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Corso di aggiornamento Coordinatore LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEI CANTIERI EDILI Ing. Giorgio Fiocchi

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Corso di aggiornamento Coordinatore

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEI CANTIERI EDILI

Ing. Giorgio Fiocchi

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEI CANTIERI EDILI. SINTESI INTERVENTO

- Inquadramento normativo

- I compiti del CSP e del CSE in relazione alla gestione delle emergenze

- Le criticità nella gestione delle emergenze: domande e risposte

- Esempio di elaborazione di un piano di emergenza

Definizione di EMERGENZA

Condizione critica che si manifesta in conseguenza del verificarsi di un evento, di un fatto, di una circostanza che determina una situazione potenzialmente pericolosa per 

l’incolumità delle persone/beni/strutture e che richiede interventi eccezionali ed urgenti per 

essere gestita e portata alla normalità.

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L’emergenza può derivare da comportamenti umani (errori, negligenze, violazioni), da avarie o guasti di macchine, apparecchiature, impianti o come conseguenza di eventi naturali (terremoti, 

alluvioni, fulmini,ecc.)

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I VARI TIPI DI EMERGENZE NEI CANTIERI EMERGENZA INCENDIO

EMERGENZA SANITARIA (INFORTUNIO, MALORE, ECC.)

EMERGENZA AGENTI ATMOSFERICI (VENTO, PIOGGIA, NEVE, ECC.)

EMERGENZA EVENTI NATURALI (TERREMOTO, INONDAZIONI, ECC.)

EMERGENZA RECUPERO LAVORATORI DOTATI DI IMBRACATURA IN SEGUITO A CADUTA DALL’ALTO O BLOCCO PLE

EMERGENZA LUOGHI CONFINATI

EMERGENZA ESPLOSIONI

EMERGENZA RITROVAMENTO ORDIGNI BELLICI

EMERGENZA RADIAZIONI IONIZZANTI 

ECC. ECC.             

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A FRONTE DI TUTTE LE EMERGENZE POSSIBILI NEI CANTIERI

È NECESSARIO ELABORARE UNO SPECIFICO

«PIANO DI EMERGENZA» O

«PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE»?

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ANALISI DEL QUADRO NORMATIVO

D.M. 388/03 ‐ Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorsoaziendale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni.(GU Serie Generale n.27 del 3‐2‐2004)

D.M. 10/03/98 ‐ Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro (G.U. 7 aprile 1998, n. 81, Suppl. Ordinario).

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IL D.M. 10/03/98 QUINDI NON SI APPLICA AI CANTIERI TRANNE CHE PER LE PRESCRIZIONI DEGLI ART. 6 E 7 

IL D.M. 10/03/98

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IL D.M. 10/03/98

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IL D.M. 10/03/98I contenuti della formazione  degli addetti sono esplicitati nell’allegato IX in funzione del livello di rischio dell’attività

9.2 - Attività a rischio di incendio elevato – 16 ore

…..o) cantieri temporanei o mobili in sotterraneo per la costruzione, manutenzione e riparazione di gallerie, caverne, pozzi ed opere simili di lunghezza superiore a 50 m;p) cantieri temporanei o mobili ove si impiegano esplosivi.

9.3 - Attività a rischio di incendio medio – 8 ore

…..b) i cantieri temporanei e mobili ove si detengono ed impiegano sostanze infiammabili e si fa uso di fiamme libere, esclusi quelli interamente all'aperto.

9.4 - Attività a rischio di incendio basso – 4 ore

Rientrano in tale categoria di attività quelle non classificabili a medio ed elevato rischio e dove, in generale, sono presenti sostanze scarsamente infiammabili, dove le condizioni di esercizio offrono scarsa possibilità di sviluppo di focolai e ove non sussistono probabilità di propagazione delle fiamme.

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IL D.M. 10/03/98

In base alle definizioni del DM 10/03/98Il comune cantiere edile dove si costruiscono edifici di civile abitazione o industriali è dunque un luogo di lavoro a rischio

basso o medio.

Un cantiere edile può essere considerato luogo di lavoro a rischio incendio «basso» solo se interamente all’aperto

Nel caso di cantiere edile all’interno di realtà industriali (Enichem) ? Luogo lavoro a rischio incendio elevato.

Modulo Ore Aggiornamento

Ore periodicitàattività a rischio di incendio basso 4 2

Triennaleattività a rischio di incendio medio 8 5attività a rischio di incendio alto 16 8

Formazione addetto alla prevenzione incendi (D. Lgs. 81/08 art. 37, comma 9 e DM10/03/98) (obbligo aggiornamento periodico )Circ. Ministero Interni – Dip. VVF del 23/02/11 (contenuti e monte ore aggiornamento)Nota del Dip. VVF – Direz. Reg. n. 1014 del 26/01/12 (periodicità)

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IL D.M. 10/03/98

IL D.M. 10/03/98 E’ COMUNQUE UN UTILE RIFERIMENTO PER L’ELABORAZIONE DEL P.E. (IN CASO DI INCENDIO) 

I contenuti del P.E. sono esplicitati nell’allegato VIII

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IL D.M. 388/03 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale

Art. 1.Classificazione delle aziende1. Le aziende ovvero le unità produttive sono classificate, tenuto conto della tipologia di attività svolta, del numero dei lavoratori occupati e dei fattori di rischio, in tre gruppi.

Aziende del Gruppo A (aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro)

Aziende del gruppo B (aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A)

Aziende del gruppo C (aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A)

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IL D.M. 388/03

Art. 2.Organizzazione di pronto soccorso1. Nelle aziende o unità produttive di gruppo A e di gruppo B, il datore di lavoro deve garantire le seguenti attrezzature:a) cassetta di pronto soccorso;b) un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Art. 3.Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso

Modulo (Ore) Aggiornamento

Ore periodicitàAziende del Gruppo A (aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro)

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TriennaleAziende del gruppo B (aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A)Aziende del gruppo C (aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A)

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Formazione addetto al primo soccorso (D.Lgs. 81/08 art. 45, comma 1 e D.M. 388/03)

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

Art. 15 – Misure generali di Tutela

Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:….u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;…..

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Il datore di lavoro deve:….b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;…..h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Il datore di lavoro deve:….t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti;

Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:….b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;

Articolo 36 - Informazione ai lavoratori

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 36, co. 1 e 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

9. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi elotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso dipericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorsoe, comunque, di gestione dell’emergenza devono ricevereun’adeguata e specifica formazione e un aggiornamentoperiodico.

Articolo 37 - Formazione ai lavoratori

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 37, co. 9: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Ai fini degli adempimenti di cui all’articolo 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro:a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza;b) designa preventivamente i lavoratori di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b);c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare;

SEZIONE VI - GESTIONE DELLE EMERGENZEArticolo 43 – Disposizioni generali

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 43, co. 1, lett. a), b), c) : arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;

Articolo 43 – Disposizioni generali

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 43, co. 1, lett. e): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 43, co. 1, lett. d): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

e‐bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presentisul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo siapplica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazionedei rischi

Articolo 43 – Disposizioni generali

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 43, co. 1 arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa.2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza.

Articolo 44 – Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

1. Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva, sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.….

Articolo 45 – Primo soccorso

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 45, co. 1 arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

…..2. Nei luoghi di lavoro soggetti al presente decreto legislativo devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori.….

Articolo 46 – Prevenzione incendi

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 46, co. 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

ALLEGATO XV -CONTENUTI MINIMI DEI PIANI DI SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

2.1.2. Il PSC contiene almeno i seguenti elementi:…..h) l’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché (anche) nel caso di cui all’articolo 104, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.ALLEGATO XV -CONTENUTI MINIMI DEI PIANI DI

SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

2.1.2. Il PSC contiene almeno i seguenti elementi:…..f) le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettivaAllegato XV.1……….4. I mezzi e servizi di protezione collettiva comprendono: segnaletica di sicurezza; avvisatori acustici; attrezzature per primo soccorso; illuminazione di emergenza; mezzi estinguenti; servizi di gestione delle emergenze.

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Il d.lgs. 81/08 e s.m.i.

Articolo 104 - Modalità attuative di particolari obblighi

…4. I datori di lavoro, quando è previsto nei contratti di affidamento dei lavori che il committente o il responsabile deilavori organizzi apposito servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati daquanto previsto dall’articolo 18, comma 1, lettera b).…

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RIASSUMENDO L’ASPETTO NORMATIVO

IL D.M. 10/03/98 NON SI APPLICA AI CANTIERI (ECCETTO ARTT. 6 E 7), MA COSTITUISCE COMUNQUE UN UTILE RIFERIMENTO PER L’ELABORAZIONE DEL P.E. (ALL. VIII) 

IL D.M. 388/03 STABILISCE LE REGOLE PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI

IL D.LGS. 81/08 INDICA IN VARI ARTICOLI DEL TITOLO I E NEL TITOLO IV L’OBBLIGO DI FAR FRONTE ALLE EMERGENZE NEI CANTIERI

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COSA DEVE ESSERE PREVISTO NEL PSC IN MERITO ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE?

I COSTI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SONO COSTI DELLA SICUREZZA?

CHI DEVE ELABORARE IL PIANO DI EMERGENZA?

CHI DEVE VERIFICARE IL PIANO DI EMERGENZA?

COME DEVE ESSERE GESTITO?

CHE RUOLO HA IL COMMITTENTE?

CHE RUOLO HANNO L’IMPRESA AFFIDATARIA e LE IMPRESE ESECUTRICI?

CHE RUOLO HA IL CSE?

SONO PREVISTE SANZIONI PER LA MANCATA REDAZIONE DEL P.E.?

ALCUNE DOMANDE

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COSA DEVE ESSERE PREVISTO NEL PSC?

Il PSC deve contenere l’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e le misure di coordinamento dei mezzi e servizi di protezione collettiva (contenuti minimi PSC)

Il PSC deve quindi indicare la necessità (o meno) di elaborare uno specifico P.E. di cantiere.Non è compito del CSP elaborare il P.E. di cantiere.Il PSC deve però riportare gli elementi utili all’elaborazione del P.E.

Il P.E. infatti dipenderà in modo sostanziale dall’organizzazione dell’impresa affidataria e delle imprese esecutrici (?????)

Nel caso di cantieri edili all’interno di unità produttive industriali nel PSC deve essere riportato il P.E. aziendale;

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Nel PSC si stabilirà, ad esempio

• Che la redazione del Piano di Emergenza è compito dell’impresa affidataria

• Che il CSE verifichi l’applicabilità del PE e ne richieda l’adeguamento in funzione dello sviluppo del cantiere

• Che l’impresa affidataria garantisca la presenza di un (o più) addetto alle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza

• Che l’impresa affidataria garantisca la presenza in cantiere di una cassetta di pronto soccorso (o più), dove deve essere ubicata e come deve essere segnalata

• ……

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Nel PSC si stabilirà, ad esempio

• Che l’impresa affidataria garantisca la presenza di un numero sufficiente di estintori, dove devono essere ubicati e come devono essere segnalati;

• Identificazione delle principali sostanze e materiali combustibili e/o infiammabili (vernici, gas, legno, cartoni, plastica,ecc.);

• Identificazione delle potenziali sorgenti di innesco (impianto elettrico, fiamme libere, sorgenti di calore, ecc.)

• Dove devono essere ubicati eventuali luoghi per il deposito di sostanze infiammabili, combustibili, ecc.;

• nella planimetria di cantiere si indicheranno i principali punti di allaccio dei servizi di cantiere (corrente elettrica, acqua, ecc.)

• Alcune regole comportamentali per prevenire lo sviluppo di incendi (uso di fiamme libere, pulizia del cantiere, ecc.)

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Nel PSC si stabilirà, ad esempio

• la necessità di garantire  un accesso al piano in particolari condizioni di lavoro (ad esempio realizzazione dell’elevazione del vano scala, ecc.)

• ….• Quali sono i principali numeri telefonici di emergenza e la loro 

collocazione• La principale segnaletica di sicurezza e la sua collocazione in 

cantiere.

37

IL PSC SEMPLIFICATO. DECRETO INTERMINISTERIALE 9 settembre 2014: Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) e del fascicolo dell'opera (FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS) 

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Nel caso in cui il Committente non provveda in maniera diretta all’elaborazione, il P.E. deve essere elaborato dall’impresa affidataria tenendo conto delle indicazioni del PSC.

CHI DEVE ELABORARE IL PIANO DI EMERGENZA?

Il P.E. è un documento a sè stante rispetto al POS dell’impresa affidataria.

Le indicazioni del P.E. devono essere recepite all’interno del POS delle imprese esecutrici.

Il P.E. può essere elaborato dal Committente (anche con l’ausilio di professionisti specializzati e le indicazioni delle strutture di soccorso esterne, quali VV.FF., 118).

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CHI DEVE VERIFICARE IL PIANO DI EMERGENZA?

Oltre alle indicazioni contenute nel PSC la verifica dei contenuti del PE può essere eseguita mediante l’allegato VIII del DM 10/03/98.

Il P.E. deve essere verificato dal CSE (anche con l’ausilio di professionisti specializzati) in termini di fattibilità e completezza di contenuti.

L’impresa affidataria ed il CSE dovranno assicurare, ciascuno per le proprie competenze che il P.E. venga recepito all’interno del POS delle imprese esecutrici.

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I COSTI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SONO COSTI DELLA SICUREZZA?

ALLEGATO XV D. LGS. 81/08….4. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA a) degli apprestamenti previsti nel PSCc) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi;d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva;e) delle procedure contenute nel PSC  e previste per specifici  motivi di sicurezzag) delle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.

Allegato XV.11. Gli apprestamenti comprendono: ...; camere di medicazione; infermerie; ………….4. I mezzi e servizi di protezione collettiva comprendono: segnaletica di sicurezza; avvisatori acustici; attrezzature per primo soccorso; illuminazione di emergenza; mezzi estinguenti; servizi di gestione delle emergenze.

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LE IMPRESE ESECUTRICI RECEPIRANNO IL P.E. NEL LORO POS.

IL POS NON DOVRÀ RIPORTARE INFORMAZIONI IN CONTRASTO CON QUANTO INDICATO NEL P.E. (A TAL FINE L’IMPRESA AFFIDATARIA HA L’OBBLIGO DI VERIFICARE LA CONGRUENZA TRA IL POS ED IL P.E.)

I DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE ESECUTRICI DOVRANNO INFORMARE I PROPRI ADDETTI ALLA GESTIONE EMERGENZE SUI CONTENUTI DEL P.E. IN MODO DA ATTUARE QUANTO STABILITO DAL P.E.

COME DEVE ESSERE GESTITO il P.E.?

IL P.E. DOVRÀ ESSERE SEMPRE A DISPOSIZIONE IN CANTIERE PER LA CONSULTAZIONE.

IL P.E. DOVRÀ SEGUIRE L’EVOLUZIONE DEL CANTIERE PER ESSERE SEMPRE ATTUABILE. L’IMPRESA AFFIDATARIA AGGIORNERÀ IL P.E. (SE NECESSARIO) ED IL CSE NE DOVRÀ VERIFICARE SEMPRE L’ATTUABILITÀ.

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SI EFFETTUERANNO DELLE RIUNIONI DI COORDINAMENTO PERIODICHE CON L’IMPRESA AFFIDATARIA, TUTTE LE IMPRESE ESECUTRICI ED I LAVORATORI AUTONOMI CON L’OBIETTIVO SPECIFICO DI TENERE INFORMATE LE MAESTRANZE PRESENTI IN CANTIERE SULLE PROCEDURE PREVISTE NEL P.E.

IL PREPOSTO DELL’IMPRESA AFFIDATARIA DOVRÀ EFFETTUARE DEI SOPRALLUOGHI MIRATI PER VERIFICARE I SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA E GLI APPRESTAMENTI PREVISTI NEL P.E..

COME DEVE ESSERE GESTITO IL P.E.?

NELLA FASI CRUCIALI DEL CANTIERE (REALIZZAZIONE PIANI FUORI TERRA, NUMERO DI ADDETTI ELEVATO, ECC.) SI DOVRANNO EFFETTUARE DELLE PROVE DI EVACUAZIONE. 

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SONO PREVISTE SANZIONI PER LA MANCATA REDAZIONE DEL P.E.?

LE SANZIONI SONO QUELLE PREVISTE DAL D.LGS. 81/08 PER I VARI ARTICOLI VIOLATI

Articolo 43, Comma 1, lett. a), b), c) ed e)(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro)

Articolo 43, Comma 1, lett. d), ed e‐bis)(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1,315,20 a 5.699,20 euro)

Articolo 43, Comma 4(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro)

Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente:

Sanzioni per i lavoratori:

Articolo 43, Comma 3, primo periodo(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 219,20 a 657,60 euro)

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SONO PREVISTE SANZIONI PER LA MANCATA REDAZIONE DEL P.E.?

LE SANZIONI SONO QUELLE PREVISTE DAL D.LGS. 81/08 PER I VARI ARTICOLI VIOLATISanzioni per il datore di lavoro e il dirigente:

Articolo 45, Comma 1Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva, sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi dilavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822,00 a 4.384,00 euro)

Art. 46, comma 2Nei luoghi di lavoro soggetti al presente decreto legislativo devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori.arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro

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ESEMPIO* DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

* Tratto dalla rivista ISL ‐ Igiene e Sicurezza del Lavoro n. 1/2011 (Ing. Marco Grandi)

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE

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ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO E PROCEDURE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUZIONE IN CANTIERE