettivi:

alla costruzione del gruppo alla costruzione della classe

alla comunicazione all’apprendimento

alla riflessione

Page 52: Cooperative Learning

Structural Approach, Kagan (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Comunicazione

GETTONI

PASSAPORTO della PARAFRASI

Page 53: Cooperative Learning

Structural Approach, Kagan (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Creazione del clima di classe

INTERVISTA A TRE PASSI

CACCIA AL TESORO UMANA

Page 54: Cooperative Learning

Structural Approach, Kagan (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Riflessione

THINK-PAIR-SQUARE

THINK-PAIR-SHARE

Page 55: Cooperative Learning

Gli studenti lavorano in piccoli gruppi (per risolvere un problema, completare un esperimento, completare una mappa o una tabella…) Gli studenti ruotano tra i gruppi.Uno studente sta a “casa” e spiega ai visitatori il lavoro. I visitatori fanno domande e prendono appunti, danno anche un feed-back positivo specifico sul lavoro del gruppo e ringraziano.Ciascuno torna la suo gruppo di partenza.

Structural Approach, Kagan (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Apprendimento

UNO A CASA E TRE IN VIAGGIO

Page 56: Cooperative Learning

È necessario strutturare l’attività in modo che i membri del gruppo percepiscano che sono legati insieme per il successo o per il fallimento del

compito

Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Page 57: Cooperative Learning

Esempi di attività brevi a coppie Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Si chiede a coppie di studenti di scrivere ciò che vogliono sapere su di un argomento specifico in preparazione di una lezione successiva. L’insegnante poi esporrò tutti i quesiti con le parole degli studenti, in modo che le possano riconoscere nel corso della lezione. In questo modo si rafforza il legame tra le domande poste dagli studenti e l’argomento in questione.

PRIMA

Page 58: Cooperative Learning

Esempi di attività brevi a coppie Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

L’insegnante parla una decina di minuti e gli studenti devono prendere appunti. All’interruzione gli studenti a coppie condividono i loro appunti e ciascuno prende spunto dall’altro per migliorare i propri.

DURANTE

Page 59: Cooperative Learning

Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Gli studenti a coppie preparano una serie di domande sull’argomento oggetto di verifica. Scrivono anche le risposte e la pagina in cui si trova l’informazione richiesta. Le coppie si scambiano le domande e provano a rispondere ai questionari preparati dai compagni. L’insegnante può scegliere, tra le varie domande proposte, quelle da utilizzare per il testo.

DOPO

Page 60: Cooperative Learning

Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

CL per la GENERAZIONE DI IDEE

Obiettivo didattico: produzione di idee nell’ambito di un testo narrativoNumero di allievi per gruppo: 4Attività in sintesi:•confronto in gruppo di ipotesi di contestualizzazione•elaborazione individuale di un testo narrativo•revisione a coppie dei testi elaboratiRuoli: verbalizzatore, a turno

Page 61: Cooperative Learning

Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

CL per la GENERAZIONE DI IDEE

Individualmente:•costruire la storia. •riempire i fumetti con i dialoghi immaginati.

In che tipo di ambiente sociale si svolge la storia del fumetto?Quanti anni hanno secondo voi i personaggi della storia?

Page 62: Cooperative Learning

Learning Together, Johnson (1992,1994);

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

CL per la GENERAZIONE DI IDEE

A coppie: all’interno di ogni coppia un allievo leggerà la storia che ha scritto e l’altro ne controllerà la coerenza; poi viceversa. Alla fine firmerete. Ora la firma di ognuno di voi vorrà dire: “Ho completato i fumetti delle vignette ho letto i fumetti completati dal mio compagno; il mio compagno ha revisionato la mia storia e io ho revisionato la sua”.

Page 63: Cooperative Learning

Student Team Learning, Slavin

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Ogni componente del gruppo è esperto di una parte del lavoro di cui solo lui nel gruppo possiede i materiali. Nella classe però vi saranno altri esperti che come lui possederanno gli stessi materiali.

JIGSAW

Page 64: Cooperative Learning

Student Team Learning, Slavin

DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE

2.

Enfasi sull’interdipendenza di ricompensa e di celebrazione. Le

ricompense sono qualche premio/riconoscimento pubblico o

facilitazione nella scuola.

JIGSAW

Page 65: Cooperative Learning

RomanticismoRomanticismo

GRUPPI CASA

Page 66: Cooperative Learning

RomanticismoRomanticismo

Page 67: Cooperative Learning

GRUPPI ESPERTI

RomanticismoRomanticismo

Page 68: Cooperative Learning

RomanticismoRomanticismo

GRUPPI CASA

Page 69: Cooperative Learning

Inglese/Francese

ESEMPI DI UDA IN CL

Obiettivi cognitivo/disciplinari: acquisire le prime strutture grammaticali, comunicative e lessicali

Obiettivi formativo/sociali: parlare a bassa voce, rispettare tempi e consegne, esprimere le proprie opinioni e confrontarsi sulle possibili risposte, rispettare l’altro e ascoltare le sue opinioni.

Page 70: Cooperative Learning

Inglese/Francese

ESEMPI DI UDA IN CL

Structural Approach” (Kagan). Struttura applicata: “Caccia al tesoro umano”

Presentazione: fasi di lavoro e criteri di valutazione

Fase individuale: compilazione scheda

Fase di scambio: ogni studente ricerca tra i compagni (almeno 3) risposte differenti da quelle date.

Responsabilità: ogni studente pone una firma accanto alla risposta trascritta per confermarne la veridicità.

Page 71: Cooperative Learning

Inglese/Francese

ESEMPI DI UDA IN CL

Structural Approach” (Kagan). Struttura applicata: “Caccia al tesoro umano”

L’insegnante fornisce alla classe le risposte esatte, si evidenziano quelle sbagliate e si esaminano gli errori.

Fase collettiva: si raccolgono alla lavagna le risposte riferendone anche l’autore

Revisione conclusiva: “Come abbiamo lavorato? “Dove avete trovato maggiori difficoltà? Perché? Come vi siete sentiti facendo questa attività?”

Page 72: Cooperative Learning

Inglese/FranceseESEMPI DI UDA IN CL

Structural Approach” (Kagan). Struttura applicata: “Caccia al tesoro umano”

Domande Mia risposta Del compagno

1. Rispondi:What is there on your desk?

2. Rispondi:What have you got in your

pencilcase?

3. Scrivi in lettere: 18+23=41

4. Metti in ordine:Is/your/When/Birthday?/broter’s

6. Cerchia l’estraneo:Who, What, Wind, When

7. Completa con “ci sono”:Three students in the class

Page 73: Cooperative Learning

Inglese/FranceseESEMPI DI UDA IN CL

Structural Approach” (Kagan). Struttura applicata: “Caccia al tesoro umano”

Osservazioni: Gestire correttamente le dinamiche I ragazzi, ricercando risposte diverse, potrebbero correggere le proprie somministrare quesiti a risposta aperta.

Page 74: Cooperative Learning

Cooperative Learning

“Non uno di meno..”introduzione al

Baiso a.s. 2007/2008

Page 75: Cooperative Learning

“menu’ della giornata..”

Valutazione1.

Pro e contro il cooperative learning2.

Page 76: Cooperative Learning

SCHEDA RIASSUNTIVA PER UNA PIANIFICAZIONE DI UNA LEZIONE DI COOPERATIVE LEARNING

PREDISPOSIZIONE DELLA LEZIONE

1. Decisione e declinazione degli obiettivi cognitivi ed educativi (di cooperazione) che si vogliono raggiungere

2. Struttura di apprendimento prevista (declinazione di modi e tempi)3. Decisione sulla grandezza dei gruppi4. Assegnazione degli studenti e dei ruoli ai gruppi5. Organizzazione dello spazio della classe6. Preparazione del materiale (materiali, supporti tecnici etc….)7. Declinazione delle competenze sociali attese(con la strutturazione di una Carta T)

INTRODUZIONE

1. Introduzione al compito (motivazione)2. Struttura di interdipendenza positiva (quale? per materiali, obiettivi..)3. Criteri di successo (cosa deve saper fare il gruppo)4. Comportamenti che ci si aspetta

OSSERVAZIONE E REVISIONE

1. Osservazione dell’insegnante (come?)2. Assistenza da parte dell’insegnante (quando, quale, etc..)3. Valutazione dell’apprendimento (come?)4. Riflessione e revisione (tempi e modi)

Page 77: Cooperative Learning

droddles..

Page 78: Cooperative Learning

Cooperative learning

Valutazione

&

Page 79: Cooperative Learning

Valutazione tradizionaleanni 60

Valutazioni singole e parziali

durante il processo di

apprendimento per promuovere il

successo dello studente.

Formativa Sommativa

Valutazione globale e finale

di un apprendimento

che ha raggiunto il suo termine.

Page 80: Cooperative Learning

INTERROGATIVI:

Quanto risultati insoddisfacenti possono

cambiare il modo di insegnare?

Quanto una valutazione insoddisfacente stimola

lo studente al miglioramento?

Page 81: Cooperative Learning

INTERROGATIVI:

Quali sono gli effetti motivazionali di una

valutazione formativa?

Dopo una sequenza di valutazioni formative, quanto è flessibile al

cambiamento il giudizio dell’insegnante?

Page 82: Cooperative Learning

VALUTAZIONE DELLDELL’APPRENDIMENTO

VALUTAZIONE PERPER L’APPRENDIMENTO

Page 83: Cooperative Learning

L’APPRENDIMENTO MIGLIORA SE:

Il feed-back è efficace1.

Lo studente è attivamente coinvolto2.

L’insegnamento tiene conto dei risultati della valutazione

3.

Si riconosce l’influenza della valutazione sulla motivazione

4.

Gli studenti sono capaci di valutare se stessi e comprendono come migliorare

5.

Page 84: Cooperative Learning

IL FEED-BACK È EFFICACE SE:1.

E’ focalizzato sul compito

E’ dato in modo regolare

E’ dato sul progresso realizzato piuttosto che sulla singola prestazione

Assicura gli studenti che sono nella giusta direzione

Guida alla riflessione

Induce gli studenti a correggere gli errori

Page 85: Cooperative Learning

LO STUDENTE È ATTIVAMENTE COINVOLTO SE

2.

l’insegnante:esplicita agli studenti in termini di obiettivi le ragioni della lezione o della attività da eseguire.aiuta gli studenti a comprendere che cosa hanno fatto bene e che cosa hanno bisogno ancora di sviluppare

mostra agli studenti come usare i criteri di valutazione per valutare il proprio apprendimento.

Page 86: Cooperative Learning

L’INSEGNAMENTO TIENE CONTO DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE SE:

3.

Prosegue dai risultati

Focalizza i punti di criticità

Si adatta facilmente alle differenze individuali

Page 87: Cooperative Learning

SI RICONOSCE L’INFLUENZA DELLA VALUTAZIONE SULLA MOTIVAZIONE SE:

4.

aumenta la motivazione evidenziando il progresso e il successo più che gli errori

incoraggia la collaborazione tra gli studenti

favorisce l’autonomia dello studente fornendo possibilità di scelta

Page 88: Cooperative Learning

LA MOTIVAZIONE:4.

aumenta se diminuisce la paura di commettere errori.

aumenta se lo studente pensa che il successo è possibile e percepisce che l’insegnante ha grandi aspettative.

Page 89: Cooperative Learning

GLI STUDENTI SONO CAPACI DI VALUTARSI E COMPRENDONO COME MIGLIORARE SE:

5.

hanno la possibilità di riflettere sul proprio lavoro

possono riconoscere di avere problemi senza mettere a rischio la stima di sé

hanno tempo per risolvere i loro problemi

Page 90: Cooperative Learning

VALUTAZIONE AUTENTICA

FINE ANNI 80

Grant Wiggins

Si tratta di accertare non solo le conoscenze dichiarative (know what) e procedurali (know how) ma piuttosto le

conoscenze strategiche ossia le abilità di comprensione, pianificazione e organizzazione del sapere.

COMPETENZE!

Page 91: Cooperative Learning

DIDATTICA COSTRUTTIVISTA

• Costruzione e non riproduzione.

• Rappresentare la complessità della realtà.

• Situazioni di apprendimento basate su casi reali.

• Rappresentazioni multiple della realtà.

• Pratiche riflessive e metacognitive.

• Apprendimento collaborativo.

Page 92: Cooperative Learning

Stili cognitivi

Emozioni

Comunità di pratica

Metacognizione

Autostima

Tecnologie

Modelli mentali

Empowerment

Page 93: Cooperative Learning

PEDAGOGIA AUTENTICA

1. Costruzione della conoscenza2. Uso di una ricerca disciplinata per costruire il

significato3. Lo svolgimento di prestazioni e la realizzazione

di prodotti che hanno valore e significato oltre il successo scolastico

Page 94: Cooperative Learning

VALUTAZIONE AUTENTICA DI PRESTAZIONI AUTENTICHE

Una prestazione deve essere un compito sfidante e coinvolgente molto simile a un compito o un

problema che gli adulti incontrano nella vita reale.

potenziamento della motivazione intrinseca

Page 95: Cooperative Learning

SCOMMESSA PEDAGOGICA

La nuova scommessa pedagogica si gioca nel dare un ruolo attivo e consapevole al ragazzo anche

nella fase valutativa

ETEROVALUTAZIONE

AUTOVALUTAZIONE

Page 96: Cooperative Learning

AUTOVALUTAZIONE

AUTOCONSAPEVOLEZZA METACOGNITIVA

AUTOEFFICACIA APPRENDITIVA

AUTOSTIMA

STILE ATTRIBUTIVO

Page 97: Cooperative Learning

VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE

DEVE RISPONDERE AI BISOGNI DI PERSONALIZZAZIONE E DI

SOCIALIZZAZIONE DEGLI STUDENTI

VALUTAZIONE SOCIALIZZATA

VALUTAZIONE PERSONALIZZATA

VALUTAZIONE ESTERNA MISTA

Page 98: Cooperative Learning

VALUTAZIONE ASSERTIVA

Sottolineare la parte positiva1.

Riconoscere l’impegno2.

Evidenziare le parti carenti3.

Raggiungimento ob.sociali4.

Orientamento azione compensativa5.

Page 99: Cooperative Learning

VALUTAZIONE e CL

Occorre stabilire:Prove di prestazione

Criteri di valutazione

Obiettivi

Il contesto

Il Cl privilegia la valutazione individuale rispetto a quella di gruppo.

Nella filosofia del metodo il gruppo è considerato solo un mezzo o uno strumento operativo che media

l’apprendimento dei singoli.

Page 100: Cooperative Learning

VALUTAZIONE e CL

Progresso nelle competenze socialiMiglioramento

Motivazione

VALUTAZIONE PONDERATA

Page 101: Cooperative Learning

VALUTAZIONE e CL

È una caratteristiche peculiare del CL che il lavoro di gruppo si concluda sempre con una

valutazione individuale dell’apprendimento

QUESTIONARIO TESTE NUMERATE

REVISIONE COLLETTIVA

Page 102: Cooperative Learning

tra valutazione tradizionale Differenze

e valutazione autentica

Page 103: Cooperative Learning

Valutazione tradizionale

Valutazione autentica

È gestita solo dall’insegnante

È gestita anche dallo studente

I criteri di valutazione sono a discrezione

dell’insegnante

I criteri di valutazione sono pubblici

Tratto da M.Comoglio “Insegnare e apprendere con il Portfolio”, 2003 Fabbri editore

Page 104: Cooperative Learning

Valutazione tradizionale

Valutazione autentica

Accerta la correttezza delle risposte

Accerta se lo studente può spiegare,applicare

e giustificare le risposte

Ha spesso fini selettiviSottolinea il

miglioramento

Tratto da M.Comoglio “Insegnare e apprendere con il Portfolio”, 2003 Fabbri editore

Page 105: Cooperative Learning

Valutazione tradizionale

Valutazione autentica

Dimostra se lo studente ha appreso

ciò che è stato insegnato

È predittiva di ciò che lo studente “sa fare

con ciò che sa”

Si applica a contesti estranei alla vita reale

Si applica a situazioni simili a quelli reali

Tratto da M.Comoglio “Insegnare e apprendere con il Portfolio”, 2003 Fabbri editore

Page 106: Cooperative Learning

Valutazione tradizionale

Valutazione autentica

Si svolge su compiti semplici e precisi

Si svolge su compiti complessi che

richiedono l’integrazione di

abilità e conoscenze

Domande chiuse Domande aperte

Tratto da M.Comoglio “Insegnare e apprendere con il Portfolio”, 2003 Fabbri editore

Page 107: Cooperative Learning

Valutazione tradizionale

Valutazione autentica

Informa lo studente del punteggio

conseguito

Lo studente è informato del risultato

conseguito e del miglioramento

Tratto da M.Comoglio “Insegnare e apprendere con il Portfolio”, 2003 Fabbri editore

Page 108: Cooperative Learning

RUBRICHE DI VALUTAZIONERUBRICHE DI VALUTAZIONE

La forma più appropriata di esprimere il passaggio dalla

valutazione “del” l’apprendimento alla valutazione “per”

l’apprendimento, è stata quella di utilizzare “rubriche” di valutazione,

Per misurare conoscenze profonde e abilità,

in un contesto autentico, occorrono strumenti altrettanto

autentici: le rubriche sono tra questi .

Page 109: Cooperative Learning

RUBRICHE DI VALUTAZIONERUBRICHE DI VALUTAZIONE

Ha una rappresentazione chiara del livello a cui dovrebbe portare la preparazione degli alunni

Può monitorare i progressi degli allievi

Utile per personalizzare il piano di lavoro degli studenti, indicando su quali aspetti vanno indirizzati gli sforzi

Ha a disposizione uno strumento per costruire percorsi di autovalutazione e di valutazione reciproca tra pari

Utilità per l’insegnante

Page 110: Cooperative Learning

RUBRICHE DI VALUTAZIONERUBRICHE DI VALUTAZIONE

uno o più dimensioni (o tratti):indicano le caratteristiche peculiari che contraddistinguono una prestazioneuna scala di valore;i criteri;i descrittori;gli indicatori per specificare i livelli di prestazione accompagnati da modelli o esempi per ogni livello: àncore.

Componenti di una rubric

Il solo modo con il quale possiamo giudicare propriamente dove siamo, è legato a dove vogliamo essere

(Wiggins G.).

Page 111: Cooperative Learning

RUBRICHE DI VALUTAZIONERUBRICHE DI VALUTAZIONE

In una buona rubric ciascun elemento importante deve essere atomico.

I ratings (misurazioni) debbono essere distinti, comprensivi e descrittivi dei comportamenti attesi.

Deve avere una valenza orientante

Page 112: Cooperative Learning
Page 113: Cooperative Learning

LivelliDimensioni

Livello 1Ottimo/distinto

Punti 3

Livello 2BuonoPunti 2

Livello 3Sufficiente

Punti 1

Livello 4Non sufficiente

Punti 0

Esposizione

L’alunno espone i contenuti con chiarezza e proprietà di linguaggio, sottolinea con il tono di voce e la gestualità i passaggi più importanti. Durante l'esposizione osserva i compagni e coglie le loro sollecitazioni (risponde a domande, si interrompe e ripete se vede espressioni di dubbio o prendere appunti…)

L’alunno espone i contenuti con chiarezza e proprietà di linguaggio, sottolinea con il tono di voce e la gestualità i passaggi più importanti.

L’alunno espone i contenuti in modo abbastanza chiaro, non sempre utilizza un linguaggio appropriato; il tono di voce è monotono e non sempre la gestualità sottolinea i passaggi più importanti

L’esposizione non è chiara e l’alunno usa un linguaggio approssimativo. Non sottolinea i passaggi più importanti con il tono di voce e con la gestualità

Conoscenza dei contenuti

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e collegamenti con altri argomenti. Risponde con sicurezza alle domande.

L’alunno rielabora in modo personale i contenuti, fa esempi e risponde con abbastanza sicurezza alle domande.

L’alunno ripete i contenuti riportati sull’elaborato; ha delle difficoltà a rispondere alle domande.

L’alunno ripete alcuni dei contenuti riportati sul cartellone e ha spesso bisogno di guardare gli appunti. Non riesce a rispondere alle domande poste.

Organizzazione nelle modalità di presentazione

L’alunno espone i contenuti secondo una logica predefinita, utilizza il cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti, utilizza il cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti facendo raramente riferimento al cartellone per richiamare l’attenzione e presentare concetti; rispetta abbastanza i propri tempi di esposizione

L’alunno espone i contenuti senza fare riferimento al cartellone; non rispetta i tempi di esposizione

Creatività nell’elaborazione dei cartelloni

Il cartellone contiene tutte le informazioni principali, attira l’attenzione, è originale nella sua realizzazione e c’è un buon equilibrio tra immagini e parti scritte.

Il cartellone contiene tutte le informazioni principali, attira l’attenzione ed è originale nella sua realizzazione .

Il cartellone non contiene tutte le informazioni principali, c’è un buon equilibrio tra immagini e parti scritte non presenta soluzioni particolari nella sua realizzazione.

Il cartellone contiene solo alcune informazioni, c’è prevalenza di immagini o di parti scritte, non presenta soluzioni particolari nella sua realizzazione.

Presentazione di cartelloniArgomento: “ Storia dell’Agricoltura”

Page 114: Cooperative Learning

CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ - “Chi è come me”ObiettiviAiutare gli alunni a conoscersi meglio.Imparare ad accettare la diversità dell’altro.Favorire un clima favorevole di classe e di gruppo.

Sequenza applicativaSi consegni ad ogni alunno una scheda con alcune domande generiche.Ogni alunno compili la colonna “Io” Al termine si invitino gli alunni a girare tra i banchi, intervistando tutti i compagni, alla ricerca dell’anima gemella.Nell’altra colonna gli studenti segnino i nomi di tutti i compagni che hanno risposto in modo uguale al proprio.Si individui sulla scheda la persona che ha risposto più domande in modo simile al compilatore della scheda.

Page 115: Cooperative Learning

CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’

- “Palle di neve”Si disponga la classe in cerchioOgni componente della classe scriva su un foglio di carta qualcosa

che riguardi se stesso.Lo accartocci e al via, tenendo gli occhi chiusi, getti la palla di carta

al centro del cerchioOgnuno ne raccolga una, la apra, legga ciò che vi è scritto e cerchi di

individuare il compagno a cui appartiene.Se lo individua individuato, spieghi da quale indizi sia a lui risalito.

Se non lo individua tutto il gruppo può intervenire comunicando chi è il compagno descritto sul foglio.

La lettura della palla successiva è svolta da chi è stato individuato.Il gioco continua finché tutti le palle di neve sono state lette.

Page 116: Cooperative Learning

CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’CL & EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’

- “A te darei… Da te vorrei…”-ObiettiviMigliorare il clima di classe.Rendere più significativi i rapporti interpersonali tra gli alunni.Favorire una riflessione su sé stessi.Individuare caratteristiche positive del proprio compagno.

Sequenza applicativaCi si predispone in cerchio e ogni ragazzo è invitato a comunicare oralmente con il compagno che sta alla sua destra. La comunicazione è legata a ciò che di caratteristica positiva vorrebbe in regalo dal suo compagno e quale dote gli darebbe in cambio.

Esempio : “A te darei la mia passione per la musica”. “Da te vorrei la tua pazienza”.

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COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNINGPRO E ……PRO E ……

Successo scolastico. Più di 500 ricerche hanno dimostrato che Il CL migliora l'apprendimento in tutte le aree disciplinari, in ogni ordine e grado di scuola e con tutte le tipologie di studenti, quelli con handicap e quelli particolarmente dotati.

Autostima. Negli studenti dei gruppi CL si registra un aumento di autostima nei confronti sia delle relazioni sociali che dell'apprendimento scolastico.

Empatia. Gli studenti dei gruppi Cl acquisiscono la capacità di capire e interpretare il ruolo degli altri, di comprendere le opinioni e i sentimenti altrui e di provare empatia .

Page 118: Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNINGPRO E ……PRO E ……

Abilità sociali. Il CL migliora numerosissime abilità sociali, fra cui la capacità di ascoltare, di ruotare i ruoli, di risolvere i conflitti, di assumere la leadership, di lavorare in gruppo.

Responsabilità. Il CL valorizza l' autocontrollo degli studenti e la loro capacità di assumere l'iniziativa, inducendo una maggiore responsabilità nei confronti dei propri risultati.

Più alti livelli cognitivi. Una delle vie maestre per acquisire più alti livelli cognitivi è l'interazione con punti di vista diversi dal nostro.

Page 119: Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNINGPRO E ……PRO E ……

Positivo orientamento dello studio. Nelle classi tradizionali gli studenti quasi sempre studiano per il voto. Nel CL quasi sempre lavorano per il gusto di lavorare con gli altri, di conquistare una meta, di essere considerati importanti per il lavoro di squadra e di classe

Conoscenza e realizzazione di sé. Gli studenti interagendo con gli altri apprendono molte cose di sé. Se hanno la tendenza a dominare gli altri, se sono timidi, maleducati, o eccessivamente servizievoli, lo scoprono soltanto quando interagiscono con gli altri e quando dagli altri ricevono il feedback. Questa conoscenza di sé porta al cambiamento, alla crescita e alla scoperta delle proprie potenzialità.

Page 120: Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING …… ……E CONTROE CONTRO

Voti di gruppo. I progetti di squadra che ricevono un voto di gruppo creano risentimenti e sono ingiusti. Uno studente fa la maggior parte o tutto il lavoro, gli altri prendono il voto come lui.

Difficoltà nei confronti dell'eterogeneità. Una volta che i gruppi eterogenei sono formati il più bravo butta l'occhio al più somaro e dice, abbastanza forte, perché tutti lo sentano, "Io non voglio quell'asino nella mia squadra". Il più somaro si vendica con un " Va a ….."

Page 121: Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING …… ……E CONTROE CONTRO

La competizione di squadra. Soltanto le squadre migliori ricevono riconoscimenti e premi. Alcune squadre, che per diverse volte non vincono, smettono di tentare, e salvano la faccia dicendo "Non ci interessa". Non ammetteranno mai che vorrebbero vincere ma non ci riescono .

Le classificazioni. Si organizzano dei tornei e i più bravi finiscono sempre nella tabella dei migliori e i meno bravi in quella degli scadenti. Dopo un po' di volte, quelli che non vincono perdono autostima.

Complessità delle lezioni cooperative. La progettazione di lezioni CL così complessa, richiede tanto tempo e tanta fatica .

Page 122: Cooperative Learning

COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING …… ……E CONTROE CONTRO

Materiali specifici. L'apprendimento cooperativo richiede metodologie e materiali specifici.

Dipendenza. Gli studenti lavorano quasi esclusivamente in squadra, così facendo diventano dipendenti dai loro compagni di squadra e non vogliono più lavorare da soli.

Mancanza di strategie gestionali. L' insegnante non riesce a tenere la disciplina e si esaurisce nel tentativo di tenere sotto controllo l'attenzione degli studenti

Page 123: Cooperative Learning

Apprendimento significativo e profondo

Valutazione“per” e “di” un apprendimento

autentico

Attenzione alle differenze

individuali

Nuovo ruolo dell’insegnante

Abilità sociali collaborative

Contenuti significativi

essenziali

Senso di appartenenza

Standard più elevati di

apprendimento

Sfide delCL

Page 124: Cooperative Learning

Roberta FantiniBaiso – 3/12/20 – 12 – 2007