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COORDINAMENTO NAZIONALE PROGETTO - RIUNIONE DEL 30.6.04 Introduzione •Ricognizione stato lavori nelle varie Regioni •Ricognizione attività INAIL •Situazione Data Base Nazionale I risultati dei primi controlli eseguiti sul D.B. nazionale •I controlli informatizzati •Verifiche specifiche sulle informazioni strutturate •Verifiche applicazione modello Sbagliando S’impara (SSI) Gli adeguamenti •Rafforzamento del Ruolo dei Responsabili Scientifici Regionali •I 2 livelli di controllo qualità informazioni (su SSI) •Corso di aggiornamento per i Responsabili Scientifici Regionali •Possibile supporto dalle Regioni limitrofe Discussione Prime indicazioni per le elaborazioni dei dati Breve nota sul ritorno delle informazioni agli operatori

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COORDINAMENTO NAZIONALE PROGETTO - RIUNIONE DEL 30.6.04

Introduzione

•Ricognizione stato lavori nelle varie Regioni•Ricognizione attività INAIL •Situazione Data Base Nazionale

I risultati dei primi controlli eseguiti sul D.B. nazionale

•I controlli informatizzati •Verifiche specifiche sulle informazioni strutturate •Verifiche applicazione modello Sbagliando S’impara (SSI)

Gli adeguamenti

•Rafforzamento del Ruolo dei Responsabili Scientifici Regionali•I 2 livelli di controllo qualità informazioni (su SSI)•Corso di aggiornamento per i Responsabili Scientifici Regionali •Possibile supporto dalle Regioni limitrofe

Discussione

Prime indicazioni per le elaborazioni dei dati

Breve nota sul ritorno delle informazioni agli operatori

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OPERATORI AGGIORNATI usl• Piemonte 125• Valle D’Aosta /• Lombardia 25-30 *• Veneto 42• Trento 02• Liguria Tutti (?)• Toscana 67• Emilia romagna 50• Marche 35• Umbria 70• Abruzzi 20-30• Lazio 55 *• Molise 02• Campania tutti (?)• Puglia 45• Basilicata 05• Sicilia 10• Sardegna

imprecisato

Circa 600

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BORSISTI assunti

• TOT. N. 30 (12/18 regioni)

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FASE RETROSPETTIVA

• Casi retrospettivi 2002:elenchi INAIL

• TOTALE N. 1.015 (12/18 REGIONI)

• CASI LAVORATI:

– Usl n. 300 (9/18 reg.)• (Dir. Prov. Lavoro n. 2)

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FASE PROSPETTICA

• CASI PROSPETTICI INDAGATI

• TOT. N. 99 (7/18)

• CASI INDAGATI INAIL – N. 29 (4/18)

• CASI INDAGATI USL– N. 70 (7/18 REG.)

PIU’ ATTENZIONE AI CASI GRAVI

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TEMPISTICA

• FASE RETROSPETTIVA

– 10/18 REGIONI

• GIUGNO-SETTEMBRE

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TAVOLI REGIONALI

• REGIONI-ISPESL-INAIL

• TOT. 15/18 REGIONI

• REGIONE/DIREZIONE LAVORO

– 2/18 REGIONI

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Criticità / punti di forza

• Rapporticon l’Inail

1. Discussione congiunta dei casi e caricamento dati accentrato

2. Discussione congiunta e caricamento insieme dei dati, ma decentrato

3. Tempi più lunghi di lavorazione

4. Rivalutazione da parte del ref. Regionale e corrispettivo inail

5. I borsisti inseriscono anche i casi stradali solo inail

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Criticità / punti di forza

• Rapporti

con l’Inail

1. Opportunità di collaborazione anche nella fase prospettica

2. Difficoltà ad organizzare nell’immediatezza dell’infortunio i contatti reciproci

3. Compilazione congiunta buona collaborazione

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Criticità / punti di forza

• da parte delle Regioni

1. Segreto istruttorio, informativa alle procure senza esito negativo

2. Diversa sensibilità dei servizi : aggravio di lavoro / utile per meglio rispondere ai magistrati

3. Ritorno di informazioni agli operatori

4. Difficoltà di lavorazione dei grafici (problema software?)

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criticità

• Rapporti con l’Ispesl La partecipazione dell’Ispesl in periferia

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prospettive

• Rafforzamento del ruolo dei responsabili scientifici regionali

• Report di attività– Fase prospettica

• valutazione intermedia 30 settembre

– Fase retrospettiva : • obiettivo di chiusura 30 settembre

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prospettive

• Rafforzamento del ruolo dei responsabili scientifici regionali– Verifica di qualità preliminare all’immissione

(bollino chiusura caso)– Aggiornamento entro fine luglio dei

responsabili regionali e ove possibile successivo aggiornamento a cascata degli operatori in periferia, con esame e discussione di casi

– Collaborazione tra regioni limitrofe

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Ricognizione attività INAIL

Com’era prevedibile in un lavoro per vari aspetti “in progress”, la situazione non è omogenea nel paese

-né sul piano della collaborazione INAIL-Regione (pur se in molte realtà collaborazioni esistevano già e in varie altre il Progetto ha portato ad instaurarle)

-né sul piano del contributo INAIL per i casi non indagati dalle ASL (in particolare per lo specifico aspetto degli infortuni “legati alla strada”)

-La lista dei casi 2002 è pervenuta da tempo-La lista dei casi 2003 è pervenuta nelle ultime settimane

per circa metà delle Regioni, è in arrivo graduale nei prossimi giorni per le altre

-Interessante il dato che indica che in genere le Regioni/ASL “conoscono” complessivamente non più di 1/3 dei casi risultanti all’INAIL (sarà interessante verificare ed approfondire questo dato sulle intere risultanze almeno della fase retrospettiva).

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Ricognizione attività INAIL

Luci……

• In pressocchè tutte le Regioni è stato attivato il “tavolo di confronto e collaborazione”

• In alcune Regioni (la minoranza) sono anche state fatte iniziative di aggiornamento o riflessione comune

Ombre…..

• In vari casi (1/3?) la collaborazione è per ora soprattutto formale

• Nella fase retrospettiva molto spesso il contributo ai casi “indagati da entrambi” si è risolto nell’apporto dei dati relativi ai Codici o comunque dei dati specifici INAIL (senza confronto su cause e circostanze); l’apporto dei dati INAIL non è stato in genere contemporaneo, per cui molte schede sono state inviate ancora da “completare” (e finora è desumibile senza certezze se il completamento è atteso)…….

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Ricognizione attività INAIL

Nella fase prospettica vi sono organizzazioni diversificate: - da situazioni dove addirittura si iniziano a fare indagini o

approfondimenti comuni - a situazioni dove per ora i due “soggetti” lavorano senza

alcun collegamento.

Non molto è ancora successo in particolare per quanto riguarda gli infortuni “legati alla strada” (scheda ad hoc), su cui presumibilmente la casistica che sarà raccolta alla fine del 2004 sarà una parte (forse non maggioritaria) del totale degli attesi circa 700 casi nel 2004.

Proprio sul tema degli infortuni stradali in alcune regioni si stanno attivando momenti di aggiornamento specifico.

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I borsisti

Il contributo dei borsisti anche per i dati INAIL (sia per gli infortuni indagati da entrambi sia per quelli solo INAIL)….

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Ricognizione attività INAIL

Come per altri aspetti dell’Indagine, in autunno o ancor meglio a fine anno si potrà fare un più adeguato bilancio delle risultanze non tanto numeriche e quantitative ma soprattutto qualitative dell’esperienza di collaborazione a livello territoriale tra INAIL e Regioni/ASL (oltre che con ISPESL pur con le note peculiarità per i Dipartimenti periferici), auspicabilmente per rilanciare e adeguare tale collaborazione e comunque l’impegno - per quanto riguarda l’INAIL – dell’Istituto sull’approfondimento e l’osservazione dei casi mortali (e gravi…) nel periodo futuro.

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Casi infortunio inseriti 228 casi

Regioni attive 7

Retrospettiva (accaduti fino 31.10.03) circa 90 % casi

Prospettica (accaduti dal 1.11.2003) circa 10 % casi

Situazione Data Base Nazionale al 15 giugno 2004

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Riepiloghi statistici al 15 giugno 2004 – 228 casi

Distribuzione per Regionee tipologia infortunio

Regioni

Totale

Mortale Stradale Grave Totale  

N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni  

Regione 1 51 . . 51  

Regione 2 2 . . 2  

Regione 3 71 1 . 72  

Regione 4 4 . 2 6  

Regione 5 12 . . 12  

Regione 6 81 . . 81  

Regione 7 1 3 . 4  

Totale 222 4 2 228  

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Riepiloghi statistici al 15 giugno 2004 – 228 casi

Regioni

Anno infortunio

2002 2003 2004

Mortale Stradale Grave Totale Mortale Grave Totale Mortale Stradale Totale

N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni N. infortuni

1 26 . . 26 25 . 25 . . .

2 1 . . 1 1 . 1 . . .

3 9 1 . 10 61 . 61 1 . 1

4 3 . 1 4 1 1 2 . . .

5 6 . . 6 6 . 6 . . .

6 44 . . 44 32 . 32 5 . 5

7 1 2 . 3 . . . . 1 1

Totale 90 3 1 94 126 1 127 6 1 7

Distribuzione per Regione, anno infortunio e tipologia infortunio

Attenzione agli “stradali”

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Riepiloghi statistici al 15 giugno 2004 – 228 casi

numero di infortuni e infortunati per Regione, ASL e anno infortunio.

Regioni e ASL

Anno infortunio

Totale2002 2003 2004

N. infortuni N. infortunati

N. infortuni N. infortunati

N. infortuni N. infortunati

N. infortuni N. infortunati

Regione X ASL 1 4 4 1 1 . . 5 5

ASL 2 1 1 3 3 . . 4 4

ASL 3 4 4 3 3 . . 7 7

………………………. 1 1 . . . . 1 1

…………. 1 1 5 5 . . 6 6

…………………… 5 5 5 5 . . 10 10

………………….. 1 1 1 1 . . 2 2

………………….. 2 2 1 1 . . 3 3

………………… 1 1 2 2 . . 3 3

………………… 6 6 4 4 . . 10 10

Totale Regione 26 26 25 25 . . 51 51

Totale Generale 94 95 127 130 7 7 228 232

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Anno infortunio

N. infortuni N. infortunati

Attività infortunato Attività terzi Utensili Materiali Ambiente D.P.I.

N. assi totaliN. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

2002 94 95 77 30,56 29 11,51 53 21,03 26 10,32 46 18,25 21 8,33 252

2003 127 130 118 33,62 48 13,68 72 20,51 29 8,26 64 18,23 20 5,70 351

2004 7 7 7 36,84 4 21,05 3 15,79 2 10,53 2 10,53 1 5,26 19

TOTALE 228 232 202 32,48 81 13,02 128 20,58 57 9,16 112 18,01 42 6,75 622

Riepiloghi statistici al 15 giugno 2004 – 228 casi

Regioni

N. infortuni N. infortunati

Attività infortunato Attività terzi Utensili Materiali Ambiente D.P.I.

N. assi totaliN. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

1 51 51 49 35,77 8 5,84 26 18,98 10 7,30 33 24,09 11 8,03 137

2 2 2 3 60,00 0 0,00 0 0,00 1 20,00 1 20,00 0 0,00 5

3 72 72 69 32,24 37 17,29 41 19,16 18 8,41 34 15,89 15 7,01 214

4 6 6 7 50,00 0 0,00 5 35,71 0 0,00 2 14,29 0 0,00 14

5 12 14 5 26,32 7 36,84 3 15,79 1 5,26 3 15,79 0 0,00 19

6 81 81 69 29,61 29 12,45 53 22,75 27 11,59 39 16,74 16 6,87 233

7 4 6 0 . 0 . 0 . 0 . 0 . 0 . 0

TOTALE 228 232 202 32,48 81 13,02 128 20,58 57 9,16 112 18,01 42 6,75 622

numero di infortuni, infortunati, numero di fattori di ciascuna tipologia di asse

e loro incidenza % per Regione

numero di infortuni, infortunati, numero di fattori di ciascuna tipologia di asse

e loro incidenza % per anno infortunio

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Anno infortunio

N. infortuni N. infortunati

Assi senza D/M Assi determinanti

Assi modulatori

Assi senza S/P Assi processo Assi stato

N. assi totali

N. assi

% su tot. assi N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

N. assi

% su tot. assi

2002 94 95 2 0,79 206 81,75 44 17,46 1 0,40 95 37,70 156 61,90 252

2003 127 130 25 7,12 292 83,19 34 9,69 2 0,57 166 47,29 183 52,14 351

2004 7 7 0 0,00 18 94,74 1 5,26 0 0,00 7 36,84 12 63,16 19

TOTALE 228 232 27 4,34 516 82,96 79 12,70 3 0,48 268 43,09 351 56,43 622

Riepiloghi statistici al 15 giugno 2004 – 228 casi

Regioni

N. infortuni N. infortunati

Assi senza D/M Assi determinanti

Assi modulatori

Assi senza S/P Assi processo Assi stato

N. assi totaliN.

% su tot. assi N.

% su tot. assi N.

% su tot. assi

N.

% su tot. assi N.

% su tot. assi N.

% su tot. assi

1 51 51 0 0,00 116 84,67 21 15,33 0 0,00 56 40,88 81 59,12 137

2 2 2 1 20,00 3 60,00 1 20,00 1 20,00 1 20,00 3 60,00 5

3 72 72 25 11,68 177 82,71 12 5,61 1 0,47 102 47,66 111 51,87 214

4 6 6 0 0,00 12 85,71 2 14,29 0 0,00 7 50,00 7 50,00 14

5 12 14 0 0,00 14 73,68 5 26,32 0 0,00 11 57,89 8 42,11 19

6 81 81 1 0,43 194 83,26 38 16,31 1 0,43 91 39,06 141 60,52 233

7 4 6 0 . 0 . 0 . 0 . 0 . 0 . 0

TOTALE 228 232 27 4,34 516 82,96 79 12,70 3 0,48 268 43,09 351 56,43 622

numero di infortuni, infortunati, numero di fattori di tipo determinante,

di tipo modulatore, di tipo stato, di tipo processo e loro incidenza % per Regione

numero di infortuni, infortunati, numero di fattori di tipo determinante,

di tipo modulatore, di tipo stato, di tipo processo e loro incidenza % per anno infortunio

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Alcune liste di sintesi già disponibili nel sw:

Percorso di accesso

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Casi infortunio inseriti 287 casi

Regioni attive 9

Retrospettiva (accaduti fino 31.10.03) 256 casi

Prospettica (accaduti dal 1.11.2003) 31 casi (mortali)

Situazione Attuale Data Base Nazionale 25 giugno 2004

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Le verifiche di qualità e completezza

Un primo “assaggio” su un pool di 228 casi

(presenti nel DB nazionale al 15 giugno 2004)

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IL CONTROLLO DI QUALITÀ DELLE SCHEDE

• Controlli logico-formali – 2 livelli (ISPESL e RSR)

• Controlli di contenuto - (RSR e RTI)

Riunione del 12 dicembre 2003

RSR = Responsabile Scientifico Regionale

RTI = Referente Territoriale INAIL

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Controlli logico-formali: coerenza tra più variabili (presenza e/o contenuto)

1. eseguiti in maniera automatizzata sull’archivio in progress su un set di controlli da definire congiuntamente

All ’ ISPESL

Vedere primo elenco tra la documentazione consegnata

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Controlli sulla qualità e completezza dei dati1 – informazioni sugli infortuni

Controllo sui 228 infortuni Casi %

Infortuni con l’identificatore infortunio ripetuto 4 1.75

senza infortunato 5 2.19

senza fattori 15 6.58

senza compilatore 1 0.44

con data infortunio mancante o fuori intervallo validità

1 0.44

senza indicazione dello scambio di energia 10 4.39

senza codice Ateco del ciclo lavorativo 63 27.63

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Controlli sulla qualità e completezza dei dati2 – informazioni sugli infortunati

Controllo sui 232 infortunati Casi %Infortunati con numero progressivo dell’infortunato ripetuto 5 2.16

con data di nascita infortunato mancante o non valido 0 0.00

senza cittadinanza infortunato 5 2.16

(in un infortunio grave) senza giorni prognosi finale 0 0.00

senza numero di addetti della ditta di appartenenza 50 21.55

senza codice attività INAIL della ditta di appartenenza 89 38.36

senza codice Ateco della ditta di appartenenza 91 39.22

con tutti i campi della codifica preliminare ESAW mancanti 88 37.93

con tutti i campi della codifica definitiva ESAW mancanti 129 55.60

senza codifica natura della lesione 71 30.60

senza codifica sede della lesione 68 29.31

senza professione ISTAT infortunato 66 28.45

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Controlli sulla qualità e completezza dei dati3 – informazioni sui fattori e grafo

Controlli sui 228 infortuni Casi %

Infortuni che nella ricostruzione grafica presentano almeno un fattore ancora nel contenitore o almeno un fattore non collegato

19 8.33

Infortuni con almeno un asse di tipo determinante privo della descrizione del problema di sicurezza

12 5.26

Infortuni con almeno un asse senza informazione determinante/modulatore

10 4.39

Infortuni con almeno un asse senza informazione stato/processo

1 0.44

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• implementazione in progress

• mancanza di ulteriori informazioni (caso chiuso)

Una prima considerazione: ci sono molte incompletezze

non è possibile rilevare se l’incompletezza è dovuta a:

Necessità di segnalare la chiusura del caso

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Al Responsabile Scientifico Regionale e

al Referente Territoriale INAIL (per la parte di propria competenza)

1. Rispondenza della ricostruzione grafica con i fattori descritti nei diversi assi

Infortuni che nella ricostruzione grafica presentano almeno un fattore ancora nel contenitore o almeno un fattore non collegato

19 casi

8.33%

Dai controlli logico-formali eseguiti emerge:

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Al Responsabile Scientifico Regionale e

al Referente Territoriale INAIL (per la parte di propria competenza)

1. Rispondenza della ricostruzione grafica con i fattori descritti nei diversi assi

2. Completezza nella codifica degli attributi di ciascun fattore consideratoper eventuali attributi “missing” va accertata l’effettiva volontà dell’operatore; non potrà ovviamente mancare l’attributo “Problema di sicurezza”, ad eccezione del caso in cui l’asse è

definito modulatore di tipo migliorativo.

Infortuni con almeno un asse di tipo determinante privo della descrizione del problema di sicurezza

12 5.26

Infortuni con almeno un asse senza informazione determinante/modulatore

10 4.39

Infortuni con almeno un asse senza informazione stato/processo 1 0.44

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2. Controlli formali ad hoc sulla parte strutturata delle informazioni

Eseguito su un piccolo pool di casi (19 casi di 5 Regioni)

Le verifiche di qualità e completezza

Tutti i codici mancanti (compreso ESAW) 10 52,63

Alcuni codici mancanti 7 36,84

Ora ordinale mancante 6 31,58

Sottoinsiemi di quanto sopra:

Anzianità di lavoro mancante 5 26,32

Descrizione mansione mancante 4 21,05

Anzianità nella mansione mancante 4 21,05

Natura e sede lesione mancanti 2 10,53

Azienda mancante 2 10,53

Luogo infortunio mancante 1 5,26

Addetti azienda mancanti 1 5,26

Anomalie riscontrate Frequenza %

Inoltre, in 2 casi il “Luogo del decesso” è stato interpretato non correttamente (è stato indicato il nome del comune), in 5 casi è stato codificato il campo lingua conosciuta pur in presenza di lavoratori italiani

Solo in due casi è stato compilato il “titolo di studio”.

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Seconda considerazione:

Esistono alcuni controlli di contenuto non eseguibili in modo automatizzato

i “borsisti” potrebbero fare questi controlli

Ad esempio:

“Luogo del decesso codificato con nome del comune”

nelle FAQ è specificato come esempio: in azienda, in ambulanza, in ospedale, in strada,…. ,

“Conoscenza lingua italiana” non va compilato se lavoratore italiano

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Le verifiche di qualità e completezza

Controllo eseguito su un Pool di 71 casi (rappresentativo di tutte le Regioni attive sul Data Entry) estratto dal D.B. nazionale consistente in 228 casi basato sulla congruenza tra

3. Applicazione del modello Sbagliando S’Impara (SSI)

Descrizione

Evento

• Scambio di energia (nella scheda “Dati relativi all’infortunio”)

• Natura della lesione (nella scheda “Dati relativi all’infortunato”)

• Sede della lesione (nella scheda “Dati relativi all’infortunato”)

• Determinanti/Modulatori (nella schede dei diversi fattori individuati)

• Grafico riassuntivo

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Osservazioni

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Problema: Ambiguità sull’incidente

Possibili soluzioni

Si ha l’impressione, valutando le schede nel loro insieme, che non sia sempre chiaro qual è l’incidente, e questa ambiguità crea seri problemi per decidere quali fattori sono determinanti (influenti, cioè sulla probabilità di accadimento dell’incidente) e quali, invece, modulatori e quindi ininfluenti sulla probabilità di accadimento dell’incidente, bensì:-   esplicanti la loro azione dopo che l’incidente è avvenuto; -   capaci solo (!) di rendere più o meno gravi le conseguenze dell’incidente (= il danno fisico all’infortunato).

Rendere esplicito ciò che oggi è implicito, “costringendo” il compilatore a scrivere in chiaro il “nome” dell’incidente (es.: ribaltamento del trattore, caduta dall’alto dell’infortunato, contatto tra la mano dell’infortunato e la coclea in movimento, etc.).

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Problema: Modello d’incidente

Possibili soluzioni

Si è osservata più volte un’errata scelta nell’alternativa tra:• incidente a energia variata;• incidente a energia invariata;

con un errore sistematico consistente nel considerare ad energia variata incidenti che erano invece correttamente da inquadrare come ad energia invariata. In proposito si possono fare due osservazioni:

a) l’equivoco può almeno in parte dipendere da un’incongruenza tra la terminologia impiegata nei corsi di formazione (incidenti a energia variata/incidenti a energia invariata) diversa da quella riportata sulla scheda (liberazione di energia/ trasformazione di energia/inappropriata applicazione di energia).

a) Chiarire ai compilatori che “liberazione di energia” e “trasformazione di energia” corrispondono entrambe a “energia variata”, mentre “inappropriata applicazione di energia” corrisponde a “energia invariata”.

b) E’ possibile, inoltre, che ci sia un problema di software, perché in alcuni casi in cui il compilatore aveva optato per “inappropriata applicazione di energia”, il grafico corrispondente portava l’intestazione “Energia variata”.

b) Verificare il software

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Problema: Sede e natura delle lesioni

Possibili soluzioni

In questo campo si osservano con una certa frequenza sia mancate compilazioni che non corrette compilazioni (ad es.: la natura della lesione viene riportata due volte, vale a dire anche nello spazio in cui va riportata la sede della lesione).

Sui casi retrospettivi c’è poco da fare; su quelli prospettici le verifiche regionali devono essere rigorose.

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Problema: Determinanti e Modulatori

Possibili soluzioni

a)  Nella maggior parte dei casi l’individuazione dei determinanti e dei modulatori sembra piuttosto sintetica quando non addirittura sommaria;

a) Sui casi retrospettivi c’è poco da fare; su quelli prospettici, i referenti regionali devono intervenire, se del caso, suggerendo approfondimenti. E’ bene che sulle schede ci siano descrizioni in chiaro un po’ più ricche della maggior parte di quelle giunte finora.

b)  in particolare, sembrano pochi i modulatori, anche (ma non solo) perché questi ultimi vengono con una certa frequenza erroneamente classificati come determinanti.

b) Chiarire di nuovo, quando necessario, la differenza tra determinanti e modulatori

c)   I rapporti tra determinanti e modulatori (catene, fattori in serie, fattori in parallelo) sono spesso discutibili. In particolare viene con frequenza messo in serie ciò che più verosimilmente andrebbe posto in parallelo.

c) Far riflettere sui legami logico-cronologici tra i diversi fattori riconosciuti.

d) Uno stesso fattore (determinante o modulatore) può talora esplicare la sua azione in più modi (ad es.: un terreno in pendenza e gelato come determinante del rovesciamento di un trattore).

d) E’ lecito sia usare una sola scheda o, al contrario, più schede. In definitiva sta al compilatore decidere quanto voglia valorizzare i diversi aspetti di uno stesso fattore.

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Problema: Determinanti Possibili soluzioni

Un determinante è tale se, in una certa situazione lavorativa, ha aumentato la probabilità di accadimento dell’incidente verificatosi.  Per capire se un certo fattore (comportamentale, ambientale, tecnologico, etc.) è un determinante o no, si può ricorrere al seguente esercizio mentale:-   c’erano alternative realistiche al modo in cui quel fattore si è presentato?- in caso affermativo, tra le alternative realistiche ce n’è almeno una con una più bassa probabilità di contribuire al verificarsi dell’incidente?

“Interazione con” e “formazione dei” compilatori

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Problema: Attività dell’infortunato o di terzi

Possibili soluzioni

a)   L’attività lavorativa (dell’infortunato o di terzi), in quanto tale e complessivamente intesa, non è un determinante. Casomai lo è una particolare azione, procedura, gesto, etc. cui viene riconosciuta la capacità di aver aumentato la probabilità di accadimento dell’incidente verificatosi.b)    Le attività sono processi per definizione (in diversi casi sono state erroneamente classificate come stato).

c) Le attività sono ciò che avviene per davvero, e non ciò che non è accaduto ma che avrebbe dovuto capitare. Questo equivoco si è presentato più volte con compilatori che hanno classificato come “attività di terzi” la “mancata formazione” dell’infortunato. Ciò che si osserva sulla scena dell’infortunio, in realtà, non è la mancata formazione (i terzi che avrebbero dovuto provvedere in proposito di solito non sono nemmeno presenti sulla scena dell’infortunio) bensì, casomai, un errore nel comportamento dell’infortunato. La corretta compilazione prevede allora che si classifichi il fattore come “attività dell’infortunato” (indicando in chiaro in che cosa consiste specificamente l’errore procedurale) barrando, alla voce “problema di sicurezza”, su “formazione/informazione”. In questo modo non va perduto ciò che l’analista desidera mettere in evidenza (la mancata formazione) e, al tempo stesso, descrizione ed interpretazione dei fatti risultano più lineari.

“Interazione con” e “formazione dei” compilatori

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Problema: Confusione tra “materiali” e “ambiente”

Possibili soluzioni

In alcuni casi si è evidenziata la confusione tra “materiali” e “ambiente”. In particolare, le lastre di copertura di un edificio sono parte dell’edificio (e quindi ambiente) e non materiali. E’ materiale ciò che viene processato in un ciclo lavorativo

“Interazione con” e “formazione dei” compilatori

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Problema: Confusione tra “utensili, macchine e impianti” e “ambiente”

Possibili soluzioni

Impalcature, trabattelli, e simili sono attrezzature di lavoro e quindi riconducibili ad “utensili, macchine, impianti” e non ad “ambiente”.

“Interazione con” e “formazione dei” compilatori

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Problema: Gente che cammina sui tetti

Possibili soluzioni

Ricorre più volte un tipico infortunio, in cui l’incidente è la caduta dall’alto di un lavoratore che ha sfondato le lastre di copertura del tetto, su cui incautamente camminava. Tra i determinanti sono stati riportati fattori non sempre condivisibili.Occorre fare mente locale all’incidente, rappresentato dalla caduta del lavoratore. Perché il lavoratore cade? Perché ha sfondato la lastra. Perché la lastra si è rotta? Perché il lavoratore ci ha camminato sopra.Questo, a ben vedere, è di solito l’unico determinante, perché camminare su un tetto di cui si ignora la portata è sempre e comunque una procedura scorretta e pericolosa, spesso sufficiente a giustificare l’accaduto (sfondamento della lastra).La “fragilità della lastra” non è un determinante, bensì la condizione lavorativa in presenza della quale occorre organizzarsi diversamente rispetto al camminarci sopra.

Il mancato uso di cintura di sicurezza e/o di fune di trattenuta è un modulatore e non un determinante (è ininfluente rispetto alla probabilità di sfondare la lastra e quindi di cadere, ma influisce negativamente sulle conseguenze dell’incidente (cioè, della caduta).

“Interazione con” e “formazione” dei compilatori

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1. Rafforzamento Ruolo Responsabili Scientifici Regionali:

Gli adeguamenti

ruolo attivo, competenze non solo organizzative, ma anche tecniche

• competenza tecnica già riscontrabile in molte Regioni

• nelle altre, può essere opportuno l’affiancamento di una figura tecnica

forte interazione con l’operatore che ha condotto inchiesta

(approccio “da pari a pari”, ragionando insieme sul caso e sviluppando o rivedendo insieme la scheda)

2. Estensione sfera azione personale “borsista”

controlli di contenuto su alcune variabili non eseguibili in modo automatizzato

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Per favorire e supportare il ruolo più tecnico dei R.S.R. :

1. Supervisione a livello nazionale sull’applicazione del modello SSI (Giovanni Pianosi), con forte interazione con i R.S.R.

I RSR dovranno garantire un primo filtro apponendo via sw un benestare sul caso che avrà anche il significato di “chiusura del caso”

Verrà al riguardo conseguentemente definito un elenco di tutti i controlli da eseguire

Una volta “chiuso” il caso non sarà più possibile apportarvi modifiche, se non previa richiesta al livello centrale - ISPESL, in qualità di Amministratore di sistema, - , per la ripresa della gestione delle informazioni da parte della Regione.

Anche in presenza di articolazioni subregionali, la “chiusura del caso” rimane di competenza del RSR (non delegabilità formale del ruolo)

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2. Supplemento di aggiornamento professionale per R.S.R. (tecnici) a brevissimo

a. fortemente operativo e pratico (ragionamenti su casi concreti sottoposti da ciascun partecipante - almeno 1 caso ciascuno - tra quelli ritenuti più significativi/complessi)

b. articolato in 2 edizioni romane con adesione libera (in funzione di ferie ed impegni di ciascuno):

1. entro la fine di luglio (proposta 22 e 23 luglio)2. nella seconda decade di settembreDurata: un giorno e mezzo, primo giorno dalle 10,00 alle 17,00

secondo giorno dalle 9,00 alle 14,00

Per favorire e supportare il ruolo più tecnico dei R.S.R. :

3. Costruzione di un archivio con casi compilati ritenuti emblematici da mettere a disposizione di tutti (sito web ISPESL/infortuni mortali)

4. Possibili “Joint venture” tra Regioni limitrofe in particolari situazioni (es. impossibilità di trovare un riferimento tecnico a livello di Regione, ma anche training per “borsisti” di nuova assunzione)

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Elaborazioni sul Data base

(in corso di sviluppo)

Prime riflessioni e prospettive

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L’auspicio è che il processo attivato con il Progetto dia già - verso la fine del 2004 e l’inizio del 2005 - risultati concreti nella raccolta ed elaborazione dei dati, al tempo stesso fornendo informazioni utili ed avvalorando la decisione di continuare il percorso intrapreso.

Prospettive

Ovviamente il primo passo è il raggiungimento degli obiettivi posti nella scadenza temporale del Progetto ma la prospettiva, se i risultati saranno confortanti, è di andare oltre….. e di affrontare gli infortuni sul lavoro in una logica e con una strategia nazionale condivise, sistematiche e partecipate.

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Due principali prospettive d’impegno:

• continuare il percorso intrapreso sulla strada della metodologia omogenea d’indagine e di raccolta delle informazioni, nella logica del Sistema informativo integrato nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro;

• attivare l’Osservatorio permanente nazionale, integrato e partecipato sugli infortuni (a partire da quelli mortali e gravi).

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Istituzioni e parti sociali Il ruolo dei Comitati Paritetici

….potrà essere molto utile, già in corso d’opera, il confronto e la discussione/valutazione comune delle risultanze, con i rappresentanti delle forze sociali

…verso la prospettiva dell’ Osservatorio partecipato e permanente sugli infortuni sul lavoro.

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Possibili modalità di elaborazione dei dati

Obiettivo principale è naturalmente:

l’analisi del fenomeno infortunistico, alla luce del contenuto informativo multifattoriale dei dati, mediante l'utilizzo di metodologie statistiche classiche e di tecniche multidimensionali.

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MetodologiaAnalisi statistiche dei dati rilevati, attraverso:

applicazione di metodologie statistiche classiche, rivolte a cogliere l'informazione connessa alla struttura del fenomeno rilevato;

applicazione di tecniche di analisi multivariata, quali l'analisi delle corrispondenze multiple, modelli di regressione logistica, analisi dei clusters, rivolte al riconoscimento dei fattori di rischio e all'individuazione dei legami tra modalità dell'evento mortale e le diverse variabili.

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Approfondimenti con distribuzioni semplici e doppie per:

• settore lavorativo• distribuzione geografica• tipologia infortunistica• tipologia contrattuale• dimensione d’impresa• determinanti e modulatori• processi e stati• deviazioni (ESAW) • mansioni abituali/estemporanee• valutazione del rischio di ciascun fattore• …………………

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Attraverso le analisi multivariate si potranno mettere in relazione

le diverse variabili, i vari fattori…….

……e cercare di individuare meglio i possibili legami tra infortunio, lavoro, organizzazione, strategie aziendali…, ad esempio evidenziando particolari raggruppamenti (cluster) di eventi in cui i determinanti, i modulatori, i problemi di sicurezza o altro si presentino con caratteristiche omogenee.

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Sistema di sorveglianza epidemiologica degli infortuni lavorativi finalizzato alla conoscenza delle cause

Problemi di tipo tecnico-statistico

Codifica a posteriori: molti campi sono a risposta aperta. E’ impossibile trattarli così come sono per desumerne informazioni utili alle analisi previste. Vanno codificati a posteriori? Se sì, tutti o alcuni? Sarebbe utile un gruppo di lavoro congiunto?

Utilizzo dei grafici della dinamica infortunistica: la ricostruzione grafica dell’evento sintetizza le variabili del modello di indagine. Sarebbe utile provare a cogliere “l’aspetto dinamico” dell’infortunio, in tal senso si valuteranno eventuali modelli di analisi.

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Il ritorno delle informazioni agli operatori

(aspetto etico centrale)

… progressivamente, sui casi “chiusi” e dopo il filtro di secondo livello, realizzando via via, previa depurazione dei codici identificativi dell’infortunio, un archivio nazionale disponibile per tutti con un’organizzazione di tipo DataWarehouse.