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P.F. 1 ANNO 2011 L’ ECOMUSEO SI RACCONTA (CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI ECOMUSEALI) LA VALLE COME MICROCOSMO IL FIUME E LA GEOLOGIA DELLA VALLE DELLE CARTIERE NEL TERRITORIO DI TOSCOLANO - MADERNO Piero Fiaccavento

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ANNO 2011

L’ ECOMUSEO SI RACCONTA(CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI ECOMUSEALI)

LA VALLE COME MICROCOSMOIL FIUME E LA GEOLOGIA DELLA VALLE DELLE CARTIERE

NEL TERRITORIO DI TOSCOLANO - MADERNOPiero Fiaccavento

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INDICE1) Introduzione. pag. 32) Il Bacino del Fiume Toscolano. pag. 43) L’inquadramento geologico strutturale del bacino gardesano. pag. 144) La Geologia della Valle delle Cartiere. pag. 195) L’importanza dell’azione del corso d’acqua nelle attività lavorative della valle dal punto di vista naturalistico. pag. 34

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1) INTRODUZIONEL’argomento riguardante gli aspetti morfologici e geologici della Valle delle Cartiere, nel contesto di una visualità del microcosmo ecomuseale della valle, sarà preceduto da un sintetico inquadramento morfologico, geologico strutturale con un riferimento storico del bacino del T. Toscolano che sfocia nel lago di Garda, dopo aver depositato i sedimenti erosi durate il suo tragitto, creando così un enorme delta lacustre dove è concentrata la maggior parte dell’area urbanizzata di Maderno e Toscolano.La descrizione paesaggistica del bacino de Fiume torrentizio Toscolano dalle sorgenti alla foce può far capire quale importanza strategica, economica e sociale possa avere avuto questo fiume torrentizio nei confronti delle attività produttive dei nostri avi che vissero in una terra di confine tra l’Italia e l’Impero Asburgico austro-ungarico fino al 1918.

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La localizzazione lungo il fiume di fucine, cartiere con i loro mulini e la presenza mulini per la farina, legati, come forza motrice, all’azione impetuosa del corso d’acqua, ha evidenziato una importantissima attività produttiva e soprattutto commerciale, nota dal periodo di dominio veneziano, in tutte Europa fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando nuove tecnologie hanno soppiantato quelle passate.Nella valle principale del Fiume torrentizio di Toscolano e in quelle secondarie, esiste una meravigliosa diversificazione paesistica, passando dall’intenso movimento dell’area urbanizzata e dei campeggi sul delta lacustre di Toscolano e Maderno, dove si dilagano moltissimi insediamenti turistici, a luoghi più tranquilli del entroterra, con meravigliosi percorsi, dal punto di vista morfologico, ambientale e turistico, penetrando nella valle dove imperano il silenzio e la quiete delle montagne perenni e nei periodi estivi si sente solo il tintinnio delle mucche o di altri animali al pascolo con il ritocco lontano delle campane che segnalano l’orario delle funzioni religiose e del Vespro al tramonto.

2) IL BACINO DEL FIUME TOSCOLANO

Il Fiume torrentizio Toscolano, lungo 23 km, della portata media di 0,7 m3/s, nasce presso l’antica segheria veneziana di Turano, dalla confluenza dei torrenti Magasino e Armarolo, le cui sorgenti si trovano a 1.398 m. s.l.m..Esso presenta un vasto bacino che interessa il comune di Magasa, di Valvestino, di Gargnano e di Toscolano - Maderno all’interno del Parco Alto Garda bresciano.

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A sud di Magasa, lungo l’ex confine l’Impero austro-ungarico, come evidenziato in una vecchia cartina, la valle del Druanello si immette nella Valvestino sulla sinistra orografica, creando cosi la prima valle di confluenza del T. Toscolano seguita da altre, sempre sulla sinistra orografica tra cui Rio della Costa e Val di Magno e altre sulla destra orografica, come Valle dei Mulini, valle Selva, Valle di Fassone, Valle di Vesta e la grande valle di Campiglio che, aggirando il monte Pizzoccolo, s’immette nel T. Toscolano a monte della Valle delle Camerate, (prima forte incisione della roccia (Corna) a canyon da parte delle acque torrentizie), a monte della Valle delle Cartiere, e in fine a valle del monte Pizzoccolo, la valle della Prea che s’immette nella

Valle delle Cartiere.

Diga a gravità di Ponte Cola alta 122 metri

Ora a monte della valle delle Camerate, in Valvestino, il T. Toscolano è sbarrato dalla diga a gravità di Ponte Cola, alta 122 metri e lunga 286 metri, costruita nel 1962 su territorio di Gargnano per poter alimentare, con una condotta forzata in galleria, la centrale idroelettrica di San Giacomo sulla costa bresciana del lago di Garda, sempre in territorio di Gargnano.

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Così venne creato il lago artificiale di Valvestino, che ben inserito nella valle, costituisce un nuovo paesaggio simile a quelli alpini del Trentino, dove le acque rispecchiano le cime delle montagne e danno un senso di tranquillità a chi percorre strade e sentieri.

Lo sbarramento del Fiume Toscolano Il lago artificiale della Valvestino

La morfologia del bacino del T. Toscolano, soprattutto a sud della diga di Ponte Cola, presenta una duplice forma accavallata l’una sull’altra.

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In quota, la valle presenta una forma ha U, tipica del passaggio di ghiacciai che dalla Valvestino scendevano verso il bacino gardesano interessato dalle cinque glaciazione quaternarie del Danau, Mindel, Risss e Wurm intervallate da periodi caldi a quelli freddi.Le lingue glaciali principali della valle del Chiese, del Garda e della Valle d’Adige, infatti, che scendendo nel mare padano, dopo l’apertura di Gibilterra e formazione del Mediterraneo che è succeduta al prosciugamento di tutta l’area nel Messiniano (1.8-5 Ma), colmando antiche valli preesistenti, erano spesso collegate da ghiacciai laterali formando così una unica calotta glaciale dalla quale spuntavano solo le vette più elevate delle montagne che circondano i bacini lombardo veneti.

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In azzurro sono i paleo laghi scomparsi e in parte residui che fiancheggiavano lo sbarramento glaciale del Garda

Area che sovrasta la Valle delle Camerate e Cartiere.

Con l’avanzata e il ritiro di questi ghiacciai laterali, che hanno anch’essi avuto più pulsazioni durante i diversi periodi glaciali, il paesaggio si è continuamente modificato creando, a diverse quote, sbarramenti morenici con la presenza di sedimenti glaciolacustri e fluvioglaciali di cui si possono notare i residui in tutto il territorio del Parco Alto Garda , dalla Val di Sur in località San Michele nel Comune di Gardone Riviera, nella valle di San Michele di Tremosine, nella piana del lago di Bondo di Tremosine nella valle del lago di Ledro nelTrentino. Per quanto riguarda il bacino del Toscolano, a livello più elevato si ha la paleopiana glacio-lacustre di Navazzo, la più antica, con il cordone morenico che inizia dal Monte Castello di Gaino e si dirige verso Monte Gargnano ( Roccolino).

M. Baldo in profondità, il Roccolino di Monte Gargnano, pianoro di Navazzo dove lo sbarramento glaciale del Garda ha bloccato il fronte glaciale laterale e dove ei osserva piccolissimo cordone morenico sulla destra della foto

La paleopiana glacio-lacustre di Navazzo e il fronte morenico smantellato verso Monte Gargnano

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La paleopiana glacio-lacustre di Navazzo e il fronte morenico

Nella Valvestino di evidenzia la Dolomia che si trova a ridosso della Corna del M. Pizzoccolo

Piana di Navazzo con residui di sbarramento morenico elevato da dove è partita l’incisione di un corso torrentizio laterale alla Valvestino tagliando i sedimenti paleo lacustri esvuotando il lago glaciale sbarrato dal la lingua glaciale del Garda.

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a quota più bassa, nel periodo più recente riferita all’ultima glaciazione wurmiana, con le sue varie pulsazioni di avanzamento – ritiro – avanzamento, il ghiacciaio laterale, che scendeva dalla Valvestino verso quello gardesano, ha lasciato la sua impronta sull’affioramento roccioso della Corna del Monte Pizzoccolo.

Infatti all’imbocco della valle delle Camerate sulla strada, Gaino – per Navazzo o Campei, in direzione del Mulino delle Camerate, troviamo alcuni trovanti all’interno del residuo di un cordone morenico che sul lato sinistro

orografico si è bloccato contro la Maiolica, dando così la

Il ghiacciaio scendendo verso Gaino ha inciso sulla roccia il suo passaggio

Particolare dell’impronta del passaggio del ghiacciaio sulla formazione rocciosa Corna

Presenza di trovanti all’imbocco delle valle delle Camerate che segnala il trasporto da parte del ghiacciaio laterale;

logica spiegazione della presenza di massi erratici scesi o precipitati nelle due valli Camerate e Cartiere, quando Torrente Toscolano era in fase di erosione ed escavazione smantellando gli apparati morenici che si trovavano lungo

il percorso.

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A valle di questo residuo sbarramento morenico, la morfologia del territorio in cui si trova l’abitato di Gaino ha evidenziato l’azione evolutiva di due aspetti fondamentali al cambiamento del paesaggio: * a) il primo, legato all’avanzamento del ghiacciaio laterale fino a S. Michele di Gaino su Scaglia Lombarda, depositando il suo piccolo cordone morenico con il terrazzamento interno e i sedimenti glaciolacustri relativi al letto di un paleolago prosciugato al ritiro della lingua glaciale wurmiana, su cui, a monte si sono depositati sedimenti fluvioglaciali mescolati a depositi morenici dove si trova il centro storico e i nuovi edifici di Gaino, creando così una prima pulsazione seguita da una seconda, riferita alla morena residua citata, con il suo pianoro interno, entrambi smantellati dal T. Toscolano con fortissimo lavoro di incisione, erosione ed escavazione.

Pianoro a valle del abitato di Gaino con il piccolo cordone morenico terrazzato posizionato su Scaglia Lombarda.

Materiale fluvioglaciale mescolato a detrito morenico proveniente dalla valle a U a monte dell’abitato di Gaino e che si è andato a collocare sui sedimenti gòaciolacustri di valle

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Incisione dei sedimenti di copertura del bedrock di Scaglia Lombarda monte dell’Abitato di Gaino da parte del T. Toscolano

Copertura di sedimenti fluvioglaciali su Scaglia Lombarda a monte del centro storico di Gaino

Residuo di pianoro settore interno della morena frontale smantellata dalla incisione del Toscolano. Sempre all’imbocco della Valle delle Camerate strada Gaino –Mulino delle Camerate.

Sedimento morenico all’ingresso della valle delle Camerate salla strada Gaino – Mulino delle Camerate

Nodulo di granito (Tonalite) che testimonia il sedimento morenico che dalla forma viene da lontano prima lungo la linea delle Giudicarie e poi ha ripiegato verso il Garda passando dal ghiacciaio laterale della Valvestino

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Sedimento morenico all’ingresso della valle delle Camerate sulla strada Gaino – Mulino delle Camerateb) il secondo aspetto relativo al cambiamento del paesaggio è legato ad una così intensa azione d’incisione, di erosione e smantellamento delle coperture e dei versanti, da parte del T. Toscolano e suoi affluenti, che ha messo a nudo la litologia e gli apparati strutturali degli affioramenti rocciosi del bedrock nella valle della Cartiere fino all’imbocco della Valle delle Camerate; strati che si erano piegati, fratturati e sovra scorsi nelle ere geologiche durante il corrugamento delle Alpi.

Incisione della valle delle Cartiere che a messo in evidenza gli affioramenti rocciosi del Trias fino all’Eocene (225 –50Ma) e rispettive strutture tettoniche di ripiegamento, fratturazione, con presenza di faglie e sovrascorrimenti.

Incisione della valle tra Valvestino e le Camerate

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Infatti la seconda morfologia a V, sottostante quella a U, tipica di una valle soggetta ad escavazione da parte dei corsi acqua, una volta ritirata la lingua glaciale frontale, ha messo in evidenza la doppia conformazione morfologica evidenziata soprattutto nella valle delle Cartiere, offrendo così all’escursionista e soprattutto agli studiosi del settore, la lettura di interessanti fenomeni di evoluzione geologico stratigrafico e tettonico del paesaggio col passare delle ere geologiche fino ai nostri giorni.

3) L’inquadramento geologico strutturale del bacino gardesanoRiportiamo lo schema di sedimentazione ed evoluzione delle varie formazioni che hanno costituito il paesaggio gardesano al fine di poter capire le successioni stratigrafiche e gli eventi tettonici che si vedranno in diversi tratti nella valle del torrente Toscolano e in particolar modo lungo il percorso della Valle delle Cartiere.

65 Ma140 Ma195 Ma225 Ma

Scaglia Lombarda MaiolicaMedolo, Fm. Concesio, Fm. Navone, Ooliti di S. Vigilio, calcari grigi in piattaforme

Corna Dolomia

Trend orogenetico compressivo Regime tettonico distensivo Bacini e

piattaforme in graduale annegamento da ovest verso est

Sedimentazione uniforme in ambiente marino di piattaforma peridi tale

CretaceoGiurassicoTriassico

MESOZOICO

1,8 Ma 5 Ma22,5 Ma37 Ma55 Ma

Argille Congl. di S. Bartolomeo

Formazione di ManerbaBasalti del M. Baldo Scaglia

“Crisi salina” MessinianoArea di deposizione marinaRisalite basaltiche del Baldo di sutura e

vulcanismo nei Lessini

PlioceneMiocene

OligoceneEocene

Paleocene

CENOZOICO

0,01 Ma 0., 2 Ma 0,3 MA 0,7 Ma 1 Ma

1,6 Ma 1,7 Ma

Wurm I, II, III Riss I, II, III Mindel I, II GUNZ DANAU Congl. di San. Bartolomeo

GlaciazioniOlocene

PleistoceneQUATERNARIO

ANNI SEDIMENTAZIONEDESCRIZIONE EVOLUTIVAERAPERIODO

In azzurro sono riportati i principali sedimenti del periodo Mesozoici e inizio Cenozoico riscontrati nella valle delle Cartiere e nelle Camerate.

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Nelle schema della mappa sottostante, tratto da un recente lavoro di paleosismologia e Valutazione geologica della pericolosità sismica in Lombardia di Alessandro Maria Michetti, Andrea Berlusconi, Livio Bonadeo, Fabio Brunamonte, Franz Livio, Giancanio Sileo, dell’Università degli studi Insubria Dipartimento di Scienze Chimiche ambientali di Como, dove vengono evidenziate le principali linee tettoniche del bedrock sotto i sedimenti della pianura lombordo – veneta, delle Prealpi e dell’Appennino emiliano, ho riportato la spinta del Cuneo lessineo verso nord, che ha compresso gli strati rocciosi crostali occidentali verso ovest con un ripiegamento e accavallamento degli stessi verso est.

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Tale ripiegamento e ribaltamento, compressivo delle formazioni di tutti gli apparati rocciosi benacensi compresi e quelli sotto la pianura padana – veneta che hanno sollevato le Prealpi, è stato causato ed causato da uno spostamento

rotatorio in senso antiorario degli Appennini tosco – umbro – emiliano con azioni compressive nella Prealpi lombardo - venete

Spostamento verso nord del cuneo lessineo ed effetti di ripiegamento compressivo a est

Azioni compressive nella Prealpi lombardo - venete

P.F. 125Piega anticlinalica del M. Baldo i cui strati si immergono nel lago sotto la sponda bresciana che si accavalla su quella veronese lungo la linea del Balino – Sarca

Il ripiegamento di tali sedimenti avvenuto dopo l’annegamento di tali sedimenti a occidente è evidenziato dal modello sopra riportato dove si nota la sinclinale del bacino gardesano e l’anticlinale del M. Baldo. Infatti la sponda veronese del lago si immerge sotto quella bresciana lungo la linea del Balino -Sarca

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Questo modello spiega la situazione strutturale del bacino gardesano evidenziata da Castellarin e da A.

Cozzaglio

Lineamenti tettonici secondo Castellarin

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Tettonismo della sponda bresciana con ripiegamento compressivo e sovrascorrimento da ovest verso est e presenza di faglie

Sezioni di A. Cozzaglio

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Dal modello planimetrico e dalle sezioni geologiche evidenziate, utilizzate per spiegare i motivi che formarono le situazioni strutturali riscontrate sul terreno all’interno del bacino gardesano, si può capire come è avvenuto il ripiegamento la fratturazione e la presenza di diverse faglie nei vari affioramenti all’interno della Valle delle Cartiere che si trova al di sotto di quella delle Camerate fortemente incisa a

canyon nella Corna tenendo presente il modello di spostamento del cuneo lessineo.

4)La Geologia della Valle delle Cartiere Delta lacustre i cui sedimenti sono stati trasportati dal Fiume Toscolano dopo aver inciso ed eroso i vari versanti del bacino di tale corso d’acqua e suoi affluenti .Al fine di poter analizzare le successioni litostratigrafiche e strutturali degli affioramenti che incontreremo nel nostro percorso ecomuseale nella Valle delle Cartiere riportiamo lo Stralcio della carta geologica delle Prealpi Bresciane a sud dell’Adamello, redatta dall’Istituto di Geologia dell’Università di Pavia, riferita solo del tratto terminale dal gradissimo delta lacustre alla valle delle Camerate

Delta lacustre i cui sedimenti sono stati trasportati dal Fiume Toscolano dopo aver inciso ed eroso i vari versanti del bacino di tale corso d’acqua e suoi affluenti .

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Legenda

detrito sciolto e e cementato

alluvioni di fondovalle edepositi lacustri

alluvioni terrazzate fluvio-glaciali collegabili morene interne

morene interne Wurmiane

fluvioglaciale collegato con le cerchie più elevate

depositi morenici delle cerchie più elevate Wurm

Scaglia Lombarda: Eocene -Cenomaniano - Barremiano

Maiolica: Barremiano - Titoniano

Selcifero Lombardo: Titonico - kimmeridgiano

Formazione di Navone: Dogger

Formazione di Concesio Calloviano inf. Toarciano

Corna Lias medio – retico sup.

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Il Toscolano dopo aver formato con i suoi sedimenti il delta lacustre lo ha inciso fino ad arrivare alla foce

L’azione di erosione dei versanti all’uscita della Valle delle Cartiere all’altezza del Palazzo Comunale

Il F. Toscolano incassato tra i due ponti

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Località Garde;: deposito di detrito di conoide sospeso su deposito morenico

Strati di Scaglia Lombarda Verticalizzata

In località Garde, le coperture evidenziate nelle precedenti foto,

si trovano a contatto con la Scaglia Lombarda, la quale si presenta verticalizzata, segno di una fortissima compressione legata alla spinta degli strati da orizzontali, durante la deposizione marina, a verticali a causa di enormi forze tettoniche presenti nella crosta terrestre durante i processi di sollevamento delle Alpi. La formazione rocciosa, è caratterizzata da una alternanza caratterizzate da marne fogliettate, di colore che varia dal grigiastro e nerastro, alternatisi con altre marne rosso vinate e grigio verdastre passante a marne e marne argillose rosa salmone intenso e rosso mattone, con intercalazioni di calcari marnosi compatti e di calcari arenacei come si può notare al disopra della prima galleria e sul lato opposto della valle dove una

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cascata, causata dalla apertura di una saracinesca del bacino posto a monte della condotta forzata della centrale idroelettrica in località Garde, crea un affascinante e successivo paesaggio fiabesco a chi percorre la strada delle Cartiere.

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Affioramento di scaglia lombarda: A sinistra di colore grigio scuro sulla destra di colore rosso separato da una faglia

Le gallerie della valle delle cartiere scavate nella Scaglia Lombarda

Forte incisione dei versati casati dall’azione erosiva e continua delle acque del Toscolano

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Le caratteristiche litologiche della Scaglia Lombarda, di tipo marnoso con presenza di una notevole componente di argilla tra gli interstrati e per la notevole inclinazione dei pendii incisi dalle acque torrentizie del Toscolano, causarono diversi problemi di franosità tanto da dover essere costretti, nel tempo, a dover variare i percorsi stradali da un versante all’altro e a dover effettuare opere di messa in sicurezza delle pareti rocciose della valle

Località quattro ruote: i ripiegamenti compressivi della scaglia sono ben evidenti.

Presenza di trovanti lungo tutto il letto del T .Toscolano

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Schizzo di A. Cozzaglio

La presenza di trovanti o massi erratici lungo tutto il letto del torrente Toscolano e sparsi sui versanti, testimoniano che, ad quota più elevata, esistevano notevoli quantità di depositi morenici, quando il Toscolano deviava il suo corso verso Tormini congiungendosi con il T. Barbarano e poi con il Fiume Chiese nel ultima pulsazione glaciale wurmiana; mentre man mano tali depositi venivano smantellati dall’azione del T. Toscolano in fase d’incisione, si ebbe la continua distribuzione dei trovanti a quote basse. Schizzo di A. CozzaglioLe testimonianze sono state spiegate in precedenza in riferimento ai trovanti presenti all’imbocco della Valle delle Camerate sulla strada Gaino per Navazzo o Campei e a monte della stessa Valle delle Camerate.

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L’inclinazione degli strati della Scaglia Lombarda varia con continui passaggi da reggi poggio a strati verticali per poi passare a franappoggio testimoniando la fortissima pressione che l’affioramento ha subito verso est da parte delle formazioni più antiche che stanno a monte.

Ponte d’ingresso al Centro di Eccellenza di Maina inferiore Le acque hanno sempre una certa intensità impulsiva nonostante la loro regolamentazione alla diga del Ponte Cola

Gli strati di scagli a franappoggio sono più consistenti

prima di giungere a Maina superiore

Piegamenti della scaglia a franappoggio per andare a Mainasuperiore

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La presenza di affioramenti stratificati di Scaglia Lombarda, assai inclinata e con un tettonismo caratterizzato da irregolari ripiegamenti, varie fatturazioni, con diverse diaclasi e faglie, anche di piccolo spessore e rigetto, dove sono presenti diverse sorgenti e diversi sovrascorrimenti dei vari strati, è evidente in tutta la valle fino alla forra dei Covoli dove la Maiolica la sovra scorre.

Salendo verso la località Gatto si giunge sul ponte fatto costruire dall’esercito italiano durante la grande guerra dai prigionieri austro

ungheresi, da dove si può notare la continua e incisiva erosione della Scaglia Lombarda creata dal corso d’acqua.

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La presenza di trovanti lungo il corso del letto del T. Toscolano è un ulteriore testimonianza di quello che si è detto al riguardo della presenza di morene laterali ad quota più elevata smantellata dal torrente durante la fase d’incisione e infossa mento lungo i versanti.

Trovanti trovati sui versanti in mezzo al bosco in località Luseti

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Forra dei Covoli: passerella che prosegue fino alla centrale idroelettrica dei Covoli

Forra dei Covoli galleria di una ex seriola scavata nella Maiolica

Forra dei Covoli la Maiolica sovra scorre sulla Scaglia Lombarda

Forra dei Covoli: l’incisione dei versanti da parte del corso d’acqua si è imposta lungo un linea di faglia ortogonale a quelle riportate da Castellatin

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La Maiolica litologicamente è caratterizzata da strati di calcari biancastri, tendenti al grigio e bianco lattei all’interno, compatti microcristallini a frattura concoide ben stratificati, con selci grigio scure e azzurrine in orizzonti o noduli

In questa formazione sono diffuse minute fessure riempite di calcite e suture stillo litiche negli strati calcarei intercalati da argille nerastre fogliettate di diverso spessore.Al di sopra della Maiolica è sovra scorso il Selcifero,formazione costituita da radiolariti identificate con selci policrome, con colore che va dal bruno, giallastro, grigio nel bacino del T. Toscolano, con intercalate marne calcaree e silicee, grigio scuro e grigio verdastro, e selci nere, passanti a marne calcareo - silicee con colorazione grigio verdi, giallastre e selci verde oliva

Affioramenti di Selcifero e in lontananza la Corna del M. Pizzoccolo

Affioramento di Selcifero nel bacino del T. ToscolanoCampioni di Selce prelevati nel bacino della valle delle Cartiere

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Campione di selce prelevato nei detriti in prossimità della passerella della Forra dei Civoli

Fronte di passaggio tra la Maiolica, il Selcifero, F. Navone e F. Concesio sovra scorsi l’una sull’altra con azione compressiva del sovrascorrimento della Corna presente nella valle delle Camerate ( Serie sedimentaria rovesciata)

Al di sopra troviamo la formazione di Navone caratterizzata calcari marnoso silicei, da grigio chiari a grigio scuri con selci in prevalenza grigiastre in noduli liste o letti stratificati.Sono presenti anche intercalazioni di litotipo marnoso - argillosi grigio verdolini e rappresentano il passaggio di transizione con il limite inferiore tra i calcari medoloidi della F.ne di Concesio ed il Selcifero lombardo (limite superiore).

Corna del Monte Castello di Gaino

Quindi la successione stratigrafica, nella forra dei Covoli e presso la centrale dei Covoli si trova rovesciata, con strati più antichi che sormontano quelli più giovani.La FORMAZIONE di CONCESIO, sovra scorso sulla formazione di Navone, è caratterizzata litologicamente da calcari anche marnosi e talora più o meno detritici, con un colore che varia dal grigio a nocciola,

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frequentemente selciosi, a stratificazione evidente, con talora abbondanti intercalazioni di marne grigio verdastre ed è a contatto con il sovrascorrimento della Corna del Monte Pizzoccolo e di M. Castello di Gaino sollevata per la pressione della Dolomia che troviamo in Valvestino.Litologicamente la Corna si presenta costituita da calcari compatti e di colore chiaro che varia da, bianco avorio a grigio biancastro, a nocciola o giallo grigiastro, con tessitura da cristallina a detritica

in strati per lo più potenti o indistinti, con fitte trame di vene di calcite ricristallizzata.

La Dolomia a sud del lago di Valvestino si presenta caratterizzata da una varia stratificazione in grossi banchi e dal un punto di vista litologico, si tratta rispettivamente di dolomie grigie, giallastre, biancastre e calcari dolomitici da grigio chiari a grigio scuri, mentre a nord del lago di Valvestino la facies eteropica (dolomie bituminose fetide alla percussione) si presenta con strati da 0,1 a 1,0 m. da

nerastri a grigio scuri ben laminati.

Banchi dolomitici a sud del lago di Valvestino

Affioramenti di scaglia lombarda presso il nuovo ponte sulla strada Gaino Campei de Sima

All’imbocco delle Camerate, a monte del Mulino delle

Camerate nei pressi della strada per Campei de Sima,

riappare sul letto del T. Toscolano la Scaglia Lombarda evidenziando nuovamente il sovrascorrimento dei sedimenti delle formazioni più antiche su quelli più recenti.

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5) L’importanza dell’azione del corso d’acqua nelle attività lavorative della valle dal punto di vista naturalistico.

Dal punto di vista naturalistico, nella conclusione di questo documento, possiamo dite che la forza dell’acqua del T. Toscolano ha avuto la sua grandissima importanza nella vita sociale e lavorativa della valle, tanto è vero che per poter mettere in funzione i vari mulini, vennero costruite moltissime seriole e per poter sollevare le acque del fiume i nostri avi misero diversi sbarramenti di legno incastrati tra i vari trovanti posizionati lungo il corso torrentizio sbarrando così il corso d’acqua e alzando così il suo livello per permettere il confluire tali acque in questi canali.

Ancora oggi, infatti si notano le incisioni in questi blocchi di roccia dove le assi venivano incastrate.Una volta l’acqua, convogliata nelle seriole, per caduta faceva girare, con forte energia, le pale dei

mulini che mettevano in movimento diverse apparecchiature.Tra queste apparecchiature, si devono ricordare i magli delle fucine per battere il ferro dopo la fusione,

a monte del mulino delle Camerate e soprattutto a nord della località Luseti nella va delle Cartiere e quelli delle cartiere per battere gli stracci immersi a macerare in grosse vasche d’acqua.

L’ultimo mulino di Barbarano visto dall’alto che di un adeguato restauro se si trovano i finanziamenti

L’ultimo mulino di Barbarano visto di fronte con il tratto terminale della seriola

I mulino che mettevano in movimento apparecchiature utilizzate in falegnameria, come quello dell’antica segheria di Turano o come quelli che erano presenti anche nella valle del T. Barbarano tra Gardone e Salò che aveva una attività lavorativa artigianale importante come la falegnameria Gobber, dove il mulino che era tutti costruito in legno, faceva funzionare le apparecchiature per il taglio del legname e la sua lavorazione o come l’ultimo mulino presente nella valle di Barbarano della famiglia Keller

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che metteva in movimento, tramite altre ruote, mosse da cinghie, i tornii per la lavorazione di oggetti in legno di ulivo.

Il laboratorio dove i macchinari venivano messi in movimento dal mulino

Oggetti in legno lavorati nel laboratorio

La testimonianza della presenza dei vari mulini in tutte le valli del Parco alto Garda, partendo da Salò fino nel trentino e soprattutto per quanto riguarda l’ecomuseo della valle delle Cartiere e Camerate dimostra che l’azione idraulica, come forza motrice ha avuto una importanza fondamentale all’attività produttiva e economica delle valli gardesane valle permettendo così un sostentamento. di vita delle generazioni passate che non devono essere dimenticate e devono essere tramandate alle generazioni future.

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Azione impetuosa del T. Toscolano

Per tale motivo, infatti, non si deve dimenticare che la forza impetuosa dell’acqua attivando le ruote dei mulini permettevano anche di mettere in movimento grosse macine rotonde in pietra utilizzate per la pressatura delle olive per la produzione di olio e la macinatura del granoturco e frumento al fine di produrre la farina per preparare la polenta e per la produzione di pane casereccio, dando un fortissimo sostentamento di sopravvivenza alle generazioni passate che

viveva nella valle.

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Il recupero e restauro del Mulino delle Camerate, che si trova a Monte della valle della Cartiere, ha avito e ha proprio lo scopo di riportare alla memoria gli usi e i metodi di vita delle popolazioni che hanno vissuto e lavorato nella valle del Bacino del T. Toscolano.

Le ruote esterne del mulino delle Camerate

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Il settore interno del Mulino delle camerate

Le Macine del mulino delle Camerate perfettamente funzionanti

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6) Bibliografia

A. Gorfer e E. Turri - Là dove nasce il Garda – Cierre edizioniAlessandro Maria Michetti, Andrea Berlusconi, Livio Bonadeo, Fabio Brunamonte, Franz Livio,

Giancanio Sileo - Paleosismologia e valutazione geologica della pericolosità sismica in Lombardia - Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Scienze Chimiche Ambientali

A. Cozzaglio A., 1936 - Osservazioni e schizzi per uno studio orogenetico del MonteBaldo. Memorie dell’Ateneo di Salò, 7: 92-115

A Cozzaglio – Studi di limnologia. Origine del Golfo di Salò – 1931C. Doglioni - Geodinamica e sismicità del Nord Italia - Giornata di studio a Brescia il 24-11-

2010 Ezio Bottazzi – Legende e grotte della Valvestino – sistema bibliotecario Alto GardaPierfrancesco Burrato & DISS Working Group INGV. Roma -Analisi multidisciplinari per

l’identificazione di sorgenti sismo genetiche lungo i fronti compressivi del Sud alpino in Pianura Padano – Veneta - Giornata di studio a Brescia il 24-11 – 2010

Piero Fiaccavento e Fabio Speranza – Geological and Structural Analysis of Benacense Basin(Lake Garda) interested by seismic eventse

FINE E GRAZIE DELL’ASCOLTO