corso di formazione per lo svolgimento da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e...
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CORSO DI FORMAZIONE PER LO CORSO DI FORMAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DA PARTE DEL SVOLGIMENTO DA PARTE DEL
DATORE DI LAVORO DEI COMPITI DI DATORE DI LAVORO DEI COMPITI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI
RISCHIRISCHIai sensi dell’art. 34, commi 2 e 3 del d.lgs. ai sensi dell’art. 34, commi 2 e 3 del d.lgs.
81/2008 e s.m.i.81/2008 e s.m.i.
Modulo 4. RELAZIONALE – formazione e consultazione dei lavoratori
MODULO 4. RELAZIONALE – formazione e consultazione dei
lavoratori
A. L’informazione, la formazione e l’addestramento.B. Le tecniche di comunicazione.C. Il sistema delle relazioni aziendali e della
comunicazione in azienda.D. La consultazione e la partecipazione dei
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.E. Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione
dei RLS.
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori.
Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una FORMAZIONE
sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle
conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:
concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
LA FORMAZIONELA FORMAZIONE
La formazione è regolamentata dall’Accordo raggiunto tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro della Salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nel dicembre 2011.Secondo tale Accordo la formazione va erogata in due moduli distinti: uno di formazione generale della durata non inferiore a 4, dedicata alla presentazione dei concetti generali, ed uno di formazione specifica della durata minima di 4, 8 o 12 ore, a seconda che il settore di attività aziendale siainserito in classe di rischio basso, medio o alto, per un numero totale di ore pari ad almeno 8, 12 o 16 ore.
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_A
Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva unaadeguata INFORMAZIONE:
sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;
sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di primo soccorso e antincendio;
sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente;
sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
I LavoratoriI Lavoratori
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_A
La causa principale degli infortuni è la scarsa
informazione sui rischi e sulle misure di
prevenzione.PERTANTO, L’INFORMAZIONE E LA
FORMAZIONE SONO ESSENZIALI!
L’informazione, la formazione e L’informazione, la formazione e l’addestramento l’addestramento
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_A
aa) formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;
bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro;
cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l'uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;
Informazione, formazione e Informazione, formazione e addestramento: definizioni dall’art. addestramento: definizioni dall’art. 2/812/81
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_A
MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NELL’IMPRESA
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE CONDIZIONI DI LAVORO
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI FORNITE E
CONSEGUENTEMENTE DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE.
L’informazione, la formazione e L’informazione, la formazione e l’addestramentol’addestramento
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_A
“Comunicare” significa inviare, trasmettere, trasferire, notificare, far vedere, far sentire, illustrare, far conoscere, mettere in comune con gli altri ciò che è nostro.
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
Per comodità diremo che significa TRASMETTERE
TRAMITE LA COMUNICAZIONEINTERAGIAMOCON LE ALTRE PERSONE
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
IL MODELLO DI SHANNON E IL MODELLO DI SHANNON E WEAVERWEAVER
RICEVENTEEMITTENTE
MESSAGGIOCODIFICA DECODIFICA
distorsione / disturbo
Gestione del messaggio di ritorno
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
FATTORI NON VERBALI DEL PARLATO
INTONAZIONE
TIMBRO
VOLUME
RITMO
FONAZIONE
FATTORI CINESICI *
SGUARDO E MIMICA FACCIALE
MOVIMENTI E GESTI
GESTIONE DEL CORPO NELLO SPAZIO
POSTURA
ORIENTAMENTO
DISTANZA
* La cinesica è la scienza che studia il linguaggio del corpo.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALELA COMUNICAZIONE NON VERBALE
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
I GESTI
ACCIDENTALI
ESPRESSIVI
MIMICI
SCHEMATICI
SIMBOLICI
TECNICI
CODIFICATI
DISPONIBILITÀ
DONO
POSITIVITÀ
PRESA DI
POSIZIONE
NEGATIVITÀ
LA COMUNICAZIONE NON VERBALELA COMUNICAZIONE NON VERBALETecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
IMPORTANTE
NECESSARIO
PRESENTE
INTERDIPENDENZA DEI INTERDIPENDENZA DEI SOGGETTISOGGETTI
E’ necessario ricordarsi ai fini di una corretta comunicazione, che “L’ALTRO” è:
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
INTERDIPENDENZA
RESPONSABILITÀINDIVIDUALE
LIVELLI
MODALITÀ
TIPOLOGIE
Interdipendenzasoggettiva
Interdipendenzaoggettiva
Interdipendenzapositiva
Interdipendenzanegativa
Interdipendenzadi scopo
Interdipendenzadi ruolo
Interdipendenzadi compito
INTERDIPENDENZA DEI INTERDIPENDENZA DEI SOGGETTISOGGETTI
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
STRATEGIADI DIFESA
AGGRESSIVA
Imporre la propriasuperiorità
ANNULLANDORAGIONI-BISOGNI
OBIETTIVI DELL’ALTRO
PASSIVA
Evitare rischi oattacchi
CERCANDO ADOGNI COSTO DI
ANDARE D’ACCORDO
STRATEGIAEFFICACE
Risolvereproblemi/ottenererisultati oggettivi
UTILIZZANDO IN MODO
SINERGICOLE RISORSE
PERSONALI EDALTRUI
AGGRESSIVITA’ – AGGRESSIVITA’ – PASSIVITA’PASSIVITA’
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
COMPORTAMENTOAGRESSIVO
Io posso farlo, tu no I miei sentimenti, sono più importanti dei tuoi Io non sbaglio mai La gente devecomportarsi come voglio io Io ho solo diritti edesideri Mi sento esplosivo,belligerante
COMPORTAMENTOPASSIVO
Mai manifestare ipropri sentimenti Mai parlare se non si èinterrogati Conviene rendersisimpatici Mai contraddire Non creare grane altrimenti la gente tiprende in antipatiaIo ho solo doveri
COMPORTAMENTOEFFICACE
Io sono quello che sono e posso migliorare Io sono in grado di risolvere i miei problemi e le mie difficoltà Io mi assumo tutte le responsabilità delle mie azioni Io ho diritti, doveri,desideri Mi sento determinato, energico La positività mi appartiene
AGGRESSIVITA’ – AGGRESSIVITA’ – PASSIVITA’PASSIVITA’
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_B
LA COMUNICAZIONE IN AZIENDA COMELA COMUNICAZIONE IN AZIENDA COME “ “RELAZIONE CAPO - RELAZIONE CAPO -
COLLABORATORE”COLLABORATORE”
ESEMPI DI COMUNICAZIONECENTRATA SULLA RELAZIONE
CAPO-COLLABORATORE
• riunioni di lavoro• istruzioni di lavoro• relazione quotidiana• gestire dei suggerimenti
e delle nuove idee• colloquio di valutazione
e di motivazione
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
ISTITUZIONE INTERPERSONALE
SCAMBIARE DATIED INFORMAZIONI
DARE O RICEVEREISTRUZIONI
SCAMBIARE RAGIONAMENTIE OPINIONI
COLPIRE E OFFENDERE
AIUTARE E ASSISTERE
COMMUOVERE O PORTARE ALL’IRA
VALORIZZARE O UMILIARE
MINACCIARE O RASSICURARE
ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE È ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE È POSSIBILEPOSSIBILE
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
L’EFFETTO DELLA COMUNICAZIONE L’EFFETTO DELLA COMUNICAZIONE EFFICACEEFFICACE
INFLUENZAMENTO: OTTENERE UNA REAZIONE O COMPORTAMENTO CHE L’ALTRO NON AVREBBE
ATTIVATO SENZA LA COMUNICAZIONE
MANIPOLATO NON MANIPOLATO
PUO’ PORTARE A MAGGIOR SUCCESSO
NEL BREVE, MA RISCHIA INSUCCESSI
FUTURI
POSSIBILE MINOR SUCCESSO NEL BREVE
TERMINE MA SUCCESSI PIU’ DUREVOLI NEL
FUTURO
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
L’EFFETTO DELLA COMUNICAZIONE L’EFFETTO DELLA COMUNICAZIONE INEFFICACEINEFFICACE
SOVRASTIMA, SOTTOSTIMA DI SE’ ATTEGGIAMENTI INCOERENTI
CON L’OBIETTIVO
GESTIONE DIFENSIVA DELL’ANSIA
INCOMPETENZE SOCIALI
STRATEGIE DIFENSIVE
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
SAPER…..SAPER…..ASCOLTAREASCOLTARE
• ASCOLTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INTERLOCUTORE
ANCHE SE E’ DIVERSO DAL PROPRIO
• GUARDARE L’INTERLOCUTORE
• NON PENSARE A COME RIBATTERE MENTRE
TI STANNO ANCORA PARLANDO
• NON GIUDICARE PRIMA DI AVER CAPITO
• NON INTERROMPERE, LASCIA CHE L’INTERLOCUTORE
SVILUPPI IL PROPRIO PENSIERO
• FARE DOMANDE PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI,
SE E’ NECESSARIO PER CAPIRE
• FARE SINTESI PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE
• ASCOLTARE ATTIVAMENTE.
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
SAPER…..SAPER…..CHIEDERECHIEDERE
• SCEGLIERE LE PAROLE ADATTE
• ACCOMPAGNARE LE PAROLE CON UNA
COMUNICAZIONE NON VERBALE ADEGUATA
• SPIEGARE CON ARGOMENTAZIONI CHIARE IL
PERCHE’ DELLA RICHIESTA
• PARLARE IN PRIMA PERSONA
• NON DILUIRE CON ARGOMENTAZIONI DEBOLI
• FARE LA RICHIESTA
• PRESENTARE I VANTAGGI - SVANTAGGI COMUNI
NELLA RICHIESTA
• RIBADIRE PER UNA VOLTA ANCORA I VANTAGGI –
SVANTAGGI COMUNI A FRONTE DEL RIFIUTO
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
COME OTTENERE COME OTTENERE INFORMAZIONIINFORMAZIONI
• METTERE BENE A FUOCO LE INFORMAZIONI NECESSARIE
PER RISOLVERE IL PROBLEMA
• CREARE UN CLIMA POSITIVO
• FARE DOMANDE CHIARE E CONCISE
POSSIBILMENTE CHIUSE
• NON ESAGERARE CON LE DOMANDE
• NON FARE DOMANDE AGGRESSIVE
• STIMOLARE CON IL COMPORTAMENTO NON VERBALE
• SPIEGARE PERCHE’ SERVONO QUELLE INFORMAZIONI
• CHIEDERE “AIUTO” A FRONTE DEL RIFIUTO
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
IN UN’ORGANIZZAZIONE E’ IN UN’ORGANIZZAZIONE E’ IMPORTANTEIMPORTANTE
SAPER PRENDERE LE DECISIONI
SAPER RISOLVERE I PROBLEMI
SAPER GESTIREI CONFLITTI
SAPER DISTRIBUIRELE LEADERSHIP
SAPERCOMUNICARE
Competenze relazionali e Competenze relazionali e consapevolezza del ruoloconsapevolezza del ruolo
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
IL PROBLEM SOLVINGIL PROBLEM SOLVINGIl Problem Solving è definito come “l’arte di risolvere problemi” sia per natura personale, sia interpersonale o delle organizzazioni (aziende, enti, comunità, ecc.), mediante l’utilizzo di tattiche e tecniche, con il massimo possibile di efficacia (soluzione del problema) e di efficienza (tempo e sforzi impiegati).
Il Problem Solving non è la capacità di una persona di risolvere situazioni riguardanti una materia specifica della quale è esperto, ma l’abilità, in genere, di trovare soluzioni in qualsiasi ambito.
Tramite il Problem Solving, a prescindere dalle risorse e dalla situazione, si trova il modo di uscire dal problema.
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
1) Individuare tutti i problemi (spesso quello che sembra un problema è costituito da una serie di problemi)
2) Scegliere un problema (le risorse sono limitate, si parte dal problema che crea i danni maggiori)
3) Ricercare la cause potenziali (tutte quelle possibili)
4) Individuare le cause reali5) Cercare le soluzioni6) Proporre una soluzione (tenendo conto delle
risorse e valutando preventivamente i nuovi rischi….)
7) Approvare e attuare il progetto8) Confermare i risultati (verificare a posteriori che
il problema sia davvero risolto…..)9) Registrare i risultati (deve rimanere come know
how aziendale)
Nell’approccio classico del Problem Solving, si usa, di solito il seguente schema d’azione:
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
8 DISCIPLINES (8D)8 DISCIPLINES (8D)L’ 8D (8 Disciplines) è una delle più famose e complete
metodologie di Problem Solving.
Fu introdotta nel 1987 dalla Ford Motor Company.
E’ una metodologia strutturata a passi,
applicabile alla risoluzione di ogni tipo di
problema che può nascere all’interno di
un’organizzazione.
Crea particolare valore aggiunto nella gestione di Non
Conformità, Azioni Correttive e Azioni Preventive,
correlate ai Sistemi di Gestione.
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
I PASSI DELL’ 8DI PASSI DELL’ 8DLa struttura dell’ 8D si sviluppa attraverso 8 passi
(Disciplines):Formare il teamForm the Team1.D -
Descrivere il problemaDescribe the problem2.D -
Applicare le correzioni immediate
Implement and verify interim containment action
3.D -
Definire le cause profondeDefine and verify root causes4.D -
Definire le Azioni CorrettiveVerify the correction action(s)5.D -
Applicare la ACImplement permanent corrective actions
6.D -
Individuare le AP in situazioni analoghe
Prevent problem recurrence7.D -
Congratularsi con il teamCongratulate the team8.D -
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
IL TEAMI problemi, di solito, sono complessi e presentano molte variabili possibili………
Vedere lo stesso fatto da punti di vista diversi, con competenze e responsabilità diverse, fornisce un grande valore aggiunto sia all’analisi che alla sintesi.Nell’ 8D l’approccio di squadra è fondamentale.Le figure chiave da identificare sono:
- lo “sponsor” del team;- Il team leader;- I membri.
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
LA DESCRIZIONE DEL PROBLEMAE’ la fase di analisi ed ha l’obiettivo di elencare i fatti che descrivono, da tutti i punti di vista, il problema.Per descrivere il problema, è necessario rispondere alle domande:
- chi;- cosa;- dove;- quando;- come;- quanti.
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
Chi: Identifica gli individui associati al problema, descrive i clienti che si stanno lamentando, gli operatori che hanno individuato
il problema o sono in difficoltà, il dipendente che ha subito l’incidente che ha causato e quelli coinvolti:
Cosa: Descrive adeguatamente il problema; è il racconto dettagliato dell’accaduto.
Dove: Identifica il luogo di accadimento del problema, e la “zona” interessata (parte di un prodotto, macchina, lavoro, ecc.)
Quando: Identifica il momento dell’accadimento; quando ha avuto inizio, in che turno di lavoro, in che periodo dell’anno, ecc.)
Come: Definisce le modalità; funzionamento automatico o manuale, procedure, prassi, ecc.
Quanti: Esplicita le dimensioni del problema.
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
Per aiutare a descrivere il problema, si usa uno strumento semplice, ma molto potente che deriva dalla logica di programmazione.
Si tratta di descrivere (e ragionare), ad ogni passo, anche la “soluzione negata”.“SE – SE NON”Chi Cosa Dove Quando Come Quanti
SE
Chi ha causato il problema
?
Cosa è successo?
Dov’è successo
?
Quando abbiamo visto la
prima volta il problema?
In che modo è
successo?
Che dimension
e ha il problema?
SENON
Chi avrebbe potuto
causarlo ma non
l’ha causato?
Cosa vi aspettava
te succedesse invece
non è successo?
Dove poteva
succedere e non è successo
?
Quando avremmo
potuto vedere la
prima volta il problema
invece non l’abbiamo
visto?
In che modo poteva
succedere ma non
è successo
?
Che dimensione poteva avere il
problema ma non
l’ha avuta?
Lavoro di gruppo e gestione dei Lavoro di gruppo e gestione dei conflitticonflitti
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_C
L’art. 50 del D.Lgs. 81/08 stabilisce le attribuzioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza che sono quelle già previste dalla normativa precedente.
Le novità di rilievo prevedono che il RLS, su sua richiesta e per l’espletamento della sua funzione, riceva copia del Documento di Valutazione di tutti i rischi (art. 17) e del documento di valutazione dei rischi che va allegato al contratto di appalto o di opera, che indica le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da interferenze. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni sulla privacy e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento di valutazione dei rischi, nonché al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui viene a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.
Consultazione e partecipazione dei Consultazione e partecipazione dei R.L.S.R.L.S.
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_D
L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina di responsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.
Il RLS ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza sul lavoro che riguarda anche i rischi specifici presenti nella realtà in cui esercita la propria rappresentanza (art. 37 comma 10).
E’ previsto l’obbligo di aggiornamento periodico della formazione che non può essere inferiore a 4 ore all’anno per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.
Consultazione e partecipazione dei Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la rappresentanti dei lavoratori per la sicurezzasicurezza
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_D
L’elezione dei rappresentanti per la sicurezza avviene secondole modalità previste nell’ art.47 comma 6 del T.U. e l’art.50 stabilisce le sue attribuzioni.
In tutte le aziende che occupano fino a 15 lavoratori il RLS è eletto direttamente dai lavoratori mentre in aziende con piùdi 15 lavoratori il RLS viene scelto nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda, ove presenti.
Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
(Art. 2, comma 1, lettera i) del D. Lgs. n° 81/2008)
Natura, funzioni e modalità di Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.)sicurezza (R.L.S.)
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_E
Se non si procede all’elezione del RLS aziendale, le relative funzioni sono esercitate dal rappresentante territoriale o dal rappresentante di sito produttivo, salvo diverse intese tra le associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Il RLST è una figura esterna che esercita le attribuzioni, pari a quelle del RLS aziendale, previste all’articolo 50, esclusivamente nelle aziende in cui non si è provveduto all’elezione del rappresentate interno.
Le modalità di elezione o designazione del RLST sono individuate dagli Accordi Collettivi Nazionali, Interconfederali o di Categoria, che definiscono anche le modalità di accesso e di preavviso cui deve attenersi il RLST per entrare nei luoghi di lavoro del comparto o del territorio a cui è assegnato.
Natura, funzioni e modalità di Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.)sicurezza (R.L.S.)
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_E
Natura, funzioni e modalità di Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.)sicurezza (R.L.S.)
N° RLS•Per Aziende o Unità Produttive fino a 200 dipendenti è previsto: 1 RLS•Per Aziende o Unità Produttive da 201 a 1000 dipendenti sono previsti 3 RLS•Per Aziende o Unità Produttive con oltre 1000 dipendenti sono previsti: 6 RLSN.B.: in ogni unità produttiva deve essere eletto uno o più RLS. Ciò non significa che in ogni sito aziendale debba essere presente un RLS. L’unità Produttiva è, infatti, unicamente quello stabilimento o struttura dotato di autonomia finanziaria e tecnico funzionale. Quindi autonoma per quanto attiene alle scelte e alla gestione della sicurezza.PermessiSonoprevisti:- 40 ore annue per ciascun RLS;- possibilità di attingere al monte ore di cui ciascun RLS possiede come RSU;- tempo necessario all'espletamento degli obblighi di legge riportati all'art.19 commi b), c), d), g), i), l).FormazioneLa durata dei corsi per i rappresentanti dei lavoratori è di 32 ore, fatte salve diverse determinazioni della contrattazione collettiva.
R.S.P.P._Modulo 4_Relazionale_formazione e consultazione dei lavoratori_E