corso di fotografia digitale · 2017-07-30 · corso di fotografia digitale per principianti come...
TRANSCRIPT
Corso di Fotografia Digitale per principianti
Come Scattare Foto Panoramiche
Guida Pratica
A cura di Andrea Darrei
Tutti I diritti r i servati
Nessuna parte di questo documento può essere riprodotta o trasmessa in alcuna
forma elettronica o meccanica senza l’autorizzazione scritta dell’autore.
Note legali
Le strategie riportate in questo manuale sono il frutto di anni di studi, quindi non è
garantito il raggiungimento dei medesimi risultati.
L’autore si riserva il diritto di aggiornare o modificarne il contenuto in base a nuove
condizioni. Questo documento ha solo ed esclusivamente scopo informativo e
l’autore non si assume nessuna responsabilità dell’uso improprio di queste
informazioni.
© Copyright di Andrea Darrei – Tutti i diritti riservati
www.corsodifotografia.net
Introduzione
Una delle grandi qualità delle moderne macchine è la produzione di fotografie
panoramiche. A meno di usare fotocamere a pellicola o reflex di alta gamma,
appositamente concepite, il modo più pratico ed economico per produrre un
panorama consiste nell'unire diverse fotografie contigue, così da creare una
singola grande immagine. Per riuscire a unire le immagini con precisione, è
meglio usare un treppiede, assicurarsi che la fotocamera sia perfettamente
ferma e che non risulti inclinata da un lato o dall'altro, altrimenti il risultato
sarà fuori sesto.
In ogni modo, se non avete il treppiede e volete comunque tentare di produrre
un panorama, accontentandovi di un risultato non eccellente, dal momento le
digitali moderne vi permettono di lavorare anche in modo manuale.
© Autostitch
Come funziona?
Vi apparirà sul display una porzione del vostro soggetto: la prima foto sarà
scattata in modo da poterla usare per far combaciare gli elementi ancora
visibili con un secondo scatto. La nuova foto sarà poi sommata a quella
vecchia.
In tal modo ci saranno abbastanza informazioni per unire automaticamente le
due foto una volta terminata la sequenza, usando software forniti solitamente
in dotazione con la fotocamera. Ce ne sono di svariati tipi, ma questi
programmi aiutano molto a “montare” in modo quasi automatico un panorama
a 180°.
Ecco qualche esempio:
Con la fotografia digitale e con l’aiuto di alcuni software è possibile spingersi
nella realizzazione di foto artistiche e di grande impatto visivo.
Molto suggestive sono le foto panoramiche, che riescono a comprendere una
larga porzione del paesaggio davanti a noi: se in passato questo era possibile
ottenerlo con costosi apparecchi fotografici o con lunghi procedimenti di
regolazione delle immagini, adesso semplici software consentono di ottenere
tramite l’assemblaggio di più scatti una foto panoramica quasi a 270°.
E’ necessario infatti scattare una sequenza di fotografie in orizzontale,
partendo da sinistra verso destra, per ottenere i fotogrammi che il software
incastrerà automaticamente uno di fianco all’altro in un’immagine unica. Il
procedimento è conosciuto con il nome stitching (incollaggio), e può essere
eseguito con programma apposito, come precedentemente affermato.
La “panoramica” è una funzione disponibile su molte macchine digitali, con
software come lo Stitch Assist di Canon. Altri software specializzati sono Quick
Time VR di Apple, Photo Vista di Live Picture, panoramIX, o Pan Dc di Orphan
Tecnologies e VideoBrush Fotographer. Le immagini devono però essere molto
adiacenti e allineate il più possibile per ottenere un buon montaggio.
La cosa bella è che non richiede speciali attrezzature ma solo una fotocamera e
un treppiede. Il mio consiglio è di usare obiettivi tele perché danno meno
distorsione ai margini del fotogramma.
Inclinazione della testa del treppiede
Il sistema più pratico per creare un panorama è di montare la fotocamera su
un treppiede o cavalletto fotografico, e ruotare la macchina fotografica
lasciando fissa la testa del supporto. E’ sufficiente un movimento di 30-40° o
anche più, a seconda del tipo di panorama che vorrete fotografare.
Così si ridurrà, senza tuttavia eliminarla del tutto, la deformazione dovuta al
leggero cambiamento del punto di visione nelle diverse inquadrature.
A questo punto, bisogna quindi rimanere praticamente immobili sull’asse
verticale, come quando si fa yoga! Se invece inclinassimo la testa del
cavalletto, come verrebbe spontaneo fare, otterremmo uno spostamento molto
più marcato del punto centrale dell'obiettivo, e le 2 o 3 foto per il montaggio
non sarebbero più allineate.
Panorami digitali
Paesaggi urbani o panorami di natura sono fatti gli uni per gli altri. Il
panoramico è un formato più lungo di 2 o 3 volte rispetto a una foto normale,
decisamente schiacciato (tipo i 16:9 della TV) sia in orizzontale sia in verticale,
come vedremo più avanti. Le fotografie panoramiche sono sempre state molto
diffuse, ma fino a poco tempo fa erano appannaggio di chi possedeva un
obiettivo grandangolore molto costoso e specializzato (funzionante con un
meccanismo interno che muoveva la pellicola, un specie di rotellina) che
copriva un formato esteso.
Alcune fotocamere digitali oggi sul mercato, offrono l’opzione Panorama che
taglia i vari fotogrammi, e li unisce insieme realizzando la vostra foto digitale
panoramica.
Ecco dove trovare alcuni software di editing:
http://www.softonic.it/s/programmi-per-foto-panoramiche
Normalmente i paesaggi sono pieni di trame irregolari e dettagli, che
avvantaggiano chi si trova a dover unire sezioni differenti. La precisione qui è
molto importante, sia che si tratti di panorami naturalistici sia panorami e di
architetture cittadine.
La dovizia dei dettagli favorisce sia un lavoro di giunzione in automatico, sia in
uno manuale (ormai molto raro, a meno che non usiate ancora fotocamere a
pellicola).
Consiglio.
Realizzare la sequenza di scatto da un'estremità all'altra, facendo
attenzione a sovrapporre, tra scatti consecutivi, circa un terzo
dell'immagine inquadrata (vedi illustrazione sottostante).
Così facendo permetterete ai software grafici di poter fondere insieme
correttamente le singole fotografie, senza rendere particolarmente
evidenti le linee di giunzione o creare composizioni dove si notino gli
“scalini” tra una foto e l’altra.
Il buon risultato dipende quindi da come sono state scattate le serie di
fotogrammi da unire. Tutta la procedura va quindi pianificata senza fretta,
pensando bene ad un punto di partenza e ad un punto di arrivo.
Bisogna procedere da sinistra verso destra, rivedendo infine tutti gli scatti
effettuati e ponendo attenzione all'esposizione che, di solito, dovrà essere poi
corretta in post produzione, a causa della diversa luce solare.
Nel caso di giornate assolate o con un'illuminazione non omogenea, saranno
presenti aree fortemente sovraesposte in prossimità delle fonti luminose (ad
es. il sole), ed aree sottoesposte in correlazione delle zone in ombra.
Cercheremo di minimizzare queste variazioni di luminosità, ove possibile, con
l’aiuto dei nostri software.
Essenziale è la sovrapposizione che dovrà essere almeno del 40%.
A meno che non si usi un dispositivo con arresto a scatto (generalmente sono
molto costosi), che possa indicare la rotazione esatta e il momento giusto per
scattare, all’inizio vi basterà un buon treppiede. Il modo più semplice è usare
la parte finale della foto precedente, in particolare lo spigolo in fondo a destra.
Dopo aver scattato la prima foto, dovrete ruotare finché il punto prescelto non
sia al centro del fotogramma successivo, poi identificate un altro spigolo e così
via. (vedi foto sotto).
Fate anche delle prove a vuoto, per sapere prima quando fermarvi.
Panorama verticale
Il panorama verticale della foto della Strettoia di Petra (Giordania) è stato
costruito con tre scatti successivi, muovendosi dal basso verso l'alto.
Stessa modalità per la foto dell’edificio di Manhattan, la cui composizione è
stata eseguita in automatico dal software fornito a corredo della fotocamera.
Notate che il movimento dell'obiettivo, che si sposta in alto o in basso per
riprendere le varie porzioni della scena, cambia l'angolazione di visione nei vari
scatti e produce una deformazione delle linee in cima alla foto (si vede
particolarmente osservando la Chiesa di Singapore nella foto successiva).
Per evitare questo effetto bisognerebbe utilizzare un sistema meccanico
particolare che permetta di variare il quadro di visione ruotando la lente
dell'obiettivo sul proprio asse ottico, anziché spostarla in alto o in basso.
La famosa casa Kaidan (www.kaidan.com) produce una testa per treppiede
appositamente utilizzabile, ma è bene tenere conto che queste linee possono
nel complesso, anche essere armoniche e originali.
Manhattan – NYC - Flatiron building
Singapore – St. Andrew’s Cathedral
Alcuni software come Photosuite 3/4 consentono incollaggi di tipo verticale, per
simulare viste più verso l’alto. Il programma riconosce gli stessi particolari in
foto attigue (sempre che si sia fatto un buon lavoro di sovrapposizione a
monte). Il sistema non richiede programmazione o speciali attrezzature ma
solo una buona mano ferma e un treppiede.
Non tutti sanno che Photoshop possiede una funzionalità specifica di fusione
delle immagini per la realizzazione di fotografie panoramiche, divenuta sempre
più potente e precisa con il progredire delle versioni (CS, CS2, CS3 e CS4).
Tale funzione prende il nome di PhotoMerge.
Come funziona? Si caricano tutti gli scatti fatti per la nostra foto panoramica,
lasciando la voce Automatico accesa. Una volta attivato il comando OK ecco
che prende forma il risultato.
Utilizzando poi lo strumento "Ritaglio" (in inglese "Crop") che trovate nella
barra laterale a sinistra, basta tracciare un rettangolo all'interno dell'area utile
come visualizzato nell'immagine seguente. Confermare poi tutto, ed ecco fatto!
Ultimo tocco, date una passaggio di Contrasto automatico, per vedere di
riscattare le aree sottoesposte o un passaggio con la funzione Ombre/luci,
per conferire maggior brillantezza all’insieme.
Uno degli ultimi ritrovati della fotografia digitale è l’immagine immersiva, cioè
un panorama visto sullo schermo come una specie di filmato in una fotografia
di normali proporzioni.
Panorama a 360 gradi
Se vogliamo fotografare il panorama tutt'intorno a noi, descrivendo un cerchio
completo a 360°, parliamo di foto panoramiche che riproducono fedelmente in
un unica immagine la visuale completa di tutto lo spazio circostante.
Potete provarci anche voi utilizzando il software Autostitch, un programma
gratuito che si può trovare anche in rete:
http://cs.bath.ac.uk/brown/autostitch/autostitch.html
Esso unisce automaticamente singole immagini, trasformandole in pochi clic
del mouse in autentiche foto panoramiche 2D a 360° come puoi vedere nei due
esempi sopra, trovi una intera galleria di foto qui.
Autostitch è stato sviluppato dai ricercatori dell'University of British Columbia,
dopo diversi anni di test.
Il campo visivo dell’occhio umano é di circa 135° x 200°, quindi a prima vista
ci sembrano un po’ strane, quasi fastidiose.
La tecnica di ripresa consiste nello scattare fotogrammi successivi con una
sovrapposizione di circa 40-50% tra ogni foto, come per le foto panoramiche a
180°, partendo dal basso verso l'alto e da sinistra a destra, fino a coprire tutto
il campo visivo che si vuole riprendere.
Le immagini panoramiche sono composte da molti scatti ripresi da una comune
fotocamera digitale, e successivamente assemblati dal programma, per
formare un unica immagine che può abbracciare un campo visivo orizzontale
fino a 360° e verticale fino a 180°.
Il software Autostitch é in grado di riconoscere quasi automaticamente le foto
che avete scattato, e di posizionarle nella sequenza giusta per la
sovrapposizione, in modo da comporre un panorama completo in un'unica
fotografia di gran effetto, il tutto in pochi secondi.
Ancora una volta la corretta ripresa delle immagini é fondamentale per
ottenere un buon risultato finale, e l'uso di un treppiede fotografico con
orientamento verticale/orizzontale é obbligatorio.
Altro software che vi consiglio soprattutto agli utenti Mac è PTMac.
Ha una maneggevole interfaccia distribuita da PanoTools, e i fotogrammi sono
preparati selezionando i “punti di controllo” corrispondenti su coppie. Questi
sono stati poi dal software per eseguire una giunzione panoramica
automaticamente.
Panorama da Realtà Virtuale
Lo stesso panorama può essere "montato" automaticamente nello scenario di
realtà virtuale. Utilizzando un software comune come QuickTime potremo
guardarlo scorrendo interattivamente la visuale intorno a noi, e osservando le
cose nelle giuste proporzioni dalla stessa visuale di chi ha fatto le riprese.
I panorami a 360° sono comuni, mentre il sistema IPIX offre addirittura una
visione sferica completa. Si dà la possibilità all’osservatore di interagire con la
foto ruotando e zoomando a piacere l'immagine a tutto tondo.
È un meccanismo usato per creare immagini da montare sul Web, per far
vedere al visitatore spazi reali, come stanze o oggetti 3D.
Ideale anche per chi fa vendita on line, la presentazione di prodotti fisici con
questo metodo fa capire subito all’utente le reali dimensioni dell’oggetto.
Ultimamente è stato usato molto per il lancio di nuovi modelli auto sul web.
Il più diffuso software che riesce a replicare questa visione è QTVR, cioè Apple
Quick Time VR, utilizzabile sia da Mac che da Win.
A volte succede che alcune porzioni dell'immagine siano più scure di altre,
questo perché durante la fase di scatto delle foto la fotocamera misura la
corretta esposizione nel momento dello scatto. Perciò se partiamo da una zona
poco illuminata e passiamo a una in cui c’è molta luce, avremo zone buie e
zone chiare. Fare diversamente ci darebbe tante esposizioni diverse quanti
sono gli scatti, e la differenza si vedrebbe nel punto di saldatura tra un
fotogramma e il successivo.
Un altro software veramente valido è PANORA, lo trovate qui:
http://panora.it/
molto usato da chi si occupa di vendita di immobili sia su web, sia in modo
classico. Virtual Tour con foto a 360° ottenute con Lente 0-360.
Utile anche per Smart-phone e Tablet.
Sostituire il Cielo.
Uno dei maggiori problemi quando si montano le foto panoramiche di
paesaggio è il realismo del cielo. Lo stesso livello di dettaglio nel panorama può
nascondere i difetti, ma un cielo uniforme non è facile da ottenere e può
mettere in crisi un software, soprattutto quando ci sono molte nuvole.
Un cielo fotografato con un grandangolare a volte non è perfettamente adatto
a coprire un’ampiezza estesa.
Una possibilità è quella di sostituire il cielo con un gradiente digitale.
Altro suggerimento, e qui dipende un po’ da soggetto a soggetto è quello di
usare un gradiente radiale piuttosto che uno lineare. Per farlo dovete preparare
un nuovo file con una porzione abbastanza grande di cielo.
Applicate il gradiente radiale e poi schiacciate l’immagine usando solo la metà
superiore.
Se il risultato dovesse essere un po’ “piatto”, in alternativa si possono
aggiungere delle nuvole copiandole e incollandole in un altro livello, ma qui
richiede un po’ di manualità in photoshop (o altro editing di immagini).
Infine, se nessuna delle operazioni precedenti vi ha soddisfatto, l’alternativa è
quella di prendere un cielo già fatto, che si può trovar nelle tantissime banche
immagini gratuite di paesaggi.
Eccovene alcune:
http://www.desktopia.com/wallpapers/Nature/Sky
http://www.freenaturepictures.com/beach-sunset-pictures.php?pic=732
http://www.wallpaperfree.co.uk/wallpapers/photowallpapers/skyWallpapers/w
allpapers-sky.php
Catturare il senso di Spazio
Il paesaggio è senza dubbio uno tra i soggetti più popolari in fotografia, perché
oltre a trasmetterci grosse emozioni, gli stessi panorami sono la risultante di
un insieme di tantissimi elementi fusi insieme da occhi e cervello.
I punti panoramici sono, in ogni caso, tappe obbligate di tutti i nostri viaggi.
Ognuno di noi riesce a vedere in maniera personale il paesaggio circostante,
mettendo l’accento su un particolare dettaglio. A volte i dettagli raccontano
molto di più di una veduta generale.
La scelta dell’obiettivo condizionerà in modo evidente il risultato finale
dell’immagine. A volte cambiare focale è molto meno importante per ciò che
viene incluso nell’inquadratura che per come cambia il carattere della
fotografia. Un grandangolare non soltanto includerà molti più dettagli nella
scena, ma ti darà una sensazione di spazialità sterminata.
Per contro un teleobiettivo contorna e divide gli elementi, dando la possibilità
di inquadrare un gran numero di dettagli grafici.
Se ci poniamo un posto fisso dove scattare, avremo molte più possibilità di
avere fotografie diverse con un tele piuttosto che con un grandangolo. Il
risultato è una prospettiva compressa: rende i particolari lontani di dimensioni
maggiori a confronto di quelli vicini.
Paesaggi più fotografati
I fiumi
Se volete fotografare un fiume o un torrente, pensate alla sua anima: un fiume
grande e possente ha un carattere del tutto diverso da un fiumiciattolo di
montagna. Quindi seguite l'acqua, il suo scorrere dall’alto verso il basso della
composizione: cercate una linea guida, orizzontale, diagonale ecc.
Osservate i riflessi nell'acqua, cercate di usarli a vostro vantaggio, come i
colori, i riflessi delle foglie che si rifrangono nel flusso del fiume. Cercate di
intrappolare i raggi del sole nell’acqua. Per eliminare alcuni riflessi e
accentuare il contrasto, potete usare i filtri.
Le Foreste
Come per qualsiasi altro scatto, trovate un punto d'interesse da mettere in
evidenza. Potrebbe essere un tronco di forma inusuale, un sentiero che si
inoltra fra le piante, un albero dalla forma contorta. Qualunque cosa sia,
componete l'immagine in modo da condurre su quel punto l'occhio di chi
guarda la foto.
Cercate di individuare gli schemi ripetitivi, le linee e tutti gli altri elementi della
futura composizione che potranno migliorare la vostra fotografia. Se ne avete
la possibilità, provate sia con i teleobiettivi che con i grandangolari: una focale
larga, come dicevo prima, darà più respiro all'inquadratura rispetto al
teleobiettivo.
Le lande verdeggianti
Pianure o lande verdeggianti sono i paesaggi più difficili da fotografare perché
non hanno molti focus. In genere si cerca di rendere nelle foto scattate
l'immensità della scena, ma chi guarda la foto ha bisogno di un punto su cui
focalizzare l'attenzione: cercate se potete un elemento caratteristico che dia
espressività o senso delle proporzioni, per evitare che sembri la foto di un
modellino. Non dovete lasciare che l'occhio si perda nell'inquadratura, perciò
utilizzate qualsiasi elemento presente: una staccionata, un albero maestoso
ecc.
Anche le pianure verdeggianti hanno una caratteristica propria: guardatevi
intorno fino a quando metterete insieme tutti gli elementi che riflettono l’anima
del luogo. Ricordate la regola dei terzi, sarà fondamentale per posizionarsi e
ottenere la giusta dimensione tra cielo e terra nell'inquadratura.
I deserti
I deserti sono da sempre dei paesaggi incantati, ricchi di magia e di
misticismo. Se volete fare una foto particolare, intorno a mezzogiorno, cercate
l'effetto delle onde di calore che si innalzano dal terreno; con un teleobiettivo
otterrete un'immagine che evoca davvero il caldo.
Sono stato solo una volta nel deserto, ma vedere il modo in cui cambiano i
colori della sabbia nelle diverse ore della giornata è veramente spettacolare, e
cercare di catturare questa palette di colori ocra/marrone che cambia col girare
del sole è davvero una meraviglia, soprattutto per un appassionato di
fotografia. Quindi un grandangolo con inquadratura ampia può essere
utilissimo per rappresentare al meglio questo panorama.
Io amo molto i controluce, e nel deserto avrete una miriade di occasioni per
usare questa tecnica, comprendendo il sole nella inquadratura, anche se può
risultare un po’ difficile. Fotografate utilizzando le impostazioni manuali o fatevi
aiutare dal menù del display, tenendo premuto a metà il pulsante dello scatto.
Controllate poi l'immagine mentre scattate, facendo attenzione ai riflessi.
Il mare e le coste
Ci sono tantissimi tipi vedute di coste, dalla spiaggia caraibica (ma anche la
Sardegna non ha nulla da invidiare!) dal mare trasparente, alle scogliere della
Scozia a picco sul mare, alle costiere amalfitane ricche di fascino alle spiagge
di Riccione, affollate di gente: in tutti i casi il bello sta nel riuscire a
trasmettere il carattere e l’atmosfera che si respira davanti al mare.
Come fotografarle dando risalto al loro spirito? Come trasmetterle in una
fotografia? Capire le atmosfere di un paesaggio marino non è davvero facile: i
riflessi prodotti dall’acqua (e qui potete giocare con diverse angolazioni, per
capire quale può la migliore), le condizioni atmosferiche, l’ora della giornata,
sono tutte variabili che influenzano in modo determinante l’effetto finale della
foto.
Spunti interessanti possono essere dati dalle onde che si infrangono sugli
scogli, formando degli strani giochi d’acqua.
Se vuoi bloccare il movimento usa un tempo rapido (1/250 di secondo).
Per rappresentare l’effetto movimento imposta un tempo più lungo (1/30 di
secondo).
Il filtro polarizzatore è sempre comodo, trasforma cieli piatti in atmosfere
sognanti: è un accessorio davvero importante, che permette inoltre di
eliminare i riflessi e creare immagini suggestive.
Le palme inoltre possono fungere da cornice giusta per una spiaggia tropicale.
I tramonti
Al tramonto il cielo si carica di colore, in particolar modo di rosso e colori caldi.
Le immagini più emozionanti si realizzano quando le nuvole coprono
parzialmente il sole, creando così un nobile contrasto.
Ti consiglio di non usare mai filtri per correggere i colori del tramonto,
altrimenti ne perderesti tutta la seduzione.
Quando il sole è al centro dell’inquadratura, per ottenere la giusta esposizione
puoi spostare la macchina digitale di lato e tagliarne un pezzo.
Le montagne
Durante un’escursione, dobbiamo dedicare del tempo per attendere le migliori
condizioni di luce, comporre l’immagine, inquadrare e scattare. Alle difficoltà
proprie della fotografia di paesaggio si sommano quelle delle avverse
condizioni ambientali, dei repentini mutamenti climatici, e in montagna tutto
questo più accadere in tempi molto brevi.
I soggetti che l’ambiente alpino ci regala sono molteplici: picchi rocciosi
all’orizzonte, la flora, la fauna, l’acqua e il ghiaccio, la neve ecc. Per ognuno di
questi dovrei fare un libro. Ma diciamo in generale che le sensazioni che
trasmettono le montagne devono comparire in fotografia.
Una vista mozzafiato, un orizzonte di chilometri e chilometri davanti a voi,
tutto deve corrisponde a una bella fotografia.
Cercate elementi che rispecchino le vostre sensazioni, e trovate dettagli
particolarmente significativi che riflettano lo spirito della montagna.
© Copyright di Andrea Darrei – Tutti i diritti riservati
www.corsodifotografia.net