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Anno 80 - N° 2 - Marzo 2012 - 00134 Roma-Divino Amore Bollettino mensile La Madonna del Divino Amore La Madonna del Divino Amore

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Anno 80 - N° 2 - Marzo 2012 - 00134 Roma-Divino AmoreBollettino mensile

La Madonna del Divino AmoreLa Madonna del Divino Amore

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TELEFONISANTUARIOTel. 06.713518 - Fax 06.71353304www.divinoamoreroma.itwww.santuariodivinoamore.itE-mail:[email protected]:[email protected]

UFFICIO PARROCCHIALE ore 9-12 e 16-19OGGETTI RELIGIOSI ore 8.30-12.30 e 15.30-19HOTEL DIVINO AMORE (CASA DEL PELLEGRINO) Tel. 06.713519 - Fax 06.71351515www.divinoamoreroma.itE-mail:[email protected]

SUORE: Congregazione delle Figlie della Madonnadel Divino Amore - Tel. 06.71355121

SEMINARIO OBLATI: Tel. e Fax 06.71351244www.divinoamoreroma.itCOMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANITel. 06.71351627 - Fax 06.71351628COLLEGAMENTO NAZIONALE SANTUARI (CNS)Tel. 06.713518

RECAPITI DEL SANTUARIO IN CITTÀ Vicolo del Divino Amore, 12 - Tel. 06.6873640 Piazza S.Giovanni in Laterano, 4 - Tel. 06.69886313

PER RAGGIUNGERE IL DIVINO AMORE Uscita 24 del Grande Raccordo Anulare Autobus 218 da S. Giovanni in Laterano Autobus 702 dalla Stazione Laurentina Autobus 044 dalla Stazione Laurentina

PER OFFERTE (SS. Messe, opere di carità)Santuario Divino Amore:C/C Postale n. 721001

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA AGENZIA 119IBAN: IT03 M083 2703 2410 0000 0000 389

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMAAGENZIA 119 IBAN: IT81 X08327 03241 0000 0000 1329

APERTURA DEL SANTUARIO Giorni feriali: 6.30-20 Giorni festivi:6-20 (ora legale 5-21)

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMOREVia del Santuario, 10 (Km. 12 di Via Ardeatina) - 00134 Roma - Italy

ORARIO SANTE MESSEAntico Santuario Feriale ore 7-8-9-10-11-12-17 (ore 17 sospesa nell’ora legale);Festivo ore 6-7-13-19 (oa legale 20) Nuovo SantuarioSabato ore 17-18 (ora legale 18-19)Festivo (ore 5 dalla domenica dopo Pasqua all’ultima di ottobre)ore 8-9-10-11-12-16-17-18 (ora legale anche ore 19)Cappella dello Spirito SantoFestivo Battesimi ore 11.30 e 16.30 (ora legale 17.30)Chiesa della Santa FamigliaFestivo ore 10 per bambini e ragazzi della Parrocchia

LITURGIA DELLE OREGiorni feriali ore 7.30 Lodi mattutine, 19.45 VespriGiorni festivi ore 9.15 Lodi mattutine, 12.15 Ora Sesta,15.00 Adorazione Eucaristica e Ufficio delle Letture,17.15 Vespri

ALTRE FORME DI PREGHIERANuovo Santuario - Cappella del SantissimoAdorazione Eucaristica perpetuaDomenica ore 19 Processione EucaristicaAntico SantuarioGiorni feriali ore 16 (ora legale 17)Rosario e Adorazione EucaristicaGiorni festivi ore 10.15, 11.15, 16.15 Santo Rosarioore 12 Ora media, Angelus e Coroncina alla Madonna

CONFESSIONI Cappella antico Santuario Giorni feriali ore 6.45-12.45 e 15.30-19.30 Giorni festivi ore 5.45-12.45 e 15.30-19.45CONFESSIONI Cappella nuovo Santuario Sabato ore 16.30-18.45 (ora legale 17.30-19.45)Giorni festivi ore 7.45-12.45 e 15.30-18.45(ora legale 19.45)

VEGLIA Dl PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Ore 21 di ogni giovedì.

PELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDI Ogni sabato dal 1° dopo Pasqua all’ultimo di Ottobre.Partenza ore 24 da Roma, Piazza di Porta Capena, davanti allaFAO. Ore 5 della domenica arrivo e Santa Messa. Pellegrinag-gio notturni straordinari: il 7 dicembre per l’immacolata e il 14agosto per l’Assunta.

MM

Per la preghiera personale, la meditazione e momenti di silenzio, sono sempre disponibili le cappelle del Santurio e spazi all’aperto

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Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

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Sempre avanti con Maria, la Madre di Gesù

Carissimi amici e devoti del Santuario,

nel mese di marzo siamo in piena Quaresima e ci incontriamo con la solennità dell’Annunciazione diMaria Santissima.

Il cammino della Quaresima verso la Pasqua può essere modellato sul cammino di fede di Maria, primadiscepola, custode diligente della Parola (Lc 2,19.51) e Donna fedele presso la Croce (Gv 19,25-37).

Nel tempo di Pasqua la Chiesa prolunga il gaudio della madre del risorto, il suo animo fu riempitodi ineffabile letizia per la vittoria del Figlio sulla morte.

Nelle celebrazioni liturgiche la Chiesa esprime atteggiamenti tipicamente mariani, che anche noi dob-biamo vivere e imitare.

La Chiesa ascolta e custodisce la Parola di Dio; la Beata Vergine custodiva nel suo cuore gli eventidel Figlio suo (i fatti e le parole); loda e ringrazia continuamente il Signore, ha fatto suo il Canticodella Beata Vergine Maria; mostra Cristo agli uomini. La Vergine lo portò al Battista, lo presentò aipoveri e ai ricchi, ai pastori e ai magi; prega e intercede; a Cana e nel Cenacolo la Madre del Signoreesprime esemplarmente queste caratteristiche.

Nell’Annunciazione entriamo anche noi in una sorta di scuola mariana, dove possiamo apprenderequali debbano essere i nostri atteggiamenti verso il Signore.

Dobbiamo guardare a Maria: ascolta la parola che le reca l’Arcangelo San Gabriele, ne rimane scossae si chiede che senso abbia per Lei. Ascolta e accoglie l’invito a non temere. Infatti quando parla ilSignore non bisogna aver paura, perché il Signore ci manifesta il suo grande desiderio di stare in co-munione con noi, e perché quando ci affida una missione, un compito, si fida di noi.

Maria accoglie il messaggio centrale dell’Angelo: “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiameraiGesù”. Quel Figlio sarà il Salvatore che dovrà entrare nella nostra storia umana per portare la salvezza.Maria si rassicura quando apprende che sarà lo Spirito Santo, il Divino Amore, a compiere in Lei econ Lei il prodigio dell’Incarnazione. Perché sia chiaro che il suo Figlio è Figlio di Dio, Lei non avràbisogno del concorso dell’uomo: concepirà per opera dello Spirito, resterà Vergine e sarà la veraMadre di Dio.

Con Maria e come Maria andiamo incontro al Signore.

Ave MariaVostro nel Divino Amore

Don Pasquale Silla

Lettera del Rettore

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La Madonna del Divino Amore

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“ Và, tuo figlio vive” (Gv. 4,50)

Dal Vangelo di San Giovanni (Gv 4,46- 54)Per riflettere:

L’episodio si svolge a Cana, ma ha la sua efficacia a Cafar-nao, la città più importante della Galilea. Per la prima voltaCristo si trova a fronteggiare la potenza devastante della

morte: il figlio di un funzionario è gravemente malato e il padresi rivolge a Gesù per chiedergli di guarirlo. La guarigione del ra-gazzo rappresenta in anticipo l’opera del Messia: comunicare al-l’uomo una vita capace di vincere la morte. La risposta di Gesù èindicativa dell’animo con cui il funzionario regio gli si è avvici-nato: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Cristo parlaal plurale, perché il funzionario condivide lo stesso atteggiamentodi tutta la classe dirigente giudaica, che chiederà ripetutamente aGesù dei segni per poter credere. C’è un’evidente contraddizione:quella classe dirigente che si manterrà ostile a Cristo fino all’ul-timo ricorre a Lui quando, trovandosi in grave necessità, non haaltra speranza che il suo intervento salvifico. Nonostante ciò, ilbeneficio non è negato. E se da un lato Egli disapprova il funzio-nario che cerca i benefici di Cristo senza cercare Cristo, dall’altro,la sua compassione lo muove a guarire l’innocente colpito dallamalattia. La risposta di Cristo ha anche un altro risvolto: la disap-provazione di quanti vogliono appoggiare la loro fede sui segnidella sua potenza. L’espressione di Gesù, “Se non vedete segni eprodigi, voi non credete”, intende smascherare un atteggiamentoche impedirà il dialogo tra Cristo e le strutture del potere: coloroche esercitano il potere parlano il linguaggio del potere e nonsono disposti a piegarsi se non dinanzi alle manifestazioni del po-tere. Essi chiedono dei prodigi per credere, perché non compren-dono che il linguaggio della potenza. Mentre dal punto di vistadi Cristo, i prodigi di guarigione e di liberazione non sono dellemanifestazioni della potenza di Dio, ma la dimostrazione della

In copertina: Mosaico posto sulla Torredel Primo Miracolo

Bollettino N. 2 - Marzo 2012

La Madonna del Divino AmoreDirettore responsabileGiuseppe DaminelliAutorizzazione del Tribunale di Roma n. 56 del 17.2.1987

DIVINO AMORE ROMA.it

EditriceASSOCIAZIONE “DIVINO AMORE” ONLUSdel Santuario della Madonna del Divino AmoreN. 46479 - 07-06-06 - CF 97423150586Via del Santuario, 10 - 00134 RomaTel. 06 713518 - Fax 06 71353304C/C Postale N. 76711894

Redazione Sacerdoti Oblati e Suore“Figli della Madonna del Divino Amore”Stampa System Graphic s.r.l.Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 RomaGraficaFoto Fotostudio Romadi Piero ZabeoAbbonamentoSpedizione gratuita ai soci

BOLLETTINO N. 2/2012 - FINITO DI STAMPARE: MARZO 2012

Per riflettere e pregare

Lettera del Rettore1

Per riflettere e pregare2 – 3

Benedetto XVI e la nuovaevangelizzazione verso “idistratti e gli insensibili”5

Saluto alla Madonna di Fatima6 – 7

Il centro studi Terenziani8 – 9

Papa ai suoi seminaristi10 – 11

Parrocchia Santa Maria delDivino Amore12 So

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sua volontà di salvare l’uomotutto intero. Per questo, Gesùopererà, sì, il miracolo richiestodal funzionario, ma senza alcundispiegamento di potenza; lofarà con la massima naturalezza,semplicemente: il funzionario,tornando a casa, troverà suo fi-glio guarito. Con i mi-racoli, Cristo nonintende piegare la vo-lontà umana sotto lagloria di Dio, ma in-tende solo rivelarel’amore di Dio perl’uomo. L’insistenzadel funzionario lasciatrasparire la gravitàdella malattia del ra-gazzo: il padre rivelal’impotenza umanadinanzi alle espe-rienze più estremedella vita e dinanzi almistero della morte.Dinanzi alla grave ma-lattia di suo figlio,quest’uomo potente ècostretto a dichiararela sua impotenza e sirivolge a Cristo, tutta-via ritiene che Cristodebba essere fisica-mente presente per

poter operare il miracolo, maGesù preferisce non muoversi.In questo modo Egli manda infrantumi ancora una volta la lo-gica del potere: la caratteristicadi questo miracolo è la natura-lezza con cui è compiuto. Cristoesaudisce la richiesta del funzio-nario, ma lo fa senza ostenta-zione di potenza, evitandopersino di essere presente lad-dove il miracolo si verifica.L’unico segno che la guarigionedel bambino non è casuale, maè il risultato di un comandoesplicito di Cristo, sarà la coin-cidenza perfetta dell’orario.Inoltre, il rifiuto di Gesù di an-dare a Cafarnao rappresenta lacondizione basilare per ogniazione divina: un atto libero di

adesione di fede. All’inizio delloro dialogo, Gesù aveva lettonel cuore del funzionario eaveva visto la sua fede insuffi-ciente: “Se non vedete segni eprodigi, voi non credete”. Anchenel chiedere la guarigione delproprio figlio, il funzionario siappoggia ai segni miracolosi giàcompiuti da Cristo. La verafede, quella che ottiene da Dioogni guarigione, non si devepoggiare su dimostrazioni eportenti, ma solo sulla parola diCristo. Cristo non scende a Ca-farnao, e apparentemente cinega qualcosa, ma il suo scopoè quello di darci la possibilità dicompiere un atto di fede nellasua parola: “Va’, tuo figlio vive”.

Proposito:Impariamo a pregare, la pre-ghiera è il nutrimento dellafede.

Conclusione:

Padre Santo, ti renderò grazie

Nel dolore ti loderò, sulCalvario ti supplicherò.Se questa è la tua volontà, sia fatta.Credo Signore, e Ti consacro la mia vita.Confido in Te e nontemo nulla.

Luìs Erlin C.S.

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Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

Preghiamo:Si faccia luminosa in noi,

Signore, la conoscenza di Te,affinché possiamo comprendere

l’ampiezza dei tuoi benefici,l’estensione delle tue promesse,

la sublimità della tua maestàe la profondità dei tuoi giudizi.

AMEN.

San Francesco d’Assisi

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IL PICCOLO VILLAGGIO DELLA CARITA’Don Umberto Terenzi, primo Rettore e Parroco del Divino Amore, negli anni trenta presein affitto questo casale e vi fece sorgere le prime opere di carità per i poveri della campagnaromana. Diceva “Non ci deve essere un Santuario, senza un’opera di carità”!

Divino Amore, 12 febbraio 2012

Il piccolo villaggio della carità è situato presso il Casale San Benedetto sulla collina difronte al nuovo Santuario, comprende una serie di iniziative e di espressioni concretedella carità della nostra comunità del Divino Amore. Dal mese di gennaio 2012 accantoagli edifici esistenti, sono collocati due container e tre casette prefabbricate e arredate.

Il Piccolo Villaggio della Carità:

1. ospita i senza fissa dimora;2. provvede pasti caldi con l’aiuto delle Suore del Divino Amore e dei volontari, “gli

amici di San Benedetto”;3. allestisce per gli ospiti un guardaroba interno;4. accoglie negli edifici persone e famiglie bisognose; 5. distribuisce, al piano terra del casale, indumenti per i poveri del giorno (Caritas Par-

rocchiale);6. si prende cura delle varie forme di disagio e pratica ogni forma possibile di promozione

umana con tutti gli operatori e volontari della Caritas.

Ave Maria

Bollettino N. 2 - Marzo 2012La Madonna del Divino Amore

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Associazione “Divino Amore” onlusdona il tuo 5 x 1000 codice fiscale n. 97423150586

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BENEDETTOXVI E LANUOVAEVANGELIZZA-ZIONE VERSO“I DISTRATTI EGLI INSENSI-BILI”

Ricevendo in Udienza ipartecipanti alla Ple-naria del Pontificio

Consiglio per la Promozione

della Nuova Evangelizzazione,guidato da Mons. Rino Fisi-chella, Benedetto XVI ha te-nuto loro un discorso tuttocentrato sulle modalità dell’an-nuncio del cristianesimo nellasocietà contemporanea. “Glisviluppi della secolarizzazione

hanno lasciato pesanti tracceanche in Paesi di tradizione cri-stiana”, ha constatato il Papa: “lacrisi che si sperimenta porta consé i tratti dell’esclusione di Diodalla vita delle persone, di unageneralizzata indifferenza neiconfronti della stessa fede cri-stiana, fino al tentativo di margi-nalizzarla dalla vita pubblica”.Se, nei decenni passati, “era an-cora possibile ritrovare un gene-rale senso cristiano che unificavail comune sentire di intere gene-razioni, cresciute all’ombra dellafede che aveva plasmato la cul-tura”, oggi, ha continuato il

Santo Padre, “si assiste aldramma della frammentarietàche non consente più di avere unriferimento unificante; inoltre, siverifica spesso il fenomeno dipersone che desiderano apparte-nere alla Chiesa, ma sono forte-mente plasmate da una visione

della vita in contrasto con lafede”. Per questi motivi laChiesa, ha esortato il Papa, “èchiamata a compiere una nuovaevangelizzazione”: serve “un rin-novato vigore per convincerel’uomo contemporaneo, spessodistratto e insensibile”, e occorre“intensificare l’azione missiona-ria per corrispondere piena-mente al mandato del Signore”.In particolare, è a suo dire “im-portante far comprendere chel’essere cristiano non è una speciedi abito da vestire in privato o inparticolari occasioni, ma è qual-cosa di vivo e totalizzante”. E

dunque “non si potrà dimenticareche lo stile di vita dei credenti habisogno di una genuina credibi-lità, tanto più convincente quantopiù drammatica è la condizione dicoloro a cui si rivolgono”.

Nota della Redazione

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Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

Pellegrinaggio del Gruppo di Preghiera “Padre Pio” di Roccamassima

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SALUTO ALLA MADONNA DI FATIMA

Alla fine d’aprile 1978 dal suoviaggio missionario internazio-nale, faceva sosta a Roma la ve-

nerata statua della Madonna di Fatima,fatta segno di grandi manifestazioni popo-lari e suscitatrice d’intense emozioni e dimai perdute speranze. Prima di iniziareuno spettacoloso pellegrinaggio al Santua-rio romano del Divino Amore, il CardinalVicario Poletti e l’On. Scalfaro pronunciarono pa-role di esortazione. In occasione della morte del Se-natore Oscar Luigi Scalfaro, schivo ed assiduofrequentatore del nostro Santuario, ne ricordiamoalcuni passaggi a testimonianza dell’amore filiale aMaria che ha palesato in più occasioni.

Ben arrivata fra noi; ben arrivata annunzia-trice di pace. Ti aspettavamo, Mamma: tiaspettavamo fra un peccato e I’altro, fra

una preghiera e un abbandono, fra un atto di fede eun tradimento… Credevamo che riempiendo le manidi cose materiali anche secondo giustizia, automati-

Bollettino N. 2 - Marzo 2012La Madonna del Divino Amore

On. Luigi Scalfaro con i membri della Pia Unione. Grande devoto della Madonnacelebrava qui al Santuario i sabati mariani ed era solito recitarvi il rosario

Una pausa durante i lavori del Convegno di preparazione al Giubileo 2000 che si tenne al Divino Amore

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camente si accendessero le luci delcervello dell’uomo, dell’umana in-telligenza: automaticamente lecose facessero vibrare d’amore icuori. Non è vero. Credevamo... eci eravamo dimenticati che la fonteunica di verità e di amore è la Gra-zia di Dio… Prestaci il tuo”fiat”,quello che hai ripetuto per amoree che ha intessuto la tua giornatae ha fatto di Te la Madre di Dio:”sifaccia di me secondo la tua Pa-rola”. Insegnaci a dire di “sì”. E’tutto qui il segreto dei credenti, ètutta qui la forza della fede: quelladi essere capaci di dire di ‘sì’. Lodiciamo il sì? Potremmo fare pub-

blicamente il nostro esame di co-scienza di quanti ‘no’ detti da noicosiddetti credenti è disseminatala strada che ha portato alla vio-lenza, al sangue, al tradimento e aldelitto. Di quanti ‘no’!... Mamma,aiutaci anzitutto a dire di ‘sì’ comel’hai detto Tu, per amore. Ma perdire “sì” insegnaci e dacci un goc-cio della tua umiltà “quia respexithumilitatem ancillae suae”. Dacci,o Madre, un goccio della tuaumiltà! Ti chiediamo insistente-mente, poiché abbiamo bisogno diessere capaci a testimoniare la ve-rità, abbiamo bisogno di essere ca-paci a vivere l’amore… Tichiediamo che ci presti un pò dellatua forza per vivere in questotempo così difficile: il tuo ‘sta-bat’… Di fronte alla Croce di tuoFiglio non hai fatto un passo in piùdi quello che l’amore totale ti ha

portato a vivere, non hai fatto unpasso indietro, “stabat”. Ci vienchiesto, ovunque la Provvidenza ciabbia posto, l’intensità di amore;saremo giudicati sull’amore, contache ciascuno di noi ‘stabat’ chenon facciamo un passo indietro;conta che non abbiamo paura: sesiamo col Signore chi sarà controdi noi? Conta che viviamo l’inten-sità d’amore... Fa’ che viviamo, dapoveretti quali siamo, i nostri ‘sta-bat’… Nel saluto che ti diamo,anche noi … ti supplichiamo: “ri-mani con noi, o Mamma, perchési è fatto sera: si è fatto buio suquesta patria, su questa terra, suquesta Roma”. Te lo chiediamo, tisupplichiamo, siamo tuoi figli.Mamma, rimani, rimani con noi.

ON. OSCAR LUIGI SCALFARO

Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

DA CHI ALTRI ANDREMO, SIGNORE?

“Da chi altri andremo, Signore?Solo Tu hai parole di vita”,

eppur sempre la strada portaa fuggire dal monte del sangue.Il sepolcro ha pesante la pietrae il tuo fianco è squarciato per

sempre:come dunque possiamo capireil mistero, se tu non lo sveli?

Mentre il sole già volge al declino,sii ancora il viandante che spiega

le Scritture e ci dona il ristorocon il pane spezzato in silenzio.Cuore e mente illumina ancora

perché vedano sempre il tuo voltoe comprendano come il tuo amoreci raggiunge e ci spinge più al largo.

A te, Cristo, risorto e vivente,dolce amico che mai abbandonicon il Padre e lo Spirito santo

noi cantiamo la gloria per sempre.

(Inno di D.M. Turoldo, Neanche Dio può staresolo, Piemme, Casale Monferrato 1991,

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IL CENTRO STUDI TERENZIANI: un po’ di cronistoria

E’ sempre un po’ rischioso scrivere lapropria storia, specie quando è appenainiziata: se oggi ci accingiamo a riper-

correre le tappe fondamentali della fondazionedel Centro Studi Terenziani è prima di tutto perraccontarla ai nostri lettori e, contemporanea-mente, per capirla meglio anche noi che la stiamovivendo, perché – questa è la prima cosa da dire– noi stessi l’abbiamo progettata fino ad un certopunto. Prima di cominciare però, è necessariorendere ragione di questo “noi” che (il lettore sene avvede) è il soggetto principale della narra-zione.

Col pronome personale al plurale si intendedesignare, oltre allo scrivente, anche Don Dome-nico Parrotta, Vicerettore del Seminario degliOblati FMDA e Sr. Maria Giuseppina Di Salva-toreFMDA; ma anche Don Fernando Altieri, Pre-sidente in carica dei sacerdoti Oblati FMDA epostulatore della Causa di Beatificazione di DonUmberto Terenzi. Proprio da quest’ultima traeorigine la preistoria del Centro Studi. Aperta nel1986 e sospesa nel 1993, la Causa venne ripresanel 2004, con un postulatore “interno” all’Operadella Madonna del Divino Amore, cioè Don Fer-nando, il quale richiese a chi scrive di assumere ilcompito di Presidente della Commissione storica,che si riunì per la prima volta all’inizio del 2004con due cari amici in qualità di commissari: Do-menico Rocciolo, Direttore dell’Archivio Storicodel Vicariato e Michele Manzo, ricercatore di sto-ria della Chiesa.

Il compito assegnato dal Presidente del Tribu-nale diocesano a questa prima commissione erarelativamente semplice: si trattava di redigere unrepertorio delle fonti per lo studio della vita di Te-renzi, corredato da una antologia di documenti inedizione critica e fotocopia autenticata. Bisognavain buona sostanza fornire il catalogo degli archiviche contenevano documenti su Terenzi, con qual-che esempio significativo. Il problema è che l’ar-chivio più importante ancora non esisteva. Mentre

i documenti su Terenzi si trovavano agevolmentenegli archivi del Seminario Romano e del Vica-riato di Roma, al Divino Amore non esisteva for-malmente nessun archivio storico: le carte ed idocumenti sul Padre e sull’Opera erano ancoraconservate nel suo studio personale a Casa Ma-donna. All’interno dello studio, solo poche unitàisolate erano state catalogate coerentemente.

I postulatori della fine del secolo scorso – re-ligiosi di altre Congregazioni, perlopiù oberati dilavoro - si erano limitati a chiedere alle Figlie difare una selezione dei documenti ritenuti più im-portanti ai fini della ricerca storica, e loro avevanopuntualmente eseguito il compito, entrando nellostudio e cercando il materiale richiesto.

Ora invece si chiedeva il catalogo completodei documenti. Ma per fare il catalogo bisognavaprima costituire l’Archivio, togliendo material-mente le carte dai cassetti e dagli armadi delPadre, distribuirle in cartelle e ordinarle in sezioniche poi sarebbero state inventariate. Questo la-voro fu senz’altro il più lungo e faticoso, e portòalla nascita dell’Archivio Storico dell’Opera Ma-

donna del Divino Amore (con sigla ASOMDA)che raccoglieva nello studio del Padre carte divaria provenienza ordinate in modo coerente e re-gistrate in un catalogo generale per quanto prov-visorio.

Il dato tecnico non rende l’emozione di quelmomento. Noi (in questo caso Don Fernando ed

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Sr. Maria Giuseppina e Don Domenico membri del Centro Studi Terenziani

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io) aprimmo i cassetti dello studio del Padre, ti-rammo fuori note di spesa, appunti, biglietti vo-lanti di vita quotidiana (“arrivano o no questecalze? Quanto devo aspettare?”), lettere, diari, car-toline … uscendo dai cassetti, dagli armadi e dagliscaffali, tutti questi materiali persero allora, e de-finitivamente, la qualifica di oggetti personali perdiventare “documenti storici”, inventariati e chiusiin cartelle e raccoglitori. La vita di Don Umbertoera finita, ora iniziava la sua storia. Quando laChiesa indaga sulla santità dei suoi figli, non ri-mane più nulla di nascosto, neppure le cose piùminute, più quotidiane: tutto dev’essere aperto,esaminabile, verificabile. Non basta dare tutta lavita, il corpo, l’anima, l’opera. Ora a Don Umbertoera richiesto anche di consegnare al Tribunale gliocchiali, i taccuini, le foto dei genitori nel porta-foglio, i santini della prima comunione ...

Quando nell’estate del 2006 terminò la fasediocesana, sembrava di aver svolto bene il com-pito assegnato. Quale non fu la nostra sorpresaquando, nell’estate del 2009 la Congregazione cifece sapere - con tanto di lettera ufficiale – che ilnostro lavoro risultava “gravemente lacunoso”.Chiedemmo lumi e alla fine scoprimmo che c’erastato un malinteso: per le commissioni storicheesistevano regole precise (che noi non conosce-

vamo), le quali richiedevano benpiù di quanto avevamo fatto.Occorreva infatti produrre indoppia copia non solo alcuni do-cumenti-campione, bensì tutti idocumenti da tutti gli archivi.Soltanto dopo aver acquisito ilmateriale richiesto, la causaavrebbe potuto proseguire. LaCommissione storica tornò a ra-dunarsi – con un membro in più,Don Roberto Regoli - nella co-sternazione generale. Era l’au-tunno del 2009 e per tre mesi cimettemmo a studiare le regole:cosa voleva dire “tutti i docu-menti”? Era impossibile per unostorico obbedire ad un ordinetanto perentorio. Con pazienzacertosina elaborammo una spe-

cie di protocollo applicativo che sottoponemmoinformalmente alla Congregazione, il quale lo ac-cettò. Ci rimettemmo al lavoro all’inizio del 2010.A questo punto entra nella nostra storia SuorMaria Giuseppina Di Salvatore. Ha ricevuto l’in-carico di occuparsi dell’edizione delle Meditazionidi Terenzi, rimaste allo stato di trascrizione dal-l’originale registrato in 500 e passa nastri magneticidal ’53 al ’74. Alla sua richiesta di aiuto vienemessa in contatto con la Commissione storica e,contro ogni sua previsione, si vede affibbiare l’im-proba fatica di fotocopiare in doppia copia tutti idocumenti dell’Archivio costituito nel 2004. Il la-voro si protrae per un anno intero a ritmo serrato:continuamente vengono scoperti nuovi documentiche di volta in volta provocano sconforto o sol-lievo. Per ottemperare alle richieste della Congre-gazione si studiano agende, cartoline, timbripostali, registrazioni, telefonate, lettere e diari; al-cune settimane o mesi sono ricostruiti, in qualchecaso ora per ora. Alla fine, il 16 dicembre 2010tutto il materiale è trasportato nella sede del Tri-bunale al Vicariato di Roma. Ci vogliono cinqueore per traslocare sessanta scatole d’archivio perun totale di 4096 documenti.

DON FEDERICO CORRUBOLO

Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

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(segue nel numero di Aprile)

Don Federico e Don Domenico al lavoro presso il centro

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IL PAPA AI SUOI SEMINARISTI

Ormai è un appuntamento tradizionale,tanto atteso e desiderato, quello del-l’incontro con il Santo Padre e con i

seminaristi romani. Un incontro che,quasi allafine della sessione invernale degli esami, ci ha aiu-tato a liberarci di tante preoccupazioni che cihanno coinvolti in questi giorni. Infatti ,quando ilPapa prima di congedarsi ci ha detto scherzando“ Speriamo che gli esami sono andati bene”, tuttii seminaristi sono scoppiati a ridere.Per noi, seminaristi del Seminario Della Madonnadel Divino Amore, l’ incontro annuale col nostroVescovo e Papa è un’ occasione preziosa nel no-stro percorso formativo. Lo scorso 15 febbraionell’occasione della festa patronale della Ma-donna della Fiducia, venerata nel Seminario Ro-mano Maggiore,il Papa Benedetto XVI haincontrato 190 seminaristi dei cinque Seminaridella diocesi di Roma: Se-minario Romano Mag-giore, Seminario Romanominore, Seminario Re-demptoris Mater, AlmoCollegio Capranica e ilnostro Seminario dellaMadonna del DivinoAmore.

Il Papa è stato accolto dalCardinal Vicario Ago-stino Vallini e dal Rettoredel Seminario RomanoMaggiore Don ConcettoOcchipinti. All’inizio Be-nedetto XVI si è fermatoin adorazione davanti altabernacolo. Quest’annoper la Lectio Divina il Papa ha scelto il brano pao-lino della lettera ai Romani 12, 1-2. Il Papa haparlato a braccio per circa venti minuti, improv-visando una riflessione sul brano biblico procla-mato poco prima. Il Pontefice ha espresso la suagrande gioia nell’incontrare i suoi seminaristi di-

cendo “è per me sempre una grande gioia ve-dere, nel giorno della Madonna della Fiducia, imiei seminaristi, i seminaristi di Roma, in cam-mino verso il sacerdozio, e vedere così la Chiesadi domani, la Chiesa che vive sempre”.

All’inizio della sua meditazione ha notato che“anche oggi si parla molto della Chiesa di Roma,di tante cose, speriamo che si parli anche della no-stra fede, della fede esemplare della Chiesa diRoma e preghiamo il Signore, perché possiamofare così che si parli non di tante cose, ma si parlidella fede della Chiesa di Roma”. Il Papa, prose-guendo la sua riflessione, ha spiegato che cosa in-tende Paolo quando esorta i romani ad “offrire ivostri corpi come sacrificio vivente, santo e gra-dito a Dio” (v. 1). Dice il Papa “offrire i vostricorpi”: parla della liturgia, parla di Dio, dellapriorità di Dio, ma non parla di liturgia come ce-rimonia, parla di liturgia come vita. Noi stessi, ilnostro corpo; noi nel nostro corpo e come corpodobbiamo essere liturgia. Questa è la novità del

Nuovo Testamento, e lo vedremo ancora dopo:Cristo offre se stesso e sostituisce così tutti gli altrisacrifici. E vuole “tirare” noi stessi nella comu-nione del suo Corpo: il nostro corpo insieme conil suo diventa gloria di Dio, diventa liturgia. Cosìquesta parola “offrire” – in greco parastesai – non

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I Seminaristi a Guarcino

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è solo un’allegoria; allegorica-mente anche la nostra vita sa-rebbe una liturgia, ma, al

contrario, la vera liturgia èquella del nostro corpo, del no-stro essere nel Corpo di Cristo,

come Cristo stesso ha fattola liturgia del mondo, la li-turgia cosmica, che tendead attirare a sé tutti”.

Il Papa Benedetto XVI halanciato un monito fonda-mentale a noi seminaristi: unnuovo modo di pensare dacristiani non conformisti. “Questo non significa fuggiredal mondo, anzi è vero ilcontrario, perché noi lo vo-gliamo trasformare”. Signi-fica, piuttosto, nonuniformarsi al “conformi-smo del possedere e dell’ap-parire”, così da poter essere“veramente liberi e non as-soggettati al conformismo”.

L’incontro è terminato conla cena con Benedetto XVI.

SIJO KUTTIKKATTIL

Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

Sulla neve al Divino Amore

Il Seminario della Madonna del Divino Amore all’apertura dell’Anno Accademico dell’Università Lateranense

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80° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONEDELLA PARROCCHIA

Occasione favorevole per riaccendere la fede

“Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne ditutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita(cfr Ap7,9; 13,8), hanno confessato la bellezza diseguire il Signore Gesù là dove venivano chiamatia dare testimonianza del loro essere cristiani: nellafamiglia, nella professione, nella vita pubblica,nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali furonochiamati. Per fede viviamo anche noi: per il ricono-scimento vivo del Signore Gesù, presente nella no-stra esistenza e nella storia”.

(Benedetto XVI Motu proprio per l’anno della fede, n. 13)

APPUNTAMENTI

1. Benedizione delle famiglie. Ricevuta la letteradella Parrocchia con il modulo di prenota-zione, le famiglie potranno fare richiesta dellaBenedizione. Ciò ci consente di evitare di pas-sare più volte nella stessa strada e di non tro-vare nessuno.

2. Sacra rappresentazione della Via Crucis ispi-rata alla Sindone: ore 20,30 il 1° aprile, Do-menica delle Palme e il 6, Venerdì Santo.

3. Domenica 15 aprile: Grande Concerto di Pri-mavera del Complesso bandistico del DivinoAmore per la Parrocchia.

4. Il 25 aprile: solenne Memoria del primo mira-colo (1740) con la Festa di Primavera. Pro-cessione e Benedizione ai campi, ai prati, aipascoli e agli animali.

5. Concorsi per le scuole e per i bambini e ra-gazzi dell’Oratorio del Divino Amore, sullaParrocchia e sulla figura del primo Rettore eParroco, il Servo di Dio Don Umberto Te-renzi.

6. Grande festa dell’Oratorio del Divino Amoreche comprende tutte le realtà giovanili dellaParrocchia: Oratorio settimanale, Catechisti,dopo Cresima, Scuola della Banda Musicale,Scouts, Coro, Centro Sportivo.Il Vice RettoreDon Fernando Altieri coordina i responsabilidi ogni settore.

7. Sabato 5 maggio, ore 21, Pellegrinaggio al San-tuario con le Parrocchie della 25a Prefettura.

8. “Giornata dei malati” venerdì 11 maggio. Ce-lebrazione alla presenza della statua pelle-grina della Madonna di Fatima.

9. A maggio, missione parrocchiale con gli Araldidel Vangelo e inaugurazione del nuovo centrodi culto alla Falcognana.

10. Fiaccolata ai Giardini Vaticani presso il Mo-saico della Madonna del Divino Amore 22maggio 2012.

11. Convegno parrocchiale straordinario con tuttele realtà della Parrocchia per una verifica eper un rilancio della nuova evangelizzazione.

12. Festa della Comunità Parrocchiale, il 7, 8, 9settembre 2012.

13. Il Santo Padre Benedetto XVI apre l’Annodella fede giovedì 11 ottobre 2012.

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UN INVITO E UNA SFIDAUna volta la settimana tutti i membri della fami-glia sono invitati a riunirsi insieme per accendereuna candela (segno della luce della fede) e fare unbreve momento di preghiera.

Grazie!

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Cosa mi aspetto dalla Parrocchia?Tutti siamo chiamati a collaborare!Cosa faccio per la mia Parrocchia?

Cosa potrei fare?

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Sì alla vita!

Alla Madonna del Divino Amore,Vergine Santissima, Tu sai beneche la strada di molti bambini è

segnata dal dolore per tante malattie, TuMadre, che piange il figlio morto, accompa-gna il nostro cammino, e fa che nel tuo nomee con il tuo aiuto possiamo aiutarli a sorride-re e sperare nella tua intercessione per laguarigione.

Un gruppo di genitori volontari

Cara Vergine Maria, Madonna delDivino Amore, ieri io e mio mari-to abbiamo avuto un incidente

pauroso con un treno che ha preso tutta lafiancata della macchina dalla guida. Per gra-zia di Dio e della Madre celeste del DivinoAmore, di cui portiamo sempre un’immagi-netta addosso e una nella macchina, siamousciti illesi, ma spaventati! La macchina èdistrutta, ma a confronto di quello che potevasuccedere di peggio, ringraziamo Dio, laMadonnina del Divino Amore di averci fattoquesto miracolo della vita. Grazie per essercistati vicino.

Cara Madonna del Divino Amore, aTe dono il mio cuore e a Te sonodevota per tutto quello che hai

sempre fatto per la mia famiglia. Ti prego sem-pre affinché la mia bimba sia guarita da unabrutta malattia… che tutti i controlli vadanosempre bene. Ringraziarti è pochissimo, tiprego, sii sempre vicino a noi. Con tantoamore, una mamma.

Cara Madonnina mia, io ti prego, tisupplico, fa che rimanga incinta.Spero che Tu ascolti, ti sarò grata

per tutta la vita: ti prego, fammi questo mira-colo, sei solo Tu che puoi aiutarmi, ti prego, è

la cosa che più di ogni altra desidero, è il rega-lo più bello che vorrei. Ti prego aiutami, fa chepossa avere un bambino. Sono quattro anniche non vivo più, ormai ho perso le speranze.Ti prego non farmi più soffrire, aiutami, è l’ul-tima possibilità. Aiutami e proteggi sempre E.e L. Spero che presto E. possa diventare papà.Grazie Madonnina mia io Ti sarò grata pertutta la vita. Proteggi sempre la mia famiglia etutte le persone che mi stanno vicino.

Aiutami, Madre Santa, tieni stretti aTe i miei figli sotto il tuo manto,Madre di Misericordia, prega per

me e per tutti noi. Grazie.

Madre Santa, invoco con una pre-ghiera una grazia per un piccolobambino malato di fibrosi cisti-

ca, M.; dona salute e forza sia a lui che ai suoigenitori per affrontare la vita che il Signore gliha donato. Grazie.

Madonnina mia, sta vicino al per-corso della mia malattia, nonmi abbandonare mai. Nei

momenti di disperazione stammi vicino,donami tanta salute.

Madonnina del Divino Amore,chi bello vedere sulla copertinadel bollettino l’immagine di

Giovanni Paolo II con l’espressione di chedice: “Coraggio… perseverate con fedecostante sulla strada della verità”, quella chedonerà gioia, amore, liberazione dal male,secondo i passi che da tempo mi indichi Tu,Madre, da tempo. Fortificami perché si con-cretizzi il mio “Eccomi” secondo il progetto diDio! Madonnina del Divino Amore proteggisempre tutti e quanti sostengono il nostrolungo ed estenuante cammino.

ringraziamenti

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Bollettino N. 2 - Marzo 2012 La Madonna del Divino Amore

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